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Tessuti anti virali e rivoluzione green: la lezione anti-Covid della Argar di Magnago

Il futuro è fatto di sempre nuovi orizzonti da raggiungere. E sarà sicuro ma anche sostenibile

Argar Srl Via Sicilia, 61 - Magnago Tel: 0331/35.01.37 email: info@argar.it | www.argartechnology.com

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Tessuti anti virali e rivoluzione green: la lezione anti-Covid della Argar di Magnago

Ci sono cose che accadono, sono fuori controllo, ma che gli imprenditori non subiscono perché sta nella loro natura reagire con immaginazione, creatività e coraggio. Un fenomeno pandemico come quello attuale ha portato alcune aziende a riorganizzarsi nella struttura (l’adozione dello smart working come strumento efficace e i rapporti a distanza con clienti e agenti), a reinventare il panel dei prodotti e a “capitalizzare” idee e progetti rimasti nel cassetto. Tre strategie che la Argar Technology ha posto alla base di un cambiamento da sempre legato alla resilienza. L’attenzione che Umberto Negri, titolare dell’azienda con sede a Magnago, riserva alla capacità di adattarsi ai cambiamenti del mercato, con una marcata attenzione nei confronti della sostenibilità e dell’economia circolare, ha permesso di ampliare gli orizzonti dell’attività per programmare le attività future «anche grazie ai quei 209 miliardi di euro che l’Italia riceverà con il Recovery Fund: un’opportunità che apre le porte proprio al green e al settore medicale».

AVirTEX, la linea antivirale che fa bene a tutti

Durante la pandemia, la Argar ha continuato a produrre tessuti tecnici per la realizzazione di capi per abbigliamento da lavoro che rientrano fra i dispositivi di protezione individuale (DPI). Una produzione che, negli anni, l’ha portata ad essere una fra le imprese europee di punta del settore. Prodotti certificati, e avvalorati da una particolare attenzione anche all’aspetto estetico, che raggiungono l’Europa. Alle linee, ormai consolidate, di tessuti a maglia ignifughi, alta visibilità, antistatici, che proteggono anche dai raggi UV e dall’arco elettrico ora si è aggiunta AVirTex, la linea antivirale e antibatterica per la creazione di capi di abbigliamento che rientrano nei dispositivi di protezione ndividuali (DPI) e con i quali fare breccia anche nel Nord America e in Asia. Quindi adatti per personale ospedaliero e delle Rsa, per medici di base e dentisti, per fisioterapisti e personale di aerei e navi da crociera, per addetti in hotel e ristoranti e scuole (grembiuli scolastici).

In 5 minuti si uccide il 99% di batteri

Una tecnologia innovativa basata sulla formula Viroblock messa a punto con l’azienda svizzera HeiQ. Il loro trattamento uccide virus e batteri sul tessuto garantendo la protezione contro la loro trasmissione, e contaminazione, impedendo il passaggio delle goccioline (droplets) dal tessuto. Tra i due e i cinque minuti, il 99% del virus è debellato. «Il trattamento – che non intacca le qualità di aspetto, prestazioni meccaniche, solidità del colore e resistenza al lavaggio dei tessuti – è possibile su tutti i prodotti Argar e su quelli sviluppati in collaborazione con i clienti. Anche per quanto riguarda i settori dello sport, della moda, dell’automotive, dell’arredamento e accessori», dice Umberto Negri.

One: il filato “riciclato” che piace all’ambiente

Alla Argar, però, protezione e sicurezza entrano con determinazione nella sfera dell’etica. Da qui «l’imprescindibile attenzione ai temi dell’ecologia e della sostenibilità», ricorda il titolare, che

ha dato vita a “One”, un’intera linea di tessuti realizzati al 100% con filato di poliestere riciclato da post-consumo e cotone biologico. L’utilizzo di questo filo, rispetto a quello realizzato con polimero tradizionale, ha un impatto più che positivo sull’ambiente perché riduce del 31% le emissioni di gas responsabile dell’effetto serra; del 57% il consumo di risorse naturali (combustibili fossili, minerali e metalli); del 61% il consumo di energie non rinnovabili; del 26% il consumo di energie rinnovabili e del 60% il consumo di risorse energetiche. La linea risponde alla politica di Green Procurement adottata dalle Pubbliche amministrazioni e dalle aziende private.

L’economia circolare che dà valore al Made in Italy

Il mondo del tessile, quello di marca squisitamente italiana che si apprezza e si consuma ovunque, merita però una progettualità continua. Perché il Made in Italy, garanzia di qualità e unicità nei filati, nei disegni e nel gusto, ha subito i contraccolpi dei produttori orientali. Ed è pensando a questo che Umberto Negri dirige i suoi sforzi verso un altro progetto, questa volta legato all’economia circolare: «Si tratta di realizzare una filiera produttiva e di trasformazione con la quale poter esaltare ancora di più le peculiarità dei nostri prodotti. Da qui prenderà forma la collaborazione che pone sulla stessa linea la Argar (che produce i tessuti), un confezionista e una lavanderia». L’obiettivo è chiaro: «Sganciarsi dalla produzione del Far East, Cina in testa, per potenziare il Made in Italy».

2021

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