Autorizzazione del Tribunale di Bologna n.6858 del 26.11.1998
Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale 70% - Aut. MBPA/CN/BO/0008/2015.
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in questo numero: AGENDA 2030 ONU
60° PREMIO ESTENSE
Francesco Costa vince l’Aquila d’Oro 2024
L’attività di Confindustria Emilia per uno sviluppo sostenibile
13° PREMIO MASCAGNI
PREMIO MASCAGNI 2020
Il coraggio e la determinazione delle 33 imprese protagoniste
Trentadue storie di tenacia, impegno e cultura d’impresa
PREMIO ESTENSE
TI ORIENTO
Aquila d’Oro 2020 ex aequo a Pablo Trincia e Concetto Vecchio
Partito il progetto per aiutare le famiglie nella scelta dei percorsi scolastici ISSN 2785-3071
premioestense.com
VINCITORE EDIZIONE 2024
FINALISTI
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Un link in fibra pulito e certificato è la chiave per un'esperienza fluida e senza interruzioni. Navigazione veloce, streaming senza buffering, videoconferenze impeccabili: questi sono solo alcuni dei vantaggi che puoi ottenere con TCN, il programma di manutenzione e cura brevettato da GTI, leader nel settore telecomunicazioni. È così che ci prendiamo cura dell’infrastruttura IT, l’anima della tua Azienda.
Rilievo e documentazione del network
Manutenzione e cura della fibra
Interventi e supporto IT
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The new concept of building
Trasformiamo le tue idee attraverso il Regenerative Design for Manufactoring, governiamo tutto il ciclo di vita, dalla sua ideazione e al suo mantenimento analizzando tutti gli impatti, economici, ma anche ambientali e sociali.
Garc SpA SB è un’impresa rigenerativa certificata B Corp che opera nel settore delle costruzioni come EPC (Engineering, Procurement, and Construction), gestendo il ciclo completo dell’edificio e garantendone, come O&M (Operation and maintenance), l’efficienza operativa.
Bellezza, sicurezza ed efficienza si fondono per dare vita al vostro progetto, migliorando il benessere di chi lo vive.
numero 66 dicembre 2024
DIRETTORE RESPONSABILE
Raffaella Mazzali
EDITORE
FARE S.r.l.
via San Domenico, 4 - 40124 Bologna tel. 051 6317111 - fax 051 356118
DIREZIONE E REDAZIONE
Confindustria Emilia Area Centro
ART DIRECTOR
Lorella Luccarini - Confindustria Emilia Area Centro
Archivio Confindustria Emilia Area Centro, Francesca Aufiero, Elisabetta Baracchi, Serena Campanini, Giacomo Maestri, Max Salani
Presidente
Valter Caiumi
Direttore Generale
Tiziana Ferrari
Sede legale e operativa: via San Domenico, 4 - 40124 Bologna tel. 051 6317111 - fax 051 356118 www.confindustriaemilia.it
Autorizzazione del Tribunale di Bologna n. 6858 del 26.11.1998
Poste Italiane S.p.A.
Spedizione in abbonamento Postale 70% Aut. MBPA/CN/BO/0008/2015. Gli articoli presentati possono non rispecchiare le posizioni di Confindustria Emilia che comunque li ritiene un contributo sul piano dell’informazione e dell’opinione
vita industriale
di Marco Taddei, Laura Ansaloni, Silvia Conforti, Raffaella Mazzali, Marianna Saguatti e Generoso Verrusio
di Marco Taddei, Silvia Conforti e Raffaella Mazzali
ESPERIENZA, CONTROLLO.
L’impegno è garanzia di successo WINNING ACCURATE SECURITY
G razie a un team di professionisti siamo in grado di offrire le migliori soluzioni innovative per la sicurezza della tua azienda, analizzando ogni singolo aspetto progettuale, tecnico e normativo.
ABILITÀ,
Cari Colleghi,
apro questo editoriale dalla cerimonia conclusiva del Premio Mascagni, che anche quest’anno ci ha offerto un’importante occasione per osservare da vicino la realtà imprenditoriale del nostro territorio.
A 13 anni dalla sua prima edizione, con quasi 500 imprenditori e imprenditrici intervistati dal Resto del Carlino, continuiamo a raccontare le nostre imprese: ognuna diversa, ma tutte accomunate dalla capacità di far nascere, rilanciare e portare avanti storie di valore.
In un anno incerto nei mercati e segnato da conflitti globali, vi invito a fare tesoro di queste nuove storie. Esse rappresentano l’esempio di una comunità emiliana che non si è mai lasciata sopraffare dagli scenari catastrofici, ma ha sempre reagito con forza e determinazione. Uniti nella nostra comunità associativa, che ci offre costantemente spunti e strumenti per agire, cogliamo l’opportunità dei rallentamenti di mercato per formarci, innovare e trasformarci ancora una volta.
Parliamo tanto di intelligenza artificiale, e da persona pragmatica voglio proporvi alcune domande utili per riflettere:
• Nella gestione della catena di approvvigionamento, state già utilizzando algoritmi di machine learning per prevedere con precisione la domanda, ridurre sprechi e ottimizzare i costi di stoccaggio? Se no, è il momento di iniziare a pensarci.
• Le vostre aziende stanno impiegando sensori per monitorare in tempo reale le macchine di produzione? L’analisi predittiva può individuare e risolvere problemi prima che si verifichino interruzioni.
• Avete valutato software di contabilità intelligente e automazione di flusso di cassa per semplificare attività amministrative e rendere più efficiente la gestione finanziaria?
L’intelligenza artificiale è un alleato prezioso, ma solo se applicata in modo pratico ai nostri processi. I nostri uffici restano a disposizione per supportarvi e confrontarsi con voi su questi temi. Non smettiamo di investire: la lezione che la storia economica ci insegna è che fermarsi non è mai la risposta, nemmeno nei contesti più complessi.
Mai come oggi, il bisogno di equilibrio nelle nostre imprese e di pace nel mondo è così urgente.
È con questo spirito che abbiamo dedicato il nostro Concerto degli auguri a questo tema universale, che trova nel Natale il suo momento più magico.
L’allegria, lo stare bene insieme e il riscoprirsi comunità sono valori che ci uniscono e ci danno forza, ricordandoci l’importanza di far parte di Confindustria Emilia.
Con questi sentimenti, auguriamo a tutti – imprese, collaboratori e famiglie – un sereno Natale e un 2025 pieno di pace, prosperità e nuove opportunità. Che ogni passo verso il futuro sia guidato da saggezza e umanità.
Buone Feste!
Valter Caiumi Presidente
Confindustria Emilia Area Centro
Pianificazione strategica ed execution
People analytics
Performance management
INNOVAZIONE e
Formazione e coaching per lo sviluppo della leadership e della team efficacy
Società accreditata per la consulenza di innovazione. Società certificata UNI EN ISO 9001:2015 (IAF: 37) per l’erogazione di formazione e coaching per sviluppo competenze manageriali e innovative.
Partecipiamo al progetto globale EQ Biz di Six Seconds per lo sviluppo di tools operativi e percorsi per rendere più pratico ed efficace l’uso dell’intelligenza emotiva e delle soft skills
Marco
Laura
Taddei
Ansaloni
Silvia Conforti
Raffaella Mazzali
Marianna Saguatti
Generoso Verrusio
24BOTTLES, TREMILA BORRACCE PER I DIPENDENTI
DEL SANT’ORSOLA
Tra i corridoi del Sant’Orsola, recentemente, ha fatto la sua comparsa una nuova piccola protagonista. Una protagonista alta appena una ventina di centimetri, extra leggera, di acciaio inossidabile, personalizzata con grafica nera su sfondo verde acqua. Ma soprattutto, una protagonista che punta a diventare una compagna inseparabile per tanti professionisti del Policlinico, affiancandoli quotidianamente nel lavoro di cura e diventando così un simbolo di impegno e attenzione sostenibile. È la versione speciale di Urban Bottle che 24Bottles, brand di design sostenibile nato a Bologna nel 2013 con l’obiettivo di ridurre l’impatto della plastica monouso sul pianeta, ha personalizzato e prodotto per il Policlinico di Sant’Orsola IRCCS di Bologna. Il progetto è realizzato grazie al supporto M&A di Media ADV, che gestisce in concessione gli spazi pubblicitari interni al Policlinico e che grazie alla partnership con 24Bottles ha permesso la distribuzione di 3.000 borracce del brand italiano, fornendo in questo modo un’ulteriore prova della sua attenzione all’ambiente. Le borracce presentano il tipico design del marchio che si incrocia a quello dell’IRCCS, dando vita a una bottiglia riutilizzabile dedicata al personale del Policlinico.
Le borracce sono state distribuite tra i professionisti – medici, infermieri, tecnici e amministrativi – più attenti alle tematiche ambientali e che aderiscono alle iniziative promosse dall’azienda ospedaliera. Un modo per valorizzare l’utilizzo costante dei mezzi pubblici, l’impiego di biciclette o il Car Pooling per gli spostamenti casa-lavoro, nonché la frequentazione delle mense aziendali (con conseguente riduzione degli imballaggi e di cibo avanzato). Il progetto, che si sviluppa nell’ambito delle attività di sostenibilità coordinate dal gruppo di lavoro “Spazi e Ambiente” del Policlinico, conferma ancora una volta la sensibilità ambientale dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola. Sensibilità che si traduce in grandi interventi infrastrutturali, come la centrale di trigenerazione che ha permesso di ridurre di un terzo le emissioni inquinanti. Inoltre, l’at-
vita industriale
tenzione alla sostenibilità è dimostrata anche dal Piano Direttore che disegna il futuro del Policlinico (che, non a caso, prende il titolo “L’Ospedale nel Parco”), dal Piano strategico di sostenibilità ambientale di prossima pubblicazione, dal Portafoglio di azioni per la neutralità climatica (2023-2025) approvato a gennaio e dalla recente istituzione di un “Comitato di Indirizzo Sostenibilità e Piano ambientale” a supporto delle azioni strategiche dell’IRCCS in tema di transizione ecologica.
“La sostenibilità verso l’ambiente è fatta di consapevolezza, di azioni concrete e di cambiamenti, anche piccoli, nelle proprie abitudini quotidiane. L’uso di queste bellissime borracce dedicate al personale del Sant’Orsola sarà segno visibile di questi piccoli passi personali che rimarrebbero, se pur utili, silenti e che sono invece da celebrare”, dichiara Diego Lauritano, direttore della S.C. Gestione Servizi e Operations dell’IRCCS.
“Siamo orgogliosi di supportare il Policlinico di Sant’Orsola, contribuendo a un progetto che unisce sostenibilità e salute. Insieme, possiamo fare la differenza per il benessere comune e sicuramente troviamo fondamentale attivare sinergie positive sul territorio che ha visto nascere la nostra azienda”, commentano Giovanni Randazzo e Matteo Melotti, fondatori di 24Bottles che oggi presidia 65 Paesi
in tutto il mondo con una rete di vendita che comprende Europa, ma anche Middle East e Far East, compresi Cina e Giappone, oltre a Stati Uniti, Canada e Australia.
ACETAIA GIUSTI, APERTA UNA NUOVA BOUTIQUE A FIRENZE
Nuova apertura per Acetaia Giusti che, a ottobre scorso, ha inaugurato a Firenze il suo quarto punto vendita monomarca. Dopo aver aperto la prima boutique a Modena nel 2019, seguita dall’inaugurazione di una sede a Milano nel dicembre 2021 e a Bologna nell’aprile 2022, la più antica casa produttrice di Aceto Balsamico di Modena al mondo ha aperto in via del Corso 53r, nel cuore della città toscana. Questo nuovo spazio offre ai visitatori un’esperienza immersiva nella storia secolare dell’oro nero di Modena, confermando l’impegno dell’azienda geminiana nel diffondere la cultura e la passione per questo prodotto d’eccellenza.
Fondata nel 1605, Acetaia Giusti è custode di una tradizione che viene tramandata da 17 generazioni. Oggi è guidata da Claudio Stefani, che ha proiettato l’impresa nel futuro con una gestione flessibile e orientata al miglioramento
continuo. Tra i prodotti più rappresentativi ci sono i cinque Balsamici di Modena IGP della collezione storica, classificati in base alle medaglie ottenute nelle esposizioni universali di fine Ottocento, e i Grandi Invecchiati, come l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, realizzato con l’antico metodo dei rincalzi e travasi, oltre che a numerose proposte collaterali, tra cui spicca il Vermouth Giusti. A partire dal 2019, i prodotti di Acetaia Giusti sono disponibili, oltre che nei migliori negozi di specialità gastronomiche e sull’e-commerce dell’azienda, anche nelle boutique, che rappresentano un estratto del Museo Giusti di Modena, realizzato nella sede storica dell’Acetaia e inaugurato nel 2018. Un percorso esperienziale che, con le sue dieci sale, racconta la secolare storia dell’aceto balsamico di Modena e della famiglia Giusti, con l’intento di diffondere la cultura di quest’antica tradizione, oltre che la grande passione necessaria a produrre ogni bottiglia.
Il punto vendita di Firenze rimane fedele al concept delle altre tre sedi, proponendo una “galleria esperienziale” dedicata alla scoperta del più antico Aceto Balsamico di Modena.
“Entrando nella boutique, i visitatori hanno la possibilità di immergersi nella storia dell’azienda grazie alla presenza delle botti secolari e dei tradizionali oggetti utilizzati nell’arte acetiera. Al centro dello spazio sorge la zona esperienziale, dove il personale accompagna il pubblico in una degustazione che esplora profumi, colori e densità dei balsamici Giusti. La boutique è caratterizzata da un design sofisticato volto a valorizzare la preziosità dell’Aceto Balsamico di Modena. L’ambiente è completato da arredi in legno di rovere antico e dettagli in ottone, oltre che da botti storiche che decorano le pareti del punto vendita”, spiegano da Acetaia Giusti.
“Abbiamo il privilegio di avere alle spalle una tradizione centenaria che amiamo condividere con i visitatori che vengono a trovarci da ogni angolo del mondo; le boutique rappresentano la volontà di raccontare la nostra storia in modo innovativo, attraverso degli spazi dove la scoperta dei prodotti Giusti è possibile tramite un’esperienza culturale immersiva. Firenze, culla dell’arte italiana, è certamente la città ideale per dialogare con un pubblico internazionale appassionato e interessato a scoprire la storia che si cela dietro i prodotti italiani più iconici”, evidenzia Claudio Stefani, CEO di Acetaia Giusti.
ACETAIA MARCHI
SI RINNOVA:
“COLORI NEL VIGNETO”
Una importante campagna di rinnovamento dei prodotti, che ha avuto il culmine nel lancio della nuova linea di condimenti “Colori nel vigneto”. La protagonista di questo percorso di trasformazione è Acetaia Marchi, una azienda familiare che dal 1910 si tramanda la passione e il ‘sapere’ del Balsamico. Acetaia Marchi dispone di una moderna struttura alle porte di Modena, a pochi chilometri dai Torrazzi, nella quale trovano coniugazione sia la parte agricola che quella produttiva. Nei vigneti di famiglia vengono coltivate uve tipiche delle nostre zone, Trebbiano, Lambruschi e Ancellotta, mentre la parte di elaborazione dei prodotti dispone delle sale di invecchiamento del prezioso Oro Nero nonché di un funzionale spazio di confezionamento e stoccaggio. L’attività aziendale viene completata da uno spazio addetto a sala di degustazione e spaccio presso cui vengono offerti tour guidati, degustazioni e confezioni regalo. La famiglia Marchi è profondamente impegnata nella realizzazione di tutte le categorie della ormai vasta famiglia del Balsamico: Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, Aceto Balsamico di Modena IGP e Condimenti a base acetica. Questi ultimi fanno parte di quella categoria di prodotti non protetta da disciplinari di produzione DOP o IGP di cui ogni azienda può offrire una propria visione e una propria ricetta. Così, il restyling realizzato da Acetaia Marchi ha rappresentato un’occasione per un confronto costruttivo con clienti storici e nuovi e ha permesso di sviluppare nuovi prodotti che unissero differenti esigenze: bottiglie più grandi, etichette fantasiose, con grafiche semplici e moderne e, soprattutto, più informazione per il consumatore grazie a un QR code apposto sulla retro-etichetta.
sce è l’uniformità del brand. In tale ottica abbiamo deciso di raccogliere in una stessa linea prodotti tra loro diversi: ai ‘classici’ condimenti neri abbiamo affiancato un condimento alla ciliegia, un condimento bianco e uno rosé. In tal modo siamo riusciti a ottenere una linea di prodotti che potesse coprire le più svariate esigenze gastronomiche, dal pesce alla carne, dai primi ai secondi piatti, dai prodotti freschi a quelli stagionati”, sottolineano da Acetaia Marchi.
L’obiettivo dell’azienda modenese era anche quello di soddisfare le esigenze dei consumatori sempre più attenti al rapporto qualità-prezzo dei prodotti, andando in direzione opposta rispetto al fenomeno della shrinkflation (confezioni più piccole e con meno prodotto, ma allo stesso prezzo per il consumatore finale) seguito da tante realtà del settore alimentare.
“In particolare, la linea ‘Colori nel vigneto’ è composta esclusivamente da bottiglie in vetro da 250ml, formato ritenuto il più adatto sia dal rivenditore, per l’ottimizzazione degli spazi, sia dal consumatore finale. La maggiore lavorabilità a macchina di questo tipo di formato al momento dell’imbottigliamento permette un importante risparmio di costi, che impatta positivamente sul prezzo del prodotto finito. In poche parole, più prodotto a un prezzo nettamente più competitivo”, concludono da Acetaia Marchi.
DA TIK TOK
AD AZIENDA MILIONARIA: LA STORIA DI AMABILE JEWELS
“Ciò che spesso il consumatore finale ricono-
Chi avrebbe mai immaginato che, iniziando dalla propria cameretta, sarebbe arrivata a fondare un’azienda capace di dare lavoro a 30 collaboratori e collaboratrici, tutti under 30? Martina Strazzer, giovane imprenditrice modenese classe 2000, forse no. Eppure, Amabile, brand di gioielli fondato nel 2019,
vita industriale
Da 30 anni specialisti nella gestione dei rischi
Il nostro Gruppo, leader europeo nel brokeraggio assicurativo, opera a livello internazionale con 500 uffici in 50 Paesi. Le imprese si affidano a noi perchè sappiamo prenderci cura dei loro rischi attraverso una consulenza qualificata e soluzioni assicurative su misura, affiancandole ogni giorno per qualunque tipo di esigenza.
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in piena pandemia, da una Martina appena ventenne, in pochissimi anni è riuscito a raggiungere un fatturato multimilionario.
“Tutto ha avuto origine nel 2020, quando, dopo aver fondato Amabile a novembre 2019, ho iniziato a usare TikTok – oggi, con Instagram, il principale canale di comunicazione del brand – e, in pochissimo tempo, sono riuscita ad accrescere il mio seguito creando video divertenti. Una volta raggiunto un alto livello di seguito, sono poi riuscita a convertire la mia community di follower in clienti”, racconta Martina Strazzer, CEO e founder di Amabile Jewels, specializzato nella realizzazione di gioielli in argento 925 e argento 925 placcato oro.
Ad oggi Martina conta 1,6 milioni di fol-
emotivo del cliente. Amabile Jewels costruisce storie che raccontano il proprio mondo, storie legate alle collezioni del brand, che generano nel consumatore risposte dettate dalle emozioni e lo fidelizzano giorno dopo giorno.
I social non vengono impiegati solo per raccontare la vita all’interno degli uffici di Amabile, ma anche per condividere novità importanti, come la seconda edizione del contest del Golden Ticket. Lanciato lo scorso agosto, il contest ha messo in palio, per quattro fortunati vincitori, un viaggio di una settimana alle Maldive in compagnia di Martina Strazzer. “Il contest del Golden Ticket ha rappresentato anche l’occasione per lanciare una collezione speciale, la Capsule
CEO
lower su TikTok e oltre 800mila su Instagram. Attraverso i social, la CEO di Amabile intende promuovere la presenza di donne nel mondo dell’imprenditoria, testimoniata anche dalla demografia del suo team, composto principalmente da giovani donne under 30.
“Insieme alle mie collaboratrici ho voluto compiere un ulteriore passo per rafforzare il rapporto con la community: portare virtualmente i followers, nonché clienti, all’interno dell’azienda. Nasce così il profilo Team Amabile su TikTok, vera e propria vetrina sul microcosmo aziendale, che permette al cliente di sentirsi parte dello storytelling, partecipando alla vita in ufficio”, spiega Martina Strazzer.
La principale strategia social utilizzata dall’azienda è, infatti, l’emotional marketing, strategia basata sul diretto coinvolgimento
ANNIGONI INVESTIGAZIONI,
TRE GENERAZIONI E
66 ANNI DI STORIA
La famiglia Annigoni, che ha fondato a Modena nel 1958 l’Istituto Privato Investigativo omonimo, costituisce la storia delle investigazioni italiane ed è un costante riferimento in questo campo, unendo tradizione ed esperienza a tecnologia e digitalizzazione. Infatti, la società ha consolidato la propria competenza maturata nei decenni, volgendo crescente inclinazione alle investigazioni digitali, mediante il consolidamento di una partnership con un’eccellenza italiana operante nel
I fratelli Alessandro e Giorgia Annigoni, avvocati, seconda generazione a capo dell'agenzia Annigoni Investigazioni
Maldive, ispirata ai momenti, ai luoghi e ai ricordi più belli vissuti insieme alle vincitrici della prima edizione durante il viaggio”, precisa la CEO dell’azienda.
Novità anche sul fronte retail per Amabile che, dopo il grande successo del primo temporary store presso Rinascente Milano lo scorso dicembre, a giugno ha aperto tre popup store sul territorio nazionale, nelle città di Milano, Firenze e Roma, tappa conclusiva del tour. Ogni pop-up store è stato attivo tre giorni, dal venerdì alla domenica; un’occasione unica per poter acquistare i gioielli dal vivo, ma anche per conoscere tutto il team. “Il 2024 ha segnato un altro traguardo importante per il brand: l’annessione di una nuova struttura, adiacente a quella già in essere, che definisce un nuovo asset logistico-operativo per un’attività in costante crescita”, conclude Martina Strazzer.
mondo della cyber security. Questa collaborazione ha prodotto lo sviluppo, tra gli altri, del “MIA - Math, Investigation and Automas”: si tratta di un programma di brand protection online, rivolto alla lotta alla contraffazione, presentato quest’anno al MIMIT, ministero delle Imprese e del Made in Italy e che ha riscosso immediato interesse.
Come ogni progetto legato al settore informatico, il MIA è in costante aggiornamento e rinnovamento in forza dell’apporto di una squadra che unisce e coniuga decenni di investigazioni private e digitali. Nel recente passato, è stata altresì implementata la sezione interamente dedicata all’informatica forense composta da tecnici certificati, costantemente aggiornati, mediante l’acquisizione di nuove licenze. Nello specifico, si tratta di una scienza legata all’acquisizione di prove documentali da computer o altri devices indispensabile, per
vita industriale
Martina Strazzer,
e founder di Amabile Jewels
Specializzati nelle logistiche distributive
Porrini Group progetta soluzioni di Logistic Transport su misura, accompagnando il cliente verso soluzioni personalizzate. A supporto della Supply Chain In & Out, la divisione Logistica studia e progetta Idee grazie ad una Business Unit di Giovani e motivati ingegneri logistici.
esempio, nei casi di concorrenza sleale per comprovare furti di know-how aziendale. La storia dell’agenzia, che ha due sedi in Emilia-Romagna, inizia dall’intraprendenza di Nando Annigoni, già appartenente al Nucleo Investigativo dell’Arma dei Carabinieri, presso il quale ha operato per anni conseguendo brillanti risultati e acquisendo un’affermata esperienza professionale. Alla fine degli anni Cinquanta, l’attività investigativa privata muoveva i primi passi e Annigoni, insieme alla sua famiglia, ha contribuito a creare un nuovo settore nel panorama italiano, rispondendo di volta in volta alle mutate esigenze di cittadini, aziende e istituti di credito, specializzandosi in tutti i settori investigativi. Annigoni è stato affiancato sin dagli albori dal figlio Piergiorgio che, unitamente alla moglie Alessandra, ha dato ulteriore impulso alla società di famiglia ampliandone le prospettive lavorative. In quegli anni, furono le persone fisiche ad accostarsi per prime alle investigazioni e la famiglia Annigoni ha concentrato un’attenzione professionale peculiare, estrema sensibilità e discrezione nell’instaurare un rapporto confidenziale con il cliente privato, basato sulla reciproca fiducia, dal momento che sono coinvolti gli affetti più cari, più stretti, la più intima e vulnerabile delle “cose” private: la sfera dei sentimenti. Nel volgere di breve tempo, anche le imprese hanno compreso l’importanza di tutelarsi, attraverso le investigazioni, da fenomeni sempre più dilaganti quali la concorrenza sleale, assenteismo, finte malattie o infortuni, abusi di Legge 104, furti. Schemi duttili, esperienza e la struttura legale interna hanno consentito di affrontare e risolvere ogni criticità. Contestualmente, gli istituti di credito hanno iniziato ad avvalersi, con successo, dei servizi finalizzati al recupero del credito, una branca storica della Annigoni Investigazioni, che ha incrementato i rapporti con i maggiori gruppi bancari italiani e stranieri, arrivando oggi a gestire interi portafogli Npl. Attualmente, i signori Annigoni hanno trasferito, a loro volta, la propria passione ed esperienza ai figli, Alessandro e Giorgia, entrambi avvocati: tre generazioni di investigatori privati e 66 anni di attività, mantenendo il rigore e lo stile che ne identificano il modus operandi sin dai primi anni e prestando grande attenzione al passato con uno sguardo deciso verso il futuro.
ARCHILINEA, UNA NUOVA
GOVERNANCE PER CONTINUARE A CRESCERE E INNOVARE
Fondato nel 1981 a Sassuolo, in provincia di Modena, Archilinea è uno studio di architettura e progettazione che offre un approccio integrato e multidisciplinare. Lo studio, che offre soluzioni innovative e su misura a privati, grandi gruppi industriali e pubbliche amministrazioni, è tra i primi 50 in Italia per fatturato e conta circa 50 professionisti specializzati in diverse discipline, affiancati da una rete di ol-
ce, sostenibilità, ingegneria MEP e strutturale, interior design e direzione lavori e, grazie al suo team multidisciplinare, riesce ad essere un interlocutore unico per ogni progetto. Inoltre, l’attività della unit di Ricerca e Sviluppo, che utilizza la metodologia BIM per ottimizzare i processi progettuali e realizzativi, consente di integrare l’espressione creativa con soluzioni pratiche, sempre finalizzate al rispetto dei requisiti tecnici, normativi, di risparmio energetico e ambientali, mantenendo al contempo tempistiche e budget sotto controllo. Attualmente lo studio è impegnato in oltre cento progetti sia in Italia che all’estero, tra le realizzazioni di maggiore rilevanza ci sono:
tre 100 consulenti e partner esterni. Archilinea, infatti, fornisce una consulenza globale per affiancare il cliente in tutte le fasi e gli ambiti della progettazione, compresi studi di fattibilità, planning industriale, due diligen-
l’espansione industriale e la Torre 1963 per Automobili Lamborghini a Sant’Agata Bolognese, la cui certificazione LEED Platinum ha stabilito un record di punteggio per l’Italia; l’Autodromo di Modena; la nuova sede delle attività sportive GT e il banco prova vettura per Ferrari; il Modula Experience Center a Fiorano, in provincia di Modena; il New Drive Technical Center di SEW-Eurodrive a Bologna, attualmente in costruzione, e oltre 500 showroom in tutto il mondo per il settore automotive di lusso.
Nel 2024, in un’ottica di costante crescita e futura innovazione, Archilinea ha apportato un’importante evoluzione nella propria struttura societaria; la nuova governance ha messo in campo una generazione di professionisti che unisce esperienza e competenze, per apportare innovative energie in ambiti specialistici quali la progettazione industriale, scolastica, l’healthcare, l’interior design, il corporate branding e la direzione lavori in grandi cantieri, sempre con un’attenzione costante alla qualità e alla fattibilità economica e temporale.
vita industriale
Sopra: il team, sotto Luca Bernardoni, CEO di Archilinea
“Abbiamo scelto di fare il mestiere più bello del mondo, e lo facciamo in un luogo chiamato futuro; ogni segno tracciato dalle nostre matite plasma una realtà destinata a durare per decenni, se non per secoli. In un mondo in costante e rapida trasformazione, ciò che ci guida è l’ottimismo, il coraggio, la responsabilità, la competenza e l’immaginazione. Operiamo abitualmente in questo contesto, mettendo sempre in campo il meglio delle nostre capacità”, dichiara Luca Bernardoni, CEO di Archilinea.
Per maggiori informazioni sugli ultimi progetti www.archilinea.it
AREA BROKER & QZ E NOMISMA, UN SUCCESSO IL CONVEGNO
SULLA GESTIONE DEL RISCHIO
Lo scorso 26 settembre, Area Broker & QZ, società di intermediazione assicurativa emiliana, ha organizzato un convegno dedicato alla corretta valutazione e gestione dei rischi aziendali in collaborazione con Nomisma, realtà specializzata in studi settoriali e territoriali e ricerche economiche di mercato.
Durante il meeting sono stati presentati i dati ricavati dall’indagine di mercato realizzata per raccogliere la percezione dei rischi e il grado di copertura assicurativa da parte delle aziende manifatturiere italiane. Sono stati quindi ipotizzati i futuri possibili scenari nel mercato assicurativo alla luce della recente normativa sulle calamità naturali che impatterà fortemente nel contesto assicurativo nazionale.
Dopo i saluti introduttivi di Gianluca Galletti, consigliere di Nomisma, e di Stefano Sidoli,
CEO di Area Broker & QZ, sono state affrontate tematiche quali: “La transizione ecologica, i cambiamenti climatici e la sostenibilità finanziaria” a cura di Sara Ghedini, Chief Sustainability Officer di Nomisma; “L’obbligo assicurativo sui rischi catastrofali introdotto nella nuova legge di Bilancio 2024” a cura di Danilo Ariagno, presidente del Comitato Tecnico Scientifico di Aiba; “L’approccio e la sensibilità delle imprese al rischio”, a cura di Mattia Barchetti, head of market intelligence di Nomisma; “La cultura del rischio e i concetti di Risk Assessment e di Risk Management”; argomento approfondito nello speech di Daniele Paiano, amministratore di Dynamics 360, società che fa parte del gruppo di Area Broker & QZ.
cepiti sempre di più come consulenti, esperti e professionisti del settore e non come meri venditori di polizze”.
Fondata nel 2007, Area Broker & QZ nasce come naturale evoluzione delle precedenti esperienze del suo presidente Stefano Sidoli. La società conta oggi circa 250 persone tra addetti e collaboratori che operano nelle diverse sedi distribuite in tutto il nord Italia, offrendo i propri servizi di consulenza alle imprese, professionisti ed enti pubblici, in Italia e all’estero.
ARETÉ SBARCA
IN SPAGNA: APERTA
LA
PRIMA SEDE INTERNAZIONALE
Inoltre, è intervenuto il CFO di Italia Zuccheri - Coprob, Daniele Pasquali, che ha raccontato la sua esperienza nella gestione dei rischi grazie al supporto e alla consulenza di Dynamics 360 che propone un modello di Risk Management Globale per l’analisi e la gestione del rischio a 360 gradi in ambito organizzativo, assicurativo e finanziario. Ai partecipanti è stato inoltre fornito un accesso gratuito ad un questionario di Self Assessment realizzato per l’occasione, strumento a supporto dell’azienda per la corretta identificazione, valutazione e gestione dei rischi. “L’obiettivo di questo evento è stato raggiunto”, ha dichiarato Edoardo Storchi, direttore commerciale di Area Broker & QZ, “gli sforzi messi in campo dal team commerciale della nostra filiale di Bologna, del marketing, unitamente a quelli di Daniele Paiano di Dynamics 360, sono stati ripagati dalla numerosa partecipazione e presenza in sala nonché dagli apprezzamenti ricevuti al termine dell’evento. Intendiamo promuovere e caldeggiare sempre di più una buona cultura del rischio. Perché è solo tramite la conoscenza e consapevolezza dei rischi che le aziende nostre clienti potranno adottare le misure necessarie alla tutela del proprio patrimonio mobiliare e immobiliare, delle responsabilità cui sono esposte quotidianamente e del loro team. Questo per essere per-
È sulla Spagna che punta, per la sua prima sede estera, Areté, società bolognese specializzata nella modellistica per le previsioni sui mercati agroalimentari che, in questi anni di turbolenza e altissima volatilità dei prezzi, è diventata il riferimento per molte tra le più importanti aziende del settore food.
Con un fatturato in crescita di oltre il 20% annuo negli ultimi quattro anni, e oltre 150 grandi imprese dell’agrifood all’attivo solo in Italia, Areté negli ultimi dieci anni ha contribuito a rivoluzionare gli strumenti a disposizione dei buyer per gestire volatilità e rischi legati ai prezzi delle commodity, fornendo previsioni e scenari su quasi 50 materie prime a uso dell’industria e della distribuzione alimentare.
A guidare la nuova sede spagnola, localizzata nel Parco Tecnologico di Malaga, Vicente Mateos, ingegnere con oltre 20 anni di esperienza negli acquisti e nella gestione della supply chain. Grande conoscitore dei mercati agroalimentari grazie alle esperienze come consulente prima, e come direttore acquisti di Morato Iberia poi, ha seguito a lungo l’ottimizzazione degli acquisti per molte delle materie prime strategiche.
“La Spagna è un territorio di straordinario interesse per l’agroalimentare, con aziende altamente competitive, per le quali il tema degli acquisti e della volatilità dei prezzi ha giocato e giocherà un ruolo cruciale in questi anni”, sottolinea Enrica Gentile, amministratore delegato di Areté. “Crediamo che l’esperienza maturata in Italia, dove i nostri sistemi previsionali hanno rivoluzionato, per molti versi, gli strumenti a disposizione dei buyer e le mo-
vita industriale
La nostra comunicazione è insostenibile.
Non ricicliamo
Di certo, non lo facciamo con le idee. In ogni progetto, partiamo sempre da zero.
Ci piace discriminare
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BERMA MACCHINE, 50 ANNI DI CONTINUA INNOVAZIONE E IMPEGNO PER L’ECCELLENZA
Quante volte cambia il mondo in mezzo secolo? Inutile contarle, sono tantissime. E a cambiare sono tutti, o quasi, gli aspetti della società: costumi, confini, tecnologia. Un’evoluzione che, passo dopo passo, modifica le nostre abitudini con il succedersi delle generazioni. Anche i processi produttivi sono soggetti a questi cambiamenti: talvolta lenti, talvolta, invece, con accelerazioni improvvise fino a diventare autentici stravolgimenti. Insomma, il mondo di oggi è profondamente diverso da quello che Mauro Bergamini conosceva nel 1974, quando, in uno scantinato del quartiere San Donato, nella prima periferia di Bologna, iniziava a produrre le prime marcatrici, allora manuali. Le idee e la visione di Mauro, unite alla sua straordinaria energia e all’appoggio costante della moglie Anna e dei primi collaboratori, hanno fatto presa fin da subito. Nasce così BERMA Macchine, azienda specializzata nella progettazione di soluzioni automatizzate per la tracciabilità e il controllo del processo produttivo, con sede a Budrio, nel bolognese.
“In poco tempo si sono aggiunte le marcatrici elettriche e pneumatiche a micropercussione, capaci di soddisfare i bisogni di una clientela sempre più attenta alla tracciabilità del processo, unita alla produttività, e al ritorno sugli investimenti. Collaborazioni sempre più strette con tanti clienti, dalle piccole eccellenze che costellano il nostro tessuto industriale, fino alle realtà aziendali più strutturate”, spiega Fabrizio Bergamini, figlio di Anna e Mauro, oggi amministratore unico di BERMA Macchine. Passano gli anni, che diventano decenni; BERMA cresce e si ingrandisce, e nel frattempo diventa adulto appunto Fabrizio che inizia ben presto a farsi le ossa in azienda. Le sue conoscenze tecniche e la sua freschezza si combinano perfettamente con l’esperienza della prima generazione di imprenditori e collaboratori storici, e così alle marcatrici a micropercussione si affiancano le macchine laser, migliorando ulteriormente la produttività e
l’accuratezza della marcatura, per far fronte alle richieste di un mercato ogni giorno più esigente.
“Con il mio subentro nella gestione aziendale, BERMA si è aperta all’internazionalizzazione e abbiamo creato una struttura di eccellenza nello sviluppo software, accrescendo così la versatilità e l’integrabilità di tutte le macchine. Questo ci ha permesso di affermarci come realtà innovativa e affidabile, capace di comprendere e soddisfare anche le esigenze più specifiche”, continua Fabrizio Bergamini. La naturale evoluzione di questo processo è stata l’ingresso nel mondo dell’automazione industriale. Oggi, i processi produttivi vengono portati avanti da macchine intelligenti e interconnesse. BERMA, sempre al passo con i tempi, continua a recitare il proprio ruolo di protagonista, sfruttando i suoi 50 anni di esperienza per integrare tutte le proprie marcatrici nelle linee produttive automatizzate, dotandole di robot e altri sistemi di asservimento, e potenziando ulteriormente l’ambito software per garantire a tutti i livelli un servizio accurato, completo e tempestivo.
Fabrizio Bergamini, amministratore unico di Berma Macchine con il socio e responsabile di produzione, Fabio Frassoldati. A sinistra con Morena Fiorentini, responsabile dell’area Internazionalizzazione di Confindustria Emilia
“È in quest’ottica che, in un mite pomeriggio dello scorso settembre, abbiamo celebrato i 50 anni di attività, con le radici saldamente ancorate ai valori professionali e umani che da sempre permeano la nostra azienda e le persone che vi lavorano, e lo sguardo che già spazia verso i prossimi traguardi da raggiungere insieme”, racconta ancora il CEO di BERMA Macchine.
Graditissimi ospiti dei festeggiamenti le autorità locali e i rappresentanti delle associazioni di categoria, a testimoniare il profondo legame tra l’azienda bolognese e il tessuto economico-sociale in cui opera. Morena Fiorentini, responsabile dell’area Internazionalizzazione di Confindustria Emilia, nel suo intervento, ha giustamente sottolineato l’importanza delle persone e delle relazioni che devono essere costruite e custodite ogni giorno, per crescere sia come singole aziende, sia come parte integrante di un sistema che, a vantaggio di tutti, vuole diventare sempre più competitivo.
“Idee, competenze e soprattutto persone: tutto questo è BERMA Macchine, da 50 anni”, conclude Fabrizio Bergamini.
vita industriale
Sopra:
dalità di gestione del purchasing, possa essere portata con successo anche presso le aziende spagnole”.
La Spagna è la quarta potenza agroalimentare in Europa, con quasi 140 miliardi di fatturato di settore, 70 miliardi di valore dell’export - in crescita - e oltre 30mila imprese produttrici di alimenti e bevande. I punti di contatto con l’agroalimentare italiano sono molti, in particolare legati all’importanza dei prodotti mediterranei all’interno del settore. Spiccano naturalmente tra i prodotti di esportazionegrano duro e olio d’oliva in primis - ma anche tra numerose materie prime di importazione, cruciali per alimentare l’industria food del Paese - cacao, caffè, oli vegetali e altre - molte delle commodity che negli anni recenti sono state interessate dai più significativi fenomeni di volatilità, con sbalzi che in alcuni casi, in un solo anno, hanno sfiorato il 100% del prezzo. “Ci sono modellistica e intelligenza artificiale alla base dei sistemi previsionali di Areté, ma anche analisti esperti, specializzati su ogni singolo mercato, in grado di interpretare i numeri e l’enorme quantità di variabili che influenzano i prezzi e di restituire alle aziende del settore previsioni e supporto strategico per ottimizzare le scelte di acquisto e di vendita delle commodity”, continua Enrica Gentile.
I modelli consentono di avere visibilità sugli andamenti dei prezzi delle commodity fino a 18 mesi in avanti. “Veniamo ormai da oltre quattro anni di mercati estremamente complessi e volatili. Situazioni e motivazioni diverse che si sono andate sommando ed in parte avvicendate tra loro - pandemia, tensioni geopolitiche, meteo, problemi di logisticache tuttavia stanno rendendo la volatilità una condizione pressoché strutturale, con cui gli operatori del settore devono convivere continuamente”, conclude l’amministratore delegato di Areté.
ASTRA RESEARCH: CRESCITA E INNOVAZIONE ATTRAVERSO IL TALENTO
In un panorama economico sempre più instabile, l’innovazione emerge come il motore fondamentale per la prosperità delle imprese e Astra Research incarna perfettamente questo principio, dimostrando che la resilienza e la capacità di adattamento sono le chiavi per affrontare le sfide del mercato. Il 2024 si è rivelato, infatti, un anno sorprendente per l’azienda modenese, caratterizzato da risultati che non solo hanno rispettato le aspettative, ma le hanno superate. Risultati che non sono solo numeri, ma rappresentano un segnale forte e chiaro della determinazione e dell’impegno di Astra Research. “L’azienda ha ampliato il proprio team, aggiungendo sei nuove unità al personale e accompagnando otto giovani talenti nel loro percorso di laurea presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia (UNIMORE). Questi dati non rappresentano semplicemente statistiche, ma sono la manifestazione tangibile di una comunità che investe nei propri talenti e nel loro futuro. Questa strategia di sviluppo umano contribuisce a costruire un ambiente di lavoro più forte e collaborativo ed è anche un indicatore della visione a lungo termine di Astra Research, incentrata sul valore delle risorse umane”, dichiara il CEO di Astra Research, Roberto Rosi.
search rappresenta una risorsa fondamentale per le aziende che desiderano affrontare le sfide dell’innovazione con competenza e creatività”, spiega ancora Rosi.
Ma l’impegno di Astra Research non si ferma qui. L’azienda modenese ha recentemente intrapreso un’importante iniziativa per valorizzare il contributo femminile nel settore dell’ingegneria, avviando una strategia di ingaggio rivolta alle giovani laureate in ingegneria e invitando così tutte le donne del settore a partecipare attivamente alla costruzione del proprio futuro. A tal proposito, ASTRA Research ha presentato il calendario 2025 dal titolo “Donne nell’ingegneria”. “Questo progetto non è semplicemente una raccolta di immagini, ma un viaggio attraverso le vite e le carriere di donne che hanno scritto pagine significative nella storia dell’innovazione. Vogliamo am-
Un elemento chiave nell’arsenale dell’azienda è la recente istituzione di AstraLab, un nuovo laboratorio di ricerca e sviluppo, vero e proprio faro per le aziende che desiderano innovare. AstraLab offrirà un ambiente stimolante, dedicato alla sperimentazione e alla ricerca, facilitando così la crescita delle imprese attraverso attività pratiche e innovative. “In un’epoca in cui la competitività è spietata, avere un partner come Astra Re-
plificare questo messaggio e ispirare le future generazioni. Il calendario è una celebrazione del talento femminile nel nostro settore e un invito all’azione per tutte le donne”, evidenzia il CEO di Astra Research. In aggiunta a queste iniziative, il 2025 si aprirà con il lancio di “SKY’s The Limit”, un podcast che racconterà le storie dei grandi innovatori della storia, con un focus particolare sui successi femminili. “Questo nuovo format metterà in luce l’incredibile contributo nel mondo dell’innovazione, oltre a servire come fonte d’ispirazione per le giovani generazioni, dimostrando che il cielo non è il limite, ma solo l’inizio. In un panorama economico in continua evoluzione, Astra Research non è solo un’azienda: è un esempio di come si possa continuare a crescere e a innovare, valorizzando ogni singolo talento”, conclude Roberto Rosi.
vita industriale
Roberto Rosi, CEO di Astra Research
Enrica Gentile, amministratore delegato di Areté
AUTOMAC ENGINEERING
SI ESPANDE
NEL SETTORE NAUTICO
“La partecipazione al Cannes Yachting Festival è stata un’occasione importante per la nostra azienda. Grazie alla proposta della Camera di Commercio delle Riviere di Liguria di presenziare nello stand al Palais du Festival, abbiamo potuto presentare il nuovo motore marinizzato, Poseidon Sea Storm, per imbarcazioni tipo Speedboat.”
Così Maurizio Bigi, presidente di Cantiere Navale San Marco, commenta la presenza dell’azienda all’evento che si è tenuto dal 10 al 15 settembre.
La partecipazione ha permesso a CSM di incontrare direttamente i principali operatori internazionali del settore nautico, offrendo un’occasione unica per esplorare le esigenze di un mercato in continua evoluzione.
Il Cannes Yachting Festival è un appuntamento centrale per la nautica, richiamando appassionati, professionisti e potenziali acquirenti da tutto il mondo, interessati alle più recenti tecnologie per imbarcazioni.
Un’espansione nel settore nautico confermata anche dalla partecipazione societaria di Automac Engineering in Cantiere Navale San Marco, che le ha permesso di rilevare lo storico marchio noto per l’uso pionieristico di propulsori derivati dall’automotive su motoscafi veloci in legno di pregio. Automac Engineering, radicata nella Motor Valley, è specializzata nella progettazione e realizzazione di sistemi di automazione per organi di trasmissione e controllo di appendici aerodinamiche. Fondata da Maurizio Bigi, laureato in Ingegneria Meccanica presso l’Università di Bologna, che dopo aver lavorato come ingegnere responsabile R&D presso Bugatti Automobili e in varie squadre sportive, ha avviato Automac Engineering per fornire prototipi e piccole serie di prodotti finiti, pronti per il montaggio su veicoli sportivi e stradali per rinomate case italiane ed estere.
Nel futuro dell’azienda emergono anche i figli di Bigi, Lorenzo e Ginevra. Lorenzo con diploma di alta formazione in Automotive Engineering all’Istituto Superiore di Scienza dell’Automobile di Modena, mentre Ginevra laureanda in Ingegneria Gestionale.
Un’intera squadra appassionata di velocità nelle diverse sfumature realizzabili che ora, grazie alle competenze tecniche acquisite e alla nuova sala prove motore interna alla sede di Automac, a Novi di Modena, è in grado di sviluppare la marinizzazione del motore L5P Duramax di General Motors commercializzato da Cantiere Navale San Marco.
“Il motore marino V8 ‘Poseidon Sea Storm’ è il risultato di uno sviluppo completamente rinnovato e basato su tecnologia diesel all’avanguardia, dotato di un bi-turbo marino dedicato e intercooler integrato. Il V8 bi-turbo è specificamente progettato e configurato per offrire prestazioni marine eccezionali. È il primo motore diesel per applicazioni marine con dimensioni e peso simili a quelli di un motore a benzina, pur mantenendo tutti i vantaggi di una trasmissione diesel”, spiegano da Automac Engineeering.
B. BRAUN E AHK ITALIEN
INSIEME PER PROMUOVERE INNOVAZIONE E SINERGIE
Si è svolto lo scorso 16 ottobre l’evento “Let’s Visit B. Braun”, organizzato dalla Camera di Commercio Italo-Germanica (AHK Italien) in collaborazione con B.
Braun, colosso nel settore delle tecnologie mediche e presente da oltre cento anni in Italia. L’evento, ospitato da B. Braun Avitum Italy, il centro di eccellenza produttiva del Gruppo basato a Mirandola, in provincia di Modena, ha riunito la business community italo-tedesca nel distretto mirandolese, punta di diamante nel settore biomedicale, per uno scambio di conoscenze e competenze volto a imprimere impulso economico e a promuovere la cooperazione tra gli stakeholder del settore. Presenti all’evento anche i maggiori player del settore in Emilia-Romagna, con esponenti di Confindustria Emilia, Clust-ER Health e del Tecnopolo Mario Veronesi che hanno sottolineato il ruolo centrale del settore biomedicale, farmaceutico e biotech per la regione, sempre più centrale negli scambi commerciali tra Italia e Germania, che si conferma come realtà in grado di attrarre talenti e investimenti ed è considerata dal Gruppo B. Braun un hub strategico per lo sviluppo di soluzioni mediche all’avanguardia.
“Come azienda leader nelle tecnologie mediche vogliamo guidare i progressi nel settore sanitario per proteggere e migliorare la salute delle persone”, commenta Klaus D. Pannes, amministratore delegato di B. Braun e chairman del Country Board Italy. “Siamo fieri della collaborazione
vita industriale
Ginevra e Lorenzo Bigi con il loro padre Maurizio, founder di Automac Engineering
Jörge Buck, consigliere delegato di AHK Italien, e Klaus D. Pannes, amministratore delegato di B. Braun e chairman del Country Board Italy
storica con AHK, che prosegue dal 1947 e che crediamo imprescindibile per portare avanti la nostra missione in Italia. A Mirandola, nel cuore della biomedical valley, si trova un centro per noi nevralgico nel percorso di innovazione medica e tecnologica e siamo entusiasti di contribuire al suo sviluppo.
La nostra presenza qui non solo rafforza la nostra posizione nel mercato, ma ci permette anche di essere parte attiva di una comunità dinamica e innovativa”, prosegue Pannes.
Si tratta di settori tradizionalmente al centro dei flussi commerciali tra Italia e Germania: il farmaceutico ha sfiorato un valore annuale di merce scambiata pari a 11 miliardi di euro nel 2023 e le apparecchiature elettromedicali hanno toccato quota 2 miliardi; a livello territoriale, in termini di interscambio, per la Germania il solo chimico-farmaceutico emiliano vale ben 1,7 miliardi.
“Da diverso tempo, come AHK Italien, presidiamo con iniziative dedicate non solo i territori più attivi nell’interscambio italo-tedesco, ma anche i principali settori coinvolti, con tavoli di lavoro che, anche nel caso specifico dell’healthcare, permettono alle aziende di dare vita a progetti concreti e posizioni comuni. Nella stessa ottica, di collaborazione e condivisione, quello di Mirandola è uno dei distretti produttivi più vivaci e avanzati del nostro Paese”, ha dichiarato Jörg Buck, consigliere delegato AHK Italien.
Il Gruppo tedesco B. Braun è tra i punti di riferimento mondiali nelle tecnologie mediche, opera in Italia da oltre un secolo e oggi è partner di quasi tutti gli ospedali del Paese con soluzioni ospedaliere oltre che con l’assistenza domiciliare.
Nel distretto di Mirandola, il Gruppo è presente dal 1992 con B. Braun Avitum Italy, che conta un polo di Ricerca & Sviluppo e un sito produttivo di eccellenza a livello globale in cui lavorano oltre 400 persone e che esporta eccellenza medica made in Italy. In questo sito, si producono oltre 10 milioni di dispositivi medici all’anno di diverse tipologie: dalle sacche per la nutrizione, a farmaci, kit complessi per dialisi e tanti altri prodotti destinati ai 64 mercati internazionali in cui l’azienda opera.
BANCA DEL FUCINO, INAUGURATA
LA NUOVA SEDE A BOLOGNA
Banca del Fucino, storica realtà bancaria di Roma, ha inaugurato lo scorso 16 settembre la sua prima sede a Bologna, in viale Aldini 230/232.
Fondata a Roma nel 1923, Banca del Fucino si è affermata in un secolo di storia come una delle più importanti realtà bancarie romane, conservando la propria identità di istituto di credito privato indipendente e profondamente radicato nel territorio di riferimento.
La presenza a Bologna risponde all’esigenza di avere un presidio diretto in un’area geografica caratterizzata da un tessuto imprenditoriale dinamico e da un polo tecnologico importante.
La nuova apertura segue quelle di Milano, Padova e Verona che hanno visto Banca del Fucino crescere anche in nuove aree geografiche.
Responsabile della nuova filiale è Alberto Clapci, che ha maturato un’esperienza quasi quarantennale nel mondo bancario sia a Bologna che in regione.
La nuova sede, che si sviluppa su tre piani e 550 metri quadri in un palazzo indipendente in viale Antonio Aldini e che a regime conterà otto dipendenti, si focalizzerà sullo sviluppo di relazioni durature con il mondo dei privati e delle imprese, offrendo consulenza e supporto finanziario sia a medio che a breve termine, promuovendo al contempo lo sviluppo di strategie d’investimento orientate alla sostenibilità. In linea con la crescente attenzione agli investimenti green, l’obiettivo sarà infatti quello di incentivare soluzioni industriali e finanziarie che favoriscano la transazione energetica.
“La nostra presenza a Bologna non è solo strategica, ma è anche un riconoscimento del suo ruolo di piazza dinamica e polo tecnologico di rilievo, capace di porsi al livello delle migliori capitali europee in termini di attrazione d’investimenti e creazione di posti di lavoro. La nostra missione è quella di contribuire allo sviluppo economico della comunità locale e di costruire un rapporto di fiducia duraturo con i
nostri clienti.
Dal 2015 ad oggi, l’Emilia-Romagna ha perso un terzo dei suoi sportelli, noi andiamo in controtendenza perché siamo convinti dell’insostituibilità dell’attività bancaria e dell’importanza del rapporto diretto tra banca e impresa”, sottolinea Francesco Maiolini, amministratore delegato di Banca del Fucino.
Con quest’apertura salgono complessivamente a 40 gli sportelli e i centri privati della Banca del Fucino che oggi è presente in Lazio, Abruzzo, Marche, Sicilia, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. Banca del Fucino ha chiuso il 2023 in crescita, con gli impieghi con clientela che hanno registrato un aumento a circa 2,1 miliardi di euro (+14%), la raccolta diretta che ha superato i 3,6 miliardi di euro (+29% rispetto a fine 2022) e il prodotto bancario complessivo che si è attestato a oltre 6,5 miliardi di euro, segnando un più 22% rispetto all’esercizio precedente. L’utile lordo è stato pari a 20 milioni di euro e il CET1 è al 14,26%.
La Banca oggi controlla Fucino Finance, intermediario finanziario specializzato nei crediti al lavoro, Fucino Green, società non finanziaria leader in Italia negli investimenti nel settore delle energie rinnovabili, e Igea Digital Bank, che è stata tra le prime banche italiane specializzate in lending alle piccole e medie imprese attraverso una piattaforma digitale e alla quale è ora assegnata la nuova missione di banca del Gruppo focalizzata sulla sostenibilità e sulla transizione energetica.
vita industriale
Francesco Maiolini, amministratore delegato, e Mauro Masi, presidente del CdA della Banca del Fucino
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PER I PROGETTI ESG
“Negli ultimi mesi le imprese obbligate, e anche quelle non obbligate, ma tenute a rispondere a questionari di filiera, o imposti dal sistema bancario, hanno dovuto affrontare concretamente, spesso per la prima volta, la necessità di implementare un sistema di gestione della sostenibilità per la rendicontazione e comunicazione delle informazioni ESG”.
Per Gianfranco Barbieri, partner dello studio bolognese Barbieri & Associati Dottori Commercialisti, i principali problemi che si incontrano nello sviluppo di questi progetti per la sostenibilità sono, innanzitutto, inerenti la complessità normativa. “Le ultime norme sulla sostenibilità, come quelle legate alla rendicontazione finanziaria di sostenibilità e di due diligence, possono risultare complesse e frammentate. Le imprese, soprattutto quelle di piccole e medie dimensioni, trovano difficoltà nell’interpretare e attuare regolamentazioni intricate, incomplete e in continua evoluzione”.
Non si devono poi dimenticare i costi di adeguamento: implementare misure sostenibili richiede spesso investimenti significativi in tecnologia, formazione e revisione dei processi aziendali e molte imprese faticano a sostenere i costi necessari per conformarsi agli adempimenti necessari, specialmente in un contesto economico incerto.
“Ancora, si soffre per l’accesso limitato a finanziamenti ed è necessario segnalare anche che, per il momento, molte imprese non possiedono la consapevolezza necessaria o competenze specifiche per integrare la sostenibilità nelle loro strategie aziendali. La mancanza di figure professionali specializzate in sostenibilità rende complicato per le imprese valutare i rischi e le opportunità legati alle tematiche ambientali, sociali e di governance”, ricorda Barbieri.
Per molte aziende, poi, l’adozione di pratiche sostenibili richiede una revisione profonda del modello di business, come la transizione verso un’economia circolare o l’implementazione di pratiche di produzione a basso impatto ambientale: si tratta di cambiamenti strutturali difficili da realizzare nel breve ter-
mine, che possono scontrarsi con interessi economici prevalenti.
“Certamente, non aiutano i ritardi nella definizione dei parametri e degli standard settoriali: la mancanza di chiarezza su quali siano i parametri corretti per misurare e verificare la sostenibilità rende complessa la rendicontazione e la comunicazione delle informazioni sulla sostenibilità”. Ma, dall’altra parte, nonostante adottare misure sostenibili possa ridurre la competitività a breve termine specialmente in settori con margini ridotti, non conformarsi alle normative rischia di provocare un danno reputazionale o l’esclusione da mercati chiave, in particolare da quelli che premiano la sostenibilità”.
“Affrontare e risolvere questi problemi”, conclude Barbieri, “è sicuramente impegnativo, ma anche di grande soddisfazione quando l’azienda raggiunga una sostenibilità sostenibile, economica e duratura”.
Lo studio Barbieri & Associati, con oltre 45 anni di attività, è un partner affidabile e preparato per affrontare questioni articolate e complesse, orientandosi negli ultimi anni in particolare nelle operazioni di salvaguardia della continuità aziendale, di riposizionamento strategico, risanamento e ristrutturazione delle aziende e di sostenibilità.
Per info: www.barbierieassociati.it/sostenibilita-sostenibile
BIEFFE PROJECT, PREMIATA L’INNOVAZIONE
NEL NUOVO VEICOLO A IDROGENO
La “Menzione speciale” nell’ambito del premio “Innovatori responsabili 2024” della Regione Emilia-Romagna è andata a un progetto rivoluzionario nel settore della mobilità sostenibile.
Ad aggiudicarsi il prestigioso riconoscimento, lo scorso settembre, è stata Bieffe Project, realtà modenese punto di riferimento nell’innovazione tecnologica nel settore dell’ingegneria automotive e della mobilità, per lo sviluppo di un veicolo a idrogeno dotato di super capacitori, una tecnologia d’avanguardia 100% made in Emilia che ha attirato l’attenzione per le sue caratteristiche uniche e sostenibili.
La cerimonia di premiazione si è svolta presso il Tecnopolo di Bologna alla presenza dell’assessore allo sviluppo economico e green economy, lavoro e formazione della Regione Emilia-Romagna, Vincenzo Colla, che ha consegnato il riconoscimento ai vertici di Bieffe Project: il CEO Franco Bonavigo, il CTO Erasmo Stasolla e il vice CTO Lorenzo Colella. Il veicolo a idrogeno sviluppato dall’azienda si distingue per l’utilizzo di Fuel cell, super capacitori e parallelamente di una batteria Li, elementi che lo rendono un progetto pionieristico a livello mondiale.
Questa innovativa tecnologia di propulsione, combinata con la capacità di im-
vita industriale
Gianfranco Barbieri, partner dello studio bolognese Barbieri & Associati Dottori Commercialisti
magazzinare e rilasciare energia in maniera estremamente efficiente, offre un’alternativa concreta alle soluzioni tradizionali di mobilità sostenibile.
Il veicolo, inoltre, presenta caratteristiche meccaniche e tecniche eccezionali, come la sua straordinaria capacità di carico e flessibilità operativa.
“Il nostro team ha lavorato instancabilmente per portare sul mercato una tecnologia che potesse davvero fare la differenza in termini di efficienza energetica e riduzione dell’impatto ambientale. La combinazione di idrogeno, super capacitori e batteria al litio rappresenta una soluzione che ha il potenziale per innovare il trasporto persone e merci”, evidenzia il CTO Erasmo Stasolla. A rendere il progetto ancora più speciale, poi, è il fatto di essere stato realizzato interamente in Emilia grazie anche a partner di massimo rilievo.
Nello specifico, il “Centro di ricerca interdipartimentale H2 MoRe” dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia –UNIMORE, a cui è stata affidata una parte della ricerca industriale; e ancora la startup innovativa modenese Novac, detentrice di più brevetti sui supercapacitori; la stessa UNIMORE; la modenese RF Design per gli alloggiamenti dei super capacitori superficiali all’interno della carrozzeria; la bolognese Arco fc per le fuel cell.
“Siamo onorati di ricevere questo riconoscimento, che premia il nostro impegno costante verso l’innovazione e la sostenibilità. Il nostro progetto di veicolo a idrogeno con super capacitori rappresenta un importante passo avanti verso il futuro della mobilità a impatto zero e questo premio ci motiva ulteriormente a continuare sulla strada dell’innovazione responsabile”, commenta il CEO di Bieffe Project, Franco Bonavigo.
Il veicolo a idrogeno è la testimonianza concreta di come l’azienda stia contribuendo a plasmare il futuro della mobilità sostenibile e rappresenta solo il primo passo di un percorso di sviluppo che mira a introdurre soluzioni sempre più avanzate e sostenibili nel mercato globale.
Bieffe Project conferma così il proprio impegno verso la ricerca, la sostenibilità e la responsabilità sociale, elementi fondamentali per garantire un futuro migliore per le generazioni a venire.
BONFIGLIOLI CONSULTING, LA SCUOLA PER MANAGER PUNTA SULL’HYBRID LEARNING
Una nuova “Accademia on demand”, nata per integrare il modello di formazione esperienziale in presenza con l’e-learning e raggiungere un grande numero di risorse all’interno delle aziende con la logica di estendere e ampliare la conoscenza delle persone. È attiva dallo scorso giugno la nuova piattaforma digitale della Lean Factory School di Bologna, la scuola manageriale fondata nel 2012 da Bonfiglioli Consulting con il patrocinio di Confindustria Emilia Area Centro e oggi Certified Excellence Training Partner di Bosch Rexroth Italia, che punta così anche sull’hybrid learning. La nuova proposta della società di consulenza bolognese per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle aziende italiane offre dunque percorsi formativi online fruibili on demand e modulabili sulle esigenze specifiche dell’impresa o della singola risorsa. La possibilità di selezionare i corsi di interesse, di costruire percorsi personalizzati e di estendere l’iscrizione al numero di utenti voluto consente, infatti, di adattare la soluzione ai bisogni delle singole aziende con la massima scalabilità.
La Lean Factory School si è contraddistinta fin dall’inizio come modello di scuola innovativa per manager, imprenditori, responsabili HR, dove la formazione non è solo teorica, ma garantisce anche una fondamentale componente pratica. E l’attivazione della piattaforma, con la conseguente possibilità di integrare l’esperienza immersiva con percorsi online, ne rappresenta la naturale evoluzione. L’offerta on demand prevede 12 percorsi progettati secondo l’approccio manufacturing training system, la base metodologica per poter “ingegnerizzare” i processi di formazione del personale e mettere a sistema il know-how aziendale.
“Oggi la richiesta crescente da parte delle aziende è di poter integrare i momenti formativi in presenza con percorsi individuali in remoto, un trend consolidatosi dopo la pandemia. Offrire modalità ibride permette di rispondere non solo alle esigenze di formazione continua del personale aziendale, ma anche alla
crescente necessità di percorsi di autoformazione, oggi sempre più richiesti da manager e imprenditori. Inoltre, la nostra piattaforma di e-learning permette di formare/trasferire le competenze a numeri importanti di risorse anche operative mantenendo un alto livello di personalizzazione individuale”, spiega Michele Bonfiglioli, CEO di Bonfiglioli Consulting. In questo senso, gli esperti della Lean Factory School sono a disposizione per personalizzare il percorso formativo secondo le specifiche realtà di ogni azienda e delle caratteristiche delle persone che compongono i team.
Per facilitare l’apprendimento autonomo, la piattaforma mette a disposizione dell’utente anche materiali digitali di approfondimento, progettati a completamento delle informazioni acquisite in presenza e online.
La nuova accademia on demand diventa così la naturale estensione dell’esperienza Lean Factory School che ha preso avvio dodici anni fa. Al centro della proposta resta ovviamente il
vita industriale
Michele Bonfiglioli, CEO di Bonfiglioli Consulting
concetto portante di manufacturing training system, ovvero la creazione di un metodo di formazione del personale che permetta alle aziende di allineare le competenze delle risorse agli obiettivi di business.
CONSORZIO ESPERIENZA ENERGIA, TAGLIO DEL NASTRO PER LA NUOVA SEDE
Si è celebrata lo scorso 17 ottobre l’inaugurazione della nuova sede di CEE – Consorzio Esperienza Energia, in via Stalingrado 67 a Bologna, e si sono così aperti i festeggiamenti per la celebrazione dei 25 anni della società. CEE, nata nel 1999 per accompagnare le imprese nell’ingresso al mercato libero dell’energia, è una società che ha ampliato notevolmente la sua mission negli ultimi 15 anni, affiancando alle attività di procurement ulteriori servizi di energy management a tutto tondo grazie alle unità dedicate all’efficienza energetica e alla sostenibilità, oltre a quella della mobilità sostenibile, anche per effetto dell’incorporazione di Enerhub, società controllata al 100% da CEE che, a seguito dell’approvazione da parte dell’assemblea dei soci dello stesso 17 ottobre, è stata fusa per incorporazione in CEE.
La nuova sede CEE si trova in un’area dalla forte vocazione tecnologica grazie al recente insediamento del Tecnopolo e alla futura realizzazione del quartiere Tek. All’evento inaugurale hanno partecipato l’assessore alle attività produttive della Regione Emilia-Romagna, Vincenzo Colla, i rappresentanti delle associazioni industriali e cooperative che hanno permesso nel 1999 la nascita di CEE, Gian Luigi Zaina, vicepresidente di Confindustria Emilia Area Centro, e Rita Ghedini, presiden-
te di Legacoop Bologna, oltre al presidente di CEE Gianmatteo Barbieri e al direttore generale CEE Fabio Zambelli. Hanno preso parte anche un centinaio di persone che hanno potuto visitare gli spazi e brindare per i 25 anni di attività raggiunti.
“Sono oggi circa 1.000 le imprese servite, prevalentemente collocate nel territorio emiliano. Nel 2024 il fatturato si avvicinerà ai 3 milioni di euro, con 24 dipendenti a supporto delle varie aree di business che erogano servizi altamente specialistici e customizzati per accompagnare le imprese nel processo di decarbonizzazione e di transizione energetica”, spiega il direttore generale di CEE, Fabio Zambelli. Sempre a ottobre scorso, CEE ha annunciato di aver realizzato il primo sistema di telecontrollo per la ricarica dei mezzi elettrici all’Aeroporto Marconi di Bologna. Si tratta del primo progetto di questo tipo in Italia, un esempio tangibile del futuro sostenibile della mobilità aerea. Nello specifico Enerhub, il compartimento di CEE dedicato alla sostenibilità e all’innovazione del settore della mobilità, ha implementato un’avanzata infrastruttura di ricarica per i mezzi speciali elettrici utilizzati nell’area aeroportuale (Airside), inclusa una stazione Fast da 240 kW in corrente continua dedicata alla ricarica dei nuovi autobus elettrici per il trasporto dei passeggeri.
“Le nostre stazioni di ricarica con questo sistema permettono di associare delle tessere RFID a ogni operatore abilitato e, soprattutto, mettono a disposizione un portale dedicato che tiene traccia dei consumi e dei risparmi energetici conseguiti con la scelta dei mezzi elettrici rispetto ai classici mezzi a gasolio”, racconta ancora Zambelli.
Da quando è stato avviato il servizio, otto mesi fa, sono stati erogati 75.000 kWh. Questa energia è 100% rinnovabile e si stima un risparmio energetico di circa 45.000 kWh, ovvero il consumo annuo medio di 16 famiglie italiane.
Da sinistra: Fabio Zambelli, direttore generale CEE, Gianmatteo Barbieri, presidente di CEE, Vincenzo Colla, assessore alle attività produttive della Regione Emilia-Romagna, Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna, Gian Luigi Zaina, vicepresidente di Confindustria Emilia
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ALLE STORIE D’IMPRESA
CON LA STESSA PASSIONE
In occasione della 25esima Giornata europea della cultura ebraica, è stato presentato, in anteprima al Tempio Ebraico Italiano di Ferrara, il docufilm “Oriella, una Saralvo a Ferrara”, realizzato da Civetta Movie, casa di produzione cinematografica che ha sede a Bondeno, nel ferrarese, e commissionato dalla Comunità Ebraica di Ferrara e dalla Ucei, l’Unione delle comunità ebraiche italiane. Il trailer è stato poi successivamente proiettato al Teatro Comunale di Ferrara in occasione della prima riunione del progetto “Interreg Europe Jewels Tour” che ha coinvolto un circuito di cinque città europee.
Il docufilm, nato con l’intenzione di raccogliere e custodire un’importante parte della memoria storica altrimenti destinata a perdersi, racconta la storia della famiglia Saralvo attraverso la voce di Oriella Callegari Saralvo, ebrea sefardita di famiglia originaria della penisola iberica, nata il 14 maggio 1934, unica discendente rimasta in vita.
Il docufilm è arricchito dal contributo di altre voci significative come Fortunato Arbib, presidente della Comunità Ebraica di Ferrara, il rabbino Rav Luciano Meir Caro e Andrea Pesaro, insieme a documenti d’archivio magistralmente descritti dalla storica Laura Graziani.
Il racconto, caratterizzato da una narrazione spontanea ed emotiva di Oriella, è stato intervallato dall’inserimento di una parte di fiction attraverso il coinvolgimento di una giovane attrice. Il docufilm è stato realizzato a cura di Gabriele Manservisi, con regia e direzione della fotografia di Cesare Bastelli e montaggio di Ivan Zuccon, recentemente impegnati alla realizzazione del film, in occasione dei 100
vita industriale
BRUNATA ZENNER FESTEGGIA 15 ANNI DI INNOVAZIONE ENERGETICA
Nel 2024 Brunata Zenner, con sede a Funo di Argelato nel bolognese, filiale italiana del gruppo internazionale tedesco-danese Brunata Minol Zenner, produttore di sistemi, prodotti e servizi per la misurazione e contabilizzazione dei consumi di acqua, gas e calore, celebra un traguardo significativo: i primi 15 anni di attività.
La storia dell’azienda inizia nel 2009 a San Giorgio di Piano. Startup, apre le porte con tre dipendenti e due clienti attivi ereditati dalla casa madre. Da quel momento, l’impresa bolognese costruisce gradualmente una vasta rete di vendita B2B composta da partners OEM, distributori e rivenditori del settore idro-termo-sanitario e, nel 2011, inizia a proporre il servizio di bollettazione e ripartizione dei costi dei consumi acqua e calore al settore residenziale, offrendo soluzioni personalizzate direttamente agli amministratori di condominio. Con lo sviluppo del canale B2C, inizia per Brunata Zenner una storia di successo come fornitore di servizi integrati per il settore immobiliare. Nel 2017, l’azienda si trasferisce in uffici e magazzini più ampi a Funo: “La nostra crescita costante ha reso necessario il trasferimento in una sede centrale nel nord Italia, un passo logico e strategico”, spiega Renata Gregori, CEO di Brunata Zenner. Nello stesso anno, l’azienda fa il suo ingresso nel settore del gas,
anni della radio, “Nato il 6 di ottobre”, regia di Pupi Avati, proiettato in prima serata su Rai 1 e che ha raggiunto più di 2 milioni di telespettatori.
Con la stessa cura, professionalità ed esperienza che la contraddistingue per il settore cinematografico, Civetta Movie realizza, per il settore aziendale, produzioni per presentazioni o riprese di eventi, organizzando la realizzazione dei video; identificando gli obiettivi e il target; creando una narrazione; decidendone poi il
fondando a Pescara una società specializzata: Zenner Gas. Nel gennaio 2021, con l’acquisizione del gruppo danese Brunata da parte della casa madre Minol Zenner, le rispettive filiali di Brunata a Milano e Zenner a Bologna si fondono per formare Brunata Zenner.
Il 2024 non rappresenta solo un anno in cui celebrare l’importante anniversario per Brunata Zenner, ma anche per la casa madre tedesca che festeggia 100 anni dall’inizio della produzione del primo contatore acqua Zenner. “Come marchio tedesco con una lunga tradizione, Zenner gode di un’eccellente reputazione in Italia, sinonimo di consapevolezza della qualità”, afferma ancora Gregori.
“La nostra visione è quella di ridurre il consumo energetico e idrico, nonché le emissioni di CO2, attraverso un impatto sostenibile”, spiega Stefano Castagna, direttore commerciale e marketing dell’azienda, “fornendo reti digitali, servizi e applicazioni IoT intelligenti per inquilini, proprietari, amministratori, gestori idrici e istituzioni pubbliche. Il core business dell’azienda è il monitoraggio energetico dei consumi individuali di acqua e calore: la consapevolezza dei propri consumi genera automaticamente una riduzione degli sprechi di energia senza dover rinunciare al proprio comfort e, di conseguenza, ha un impatto estremamente positivo sulle emissioni di CO2”.
Le attività aziendali sono suddivise in tre aree: contatori intelligenti, sistemi di comunicazione IoT e soluzioni di misurazione. In questo ambito, l’azienda è in grado di proporre oltre trenta soluzioni, a seconda delle diverse esigenze del cliente, per la fornitura di contatori di acqua, calore e gas, rilevatori di fumo, ripartitori di costi di riscaldamento e sensori rilevazione CO2.
“Non parliamo più solo di prodotti, ma di sistemi. Dalla consulenza alla pianificazione e selezione, fino all’installazione e alla messa in funzione, Brunata Zenner offre un servizio completo e integrato. Di conseguenza, l’azienda sta assumendo sempre più il ruolo di consulente per il cliente: più i sistemi diventano complessi, più è cruciale la consulenza. Uno dei nostri compiti è quello di informare e aggiornare i nostri clienti sulle ultime innovazioni del settore e soprattutto sulle normative vigenti”, evidenzia il direttore commerciale.
formato; valutando l’intervallo di attenzione del fruitore a cui è destinato; destando particolari emozioni grazie, anche, all’uso di mirate colonne sonore; arricchendoli con animazioni tridimensionali. Le riprese possono essere effettuate sia da terra che attraverso l’uso del drone.
Molti video sono stati realizzati, a partire dallo storytelling, anche per realtà associate a Confindustria Emilia.
Civetta Movie è attenta all’ambiente e alla
sostenibilità in quanto è aderente al progetto Campagna Sostenibile che cerca di contrastare i cambiamenti climatici, attraverso la messa a dimora, in circa 9 ettari, di duemila alberi autoctoni, tra cui numerose piante di ulivo che si ritiene essere il più potente fissatore di CO2 esistente. Inoltre, sempre grazie a tale progetto si assiste alla semina di più di 300 chilogrammi di sementi di piante mellifere che si stima possano nutrire 1 milione di api.
fare 25
vita industriale
COCCHI&COCCHI,
IL MADE IN ITALY IN MOSTRA ATTRAVERSO I MARCHI
Volgere lo sguardo agli anni italiani del boom economico per capire il passato, costruire il presente e affrontare il futuro delle imprese attraverso l’identità visiva aziendale: è stato questo lo scopo della mostra “Marchi e identità del made in Italy. Storie di progetti e progettisti (19501980)” . La mostra, a cura di AIAP e patrocinata dal Comune di Modena e da Confindustria Emilia Area Centro, si è tenuta dal 25 settembre al 5 ottobre scorsi presso gli uffici dell’agenzia modenese di branding e comunicazione strategica cocchi&cocchi, organizzatrice dell’evento. cocchi&cocchi ha da sempre uno sguardo rivolto verso l’identità aziendale. Nel 1996, infatti, l’agenzia ha mosso i primi passi tra la piccola e media impresa modenese e dal 2006 si dedica in modo specifico al branding per il b2b e alla comunicazione strategica, lavorando insieme alle persone dell’azienda per definire il posizionamento differenziante del brand.
DE.MA., LA SFIDA VINTA
DEL NUOVO PONTE
TRA LIDO ESTENSI E SPINA
“La nostra missione? Accompagnare le piccole e medie imprese del b2b nel percorso di rebranding, curando riposizionamento strategico, identità visiva e strumenti di comunicazione”, raccontano i fratelli Davide e Gloria Cocchi, soci dell’agenzia. Attraverso la comprensione delle radici e dell’evoluzione del brand, le imprese possono proiettarsi verso nuove sfide con una visione strategica chiara. La mostra realizzata da cocchi&cocchi è partita proprio da questa riflessione, ponendo l’accento sull’importanza della coerenza visiva nel percorso di crescita e internazionalizzazione.
“Abbiamo voluto organizzare questo evento, nelle nostre intenzioni il primo di una lunga serie - afferma Davide Cocchi - perché ci ha permesso di incontrare le persone in un luogo fisico e di aprire una riflessione, partendo dagli esempi del passato, su come oggi le piccole e medie imprese possano affrontare e vincere le sfide legate all’internazionalizzazione e ai nuovi mercati. In questo, i progetti
di identità visiva e i progettisti grafici hanno un ruolo fondamentale poiché aiutano le aziende ad ottenere riconoscibilità, credibilità e coerenza. I brand diventati iconici sono lì a testimoniarlo”.
A latere della mostra sono stati organizzati due incontri che hanno visto la partecipazione di imprenditori, imprenditrici e responsabili uffici marketing delle piccole e medie imprese del territorio.
“Due incontri - prosegue Gloria Cocchidurante i quali abbiamo condiviso spunti, idee e strumenti concreti dedicati alle imprese che vogliono costruire e puntare su una solida strategia di marca capace di rendere evidente la propria proposta differenziante ed essere sempre più competitive in un mondo che evolve di continuo”.
La mostra, attraverso alcune riproduzioni dei materiali provenienti dalla collezione e dagli archivi del Centro di Documentazione sul Progetto Grafico di AIAP, ha accompagnato le persone lungo tre decenni della storia d’Italia, anni in cui il made in Italy si è affermato nel mondo, anche grazie al lavoro dei progettisti grafici.
“Si è trattato di una sfida non di poco conto, poiché prima d’ora non avevamo mai realizzato opere di tale caratura e complessità, e siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti”. Con queste parole dall’impresa DE.MA. commentano l’imponente progetto di demolizione e realizzazione di un nuovo ponte di collegamento tra Lido Estensi e Lido di Spina, in via Giovanni Boldini nel comune di Comacchio, che ha impegnato la società di Bosco Mesola, in provincia di Ferrara, nel corso degli ultimi mesi.
Nello specifico, l’appalto, affidato a DE.MA. nel 2023, prevedeva la demolizione di un ponte ad unica corsia percorribile a senso alternato e la realizzazione di un nuovo impalcato metallico con due corsie e doppio senso di marcia con relativa pista ciclo-pedonale. “Poiché da progetto esecutivo non era possibile interrompere il flusso idraulico del Logonovo, il canale che scorre sotto il ponte, abbiamo dovuto procedere alla realizzazione e gestione delle attività come fossero due cantieri distinti”, evidenziano dall’impresa, da oltre 30 anni al servizio dell’ingegneria ambientale per la difesa e tutela del territorio. DE.MA. è stata fondata nel 1992 dai fratelli Gatti, Denis e Massimiliano, come una piccola società operante nel settore del recupero di rifiuti speciali non pericolosi prevenienti dalla demolizione di opere civili e industriali e in quello degli interventi di movimento terra nell’ambito delle politiche sul territorio a salvaguardia, tutela e valorizzazione dell’ambiente.
Nel corso degli anni il raggio di azione dell’a-
vita industriale
Davide e Gloria Cocchi, soci dell'agenzia cocchi&cocchi
INNOVAZIONE, LA CHIAVE DEI 30 ANNI DI SUCCESSI DI CAVALLERETTI GROUP
Cavalleretti Stampaggio, oggi Cavalleretti Group, pone le proprie radici nel territorio ferrarese, e più precisamente nella frazione di Brazzolo di Copparo, dove vengono realizzati prodotti di carpenteria meccanica ad alta precisione e attrezzature agricole, quali sarchiatrici con sistema di guida con telecamere, cimatrici, decompattatori e strigliatori. Inoltre, l’azienda è impegnata nella sperimentazione di macchine, commercializzate a partire dal 2025, ad alto contenuto tecnologico, con implementazione dell’intelligenza artificiale, capace di eliminare l’utilizzo della chimica dai campi e l’impiego dell’uomo in lavorazioni pericolose e dannose alla salute.
Cavalleretti Group, guidata dal titolare e amministratore delegato, Luca Pozzati, con l’aiuto della moglie Stefania, i figli Nicola e Alessio e un eccellente staff di collaboratori, nel 2024 ha celebrato il 30° anniversario dalla fondazione.
“L’azienda Cavalleretti Stampaggio è nata nel 1994 sulle fondamenta di una attività aperta in precedenza col nome di mia madre – in quanto ancora minorenne – e ne ha successivamente mantenuto il nome. Per molti anni si è dedicata allo stampaggio ma, con il passare del tempo, l’attività si è gradualmente ampliata e spostata verso il settore della carpenteria meccanica. Ad oggi, operiamo in svariati settori, dall’industria pesante all’arredamento, fino ad arrivare all’automotive, e diamo lavoro a 53 persone, in gran parte giovani”, racconta Luca Pozzati. Con un fatturato di circa 14 milioni di euro nel 2023, la realtà ferrarese guarda con ambizione al futuro e, con lo sviluppo della divisione agricola, scommette sull’espansione internazionale, mercato che, negli ultimi due anni, ha permesso all’azienda di registrare un aumento del fatturato nell’ordine del 500%. Germania, Francia, Paesi Bassi, Belgio, Polonia, Romania e Bulgaria – per l’Europa – e gli Stati Uniti, i principali Paesi di riferimento.
“L’innovazione, il fattore umano e il contributo prezioso dei collaboratori che, ormai da molti anni, sono al nostro fianco sono gli ingredienti principali del nostro attuale successo e il sostegno di cui abbiamo bisogno per affrontare le nuove sfide che il futuro ci riserverà”, precisa ancora il titolare di Cavalleretti Group.
L’innovazione è proprio il termine chiave del core business aziendale, tant’è che l’azienda è sempre stata particolarmente attenta a questo aspetto e in occasione della fiera EIMA, l’esposizione internazionale di macchine per l’agricoltura e il giardinaggio, che si è tenuta dal 6 al 10 novembre scorsi a BolognaFiere, ha presentato una nuova macchina, un sarchio equipaggiato con intelligenza artificiale, che va ad aggiungersi alla vasta gamma di macchine agricole aziendali già esistenti: sarchiatrici, strigliatori, decompattatori e cimatrici.
“Questa nuova macchina rappresenta un significativo passo in avanti nell’automazione agricola, grazie all’integrazione di telecamere sofisticate in grado di distinguere, con precisione, le piante
Luca Pozzati, amministratore delegato di Cavalleretti Group
coltivate dalle erbe infestanti, migliorando così l’efficacia delle operazioni di diserbo meccanico. Inoltre, la sarchiatrice è in grado di mantenere un allineamento costante con il filare di semina, elemento fondamentale per garantire una lavorazione omogenea e precisa, evitando di compromettere le colture”, spiega Pozzati. Un ulteriore elemento distintivo della macchina è il sistema di apertura e chiusura sincronizzata delle zappe, che consente di lavorare il terreno in modo efficiente senza danneggiare le piante. Questa funzione contribuisce a una lavorazione più accurata e mirata, migliorando non solo la qualità del diserbo, ma anche la struttura del suolo. L’intervento tra le file delle piante favorisce infatti una maggiore permeabilità del terreno, facilitando l’assorbimento di acqua e nutrienti, elementi essenziali per la crescita sana delle colture.
L’adozione di questa tecnologia avanzata non solo rende più efficiente il lavoro agricolo, ma contribuisce anche a una gestione agricola più sostenibile. Grazie alla riduzione dell’utilizzo di erbicidi chimici, si promuove un approccio più rispettoso dell’ambiente, garantendo al contempo un aumento della produttività. “Questo sviluppo tecnologico rappresenta quindi un importante passo in avanti verso un’agricoltura sempre più intelligente e sostenibile, capace di rispondere alle sfide moderne senza compromettere l’equilibrio ecologico”, conclude l’amministratore delegato di Cavalleretti Group, Luca Pozzati.
vita industriale
zienda ferrarese si è notevolmente ampliato e oggi DE.MA. conta più di trenta dipendenti, un fatturato superiore agli 8 milioni di euro, un parco mezzi che spazia da escavatori cingolati e gommati di diverse dimensioni ad autocarri per il trasposto di materiali inerti e cassoni scarrabili, nonché due impianti di frantumazione di rifiuti speciali non pericolosi, che lavorano il materiale derivante da demolizione trasformandolo in materia prima secondaria. “Quest’ultima viene realizzata grazie ad un processo di frantumazione, vagliatura e successiva selezione che abbiamo messo a punto e perfezionato per garantire una produzione di materiali riciclati sempre più rispondenti alle prescrizioni normative di riferimento, di qualità certificata e con molteplici utilizzi, dalle opere stradali infrastrutturali alle opere di urbanizzazione primaria e secondaria”, spiegano ancora dalla sede di Bosco Mesola.
DE.MA. annovera infatti tra i propri obiettivi per il futuro l’incremento delle economie circolari e la green economy derivante dal processo di produzione di inerti, così come l’implementazione della ricerca e la sperimentazione di nuove applicazioni del materiale prodotto. Senza tralasciare di mantenere e consolidare l’alta specializzazione acquisita negli anni nella realizzazione delle più complesse opere civili come il ponte Boldini, che si porrà come collegamento nevralgico tra i lidi Estensi e Spina sia per il traffico carrabile che per quello ciclopedonale connettendosi alla rete ciclabile esistente e a quella di prossima esecuzione in viale Raffaello.
DOYLE ILLUMINA
LA SOSTENIBILITÀ
CON L’INNOVAZIONE
La tecnologia come una “luce guida”, che permette di affrontare le sfide del nostro tempo con maggiore sicurezza. A proporre questa suggestiva immagine è Filippo Furini, innovatore nel campo della sostenibilità e fondatore di Doyle, società modenese che oggi vanta un solido background nel settore informatico e nella consulenza aziendale, che ha saputo trasformare una storia personale in un’opportunità per guidare le imprese verso un futuro più consapevole e responsabile.
Lo scorso settembre, organizzando una mostra di lumi antichi in memoria del padre Romolo Carlo, Furini ha infatti voluto rendere omaggio non solo alla sua figura, ma anche a un simbolo di evoluzione e progresso. Le lampade esposte rappresentavano un’epoca passata in cui la loro presenza era un bene prezioso, necessario per illuminare le case e guidare il cammino durante le notti buie. L’esposizione non è stata, quindi, solo un atto commemorativo, ma anche un modo per riflettere sull’importanza della luce come metafora di guida e orientamento, proprio come oggi accade con le informazioni e i dati nel contesto aziendale. Così l’esperienza personale ha ispirato il fondatore di Doyle a sviluppare strumenti innovativi con la propria azienda, che mira a rendere la rendicontazione della sostenibilità un processo semplice e accessibile per tutte le imprese. L’obiettivo è mettere la tecnologia al servizio della sostenibilità, trasformando la raccolta e l’analisi dei dati ESG in un’attività più efficiente. “Le soluzioni offerte utilizzano l’intelligenza artificiale per semplificare l’acquisizione dei dati, automatizzare i processi e rendere i risultati facilmente comprensibili: ciò non solo agevola la conformità agli standard internazionali, ma permette alle aziende di ottenere una visione chiara e completa delle proprie performance, guidandole verso miglioramenti continui”, evidenzia Filippo Furini.
E la mostra, con il suo richiamo ai tempi in cui ogni fonte di luce aveva un valore inestimabile, ha fornito una potente metafora per descrivere il ruolo della tecnologia nella sostenibilità: “Come i lumi guidavano le persone nel buio, le soluzioni innovative di Doyle aiutano le aziende a orientarsi nella complessità dei dati, evidenziando le informazioni
più rilevanti per prendere decisioni strategiche. La tecnologia diventa così una ‘luce guida’ che permette di affrontare le sfide ambientali e sociali con maggiore sicurezza e consapevolezza, mantenendo sempre al centro la persona e trasformando la rendicontazione in un’opportunità per creare valore. Stiamo portando avanti un cambiamento importante nel modo in cui le aziende affrontano la rendicontazione della sostenibilità, trasformandola in una opportunità di crescita”, continua Furini. Automatizzando la raccolta dei dati e migliorando la precisione e l’affidabilità dei report ESG, Doyle offre alle imprese le condizioni necessarie per integrarsi con successo in un’economia che richiede sempre maggiore trasparenza e impegno, riducendo lo spreco di risorse e focalizzando gli sforzi là dove si possono ottenere i maggiori benefici, proprio come una lampada illumina i punti cruciali del percorso.
Il ricordo del padre, evocato attraverso i lumi antichi, ha quindi avuto un ruolo fondamentale nel percorso di Filippo Furini, influenzando la sua visione della tecnologia da utilizzare per creare un impatto positivo. La mostra ha rappresentato un ponte tra passato e futuro, in cui la luce non è solo un elemento fisico, ma anche una guida metaforica per orientare il cambiamento, rendendo visibile ciò che conta davvero e permettendo alle aziende di avanzare con chiarezza e determinazione verso un futuro più sostenibile.
AI, DA ENTERPRIME
IL NUOVO PROGETTO AFTER SALES DI INTERPUMP GROUP
Enterprime, società primaria nell’ambito di soluzioni di customer engagement per le aziende manifatturiere, fondata a Modena da un gruppo di manager che sono stati parte nella storia dell’informatizzazione del tessuto manifatturiero dell’Emilia-Romagna, ha annunciato nei mesi scorsi la realizzazione di un rivoluzionario progetto di after sales per Interpump Group, azienda quotata negli indici FTSE MIB e ad oggi primo produttore mondiale di pompe per acqua ad alta pressio-
vita industriale
ne, terzo player mondiale dell’oleodinamica e importante player di macchine e impianti per food e cosmesi.
Il progetto è parte integrante della strategia di Enterprime: “La nostra missione aziendale”, spiegano dalla società modenese, “è creare strumenti di service management, sempre più allargati, per le imprese manifatturiere italiane ed europee con l’utilizzo di intelligenza artificiale”.
L’orientamento odierno delle aziende verso un paradigma di prodotto, al quale si abbina l’erogazione di servizi di alta tecnologia, è indispensabile per la differenziazione dell’offerta e per la durata della relazione con il cliente finale. “Noi lavoriamo in questa dinamica, che richiede una profonda rivisitazione dei modelli di servizio e di relazione, abilitando le macchine alle tecnologie digitali e all’intelligenza artificiale. Oggi il servizio di after sales è sempre più una delle attività principali per le aziende manifatturiere, sia per la marginalità in termini di guadagni derivanti dai servizi, sia per la fidelizzazione della clientela”.
Gli obiettivi che si prefigge il progetto di after sales studiato da Enterprime per Interpump Group, nell’ambito del service management, vanno dal miglioramento ed estensione dell’offerta dei servizi di post-vendita, all’incremento della conoscenza mirata dei clienti e dei prodotti venduti, sino all’introduzione di nuovi modelli di servizio, all’efficientamento delle attività e delle operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria delle macchine. “Il progetto di after sales che abbiamo studiato per Interpump Group, e che è andato in fase di go live nell’autunno 2024, va nella direzione di aumentare i servizi che vengono erogati al cliente contestualmente alla vendi-
ta della macchina”, spiega il CEO di Enterprime, Gabriele Ubaldini. “In pratica, con il nostro servizio siamo in grado di assicurare il monitoraggio costante del macchinario e di intervenire per la riparazione o la manutenzione del medesimo sulla base di un ticket informatico che ci fornisce esattamente il tipo di intervento necessario. Grazie a una chat bot appositamente studiata ci spingiamo poi fino al remote assist, ovvero la manutenzione e la riparazione predittiva della medesima. Questo tipo di servizio è fondamentale nella dinamica manifatturiera di oggi, perché amplia la gamma industriale del produttore, che diventa anche erogatore di servizi ad alto valore aggiunto per il cliente finale e nel contempo lo fidelizza, eliminando incombenze gestionali verso il cliente e preoccupazioni di continuità di funzionamento e risoluzione dei guasti. In più, il produttore potrà mettere a disposizione del cliente nuovi e più innovativi servizi di service management ampliando così la propria area di servizi e di business”.
Enterprime è tra le prime società che applicano logiche di intelligenza artificiale sui processi aziendali di customer engagement fondate in Emilia. È nata nel 2021 ed opera su scala europea nello strategico e innovativo centro direzionale Modena 2, disegnato nel 1989 dagli architetti Corradi, Lipparini e Lugli e inserito nel catalogo generale del patrimonio del ministero della Cultura.
Per informazioni: business@enterprime.it
EUROSYSTEM SCEGLIE
IL CLOUD GEO-DISTRIBUITO
DI CUBBIT
Un aumento del 580% dei ricavi dai servizi storage: è quello registrato da Eurosystem, system integrator italiano con oltre 40 anni di esperienza nel settore IT con sedi in Emilia a Bologna, Ferrara e Modena, grazie al cloud object storage DS3 di Cubbit, il primo enabler di cloud storage geo-distribuito. “Eurosystem punta a gestire un petabyte di dati dei propri clienti attraverso il cloud di Cubbit entro la fine del 2025 e, grazie alla collaborazione con
la scale-up bolognese, oggi è in grado di generare nuovi flussi di ricavi, conquistare mercati verticali strategici e fidelizzare i propri clienti offrendo un S3 cloud storage con un livello di sovranità e resilienza dei dati senza pari e che permette, inoltre, l’ottimizzazione dei costi e la scelta della localizzazione geografica dei dati archiviati”, spiegano da Eurosystem. Forte di oltre 40 anni di esperienza nelle soluzioni tecnologiche e nella sicurezza informatica, il system integrator supporta più di 800 clienti B2B in Italia, in particolare nell’area settentrionale, con implementazioni personalizzate, formazione e supporto continuo. L’azienda si rivolge a mercati e settori verticali che richiedono sicurezza avanzata e archiviazione dei dati a costi contenuti, tra cui l’industria manifatturiera, lo sport, le telecomunicazioni e i media.
Le minacce informatiche, come gli attacchi ransomware, oggi sono sempre più sofisticate e mirano alle vulnerabilità, sia lato client sia lato server, con una precisione senza precedenti. Eurosystem era alla ricerca di una soluzione di storage definitiva per proteggere i dati dei propri clienti e che fosse compatibile con Veeam, requisito fondamentale poiché la maggior parte dei clienti di Eurosystem si affida a questo client di backup. “Abbiamo cercato a lungo una soluzione di S3 storage definitiva e off-site che non comportasse la necessità di investire in un’infrastruttura costosa e complessa e che fosse conforme a requisiti chiave come il GDPR. Da un anno offriamo Cubbit ai nostri clienti, ricevendo un feedback positivo per le capacità di Cubbit di localizzazione del dato e di rimanere conforme alle normative, oltre che per la sua flessibilità, la velocità di implementazione, la facilità di scalabilità dello spazio di archiviazione in poche ore e
vita industriale
Gabriele Ubaldini, CEO di Enterprime
Nicola Bosello, membro del Consiglio di Amministrazione e sales director di Eurosystem, e Alessandro Cillario, co-CEO e co-fondatore di Cubbit
COROB, DA 40 ANNI L’INNOVAZIONE NEL MISCELARE E DOSARE I COLORI
Ricerca, sviluppo e innovazione continui sono stati il filo conduttore della vita di Corob che a maggio scorso ha festeggiato i primi 40 anni di attività. Fondata nel 1984, l’azienda di San Felice sul Panaro, in provincia di Modena, è tra i punti di riferimento mondiali nella fornitura di soluzioni tecnologiche per il dosaggio e la miscelazione di colori.
L’azienda ha celebrato l’importante anniversario, simbolo di una vita ricca di successi, con una settimana di eventi che ha coinvolto clienti, collaboratori e dipendenti. Il culmine delle celebrazioni è stata una serata di gala nella splendida cornice di Villa La Personala, seguita da una festa memorabile per tutti i partecipanti. Questi festeggiamenti hanno sottolineato l’importanza delle persone che, con dedizione e impegno, hanno contribuito al successo di Corob e alla creazione delle basi per un futuro ricco di opportunità.
In questi quattro decenni, Corob ha rivoluzionato il settore, lanciando il primo sistema di distribuzione del colore completamente automatico per il mercato delle vernici e introducendo sistemi tintometrici all’avanguardia altamente innovativi, in grado di soddisfare le esigenze di produttori di vernici, rivestimenti e materiali chimici. Da sempre l’azienda garantisce l’eccellenza del colore, offrendo una gamma completa di apparecchiature per il punto vendita, che vanno dai dosatori volumetrici e gravimetrici entry-level a quelli ad alte prestazioni.
L’azienda modenese si distingue per l’innovazione tecnologica, offrendo soluzioni avanzate che coniugano efficienza, precisione e un’elevata qualità. Grazie all’ampliamento continuo della propria offerta, l’impresa è oggi riconosciuta sul mercato come sinonimo di affidabilità e leader nelle soluzioni per la produzione e distribuzione del colore.
“Il nostro core business risiede nello sviluppo di soluzioni avanzate per il dosaggio, la miscelazione e l’erogazione dei colori, con un focus principale sull’industria delle vernici e dei rivestimenti”, spiegano dall’azienda. “Progettiamo e produciamo macchine tintometriche, dispenser automatici di pigmenti, mixer e shaker, oltre a sviluppare software dedicati alla gestione del colore e alla tintometria. Queste tecnologie permettono a produttori, colorifici e rivenditori di creare, con precisione e rapidità, una vasta gamma di colori personalizzati, ottimizzando il processo produttivo in base alle specifiche esigenze del cliente”.
Il costante investimento in ricerca e sviluppo ha permesso a Corob di proporre sistemi sempre più avanzati, automatizzati e tecnologici, coprendo l’intero ciclo produttivo: dal dosaggio dei pigmenti alla miscelazione del colore finale. “L’espansione tecnologica ci ha portato a una crescita globale, con sedi in diversi paesi e partnership strategiche con i principali attori del settore chimico e della verniciatura. Oggi, la nostra
azienda è sinonimo di eccellenza e innovazione, con un portafoglio clienti che include alcuni dei marchi più importanti a livello internazionale”, rilevano ancora dall’azienda di San Felice.
Per il settore industriale, Corob sviluppa soluzioni che integrano automazione e precisione nei processi di dosaggio e miscelazione su larga scala. Impianti altamente automatizzati, progettati per operare con grandi volumi, garantiscono efficienza produttiva, riducono gli sprechi e assicurano una qualità costante. Le soluzioni tintometriche modulari di Corob sono ideali per rispondere alle esigenze specifiche di ogni industria, offrendo flessibilità e adattabilità.
“L’azienda si distingue anche per il suo approccio orientato alla sostenibilità e all’efficienza operativa. Le nostre soluzioni non solo potenziano la produttività dei clienti, ma riducono significativamente l’impatto ambientale, grazie a tecnologie eco-compatibili che ottimizzano i processi e riducono gli sprechi di prodotto, inclusi quelli legati alla pulizia, contribuendo a una gestione più sostenibile. Questo impegno verso la sostenibilità si riflette nella nostra capacità di adattarci ai continui cambiamenti del mercato, introducendo soluzioni tintometriche sempre più avanzate e su misura”, concludono da Corob.
vita industriale
IL NUOVO SERVIZIO WELFARE
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KOMODOO è un ser vizio di lavanderia con ritiro e consegna gratuita sul posto di lavoro e non comporta nessun costo di ingresso per la società ospitante. Ti chiediamo solo un piccolo spazio da utilizzare come punto di raccolta, per consentire ai dipendenti di poter portare con sé al lavoro i capi da lavare e/o stirare e ritirarli pronti in soli due giorni lavorativi.
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il prezzo accessibile senza costi nascosti. Con Cubbit abbiamo già conquistato nuovi clienti e aumentato la fidelizzazione, incrementando significativamente il grado di cyber-resilienza del nostro portafoglio”, afferma Nicola Bosello, membro del Consiglio di Amministrazione e sales director di Eurosystem. “Le aziende di tutto il mondo sono alle prese con l’ardua sfida di gestire la crescita esplosiva dei dati non strutturati. Hanno bisogno di una soluzione che si adatti alle loro policy interne e strategie IT, mantenendo il pieno controllo sui dati. Le organizzazioni europee, in particolare, devono affrontare una serie di sfide: dalle minacce informatiche ai problemi di sovranità dei dati, fino ai costi imprevedibili. Eurosystem, con Cubbit come vero e proprio player abilitatore, può ora offrire ai propri clienti un livello di resilienza informatica, sovranità ed efficienza dei costi mai raggiunto prima. Siamo entusiasti di avere Eurosystem come solido partner per promuovere le nostre soluzioni”, conclude Alessandro Cillario, coCEO e co-fondatore di Cubbit.
NUOVE NOMINE AL VERTICE
DI FAAC TECHNOLOGIES
FAAC Technologies, punto di riferimento a livello globale nel settore delle soluzioni per l’automazione e il controllo degli accessi, ha annunciato lo scorso settembre due importanti nomine all’interno del proprio organigramma. Katia Marinangeli è stata promossa a Chief Financial Officer, mentre Stefano Tamba ha assunto il ruolo di Chief Legal Officer con un ampliamento delle proprie responsa-
bilità.
Katia Marinangeli si è laureata in economia aziendale presso l’Università di Bologna, specializzandosi in finanza e controllo. Dopo esperienze significative in Barilla e Ducati, dove ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità, è entrata in FAAC Technologies nel 2018 come business unit controller. Nel 2021 ha assunto il ruolo di R&D controller e regional controller per la region Americas, fino alla sua recente promozione a CFO.
Stefano Tamba si è laureato in giurisprudenza presso l’Università di Bologna e ha conseguito due master in business&law e diritto societario presso il Sole 24 Ore Business School. Dopo esperienze come avvocato presso studi legali internazionali è entrato in FAAC Technologies nel 2013, dove ha assunto crescenti responsabilità fino a diventare group general counsel. Ora, come CLO, avrà anche competenze sulla corporate governance e sarà segretario del board di FAAC.
Entrambe le figure risponderanno all’executive chairman, Andrea Moschetti, e collaboreranno con il top management del gruppo. “La promozione di Katia Marinangeli e l’ampliamento delle responsabilità di Stefano Tamba riflettono il nostro impegno costante nel valorizzare il talento interno e rafforzare la leadership del nostro gruppo. Sono certo che le loro competenze e la loro esperienza saranno fondamentali per affrontare le sfide future e contribuire alla continua crescita di FAAC Technologies”, commenta Andrea Moschetti. L’azienda bolognese, che sin dal principio ha
fatto di ricerca e innovazione i propri punti di forza, guarda con ambizione alle opportunità e alle sfide che le imprese sono chiamate ad affrontare in un contesto economico generale sempre più complesso, mettendo sempre al centro le persone. Del resto, la nuova denominazione “FAAC Technologies” è stata scelta proprio per evidenziare il peso e la rilevanza sempre crescente che le nuove tecnologie hanno nella produzione dell’azienda. Come spiega Moschetti, nel settore R&D di FAAC la componente che si può ascrivere alle nuove tecnologie assorbe il 10% degli investimenti, il doppio rispetto a quelli destinati ai prodotti e soluzioni tradizionali.
FESTIVAL DEL PRESENTE: GRANDE SUCCESSO PER LA RASSEGNA DI PANDORA RIVISTA
Grande partecipazione alle oltre due settimane di incontri, dibattiti, lezioni e interviste al Festival di Pandora Rivista, che da quest’anno ha preso la denominazione di Festival del Presente, nell’edizione intitolata “Intelligenza. Umana, artificiale, globale”. Sedici giorni, quasi 50 incontri in 16 luoghi
diversi con più di 130 ospiti: questi i numeri della rassegna che si è svolta dal 5 al 20 ottobre a Bologna. La manifestazione, giunta alla sua settima edizione e realizzata dalla società Nous Media, ha riunito figure di spicco del mondo culturale, economico e istituziona-
vita industriale
Katia Marinangeli, Chief Financial Officer di FAAC Technologies
Stefano Tamba, Chief Legal Officer di FAAC Technologies
Tito Boeri, economista, durante la tavola rotonda che si è tenuta presso Confindustria Emilia
EMMECIQUATTRO CELEBRA 35 ANNI DI CRESCITA CON DUE NUOVE PARTNERSHIP
Trentacinque anni di impegno e passione nel campo dei servizi di progettazione, consulenza, installazione e manutenzione d’impianti di sollevamento industriale. A vantarli è Emmeciquattro, realtà fondata nel 1989 da Vito Croce a Fossoli di Carpi, in provincia di Modena, che nel 2024 celebra l’importante anniversario annunciando due nuove collaborazioni strategiche che segnano una nuova fase della sua evoluzione. Il percorso di crescita intrapreso 35 anni fa dall’azienda a conduzione familiare l’ha portata oggi a rappresentare un punto di riferimento nel proprio settore: “Guardando indietro, siamo orgogliosi dei successi ottenuti e della strada percorsa, che ci ha permesso di costruire solide relazioni con i nostri clienti e partner, basate su fiducia, qualità e innovazione continua”, dichiarano da Emmeciquattro.
E la qualità dell’operato Emmeciquattro trova solide conferme nelle recenti novità: l’azienda è stata infatti scelta come centro di assistenza e service partner ufficiale della vicentina Omis per le province di Modena, Reggio Emilia, Parma e Mantova. “Questo riconoscimento ci permette di ampliare ulteriormente il nostro raggio d’azione, offrendo ai clienti di queste province un supporto tecnico ancora più vicino e reattivo. Essere parte del network Omis significa poter contare su una rete di competenze condivise che ci consente di affrontare le sfide più complesse con soluzioni innovative e mirate”, commentano da Emmeciquattro.
L’azienda è inoltre entrata a far parte del consorzio torinese Strops Service, una rete di eccellenza che vede Emmeciquattro protagonista in Emilia-Romagna. “Questa partnership ci permette di arricchire ulteriormente la nostra offerta, mettendo a disposizione dei nostri clienti un pacchetto di servizi ancora più completo e specializzato. Grazie alla sinergia con i membri del consorzio siamo in grado di garantire interventi di manutenzione e assistenza tecnica ai massimi livelli, sfruttando le migliori pratiche e tecnologie disponibili sul mercato”, evidenziano da Emmeciquattro.
Fin dalla propria fondazione l’impresa ha puntato a essere più di un semplice fornitore di servizi e a rappresentare per i propri clienti un partner affidabile in grado di supportarli in ogni fase del loro percorso, fornendo assistenza personalizzata e risposte rapide ed
le nazionale, per riflettere sulla complessità del mondo contemporaneo in un contesto segnato da crisi globali, conflitti, emergenze climatiche e trasformazioni digitali. Tra i temi principali anche le opportunità e i rischi delle innovazioni tecnologiche, con un focus particolare sulle diverse sfumature dell’intelligenza, inclusa quella artificiale, intesa in chiave culturale, sociale ed economica.
Due tavole rotonde del Festival del Presente con esperti di primo piano sono state ospitate
efficienti. Nei propri 35 anni di attività Emmeciquattro ha attraversato diverse fasi di sviluppo, ognuna delle quali ha contribuito a plasmare l’impresa modenese, sempre guidata dal desiderio di continuare a migliorare la qualità delle proprie offerte e consolidare la propria posizione sul mercato. Tutto questo, investendo costantemente in nuove tecnologie e nella formazione delle proprie risorse umane. Del resto, ciò che ha realmente fatto la differenza in questi anni è il valore che Emmeciquattro attribuisce alle relazioni umane e professionali: “Ogni collaborazione, sia con clienti che con partner, è per noi un’opportunità di crescita reciproca, un’occasione per costruire insieme un futuro di successo”. Guardando al futuro, l’azienda è determinata a continuare il proprio percorso di crescita e innovazione grazie anche a opportunità di miglioramento quali le nuove collaborazioni con Omis e Strops Service. “Siamo pronti ad affrontare le nuove sfide che il mercato ci proporrà con la stessa passione e dedizione che ci hanno accompagnato fin dai nostri primi passi. Ringraziamo di cuore tutti coloro che hanno contribuito al nostro successo: i nostri clienti, che ci hanno dato fiducia, i nostri partner, che hanno collaborato con noi in modo costruttivo, e il nostro team, il vero motore della nostra azienda. Insieme continueremo a lavorare per offrire soluzioni innovative e un servizio impeccabile, con l’obiettivo di superare ogni giorno le aspettative”, concludono da Emmeciquattro.
il 10 ottobre nella sede bolognese di Confindustria Emilia su due argomenti di grande attualità come la governance dell’intelligenza artificiale e le nuove prospettive della space economy. Il primo incontro, dal titolo “Possiamo governare l’intelligenza artificiale?”, con l’economista Tito Boeri ospite d’onore, ha preso le mosse dal numero della rivista Eco diretta dallo stesso Boeri. Hanno preso parte all’incontro anche Gianpiero Calzolari, presidente di Granarolo e BolognaFiere, Paola Ma-
nes, professoressa ordinaria di diritto privato e membro del Centre for Digital Ethics dell’Università di Bologna, Pietro Monari, fisico e direttore del Centro di Ricerca “The Energy of Data” per Ammagamma, e Laura Sartori, professoressa associata di sociologia all’Università di Bologna. I relatori hanno discusso della necessità di regolamentare l’intelligenza artificiale e degli impatti che essa avrà sul mondo del lavoro e sulla società, con particolare attenzione alle questioni della diffusione di queste
vita industriale
tecnologie nel mondo produttivo.
Il secondo incontro, “Un ecosistema della space economy: il caso dell’Emilia-Romagna”, si è basato sul numero tematico speciale di Pandora Rivista ed è stato dedicato alle opportunità della space economy, in particolare per l’Emilia-Romagna. Sono intervenuti Vincenzo Colla, assessore allo sviluppo economico della Regione Emilia-Romagna, Emilio Cozzi, giornalista scientifico e autore del programma Countdown - dallo Spazio alla Terra per Sky TG24, Alessandro Curti, amministratore delegato di Curti Costruzioni Meccaniche, Stefano Poggipolini, presidente di Poggipolini, e Michele Poggipolini, executive director della stessa azienda, in collegamento da Houston.
Durante l’incontro è emersa la crescente importanza dello Spazio come dominio strategico, tanto per le esplorazioni e la ricerca scientifica quanto per il suo impatto concreto sull’economia terrestre e sull’uso quotidiano della tecnologia. Si è discusso in particolare del contributo delle imprese manifatturiere italiane nello sviluppo di tecnologie d’avanguardia, con un focus sulle esperienze emiliano-romagnole, che sono emerse come realtà capaci di posizionare l’Italia tra i leader globali in un settore in rapida crescita. La discussione su queste e altre tematiche affrontate nel Festival proseguirà sui canali di Pandora Rivista, il progetto culturale cross-mediale promosso da Nous Media, che include una rivista cartacea e online, videopodcast, ricerche, numeri speciali, eventi e rassegne realizzate in Emilia-Romagna e non solo, durante tutto il corso dell’anno. Per maggiori informazioni: pandorarivista.it.
FONDAZIONE FRI
SBARCA NEL METAVERSO CON TECHSTYLE HUB
Fondazione Fashion Research Italy sbarca nel mondo digitale con un hub condiviso. Si chiama TECHStyle Hub, nasce dalla sinergia tra F.FRI, MISTER Smart Innovation e Creative Hub Bologna e si propone di rivoluzionare l’interazione tra cultura, moda e tecnologia, offrendo soluzioni originali e interattive. Così, partecipando a un ambizioso progetto che unisce la storia del tessile italiano alla tecnologia più avanzata, F.FRI si posiziona all’avanguardia in un contesto innovativo che vede il fashion system vivere una rivoluzione digitale senza precedenti, dove sempre più spesso le passerelle virtuali e le sfilate online affiancano quelle tradizionali, offrendo nuove opportunità di sperimentazione e di coinvolgimento del pubblico.
Il metaverso offrirà un’esperienza unica: gli utenti potranno muoversi liberamente all’interno di ambienti virtuali accompagnati da un sottofondo musicale ideato ad hoc, ammirando i disegni tessili come se fossero esposti in una galleria d’arte.
Come evidenziano da F.FRI, TECHStyle Hub non è solo una semplice digitalizzazione. È un’opportunità per ripensare il modo in cui si conserva e si valorizza il patrimonio culturale. Grazie alla realtà virtuale, sarà possibile creare esperienze interattive e coinvolgenti come workshop, sfilate di moda digitali e mostre tematiche.
Del resto, custodire le radici della tradizione facendole dialogare con l’innovazione è la
chiara visione che nel 2015 ha spinto il Cavaliere Alberto Masotti a dare vita a Fondazione Fashion Research Italy. “Dopo una vita dedicata alla filiera della moda e lusso, sentivo il bisogno di restituire qualcosa di concreto al sistema moda e al territorio emiliano-romagnolo, creando un luogo che producesse futuro”, dichiara il Cavalier Masotti.
F.FRI nasce quindi perseguendo un duplice obiettivo: da un lato creare un centro polifunzionale dedicato alla formazione dei futuri protagonisti della filiera moda, teso alla ricerca di soluzioni d’avanguardia, capace di supportare le aziende del settore nel superare le sfide della contemporaneità. Dall’altro, ospitare un archivio unico in Italia che accoglie oltre 30.000 disegni tessili, fonte di ricerca e ispirazione per designer e creativi. All’archivio è inoltre collegata una biblioteca di oltre 5.000 volumi rari e fuori edizione provenienti da tutto il mondo, irripetibile repertorio culturale e visuale.
Dal Fashion Heritage management alle sfide della sostenibilità e della moda green, dalla modellistica tradizionale e 3D alla progettazione di collezione, F.FRI sviluppa un’offerta formativa articolata e in costante aggiornamento rispetto alle necessità del territorio, adatta a rispondere alle sfide di un mercato concorrenziale e sensibile all’innovazione. E nel cammino di F.FRI la formazione si intreccerà sempre di più con le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale e con lo sbarco della Fondazione nel Metaverso, territori della contemporaneità che la moda non può permettersi di non presidiare.
“Ma Fondazione FRI non è solo un luogo ideale per professionisti e studenti in cerca di un
vita industriale
percorso di aggiornamento o specializzazione in linea con le richieste del sistema moda, credo sia soprattutto un’idea. L’idea concreta per tutti e tutte di continuare a imparare, a formarsi, a poter crescere in un ambiente unico per bellezza, ricchezza di stimoli e possibilità. L’idea che creare un’eredità non sia solo tramandare il sapere, ma spingersi quotidianamente a innovare, a rompere gli schemi, a creare la moda del futuro”, conclude il Cavalier Masotti.
CHARITY DINNER DI FONDAZIONE RIZZOLI, RACCOLTI OLTRE 85 MILA EURO
Un grande successo la seconda edizione della Charity Dinner, organizzata dalla Fondazione Istituto Ortopedico Rizzoli, per raccogliere fondi destinati ai progetti di ricerca, innovazione e cura a favore dell’istituto ortopedico bolognese. La serata si è svolta lo scorso 17 ottobre nella suggestiva cornice di Salaborsa, luogo simbolo della città di Bologna; la presenza di ben 260 ospiti, del mondo imprenditoriale e cittadino, ha permesso di raccogliere oltre 85 mila euro.
A condurre la serata è stato Giorgio Comaschi, già protagonista della prima edizione della Charity Dinner della Fondazione. Durante la cena il direttore generale dello IOR, Anselmo Campagna, e la direttrice scientifica, Milena Fini, hanno illustrato i progetti futuri della Fondazione tra ricerca, innovazione e tecnologia: dallo sviluppo di un software innovativo per la prevenzione delle complicanze nel settore della chirurgia vertebrale all’acquisto di un teleradiografo digitale, da un progetto di prevenzione dell’osteoporosi alla precisione di un bisturi ad ultrasuoni che rappresenta una rivoluzione nella chirurgia oncologica, ortopedica, plastica e ricostruttiva, fino a un macchinario radiologico a basso impatto ideale per i pazienti più piccoli, per i quali la Fondazione ha da sempre un occhio di riguardo.
“Ė stata una serata molto speciale, l’occasione per incontrare molti amici della Fondazione e per conoscerne di nuovi, per raccontare alla città i progetti che abbiamo messo in campo per i prossimi mesi e per festeggiare insieme gli obiettivi già raggiunti in questi due anni
di attività grazie al sostegno di tutti. C’è stata grande partecipazione e risposta da parte di tutto il territorio e dell’Istituto Rizzoli stesso ed è una grande soddisfazione poter annunciare una cifra così importante raccolta dalle donazioni dei partecipanti che sarà utilizzata per realizzare i nostri progetti”, ha dichiarato Federica Guidi, presidente della Fondazione Istituto Ortopedico Rizzoli.
La Charity Dinner è uno degli eventi cardine dell’attività della Fondazione Rizzoli, che vede nella partecipazione e nell’impegno del tessuto imprenditoriale e produttivo cittadino un alleato fondamentale per raggiungere traguardi che guardano al futuro della cura e della ricerca. Dalla sua nascita, nel 2022, la Fondazione ha raccolto intorno a sé 11 importanti aziende e imprenditori fondatori e ulteriori 11 importanti aziende sostenitrici: il loro sostegno, unitamente a quello di molti cittadini, ha permesso di destinare nei primi due anni di vita della Fondazione oltre 1 milione e mezzo di fondi a favore della crescita dell’Istituto Rizzoli.
Impegnarsi al fianco della Fondazione, e diventarne sostenitori, significa scrivere insieme una nuova pagina di cura e ricerca per l’Istituto Rizzoli, vera e propria eccellenza stabilmente nei primi dieci ospedali ortopedici del mondo. La raccolta fondi per i progetti della Fondazione continua, ed è sempre possibile donare direttamente dal sito fondazionerizzoli. org o diventare un’azienda sostenitrice.
DIGITAL HUMANITIES:
NASCE IL GRUPPO
PANINI CULTURA
In principio erano le figurine, poi i libri per bambini, i volumi d’arte e i diari. Oggi il percorso si arricchisce: Franco Cosimo Panini
Editore si apre al mondo delle digital humanities e fonda il Gruppo Panini Cultura, polo di riferimento nel settore della trasformazione digitale del mondo della cultura. Nell’ultimo biennio, la casa editrice modenese ha investito in quattro delle aziende italiane al vertice del comparto, Haltadefinizione, Memooria, Hyperborea e Mida Digit, oggi riunite in un unico ecosistema, con sede centrale a Modena e periferiche a Milano, Bergamo, Cremona, Novara, in Germania e Spagna.
“Con il Gruppo Panini Cultura vogliamo rivoluzionare l’accesso al patrimonio culturale italiano e internazionale, per questo abbiamo deciso di investire nel settore delle digital humanities, che mette a disposizione la rivoluzione digitale a chi opera nel settore dei beni culturali. Grazie a tecnologie innovative, competenze trasversali e partnership scientifiche e istituzionali di valore, vogliamo rivoluzionare le modalità di conservazione e fruizione dei beni culturali attraverso, ad esempio, portali web per la valorizzazione
vita industriale
Luca Panini, CEO di Franco Cosimo Panini Editore
del patrimonio, visori 3D per l’accessibilità e visite virtuali, intelligenza artificiale per la metadatazione e la ricerca del patrimonio digitalizzato”, dichiara Luca Panini, CEO di Franco Cosimo Panini Editore.
Le aziende del neonato Gruppo potranno operare a 360 gradi nel mondo dei servizi digitali applicati ai beni culturali, utilizzando tecnologie all’avanguardia e integrando le rispettive competenze: dalla digitalizzazione alla descrizione e gestione del patrimonio fino alla valorizzazione e alla fruizione multimediale avanzata. In particolare, Panini Cultura fornisce servizi di digitalizzazione a oltre cento istituti culturali, tra i quali alcuni dei più importanti musei, biblioteche e archivi italiani.
Ad oggi il Gruppo ha cantieri attivi su tutto il territorio italiano, sia per campagne di digitalizzazione sia per servizi di gestione dei patrimoni culturali (censimento, catalogazione, inventariazione, riordino, restauro, valorizzazione, etc.), e gestisce oltre 500 terabyte di dati, con una capacità di archiviazione qualificata che arriverà a tre petabyte entro il 2025. Nei sistemi delle aziende del Gruppo sono conservate più di 30 milioni di immagini ad alta risoluzione, con un ritmo di crescita di milioni di nuove immagini all’anno.
Nel corso dell’ultimo anno, il gruppo Panini Cultura, che conta più di 100 addetti tra dipendenti e collaboratori, con il 52% di presenza femminile, ha registrato un fatturato aggregato in costante crescita che, nel 2023, ha superato i 4 milioni di euro, con prospettive di ulteriore incremento. Solo per le annualità 2024/2025 sono stati infatti già contrattualizzati progetti per oltre 10 milioni di euro ed è previsto anche un piano di espansione estera a partire dal 2025. “Abbiamo aperto veri e propri cantieri di digitalizzazione in tutta Italia, in collaborazione con i più grandi istituti del Paese, come gli Archivi di Stato di Roma e Firenze, o la Biblioteca Nazionale Braidense di Milano. Si tratta di patrimoni inestimabili, che saranno restituiti alla collettività grazie al lavoro delle nostre aziende, reso possibile dagli investimenti PNRR. Per le società del Gruppo Panini Cultura, si tratta di una sfida imprenditoriale molto stimolante, per la nostra famiglia una nuova avventura nel segno della conservazione e valorizzazione del patrimonio del Paese”, conclude Luca Panini.
IL SENTIERO INTERNATIONAL CAMPUS, LA RICERCA
PER RIVESTIMENTI INNOVATIVI
Un impianto unico nel suo genere, concepito per realizzare rivestimenti sottili, customizzati e funzionali per il packaging, il pharma e l’aerospace. È il nuovo sistema di deposizione all’avanguardia de Il Sentiero International Campus, centro di ricerca industriale con sedi a Modena e Schio, nel vicentino, che insieme a Ecor International fa parte dell’omonimo Gruppo Ecor International, dotato di competenze e attrezzature tecnico-scientifiche trasversali ai settori di mercato delle macchine automatiche per il processing, il packaging e della meccanica avanzata.
L’impianto di ultima generazione incorpora le tecnologie PVD e PECVD (acronimi per Physical Vapor Deposition e Plasma Enhanced Chemical Vapor Deposition): l’evaporatore ad arco catodico, la sorgente di sputtering magnetronico e la sorgente di fascio di plasma azionata da un alimentatore RF. La sua flessibilità consente di realizzare deposizioni ibride di film sottili (metallici e ceramici) con uno spessore che va da centinaia di nanometri a decine di micron. La combinazione di tre tecnologie all’interno dello stesso macchinario, inoltre, permette di applicare una tecnologia specifica per ogni strato di rivestimento.
I rivestimenti su cui è specializzato il centro di ricerca sono progettati per resistere all’usura
e alla corrosione, per migliorare le proprietà antibatteriche e in genere per conferire specifiche funzionalità alle superfici, distinte dal materiale strutturale di base. L’obiettivo è quello di prolungare la durata e le performance dei componenti utilizzati nell’ambito dei macchinari per il packaging, di sistemi per il settore farmaceutico e di componenti ad alte prestazioni destinati all’aerospazio.
La dimensione industriale degli impianti di rivestimento permette non solo la realizzazione di nuovi sistemi processo/prodotto ma anche la loro industrializzazione, il trasferimento tecnologico e la produzione di piccole serie ad elevato valore aggiunto, qualora il contesto strategico di riferimento lo richieda. Grazie all’innovazione de Il Sentiero International Campus, infatti, è possibile depositare film sottili (metallici e ceramici) con uno spessore da centinaia di nanometri a decine di micron che possono essere utilizzati in diversi campi di applicazione con caratteristiche differenti: rivestimenti protettivi ad alta durezza, autopulenti, autolubrificanti, superfici funzionali e film decorativi. La configurazione dell’impianto consente di rivestire un’ampia gamma di substrati come metalli, ceramiche e materiali sensibili al calore (polimeri, ottone, ecc.). “Con l’implementazione di questo impianto all’avanguardia siamo in grado di avviare processi di ricerca su tecnologie complesse e di sviluppare rivestimenti compositi innovativi”, commenta Fabrizio Casadei, direttore generale e CTO presso Ecor International e CEO de Il Sentiero International Campus. “Studiamo e adattiamo i processi per rispondere all’esigenza specifica di ogni nostro cliente. Grazie al PVD-PECVD, infatti, possiamo realizzare una gamma potenzialmente infinita di rivestimenti, offrendo soluzioni su misura”.
INDUTRADE SCEGLIE L’ITALIA COME PAESE IN CUI CRESCERE
Una soluzione per il passaggio generazionale e la crescita delle aziende imprenditoriali: è Indutrade, multinazionale svedese costituita da 200 aziende medio piccole, la cui mission è realizzare una crescita sostenibile e redditizia in modo decentralizzato attraverso lo sviluppo e l’acquisizione di aziende di successo guidate da imprenditori appassionati.
La società svedese ha definito l’Italia come uno
vita industriale
Fabrizio Casadei, direttore generale e CTO di Ecor International e CEO de Il Sentiero International Campus
dei paesi strategici in cui crescere costituendo la filiale Indutrade Italy. “Per l’intero anno 2023 abbiamo superato gli obiettivi finanziari in tutte le aree, come la crescita delle vendite (18% rispetto all’obiettivo del 10%), il margine EBITA (15% rispetto all’obiettivo del 14%) e il ritorno sul capitale investito (21% rispetto all’obiettivo del 20%). Per quanto riguarda il 2024, il Gruppo ha già acquisito 12 aziende ad oggi, con l’obiettivo di completare ulteriori acquisizioni entro l’anno. Per accelerare la crescita in Italia, da inizio anno è stata costituita la filiale italiana, che si aggiunge alle due aziende già acquisite nel 2021 e 2023”, spiega Andrea Imbriani, managing director di Indutrade Italy.
L’Italia è stata definita come un’area strategica di crescita, grazie al contesto industriale di medio-piccole aziende guidate da imprenditori appassionati. “Siamo entrati in Italia nel 2021 con l’acquisizione di Italprotec, a Milano, azienda specializzata nella produzione e commercializzazione di componentistica idraulica per il settore farmaceutico”, ricordano da Indutrade. “Nel 2023 abbiamo poi acquisito I-Tronik, di Padova, azienda attiva nella commercializzazione di impianti e servizi per la produzione di schede elettroniche. Gli imprenditori di queste aziende, tuttora con un ruolo come amministratori delegati, sono a disposizione per spiegare la loro esperienza di integrazione nel nostro Gruppo”.
Indutrade è un gruppo industriale internazionale, quotato in Svezia, che sta crescendo costantemente dal 1978 attraverso acquisizioni di aziende ben gestite e redditizie in settori tra loro diversificati. La filosofia aziendale si basa sull’imprenditorialità e sulla leadership decentralizzata, la chiave di un modello di successo che ha portato il Gruppo ad operare attraverso oltre 200 società controllate con circa 9.600 dipendenti in più di 30 Paesi. Nel 2023 il gruppo ha festeggiato 45 anni di crescita proficua sostenibile con un fatturato consolidato di 2,8 miliardi di euro e un Ebit del 15%.
La sua cultura basata sul valore, con una particolare attenzione a lungo termine nei confronti di persone, imprenditoria e decen-
IL FAGGIO GIARDINI, DA 20 ANNI GLI SPECIALISTI DEL VERDE
Il 6 ottobre 2004 nasceva a Modena Il Faggio Giardini, un’azienda animata da una grande passione per la cura degli spazi verdi e la loro trasformazione in oasi di bellezza e benessere. L’idea di Fabio Roseo, fondatore e tutt’oggi titolare della realtà modenese, era quella di offrire un servizio completo e professionale per la realizzazione e la manutenzione di giardini e aree verdi.
Negli anni, l’azienda è cresciuta costantemente, ampliando la propria offerta e consolidando la propria presenza sul territorio. Con uno staff di oltre 35 persone, oggi Il Faggio Giardini è un punto di riferimento per privati e imprese che desiderano affidare la cura del proprio spazio verde a mani esperte.
“Offriamo un servizio a 360 gradi per il verde della nostra clientela: siamo in grado di occuparci di tutti gli aspetti che riguardano la progettazione e la manutenzione di giardini e, in generale, di spazi esterni con o senza aree verdi, riuscendo nel settore a seguire tutti gli aspetti pratici: dalla preparazione del terreno alla piantumazione, dalla creazione di aiuole e bordure all’installazione di impianti
di irrigazione”, spiega il titolare Fabio Roseo.
Il Faggio Giardini segue inoltre tutte le attività di manutenzione programmate per garantire la salute e la bellezza del giardino nel tempo, con interventi di potatura, anche di alberi ad alto fusto, di concimazione, di diserbo, e di trattamenti antiparassitari; senza tralasciare attività più specifiche come opere di muratura per esterni (vialetti, camminamenti, muri di contenimento) e disinfestazione da zanzare. Naturalmente, utilizzando macchinari e attrezzature all’avanguardia e investendo costantemente sulla ricerca di nuovi materiali.
“Essere esperti e appassionati di giardinaggio, significa saper cogliere le peculiarità e le modalità espressive della natura in modo da trasformare ogni spazio verde in qualcosa di bello, di funzionale, unico nel suo genere, dove poter trascorrere momenti di relax e di convivialità”, sottolinea ancora Roseo.
E tra i nuovi servizi proposti ci sono anche la progettazione e la realizzazione di pergole e tettoie: Il Faggio Giardini ha infatti ampliato l’offerta delle proprie attività con l’installazione di pergole e tettoie, sia per giardini privati sia per parcheggi aziendali. Queste strutture, realizzate con materiali di alta qualità e design innovativo, permettono di creare spazi ombreggiati e protetti, ideali per godersi il giardino in ogni stagione o per proteggere le auto dalle intemperie.
“Questo anniversario rappresenta per noi un traguardo importante, che testimonia la passione, la competenza e la dedizione di un team che ha saputo conquistare la fiducia dei propri clienti. Da questi vent’anni ripartiamo guardando al futuro con entusiasmo e continuando a investire in innovazione e formazione per offrire servizi sempre più completi e all’avanguardia, nel rispetto dell’ambiente e della bellezza del verde”, conclude Fabio Roseo.
vita industriale
tralizzazione, ha rappresentato la chiave del successo.
“Tra i nostri valori ci sono, innanzitutto, l’imprenditorialità, dove l’imprenditore di prima continua ad esserlo all’interno di Indutrade, facendo sviluppare in modo profittevole la propria azienda. Poi, la decentralizzazione, per cui l’amministratore delegato, spesso l’imprenditore, gestisce l’azienda, affiancato da un consiglio di amministrazione che fornisce un supporto professionale e da un’organizzazione che offre l’opportunità di collaborare con le altre aziende del Gruppo. E ancora, il lungo termine: acquisiamo le aziende per tenerle nel lungo termine, non per rivenderle. Infine, le risorse: Indutrade presta grande attenzione alle risorse umane, investendo nello sviluppo delle risorse nelle aziende acquisite”, conclude il manager director di Indutrade Italy, Andrea Imbriani.
Per info: andrea.imbriani@indutrade.com
INTERNATIONAL SCHOOL OF MODENA, ISTRUZIONE DI ALTO LIVELLO
CON IL PERCORSO IB
Un ambiente dinamico e stimolante, che vanta uno status di eccellenza nell’istruzione privata riconosciuto a livello internazionale e che si distingue per l’approccio pionieristico e per i risultati da primi in classifica. Si tratta della International School of Modena, nata nel 1998 per supportare lo sviluppo scolastico e la crescita personale degli studenti attraverso un curriculum IB (International Baccalaureate) specializzato e un programma ricco e dettagliato, che mira a preparare gli adulti
di domani spronandoli a essere “lifelong learners”. L’International School of Modena, infatti, è stata tra le prime scuole del territorio a offrire l’IB continuum dai 3 ai 18 anni di età: un percorso di studi che porta al conseguimento dell’IB Diploma, un titolo riconosciuto dall’IBO - International Baccalaureate Organization, fondazione educativa senza scopo di lucro nata a Ginevra nel 1968 che definisce i programmi per il conseguimento dell’International Baccalaureate.
E i risultati degli esami di diploma delle circa 3.000 scuole internazionali che l’IBO ha diffuso lo scorso luglio confermano la qualità delle metodologie didattiche e dell’approccio educativo dell’International School of Modena, tra gli istituti che in Italia hanno ottenuto il punteggio migliore, aprendo le porte delle più prestigiose università del mondo ai
studenti hanno tutto il tempo per esplorare i concetti e costruire le loro teorie insieme agli insegnanti e in piccoli gruppi, in un contesto di lingua inglese: elaborano la loro comprensione del mondo che li circonda attraverso tutti i linguaggi espressivi, creativi, verbali e matematici creando connessioni naturali tra matematica, scienze, tecnologia digitale e arti espressive. L’obiettivo è sviluppare individui con una prospettiva internazionale, cittadini del mondo, favorendo una comprensione profonda dei temi trattati e della loro rilevanza globale”, spiegano dall’istituto modenese. Uno degli impegni di International School of Modena, poi, è fornire gli spazi, il tempo, gli strumenti e le risorse necessarie non solo per portare a termine con successo il percorso di studi ma anche per coltivare i talenti naturali.
Dallo sport alle discipline artistiche, la scuola offre un sostegno determinante per la pratica delle attività co-curricolari e anche un ricco programma di attività extra-scolastiche (ASAs).
suoi studenti, che iniziano il proprio percorso di formazione internazionale già a 3 anni. Questa esperienza scolastica di eccellenza, infatti, è scandita in tre momenti: il Primary Years Programme per i bambini dai 3 ai 10 anni, il Middle Years Programme per i ragazzi dagli 11 ai 16 anni e il Diploma Programme per la fascia dai 16 ai 18 anni. Come parte integrante del Primary Years Programme, per i bambini dai 3 anni la scuola offre anche il percorso Early Years, che si ispira alla filosofia e alla pratica del metodo Reggio Emilia, famoso in tutto il mondo per l’approccio che pone il bambino al centro dell’esperienza di apprendimento.
“Immersi in un ambiente ricco di stimoli e adatto alle esigenze delle varie fasce di età, gli
“Un’altra caratteristica del percorso IB è la possibilità per l’allievo di essere sempre un passo avanti nella costruzione del proprio curriculum così da arrivare alla scelta dell’Università in modo consapevole e con un profilo adeguato alle richieste del mercato, grazie alla definizione del proprio specifico percorso già durante il Middle Years Programme”, concludono da International School of Modena.
Per maggiori informazioni: www.internationalschoolofmodena.it
IQC, LA NUOVA FRONTIERA DELLA CONVERGENZA
FRA DATI E VALORI
La convergenza tra dati e valori sta aprendo nuove frontiere nell’era della Business Intelligence, dei sistemi Data-Driven, dell’Intelligenza Artificiale e dei Big Data. Oggi i dati non sono solo numeri: hanno acquisito un significato etico ed economico. È alla luce
vita industriale
GRUPPO FERRI, 180 ANNI E SEI GENERAZIONI AL SERVIZIO DELL’AGRICOLTURA
E DEL VERDE
Quando Giovanni Ferri diede il via alla sua attività, nel 1844, era appena stato inventato il telegrafo da Samuel Morse e l’Italia unita era ancora solo un’idea, tanto che l’area del ferrarese era sotto il dominio dello Stato Pontificio. Molti e molti decenni dopo, nel 2024 il gruppo Ferri ha festeggiato un anniversario di tutto rispetto: 180 anni di idee, lavoro e innovazione nel settore delle decespugliatrici e trinciatrici.
A inizio settembre, si è tenuta una mattinata di festa, con i dipendenti e i collaboratori, nella sede storica di Tamara, in provincia di Ferrara. A salutare i presenti Sandro e Gisella Ferri, quinta generazione a capo dell’impresa, mentre la sesta è già in azienda da cinque anni ed è rappresentata da Federica Ambrosi, figlia di Gisella, e da Giacomo e Nicola, figli di Sandro. Hanno portato i saluti, tra gli altri, anche Tiziana Ferrari, direttore generale di Confindustria Emilia Area Centro, Paolo Govoni, vicepresidente della Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna, e Fabrizio Pagnoni, sindaco di Copparo. In 180 anni, pur con costanti e ripetuti cambiamenti, Ferri ha sempre avuto un punto fermo, mantenendo la sede sempre nello stesso luogo, a Tamara. La prima generazione Ferri inizia la propria attività riparando carri e ruote e con la messa dei ferri ai cavalli. Nel 1923 la terza generazione fonda la prima e vera officina e tra le due guerre mondiali, mentre le bonifiche modernizzano l’agricoltura, Ferri sfrutta la passata esperienza nella riparazione di locomotive a vapore per riparare i primi trattori a vapore. Dopo le tragedie della Seconda guerra mondiale, negli anni ‘50 entra in azienda il giovane Ulisse Ferri, figlio di Giovanni: con lui l’azienda conosce l’avvio dello sviluppo.
“Verso la fine degli anni Novanta, si conferma la prima espansione reale e solida, con lo sviluppo di due linee di produzione automatizzate, l’implementazione di una linea automatica di verniciatura e nuovi uffici. Mentre nel primo decennio 2000 avviene il consolidamento della crescita: si sviluppa il reparto di carpenteria metallica, si crea un’area dedicata alla saldatura robotizzata, vengono acquistate nuove attrezzature per il bilanciamento dei rotori e si predispone un’area esterna dedicata a test e collaudi (bump test)”, spiegano dall’azienda ferrarese.
Oggi Ferri occupa 95 dipendenti e nel 2023 ha raggiunto un fatturato di 17,5 milioni di euro. L’azienda si sviluppa su un’area coperta di circa 12.000 metri quadrati e ha un’area scoperta di circa 14.500 metri quadrati. In previsione, si sta valutando la possibile espansione in un’area confinante, già classificata come edificabile per strutture industriali e di proprietà della famiglia Ferri, delle dimensioni di circa 15.000 metri quadrati.
di queste considerazioni che IQC, gruppo bolognese impegnato nei sistemi informatici all’avanguardia, ha sviluppato un ecosistema tecnologico pensato per certificarne l’integrità e l’origine. “Per sfruttare pienamente i dati è essenziale garantirne l’autenticità e l’integrità, eliminando ogni possibilità di alterazio-
Sandro e Gisella Ferri, alla guida di Ferri, ricevono la targa dalle mani del direttore generale di Confindustria Emilia, Tiziana Ferrari
L’azienda progetta, produce e commercializza attrezzature dedicate alla manutenzione del verde pubblico che vanno da trinciatrici a bracci decespugliatori, da trinciatrici forestali a testate trincianti idrauliche e forestali e a portattrezzi radio-comandati. I settori in cui opera sono quello dell’agricoltura, della manutenzione del verde pubblico, quello industriale.
“Tutta la produzione Ferri è realizzata nello stabilimento di Tamara, dove le macchine vengono progettate, costruite, testate e commercializzate. La maggior parte dei nostri componenti e delle nostre attrezzature è progettata e realizzata direttamente dall’azienda e ogni singola parte della macchina è sottoposta a rigorosi test. Per alcune tipologie di prodotti, sono previsti anche dei test di qualità a livello di semi-lavorato, mentre dopo l’assemblaggio completo viene effettuato il collaudo finale. A nostra conoscenza, siamo l’unico costruttore del settore a contrassegnare ogni singolo rotore con il proprio numero di serie. Questo ci permette di identificare, anche a distanza di anni, il ciclo produttivo e i materiali utilizzati”, commentano da Ferri.
“Da molti anni, siamo presenti a livello globale in tutti i principali mercati mondiali, dal Cile al Kazakistan e anche oltre, e continuiamo a perseguire l’obiettivo di sviluppare e consolidare la nostra rete di importatori e distributori. L’Europa è il nostro ‘mercato domestico’ e da oltre 20 anni possediamo una filiale in Francia, mentre il Nord America e in particolare gli Stati Uniti sono l’altro mercato ‘strategico’ in cui operiamo direttamente”, concludono dalla sede di Tamara.
ne. Grazie all’evoluzione tecnologica questo obiettivo è sempre più a portata di mano, attraverso l’uso combinato di strumenti innovativi”, dichiara Giuseppe Adduce, CEO del Gruppo IQC-Pomiager, che offre servizi ad alto contenuto professionale e tecnologico per la valorizzazione digitale delle perfomance di
sistemi di gestione, processi, prodotti e delle competenze delle persone. Al cuore del sistema ideato da IQC si trova una piattaforma software basata su cloud, che utilizza la tecnologia blockchain per verificare, in tempo reale, la correttezza dei dati. Attraverso questo meccanismo è possibile identi-
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ficare chiaramente la fonte e la responsabilità del dato, garantendo una tracciabilità sicura. La definizione di “fonte” viene interpretata in senso ampio: la piattaforma può certificare dati provenienti da dispositivi industriali IoT (IIoT), software, caricamenti manuali e input umani.
“Uno degli elementi distintivi del sistema è la capacità di gestire i dati in modo flessibile. Non si limita ai file o ai dati digitali, ma estende la tracciabilità anche agli asset fisici grazie a particolari Non Fungible Token (NFT Evoluti), che permettono la gestione trasparente di filiere produttive. Componenti e materie prime possono essere monitorati lungo ogni fase del processo. Grazie agli NFT Evoluti, l’attuale proprietario può aggiungere documenti e trasferire l’asset all’anello successivo della filiera”, evidenzia ancora Adduce.
IQC offre anche un supporto di expertise per garantire che i dati siano sempre verificabili. Inoltre, il sistema consente l’uso di smart contract, contratti che automatizzano l’esecuzione degli accordi tra le parti. Questo ecosistema trova applicazione in numerosi settori e processi. Tra gli esempi più rilevanti ci sono la tracciabilità di beni e documenti, la certificazione dell’origine e della filiera, la gestione delle dichiarazioni ESG, la servitizzazione dei beni, la verifica degli standard qualitativi e il monitoraggio delle dichiarazioni aziendali. La trasparenza garantita dalla piattaforma permette alle aziende di avere una visione chiara dell’intero percorso dei dati, migliorando la capacità di misurare e verificare ogni fase. L’adozione di questo sistema permette di impostare nuovi standard di fiducia e trasparenza: l’ecosistema non solo elimina la necessità di mediatori esterni, ma rende i processi aziendali più efficienti e sicuri, garantendo un tracciamento completo delle informazioni. Come sottolinea ancora il CEO di Gruppo IQC-Pomiager, “le imprese possono utilizzarlo come
base per la trasformazione digitale, facendo affidamento su dati certificati e processi automatizzati per prendere decisioni e stipulare contratti intelligenti”.
“Il nostro ecosistema rappresenta una vera e propria svolta nella gestione dei dati. Offrendo un livello di sicurezza e trasparenza che fino a poco tempo fa era impensabile, consente alle aziende di trasformare i processi in modo affidabile, migliorando la fiducia tra le parti e fornendo un vantaggio competitivo in termini di innovazione”, conclude Giuseppe Adduce.
KERAKOLL GROUP, DUE NUOVE NOMINE
PER LO SVILUPPO NEL MONDO
Due nuove figure, che contribuiranno a guidare l’azienda nello sviluppo di mercato previsto a livello nazionale e internazionale. A rafforzare la propria struttura organizzativa con la nomina in ruoli chiave di due nuovi manager è stata lo scorso settembre Kerakoll Group, realtà multinazionale nata nel 1968 nel cuore del distretto ceramico di Sassuolo, in provincia di Modena, e oggi attiva nel settore dell’edilizia con un’offerta integrata di prodotti e servizi grazie alle tre business unit focalizzate nel mondo della posa, dell’edilizia e delle superfici.
In particolare, nel ruolo di nuovo Chief Financial Officer (CFO) del Gruppo è stato nominato Ezechiele Galloni, che avrà la responsabilità delle aree amministrazione, finanza, controllo di gestione, business planning, tesoreria e legale. Gabriele Retucci è stato invece chiamato ad assumere la carica di nuovo Chief Marketing Officer (CMO), con la responsabilità dell’area marketing (product, brand marketing & communication, market intelligence).
“L’arrivo di Ezechiele e Gabriele rappresenta un significativo rafforzamento della squadra di vertice e un passo avanti nella nostra strategia di espansione”, dichiara Marco Zini, Chief
Giuseppe Adduce, CEO di Gruppo IQC-Pomiager
Executive Officer di Kerakoll Group. “Le loro competenze e la loro esperienza internazionale sono perfettamente in linea con i nostri obiettivi di crescita e innovazione. Siamo entusiasti di accoglierli nel nostro team e di lavorare insieme per costruire un futuro di successo per Kerakoll e per le persone che lavorano nel Gruppo”.
Ezechiele Galloni, nuovo CFO di Kerakoll, porta con sé un’esperienza ventennale nel settore industriale e finanziario e una comprovata competenza in ambito internazionale. Laureato in economia aziendale all’Università Bocconi, con un master in Amministrazione, finanza e controllo presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, Galloni ha iniziato la sua carriera in Snap-on, dove ha raggiunto il ruolo di CFO Europe. Successivamente ha ricoperto posizioni di rilievo come Group CFO in SPAL, Lincotek e successivamente FAAC Technologies, suo ultimo incarico prima di raggiungere Kerakoll. In particolare, durante l’esperienza FAAC, uno dei principali operatori a livello mondiale nella fornitura di sistemi per l’automazione e controllo accessi, in qualità di CFO ha gestito nove acquisizioni in quattro continenti, ricoprendo contestualmente il ruolo di Chief Compliance Officer e, dal 2023, quello di direttore M&A. Gabriele Retucci, nuovo CMO di Kerakoll, vanta un percorso professionale ricco e diversificato nei settori marketing e vendite. Ingegnere edile, Retucci ha iniziato la sua carriera in Hilti, ricoprendo ruoli di crescente responsabilità in Italia, Liechtenstein, Svizzera e Germania. Ha guidato progetti di successo come head of product marketing Central Europe e head of marketing South Europe e, a partire dal 2022, come head of sales & marketing
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Gabriele Retucci, Chief Marketing Officer, ed Ezechiele Galloni, Chief Financial Officer del Gruppo Kerakoll
Europe per la business unit “Construction Software” di Hilti, ha gestito l’integrazione post acquisizione di Fieldwire in Europa. Precedentemente, sempre all’interno di Hilti, ha ricoperto il ruolo di product leader per importanti progetti di sviluppo prodotto e di technical service leader a livello globale.
LUSSUR CREA
IL PROFUMO
ALL’ACETO
BALSAMICO
È nato in provincia di Modena, tra le colline di Castelvetro, “CV99”, il profumo all’aceto balsamico che vuole rendere omaggio al territorio locale e al Made in Italy.
Dietro a questa creazione c’è Lussur, giovane azienda fondata nel 2023 dall’entusiasmo e dall’ambizione del venticinquenne Lucas Chemelli.
Inizialmente Lussur seguiva due differenti settori: una linea di profumi di altissima qualità dal nome “Echarpe” e, per il comparto tessile, applicazioni come Swarovski e strass, paillette e perle su vestiti e argenteria con tecnica Hot Fix, realizzate per i principali brand di moda internazionali.
“Il mio percorso è stato segnato da esperienze all’estero, in Austria e Svizzera, dove ho stretto rapporti commerciali e amicizie importanti.
Una delle partnership più significative è stata con un’azienda svizzera, punto di riferimento nella produzione delle materie prime che utilizziamo per il settore tessile, mentre dall’Austria provengono gli innovativi macchinari che hanno rivoluzionato il nostro modo di operare, non solo nel tessile, ma anche nel mondo del vetro”, sottolinea Lucas Chemelli. Poi, a meno di un anno dall’apertura, è arrivata l’ultima creazione: CV99. Questo nuovo gioiello olfattivo rappresenta una sintesi perfetta tra tradizione e avanguardia, tra il passato e il futuro. Al centro di questa fragranza esclusiva c’è l’aceto balsamico, invecchiato per oltre 50 anni in botti di ciliegio, che sprigiona una piramide olfattiva complessa e avvolgente. Il profumo è il risultato di un lavoro minuzioso che ha unito sapienti mani artigiane e l’innovazione dei nostri giorni per creare un’essenza unica nel suo genere. Le note dell’aceto balsamico si fondono con aromi legnosi e leggermente fruttati, creando un equilibrio che
esprime profondità, calore, raffinatezza e una ineguagliabile eleganza.
C’è però un altro settore in cui l’azienda di Castelvetro sta riscuotendo grande successo: la linea di calici e bicchieri impreziositi da cristalli Swarovski.
“Questi prodotti non sono semplicemente oggetti di uso quotidiano, ma vere opere d’arte, ispirate alla bellezza delle stelle. Utilizziamo una tecnologia altamente innovativa, conosciuta da pochissimi al mondo, per applicare con estrema precisione e raffinatezza gli Swarovski direttamente sul vetro. Abbiamo sviluppato macchinari in grado di applicare questi cristalli su superfici diverse, come ceramica, plexiglass e carta, mirando a diventare il punto di riferimento in Italia per questo tipo di applicazioni”, continua Chemelli.
E il futuro di Lussur è orientato alla costante crescita, ma sempre con un occhio di riguardo al territorio locale.
“Il nostro obiettivo è diventare un orgoglio per Castelvetro, per Modena, per l’Emilia-Romagna e per l’Italia intera. Vogliamo essere riconosciuti non solo per l’altissima qualità dei nostri prodotti, ma anche per la passione e la dedizione con cui ogni progetto viene affrontato. I nostri profumi, così come le altre linee di prodotti, sono pensati per essere un vanto per chi ci sceglie e ci sostiene. Sogno di creare una realtà che vada oltre il semplice successo economico e vorrei che la mia azienda fosse un punto di riferimento per giovani talentuosi che vogliono intraprendere una carriera,
offrendo un ambiente stimolante e orientato all’innovazione; un luogo dove le persone possano crescere professionalmente, in un contesto di serenità e collaborazione. Credo fermamente che il successo di un’impresa non si misuri solo in termini di fatturato, ma anche nella capacità di ispirare, formare e sostenere chi sceglie di farne parte, creando così un valore immenso”, conclude il fondatore di Lussur, Lucas Chemelli.
MAKEITALIA, SUCCESSO DELL’UNIVERSITÀ DI BRESCIA
3a SUPPLY CHAIN CHALLENGE
Dare voce ai migliori talenti a livello nazionale e concretizzare nuove opportunità professionali, offrendo ai futuri professionisti della supply chain la possibilità di mettersi alla prova con la gestione di una “vera catena di fornitura”. Questo l’obiettivo della Supply Chain Challenge promossa dalla società modenese Makeitalia, il cui evento finale, patrocinato da Confindustria Emilia, dalla Regione Emilia-Romagna e dal Comune di Modena, si è svolto lo scorso 17 settembre al Modena Golf & Country Club.
La terza edizione del campionato nazionale di supply chain ha visto numeri in crescita rispetto agli anni precedenti, con la partecipazione di 21 università italiane per un totale di circa 1.200 studenti magistrali di ingegneria gestionale che hanno rappresentato l’intera penisola.
La giornata finale, a cui hanno preso parte anche le aziende partner dell’iniziativa Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna, Ferrari e DSV-Global Transport and Logistics, ha rappresentato la conclusione di un periodo di qualificazioni che si è svolto da novembre 2023 a giugno 2024. Otto mesi di gare tra 21 università italiane: Parma, Firenze, Napoli Parthenope, Napoli Federico II, Bergamo, Padova, Cassino e Lazio Meridionale, Roma Tor Vergata, Roma Sapienza, Calabria (Cosenza), Palermo, Trento, Siena, Brescia, Pisa, Bologna, Modena e Reggio Emilia, Politecnici di Bari, Milano, Torino, Marche. Gli studenti coinvolti si sono cimentati con la gestione di una ‘vera’ catena di fornitura tramite uno strumento di formazione e simulazione sviluppato da Makeitalia, il Supply Chain
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Lucas Chemelli, fondatore di Lussur
MARCHESINI GROUP, 50 ANNI DI STORIA E “UN FUTURO STRAORDINARIO
DA COSTRUIRE INSIEME”
Mezzo secolo per crescere, guardare al mondo, restando saldi sul territorio dove tutto è nato. È quello che festeggia nel 2024 Marchesini Group, realtà di riferimento nel settore del packaging farmaceutico e cosmetico, che conta quasi tremila collaboratori ed è presente in oltre 116 Paesi in tutto il mondo. Era, infatti, il 1974 quando in un garage sulle colline bolognesi, Massimo Marchesini diede forma alla scintilla realizzando un prototipo di astucciatrice che conteneva elementi di innovazione e gettando così le fondamenta dell’azienda.
“Mio padre iniziò con la volontà di fare macchine speciali, senza timore di realizzare cose particolari”, sottolinea Maurizio Marchesini, presidente e CEO del Gruppo. “Quello spirito in questi 50 anni è rimasto: siamo identificati nel nostro mercato di riferimento, farmaceutico e cosmetico, come coloro che producono cose particolari, un po’ speciali, e non abbiamo paura di misurarci con il nuovo ogni giorno. La sfida in futuro è continuare a crescere. Bisogna crescere, non per l’ossessione di farlo, ma per avere possibilità di fare ricerca e sviluppo, per conquistare nuovi mercati ed essere solidi. Dovremo crescere nei prossimi anni dal punto di vista geografico, dimensionale, per dare un migliore servizio ai nostri clienti. Un’altra grande sfida che corre molto veloce è quella delle nuove tecnologie, nelle quali credo tanto; saranno molto impattanti nella vita di tutti noi e anche nell’industria, nell’ottica altresì della promozione di uno sviluppo sostenibile, verso la riduzione dell’impatto ambientale del ciclo produttivo”, prosegue Maurizio Marchesini.
Per celebrare il 50°anniversario, Marchesini Group ha avviato una serie di iniziative e progetti, sotto lo slogan “To Our Extraordinary Future” e accomunati dal logo rinnovato: un numero, questo 50, che racchiude in sé il nucleo di valori dell’azienda 2M da cui tutto è partito, li sviluppa e punta all’infinito. I festeggiamenti sono durati diversi mesi, coinvolgendo i collaboratori, le loro famiglie e gli amici, i clienti, i giovani talenti impegnati in una challenge, senza dimenticare la solidarietà.
Il fulcro delle celebrazioni si è tenuto nel cuore del centro storico di Bologna, in Piazza Maggiore, dove dal 18 al 22 settembre Marchesini Group ha realizzato la “Future box”, un’installazione multimediale dedicata al futuro, la cui forma ricordava una tipica confezione di prodotti farmaceutici. All’interno erano presenti un’astucciatrice d’epoca, una delle primissime macchine per il confezionamento realizzate dall’azienda, e uno degli ultimi modelli. Un’esperienza inedita per approfondire la storia e l’evoluzione tecnologica del Gruppo Marchesini per passare poi a una riflessione sul futuro che iniziava con un quiz individuale e terminava con un gioco di squadra, dove era necessario collaborare per costruire la città del domani.
Futuro, infatti, è la parola-chiave dell’anno del Cinquantesimo: è lo sguardo in avanti del Gruppo, curioso, innovativo, ottimista che abbraccia il suo passato e i valori che lo hanno contraddistinto, nella consapevolezza che per affrontare un mondo dinamico e interconnesso, occorrerà essere sempre più flessibili e aperti alle novità, provando a porsi le giuste domande. La campagna di comunicazione, lanciata alla fine del mese di agosto, con le livree dei bus personalizzate e le affissioni alle pensiline delle fermate, era un invito a rispondere alla domanda “What’s the future?” mentre ad accompagnare le diverse iniziative celebrative c’era “Futura”, un personaggio creato ad hoc per questo 2024, in continua trasformazione, simbolo della coscienza collettiva.
“In questi anni siamo riusciti a crescere mantenendo intatti i valori iniziali, l’attenzione centrata sulle persone, sul territorio e sui nostri clienti. La parola che li racchiude tutti per me è ‘cura’: cura degli altri, dei collaboratori, dei dettagli delle macchine che funzionino e che siano anche belle, cura dell’officina, di tutti gli spazi perché siano accoglienti, cura dell’ambiente. Da piccoli, il nonno ci faceva mettere in ordine e dividere le viti. Era un modo per tenerci occupati, ma anche per insegnarci l’attenzione a ogni singolo particolare, la cura per ogni oggetto, dalla macchina alla più piccola rondella. Noi veniamo da lì, da quella filosofia tramandata e fatta nostra nel tempo. ‘Cura’ continuerà a essere una parola-chiave nel nostro futuro”, conclude Valentina Marchesini, direttrice marketing, comunicazione e risorse umane.
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Game.
Quella del 17 settembre, dunque, è stata la finalissima e ha coinvolto 72 sfidanti. Al termine della competizione sono stati il management di Makeitalia e il presidente del consiglio comunale di Modena, Antonio Carpentieri, ad annunciare la squadra vincitrice, composta da Aurora Saleri e Davide Salandini dell’Università degli studi di Brescia. Secondo gradino del podio per l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, con gli studenti Matteo Pio Pienabarca, Davide Dall’Olio e Matteo Musella, mentre ad aggiudicarsi il terzo posto è stato il team del Politecnico di Torino, composto da Francesco Zenobi, Sara Nizzo, Antonino Allegro ed Emanuela Nasello.
La giornata è stata inoltre per gli studenti un’occasione unica di confronto con il mondo del lavoro, grazie alla presenza delle aziende internazionali partner dell’iniziativa. Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna, Ferrari e DSV-Global Transport and Logistics, infatti, hanno condiviso i principi su cui si basa la Supply Chain Challenge - merito, eccellenza, innovazione - e hanno partecipato attivamente alla competizione, presentando il proprio core business e offrendo ai finalisti l’opportunità di incontrare e confrontarsi con i propri manager della Supply Chain attraverso workshop interattivi e pratici.
“I numeri e la partecipazione di quest’anno sono per noi motivo di orgoglio e ci spronano a guardare con entusiasmo alla quarta edizione della nostra Supply Chain Challenge, i cui lavori hanno preso il via già lo scorso ottobre”, commentano da Makeitalia, attiva nel Supply Chain Management da oltre 16 anni.
MANITOU PRESENTA
LA SUA PRIMA WEB SERIE
Sei puntate online dedicate al mondo del brand Manitou. Il gruppo industriale, attivo nell’offerta di soluzioni per la movimentazione dei materiali, il sollevamento di persone e il movimento terra, lancia ufficialmente la propria web serie: “Si tratta di un viaggio in tutta Italia per incontrare chi ha deciso di utilizzare i nostri prodotti e i servizi nella propria attività quotidiana: potremo così conoscere aziende punto di riferimento del proprio settore, approfondendo mercati tra loro differenti, con applicazioni e soluzioni sempre all’avanguardia”, spiegano dall’headquarters di Manitou Italia a Castelfranco Emilia, in provincia di Modena.
Protagonista del primo episodio è Tesi Group di Pistoia, una delle aziende vivaistiche più importanti in Europa per produzione di piante ornamentali, dimensione e superficie coltivata, insieme alla quale è possibile scoprire come le soluzioni di Manitou integrino il lavoro quotidiano di una realtà così imponente. La seconda puntata propone immagini ricche di luce del marmo più famoso del mondo grazie alla cornice delle cave di Carrara, per conoscere un ambito unico del suo genere: il settore estrattivo. È poi la volta dell’Azienda Agricola Fratelli Lodi, nata nel 1960 e giunta oggi a curare tutti i processi di produzione dei 4.000 ettari di terreno di cui dispone, riuscendo così a produrre 50.000 tonnellate di prodotto all’anno, interamente movimentate dalla gamma agricola Manitou. Il quarto episodio è dedicato al Gruppo Piloda, che presso il porto di Napoli opera nello speciale ambito della ristrutturazione e valorizzazione di navi e imbarcazioni, spesso insieme alla Marina Militare italiana. La quinta puntata è tutta da gustare, con protagonista la filiera completa della Casearia di Sant’Anna, dove ogni anno nascono migliaia di forme di Parmigiano Reggiano. Nell’ultimo episodio, infine, si viaggia a tutta velocità a casa di un partner storico dell’azienda, l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, direttamente dal circuito tra curve, chicane e
rettilinei, attraverso luoghi iconici nel mondo come la variante Tamburello e i paddock, per conoscere il contributo fondamentale di Manitou lì dove nel weekend sfrecciano velocissime monoposto e auto sportive.
Le puntate sono state pubblicate ogni due settimane a partire dallo scorso 3 ottobre e l’intera web serie è disponibile tramite le pagine social di Manitou Italia, direttamente sul relativo canale YouTube oppure attraverso la
pagina dedicata sul sito dell’azienda. Ma le novità di Manitou non si esauriscono qui. Negli ultimi mesi, infatti, le soluzioni e i prodotti del Gruppo sono stati al servizio della squadra di calcio dell’Atalanta grazie alla collaborazione di Manitou con Metal 360, realtà impegnata fino a poche settimane fa nel progetto di ristrutturazione della curva Nord del Gewiss Stadium di Bergamo, casa della vincitrice della UEFA Europa League 2024, e Novital, azienda punto di riferimento nel noleggio di piattaforme e sollevatori, la cui flotta vanta un parco macchine variegato e ampio.
MARGOTTA MEDICAL, LUCA AVAGLIANO TRA I MIGLIORI GIOVANI MANAGER D’ITALIA
Lo scorso settembre Margotta Medical, software house bolognese e centro servizi per il settore sanitario e l’assistenza anziani, ha festeggiato l’importante riconoscimento di cui si è fregiato il socio e amministratore unico Luca Avagliano.
Trentanove anni, originario di Cava de’ Tirreni, in provincia di Salerno, Avagliano è stato selezionato infatti tra i migliori manager under 44 del Nord-Est e inserito tra i primi 40 giovani talenti a livello nazionale. La cerimo-
vita industriale
Gli studenti dell'Università di Brescia vincitori della Supply Chain Challenge
nia di premiazione si è svolta presso il consorzio interuniversitario Cineca a Casalecchio di Reno, alle porte di Bologna, un’iconica location che da sempre ospita le eccellenze italiane e promuove l’innovazione.
“Sono profondamente onorato di ricevere questo riconoscimento da Federmanager”, ha dichiarato nel momento della premiazione Luca Avagliano. “Essere incluso tra i migliori giovani manager del Nord-Est è un traguardo inaspettato, ma estremamente gratificante.
Ringrazio Margotta Medical per avermi offerto l’opportunità di crescere professionalmente e per il supporto costante che mi ha sempre fornito”.
Con questo riconoscimento, Luca Avagliano entra a far parte di un esclusivo gruppo di giovani talenti che si distinguono per le loro competenze e capacità di leadership. Nei prossimi mesi, i 40 candidati selezionati saranno sottoposti a un’attenta valutazione da parte di Federmanager, al termine della quale verranno individuati i 10 migliori manager under 44 a livello nazionale del 2024.
Federmanager è l’associazione di dirigenti, quadri apicali e alte professionalità più rappresentativa d’Italia, che dalla sua costituzione si impegna a promuovere l’eccellenza manageriale e a valorizzare i giovani talenti. Il Premio Giovane Manager, giunto alla sesta edizione, è il risultato di una valutazione basata sull’esperienza e i meriti professionali dei candidati.
Nel 2012 Avagliano viene assunto da Margotta come responsabile commerciale. Nel dicembre 2019 nasce Margotta Medical e ne diventa socio. Durante la pandemia, gli innovativi modelli di business che da direttore commerciale ha progettato hanno traghettato la neonata azienda fuori da questo periodo difficile. Da gennaio 2023 è amministratore unico di Margotta Medical e da giugno 2023 ricopre la carica di vicepresidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia con delega al Consiglio nazionale in rappresentanza del territorio di Bologna. È referente e promotore di tutte le attività istituzionali, formative e di beneficenza del Gruppo Giovani sul territorio bolognese.
In virtù del suo percorso formativo concluso con la qualifica di risk manager in sanità presso la Luiss Business School, Luca Avagliano ha sviluppato un forte interesse per la promozione delle attività legate alla gestione del rischio. Questa passione lo ha portato a progettare il più recente prodotto di Margotta Medical, ABCrisk, un software innovativo che offre un supporto intuitivo e veloce ai risk manager delle strutture sanitarie e sociosanitarie, facilitando l’espletamento delle loro funzioni di gestione e controllo dei rischi.
MEP RIUNISCE ANCORA
LA SUA COMMUNITY
CON PEOPLEMEP
Lo scorso 18 ottobre Bologna è stata la cornice della seconda edizione del PeopleMEP, l’evento annuale per la community di MEP, agenzia di marketing e comunicazione di San Lazzaro di Savena, alle porte del capoluogo emiliano, che ha visto la partecipazione di oltre 140 tra imprenditori e professionisti. L’incontro, dal titolo “Nel mio settore non si può fare”, ha esplorato le sfide più comuni che le aziende devono affrontare quando cercano di innovare e distinguersi in mercati saturi e sempre più competitivi.
La community di MEP si è riunita per discutere e sfidare lo status quo, ponendo al centro del dibattito la volontà di trasformare le difficoltà in opportunità. L’obiettivo principale di questo incontro era quello di infrangere i dogmi del “si è sempre fatto così” e dimostrare, attraverso casi concreti, che ogni settore ha il
potenziale per evolversi e innovare.
Prima della sessione di networking, sul palco sono state raccontate tre storie, completamente diverse tra di loro, ma con un comune denominatore: il coraggio.
Durex, attraverso il marketing manager Luca Spadaro, ha dimostrato come la comunicazione possa giocare un ruolo chiave nella ridefinizione della percezione di un brand. Non si sono limitati alla vendita di un prodotto, ma si sono posti la missione di educare, informare e, in un certo senso, cambiare la società stessa. Luca Spadaro ha dimostrato che anche nel sesso si può fare marketing, rompendo tabù e trovando una chiave per essere divertenti senza essere offensivi, educativi senza essere noiosi, diretti senza essere volgari.
Marco Infante ha invece raccontato la storia dell’azienda che ha fondato nel segno della sperimentazione, rompendo gli schemi del proprio settore e diversificandosi dall’attività del nonno incentrata sulla vendita di taralli. Oggi, con 17 punti vendita, un franchising ad Amsterdam, un e-commerce e una rete di distribuzione sull’Ho.re.ca, Casa Infante non è più una semplice gelateria di quartiere. Infine, Ciaopeople, il gruppo editoriale digitale alle spalle di Geopop, la cui direttrice marketing Francesca D’Amico ha mostrato come l’innovazione tecnologica e i contenuti di qualità possano rendere la divulgazione scientifica popolare e come i social possono avere anche un impatto positivo sulla vita delle persone. “Le storie che abbiamo ascoltato - dichiara
vita industriale
Lorenzo Visci, CEO e conduttore del People MEP
Lorenzo Visci, CEO e conduttore del PeopleMEP - ci hanno dimostrato che non è solo una questione di analisi, numeri o strategie. Il coraggio di innovare, di superare i propri limiti e di andare oltre i dogmi del proprio settore è ciò che ci spinge a evolvere come persone e come imprese. Gli imprenditori in platea ci hanno restituito un’energia meravigliosa che siamo sicuri abbiano trasferito alle proprie aziende il giorno dopo. Avevamo già pensato al PeopleMEP come un evento continuativo, ma non pensavamo che molte persone ci chiedessero di replicare così frequentemente. In MEP vogliamo costruire rapporti di fiducia con le persone con cui lavoriamo. E pensiamo che porre al centro tematiche utili alla crescita dei partecipanti sia un ottimo modo per costruire relazioni autentiche. Siamo soddisfatti quando chi partecipa a questo evento ci dice, con sorpresa, ‘non avete parlato di voi’. Non vogliamo farlo. Non è un evento commerciale. Vogliamo, invece, restituire qualche spunto alle persone e alle aziende che ci conoscono direttamente o indirettamente. E speriamo di esserci riusciti anche in questa seconda edizione”, conclude Visci.
MICRO SYSTEMS,
TAGLIO DEL NASTRO PER LA NUOVA SEDE
Uno spazio nuovo, più smart, pensato per un maggior comfort e una migliore accoglienza delle persone: il 14 settembre scorso, alla presenza del sindaco di Novi di Modena, Enrico Diacci, dell’assessore allo sviluppo economico dell’Emilia-Romagna, Vincenzo Colla, e del
direttore relazioni e sviluppo del territorio di Confindustria Emilia Area Centro, Giacomo Villano, Micro Systems ha inaugurato la nuova sede, proprio nell’anno del 40° anniversario.
Novi di Modena è da sempre il paese di Micro Systems, impresa che si occupa di elettronica custom e Internet of Things, e Novi di Modena resta il paese scelto dall’azienda per allargare i propri spazi: 1.000 metri quadri in più, dedicati a magazzino, produzione e ufficio acquisti, che si aggiungono ai 750 metri quadri della sede precedente, nella quale proseguono le attività degli uffici direzionali, commerciali e di progettazione.
“L’inaugurazione della nuova sede - racconta Tiziana Tosi, CEO di Micro Systems, insieme a Francesco Melegoni - di fatto sancisce il passaggio generazionale dell’azienda. Quando io e Francesco siamo entrati in azienda 15 anni fa, i nostri genitori, fondatori di Micro Systems insieme al socio Giancarlo Scianna, avevano appena comprato il terreno con l’idea di allargarsi. Poi, tra quotidianità, progetti da sviluppare e qualche momento di crisi da affrontare, il tempo è passato e non se ne è fatto nulla. Fino ad oggi. Quando a giugno del 2023 è stata posta la prima pietra, i tre fondatori sono andati in pensione e noi abbiamo assunto ufficialmente le redini dell’impresa”. Micro Systems è una realtà che crede nello sviluppo del territorio nel quale opera e contribuisce alla crescita professionale e al benessere delle persone. La nuova sede è stata costruita con l’intento di offrire spazi di lavoro sempre più accoglienti e ampi, capaci di accogliere una produttività in costante aumento - i banchi di produzione sono passati da 15 a 22 - senza tralasciare il lato estetico, che per un’azienda tecnologica è un fattore importante. Gli spazi comuni, come la cucina, sono pensati per incentivare la socialità e la condivisione. E c’è spazio anche per lo sport.
“Siamo un’azienda di sportivi, c’è chi si dedica al padel, alla corsa, al calcio e molti di noi fanno sport in pausa
pranzo. Ecco perché al piano terra abbiamo fatto costruire gli spogliatoi con le docce; un modo per non rinunciare al proprio benessere fisico durante la giornata lavorativa”, continua Tiziana Tosi.
Sport ma non solo. Anche la sostenibilità è un tema chiave dell’azienda.
“A fine giugno siamo entrati ufficialmente a far parte della Comunità energetica rinnovabile (Cer) costituita nel nostro territorio grazie al percorso partecipativo promosso dall’Amministrazione comunale e abbiamo installato un impianto fotovoltaico da 140kWp. La produzione energetica supera il nostro fabbisogno e dunque abbiamo deciso di aderire alla Cer per mettere a disposizione il nostro surplus”, aggiunge Francesco Melegoni.
L’obiettivo di Micro Systems è continuare a investire sul territorio, intensificando i rapporti e la collaborazione che già avviene con le scuole, ITI Leonardo Da Vinci di Carpi in primis, per offrire ai ragazzi e alle ragazze che vogliono lavorare nel campo dell’innovazione tecnologica e dell’IoT possibilità di crescita e di carriera.
NCV, INAUGURATO
IL NUOVO HUB LOGISTICO
AL G-PARK DI VALSAMOGGIA
È stato inaugurato lo scorso 11 ottobre, presso il G-Park di Valsamoggia, nel bolognese, il nuovo polo logistico di NCV - Cooperativa Autotrasporti Nuova Camp Veloci, società attiva nella logistica integrata e nei servizi di supporto. Il magazzino rappresenta un passaggio cruciale per le attività di logistica nazionale che NCV svolge per Deichmann, punto di riferimento nel settore della moda e del retail di calzature.
Alla cerimonia d’inaugurazione erano presenti, tra gli altri, la sindaca di Valsamoggia, Milena Zanna, accompagnata dall’assessore Simone Bini, il sindaco metropolitano di Bologna, Matteo Lepore, il responsabile del settore innovazione sostenibile, imprese e filiere produttive della Regione Emilia-Romagna, Roberto Ricci Mingani, e altri illustri ospiti e autorità locali.
di Micro Systems
“Il polo di Valsamoggia rappresenta un importante passo avanti per NCV, segnando un’evoluzione significativa nella nostra capa-
vita industriale
Tiziana Tosi e Francesco Melegoni, CEO
O.R.M.A., PREMIATA L’INNOVAZIONE SOSTENIBILE FRUTTO DI CINQUANT’ANNI
DI ESPERIENZA
Un brindisi intimo con il team produttivo interno, la filiera e gli amici, e una serie di festeggiamenti e occasioni di convivialità con i clienti esteri nell’ambito di EIMA International, la grande rassegna della meccanica agricola che si è svolta a Bologna nel novembre scorso. Ad aver scelto di celebrare così il proprio 50° anniversario è l’azienda O.R.M.A. di Giardino di Imola, in provincia di Bologna, nata nel 1974 e specializzata nella progettazione e realizzazione di macchine e impianti per l’irrigazione, che quest’anno si è tra l’altro aggiudicata con soddisfazione un importante premio per l’innovazione nell’ambito del ‘Concorso delle novità tecniche per i modelli inediti di elevato contenuto tecnologico’ di FederUnacoma.
Il riconoscimento è stato assegnato da una giuria internazionale, nel corso di una cerimonia che si è svolta lo scorso 3 ottobre a Palazzo Re Enzo a Bologna, a quei modelli che presentano soluzioni inedite di elevato contenuto tecnologico destinati a fare il proprio debutto in occasione di EIMA.
L’azienda imolese, rappresentata dalle titolari Miria e Melissa Marzocchi, è stata premiata per una soluzione green e tecnologicamente avanzata, l’irrigatore a energia solare ‘Leader solis et pluvia’.
La macchina agricola irrigatrice, che vanta un tubo lungo 180 metri, è alimentata con pannelli fotovoltaici e permette un dosaggio molto preciso dell’acqua utilizzata con una grande facilità di utilizzo: grazie alla centralina di controllo - con accesso anche da remoto tramite una app dedicata - l’utente può gestire, monitorare e modificare la velocità e i parametri di distribuzione, senza che ciò richieda competenze tecniche avanzate.
“Abbiamo scelto il nome dell’irrigatore a energia solare per evidenziare il legame essenziale tra sole e pioggia, fondamentale per la vita e l’agricoltura. Il sole, simbolo di energia, e la pioggia, fonte di nutrimento, lavorano insieme in questa macchina, che rappresenta un’evoluzione del nostro impegno verso un’irrigazione sostenibile, sfruttando l’energia solare per alimentare un sistema elettrico che distribuisce l’acqua in modo controllato ed efficiente. Il riconoscimento di FederUnacoma ci fa particolarmente piacere perché giunge proprio nel nostro 50° anniversario”, commenta Miria Marzocchi. E il cammino di sviluppo e innovazione percorso da O.R.M.A. nel suo mezzo secolo di attività è costellato di premi e riconoscimenti di rilievo. Fondata ufficialmente nel 1974 dai coniugi Felice e Clara Marzocchi, “Officina Romagnola Macchine Agricole” muove i primi passi molti anni prima come “Officina Riparazioni Macchine Agricole”, una piccola realtà a cui Felice Marzocchi diede vita nel 1960. Dalle piccole riparazioni meccaniche alla produzione propria di macchine pigiadiraspatrici per la pigiatura dell’uva e poi di irrigatori semoven-
Sopra: Miria Marzocchi, Claudio Tinti e Melissa Marzocchi. A sinistra l'irrigatore ad energia solare Leader 50 Solis et Pluvia premio Novità Tecniche EIMA International 2024
ti, O.R.M.A. amplia gradualmente i propri mercati anche verso l’estero, che oggi rappresenta il 90% del suo fatturato.
Nel 1980 il Presidente della Repubblica Sandro Pertini conferisce a Felice Marzocchi l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica Italiana e i due decenni successivi vedono il raggiungimento di importanti traguardi nelle innovazioni tecniche dei prodotti premiate a livello internazionale, il deposito di diversi brevetti e la conquista di importanti mercati esteri.
La seconda generazione fa il suo ingresso nella compagine sociale nel 1994 e lo sviluppo di O.R.M.A. si alimenta anche del confronto tra esperienze e idee diverse, che porta al lancio di nuovi prodotti e all’introduzione di nuove metodologie di lavoro che conferiscono all’azienda una struttura estremamente snella e flessibile tanto da garantirle, nel 2012, il riconoscimento della Camera di Commercio di Bologna quale impresa che, con dedizione e capacità di innovare, concorre da oltre 50 anni allo sviluppo economico della provincia.
Accurati metodi di lavorazione, investimenti in tecnologie avanzate e personale formato e motivato sono elementi oggi indispensabili per mantenere gli elevati standard qualitativi e di affidabilità delle produzioni di O.R.M.A., che da anni ha a cuore l’emergenza climatica globale e ha introdotto nel proprio modello di business i principi ESG.
“Nel celebrare i nostri 50 anni di attività mi preme proporre una riflessione per i giovani che si affacciano al mondo del lavoro: per affrontare gli eventi che la vita ci presenta è fondamentale avere basi solide. Gestire un’impresa è una sfida impegnativa, ma anche stimolante. Alle nuove generazioni consiglio di non temere i sogni e di non avere paura di puntare in alto”, conclude Melissa Marzocchi.
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cità operativa e nella crescita della cooperativa. Siamo convinti che possa diventare un modello di innovazione e sostenibilità per la logistica avanzata. Intendiamo continuare a essere una risorsa positiva e sostenibile per il territorio di Valsamoggia, dove già abbiamo la nostra storica sede, e per l’area metropolitana bolognese”, sottolinea Gabriele Battistin, direttore generale di NCV.
L’infrastruttura, sviluppata da GLP, attore principale a livello mondiale nella costruzione e gestione di immobili logistici, data center, energie rinnovabili e tecnologie correlate, si estende su una superficie complessiva di 23.000 metri quadrati, aumentando di circa un terzo la capacità operativa di NCV.
“Il G-Park di Valsamoggia è un esempio tra i più virtuosi del portafoglio di GLP in Italia, trovandosi in una location tra le top prime grazie alla collocazione geografica e ai comodi collegamenti ai principali snodi autostradali. Inoltre, nella progettazione e realizzazione dell’immobile è stata data grande importanza al rispetto dell’ambiente e alla promozione della sostenibilità, garantita anche dalla certificazione BREEAM Excellent for New Construction protocol”, spiega Marco Belli, country director di GLP Italia. Situato in uno dei principali hub logistici del Nord Italia, il polo è strategicamente posizionato lungo l’autostrada A1, all’intersezione con le arterie che collegano Milano, Verona e Roma. Questa posizione privilegiata consente a NCV di ottimizzare i flussi di distribuzione verso i negozi Deichmann in tutta Italia e di gestire efficacemente i flussi di ricezione dai porti e dagli stabilimenti tedeschi.
Il piano di sviluppo di Deichmann prevede l’utilizzo completo dei 23.000 metri quadrati, con l’implementazione di numerose attività a valore aggiunto, tra cui co-packing, reverse logistics e altre operazioni future. Il magazzino è stato personalizzato per soddisfare le specifiche esigenze di Deichmann, includendo aree dedicate all’e-commerce, co-packing, e altre innovazioni come una sala di ricarica batterie, un’illuminazione su misura e una zona isola ecologica.
“In Italia stiamo portando avanti un importante piano di sviluppo e di crescita e per farlo in modo corretto abbiamo deciso di potenziare il nostro network logistico e distributivo. Abbiamo trovato in NCV un partner affidabile e una location che ci garantisce un corretto flusso distributivo sui nostri 130 punti vendita oltre allo shop online”, conclude Daniele Celere, head of logistics & distribution southern Europe Deichmann.
NESS1 ESCLUSO, QUANDO LO SPORT È STRUMENTO DI INCLUSIONE
Ness1 Escluso, associazione Onlus modenese, è da anni un punto di riferimento per l’inclusione sociale e sportiva di ragazzi con disabilità cognitive e relazionali. L’ente di terzo settore è nato infatti nel 2017 da un’idea dell’imprenditore Fabio Galvani che, affiancato dall’educatrice Marcella Vaccari, voleva trovare un modo per permettere ai ragazzi con disabilità
di fare sport gratuitamente, credendo fermamente che ogni persona dovesse avere accesso a opportunità di svago e crescita personale. In particolare, uno dei pilastri fondamentali su cui si basa l’operato di Ness1 Escluso è la creazione di una solida rete di collaborazioni: con questo obiettivo da sempre l’Onlus lavora a stretto contatto con scuole, enti locali, Ausl e altre associazioni per promuovere un modello di inclusione che non si limiti al solo ambito sportivo, ma che si estenda a tutta la comunità.
E in tutti questi anni di strada ne è stata fatta: 300 gli atleti coinvolti in oltre trenta discipline sportive, tra cui calcio, padel, pattinaggio, crossfit e bowling, hanno portato una crescita esponenziale e un impatto sempre più significativo dell’associazione modenese sul territorio locale.
Il 2024, in particolare, è stato ricco di attività ed eventi, come la cena di beneficenza organizzata a Villa Cesi e la presentazione dell’associazione a Roma, nel complesso di Vicolo Valdina alla Camera dei Deputati.
La serata di gala, che si è tenuta lo scorso 20 maggio e ha visto la partecipazione di oltre 200 invitati, è stata un’occasione di confronto reciproco tra i vari sostenitori e amici dell’Onlus e un’opportunità per sensibilizzare ulteriormente sull’importanza dello sport per i ragazzi con disabilità.
Il 28 maggio scorso, invece, una delegazione dell’associazione ha avuto l’onore di parlare alla Camera dei Deputati: Fabio Galvani e Marcella Vaccari sono andati a Roma, accompagnati da un giovane atleta di Ness1 Escluso, che ha portato la propria testimonianza insie-
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Marco Belli, country director di GLP Italia, Daniele Celere, head of logistics & distribution southern Europe Deichmann, Milena Zanna, sindaco di Valsamoggia, Matteo Lepore, sindaco di Bologna, e Gabriele Battistin direttore generale di NCV
Lo staff degli educatori di Ness1 Escluso
me alla madre raccontando l’esperienza fatta grazie alle attività offerte dall’associazione. E tra le novità più significative per il nuovo anno spicca il progetto “Ness1 Escluso Oltre”, che mira ad ampliare l’offerta sportiva includendo attività ricreative e aggreganti nel weekend, come cinema e teatro, oltre a momenti di formazione su temi specifici quali l’uso corretto dei dispositivi personali e dei social media, la cura della persona e l’affettività, grazie alla collaborazione con il consultorio delle famiglie di Modena. Senza dimenticare la nascita di uno sportello di orientamento per le consulenze legali sulla certificazione di invalidità, pensato per supportare le famiglie dei ragazzi. Il nuovo progetto prevederà anche la presenza di un’equipe sanitaria multidisciplinare composta da logopedisti, psicologi, psicologi dello sport, terapisti occupazionali e tecnici della riabilitazione psichiatrica. I servizi saranno offerti a tariffe agevolate, con un primo appuntamento gratuito per garantire una presa in carico globale e personalizzata, integrando le esigenze sanitarie con le attività sportive per il benessere complessivo dei giovani atleti.
o riciclate, Novowood continua a perseguire la sua missione promuovendo pratiche forestali etiche e integrando la piena tracciabilità dei materiali nel suo ciclo produttivo. Questa scelta valorizza ulteriormente i prodotti dell’azienda, arricchendo un processo produttivo già riconosciuto per i suoi elevati standard di trasparenza e sostenibilità.
che si distinguono per crescita, innovazione e sostenibilità. Ancora: Novowood è l’unico legno composito al mondo ad aver ottenuto, nel 2021, la certificazione ReMade in Italy che attesta l’italianità del prodotto e la percentuale di materiale riciclato al suo interno pari almeno al 81,5%, che ha attribuito a Novowood la classe “A”.
A testimonianza del suo impegno a favore di un’economia circolare, poi, dall’ottobre 2023 Iperwood ha assunto la forma di Società Benefit, con cui si impegna ufficialmente a favorire uno sviluppo sostenibile, basato su prodotti, processi e pratiche che minimizzino gli impatti negativi e amplifichino l’impatto positivo sulle persone, sull’ambiente e sul territorio.
FAMILY LAND 2024
DI
ONE EXPRESS: “E FESTA SIA”
NOVOWOOD OTTIENE
LA CERTIFICAZIONE FSC
“Con questo prestigioso riconoscimento, chi sceglie Novowood contribuisce a promuovere soluzioni che coniugano eccellenza e responsabilità ambientale, sostenendo così l’impegno comune per la protezione delle risorse del pianeta”. Sono le parole con cui l’azienda ferrarese Iperwood, che da due decenni progetta e produce l’innovativo WPC (Wood Plastic Composite), commenta il recente ottenimento della certificazione FSC (Forest Stewardship Council), un riconoscimento internazionale che attesta la gestione responsabile delle foreste e la completa tracciabilità delle sue materie prime.
Novowood sostituisce il legno in ogni applicazione per esterno ed è realizzato per il 65% da legno riciclato, per il 25% da polietilene ad alta densità (PEHD) e per il 10% da additivi. Grazie all’uso di farina di legno proveniente da foreste certificate FSC e altre fonti controllate
La realtà ferrarese, infatti, è da sempre impegnata nella valorizzazione e protezione dell’ambiente con la volontà di contrastare gli effetti della crisi climatica partendo dai processi produttivi stessi. Grazie anche al contributo fondamentale dell’Università di Ferrara, Novowood nasce dallo studio e dalla ricerca di un materiale all’avanguardia con uno sguardo molto attento alla ecosostenibilità: per sua natura il WPC Novowood è l’unico legno composito che può essere rigenerato fino a 20 volte, al termine del ciclo di vita o in qualsiasi momento, mantenendo inalterate le sue caratteristiche meccaniche ed estetiche. Il prodotto è quindi riciclabile o, per meglio dire, rigenerabile al 100%. “In quest’ottica abbiamo attivato diversi progetti che migliorano ulteriormente, e completano, l’inserimento della nostra attività nella circular economy. Ed è per noi motivo di orgoglio che l’impegno e lo studio profusi siano stati attestati nel corso degli anni attraverso riconoscimenti e certificazioni”, spiega Andrea Pizzardi, CEO di Iperwood.
Risale, ad esempio, alle scorse settimane l’assegnazione del prestigioso premio “Impresa vincente” di Intesa Sanpaolo, un riconoscimento di grande rilievo assegnato alle 150 migliori aziende italiane
Tavole imbandite di ogni golosità, gioco e amicizia, in un’atmosfera accogliente e ricca di sorprese. Proprio come si festeggia in famiglia, lo scorso 21 settembre nell’headquarter all’Interporto di Bologna, One Express ha riunito la propria community per il Family Land 2024, con una seconda edizione ricca di attività per tutte le età e numerosi ospiti pronti a immergersi in un mondo di divertimento e scoperta, dove ogni angolo del grande piazzale ha offerto emozioni uniche.
Uno sforzo organizzativo durato mesi quello di Roberto Taliani, responsabile marketing e comunicazione One Express, in collaborazione con i membri del Cda e con il presidente Claudio Franceschelli, per accogliere tutti gli
vita industriale
Andrea Pizzardi, CEO di Iperwood
RAMBALDI MECCANICA, UNA STORIA LUNGA 70 ANNI
Settant’anni di storia, impegno ed esperienza nell’ambito delle lavorazioni meccaniche. Sono quelli che festeggia nel 2024 Rambaldi Meccanica, azienda che oggi ha sede a Medicina ed è specializzata nella realizzazione di particolari meccanici e nelle lavorazioni per diversi settori: dal medicale al metalmeccanico, passando per l’industria di precisione e quella del gelato.
Era infatti il 1954 quando i fratelli Bruno e Fidenzio Rambaldi, dopo diverse esperienze lavorative in realtà industriali bolognesi, decisero di acquistare un tornio, affittare una cantina a Bologna e dare così inizio all’avventura di Rambaldi Meccanica. A quei tempi, il padre dei due fondatori lavorava come portiere nello stabile in cui abitava il fondatore di una importante realtà locale specializzata nella produzione di macchine per gelati e per suo tramite inizia così, quasi per caso, una collaborazione che segna il via effettivo all’attività dell’azienda.
Entrambi i fratelli lasciano i rispettivi posti di lavoro e iniziano a lavorare a tempo pieno per Rambaldi Meccanica, che nel frattempo trasferisce la propria sede in un garage-laboratorio in via Lombardia, a Bologna, dove trasportano il primo tornio e ne acquistano un altro.
medicale. Dalla seconda metà degli anni ’60 l’attività di Rambaldi Meccanica viene svolta a Villanova di Castenaso, alle porte di Bologna, dove la famiglia aveva costruito una casa con annessa officina più grande, mentre nel 2008 l’azienda si trasferisce a Medicina, sempre nel bolognese, in un moderno capannone di 1.600 metri quadrati che ancora oggi ospita uffici e officina.
“Garantiamo i più alti standard qualitativi sul prodotto finito con qualsiasi tipo di trattamento o caratteristica visiva, pronto per il montaggio, per rispondere alle esigenze di una clientela estremamente diversificata. Ascolto e competenza, oltre alla disponibilità di un vasto parco macchine, ci consentono di offrire consulenza e seguire con attenzione tutto il processo, dalla fase di prototipazione alla consegna, con tempistiche rapide e competitive”, evidenziano ancora da Rambaldi Meccanica.
“Nel 1957 è stato assunto il primo dipendente e due anni dopo ha fatto il suo ingresso in azienda Alberto Magnani, storico capoofficina che ha lavorato in azienda per oltre quarant’anni”, raccontano da Rambaldi Meccanica. La mole di lavoro comincia ad aumentare, così viene acquistato un terzo tornio e i due fondatori e i loro collaboratori si dividono tra l’officina, le consegne dei particolari lavorati ai clienti compiute da Bruno in Vespa e l’acquisto dei materiali necessari effettuato dal dipendente Giorgio sfrecciando in bicicletta. Nel 1966 inizia la collaborazione con un’azienda attiva nella produzione di poltrone dentistiche che sarà per lungo tempo uno dei principali clienti di Rambaldi Meccanica, permettendo all’azienda bolognese di allargare il proprio raggio d’azione ed entrare anche nel settore
La storia dell’azienda, come da tradizione nel panorama delle PMI italiane, si intreccia strettamente con quella familiare.
“Nel 1983 entra in azienda Massimo Nanni, marito di Claudia Rambaldi, figlia di Bruno, che pian piano prende in mano le redini dell’azienda. Per alcuni anni lavora in ditta anche Mauro, figlio di Fidenzio, che poi lascia il posto alla moglie Antonella, la quale affianca tuttora Claudia in amministrazione”, spiegano ancora da Rambaldi Meccanica. Dopo la scomparsa prima di Fidenzio, nel 2008, poi di Bruno, nel 2012, la seconda generazione ha proseguito e prosegue tuttora con impegno e passione l’opera dei fondatori alla guida dell’azienda. E oggi è presente anche la terza generazione della famiglia Rambaldi, rappresentata da Giulio, nipote di Fidenzio, entrato in azienda nel 2014, dopo la laurea in economia e marketing, e pronto a raccogliere il testimone e proseguire l’attività lavorativa di Rambaldi Meccanica con lo sguardo rivolto al futuro, ma senza dimenticare le proprie radici.
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affiliati, le loro famiglie, i dipendenti di tutte le aziende di trasporto, i partner esteri, i fornitori e le persone che quotidianamente operano con il pallet network, punto di riferimento nazionale per il trasporto di merci su pallet con tre hub a Bologna, Milano, Napoli e una fitta rete di collegamento.
“In un’azienda che ha fatto del fare squadra e della condivisione la propria forza, organizzare una giornata dedicata alle famiglie e trasformarla per un giorno in un Family Land è stato un modo per sentirci ancora più uniti”, spiega Taliani. Come in ogni incontro di famiglia, il filo conduttore della giornata è stato il piacere della tavola, con stand gastronomici regionali che hanno portato i presenti in un viaggio nel gusto attraverso l’Italia. E l’invito a mettersi al tavolo è stato esteso anche al gioco, con tornei per ogni gusto, per mettere alla prova abilità, strategia e spirito di squadra con biliardino, ping pong, burraco, make up artist per look personalizzati ed eventi dedicati alla sicurezza stradale per i più piccoli. L’attenzione per il sociale, poi, è un elemento costante in One Express e anche quest’anno, in collaborazione con la Onlus DisHub, Associazione per la disabilità pediatrica, sono stati offerti corsi creativi per tutte le età.
L’appuntamento ha anche rappresentato l’occasione per un’anticipazione sulla presentazione del 1° Bilancio di sostenibilità di One Express con cui l’azienda, da sempre attenta al tema della sostenibilità, ha voluto testimoniare attraverso numeri e dati il reale impegno profuso attraverso interventi concreti, come il fotovoltaico adottato per i consumi energetici della sede, la riduzione dell’impatto ambientale nella gestione dei rifiuti e altre numerose buone pratiche.
I partecipanti hanno inoltre potuto entrare in Casa One Express e incontrare il team, conoscendo da vicino le persone, i vari reparti e le attività che animano l’azienda, collegare un nome a un volto, stringersi la mano e scambiarsi esperienze e idee, rafforzando quel legame con un brand che negli anni è divenuto sinonimo di qualità, collaborazione, supporto reciproco nel raggiungimento del risultato.
Un appuntamento, il Family Land 2024, davvero molto speciale che Roberto Taliani ha voluto sintetizzare in una frase che racchiude tutto lo spirito dell’evento: “E festa sia, ciascuno con i propri sogni”.
PALLAVOLO BOLOGNA, TANTA VOGLIA
DI PENSARE IN GRANDE
Senza paura, #maipora: è questo il motto di Pallavolo Bologna per la stagione 2024/2025. “Noi non siamo normali. Ce lo diciamo sempre, ma neanche ci proviamo a esserlo”, scherza il direttore generale Andrea Cappelletti. “Come potremmo? Nel 2018 viene avanti l’idea di portare il grande volley a Bologna, di creare una squadra che potesse essere il faro per i 10mila tesserati che il volley bolognese si porta in dote”.
Nasce quindi nel 2019 Pallavolo Bologna, che unisce di fatto sette società che attualmente lavorano incessantemente nel territorio bolognese e ne sintetizza le qualità di sacrificio e passione, riportando in auge il grande cuore della Zinella degli anni Ottanta, quando conquistò il suo scudetto con Nerio Zanetti alla guida di un manipolo di eroi che mise in difficoltà il volley modenese targato Panini.
in assoluto, nel mondo, più continuo e vincente anche a livello giovanile. Basti dire che nel triennio 20212024 siamo stati campioni del mondo e d’Europa sia a livello maschile sia a livello femminile”.
È questo spirito che Pallavolo Bologna cerca di riportare in auge, coinvolgendo persone dello spessore e del carattere di Marinella Vaccari, moglie del compianto coach Zanetti, e tutti i presidenti e i volontari che il volley può radunare.
“Siamo ripartiti dalla conferenza stampa in sala Farnese presso il Comune di Bologna, con una rete da volley, 200 persone presenti e chiarendo fin da subito che la comunicazione sarebbe stato il nostro valore aggiunto”, rimarca Cappelletti. “Così è tuttora: ci piace celebrare le vittorie delle nostre squadre, le convocazioni in nazionale e le medaglie dei nostri giovani, gli incontri B2B, i format video e audio che produciamo”.
La pallavolo è lo sport di squadra per eccellenza, “non posso fare punto, se non in battuta, senza averla prima passata a un mio compagno o compagna. Le medaglie sono condivise, ma l’obiettivo è sempre giocare per gli altri. La pallavolo è lo sport italiano più vincente
“Dal 2019 il futuro proviamo a crearcelo in casa. Nel 2023 le prime tre convocazioni in nazionale agli stage, nell’estate 2024, quattro convocazioni in nazionale di cui due trasformate in convocazioni agli Europei U18 e al Mondiale U17, entrambi a medaglia. E, rispettivamente, Luca Dalfiume medaglia d’argento agli Europei, Martino Bigozzi medaglia d’oro ai Mondiali e ‘Most Valuable Player’ tra gli schiacciatori centrali, una soddisfazione incredibile”.
Non è tutto oro quello che luccica, però, mette in guardia il direttore generale. “Gli sforzi sono tanti, i volontari ci sono ma ci sono, come in tutte le cose, ampi margini di miglioramento. I costi della palestra sono altissimi se contiamo che le palestre buone sono poche e con grandi affollamenti di società sportive. Stiamo cercando di inserire nel nostro quotidiano un pulmino da 9 posti per poter garantire lo spostamento di tante famiglie che ce lo richiedono sempre di più, e cerchiamo sempre di migliorare il supporto che diamo alle famiglie poiché loro investono in noi pagando la quota. Insomma, siamo pervicacemente convinti che costruiremo assieme un percorso virtuoso, poiché crediamo nel fare squadra e nel territorio bolognese”.
Per info direttore@pallavolobologna.it
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PHI HOTELS PORTA A 10
LE SUE STRUTTURE
NEL CENTRO NORD ITALIA
Phi Hotels, gruppo alberghiero di Xenia Società Benefit, continua a crescere e porta a quota dieci il numero delle strutture presenti nel Centro Nord Italia. L’ultima struttura, in ordine di tempo, ad arricchire l’offerta di Phi Hotels è quella a Druento, in provincia di Torino, dove a settembre scorso è stato aperto il Phi Hotel Homy Druento. L’hotel di categoria quattro stelle risponde al progetto che ha lo scopo di valorizzare alcuni immobili del Cottolengo destinandoli ad attività turistico-ricettive, caratterizzate da una particolare attenzione all’accessibilità e alla sostenibilità.
mission del gruppo, insieme all’impegno di far percepire agli ospiti di trovarsi in un luogo dove l’atmosfera è creata dalle persone dell’hotel.
Preparazione, personalizzazione del servizio, passione per il settore dell’hospitality incontrano anche tutti gli aspetti nell’ambito Esg sui quali Xenia investe da sempre. “Essere diventati Società Benefit ha significato per Xenia dare un senso formale a quello che già di fatto era: la società ha già da anni avviato un percorso orientato al ‘beneficio comune’. La trasformazione della ragione sociale ha consentito di esprimere meglio l’intento Benefit e di comunicarlo con maggiore chiarezza. L’ulteriore step a B Corp nel 2023 è stato un traguardo che l’azienda si impegna a mantenere e implementare”, spiegano ancora dal gruppo.
“Phi Hotels è una collezione di hotel quattro stelle ideali per chi viaggia per lavoro, ma anche per chi desidera trascorrere un soggiorno di piacere. Prediligendo località di grande fascino e con un interessante patrimonio artistico, culturale e gastronomico, gli hotel del gruppo godono di una posizione strategica per raggiungere luoghi destinati a convegni, fiere ed eventi di ogni genere”, spiegano dal gruppo alberghiero Phi Hotels che ha una sede anche a Modena, in corso Canalgrande, nell’hotel Phi Hotel Canalgrande. Il brand Phi Hotels ha l’obiettivo di valorizzare ogni struttura del gruppo per le sue caratteristiche naturali, offrendo infatti strutture uniche e diverse le une dalle altre. Scoprire l’identità delle singole realtà e dare valore alle destinazioni è un aspetto della
presenti le confetture prodotte da un monastero del Cottolengo, il cui acquisto da parte dell’azienda rappresenta un sostegno all’Opera dell’Ente morale.
PIÙSICUREZZA RADDOPPIA E ACQUISISCE LA DIVISIONE SAFETY DI FOR SEA
PiùSicurezza, azienda di Imola, in provincia di Bologna, specializzata nell’erogazione di corsi di formazione e addestramento sulla sicurezza del lavoro, ha allargato il proprio raggio d’azione. Dopo diversi mesi di trattative e incontri, lo scorso ottobre, ha annunciato infatti l’acquisizione
E l’impegno per la sostenibilità è centrale: oltre alle pratiche ecologiche, dalla riduzione dei consumi energetici all’utilizzo di materiali eco-friendly, al conseguimento di certificazioni ISO e alle collaborazioni con produttori locali per la fornitura a chilometro zero, il gruppo sostiene l’economia del territorio e promuove un turismo responsabile.
Xenia e Phi Hotels proseguono, come detto, il percorso di cooperazione con l’Ente morale Piccola Casa della Divina Provvidenza-Cottolengo di Torino. Negli hotel sono in corso iniziative come “Welcome Aid”, per la quale Phi Hotels dona 30 centesimi per ogni soggiorno all’Ente morale e consente all’ospite di partecipare con un contributo libero e certificato. Inoltre, nei breakfast “Colazione da Phi Hotels” sono
del ramo d’azienda di For Sea per la parte Safety.
For Sea, realtà del ravennate nata nel 2008 dall’esigenza di creare una società di servizi nautici sulla spinta del gruppo Ferretti, ancora oggi continua questa collaborazione che si sostanzia in fiere, trasferimenti e corsi di sicurezza per chi lavora nel settore marittimo legato al mondo del diporto nautico professionale.
“Si tratta di un nuovo traguardo per PiùSicurezza che, in questo modo, allarga il nostro ambito di applicazione su un’area industriale molto importante e in forte sviluppo. Un progetto che fa parte di un disegno più ampio di estensione territoriale e di servizi alle imprese”, dichiara il presidente di PiùSicurezza, Mauro Ferri.
L’operazione di acquisizione della parte Sa-
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fety di For Sea, infatti, porta con sé nuovi clienti e contratti ai quali PiùSicurezza offrirà continuità nelle attività e nei servizi, anche grazie al mantenimento dei formatori già presenti.
Sarà l’occasione per PiùSicurezza di condividere gli spazi e le attrezzature presenti nel campo prove di For Sea per la formazione e addestramento sulla sicurezza dei lavoratori, sviluppando così un lavoro sinergico di crescita per entrambe le imprese.
“For Sea non solo è una realtà accreditata, ma anche completa a livello formativo, offrendo tutto il percorso inerente il pacchetto della formazione base obbligatoria per il mondo professionale marittimo mercantile e del diporto internazionale”, spiega Gianluca Lanigra, titolare di For Sea.
Nel tempo, lo sviluppo dell’attività ha portato For Sea a grandi investimenti strutturali, con impianti, attrezzature e dispositivi che hanno consentito di ampliare l’offerta formativa approcciandosi anche all’ambito della sicurezza dei lavoratori Dlgs 81/2008.
“Il forte sviluppo del porto di Ravenna e le opportunità conseguenti hanno reso necessaria una riflessione sull’assetto societario, portando a concentrarci unicamente sul settore marittimo. Per questo abbiamo cercato collaborazioni e sinergie con realtà che potessero essere interessate a gestire e sviluppare la parte Safety. Da qui nasce il rapporto con PiùSicurezza che si è concretizzato e definito proprio in questi ultimi mesi”, continua Lanigra.
Questa operazione porterà PiùSicurezza ad aumentare i volumi complessivi aziendali, replicando e allargando le attività e i servizi che, da più di 10 anni, vengono erogati sul campo prove di Imola, dove, nel tempo, è cresciuta la competenza e la qualità riconosciuta dai clienti. “Qualità, professionalità e competenze che metteremo a completa disposizione di questo nuovo progetto”, sottolinea Andrea Zaratani, direttore generale di PiùSicurezza.
“La nuova sede di Ravenna ci consentirà di offrire ai nostri clienti soluzioni diversificate sia a livello territoriale che formativo, un’opportunità quindi per far scegliere al cliente la struttura più comoda e vicina, mantenendo un approccio operativo alla sicurezza, con formazione e addestramento concrete direttamente sui due campi prova”, conclude il presidente di PiùSicurezza, Mauro Ferri.
POLETTI, UN SUCCESSO L’ULTIMA COMMESSA PER CNC UTITA
L’azienda imolese Poletti, che dal 1985 si occupa di progettazione e costruzione di macchine utensili, ha annunciato con soddisfazione a ottobre scorso di avere concluso e consegnato la progettazione completa del nuovo tornio a banco inclinato a undici assi At300-6500 Cn Fanuc per contro della realtà padovana CNC Utita. “Ringraziamo Cnc Utita che ci ha commissionato il progetto, per la fiducia che ha riposto in noi. Si tratta di un macchinario dalle grandi potenzialità, con dati tecnici di assoluto valore (distanza punte 6.500 mm, diametro tornibile 500 mmvolteggio 660 mm, mandrino e contromandrino Asa 8 con motori Torque, asse C e C1 con utensili motorizzati, torretta destra e torretta sinistra con asse Y1 e Y2, due lunette come assi indipendenti)”, fanno sapere dal quartier generale di Imola, in provincia di Bologna. Poletti, che il prossimo anno festeggerà i 40 anni di attività, nasce nel 1985 come società in nome collettivo di Angelo Poletti & C., trasformata in seguito, nel 1989, in società a responsabilità limitata. Tutto comincia con la fornitura del servizio di progettazione di macchine utensili e meccanica in generale, avvalendosi di un’esperienza pluriennale maturata dal titolare, Angelo Poletti, in anni di ufficio tecnico presso la ditta Minganti di Bologna e presso lo studio Progettazioni Meccaniche, del quale peraltro Angelo Poletti è uno dei fondatori.
le di via Selice, aumentando man mano sia l’organico sia i servizi offerti, incrementando qualità e affidabilità delle soluzioni progettuali.
“Nel corso degli anni abbiamo raggiunto una conoscenza approfondita che ci permette di progettare e costruire macchine utensili, destinate principalmente ai settori della lavorazione di metalli, marmo, vetro e legno, e automatiche. Le competenze acquisite permettono di affrontare la progettazione di macchine moderne dotate della componentistica più avanzata, come motori lineari, guide idrostatiche, cuscinetti per alte velocità e motori coppia. I nostri progettisti si avvalgono dell’ausilio dei più moderni strumenti CAD bidimensionali e tridimen-
sionali, nonché dei più accurati software per l’analisi FEM”, spiegano ancora da Poletti. A partire da luglio 2000, l’azienda imolese si fregia del marchio di Laboratorio di Ricerca Accreditato Murst (Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica) ed è certificata per il sistema di gestione della qualità aziendale secondo la norma UNI EN ISO 9001:2015.
Nel 1985 la prima sede è costituita da un piccolo ufficio presso un’officina meccanica di precisione a Imola, con la quale nasce un rapporto di collaborazione, mentre l’anno seguente la società raggiunge le quattro unità, rendendo necessario il trasferimento in un ufficio più grande, poco distante dalla sede iniziale. Nel 1991 il trasferimento della società in quella che è tuttora la sede attua-
“Le sinergie di tecnologie sempre aggiornate, gli anni di esperienza nel campo della meccanica e la ricerca di soluzioni sempre più innovative, ma al contempo economiche, che il mercato costantemente richiede conferiscono oggi all’azienda la possibilità di progettare e costruire macchine utensili e automatiche, sviluppando progetti completi di torni verticali di piccole e grandi dimensioni, rettifiche, frese alesatrici, centri di lavoro, bisellatrici, contornatrici, segatrici, levigatrici, smussatrici e quant’altro, con particolare riferimento al mercato dei costruttori di macchine utensili e automatiche in Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia, Marche e Trentino e all’estero”, concludono da Poletti.
vita industriale
DISIGUITE, L’ECOSISTEMA
DIGITALE FIRMATO
RONCUCCI&PARTNERS
“Tutti oggi parlano di internazionalizzazione, Intelligenza Artificiale, tecnologie immersive e sostenibilità, ma spesso senza sapere cosa questi temi comportano nel quotidiano delle nostre imprese. Cosa può cambiare e che vantaggi ci sono se utilizziamo questi driver per andare oltre i confini nazionali, per aumentare la nostra competitività? Perché fare scelte sostenibili anche se la nostra impresa è piccola?”. Roncucci&Partners, società di consulenza bolognese, specializzata in internazionalizzazione, management e innovazione risponde a queste domande lanciando DIGISUITE, l’innovativa piattaforma digitale proprietaria nata per far crescere la competitività delle imprese su scala globale, con la consapevolezza di sapere: cosa significa internazionalizzazione, a cosa serve l’Intelligenza Artificiale, cosa sono le tecnologie immersive e cosa implica la sostenibilità.
“Dopo quasi 25 anni di frequentazione di mercati internazionali accompagnando in oltre 60 Paesi più di 1.000 aziende, è ora di cambiare approccio. Ce lo chiede il nuovo scenario internazionale, ce lo chiede la necessità di adottare nuove strategie, ce lo chiede la nostra voglia di competere, utilizzando le nuove tecnologie digitali, valorizzando i temi legati alla sostenibilità. Non è facile, perché occorre capire, formarsi, decidere come fare e poi utilizzare ciò che oggi può fare la differenza, prima che diventi una moda, prima di spendere soldi senza aver capito”, racconta Giovanni Roncucci, presidente di Roncucci&Partners.
DIGISUITE è un ecosistema di servizi e prodotti a supporto della competitività delle imprese mettendo a fattor comune tutto ciò che un’azienda cerca per crescere, avendo come riferimento realtà aumentata e realtà virtuale, o mista, e l’Intelligenza Artificiale. “La piattaforma è progettata per essere intuitiva e veloce. Grazie a una struttura flessibile, l’utente può accedere a ciò che realmente gli serve e quando serve, tutto in real-time, senza inutili passaggi o complicazioni”, spiegano da Roncucci&Partners.
Molte le caratteristiche che rendono DIGISUITE unica nel suo genere. “La piattaforma guida l’utente solo attraverso gli step necessari,
evitando così percorsi inutili e dispersivi, ed è accessibile da qualsiasi dispositivo, PC, tablet o smartphone, offrendo una visione d’insieme in tempo reale con la semplicità di un click. Le soluzioni offerte sono il frutto di anni di esperienza nel settore dell’internazionalizzazione e della consulenza aziendale garantendo semplificazione e concretezza: non ci sono fronzoli, ma solo strumenti pratici e utili per l’impresa”, evidenziano ancora dalla società bolognese. Altro elemento caratteristico di DIGISUITE è l’integrazione con le tecnologie più innovative: la piattaforma offre accesso diretto a tecnologie avanzate, come le tecnologie immersive (AR/VR) e l’Intelligenza Artificiale, filtrandole in base alle caratteristiche specifiche di ogni impresa, permettendo quindi di potenziare le performance aziendali.
“Perché scegliere DIGISUITE? Perché risponde a un’esigenza concreta: fornire alle aziende uno strumento completo, semplice e accessibile per affrontare il mercato internazionale in modo efficace, dove digitalizzazione e sostenibilità diventano variabili critiche di successo”, concludono da Roncucci&Partners.
SALAMI RICONOSCIUTA
COME MARCHIO STORICO
DI INTERESSE NAZIONALE
“Progettiamo, fabbrichiamo e vendiamo componenti e sistemi idraulici made in Italy”. Si presenta così Salami, azienda con sede a Modena, che da quasi 70 anni produce e commercializza componenti oleodinamici come pompe a ingranaggi e valvole
distributrici.
Tutto inizia nel dopoguerra, quando Giuseppe Salami, intraprendente e brillante ventenne con un diploma tecnico in tasca, spinto da quella curiosità che lo ha accompagnato per tutta la vita, inizia ad analizzare i mezzi bellici lasciati dagli americani, interessandosi ai componenti e ai circuiti legati ai sistemi idraulici dei vari macchinari disseminati in vari terreni nell’area centrale del Paese. Giuseppe intuisce immediatamente l’importanza di applicare la tecnologia a supporto della ricostruzione in Italia e tra le sue prime innovazioni figura una pompa a ingranaggi che automatizza il sollevamento dell’aratro, eliminando la necessità di interventi manuali.
Dal 1956 data di effettiva costituzione dell’azienda, Salami ne ha fatta di strada e oggi è un’azienda che dà lavoro a circa cento persone, operando sui mercati mondiali con un approccio fortemente orientato all’export. Dopo la scomparsa di Giuseppe Salami, avvenuta nel 2018, la storia è continuata nelle mani delle figlie, Maria Silvia e Rossana, e negli ultimi anni è entrato in azienda anche il giovane ingegnere Guido Leo, figlio di Rossana, segnando così il passaggio alla terza generazione.
“L’epoca che stiamo vivendo richiama, per certi versi, il periodo successivo alla Grande Guerra, quando i componenti progettati e sviluppati da nostro padre contribuirono alla ripresa del Paese. Fu un momento di rinascita, in cui l’Italia aspirava a costruire benessere e opportunità di lavoro per molti”, raccontano Maria Silvia e Rossana insieme con Guido.
“È in questa cornice orientata alla creazione di posti di lavoro, che si sono inseriti giovani neoimprenditori come nostro padre che hanno saputo raccogliere la sfida e trasformarla in un’opportunità di crescita per il bene della comunità”, continuano le figlie di Giuseppe Salami. Da allora, l’azienda modenese ha seguito un percorso costellato di difficoltà e ostacoli, ma anche ricco di sfide e successi quali, appunto, il prestigioso riconoscimento del Marchio Storico di In-
vita industriale
Giovanni Roncucci, presidente di Roncucci&Partners
teresse Nazionale.
“Poterci fregiare del Marchio Storico, oltre a rappresentare per noi un motivo di grande orgoglio, evidenzia anche la nostra voglia di esserci ancora con la stessa determinazione di sempre, e la speranza di continuare a progredire nella nostra crescita positiva ed etica. Ed è proprio l’etica, parola oggi molto citata e spesso abusata, che è sempre stata alla base del lavoro di nostro padre che ne conosceva bene il significato e l’importanza. Dedichiamo a lui e alla sua memoria questo importante traguardo e ci piace pensare che possa accettarlo con un sorriso”, sottolineano Maria Silvia e Rossana Salami.
"Questo riconoscimento ha una grande importanza per tutti noi”, evidenzia il managing director, Angelo Pucci. “Significa dare ufficialità al nostro modus operandi e aggiunge valore altamente strategico al motto aziendale: guardare al futuro attraverso gli occhi del nostro passato”.
Futuro che per Salami è incarnato nei giovani e nell’investimento per la loro formazione. L’azienda è infatti tra i fondatori della Fondazione ITS Maker, corso biennale di
specializzazione post Istituto Tecnico Superiore meccanica meccatronica motoristica e packaging dell’Emilia-Romagna ed è in stretta connessione con il mondo accademico delle università e dei laboratori di ricerca. “In Emilia-Romagna abbiamo creato una delle principali filiere della meccanica di precisione e dell’oleodinamica in particolare. Abbiamo il dovere di far crescere questo movimento per il bene di tutti e crediamo fortemente nella formazione tecnica dei nostri ragazzi come base necessaria per lo sviluppo nostro e del nostro Paese”, conclude Pucci.
SCHNEIDER ELECTRIC, A CASALECCHIO L’INNOVATION HUB PER LA TRANSIZIONE 5.0
Schneider Electric, azienda attiva nella digitalizzazione della gestione dell’energia e nell’automazione industriale, ha presentato a ottobre scorso il completo rinnovamento dell’Innovation Hub allestito presso la sede di Casalec-
chio di Reno, alle porte di Bologna. L’Innovation Hub, creato nel 2018 per accompagnare le imprese nel percorso dell’Industria 4.0, è stato trasformato per accogliere le nuove tecnologie che nel giro di appena sei anni hanno cambiato il volto dell’industria. Apre quindi le porte a nuovi visitatori, che si aggiungeranno ai tremila che ne hanno finora già usufruito. L’Innovation Hub di Casalecchio fa parte della rete di hub che Schneider Electric ha creato in Italia, con altre strutture presso le sedi di Bergamo, Napoli e Pieve d’Alpago, in provincia di Belluno. In questo luogo l’azienda riunisce tutte le applicazioni e tecnologie che danno forma già oggi all’industria di domani, con particolare attenzione al tema della Transizione 5.0, ovvero, alla capacità di coniugare l’innovazione digitale dei processi e delle macchine industriali con una maggiore efficienza energetica e sostenibilità.
“Transizione 5.0 non è solo il nome del piano di incentivi lanciato dal governo. Transizione 5.0 è una nuova visione di crescita industriale che è pienamente immersa nel mondo digitale e imbocca una volta per tutte la strada della sostenibilità”, sottolinea Claudio Giulianetti,
vita industriale
Sopra, la Salami negli anni 70 e la Salami al giorno d'oggi
vicepresidente industrial automation di Schneider Electric. L’Innovation Hub di Casalecchio offre un percorso esperienziale e pratico, che comprende postazioni con macchine che integrano tecnologie digitali e meccatroniche e permette di “provare” con demo basate su applicazioni reali le funzionalità del software industriale, scoprire i gemelli digitali di macchine e impianti, di entrare in ambienti industriali e guidare da remoto gli operatori utilizzando la realtà aumentata e virtuale.
Casalecchio è da circa cinquant’anni il “cuore” emiliano di Schneider Electric. In questa sede, in particolare, sono state sviluppate competenze di altissimo livello – che sono al servizio dell’azienda e dei suoi clienti di tutto il mondo – nell’ambito della costruzione di macchine per il packaging.
È un centro di eccellenza nel quale oggi operano circa cento professionisti qualificati che supportano i clienti in ogni fase dei loro progetti. Nuove forze arrivano in modo continuativo con l’assunzione di personale in particolare dell’area tecnica e tecnologica, spesso proveniente dai percorsi di formazione delle Accademie Industria 4.0 ed Efficienza Energetica che Schneider Electric propone a scuole e università del territorio.
“Siamo fieri delle nostre altissime competenze e degli innumerevoli progetti che abbiamo realizzato con i più importanti costruttori di macchine e il continuo investimento di Schneider Electric su di noi, testimoniato anche dal rinnovamento dell’Innovation Hub, attesta il valore che produciamo per l’azienda e per i nostri clienti”, evidenzia Fabio Parmeggiani, direttore commerciale di area di Schneider Electric. “Soprattutto, siamo inseriti pienamente nel ‘tessuto connettivo’ della comunità e del sistema economico locale e ci mettiamo a disposizione per aiutarlo a crescere, a comprendere e praticare l’innovazione”, conclude Parmeggiani.
SEFT, A SAN FELICE
IL TAGLIO DEL NASTRO
PER IL NUOVO STABILIMENTO
È stato inaugurato lo scorso 14 settembre, in via dell’Industria 273 a San Felice sul Panaro, in provincia di Modena, il nuovo stabilimento di Seft, azienda che progetta e produce macchine automatiche e attrezzature per il trattamento meccanico delle acque reflue.
Al taglio del nastro, oltre ai vertici dell’impresa, erano presenti, tra gli altri, Adriano Gilli, responsabile del settore attrattività, internazionalizzazione e ricerca della Regione Emilia-Romagna, Michele Goldoni, sindaco di San Felice, e Giacomo Villano, direttore relazioni, sviluppo territorio e organizzazione di Confindustria Emilia.
“Da quando nel 2007 Seft si è dedicata al settore della depurazione ha sicuramente fatto tanta strada, ma la voglia di innovazione e crescita non si è spenta e la realizzazione del nuovo stabilimento non è che l’inizio di nuove sfide che affronteremo con determinazione e coraggio assieme al prezioso contributo dei nostri collaboratori e dipendenti”, ha ricordato in occasione della cerimonia di inaugurazione Paolo Barbieri, presidente dell’azienda. “Una nuova casa è come un punto di partenza per un futuro di novità e industrializzazione sostenibile. L’inaugurazione di questa mattina bene si inscrive in quella valorizzazione del made in Italy che tanto ci rende orgogliosi”, gli ha fatto eco Luca Tecce, direttore generale di Seft.
La nuova sede si estende su una superficie di 28mila metri quadrati, di cui 4mila coperti, ed è stata realizzata per dare ulteriore slancio a Seft, realtà imprenditoriale ben conosciuta e radicata nella comunità di San Felice. Con un fatturato 2024 di 7,5 milioni di euro, in crescita rispetto ai 6,6 del 2023, e una quota export pari al 60% circa, l’azienda attualmente occupa una sessantina di collaboratori.
Seft nasce nel 1988 come officina meccanica di precisione specializzata sulle trasmissioni di potenza. Con la
Il taglio del nastro durante l'inaugurazione del nuovo stabilimento Seft
costruzione dei primi trasportatori a coclea o coclee di trasporto nel 2007 inizia, di fatto, il processo di conversione nella progettazione, costruzione e vendita di attrezzature ideali al trattamento meccanico delle acque reflue o di processo, fino ad offrire una vasta gamma di macchine utili a ogni tipologia di impianto di depurazione, municipale o industriale. Oggi la produzione di Seft, attraverso una rete di rivenditori presenti in diversi stati e continenti, include oltre 45 tra modelli e versioni di sgrigliatori grossolani, griglie fini, filtrococlee, dissabbiatori, disoleatori, impianti compatti e altre attrezzature di completamento e supporto dei vari processi di trattamento meccanico delle acque reflue.
In più di 30 anni di attività l’impresa ha maturato una solida esperienza e competenza nel proprio settore: “Ci siamo sempre aggiornati e abbiamo seguito passo passo le evoluzioni delle nuove tecnologie di progettazione e costruzione fino a ottenere un elevato standard di qualità certificata Tuv Nord Iso 9001”, sottolineano all’unisono Barbieri e Tecce. “Tutto questo ci ha permesso di offrire un servizio completo ed efficiente, che va dalla consulenza alla messa in funzione delle macchine prodotte, fino all’assistenza post-vendita”, conclude il presidente Barbieri.
SIMEL, MOTORI ELETTRICI DAL 1966
“Standard is not enough”. Questa la filosofia alla base dell’attività di Simel, realtà fondata nel 1966 a Vigarano Mainarda, in provincia di Ferrara, che può vantare un’esperienza quasi sessantennale nella progettazione di motori elettrici a induzione in corrente alternata, garantendo per i propri prodotti un valore qualitativo ai massimi livelli della categoria merceologica.
Nata come azienda specializzata in motori elettrici per bruciatori, nel corso degli anni Simel è riuscita a evolversi spaziando in numerose applicazioni industriali - tra cui pompe per acqua (piscine, vasche idromassaggio, ecc.), olio e gasolio, pompe per vuoto, ventilazione, forni industriali, distributori di bevande - arrivando a esportare in 22 Paesi. “Il nostro segreto? L’estrema versatilità. Simel
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è in grado di fare tutto internamente: dalla progettazione al collaudo, dalla pressofusione alla lavorazione dei componenti. Questa caratteristica non banale nel settore permette alla nostra impresa di esercitare un controllo totale sui tempi e sulla qualità finale del prodotto e rappresenta un importante elemento di distinzione della nostra filosofia aziendale”, raccontano da Simel.
Dopo essere stato, negli anni ‘70-’80, fornitore unico in tutta Europa dei circolatori per gli impianti di riscaldamento del gruppo KSB, nel 1998 Simel ha lanciato un innovativo motore che ha rivoluzionato il mercato statunitense delle pompe per vasche idromassaggio grazie a un approccio sartoriale che ha introdotto una novità totale in un mercato fino a quel momento estremamente standardizzato.
Per l’impegno dimostrato, fin dal 2000, Simel ha ottenuto l’attestato di conformità ai requisiti della norma ISO 9001:2015 rilasciato dal CSQ-IQNET per gli ambiti qualitativi di prodotto e di processo e lo scorso anno Simel ha conseguito la certificazione ISO 14001, in virtù di un attento smaltimento dei rifiuti e del controllo delle emissioni in atmosfera.
L’azienda in questi mesi è impegnata in un profondo rebranding per veicolare al meglio la propria visione d’impresa: “Standard is not enough”, appunto, perché ogni cliente merita un motore fatto apposta per lui. Simel, infatti, lavora su misura, realizzando ogni
progetto sulle specifiche necessità del cliente. “Non esiste eccellenza senza sostenibilità; per questo motivo abbiamo implementato un impianto fotovoltaico da 550 kWh, il secondo impianto privato della provincia, che alimenta oltre il 60% del suo fabbisogno energetico”, continuano dall’azienda ferrarese. “Il nostro ciclo produttivo interno è suddiviso in tre reparti: reparto officina, reparto avvolgimenti elettrici e reparto pressofusione, consentendoci così un’estrema flessibilità sia nella personalizzazione dei motori sia nella composizione dei lotti produttivi”, spiegano ancora dall’azienda. Il processo di produzione è caratterizzato da un elevato livello di automazione e precisione, sia per quanto riguarda le lavorazioni meccaniche che per l’inserimento degli avvolgimenti elettrici. Di particolare rilevanza per l’espansione a livello globale di Simel ci sono i motori realizzati per il mercato statunitense e canadese. Si tratta di motori progettati in conformità agli standard UL e CSA, in relazione sia ai componenti sia ai test di qualifica su motore. “Tra i componenti utilizzati possiamo anche annoverare il sistema di isolamento certificato UL (File E110356) di nostra esclusiva proprietà”, concludono dall’azienda di Vigarano Mainarda.
SISMOCELL, SOLUZIONI
PER LA SICUREZZA SISMICA DEI PREFABBRICATI
Sismocell apre a nuove opportunità per la sicurezza sismica delle imprese. L’azienda bolognese, specializzata in soluzioni innovative per la gestione e la riduzione del rischio sismico, in particolare nel settore industriale, ha presentato il nuovo dispositivo SismoShock in anteprima all’edizione 2024 di Saie Bologna che si è tenuta nella seconda settimana di ottobre, concludendosi con un tutto esaurito in termini di afflusso (oltre 40.000 i visitatori) e manifestazioni di interesse. L’azienda offre una gamma completa di soluzioni
per eliminare le principali vulnerabilità dei capannoni prefabbricati. “Non solo: oggi adottare i sistemi Sismocell significa anche risparmiare sui premi delle assicurazioni contro le catastrofi naturali (Cat Nat)”, spiegano dalla sede di Bologna. “Entro il 31 dicembre 2024 è infatti obbligatorio per tutte le aziende stipulare polizze Cat Nat e le compagnie stabiliranno le tariffe anche in base ai rischi specifici di ogni sito produttivo”.
Con SismoShock, ora, si aggiunge un importante tassello. Il suo impiego consente di realizzare connessioni dissipative anche tra gli elementi non strutturali dei capannoni, in particolare, tra pannelli di tamponamento ed elementi della struttura in cemento armato, evitandone così il distacco in caso di terremoto. Con SismoShock si completa la gamma di prodotti offerti da Sismocell che, insieme, sono in grado di realizzare ogni tipologia di collegamento, eliminando tutte le più importanti vulnerabilità dei capannoni prefabbricati.
“Le nostre tecnologie”, illustra l’azienda bolognese, “si basano principalmente sul funzionamento a fusibile dissipativo dei dispositivi antisismici, in grado di concentrare l’energia delle scosse sismiche sui dispositivi stessi, preservando l’integrità della struttura e minimizzando i danni in seguito a un sisma. Il risultato è un effettivo miglioramento sismico che rende l’edificio veramente antisismico”.
Per le imprese che devono garantire la continuità operativa, l’affidabilità delle strutture produttive e la sicurezza del personale, Sismocell rappresenta una soluzione efficace e poco invasiva. I dispositivi si caratterizzano per la facilità di installazione e la flessibilità di ancoraggio, per cui gli interventi possono essere effettuati senza interrompere l’attività lavorativa, migliorando sensibilmente la sicurezza sismica degli edifici.
“Dalle vulnerabilità sismiche degli edifici prefabbricati emerse in seguito al terremoto
vita industriale
del 2012 in Emilia, alle soluzioni più innovative per la messa in sicurezza di questi edifici: è iniziata così la nostra attività di ricerca e sviluppo, condotta in collaborazione con l’Università di Bologna, che si è consolidata nel tempo e ha portato allo sviluppo e all’industrializzazione dei più avanzati sistemi antisismici per il settore industriale”, ricordano ancora dall’azienda.
Per quanto riguarda l’obbligo per le imprese di sottoscrivere polizze anti-catastrofe, in vigore dal 1° gennaio 2025 con stipula da effettuarsi entro il 31 dicembre 2024, l’utilizzo dei sistemi Sismocell per la messa in sicurezza sismica dei capannoni prefabbricati offre un’altra opportunità: rendere più convenienti i premi assicurativi per la stipula delle polizze anti-catastrofali. “È infatti prevista l’introduzione di contratti personalizzati, con premi calcolati in base ai rischi specifici di ciascun sito produttivo. Un vero volano per l’adozione di interventi di prevenzione che migliorando la sicurezza delle strutture ne diminuiranno il rischio sismico e dunque anche il costo delle assicurazioni”, conclude l’azienda. Per info: sismocell.com
DUE NUOVE CERTIFICAZIONI
PER SKYBACKBONE ENGENIO
Skybackbone Engenio, azienda fondata nel 2011 a Carpi, in provincia di Modena, attiva nel campo del cloud computing e della cybersecurity, offrendo soluzioni all’avanguardia alle imprese del territorio e non solo, ha ottenuto lo scorso ottobre le certificazioni ISO 27001 e 9001.
L’elevata qualità dei servizi ha reso Skybackbone Engenio un punto di riferimento per tutte le organizzazioni che desiderano innovare e proteggere le proprie infrastrutture digitali. La recente acquisizione delle certificazioni ISO 27001e ISO 9001, rilasciate da Kiwa Italia, testimonia la forte attenzione dell’azienda non solo per la protezione dei dati e per la sicurezza informatica, ma anche per la qualità dei processi e delle soluzioni che offre ai propri clienti.
La ISO 27001 rappresenta uno standard internazionale fondamentale per le aziende che gestiscono informazioni sensibili, garantendo che tutti i dati siano protetti da minacce interne ed esterne. La ISO 9001, invece, attesta
che l’azienda applica processi di gestione della qualità, assicurando che ogni fase operativa venga monitorata e ottimizzata per offrire il massimo valore ai clienti.
“Il conseguimento delle recenti certificazioni rappresenta per noi un traguardo significativo, frutto di un impegno costante verso l’eccellenza e la qualità. Questo riconoscimento attesta la nostra dedizione nel fornire prodotti e servizi sempre più performanti e affidabili, rispondendo alle esigenze di un mercato sempre più competitivo. Il processo di certificazione ha portato a un significativo miglioramento dell’efficienza dei nostri progetti e a un miglioramento della qualità dei servizi, aumentando così la soddisfazione dei nostri clienti che beneficiano di certezza nella ricezione di prodotti e servizi conformi agli standard internazionali, di un partner affidabile e serio, capace di garantire continuità e costanza nel tempo e di trasparenza dei suoi processi di gestione aziendale”, afferma Giuseppe Nale, CTO di Skybackbone Engenio.
E il percorso di crescita, anche sul panorama internazionale, di Skybackbone Engenio non si arresta: lo scorso settembre l’azienda ha infatti partecipato all’Oracle Cloud World 2024 di Las Vegas, il tradizionale appuntamento annuale organizzato dalla multinazionale per la comunità di clienti e partner.
La presenza di Michele Murgolo, cloud architect, e Manuel Mantovani, database e system administrator di Skybackbone, ha sottolineato l’importanza dell’appuntamento. La partnership tecnologica tra Skybackbone Engenio
e Oracle è iniziata nel 1995 e da anni la realtà carpigiana segue da vicino l’evoluzione delle tecnologie Oracle, affiancando i clienti nell’adozione del database e cloud sviluppato dal colosso americano.
“Oracle è per noi un partner tecnologico di grande valore. Il comune denominatore è sempre stato l’utilizzo del database, in cui Oracle ha una leadership indiscussa, permettendoci di offrire servizi di gestione che creano valore reale per le imprese. Oggi, Oracle è anche un partner fondamentale per i servizi in cloud; abbiamo partecipato con entusiasmo all’Oracle CloudWorld per comprendere meglio dove questa tecnologia ci porterà in futuro”, sottolinea Luca Bulgarelli, sales director di Skybackbone Engenio.
La partecipazione di Skybackbone all’evento di Las Vegas, concludono dall’azienda, dimostra la volontà di restare all’avanguardia e di anticipare le tendenze, rafforzando il legame con Oracle e continuando a innovare per i propri clienti.
STAFF, LA CRESCITA IN CHIAVE SOSTENIBILE
Oltre mezzo secolo di attività, 4.800 commesse e 1.515 clienti attivi. Sono gli importanti numeri di Staff, azienda bolognese attiva nel campo della stampa serigrafica e digitale e parte del gruppo Nigelli Imballaggi, che dal 1970 ad oggi ha visto maturare la propria esperien-
vita industriale
Tanja Lugli, responsabile delegazione di Carpi di Confindustria Emilia, Piero Malfona, CISO - DPO - security division director di Skybackbone Engenio, Simona Montinari, product manager & lead auditor di Kiwa Italia, Rita Oliva, administrative manager, Giuseppe Nale, CTO, e Luca Bulgarelli, sales director di Skybackbone Engenio
za nel campo industriale e pubblicitario senza mai dimenticare di declinare il proprio percorso di crescita in chiave sostenibile e inclusiva.
“Siamo sempre alla ricerca di materie prime a minore impatto ambientale, create da materiali nati dal riciclo, e negli anni abbiamo introdotto tecnologie sempre più ‘green friendly’ a basso impatto energetico, che ci permettono di rispettare alcuni dei 17 Goals promossi dall’ONU. Materiali riciclabili e privi di ftalati permettono di fare pubblicità rispettando l’ambiente e rendendo il proprio brand eco-friendly”, sottolineano con orgoglio dall’azienda, che grazie all’implementazione di una serie di pannelli fotovoltaici nel proprio processo produttivo ha ulteriormente ridotto il proprio impatto ambientale, utilizzando energia rinnovabile per sostenere un modello di business più eco-compatibile.
Tutto questo senza rinunciare agli alti standard qualitativi imposti da un mercato sempre più esigente a cui Staff propone la propria professionalità nel campo della stampa serigrafica e digitale, cuore della sua offerta fin dal 1970, completando la propria produzione industriale con le operazioni di finitura, ottenute grazie a una ampia gamma di macchinari dedicati, e una ricca serie di servizi integrati, come sopralluoghi e relative valutazioni di fattibilità; rendering per una visione completa e immediata del progetto; coordinamento e gestione delle spedizioni.
“La nostra efficiente gestione logistica garantisce una consegna puntuale e sicura dei materiali, ottimizzando ogni fase del processo, dal magazzinaggio alla distribuzione. Grazie a un sistema organizzativo avanzato assicuria-
mo che i prodotti arrivino a destinazione in condizioni perfette, rispettando le tempistiche concordate e le specifiche esigenze dei clienti”, dichiarano da Staff.
L’azienda, tra l’altro, produce internamente sia gli imballi in cartone sia quelli in legno, per spedizioni via mare e via aerea: “Questa scelta ci consente di garantire una maggiore puntualità nelle consegne, un controllo più rigoroso della qualità e una maggiore competitività sui prezzi”.
Tra i servizi offerti da Staff, poi, quello di wrapping e personalizzazione per flotte aziendali; stampa digitale su pannelli di grandi formati in pvc, forex, dibond e plexiglass; marcatura e identificazione dei prodotti in commesse di piccoli e grandi volumi; interior design su misura per offrire ad agenzie di comunicazione, studi di architettura e designer la possibilità di dare personalità e carattere agli ambienti riflettendo la propria identità e visione estetica; progettazione e realizzazione di espositori e totem completamente personalizzabili anche in termini di dimensioni; gestione di allestimenti per eventi fieristici, promozionali e culturali.
STERIGENICS INAUGURA
Sterigenics, società controllata da Sotera Health e punto di riferimento globale nei servizi di sterilizzazione in outsourcing, ha inaugurato lo scorso 25 ottobre un nuovo impianto di sterilizzazione a raggi gamma nella sede di
Minerbio, in provincia di Bologna. L’espansione dell’impianto raddoppia l’attuale capacità di sterilizzazione, permettendo a Sterigenics Italy di accogliere e attrarre nuovi clienti nei settori dei dispositivi medici, farmaceutico, cosmetico e della sicurezza alimentare in Italia e nel bacino del Mediterraneo, creando al contempo nuovi posti di lavoro.
Al taglio del nastro hanno partecipato diverse personalità locali e, tra gli altri, sono intervenuti Marco Fantoni, amministratore delegato di Sterigenics Italy, Mike Rutz, presidente di Sterigenics, Franco Cioce, esperto di radioprotezione, Nicola Barni, presidente di Confindustria Dispositivi Medici, Roberta Bonori, sindaco di Minerbio e Stefano Bonaccini, membro del Parlamento Europeo.
“In un settore sanitario in costante crescita, la sicurezza e la sterilità dei prodotti sono più importanti che mai; questo traguardo è stato possibile grazie a tempo, impegno e determinazione di tutti i dipendenti di Sterigenics Italy e dei loro colleghi venuti da tutto il mondo, oltre a fornitori e consulenti che hanno fornito supporto e servizi durante il progetto”, ha dichiarato Marco Fantoni, amministratore delegato di Sterigenics Italy, a margine della cerimonia.
Fondata nel 1969 come Gammarad Italia, l’azienda ha avviato le attività nel 1972 con il primo impianto di irraggiamento a raggi gamma, segnando un punto di svolta nel campo della sterilizzazione. Tra il 1993 e il 1997 l’impresa ha ampliato la sua capacità con la costruzione di un secondo impianto, Gamma 2, dedicato al trattamento di prodotti direttamente su pallet. Nel 2014, Gammarad Italia è
vita industriale
entrata far parte del gruppo Sterigenics International (oggi Sotera Health) diventando Sterigenics Italy e rafforzando la propria presenza nel settore.
Il nuovo impianto di irraggiamento gamma su pallet rappresenta un ulteriore passo avanti verso l’innovazione tecnologica: il gruppo industriale conta oggi 48 strutture globali, 64 stabilimenti in tutto il mondo e oltre 3.000 dipendenti. Grazie alla sua competenza scientifica e tecnologica contribuisce a garantire la sicurezza di milioni di pazienti, operatori sanitari e consumatori in tutto il mondo ogni anno. Oggi, Sterigenics Italy è uno dei centri di irraggiamento gamma più completi e versatili al mondo, e il più grande in Europa.
STOORM5 PREMIATA
AI DIGITALAWARDS360
CON L’INNOVATIVA “EDGE SDN”
Si è concluso a fine settembre scorso il contest dei Digital360Awards e del CIOSummIT 2024, la tre giorni dedicata all’innovazione digitale, giunta alla nona edizione, che ha visto la partecipazione di 28 realtà finaliste suddivise in sette categorie.
I risultati delle votazioni hanno proclamato tra i vincitori anche Stoorm5, società fondata nel 2015 a Bologna e attiva nello sviluppo di prodotti e servizi per il settore dell’Internet of Things, che ha ricevuto il premio speciale per l’applicazione Cyber Security OT “Edge SDN”, presentata dal CEO dell’azienda, Aldo Campi.
“Il contest, promosso da Digital360, ha l’obiettivo di mettere in luce i migliori progetti di trasformazione digitale in aziende e Pubblica Amministrazione e rappresenta un ap-
puntamento fondamentale per i Chief Information Officer (CIO) delle principali imprese italiane, offrendo un momento di confronto sulle sfide dell’innovazione. Siamo orgogliosi del risultato ottenuto e ringraziamo gli organizzatori, i giudici e quanti hanno partecipato al summit”, racconta Aldo Campi. Stoorm5 ha partecipato nella categoria “Information & Cybersecurity”, conquistando il premio speciale CIOsumm.IT con il progetto “Edge SDN, protezione e continuità operativa del processo produttivo”, realizzato in collaborazione con il gruppo ILPA, punto di riferimento europeo nella produzione di packaging in plastica. Il progetto ha preso vita presso ILIP, la prima azienda del gruppo ILPA ad adottare Edge SDN.
“Specializzata nel packaging alimentare, ILIP ha dovuto affrontare la sfida di garantire continuità operativa dopo l’implementazione delle tecnologie di Industry 4.0, che hanno modernizzato sia le infrastrutture IT sia gli impianti produttivi. La nostra tecnologia Edge SDN è venuta incontro all’azienda, dimostrando la sua capacità di proteggere i sistemi industriali e guadagnandosi il riconoscimento per il proprio approccio innovativo”, spiega ancora il CEO di Stoorm5.
Il successo di Edge SDN in ILIP ha portato all’estensione della soluzione ad un’altra azienda del gruppo ILPA, MP3, ampliando così i benefici in termini di continuità operativa e sicurezza all’intero gruppo.
Il prestigioso riconoscimento ottenuto da Stoorm5 durante il contest mette in luce l’eccellenza tecnologica e l’impatto significativo che Edge SDN ha apportato alla protezione delle reti industriali. La soluzione, interamente sviluppata a Bologna, si distingue per la capacità di garantire sicurezza avanzata, micro-segmentazione dinamica del traffico e analisi delle vulnerabilità, riutilizzando completamente le attuali infrastrutture di rete, senza dover cambiare l’infrastruttura esistente.
“La giuria ha premiato Edge SDN per la sua capacità di fornire una protezione solida e conforme agli standard internazionali sulla cybersecurity industriale, integrando sia switch
SDN che non-SDN, e dando agli operatori OT il controllo completo sulla protezione della rete”, rimarca Campi. Il premio rappresenta un traguardo significativo per Stoorm5, che da anni si impegna a garantire la continuità operativa nei processi produttivi delle aziende. “Il nostro impegno nel campo della business continuity e della protezione dei sistemi industriali continua a essere riconosciuto, consolidando il nostro ruolo di punto di riferimento per l’innovazione digitale nel settore industriale”, conclude il CEO di Stoorm5, Aldo Campi.
SWISSLOG ITALIA:
UN NUOVO SPAZIO LAVORO
PER SENTIRSI A CASA
Stesso edificio, nuovi ambienti. A inaugurarli nella sua sede di Maranello, in provincia di Modena, è stata Swisslog Italia, realtà multinazionale svizzera specializzata in soluzioni robotizzate e basate sui dati per l’automazione logistica che in Italia ha sede anche a Milano. Ciò che non è cambiato è l’iconica insegna rossa che identifica l’azienda, completamente retroilluminata e ben visibile dalla Pedemontana, la principale arteria stradale che attraversa il territorio di Maranello. All’interno, invece, gli spazi tutti nuovi si estendono su circa 1.000 metri quadrati e si suddividono su tre livelli: il piano terra è dedicato alla gestione dei materiali come transit point, mentre il piano ammezzato e il primo ospitano gli uffici. Ogni ambiente è stato progettato in linea con l’immagine coordinata del gruppo multinazionale, rispecchiando appieno la brand identity e i core values di Swisslog.
“Il principale obiettivo di Swisslog nella progettazione della nuova sede era creare un ambiente di lavoro confortevole e innovativo, che rispondesse ai più alti e moderni standard di efficienza e sostenibilità”, evidenziano dall’azienda. I nuovi uffici offrono ai collaboratori un ambiente piacevole e funzionale, con soluzioni pensate per favorire il benessere sul posto di lavoro come spazi aperti, colori tenui, numerosi lucernai e una grande attenzione data al verde.
Le nuove postazioni disponibili sono in parte organizzate in modalità “agile” grazie all’implementazione di una piattaforma di desk sha-
vita industriale
Alessandro Pernafini, Maurizio Lenzi e Aldo Campi di Stoorm5
ring. Gli spazi sono stati concepiti per favorire la collaborazione e la condivisione di idee con ampie aree comuni, zone relax e postazioni pensate per stimolare l’interazione tra colleghi e facilitare il lavoro di squadra. Swisslog ha prestato grande attenzione anche all’ergonomia degli spazi: le scrivanie sono regolabili in altezza per garantire il massimo comfort, mentre le sedie sono dotate dei migliori sistemi ergonomici per favorire una postura corretta e ridurre lo stress fisico. Non solo: l’intera struttura è stata progettata per essere il più possibile sostenibile. Il parcheggio interno, completamente ammodernato, è stato dotato di colonnine elettriche per la ricarica delle auto della flotta aziendale e di rastrelliere per biciclette, per incentivare l’utilizzo di mezzi ecologici, mentre il sistema di riscaldamento e raffrescamento è stato migliorato grazie a caldaie a condensazione e a nuovi lucernai, che permettono una ventilazione naturale e una diffusione uniforme della luce in tutto l’edificio.
Di rilievo anche gli spazi dedicati al ristoro dei dipendenti: la nuova area è dotata di forni a microonde, frigoriferi, lavastoviglie e un videowall, che sarà utilizzato per la comunicazione interna e momenti di svago. Sono stati inoltre predisposti dei corner con boccioni e colonnine d’acqua per il refilling di tazze e borracce, in linea con l’impegno di Swisslog per la riduzione del consumo di plastica.
Questo nuovo capitolo nella storia di Swisslog Italia arriva a meno di un anno dalla presentazione del nuovo logo aziendale e dimostra il
suo impegno verso l’innovazione, la sostenibilità e l’efficienza. “In un’epoca in cui le imprese puntano sempre più su ambienti di lavoro che migliorino la produttività e il benessere, Swisslog ha saputo cogliere la sfida e vincerla, creando una sede all’avanguardia che rispecchia i suoi valori fondamentali”, concludono dall’azienda.
TECHBOARD GROUP PRESENTA
CARE-TB E INAUGURA
UNA NUOVA AREA EVENTI
Offrire una risposta concreta ai bisogni degli anziani soli autosufficienti, un prezioso supporto ai loro caregiver e un’offerta mirata a un preciso ed emergente bisogno sociale. È quanto ha ideato la neonata Care-TB, spin-off di Techboard Group, azienda modenese attiva nel settore dell’elettronica e della videosorveglianza. Partendo dai 45 anni di esperienza maturati nello sviluppo della tecnologia, Techboard ha messo a punto un sistema interattivo che consente di assistere, intrattenere e aiutare in modo molto discreto gli anziani che vivono e continuano a vivere a casa loro; un sistema di telecamere, sensori, speaker, nel pieno rispetto della
privacy, permette queste attività. Tutto viene monitorato da una centrale operativa, Angelo, dove un operatore adeguatamente formato, grazie al supporto dell’intelligenza artificiale presente nel software, è al fianco dell’anziano per aiutarlo durante la giornata. Angelo eseguirà azioni per l’assistito programmate dai suoi caregiver, come ricordare l’assunzione di un farmaco o semplicemente dare il buongiorno e conversare. In caso di evento avverso, la centrale operativa contatterà i caregiver o allerterà direttamente i soccorsi.
“Come azienda dobbiamo sempre guardare avanti investendo in prodotti che anticipano le richieste del mercato. L’allungamento della vita sta creando nuovi bisogni che devono essere soddisfatti. L’organizzazione familiare è decisamente mutata, spesso i figli non hanno più tempo e possibilità di seguire i genitori nella parte finale della loro vita incentivando così, seppur non per scelta, processi di annichilimento che portano a quadri psicofisici critici anche in soggetti pienamente autosufficienti. Il nostro obiettivo è quello di permettere a quegli anziani ancora autosufficienti di potere invecchiare in piena tranquillità nella loro casa, mantenendo i loro spazi, le loro abitudini e cercare di stimolarli sia a livello psichico che fisico con un’assistenza molto discreta, ma continua ed efficace”, dichiara Fabio Malagoli, CEO di Techboard Group. E le novità in casa Techboard non finiscono qui: era infatti il 2020 quando all’interno degli spazi dell’azienda modenese venne inaugurata Millemilia, una location esclusiva in grado accogliere fino a 60 auto di elevato valore, storiche o fuoriserie di oggi, custodite e protette dai sistemi di sicurezza realizzati dalla stessa azienda. Ora arriva anche l’apertura di un ampio spazio che può essere utilizzato per organizzare convegni, cene, eventi e spettacoli. “A Modena non è
vita industriale
semplice trovare una location attrezzata per organizzare conferenze, convegni o eventi con la possibilità di ospitare diverse decine di persone. In più nel nostro caso offriremo un ambiente informale e un po’ fuori dagli schemi tradizionali”, sottolinea ancora Fabio Malagoli. La nuova area si sviluppa su una superficie di oltre 250 metri quadrati ed è dotata di un ampio schermo per videoproiezioni, un palco attrezzato con luci, microfoni e impianto di amplificazione. Complessivamente, a seconda del tipo di allestimento, sarà in grado di accogliere fino a 150 persone. Per valorizzare e far conoscere lo spazio Millemilia lo scorso 30 ottobre è stata organizzata una serata dedicata al mondo dei motori che ha avuto come protagonista il pilota di Formula 1 René Arnoux.
TECO AMPLIA
IL PROPRIO BUSINESS
E GUARDA AL FUTURO
Una serie di soluzioni avanzate e orientate all’efficienza, alla sicurezza e all’innovazione dell’Industria 4.0. È la nuova gamma di prodotti sviluppata da TECO, storica realtà bolognese specializzata nella progettazione e commercializzazione di cavi e componenti per l’automazione industriale che, guidata dalla costante attenzione alle esigenze del cliente e dalla volontà di offrire soluzioni su misura, ha recentemente lanciato una linea di passacavi a marchio proprio.
La nuova gamma di prodotti è stata studiata per integrarsi perfettamente con qualsiasi tipologia di cavo e per semplificare l’organizzazione degli impianti industriali, ottimizzando tempi ed efficienza operativa. Il nuovo catalogo passacavi include telai divisibili, ideati per il passaggio di cavi con e senza connettore, che con flessibilità e semplicità di configurazione permettono modifiche rapide e facili senza disconnessioni, e telai a sfondamento, dotati di membrane singole e doppie per mantenere un elevato livello di protezione e adattabilità. Completano l’offerta i prodotti fissacavi, elementi antistrappo che prevengono danni all’impianto e prolungano la durata dell’infrastruttura e le molle di schermatura EMC, una soluzione di schermatura elettromagnetica per prevenire interferenze e garantire il funzionamento sicuro dei dispositivi elettronici in am-
bienti ad alta frequenza. Il posizionamento di TECO, che la vede offrire sempre di più soluzioni complete e integrate per l’industria, mira a contribuire al rafforzamento della competitività del sistema manifatturiero italiano a livello globale, promuovendo il valore e l’expertise del territorio e portando qualità e innovazione alle imprese che operano in settori strategici. Come testimoniato dal costante impegno per qualità e sicurezza, le soluzioni TECO si contraddistinguono anche per la loro conformità ai più rigorosi standard internazionali.
Oltre ad ampliare il proprio catalogo prodotti, TECO sta portando avanti un importante processo di digitalizzazione, finalizzato a ottimizzare le operazioni aziendali garantendo un controllo accurato dei costi e un’efficace organizzazione delle risorse e a migliorare l’esperienza lato cliente. TECO si impegna inoltre nel miglioramento della comunicazione e dei servizi offerti, con l’obiettivo di creare interazioni sempre più mirate e personalizzate per i clienti. In questo senso, l’azienda bolognese sta anche sviluppando una piattaforma e-commerce che permetterà di esplorare nuovi canali di vendita, ampliando così la propria portata e rendendo le soluzioni più accessibili a un pubblico più vasto.
La direzione intrapresa da TECO rappresenta, tra l’altro, la chiara testimonianza di un passaggio generazionale di successo, che dal 2022 ha visto la leadership di Giorgia Roversi introdurre una visione innovativa orientata alla digitalizzazione, capace però di mantenere alta l’attenzione verso il benessere dei collaboratori e preservare i valori fondanti dell’azienda nata con il padre Roberto oltre 40 anni fa. “In
TECO la presenza femminile nelle posizioni apicali è in continua crescita, a dimostrazione di come una leadership inclusiva e attenta possa ottenere risultati straordinari. Questo approccio non solo favorisce la diversità di idee e prospettive, ma contribuisce anche a creare un ambiente di lavoro collaborativo e innovativo”, commenta la general manager Giorgia Roversi.
TPER INAUGURA A BOLOGNA
LA NUOVA STAZIONE
DI RIFORNIMENTO DI METANO
Tper, principale azienda di trasporto pubblico locale dell’Emilia-Romagna, ha inaugurato a ottobre scorso la nuova stazione di distribuzione di LNG (metano liquido), bioLNG e di L-CNG (metano compresso derivante dal metano liquido) all’interno del deposito aziendale di via Ferrarese, a Bologna. L’inaugurazione ha visto la partecipazione di diverse istituzioni locali, a testimonianza del legame tra Tper e la comunità del territorio e a conferma dell’impegno continuo dell’azienda per una mobilità sempre più sostenibile. Il nuovo impianto rifornirà in via prioritaria, direttamente all’interno del deposito aziendale, i bus a LNG, dotazione sempre più caratterizzante dell’impronta ecologica di Tper. L’azienda bolognese, infatti, è stata apripista in Europa, nel 2019, per le gare d’acquisto di bus a LNG, soluzione oggi adottata da tantissime flotte extraurbane di tutto il continente per l’apporto in termini ecologici offerto da questo carburante, oltre alla garanzia di auto-
vita industriale
Lunga vita al metallo!
Gruppo Zoffoli Holding S.p.a. Via Stazione, 175 44034 - Copparo Fraz. Tamara (FE)
nomia di servizio per le lunghe percorrenze. Questo gas naturale è, infatti, riconosciuto dall’UE come ‘carburante-ponte’ nell’attuale fase di transizione verso il tpl a emissioni zero. “Consapevoli dell’importanza del trasporto pubblico nella salvaguardia dell’ambiente –dichiara Giuseppina Gualtieri, amministratore delegato e presidente di Tper – siamo impegnati da tempo a garantire sostenibilità ambientale di vertice in ogni ambito del nostro servizio. Per le lunghe percorrenze, oggi, il metano liquido rappresenta la migliore soluzione, a conferma della validità di una scelta operativa rivelatasi lungimirante. Questo impianto di rifornimento testimonia l’impegno di Tper nel massimizzare gli investimenti a supporto della transizione ecologica, impiegando tutte le risorse pubbliche messe a disposizione dalle nostre Istituzioni ed integrandole con importanti quote di autofinanziamento aziendale”.
La realizzazione della stazione di rifornimento ha, infatti, comportato un investimento complessivo di 1,5 milioni di euro sostenuti con risorse pubbliche messe a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna - 420.000 euro di Fondi per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) e 560.000 euro di fondi del Piano Strategico Nazionale Mobilità Sostenibile (PSNMS) - e per la restante parte, 510.000 euro, con risorse Tper.
Il progetto della stazione di rifornimento è stato condotto da due operatori di primo livello del settore impiantistico: l’impresa mandataria Sol e Cedem. “Siamo orgogliosi di questa collaborazione che, ancora una volta, porta Sol sempre più al centro della transizione energetica e della mobilità sostenibile, per un trasporto pubblico locale sempre più attento all’ambiente e orientato al futuro”, racconta Daniele Forni, vicedirettore generale gas tec-
nici del gruppo Sol.
La lunga esperienza di Sol nella realizzazione di impianti di stoccaggio criogenici e fornitura di LNG e bioLNG, unita alla pluridecennale esperienza impiantistica di Cedem, sono stati fattori determinanti nella scelta dei giusti partner per accompagnare Tper in questo passo verso la transizione energetica sostenibile. “Ci uniamo anche noi alle manifestazioni di soddisfazione riferite a questo importantissimo progetto che come Cedem abbiamo seguito in tutte le fasi di realizzazione e start-up, orgogliosi di aver operato per una realtà strategica per la mobilità in regione come Tper”, conclude Marco Malagoli, amministratore delegato del gruppo Cedem.
URSA, GRANDE SUCCESSO
PER IL TOUR SOSTENIBILE
DA MONFALCONE A BONDENO
La bicicletta è un mezzo di trasporto a zero emissioni e pertanto è annoverato tra quelli più sostenibili. Per URSA è diventata anche un elemento per consolidare, dal punto di vista professionale, lo spirito di squadra. Quindici ciclisti amatoriali, tra dipendenti e dirigenti delle business unit Italia e Adria, sono partiti lo scorso 10 settembre da Monfalcone, in provincia di Gorizia, al confine con la Slovenia, dove URSA ha uno dei suoi stabilimenti, per arrivare due giorni dopo alla sede produttiva italiana di Bondeno, nel ferrarese, creando così un percorso immaginario di connessione tra le due realtà.
Insieme a Pasquale D’Andria e Piero Trezza, rispettivamente direttore tecnico&marketing e direttore commerciale, ha partecipato all’i-
niziativa anche il direttore generale di URSA Italia e Adria, Wolfgang Marka, che al termine del tour ha sostenuto: “Sono molto orgoglioso che siamo riusciti a completare tutte e tre le tappe dell’URSA Tour, un perfetto lavoro di squadra tra ciclisti e service team. Ed è importante ricordare che stavamo pedalando per un domani migliore e per proteggere il nostro mondo; questo è il nostro motto e per noi ciò rappresenta tutto”.
Paolo Franceschini, noto come “il Comicista”, un po’ comico e un po’ ciclista - reduce da un lungo viaggio in biciletta in Ladakh - è stato non solo il narratore del tour, ma anche parte attiva sia come ciclista sia come travel blogger. L’inaugurazione ufficiale del tour è avvenuta a Monfalcone e attraversando Latisana, Ponte di Piave, Trebaseleghe e Rovigo ha terminato la sua corsa a Bondeno, presso lo stabilimento di polistirene estruso di URSA Italia. Lungo il percorso i ciclisti amatoriali hanno così avuto modo di visitare diversi clienti della multinazionale, partner del progetto URSA Tour, tra cui: Zanutta, Dexive, Isosystem, Epiù e Giolocenter. Special guest di questa avventura, che ha affiancato il gruppo nell’ultima tappa, naturalmente pedalando, è stato il campione Francesco Moser, ex ciclista professionista e recordman con ben 273 vittorie su strada che risulta, a tutt’oggi, il ciclista italiano con il maggior numero di successi, nonché il terzo in assoluto a livello mondiale. Già ospite in diverse occasioni presso Isola URSA, importante progetto di comunicazione, formazione e sensibilizzazione che URSA Italia porta avanti da alcuni anni, Moser ha saputo unire lo sportivo (ciclista) e l’agricoltore (produttore di vino), che convivono in lui, accompagnando la squadra prima attraverso il percorso ciclistico, poi brindando al termine del tour con il suo spumante “51,151” in me-
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moria del primato mondiale dell’Ora su pista da lui conseguito nel gennaio del 1984. Da sempre, URSA promuove corretti stili di vita e il contenimento energetico, auspicando una sostenibilità ambientale e umana allo stesso tempo. Ne sono prova le diverse iniziative che hanno fatto da cornice a questo tour. In primis, URSA piantumerà un numero di alberi tale da bilanciare le emissioni di CO2 dei mezzi di supporto che hanno seguito e accompagnato i ciclisti. In secondo luogo, ma non per importanza, è stato consegnato un assegno di 6.060 euro, importo determinato in base al calcolo di un euro al chilometro percorso da ogni ciclista, alla Fondazione Città della Speranza, che collabora con l’ospedale oncologico pediatrico di Padova. Tutto ciò ha potuto prendere forma anche grazie al supporto e al contributo dei diversi sponsor del progetto: Greenchemicals, Bregoli Group, UPM, Geoplin e Transport Petric.
VEM SISTEMI, GRANDE SUCCESSO PER VEMLIVE 2024
Grande successo e straordinaria affluenza per VEMlive 2024, la convention annuale del Gruppo VEM, uno degli ICT player italiani più innovativi, forlivese di nascita e con sedi a Milano, Modena, Padova, Roma e Senigallia. Anche quella di quest’anno è stata un’importante occasione di incontro e scambio, tra concretezza e prospettiva, attorno a tre temi centrali molto cari al Gruppo VEM: passione, tecnologia e competenze che, dosate in modo equilibrato ed efficace, sono il motore per lo sviluppo di intelligenze digitali. Questi elementi sono stati d’ispirazione anche per i numerosi keynote speaker tenuti da esperti del settore, accademici, e leggende sportive, per raccontare come osservare, orchestrare e migliorare i processi business critical attraverso l’utilizzo di tecniche, metodi e metodologie appartenenti al mondo delle tecnologie digitali.
Ad inaugurare la sessione plenaria di VEMlive 2024 che si è tenuta nel cuore della Motor Valley, presso Ruote da Sogno, a Reggio Emilia, è stato Stefano Bossi, CEO e GM di VEM sistemi: “All’interno della complessità del mercato attuale e dell’incertezza geopoli-
tica, ci troviamo sull’orlo di una significativa transizione tecnologica post-cloud, la quale potrebbe rappresentare un’opportunità senza precedenti, a condizione che siamo in grado di promuovere lo sviluppo delle nostre intelligenze digitali, cioè la capacità di affrontare con successo problemi di differente natura utilizzando le tecnologie digitali per aumentare la nostra capacità cognitiva e viceversa, in un loop virtuoso che si autoalimenta”.
Chiara Martinoli, giornalista, conduttrice e reporter di Sky Tg24 ha moderato gli interventi degli speaker, tra i quali Michela Balconi, professor of psychophysiology and cognitive neuroscience all’Università Cattolica del Sacro Cuore e director of international research center for cognitive applied neuro-science (IrcCAN), che ha illustrato al pubblico l’importanza di passare dall’intelligenza artificiale alle intelligenze digitali, in grado di pianificare strategie per i processi decisionali e supportare le interazioni umane. A dimostrazione di come queste conoscenze possano trovare applicazione nel mondo delle imprese sono intervenuti Gianmatteo Manghi, amministratore delegato Cisco Italia, e Silvia Olchini VP Secure Power Italy Schneider Electric. La sessione plenaria è continuata con l’intervento del professor Sergio Savaresi, direttore del dipartimento di elettronica, informazione e bioingegneria del Politecnico di Milano e direttore del team di ricerca Move che ha illustrato come la guida autonoma, un giorno, sarà una realtà. Lorenzo Diaferia, lecturer di digital transformation presso SDA Bocconi School of Management e ricercatore presso il Digital Enterprise Value and Organization (DEVO) Lab, ha illustrato invece alla platea come creare un equilibrio tra potenzialità e realtà spiegando come l’AI possa davvero gene-
rare valore diventando parte della strategia digitale di un’azienda. Successivamente ha preso la parola Marco Bubani, direttore innovazione di VEM, che, analizzando l’AI come un’applicazione da ospitare all’interno dei Data Center, ne ha evidenziato le necessità strutturali, mentre la mattinata si è conclusa con l’intervista di Chiara Martinoli ad Andrea Dovizioso, Moto GP Legend. Precedute da una sessione dedicata a tre anticipazioni su nuovi servizi lanciati dal Gruppo VEMSD-Factorii, Vsecure 4 Vulnerabilities e Neen OnePlatform - le Technology Breakout Sessions pomeridiane hanno infine approfondito i temi emersi al mattino secondo tre direttrici: Intelligence Pulse, Defence Pulse e Compliance Pulse.
VOILÀP CONTINUA
IL PERCORSO DI RIDUZIONE DELL’IMPRONTA CARBONICA
Prosegue il percorso di riduzione dell’impronta carbonica di prodotto e della propria catena di fornitura da parte di Voilàp, multinazionale con sede nel modenese che progetta e realizza macchinari e tecnologie per l’industria.
A ottobre scorso l’azienda ha comunicato l’inizio di un programma per l’utilizzo di Arvzero, l’acciaio carbon-neutral prodotto da Acciaieria Arvedi nello stabilimento di Cremona, partendo da rottame di alta qualità. Arvzero è un acciaio al carbonio prodotto utilizzando la rivoluzionaria tecnologia Arvedi ESP, il frutto di oltre 30 anni di studio, ricerca e sviluppo, basato sulla produzione da forno elettrico caricato con rottame riciclato ed utilizzo di energia elettrica certificata 100% da fonti rinnovabili.
La prima fase dell’iniziativa di Voilàp ha previsto la sostituzione con acciaio carbon-neutral del fabbisogno della controllata Imecon, specializzata nel settore delle soluzioni tecnologiche chiavi in mano per il digital signage e l’outdoor advertising, per un totale di circa 150 tonnellate all’anno. Successivamente, il programma mira a estendere progressivamente queste scelte d’acquisto alle altre società del
vita industriale
gruppo, che generano volumi d’acquisto superiori alle 3.000 tonnellate annue.
È invece di dicembre l’annuncio della nuova partnership avviata dal gruppo Voilàp con il fornitore Hydro Extrusion Italy, realtà specializzata nella realizzazione di profilati in alluminio estruso ad elevata complessità e pioniere nel campo della sostenibilità.
In particolare, Hydro fornirà al gruppo modenese alluminio che, grazie a un alto quantitativo di materiale riciclato pre e post consumo e a innovazioni di processo, genera un impatto di 5,66 kgCO2eq, tre volte inferiore rispetto alla media globale.
La prima fase, avviata a ottobre, ha previsto la sostituzione con alluminio recycled della fornitura di Emmegi, società del gruppo Voilàp punto di riferimento a livello internazionale nella progettazione, produzione e commercializzazione di sistemi per la lavorazione di profilati in alluminio e leghe leggere.
“Siamo molto felici di poter collaborare con partner come Arvedi e Hydro, con i quali condividiamo gli stessi valori di qualità, vocazione internazionale e sostenibilità e che supportano il percorso del gruppo verso prodotti e una catena di fornitura a minor impatto ambientale”, ha commentato il presidente del gruppo Voilàp, Valter Caiumi.
Dopo le azioni di decarbonizzazione e efficientamento energetico avviate a marzo 2023, con l’installazione negli stabilimenti del gruppo di pannelli fotovoltaici, la conversione di tutti gli acquisti energetici a fonti rinnovabili e l’installazione di soluzioni di sensoristica e ge-
stione dati per ottimizzare i consumi energetici dei siti produttivi, che hanno comportato la riduzione del 25% delle emissioni di scopo 1 e scopo 2 e garantito agli stabilimenti dell’headquarter autonomia energetica per circa il 40% dei propri consumi, Voilàp compie così un passo avanti anche nella riduzione dell’impronta carbonica di prodotto e della propria catena di fornitura.
Con oltre 1.600 dipendenti nel mondo, dieci stabilimenti e dodici marchi commerciali, il Gruppo Voilàp ha registrato un fatturato di 390 milioni di euro nel 2023.
WEFLEX ITALIA,
TECNOLOGIA ALL’AVANGUARDIA
PER LA LOGISTICA
Migliorare il comparto logistico, puntando all’efficienza, alla qualità del lavoro e alla sicurezza: sono questi gli obiettivi di Weflex Italia, azienda specializzata nella progettazione e realizzazione di soluzioni automatizzate per la logistica di magazzino ad alto contenuto tecnologico e innovativo, che ha sede operativa a Casinalbo di Formigine, in provincia di Modena.
Weflex Italia propone soluzioni di automazioni di magazzino “chiavi in mano” basate principalmente sui sistemi RTLS, indipendentemente dalla tecnologia utilizzata che può essere la più varia (T+R®, UWB, GPS, Camera, LASER, ecc.), e conseguentemente analisi big data & B.I.
In particolare, le tecnologie RTLS (Real Time Locating Systems), tipicamente applicate ai carrelli elevatori, permettono di localizzare in tempo reale i mezzi di movimentazione e, conseguentemente, i materiali e le merci nelle tre dimensioni. Questo porta a un’ottimizzazione radicale dei processi di magazzino, semplificando il lavoro degli operatori, riducendo i tempi di ricerca delle merci e azzerando gli errori di preparazione e spedizione, senza tralasciare che queste tecnologie moderne con sistemi RTLS possono essere applicate a una vasta gamma di settori. Fondamentalmente, tutte le merci (sia semilavorati che prodotti finiti) che possono essere
movimentate con carrelli elevatori o transpallet in magazzini indoor o outdoor sono oggetto della possibile applicazione delle tecnologie progettate da Weflex Italia.
Dal 2006 Weflex Italia è inoltre distributore ufficiale ed esclusivo per il nostro Paese della soluzione Track+Race®, basata su tecnologia RFID e sviluppata da Indyon GmbH di Monaco di Baviera.
L’azienda modenese ha anche ideato I.Tile®, un sistema integrato innovativo per il controllo del magazzino, progettato specificamente per l’industria ceramica e in grado di risolvere le sfide tipiche del settore.
Protagonista nel mercato delle automazioni per la logistica di magazzino sia a livello nazionale che internazionale, Weflex italia ha realizzato importanti installazioni anche nel mercato asiatico e, nel 2022, ha ampliato il raggio d’azione anche al mercato nordamericano, con la nascita di Weflex USA, a Lebanon, nel centro del distretto ceramico del Tennessee, sede di molte imprese anche italiane.
Con l’obiettivo di consolidare la propria presenza nella zona, già avviata da diversi anni, con importanti realtà manifatturiere “italiano-americane e di proporre tecnologia, consulenza e servizi logistici direttamente in loco, Weflex USA si è strutturata, nella sede di Lebanon, con un magazzino di oltre 4000 mq, staff tecnico ed assistenza after sales. “Il successo del nostro modello di business si esprime principalmente attraverso alcuni fattori chiave: l’esperienza consolidata negli anni nell’impiantistica per le automazioni in intralogistica, la tecnologia proprietaria, grazie alla possibilità di offrire soluzione Track+Race® (INDYON GmbH) in esclusiva per mercati strategici, l’utilizzo di nostri brevetti per applicazioni innovative basate su tecnologia UWB, funzionali al nostro business, senza tralasciare che, in alcuni settori, la nostra tecnologia esclusiva non ha ancora concorrenti industrialmente maturi e altrettanto efficaci”, evidenziano da Weflex Italia.
vita industriale
Valter Caiumi, presidente del Gruppo Voilàp
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Alla cerimonia conclusiva della tredicesima edizione del Premio “Paolo Mascagni - Imprese che crescono” sono state protagoniste 33 aziende di Bologna, Ferrara e Modena. Ognuna diversa dall’altra, ma tutte impegnate nella comunità e votate all’innovazione di Raffaella Mazzali
A Coraggio e determinazione, le imprese del Mascagni premio mascagni
ncora una volta è stata la sede del Resto del Carlino, partner di Confindustria Emilia da 13 anni nel progetto del Premio “Paolo Mascagni - Imprese che crescono”, ad ospitare l’evento conclusivo di questa edizione, che ha portato trentatré aziende di tre province, Bologna, Ferrara e Modena, ognuna con background, storia e percorso di sviluppo diversi, sulle pagine regionali del principale quotidiano dell’Emilia-Romagna.
E a quel territorio sono tutte connesse, avendo deciso di trattenere, o di impiantare, le loro radici e il loro business e distinguendosi tutte per ambizione e innovazione. Una narrazione delle eccellenze che da tredici anni permette di scoprire le tante sfaccettature dell’industria e dell’economia di una realtà, per molti versi, unica.
Nella cornice dell’Aula Biagi, lo scorso 15 novembre, gli imprenditori si sono riuniti per veder celebrare le loro qualità e per conoscere il vincitore dell’edizione 2024. A conquistare il riconoscimento è stata la modenese Salami, realtà fondata nel 1956 dall’intuizione di Giuseppe Salami, guidata oggi dalla seconda generazione e con la terza già presente in azienda, che produce e commercializza componenti oleodinamici da quasi settant’anni. Una bella storia familiare, di idee, sacrifici, impegno e innovazione, che si affianca alle altre trentadue che hanno partecipato quest’anno: 3D4MEC, A Zeta Gomma, Air Innovation, Artigiani Pastai Bondi, Asotech, Aspirnova Group, ASTRA Research, Bia, Bonfiglioli Engineering, Commerciale Fond, Cubo, Due GI, Eurolam, Grandi Riso, Gruppo
Fini, Hydreco, Idraulica Sighinolfi Albano, IMS Giotto, Kastamonu, Kreizy, Logimatic, Malagoli Aldebrando, NPT, Nutrileya, Picotronik, Poggi Trasmissioni Meccaniche, Poliambulatorio Giardini Margherita, Refuel Solutions, Stella Operazioni Doganali, Team. Clima, Tecnoteam e Van Leeuwen Italia. A consegnare il Premio nelle mani di Maria Silvia Salami, presidente di Salami, e Angelo Pucci, managing director di Salami, l’Architetto Elena Zacchiroli Mascagni, assieme al presidente di Confindustria Emilia, Valter Caiumi. “In tredici anni abbiamo celebrato quasi 500 imprese, caratterizzate da una grande propensione all’innovazione”, ha affermato Caiumi. “Questo premio è nato in
un momento di difficoltà, dal quale siamo usciti. Ma è fondamentale essere consapevoli del cambiamento che sta vivendo il nostro pianeta, che ha nuovi continenti economici”. E Caiumi ha proseguito: “Questi numeri raccontano una storia densa di significato, perché a tredici anni di distanza c’è ancora molto da narrare del nostro tessuto imprenditoriale. Nonostante le difficoltà delle crisi internazionali, che non possono non avere ripercussioni sul nostro lavoro quotidiano di imprenditori, gli sbalzi dei costi delle materie prime, i problemi quotidiani, anche quest’anno, grazie al Premio Mascagni, abbiamo potuto vedere e ascoltare ancora una volta i volti e le voci di donne e uomini alla guida di imprese, una di-
versa dall’altra, ma accomunate nell’impegno di far nascere o di rilanciare o di proseguire storie di valore. Comunità del fare che si allargano al territorio in cui operano, attraverso i collaboratori che lì lavorano, le loro famiglie, l’associazione con cui collaborano, le ramificazioni economiche e umane che producono. Perché il valore del singolo è il valore del gruppo e di tutta la società”.
Le continue sfide che il mondo dell’impresa si trova davanti devono essere affrontate pensando che “dall’ostacolo dobbiamo riuscire a trovare una possibilità”, ha concluso Caiumi, “come abbiamo sempre fatto. Il mondo economico ha i suoi cicli: dobbiamo cavalcarli con anticipo. Confindustria Emilia non è un’associazione passiva, che ascolta i problemi delle imprese, ma cerca tutte le strade per contribuire a sviluppare il loro business, prima di tutto. In sei anni siamo riusciti a trasformare Confindustria nell’associazione di tutti, che si distingue sempre e comunque: siamo diventati la Confindustria più performante d’Italia”.
A fare gli onori di casa, il vicedirettore del Carlino, Valerio Baroncini: “È un onore raccontare di imprese che crescono e generano indotto, che quindi sono connesse alla comunità”, ha spiegato il giornalista. “Soprattutto in questo momento storico, dopo la pandemia, la crisi energetica e i conflitti internazionali. Raccontare queste storie ci dà la possibilità di tenere i piedi per terra e di far vedere che anche in questo contesto così delicato ci sono tante aziende che crescono. E in questo scenario, dove norme transnazionali e nazionali rischiano di mettere in seria difficoltà la locomotiva del Paese è giusto chiedersi come la politica potrà affrontare questi delicati momenti. Meritate una risposta”, ha evidenziato Baroncini.
È una riflessione che emerge anche dalle parole che la direttrice del Resto del Carlino, QN, La Nazione e Il Giorno, Agnese Pini ha lasciato nell’introduzione del libro che raccoglie tutte le interviste dell’anno e che Confindustria Emilia offre ai partecipanti.
“È soprattutto nell’impresa, piccola media e grande, che si trovano le soluzioni innovative e le energie propulsive che troppo spesso la politica non ha individuato”, ha scritto Pini.
“Dalla capacità di risolvere i problemi fino a quella di analisi, dallo sguardo prospettico alla valorizzazione delle persone, è nell’indu-
stria intesa nel suo senso più nobile che si trovano atomi di forza che immaginavamo dimenticati”.
Ospite d’eccezione della cerimonia Lucio Poma, capo economista di Nomisma e professore associato di Economia applicata dell’Università di Ferrara, che ha proposto un intervento di grande spessore, un’analisi a tutto tondo sullo scenario economico italiano, dal Pil alle previsioni di crescita, fino al prezzo del gas e alla ripresa del potere d’acquisto. E a proposito del clima di incertezze in cui si vive, ha commentato: “L’economia ormai è globale, ma manca il governo globale per questa economia. Questo è un problema enorme. Ora le filiere e le aziende non si chiedono più che strada intraprendere per arrivare al traguardo, ma
si domandano dove devono andare”. In conclusione dell’evento, dopo la premiazione di tutte le imprese partecipanti, la proclamazione di Salami. “Ringraziamo il quotidiano Il Resto del Carlino per averci ospitato sulle sue pagine e Confindustria Emilia per il supporto che ci dà quotidianamente”, è stato il commento di Angelo Pucci, managing director di Salami. “Dedico il premio al fondatore, mio padre, che mi ha fatto capire quanto l’imprenditoria italiana ha forza e voglia di arrivare e di vincere uniche”, ha affermato la presidente del Cda, Maria Silvia Salami. Le ultime parole sono state affidate a Elena Zacchiroli: “Grazie per l’impegno e per lo spirito. Questo evento è curato nella maniera più esemplare”.
La parola ai protagonisti premio mascagni
3D4MEC
“Siamo la prima azienda interamente italiana per capitali e know-how a produrre e commercializzare sistemi per metal additive manufacturing specializzati nel processo di leghe specifiche. L’idea che abbiamo realizzato è una stampante 3D per acciaio e altri materiali, che non sostituisce altre macchine ma si integra nel processo produttivo”.
AIR INNOVATION
Daniele Corticelli
“In una decina d’anni siamo diventati general contractor per complete ristrutturazioni edilizie chiavi in mano. Più l’impiantistica è complessa, maggiormente la nostra azienda può essere utile al cliente: la nostra capacità tecnica può dare un valore aggiunto in opere e progetti. Con massima attenzione alla sicurezza sul lavoro”.
ASOTECH
“In questi decenni, grazie a flessibilità, eccellenza e formazione, siamo diventati un punto di riferimento nell’industria meccanica, con la progettazione e consulenza tecnica, offrendo soluzioni avanzate di engineering e di digitale, attraverso un approccio multidisciplinare, per aziende nazionali e internazionali di grande rilievo”.
A ZETA GOMMA
“‘Tailor made’ è la nostra filosofia. Siamo una realtà che mantiene una forte componente artigianale. La scelta è sempre stata quella di produrre in Italia per garantire ai clienti un prodotto di qualità unito a un servizio eccellente. Serviamo tutto il mondo industriale, in particolare agroalimentare, packaging e cartotecnica”.
ARTIGIANI PASTAI BONDI
“Fin dal 1991 siamo impegnati con successo a produrre pasta di qualità, secondo la tradizione alimentare regionale, con un’offerta sempre più ricca. Due terzi del prodotto va alla grande distribuzione, il resto a ristorazione e hotel, ma ci stiamo affermando anche all’estero e in programma c’è l’ampliamento dello stabilimento”.
ASPIRNOVA GROUP
“In trent’anni siamo passati da una piccola realtà artigiana a un’industria riconosciuta, grazie al rafforzamento della competitività sul mercato. Abbiamo una lunga lista di progetti, che un passo alla volta realizzeremo. Intanto, abbiamo investito nell’area produttiva di Vedrana di Budrio acquistando nuovi macchinari produttivi”.
premiomascagni
Fabrizio e Ivano Corsini
Alessandro Pistoni
Susi Cavallini
Massimo Ferrari
Luca Paravidino
ASTRA RESEARCH
“L’azienda è stata fondata nel 2008 come spin-off accademico del dipartimento di ingegneria di Unimore, con l’obiettivo di unire il mondo universitario a quello industriale. Oggi siamo oltre 30 specialisti con competenze trasversali in tutti i settori manifatturieri. La scommessa è essere sempre aggiornati sulle nuove tecnologie”.
BONFIGLIOLI ENGINEERING
“Siamo un’eccellenza nelle macchine automatiche per il controllo qualità, installate all’interno delle linee di confezionamento per vari settori. La nostra cifra distintiva è la personalizzazione delle soluzioni, offrendo professionalità e innovazione. Da cinque anni abbiamo introdotto l’IA, capace di soddisfare esigenze prima impossibili”.
“La nostra consulenza è efficiente, rapida, innovativa. Formazione continua e sguardo al futuro ci consentono di captare le idee in diversi ambiti, cucendole addosso alle esigenze dei clienti. Il nostro metodo dei gruppi interfunzionali porta ad avere scambio di informazioni e più idee condivise, velocizzando le soluzioni ai problemi”.
Roberto Fabbri, Elena Cuppini e Gianni Cuppini
EUROLAM
“Nella costruzione di arredamenti metallici contenitivi per svariati settori, seguiamo il cliente dalla progettazione fino all’installazione e alla messa in servizio. Abbiamo tutte le competenze professionali necessarie a rispondere a ogni specifica esigenza, inclusa l’assistenza post-vendita. Negli ultimi anni ci siamo orientati anche verso l’energia rinnovabile”.
BIA
“È nostro il principale stabilimento europeo di produzione del cous cous: siamo da 20 anni in questo mercato, in costante crescita, e ne siamo divenuti leader grazie a grandi capacità, impegno, inventiva e a un team di ricerca di indiscusso livello. L’export incide per l’80%, soprattutto Francia, Europa, ma anche il Maghreb”.
COMMERCIALE FOND
“Nati dall’idea di tre amici per un ‘hobby’ dopo la pensione, a 50 anni dall’inizio siamo un riferimento importante nell’offerta di prodotti semilavorati standard e fusioni a disegno ‘nati’ dal processo di fusione dei metalli. Stiamo portando avanti un primo passaggio generazionale e un ringiovanimento della squadra, sempre molto unita”.
DUE GI
“Dagli inizi degli anni ’90 realizziamo impianti per la produzione di aria compressa e generazione di azoto, operando principalmente per raffinerie, impianti petrolchimici, centrali di produzione di energia e impianti di dissalazione e offrendo un servizio di assistenza sia in Italia che all’estero. Infatti, oltre il 90% del fatturato viene realizzato fuori dai confini”.
GRANDI RISO
“Da generazioni produciamo riso in un contesto unico, il Delta del Po. Il nostro obiettivo è coniugare la tradizione con la massima tecnologia possibile, laddove si può, senza incidere sul prodotto. E poi la solidarietà: abbiamo un progetto con l’associazione A-Rose, che opera nel campo della ricerca oncologica sperimentale”.
premiomascagni
Roberto Rosi
Giulia Pasquali
Roberto Sighinolfi, Romano Maletti e Marco Maletti
Andrea Cavanna CUBO
Marco Ghezzi
Alessandro Cioni
Alessandro Grandi
GRUPPO FINI
“Il segreto della longevità del marchio ‘Fini’ sta nella fedeltà alla filosofia del fondatore Telesforo. Portiamo in tavola il gusto dell’autentico saper fare emiliano attraverso l’accurata selezione delle materie prime, in larga parte di stagione e provenienti dal territorio emiliano, e lavorazioni semplici e rispettose degli ingredienti”.
IDRAULICA SIGHINOLFI ALBANO
“Da oltre 60 anni produciamo cilindri idraulici di alta qualità e rispondiamo alle esigenze speciali dei clienti. Il nostro impegno green? Un nuovo cilindro idraulico per le attrezzature da demolizione che ha come obiettivo la salvaguardia dell’ambiente, la sicurezza dell’operatore e la diminuzione di CO2 e di consumo di carburante”.
KASTAMONU
Esat Bayram Ozoguz
“Con quattro sedi in Italia, siamo parte di Kastamonu Entegre, gruppo turco tra i principali produttori di pannelli di legno del mondo. Stiamo investendo molto a Codigoro e, a breve, all’interno dell’area sorgerà un nuovo stabilimento. Il nostro prodotto è destinato quasi per intero al mercato italiano, con una quota che tocca il 15%”.
LOGIMATIC
“Ci occupiamo di realizzare macchine automatiche realizzando i progetti dei nostri clienti. In un mercato molto sviluppato, abbiamo diversificato i settori di impiego, ottenendo ottimi risultati e aumentando i dipendenti. Ma stiamo lavorando anche a un prodotto nostro: ‘Speed Drink’ è un robot capace di realizzare cocktail di ottima qualità”.
HYDRECO
“Attraverso il Gruppo Duplomatic MS, siamo parte della multinazionale Daikin, che ci rafforza e non ci snatura. Nei 50 anni di storia segnati da diversi passaggi, rimangono intatti l’ascolto del cliente, la vocazione progettuale e la fidelizzazione attraverso il co-design, le soluzioni ad hoc fino ai servizi post-vendita di assistenza e ricambi”.
IMS GIOTTO
“La nostra esperienza più che ventennale ci ha portato a essere il primo produttore europeo di mammografi digitali, offrendo anche un completo ventaglio di supporti per la diagnosi interventistica. Negli anni siamo divenuti competitor a livello mondiale rimanendo al passo con i tempi grazie a soluzioni all’avanguardia e alla ricerca scientifica”.
Fabio, Massimo e Monica Sordi
KREIZY
“Nel 2017 mi sono lanciato nel mondo della moda, con la personalizzazione di abbigliamento e accessori. Negli ultimi due anni sono aumentati i dipendenti e i macchinari, e ho introdotto anche la sartoria. Garantiamo un servizio completo al cliente, con il quale creiamo un rapporto diretto e stimolante, basandoci su ricerca e sviluppo”.
MALAGOLI ALDEBRANDO
“Da tre generazioni siamo specializzati nella lavorazione e deformazione a freddo della lamiera per piccole e medie serie, un ciclo produttivo completo grazie alle più innovative tecnologie. Ma c’è anche un settore di nicchia, relativo al design, al fianco di designer e architetti, in grado di realizzare prodotti altamente personalizzati, unici”.
Marina Rebucci, Enrico Malagoli, Nicola Dignatici, Gabriele Malagoli, Monia Ragazzi e Andrea Malagoli
premiomascagni
Biagio Sisinni
Donatella Sighinolfi
Riccardo Dall’Aglio
Andrea Zaccari
Luigi Famulari
NPT
“Da oltre 30 anni produciamo e sviluppiamo adesivi e sigillanti, partendo dalla ricerca, su cui negli ultimi anni abbiamo investito molto. Siamo un’azienda verticalmente integrata: da materie prime, di base, creiamo la resina di partenza; pochi nel mondo offrono questo processo. E stiamo lavorando a progetti di polimeri sostenibili ma performanti”.
PICOTRONIK
“Abbiamo compiuto in questi anni un lungo percorso di crescita: da un’attività di assemblaggio di schede elettroniche per conto terzi, l’impresa è cresciuta introducendo prodotti propri e investendo in personale qualificato e infrastrutture. E il ricambio generazionale è affidato a Manuel, che già opera in azienda come responsabile tecnico”.
Luca e Manuel Dotti
PGM
“Da dieci anni gestiamo un’equipe di medici specialisti nel mondo della medicina del lavoro. Il Poliambulatorio Giardini Margherita è divenuto necessario per fornire tutte le prestazioni sanitarie, accessorie alla sorveglianza sanitaria nelle aziende. Col tempo ci siamo allargati, diventando un punto di riferimento per i cittadini e la comunità”.
Eleonora e Maurilio Missere
STELLA OPERAZIONI DOGANALI
“È la passione per questo lavoro a guidarci: operiamo per oltre 600 aziende e le aiutiamo a non commettere errori. La nostra organizzazione, nel rispetto delle norme, riesce a trovare soluzioni consone per gestire i rapporti con la dogana, fornendo un servizio altamente professionale e instaurando un rapporto di collaborazione e fiducia”.
Giorgio Magnani, Tauro Stella e Michele Magnani
NUTRILEYA
Claudio Venditto, Matteo Reda e Giacomo Fulgeri
“Abbiamo messo la nostra lunga esperienza in quest’azienda che si occupa di fitoterapia e nutraceutica, con l’obiettivo di portare l’innovazione tecnologica nel campo della medicina naturale: i prodotti vengono tutti formulati internamente all’azienda, come anche la selezione e l’acquisto delle materie prime che li caratterizzano”.
POGGI TRASMISSIONI MECCANICHE
“Sviluppiamo trasmissioni meccaniche e attualmente abbiamo 23 mila prodotti a catalogo. Però, nel tempo ci siamo specializzati nel realizzare un prodotto customizzato, evolvendo anche attraverso l’investimento in macchinari all’avanguardia e nuove tecnologie, sempre con attenzione alla crescita professionale dei dipendenti”.
Gabriele, Fiorella e Andrea Poggi
REFUEL SOLUTIONS
“Abbiamo sviluppato una soluzione per la sostenibilità ambientale praticabile e vantaggiosa per le imprese: che si tratti di flotte di camion, o macchine operatrici, agricole o generatori, con il nostro kit rendiamo possibile la sostituzione del gasolio con biodiesel puro, pur continuando a mantenerne l’operatività anche col diesel”.
Federico De Pietri, Rexhina Saraci, Adriano Cordisco e Marco Di Mola
TEAM CLIMA
“Siamo una ‘software house’ italiana al 100% specializzata nello sviluppo di piattaforme innovative per la corporate governance. Fare software semplici da usare è difficile: i nostri team investono tempo e risorse per progettare le soluzioni tecnologiche ma anche per studiarne l’usabilità, mettendosi nei panni di chi le dovrà usare”.
Maurizio Bertaccini
premiomascagni
Enrico ed Elisa Goldoni
TECNOTEAM
“Offriamo consulenza informatica a tutto tondo, fornendo strumentazioni interattive e realizzando anche arredi d’interno. Abbiamo seguito le esigenze del mercato, stando al passo della tecnologia. Ma soprattutto abbiamo ascoltato e soddisfatto le richieste dei nostri clienti, con curiosità ed entusiasmo. Incarniamo l’office automation”.
Claudia e
“FRONTEGGIARE
VAN LEEUWEN ITALIA
“Van Leeuwen ha cent’anni di storia ed è leader nella fornitura di tubi di acciaio, piping e applicazioni connesse. Siamo in Italia dal 2019, quando il gruppo acquisisce un network di aziende di distribuzione internazionale di tubi d’acciaio, Benteler Distribution. Oltre all’oleodinamica, contiamo molti clienti anche nella Motor Valley”.
Il vincitore
I RISCHI E DARE IL MASSIMO”
Oltre 24 milioni di euro di fatturato nel 2023 (in crescita dell’11% rispetto al 2022), con una quota export che rappresenta circa il 90% del giro d’affari (21,8 milioni di euro nel 2023, + 9% rispetto al 2022), e 83 collaboratori. Questi i numeri principali di Salami, azienda modenese - fondata nel 1956 e nata dall’intuizione di Giuseppe Salami che, da giovane ventenne diplomato, trasformò la propria passione per l’oleodinamica in un’idea di business - che ha conquistato il Premio “Paolo Mascagni” 2024, tredicesima edizione del riconoscimento promosso da Confindustria Emilia, in collaborazione con il Resto del Carlino, in memoria dell’imprenditore scomparso nel 2011 e testimone convinto del ruolo dell’industria nello sviluppo del territorio e dedicato alle “imprese che crescono”. Durante la cerimonia hanno ritirato l’onorificenza
Maria Silvia Salami, presidente di Salami, e Angelo Pucci, managing director. Per Maria Silvia Salami “fa sicuramente piacere vedere riconosciuto il proprio lavoro. Nel fare impresa i rischi sono tanti. Bisogna essere pronti a fronteggiarli tutti. Questo premio lo dobbiamo soprattutto a mio padre, Giuseppe, che rappresenta il motivo per cui questo distretto è diventato un faro di eccellenza. Dal nulla, gli allora ragazzi hanno creato aziende tuttora floride seguendo le proprie passioni”.
Alla soglia dei 70 anni di attività, Salami è giunta ormai alla terza generazione della famiglia: dopo la scomparsa del fondatore nel 2018, la storia è continuata nelle mani delle figlie Maria Silvia e Rossana e negli ultimi anni ha fatto il suo ingresso in azienda anche il giovane ingegnere Guido Leo, nipote di Giuseppe Salami. L’impresa modenese produce e commercializza componenti oleodinamici, in una gamma di prodotti che spazia da pompe e motori idraulici a ingranaggi esterni in alluminio o ghisa a divisori di flusso a valvole direzionali sezionali o monoblocco.
“Non era nei miei pensieri entrare nell’azienda di famiglia tanto che ho direzionato i miei studi verso altri campi. Poi, mio padre, mi ha spiegato che queste sono le cose importanti, quelle che giorno per giorno creano tutto quello che ci circonda, le fondamenta della società. Ovviamente aveva ragione”, ha raccontato al Carlino la presidente di Salami. “Non smetterò mai di ripetere quanto mio padre, per me, sia stato fondamentale nel farmi capire quanto l’imprenditoria italiana, anche quella senza enormi dimensioni, possieda una forza e una voglia di vincere uniche al mondo. Rinnovo l’invito a tutte le aziende della regione a continuare a combattere e affermarsi a livello internazionale come noi abbiamo saputo fare e continueremo a fare”.
premiomascagni
Ruggero Nestri
Marco,
Laura Bracchi
L’Architetto Elena Zacchiroli Mascagni, Maria Silvia Salami, presidente di Salami, Angelo Pucci, managing director di Salami, e Valter Caiumi, presidente di Confindustria Emilia
A Francesco Costa il 60°Premio Estense cultura
Il giornalista e vicedirettore del giornale online “il Post” ha conquistato
l’Aquila d’Oro 2024 con il libro “Frontiera. Perché sarà un nuovo secolo americano”
Francesco Costa, con il suo “Frontiera. Perché sarà un nuovo secolo americano” (Mondadori) si è aggiudicato l’edizione 2024 del Premio Estense, il riconoscimento promosso da Confindustria Emilia Area Centro che dal 1965 premia l’eccellenza del giornalismo italiano e che quest’anno ha festeggiato il prestigioso traguardo dei 60 anni.
Il verdetto è arrivato alla quarta votazione, caratterizzata, come da tradizione, da un
confronto vivace e partecipato tra la giuria tecnica del Premio Estense, presieduta da Alberto Faustini, e composta da Giorgia Cardinaletti, Luigi Contu, Paolo Garimberti, Jas Gawronski, Cristiano Meoni, Agnese Pini, Venanzio Postiglione, Alessandra Sardoni, Fabio Tamburini e Luciano Tancredi, e quella popolare.
Le due giurie si sono riunite nel primo pomeriggio dello scorso 28 settembre al Circolo dei Negozianti a Palazzo Roverella, a Ferrara, per discutere e votare il vincitore all’interno della quartina finalista che, ol-
tre a Francesco Costa, era composta da Luca Fregona con “Laggiù dove si muore. Il Vietnam dei giovani italiani con la Legione straniera” (Athesia-Tappeiner), Nello Scavo con “Le mani sulla guardia costiera” (Chiarelettere) e Barbara Stefanelli con “Love harder” (Solferino).
Dopo le votazioni, il vincitore è stato ufficialmente proclamato nel corso della cerimonia di premiazione andata in scena lo stesso giorno al Teatro Comunale “Claudio Abbado” di Ferrara e condotta come da tradizione da Cesara Buonamici. A con-
di Marco Taddei
segnare l’Aquila d’Oro 2024 nelle mani di Francesco Costa il presidente di Confindustria Emilia, Valter Caiumi, e il presidente della Fondazione Premio Estense, Gian Luigi Zaina, insieme al presidente della giuria tecnica Faustini.
“È una gioia molto grande vincere la sessantesima edizione del Premio Estense. L’Italia non è un Paese che ha dati brillanti relativi alla lettura dei libri di saggistica. Il fatto che questo premio dia la possibilità di discutere di saggi e di quanto possano essere utili a comprendere il mondo in maniera a volte più accurata di quanto faccia la cronaca quotidiana è un aspetto molto importante”, ha evidenziato Francesco Costa a margine della premiazione. Giornalista e vicedirettore del giornale online “il Post”, esperto di politica statunitense e più volte
inviato sul campo, Francesco Costa dal 2015 cura il progetto giornalistico “Da Costa a Costa”, composto da una newsletter e da un canale su YouTube. In “Frontiera” offre una visione unica degli Stati Uniti raccontando il momento affascinante e contradditorio, poco compreso e per certi versi unico nella loro vicenda nazionale, che stanno attraversando.
“La vittoria di Francesco Costa ci dice che c’è una grande attenzione alla politica estera, a quello che sta per accadere in America, soprattutto a quell’America meno conosciuta. Il suo racconto rappresenta un altro modo di interpretare il nostro mestiere”, ha sottolineato il presidente della giuria tecnica del Premio Estense, Alberto Faustini, al termine della riunione di designazione del vincitore.
Gian Luigi Zaina, presidente della Fondazione Premio Estense e vicepresidente di Confindustria Emilia, ha ricordato: “Il Pre-
mio Estense nel 2024 ha compiuto 60 anni, un traguardo e anche il segnale evidente del progressivo consolidamento della manifestazione, attestato dal numero sempre crescente di candidature (72 i titoli in concorso quest’anno, il più alto numero della storia della manifestazione) e dall’attenzione mediatica, a testimonianza del percorso realizzato e dell’importante lavoro di promozione culturale, fondamentale anche per la visione imprenditoriale”.
“Siamo orgogliosi di essere a fianco del Premio Estense, un’iniziativa che celebra l’eccellenza del giornalismo e del pensiero critico, e di essere testimoni del suo crescente prestigio come evidenziato dalla straordinaria qualità delle opere finaliste. Nei mesi scorsi ci siamo impegnati per promuovere in quattro città italiane un ciclo di incontri con i finalisti e il grande riscontro avuto ha rafforzato ulte-
riormente la nostra convinzione che la finanza possa avere ruolo attivo nel promuovere la cultura per la crescita delle persone e della società”, ha dichiarato Monica Liverani, amministratore delegato Azimut Capital Management SGR e Chief Sustainability Officer Azimut Holding, per il secondo anno consecutivo main partner del Premio Estense. Nel corso dell’evento di premiazione è stato consegnato anche ad Antonio Caprarica il 40° “Riconoscimento Gianni Granzotto. Uno stile nell’informazione”, assegnato dalla giuria presieduta dal presidente della Fondazione Premio Estense, Gian Luigi Zaina, e composta da dieci imprenditori dei territori di Bologna, Ferrara e Modena (Simone Amidei, Roberta Barbieri, Ivan Franco Bottoni, Marco Fantoni, Alessandra Guzzinati, Filippo Manuzzi, Stefano Reggiani, Giuseppe Rubbiani, Elena Salda e Monica Talmelli) con il parere favorevole della giuria tecnica. Il riconoscimento, istituito nel 1985 in memoria di Gianni Granzotto, presidente per vent’anni delle giurie dell’Estense, è conferito a chi si è particolarmente distinto per correttezza, impegno e professionalità nell’ambito dell’informazione.
Nell’albo d’oro del “Riconoscimento Gianni Granzotto” anche Franco Di Mare, vincitore nel 2018 e scomparso a maggio scorso, che è stato ricordato sul palco durante la cerimonia dal presidente della giuria tecnica
Alberto Faustini: “Franco Di Mare, sul fronte di guerra ma anche nel raccontare le cose all’apparenza più semplici, aveva la capacità di entrare nelle nostre case con garbo. Ha vinto il Premio Granzotto proprio perché era un portatore di stile nell’informazione e oggi lo ricordiamo anche per questo”.
“Ti Oriento”
Confindustria Emilia aiuta le famiglie
nella scelta delle scuole
Attivato lo sportello di orientamento per incontri gratuiti dedicati ai collaboratori delle imprese associate i cui figli stanno frequentando la Scuola secondaria di primo e secondo grado per fornire strumenti utili ad aiutarli nella scelta dei loro percorsi formativi successivi
Èpartito da soli due mesi ed è già un successo il progetto
“Ti Oriento” promosso da Confindustria Emilia per supportare i ragazzi e le loro famiglie nella scelta dei percorsi scolastici.
Da sempre, infatti, uno dei passaggi fondamentali nella vita di un adolescente è decidere quale ciclo di studi intraprendere, una scelta che può influenzare significativamente il suo futuro professionale e personale. In un contesto in cui la dispersione scolastica rappresenta ancora un problema rilevante, è fondamentale che studenti e studentesse, e le loro famiglie, siano adeguatamente supportati nel selezionare un percorso formativo che rispecchi le attitudini personali, ma che tenga anche conto delle esigenze del mercato del lavoro.
Che tipo di scuola scegliere? Meglio il liceo o l’istituto tecnico per trovare subito un’occupazione? E dopo il diploma continuare a studiare o iniziare a conoscere il mondo del lavoro? Sono quesiti importanti a cui spesso i ragazzi e le ragazze e gli stessi genitori non riescono a dare risposte concrete per mancanza di opportune informazioni.
Senza tralasciare un altro aspetto rilevante: è proprio sull’orientamento scolastico dei figli che i genitori hanno sempre più un ruolo predominante. Da un’indagine condotta da AlmaDiploma emerge infatti che gli adulti rappresentano la fonte di influenza più significativa nelle scelte scolastiche: il 24,2% dei giovani indica i genitori come “decisamente rilevanti” nella scelta della scuola superiore, mentre il 39% li considera “abbastanza rilevanti”. E c'è un altro elemento significativo:
se potesse tornare indietro, il 44,8 per cento dei diplomati cambierebbe la propria scelta sul tipo di scuola secondaria frequentata. Partendo da questi presupposti è nato “Ti Oriento”, il progetto di Confindustria Emilia destinato ai collaboratori delle imprese associate con figli che stanno frequentando la scuola secondaria di primo o di secondo grado.
L’obiettivo è mettere a disposizione dei genitori, attraverso un incontro one-to-one con un esperto di orientamento che fornisca una prima panoramica orientativa, strumenti e informazioni utili per aiutare i figli nella scelta dei percorsi formativi successivi, mettendo in risalto in primis i loro interessi e le loro attitudini, ma presentando anche le opportunità e le esigenze del mercato del lavoro locale. “L’iniziativa nasce dalla consapevolezza del ruolo determinante delle famiglie nell’aiutare i ragazzi e le ragazze a prendere decisioni consapevoli riguardo ai percorsi formativi specifici e si pone l’obiettivo di fare acquisire
di Laura Ansaloni
ai genitori una visione chiara delle prospettive future del mercato di lavoro locale, offrendo loro gli strumenti necessari per supportare i propri figli a compiere scelte professionali e di studio”, ha dichiarato il presidente di Confindustria Emilia, Valter Caiumi. In particolare, ogni incontro one-to-one, della durata di 45 minuti, vuole fornire una prima panoramica orientativa. I contenuti degli incontri sono diversi in base alla fascia d’età degli studenti e delle studentesse. Ai genitori di ragazzi che frequentano le scuole medie vengono illustrati i vari percorsi di studi superiori, le competenze previste al termine dei cinque anni e gli sbocchi professionali post diploma; durante l’incontro si parla anche di mercato del lavoro, mettendo in evidenza le competenze trasversali ritenute indispensabili per le professioni del futuro. Ai genitori di studenti delle scuole superiori vengono invece presentate le opportunità formative post-diploma, ma anche le molteplici occasioni di impiego offerte dal territorio, con un approfondimento del panorama professionale attuale, esaminando i diversi settori produttivi e le varie figure professionali disponibili.
In questi due mesi sono stati già più di cento gli incontri effettuati e molti sono già quelli programmati per il 2025, anche presso le sedi delle aziende associate. Momenti questi che possono diventare concrete opportunità di employer branding: alcune imprese, infatti, al termine dell’incontro, danno la possibilità a genitori e figli di effettuare una visita guidata dello stabilimento per offrire ai ragazzi e alle ragazze un primo concreto contatto con l’ambiente di lavoro e la realtà aziendale.
Un grande Gruppo per grandi traguardi. Cinque realtà al servizio dei settori: Formula 1, Motorsport, NASCAR, Aeronautica, Elicotteristico.
Bellaria Research Center, l’eccellenza nel curare e prevenire le malattie neurologiche sociale
Il nuovo progetto della Fondazione Ricerca Scienze Neurologiche, che sorgerà dentro all’Ospedale Bellaria di Bologna, punta ad essere un centro di riferimento regionale e nazionale per la ricerca e la riabilitazione delle patologie come Alzheimer, Parkinson e SLA
“Le malattie neurologiche sono tra le prime cause di disabilità in tutto il mondo. Questo dato non può passare inosservato, considerando che un terzo della popolazione mondiale soffre di malattie del sistema nervoso. Tuttavia, c’è speranza e c’è una via per affrontare queste sfide con determinazione. Promuovere la ricerca scientifica è fondamentale perché ci consente di aggiornare costantemente i nostri percorsi di indagine sulle cause di queste malattie, sviluppando nuove terapie e aprendo nuove opportunità per la salute di tutti noi”. Sono le parole di Daniele Ravaglia, presidente della Fondazione Ricerca Scienze Neurologiche, che fa capo all’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna (ISNB). La fondazione è una realtà giovane, nata nel 2022, ma che si è velocemente sviluppata, assumendo a fine 2023 l’attuale governance e intensificando progressivamente le attività di divulgazione e raccolta fondi, per migliorare e ampliare le possibilità di ricerca dell’Istituto.
Il messaggio è rivolto con particolare enfasi agli imprenditori perché, spiega Ravaglia, “chi fa impresa oggi ha compreso che il fine dell’azienda non si limita al mero risultato economico, ma deve anche avere un impatto positivo sulla comunità. E la ricerca scientifica rappresenta sicuramente uno dei settori in cui ciascuno di noi, impegnandosi, può fare la differenza”.
Lo sforzo richiesto dalla Fondazione al mondo imprenditoriale va nella direzione di realizzare un ambizioso progetto, il Bel-
laria Research Center, che vede coinvolto l’IRCSS Istituto delle Scienze Neurologiche dell’Azienda Usl di Bologna. Il nuovo centro sorgerà dalla riqualificazione di un’area di 1.500 metri quadri presso l’Ospedale Bellaria di Bologna e sarà una realtà di riferimento regionale e nazionale per la ricerca e la riabilitazione delle patologie neurologiche. Qui nascerà un centro completamente dedicato alla ricerca e un day service riabilitativo, al fine di poter realizzare, oltre all’assistenza neuro riabilitativa, anche un’attività di ricerca nell’ambito della medicina traslazionale, ovvero la particolare ricerca che applica le scoperte fatte nei laboratori direttamente al paziente per sviluppare nuove terapie.
All’interno del Bellaria Research Center si lavorerà per rendere la riabilitazione più efficace e accessibile a tutti, potendo contare su un’infrastruttura che combini la riabilitazione avanzata con la ricerca più innovativa.
Ecco perché sono stati pensati palestre, studi specializzati e laboratori. È previsto il laboratorio per diagnosi e trattamento delle ipertonie muscolari e deformità in cui si tratteranno problemi muscolari e di postura, focalizzandosi in particolare su pazienti con spasticità e atrofia muscolare; quello di riabilitazione robotica (ad esempio tramite uso di esoscheletri) e realtà virtuale e gaming, in cui si utilizzeranno tecnologie avanzate per coinvolgere i pazienti in terapie interattive e personalizzate; quello di assistive technology, dove le persone con disabilità impareranno ad utilizzare tecnologie avanzate, che li supportino nell’utilizzare le loro abilità residue, come sedie a rotel-
le elettroniche; uno di teleriabilitazione, in cui sarà presente una tecnologia che consentirà ai pazienti di ricevere terapie a distanza direttamente a casa; un altro di neuro modulazione e neuro stimolazione, dove verrà praticata una stimolazione magnetica transcranica per riabilitazioni in caso di afasia, stroke, gravi cerebrolesioni, ictus, Parkinson, autismo e nel dolore fisico; infine, un laboratorio per valutare e migliorare le funzioni cognitive, dove verranno utilizzate tecniche avanzate di interfaccia cervello-computer e neurostimolazione. Una parte degli spazi all’interno del Bellaria Research Center sarà dedicata alla ricerca traslazionale attraverso l’utilizzo di tecniche di analisi bioinformatiche, di machine
di RM
Daniele Ravaglia, presidente della Fondazione Ricerca Scienze Neurologiche
learning e altre metodologie avanzate per integrare dati clinici, di imaging e neurofisiologici. Inoltre, la ricerca neuro-riabilitativa potrà ampliare i suoi orizzonti grazie all’adozione di tecnologie all’avanguardia, come sensori indossabili, realtà virtuale, sistemi robotici, teleriabilitazione e interfaccia cerebrale-computer.
Nel campo della bioinformatica, i ricercatori si concentreranno sull’analisi dei dati biologici utilizzando tecniche avanzate per estrapolare informazioni significative. Il laboratorio di bioingegneria sarà fondamentale nello sviluppo di soluzioni innovative per progetti neuro-riabilitativi, sia motori che cognitivi, contribuendo così all’avanzamento delle terapie di recupero.
L’analisi del movimento consentirà una valutazione accurata della biomeccanica del cammino, prima e dopo trattamenti specifici, per prescrivere ausili e per implementare protocolli riabilitativi mirati a prevenire il rischio di cadute e il deterioramento funzionale. Nei laboratori di neuroimmagini e neuropsicologia sperimentale, i ricercatori utilizzeranno tecniche all’avanguardia per studiare il funzionamento del cervello e le correlazioni con la neuropsicologia. Alla domanda “perché un nuovo Centro?” il presidente Ravaglia risponde che ciò che renderà il Bellaria Research Center unico e innovativo sarà la capacità di riunire nello stesso luogo professionisti esperti in ambiti differenti, integrandone le conoscenze: “Attualmente, per ricevere una riabilitazione
completa il paziente deve spostarsi in diverse città in cui sono dislocati centri di eccellenza specializzati in una o più linee terapeutiche, affrontando spesso, quando il grado di disabilità lo permette, la terapia da soli, oppure spostarsi con un parente o tutta la famiglia, con notevoli disagi e relativi costi. Grazie al Bellaria Research Center, non solo si ridurrà il disagio per il paziente e la sua famiglia, ma sarà facilitata la collaborazione tra unità organizzative, ottimizzando l’uso delle risorse professionali e tecnologiche”.
Il nuovo Centro sarà il luogo dove promuovere la comunicazione tra settori specializzati, consentire l’implementazione di nuove competenze e favorire lo sviluppo di skills trasversali, senza contare il sostegno alla formazione e alla ricerca. “Gran parte della ricerca si concentrerà sull’analisi del cervello durante le attività di riabilitazione”, sottolinea Ravaglia.
“Nonostante i progressi fatti negli ultimi anni, il funzionamento del cervello resta ancora in gran parte misterioso per la scienza. Durante il processo di riabilitazione, è stato dimostrato che il ricorso a robotica e realtà virtuale può favorire il recupero neuromotorio, ma il motivo di questa maggiore efficacia non è ancora del tutto chiaro. Gli studi di neuroimaging funzionale permetteranno di seguire nel tempo le modifiche del funzionamento delle diverse aree cerebrali in relazione alla strategia riabilitativa applicata sul singolo soggetto. Comprendere le ragioni dell’efficacia di determinate attività consentirà di replicarle in più pazienti e adattare le terapie per coloro che non rispondono agli stimoli previsti”, ha detto il professor Raffaele Lodi, direttore scientifico dell’IRCSS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna (ISNB).
L’IRCCS ISNB è un centro di eccellenza riconosciuto per la diagnosi, il trattamento e la ricerca su una vasta gamma di condizioni neurologiche, tra cui demenze, malattia di Alzheimer, Parkinson, epilessia, cefalee, narcolessia, gravi disabilità in età evolutiva, SLA, disturbi neurochirurgici negli adulti e nei bambini, patologie dell’asse ipotalamo-ipofisario, disturbi neuro-vascolari, tumori del sistema nervoso e malattie neurologiche e neuromuscolari genetiche rare e ultra-rare.
“Il recente rafforzamento del trauma center e del polo per le neuroscienze”, spiega ancora il professor Lodi, “ha fatto emergere il bisogno di riabilitazione multidisciplinare che vede sinergia e collaborazione tra diverse risorse professionali e tecniche, per seguire casi ad elevata complessità sia per pazienti con patologie di recente insorgenza o riacutizzazione, o in fase di cronicità. Il Bellaria Research Center risponderà a questa esigenza permettendo la realizzazione di percorsi multidisciplinari ad alta specializzazione, nei quali la centralità della persona e la sua riabilitazione saranno l’obiettivo di team clinici e di ricercatori che interverranno in modo sinergico a più livelli”, conclude il Professor Lodi. “Darà la possibilità di un’integrazione concreta di approcci a bioingegneri, neuropsicologi, terapisti occupazionali, logopedisti, fisici di sistemi complessi, fisioterapisti con un unico obiettivo: la cura e il miglioramento della vita della persona. Sarà così possibile attuare la transizione da un modello riabilitativo prestazionale a una vera presa in carico, intesa come un percorso riabilitativo unico dove, grazie alla ricerca traslazionale, potranno essere offerte nuove possibilità di cura”.
Il presidente della Fondazione Research, Daniele Ravaglia, secondo da destra, insieme a Tiziana Ferrari, direttore generale di Confindustria Emilia, e a una rappresentanza di imprenditori, a Farete lo scorso settembre
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CONCLUSA LA 1^ EDIZIONE DEL PREMIO EMILIA SOSTENIBILE
Si è conclusa lo scorso 31 ottobre con la premiazione dei progetti più virtuosi la prima edizione del Premio Emilia Sostenibile, contest d’impresa che ha visto la partecipazione di ben 55 progetti di sostenibilità presentati da imprese dell’area metropolitana di Bologna e delle province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara. Il Premio, promosso da Ucid Bologna in collaborazione con Confindustria Emilia Area Centro, Confcooperative Terre d’Emilia e Bologna Business School, ha preso in analisi grazie al contributo scientifico di Next Economia alcune tra le migliori pratiche di sostenibilità aziendale del territorio, proponendo per le premiazioni un evento ricco di interventi e testimonianze e molto partecipato dal contesto imprenditoriale emiliano, che ha affollato l’Auditorium di Confindustria Emilia, a Bologna.
I premi, realizzati con materiali sostenibili dall’art designer Donatella Schillirò, sono andati a CEA (Cooperativa Edile Appennino) di Calderara di Reno, nel bolognese, per la categoria sostenibilità di prodotto, con il progetto relativo alla produzione di asfalto riciclabile, mentre a trionfare per la categoria sostenibilità di processo è stata Florim, Società Benefit di Fiorano Modenese che ha portato nel contest la realizzazione dell’ambizioso progetto di realizzazione del Centro Salute e Formazione, in collaborazione con Ospedale di Sassuolo.
Cinque le imprese che hanno ricevuto menzioni speciali per la qualità dei progetti presentati: la ferrarese Iperwood si è aggiudicata la menzione per il migliore progetto di innovazione e ricerca; a CMS, di Marano sul Panaro, in provincia di Modena, è andata la menzione per il miglior percorso di investimento per la transizione sociale; alla bolognese Bonfiglioli Riduttori la menzione per la migliore politica di benessere organizzativo, a vantaggio dei dipendenti; a Chimar, di Soliera, in provincia di Modena, è stata riconosciuta la menzione come miglior progetto di economia circolare e a Iris
news emilia
Da sinistra: Giovanni Tamburini, vicepresidente di Coprob Italia Zuccheri, Gian Luca Galletti, presidente di Ucid Nazionale, Matteo Borsari, direttore comunicazione di Florim, Gianluca Pavan, vicedirettore di Emil Banca, Donatella Schilirò, art designer, e Gabriele Carboni, vicepresidente di Ucid Modena
Ceramica Group, di Fiorano Modenese, la menzione per il miglior percorso di investimento per la transizione energetica. “Le imprese del nostro territorio da tempo utilizzano le leve della sostenibilità, siano esse legate all’ambiente o al sociale, per adattarsi ad un contesto in continua evoluzione. Confindustria Emilia, anche alla luce delle nuove Direttive EU legate al Green Deal, le supporta con l’obiettivo di aiutarle a rendere ancora più efficaci le loro azioni. Abbiamo accolto con entusiasmo l’iniziativa di UCID Premio Emilia Sostenibile poiché permette di raccogliere buone pratiche ESG da poter condividere con le imprese, contribuendo alla continua valorizzazione del nostro tessuto produttivo e, quindi, della comunità”, ha dichiarato Tiziana Ferrari, direttore generale di Confindustria Emilia Area Centro.
ALBO CIRCULAR PROTAGONISTA
A ECOMONDO 2024
Albo Circular, la piattaforma di Confindustria Emilia che si propone di unire domanda e offerta su scala nazionale, è stata protagonista a Ecomondo 2024, dal 5 all’8 novembre 2024, presso il Quartiere Fieristico di Rimini.
Alla sua 27 a edizione, Ecomondo ha rap -
presentato ancora una volta il punto di incontro e di dialogo tra industrie, stakeholder, policy maker e opinion leader, dove è stato possibile scoprire e conoscere tecnologie, servizi e soluzioni industriali nei settori della green e circular economy.
Tra questi, anche la piattaforma Albo Circular. Gratuita, facile da usare e costantemente aggiornata, raccoglie e mette in contatto tutte le imprese che operano e cercano soluzioni in ambito economia circolare. Attraverso questo progetto, che ad oggi raccoglie oltre 140 aziende, Confindustria Emilia si pone
l’obiettivo di facilitare e supportare le imprese nella transizione verso modelli di business circolari e più sostenibili, in ottica di valorizzazione dei sottoprodotti e scarti industriali e il riutilizzo di materiali.
La vera novità di quest’anno è stato il workshop “Scarti di lavorazione: da rifiuti a sottoprodotti. L’esperienza della Regione Emilia-Romagna”, organizzato da Confindustria Emilia, in collaborazione con Confindustria Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna e LPM. Group. La gestione sostenibile degli scarti industriali rappresenta un vantaggio competitivo per le aziende, sia dal punto di vista ambientale che economico, in termini di miglioramento dell’efficienza operativa, riduzione dell’impatto ambientale e generazione di nuove opportunità di business. Attraverso l’esperienza dell’Emilia-Romagna e la presentazione di un caso concreto del gruppo di lavoro regionale sui sottoprodotti, è stato approfondito proprio il passaggio cruciale degli scarti di lavorazione da rifiuti a sottoprodotti. Un processo regolato dall’articolo 184bis del Decreto Legislativo 152/2006 che definisce le condizioni in cui i materiali di scarto possono essere riutilizzati, favorendo così il recupero di risorse e l’economia circolare.
L’obiettivo ultimo di questo workshop tenutosi a Ecomondo 2024 è stato quello di fornire una visione chiara delle oppor -
tunità legate alla trasformazione degli scarti e degli strumenti normativi e pratici a disposizione delle aziende per implementare modelli circolari nella loro attività. Solo attraverso una collaborazione concreta tra istituzioni, imprese e cittadini sarà possibile costruire un futuro più sostenibile, dove l ’ economia circolare rappresenti non solo un modello economico, ma un pilastro per la tutela dell ’ ambiente e il benessere delle generazioni future.
DECEDUTO
GIOVANNI PATRIZIO PICCININI
È morto a fine novembre, all’età di 79 anni, l’ingegnere Giovanni Patrizio Piccinini, titolare insieme al fratello dell’azienda edile Giovannina Sas di Cento, nel ferrarese. Nei lunghi anni della sua professione ha ricoperto ruoli di prestigio in associazioni e istituzioni, come la Fondazione Cassa di Risparmio di Cento di cui è stato vicepresidente e poi presidente.
MORTO CARLO CONTRI
È deceduto a 81 anni Carlo Contri, fondatore della Plasma Metallized Coatings (Pmc) di Pieve di Cento, in provincia di Bologna. L’azienda che si occupa di lavorazioni conto terzi, stampaggio e altre lavorazioni, venne fondata da Contri nel 1993. In seguito, la famiglia Contri acquisì la Tecnomotor, che opera nel settore degli accessori e componenti per macchine operatrici e motori. Ora alla guida delle due aziende c’è il figlio Diego Contri.
MORTO GIORGIO BASSI
A inizio novembre, è venuto a mancare alla famiglia e all’impresa Giorgio Bassi, presidente del Cda di TECMO, azienda di
Rastignano, nel bolognese. Bassi la fondò nel 1987, spinto dalla passione e dalla competenza nel settore. In azienda, che produce torce al plasma e consumabili per il taglio dei metalli, sono rimasti i figli Federica e Filippo.
SCOMPARSO
ALBERTO MANTOVANI
A un mese dalla morte della moglie, è deceduto alla fine di ottobre, a 87 anni, Alberto Mantovani, imprenditore e fondatore della Mantovanibenne di Mirandola, in provincia di Modena. Mantovani, nella sua vita professionale, ha ricoperto anche importanti incarichi istituzionali: presidente della Cassa di Risparmio di Mirandola, della Camera di commercio di Modena, di Confindustria Modena e di Confindustria Emilia-Romagna.
DECEDUTA
LUCIANA PELLONI KERKOC
Profondo cordoglio ha suscitato in Tecnoform, di Valsamoggia, nel bolognese, la scomparsa di Luciana Pelloni Kerkoc, presidente del Cda dell’azienda. Insieme, nel 1965 Federico Kerkoc e Luciana Pelloni avevano fondato l’impresa con l’idea innovativa di produrre, in modo industrializzato, interni per camper e caravan e barche, mentre il settore stava ancora muovendo i primi passi. In quasi 60 anni, Tecnoform, dal 2017 guidata dal figlio Renzo, è diventata un punto di riferimento nel settore.
MORTO DINO GRANDI
A fine settembre, è venuto a mancare a soli 55 anni Dino Grandi, l’agente titolare dell’agenzia carpigiana di Generali Assicurazioni. Grandi guidava l’agenzia di viale Carducci dal 2005 e in questi 19 anni si era fatto apprezzare da numerosi clienti. Prima di dedicarsi al mondo assicurativo, inizialmente alla direzione e poi come agente a Carpi, Grandi era stato ufficiale dei Carabinieri.
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Bonfiglioli S.p.A. Headquarters | Calderara di Reno (Bo)