01 • FEBBRAIO 2015
CONTIENE I.P.
Anno 05 - Direttore Responsabile Roberto Faggiotto - Mensile di informazione tecnica, economica, sindacale - Forlì, viale Oriani, 1 - Aut. Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/78 Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009”
Maggio — Ottobre 2015 Milano, Via Tortona 32 FUORI EXPO BY
www.italianmakersvillage.it
Expo: noi ci siamo Nasce Italian Makers Village, il Fuori Expo di Confartigianato per far provare al mondo le emozioni della qualità del Made in Italy. Un’opportunità da non perdere per le aziende associate: sei mesi di eventi, mostre, incontri e percorsi tematici con protagonista l’eccellenza nei settori food, moda, design, arte e meccanica, racchiusa all’interno del Fuori Expo di Confartigianato realizzato a Milano in via Tortona. All’interno ci saranno 27 spazi espositivi, 10 temporary shop, 6 aree esterne per lo street food, una sede polifunzionale per incontri, conferenze e convegni e il Food Village. A pagina 27
in evidenza L’EDITORIALE: Confartigianato di Forlì con l’impresa dal 1946. Sessantanove anni di storia e un impegno costante per tutelare la forza produttiva del Paese, per costruire assieme l’agognata ripresa. A pagina 3 VERSO IL CONGRESSO: un fitto calendario di appuntamenti per il rinnovo delle cariche dell’Associazione. Dalle assemblee territoriali, per confrontarsi con gli imprenditori e raccogliere le candidature, sino al Congresso di maggio. Da pagina 4 IL NOTIZIARIO TECNICO: nell’inserto centrale gli approfondi-
menti in materia di consulenza fiscale, del lavoro, ambiente e sicurezza, sul credito e sugli aumenti pensionistici per il 2015. Da pagina 13 a pagina 22 I MOVIMENTI: I pensionati sono una risorsa preziosa, Anap chiede alla politica e alle istituzioni maggiore attenzione con provvedimenti ad hoc. I giovani Imprenditori stimolano il confronto con la scuola. L’impegno di Donne Impresa per il raggiungimento della parità anche nel linguaggio. Da pagina 23 a pagina 26
associazione editoriale
Al fianco dell’impresa • di Roberto Faggiotto
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l 2015 coinciderà con la fine della crisi? Economisti e opinionisti fanno sentire la propria voce, evidenziando aspetti diversi, talora persino contrastanti, ad avallare le proprie tesi. Quello che appare chiaro, al di là di ogni previsione, è, che ancora una volta, spetterà alla piccola impresa giocare il ruolo chiave per la ripresa dell’economia. Quattro milioni e mezzo di micro aziende, il 94% del sistema imprenditoriale in Italia, dovranno mettere in campo, come già nei sei precedenti, lunghi anni di crisi, le energie migliori, per supportare l’economia e tutelare il lavoro del 51% degli occupati del nostro Paese. Tutto questo mentre il sistema politico non sembra dare le corrette risposte a chi è quotidianamente impegnato a salvaguardare la propria attività. È il caso, solo per citare un esempio, del Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti, rivelatosi totalmente inefficace e che le aziende sono chiamate a pagare, pur non essendo entrato mai in vigore. Eppure è chiaro a tutti che senza la micro e piccola impresa il sistema produttivo italiano non esisterebbe, senza le cinque attività artigiane attive ogni cento famiglie, il valore aggiunto diminuirebbe di 166.449 milioni di euro, pari a un calo del 12% del Pil, un impatto devastante sul benessere della collettività. Dati che confermano, qualora ce ne fosse ancora bisogno, la centralità dell’imprenditoria. Confartigianato, dal 1946, tutela le istanze dell’artigianato e della piccola impresa, sessantanove anni di storia italiana, di rappresentanza, di confronto a tutti i livelli, da Bruxelles a Forlì, in sinergia con la Confederazione nazionale e regionale. Un dialogo costante con il mondo politico romano, troppo spesso concentrato sulla grande industria, a detrimento dei piccoli. Proprio per questo, dal 2010, operiamo anche attraverso Rete Imprese Italia, la sigla unitaria di tutte le associazioni dell’artigianato e del commercio, per attribuire maggior forza alle ragioni del cuore produttivo del Paese. Un nuovo anno assieme, per rendere migliore il contesto in cui operano le aziende, con la voglia di esserci e di lavorare assieme. Come ogni anno, in allegato al primo numero di Essere Impresa, c’è il catalogo convenzioni, interessanti vantaggi per i soci e le loro famiglie. Viale Oriani, 1
Direttore Responsabile Roberto Faggiotto
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Redazione Roberta Zoli
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ORGANO UFFICIALE DI STAMPA DI CONFARTIGIANATO FORLÌ FEDERIMPRESE
Autorizzazione Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/1978
Anno V • n. 01 FEBBRAIO 2015
Tariffa R.O.C: “Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale
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D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009
Il prezzo di abbonamento al periodico è pari a 6 € ed è compreso nella quota associativa. La quota associativa non è divisibile. La dichiarazione viene effettuata ai fini postali.
il commento associazione
Un mondo di diseguaglianze
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osa accade se l’1% della popolazione mondiale controlla il 50% delle risorse economiche mondiali? I dati recentemente diffusi da Oxfam (confederazione internazionale di organizzazioni non governative impegnate nel trovare soluzioni alla povertà e all’ingiustizia) indicano che la ricchezza globale è sempre più appannaggio di una élite, tendenza in crescita e che, se continuerà, determinerà una situazione nella quale il 99% delle persone dovrà spartirsi una percentuale inferiore rispetto a quella posseduta dai pochi restanti. Una situazione paradossale per la sua iniquità, che però dimostra inequivocabilmente come la finanza sia in grado di esercitare un’influenza economica e politica attraverso l’attività di lobby sui governi per tutelare i propri interessi. La lunga crisi che ancora non abbandona i mercati mondiali ha le sue radici proprio nelle speculazioni della finanza e nell’aver scollegato la ricchezza dal lavoro. Per ridurre la spirale di disuguaglianza stigmatizzata dall’analisi, vengono indicate alcune soluzioni, tra le quali la promozione della parità economica delle donne e dei loro diritti e una divisione equa del carico fiscale, sino al raggiungimento dell’universalità dei servizi pubblici gratuiti, con una base minima di tutela sociale, destinando risorse per efficaci programmi per la riduzione della povertà. Provvedimenti importanti e auspicabili, ma che paiono più far parte de libro dei sogni, che di una realtà percorribile. L’artigianato e la piccola impresa hanno solide basi nella società, sono l’espressione sana di un’economia fondata sul lavoro, sulla creazione di ricchezza attraverso la realizzazione di un prodotto o l’erogazione di un servizio. È evidente che nessuno invoca il ritorno a un’economia basata sul baratto, ma sarebbe opportuno porre maggiore attenzione a chi, in questi ultimi sette anni, non ha mai smesso di produrre, di impegnarsi, di lottare per continuare a garantire occupazione. In Italia le micro e piccole imprese sono fatte da uomini e donne che non hanno mai smesso di credere nel proprio sogno, diviene indispensabile che il Governo porti avanti le riforme promesse per ridurre gli sprechi e la corruzione. La proclamata riduzione della spesa pubblica non c’è stata, l’annunciata spending review sembra già aver perso vigore e le previsioni per il 2015 non indicano un contenimento delle uscite. Cosa accadrà? Le imprese non possono continuare a sopportare una pressione fiscale già a livelli record, eppure, se non verranno ridotti i costi, il timore è che siano, ancora una volta, i cittadini a dover garantire le entrate dello Stato per non aumentare il deficit. Di fronte a uno scenario così incerto restano solo il coraggio e l’orgoglio di chi fa impresa, un patrimonio inestimabile che la politica non è in grado di difendere. essere impresa • • • febbraio 2015 • 3
associazione Verso il congresso, Confartigianato raccoglie le candidature
Avviate le assemblee territoriali
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ra gli eventi che caratterizzeranno il 2015 un peso determinante è ricoperto dal rinnovo degli organi elettivi di Confartigianato Forlì. Un appuntamento centrale per la vita dell’Associazione e che coinvolgerà la giunta esecutiva, il consiglio direttivo, l’assemblea dei delegati, i comitati zonali, i consigli di categoria, i gruppi e i settori e che culminerà con il congresso che si terrà in tarda primavera. La definizione dell’attività per il prossimo quadriennio non può prescindere dal nuovo ruolo della rappresentanza all’interno della società. Malgrado i tentativi di coloro che vedono nei corpi intermedi un inutile orpello, le associazioni di rappresentanza, mai come oggi, si candidano a tutelare i cittadini, fungendo da tramite con le istituzioni. Per questo diviene necessario ripensare alla modalità con la quale si esplica questa funzione, in accordo coi mutamenti in essere, anche a livello istituzionale, per essere maggiormente incisivi. L’abolizione delle province, che, nel nostro territorio, ha portato all’ipotesi della costituzione di una realtà unica romagnola, comporta che molte delle funzioni prima attribuite a istituzioni locali, oggi siano di pertinenza della Regione; quali strategie divengono necessarie affinché la riallocazione delle competenze non penalizzi le zone periferiche, determinando un allontanamento, quando non addirittura una chiusura, nei confronti delle necessità di chi vive il compren-
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sorio? Il peso politico forlivese a livello regionale negli ultimi anni è andato scemando, obiettivo di chi, come Confartigianato, fa rappresentanza è di poter creare sinergie che consentano un intervento più incisivo a sostegno della realtà locale, valorizzando le numerose eccellenze presenti, mettendo a sistema opportunità e risorse. La direzione per il futuro è la razionalizzazione delle risorse in una logica di condivisione, che non implica la rinuncia alle individualità. Sebbene convinti che il campanilismo sia una sconfitta, come Confartigianato ribadiamo la necessità di tutelare le nostre specificità, valorizzando il polo museale forlivese, tutelando la qualità dell’insegnamento dell’ateneo Ruffilli e ridando peso all’aeroporto Ridolfi, solo per citare alcuni esempi, ma molti altri potrebbero essere fatti spostando l’attenzione sul comprensorio. Essere parte di un sistema implica che ci sia la volontà di tutti i soggetti coinvolti di condividere costi e benefici, diversamente non esisterebbero i presupposti per una collaborazione. I prossimi anni saranno cruciali per disegnare il futuro del forlivese, Confartigianato c’è e ci sarà, per tutelare la micro e piccola impresa, base della solidità della nostra economia. Entro il 3 marzo si raccolgono le candidature per essere eletti nei comitati zonali, categorie, gruppi e movimenti e settori.
associazione Sette assemblee che precedono l’apertura dei seggi
Un fitto calendario di appuntamenti
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l gruppo dirigente di Confartigianato Forlì (nelle foto) sta incontrando gli imprenditori associati per presentare quanto realizzato nel quadriennio e per tracciare le linee per il futuro. Sette incontri, da Modigliana, a Castrocaro, da Meldola a Forlimpopoli, passando per Civitella e Predappio, per giungere a Forlì il prossimo 25 febbraio, una serie di appuntamenti per favorire la partecipazione di tutti i soci. Con la consapevolezza che proprio attraverso il confronto con gli imprenditori, è possibile delineare al meglio le priorità per
chi vive i diversi territori del forlivese. La scelta di avviare il ciclo di confronti coinvolgendo gli imprenditori geograficamente più distanti dal comune capofila risponde proprio a uno dei punti chiave dell’operato del gruppo dirigente di Confartigianato attualmente in carica: la centralità del comprensorio. Tra gli obiettivi posti quattro anni fa a inizio mandato, c’era la vicinanza, anche fisica, alle imprese che contribuiscono a conservare vivo ogni comune del forlivese. Gli imprenditori che hanno scelto di continuare a mantenere attive le proprie imprese in aree
meno servite del territorio scontano, infatti, difficoltà logistiche che acuiscono il peso della crisi che, ancora, non abbandona i mercati. Per questo Confartigianato è particolarmente attenta alle esigenze di queste realtà. Le piccole aziende e l’artigianato rappresentano una risorsa indispensabile per la vita delle comunità nelle quali operano, offrendo l’opportunità ai cittadini di avere accesso a tutti i servizi. Dal fornaio alla lavanderia, l’artigianato di servizio garantisce la qualità della vita, senza dimenticare che la micro e piccola impresa contribuiscono a creare e a difendere i livelli occupazionali.
CALENDARIO PROGRAMMA RINNOVO CARICHE 2015 Un fitto calendario di appuntamenti, che saranno realizzati nei prossimi mesi, in vista del congresso che sarà realizzato a maggio 2015.
Dal 26 gennaio al 25 febbraio
Svolgimento delle assemblee territoriali per definizione dei candidati e delle liste elettorali
3 marzo
Termine ultimo per presentazione candidature
9 marzo
Apertura seggi elettorali
21 marzo
Chiusura seggi elettorali e inizio spoglio
Entro l’11 aprile
Riunioni per eleggere presidenti e vicepresidenti di: - Comitati Zonali - Gruppi e Movimenti - Categorie - Settori essere impresa • • • febbraio 2015 • 5
associazione Modigliana ha inaugurato il ciclo di incontri
La condivisione delle idee per crescere
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l primo confronto con le imprese associate è stato realizzato lo scorso 26 gennaio a Modigliana, protagonisti gli associati del Tramazzo. Introdotto dal presidente del comitato zonale, Roberto Biondi (nelle foto), l’incontro ha visto la presenza di numerosi imprenditori, testimonianza dell’attaccamento e della volontà di partecipazione alla vita dell’Associazione. Biondi ha sintetizzato con grande chiarezza la situazione dell’area di Modigliana e Tredozio, nella quale, malgrado la perdita di posti di lavoro che
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ha inciso fortemente sulla qualità della vita della comunità, va segnalata una sostanziale tenuta dell’artigianato. Ha spiegato il presidente “i piccoli imprenditori lavorano nonostante le difficoltà e le aziende hanno cercato di rinnovarsi: nutrita la presenza di falegnami, di fabbri, la tipografia e persino commercianti che raddoppiano i locali del negozio, mentre a Tredozio il calzaturiero contiene gli effetti della crisi. L’edilizia opera nelle ristrutturazioni, soprattutto in campagna, dato estremamente positivo, senza dimenticare che le imprese collaborano col faentino, confrontandosi con territori diversi e ottenendo apprezzamenti per la propria validità”. Un territorio vivace, che sebbene geograficamente lontano da Forlì è al centro dell’attenzione dell’attività di Confartigianato. Come ricordato da Biondi “è anche grazie alle battaglie portate avanti dall’Associazione, che il Tramazzo è stato raggiunto dalla banda larga. Le imprese
associate, inoltre, possono usufruire della convenzione con la Banca di Credito Cooperativo ravennate e imolese per ottenere tassi agevolati per investimenti e avvalersi della presenza di un consulente per il credito presente in sede a Modigliana il primo e il terzo mercoledì del mese.” Un’esposizione attenta e ricca di spunti, pensata anche per sollecitare la partecipazione attiva all’interno del sistema Confartigianato. Per il presidente del comitato Confartigianato deve essere un laboratorio d’idee in cui socializzare le esperienze delle aziende “dobbiamo credere nei valori dell’associazionismo, condividendo progetti e soluzioni ai problemi. Le strategie possono diventare ancora più valide se messe in comune con quelle di altri imprenditori, avvalendosi al contempo dell’aiuto e dell’esperienza dei collaboratori e dei funzionari, migliorate col contributo di tutti, diventando ancora più efficaci che se pensate dal singolo.” Biondi ha poi concluso l’intervento con una proposta, un modello aziendale anche per il pubblico; “come imprenditori, per la remunerazione e il benessere nostro, delle nostre imprese e spesso anche delle nostre famiglie, dipendiamo esclusivamente dal successo del nostro lavoro, se soddisfiamo i clienti e svolgiamo al meglio il nostro compito veniamo pagati, per questo l’obiettivo principale è sempre il lavoro a regola d’arte. Se la politica in primis e la pubblica amministrazione, la sanità, le regioni, le municipalizzate dovessero fare tutto a regola d’arte prima di essere pagati… se ne vedrebbero delle belle.”
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Una nuova Confartigianato per una società in evoluzione
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onfartigianato di Forlì dal 1946 è a fianco degli imprenditori per creare un contesto favorevole alla vita dell’azienda, offrendo consulenza a trecentosessanta gradi su ogni aspetto del lavoro. In particolare l’attività sindacale costituisce il nucleo centrale dell’operatività dell’Associazione. La tutela sindacale negli ultimi anni è cambiata profondamente e viene svolta sempre più in ambito nazionale, quando non addirittura sovranazionale, a livello europeo, nella sede di Bruxelles. Di pertinenza del regionale e locale restano i confronti con gli enti e le autorità del territorio e l’applicazione, con la conseguente attività formativa, degli adempimenti stabiliti dalle direttive italiane ed europee, nell’arena nazionale e sovranazionale. Il legame con l’associato e la capacità di tradurre la normativa in azioni
Oltre all’assistenza ai diversi mestieri di cui si compone il variegato mondo della piccola impresa, di grande rilievo è l’attività svolta dai movimenti: Donne Impresa, Gruppo Giovani Imprenditori e Anap, che promuovono convegni e seminari, pensati principalmente per gli aderenti, ma sempre improntati al soddisfacimento di esigenze comuni a tutti gli associati. L’imprenditore che decide di candidarsi alle elezioni per dedicare parte del proprio tempo alla partecipazione ai consigli di queste realtà ha la possibilità di confrontarsi con altri colleghi che vivono situazioni simili, per valutare strategie ed esperienze da mettere in campo. Il dialogo tra chi guida un’azienda e il personale dell’associazione, inoltre, può contribuire a rendere ancora più incisiva l’attività di Confartigianato, forte del punto di vista privilegiato dell’impresa.
concrete immediatamente fruibili dall’imprenditore sono da sempre al centro della quotidianità del lavoro svolto dall’Associazione.
L’impegno per i soci Obiettivo per il prossimo quadriennio è rappresentare gli interessi delle imprese valorizzando il territorio e sviluppando iniziative a tutela del sistema produttivo. Tra i temi chiave la fiscalità locale per perseguire una semplificazione e riduzione dell’imposta locale, al momento in aggiunta rispetto a quella centrale e non sostitutiva, mantenendo aliquote minime per il sistema delle imprese. Grande importanza riveste la semplificazione burocratica, uno dei maggiori freni, non solo allo sviluppo economico ma al semplice mantenimento delle imprese. La lotta all’abusivismo, la tutela dell’etica d’impresa e il rispetto della legalità sono temi che Confartigianato persegue in sinergia con gli enti locali e con le altre associazioni di categoria per avviare azioni di contrasto dell’abusivismo. Grande rilievo an-
che al tema degli appalti, per proporre a tutti i livelli istituzionali locali lo spacchettamento delle gare di appalto per le manutenzioni delle infrastrutture e degli immobili pubblici in modo da far partecipare e dare lavoro a più imprese locali contemporaneamente, senza dimenticare la manutenzione del territorio collinare e montano, incentivando l’azione di lobby nei confronti degli Enti Pubblici che privilegiano imprese agricole rispetto alle imprese artigiane nell’assegnazione diretta di questo tipo di intervento. Punto chiave è l’unificazione dei regolamenti comunali per il commercio e l’artigianato, l’urbanistica e le regole attinenti alle costruzioni e ai recuperi in edilizia. Interventi concreti, che diano fiducia alle piccole e micro imprese del territorio, senza le quali non c’è futuro. essere impresa • • • febbraio 2015 • 7
associazione In gara le migliori idee imprenditoriali
Al via la seconda edizione di “Primo Miglio”
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onfartigianato di Forlì Federimprese, in collaborazione con le aziende associate Forlì Self Storage, Agenzia Menabò e Casa Editrice In Magazine, con la partnership del quotidiano Corriere Romagna promuove la seconda edizione di “Primo Miglio” per contribuire a sostenere l’imprenditorialità del territorio. L’edizione 2015 presenta una novità di rilievo, la partecipazione come sponsor di importanti istituti di credito con forti legami col sistema produttivo locale, Banca di Forlì, Unicredit e Cariromagna, realtà da sempre vicine a chi fa impresa. Obiettivo del premio è proprio di sostenere il fare impresa, consentendo di concretizzare la propria idea imprenditoriale, premiando le migliori tre, per fattibilità, innovatività e qualità del business plan.
Il bando, aperto il 1° febbraio si chiuderà a fine aprile. La scelta dei vincitori sarà effettuata dalla giuria, composta dai promotori dell’iniziativa e, a disposizione dei premiati una serie di servizi volti ad aiutare il neo-imprenditore; dai voucher per una postazione di lavoro in coworking presso Self Storage Forlì alla progettazione gratuita della Corporate Identity della nuova impresa a cura dell’agenzia Menabò; dalla consulenza, tutoraggio, assistenza e gestione della contabilità gratuita a cura di Confartigianato, agli spazi redazionali e pubblicitari sulla stampa e sul web del Corriere Romagna sino a servizi publiredazionali sulla rivista IN Magazine e sulle pagine del bimestrale dell’Associazione, Essere Impresa. Con la presenza degli istituti di credito tra gli sponsor si completa 8 • febbraio 2015 • • • essere impresa
l’offerta, per i vincitori, anche con un contributo economico, che affianca la serie di opportunità gratuite per un anno, in grado di fornire strumenti utili al lancio della propria azienda. Come evidenziato dalle statistiche sull’imprenditoria, è proprio l’avvio dell’attività che presenta le maggior complessità, sia per l’impatto della gestione burocratica, sia per la difficoltà di farsi conoscere e affermare il proprio brand. Con Primo Miglio viene offerto un sostegno concreto, una sorta di tutoraggio, nei primi dodici mesi di attività, per consentire alle idee di diventare realtà, con la consapevolezza che il rilancio dell’economia non può prescindere dalla solidità della piccola impresa. La precedente edizione del premio ha visto nascere tre nuove aziende (nelle foto col vice presidente Oriano Rimini), guidate da imprenditori che hanno saputo coniugare talento, creatività e voglia di mettersi in gioco per concretizzare un’idea vincente.
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economia & lavoro a cura di Mauro Collina Una manovra per la ripresa
Quantitative easing: pro e contro
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opo aver imparato, a nostre spese, che dietro parole quali rating, spread, default e credit crunch si nascondono effetti spesso negativi per le nostre tasche, l’affacciarsi di un nuovo termine quale quantitative easing non può essere visto benevolmente dagli italiani. Invece, nelle intenzioni del presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, con l’intervento eccezionale di politica monetaria che prende questo nome, si cerca di favorire la crescita economica e di contrastare il pericolo della deflazione. La deflazione è il risultato di una spirale negativa figlia della stagnazione, che ha provocato minori consumi, minori utili per le imprese, minore produzione e, infine, tagli all’occupazione. La manovra che dovrebbe sostenere l’economia che va sotto il nome di quantitative easing che in italiano significa letteralmente “allentamento, alleggerimento quantitativo”, si sostanzia nella creazione di nuova moneta, nuovi euro, destinati all’acquisto dei beni finanziari di un paese (titoli di stato) oppure anche di titoli detenuti da soggetti quali banche e fondi pensione. La misura, di carattere straordinario, si rende necessaria perché le armi tradizionali di politica monetaria (manovre sui tassi), adottate sino ad ora, non hanno avuto gli effetti sperati. Visto che i tassi sono stati abbassati fin quasi allo zero e che non è più possibile intervenire sul costo del denaro, si agisce sulla quantità di moneta.
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Il QE è stato adottato con successo negli USA all’indomani del crack della banca Lehman Brothers e della crisi dei mutui subprime alla fine del 2008, e si è concluso nell’ottobre scorso, dopo che l’economia statunitense ha confermato i segnali di ripresa. Per Draghi si tratta di una scelta molto impegnativa e non priva di rischi. Da un lato immettere liquidità nel sistema dovrebbe rimettere in moto l’economia e, tenendo basso il livello dell’euro, aiutare le esportazioni. Dall’altro, il nuovo denaro creato dalla Banca Centrale può portare a distorsioni nel rendimento dei titoli di stato e nel valore delle azioni. La Germania, spalleggiata dal gruppo di Paesi nordici la cui economia ruota attorno a quella teutonica, si oppone a questa forma di intervento, richiamandosi al rischio di azzardo morale che i governi dei Paesi con alto debito e bassa crescita, come Francia e Italia, nella certezza che verranno salvati dalla BCE, evitino di intraprendere le riforme di cui hanno bisogno. C’è inoltre il rischio che la misura possa favorire le banche anziché le imprese e le famiglie, come si è visto nei recenti prestiti della BCE. Draghi da parte sua ha più volte ribadito come i rischi di fare troppo poco siano superiori ai rischi di fare troppo.
a cura di Mauro Collina economia & lavoro Ridurre gli sprechi per abbassare le tasse
Corruzione e inefficienza
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a mafia si è presa il Nord, la ‘ndrangheta ha il monopolio della cocaina, a Venezia si impennano i reati per corruzione (+ 293,5%) e concussione (+67%). Così si apre l’anno giudiziario, con un grido d’allarme che non sorprende più nessuno: da Torino a Palermo il crimine ha occupato (parole di Giovanni Canzio, presidente della Corte d’appello di Milano) l’intero Paese. Mentre i magistrati hanno ormai preso gusto nell’occuparsi di politica, pretendendo in alcuni casi di voler essere parte attiva delle riforme, la giustizia si dilunga: aumentano infatti i tempi delle cause in appello, passando da 844 giorni a 917 di media. Non entriamo nel merito dello scontro fra toghe e politica, ma crediamo che non sia più il tempo delle polemiche e dei dibattiti, urge il massimo impegno di ognuno, per la propria parte di competenza. Una ricerca della London School of Economics analizza gli sprechi della spesa pubblica italiana distinguendoli fra attivi (derivanti dalla corruzione) e passivi (provocati dall’inefficienza). Ebbene, dai dati delle amministrazioni centrali e locali risulta che l’83% degli sprechi è causato da inefficienze croniche. Vale a dire che la maggior parte non deriva da comportamenti illeciti, ma da condotte antieconomiche. Un altro risultato importante è che tali evidenze non mostrano differenze significative fra collocazione geografica del tipo di ente preso in considerazione. Non esistono un Nord e un Sud, nell’inefficienza e nella corruzione l’Italia ha raggiunto una dolorosa unificazione. Pare invece esserci un divario interessante fra enti locali e centrali: le amministrazioni centrali come Ministeri e Parlamento, spendono mediamente il 20% in più delle amministrazioni locali per acquistare lo stesso bene o servizio. L’evidenza mostra che vi è uno spreco generalizzato di denaro pubblico: le tasse raccolte, poche o molte che siano, vengono impiegate in modi non efficaci, principalmente per mancanza di competenze. Perché allora non intensificare le attività di verifica e di controllo in ogni settore della pubblica amministrazione, tagliando i rami secchi e creando uno schema di incentivi per favorire la ricerca di margini di efficienza? Tutto ciò potrebbe non bastare. Serve un nuovo regime, una nuova mentalità che ponga verso l’utilizzo efficiente di risorse scarse. In questo gli artigiani e i piccoli imprenditori
sono maestri, perché è quel che fanno, ogni giorno in cui aprono la bottega. Non è più tempo di rimandare l’efficientamento dell’apparato statale. L’enorme debito pubblico accumulato negli anni incide pesantemente nel bilancio a disposizione di Stato, Regioni e Comuni. A questo si aggiunga che lo spreco ininterrotto non fa che accentuare l’effetto erosivo, causando spesso una riduzione dei servizi essenziali, a scapito di tutti i cittadini, soprattutto di quelli più deboli. Eliminare gli sprechi vuol dire utilizzare al meglio ciò che si ha a disposizione: è questa la strada da seguire, senza ricorrere a nuove tasse.
Competitività: una chimera? Tempestività nei processi decisionali pubblici e qualità ed efficienza dei servizi forniti dalla Pubblica Amministrazione sono obiettivi raggiungibili? L’efficientamento della macchina statale porterebbe una consistente riduzione dei costi, l’eliminazione degli sprechi e la semplificazione degli aspetti burocratici potrebbero liberare risorse oggi indisponibili, mentre processi decisionali più rapidi sarebbero una risorsa preziosa per cittadini e imprese. In Europa l’Italia non brilla per contesto favorevole al fare impresa, pur avendo un’economia basata sulla micro e piccola imprenditoria, mediamente ogni piccola e media impresa sostiene un costo per oneri burocratici di 7.005 euro. Proprio i costi sostenuti per la burocrazia sono vissuti come ostacolo principale alla competitività in Europa: il nostro Paese detiene il poco lusinghiero record europeo per rilevanza della complessità delle procedure amministrative come vincolo all’avvio di una nuova attività imprenditoriale. Senza dimenticare che costi e inefficienze ricadono non solo sul sistema produttivo, riducendone la capacità competitiva, ma sull’intera collettività. Eppure, tra le sei maggiori economie avanzate, l’Italia è il paese con il più alto tasso di imprenditorialità, una risorsa da tutelare con una politica di tagli coraggiosa. L’insostenibile livello della pressione fiscale e l’improrogabilità della riduzione del debito pubblico devono focalizzare l’attività di gestione della finanza pubblica affinché comprima e, nel contempo aumenti, efficacia ed efficienza della spesa pubblica. essere impresa • • • febbraio 2015 • 11
12 • febbraio 2015 • • • essere impresa
notiziario tecnico
Consulenza fiscale • a cura di Roberto Mambelli LA FINANZIARIA 2015 È stata pubblicata la Finanziaria 2015 (Legge 23.12.2014, n. 190) c.d. “Legge di stabilità 2015”, in vigore dall’ 1.1.2015 e di seguito si segnalano le principali disposizioni di natura fiscale:
NOVITÀ IRAP È integralmente deducibile dal valore della produzione l’Irap il costo sostenuto per lavoro dipendente a tempo indeterminato, eccedente le deduzioni applicate ai sensi dell’articolo 11 del Dlgs 446/1997, commi 1, lettera a (contributi per assicurazioni obbligatorie contro gli infortuni sul lavoro; deduzione forfetaria e contributi assistenziali e previdenziali per i lavoratori a tempo indeterminato; spese per apprendisti, disabili, personale assunto con contratti di formazione e lavoro, personale addetto alla ricerca e sviluppo), 1-bis (indennità di trasferta, per la parte che non concorre al reddito del dipendente, sostenute dalle imprese di autotrasporto merci), 4-bis.1 (deduzione per le imprese con componenti positivi non superiori a 400mila euro) e 4-quater (deduzione per l’incremento della base occupazionale). La novità in esame, che comporta di fatto la deduzione integrale del costo del lavoro a tempo indeterminato, è applicabile dal 2015 per i soggetti con periodo d’imposta coincidente con l’anno solare ed è fruibile dalle imprese (a prescindere dal metodo, fiscale o da bilancio, adottato), dai lavoratori autonomi, nonché dagli agricoltori. Sono esclusi gli enti non commerciali che esercitano esclusivamente attività istituzionale. Per le suddette aziende che non si avvalgono di lavoratori dipendenti, è previsto un credito d’imposta pari al 10% dell’IRAP lorda. Il nuovo credito d’imposta, spettante a decorrere dal periodo d’imposta 2015, è utilizzabile esclusivamente in compensazione nel mod. F24 a decorrere dall’anno di presentazione del corrispondente mod. IRAP.
DETRAZIONE LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA Un anno in più (fino al 31 dicembre 2015) di detrazione Irpef/Ires al 65% per le spese relative a interventi di riqualificazione energetica degli edifici. È stata ugualmente prorogata a tutto il 2015 anche la detrazione del 65% per gli stessi interventi relativi a parti comuni degli edifici condominiali o che interessano tutte le unità immobiliari del singolo condominio.
Ai lavori agevolabili sono state aggiunte altre due tipologie di interventi, in riferimento ai quali le spese sostenute nell’anno 2015 sono detraibili nella misura del 65%: acquisto e posa in opera degli impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili (detrazione massima di 30mila euro) e acquisto e posa in opera delle schermature solari (detrazione massima di 60mila euro).
DETRAZIONE INTERVENTI RECUPERO PATRIMONIO EDILIZIO Anche per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio è stata prorogata fino al 31 dicembre 2015 la misura maggiorata al 50%, su un ammontare di spesa non superiore a 96mila euro per unità immobiliare, della relativa detrazione Irpef. Prorogata anche fino al 31 dicembre 2015 l’agevolazione nella misura del 50% (su un importo massimo di 10mila euro per immobile) del “bonus arredi” ossia la detrazione per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati all’arredo di appartamenti oggetto di ristrutturazione. In tema di lavori edili agevolati, è il caso di segnalare la modifica apportata all’articolo 16-bis del Tuir, che ha esteso da sei a diciotto mesi il periodo di tempo entro il quale le imprese di costruzione o ristrutturazione o le cooperative edilizie devono provvedere alla vendita o all’assegnazione dell’immobile oggetto di interventi di restauro e risanamento conservativo o di ristrutturazione edilizia (riguardanti l’intero fabbricato) per consentire la fruizione del “bonus ristrutturazioni”. Infine, è stata confermata anche per il 2015 la detrazione del 65% (che sarebbe dovuta scendere al 50%) per gli interventi relativi all’adozione di misure antisismiche su costruzioni che si trovano in zone ad alta pericolosità, se adibite ad abitazione principale o ad attività produttive.
NUOVO REGIME FISCALE FORFETARIO Dal 2015 è stato introdotto un nuovo regime forfetario riservato alle persone fisiche (imprese e lavoratori autonomi), che sostituisce l’attuale regime delle nuove iniziative produttive, dei minimi e contabile agevolato ex art. 27, comma 3, DL n.98/2011, che vengono sostanzialmente abrogati. Il nuovo regime è applicabile a coloro che rispettano i requisiti di seguito evidenziati e quindi non è riservato soltanto ai soggetti che intraprendono una nuova attività. L’accesso al regime è consentito a condizione che Continua a pagina 14 • • • essere impresa • • • febbraio 2015 • 13
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nell’anno precedente: i ricavi / compensi, ragguagliati ad anno, non siano superiori a specifici limiti, differenziati a seconda dell’attività esercitata. le spese complessivamente sostenute per lavoro accessorio, lavoratori dipendenti, collaboratori (anche a progetto), comprese le somme erogate agli associati sotto forma di utili da partecipazione, non devono eccedere i 5.000 euro lordi. il costo complessivo, al lordo degli ammortamenti, dei beni strumentali risultanti alla chiusura dell’esercizio non deve superare i 20.000 euro, considerando: per i beni in locazione finanziaria, il costo sostenuto dal concedente; per i beni in locazione, noleggio e comodato, il loro valore normale (articolo 9 del Tuir); per i beni utilizzati promiscuamente, il 50%. Nel conteggio non rientrano i beni di costo unitario non superiore a 516,46 euro e i beni immobili, in qualsiasi modo acquisiti, utilizzati per l’esercizio dell’impresa, dell’arte o della professione eventuali redditi di lavoro dipendente e assimilati posseduti non devono essere superiori a quelli d’impresa, arte o professione, a meno che il rapporto di lavoro sia cessato o la somma delle due tipologie di reddito non ecceda i 20.000 euro. Diversi i benefici a vantaggio dei contribuenti che adottano il nuovo regime fiscale agevolato, a partire dalla semplificazione nella modalità di calcolo del reddito imponibile, che si ottiene, come già accennato, applicando ai ricavi/compensi dell’anno un determinato coefficiente di redditività (varia in base al codice Ateco identificativo dell’attività svolta). Risultano quindi irrilevanti le spese sostenute, tranne i contributi previdenziali obbligatori (tra l’altro, l’eventuale eccedenza può essere scomputata dal reddito complessivo). Inoltre, chi aderisce al nuovo regime forfetario: è esonerato dal versamento dell’Iva e dagli altri adempimenti in materia di registrazione delle fatture emesse; registrazione dei corrispettivi; registrazione degli acquisti; tenuta e conservazione dei registri e documenti, fatta eccezione per le fatture di acquisto e le bollette doganali di importazione; dichiarazione e comunicazione annuale IVA; spesometro; comunicazione delle operazioni con Paesi black list. È invece tenuto alla certificazione dei corrispettivi, emettendo fattura ovvero, se da questa esonerato, rilasciando scontrino o ricevuta fiscale è escluso dall’applicazione dell’imposta regionale sulle attività produttive non è soggetto a studi di settore e parametri
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è esonerato, ai fini delle imposte dirette, dagli obblighi di registrazione e tenuta delle scritture contabili, esclusa la conservazione dei documenti ricevuti ed emessi non subisce l’effettuazione, da parte dei sostituti d’imposta, di ritenute d’acconto sui ricavi/ compensi percepiti (a tale scopo, deve rilasciare un’apposita dichiarazione dalla quale risulti che il reddito in questione è soggetto a imposta sostitutiva) non è tenuto a operare ritenute sui redditi erogati (lavoro dipendente e assimilato, autonomo, ecc.) se imprenditore, può versare i contributi previdenziali in base al reddito dichiarato e non sul reddito minimale se nuova attività, nei primi tre anni il reddito imponibile è ridotto di un terzo, qualora si verifichino queste tre ulteriori circostanze a) il contribuente, nei tre anni precedenti, non ha svolto attività artistica, professionale o d’impresa, neanche in forma associata o familiare b) l’attività da esercitare non costituisce mera prosecuzione di altra attività precedentemente svolta, anche sotto forma di lavoro dipendente o autonomo, a meno che non si tratti del periodo di pratica obbligatoria richiesto per l’esercizio dell’arte o della professione c) se si tratta di prosecuzione di attività svolta in precedenza da un altro soggetto, l’ammontare dei ricavi/compensi realizzati nel periodo d’imposta precedente non è superiore alla soglia indicata nella tabella per quell’attività Il reddito è determinato applicando ai ricavi / compensi un coefficiente di redditività differenziato a seconda dell’attività esercitata ed il reddito così determinato, ridotto dei contributi previdenziali versati, è soggetto ad un’imposta,pari al 15%, sostitutiva dell’IRPEF e relative addizionali e dell’IRAP. Per il regime in esame non è previsto alcun limite di durata, con la conseguenza che lo stesso può essere applicato finché permangono i requisiti richiesti. I contribuenti esercenti attività d’impresa, che applicano il regime forfetario, è riconosciuto un regime agevolato contributivo che consiste nel non applicare il minimale contributivo ovvero gli imprenditori iscritti alla Gestione IVS artigiani e commercianti saranno tenuti al versamento dei contributi sulla base del reddito effettivo, come determinato in via forfetaria, applicando le aliquote contributive ordinarie. Per utilizzare il regime agevolato contributivo in esame è richiesta un’apposita comunicazione telematica all’INPS in sede di iscrizione o per coloro che sono già in attività, entro il 28.2 dell’anno di decorrenza dell’agevolazione contributiva. Continua a pagina 15 • • •
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CREDITO D’IMPOSTA AUTOTRASPORTATORI In sede di approvazione è stato disposto che, a decorrere dall’1.1.2015, il credito d’imposta relativo all’agevolazione sul gasolio per autotrazione a favore degli autotrasportatori di cui all’Elenco 2 allegato alla Finanziaria 2014 non spetta per i veicoli di categoria Euro 0 o inferiore. L’agevolazione in esame può essere fruita dagli autotrasportatori in misura integrale (100%) dal 2014 al 2018.
ESTENSIONE REVERSE CHARGE Dall’1 gennaio 2015 il meccanismo dell’inversione contabile deve essere applicato anche ad una nuova serie di operazioni riguardanti i settori edile, energetico e della grande distribuzione, ulteriori rispetto a quelle già elencate nei commi quinto e sesto dell’articolo 17 del Dpr n. 633/1972 (cessioni di oro da investimento, cessioni di materiale d’oro e di prodotti semilavorati con specifiche caratteristiche di purezza; prestazioni di servizi rese nel settore edile da subappaltatori; cessioni di fabbricati, per le quali il cedente ha espresso in atto l’opzione per l’imponibilità Iva; cessioni di cellulari; cessioni di personal computer e loro componenti e accessori; cessioni di materiali e prodotti lapidei) e nel comma settimo dell’articolo 74 dello stesso decreto (cessioni di rottami). Il sistema del reverse charge, derogando alla disciplina generale in materia di Iva, trasferisce gli obblighi di assolvimento dell’imposta dal cedente all’acquirente. Quest’ultimo, infatti, ricevuta dal fornitore la fattura senza applicazione dell’Iva e con l’indicazione che si tratta di un’operazione soggetta a inversione contabile, integra il documento, riportando l’aliquota e la relativa imposta, e lo annota sia nel registro delle vendite sia in quello degli acquisti. Il meccanismo è stato ora esteso alle seguenti operazioni: prestazioni di servizi di pulizia, di demolizione, di installazione di impianti e di completamento relative a edifici trasferimenti di quote di emissioni di gas a effetto serra (articolo 3 della direttiva 2003/87/Ce) trasferimenti di altre unità che possono essere utilizzate dai gestori per conformarsi alla direttiva 2003/87/CE e di certificati relativi al gas e all’energia elettrica cessioni di gas e di energia elettrica a un soggetto passivo rivenditore cessioni di beni effettuate nei confronti di ipermercati, supermercati e discount alimentari cessioni di bancali in legno (pallet) recuperati ai cicli di utilizzo successivi al primo.
In sede di approvazione il reverse charge è stato esteso anche alle cessioni di beni effettuate nei confronti di ipermercati, supermercati e discount alimentari fermo restando, ai fini dell’efficacia della disposizione, il rilascio di un’apposita autorizzazione UE ai sensi dell’art. 395, Direttiva n. 2006/112/CE.
“SPLIT PAYMENT” Per effetto dell’introduzione del nuovo art. 17-ter, DPR n. 633/72 è previsto un particolare meccanismo di assolvimento dell’IVA (“c.d. split payment”) per le cessioni i beni / prestazioni di servizi effettuate nei confronti di Enti pubblici, che, ancorché non siano debitori d’imposta,saranno tenuti “in ogni caso” a versare l’IVA direttamente all’Erario e non al fornitore, entro termini e con modalità che saranno stabiliti da uno specifico DM. In particolare tale regime trova applicazione relativamente alle fatture emesse nei confronti di: Stato; organi dello Stato anche se aventi personalità giuridica; Enti pubblici territoriali e rispettivi consorzi; CCIAA; istituti universitari; ASL ed enti ospedalieri; Enti pubblici di ricovero e cura con prevalente carattere scientifico, di assistenza e beneficenza e di previdenza; purché non siano già debitori d’imposta ai sensi della disciplina IVA (ad esempio, reverse charge). Per i contribuenti interessati dal nuovo regime, a seguito della modifica apportata all’art. 30, comma 2, DPR n. 633/72, è prevista la possibilità di richiedere in tutto o in parte il rimborso dell’eccedenza detraibile (annuale / trimestrale) ed è riconosciuto altresì il rimborso del credito IVA in via prioritaria, limitatamente al credito rimborsabile relativo a tali operazioni. Il ministero dell’Economia e delle Finanze con un comunicato stampa ha specificato che il nuovo metodo si applica alle operazioni fatturate a partire dall’1 gennaio 2015 e che, per tali operazioni, l’Iva si considera esigibile al momento del pagamento della fattura oppure, su opzione della Pa acquirente, al momento della sua ricezione
ESTENSIONE REGIME IVA “ROTTAMI” Per effetto delle modifiche apportate in sede di approvazione all’art. 74, comma 7, DPR n. 633/72,anche le cessioni di bancali in legno (pallet) recuperati a cicli di utilizzo successivi al primo sono assoggetContinua a pagina 16 • • • essere impresa • • • febbraio 2015 • 15
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tate al regime IVA dei “rottami”. Di conseguenza le cessioni dei predetti beni sono assoggettate al reverse charge.
AUMENTO RITENUTA BONIFICI È disposto l’aumento dal 4% all’8% della ritenuta che banche / Poste sono tenute ad operare all’atto dell’accreditamento dei bonifici relativi a spese per le quali l’ordinante intende beneficiare della detrazione per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio / risparmio energetico.
AUMENTO ALIQUOTA IVA PELLET A seguito delle modifiche apportate in sede di approvazione al n. 98), Tabella A, Parte III, DPR n.633/72 l’aliquota IVA applicabile alle cessioni di pellet passa dal 10% al 22%.
Consulenza del lavoro • a cura di Susi Silvani In vigore la Legge di Stabilità 2015 ESONERO CONTRIBUTIVO PER NUOVE ASSUNZIONI A TEMPO INDETERMINATO l’esonero è applicabile ai datori di lavoro privati, imprenditori e altresì non imprenditori ai sensi dell’art. 2082 c.c. quali ad esempio associazioni culturali o di volontariato, studi professionali; riguarda le nuove assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato (ad esclusione del contratto di apprendistato e del contratto di lavoro domestico) effettuate nel periodo 01 gennaio -31 dicembre 2015 e altresì è ammesso nei
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casi di trasformazione a tempo indeterminato di contratti a temine; inoltre il beneficio è applicabile nel caso siano stati avviati nei sei mesi precedenti rapporti di lavoro non aventi carattere subordinato e a tempo indeterminato, quali i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa ovvero occasionale, o di lavoro autonomo; l’esonero contributivo spetta per un periodo massimo di 36 mesi e il beneficio consiste nell’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro (ad eccezione dei premi e contributi dovuti all’INAIL) nel limite massimo di € 8.060,00 annui, con importo massimo mensile pari a € 671,66 e viene riproporzionato in caso contratto di lavoro a tempo parziale; l’esonero contributivo non spetta relativamente ai lavoratori che nei 6 mesi precedenti alla data di assunzione siano risultati occupati a tempo indeterminato presso qualsiasi datore di lavoro e ai lavoratori per i quali il beneficio sia già stato usufruito in relazione ad una precedente assunzione con contratto a tempo indeterminato; altresì l’esonero non spetta con riferimento a dipendenti che nei tre mesi antecedenti il 01/01/2015 hanno già in essere con il datore di lavoro un contratto a tempo indeterminato, tenendo conto anche delle società controllate e/o collegate; l’introduzione del beneficio esposto ha comportato la contestuale soppressione, per i rapporti di lavoro instaurati dal 01/01/2015, dei benefici previsti dall’art. 8 comma 9 della Legge n. 407/1990.
AUMENTO DELLA DURATA DELL’ASPI Dal 1° gennaio 2015 viene aumentata la durata massima legale dell’indennità mensile di disoccupazione (ASpI) che risulta pari a: 10 mesi per i disoccupati con meno di 50 anni di età; 12 mesi per i disoccupati di età pari o superiori a 50 anni e fino a 54 anni e 364 giorni; 16 mesi per i disoccupati da 55 anni compiuti e oltre. Continua a pagina 17 • • •
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TFR IN BUSTA PAGA
“PICCOLA MOBILITA”
Al dipendente del settore privato in forza presso il datore di lavoro da almeno 6 mesi, per il periodo compreso tra il 1° marzo 2015 e il 30 giugno 2018, è consentita la facoltà di richiedere di percepire in busta paga quanto maturato mensilmente a titolo di trattamento di fine rapporto. La quota di TFR corrisposta mensilmente in busta paga non è imponibile ai fini previdenziali, è soggetta a tassazione ordinaria e non concorre alla formazione del limite di reddito complessivo ai fini del riconoscimento del “bonus 80 euro”. La scelta, una volta effettuata dal dipendente, è irrevocabile e in tal caso, per il datore di lavoro l’erogazione mensile del TFR diventa un obbligo. Rimangono esclusi dalla suddetta facoltà i lavoratori domestici e quelli del settore agricolo, nonché i dipendenti di aziende sottoposte a procedure concorsuali e di aziende dichiarate in crisi ex art. 4 Legge 297/1982. A favore dei datori di lavoro che, stante la richiesta avanzata dai lavoratori, si trovano a dovere erogare mensilmente il TFR ai dipendenti e potrebbero conseguentemente incorrere in problemi di copertura finanziaria, sono previste dalla legge delle misure di agevolazione.
Ponendo fine ad una incertezza durata ben due anni, il legislatore ha stanziato oltre 35 milioni di euro per il finanziamento degli sgravi contributivi a favore dei datori di lavoro che hanno assunto, fino al 31/12/2012, lavoratori iscritti nelle liste della cosiddetta piccola mobilità. In relazione a dette assunzioni, sarà pertanto possibile fruire delle agevolazioni fino alla loro naturale scadenza.
STABILIZZAZIONE “BONUS 80 EURO” È ora previsto a regime il credito d’imposta Irpef in favore dei lavoratori dipendenti, c.d. “Bonus 80 euro” con esclusione dei redditi da pensione. Il Bonus spetta per intero, nella misura di € 960,00 annui (80 euro al mese), rapportati al periodo di lavoro, se il reddito complessivo, al netto dell’abitazione principale e delle relative pertinenze e delle eventuali somme di Tfr erogato in busta paga, non supera 24 mila euro. Oltre tale soglia e fino a 26 mila euro, il credito spetta ugualmente, ma in maniera decrescente.
BONUS BEBÉ Per ogni figlio nato o adottato nel periodo 01/01/2015 – 31/12/2017 è riconosciuto un assegno di importo annuo pari a € 960,00. Tale assegno: è erogato, previa richiesta, dall’INPS mensilmente a decorrere dal mese di nascita / adozione; non concorre alla formazione del reddito complessivo; è corrisposto fino al compimento del terzo anno d’età ovvero del terzo anno di ingresso nel nucleo familiare a seguito dell’adozione, per i figli di cittadini italiani o di uno Stato UE ovvero di cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno residenti in Italia; spetta a condizione che il valore dell’indicatore ISEE relativo al nucleo familiare del genitore richiedente l’assegno non superi € 25.000,00 annui. In caso di ISEE pari o inferiore a € 7.000,00 annui il bonus è raddoppiato.
AUMENTO SOGLIA DI ESENZIONE BUONI PASTO ELETTRONICI Con decorrenza dal 01 luglio 2015, viene aumentata la soglia di esenzione da € 5,29 a € 7,00 in relazione ai buoni pasto in formato elettronico. Per quelli cartacei, invece, rimane confermata la soglia di esenzione a € 5,29.
Si ricordano infine le seguenti scadenze:
AUTOLIQUIDAZIONE INAIL 2014/2015 Resta fissato al 16/02/2015 il termine per il pagamento dei premi, mentre il termine per la presentazione delle dichiarazioni delle retribuzioni è stabilito al 28/02/2015 (trattandosi di sabato, tale scadenza è prorogata al lunedì 02/03/2015). Continua a pagina 18 • • •
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CERTIFICAZIONE UNICA “CU 2015” È stata approvata in data 15/01/2015 la nuova Certificazione Unica “CU 2015” che, a partire da periodo di imposta 2014, il sostituto d’imposta utilizzerà per certificare i redditi da lavoro dipendenti, equiparati e assimilati, da consegnare ai dipendenti, per quest’anno, entro il 2/03/2015. Si informano tutti i datori di lavoro che eventuali mancate corresponsioni di retribuzioni o compensi relativi al 2014 devono essere segnalati presso i nostri uffici entro e non oltre il 14/02/2015.
AL DEBUTTO IL NUOVO SOFTWARE PER L’ELABORAZIONE DEI CEDOLINI PAGHE Il settore amministrazione del personale sta affrontando un grande cambiamento; l’adozione di un nuovo sistema informativo per l’elaborazione dei cedolini paghe. Il nuovo software Zucchetti consentirà un servizio maggiormente efficiente, per innalzare ulteriormente il livello qualitativo dell’assistenza agli associati. Una svolta determinante, sia per l’impegno richiesto ai collaboratori della struttura, chiamati a confrontarsi con un sistema nuovo, che ha richiesto un importante percorso formativo con un consistente aggravio del carico di lavoro, per continuare contemporaneamente a far fronte alle esigenze dell’utenza, sia dal punto di vista economico, per l’investimento richiesto. Il consiglio direttivo di Confartigianato Forlì, in accordo con i funzionari della struttura, ha, infatti, valutato indispensabile l’ammodernamento delle procedure, con la consapevolezza che proprio in questo delicato momento di crisi divenga opportuno rafforzare le potenzialità del servizio, per garantire il massimo supporto alle imprese. L’adozione del nuovo sistema informativo, fornito da un partner leader nel settore quale Zucchetti, interesserà nei prossimi mesi anche il settore consulenza fiscale, per l’elaborazione delle contabilità, l’amministrazione interna e il servizio segreteria affari generali, percorso che si concluderà nel 2016. Indispensabile il ruolo del Centro Elaborazione Dati che ha supportato la struttura ammodernando le dotazioni hardware e supportando i collaboratori nell’adozione della nuova tecnologia. Gli associati che si avvalgono del servizio di elaborazione dei cedolini paghe, già a partire dal mese di febbraio 2015, potranno apprezzare i vantaggi del nuovo gestionale.
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Trasporti • a cura di Alberto Camporesi LEGGE DI STABILITÀ 2015: COME CAMBIA L’AUTOTRASPORTO Il Ministro Lupi, a metà del mese di novembre 2014, aveva testualmente affermato: “dobbiamo superare la sentenza UE sui costi minimi mantenendo i principi ispiratori degli stessi”; orbene il Ministro è andato oltre, introducendo nella disciplina della Legge di Stabilità elementi concettuali definitori e preliminari ad una riforma radicale dell’Autotrasporto merci all’insegna del liberismo. Ricordiamo che Confartigianato Trasporti ha ispirato diversi emendamenti di modifica che sono stati presentati in sede Parlamentare da vari gruppi politici che li hanno fatti propri, ma che con l’applicazione della “fiducia” sono stati resi vani.
LIMITAZIONE DELLA SUB-VEZIONE Vengono ampliate le definizioni di Vettore e di Committente ed introdotta quella di Sub - Vettore per renderle funzionali alla nuova disciplina della subvezione. La nuova definizione di vettore, considera vettore anche l’impresa iscritta all’Albo “associata a una cooperativa, aderente a un consorzio o parte di una rete d’imprese, nel caso in cui esegua prestazioni di trasporto ad essa affidate dal raggruppamento cui aderisce”, per cui la forma associata che sia sub - vettore non potrebbe sub-affidare l’esecuzione del trasporto ad una impresa sua socia. La norma stimolerà l’aggregazione delle forme associate ampliando la base della compagine sociale. La nuova definizione di Committente prevede che lo sia anche un’ impresa di autotrasporto iscritta all’Albo “che stipula contratti scritti e svolge servizi di deposito, movimentazione e lavorazione della merce, connessi o preliminari all’affidamento del trasporto”. La portata della norma potrebbe annullare “l’azione diretta” perché crea uno schermo invalicabile da parte dei vettori o dei sub vettori nei confronti dei reali committenti. La definizione di sub-vettore identifica lo stesso come l’impresa iscritta all’Albo o l’impresa non stabilita in Italia, abilitata ad eseguire attività di autotrasporto internazionale o di cabotaggio in Italia, “che svolge un servizio di trasporto su incarico di un altro Continua a pagina 19 • • •
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vettore”. Quindi, un’impresa straniera che ha stipulato un contratto di trasporto con un vettore italiano e lo esegue nel corso dell’attività di cabotaggio, nella completa assenza dei controlli, sfuggirà alla prova della “regolarità” imposta al vettore italiano. Il regime della sub - vezione, in sostanza, prevede che : Il vettore può avvalersi della sub-vezione solo previo espresso consenso del committente, ed è tenuto a verificare la regolarità del sub vettore in materia retributiva, assicurativa e previdenziale. Se il vettore affida il trasporto ad un sub-vettore senza previo espresso consenso del committente, quest’ultimo può risolvere il contratto per inadempimento, fatto salvo il pagamento del compenso pattuito per le prestazioni già eseguite. Il sub-vettore non può a sua volta affidare lo svolgimento della prestazione ad un altro vettore, pena la nullità del relativo contratto (fatto salvo il pagamento del compenso pattuito per le prestazioni già eseguite). In caso di violazione del divieto di “sub-sub-vezione”, il secondo sub-vettore ha diritto a percepire il compenso già pattuito per il primo sub-vettore, mentre il primo sub-vettore risponde non solo degli obblighi retributivi, contributivi, assicurativi ma anche fiscali. Al principio generale è prevista una deroga nel caso in cui l’impresa che effettua trasporti di collettame mediante raggruppamenti di più partite e spedizioni, ciascuna dipeso non superiore a 50 quintali, con servizi che implicano la rottura di carico può ricorrere ad uno o più sub-vettori dopo ogni rottura di carico, intesa come scarico delle merci dal veicolo per la loro suddivisione e il successivo carico su altri mezzi.
ABOLIZIONE DEI COSTI MINIMI PER LA SICUREZZA E IL DUMPING SOCIALE Una delle giustificazioni avanzate per l’abolizione del previgente sistema dei c.d. “costi minimi” è stata quella di ridurre la catena del trasporto e favorire la regolarità della filiera. Sono stati soppressi e riformulati diversi commi dell’art. 83 bis del DL n.112/2008 prevedendo che nel contratto di trasporto, sia scritto sia verbale, “i prezzi e le condizioni sono rimessi all’autonomia negoziale delle parti, tenuto conto dei principi di adeguatezza in materia di sicurezza stradale e sociale”. La libera contrattazione dei prezzi e delle condizioni del trasportointrodotta con il riconoscimento dell’autonomia negoziale delle parti ex art. 1321 e seguenti del Codice Civile dovrebbe essere sempre strettamente legata al rispetto dei principi dell’art. 41 e 42 della Costituzione. A tal proposito, l’Associazione dedicherà una particolare atten-
zione nella verifica dell’attuazione del “principio di adeguatezza” nonché alla ventilata possibilità della soppressione per gli autotrasportatori di effettuare le rivalse tariffarie tramite i decreti attuativi. Al fine di agevolare l’incontro della domanda con l’offerta di trasporto la Legge di Stabilità prevede che il Ministero dei Trasporti pubblichi ed aggiorni “valori indicativi di riferimento dei costi di esercizio dell’impresa di autotrasporto per conto di terzi”. Il sito internet del MIT riprenderà a pubblicare le tabelle sui costi di esercizio che non saranno più obbligatorie ma conterranno solo un’indicazione di corrispettivi chilometrici considerati adeguati. Al momento non si conosce, né la legge lo prevede, quale grado di analiticità avranno i nuovi costi d’esercizio. Sulla regolarità del Vettore (la norma non prevede nulla per l’affidabilità del Committente), le recenti norme prevedono che: il committente, prima della sottoscrizione del contratto, deve verificare la regolarità retributiva, previdenziale e assicurativa del vettore, acquisendo dal Vettore un’attestazione rilasciata dagli enti previdenziali di data non anteriore a 3 mesi (DURC); entro 6 mesi dalla data di entrata in vigore della Legge di stabilità, (luglio 2015) il Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori dovrebbe avere reso operativa una banca dati contenete le informazioni dell’INPS, INAIL Motorizzazione,Assicurazioni e Ministero del Lavoro il cui accesso al relativo sito Internet permetterà agli Organi di Vigilanza ed ai committenti di verificare la regolarità dei vettori; il committente che non esegue la verifica di cui sopra è solidalmente obbligato con il vettore e gli eventuali sub-vettori, entro il limite di 1 anno dalla cessazione del contratto, (rispetto ai precedenti 5 anni) a corrispondere ai lavoratori i trattamenti retributivi, previdenziali ed assicurativi, dovuti limitatamente alle prestazioni ricevute nel corso della durata del contratto di trasporto; in caso di contratto di trasporto verbale la responsabilità solidale del committente in caso dimancata verifica non riguarderà solamente gli oneri sopracitati ma anche quelli fiscali e alle violazioni del codice della strada commesse nell’espletamento del servizio di trasporto.
INDICIZZAZIONE DEL PREZZO DEL GASOLIO E DEI PEDAGGI Un elemento di parziale correzione delle tariffe, contrattualmente pattuite dalle parti, si avrà in presenza di un eventuale aumento superiore al 2% del Continua a pagina 20 • • • essere impresa • • • febbraio 2015 • 19
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costo del carburante o delle tariffe autostradali che si verificherà nei contratti di trasporto con una durata superiore ai 30 giorni.
LE RISORSE PER IL SETTORE Vengono assegnati all’ autotrasporto 250 milioni di euro per l’anno 2015 e tali risorse sono considerate strutturali per cui ogni seguente annosaranno riconfermate e ripartite con decreto del Ministero dei Trasporti diconcerto con il Ministero delle Finanze. Per agevolare la competitività e per razionalizzare il sistema dell’autotrasporto italiano, fino al 20% delle risorse (50 milioni di euro) sarà destinato alle imprese che progettano “iniziative dirette a realizzare processi di ristrutturazione e aggregazione”. Si attende un apposito decreto regolamentare che disciplini questo aspetto della normativa.
SOPPRESSIONE DELLA SCHEDA DI TRASPORTO È stata soppressa la scheda di trasporto e tutti i riferimenti alla stessa. Resta in vigore la norma che prevede la conservazione a bordo del mezzo dell’eventuale contratto scritto o, in alternativa, di una dichiarazione che il trasporto è stato disciplinato da un contratto scritto al fine di evitare la responsabilità solidale del Committente per alcune infrazioni alle norme sulla sicurezza della circolazione stradale commesse dal Vettore.
LA NEGOZIAZIONE ASSISTITA OBBLIGATORIA L’azione legale relativa a controversie in materia di contratto di trasporto e di sub-trasporto viene subordinata al preliminare procedimento della negoziazione assistita da uno o più avvocati. La negoziazione assistita obbligatoria non si applica all’azione diretta ex art. 7 ter del D.Dlgs n. 286/2005. Inoltre, è prevista la facoltà delle parti di esperire la negoziazione assistita presso le associazioni dicategoria cui aderiscono le imprese, attivabile solo nel caso in cui sia stato sottoscritto un accordo a tal fine (anche per il tramite delle rispettive associazioni di categoria) oppure la previsione sia stata direttamente prevista nel contratto di trasporto. Confartigianato Trasporti in diverse sedi ha sostenuto l’opportunità di sfruttare l’istituto della “conciliazione“.
POLIZZA DI RESPONSABILITÀ PROFESSIONALE Le nuove imprese che presentano domanda di autorizzazione all’esercizio della professione possono dimostrare il requisito dell’idoneità finanziaria anche
20 • febbraio 2015 • • • essere impresa
mediante un’assicurazione di responsabilità professionale, ma solo per i primi 2 anni di esercizio della professione. Dal 3° anno in poi, tale dimostrazione è ammessa solo mediante attestazione rilasciata da un revisore contabile o mediante fideiussione bancaria o assicurativa. La norma specifica che le polizze di assicurazione già presentate dalle imprese prima del 1° gennaio 2015 sono valide fino alla scadenza delle stesse, senza possibilità di un eventuale tacito o espresso rinnovo. Successivamente alla scadenza, tali imprese dimostrano il requisito dell’idoneità finanziaria con una delle due modalità di cui sopra, applicabili alle nuove imprese a decorrere dal 3° anno di esercizio della professione. Confartigianato Trasporti è fortemente critica su questo provvedimento e metterà in essere le opportune azioni per una sua riformulazione.
RIMBORSO ACCISE Dal 1° gennaio 2015 il credito d’imposta relativo all’agevolazione sul gasolio per autotrazione degli autotrasportatori non spetta per i veicoli di categoria Euro 0 o inferiore. La riduzione del 15% del credito d’imposta si applicherà solo a decorrere dal 1° gennaio 2019 di conseguenza le imprese dell’autotrasporto potranno godere del beneficio fino al 2018. Il nuovo contesto normativo sopra illustrato rende necessario sia per la Committenza sia per i Vettori un approfondimento che è auspicato dalla Confartigianato Trasporti circa le procedure operative da adottare nel prossimo futuro. A tal fine, è sperabile una mobilitazione dai territori per meglio illustrare l’impatto sul mercato dell’autotrasporto merci a cui l’Associazione garantirà la presenza sia sindacale che giuridico-legale. Fin da ora si consiglia di rivedere la contrattualistica adottata e di aggiornarla con la consulenza dello Studio Legale convenzionato.
Ambiente e Sicurezza • a cura di Alberto Camporesi L’Inail premia con uno “sconto” denominato “oscillazione per prevenzione” (OT/24), le aziende, operative da almeno un biennio, che eseguono interventi per il miglioramento delle condizioni di sicurezza e di igiene nei luoghi di lavoro, in aggiunta a quelli minimi previsti dalla normativa in materia (decreto legislativo 81/2008 e successive modifiche e integrazioni). L’”oscillazione per prevenzione” riduce il tasso di premio applicabile all’azienda, determinando un risparmio sul premio dovuto all’Inail. In base al decreto ministeriale 3 dicembre 2010, che ha riscritto il Continua a pagina 21 • • •
notiziario tecnico • • • Segue da pagina 20
testo dell’articolo 24 del decreto ministeriale del 12 dicembre 2000, la riduzione di tasso è riconosciuta in misura fissa, in relazione al numero dei lavoratorianno del periodo, come segue: LAVORATORI-ANNO fino a 10 da 11 a 50 da 51 a 100 da 101 a 200 da 201 a 500 oltre 500
RIDUZIONE 30% 23% 18% 15% 12% 7%
Ne possono beneficiare su domanda, tutte le aziende in possesso dei requisiti per il rilascio della regolarità contributiva ed assicurativa ed in regola con le disposizioni obbligatorie in materia di prevenzione infortuni e di igiene del lavoro (pre-requisiti). In aggiunta, è necessario che l’azienda abbia effettuato, nell’anno precedente a quello in cui chiede la riduzione, interventi di miglioramento nel campo della prevenzione degli infortuni e igiene del lavoro. La domanda deve essere inoltrata esclusivamente in modalità telematica attraverso la sezione Servizi online presente sul sitowww.inail.it entro il 28 febbraio 2015. Il facsimile del modello di domanda (OT24), che deve essere compilata solo online, è disponibile a fondo pagina e nella sezione Modulistica insieme alle relative Istruzioni per la compilazione. La riduzione riconosciuta dall’Inail opera solo per l’anno nel quale è stata presentata la domanda (2015) ed è applicata dall’azienda stessa, in sede di regolazione del premio assicurativo dovuto per lo stesso anno (quindi a febbraio 2016).
Credito • a cura di Collabora Investment Compact Cambiare banca sarà più semplice e rapido Diventa gratuito il trasferimento del conto corrente da una banca all’altra. La disposizione prevede, infatti, che le banche e i prestatori di servizi a pagamento dovranno procedere, a fronte della richiesta da parte del cliente, a trasferire il conto di pagamento senza oneri e spese di portabilità (che resteranno pertanto a carico dell’istituto di credito) entro 13 giorni lavo-
rativi. In caso di mancato rispetto del termine, a favore del cliente scatterà un rimborso proporzionale al ritardo e alle somme da trasferire. La portabilità sarà gratuita anche per il trasferimento di strumenti finanziari, gli ordini di pagamento e tutti gli ulteriori servizi e strumenti ad esso associati al conto corrente trasferito dal cliente.
Introdotta la nozione di PMI innovativa Nasce la nuova figura delle PMI innovative alla quale apparterranno le piccole e medie imprese non quotate, in possesso di un bilancio certificato e di almeno 2 tra i seguenti requisiti: spese in ricerca e sviluppo almeno pari al 3% del maggior valore tra fatturato e costo della produzione; impiego come dipendenti o collaboratori a qualsiasi titolo, in percentuale uguale o superiore al quinto della forza lavoro complessiva, di personale in possesso di titolo di dottorato o con contratti di ricerca, ovvero, in percentuale uguale o superiore a un terzo della forza lavoro complessiva, di personale in possesso di laurea magistrale; detentrici, licenziatarie o depositarie di un brevetto o un software registrato alla SIAE. Le PMI innovative iscritte nella sezione speciale del registro delle imprese, che dovrà essere istituita dalle CCIAA, usufruiranno delle agevolazioni già prevista per le start up innovative, fatta eccezione per le disposizioni relative al fallimento e al mercato del lavoro.
Sabatini-bis Modificato il meccanismo di funzionamento della Sabatini bis, agevolazione agli investimenti istituita dall’art. 2 del DL 69/2013 (Decreto Fare), rendendo facoltativo per le banche e le società di leasing il ricorso al plafond della Cassa depositi e prestiti per la concessione dei finanziamenti alle imprese. Nello specifico, la norma prevede che i contributi in conto interessi dello Stato potranno essere riconosciuti anche per finanziamenti erogati dalle banche utilizzando provvista autonoma. Sarà un decreto del Ministero dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle finanze, a stabilire i requisiti, le condizioni di accesso e le modalità di erogazione dei contributi.
Equity crowdfunding Viene estesa alle PMI la possibilità di utilizzare lo strumento del crowdfunding, in precedenza riservato alle sole start-up innovative. Ricordiamo che il crowdfunding prevede la possibilità di finanziare progetti imprenditoriali tramite portali on-line, autorizzati dalla Consob alla raccolta di capitale di rischio. essere impresa • • • febbraio 2015 • 21
notiziario tecnico Inapa
Perequazione automatica delle pensioni per l’anno 2015 Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha comunicato l’aumento di perequazione automatica delle pensioni. La percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni dal 1° gennaio 2014, determinata in via provvisoria nella misura del 1,2% è stata stabilita, in via definitiva, nella misura del 1,1%. Pertanto, le pensioni subiranno un conguaglio a debito dello 0,1% pari alla differenza tra la percentuale provvisoria e quella definitiva. Per l’anno 2015 la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni è determinata nella misura previsionale dello 0,3%.
IMPORTI PROVVISORI 2015 TRATTAMENTI MINIMI IMPORTO MENSILE
IMPORTO ANNUO
€ 502,38
€ 6.530,94
ASSEGNI VITALIZI
PENSIONI SOCIALI
ASSEGNI SOCIALI
IMPORTO MENSILE
IMPORTO ANNUO
IMPORTO MENSILE
IMPORTO ANNUO
IMPORTO MENSILE
IMPORTO ANNUO
€ 286,37
€ 3.722,81
€ 369,63
€ 4.805,19
€ 448,51
€ 5.830,63
AUMENTI DI PEREQUAZIONE SULLE PENSIONI SUPERIORI AL MINIMO (Indice ISTAT provvisorio) Aumento dello 0,3%
Fino a € 1502,64
Aumento dello 0,285%
Sulla parte di pensione compresa tra €1502,64 e €2009,52
dal 1.01.2015 Aumento dello 0,225%
Sulla parte di pensione compresa tra €2009,52 e €2511,90
Aumento dello 0,15%
Sulla parte di pensione compresa tra €2511,90 e €3014,28
Aumento dello 0,135%
Oltre €3014,28
IMPORTI DEFINITIVI 2014 TRATTAMENTI MINIMI IMPORTO MENSILE
IMPORTO ANNUO
€ 500,88
€ 6.511,44
ASSEGNI VITALIZI
PENSIONI SOCIALI
ASSEGNI SOCIALI
IMPORTO MENSILE
IMPORTO ANNUO
IMPORTO MENSILE
IMPORTO ANNUO
IMPORTO MENSILE
IMPORTO ANNUO
€ 285,51
€ 3.711,63
€ 368,52
€ 4.790,76
€ 447,17
€ 5.813,21
22 • febbraio 2015 • • • essere impresa
anap movimenti Una legge regionale a tutela dei caregiver
Riconosciuta la funzione sociale dei prestatori di cura
L
a Regione Emilia Romagna, prima in tutta Italia, adotta una nuova normativa che riconosce il fondamentale apporto nell’assistenza ai malati svolta dai caregiver, i prestatori di cura appunto, offrendo supporto alle funzioni con vari strumenti, prevedendo inoltre l’istituzione di un caregiver day. L’impegno di Anap Confartigianato è stato costante negli anni, promuovendo iniziative, partecipando a tavoli di concertazione e a confronti per ottenerne il riconoscimento. Anap si è battuta affinché venisse sancito il ruolo sociale del caregiver familiare, con una legge capace di garantire formazione e supporto nelle attività di assistenza prestate gratuitamente da familiari e amici a persone non autosufficienti. Spiega Giuseppe Mercatali, coordinatore del movimento (nella foto) “ci siamo impegnati per il raggiungimento di una legge che riconoscesse i prestatori di cura come elemento della rete del welfare locale, assicurando il sostegno e l’affiancamento necessari a sostenerne la qualità dell’opera di assistenza prestata. I caregiver nella nostra Regione sono circa 300.000 di cui oltre la metà donne. Persone che spesso subiscono isolamento sociale, un impoverimento economico e una difficoltà a entrare o rientrare nel mercato del
lavoro. Assistere una persona non autosufficiente può, come facilmente si può comprendere, risultare molto faticoso e totalizzante con pesanti ripercussioni sulla vita privata. Non riconoscerne il ruolo acuiva ancora di più le sensazioni di fatica e isolamento. Punti salienti della legge sono, la formazione al lavoro di cura e al riconoscimento della competenza acquisita per favorire successivi sbocchi lavorativi, un supporto psicologico, guide ai servizi disponibili, forme di sostegno economico nell’ambito dei contributi destinati alla non autosufficienza (assegno di cura, interventi economici per l’adattamento domestico), prestazioni sanitarie a domicilio, sostituzioni che offrano momenti di sollievo o permettano di affrontare emergenze, accordi con le Associazioni imprenditoriali per una maggiore flessibilità nell’orario di lavoro, promozione di accordi con compagnie assicurative per la copertura di infortuni o della responsabilità civile collegata all’attività prestata.” Conclude Mercatali “la disciplina evidenzia l’importanza dei caregiver prevedendo, inoltre, una giornata specifica per dar voce alle tante persone che scelgono di impegnarsi in prima linea e di dedicare una parte della loro vita per dare sollievo e assistenza a chi perde la propria autonomia.”
Festa “Nonni e nipoti”
Nuovo appuntamento a Ostuni La festa dei “Nonni e Nipoti” sarà realizzata al Club Valtur Ostuni dal 14 al 21 giugno 2015. La formula prevede la possibilità di partecipazione anche dei nipoti a un’offerta vantaggiosa (in 3° letto gratis fino a 16 anni) e per i quali sarà prevista animazione specifica. La quota di adesione prevista per ciascun socio partecipante è di € 520 a persona in camera doppia, con supplemento in camera singola
di € 210. La quota di partecipazione comprende il soggiorno in pensione completa: il servizio di ristorazione (prima colazione, pranzo e cena) è a buffet con bevande ai pasti (acqua microfiltrata e vino). Sono previsti inoltre cocktail di benvenuto all’arrivo, attività di villaggio sportive e di animazione, organizzazione di tornei di burraco e tombola, uso della spiaggia con ombrelloni e sdraio, una cena
tipica di arrivederci. Le camere disponibili sono 200 e verranno assegnate in ordine di prenotazione entro il 28 febbraio 2015. Entro il 31 marzo 2015 dovrà essere completato l’elenco dei partecipanti. Per informazioni contattare Giuseppe Mercatali allo 0543 452960. essere impresa • • • febbraio 2015 • 23
Confartigianato Persone ti semplifica la vita Caaf, Anap, Inapa, pur operando in settori diversi, operano con l’unica filosofia di offrire il servizio più completo ed efficiente per tutti PREVIDENZA SOCIALE ❖ Gestione posizioni assicurative ❖ Pensioni (invalidità-anticipatavecchiaia-superstiti-sociali) ❖ Ricostituzioni e supplementi ❖ Versamenti volontari
INFORTUNISTICA ❖ Infortuni sul lavoro ❖ Riconoscimento malattie professionali ❖ Costituzioni rendite
ASSISTENZA
❖ Prestazioni integrative (domande disoccupazioni ordinarie-agricole-requisiti ridotti) ❖ Assegni familiari ❖ Invalidità civile ❖ Indennità accompagnamento
PRATICHE EXTRACOMUNITARI ❖ Rinnovi, conversioni, richiesta permessi di soggiorno ❖ Ricongiungimenti familiari ❖ Richiesta di cittadinanza italiana
❖ Indennità di maternità
CAAF
❖ Cure termali
❖ Compilazione del modello 730,
24 • febbraio 2015 • • • essere impresa
e modello Unico per privati ❖ Dichiarazione ISEE ❖ Modello RED/INPS ❖ Compilazione ed invio dei modelli per titolari di invalidità civile, accompagnamento ed assegni sociali ❖ Compilazione modulo per il bonus sociale energia e gas ❖ Calcolo dei versamenti IMU, TASI e relative pratiche ❖ Servizio di redazione e gestione rinnovi dei contratti di affitto per immobili appartenenti a privati cittadini
giovani imprenditori movimenti Se la scuola cambia
Il ruolo della crisi nel rinnovamento dell’istruzione
Confartigianato Annual Business Contest Una sfida fra classi per far vincere le idee. Per conoscere l’impresa, progettandone una. Per diventare protagonisti del proprio futuro.
S
ale ancora il tasso di disoccupazione, l’Istat indica la quota del 13,4%, un aumento di 0,2% rispetto alle rilevazione di ottobre. Un valore mai raggiunto. In particolare il tasso di disoccupazione della fascia under 25, giunge al 43,9%, in pratica più di settecentomila giovani tra i 15 e i 24 anni sono in cerca d’occupazione. Il nostro Paese, all’interno dell’Unione Europea, fa registrare il maggiore aumento, mentre la Germania raggiunge il minimo storico, pari a un tasso del 6,5% e la Grecia, pur ottenendo registrando le peggiori performance, riduce di più di due punti percentuali l’incidenza, attestandosi al 25,7%. La fotografia, impietosa, scattata dall’Istituto Nazionale di Statistica sottende un’ulteriore considerazione: il mondo dell’istruzione è ancora troppo distante da quello del lavoro e i ragazzi, al termine del percorso scolastico, finiscono con l’ingrossare le fila degli inoccupati. Confartigianato, ormai da diversi anni, ha strutturato una serie di iniziative proprio per avviare un dialogo con gli istituti scolastici di ogni ordine e grado. Dalle elementari, coinvolte con la testimonianza in classe di nonni imprenditori a riposo, attraverso il progetto “voglio fare l’artigiano”, alle scuole secondarie superiori, con le esperienze realizzate dal Gruppo Giovani Imprenditori, Be:come e il contest Confartigianato Annual Business Contest. Due iniziative che hanno consentito ai ragazzi degli ultimi anni degli istituti superiori di comprendere il significato del fare impresa. In particolare con Confartigianato ABC, il contest che anche
quest’anno coinvolge gli studenti dell’ITIS Marconi, i giovanissimi hanno l’opportunità di misurarsi con la realizzazione di un’idea imprenditoriale, imparando a redigere un business plan credibile, anche grazie al supporto e agli incontri formativi realizzati con gli imprenditori del movimento e personale dell’Associazione. Ma non solo, a breve partirà un nuovo progetto, che coinvolgerà il liceo classico di Forlì, per dar modo alle classi dell’istituto di comprendere che l’economia non è un concetto astratto, ma coinvolge la quotidianità di imprenditori, collaboratori e dipendenti. Un primo, significativo passo, in attesa che la scuola cambi. È prevista a breve la pubblicazione del decreto che dovrebbe riformare la scuola, con l’introduzione di nuove materie, come la logica, l’educazione alla salute e all’ambiente e il potenziamento delle lingue. E per gli istituti superiori si parla di un’ora di economia alla settimana per le terze e le quarte. Provvedimenti sufficienti? Probabilmente no, ma è un inizio di una collaborazione ormai irrinunciabile. Per anni la scuola è rimasta chiusa nella sfera del nozionismo, delle teorie e di un sapere non immediatamente spendibile nel mercato del lavoro. Un’esigenza diffusa, resa ancora più evidente dagli effetti della crisi, a cui oggi anche la politica deve dare risposte. Costruire un ponte tra istruzione e imprenditoria è la via per dare ai giovani competenze e abilità che consentano loro di trovare un’occupazione. Perché come scriveva Joseph Conrad è nel lavoro che l’uomo trova se stesso.
La seconda edizione di ABC
Giovanissimi al lavoro Si sta svolgendo la competizione Confartigianato ABC, che coinvolge alcune classi dell’Istituto Tecnico Industriale Marconi di Forlì. Gli studenti hanno iniziato gli incontri col personale dell’associazione e coi consiglieri del Gruppo per imparare i rudimenti della redazione di un progetto aziendale, un vero e proprio percorso d’accompagnamento per apprendere le nozioni di base del fare impresa. essere impresa • • • febbraio 2015 • 25
movimenti donne impresa Le donne imprenditrici ospitano la formazione dei giornalisti
Promosso a Forlì il corso sul linguaggio di genere
L
a lingua italiana, affascinante nella sua complessità, ha una regola base: esiste il maschile per gli uomini e per le donne il femminile. Eppure, sia nello scritto, sia nel parlato per certi termini si fatica a usare il femminile. Spiega Patrizia Carpi, presidente di Donne Impresa Confartigianato Forlì (nella foto) “la lingua dovrebbe recepire i cambiamenti della società, le donne negli ultimi cento anni hanno lottato per conquistare l’uguaglianza e l’accesso a professioni e incarichi pubblici e privati, prima unicamente appannaggio del genere maschile. Oggi hanno conseguito ruoli, carriere e visibilità ma la lingua italiana non sembra stare al passo coi cambiamenti avvenuti. Basti pensare al femminile di professionalità e cariche precedentemente riservate agli uomini. Viceversa il femminile è tipico di ruoli e mestieri
tradizionalmente svolti dalle donne, come per esempio casalinga o massaia, sostantivi per i quali manca significativamente il maschile.” Una riflessione che ha portato il movimento a ospitare il corso destinato alla formazione obbligatoria dei giornalisti “Errori di genere, informazione e stereotipi” un approfondimento dedicato alla riflessione sulla necessità di sti-
molare l’evoluzione della lingua, partendo proprio dalla comunicazione giornalistica. Un appuntamento che s’inserisce a pieno titolo nell’attività portata avanti in questi ultimi quattro anni dal direttivo del gruppo, a indicare l’attenzione all’universo femminile in tutta la sua complessità. Perché la parità è una meta non ancora raggiunta, l’obiettivo a cui tendere, partendo dai gesti più semplici. Con la collaborazione di Giulia (GIornaliste Unite LIbere Autonome) Emilia Romagna l’appuntamento prevede l’avvicendarsi dei contributi di Rosa Amorevole (Io lavoro e penso a te), Antonella Cardone (Abc del politicamente corretto: dove si sbaglia, come si può rimediare), Mara Cinquepalmi (Cinquanta sfumature di sport), Serena Bersani (Ma l’amore no) e Beba Gabanelli (Cliché per colazione: la pubblicità dei prodotti per teenager).
Un obiettivo comune: la parità di genere
Le giornaliste unite per il cambiamento G.i.U.Li.A, la rete nazionale delle giornaliste unite libere autonome, nasce in tempi di crisi grave del Paese e di attacco alla dignità della donna, ai diritti del lavoro e dell’informazione. La rete ha realizzato una guida “Donne, grammatica e media. Suggerimenti per l’uso dell’italiano”, rivolto a chi ha fatto della comunicazione il proprio mestiere, scritto da Cecilia Robustelli con la collaborazione dell’Accademia della Crusca. Un testo sulla parità di genere, a partire da un uso corretto del linguaggio. Tra tutti gli usi della lingua con effetto discriminante quello più diffuso è l’uso delle forme maschili che indicano ruoli istituzionali o titoli professionali in riferimento alle donne, in pieno contrasto con le regole grammaticali. Come se 26 • febbraio 2015 • • • essere impresa
l’uso “discriminante” della lingua volesse avallare il fatto che certi mestieri, nella mentalità comune, non sono ancora a portata di donna, tanto che l’adozione dei termini sindaca, deputata, assessora, ingegnera, questora o chirurga fatica a entrare nel linguaggio comune. Una comunanza di intenti che ha spinto Donne Impresa a ricercare una collaborazione. Come si legge nel sito di Giulia, infatti, la rete vuole riportare al centro dell’informazione la vita reale; il sapere, la fatica, il coraggio, le competenze, i talenti e la creatività delle donne italiane e di tutta quella gran parte di società che oggi non ha rappresentanza sui media. Un ulteriore passo per ribadire il ruolo della donna, per superare gli stereotipi che ancora impediscono una reale parità.
Expo 2015 categorie e mercato
FUORI EXPO BY
L’eccellenza italiana si presenta al mondo
A Milano l'Italian Makers Village di Confartigianato Interessante opportunità per le imprese associate Fervono i preparativi per l'Italian Makers Village, il fuori expo di Confartigianato, imperdibile occasione per le imprese associate. Le aziende avranno l’opportunità di farsi conoscere nell’ambito di una vetrina di grandissimo impatto. In particolare la partecipazione delle imprese dell’Emilia Romagna si terrà dal 25 al 29 giugno e dal 17 al 21 settembre 2015 (settimana che coincide con la partecipazione della Regione Emilia Romagna all’interno di Expo) L’Italia è al primo posto in Europa per la quota più alta di occupati in micro e piccole aziende manifatturiere con meno di 20 addetti: 1.503.515, pari al 22,8% del totale Ue. Numeri record, basti pensare che la Germania conta su 1.062.987 addetti, mentre la Francia solo 624.868 addetti. Una leadership che ha per protagoniste 326.226 imprese artigiane con 974.987 addetti che producono l’eccellenza manifatturiera del nostro Paese. Dai capi d’abbigliamento, frutto del lavoro di 20.160 aziende, ai prodotti in metallo realizzati da 47.963 imprese, dalle prelibatezze alimentari prodotte da 38.779 aziende, fino ai prodotti in legno realizzati da 25.626 imprese. Un esercito che avrà l’opportunità di presentarsi all’Expo2015 per promuovere la qualità e l’abilità della nostra manifattura artigiana. Sei mesi di eventi, mostre, incontri e percorsi tematici con protagonista l’eccellenza nei settori food, moda, design, arte e meccanica, racchiusa all’interno dell’Italian Makers Village, il Fuori
Expo di Confartigianato che sorgerà a Milano in via Tortona 32. L’artigianato è il ‘cuore’ della tradizione manifatturiera italiana ma è anche motore di innovazione tecnologica. Secondo le rilevazioni dell’ufficio studi, le imprese artigiane impegnate nei settori più evoluti danno lavoro a 68.285 persone. In particolare, le aziende che si concentrano nell’Information&Communication Technology sono 19.116. Più in generale, il 32,3% delle imprese fino a 9 addetti punta tutto sull’innovazione per mantenere il livello competitivo sul mercato interno e all’estero. Una percentuale che sale al 42,8% per le micro imprese manifatturiere. I risultati di questo impegno sono verificabili proprio nella diffusione sui mercati internazionali dove le piccole imprese tengono alta la bandiera del made in Italy. Nel 2014, infatti, dal nostro Paese sono volati nel mondo i prodotti realizzati da 243.218 piccole imprese per un valore di 75,4 miliardi di euro, con un aumento del 3,3% (pari a 2,4 miliardi in più) rispetto al 2013, percentuale doppia in confronto al trend complessivo del nostro export manifatturiero che lo scorso anno si è attestato a 282,5 miliardi con una crescita dell’1,7%. Per chi fosse interessato a partecipare e per avere maggiori informazioni, è possibile contattare Fabiola Foschi al n. 0543.452844 oppure consultare il sito www.confartigianato.fo.it e cliccare sul banner dedicato.
Presso la nostra sede sono disponibili in vendita i biglietti per visitare l’Expo al prezzo di 22 euro l’uno essere impresa • • • febbraio 2015 • 27
categorie e mercato Valorizzare il territorio
Con l’App Altra Romagna alla riscoperta dei borghi L’Appennino romagnolo e i suoi tesori naturalistici, il suo patrimonio artistico e culturale, le tradizioni, l’ospitalità, i prodotti tipici. Un intero territorio da vivere in modo nuovo e interattivo, con un semplice tocco dal proprio dispositivo mobile. Le Valli del Savio, del Montone, del Tramazzo, del Rabbi, del Bidente e del Rubicone e i loro caratteristici borghi diventano smart con la nuova App “L’Altra Romagna”, un progetto promosso dal GAL L’Altra Romagna all’interno del programma europeo per lo Sviluppo Rurale per fornire a cittadini, turisti e visitatori una guida multimediale facilmente fruibile e contenente tutte le informazioni di interesse sul territorio. L’applicazione è realizzata per Ios e Android per smartphone e tablet ed è stata pensata per favorire la promozione e valorizzazione delle risorse del territorio dei comuni aderenti. Grazie al nuovo strumento scaricabile gratuitamente da App Store e Google Play si incentiva il turismo 2.0. “L’Altra Romagna” App è ricchissima di contenuti e informazioni di interesse turistico, naturalistico, enogastronomico, storico-culturale per favorire il turismo nell’entroterra. Per rendere facilmente fruibili i contenuti, sono state create diverse funzioni tramite cui è possibile selezionare le informazioni di interesse filtrate per comune o per canali tematici. Dalla schermata di avvio è quindi possibile entrare nella funzione “località” e scegliere il comune di interesse, per visualizzare in un istante il dettaglio del luogo (brevi cenni storici, numeri di telefono e sito web istituzionale) e, in un menù a tendina laterale, i vari punti di interesse di quel comune: rocche e castelli, chiese e abbazie, musei, biblioteche e gallerie, parchi e riserve naturali, strutture ricettive e prodotti tipici, servizi del territorio. Tornando al menù principale, grazie ai canali tematici si può accedere direttamente alle informazioni dei 33 comuni del territorio del Gal
28 • febbraio 2015 • • • essere impresa
L’Altra Romagna filtrate per argomento: Prodotti e Ospitalità, Servizi e Territorio, Arte e Cultura, Ambiente e Natura. L’App contiene inoltre diverse funzioni avanzate per vivere il territorio in tutte le sue peculiarità: con Itinerari è possibile consultare i percorsi proposti (naturalistici, storico culturali, spirituali ecc...); con Mappe si possono visualizzare i punti di interesse geolocalizzati. Particolarmente innovativa e interessante, poi, è la funzione “Intorno a te”, che consente di esplorare il territorio tramite la cosiddetta realtà aumentata, ovvero una rappresentazione dell’ambiente reale che, con l’applicazione di specifiche tecnologie, si arricchisce con elementi informativi multimediali e virtuali, trasmettendo così una percezione rinnovata dello spazio che ci circonda. Con il dispositivo mobile si inquadra l’ambiente circostante e, attraverso il GPS, il dispositivo localizza l’utente. Ecco allora che, in un istante, l’ambiente inquadrato mostra i luoghi di interesse nelle vicinanze, le cui informazioni appaiono sullo schermo dello smartphone o del tablet come se fossero realmente intorno a noi. I punti di interesse “arricchiti” dalla realtà aumentata si possono anche ricercare e visualizzare nella mappa, in modo semplicissimo. Un viaggio alla scoperta dell’entroterra dell’Appennino romagnolo, che consente anche di condividere con i propri amici e con il popolo del web percorsi, impressioni, immagini, informazioni, tramite un semplice tocco sui widget che collegano ai social network. L’app è stata finanziata nell’ambito del progetto a regia diretta “Centri Storici Digitali”, che prevede l’utilizzo delle nuove tecnologie per favorire il turismo culturale nell’entroterra, per un contributo complessivo di 278.400 euro e un investimento complessivo di 348.000 euro.
categorie e mercato Artigianato alimentare da tutelare
Confartigianato: lo stabilimento di produzione torni sulle etichette dei prodotti Nell’ambito della produzione alimentare artigiana ruolo fondamentale è quello ricoperto da pasticceria, panifici e gelateria, in cui operano più di 43mila aziende, pari al 48,1% del settore. Ruolo determinante anche quello giocato dal comparto pasta con 4.278 imprese, il 4,7% del totale, a cui fanno seguito la lavorazione e conservazione della carne e l’industria lattiero casearia, rispettivamente con quote del 2,5% e del 2,1%. Ci sono poi nicchie produttive, come tè, caffè, cacao e spezie, la produzione di oli e grassi vegetali e animali, vini e distillati e la lavorazione e trasformazione di frutta e verdura, granaglie e amidacei. L’alimentare rappresenta uno dei pilastri dell’economia italiana, il made in Italy agroalimentare ha un valore di oltre 13.500 milioni di euro, un potenziale da tutelare, anche a livello legislativo. Dallo scorso 13 dicembre è in vigore il nuovo regolamento europeo sull’etichettatura alimentare. Dopo le polemiche sull’armonizzazione delle norme da parte del Ministero, Confartigianato chiede che venga nuovamente indicato lo stabilimento di produzione sulla confezione dei prodotti, lasciando ai consumatori la possibilità di scegliere consapevolmente cosa mangiare. Con le nuove norme comunitarie diviene obbligatorio indicare solo la sede legale di chi commercializza il prodotto o quella dell’importatore, nel caso in cui sia un alimento prodotto fuori dall’Europa. Secondo le nuove norme indicare lo stabilimento di produzione sull’etichetta dei
prodotti è una scelta facoltativa dell’impresa produttrice. Un dettaglio non da poco, se si considera quanto sia stretto il rapporto tra ‘made in Italy’ alimentare e luoghi di produzione. Un legame che, inutile dirlo, accorcia la filiera produttiva, permette di valorizzare lavorazioni e materie prime locali, di attrarre investimenti e aumentare l’occupazione dei territori coinvolti. Tutte possibilità che le multinazionali escludono in nome del profitto e del risparmio sulla qualità del prodotto. Senza sottovalutare il fatto che omettere lo stabilimento di produzione complica il lavoro delle autorità di controllo che, in caso di allerta, farebbero fatica a rintracciare immediatamente lo stabilimento di produzione incriminato. La norma, in definitiva, non piace agli imprenditori artigiani italiani, perché vissuta come un assist alle multinazionali e una limitazione alla libertà di scelta dei consumatori, oltre che un danno per le tante eccellenze territoriali dell’alimentare italiano.
Alimentazione
Da dove proviene il cibo che consumiamo La richiesta di Confartigianato di indicare lo stabilimento di produzione sulle etichette dei prodotti alimentari si fonda sulla necessità di fornire informazioni al consumatori in un mercato fortemente globalizzato. Nel 2014 l’Italia ha importato prodotti alimentari da 148 Paesi per 21.387 milioni, di cui un quarto (24,1%) da Paesi extra UE. In particolare, dall’Asia orientale proviene il 7,5% dell’import, il 6,3% dall’America centro meridionale, il 3,8% dall’Africa, il 3,3% dai Paesi europei non UE. Su base annua, l’import di prodotti alimentari dai Paesi extra UE supe-
ra del 2,8% il fatturato delle imprese del settore alimentare di Toscana e Liguria messe insieme. I numeri della globalizzazione alimentare mostrano flussi commerciali ingenti da Paesi molto lontani: dall’Indonesia importiamo 788 milioni di prodotti alimentari, più che da Belgio (767 milioni) e Polonia (726 milioni); dalla Thailandia importiamo 266 milioni di prodotti alimentari, più che dagli Stati Uniti (212 milioni); dalla Cina importiamo 202 milioni di euro di prodotti alimentari, più che dalla Grecia (196 milioni) e più che dalla Svizzera (194 milioni). essere impresa • • • febbraio 2015 • 29
categorie e mercato Rilevazione dell’Ufficio Studi
L’occupazione nell’artigianato nell’anno del Jobs Act Tra il 2008 e il 2014 il divario presente nel mercato del lavoro tra giovani e senior è diventato critico: al terzo trimestre 2014 il tasso di occupazione i giovani under 35 anni si attestava al 39,8% (25,1 punti di gap con i giovani tedeschi) scendendo, nel lungo periodo, di 10,8 punti, mentre è rimasto stabile il tasso di occupazione degli over 35 anni (+0,2 punti); in controtendenza i senior con oltre 55 anni che con un tasso di occupazione pari al 13,9% (7,6 punti inferiore al tedesco) cresce di 3,3 punti nel lungo periodo. Nel 2013 i giovani under 25 in un percorso formativo scolastico o lavorativo erano il 63,7% del totale: solo il 2,2% è in formazione e nello stesso tempo occupato, valore molto inferiore al 13,0% della media Ue 28. Nel 2013 il tasso di occupazione dei giovani under 35 anni a 3 anni dalla laurea o dal dottorato era pari al 56,9%, il più basso tra quelli osservati nei principali paesi europei, con un gap di 37,1 punti con quello più alto della Germania (94%). Dall’ultima rilevazione si evince che i giovani tra i 15 e i 29 anni Neet - né occupati né inseriti in percorsi scolastici o formativi - sono 2.544.800 e scendono dello 0,7% (-18.900 giovani) in un anno: Centro-Nord a -1,9% (-23.600 giovani) e Mezzogiorno a +0,3 (+4.600 giovani). L’iniziativa europea a favore della loro integrazione al mercato del lavoro o alla formazione, denominata ‘Garanzia giovani’ conta per l’Italia 383.673 giovani registrati al 22 gennaio 2015: il 22,3% dei destinatari del progetto. I giovani presi in carico con patto di servizio sono 138.777 con un indice di copertura del 37,6% sui registrati effettivi al netto delle cancellazioni prima della presa in carico. Applicando le ultime previsioni del Governo alle unità di lavoro da conti nazionali, si osserva che l’occupazione ritornerà sopra al livello pre crisi del 2007 solo nel 2034, ben 27 anni dopo. Tra massimo del 2007 e minimo del 2014 la velocità di diminuzione è stata di 259mila occupati in meno per anno mentre la velocità di ripresa dal 2014 al 2034 sarà pari a 91mila occupati in più per anno. La legge di stabilità 2015 ha introdotto provvedimenti di riduzione del cuneo fiscale che a regime nel 2016 determinano una riduzione del 5,4% dei 352,4 miliardi di tassazione sul lavoro calcolati per l’Italia. Partendo da un cuneo fiscale del 44,5% per una retribuzione lorda di 19.707 euro - in linea con quella dei dipendenti di micro e 30 • febbraio 2015 • • • essere impresa
piccole imprese <20 addetti - il bonus di 80 euro riduce il cuneo di 3,6 punti, la riduzione dell’Irap di un altro 1,0 punto e, nel caso si tratti di un neoassunto, si riducono altri 19,3 punti portando il cuneo fiscale al 20,6%, pari ad un calo complessivo del 53,7%. L’artigianato conta 2.849.595 addetti e le imprese artigiane con dipendenti - Il 40,5% delle imprese artigiane attive - ha dipendenti, con un occupazione complessiva di 2.029.211 addetti. Gli addetti delle imprese artigiane sono il 17,0% degli addetti del totale delle imprese, incidenza che arriva al 25,6% se si considerano solo le piccole imprese con meno di 50 addetti. La dimensione media dell’artigianato è pari a 2,50 addetti/impresa valore che sale a 4,38 addetti/impresa per le imprese artigiane con dipendenti. per le quali la dimensione media più alta in Veneto (5,28), Emilia-Romagna (5,20) e Marche (5,10). Un quarto (25,4%, pari a 289.718 unità) delle imprese artigiane costituita in forma societaria. Le imprese artigiane attive a carattere individuale occupano 1.503.098 addetti, pari al 52,7% degli addetti dell’artigianato, un quarto del totale (25,6%) sono in Snc e il 14,0% in Srl. Il peso maggiore degli addetti in Srl si rileva in: Veneto (19,6%), Marche (19,3%) ed Emilia-Romagna (18,0%). Positivo il dato sugli infortuni, nel 2013 sono 536.828 gli infortuni denunciati dalle imprese non agricole e solo il 12,7%, pari a 68.162, nell’artigianato. In un anno gli infortuni sono scesi dell’8,3%, il calo fra le imprese artigiane è ancora più marcato: -13%. Anche tenendo conto delle variazioni dell’occupazione e della CIG, l’incidenza degli infortuni nelle imprese tra il 2008 e il 2013 cala del 28,1%. Tra il 2009 e il 2013 gli infortuni nelle imprese artigiane sono diminuiti del 35,4%, in tutte le regioni italiane.
associazione
Dal 6/2/2015 al 7/3/2015 sono presenti le seguenti aziende: BRAUM DI BUDINI LARA - Forlì Esposizione di divani - poltrone pouf - cuscini arredo E.G. SRL - Forlì Laboratorio orafo - gioielleria LABORATORIO DESIGN C.&P. Bertinoro Arredo mobili
LE CORNICI SNC di Fiumana - Forlì Esposizione di opere di pittura, scultura, grafica di pittori di fama nazionale e internazionale PERINI SONIA - Forlimpopoli Accessori moda PLAZZI GABRIELE - Forlì Tendaggi - cuscini e accessori
SCHEDA DI ADESIONE TEMPORARY SHOP Cognome e Nome / Intestazione Ditta ................................................................................................................ ………………………………………………… Indirizzo / Sede Impresa ...................................................................................... Comune di residenza ............................................................................ TEL. .................................................... FAX ............................................................. E-MAIL ............................................................................................... Persona di riferimento .......................................................................................... Associata Confartigianato dal .............................................................. Descrizione prodotti / servizi da esporre ............................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................
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essere impresa • • • febbraio 2015 • 31
Progetto Romagna srl: una realtà dinamica e in continua evoluzione, con l’obiettivo costante di offrire la massima qualità. L’Agenzia che da dieci anni si attesta fra le prime dieci in Italia per importanza e qualità e che, caso unico in Italia, ha conseguito per due volte il prestigioso premio Polizza d’Oro per l’attività svolta nel 2011 e nel 2013. Quattro sedi, venti collaboratori per offrire il miglior servizio ai clienti.