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Da Buguggiate al mondo: la pelletteria Paolo Brambilla è internazionale e vegana

Prima i nostri competitor erano gli artigiani della provincia, oggi sono gli artigiani di tutto il mondo

Pelletteria Brambilla Via Cavour, 42 - Buguggiate Tel: 0332/45.94.05 email: info@pelletteriebrambilla.com | www.paolomilano.com

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Da Buguggiate al mondo: la pelletteria Paolo Brambilla è internazionale e vegana

Si chiama poliuretano, arriva da un’azienda di Erba specializzata nel produrlo, è biodegradabile, inquina pochissimo e, soprattutto, è “vegano”. Ovvero totalmente privo di qualsiasi componente animale e dei relativi derivati. Ed è al poliuretano che, a dispetto del nome, la pelletteria Paolo Brambilla s’è affidata per adeguare al cambiamento dei tempi e degli stili di vita una tradizione artigiana avviata da papà Paolo e oggi passata nelle mani della moglie Carla e dei figli Flavio (49 anni) e Fabrizio (41). Certo, alla pelle i due figli e la moglie del fondatore non hanno rinunciato, continuando a lavorarla come ha insegnato loro il signor Paolo e continuando a farne parte irrinunciabile del brand Paolo Milano. Ma, con il battesimo avvenuto quasi per caso della linea Skinzero, il laboratorio di via Cavour 42 a Buguggiate ha fornito la risposta che serviva a un bisogno crescente. Aprendo una strada che nel futuro potrebbe portare al sughero, al legno, al tessuto, all’ortica, al canvas, al cupro (fibra di cellulosa rigenerata), alla seta o ad altri materiali che oggi Flavio Brambilla si passa tra le mani come solo uno abituato alla sartorialità del taglio e alla cura del dettaglio sa fare.

«È cominciato tutto da un amico musicista vegano che mi ha fatto conoscere questo mondo – spiega il titolare. Poi, un giorno, mi arriva un tweet dall’America con cui mi si invita a fare qualcosa 100% animal friendly. Ho colto questo ulteriore segnale come un’occasione di riflessione e da lì è nata la linea Skinzero, che volutamente non è in ecopelle perché quel tessuto parte comunque da scarti animali lavorati in modo ecologico». I colori ci sono tutti, le forme sono quelle, sempre raffinate, realizzate dal modellista Fabrizio, fratello di Flavio, che a sua volta in azienda è addetto alla produzione, alla contabilità e al banco. Briefcase, tote, saddle, postino, shopper, zainetto: i modelli ci sono tutti, così come ci sono gli accessori (portafogli e portachiavi) e tutti sono rigorosamente animal friendly. O, più correttamente, “skinzero”: «Una nicchia della nicchia di mercato, ma ormai noi artigiani dobbiamo lavorare cercando di innovare e realizzare ciò che ancora non c’è».

L'e-commerce apre al mondo

Per regalarsi o regalare una delle borse della linea Skinzero è necessario rivolgersi allo showroom di Buguggiate ma in un futuro prossimo l’intenzione è di replicare quanto già fatto con “Paolo Milano” appoggiandosi alla piattaforma di e-commerce Etsy. D’altronde la pelletteria Paolo Brambilla ormai da anni lavora con clienti ben lontani da Buguggiate. Tutto il contrario di quello che avveniva quando alla guida c’era papà Paolo, ex dipendente delle valigerie Vanetti e Marzoli che, forte di quell’esperienza e dell’amore per una lavorazione fortemente radicata in provincia, nel 1982 s’era aperto un’azienda individuale sotto casa, ad Azzate.

La successiva trasformazione in Snc, l’ingresso dei figli e, nel 2002, il trasferimento a Buguggiate avevano ampliato gli orizzonti ma, sino a quel momento, non ancora il mercato, circoscritto alle tante imprese locali. «Imprese per le quali lavoravamo da terzisti salvo poi subire prima la concorrenza dei produttori cinesi, con i cui prezzi non siamo in grado di competere, e in seguito la crisi, che ha portato molti produttori alla chiusura». Il nuovo secolo è iniziato e si sente che l’aria, rispetto al 1982, tira ben lontana da casa: meglio guardare all’estero, attraverso l’ICE (Istituto per il Commercio Estero) e grazie alla rete.

Un logo a costo zero vale oro

«È in quel periodo che sono arrivati i nostri primi clienti stranieri, giovani stilisti austriaci, per i quali abbiamo realizzato i primi prototipi» ricorda Flavio. Poi i confini si sono allargati a Inghilterra, Olanda, Svizzera e America. E poiché nella vita nulla capita per caso, è dalle mani, dalla mente e dalla sensibilità di una stilista americana che sono nate l’idea e il logo della linea Paolo Milano: «Ce lo ha regalato: il nome è, da un lato, un omaggio a mio padre e dall’altro una sineddoche: “Milano”, nella mente degli americani, è infatti più che mai simbolo del “Made in Italy di lusso e qualità”». E il logo? Due F incrociate (a ricordare i nomi dei fratelli Flavio e Fabrizio in uno scudo). Il costo? «Zero, un regalo: succede quando con i clienti instauri un rapporto di cortesia, disponibilità e correttezza». Anche questo, oltre che al carattere di Flavio, va ricondotto al periodo post crisi: «Prima i nostri competitor erano gli artigiani della provincia, oggi sono gli artigiani di tutto il mondo, e per affrontare un mercato così affollato bisogna creare prodotti sempre nuovi, individuare nicchie (come quella vegana ndr) e offrire ai clienti prodotti e servizi». Vale a dire: se uno stilista propone un sogno, tu devi essere in grado di realizzarlo nel modo migliore, con la massima qualità e con una forte impronta artigianale.

Il tutto, possibilmente, in tempi rapidi, reinventandosi ogni giorno e con prezzi accettabili. E così hanno fatto alla Pelletteria Paolo Brambilla, come conferma Flavio, specializzazione in informatica ma allievo sin da piccolo di papà Paolo, con una passione per i materiali e un’altissima attenzione per la qualità del lavoro dei collaboratori: due cucitrici «bravissime» e due bengalesi specializzati nel banco e nel taglio. «Brave persone che qui hanno imparato un mestiere». E oggi stanno come «in una famiglia». Ora, tutti insieme, si guarda avanti, lavorando sempre con le mani e con la testa, pensando al modo giusto per conquistare nuove fette di mercato e nuovi clienti perché, come insegnava il signor Paolo, «chi è al banco non deve mai stare fermo».

2018

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