Essere Impresa dicembre 2014

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06 • DICEMBRE 2014 Anno 04 - Direttore Responsabile Roberto Faggiotto - Mensile di informazione tecnica, economica, sindacale - Forlì, viale Oriani, 1 - Aut. Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/78 Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009”

Auguri per un sereno Natale Le feste sono un momento di raccoglimento, l’opportunità di ritrovarsi con la famiglia, di ridurre i ritmi e poter trascorrere qualche ora lontano dai problemi di lavoro. Scadenze, tasse e pensieri per qualche giorno rimarranno in ufficio o in officina, per lasciare spazio a occupazioni più piacevoli. L’augurio che Confartigianato desidera rivolgere a tutti gli associati è che il Natale doni serenità e la forza di affrontare con grinta il 2015, ricco di sfide e di opportunità. Un nuovo anno da trascorrere assieme, per contribuire alla crescita dell’economia del nostro territorio. I dirigenti e il personale di Confartigianato Forlì

in evidenza L’EDITORIALE: La partecipazione è il principale strumento con il quale si esplica la democrazia, la disaffezione dei cittadini che hanno disertato il voto è un segnale da non sottovalutare. A pagina 3 ECONOMIA & LAVORO: Realizzati i quattro appuntamenti formativi sul credito promossi da Collabora, per migliorare la conoscenza del sistema bancario. Da pagina 6 IL NOTIZIARIO TECNICO: Nell’inserto centrale gli approfon-

dimenti in materia di consulenza fiscale, del lavoro, ambiente e sicurezza e sul credito. Una grande opportunità per gli imprenditori, con San.Arti disponibile l’assicurazione sanitaria integrativa per gli autonomi. Da pagina 14 a pagina 19 I MOVIMENTI: Rinnovato il direttivo Anap, Ernesto Partisani riconfermato alla presidenza. L’assemblea annuale dei Giovani Imprenditori, presentata la nuova edizione di Confartigianato ABC. L’impegno di Donne Impresa per il raggiungimento della parità di genere. Da pagina 20 a pagina 24


associazione editoriale

Il coraggio della scelta • di Roberto Faggiotto

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e elezioni regionali sono state il banco di prova per un sistema politico che sta segnando il passo. Hanno vinto il malcontento e la disillusione della maggior parte dei cittadini nei confronti della partitocrazia, che ha spinto i più a disertare le urne. Al di là delle letture che i diversi schieramenti hanno dato del fenomeno, ciò che deve far riflettere è il fatto che quasi oltre il 60% dei forlivesi abbia rinunciato a esercitare il diritto di voto. Una scelta che, oltre a mettere in luce un profondo senso di sfiducia, implica una resa, il lasciare che siano gli altri a decidere per se stessi. Dopo la rabbia per una situazione difficile è giunta forse l’ora della rassegnazione? Del cedere, rinunciando a impegnarsi per migliorare una realtà complessa? Se ognuno di noi decidesse di smettere di credere nel futuro, che cosa accadrebbe? Il pericolo più grande di una società è la perdita di fiducia che porta all’inazione, al lasciarsi fare, al consentire ad altri di arrogarsi diritti dei quali consapevolmente ci si priva. Non è questo lo spirito che muove chi, ogni giorno, s’impegna per far quadrare i bilanci della propria azienda nonostante la crisi e malgrado uno stato che si colloca al ventitreesimo posto, su ventotto Paesi dell’Unione Europea, per contesto favorevole al fare impresa. Sebbene la sensazione di essere soli, quando non addirittura in lotta contro il sistema, sia sempre più diffusa, è indispensabile continuare ad avere fiducia nell’opportunità di dare il proprio contributo per cambiare la situazione. L’ignavia non è nelle corde dell’imprenditore, neppure quando la burocrazia è opprimente e la politica sorda alle richieste delle micro aziende. Ed è con questa convinzione che Confartigianato Forlì si appresta al rinnovo delle cariche elettive, con la certezza che gli associati non mancheranno l’appuntamento con il voto, per giungere alla composizione del direttivo che guiderà l’Associazione nel prossimo quadriennio. Partecipare alle elezioni del sistema Confartigianato per sentirsi parte di un gruppo di oltre tremila imprenditori che affrontano assieme le stesse criticità e che s’impegnano per costruire assieme la ripresa dell’economia e dell’intero territorio. Viale Oriani, 1

Direttore Responsabile Roberto Faggiotto

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Redazione Roberta Zoli

Reg. Naz. Stampa 06185 del 17/2/98 - ROC 5252

Fotocomposizione e Stampa Litocartotecnica Citienne srl Forlì Tel. 0543 480580 • www.citienne.com

ORGANO UFFICIALE DI STAMPA DI CONFARTIGIANATO FORLÌ FEDERIMPRESE

Autorizzazione Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/1978

Anno IV • n. 06 DICEMBRE 2014

Tariffa R.O.C: “Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale

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D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009

Il prezzo di abbonamento al periodico è pari a 6 € ed è compreso nella quota associativa. La quota associativa non è divisibile. La dichiarazione viene effettuata ai fini postali.


il commento associazione Verso il rinnovo delle cariche elettive

L’orgoglio di un gruppo coeso

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fine anno è consuetudine tracciare un bilancio su quanto realizzato durante i mesi precedenti e dicembre 2014 è particolarmente importante per il gruppo dirigente attualmente in carica. Nei prossimi mesi si procederà, infatti, al rinnovo delle cariche elettive di Confartigianato. Un team di imprenditori chiamati a dirigere l’Associazione per il prossimo mandato, che, auspichiamo coincida con la ripresa. La guida del sistema Confartigianato è un compito delicato e complesso e, allo stesso tempo, una responsabilità appassionante, vissuta con grande entusiasmo da tutti gli attuali dirigenti e che, certamente, sarà svolta da un gruppo altrettanto motivato nel prossimo quadriennio. Dal 2010 a oggi, la luce in fondo al tunnel più volte annunciata è stata solo una fioca intermittenza, una situazione difficile che ha profondamente cambiato anche l’economia del territorio. Una crisi annunciata, ma dagli esiti ancora più violenti di quelli attesi, come evidenziato chiaramente dalle statistiche sui fallimenti, che indicano un incremento del 10,5% nell’ultimo anno. Eppure la piccola impresa e l’artigianato hanno retto meglio delle realtà più strutturate, meno flessibili e adattabili al cambiamento. L’imprenditore sa che il bene più prezioso da difendere sono i dipendenti, coloro che sono stati formati in azienda per svolgere specifiche mansioni che nessun corso di formazione sarebbe in grado di insegnare allo stesso modo, risorse chiave da tutelare. La stessa attenzione che ha mosso anche il gruppo dirigente di Confartigianato Forlì, che nel maggio di quattro anni fa si assunse l’impegno di difendere il lavoro dei cento collaboratori del sistema pur mantenendo la solidità economica dell’Associazione. Dovere onorato, nella certezza che ogni componente della squadra costituisca un tassello importante per far funzionare al meglio il gruppo. Un gruppo coeso, per offrire un servizio efficiente e puntuale ai soci, in un sistema di regole sempre più complesso e in continua evoluzione e che richiede costante aggiornamento e un carico di lavoro sempre crescente. Senza dimenticare il proposito più ambizioso, mantenere operative le sette sedi e i cinque mandamenti del territorio, per essere fisicamente vicini a tutti i soci: un traguardo raggiunto e superato, avendo ulteriormente intensificato le attività delle realtà periferiche. Con la consapevolezza che la crisi economica si combatte innalzando la qualità del lavoro svolto e condividendo le finalità, perché come disse Henry Ford “gli ostacoli sono quelle cose spaventose che vedi quando togli gli occhi dalla meta”. essere impresa • • • dicembre 2014 • 3


associazione Il futuro si costruisce oggi

Il rilancio di Forlì, tra cultura e università

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n questi giorni è tornata al centro delle cronache forlivesi la questione centro storico, per un botta e risposta piuttosto animato tra associazioni del commercio e l’amministrazione comunale. Al di là di ogni polemica, Confartigianato ribadisce l’urgenza di una concreta progettualità di lungo termine unita a interventi contingenti che rispondano a quella che appare sempre più come un’emergenza. Pur riconoscendo che l’attuale amministrazione si sia insediata solo quest’anno e altrettanto vero che l’attività della Giunta Drei è concepita nel segno della continuità, per questo è terminato il tempo di analisi e studi di esperti o consulenti ed è indispensabile passare all’azione. Ciò che viene chiesto all’amministrazione comunale è di giungere a una sintesi di quanto emerso, per attivare interventi concreti che identifichino la vocazione del centro, senza i quali non sarà possibile prevedere iniziative coerenti in altri campi, in primis la mobilità. Introdurre nuovi varchi e ulteriori blocchi alla circolazione, oltre a quelli già creati dalla zona a traffico limitato, avrà un effetto disincentivante per i visitatori. Non siamo tra i sostenitori di coloro che vorrebbero le automobili parcheggiate persino in Piazza Saffi, tuttavia siamo aperti anche a questo tentativo, pur di ridare la giusta importanza al cuore cittadino. Confartigianato ritiene

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che il nodo dei parcheggi e della viabilità sia soltanto un aspetto della perdita di attrattività dell’area. Per ridare vita alla parte più antica di Forlì è necessario favorire l’insediamento di famiglie con la conseguente necessità di servizi alla comunità. Uffici e istituti bancari non possono dare anima ai corsi centrali, il recupero e il restauro degli edifici a uso abitativo ha proprio lo scopo di restituire vivacità a zone che oggi sono trascurate e poco interessanti anche per l’insediamento di attività produttive. Le botteghe artigiane e i negozi di prossimità nascono per dare servizi alla comunità residente, riconoscere incentivi alle imprese che si re insediano in centro può essere un primo segnale per affrontare il contingente. La vocazione di città universitaria con il campus destinata ad accogliere oltre cinquemila studenti è sicuramente un’ipotesi interessante, così come la connotazione culturale che sta assumendo l’area del San Domenico, con l’imminente apertura della restaurata chiesa di San Giacomo destinata a far parte del polo museale, gioielli cittadini che si affacciano sul parcheggio Guido da Montefeltro del quale a tutt’oggi si discute la sorte. Una città che ha un forte potenziale, al quale tuttavia non credono neppure i cittadini, che troppo spesso lamentano l’assenza di iniziative, finendo col disertare anche quelle esistenti.


associazione L’artigianato e la valorizzazione del centro

La città che vorremmo

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ognare non costa nulla e allora proviamo a immaginare come potrebbe essere la città di Forlì se le potenzialità di cui dispone venissero sfruttate. Il polo museale del San Domenico oltre a ospitare mostre che stanno accreditando la nostra città nel panorama culturale nazionale, costituiscono una cornice estremamente suggestiva per qualsiasi esposizione. Un’area da valorizzare, indipendentemente dal futuro del parcheggio, sul quale il bel complesso si affaccia, e al di là del giudizio che si vuole dare dell’opera, definito arte da qualcuno, mostro di cemento da altri. Rivitalizzare con attività produttive che diano ai turisti l’opportunità non solo di ristorarsi dopo l’appuntamento culturale, ma anche di fare acquisti. Incentivare la presenza di attività e botteghe storiche, che vadano a illuminare quelle vetrine ora sfitte porterebbe indubbi benefici al turismo. Un

percorso che accompagni il visitatore, persino la domenica, a scoprire i diversi angoli della città. La Forlì storica offre vicoli incantevoli, palazzi d’epoca di grande impatto e una piazza tra le più belle d’Italia, su cui si affaccia un capolavoro del romanico quale l’Abbazia di San Mercuriale. Quanti forlivesi si fermano ancora affascinati a guardare la basilica e il suo campanile, e il chiostro, che nulla avrebbe da invidiare ad altri più noti, se solo fosse custodito con maggiore attenzione. Ma anche palazzo Talenti Framonti, per il quale si attende l’apertura di Eataly e la chiesa barocca di Santa Maria della Visitazione, meglio conosciuta come Del Suffragio che accompagnano il turista verso corso della Repubblica, oggi purtroppo meno attraente che in passato, quando le vetrine dei negozi erano numerose, oggi soppiantate da istituti bancari. Senza dimenticare le varie testimonianze del razionalismo

presenti in città, di cui viale della Libertà e i palazzi che lo incorniciano sono testimonianza. Architettura che si lega a un passato che ancora intimorisce, ma che finalmente oggi sembra essere liberata da connotazioni politiche. Ripartiamo da quanto di bello c’è e c’è davvero molto, senza timori reverenziali nei confronti delle vicine Cesena, Ravenna o Faenza e ricominciamo a credere nella nostra città.

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economia & lavoro Gli imprenditori a scuola di credito

Quattro incontri per conoscere le logiche bancarie

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ontinua l’attività promossa da Confartigianato, nell’ambito del forum bancheimprese creato per favorire il dialogo tra due mondi che ancora faticano a comunicare. La nuova attività intrapresa è stata la formazione in quattro lezioni pensata per offrire un’utile panoramica alle aziende su alcuni concetti chiave, dal merito creditizio ai finanziamenti all’impresa, dagli strumenti per l’esportazione ai bandi regionali. Tra le principali esigenze emerse sia da parte degli istituti di credito aderenti al forum, sia da parte degli associati c’era, infatti, l’importanza della conoscenza delle logiche bancarie. La comprensione della terminologia tecnica è stato il primo bisogno al quale è stata fornita risposta con l’opuscolo “il credito dalla A alla Z”, l’approfondimento e il confronto con esperti lo step successivo, realizzato col corso recentemente concluso. Il primo appuntamento realizzato nell’ambito del percorso formativo ha visto il contributo di Fausto Poggioli, responsabile dell’Area Affari di Banca di Forlì Credito Cooperativo, sulla modalità di valutazione delle banche del merito creditizio. Un pomeriggio molto partecipato, che ha fornito spunti interessanti agli imprenditori presenti. L’esposizione di Poggioli ha infatti consentito di

comprendere l’importanza della redazione di un business plan, strumento chiave sia per chi fa impresa, sia per l’istituto di credito chiamato a deliberare la concessione del credito. Con il business plan le aziende possono mettere nero su bianco le proprie intenzioni, pianificando le future esigenze organizzative e finanziarie, valutando, allo stesso tempo, le tendenze di mercato. Un’analisi indispensabile per dare sistematicità alle proprie azioni e, al contempo, per presentarsi in maniera credibile agli istituti di credito, utilizzando un linguaggio comune, che sfrutti la terminologia corretta. Per questo è indispensabile il confronto, così Continua a pagina 7 • • •

UFFICIO CREDITO CONFARTIGIANATO Presso i nostri uffici troverete gli strumenti necessari per la gestione finanziaria della vostra impresa. In particolare ci occupiamo di: ➽ Analisi dei flussi finanziari aziendali ➽ Richiesta finanziamenti a tassi estremamente convenienti, attraverso l’utilizzo di garanzie previste dal FONDO EUROPEO PER GLI INVESTIMENTI e dal FONDO REGIONALE DI CO-GARANZIA. ➽ In convenzione con Unifidi è possibile ottenere finanziamenti a medio/lungo termine per investimenti, liquidità e consolidamento dei debiti, così come anche garanzie su linee di credito a breve (fido di c/c, SBF, e anticipo fatture) e su leasing, ➽ Condizioni bancarie vantaggiose, con la possibilità di controllare sia i tassi “dare” (scoperto di c/c, portafoglio sbf, anticipo fatture) sia i costi fissi (spese di chiusura, RI-BA, sconto e incasso SBF, giorni di valuta per assegni ed effetti, ecc.), ➽ Richiesta di agevolazioni all’impresa. ➽ In accordo con Fraer Leasing SpA siamo in grado di proporre soluzioni diversificate per l’acquisizione di beni strumentali (autovetture, veicoli commerciali, camion/rimorchi, macchine utensili, macchine operatrici, macchine da cantiere, immobili). Per informazioni contattare l’ufficio credito di zona Tel. 0543/452811 - Fax 0543/452843 - e-mail: credito@confartigianato.fo.it

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80.000 imprese, un solo consorzio di garanzia.

Emilia Romagna


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Quattro incontri per conoscere le logiche bancarie da permettere alle banche e agli imprenditori di conoscersi meglio, superando l’incomunicabilità che oggi blocca le relazioni. Poggioli ha chiarito poi che il rating non è una semplice scatola nera nella quale inserire i dati per ottenere l’ammontare del fido, l’elemento umano è fondamentale anche in questo processo. Di fronte a dubbi e incertezze l’imprenditore deve rivolgersi con fiducia sia ai consulenti dell’Associazione, sia al proprio gestore di riferimento per evitare possibili fraintendimenti. La seconda giornata è stata dedicata ai finanziamenti all’imprenditoria; relatori i formatori di Unicredit, i quali hanno illustrato le logiche di valutazione del merito del credito, chiarendo l’importanza della centrale rischi e del Crif, strumenti normalmente utilizzati dal sistema bancario per valutare l’affidabilità di un cliente ma ancora poco noti alle micro e piccole imprese. I relatori, attraverso esempi reali, hanno presentato le tipologie di finanziamento, mettendone in luce la relazione coi fabbisogni delle aziende. Un seminario partecipato attivamente dai presenti con domande e richieste di chiarimenti, volti a dissipare eventuali dubbi degli imprenditori sulle dinamiche alla base delle decisioni delle banche nel concedere o meno linee di credito. Il terzo momento dedicato al commercio con l’estero è stato curato da Cariromagna, con la partecipazione di Alfredo Galbiati, che ha illustrato le caratteristiche e le esigenze del commercio internazionale. Le diverse tipologie di rischi e gli strumenti che possono essere messi in campo per

tutelare l’azienda sono stati oggetto di numerosi quesiti, evidenziando la dinamicità delle piccole aziende locali, attive anche sui mercati internazionali. L’importanza di reperire informazioni e di avvalersi di partner qualificati, l’utilizzo degli strumenti di pagamento e di garanzia più adeguati alle caratteristiche del contratto e della controparte, oltre alla cessione e lo smobilizzo dei crediti sono i concetti affrontati e chiariti da Galbiati. L’ultimo appuntamento ha visto il contributo congiunto del personale dell’Ufficio Credito assieme a Marinella Gardini, consulente di New Consulting System srl. Insieme hanno delineato una panoramica delle opportunità offerte dai bandi attualmente in corso o di imminente apertura: fondo Starter, nuova Sabatini, contributi degli Enti Locali, bando regionale ICT e bando innovazione, voucher per la digitalizzazione, convenienza delle convenzioni siglate con le banche, bando INAIL. Come spiegato da Mauro Collina responsabile credito di Confartigianato Forlì “le quattro giornate di approfondimento sono state organizzate sulla base dei temi suggeriti dagli imprenditori attraverso un’indagine svolta nei mesi scorsi dall’associazione. Spesso nella relazione con le banche, i nostri associati hanno evidenziato proprio le difficoltà di comprensione dei processi e del linguaggio bancario, con il percorso vogliamo dare una prima risposta a questa necessità. Siamo convinti che banche e imprese debbano imparare a collaborare, a migliorare le relazioni, le aziende per accedere ai finanziamenti, gli istituti di credito per svolgere la propria attività. Perseguire la via del dialogo è una priorità, per questo è motivo di soddisfazione vedere gli imprenditori partecipare con interesse, formulando quesiti e presentando casi concreti, ai quali i relatori hanno risposto con professionalità e grande disponibilità.” essere impresa • • • dicembre 2014 • 7


economia & lavoro a cura di Mauro Collina Conoscere le informazioni commerciali

Uno strumento per limitare i rischi aziendali

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i pagherà regolarmente? L’azienda è affidabile? Cosa dicono gli altri di questa società? Domande che potevano sembrare banali, fino a qualche anno fa, ora non lo sono. In un periodo come questo, in cui la crisi economico-finanziaria è acuita da gravi fenomeni sociali quali l’immigrazione incontrollata e l’elevata disoccupazione, le imprese devono prodigarsi con maggior impegno per limitare i rischi aziendali. Le informazioni commerciali nascono per rispondere a tutte queste domande e sono il frutto dell’aggregazione di dati ufficiali (camerali, bilanci, controllo protesti); ufficiosi (recensioni stampa, verifiche incrociate sul-

le collegate, precedenti storici su azienda e esponenti) analisi e scoring (previsioni, comparazioni, valutazioni), informazioni immobiliari e tanto altro ancora. Con informazioni commerciali approfondite e puntuali, l’impresa ha l’opportunità di sviluppare il proprio business a colpo sicuro prevenendo rischi e cattivi pagatori. Vale la pena ricordare che l’insoluto, oltre ad avere effetti negativi immediati (commissioni bancarie, giorni di valuta retroattivi, interessi di fuori fido), ha ricadute nefaste sul rating con aggravio dei costi finanziari, anche nel caso di “richiamo” della RIBA. Per rispondere efficacemente alle esigenze degli associati, Confartigianato Forlì Federimprese

è in grado di fornire un dossier che raccoglie dati di bilancio, indici finanziari, consistenza patrimoniale, collegamenti societari, informazioni pregiudizievoli, indagini sui beni. Poter delineare l’area di rischio delle aziende, siano esse società di capitali, società di persone o persone fisiche è fondamentale per portare a buon fine i propri affari. Una nuova opportunità per incrementare le tutele di chi fa impresa; per approfondimenti e ulteriori specifiche sul nuovo servizio è possibile rivolgersi alle sedi territoriali di competenza, i referenti forniranno le delucidazioni necessarie per accedere al servizio, successivamente la definizione del dossier sarà curata dal personale di Collabora.

Un nuovo servizio per gli associati di Modigliana

Consulenza personalizzata per le esigenze di credito Per dare seguito alle iniziative pensate per sostenere l’economia dell’area del Tramazzo Marzeno, in particolar modo l’accordo siglato con la Banca di Credito Cooperativo Ravennate e Imolese per garantire ai correntisti associati condizioni vantaggiose per gli investimenti, il primo e il terzo venerdì di ogni mese sarà presente, nella sede di Confartigianato Modigliana, Alice Panzavolta (nella foto). La consulente in materia di credito, già in forza all’ufficio centrale nella sede forlivese e componente dello staff di Collabora, sarà a disposizione degli imprenditori per individuare le migliori forme di finanziamento e le linee di credito più indicate per le esigenze aziendali. Una presenza che 8 • dicembre 2014 • • • essere impresa

vuole essere non soltanto la conferma della vicinanza dell’Associazione forlivese alle imprese attive in ogni comune del comprensorio, ma un’opportunità per ottenere una consulenza qualificata diretta. Spiega il responsabile della sede Giuseppe Mercatali “il contatto telefonico e gli strumenti informatici riducono le distanze, ma per trattare situazioni delicate a volte è preferibile il dialogo vis-à-vis. Per questo abbiamo concordato con l’ufficio credito la presenza ogni quindici giorni di Alice Panzavolta: l’imprenditore potrà valutare e condividere con lei la soluzione più corretta per l’azienda.” Per appuntamenti è possibile contattare il numero 0543 452878.


a cura di Mauro Collina economia & lavoro

Il ruolo dello Stato

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e Standard & Poor’s declassa il nostro Paese sono principalmente due gli elementi che finiscono sul banco degli imputati, l’elevato debito pubblico e la perdita di competitività del settore produttivo. Mentre sul primo c’è poco da obiettare, il secondo merita qualche riflessione, perché manifesta l’incapacità delle imprese italiane a vendere i propri prodotti sui mercati esteri. Volendo però osservare i dati sugli scambi con i Paesi fuori dall’ambito dell’Unione Europea, nell’arco degli ultimi dodici mesi, il saldo importazioni/esportazioni, pur con un aumento delle importazioni per oltre il 7%, risulta positivo per 20 miliardi, dato che, al netto delle cessioni di energia, arriva a + 54 miliardi. Quindi, l’affermazione che i prodotti italiani avrebbero perduto appeal nei mercati internazionali non è corretta, anzi, gli incrementi di vendite verso l’America Latina, Stati Uniti, Cina e Turchia testimoniano la nostra capacità nel cogliere le opportunità offerte dalla domanda di export. Allora, se non è la competitività a latitare, a soffocare le imprese

è la mancanza di una domanda interna. Le politiche volte a sostenere la produzione, cioè l’offerta, incoraggiando l’innovazione, gli investimenti e il lavoro rischiano di avere esiti opposti e indesiderati, andando a indebolire la domanda. Certo, le riforme spettano allo Stato. Quello Stato che deve affrancarsi dal ruolo di “regolatore” dei mercati, assumendo invece quello di innovatore così come auspica l’economista Mariana Mazzucato nel suo recente libro, intitolato, appunto, “Lo Stato innovatore”. Teorie controcorrente le sue, che ribaltano in un solo colpo cent’anni di convinzioni. Secondo le idee liberiste l’impresa privata è considerata una forza innovativa, contrapposta allo Stato, un gigante costoso che crea intralcio alla libera iniziativa. Per Mazzucato invece dev’essere il settore pubblico a trainare l’economia, come già avviene in una patria del liberismo come gli USA (32 miliardi spesi nel solo segmento delle nanotecnologie) in Cina, il Paese che investe maggiormente sulla riconversione energetica e in Germania, dove la banca KFW, nata nel 1948 per amministrare i fondi del piano Marshall per la ricostruzione, è ora il principale

finanziatore dell’innovazione. In Italia, invece, la Cassa Depositi e Prestiti, destinando nel 2014 l’esigua somma complessiva di 5 miliardi alla Piattaforma Imprese, dimostra di essere più interessata alla gestione del risparmio postale che non al sostegno dell’economia. Serve uno Stato competente, che dimostri coraggio nel fare investimenti anche in aree in cui il privato inizialmente non osa avventurarsi, ma che poi può decidere di sondare, con l’emergere di nuove opportunità, stimolato da iniziative statali lungimiranti. Le imprese non investono senza motivo, ma solo quando si presentano occasioni di profitto. La politica economica è complessa perché implica scelte che privilegiano qualcosa a dispetto di qualcos’altro. Evitare di scegliere è più facile, non si delude nessuno e, magari, si riesce a trovare una via d’uscita miracolosa, un istante prima di affondare. Intanto, scivolando dal quinto al settimo posto tra le forze industriali del pianeta, gli unici interventi nei quali riusciamo a brillare per prontezza e sensibilità sono quelli nei tanti, tardivi, tavoli di crisi. Non tutti però si rassegnano. Noi siamo fra questi.

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associazione

Dove c’è impresa, c’è Confartigianato.

Forlì Via Oriani, 1 • Tel 0543 452811 • Fax 0543 452852 www.confartigianato.fo.it Castrocaro Terme e Terra del Sole • Piazza Mazzini, 11 Castrocaro Tel 0543 452950 • Fax 0543 766742 Civitella di Romagna • Piazza Matteotti, 6 • Tel 0543 452980 • Fax 0543 983733 Dovadola • Via Ranieri Biscia, 13 • Tel 0543 452950 • Fax 0543 766742 Forlimpopoli e Bertinoro • Via Montegrappa, 5 Forlimpopoli Tel 0543 452937 • Fax 0543 742750 Galeata • Via IV Novembre, 9/B • Tel 0543 981240 • Fax 0543 981240 Meldola • Viale Roma, 172 • Tel 0543 452910 • Fax 0543 490568 Modigliana • Corso Garibaldi, 67 • Tel 0543 452960 • Fax 0546 940285 Predappio • Via Roma, 100/B • Tel 0543 452921 • Fax 0543 921584 Dal 1946, ci siamo. Ovunque ci sia impresa. Premilcuore Piazzastorica Caduti, 3con • Tel 0543 452920 • Fax 0543 921584 Dove nasce una start-up e dove • un’attività cresce le nuove generazioni. Dove c’è ripresa e dove la ripresa non è ancora cominciata. Rocca Sanil sostegno Casciano • Piazza Garibaldi, 53 • Tel 0543 452970 • Fax 0543 960068 Ci siamo, con tutto e i servizi che servono ai piccoli e medi imprenditori italiani.

Santa Sofia • Via Giovannetti, 6 • Tel 0543 452980 • Fax 0543 970170 www.confartigianato.it Dove c’è un associato, noi siamo lì. Tredozio • Via XX Settembre - angolo Vicolo Biscanto, 1 Tel 0546 943493 • Fax 0546 943493

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territorio Tra burocrazia e fisco

Le imprese della provincia tra luci e ombre

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are impresa in Italia si conferma uno sport estremo. L’alto livello e la tendenza alla crescita della pressione burocratica sulle imprese in Italia sono confermati dall’analisi effettuata da Confartigianato sull’impatto della normativa fiscale contenuta nei provvedimenti introdotti nell’arco di oltre sei anni. Quarantasette provvedimenti emanati nei 2.397 giorni che intercorrono, nell’arco delle ultime due legislature, tra il 29 aprile 2008 e il 21 novembre 2014. Nel lasso di tempo preso in esame sono state approvate 703 norme fiscali, di cui 98 semplificano (13,9% del totale), 177 sono sostanzialmente neutre dal punto di vista dell’impatto burocratico (26,7%) mentre 427 presentano un impatto burocratico sulle imprese (60,7%): sei norme fiscali promulgate su dieci aumentano i costi burocratici per le imprese. Il saldo dell’impatto burocratico - dato dalla differenza tra norme che complicano il rapporto con l’Amministrazione fiscale e norme che semplificano - è pari a 329: sulla base di tale valore si può affermare che nell’arco degli oltre sei anni esaminati il fisco si complica alla velocità di 1 norma alla settimana (7,3 giorni). Tra le 418 norme a impatto burocratico, si osserva che il 75,2% produce un

impatto più contenuto, il 18% ha un impatto medio e il rimanente 6,9 %, equivalenti a 29 norme, implica un appesantimento del carico di lavoro richiesto. Con risultati preoccupanti sulle aziende. Commenta Marco Valenti vicesegretario di Confartigianato Forlì “i dati sull’artigianato diffusi dalla Camera di Commercio provinciale parlano chiaro, le imprese artigiane attive sono in calo, con il dato provinciale che appare peggiore di quello degli altri livelli territoriali: rispettivamente -2,1% in provincia, -1,8% in regione e -1,7% in Italia. La flessione delle costruzioni che rappresentano il 39,1% del totale delle imprese artigiane del nostro territorio condiziona le performance di tutto l’artigianato. Ma anche manifatturiero e trasporti hanno segni negativi. Crescono, invece, i servizi (+0,8%) che costituiscono il 12,4% delle imprese artigiane attive, il commercio (ingrosso e dettaglio, incidenza del 5,2%) con una crescita dell’1,7% e le attività di alloggio e ristorazione (incidenza del 4,3%), in aumento dello 0,9%. Una situazione in chiaroscuro che, pur confermando la forte vocazione imprenditoriale della nostra provincia, dimostra la necessità di sostenere gli imprenditori, già provati da sei anni di crisi”.

Meldola la visita del Vescovo alla comunità

L’occasione per ribadire il valore dell’artigianato Sua Eccellenza il Vescovo Lino Pizzi ha recentemente incontrato i delegati delle associazioni che animano il comune di Meldola. Tra i presenti anche Gianluigi Bandini, responsabile dell’area del Bidente di Confartigianato, in rappresentanza degli associati del comprensorio. Bandini, nel suo intervento, ha ribadito il ruolo della micro e piccola impresa locale per la difesa della coesione sociale, le realtà artigiane si caratterizzano per un clima di lavoro familiare, nel quale il collaboratore è una risorsa preziosa, da tutelare anche a costo di sacrifici. Un legame che trascende quello professionale e che diviene ulteriore stimolo all’impegno per mantenere aperta la propria attività produttiva, nel luogo in cui essa è stata creata e nel quale l’im-

prenditore vive ed è parte attivi della comunità. Fondamentale quindi la riscoperta del valore del lavoro manuale, della produzione artigianale, frutto della creatività e della manualità delle persone. L’artigianalità è necessaria per ridare nuovamente valore al lavoro, l’economia immateriale e la finanza hanno dimostrato il proprio limite, dando vita a una crisi senza precedenti, è giunto il momento di ripensare il modello economico legandolo nuovamente al saper fare. Soprattutto le giovani generazioni devono essere stimolate ad apprezzare le potenzialità del fare impresa, dell’essere artefici del proprio lavoro, che non significa rinunciare allo studio, ma trasformare la conoscenza in opere. essere impresa • • • dicembre 2014 • 11


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notiziario tecnico

Consulenza fiscale • a cura di Roberto Mambelli IL DECRETO SEMPLIFICAZIONI Sulla Gazzetta Ufficiale del 29 novembre è stato pubblicato il decreto legislativo n. 175/2014 di attuazione della delega in materia di semplificazioni fiscali e di seguito si evidenziano alcune novità:

Riqualificazione energetica degli edifici (articolo 12) Niente più obbligo, per i contribuenti beneficiari della detrazione per interventi di riqualificazione energetica, di comunicare all’Agenzia delle Entrate, in casi di lavori “pluriennali”, le spese sostenute nell’anno precedente.

Rimborsi Iva (articoli 13 e 14) Passa a 15mila euro, dagli attuali 5mila, l’ammontare dei rimborsi Iva eseguibili senza alcun adempimento (fino a oggi, oltre i 5mila euro, andava acquisito il visto di conformità sulla dichiarazione annuale o sul modello TR da cui emergeva il credito). Inoltre, per i rimborsi superiori a 15mila euro, non serve più prestare garanzia, ad eccezione dei casi ritenuti “particolarmente a rischio” per gli interessi erariali (contribuenti a inizio o a fine attività, contribuenti cui sono notificati avvisi di accertamento, dichiarazioni senza visto di conformità). Viene poi previsto che i rimborsi effettuati dall’agente della riscossione comprendano anche gli eventuali interessi maturati, senza che il contribuente debba presentare una specifica richiesta.

Esercizio di opzioni (articolo 16) Niente più apposita comunicazione per aderire ad alcuni regimi opzionali: trasparenza fiscale, consolidato nazionale, tonnage tax, determinazione della base imponibile Irap - da parte dei soggetti Irpef secondo le regole previste per le società di capitali. Dall’anno prossimo, la scelta potrà essere fatta direttamente in sede di dichiarazione.

Adempimenti delle società di persone (articolo 17) Con una prima modifica al Dpr 322/1998, relativamente ai soggetti “non solari”, è stata estesa alle società di persone ed enti equiparati, la possibilità, prima riconosciuta alle sole società di capitali, di utilizzare i modelli dichiarativi approvati nel corso dello stesso anno in cui si chiude l’esercizio di riferimento.

L’altro intervento normativo riguarda il Dpr 435/2001. Nelle ipotesi di operazioni straordinarie poste in essere da società di persone, non c’è più un termine fisso per i versamenti a saldo: vanno effettuati entro il giorno 16 del mese successivo a quello di scadenza del termine di presentazione della dichiarazione.

Società in perdita sistematica (articolo 18) Cambia, già a decorrere dall’anno in corso, la disciplina sulle società in perdita sistematica (articolo 2, commi da 36-decies a 36-duodecies, del Dl 138/2011): il presupposto per la sua applicazione è ora rappresentato da cinque periodi d’imposta consecutivi in perdita fiscale ovvero quattro in perdita fiscale e uno con reddito imponibile inferiore al “reddito minimo” di cui all’articolo 30 della legge 724/1994 (“società di comodo”).

Dichiarazioni d’intento (articolo 20) L’obbligo di comunicare all’Agenzia delle Entrate i dati delle lettere di intento viene trasferito dal fornitore all’esportatore abituale. La nuova procedura, applicabile alle operazioni effettuate a partire dall’1 gennaio 2015, prevede che l’interessato deve, preventivamente, segnalare all’Amministrazione finanziaria i dati contenuti nella lettera d’intento, che poi consegna al proprio fornitore di beni (o prestatore di servizi), assieme alla ricevuta di presentazione rilasciata dall’Agenzia. Il fornitore, a sua volta, potrà effettuare l’operazione senza applicare l’Iva solo dopo aver riscontrato telematicamente l’avvenuta comunicazione alle Entrate, pena l’applicazione di una sanzione pecuniaria dal 100 al 200% dell’imposta. Successivamente, nella dichiarazione annuale Iva, dovrà riepilogare i dati delle operazioni effettuate nei confronti dei singoli esportatori abituali. Un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate definirà le modalità attuative delle nuove regole.

Operazioni black list (articolo 21) Semplificato l’adempimento della comunicazione telematica all’Agenzia delle Entrate delle “operazioni black list”: i dati delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi effettuate o ricevute, intercorse con operatori aventi sede, residenza o domicilio in Paesi a fiscalità privilegiata, andranno trasmessi con cadenza annuale e soltanto se l’ammontare complesContinua a pagina 14 • • • essere impresa • • • dicembre 2014 • 13


notiziario tecnico • • • Segue da pagina 13

sivo annuale supera il limite di 10mila euro (fino a oggi, l’obbligo era mensile o trimestrale e riguardava le operazioni di importo superiore a 500 euro). Le novità valgono già per l’anno in corso.

Operazioni intracomunitarie (articolo 22) L’inclusione nella banca dati dei soggetti passivi che effettuano operazioni intra-Ue (sistema Vies) avverrà contestualmente all’attribuzione della partita Iva, se il contribuente lo richiede in quella sede. Se però per quattro trimestri consecutivi non vengono presentati elenchi riepilogativi, si presume che non si intende più effettuare operazioni intracomunitarie: l’Agenzia delle Entrate, previa apposita comunicazione all’interessato, lo escluderà dalla banca dati. Inoltre, gli uffici, se riscontrano che i dati forniti per l’identificazione ai fini Iva non sono completi ed esatti, decretano la cessazione della partita Iva e l’esclusione dal Vies.

Elenchi Intrastat (articoli 23 e 25) Meno informazioni negli elenchi Intrastat relativi alle prestazioni di servizi realizzate (rese o ricevute) con soggetti passivi stabiliti in un altro Stato Ue. Andranno fornite solo quelle su: numeri di identificazione Iva delle controparti, valore totale delle transazioni, codice identificativo del tipo di prestazione, Paese di pagamento. Le modalità attuative saranno rese note con un successivo provvedimento.

Dichiarazione di successione (articolo 11) Intervenendo sul Dlgs 346/1990 (“Testo unico delle disposizioni concernenti l’imposta sulle successioni e donazioni”), sono state adottate alcune misure di semplificazione degli adempimenti connessi alla dichiarazione di successione. In particolare, in caso di rimborsi fiscali a favore del de cuius erogati dopo la presentazione della denuncia di successione, non c’è più l’obbligo di produrre una dichiarazione integrativa; l’ufficio liquiderà l’imposta dovuta tenendo conto anche di tali importi. Innalzata poi a 100mila euro (dagli attuali 25.822,84) la soglia entro cui si fruisce dell’esonero dalla presentazione della dichiarazione di successione, quando si tratta di eredità devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta e nell’attivo ereditario non sono compresi immobili o diritti reali immobiliari.

Ritenute su provvigioni (articolo 27) Non andrà più ripetuta ogni anno la dichiarazione con cui agenti, mediatori, rappresentanti di commercio e procacciatori di affari, che nell’esercizio dell’attività si avvalgono in via continuativa dell’opera di

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dipendenti o altri soggetti, possono richiedere che la ritenuta d’acconto del 23% sulle provvigioni loro spettanti venga operata sul 20% dell’importo complessivo (e non sul 50%, come ordinariamente previsto). Adesso, la dichiarazione è valida fino a revoca o fino alla perdita dei requisiti, circostanza - quest’ultima - che deve essere oggetto di apposita comunicazione; in caso di omissione, c’è una sanzione da 258 a 2.065 euro.

Responsabilità solidale negli appalti (articolo 28) Soppressa la disposizione del Dl 223/2006 che aveva introdotto, per gli appalti di opere o servizi, la responsabilità solidale dell’appaltatore con il subappaltatore, nei limiti dell’ammontare del corrispettivo dovuto, in relazione al versamento delle ritenute sui redditi di lavoro dipendente da parte del subappaltatore per le prestazioni effettuate. Eliminata anche la sanzione (da 5mila a 200mila) a carico del committente che paga il corrispettivo all’appaltatore senza aver ottenuto idonea documentazione circa la correttezza del versamento delle ritenute sui redditi di lavoro dipendente dovute dall’appaltatore e dal subappaltatore.

Operazioni di sponsorizzazione (articolo 29) Con una modifica al regime forfetario di determinazione dell’Iva per le imprese che svolgono attività di intrattenimento (articolo 74, sesto comma, Dpr 633/1972), viene prevista un’unica percentuale di detrazione (50%) per le prestazioni di pubblicità e quelle di sponsorizzazione (per queste ultime, fino a oggi, la detrazione era fissata nella misura ridotta del 10%).

Omaggi di modico valore (articolo 30) Circa le spese di rappresentanza, allineata la disciplina Iva a quella delle imposte sui redditi. La detrazione dell’imposta è ora ammessa per l’acquisto di beni di costo unitario non superiore a 50 euro (prima il limite era fissato a 25,82 euro), così come sono interamente deducibili dalle imposte dirette gli omaggi di valore unitario non superiore a 50 euro.

Iva su crediti non riscossi (articolo 31) Anche questa modifica ha lo scopo di coordinare la disciplina Iva con quella delle imposte dirette. Pertanto, a seguito della stipula di un accordo di ristrutturazione dei debiti, oltre a poter dedurre le perdite su crediti in sede di determinazione del reddito d’impresa, il fornitore che ha emesso fattura per operazioni poi non pagate (in tutto o in parte) dal debitore Continua a pagina 15 • • •


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BONUS BEBÈ

potrà recuperare l’Iva versata al momento di effettuazione della fornitura.

80 euro al mese per 3 anni per bambini nati o adottati entro il 31 dicembre 2015 riservato a famiglie con tetto Isee pari a 25mila euro annui. L’importo mensile raddoppia (cioè 160 euro al mese per 3 anni) in caso di famiglia in condizioni di povertà assoluta (valore Isee sotto i 7mila euro).

Attestazione della prestazione energetica (articolo 34) Viene individuato nel ministero dello Sviluppo economico l’organo al quale, in caso di mancata allegazione dell’Ape al contratto portato alla registrazione, deve essere presentata copia dell’attestato (o la dichiarazione dell’acquirente/conduttore di aver ricevuto le informazioni e la documentazione sulla prestazione energetica dell’immobile) entro 45 giorni dal pagamento della sanzione amministrativa.

Consulenza del lavoro • a cura di Susi Silvani LEGGE DI STABILITÀ 2015 LE NOVITÀ PER I DATORI DI LAVORO Numerose le novità per i datori di lavoro nella Legge di Stabilità, dal TFR in busta paga alla stabilizzazione del bonus 80 euro, agli sgravi contributivi per le assunzioni a tempo indeterminato e al TFR in busta paga. Di seguito, in sintesi, tutte le novità:

SGRAVIO CONTRIBUTIVO PER ASSUNZIONI A TEMPO INDETERMINATO Sono previsti incentivi all’assunzione per tre miliardi. Viene assicurato lo sgravio contributivo alle aziende che apriranno le porte a nuovi addetti, assumendoli a tempo indeterminato dal 1° gennaio 2015 al 31 dicembre 2015. Il tetto sarà pari a 8mila euro all’anno per ogni lavoratore che non abbia lavorato nel semestre precedente con contratto a tempo indeterminato. Lo sgravio assicurerà 36 mesi di versamenti più bassi all’impresa.

BONUS 80 EURO Diventa definitiva la misura che prevede il bonus di 80 euro in busta paga per i lavoratori dipendenti con redditi sotto i 24mila euro annui.

TFR IN BUSTA PAGA In via sperimentale, in relazione ai periodi di paga decorrenti dal 1° marzo 2015 al 30 giugno 2018, i lavoratori dipendenti del settore privato, esclusi i lavoratori domestici e i lavoratori del settore agricolo, che abbiano un rapporto di lavoro in essere da almeno sei mesi presso il medesimo datore di lavoro, possono richiedere al datore di lavoro medesimo, di percepire la quota maturanda di TFR. Si procederà tramite liquidazione diretta mensile della medesima quota maturanda come parte integrativa della retribuzione. Si applicherà alla predetta parte integrativa della retribuzione la tassazione ordinaria; quanto erogato non sarà imponibile ai fini previdenziali. La manifestazione di volontà, qualora esercitata, è irrevocabile fino al 30 giugno 2018.

BUONI PASTO Aumenta da 5,29 euro a 7 euro l’importo dei buoni pasto non sottoposi a tassazione solo se il buono pasto è reso in formato elettronico (dal 1° luglio 2015).

JOBS ACT - NOVITÀ IN MATERIA DI LAVORO Il Senato ha approvato in via definitiva il Jobs Act, la legge delega per la riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro, per il riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro, si attende la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale per dare il via libera all’emanazione dei decreti delegati. Il Governo dovrà adottare uno o più decreti legislativi entro 6 mesi per rendere operativo il nuovo quadro normativo. Di seguito le novità:

CONTRATTO A TUTELE CRESCENTI PER I NEOASSUNTI Arriva il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all’anzianità di servizio per tutti i neoassunti. Cambia l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori con la possibilità di reintegra nel posto di lavoro in caso di licenziamenti illegittimi limitata solo a quelli nulli e discriminatori e a ‘’specifiche fattispecie’’ di quelli disciplinari (legati al comportamento del Continua a pagina 16 • • • essere impresa • • • dicembre 2014 • 15


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pimenti per via telematica.

lavoratore). Saranno i decreti delegati a stabilire quali saranno queste fattispecie. Sui licenziamenti per motivi economici (esigenze aziendali) giudicati ingiustificati sarà previsto solo l’indennizzo. Se i decreti arriveranno entro dicembre il nuovo contratto potrà usufruire degli sgravi contributivi previsti dalla legge di stabilità per le assunzioni fatte nel 2015.

RESPONSABILITÀ DI APPALTATORE E SUBAPPALTATORE: NUOVA DISCIPLINA

RIORDINO FORME CONTRATTUALI E RAPPORTI LAVORO, SUPERAMENTO COLLABORAZIONI L’obiettivo al quale si vuole arrivare con il contratto a tutele crescenti è di farne la modalità normale di assunzione sfoltendo le decine di forme contrattuali e le norme esistenti. Si punta alla creazione di un testo organico di disciplina delle varie tipologie contrattuali e al ‘’superamento’’ delle collaborazioni coordinate e continuative.

MANSIONI FLESSIBILI E CONTROLLI A DISTANZA Si rivede la disciplina delle mansioni in caso di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale con l’interesse del lavoratore alla tutela del posto di lavoro, della professionalità e delle condizioni di vita, prevedendo limiti alla modifica dell’inquadramento. Il passaggio da una mansione all’altra diventa più semplice (con la possibilità anche di demansionamento). Viene rivista anche la disciplina dei controlli a distanza con la possibilità di controllare impianti e strumenti di lavoro.

RIFORMA ASPI La durata del trattamento di disoccupazione dovrà essere rapportata alla ‘’pregressa storia contributiva’’ del lavoratore con l’incremento della durata massima (per ora fissata a 18 mesi a regime nel 2016) per quelli con le carriere contributive più rilevanti. Si vuole estendere l’Aspi ai collaboratori fino al superamento di questo tipo di rapporto di lavoro. Per le persone in situazione di disagio economico potrebbe essere introdotta dopo la fruizione dell’Aspi una ulteriore prestazione eventualmente priva di contributi figurativi.

RAZIONALIZZAZIONE INCENTIVI ALL’ASSUNZIONE E ALL’AUTOIMPIEGO Si istituisce inoltre un’Agenzia nazionale per l’impiego e si punta a semplificare e razionalizzare le procedure di costituzione e gestione dei rapporti di lavoro al fine di ridurre gli adempimenti a carico di cittadini e imprese. L’obiettivo è svolgere tutti gli adem-

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È stata introdotta una nuova disciplina relativa alla responsabilità di appaltatore e subappaltatore per le trattenute fiscali sui redditi di lavoro dipendente e agli obblighi di verifica del committente e relative sanzioni a suo carico. L’appaltatore e il subappaltatore non sono più solidalmente responsabili per il pagamento delle trattenute fiscali sui redditi di lavoro dipendente dovute dal subappaltatore in relazione alle prestazioni lavorative effettuate nell’ambito del contratto di subappalto: l’unico obbligato rimane il subappaltatore. Pertanto, l’appaltatore non ha più l’onere di verificare (acquisendo la relativa documentazi­ one) che il subappaltatore abbia correttamente versato le ritenute sopra indicate. Il committente non ha più l’obbligo di acquisire, prima del pagamento del corrispettivo dovuto all’appaltatore, la documentazione attestante la corretta esecuzione, da parte di appaltatore e subappaltatore, degli adempimenti fiscali sui redditi da lavoro dipendente in relazione alle prestazioni effettuate nell’ambito dei contratti di appalto e di subappalto. È stata dunque abrogata la connessa sanzione amministrativa pecuniaria (da € 5.000 a € 200.000), per l’inosservanza di tale obbligo.

Ambiente e Sicurezza • a cura di Alberto Camporesi Rifiuti: moratoria al 31 dicembre 2015 nell’applicazione delle sanzioni sul Sistri Finalmente un buona notizia per le imprese sul fronte degli adempimenti in materia ambientale. La Camera dei Deputati ha dato via libera ad un emendamento al Ddl Collegato Ambientale che prevede la non applicazione delle sanzioni relative agli obblighi previsti dal Sistri fino al 31 dicembre 2015. Ora si attende che il Senato approvi definitivamente questo provvedimento. Continua a pagina 17 • • •


notiziario tecnico • • • Segue da pagina 16

Il Sistri è l’ormai famigerato sistema di tracciabilità dei rifiuti pericolosi che, a cinque anni dalla sua ideazione, si è sempre dimostrato incapace di funzionare regolarmente, riuscendo solo a drenare risorse per centinaia di milioni di Euro al sistema delle imprese italiane (si stimano 5 milioni solo per le aziende della nostra provincia). Con questa proroga, il Ministero dell’Ambiente dimostra di voler mantenere gli impegni assunti nei confronti delle imprese italiane, per questo l’auspicio è che entro il prossimo anno si giunga finalmente al definitivo superamento del Sistri. Che non significa puntare a una riduzione della capacità di controllo su movimentazione e smaltimento dei rifiuti: anzi. Il Sistri va abbandonato proprio perché la sua farraginosità e la sua complessità metteranno in difficoltà solo le aziende sane che vogliono essere davvero in regola. E perché appesantisce di ulteriori oneri unicamente le aziende italiane, visto che gli autotrasportatori stranieri non sono tenuti ad applicarlo. Per Confartigianato, quindi, il Sistri va sostituito con un sistema di tracciabilità dei rifiuti fondato su criteri di trasparenza, efficienza, economicità e semplice utilizzo per le imprese. Soltanto così si potranno combattere davvero le ecomafie.

Affari generali • a cura di Marco Valenti Opportunità per gli imprenditori

Con San.Arti la sanità integrativa anche per l’artigianato A partire dal mese di novembre, il Fondo SAN. ARTI. (Fondo di Assistenza Sanitaria Integrativa per i Lavoratori dell’Artigianato) aprirà le proprie iscrizioni anche ai titolari di imprese artigiane, ai soci, ai collaboratori, ai lavoratori autonomi e loro familiari. Il Fondo SAN.ARTI. nasce per garantire una importante protezione sociosanitaria integrativa (volontaria) rispetto a quella fornita dal Servizio Sanitario Nazionale, oltre a costituire un utile vantaggio economico: con l’iscrizione al Fondo l’imprenditore potrà, infatti, ottenere in corso

d’anno il rimborso integrale dei ticket del Servizio Sanitario Nazionale, utilizzare la rete delle strutture private convenzionate con il Fondo per effettuare visite specialistiche ed esami evitando le lunghe liste di attesa del sistema pubblico , con una spesa di poche decine di euro. SAN.ARTI. fornisce Assistenza Sanitaria coprendo una vasta area di competenze mediche, occupandosi della prevenzione sanitaria fino all’operatività. Per i titolari, i soci, i collaboratori e i lavoratori autonomi che si iscriveranno al Fondo sono previste le seguenti Prestazioni sanitarie:  PACCHETTO MATERNITÀ a sostegno economico delle imprenditrici in gravidanza il fondo fornirà per il 3°, 4°, 5°, 6° e 7° mese di gestazione un CONTRIBUTO DI 1.000 EURO AL MESE e per il periodo dell’allattamento un CONTRIBUTO DI 400 EURO AL MESE per 6 mesi (superato il periodo di carenza pari ad un anno dalla data di entrata in copertura), a riconoscimento dell’impossibilità di lavorare appieno in tale stato fisico e a tutela della serenità necessaria durante la gravidanza, oltre al rimborso delle visite, ecografie ed analisi e l’indennità per il ricovero in occasione del parto.  NEONATI per la correzione di malformazioni congenite, riscontrate entro il primo anno di vita, il Fondo copre: interventi, visite ed accertamenti pre- e post-intervento nonché spese di vitto e alloggio dell’accompagnatore per il periodo di ricovero effettuati entro i primi 3 anni di vita del bambino.  INDENNITÀ DI CONVALESCENZA A SEGUITO DI GRANDE INTERVENTO CHIRURGICO tra quelli in copertura, verranno corrisposti100 euro al giorno per un massimo di 15 giorni al fine di limitare il peso dell’impossibilità di una ripresa immediata dell’attività lavorativa e favorire il giusto percorso medico di tale ripresa. La copertura sanitaria dei titolari, dei soci, dei collaboratori e dei lavoratori autonomi si completa con prestazioni che possono essere estese anche ai propri familiari iscrivendoli al Fondo SAN.ARTI. e che comprendono:  PACCHETTI DI CHECK-UP: ODONTOIATRICI, CARDIOVASCOLARI, ONCOLOGICI E PER LA SINDROME METABOLICA, pensati per monitorare lo stato di salute e nel riconoscimento dell’importanza della prevenzione al fine del suo mantenimento in buono stato, effettuabili GRATUITAMENTE presso le strutture convenzionate.  DIAGNOSTICA E TERAPIA, VISITE SPECIALISTICHE Continua a pagina 18 • • • essere impresa • • • dicembre 2014 • 17


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possibili con azzeramento dei tempi di attesa presso i nostri centri privati al costo di una franchigia minima o con costi sostenuti presso il SSN integralmente rimborsabili.  TICKET PER DIAGNOSTICA E PRONTO SOCCORSO  IMPLANTOLOGIA ODONTOIATRICA (compresa estrazione denti) per la quale gli Iscritti hanno a disposizione fino a 2800 euro di contributo sul totale del lavoro, oltre che pagata dal Fondo l’avulsione dei denti preparatoria alle cure di Implantologia (superato il periodo di carenza pari ad un anno dalla data di entrata in copertura).  RICOVERO PER GRANDE INTERVENTO CHIRURGICO con estensione della copertura sanitaria fino ai 60 giorni prima e dopo l’intervento per: visite ed accertamenti, assistenza infermieristica, cure riabilitative, trasporto sanitario e rimborso farmaci oltre alle spese legate all’eventuale accompagnatore; nei casi di trapianto sono compresi i costi legati al donatore, per interventi effettuati nelle strutture convenzionate. Indennità di ricovero per grandi interventi chirurgici effettuati presso strutture del SSN.  GRAVE INABILITÀ PERMANENTE, causata da infortunio sul lavoro o da gravi patologie previste dal Piano sanitario, con a disposizione una somma UNA TANTUM di € 10.000,00 per le spese sanitarie e/o erogazione di servizi di assistenza (superato il periodo di carenza pari ad un anno dalla data di entrata in copertura).  CONSULENZA MEDICO- FARMACEUTICA gratuita. Con l’estensione, dunque, della copertura sanitaria anche agli imprenditori artigiani si consolida una scelta fondamentale delle parti sociali dell’Artigianato: la creazione di un sistema di sanità integrativa esteso a tutti i soggetti del mondo dell’Artigianato. La quota contributiva annua prevista per i titolari, soci e collaboratori di impresa artigiana è pari a € 295. La quota contributiva annua per i familiari del titolare, socio e collaboratore di impresa artigiana è calcolata sulla base della fascia di età: 0 - 12 mesi

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di età a carico dell’iscritto; 12 mesi e 1 giorno - 14 anni 110 euro; 15 anni - 67 anni 175 euro. Per informazioni è possibile contattare gli uffici di Confartigianato Forlì ai numeri 0543 452849, 0543 452883, 0543 452905.

Credito • a cura di Collabora Bando regionale a sostegno dell’introduzione di strumenti informatici e telematici (ICT) nelle Pmi Il bando mira a favorire la crescita delle imprese attraverso processi di innovazione che prevedano l’introduzione di ICT e di modalità e strumenti innovativi di gestione. Possono presentare domanda di contributo le PMI attive, con sede nel territorio regionale, in regola col pagamento dei contributi previdenziali e assicurativi, rispettose delle norme in materia di sicurezza, infortuni e malattie sui luoghi di lavoro. Sono ammessi gli interventi che riguardano l’introduzione di strumenti informatici e telematici avanzati e la loro integrazione con l’organizzazione aziendale, finalizzati:  all’implementazione e diffusione di metodi di acquisto e vendita - line di prodotti e servizi;  allo sviluppo di nuove funzioni avanzate nel rapporto clienti/fornitori;  alla condivisione di sistemi di cooperazione e collaborazione tra aziende in particolare negli ambiti della co-progettazione, dell’attività di co-markership, della razionalizzazione logistica;  alla riorganizzazione e al miglioramento dell’efficienza dei processi produttivi all’interno della singola impresa e dei processi di innovazione di prodotto con particolare riferimento alla messa a Continua a pagina 19 • • •


notiziario tecnico • • • Segue da pagina 18

punto ed alla sperimentazione di metodologie e applicazioni innovative nel campo della progettazione, dell’innovazione di prodotto e di processo;  allo sviluppo di sistemi che favoriscano l’integrazione e lo sviluppo di altri processi strategici dell’azienda. Le spese ammissibili dovranno essere coerenti con le finalità indicate nel progetto e riguardare: A. Attivazione di servizi di connettività a banda larga - acquisto e installazione di apparati di trasmissione e ricezione (router, modem, antenna/ parabola); - realizzazione di una rete LAN interna (anche in tecnologia Wi-Fi); - upgrade di connettività a condizione che sia data dimostrazione di un effettivo miglioramento della connettività in download ed in upload rispetto alla precedente. B. Acquisto di dispositivi e servizi infrastrutturali (hardware networking, digitalizzazione, storage, potenze di calcolo, personal computer, ecc.), di licenze software e di servizi applicativi, compresi gli interventi per la sicurezza informatica. C. Consulenze specialistiche correlate al progetto, finalizzate all’innovazione organizzativa e all’introduzione nell’azienda di strumenti informatici e telematici avanzati e alla loro valorizzazione produttiva, dimostrando la customizzazione delle soluzioni per l’impresa e la capacità di utilizzo delle nuove soluzioni da parte dell’impresa stessa. Sono ammissibili a contributo le spese sostenute per l’acquisizione di servizi di consulenze relativi all’installazione e/o personalizzazione di tecnologie dell’informazione a alla progettazione di software. Tali spese non potranno superare il 40% dei costi ammissibili del totale delle sopracitate voci di spesa A) + B). I costi attinenti alle consulenze specialistiche dovranno essere descritti nella relazione tecnica. I materiali e le attrezzature ac-

quistate per la realizzazione del progetto devono essere di nuova fabbricazione e devono rimanere di proprietà per almeno tre anni decorrenti dalla data di concessione del contributo. I costi indicati nell’intervento ed ammissibili al contributo si intendono al netto di IVA, bolli, spese bancarie, interessi e ogni altra imposta e/o onere accessorio (spese di spedizione, trasporto/viaggio, vitto, alloggio, ecc.). Ai fini del riconoscimento della loro ammissibilità, le spese ammissibili potranno essere sostenute a partire dal 1 dicembre 2014 e fino al 31dicembre 2015 (a tale scopo si terrà conto delle date di emissione e pagamento delle fatture, che dovranno rientrare nel periodo sopra indicato). Le spese dovranno essere regolarmente quietanzate entro il termine di presentazione della rendicontazione di spesa. Non sono previste proroghe. L’agevolazione consiste in un contributo in conto capitale, fino ad una misura massima corrispondente al 45% della spesa ritenuta ammissibile. Saranno esclusi i progetti la cui spesa ammissibile risulti inferiore a € 20.000,00, mentre il contributo concedibile non potrà, in ogni caso, superare la somma di € 50.000,00 per progetto. Una maggiorazione del 5% è prevista nel caso in cui nell’impresa si riconosca la rilevanza della componente femminile e/o giovanile. Il contributo di cui al presente bando viene concesso ai sensi e nel rispetto del regolamento sugli aiuti “de minimis”. Non cumulabile con altri contributi pubblici concessi per le stesse spese, ad eccezione degli aiuti sotto forma di garanzie a condizione che il cumulo non comporti il superamento delle soglie previste dal Regolamento CE 1407/2013. La domanda può essere presentata con firma digitale a partire dal 01 febbraio 2015 al 31 marzo 2015, tramite specifica applicazione web, disponibile a partire dal 16 dicembre 2014 nei siti: http://fesr. regione.emilia-romagna.it/ e http://imprese.regione.emilia-romagna.it/ L’Ufficio Credito è a disposizione per ogni chiarimento.

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Donna prima che imprenditrice

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l 2014 è stato un anno denso di avvenimenti, non solo livello nazionale, con la grande mobilitazione di piazza che ha visto artigianato e commercio uniti per chiedere maggiore attenzione alle micro e piccole realtà produttive, ma anche a livello locale. L’annunciata ripresa è stata solo un miraggio e ancora oggi la fine del tunnel è solo uno spiraglio di luce all’orizzonte, per questo il consiglio direttivo di Donne Impresa Confartigianato ha messo in campo una serie di attività volte a sostenere le imprenditrici, oggi più che mai chiamate a impegnarsi per sostenere l’andamento dell’economia locale. Come evidenziato dalle statistiche sull’imprenditoria in rosa, sono proprio le donne a reagire con più efficacia ai colpi della crisi, facendo registrare una migliore performance occupazionale rispetto ai colleghi uomini. Chiarisce la presidente del movimento Patrizia Carpi (nella foto) “il prolungarsi della recessione economica e la ridefinizione del mercato del lavoro hanno avuto come effetto una crescita dell’occupazione femminile. Donne che prima del 2008 avevano deciso, per scelta o per necessità, di occuparsi esclusivamente della cura dei familiari, oggi, per far fronte alle necessità dei bilanci familiari, tornano a far parte della popolazione attiva. Spesso mettendo in campo i propri talenti e aprendo una propria attività. Mettersi in gioco in prima persona è una scelta coraggiosa, che denota forza e determinazione.” I più recenti dati raccolti rafforzano quanto spiegato dalla presidente con il 20,3% delle aziende artigiane guidate da im20 • dicembre 2014 • • • essere impresa

prenditrici o con prevalenza di soci donne. L’attività di Donne Impresa assume quindi un ulteriore rilievo “consapevoli delle difficoltà incontrate nel conciliare tempi di vita e di lavoro quando si è lavoratrici autonome, negli scorsi mesi abbiamo attivato un percorso ‘mens sana in corpore sano’ per confrontarci con esperti, per parlare di salute e benessere psicofisico. Obiettivo del nostro movimento è quello di aiutare chi sta affrontando lo stress della gestione di un quotidiano fatto di fornitori da saldare, committenti non

sempre puntuali nei pagamenti, responsabilità dei propri collaboratori e di una famiglia. Diviene importante sapere di non essere sole, fondamentale il potersi confrontare con chi sta vivendo situazioni simili o addirittura ha trovato soluzioni per rendere meno gravosa questa realtà. Le lavoratrici, rispetto ai colleghi uomini, hanno maggiori responsabilità in ambito familiare, eppure in campo professionale non temono il confronto, come evidenziano gli studi effettuati le donne sono più organizzate e maggiormente efficienti. Guardando con ottimismo la situazione, si può dire che la crisi ha spinto molte donne a rientrare nel mondo del lavoro, diminuendo il gap che divide il nostro Paese dall’Europa per livello di occupazione femminile. Speriamo che la ripresa coincida con una maggiore attenzione alle politiche di genere perché il mantenere o il lasciare un’occupazione in presenza di figli o anziani bisognosi di cure possa finalmente essere una scelta e non un’imposizione.”

Assicurazione integrativa Grazie alla nuova convenzione siglata con SanArti (a pagina 17 di questo numero tutte le specifiche) anche le imprenditrici potranno usufruire di un sostegno economico in gravidanza. Il fondo offre una protezione socio-sanitaria integrativa (volontaria) rispetto a quella fornita dal Servizio Sanitario Nazionale e, nello specifico, mette a disposizione delle assicurate, dal terzo mese di gestazione, un contributo di 1.000 euro al mese e per l’allattamento un contributo di 400 euro al mese per 6 mesi (superato il periodo di carenza, pari a un anno dalla data di entrata in copertura), come riconoscimento dell’impossibilità di lavorare a tempo pieno durante la gravidanza e l’allattamento per tutelare la serenità necessaria alla donna, oltre al rimborso delle visite, ecografie e analisi e l’indennità per il ricovero in occasione del parto.


donne impresa movimenti Le lavoratrici autonome risorsa dell’economia nazionale

Italia ed Europa a confronto

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e donne, durante gli anni della crisi, hanno rappresentato un valido apporto per l’economia del Paese, in particolare il contributo dell’artigianato allo sviluppo dell’imprenditoria femminile si conferma fondamentale. A ribadire la forte vocazione imprenditoriale da parte delle donne anche gli ultimi dati Eurostat che rilevano il primato dell’Italia a livello europeo per numero di imprenditrici e lavoratrici autonome. L’Italia conta 1.562.700 autonome e capitane d’azienda, il 15,1% del totale registrato nell’Unione europea a 28; seguono il Regno Unito (1.448.800 unità, pari al 14,0%), la Germania (1.355.200 unità, pari al 13,1%), la Spagna (965.700 unità, pari al 9,3%) e la Francia (909.700 unità, pari all’8,8%). Il nostro Paese ha mantenuto nel lungo periodo una posizione di leadership nella propensione a ‘fare impresa’ da parte delle donne: nel II trimestre degli anni 2004, 2008 e 2014 il nostro paese si attesta al primo posto per imprese in rosa mentre la Germania nel II trimestre 2014 perde una posizione - passando dal secondo al terzo posto - rispetto al Regno Unito che guadagna la seconda posizione. Invariate le posizioni della Spagna

Occupazione e cura della famiglia In Italia il rapporto tra il tasso di occupazione delle donne sotto i cinquant’anni con figli in età prescolare e delle donne senza figli è pari al 75,2%. È osservabile una tendenziale correlazione tra il rapporto tra tasso occupazionale delle donne tra 25e 49 anni con almeno un figlio in età prescolare e delle donne senza figli con la percentuale di occupazione femminile nella fascia 25-44 anni, evidenziando che, in contesti in cui le donne sono più integrate nel mercato del lavoro, si riduce il divario nel tasso di occupazione delle donne under 50 anni dovuto alla presenza di almeno un figlio in età prescolare. Da sottolineare che dati Istat attestano che l’incidenza del tempo dedicato al lavoro domestico dalla donna sul tempo dedicato alle incombenze familiari da entrambi i partner indichi come il 71,9% del lavoro familiare delle coppie - in cui entrambi i partner hanno un’occupazione - sia a carico delle donne.

e della Francia che, si affermano rispettivamente al quarto e quinto posto. La leadership italiana a livello europeo è confermata anche dall’incidenza di imprenditrici e lavoratrici autonome sul totale delle donne occupate: nel II trimestre 2014, al confronto con i principali paesi europei, l’Italia si attesta al primo posto con una quota pari al 16,7%, maggiore rispetto a quella registrata dalla Spagna (12,2%), dal Regno Unito (10,2%), dalla Francia (7,3%) e dalla Germania (7,2%) e di gran lunga superiore al valore osservato nell’Area euro (10,3%) e nell’Unione europea a 28 (10,4%). Al confronto con i principali paesi europei, l’Italia segna la più alta quota di imprenditrici e lavoratrici autonome sull’occupazione femminile, pur mostrando una tendenziale diminuzione nel tempo. L’Ufficio Studi di Confartigianato ha osservato la dinamica delle donne titolari di imprese individuali artigiane dal 2005, primo anno nel quale sono stati resi disponibili questi dati. È osservabile un trend positivo delle titolari di imprese individuali artigiane che, nei dieci anni esaminati, registrano una crescita dello 0,8%. Una crescita, quella delle titolari artigiane, ancor più significativa perché determinata esclusivamente dal periodo che comprende la Grande recessione (2008-2014), periodo in cui le titolari artigiane sono aumentate dell’1,1% contenendo nei fatti gli effetti negativi della crisi e segnando una performance migliore rispetto al periodo precedente (2005-2008) in cui avevano registrato una lieve flessione dello 0,3%. Dal 2008 al 2014 si rileva una dinamica positiva in tutte le ripartizioni territoriali a eccezione del Mezzogiorno che registra una flessione pari al 5,3%, per contro, il Centro ha ottenuto una crescita consistente delle titolari di imprese individuali artigiane, pari al 4,2%; seguito dal Nord-Ovest (3,6%) e dal Nord-Est (3,4%). essere impresa • • • dicembre 2014 • 21


movimenti anap Rinnovate le cariche di Anap

Ernesto Partisani riconfermato alla presidenza

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rnesto Partisani (nella foto) è stato rieletto all’unanimità presidente di Anap Confartigianato Forlì. Ad affiancare Partisani, i vice Presidenti Ugo Berti, vicario e Afro Bagnoli. Sono stati individuati anche i consiglieri chiamati a prendere parte al congresso regionale del movimento; sono Ugo Berti, Pino Raffaele Pondi e Giampaolo Ciappelli mentre in rappresentanza di Forlì al congresso nazionale ci sarà Afro Bagnoli. Una compagine che continuerà a portare avanti le numerose attività già avviate nel quadriennio precedente, in primis per avvicinare il mondo della scuola. Gli imprenditori in pensione hanno, infatti, riscosso grande successo nel portare la propria testimonianza ai bambini delle classi della scuola pri-

illustrato gli strumenti di lavoro di alcune professioni. Notevole impegno sarà profuso anche per l’organizzazione di momenti di approfondimento su tematiche di rilievo per gli imprenditori a riposo, senza dimenticare gli appuntamenti ricreativi e di svago, nella consapevolezza che i momenti di aggregazione sono fondamentali per il benessere emotivo dei partecipanti.

maria che hanno aderito al progetto “voglio fare l’artigiano” col quale, attraverso la consegna di un libro gioco a ogni studente sono stati presentati i diversi mestieri dell’artigianato. Conoscenza arricchita proprio dalla visita in classe di un “nonno” imprenditore in pensione, che ha

L’Anap, costituita in seno a Confartigianato, è una libera organizzazione di categoria, senza finalità di lucro e si propone di rappresentare, tutelare e difendere gli anziani e i pensionati, garantendo lo sviluppo della propria personalità attraverso la giusta soddisfazione, sia a livello individuale sia collettivo, dei bisogni morali, intellettuali nonché materiali.

Nuovo ISEE

Dal 1° Gennaio 2015 in vigore le modifiche al sistema di calcolo per accedere alle prestazioni Con il nuovo Isee il Governo riuscirà sicuramente a realizzare risparmi, che dovranno essere impiegati per il sociale e, in particolare, per le categorie più deboli, tra cui i pensionati, che versano in gravi difficoltà economiche, magari utilizzando, per la selezione, proprio il nuovo sistema di calcolo. Anap accoglie così l’introduzione del nuovo Isee, che sarà introdotto dal prossimo gennaio. La nuova normativa regolerà l’accesso ad agevolazioni e prestazioni di carattere sociale, garantendo equità ai cittadini e limitando i numerosi casi di prestazioni non dovute a causa di dichiarazioni false o incomplete, che producono ogni anno elevati danni erariali. 22 • dicembre 2014 • • • essere impresa


anap movimenti Depenalizzazione dei reati lievi

A rischio soprattutto anziani e fasce deboli

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a depenalizzazione dei reati lievi rischia di incentivare i malintenzionati a prendere a bersaglio le persone anziane, che rappresentano l’anello debole della società. È l’amara considerazione dei vertici dell’Associazione nazionale anziani pensionati, nell’apprendere dell’approvazione, da parte del Consiglio dei ministri, di un decreto legislativo che depenalizza alcuni reati. Si tratta, nello specifico, del decreto che intende dare attuazione alla legge delega 67/2014 depenalizzando reati contro il patrimonio considerati “di lieve entità”, come furto semplice, danneggiamento, truffa, ma anche violenza privata o minaccia per costringere a commettere un reato. Resta ferma la possibilità, per le persone offese, di ottenere serio d adeguato risarcimento nella competente sede civile. Chiariscono i vertici Anap “impossibile non essere amareggiati, l’eventualità di risarcimento in sede civile non è sufficiente poiché per gli anziani il danno non è tanto economico ma piuttosto psicologico: scoprire di essere truffati porta alla perdita di autostima e all’autoisolamento”. Non solo, i reati indicati non sono “fatti di lieve

entità”, e il provvedimento “va in senso diametralmente opposto alla Campagna che l’Anap sta portando avanti in tutta Italia, assieme alle Forze dell’Ordine, sulla sicurezza degli anziani”. Alla luce di tutti questi elementi, sarebbe opportuno “correggere la normativa, prevedendo, per esempio, l’esclusione dalla legge stessa dei reati perpetrati nei confronti degli anziani e delle fasce più vulnerabili della popolazione.”

Anziani e legge di Stabilità

Ancora una volta dimenticati i pensionati Per Anap la Legge di Stabilità 2015 non tiene in alcuna considerazione le esigenze dei pensionati, soprattutto di quelli che versano in gravi difficoltà economiche, nonostante sia sotto gli occhi di tutti l’impoverimento progressivo che hanno subito i trattamenti pensionistici e il rischio povertà al quale è soggetta una larga parte dei pensionati. Una dura denuncia quella di Anap, che reputa inoltre l’incremento del Fondo per la non autosufficienza a 400 milioni del tutto inadeguata a coprire le esigenze delle persone che si trovano in tali condizioni, in maggioranza anziane. La situazione non è più sostenibile e la concessione del bonus di 80 euro anche ai pensionati, beneficio legato al nuovo Isee in modo da restare nei limiti dello stanziamento previsto, è un atto dovuto. Se non ci sono risorse per garantire l’estensione degli 80

euro ai pensionati, è auspicabile che sia varato un ordine del giorno con il quale impegna il Governo a riesaminare la questione non appena dovesse mutare la situazione economica del Paese. Senza dimenticare l’ampliamento della no tax area dei pensionati, equiparandola a quella dei dipendenti per dare un po’ di ossigeno ai più poveri, non trascurando il fatto che in molti Paesi dell’Unione europea la no tax area è più elevata. Infine la dotazione del Fondo Nazionale per la non autosufficienza delle risorse indispensabili per consentire ai non autosufficienti di condurre una vita dignitosa e alleviare il peso che ricade sulle famiglie. Occorre ridare fiducia ai pensionati e agli anziani che non hanno mancato e non mancano tutt’ora di svolgere un ruolo di sussidiarietà rispetto al welfare statale. essere impresa • • • dicembre 2014 • 23


movimenti giovani imprenditori L’assemblea annuale dei Giovani Imprenditori

Selfie, uno scatto per conoscersi

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i è tenuta lo scorso 29 novembre l’assemblea annuale del Gruppo Giovani Imprenditori di Confartigianato Forlì, dal titolo “Selfie. Una proposta integrata per un percorso d’impresa. Pensare, condividere, fare, comunicare”. Nell’occasione il consiglio del movimento (nella foto con la vicesindaco Veronica Zanetti) ha incontrato i ragazzi di alcune classi dell’ultimo biennio dell’Itis Marconi, istituto col quale da alcuni anni è avviata una collaborazione per portare ai ragazzi l’esperienza di imprenditori associati, attraverso il progetto Be:come. Introdotta dal presidente dei Giovani Imprenditori Fabrizio Giovannini, la mattinata è stata l’occasione per ascoltare le testimonianze di studenti e di consiglieri del Gruppo già coinvolti in Be:come e per lanciare la nuova edizione di Confartigianato Annual Business Contest, che premia la migliore idea imprenditoriale, presentata attraverso la redazione di un business plan elaborato dai ragazzi in gara. L’attività del movimento è fortemente

Confartigianato Annual Business Contest Una sfida fra classi per far vincere le idee. Per conoscere l’impresa, progettandone una. Per diventare protagonisti del proprio futuro.

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orientata al mondo della scuola, nella consapevolezza che attraverso la conoscenza del significato del fare impresa i ragazzi abbiano l’opportunità di effettuare una scelta consapevole per il proprio futuro. La vivacità della platea delle classi e la qualità delle presentazioni degli studenti sono la migliore testimonianza dell’interesse che i ragazzi nutrono nei confronti del mondo del lavoro. Il coinvolgimento dell’Istituto Marconi nelle attività del Gruppo Giovani è possibile sia per la sensibilità mostrata dalla dirigente scolastica Eliana Fiorini e dei docenti che coadiuvano i ragazzi nella partecipazione ai progetti, sia per la capacità dei consiglieri del movimento di coinvolgere e interessare i giovanissimi. Andrea Antonelli, Alessio Brighi, Federico Casadei e Piergiorgio Massari, sono gli imprenditori under 40 che hanno illustrato la propria esperienza, racconti vivi e appassionati che hanno offerto uno spaccato dei diversi aspetti dell’imprenditoria. Una mattina che precede di poche settimane l’avvio della competizione Confartigianato ABC, nel corso della quale personale dell’associazione e consiglieri del Gruppo assisteranno i partecipanti al contest così da affiancarli nella redazione del progetto aziendale, un percorso d’accompagnamento per apprendere le nozioni di base del fare impresa. Il responsabile del progetto Paolo Gabelli (nella foto) chiarisce “avvicinare mondo della scuola e lavoro può aiutare a superare l’errata convinzione che il fare impresa sia riservato a chi non ha avuto successo negli studi. Ribadiamo che le competenze tecniche fanno parte di una formazione culturale più ampia, senza curiosità e passione, oltre che conoscenza del mestiere, non è possibile diventare imprenditori.”


categorie e mercato Confartigianato continua il confronto col Governo

Profilo professionale degli odontotecnici: aggiornamento Confartigianato continua l’attività per il riconoscimento del profilo professionale degli odontotecnici, e grazie al supporto degli onorevoli Raffaele Calabrò, (Capogruppo NCD della Commissione Affari Sociali), Raffaello Vignali (Responsabile Sviluppo Economico NCD) e Marco Donati (PD) della Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati è stata sottoscritta la risoluzione n. 7-00524, assegnata alla Commissione Affari Sociali. Tale atto di indirizzo impegna il Governo a riprendere il tema del riconoscimento della professione odontotecnica, trasmettendo alla Conferenza Stato-Regioni lo schema di Accordo del 2007, facendosi delle problematiche del settore delle produzioni dei dispositivi odontotecnici, riconoscendo la professione sanitaria dell’odontotecnico e la peculiarità del comparto di riferimento. È stato inoltre chiesto al Governo di riconoscere l’autonomia e la specificità della professione odontotecnica, nonché l’importanza che le produzioni odontotecniche esplicano nel campo delle

cure dell’apparato dentale e di definire il contesto operativo per l’esercizio dell’attività odontotecnica, in particolare disciplinando i requisiti e le autorizzazioni per l’esercizio, il regime autonomo o di dipendenza dell’attività, lo spessore delle responsabilità, se del caso anche mediante la previsione dell’adozione di strumenti deontologici di autoregolamentazione. Altro punto chiave è l’adozione di ogni iniziativa utile a creare sinergie e scambio dei saperi e delle conoscenze, in ambito europeo e internazionale nel settore accademico e delle ricerca, a beneficio della formazione continua, dell’aggiornamento professionale e della crescita complessiva del settore. Sono, inoltre, sollecitate le azioni di competenza presso gli organismi deputati, a partire dalla Conferenza Stato-Regioni, nella direzione di dare autonomo riconoscimento professionale sanitario agli operatori odontotecnici, con il conseguente rilievo della specificità del settore produttivo.

Legge di Stabilità

Confartigianato in difesa del Fondo di garanzia per le Pmi Confartigianato ribadisce il proprio no a stravolgimenti della missione del Fondo centrale di garanzia per le Pmi che snaturano la sua funzione di sostegno alle imprese che oggi incontrano maggiori ed evidenti difficoltà ad ottenere credito dalle banche. L’ultimo tentativo, in ordine di tempo, è avvenuto con un emendamento alla Legge di stabilità approvato dalla Commissione Bilancio del Senato, che apre il Fondo a portafogli di operazioni per imprese fino a 499 addetti. L’emendamento non solo è in contrasto con la definizione europea di Pmi, ma mischia nello stesso strumento realtà imprenditoriali profon-

damente diverse che devono essere invece sostenute da interventi altamente specializzati. Il presidente di Confartigianato Giorgio Merletti (nella foto)

chiarisce “con l’emendamento il Fondo di garanzia rischia di trasformarsi in uno strumento che consente alle banche di scaricare gran parte del rischio derivante dalle operazioni a favore di grandi imprese che non hanno certo bisogno della garanzia dello Stato per ottenere credito, sprecando così risorse pubbliche. E tutto ciò a danno delle Pmi”. “Non è questa - avverte Merletti - la natura del Fondo di garanzia. Chiediamo un ripensamento finale per preservare la missione del Fondo, strumento che in questi anni ha mostrato una preziosa funzione anticiclica a sostegno dell’economia reale.” essere impresa • • • dicembre 2014 • 25


categorie e mercato I prodotti italiani leader della qualità

Artigianato alimentare eccellenza del made in Italy Con le festività legate al Natale, le vendite al dettaglio di prodotti alimentari sono del 20,9% superiori alla media mensile, il consumo delle famiglie di prodotti alimentari è pari a 15.206 milioni di euro, 2.629 milioni in più della media mensile. Dati confortanti per il settore emergono dall’ultima rilevazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato nazionale. A cinque mesi dall’Expo Milano 2015, tornano in evidenza la qualità, la creatività e il legame con la tradizione e il territorio delle produzioni artigiane del settore alimentare. Sono ben 90.980 le imprese dell’artigianato alimentare, in crescita dello 0,4% nell’ultimo anno mentre il totale artigianato scende dell’1,7%. Maggiore crescita per imprese nel comparto vini, distillerie, birre e altre bevande (+3,4%), seguito da lattiero-casearia (+2,2%), cibi da asporto (+0,7%) e pasticceria, panifici e gelaterie (+0,5%). L’occupazione,

anche

gra-

26 • dicembre 2014 • • • essere impresa

zie all’artigianato (4 addetti su 10 in imprese artigiane, pari a 158.368 addetti) è in crescita del 5,4%. Nei primi 9 mesi del 2014 le esportazioni nel settore alimentare valgono 20,7 miliardi di euro, il 7% dell’export italiano e cresce del 2,9% a fronte di un aumento dell’export totale italiano dimezzato (+1,4%). I prodotti tipici del nostro Paese che compongono il Made in Italy agroalimentare - vino, pasta, formaggi, conserve di pomodori, panetterie e pasticceria, olio di oliva, caffè, cioccolata e cacao, carni e salumi, salse, liquori, riso, succhi di frutta, acque, gelati, aceti, confetture e liquori - valgono 13,6 miliardi di euro (il 62,7% verso paesi dell’Ue a 28): la crescita tendenziale è del 2,4%, tre volte e mezzo superiore il +0,7% del totale export italiano. Da segnalare che la persistente recessione ha colpito anche i consumi alimentari delle famiglie: nel 2013 sono stati pari a 150.940

milioni con una diminuzione, in valore, dello 0,7% rispetto al 2012. A ottobre 2014 i prezzi per i prodotti di pasticceria fresca crescono dell’1,2%, valore in linea con quello di un anno fa (1% a ottobre 2013). Il nostro Paese è leader in Europa per numero di prodotti agroalimentari di qualità (DOP, IGP e STG): sono in totale 261, il (22,1%) del totale dei prodotti di qualità europei censiti, con 7.090 imprese di trasformazione, in aumento dell’1,1% in un anno; attivi soprattutto nella lavorazione dell’Olio extravergine di oliva (26,3% del totale), dei Formaggi (23,9%) e degli Ortofrutticoli e cereali (16,4%). In Italia sono 4.813 i prodotti agroalimentari tradizionali: la sola Toscana ne conta quasi un decimo (9,6%) e precisamente 463, seguita dalla Campania con 429 (8,9%), dal Lazio con 386 (7,7%), dal Veneto con 371 (7,7%) e dall’Emilia-Romagna con 356 (7,4%).


categorie e mercato Soddisfazione dei produttori

La piadina romagnola è IGP

Lo scorso novembre, con la pubblicazione del Regolamento di Registrazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, dopo circa un decennio, si è ultimato il percorso che la Piadina Romagnola ha sviluppato per raggiungere il riconoscimento relativo all’Indicazione Geografica Protetta (IGP). Per questo motivo si potrà ora chiamare “Piadina Romagnola” o “Piada Romagnola”, unicamente quella prodotta e confezionata nel luogo d’origine e cioè la Romagna. Il Disciplinare prevede e offre anche le indicazioni sugli ingredienti da utilizzare per la preparazione dell’impasto: farina di grano tenero, acqua (quanto basta per ottenere un impasto omogeneo), sale (pari o inferiore a 25 grammi) e grassi (strutto e/o olio di oliva e/o olio di oliva extravergine fino a 250 grammi). Sono previste anche materie

prime opzionali come gli agenti lievitanti (carbonato acido di sodio, difosfato disodico, amido di mais o frumento, fino a 20 grammi), con il divieto assoluto di aggiungere conservanti, aromi e/o altri additivi. Dopo l’impasto e la porzionatura in pani o palline, il passo successivo è la laminatura attraverso matterello manuale oppure laminatrice meccanica. La cottura, infine, su un piano riscaldato che varia da 200 a 250°C con un massimo di 4 minuti. Il Disciplinare presenta la piadina al consumo in due tipologie: quella con un diametro minore (15-25 cm) ma più spessa (4-8 mm), e alla Riminese con un diametro maggiore (23-30 cm) e più sottile (fino a 3 mm). Complesso e di lungo corso l’iter che ha portato all’IGP. Dopo più di 10 anni di battaglie, finalmente nel dicembre del 2012 la domanda di registrazione è stata inviata alla Commissione Europea. Il 21 maggio scorso, dopo quasi due anni di indagini, esami e approfondite analisi la Direzione Generale Agricoltura della Commissione Europea, ha chiuso l’istruttoria pubblicando sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea la domanda di registrazione come IGP della Piadina Romagnola/Piada Romagnola. L’atto che ha certificato il rispetto di tutti i requisiti richiesti per la registrazione. Per arrivare all’ultimo tassello bisognava attendere altri tre mesi, nel caso qualcuno degli altri Paesi membri dell’Unione avanzasse delle eccezioni in merito, situazione non verificatasi.

L'eccellenza romagnola nuovo successo

Italia prima per prodotti agroalimentari di qualità Nel nostro Paese vengono prodotti e trasformati 261 prodotti DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP (indicazione Geografica Protetta) e STG (Specialità Tradizionale Garantita) che rappresentano le migliori specialità agroalimentari italiane, riconosciute e tutelate dall’Unione Europea. Un traguardo prestigioso, che colloca l’Italia al primo posto tra i 25 paesi dell’Unione che hanno ottenuto tali riconoscimenti, davanti a Francia (208 prodotti), Spagna (173), Portogallo (123) e Grecia (101). Con il 22,1% del totale dei prodotti di qualità europei censiti l’Italia è leader, interes-

sante notare che a livello regionale l’Emilia-Romagna detiene il primo posto con 39 prodotti agroalimentari DOP e IGP, seguita a breve distanza dal Veneto con 36, Lombardia con 29, 28 la Sicilia, 26 la Toscana e 25 il Lazio. Dei 261 prodotti, 158 hanno ottenuto il marchio DOP (il 60,5% del totale), 101 sono IGP (il 38,7%) e solo 2 sono STG, la mozzarella e la pizza napoletana. La filiera di qualità occupa più di 80mila operatori, solo settemila imprese si occupano di trasformazione, mentre oltre 75mila sono produttori. essere impresa • • • dicembre 2014 • 27


categorie e mercato

Stop al riconoscimento del made in Italy

Una sconfitta per l’intero sistema Confartigianato esprime preoccupazione e stupore per la battuta d’arresto nel riconoscimento del made in Italy. Proprio nel momento in cui il Governo del nostro Paese dedica impegno e risorse per valorizzare la vera produzione italiana, per rilanciare investimenti e consumi, il risultato dell’azione della Presidenza italiana in ambito europeo sta seguendo una direzione diametralmente opposta. Il presidente nazionale di Confartigianato Giorgio Merletti ha parole dure per le conclusioni del Consiglio Ue Competitività, riunito a inizio dicembre a Bruxelles, che ha rinviato al pros-

simo semestre a presidenza lettone la decisione sull’obbligo di indicazione di origine controllata contenuto nella proposta di Regolamento sulla sicurezza dei prodotti. Per Merletti l’Italia ha perso una grande occasione per difendere l’origine dei prodotti e per valorizzare il patrimonio manifatturiero rappresentato da 596.230 imprese con 16.274.335 addetti, di cui il 58% in micro e piccole imprese fino a 20 addetti. Il presidente polemicamente si chiede “con questi numeri, se non è l’Italia a difendere l’identità delle pro-

duzioni, quale altro Paese europeo è più interessato? Confartigianato continuerà a battersi affinché l’Europa riconosca e approvi l’obbligo di indicare il marchio ‘made in’ sui prodotti al fine di garantirne la piena tracciabilità, come già avviene nei principali Paesi aderenti al WTO, Stati Uniti, Giappone, Canada e Corea per citare solo alcuni casi. Ne va della difesa del patrimonio manifatturiero dell’artigianato e dell’impresa diffusa, del diritto dei consumatori a una corretta informazione sull’origine dei beni acquistati, della lotta al grave fenomeno della contraffazione.”

Concorrenza sleale e sommerso

Confartigianato continua la battaglia Burocrazia soffocante, tassazione a livelli record e concorrenza sleale, un mix micidiale che sta mettendo in ginocchio le micro e piccole imprese, anche locali. Per questo Confartigianato Forlì continua l’attività di sensibilizzazione e monitoraggio del mercato. Sono numerosi i fronti sui quali l’Associazione forlivese è impegnata per contrastare il fenomeno, in primis nel comparto benessere, per il quale si promuovono continue campagne informative rivolte ai consumatori, affinché evitino di rivolgersi a operatori improvvisati che non rispettano i requisiti a tutela della salute e dell’igiene. Recenti fatti di cronaca, portati alla ribalta da note trasmissioni televisive sono casi emblematici dei rischi che l’utente corre nel servirsi di saloni di bellezza non in regola con le disposizioni delle autorità competenti. Spesso il consumatore viene 28 • dicembre 2014 • • • essere impresa

attirato dal basso costo della prestazione, ma è indispensabile ricordare che eventuali danni subiti possono provocare lesioni permanenti, un rischio troppo grave a fronte di un risparmio di pochi euro. Tra gli altri settori oggetto di costante controllo da parte dell’Associazione forlivese anche l’autotrasporto, tra vettori stranieri che operano al di fuori delle regole, imposte invece alle aziende italiane e mezzi agricoli sempre più di frequente utilizzati per il trasporto di merci, il settore sta vivendo una fase di grandissima difficoltà. Situazione estremamente delicata anche per le aziende della moda: il maggiore valore dei sequestri effettuati in Italia si riferisce agli accessori (34,6% dei casi), seguito dall’abbigliamento per il 14,1%, la pressione dalla contraffazione aggrava le già difContinua a pagina 29 • • •


categorie e mercato L’industria del falso danneggia export e produzione italiana

In crescita il giro d’affari illegale Dalla debole ripresa del 2010 il contributo delle esportazioni alla variazione del Pil, anche se in modo decrescente, è stato sempre positivo. E le previsioni confermano il dato anche per il prossimo biennio. Purtroppo, neppure il mercato del falso non conosce crisi: il volume complessivo del commercio mondiale di merci contraffatte ammonta a più di 200 miliardi di euro l’anno e la quota di prodotti contraffatti sul commercio mondiale è stimata quasi al 2%. Il fenomeno è in crescita: a parità di condizioni, nel rapporto tra merci contraffatte e commercio mondiale ed efficacia delle azioni di contrasto, con ritmi in linea con la dinamica del commercio internazionale il valore della contraffazione potrebbe crescere del 74,5% nell’arco di dieci anni. L’ultima stima effettuata nel nostra Paese indica un valore di mercato della contraffazione di 6.924 milioni di euro, pari allo 0,45% del Pil. Nel 2013 le autorità doganali dell’Unione Europea hanno effettuato 86.854 sequestri per 35,9 milioni di prodotti sospettati di violazione dei diritti di proprietà intellettuale, con un valore delle merci intercettate pari a 768 milioni di euro. E l’Italia è il primo paese in Europa per numero di articoli sequestrati. La Cina è il principale paese di origine dei prodotti contraffatti con il 66,1% dei prodotti sequestrati, a cui si aggiunge un 13,3% proveniente da Hong Kong.

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Confartigianato continua la battaglia ficili condizioni congiunturali delle imprese operanti nel settore manifatturiero: nel complesso dei comparti esposti nell’ultimo anno si è registrata una flessione di imprese artigiane registrate pari al 2,1%; nell’arco dei cinque anni che comprendono gli ultimi due cicli recessivi (2009-2014) le imprese artigiane nei settori esposti alla contraffazione sono state decimate, con una perdita di 7.052 imprese, equivalente a una flessione del 9,9%. Senza dimenticare che gli effetti negativi della concorrenza sleale si ripercuotono anche su altri settori delle filiere maggiormente esposte ai fenomeni di violazione dei diritti delle imprese sulla proprietà intellettuale, coinvolgendo anche chi opera nel terziario.

Il fenomeno della contraffazione presenta alcuni casi di specializzazione settoriale: per esempio in relazione a profumi e cosmetici la principale fonte di provenienza è la Turchia (51,2%), per i prodotti alimentari l’Egitto (34,3%); per quest’ultima tipologia di prodotti l’Italia, con il 31,8% dei prodotti sequestrati è il secondo Paese di origine di prodotti contraffatti. Per Confartigianato è indispensabile procedere a una maggiore tutela della produzione italiana, nei sei anni tra il 2008 e il 2013 nel nostro Paese si sono registrati circa centomila (99.748) sequestri e 334,5 milioni di pezzi contraffatti intercettati e distrutti, per un valore complessivo stimato di 3.789 milioni di euro, un danno incalcolabile per chi opera nella legalità.

Export e crescita

Il ruolo del manifatturiero L’influenza della dinamica delle esportazioni sui processi di crescita è decisiva per l’Italia, secondo Paese manifatturiero europeo dopo la Germania. Considerando le regioni europee appartenenti ai ventotto Paesi dell’Unione europea con popolazione superiore a 1,5 milioni, si osserva che tra le prime venti regioni per incidenza degli occupati nel manifatturiero sul totale degli occupati, si collocano quattro regioni italiane: al 9° posto, prima tra le regioni italiane, le Marche con una quota del 29,9%, al 12° posto il Veneto con il 27,7%, al 16° posto l’Emilia-Romagna e la Lombardia entrambe con il 26,2%. essere impresa • • • dicembre 2014 • 29


associazione Il Temporary shop festeggia il primo anno di attività

Bilancio positivo per la vetrina delle imprese Cinquanta aziende coinvolte in otto esposizioni nei primi dodici mesi di operatività. In sintesi è questa la fotografia del Temporary Shop inaugurato da Confartigianato di Forlì il 12 dicembre dell’anno scorso, una vera e propria vetrina degli associati, nei locali dell’Associazione, nei quali si offre alle imprese un ulteriore punto vendita per un periodo non inferiore alle tre settimane. Come spiegato dalla coordinatrice del progetto, Fabiola Foschi (nella foto) “l’idea del temporary store non è nuova, ma di sicuro innovativa per il nostro territorio, tanto che quello di Confartigianato Forlì è il primo locale pensato per l’esposizione dell’artigianato e dei prodotti realizzati a mano. Le aziende che hanno animato gli spazi di Stazione Vittoria in questi mesi rappresentano ogni settore dell’imprenditoria locale, dall’alimentazione alla moda, dall’artigianato artistico alla falegnameria, senza dimenticare la gioielleria, i complementi

d’arredo e la cartotecnica.” Un punto vendita nel quale il visitatore viene accompagnato in un percorso armonico tra le offerte di una decina di imprenditori, selezionati in base al periodo dell’anno e per valorizzare ogni espositore. Continua Foschi “tra le realtà presenti questo mese anche la D’Amato Antonio Srl che produce costumi da mare, abbiamo, infatti, pensato

alle necessità di chi si concederà una vacanza al caldo. Al Temporary Shop potrà trovare una bella selezione che anticipa la collezione per la prossima stagione.” Per i più tradizionalisti sarà possibile acquistare prodotti agroalimentari, realizzati e confezionati dalla cooperativa sociale Abbraccio Verde, oppure scegliere gli addobbi natalizi creati a mano. Conclude la coordinatrice “la risposta da parte delle aziende è entusiastica, costituendo un’opportunità per coloro che operano nel territorio di avere un punto vendita temporaneo in città e per quelle forlivesi di avere visibilità in un locale posto a ridosso del centro e in un’area servita da numerosi parcheggi, anche a lunga sosta.” Obiettivo del Temporary Shop di Confartigianato è anche fornire a coloro che aderiscono l’opportunità di conoscersi e dar vita a collaborazioni e sinergie, creando relazioni che favoriscano le vendite, sviluppando future aggregazioni e reti d’impresa.

SCHEDA DI ADESIONE TEMPORARY SHOP Cognome e Nome / Intestazione Ditta ................................................................................................................ ………………………………………………… Indirizzo / Sede Impresa ...................................................................................... Comune di residenza ............................................................................ TEL. .................................................... FAX ............................................................. E-MAIL ............................................................................................... Persona di riferimento .......................................................................................... Associata Confartigianato dal .............................................................. Descrizione prodotti / servizi da esporre ............................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................

Nello spirito di corretta applicazione delle norme vigenti, ai sensi della Legge 196/2003 La informiamo che i dati personali in nostro possesso saranno trattati attraverso strumenti idonei a garantire la riservatezza nel rispetto delle norme di sicurezza previste dalla predetta legge.

DATA ............................................................................. TIMBRO E FIRMA ...........................................................................................................................

30 • dicembre 2014 • • • essere impresa


associazione

Dal 05/12/2014 al 05/01/2015 si possono acquistare i prodotti di: Abbraccio verde - Modigliana Confezioni natalizie di alimenti di produzione artigianale Barchi Vincenza - Forlì Articoli di profumeria e bigiotteria D’amato Antonio Srl - Forlì Costumi da mare E.g. Srl - Forlì Laboratorio orafo e gioielleria Foto Ottica Giuliani Forlì Ottica e foto Laboratorio Design C.& P. - Bertinoro Mobili di design e complementi Plazzi Gabriele - Forlì Tendaggi, cuscini e accessori Siboni Federica - Forlì Accessori moda in lana e addobbi natalizi Tassani Eleonora - Forlì T-Shirt stampate anche su ordinazione Zuccherelli Silvia Merceria - Meldola Merceria e creazioni artigianali

essere impresa • • • dicembre 2014 • 31



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