04 • SETTEMBRE 2013 Anno 03 - Direttore Responsabile Roberto Faggiotto - Mensile di informazione tecnica, economica, sindacale - Forlì, viale Oriani, 1 - Aut. Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/78 Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009”
L’importanza dei maestri artigiani Esperienza, passione, dedizione al lavoro, abilità sono tesori da custodire e trasmettere alle giovani generazioni. I maestri d’opera artigiani sono questo e molto di più, sono imprenditori che hanno tagliato i prestigiosi traguardi dei 25 e 40 anni di attività e che sono stati premiati a Roma da Anap. Cerimonia che è stata replicata anche a Forlì, per dare il giusto riconoscimento agli imprenditori che, per motivi professionali, non erano riusciti a prendere parte alla premiazione nazionale. Ernesto Partisani e Domenico Dall’Agata hanno ricevuto dal presidente Grazioso e dall'ex presidente Bagnoli una pergamena a ricordo dell’evento.
in evidenza L’EDITORIALE: il segretario Roberto Faggiotto propone un’analisi degli ultimi provvedimenti assunti dall’Esecutivo, Imu e service tax. A pagina 2 NUOVO SERVIZIO PER LE IMPRESE: Confartigianato Forlì è diventato sportello MePA (mercato elettronico per la pubblica amministrazione), ulteriore opportunità per i soci Da pagina 4 a pagina 5 IL NOTIZIARIO TECNICO: nell’inserto centrale gli approfondimenti in materia di consulenza fiscale, del lavoro con i
chiarimenti sulle agevolazioni per i datori di lavoro, le novità del cassetto previdenziale Inps e il bando Start Up. Da pagina 12 a pagina 21 I MOVIMENTI: Il festival della Persona e Anap promuovono una serie di attività per il welfare, i Giovani Imprenditori promuovono il dialogo con il mondo della scuola e Donne Impresa organizza il secondo appuntamento del ciclo dedicato a salute e benessere. Da pagina 22 a pagina 27
associazione editoriale
Tra Imu e service tax • di Roberto Faggiotto
I
n questi giorni si fa un gran parlare dell’abolizione definitiva dell’Imu, la tassa locale sugli immobili già bloccata a giugno, per quelli residenziali e su quelli delle società costruttrici destinati alla vendita. Mentre per le imprese e i professionisti il Governo ha previsto la possibilità di portare a deduzione il 50% di quanto versato. Possiamo ritenerci soddisfatti quindi? La risposta è complessa. L’Imu sugli immobili produttivi è costata agli imprenditori italiani 9,3 miliardi nel 2012. Ma, dallo scorso gennaio, l’imposta sui beni strumentali è divenuta più costosa: l’aumento automatico da 60 a 65 del moltiplicatore da applicare alle rendite catastali per gli immobili produttivi, scattato da inizio anno, ha fatto lievitare il prelievo Imu dell’8,3%, pari a 491,2 milioni di euro di maggiori tasse per le aziende italiane. Cifre che spaventano, soprattutto in una fase nella quale la crisi non ha allentato la morsa sulle nostre imprese. Senza dimenticare che una riduzione delle imposte non è mai a costo zero, a partire dal 2014, i comuni verranno finanziati con la nuova “service tax”, ancora avvolta da dubbi e incertezze sui contenuti e sulle modalità operative. Ciò che è evidente è che già l’Imposta Municipale sugli Immobili, rispetto alla precedente Ici, ha generato un maggiore prelievo fiscale di 14,5 miliardi sui contribuenti italiani. E già si parla di un ventaglio di aumenti fiscali che serviranno all’Erario per far fronte ai mancati introiti per il 2013. La speranza è che la service tax consenta una maggiore equità, ma solo il tempo potrà chiarire come saranno coperti i costi dei servizi pubblici locali da parte dei Comuni, andando a colpire le rendite immobiliari. Qualcuno sostiene che l’Esecutivo abbia optato per il provvedimento per dare un segnale di ottimismo al Paese, i contribuenti raramente assistono all’abolizione di una tassa e quindi potrebbero essere spinti a investire con maggiore tranquillità una parte dei propri risparmi, così da ridare fiato a un’economia stagnante. Purtroppo non siamo certi che questo effetto psicologico si realizzerà. L’unico auspicio è di non trovarci di fronte all’ennesimo iniquo balzello, nato da una buona intenzione.
ORGANO UFFICIALE DI STAMPA DI CONFARTIGIANATO FORLÌ FEDERIMPRESE Anno III • n. 04 SETTEMBRE 2013 redazione@confartigianato.fo.it www.confartigianato.fo.it
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Viale Oriani, 1
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Redazione Roberta Zoli
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il commento associazione
Una città vitale Riavviare il dialogo per costruire la Forlì di domani
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a ripresa delle attività, dopo la pausa estiva, è caratterizzata dal brulicare di sagre che rendono il nostro territorio estremamente vivace, ne valorizzano le tipicità locali, richiamando un gran numero di visitatori. Alla brillantezza e al dinamismo dei nostri borghi, fa da contraltare una Forlì assonnata, intorpidita, come caduta in un letargo anticipato. Perché il comune capoluogo è da anni incapace di mettere in campo iniziative che ridiano lustro alla città, al pari delle limitrofe Cesena e Faenza, che risultano ben più attrattive, anche solo per una passeggiata domenicale? Senza dubbio, i musei del San Domenico e le mostre di altissimo livello, realizzate negli ultimi anni dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, hanno dato prestigio attraendo turisti interessati all’offerta culturale della nostra città, che però ancora oggi manca di un’ottica integrata, volta a valorizzare ogni aspetto del comune. Lo stesso complesso museale si affaccia su una costruzione architettonica da anni al centro di polemiche, ma per la quale non si riesce a individuare una soluzione consona. La mostra sul razionalismo poteva essere un’occasione per creare un circuito cittadino di rilievo, che partendo dalla Stazione e viale della Libertà, su cui si affacciano i palazzi fulgido esempio dello stile del periodo, potevano essere parti fondamentali. Eppure i lavori di restauro hanno reso inagibile, l’ex Gil, uno dei pezzi più pregiati, e che è invece stato oggetto di polemiche sulla qualità dell’intervento attuato. La storia della nostra città rischia di diventare un insieme di occasioni perdute o non adeguatamente sfruttate, finendo con il caratterizzare l’identità forlivese con l’Iper Punta di Ferro, una realtà sicuramente importante, ma che non può diventare elemento di attrazione principe di una città. Da una decina d’anni assistiamo a una serie di insuccessi pesanti, dal fallimento di Sapro alla chiusura dell’aeroporto, che dopo aver vissuto anni di vitalità è stato svuotato da giochi di potere messi in campo in Regione dalle altre città dotate di scali. Oggi l’attenzione è puntata sul campus universitario e sulla cultura, ma non è possibile ignorare che l’offerta dell’Alma Mater è suddivisa in tutti i comuni romagnoli. Il lavoro di Forlì nel Cuore è sicuramente encomiabile, le serate organizzate d’estate animano le vie del centro offrendo l’immagine di ciò che anche il nostro comune potrebbe diventare se solo ci fosse un progetto integrato, scevro da preconcetti. Non vogliamo identificare colpevoli o muovere accuse populistiche, il nostro obiettivo è quello di promuovere un dialogo costruttivo, un dibattito di idee per collaborare a una ripresa della città, da troppi anni arroccata sulle proprie posizioni e incapace di mettere a regime iniziative che non siano spot. essere impresa • • • settembre 2013 • 3
vita associativa Opportunità per gli associati
Siamo sportello in rete per le imprese
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o sportello in rete, attivato da Confartigianato Forlì per favorire i propri associati, svolge un ruolo attivo di formazione e assistenza alle imprese per l’utilizzo del Mercato Elettronico, per l’abilitazione e la creazione dei cataloghi elettronici, rappresentando un polo strategico di divulgazione sul territorio delle iniziative inerenti al programma di Razionalizzazione degli Acquisti della Pubblica Amministrazione. Il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (MePA), gestito da Consip per conto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, rappresenta un’opportunità di business, costituendo un mercato digitale in cui le amministrazioni possono acquistare i beni e servizi offerti da fornitori abilitati a presentare i propri cataloghi sul sistema. È uno strumento dinamico nel quale i prodotti e i servizi sono presentati in cataloghi, Consip definisce con appositi bandi le tipologie di beni e servizi e le condizioni generali di fornitura, gestisce l’abilitazione dei fornitori, la pubblicazione nonché l’aggiornamento del campionario. Accedendo alla Vetrina del Mercato Elettronico o navigando sul catalogo prodotti, le Amministrazioni possono verificare l’offerta di beni e/o servizi e, una volta abilitate, effettuare acquisti online, confrontando le proposte dei diversi fornitori e scegliendo quella più rispondente alle proprie esigenze. Chiarisce Marco Valenti vicesegretario di Confartigianato Forlì “con il mercato elettronico le amministrazio-
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Il MePA nasce con l’obiettivo di razionalizzare la spesa pubblica, all’interno del programma avviato nel 2000 dal Ministero Economia e Finanze (MEF) a seguito dell’introduzione di un nuovo modello per l’ottimizzazione degli approvvigionamenti pubblici. Il programma è stato avviato per garantire alle pubbliche amministrazioni acquisti di beni e servizi di qualità, semplificando e standardizzando le procedure, riducendo i costi e offrendo la massima trasparenza e la concorrenzialità delle iniziative ni pubbliche possono ridurre i tempi di acquisizione di beni e servizi, avere trasparenza e tracciabilità dell’intero processo d’acquisto, ampliare le possibilità di scelta e confrontare prodotti messi a disposizione da fornitori presenti su tutto il territorio nazionale, soddisfacendo esigenze anche specifiche, grazie a un’ampia e profonda gamma di prodotti disponibili e la possibilità di richiedere offerte. Al tempo stesso le aziende fornitrici possono diminuire i costi commerciali e ottimizzare i tempi di vendita, avere l’accesso al mercato della Pubblica Amministrazione, valorizzando l’impreContinua a pagina 5 • • •
vita associativa La spesa pubblica in Italia
Luci e ombre di un’economia in affanno
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stato pubblicato uno studio di Confartigianato volto a indagare i diversi aspetti della spesa pubblica in Italia. In estrema sintesi, il dato più eclatante è che il nostro Paese presenta una mancata corrispondenza tra entrate fiscali, spesa pubblica e performance dei servizi pubblici, condizione non più sostenibile per la competitività dell’economia. In dettaglio l’indagine mostra come nel 2013, tra le trentaquattro economie avanzate, l’Italia sia al sesto posto per spesa pubblica sul Pil, all’ottavo per le entrate fiscali sul Pil, addirittura al terzo per la crescita delle entrate fiscali tra il 2005 e il 2013, ma precipita al settantatreesimo posto per contesto favorevole al fare impresa. Numerose condizioni di contesto
sono spiegate dalla qualità dei servizi pubblici e dai livelli di efficienza della spesa pubblica, senza dimenticare che la Pubblica Amministrazione è organizzata in modo tale da essere direttamente coinvolta in tutte le procedure dall’apertura delle imprese, a quelle fiscali, dai permessi edilizi per ampliamenti e insediamenti, a quelli doganali e del mercato del lavoro. Anche in termini dinamici, si verifica che siamo passati dal 52° posto nel Mondo del 2007 all’84° del 2013, per il procedimento di avvio di una impresa, perdendo 32 posizioni. Per quanto attiene al tempo per pagare le imposte sono state perse quattordici posizioni in sei anni, dal 117° al 131° posto, mentre per tempi di tutela giudiziaria del contratto l’Italia è scesa dal 141° posto al 160° posto, diciannove posizioni in meno.
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La spesa pubblica in Italia incide per più della metà della ricchezza prodotta: le valutazioni a consuntivo del 2012 indicano una spesa pubblica pari a 801,1 miliardi di euro, il 51,2% del Pil. Per un Paese ad alto debito, è rilevante la spesa per interessi che ammonta a 5,5 punti di Pil. Ne consegue che la spesa primaria è pari al 45,6% del Pil.
Confartigianato diventa sportello in rete per le imprese sa anche se di piccole dimensioni, potersi giovare di concorrenzialità e confronto diretto con il mercato di riferimento, potendo proporsi su tutto il territorio nazionale. Confartigianato di Forlì abilitandosi per essere sportello in rete per le imprese vuole supportare gli imprenditori associati nell’accesso a questa opportunità di candidarsi a fornitori della pubblica amministrazione, ampliando il bacino dei propri potenziali clienti.”
Se raffrontiamo la dinamica della spesa pubblica primaria corrente in Italia con quella dei consumi delle famiglie, osserviamo che tra il 2000 e il 2013, a prezzi correnti, la spesa per consumi privati sale del 32,6%, mentre la spesa primaria corrente è cresciuta con un ritmo ben superiore e pari al 50%.
Operazione approvata dalla Provincia di Forlì – Cesena con Determina Dirigenziale n. 57692/564 del 15/03/2013. L’operazione è stata approvata dalla Provincia, e cofinanziata dal Fondo Sociale Europeo -Asse I adattabilità DM 80%
INNOVAZIONE, RETI DI IMPRESA E SVILUPPO DELL’IMPRENDITORIALITÀ PERIODO DI SVOLGIMENTO 2013 / 2014 Riservato a titolari e dipendenti di imprese del settore privato, iscritte alla CCIAA e precisamente imprenditori, responsabili d’impresa, dirigenti, e figure chiave per l’impresa che operano nell’area gestione amministrativo contabile con ruoli di responsabilità e coordinamento. Si darà priorità nella misura del 60% a titolari e manager di piccole e medie imprese e 25% a donne e stranieri. Non è prevista nessuna quota cash a carico dell’azienda. Il contributo aziendale previsto sarà valorizzato in base al mancato reddito. Al termine di ciascun corso verrà rilasciato un attestato di frequenza. • LA GESTIONE FINANZIARIA D’IMPRESA
DURATA: 16 ore d’aula e 6 ore in autoapprendimento
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essere impresa • • • settembre 2013 • 5
vita associativa Inaugurazione a novembre
A Forlì il temporary shop di Confartigianato
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ebutterà a Forlì, nel prossimo mese di novembre, il Temporary Shop, ideato dalla direzione regionale di Confartigianato, in collaborazione con la sede forlivese e che troverà la sua collocazione nei locali di Stazione Vittoria in viale Matteotti, adiacente agli uffici dell’associazione. Spiega Fabiola Foschi coordinatrice del progetto (nella foto) “l’iniziativa consiste nell’offrire a tutte le imprese di produzione e di commercializzazione del nostro comprensorio l’opportunità di incentivare le vendite, anche attraverso un ulteriore e temporaneo punto vendita, ubicato in una delle zone di maggiore passaggio pedonale di Forlì, a ridosso del centro e vicino a numerosi parcheggi comodi per chi proviene da fuori, un’area ricca di potenzialità.” L’idea, nata e diffusa già da qualche anno negli Stati Uniti, sta riscuotendo consensi anche in Italia sia da parte dei consumatori, attratti dall’opportunità di fare buoni affari, sia come strumento di promozione per le produzioni tipiche, artigianali e non. Il Temporary Shop di Confartigianato Forlì è un vero e proprio negozio, un punto vendita personalizzato per attività di vendita promozionale, per lo smaltimento di stock delle imprese, per la
presentazione e il lancio di nuovi prodotti nonché per degustazioni e corsi. “Le piccole imprese” continua Foschi “di cui si caratterizza il nostro territorio, hanno bisogno di conoscersi e di farsi conoscere, ampliando il bacino dei potenziali clienti. Ma non solo, devono avere l’opportunità di intraprendere attività in sinergia, così da porre le basi per sviluppare futuri sviluppi di aggregazioni e di reti.” Un’iniziativa pensata per supportare gli associati che vorranno esporre, vendere, proporre idee innovative, artistiche e per far conoscere la propria attività. “Senza dimenticare che anche gli imprenditori del comprensorio, interessati all’iniziativa, avranno l’opportunità di esporre e commercializzare i propri prodotti, avendo a disposizione un punto espositivo per farsi apprezzare anche nel comune capoluogo, ottenendo un ottimo ritorno in termini di visibilità.” Il Temporary Shop, la cui inaugurazione avverrà a novembre rimarrà aperto per i prossimi due anni, prevedendo l’alternarsi di aziende appartenenti a settori diversi, per dare l’opportunità ai cittadini di conoscere i vari comparti dell’artigianato in un’ottica di valorizzazione di tutte le produzioni, da quelle tradizionali alle più originali.
Temporary shop: quali le modalità operative L’ultima tendenza in fatto di vendita retail sono i temporary shop: i negozi a tempo per lanciare un nuovo prodotto, offrire visibilità alle proprie collezioni o promuoversi nel settore dei servizi e sono un’opportunità unica nel settore del commercio. Le aziende, che vogliono usufruire degli spazi di Stazione Vittoria, possono presentare la propria candidatura contattando Fabiola Foschi al numero 0543 452844. La calendarizzazione delle presenze all’interno degli spazi espositivi sarà strutturata per offrire la massima visibilità a ogni impresa. 6 • settembre 2013 • • • essere impresa
vita associativa
essere impresa • • • settembre 2013 • 7
economia & lavoro a cura di Mauro Collina
Letture sotto l’ombrellone
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avvero strana questa estate in cui i media preferiscono dare spazio ai lamenti quotidiani del condannato impunito, piuttosto che parlare dei problemi che affliggono gli italiani. Il Paese è anestetizzato e riuscire a pensare in maniera libera è sempre più difficile, ma non per questo ci dobbiamo arrendere, anzi. Se ci armiamo di pazienza e curiosità possiamo ancora trovare voci autorevoli che ci aiutano nel maturare un’opinione autonoma. È il caso dell’ex banchiere, ex ministro Corrado Passera, che in una recente intervista a un giornale economico, invita le imprese a fare a meno delle banche. Potrebbe sembrare una provocazione, ma il suggerimento ha un fondamento logico ben preciso visti gli ostacoli all’accesso al credito originati dalle rigide regole di Banca d’Italia. Passera propone due vie d’uscita: la prima consiste nel togliere di mezzo l’eccesso di credito forzoso, quello
creato dalla mancata riscossione dei crediti con la pubblica amministrazione. La seconda opzione prevede che le imprese si finanzino direttamente tramite l’emissione di obbligazioni (cd. mini bond), ipotesi questa dalla quale sono escluse le micro imprese. Purtroppo la complessità di gestione e collocamento ne hanno scoraggiato l’impiego, tanto che nel corso di un anno si contano solo 11 emissioni.
Innocenzo Cipolletta, parlando dell’euro ci fa riflettere amaramente su ciò che è sotto i nostri occhi ma che ci rifiutiamo di vedere. Se, come turisti, non dobbiamo più cambiare valuta passando da un paese all’altro dell’Eurozona e possiamo confrontare i prezzi con facilità, per le imprese la moneta unica non esiste più, ci sono euro diversi: quello francese, quello italiano, e così via. A causa della differenza dei tassi sui finanziamenti (6% per le nostre aziende, rispetto al 3% pagato dalle imprese tedesche) è come se la moneta italiana si fosse svalutata rispetto a quella tedesca. I maggiori costi di finanziamento si ripercuotono sul prezzo del prodotto finito penalizzando in modo perverso un sistema imprenditoriale già con le spalle al muro. L’ultimo contributo che vi propongo è quello dell’economista Luigi Zingales: sul tema delle garanzie pubbliche alle
Anche il dirigente d’azienda
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UFFICIO CREDITO CONFARTIGIANATO Presso i nostri uffici troverete gli strumenti necessari per la gestione finanziaria della vostra impresa. In particolare ci occupiamo di: ➽ Analisi dei flussi finanziari aziendali ➽ Richiesta finanziamenti a tassi estremamente convenienti, attraverso l’utilizzo di garanzie previste dal FONDO EUROPEO PER GLI INVESTIMENTI e dal FONDO REGIONALE DI CO-GARANZIA. ➽ In convenzione con Unifidi è possibile ottenere finanziamenti a medio/lungo termine per investimenti, liquidità e consolidamento dei debiti, così come anche garanzie su linee di credito a breve (fido di c/c, SBF, e anticipo fatture) e su leasing, ➽ Condizioni bancarie vantaggiose, con la possibilità di controllare sia i tassi “dare” (scoperto di c/c, portafoglio sbf, anticipo fatture) sia i costi fissi (spese di chiusura, RI-BA, sconto e incasso SBF, giorni di valuta per assegni ed effetti, ecc.), ➽ Richiesta di agevolazioni all’impresa. ➽ In accordo con Fraer Leasing SpA siamo in grado di proporre soluzioni diversificate per l’acquisizione di beni strumentali (autovetture, veicoli commerciali, camion/rimorchi, macchine utensili, macchine operatrici, macchine da cantiere, immobili). Per informazioni contattare l’ufficio credito di zona Tel. 0543/452811 - Fax 0543/452843 - e-mail: credito@confartigianato.fo.it
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Emilia Romagna
a cura di Mauro Collina economia & lavoro
Se le imprese piangono, le banche non ridono
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anche e imprese sono legate a filo doppio. Immaginare che l’urgenza finanziaria delle aziende possa trovare soluzione con la cartolarizzazione dei crediti verso la Pubblica Amministrazione o con l’emissione dei mini bond è un’illusione. Stiamo vivendo un’emergenza che, se vista da parte di quelle imprese che riescono a contenere il calo occupazionale e che necessitano di capitali per finanziare nuovi investimenti, diventa ancora più impellente. Quella scarsa patrimonializzazione che impedisce alle imprese di accedere ai finanziamenti, è la stessa motivazione che, declinata nel mondo delle banche, ha costretto recentemente Banca d’Italia a porre sotto stretta sorveglianza otto istituti di credito. In questo caso, a voler essere più precisi, gli accantonamenti destinati a coprire i crediti deteriorati, sono insufficienti. A problema simile, corrisponde anche analoga soluzione: rafforzare il patrimonio, migliorare l’efficienza, abbattere i costi. Delle tre azioni, l’ultima è quella più semplice da attuare e quindi verrà realizzata a breve termine, attraverso tagli nel personale per 19mila unità. Le attività di sportello sono soppiantate dalle nuove tecnologie e dai sistemi di home banking, le filiali si svuotano, quelle divenute improduttive vengono chiuse, con buona pace di un legame banca/
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Letture sotto l'ombrellone banche non è certo tenero. Le garanzie sono diventate un importante strumento di politica economica, infatti il primo decreto del governo Letta riguardava proprio l’aumento della dotazione del Fondo Centrale per le piccole e medie imprese. Le garanzie comportano l’assunzione di un rischio (in questo caso, da parte dello Stato) e non prevedono un esborso di cassa immediato. Purtroppo con tassi di insolvenza in aumento (si parla intorno al 9%) il rischio è che le banche estendano i prestiti con la copertura del Fondo Centrale ai loro clienti peggiori, vale a dire a quelli da cui non si aspettano di essere ripagati. Col rinnovo dei prestiti assistiti da garanzia statale, le banche andrebbero a scari-
impresa ormai freddo e distaccato. Potrà bastare questa azione per risanare il sistema bancario, il cui buon funzionamento è fondamentale per agganciare quella ripresa che molti analisti vedono come imminente? Forse sì, a patto che anche la politica faccia la sua parte, o meglio, cessi di interferire. Gli esempi di Monte Paschi Siena, Carige, Banco di Sardegna, dove i partiti tradizionali hanno esercitato il controllo sulle banche tramite il mercato delle nomine in seno alle fondazioni rappresentano casi emblematici. Anomalo è che non siano casi isolati, anzi replicati a Ferrara con Carife commissariata e con i dipendenti della Fondazione in cassa integrazione, a Parma con la Fondazione del Monte di Parma sanata grazie all’intervento di Banca Intesa, a Macerata con Banca Marche. Il silenzio che ha accompagnato queste operazioni è inquietante, a testimonianza di come tali pratiche siano ormai diventate una consuetudine. Perché non si parla dei danni provocati da questi scandali? Perché, ancora una volta, devono essere le imprese e i cittadini a pagarne le conseguenze? Puntualizzazione finale: non a caso, Confartigianato Forlì non facendo parte di alcuna fondazione bancaria è comunque libera di esprimere autonomamente la propria posizione, svincolata dai condizionamenti della politica. care la metà delle perdite sui conti pubblici, con effetti devastanti. Oltre al danno, la beffa: quello che doveva essere un aiuto alle imprese rischia di diventare un sussidio alle sole banche, possedute a loro volta da fondazioni di nomina politica. Mentre questo governo traballante inizia a procrastinare, e il fare diventa faremo, a poche centinaia di chilometri da noi, in Veneto c’è chi pensa seriamente a delocalizzare. Tassazione unica del 17% sugli utili, niente Irap, Imu, TFR, Inail, nessuna tassa regionale, né studi di settore e art. 18 dello statuto dei lavoratori: non è il paese dei balocchi, è la Slovenia. Se le imprese restituiscono allo Stato, fra tassazione diretta e indiretta quasi il 70 per cento dei loro introiti, gli imprenditori che si chiedono perché devono restare in Italia sono sempre di più. essere impresa • • • settembre 2013 • 9
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storie di impegno e successi aziende L’Antica Pasticceria si rifà i look
Qualità e stile elementi vincenti del locale
L’
Antica Pasticceria ha celebrato due anni fa il prestigioso traguardo dei trent’anni di attività con una grande festa. Quest’anno, per innalzare ulteriormente la qualità dell’offerta ai clienti, ha rinnovato i locali scegliendo un nuovo look accattivante e alla moda che valorizza sapientemente la squisita produzione, spesso veri e propri capolavori per la vista ancora prima che per il palato. Maria Zimelli, Maurizio Corzani e Fabrizio Leoni, i tre soci, assieme ai loro collaboratori (nella foto), hanno dato vita a un locale accogliente e moderno, nel quale è possibile consumare la colazione, pranzare o fare l’aperitivo usufruendo della sala riservata posta al piano inferiore dell’immobile di viale Oriani, o nelle giornate di sole occupare i tavolini posti di fronte al locale.
La straordinaria prelibatezza dei prodotti è un punto fermo per la consolidata clientela che ogni giorno affolla l’Antica Pasticceria, e spazia dal dolce al salato sino alla cioccolateria, un’ampia disponibilità per ogni tipo di esigenza e di ricorrenza. Senza dimenticare l’abilità dei pasticcieri nel realizzare qualsiasi tipo di decorazione di zucchero per guarnire le torte per ogni tipo di ricorrenza. La passione e la dedizione al lavoro è ciò che anima il gruppo che ogni giorno accoglie i clienti col sorriso, poiché avere una pasticceria richiede molti sacrifici, dall’aggiornamento costante alla conoscenza di processi produttivi e materie prime sempre più ricercate e raffinate. La produzione avviene di notte e senza l’attaccamento alla professione sarebbe impossibile sostenere ritmi così intensi. Sacrifici ripagati dall’affetto di coloro che quotidianamente scelgono il locale e dall’affermazione, non solo a livello locale, nel gradimento degli utenti.
essere impresa • • • settembre 2013 • 11
notiziario tecnico
Consulenza fiscale • a cura di Roberto Mambelli LE NOVITÀ DEL DECRETO “FARE” Nella Gazzetta Ufficiale del 20 agosto è stata pubblicata la Legge n.98 del 9 agosto 2013 di conversione del provvedimento contenente “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” c.d. “ Decreto Fare” che contiene,tra le altre, le seguenti novità fiscali:
Limitazione della responsabilità solidale per l’appaltatore Il Decreto Fare, nel capitolo delle semplificazioni fiscali, modifica le disposizioni relative alla responsabilità solidale relativamente ai versamenti all’Erario delle ritenute fiscali sui redditi da lavoro dipendente e sull’IVA prevedendo, alla luce della nuova previsione, che l’appaltatore risponde in solido con il subappaltatore esclusivamente “della effettuazione e del versamento delle ritenute fiscali sui redditi di lavoro dipendente e del versamento dei contributi previdenziali e dei contributi assicurativi obbligatori per gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali dei dipendenti a cui è tenuto il subappaltatore”. È stata invece eliminata la responsabilità solidale dell’appaltatore per quanto riguarda il versamento dell’IVA dovuta dal subappaltatore in relazione alle prestazioni effettuate nell’ambito del contratto di subappalto.
Equitalia e dilazione pagamento somme iscritte a ruolo In evidenza, tra le novità di carattere fiscale contenute nel provvedimento, un nutrito pacchetto di misure sulla riscossione mediante ruolo (articolo 52), finalizzate ad aiutare i contribuenti in difficoltà economica o con momentanea carenza di liquidità.
Abitazione principale: no al pignoramento Viene modificata la disposizione dettata dall’articolo 76 del Dpr n. 602/1973 e l’unico immobile del debitore, se è adibito a sua abitazione principale, non è più pignorabile, a meno che non sia “di lusso” o, comunque, classificato nelle categorie catastali A/8
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e A/9. Negli altri casi, l’espropriazione immobiliare è possibile quando l’importo complessivo del credito supera 120mila euro. Dilazione del debito fino a 120 rate In caso di comprovata e grave situazione di difficoltà del contribuente non dovuta a sue responsabilità e legata alla crisi economica, il debitore può chiedere di rateizzare il pagamento delle somme in 120 rate mensili (fino a oggi, erano 72).
Più difficile decadere dalla rateazione Per venire incontro a chi ha difficoltà a rispettare l’impegno assunto con il piano di rateazione, è previsto che si decade dal beneficio della dilazione in caso di mancato pagamento di otto rate, anche non consecutive (prima bastavano due rate consecutive).
Protezione per i beni aziendali È inibito il fermo amministrativo per i veicoli che rappresentano beni strumentali per l’attività di impresa o professionale. È ora previsto che l’agente della riscossione, prima di “bloccare” i beni mobili registrati, debba inviare una comunicazione preventiva all’interessato, avvisandolo che, in mancanza del pagamento delle somme dovute entro 30 giorni, sarà eseguito il fermo amministrativo. La procedura viene interrotta, se entro tale termine il debitore dimostra che il bene è strumentale alla propria attività.
NOVITÀ DEL DECRETO “ENERGIA” Come noto, il DL n. 63/2013, Decreto c.d. “Energia”, ha disposto la proroga al 31.12.2013: della detrazione IRPEF del 50% per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, nonché l’estensione della stessa alle spese sostenute per l’acquisto di mobili; della detrazione spettante per le spese di riqualificazione energetica degli edifici (ovvero al 30.6.2014 se relative ad interventi su parti comuni condominiali), nonché l’aumento della stesContinua a pagina 13 • • •
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sa dal 55% al 65% per le spese relative ai lavori effettuati dal 6.6 al 31.12.2013 (o 30.6.2014). In sede di conversione in legge, l’art. 16, comma 2, DL n. 63/2013 è stato modificato dal Senato prevedendo che: l’agevolazione spetta, oltre che per l’acquisto di mobili, anche per l’acquisto di grandi elettrodomestici, purchè rientranti nella categoria A+ o A per i forni e apparecchiature per le quali è prevista l’etichetta energetica ossia apparecchi a basso consumo (come per esempio frigorifero, lavatrice, congelatore, lavastoviglie e lavasciuga) I contribuenti, per avere diritto alla detrazione, dovranno eseguire i pagamenti mediante bonifici bancari o postali, con le medesime modalità già previste per i pagamenti dei lavori di ristrutturazione fiscalmente agevolati.
DECRETO LAVORO Pubblicata in Gazzetta la Legge del 9 agosto 2013, n. 99 di conversione del DL. 76/2013 (“decreto lavoro”); nel provvedimento non solo interventi per la promozione dell’occupazione, in particolare giovanile, ma anche diverse disposizioni di natura fiscale: dal rinvio dell’aumento dell’Iva all’introduzione dell’imposta di consumo sulle sigarette elettroniche, dall’incremento degli acconti relativi alle imposte sui redditi alla proroga di agevolazioni.
Rinvio dell’aumento Iva (articolo 11, comma 1) Il previsto incremento di un punto dell’aliquota ordinaria, dal 21 al 22%, è momentaneamente rimandato al prossimo primo ottobre.
posta in corso al 31 dicembre 2013. Gli incrementi delle percentuali di acconto previsti per le imposte sui redditi hanno effetto anche ai fini dell’Irap.
Imposta sulla sigaretta elettronica (articolo 11, comma 22) Dall’1 gennaio 2014, le sigarette elettroniche e le relative parti di ricambio sono assoggettate un’imposta di consumo nella misura del 58,5 per cento. La vendita di questi prodotti, inoltre, sarà consentita anche nelle tabaccherie. La definizione delle norme applicabili alla distribuzione e vendita delle sigarette elettroniche e degli accessori è demandata a un decreto del ministro dell’Economia e finanze, da emanare entro il 31 ottobre prossimo.
DECRETO LEGGE “IMU” È stato pubblicato il Decreto legge 31 agosto 2013 n. 102 contenete «Disposizioni urgenti in materia di Imu, di altra fiscalità immobiliare, di sostegno alle politiche abitative e di finanza locale, nonchè di Cig e di trattamenti pensionistici», tempestivamente pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» n. 204/2013 del 31 agosto 2013.
Imu Il decreto prevede l’abolizione della prima rata dell’Imu 2013 sull’abitazione principale e sui terreni agricoli e modifica la disciplina Imu relativa ai fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita. Per questi ultimi è previsto che dal 2014 saranno del tutto esenti fino a quando permane la destinazione alla vendita e non risultano locati, a prescindere da quando i lavori sono ultimati e non è dovuta la seconda rata relativa al 2013.
Incrementi degli acconti Irpef e Ires (articolo 11, commi da 18 a 20)
Cedolare secca più conveniente per i contratti di locazione a canone concordato
A decorrere dall’anno 2013 aumenta dal 99 al 100% la misura dell’acconto Irpef. Gli effetti dell’incremento sono validi in sede di versamento della seconda o unica rata. Per quanto riguarda l’Ires, l’acconto va calcolato invece sul 101% (invece dell’attuale 100%), ma l’aumento è valido solo per il periodo d’im-
Diminuisce, già a partire dall’anno d’imposta 2013, l’aliquota dell’imposta sostitutiva dovuta dai locatori che optano per l’applicazione del regime alternativo della cedolare secca sugli affitti percepiti in dipendenza di contratti “a canone concordato”. La riduzione è di quattro punti percentuali, dal 19 al 15%. Continua a pagina 14 • • •
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Dimezzato il tetto massimo di detraibilità delle polizze vita Passa dagli attuali 1.291,14 euro a 630 euro per il periodo d’imposta in corso alla data del 31 dicembre 2013. Poi si scende a 230 euro a decorrere dal periodo d’imposta 2014. Sono compresi i premi vita e infortuni stipulati o rinnovati entro il periodo d’imposta 2000.
Affari generali • a cura di Marco Valenti Forlì: sistema di pagamento con il cellulare “tap&park” Da lunedì 12 agosto è attivo il nuovo sistema di pagamento con il cellulare denominato “Tap&Park” anche per i parcheggi nelle piazze XX Settembre, Carmine, Cavour, Matteucci e Guido da Montefeltro attraverso i suoi nuovi punti informativi. Il servizio“Tap&Park” che sta raccogliendo grande interesse, è un nuovo metodo di pagamento della sosta tramite telefono cellulare. “Tap&Park”, letteralmente “Tocca e Parcheggia”, è un’applicazione da scaricare sul proprio smartphone, disponibile sia per iPhone sia per Android e si può scaricare gratuitamente da iTunes o da Google Play grazie all’ausilio della Tessera “ForliPass”. Questa tessera si può richiedere gratuitamente presso gli uffici di Forlì Mobilità Integrata di via Lombardini n.2 e presso i punti informativi presenti nelle piazze XX Settembre, Carmine, Cavour, Matteucci e Guido da Montefeltro. Il nuovo sistema permette di parcheggiare e pagare la sosta con il telefonino senza perdere tempo. Con “Tap&Park” parcheggiare è diventato più conveniente, comodo e veloce, perché l’applicazione oltre a permettere maggior rapidità, calcola automaticamente l’importo e consente di pagare solo i minuti effettivi di parcheggio. Nel caso in cui si ritorni alla propria auto prima del previsto, infatti, è possibile, attraverso la funzione “Ferma”, interrompere la sosta e avere automaticamente il rimborso del credito residuo in piena autonomia. Inoltre nel caso in cui la sosta stia per scadere e si presenti la necessità di prolungarla, si può fare direttamente dal luogo in cui ci si trova senza dover tornare all’auto.
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Con questo nuovo servizio, l’Amministrazione Comunale e Forlì Mobilità Integrata, intendono offrire una risposta efficiente a tutti coloro che per effettuare commissioni non riescono a stimare, a priori, il tempo di sosta. In questo modo i frequentatori del centro città non devono più temere di essere multati o di dover tornare alla propria auto per riposizionare il ticket del parcometro scaduto, ma è sufficiente un semplice tocco del proprio cellulare regolarizzare il pagamento della sosta e continuare a fare le attività iniziate in precedenza. Il nuovo sistema estremamente innovativo garantisce maggiore libertà, maggiore autonomia ed evita di dover regolarizzare il pagamento al personale presente nelle piazze. Inoltre è già operativo su tutte le aree di sosta a pagamento della città di Forlì, in gestione a FMI. Per maggiori informazioni sul funzionamento è possibile chiamare gli uffici di Forlì Mobilità Integrata: tel. 0543.712580 o visitare il sito: www.fmi.fc.it
Nuovo finanziamento regionale per il progetto forlivese “centro commerciale naturale” La Regione Emilia-Romagna ha confermato il finanziamento per la prosecuzione del progetto “Centro commerciale naturale-Forlì”. L’importo di 70.000 euro consentirà di proseguire in azioni già sperimentate e mettendone a punto di nuove. Il progetto è stato valutato come uno dei più innovativi e strutturati nel panorama territoriale. Il nuovo programma di azioni del Progetto “Centro commerciale naturale” presentato in settembre, si avvarrà, come il precedente, della collaborazione di “Forlì nel Cuore” e sarà condiviso con le associazioni di categoria dell’artigianato e del commercio. Il finanziamento rappresenterà un importante contributo, visto l’attuale calo dei consumi, per le imprese del centro storico affinché possano usufruire di politiche di sostegno unitarie nell’ottica del “Centro commerciale naturale”. Dall’indagine di monitoraggio realizzata nei mesi scorsi sui frequentatori del centro storico e sui cittadini residenti a Forlì, sono emersi i diversi stili di vita e di consumo dei cittadini. Il consumatore frequenta sia la rete distributiva del centro commerciale naturale, sia quella dei centri commerciali tout court e, nella grande maggioranza dei casi, in modo non esclusivo. Il dato positivo è rappresentato dal fatto che rispetto al 2012, è aumentata dal 9 al 20 la percentuale di chi acquista almeno una volta alla settimana nel centro storico a Forlì, con una diminuzione dal 21,3% del 2012 al 14% del 2013 di coloro che non hanno mai acquistato in centro. Un punto di forza è il rapporto con i negozi; il 37,5% di chi fa acquisti in centro lo fa perché trova negozi di fiducia, il 17,1% perché unisce l’acquisto alla passeggiata ed il 15% Continua a pagina 15 • • •
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per la presenza del mercato ambulante. Un ulteriore dato emerso dall’indagine è che la percentuale di chi acquista nei centri commerciali in un anno è scesa dal 69 % del 2012 al 62% del 2013, a testimonianza che il calo dei consumi colpisce pesantemente tutta la rete distributiva. Il fruitore dei centri commerciali sceglie l’ampia gamma dell’offerta e la presenza di più attività, la convenienza dei prodotti e la possibilità di trascorrere, al suo interno, una parte di tempo libero. Altro tema di rilievo per chi frequenta il centro, è il calo dell’enfasi posta sui problemi legati a sicurezza e degrado, che infatti è scesa dal 32% del 2012 al 15% del 2013. Si tratta per ora solo di piccoli segnali, ma l’auspicio è che collegandosi agli effetti delle nuove politiche urbanistiche messe in campo con l’approvazione del POC e la rivitalizzazione anche abitativa del centro cittadino, si concretizzino sempre di più ricadute positive anche sulla funzione commerciale.
Cassetto previdenziale INPS: avvisi bonari Il Cassetto Previdenziale Artigiani e Commercianti nasce dall’esigenza di facilitare, per gli iscritti alle gestioni previdenziali di artigiani e commercianti, la consultazione dei dati contenuti negli archivi dell’INPS, ottenendo in tempo reale la situazione della propria posizione previdenziale, fino a procedere alla stampa dei modelli F24 per effettuare il versamento della contribuzione dovuta. A partire dal 2013, infatti, l’Inps non invia più le comunicazioni con i dati e gli importi utili per i pagamenti, in quanto le medesime informazioni devono essere scaricate dal contribuente dal sito internet dell’istituto previdenziale tramite l’opzione contenuta nel Cassetto Previdenziale. Confartigianato si è immediatamente attivata per garantire la gestione dello stesso direttamente da parte dei nostri operatori, per conto degli associati. Dall’inizio del 2013 è, dunque, possibile ottenere qualsiasi informazione e scaricare i modelli F24 presso tutte le nostre sedi attraverso la sottoscrizione di delega di accesso al Cassetto Previdenziale. Gli associati, che ancora non avessero provveduto alla firma della delega all’Associazione per la consultazione del Cassetto Previdenziale, possono rivolgersi agli uffici affari generali di Confartigianato per completare la pratica. Ora l’Inps comunica che il Cassetto Previdenziale Artigiani e Commercianti è stato implementato con un nuovo servizio di consultazione che riguarda: lettere di comunicazione dei codici INPS e degli importi per i versamenti inerenti all’imposizione contributiva 2013, con i mod. F24 direttamente stampabili;
avvisi bonari, che non verranno più spediti dall’Inps al domicilio del contribuente ma saranno a disposizione dello stesso nel proprio cassetto previdenziale. Invitiamo pertanto tutti gli associati, che per qualsiasi motivo non hanno potuto pagare una o più rate di contributi previdenziali art/com, a recarsi presso la sede dell’associazione di competenza per verificare attraverso l’accesso al Cassetto Previdenziale la propria posizione, controllando l’eventuale presenza di avvisi bonari.
Durc - trasmissione del documento tramite PEC Tra gli interventi normativi in materia di semplificazione diretti a favorire la riduzione dei costi amministrativi per le imprese, particolare rilevanza hanno rivestito le disposizioni finalizzate a favorire l’utilizzo dei nuovi canali informatici, come strumento di interazione tra le pubbliche amministrazioni, i cittadini, le imprese e i professionisti. Questo in attuazione della previsione del Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82 - Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD), che dispone che tutte le comunicazioni tra la Pubblica Amministrazione e le imprese circa la presentazione di istanze, dichiarazioni, dati e scambio di informazioni e documenti avvengano esclusivamente utilizzando le tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Le modalità di attuazione di tale disposto, sono state individuate dal DPCM 22 luglio 2011 che ha fissato, al 1 luglio 2013, il termine a partire dal quale le Pubbliche Amministrazioni non potranno più accettare o effettuare le comunicazioni in forma cartacea nei rapporti con le imprese. Peraltro, lo stesso provvedimento ha stabilito che, in tutti i casi in cui non è prevista una diversa modalità di comunicazione telematica, lo scambio di dati, informazioni e documenti, dovrà avvenire attraverso la Posta Elettronica Certificata (PEC). Tale trasmissione equivale alla notificazione per mezzo della posta. Dal 1° luglio 2013 il processo di adeguamento verso l’utilizzo generalizzato della PEC è giunto a completamento. Da tale data, l’obbligo di comunicare il proprio indirizzo PEC al Registro delle Imprese, già in vigore dal 29 novembre 2011 per le società, è stato esteso anche alle imprese individuali. Il quadro normativo fin qui tracciato, ha reso necessaria la revisione del sistema di trasmissione utilizzato per notificare i Documenti Unici di Regolarità Contributiva (DURC) alle stazioni appaltanti/amministrazioni procedenti e alle imprese richiedenti, nei residuali casi in cui la normativa vigente consente l’acquisizione diretta del Documento da parte di queste ultime. Si è stabilito, pertanto, da una parte che la trasmissione dei DURC avvenga esclusivamente tramite lo strumento della PEC, e dall’altra l’obbligatorietà, all’atto dell’inserimento della domanda, della Continua a pagina 16 • • • essere impresa • • • settembre 2013 • 15
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valorizzazione del campo relativo all’indirizzo PEC al quale il Documento, sulla base dell’indicazione effettuata dal richiedente, verrà trasmesso. A decorrere dal 2 settembre 2013 l’inoltro della richiesta di DURC è consentito solo se il sistema dello Sportello Unico Previdenziale rileva l’avvenuta registrazione, nell’apposito campo, dell’indirizzo PEC della stazione appaltante/amministrazione procedente, delle SOA e delle imprese. Dalla stessa data, sia per le Pubbliche Amministrazioni sia per le imprese, i DURC sono recapitati dall’Inail, dalle Casse Edili e dall’Inps, esclusivamente tramite PEC, agli indirizzi indicati dagli utenti nel modulo telematico di richiesta.
Consulenza del lavoro • a cura di Susi Silvani DECRETO LAVORO Nuove assunzioni agevolate per i giovani Viene istituito in via sperimentale dal 7 Agosto 2013 e fino al 30 giugno 2015, nel limite delle risorse stanziate, un incentivo economico per i datori di lavoro che assumeranno - con contratto di lavoro a tempo indeterminato - giovani aventi determinati requisiti. L’Inps riconoscerà l’incentivo in base all’ordine cronologico di assunzione.
Lavoratori interessati Il datore di lavoro ha diritto all’incentivo qualora assuma giovani di età compresa tra i 18 ed i 29 anni, in possesso di almeno uno dei seguenti requisiti: siano privi di impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi; siano privi di un diploma di scuola media superiore o professionale; vivano soli con una o più persone a carico (In fase di conversione del decreto in legge questa ipotesi è stata eliminata). Tali assunzioni devono comportare un incremento occupazionale netto dell’azienda. 1) L’incremento occupazionale è calcolato sulla base della differenza tra il numero dei lavoratori rilevato in ciascun mese e il numero dei lavorato-
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ri mediamente occupati nei 12 mesi precedenti all’assunzione. I dipendenti con contratto di lavoro a tempo parziale sono considerati in base al rapporto tra le ore pattuite e l’orario normale di lavoro. 2) L’incremento della base occupazionale va considerato al netto delle diminuzioni occupazionali verificatesi in società controllate o collegate o facenti capo, anche per interposta persona, allo stesso soggetto.
Misura dell’incentivo L’incentivo è pari a un terzo della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali e non può comunque superare l’importo mensile di € 650 per ogni lavoratore assunto. Esso viene corrisposto dall’INPS al datore di lavoro.
Durata dell’incentivo L’incentivo è corrisposto per i seguenti periodi: 18 mesi, in caso di assunzione a tempo indeterminato sin dall’inizio; 12 mesi, nel caso di trasformazione di un rapporto di lavoro esistente in contratto a tempo indeterminato (con esclusione dei lavoratori in riferimento ai quali i datori di lavoro hanno comunque già beneficiato dell’incentivo di 18 mesi). La trasformazione deve comunque: - riguardare lavoratori in possesso di uno dei requisiti sopra indicati; - incrementare l’organico aziendale. Alla trasformazione, pertanto, deve corrispondere un’ulteriore assunzione di lavoratore, anche se privo dei requisiti prescritti.
Esclusioni L’incentivo non spetta se: l’assunzione costituisce attuazione di un obbligo preesistente; il lavoratore avente diritto all’assunzione sia utilizzato con contratto di somministrazione; l’assunzione violi il diritto di precedenza alla riassunzione di un altro lavoratore licenziato da un rapporto a tempo indeterminato o cessato da un rapporto a termine; il datore di lavoro abbia in atto sospensioni dal lavoro connesse ad una crisi o riorganizzazione aziendale, salvi i casi in cui l’assunzione, o la trasformazione siano finalizzate all’acquisizione di professionalità sostanzialmente diverse da quelle dei lavoratori sospesi oppure siano effettuate presso una diversa unità produttiva; riguardi lavoratori che siano stati licenziati, nei 6 mesi precedenti, da un datore di lavoro che, Continua a pagina 17 • • •
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al momento del licenziamento, presenti assetti proprietari sostanzialmente coincidenti con quelli del datore di lavoro che assume, o risulti con quest’ultimo in rapporto di collegamento o controllo.
Riconoscimento dell’incentivo L’INPS, entro 3 giorni dalla presentazione della domanda di ammissione al beneficio da parte del datore di lavoro interessato (con modalità che saranno indicate dall’istituto stesso), comunica se sussistono le risorse disponibili per accedervi. In caso affermativo, a favore del richiedente opera una riserva di somme pari all’ammontare previsto del beneficio spettante sulla base della documentazione prodotta. Il datore di lavoro deve: entro 7 giorni lavorativi, stipulare il contratto di lavoro che dà titolo all’agevolazione; entro i successivi 7 giorni lavorativi, comunicare all’INPS l’avvenuta stipula. Il datore di lavoro decade dalla riserva di somme prevista in suo favore se non rispetta i due termini perentori sopra indicati. L’incentivo è riconosciuto dall’INPS in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande cui abbia fatto seguito l’effettiva stipula del contratto che dà titolo all’agevolazione.
Assunzioni agevolate di disoccupati beneficiari del trattamento Aspi Dal 28 giugno 2013 il datore di lavoro che, senza esservi tenuto, assuma a tempo pieno e inde terminato lavoratori che fruiscono dell’ASPI ha diritto ad un incentivo economico.
Misura L’incentivo consiste in un contributo pari al 50% dell’indennità ASPI mensile residua che sarebbe stata corrisposta al lavoratore ed è concesso per ogni mensilità di retribuzione che viene corrisposta al lavoratore.
Esclusioni Il diritto all’incentivo è escluso con riferimento ai lavoratori che siano stati licenziati, nei 6 mesi precedenti, da parte di impresa dello stesso o diverso settore di attività che, al momento del licenziamento, presenta assetti proprietari sostanzialmente coincidenti con quelli dell’impresa che assume, o risulta con quest’ultima in rapporto di collegamento o con trollo. All’atto della richiesta di avviamento il datore di lavoro che assume deve dichiarare, sotto la propria responsabilità, che non ricorrono le condizioni ostative sopra indicate.
IMPORTANTE Come già ricordato nel numero di “Confartigianato con te” di Aprile 2013 è importante sottolineare che le assunzioni agevolate comprese quelle succitate per i giovani under 30 e i disoccupati percettori del trattamento ASpI sono soggette al rispetto del principio generale introdotto dalla legge Fornero. Gli obblighi introdotti prevedono che gli incentivi non spettino nei casi in cui il datore di lavoro non sia libero di scegliere chi assumere. Infatti, gli incentivi non spettano: se l’assunzione costituisce attuazione di un obbligo preesistente, anche nel caso in cui il lavoratore sia utilizzato mediante somministrazione; se l’assunzione viola il diritto di precedenza, anche nel caso in cui, prima dell’utilizzo di un lavoratore mediante contratto di somministrazione, l’utilizzatore non abbia preventivamente offerto la riassunzione al lavoratore titolare di un diritto di precedenza; se il datore di lavoro o l’utilizzatore con contratto di somministrazione hanno in atto sospensioni del lavoro connesse ad una crisi o riorganizzazione aziendale, salvi i casi in cui l’assunzione, la trasformazione o la somministrazione siano finalizzate all’acquisizione di professionalità sostanzialmente diverse da quelle dei lavoratori sospesi oppure siano effettuale presso una diversa unità produttiva; con riferimento a quei lavoratori che siano stati licenziati, nei sei mesi precedenti, da parte di un datore di lavoro che, al momento del licenziamento, presenta assetti proprietari sostanzialmente coincidente con quelli del datore di lavoro che assume ovvero risulta con quest’ultimo in rapporto di collegamento o controllo; in caso di somministrazione tale condizione si applica anche all’utilizzatore. Inoltre, per determinare il diritto agli incentivi e la loro durata: si cumulano i periodi in cui il lavoratore ha prestato l’attività in favore dello stesso soggetto, a titolo di lavoro subordinato o somministrato; non si cumulano le prestazioni in somministrazione effettuate dallo stesso lavoratore nei confronti di diversi utilizzatori, anche se fornite dalla medesima agenzia di somministrazione di lavoro, salvo che tra gli utilizzatori ricorrano assetti proprietari sostanzialmente coincidenti ovvero intercorrano rapporti di collegamento o controllo. L’inoltro tardivo delle comunicazioni telematiche obbligatorie produce la perdita della parte dell’incentivo relativa al periodo compreso tra la decorrenza del rapporto agevolato e la data della tardiva comunicazione. Continua a pagina 18 • • • essere impresa • • • settembre 2013 • 17
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Conservazione dello stato di disoccupazione Le nuove disposizioni in materia di lavoro hanno reintrodotto la norma che stabilisce i criteri per la conservazione dello stato di disoccupazione. Pertanto, a partire dal 28 giugno 2013, il lavoratore, qualora svolga attività lavorativa, conserva comunque lo stato di disoccupazione quando la stessa attività sia tale da assicurare un reddito annuale non superiore al reddito minimo personale escluso da imposizione (limite attualmente fissato a € 8.000 per il lavoro subordinato e a € 4.800 per il lavoro autonomo).
Contratto di lavoro a termine: nuove disposizioni Le nuove disposizioni in materia di lavoro - in vigore dal 28 giugno 2013 - hanno apportato alcune modifiche alla disciplina del contratto di lavoro a termine, esaminate di seguito.
Tipologie contrattuali
l’attività lavorativa sia la medesima per la quale è stato stipulato il primo contratto, anche se per ragioni diverse. La proroga può interessare ogni tipologia di contratto a termine, compreso quello c.d. “acausale”.
Prosecuzione di fatto del rapporto Dietro pagamento di una maggiorazione retrib utiva è possibile proseguire di fatto ogni tipologia di contratto a tempo determinato oltre il termine inizialmente fissato o successivamente prorogato. Detta prosecuzione è della durata di: 50 giorni, per i contratti di durata iniziale pari o superiore a sei mesi; 30 giorni, per i contratti di durata inferiore. La maggiorazione da pagare è pari al: 20% per ogni giorno successivo alla scadenza fino al decimo; 40% per ciascun giorno ulteriore. Se il rapporto prosegue oltre i suddetti termini il contratto si considera a tempo indeterminato dalla scadenza dei termini stessi.
Di norma è consentita l’apposizione di un termine alla durata del contratto di lavoro subordinato per ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo, anche se riferibili all’ordinaria attività del datore di lavoro. Il datore di lavoro, tuttavia, può stipulare un contratto di lavoro a termine anche in assenza di tali ragioni (contratto c.d.“acausale”):
È stato abrogato l’onere di comunicare al Centro per l’impiego la prosecuzione di fatto del rapporto.
in caso di primo rapporto a tempo determinato, di durata non superiore a 12 mesi, concluso fra un datore di lavoro e un lavoratore per lo svolgimento di qualunque tipo di mansione;
20 giorni se il contratto scaduto aveva una durata superiore a 6 mesi;
in ogni altra ipotesi individuata dai contratti collettivi, anche aziendali, stipulati dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.
Numero di contratti stipulabili Viene estesa anche alla tipologia del contratto “acausale” la possibilità per la contrattazione collettiva di fissare limiti numerici ai contratti a tempo determinato che possono essere stipulati dal datore di lavoro.
Proroga Il contratto di durata inferiore a 3 anni può essere prorogato una sola volta, a condizione che: vi sia il consenso del lavoratore; sussistano ragioni oggettive (non sono richieste esigenze contingenti ed imprevedibili);
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Successione di contratti: nuovo intervallo È consentita la riassunzione a termine del lavoratore, a condizione che tra la fine del precedente contratto e l’inizio del nuovo rapporto trascorra un intervallo minimo di:
10 giorni per i contratti di durata pari o inferiore. Qualora non venga rispettato questo intervallo minimo, il secondo contratto si considera a tempo indeterminato. Tali disposizioni non si applicano: nei confronti dei lavoratori impiegati nelle attività stagionali definite dalla legge o individuate dagli avvisi comuni e dai CCNL stipulati dalle orga nizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative; in relazione alle ipotesi individuate dai contratti collettivi, anche aziendali, stipulati dalle orga nizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.
Lavoro intermittente: novità Il contratto di lavoro intermittente è ammesso, per ciascun lavoratore, per un periodo complessivamenContinua a pagina 19 • • •
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Misura delle agevolazioni
te non superiore alle 400 giornate di effettivo lavoro nell’arco di 3 anni solari. A tal fine si computano esclusivamente le giornate prestate dopo il 28 giugno 2013.
La riduzione del 50% riguarda sia i contributi sociali dovuti dal datore di lavoro all’INPS, sia i premi assicurativi dovuti all’INAIL.
In caso di superamento del predetto periodo il rapporto si trasforma in un rapporto di lavoro a tempo pieno e indeterminato. N.B. I contratti di lavoro intermittente stipulati prima del 18 luglio 2012 e non compatibili con le dispo sizioni attualmente in vigore cessano di produrre effetti il 1°gennaio 2014. Contattate i nostri uffici nel caso abbiate casi succitati. Inoltre dal 3 luglio 2013 la comunicazione di inizio prestazione del lavoro intermittente deve essere effettuata, esclusivamente in via telematica, utilizzando il modello di comunicazione “UNI-intermittente”. Nel modello devono essere indicati i dati identificativi del lavoratore e del datore di lavoro e la data di inizio e fine cui la chiamata si riferisce. Il modello deve essere trasmesso esclusivamente secondo una delle seguenti modalità: via e-mail all’indirizzo PEC:
intermittenti@mailcert.lavoro.gov.it;
attraverso il portale “Cliclavoro”. La modalità di invio mediante SMS, che deve contenere almeno il codice fiscale del lavoratore è ammessa esclusivamente in caso di prestazione da svolgersi entro le 12 ore dalla comunicazione. Solo in caso di malfunzionamento è stata reintrodotta la possibilità di effettuare la comunicazione al fax della DTL competente. Costituisce prova dell’adempimento dell’obbligo la comunicazione del malfunzionamento del sistema unitamente alla ricevuta di trasmissione del fax. La mancata comunicazione telematica di cui sopra comporta l’applicazione di una sanzione che va da € 400,00 a € 2400,00.
Obbligo di convalida delle dimissioni Dal 28 giugno 2013 la procedura prevista per la convalida delle dimissioni, compresa quella da adottare in caso di genitori lavoratori, viene estesa - in quanto compatibile - al recesso dei collaboratori coordinati e continuativi e alle associazioni in partecipazione con apporto di lavoro.
Incentivi per l’assunzione di ultracinquantenni Anche il ministero del Lavoro ha fornito alcune precisazioni riguardanti i benefici previsti dal 1°gennaio 2013 per l’assunzione di donne e disoccupati con almeno 50 anni di età.
Requisiti soggettivi dei lavoratori Tali benefici intendono incrementare l’occupazione di lavoratori (donne e ultracinquantenni) riconducibili alle categorie dei“lavoratori svantaggiati”. Con riferimento ai lavoratori di età non inferiore a 50 anni, essi devono essere disoccupati da oltre 12 mesi e, come tali, registrati presso il centro per l’impiego competente per domicilio. Con riferimento alle donne (di qualsiasi età), esse devono essere: “prive di un impiego regolarmente retribuito” da almeno 6 mesi, ovvero non devono aver prestato attività lavorativa riconducibile ad un rapporto di lavoro subordinato della durata di almeno 6 mesi, o non devono aver svolto attività lavorativa in forma autonoma o parasubordinata dalla quale sia derivato un reddito, per le collaborazioni coordinate e continuative, superiore a € 8.000, o, per le attività di lavoro autonomo, superiore a € 4.800; residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione Europea; residenti nelle aree caratterizzate da un tasso di disparità uomo-donna che supera almeno del 25% la disparità media uomo-donna; oppure “prive di un impiego regolarmente retribuito” da almeno ventiquattro mesi, ovunque residenti.
Requisiti oggettivi Per usufruire dei benefici il datore di lavoro, con le relative assunzioni, deve ottenere un incremento netto del numero dei lavoratori dipendenti dell’impresa, rispetto alla media dei 12 mesi precedenti. Il requisito dell’incremento occupazionale netto non è necessario quando il posto, o i posti, occupati si siano resi vacanti in seguito a dimissioni volontarie, invalidità, pensionamento per raggiunti limiti di età, riduzione volontaria dell’orario di lavoro o licenziamento per giusta causa (e non in seguito a licenziamenti per riduzione del personale). I benefici si applicano ai soli datori di lavoro che esercitano attività economica, indipendentemente dallo scopo di lucro e/o dall’organizzazione aziendale. Risultano esclusi i datori di lavoro domestico.
Agevolazioni ai datori di lavoro che assumono lavoratori licenziati A favore dei datori di lavoro che, nel corso del 2013, assumano a tempo determinato o indeterminato, anche part-time o con contratto di somministrazione, lavoratori che, nei 12 mesi precedenti, siano stati licenziati per giustificato motivo oggettivo connesso Continua a pagina 20 • • • essere impresa • • • settembre 2013 • 19
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a riduzione, trasformazione o cessazione di attività o di lavoro (anche da imprese che occupino meno di 15 dipendenti) è previsto un beneficio contributivo. Per usufruire del beneficio il datore di lavoro deve garantire al lavoratore assunto interventi di formazione professionale sul posto di lavoro (anche mediante il ricorso alle risorse destinate alla formazione continua di competenza regionale). Il beneficio è pari a € 190,00 mensili per: 12 mesi, nel caso di lavoratori assunti a tempo indeterminato; 6 mesi, nel caso di lavoratori assunti a tempo determinato. Precisazioni: 1) In caso di rapporto di lavoro a tempo parziale il beneficio mensile è moltiplicato per il rapporto tra l’orario di lavoro previsto e l’orario normale di lavoro. 2) Il beneficio è riconosciuto altresì nel caso di lavoratori soci di cooperative, che stabiliscono in aggiunta al rapporto associativo un ulteriore e distinto rapporto di lavoro in forma subordinata. 3) Le agevolazioni non si applicano al rapporto di lavoro domestico.
Invio del Durc solo tramite Pec Inail, Inps e Casse Edili sono recentemente intervenute con proprie comunicazioni per informare gli utenti che a partire dal 2 settembre 2013 i rispettivi sistemi informatici non consentiranno più l’inoltro della richiesta di DURC se non sarà indicato l’indirizzo PEC nel modulo telematico di richiesta da parte dell’impresa, della stazione appaltante, dell’amministrazione procedente o della SOA. Conseguentemente i DURC richiesti a partire dalla stessa data saranno recapitati esclusivamente presso l’indirizzo PEC comunicato dagli utenti.
Ambiente e Sicurezza • a cura di Alberto Camporesi Sistri: aggiornamenti Il decreto legge, approvato dal Consiglio dei ministri del 26 agosto, come chiarito da una nota del Ministero dell’Ambiente, ha introdotto una incisiva semplificazione prevedendo che alla prevista partenza del prossimo primo ottobre il Sistri venga utilizzato solo dalle aziende che gestiscono, trasportano
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e smaltiscono i rifiuti pericolosi; dal 3 marzo 2014 il sistema sarà esteso anche ai produttori di rifiuti pericolosi. Questi sei mesi tra le due date saranno utilizzati per introdurre ulteriori semplificazioni e modifiche al sistema, con la possibilità di ulteriore proroga di sei mesi. Non far pagare alle imprese il prezzo delle difficoltà di attuazione, rendere più efficace, anche in fase di conversione del decreto legge, il dialogo e il percorso condiviso con gli utenti, un confronto sulla modalità delle sanzioni, l’impegno ad estendere i collaudi informatici e a costanti modifiche e semplificazioni del sistema in corso d’opera. Questi alcuni dei punti toccati nell’incontro che il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando ha avuto con le associazioni di categoria coinvolte dalla prossima introduzione del Sistri, il Sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti. I rappresentanti delle associazioni di categoria hanno ribadito al ministro le difficoltà e le preoccupazioni delle aziende rispetto alla funzionalità del sistema. Il ministro ha però rassicurato sul fatto che le sanzioni non ricadranno sugli utenti in caso di inadeguatezza del sistema. “Dopo avere esplorato tutte le alternative, e non avendo alcuna possibilità di risolvere il contratto che impegna la pubblica amministrazione con la Selex - ha osservato Orlando abbiamo assunto la decisione di evitare l’ipotesi di un ennesimo rinvio del Sistri perché sono convinto che se non si parte non saremo mai in grado di ottenere l’obiettivo che sta a cuore a tutti, dotare cioè il Paese di un efficace sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti. Con il decreto legge approvato - ha continuato il ministro - abbiamo apportano al Sistri una robusta semplificazione. È anche per questo che abbiamo deciso di sostituire il vecchio Comitato di gestione con un apposito Comitato di controllo coordinato direttamente dal mio Gabinetto con il compito di recepire e implementare tutti i suggerimenti di modifica. Un’assunzione di responsabilità, ha detto ancora Orlando, che rappresenta la garanzia della serietà con cui lavoriamo a questa difficile eredità che come ministro dell’Ambiente mi sono trovato a dover affrontare. Ribadisco in ogni caso - ha poi concluso - che il sistema sanzionatorio non dovrà far ricadere sugli utenti le eventuali inadeguatezze del sistema che dovessero palesarsi nella fase di avvio”. Confartigianato in seno a Rete Imprese Italia sta comunque portando avanti la battaglia, non per eliminare un sistema di tracciabilità dei Rifiuti pericolosi, ma affinchè sia semplice da gestire, economico e che serva al fine per cui è stato concepito e cioè combattere le Ecomafie e non essere complice di un sistema che carica sulle imprese le deficienze della Pubblica Amministrazione.
Autorizzazione Unica Ambientale La recente approvazione del regolamento sull’Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) da parte del Governo introdotta dal “Decreto Semplificazioni”, Continua a pagina 21 • • •
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rappresenta per le PMI una rilevante innovazione nel campo dei procedimenti amministrativi, in particolare in quello ambientale. A partire dal 13 giugno scorso l’AUA ha sostituito ogni comunicazione, notifica e autorizzazione prevista dalle norme ambientali vigenti: emissioni in atmosfera, scarichi idrici, comunicazioni per recupero rifiuti in forma semplificata, autosmaltimento di rifiuti, utilizzo agronomico dei fanghi e previsione di impatto acustico. Contrariamente a quanto previsto nelle bozze di decreto, l’AUA si applica non più in presenza di almeno due di queste autorizzazioni/comunicazioni, ma in presenza di almeno una di queste. I gestori degli impianti soggetti solo a comunicazione o ad autorizzazione generale alle emissioni non saranno obbligati ad avvalersi dell’AUA ma presenteranno comunque le domande o le comunicazioni al SUAP (Sportello Unico delle Attività Produttive).
L’AUA non si applica alle Imprese soggette ad Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) e neppure ai progetti sottoposti a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) quando il provvedimento finale di VIA sostituisce tutte le altre autorizzazioni ambientali. I procedimenti già avviati e le autorizzazioni in essere alla data di entrata in vigore (13/06/2013) non devono essere modificati, l’AUA può essere richiesta alla scadenza del primo titolo abilitativo. In attesa del modello semplificato ed unificato che verrà presto adottato con DM, le domande per le nuove attività vanno presentate al SUAP con la modulistica vigente, corredate di tutte le già dichiarazioni e attestazioni, attualmente in uso. Al fine di effettuare una verifica dei propri procedimenti in essere e delle loro future scadenze, è possibile rivolgersi ai referenti del Servizio Ambiente Sicurezza di Confartigianato Forlì (0543/452820 Gabriele Leoni).
Credito: Start-up innovative 2013 La regione Emilia-Romagna ha approvato il bando “Sostegno allo start up di nuove imprese innovative”. Per essere definito “innovativo”, il progetto che l’impresa propone deve presentare almeno una delle seguenti caratteristiche: essere basato sullo sfruttamento di un brevetto; prevedere un accordo oneroso con uno o più centri di ricerca per un valore pari ad almeno 35% degli investimenti previsti; avere nella compagine sociale, per una partecipazione complessiva pari ad almeno il 25% del capitale, università, enti di ricerca, singoli ricercatori, investitori istituzionali, partner industriali; essere stato selezionato da altri programmi di sostegno allo start-up di imprese innovative. Destinatarie del bando sono le società (escluse le ditte individuali, ma ammesse le SRL uninominali) - compresi consorzi, società consortili e società cooperative - con localizzazione produttiva in Emilia-Romagna, costituite successivamente al 1° gennaio 2011. L’intervento sostiene i costi necessari in fase di start-up e i primi investimenti finalizzati all’espansione dell’impresa. L’agevolazione prevista consiste in un contributo in conto capitale, corrispondente al 60% della spesa ritenuta ammissibile, che non deve essere inferiore a 75mila euro, mentre il valore massimo dei singoli importi erogabili non potrà superare i 100mila euro. Prevista una maggiorazione - pari al 10% del
contributo concesso - per i progetti che prevedono alla loro conclusione un incremento dei dipendenti assunti a tempo indeterminato pari ad almeno 3 unità rispetto alla data di presentazione della domanda. Le domande di contributo possono essere presentate dal 2 settembre 2013 esclusivamente on-line, tramite l’indirizzo di posta certificata dell’impresa e trasmesse - complete di tutti i documenti obbligatori firmati digitalmente dal legale rappresentante dell’impresa - all’indirizzo di posta elettronica certificata del Servizio Politiche di Sviluppo Economico, Ricerca Industriale e Innovazione Tecnologica: sviluppoeconomico@postacert.regione.emilia-romagna.it Contestualmente all’apertura del bando sarà messo a disposizione on-line un manuale sulle modalità di compilazione e trasmissione della domanda. La scadenza del bando è fissata, salvo esaurimento risorse, alle ore 24 del 31 gennaio 2014. Per informazioni, è possibile contattare lo Sportello Imprese, attivo dal lunedì al venerdì alle 9.30 alle 13: Tel.848800258 (chiamata a costo tariffa urbana, secondo il proprio piano tariffario); Fax 051.5276515. E-mail: infoporfesr@regione.emilia-romagna.it In alternativa, è possibile utilizzare lo sportello virtuale del portale Emilia-RomagnaStartUp, nella sezione “ERStartUp risponde”, all’indirizzo: http://www.emiliaromagnastartup.it/helpdesk/ question o contattare l’ufficio credito di Confartigianato all’indirizzo credito@confartigianato.fo.it essere impresa • • • settembre 2013 • 21
movimenti Anap Maestri d’opera artigiani
La premiazione
S
ono stati premiati nel corso di una cerimonia informale tenutasi nella sede di Confartigianato Forlì Ernesto Partisani e Domenico Dall’Agata (nelle foto alcuni momenti della premiazione), insigniti del prestigioso titolo di maestri d’opera artigiani, attribuito dall’Anap nazionale. Gli imprenditori, a causa di impegni di lavoro, non erano riusciti a prendere parte alla consegna dei riconoscimenti realizzata a Roma ricevendo il titolo dal presidente di Confartigianato Forlì Giorgio Grazioso e dal segretario Roberto Faggiotto. L’esperienza e la dedizione al lavoro mostrate nel corso della lunga carriera da parte degli imprenditori costituiscono la testimonianza più preziosa di come l’artigianato non sia solo una professione ma uno stile di vita. I premiati hanno espresso la propria soddisfazione per l’onorificenza ricevuta, mentre il segretario Roberto Faggiotto ha ricordato che “l’Italia è la prima nazione europea per numero di imprese, con più di cinque milioni di imprenditori e lavoratori autonomi i quali rappresentano il 9,3% della popolazione nazionale. In particolare nel segmento dell’imprenditorialità è fondamentale la presenza degli
imprenditori artigiani che sono quasi due milioni, di cui un milione e cento in qualità di titolari e i restanti come amministratori, soci o rivestiti di altre cariche.” Ha concluso il segretario “la capacità di fare impresa è un pilastro chiave: il ritorno alla crescita dell’economia e l’incremento dell’occupazione può arrivare solo dalla forza delle imprese.” I maestri d’opera sono impegnati a diffondere la cultura dell’artigianato e sono attivi nel mondo del volontariato con numerosi progetti rivolti alle popolazioni svantaggiate, creando scuole nelle quali apprendere i segreti delle professioni tradizionali, dalla falegnameria alle costruzioni.
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Anap movimenti Disabilità e anziani
Maggiori tutele per chi è ricoverato nelle strutture residenziali
I
l Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge presentato dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, per il riordino delle professioni sanitarie, formazione medico specialistica e per la promozione della prevenzione e di corretti stili di vita. Tra i diversi provvedimenti approvati, l’introduzione dell’aggravante e il conseguente aumento di un terzo delle pene detentive, per i reati contro la persona commessi su persone ricoverate presso strutture sanitarie o sociosanitarie, residenziali e semiresi-
denziali. Ernesto Partisani presidente di Anap (Associazione Nazionale Anziani Pensionati - nella foto) Confartigianato Forlì commenta “è una prima risposta ai numerosi episodi di maltrattamento venuti alla luce negli ultimi tempi nei confronti degli anziani e dei pazienti più fragili. Il provvedimento fa seguito alla intensificazione dei controlli disposti dal Ministero della Salute ed eseguiti dai NAS in tutto il Paese sulle strutture che ospitano anziani e disabili, in alcuni casi rivelatisi veri e propri lager nei quali i pazienti venivano sottoposti a violenze e vessazioni di ogni genere.” Caso emblematico è la clinica degli orrori di Meta di Sorrento in Campania dove, il 13 luglio scorso, i carabinieri hanno trovato 37 anziani di fatto segregati in condizioni inumane e in totale abbandono. I numerosi controlli disposti dal Ministro della Salute, realizzati a seguito
della terribile scoperta, hanno portato, nella notte del 21 luglio scorso, all’accertamento di altre infrazioni penali e amministrative in alcune realtà italiane, rendendo evidente la necessità di introdurre ulteriori tutele per questi soggetti maggiormente esposti al rischio di violenze. Partisani conclude “la proposta del ministro Lorenzin di intensificare le pene per chi maltratta gli anziani e i disabili degenti nelle ospizi rappresenta un segnale positivo e di attenzione nei confronti di chi è più debole. Siamo favorevoli a un sistema di controlli capillari nelle strutture sociosanitarie residenziali e semiresidenziali. L’introduzione di un aumento della pena di un terzo, per qualsiasi reato commesso a danno dei ricoverati è l’unica soluzione plausibile per garantire e migliorare la qualità della vita dei pazienti e il rispetto della dignità della persona”.
Crisi e welfare: L’associazionismo vera risorsa Per reagire al disagio sociale provocato dalla crisi associazionismo e welfare “fai da te” sono una soluzione: è quanto emerge da un rapporto dell’Ufficio studi di Confartigianato che fotografa gli effetti della recessione e le risposte degli Italiani. La rilevazione evidenzia un quadro drammatico sul fronte occupazione: 3.076.300 italiani sono senza lavoro, a questi si aggiungono 1.703.500 inattivi ‘scoraggiati’ (vale a dire che non cercano
lavoro perché ritengono di non riuscire a trovarlo) e 318.600 cassintegrati, per un totale di 5.098.400 persone che vivono gravi difficoltà nel mercato del lavoro, ovvero il 10% della popolazione. Negli ultimi 10 anni è peggiorata anche la condizione di vita degli anziani con più di 65 anni, vale a dire 12.370.822 persone che rappresentano il 20,8% della popolazione, una percentuale destinata a toccare il 33,1% nel 2050. Le esigenze
di assistenza agli over 65 e, in generale, di cura della famiglia hanno provocato un boom del numero di badanti e di collaboratori domestici che devono supplire alla mancanza del sistema di welfare nazionale, oggetto di tagli e politiche di austerity. Secondo i dati, nel 2011 badanti e collaboratori domestici erano complessivamente 881.702 e negli ultimi cinque anni sono aumentati di 257.456 unità, con Continua a pagina 24 • • •
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movimenti Anap
Anap: online il nuovo sito web nazionale
È
online il nuovo sito dell’Anap nazionale, il portale, www.anap.it, appena rinnovato nella grafica e nei contenuti, vuole essere un autorevole punto di riferimento per gli artigiani e imprenditori interessati alle attività svolte dall’associazione pensionati. Nelle varie sezioni del sito, trovano ampio spazio i temi riguardanti la terza età, la salute e il benessere della persona, sempre posta al centro dello sviluppo sociale. “Con il nuovo sito offriamo ai pensionati e alle loro famiglie un mezzo facilmente fruibile e di facile consultazione, anche per le fasce meno informatizzate della società - spiega il presidente nazionale Giampaolo Palazzi, “così che tutti i soci abbiano garanzia di un’agevole consultazione delle attività di Confartigianato e dei
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Crisi e welfare: L’associazionismo vera risorsa una crescita del 53,7%. In questa situazione di difficoltà c’è anche un’Italia solidale che si organizza per sopperire alle carenze dei servizi pubblici e rispondere alle esigenze dei cittadini, testimoniando la capacità dei nostri connazionali di impegnarsi in prima persona al servizio della comunità. Il rapporto di Confartigianato rivela infatti che, tra il 2001 e il 2011, il numero delle associazioni no profit è cresciuto del 28%. Oggi se ne contano 301.191, che occupano 680.811 persone e vengono aiutate nelle loro attività da ben 4.758.622 volontari, pari all’8% della popolazione. In Emilia Romagna le associazioni no profit sono 25.116, gli addetti 64.395, i volontari 428.550, pari al 9,8% della popolazione. E tra gli italiani impegnati a resistere alla crisi, gli imprenditori si distinguono per il numero più alto tra i Paesi europei e per la
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servizi offerti dalle Associazioni territoriali e delle federazioni regionali presenti sul territorio nazionale. Sul sito è possibile anche seguire gli eventi nazionali promossi dall’Anap, come la Festa del Socio e il Festival della Persona.” Continua il Presidente - c’è inoltre un’ampia sezione, dedicata alle questioni economico-finanziarie, mediche e strettamente connesse al mondo artigiano. Il sito consta anche di una galleria fotografica, costantemente aggiornata, ricca di immagini legate agli eventi che vedono Anap protagonista. Mi auguro che il numero di utenti che si affidano al nostro sito continui a crescere ancora di più perché per noi - conclude Palazzi - questo è indice significativo della consapevolezza che davvero rappresentiamo un punto di riferimento informativo e divulgativo per la terza età.” capacità di creare occupazione: sono 5.574.333 e rappresentano il 9,3% della popolazione, una percentuale che in Emilia Romagna arriva all’11,1%, gli imprenditori sono infatti 486.958 su una popolazione di 4.377.487. I dati indicano una via per uscire dalla crisi: dare sostegno alla naturale vocazione imprenditoriale degli italiani, l’unica strada per ricostruire benessere e coesione sociale. Le politiche economiche devono valorizzare la creatività e il saper fare tipici dell’artigianato e delle piccole imprese, la cultura, la tradizione produttiva, l’innovazione profondamente radicate nei territori del nostro Paese: tutti elementi che hanno fatto la fortuna del “Made in Italy” nel mondo. Impresa, lavoro, famiglia, territorio, associazionismo: sono i valori fondanti del modello italiano da cui bisogna ripartire per superare una crisi che ha prodotto profondi danni economici e disagio sociale. Oggi occorre un sistema di welfare a misura della realtà sociale, economica e occupazionale e dei nuovi bisogni dei cittadini-imprenditori e delle famiglie.
giovani imprenditori movimenti
L’impresa entra nelle scuole italiane con l’iniziativa Vorrei fare l’artigiano Un confronto per conoscere i mestieri, tradizionali e innovativi Il lavoro manuale troppo spesso è associato alla fatica, alla sporcizia, a qualcosa di dequalificante. In realtà oggi le piccole aziende artigiane operano con la tecnologia, fanno ricerca, innovazione di prodotto. La testimonianza degli imprenditori è il modo migliore per comunicare come sia cambiato questo mondo anche nei mestieri tradizionali. Gli imprenditori che desiderano condividere la propria esperienza coi ragazzi degli istituti scolastici, che hanno aderito all’iniziativa, possono contattare Confartigianato Forlì allo 0543 452811
U
n viaggio tra antichi e nuovi mestieri artigiani. È la volontà di Confartigianato Forlì, che in collaborazione con Giunti Periodici Educativi, durante l’anno scolastico, porterà in classe il saper fare con il kit didattico “Vorrei fare l’artigiano”. Spiega Paolo Gabelli coordinatore del progetto per Confartigianato Forlì (nella foto) “il libro di testo illustra in modo semplice e immediato la realtà delle attività artigiane, dalle più tradizionali a quelle legate ai settori della tecnologia, dell’innovazione e della ricerca. L’iniziativa, destinata alle classi della scuola primaria e alle prime tre classi della scuola secondaria di primo grado, prevede anche un confronto con gli imprenditori. Riteniamo che non ci sia migliore testimonianza, per presentare questi lavori, che quella degli stessi protagonisti e cioè gli artigiani che, magari indossando gli abiti da lavoro e portandosi appresso qualche ferro del mestiere, faranno visita agli istituti scolastici, che vorranno aderire all’iniziativa. L’occasione sarà utile per illustrare il volumetto ai bambini, per raccontare il mondo dell’artigianato, ancora poco noto.” Continua Gabelli “gli stessi alunni potranno porre domande, essere curiosi, chiedere approfondimenti, parlare con l’artigiano e, perché no, fantasticare, sognare ed esporre le proprie impressioni. La cultura
occidentale tende a valorizzare i lavori intellettuali e a mettere da parte quelli manuali. Ma ci si dimentica che ciò che muove la mano è il cervello.” Vorrei fare l’artigiano intende avvicinare i più giovani al patrimonio produttivo, alle competenze e abilità dell’imprenditoria artigiana che hanno contribuito ad arricchire la cultura e l’economia del nostro Paese. Conoscere i tanti aspetti dell’artigianato italiano è importante soprattutto per i bambini che spesso ignorano come nascono prodotti e servizi che utilizzano tutti i giorni. “Il progetto s’inserisce a pieno titolo tra le molteplici attività che Confartigianato Forlì promuove per avvicinare il mondo della scuola all’artigianato, con una particolare attenzione ai più giovani, che forti di uno sguardo privo di preconcetti avranno la possibilità di un confronto diretto con l’impresa.” Conclude Gabelli “da sempre stimoliamo il contatto con la scuola, con gli studenti degli istituti superiori attraverso le molteplici edizioni di Be:come promosse dal gruppo Giovani Imprenditori, con i ragazzi delle scuole medie attraverso i campionati di giornalismo promossi dalla redazione de Il Resto del Carlino e oggi ci rivolgiamo alla scuola primaria, certi che solo attraverso la conoscenza diretta, potremo favorire il dialogo tra l’imprenditoria e la formazione.”
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movimenti donne impresa Donne e lavoro
Il rilancio dell’economia passa dall’impresa femminile
D
onne e lavoro, un rapporto in evoluzione, in grado di ridare slancio all’economia. Donne Impresa Confartigianato rileva come il numero di donne imprenditrici stia aumentando a un passo triplo rispetto agli uomini. E se ancora non è stato quantificata l’incidenza sul Pil, è evidente che la ripresa non può prescindere dalla presenza delle donne nel mercato del lavoro. In Italia e all’estero. Patrizia Carpi presidente del movimento (nella foto) riporta alcuni dati “in Inghilterra il Sunday Times ha messo in luce che le mumpreneurs, le donne che si sono messe in proprio dopo la nascita dei figli, hanno dato una spinta significativa alla ripresa economica, inoltre il 63 per cento di chi frequenta i corsi di StartUp Britain, la campagna del governo per neoimprenditori, è costituito da donne: creatività abbinata alla flessibilità sono alla base di questo risultato lusinghiero.” Continua la pre-
sidente “dai dati di Unioncamere si evince che, in dodici mesi, le imprese femminili sono arrivate a un milione 424.798, pari al 23,5% del totale. Le 10.231 unità in più rappresentano quasi il 75% del saldo delle nuove imprese (+13.762).” Numeri significativi che sottendono altri risultati positivi in termini di occupazione e di indotto. “La propensione al fare impresa da parte delle donne rappresenta un’opportunità per riagganciare la ripresa, l’imprenditoria in rosa è una risposta forte a una
situazione bloccata da lunghi anni di crisi. Recenti statistiche relative al lavoro dipendente mettono in luce che i divari di genere stanno scomparendo, purtroppo non perché le donne abbiano migliorato la propria situazione, ma poiché è peggiorata in termini relativi anche quella degli uomini. Le condizioni di lavoro dipendente sono divenute più pesanti per tutti con la crisi, in termini di ritardi nei pagamenti degli stipendi, declassamento professionale, o di minori tutele.” Conclude la presidente “è significativo che proprio per far fronte a questa difficile realtà sempre più donne decidano di avviare una propria realtà imprenditoriale. L’esempio d’oltreoceano ci conforta, Marissa Mayer è amministratore delegato di Yahoo e Microsoft ha nominato una donna come amministratore finanziario. È giunto il momento che anche in Italia le donne vadano a ricoprire i ruoli che meritano.”
Seconda edizione del premio “Women Innovators Prize” Sono aperte le iscrizioni alla seconda edizione del Women Innovators Prize, il premio indetto dalla Commissione Europea per le donne imprenditrici. A seguito dell’ampia partecipazione alla prima edizione del 2011, anche quest’anno il “Women Innovators Prize” vedrà competere le imprenditrici residenti negli Stati Membri dell’UE che hanno raggiunto importanti innovazioni e le hanno introdotte sul mercato. Il Premio per le donne innovatrici 2014 ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’imprenditoria femminile e di incoraggiare le donne a sfruttare le opportunità commerciali e di business offerte 26 • settembre 2013 • • • essere impresa
dai loro progetti di ricerca e diventare imprenditrici. Un’ulteriore finalità del Premio è quella di contribuire a conseguire gli obiettivi della Strategia Europa 2020. I progetti che potranno concorrere alla premiazione devono aver ottenuto dei risultati effettivi e dimostrabili il premio non è finalizzato a finanziare ricerche ancora in fase di progettazione o che ancora non siano partite. Il concorso è infatti rivolto alle donne che hanno fondato o co-fondato una società (registrata prima del 1° gennaio 2011) e che abbiano beneficiaContinua a pagina 27 • • •
donne impresa movimenti Ottobre mese della prevenzione
Secondo appuntamento di mens sana in corpore sano
R
itorna l’appuntamento con la salute e il benessere, Donne Impresa Confartigianato organizza il secondo convegno dedicato alla prevenzione, con un approfondimento su una patologia purtroppo sempre più diffusa fra le donne, il tumore al seno. Dopo la serata incentrata su nutrizione e corretti stili di vita, il direttivo del movimento forlivese ha deciso di promuovere per il prossimo 28 ottobre alle 20.30, nella sede di Confartigianato Forlì, un nuovo incontro dal titolo “Fare prima, fare bene” (per un’efficace prevenzione delle patologie del seno). La scelta dell’argomento si lega al mese della prevenzione, ottobre, nel quale la Lilt (Lega Italiana Lotta Tumori), da ormai diciotto anni, porta avanti la campagna Na-
stro Rosa. I vertici del direttivo di Donne Impresa chiariscono “mens sana in corpore sano vuole ribadire l’importanza della salute e del benessere psicofisico, spesso la frenesia del lavoro e la necessità di far fronte a sfide sempre più pressanti portano le donne a sottovalutare la cura del sé. Vogliamo ricordare a ogni donna di non mettere da parte se stessa in nome dell’efficienza, la salute è imprescindibile per poter affrontare al meglio ogni sfida.” La serata è stata organizzata in collaborazione con Forlì Welfare, il poliambulatorio privato con cui è stata attivata una convenzione per garantire agli associati una scontistica riservata su visite ed esami e il contributo della Camera di Commercio provinciale.
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cietà sia stato di almeno euro 100.000 nel 2011 o nel 2012, ad esempio attraverso la copia della relazione annuale alle autorità fiscali che mostri il fatturato annuo del 2011 o del 2012. La scadenza per la presentazione delle domande di partecipazione è il 15 ottobre 2013 (alle 17:00) e l’importo dei premi che verranno assegnati sarà, rispettivamente, di € 100.000 per la prima classificata, di € 50.000 per il secondo posto e di € 25.000 per la terza classificata.
Seconda edizione del premio “Women Innovators Prize” to, durante la loro carriera, dei finanziamenti del 7° Programma Quadro o del CIP (Programma per la competitività e l’innovazione). I criteri sui quali si baserà la selezione saranno quelli di originalità e commerciabilità dei servizi o dei prodotti realizzati, impatto economico e sociale per l’Europa, contenuto scientifico dell’innovazione. Bisognerà inoltre dimostrare che il fatturato annuo della so-
Confartigianato si è attivata per coordinare tramite il proprio ufficio di Bruxelles la presentazione delle domande. essere impresa • • • settembre 2013 • 27
categorie e mercato edilizia Mercato bloccato per il caro mutui
Indagine di Confartigianato rivela le difficoltà del mercato immobiliare
Per le famiglie italiane l’acquisto di un immobile pare una chimera. Nel primo trimestre 2013 le compravendite immobiliari hanno registrato una flessione del 13,8% rispetto alla fine del 2012. Colpa anche del costo dei mutui che, nonostante la diminuzione di 27 punti base registrata nell’ultimo anno, si confermano i più cari d’Europa con un tasso medio d’interesse, a maggio 2013, pari al 3,53%, superiore di 66 punti base rispetto al tasso del 2,87% dell’Area Euro. Mentre il Governo interveniva sul Piano Casa da 5 miliardi, per sbloccare i mutui e agevolare l’acquisto di abitazioni, il rapporto di Confartigianato ha fotografato la crisi sempre più profonda del mercato immobiliare e, in generale, del settore delle costruzioni. Segnali di difficoltà arri-
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vano dalla diminuzione del 37,4%, registrata tra il 2012 e il 2011, del numero di mutui e finanziamenti per acquisto di abitazioni. Complessivamente lo stock di mutui erogati alle famiglie italiane per comprare casa è pari a 364,1 miliardi e a giugno di quest’anno è in flessione dello 0,8% su base mensile. Una percentuale in controtendenza rispetto a quanto avviene nell’Eurozona dove, a giugno 2013, lo stock di mutui per abitazioni è in crescita dello 0,8% rispetto al mese precedente. Addirittura in Francia si segnala un aumento del 2,7% e in Germania del 2,1%. Fa peggio di noi la Spagna con un calo del 3,8%. Anche sul fronte dei tassi di interesse applicati ai mutui per comprare casa, Confartigianato mostra il record negativo dell’Italia rispetto agli altri Paesi dell’Ue. A fronte del nostro 3,53%, la Francia si ferma al 2,77% (vale a dire 76 punti base in meno rispetto all’Italia), la Spagna al 2,90% (63 punti base di differenza), la Germania al 2,91% (62 punti base in meno rispetto all’Italia). A livello territoriale, l’indagine evidenzia che, sul totale dei prestiti alle famiglie per acquisto di abitazione, l’80,8% si concentra nel Centro-Nord e il restante 19,2% nel Mezzogiorno. Tra le regioni che utilizzano il maggior volume di mutui è in testa la Lombardia, con il 24,5% del totale, seguita da Lazio (12,7%), Emilia Romagna e Veneto (entrambe 9,2%), Piemonte (7,8%) e Toscana (7,2%).
categorie e mercato Rete Imprese Italia sollecita il Governo
Esentare dall’Imu i beni strumentali Rete Imprese Italia critica la scelta di mantenere l’Imu su capannoni, laboratori, negozi e alberghi, per quest’anno ancora equiparati alle abitazioni di lusso. Spiegano i rappresentanti della sigla unitaria a cui aderisce anche Confartigianato “la decisione del Governo è un grosso errore che, nella situazione attuale, rende le imprese più vulnerabili. Pagheranno, infatti, oltre 9 miliardi con il rischio di superare il non invidiabile traguardo del 68% di tassazione”. È inaccettabile che si continui a tassare in maniera così pesante gli immobili strumentali per questo si chiede l’esenzione dall’Imu. Nel frattempo, deve essere almeno assicurata la deducibilità dell’Imu pagata dalle imprese. Unica nota positiva è l’abolizione dell’Imu sugli immobili invenduti. “Anche le modalità per rifinanziare gli ammortizzatori in deroga non sono condivisibili. Ancora una volta sono le imprese, attraverso il
prelievo delle risorse destinate alla decontribuzione del costo del lavoro, a sostenere una prestazione che dovrebbe gravare sulla fiscalità generale”. Rete Imprese Italia domanda al Parlamento di controllare il rispetto del termine perentorio di 30 giorni, entrato in vigore il primo gennaio scorso, previsto per i pagamenti della Pubblica amministrazione. Senza dimenticare la necessità di vigilare sull’impianto della Service tax, la nuova imposta sui servizi comunali che scatterà nel 2014. “La storia recente del federalismo - ha spiegato Rete Imprese Italia - dovrebbe avere reso evidente a tutti che la tassazione locale è inesorabilmente cresciuta anno su anno. È venuto il momento di procedere a una vera e propria rivisitazione di tutti i tributi locali al fine di evitare ingiustificate duplicazioni. Per una riforma vera della tassazione locale non basta cambiare nome ai tributi esistenti”.
Incentivi per le ristrutturazioni: occupazione in crescita al +26%, di cui 1.065 milioni per ristrutturazioni edili e 500 milioni per risparmio energetico.
L’opportunità di 13.700 nuovi posti di lavoro nel settore costruzioni: è questo uno dei principali effetti degli incentivi per le ristrutturazioni edili e il risparmio energetico, varati a giugno dal Governo. Una boccata d’ossigeno per il comparto maggiormente colpito dalla crisi e che nell’ultimo anno ha perso 122.000 occupati. A misurare l’impatto delle detrazioni fiscali in edilizia è un rapporto di Confartigianato secondo il quale, a luglio, sono 2 milioni i proprietari di immobili orientati ad effettuare nei prossimi 12 mesi un intervento di manutenzione, e grazie alle misure del Governo, il loro numero è aumentato del 22,2% rispetto a luglio dello scorso anno. In crescita anche la spesa per ristrutturazioni e riqualificazione energetica che, prevede Confartigianato, nel secondo semestre di quest’anno aumenterà di 1.565 milioni, pari
Gli incentivi fiscali hanno già mostrato in passato il loro effetto benefico sull’edilizia: Confartigianato rivela, infatti, che nel 2011 le detrazioni sono state utilizzate da 6.752.644 contribuenti italiani per una cifra di 3.595 milioni e hanno inciso per il 4,2% del valore aggiunto del settore costruzioni. La spesa complessiva effettuata nel 2011 per interventi di ristrutturazione ammonta a 12 miliardi di cui 3,5 miliardi (29,1%) per il risparmio energetico e 8,5 miliardi (70,9%) per il recupero del patrimonio edilizio. Tale spesa rappresenta il 5,8% del valore del fatturato nel settore delle costruzioni e il 13,9% del valore aggiunto. Positivo anche l’impatto sull’ambiente: nel 2011 gli interventi per l’efficienza energetica degli edifici (per detrazioni pari a 1,8 miliardi) hanno generato un risparmio energetico di 1.435 Gwh/anno. Dal 2007 al 2011 il risparmio energetico ottenuto grazie agli ecobonus arriva a 7.637 Gwh/anno. Il maggiore risparmio deriva dall’impiego di impianti di riscaldamento efficienti (40,3%), seguito dalla sostituzione di infissi (22,2%), sostituzione di scalda acqua elettrici (13,6%) e dalla coibentazioni di Continua a pagina 30 • • • essere impresa • • • settembre 2013 • 29
categorie e mercato Tempi di pagamento
Ancora al palo il rispetto della legge La legge sui tempi di pagamento in vigore dall’1 gennaio 2013 stenta a essere rispettata dai committenti pubblici e privati. Lo confermano le segnalazioni di artigiani e piccoli imprenditori all’Osservatorio attivato il 31 gennaio scorso e consultabile sul sito della Confederazione www. confartigianato.it. Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio di Confartigianato soltanto il 13,4% degli imprenditori afferma che i tempi di pagamento della Pubblica amministrazione si sono accorciati, mentre il 68,7% li considera invariati e il 17,9% segnala che si sono addirittura allungati. Il fenomeno dei ritardati pagamenti si è aggravato nelle transazioni commerciali tra privati, dove si concentra l’87,5% dei crediti insoluti a danno degli artigiani. Il 36,6% dei piccoli imprenditori dichiara che i tempi di pagamento dei privati si sono allungati, a fronte del 50% che non ha rilevato cambiamenti, mentre solo il 13,9 % segnala una diminuzione dei tempi per veder saldate le fatture. Emerge poi che oltre il 50% dei debiti della Pubblica Amministrazione verso le piccole imprese è
fatto da crediti di modesta entità, fino a 2000 euro e soltanto il 3,6% dei crediti supera i 50mila euro, a dimostrazione della complessità amministrativa e farraginosità delle procedure. Il dato cambia nei crediti verso altre imprese private: la quota di debiti fino a 2mila euro riguarda il 22,3% delle imprese creditrici, mentre i debiti fino a 50mila euro riguarda il 25% degli imprenditori. Come evidenziato in una nota diffusa da Confartigianato a dieci mesi dall’entrata in vigore l’applicazione delle nuove norme in Italia risulta ancora scarsa e, addirittura, il fenomeno dei crediti insoluti è peggiorato nei rapporti tra privati. Per quanto riguarda i debiti della Pa si scontano gli effetti di un sistema di regole e procedure, soprattutto per l’esigenza di tenere i conti pubblici sotto controllo, che ha frenato l’efficienza amministrativa dei processi di pagamento, fino a produrre debiti arretrati che superano la cifra di 91 miliardi. Mente tra le cause dei debiti dei privati emergono le inefficienze della giustizia civile, che rendono conveniente essere cattivi pagatori.
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glio per le imprese artigiane, che rappresentano la fetta più consistente delle costruzioni: 571.336 aziende, vale a dire il 63,9% del totale. Nel 2012 hanno chiuso 54.832 costruttori artigiani, con un calo dell’1,96%. Segno negativo anche per gli altri indicatori del settore costruzioni: tra il primo trimestre 2013 e lo stesso periodo del 2012, gli investimenti sono calati del 7% e il valore aggiunto è diminuito del 6,9% e addirittura del 21,8% tra il 2007 e il 2012. A fronte di questa situazione, è necessario rendere stabili e permanenti gli incentivi per raggiungere più obiettivi: rilancio delle imprese delle costruzioni, riqualificazione del patrimonio immobiliare, risparmio energetico e difesa dell’ambiente, emersione di attività irregolari.
Incentivi per le ristrutturazioni: occupazione in crescita superfici opache orizzontali (7,8%). Gli incentivi per le ristrutturazioni contribuiranno quindi ad attenuare le pesanti difficoltà delle imprese e dei lavoratori dell’edilizia: nell’ultimo anno, secondo Confartigianato, le costruzioni hanno perso 122.000 addetti, ma dal 2009 ad oggi gli occupati sono diminuiti addirittura di 391.000 unità. Saldo negativo anche per le imprese: il 2012 si è chiuso con la perdita di 61.844 aziende, pari a una diminuzione dell’1,88%. Non è andata me-
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categorie e mercato
No al Sistri, è costoso e inefficiente Confartigianato Trasporti ribadisce la propria contrarietà al Sistri. Gli autotrasportatori non possono applicare un sistema di tracciabilità dei rifiuti che in questi anni ha ampiamente dimostrato di non funzionare. Soprattutto è assurdo che il Sistri sia obbligatorio per le aziende italiane di autotrasporto e non per quelle straniere che operano in Italia. L’Associazione si fa cassa di risonanza della preoccupazione delle imprese di autotrasporto merci per la decisione del Governo di confermare l’entrata in vigore, dal prossimo primo ottobre, del sistema telematico di tracciabilità destinato alle imprese che trasportano rifiuti pericolosi. L’Associazione ricorda che non si è voluto tener conto dei risultati negativi dei test di funzionamento effettuati in passato, che hanno evidenziato i deficit tecnici e le inefficienze dei dispositivi previsti dal Sistri dalle chiavette Usb, alla black box.
Le aziende finiranno per dover subire di nuovo costi e inefficienze di un sistema che, oltre a essere economicamente oneroso, non garantisce alcun risultato per il suo obiettivo principale, vale a dire la battaglia contro lo smaltimento illegale dei rifiuti pericolosi. Senza dimenticare che al danno si aggiunge la beffa del diverso trattamento per gli autotrasportatori italiani e per quelli con sede all’estero ma operanti in Italia e che non sono obbligati ad aderire al Sistri. Con un indubbio vantaggio sul mercato nazionale rispetto alle aziende italiane gravate da costosi adempimenti prescritti dalla tracciabilità telematica dei rifiuti.
Prorogata la validità CQC
Convenzione Lloyd’s per Polizza Professionale valida come capacità finanziaria
Con la pubblicazione del decreto di riferimento la validità delle Carte di Qualificazione del Conducente rilasciate d’ufficio è stata prorogata di due anni, in analogia con quanto avvenuto in altri Stati comunitari: la CQC per il trasporto passeggeri sino al 9 settembre 2015, quella per trasporto merci fino al 9 settembre 2016. La proroga concessa consente di far slittare l’onere della frequenza del corso di formazione periodica necessaria per ottenere il rinnovo del documento. I conducenti che sono stati previdenti e hanno già seguito il corso di rinnovo si ritrovano la CQC rinnovata per due anni in più. Essi non hanno l’obbligo di fare un duplicato della CQC: al momento di rinnovare la patente si ritroveranno già con la nuova patente europea che riporta la nuova scadenza aggiornata, dunque non devono sborsare soldi per questo: l’anagrafe nazionale degli automobilisti è già allineata con le nuove date. Gli autisti che invece devono ancora rinnovare la CQC hanno due possibilità: o fare un duplicato, sostituendo la data di scadenza esistente con quella nuova che comprende il bonus biennale, oppure fare il corso prima della scadenza riportata sul documento. Per tutte le specifiche è possibile consultare il numero di settembre del mensile tecnico dell’Associazione Confartigianato Con Te, consultabile sul sito www.confartigianato.fo.it alla voce stampa.
Confartigianato Trasporti incontrerà a breve tutte le associazioni di categoria per decidere insieme iniziative contro l’applicazione del Sistri alle imprese di autotrasporto.
Confartigianato Trasporti ha attivato una convenzione per la dimostrazione del requisito della capacità finanziaria. Per favorire gli associati GPA Plutone, broker incaricato dell’Associazione, ha realizzato una Convenzione associativa ad adesione volontaria di RC Professionale per le Aziende di Trasporto via terra, pienamente rispondente ai requisiti previsti dal Ministero dei Trasporti e sottoscritta tramite i Lloyd’s di Londra. Per richiedere un preventivo, per l’attivazione del certificato assicurativo e della attestazione di idoneità finanziaria sarà sufficiente andare sul sito internet di Confartigianato Trasporti http://www.confartigianatotrasp.it/ e cliccare sul link “CAPACITÀ FINANZIARIA RC PROFESSIONALE” oppure rivolgersi al responsabile sindacale Alberto Camporesi allo 0543 452811. essere impresa • • • settembre 2013 • 31
Forlì Via Oriani, 1 • Tel 0543 452811 • Fax 0543 452852 www.confartigianato.fo.it Castrocaro Terme e Terra del Sole • Piazza Mazzini, 11 Castrocaro • Tel 0543 452950 • Fax 0543 766742 Civitella di Romagna • Piazza Matteotti, 6 • Tel 0543 452980 • Fax 0543 983733 Dovadola • Via Ranieri Biscia, 13 • Tel 0543 452950 • Fax 0543 766742 Forlimpopoli e Bertinoro • Via Montegrappa, 5 Forlimpopoli • Tel 0543 452937 • Fax 0543 742750 Galeata • Via IV Novembre, 9/B • Tel 0543 981240 • Fax 0543 981240 Meldola • Viale Roma, 172 • Tel 0543 452910 • Fax 0543 490568 Modigliana • Corso Garibaldi, 67 • Tel 0543 452960 • Fax 0546 940285 Predappio • Via Roma, 100/B • Tel 0543 452921 • Fax 0543 921584 Premilcuore • Piazza Caduti, 3 • Tel 0543 452920 • Fax 0543 921584 Rocca San Casciano • Piazza Garibaldi, 53 • Tel 0543 452970 • Fax 0543 960068 Santa Sofia • Via Giovannetti, 6 • Tel 0543 452980 • Fax 0543 970170 Tredozio • Via XX Settembre - angolo Vicolo Biscanto, 1 • Tel 0546 943493 • Fax 0546 943493