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Minniti, l’impresa che alza le antenne

Quando è entrata in crisi quest’azienda e grazie alle mie competenze, ho deciso di mettermi in proprio

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Minniti, l’impresa che alza le antenne

Specializzata nella lavorazione della zama, una lega a base di zinco, la Minniti Snc di Malnate ha saputo reagire alla concorrenza asiatica. Oggi oltre alla minuteria metallica, vende impianti per la pressofusione a caldo e ha intenzione di ritagliarsi il suo spazio sui mercati esteri. Ne parliamo con il patron dell’azienda Salvatore Minniti.

Signor Minniti che cos’è la zama?

È una domanda che mi fanno spesso e la cosa fa sorridere considerando che è un materiale presente in quasi tutti gli oggetti che usiamo nella nostra vita quotidiana. La zama è una lega composta per il 94% di zinco per il 4% di alluminio e per il 2% di rame; è in sostanza molto simile all’ottone. Da quando è stata inventata, nel 1929, proprio per le sue caratteristiche è sempre più presente e richiesta dal mercato.

Perché?

Perché questo metallo tecnico ha un punto di fusione molto basso, circa 400 gradi. Una caratteristica che, unita alla sua buona resistenza, permette di realizzare prodotti di alto livello accorciando di molto i tempi dei cicli produttivi.

E voi avete saputo cogliere questa sua caratteristica…

È così. La nostra azienda si è specializzata nella pressofusione a camera calda, cioè nella fusione del materiale e nell’iniezione a pressione dello stesso in appositi stampi.

Che impieghi trovano le vostre lavorazioni?

Lavoriamo principalmente per il settore della cosmesi e dell’automotive, per cui realizziamo i connettori delle antenne e alcuni particolari del sistema degli alzacristalli elettrici. Più in generale produciamo componenti per serrature, per l’idraulica, per il settore della pelletteria, per cui realizziamo le maniglie e le serrature delle valigette oltre a zip e cerniere e tanto altro.

Chi sono i vostri clienti?

In questo momento il grosso della nostra produzione è assorbita dal mercato italiano, verso aziende che poi assemblano e vendono i loro prodotti anche all’estero. Un obiettivo che vogliamo conseguire anche noi entro i prossimi cinque anni. Proprio per questo a giugno 2015 abbiamo partecipato alla GIFA di Düsseldorf, una delle fiere più importanti dedicate al mondo della fusione e a ciò che le ruota intorno.

Che tipo di prodotto vorreste vendere all’estero?

Da quando è nata la Minniti, nel 1986, il mondo si è fatto molto più piccolo. Le aziende che offrono lavorazioni in Zama sono aumentate parecchio e il costo dei pezzi finiti di contro è diminuito. Di conseguenza la nostra intenzione è quella di commercializzare il nostro know-how per la lavorazione di questo metallo tecnico. In sostanza vogliamo espandere questo ramo d’azienda per cui già oggi, a chi compra una Dina 5, offriamo trenta giorni di formazione a cui presto si affiancherà un servizio di teleassistenza».

Ha anticipato la mia domanda, che cos’è la DINA 5?

Tutte le macchine per pressofusione che impieghiamo in azienda sono progettate da noi. Quando abbiamo aperto nessuno vendeva questi macchinari. Così, da un’immagine che avevamo nella testa abbiamo creato la DINA 5.

Dalla lavorazione del materiale, alla produzione di macchine. Come è stato possibile questo salto?

È parte della mia storia personale. Ho iniziato a lavorare molto presto, prima in una piccola azienda e poi alla Valcambi Metalli preziosi, dove ho imparato a lavorare l’oro e altri materiali metallici. Dopo aver conseguito il diploma alle scuole serali, mi sono trasferito a Garbagnate Milanese dove ho lavorato in un’azienda che produceva macchine utensili e, verso la fine degli anni ’70, sono diventato capofficina di una multinazionale americana specializzata nelle lavorazioni in Zama. Ecco, quando è entrata in crisi quest’azienda e grazie alle mie competenze, ho deciso di mettermi in proprio e di realizzare da me gli impianti necessari per la lavorazione della Zama.

Ma che volumi di vendita ha la Minniti snc?

Per quanto riguarda i pezzi in Zama ci aggiriamo attorno ai 20 milioni di pezzi all’anno, mentre per quel che riguarda gli impianti di produzione siamo ancora in una fase di rodaggio, anche se abbiamo un solo vero concorrente, un’azienda canadese.

Sempre a proposito di impianti e macchinari.Sfrutterete il super ammortamento previsto in Legge di stabilità 2016?

Direi di sì. Vorremmo acquistare una macchina che scansioni e misuri al micron la precisione dei nostri pezzi sempre nell’ottica di garantire ai nostri clienti la migliore qualità possibile.

Anche per questo avete ritenuto importante certificarvi ISO 9001?

Per questo ma soprattutto per facilitare il processo di internazionalizzazione della Minniti Snc. Nei prossimi cinque anni vogliamo procedere anche alla certificazione l’ISO TS, simile alla 9001 ma più stringente dal punto di vista dei processi produttivi.

Quest’anno la Minniti compie 30 anni. Quali sono i vostri obiettivi per il prossimo futuro?

I miei due figli, Ilaria e Andrea, oggi mi affiancano nell’attività e stanno spingendo sulla via dell’internazionalizzazione. È questo il nostro principale obiettivo nei prossimi mesi.

2016

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