Essere Impresa Febbraio 2014

Page 1

01 • FEBBRAIO 2014

CONTIENE I.P.

Anno 04 - Direttore Responsabile Roberto Faggiotto - Mensile di informazione tecnica, economica, sindacale - Forlì, viale Oriani, 1 - Aut. Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/78 Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009”

Costruiamo assieme il nuovo anno Il 2014 è appena iniziato e già sono numerose le iniziative messe in campo per contrastare la difficile situazione del mondo produttivo; quella che oggi gli analisti non definiscono più come crisi, ma come nuovo modello economico. Dai confronti - sempre più operativi - coi principali istituti di credito del territorio per una collaborazione maggiormente proficua, alla mobilitazione nazionale delle piccole aziende per chiedere al Governo politiche più attente alle esigenze di chi fa impresa, una serie di appuntamenti per essere d’aiuto ai nostri soci. Per andare incontro alle esigenze quotidiane degli imprenditori, abbiamo inoltre esteso le convenzioni con realtà locali e nazionali e che trovate, in dettaglio, nell’opuscolo allegato alla rivista.

in evidenza L’EDITORIALE: il segretario Roberto Faggiotto commenta le difficoltà del fare impresa in Italia e il coraggio di chi sceglie di rimanere a produrre in Italia. A pagina 2

le novità sul bando Inail; i chiarimenti sull’arbitrato bancario-finanziario a cura del team Collabora. Da pagina 13 a pagina 18

VITA ASSOCIATIVA: Confartigianato promuove il primo contest che premia la migliore idea imprenditoriale, con Primo Miglio vince l’artigianato Da pagina 4 a pagina 5

I MOVIMENTI: Lo speciale dedicato ai pensionati Anap: l’intervista a Ugo Berti, le agevolazioni per gli over settantacinquenni, la festa dei nonni e l’appuntamento di Orosei. Donne Impresa promuove l’ultimo appuntamento del ciclo dedicato al benessere “mens sana in corpore sano”. Da pagina 19 a pagina 24

IL NOTIZIARIO TECNICO: nell’inserto centrale gli approfondimenti in materia di consulenza fiscale sui principali temi della Finanziaria 2014; del lavoro, sul “lavoro accessorio”;


associazione editoriale L’esempio del Giappone e quello di Romina

A caccia della ripresa • di Roberto Faggiotto

I

n questi giorni a Davos, nelle Alpi svizzere, i grandi del mondo si incontrano in occasione del World Economic Forum per studiare nuovi modelli di crescita. Fra gli interventi che hanno destato il maggior interesse dei capi di Stato, banchieri, manager e imprenditori, quello del premier giapponese Shinzo Abe. La testimonianza di come il Paese del Sol Levante sia stato in grado di superare un periodo di deflazione (crollo dei prezzi, causati dalla bassa domanda e dalla stagnazione economica) prolungatosi per ben 15 anni, può insegnare qualcosa a tutto l’Occidente. Sul palco di Davos il leader di Tokyo ha ribadito l’importanza di una politica monetaria coraggiosa, con iniezioni di liquidità per sbloccare il sistema economico, affiancata da massicci interventi pubblici e promozione degli investimenti privati. Questo è il segnale che viene dal Giappone. Sapranno coglierlo, i nostri politici, o perderanno ancora tempo, troppo concentrati nella scelta di una riforma elettorale efficace? Di fronte a promesse mai mantenute e scelte procrastinate all’infinito, anche la proverbiale pazienza dell’artigiano può finire. È quanto ha pensato Romina Carbonetto, parrucchiera di Cantello, in provincia di Varese. Dopo 22 anni di attività ha deciso di spostare il proprio salone di acconciature di... 50 metri, sufficienti per trasferirlo in territorio svizzero e per liberarsi da una burocrazia e da un’imposizione fiscale opprimenti. Mentre infatti le aliquote italiane, con il 65,8%, sono le più alte d’Europa, quelle elvetiche sono fra le più leggere (oscillano fra un 16% un 25%), superate solo da Croazia (19,8%) Irlanda, Lussemburgo e Cipro. L’aumento del 20% di nuove imprese nel Canton Ticino si spiega proprio con l’esodo di tanti come Romina, tanti che non hanno alcuna intenzione di tornare indietro. Workshop dedicati vengono organizzati per attrarre gli imprenditori che si voglio trasferire in suolo svizzero: a Chiasso l’iniziativa era reclamizzata con manifesti dal titolo “Benvenuta impresa!” Quando mai un Comune italiano ha fatto altrettanto? Si può essere patrioti fin che si vuole, ma se lo Stato mette a rischio la sopravvivenza delle imprese, guardarsi intorno diventa legittima difesa.

ORGANO UFFICIALE DI STAMPA DI CONFARTIGIANATO FORLÌ FEDERIMPRESE Anno IV • n. 01 FEBBRAIO 2014 redazione@confartigianato.fo.it www.confartigianato.fo.it

2 • febbraio 2014 • • • essere impresa

Viale Oriani, 1

Direttore Responsabile Roberto Faggiotto

tel 0543 452811 • fax 0543 452852

Redazione Roberta Zoli

Reg. Naz. Stampa 06185 del 17/2/98 - ROC 5252

Fotocomposizione e Stampa Litocartotecnica Citienne srl Forlì Tel. 0543 480580 • www.citienne.com

Autorizzazione Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/1978 Tariffa R.O.C: “Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009

Il prezzo di abbonamento al periodico è pari a 6 € ed è compreso nella quota associativa. La quota associativa non è divisibile. La dichiarazione viene effettuata ai fini postali.


il commento associazione Diamo più valore al territorio

La vera risorsa dell’economia

È

di questi giorni la notizia che la Corte dei Conti abbia inviato una lettera alle agenzie di rating Mooody’s, Fitch e Standard&Poor’s per argomentare che Pil e debito pubblico non siano parametri sufficienti per valutare il nostro Paese. Una rivoluzione copernicana che Confartigianato di Forlì sostiene da tempo; l’Italia detiene un patrimonio immateriale di cultura, saperi e arte i quali rappresentano, se non un unicum, sicuramente un’eccellenza nel panorama internazionale. Da anni, come Associazione, ribadiamo che il bene più prezioso del nostro Paese è rappresentato dal capitale umano, nonché dalla tradizione di arte e artigianalità che ha reso famoso il made in Italy. Il popolo italiano si caratterizza per l’abilità nell’intraprendere e per la capacità di creare piccole realtà produttive fortemente connesse al tessuto nel quale operano. Pensiamo alle botteghe artigiane, che hanno impegnato diverse generazioni dello stesso nucleo familiare, creando, stretti legami con la società nella quale vivono e producono. O alle piccole aziende, che mantengono la sede produttiva nel territorio, per non danneggiare l’occupazione locale e per non privare di servizi la comunità, nonostante le palesi carenze infrastrutturali. Il valore dell’Italia è questo, la micro e piccola impresa che è elemento vitale del luogo in cui è insediata. È proprio per questo che l’imprenditore, i collaboratori e le loro famiglie hanno a cuore il benessere della collettività di cui sono parte. È fondamentale che non si disperda questo patrimonio ricco di piccole e piccolissime realtà, senza le quali sarebbe impossibile la vita delle comunità. Pensiamo a cosa accade nei comuni minori nei quali viene meno l’artigianato di servizio, o di produzione di beni di prima necessità. Dobbiamo tutelare la vita delle piccole imprese e favorirne la permanenza in ogni comune del comprensorio. Per questo, come Confartigianato, siamo presenti capillarmente nel territorio e per questo, come gruppo dirigente, abbiamo deciso di intervenire con cadenza settimanale nelle diverse sedi mandamentali per confrontarci sulle problematiche, le richieste o semplicemente per conoscere più a fondo coloro che ogni giorno rendono migliore la vita delle nostre realtà. È un progetto che vede coinvolti i presidenti dei comitati zonali per rappresentare al meglio le istanze degli associati, con una vicinanza, anche fisica, a tutti i colleghi. Siamo consapevoli che il momento sia difficile, ma siamo altrettanto certi che, senza la piccola impresa, una forza che rappresenta oltre il 95% delle aziende attive, non sia pensabile alcun rilancio dell’economia. essere impresa • • • febbraio 2014 • 3


vita associativa Un premio alla migliore idea imprenditoriale

Con Primo Miglio vince l’artigianato

C

onfartigianato di Forlì Federimprese, in collaborazione con Self Storage Forlì, Corriere Romagna, Agenzia Menabò e Casa Editrice In Magazine, promuove il premio “Primo Miglio” per valorizzare la voglia di fare impresa nel territorio. L’iniziativa è stata presentata lo scorso 31 gennaio ai rappresentanti delle istituzioni del territorio: Camera di Commercio e assessorato alle attività produttive del comune di Forlì. Il segretario di Confartigianato Forlì Roberto Faggiotto illustrando “Primo Miglio” ha commentato “la novità dell’iniziativa consiste nella partnership tra soggetti privati, che, assieme, hanno creduto nell’importanza di un concorso per favorire l’autoimprenditorialità. Con il premio mettiamo, infatti, in palio una serie di servizi volti ad aiutare un potenziale imprenditore a concretizzare la propria idea; dai voucher per una postazione di lavoro in

4 • febbraio 2014 • • • essere impresa

dell’Associazione, Essere Impresa. Una serie di opportunità gratuite per un anno, che diano al neoimprenditore strumenti utili al lancio della propria azienda.”

coworking presso Self Storage Forlì alla progettazione gratuita della Corporate Identity della nuova impresa a cura dell’agenzia Menabò; dalla consulenza, tutoraggio, assistenza e gestione della contabilità gratuita a cura di Confartigianato, agli spazi redazionali e pubblicitari sulla stampa e sul web del Corriere Romagna sino a servizi publiredazionali sulla rivista IN Magazine e sulle pagine del bimestrale

Il contest, dal format semplice, ma al tempo stesso innovativo per la nostra realtà, è rivolto a tutti coloro che abbiano maturato un’idea imprenditoriale e che intendano avviarla entro il mese di settembre 2014, tramite la costituzione di un’impresa individuale o di una società con sede nel comprensorio forlivese. Ha chiarito il presidente dell’Associazione Giorgio Grazioso (nella foto) “i soggetti promotori, pur appartenendo ad ambiti diversi del mondo produttivo, hanno trovato un punto di contatto nella volontà di contribuire concretamente a dare slancio all’economia del territorio, in primo luogo sostenendo le neoimprese, in grado di creare ulteriore occupazione e poi premiando le idee, la creatività Continua a pagina 5 • • •


vita associativa • • • Segue da pagina 4

Con Primo Miglio vince l'artigianato

Premio a sostegno dei migliori Progetti d’Impresa.

e l’innovazione. Il premio vorrebbe dar vita a un modello, coinvolgendo anche altri soggetti per diversificare le opportunità per tutti i sognatori che hanno in mente un’idea imprenditoriale.” Il presidente ha poi ribadito l’intenzione di coinvolgere il sistema bancario, al momento poco sensibile al progetto “coinvolgere anche qualche istituto di credito potrebbe innescare ulteriori opportunità per i futuri imprenditori.” Obiettivo dell’iniziativa “Primo Miglio”, come risulta anche dal nome scelto per il premio, è dare l’opportunità ai primi tre primi classificati di concretizzare il proprio sogno imprenditoriale, accompagnandoli nella messa in opera di progetti d’impresa credibili e attualizzabili, ma non solo: gli sponsor desiderano dare visibilità alla piccola imprenditoria locale, vero motore della nostra economia. La nascita di nuove imprese, che diano valore aggiunto al sistema produttivo, è indispensabile per riagganciare una ripresa che tarda ad arrivare. Come precisato anche da Stefano Scozzoli di Menabò “il futuro dell’Italia passa dal recupero dell’imprenditorialità”, per questo occorre offrire professionalità a chi decide di intraprendere il mestiere di capitano d’azienda. Dello stesso segno anche l’intervento di Gaetano Foggetti vicepresidente del Corriere di Forlì, la testata, in quanto espressione del territorio fa il tifo per il territorio e per tutti coloro che si mettono in gioco per riavviare l’economia, con il premio si vuole dare uno stimolo a chi ha buone idee. Il presidente dell’Ente Camerale Alberto Zambianchi, nell’esprimere il proprio apprezzamento per il progetto, ha sottolineato l’importanza di un’attività di tutoraggio nei primi mesi di vita dell’impresa, fase delicata, nella quale chi ha il coraggio di mettersi in gioco, ha spesso la necessità di essere assistito nei molteplici adempimenti richiesti alle imprese.

DIAMO ENERGIA ALLE BUONE IDEE DI IMPRESA. Presentaci il tuo progetto di business, vinci servizi per partire di slancio. Hai voglia di fare, hai un progetto imprenditoriale in mente, vuoi avviare la tua attività nel territorio forlivese? Prepara il tuo business plan e partecipa al Premio Primo Miglio: puoi vincere un pacchetto di servizi che ti darà una marcia in più. Dagli spazi di lavoro alla contabilità e alla promozione, le tre idee vincitrici potranno infatti avvalersi di una serie di partnership di valore aggiunto per una scattante start up.

Un’opportunità da non perdere, dall’1 febbraio al 30 aprile. Regolamento completo, documentazione e iscrizioni su www.confartigianato.fo.it In collaborazione con:

La giuria del premio, composta da rappresentanti dai promotori, selezionerà le migliori idee, condizione imprescindibile per essere ammessi alla partecipazione è la presentazione di progetti con un business plan motivato e concretamente realizzabile. L’iscrizione al bando sarà possibile dal 1° febbraio al 30 aprile 2014, non sono ammessi a partecipare i progetti d’impresa che abbiamo già ottenuto finanziamenti, premi o sostegno da Enti Pubblici. Il regolamento completo e le modalità di iscrizione sono scaricabili dal sito di Confartigianato Forlì all’indirizzo www.confartigianato.fo.it

Come partecipare L’iscrizione al Premio avviene attraverso il sito www.confartigianato.fo.it È necessario scaricare la documentazione necessaria, compilarla e inviarla in formato “.pdf” unitamente alla documentazione richiesta all’indirizzo e-mail: progettoprimomiglio@confartigianato. fo.it, oppure spedirla via posta ordinaria all’indirizzo Confartigianato di Forlì Federimprese viale Oriani, 1 - 47122 Forlì (FC), indicando sulla busta la dicitura: “Premio PRIMO MIGLIO”. L’iscrizione può anche essere presentata tramite consegna a mano, presso la segreteria di Direzione di Confartigianato Forlì in viale Oriani 1. essere impresa • • • febbraio 2014 • 5


economia & lavoro Secondo incontro per favorire il dialogo

Forum banche - Confartigianato Forlì, la collaborazione continua

L

o scorso 19 dicembre Confartigianato di Forlì ha promosso il primo confronto con i quattro principali istituti di credito del territorio: Unicredit, Cariromagna, Banca di Forlì e Credito di Romagna. Nel corso dell’incontro sono stati sollevati molteplici temi, stimolati anche dai dati raccolti dall’Associazione nel corso dell’indagine Voi e la Banca, realizzata fra tutti gli associati. Con l’intento di approfondire quanto avviato a dicembre è stata promossa una seconda giornata, tenutasi il 6 febbraio. Il presidente di Confartigianato Giorgio Grazioso aprendo i lavori ha delineato la situazione dell’imprenditoria locale caratterizzata dal forte legame con la comunità di appartenenza, senza l’artigianato di servizio, senza le botteghe artigiane il territorio subirebbe un danno enorme, non solo per la mancanza di

servizi essenziali, ma per la perdita di posti di lavoro. Il segretario Roberto Faggiotto ha ribadito la peculiarità del comprensorio forlivese, nel quale stanno venendo meno tutti i grandi gruppi industriali in grado di trainare l’indotto, una situazione allarmante, acuita da una ripresa che non si sa quando, né da dove arriverà. La crisi, che sta mettendo a dura prova la stessa sopravvivenza delle imprese, richiede una sinergia fra tutti gli attori del territorio. Riuscire a instaurare un rapporto di reale collaborazione con le banche può offrire alle aziende migliori chance di recupero di competitività. L’appuntamento, dal taglio molto operativo, ha messo in luce l’importanza della comprensione da parte degli imprenditori dei corretti comportamenti nell’interazione con gli istituti di credito, per avere accesso alle diverse forme di finanziamento. Stefano Capacci direttore generale di Cassa dei Risparmi di Forlì e della Ro6 • febbraio 2014 • • • essere impresa

magna ha posto l’attenzione sull’abitudine degli imprenditori ad affidarsi contemporaneamente a più banche (pluriaffidamento). Tale prassi causa una dispersione delle informazioni sul cliente che si riverbera negativamente nelle condizioni applicate e nella concessione del credito. La soluzione proposta da Capacci è quella di limitare fortemente il numero di banche con le quali si opera, e di creare un flusso comunicativo costante fra impresa e istituto di credito. Altro elemento ritenuto fondamentale e purtroppo spesso ignorato è il fatto che a fronte di un impresa con rating scadente, la banca è costretta ad accantonamenti elevati. Da qui la necessità di selezionare, da parte degli istituti di credito, i migliori clienti, ovverosia coloro che dimostrano di avere non solo una situazione patrimoniale adeguata, ma anche una strategia imprenditoriale ben definita. Fondamentale diviene quindi la conoscenza, da parte degli imprenditori, delle dinamiche bancarie; per esempio, molti non sanno che, sino a cinque milioni di fatturato, il bilancio incide al massimo per un 15-20% sulle decisioni di concessione del credito. L’importanza maggiore è assunta da quello che tecnicamente è chiamato “andamentale”: corretto utilizzo dei fidi, puntualità nel pagamento dei mutui e dei fornitori, solvibilità della clientela, Centrale Rischi. Livio Stellati capo area di Unicredit ha evidenziato come le banche scontino una sorta di gogna mediatica da parte di chi fa informazione, venendo spesso accusate di non erogare credito a chi ne ha necessità; in realtà anch’esse devono rispondere a logiche aziendali e fare gli interessi dei propri azionisti tutelandosi contro eventuali inadempienze. Per avviare una collaborazione franca è infatti indispensabile sgombrare il campo da preconcetti. Dello stesso Continua a pagina 7 • • •


economia & lavoro Confartigianato Emilia Romagna: maggiore attenzione ai Confidi

Rapporto sul credito 2013, i dati di Forlì-Cesena

I

n un quadro generale di perdurante recessione, che periodicamente sposta in avanti l’uscita dal tunnel della crisi, si aggrava anche nella nostra Regione l’emergenza credito, specie per le piccole imprese. Il dato è emerso dall’indagine condotta dall’ufficio studi di Confartigianato Emilia Romagna, che mette in luce come la dinamica del credito erogato, nelle diverse province, registri un andamento molto diversificato. Rispetto a un calo medio del 6,3% sono presenti scostamenti che vanno dal -3,7% di Ravenna a ben -11,1% di Parma, con la nostra provincia che fa registrare un -5,2%. I dati sui prestiti all’artigianato dell’Emilia Romagna (5,5% del totale credito) evidenziano la pesante penalizzazione del settore nell’erogazione del credito, non solo rispetto ad altre regioni del Centro-Nord (Piemonte 7%, Veneto 6,2%, Toscana 6,4%, Marche 9,7%) ma soprattutto rispetto all’incidenza del comparto sul totale delle imprese. In Regione le imprese artigiane attive al 30 settembre 2013 erano, infatti, 136.672 cioè ben il 32,7% del registro ditte, che contava 420.537 imprese. Anche l’articolazione del credito all’artigianato nelle province dell’Emilia-Romagna mostra questa contraddizione; con Forlì-Cesena che registra un -7,8%, rispetto alla media nazionale del -6,4%. Pesante flessione anche per il credito agevolato: nel 2012 è sceso al 3,2% del totale nazionale, rispetto al 17,6% del 2001. Considerato che i finanziamenti agevolati al totale delle imprese si attestano al 7,4%, rispetto al 9,5% del 2001, si evince chiaramente quanto la piccola impresa sia penalizzata e l’urgenza di un cambio di rotta nelle politiche regionali per la • • • Segue da pagina 6

Forum banche - Confartigianato Forlì, la collaborazione continua segno l’intervento del presidente di Banca di Forlì Daniele Boattini, il quale ha ricordato l’importanza del rapporto fiduciario con l’istituto di credito di riferimento, trasparenza e correttezza sono requisiti fondamentali per poter costruire una relazione soddisfacente per entrambe le parti. Mauro

ripresa e lo sviluppo. A livello provinciale, i tassi medi applicati alle imprese per finanziamenti per Cassa al 30 giugno 2013, riferiti a operazioni in essere, registrano le migliori condizioni a Forlì-Cesena (4,52%), mentre i tassi più elevati sono quelli di Modena (5,27%), Ferrara (5,18%) e Reggio Emilia (4,95%). Chiarisce il segretario di Confartigianato Forlì Roberto Faggiotto “per fronteggiare le esigenze di credito delle piccole aziende è fondamentale il ruolo dei Confidi in grado di supportare le realtà che non dispongono di sufficienti garanzie richieste dal sistema bancario. Il consorzio regionale unitario di Garanzia, Unifidi, ha raggiunto livelli di operatività eccellenti; un dato su tutti, nel 2013 sono state approvate 7.778 domande per un importo complessivo di finanziamenti pari a 620,4 milioni di euro. Rispetto al 2012 è stato registrato un calo del 13% sulle pratiche e un aumento di ben il 16% sul garantito, a conferma delle crescenti difficoltà di accesso al credito per le piccole imprese; Bologna con 1.356 pratiche deliberate si conferma la prima provincia per operatività, ma di rilievo anche l’attività di Forlì-Cesena, con 672 pratiche. Come ricordato dal presidente regionale di Confartigianato Marco Granelli “questi strumenti, indispensabili per favorire l’accesso al credito, non hanno più il sostegno delle istituzioni. Serve un rafforzamento patrimoniale dei Consorzi di Garanzia e il Governo potrebbe farlo con una semplificazione normativa che eviti inutili adempimenti già svolti dalle banche, come l’anti-riciclaggio, nonché l’applicazione di criteri di vigilanza attenuati e meno onerosi.” Collina responsabile credito di Confartigianato ha illustrato il primo atto concreto di questo legame: la prossima pubblicazione dell’opuscolo “il credito dalla A alla Z”, attualmente in fase di stesura, una sorta di glossario dei più diffusi termini del linguaggio bancario e che sarà distribuito a tutti gli associati. Sono poi in definizione alcuni appuntamenti formativi per fornire informazioni approfondite sul credito e gli strumenti finanziari, tenuti dagli esperti del team Collabora e da personale degli stessi istituti di credito aderenti al forum. essere impresa • • • febbraio 2014 • 7


territorio Forlimpopoli

Sfidare la crisi col dinamismo

“G

li imprenditori di Forlimpopoli, nonostante la crisi continuano a credere nel fare impresa e nella forza delle idee”. Non ha dubbi Maurizio Laghi, presidente del Consorzio Melatello, la nuova area artigianale del comune artusiano di cui è stato recentemente inaugurato il primo stralcio. E continua “il taglio del nastro della prima tranche dei lavori vuole essere un segnale di ottimismo per la cittadinanza, per ricordare che impegno e dedizione sono ancora valori in grado di contrastare le difficoltà congiunturali.” Le quindici aziende che hanno creduto al progetto Melatello hanno stretti legami con la comunità locale e, anche se la situazione è mutata radicalmente dal 2007 - anno di costituzione del Consorzio - a oggi, resiste ancora la voglia di fare. Chiarisce Laghi “i piccoli artigiani si sono mostrati maggiormente flessibili rispetto ai grandi gruppi, mettendo in campo molteplici risorse per limitare gli effetti dei colpi inferti dalla crisi. Il nostro obiettivo è di continuare con l’attività del Consorzio per presentare entro marzo il nuovo stralcio, i buoni rapporti con l’amministrazione comunale e con l’ufficio tecnico ci con-

sentono di procedere speditamente, anche se le vere difficoltà sono comunque legate alle risorse finanziarie degli investitori privati.” La continuità della composizione del consiglio di amministrazione del Consorzio è sicuramente uno dei punti di forza, gli avvicendamenti alla presidenza hanno visto sempre imprenditori di Confartigianato investiti del ruolo, proprio per mantenere ben focalizzata la visione d’insieme e chiaro l’obiettivo finale. Spiega il presidente “oggi è difficile trovare commesse di lavoro e spesso occorrono tempi lunghissimi per veder saldato quanto dovuto per prestazioni già realizzate, le aziende che resistono meglio sono quelle che hanno consolidati rapporti con l’estero, i piccoli artigiani invece si confrontano con un mercato locale fortemente bloccato.” Per Laghi sarebbe importante che gli imprenditori utilizzassero al meglio la tecnologia e le possibilità offerte dal web. Conclude “internet garantisce potenzialità che ancora molti non sfruttano pienamente, poter avere visibilità con un proprio sito, curato e accattivante, può avvicinare eventuali clienti e ampliare il proprio mercato di riferimento.”

Le offerte raccolte all’Artusiana

Consegnato alla Caritas un assegno per la mensa dei poveri I dirigenti del comitato zonale di Forlimpopoli, guidati dal vicepresidente dell’Associazione Luca Morigi hanno consegnato alla Caritas i fondi frutto delle offerte libere raccolte dallo stand sulla panificazione realizzato da Confartigianato nell’ambito della festa artusiana. Un piccolo contributo per aiutare coloro che quotidianamente sono impegnati a dare sollievo a chi vive una situazione di disagio.

Foto Camerachiara 8 • febbraio 2014 • • • essere impresa


territorio Telecom danneggia le imprese di Dovadola

L’area artigianale di Pantera isolata

P

iove e le imprese di Dovadola non riescono a utilizzare le linee telefoniche. Motivo dei problemi di linea - dai rumori di sottofondo agli apparecchi completamente muti - una vecchia cabina contenente la centralina telefonica che, in caso di maltempo, lascia filtrare la pioggia, che danneggia la strumentazione, causando disservizi.

tere a norma la struttura contenente la centralina telefonica in modo che la pioggia non penetri più? Non si parla dell’esondazione di un fiume, ma di normali precipitazioni, un evento atmosferico di certo non così raro in questo periodo dell’anno nella nostra provincia.”

Spiega il vicepresidente di Confartigianato di Forlì Oriano Rimini (nella foto) “le aziende di Dovadola subiscono un notevole danno in caso di maltempo: non risultano raggiungibili telefonicamente e, di conseguenza, non possono neppure mettersi in contatto con fornitori e clienti tramite la linea fissa. Qui non si tratta di avere o meno le ultime dotazioni tecnologiche per la connessione dati, come la Adsl, ma addirittura di non riuscire a usufruire di un servizio per il quale pagano un canone d’abbonamento bimestrale. Com’è possibile che nel 2014 non si riesca a met-

Continua Rimini “gli imprenditori che operano nell’area, soprattutto in questi anni di crisi, hanno dimostrato grande attaccamento al territorio, continuando a operare in loco malgrado una viabilità con molti nodi da risolvere, persino nella manutenzione ordinaria, ci chiediamo per quale motivo debbano essere penalizzati ulteriormente a causa di una struttura arrugginita soggetta a infiltrazioni di pioggia.” E conclude “chiediamo alle istituzioni locali, in primis l’amministrazione comunale, ma anche la comunità montana, di supportare la nostra richiesta nei confronti del gestore telefonico, affinché la situazione sia prontamente sanata.”

Modigliana

Furti in azienda: mantenere alta l’attenzione I recenti avvenimenti criminosi verificatisi nell’area artigianale di Castronchino a Modigliana, e che hanno coinvolto alcune realtà imprenditoriali vittime di furti di importanti beni aziendali, hanno portato nuovamente alla ribalta un tema fondamentale per aziende e cittadini; quello della sicurezza. Non vogliamo alimentare polemiche vuote, siamo ben consapevoli dell’impegno delle forze dell’ordine, quotidianamente in prima linea per garantire la tranquillità dei cittadini sebbene con organici ridotti, spesso non sufficienti a vigilare su tutto il territorio di competenza. Di certo non vogliamo neppure puntare il dito contro le istituzioni, sicuramente sensibili ai temi delle imprese, ma troppo spesso limitate dai vincoli imposti dalla burocrazia o dall’esiguità delle risorse disponibili. Vogliamo intervenire sul tema con intento propositivo, per cercare assieme soluzioni che tutelino chi, già fiaccato da anni di crisi, sfiancato da tasse e scadenze sempre più onerose e talvolta anche da problemi

di liquidità, oggi si trova a dover far la conta dei danni causati dai soliti ignoti che, nottetempo, hanno visitato la sede produttiva. Vorremmo quindi proporre all’amministrazione comunale e alle istituzioni locali di collaborare per la realizzazione di un sistema di videosorveglianza che funga da deterrente contro eventuali incursioni notturne. Sarebbe un segnale di vicinanza alle piccole imprese che, nonostante le difficoltà connesse alla viabilità e alle dotazioni infrastrutturali, hanno mantenuto nella vallata del Tramazzo Marzeno le attività produttive. Vogliamo ricordare agli imprenditori la disponibilità di sgravi fiscali per installare dotazioni di sicurezza nelle proprie abitazioni, nella consapevolezza che, purtroppo, i tempi sono cambiati e oggi diviene necessario proteggere i propri beni con sistemi d’allarme e anti-intrusione all’avanguardia. Come Confartigianato ci attiveremo per richiedere incentivi pubblici affinché sia fattibile, per le aziende, acquistare sistemi di sicurezza. essere impresa • • • febbraio 2014 • 9


economia & lavoro Tempi di pagamento, l’Italia fanalino di coda

La Pubblica Amministrazione maglia nera in Europa

L

a Pubblica amministrazione italiana è stata, anche nel 2013, la più lenta in Europa a pagare le imprese fornitrici di beni e servizi: con una media di 170 giorni ha superato di 109 giorni la media europea di 61 giorni e di 140 il limite di 30 giorni imposto dal decreto legislativo 192/2012 sui tempi di pagamento entrato in vigore il 1° gennaio 2013 in recepimento della direttiva europea. Un record negativo al quale si somma un altro nostro pessimo primato in Europa: l’Italia ha il maggior debito commerciale della PA verso le imprese, pari al 4% del Pil nazionale. È quanto emerge dall’indagine dell’Ufficio Studi di Confartigianato, che in sintesi, evidenzia come in Italia, il malcostume dei ritardi di pagamento sia duro a morire. Chiarisce il vice segretario Marco Valenti (nella foto): “i cattivi pagatori tengono in ostaggio le imprese e rappresentano uno dei principali ostacoli alla ripresa economica, per questo Confartigianato ha richiesto l’intervento della Commissione europea e del Governo italiano. I ritardi di pagamento degli Enti pubblici sono costati alle imprese italiane 2,1 miliardi di euro di maggiori oneri finanziari; gli imprenditori sono infatti costretti a chiedere prestiti in banca per finanziare la carenza di liquidità derivante dalle fatture non saldate.” Paradosso tutto italiano, ai ritardi nei pagamenti si aggiungono i ritardi nell’applicazione dei Decreti sblocca-debiti, varati dal Governo ad aprile e ad agosto 2013 per accelerare i pagamenti alle imprese da parte delle Pubbliche Amministrazioni: al 22 gennaio 2014, infatti, risultano pagati 21.623 milioni, pari al 79,4% dei 27.219 milioni stanziati per il 2013. Le percentuali delle somme effettivamente erogate alle imprese rispetto alle risorse stanziate sono del 94,2% per i debiti dello Stato, scendono all’81,5% per i debiti di Regioni e Province autonome e al 70,2% per quelli di Province e Comuni. La quota dei pagamenti effettuati cala poi drasticamente per i debiti accumulati dal Servizio Sanitario Nazionale. Secondo il rapporto di Confartigianato, al 22 gennaio 2014 sono stati pagati 6.690 milioni, pari al 18,1% dei 36.988 10 • febbraio 2014 • • • essere impresa

milioni di debiti accumulati dal SSN nei confronti delle imprese fornitrici di beni e servizi. I pagamenti in 30 giorni imposti dalla legge rimangono quindi un miraggio per le imprese italiane. La conferma arriva anche da un sondaggio Ispo/Confartigianato, condotto tra il 9 e il 15 gennaio 2014 su un campione di artigiani e piccoli imprenditori per misurare ‘sul campo’ il rispetto della legge sui tempi di pagamento in vigore in Italia dall’1 gennaio 2013. Dalla rilevazione emerge che, lo scorso anno, per l’86% delle piccole imprese il saldo delle fatture da parte della Pa è avvenuto ben oltre i 30 giorni imposti dalla normativa. Complessivamente, nel 2013, l’83% dei piccoli imprenditori che hanno risposto al sondaggio non ha rilevato alcuna accelerazione nei tempi di pagamento degli Enti pubblici. Addirittura, il 12% delle imprese segnala comportamenti anomali da parte della Pa debitrice per aggirare la legge sui tempi di pagamento: ad esempio, richieste di ritardare o di riemettere le fatture, oppure la contestazione pretestuosa su beni e servizi forniti dalle imprese. In media, i piccoli imprenditori devono aspettare 143 giorni per riscuotere i crediti dalla Pubblica Amministrazione, vale a dire 113 giorni in più rispetto al termine previsto dalla legge. Tra i settori più penalizzati vi è quello delle costruzioni: soltanto il 7% delle imprese viene pagato entro il limite di trenta giorni. I ritardi dei pagamenti hanno avuto pesanti conseguenze sul 37% degli artigiani e delle piccole aziende. In assenza delle risorse dovute dalla Pa, il 10% dei piccoli imprenditori ha dovuto rinunciare ad effettuare investimenti per lo sviluppo dell’impresa, l’8% è stato costretto a ritardare a sua volta i pagamenti ai propri fornitori, il 7% ha dovuto chiedere un finanziamento bancario, un altro 7% ha ridotto le riserve di liquidità d’impresa, il 6% ha ritardato il pagamento di imposte e contributi e un altro 6% ha ritardato il pagamento dello stipendio ai dipendenti. Senza contare che un quarto delle piccole imprese che nel 2013 hanno lavorato per la Pa ha subito restrizioni dalle banche proprio a causa dei ritardi di pagamento degli Enti pubblici.


economia & lavoro

Un’economia da difendere

C

ome associazioni di categoria avevamo intuito già da tempo che la crisi della Ferretti e il passaggio della proprietà a soci cinesi potessero determinare un ridimensionamento del locale stabilimento. Già nel 2010 ci preoccupammo di chiedere un incontro col sindaco e il presidente della provincia affinché contattassero il management della Ferretti per verificare le reali intenzioni da parte dell’azienda di concretizzare gli investimenti programmati. Eravamo, infatti, consapevoli che, oltre alla crisi mondiale del mercato della nautica, il nostro territorio doveva affrontare la competizione con altri cantieri dell’Adriatico, in particolare con quelli della regione Marche. E proprio l’attività degli amministratori marchigiani, i quali avevano intensificato i rapporti e le collaborazioni con la proprietà cinese della Ferretti, ci avevano spinti a sollecitare l’intervento della Regione Emilia Romagna in difesa del comparto nautico forlivese. Le associazioni chiedevano un intervento deciso per preservare l’intera filiera produttiva, composta da imprese piccole e medie attive nel comparto nautico da decenni e che hanno condotto la nostra città tra i poli di eccellenza in ambito nazionale; ma non solo, il nostro obiettivo era la valorizzazione della qualità delle imprese del settore, evidenziando, al contempo, la presenza a Forlì dell’università e di centri per l’innovazione in grado di garantire il supporto tecnologico

e innovativo per i progetti di sviluppo. Sarebbe fin troppo facile ironizzare sulla giustificazione pronunciata dall’assessore regionale Gian Carlo Muzzarelli “Forlì non ha il mare”, così come addossare le responsabilità di questa situazione unicamente agli amministratori regionali; sono certamente altre le motivazioni, principalmente di carattere economico, a orientare le scelte del gruppo Ferretti. Tuttavia di fronte all’attualità appare quantomeno più incisiva l’attività degli amministratori marchigiani e del loro presidente regionale. Non abbiamo smesso di incalzare in questi mesi i referenti di Comune e Provincia per avere informazioni sia sui programmi della Ferretti sia sul rispetto dell’accordo di programma sottoscritto per la realizzazione del nuovo sito produttivo ottenendo sempre risposte generiche sul primo punto e tranquillizzanti dal punto di vista tecnico sul secondo. La situazione che si va prefigurando è allarmante, soprattutto per le imprese che operano nel settore e che impiegano, direttamente e indirettamente, circa duemila persone. La città di Forlì sconta da anni il disinteresse, quando non addirittura l’ostracismo degli amministratori regionali, ciò che chiediamo oggi è uno scatto d’orgoglio, una presa di posizione netta per ottenere il rispetto di quanto stabilito, offrendo, al contempo, all’azienda condizioni che possano indurre a un ripensamento delle decisioni assunte.

UFFICIO CREDITO CONFARTIGIANATO Presso i nostri uffici troverete gli strumenti necessari per la gestione finanziaria della vostra impresa. In particolare ci occupiamo di: ➽ Analisi dei flussi finanziari aziendali ➽ Richiesta finanziamenti a tassi estremamente convenienti, attraverso l’utilizzo di garanzie previste dal FONDO EUROPEO PER GLI INVESTIMENTI e dal FONDO REGIONALE DI CO-GARANZIA. ➽ In convenzione con Unifidi è possibile ottenere finanziamenti a medio/lungo termine per investimenti, liquidità e consolidamento dei debiti, così come anche garanzie su linee di credito a breve (fido di c/c, SBF, e anticipo fatture) e su leasing, ➽ Condizioni bancarie vantaggiose, con la possibilità di controllare sia i tassi “dare” (scoperto di c/c, portafoglio sbf, anticipo fatture) sia i costi fissi (spese di chiusura, RI-BA, sconto e incasso SBF, giorni di valuta per assegni ed effetti, ecc.), ➽ Richiesta di agevolazioni all’impresa. ➽ In accordo con Fraer Leasing SpA siamo in grado di proporre soluzioni diversificate per l’acquisizione di beni strumentali (autovetture, veicoli commerciali, camion/rimorchi, macchine utensili, macchine operatrici, macchine da cantiere, immobili). Per informazioni contattare l’ufficio credito di zona Tel. 0543/452811 - Fax 0543/452843 - e-mail: credito@confartigianato.fo.it

Emilia Romagna

essere impresa • • • febbraio 2014 • 11


12 • febbraio 2014 • • • essere impresa


notiziario tecnico

Consulenza fiscale • a cura di Roberto Mambelli

FINANZIARIA 2014 È stata pubblicata sulla G.U. la Legge n.147 del 27.12.2013 Finanziaria 2014, c.d. “Legge di stabilità 2014” e di seguito si segnalano le principali disposizioni di natura fiscale:

Obbligo di pagare i canoni di locazione a uso abitativo con mezzi tracciabili La legge di stabilità per il 2014 ha introdotto l’obbligo di effettuare il pagamento dei “canoni di locazione di unità abitative”, di qualsiasi importo, con “forme e modalità che escludano l’uso del contante”, estendendo l’obbligo anche alle locazioni transitorie, quelle stipulate con studenti e quelle turistiche in deroga alla limitazione generale dell’uso del contante per importi pari o superiori a 1.000 euro. L’unica eccezione è prevista per gli alloggi di edilizia residenziale pubblica.

Aumento della detrazione IRPEF lavoro dipendente Nel comma 127 dell’articolo unico della Legge di Stabilità 2014 è previsto l’ aumento delle detrazioni IRPEF per redditi da lavoro dipendente e alcuni assimilati, escludendo i pensionati, e riformula l’articolo 13 del Tuir. Le detrazioni IRPEF previste dalla Legge di Stabilità 2014 riguardano sia i lavoratori dipendenti che alcuni redditi assimilati.

Deduzione IRAP per incremento della base occupazionale La Legge di stabilità introduce, a partire dal 2014, sconti maggiorati per le imprese che incrementano la base occupazionale. La deduzione dalla base imponibile regionale è concessa ai datori di lavoro che assumono nuovi dipendenti a tempo indeterminato aumentando il numero dei lavoratori impiegati rispetto all’anno precedente e l’importo deducibile si calcola in misura corrispondente al costo dei nuovi addetti con un limite di 15mila euro a persona e spetta per l’anno di assunzione e per i due successivi.

Proroga delle detrazioni 50% - 65% fino al 31.12.2014 per l’acquisto di mobili/ elettrodomestici Il comma 139 dell’unico articolo della legge di stabilità n. 147 del 2013 prolunga gli effetti dei bonus maggiorati per tutto il 2014 e ne prevede la permanen-

za anche per il 2015, con percentuali di poco ridotte.

Detrazione per interventi di riqualificazione energetica La detrazione dalle imposte sui redditi (Irpef o Ires) per le spese relative a interventi di riqualificazione energetica vengono stabilite nella misura del:  65%, per quelle sostenute dal 6 giugno 2013 (entrata in vigore del Dl 63/2013) fino al 31 dicembre 2014  50%, per quelle sostenute dall’1 gennaio al 31 dicembre 2015. Il beneficio deve essere ripartito in dieci rate annuali di pari importo, entro il limite massimo di detrazione previsto per ogni intervento. Per gli interventi di riqualificazione energetica che riguardano le parti comuni degli edifici condominiali o che interessano tutte le unità immobiliari del singolo condominio, la detrazione del 65% delle spese sostenute è prorogata fino al 30 giugno 2015, per passare al 50% nella successiva annualità, dall’1 luglio 2015 al 30 giugno 2016.

Detrazione per interventi di recupero del patrimonio edilizio Proroga per la detrazione dall’Irpef sugli interventi di recupero del patrimonio fino a un ammontare complessivo non superiore a 96mila euro per unità immobiliare, nella misura del:  50%, per le spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2014  40%, per le spese sostenute dall’1 gennaio al 31 dicembre 2015.

Bonus mobili e/o elettrodomestici Coloro che hanno effettuato interventi di ristrutturazione con spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2014 (quindi, con diritto alla detrazione del 50%) possono usufruire di un’ulteriore detrazione del 50% per l’acquisto, effettuato tra il 6 giugno 2013 e il 31 dicembre 2014, di mobili e grandi elettrodomestici di classe energetica non inferiore alla A+ (ovvero, in caso di forni, alla A) finalizzati all’arredo dell’immobile ristrutturato, fino a un importo massimo di 10mila euro per unità immobiliare (“bonus arredi”). Nell’importo delle spese sostenute possono essere considerate anche quelle di trasporto e montaggio.

Rivalutazione dei beni d’impresa e delle partecipazioni È “riproposta” la rivalutazione dei beni d’impresa e delle partecipazioni riservata alle società di capitali ed enti commerciali che nella redazione del bilancio non adottano i Principi contabili internazionali. La rivalutazione va effettuata nel bilancio 2013 e deve riguarContinua a pagina 14 • • • essere impresa • • • febbraio 2014 • 13


notiziario tecnico • • • Segue da pagina 13

dare tutti i beni risultanti dal bilancio al 31.12.2012 appartenenti alla stessa categoria omogenea.

Rivalutazione dei terreni e partecipazioni all’1.1.2014 E disposta la riapertura della possibilità di rideterminare il costo di acquisto di terreni edificabili e agricoli posseduti a titolo di proprietà, usufrutto, superficie ed enfiteusi e di partecipazioni non quotate in mercati regolamentati, possedute a titolo di proprietà e usufrutto. Come negli anni precedenti i contribuenti che intendano usufruire di questa possibilità dovranno corrispondere una imposta sostitutiva, con aliquota pari al 4% per i terreni ed 4% o 2% per le partecipazioni, a seconda che siano o meno da considerarsi «qualificate», applicata sul valore dei beni da rivalutare stabilito attraverso una perizia giurata. I beni rivalutabili sono quelli posseduti alla data del 01/01/2014, mentre il termine ultimo per la redazione ed il giuramento della perizia è stato fissato al 30/06/2014. L’imposta sostitutiva può essere rateizzata in tre rate annuali di pari importo, a decorrere dal 30/06/2014, con il pagamento, sulle rate successive alla prima, degli interessi nella misura del 3% annuo.

Nuove regole per la deduzione dei canoni di leasing Novità dalla legge di stabilità 2014 per la fiscalità dei leasing di imprese e professionisti stipulati dalla data di entrata in vigore della legge di stabilità (1° gennaio 2014). Tra le misure più importanti la riduzione del periodo in cui è consentita la deduzione dei canoni di leasing, che scende da 2/3 alla metà del periodo di ammortamento ordinario per i beni mobili, e a 12 anni per i beni immobili (prima era variabile da 11 a 18 anni). Per quanto riguarda i lavoratori autonomi, la deduzione dei canoni di leasing di beni immobili è ammessa per un periodo non inferiore a 12 anni. Dal 2014, quindi, i professionisti potranno tornare a dedurre gli acquisti di immobili in leasing superando il blocco della L. 296/2006 che aveva limitato la deducibilità.

Aiuto alla crescita economica

2014, 2015 e 2016, ma senza impatto sugli acconti. Il Governo ha deciso di aumentare l’incentivo alla capitalizzazione delle imprese (ACE), attraverso la deduzione dal reddito complessivo di un importo corrispondente al rendimento nozionale del capitale proprio che l’imprenditore decide di lasciare in azienda (il c.d. “autofinanziamento”). Il capitale che rimarrà in azienda sarà deducibile per il 2014 nella misura del 4%, nel 2015 del 4,5% e nel 2016 del 4,75%. Una bella crescita visto che attualmente, per il 2013 tale deduzione è fissata al 3 per cento.

Compensazione dei crediti d’imposta di importo superiore a 15000,00 La Legge di Stabilità 2014 introduce una nuova disciplina riguardante le compensazioni dei crediti fiscali, prevedendo, in parziale analogia a quanto già previsto in ambito IVA, la necessità dell’apposizione del visto di conformità della dichiarazione, laddove il contribuente proceda alla compensazione orizzontale di crediti, per importi superiori a 15.000 €, relativi alle imposte sui redditi (IRES e IRPEF) e relative addizionali, alle ritenute alla fonte, alle imposte sostitutive e all’IRAP. Dal punto di vista pratico la disposizione in esame trova applicazione già a partire dalle compensazioni operate dal 1° gennaio 2014 con conseguente necessità dell’apposizione del visto di conformità, laddove l’importo delle compensazioni ecceda 15.000 €, già nel modello Unico 2014, o nella dichiarazione IRAP 2014, relative al periodo d’imposta 2013.

Definizione agevolata delle somme iscritte a ruolo È riconosciuta la possibilità di estinguere, senza corresponsione degli interessi, il debito risultante dai ruoli emessi dagli Agenti della riscossione entro il 31.10.2013, tramite il pagamento di quanto iscritto a ruolo ovvero dell’ammontare residuo e dell’aggio a favore degli Agenti della riscossione, ex art. 17, D.Lgs. n. 112/99. La definizione si perfeziona con l’integrale versamento di quanto dovuto entro il 28.2.2014; entro il 30.6.2014 il contribuente è informato dell’avvenuta estinzione del debito.

E’ stata potenziata l’ACE per i periodi di imposta

Continua a pagina 15 • • •

nche piccoli Ci facciamo a nde n servizio gra per offrirti u

Piccole quantità

Qualità

Tempi rapidi

Costi contenuti

Progettazione ed elaborazione grafica • Stampa litografica e digitale di depliant, cataloghi, manualistica e materiale tecnico, commerciale e pubblicitario in genere • Cartotecnica specializzata nella produzione di buste, astucci, scatole, espositori da banco e da terra, talloncini (anche con cordoncino) e fustellati in genere.

LITOCARTOTECNICA CITIENNE • 47121 Forlì (FC) • Via Martin Luther King, 5 Tel. 0543 480580 • Fax 0543 480548 • www.citienne.com • info@citienne.com

14 • febbraio 2014 • • • essere impresa

Con il primo ordine

Gratis

l ’impostazione grafica


notiziario tecnico • • • Segue da pagina 14

Modello F24 Elementi Identificativi

Interessi legali in calo dal primo gennaio 2014

Con provvedimento del 3 gennaio 2014, l’ Agenzia delle Entrate ha esteso l’utilizzo del modello di versamento F24 ai versamenti connessi alla registrazione dei contratti di locazione e affitto di beni immobili ovvero ai pagamenti dell’imposta di registro, dei tributi speciali, dell’imposta di bollo e delle sanzioni ed interessi. Il provvedimento in questione prevede un periodo transitorio, che va dal 1 febbraio 2014 al 31 dicembre 2014, in cui può essere utilizzato alternativamente il modello F24 o il vecchio modello F23. L’Agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. 14/E del 24 gennaio 2014, ha illustrato le modalità di compilazione dei campi del modello di pagamento “F24 Versamenti con elementi identificativi” ed i codici tributi da utilizzare.

Ridotto di un punto e mezzo percentuale la misura del tasso di interessi legali che dal 01 gennaio 2014 passa dunque dal precedente 2,5% all’1%. La modifica è stata stabilita dal decreto del ministro dell’Economia e delle Finanze del 12 dicembre 2013, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.292 di venerdì 13 dicembre 2013. La suddetta variazione comporta quindi una riduzione degli importi da pagare con aggiunta di interessi legali come, ad esempio, per il ravvedimento operoso, che prevede, in caso di omesso, insufficiente o tardivo versamento dei tributi, la corresponsione della sanzione e degli interessi moratori, calcolati dal giorno successivo a quello della scadenza dell’adempimento fino al giorno in cui il contribuente regolarizza la propria posizione.

COMPENSAZIONE DEI CREDITI VANTATI NEI CONFRONTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIIONE CON DEBITI DA ACCERTAMENTO Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con il Decreto n.18 del 14.1.2014 pubblicato sulla G.U. 23.1.2014, ha dato attuazione alle disposizioni contenute Decreto c.d. “Sblocca debiti” ed ha introdotto il nuovo art. 28-quinquies, DPR n. 602/73 che riconosce alle imprese / lavoratori autonomi la possibilità di compensare le somme “da accertamento tributario” utilizzando i crediti vantati nei confronti dello Stato / Regioni / Enti. Per consentire detta compensazione l’Agenzia delle Entrate, con il Provvedimento 31.1.2014, ha approvato lo specifico “mod. F24 Crediti PP.AA” e le nuove disposizioni sono in vigore dal 23.1.2014.

LE NOVITÀ PER I CONTRATTI DI LOCAZIONE DI IMMOBILI Modello RLI L’Agenzia delle Entrate con il Provvedimento del 10.1.2014 ha approvato il nuovo modello denominato “Registrazione Locazioni Immobili” (mod. RLI) utilizzabile, a decorrere dal 3.2.2014, per effettuare la registrazione dei contratti di locazione e affitto di beni immobili, comunicare proroghe, cessioni e risoluzioni dei predetti contratti, esercitare / revocare l’opzione per la cedolare secca e comunicare i dati catastali dell’immobile locato / affittato. Il mod. RLI, limitatamente alla registrazione ed agli adempimenti successivi connessi ai contratti di locazione e affitto di immobili, sostituisce il mod. 69 che potrà essere ancora utilizzato per il un periodo transitorio ovvero dal 3.2 al 31.3.2014.

Consulenza del lavoro • a cura di Susi Silvani LAVORO ACCESSORIO NOVITÀ Tramite il lavoro accessorio si può utilizzare saltuariamente un lavoratore tramite la corresponsione di buoni lavoro (voucher). Vi sono dei limiti di tipo economico, cioè: 1) massimo 2000 € (netti, annualmente rivalutabili) per anno solare, per un committente imprenditore commerciale, verso un singolo lavoratore; 2) massimo 5000 € (netti, annualmente rivalutabili) per anno solare, per lavoratore, verso la totalità dei committenti. Il Ministero del Lavoro identifica l’anno solare come un periodo mobile di 365 giorni, da computarsi a ritroso dalla data di inizio dell’attività del collaboratore accessorio. Inoltre è stato stabilito che i voucher hanno una durata pari a 30 giorni dal momento dell’acquisto ed è stato ribadito che non è possibile un loro utilizzo per reclutare e retribuire collaboratori per svolgere prestazioni a favore di terzi come nel caso dell’appalto. Una volta stabilito l’importo da corrispondere al lavoratore, il committente andrà ad acquistare presso gli uffici INPS oppure presso i rivenditori autorizzati (es. i tabaccai) i voucher. Per far ciò, il datore di lavoro (o un suo delegato) dovrà esibire la propria tessera sanitaria. Prima di iniziare l’attività lavorativa del collaboratore i buoni lavoro vanno denunciati agli istituti previdenziali ed Continua a pagina 16 • • • essere impresa • • • febbraio 2014 • 15


notiziario tecnico • • • Segue da pagina 15

assistenziali (INPS, INAIL). Una volta terminata la prestazione, il lavoratore potrà ritirare il compenso spettante, presso la stessa tipologia di struttura in cui sono stati acquistati i buoni lavoro. Si ricorda che il prestatore di lavoro occasionale accessorio è sottoposto comunque alle norme in materia di sicurezza.

Autoliquidazione Inail 2013/2014 al 16 maggio 2014 È stato ufficialmente posticipato al 16 maggio 2014 il termine ultimo per l’effettuazione dell’autoliquidazione 2013/2014, secondo quanto poi nel dettaglio disciplinato dall’INAIL con proprie note operative. Si ricordano inoltre le seguenti scadenze:  28/02/2014 consegna CUD (certificazione unica dei redditi di lavoro dipendente) ai lavoratori dipendenti;  31/07/2014 scadenza mod. 770/2014.

Nuove sanzioni per lavoro nero, sospensione dell’attività imprenditoriale, durata media dell’orario di lavoro, riposi giornalieri e settimanali Con decreto legge n. 145/2013, in vigore dal 24 dicembre 2013, è stato previsto un aumento degli importi delle sanzioni connesse all’impiego di lavoratori “in nero”, alla violazione delle disposizioni in materia di durata media dell’orario di lavoro, di riposi giornalieri e settimanali nonché un aumento delle “somme aggiuntive” da versare per la revoca del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale. In particolare è stato previsto che:  l’importo delle sanzioni amministrative connesse all’impiego di lavoratori “in nero” è aumentato del 30%. Inoltre, in tali ipotesi, è stata esclusa la procedura di diffida di cui all’art. 13 del D.Lgs. n. 124/2004;  l’importo delle somme aggiuntive da versare per la revoca del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale di cui all’art. 14, comma 4 lett. c), del D.Lgs. n. 81/2008 è aumentato del 30%;  gli importi delle sanzioni amministrative in merito alla durata media dell’orario di lavoro, riposi giornalieri e riposi settimanali sono decuplicati.

Tabelle ACI: valori 2014 Sono state pubblicate le tabelle nazionali dei costi chilometrici di esercizio di autovetture e motocicli elaborate dall’ACI, necessarie per il calcolo del costo chilometrico e del fringe benefit in caso di uso promiscuo di veicoli aziendali.

16 • febbraio 2014 • • • essere impresa

Credito d’imposta per l’assunzione di personale impiegato in attività di ricerca e sviluppo: pubblicato il decreto Pubblicato il Decreto del Ministero dello Sviluppo economico, recante le “Disposizioni applicative necessarie a dare attuazione al contributo sotto forma di credito di imposta alle imprese, per l’assunzione a tempo indeterminato di personale impiegato in attività di Ricerca e Sviluppo”, mediante il quale risulta agevolabile il costo aziendale (contributo sotto forma di credito d’imposta del 35%) sostenuto in caso di assunzioni a tempo indeterminato, anche nell’ipotesi trasformazione di contratti a termine in contratti a tempo indeterminato, per un periodo non superiore a 12 mesi decorrenti dalla data di assunzione. I soggetti richiedenti, indipendentemente dal numero di assunzioni di personale altamente qualificato, possono fruire del contributo per un massimo, per ciascun anno, pari a 200.000 euro; con decreto direttoriale del Ministero dello Sviluppo economico saranno definiti i contenuti della domanda di accesso all’agevolazione, nonché le procedure per la presentazione della stessa. Si sottolinea che le start up innovative e gli incubatori certificati e le imprese situate nei territori dei comuni della Regione Emilia Romagna interessati dall’evento sismico del 20 e del 29 maggio 2012 accedono provvisoriamente all’agevolazione in regime “de minimis” e alternativamente possono decidere di concorrere alla misura generale senza far valere le proprie prerogative.

Gestione Separata INPS: le nuove aliquote contributive per il 2014 L’INPS ha reso note le aliquote contributive relative all’anno 2014 per i lavoratori iscritti alla Gestione Separata, che risultano le seguenti:  soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie:  27,72% (27,00% IVS + 0,72% aliquota aggiuntiva) per i liberi professionisti;  28,72% (28,00% IVS + 0,72% aliquota aggiuntiva) per collaboratori e figure assimilate;  soggetti titolari di pensione o provvisti di altra tutela pensionistica obbligatoria: 22,00%. Le predette aliquote sono applicabili fino al raggiungimento del massimale di reddito che, per l’anno 2014, è pari ad euro 100.123,00, mentre per l’accredito dei contributi, il minimale di reddito per l’anno 2014 è pari ad euro 15.516,00.

Equitalia: novità sulla rateazione dei debiti per contributi e premi. Ove il datore di lavoro si trovi, per ragioni estranee alla propria responsabilità, in una com­provata e grave situazione di difficoltà legata alla congiuntura economica, può richiedere a Equitalia una rateazione dei propri debiti per contributi e premi fino a 120 rate mensili. Continua a pagina 17 • • •


notiziario tecnico • • • Segue da pagina 16

Richiesta di rateazione All’atto della richiesta di un piano di rateazione, il debitore può alternativamente:  chiedere un piano di rateazione ordinario, fino ad un massimo di 72 rate, in caso di tempora­nea situazione di obiettiva difficoltà;  chiedere un piano di rateazione straordinario, fino ad un massimo di 120 rate, in caso di comprovata e grave situazione di difficoltà legata alla congiuntura economica, per ragioni estranee alla propria responsabilità. All’atto della richiesta di proroga (sia di un piano di rateazione ordinario che di un piano di rateazione straordinario) il debitore può alternativamente:  chiedere un piano di rateazione in proroga ordinario, fino ad un massimo di 72 rate, in caso di comprovato peggioramento della temporanea situazione di obiettiva difficoltà;  chiedere un piano di rateazione in proroga straordinario, fino ad un massimo di 120 rate, in caso di comprovata e grave situazione di difficoltà legata alla congiuntura economica, per ragioni estranee alla propria responsabilità. 1) Il mancato accoglimento della richiesta di un piano di rateazione straordinario non preclude la pos­sibilità di richiedere ed ottenere un piano di rateazione ordinario, anche in proroga. 2) I piani di rateazione ordinari e i piani di rateazione in proroga ordinari già accordati, possono, su richiesta del debitore e in presenza delle condizioni necessarie per accedervi, essere aumentati fino a 120 rate.

Condizioni Per la richiesta dei piani straordinari il debitore è tenuto ad attestare con istanza motivata, da produrre all’agente della riscossione, che la propria comprovata e grave situazione di difficoltà è indipendente dalla propria volontà e legata alla congiuntura eco­nomica. L’agente della riscossione concede i piani straordinari al verificarsi delle seguenti condizioni:  accertata impossibilità per il debitore di eseguire il pagamento del credito secondo un piano ordinario;  solvibilità dello stesso debitore, valutata in relazione al piano di rateazione concedibile.

Ambiente Bando Inail L’Inail finanzia in conto capitale le spese sostenute per progetti di miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. I destinatari degli incentivi sono le imprese, anche individuali, iscritte alla Camera di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura. I fondi a disposizione sono resi disponi-

bili 307,359 milioni di euro con il Bando Isi 2013. Il contributo, pari al 65% dell’investimento, per un massimo di 130.000 euro, viene erogato dopo la verifica tecnico-amministrativa e la realizzazione del progetto. Le scadenze: dal 21 gennaio all’8 aprile 2014 si può inserire online il proprio progetto. Se le caratteristiche del progetto sono in linea con quelle richieste dal bando, è possibile partecipare alla fase successiva di invio telematico della domanda. I finanziamenti sono a fondo perduto e vengono assegnati fino a esaurimento, secondo l’ordine cronologico di arrivo. Sono cumulabili con benefici derivanti da interventi pubblici di garanzia sul credito (es. gestiti dal Fondo di garanzia delle PMI e da Ismea). Come accedere ai finanziamenti: le imprese, previa registrazione sul portale Inail, hanno a disposizione una procedura informatica per l’inserimento guidato della domanda di contributo con le modalità indicate negli Avvisi regionali, attraverso semplici passaggi operativi:  inserimento della domanda nella sezione Servizi online e verifica delle condizioni minime di ammissibilità;  download del codice identificativo;  invio della domanda attraverso la procedura online nei tempi e nelle modalità previste dagli avvisi pubblici regionali.

Pubblicato il decreto - Carrelli elevatori che circolano su strada È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 28 del 04/02/2014 il D.M. 14/01/2014recante «Prescrizioni tecniche per l’immissione in circolazione dei carrelli elevatori, trasportatori o trattori, non immatricolati e sprovvisti di carta di circolazione che circolano su strada per brevi e saltuari spostamenti a vuoto o a carico». Il decreto stabilisce che i carrelli elevatori, trasportatori o trattori, non immatricolati e sprovvisti di carta di circolazione in quanto destinati a operare prevalentemente all’interno di stabilimenti, magazzini, depositi ed aree aeroportuali, per poter collegare più reparti dei medesimi ovvero per poter provvedere ad operazioni di carico e scarico, possono effettuare su strada brevi e saltuari spostamenti a vuoto o a pieno carico alle seguenti condizioni:  essere muniti di una scheda tecnica sottoscritta in originale dal costruttore contenente i seguenti dati: nome del costruttore, tipo, numero di serie, dimensioni; masse; pneumatici ammessi; anno di costruzione; tipo di motore e alimentazione, con relativi estremi dell’omologazione se di tipo termico;  essere muniti dei dispositivi di segnalazione visiva e di illuminazione previsti per le macchine operatrici di cui all’art. 58, comma 2, del D. Leg. vo 285/1992 e del dispositivo supplementare di cui all’art. 266 del D.P.R. 495/1992;  essere dotati di pannelli retroriflettenti a strisce bianche e rosse (o di analoghi sistemi) atti a seContinua a pagina 18 • • • essere impresa • • • febbraio 2014 • 17


notiziario tecnico a cura di Collabora L’arbitrato bancario-finanziario

Un’opzione utile (e a basso costo) per tutelare i diritti degli artigiani contro le banche Dal 2010 a oggi sono state tante le novità legislative che hanno riguardato l’accesso alla giustizia per la tutela delle imprese, si pensi all’instaurazione del Tribunale delle imprese nel 2012 o al ritorno della mediazione obbligatoria per le liti civili e commerciali. In un periodo di crisi così duro, le tante riforme della giustizia operate dagli ultimi governi raramente sono state percepite come una positiva novità da parte degli imprenditori, anzi: spesso si è diffusa l’idea che istituti come la mediazione rappresentino un balzello in più, un costo inevitabile da pagare per accedere alla giustizia “quella vera”, quella dei Tribunali, che oltretutto continua a correre spedita quanto una lumaca… Chi scrive non si stancherà di affermare che la mediazione è uno strumento fondamentale per le imprese sia nel risolvere problemi con clienti e fornitori, sia nella trattativa delicata con gli istituti di credito. In questa sede però, l’idea è di richiamare l’attenzione su un procedimento di soluzione delle controversie che non si avvale della figura del mediatore, ma che la legge propone in alternativa alla mediazione obbligatoria. Si tratta dell’Arbitro Bancario Finanziario (ABF) un sistema che permette di risolvere una controversia bancaria a distanza e senza ricorsi giudiziali. L’istituzione di questo organismo risale al 2008 (in attuazione di una specifica disposizione del testo unico bancario, l’art. 128 bis): si tratta di un collegio i cui membri sono nominati da Bankitalia. Il ricorso per ABF è spendibile contro Banche, Poste Italiane, istituti di moneta elettronica e altri intermediari finanziari, e si caratterizza per un alto livello di specializzazione tecnica, costi minimi e tempi rapidissimi (risposte in pochi mesi a differenza degli anni chiesti in tribunale). All’ABF possono essere sottoposte controversie relative a operazioni e servizi bancari e finanziari. Sono escluse le controversie attinenti ai servizi e alle attività di investimento e alle altre fattispecie secondarie, indipendentemente dal valore del rapporto al quale si riferiscono. Se la richiesta ha ad oggetto il pagamento di una somma di denaro a qualunque titolo è previsto il tetto di 100.000 euro. L’ABF ha un’articolazione territoriale su tre sedi: Milano, Roma e Napoli ma questo non implica

una partecipazione con costi di spostamento perché il ricorso può essere inviato per posta, via fax o con posta elettronica certificata (PEC), alla segreteria competente o ad una qualunque delle Filiali della Banca d’Italia. Il costo è di soli 20 Euro e se si dispone di un indirizzo PEC si risparmiano persino i costi di spedizione (dal momento che una copia del ricorso deve essere inviata anche alla banca o istituto finanziario interessato). La procedura è semplice perché dal momento della ricezione della comunicazione del ricorso l’intermediario ha a disposizione al massimo 45 giorni per inviare alla Segreteria tecnica le proprie controdeduzioni, decorsi i quali il ricorso verrà deciso in soli 60gg. La decisione dell’ABF è vincolante per la banca che dovrà adempiervi entro 30gg dall’emanazione delle motivazioni, mentre il ricorrente sarà libero in caso contrario di accedere alla giustizia ordinaria, fermo restando che in tal caso la pronuncia negativa dell’ABF non limiterà assolutamente la libertà del giudice di statuire. Ovviamente vi invitiamo a leggere attentamente il regolamento sul sito http:// www.arbitrobancariofinanziario.it/ tuttavia in linea di massima l’unico problema che è corretto porsi è se sia possibile presentare il ricorso in autonomia - nel caso la questione si dimostri piuttosto semplice - ovvero sia meglio optare per una consulenza legale o finanziaria in prima battuta.

• • • Segue da pagina 17

 essere muniti dello specifico simbolo attestante la rispondenza alla Direttiva 2006/42/CE (direttiva macchine);  essere accompagnati da personale a terra, che coadiuvi il conducente;  i trasferimenti su strada sono consentiti a velocità non superiore a 10 km/h. L’autorizzazione alla circolazione, avente validità massima di un anno prorogabile, sarà rilasciata dall’Ufficio motorizzazione civile competente per territorio, al quale va presentata la domanda, su un modello conforme al fac-simile previsto. Per ulteriori informazioni contattare l’ufficio ambiente e sicurezza allo 0543 452906.

gnalare l’ingombro dei dispositivi di sollevamento ovvero le parti a sbalzo di sezione ridotta;  essere muniti di almeno un dispositivo retrovisore collocato sul lato sinistro che consenta la visibilità verso il retro nonché, se munito di cabina con parabrezza, di un dispositivo tergicristallo;  essere muniti di un sistema di frenatura, agente su almeno un asse, che consenta il graduale arresto del veicolo;  essere muniti delle certificazioni, rilasciate dal costruttore, di rispondenza alla direttiva macchine, alla normativa sulla compatibilità elettromagnetica;

18 • febbraio 2014 • • • essere impresa

Il Team Collabora di Confartigianato è a disposizione per consigliarvi sull’opportunità di utilizzare questo strumento che si è dimostrato molto valido nel risolvere numerose questioni, dalle problematiche legate al credito d’impresa (fidi, anticipazioni, sconti bancari, mutui etc.) alle truffe informatiche (es. phishing) ai più scottanti casi di usura. In definitiva, prima di rinunciare a far valere un nostro diritto anche solo per la difficoltà di affrontare i costi della tutela giudiziale, provate a considerare gli strumenti alternativi offerti dalla legge chiedendo consulto, in caso di dubbio, alla vostra associazione di categoria, da sempre al vostro fianco nel sostenere le sane ragioni della vostra impresa.

Avv. Alessandro Rocchi


speciale pensionati movimenti

Confartigianato Persone ti semplifica la vita Caaf, Anap, Inapa, pur operando in settori diversi, operano con l’unica filosofia di offrire il servizio più completo ed efficiente per tutti PREVIDENZA SOCIALE

❖ Cure termali ❖ Prestazioni integrative (domande disoccupazioni ordinarie-agricolerequisiti ridotti) ❖ Esenzioni tickets ❖ Invalidità civile ❖ Indennità accompagnamento

❖ Dichiarazione ISEE

INFORTUNISTICA

PRATICHE EXTRACOMUNITARI

❖ Infortuni sul lavoro ❖ Riconoscimento malattie professionali ❖ Costituzioni rendite

❖ Rinnovi, conversioni, richiesta permessi di soggiorno ❖ Ricongiungimenti familiari

❖ Compilazione modulo per il bonus sociale energia e gas

❖ Gestione posizioni assicurative ❖ Pensioni (invalidità-anticipatavecchiaia-superstiti-sociali) ❖ Ricostituzioni e supplementi ❖ Assegni familiari ❖ Versamenti volontari

ASSISTENZA SANITARIA ❖ Indennità di maternità

CAAF ❖ Compilazione del modello 730, e modello Unico per privati

❖ Modello RED/INPS, detrazioni INPS e INPDAP ❖ Compilazione ed invio dei modelli per titolari di invalidità civile, accompagnamento ed assegni sociali

❖ Calcolo dei versamenti IMU e relative pratiche ❖ Servizio di redazione e gestione rinnovi dei contratti di affitto per immobili appartenenti a privati cittadini essere impresa • • • febbraio 2014 • 19


movimenti speciale pensionati Premiato il talento

Ugo Berti insignito del titolo di maestro d’opera

V

enticinque anni di attività nel settore di competenza, vissuti con passione e perizia. Ma non solo, correttezza professionale e capacità di trasmettere l’amore per il proprio mestiere sono i requisiti per diventare maestro d’opera e d’esperienza, riconoscimento istituito nel 2011 dall’Anap. Doti che possiede l’imprenditore Ugo Berti (nella foto) dell’omonima vetreria, che ha ricevuto l’onorificenza assieme ad altri cinque colleghi di tutta Italia, nel corso di una cerimonia pubblica, durante l’ultimo Festival della Persona organizzato a Verona. Un premio che corona trentaquattro anni di lavoro nel segno del bello e dell’artigianalità. Spiega infatti Berti che la sua attività si è sempre contraddistinta per la lavorazione tradizionale (non a caso l’imprenditore ricopre anche l’incarico di presidente regionale dell’artigianato artistico), un’azienda familiare che ha visto negli anni il coinvolgimento della moglie e delle due figlie

tendenza è la standardizzazione delle lavorazioni a detrimento di quelle artigianali, inoltre sempre più frequentemente non s’interviene con lavori di restauro, ma si sostituisce. Raramente è possibile ancora rivolgersi ad artigiani in grado di intervenire sui vetri degli infissi per recuperare ciò che è stato fatto anni prima, un pezzo che ha una storia e che, con la giusta manutenzione può Continua a pagina 21 • • •

di Berti, Francesca che cura la cantieristica ed Elisa che segue l’artistico, assieme a tre dipendenti. Una realtà esemplare, che, nonostante gli anni di crisi, è riuscita a mantenere inalterato il flusso delle commesse, testimonianza di come il lavoro a regola d’arte sia ancora apprezzato e possa contare su un mercato stabile. Continua Berti “la manualità sta scomparendo, la

Il valore dei maestri d’opera L’istituzione dell’Albo dei Maestri d’opera e di esperienza è un doveroso riconoscimento per chi ha trascorso una vita di lavoro nell’artigianato e oggi ha raggiunto l’età del pensionamento. Da sempre il problema dell’autunno della vita è stato al centro dell’attenzione di governanti, filosofi e autorità religiose incluso il Santo Padre Giovanni Paolo II. La necessità di aggregazione è una risposta ai tanti problemi che la vecchiaia pone e le associazioni sindacali dei pensionati svolgono proprio questa funzione: accompagnare gli anziani nel loro fondamentale bisogno di essere ancora protagonisti della nostra Società e aiutarli nei loro momenti di eventuale difficoltà. Per realizzare questi scopi è necessario un continuo confronto con le Istituzioni ma anche con le associazioni dei lavoratori in attività. Il pensiero di Papa Francesco riassume bene il valore dell’operato di Anap, “la vecchiaia è - mi piace dirlo così - la sede della sapienza della vita. I vecchi hanno la sapienza di avere camminato nella vita, come il Vecchio Simeone, la vecchia Anna al Tempio. E proprio quella sapienza ha fatto loro riconoscere Gesù. Doniamo questa sapienza ai giovani: come il buon vino, che con gli anni diventa più buono, doniamo ai giovani la sapienza della vita. Mi viene in mente quello che un poeta tedesco diceva della vecchiaia: è il tempo della tranquillità e della preghiera. E anche di dare ai giovani questa saggezza”.

20 • febbraio 2014 • • • essere impresa


speciale pensionati movimenti L’Anap sul potere d’acquisto delle pensioni

Situazione intollerabile per gli anziani

A

nap denuncia le condizioni critiche nelle quali versano i pensionati in Italia. “Negli ultimi cinque anni gli anziani sono la fascia di popolazione che maggiormente ha sopportato il peso della crisi e della perdita del potere di acquisto del proprio redditi, considerando da una parte la perequazione automatica delle pensioni e dall’altra il peso dell’aumento delle addizionali IRPEF comunali e regionali tra il 2010 e il 2014.” Il calcolo è presto fatto: prendendo una pensione di 1.000 euro mensili, nel periodo considerato, la rivalutazione automatica secondo gli indici ISTAT ha portato un beneficio di 85 euro, mentre nel contempo l’aumento delle addizionali sottraeva al pensionato mediamente 85 euro. L’aumento delle pensioni per il recupero dell’inflazione è stato, quindi, completamente annullato dall’aumento delle tasse dirette, senza considerare quelle indirette. Ma c’è di più, perché, consideran• • • Segue da pagina 20

Ugo Berti insignito del titolo di maestro d'opera durare nel tempo. Gli stessi imprenditori oggi tendono a essere dei meri assemblatori di materiali e non dei veri artigiani che sanno ridare nuova vita e conservare l’esistente.” Berti conosce l’importanza della valorizzazione dei mestieri della tradizione artigianale, per questo fa parte del gruppo di imprenditori selezionato per portare la propria testimonianza agli studenti delle scuole elementari che aderiscono al progetto “vorrei fare l’artigiano!”. L’iniziativa intende avvicinare i più giovani al patrimonio produttivo, alle competenze e abilità dell’imprenditoria artigiana che hanno contribuito ad arricchire la cultura e l’economia del nostro Paese. Attraverso le testimonianze i bambini potranno comprendere i tanti aspetti dell’artigianato italiano, troppo spesso, infatti, essi ignorano come nascano prodotti e servizi di utilizzo quotidiano. Il progetto s’inserisce a pieno titolo tra le molteplici attività per avvicinare il mondo della scuola all’artigianato, con una particolare attenzione ai ragazzi, che, forti di uno sguardo privo di preconcetti, avranno la possibilità di un confronto diretto con l’impresa.

do il dato reale dell’aumento delle addizionali IRPEF, anziché quello medio nazionale, si scopre che in alcuni comuni il fenomeno è stato accentuato di tanto e, di conseguenza, c’è stata un’autentica riduzione degli importi di pensione. Il problema della perdita del potere di acquisto delle pensioni è molto grave; da diversi anni l’Anap denuncia una situazione insostenibile, provocata anche dall’estrema inadeguatezza del sistema di calcolo della svalutazione monetaria, a cui, negli ultimi tempi, si sono aggiunti il blocco, per due anni, della perequazione per le pensioni superiori a 1.441euro e il già citato aumento delle imposte. Anap lancia un appello pressante al Governo e alle forze politiche affinché, tra i prossimi provvedimenti per rilanciare il Paese, ce ne sia anche uno che possa ridare fiducia e possibilità di spesa ai pensionati, ai quali, spesso, compete anche l’onere di sostenere le famiglie dei loro figli.

Canone RAI

Esonero: i requisiti richiesti Il 31 gennaio 2014 è scaduto il termine per il pagamento del canone Rai 2014, l’imposta sulla detenzione di apparecchi atti alla ricezione di programmi televisivi che si paga indipendentemente dall’uso o dalla scelta dei canali televisivi. Dal 2008 è stato stabilito che chi ha almeno 75 anni di età e nell’anno precedente ha avuto, insieme con il coniuge convivente, un reddito complessivo non superiore a 6.713,98 euro, è esonerato dal pagamento del canone Rai per la tv posseduta nella casa di residenza. Per poter fruire dell’agevolazione, è richiesto anche che il beneficiario non conviva con altre persone, diverse dal coniuge, che hanno redditi propri. Se il versamento del canone è già stato effettuato, è possibile recuperare gli importi presentando un’istanza di rimborso. In più, a partire dal 2011, i cittadini con reddito di pensione non superiore a 18.000 euro potranno pagare il canone Rai mediante trattenuta mensile operata dall’ente pensionistico. essere impresa • • • febbraio 2014 • 21


movimenti speciale pensionati Famiglie e crisi

La centralità del ruolo dei nonni

P

er più di una famiglia su tre sono le pensioni a salvare i bilanci. Il 93% cento degli italiani ritiene che la presenza di un pensionato in famiglia sia una vera e propria fortuna, con una netta inversione di tendenza nella percezione del ruolo degli anziani rispetto al passato. In particolare, ben il 37% sostiene che un pensionato in famiglia sia determinante per contribuire al reddito, mentre il 35% lo considera un valido aiuto per accudire i nipoti al di fuori degli asili e della scuola. Per il 17% degli intervistati sono indispensabili i consigli offerti grazie all’esperienza mentre un

4% si avvantaggia dell’apporto lavorativo nella cura della casa, fortunatamente solo il 7% del campione considera i pensionati un peso o un osta-

colo. La presenza di un nonno in famiglia, nei fatti, è divenuta indispensabile a seguito della crisi, ben il 37% degli italiani ha chiesto aiuto economico ai genitori. Spiega Giuseppe Mercatali coordinatore Anap (nella foto) “accanto al ruolo di educatore nell’affiancare i genitori nella cura quotidiana dei nipoti, sempre più nonni hanno assunto anche la funzione di supporto alla gestione economica delle famiglie dei figli. Sempre più di frequente le coppie giovani necessitano del supporto dei genitori in pensione per poter far quadrare i risicati bilanci domestici.”

Festa del socio 2014

Dieci giorni da sogno a Orosei Si rinnova l’appuntamento a giugno

Festa dei Nonni e Nipoti Visto il grande successo dello scorso anno, Anap ripropone la festa dei Nonni e Nipoti, che si terrà presso il Garden Club a San Vincenzo (LI) dal 14 al 21 giugno 2014. Anap ha ottenuto condizioni di favore, che, oltre a permettere il soggiorno, comprendono numerosi altri benefici ed eventi per i partecipanti. La quota di adesione prevista per ciascun socio partecipante è di euro 510 a persona in camera doppia e comprende il soggiorno in pensione completa con servizio di ristorazione a buffet con bevande ai pasti, cocktail di benvenuto all’arrivo, attività di villaggio sportive e di animazione, uso della spiaggia e delle piscine con ombrelloni, lettini e teli mare disponibili a esaurimento, una cena tipica, nonché la polizza assicurativa per rimborso prenotazione. Al fine di consentire la consona sistemazione dei partecipanti e l’impegno per riservare eventuali voli o bus, se richiesti, contattare Giuseppe Mercatali, coordinatore Anap di Forlì allo 0543 452960.

22 • febbraio 2014 • • • essere impresa

La festa del socio è da sempre un’occasione di confronto, svago e di divertimento per tutti i soci. L’edizione 2014 si terrà al Club Hotel Marina Beach, Golfo di Orosei, dal giorno 11 al 21 settembre 2014 e la quota di adesione prevista per ciascun socio partecipante è di 630 euro a persona in camera doppia. Il programma dettagliato è attualmente in fase di definizione, le iscrizioni dovranno essere effettuate entro il 21 marzo, contattando Giuseppe Mercatali allo 0543 452960.


associazione

Dal 07/02/2014 al 02/03/2014 si possono acquistare i prodotti di: ARTE LEGNO - Dovadola

Produzione mobili da interno - Infissi

BECCARI GIOVANNI - Bertinoro Fotografo - Album

PERINI SONIA - Forlimpopoli Accessori moda

VERSARI SARA - Il Coramaio - Forlì

Accessori, cinture, borchie per scarpe e borse

FILIPPELLI MAURIZIO - Forlì Abbigliamento sportivo - Ciclismo

SAMORANI GROUP - Forlì

Esposizione grafica pubblicitaria

E.G. PERLA DONNA - Forlì Laboratorio orafo - Gioielleria

CRISPINO NICOLA - Forlì

Complementi arredo opere realizzate a mano

essere impresa • • • febbraio 2014 • 23


movimenti donne impresa Mens sana in corpore sano

Ultima serata del ciclo dedicato al benessere Si conclude il ciclo di appuntamenti sul benessere fisico e psicologico promosso da Donne Impresa Forlì, con una conferenze sulla gestione dello stress. Lunedì 24 febbraio alle 20.30, nella sede di Confartigianato Forlì in viale Oriani, si terrà l’incontro dal titolo “gestire o subire la crisi: quanto conta la visione che si ha dell’uomo?”, moderato dalla presidente del movimento Patrizia Carpi, vedrà la partecipazione delle psicoterapeute Marisca Guardanti e Giulia Grimaldi. Aperto dal vicepresidente dell’Associazione Luca Morigi l’approfondimento mira a offrire soluzioni e strategie per affrontare le criticità legate all’ansia che la crisi, inevitabilmente, genera su imprenditori e cittadini. Le difficoltà economiche sono una realtà comune a molti, le molteplici responsabilità nei confronti di fornitori e clienti sono una continua fonte di stress, così come l'amministrazione dei dipendenti e la corresponsione regolare degli stipendi. Situazione che chi fa impresa ben conosce e deve affrontare quotidianamente: i lunghi mesi di recessione hanno acuito le incombenze e, oggi, sono numerosi coloro che vivono una situazione di disagio psicologico. Poter ascoltare l’esposizione di due esperte e avere l’opportunità di formulare domande o chia-

24 • febbraio 2014 • • • essere impresa

rire dubbi può essere di sollievo per rendersi conto che non si è soli ad affrontare una situazione complessa e straordinaria. Chiarisce la coordinatrice del movimento Fabiola Foschi (nella foto) “la terza serata conclude il progetto mens sana in corpore sano, nato dalla volontà del consiglio di Donne Impresa di affrontare alcuni temi chiave della salute al femminile. Un progetto realizzato anche grazie al contributo della Camera di Commercio e al supporto tecnico di Forlì Welfare, che ha consentito di contattare esperti di grande professionalità per ognuno degli argomenti trattati in questi mesi. L’appuntamento del 24 febbraio costituisce il momento clou, mai come oggi gli imprenditori rischiano di soccombere a un’economia in difficoltà. Vogliamo dare un segnale di vicinanza a chi vive una situazione di paura e ansia, per un futuro costellato di incertezze.” Obiettivo del confronto è dunque quello di offrire una diversa visione della situazione, ribadendo che, chi fa impresa, pur oberato da impegni e scadenze, non deve lasciarsi prendere dal timore del futuro, è necessario tenere sempre presente che non si è soli e che assieme si possono individuare soluzioni per semplificare anche le situazioni maggiormente complesse.


categorie e mercato Siglato un protocollo col Comune di Forlì

Lotta all’abusivismo: Confartigianato in prima linea L’abusivismo è un fenomeno che crea gravi situazioni di squilibrio a ogni livello, sia come turbativa della concorrenza, sia per la dubbia qualità del servizio offerto al cliente. Rivolgersi a chi opera nell’illegalità penalizza le imprese che mantengono un rapporto sano con le comunità in cui operano, a favore di quelle realtà che invece rappresentano un elemento negativo, che danneggia l’intero sistema produttivo. Il Comune di Forlì e le associazioni di categoria del territorio, per mettere un freno al fenomeno, lo scorso 10 gennaio hanno siglato un protocollo per inasprire i controlli e mettere in campo interventi repressivi, soprattutto nei comparti di estetica acconciatura e dell’autoriparazione. L’abusivismo, infatti, causa forti squilibri nel mercato, un operatore in nero sfugge alla normativa di riferimento e non pagando le tasse

può praticare tariffe al di sotto del valore di mercato. Spiega Alberto Camporesi responsabile sindacale del settore autotrasporto e autoriparazione di Confartigianato Forlì “il binomio abusivismo evasione fiscale è un assioma valido in generale, ma che per il settore dell’autoriparazione implica un’ulteriore criticità, legata ai potenziali danni all’ambiente e di conseguenza alla salute delle persone che si avvalgono di servizi prestati da operatori non in regola e quindi potenzialmente inadempienti nei confronti delle norme in materia ambientale di sicurezza. Si pensi ai rifiuti tossici e speciali prodotti e scaricati in modo illecito nella natura, con conseguenze gravissime per l’intero ecosistema e per la salute della collettività. Coloro che operano nel sommerso sfuggono ai controlli e difficilmente si adegueranno alla complessa normativa predisposta proprio per tutelare l’ambiente.” In linea con le parole di Camporesi, il giudizio di Fabiola Foschi responsabile del settore benessere dell’Associazione “contrastare l’abusivismo, rivolgersi unicamente a imprenditori in regola con le normative di riferimento, non significa solo contrastare l’evasione fiscale e i conseguenti effetti sull’economia nazionale, ma tutelare la propria salute. Affidarsi a professionisti nel campo della bellezza significa essere certi della salubrità dei trattamenti e dei prodotti utilizzati. Non a casa da anni abbiamo lanciato la campagna fidati solo di mani esperte, sappiamo bene quali problemi possono insorgere nel rivolgersi a personale privo delle necessarie qualifiche per intervenire su inestetismi o per effettuare trattamenti cosmetici sul cliente.” Amministrazione comunale e associazioni sono impegnate in prima linea per combattere gli abusivi e invitano consumatori e cittadini a mantenere alta l’attenzione contro il fenomeno, vera e propria piaga, in grado di compromettere un sistema sano. Le segnalazioni su imprese non in regola dovranno essere puntuali e circostanziate e andranno inviate alla mail della Polizia Municipale: segreteria.poliziamunicipale@comune.forli.fc.it Per informazioni è possibile rivolgersi ai responsabili sindacali di Confartigianato Forlì, Alberto Camporesi allo 0543 452906 e Fabiola Foschi allo 0543 452844. essere impresa • • • febbraio 2014 • 25


categorie e mercato Alimentazione baluardo del made in Italy

Nel 2013 boom di esportazioni I dolci natalizi tengono alto il buon nome del made in Italy nel mondo, nell’anno appena trascorso tra panettoni, pandoro, cioccolato e prelibatezze della tradizione italiana, sono volati nel mondo prodotti per un valore di 285,2 milioni di euro. Rispetto allo stesso periodo del 2012 le vendite all’estero di pasticceria natalizia sono aumentate del 13,8%, pari a 34,6 milioni di euro in più. Lo rileva un rapporto di Confartigianato che ha stilato una classifica dei Paesi più golosi di prodotti dolciari italiani: in testa c’è la Francia, seguita da Germania e Regno Unito. Dall’inizio dell’anno, i nostri cugini d’Oltralpe hanno comprato 69,6 milioni di euro di dolci natalizi italiani (con un aumento del 38,2% rispetto al 2012). In Germania abbiamo esportato 41,7 milioni di pasticceria, mentre nel Regno Unito il nostro export di dolci di Natale è pari a 26,4 milioni (+ 30,3% tra il 2012 e il 2013). In forte crescita anche le vendite negli Stati Uniti (+21,9%). La decisa presenza dei nostri prodotti sulle tavole di tutto il mondo è merito anche delle 90.577 aziende artigiane del settore alimentare che, rispetto al 2012, sono aumentate dello 0,6%, pari a 574 imprese in più. In particolare, quello degli artigiani della pasticceria è costituito da 43.517 produttori specializzati in nicchie d’eccellenza, come per esempio la cioccolateria in cui operano 375 laboratori artigiani, che si dedicano esclusivamente alla lavorazione del cacao. In testa alla classifica regionale per il maggior numero di artigiani dell’alimentazione vi è la Lombardia (11.147 aziende), seguita dalla Sicilia con 9.997 imprese e dall’Emilia Romagna con 8.176 imprese artigiane del settore alimentare. La buona tenuta del settore è fondamentale anche per l’occupazione: nell’ultimo anno è aumentata di 10.700 addetti, pari al +2,5%. Secondo il rapporto di Confartigianato a far crescere la passione de-

26 • febbraio 2014 • • • essere impresa

gli stranieri e dei nostri connazionali per i prodotti della buona tavola made in Italy è anche il numero di specialità alimentari italiane riconosciute e tutelate dall’Unione Europea con i marchi Dop, Igp e Stg. L’Italia è leader nell’Ue per quantità di prodotti difesi da questi marchi di qualità: ben 248, realizzati da 7.015 imprese di trasformazione. Ci seguono in classifica la Francia (192), la Spagna (161), il Portogallo (118). E se la qualità non si discute, i prezzi rimangono sotto controllo: Confartigianato fa rilevare che, nonostante i rincari dei costi delle materie prime alimentari, ad ottobre 2013 la dinamica dei prezzi dei prodotti di pasticceria fresca si è mantenuta all’1%, meno della metà rispetto al 2,3% registrato ad ottobre dello scorso anno. “Lo studio - spiega il responsabile sindacale Paolo Gabelli - dimostra che il buon cibo italiano resiste alla crisi. Ma non accontentiamoci di questo risultato. I prodotti della nostra tradizione alimentare vanno difesi e valorizzati, perché la ricchezza economica del nostro Paese sta anche in questi ‘tesori del palato’. I sapori autentici della cucina italiana, se scompare chi è capace di produrli, non sono riproducibili in serie”.


i numeri dell’economia Il lavoro che non c’è

In calo i livelli occupazionali anche nell’artigianato Rispetto al massimo di aprile 2008 gli occupati a novembre 2013 sono diminuiti di 1.224.000 unità (-5,2%) e il ritmo di caduta è stato pari a 600 occupati in meno al giorno, facendo registrare un incremento più che raddoppiato nell’ultimo anno, arrivando a 1.224 occupati in meno al giorno. Il quadro ritratto dall’indagine dell’Ufficio Studi di Confartigianato è allarmante: nel nostro Paese la disoccupazione è salita al 12,7%, con una crescita di 1,2 punti in dodici mesi e il paragone con l’Europa è sconfortante. La dinamica della disoccupazione dell’Eurozona (+420 mila nuovi disoccupati) si concentra purtroppo in Italia (+351 mila pari all’83,6% del totale). L’Italia si caratterizza per il dualismo del mercato del lavoro: nell’ultimo anno gli occupati nel Mezzogiorno sono diminuiti del 5,4% mentre nel Centro Nord il calo si è arrestato all’1,1%; d’altro canto la disoccupazione ha riguardato maggiormente i giovani. Gli under 35 hanno subito un calo del -9,1% mentre gli occupati senior, con 35 anni e oltre, sono stabili; altro dato che caratterizza il mercato del lavoro italiano è il genere: l’occupazione maschile (-2,8%) subisce una contrazione quasi doppia rispetto a quella femminile (-1,5%). Altra dicotomia è quella fra lavoratori dipendenti e indipendenti: i primi in calo del -2,1%, meno intenso rispetto al -2,7% del lavoro autonomo. Appare evidente che la riforma del mercato del lavoro entrata in vigore nell’estate del 2012 non ha attutito il calo: nell’ultimo anno l’occupazione è scesa di 448.000 unità (-2%). Tinte fosche acuite dalle proiezioni per il futuro, per quest’anno è previsto il raggiungimento del minimo del livello di occupazione, al di sotto di quello del 2000 che fece segnare il record negativo e si stima che l’occupazione ritornerà sopra al livello pre-crisi del 2007 solo nel 2024, dopo ben 17 anni. Il report mette in luce che il 10,2% della popolazione, pari a 5.282.900 individui, vive

nell’area di disagio sociale: sono 3.254.000 disoccupati, 1.703.500 scoraggiati e 325.400 unità di lavoro equivalenti in Cassa Integrazione e quasi un terzo (29,9%) della popolazione residente è a rischio di povertà o esclusione sociale. La dinamica dell’occupazione regionale mostra che in due territori si registra una crescita dell’occupazione nell’ultimo anno: in Lombardia (+1,3%) e nella Provincia Autonoma di Bolzano (+0,3%). All’opposto, la Puglia è la regione che registra la maggiore flessione sia in termini relativi sia in termini assoluti, con una perdita di circa 121.000 posti di lavoro, segnando una diminuzione del 9,6%. Gli effetti della crisi si manifestano in maniera virulenta sull’artigianato: dal 2007 al 2013 si nota un calo di 81.320 imprese artigiane (-5,4%), a fronte di un aumento di 28.344 unità (+0,6%) delle imprese non artigiane. Persiste una più elevata propensione all’utilizzo dell’apprendistato che raggiunge l’11,5% del totale delle assunzioni non stagionali anche se la riforma dell’istituto ne ha penalizzato l’utilizzo: nel 2013 c’è stato un calo del 33,8% delle assunzioni di apprendisti nell’artigianato, doppia rispetto al -16% del totale imprese. Segno positivo è la maggiore tenuta nell’artigianato delle assunzioni a tempo indeterminato (-4,1%, dimezzato rispetto al -8,5% del totale imprese). La quota di lavoro stabile è del 53,7% nell’artigianato, superiore di 4,1 punti rispetto al 49,6% delle imprese non artigiane.

essere impresa • • • febbraio 2014 • 27


i numeri dell’economia La piccola impresa motore del territorio

Senza l’artigianato cosa accadrebbe? L’ufficio studi di Confartigianato ha ipotizzato cosa accadrebbe nella nostra provincia se da domattina, d’improvviso, Forlì-Cesena fosse senza i suoi 12.917 imprenditori artigiani. Sebbene l’impatto sulla popolazione sia, tutto sommato, abbastanza contenuto con il 3,3% in meno, gli effetti sull’economia e sulle condizioni di benessere di cittadini e famiglie sarebbero devastanti. Il valore aggiunto diminuirebbe di 1.879 milioni di euro, pari ad un calo del 17,2%. Il made in Forlì-Cesena perderebbe un apporto di 285 milioni di euro. Considerando senza lavoro i 17.200 dipendenti dell’artigianato, il numero di disoccupati aumenterebbe del 109,6% e il tasso di disoccupazione passerebbe dall’8,3% al 18,6% aumentando di 10,3 punti. Rimarrebbero 160.904 abitazioni senza artigiani dell’edilizia e dell’installazione di impianti che intervengano per la manutenzione e ben 5.163 impianti fotovoltaici sarebbero privi di una adeguata installazione e manutenzione di artigiani della filiera delle rinnovabili, lo stesso per i 42 impianti eolici nella regione. Nei magazzini delle imprese di produzione e alle porte di negozi e uffici rimarrebbero 11,8 milioni di tonnellate di merci che non verrebbero più gestite dalle imprese artigiane di autotrasporto. Vi sarebbero 137.600 famiglie che possiedono almeno un’automobile e, nel complesso, un parco di 246.934 veicoli circolanti senza autoriparatori

28 • febbraio 2014 • • • essere impresa

artigiani a cui rivolgersi per manutenzione e assistenza; ogni giorno aumenterebbe anche la presenza di motocicli, autovetture e autobus fermi per strada. Rimarrebbero 161.400 famiglie che possiedono una lavatrice e 105.000 famiglie che possiedono un lettore dvd senza artigiani riparatori di elettrodomestici da chiamare in caso di malfunzionamenti. E le 101.600 famiglie che possiedono Personal computer rimarrebbero senza i servizi e la competenza degli artigiani dell’informatica per installazioni, manutenzioni e cablaggi. Sarebbero 61.600 famiglie che possiedono una antenna parabolica e altre 116.900 famiglie con decoder digitale terrestre a non poter vedere programmi vista la mancanza degli installatori artigiani di antenne. Un disastro della qualità per 195.200 italiani che mangiano dolci almeno qualche volta alla settimana e che vedrebbero sparire pasticcerie, cioccolaterie e gelaterie artigiane. Per 126.200 cittadini che non pranzano in casa nessun panificio o rosticceria con prodotti artigianali a disposizione. Per 379.900 cittadini che rimangono dopo la sparizione degli artigiani, sarà ancora possibile, vestirsi, arredare la casa e fare un regalo, ma sparirà la qualità e la perizia degli artigiani, ad esempio, negli articoli di abbigliamento, in pelle e pellicce, nei prodotti in legno e nei mobili, nell’oreficeria, nel vetro e nella ceramica. Sarebbero 176.297 le Continua a pagina 29 • • •


i numeri dell’economia Imprese italiane e mercato europeo

Competere, che fatica! Sui primi 15 mercati esteri, che valgono i due terzi (66,3%) dei 388 miliardi del made in Italy, le imprese italiane pagano un gap sulla tassazione di 15,5 punti. L’extra costo fiscale per il settore manifatturiero è di 13,1 miliardi di euro. Il mercato estero con il maggiore svantaggio fiscale è la Svizzera con 27,5 punti percentuali, seguito dal Regno Unito (25,5 punti) e dalla Polonia (21,0 punti). Più di una impresa italiana su dieci è esposta alla concorrenza fiscale di confine: sono 666.834 le imprese (11,1% del totale Italia), di cui 192.098 (pari al 28,8% delle imprese dei territori di confine) sono artigiane. L’indice sintetico di tassazione e burocrazia nei quattro paesi confinanti con l’Italia è del 31,2% inferiore a quello del nostro Paese. Procedimenti amministrativi più complessi condizionano il movimento import-export di un container che in Italia, rispetto alla media Ocse, richiede 8 giorni in più (+76,2%) ed un costo superiore dell’8,3% con un maggiore onere di 602 milioni di euro per le aziende che esportano e importano. Le esportazioni negli otto settori con maggior presenza di micro e piccola impresa rappresentano il 26,3% del made in Italy e nei primi tre trimestri del 2013 registrano un aumento del 4,1%, a fronte di una flessione del totale export manifatturiero dello 0,4%. Nei settori di mag• • • Segue da pagina 20

Senza l’artigianato cosa accadrebbe? donne con oltre 15 anni che non troverebbero acconciatori ed estetisti. Considerando come potenziali visitatori di beni culturali nella provincia i residenti ed i turisti, sarebbero 1.428.413 le persone che non potrebbero apprezzare alcun restauro realizzato da artigiani specializzati di monumenti e delle opere d’arte presenti nei 440 musei, aree archeologiche, chiese, palazzi storici e giardini sia pubblici che privati regionali. Una débâcle anche per il turismo: i 1.035.596 arrivi turistici non potrebbero né utilizzare servizi erogati dalle imprese artigiane indispensabili per il soggiorno nè accedere alla qualità dei prodotti dell’artigianato. Questa storia che abbiamo inventato potrebbe, in fondo, avere un lieto fine. Gli artigiani insegnano un lavoro: la formazione

giore rilevo per la piccola impresa si osserva un +7,1% dell’export nella Fabbricazione di articoli in pelle e simili, seguito dal +5,30% delle Altre industrie manifatturiere, a +5,2% nelle Industrie alimentari, a +2,8% della Confezione di articoli di abbigliamento, confezione di articoli in pelle e pelliccia e a +1,8% della Fabbricazione di prodotti in metallo e della Fabbricazione di mobili. Nei territori con il maggiore rilevanza del fenomeno delle esportazioni di prodotti in settori di piccola impresa si registra la maggiore crescita in Umbria (+13,6% rispetto ai primi nove mesi del 2012), seguita dalla Toscana (8,6%), Bolzano (8,2%), Emilia-Romagna (5,7%), Puglia (5,3%), Campania (4,7%), Friuli-Venezia Giulia (4,1%), Veneto (3,8%), Marche (3,2%) e Lombardia (3,0%). La provincia con il maggiore dinamismo del made in Italy in settori di micro e piccola impresa è Ravenna (+43,6% rispetto ai primi nove mesi del 2012), seguita da Piacenza (25,3%), Arezzo (18,4%), Salerno (11,7%) e Forlì-Cesena (11%). sul campo fatta dagli artigiani ai neoassunti vale 32 milioni di euro all’anno, pari all’1,69% del valore aggiunto prodotto dall’artigianato del territorio. Da questa semina quotidiana svolta nelle aziende l’artigianato potrebbe risorgere grazie ai 17.200 dipendenti delle imprese artigiane che diventerebbero, a loro volta imprenditori artigiani, sempre che la burocrazia e la documentata scarsa efficienza dei servizi della Pubblica Amministrazione non uccida questo rinascimento dell’artigianato: tra 34 Paesi avanzati l’Italia è al 31° posto per contesto favorevole a fare impresa secondo la graduatoria della Banca Mondiale Doing Business 2014; tra tutti i 189 Paesi nel mondo l’Italia si posiziona al 65° posto. Avanziamo, invece, all’8° posto per entrate fiscali sul Pil, saliamo al 7° posto per spesa pubblica sul Pil e, addirittura, primeggiamo collocandoci al 3° posto per crescita delle entrate fiscali tra il 2005 e il 2013. essere impresa • • • febbraio 2014 • 29


associazione Senza impresa non c’è Italia

La mobilitazione nazionale delle imprese a Roma In Italia operano 1.407.768 imprenditori artigiani il 2,4% dell’intera popolazione italiana. Una percentuale minima, ma la cui mancanza determinerebbe enormi effetti sulla nostra quotidianità: dall’alimentare all’artigianato di servizio, giornalmente ogni cittadino entra in contatto con un gran numero di imprenditori. Senza dimenticare l’impatto sul “sistema Italia”: il valore aggiunto diminuirebbe di 166.449 milioni di euro, pari a un calo del 12% - peggio dell’effetto delle due recessioni 2008-2009 e 2012-2013; il buco di Pil sarebbe equivalente a quanto prodotto dalle economie di Veneto e Trentino-Alto Adige messe insieme. Il made in Italy perderebbe un apporto del 9,1%, pari a 33.905 milioni di euro ed equivalente alle esportazioni di Toscana e Umbria messe insieme. Considerando senza lavoro gli 1.455.800 dipendenti dell’artigianato, il numero di disoccupati aumenterebbe del 51,2% e il tasso di disoccupazione passerebbe dall’11,3% al 18% aumentando di 6,7 punti. Da pochi dati emerge chiaramente come l’artigianato sia un punto fermo per l’economia italiana. Per questo, il 18 febbraio, Confartigianato, assieme alle altre associazioni dell’artigianato e del commercio che aderiscono a Rete Imprese Italia, ha deciso di dare un segnale forte: manifestare in Piazza del Popolo a Roma, per ribadire che “senza impresa non c’è Italia”. Una mobilitazione per chiedere interventi che ridiano impulso al mondo produttivo, oggi vittima di un fisco sempre più vorace, di un apparato burocratico elefantiaco e di un sistema politico troppo concentrato su giochi di potere interni alla struttura partitica, piuttosto che sull’introduzione di politiche realmente efficaci. È stata scelta la mobilitazione di piazza non per cercare scontri o lanciare anatèmi senza costrutto ma per alzare il tono della protesta, per far sentire e far passare le proposte di chi ogni giorno lotta per non dover cessare l’attività, proposte serie, pragmaticamente finalizzate a migliorare la vita delle imprese, a far ripartire lo sviluppo del Paese, a dare fiducia e speranza a chi produce. Dare voce al disagio per avere effetti positivi sulla vita delle imprese: questa è la finalità della manifestazione. Da questa giornata Confartigianato vuole ottene30 • febbraio 2014 • • • essere impresa

re risultati tangibili nei termini e per le questioni che bloccano la competitività del Paese fisco e burocrazia in primis, ma anche, con egual urgenza credito, giustizia e una riforma dello Stato, con decisi tagli alle spese. Come detto dal presidente nazionale Cesare Fumagalli “in un mondo che ogni giorno abbatte nuovi steccati, artigiani e commercianti hanno voluto partecipare a questo evento di rivendicazione, per far capire che le piccole imprese sono piccole solo se sono prese da sole o in modo polverizzato, ma acquistano forza quanto più sono unite e si muovono insieme. Una giornata di protesta del disagio e di proposta di soluzioni, ma anche una giornata di rivendicazione dell’orgoglio di essere la spina dorsale dell’Italia e dell’Europa. E anche una importante giornata di comunicazione, certamente al Governo, ma soprattutto al Paese, sul cosa siano le piccole imprese e di cosa potrebbe accadere se non ci fossero.”

LE NOSTRE PROPOSTE SERVONO INTERVENTI PER LA CRESCITA, CAMBIANDO L’APPROCCIO CHE HA GUIDATO FINORA LE SCELTE DI POLITICA ECONOMICA. BASTA CON L’AUSTERITÀ, VANNO RILANCIATI CONSUMI ED INVESTIMENTI. • Riformare gli assetti istituzionali e garantire la governabilità • Fare la riforma fiscale: dall’oppressione allo sviluppo • Far ripartire le imprese e uscire dall’emergenza occupazionale • Dare credito alle imprese • Proseguire nell’azione di semplificazione • Tornare alla legalità • Portare a competere più imprese sui mercati internazionali • Innovare il sistema dei trasporti e della logistica • Ridurre i costi energetici per le Pmi • Superare il SISTRI


essere impresa • • • febbraio 2014 • 31



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.