Essere Impresa giugno 2014

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CONTIENE I.P.

Anno 04 - Direttore Responsabile Roberto Faggiotto - Mensile di informazione tecnica, economica, sindacale - Forlì, viale Oriani, 1 - Aut. Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/78 Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009”

100 parole per uscire dalla crisi Confartigianato lancia l’allarme: il costo del denaro in Italia continua a essere il più alto d’Europa. L’assenza del credito si traduce in una mancata ripresa degli investimenti per chi fa impresa. Situazione aggravata da un euro forte che si aggiunge alle difficoltà generate dai ritardi nei pagamenti. Per questo Confartigianato Forlì continua l’attività del forum banche e imprese, per attivare sinergie con gli istituti di credito locali a tutela delle micro e piccole aziende. Primo atto di questa collaborazione, la pubblicazione dell’opuscolo che trovate in allegato al giornale.

in evidenza L’EDITORIALE: Imparare a comunicare meglio per rendere maggiormente efficace il dialogo è il primo obiettivo del forum banche-imprese promosso da Confartigianato. A pagina 2 VITA ASSOCIATIVA: Con il premio “Primo miglio” vince la voglia di autoimprenditorialità. Tre nuove aziende sfideranno il mercato con passione ed entusiasmo. Da pagina 6 IL NOTIZIARIO TECNICO: Nell’inserto centrale gli appro-

fondimenti in materia di consulenza fiscale, del lavoro, credito e affari generali. S’invitano le aziende che abbiano ricevuto il sollecito a prestare attenzione alla richiesta di versamento del canone Rai per valutare se realmente dovuto. Da pagina 13 a pagina 19 I MOVIMENTI: Il gruppo Giovani Imprenditori ha premiato i ragazzi dell’Itis Marconi che hanno preso parte a Confartigianato ABC, vincitore l’azienda virtuale “il Grappetto”, tra tradizione e modernità. Da pagina 20 a pagina 27


associazione editoriale

Comunicare meglio per un dialogo efficace • di Roberto Faggiotto

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urante la presentazione alla stampa dell’opuscolo“il credito dalla A alla Z”, allegato a questo numero di Essere Impresa, un giornalista ha commentato la singolarità della presenza attorno allo stesso tavolo dei rappresentanti di quattro importanti istituti di credito. Una riflessione che ci inorgoglisce e che condividiamo. Non è scontato che Banca di Forlì, Cariromagna, Credito di Romagna e Unicredit decidano di prendere parte a un forum di confronto con un’associazione di categoria, come Confartigianato Forlì, per ascoltare i problemi della piccola impresa. E ancora meno banale il fatto che assieme si stiano valutando percorsi comuni per superare le barriere che impediscono alla piccola impresa l’accesso al credito. La pubblicazione, che avete ricevuto, è un piccolo passo, certo, ma significativo. Nel corso di questi mesi di attività del forum banche-imprese, ci siamo resi conto che molte incomprensioni nascono proprio dal mancato utilizzo di un linguaggio comune. Il mondo del credito e della finanza possiede infatti un proprio lessico, costellato di acronimi, di anglicismi, quasi un gergo da iniziati che rende difficile il dialogo tra le parti. Senza sottovalutare il fatto che le regole di trasparenza hanno provocato un aumento esponenziale della documentazione distribuita ai potenziali clienti, ancora prima di aver sottoscritto il contratto, un’alluvione di carta che usa una lingua propria, tecnica e molto complessa. Da qui l’idea di offrire a tutti i nostri associati un tascabile coi cento termini maggiormente diffusi, di uso quotidiano da parte delle banche, ma ostici e poco comprensibili ai più. Abbattere le barriere linguistiche è la premessa, il primo atto di un percorso che vogliamo offrire ai nostri imprenditori per comprendere le dinamiche bancarie. Un cammino fatto anche di approfondimenti mirati e corsi, avvalendosi di docenti in forza alle banche. Una sinergia valutata positivamente anche dai nostri partner del mondo bancario, la diffusione della cultura finanziaria e un approccio maggiormente proattivo sono considerati basilari per trovare un punto d’incontro tra due mondi fortemente interconnessi eppure ancora lontani. Viale Oriani, 1

Direttore Responsabile Roberto Faggiotto

tel 0543 452811 • fax 0543 452852

Redazione Roberta Zoli

Reg. Naz. Stampa 06185 del 17/2/98 - ROC 5252

Fotocomposizione e Stampa Litocartotecnica Citienne srl Forlì Tel. 0543 480580 • www.citienne.com

ORGANO UFFICIALE DI STAMPA DI CONFARTIGIANATO FORLÌ FEDERIMPRESE

Autorizzazione Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/1978

Anno IV • n. 03 GIUGNO 2014

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Il prezzo di abbonamento al periodico è pari a 6 € ed è compreso nella quota associativa. La quota associativa non è divisibile. La dichiarazione viene effettuata ai fini postali.


il commento associazione Tante iniziative per avvicinare scuola e lavoro

Quando l’impresa entra in classe

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l mercato del lavoro del nostro Paese sta attraversando una delle fasi più difficili dal secondo dopoguerra. La disoccupazione persiste ai massimi storici, con 181.400 posti di lavoro persi nell’ultimo anno, al ritmo di 500 occupati in meno al giorno. Dati che non possono lasciare indifferenti soprattutto perché colpiscono pesantemente gli under venticinque italiani, penalizzati da un tasso di disoccupazione più che doppio rispetto a quello dei loro coetanei europei. Eppure senza lavoro non c’è futuro. Privare le generazioni più giovani dell’opportunità di trovare occupazione significa bloccare ogni prospettiva di recupero dell’intero Paese. Le criticità del mercato produttivo creano un’ampia area di disagio sociale sempre più vasta nella nostra società; agli oltre tre milioni di disoccupati si aggiunge il milione e mezzo di scoraggiati, cioè gli inattivi, che non cercano lavoro perché non ritengono di poter riuscire nell’intento, nonché oltre trecentomila dipendenti in cassa integrazione, per un totale di oltre cinque milioni di soggetti a rischio povertà. Oggi la risposta da parte del Governo deve essere forte, in grado di ridare speranza all’intero Paese. Ma non solo il lavoro deve essere oggetto di riforma. Nella competizione europea, sempre più fondata sui processi di conoscenza, la bassa crescita del nostro Paese è influenzata anche dal sistema formativo, troppo distante dal mondo produttivo. Da una parte in Italia si riscontra un alto tasso di abbandono scolastico pari al 17%, più alto del 12,9% dell’Eurozona e quasi doppio rispetto a quello tedesco e, parallelamente, un basso livello di scolarizzazione degli adulti. La dicotomia tra scuola e lavoro è certamente uno dei tratti più penalizzanti della nostra economia, proprio per questo, come Confartigianato di Forlì stiamo promuovendo una serie di iniziative per avvicinare all’imprenditoria i giovani ancora impegnati in percorsi scolastici. Dalla scuola primaria coinvolta con il libro gioco sull’artigianato, alle scuole medie inferiori, raggiunte in questi ultimi sette anni attraverso i campionati di Giornalismo promossi dalla redazione de Il Resto del Carlino e per le quali partirà a breve un interessante progetto, sino alle superiori. Proprio i ragazzi degli istituti superiori sono stati protagonisti della prima edizione di Confartigianato ABC, la competizione tra classi per l’ideazione di un progetto imprenditoriale attualizzabile. Una gara, nata in seno al Gruppo Giovani Imprenditori, che ha visto la partecipazione attenta ed entusiasta dei ragazzi. Coloro ai quali dobbiamo restituire l’opportunità di essere artefici del proprio futuro. essere impresa • • • giugno 2014 • 3


vita associativa Conclusa la prima edizione di Primo Miglio

Premiate le idee per far vincere l’imprenditoria

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onfartigianato di Forlì Federimprese, in collaborazione con le aziende associate Forlì Self Storage, Agenzia Menabò e Casa Editrice In Magazine, con la partnership del quotidiano Corriere Romagna ha promosso nello scorso mese di gennaio il premio “Primo Miglio” per contribuire a sostenere l’imprenditorialità nel territorio. Con “Primo Miglio” l’Associazione e i partner hanno voluto incentivare la voglia di fare impresa, premiando le tre migliori idee, per fattibilità, innovatività e qualità del business plan. Il bando aperto dal 1° febbraio si è concluso il 30 aprile, la giuria, composta dai promotori dell’iniziativa, ha poi selezionato i tre vincitori, premiati il 29 maggio nel corso di una breve cerimonia. Come spiegato dal vicepresidente di Confartigianato Forlì Oriano Rimini (nelle foto coi premiati), nel corso della conferenza stampa di presentazione dei progetti, che si sono aggiudicati il premio “tra i punti vincenti di Primo Miglio va annoverata sicuramente la collaborazione tra soggetti privati, che, assieme, hanno creduto nell’importanza di stimolare l’autoimprenditorialità, mettendo a disposizione dei vincitori una serie di servizi utili al neoimprenditore per concretizzare la propria idea.”

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Servizi resi immediatamente disponibili ai nuovi associati; dai voucher per una postazione di lavoro in coworking presso Self Storage Forlì alla progettazione gratuita della Corporate Identity della nuova impresa a cura dell’agenzia Menabò; dalla Continua a pagina 5 • • •


vita associativa • • • Segue da pagina 4

Premiate le idee per far vincere l’imprenditoria consulenza, tutoraggio, assistenza e gestione della contabilità gratuita a cura di Confartigianato, agli spazi redazionali e pubblicitari sulla stampa e sul web del Corriere Romagna sino a servizi publiredazionali sulla rivista IN Magazine e sulle pagine dell’house organ associativo, Essere Impresa sono molteplici le opportunità assicurate. Un anno di opportunità per coadiuvare l’imprenditore a superare la delicata fase dell’avvio dell’attività. La fase di tutoraggio è sicuramente una opportunità preziosa per chi fonda un’azienda, avere la chance di avvalersi di consulenti e professionisti nella fase di avviamento del proprio business può evitare di incappare nei più frequenti errori commessi da chi, pur avendo un’esperienza del settore come dipendente, non è avvezzo a dirigere autonomamente il proprio lavoro. I soggetti promotori hanno creduto fortemente nella validità del premio, nato da un’idea della giovane imprenditrice Marica Mambelli di Forlì Self Storage e subito apprezzato dai partner; di fronte a una crisi che ha profondamente ridisegnato anche il sistema produttivo locale, occorre stimolare la voglia di fare impresa e la fiducia di coloro che vogliono confrontarsi col mercato forti di un’idea innovativa. È il caso dei tre vincitori

che presentando un accurato business plan hanno dimostrato la grinta e la motivazione necessarie per cimentarsi nella sfida posta da un momento di grande cambiamento dell’economia. Come ribadito dagli sponsor con “Primo Miglio” si vuole ricordare la centralità della micro e piccola imprenditoria locale; il comprensorio forlivese si caratterizza per un’impresa attiva ogni 10 abitanti, risulta facilmente intuibile che la spina dorsale del nostro sistema produttivo sia costituito da queste realtà che troppo spesso non vengono adeguatamente sostenute dalle istituzioni. Intenzione dei promotori è di riproporre il premio anche il prossimo anno con le medesime modalità, come sottolineato da uno dei premiati, Claudio Alberto Ricci “l’assenza di limiti anagrafici è sicuramente una nota di merito, la crisi non si è abbattuta soltanto sui giovani, ma ha costretto anche persone occupate da anni a fare i conti con la necessità di reinventarsi un lavoro.” Dare la possibilità a chiunque abbia un’idea valida di sottoporre alla giuria di “Primo Miglio” il proprio progetto senza limiti d’età è un modo per far emergere le neoimprese a più alto valore aggiunto.

I vincitori Ana Isabel Perez Alvarez col progetto “Laboratorio design C&P” designer d’interni e recupero di materiale per l’arredamento Mirco Gentilini ed Emanuela Pedri col progetto “Loch your face” personalizzazione di qualsiasi oggetto con disegni d’artista Claudio Alberto Ricci col progetto “Diporto e sicurezza”, un sistema di protezione contro i furti delle imbarcazioni essere impresa • • • giugno 2014 • 5


associazione Assemblea nazionale di Confartigianato

Il presidente Merletti suona la carica

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i è tenuta lo scorso 10 giugno a Roma l’Assemblea nazionale di Confartigianato. Il presidente Giorgio Merletti (nella foto a fianco) ha aperto la sua relazione con una riflessione “la crisi ha cambiato profondamente il sistema delle piccole imprese, nei primi tempi di questo periodo così difficile si diceva che la parola greca “krisis” significa scelta e venivano richiamate le opinioni e le definizioni di molti autori, tra cui Albert Einstein, che diceva “non pretendiamo che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose”. Le piccole imprese che rappresentiamo e il sistema associativo che interpretiamo, “noi” non siamo stati fermi, non abbiamo continuato a fare le stesse cose: siamo cambiati. E molto.” Proprio il “lavoro artigiano”, con le sue specificità, è profondamente coerente con il cambiamento. Per la sua flessibilità e capacità di creare e progettare con dinamismo, la piccola impresa è il modello imprenditoriale del futuro. Un esempio di come questo sia un processo globale è il movimento dei “makers” - nato negli USA - che abbina l’utilizzo di nuove tecnologie di produzione all’attenzione al mondo di internet, dell’open source, della condivisione dei processi di innovazione che emergono dal basso e si dispiegano su larga scala. Quello che era un gusto quasi esclusivo, per pochi eletti, del fatto a mano, del su misura, del fuori serie è diventato quindi uno dei cardini del processo di globalizzazione. La manifattura italiana vive una rinascita dopo la sua morte annunciata, prospera e va all’estero, nel primo trimestre 2014 le esportazioni sono aumentate dell’1,5% rispetto al 2013, tutelare il Made in Italy significa fare innovazione, significa il riconoscimento degli sfor-

zi di cambiamento e rinnovamento continuo che caratterizzano da sempre il modo di inventare e produrre degli artigiani italiani. Una battaglia che Confartigianato conduce da anni in Europa, a tutela delle micro e piccole imprese che si riconoscono nel sistema associativo, oggi più che mai indispensabile per dialogare con Governo e Parlamento. Dal 2008 il fisco si è complicato alla velocità di 1 nuova norma a settimana, per questo, occorre finalmente il coraggio di ridurre la pressione fiscale che grava su imprese e famiglie, attraverso una rigorosa riqualificazione della spesa improduttiva. Nel 2014, la pressione fiscale è pari al 43,9% del Pil. In pratica, gli italiani versano 25 miliardi di maggiori tasse rispetto alla media Ue. Tra aprile 2008 e marzo 2014, sono state approvate 629 norme fiscali, di cui 389 hanno portato nuove incombenze e costi burocratici. Come dire che il fisco si è complicato alla velocità di una nuova norma alla settimana. Merletti ha ricordato “da quasi un anno giace in Parlamento un disegno di legge con nostre proposte di semplificazione ‘a costo zero’ per lo Stato, la cui rapida attuazione avrebbe consentito la riduzione di costi in capo alle imprese. A chi va attribuita la responsabilità della sua mancata approvazione?” Per il presidente il fisco deve cambiare: serve un’amministrazione autorevole, ma rispettosa dei contribuenti. Vanno ripensati gli strumenti di lotta all’evasione, come previsto dalla Legge di riforma fiscale, rilanciando ed estendendo a più settori il contrasto di interesse, che sta dando ottimi frutti nell’edilizia e nell’impiantistica. Continua a pagina 7 • • •

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Il presidente Merletti suona la carica Non è possibile immaginare una ripresa senza contrastare la disoccupazione giovanile che ha raggiunto il 43,3% Continua Merletti “meno regole e più semplici: su questa strada abbiamo incontrato la sensibilità e il coraggio del Ministro Poletti che ha recepito le nostre sollecitazioni, eliminando parte dei costi e dei vincoli che pesavano sui contratti a termine e sul contratto di apprendistato. Una svolta positiva che si somma all’impegno nel programma ‘Garanzia per i Giovani’: tra i primi abbiamo sottoscritto il protocollo di collaborazione con il Ministero del Lavoro.” In tema di cambiamenti, Merletti ha ribadito “l’aspetto che ci sta più a cuore nel rapporto tra le imprese e lo Stato è l’efficienza della Pubblica Amministrazione. Da maggio 2011 sono stati emanati 39 provvedimenti, tra leggi e decreti legge, che

contengono il rinvio a 290 ulteriori atti normativi di attuazione, per limitarsi a quelli di impatto sulle imprese. Di questi, ne sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale solo 135. Più della metà dei provvedimenti è rimasta, pertanto, lettera morta.” A proposito di attese “sono sempre troppo lunghi i tempi per essere pagati dalle Pubbliche Amministrazioni: nel 2014, in Italia, le imprese fornitrici di beni e servizi devono aspettare in media 165 giorni.” Il presidente ha poi concluso l’intervento con un appello “il Governo non abbassi la guardia e dedichi impegno, fermezza e rapidità nel realizzare le grandi riforme necessarie. Prendo spunto dagli imminenti Mondiali di calcio per lanciare un appello: tutta l’Italia deve fare squadra, dobbiamo mettercela tutta e tutti insieme impegnarci per vincere il campionato più importante: quello per uscire dall’inferno della crisi a ‘riveder le stelle’, mi perdoni Dante, della crescita e dello sviluppo. Noi artigiani, noi imprenditori, saremo, come sempre, in campo.”

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economia & lavoro Nell’ambito del forum istituito con le principali banche del territorio

Pubblicato “Il credito dalla A alla Z”, per avvicinare banche e imprese

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uperare la diffidenza delle imprese nei confronti degli istituti di credito approfondendo la conoscenza della terminologia bancaria. Questo, in sintesi, l’obiettivo che Confartigianato di Forlì si è data con la pubblicazione dell’opuscolo “il credito dalla A alla Z”. Un piccolo e agile manuale tascabile, nel quale sono contenuti i cento termini maggiormente diffusi nel linguaggio finanziario, il cui significato è però spesso sottovalutato o poco conosciuto. Durante la conferenza stampa di presentazione (nelle foto alcuni momenti) il segretario di Confartigianato Forlì Roberto Faggiotto ha chiarito “abbiamo costituito dallo scorso mese di dicembre un forum di confronto con quattro istituti di credito, due prettamente locali quali Banca di Forlì e Credito di Romagna, gli altri due di carattere nazionale, ma ben radicati nel comprensorio, Cariromagna e Unicredit. Istituti coi quali l’associazione e anche i nostri associati hanno instaurato consolidate relazioni e che ben conoscono le problematiche della piccola impresa. Il primo punto emerso dal forum è proprio la

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difficoltà di dialogo, spesso per il mancato utilizzo dei termini corretti. Da qui l’idea di produrre una pubblicazione, nata proprio dalla sinergia tra Confartigianato e le banche, prima tappa di un percorso di condivisione che prevede anche incontri di approfondimento su tematiche specifiche, destinati a ristretti gruppi di partecipanti, con consulenti finanziari e del mondo bancario. Il dizionario non ha la pretesa di essere esaustivo, ma vuole offrire un primo approccio, per consentire una conoscenza di base a tutti gli imprenditori. La pubblicazione sarà distribuita agli associati, assieme al prossimo numero del nostro house organ e ai nuovi soci, così da avvicinare anche i neoimprenditori alla corretta terminologia.

Il contesto è sicuramente complesso. La crisi finanziaria non ha risparmiato neppure i bilanci delle banche, i Consorzi Fidi subiscono pesantemente gli effetti della situazione e le imprese sono bloccate dalle difficoltà di far fronte alle esigenze di liquidità. Prendendo la parola Mauro Collina, responsabile dell’ufficio credito dell’Associazione ha aggiunto “soprattutto negli ultimi cinque anni il tema del credito è stato vissuto come nodo centrale della vita delle imprese ed è considerato uno dei vincoli principali, da parte degli imprenditori, che si rivolgono agli istituti di credito senza trovare le risposte cercate. Siamo consapevoli che il dizionario sia solo un primo passo per consentire il superamento delle criticità che minano il rapporto, ma è anche vero che è impossibile comunicare se non si è in possesso di un linguaggio comune. Senza dimenticare che la disponibilità mostrata dalle quattro banche aderenti al forum è sicuramente un segnale positivo di attenzione alla micro e piccola impresa locale. Confartigianato con l’istituzione del forum si è posta come obiettivo la ricerca di forme di collaborazione a supporto degli imprenditori.” Il problema del rapporto tra banche e imprese si è acuito con la crisi, eppure la relazione è vitale per entrambe le parti, le imprese non possono operare senza accesso al credito, al contempo gli istituti di credito hanno l’obbligo di prestare denaro a chi pone un basso rischio d’insolvenza. Per questo Continua a pagina 9 • • •


economia & lavoro • • • Segue da pagina 8

Pubblicato “Il credito dalla A alla Z” è indispensabile propiziare un dialogo privo di incomprensioni. “Consapevoli delle difficoltà” ha continuato il presidente Giorgio Grazioso “Confartigianato, da due anni, ha introdotto Collabora, un servizio di consulenza finanziaria, creditizia e legale, proprio per affiancare le aziende. La mancata conoscenza dei meccanismi alla base delle decisioni delle banche di concedere o meno finanziamenti è, infatti, un ulteriore ostacolo per l’imprenditore. Introdurre correttivi e comprendere quali sia-

no i comportamenti virtuosi, apprezzati dagli istituti di credito, è sicuramente un’opportunità.” Creare cultura d’impresa significa consentire di migliorare la conoscenza dei meccanismi alla base delle decisioni degli istituti

di credito, il servizio Collabora opera in questa direzione. Il pool di esperti coinvolti nel progetto accompagnano l’impresa in un percorso di crescita di cui il rating aziendale è parte integrante ma non esclusiva.

Credito e imprese, persistono le criticità Nell’ambito dell’incontro coi media, sono stati presentati anche i più recenti dati sul credito alle aziende,dai quali emerge che ai segnali incoraggianti quali il miglioramento della redditività delle imprese e il saldo demografico positivo delle aziende, fanno da contraltare la modesta spinta agli investimenti alla quale contribuisce il persistere del calo ai prestiti concessi alle imprese. Nell’ultimo bollettino pubblicato da Banca d’Italia, lo stock dei prestiti alle imprese diminuisce del 4,9% (media Eurozona -3,0%, Germania -0,2%, Francia +0,2%, Spagna -10%), accelerando la flessione del 4,7%, registrata nel mese precedente. I risultati dell’indagine condotta dall’Istat presso le imprese manifatturiere indicano che nel primo trimestre 2014 il 18,1% delle aziende con meno di 50 addetti dichiara di avere difficoltà nell’accesso al credito. Difficoltà che scende attorno al 12% per le imprese di medie e grandi dimensioni, con numero di addetti maggiore rispettivamente alle 50 e alle 250 unità. In Italia il credito è diventato stabilmente più costoso dall’estate del 2011, in coincidenza con le forti turbolenze del nostro debito sovrano, fino a toccare il valore massimo di 97 punti base a dicembre 2012. Una liquidità scarsa e relativamente più costosa rispetto ai competitor europei riduce la competitività sui mercati internazionali e penalizza l’intensità della ripresa,

deprimendo gli investimenti e rallentando i processi di innovazione tecnologica, con conseguenze negative sulla dinamica della produttività, uno dei più noti fattori critici della nostra economia. Nel dettaglio, i prestiti di importo meno consistente sono strutturalmente più costosi. In particolare i prestiti fino a 1 milione di euro mostrano in Italia un tasso di interesse del 4,21%, di 45 punti base superiore a quello medio dell’Eurozona (3,76%). Ancor più costosi i prestiti di importo inferiore a 250.000 euro, che in Italia sono erogati ad un tasso del 4,75%, 130 punti base in più rispetto al tasso medio sui prestiti alle imprese. Tale tasso è di 29 punti base superiore a quello medio dell’Eurozona (4,46%) e lo spread maggiore si registra con i tassi applicati in Francia (2,95%), pari a 180 punti base. I titoli di stato nel portafoglio delle banche sono stabilmente in crescita da quatto anni e mezzo (da agosto 2008) e a novembre 2012 hanno toccato il picco del +28,4% su base annua, pari a 139,8 miliardi in più in un anno. A marzo 2014 lo stock di titoli di stato ammonta a 395,6 miliardi di euro. Di contro, i prestiti alle imprese sono stabilmente in discesa da circa 2 anni (maggio 2012) e a novembre 2013 hanno toccato il minimo della variazione tendenziale (-6,2%). A marzo 2014 Continua a pagina 10 • • • essere impresa • • • giugno 2014 • 9


economia & lavoro a cura di Mauro Collina

La grande confusione

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n questi mesi si sprecano le opinioni autorevoli, spesso contrastanti e opposte, sui temi che ci affliggono. Il risultato è che, anziché illuminarci la via, alimentano un clima di incertezza e confusione. La recessione sta finendo? È iniziata la ripresa? Uscire dall’euro, conviene? I più attendibili economisti rispondono a quest’ultima domanda affermando che, se così fosse, si verificherebbe una grave svalutazione, con conseguente fuga dei capitali, non sarebbe possibile prelevare contanti dai conti correnti e molte banche sarebbero costrette al fallimento. Non crediamo che si arriverà a tanto, perché probabilmente dall’Europa siamo già fuori, o perlomeno, ai margini: nella classifica della libertà economica, elaborata dal Wall Street Journal assieme alla Heritage Foundation, l’Italia è infatti in trentacinquesima posizione su 42 paesi. • • • Segue da pagina 9

Credito e imprese, persistono le criticità lo stock dei prestiti ammonta a 927,2 miliardi di euro: è quindi tornato ai livelli di sei anni fa (maggio 2008). Le prime sei regioni per consistenza del credito rappresentano quasi i tre quarti del totale dei finanziamenti erogati: nel dettaglio la Lombardia assorbe il 27,8% del credito, l’Emilia-Romagna l’11,2%, il Veneto l’11,%, il Lazio il 10,4% la Toscana il 7,2% e il Piemonte il 6,6%.

I nostri punti deboli, manco a dirlo, sono la regolamentazione bancaria e finanziaria, le troppe tasse, l’alto livello di corruzione, la spesa pubblica. Questi dati forniscono informazioni interessanti: i paesi più liberi sono anche quelli più ricchi o che crescono a ritmo elevato, dove si rispetta maggiormente l’ambiente con benefici effetti sulla salute e dove è alto il livello di istruzione. E in Italia, dove troviamo l’eccellenza, se non alla Bocconi? Proprio nella più blasonata università di economia, poche settimane fa, si è tenuta una discutibile lectio magistralis di Flavio Briatore. L’ex team manager di Formula 1 ha esortato gli studenti ad abbandonare i sogni di gloria, invitandoli a fare i camerieri. Mortificante che i giovani rampanti, anziché alzarsi e abbandonare l’aula, si siano affrettati ad applaudire l’uomo di spettacolo e di successo. Ancor più triste il fatto che Briatore sia stato invitato dai docenti dell’università, come esempio da imitare... Torniamo al nostro paese fragile e al suo posto in Europa, come potremo districarci da questa crisi? La ripresa è frenata da troppi nodi da sciogliere. Dobbiamo augurarci che sulla crescita e sul lavoro sia il nuovo Parlamento Europeo, a decidere, grazie agli aumentati poteri, dando vita a una reale unione finanziaria? Forse è così che deve andare, in un’Italia dove le troppe Province verranno sostituite da un numero ancor più elevato di Unioni dei Comuni, potremo continuare a concentrarci su quello in cui siamo maestri impareggiabili: nel mantenimento di una perenne instabilità.

UFFICIO CREDITO CONFARTIGIANATO Presso i nostri uffici troverete gli strumenti necessari per la gestione finanziaria della vostra impresa. In particolare ci occupiamo di: ➽ Analisi dei flussi finanziari aziendali ➽ Richiesta finanziamenti a tassi estremamente convenienti, attraverso l’utilizzo di garanzie previste dal FONDO EUROPEO PER GLI INVESTIMENTI e dal FONDO REGIONALE DI CO-GARANZIA. ➽ In convenzione con Unifidi è possibile ottenere finanziamenti a medio/lungo termine per investimenti, liquidità e consolidamento dei debiti, così come anche garanzie su linee di credito a breve (fido di c/c, SBF, e anticipo fatture) e su leasing, ➽ Condizioni bancarie vantaggiose, con la possibilità di controllare sia i tassi “dare” (scoperto di c/c, portafoglio sbf, anticipo fatture) sia i costi fissi (spese di chiusura, RI-BA, sconto e incasso SBF, giorni di valuta per assegni ed effetti, ecc.), ➽ Richiesta di agevolazioni all’impresa. ➽ In accordo con Fraer Leasing SpA siamo in grado di proporre soluzioni diversificate per l’acquisizione di beni strumentali (autovetture, veicoli commerciali, camion/rimorchi, macchine utensili, macchine operatrici, macchine da cantiere, immobili). Per informazioni contattare l’ufficio credito di zona Tel. 0543/452811 - Fax 0543/452843 - e-mail: credito@confartigianato.fo.it

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80.000 imprese, un solo consorzio di garanzia.

Emilia Romagna


storie di impegno e successi aziende Una nuova impresa sfida la crisi

Il birrificio Mazapegul punta all’eccellenza

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Lo stesso marchio “birrificio Mazapegul” è un omaggio alla tradizione locale, il folletto dispettoso, che nei racconti romagnoli indossa il caratteristico berrettino rosso ed è maestro nel provocare peso al ventre e orri-

L’attività ha scelto come sede di produzione l’Alto Bidente sia per la tradizione enogastronomica dell’area, sia in quanto meta di turismo attento alle

to evi Li li,

Sono state offerte, infatti, la amber ale “Hesperia”, che prende il nome dalla celebre attrice bertinorese, diva cinematografica del muto e la summer ale “Millemosche” in ossequio a un altro grande personaggio romagnolo, il poeta Tonino Guerra, per sottolineare, anche col nome dei prodotti, l’appartenenza al territorio.

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M a z a p é g ul

bili sogni, ma anche inguaribile corteggiatore di belle fanciulle, campeggia sulle etichette delle bottiglie. La nuova realtà ha sede a Civitella, in un’ex cantina vinicola, oggi riadattata, e nasce dalla passione dei soci per la cultura della birra. L’idea è semplice, da un’accurata analisi del contesto territoriale, i fondatori si sono resi conto dell’esiguità della presenza di microbirrifici in Romagna, attivi in percentuale molto inferiore alla media nazionale, un potenziale mercato ancora da sfruttare. I tre soci hanno quindi deciso di sfruttare l’opportunità di coniugare quello che era un piacere, con l’attività lavorativa: la produzione e la vendita diretta di birra artigianale.

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untare sulla qualità del prodotto per affermarsi nel mercato della birra artigianale. È la scommessa di Gianluigi Bandini, Daniel Caggianese e Mattia Cecchini soci del birrificio Mazapegul, nuova azienda fondata a ottobre 2013 e che ha debuttato con la propria produzione alla festa Artusiana. Dal 21 al 29 giugno, in piazza Pompilio a Forlimpopoli, lo stand del birrificio ha messo a disposizione dei visitatori della manifestazione assaggi delle prime nate a marchio Mazapegul.

M aza p é g ul

produzioni tipiche e di qualità. I soci hanno come obiettivo non solo la creazione di miscele uniche, ma la valorizzazione di abbinamenti tra le eccellenze culinarie forlivesi e i diversi tipi di birra. L’azienda, proprio per la capacità di coniugare i valori del comprensorio con la produzione, si è classificata al primo posto nella graduatoria del GAL L’Altra Romagna per la concessione di un contributo. L’aver ottenuto l’attestazione del GAL rappresenta il primo riconoscimento all’impegno della società Birrificio Mazapegul Snc nella promozione di un territorio dalle grandi potenzialità, in massima parte ancora non sfruttate. La produzione del microbirrificio è principalmente rivolta a bar, pub, ristoranti e consumatori della provincia e delle aree limitrofe, ma non mancano gli esempi di marchi che sono riusciti ad affermarsi anche in ambito nazionale, forti di un gusto unico e di elevata qualità. Ed è sicuramente l’eccellenza l’obiettivo al quale puntano i soci della nuova impresa, una produzione in quantità limitate, ma che mira a soddisfare i palati più raffinati. Entro fine anno, è previsto anche il lancio di altri prodotti, tra cui anche una birra frutto di una ricetta speciale, che potrebbe diventare un pregevole dono per veri intenditori. essere impresa • • • giugno 2014 • 11


12 • giugno 2014 • • • essere impresa


notiziario tecnico

Consulenza fiscale • a cura di Roberto Mambelli FATTURAZIONE ELETTRONICA I chiarimenti per l’avvio del regime Dal 6 giugno 2014, i fornitori di ministeri, agenzie fiscali ed enti nazionali di previdenza e assistenza sociale dovranno trasmettere le fatture esclusivamente in formato elettronico tramite il Sistema di interscambio (Sdi), gestito dall’Agenzia delle Entrate (per tutte le altre amministrazioni centrali e per quelle amministrazioni locali, l’obbligo della fatturazione elettronica scatterà un anno dopo, dal 6 giugno 2015). Le modalità attuative di tale operazione sono state definite dal decreto 3 aprile 2013, n. 55, del ministro dell’Economia e delle finanze, di concerto con il ministro per la Pubblica amministrazione e la semplificazione, emanato in attuazione della legge 244/2007 (Finanziaria per il 2008) e sono più dettagliatamente descritte nel sito www.fatturapa.gov.it.

PA non possono procedere ai pagamenti se le fatture non arrivano in formato elettronico.

Periodo transitorio In pratica c’è un periodo cuscinetto di tre mesi durante il quale le PA possono pagare le fatture emesse in formato cartaceo prima del 6 giugno ma da tale data le fatture devono essere emesse obbligatoriamente in forma elettronica o non saranno pagate. Se una fattura emessa in forma cartacea prima del 6 giugno non risulta del tutto processata dalla PA entro i tre mesi (quindi il 6 settembre) - la PA pagherà comunque la fattura, non chiedendo una nuova fattura elettronica, cosa che comporterebbe perdita di tempo e aggravio di costi, contrasto anche le normative IVA.

Codici PA in fattura: le FAQ

 comma 1, articolo 21, DPR 633/72: «la fattura cartacea o elettronica si ha per emessa all’atto della sua consegna, spedizione, trasmissione o messa a disposizione del cessinario o committente».

Le PA sono tenute a inserire nell’Indice delle Pubblice Amministrazioni (IPA) un codice unico che le identifica, e che le imprese devono riportare in fattura elettronica, in mancanza del quale il sistema di spedizione rifiuta la pratica. Ogni ufficio interessato dalla scadenza del 6 giugno deve averne dato già comunicazione ai fornitori. Se l’Amministrazione è censita in IPA ma codice non disponibile il codice: per ciascuna amministrazione presente in IPA, esiste anche un ufficio di fatturazione elettronica centrale denominato “Uff_efatturIPA“. Attenzione, però, questo indirizzo è utilizzabile solo nel caso in cui il fornitore non abbia ricevuto la comunicazione sul codice dell’amministrazione destinataria e, pur avendo riscontrato la presenza dell’amministrazione in IPA (sul sito www.fatturapa.gov.it) non sia in grado di individuare in modo univoco il codice dell’ufficio destinatario. Se l’Amministrazione non censita si utilizza il valore di default indicato in fase di trasmissione.

Ebbene, se dopo l’emissione telematica arriva all’impresa notifica di trasmissione negativa, la fattura si considera comunque emessa in quanto il rilascio della ricevuta di consegna (anche se con esito negativo) rappresenta di per sé una prova certa del fatto che sia stata regolarmente emessa.

Mancata trasmissione per cause tecniche: la struttura di supporto del Sistema di interscambio contatta la PA per risolvere il problema e invia all’azienda “attestazione di avvenuta trasmissione della fattura con impossibilità di recapito”, che comporta prova dell’emissione della fattura.

Pagamento fatture

PROROGA TASI LIMITATA

Emissione fattura In relazione al nuovo obbligo, la Circolare 1/2014 del Dipartimento delle Finanze fornisce interpretazioni operative del decreto 55/2013 sulla fattura elettronica verso la PA. Il Ministero chiarisce come si conciliano due disposizioni in apparenza contrastanti sulla emissione e trasmissione della fattura:  comma 4, articolo 2, DM 55/2013: la fattura elettronica si considera trasmessa e ricevuta «solo a fronte del rilascio della ricevuta di consegna» da parte del sistema di interscambio;

Le fatture emesse in forma cartacea in data precedente al 6 giugno 2014 (o 2015 verso le amministrazioni per cui l’obbligo scatterà l’anno prossimo) sono considerate valide anche se ricevute dopo, purchè arrivino nell’arco dei tre mesi successivi. Il chiarimento riguarda il comma 6, articolo 6, DM 55/2013: trascorsi tre mesi dall’obbligo di fattura elettronica le

Recentemente in sede di conversione del c.d. “Decreto Renzi” è stato approvato uno specifico emendamento contenente la proroga al 16.10.2014 del versamento della prima rata TASI 2014 per i Comuni che non hanno inviato, entro il 23.5.2014, le speciContinua a pagina 14 • • • essere impresa • • • giugno 2014 • 13


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fiche delibere al MEF e che pertanto non risultano pubblicate sull’apposito sito entro il 31.5.2014. È confermato quindi che la scadenza del 16.6.2014 interessa soltanto i Comuni per i quali alla data del 31.5.2014 risultano pubblicate sul citato sito Internet le delibere TASI 2014. Si evidenzia che il Dipartimento delle Finanze del MEF ha reso disponibile sul proprio sito Internet (www.finanze.it) una serie di “FAQ” in materia di IMU-TASI “in vista della scadenza e tra i chiarimenti più interessanti si segnalano i seguenti:  l’IMU non è stata sostituita dalla TASI, in quanto soltanto le abitazioni principali non “di lusso”sono escluse da tale imposta;  ai fini del versamento della prima rata TASI 2014 devono essere considerate soltanto le delibere comunali pubblicate sullo specifico sito Internet del MEF entro il 31.5.2014 (inviate dai Comuni entro il 23.5.2014);  anche la TASI (come l’IMU) va calcolata per i mesi di possesso / detenzione computando per intero il mese nel quale lo stesso si è protratto per almeno 15 giorni;  l’aliquota TASI applicabile ai fabbricati rurali uso strumentale è quella dell’1‰;  ai fini TASI per gli immobili di interesse storicoartistico e per quelli inagibili / inabitabili e di fatto non utilizzabili la base imponibile (come ai fini IMU) è ridotta al 50%.

“DECRETO CASA” Recentemente è stata pubblicata sulla G.U. 27.5.2014, n. 121, la Legge n. 80/2014 di conversione del DL n. 47/2014, Decreto c.d. “Casa”. Nell’iter di conversione il Legislatore ha apportato una serie di importanti novità tra le quali l’abolizione del limite delle spese di ristrutturazione con riguardo al bonus mobili, l’estensione della cedolare secca del 10% anche ai Comuni colpiti da calamità naturali per i quali sia stato dichiarato lo stato di emergenza, nonché la salvaguardia dei rapporti locatari in caso di emersione del “nero”, a seguito della recente pronuncia di incostituzionalità.

AGEVOLAZIONI PER AUTOTRASPORTATORI CONFERMATE PER IL 2014 Rinnovate anche per quest’anno le agevolazioni fiscali a favore degli autotrasportatori. Immutata la misura degli importi. Ad annunciarlo, l’Agenzia delle Entrate con comunicato stampa del 30 maggio. Le

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imprese di autotrasporto merci - conto terzi e conto proprio - potranno recuperare, nel 2014, fino a un massimo di 300 euro per ciascun veicolo, le somme versate nel 2013 come contributo al Servizio sanitario nazionale sui premi di assicurazione per la responsabilità civile, per i danni derivanti dalla circolazione dei veicoli a motore adibiti a trasporto merci di massa complessiva, a pieno carico, non inferiore a 11,5 tonnellate. Sarà possibile compensare, tramite F24, il versamento di qualunque imposta (Iva, ritenute dipendenti, eccetera), contributo o premio, utilizzando il codice tributo “6793”. L’importo dovrà essere indicato nella sezione “Erario”, in corrispondenza delle somme evidenziate nella colonna “importi a credito compensati”; nel campo “Anno di riferimento” dovrà essere specificato l’anno in cui è effettuata la compensazione. Importi immutati rispetto al 2013 anche per la deducibilità forfetaria prevista per i trasporti personali dell’imprenditore. Nello specifico, qualora gli stessi siano effettuati oltre il Comune in cui ha sede l’impresa (autotrasporto merci per conto di terzi), è prevista una deduzione forfetaria di spese non documentate (articolo 66, comma 5, primo periodo, del Tuir), per il periodo d’imposta 2013, nelle seguenti misure:  56 euro per i trasporti all’interno della regione e delle regioni confinanti. La deduzione spetta anche per i trasporti personalmente effettuati dall’imprenditore all’interno del comune in cui ha sede l’impresa, per un importo pari al 35% di quello spettante per i medesimi trasporti nell’ambito della regione o delle regioni confinanti  92 euro per i trasporti effettuati oltre tale ambito.

Affari generali • a cura di Marco Valenti AVCPASS Dal prossimo 1° luglio entrerà in funzione il sistema AVCPASS, obbligatorio per la verifica telematica dei requisiti di partecipazione delle imprese che intendono partecipare ad appalti pubblici di importo superiore a 40.000 Euro. L’avvio del sistema, istituito dall’Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici Continua a pagina 15 • • •


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come previsto dalla Deliberazione n. 111 del 20 dicembre 2012, era stato più volte prorogato per non cogliere impreparate sia le imprese che le Stazioni appaltanti, evitando così la paralisi del mercato degli appalti pubblici. Per poter partecipare a un appalto pubblico, l’impresa dovrà effettuare la registrazione al servizio AVCPASS secondo le modalità descritte nel Manuale Utente pubblicato sul Portale dell’Autorità (Servizi ad accesso riservato - AVCPASS). Effettuata la registrazione al servizio AVCPass, l’impresa indica a sistema il Codice identificativo gara CIG della procedura di affidamento cui intende partecipare e riceve dal sistema un “PASSOE” da inserire nella busta contenente la documentazione amministrativa. Fermo restando l’obbligo per l’operatore economico di presentare le autocertificazioni richieste dalla normativa vigente in ordine al possesso dei requisiti per la partecipazione alla procedura di affidamento, il “PASSOE” rappresenta lo strumento necessario per procedere alla verifica dei requisiti stessi da parte delle stazioni appaltanti/enti aggiudicatori. Per potersi registrare al sistema AVCPass, l’impresa deve necessariamente disporre di casella PEC e di certificato di firma digitale.

Il MePA Il Mercato Elettronico della P.A. (MePA) è un mercato digitale in cui le Amministrazioni abilitate possono acquistare, per valori inferiori alla soglia comunitaria, i beni e servizi offerti da fornitori abilitati a presentare i propri cataloghi sul sistema. Consip definisce con appositi bandi le tipologie di beni e servizi e le condizioni generali di fornitura, gestisce l’abilitazione dei fornitori e la pubblicazione e l’aggiornamento dei cataloghi. Accedendo alla Vetrina del Mercato Elettronico o navigando sul catalogo prodotti, le Amministrazioni possono verificare l’offerta di beni e/o servizi e, una volta abilitate, effettuare acquisti online, confrontando le proposte dei diversi fornitori e scegliendo quella più rispondente alle proprie esigenze. Tale modalità di acquisto, per le sue peculiarità, è più adatta ad acquisti frazionati ed esigenze specifiche.

I principali vantaggi del Mercato Elettronico sono: Per le Amministrazioni:  risparmi di tempo sul processo di acquisizione di beni e servizi sotto soglia  trasparenza e tracciabilità dell’intero processo d’acquisto  ampliamento delle possibilità di scelta per le Amministrazioni, che possono confrontare prodotti

offerti da fornitori presenti su tutto il territorio nazionale  soddisfazione di esigenze anche specifiche delle Amministrazioni, grazie a un’ampia e profonda gamma di prodotti disponibili e la possibilità di emettere richieste di offerta

Per i Fornitori:  diminuzione dei costi commerciali e ottimizzazione dei tempi di vendita  accesso al mercato della Pubblica Amministrazione  occasione per valorizzare la propria impresa anche se di piccole dimensioni  concorrenzialità e confronto diretto con il mercato di riferimento  opportunità di proporsi su tutto il territorio nazionale  leva per il rinnovamento dei processi di vendita Per venire incontro alle imprese associate Confartigianato Forlì è diventata “sportello in rete per le imprese” e svolge un ruolo attivo di formazione e assistenza alle imprese per l’utilizzo del Mercato Elettronico (abilitazione e creazione dei cataloghi elettronici). Costituisce un polo strategico di divulgazione sul territorio delle iniziative inerenti il programma di Razionalizzazione degli Acquisti della Pubblica Amministrazione. Tutte le imprese che hanno necessità di avere informazioni in merito o che devono attivare le procedure di iscrizione al MePA possono rivolgersi agli uffici dell’associazione 0543 452883.

Canone Rai: chiarimenti per le aziende La Rai sta inviando alle imprese richiesta di pagamento del canone speciale. Nulla è cambiato rispetto al passato, è quindi necessario verificare le condizioni che determinano l’obbligo o meno del pagamento. La lettera è molto chiara e non rischia di dare adito a fraintendimenti. Deve pagare il canone speciale chiunque detenga, fuori dall’ambito familiare, uno o più apparecchi atti o adattabili (quindi muniti di sintonizzatore) alla ricezione di trasmissioni televisive, indipendentemente dall’uso al quale gli stessi vengono adibiti. È determinante pertanto la detenzione dell’apparecchio (con sintonizzatore) indipendentemente dall’uso che se ne fa. Nel caso di esonero conviene inviare la busta preaffrancata indicando fra le note che “l’impresa NON detiene apparecchi atti o adattabili alla ricezione di trasmissioni televisive” Continua a pagina 16 • • • essere impresa • • • giugno 2014 • 15


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oppure collegarsi a http://www.abbonamenti.rai. it/Ordinari/AltriCasi.aspx?primo=1 compilando e inviando la scheda on line. Di seguito l’indicazione di quali apparecchiature richiedono il pagamento del canone come chiarito dalla nota del 22 febbraio 2012 il Ministero dello Sviluppo Economico-Dipartimento per le Comunicazioni in cui si precisa cosa debba intendersi per “apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni” ai fini dell’insorgere dell’obbligo di pagare il canone radiotelevisivo ai sensi della normativa vigente (RDL 246/1938). In sintesi, debbono ritenersi assoggettabili a canone tutte le apparecchiature munite di sintonizzatore per la ricezione del segnale (terrestre o satellitare) di radiodiffusione dall’antenna radiotelevisiva. Ne consegue ad esempio che di per sé i personal computer, anche collegati in rete (digital signage o simili), se consentono l’ascolto e/o la visione dei programmi radiotelevisivi via Internet e non attraverso la ricezione del segnale terrestre o satellitare, non sono assoggettabili a canone. Per contro, un apparecchio originariamente munito di sintonizzatore - come tipicamente un televisore - rimane soggetto a canone anche se successivamente privato del sintonizzatore stesso (ad esempio perché lo si intende utilizzare solo per la visione di DVD). Per ulteriori informazioni e per la valutazione di ogni singolo caso è possibile contattare gli addetti dell'ufficio Affari Generali della sede di riferimento.

to è il soggetto attuatore, ente al quale le aziende (aventi un fatturato minimo di due milioni di euro e iscritte da almeno due anni al registro delle imprese) possono rivolgersi per chiedere l’attribuzione del rating. Il punteggio, espresso con un numero di stellette che va da un minimo di 1 a un massimo di 3, misura il livello di legalità dei comportamenti aziendali.

1 stelletta Per ottenere il punteggio minimo l’azienda dovrà dichiarare che l’imprenditore e gli altri soggetti rilevanti (amministratori, soci, direttore generale) non sono destinatari di misure cautelari, sentenze di condanna, di patteggiamento per reati tributari, reati di mafia, illeciti amministrativi. L’impresa non dovrà inoltre aver subito accertamenti di maggior reddito rispetto a quello dichiarato, né aver ricevuto provvedimenti di revoca di finanziamenti pubblici. L’azienda dovrà dichiarare di utilizzare strumenti di pagamento tracciabili per i pagamenti e le transazioni finanziarie di importo superiore ai mille euro.

Da 2 a 3 stellette Il regolamento prevede sei ulteriori requisiti che, se rispettati, garantiranno alle imprese il punteggio massimo di 3 stellette. Se ne verranno rispettati 3 si otterranno 2 stellette. In particolare le aziende dovranno:  rispettare i contenuti del Protocollo di legalità sottoscritto a livello locale il 14 giugno 2013 dalle Prefetture e dalle Associazioni di categoria (Confartigianato di Forlì è fra queste);  utilizzare sistemi di tracciabilità dei pagamenti anche per importi inferiori rispetto a quelli fissati dalla legge;

Credito

 adottare una struttura organizzativa che effettui il controllo di conformità delle attività aziendali o un modello organizzativo ai sensi del d.lgs. 231/2001;

• a cura di Collabora

 adottare processi per garantire forme di Corporate Social Responsibility;

Il rating di legalità

 essere iscritti in uno degli elenchi di fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa;

Uno strumento di garanzia dell’affidabilità delle imprese Promuovere l’introduzione di principi etici nei comportamenti aziendali è lo scopo del decreto “Cresci Italia” introdotto dal Governo Monti nel 2012 e recentemente completato con il decreto n. 57/2014 del ministero dell’Economia. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Merca-

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 avere aderito a codici etici di autoregolamentazione adottati dalle associazioni di categoria.

Come richiederlo Tramite domanda sottoscritta con firma digitale, Continua a pagina 17 • • •


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da inviare per via telematica, utilizzando il formulario pubblicato nel sito dell’AGCM e seguendo le informazioni in esso indicate http://www.agcm.it/rating-di-legalita.html

Quali vantaggi Un primo vantaggio è certamente reputazionale. In un contesto come quello italiano, in cui le imprese si trovano a dover far fronte a pressanti impegni economico-finanziari, mentre gli scandali sono all’ordine del giorno, il potersi distinguere per etica e moralità di comportamento rappresenta un riconoscimento di indubbio valore in termini commerciali e di visibilità; il rating di legalità determina benefici in ambito bancario, in quanto gli istituti di credito ne devono tener conto, sia come condizioni economiche di erogazione, sia come snellimento nelle procedure; in sede di concessione di finanziamenti o contributi pubblici, le imprese che hanno ottenuto il rating di legalità, a parità di condizioni, godranno di una migliore graduatoria. Per ulteriori informazioni, contattare l’Ufficio Credito: credito@confartigianato.fo.it

Consulenza del lavoro • a cura di Susi Silvani BONUS IRPEF di 80 euro in busta paga Con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del Decreto Legge n. 66/2014, con effetto dal 24 aprile 2014, diventa pienamente operativo il bonus Irpef per i lavoratori dipendenti. I lavoratori dipendenti che percepiranno l’importo mensile di 80 euro sono quelli con reddito sino a 24.000 euro; l’importo sarà proporzionalmente ridotto per i redditi da 24.000 a 26.000 euro mentre nulla spetterà ai lavoratori con reddito superiore ai 26.000 euro annui. Nello specifico la riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti e assimilati, ossia, a decorrere dal mese di maggio 2014, verrà riconosciuto un credito d’imposta annuale pari a:

1) euro 640, se il reddito complessivo non è superiore ad euro 24.000; 2) euro 640 se il reddito complessivo è superiore ad euro 24.000 ma non a euro 26.000. Il credito spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 26.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e l’importo di 2.000 euro;

Soggetti beneficiari: I potenziali beneficiari del bonus introdotto sono tutti i lavoratori che percepiscono redditi di lavoro dipendente e alcuni redditi assimilati. Per gli approfondimenti si veda il nostro notiziario tecnico Confartigianato con te del mese di Maggio 2014. Il notiziario è pubblicato sul sito Confartigianato di Forlì sezione Stampa.

CONVERTITO IN LEGGE IL JOBS ACT: Entra in vigore il 20 Maggio 2014 la legge di conversione del decreto 34/2014 denominato Jobs Act. Di seguito le novità più importanti:

1) Novità sul contratto a termine: Tali disposizioni, entrate in vigore il 20 maggio 2014, sono comunque applicabili ai rapporti di lavoro costituiti dal 21 marzo 2014.

Ipotesi ammesse È possibile stipulare contratti di lavoro a termine per lo svolgimento di qualunque tipo di mansione e a fronte di qualsiasi esigenza aziendale. Non è infatti più richiesta la sussistenza di ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo, né la conseguente necessità di indicare tali ragioni nel contratto di lavoro.

Apposizione del termine L’apposizione del termine è priva di effetto se non risulta, direttamente o indirettamente, da atto scritto.

Durata e proroga I contratti possono avere durata fino a 36 mesi. Il termine del contratto può essere prorogato, con il consenso del lavoratore, solo quando la durata iniziale del contratto sia inferiore a tre anni. In tal caso le proroghe sono ammesse fino ad un massimo di 5 volte nell’arco dei complessivi 36 mesi, indipendentemente dal numero dei rin­novi, a condizione che si riferiscano alla stessa attività lavorativa per la quale il contratto è stato stipulato. Con esclusivo riferimento a tale ipotesi la durata complessiva Continua a pagina 18 • • • essere impresa • • • giugno 2014 • 17


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del rapporto a termine non potrà essere superiore ai tre anni.

Limiti quantitativi In via generale, i contratti collettivi nazionali (CCNL) stipulati dai sindacati comparativamente più rappresentativi possono fissare limiti quantitativi all’utilizzo dei contratti a tempo determi­nato. Fatta salva tale possibilità, il numero complessivo di contratti di lavoro a termine stipu­lati da ciascun datore di lavoro non può eccedere il limite del 20%, da calcolarsi sul numero dei lavoratori a tempo indeterminato in forza al 1° gennaio dell’anno di assunzione. Per i datori di lavoro che occupano fino a 5 dipendenti, tuttavia, è sempre possibile stipulare un contratto di lavoro a tempo determinato. Sono invece sempre esenti da limitazioni quantitative i contratti a termine conclusi:  per ragioni sostitutive;  nella fase di avvio di nuove attività per i periodi definiti dai CCNL, anche in misura vari­abile con riferimento ad aree geografiche e/o comparti merceologici;  esigenze di stagionalità (comprese le attività individuate come stagionali dalla previgente normativa: DPR 1525/63);  per specifici spettacoli o programmi radiofonici o televisivi;  con lavoratori di età superiore a 55 anni.

Diritto di precedenza Fatte salve le diverse disposizioni di contratti collettivi stipulati a livello nazionale, territoriale o aziendale con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, il lavoratore che - nell’esecuzione di uno o più con­tratti a termine - ha già prestato attività lavorativa presso un’azienda, ha diritto di precedenza nelle nuove assunzioni effettuate dalla stessa, aventi per oggetto le medesime mansioni. Per far sì che il lavoratore ne venga a conoscenza, la sussistenza di un successivo diritto di precedenza nelle nuove assunzioni deve essere espressamente richiamata nell’atto scritto nel quale viene apposto il termine al contratto di lavoro. Il diritto di precedenza si estingue entro un anno dalla data di cessazione del rapporto di lavoro.

2) Novità sul contratto di apprendistato: Dal 20 maggio 2014, esclusivamente per i datori di lavoro che occupano almeno 50 dipendenti, l’assunzione di nuovi apprendisti è subordinata alla

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prosecuzione a tempo indeterminato del rapporto di lavoro, al termine del periodo di apprendistato, di almeno il 20% degli apprendisti dipendenti dallo stesso datore di lavoro, nei 36 mesi precedenti la nuova assunzi­one. Resta ferma la possibilità per i contratti collettivi nazionali di lavoro stipulati dai sindacati com­ parativamente più rappresentativi sul piano nazionale, di individuare limiti di stabilizzazione diversi.

3) Durc: semplificazioni È prevista una semplificazione degli adempimenti richiesti ai datori di lavoro per la verifica della propria regolarità contributiva. Chiunque vi avrà interesse potrà verificare, con modalità esclusivamente telematiche (tramite un’unica interrogazione negli archivi degli istituti) e in tempo reale, la propria regolarità contributiva nei confronti dell’INPS, dell’INAIL e, per i datori di lavoro dell’edilizia, delle Casse edili. L’esito di tale interrogazione sostituirà ad ogni effetto il DURC e avrà validità di 120 giorni dalla data di acquisizione. Per gli approfondimenti dei singoli argomenti si veda il nostro notiziario tecnico Confartigianato con te del mese di Giugno 2014. Il notiziario è pubblicato sul sito www.confartigianato.fo.it sezione Stampa.

EBER: Provvidenze aziende Macchine utensili e miglioramento ambienti lavorativi Si informa che EBER ha implementato all’interno del portale Abaco la procedura che consente di erogare le seguenti nuove provvidenze a favore delle imprese con dipendenti in regola con i versamenti dovuti:  Acquisto di macchine utensili nuove (Modello FSR - B/14)  Miglioramento degli ambienti lavorativi - Sicurezza (Modello FSR - A/14) L’inoltro delle prestazioni previste dai Regolamenti Eber, era stato sospeso in attesa delle procedure informatiche operative che rendessero possibili tali inserimenti; successivamente all’aggiornamento di tali procedure è ora possibile l’inserimento per le provvidenze a favore delle imprese. La procedura dovrà essere utilizzata sia per le nuove richieste, le quali ricordiamo devono essere Continua a pagina 19 • • •


notiziario tecnico • • • Segue da pagina 18

inviate entro 60 giorni dalla emissione delle fatture di pertinenza, sia per le richieste non inviate in precedenza a causa dell’impossibilità tecnica. In quest’ultimo caso si consiglia di procedere con l’inserimento delle pratiche, non tanto per una incombente scadenza del termine di presentazione, che Eber ha confermato essere la fine di giugno, quanto per corrispondere alle imprese destinatarie le prestazioni fino ad ora sospese.

prescrizioni di legge in materia di sicurezza sul lavoro e ambientali quali ad esempio:  contenimento della rumorosità negli ambienti di lavoro;  adozione misure di sicurezza sismica ;  contenimento delle emissioni in atmosfera. Le quote a carico di Eber riconosciute alle imprese sono pari al 10% delle somme ammesse.

Le quote a carico di Eber riconosciute alle imprese sono pari al:

Il contributo erogabile ad ogni singola impresa non può superare l’importo massimo (al lordo delle ritenute fiscali) di € 3.000,00 per anno solare, corrispondente ad un imponibile di spesa pari a € 30.000,00.

 3% delle somme ammesse per spese fino a € 5.000,00;

L’importo minimo di spesa per singola domanda non può essere inferiore a € 1.300,00.

 1,5% oltre € 5.000,00 e fino a € 195.000,00.

Le domande dovranno essere accompagnate da:

Il contributo erogabile ad ogni singola impresa non può superare l’importo massimo (al lordo delle ritenute fiscali quando applicate) di € 3.000,00 per anno solare, corrispondente ad un imponibile di spesa pari a € 195.000,00.

 relazione illustrativa, anche sottoscritta congiuntamente con le Organizzazioni Sindacali, dell’intervento con indicazione del miglioramento ottenuto oltre quanto stabilito come obbligo di legge;

Acquisto di macchine utensili nuove

L’importo minimo di spesa per singola domanda non può essere inferiore a € 2.600,00. L’importo minimo finanziabile per singola macchina è pari a € 1000,00. Per gli acquisti effettuati attraverso contratto di leasing viene considerato il costo iniziale del bene, e la data di fatturazione del primo canone periodico è da riferimento per quanto previsto all’art. 24. del Regolamento Regionale.

Le domande dovranno essere accompagnate da:  relazione illustrativa, anche sottoscritta congiuntamente con le Organizzazioni Sindacali, dell’intervento con indicazione del miglioramento ottenuto;  documentazione delle spese sostenute (le fatture andranno inserite separatamente per attribuire ad ognuna, il fornitore e la corretta data di emissione);  in caso di acquisto tramite leasing: copia del contratto di leasing sottoscritto dalle parti e copia della fattura relativa al primo canone periodico;  copia del documento di trasporto.

Miglioramenti Ambienti Lavorativi - Sicurezza Sono previsti interventi a favore delle imprese artigiane interessate al miglioramento dell’ambiente lavorativo in materia di ambiente e sicurezza, volti al miglioramento della prevenzione degli infortuni sul lavoro attraverso ulteriori interventi aggiuntivi alle

 copia del documento di trasporto;  documentazione delle spese sostenute (le fatture andranno inserite separatamente per attribuire ad ognuna, il fornitore e la corretta data di emissione).

Regolarità contributiva La regolarità contributiva che consente di accedere alle prestazioni, va verificata nei 5 anni precedenti l’anno di richiesta e nell’anno in corso. Vi anticipiamo che nel momento in cui all’interno del portale Abaco, accederete alla linguetta prestazioni per compilare i modelli FSR-A/14 - FSR-B/14, potrebbe comparire automaticamente la richiesta di regolarizzazione. Tale richiesta potrebbe comparire anche nel caso di aziende in regola con i versamenti, questo in quanto Eber non ha aggiornato il proprio database, pertanto non è in grado di verificare i versamenti relativamente agli anni 2009-2010. Per ottenere lo sblocco e procedere con l’invio della domanda è necessario inviare una mail all’indirizzo sblocco_accordi@eber.org con i seguenti documenti:  copia degli F24 mancanti quietanzati per i versamenti da gennaio 2011 in poi;  copia del bonifico bancario qualora i versamenti mancanti fossero riferiti al 2009 e/o al 2010. essere impresa • • • giugno 2014 • 19


movimenti giovani imprenditori Le premiazioni di Confartigianato ABC

Una sfida tra classi per la migliore idea imprenditoriale

I

l Gruppo Giovani Imprenditori ha realizzato il progetto Confartigianato ABC (annual business contest) per avvicinare i maturandi al mondo dell’impresa. L’idea, alla base del progetto, è di consentire ai ragazzi di sperimentare in prima persona il fare impresa, dando vita a un proprio progetto. La prima edizione, conclusasi lo scorso 24 maggio con la cerimonia di premiazione (nelle foto), ha visto il coinvolgimento dei ragazzi dell’Istituto Tecnico Industriale Marconi. Chiarisce Paolo Gabelli coordinatore del gruppo Giovani Imprenditori “ABC si basa su un’idea che riprende il format del contest tra classi, tipico dei college statunitensi: una sfida che ha come oggetto la progettazione di un’idea imprenditoriale implementabile. Una competizione che ha la duplice finalità di avvicinare i ragazzi all’imprenditoria, valutando concretamente l’opportunità di creare autonomamente il proprio futuro lavorati-

I protagonisti di Confartigianato abc • 4° BCH (CHIMICA) Luana Francisconi, Elena Giosa, Matteo Lugaresi, Iacopo Ortolani, Luca Saglia progetto GRAPPETTO Le altre squadre • 4° EG (ENERGIA) Gianluca Galeotti, Luca Garoia, Luca Rasi, Lorenzo Spagnoli progetto LASER GAME • 4° AEL (ELETTROTECNICA) Samuele Costa, Gabriele Simoncelli, Muamedin Zenuni progetto ZCS IMPIANTI • 4° BEL (ELETTROTECNICA) Alberto Bedei, Eduard Cacace, Mohammed Meskine, Nuran Nebiu progetto THE NEW WORLD • 4° EN (ELETTRONICA) Enrico Alfezzi, Nicolas De Carlo, Alessandro Marzocchi, Andrea Monti progetto - HOKRA SNC • 4° BMC (MECCANICA) Michael De Carlo, Alessio Fanti, Nicola Geminiani, Zakaria Meskine progetto FREEZE

20 • giugno 2014 • • • essere impresa

vo e di far conoscere il mondo del lavoro attraverso le testimonianze dei giovani imprenditori, che solo pochi anni prima erano sui banchi di scuola a sognare il domani”. I partecipanti - sei squadre per altrettante classi - da gennaio a maggio hanno, infatti, avuto modo di toccare con mano i temi relativi all’impresa, coadiuvati nella realizzazione di un progetto imprenditoriale di loro scelta, sviluppato nel corso dell’anno scolastico. Spiega il presidente dei Giovani Imprenditori, Fabrizio Giovannini “il consiglio direttivo del gruppo si è occupato di offrire un percorso formativo, attraverso la partecipazione a giornate d’approfondimento coi ragazzi, in qualità di tutor. I momenti di incontro hanno consentito ai partecipanti al contest di maturare competenze tali da poter concretamente realizzare un business plan, corredandolo con dati finanziari e azioni di marketing a supporto della propria idea.” Vincitori sono stati i giovanissimi della classe quarta indirizzo chimica, che hanno virtualmente fondato l’azienda “il grappetto” per la distillazione di grappa, progetto però concretiz-

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giovani imprenditori movimenti Intensificare i contatti per un dialogo efficace

Scuola e impresa si scoprono più vicine

L’

Italia è il paese europeo che risente maggiormente dell’emergenza occupazione: negli ultimi sei anni sono scomparsi più di un milione e duecentomila occupati, pari a 556 posti di lavoro in meno al giorno. Una tendenza confermata anche nel periodo marzo 2013 marzo 2014, nel quale sono stati bruciati 124.200 posti di lavoro a un ritmo di 340 al giorno. Il tasso di disoccupazione italiano si attesta così al 12,7%, rispetto alla media europea dell’11,8%. In particolare pagano lo scotto più alto i giovani under 25; il tasso dei disoccupati in questa fascia d’età è pari al 42,7%, vale a dire il doppio del 23,7% europeo. Il quadro restituito dall’indagine di Confartigianato evidenzia la necessità di creare un ponte tra mondo della formazione e l’imprenditoria. L’emergenza occupazionale è, infatti, fortemente influenzata dal mancato dialogo tra le due realtà: la percentuale di under 25 che studiano e lavorano è appena del 2,2%, contro la media del 14% dei Paesi dell’Ue. Senza dimenticare l’incidenza dei Neet; sono 2.434.700 i giovani under 30 che non si formano e non lavorano e il 17,1% dei ragazzi italiani tra 18 e 24 anni abbandona prematuramente gli studi. Il vicepresidente Luca Morigi (nella foto) nel corso delle premiazioni del contest ABC ha evidenziato “consapevoli di queste criticità, come Confartigianato di Forlì, da anni abbiamo intensificato le oc-

casioni di confronto con le scuole, di ogni grado e ordine. Il Gruppo Giovani Imprenditori da otto anni realizza con successo il progetto BE:come, impegnandosi a portare la testimonianza di imprenditori ai ragazzi degli Istituti Superiori, che gli stessi avevano frequentato anni addietro. Giornate di confronto per stimolare nei ragazzi la curiosità di conoscere quali siano le opportunità dell’autoimprenditorialità, una valida alternativa al lavoro impiegatizio, ma troppo spesso poco conosciuto. Da quest’anno, poi, il Gruppo ha promosso una competizione di idee, denominata Annual Business Contest attraverso cui offrire ai ragazzi l’opportunità di comprendere cosa significhi avere un’idea imprenditoriale e mettere in campo tutte le energie per concretizzarla.” Lavorare nell’artigianato e nella piccola impresa è una possibilità troppo spesso sottovalutata, eppure, nonostante le grandi difficoltà congiunturali, negli ultimi 12 anni, le imprese private dei settori manifatturiero, costruzioni e servizi sono state le uniche a offrire opportunità di lavoro: nell’ultimo decennio hanno incrementato l’occupazione di 2.328.000 unità standard a tempo pieno, con un incremento di 194mila occupati all’anno. Nello stesso tempo la pubblica amministrazione e i settori della finanza hanno perso 468mila posti di lavoro, numeri che dovrebbero spingere a un ripensamento dei percorsi formativi.

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Una sfida tra classi per la migliore idea imprenditoriale zato con la produzione di una piccola quantità del loro prodotto, fatto assaggiare ai giurati. I Giovani Imprenditori da otto anni sono anche promotori del progetto BE:come, che offre la chance ai ragazzi degli istituti superiori di ascoltare la testimonianza di capitani d’azienda che, con un percorso scolastico analogo, hanno saputo dar vita a eccellenze imprenditoriali. Continua Gabelli “quando abbiamo immaginato Confartigianato ABC, lo abbiamo idealmente pensato come il braccio operativo di BE:come, certi che anche

dalle testimonianze possa nascere il desiderio di avvicinarsi all’artigianato e all’impresa, ma che sporcarsi le mani sperimentandone direttamente il significato, sia ancora più efficace nel diffondere il gusto di essere artefici del proprio successo.” essere impresa • • • giugno 2014 • 21


movimenti giovani imprenditori Nuovo appuntamento del confronto tra giovani imprenditori e diplomandi

I ragazzi dell’Itis Marconi protagonisti di Be:come “Il calo dell’occupazione colpisce soprattutto gli under 35.” Continua il periodo negativo per l’occupazione giovanile, che perde 446mila unità nell’ultimo anno, pari al -7,9%, a fronte di una sostanziale tenuta dell’occupazione nella fascia over 35. A livello relativo la flessione più marcata viene fatta registrare dai giovani sotto i 25 anni, con una diminuzione dell’11,5%

R

itorna il progetto Be:come, promosso dal Gruppo Giovani Imprenditori, con il contributo di Unicredit Banca. L’iniziativa che taglia il traguardo dell’ottavo anno, ha ottenuto significativi riscontri come strumento per creare un legame tra imprenditoria e mondo della scuola e registrando grande attenzione da parte degli oltre 1500 studenti degli istituti superiori del forlivese, che, in questi anni, hanno avuto l’opportunità di comprendere il vero significato del fare impresa. Protagonisti della giornata di confronto coi ragazzi dell’Itis Marconi gli imprenditori Federico Casadei e Alex Raffoni, di Bloomfield s.r.l. L’azienda, fondata nel 2013 dalla collaborazione di personale altamente specializzato nel campo

dello studio e dell’applicazione di impiantistica per la produzione di energia rinnovabile e il risparmio energetico elettrico e termico si è affermata nel settore come una delle realtà maggiormente dinamiche del territorio. I giovani imprenditori hanno raccontato ai sessanta studenti presenti l’esperienza dell’azienda, i cui soci hanno precedentemente maturato le competenze per lo sviluppo di impianti che spaziano dal residenziale, alle pmi, sino alle grandi imprese col fotovoltaico su grande scala, cogenerazione e biomasse, nonché progetti di investimento per ESCO, partecipazione a bandi pubblici in Italia e all’estero. Spiega Paolo Gabelli coordinatore dei Gruppo Giovani Imprenditori e anima dell’inizia-

tiva (nella foto) “giungere all’ottava edizione del progetto significa che è ancora forte l’esigenza di creare un ponte fra mondo dell’impresa e dell’istruzione. Come messo in luce da una recente indagine di Confartigianato l’emergenza occupazionale è influenzata anche dai problemi del sistema formativo e dal mancato dialogo tra scuola e lavoro: in Italia, la percentuale di under 25 che studiano e lavorano è appena del 2,2%, a fronte della media del 14% dei ventisette Paesi dell’Unione Europea. E sono 2.434.700 i giovani under 30 che non studiano e non lavorano. Inoltre, il 17,1% dei ragazzi italiani tra 18 e 24 anni abbandona prematuramente percorsi di istruzione e formazione, a fronte della media del 12,8% dell’Eurozona.”

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giovani imprenditori movimenti Progetto FABER

I giovani alla scoperta dell’artigianato europeo

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nche Confartigianato Forlì sostiene il progetto “FABER, il lavoro del futuro è nelle tue mani”, promosso dalla Cooperativa Sociale Kara Bobowski di Modigliana. Spiega Franca Soglia, presidente della Cooperativa (nella foto con gli altri partner e i ragazzi) “FABER nasce a sostegno del saper fare, che contraddistingue il settore dell’artigianato e prevede per i giovani partecipanti un tirocinio formativo di tredici settimane da trascorrere all’estero presso botteghe artigiane o enti connessi col settore.” Sono trentadue i giovani selezionati tra le 86 domande pervenute divisi in due gruppi con partenze differite, in primavera e in autunno. Si tratta di 7 ragazzi e 25 ragazze, la maggior parte in possesso di

diploma di laurea, con un’età media di quasi 28 anni. Continua Soglia “alcuni lavorano già come liberi professionisti, altri sono in cerca della loro strada; tutti vorrebbero avviare la loro attività imprenditoriale.” La giornata di presentazione realizzata nella sede di Confartigianato ha visto la partecipazione

di referenti dell’associazione e Techne, i quali hanno offerto una panoramica delle professioni maggiormente richieste, illustrato cosa significa essere imprenditore e di come avviare una start up, mentre Elena Ciani, responsabile del progetto per Kara Bobowski, ha illustrato gli aspetti pratici e logistici di FABER. In rappresentanza di alcuni partner del progetto, hanno prestato il proprio contributo Paolo Gabelli, coordinatore del gruppo Giovani Imprenditori di Confartigianato Forlì, che ha raccontato i molteplici aspetti dell’artigianato, Giuseppe Mercatali, funzionario di Confartigianato Persone, Lorena Pinna di Techne e Antonella Genna, Assessore alle Politiche Sociali del comune di Marsala che ha voluto ricordare l’importanza di fare esperienza all’estero per poi tornare arricchiti di nuovi stimoli.

Gli effetti della crisi e del crescente tasso di disoccupazione sono resi evidenti da alcuni dati registrati dall’ufficio studi di Confartigianato. Lo scorso anno più di metà degli Italiani (51,1%) non si è concessa neppure una settimana di ferie, con un aumento di 11,3 punti dal 2008. Il 40,5% è incapace di far fronte a spese impreviste e il 19,2% non può permettersi di riscaldare adeguatamente l'abitazione. Il 14,3% è in arretrato con i pagamenti, sempre il 14,3% non può permettersi un pasto proteico almeno una volta ogni due giorni (quota salita di 6,8 puti in cinque anni) e il 2,1% non può permettersi beni durevoli.

essere impresa • • • giugno 2014 • 23


movimenti a cura di Giuseppe Mercatali 17 maggio: prima Giornata nazionale contro le truffe agli anziani

Anap e Istituzioni assieme per la sicurezza

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nap, assieme al Ministero dell’Interno, al Dipartimento della Pubblica Sicurezza - Direzione Centrale della Polizia Criminale, con il contributo della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e del Corpo della Guardia di Finanza ha promosso la prima Giornata nazionale contro le truffe agli anziani, svoltasi in tutta Italia lo scorso 17 maggio. L’iniziativa ha lo scopo di sensibilizzare la popolazione anziana sul tema della sicurezza, fornendo informazioni e consigli utili per difendersi dai malintenzionati e per prevenire i reati. Dalle rilevazioni del Ministero dell’Interno emerge che gli anziani vittime di reato, nell’arco temporale 2011-2013, sono in aumento, dal 2012 c’è stato un incremento dell’8% rispetto al 2011 e nel 2013 addirittura del 7,8% rispetto all’anno precedente. Di contro, il totale delle vittime di reato registra un aumento più modesto (+2% nel 2012 rispetto al 2011, +1,8% nel 2013 rispetto all’anno precedente). Gli anziani sono più esposti ai fenomeni di criminalità e, pertanto, si è ritenuto di promuovere una mirata campagna di sensibilizzazione che fornisca alle potenziali vittime utili consigli per evitare di incorrere in situazioni di pericolo.

Per tale motivo, è stata indetta una Giornata di sensibilizzazione e sono stati realizzati depliant e vademecum che contengono suggerimenti per le persone anziane, per consentire loro di difendersi dai rischi di truffe, raggiri, furti e rapine. Si tratta di semplici regole di comportamento suggerite dalle Forze di polizia per evitare di finire nelle spire di malintenzionati in casa, per strada, sui mezzi di trasporto, nei luoghi pubblici, ma anche mentre utilizzano Internet. Le occasioni di potenziale pericolo sono ovunque e, per ogni circostanza, vengono indicati i ‘trucchi’ messi in atto dai malintenzionati e le ‘risposte’ di prudenza da adottare. Su tutte, l’invito a rivolgersi sempre con fiducia alle Forze di polizia (Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza) per segnalare comportamenti sospetti e per denunciare situazioni di pericolo. Il materiale informativo è distribuito dall’Anap. La Giornata ha segnato l’avvio di una campagna per la sicurezza degli anziani che vedrà costantemente impegnati i promotori in un’azione comune per informare e tutelare i cittadini, soprattutto in vista dei mesi estivi durante i quali si moltiplicano i rischi per gli anziani che rimangono soli.

Cresce la povertà, tagli alle cure mediche

Una persona su quattro rinuncia per motivi economici La crisi sta minando pesantemente le risorse finanziarie delle famiglie a tal punto che molti rinunciano persino alle cure per la salute. Le categorie più esposte, nel nostro Paese, sono anziani, donne e famiglie numerose: di fatto, oltre una persona su quattro, tra coloro che tagliano per motivi economici le cure mediche, ha più di 65 anni, mentre il 61% è di sesso femminile. I cittadini ricompresi nella fascia di povertà dal 2007 al 2012 sono 24 • giugno 2014 • • • essere impresa

cresciuti di circa il 60% arrivando a interessare il 6,8% della popolazione, in pratica quasi cinque milioni di persone che salgono, però, a quasi il 9%, se si ricomprendono gli individui poco al di sopra della povertà assoluta. Un quadro sconfortante, che sembra allargarsi anche ai cittadini che, fino a poco tempo fa, erano inquadrati in fasce di maggiore benessere. In Emilia Romagna già un cittadino su quattro elimina determinate pre-

stazioni. Più soggette a rinuncia le prestazioni odontoiatriche, cui seguono il dietologo fino ad arrivare al fisiatra e gli esami diagnostici. Le cure odontoiatriche. principale voce di spesa del Servizio Sanitario, secondo i dati Censis, assieme a quelle per i farmaci, con un budget di circa 12 miliardi, non incluso nei LEA, i Livelli Essenziali di Assistenza, se non per una ridottissima fetta di popolazione, sono le prestaContinua a pagina 27 • • •


anap movimenti Emilia Romagna prima in Italia a deliberare

Riconosciuto il ruolo sociale dei caregiver

C

on deliberazione legislativa 87 del 25 marzo 2014 la nostra Regione, prima in Italia, ha approvato le “Norme per il riconoscimento e il sostegno del caregiver familiare persona che presta volontariamente cura e assistenza”. Finalmente entra in vigore una nuova norma che riconosce il ruolo sociale del “caregiver familiare”, un provvedimento capace di dare formazione e supporto nelle attività di assistenza prestate gratuitamente da familiari e amici a persone non autosufficienti. La legge riconosce questi soggetti come elemento della rete del welfare locale in grado di assicurare il sostegno e l’affiancamento necessari a sostenere la qualità dell’opera di assistenza prestata. Caregiver che, in Emilia Romagna, sono oltre 289.000, di cui oltre la metà donne. Persone che spesso soffrono isolamento sociale, un impoverimento economico e la difficoltà a entrare o rientrare nel mercato del lavoro. Assistere una persona non autosufficiente può essere molto faticoso e totalizzante, con pesanti ripercussioni sulla vita privata. Punti salienti del provvedimento la formazione per svolgere al meglio il ruolo e il riconoscimento della competenza acquisita per favorire successivi sbocchi lavorativi e poi anche un supporto psicologico, guide sui servizi, nonché forme di sostegno economico nell’ambito dei contributi destinati alla non autosufficienza; dall’assegno di cura, agli interventi economici per l’adattamento domestico, prestazioni sanitarie • • • Segue da pagina 24

Una persona su quattro rinuncia per motivi economici zioni che si posticipano. Un rimandare sine die, tante volte attuato anche in presenza di serie patologie oppure risolto “alla radice”, ricorrendo all’estrazione, come si faceva in passato, quando diverso era il livello delle prestazioni e le soluzioni solo protesi. Con l’ampliamento della fascia di povertà il ceto medio è, purtroppo, costretto a rinunciare a parte delle prestazioni desiderate o alla tempestività delle cure. Una situazione sicuramente preoccupante, che evidenzia quanto la sanità pubblica non riesca più a essere universalistica coprendo proprio i bisogni dei più deboli.

a domicilio, sostituzioni che offrano momenti di sollievo o permettano di affrontare emergenze, accordi con le associazioni imprenditoriali per una maggiore flessibilità nell’orario di lavoro, promozione di accordi con compagnie assicurative per la copertura di infortuni o della responsabilità civile collegata all’attività prestata. Una norma che giunge a sanare un gap da tempo denunciato da Anap e che costituisce un primo e indispensabile passo verso la tutela di coloro che svolgono assistenza in maniera volontaria a familiari e amici.

Ridurre il debito pubblico

Il futuro pensionistico legato ai nuovi occupati La crisi del debito sovrano, conclamata dall’estate del 2011, ha evidenziato la criticità legata alla sostenibilità di lungo periodo del debito pubblico italiano e, in particolare, la difficoltà del suo contenimento. Analizzando i dati Banca d’Italia, a marzo 2014 il debito pubblico italiano si è attestato sui 2.119,9 miliardi di euro, aumentato in un anno di 83,9 miliardi. Il Piano per la Revisione della Spesa Pubblica indica che i potenziali risparmi, pari a 7,2 miliardi di euro (il 21,2% del totale) provengono dalla spesa per acquisto di beni e servizi. La spesa pensionistica determina il 60,9% dell’incremento cumulato della spesa corrente. Solamente il 4,2% dei pensionati, in Italia, beneficia di un assegno superiore a 3mila euro al mese, rappresentando il 14,7% della spesa ma oltre un terzo dell’incremento delle pensioni nel corso del 2012. La sostenibilità del sistema pensionistico richiederebbe quindi un tasso di crescita medio della produttività per occupato dell’1,1%. essere impresa • • • giugno 2014 • 25


movimenti donne impresa Anche Patrizia Carpi tra le sedici nominate

Rinnovato il Comitato per l’imprenditoria femminile di Forlì-Cesena

L

o scorso 27 maggio, alla Camera di Commercio di Forlì-Cesena, si è insediato il Comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile di Forlì-Cesena, organismo istituito dalla Camera di Commercio e rinnovato dalla Giunta dell’Ente per il quinquennio 2014-2018, nello stesso giorno è stata attribuita la presidenza, con la nomina all’unanimità di Catia Ridolfi, Presidente di Idrotermica Coop di Forlì. Il Comitato è composto da sedici membri effettivi, donne presenti nel Consiglio Camerale e rappresentanti delle associazioni imprenditoriali di categoria, nominate dalla Giunta in modo da rispecchiare i settori produttivi rappresentati nel Consiglio Camerale. A loro

spetta il compito di promuovere e sostenere le imprese femminili, ruolo importante che mira a favorire l’imprenditorialità, l’occupazione, la formazione, potenziando le capacità compe-

titive dell’universo femminile. Tra le componenti anche Patrizia Carpi, presidente di Donne Impresa Confartigianato Forlì (nella foto). Il comitato è un punto di riferimento istituzionale al servizio di tutte le imprenditrici, o aspiranti tali, del nostro territorio e predispone annualmente un programma di azioni, proponendo alla Giunta camerale iniziative mirate per una più ampia presenza femminile nel sistema imprenditoriale, attraverso varie attività e un più facile accesso al credito. Rientrano tra le azioni previste, le collaborazioni con il mondo dell’istruzione e della formazione, fra cui scuole, università, istituti di ricerca, per promuovere progetti innovativi che favoriscano le pari opportunità.

Imprese rosa: sviluppo e crescita

Siglato il protocollo d'intesa fond finanziario che possa essere utilizzato per la concessione di finanziamenti in relazione a tre linee di azione:

È stato siglato un Protocollo di Intesa volto a definire un piano di interventi a sostegno dell’accesso al credito delle imprese femminili e delle lavoratrici autonome con riguardo alle diverse fasi del ciclo di attività. Il Protocollo prevede che le banche e gli intermediari finanziari, che aderiscono all’iniziativa, costituiscano uno specifico pla26 • giugno 2014 • • • essere impresa

 “Investiamo nelle donne” - finanziamenti finalizzati a realizzare nuovi investimenti, materiali o immateriali, per lo sviluppo dell’attività di impresa ovvero della libera professione;  “Donne in start-up” - finanziamenti finalizzati a favorire la costituzione di nuove imprese con le caratteristiche di cui all’articolo 1.1 ovvero l’avvio della libera professione;

 “Donne in ripresa” - finanziamenti finalizzati a favorire la ripresa delle PMI e delle lavoratrici autonome che, per effetto della crisi, attraversano una momentanea situazione di difficoltà. Elemento importante del protocollo è la previsione dell’art. 4 - Sospensione DONNA - che prevede la sospensione del rimborso del finanziamento per un periodo massimo di 12 mesi in casi particolari: • maternità dell’imprenditrice e della lavoratrice autonoma; Continua a pagina 25 • • •


donne impresa movimenti Un’imprenditrice alla conquista della Germania

Sonia Perini a Monaco in rappresentanza del design italiano

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reziosa, il brand moda, nato due anni fa a Forlimpopoli dall’idea della vulcanica imprenditrice Sonia Perini (nella foto), sbarca in Germania. Il 14 e 15 giugno a Monaco si è tenuto l’evento “Design Market Munich”, organizzato da DaWanda.com il sito di e-commerce, leader in Europa, dedicato a design e artigianato. La manifestazione è stata realizzata al centro culturale Zenith e fra i centocinquanta espositori presenti, a tenere alti i colori italiani, c’era il marchio Preziosa. Come spiegato dall’imprenditrice “i prodotti Preziosa sono stati ammessi dopo una selezione perché rispondenti ai requisiti richiesti, oltre a essere già presenti per la vendita online anche all’interno dello stesso portale, in uno shop dedicato.” Un ottimo risultato per un’impresa giovane, nata dalla passione della titolare per la bigiotteria coloratissima e trendy nonché per gli accessori moda e che, oggi, è specializzata anche nella produzione di capi d’abbigliamento. Tra le

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Siglato il protocollo d’intesa dell’imprenditorialità e dell’autoimpiego femminili • grave malattia dell’imprenditrice o della lavoratrice autonoma, ovvero del suo coniuge, o convivente, o dei figli anche adottivi; • malattia invalidante di un genitore o di un parente o affini entro il terzo grado, conviventi dell’imprenditrice o della lavoratrice autonoma. “Questo Protocollo si inserisce nell’attività che Donne Impresa porta avanti da anni in merito alla creazione di migliori condizioni di accesso al credito per le imprese femminili.” Spiega Fabiola Foschi (nella foto nella pagina accanto) “L’attività svolta con Artigiancassa può rappresentare un esempio di declinazione concreta che, nel Protocollo, è previsto per tutti gli Istituti Bancari.”

offerte anche T-shirt colorate, anche per taglie forti, gonne a vita alta con varie fantasie e, novità per l’estate 2014, il cappellino, tornato prepotentemente di moda come accessorio irrinunciabile per le fashion victim e declinato in versioni con fiori tropicali e scritte brillanti “per essere alla moda anche sotto al sole” come affermato da Perini. La talentuosa designer tiene a specificare che il suo vanto è la produzione di orecchini e braccialetti “i miei amori di sempre sono i bijoux, con una gamma di modelli sempre in crescita e commercializzati in tutta Italia, disponibili in varie forme e con diverse lavorazioni, ai quali sta per aggiungersi una nuova tecnica, abbinata a un innovativo materiale che caratterizzerà la collezione invernale.” Una capacità di rinnovarsi sempre che raccoglie grandi consensi fra le sue clienti. E dopo la Germania, le novità di Sonia Perini saranno disponibili per tutta l’estate al Temporary Shop di Confartigianato Forlì, per soddisfare le esigenze di ogni acquirente. L’imprenditrice sarà presente nello store dell’Associazione assieme ad altre quattro aziende, con le quali ha avviato un’interessante collaborazione.

Tante offerte al Temporary Shop di Confartigianato Con la formula estiva del Temporary Shop targato Confartigianato Forlì i clienti possono trovare interessanti opportunità. Dopo la naturopatia, conosciuta attraverso i consigli degli esperti del Centro Bionaturopata Benessere Fuoriporta, che, nel mese di maggio, ha dato l’opportunità agli utenti di conoscere le numerose novità del settore per il controllo del peso corporeo, per la gestione della salute fisica e mentale, per il miglioramento generale della propria immagine. Nel corso del mese di giugno, in viale Matteotti 29 a Forlì, erano presenti Preziosa, Sara Versari con articoli di corameria, Arte Legno di Dovadola e Veris Balestra con tutto ciò che occorre per la cura della pelle, i solari e la linea Tisanoreica. essere impresa • • • giugno 2014 • 27


associazione

Le aziende, che vogliono usufruire degli spazi di Stazione Vittoria, possono presentare la propria candidatura contattando la referente del progetto Fabiola Foschi al numero 0543 452844. La calendarizzazione delle presenze all’interno degli spazi espositivi è strutturata per offrire la massima visibilità a ogni impresa, anche in base ai diversi periodi e alle festività dell’anno.

SCHEDA DI ADESIONE TEMPORARY SHOP Cognome e Nome / Intestazione Ditta ................................................................................................................ ………………………………………………… Indirizzo / Sede Impresa ...................................................................................... Comune di residenza ............................................................................ TEL. .................................................... FAX ............................................................. E-MAIL ............................................................................................... Persona di riferimento .......................................................................................... Associata Confartigianato dal .............................................................. Descrizione prodotti / servizi da esporre ............................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................

Nello spirito di corretta applicazione delle norme vigenti, ai sensi della Legge 196/2003 La informiamo che i dati personali in nostro possesso saranno trattati attraverso strumenti idonei a garantire la riservatezza nel rispetto delle norme di sicurezza previste dalla predetta legge.

DATA ............................................................................. TIMBRO E FIRMA ...........................................................................................................................

28 • giugno 2014 • • • essere impresa


categorie e mercato Servizi alla casa

Gas Fluorurati un seminario molto partecipato È stato realizzato presso la sede forlivese di Confartigianato un seminario tecnico dal titolo “Gas Fluorurati - La corretta compilazione del libretto a la comunicazione annuale dei proprietari” promosso dal Comparto Servizi alla Casa in collaborazione con Teknologica Srl, utile a presentare le novità legate alla corretta compilazione ed alla documentazione a corredo di impianti contenenti gas fluorurati. Particolare importanza è stata ricoperta dalla compilazione e consegna ai proprietari di impianti contenenti 3 kg o più di detti gas, del Registro dell’Apparecchiatura. Tale registro è infatti necessario al fine di agevolare ogni proprietario di impianto, ad ottemperare ad un obbligo che ogni anno si ripropone con scadenza al 31 maggio. Entro questa data infatti, gli operatori delle applicazioni fisse di refrigerazione, condizionamento d’aria, pompe di calore, nonché dei sistemi fissi di protezione antincendio contenenti 3 o più kg di gas fluorurati ad effetto serra, devono presentare al Ministero dell’Ambiente - per il tramite dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) - una dichiarazione contenente informazioni riguardanti la quantità di emissioni in atmosfera dei gas fluorurati relativi all’anno precedente sulla base dei dati contenuti nel relativo registro di impianto. Preme quindi sottolineare che l’operatore tenuto alla dichiarazione è il proprietario dell’apparecchiatura, sino a quando non delega ad una terza persona (tramite un contratto scritto) l’effettivo controllo dell’apparecchiatura. L’effettivo controllo di un’apparecchiatura comprende, in linea di principio, il libero accesso all’impianto, il controllo sul funzionamento/

gestione ed il potere (compreso il potere finanziario) di decidere in merito a modifiche tecniche. Nel caso in cui invece il proprietario abbia delegato solo la manutenzione e/o l’assistenza all’installatore/manutentore, l’operatore resta il proprietario, che è quindi soggetto agli obblighi di effettuazione delle verifiche, di tenuta del registro e di presentazione della dichiarazione. Diversamente dalla precedente dichiarazione (anno 2013 relativa all’anno 2012) che concerneva unicamente i dati anagrafici dell’operatore (impresa, ente o cittadino proprietario) e quelli relativi all’impianto ed alla sua ubicazione, da quest’anno e sulla base dei dati riportati sul registro d’impianto, sarà invece necessario procedere con l’invio aggiuntivo di una serie di dati tecnici relativi ai quantitativi di gas fluorurati immessi in atmosfera nel corso del 2013. L’invio della dichiarazione, che può anche essere fatto da “persona di riferimento” nominata dall’operatore tramite delega formale, può avvenire unicamente tramite il collegamento al sito web http://www.sinanet.isprambiente.it e va effettuata anche nel caso in cui l’impianto non abbia subito alcun rabbocco di gas nel corso del 2013. La mancata presentazione della dichiarazione annuale (dove obbligatoria), o la sua incompletezza, inesattezza o non conformità, è soggetta alla sanzione amministrativa pecuniaria da 1.000 euro a 10.000 euro. Dopo l’introduzione del responsabile sindacale Paolo Gabelli, che ha messo in evidenza i motivi di tale approfondimento e soprattutto le tematiche che la categoria si troverà ad Continua a pagina 30 • • • essere impresa • • • giugno 2014 • 29


categorie e mercato Edilizia ancora segnali negativi

Situazione difficile per uno dei settori chiave dell’artigianato Non si arresta la crisi dell’edilizia, un comparto che rappresenta il 39,2% dell’artigianato italiano: a gennaio 2014 l’indice dell’attività edilizia destagionalizzato si attesta su un valore di 70,8 segnando una flessione dell’8,1% su base annua; il livello attuale è inferiore del 40,6% rispetto al picco pre crisi di luglio 2008. Il recupero del comparto non ancora si intravede: l’indice viaggia in prossimità del recente minimo storico di marzo 2013 rispetto al quale è superiore, infatti, di un modesto 0,4%. Sul fronte degli investimenti in costruzioni nel IV trimestre 2013 si registra una flessione del 6%, che segna il secondo rallentamento consecutivo. Osservando i dati dal 2000 a oggi si evidenzia che il livello degli investimenti in questo trimestre rappresenta il picco minimo, oltretutto inferiore del 15,5% rispetto al recente picco osservato nel I trimestre 2011 e sotto del 29,9% rispetto all’ultimo picco pre crisi nel I trimestre 2008. Il dato del 2013 vede gli investimenti in costruzioni scendere del 6,7%, il calo più intenso tra le singole voci che compongono gli investimenti fissi lordi, di cui rappresentano oltretutto quasi la metà (49,9%). Le ultime previsioni del Governo contenute nel Documento di Economia e Finanza di aprile 2014 indicano per i diversi comparti dell’economia tempi e intensità di recupero differenziate: in particolare gli investimenti fissi lordi in costruzioni nel 2014 • • • Segue da pagina 29

Gas Fluorurati un seminario molto partecipato affrontare nell’immediato futuro, Paolo Zecchini di Teknologica Srl ha illustrato come procedere alla corretta compilazione del registro. Successivamente, Alberto Camporesi responsabile dell’Area Ambiente e Sicurezza ha presentato le procedure da seguire per compilare correttamente la comunicazione da farsi al Ministero. Si segnala che, allo scopo di fornire un’adeguata risposta a chi dovesse ottemperare a tale obbligo, l’associazione ha messo a disposizione tramite i propri uffici, un servizio dedicato e tutta l’assistenza all’occorrenza necessaria. 30 • giugno 2014 • • • essere impresa

sono attesi in calo dello 0,5% per poi ritornare stabilmente alla crescita a partire dal +1,7% nel 2015. Nell’ultimo trimestre del 2013 l’edilizia occupava 695.646 imprese, il 60,3% (419.638) delle quali sono artigiane. In particolare, spicca il Piemonte con il 77,6% di imprese artigiane nel settore; seguono la Valle d’Aosta (74,5%), l’Emilia-Romagna (72,7%), la Liguria (72,3%) e il TrentinoAlto Adige (71,5%). All’opposto, la regione dove si registra la più bassa incidenza è la Campania, dove è artigiana meno di un terzo (30,2%) delle imprese del settore; seguono, a distanza, il Lazio (41,9%), la Sicilia (42,8%), la Calabria (44,7%) e la Basilicata (48,9%). Diminuzione consistente delle imprese artigiane nell’Edilizia con una flessione del 3,9%, pari a 17.183 imprese in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A livello regionale, si osserva una diffusa e generalizzata dinamica negativa delle imprese artigiane del settore, con flessioni superiori alla media (-3,9%) in tredici territori. Nel dettaglio, la Toscana è la regione che rileva la diminuzione più marcata di imprese artigiane, registrando un calo del 6,1% rispetto al IV trimestre 2012; a seguire l’Abruzzo (-5,5%), la Sicilia (-5,3%), la Liguria (-5,2%) e la Sardegna (-5,0%). Per contro, si osserva una maggiore tenuta delle imprese artigiane nell’Edilizia in Campania, che con una riduzione dello 0,1%, rileva il calo più contenuto, e nel Lazio che registra una diminuzione di imprese artigiane dello 0,9%; seguono il Trentino-Alto Adige (-1,6%), il FriuliVenezia Giulia (-2,2%) e la Valle d’Aosta (-2,7%). L’Emilia Romagna si colloca in posizione intermedia con un calo del -3,6%. In un contesto di crisi della domanda nelle costruzioni assumono una specifica centralità le politiche di incentivazione degli interventi per ristrutturazioni e per il risparmio energetico. L’indagine trimestrale sulla fiducia dei consumatori condotta dall’Istat evidenzia la crescita della quota di intervistati che manifestano l’intenzione nei prossimi 12 mesi di effettuare spese per la manutenzione straordinaria dell’abitazione. Sulla base di quei dati Confartigianato stima che siano 1 milione 796 mila i proprietari di immobili orientati a effettuare un intervento di manutenzione, per essere certi che questo avvenga serve una prospettiva concreta e stabile di riduzione della pressione fiscale.


benessere

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