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Cremona Incisioni, la bella impresa che si fa grande di padre in figlia

Donna tra soli uomini: sono in amministrazione, ma non ho mai avuto problemi a far girare una macchina

Cremona Incisioni Sas Viale dei Mille, 29 - Varese Tel: 0332/28.38.55 email: info@incisionicremona.com | www.incisionicremona.com

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Cremona Incisioni, la bella impresa che si fa grande di padre in figlia

Sara ha trentadue anni ed è scenografa, Chiara ne ha ventisei e opera nel settore alberghiero, mentre Elisa – che dopo il diploma in ragioneria si è laureata a Milano in storia dell’arte – di anni ne ha trentasei e ha deciso di entrare nell’azienda di famiglia: «Qui ci sono da quando ero bambina e oggi, nel ruolo di co titolare e rappresentante legale, mi sobbarco tutta la parte amministrativa e burocratica. Però non ho mai avuto problemi a far girare una macchina». Tre sorelle con tre destini diversi. Perché di destino si tratta: «Quando ho dovuto scegliere il percorso di studi, mi sarebbe piaciuta Infermieristica. Poi ho unito i pezzi di un mosaico fatto di passione, motivazioni e idee. Quelle di mio padre». Che ora, poco alla volta, stanno diventando anche le sue.

Diplomatica lei, pronto allo “scatto” lui

Alessandro Cremona, il papà, ed Elisa sono come due vasi comunicanti. Di lei, a papà Alessandro piace la «diplomazia. È bello lavorarci insieme perché sa gestire le situazioni più diverse. Con me e con i nostri collaboratori. La considero un po’ l’ago della bilancia dell’impresa». Elisa, invece, parola dopo parola svela un’ammirazione totale per quel padre che «ha la capacità di capire in quale momento fare lo “scatto” e investire, oppure attendere, per poi anticipare le mosse dei mercati. A volte mi chiedo se io, laureata, un giorno riuscirò a stare al suo passo: l’impresa l’ha creata dal nulla, passando dal pantografo a mano alle incisioni con laser. Ciò che mi ha sempre colpito di lui, è quell’ingegno che lo porta a trasformare un semplice disegno in qualcosa di solido e utile».

Ogni stampo è come il “decino” di Paperon de’ Paperoni

Perché alla Cremona Incisioni – con padre e figlia ci sono anche tre collaboratori (età media trent’anni), e in futuro se ne assumerà un altro per specializzarsi nei programmi per la modellazione – si fa tanto di quello che appartiene alla nostra quotidianità: i cursori e i fermi che chiudono le zip, le incisioni sulle fibbie e sui fondi d’acciaio degli orologi, i sigilli di garanzia per la filiera vitivinicola, gli stampi per i rossetti e quelli per le pastiglie. Insomma, alcuni fra i settori chiave del Made in Italy – moda, food, cosmetica e farmaceutica – al servizio di alcuni fra i marchi più famosi nel mondo. Ma c’è di più: da questa azienda chiusa tra i condomini, in Viale dei Mille a Varese, escono stampi unici: «Hanno un certo valore perché sono i “numero uno” dai quali poi si ottengono quelli da utilizzare in produzione. Considero questi pezzi come Paperon de’ Paperoni fa con il suo “decino”, la prima moneta guadagnata in vita sua».

Con l’innovazione ho messo il lavoro in cassaforte

Un’impresa, quella di Alessandro Cremona, che ha preso il

via nel 1980 con le incisioni sulle serrature a combinazione e che, anno dopo anno, è cresciuta facendo leva sull’innovazione, sull’export (diretto e indiretto in Canada, Argentina e Svizzera) e sul passaggio generazionale. A tal punto che il titolare non ha alcun timore ad affermare che «innovare è una scelta di sopravvivenza. Se lo fai prima degli altri, è meglio; se non lo fai, sei finito. L’innovazione è il futuro, perché fa crescere i giovani e assicura un domani all’azienda. È per questo che alle macchine più tradizionali ho affiancato il laser: per fare e proporre lavorazioni nuove, per mantenere un alto livello di qualità e per essere sempre più competitivo. Anni fa i cliché erano fatti in ottone; ora sono in acciaio temprato. Diciamo che, con questa scelta, ho messo in cassaforte ciò che so fare, ho mantenuto i clienti e il fatturato». E non è facile di fronte ad un mercato del lavoro che è come una casa senza pareti: «Non hai alcuna certezza alla quale appoggiarti».

Nello “stile” di papà: dinamico e imprenditore anche a casa

Però, c’è Elisa. Che da bambina giocava con le morse e, ancora prima di iscriversi a ragioneria, riusciva a lavorare le prime fatture con un pc figlio del Commodore 64: «A dirlo oggi, non sembra vero. Eppure, quando una persona diventa imprenditore lo è per sempre. Papà è così: anche a casa non si ferma mai un attimo perché il pensiero è sempre in azienda. In questa realtà ho visto così tante potenzialità, da ripetermi ogni giorno che sarebbe stato un peccato non cogliere la sfida. Il futuro? Poco alla volta papà mi sta trasferendo il suo “stile”, perché mi ha sempre messo in guarda su questa mia decisione: imparare a cavarsela da sola è fondamentale. Ma, ancora più importante, è riuscire ad essere dinamica». E precisa, come quella luce laser che non vedi ma lascia il segno.

2020

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