Essere Impresa Novembre 2017

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05 • NOVEMBRE 2017 Anno 07 - Direttore Responsabile Roberto Faggiotto - Mensile di informazione tecnica, economica, sindacale - Forlì, viale Oriani, 1 - Aut. Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/78 - Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale in regime libero - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009”

La piccola impresa cuore d’Italia Confartigianato c’è, a fianco dell’impresa dal 1946. Anche la nuova campagna tesseramento, per il prossimo anno, vuole ribadire l’importanza della micro e piccola impresa, quella che il presidente nazionale Giorgio Merletti definisce un esercito. Oltre un milione e trecentomila aziende che, pur rappresentando il cuore produttivo dell’Italia, da sole faticano a far sentire la propria voce nei confronti delle istituzioni. Le piccole realtà imprenditoriali di cui la politica si ricorda solo in campagna elettorale, ma prioritarie per chi, da sempre, ne riconosce il valore e l’impegno. Ancora assieme per scrivere il futuro.

in evidenza L’EDITORIALE: Il presidente Luca Morigi ribadisce la centralità dell’individuo per il rilancio della produttività. L’imprenditore non è solo soggetto economico bensì sociale e parte integrante della comunità. A pagina 3

IL NOTIZIARIO TECNICO: Le news dai servizi; le prime informazioni sulla Finanziara 2018, cosa cambia per la denuncia dell’infortunio. I voucher per l’innovazione. Da pagina 15 a pagina 19

ASSOCIAZIONE: Confartigianato Forlì ha ospitato il direttivo della Federazione Regionale. Un’occasione per segretari e presidenti del sistema per fare il punto sull’artigianato alimentare, l’enogastronomia, l’accoglienza turistica e la qualità delle aziende emiliano-romagnole, da sempre eccellenze in questo

I MOVIMENTI: Donne Impresa denuncia la disparità salariale sempre più grave in Italia. L’Anap premia i maestri artigiani, una cerimonia che omaggia la dedizione al lavoro. Giovani Imprenditori: a Cortina la convention Competenze per competere. Da pagina 20 a pagina 25

comparto. Da pagina 4


associazione editoriale La bellezza dell’impresa

Comparto alimentazione sotto la lente

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na riflessione sull’enogastronomia e sull’impatto che questo settore ha sull’economia della nostra regione. È quanto ha promosso Confartigianato Emilia Romagna, ospite dell’Associazione forlivese, per un pomeriggio di lavoro riservato a segretari e presidenti delle territoriali, nella suggestiva cornice di Casa Artusi. Un’occasione per presentare un report che suffraga coi dati ciò che ripetiamo da tempo, l’eccellenza artigiana rappresenta un potente volano per l’intero tessuto produttivo e Forlimpopoli, con la valorizzazione dell’enogastronomia di qualità, ne è un chiaro esempio. La crisi purtroppo non è stata una fase ciclica, ha ridisegnato i confini dell’economia, creando uno spartiacque e rendendo chiaro che non fosse possibile tornare al sistema produttivo ante2007. Ciò che ha sconvolto il sistema produttivo ha, infatti, reso indispensabile un ripensamento della propria modalità di presenza sul mercato. Per essere competitivi e non soccombere, le aziende hanno adottato molteplici soluzioni: diversificare l’attività, incrementare il commercio con l’estero e, non da ultimo, innalzare gli standard. Solamente chi ha saputo mantenere, quando non addirittura incrementare, la qualità del proprio prodotto ha trasformato la criticità in opportunità. Le aziende del comparto alimentare della provincia hanno sapientemente coniugato la consolidata tradizione enogastronomica con le eccellenze locali, a chilometro zero, creando un prodotto unico che è divenuto un punto d’attrazione turistico di rilievo. Con la diffusione della cultura del buon cibo è stato innescato un circuito virtuoso che ha consentito di riportare in auge produzioni dimenticate o poco note, di riprendere colture in disuso e, di fatto, di ridare slancio alle nostre tipicità, conosciute e apprezzate nel mondo. Prodotti dell’agricoltura, lavorazioni e deliziose preparazioni culinarie, abbinate alle bellezze paesaggistiche sono un patrimonio non solo per la nostra regione, ma del made in Italy. Basti pensare al successo riscosso dal tortello alla lastra, premiato anche all’Expo 2015, o ai marchi Igp e Dop di cui si fregiano numerose produzioni regionali. L’artigianato alimentare ha tutti i requisiti per essere uno dei traini dell’economia regionale, da sempre con una forte vocazione all’export di questi prodotti, un’opportunità che merita di essere colta. Viale Oriani, 1

Direttore Responsabile Roberto Faggiotto

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Redazione Roberta Zoli

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Autorizzazione Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/1978

Anno VII • n. 05 NOVEMBRE 2017

Tariffa R.O.C: “Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale in regime libero

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D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009

Il prezzo di abbonamento al periodico è pari a 6 € ed è compreso nella quota associativa. La quota associativa non è divisibile. La dichiarazione viene effettuata ai fini postali.


il commento associazione L’uomo al centro dell’impresa

Il welfare è una priorità • a cura del presidente Luca Morigi

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onfartigianato Forlì è attenta alle esigenze dell’imprenditore non solo come soggetto economico, ma in quanto parte di una comunità. È questo uno dei punti chiave della nostra attività, garantiamo tutela sindacale alle imprese, forniamo servizi e adempimenti per poter operare nel rispetto delle regole del mercato, ma poniamo cura alle esigenze di chi lavora in azienda, uomini e donne, componenti di un tessuto sociale ricco e pieno di sfumature. Questo implica che l’Associazione promuova eventi che non sono strettamente legati al fare impresa, attenendo più alla sfera privata dell’individuo. Parlare di educazione, di rapporto madri figli, come avvenuto recentemente con la presentazione del libro di Giada Sundas, o essere presenti nelle scuole di ogni ordine e grado, con iniziative mirate, risponde a questa logica. Siamo da sempre convinti che il sistema produttivo sia strettamente connesso alla comunità in cui opera, il benessere non riguarda solo il garantire posti di lavoro e un’economia in ripresa, ma una serie di servizi che consentano a chi lavora di avere un sostegno in presenza di figli piccoli o adulti bisognosi di assistenza, in caso di problemi di salute o per far fronte ai diversi accadimenti della vita. Oggi il welfare è in evoluzione, il sovrapporsi di riforme e correttivi e le difficoltà del sistema previdenziale e assistenziale stanno cambiando la modalità di applicazione e gli stessi confini di quelli che vengono definiti diritti sociali. Nel nostro Paese il welfare universalistico ha, negli anni, consentito agli anziani di godere di pensioni che permettevano di trascorrere una vecchiaia al riparo dalla povertà e dalla dipendenza da altri. Il sistema sanitario nazionale è stato un modello, anche a livello europeo, abbiamo avuto eccellenze in campo medico e un’importante tutela per la non autosufficienza. Tuttavia questo apparato si è dimostrato ingestibile, troppo pesante per i bilanci dello Stato. Diseguaglianze fra fasce sociali e aree geografiche divengono sempre più marcate e l’emergere di nuovi bisogni, anche legati alle migrazioni verso il nostro paese stanno determinando l’implosione del sistema. Ci troviamo di fronte a una nuova sfida, la necessità di creare una nuova alleanza pubblico-privato per garantire la coesione sociale e contrastare lo spettro della povertà, in espansione. Collaboriamo per far nascere un nuovo welfare, pensato per erogare servizi alla persone in una logica di efficacia ed efficienza, sicuramente per massimizzare l’impatto sociale e non il profitto, ma trasparente e organizzato. Siamo pronti a lavorare a fianco dell’ente pubblico, anche attraverso il nostro Patronato, per orientare, tutelare e assistere i nostri associati, imprenditori, cittadini e soggetti sociali. essere impresa • • • novembre 2017 • 3


vita associativa A Forlimpopoli il consiglio regionale di Confartigianato

Un’occasione per una riflessione sull’artigianato alimentare

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unedì 23 ottobre a Casa Artusi, Confartigianato di Forlì ha ospitato il direttivo della Federazione Regionale, con la partecipazione dei presidenti e dei segretari di tutte le associazioni dell’Emilia Romagna (nella foto). L’appuntamento è stato lo spunto anche per promuovere una riflessione sulla situazione dell’artigianato alimentare in regione. Sulla base dei dati forniti dall’ufficio studi confederale è stata analizzata una realtà, sostanzialmente positiva, costituita da 8.110 imprese operanti nel comparto (in sostanziale tenuta) in regione. Un trend positivo anche per la nostra provincia, che conta 838 azien-

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de (+1,5% nei primi sei mesi dell’anno), e che rappresentano il 25,7% di quelle totali. Tra la crescita dell’export (tra le più forti in regione: +19,8% nei primi sei mesi dell’anno) e gli acquisti online, in cui gli emiliano romagnoli sono i primi in Italia, le opportunità non mancano. Come dichiarato da Erio Munari e Amilcare Renzi, rispettivamente presidente e segretario di Confartigianato EmiliaRomagna “spesso, parlando di filiera agroalimentare, viene messo in secondo piano il contributo apportato dalle imprese artigiane. I dati mostrano invece come queste realtà siano determinanti in una prospettiva di crescita. La nostra regione è una fucina di eccellenze enogastronomiche di cui l’artigianato è protagonista ed è la prima in Italia per acquirenti online nel comparto, dimostrando che l’innovazione può fare la differenza. L’aumento dell’export alimentare rafforza l’idea che, attraverso l’online e il multimediale, possiamo arrivare a una moltitudine di nicchie di interesse, in tutto il mondo, come mai prima d’ora”. Nel ruolo di padroni di casa il segretario Roberto Faggiotto e il presidente Luca Morigi, che hanno ribadito la centralità del buon cibo nella cultura italiana e nel made in Italy “le nostre imprese coniugano la Continua a pagina 5 • • •


vita associativa I contenuti dell’analisi

Forlì-Cesena, in crescita la ristorazione

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dati aggiornati a giugno 2017 evidenziano che sono 8.110 le aziende artigiane dell’alimentare e rappresentano il 22,6% delle 35.818 imprese totali registrate nel settore. Rispetto allo stesso periodo del 2016 si registra una tenuta con una variazione tendenziale prossima allo zero (-0,4%). Nel territorio, nell’ambito della produzione alimentare artigiana, il comparto più consistente è quello della pasticceria, panifici e gelaterie che conta 3.080 imprese, pari al 38% del settore, seguito dal comparto della lavorazione e conservazione di frutta, ortaggi e pesce con 470 imprese, pari al 5,8%, della pasta con 440 imprese, pari al 5,4%, dall’industria lattiero-casearia con 208 imprese, pari al 2,6% e dal comparto di tè, caffè, cacao e derivati, condimenti e spezie con 85 imprese, pari all’1%. Il settore dell’artigianato alimentare si completa con la componente che coniuga produzione e servizio rappresentata dai servizi di ristorazione e dei cibi per asporto, dove operano 3.514 imprese, pari al 43,3% del totale. Analizzando la distribuzione delle imprese artigiane del settore sul territorio si osserva che oltre la metà (56,4%) si concentrano in quattro province

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Un’occasione per una riflessione sull’artigianato alimentare qualità e l’attenzione al prodotto con la valorizzazione del bello e del buono del territorio. L’eccellenze dell’artigianato rappresentano il fiore all’occhiello della nostra produzione nel mondo: oggi, come sottolineano i dati dell’ufficio studi, grazie alla maggiore attenzione alla qualità da parte del consumatore e alle nuove tecnologie, si aprono interessanti opportunità per i nostri imprenditori”. Testimonial dell’incontro anche la vice-presidente di Casa Artusi, Laila Tentoni e i titolari del Ristorante La Campanara di Pianetto di Galeata, Roberto Casamenti e Alessandra Bazzocchi.

e precisamente a Bologna (19%), Modena (14,4%), Reggio Emilia (11,6%) e Parma (11,4%). La crescita maggiore del numero di imprese dell’artigianato alimentare, pari al +1,5%, viene rilevata in provincia di Forlì-Cesena, seguita da Bologna con il +1% e da Piacenza con il +0,8%. Incrociando le informazioni relative ai flussi turistici, da cui ricaviamo il tasso di turisticità dato dal rapporto tra presenze turistiche e popolazione residente, con il livello di specializzazione dell’artigianato nel settore dei servizi di ristorazione e cibi da asporto si evince che i territori a maggior vocazione turistica sono le stesse località in cui viene associato un valore più alto all’indice di specializzazione dell’artigianato nei Servizi di ristorazione d’asporto: Rimini, Ravenna e Forlì-Cesena. Tale evidenza è spiegabile partendo dal fatto che nei luoghi dove c’è una maggiore presenza di turisti, per lo più nelle località balneari, c’è una maggiore propensione al consumo di street food. Va inoltre evidenziato che in questi territori a forte vocazione turistica si osserva incidenza più elevata dell’artigianato del comparto di produzione di cibi d’asporto: Ravenna (30,9%), Forlì-Cesena (30,6%) e Rimini (25,1%). In Emilia-Romagna si contano 15.139 addetti nelle imprese artigiane che producono beni alimentari e bevande, questi rappresentano 24,8% degli occupati complessivi del settore e l’1% degli addetti di imprese artigiane. I prodotti alimentari sono tra i primi 10 beni maggiormente acquistati sul web dopo abiti, articoli sportivi (37,1% del totale popolazione con 14 anni e più), pernottamenti per vacanze (35,9%), articoli per la casa (30,1%), altre spese di viaggio per vacanze (29,9%), libri (inclusi e-book) (23,4%), attrezzature elettroniche (21,9%) e biglietti per spettacoli (21,1%). Nel 2016 la quota di acquirenti on-line di prodotti alimentari, pari al 10,7% della popolazione con 14 anni e più, rilevata in Emilia Romagna è la più alta registrata tra le 20 regioni italiane. L’analisi inoltre evidenzia come tale quota sia in costante aumento, rispetto a 10 anni fa risulta superiore di 4,1 punti: passa dal 6,6% del 2006 al 10,7% del 2016. essere impresa • • • novembre 2017 • 5


vita associativa Informati con noi

L’approfondimento per l’impresa

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egli ultimi mesi Confartigianato Forlì ha intensificato la propria attività formativa, realizzando numerosi appuntamenti dedicati all’informazione e all’esame di temi inerenti all’impresa. L’obiettivo è quello di dare agli imprenditori e ai loro collaboratori l’opportunità di conoscere argomenti che esulano dagli specifici adempimenti lavorativi, consentendo di avere una panoramica su temi più ampi e un confronto con esperti di vari settori. Tra questi, il percorso sull’educazione finanziaria, realizzato nel mese di ottobre, in quattro incontri tenuti dal consulente finanziario Riccardo Minghetti, che non si è limitato a offrire una panoramica degli strumenti più diffusi, ma ha saputo porre l’accento su problematiche comuni agli investitori. Il consulente ha messo in luce come le differenze tra individui, relative alla percezione del rischio degli investimenti, dipendano in particolar modo da quanto le persone si sentono in grado di gestire le eventuali perdite. Centrale quindi l’importanza delle informazioni e delle fonti, che svolgono un ruolo fondamentale nel guidare l’atteggiamento degli individui, per comprendere, anche attraverso alcuni test, quanto sia comune effettuare scelte irrazionali sulla base di convinzioni

L’impegno di Confartigianato Forlì La conoscenza ha un ruolo primario, che non concerne solo la dimensione economica, ma coinvolge tutti gli aspetti della società. È indispensabile informarsi ed essere informati, per questo l’Associazione forlivese sta intensificando l’attività formativa. Accanto ai corsi che rispondono ad adempimenti imposti dalla normativa, sono numerose le proposte frutto di una collaborazione coi propri associati, rivolte non solo all’ambito strettamente professionale. Come chiarito dai vertici dell’Associazione “l’economia si sta culturalizzando, soprattutto il made in Italy racchiude un contenuto immateriale che è frutto delle idee che lo hanno concepito e realizzato. Tecnologia, design, ricerca sui materiali, l’artigianato in sé racchiude cultura e richiede un livello di competenze sempre in evoluzione. Il nostro obiettivo è di fornire alle imprese tutto il supporto necessario per ampliare le competenze.”

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che, spesso, non hanno motivazioni reali. L’investitore deve essere quanto più possibile obiettivo, evitando le decisioni sotto l’effetto di emozioni, pregiudizi e suggestioni. Minghetti ha offerto spunti di riflessione e indicazioni su come ovviare a certi comportamenti ricorrenti. Il tema si è rivelato di particolare interesse non soltanto per chi dirige un’azienda, chiamato a valutare i flussi di cassa gestendo oculatamente le proprie disponibilità, per far crescere l’impresa, facendo, al contempo, fronte ai pagamenti di fornitori e clienti, ma anche per tutti coloro che vogliono gestire efficacemente il budget familiare. Sottoscrivere fondi d’investimento, pensioni integrative, mutui, finanziamenti, sono attività molto comuni nella vita di ciascuno, per questo il confronto con un consulente può rivelarsi particolarmente utile, per chiarire dubbi e acquisire strumenti per comprendere meglio ciò che è opportuno fare. La nutrita partecipazione ai diversi incontri, anche di privati interessati ad acquisire nuove nozioni, evidenzia come l’educazione finanziaria sia ritenuta fondamentale, specie oggi, dopo i numerosi scandali che hanno bruciato ingenti capitali di ignari investitori.


vita associativa Selezionare un collaboratore

Due seminari di approfondimento

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empre nell’ambito dell’attività promossa per gli associati, martedì 24 ottobre e giovedì 9 novembre sono stati realizzati nella sede di Confartigianato Forlì due seminari sulla Ricerca e Selezione del Personale con il contributo del consulente Fabio Mantini. Il relatore, titolare dell’omonimo studio che, da anni, si occupa di ricerca e selezione del personale, ha chiarito gli aspetti della delicata, ma determinante, fase del colloquio col potenziale collaboratore. Come evidenziato nel primo appuntamento, per effettuare correttamente una ricerca è indispensabile far emergere con la maggiore chiarezza possibile tutti i requisiti richiesti così da evitare incomprensioni e inutili sprechi di tempo nelle fasi successive. La prima e fondamentale scrematura nasce infatti con la definizione delle caratteristiche imprescindibili, non solo in merito al ruolo, bensì alle mansioni, alle abilità linguistiche e informatiche richieste, agli orari e alle eventuale disponibilità a trasferte. Un’occasione per orientarsi meglio nella decisione di ampliare l’organico aziendale, un momento impegnativo non solo in termini economici, ma

anche per le possibili ricadute sul clima aziendale, soprattutto in una piccola azienda, dove il team è spesso molto coeso. Indispensabile quindi non farsi influenzare da pregiudizi e sensazioni, valutare oggettivamente il candidato, valutando le sue competenze e conoscenze, fondamentale che il selezionatore lasci parlare il candidato, guidando il colloquio per comprenderne realmente il potenziale. Un incarico non facile, per questo, dallo scorso mese di settembre, Confartigianato ha avviato una partnership con lo Studio Mantini, per offrire alle aziende associate un supporto qualificato anche in questo ambito, fondamentale per rafforzare l’organico aziendale o per rimodulare al meglio l’organigramma della propria realtà produttiva.

Social media marketing

Fare business col web Le imprese sono sempre più attente ai media digitali e ai social media per attività di marketing e comunicazione aziendale e una quota sempre più consistente di aziende è presente almeno su un social. Negli ultimi tre anni la percentuale di chi fa impresa e che utilizza almeno un social media per le attività di comunicazione e marketing è passata dal 64% al 73%, grazie soprattutto alla crescita tra le Pmi, che stanno chiudendo il gap con le realtà più grandi e strutturate. A tracciare il quadro è l’Osservatorio IULM sui Social Media, che ogni anno realizza un report dal quale emerge anche l’aumento dei canali utilizzati, con YouTube, Twitter, LinkedIn e Instagram che sempre più frequentemente affiancano l’onnipresente Facebook. Restano però da colmare diverse lacune in alcuni aspetti fondamentali per la relazione con l’utente: la generazione di contenuti di valore e le attività di customer care. I canali in cui pubblicare sono potenzialmente illimitati, diviene opportuno indi-

viduare quelli più funzionali al proprio scopo e capire se si riesce a raggiungere il target, se la presenza online è apprezzata, o da dove si collegano gli utenti. È fondamentale aver ben chiaro il proprio scopo, per poter investire in modo strategico sui contenuti, utilizzando lo stile più consono e gli argomenti maggiormente funzionali per far conoscere il proprio marchio aziendale. Importante tener presente che il successo di un contenuto non può essere valutato sulla base delle visualizzazioni e click, ma sulla qualità delle interazioni, ovvero sulla capacità di trasformarsi in un’occasione di promozione del proprio prodotto. Analizzare la situazione, individuare target, diventa indispensabile conoscere le tecniche per far conoscere il brand anche attraverso la rete, per questo a breve l’Associazione presenterà alcuni appuntamenti formativi rivolti agli imprenditori, per avvicinarsi alle opportunità di Google con Adwords e Analytics e le campagna sponsorizzate sui social. essere impresa • • • novembre 2017 • 7


i numeri dell’economia Tempi di pagamento, il report

Quarantacinquesimo posto per la nostra provincia

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opo la pubblicazione dei dati della Banca d’Italia, l’Ufficio Studi di Confartigianato ha realizzato un’analisi sui tempi di pagamento, da cui emerge che l’Italia ha il record negativo in Europa per il maggiore debito commerciale della pubblica amministrazione verso le imprese fornitrici di beni e servizi. In pratica 3 punti di Pil, vale a dire il doppio rispetto alla media Ue dell’1,4% svaniscono per questo malcostume. E nonostante si siano accorciati a 58 giorni i tempi medi di pagamento degli Enti pubblici, in molte aree del Paese rimangono ritardi allarmanti superiori a 100 giorni. È quanto si evince dallo studio sui pagamenti nel 2016 di 6.547 amministrazioni pubbliche per una somma di 115,4 miliardi riferiti a 23,7 milioni di fatture emesse dai fornitori. In generale, il 61,9% degli Enti pubblici non rispetta i termini fissati dalla legge sui tempi di pagamento in vigore dal 2013. A farsi attendere oltre i 30 giorni è il 64,8% dei Comuni e il 54,5% degli altri Enti pubblici. Per quanto riguarda il servizio sanitario nazionale, il 46,9% degli enti non salda le fatture entro il termine dei 60 giorni stabiliti dalla legge. Sfuggono ai termini di legge anche gli Enti pubblici che gestiscono imposte e contributi: Agenzia delle Entrate, Agenzia del Demanio, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Equitalia, Guardia di finanza, Inps e Inail, pagano in media i loro fornitori in 50 giorni, con picchi di 91 giorni per Agenzia del Demanio e 69 giorni per la Guardia di Finanza. Chiarisce il vicesegretario di Confartigianato Forlì, Marco Valenti “sulla base delle stime di Banca d’Italia il debito commerciale, valutato in 64 miliardi di euro e in discesa rispetto al recente passato, mantiene una componente non fisiologica, legata a ritardi e non a dilazioni di pagamento definite contrattualmente, pari a oltre la metà (55%) del debito, mentre il restante 45% è coerente con i tempi di pagamento stabiliti contrattualmente dalle parti.” Gli oltre seimila enti per cui non risultano pagamenti effettuati nel 2016 sono la metà (51,3%) degli enti che hanno ricevuto fatture dai propri fornitori: per tali enti si contano 3,6 milioni di fatture, il 13,3% del totale fatture delle pubbliche amministrazioni debitrici per un importo

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totale di 9,7 miliardi di euro, il 6,1% del totale dei debiti verso i propri fornitori. A livello regionale i maggiori ritardi si registrano in Molise, dove l’amministrazione pubblica paga i propri fornitori in 107 giorni. Seguono la Calabria con 98 giorni, la Campania con 83 giorni, la Toscana con 81 giorni e il Piemonte con 80 giorni. Sul fronte opposto, la regione più virtuosa è la Provincia autonoma di Bolzano dove gli Enti pubblici impiegano 36 giorni per onorare i loro debiti. Secondo posto per il Friuli Venezia Giulia con 39 giorni, seguita dalla Valle d’Aosta con 41 giorni, Lombardia con 43 giorni, Veneto e Provincia autonoma di Trento a pari merito con 47 giorni. Per quanto riguarda le province, gli imprenditori subiscono i peggiori ritardi a Catanzaro con 111 giorni di attesa. Non va meglio a Vibo Valentia dove bisogna aspettare in media 110 giorni, e a Campobasso dove gli enti pubblici pagano le fatture in 109 giorni. Seguono Benevento e Reggio Calabria con 105 giorni. In vetta alla classifica delle province in cui tutti gli Enti pubblici rispettano i termini di legge per pagare i fornitori vi sono Mantova e Sondrio, entrambe con una media di 25 giorni. Seguono Gorizia con 31 giorni, Brescia con 32 giorni, e Trieste con 33 giorni, la nostra provincia si colloca al quarantacinquesimo posto, con oltre 147mila euro, su 170mila, incassati oltre i trenta giorni, ma sempre entro i tre mesi.

La contraddizione Le entrate fiscali delle Amministrazioni centrali ed Enti di previdenza nel 2016 ammontano a 618.163 milioni di euro, pari al 37% del PIL. La legislazione italiana è molto severa in caso di mancato rispetto delle scadenze fiscali e il superamento dei termini di pagamento prevede sanzioni per i contribuenti molto pesanti. Sul versante dei pagamenti gli enti delle Amministrazioni centrali che verificano e gestiscono le entrate per imposte e contributi - un aggregato che comprende Agenzie fiscali - Agenzia delle Entrate, Agenzia del Demanio, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli - Equitalia, Guardia di finanza, Inps e Inail, - paga a 50 giorni, 20 giorni in più del termine di legge.


i numeri dell’economia La pubblica amministrazione e i servizi online

La resistenza al cambiamento affligge l’ente pubblico

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n Italia la Pubblica amministrazione digitale rimane una chimera. La legittima richiesta dei cittadini e degli imprenditori di vedere sparire le scartoffie, evitare le code agli sportelli e gestire online tutte le pratiche burocratiche non si è ancora avverata. Grazie all’indagine dell’Ufficio studi di Confartigianato emerge chiaramente che i Comuni italiani gestiscono completamente via web soltanto il 3% dei servizi maggiormente richiesti dalla popolazione. Si conferma ancora una volta che, al di là della media nazionale, le cose cambiano nelle diverse zone del Paese. A Bolzano, in Emilia Romagna e in Veneto, la quota si alza al 6% mentre precipita all’1 e mezzo per cento in Liguria, Trento, Puglia e Sicilia. Lo studio di Confartigianato mette in luce poi che soltanto il 12% delle amministrazioni locali, tra regioni, province, comuni e Asl, riesce a gestire servizi pubblici on in rete in condizioni di piena sicurezza e tracciabilità. Non c’è da stupirsi, quindi, se soltanto il 16% degli Italiani spedisce via web moduli compilati agli uffici pubblici. Il ritardo digitale viene certificato anche dalla bassa percentuale di cittadini, appena il 23%, che si dichiara soddisfatto dei servizi pubblici, una quota che colloca il nostro Paese al penultimo posto nella classifica europea. La scarsa qualità ed efficienza dei servizi pubblici influisce sulla competitività delle aziende e, in proposito, il

rapporto di Confartigianato mostra una situazione poco invidiabile: l’Italia è al 50° posto tra 190 Paesi del mondo per le condizioni che facilitano l’attività degli imprenditori. Chiarisce Marco Valenti, vicesegretario di Confartigianato Forlì “le evidenze del report realizzato dall’Ufficio Studi rimandano l’immagine di un Paese a due velocità: mentre gli imprenditori si danno da fare per investire nelle tecnologie 4.0, la burocrazia italiana arranca faticosamente sulla strada dell’innovazione digitale.” Continua Valenti “il piano del Governo mira a innovare la manifattura italiana facendo leva sulla qualità, puntando sulle competenze, sulla tradizione produttiva e le specializzazioni territoriali come fattori competitivi sul mercato globale, indipendentemente dalla taglia aziendale che li esprime. Sulla carta Industria 4.0 è l’occasione per consentire alla piccola impresa e all’artigianato di compiere il salto di qualità, esaltando i punti di forza e la complessità espressa da artigiani e imprenditori che rappresentano il 99,4% del sistema produttivo. Un modo per coniugare l’artigianalità e la tradizione produttiva dei nostri associati, oggi più che mai votati alla continua innovazione. Diviene quindi indispensabile che anche l’interlocutore pubblico compia lo stesso sforzo, per essere al passo con le opportunità che la tecnologia offre.”

Digitalizzazione

Ancora pesante il divario con l’Europa La bassa crescita dell’Italia è determinata da un ampio set di concause, tra cui il basso profilo della produttività, influenzato da fattori di contesto. Rilevante il tempo necessario per svolgere le procedure burocratiche: per pagare le tasse un’impresa in Italia occupa il 46,9% in più della media dei paesi avanzati. L’analisi degli indicatori di e-Government proposti dalla Commissione europea nell’ambito del DESI - Digital economy and society index - evidenzia un ritardo dell’Italia nell’applicazione delle tecnologie digitali alla relazione tra cittadini impegnati in attività lavorative e Amministrazioni

pubbliche, con la conseguente scarsa offerta di servizi pubblici fruibili in rete. Per esempio la quota di occupati che hanno usato internet per interagire con le Pubbliche autorità spedendo moduli compilati - che è l’attività a più alta integrazione, con la maggiore complessità tecnologica e che riduce lunghi temi e code agli sportelli - in Italia è pari al 15,6%, valore più che dimezzato rispetto al 34,7% della media dell’Unione Europea. Nel dettaglio la quota di occupati che interagisce con la PA è del 58,2% in Francia, del 41,5% in Spagna, del 40,2% nel Regno Unito e del 20,8% in Germania. essere impresa • • • novembre 2017 • 9


associazione Per sostenere le piccole imprese

BCC ravennate, forlivese e imolese firmato il protocollo

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a BCC ravennate, forlivese e imolese ha firmato con il presidente della Confartigianato di Forlì, Luca Morigi (nella foto), un protocollo di condizioni riservate agli associati del sistema. Grazie all’accordo sono garantite particolari condizioni bancarie agevolate, sui finanziamenti, sia diretti della Banca, sia con garanzia Unifidi (il consorzio unitario di garanzia per le imprese), nonché con operatività Sabatini e con Fondo Multiscopo 2017. Tra le opportunità anche l’adesione a protocolli per lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile e femminile e la nuova operatività di Unifidi per le operazioni da loro garantite. Come spiegato dalla dirigenza della Banca di Credito Cooperativo (divenuta ravennate, forlivese e imolese dopo la recente fusione con Forlì operativa dallo scorso luglio), che conta 130.000 clienti complessivi di cui oltre 31.000 nel circondario forlivese, e oltre 27.000 soci, di cui circa 2.900 nel forlivese, l’auspicio è che le iniziative intraprese contribuiscano alla ripresa economica del nostro

territorio. Il protocollo è stato contestualmente firmato anche dai presidenti di Confartigianato Assimprese Tiziano Poggipollini, per l’Associazione Provinciale Bologna Metropolitana mentre per Confartigianato della provincia di Ravenna da Riccardo Caroli. Per la BCC la firma è stata apposta dal presidente Secondo Ricci.

Diventare imprenditori di se stessi

Gioca la tua carta “Sostenere l’imprenditoria e incentivare la nascita di nuove realtà è un dovere.” Non hanno dubbi i vertici di Confartigianato Forlì che appoggia pienamente l’iniziativa “Gioca la tua carta”, in collaborazione con la BCC e le altre associazioni romagnole. “Dobbiamo difendere il patrimonio delle micro e piccole imprese produttive, che costituiscono il motore della nostra produzione. Nel punteggio sulla competitività, l’Italia sale di un gradino nella classifica, registrando il suo risultato migliore di sempre, ma rimane nelle retrovie passando dal 44° al 43° posto fra i 137 Paesi considerati.” Il rapporto sulla competitività del World Economic Forum conferma, infatti, al primo posto la Svizzera, seguita da Stati Uniti, Singapore, Olanda, Germania. Chiariscono ancora “in Italia migliorano l’efficienza del mercato dei beni e l’educazione superiore e la formazione. Si confermano punti forti le capacità innovative, la 10 • novembre 2017 • • • essere impresa

sofisticatezza delle imprese nonché le infrastrutture, sebbene ancora lontani dai competitor diretti. “Tuttavia rimangono punti deboli, nonostante le recenti riforme, il mercato del lavoro e i mercati finanziari, per questo abbiamo deciso, in collaborazione con le altre Confartigianato romagnole, di diffondere la cultura del fare impresa. E un partner come Banca di Credito Cooperativo ravennate, forlivese e imolese, radicata sul territorio e vicina all’imprenditoria, è sicuramente una garanzia.” Come evidenziato dal Forum, un nodo da risolvere del nostro Paese è rappresentato dal settore bancario, con crediti in sofferenza, e alcune istituzioni che necessitano di ricapitalizzazioni. Concludono “i recenti scandali bancari hanno ulteriormente ridotto la fiducia dei risparmiatori, oggi più che mai è necessario ricostruire il rapporto per rilanciare con più vigore la nostra economia.”


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associazione La XXII convention di Donne Impresa

Le imprenditrici riflettono sul loro ruolo

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e donne italiane si confermano le più intraprendenti d’Europa, ma il nostro Paese rimane agli ultimi posti nell’Ue a 28 per l’occupazione delle donne con figli e le condizioni per conciliare lavoro e famiglia. I dati messi in luce dallo studio dell’Osservatorio sull’imprenditoria femminile realizzato da Confartigianato e presentato alla Convention di Donne Impresa Confartigianato, che si è svolta a Roma il 20 e 21 novembre non sono confortanti. L’Italia conta 1.661.000 donne che svolgono attività indipendenti, un primato in Europa, considerando che, tra imprenditrici e lavoratrici autonome, il Regno Unito si ferma a quota 1.641.300 e la Germania ne registra solo 1.469.000. A trainare il lavoro indipendente femminile sono le 181.482 titolari di imprese individuali artigiane il cui numero è aumentato del 2,5% negli ultimi 10 anni. Insieme a socie e collaboratrici costituiscono un’importante compagine di 354.882 donne, con una presenza prevalente in Lombardia (66.932), seguita da Emilia Romagna (37.343), Veneto (37.228), Piemonte (32.617), Toscana (31.430). La classifica provinciale vede in testa Mi-

lano, con 17.967 titolari artigiane. Secondo posto per Torino (16.186), seguita da Roma (15.012). Ma le imprenditrici devono fare i conti con un welfare che non aiuta le donne italiane a conciliare il lavoro con la cura della famiglia. L’Osservatorio di Confartigianato evidenzia come la spesa pubblica sia fortemente sbilanciata sul fronte delle pensioni e della spesa sanitaria per anziani, che ammonta a 270,3 miliardi di euro. Per le famiglie e i giovani, invece, la spesa pubblica italiana si ferma a 25,2 miliardi, pari al 3% della spesa totale della PA (rispetto al 3,7% della media Ue) e all’1,5% del Pil (rispetto all’1,7% della media Ue). Percentuali che collocano l’Italia rispettivamente al 18° posto e al 15° posto tra i 28 Paesi europei. Confartigianato ha analizzato anche costo e qualità dei servizi per la famiglia messi in campo dagli Enti locali. Si scopre così che soltanto il 57,3% dei Comuni italiani offre servizi di asili nido e servizi integrativi per l’infanzia e che l’utilizzo di queste strutture è molto basso: a livello nazionale soltanto il 12,9 dei bambini con meno di 3 anni ha usufruito di tali servizi. E il loro costo, pari in media a 1.649 euro annui per famiglia -

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nelle 9 principali città di Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Bologna, Firenze e Bari - è quello che incide di più (35,6%) sulla spesa complessiva delle famiglie per tributi e servizi locali. Tutto ciò ha pesanti riflessi sull’occupazione femminile e sulle condizioni per conciliare lavoro e famiglia: Confartigianato ha calcolato infatti che il tasso di occupazione delle donne senza figli è pari al 56,9%, ma scende al 53,2% per le donne con figli. La forbice si allarga per le donne tra 25 e 49 anni: in media il tasso di occupazione per quelle senza figli è del 70,4%, mentre precipita al 56,7% per quelle con figli. Percentuali che fanno dell’Italia il fanalino di coda in Europa dove il tasso medio di occupazione delle madri lavoratrici tocca il 71,3% e addirittura in Svezia arriva al tasso record dell’87,4%. “Il nostro welfare pubblico - sottolinea Daniela Rader, Presidente nazionale di Donne Impresa Confartigianato - non aiuta le donne a coniugare il lavoro e la cura della famiglia. Per colmare queste carenze, Confartigianato ha lanciato il progetto per un nuovo welfare ispirato alla sussidiarietà e che fa leva sull’innovazione digitale con piattaforme Continua a pagina 13 • • •


associazione L’impresa femminile sostenibile

Dall’intuizione al modello

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resente alla Convention di Roma anche una delegazione forlivese, guidata dalla presidente del movimento Patrizia Carpi (nella foto con la consigliera Ana Isabel Perez Alvarez), che ha preso parte ai lavori della commissione dedicata al cambiamento dell’economia con più imprenditrici e donne al lavoro”. Come spiegato durante il briefing dalla presidente Carpi è necessario un cambio culturale, “l’entrata nel mercato occupazionale delle donne, che oggi si dedicano alla casa, più di 4 milioni, non solo spingerebbe il tasso di occupazione femminile ai livelli europei, ma potrebbe contribuire anche a risollevare l’economia del nostro Paese. Sono stimati circa 268 miliardi di euro, pari al 18% del Pil.” Dati confermati anche dall’Ufficio Studi della Confederazione: la partecipazione femminile al mercato del lavoro rileva il primato della Svezia, con otto donne su dieci che si offrono (tasso

all’81,4%), seguono la Finlandia con il 76,6%, la Danimarca con il 75,7%, e i Paesi Bassi con il 75,3%. Tra le regioni e le province autonome italiane il tasso di attività in rosa più alto è della Provincia Autonoma di Bolzano che si posiziona al 15° posto con un tasso pari al 68,7%, valore superiore al 67,7% della Francia e al 67,8% della media UE. Al contrario è più bassa la partecipazione delle donne al mercato del lavoro nel Mezzogiorno e le sue regioni si posizionano agli ultimi posti: la Sicilia (38,7%) è ultima, preceduta da Campania (39,4%), Calabria (40,5%), Puglia (41,2%), Basilicata (44,4%), Molise (48,9%), Sardegna (50,1%) e Abruzzo (51,4%). Queste performance contribuiscono a posizionare l’Italia all’ultimo posto nell’Unione con un tasso di attività femminile del 56%, 11,8 punti percentuali sotto la media europea. In relazione al tasso di occupazione femminile prevale nuovamente la Svezia con una

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Le imprenditrici riflettono sul loro ruolo dove si incontrano domanda e offerta di servizi utili a semplificare la vita delle madri che lavorano”. La due giorni di lavoro è stata caratterizzata anche dalla tavola rotonda che ha visto protagonisti Leonardo Becchetti, docente di Economia Politica all’Università di Tor Vergata, Emmanuele Pavolini, docente di Sociologia dei processi economici del lavoro, dell’Università di

Macerata e di Massimo Tammaro, già comandane delle Frecce Tricolori e oggi CEO di Meta Thinking Srl. Un confronto molto vivo sui temi oggetto della convention, dai nuovi modelli di sostenibilità dell’impresa femminile agli interventi necessari per introdurre un cambio culturale che consenta alle donne di essere maggiormente presenti sul mercato del lavoro.

percentuale di donne occupate al 75,6% seguita da Danimarca (71,3%), Paesi Bassi (71,2%), Germania (71%), Lituania (70,7%), Estonia (69,8%), Regno Unito (69,6%), Finlandia (69%), Lettonia (68,4%) e Austria (68,1%), realtà in cui risulta occupato oltre i due terzi delle donne. Conclude la presidente “ipotizzando che uomini e donne abbiano la stessa produttività, la ricchezza prodotta dalle lavoratrici in Italia si attesta al 41,6% del Pil, per un valore di 614,2 miliardi di euro. Impossibile pensare che tutte le casalinghe possano essere assorbite dal mercato del lavoro, tuttavia se si accrescesse la partecipazione rosa l’economia italiana potrebbe consolidarsi. Perché ciò avvenga divengono indispensabili misure che tutelino la donna nel duplice ruolo di madre e lavoratrice: incentivi monetari e fiscali per le donne che rientrano al lavoro, congedi di paternità più sostanziali di quelli esistenti, bonus fiscali per le aziende che assumono donne e servizi maggiormente strutturati alla prima infanzia. Non stiamo parlando del libro dei sogni, ma di scelte praticabili. Oggi più che mai è indispensabili che ci sia una maggiore presenza di donne nei tavoli decisionali, sperare nella sensibilità maschile non è una soluzione, per contare di più dobbiamo esserci.”

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notiziario tecnico

Consulenza fiscale • a cura di Francesco Bandini LA FINANZIARIA 2018 (BOZZA) Dopo l’approvazione da parte del Governo, è recentemente approdato al Senato il ddl della c.d. “Legge di bilancio 2018” contenente una serie di interessanti novità di natura fiscale, in vigore generalmente dal 2018, di seguito esaminate. Il testo, che si compone di 120 articoli, inizia ora l’iter parlamentare in vista dell’approvazione definitiva, prevista per la fine di dicembre.

Esame delle principali misure previste dal disegno di legge di bilancio 2018

INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA - Art. 3, comma 1, lett. a) Con la modifica dell’art. 14, DL n. 63/2013 è disposta:  la proroga della detrazione per la “generalità” degli interventi di riqualificazione energetica nella misura del 65% per le spese sostenute fino al 31.12.2018 (anziché fino al 31.12.2017). Il differimento del termine al 31.12.2018 riguarda anche le spese sostenute per gli interventi riguardanti l’acquisto e la posa in opera di: - impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili; - schermature solari; ancorché per tali interventi, come di seguito evidenziato, dal 2018 la detrazione è ridotta al 50%. Preme evidenziare che la “proroga” non riguarda gli interventi di riqualificazione energetica su parti comuni degli edifici condominiali per i quali la detrazione in esame è già riconosciuta per le spese sostenute fino al 2021 e, al ricorrere di determinate condizioni / risultati, nella maggior misura del 70% - 75%;  la riduzione al 50% della detrazione per le spese sostenute dall’1.1.2018 per gli interventi di: - acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi; - acquisto e posa in opera di schermature solari; - sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione; - acquisto e posa in opera di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili, con l’importo massimo della detrazione pari a € 30.000.

INTERVENTI DI RECUPERO EDILIZIO art. 3, comma 1, lett. b) Con la modifica dell’art. 16, comma 1, DL n. 63/2013, la detrazione IRPEF per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio di cui all’art. 16-bis, TUIR:  nella misura del 50% (anziché del 36%);  su un importo massimo di € 96.000 (anziché € 48.000);  è riconosciuta per le spese sostenute fino al 31.12.2018 (anziché 31.12.2017).

BONUS MOBILI ED ELETTRODOMESTICI Art. 3, comma 1, lett. b) È prorogata fino al 31.12.2018 la detrazione IRPEF del 50% prevista a favore dei soggetti che sostengono spese per l’acquisto di mobili / grandi elettrodomestici rientranti nella categoria A+ (A per i forni) finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di interventi di recupero del patrimonio edilizio, per il quale si fruisce della relativa detrazione. Per poter fruire della detrazione relativamente alle spese sostenute nel 2018 è necessario che i lavori di recupero edilizio siano iniziati a decorrere dall’1.1.2017. Come in passato la detrazione è fruibile in 10 quote annali e l’ammontare della spesa detraibile (massimo € 10.000) è computata indipendentemente dall’importo delle spese sostenute per i lavori di recupero del patrimonio edilizio.

PROROGA DEL SUPER AMMORTAMENTO E DELL’IPER AMMORTAMENTO ART.5 È prorogata la possibilità a favore delle imprese / lavoratori autonomi che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi dall’1.1.2018 al 31.12.2018 (30.6.2019 a condizione che entro il 31.12.2018 sia accettato il relativo ordine e siano pagati acconti in misura pari al 20% del costo di acquisizione), di incrementare il relativo costo di acquisizione del 30% (fino al 2017 la maggiorazione era pari al 40%) al solo fine di determinare le quote di ammortamento e i canoni di leasing. Sono esclusi dall’agevolazione in esame i veicoli a deducibilità limitata di cui all’art. 164, comma 1, lett. b), TUIR, i veicoli concessi in uso promiscuo ai dipendenti ex lett. b-bis) e quelli esclusivamente strumentali all’attività d’impresa e di uso pubblico di cui alla lett. a). Di fatto, quindi, l’esclusione dall’agevolazione riguarda l’intera categoria dei veicoli richiamati dal comma 1 del citato art. 164 (fino al 2017 l’esclusione era limitata ai veicoli di cui alle lett. b e b-bis). È prorogata la possibilità a favore delle imprese che effettuano investimenti in beni nuovi finalizzati a favorire processi di trasformazione tecnologica / digiContinua a pagina 16 • • • essere impresa • • • novembre 2017 • 15


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tale, ricompresi nell’Allegato A della Finanziaria 2017, entro il 31.12.2018 (31.12.2019 a condizione che entro il 31.12.2018 sia accettato il relativo ordine e siano pagati acconti in misura pari al 20% del costo di acquisizione), di incrementare il costo di acquisizione del 150%. Per i soggetti in esame che effettuano nel suddetto periodo investimenti in beni immateriali strumentali di cui all’Allegato B della Finanziaria 2017, il costo di acquisizione è aumentato del 40%.

CEDOLARE SECCA CANONI CONCORDATI - Art. 3, comma 6 Come noto, in caso di opzione per la cedolare secca, l’art. 9, comma 1, DL n. 47/2014 prevede, per il quadriennio 2014 - 2017, l’applicazione dell’aliquota ridotta del 10% per i contratti a canone concordato, ossia stipulati secondo le disposizioni di cui agli artt. 2, comma 3, e 8, Legge n. 431/98, relativi ad abitazioni ubicate nei Comuni di cui all’art. 1, comma 1, lett. a) e b), DL n. 551/88 e negli altri Comuni ad alta tensione abitativa individuati dal CIPE. Ora è disposto che detta aliquota ridotta del 10% è applicabile per gli anni dal 2014 al 2019.

FATTURAZIONE ELETTRONICA TRA SOGGETTI DIVERSI DALLE P.A. - Art. 77 Ai sensi del nuovo comma 3 dell’art. 1, D.Lgs. n. 127/2015, dall’1.1.2019 le cessioni di beni / prestazioni di servizi che intercorrono tra soggetti passivi residenti / stabiliti in Italia e le relative variazioni, devono emesse documentate esclusivamente da fatture elettroniche tramite il Sistema di Interscambio (SdI). Sono esclusi dal predetto obbligo i contribuenti minimi / forfetari. Il predetto obbligo è applicabile alle fatture emesse dall’1.7.2018 relativamente alle:  cessioni di benzina / gasolio destinati ad essere utilizzati come carburanti per motori;  prestazioni rese da soggetti subappaltori / subcontraenti della filiera delle imprese nel quadro di un contratto di appalto di lavori / servizi / forniture stipulato con una Pubblica Amministrazione con indicazione del relativo codice CUP / CIG. In caso di emissione della fattura con modalità diverse da quelle sopra descritte, la fattura si intende non emessa e sono applicabili le sanzioni di cui all’art. 6, D.Lgs. n. 471/97. Al fine di evitare la sanzione di cui al comma 8 del citato art. 6, l’acquirente / committente può regolarizzare la violazione inviando l’autofattura tramite il Sistema di Interscambio (SdI). Il Sistema di Interscambio (SdI) sarà utilizzato oltre che ai fini della trasmissione / ricezione delle fatture elettroniche relative a operazioni intercorrenti tra soggetti residenti / stabiliti in

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Italia anche per l’acquisizione dei dati fiscalmente rilevanti. Contestualmente dall’1.1.2019 è abrogato lo spesometro di cui all’art. 21, DL n. 78/2010.

SOSPENSIONE MOD. F24 - Art. 83 Con l’aggiunta del comma 49-ter all’art. 37, DL n. 223/2006 è previsto che l’Agenzia delle Entrate può sospendere, fino a 30 giorni, l’esecuzione dei modd. F24 relativi a compensazioni che presentano profili di rischio. È inoltre previsto che:  se il credito risulta correttamente utilizzato, ovvero decorsi 30 giorni dalla data di presentazione del mod. F24, il pagamento è eseguito e le relative compensazioni / versamenti sono considerati effettuati alla data della loro effettuazione;  diversamente, il mod. F24 non è eseguito e le compensazioni / versamenti si considerano non effettuati. Dalla Relazione accompagnatoria al ddl in esame è possibile desumere che, a titolo esemplificativo, saranno oggetto di verifica da parte dell’Agenzia delle Entrate le seguenti fattispecie:  l’utilizzo del credito in compensazione da parte di un soggetto diverso dal titolare dello stesso;  la compensazione di crediti che, in base a quanto indicato nel mod. F24, sono riferiti ad anni molto anteriori rispetto all’anno in cui è stata effettuata l’operazione; • i crediti utilizzati in compensazione ai fini del pagamento di debiti iscritti a ruolo. Con Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate sono stabiliti i criteri e le modalità di attuazione della presente disposizione.

RIVALUTAZIONE TERRENI E PARTECIPAZIONI - Art. 87 È riproposta, per effetto della modifica dell’art. 2, comma 2, DL n. 282/2002, la possibilità di rideterminare il costo d’acquisto di:  terreni edificabili e agricoli posseduti a titolo di proprietà, usufrutto, superficie ed enfiteusi;  partecipazioni non quotate in mercati regolamentati, possedute a titolo di proprietà / usufrutto; alla data dell’1.1.2018, non in regime d’impresa, da parte di persone fisiche, società semplici e associazioni professionali, nonché di enti non commerciali. È fissato al 30.6.2018 il termine entro il quale provvedere:  alla redazione ed all’asseverazione della perizia di stima;  al versamento dell’imposta sostitutiva, pari all’8%. Continua a pagina 17 • • •


notiziario tecnico • • • Segue da pagina 16

DIFFERIMENTO IRI - Art. 91

TASSAZIONE CAPITAL GAINS E DIVIDENDI - Art. 88

È previsto il differimento al 2018 dell’applicazione dell’Imposta sul reddito d’impresa (IRI).

Con la modifica dell’art. 5, comma 2, D.Lgs. n. 461/97 è previsto che le plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni sia qualificate che non qualificate (in precedenza solo non qualificate) sono soggette ad imposta sostitutiva del 26%. Viene inoltre eliminata, con la modifica del comma 3 del citato art. 5, la previsione che richiedeva la separata indicazione in dichiarazione dei redditi delle plusvalenze / minusvalenze derivanti da partecipazioni qualificate / non qualificate. Analogamente sono modificati gli artt. 6 e 7, D.Lgs. n. 461/97 in materia di tassazione nel regime del risparmio amministrato / gestito.

Consulenza del lavoro

Con l’abrogazione del comma 3 e la modifica del comma 5 dell’art. 68, TUIR le plusvalenze derivanti da partecipazioni sia qualificate che non qualificate (in precedenza solo non qualificate) sono “sommate” alle relative minusvalenze. Di conseguenza è possibile compensare le plusvalenze / minusvalenze derivanti da partecipazioni qualificate con quelle da partecipazioni non qualificate. Con la modifica dell’art. 27, comma 1, DPR n. 600/73 è previsto che per i dividendi collegati a partecipazioni qualificate è applicabile la ritenuta del 26% da parte del soggetto IRES erogatore degli stessi. La ritenuta è altresì applicabile agli utili derivanti da contratti di associazione in partecipazione indipendentemente dal valore dell’apporto, ossia sia a contratti “non qualificati” che “qualificati”. Alle remunerazioni corrisposte a persone fisiche residenti relative a contratti di associazione in partecipazione in cui l’associante è non residente, è operata una ritenuta del 26% nel caso in cui gli stessi siano “qualificati” / “non qualificati” (in precedenza solamente non qualificati). In presenza di un associante in contabilità semplificata, in base al nuovo comma 2 del citato art. 47, gli utili concorrono a formare il reddito dell’associato nella misura del 58,14% nel caso in cui l’apporto è superiore al 25% della somma delle rimanenze finali di cui agli artt. 92 e 93, TUIR e del costo residuo dei beni ammortizzabili di cui all’art. 110, TUIR. Le nuove disposizioni sopra accennate sono applicabili ai redditi di capitale percepiti a partire dall’1.1.2018 e ai redditi diversi realizzati a decorrere dall’1.1.2019. Alle distribuzioni di utili derivanti da partecipazioni qualificate in società / enti soggetti IRES formatesi con utili prodotti fino all’esercizio in corso al 31.12.2017, deliberate dal 2018 al 2022, sono applicabili le regole di cui al DM 26.5.2017, ossia la parziale tassazione degli stessi in base alle percentuali fissate dal citato Decreto.

• a cura di Susi Silvani Infortuni: denuncia degli infortuni anche di un giorno a fini statistici Si ricorda che dal 12 ottobre u.s. è entrato definitivamente in vigore l’obbligo a carico del datore di lavoro di comunicazione all’INAIL degli infortuni sul lavoro che comportano l’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento . Si tratta di una comunicazione a fini statistici e informativi, in attuazione a quanto previsto dalla Legge n. 19 del 27 febbraio 2017 di conversione del D.L. n. 244/2016 (c.d. Milleproroghe), comunicazione da inviare in via telematica entro 48 ore dalla ricezione del certificato medico, mediante il nuovo servizio telematico istituito dall’Istituto

Sgravio contributivo per l’adozione di misure di conciliazione tempi di vita e lavoro Il Ministero del Lavoro ha comunicato sul proprio sito istituzionale la disponibilità, a far data dal 17 ottobre u.s., del servizio per effettuare il deposito telematico dei contratti sottoscritti dalle aziende tra il 1° gennaio 2017 e il 31 agosto 2018 contenenti misure di conciliazione dei tempi di vita e lavoro per i propri dipendenti. Si ricorda, infatti, che con il Decreto Interministeriale 12 settembre 2017, è stata introdotta in via sperimentale, per il biennio 2017-2018, un’agevolazione contributiva per i datori di lavoro privati che adottino, sulla base di contratti collettivi a livello aziendale, misure di conciliazione tra vita professionale e vita privata per i propri dipendenti, che siano innovative e migliorative rispetto a quanto già previsto dai CCNL di riferimento o dalle disposizioni normative vigenti. Il deposito telematico del contratto aziendale è un adempimento obbligatorio, anche qualora si tratti del recepimento di un contratto territoriale di secondo livello. La misura del beneficio verrà quantificata a cura dell’INPS in funzione dell’importo complessivo delle Continua a pagina 18 • • • essere impresa • • • novembre 2017 • 17


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risorse finanziarie disponibili per ciascun anno e altresì in base al numero dei datori d lavoro aventi diritto e della relativa forza aziendale media. In ogni caso, per il singolo datore di lavoro, l’ammontare del beneficio non potrà eccedere l’importo corrispondente al 5% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali dichiarata dal datore nel corso dell’anno civile precedente la domanda di fruizione. Ai fini dell’ammissione al beneficio, le misure di conciliazione dovranno essere individuate, in numero minimo di due, nell’ambito delle seguenti aree di intervento: area genitorialità, area flessibilità organizzativa, area welfare aziendale e almeno una misura dovrà rientrare nelle prime due tra le aree indicate.

accessorio, che ha comportato la conseguente impossibilità per i datori di lavoro di acquistare voucher per le relative prestazioni. Si precisa infatti che erano pervenuti all’INPS versamenti da parte dei datori di lavoro per l’acquisto dei buoni lavoro anche successivamente alla suddetta data e che già l’Istituto aveva anticipato l’impossibilità di utilizzo degli stessi, garantendo che sarebbero stati rimborsati. Ora viene precisato che i committenti interessati al rimborso potranno inoltrare la domanda alla competente sede territoriale INPS, utilizzando l’apposito modello fornito dall’Istituto e allegando la documentazione richiesta. Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi al nostri Uffici.

Credito

Assunzione giovani: esonero contributivo per assunzioni studenti con alternanza scuolalavoro o apprendistato duale

• a cura di Collabora

Si premette che la “Legge di Bilancio 2017” (L. n. 232/2016) all’art.1, commi 308-310, ha introdotto un esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, imprenditori e non,che assumono, entro sei mesi dall’acquisizione del titolo di studio, a tempo indeterminato (otrasformano il rapporto di lavoro) tra il 1° gennaio 2017 e il 31 dicembre 2018, studenti che hanno svolto presso il medesimo datore di lavoro:  attività di alternanza scuola-lavoro,  periodi di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore, il certificato di specializzazione tecnica superiore (apprendistato 1° livello) o periodi di apprendistato in alta formazione (apprendistato 3° livello). Con la Circolare n. 109/2017 l’INPS ha fornito le istruzioni operative. L’agevolazione è pari al totale dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL, nel limite massimo di 3.250 euro annui e la durata del beneficio è pari a 36 mesi a partire dalla data di assunzione o trasformazione del rapporto, nel limite delle risorse appositamente stanziate dalla Legge di Bilancio 2017.

Buone notizie per le piccole imprese italiane che puntano sull’innovazione tecnologica e che vogliono modernizzare i processi produttivi aziendali. Il Ministero dello Sviluppo economico ha confermato, infatti, i voucher per la digitalizzazione con uno stanziamento di 100 milioni di euro, che serviranno a coprire il 50% degli investimenti fatti dalle aziende. Una misura agevolativa per le PMI, che prevede la concessione di un “voucher”, di importo non superiore a 10 mila euro, finalizzato all’adozione di interventi di digitalizzazione dei processi aziendali e di ammodernamento tecnologico.Dal 30 gennaio 2018 sarà quindi possibile presentare le richieste, il voucher è utilizzabile per l’acquisto di software, hardware e/o servizi specialistici che consentano di:

INPS : Rimborso voucher acquistati dopo il 17 marzo 2017 Si informa che l’INPS, con Messaggio del 07/11/2017, ha fornito istruzioni in merito alle modalità di rimborso degli importi versati per l’acquisto dei buoni lavoro da parte di committenti dopo il 17 marzo 2017, data di abrogazione della disciplina del lavoro

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Innovazione, confermati i voucher per le piccole imprese

 migliorare l’efficienza aziendale;  modernizzare l’organizzazione del lavoro, mediante l’utilizzo di strumenti tecnologici e forme di flessibilità del lavoro, tra cui il telelavoro;  sviluppare soluzioni di e-commerce;  fruire della connettività a banda larga e ultralarga o del collegamento alla rete internet mediante la tecnologia satellitare;  realizzare interventi di formazione qualificata del personale nel campo ICT. Gli acquisti devono essere effettuati successivamente alla prenotazione del voucher. Ciascuna impresa può beneficiare di un unico voucher di importo non superiore a 10 mila euro, nella misura massima del 50% del totale delle spese amContinua a pagina 19 • • •


notiziario tecnico • • • Segue da pagina 18

missibili. Le domande potranno essere presentate dalle imprese, esclusivamente tramite la procedura informatica che sarà resa disponibile, a partire dalle ore 10.00 del 30 gennaio 2018 e fino alle ore 17.00 del 9 febbraio 2018. Già dal 15 gennaio 2018 sarà possibile accedere alla procedura informatica e compilare la domanda. Per l’accesso è richiesto il possesso della Carta nazionale dei servizi e di una casella di posta elettronica certificata (PEC) attiva e la sua registrazione nel Registro delle imprese. Entro 30 giorni dalla chiusura dello sportello il Ministero adotterà un provvedimento cumulativo di prenotazione del Voucher, su base regionale (€. 8.018.024,20 per l’Emilia Romagna) contenente l’indicazione delle imprese ammesse e dell’importo dell’agevolazione prenotata. Nel caso, molto probabile, in cui l’importo complessivo dei Voucher concedibili sia superiore all’ammontare delle risorse disponibili (100 milioni di euro), il Ministero procede al riparto delle risorse in proporzione al fabbisogno. Tutte le imprese ammesse alle agevolazioni concorrono al riparto, senza alcuna priorità connessa al momento della presentazione della domanda. Ai fini dell’assegnazione del Voucher, l’impresa deve presentare, entro 30 giorni dalla data di ultimazione delle spese, sempre tramite l’apposita procedura informatica, la richiesta di erogazione, allegando i titoli di spesa. Dopo aver effettuato le verifiche istruttorie previste, il Ministero determina l’importo del Voucher da erogare in relazione ai titoli di spesa risultati ammissibili.

Opportunità per promuovere l’azienda

Guida Orientativa Comparto Casa Anche nel 2018 verrà realizzata la Guida Orientativa per le prestazioni del comparto casa, il tariffario di riferimento sulle prestazioni per le imprese del settore e gli utenti. La capillare diffusione e la qualità della pubblicazione ne fanno uno strumento prezioso anche per promuovere la propria azienda attraverso un’inserzione pubblicitaria all’interno della guida. Un’opportunità per farsi conoscere da tutti i fruitori dell’opuscolo. Gli imprenditori interessati all’acquisto di uno spazio possono contattare l’agenzia Deviprom al numero 0543 34061.

Per ogni chiarimento potete contattare l’Ufficio Credito (Mauro Collina tel. 0543 452873) oppure consultare il sito del Ministero dello Sviluppo Economico: http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/ it/incentivi/impresa/voucher-digitalizzazione

PIANI E OFFERTE ASSICURATIVE IN CONVENZIONE PER GLI ASSOCIATI ANAP GRUPPO TERRITORIALE DI FORLÌ L’Agenzia di Generali Italia di Forlì con la stipula di questa Convenzione è in grado di offrire una serie di piani e offerte assicurative a condizioni agevolate riservate agli associati ANAP, riguardanti la persona e l’ambito familiare. Vi presentiamo le garanzie offerte: - protezione della famiglia e dell’abitazione del socio - rischi della circolazione - rischi professionali - tutela della salute. La nostra Agenzia è il punto di riferimento per offrire soluzioni dedicate a: - previdenza integrativa e complementare - prodotti assicurativi a contenuto finanziario - prodotti per il risparmio. Vieni a trovarci. Scoprirai che investire in serenità è molto più semplice di quello che immagini.

Agenzia Generale di Forlì Via A. Manzoni, 2 Tel. 0543 27 700 www.agenzie.generali.it/forli • email agenzia.forli.it@generali.com essere impresa • • • novembre 2017 • 19


movimenti anap Maestri d’Opera e del Lavoro

Un premio alla passione per l’artigianato anni, ha fatto sentire i suoi effetti. Fare impresa significa partecipare allo sviluppo e alla crescita della collettività. Per questo, vedere premiati imprenditori che hanno fatto la storia dell’economia locale è un ulteriore motivo di soddisfazione. Grazie a ciascuno di voi, per l’impegno e la dedizione profusi, quello di oggi è un riconoscimento al vostro merito e uno sprone alle nuove generazioni a imitare l’esempio di chi li ha preceduti.”

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abato 11 novembre nella sede di Confartigianato Cesena, i gruppi territoriali Anap della provincia di Forlì-Cesena hanno organizzato la cerimonia di premiazione dei Maestri d’Opera e del Lavoro, un riconoscimento per coloro che si sono contraddistinti nella propria attività. Un premio al merito, alla professionalità e alla passione. Come spiegato dal presidente di Confartigianato Forlì, Luca Morigi (nella foto), nel saluto introduttivo “l’artigianato e la piccola impresa sono il cuore del sistema produttivo del Paese. Incarnano i valori più profondi del lavoro, l’operosità che fa agire con pazienza e dà il giusto valore a ogni fase della produzione, così che ogni manufatto, ogni oggetto risponda alle necessità, ai bisogni e ai desideri di ogni cliente. Confartigianato è orgogliosa di rappresentare dal 1946 queste persone, sin dalle prime fasi della ricostruzione postbellica, quando erano proprio gli artigiani a essere in prima linea per dare stabilità e rendere grande il Paese. Un passato importante e un presente che continua a essere una sfida appassionante, per contrastare la crisi che, in questi ultimi dieci

Sono stati premiati Alberto Agnoletti di Civitella, Quinto Biondi di Castrocaro; di Forlì Amelio Chiodino, Idelba Fabbri, Stelio Fabbri, Marcello Giardini, Ivo Gunelli, Marzio Liverani e Claudio Zani; Pier Nicola Fagnoli di Dovadola; Gilberto Fornasari di Bertinoro, Bruno Frassineti di Galeata; Pierluigi Gentilini e Patrizio Valbonesi di Tredozio; Michele Margheritini e Giuseppe Pini di Santa Sofia; Giovanni Penaforte e Adelmo Pezzi di Modigliana.

Pronunciamento della Consulta

Rivalutazione parziale degli assegni, bocciati i ricorsi La Ragion di Stato e cioè l’esigenza finanziaria, ha dunque prevalso sui diritti dei pensionati, che dovranno accontentarsi del bonus Poletti. La Corte costituzionale ha bocciato i ricorsi contro il decreto con cui nel maggio 2015 il governo Renzi concesse una restituzione solo parziale di quanto perso a causa della mancata rivalutazione degli assegni pensionistici, decisa nel 2011 dall’allora Governo e dichiarata incostituzionale dalla stessa Consulta. Secondo la Corte “la nuova e temporanea discipli20 • novembre 2017 • • • essere impresa

na prevista dal decreto legge n. 65 del 2015 realizza un bilanciamento non irragionevole tra i diritti dei pensionati e le esigenze della finanza pubblica”. Per correre ai ripari senza esborsi eccessivi per le casse pubbliche, l’esecutivo guidato da Renzi aveva deciso che non tutti i pensionati danneggiati dal blocco delle perequazioni per biennio 2012-2013 sarebbero stati compensati per il potere d’acquisto perso, nonostante la Consulta avesse sancito Continua a pagina 21 • • •


anap movimenti Una opportunità per gli imprenditori

Il nuovo Welfare

I

l 9 e 10 novembre, il Sistema Confartigianato si è dato appuntamento a Milano per presentare il progetto Nuovo Welfare, il pacchetto di iniziative pensato per dare una risposta ai bisogni della società e in accordo con le recenti norme sul sociale e sul welfare di comunità. Una sfida che Confartigianato è pronta a giocare mettendo in campo le proprie, storiche, esperienze nel sociale. Per il presidente di Confartigianato nazionale Giorgio Merletti (nella foto) quello presentato è un nuovo welfare, capace di cogliere le opportunità date dal nuovo impianto normativo sui patronati, “confermiamo la nostra esperienza per le nostre imprese per metterla a disposizione di tutta la società. Vogliamo essere ancora di più attori sociali del Paese, sul territorio, per le imprese, le famiglie e per le comunità. Vogliamo fare welfare in un modo semplicissimo: facendo politica nel senso più nobile • • • Segue da pagina 20

Rivalutazione parziale degli assegni, bocciati i ricorsi che il loro “diritto, costituzionalmente fondato”, a una “prestazione previdenziale adeguata” era stato “irragionevolmente sacrificato nel nome di esigenze finanziarie non illustrate in dettaglio”. Il bonus consisteva infatti in rimborsi parziali e graduali (tra i 278 e i 750 euro) solo per i pensionati con assegni fino a 6 volte il minimo Inps. Il rimborso previsto è stato del 100% per gli assegni fino a 1.500 euro, del 40% tra 3 e 4 volte il minimo, del 20% tra il 4 e il 5 e del 10% tra 5 e 6 volte. Nessuna compensazione era prevista oltre questo tetto. La misura è costata allo Stato poco meno di 3 miliardi di euro, contro i 30 miliardi stimati nelle relazioni tecniche che accompagnavano il decreto e il disegno di legge di conversione come costo della rivalutazione integrale di tutti i trattamenti. Sono circa 6 milioni i pensionati colpiti dal provvedimento.

del termine, risolvendo i problemi della collettività”, ha spiegato il presidente. A Milano, Confartigianato ha dato vita a una due giorni di lavoro, di presentazione delle esperienze dell’Anap, del Patronato Inapa e dell’ANCoS, ma anche, e soprattutto, di confronto con le istituzioni sulle opportunità del nuovo progetto. “Credo che lo Stato debba costruire un contesto favorevole e positivo all’iniziativa privata - ha spiegato il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti - Il Governo ha cercato di farlo con una legge che favorisce il welfare aziendale sgravandolo del peso fiscale. Credo, però, sia necessario fare di più. Bisogna fare integrazione tra i servizi essenziali che lo Stato deve continuare a garantire e quello, invece, che possono fare imprese e associazioni come Confartigianato per migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei loro associati. Il punto è l’integrazione di queste realtà e la disponibilità a essere parte di un progetto più ampio che coinvolge più soggetti. È di fondamentale importanza che un’Organizzazione come Confartigianato abbia deciso di investire tanto su questo versante, a fare un’analisi della realtà e a fare delle proposte concrete, innovative e moderne” ha concluso il Ministro. Il progetto di Confartigianato propone un’ampia gamma di strumenti per il welfare territoriale, per soddisfare i bisogni di imprenditori e cittadini, ma anche delle fasce più bisognose. “Confartigianato ha presentato alla politica e alle istituzioni economiche e finanziarie quello che un’organizzazione degli interessi moderna e radicata sul territorio può fare per contrastare la desertificazione dei territori - ha spiegato Mario Vadrucci, direttore generale del Patronato INAPA Confartigianato - Noi abbiamo la necessità di riappropriarci delle politiche di comunità e tornare a essere importanti attori sociali di questo Paese. Il welfare è una di quelle attività che va in questa direzione”. A oggi, le esperienze del Patronato e dell’ANAP, di San.Arti e degli enti bilaterali rappresentano un patrimonio culturale da cui partire per un Nuovo welfare capace di abbracciare i bisogni della società moderna. essere impresa • • • novembre 2017 • 21


associazione

SPORTELLO COLF E BADANTI Un supporto alle famiglie Lo sportello colf e badanti di Confartigianato Forlì nasce per offrire una consulenza qualificata sulla gestione del rapporto di lavoro di colf, badanti, assistenti familiari e baby sitter. I servizi offerti attengono a ogni fase del rapporto di lavoro, offrendo garanzie sia al datore di lavoro, sia al lavoratore domestico, nel rispetto del Contratto Collettivo di Lavoro di riferimento.

Tra i servizi offerti ➜ definizione del contratto nel rispetto del CCNL del lavoro domestico ➜ elaborazione dei prospetti paga mensili, calcolo della tredicesima ed elaborazione del modello CUD ➜ calcolo dei contributi previdenziali e compilazione della modulistica per il versamento all’INPS ➜ conteggio di ferie, malattia, maternità, infortunio ➜ calcolo di TFR e liquidazione ➜ compilazione dei documenti necessari per accedere alle agevolazioni fiscali previste per il datore di lavoro Per richiedere un preventivo gratuito e una consulenza personalizzata è possibile rivolgersi al Caaf di Confartigianato Forlì, in viale Oriani 1 a Forlì, allo 0543 452811. Trasparenza, professionalità, attenzione alle esigenze del datore di lavoro e a quelle del lavoratore sono i punti di forza del servizio. 22 • novembre 2017 • • • essere impresa


donne impresa movimenti Divario di genere, l’Italia crolla nella classifica

Rispetto agli uomini livelli salariali sempre più bassi

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ttantaduesima su centaquarantaquattro Paesi, surclassata dal Burundi, dalla Mongolia e dall’Uganda. Il triste primato dell’Italia non solo fa riflettere, ma aggrava una situazione che è critica in tutti gli stati dell’Unione europea, dove si stima che le donne lavorino gratis per due mesi all’anno, avendo uno stipendio mediamente più basso del 20% rispetto ai colleghi uomini. La classifica del World Economic Forum non lascia molti dubbi, nel nostro Paese, c’è un abisso fra i sessi nelle quattro aree oggetto del monitoraggio: economia, politica, salute e formazione. Gli uomini continuano a dominare il mondo del lavoro, con una presenza preponderante nelle posizioni più prestigiose e meglio retribuite e il gap aumenta soprattutto in alcuni settori. Se, in generale, in Europa, solo il 6% delle donne siede sulla poltrona dell’amministratore delegato, in Italia il dato medio della presenza femminile in ruoli dirigenziali si attesta a poco più del 3%, percentuale che scende a meno del 2% in ambiti tecnici e nel manifatturiero. Le donne sono pagate meno dei loro omologhi maschili anche quando svolgono lo stesso lavoro o un lavoro di pari grado. Oltre alla cosiddetta discriminazione diretta, il trattamento svantaggioso di cui le donne sono il principale bersaglio, esistono pratiche o politiche che, sebbene non concepite con l’intento di discriminare, finiscono per generare differenze salariali di genere. La legislazione vieta questi comportamenti, che si rinvengono però ancora oggi in determinati ambienti di lavoro. Per fare un esempio, come messo in luce da un recente studio di Mediobanca, nelle 2.394 posizioni di consiglieri d’amministrazione, direttori generali e sindaci delle società italiane quotate in Borsa, le donne occupano il 31% delle cariche, ma con evidenti squilibri. La posizione di amministratore delegato è ricoperta nell’88,8% dei casi da uomini e nell’11,2% da donne; alla presidenza il 90,2% sono uomini. E il gender gap cresce riguardo alle remunerazioni: il consigliere delegato incassa 899 mila euro, mentre una Ceo non supera i 439 mila euro. Tra consiglieri, per l’uomo c’è un compenso da 82 mila euro, per una donna di non più di 60mila. Il gender gap è una realtà in tutto il mondo e continua a crescere. L’anno scorso si stimava sarebbero serviti 83 anni per

colmarlo, ora le previsioni parlano di oltre un secolo. Si tratta della media tra i 61 anni dell’Europa occidentale e i 168 anni nel Nord America. Se si colmasse la parità di genere il Pil del mondo aumenterebbe di 5,3 miliardi di dollari. Sui 144 paesi presi in esame, l’Islanda si conferma al primo posto. Nella top ten, oltre ai noti Paesi scandinavi, da anni ai vertici della classifica, sono presenti anche il Nicaragua e la Slovenia, mentre gli Usa calano al 49esimo posto. Cina, India e Giappone sono tutte oltre quota 100, rispettivamente al 100, 108 e 114 posto. Solo l’Islanda ha colmato il divario per più del 70% in ambito politico e anche l’Europa occidentale resta all’avanguardia (25% in media). L’Italia tuttavia si discosta dalla media, scivolando in fondo, dietro alla Grecia e davanti solo a Cipro e Malta.

La serata con Giada Sundas

La maternità, istruzioni per l’uso

Lo scorso 4 ottobre Confartigianato ha ospitato l’incontro con l’autrice Giada Sundas (nella foto con Patrizia Carpi), per presentare il suo libro “Le mamme ribelli non hanno paura”. L’appuntamento, partecipato anche dalle numerose seguaci della giovane, molto attiva sui social, è stata l’occasione per affrontare con leggerezza il tema della maternità, per far sapere a ogni madre, che sta domandandosi se sta sbagliando, che è normale porsi questo e altri interrogativi. La frustrazione, il senso di colpa e il nervosismo fanno parte del percorso. Toccante il momento in cui ha spiegato di dover molto alla sua bimba di due anni, una guida per una madre in crescita. essere impresa • • • novembre 2017 • 23


movimenti giovani imprenditori La convention dei Giovani Imprenditori

Competenze per competere

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ue giorni di lavoro e di formazione professionale per affrontare al meglio le sfide del futuro. I Giovani Imprenditori di Confartigianato si sono dati appuntamento a Cortina d’Ampezzo, il 4 e 5 novembre, per il meeting formativo del movimento. Un appuntamento al quale non poteva mancare una nutrita delegazione forlivese (nella foto). “Competenze per competere”, questo il nome della due giorni, è stato un’occasione per incontrarsi e confrontarsi, per pianificare gli obiettivi del Movimento e per conoscere i segreti del marketing aziendale e del posizionamento strategico del marchio. “L’obiettivo specifico è parlare di brand positioning. L’obiettivo generale, invece, è quello di aumentare le

competenze dei nostri Giovani Imprenditori - ha spiegato Damiano Pietri, Presidente del movimento - Come Confartigianato vogliamo affiancare gli imprenditori, portandoli ad un livello superiore di conoscenze e di competenze imprenditoriali. Oggi, capiremo come differenziare al meglio i nostri marchi aziendali rispetto a quelli della concorrenza”. Un viaggio nel cuore del marketing e del posizionamento strategico del brand aziendale, che 200 rappresentanti dei Giovani di tutta Italia, fra cui anche una rappresentanza forlivese, hanno fatto con il guru italiano del settore, Marco De Veglia, che in due giorni di lavoro ha svelato i segreti e le opportunità del posizionamento del brand, “una strategia fondamentale per fare marketing. Senza brand positioning, o meglio, senza una strategia che ti permetta di capire come mettere il tuo marchio nella testa del potenziale cliente, qualsiasi azione di marketing è inefficace - ha chiarito Marco De Veglia, esperto di marketing e formatore - Una piccola impresa non può permettersi di spendere soldi in una marketing che non porti risultati. Per questa ragione, sono convinto Continua a pagina 25 • • •

Digital Innovation Hub

In Romagna la nuova realtà di Confartigianato Confartigianato ha attivato una rete di Digital Innovation Hub, uno dei quali ha sede a Cesena ed è frutto della collaborazione fra le realtà romagnole. L’obiettivo è quello di supportare la trasformazione digitale delle imprese, con la partnership di centri di ricerca, università, parchi scientifici, consulenti e fornitori di tecnologie. Attraverso la diffusione delle tecnologie digitali, con la divulgazione di materiale formativo e informativo e con la realizzazione di momenti formativi, l’Hub vuole offrire un valido supporto agli associati. Il primo evento è in calendario per mercoledì 6 dicembre; “da industria 4.0 a impresa 4.0: secondo atto della rivoluzione digitale” è il seminario che Confartigianato Cesena - Forlì - Ravenna - Rimini organizzano alle ore 17.30, presso la sede Confartigianato di Ravenna, Viale Berlinguer, 8. I relatori presenti all’incontro vogliono chiarire ai partecipanti come “impresa 4.0” sia una vera rivoluzione 24 • novembre 2017 • • • essere impresa

che può offrire alle imprese innumerevoli opportunità. Per affrontarla nel modo migliore è però necessario comprendere che ci sono dei rischi che vanno opportunamente valutati; per fare questo occorre aumentare il livello di consapevolezza delle sfide che questa rivoluzione digitale impone. Lo scopo dell’approfondimento è guidare e accompagnare le imprese in questa imprescindibile trasformazione digitale. Durante il seminario sarà inoltre presentato il nuovo servizio “DIH Romagna: la risposta operativa di Confartigianato” creato per aumentare il livello di consapevolezza sulle sfide imposte dalla digitalizzazione. Dare mentoring alle aziende, mettere a fattore comune le eccellenze già presenti sul territorio, indirizzando le imprese verso partner che possono aiutarle durante il percorso di trasformazione digitale per dare vita a sinergie concrete, sono alcune delle finalità per cui la realtà sta nascendo.


giovani imprenditori movimenti Le opportunità del marketing

Conoscere per gestire al meglio le risorse

L

a domanda corretta da porsi è come voglio che sia percepita la mia azienda e quale tipo di messaggio voglio trasmettere. Scegliere i contenuti più efficaci per non danneggiare la propria credibilità e per evitare di innescare possibili polemiche con parte della propria rete di contatti. La capacità di generare conversazioni su prodotti o servizi offerti dall’impresa è un fattore chiave per aumentare le vendite e, per questo motivo, investire nel miglioramento della propria presenza sul web può fare la differenza. Creare entusiasmo o comunque essere in grado di solleticare l’attenzione di un pubblico realmente interessato al nostro prodotto, significa affermare il proprio marchio anche attraverso il passaparo-

la, individuando opinion leader che, con autorevolezza, sappiano stimolare il confronto. La brand advocacy, la forza del passaparola generato dagli ambasciatori del brand, renderebbe cinque volte un investimento pubblicitario, come influenza su consumatori nuovi o già fidelizzati. Che lo scopo sia aumentare il senso di appartenenza, coinvolgere nuovi potenziali clienti o incrementare le visite qualificate è sempre indispensabile tener presente che la definizione della strategia di marketing è il primo passo. La branding experience richiede un racconto e una condivisione nel web con i giusti strumenti. La convention di Cortina è stata l’occasione per fare chiarezza assieme a un professionista quale Marco De Veglia.

• • • Segue da pagina 24

Competenze per competere che il brand positioning sia fondamentale proprio per le aziende più piccole, quelle che hanno meno risorse da investire”. Individuare le caratteristiche vincenti della propria azienda e dei prodotti presentati sul mercato, comprendere le differenze con i competitor e investire continuamente, giorno dopo giorno, in questa direzione. Sono questi i punti principali della strategia chiave del marketing aziendale, alla portata di una piccola impresa italiana e capace di offrire i primi risultati in breve tempo. L’appuntamento ha anche offerto l’opportunità di comprendere i cambiamenti in atto nel mondo, grazie all’intervento del professor Giulio Sapelli, che ha aperto i lavori della due giorni ampezzana con una lectio magistralis sugli scenari economici e geopolitici internazionali, dalle tensioni di alcune regioni del mondo alle relazioni tra l’Occidente, l’Oriente e il mondo arabo.

L’economista, recentemente ha espresso la propria contrarietà sul Piano del Lavoro del Ministero del Lavoro “non si è mai visto al mondo fare ‘sconti’ per creare posti di lavoro. Inquina le relazioni sindacali e le politiche del lavoro, gli imprenditori assumono se ne hanno bisogno e se intravedono politiche di crescita, non se si propongono sconti per le assunzioni. Serve un piano industriale che nel nostro Paese manca da anni. Così non si ha rispetto del ruolo dell’imprenditore, che crea lavoro e non lo fa per accettare mance. E non si ha rispetto neanche per i lavoratori. Il governo, invece di detassare la manodopera, dovrebbe attuare altri sgravi fiscali per gli imprenditori come il taglio dell’Irap e delle tasse sugli investimenti.”

essere impresa • • • novembre 2017 • 25


categorie e mercato Continua il confronto col Governo

Obiettivo è il contrasto della concorrenza sleale Con la conversione in legge n. 96 del 21/6/2017 della cd. “Manovrina fiscale” (decreto legge n. 50 del 24 aprile 2017), grazie al lavoro svolto dal Governo, sono stati approvati alcuni importanti emendamenti per la categoria dell’autotrasporto, così come da impegni assunti dai rappresentanti del Ministero durante l’incontro con le associazioni locali del coordinamento Unatras. Tuttavia, alcuni provvedimenti richiesti e ritenuti necessari per la competitività delle imprese e la leale concorrenza nel settore, sono rimasti esclusi a causa di veti posti da altre amministrazioni. È bene evidenziare che, seppur contenute nel “pacchetto autotrasporto” concordato con il Ministero dei Trasporti, non sono ancora state approvate due norme fondamentali: la previsione di un’esplicita sanzione per la violazione del divieto di effettuare il riposo regolare settimanale in cabina e l’estensione della disciplina normativa sul distacco transnazionale (d.lgs. 136/2016), oltre che alle operazioni di cabotaggio anche alle ipotesi di trasporti internazionali. Una situazione che è resa ancora più complessa dalle altre questioni oggetto della vertenza autotrasporto. Nonostante siano decorsi due anni dalla stipula dell’accordo del 5 novembre 2015, si segnala la mancata emanazione dei provvedimenti attuativi relativi alla decontribuzione per l’anno 2016 “in regime de minimis” degli autisti impegnati in trasporti internazionali per almeno 100 giorni e agli incentivi all’intermodalità “Marebonus” e “Ferrobonus”. Resta inoltre irrisolta l’annosa problematica relativa alle inefficienze degli uffici delle motorizzazioni civili, i cui organici non sono sufficienti per garantire l’espletamento delle procedure minime necessarie per esercitare l’attività di autotrasportatore. Confartigianato Trasporti resta in attesa di conoscere lo stato di avanzamento dello studio del progetto di riforma che il Ministero intende promuovere, inerente all’esternalizzazione dei processi di revisione dei mezzi pesanti agli operatori privati, così come già avviene per i veicoli leggeri. Così come rimangono aperte le tematiche relative alla ricerca di soluzioni efficaci sul rispetto dei tempi di pagamento e sull’individuazione pubblica di un costo/ valore di riferimento per i servizi di trasporto, per cui Unatras proporrà idee precise di regolamentazione. Confartigianato inoltre vigila sul riparto delle risorse economiche strutturali stanziate per l’anno 2018, per la voce relativa alle deduzioni 26 • novembre 2017 • • • essere impresa

forfetarie delle spese non documentate. Pur riconoscendo l’impegno e la capacità messe in campo per reperire i fondi aggiuntivi necessari alla piena fruizione della misura per il 2017, c’è grande preoccupazione per l’incapienza dei fondi sul capitolo dedicato e si ritiene quanto mai necessario avviare da subito un confronto per trovare le adeguate soluzioni al problema. Da chiarire l’annosa vicenda dell’Azione Risarcitoria Collettiva nei confronti delle case costruttrici di autocarri, sulla quale al momento l’unica novità rilevante è l’inclusione del marchio Scania. Confartigianato ha scelto di assistere le imprese in questa iniziativa, per limitare le spese e massimizzare i benefici di un’azione congiunta.

Quote Albo Autotrasporto Le imprese iscritte all’albo alla data del 31 dicembre 2017, debbono corrispondere per l’anno 2018 al Comitato centrale per l’albo nazionale delle persone fisiche e giuridiche che esercitano l’autotrasporto di cose per conto di terzi. Il Comitato Centrale dell’Albo ha emesso la delibera 7/2017, dove sono state indicate le quote che le imprese iscritte all’Albo degli autotrasportatori, per l’anno prossimo. Tutto è rimasto invariato rispetto all’anno precedente, salvo la sospensione per i comuni terremotati e in sintesi, è stabilito il pagamento deve avvenire soltanto attraverso il sistema di pagamento telematico operativo sul sito istituzionale alboautotrasporto.it entro il 31 dicembre 2017. Qualora il versamento non venga effettuato entro il termine succitato, l’iscrizione all’Albo sarà sospesa con la procedura prevista dall’art. 19, punto 3, della legge 6 giugno 1974, n. 298. La quota è stabilita nelle seguenti misure: una quota fissa uguale per tutte le imprese di 30 euro, più una quota variabile sulla base del numero di veicoli in dotazione all’impresa, secondo uno Continua a pagina 27 • • •


categorie e mercato Seminario con Amedeo Genedani

Il futuro dell’autotrasporto in un mercato in evoluzione Dal 2007 a oggi la crisi ha profondamente cambiato il paese, in particolar modo il mercato dei servizi di trasporto ha dovuto fare i conti con la globalizzazione e con il fenomeno della maggior concorrenza operata dai vettori stranieri. Particolarmente pesante la concorrenza da Paesi neocomunitari ed extra-comunitari, che possono usufruire di condizioni competitive nettamente più favorevoli. Purtroppo la liberalizzazione eccessiva operata negli ultimi anni a seguito della sentenza della Corte di Giustizia Europea sui costi minimi, ha determinato una diminuzione delle tutele nei confronti delle imprese a vantaggio della committenza. Il mercato è sempre più inquinato da servizi al massimo ribasso e dalla distorsione della concorrenza determinata dallo sfruttamento di imprese in subvezione che trasgrediscono le regole e dal fenomeno del cabotaggio abusivo, esercitato da vettori stranieri. Nel frattempo, anche il settore logistico italiano si è in parte riorganizzato, lo Stato sta lavorando per una più efficace gestione dei Porti e gli investimenti infrastrutturali intermodali, per attrarre più merci nel nostro Paese, per mettere in cantiere quella che viene definita “piattaforma logistica naturale” per l’Europa in alternativa agli scali del Nord Europa. L’innovazione tecnologica sta inoltre cambiando le modalità di fare trasporto: basti pensare ai nuovi veicoli ecologici che impiegano varie tecnologie, ai cronotachigrafi digitali, ai software per la gestione delle

flotte in maniera intelligente e per la localizzazione satellitare dei veicoli. Il nuovo scenario impone un cambiamento al quale anche le imprese di autotrasporto sono costrette ad adeguarsi, sia per cogliere le opportunità che il mercato offre, sia per contrastare le minacce di un mercato distorto dalle logiche del massimo ribasso dei costi per consentire ai produttori e distributori di avere prodotti italiani maggiormente competitivi. Una pletora di argomenti che sono oggetto di attenzione da parte delle Confartigianato di Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini, che stanno operando congiuntamente, per dare concrete risposte alle imprese. Proprio per riflettere sulla nuova direzione del mercato, il 17 novembre a Cesena, si è tenuto un confronto col Presidente Nazionale di Confartigianato Trasporti, Amedeo Genedani, un’importante chance per gli associati di essere informati e discutere apertamente sulle strategie del comparto merci, utili per consentire all’imprenditoria romagnola di continuare a esercitare il proprio ruolo economico e sociale e soprattutto di essere competitivi sul mercato. È stata inoltre, l’occasione per avere informazioni aggiornate sui provvedimenti del settore e le risorse inserite nella Legge di Bilancio 2018, per fare il punto sull’azione di risarcimento collettiva verso i costruttori di autoveicoli, nonché per valutare le opportunità d’innovazione che il mercato offre e le azioni di contrasto del trasporto di cabotaggio abusivo.

• • • Segue da pagina 26

di capacità di carico con massa complessiva tra 11,501 e 26 ton, nonché per ogni veicolo trattore con peso rimorchiabile da 11,501 a 26 ton: € 7,75. Per ogni veicolo dotato di capacità di carico con massa complessiva superiore a 26 ton, nonché per ogni trattore con peso rimorchiabile oltre 26 ton.: €. 10,33. La prova dell’avvenuto versamento della quota relativa all’anno 2017 deve essere conservata dalla impresa per eventuali controlli successivi. Per il calcolo ed eventuali informazioni le sedi territoriali Confartigianato rimangono a vostra completa disposizione. Per chi volesse avvalersi del servizio di versamento telematico della quote invitiamo a prendere contatto al più presto, comunque entro il 15 dicembre, con l’Ufficio Trasporti di Confartigianato per concordare le modalità operative.

Quote Albo Autotrasporto schema che varia in base al numero dei veicoli, imprese iscritte all’Albo con numero di veicoli da 2 a 5: euro 5,16; con numero di veicoli da 6 a 10: euro 10,33; veicoli da 11 a 50: 25,82 euro; da 51 a 100: euro 103,29; da 101 a 200: 258,23 euro; con numero di veicoli superiori a 200: 516,46 euro. Una terza componente della quota, che si somma alle precedenti, dipende dai veicoli in dotazione all’impresa che hanno massa superiore a 6 tonnellate: per ogni veicolo, dotato di capacità di carico, con massa complessiva tra 6,001 e 11,5 ton, nonché per ogni veicolo trattore con peso rimorchiabile da 6,001 ad 11,5 ton: €. 5,16. Se veicolo dotato

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categorie e mercato Fermento nel settore

In crescita le immatricolazioni auto ibride/elettriche A inizio novembre la Commissione Europea ha adottato il pacchetto mobilità pulita che pone un target di riduzione del 30% delle emissioni medie di CO2 dei nuovi veicoli tra il 2021 e il 2030. Le modifiche delle matrici tecnologiche delle auto interessano 73.804 imprese artigiane e 150.647 addetti nel comparto della manutenzione e riparazione di autoveicoli. È chiaro che il settore dei trasporti presenta una rilevanza rispetto alle emissioni atmosferiche e in particolare nelle condizioni di inquinamento nei centri urbani. Problema molto avvertito, visto che, in Italia, il 36,4% delle famiglie segnala il problema dell’inquinamento nella zona in cui vive, quota che sale di oltre venti punti (59,3%) nelle aree metropolitane. L’incidenza del settore del trasporto su strada è determinante per il 22,9% delle emissioni complessive, dietro alle imprese di produzione di energia (24,3%). Nel dettaglio le autovetture provocano il 59,6% delle emissioni atmosferiche, i veicoli commerciali il 34,1%, gli autobus il 3,4% e infine ciclomotori e motocicli il restante 2,9%. In relazione all’alimentazione il 67,9% delle emissioni deriva da veicoli - autovetture, veicoli commerciali e autobus - alimentati a gasolio, il 25,1% da veicoli a benzina e il restante 7% da veicoli con altra alimentazione. La quota relativa al diesel sale all’81% per le emissioni di particolato. Il parco delle autovetture è costituito da 37,9 milioni di unità per il 48,5% alimentate a benzina, per il 42,9% a gasolio, per il 5,8%

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è costituito da autovetture a benzina e gas liquido, per il 2,4% a benzina e metano, mentre uno 0,3% si riferisce alle 126 mila autovetture in circolazione ibride ed elettriche. Distinguendo lo stock esistente di autovetture secondo la classe euro, la classe più rappresentata è la Euro 4 (31,1%) seguita da Euro 5 e 6 (27,4% di cui 18,9% Euro 5 e 8,5% Euro 6). In chiave dinamica si osserva che c’è una crescita delle vendite di auto, con le immatricolazioni che salgono del 16%. In termini relativi il maggiore dinamismo è registrato dalle auto ibride ed elettriche con immatricolazioni che salgono del 43,3%; seguono benzina con 22,1% e gasolio con 19,4%; in controtendenza le auto immatricolate a benzina e GPL (-15,9%), a metano (-29%) e a benzina e metano (-30,8%). L’analisi per territorio mette in luce che la regione con la quota di auto ibride ed elettriche sul totale delle immatricolazioni più elevata è la Lombardia con il 3,3%; seguono - con quote superiori alla media nazionale - Lazio con il 3,2%, Emilia Romagna con 2,9%, Veneto con 2,7% e Friuli Venezia Giulia con 2,6%. Gli ultimi dati disponibili evidenziano che le immatricolazioni di auto ibride/elettriche sono cresciute maggiormente in Trentino Alto Adige dove sono raddoppiate (+100,3%) rispetto all’anno precedente. Tassi di crescita superiori alla media si registrano in Veneto con +62,4%, Emilia Romagna con +55,7% e Lombardia con +45%.


categorie e mercato Alimentazione

L’importanza del manuale HACCP Il manuale di autocontrollo HACCP è obbligatorio per tutte le realtà lavorative che si occupano di almeno una di queste attività: preparazione, produzione, confezionamento, commercio, trasporto, deposito, distribuzione, stoccaggio, somministrazione e vendita di alimenti. L’intero settore alimentare, quindi, nelle sue infinite sfaccettature, deve rispettare i requisiti d’igiene e sicurezza prescritti dal manuale o piano di autocontrollo. Si tratta di attività lavorative che prevedono la manipolazione e/o la conservazione degli alimenti e perciò necessitano di un regolamento che indichi le linee guida Haccp per una corretta gestione della sicurezza e dell’igiene alimentari. Tutte le attività coinvolte nell’industria/artigianato alimentare e, in particolar modo, nella preparazione, nella produzione e nel confezionamento di alimenti e bevande, aziende agricole e zootecniche, caseifici e macellerie, panifici e pasticcerie, cantine vinicole, molini, torrefazioni e frantoi, mangimifici e laboratori alimentari. Vengono incluse quindi anche le attività di produzione di vino e olio, uova, latte e farine, marmellate, miele e confetture in genere. Senza dimenticare tutte le attività che si occupino di deposito, trasporto, distribuzione e stoccaggio

di merci alimentari. Tra questi si annoverano depositi vari, distributori automatici (specie se prevedono la rivendita e/o l’immagazzinamento di alimenti che devono necessariamente essere refrigerati), aziende o attività legate al trasporto e distribuzione di alimenti e bevande. Tutte le attività legate al commercio, alla vendita e alla somministrazione di alimenti: bar​​chioschi e pub, ristoranti, pizzerie, paninerie, tavole calde e fredde, gelaterie, enoteche, negozi di generi alimentari, salumerie e carnezzerie, supermercati, aziende ortofrutticole e fruttivendoli, venditori ambulanti e banchi temporanei, strutture ricettive che prevedono somministrazione di alimenti e bevande, quali alberghi, hotel, bed and breakfast etc., mense aziendali e scolastiche (incluse scuole materne e asili nido), aziende agricole o qualsiasi altra attività che sia dedita alla vendita ed alla somministrazione alimentare di qualsiasi tipo. Le farmacie che prevedano la vendita di farmaci o presidi medici per cui vi sia il bisogno di refrigerazione. Per ottenere il Manuale Haccp a norma di legge occorre contattare Confartigianato di Forlì. Un esperto in sicurezza alimentare provvederà a redigere un manuale haccp su misura, secondo quanto stabilito dal

Regolamento CE 852/04, chi redige il Manuale Haccp, deve considerare le caratteristiche e le necessità dell’attività cui il testo è destinato. Confartigianato di Forlì fornisce, inoltre, una assistenza tecnica: un esperto in sicurezza alimentare può offrire assistenza nella compilazione delle schede di autocontrollo, operazione fondamentale per non incorrere in sanzioni e multe. Le sanzioni per le attività non adempienti delle regole stabilite per legge, consistono in multe e sanzioni anche di notevole rilevanza. Sanzione amministrativa pecuniaria da € 1.000 a € 6.000 per coloro che non approntano un regolare Piano di Autocontrollo Haccp. Sanzione amministrativa pecuniaria da € 1.000 a € 6.000, per la scorretta o inadempiente applicazione del Piano di Autocontrollo, inclusa la omissiva o scorretta compilazione delle schede da allegare al Manuale. Sanzione amministrativa pecuniaria da € 500 a € 3.000 in caso di inosservanza dei principali requisiti in materia d’igiene e sicurezza alimentare. É importante ricordare che è stato abolito il termine di prescrizione di 120 giorni. Perciò, a seguito di controlli ispettivi, se inadempienti, la sanzione amministrativa scatterà immediatamente. 47121 Forlì (FC) • Via Martin Luther King, 5 Tel. +39 0543 480580 • Fax +39 0543 561906 www.citienne.com • info@citienne.com

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categorie e mercato L’export della moda si consolida

La qualità più forte della crisi La moda sconfigge la crisi; negli ultimi dodici mesi l’export del tessile, abbigliamento e pelle sale a 49.968 milioni di euro, con un aumento del 3,4% rispetto al periodo precedente. Nel 2017 il settore conta 98.870 imprese registrate, di cui oltre la metà (51,3%), pari a 50.743 unità, sono artigiane. Sono 460.304 addetti, di cui 159.960, pari al 34,8% sono occupati nelle imprese artigiane; le piccole imprese impiegano 310.133 addetti, più dei due terzi (67,4%) dell’occupazione del settore. Le piccole realtà della moda sono le vere protagoniste dei mercati esteri: l’export realizzato direttamente supera del 17,4% la somma di quello degli altri 9 principali paesi esportatori dell’Unione Europea. La buona performance del made in Italy della moda è determinata dalla crescita del 3,9% delle esportazioni nei primi sette mesi del 2017. In relazione alle aree di sbocco quasi i tre quarti delle maggiori esportazioni registrate sono determinate dai Paesi europei non facenti parte dell’Unione, dove l’export sale dell’11% e dall’Asia Orientale, dove si registra un +6,2%. Tenuto conto che in queste due aree hanno la leadership Russia e Cina, i BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) si delineano come i driver della crescita, con un aumento dell’11,3% dell’export nel gruppo dei cinque Paesi. Nel dettaglio, il mercato più dinamico è quello della Svizzera dove l’export nei primi sette mesi del 2017 sale del 15,7%, seguito dalla Corea del Sud con 15,4%, Russia con 13,5%, Cina con 12,8%, Polonia con 10,6%,

Repubblica ceca con 7,3%, Regno Unito con 4,7% e Spagna con 4,4%. Mercati in salita, ma con ritmo inferiore alla media, sono Austria con +3,3%, Hong Kong con 3%, Belgio con 2,2% e Portogallo con 1,5%. Più stazionarie le vendite in Francia (+0,8%), Tunisia (+0,6%), Germania e Giappone (+0,3%) e Romania (-0,3%). In controtendenza, con un calo delle vendite della moda italiana, Stati Uniti (-1,4%), Turchia (-4,9%) e Paesi Bassi (-7,4%). Sulla base degli ultimi dati disponibili, diffusi dall’Ufficio Studi di Confartigianato, tra le principali regioni per vendite della moda nei BRICS nel primo semestre 2017 la maggiore crescita deriva dalla Lombardia con +23,9%, spinta dall’aumento del 43,7% dell’export del cuoio conciato e lavorato, articoli da viaggio, borse, pelletteria e pellicce; seguono

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Piemonte con +16,4%, Marche con +14,2%, Emilia-Romagna con +10,5%, Veneto con +6,2% e Toscana con +0,9%. Tra le altre regioni - con quote dell’export minori, oscillanti tra 1 e 2 punti percentuali - si registrano buone performance in Umbria con +28,6%, Campania con +19,1% e Lazio con +16,5%. Tra le maggiori 20 provincie la migliore performance nel primo semestre del 2017 dopo Verona con un aumento del +76,6%, con tassi di crescita superiori alla media, Vercelli con +30%, Milano con +28,6%, Fermo con +23%, Napoli con +21,4%, Como con +20,3%, Rimini con +20%, Biella con +19,2% e Varese con +19% anche ForlìCesena con +16,6%. Un risultato che premia l'eccellenza delle aziende, sempre attente alla massima qualità.

Arredo casa e moda protagonisti a Parigi

Maison et Objet, la nuova edizione A Parigi, dal 19 al 23 gennaio 2018, torna la fiera Maison et Objet, il più prestigioso appuntamento internazionale per il settore moda/casa, inteso anche come decorazione, design e innovazione creativa. Il salone comprende: mobili, biancheria per la casa, oggettistica, decorazioni, altri complementi d’arredo anche per esterno ed accessori. Confartigianato, in collaborazione con ICE Agenzia, offre alle imprese l’opportunità di partecipare alla fiera. Agli espositori saranno offerti una serie di servizi di promozione e di consulenza per scegliere i prodotti e per curare l’immagine dell’azienda. Le imprese interessate possono contattare la referente di categoria Fabiola Foschi al numero 0543 452844, oppure inviare la domanda di adesione entro il 9 gennaio 2018 all’indirizzo arredamento.artigianato@ice.it


SPORTELLO ENERGIA Un’opportunità di risparmio

La bolletta è complicata? Scegli il tuo risparmio Lo sportello Energia di Confartigianato Forlì rappresenta un’opportunità preziosa per le aziende, per valutare il consumo energetico e opzioni maggiormente vantaggiose. Grazie alle collaborazioni avviate da Confartigianato Forlì gli imprenditori potranno scegliere soluzioni personalizzate per le aziende e le abitazioni, vagliando periodicamente l’andamento dei consumi, ottimizzando il servizio di fornitura. Referente: Fabiola Foschi • Tel. 0543 452844 • ffoschi@confartigianato.fo.it

Accendi il futuro, dai energia al tuo domani C.En.P.I. offre assistenza e consulenza, qualificata e costante, finalizzata all’individuazione delle soluzioni migliori per ottimizzare le forniture di energia elettrica, gas e alla risoluzione di problematiche specifiche. Il consorzio rappresenta gli interessi della piccola impresa artigiana, ma anche di tutti coloro che intendono avere un referente qualificato, indipendente e, soprattutto, dalla parte dei propri clienti, tutelandone i diritti.

Un team di professionisti al tuo servizio Bloomfield mette a disposizione personale altamente specializzato nel campo della produzione di energia rinnovabile e il risparmio energetico elettrico e termico. Il team ha maturato competenze per lo sviluppo di impiantistica rivolta alle piccole e grandi imprese, per questo motivo oggi è il partner affidabile per offrire alla tua casa il meglio delle soluzioni in campo energetico. Oltre a essere capaci di costruire il prodotto sulle esigenze del cliente Bloomfield si avvale di una rete di professionisti pronti ad affrontare ogni esigenza di sviluppo e progettazione nel campo del risparmio energetico. • Diagnosi energetica per le aziende e le abitazioni con l’obiettivo di ridurne i costi energetici. • Proposte per l’ottimizzazione delle forniture energetiche. • Proposte e soluzioni tecniche per l’efficientamento energetico. • Verifica del reale regime fiscale applicato, in materia di IVA e accise sui consumi di energia elettrica e gas. BLOOMFIELD SRL

Via Fossalta, 3055 • 47522 Pievesestina di Cesena (FC) Tel. 0547 026060 • Fax 0547 026061 • forniture@bloomfield.it • www.bloomfield.it

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Arte, cultura e bellezza, valori che incarnano l’artigianato

Confartigianato di Forlì sostiene il bello

• Forlì - Via Oriani, 1 - Tel 0543 452811 - Fax 0543 452852 www.confartigianato.fo.it • • • • • • • • • • •

Castrocaro Terme e Terra del Sole - Piazza Mazzini, 11 Castrocaro Tel 0543 452950 - Fax 0543 766742 Civitella di Romagna - Piazza Matteotti, 6 - Tel 0543 452980 - Fax 0543 983733 Forlimpopoli e Bertinoro - Via Montegrappa, 5 Forlimpopoli Tel 0543 452937 - Fax 0543 742750 Galeata - Via IV Novembre, 12/A - Tel 0543 981240 - Fax 0543 981240 Meldola - Viale Roma, 172 - Tel 0543 452910 - Fax 0543 490568 Modigliana - Corso Garibaldi, 67 - Tel 0543 452960 - Fax 0546 940285 Predappio - Via Roma, 100/B - Tel 0543 452921 - Fax 0543 921584 Premilcuore - Piazza Caduti, 3 - Tel 0543 452920 - Fax 0543 921584 Rocca San Casciano - Piazza Garibaldi, 53 - Tel 0543 452970 - Fax 0543 960068 Santa Sofia - Via Giovannetti, 6 - Tel 0543 452980 - Fax 0543 970170 Tredozio - Via XX Settembre - angolo Vicolo Biscanto, 1 Tel 0546 943493 - Fax 0546 943493


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