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Alla vetreria Ferrari, in un mese il fatturato di due. Così l'azienda è rinata durante il Covid

È stato difficile, ma ho continuato a lavorare: l’ho fatto per i miei ragazzi

Giorgio Ferrari Srl Via Provinciale, 61 - Mesenzana Tel: 0332/57.52.28 email: vetreriaferrari@giorgioferrarivetro.it | www.giorgioferrarivetro.it

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Alla vetreria Ferrari, in un mese il fatturato di due. Così l'azienda è rinata durante il Covid

«In un momento in cui tutto sembrava impossibile, ci siamo buttati nella progettazione e invenzione di prodotti con materiali che non erano di nostra competenza: profili e accessoristica. Una sfida aperta, tra marzo e aprile, nel momento più acuto della pandemia. Per dare un servizio ad hoc a chiunque fosse stato interessato alle strutture di protezione dal Coronavirus: divisori anti droplet; parafiato con passacarte per banconi, scrivanie e reception; separatori per open space tra tavoli, tavolini, linee di lavoro e postazioni lavorative».

Solo mail, carta e telefono. E la vetrina online

Marco Ferrari, della Giorgio Ferrari Vetreria di Mesenzana, ricorderà per sempre quei momenti: il lavoro a distanza diventa un must. Si pensa e si crea in una corsa contro il tempo. Prosegue l’imprenditore: «In quei mesi tutti si stavano inventando qualcosa, ma noi siamo arrivati prima perché chi iniziava a chiederci le protezioni per le reception aveva già intuito il sopraggiungere della crisi. Così abbiamo pensato al tipo e alle dimensioni delle strutture, agli accessori, al catalogo (con pagina e proposte su Internet), al listino prezzi con relativa scontistica e ai costi della spedizione. Progetti e disegni inviati solo con mail. Poi, promozioni pubblicitarie fatte dalla scrivania sulle riviste di settore e sui network locali online, e su Google, senza neppure avere un campione tra le mani. I clienti ordinavano i separatori senza mai averli toccati: solo carta e telefono».

In un mese, il fatturato di due

In un battibaleno, si passa dall’idea al prodotto finito. E si consegna: ai Comuni, alla scuola superiore Sant’Anna di Pisa, agli istituti della provincia, a Torino e Brescia, a Genova e Milano: «Sì, è stato difficile», sottolinea Marco. Che con i suoi cinquantanove anni di età, e i trentacinque in azienda, in trincea ci è sempre rimasto: «Di fronte alla pandemia ho pensato al peggio. Non alla chiusura dell’azienda, questo no, ma le prospettive non erano buone. Un miscuglio di sentimenti negativi e di sguardi che tradivano tutte le difficoltà del momento: se il lavoro non c’è, non c’è per nessuno. E negli ultimi trent’anni mai uno dei nostri è andato in Cassa. Poi, questa è arrivata anche per noi: un dramma. Ma ho continuato a lavorare perché i miei ragazzi hanno sempre sperato che li potessi mettere in condizione di riprendere. Ancora. Come prima. E così siamo ritornati in azienda, senza alcuna rete di sicurezza: grazie ai divisori in vetro, in un mese ho fatturato tanto quanto avrei fatto in due».

500 pezzi in sessanta giorni: ci siamo rimessi in gioco L’imprenditore italiano supera le crisi con ciò che gli ha la-

sciato in eredità la Storia: l’ingegno e la fantasia. E se è vero che «tra l’invenzione e la riuscita di un prodotto, ne corre» – come sottolinea Marco – è anche vero che tra i tanti valori di cui è portatore, l’imprenditore scommette sempre sulla sua positività. Sul guardare il mondo da un’altra prospettiva, anche se preoccupa. Alla Giorgio Ferrari Vetreria, la soluzione è arrivata e ha permesso di bypassare i pochi ordini in cantiere. E di ordini, secondo le parole dell’imprenditore di Mesenzana, «ne arriveranno ancora, anche se tra colleghi e fornitori raccolgo notizie spesso negative». Il vetro diventa alternativa ai tanti pannelli in plexiglass (ma la Vetreria è in grado di produrre anche questi), ormai così richiesti da registrare l’impennata dei costi: «Abbiamo unito l’utile al dilettevole e lavorato su telaio e strutture per realizzarle con i nostri fornitori abituali con un vetro temperato – ma leggerissimo – di 4 millimetri. Così le protezioni firmate Ferrari sono sicure, di facile e non permanente installazione, antistatiche, anallergiche, antisfriso e di semplice sanificazione. Con misure standard o personalizzabili, i divisori possono essere avvitati o fissati con morsetto alla scrivania o al bancone: in sessanta giorni, dall’azienda sono usciti cinquecento pezzi. Siamo riusciti a limitare i costi. Questo non sarà un business eterno, lo sappiamo, ma i divisori in vetro ci hanno dato l’occasione di rimetterci in gioco».

Parola d’ordine, diversificare

Produzione e commercializzazione; impresa e show room; arredamenti in vetro e ristrutturazione bagni; parapetti, porte e scale: alla Vetreria Ferrari la flessibilità è all’ordine del giorno. E diversificare i propri prodotti, soprattutto nella fase più acuta dell’emergenza da Covid-19, si è dimostrata una scelta vincente. A tal punto che Marco Ferrari continua a ricevere richieste non solo dalle amministrazioni locali ma anche da studi privati e odontoiatrici. Ma non dalla Svizzera, dove l’azienda di Mesenzana lavora da circa quarant’anni tra Canton Ticino e Cantone dei Grigioni: «Lì il virus si è sentito molto meno e il mercato svizzero è ripartito in misura maggiore rispetto a quello italiano», prosegue l’imprenditore. Anche al di là del confine si è ritornati con la carica di sempre: imprese edili, studi di architettura, clienti privati. Gli svizzeri cercano la qualità più alta al prezzo italiano: fiducia e convenienza insieme. Quello che fanno le imprese italiane, piace. E il cliente è soddisfatto».

2020

CAP. 2

La tradizione guarda al futuro

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