Fare n. 62 - Dicembre 2023

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FARE 59 APRILE 2023

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Dicembre 2020 2023

in questo numero: In

AGENDA 2030 ONU 12° PREMIO MASCAGNI

L’attività di Confindustria Emilia Trenta aziende protagoniste per uno sviluppo sostenibile raccontano la forza di fare impresa

PREMIO MASCAGNI 2020 59° PREMIO ESTENSE Trentadue storie di tenacia, L’ Aquila d’Oro 2023 impegno e cultura d’impresa a Gaia Tortora

PREMIO ESTENSE SCUOLA SOSTENIBILE Autorizzazione Autorizzazionedel delTribunale TribunaledidiBologna Bolognan.6858 n.6858del del26.11.1998 26.11.1998 Poste PosteItaliane ItalianeSpA SpA--Spedizione SpedizioneininAbbonamento AbbonamentoPostale Postale 70% 70%--Aut. Aut.MBPA/CN/BO/0008/2015. MBPA/CN/BO/0008/2015.

Aquila d’Oro 2020 exe Stefano aequo Mancuso Federico Marchetti testimonial del eprogetto dell’Associazione a Pablo Trincia Concetto Vecchio

ISSN 2785-3071

Innovazione e Persone


TechCheck

Facile come fare niente. Informatizziamo le aziende con la realizzazione di impianti speciali. Tech it Easy è il nostro motto.

Ci occupiamo di tecnologia, ma sappiamo parlare in modo semplice e sincero. Siamo in continua evoluzione, ma non dimentichiamo le nostre radici, fermamente ancorate all’Emilia. Ed è qui che, da oltre 30 anni, ci battiamo per il progresso collettivo con volontà e dedizione. Tempo vissuto ad affinare il nostro metodo di lavoro. E alla coltivazione dell’umanità che dimostriamo, ogni giorno, nella cura verso il cliente. Provate a chiedere. Lamborghini, Max Mara, Kerakoll, Ducati, OM-Still, Beghelli, Fincibec, Champion, GrissinBon, Chimar, Iris, Confesercenti, Emmegi-Voilàp Group, Politecnica, Domus Assistenza, Salumifici Granterre, Kärcher, Bosch Rexroth, C.C.M., Colnago.


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sommario

numero 62 dicembre 2023 DIRETTORE RESPONSABILE Raffaella Mazzali

focus

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vita industriale

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DIREZIONE E REDAZIONE Confindustria Emilia Area Centro

Speciale Premio Mascagni

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ART DIRECTOR Lorella Luccarini - Confindustria Emilia Area Centro

La forza di fare impresa

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Premio Mascagni - La parola ai protagonisti

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PUBBLICITÀ FARE S.r.l. via San Domenico, 4 - 40124 Bologna tel. 051 6317111 - fax 051 356118

L' Aquila d'Oro 2023 a Gaia Tortora

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PUBBLI’ concessionaria editoriale S.r.l. corso Vittorio Emanuele 113 41100 Modena tel. 059 212194 - fax 059 226627 pubbli@pubbli.it

Federico Marchetti e Stefano Mancuso per la Scuola Sostenibile di Confindustria Emilia

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L'Albo Circular protagonista a Ecomondo

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news emilia

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EDITORE FARE S.r.l. via San Domenico, 4 - 40124 Bologna tel. 051 6317111 - fax 051 356118

STAMPA LABANTI e NANNI Industrie Grafiche Srl viale Marconi, 10 40011 Anzola dell’Emilia (BO)

FOTO Archivio Confindustria Emilia Area Centro, Francesca Aufiero, Giacomo Maestri, Max Salani

di Valter Caiumi

di Marco Taddei, Laura Ansaloni, Silvia Conforti, Raffaella Mazzali, Marianna Saguatti e Generoso Verrusio

di Raffaella Mazzali

di Marco Taddei

di Silvia Conforti

di SC

di Marco Taddei, Raffaella Mazzali e Marianna Saguatti

Presidente Valter Caiumi Direttore Generale Tiziana Ferrari Sede legale e operativa: via San Domenico, 4 - 40124 Bologna tel. 051 6317111 - fax 051 356118 www.confindustriaemilia.it Autorizzazione del Tribunale di Bologna n. 6858 del 26.11.1998 Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento Postale 70% Aut. MBPA/CN/BO/0008/2015. Gli articoli presentati possono non rispecchiare le posizioni di Confindustria Emilia che comunque li ritiene un contributo sul piano dell’informazione e dell’opinione

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focus Cari Colleghi, in questa fine d’anno vi porto ad una riflessione partendo dal viaggio compiuto attraverso il Premio “Paolo Mascagni - Imprese che crescono”. Le storie di 30 imprese, raccontate sulle pagine regionali de il Resto del Carlino, ci hanno immerso nella varietà e nella vitalità del nostro tessuto industriale, mettendo in luce caratteristiche comuni come la ricerca, l’innovazione, la resilienza e la tenacia. Oggi, più che mai, queste virtù diventano fondamentali in un contesto globale che si presenta di difficile interpretazione. Le analisi degli esperti ci parlavano di un rallentamento della crescita mondiale, amplificato dagli effetti dell’inflazione e dall’incremento dei tassi d’interesse, che da oltre un anno influenzano le decisioni di investimento delle imprese. Oggi le linee di crescita inflattive sembrano già rallentare, ancora prima di salutare questo 2023. Il 2024 ci prospetta una crescita economica mondiale moderata, con la possibilità di una lieve ripresa per l’Europa, sempre che la Germania mantenga le aspettative di recupero. In questo contesto di cambiamento, dedichiamo uno sguardo particolare a temi fondamentali per il nostro territorio: l’accelerazione digitale, la sostenibilità e l’economia circolare. La trasformazione digitale, in particolare, rappresenta una leva potente per rafforzare la competitività delle nostre imprese. L’intelligenza artificiale, con il suo potenziale rivoluzionario, sta aprendo nuove prospettive nella gestione aziendale, nell’ottimizzazione dei processi e nello sviluppo di prodotti innovativi. Ma, affrontando il futuro, non possiamo trascurare l’importanza di attrarre e trattenere i talenti. In un’epoca in cui la competizione per le risorse umane più qualificate è feroce, dobbiamo creare un ambiente lavorativo attraente e sostenibile. Investire nelle competenze del nostro territorio è una strategia chiave per garantire un continuo sviluppo e successo. Innovazione e Persone sono le due parole chiave per reagire con forza agli stimoli del mercato. E noi imprenditori dobbiamo essere protagonisti attivi nella creazione di un ecosistema che coltivi l’innovazione, valorizzi il talento e abbracci il cambiamento come motore di crescita. È questo il miglior augurio che possiamo farci per mantenere alto anche nel 2024 il nostro impegno di comunità dedito a generare il valore imprenditoriale ed economico del nostro territorio.

Valter Caiumi

Presidente Confindustria Emilia Area Centro

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Marco Taddei Laura Ansaloni Raffaella Mazzali Marianna Saguatti Generoso Verrusio

vita industriale

3D4MEC, MENZIONE SPECIALE AL “PREMIO IXI” DI CONFINDUSTRIA Tra le imprese vincitrici e menzionate da Confindustria all’interno del “Premio Imprese per Innovazione”, giunto alla dodicesima edizione, c’è anche 3D4MEC, prima azienda italiana per capitali e know-how a produrre stampanti 3D per metalli, creata da Ivano Corsini nel 2016 a Bologna, come spin-off del gruppo Au.Te.Bo. Il 21 settembre scorso si sono tenute le premiazioni del riconoscimento che ogni anno viene assegnato a dodici aziende che hanno investito con successo in ricerca e innovazione: a 3D4MEC è andata la menzione speciale per le imprese guidate da under 40. Il Premio è istituito da Confindustria: si tratta di un percorso di analisi e di crescita nel campo dell’innovazione a 360 gradi in cui l’impresa è guidata a realizzare un’autoanalisi del livello di innovazione e beneficia alla fine del percorso di un rapporto dettagliato sul suo stato di innovazione e sulle possibili strade per migliorarlo. “Avevamo bisogno di velocizzare la produzione dei componenti meccanici in metallo”, spiega così Ivano Corsini la nascita dell’azienda bolognese, ora guidata in collaborazione con il figlio Fabrizio. “Au.Te.Bo., realtà che opera nel settore della meccanica e meccatronica dal 1963 e costruisce macchine automatiche OEM, necessitava di abbattere i costi di produzione e i tempi dei propri componenti meccanici, liberandosi contestualmente da fornitori esterni e abbattendo i costi di magazzino”. Dopo la crisi del 2008 e l’arrivo della Cina sui mercati, era necessario trovare una soluzione per rendere la produzione più flessibile e poter sorprendere i clienti, producendo più prototipi funzionali di diverse dimensioni e geometrie più velocemente dei concorrenti. Tuttavia il mercato era sprovvisto di soluzioni specialistiche di metal additive manufacturing per la produzione di componenti meccanici facili da utilizzare. “Le soluzioni del momento, rappresentate da service di stampa 3D o produttori di macchine gene-

Fabrizio Corsini, amministratore delegato di 3D4MEC, ritira il premio "Imprese per Innovazione di Confindustria"

raliste, non rispondevano ai problemi degli imprenditori meccanici, ovvero ottenere componenti resistenti con le proprietà tecniche idonee in pochissimo tempo e contestualmente abbatterne i costi. Sono nate così le stampanti 3D4MEC che, invece, permettono di velocizzare il flusso produttivo e il time to market dei prodotti delle aziende meccaniche”, prosegue il fondatore dell’azienda. “Ogni stampante 3D4MEC è costruita nel minimo dettaglio per ottenere i migliori componenti per il settore meccanico, specializzata per performare al meglio con una famiglia di materiale specifica e personalizzata sulle esigenze di ciascun cliente”, spiega l’amministratore delegato Fabrizio Corsini. Sfruttando l’esperienza maturata nei quarant’anni all’interno del settore meccanico e meccatronico, il team guidato da Ivano Corsini ha prodotto due diversi sistemi di stampa 3D per metalli specializzati nel trattamento di una famiglia di materiali specifica: 3D4BRASS, la prima stampante 3D al mondo in grado di produrre componenti direttamente in ottone, e 3D4STEEL, la prima stampante specializzata nel processo degli acciai. “I sistemi di stampa 3D4MEC, interamente italiani, sono personalizzabili in base alle esigenze produttive di ogni cliente e sfruttano cinque brevetti esclusivi. Le macchine trovano le applicazioni più funzionali

nei settori del packaging, della meccanica, dell’automazione, dell’idrotermosanitaria e nella gioielleria di alta gamma”, concludono Ivano e Fabrizio Corsini.

ABK GROUP, NUOVA FASE DI SVILUPPO CON CLEON CAPITAL È stata finalizzata lo scorso ottobre la partnership tra ABK Industrie Ceramiche, l’azienda di Finale Emilia, in provincia di Modena, specializzata nella produzione di rivestimenti in gres porcellanato, e Cleon Capital Advisors, che fa il proprio ingresso nel capitale della società con una partecipazione di minoranza. Cleon ha investito 45 milioni di euro, per la maggior parte in aumento di capitale, con l’obiettivo di sostenere le prossime fasi di sviluppo di ABK Group. Cleon Capital Advisors è una società indipendente d’investimento e consulenza, con sede in Spagna, che collabora con imprenditori, manager e investitori per sviluppare progetti imprenditoriali di successo, fornendo loro soluzioni che combinano accesso a capitale flessibile in termini d’importo, durata e struttura con servizi di consulenza orientati allo sviluppo

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AERO CLUB PAVULLO, GRANDE SUCCESSO PER I MONDIALI DI VOLO A VELA

A sinistra, Roberto Fabbri, socio fondatore di ABK Group

aziendale. Negli ultimi sette anni il gruppo modenese ha investito oltre 100 milioni di euro nello sviluppo di tecnologie produttive all’avanguardia e nel rafforzamento della presenza internazionale con l’acquisizione della francese Desvres e con la stipula di accordi commerciali negli Stati Uniti. ABK Group si è anche contraddistinta per la qualità e il design dei prodotti, per l’accordo di licenza in esclusiva con Versace e per le numerose soluzioni architettoniche innovative, quali, ad esempio, il sistema brevettato per i piani cucina a induzione invisibile Cooking Surface Prime. Roberto Fabbri, Michelangelo Fortuna e Andrea Guidorzi, soci fondatori di ABK Group, commentano così la collaborazione con Cleon Capital Advisors: “L’operazione con Cleon rappresenta una tappa importante di un percorso di crescita iniziato oltre 30 anni fa. Dopo una attenta selezione, crediamo di aver trovato in Cleon il partner che possa apportare, oltre a risorse finanziarie, un network di competenze e

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relazioni fondamentali per cogliere le opportunità alle quali il gruppo si è preparato negli ultimi anni con significativi investimenti industriali. Cleon ha un modello di business veramente flessibile e unico, diverso dai fondi di private equity e, a nostro avviso, adatto a un contesto imprenditoriale che caratterizza molte aziende di medie dimensioni come la nostra. Insieme a Cleon, abbiamo condiviso gli obiettivi di una nuova e sfidante fase di crescita che sarà guidata dalla seconda generazione, da tempo in azienda, con il supporto di un management team qualificato”. La partnership con Cleon consentirà ad ABK Group di capitalizzare gli investimenti effettuati accelerando e ampliando le opportunità di crescita con velocità e flessibilità. Lorenzo e Nicola Zambon, partner di Cleon, sottolineano: “Siamo entusiasti di affiancare i soci e il management di ABK Group e contribuire agli obiettivi di sviluppo futuri. La visione, le competenze e le capacità dei fondatori hanno guidato la società lungo un percorso di crescita e sviluppo continui, portandola negli ultimi anni a ricoprire una posizione di eccellenza nel settore. Metteremo a disposizione il patrimonio di conoscenze e relazioni del network internazionale di imprenditori che hanno creduto, insieme a noi, nelle potenzialità di ABK Group e nelle grandi opportunità di sviluppo che le recenti tecnologie hanno reso accessibili”.

Un successo annunciato quello dell’Aeroporto di Pavullo che ha chiuso la stagione estiva con la perfetta riuscita dei due eventi internazionali che hanno reso la città di Pavullo, e tutto il territorio del Frignano, nel modenese, capitale indiscussa delle attività sportive agonistiche di rilevanza mondiale. Si sono svolti infatti, tra la fine di agosto e metà settembre, l’“11th Fai Sailplane Grand Prix World Final 2023”, il Campionato Mondiale di Volo a Vela, e il Campionato Europeo FAI di Acrobazia-EAC 23. I due eventi hanno fatto registrare la partecipazione di 18 Paesi, di 50 atleti e di 200 persone tra staff e accompagnatori e un numero considerevole di turisti e appassionati. Due le nazioni che sono salite sul primo gradino del podio: la Germania, che si è laureata campione mondiale di volo a vela, e la Francia che si è aggiudicata il titolo di campione europeo di Volo Acrobatico e di Freestyle. Le due manifestazioni hanno avuto un clamore mediatico senza precedenti, grazie anche all’ottima copertura delle gare seguite sui social (alcuni dei piloti sono considerati veri e propri influencer anche al di fuori del mondo aeronautico) e, per la prima volta, con la realizzazione di un apposito format televisivo collegato alle gare. Un mix di eventi eccezionali che hanno portato grande impulso a tutte le attività economiche, turistiche, artistiche e sociali del territorio; contemporaneamente ai campionati sportivi, come già


accaduto nell’edizione del 2019, è stato creato infatti un intenso programma di attività e iniziative collaterali, composto da innumerevoli eventi sportivi, gastronomici e culturali, che ha garantito con successo la partecipazione di cittadini agli eventi sportivi principali, coinvolgendo anche soggetti non legati direttamente al mondo aeronautico e portando alla concreta collaborazione tra numerose federazioni sportive. “Modena e il suo territorio hanno alle spalle una consolidata tradizione di ospitalità e anche in questa circostanza sono stati in grado di mostrare il meglio di se stessi. Sono convinto che le migliaia di ospiti, italiani e stranieri, una volta tornati a casa, grazie anche all’accoglienza ricevuta e ai servizi loro offerti, porteranno un buon ricordo della nostra bella e accogliente terra. L’auspicio è che ritornino nei prossimi anni ancora più numerosi, e noi li accoglieremo sempre con lo stesso entusiasmo dimostrato in questa occasione”, dichiara Roberto Gianaroli, presidente dell’Aero Club Pavullo. “Perché è grazie a eventi come questi che l’aeroporto di Pavullo può diventare un luogo dove tutte le forze di pensiero possono incontrarsi per confrontarsi e per condividere idee, esperienze e proposte; e, se vogliamo guardare in futuro a un altro grande evento, che può essere anche il Mondiale di acrobazia del 2026, bisogna pensare a una formula che porti valore aggiunto a tutto il nostro territorio e costruire nuovamente un’efficiente macchina organizzativa basata sulla forte collaborazione che porti a condividere un progetto comune tra noi, le varie istituzioni e gli enti locali”, conclude Gianaroli.

AIOP BOLOGNA, PRESENTATO IL 12° BILANCIO SOCIALE AIOP, l’Associazione degli Ospedali Privati dell’Area Metropolitana di Bologna, ha presentato lo scorso 12 ottobre il 12° Bilancio Sociale Aggregato, proseguendo così la strada della rendicontazione trasparente e dell’etica d’impresa. L’evento, che si è svolto presso la sede di Confindustria Emilia a Bologna, è stato aperto alla partecipazione dei cittadini, degli operatori sanitari e dei rappresentanti delle istituzioni, diventando così un’occasione per conoscere ed esaminare le performance sociali, ambientali ed economiche raggiunte nel 2022 dai 13 ospedali privati bolognesi e, al contempo, un appuntamento per discutere le nuove sfide che il settore sanitario è chiamato ad affrontare attraverso la collaborazione tra pubblico e privato. Le strutture coinvolte nel processo di rendicontazione sono state: Casa di cura Madre Fortunata Toniolo, gli ospedali privati accreditati Prof. Nobili, Ai Colli, Nigrisoli, Villa Regina, Villa Bellombra, Villa Chiara, Villa Erbosa, Villa Laura, Santa Viola, Villa Baruzziana, Villa Torri Hospital e la clinica privata Villalba. Rispetto all’esercizio del 2022, i dati del Bilancio dimostrano il ruolo chiave degli ospedali privati con oltre 1.735 posti letto (di cui 1.326 accreditati) per un’assistenza per oltre 42.500 degenti. Ad oggi sono 2.611 le persone impiegate di cui il 52% è composto da donne e il 13% da personale straniero. Il valore della produzione ammonta a 257

Sopra, un momento della presentazione del 12° Bilancio Sociale di Aiop

milioni di euro (+8,4% rispetto al 2021), di cui 59 milioni investiti nel mantenimento e miglioramento delle stesse strutture, mentre il contributo fiscale è stato di 16 milioni di euro. Proprio questi numeri, raccolti ed elaborati da BDO, dimostrano che la sanità privata a Bologna è affidabile e di grande qualità tanto da costituire uno dei poli di attrazione più rilevanti a livello nazionale. Dopo i saluti del direttore generale di Confindustria Emilia Tiziana Ferrari, all’incontro sono intervenuti il Cav. del Lavoro Averardo Orta, presidente di AIOP Bologna, Carlo Luison, partner, sustainable innovation di BDO Italia, Lorenzo Roti direttore sanitario dell’azienda USL di Bologna e Luca Rizzo Nervo, assessore al welfare e alla salute del Comune di Bologna. Il dibattito è stato moderato da Valerio Baroncini, vicedirettore de “Il Resto del Carlino”. “Confidiamo che attraverso la presentazione di questo documento si possa comprendere come la sanità pubblica di diritto privato sia fondamentale per la sostenibilità stessa del Sistema Sanitario Nazionale”, afferma Averardo Orta, a capo di AIOP Bologna e promotore del Bilancio Sociale. “Per questo motivo chiediamo con forza di discutere due elementi che ci paiono essenziali: che le istituzioni a livello nazionale e locale considerino sempre più la sanità privata accreditata un soggetto integrante di una partnership e non un mero fornitore di servizi e che prendano atto della necessità di aumentare i budget e le tariffe per

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“MUSEI CIVICI DI BOLOGNA IN MUSICA” PER FESTEGGIARE 50 ANNI DI AEB INDUSTRIALE con la città di Bologna, regalando l’emozione di entrare in un In occasione del cinquantesimo anniversario della nascita, AEB Industriale, azienda fondata a Bologna nel 1973 che sviluppa, remuseo dove l’arte possa essere vista e ascoltata”. alizza e commercializza attrezzature elettroniche ed elettroacu“La collaborazione con AEB Industriale, basata sulla co-prostiche per l’industria dell’audio professionale, ha scelto i musei gettazione culturale per la produzione di nuove opere sonore, civici felsinei per festeggiare e condividere questo importante rappresenta una modalità virtuosa di collaborazione pubblitraguardo, offrendo al pubblico un doppio dono: la gratuità di inco-privata che ci consente di offrire gratuitamente al pubblico gresso ai musei civici di Bologna durante un fine settimana e la una nuova esperienza di fruizione dei nostri musei e di valorizfruizione del progetto diffuso Art Beats - Musei Civici di Bologna zare un patrimonio e una terra che sono artefici di eccellenza in Musica, che unisce arte e musica per un’innovativa modalità in ogni settore”, ricorda Eva Degl’Innocenti, direttrice Settore di fruizione e partecipazione. Il Settore Musei Civici Bologna e AEB Musei Civici Bologna. Industriale hanno creato insieme un Con questa importante iniziativa, frutto progetto culturale per l’inclusione e di una convenzione con i Musei Civici la partecipazione. Nelle giornate di di Bologna, AEB Industriale vuole racsabato 16 e domenica 17 settembre contare la lunga strada percorsa nel 2023, i visitatori hanno potuto accedesegno di una crescita comune, valore, in via eccezionale gratuitamente, in rizzando in maniera originale un patrisette sedi museali selezionate tra tutte monio culturale di grande eccellenza, e sei le aree disciplinari in cui si artisottolineando il suo legame con la città cola il Settore Musei Civici Bologna, nei rispettivi orari di apertura: Museo e contribuendo a diffondere la cultura Civico Archeologico, Museo Civico e la passione per la musica. Una pasMedievale, Collezioni Comunali d’Arsione che si è trasformata negli anni in te, MAMbo - Museo d’Arte Moderna un’esperienza pluridecennale nel setdi Bologna, Museo internazionale e tore dell’audio professionale, che ha biblioteca della musica, Museo del portato l’azienda a diventare un punto Patrimonio Industriale e Museo civico di riferimento a livello internazionale del Risorgimento. nella progettazione e produzione di Oltre che alla visione e al dialogo con l’arte, il pubblico ha avuto la possibiimpianti di sonorizzazione per grandi lità di accedere all’ascolto di sette eventi in tutto il mondo. installazioni sonore, ognuna ispirata Il progetto Art Beats, per la valorizalle collezioni del museo associato, zazione del patrimonio artistico della commissionate da AEB Industriale città di Bologna e della sua condiviad altrettanti compositori e musicisti, Arturo Vicari, fondatore e amministratore delegato sione attraverso la rete Musei Civici di esponenti della poliedrica scena arti- di AEB Industriale Bologna ha avuto l’abbrivio il 14 settemstica bolognese. bre, suggellando l’incontro tra la grande musica e le istituzioni La suggestione visiva di questi sette luoghi di cultura della città museali. L’artista italiana Fiorella Mannoia, accompagnata dal si è così trasformata in note musicali per offrire una coinvolgente esperienza immersiva ai visitatori. Attraverso la creazione di piano di Danilo Rea, si è esibita in una performance esclusiun QR Code ogni composizione resterà a disposizione del museo va di fronte alla preziosa navata della Basilica di San Petronio, associato in via permanente, per permettere a tutti gli interessaluogo di culto, di aggregazione e pilastro dell’identità cittadina. ti di scaricarle in occasione della loro visita. Il concerto ha sottolineato i legami indissolubili tra il genio arti“La passione per la musica e il desiderio di far arrivare a migliastico e la cultura italiana con un’emozionante interpretazione di ia di persone le emozioni che i grandi artisti sono capaci di sudieci brani musicali d’autore. In occasione del cinquantesimo scitare mi hanno guidato nel far crescere l’azienda”, commenta anniversario dalla fondazione di AEB Industriale, Art Beats ha Arturo Vicari, fondatore e amministratore delegato di AEB Indumosso così un primo passo verso lo sviluppo di futuri progetti di striale. “Festeggiamo la nostra storia aziendale di successo che compie cinquant’anni e desidero condividere questo traguardo fruizione della cultura e delle avanguardie.

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sta operazione con Alfasigma, che fornisce un valore significativo agli azionisti e riconosce il valore del nostro portafoglio, delle nostre capacità in ambito R&D e commerciale e dei nostri talenti in tutta l’organizzazione. Il team di Intercept è orgoglioso del lavoro all’avanguardia e innovativo svolto in modo pionieristico per fornire farmaci salvavita ai pazienti affetti da malattie epatiche rare e gravi come la PBC”, conclude Jerry Durso, presidente e CEO di Intercept. Alfasigma, gruppo presente in oltre 100 Paesi nel quale lavorano circa 3.000 persone impegnate in ricerca, sviluppo, produzione e distribuzione, con la sede storica a Bologna, ha annunciato l'8 novembre scorso il completamento dell'acquisizione di Intercept.

consentire non soltanto l’abbattimento delle liste d’attesa, ma la tenuta stessa di un sistema di offerta fra i più qualificati a livello europeo”, conclude Orta.

ALFASIGMA ACQUISISCE INTERCEPT E RAFFORZA LA SUA PRESENZA NEL MERCATO USA Alfasigma, una delle principali aziende farmaceutiche italiane con sede a Bologna e una forte vocazione internazionale, e Intercept Pharmaceuticals, società biofarmaceutica focalizzata sullo sviluppo e la commercializzazione di nuovi farmaci per il trattamento di malattie rare e gravi del fegato, hanno annunciato lo scorso 26 settembre di aver stipulato un accordo definitivo di fusione. In base a questa intesa, Alfasigma ha concordato di acquisire Intercept al prezzo di 19 dollari per azione interamente per cassa. Il prezzo di acquisto riconosce un premio dell’82% rispetto al prezzo di chiusura delle azioni di Intercept del 25 settembre 2023. Tale operazione amplierà in modo sostanziale il portafoglio di Alfasigma nella specialità clinica gastrointestinale ed epatologica e la propria presenza sul mercato statunitense. Il farmaco di punta di Intercept è Ocaliva, un agonista del recettore X farnesoide approvato negli Stati Uniti e in diversi altri Paesi per il trattamento della colangite biliare primitiva (“PBC”), in combinazione con l’acido ursodesossicolico (UDCA) nei pazienti adulti con una risposta inadeguata all’UDCA, o come monoterapia nei pazienti adulti intolleranti all’UDCA. Ocaliva è l’unica terapia di seconda linea approvata per la PBC e ha registrato una crescita a due cifre su base annua, sostenuta da una forza vendita specializzata, e da una base solida di medici specialisti. Inoltre, Intercept possiede una più ampia pipeline di progetti in diverse fasi di sviluppo, tra i quali una nuova combinazione a dose fissa di acido obeticolico e bezafibrato attualmente in fase due di sperimentazione per la PBC. “L’acquisizione è in linea con la nostra strategia volta a costruire una forte presenza nel mercato statunitense,

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Francesco Balestrieri, CEO di Alfasigma

con particolare attenzione alla nostra area gastroenterologica di base, e aggiunge un altro importante asset alla nostra pipeline di innovazione. Questa acquisizione contribuirà all’ambiziosa strategia di crescita della nostra azienda”, dichiara Stefano Golinelli, presidente di Alfasigma. Francesco Balestrieri, CEO di Alfasigma, aggiunge: “L’acquisizione di Intercept segna un’altra importante pietra miliare nel percorso di crescita di Alfasigma e, in particolare, per quanto riguarda il mercato statunitense, dove abbiamo importanti obiettivi di sviluppo. Intercept si integra perfettamente con il business core di Alfasigma, la gastroenterologia e l’epatologia. Riteniamo che l’operazione rappresenti un’opportunità di trasformazione per entrambe le aziende. Siamo entusiasti di dare il benvenuto al team di Intercept e non vediamo l’ora di lavorare insieme per investire nell’azienda e realizzarne il pieno potenziale, a beneficio dei pazienti”. “Siamo lieti di annunciare que-

AD ARETÉ IL PRIMO STUDIO UE SUI DATA ANALYTICS IN AGRICOLTURA E L’OSSERVATORIO AGROFARMA Sono stati affidati nei mesi scorsi ad Areté, società bolognese indipendente di analisi economiche esperta in agrifood, due progetti di grande rilievo internazionale. Il primo riguarda il mondo delle data solutions applicate all’agricoltura: la DG Agri della Commissione UE ha assegnato infatti ad Areté il primo studio europeo sull’utilizzo e sulle potenzialità dei dati per il sistema agroalimentare. Un progetto che permetterà, nei prossimi 18 mesi, di mappare i principali e più performanti sistemi di gestione dei dati agricoli in tutto il mondo, il modo in cui alcuni Paesi utilizzano la gestione real time delle informazioni per anticipare e ridurre gli impatti delle crisi, con l’obiettivo di supportare l’Europa nel fare altrettanto. Lo studio coprirà i 27 Paesi UE e una serie di Paesi terzi (Regno Unito, Stati Uniti, Canada e Australia), analizzando sia sistemi pubblici che sistemi informativi gestiti da privati, con un team di 30 esperti distribuiti in altrettanti Paesi. “I sistemi agricoli sono sempre più complessi e i mercati sempre più connessi tra loro. Gli anni recenti, tra effetti del Covid, del post-pandemia, del conflitto russo-ucraino, di eventi meteo ad eleva-


andranno ad interessare tematiche e argomenti di volta in volta differenti, ma unificati da un unico intento: testimoniare e raccontare lo sviluppo dell’agricoltura nazionale, diffondendo dati certi su temi attorno ai quali circolano spesso falsi miti e fake news”, commenta Riccardo Vanelli, presidente di Agrofarma-Federchimica. “Un progetto Enrica Gentile, founder e amministratore delegato di Areté innovativo e lungimirante che intercetta perfettamente il bisogno to impatto, ci hanno messo di fronte a di trasparenza e di chiarezza che emerge oscillazioni estremamente marcate e alsul mondo agricolo. I primi dati mostratrettanto repentine nella disponibilità di no chiaramente come l’agricoltura itaprodotti, negli andamenti della domanda liana non solo abbia fatto e stia facendo e, naturalmente, nei prezzi”, ricorda Enun percorso estremamente virtuoso dal rica Gentile, founder e amministratore punto di vista della sostenibilità e della delegato di Areté e project manager per lo riduzione degli input, ma si posizioni anstudio. “La rapidità con cui gli operatori che in tal senso ai migliori livelli tra gli possono disporre di informazioni, la quaimportanti Paesi agricoli dell’UE. Uno lità delle informazioni stesse, la disponibilità di previsioni, influenzano in modo sforzo importante che ha consentito di determinante la loro capacità di reagire o preservare il valore aggiunto lavorando su addirittura di anticipare questi fenomeni, efficientamento degli input e innovazione contenendone gli impatti negativi sulle tecnologica”, conclude Enrica Gentile. filiere, sui sistemi agricoli, sulla capacità di approvvigionamento di interi Paesi”, prosegue Gentile. Il secondo progetto BACCIARDI PARTNERS, riguarda la stesura di un report, a cadenza semestrale: l’Osservatorio Agrofarma, SEMINARIO INTERNAZIONALE SULLA che intende offrire a media, stakeholder DELOCALIZZAZIONE DEL PERSONALE e consumatori una rappresentazione reale del comparto agroalimentare, attraverso Si è approfondito il tema della delocalizuna serie di studi che possano rispondere zazione del personale dipendente al semial bisogno di informazioni e di monito- nario che si è tenuto lo scorso 6 ottobre a raggio che interessa l’intero settore e a cui Bologna, presso il Living Platutti possano accedere. È della fine di set- ce Hotel, e che è stato orgatembre il primo lancio dell’Osservatorio, nizzato da Bacciardi Partners che ha messo in rilievo un settore agri- in collaborazione con CELIA colo sempre più attento all’utilizzo delle Alliance, il network internarisorse che fa registrare spiccati trend di zionale che riunisce studi promiglioramento su ambiente e sicurezza fessionali specializzati nelle alimentare. In particolare, si rileva un’of- assegnazioni cross-border di ferta di agrofarmaci caratterizzata da un lavoratori e di cui Bacciardi elevato tasso d’innovazione e da un’at- Partners è membro da anni. Il tenzione particolare ai prodotti a minore seminario di formazione interimpatto e a quelli destinati all’agricoltu- nazionale, dal titolo “The new ra biologica. “Siamo felici e orgogliosi era of international assigment di presentare questo primo report, a cui and relocation of personnel”, semestralmente ne seguiranno altri che ha visto la partecipazione

come relatori di professionisti aderenti al network con una lunga e consolidata esperienza in consulenza e assistenza laburistica, tributaria, previdenziale e gestione del payroll in materia di mobilità internazionale dei lavoratori. L’evento si è svolto in partnership con Travel For Business, Praxi e Camera di Commercio del Messico in Italia. “L’obiettivo è stato quello di illustrare, in chiave comparata, alla platea di HR director e CFO aziendali, cui era rivolto il seminario, gli aspetti, le criticità e le formalità di natura contrattuale, fiscale e contributiva connessi alla delocalizzazione del personale dipendente mediante international remote working e/o distacco in ambito UE ed extra-UE”, spiegano da Bacciardi Partners, studio legale d’affari fondato a Pesaro nel 1974 con sedi anche a Bologna e Milano che vanta una rete internazionale di avvocati, fiscalisti e intermediari d’affari, presente in oltre 165 Paesi. La mobilità internazionale dei lavoratori dipendenti, infatti, che avvenga in forma digitale o in forma tradizionale attraverso il distacco, richiede una pianificazione strategica e una puntuale regolamentazione contrattuale, fiscale e previdenziale, tenendo conto che eventuali omissioni o errori possono comportare l’applicazione di sanzioni amministrative e, nei casi più gravi, anche penali. Nel seminario sono state illustrate le regole comunitarie che hanno armonizzato le singole normative nazionali, nonché le peculiarità delle discipline domestiche di Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Paesi Bassi e Germania, come pure di Regno Unito, Messico e Cina, paesi extra-comunitari ad alto

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tasso di lavoratori delocalizzati. Bacciardi Partners riunisce ed esprime esperienze e capacità professionali trasversali e multidisciplinari maturate in quasi cinquant’anni di attività e utilizza uno staff di oltre trenta professionisti. Presta servizi nell’ambito della contrattualistica internazionale, del diritto societario transnazionale, della fiscalità internazionale e doganalità, della global mobility, dei passaggi generazionali e delle operazioni straordinarie.

STUDIO BARBIERI & ASSOCIATI E LA SOSTENIBILITÀ SOSTENIBILE PER TUTTE LE IMPRESE Gianfranco Barbieri, partner fondatore dello studio “In occasione di FARETE 2019, il nostro studio decise di mettersi in gioco e di uscire dalla comfort zone della consulenza tradizionale indirizzata ai clienti fidelizzati, per proporre erga omnes, dal workshop ‘Allerta crisi: un servizio professionale per la continuità del business’, il proprio approccio alla sostenibilità nella vita delle PMI. Il tema fu ripreso a FARETE 2022, dopo la pausa COVID, ribadendo in modo puntuale l’approccio dello studio alla sostenibilità con lo slogan ‘Sostenibilità: non solo ambiente. Ribaltiamo l’approccio’. Da allora tutte le iniziative di sensibilizzazione, formazione e consulenza del nostro studio in tema di sostenibilità per le PMI sono improntate a questa visione”. A parlare è Gianfranco Barbieri, partner fondatore dello studio Barbieri & Associati Dottori Commercialisti di Bologna, introducendo la necessità di interpretare e declinare correttamente il tema della sostenibilità per le PMI, non obbligate da direttive, regolamenti e leggi, ma obbligate da credito, filiere e mercato, partendo dalla valorizzazione delle strategie e dalle attività e azioni virtuose in corso in azienda. “Le PMI, per le quali dal 2024 non è previsto l’obbligo di rendicontazione in bilancio delle proprie materialità in ambito E.S.G. (Environmental, Social, Governance), dovranno, comunque, rendere conto da subito a banche, partner di filiera e mercato del proprio grado di compliance alla sostenibilità, per il migliore accesso al

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sollecitare un benchmarking rispetto alle aziende similari, per capire quali aspetti non possano essere trascurati per restare al passo, e quali possano essere invece perseguiti per fare la differenza. In ogni caso si dovrà tenere conto delle risorse e mezzi disponibili: dove non c’è economia non può esserci sostenibilità. Per questo il nostro obiettivo è puntare a una sostenibilità sostenibile per tutte le imprese”, conclude Gianfranco Barbieri, ricordando che al tema è dedicato l’incontro online “Associati per Associati” del 12 dicembre 2023 organizzato dallo Studio nell’ambito dell’iniziativa di Confindustria Emilia Area Centro. Per informazioni: https://www.barbierieassociati.it/sostenibilita-non-solo-ambiente

Barbieri & Associati Dottori Commercialisti

credito, il mantenimento delle posizioni di filiera e la conservazione e incremento di quote di mercato”, continua Barbieri, evidenziando l’importanza di orientare e sensibilizzare le PMI a interpretare e cavalcare questa nuova situazione. “Prima di proporre a una PMI un intervento consulenziale in tema di sostenibilità”, afferma ancora Barbieri, “il consulente deve sapere ascoltare i top di governance aziendale per accertarne la conoscenza della propria organizzazione, le strategie e le aspettative rispetto all’intervento professionale richiesto. L’implementazione degli eventuali miglioramenti, poi, non può prescindere dalla messa in sicurezza del sistema a garanzia della continuità aziendale, con conseguente necessità di verifica dell’adeguatezza degli assetti organizzativi, amministrativi e contabili, come anche disposto dall’articolo 2086, 2° comma del Codice civile, con particolare riferimento, per il migliore governo, all’idoneità ed efficienza del sistema informativo”. “Per quanto riguarda le azioni da intraprendere per migliorare la sostenibilità di una piccola-media impresa in ottica E.S.G., occorre partire da una buona analisi di materialità per capire quali siano gli elementi rilevanti, in termini di sostenibilità, che impattano sull’azienda e, per effetto delle sue peculiarità, sul contesto nel quale la stessa opera. Il passo successivo è quello di

BARTOLI LUCA ACQUISISCE IL 100% DI FARINA VERNICIATURE “È un’acquisizione assolutamente strategica per noi, perché ci consente di offrire a tutti i nostri clienti tecniche e lavorazioni che fino a ieri non potevamo proporre, prima fra tutte la verniciatura per cataforesi”. A parlare è Luca Bartoli, amministratore unico dell’omonima azienda,

Luca Bartoli, amministratore unico dell’omonima azienda


AFERETICA COMPIE 10 ANNI E PRESENTA UN SISTEMA INNOVATIVO PER IL TRASPORTO D’ORGANI Determinare una svolta concreta nel trapianto, in particolare nella fase del trasporto d’organi: questo l’obiettivo del progetto di ricerca e sviluppo totalmente made in Italy durato circa tre anni, in partnership fra Aferetica, PMI del biomedicale di San Giovanni in Persiceto, in provincia di Bologna, e Fondazione DOT (Donazione Organi e Trapianto Onlus, con sede a Torino), che ha portato alla realizzazione di PerTravel® sistema per il trasporto d’organi. Trasportare gli organi in modo agevole e sicuro, senza pregiudicarne la qualità, è la sfida a cui vuole rispondere il progetto PerTravel® per andare oltre la realizzazione di un semplice ‘contenitore’, standardizzando e migliorando il trasporto d’organi. Ad oggi, PerTravel® è dedicato al trasporto di: cuore, fegato, pancreas, rene/i. Il processo di donazione e trapianto si articola in diverse fasi: dalla selezione dei pazienti, alle analisi per accertare l’idoneità e la fattibilità del trapianto. La chiamata per l’intervento arriva senza preavviso: per questo motivo i pazienti in lista d’attesa devono essere sempre pronti. In questo contesto, la qualità e la sicurezza del trasporto degli organi del donatore assumono un ruolo centrale. Capita spesso, infatti, che donatore e ricevente non si trovino nello stesso centro clinico e, dopo il prelievo, gli organi da trapiantare debbano essere trasferiti ai centri di trapianto, in tempi molto stretti. “Siamo partiti come sempre dalle esigenze della clinica e dal confronto con la comunità medico-scientifica, in coerenza con i percorsi di ‘ricerca collaborativa’ che ci sono propri. Siamo orgogliosi di avere lavorato a questo progetto con Fondazione DOT. Questa Fondazione sostiene le attività di donazione e trapianto nella regione Piemonte in collaborazione con il Centro Regionale Trapianti (CRT) che coordina i centri di trapianto della Regione, parti dell’eccellenza del trapianto nazionale e internazionale. Penso non sia azzardato definire PerTravel® un passo avanti nella gestione clinico-tecnologica del trasporto degli organi”, dichiara Mauro Atti, amministratore delegato di Aferetica. “Ci fa piacere, anche in considerazione della produzione prevista a

Bartoli Luca, che è stata fondata nel 1985 a Formigine, in provincia di Modena, ed è specializzata nella verniciatura industriale. Il salto di qualità riguarda l’acquisizione di Farina Verniciature, specializzata in cataforesi, impresa con sede a Carpi, nel modenese. L’azienda formiginese si occupa di sabbiatura e verniciatura industria-

Mirandola, nel cuore della Biomedical Valley. Non si tratta di un semplice contenitore, ma di un approccio completo e integrato per il trattamento degli organi destinati al trapianto. Il sistema infatti è progettato per essere interfacciabile con le nostre apparecchiature di perfusione ex-situ. Si tratta di metodiche di ‘ricondizionamento degli organi’ che hanno visto di recente, proprio in queste settimane, il riconoscimento ai più alti livelli della comunità medico-scientifica, impegnata a garantire una concreta svolta nella disponibilità degli organi trapiantabili e nell’esito dei trapianti”, prosegue Atti. Come spiegano da Aferetica, a differenza dei contenitori convenzionali, basati sull'utilizzo del ghiaccio, “PerTravel® è dotato di unità PCM (Materiali a Cambio di Fase) e isolamenti a base di Aerogel (aria solida), per mantenere costante la temperatura dell'organo e conservarlo in condizioni di ipotermia (2-6°C) per un lungo periodo, fino a 36 ore, senza il contatto diretto tra l’organo e il sistema di refrigerazione. Con l’obiettivo di aumentare il controllo nel trasporto, PerTravel® offre monitoraggio e tracciabilità in tempo reale, tramite unità sensoristiche e software dedicati alla rilevazione di temperatura dell’organo e dell’ambiente ed eventuali condizioni di shock meccanico anche a distanza, oltre all’esatta posizione. L’efficienza prestazionale si combina alla maneggevolezza e alla più pratica utilizzabilità del dispositivo, da parte delle équipe che seguono il processo”. Aferetica, nata a novembre 2013 come startup innovativa iscritta nel registro nazionale, all’interno dell’incubatore del Parco scientifico e tecnologico di Mirandola, dal 2019 è PMI innovativa. Il 2023 vede per Aferetica la previsione di un fatturato di circa 8 milioni di euro, in crescita sul 2022 quando il giro d’affari era stato di oltre 6 milioni e mezzo di euro.

le, rispondendo a qualsiasi bisogno legato alla finitura e protezione delle superfici, dalla verniciatura di componenti singoli o in serie per l’industria, ai rivestimenti esterni e interni per l’edilizia, fino al ripristino di facciate e coperture. Dotata di impianti all’avanguardia per le lavorazioni di carpenteria “pesante”, movimentando

strutture fino a 20 tonnellate, è attrezzata anche per le lavorazioni in cantiere, sia in ambito civile che industriale. Con l’acquisizione di Farina Verniciature, Bartoli porta al suo interno tutti i processi di verniciatura in cataforesi, produzioni in cui l’azienda acquisita è specializzata e riconosciuta. “La cataforesi è un trattamento

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di verniciatura che conferisce a elementi in ferro, acciaio e altre leghe (esempio, le scocche delle automobili) una notevole resistenza alla corrosione permettendo una migliore adesione delle vernici di finitura e assicurando, per lungo tempo, un’elevata protezione nei confronti di agenti chimici e atmosferici”, spiegano dall’azienda. Gli elementi in metallo vengono immersi in piscine nelle quali, per azione elettrostatica, le particelle del metallo vengono aggredite dalla vernice, che viene assorbita e poi polimerizzata in forno. “Il primo passo, ora, sarà quello di rinnovare gli impianti produttivi di Farina Verniciature per aumentare l’efficienza del sito produttivo che rimarrà nella sua sede originaria”, commenta Luca Bartoli, che nell’operazione è stato seguito da SHC advisor, società di consulenza strategica che gestisce operazioni di Merger & Acquisition in partnership con gli imprenditori. La consulenza legale è stata svolta dallo Studio Emme Consulting situato a Sassuolo, in provincia di Modena, mentre advisor della parte venditrice è stato lo Studio Muzzioli di Carpi che ha svolto, contestualmente, anche la funzione di consulente legale. Da evidenziare il ruolo di SHC Advisor che in questa operazione ha accompagnato l’azienda cliente in un lungo percorso: prima analizzando l’azienda target da acquisire e formulando un’ipotesi sul suo valore; poi aiutando e guidando la trattativa con la controparte; infine, trovando una fonte di finanziamento integrativo per l’acquirente tramite il sistema bancario, individuato nella Banca Popolare di Sondrio. Filippo Ponsone, partner di SHC Advisor, commenta: “Grazie alla nostra expertise siamo riusciti ad assistere il cliente in questa acquisizione ottenendo una piena soddi-

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sfazione sia dalla parte acquirente che da quella venditrice. Colgo l’occasione per ringraziare nuovamente chi guida Bartoli Luca per la piena fiducia che ha riposto nel nostro team e per la preziosa collaborazione nel corso di tutto il processo”.

BTEXPO – SHOMED, CONCLUSA LA TERZA EDIZIONE Due giorni in cui si è posto al centro della scena il territorio modenese e la sua filiera d’eccellenza, dalla formazione alla produzione fino all’innovazione: questo il risultato della terza edizione di BTExpo Shomed, la manifestazione, unica a livello nazionale, dedicata alla filiera dei prodotti e delle attrezzature biomedicali che si è svolta a ModenaFiere il 3 e 4 ottobre scorsi. Un’iniziativa che ha dato modo di mostrare ai numerosi visitatori, non solo italiani, ma anche esteri, con delegazioni da Germania, Belgio, Francia e Romania, l’eccellenza del distretto biomedicale di Mirandola, raggiunta anche grazie al suo articolato sistema formativo, composto sia dall’Università che dall’ITS. Sono state una ventina le aziende che, da tutta Italia, hanno partecipato in rappresentanza di un settore che genera un valore di 17,3 miliardi di euro tra export e mercato interno, con 4.449 aziende che occupano 118.837 dipendenti, prevalentemente tra Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, e che nel 2021 ha investito in R&S la cifra significativa di 1,4 miliardi di euro. Grande interesse suscitato anche dai visitatori esteri, in particolare dalla Germania, con una delegazione proveniente dalla regione della Turingia, che ha dato luogo a un vero e proprio evento di networking promosso da ITKAM - Camera di Commercio

Italiana per la Germania, nel corso del quale sono state presentate le potenzialità del territorio e, in particolare, il Centro di ricerca InfectoGnostics. ‘L’impatto della digitalizzazione sui sistemi produttivi e della ricerca e sviluppo del biomedicale e dei dispositivi medici’ è stato poi il titolo del convegno inaugurale, in cui si è analizzata l’attuale situazione del settore e le sue prospettive, il quadro normativo e le problematiche relative alla privacy dei dati in fase di acquisizione, con uno sguardo al quadro regolatorio europeo. Altro importante momento di confronto è stato quello promosso da Confindustria Dispositivi Medici sul tema dell’esigenza di una legislazione più sicura, trasparente e sostenibile dei regolamenti europei sui dispositivi medici. BTExpo - Shomed riconosce anche la centralità della formazione: per questo i 40 studenti del “Mirandola Summer Camp”, selezionati tra 250 matricole di Ingegneria dei Sistemi Medicali per la Persona, corso delle Università di Trento, Verona e Modena e Reggio Emilia, hanno visitato gli stand per analizzare il valore aggiunto dei prodotti e servizi esposti, rispetto al loro impatto sul sistema sanitario e la salute pubblica, per poi confrontarsi su quanto emerso. “Tengo particolarmente a testimoniare il vivo interesse che i visitatori dall’estero hanno espresso sia per la manifestazione che per il distretto mirandolese, con il quale vogliono attivare un confronto serrato, per sviluppare sinergie virtuose tra i sistemi imprenditoriali dei propri territori di provenienza e il nostro. BT Expo è servita proprio a gettare le basi per future collaborazioni, per far crescere sempre di più le aziende e la capacità del distretto di intessere legami saldi con il resto d’Europa”, afferma Marco Momoli, direttore di ModenaFiere. BTExpo - Shomed è organizzata da ModenaFiere, in stretta collaborazione con Confindustria Emilia Area Centro, Confindustria Dispositivi Medici, CNA Modena, LAPAM-Confartigianato, Fondazione Democenter-SIPE, Tecnopolo Mario Veronesi di Mirandola, CONFIMI INDUSTRIA Sanità, ARTER, e con il patrocinio di Comune di Modena, Camera di Commercio di Modena e Regione Emilia-Romagna.




CAFFÈ CAGLIARI NEL REGISTRO DEI MARCHI STORICI D’ITALIA Oltre 110 anni di eccellenza, ora marchio storico di interesse nazionale. La storica torrefazione modenese Caffè Cagliari ha annunciato lo scorso settembre di essere stata iscritta nel Registro dei Marchi Storici di Interesse Nazionale, creato dal Ministero dello Sviluppo Economico per tutelare la proprietà industriale delle aziende storiche italiane e celebrare le eccellenze del Bel Paese. “È un onore straordinario per la nostra famiglia e per tutti coloro che hanno contribuito al successo di Caffè Cagliari vedere il nostro marchio inserito nel Registro dei Marchi Storici di Interesse Nazionale”, dichiarano Alberto e Alessandra Cagliari. “Questo riconoscimento è una testimonianza del nostro impegno costante e della passione che ci guida da quattro generazioni. Continueremo a lavorare con la stessa dedizione per tramandare la nostra centenaria eredità e servire ai nostri clienti il meglio che l’Italia ha da offrire”. Conferito ai soli marchi presenti sul mercato da almeno 50 anni, il riconoscimento ha premiato anche l’iconico marchio Cagliari, disegnato nel 1960 dall’illustratore modenese Noris Cattini e depositato l’anno seguente così descritto: “Il marchio è costituito da un cerchio entro il quale, a carattere cubitale, primeggia la lettera C; tale lettera oltre che essere l’iniziale del cognome dei titolari della Ditta, costituisce parte principale del corpo di una caffettiera, con base nella parte inferiore, coperchio nella parte superiore e becco d’uscita lateralmente ed opposto alla scrittura del cognome”. Il marchio, ancora oggi presente nel logo dell’azienda, è testimonianza tangibile dell’identità, della tradizione e dell’innovazione che ha contraddistinto la storia di Caffè Cagliari per oltre un secolo. La storia di Caffè Cagliari inizia nel 1909 quando Ambrogio Cagliari, di ritorno dal Brasile, inaugura a Modena la prima bottega per la tostatura e la degustazione del caffè, mentre è negli anni Sessanta che l’azienda modenese completa il passaggio alla torrefazione industriale. Quella di Caffè Cagliari è una

lunga storia di imprenditoria italiana e di passione per il caffè che attraversa i continenti e prosegue per quattro generazioni (la quarta generazione della famiglia entra in azienda nel 1996, con Alessandra Cagliari) fino a identificarsi con la memoria e la tradizione modenese. L’inclusione di Caffè Cagliari nel Registro dei Marchi Storici di Interesse Nazionale non solo celebra il passato, ma guarda fiduciosamente al futuro sostenendo l’eredità dell’azienda e il suo ruolo essenziale nella promozione del made in Italy in tutto il mondo.

CAMST E COREPLA PRESENTANO “RECOPET” PER IL RICICLO DELLE BOTTIGLIE IN PET Procede a passi decisi “Recopet”, l’innovativo progetto messo a punto da Corepla, il Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Plastica, e sviluppato con la collaborazione di Interzero, che ha l’obiettivo di supportare le più importanti realtà imprenditoriali pronte a lasciare un segno concreto del loro impegno in campo ambientale. Recopet è il primo ecocompattatore per la raccolta e il riciclo delle bottiglie in PET a uso alimentare che permette di trasformare le bottiglie usate in nuove bottiglie sensibilizzando i cittadini verso comportamenti virtuosi nei confronti dell’ambiente. Grazie alla collaborazione con Camst group, Società Cooperativa Benefit tra i principali player in Italia nel mercato della ristorazione, anche i clienti del ristorante self-service Tavolamica di Villanova di Castenaso, alle porte di Bologna, potranno partecipare a questo circuito virtuoso e,

a fronte del conferimento di bottiglie in PET, raccogliere punti e vantaggi attraverso l’App Recopet. È la prima volta che Recopet arriva nella ristorazione commerciale in Italia. “Per Corepla la sostenibilità nasce da un impegno condiviso, per questo è per noi molto importante l’accordo siglato con Camst group, con cui condividiamo valori fondamentali come la cura del benessere verso i lavoratori, il rispetto per la comunità e soprattutto per l’ambiente nell’ottica di amplificare gli impatti positivi che possono essere generati dai processi di business”, afferma il presidente di Corepla, Giovanni Cassuti. “Tra i nostri obiettivi più importanti, c’è quello di ottimizzare l’efficacia della raccolta dedicata degli imballaggi in plastica tramite una diffusione sempre più capillare degli ecocompattatori per contribuire al raggiungimento dei target sia nazionali che europei di raccolta e avvio a riciclo”, aggiunge Cassuti. Camst group è da sempre attenta alle persone, alle comunità in cui opera e all’ambiente e con il progetto Recopet rafforza il proprio impegno in azioni concrete lungo tutta la filiera della ristorazione a favore della sostenibilità. “La nostra vocazione sostenibile si concretizza anche attraverso lo sviluppo di alleanze con par-

Francesco Malaguti, presidente di Camst group

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tner come Corepla. Insieme si può fare meglio e di più. Essere società cooperativa benefit richiede un impegno costante che si rinnova tutti i giorni attraverso grandi strategie e piccoli gesti quotidiani, come la raccolta e il riciclo delle bottiglie in PET dei nostri ristoranti self-service. Siamo partiti da Bologna, ma il nostro obiettivo è di ampliare anche ad altri territori il progetto Recopet che è ora nella sua fase di lancio presso la Tavolamica di Villanova di Castenaso”, spiega Francesco Malaguti, presidente di Camst group. Nata nel 1945 a Bologna, Camst group è oggi tra i principali player in Italia nel mercato della ristorazione collettiva (scuole, aziende, ospedali, case di cura), operando anche nella ristorazione commerciale con i brand Tavolamica, Dal 1945 Gustavo Italiano e nel banqueting per eventi con il brand Dettagli catering. Nel corso degli anni la società ha ampliato le sue attività anche al facility management, specializzandosi nei servizi dell’area soft (pulizie industriali), tech (manutenzioni e energy management) e, con la divisione Life Science Solutions, nelle attività di controllo e qualifica della contaminazione ambientale. Con i suoi oltre 13 mila dipendenti, il gruppo ha una presenza in tutta Italia e all’estero, con un fatturato aggregato di 833 milioni di euro e 88 milioni di pasti prodotti all’anno.

CASONI SI CONFERMA TRA LE 100 AZIENDE TOP PERFORMER DEL SUSTAINABILITY AWARD 2023 Era il 2021 quando Casoni Fabbricazione Liquori, antica distilleria e fabbrica di liquori italiana con sede a Finale Emilia, in provincia di Modena, ricevette da Credit Suisse, Kon Group e Forbes il premio Sustainability Award 2021, rientrando tra le prime 11 aziende italiane che fecero dello sviluppo sostenibile parte integrante del proprio Dna, predisponendo processi, sistemi e risorse in modo da ridurre il proprio impatto ambientale. A distanza di due anni dal prestigioso riconoscimento, prosegue il suo percorso green e anche per

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il 2023 Casoni è tra le prime 100 aziende top performer del Sustainability Award. Il premio Sustainability Award è un riconoscimento riservato alle imprese italiane che si sono distinte nell’avvio e nell’implementazione di percorsi di sviluppo sostenibile e inclusivo, con l’obiettivo di generare valore per gli stakeholder e per la comunità. La terza edizione del Sustainability Award rende merito a tutti coloro che hanno fatto dello sviluppo sostenibile parte integrante del proprio Dna aziendale. “È un grande orgoglio essere riconfermati da partner come Kongroupsinc, ELITE e da Forbes come azienda proiettata alla costruzione di un futuro sostenibile e inclusivo”, commenta Paolo Molinari, amministratore delegato di Casoni. “La Terra è la risorsa più preziosa che abbiamo a disposizione per noi e per i nostri figli. E Casoni ha fatto dello sviluppo sostenibile parte integrante del proprio Dna, predisponendo i processi, i sistemi e le risorse in modo da ridurre il proprio impatto ambientale e sociale”. Casoni produce liquori e distillati distribuiti in Italia e nel mondo. Nata dalla passione per la tradizione e da sempre attenta a cogliere i nuovi trend di consumo e a tutte le novità del mercato, oggi si presenta anche come una delle imprese italiane più virtuose in tema di sostenibilità. “Per Casoni la sostenibilità è un valore strategico. Prosegue il nostro percorso di

innovazione e crescita attivando le nostre migliori risorse per trasformare un concetto di sviluppo sostenibile virtuoso in una realtà quotidiana”, conclude Molinari. Casoni nasce nel 1814 a Finale Emilia, nelle campagne modenesi, dove i fratelli Giovanni e Pietro Casoni decidono di aprire una piccola fabbrica di liquori, una distilleria artigianale. La qualità dell’ampia gamma di liquori e distillati tipici del territorio, unita allo spirito d’iniziativa del fondatore, fanno diventare la ditta Casoni Fabbricazione Liquori una realtà di successo; anche fuori dai confini nazionali, con l’esportazione verso il nord America e l’Europa, anche grazie alla pubblicità derivante dalla partecipazione a numerose fiere campionarie, ottenendo le massime onorificenze alle esposizioni di Torino, Le Havre, Filadelfia, Monaco. E la storia continua fino ad oggi, con Casoni che continua a voler dire Finale Emilia e amore per la propria terra. Con un segnale forte: dopo l’alternarsi di diverse proprietà negli ultimi vent’anni, nel 2016 l’azienda è ritornata infatti nelle mani della famiglia. Paolo Molinari, nipote del cavaliere del lavoro Mario Casoni, insieme a una cordata di imprenditori ha riacquistato la storica distilleria finalese, una prova di fiducia importante per l’economia locale, stremata dal terremoto che ha colpito l’Emilia nel 2012. Casoni si propone sul mercato nazionale e internazionale dei li-


ANNOVI REVERBERI FESTEGGIA I 65 ANNI CON IL NUOVO INNOVATION LAB L’innovazione è il cuore pulsante del progresso e in nessun luogo ciò è più evidente che nel mondo dell’ingegneria meccanica. La costante evoluzione della tecnologia e la richiesta di soluzioni più efficienti, affidabili e sostenibili spingono il reparto R&D di Annovi Reverberi a sviluppare sempre nuove soluzioni al passo con i tempi. Per sviluppare questa necessità di miglioramento continuo, la storica impresa modenese, specializzata nella produzione di pompe a membrana per uso agricolo, pompe industriali e idropulitrici, che quest’anno festeggia i 65 anni dalla fondazione, ha recentemente inaugurato il suo Innovation Lab. “Si tratta di una struttura all’avanguardia, specializzata per offrire tutto il necessario per lo sviluppo di nuovi componenti e l’analisi delle prestazioni dei prodotti. È qui che le idee prendono forma, i concetti si trasformano in realtà tangibili e tutte le parti di ogni prodotto inedito sono esaminate con cura per ottenere le massime prestazioni. Questo spazio non è solo un ambiente di lavoro: è un luogo dell’ingegno, della sperimentazione e dell’eccellenza”, spiegano dall’azienda modenese. L’Innovation Lab svolge l’importante funzione di verificare le prestazioni di tutte le pompe Annovi Reverberi e di testarne la durata nelle varie condizioni che queste dovranno affrontare durante la loro vita operativa. Per svolgere queste funzioni, all’interno del laboratorio trovano posto vari ambienti con funzioni dedicate. “Il primo ambiente è un’officina per la preparazione e l’analisi dei campioni: qui pompe e componenti vengono studiate nei minimi dettagli per valutarne lo stato e l’integrità dopo i test di durata a cui sono sottoposte, ma è anche l’ambiente dove vengono studiati e creati tutti i nuovi prodotti”, proseguono da Annovi Reverberi. “I banchi prova sono un altro ambiente essenziale dell’Innovation Lab: qui le pompe vengono messe a dura prova in condizioni estreme per essere certi che possano sopportare le condizioni di lavoro più esigenti. Vi è l’ambiente dedicato alle pompe industriali, con 12 postazioni e potenze che variano da 11 a 55 kW; quello dedicato alle pompe per l’agricoltura, con 11 postazioni e potenze che arrivano fino a 30 kW; quello dedicato alle prove di durata delle idropulitrici. Il banco per rilievo delle prestazioni è in grado di erogare fino a 100 kW di potenza e dotato di strumentazione per la misura dei parametri caratteristici delle pompe”, evidenziano ancora dall’azienda. Tutti gli ambienti dedicati alle prove di durata sono controllati da remoto tramite un software dedicato, che permette di impostare tutti i parametri di prova (come pressione, portata, temperatura), di misurare costantemente i valori di questi parametri e di registrarli in un database per permetterne una futura consultazione e

analisi. Tutta questa potenza per svolgere i test è particolarmente esigente in termini di energia elettrica: tutto l’Innovation Lab è alimentato da una cabina elettrica dedicata in grado di erogare fino a 1 MW di potenza. In questi anni Annovi Reverberi ha però investito molto sulla sostenibilità, per questo parte della fornitura elettrica è coperta da un impianto fotovoltaico in grado di ridurre la richiesta verso la rete elettrica. L’acqua è un bene sempre più prezioso, ma lo svolgimento dei test di durata ne richiede grandi quantità: l’approvvigionamento idrico è garantito da un circuito chiuso nel quale l’alimentazione delle varie postazioni di prova è soddisfatta dall’azione di pompe centrifughe che prelevano l’acqua da una vasca da 200 metri cubi che si trova sotto al pavimento del laboratorio. L’acqua viene continuamente riciclata e opportunamente filtrata e purificata dai residui provenienti dall’usura delle pompe testate, garantendo un consumo minimo di acqua potabile. L’Innovation Lab è molto più che un semplice luogo di test; è un terreno fertile per idee innovative. L’ufficio tecnico di Annovi Reverberi lavora ogni giorno per sviluppare nuovi concetti, migliorare i progetti esistenti e creare prototipi per il futuro. Grazie alla capacità di progettare, prototipare e iterare rapidamente, laboratori come questo sono fondamentali per trasformare concetti innovativi in realtà, in un ambiente dove la collaborazione tra persone e discipline diverse si sviluppa per arrivare ad una soluzione comune a problemi complessi. “Poiché la tecnologia continua ad evolversi a un ritmo rapido, l’Innovation Lab svolgerà un ruolo sempre più vitale nel plasmare il futuro, garantendo che i componenti su cui facciamo affidamento quotidianamente non siano solo all’avanguardia, affidabili e sicuri, ma anche sostenibili dal punto di vista ambientale ed economicamente efficienti”, concludono da Annovi Reverberi.

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quori con una rinnovata brand identity, che rispecchia l’essenza di un’impresa storica, ma in continuo fermento. L’azienda riesce a garantire l’unicità e la tipicità degli oltre 100 infusi che realizza per più di 450 referenze diverse: numeri importanti, a cui si aggiunge l’utilizzo di specifici macchinari per la produzione di liquori e una grande capacità di lavorare differenti formati, oggi più di 60, con tempistiche in linea con le esigenze di mercato.

“ADI CERAMICS & BATHROOM DESIGN AWARD” AL CERSAIE 2023 PER CERAMICHE MARCA CORONA È la più antica azienda ceramica del distretto di Sassuolo e dal 1741 non smette di innovare. Ceramiche Marca Corona, nata come ‘Fabbrica della Majolica’ e oggi specializzata in pavimenti e rivestimenti in grès porcellanato e in rivestimenti in pasta bianca, dal piccolo formato alle grandi lastre, è stata premiata al Cersaie di Bologna, dove nel 2022 aveva già ricevuto l’ADI Booth Design Award, con l’ADI Ceramics and Bathroom Design Award per la nuova collezione Iridea, design di Mariachiara Russo, responsabile sviluppo prodotto dell’azienda. Il riconoscimento, nato in collaborazione con ADI - Associazione per il Disegno Industriale, da nove anni premia i prodotti italiani esposti in fiera a Bo-

logna che meglio coniugano innovazione e qualità nei settori piastrelle in ceramica, arredobagno e altre superfici. Progetti che costituiscono una pre-selezione per l’ADI Design Index 2024, pubblicazione annuale che raccoglie il migliore design italiano messo in produzione. A consegnare il premio, lo scorso 27 settembre, è stata la giuria composta da Silvia Stanzani, designer, Oscar G. Colli, cofondatore della rivista “Il Bagno oggi e domani”, Carlo Branzaglia, del consiglio direttivo ADI, e Valentina Downey, presidente di ADI Emilia-Romagna. Secondo la commissione, Iridea si è distinta come “serie di lastre di grande raffinatezza che coniuga design e un’estrema competenza tecnica, capaci di connotare con discrezione e coinvolgimento gli spazi grazie alle sfumature cromatiche ampie e ricercate”. “Siamo orgogliosi di questo prezioso riconoscimento al saper fare e al saper progettare di Marca Corona, che testimonia anche il valore delle persone interne al team e la capacità dell’azienda di lavorare in gruppo per continuare a innovare un’identità storica costruita su quasi tre secoli di competenze”, ha dichiarato Fabrizio Storchi, direttore marketing di Ceramiche Marca Corona, che ha ritirato il premio. Iridea è una collezione da rivestimento in pasta bianca che trasporta sulle superfici da interni la delicata suggestione del degradé. Come ricordano dall’azienda, “nel formato 50x120 cm, scelto per accompagnare al meglio il disegno, i colori naturali sfumano l’uno nell’altro senza soluzione di continuità e generano un movimento iridescente, esaltato dalla superficie tridimensionale della piastrella, caratterizzata da sottili linee orizzontali. La textuFabrizio Storchi, responsabile marketing, Mariachiara Russo, responsabile sviluppo prodotto, e Giuseppe Zanni, membro del CdA Ceramiche Marca Corona

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re rigata e il gradiente colore diventano la trama e l’ordito di una superficie ceramica che ricorda la morbidezza cangiante di una carta da parati in tessuto, in un sofisticato bilanciamento tra ricerca materica e cromatica”. “La principale sfida tecnica di Iridea è stata quella di riprodurre in ceramica la fluidità delle sfumature in delicati e continui passaggi cromatici”, spiega Mariachiara Russo, responsabile sviluppo prodotto dell’azienda e designer della collezione. Così in Iridea spettri di luce originano cascate di toni pastello: i colori sono stati studiati per integrarsi facilmente nei vari ambienti, con tonalità che spaziano dallo zucchero al sabbia, dal caramello al verde prato fino all’azzurro mare. A questi si aggiungono quattro gradazioni che riprendono e modulano le tinte dei fondi e illuminano gli interni con effetti dinamici: Degradé Oceano, Degradé Alga, Degradé Cannella e Degradé Alga-Oceano. Come tutte le proposte Marca Corona, Iridea nasce per integrarsi alle collezioni già presenti in gamma nei numerosi formati disponibili, inclusi i più piccoli, che diventano strategici per creare contrasti cromatici e conferire profondità al colore nell’ambiente.

CIGAIMPIANTI GROUP, RITORNO ALLA TRADIZIONE CON LA FESTA DI FINE ESTATE Una serata all’insegna della spensieratezza e della giovialità insieme a collaboratori, clienti, fornitori e amici: è quanto andato in scena lo scorso venerdì 22 settembre nella sede di CIGA, l’azienda di Finale Emilia, in provincia di Modena, che si occupa di montaggio e manutenzione di macchine, impianti e automazioni industriali. “In CIGA abbiamo sempre avuto l’abitudine di festeggiare: l’anniversario ogni cinque anni, la festa di fine estate, nata dopo il terremoto del 2012, e poi la festa di inizio estate. Tutto per mantenere un clima di amicizia e condivisione tra di noi”, racconta Claudio Sabatini, socio fondatore dell’azienda finalese. “Purtroppo dal 2020 il Covid ci ha tolto tutto questo: nel 2022 abbiamo raggiunto i 40


FORMIDABILI I 60 ANNI DI AUTOMOBILI LAMBORGHINI

Il 2023 è un anno che si farà ricordare per l’importante anniversario che Automobili Lamborghini celebra: 60 anni dalla fondazione. La lunghissima serie di festeggiamenti e iniziative, eventi esclusivi e creazioni in edizione limitata, ha toccato tutti i continenti. Solo per dare qualche esempio, lo scorso 21 aprile, durante la Milano Design Week sono state presentate tre Lamborghini, Huracán STO, Huracán Tecnica e Huracán EVO Spyder, in edizione limitata, oltre a mostrare la Lamborghini Revuelto per la prima volta in Europa dopo il lancio internazionale. Dopo vari appuntamenti in Europa e negli Stati Uniti, i festeggiamenti sono sbarcati anche in Cina con due eventi speciali, il Lamborghini Day a Chengdu e la conclusione dell’annuale appuntamento con Lamborghini Esperienza Giro Cina. Esclusività ed eccellenza fanno parte del Dna della Casa di Sant’Agata Bolognese, in provincia di Bologna, che apre i battenti nel 1963. Ferruccio Lamborghini fonda l’azienda e in quello stesso anno viene lanciato il prototipo 350 GTV, prima vettura Lamborghini. Fin dalle origini Lamborghini si focalizza sull’utilizzo di macchinari tecnologicamente avanzati, per poter unire la capacità artigianale degli addetti alle più avanzate tecnologie, valore che non è mai mutato in tutto questo tempo. Basta attendere pochissimi anni, nel 1968, per veder nascere una lslero (erede della 400 GT), una Espada e due Miura. Nuovi modelli, maggiore innovazione, e nel 1983 Lamborghini avvia per la prima volta lo sviluppo della fibra di carbonio nel nuovo Reparto denominato ‘Esperienza Materiali Compositi’ (E.Co). Qui nasce il prototipo di telaio in carbonio della Countach Evoluzione, il primo progetto in assoluto di questo genere per una vettura stradale. Arrivano gli anni ‘90 e con loro le prime prove di sistemi elettronici e nuovi materiali compositi. Viene anche creato il laboratorio di sperimentazione e sviluppo dei sistemi antinquinamento. È il 1998 quando il Gruppo Audi fa il suo ingresso e la velocità di sviluppo di Lamborghini cresce in modo esponenziale, così come il numero di vetture prodotte e di dipendenti. Nel 2004 nasce il Centro Stile Lamborghini, e Lamborghini continua a crescere a grande velocità. La rivoluzione continua e nel 2011 debutta la nuova Aventador LP 700-4, con l’innovativa monoscocca in carbonio ideata e prodotta interamente dalla Casa di Sant’Agata Bolognese. Nello stesso anno

viene inaugurato il Parco Lamborghini, sede nella quale l’azienda porta avanti ancora oggi due dei suoi progetti più importanti di sostenibilità. Una grande attenzione all’ambiente, alla Terra oltre la strada, che porta l’azienda a costanti evoluzioni e traguardi, fino a ottenere la certificazione CO2 neutrale per l’intero stabilimento, nel 2015. Il Super SUV Urus arriva nel 2018, la cui produzione è stata fortemente voluta da Stephan Winkelmann, chairman e CEO di Automobili Lamborghini, e sostenuta da uno storico protocollo con il governo italiano e la Regione Emilia­-Romagna. Il nuovo comparto produttivo a Sant’Agata Bolognese comprende la nuova linea di assemblaggio dedicata interamente a Urus, il nuovo reparto finizione per tutti i modelli Lamborghini e la nuova palazzina uffici con certificazione LEED Platinum, il più alto standard al mondo di certificazione energetica e ambientale per l’edilizia. Nel 2019 è stato inaugurato l’impianto di verniciatura per Urus e, dal 2020, la catena di approvvigionamento della scocca è diventata più sostenibile grazie al trasporto su rotaia, con un taglio delle emissioni di CO2 pari all’85%. La responsabilità nei confronti dell’ambiente ha un significativo risultato: per il terzo anno consecutivo, la Casa di Sant’Agata Bolognese è stata nominata tra i “Campioni della Sostenibilità 2023/2024” dal prestigioso istituto ITQF (Istituto Tedesco Qualità e Finanza), che ogni anno elegge le aziende più impegnate sul fronte delle strategie ESG. È un’evoluzione del Green Star Award: la nuova certificazione tiene conto di tutti i fattori ESG e valuta l’impatto ambientale, sociale e di governance delle aziende. “È sempre un grande onore per noi ricevere queste attestazioni. Sono il riconoscimento di tutte le politiche di sostenibilità, sociali e di governance che portiamo avanti ogni giorno all’interno della nostra azienda. A renderci ancora più orgogliosi è il fatto che i nostri dipendenti apprezzino ciò che facciamo e questo significa che tutti noi condividiamo gli stessi valori”, commenta Stephan Winkelmann, chairman e CEO di Automobili Lamborghini.

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CINEMA E IMPRESA, LE DUE ANIME DI CIVETTA MOVIE

Flavio Fallarini (a sinistra) e Claudio Sabatini (secondo da destra) soci fondatori di Cigaimpianti, insieme ai comici Duilio Pizzocchi, Paolo Cevoli e Gianluca Arena

anni di attività ma, visto il perdurare della pandemia, abbiamo preferito rimandare i festeggiamenti a momenti migliori”. Per questo la festa di questa fine estate 2023 è stata voluta per celebrare “40+1,5 anni di attività”. “Nel corso della serata non si è parlato di lavoro, se non per cinque minuti di orologio e per dare tre premi”, continua Sabatini. “Abbiamo consegnato il premio tecnico dell’anno al nostro Cristian Garuti, il premio cliente dell’anno a Gd Spa-Gruppo Coesia, da oltre 20 anni nostro cliente e ritirato dall’ingegnere Andrea Ansaloni, e il premio fedeltà a Barbara Suffritti, nostra responsabile amministrativa in CIGA da oltre 40 anni. I premi, in questa occasione, come ricordato sulle targhe celebrative, si riferivano al periodo 2019/2023. Come ogni anno, eccezion fatta per la parentesi obbligata del Covid, ci ritroviamo negli spazi della nostra azienda con amici, clienti e fornitori per passare insieme un tempo di qualità”, spiega Sabatini. “Al netto degli affari è importante creare con tutti quelli che siamo soliti definire ‘portatori di interessi’ dei legami che vadano oltre la fretta e la superficialità. E noi in Ciga siamo stati bravi a ritagliarci questo momento speciale”. La serata di festa, allietata da un lauto buffet, dalla performance musicale di Elisabetta Sabatini e dalla comicità di Gianluca Arena, Duilio Pizzocchi e Paolo Cevoli, ha portato nella sede di Ciga circa 550 perso-

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ne. Oggi l’azienda è guidata da Claudio con il figlio Francesco e da Furio e Fiamma, i figli di Flavio Fallarini, l’altro socio fondatore che è in pensione da due anni. Nei 40 anni di Cigaimpianti si avverte questa impostazione: un percorso imprenditoriale legato all’impegno, al lavoro, alla responsabilità, ma al tempo stesso legato alle persone, al territorio, alla comunità, alle radici. All’inizio la maggior parte del lavoro era legato all’impiantistica e da qui il nome Cigaimpianti, ma col tempo i cambiamenti di mercato hanno spinto la società ad andare in altre direzioni. Così oggi le due parole più gettonate sono automazione e manutenzione. Tecnologie, ma soprattutto persone, ossia quel capitale umano che fa la differenza. Una famiglia allargata composta da centrocinquanta persone tra tecnici e impiegati per un mercato grande quanto il mondo intero. Professionisti che si prendono cura dei clienti: sia quelli legati agli stabilimenti di produzione, che hanno sede in un raggio fino a cento chilometri dalla sede e con i quali si stipulano contratti annuali sulla di manutenzione, sia i costruttori di macchine automatiche e linee di lavorazione, con i quali si lavora in tutto il mondo per le installazioni, gli avviamenti, le assistenze e le manutenzioni. “E come amiamo dire: domani è un altro giorno...e noi siamo pronti!”, conclude Sabatini.

Cultura, sensibilità alle tematiche ambientali e promozione aziendale: Civetta Movie è questo e non solo. La casa di produzione video ha sede in Emilia, a Bondeno, in provincia di Ferrara, ma opera in tutta Italia. Civetta Movie, che si avvale di importanti collaborazioni, è attualmente impegnata nella produzione del progetto culturale e audiovisivo intitolato “Giorgio Bassani – In gran segreto”. Con la regia di Toni Trupia, i figli del famoso scrittore, Paola ed Enrico Bassani, visitano i luoghi dai quali traggono sostanza i capolavori del padre, tra Ferrara e Roma. Oltre a Paola ed Enrico, gli interpreti principali sono anche altre figure di spicco che hanno fatto parte della storia e della vita dell’autore de “Il Giardino dei Finzi Contini” e fondatore di Italia Nostra. Nell’opera audiovisiva confluiranno le testimonianze inedite che si è ancora in grado di racSotto, le riprese del progetto audiovisivo su Giorgio Bassani a cura di Civetta Movie


cogliere, le interviste, immagini e documenti originali e le letture dei brani dello scrittore che prendono forma proprio da quei luoghi. Il docufilm è realizzato grazie alla collaborazione del Comune di Ferrara, che ne è anche patrocinatore, della Fondazione Giorgio Bassani di Ferrara e di importanti aziende che partecipano come partner tecnici, product placement o sponsor. La fine del progetto è prevista per la primavera del 2024, pertanto, per le aziende interessate ad apparire in questa importante opera, è ancora possibile aderire. Oltre alla realizzazione di produzioni televisive e cinematografiche, Civetta Movie è specializzata nella creazione di foto e video per le imprese. La casa di produzione ha deciso di fare tesoro delle proprie conoscenze in ambito cinematografico e televisivo per applicarle anche nel settore dei video istituzionali, aziendali e culturali. Opere destinate alle piattaforme on-demand e web series, video aziendali (presentazioni d’impresa, spot pubblicitari, rubriche) e campagne video per enti pubblici o privati, che vengono realizzati seguendo il processo creativo, dal suo sviluppo fino ad arrivare alla fase di post-produzione. Civetta Movie si occupa anche di produrre materiale video ad hoc per la condivisione sulle piattaforme social, e ancora di attività di regia per collegamenti in diretta streaming. Sono appunto per il settore pubblico gli ultimi progetti, in ordine di tempo, che hanno coinvolto Civetta Movie in questo caldo autunno. L’azienda bondenese ha realizzato, infatti, le riprese e la diretta streaming del convegno “60 anni dopo la pubblicazione di Silent Spring”, contestualmente al quale l’Università di Pisa ha intitolato il parco del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-Ambientali all’autrice Rachel Carson, biologa statunitense, zoologa e prima paladina dell’ambientalismo. Il volume, pubblicato nel 1962, finì nelle aule giudiziarie ponendo la questione ambientale per la prima volta al centro del dibattito pubblico, insieme al ruolo delle donne nella scienza. Sempre di ambiente si è parlato a Torino, dove, lo scorso 21 novembre, in occasione della Giornata Nazionale degli alberi, Civetta Movie ha realizzato le ri-

prese e la diretta streaming dell’incontro formativo in collaborazione con il Comune di Torino e con gli Ordini professionali di Ingegneri, Geometri e Architetti, alla presenza del popolare climatologo Luca Mercalli.

COOPERATIVA BILANCIAI DONA ATTREZZATURA PER LA PROTEZIONE CIVILE Un momento conviviale e un brindisi collettivo: è stato il modo semplice e informale scelto dalla Società Cooperativa Bilanciai di Campogalliano, nel modenese, per festeggiare, il 27 settembre, la donazione a favore della squadra di volontariato della consulta di Modena della Protezione Civile “Le Nutrie”, gruppo altamente specializzato nella gestione della sicurezza in ambienti fluviali. La consegna di due nuove attrezzature è avvenuta nel piazzale aziendale, davanti a un folto gruppo di collaboratori dell’azienda attiva nella produzione di strumenti di pesatura di precisione. La delegazione dei volontari era guidata da Gianluca Ugoletti, responsabile della squadra “Sicurezza fluviale” della consulta per il volontariato della provincia di Modena e coordinatore della squadra ”Le Nutrie”. Le nuove attrezzature, individuate anche sulla base delle indicazioni ricevute dai volontari, vanno ad arricchire la dotazione del gruppo. Cooperativa Bilanciai ha donato un verricello portatile, utilissimo per accelerare e rendere meno faticoso il sollevamento e il posizionamento di carichi, e un palo pescante, attrezzatura di grande utilità nella movimentazione

di carichi o persone durante il soccorso tecnico organizzato. “Queste situazioni ci rendono particolarmente orgogliosi perché fondono in modo perfetto valori che fanno parte del DNA della nostra Cooperativa. Essere un soggetto che esprime concretamente uno spirito solidaristico, che non si ferma all’interno dei cancelli dell’azienda, è per noi un fatto culturale e un impegno che, compatibilmente con le nostre forze, portiamo avanti da anni, privilegiando il mondo del volontariato la cui presenza e il cui valore rischiano di essere sottovalutati o ricordati solo in casi di emergenza”, ha evidenziato il presidente di Cooperativa Bilanciai, Enrico Messori. “Il nostro è un gruppo altamente specializzato e già dalla individuazione dei volontari la selezione deve essere rigorosa. È perciò altrettanto importante disporre di un’attrezzatura adeguata e sicura, anche perché uno dei nostri compiti principali è fare attività di aggiornamento e formazione per i volontari stessi. Il gesto di generosità di Cooperativa Bilanciai è per noi molto utile anche perché ci consente di ridurre i tempi e gli sforzi per eseguire azioni che, in alcuni casi, possono incidere sulla qualità e l’esito dei nostri interventi”, ha sottolineato Gianluca Ugoletti, ringraziando l’azienda di Campogalliano. Nata nel 1949 a Campogalliano, nel tempo Cooperativa Bilanciai si è specializzata nella progettazione, produzione, vendita e assistenza di sistemi di pesatura e controllo, declinati in una pluralità di soluzioni. Ha acquisito progressivamente posizioni di leadership sui mercati italiani e poi internazionali grazie alla capacità di essere tra i protagonisti di cambiamenti tecnologici che per il settore sono stati letteralmente epocali, come la produzione di celle di carico, di terminali

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Enrico Messori, presidente della Cooperativa Bilanciai

Alessandro Cillario, co-founder e co-CEO di Cubbit

elettronici e lo sviluppo di software dedicati. L’intelligenza artificiale e la gestione dei big data rappresentano l’attuale sfida tecnica che soddisferà le nuove esigenze dei clienti sempre più proiettati nella dimensione digitale. Il 1999 è l’anno di fondazione del gruppo internazionale Bilanciai Group che si compone di dieci società controllate e partecipate di cui quattro sono industrie di fabbricazione e le restanti commerciali; nove hanno sede nel continente europeo, una negli Stati Uniti. Il gruppo realizza un fatturato di oltre 70 milioni di euro e offre lavoro a 430 persone.

su un’innovativa architettura cloud che garantirà massima sicurezza e fruibilità del dato: i dati verranno difesi grazie ad una modalità di criptazione e archiviazione diffusa sulla rete. La protezione dei dati gestiti da Leonardo per lo sviluppo delle proprie tecnologie e la salvaguardia delle proprie capacità è una questione di rilevanza strategica per il Paese intero. Il concept della nuova architettura cloud è stato quello di ideare un sistema in grado di “polverizzare” i dati in più punti del sistema (nodi della rete cloud). “Il dato polverizzato viene archiviato in tanti frammenti in modo tale che, in caso di attacco (malware), il frammento singolo sia il primo sensore di un attacco in essere. Segnalato l’attacco il nodo viene isolato, il frammento di dato cancellato e il resto della rete si attiva in una modalità difesa aumentando la propria controffensiva sfruttando la sua capacità intrinseca di supercalcolo, e cioè alzando una barriera sostanzialmente inviolabile”, spiegano dalle due società. “Il progetto siglato con Leonardo segna un importante passo avanti nell’evoluzione della nostra tecnologia e ci rende

DA CUBBIT NUOVO CLOUD SUPER PROTETTO PER LEONARDO Grazie alla collaborazione della startup bolognese Cubbit, il primo enabler europeo di cloud storage geo-distribuito, Leonardo, una delle principali aziende industriali dell’Aerospazio, Difesa e Sicurezza (AD&S) a livello globale, potrà contare

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orgogliosi ed entusiasti. Vedere la nostra tecnologia adottata da uno dei principali player mondiali nel settore AD&S evidenzia la rapida crescita che sta avendo l’adozione della nostra soluzione di cloud geo-distribuito”, dichiara Alessandro Cillario, co-founder e co-CEO di Cubbit. “Grazie alla nomina di leader visionari nel nostro team e all’entrata di nuovi importanti partner e clienti, stiamo attraendo sempre più attenzione a livello italiano e internazionale. Ma non ci fermiamo qui: stiamo per aprirci alla commercializzazione in Europa, e non mancheranno novità importanti che annunceremo a breve”, aggiunge Stefano Onofri, co-founder e co-CEO di Cubbit. Leonardo sarà la prima azienda del settore AD&S ad utilizzare la tecnologia di cloud geo-distribuito sviluppata da Cubbit. In tale soluzione, i dati non vengono archiviati in pochi data center centralizzati, come avviene nel cloud storage tradizionale, ma ciascun file viene invece cifrato, frammentato e replicato su più sedi geografiche e sarà sempre ricostruibile nella sua interezza. La sicurezza verrà quindi assicurata anche in situazioni nelle quali possono essere colpite una o più sedi geografiche, come nel caso di attacchi fisici e cibernetici o di fronte a catastrofi naturali. Grazie alla distribuzione geografica granulare dei dati, ne viene altresì garantita la sovranità digitale, in quanto ogni file può essere distribuito all’interno di un singolo Paese. “L’accordo con Cubbit incrementerà sicurezza e sostenibilità dei nostri servizi sul cloud perché, grazie all’adozione della tecnologia di distribuzione geografica granulare del dato, saremo già da oggi in grado di affrontare il trend di crescita dei dati archiviabili, triplicati al 2026, che genererà un parallelo aumento di rischi, costi e complessità legati alla loro gestione”, spiega Carlo Cavazzoni, head of computational R&D di Leonardo. “Per noi potenziare continuamente la protezione dei dati è un imprescindibile dovere e la sigla della partnership con Cubbit, con l’obiettivo di mettere a fattor comune una innovativa tecnologia, si muove in tale direzione”, conclude Cavazzoni.



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CAMPAGNOLA, UNA STORIA DI INNOVAZIONE E SUCCESSO LUNGA 65 ANNI

Una sfida, un’idea e la costanza di migliorarsi ogni giorno. L’anniversario di Campagnola è la celebrazione dell’ingegno made in Italy e delle imprese fatte ancora di persone. L’azienda, nata nell’ormai lontano 1958, ha fondato i suoi successi sulla passione più sincera per un settore spesso sfidante, sulla risposta rapida ai cambiamenti del mercato e su una visione di lungo periodo condivisa dall’intera squadra di collaboratori. Sessantacinque anni fa a Zola Predosa, nel bolognese, nasceva un’azienda che nel tempo ha riscritto i metodi di potatura con tecnologie evolute: Campagnola ha iniziato a produrre forbici pneumatiche in alluminio nel 1964, per poi diventare dieci anni dopo pioniera nella produzione di quelle in tecnopolimeri. “Super Star”, la prima forbice pneumatica realizzata in un materiale plastico molto più leggero del metallo, è stata mito nel settore della potatura e un boom a livello mondiale: i primi attrezzi presentati al mercato trovarono subito pieno riscontro tra i professionisti del comparto ed è, da allora sempre, una perseveranza senza compromessi a consentire al marchio Campagnola di diventare un punto di riferimento su scala internazionale. “Nel corso di questi sessantacinque anni Campagnola ha fatto grandi investimenti e a breve comincerà anche la costruzione del nostro terzo stabilimento. Mio padre è sempre con noi, con i suoi valori e il suo spirito imprenditoriale. La famiglia continua a gestire l’attività, in cui siamo affiancate da un team di ottimi manager interni e validissimi consulenti esterni. Siamo una squadra motivata, in cui ognuno ha un ruolo preciso e prezioso”, afferma Laura Ferretti, socio di maggioranza dell’azienda. Oggi l’azienda conta 62 dipendenti, per un fatturato di oltre 24 milioni di euro, e propone tre diverse linee

di prodotto, comprendenti un’ampia gamma di attrezzi pneumatici, a motore ed elettrici. Il marchio Campagnola è presente in 74 Paesi del mondo tramite una ricca rete di rivenditori qualificati e competenti. Dal 2000 Campagnola Ibérica de Suministros Agrícolas risponde alle richieste del mercato spagnolo e sudamericano, quale concessionario in esclusiva per questi territori. Sul proprio sito web Campagnola promette: “Noi che potiamo, ci impegniamo a fare la differenza”. E la differenza continua a farlo lo sguardo al futuro. Campagnola è nata come costruttrice di attrezzature per la potatura, ma ha saputo guardare anche in altre direzioni. Per esempio, negli anni Novanta arriva l’abbacchiatore pneumatico Olistar e all’inizio del Duemila l’abbacchiatore elettromeccanico che porta il nome della nipote di Vittorio, Alice, tuttora considerato il numero uno nel mondo. “Siamo tra le principali aziende a livello mondiale per le attrezzature per la raccolta delle olive. Recentemente abbiamo introdotto nella nostra gamma degli attrezzi elettrici una legatrice, usata soprattutto nell’ambito della viticoltura, e l’ultimo terreno esplorato è quello della raccolta dei mirtilli, in cui siamo i primi a proporre un gancio vibratore agevolatore. I nostri settori sono la viticoltura, l’olivicoltura, la frutticoltura e la floricoltura”, precisa ancora Ferretti. I prodotti sono made in Italy e si rinnovano giorno dopo giorno. A guidare verso l’innovazione ci sono clienti, rivenditori e importatori di macchine e attrezzature agricole. “L’evoluzione è stata determinata dal progresso tecnologico dei materiali, dalle opportunità innovative che si presentavano sul mercato, dalla nostra conoscenza tecnica, ma anche dai suggerimenti che ci sono pervenuti dagli utilizzatori dei nostri attrezzi, che sollecitiamo a segnalarci criticità e spunti per migliorare i prodotti ed innovare la gamma”, dice Ferretti. La gamma di prodotti consta di attrezzature che utilizzano materiali tecnologicamente evoluti: tecnopolimeri con fibra di carbonio, componenti meccanici realizzati in materiali ad alta resistenza, ingranaggi in microfusione e metalli con trattamenti speciali utilizzati in campo automobilistico, componentistica elettronica e batterie di ultima generazione. “Al centro di tutto ci sono i clienti sui quali si concentra tutta la nostra attenzione. La cura dell’aspetto relazionale, caratteristica tipicamente emiliana, è per noi più importante della vendita. Non basta vendere. Noi ci impegniamo a coinvolgere la nostra clientela. E poi dai nostri clienti traiamo ispirazione”, conclude Laura Ferretti.

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ELSA SOLUTIONS SUONA LA CAMPANELLA DI BORSA ITALIANA Per ELSA Solutions la campanella dell’entrata in Borsa Italiana, parte del Gruppo Euronext, è suonata il 28 settembre scorso. L’azienda con sede a Imola, in provincia di Bologna, rappresenta la venticinquesima ammissione da inizio anno sul mercato di Borsa Italiana dedicato alle piccole e medie imprese. Si tratta della quarantottesima quotazione del 2023 su Euronext. In fase di collocamento ELSA Solutions, che nel processo di quotazione è stata assistita da MiT SIM (Euronext Growth Advisor, specialista e joint global coordinator) e illimityBank (joint global coordinator), ha raccolto 4,2 milioni di euro. ELSA Solutions è una società impegnata da oltre quarant’anni nello sviluppo e proposizione di soluzioni per automazione industriale, con un focus particolare nel motion control e nelle batterie al litio special purpose. In particolare, la società opera attraverso due linee di business: E-Motion, inerente ad attività di system integrator di sistemi di automazione industriale con cui offre soluzioni e componenti per l’azionamento, la gestione e il controllo del movimento di sistemi meccanici nell’ambito dell’automazione industriale e della movimentazione di precisione; Aliant, assemblaggio di sistemi di batterie al litio special purpose, in particolare per applicazioni destinate a macchinari industriali, agricoli e da costruzione. L’azienda ha inoltre sviluppato ed installato nel corso del 2022 uno dei primi sistemi di cogenerazione a idrogeno attualmente funzionanti in ambito europeo. “Non è facile nascondere l’emozione: oggi è un giorno molto importante per la nostra azienda, che corona il lavoro svolto negli ultimi 41 anni di attività”, ha ricordato Davide Dal Pozzo, amministratore delegato di ELSA Solutions dopo aver suonato la campanella insieme alla sorella Daniela, CFO dell’azienda, e ai fondatori Enzo e Deanna, in occasione dell’apertura dei mercati il 28 settembre scorso per celebrare la quotazione della società. “Tuttavia questa giornata costituisce una pietra miliare e deve essere interpretata

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Davide Dal Pozzo, amministratore delegato, e Daniela Dal Pozzo, CFO di ELSA Solutions, hanno suonato la campanella in occasione dell’apertura dei mercati insieme ai fondatori Enzo e Deanna per celebrare la quotazione della società il 28 settembre scorso

come un’ulteriore opportunità di slancio del percorso di crescita che stiamo perseguendo. Vorremmo ringraziare tutte le persone che hanno dimostrato la propria fiducia nei confronti della ELSA Solutions, dandole l’opportunità di arrivare a questo momento, in particolare tutti i collaboratori dell’azienda, i clienti e i fornitori, oltre ovviamente agli advisor e agli investitori. Le sfide che ci attendono sono impegnative in quanto ci vedono coinvolti in mercati tecnologici e in fase di grande cambiamento: ci auguriamo di riuscire a interpretare con estro, passione e dedizione, ma anche con la massima tempestività come evolverci all’interno di questo contesto”. A riprova dello stato di salute dell’azienda imolese, il primo semestre del 2023 è stato chiuso con ricavi delle vendite pari a 10 milioni di euro (+39,9% sullo stesso periodo dello scorso anno), EBITDA pari a 1,2 milioni di euro (valore raddoppiato con EBITDA margin al 12,3% vs 8,6%) e risultato netto positivo per 0,7 milioni di euro, rispetto a 0,3 milioni di euro al 30 giugno 2022. “Siamo davvero soddisfatti perché i risultati di questo primo semestre 2023 sono in linea con i nostri piani di crescita e sviluppo, per entrambe le linee di business”, conclude l’amministratore delegato di ELSA Solutions, Davide Dal Pozzo.

EUROSETS PRESENTA LA NUOVA TECNOLOGIA LANDING ADVANCE Si chiama Landing Advance l’ultima tecnologia di Eurosets, azienda del distretto biomedicale di Medolla, in provincia di Modena, impegnata nella progettazione, produzione e commercializzazione di dispositivi medici avanzati, il cui lancio ufficiale è avvenuto a Vienna, lo scorso ottobre, durante la 37esima edizione del congresso europeo EACTS (European Association for Cardio-Thoracic Surgery). “Landing Advance è un sistema completo, intuitivo e versatile dedicato al monitoraggio di parametri vitali del paziente durante gli interventi di cardiochirurgia a cuore aperto effettuati con l’ausilio della circolazione extra corporea, oppure durante i trattamenti ECMO (Extracorporeal Membrane Oxygenation) in terapia intensiva per supportare meccanicamente le funzioni del cuore o del polmone”, spiegano da Eurosets. A meno di un anno dal lancio sul mercato di Colibrì, il dispositivo rivoluzionario che sta cambiando la visione e l’approccio delle procedure di rianimazione cardiopolmonare in caso di arresto cardiaco grazie all’ausilio della circolazione extra corporea (E-CPR), Eu-


A destra Antonio Petralia, CEO e vicepresidente esecutivo di Eurosets, durante il lancio ufficiale della tecnologia Landing Advance al congresso europeo EACTS di Vienna

rosets espande quindi il proprio portfolio con questa nuova tecnologia. “Landing Advance è un sistema all’avanguardia che permette, attraverso un monitor touch screen da 15 pollici, di connettersi con qualsiasi device per circolazione extra corporea e, grazie a una tecnologia non invasiva, di acquisire 22 parametri fondamentali in tempo reale, per avere un quadro completo sullo stato metabolico del paziente e, di conseguenza, per ottimizzare la perfusione durante l’intervento a cuore aperto, riducendo la possibilità che si verifichino importanti complicanze di natura ischemica da inadeguata perfusione a carico di organi vitali come il cervello, reni, polmoni e l’intestino”, spiegano ancora da Eurosets. Per quanto riguarda il suo utilizzo durante i trattamenti ECMO, il nuovo dispositivo è in grado di monitorare la complessa interazione tra polmone nativo e polmone meccanico nei trattamenti ECMO fornendo costantemente importanti informazioni sulla capacità di recupero del polmone del paziente. È inoltre dotato di un sistema di calcolo, raccolta e gestione dei dati (DMS) eventualmente personalizzabile. Con Landing Advance, Eurosets prosegue quindi la mission aziendale rappresentata appieno dal claim “Every life matters”, rispondendo con soluzioni innovative alle diverse necessità

di cura. “La nostra mission è introdurre innovazioni rispetto alle terapie tradizionali. Questo ci porta a studiare e innovare continuamente attraverso soluzioni che possano rispondere alle diverse esigenze cliniche supportando quotidianamente il lavoro dei professionisti sanitari impegnati sul campo, affinché i pazienti possano recuperare quanto prima il proprio stato di salute. Pertanto possiamo affermare che Landing Advance è pienamente in linea con questa nostra visione”, commenta Antonio Petralia, CEO e vicepresidente esecutivo di Eurosets. Attualmente Landing Advance è in fase di introduzione controllata in alcuni centri europei selezionati, al termine della quale seguirà un lancio commerciale aperto a tutto il mercato europeo e internazionale.

NUOVA GAMMA DI ELETTROUTENSILI A MARCHIO FERVI Fervi, azienda di Vignola, nel modenese, operante nel campo della MRO (Maintenance, Repair and Operations), punto di riferimento nello scenario europeo per la ricerca, progettazione, produzione e distribuzione di macchine utensili e utensileria

conformi ai più alti requisiti di qualità e affidabilità, ha presentato nelle scorse settimane la nuova gamma di elettroutensili. Un assortimento che consente a Fervi di entrare in un nuovo segmento di mercato, posizionandosi in una fascia molto precisa, quella degli utilizzatori semi-professionali, degli hobbisti più evoluti ed esigenti e di tutto il mondo della riparazione e manutenzione. I nuovi elettroutensili prevedono una linea di tool a batteria (piattaforma F20VRange) leggera, compatta e dotata solo di motori brushless. A questa si aggiunge una linea di elettroutensili a filo, alimentati a 230 V. “Risultato di cinque anni di studi e analisi, i nuovi utensili risultano ottimi dal punto di vista delle prestazioni, della potenza e dell’ergonomia”, spiegano da Fervi. La linea a batteria su piattaforma F20VRange ruota attorno alle potenti batterie intercambiabili da 2Ah e 4Ah, dotate di una tecnologia avanzata che assicura maggiori prestazioni, durata e cicli di vita più lunghi, a protezione dell’investimento. La gamma è composta dal trapano avvitatore, anche nella versione a percussione, dal tassellatore, dagli avvitatori a impulsi, dalla smerigliatrice angolare e dalla torcia a LED, a cui si aggiunge un maneggevole trapano avvitatore a 12 V. “Trapani, avvitatori e smerigliatrici vengono venduti con una pratica valigetta per semplificare il trasporto e riporre in modo sicuro l’attrezzo dopo l’uso conservandolo a lungo e in perfetta efficienza”, sottolineano dal gruppo modenese. Oltre alla linea a batteria, l’azienda ha presentato quella “a filo” 230 V, che si compone di un panorama completo di soluzioni per l’avvitatura, la foratura, la levigatura e il taglio, oltre alla tassellatura e alla demolizione. Questa linea comprende, nel dettaglio, il trapano a percussione 600 W e 810 W, il tassellatore 800 W e 1050 W, le smerigliatrici angolari in quattro versioni (720 W, 860 W, 1200 W e 2200 W), il seghetto alternativo, la satinatrice, la sega circolare da 190 mm, la levigatrice rotorbitale e quella orbitale. “Tutti gli elettroutensili della nuova gamma Fervi sono dotati di certificazioni e conformità tecniche e sono coperti dalla garanzia di legge estendibile per oltre un anno. È possibile reperire questi prodotti

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COMUR, 60 ANNI DI STORIA RADICATA IN APPENNINO Un passato di crescita continua, un presente solido e uno sguardo positivo verso il futuro. La Comur di Gaggio Montano, in provincia di Bologna, celebra nel 2023 i suoi primi 60 anni di attività: azienda familiare saldamente legata al suo Appennino, cresciuta da piccola azienda artigiana a punto di riferimento nazionale e internazionale nella progettazione e costruzione di macchine utensili per ingranaggi a cnc. E niente come una festa, che si è svolta lo scorso 9 settembre, è efficace per consolidare i legami all’interno dell’azienda e con il territorio. “Con questa festa abbiamo voluto lanciare il messaggio che, nonostante le difficoltà generali degli ultimi anni, pensiamo solo al periodo del Covid, siamo rimasti saldi, mantenendo uno sguardo ottimistico verso il futuro ed è questo che ci ha permesso di raggiungere traguardi importanti”, commenta Michela Tonelli, socia proprietaria insieme al fratello Matteo. “La nostra etica è quella della condivisione e della restituzione al territorio perciò quale modo migliore di celebrare se non con una grande festa? Inoltre, in questa occasione, abbiamo annunciato l’acquisto di un defibrillatore che abbiamo posizionato all’esterno dell’azienda: una sicurezza in più non solo per noi, ma per tutta la comunità”. “La storia di Comur affonda le radici nella storica azienda porrettana Demm”, ricorda ancora Michela Tonelli. “Nostro nonno Enzo era impegnato di giorno come responsabile e di sera, a partire dal 1963, avviò una piccola attività di revisione di macchine per ingranaggi per conto della stessa Demm. L’azienda si chiamava Ri.Ma con sede a Silla. Dopo qualche anno, entrò in azienda anche nostro padre Adolfo allora diciassettenne. A metà degli anni ‘70 Adolfo fondò la Cmt (Costruzioni meccaniche Tonelli) per arrivare poi al 1983 quando finalmente nacque la Comur che vide l’ingresso in società di nostra madre Rita Bernardoni. Continuando a crescere, si è poi trasferita a Gaggio Montano dove ha costruito due stabilimenti in cui ha attualmente la sede e nei quali sono occupati ad oggi una trentina di dipendenti che sono il cuore dell’azienda. È anche grazie a loro che abbiamo potuto raggiungere questo bel traguardo. Siamo ora, dunque, alla terza generazione che convive con la precedente per permettere un passaggio fluido. Fare tesoro dell’esperienza storica introducendo innovazione non solo è il modo migliore, secondo noi, di garantire la continuità aziendale ma anche di essere sempre pronti a rispondere alle nuove sfide del mercato. Dobbiamo essere sempre in grado di leggere la complessità del sistema e di essere reattivi ai cambiamenti”. “È una grande gioia per me e Rita che i nostri figli abbiano deciso di subentrare in azienda per garantirne la continuità. Portare avanti quest’attività non è solo una soddisfazione familiare, che per-

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mette di dare un orizzonte ai sacrifici di una vita, ma è anche un impegno nei confronti dei nostri dipendenti e del territorio”, ribatte Adolfo Tonelli, legale rappresentante dell’azienda. “La nostra volontà è di continuare a contribuire alla prosperità di questa zona”. Il punto di forza dell’azienda è la possibilità di offrire soluzioni altamente personalizzate su specifiche esigenze produttive. La qualità del prodotto si fonda su 60 anni di esperienza e sulla gestione in-house di tutte le fasi di fornitura, dalla progettazione all’attrezzamento, incluso software design e programmazione, offrendo anche formazione, assistenza e predisposizione Industria 4.0. “Nel nostro settore siamo tra i pochissimi rimasti in Italia, i nostri competitor sono soprattutto grossi gruppi tedeschi, ma, nonostante le differenti possibilità, anche solo a livello di economie di scala rispetto a questi colossi, riusciamo a essere tra i primi del settore”, sottolinea Matteo Tonelli. Ed è per questo che Comur può contare tra i suoi clienti importanti aziende italiane, molte delle quali hanno sedi all’estero. Questo ha permesso all’azienda di avviare da tempo un processo di conoscenza e inserimento sul mercato internazionale su cui sta investendo molto negli ultimi anni. Ma 60 anni non sembrano bastare e l’azienda di Gaggio Montano pensa al futuro. “Abbiamo grandi progetti. Le nostre radici nel settore della revisione hanno un grande valore tecnico e hanno costituito le basi per il nostro percorso di innovazione che ha portato ad affermarci come uno dei leader tra i produttori di macchine utensili per clienti che sono produttori di ingranaggi provenienti da tutti i settori per la trasmissione di potenza come automotive, macchinari agricoli, eolico, difesa, riduttori e motoriduttori, aeronautico, navale. Il prossimo mese lanceremo una nuova linea di prodotto, dotato di una tecnologia estremamente innovativa, che presenteremo con un evento dedicato ai nostri clienti”, conclude Matteo Tonelli.


presso i rivenditori autorizzati che potranno anche fornire un prezioso servizio di consulenza per orientare il cliente verso gli attrezzi più in linea con le specifiche esigenze”, concludono da Fervi. Quotata in borsa sul mercato Euronext Growth Milan, l’azienda modenese è ben radicata nel suo territorio e fornisce utensili e attrezzature per i settori MRO e fai-da-te. Nasce nel 1978, ma solo nel 1991 crea il marchio Fervi e nel 2011 cambia proprietà, rafforzando il proprio percorso di crescita. La vera espansione dell’impresa inizia però dal 2015 con l’acquisizione di varie realtà, fino a consolidarsi ufficialmente nel 2022 come Fervi Group, con l’obiettivo di portare avanti la trasformazione digitale dei propri servizi e offrire ai clienti un supporto costante, efficiente e di ultima generazione, a livello nazionale e internazionale.

F.FRI, dal titolo “Archivi della Moda. Tra heritage e futuro del comparto calzaturiero”, si è tenuto in novembre in occasione della XXII Settimana della Cultura d’Impresa. Un confronto tra le istituzioni italiane che conservano le creazioni più iconiche del secolo scorso e formano i tecnici che ancora le producono, per valorizzare know how facendolo evolvere secondo gli standard del mercato del lusso. L’evento ha seguito “Circular Fashion. Potenzialità e sfide dell’economia circolare per il settore moda”, tavola rotonda organizzata in ottobre insieme a Confindustria Emilia Area Centro, Carpi Fashion System e Clust-ER Create per affrontare un importante tema all’ordine del giorno nell’agenda fashion come l’adozione del paradigma

rigenerativo e il talk “Creatività sostenibile” di maggio volto a presentare le principali tendenze e innovazioni tessili e moda della stagione AI 24-25, in collaborazione con la più importante fiera italiana del settore, Milano Unica. Preziose opportunità per gli addetti ai lavori dell’intera filiera di indagare le svolte che il progresso impone ciclicamente a questo innovativo comparto, facendo rete e condividendo esperienze, riflessioni e visioni per stimolarne lo sviluppo. A queste si affiancano i servizi di consulenza con cui la Fondazione affianca concretamente le imprese nell’intraprenderle. Come il progetto Punto Sostenibilità, che mira a consolidare anche nel nostro Paese una cultura della moda rispettosa dell’ambiente e dei lavoratori attraverso un luogo fisico e virtuale dove godere di una panoramica delle soluzioni tessili, di accessori e packaging con caratteristiche di sostenibilità disponibili sul mercato. Ad oggi conta oltre 2.500 campioni di più di 130 fornitori dei maggiori distretti italiani, già industrializzati e disponibili per la produzione. Ma anche la consulenza creativa fornita a confezionisti, uffici stile e designer del mondo moda e interior a cui F.FRI apre le porte del proprio Archivio di Textile Design, custode di un patrimonio dall’immenso valore artistico e progettuale di 30.000 disegni antichi e moderni su carta e tessuto, catalogati, digitalizzati e 5.000 volumi d’ispirazione. “Attenzione

FONDAZIONE FRI, A FIANCO DEGLI IMPRENDITORI PER IL FUTURO DEL SISTEMA MODA Fondazione Fashion Research Italy, polo didattico, espositivo e archivistico bolognese, dal 2015 è divenuto un luogo di incontro e aggiornamento per imprenditori, professionisti e nuove leve del settore moda emiliano-romagnolo. Ogni anno promuove corsi, workshop, mostre e talk per sensibilizzare e informare il pubblico sui temi più attuali e dibattuti nel sistema moda. L’ultimo appuntamento firmato

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al pianeta e alla comunità, valorizzazione della cultura d’impresa e digitalizzazione dei processi sono i driver del presente e del futuro. Scelte ormai imprescindibili, ma premianti per le realtà di tutte le dimensioni”, afferma il presidente Alberto Masotti. “Sostenibilità, heritage e innovazione a lungo sono stati temi appannaggio delle grandi realtà, è tempo di diffondere orizzontalmente nuovi modelli di business che, attraverso le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie, siano in grado di avvantaggiarsi del saper fare delle eccellenze italiane per consolidarne la competitività, avendo cura delle relazioni con il territorio e l’ambiente. Noi tutti, in Fondazione, crediamo che i tempi siano maturi e operiamo perché ciò avvenga”.

NOTE DI COLORE PER LA STAGIONE 23-24 DI MUSICA INSIEME Il nuovo cartellone di Musica Insieme racconta sin dalla sua immagine come l’arte debba essere per tutti e alla portata di tutti, e si riconferma ricco di grandi nomi e di debutti, con l’attenzione sempre viva per i giovani e per il territorio.

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Negli anni l’immagine della Stagione è stata tratta dal mondo dell’arte figurativa e interpretata fra gli altri da opere di Botero, Miró, Arman, Kostabi. Quest’anno a sottolineare lo spirito dei Concerti 2023/24 è l’opera intitolata “Sound of You”, donata a Musica Insieme dall’artista pugliese Millo, i cui murales dallo stile inconfondibile vengono apprezzati in tutto il mondo. Come racconta l’autore, l’opera che rappresenta la XXXVII edizione dei “Concerti”, dipinta su un palazzo a sei piani di Shanghai, sottolinea “la necessità di trovare una strada in questo mondo frenetico dove a volte ci dimentichiamo di ascoltare la nostra parte interiore. È un lavoro pieno dei miei pensieri più poetici”. La prima importante novità della Stagione 2023/24 è stata l’inaugurazione, gemellata con il concerto d’apertura della I edizione del “Festival Respighi Bologna”, con i talenti dell’Orchestra del Conservatorio “G.B. Martini”, una solista e un direttore eccezionali come Mariangela Vacatello e Carlo Goldstein. Il Festival, patrocinato da Confindustria Emilia, ha animato il capoluogo felsineo tra settembre e ottobre con una serie di concerti, incontri, ascolti e visioni nel segno della cooperazione fra le principali istituzioni culturali del territorio. Cominciando a sfogliare il programma della Stagione, scopriamo che l’edizione 2023/24 conta sei debutti a Bologna, una prima esecuzione assoluta e tre prime italiane, e si proietta con slancio verso i primi quarant’anni di Musica Insieme accogliendo amici assenti da molti anni, come Midori, Gilles Apap, Laura Morante, ed eccezionali debutti come quello dell’Orchestra del

Mozarteum di Salisburgo, fra le massime compagini europee, che approda a Bologna, guidata dal violoncellista Luigi Piovano, per la prima volta nella sua storia. A proposito di giovani talenti, in cartellone troviamo lo strabiliante pianista russo Alexander Malofeev, che esordisce a Musica Insieme il 6 maggio 2024, come altri già affermati interpreti quali Kebyart Saxophone Quartet (18 dicembre 2023), Lucas Debargue (12 febbraio 2024), Anastasia Kobekina (22 aprile 2024). Il gran finale in programma il 4 giugno 2024 sarà affidato alla splendida pianista Hélène Grimaud, che ha scelto Musica Insieme per una delle sue due uniche tap-


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pe italiane (l’altra sarà al Teatro alla Scala di Milano). Allo scopo di rendere sempre più accessibili e inclusive le iniziative, si riconfermano le rassegne “Musica per le Scuole”, dedicata agli istituti superiori, e “Che musica, ragazzi!” per le scuole primarie e medie, trasmessa anche in diretta streaming per consentire alle scolaresche di tutt’Italia - e non solo - di partecipare attivamente agli incontri. Previste speciali agevolazioni per studenti, under 35 e over 65, oltre a un servizio pullman su più di trenta Comuni del territorio offerto da “Invito alla Musica”. “Partecipare al rito del concerto ci consente di fermare per un attimo il tempo per immergerci nella bellezza e uscirne rinfrancati nello spirito”, sottolinea la presidente Alessandra Scardovi. Musica Insieme è pronta per accogliere il suo pubblico al Teatro Auditorium Manzoni. Per informazioni e prenotazione dei biglietti 051 271932 o info@musicainsiemebologna.it

DA GRUPPO HERA E INALCA, UN NUOVO IMPIANTO PER PRODURRE BIOMETANO Gruppo Hera e Inalca insieme per sostenere l’economia circolare. Inaugurato nelle scorse settimane a Spilamberto, nel modenese, il nuovo impianto per la produzione di biometano, nato dalla partnership tra la multiutility bolognese e l’azienda di Castelvetro, in provincia di Modena, trasforma i rifiuti organici e reflui agroalimentari in metano 100% rinnovabile e compost. L’innovativo impianto è stato realizzato dalla NewCo Biorg, nata dalla partnership tra Herambiente (Gruppo Hera), primo operatore nazionale nel settore ambiente, e la società Inalca (Gruppo Cremonini), punto di riferimento in Italia nella produzione di carni e nella distribuzione di prodotti alimentari. Grazie a un investimento complessivo di circa 28 milioni di euro e all’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili, partendo dalla raccolta differenziata dell’organico e dai reflui agroalimentari produce ogni anno, a regime,

3,7 milioni di metri cubi di biometano combustibile destinato all’autotrazione e circa 18 mila tonnellate di compost. “La realizzazione di questo impianto, con una società dotata di know-how e tecnologie di eccellenza come Hera, rappresenta un passo importante per consolidare e rafforzare il modello produttivo integrato e sostenibile di Inalca”, afferma l’amministratore delegato di Inalca, Paolo Boni. “Il nuovo impianto consente infatti una piena valorizzazione degli scarti di lavorazione delle nostre attività produttive e un ulteriore passo avanti nei processi di economia circolare. Inoltre, si realizza una efficace sinergia industriale, con la produzione di biometano e compostaggio in due impianti tra loro perfettamente complementari, a dimostrazione che combinando efficacemente processi

di innovazione e integrazione si può aumentare il livello di sostenibilità e ridurre gli impatti ambientali, creando allo stesso tempo più valore per la filiera zootecnica. Si tratta di un modello di partnership in linea con la strategia di investimenti di Inalca destinati a realizzare ulteriori impianti di produzione di biometano e fotovoltaici nei propri allevamenti, incrementando la produzione di energie rinnovabili e l’impegno di contrasto al cambiamento climatico”, evidenzia ancora Boni. “Questo nuovo impianto per la produzione di biometano, con un partner d’eccellenza come Inalca, rappresenta un fiore all’occhiello per l’economia circolare ed è per noi un ulteriore passo in avanti per la produzione di biometano su scala industriale”, sottolinea Orazio Iacono, amministratore delegato di Gruppo

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GLI INGRANAGGI DI DIDIMO ZANETTI FESTEGGIANO 70 ANNI ossia nei primi anni ’50 e ’60, fornivamo i prodotti a quell’industria Una festa con dipendenti, fornitori e clienti, per celebrare i 70 anni di Didimo Zanetti, una delle più importanti aziende meccaniche del del motociclo molto fiorente. Poi col tempo ci siamo avvicinati al territorio: è quanto è avvenuto nella sede di via Cimabue, a Casatrattore grazie a Lamborghini, all’epoca impegnata nella costrulecchio di Reno, alle porte di Bologna, lo scorso 16 settembre alla zione dei mezzi agricoli. D’altronde negli anni ’70 e ’80 il motociclo presenza tra gli altri del presidente della Regione Emilia-Romagna, aveva un mercato con fluttuazioni molto forti, mentre quello delle Stefano Bonaccini, del sindaco di Casalecchio, Massimo Bosso, e macchine agricole è sempre stato un mercato più stabile”, dice del direttore generale di Confindustria Emilia Area Centro, Tiziana Giovanni Melandri, CEO di Didimo Zanetti, entrato in azienda nel Ferrari. A fare gli onori di casa il presidente Andrea Zanetti, suc2005. L’azienda bolognese è questo: grande attenzione al cliente cessore di quei due fratelli diventati imprenditori: Augusto e Didimo e all’evoluzione del mercato, investimento continuo in tecnoloche nel 1953, dopo aver fatto entrambi la gavetta in quella palestra gie sempre più avanzate, mantenendo però inalterata quell’atd’eccellenza che è Ducati, decisero di dare vita alla loro azienda tenzione maniacale al dettaglio. Oggi l’azienda è al servizio delle specializzata ancora oggi nella produzione di ingranaggi, la stessa applicazioni più complesse: si tratta di macchine agricole, maccomponente di base: di tipo conico e cilindrico, corone, pignoni, chine movimento terra, moto alberi e componenti vari. Un segnale di riconoscimento per i di alta gamma, ma anche auto tanti decenni di un’azienda che da competizione. E c’è di più. I rappresenta parte della storia nuovi business guardano alle imprenditoriale della zona. Inapplicazioni legate alle turbifatti, è nei primi degli anni ’50 ne eoliche e ai veicoli speciali che Casalecchio vede nascere off-highway. Dalla fornitura quest’azienda impegnata a prodei prototipi e fino alla serie, durre e fornire ingranaggi per si produce in co-design, ossia motociclette. Ma poi accade con il coinvolgimento attivo dei qualcosa: i due fratelli voglioclienti. La cifra distintiva di Didino produrre diverse tipologie mo Zanetti è avere competenze di ingranaggi e Augusto fonda specialistiche in grado di fare un’altra società. Molto tempo dopo, intorno al Duemila, il figlio Andrea Zanetti, presidente di Didimo Zanetti, riceve la targa celebrativa dalle la differenza. “Qui combiniamo di Didimo decide di acquisire mani di Tiziana Ferrari, direttore generale di Confindustria Emilia Area Centro l’esperienza di specialisti altadagli eredi di Augusto l’azienda mente qualificati con i migliori macchinari di produzione e con e la riunisce sotto un unico cappello. Una scelta industriale che le prove-test all’interno dei tre stabilimenti, tutti italiani”, precisa riannoda i fili che nel passato si erano slegati. Oggi quella officina Melandri. Una proporzione che vede persone e macchine equaartigiana è diventata un’industria e produce ingranaggi destinati a mente suddivise: al lavoro 190 professionisti altamente qualificati trattori e macchine agricole, sulla base di tecnologie avanzate. Il per oltre 200 macchine all’avanguardia. Un capitale umano che Gruppo Didimo Zanetti conta 240 persone per 50 milioni di euro di fa la differenza. Così molte delle macchine sono automatizzate o fatturato nel 2022 e una quota di investimenti in tecnologia avanassistite da robot per rendere possibile la produzione di alti voluzata che varia tra i 2 e i 3 milioni di euro all’anno. L’headquarter è mi e garantire il massimo livello di precisione. Ma è la specializancora oggi a Casalecchio, con due stabilimenti che si sviluppano zazione delle persone che garantisce l’elevato livello qualitativo su ben diecimila metri quadrati coperti. E poi c’è il terzo stabilidei prodotti. Azioni che permettono all’azienda di crescere, scamento ad Aprilia, nel Lazio, aperto nel 2005 e dedicato alla lavoralando nuovi mercati internazionali: così oggi si esporta oltre la zione degli ingranaggi cilindrici, su altri cinquemila metri quadri. “Noi facciamo ingranaggi da trasmissione da sempre e all’inizio, metà dei prodotti all’estero.

Hera. “Le sfide del futuro richiedono alle utility come la nostra un impegno sempre più decisivo, che intendiamo tradurre in progetti concreti attraverso investimenti che ci consentono di accompagnare i cittadini, le imprese e le pubbliche amministrazioni nella transizione green e, in questo

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caso, in quella ambientale con un modello sempre più distribuito e inclusivo per lo sviluppo del tessuto sociale e industriale. Bisogna procedere senza tentennamenti affrontando con trasparenza le sfide poste dai cambiamenti climatici e dalla sicurezza energetica, che sono i temi cruciali alla base

delle nostre strategie multi-business. Per questo anche nel nostro piano industriale abbiamo previsto un menù di soluzioni per la promozione delle fonti rinnovabili, dell’efficienza energetica, dell’economia circolare e dell’innovazione delle infrastrutture”, conclude Iacono.


ICIM E SICERACADEMY INSIEME PER CERTIFICARE I MOBILITY MANAGER È stato firmato a settembre scorso l’accordo tra ICIM, ente di certificazione di terza parte controllato da ICIM Group, holding che propone alle imprese servizi di certificazione, formazione, consulenza e testing presente in tutto il territorio nazio-

nale e anche in Emilia-Romagna, e SicerAcademy, Scuola di Alta Formazione di Sicer, società di consulenza per la sicurezza sul lavoro e ingegneria. L’intesa siglata prevede la certificazione della figura professionale di Mobility Manager secondo la UNI/PdR 35:2018. Negli ultimi anni, il concetto di Mobility Manager ha guadagnato sempre più importanza nel panorama aziendale. “Con l’aumento della consapevolezza sulla sostenibilità e l’evoluzione delle tecnologie della mobilità, le imprese hanno riconosciuto la necessità di gestire in modo efficace le questioni legate ai trasporti e alla mobilità dei dipendenti. Il servizio mira a supportare le competenze del Mobility Manager e a consolidarne l’importanza nel panorama aziendale, in considerazione, appunto, dell’impatto che questo ruolo ha sulla sostenibilità aziendale, sulla mobilità e sulle emissioni”, spiegano da ICIM e SicerAcademy. Le aziende che rientrano negli obblighi di rendicontazione non finanziaria (CSRD) devono considerare anche le emissioni indirette,

nelle quali sono incluse, ad esempio, quelle legate ai tragitti casa-lavoro, monitorate dal Mobility Manager. “Il percorso proposto può essere di interesse sia per le aziende che hanno in organico tale figura e ritengono di valore una sua qualifica, sia per le imprese sensibili alle tematiche di sostenibilità che desiderano inserire tale ruolo all’interno della propria organizzazione”, proseguono dalle due società. La collaborazione prevede la promozione di un percorso di formazione erogato da SicerAcademy che si concluderà con l’esame di certificazione tenuto da ICIM. Per ognuno dei candidati, ICIM predisporrà un esame composto da prova scritta e prova orale che sarà valutato secondo i criteri e i requisiti previsti dallo specifico schema di certificazione e dalla UNI/PdrR 35:2018. Gli esaminati risultati idonei riceveranno da ICIM un certificato di figura professionale valido tre anni (soggetto a mantenimento annuale) e verranno inseriti in un apposito registro. ICIM è un ente di certificazione indipendente a maggioranza Anima Confindustria. Nato a Milano, dal 1988 è impegnato nel diffondere la cultura della conformità normativa quale elemento di valore per aziende di ogni settore e dimensione e sempre nel segno della

piena inclusività e opportunità, a partire dalla parità di genere. Copre, inoltre, a 360 gradi tutte le esigenze del comparto delle attrezzature in pressione, settori convenzionali e nucleare, secondo la direttiva PED ed è stato il primo ente italiano riconosciuto Agenzia d’Ispezione Autorizzata ASME. SicerAcademy è la scuola di alta formazione di Sicer, quest’ultima nata nel 2006 a Imola e San Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna, dall’esperienza di tecnici qualificati e dall’esigenza di creare una società di consulenza aziendale a 360 gradi nel campo della sicurezza sul lavoro e ingegneria, sia in ambito privato che pubblico, in grado di offrire la più ampia gamma di soluzioni e servizi con strumenti e procedure operative sempre più innovative. Sicer, forte della molteplicità e customizzazione dei suoi servizi, affianca e ha affiancato nel corso degli anni diverse aziende, di piccola, media e grande dimensione, agevolandole nella gestione, esecuzione e sviluppo delle loro esigenze e necessità, garantendo una competitività unica.

INALCA PROMUOVE LA MOBILITÀ SOSTENIBILE Inalca, la società del Gruppo Cremonini punto di riferimento in Europa nella produzione di carni bovine e prodotti trasformati a base di carne, salumi, bacon e snack (con i marchi Inalca, Montana, Manzotin,

A fianco, la sede Inalca di Rieti

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ENERGY INTELLIGENCE FESTEGGIA 10 ANNI E PUNTA A UN FUTURO ENERGETICO SOSTENIBILE

È una storia di successo quella che ha portato Energy Intelligence, società di San Giovanni in Persiceto, in provincia di Bologna, attiva nei servizi di supervisione, monitoraggio e controllo di gestione dei flussi energetici, a celebrare nel 2023 il suo decimo anno di attività. Gli albori del progetto sono nel 2010 quando Giorgio Bonzagni, Paolo Stanzani e Rodolfo Vignocchi, soci della futura Energy Intelligence, decidono di dare il via a un laboratorio di sperimentazione sulle tecnologie del fotovoltaico. L’obiettivo era quello di raccogliere dati per metterli a disposizione di università e centri di ricerca dando un contributo di consapevolezza e analisi del potenziale della tecnologia. Nello stesso anno entra a far parte del gruppo anche Luca Bonzagni, ingegnere informatico con esperienza internazionale, assunto per realizzare uno strumento fondamentale per il laboratorio: un sistema di raccolta dati in tempo reale e di analytics, per analizzarli e confrontarli. Il viaggio vero e proprio verso la creazione di Energy Intelligence inizia quando, dai dati grezzi raccolti dalla piattaforma di monitoraggio e supervisione, il sistema inizia a raccogliere ed elaborare informazioni sempre più utili per massimizzare la reddittività degli asset fotovoltaici, nel frattempo cresciuti grazie agli incentivi dei “Conti Energia”. In questa fase prende forma l’idea che un modello di servizi specialistici (Energy) supportato da dati e informazioni sempre più rilevanti (Intelligence) avrebbe potuto avere un mercato tra investitori e finanziatori, che, proprio in conseguenza del meccanismo incentivante, avrebbero dovuto cercare di massimizzare nel tempo la produzione di energia degli impianti. Questa intuizione porta nel maggio del 2013 alla costituzione di Energy Intelligence e all’inizio di un viaggio entusiasmante. La prima svolta nella storia dell’azienda è legata al primo cliente, una grande banca fortemente coinvolta nel finanziamento degli impianti fotovoltaici. Questa partnership è stata fondamentale per la crescita e ha permesso di consolidare l’esperienza nell’asset management del settore energetico, far crescere la piattaforma e orientare il modello di controllo non solo alle performance tecniche, ma anche a quelle economiche e finanziarie. “In questi dieci anni si è consolidato il modello di business e ampliato l’ambito applicativo dei servizi, sempre più orientati a ottenere il massimo valore dall’utilizzo intelligente dell’energia prodotta dagli impianti fotovoltaici e dai suoi utilizzi. La contaminazione tra la cultura energetica e quella digitale è stata la chiave di volta

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della nostra crescita e della nostra mission: essere il partner per la transizione energetica delle imprese”, sottolinea Rodolfo Vignocchi, presidente di Energy Intelligence. “In tutti questi anni abbiamo consolidato profonde relazioni con oltre 180 clienti che costituiscono uno stimolo costante per affrontare nuove sfide”, continua Vignocchi, “questo successo non sarebbe mai stato possibile senza tutta la squadra di Energy Intelligence. Dalla sua fondazione a oggi, infatti, il nostro team è cresciuto e si è man mano arricchito di persone talentuose e di grande valore, a cui va il nostro ringraziamento per l’impegno e il contributo di idee e competenze. Grazie a questa squadra riusciamo a mettere a disposizione dei nostri clienti una gamma completa di servizi che va dalla consulenza su fotovoltaico ed efficienza energetica, alla progettazione e alla realizzazione degli impianti, fino al monitoraggio e all’asset & energy management”. E proprio per celebrare questo importante traguardo lo scorso ottobre, all’Opificio Golinelli di Bologna, si è tenuto un importante convegno sul tema della transizione energetica che ha riunito rappresentanti delle istituzioni, della pubblica amministrazione, esperti di spicco del settore, aziende e professionisti operanti nel campo delle energie rinnovabili. “La transizione energetica è diventata una priorità incontestabile a livello globale, poiché il cambiamento climatico continua a minacciare il nostro pianeta. Gran parte di questo problema è causato dalle emissioni di gas serra derivanti dai combustibili fossili. La necessità di affrontare questa sfida è evidente, e il convegno è stato l’occasione perfetta per esaminare gli elementi necessari per realizzare una transizione energetica di successo”, spiega ancora il presidente di Energy Intelligence. “La crisi energetica del 1973 avrebbe potuto cambiare il corso della storia se avessimo colto appieno il segnale che ci veniva inviato in quel momento critico. Questa crisi ha portato alla creazione dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA) nel 1974, sottolineando l’importanza di coordinare le politiche energetiche. Oggi, mentre ci concentriamo sulla transizione energetica, è fondamentale ricordare le lezioni del passato e agire con lungimiranza nel plasmare il futuro energetico; questo decennale rappresenta non solo un traguardo importante, ma anche un nuovo inizio nella missione della nostra azienda: contribuire a un mondo più sostenibile”, conclude Rodolfo Vignocchi.


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Italia Alimentari, Fiorani e Ibis), e nella distribuzione internazionale di prodotti alimentari del made in Italy (Inalca Food & Beverage) promuove la mobilità sostenibile. La realtà con sede a Castelvetro di Modena ha lanciato infatti a settembre scorso “Green Go!”, l’iniziativa per la mobilità sostenibile orientata a ridurre le emissioni di CO2 derivanti dagli spostamenti casa-lavoro del proprio personale. Il progetto, realizzato in collaborazione con la piattaforma Wecity, fondata a Modena nel 2014 come PMI innovativa e che nel 2020 si è trasformata in Società Benefit, è finalizzato a promuovere modalità di trasporto alternative all’utilizzo del mezzo privato a combustione, al fine di salvaguardare l’ambiente e migliorare la salute, la sicurezza e il benessere psicofisico delle persone. “Da oltre 60 anni continuiamo a innovare l’industria della carne, con investimenti costanti in infrastrutture, tecnologie, R&D e impegnandoci nella realizzazione di una filiera bovina sempre più integrata e sostenibile, particolarmente attenta al contesto sociale, alla protezione dell’ambiente e alle istanze del mondo agricolo”, dichiara Giovanni Sorlini, responsabile sviluppo sostenibile di Inalca. “Siamo consapevoli che questi temi sono entrati direttamente nella catena del valore e costituiscono leve competitive necessarie per lo sviluppo sostenibile dell’azienda, il cui successo dipenderà dalla capacità di combinare gli obiettivi economici, che garantiscono crescita e occupazione, con uno stretto legame al territorio nel quale l’impresa realizza la propria attività. Da qui la volontà di avviare una iniziativa come Green Go! grazie al supporto e all’esperienza di Wecity”, evidenzia ancora Sorlini. A partire da ottobre 2023 e fino al 31 dicembre 2024, il personale della sede di Rieti di Inalca potrà, su base volontaria, aderire all’iniziativa: per ogni spostamento casa-lavoro effettuato con modalità di trasporto alternative al mezzo privato a combustione, e perciò a piedi, in bici, in monopattino, in trasporto pubblico o in car-pooling, Wecity calcolerà la CO2 risparmiata (1 kg circa ogni 7 chilometri percorsi) e stilerà una classifica degli utenti per determinare l’assegnazione dei premi al termine della gara, secondo lo schema

di una vera e propria game competition. In particolare, ai dipendenti che avranno raggiunto i migliori risultati in termini di riduzione di CO2, classificati dalla prima alla decima posizione, verrà erogato un bonus in busta paga. “Siamo davvero entusiasti di intraprendere questa collaborazione con Inalca in un comparto così delicato come quello della filiera produttiva delle carni: le iniziative a carattere ambientale vengono talvolta concepite come contrastanti rispetto alla missione aziendale delle aziende che vi operano ma in realtà, come in qualunque altro settore, la sostenibilità è un concetto che copre una ampia varietà di aspetti che impattano sul territorio. E per Inalca cercare di limitare la propria impronta ecologica si è dimostrata fin da subito una priorità. Green Go! si inserisce con continuità nel solco della sua storia e della sua evoluzione”, commenta Paolo Ferri, amministratore delegato di Wecity. Inalca, con 7.600 dipendenti, controlla tutta la filiera produttiva, dall’allevamento alla distribuzione, e ha registrato nel 2022 ricavi per 2.849,8 milioni di euro, di cui il 40% in esportazioni. La struttura industriale consta di 28 stabilimenti produttivi (20 dei quali in Italia, 8 nel mondo) e 54 piattaforme logistiche di distribuzione.

IQC E POMIAGER IMPLEMENTANO LA BLOCKCHAIN NELLA LINEA PILOTA BI-REX Si è conclusa la prima fase del progetto di applicazione della blockchain all’integrazione digitale di sistema della Linea Pilota BI-REX supportata dalla rete pri-

Italian Quality Company e il suo partner tecnologico, Pomiager, impegnati nel progetto per l’applicazione della tecnologia Blockchain nella Linea Pilota BIREX supportata dalla linea veloce 5G

vata virtuale 5G. Promotori del progetto sono Italian Quality Company, gruppo bolognese specializzato in attività consulenziali ad alto contenuto professionale a supporto delle aziende di produzione e servizi, e la controllata Pomiager, società di Information Technology che sviluppa soluzioni altamente innovative e customizzate sulle esigenze di aziende di ogni tipo e dimensione. Le due società, sebbene siano nate come entità giuridicamente separate, sin dalla loro fondazione sono state unite dall’obiettivo comune di fornire al mercato servizi consulenziali ad alta integrazione digitale. “Il fine ultimo è quello di rendere possibile, tramite l’applicazione di tecnologie abilitanti, la tracciabilità delle performance delle organizzazioni e delle competenze delle persone in modo da preservare la catena del valore in tutte le transazioni economiche e sociali”, spiegano da IQC. La collaborazione con BIREX si configura all’interno di un settore, quello dell’automazione industriale, in forte crescita. Come si legge nel report di Global Machinery & Equipment Report di Bain & Company, il valore di questo mercato crescerà dagli attuali 275 miliardi di dollari a 435 miliardi nel 2030. “La tendenza in essere porta all’emersione di nuovi servizi proposti in funzione dell’utilizzo o sui risultati delle performance di macchina. Si configurano così servizi specializzati e verticali in cui le transizioni tra imprese e consumer vengono stabilite direttamente sui dati di processo e prestazioni delle macchine. Questo nuovo modello centrato su servizi e soluzioni avrà

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da IQC. Lo step successivo del progetto prevede l’estensione della rilevazione dei consumi a tutti i settori della Linea Pilota - big data & IoT, additive manufacturing, robotica e smart manufacturing - consentendo di esporre il risparmio energetico totale quale contributo di BI-REX alla salvaguardia ambientale.

MANAGER DELLA SALUBRITÀ DEGLI AMBIENTI, LA NUOVA FIGURA PROFESSIONALE CERTIFICATA KIWA il ruolo di garantire la futura sostenibilità del comparto, mentre le tecnologie abilitanti ad esso applicate assicureranno velocità e supporto alle aziende impegnate in questa trasformazione”, continuano dal gruppo bolognese. Il progetto di IQC e Pomiager ha la finalità di dimostrare come la blockchain può abilitare nuovi modelli di business in Digital Transformation e Transizione Green. “Grazie all’implementazione di Blockchain, la Linea Pilota di BI-REX si eleva a un punto di riferimento per aziende, centri di ricerca e PMI di tutta Italia, impegnate nei processi di trasferimento tecnologico e trasformazione digitale. Rivolgendosi a BI-REX, le organizzazioni dispongono di nuovi servizi in grado di rivoluzionare i loro processi produttivi, dovuti alla possibilità di interconnettere e scambiare in real time grandi quantità di dati, oltre che di gestire a distanza in modo efficiente e affidabile gli impianti industriali, migliorando in modo significativo l’intero ciclo produttivo supportato dalla nuova rete di quinta generazione”, proseguono da IQC. “È poi possibile fornire garanzie circa la sicurezza di dati e informazioni di performance e sostenibilità per il monitoraggio e il miglioramento dei kpi d’impresa anche in ottica di chiara e trasparente comunicazione verso l’esterno attraverso il rilascio della certificazione digitale in blockchain PDT e PDT Green – Performance Digital Traceability. In particolare, a partire dalla contabilizzazione dei consumi energetici totali e dall’energia proveniente da fonti rinnovabili, è possibile apprezzare le emissioni di CO2 risparmiate”, concludono

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Quella del manager della salubrità degli ambienti è una nuova figura professionale con specifiche competenze ed esperienze, verificate e certificate da Kiwa, la realtà bolognese punto di riferimento a livello globale nel settore del testing, delle ispezioni e delle certificazioni. Il manager della salubrità degli ambienti, che ha la responsabilità di garantire la salute e la sicurezza degli ambienti in cui viviamo e lavoriamo, è una figura chiave per tutte le realtà virtuose che vedono l’integrazione tra sicurezza-salute-ambiente e prevenzione delle contaminazioni, come la strategia più efficace per distinguersi nel mercato garantendo i fruitori degli ambienti in modo credibile e responsabile. “La certificazione dei profili professionali si sta sempre più affermando quale soluzione alle esigenze di riconoscimento delle professioni, specie quelle non regolamentate, nell’ambito del mercato comune europeo. La certificazione favorisce la libera circolazione, chiarisce quali conoscenze, abilità e competenze connotano una determinata professione, dando garanzie soprattutto alle aziende che fruiscono di questi profili, permettendo loro di accedere ad un’offerta qualificata”, spiega Silvia Cettineo, personnel certification & inspection division manager di Kiwa. “Questo in un’ampia varietà di segmenti di mercato, dall’edilizia al settore dell’acqua e dell’energia, dalla sanità al settore del food, feed & farm”, continua Cettineo. “Le aree di specializzazione comprendono, tra le altre, la certificazione dei sistemi di gestione, la Corporate Social Responsibility, il testing e la metrologia. I nostri clienti apparten-

gono al settore manifatturiero, dei processi industriali, dei servizi, delle public (o private) utilities, così come lavoriamo per governi e istituzioni internazionali”. Kiwa impiega oltre 10mila persone in più di 40 Paesi nel mondo, principalmente in Europa, in Asia, in America e in Oceania. Dal 2021 Kiwa è parte del Gruppo SHV. La salute e la sicurezza degli ambienti in cui viviamo e lavoriamo sono diventati, soprattutto negli ultimi anni, fattori sempre più richiesti non solo dal singolo individuo, ma da tutta la collettività. “Tutte le realtà che riusciranno a garantire e a comunicare ai fruitori degli ambienti, siano essi dipendenti o clienti, la propria capacità di mantenere nel tempo ambienti sicuri e salubri, godranno di un vantaggio competitivo e reputazionale vincente”, osserva ancora Silvia Cettineo. “Per ambienti sicuri e salubri si intende ambienti nei quali si realizza una condizione di ragionevole assenza di contaminanti ambientali di natura chimica, biologica e fisica e nei quali si attuano comportamenti per il contenimento di qualsiasi tipologia di contagio”. L’Unione Europea ha sviluppato un apparato normativo in materia ambientale e della sicurezza fra i più rigorosi al mondo, al fine di contribuire a rendere il conSilvia Cettineo, personnel certification & inspection division manager di Kiwa


FONDAZIONE ANT, DA 45 ANNI AL FIANCO DI CHI SOFFRE Fondazione ANT è alle battute finali del suo 45° anniversario. La realtà bolognese, impegnata a livello nazionale nelle attività gratuite di assistenza specialistica domiciliare ai malati di tumore e di prevenzione oncologica, ha colto l’occasione di questa importante ricorrenza per proiettarsi nel futuro, pur tenendo bene a mente la propria storia e i valori fondanti. È stato l’anno in cui la Fondazione ha voluto dare un particolare impulso ai progetti di prevenzione oncologica sfruttando al massimo le opportunità offerte dai suoi due ambulatori mobili. Coinvolgendo decine di aziende sostenitrici, ANT ha potuto raggiungere anche le aree meno servite del nostro Paese, per offrire gratuitamente visite di diagnosi precoce di diverse patologie. Grazie all’alleanza con il mondo corporate è stato possibile rispondere, ancora una volta, a un bisogno espresso dai cittadini, alle prese con liste di attesa in crescita in molte zone e con una crisi economica che ne ha ridotto la capacità di spesa per la salute. Con grande soddisfazione ANT è riuscita a tornare ai livelli “pre-Covid”, raggiungendo solo nei primi sei mesi del 2023 quota 12.000 visite gratuite erogate. E l’impegno è quello di puntare sempre più in alto. È infatti in fase di allestimento un terzo ambulatorio mobile, che si aggiungerà ai primi due per rendere l’offerta ancora più ampia. Le cure domiciliari ai malati di tumore restano il fulcro dell’attività di ANT che ha dedicato proprio alle nuove prospettive e ai possibili nuovi modelli nell’ambito dell’assistenza a domicilio due giornate Photo credit: Victoria Tattini di convegno, a giugno: un’occasione importantissima per confrontarsi con le istituzioni e con gli attori della sanità. Per i volontari e i collaboratori è stata anche una grande festa che ha visto riuniti tutti e per la prima volta dopo la scomparsa del Professor Pannuti nel 2018. Il passaggio generazionale era già avvenuto con successo e in maniera soft negli anni precedenti. Dal 2011, infatti, alla guida di ANT c’è Raffaella Pannuti, figlia del Professore che, proprio in questi mesi ha festeggiato i suoi primi 25 anni di coinvolgimento diretto nella Fondazione: “Dico spesso che ANT è l’altra mia sorella. Molti ricordi di quando ero piccola sono legati alla sua crescita e molte persone che sono passate da casa mia si sono trovate grazie all’entusiasmo che l’idea dell’Eubiosia, il valore fondante di ANT, suscitava nei loro animi. Dopo la laurea in chimi-

testo economico produttivo sempre più compatibile e rispettoso verso l’ambiente e di conseguenza tutelare la salute e la sicurezza delle persone. In un panorama così articolato e complesso, qualsiasi tipologia di organizzazione, sia pubblica che privata, avrà la necessità di dotarsi di nuove figure professionali per affrontare le nuove

ca industriale cominciai a lavorare in laboratorio ma l’idea di ANT, l’idea che nessuno della nostra famiglia affiancasse mio padre nel proseguimento del suo grande progetto, mi tormentava. Così una mattina, davanti alla tazza della colazione, ho lasciato un foglietto a mio padre: ‘So che si è liberato un posto in ufficio stampa, se vuoi, io sono qui’”, racconta Pannuti. Negli anni Raffaella Pannuti ha portato avanti il progetto ambizioso di suo padre, consolidando la presenza di ANT e delle sue equìpe sanitarie in tante parti d’Italia e strutturando sempre di più una realtà nata dal puro volontariato. Gli ultimi anni hanno visto la Fondazione alle prese con due misurazioni d’impatto, la prima nel 2016 con la metodologia SROI e la seconda nel 2021 sulla base della Teoria del Cambiamento. Entrambe hanno certificato un impatto di ANT davvero straordinario sul territorio perché capace di moltiplicare e reimmettere a beneficio della comunità le risorse che riceve dallo Stato, dai privati cittadini e dalle tante aziende che negli anni le si sono affiancate. A proposito di certificazioni, ANT ha già da tempo conseguito il certificato di qualità UNI EN ISO 9001:2008 emesso da Globe per il servizio di assistenza e da quest’anno è anche tra i primi enti del Terzo Settore a conseguire la Certificazione Uniter per la parità di genere. “Come donna alla guida di un’organizzazione complessa penso sia fondamentale porre l’attenzione su questi temi dando loro corpo e concretezza anche attraverso lo sviluppo di procedure che in ANT abbiamo sempre applicato e che oggi abbiamo voluto formalizzare e mettere nero su bianco per una maggior compliance aziendale”, ha spiegato Pannuti in proposito. Telemedicina, utilizzo predittivo dei dati e lo studio di nuovi modelli di gestione dell’assistenza basati su un maggior coinvolgimento degli infermieri, sono le linee di sviluppo per il prossimo futuro. “In questo ultimo anno abbiamo misurato la nostra forza e la capacità che abbiamo avuto, nel ricordo del nostro fondatore, di attraversare una terribile pandemia e affrontare le conseguenze di una guerra che ha portato a una crisi energetica senza precedenti. Tutto senza mai fare un passo indietro sui nostri obiettivi che sono, come ci ha insegnato il Prof. con umiltà e tenacia: difendere la dignità della vita anche nella malattia, portando cure amorevoli a casa di ogni sofferente di tumore”, conclude Raffaella Pannuti.

sfide del mercato di oggi e di domani. Il manager per la salubrità degli ambienti è un profilo professionale certificabile secondo lo Standard Proprietario Manager per la Salubrità degli Ambienti (ST MSA). Questa figura supporta qualsiasi tipo di realtà, pubblica o privata, sia nella definizione della strategia, anticipando i rischi

delle diverse alternative decisionali, sia nella gestione operativa e nell’attuazione delle misure di prevenzione e protezione delle contaminazioni di origine biologica, chimica e fisica, attuando azioni volte al raggiungimento e mantenimento della salubrità degli ambienti di lavoro e aperti al pubblico.

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VILLA LA PERSONALA, NOBILE PRESTIGIO PER UN’OSPITALITÀ D’ECCELLENZA “Abbiamo creato la Boutique della Contessa, all’interno della Villa per donare l’emozione di un’artigianalità senza tempo, simbolo del saper fare italiano e della passione nutrita verso la cultura locale, qui infatti i clienti posso trovare una selezione di prodotti ‘made in Modena’ attentamente selezionati; siamo inoltre diventati B.Corp, società benefit che si impegna per la sostenibilità e il benessere dei propri lavoratori”. Con queste parole Angelica Ferri Personali, CEO di La Personala, racconta le ultime novità della Villa che ha sede a Mirandola, in provincia di Modena, una location di prestigio che fonde la storia millenaria dei Conti Ferri Personali con una visione moderna e sostenibile di ospitalità legata all’eccellenza del territorio in cui si trova. La storia di Villa La Personala è un racconto ricco di fascino e nobiltà che risale ai tempi del Sacro Romano Impero, nel XII secolo. La residenza fu fondata dalla Casata dei Personali, discendenti di crociati che si stabilirono in Italia dopo aver attraversato le Alpi. Nel corso dei secoli, questa nobile famiglia si distinse, ricevendo il titolo di Conti dall’Imperatore Arrigo VII di Lussemburgo e stringendo rapporti con la potente famiglia dei Pico. Nel 1472, un ramo dei Personali si trasferì nella zona di San Giacomo Roncole di Mirandola, nel modenese, stringendo amicizia con la nobiltà locale, in particolare con la famiglia Pico. Iniziarono a risiedere in una torre ghibellina edificata nel XII secolo e, nel corso dei secoli successivi, questa torre fu trasformata in una villa di grande prestigio, con affreschi e arredi di pregio, diventando la residenza ufficiale della famiglia Personali. Il terribile terremoto del 2012 ha colpito la zona, causando il crollo della torre e danni significativi all’interno della villa, rendendola inagibile insieme al borgo circostante; dopo un accurato restauro, durato dieci anni, la Villa è tornata ad accogliere ospiti, diventando simbolo della

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forza e della bellezza dell’Italia e punto di riferimento per la comunità modenese. La sua rinascita dopo il terremoto è un esempio di resilienza e impegno verso la tradizione in un luogo in cui storia e innovazione si uniscono per creare qualcosa di unico. Oggi Villa La Personala è un relais di lusso e, dalla sua ricca storia, è nata VLP Events, un’agenzia di organizzazione eventi che si impegna a ‘trasformare le idee in realtà memorabili’; con un team dedicato, VLP Events realizza infatti eventi, sia nella storica dimora di Mirandola sia in outsourcing, per i pri-

vati o per una clientela business estremamente eterogenea, che spazia del settore della moda, all’automotive, all’industry. “Siamo in grado di trasformare le idee in realtà memorabili, riuscendo a offrire una gamma completa di servizi per eventi e ospitalità, contribuendo al contempo a preservare la nostra eredità storica e a creare esperienze indimenticabili per chi la visita”, prosegue Angelica Ferri Personali, “e durante il periodo natalizio realizziamo, su prenotazione, ceste natalizie selezionando i prodotti tra le eccellenze del territorio”.


OLTRE 200 PARTECIPANTI ALL’OPEN DAY DI LAMEPLAST Una giornata dedicata alla condivisione del lavoro e del valore di Lameplast con la comunità: questo il significato dell’Open day che si è tenuto lo scorso 30 settembre nei locali dell’azienda di packaging situata a Rovereto sul Secchia, in provincia di Modena. L’evento ha visto la partecipazione di oltre 200 persone: accanto ai dipendenti e alle loro famiglie anche il sindaco di Novi di Modena, Enrico Diacci, e il vicesindaco, Mauro Fabbri. Il momento clou della giornata è stato rappresentato dalla possibilità di visitare l’azienda nei suoi diversi reparti: divisi in gruppi, i partecipanti sono stati accompagnati nelle varie aree, dalla produzione all’officina, passando per il magazzino e gli uffici amministrativi, e sono stati spiegati i punti salienti dell’attività quotidiana dell’azienda di Rovereto. Un breve ma accurato viaggio che ha permesso un’esperienza immersiva nella filiera del packaging farmaceutico, divenuto icona del tessuto produttivo

della Bassa modenese. “Momenti come questo confermano il valore aggiunto di un’azienda a vocazione internazionale che però mantiene salde le sue radici in questo territorio”, ha commentato Luca Iulli, amministratore delegato di Lameplast al termine della giornata. “Lo dimostrano le famiglie che oggi hanno visitato i nostri stabilimenti insieme ai dipendenti. Per molte di loro è stato significativo toccare con mano i luoghi di lavoro in cui i loro famigliari, ossia i nostri dipendenti, realizzano i nostri prodotti dando il meglio di sé. Un’opportunità, questa, di rafforzare un senso di appartenenza già diffuso tra i lavoratori dell’impresa”, conclude Iulli. Senso di appartenenza più che radicato in un’azienda nata nel 1976 su iniziativa di Giovanni Ferrari, Evro Fabbri e Antonio Fontana. Nella metà degli anni Settanta, Lameplast è stata una delle prime aziende a sperimentare e a produrre in serie i contenitori monodose a iniezione per il settore oftalmico e farmaceutico. Da allora, ha sviluppato negli anni il know-how necessario per rispondere a tutte le esigenze dei clienti proponendo soluzioni innovative e personalizzate. Oggi, Lameplast, con uno stabilimento e oltre 150 dipendenti, è protagonista a livello mondiale nella produzione di packaging monodose e multidose in plastica per l’industria farmaceutica e cosmetica e nella fabbricazione di contenitori primari e di fornitura di macchine di riempimento. Un servizio su misura, in un’ottica tailor-made, che copre ogni fase del processo produttivo grazie alla collaborazione di partner strategici. Nel luglio 2019 Lameplast è entrata a far parte della divisione Healthcare del gruppo statunitense TekniPlex, aggiungendo all’offerta di prodotti e servizi di TekniPlex le proprie tecnologie di stampaggio a iniezione, soffiaggio, misti iniezione-soffiaggio e fabbricazione di macchinari di riempimento. In qualità di produttore di monodose

e multidose oltre che di macchinari di riempimento, l’azienda di Rovereto consente alla divisione di produrre soluzioni di imballaggio standard e su misura progettate per soddisfare le destinazioni d’uso più complesse. La divisione healthcare guadagna così una posizione ancora più importante sul mercato, potendo fornire un assortimento più completo di soluzioni innovative nel campo della scienza dei materiali da poter implementare nei settori dei dispositivi medici, dei prodotti farmaceutici e degli articoli per la diagnostica.

JOB TO BE, IL NUOVO EVENTO DI RECRUITING TARGATO LAVOROPIÙ Dopo l’esperienza di successo del CareerDay IMT, ecco “Job To Be”, il nuovo evento di recruiting targato Lavoropiù, l’agenzia per il lavoro nata a Bologna nel 1997, rivolto a giovani neodiplomati e neolaureati in materie STEM, che si è tenuto nel capoluogo felsineo il 24 ottobre scorso presso il Museo del Patrimonio Industriale, un luogo dove il passato imprenditoriale incontra il futuro del lavoro. Nel corso dell’incontro si è tenuta una tavola rotonda sul fabbisogno di profili in area STEM e sulle soluzioni per soddisfarne la domanda, promuovendo la mobilità territoriale e il reclutamento su tutto il territorio nazionale, aperta dal saluto di Daniele Vacchi, presidente dell’associazione Amici del Museo, che ha ricordato come “la meccanica emiliana produca il 75% della ricchezza della regione, soprattutto con l’automazione industriale, le macchine industriali e la meccatronica”, sottolineando poi come l’industria abbia bisogno “della creatività dei giovani, che devono capire come il progetto sia corale”. Enrico Fini, presidente di Lavoropiù, ha sottolineato la necessità di un cambiamento di rotta nella selezione dei candidati: “Per essere competitivi occorre ascoltare attivamente le persone, riconoscerne potenziale e attitudini al di là dei curricula e aiutare chi accetta una mobilità da fuori regione, con un supporto logistico”. Impostazione ribadita da Marialisa Alberghini, strategy manager di

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60 ANNI DI QUALITÀ PER MANTOVANIBENNE

“Essere uomini di qualità è il nostro stile di vita”: una breve ma densa frase che rappresenta significativamente la persona e l’imprenditore Alberto Mantovani, fondatore di Mantovanibenne, che quest’anno ha festeggiato i 60 anni di attività. Perché un’azienda è fatta di persone, ha il carattere di chi la guida, i valori di chi la vive, il DNA di chi vi ha infuso vita con il proprio lavoro. E, fin dall’inizio, nel 1963, nella carpenteria meccanica nel cuore di Mirandola, in provincia di Modena, dove Mantovani ha fatto partire questa storia, la vocazione alla base di quello che nel tempo è diventato il marchio MBI è stata la ricerca del meglio, in tutto ciò che viene fatto: dalla progettazione e costruzione delle attrezzature, fino alla cura del rapporto con clienti, colleghi e fornitori, il miglioramento continuo è l’obiettivo principe di ogni giorno. Mantovanibenne celebra il suo sessantesimo anniversario con alle spalle una ricca storia di innovazione e risultati. Specializzata nella produzione di benne per escavatori e attrezzature idrauliche per demolizione, l’azienda ha costantemente ampliato i confini di ciò che è possibile nel settore della demolizione e del recycling e ha sviluppato prodotti che hanno stabilito nuovi standard di efficienza ed efficacia. “È un privilegio far parte della famiglia Mantovanibenne e poter celebrare questo significativo traguardo”, ha affermato Paolo Mantovani, figlio del fondatore Alberto e attuale CEO dell’azienda. “La dedizione e il duro lavoro dei nostri dipendenti, insieme al supporto dei nostri clienti, hanno reso possibile questo anniversario. Siamo ansiosi di continuare a servire il settore della demolizione per molti anni a venire.” “Questo gruppo di lavoro che vede tre generazioni lavorare insieme, dal nonno ai nipoti, ha deciso insieme i piani di sviluppo della Mantovanibenne. Il suo futuro è saldamente qui a Mirandola nelle mani della famiglia che l’ha fondata. Altri hanno deciso, con le loro buone ragioni, di fare scelte differenti.

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Noi invece pensiamo che sia giusto continuare su questa strada anche come segno tangibile di riconoscenza verso un tessuto produttivo che ci ha permesso di crescere”, ha aggiunto infine Paolo Mantovani riferendosi alle allettanti offerte che non sono mancate negli anni. L’occasione per Paolo Mantovani di prendere la parola è stata la festa organizzata dall’azienda mirandolese, lo scorso 16 settembre, per celebrare sei decenni di intenso lavoro e una famiglia che vi ha dedicato impegno e passione. All’evento hanno preso parte i dipendenti e le famiglie, collaboratori, clienti e fornitori, e alcuni tra i più grandi demolitori del mondo, fedeli clienti di Mantovanibenne. Presenti anche importanti rappresentanze locali e regionali del mondo della politica e dell’industria: tanti i volti noti dell’imprenditoria e delle istituzioni, tra cui anche il presidente di Confindustria Emilia Area Centro, Valter Caiumi, che ha consegnato ad Alberto Mantovani una targa celebrativa, il sindaco di Mirandola, Alberto Greco, e l’ex vescovo di Carpi, mons. Francesco Cavina. “Siamo cresciuti grazie alla forza e alla determinazione di mio padre”, ha ricordato la figlia Roberta Mantovani attraverso un video trasmesso all’inizio della cerimonia, “che ha fatto del suo mestiere una missione di vita, mettendoci mente e cuore, quello stesso cuore che ci ha messo mia madre Franca che attraverso i suoi insegnamenti, la sua discrezione e la sua presenza in ogni momento è stata sempre a fianco di mio padre Alberto, aiutandolo a costruire questa grande impresa”. L’azienda, sin dagli albori, si impone per la qualità dei prodotti, porta avanti la produzione seriale di benne per escavatori e introducendone un innovativo sistema di classificazione. Anche grazie al successo sul mercato internazionale, l’azienda cresce e si evolve, sino a sviluppare e presentare al mondo, tra gli anni ‘80 e ‘90, la propria linea di attrezzature idrauliche per demolizione. Oggi Mantovanibenne guida il gruppo internazionale MBI, formato, oltre che dalla capogruppo Mantovanibenne, da altre quattro aziende in Francia, Germania, Bulgaria e Cina, che gestiscono all’unisono la produzione e commercializzazione delle attrezzature nel mondo dell’omonimo marchio, apprezzato e riconosciuto a livello internazionale, simbolo di un know-how unico, oltre che di una capacità di rinnovare e cambiare in meglio attrezzature e metodi di lavoro.



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Lavoropiù: “Job to Be non è il tipico Career o Recruiting Day, quanto più un Match Day: l’opportunità concreta di rispondere ai fabbisogni delle aziende”. All’evento hanno partecipato un centinaio di candidati provenienti da tutta Italia, con profili tecnici junior di discipline tecniche, meccaniche, elettriche, elettroniche, informatiche. “Giovani che hanno potuto trovare non solo un confronto”, spiega ancora Alberghini, “ma la possibilità di colloqui di lavoro negli stand allestiti da alcune delle più prestigiose aziende manifatturiere del territorio emiliano-romagnolo, dove lasciare il proprio curriculum e ricevere informazioni sulle posizioni aperte”. Presenti, infatti, imprese che hanno scritto la storia dell’industria emiliano-romagnola: Aetna Group (Robopac), Datalogic, Elettrotecnica Imolese, Epsol, Gruppo Coesia, Gruppo Profilati, Hera, Kimatic, Marchesini Group, Marposs, Romaco, oltre alla veneta Fiamm Energy Technology. “Diversamente dai career day tradizionali, i candidati sono stati selezionati attraverso un lavoro fatto a monte da Lavoropiù, sulla base delle job description fornite dalle aziende, e queste ultime non conoscono i candidati e i loro curricula, ma li scoprono all’evento. Job to Be è pensato per le imprese che vogliono fare la differenza, favorendo un progetto d’inclusione sociale e lavorativa”, prosegue Alberghini. L’evento è parte del più ampio progetto “New Start”, che Lavoropiù ha avviato per mettere in contatto aziende e candidati disponibili, in un’ottica di superamento dei confini geografici o di competenze. Intuito il bisogno di offerta e di domanda, l’idea è di promuovere la mobilità territoriale ed estendere gli orizzonti di reclutamento su tutto il territorio nazionale. Il solito servizio HR, quindi? “Non proprio, è un progetto più ambizioso, che ha l’obiettivo di abbattere la distanza geografica che separa i candidati dalle aziende. Con un’ottica al lavoro accessibile e inclusivo,

valori che da sempre fanno parte della vision di Lavoropiù. Guardiamo alla persona e non solo al curriculum, cercando le soft skills vincenti sul lavoro: ambizione, capacità di adattamento, intraprendenza e voglia di mettersi in gioco”, conclude Enrico Fini, presidente di Lavoropiù.

dove e come nascono le macchine e gli impianti LB e scoprire le innovazioni tecnologiche che hanno permesso all’azienda di mantenere il presidio di eccellenza sul mercato internazionale. Nell’occasione, è stato anche presentato il percorso museale realizzato per raccontare la storia dell’azienda, con una proiezione verso il futuro. “Si tratta di un percorso museale unico, un’esperienza che tocca le tappe principali della nostra

LB, INAUGURATO IL PERCORSO MUSEALE PER RACCONTARE I 50 ANNI DI STORIA Mezzo secolo di storia e di successi. Una tappa importante che LB, azienda di riferimento mondiale nel trattamento delle materie prime, ha voluto celebrare aprendo, tra la fine di settembre e la metà di ottobre, le porte del proprio headquarter a tutti i dipendenti, clienti, partner e fornitori che in questi anni hanno contribuito al successo del Gruppo Industriale di Fiorano Modenese. Un importante momento di incontro e condivisione per celebrare un traguardo che è anche un nuovo stimolo per il futuro, con l’opportunità di visitare la fabbrica vedendo Corrado Fanti, CEO di LB

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storia aziendale. Attraverso questa mostra dedicata all’impresa, al suo progresso tecnologico e alle persone straordinarie che con il loro lavoro e la loro passione hanno visto nascere e crescere LB, abbiamo creato un’opportunità unica di immergersi nel nostro passato, presente e futuro”, evidenzia Corrado Fanti, CEO di LB. “Cinquant’anni di storia rappresentano un lungo cammino, un cammino fatto di sfide, successi, innovazione e dedizione. Per rappresentare questi 50 anni, abbiamo scelto, tramite questo percorso museale, di tracciare una strada che idealmente riflette il percorso che LB ha compiuto in queste cinque decadi di attività”, continua Fanti. “L’Open House è stata anche l’occasione per mostrare gli effetti estetici realizzabili con i nostri kit sul prodotto ceramico, con un focus sulle tecnologie sostenibili, su cui ci siamo concentrati negli ultimi anni”, spiega ancora il CEO di LB. “Queste iniziative ci hanno permesso di ripercorrere il nostro passato, apprezzare il presente e guardare al futuro con positività. La strada che abbiamo intrapreso fino a oggi è strettamente legata alle radici profonde nel nostro territorio e alla comunità che ci ha dato vita. Questa comunità comprende non solo i nostri dipendenti e le loro famiglie, ma anche tutti i partner locali, clienti, fornitori e istituzioni che hanno contribuito a creare un distretto industriale di eccellenza riconosciuto in tutto il mondo”, prosegue Fanti. Il percorso di LB ha visto nell’ultimo decennio anche un importante pas-

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saggio aziendale con l’ingresso di Astraco, società di advisory indipendente che mette in relazione investitori interessati al private capital e aziende italiane dalle forti potenzialità di crescita coinvolte in passaggi generazionali e che struttura investimenti sotto la forma di club deal. La creazione di valore e un processo di rafforzamento del management team, unite all’identificazione e implementazione di una strategia finalizzata alla diversificazione dei ricavi in nuovi settori e mercati, nonché alla continua innovazione di prodotto, sono stati la base del lavoro di Astraco con LB negli ultimi anni. “Cinquant’anni di storia sono solo l’inizio di un futuro promettente, non vediamo l’ora di intraprendere il prossimo capitolo di questa straordinaria avventura. Ci impegniamo a mantenere la nostra passione per il progresso e a lavorare instancabilmente per affrontare le sfide e cogliere le opportunità che ci attendono”, conclude Corrado Fanti.

CON LEONARDO PER CONSERVARE IL VALORE NEL TEMPO Da quasi un quarto di secolo Leonardo si occupa di analisi, restauro e consolidamento strutturale dei beni culturali. Fin dalla sua fondazione, nel 2000, la società bolognese si è caratterizzata per una naturale vocazione all’innovazione: unendo il mondo delle analisi con quello del restauro ha introdotto un approccio scientifico all’interno di un contesto, quello dell’edilizia, che per sua natura è sempre stato caratterizzato da una forte componente artigianale e artistica. Ricerca e innovazione sono quindi da sempre i cardini attorno al quale Leonardo è cresciuta e si è consolidata, strutturando la propria crescita su valori di sostenibilità economica, sociale e ambientale, investendo sullo sviluppo di tre principali asset tra loro strettamente concatenati. “Il primo asset è quello della digitalizzazione, da sempre parte del processo produttivo, decisionale e gestionale, iniziato con l’impiego di gestionali amministrativi fino ad arrivare, nel 2020, alla digitalizzazione di tutti i processi aziendali, dall’amministrazione alle attività di logistica e magazzino, dalla gestione delle risorse umane


alla produzione, in un flusso di lavoro che consente alla Leonardo di essere già attrezzata per la gestione dei cantieri in BiM”, spiega Rossana Gabrielli, cofondatrice, direttore tecnico e operations dell’impresa. “Il secondo asset riguarda la valorizzazione delle risorse umane: Leonardo è composta da un team di più di 80 operatori specializzati nei diversi ambiti della conservazione (restauratori, operatori edili, architetti, ingegneri, archeologi, diagnosti): un’organizzazione che consente all’azienda di gestire gli interventi di analisi, restauro ed edilizia direttamente con i suoi professionisti interni”, prosegue Gabrielli. Il gruppo di lavoro è costituito in prevalenza da donne e da operatori con meno di 40 anni ai quali vengono affidati ruoli di rilevanza e responsabilità. Vengono costantemente offerti stage formativi per l’inserimento dei giovani all’interno del mondo del lavoro. Un’attenzione particolare e costante viene riservata alla sicurezza sui luoghi di lavoro, gestita superando i livelli minimi imposti dalla normativa vigente con continui investimenti in attrezzature, dispositivi di protezione e corsi di formazione che vengono estesi a tutti gli operatori. Il terzo asset è quello della ricerca e dell’innovazione: il continuo contatto con i più importanti centri di ricerca italiani per il restauro permette a Leonardo di essere sempre aggiornata sulle metodologie più all’avanguardia nel campo della conservazione. “Dall’impiego di nano-materiali e biotecnologie, ai trattamenti fotocatalitici in alternativa ai prodotti canonici, fino alla sperimentazione di sistemi sensorizzati per la manutenzione predittiva: ogni intervento diviene un’occasione di ricerca applicata”, sottolinea ancora Rossana Gabrielli. Un ulteriore obiettivo prioritario di ricerca riguarda la sostenibilità ambientale: fin dal 2009, con l’elaborazione del protocollo “Restauro Verde®”, l’impresa ha modificato le proprie procedure negli interventi di restauro implementando e promuovendo quelle con un minore impatto sull’ambiente. La naturale vocazione alla ricerca e all’innovazione e la professionalità del proprio team multidisciplinare hanno portato Leonardo a intervenire, nel corso di questi di anni, su

alcuni dei più prestigiosi contesti culturali della città di Bologna e del Paese: dalla Basilica di San Petronio a Palazzo dei Notai, da Palazzo d’Accursio a Palazzo Re Enzo e Podestà a Bologna, ma anche la Cattedrale di Santa Maria del Fiore di Firenze, la Reggia di Caserta o la Cattedrale di San Giorgio Martire di Ferrara.

CONCLUSE LE FINALS DELLA SUPPLY CHAIN CHALLENGE DI MAKEITALIA Si sono disputate il 19 settembre scorso, al Modena Golf & Country Club di Colombaro, le Finals della “Supply Chain Challenge” di Makeitalia, il primo campionato nazionale di Supply Chain ideato dall’azienda modenese che ha visto, in questa seconda edizione, il coinvolgimento di 18 università italiane e di oltre 1.000 studenti magistrali di ingegneria gestionale. L’evento, che ha avuto il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, della Provincia di Modena e di Confindustria Emilia Area Centro, è nato con l’obiettivo di dare voce ai migliori talenti e di creare nuove opportunità professionali in ambito Supply Chain e ha visto quest’anno prevalere gli studenti dell’U-

niversità degli Studi di Padova. La giornata è stata la conclusione di un periodo di qualificazioni che si è tenuto da novembre 2022 a giugno 2023: otto mesi di gare tra 18 università, quali i Politecnici di Milano, Torino e Bari, la Sapienza Università di Roma, l’Università della Calabria-Cosenza, le Università degli studi di Parma, Firenze, Siena, Palermo, Bergamo, Brescia, Napoli Federico II, Napoli Parthenope, Bologna, Padova, Trento, Modena e Reggio Emilia, Cassino e Lazio Meridionale. Oltre 1.000 gli studenti coinvolti in una competizione che aveva l’obiettivo di metterli alla prova con la gestione di una “vera” catena di fornitura, tramite uno strumento di formazione

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e simulazione sviluppato da Makeitalia, il Supply Chain Game. I 75 studenti finalisti si sono fronteggiati per un’ultima volta a settembre. Al termine della competizione, Makeitalia, alla presenza del Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, ha premiato i vincitori di questa seconda edizione: il team dell’Università degli Studi di Padova, composto da Leonardo Buffolo, Lorenzo Cassarà e Giacomo Martucci. Sul secondo gradino del podio l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, con lo studente Lorenzo Ferrari, mentre si è aggiudicato il terzo posto il team dell’Università degli Studi di Brescia, composto da Maksym Huz, Andrea Piatti e Francesca Michelini. La giornata è stata per gli studenti un’occasione unica di confronto con il mondo del lavoro, grazie alla presenza delle aziende partner: Bulgari, DSV – Global Transport and Logistics, Manitou Italia, Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna e Tetra Pak. Aziende che hanno condiviso i principi sui quali si basa la Supply Chain Challenge - merito, eccellenza, innovazione - e che hanno partecipato attivamente alle Finals, presentando il proprio core business e mettendo a disposizione dei finalisti l’opportunità di incontrare e confrontarsi con i propri manager della Supply Chain, attraverso workshop interattivi e pratici. “Innovazione, talento, eccellenza, meritocrazia, competenza, concretezza, opportunità. Se dovessi racchiudere le finalità della Supply Chain Challenge in poche parole, sarebbero queste”, sottolinea Matteo Montecchi, R&D manager di Makeitalia e responsabile dell’iniziativa. “Siamo davvero orgogliosi di aver portato a termine questa seconda edizione, coinvolgendo oltre 1.000 studenti universitari, facendo emergere i migliori attraverso una competizione innovativa e aprendo loro le porte per nuove opportunità di lavoro. Un’ulteriore fonte di orgoglio è rappresentata dal supporto dei nostri partner, aziende di eccellenza che hanno creduto in questo progetto e lo hanno vissuto assieme a noi, a loro va un ringraziamento speciale. Un ultimo ringraziamento, ma non per importanza, va a tutto il team di Makeitalia che ha lavorato a questa iniziativa con passione, ricerca dell’eccellenza e voglia di mettersi in gioco”, conclude Montecchi.

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MAKROS TRA LE 100 ECCELLENZE ITALIANE DEL CONNUBIO CULTURA-INNOVAZIONE Anche Makros, l’azienda ferrarese fondata da Massimo Luise e insediata negli incubatori Sipro di via Saragat, è annoverata tra le 100 imprese eccellenti italiane per Blockfire - sistema archivistico di protezione dei beni culturali dal fuoco - secondo il quarto Rapporto 100 Italian Cultural Spaces Stories promosso da Fossa Bortolo e Symbola, presentato all’Adi Design Museum di Milano lo scorso ottobre. Il rapporto nasce per mettere in relazione qualità, bellezza, cultura e innovazione made In Italy, questo il senso, sintetizzato da Ermete Realacci, presidente di Symbola, Paolo Fassa, presidente di Fassa Bortolo, e Luciano Galimberti, presidente di Adi, che hanno rimarcato “l’universo di soluzioni e tecnologie” che le imprese italiane sanno restituire ai contenitori culturali di prestigio mondiale, a partire in questo caso dai musei. Tra le realtà presenti nel rapporto anche CNR, Accademia della Scala, Studio Renzo Piano, Artemide. A Makros il riconoscimento è arrivato per Blockfire, brevettato a livello mondiale, con installazioni oggi presenti in Europa, Asia, Medio Oriente. Con apertura, nel 2024, al mercato americano. “C’è bisogno di un’opera d’arte per proteggere e conservare in modo impec-

cabile il patrimonio culturale. Blockfire di Makros - si legge testualmente nel rapporto - azienda che fonda la propria attività sulla salvaguardia dei beni, è un sistema di archiviazione compattabile, protettivo e resistente a fiamme e calore. Un brevetto attento, oltre al materiale documentario e artistico da conservare, al design, quindi agli ambienti”. Grande la soddisfazione di Massimo Luise, fondatore e CEO dell’impresa ferrarese: “Non posso negare il mio orgoglio, per me e per il mio staff. Investiamo gran parte degli utili in ricerca e sviluppo e riconoscimenti come questo ci confermano che abbiamo intrapreso la strada giusta e abbiamo una grande responsabilità. Proteggere l’arte significa renderla accessibile e fruibile, consentire di farne esperienza, divulgarla, assicurando la continuità di memoria e identità”. Makros realizza sistemi archivistici per la protezione e conservazione del patrimonio culturale, quindi pergamene, quadri, suppellettili, documenti. I committenti, Massimo Luise, fondatore e CEO di Makros


GRANDE FESTA PER I 15 ANNI DI ONE EXPRESS

One Express, pallet network che riunisce 136 aziende di trasporto su tutto il territorio nazionale, ha celebrato con una giornata speciale l’anniversario dei suoi primi 15 anni di attività. L’azienda con sede a Bentivoglio ha organizzato un evento dedicato alle famiglie, trasformando il proprio headquarter alle porte di Bologna nel centro della festa per 1.700 persone. Lo scorso 23 settembre, infatti, il presidente Claudio Franceschelli e il CDA al completo hanno accolto, oltre alle autorità locali, tutti gli affiliati, le loro famiglie, ma anche i dipendenti di tutte le aziende di trasporto, i partner esteri, i fornitori e le persone che quotidianamente operano con One Express trasformando l’hub logistico in un Family Land tutto da vivere. Nel corso della giornata, la banda cittadina, una compagnia di sbandieratori e vari artisti hanno tenuto tutti con il naso all’insù, tra stendardi che sembravano voler spiccare il volo, trampolieri, palloncini colorati, giocolieri. A scaldare la giornata è stato il discorso di apertura del presidente Franceschelli, che ha subito conquistato la folta platea: “Siamo la One, siamo una famiglia, siamo la dimostrazione che in Italia si può fare squadra e questa collaborazione porta a risultati straordinari. Siamo partiti movimentando 2.000 bancali al giorno, oggi abbiamo superato i 17.000 bancali e colli movimentati. Siamo forti al centro, nei nostri hub, ma anche in periferia, dove 136 affiliati si impegnano nel garantire standard di qualità impensabili, assicurando un servizio di eccellenza che tutti ci riconoscono. Per questo compleanno speciale, abbiamo voluto mostrare a tutti chi è la One, ai figli, alle mogli e ai mariti, ai partner, perché possano vedere che straordinaria realtà siamo diventati e di cui genitori e compagni sono parte integrante. Tutto questo è il risultato del lavoro di ognuno e abbiamo voluto che in questa fantastica giornata tutti ne potessero mostrare con orgoglio la propria appartenenza e il proprio contributo. Siamo una famiglia, siamo la One!”, ha concluso Claudio Franceschelli. One Express è da tempo una realtà apprezzata anche dalle istituzioni locali che guardano con grande interesse quello che non è solo un polo lavorativo, ma un progetto imprenditoriale inclusivo e attento alle perso-

ne, all’ambiente, al tessuto sociale e produttivo di un distretto logistico in grande espansione. La festa dei 15 anni di One Express è stata un’occasione speciale per riflettere sul passato, celebrare il presente e guardare con entusiasmo al futuro, pronta per altri anni di crescita, innovazione e successo. “In un’azienda che ha fatto del ‘fare squadra’ e della condivisione la propria forza, organizzare una giornata dedicata alle famiglie e trasformarla per un giorno in una Family Land è stato un modo per sentirci ancora più uniti”, spiega Roberto Taliani, responsabile marketing e comunicazione di One Express, ideatore e artefice di questo spettacolare evento, “facendo comprendere a chi vive con noi che cosa realizziamo con il nostro impegno e la nostra dedizione. Abbiamo sempre affermato di essere una Famiglia e proprio alle famiglie abbiamo voluto mostrare come non sia uno slogan, ma una grande verità”. L’organizzazione della One Express Family Land ha rappresentato una grande sfida: “L’idea è nata con l’intento di creare un evento unico e coinvolgente, che non solo offrisse intrattenimento, ma fosse capace di suscitare emozioni e lasciare un’impronta indelebile nei cuori dei partecipanti”, conclude Taliani. L’esperienza della One Express Family Land non è solo un evento singolo, ma un esempio di ciò che è possibile realizzare quando si uniscono la creatività, la dedizione e la passione, ma anche il cuore. L’evento ha infatti permesso di sostenere Dishub, associazione per la disabilità pediatrica, realtà che aiuta i bambini e le loro famiglie nelle difficoltà quotidiane. Così come attenzione è stata data alla trasmissione di valori di rispetto verso l’ambiente, grazie alla presenza di Natù che nel Green Lab Progetto One Forest ha coinvolto i più piccoli facendo percepire agli adulti di domani il valore della sostenibilità. Con tre hub localizzati in tutto il territorio nazionale (a Bologna, Milano, Napoli) e una fitta rete di collegamento, One Express è dal 2008 il corriere espresso punto di riferimento nazionale per il trasporto di merci su pallet, garantendo consegne in 24/48/72 ore in Italia e in Europa, in base alla destinazione, grazie alla rete sinergica composta da oltre 150 membri tra affiliati italiani e partner europei.

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da bandi nazionali e internazionali, sono perlopiù istituzioni: musei, biblioteche, tribunali, banche, università, enti, istituti ecclesiastici. Sono sette i brevetti realizzati ad oggi tra tutela da fuoco, acqua, batteri, principali cause del deterioramento. I brevetti, abbinabili tra loro, sono registrati a livello europeo oltre che in Cina, Stati Uniti e Canada. L’azienda si avvale di un Comitato Tecnico Scientifico composto da fisici, matematici, biologi, informatici, che orienta ricerca e sviluppo. Si aggiunge un network di un centinaio di professionisti esterni. Tra le centinaia di interventi effettuati, i siti dell’Istituto di Scienza a Brera, del Politecnico di Milano, del Tribunale di Torino, della Procura di Ancona, della Regione Toscana (sede di Arezzo), della Leonardo Aerospazio di Roma, della Banca d’Italia, del laboratorio di restauro del libro antico San Nilo di Grottaferrata, (provincia di Roma), di vari Atenei (da Genova a Pavia), del Museo d’Arte Internazionale di Bordeaux, in Francia, del polo museale di Rami Barrack di Istanbul (Turchia), del Vaticano. Ogni anno, sono circa 200 i progetti all’attenzione di Makros.

SISTEMA SOCIOSANITARIO SOTTO LA LENTE NEL PRIMO CONVEGNO DI MARGOTTA MEDICAL Si è tenuto a Bologna il 21 ottobre scorso, nella sede di Confindustria Emilia, il primo convegno targato Margotta Medical, società con sede a Casalecchio di Reno, alle porte del capoluogo, specializzata nella progettazione di sistemi gestionali per il settore dell’assistenza sociosanitaria. All’incontro, dal titolo “Il sistema sociosanitario: evoluzione o cambiamento?”, ha portato i saluti delle istituzioni Maria Caterina Manca, presidente del Consiglio comunale di Bologna, mentre ad aprire i lavori è stato Luca Avagliano, amministratore unico e socio di Margotta Medical. La società bolognese ha sfidato le criticità del mercato del settore sanitario, portando sul palco le riflessioni dei migliori esperti italiani. L’obiettivo è stato quello di creare un legame reale e

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Sopra, un momento del convegno promosso da Margotta Medical lo scorso 21 ottobre. A fianco Luca Avagliano, amministratore unico e socio di Margotta Medical

di valore tra professionisti d’eccellenza, i diversi stakeholder e le strutture sociosanitarie, strutture che negli anni post Covid-19 hanno percepito grande precarietà circa l’ecosistema in cui operano e senso d’insoddisfazione nell’implementare strategie di crescita e piani operativi. “Nel contesto degli ultimi anni, la pandemia da Covid-19 ha rappresentato una svolta significativa per il nostro mercato di riferimento”, commenta Luca Avagliano. “Questo primo appuntamento aprirà un’analisi approfondita innovativa per un servizio assistenziale così critico per le persone. Vogliamo diffondere una voce professionale eterogenea che abiliti un nuovo corso per il settore sociosanitario nel breve, medio e lungo termine. È una necessità impellente di rilevanza nazionale, per questo molti ospiti si sono resi disponibili a portare la loro qualità professionale sul palco”. Tra i professionisti che hanno parlato, con la moderazione di Angelo Lino Del Favero, già direttore dell’Istituto superiore di sanità, anche Federico Gelli, direttore della Direzione Sanitaria della Regione Toscana e relatore della legge 24/17 Gelli/Bianco, ed Enrico Desideri, presidente della Fondazione per l’Innovazione e la Sicurezza in Sani-

tà. Data la scarsità di risposte concrete ai bisogni del settore sociosanitario, il convegno ha rappresentato l’occasione per fare una fotografia dello stato dell’arte e l’obiettivo di Margotta Medical è di farne un appuntamento periodico, che possa coadiuvare il lavoro degli ottimi operatori che, ogni giorno, necessitano di supporto sul campo. In questo senso Margotta Medical propone uno strumento unico sul panorama italiano per la condivisione di best practice. La società bolognese aiuta, con i suoi strumenti per l’informatizzazione dei processi di cura e assistenza, le strutture del settore, che possono pianificare le proprie attività al meglio,


coordinando con precisione e incisività la comunicazione tra le varie figure professionali che operano all’interno di esse e consentendo il rapido reperimento delle informazioni sociosanitarie fondamentali alla gestione quotidiana degli ospiti. “La presenza nei nostri software di indicatori per la misurazione della qualità dei servizi permette di monitorare costantemente i dati al fine di raggiungere un sempre miglior livello di efficienza della struttura nel suo complesso. Non solo dal punto di vista medico e infermieristico ma anche fisioterapico, alberghiero, di assistenza e animazione, amministrativo e contabile”, conclude Luca Avagliano.

CRESCITA E INNOVAZIONE: INIZIO 2023 DA RECORD PER MARZOCCHI POMPE Marzocchi Pompe, azienda con sedi a Zola Predosa e Casalecchio Di Reno, alle porte di Bologna, specializzata nella progettazione, produzione e commercializzazione di pompe e motori a ingranaggi ad elevate prestazioni, ha terminato a fine agosto scorso lo sviluppo delle pompe Elika modulari, che possono quindi essere fornite in elementi separati, in modo che il cliente possa comporre autonomamente una pompa Elika secondo le proprie specifiche esigenze. Questa novità consente di incrementare ulteriormente il livello di personalizzazione del prodotto finito, come già accade per le pompe tradizionali. “Come sempre abbiamo ascoltato con grande attenzione i nostri clienti, sia distributori che OEM, cogliendo il suggerimento di arricchire la nostra famiglia Elika con un prodotto che possa soddisfare le sempre crescenti esigenze del mercato in termini di versatilità. Questa modalità puzzle, rendendoci ancora più flessibili sia in termini di configurazione che di tempi di consegna, ci permetterà di essere ancora più efficaci nella promozione della nostra linea di prodotto particolarmente distintiva”, dichiara l’amministratore delegato di Marzocchi Pompe, Gabriele Bonfiglioli. L’azienda, fondata nel 1949 e ancora solidamente in mano

Gabriele Bonfiglioli, amministratore delegato di Marzocchi Pompe

alla famiglia Marzocchi che ne detiene la maggioranza delle azioni ed è presente con Paolo Marzocchi, quale presidente, figlio di Guglielmo Marzocchi, uno dei due fratelli fondatori dell’azienda, ha battuto un nuovo record storico dei ricavi semestrali. I ricavi netti, al 30 giugno 2023, hanno ancora una volta segnato il massimo storico in un semestre, raggiungendo complessivamente 26,6 milioni di euro, in crescita del 4,4% rispetto ai 25,5 milioni al 30 giugno 2022. Bonfiglioli commenta così i dati: “Siamo particolarmente orgogliosi dei risultati ottenuti nel primo semestre 2023, sia per quanto riguarda i ricavi, che hanno segnato nuovamente il miglior risultato di sempre, sia dal punto di vista della marginalità operativa. Nonostante un mercato meno brillante rispetto all’anno passato e uno scenario globale complesso, Marzocchi Pompe ha continuato il suo percorso di crescita. Questi risultati ci danno sempre più entusiasmo per investire ancora, non solo nel miglioramento della produttività e dell’efficienza, ma anche nel consolidamento della nostra presenza commerciale”. In tal senso, è proseguito il piano di partecipazione dell’azienda ai principali eventi del settore globale, iniziato a febbraio con la fiera Bauma a Nuova Delhi,

in India, e proseguito a marzo con il ConExpo di Las Vegas, negli Stati Uniti, e ad aprile con la Hannover Messe, in Germania. A settembre, per la prima volta, Marzocchi Pompe è stata presente al PeruMin, fiera dedicata all’innovazione nel settore minerario ad Arequipa, in Perù. Partecipando direttamente per la prima volta a una fiera in Sud America, il gruppo commerciale di Marzocchi Pompe ha potuto illustrare prodotti e soluzioni a tanti nuovi potenziali clienti e ha avuto l’occasione di dialogare con quelli esistenti. A ottobre è stato poi il turno della PTC ASIA, fiera dedicata alla componentistica meccanica e in particolare all’idraulica e pneumatica, andata in scena a Shanghai. Si è trattata di un’ottima occasione per mostrare al pubblico cinese e asiatico le ultime innovazioni delle linee Elika e Ftp, particolarmente importanti per questo segmento di business. “La possibilità di incontrare clienti storici e nuovi ci dà la possibilità di aumentare la nostra visibilità in loco e la brand awareness del marchio Marzocchi Pompe in quest’area”, conclude l’amministratore delegato Gabriele Bonfiglioli.

INTERPRETARIATO PROFESSIONALE VINCENTE CON MEDHIARTIS “Ogni anno è un appuntamento fisso. Un’occasione per ritrovarsi. Opportunità, per nulla scontata, dopo gli ultimi anni di isolamento forzato che ha gettato una secchiata d’acqua sul calore delle relazioni sociali e professionali. Come Medhiartis e Medhit non potevamo mancare all’incontro, organizzato da Confindustria Emilia, nella ormai collaudata location della Fiera di Bologna. Siamo stati presenti come espositori, ma anche come fornitori di servizi per l’International Club, al padiglione 16”. Parola di Gianluca Ranieri e Nicola Ognibene, soci titolari di Medhiartis, realtà bolognese specializzata nella comunicazione tecnica per le imprese. Medhit ha realizzato il sistema di business matching, ormai attivo e operativo da qualche anno, che gestisce le agende di appuntamenti che permettono alle aziende manifat-

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PAGANI: 25 ANNI DI CUORE, MANI E PASSIONE Leonardo Da Vinci nel Codice Arundel scriveva che “l’occhio vede le cose più nitide nel sogno di quanto l’immaginazione non riesca a fare nella veglia”; la visione onirica potenzia il pensiero, illumina la mente e le offre nuovi obiettivi apparentemente irrealizzabili. E il compito dell’ambizioso è quello di adoperarsi per trasformare il sogno in realtà. Chissà quante volte Horacio Pagani avrà sognato di dare forma alla propria auto nella sua cameretta di Casilda, in Argentina. È una storia che inizia negli anni ‘60, con un giovane Horacio talmente appassionato di automobili da passare il suo tempo a realizzare modellini in miniatura con semplici materiali e pochi strumenti. È già un avido lettore di tutto ciò che riguarda i saloni europei dedicati alle esotiche e leggendarie Ferrari, Lamborghini e Maserati; il suo sogno è andare a Modena, lo desidera più di ogni altra cosa, per poter progettare le auto che ha già in mente. Un giorno, mentre legge il Reader’s Digest, Horacio scopre una delle più grandi menti di tutti i tempi, Leonardo da Vinci. Secondo lui, “Arte e Scienza sono due discipline che devono camminare mano nella mano”. Questa frase lo illumina e accende un processo inarrestabile frutto di passione, impegno e lavoro artigianale che oggi compie venticinque anni. È un viaggio costellato di studi meticolosi ed esperienze sul campo, dai primi anni dell’officina aperta nella città natale, alla realizzazione della prima monoposto guidata dal campione Augustin Belmonte nel ‘79, fino alla svolta decisiva: il trasferimento in Italia, il Paese che scorre nel suo DNA grazie al bisnonno e che diventa il luogo in cui finalmente il sogno prende vita, un passo alla volta. Dai lavori più umili, alla prima grande occasione in Lamborghini, ci conducono fino al 1998, un anno indimenticabile perché, finalmente, dopo anni di gavetta, nasce l’azienda Pagani. Inizia come piccolo atelier creativo su un campo incolto a San Cesario sul Panaro, in provincia di Modena, proprio nella regione che dà vita alle auto che ammira fin dall’infanzia. In Pagani Automobili le mani lavorano a servizio del pensiero per far dialogare arte e scienza, la bellezza procede in sintonia con l’innovazione e si creano veicoli volti a innalzare gli standard dell’ingegneria a livelli estremi. La squadra che si riunisce intorno a Horacio ne condivide

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la visione e si impegna senza sosta per rendere ogni vettura un pezzo di finissimo artigianato dall’eccezionale contenuto tecnologico. Si configura una realtà unica, che coinvolge con passione ogni collaboratore, che non permette ai risultati ottenuti di frenare una costante ricerca di miglioramento. L’idea di fondo è che il successo e la perfezione non si possano conquistare, ma si possano solo sfiorare per un attimo, in un processo di continua trasformazione. Pagani non esisterebbe senza questa mentalità, senza l’impegno e l’umiltà di continuare a dedicarsi a una sana e costruttiva ambizione. Non esisterebbe la prima Zonda, né le decine di modelli differenti che hanno caratterizzato la sua storia per un totale di 140 esemplari tra il 1999 al 2010; non esisterebbe la Huayra del 2011 con tutte le sue evoluzioni; non esisterebbe l’ultima arrivata Utopia, che nel 2022 apre l’ultimo capitolo di una storia che parte da un sogno e si sviluppa in una realtà che continua a perseguire lo scopo di realizzare automobili che coniughino scienza e arte. Ripensare alle origini di questo viaggio fa comprendere quanto le parole di Leonardo Da Vinci siano vere. Il sogno di Horacio Pagani oggi ispira tanti giovani sognatori in tutto il mondo, ed è una storia a cui restano ancora tanti capitoli da scrivere; perciò non resta che godere di questo percorso e rimanere in attesa di quello che verrà, perché non c’è limite per chi fa di un sogno la propria ragione di vita. E per celebrare il 25° anniversario del brand è stato organizzato un ricco programma di eventi internazionali, un viaggio lungo un anno con prestigiose tappe, come la partecipazione al Monterey Car Week, l’appuntamento più atteso negli Stati Uniti dedicato al mondo delle auto storiche e moderne. Senza dimenticare la tre giorni di celebrazioni organizzata a giugno in Piazza Roma a Modena: un omaggio a clienti, colleghi, collaboratori, appassionati e a tutta la Motor Valley. Il Palazzo Ducale, sede dell’Accademia Militare, ha fatto da cornice alla mostra “25 anni – 25 Hypercars”, un’esposizione pubblica che ha raccontato l’azienda attraverso le 25 vetture che hanno segnato la storia del brand, mentre la facciata del Palazzo Ducale ha preso vita, con uno spettacolo di mapping e un suggestivo video realizzato in occasione dell’anniversario. Ad accompagnare l’evento, le note del cantante Mario Biondi che si è esibito in un concerto gratuito nel cuore della città.


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Sopra, lo staff Medhiartis che ha gestito, tra l'altro, l'interpretariato dell'International Club all'edizione di Farete 2023 (a destra)

turiere locali e associate di incontrare buyers internazionali provenienti da gran parte del mondo. Il sistema di business matching, Cohral, è nato qualche anno fa come portale esclusivo dedicato all’International Club e, anno dopo anno, si è arricchito di nuove funzionalità ed estensioni per il miglior utilizzo lato client. Non solo. Il contributo della società bolognese si è espresso anche sul versante dei servizi linguistici. Medhiartis, infatti, ha fornito e gestito tutto l’interpretariato in lingua per l’International Club e per il convegno organizzato da Piccola Industria Confindustria dal titolo “Italia - Germania: transizioni, nuove geografie di filiera e opportunità per le PMI” riscuotendo forti consensi da parte degli organizzatori. “Il nostro punto di forza è la capacità di fornire professionisti fortemente specializzati e con esperienza nei diversi settori che permettano un uso della terminologia linguistica corretta e ricercata. Siamo un’azienda con la certificazione di qualità per i servizi linguistici, pertanto dobbiamo essere attenti a mantenere un elevato standard di eccellenza”, proseguono Ranieri e Ognibene. Servizi linguistici che includono, ovviamente, anche le traduzioni tecniche fornite da traduttori professionisti e madrelingua. “Trattiamo le lingue europee, ma gestiamo anche quelle più complesse garantendo lo stesso identico livello di qualità e tempistica. Ormai sono tanti anni che siamo sul mercato e, grazie a una programmazione attenta e puntuale, siamo preparati a gestire con serenità anche

le urgenze”, concludono i titolari Gianluca Ranieri e Nicola Ognibene.

POLYSIL, LA NUOVA TECNOLOGIA ECOSOSTENIBILE FIRMATA NANOPROM Conciliare la tutela ambientale con la produzione e l’utilizzo delle comuni cannucce per bere: da oggi è possibile grazie a “Polysil paper” l’ultima novità di Nanoprom Chemicals. Le cannucce di carta o di grano duro, che vengono utilizzate al posto di quelle in plastica, dopo appena dieci minuti che sono immerse nel bicchiere, assorbono una parte del liquido e si inzuppano o, addirittura, si sciolgono. Indispensabili per la tutela dell’ambiente, spesso però non sono pratiche nell’uso, ma, soprattutto, non c’è nessun controllo di qualità durante il processo produttivo e nessuno sa quale sia il reale legante che viene rilasciato nelle nostre bevande. Per ovviare a questi inconvenienti, Nanoprom Chemicals Benefit Company, società che opera nel settore del trattamento delle superfici con sede a Sassuolo, in provincia di Modena, ha avuto l’idea vincente. La soluzione, tanto semplice quanto geniale, si chiama Polysil paper: un rivestimento realizzato con processi di vetrificazione a freddo della cannuccia che non ne altera la struttura. “Il nostro prodotto, testato in campo alimentare, ha un elevato potere idrofobico, rende la carta resistente ai

liquidi e non interferisce con la sua riciclabilità, perché il rivestimento Polysil è composto prevalentemente da silice, una sostanza minerale inerte e biocompatibile. Senza tralasciare che una cannuccia trattata con questo procedimento è totalmente insapore”, spiega Gian Luca Falleti, CEO di Nanoprom. E, oltre a quello alimentare, questa nuova tecnologia potrà essere utilizzata anche in tanti altri settori, come, ad esempio, in quello degli imballaggi. “Oggi le merci di ogni genere sono protette da confezioni di cartone e nell’ultimo decennio gli imballaggi a base di cellulosa sono passati da 4,33 milioni a 4,92 milioni di tonnellate, con un incremento di circa 600 mila tonnellate”, prosegue Falleti. “Contemporaneamente, i produttori hanno ridotto le grammature medie del cartone per offrire soluzioni di packaging sempre più leggere ed ecosostenibili, ma allo stesso tempo meno resistenti alle intemperie. Le scatole, pur essendo ecologiche, hanno un difetto: a contatto con l’acqua si sfaldano con il rischio che ciò che contengono si rovini. Ed è qui che entra in campo Polysil: grazie alle sue proprietà idrorepellenti e in virtù dell’alta tensione superficiale che crea sul rivestimento riesce a non fare assorbire l’acqua mantenendo la scatola impermeabilizzata. Attraverso esperimenti empirici si è notato, infatti, che lasciando per cinque mesi alcuni imballi di cartone esposti alle intemperie, quelli non trattati fossero rovinati in modo evidente mentre gli altri, “vetrificati” con Polysil, rimanessero sostanzialmente integri”, evidenzia

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Gian Luca Falleti, CEO di Nanoprom

ancora il CEO di Nanoprom. Già nel settore ceramico, studi certificati hanno dimostrato l’efficacia di questa soluzione sia dal punto di vista chimico, perché non rilascia sostanze pericolose, sia da quello della sostenibilità, dal momento che il cartone trattato è totalmente riciclabile. Grazie a questi importanti risultati, Nanoprom sta progettando la costruzione di un impianto automatizzato di imballi nel comparto ceramico che a regime genererà una riduzione di circa 8 milioni di metri quadrati annui di plastica. La sede dello stabilimento sarà sul territorio di Sassuolo, distretto mondiale del settore ceramico.

NESS1 ESCLUSO, PARTITA LA STAGIONE SPORTIVA 2023/2024 Riprende l’attività di Ness1 Escluso, il progetto voluto da Fabio Galvani che dal 2017 offre la possibilità di fare attività sportiva in modo gratuito a ragazzi con disabilità cognitive. Nella stagione 2023/2024 sono oltre 180 i percorsi formativi di ragazzi, dai 3 anni in su, che ogni settimana giocano a calcio, fanno crossfit, arrampicata, boxe, attività di multisport, bowling, pilates e nuoto. Con loro uno staff di una quarantina tra educatori, specialisti e istruttori qualificati. Il modello di Ness1 Escluso unisce le figure professionali dei tecnici e allenatori sportivi con quelle degli educatori specializzati in misura variabile alla com-

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plessità del gruppo. “Lo sport è uno strumento straordinario di inclusione, per ‘fare squadra’, per acquisire abilità non solo sportive, ma anche e soprattutto relazionali da poter spendere nel contesto quotidiano. La diversità fa la differenza e noi ci crediamo”, ricorda il fondatore Fabio Galvani. La nuova stagione sportiva è stata presentata il 19 settembre scorso in una delle bellissime stanze del Palazzo Ducale di Modena, sede dell’Accademia Militare. Erano presenti l’assessore alla cultura Andrea Bortolamasi, in rappresentanza dell’amministrazione comunale, Giulia Paltrinieri, responsabile del servizio sociale territoriale del Comune di Modena, Andrea Spanò, direttore sanitario del distretto AUSL di Modena, Maria Carafoli, presidente della sezione modenese del Panathlon, e molti collaboratori passati e futuri dei progetti sportivi tra educatori, allenatori, volontari e amici. La conferenza stampa è stata aperta da un emozionante assolo di Simona Franceschi una ballerina che frequenterà il progetto danza del gruppo Habilitas, Fabio Galvani, fondatore del progetto Ness 1 Escluso, e Marcella Vaccari, coordinatrice

una delle nuove collaborazioni che sono ai blocchi di partenza per questa stagione. Galvani ha ringraziato tutti gli attori di questo progetto, “a cominciare dagli sponsor Villani Salumi, Banco Bpm, Rodenstock Italia e Iris Ceramiche Group che anche quest’anno permetteranno a più di 200 bambini, ragazzi e adulti di frequentare i loro sport preferiti in modo totalmente gratuito con un progetto fortemente specializzato e individualizzato”. La coordinatrice dei progetti di Ness1 Escluso, Marcella Vaccari, ha spiegato nel dettaglio tutte le nuove attività, dando risalto alla co-progettazione con i servizi del comune di Modena e AUSL distretto di Modena oltre a varie associazioni che si occupano di autismo sul territorio modenese. Un lavoro congiunto che ha veicolato i fondi regionali autismo verso due importanti progetti: uno rivolto alle scuole primarie e uno che attiverà progetti di pallavolo e basket per adulti


autistici ad alto funzionamento in collaborazione con la Scuola di Pallavolo Anderlini. Parallelamente allo sport, Ness1 Escluso propone numerose attività di “terzo-tempo”: pizzate, gite e momenti ricreativi che danno sostegno al gruppo sportivo e aumentano le autonomie personali e sociali, l’autostima e l’autoefficacia. Ness1 Escluso è un progetto di rete con i Servizi Sociali, la Medicina dello Sport, la Neuropsichiatria e il Comune di Modena che si svolge in 105 palestre, strutture e associazioni del territorio che si sono dimostrate particolarmente attente e accoglienti: Arte Equilibra, Palestra Città dei Ragazzi, Aldo Barardi Avia Pervia, Sweet Team, Associazione Habilitas, Rock and Ride Skateboard , Asd Accademia Militare, Cittadella Vis San Paolo, Ringadora Boxe, Crossfit Modena, Real Eyes Sport, Bowling Sottosopra, Polivalente San Faustino e Education Nest, Run Different, Mo.ba Lab One, Scuola di Pallavolo Anderlini.

PANARIAGROUP, ACQUISITI GLI ASSET STRATEGICI DI STEULER FLIESENGRUPPE Shopping in Germania per Panariagroup, gruppo multinazionale italiano con sede a Finale Emilia, in provincia di Modena, colosso nella produzione e distribuzione di superfici in ceramica per pavimenti e rivestimenti del segmento premium del mercato. Lo scorso settembre, infatti, Panariagroup ha ufficializzato l’accordo per l’acquisto degli asset più importanti del gruppo Steuler Fliesengruppe GMBH che, nel 2022, ha sviluppato vendite per un valore di 136 milioni di euro in Germania, Austria, Olanda e Svizzera. Con l’operazione l’azienda emiliana rileva lo stabilimento di Leisnig e tutti i brand di superfici ceramiche dello storico gruppo tedesco, inclusa la rete vendite e i relativi stock di prodotto finito. L’accordo comprende inoltre il trasferimento a Panariagroup dello staff amministrativo e del personale addetto ai vari servizi. “L’acquisizione degli asset di Steuler Fliesengruppe è una scelta strategica che

rafforza la nostra penetrazione sul mercato tedesco. Abbiamo il privilegio di collaborare da lungo tempo con lo storico gruppo e intendiamo assicurare non solo la massima continuità ai marchi Steuler, Grohn, Kerateam, Nordceram, ma anche valorizzarli ulteriormente nel panorama internazionale. Perfettamente in linea con i nostri obiettivi di crescita, questa operazione si basa su un solido piano economico e industriale, finalizzato al potenziamento del nostro business, che intendiamo attuare attraverso lo sviluppo dello stabilimento di Leisnig, la valorizzazione delle risorse acquisite e un coinvolgimento diretto dei fornitori e dei partner locali”, evidenzia Emilio Mussini, presidente di Panariagroup. “Grazie a una posizione vicina ai produttori di materie prime e una rete commerciale già attiva sul territorio”, continua Mussini “riteniamo di poter rendere il sito di Leisnig e gli altri asset acquisiti un hub strategico per lo sviluppo del nostro business in Europa. Con questa operazione e la diversificazione dei canali distributivi del gruppo acquisito, nonché le sinergie produttive delle altre nostre business unit europee, Panariagroup diviene uno dei primi player nei mercati di lingua tedesca”. In chiusura di un anno che ha visto la completa riorganizzazione della business unit americana con la nomina di un

nuovo CEO, le acquisizioni di Gresart in Portogallo, l’apertura di uno showroom a New Delhi, Panariagroup consolida quindi ulteriormente la propria posizione di rilievo nella produzione e distribuzione di superfici ceramiche d’eccellenza a livello globale con questa acquisizione; la società sta formalizzando il closing dopo avere ottenuto il nulla osta dall’Antitrust, ma, in concreto, la gestione è già di piena competenza di Panariagroup. Con quasi 2.000 dipendenti, oltre 10.000 clienti professionali e otto stabilimenti produttivi (tre in Italia, tre in Portogallo, uno in Germania e uno negli Stati Uniti), Panariagroup è un player di riferimento nel proprio settore e vanta una distribuzione geografica delle vendite focalizzata per oltre l’80% sui mercati esteri, operando in oltre 130 Paesi con una rete commerciale ampia e capillare. Specializzato nella produzione di grès porcellanato e grès porcellanato laminato, tramite i propri brand commerciali (Panaria Ceramica, Lea Ceramiche, Cotto D’Este, Blustyle e Maxa quelli italiani, Margres e Love Tiles, Gresart i portoghesi, Steuler, Grohn, Kerateam, Nordceram i tedeschi, l’americano Florida Tile e Bellissimo, il brand indiano), Panariagroup propone soluzioni di alta qualità e prestigio per tutte le esigenze dell’architettura residenziale, commerciale e pubblica. Emilio Mussini, presidente di Panariagroup

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PELLICONI RADDOPPIA IN CINA, INAUGURATO IL SECONDO STABILIMENTO A pochi anni dall’inaugurazione del primo stabilimento produttivo di tappi a strappo a Suzhou, nella provincia di Jiangsu, avvenuta nel 2016, Pelliconi ha ufficialmente inaugurato lo scorso 12 ottobre il suo secondo stabilimento cinese nel distretto hi-tech di Changzhou. La cerimonia si è svolta nella nuova sede di Pelliconi Changzhou ed è iniziata con la presentazione dell’azienda da parte di Marco Checchi, amministratore delegato del Gruppo, che ha ringraziato tutti gli ospiti per la loro presenza. Al taglio del nastro sono intervenuti, tra gli altri, Tiziana D’Angelo, Console Generale d’Italia a Shanghai, Zhang Yuanyuan, vicesindaco del Governo Popolare del Distretto di Xinbei, città di Changzhou, e Lorenzo Balì, deputy general manager di quest’ultimo stabilimento. Gli ospiti hanno avuto la possibilità di visitare il nuovo stabilimento prima di pranzare tutti insieme. “Non è stata solo l’ufficialità dell’evento a diventare emozione condivisa con tutti i presenti, ma la consapevolezza dell’incredibile forza dei nostri prodotti che sanno riunire dentro ogni tappo il valore di terre apparentemente lontanissime”, spiega Marco Checchi. Come l’inaugurazione ufficiale del 12 ottobre scorso, la costruzione del nuovo impianto produttivo di Changzhou è stata, in ogni sua tappa, un viaggio nel viaggio. “È emozionante guardare all’inizio della sua storia, ma è ancora più emozionante guardare al suo futuro: diverse culture, quando si in-

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contrano, possono veramente fare cose grandissime. Crediamo che sia possibile, anzi fondamentale, intrecciare le nostre culture, unendo capacità diverse e anche filosofie del lavoro diverse. È così che raggiungeremo traguardi ancora più ambiziosi”, prosegue Andrea Angotti, marketing & communications manager di Pelliconi. Nata a Bologna nel 1939, Pelliconi si è trasferita negli anni ’60 a Ozzano dell’Emilia, sempre nel bolognese, dove ha tuttora la propria sede principale. Agli esordi l’azienda contava una quarantina di dipendenti, il trasporto delle lastre si faceva a mano e le chiusure nascevano su macchine semi-automatiche. Poi nel 1975 fanno ingresso le prime macchine per tappi a corona evolute e da qui i tappi con guarnizioni in sughero, fino all’approdo al PVC negli anni ’80 e, nel 2008, arriva il rivoluzionario tappo a strappo Maxi P-26. Il mercato di riferimento è legato alla birra al 50%, poi ci sono il vino, le bibite, le acque minerali e anche il babyfood. Con l’apertura del secondo stabilimento in Cina, Pelliconi ad oggi conta sei stabilimenti nel mondo: due in Italia, a Ozzano dell’Emilia e ad Atessa, in provincia di Chieti. Poi c’è lo stabilimento egiziano al Cairo, quello a Orlando, negli Stati Uniti, e quello a Suzhou. Oggi l’azienda dà lavoro a quasi 600 persone con un fatturato annuo di 270 milioni di euro e un export che sfiora il 95% della produzione, arrivando in più di 100 Paesi in tutto il mondo.

PICOTRONIK, PROSEGUE IL TREND DI CRESCITA Prosegue la crescita di Picotronik realtà di Mirandola, in provincia di Modena, che opera nel campo della progettazione e realizzazione di apparecchiature e schede elettroniche, in proprio e per conto terzi, e che negli ultimi anni ha compiuto importanti investimenti ed espanso notevolmente le proprie attività aziendali. Nel corso del 2022, l’azienda ha effettuato due acquisizioni significative, a conferma che le prospettive di sviluppo possono proseguire anche in periodi economicamente incerti, quando guidate da una visione futuristica e motivante. L’acquisizione di Applika, software house specializzata in soluzioni di customizzazione e implementazione IoT e AI per il campo dell’automazione industriale, ha ampliato l’offerta IT di Picotronik. Questo ha permesso di offrire soluzioni end-to-end non solo nei settori in cui Picotronik era già presente, come biomedicale, agricolo, sanitario e manifatturiero, ma di raggiungere nuovi mercati e tutte quelle aziende produttrici di “oggetti” che potenzialmente possono inviare dati utili ai fini del miglioramento della produttività, qualità ed efficienza. L’acquisizione di Tecnical, attiva nell’assemblaggio e nella produzione di apparecchiature elettroniche, ha invece rafforzato


POLI, DA 60 ANNI SPECIALISTI DELLA SALDATURA E DELLA COMPONENTISTICA MECCANICA SPECIALE

Sessant’anni di esperienza nel campo della componentistica meccanica speciale e delle saldature di alta precisione: è l’importante traguardo che festeggia nel 2023 Poli, storica azienda di Castel Maggiore, alle porte di Bologna, fondata nel 1963 da Dante Poli come officina specializzata in saldature e che oggi, dopo 60 anni di attività, porta ancora il nome di famiglia. Forte del livello dei propri processi di saldatura e della capacità di far fronte alle più complesse esigenze tecniche, Poli si rivolge oggi anche ai mercati esteri, dove la precisione delle sue lavorazioni viene riconosciuta come valore distintivo. Analisi, consulenza tecnica, supporto alla progettazione e cura minuziosa del dettaglio in ogni fase di lavorazione sono le competenze che fanno di Poli un partner di riferimento per le aziende. Tutto ciò muove da un attento ascolto del cliente a cui viene dedicato un lavoro sartoriale, fatto su misura, nel rispetto della riservatezza del delicato processo di progettazione e realizzazione delle componentistiche meccaniche richieste. “La saldatura è il cuore di ogni manufatto meccanico”, così il fondatore Dante Poli riassume il valore del proprio lavoro. “Oggi siamo in grado di unire ad un’altissima competenza nel settore, una cura particolare al cliente e un’organizzazione attenta alla qualità e alla gestione delle risorse. Il nostro obiettivo - prosegue Dante Poli - è la soddisfazione del cliente a cui mettiamo a disposizione la nostra esperienza con concretezza, serietà e competenza”. La produzione aziendale è divisa in pianificazione in linea e in lavorazioni estemporanee fuori linea per diversi ambiti che vanno dal medicale al food&beverage, dal packaging all’automotive fino alla nautica e all’oil&gas. “Ci occupiamo dell’intera filiera di lavorazione dell’acciaio e di altre leghe speciali, dal titanio all’alluminio, dal rame agli acciai legati, coprendo l’intero processo di lavoro, dalla progettazione CAD 3-D per arrivare al controllo e al collaudo finale”, continua Dante Poli. “Operiamo in conformità al regolamento MOCA, i nostri prodotti sono certificati PED UL-CRUUS per il mercato americano e abbiamo un sistema di gestione integrato certificato Ambiente - Sicurezza - Qualità per garantire un prodotto costruito con il minor impatto ambientale possibile, nel rispetto delle norme di sicurezza e in garanzia di qualità”. Una delle ultime novità a firma Poli è rappresentata dalle caldaie ispezionabili per la produzione di acqua calda e generatori di vapore. “Le caldaie a pressione Poli sono boiler di nostra produzione, in acciaio Inox 304

la posizione di Picotronik nel settore elettronico. La leva dell’acquisizione è stata la specializzazione del personale di Tecnical, l’utilizzo di attrezzature all’avanguardia, l’attenzione ai dettagli e reattività alle esigenze dei clienti. “Negli ultimi anni, Picotronik ha investito inoltre in risorse e tecnologie, aprendo un nuovo stabilimento di produzione, introducendo un reparto di meccanica di precisione e inauguran-

Da sinistra, Claudia e Dante Poli, Gian Luigi Zaina, vice presidente e Valter Caiumi, presidente di Confindustria Emilia Area Centro

o 316 o in rame, di varie dimensioni e adattabili a vari tipi di macchine o strumentazione. Utilizzabili in svariati settori, in particolare food&beverage e medicale, possono essere personalizzate grazie a un servizio di progettazione CAD-3D dedicato”, prosegue il fondatore dell’azienda Poli. “Le nuove caldaie possono essere facilmente aperte e ispezionate: ciò permette di estrarre il componente interno e quindi di esaminare, manutenere o rimpiazzare il singolo elemento”. Una soluzione innovativa e molto importante anche dal punto di vista della sostenibilità, valore a cui Poli è particolarmente sensibile. “Il ciclo di vita della caldaia apribile diventa molto più lungo di quello di una caldaia tradizionale. La possibilità di aprire facilmente la caldaia, ispezionarne l’interno e sostituire la resistenza permette infatti di prolungare la durata della caldaia stessa, fino al completamento del suo intero ciclo di vita. Da ciò ne conseguono un sostanziale risparmio e una riduzione degli scarti. Interventi ripetuti di pulizia sulla resistenza permettono inoltre di mantenere la parte libera da calcare con un conseguente risparmio sul consumo energetico. L’acciaio, infine, è riciclabile al 100% e si inserisce così perfettamente nel ciclo dell’economia circolare”, conclude Claudia Poli, figlia del fondatore. Una forte sensibilità verso l'ambiente caratterizza infatti le scelte fondamentali dell'azienda, impegnata a ricercare soluzioni per allungare il ciclo di vita dei propri prodotti e con il minor impatto ambientale possibile.

do una linea di assemblaggio per gestire internamente il montaggio e la saldatura di schede con tecnologia SMD e THT. Gli investimenti hanno fatto crescere il personale a 43 dipendenti, e portato a un fatturato di oltre 3,5 milioni di euro, con un aumento del 60% dal 2019”, spiegano dall’azienda mirandolese. Nata nel 1990 in un garage trasformato in laboratorio da Luca Dotti e sua mo-

glie Marica, Picotronik ha compiuto in questi anni un lungo percorso di crescita. “Da un’attività di assemblaggio di schede elettroniche per conto terzi, l’azienda è cresciuta gradualmente, costruendo relazioni, introducendo prodotti propri e investendo in infrastrutture e personale qualificato. La gestione interna dell’intera catena produttiva, dall’acquisto dei materiali al controllo della produzione fino alla

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A sinistra, Luca Dotti, fondatore di Picotronik

sistenza a un prezzo molto competitivo”, concludono da Picotronik. L’inizio del 2024 porterà ulteriori novità, tra cui il lancio di Master IoT, per la connessione e l’interazione con oggetti, macchinari industriali e dispositivi aziendali, e il BigClock, per i settori logistici, mentre per il 2025 è prevista l’inaugurazione di una nuova sede. Per info: www.picotronik.it

spedizione, è sempre stato uno dei punti di forza di Picotronik. Il figlio dei fondatori, Manuel Dotti, attualmente in carica come responsabile tecnico, assumerà in futuro la leadership aziendale, dando seguito alla tradizione di gestione familiare”, proseguono da Picotronik. Oggi, il core business di Picotronik è la progettazione e produzione di schede e apparecchiature su commissione del cliente, mentre continua lo sviluppo e vendita di prodotti per il mercato della pesatura e termoregolazione, tra cui celle di carico, trasmettitori di umidità e temperatura, indicatori digitali e piattaforme di pesatura. “I prodotti più richiesti sono le celle di carico a marchio registrato Tempo Technologies©, che garantiscono precisione di pesatura e re-

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POGGI TRASMISSIONI MECCANICHE TRA I MARCHI STORICI D’ITALIA Il 2023, che celebra i 65 anni di attività per Poggi Trasmissioni Meccaniche, porta per l’azienda di Castenaso, in provincia di Bologna, anche la conferma dell’iscrizione nel registro speciale dei marchi storici d’Italia. Poggi Trasmissioni Meccaniche entra così di diritto nel novero delle aziende che hanno scritto la storia dell’imprenditoria nazionale. Il prestigioso riconoscimento giunto dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy corona un’esperienza imprenditoriale avviata nel 1958 e che oggi prosegue con slancio nel processo di internazionalizzazione con un approccio

estremamente dinamico e innovativo. Esperienza e innovazione sono i punti di riferimento di un’impresa che si distingue nel mercato internazionale per una visione estremamente moderna e un’esperienza di oltre sei decenni di meccanica ad alto valore aggiunto. Tra moderne tecnologie e forniture personalizzate, l’impresa bolognese ha portato con il proprio nome e il proprio operato la meccanica ad alto valore aggiunto in tutto il mondo, di fatto diventando ambasciatrice di quel made in Italy universalmente riconosciuto come eccellenza tutta italiana. Controllo dei processi produttivi, tecnologia, efficienza e supporto tecnico personalizzato sono i tratti distintivi di un’azienda dinamica che ha saputo creare un binomio ideale tra esperienza e innovazione. Il risultato si sintetizza in fattori come qualità, efficienza e personalizzazione che hanno permesso a Poggi Trasmissioni Meccaniche di espandersi in oltre 60 Paesi nel mondo, facendosi testimone di una meccanica d’eccellenza, in cui emergono l’adozione delle più moderne tecnologie, l’organizzazione produttiva flessibile, la progettazione e la realizzazione incentrate sulle diverse esigenze della clientela internazionale. È proprio dalla solidità dell’esperienza che l’impresa bolognese trova basi solide su cui impostare un approccio innovativo, focalizzato sulla fornitura di soluzioni ad alto tasso tecnologico, individuando qualsiasi tipo di criticità per poi risolverla attraverso analisi e progettazioni tailor made, con una non comune flessibilità produttiva anche nella realizzazione di prodotti speciali “custom”. Un modello di made in Italy che rende Poggi Trasmis-


SINERGIE TECNOLOGICHE, FOCUS SULL’INGEGNERE DEL CAMBIAMENTO

Foto storica dello stabilimento Poggi Trasmissioni Meccaniche

sioni Meccaniche protagonista in tutti i paesi europei e in quelli più industrializzati del mondo, grazie a un’organizzazione capillare che garantisce il massimo supporto tecnico-commerciale al cliente, mediante personale altamente qualificato. Poggi Trasmissioni Meccaniche nasce nel 1958 grazie all’impegno e alla dedizione di Pierluigi Poggi e oggi è portata avanti dai tre figli Andrea, Fiorella e Gabriele. Specializzata nella produzione di pulegge, rinvii angolari e altre soluzioni nel ramo degli organi di trasmissione come cinghie dentate e trapezoidali, produce elementi di fissaggio, giunti, pignoni e slitte per motori elettrici. Nel corso di questi sei decenni non ha mai smesso di investire su prodotti e soluzioni in grado di migliorare la produttività, l’efficienza e la riduzione degli sprechi, ponendosi come un partner d’impresa di una clientela internazionale che da sempre ne riconosce l’attenzione posta nella tutela della sicurezza, dell’ambiente, dell’ottimizzazione dei processi e delle risorse impiegate, continuando ad accrescere le prestazioni e le personalizzazioni di prodotto. “Uno degli elementi distintivi del panorama produttivo italiano è rappresentato dal notevole valore derivante dalla produzione personalizzata”, spiega Andrea Poggi, presidente di Poggi Trasmissioni Meccaniche. “Questo riconosci-

mento è il frutto di oltre sei decenni di esperienza accumulata a livello internazionale. Oggi, per rimanere competitive nel mercato globale, le aziende devono essere in grado di rispondere prontamente e in modo efficace alle esigenze specifiche dei clienti, anche quelle più particolari. Per tale motivo, noi continuiamo a investire in tecnologie avanzate e strumenti innovativi, con la ferma convinzione che offrire garanzie di qualità e velocità rappresenti un mezzo per consolidare la nostra competitività e preservare il prestigio del made in Italy, un valore riconosciuto in tutto il mondo”.

La figura dell’ingegnere del nuovo o ingegnere del cambiamento, una professione emergente, al servizio dell’industria che risponde alle trasformazioni delle imprese, guidate dalle necessità e attese delle collettività, è stata al centro del convegno online promosso dal CNI (Consiglio Nazionale degli Ingegneri) e organizzato lo scorso 13 ottobre da Sinergie Tecnologiche. L’iniziativa si colloca in un percorso ampio, identificato da Sinergie Tecnologiche che ha promosso in ambito CERTING la “Certificazione Advanced in R&S&I Industriale”, e si origina da una vasta esperienza consulenziale basata sulle oltre 800 imprese seguite negli ultimi 15 anni in Emilia-Romagna, Marche, Lombardia e Veneto, e oltre 350 imprese seguite attualmente con continuità. Nata dall’esperienza di ingegneri e professionisti, esperti di tecnologie e consulenti di impresa che operano da oltre 25 anni, assistendo le industrie nel campo del trasferimento tecnologico e della ricerca industriale per pianificazione e gestione di importanti progetti, la società si è consolidata nel 2010 con il nome Sinergie Tecnologiche. Obiettivo, quello di divenire una società di riferimento in particolare per l’eccellente quaDa sinistra gli ingegneri Paolo Brandolini, Ruggero Pasquale, Dario Carloni e Giuseppe Lucisano

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GRUPPO ROSSI FESTEGGIA IL TRAGUARDO DEI 70 ANNI DI ATTIVITÀ

Ha preso il via da Modena, primo stabilimento storico del Gruppo, per proseguire in tutte le numerose sedi presenti nel mondo (16 aziende con oltre 1.000 dipendenti), la celebrazione dei 70 anni di Rossi, che suggella una condivisione globale di vision e di mission. “Together we go far” è il payoff che ha accompagnato e caratterizzato i festeggiamenti, evidenziando la capacità dell’azienda di sostenere una costante evoluzione grazie all’impegno coeso di tutti e a un obiettivo comune che ha individuato nel cambiamento e nello sviluppo i driver per essere sempre competitivi e puntare verso la leadership di settore nel mercato globale. Il payoff è anche al centro del nuovo logo che, a distanza di 70 anni dalle origini, l’azienda ha deciso di dedicare alle persone che lavorano per l’azienda così come ai clienti. “Quello che stiamo festeggiando non è solo un’azienda, ma un’intera era di successi che solo una famiglia come quella del Gruppo Rossi poteva consentirci di raggiungere”, ha dichiarato Salvatore De Chiara, COO del Gruppo. “Nel 1953, Gilio Rossi investì nei riduttori a ingranaggi e questa scelta ha dato una direzione ben precisa alla nostra azienda, portandoci in un viaggio straordinario di crescita e affermazione. Quello di oggi, dunque, è un traguardo ma soprattutto è il rinnovo di una partenza continua verso l’innovazione, verso obiettivi sempre nuovi”. Durante il periodo di celebrazione, Gruppo Rossi ha anche ricevuto la visita da parte delle principali autorità locali: Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, Gian Carlo Muzzarelli, sindaco di Modena, Carlo Adolfo Porro, rettore di Unimore, Valter Caiumi, presidente di Confindustria Emilia Area Centro e Tiziana Ferrari, direttore generale di Confindustria Emilia Area Centro. Da quando, nel 1953, Gilio Rossi ebbe la brillante in-

lità consulenziale, ma anche come diffusione sul territorio. Nell’ultimo decennio l’attività è stata estesa alle tematiche di sostenibilità ambientale in ambito industriale, una tematica portata avanti anche attraverso l’organizzazione di momenti di incontro e convegni online. Come quello dello scorso ottobre. Dal titolo “La figura di ingegnere esperto in ricerca, svilup-

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tuizione di individuare e puntare sui riduttori a ingranaggi, componenti meccanici presenti trasversalmente a tutti i livelli nel campo della movimentazione industriale, e quindi molto diffusi, l’azienda ha conosciuto una evoluzione costante, imponendosi nei più importanti mercati internazionali per l’eccellenza e l’affidabilità della sua offerta: riduttori, motoriduttori, motori elettrici e soluzioni per il motion control. La tradizionale componentistica meccanica si è dunque consolidata e sviluppata seguendo l’andamento di mercati via via sempre più dinamici e competitivi, che non hanno colto Rossi impreparata ma, anzi, hanno dato nuova spinta per investire in ricerca e sviluppo e per offrire risposte sempre più performanti e all’avanguardia. Dopo gli esordi come piccolo laboratorio artigianale, l’allora Rossi Motoriduttori, tuttora in via Emilia Ovest, ha aumentato le proprie attività aziendali e la produzione introducendo, nel 1970, anche la linea di rettifica per tutte le dentature, in modo da garantire la migliore qualità. Ma il vero cambiamento produttivo è stato registrato agli inizi degli anni ’90, per l’esattezza nel 1992, con la progettazione e la realizzazione di riduttori e moto riduttori ad assi paralleli e ortogonali, con fissaggio universale e carcassa monoblocco. Rossi Motoriduttori è stata pioniera di una innovazione che ha dettato il passo a tutte le realtà concorrenti, decretando il successo di questa tecnologia in tutto il mondo. Rossi Motoriduttori ha anche acquisito alcune importanti realtà del territorio: Seimec, nel 1997, produttore italiano di motori, e Smei, nel 2002, produttore italiano di riduttori epicicloidali, secondo una strategia che mirava già allora a integrare le professionalità di settore per creare una logica globale di eccellenza. Nel 2009, è stata la volta di Rossi Motoriduttori stessa a entrare a far parte di Habasit Holding (oggi Moovimenta), azienda svizzera punto di riferimento nel settore dei nastri trasportatori con sede a Reinach. Il brand del gruppo passa da Rossi Motoriduttori a Rossi, con un primo nuovo logo coerente al cambiamento, e inizia una nuova fase di trasformazione e crescita tramite lo sviluppo di un mindset internazionale, dinamico e proattivo, che guarda all’evoluzione nel segno del miglioramento sostenibile. Numerose, infatti, sono ad oggi le sue filiali internazionali: alle prime in Inghilterra, Francia e Germania, hanno fatto seguito quelle di Spagna, Australia, Cina, Stati Uniti, India, Brasile, Polonia, Benelux, Turchia, Sudafrica, Malesia e Taiwan, per un totale di 16 sedi nel mondo con oltre 1.000 dipendenti.

po e innovazione in ambito industriale (R&S&I) – Strumenti di incentivo e di gestione dei processivi produttivi nell’industria”, l’evento formativo si era posto l’obiettivo di illustrare le opportunità legate all’esercizio della professione in ambito industriale, con particolare riguardo al ruolo dell’ingegnere specializzato in R&S&I, alla modalità operativa nel sup-

portare le imprese ad affrontare il cambiamento e ad accrescere la competitività declinando intenti industriali in progetti, prodotti e iniziative specifiche. “In primo luogo, durante il convegno si è discusso del contesto produttivo e degli strumenti volti ad aumentare la competitività e la sostenibilità, inclusa l’attenzione per gli impatti ambientali nelle filiere manifattu-


riere. Un focus particolare è stato riservato al ruolo fondamentale dell’ingegnere industriale in questo contesto. Inoltre, sono stati esaminati gli strumenti che incentivano la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione nell’ambito industriale”, spiegano da Sinergie Tecnologiche. “Un’altra area di discussione è stata dedicata alla gestione del patrimonio intangibile, compresa la tutela della proprietà industriale attraverso strumenti come il Patent Box. L’evento ha poi affrontato strumenti mirati a sostenere l’innovazione produttiva in chiave di Transizione 4.0 e le sue possibili evoluzioni (5.0), con un’attenzione particolare alla sostenibilità ambientale e sociale”, proseguono dalla società. “Ulteriori argomenti trattati hanno riguardato i mezzi di supporto per programmi industriali di internazionalizzazione, volti a promuovere e consolidare il marchio made in Italy su scala globale. Infine, si è discusso riguardo agli strumenti per la pianificazione e la gestione di programmi e progetti pluriennali nel campo della ricerca, sviluppo e innovazione industriale, evidenziando l’importanza di una visione a lungo termine per il progresso e la competitività del settore. Tutte tematiche utili per formare le competenze e le skills di questa nuova figura, fondamentale nel supportare le imprese ad affrontare il cambiamento e ad accrescere la competitività declinando intenti industriali in progetti, prodotti e iniziative specifiche”, concludono da Sinergie Tecnologiche.

SKYBACKBONE ENGENIO PROTAGONISTA A ORACLE CLOUD WORLD 2023 Si è concluso a fine settembre scorso, a Las Vegas, negli Stati Uniti, l’Oracle Cloud World 2023, l’evento globale dedicato alla tecnologia informatica che ha rivoluzionato la vita di tutti, aziende e privati, attraverso la possibilità di archiviare qualunque cosa nella nuvola informatica e disporre in tempo reale di tutti i dati. All’interno del Venetian Convention ed Expo Center si sono dati appuntamento oltre 170.000 esperti di questa tecnologia, provenienti

Sopra, Enrico Ronchetti, direttore R&D, e Claudio Daolio, direttore della cloud division. Sotto, Giuseppe Nale, amministratore unico, e Luca Bulgarelli, sales director di Skybackbone Engenio

da tutto il mondo, per ascoltare le keynote di Safra Cats, CEO di Oracle, di Larry Ellison, mitico co-fondatore e CTO della multinazionale di Austin, e degli altri speaker. Tra le società italiane invitate anche Skybackbone Engenio, la cloud company fondata nel 2013 a Carpi, in provincia di Modena, da un gruppo di pionieri della nuvola informatica, che iniziarono la sperimentazione sulla dematerializzazione dei dati a metà degli anni Novanta, come consulenti per Sony Italia. All’evento erano presenti il direttore della cloud division Claudio Daolio ed Enrico Ronchetti, direttore R&D, che da diverso tempo seguono i clienti enterprise dell’azienda sul Database Oracle e hanno ingegnerizzato

l’utilizzo di servizi Oracle dal cloud per aziende italiane. “Oracle per noi è un partner tecnologico di grande valore. Il percorso che abbiamo fatto con loro è molto lungo ed è iniziato nel 1995. Il comune denominatore è sempre stato l’utilizzo del database dove Oracle ha una leadership da tutti riconosciuta e questo ci permette di creare servizi di gestione che sono un grande valore per le imprese. Oggi, per noi, Oracle è un importante partner anche per i servizi in cloud, e abbiamo partecipato con gioia all’Oracle Cloud World con i nostri due direttori tecnici per comprendere in anticipo dove ci sta portando questa tecnologia”, commenta Luca Bulgarelli, sales director di Skybackbone Engenio. I lavori dell’Oracle Cloud World 2023 sono stati aperti dalla CEO Safra Cats. “Per le aziende di tutto il mondo, l’inflazione, l’incertezza sull’economia e una persistente carenza di manodopera hanno aumentato la pressione a fare di più con meno. Di fronte a questa sfida formidabile, alcune delle imprese di maggior successo del mondo hanno trovato modi creativi per innovare e promuovere il valore nelle loro imprese. Invece di rifuggire il cambiamento e le opportunità, li abbracciano”, ha spiegato Safra Cats. “Vedono le sfide, e si adattano a loro. E usano queste cose come motivazione per andare avanti e per avanzare. Quindi, chi meglio dei clienti può spiegare il percorso dell’azienda?”. E sei clienti Oracle, tra cui Telecom Brasile, Uber e AON, si sono uniti a Cats sul palco per condividere l’evoluzione delle loro aziende e il ruolo fondamentale della tecnologia cloud nei loro risultati. A Cats è seguito l’intervento di Larry Ellison: “Sono convinto che il futuro del nostro pianeta stia nel cloud”, ha detto il settantanovenne cofondatore della società, “con l’avvento dell’intelligenza artificiale, che ricordiamolo esiste grazie al Cloud, alcune sfide che parevano impossibili, sono oggi alla portata del genere umano. Basti pensare che è stata già sintetizzata una cura a tutte le varianti del virus Covid-19 che non consiste più in un vaccino. Presto ne sapremo di più. L’intelligenza artificiale è già in grado di rispondere a qualunque domanda su tutto ciò che è stato creato dall’uomo ed è in grado di interagire nel-

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SENSORISTICA E SICUREZZA: SENSORMATIC, 45 ANNI DI ECCELLENZA E INNOVAZIONE Spegne 45 candeline nel 2023 Sensormatic, realtà bolognese specializzata nella sensoristica, che propone sistemi per la sicurezza rispondenti alle esigenze di tutte le imprese che fanno automazione nei più svariati settori del manifatturiero. L’azienda nasce a Bologna nel 1978, come distributore di sensori e di prodotti per macchine automatiche, e nel corso del tempo, ha rafforzato la propria mission acquisendo una grandissima esperienza nel campo di tutto ciò che ruota attorno all’automazione. Sensormatic, con quarantacinque anni di esperienza nel campo dell’automazione industriale, e in particolare nella sensoristica, può vantare infatti una rete di vendita nazionale costituita da specialisti di prodotto in grado di consigliare le soluzioni più all’avanguardia attraverso un’ampia gamma di prodotti che, in seguito all’avvento dell’Industria 4.0 e dell’IoT e alla crescente necessità di sicurezza, comprende anche prodotti per macchinari evoluti e interruttori di sicurezza uomo-macchina. “Il punto di forza dell’azienda è la consulenza applicativa: i clienti sono assistiti nella scelta del sensore valutando l’applicazione direttamente sulla macchina da implementare. In questo modo viene offerto non solo un servizio di adattamento dei sensori ma anche la realizzazione di esecuzioni speciali. È possibile rispondere alle richieste di aziende che fanno automazione in diversi settori: dal confezionamento e packaging al farmaceutico, dal cosmetico all’alimentare, dalla lavorazione del legno a quella dei metalli, passando per i settori della robotica, del trattamento delle acque e delle costruzioni navali”, spiegano da Sensormatic. Recentemente il portafoglio aziendale è stato arricchito dall’introduzione degli interruttori e relay di sicurezza Idem Safety, chiusure interbloccate e interconnesse dotate di protocolli integrati PROFIsafe e CIPsafety che forniscono un interblocco codificato RFID di alto livello per il controllo della macchina e delle funzioni delle unità robot. “Al fine di evitare che gli operatori restino intrappolati nelle zone protette, sono disponibili pulsanti a rilascio interno. Questi dispositivi hanno un’ampia gamma di utilizzi, che vanno dall’apertura di una piccola macchina a una serie di cancelli di protezione, fino ad applicazioni più estese come miniere o grandi silos. In tali contesti, possono essere impiegati interruttori a fune o sistemi di interblocco meccanico con chiavi codificate, i quali non richiedono alimentazione elettrica”, proseguono dall’azienda bolognese. I prodotti di Idem Safety sono progettati in pieno rispetto delle normative europee vigenti. In particolare, l’installazione degli interruttori di sicurezza a fune è concepita per quelle macchine e zone dei nastri trasportatori dove non è possibile applicare protezioni mobili. “Collegato a un relè di sicurezza a doppio canale, il sistema a fune di Idem Safety può fungere da dispositivo di arresto di emergenza, raggiungendo il PLe secondo la normativa ISO 13849-1. Idem Safety impiega il sistema di sicurezza Skorpion, eliminando l’uso di cablaggi elettrici. Progettato per assicurare un robusto interblocco meccanico delle protezioni mobili sulle macchine pericolose, questo sistema si basa sul principio del rilascio garantendo l’isolamento elettrico della macchina dalla rete di alimentazione prima di consentire l’accesso a qualsiasi parte pericolosa”, concludono da Sensormatic. L’azienda è certificata ISO 9001:2015 per la gestione del sistema qualità. La prima certificazione aziendale risale al 1996, segno della volontà della proprietà di perseguire da sempre una strategia imperniata nell’attenzione e soddisfazione della propria clientela.

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le conversazioni con il proprio tono e ha inventato un suo linguaggio per comunicare. Oggi viviamo un momento entusiasmante per la tecnologia”.

SYSTEM CERAMICS, LE TECNOLOGIE GREEN 4.0 ABBATTONO GLI IMPATTI L’Industria 4.0 rappresenta di fatto la nuova frontiera della trasformazione digitale e sostenibile del settore ceramico, un segmento che traina l’economia italiana con un fatturato pari a 8,7 miliardi di euro, oggi chiamato a evolversi rapidamente senza perdere il contatto con la tradizione e il territorio. Grazie allo smart factoring, System Ceramics, azienda di Coesia con sede a Fiorano Modenese, in provincia di Modena, sta rivoluzionando l’offerta per il mercato offrendo alle imprese la possibilità di un cambiamento radicale nei processi di filiera, rendendoli sempre più green - dal modo in cui l’azienda produce a come distribuisce i suoi prodotti contando su strumenti quali l’Internet of Things (IoT), l’intelligenza artificiale e il Machine Learning. Si tratta di una svolta epocale per il made in Italy, che affonda le sue radici nell’industria manifatturiera tradizionale. Con queste soluzioni, infatti, System Ceramics è riuscita a dimostrarsi resiliente e competitiva e proprio grazie a questa solidità ha potuto rafforzare le partnership storiche con attori di riferimento su scala globale quali ABK, Porcelanosa, Portobello, Kale Group e tanti altri. “Sostenibilità e innovazione sono diventati fattori imprescindibili per fare business. Le imprese hanno sempre più un ruolo da giocare nella transizione verso un nuovo sistema economico e questo presuppone un cambiamento culturale e strutturale per ottenere soluzioni efficaci a tutela dell’ambiente senza rinunciare agli obiettivi di crescita. System Ceramics sta lavorando con un piano di sostenibilità ad-hoc, finalizzato alla riduzione strutturale delle emissioni di CO2, e all’ottimizzazione delle risorse idriche ed energetiche, che rende l’impatto delle nostre aziende e i prodotti finali elaborati


dalle nostre macchine sempre più green”, dichiara Luca Bazzani, CEO di System Ceramics. In linea con la strategia green di Coesia, dal 2022 System Ceramics ha introdotto una struttura Supply Chain per investire su un attento monitoraggio dell’intera catena produttiva in termini di efficienza energetica e sostenibilità. L’obiettivo è lavorare con fornitori prevalentemente locali e certificati dando ai clienti la possibilità di migliorare a loro volta la sostenibilità della loro scelta finale. “System Ceramics sta apportando un notevole contributo al settore della produzione ceramica attraverso la ricerca e lo sviluppo di tecnologie che puntano a rendere l’industria sempre più sostenibile su tutto il processo ceramico: dalla pressatura alla decorazione, dal controllo all’imballaggio. Ne sono un esempio la pressa ceramica Superfast, che offre un risparmio energetico del 70%; Creadigit Infinity, la tecnologia di decorazione digitale che lavora con un processo di stampa a inchiostri a base d’acqua, che migliorano l’ambiente di lavoro e riducono le emissioni; Digiglaze, la smaltatrice digitale che riduce fino al 30% i consumi e lo scarto, insieme al 90% dell’acqua necessaria alla sua manutenzione; il progetto Genesis, che si propone di riprodurre in maniera sostenibile marmi e pietre na-

turali”, spiegano dal quartier generale di Fiorano Modenese. Inoltre, nell’ottica di minimizzare l’impatto sull’ambiente delle attività, oggi il 30% dell’energia negli stabilimenti produttivi System Ceramics è prodotta con impianti fotovoltaici e l’autoconsumo arriverà al 80%. Con il passaggio da luci tradizionali a luci a led sono stati risparmiati 500MWh all’anno e, in parallelo, il programma di risparmio idrico ha permesso la riduzione dell’utilizzo d’acqua del 75% rispetto al 2022 e oltre 7.520 kg di acqua sono stati riciclati per un riutilizzo interno negli impianti.

TEAPAK SB E LA CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY, UN VALORE FONDANTE

zione della sua prima “Relazione d’impatto” a marzo 2022. Dal 26 ottobre 2022 si aggiunge l’adesione al movimento B Corp che afferma ulteriormente quali siano l’anima e la volontà dell’azienda. Nel 2023 TeaPak ha fortemente voluto e contribuito alla realizzazione di due eventi molto significativi e dal grande impatto sulla comunità: il Concerto Baratto e la rotonda TeaPak with Yogi. La formula del Concerto Baratto ideato dal Maestro Mastrini ha incontrato pienamente la volontà aziendale di promuovere il valore della cultura in diverse sue accezioni, ma anche aiutare concretamente la comunità circostante. “La cultura come mezzo di solidarietà, in quanto la finalità è la raccolta di beni di prima necessità da donare; come valore accessibile a tutti: infatti, non prevedendo il pagamento del biglietto, si apre l’attività culturale a un pubblico vasto, e questo lo riteniamo molto importante in un periodo storico in cui le negative congiunture nazionali e internazionali hanno obbligato molte famiglie a relegare la cultura a bisogno secondario, dovendosi focalizzare sulle più concrete necessità quotidiane; la cultura come ponte di incontro tra azienda e comunità”, evidenzia Andrea Costa, fondatore e amministratore delegato di TeaPak. L’evento benefico, che si è tenuto lo scorso 6 ottobre al Teatro Osservanza di Imola, ha portato a grandi risultati, con la raccolta di circa 17 quintali di beni di prima necessità da donare all’associazione No Sprechi che gestisce e supporta quotidianamente 400 famiglie del circondario imolese in stato di necessità. “Siamo grati a tutti coloro che hanno partecipato, al grande maestro Mastrini, a No sprechi e all’amministrazione comunale che accoglie seriamente e con impegno le belle iniziative della nostra città. Città dove sono nato e cresciuto e dove, come società, abbiamo

TeaPak, azienda nata nel 1991 a Imola, in provincia di Bologna, che si occupa di confezionamento di tè e tisane biologiche di qualità, da sempre si distingue per l’impegno verso l’ambiente e verso la comunità in cui opera. Negli ultimi anni la realtà imolese ha compiuto passaggi importanti per formalizzare questo impegno: dalla trasformazione in Società Benefit, avvenuta a luglio 2021, alla realizzazione e pubblica-

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voluto fortemente rimanere. Con la costante voglia di mettere le persone al centro di tutto, ritenendo l’impresa un mezzo per generare e portare valore a tutta la comunità imolese”, spiega ancora Costa. La volontà di concretizzare il concetto di Responsabilità Sociale d’Impresa ha preso forma poi con il secondo grande progetto: la realizzazione della rotonda TeaPak with Yogi, che si inserisce all’interno del progetto di cittadinanza attiva promosso dal Comune di Imola e volto a diffondere il valore della cooperazione e della solidarietà tra aziende, istituzioni pubbliche e territorio. TeaPak ha voluto fortemente contribuire alla realizzazione di questa opera pubblica e al suo mantenimento, e si farà carico anche della gestione degli sfalci delle aree circostanti l’azienda e la rotonda stessa, ponendosi come soggetto attivo e di supporto all’istituzione pubblica, consolidando così una collaborazione già positivamente avviata con l’ente comunale. La composizione figurativa realizzata sulla rotonda rievoca le linee dei mandala che accompagnano da sempre l’immagine di TeaPak e che vogliono rappresentare il movimento e la continua evoluzione, qualità in cui TeaPak si riflette. “In qualità di Società benefit e azienda certificata B Corp non abbiamo esitato un secondo nel cogliere questa opportunità e trasformarla in un altro significativo passo nel nostro percorso di Sostenibilità e di attuazione della Responsabilità Sociale d’Impresa”, conclude Andrea Costa.

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TEKAPP E CILYNX, JOINT VENTURE PER RIVOLUZIONARE LA CYBERSECURITY Il tema della cybersecurity è sempre più all’ordine del giorno e riguarda tutti, tanto i privati cittadini quanto le istituzioni o le imprese. Per il continuo aumento di minacce informatiche, c’è la necessità di esperti che accompagnino le aziende nella comprensione delle priorità per prevenire attacchi, limitando il più possibile i danni di data breach. È in questo solco che si colloca la joint venture tra la modenese Tekapp, specializzata in soluzioni di sicurezza informatica altamente innovative, e l’israeliana Cilynx. Le due società hanno unito le forze e promettono di rivoluzionare il panorama emiliano della cybersecurity. La collaborazione è destinata a produrre implicazioni di vasta portata in tutta l’Emilia-Romagna, soprattutto in virtù della natura dei servizi di consulenza premium e altamente specializzati nella cybersecurity, come ad esempio il Red Team, che solitamente sono appannaggio solo di grandi multinazionali ed enti governativi. Simulando scenari di attacco del mondo reale, il Red Team aiuta le organizzazioni a comprendere la loro esposizione al rischio ed è

considerato l’Audit cyber più completo attualmente esistente. Le competenze che l’israeliana Cilynx porta in questo ambito sono elevate e specializzate. L’azienda figura tra i migliori ethical hacker israeliani e da anni aiuta enti governativi e grandi multinazionali a scoprire i propri punti deboli. Nelle dichiarazioni di entrambe le società è evidente come questa collaborazione operativa sull’Emilia-Romagna rappresenti un passo per alzare gli standard nel mercato della sicurezza informatica. “Questa partnership ci consentirà di ampliare il nostro mercato di riferimento fuori regione. L’intesa rappresenta un passo fondamentale per raggiungere livelli di competenze d’élite ed elevate capacità consulenziali”, afferma Daniel Rozenek, CEO di Tekapp. Allo stesso modo, Alex Peleg, fondatore di Cilynx, sottolinea: “Sposiamo l’impegno di Tekapp verso l’eccellenza della sicurezza informatica. Le capacità innovative nel settore cyber dell’ecosistema imprenditoriale israeliano rappresentano un boost per i servizi e le soluzioni moderne. Siamo determinati a ridefinire gli standard delle aziende italiane riguardo la prevenzione e la risposta agli attacchi”. “Tekapp Daniel Rozenek, CEO di Tekapp


TECNORULLI, RIVESTIMENTI DI QUALITÀ DA 75 ANNI Una storia lunga tre quarti di secolo. È quella di Tecnorulli, impresa di Rastignano, alle porte di Bologna, che sin dalla sua fondazione nel 1948 è un punto di riferimento nella produzione di rivestimenti per rulli grafici e industriali in gomma e poliuretano e viaggia verso traguardi di sempre maggior soddisfazione. “Grazie a tutti i dipendenti, collaboratori e soprattutto i clienti che ci hanno permesso di raggiungere questo importante traguardo”. Con queste parole sul proprio sito Tecnorulli celebra il settantacinquesimo anniversario, in un 2023 che ha visto l’azienda terminare anche la ristrutturazione del nuovo stabilimento, adiacente alla storica sede, acquistato lo scorso anno per farne il centro di produzione dedicato ai rulli tecnici. Su un’area coperta di circa 3.000 metri quadrati sono stati trasferiti tutti i macchinari presenti nella filiale di Verona oltre all’aggiunta di altri nuovi impianti. Con questo nuovo immobile la superficie coperta dell’azienda ha superato i 12.000 metri quadri, ponendolo tra i maggiori siti produttivi europei dedicati alla produzione dei rulli. “Grazie a questo importante investimento la produzione dei rulli per i settori carta, cartone, flexo&converting, plastica, textile e steel e, in generale, di tutti i rulli extra-offset sarà interamente effettuata a Bologna, incrementando la precedente capacità produttiva della filiale di Verona e portando la misura massima dei rulli rivestiti poco sopra i 7 metri”, spiegano dall’azienda di Rastignano. La storia di Tecnorulli ha inizio nel 1948 quando i fratelli Nerio e Orazio Samoggia, appena terminati gli studi presso i laboratori dell’Istituto Aldini-Valeriani di Bologna, cominciano a sperimentare e produrre la ricopertura di rulli tipografici con speciali gelatine poliuretaniche fondando la società Chimica Tipografica che dopo pochi anni, nel 1960, viene ribattezzata Chimigraf. Gli inizi sono in un angusto scantinato del centro storico della città, ma già dopo pochi anni la società vede moltiplicarsi la sua capacità produttiva grazie ai favori che il mercato le riserva. La qualità dei rulli in gomma e poliuretano prodotti dall’azienda permette una forte crescita che si concretizza nei primi anni ‘70 con l’inaugurazione del primo grande stabilimento produttivo a Rastignano e il definitivo cambio di denominazione in Tecnorulli, nel 1973. “Con un’innovazione continua, una costante ricerca della qualità e una grande attenzione al cliente negli anni seguenti è continuata la nostra crescita grazie anche all’acquisizione di importanti competitor tra cui Gomma Arena, Hanne-

non è una comune azienda informatica”, spiega ancora il fondatore Daniel Rozenek, imprenditore italo-israeliano residente a Modena ed esperto nel settore informatico e nella cyber-security. “Quando ho fondato questa azienda, mi sono posto l’ambizioso obiettivo di rendere la sicurezza informatica un argomento alla portata di tutti. Questo richiede un impegno costante su diversi fronti, tra cui anche quello della formazio-

Isabella Samoggia, presidente di Tecnorulli, Gian Luigi Zaina vicepresidente, e Valter Caiumi, presidente di Confindustria Emilia Area Centro

card-Mitex Italia e Texgomma”, spiegano da Tecnorulli. Grazie anche allo scambio di tecnologie e alle joint-venture attive con i più innovativi produttori internazionali di rulli, Tecnorulli è oggi in grado di soddisfare con grande competenza qualsiasi richiesta di rivestimento in gomma e poliuretano di rulli e sleeve per l’ industria e la stampa. L’azienda continua a crescere anche grazie al fondamentale apporto dei figli di Nerio, Isabella, presidente, e Ruggero, amministratore delegato. Giunta oggi alla terza generazione, con Carolina Samoggia nel ruolo di responsabile ufficio acquisti, la società ha avuto in questi ultimi anni un’espansione anche in campo internazionale. “Il team R&D di Tecnorulli, in collaborazione costante con i costruttori di macchinari e i più qualificati utilizzatori, ha sviluppato oltre 400 mescole elastomeriche e poliuretaniche per tutte le applicazioni”, continuano dall’azienda di Rastignano. “I nostri rivestimenti sono realizzati in un sistema di gestione per la qualità conforme ai requisiti della norma ISO 9001 e tutti i processi produttivi del sistema di gestione per la qualità Tecnorulli, certificato da Det Norske Veritas, dall’approvvigionamento e collaudo materie prime, allestimento, vulcanizzazione, rettifica, finitura e collaudo fino alla consegna del prodotto sono pianificati, attuati, mantenuti attivi e migliorati in continuo allo scopo di realizzare un prodotto conforme e accrescere la soddisfazione della clientela”, concludono da Tecnorulli.

ne e della diffusione della cultura cyber. I nostri tecnici lavorano giorno dopo giorno a fianco degli imprenditori e dei loro dipendenti per consigliarli, sostenerli e aiutarli a comprendere meglio come utilizzare in maniera sicura i propri dispositivi hardware e software”. La moderna filosofia Zero Trust di Tekapp, l’utilizzo del protocollo israeliano di cybersecurity e le innovative soluzioni israeliane di sicurezza informatica per-

mettono alle aziende clienti di operare in totale sicurezza. “Server iper-convergenti (con disaster recovery time inferiori ai 15 minuti), back-up crittografati e disaccoppiati dalla rete, protezione delle tue attuali VPN, oppure sostituzione con strumenti più moderni e sicuri, innovative soluzioni Zero Trust, sono solo esempi di come possiamo proteggere i clienti”, conclude Rozenek.

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TELEIMPIANTI, SICUREZZA E COMUNICAZIONE AD ALTA VELOCITÀ PER IL MUSEO OTTOCENTO Teleimpianti, azienda bolognese e partner tecnologico di enti e istituzioni che si occupano di preservare i beni culturali su tutto il territorio nazionale, ha contribuito alla sicurezza e alla connettività voce e dati del Museo Ottocento, nel centro di Bologna. Attraverso cinque sale tematiche e 12 sezioni viene illustrato il passaggio tra lo stile e le opere di Donato Creti e il movimento pittorico del ‘900 rappresentato da Giorgio Morandi, valorizzando così il ruolo degli artisti neoclassici bolognesi. “Lo scopo dell’iniziativa è quello di creare un luogo che si occupi di raccogliere, preservare e narrare tutte le incredibili opere di questo periodo e che, fino ad oggi, non hanno mai trovato la giusta collocazione all’interno di progetti culturali per il pubblico”, dichiara la curatrice del museo Francesca Sinigaglia. “Teleimpianti è stata coinvolta per realizzare e installare un innovativo circuito di sicurezza e videosorveglianza ad alta definizione”, spiegano dall’azienda bolognese. “Abbiamo, inoltre, dotato il museo di una rete Wi-Fi 6 ad elevate prestazioni che contribuisce allo scambio dati in modalità protetta, sia per quanto riguarda la navigazione internet e la condivisione di documenti sia per tutti i processi più sensibili quali, ad esempio, i pagamenti elettronici e la gestione della comunicazione tra le telecamere di sorveglianza”. “La sicurezza e l’innovazione tecnologica sono ormai strettamente correlate con un’attenta valorizzazione del patrimonio artistico, anzi ne sono alla base”, conclude Francesca Sinigaglia, che sottolinea come un partner affidabile e consolidato in tale ambito, qual è Teleimpianti, è fondamentale per dare forma a un luogo di incontro culturale come questo. Contribuirà a vigilare e custodire le opere del museo anche il gruppo di tirocinanti dell’Università di Bologna che ha accettato di collaborare alla preservazione delle opere. Gli studenti, inoltre, saranno anche vere e proprie guide gratuite per il pubblico più curioso. Infatti, con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, del

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Comune di Bologna, del Quartiere San Vitale e di altri enti a supporto dell’iniziativa, è stato creato un tour artistico e didattico semplice, ma completo, che aiuta a comprendere il passaggio tra il Rococò del ‘700 e la pittura metafisica dei primi del ‘900. Teleimpianti nasce nel 1974, dall’intuizione del fondatore Maurizio Barcelloni-Corte sulle grandi potenzialità del settore delle telecomunicazioni. Si aggiungono in fretta ulteriori ambiti di attività: in particolare, la trasmissione dei dati e la sicurezza elettronica, poi arrivano le prime telecamere negli impianti di videosorveglianza, così come i primi sensori di allarme a tecnologia radar. In questo periodo, è tra le prime aziende europee a progettare e realizzare sistemi di controllo accessi applicandoli alla sicurezza industriale e bancaria e introducendoli per la prima volta nell’organizzazione alberghiera. Attraverso partnership tecnologiche con leader di settore a livello mondiale, Teleimpianti si trasforma in system integrator, ovvero progettista di soluzioni innovative nell’ambito delle telecomunicazioni, della sicurezza e degli impianti di BMS. Oggi Teleimpianti, con sede a Bologna e uffici a Modena, Milano e Bari, è una società di ingegneria operativa in tutto il territorio italiano specializzata nella progettazione, installazione e manutenzione di sistemi di comunicazione, di security e soluzioni di building automation finalizzate al comfort e al risparmio energetico.

TPER, SOLUZIONI DI MOBILITÀ SOSTENIBILE PER IMPRESE, PERSONE E TERRITORIO L’azienda di trasporto locale che limita il proprio ruolo al primario servizio di gestione di autobus e corriere appartiene all’immaginario del “C’era una volta”. L’evoluzione della cultura d’impresa nei servizi pubblici fa sì che il nostro territorio, attraverso Tper, società con sede a Bologna nata nel febbraio 2012 per decisione della Regione Emilia-Romagna e degli enti locali per puntare a un percorso di aggregazione delle imprese del trasporto pubblico locale, esprima oggi un soggetto industriale a capo di un gruppo della mobilità integrata. Oltre 2.300 sono le persone impiegate nel trasporto pubblico locale su gomma nei bacini di Bologna e Ferrara e, in partnership con Trenitalia, nella società a controllo congiunto TrenitaliaTper, il servizio passeggeri in ambito ferroviario regionale. Inoltre, Tper investe nella progettualità e nello sviluppo delle tecnologie con soluzioni che, negli ultimi anni, hanno migliorato la fruizione del servizio dell’utenza, come l’applicazione Roger per l’infomobilità e l’acquisto online dei titoli di viaggio, e il sistema di pagamento a bordo con carta bancaria. Non mancano sistemi flessibili di mobilità integrata tra cui il car sharing 100% elettrico Corrente, che, forte del gradimento di 75.000 uten-


TELLURE RÔTA, 70 ANNI DI RUOTE E SUPPORTI Una festa che ha riunito tutti i dipendenti, compresi gli ex collaboratori in pensione, e le loro famiglie nell’elegante cornice di Villa Bice, a Pozza di Maranello, nel modenese, ha suggellato a settembre scorso i 70 anni di Tellure Rôta, azienda di Formigine, alle porte di Modena, da molti anni protagonista di primo piano in Europa per la produzione e la vendita di ruote e supporti per uso industriale, civile e domestico, con oltre 170 dipendenti qualificati e più di 2.000 clienti in 70 Paesi, con una quota export del 60%. “In settant’anni, sono cambiati i modi di vivere, di lavorare e di comunicare, le tecnologie, i prodotti e i processi, ma i nostri valori sono rimasti inalterati: la passione, la lealtà, la voglia di guardare avanti, il radicamento nella tradizione della meccanica modenese”, afferma Elena Lancellotti, attuale presidente e figlia maggiore del fondatore Roberto Lancellotti. “Il settantesimo anniversario è un traguardo di cui siamo orgogliosi e un punto di partenza per le sfide del futuro”. La storia di Tellure Rôta si potrebbe racchiudere in una intuizione, di per sé semplice, ma assai complessa da trasformare in realtà. Perché, se è vero che la ruota è stata inventata 7.000 anni fa, l’innovazione su questo prodotto continua sempre, in quanto occorre la ruota giusta per ogni singolo impiego. E l’uomo delle intuizioni è stato Roberto Lancellotti, che abbandonata la carriera militare e gli studi di ingegneria, diventa socio di Enrico Rota in un’azienda artigiana chiamata appunto R.O.T.A. Costruzioni Meccaniche, impegnata nella produzione di radiatori per auto e pezzi di ricambio per la Fiat Trattori. Poi, nel 1953, l’azienda diventa una società per azioni attraverso l’acquisizione e la sottoscrizione di un aumento di capitale della società di capitali Tellure, cambiando nome in Tellure Rôta dall’unione di Tellure e Rota. È nel 1955 che Lancellotti, vedendo un cassone proveniente dalla Germania contenente ruote per carrelli in ghisa rivestite in gomma estremamente pesanti, ha l’idea di progettare delle ruote più leggere in lamiera stampata. Da lì inizia la produzione delle ruote della Serie 59 con mozzi in lamiera stampata, bullonate con anelli a gola incatenata in gomma piena forniti dalla Pirelli. Successivamente, su richiesta di un cliente, viene lanciata la Serie 58, simile alla precedente, ma con gomma elastica marchiata Sigma. A poco a poco si amplia la gamma di ruote in gomma. Nel 1961 Lancellotti e sua moglie acquisiscono le quote del socio e

depositano il marchio Tellure Rôta. L’azienda si specializza sempre di più nella produzione di ruote e supporti, inserendo anche le ruote in poliuretano e attivando un laboratorio chimico per i test di collaudo delle mescole di poliuretano. Siamo negli anni ‘80 ed è forte la necessità di automatizzare le linee di montaggio attraverso progetti studiati internamente per aumentare la produttività e la costanza della qualità del prodotto. L’innovazione è nel Dna di Tellure Rôta: “Nel 1990 l’azienda inserisce il primo CRM, nel 2003 predispone il primo bilancio di sostenibilità per trasparenza nei confronti dei propri dipendenti, arrivato oggi alla ventesima edizione”, ricorda Lancellotti. “Nel 2006 per contrastare le importazioni dalla Cina, abbiamo migliorato il servizio al cliente e implementato nell’area produttiva la Lean Manufacturing. Nel 2015 viene progettato un impianto automatico per il poliuretano e ampliato le unità produttive con l’acquisizione di due stabilimenti attigui che consentono di operare oggi su una superficie di quindicimila metri quadrati. Con al centro sempre la ricerca: “Non solo è del 1962 l’avvio del laboratorio con un impianto pilota per collaudare le mescole di poliuretano, ma dal 2011 il nostro TR Lab Test & Research è accreditato dal 2011 alla Rete della Alta tecnologia della Regione Emilia-Romagna”. In un mercato altamente competitivo, l’azienda formiginese, con oltre cinquemila articoli a catalogo, riesce a offrire flessibilità, personalizzazione, ascolto. “Adottiamo i più moderni software per i processi di ideazione, progettazione e organizzazione, ma a fare la differenza sono le persone”, conclude Lancellotti. “Il nostro elemento distintivo? Produrre solo ruote e supporti con mente e cuore in Emilia, terra di eccellenza meccanica. Io lavoro in azienda dal 2000, quando avevo 44 anni, e ricordo soprattutto all’esordio il timore delle scelte, la paura di sbagliare. Ma sono stata fortunata perché sono sempre stata affiancata da mio padre, da mia sorella Emanuela e da mio fratello Carlo Alberto”.

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no, il bioLNG sostituirà gradualmente i mezzi diesel. Per agevolare le imprese del territorio e il loro personale, Tper gestisce oltre 40 convenzioni di mobility management con altrettante realtà produttive e amministrative, stipulando accordi per la vendita di abbonamenti a tariffa agevolata alle imprese che si dotano di un piano di spostamenti casa-lavoro. Un impegno che si traduce in più di 30.000 abbonamenti: un contributo importante del mondo produttivo per una mobilità maggiormente rispettosa dell’ambiente urbano e metropolitano e, in generale, di una più alta qualità della vita.

Giuseppina Gualtieri, presidente e amministratore delegato di Tper

ti, sta continuando a crescere. Tper, che può contare su oltre 133.000 abbonati annuali al servizio di trasporto pubblico e più di 126 milioni di passeggeri all’anno sui propri bus, nonostante la congiuntura negativa e il forte aumento dei prezzi di carburante e materie prime, da dieci anni chiude i propri bilanci in utile e può continuare a investire a beneficio della sostenibilità ambientale. Le parole della presidente e amministratore delegato, Giuseppina Gualtieri, delineano una strategia ben definita: “Con competenza e dedizione da parte di tutte le componenti aziendali e grazie alla solidità economico-finanziaria conseguita, vogliamo proseguire nel percorso di decarbonizzazione della flotta con un insieme di soluzioni atte a massimizzare l’ecosostenibilità. Tper pone grande attenzione alle esigenze di mobilità espresse da tutti i portatori d’interesse, tra cui le imprese del territorio e le persone che lavorano in esse. Mobilità efficiente e sensibilità ambientale sono strettamente correlate alla competitività locale, in un’ottica di sistema che ci vede coinvolti in sinergia con tutti gli associati a Confindustria Emilia”. Sul fronte del rinnovo delle flotte, nei centri urbani Tper promuove la trazione elettrica attraverso bus a batteria, a idrogeno fuel cell e filobus. Per le medie distanze, l’azienda punta su biometano avanzato, LNG e idrogeno, mentre per l’extraurba-

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VAR ONE ENTRA IN LINKEDWORLD, COALIZIONE GLOBALE DEI BUSINESS PARTNER SAP Var One, azienda Var Group e primo centro di competenza SAP Business One in Italia, entra a far parte di LinkedWorld, associazione globale dei più prestigiosi partner SAP, nata dall’iniziativa di MTC (Cina) e Versino (Europa), con il supporto di Vision33 (Nord America), Abacus Cambridge (Africa e Medio Oriente), Inecom (Asia) e Ramo (Sud America), il cui obiettivo è aiutare le aziende a espandere il proprio business, specialmente con progetti di internazionalizzazione. Il progetto conta più di 80 centri di competenza in 18 Paesi e in 6 continenti. “LinkedWorld è nato per essere uno ‘One Stop Shop’ e siamo orgogliosi di essere l’unica realtà italiana scelta per supportare con le nostre competenze, sia le aziende estere che vogliono espandersi e c o n s o l i d a re

la propria presenza in Italia, che le aziende italiane con la necessità di informatizzare le filiali estere, strutturando progetti supportati dai migliori partners SAP Business One. Var One abbraccia in toto i valori di questo progetto: supportare le PMI e aiutarle nelle loro ambizioni di crescita con implementazioni SAP Business One sempre più organizzate, garantendo alti standard di servizio a livello global”, spiega Sergio Bertuzzi, CEO & head of sales di Var One. Da oltre 40 anni, infatti, Var One si dedica a soddisfare le esigenze del mondo industriale e delle PMI attraverso un’ampia offerta di soluzioni e servizi ERP. “La missione principale è quella di rendere intelligenti i processi aziendali, lavorando con tecnologie abilitanti alla trasformazione digitale delle imprese italiane ed estere. In qualità di primo partner SAP® Business One in Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA), con oltre 300 tecnici certificati SAP® operanti sul territorio, siamo un punto di riferimento nel settore informatico”, continua Bertuzzi. Con più di 15 sedi e una rete di oltre 30 partner certificati, Var One assiste più di 20.000 utenti italiani e internazionali che quotidianamente utilizzano SAP® Business One per trasformare la complessità aziendale in opportunità di crescita. “Il nostro impegno principale è quello di affiancare le imprese nella rivoluzione digitale, e lo facciamo con passione attraverso i nostri punti di forza chiave: solidità, specializzazione, prossimità ed espe-


TRASCAR, MEZZO SECOLO DI INNOVAZIONE COSTANTE NELLA LOGISTICA INTEGRATA

È un anniversario importante quello che Trascar, azienda punto di riferimento nella automazione e logistica integrata, con sede a Bomporto, in provincia di Modena, celebra nel 2023: i primi 50 anni di attività. Era infatti il 1973 quando un gruppo di tecnici visionari fondarono l’azienda con l’obiettivo di rivoluzionare il settore; la società nasce come piccola impresa, ma con una visione chiara: combinare l’automazione avanzata con l’efficienza logistica per aiutare le aziende a ottimizzare i loro processi. Negli anni ‘70, l’automazione era ancora un concetto relativamente nuovo e, fin dai suoi esordi, Trascar adotta una filosofia di costante innovazione, sviluppando sistemi automatizzati per la gestione delle merci in ambienti industriali, con particolare attenzione alla corretta ergonomia degli operatori addetti. Nel corso dei decenni l’azienda cresce costantemente, ampliando il suo raggio d’azione e collaborando con realtà di diversi settori, tra cui il manifatturiero, il farmaceutico, l’alimentare e la logistica, per sviluppare soluzioni su misura. Questa flessibilità e adattabilità sono diventate il marchio distintivo di Trascar. “Abbiamo costantemente seguito e sviluppato le nuove tecnologie e le migliori pratiche del settore”, dichiara Giuseppe Gelati, presidente di Trascar, “l’automazione avanzata, la continua implementazione della struttura software e la robotica sono diventate parte integrante delle nostre soluzioni. Questi progressi hanno portato a una maggiore efficienza, a una riduzione dei costi operativi e a un miglioramento delle condizioni di lavoro”. “Mentre celebriamo i nostri primi cinquant’anni di successo, guardiamo al futuro con una visione ambiziosa e sostenibile a 360 gradi; siamo infatti fortemente impegnati nel voler perseguire gli

rienza”, prosegue il CEO di Var One. “La nostra partnership storica con un brand internazionale e prestigioso come SAP ci dà solidi fondamenti su cui costruire soluzioni di successo. Grazie al continuo scambio di competenze all’interno del nostro gruppo, rimaniamo costantemente aggiornati sulle ultime tendenze tecnologiche e questo ci consente di offrire

obiettivi di sostenibilità aziendale che si possono racchiudere in tre concetti sintetizzati con l’acronimo ESG: environmental, social and governance”, continua Alessandra Gelati, membro del CDA e responsabile del personale di Trascar. “Environmental è proprio la sostenibilità ambientale, nota come la capacità dell’azienda di contribuire alle sfide ambientali, Social è riferito al modo in cui operiamo in relazione alla collettività, interna ed esterna, per avere su di essa un impatto positivo, e Governance comprende l’amministrazione dell’azienda e il valore prodotto per l’organizzazione stessa e per tutti i soggetti coinvolti”, conclude Alessandra Gelati. Per ottenere questa sostenibilità, prosegue Marco Andrea Gelati, anch’egli membro del CDA e responsabile ingegneria di vendita, “Trascar ha attuato una politica di prezzi equa, contribuendo allo sviluppo dell’economia locale volta a migliorare la vita dei consumatori. Da sempre l’azienda sviluppa soluzioni di automazione che riducono l’impatto ambientale e ottimizzano i flussi di lavoro, investendo sull’uso di energia rinnovabile per alimentare i propri sistemi automatizzati e, al contempo, sviluppando sistemi logistici avanzati che riducono le emissioni di carbonio grazie a un migliore utilizzo delle risorse e a percorsi produttivi più efficienti”. “Trascar si impegna a promuovere l’inclusione sociale attraverso programmi che sostengono i lavoratori e le comunità locali; da anni adotta le migliori pratiche di governance aziendale, basate sui principi di trasparenza e integrità, creando una cultura interna più sostenibile rivolta a tutti i dipendenti per renderli più sensibili e reattivi a captare nuove opportunità o minacce in ambito ESG, facilitando al contempo un processo di cambiamento verso la sostenibilità condiviso da tutti”, sottolinea ancora il presidente di Trascar. Con la sua storia di successo, la visione futura focalizzata sulla sostenibilità, l’approccio ESG e la cultura aziendale sostenibile, Trascar rappresenta un eccellente modello per l’industria dell’automazione e della logistica. “Abbiamo attraversato cinque decenni di successo continuando a prosperare grazie alla nostra capacità di innovare e adattarci e, guardando al futuro, vogliamo impegnarci per un mondo più sostenibile, offrendo soluzioni di automazione che riducendo l’impatto ambientale e promuovendo una gestione logistica efficiente, favoriscano una cultura aziendale sostenibile. La nostra pluriennale esperienza, la profonda dedizione alla causa ambientale e sociale e il coinvolgimento di tutti i dipendenti, dimostrano che è possibile unire profitto, persone, pianeta e governance per un mondo migliore”, conclude Giuseppe Gelati.

soluzioni all’avanguardia che soddisfino le esigenze specifiche dei nostri clienti”, sottolinea ancora Bertuzzi. “Siamo vicini ai nostri clienti, con oltre 15 sedi dirette e presidi in tutta Italia, solo in Emilia-Romagna contiamo due sedi. La nostra presenza sul territorio ci consente di rispondere con tempestività alle esigenze dei clienti e di offrire un servizio perso-

nalizzato. Abbiamo maturato una vasta esperienza attraverso progetti di successo condivisi con oltre 1.200 clienti attivi in numerosi settori industriali e questo ci ha consentito di affinare le nostre competenze e sviluppare soluzioni verticali su misura che hanno un impatto reale sulle operazioni aziendali”, conclude Sergio Bertuzzi.

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La forza di

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fare impresa La dodicesima edizione del Premio Paolo Mascagni, dedicato alle imprese che crescono, si è conclusa con il consueto momento di di Raffaella Mazzali celebrazione per le 30 partecipanti di quest’anno

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nche l’edizione 2023 del Premio “Paolo Mascagni” dedicato alle imprese che crescono è stata all’insegna della condivisione. Tutte le aziende protagoniste sono intervenute infatti, il 10 novembre scorso, alla cerimonia conclusiva nell’auditorium intitolato a Marco Biagi, nella sede centrale de il Resto del Carlino a Bologna. Un modo per ricordare il percorso fatto e per ricevere la targa celebrativa della partecipazione a un’iniziativa che continua a piacere, a 12 anni dalla sua ideazione. È stata Confindustria Emilia nel 2011, con l’aiuto del quotidiano nato a Bologna, a pensare di trovare un “luogo” e un “modo” di raccontare le aziende a dispetto della crisi economica. E le 30 aziende di Confindustria Emilia, che quest’anno hanno partecipato al premio e hanno raccontato le loro storie, partendo dalle origini e dall’evoluzione delle attività e arrivando fino all’illustrazione del presente e dei piani pronti per affrontare le sfide del futuro, attraverso le pagine del Resto del Carlino, sono protagoniste in sala: Ahrcos, Apicom, BD Plast, Beautyge Italy, Bonfiglioli Consulting, Colkim, Cooperativa Ortofrutticola VE.BA, Doyle, Easy Rfid, Encaplast, Eurocell, Fondazione Luciano Pavarotti, Graphene-XT, Isokinetic, KF, La Valle Trasporti, Leoni, Life, Life Elettronica, Makros, Marzocchi Pompe, Met, Niederwieser, Samp, Servizio Informatica, Servomech, Sir, Toschi Vignola, Unizip, X DataNet. Ad avere il riconoscimento di “vincitrice dell’anno” questa volta è Toschi Vignola, azienda storica del modenese che ha intrapreso l’attività nel 1945, producendo amarene sotto spirito, abbracciando il

territorio modenese, ma guardando sempre all’internazionalizzazione. In prima fila sono presenti anche l’Architetto Elena Zacchiroli Mascagni e i figli dell’imprenditore Paolo Mascagni, cui il premio è dedicato, mentre ad alternarsi sul podio sono Agnese Pini, direttrice di Qn, il Resto Del Carlino, La Nazione e il Giorno, Valter Caiumi, presidente di Confindustria Emilia, e Matteo Gorini, business consultant cofounder di ThinkinPark.it, presentati dal vicedirettore del Carlino Valerio Baroncini, che anche quest’anno ha fatto gli onori di casa, insistendo sulla centralità ricoperta dall’imprenditore scomparso nel 2011, figura capace di abbinare allo sviluppo industriale quello umano. “A prescindere dal momento di elezione del primo posto, mi sento di dire che siamo tutti vincitori”, ha sottolineato sul palco della sala

Biagi il presidente di Confindustria Emilia Area Centro, Valter Caiumi. “In dodici anni abbiamo raccontato la storia di quasi 450 imprese, attraverso un premio che ricorda una figura importante. Un premio che nasce in un momento di difficoltà per le realtà aziendali, che ancora oggi sono investite dai cambiamenti. Sappiamo che questi anni sono sempre più complicati: non c’è un mese uguale all’altro. I cambiamenti coinvolgono le nostre imprese, senza sosta, ma le aziende devono avere la capacità e la forza di reazione, che è fondamentale”. E Caiumi ha continuato ringraziando “l’indispensabile collaborazione con il Resto del Carlino e i suoi giornalisti, che hanno saputo raccontare per trenta volte, settimana dopo settimana, da febbraio a ottobre, le storie di impegno, costanza, intuito e valore di altrettanti imprenditori, accomunati da uno spirito che

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passa dai loro uffici e capannoni al tessuto sociale e alla comunità che li circonda”. Gli anni di pandemia, i conflitti internazionali e l’inflazione non hanno arrestato l’attività delle imprese, che si sono distinte in diversi campi, dall’alimentare alla scienza medica, dalla manifattura al digitale, passando per le startup e le società di consulenza e servizi. “È quello che contraddistingue la nostra storia: non siamo solo officine, laboratori, centri di ricerca. Siamo gruppi di persone che diventano, appunto, comunità. A questo sistema di valori si deve la spinta all’innovazione, a trovare strade sempre più sostenibili per la nostra industria, a sostenere l’associazionismo e la solidarietà”, rimarca il presidente degli industriali di Bologna, Ferrara e Modena. “Ed è importante che tutte queste storie vengano raccontate dalle pagine di un quotidiano, arrivando nei luoghi di lavoro, nelle case, nelle scuole, nelle palestre. Non per autocelebrazione, ma perché attraverso la condivisione delle esperienze, delle idee, dei successi, delle vette scalate la comunità diventa più coesa e più forte e restituisce linfa vitale a nuove idee e nuove imprese. L’esperienza ce lo racconta, e gli ultimi anni difficili ce lo confermano: insieme possiamo affrontare anche le prove più dure. E dalla nostra abbiamo una cultura d’impresa di grande eccellenza. Che vale la pena di essere raccontata, in tutti i suoi particolari, grandi e piccoli, perché ogni tessera contribuisce a realizzare un mosaico che rimarrà nel tempo”. Tutte e 30 le imprese partecipanti, che dipingono il tessuto imprenditoriale di Bologna, Ferrara e Modena, hanno percorso le tappe della loro vita sulle pagine del quotidiano. “È un grande orgoglio poter essere parte di questo treno che ha raccontato i nostri territori”, ha commentato la direttrice di Qn-Il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno, Agnese Pini. “Il Premio Mascagni è una grande occasione per fare bene il nostro lavoro, passando per le vostre storie. Il momento delle premiazioni consacra le esperienze ed è una scusa per parlare di noi, raccontando il territorio nelle sue difficoltà e nei suoi punti di eccellenza”. Sul palco, insieme ai relatori, anche il business consultant cofounder di ThinkinPark.it Matteo Gorini, che alla platea di imprendi-

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tori ha raccontato l’importanza del processo decisionale, cioè di come compiere scelte in maniera efficace. “Dopo la mia prima parte di carriera negli investimenti, ho iniziato a studiare, imparando dai migliori, i processi decisionali dei grandi imprenditori, tutti

collegati da un fil rouge: i modelli mentali”, ha esordito Gorini, che ha continuato il suo discorso descrivendo i quattro pilastri solidi dell’economia, dall’innovazione alla contraddizione, includendo tra essi anche la possibilità di cambiare idea.


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Il vincitore TOSCHI VIGNOLA, LA FRUTTA SPIRITOSA DA SAVIGNANO SUL PANARO AL MONDO INTERO

Oltre 27 milioni di euro di fatturato nel 2022 (in crescita del 25% rispetto al 2021), con una quota export che rappresenta circa il 60% del giro d’affari (+29% sull’anno precedente), e 90 collaboratori impegnati tra l’headquarter di Savignano sul Panaro, in provincia di Modena, e le filiali all’estero, in Regno Unito e Stati Uniti. Sono questi alcuni dei numeri di Toschi Vignola, l’azienda (nata nel 1945 dall’idea dei fratelli Giancarlo e Lanfranco Toschi che decisero di produrre industrialmente quella che era sempre stata una loro tradizione di famiglia: la ciliegia sotto spirito) che si è aggiudicata il Premio “Paolo Mascagni” 2023, dodicesima edizione del riconoscimento promosso da Confindustria Emilia, in collaborazione con il Resto del Carlino, in memoria dell’imprenditore scomparso nel 2011 e testimone convinto del ruolo dell’industria nello sviluppo del territorio e dedicato alle imprese che crescono. Con alle spalle quasi ottant’anni di storia familiare, Toschi Vignola è giunta oggi alla terza generazione: in azienda oltre al Pre-

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sidente Massimo Toschi, figlio di Giancarlo, sono presenti infatti anche i suoi figli Francesco (amministratore delegato), Stefano (amministratore delegato) e Susanna (membro del CdA). L’azienda oggi esporta la qualità dei prodotti del territorio in oltre 70 Paesi del mondo: alle ciliegie sotto spirito si sono aggiunti negli anni prodotti che oggi spaziano dall’amarena candita in sciroppo ai topping, dagli sciroppi per bevande, cocktail e granite al nocino e ai liquori dolci. Alla cerimonia di celebrazione dell’edizione 2023 del premio, di fronte al presidente di Confindustria Valter Caiumi e all’architetto Elena Zacchiroli Mascagni, il presidente dell’azienda Massimo Toschi si è commosso: “Non mi aspettavo di vincere, è stata una sorpresa. Sono stati i miei figli, che sono la terza generazione al timone dell’azienda, a spingere per la partecipazione all’edizione e hanno fatto bene a insistere. Mi sono informato e ho deciso di seguire il loro istinto, ma da qui a salire sul podio, diventando il vincitore, non me lo sarei mai aspettato”. Il core business della Toschi Vignola è nelle amarene, nelle ciliegie, implementate poi nelle bevande. “Nel 1946, un anno dopo la fondazione dell’azienda, è nato il primo liquore, il ‘Cherry Brandy Toschi’, che si ottiene dall’infusione in alcool delle morette. Poi, ogni anno siamo cresciuti e abbiamo aggiunto gli sciroppi e anche l’amarena in sciroppo. Questo premio è un orgoglio per noi, il riconoscimento di ciò che stiamo facendo e soprattutto per il nostro territorio, al quale come azienda siamo molto legati. Ma siamo anche nel mondo: già negli anni Cinquanta l’azienda partecipava a fiere di settore, con le quali sono iniziate le prime esportazioni dei prodotti nei mercati europei ed extraeuropei. Partono i carichi verso Sud America, Australia, Stati Uniti, Germania e Francia, che, ancora oggi, rappresentano per noi forti paesi strategici”, ha concluso il presidente Massimo Toschi.



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La parola ai protagonisti AHRCOS “Ci occupiamo di restauro del patrimonio architettonico e consolidamento per la sicurezza strutturale di immobili storici e civili. Spesso si pensa che questo sia in contrapposizione con la tutela del patrimonio architettonico, ma non è così: manteniamo l'equilibrio tra restauro e consolidamento in un percorso progettuale, senza sacrificare la storicità del manufatto”. Alessandro Battaglia

BD PLAST “Progettiamo e produciamo sistemi di filtrazione, deviazione e convoglio polimeri e siamo fornitori strategici di importanti costruttori in Germania e, dal 2000, in Europa, Canada e Usa. Abbiamo brevettato il nostro prodotto di punta a livello nazionale e siamo in attesa di un analogo riconoscimento in Europa e negli Stati Uniti”.

APICOM “Dal 1985 produciamo banchi di prova motori per motori elettrici e a combustione interna, trasmissioni per motociclette, auto e veicoli industriali. Da una decina d’anni, grazie all’acquisizione da parte del gruppo franco-belga Gmb Invest/Icm, abbiamo avuto un rilancio. Il 90% del nostro giro d’affari è basato su prodotti altamente customizzati”. Claude Marquet, recentemente scomparso, Lucio e Stefano Borghi

BEAUTYGE ITALY “I nostri piani di crescita proiettano un rafforzamento della nostra posizione di mercato nei prossimi tre anni. Il fatturato è ripartito in modo paritario fra Italia ed export, e questa seconda componente è molto strategica per lo sviluppo dei prossimi anni”. Luca Nava

Dino Boicelli

BONFIGLIOLI CONSULTING “Da 50 anni siamo leader della consulenza aziendale, con un modello di gestione adatto alle piccole e medie imprese. Dal 1998 abbiamo introdotto la metodologia Lean Thinking: il nostro lavoro è aiutare le aziende manifatturiere in tutto ciò che è legato al prodotto. Il nostro compito è migliorare le performance operative e i tempi di risposta”. Michele Bonfiglioli

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COLKIM “Il pest management è una filosofia che ruota attorno alla gestione degli infestanti, quindi racchiude attività, prodotti, soluzioni e servizi che propongono le soluzioni migliori per il controllo degli infestanti, prestando attenzione all’ambiente e all’innovazione. Il nostro è un lavoro longevo, con una storia di quasi 60 anni”. Valentina Masotti, Michele Albertazzi e Silvia Albertazzi


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“La nostra specializzazione è l’essiccazione e la disidratazione di frutta di qualità, destinata all’industria dolciaria. Cerchiamo di adattarci a tutti i cambiamenti del mercato, garantendo prodotti salubri e rispettosi dell’ambiente, grazie alle più avanzate soluzioni tecnologiche. Tutte le nostre produzioni sono ecosostenibili”.

“Portiamo nel mondo dell’industria strumenti innovativi per la raccolta e la gestione di dati online legati alla reputazione aziendale, anche con l’Intelligenza Artificiale, con la possibilità di intervenire con strategie di comunicazione mirate. Il nostro obiettivo è utilizzare la tecnologia per permettere alle aziende di essere più sostenibili”. Filippo Furini

Rudi Ricci Mingani

EASY RFID

ENCAPLAST “Ci siamo specializzati in soluzioni di packaging per il polo medicale, garantendo tecnologie evolute, macchinari all’avanguardia e capitale umano d’eccellenza. Con tutta la nostra passione e professionalità, cogliamo ogni nuova sfida come un’opportunità di misurarci e mettere a disposizione dei nostri clienti la nostra esperienza e affidabilità”.

“Siamo nati dalla volontà mia e di mio fratello di mettere la tecnologia al servizio dell’industria. Produciamo e progettiamo Tag in radiofrequenza, che servono per la tracciabilità, che possono essere usati in tutti i settori, dalla moda alla logistica al food. La particolarità è che l’etichetta non si vede, non c’è visibilità diretta”. Barbara Moratti

Valentina Bianchini e Mario Neri

EUROCELL

FONDAZIONE LUCIANO PAVAROTTI

“Dai nostri genitori abbiamo raccolto il testimone nella produzione di imballaggi per il settore food, dolciario in particolare. Il futuro comincia dall’innovazione. Siamo sempre alla ricerca di prodotti nuovi e in questi ultimi due anni abbiamo imbastito importanti progetti sulla sostenibilità. Inoltre, faremo la ‘Carbon foot print’ sui nostri prodotti di punta”. Marco e Luca Finotelli

“Il team della Fondazione è lo stesso che ha lavorato con Luciano Pavarotti, del quale conosceva la visione di vita. Per questo abbiamo deciso di mantenere viva la sua memoria, portando avanti i suoi obiettivi: tra questi dare un futuro alla lirica attraverso i giovani, offrendo borse di studio e una prima possibilità di confronto con il pubblico nei concerti”. Nicoletta Mantovani

GRAPHENE-XT

ISOKINETIC

“Il grafene è il marchio identitario della nostra startup. Abbiamo creato una tecnologia eco-friendly per la produzione di grafene di alta qualità, brevettata a livello europeo, che garantisce costi relativamente bassi e il rispetto per l’ambiente. Lo sviluppo tecnologico e la ricerca sono il nostro principale lavoro, fino ad arrivare alla realizzazione dei prodotti”. Simone Ligi

“Il nostro spirito è basato su ricerca, scienza, metodo e aggiornamento. Sono i punti di forza che ci hanno reso un punto di riferimento internazionale nel campo della riabilitazione ortopedica e della Sports Medicine, curando i professionisti dello sport come gli atleti di tutti i giorni, con un modello basato sull’evidenza scientifica”. Davide Fazzini

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KF

LA VALLE TRASPORTI

“KF, pur non dismettendo il ramo di azienda legato alla distribuzione dei grandi marchi costruttori di macchine per la gestione di banconote e monete, dal 2012 si è concentrata sempre di più sul suo core business, i monitor industriali, settore che più rappresenta il know-how aziendale”. Massimo Romani

“L’azienda ha lavorato fin dai primi anni 2000 per offrire servizi certificati e così abbiamo ottenuto le principali certificazioni legate a qualità, ambiente, salute e sicurezza dei lavoratori. A giugno, prima azienda di trasporto passeggeri della regione, ci è stata rilasciata la quarta certificazione, sulla sicurezza stradale”. Paolo Pastorello e Mimma La Valle

LEONI

LIFE

“Nel mondo degli articoli promozionali, il cliente cerca la migliore offerta e la concorrenza è particolarmente agguerrita. La nostra risposta è una la garanzia di una qualità del prodotto, un servizio e una disponibilità non comuni. In più, abbiamo scelto di produrre articoli made in Italy, aprendo uno stabilimento a chilometro zero”. Alberto Tivoli

Federico e Valerio Leoni

MAKROS

LIFE ELETTRONICA

“Realizziamo sistemi di archiviazione per difendere beni culturali come libri, quadri, pergamene, da acqua, fuoco e agenti patogeni come le muffe. Con il marchio Blockfire, il nostro brevetto, abbiamo fornito solo in Italia 150 chilometri di fornitura. Nel 2022 abbiamo seguito 228 progetti per tribunali, biblioteche, banche, musei”.

“Seguendo l’intuizione di mio padre, fondatore dell’azienda, abbiamo lavorato per diventare un punto di riferimento del mercato dal punto di vista innovativo, tecnologico, non limitandoci solo all’automazione industriale. Oggi siamo presenti nei mercati più importanti con un parco clienti internazionale di grande pregio”. Riccardo Galli

Massimo Luise

MARZOCCHI POMPE “Possiamo definirci come l’azienda dei ‘sarti’ delle pompe a ingranaggi: con oltre 20mila prodotti a catalogo e più di 800 clienti attivi, proponiamo soluzioni made in Italy e ‘su misura’ nella progettazione e produzione di pompe a ingranaggi esterni. Un impegno che ci ha portato a crescere, tanto da arrivare nel 2019 all’ingresso in Euronext Growth Milan”. Gabriele Bonfiglioli

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“40 anni fa abbiamo scommesso sul futuro della comunicazione integrata. Un’intuizione decisiva che ci ha portati a essere protagonisti nel settore a livello nazionale. Grazie a un’organizzazione dinamica e con una forte attitudine per l’innovazione, mettiamo a sistema strategia, creatività, digitale e tecnologia per una comunicazione efficace e di qualità”.

MET “Sviluppiamo applicazioni e metodi di sanificazione a tutto tondo, basate sulla tecnologia dell’ozono, che per le sue caratteristiche è il più ecologico dei prodotti. Siamo a disposizione delle aziende, dal mondo medicale a quello industriale, creando soluzioni ad hoc. Abbiamo investito in ricerca, sperimentando soluzioni e creando brevetti”. Federico Ponti


NIEDERWIESER

Matteo Pozzesi

“Produciamo un’ampia gamma di film e buste per il confezionamento sottovuoto, in Atm, termoformatura e flow pack per il settore food e non-food. La nostra è una lunga storia con molti progetti in divenire. E, anche se siamo una grande azienda, rimaniamo ancorati ai valori di una famiglia e il rispetto per l'ambiente è doveroso per le future generazioni”.

SAMP “L’azienda ha un’esperienza quasi centenaria nella produzione di macchine per la produzione di cavi elettrici. Dal 2021 la nuova proprietà svizzera ci ha dato la possibilità di proseguire le attività di business con tutti i nostri asset, assicurandoci così una crescita importante, con il 95% degli ordini fuori dall’Italia”. Teodoro Ceglia

SERVIZIO INFORMATICA

SERVOMECH

“Il mercato ci premia. Il nostro obiettivo è offrire il migliore servizio di assistenza possibile e aggiungerne di extra rispetto alla nostra attività base. Affianchiamo il cliente nella fase di scelta del prodotto, con l’analisi delle esigenze, aggiudicandoci il ruolo di consulenti di fiducia, grazie alla nostra lunga storia”. Franco Tommasini, il fondatore Mario Tommasini (scomparso due anni fa) e Pietro Tommasini

“Nel nostro Dna ci sono valori forti fin dalla fondazione: una produzione interna di alta qualità, controllo globale e costante di tutte le fasi di lavorazione, flessibilità produttiva e la possibilità di personalizzare il prodotto. In più, non abbiamo mai spostato la sede da Anzola dell’Emilia, il che ci ha permesso di curare il legame con il territorio”. Federico, Vito e Valentina Cataldo

SIR

TOSCHI VIGNOLA

“Inventiamo, progettiamo, costruiamo: nel 1984 mio padre Luciano Passoni ha voluto creare una realtà che unisse le competenze della progettazione meccanica a quelle di uno studio di progettazione elettrica e di un’azienda di software. L’intuizione e l’esperienza, unite alla fantasia tecnica, sono gli ingredienti da cui nascono le nostre soluzioni”.

“78 anni fa eravamo in un piccolo laboratorio e ora vendiamo in quattro continenti: cuore modenese e mercato mondiale. È degli anni ’70 la campagna pubblicitaria che ci fa conoscere attraverso il jingle tv ‘Toschi la frutta spiritosa’. Continuiamo a evolverci nei prodotti, dalla frutta agli sciroppi, dai topping all’aceto balsamico, garantendo sempre la migliore

Davide Passoni

Stefano, Susanna, Massimo e Francesco Toschi

UNIZIP “Unizip ai grandi numeri ha sempre preferito l’originalità e lo stile esclusivo italiano. A fare la differenza sono ricerca e innovazione, abilmente fusi in un concetto di qualità che non si ferma al prodotto finito ma che continua anche dopo, in un rapporto di assistenza ai clienti del tutto personalizzato”. Simonetta Pasini

X DATANET “Siamo una ‘software house’ italiana al 100% specializzata nello sviluppo di piattaforme innovative per la corporate governance. Fare software semplici da usare è difficile: i nostri team investono tempo e risorse per progettare le soluzioni tecnologiche ma anche per studiarne l’usabilità, mettendosi nei panni di chi le dovrà usare”. Alessandro Trionfini e Enrico Clerici

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TECHNOLOGY FOR PASSION

Un grande Gruppo per grandi traguardi. Cinque realtà al servizio dei settori: Formula 1, Motorsport, NASCAR, Aeronautica, Elicotteristico.

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cultura L’Aquila d’Oro 2023 a Gaia Tortora

di Marco Taddei

La vicedirettrice del Tg La7 ha vinto la 59esima edizione del Premio Estense con il suo libro “Testa alta, e avanti” in cui rievoca la vicenda legata all’arresto, avvenuto 40 anni fa, del padre Enzo Tortora, vittima di un clamoroso errore giudiziario

È

Gaia Tortora con “Testa alta, e avanti” (Mondadori) la vincitrice della 59esima edizione del Premio Estense, il riconoscimento promosso da Confindustria Emilia che dal 1965 premia l’eccellenza del giornalismo italiano e che quest’anno, con 69 titoli in concorso, ha registrato il più alto numero di volumi candidati della storia della manifestazione. Il verdetto è arrivato alla quinta votazione, con 22 preferenze, al termine di un appassionante testa a testa con Paolo Borrometi e il suo “Traditori. Come fango e depistaggio hanno segnato la storia italiana” (Solferino). La votazione è stata caratterizzata da un confronto vivace e partecipato tra la giuria tecnica, presieduta da Alberto Faustini, e quella popolare riunite la mattina dello scorso sabato 23 settembre al Teatro Comunale “Claudio Abbado” di Ferrara per discutere e votare il vincitore all’interno della quartina finalista composta anche da Ezio Mauro con “L’anno del fascismo. 1922. Cronache della Marcia su Roma” (Feltrinelli) e Marcello Sorgi con “Mura. La scrittrice che sfidò Mussolini” (Marsilio). Il presidente Alberto Faustini, portavoce della giuria tecnica composta da Michele Brambilla, Luigi Contu, Tiziana Ferrario, Paolo Garimberti, Jas Gawronski, Giordano Bruno Guerri, Agnese Pini, Venanzio Postiglione, Alessandra Sardoni e Luciano Tancredi, ha osservato: “La cosa bella di questa edizione è stata la competizione vera fino all’ultimo. I quattro libri finalisti sono individuali e collettivi perché parlano di storie che riguardano il nostro Paese, esattamente come quella raccontata da

Da sinistra, Alberto Faustini, Gian Luigi Zaina, Gaia Tortora, Valter Caiumi e Cesara Buonamici

Gaia Tortora. È certamente la storia di una famiglia, un’autobiografia emotiva, ma anche e soprattutto la storia di un Paese che si è confrontato con la mala giustizia, paradossalmente anche grazie alla popolarità del protagonista, diversamente non ci saremmo mai interrogati così tanto sul tema. Ancora una volta è emerso quanto sia libera la giuria, nessuno di noi riesce a fare previsioni alla vigilia e non riesce a farlo nemmeno un giurato popolare”. Gian Luigi Zaina, presidente della Fondazione Premio Estense, ha aggiunto: “Non era facile prevedere l’esito finale perché i quattro libri sono tutti di alto valore. Il titolo di Gaia Tortora è senz’altro d’impatto perché racconta una storia familiare dal punto di vista di chi l’ha vissuta in prima persona, dovendo convivere con il trauma causato

da un clamoroso errore giudiziario”. Gaia Tortora con “Testa alta, e avanti” racconta la sua storia, nella consapevolezza che non sia solo sua: ogni giorno tre innocenti finiscono in carcere per errore, più di mille cittadini l’anno. E i media continuano a comportarsi come fecero con suo padre: titoloni per additare i presunti colpevoli e, quando va bene, trafiletti seppelliti nelle ultime pagine a segnalare l’assoluzione, il proscioglimento, l’errore giudiziario. Condividere il proprio intimo dolore, allora, diventa un modo per combattere contro l’ingiustizia, per impedire che tutto ciò si possa ripetere. E andare avanti, come le diceva suo padre, a testa alta. L’autrice ha commentato così il risultato: “Nel mio cuore considero la vittoria al fotofinish con il mio amico Paolo Borrometi

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un ex aequo, sono due libri che raccontano la storia d’Italia seguendo filoni paralleli, sui quali ci sarebbe ancora molto da dire. Dedico questo riconoscimento a quella ragazza di terza media e quindi ai ragazzi delle scuole e delle carceri dove continuo ad andare, soprattutto in quelle minorili. Vorrei che i ragazzi, attraverso il mio libro, comprendessero che giudicare subito è sbagliato e che utilizzassero la loro testa per farsi una propria idea”. Al termine della votazione della mattina è intervenuto anche il Sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi: “Sono felice di aver assistito ad una parte del lavoro delle due giurie che attesta la piena democraticità del Premio Estense. Gaia Tortora, una grande donna che racconta la storia di un grande padre, un uomo che è stato l’emblema di tutti quelli che hanno patito per una cattiva giustizia”. “Siamo profondamente onorati di aver portato il contributo di Azimut al Premio Estense, in un’edizione straordinaria per qualità espresse e adesioni. Il nostro sostegno al Premio, che da quasi sessant’anni continua ad incoraggiare e celebrare l'eccellenza nel giornalismo italiano favorendo un dibattito costruttivo su temi di attualità spesso complessi, nasce dal comune impegno per la promozione della cultura e l’importanza del dialogo secondo i valori di responsabilità sociale d’impresa che da sempre guidano il nostro Gruppo nel contribuire al progresso economico e sociale delle comunità in cui operiamo”, ha dichiarato Monica Liverani, amministratore delegato di Azimut Capital Management e managing director di Emilia-Romagna, Marche e Umbria e Chief Sustainability Officer di Azimut Holding, da quest’anno main sponsor del Premio Estense. La 59esima edizione del Premio Estense si è realizzata inoltre con la media partnership di ANSA, Rai Cultura e Rai Radio1. La cerimonia di premiazione, avvenuta nel pomeriggio di sabato 23 settembre al Teatro Comunale “Claudio Abbado di Ferrara”, si è aperta con un tributo al presidente emerito Giorgio Napolitano, scomparso il giorno precedente, e ad Andrea Purgatori, vincitore del “Riconoscimento Gianni Granzotto” nel 2021, venuto a mancare il 19 luglio scorso.

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Sopra. Da sinistra, Alberto Faustini, Ezio Mauro, Paolo Borrometi, Gaia Tortora, Marcello Sorgi, Gian Luigi Zaina e Monica Liverani. Sotto. Gian Luigi Zaina, Federico Rampini, Tiziana Ferrari e Alberto Faustini

“Non voglio ricordare il dispiacere della perdita, ma la fortuna di averlo conosciuto, letto, guardato, amato e premiato”, ha affermato il presidente della giuria tecnica Alberto Faustini ricordando Purgatori. Durante l’evento di premiazione, condotto per il ventesimo anno consecutivo da Cesara Buonamici, il direttore di generale di Confindustria Emilia Tiziana Ferrari, insieme al presidente della Fondazione Premio Estense Gian Luigi Zaina e al presidente della giuria tecnica Alberto Faustini, ha

consegnato nelle mani di Federico Rampini la Colubrina d’Argento come vincitore del 39° “Riconoscimento Gianni Granzotto. Uno stile nell’informazione”, assegnato dalla giuria presieduta dal presidente Zaina e composta da sette imprenditori dei territori di Bologna, Ferrara e Modena (Patrizia Bauer, Luca Cimarelli, Maria Rita Giberti, Paolo Golinelli, Paolo Moscatti, Silvia Pasquali e Giorgio Piacentini) con il parere favorevole della giuria tecnica.


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formazione Federico Marchetti e Stefano Mancuso per la di Confindustria Emilia

Scuola Sostenibile

di Silvia Conforti

Lo scorso 22 settembre la giornata conclusiva dell’iniziativa con cui l’Associazione ha regalato una pianta per ogni aula in 10 scuole secondarie del progetto S.eT. Scuola e Territorio

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er tutelare l’ambiente “tutti, nessuno escluso, dobbiamo fare gli attivisti. Non soltanto il gruppo Greta Thunberg: ognuno dovrebbe mettere in pratica qualche azione, da quelle più piccole - come non usare bottiglie di plastica ma ricorrere alle borracce - a quelle più grandi, come piantare due milioni di alberi”. È l’appello di Federico Marchetti, imprenditore fondatore di YOOX, che da due anni si occupa a tempo pieno di sostenibilità ambientale. “Ho cercato di mettere tutta la mia esperienza nella tecnologia e nell’innovazione al servizio di voi giovani, per lasciare un mondo migliore. Siete voi che salverete il mondo”, la promessa-augurio fatta a una sessantina di studenti della scuola media Saffi al Pilastro, coinvolti nel momento conclusivo dell’iniziativa S.eT. - Progetto Scuola Sostenibile di Confindustria Emilia Area Centro, che si è tenuto lo scorso venerdì 22 settembre. L’iniziativa, sviluppatasi all’interno del progetto S.eT. - Scuola e Territorio, è nata dall’attenzione dei giovanissimi della Generazione Z verso le tematiche ambientali e, in particolare, dalla volontà degli studenti di trasformare la scuola in un soggetto promotore di una cultura della sostenibilità. Confindustria Emilia Area Centro, da sempre legata alle tematiche green, ha ascoltato i desideri degli studenti e ha reso possibile questa esperienza regalando, a inizio 2023, a 27 classi in 10 scuole secondarie di primo grado nelle province di Bologna, Modena e Ferrara, una pianta per ogni aula, di cui gli stessi studenti dovevano occuparsi. L’idea era quella di verificare, a distanza di un anno, lo stato di salute delle piante e premiare gli Istituti che avevano dimostrato di averne avuto maggiore cura, riuscendo a creare tra le mura scolastiche uno spazio verde di cui tutti, nessuno escluso, possono beneficiare.

Alla giornata conclusiva, oltre a Marchetti e a docenti e studenti della scuola media Saffi, hanno partecipato anche il botanico Stefano Mancuso, che ha descritto l’esperienza come “meravigliosa nella sua semplicità: più piante abbiamo, meglio stiamo, perché le piante hanno un effetto benefico sulle persone”, e il direttore generale di Confindustria Emilia, Tiziana Ferrari. Grazie all’instancabile impegno di alcuni studenti particolarmente motivati, oggi possiamo constatare che le tre piante ospitate in altrettante aule della scuola Saffi godono di una salute straordinaria. Non solo sono in perfetta forma, ma una di esse è stata persino battezzata con il nome “Stacey”. Questo straordinario successo è stato verificato dai protagonisti del progetto, che hanno fatto visita alle classi di via Panzini. Durante queste visite, hanno intrattenuto un dialogo coinvolgente con gli studenti, affrontando importanti temi legati all’ambiente e al ruolo salvifico delle piante. Il professor Mancuso ha guidato con maestria questo dialogo, conducendo tutti alla scoperta dei segreti e delle straordinarie virtù del mondo vegetale. È stato un viaggio affa-

scinante alla ricerca di quanto gli esseri umani dipendano dalle piante, non solo per la loro sopravvivenza, ma anche e soprattutto per il loro benessere. Il professore ha raccontato agli studenti delle classi I, II e III A un esempio sorprendente: in Norvegia, riempire le aule scolastiche di piante ha portato a risultati eccezionali. Gli studenti coinvolti in questo esperimento hanno mostrato un rendimento scolastico superiore, e il bullismo è diminuito notevolmente grazie al miglioramento delle capacità sociali. Inoltre, le assenze per malattia sono state ridotte del 50%. Il professor Mancuso ha sottolineato quanto sia importante comprendere la nostra dipendenza dalle piante e ha incoraggiato gli studenti a introdurne sempre di più, sia nelle proprie classi che nelle proprie case. In conclusione, il professor Mancuso ha anche affrontato un tema sempre più urgente, quello del riscaldamento climatico. Si è rivolto agli imprenditori, sottolineando che ogni euro investito nelle piante consente di assorbire mille volte più anidride carbonica rispetto a qualsiasi tecnologia umana. Ha fatto notare che, se avessimo chiamato gli alberi ‘colonnine ad alta efficienza per l’assorbimento super smart dell’anidride carbonica’, avremmo investito miliardi di euro in tutto il pianeta. È un monito importante su come la natura possa offrire soluzioni efficaci e sostenibili per affrontare le sfide ambientali, e che ognuno di noi dovrebbe costantemente tenere a mente.

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SCUOLA DI MANAGEMENT CONFINDUSTRIA EMILIA AREA CENTRO

Report sullo Study Tour

Silicon Valley

L'IMPRESA CHE VERRÀ 98 fare

OCTOBER 2023


Anche quest’anno Nuova Didactica ha voluto proseguire l’esperienza dello Study Tour e ha proposto ai propri clienti di tornare in Silicon Valley, già meta nel 2019. 25 imprenditori e manager hanno quindi potuto partecipare a questo nuovo viaggio che nell’edizione 2024 aveva come driver la diffusione dell’Intelligenza artificiale generativa e in particolare il suo impatto sui modelli di business, valutato attraverso il confronto con le organizzazioni riconosciute come benchmark d’eccellenza. Il percorso è iniziato il 12 ottobre 2023 con una sessione formativa per la preparazione al viaggio. È stato uno step fondamentale per far conoscere tra loro i partecipanti, condividere aspetti organizzativi, contenuti e raccogliere le aspettative del gruppo. Arrivati a San Francisco abbiamo potuto visitare molte delle Big tech al centro della rivoluzione e parlare con professionalità diverse che ci hanno raccontato cosa sta succedendo, a livello locale e a livello globale, dopo la diffusione delle nuove tecnologie. Oltre a questi grandi nomi, per arric-

GOOGLE. Focus: gli enormi impatti che l’AI ha già ora sull’attività della Big Tech e, considerando la fortissima spinta in quella direzione, di riflesso su tutti gli utenti a livello mondiale, noi compresi

chire il quadro e ascoltare pareri di soggetti diversi, abbiamo voluto visitare anche start up che si occupano di intelligenza artificiale, l’Institute for the Future, che studia gli scenari e disegna nuove prospettive e una società di consulenza che studia i trend a livello internazionaleAbbiamo visitato anche le Università di Stanford e Berkeley, due tra i centri più avanzati

CISCO. Focus: sostenibilità sociale e ambientale

AMAZON WEB SERVICES. Focus: oltre di Ai abbiamo parlato di auto a guida autonoma, da poco operative nella città di San Francisco.

portato a pensare che l’AI molto probabilmente non sia un tema destinato a durare una stagione. Gli ospiti che abbiamo incontrato in questo breve ma intensissimo viaggio l’hanno paragonata (persone diverse in situazioni diverse) alla scoperta del fuoco, all’invenzione della stampa e alla diffusione di internet. Al momento i confini non sono tracciati. Restano piste di lavoro fertili e da esplorare, con la preparazione e la formazione migliori possibili.

al mondo in termini di innovazione e nuove scoperte. L’altissimo numero di giovani informatici e studiosi le pone, infatti, al centro dell’evoluzione di quello che è oggi e sarà domani l’AI.

NASA Ames Research Centre. Focus: i macroprogetti che NASA sta portando avanti e le prospettive future legate alle esplorazioni spaziali

PROSPETTIVE Tutte le visite che abbiamo fatto, sia nelle aziende più grandi del mondo che in quelle più piccole, ci hanno

LINKEDIN. Focus: strategie di retention e gestione delle risorse umane



sostenibilità

Albo Circular

L’ protagonista a Ecomondo

di SC

È stato presentato anche a Ecomondo Rimini 2023 il nuovo progetto targato Confindustria Emilia: la piattaforma di economia circolare Albo Circular

I

l lancio di Albo Circular a Ecomondo, l’evento internazionale di riferimento in Europa e nel bacino del Mediterraneo per la transizione ecologica, rappresenta un passo significativo verso l’adozione e la promozione delle tecnologie legate ai settori della green e circular economy. L’edizione di quest’anno di Ecomondo, tenutasi dal 7 al 10 novembre 2023 a Rimini, si è concentrata su diverse tematiche in ambito ecologico: dalla gestione delle acque allo smaltimento dei rifiuti, dal tessile alle bioenergie, dalla gestione e tutela dei suoli fino ai trasporti, l’agricoltura e le città sostenibili, costituendo così un hub di ricerca e innovazione per le principali aziende di servizi, soluzioni e tecnologie del settore ambientale. Economia circolare significa condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo di materiali e prodotti esistenti, estendendo il ciclo di vita dei prodotti e riducendo il consumo di materie prime e risorse, oltre che la produzione di rifiuti. Oggi, di fronte a un forte aumento della domanda di materie prime e alla continua scarsità delle risorse, la transizione verso un tale modello economico, produttivo e di consumo circolare rappresenta una concreta opportunità per le aziende, gli imprenditori e l’intera società. Albo Circular è il portale digitale, gratuito e di rapida consultazione pensato da Confindustria Emilia per tutte le imprese che operano e cercano soluzioni in ambito di economia circolare, che si propone di unire domanda e offerta, su scala nazionale.

Primo progetto di questo tipo in Italia e con oltre un centinaio di aziende già iscritte, l’Albo nasce per porsi al fianco delle imprese nel loro percorso verso la sostenibilità; un supporto a tutte le realtà che offrono o stanno cercando soluzioni “circolari” per il proprio business come, ad esempio, fornitori di servizi di riciclo, acquirenti di scarti di lavorazione e fornitori di materie prime secondarie, con l’obiettivo di rendere i propri servizi, prodotti e processi produttivi più sostenibili, sia dal punto di vista economico che ambientale.

Navigando all’interno della piattaforma, le aziende hanno la possibilità di consultarei profili di tutti gli iscritti e gli annunci presenti nel portale e ricercare i potenziali partner utilizzando la mappa navigabile, sfogliando l’elenco delle imprese oppure personalizzando la ricerca attraverso la scelta di tre tipologie di filtri: tipologia di azienda, servizio per l’economia circolare e tipo di scarto/materiale trattato. All’interno del portale è possibile trovare

consulenze e soluzioni in ambito circolare e sostenibile, che possono aiutare le imprese a rivedere i propri processi produttivi e certificare i sistemi di gestione per un uso più efficiente delle risorse, secondo standard come BS 8001, AFNOR XP X30-901, ISO 14001, Carbon Footprint, LCA, ecc. Inoltre, è presente un elenco di laboratori e aziende che eseguono analisi e verifiche sui cicli produttivi, materiali, rifiuti e scarti di produzione che possono supportare le imprese a classificare al meglio gli scarti e capire come riutilizzarli nel modo più efficiente. Albo Circular è, quindi, un’opportunità per tutti gli stakeholder e le imprese che vogliono fare rete, scambiarsi nuove pratiche e implementare modelli di business circolari. Gli studi internazionali confermano come transizione energetica ed economia circolare siano legate a doppio filo ed evidenziano che l’Italia sta compiendo sforzi significativi in questa direzione. “Ma c'è ancora molto da fare per promuovere le azioni in grado di diffondere l’economia circolare come modello di produzione e consumo volto all’uso efficiente delle risorse”, ha spiegato Valter Caiumi, presidente di Confindustria Emilia Area Centro. “Trasversalmente, in tutto il Paese, abbiamo moltissime realtà virtuose che hanno adottato pratiche di economia circolare, ma che hanno necessità di conoscere ed entrare in contatto con fornitori in grado di portare avanti questi processi. Per questo abbiamo voluto creare uno spazio come Albo Circular, per favorire la conoscenza e creare sinergie”.

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Marco Taddei Raffaella Mazzali Marianna Saguatti

CLUB IMPRENDITORI & CEO, UN ANNO DI ATTIVITÀ È stato un anno ricco di iniziative quello che ha caratterizzato gli ultimi 12 mesi del Club degli Imprenditori e Ceo di Confindustria Emilia. A chiuderlo degnamente è stato, il 5 ottobre scorso, l’incontro dal titolo “Donne, sport e impresa: il valore dell’eccellenza femminile” che si è tenuto presso il Mapei Football Center in collaborazione con l’U.S. Sassuolo Calcio, società calcistica professionistica da oltre 10 anni in Serie A, con dodici squadre femminili, la cui prima milita nel campionato di Serie A femminile. Protagoniste dell’evento al femminile, Veronica Squinzi, amministratore delegato di Mapei e vicepresidente U.S. Sassuolo Calcio, Valentina Marchesini, direttore risorse umane di Marchesini Group e presidente Fondazione Marchesini, e Federica Cappelletti Rossi, presidente della Divisione Serie A femminile professionistica, che hanno raccontato la propria esperienza professionale di donne in ambienti altamente competitivi. L’incontro, moderato dalla giornalista di Sky Italia, Sara Benci, si è concentrato sul tema della leadership femminile nell’impresa e nel mondo dello sport. Altrettanto interessante il primo appuntamento, nella seconda metà di gennaio, tenutosi nella sede di Cms, l’azienda modenese specializzata nella progettazione e produzione meccanica per conto terzi. Dopo la visita aziendale agli stabilimenti di produzione e assemblaggio di Cms, è toccato all’amministratore delegato

news emilia Elena Salda e al direttore generale Marco Marinoni raccontare la storia aziendale tra successi, difficoltà e valori. Ma il clou dell’incontro è stato l’intervento di Stefano Zamagni, professore di Economia Politica all’Università di Bologna e di International Political Economy alla Johns Hopkins University, che ha parlato di temi attinenti alla sostenibilità in azienda. Il 14 febbraio è stata, poi, la volta, della visita guidata alla XXXVI edizione di Modenantiquaria, la più longeva e frequentata fiera annuale d’alto antiquariato in Italia, che ha permesso di visitare in esclusiva l’esposizione: ad accompagnare i componenti del Club è stata la guida esperta di Marco Carminati, responsabile delle pagine d’arte dell’inserto culturale “Domenica” del Sole 24 Ore. La visita alla storica fabbrica Marazzi Group, nata nel 1935, è stato il focus dell’incontro del 23 marzo: gli ospiti hanno potuto vedere dal vivo il processo produttivo di un impianto ceramico di ultima generazione, all’avanguardia nel mondo e che consente di ottenere lastre di grandi formati, uno dei punti di forza dell’azienda sassolese. Il 27 aprile, invece, il Club è stato ospite di Vis Hydraulics, nata nel 2009 a Pavullo nel Frignano nel modenese, protagonista nel settore dell’oleodinamica, un gruppo in grande crescita che è motivo di orgoglio per Adamo Venturelli, CEO di Vis, e di tutta la sua squadra. L’apertura al mercato indiano è stato l’argomento, il 30 maggio, nell’Auditorium della sede modenese di Confindustria Emilia, di un convegno organizzato in collaborazione con Octagona, che da oltre vent’anni supporta la crescita di aziende nella crescita sui

mercati internazionali. Ospiti d’eccezione Vincenzo De Luca, ambasciatore d’Italia in India, e Ms T. Ajungla Jamir, del consolato Generale dell’India. L’8 giugno il Club è tornato alle visite aziendali, ospite di HPE Group, la recente Holding costituita ad opera di HPE, azienda con sede a Modena, attiva nella progettazione, prototipazione e sviluppo di servizi e soluzioni ingegneristiche, in particolare per il settore automotive e motorsport. In tempi record, HPE è stata capace di aggiornare e rinnovare il proprio business aggiungendo ed affiancando alle competenze necessarie allo sviluppo e alla produzione di motori endotermici, quelle necessarie allo sviluppo e alla produzione di E-motor e sistemi elettrificati, passando per l’istituzione di una nuova Business Unit completamente dedicata al settore digital, dell’Intelligenza Artificiale e della Blockchain.

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PARTITO IL PROGETTO FACTORY TOUR Tra le ultime iniziative nate nel 2023, ha preso avvio il progetto Factory Tour, che ha l’obiettivo di mettere in evidenza le numerosissime aziende eccellenti del nostro territorio, diffonderne la conoscenza e trarre spunti, oltre a consentire lo scambio reciproco di idee nonché la creazione di opportunità. I primi due appuntamenti sono stati il 16 novembre nella sede di Galletti, a Bentivoglio, alle porte di Bologna, e il 21 novembre in quella di Motovario a Formigine, in provincia di Modena. Galletti è nata nel 1906 a Castel Maggiore, nel bolognese, come piccolo opificio per la lavorazione del ferro e la riparazione di attrezzi e macchine agricole. Oggi l’azienda è ancora saldamente in mano alla famiglia Galletti, giunta alla terza e quarta generazione, e presidia il settore della climatizzazione comfort (terminali idronici, chiller, pompe di calore, sistemi di controllo), con uno dei cataloghi più ampi e completi del settore. Galletti è parte di Galletti Group, che conta 11 stabilimenti, 125 milioni di fatturato e 650 lavoratori. Fondata nel 1965 a Formigine, Motovario è uno dei brand manifatturieri storici del territorio modenese, che produce e commercializza in tutto il mondo un’ampia gamma di prodotti nel settore della trasmissione di potenza. Un’eccellenza emiliana, con un cuore produttivo di oltre 600 lavoratori nei vari stabilimenti nel mondo, che, grazie ad uno sviluppo co-

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stante, si è trasformata negli anni in una multinazionale (fa parte di un solido gruppo taiwanese, TECO Group) con presenza globale. Durante i Factory Tour, gli imprenditori apriranno le porte delle proprie aziende ai colleghi: un’occasione per conoscersi, aggiornarsi, informare sul proprio stato dell’arte, per condividere attività, tecnologie, innovazione, ma anche un’opportunità per rendersi consapevoli vicendevolmente della varietà e della qualità della comunità di aziende associate a Confindustria Emilia, del loro valore e di cosa sono capaci. Un modo per fare ancora meglio rete, sistema, comunità, visto che la circolazione delle informazioni e l’abitudine a parlarsi e a confrontarsi direttamente, faccia a faccia, è l’humus che ha fatto diventare il nostro territorio uno dei centri industriali più importanti a livello europeo. Gli incontri saranno inoltre un’occasione di sviluppo per le Filiere di Confindustria Emilia. L’iniziativa è aperta alle aziende associate, manifatturiere in primis. Alle visite potranno partecipare gli imprenditori, ma anche collaboratori, componenti dirigenziali e tecnici delle aziende associate, per incentivare scambi e approfondimenti di alto livello. Chi fosse interessato a rendersi disponibile per ospitare un Factory Tour può inviare una mail a factorytour@confindustriaemilia.it.

SCOMPARSO RICCARDO NANNETTI È deceduto a metà ottobre scorso Riccardo Nannetti, titolare dell’azienda Zincaturificio Bolognese, che opera dal 1953 occupandosi dei servizi di zincatura a caldo conto terzi di superfici metalliche. In tanti anni di attività, l’azienda si è distinta per l’applicazione delle tecniche più moderne di zincatura a caldo ed è oggi riconosciuta come una delle realtà più innovative del settore.

DECEDUTO FERDINANDO TORNIMBENI È mancato lo scorso metà novembre Ferdinando Tornimbeni, “Nando” come era chiamato in famiglia e in azienda. Aveva fondato la Elto di Ferrara nel 1991: dopo un’esperienza trentennale nella commercializzazione dei sistemi di blindaggio, ha creato insieme alla figlia Eleonora una società che offre attrezzature e soluzioni per ogni tipologia di cantiere.


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