Fare n. 64 - Giugno 2024

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Autorizzazione del Tribunale di Bologna n.6858 del 26.11.1998

Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale 70% - Aut. MBPA/CN/BO/0008/2015.

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Dicembre 2020

Giugno

in questo numero:

In questo numero:

AGENDA 2030 ONU

ASSOCIAZIONE

L’attività di Confindustria Emilia per uno sviluppo sostenibile

L’Assemblea Privata di Confindustria Emilia

PREMIO MASCAGNI 2020

FARETE

Il 4 e 5 settembre a BolognaFiere l’appuntamento con l’11a edizione

PREMIO ESTENSE

Trentadue storie di tenacia, impegno e cultura d’impresa PREMIO ESTENSE

Svelata la quartina finalista della 60a edizione ISSN 2785-3071

Aquila d’Oro 2020 ex aequo a Pablo Trincia e Concetto Vecchio

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numero 64 giugno 2024

DIRETTORE RESPONSABILE

Raffaella Mazzali

EDITORE

FARE S.r.l.

via San Domenico, 4 - 40124 Bologna tel. 051 6317111 - fax 051 356118

DIREZIONE E REDAZIONE

Confindustria Emilia Area Centro

ART DIRECTOR

Lorella Luccarini - Confindustria Emilia Area Centro

STAMPA

LABANTI e NANNI Industrie Grafiche Srl viale Marconi, 10 40011 Anzola dell’Emilia (BO)

PUBBLICITÀ

FARE S.r.l.

via San Domenico, 4 - 40124 Bologna tel. 051 6317111 - fax 051 356118

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FOTO

Archivio Confindustria Emilia Area Centro, Francesca Aufiero, Elisabetta Baracchi, Serena Campanini, Giacomo Maestri

Presidente

Valter Caiumi

Direttore Generale

Tiziana Ferrari

Sede legale e operativa: via San Domenico, 4 - 40124 Bologna tel. 051 6317111 - fax 051 356118 www.confindustriaemilia.it

Autorizzazione del Tribunale di Bologna n. 6858 del 26.11.1998

Poste Italiane S.p.A.

Spedizione in abbonamento Postale 70% Aut. MBPA/CN/BO/0008/2015. Gli articoli presentati possono non rispecchiare le posizioni di Confindustria Emilia che comunque li ritiene un contributo sul piano dell’informazione e dell’opinione

industriale

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sommario magazine focus di Valter Caiumi 5 vita
di Marco Taddei, Laura Ansaloni, Silvia Conforti, Raffaella Mazzali e Generoso Verrusio 7 L'Assemblea Privata di Confindustria Emilia di Raffaella Mazzali 75 La relazione del presidente Valter Caiumi 77 Un'industria europea forte per affrontare le sfide di RM 83 Cerimonia di consegna delle targhe. Le immagini 85 Emanuele Orsini è il 32° presidente di Confindustria 94 60° Premio Estense, svelata la quartina finalista di Marco Taddei 97 I 72 libri candidati al Premio Estense 2024 100 I quattro libri finalisti 102 Gli albi d'Oro 105 Il 29° Premio Estense Scuola all'IIS Vergani Navarra Agrario di Ferrara di Silvia Conforti 106 Farete 2024, abbraccia l'evoluzione 109 Diffondere le conoscenze, migliorare la salute di RM 110 Cinque anni al servizio dei pazienti e della comunità, ecco la Fondazione Sant'Orsola di RM 114 news emilia di Marco Taddei, Silvia Conforti e Raffaella Mazzali 119

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Cari Colleghi,

si è parlato troppo poco di programmi per l’Europa, pur avendo visto 27 Paesi andare alle urne per rinnovare il Parlamento Europeo. Ma al di là dei risultati contingenti, vorrei che questo nuovo Parlamento si concentrasse con forza su una nuova politica industriale.

Un’Europa unita non è solo un ideale politico, ma una necessità pratica per affrontare le sfide globali. In un contesto internazionale caratterizzato da incertezza economica, tensioni geopolitiche e cambiamenti climatici, la coesione tra gli stati membri dell’Unione Europea è fondamentale per garantire stabilità, sicurezza e prosperità a lungo termine.

L’unico modo per invertire la sensazione che Bruxelles sia lontana e, talvolta, poco sensibile è avere un significativo cambio di passo e un impegno tangibile che si concretizzi in una presenza qualificata e saldamente collegata al territorio. È quello che abbiamo chiesto ai candidati prima delle elezioni: fondamentale è mantenere un legame costante e diretto che permetta ai deputati Ue di conoscere in tempo reale le necessità della nostra vasta area.

Ma vorrei dire di più. Abbiamo bisogno, al di là degli esiti delle urne, di un allineamento politico trasversale: avere tutti i partiti allineati a favore di una unica politica industriale italiana in Europa non deve essere un sogno. L’Ue deve adottare politiche economiche che supportino la manifattura, con norme sfidanti ma strategiche che ci proiettino nei mercati globali. Gli obiettivi ONU 2030 sono cruciali, ma è essenziale che le normative siano adeguate al contesto internazionale reale.

Due esempi per tutti. Il primo riguarda i costi dell’energia e la regolamentazione dell’innovazione, due temi su cui vorremmo un Parlamento Europeo coeso e lungimirante. Con la prossima direzione della Dg Industrial, auspichiamo un ritorno a politiche che prestino maggiore attenzione alle esigenze delle PMI, simili a quelle promosse attraverso Horizon 2020. È cruciale che la politica industriale europea sia concepita per affrontare le sfide specifiche delle piccole e medie imprese, che costituiscono il cuore del nostro tessuto economico.

L’altro è quello del Supply Chain Act. Il mondo industriale europeo è critico su questa normativa, perfino i tedeschi, nonostante le dimensioni maggiori delle loro imprese. Sebbene gli obiettivi di protezione dei diritti umani e dell’ambiente siano condivisi, le modalità di implementazione della legge non porteranno al raggiungimento dell’obiettivo ma avranno invece conseguenze economiche negative. Una formulazione adeguata di questa legge è quindi auspicabile, soprattutto per noi che abbiamo una predominanza di PMI, per trovare un equilibrio tra regolamentazione e competitività, assicurando che le nuove norme siano applicabili e gestibili per tutte le aziende, indipendentemente dalla loro dimensione.

Venendo a noi, a settembre ripartiremo con tre tappe fondamentali per la nostra Emilia.

Mercoledì 4 e giovedì 5 settembre torna a Bologna un appuntamento che a noi tutti sta particolarmente a cuore: FARETE, la due giorni di networking di Confindustria Emilia dedicata alle imprese che vi aspetta per l’undicesima edizione.

Venerdì 13 settembre, alle 18, in Piazza Grande a Modena sarà la volta della lectio magistralis da noi promossa nell’ambito del Festival Filosofia: sul palco il professor Massimiliano Panarari che tratterà il ruolo delle fluttuazioni emotive nella comunicazione politica e istituzionale.

Infine, sabato 28 settembre, nel corso della cerimonia al Teatro Comunale “Claudio Abbado” di Ferrara, verrà svelato il vincitore del Premio Estense 2024, riconoscimento che celebra quest’anno il suo 60° anniversario, e sarà consegnato ad Antonio Caprarica il 40° “Riconoscimento Gianni Granzotto”.

Valter Caiumi

Presidente

Confindustria Emilia Area Centro

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Marco Taddei

Laura Ansaloni

Silvia Conforti

Raffaella Mazzali

Generoso Verrusio

3D4MEC TRA I VINCITORI DEL “SALONESATELLITE AWARD 2024”

C’è anche 3D4Mec tra i vincitori della 25^ edizione del SaloneSatellite Award 2024. L’azienda di Pontecchio Marconi, alle porte di Bologna, specializzata nella produzione di stampanti 3D per metalli, è salita infatti sul terzo gradino del podio con il progetto “Voronoi”, realizzato in collaborazione con il team design di Egoundesign. La competizione, che si è svolta durante il Salone del Mobile di Milano dello scorso aprile, ha visto oltre cento progetti candidati sotto la supervisione di un’importante giuria, presieduta da Paola Antonelli, direttrice del MoMA di New York. “Questo è un incredibile riconoscimento del potenziale e dell’intrinseco valore che la stampa 3D offre, sia in termini di design che di funzionalità pratica”, sottolineano Ivano e Fabrizio Corsini, rispettivamente fondatore e managing director dell’azienda e, come dichiarato dalla commissione, “la scelta di innovazione tecnologica per la produzione di questi oggetti, è stata la motivazione principale per la vittoria”. “Siamo stati ispirati da un viaggio in Asia, dove abbiamo osservato l’arte dello stone balancing, pratica meditativa e giocosa di sovrapposizione delle pietre. Una visione forte che abbiamo realizzato con 3D4Mec, prima azienda ad aver sviluppato stampanti industriali tridimensionali per ottone”, afferma Luca Mercadent, uno dei cinque fondatori di Egoundesign. “Si tratta di un set di tazzine assemblate in verticale attraverso un sistema di magneti. Un oggetto dalle molteplici anime: meditativa, ludica e funzionale”. “Le tazzine da caffè Voronoi sono un esempio perfetto di ciò che è possibile realizzare quando si unisce uno straordinario design al potenziale della stampa tridimensionale. Ma non è solo una questione di estetica: Voronoi dimostra in modo efficace come la stampa tridimensionale in ottone possa rivoluzionare i processi di costruzione, sem -

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plificare la prototipazione funzionale e consentire una produzione on-demand”, rimarcano Ivano e Fabrizio Corsini. 3D4Mec è la prima azienda italiana per capitali e know how a produrre stampanti 3D per metalli. L’azienda nasce nel 2016 a Bologna come spin-off del gruppo Au.Te.Bo, realtà che opera dal 1963 nel settore della meccanica e meccatronica specializzate nella costruzione di macchine automatiche OEM, con l’obiettivo di velocizzare la produzione dei componenti meccanici in metallo. Dopo la crisi del 2008 e l’arrivo della Cina sui mercati, era necessario trovare soluzioni efficaci

per rendere la produzione più flessibile e sorprendere i clienti, producendo prototipi di diverse dimensioni e geometrie più velocemente dei concorrenti. Il mercato era ancora sprovvisto di soluzioni specialistiche di metal additive manufacturing per la produzione di componenti meccanici. “Le proposte del momento, rappresentate da service di stampa 3D o produttori di macchine generaliste, non rispondevano ai problemi degli imprenditori meccanici, ossia ottenere componenti resistenti con le proprietà tecniche idonee in pochissimo tempo e, contestualmente, abbatterne i costi. Sono nate così le stampanti 3D4Mec che, invece, permettono di velocizzare il flusso produttivo e il time to market dei prodotti delle aziende meccaniche”, concludono Ivano e Fabrizio Corsini.

3F FILIPPI, INNOVAZIONE E EFFICIENZA, PER LA LUCE “MADE IN ITALY”

Dai primi prodotti risalenti al 1952 alle più recenti novità presentate all’ultima fiera Light+Building di Francoforte, 3F Filippi, azienda attiva nel settore dell’illuminazione, non smette mai di innovare nel campo della progettazione e produzione di apparecchi di illuminazione tecnica ed efficiente, rigorosamente made in Italy, progettati e sviluppati interamente negli stabilimenti di Pian di Macina, in provincia di Bologna. Forte di oltre 70 anni di esperienza nel campo dell’illuminazione tecnica, 3F Filippi continua a fare la differenza grazie alle persone, alle idee e alle tecnologie che testimoniano una realtà autentica e di qualità, a chilometro zero.

Negli stabilimenti produttivi, infatti, si trovano gli impianti di produzione, di cablaggio e assemblaggio automatico di prodotto, gli impianti di verniciatura, gli impianti per la lavorazione della lamiera e quelli dello stampaggio della plastica per continuare con i reparti di saldatura

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Sopra, lo staff Egoundesign. Sotto, il set di tazzine "Voronoi"

e due grandi magazzini completamente automatizzati; il tutto sviluppato nei 60 mila metri quadrati degli stabilimenti bolognesi. Questo meccanismo di filiera consente di produrre, ogni anno, oltre 16 milioni di componenti, spediti quotidianamente in più di 50 Paesi in tutto il mondo. Quest’anno, forte del grande successo riscosso a Light+Building, 3F Filippi è entusiasta di presentare le ultimissime novità in campo illuminotecnico legate al settore industriale, capaci di unire la tecnologia IoT all’eccellenza illuminotecnica versatile e alle performance tecniche dei prodotti. “Al centro dell’attenzione c’è 3F RIO, un gioiello dell’illuminazione che fa della modularità e della flessibilità le sue carte vincenti, risultando un prodotto dall’efficienza luminosa elevatissima (fino a 200 lm/W), dal flusso luminoso fino a 60.000 lumen e dalla resistenza alle alte temperature fino a 70°C, con una durata di utilizzo del prodotto garantita fino a 100.000 ore”, spiegano da 3F Filippi. Altre caratteristiche chiave del prodotto sono la connettività con gli ultimi sistemi IoT e la sua installazione semplice, rapida e efficiente. “Riflettori puntati anche su 3F ROVER, rivoluzionario prodotto industriale che si distingue per le proprie capacità di risoluzione di due dei principali punti critici degli apparecchi illuminanti nel settore industriale: peso e dimensioni. Questo prodotto viene proposto in configurazione Singola (S) oppure Doppia (D, entrambe caratterizzate da una tecnologia brevetta -

ta per dissipare il calore con un corpo di appena 4,5 mm di spessore, senza rinunciare alle alte performance illuminotecniche e di durata garantita del prodotto, anche in questo caso di 100.000 ore”, proseguono dall’azienda bolognese. Infine, è stato presentato 3F TANK ROCK, il corpo illuminante per i contesti ATEX, in cui è presente il rischio di esplosioni. “Questo apparecchio è certificato ENEC per tutte le zone 2 e 22 (Gas e Polveri), ossia tutte quelle aree in cui i gas o le polveri possono essere una fonte di innesto di un’esplosione, non costituendo quindi un rischio in questi contesti delicati, senza però rinunciare alla versatilità e alla qualità illuminotecnica che contraddistingue tutti i prodotti dell’azienda. Tutte queste novità di 3F Filippi rappresentano una nuova era nell’ambito dell’illuminazione, unendo prestazioni eccezionali, efficienza e design, a uno sguardo rivolto sempre verso il futuro”, concludono da 3F Filippi.

ABK GROUP APRE IL PRIMO FLAGSHIP STORE A MILANO

ABK Group, azienda con sede a Finale Emilia, in provincia di Modena, ai vertici mondiali nella produzione di pavimenti e rivestimenti in gres porcellanato made in Italy, ha inaugurato a Milano il primo spazio espositivo in Italia durante la Design Week 2024 che si è tenuta ad aprile,

il più importante appuntamento internazionale per l’industria del design, dando il via al progetto ABK Group Studio. Lo spazio espositivo di oltre 150 metri quadrati complessivi si trova in via Fernanda Wittgens e ospita le collezioni di tutti i brand del gruppo. Pensato per offrire un servizio sempre più customizzato, rapido e flessibile, questo concept è dedicato ad architetti, interior designer e general contractor che avranno così accesso all’ampia offerta made in Italy e alle tecnologie all’avanguardia che distinguono ABK Group. Lo spazio è pensato per immergere il visitatore in un percorso emozionante attraverso la vasta offerta prodotto, che incontra diverse destinazioni d’uso. Il piano terra, con le sue ampie vetrine, è dedicato al mondo SLABS (con i brand ABKStone e Materia) e alle lastre ceramiche per l’ambito cucina e arredo, al Wall Decor e alla collaborazione con Paola Navone, designer, art director e progettista di interni di fama mondiale. Il piano interrato conduce alla materioteca ABK Group STUDIO, all’interno della quale si trovano i campioni di tutte le principali superfici, sia indoor che outdoor. Tramite quest’apertura, l’azienda emiliana punta a consolidare il proprio posizionamento nel mercato italiano e internazionale, ponendosi sempre più come partner strategico a fianco dei propri clienti. Il nuovo flagship store si inserisce all’interno del significativo percorso di crescita di ABK Group ed è parte integrante del piano di investimenti da oltre 30 milio -

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A sinistra, lo stand 3F Filippi alla fiera Light+Building, dove sono state esposte le ultime novità in campo illuminotecnico legato al settore industriale. A destra lo spazio espositivo Flagship Store aperto a Milano da ABK Group

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ni di euro annunciato dalla società a fine 2023. L’apertura dello spazio è il primo step del progetto ABK Group STUDIO, dedicato al mondo dei professionisti della progettazione e dell’architettura, che prevede altre inaugurazioni strategiche nei prossimi mesi e una piattaforma digitale dedicata. “All’interno di questo spazio, clienti e partner avranno accesso al meglio della nostra offerta made in Italy e a disposizione tutto il know-how dell’azienda”, spiega Alessandro Fabbri, managing director sales & marketing di ABK Group. “La volontà è di porre il cliente al centro, costruendo rapporti sempre più personalizzati e offrendo un servizio su misura, in grado di soddisfare le esigenze più peculiari. Siamo convinti che questi, oggi, siano i fattori per fare la differenza in un mercato sempre più competitivo”. Fondata nel 1992 a Finale Emilia, ABK negli anni, ha sviluppato materiali ceramici innovativi, tra cui il sistema Auto-Leveling™, lastre WIDE di grande formato, il sistema brevettato ad induzione invisibile per i piani cucina Cooking Surface Prime, i nuovissimi prodotti con effetto tridimensionale, grazie alla tecnologia Genesis di System Ceramics, e la gamma di raffinati prodotti in esclusiva per la Maison Versace. I prodotti e le attività produttive dell’azienda emiliana sono sinonimo di qualità made in Italy e rispondono a standard di sostenibilità sempre più severi e in linea con i principi della bioedilizia. La presenza certificata del 40% di materiale riciclato in circa l'80% dei suoi prodotti consente di adot -

tare gli standard LEED internazionali per le sue diverse collezioni fin dalla fase di progettazione. ABK Group distribuisce i propri prodotti in più di 100 Paesi e impiega oltre 600 persone. Nel 2022, il fatturato consolidato ha raggiunto i 233 milioni di euro.

ACETIFICIO CARANDINI, NUOVI ORIZZONTI NEL MONDO DELLA MIXOLOGY

Due prestigiose partnership con bartender statunitensi e un esclusivo cocktail firmato in collaborazione con il Nón Tapas Bar di Rimini. Sono le ultime novità di Acetificio Carandini Emilio, l’azienda situata a Castelnuovo Rangone, in provincia di Modena, punto di riferimento per tradizione e innovazione che punta a raccontare in tutto il mondo la sua fiaba dal gusto modenese iniziata oltre quattro secoli fa. La prima menzione della produzione di Aceto Balsamico di Modena nella famiglia Carandini risale infatti al 1641, data nella quale viene attribuita ad Antonio Carandini un’eccezionale produzione di Aceto Balsamico. La storia della Famiglia Carandini prosegue poi di generazione in generazione, da Antonio a Giuseppe, da Carlo a Bianca, fino al 1988, quando Emilio Carandini fonda l’azienda a Castelnuovo Rangone. Nel 1996 Carandini guida il mercato introducendo per prima l’Aceto Balsamico di Modena IGP biologico e Aceto di Vino Biologico, mentre nel 1999 viene avviata la produzione di “Private Label”. Il 2003 segna il lancio di prodotti innovativi che ridefiniscono gli standard dell’industria: il Condimento Bianco e la Glassa con Aceto Balsamico di Modena. Nel 2016 nasce Carandini USA Inc. e nel 2017 Carandini amplia le capacità produttive con un secondo stabilimento a Scandiano, in provincia di Reggio Emilia. Nel 2018 inizia un nuovo capitolo con il lancio di un’identità aziendale innovativa e proiettata verso il futuro. Oggi, Carandini continua a scrivere la propria storia coniugando tradizione, qualità e innovazione con un forte impegno per la

sostenibilità: nel 2022 viene pubblicato il primo Bilancio di Sostenibilità e tutte le bottiglie di glassa Carandini da 250ml vengono convertite in 100%RPET. Seguendo i trend di benessere e un consumatore sempre più attento alla sua routine di bellezza e ad una alimentazione e stile di vita più equilibrato, Carandini ha lanciato tre prodotti innovativi healthy: gli Applelixir, con Aceto di Mele e Superfoods. “L’Aceto di Mele, al quale vengono associati benefici per il benessere, è un ingrediente sempre più ricercato in tante ricette e tante bevande detox. Grazie all’Aceto di Mele e alle proprietà dei Superfoods, gli Applelixir si prestano come nuovi gustosi e preziosi alleati per l’equilibrio del benessere, ideali da bere da soli o da aggiungere a drink analcolici e bevande detox”, sottolineano dall’azienda. “La nostra continua ricerca di innovazione ci ha poi recentemente condotto a esplorare nuovi orizzonti nel mondo della mixology attraverso due prestigiose collaborazioni con Jillian Vose, ex bar

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Alessandro Fabbri, managing director sales & marketing di ABK Group

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manager del Dead Rabbit di New York, e Julie Reiner, master mixologist e owner del Clover Club di New York. Rinomate e molto apprezzate sulla scena internazionale della mixology, Vose e Reiner hanno sviluppato per Carandini cocktail innovativi, utilizzato l’Aceto Balsamico di Modena e il Condimento Bianco. L’impiego di aceti nelle bevande è sempre più diffuso nel settore, poiché si sposano splendidamente con una vasta gamma di ingredienti, donando profondità di sapore senza sovrastarne il gusto”, evidenziano ancora da Carandini. “Nel 2024 abbiamo inaugurato anche un’altra interessante collaborazione con il Nón Tapas Bar di Rimini. Il Nón rappresenta l’essenza dell’anticonvenzionalità e della voglia di sperimentare e con loro è nata la creazione di un esclusivo cocktail: il Caran-Tini. Pensato come interpretazione unica e innovativa del classico Apple Tini, questo cocktail fresco e aromatico combina l’acidità dell’Aceto di Mele Biologico Carandini con la dolcezza della mela e la potenza della vodka, con una nota croccante e intrigante data dalla guarnizione di pickled mela”, concludono da Acetificio Carandini.

NUOVO INVESTIMENTO DI ENAC

PER LO SVILUPPO

DELL’AEROPORTO

DI PAVULLO

È stato presentato a inizio maggio, presso la sede modenese di Confindustria Emilia, il progetto di sviluppo per l’Aeroporto civile statale Giulio Paolucci di Pavullo riguardante la convenzione tra Enac sede centrale di Roma, Unione dei Comuni del Frignano e Aero Club Pavullo. Nello specifico, si tratta di un’estensione della convenzione già esistente per il trasferimento di risorse da Enac a Unione dei Comuni del Frignano, al fine di realizzare un potenziamento delle infrastrutture ricettive presenti all’interno dell’aeroporto di Pavullo, in provincia di Modena. “Nel comparto dell’aviazione civile, il segmento dell’aviazione generale rappresenta una parte significativa a cui l’Enac riserva da sempre un’attenzione particolare”, ha commentato il direttore generale di Enac, Alessio Quaranta. “Questo è uno dei motivi per cui l’Enac ha costi-

tuito una società in house dedicata anche a rilanciare l’aeroportualità minore, investendo sugli scali che sono a gestione diretta di Enac, come quello di Pavullo”. “Un traguardo ambizioso, che nel lungo periodo è riuscito a divenire il modello generale di potenziamento per le strutture aeroportuali regionali di aviazione generale italiane ed europee, con servizi di accoglienza e standard operativi di sicurezza adatti alle aspettative di un’utenza business e turistica moderna ed esigente”, ha sottolineato con soddisfazione il presidente dell’Aero Club Pavullo, Roberto Gianaroli. I nuovi interventi rientrano nel programma di riqualificazione dell’area aeroportuale, già in atto da diversi anni, che ha ricevuto una decisa accelerazione dai grandi eventi aeronautici che sono stati recentemente ospitati presso la struttura aeroportuale: il Campionato del Mondo di Volo a Vela classe 13.5m del 2019, l’11th Fai Sailplane Grand Prix World Final 2023 e il 22nd Eac-Fai European Aerobatic Championship 2023, oltre

alla Fiera Internazionale dell’Aviazione e dell’Aerospazio in programma a luglio 2024. Con questa consapevolezza e con questa responsabilità, l’ente ha deciso di continuare il percorso di investimento in atto da oltre vent’anni sull’infrastruttura di Pavullo, introducendo risorse dirette per 5 milioni di euro e chiedendo al soggetto gestore Aero Club Pavullo di sviluppare opere proprie per 2,5 milioni di euro. L’amministratore unico di Enac Servizi, Mauro Campana, ha evidenziato: “La mission di Enac Servizi è proprio quella di favorire la realizzazione di un network aeroportuale efficace, intermodale, sostenibile e tecnologicamente avanzato a favore della comunità e del territorio, agendo con velocità ed efficacia e limitando al minimo la burocrazia”. Gli aeroporti sono una risorsa strategica per il Paese e un’opportunità economica, turistica, sociale (in primis, per la valenza sportiva e formativa dell’attività aeronautica), culturale, di soccorso, di protezione civile per i territori di prossimità. “L’Aeroporto di Pavullo rappresenta un’importante infrastruttura per il territorio, utile non solo per i collegamenti che essa può favorire, ma anche quale volano per lo sviluppo economico delle aree coinvolte e, più in generale, della Provincia”, ha dichiarato il presidente della Camera di Commercio di Modena, Giuseppe Molinari. “Le iniziative, sportive ma non solo, che vengono realizzate in loco, infatti, sono di forte richiamo turistico, incentivando l’afflusso degli appassionati e dei turisti interessati, oltre che dei tecnici del settore, con benefici diffusi per tutte le attività imprenditoriali collegate”.

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Un momento della presentazione del progetto di sviluppo dell'aeroporto di Pavullo e il rendering dell'Area Terminale

AIR INNOVATION FESTEGGIA 10 ANNI DI ATTIVITÀ

Air Innovation, impresa bolognese attiva nel settore degli impianti termoidraulici, impianti elettrici e fotovoltaici, climatizzazione, infissi e ristrutturazioni edilizie superbonus, nel 2024 festeggia i suoi primi dieci anni di attività coronati da significativi successi economici e riconoscimenti nel mercato, nei quali si è affermata come punto di riferimento affidabile e competente nel fornire soluzioni innovative e di alta qualità per impianti residenziali, commerciali e industriali.

Nata nel 2014, Air Innovation ha raggiunto un giro di affari di oltre 10 milioni di euro, moltiplicando ben 25 volte in dieci anni il fatturato originario e dando così origine a una importante storia di successo. L’azienda, che ha mosso i primi passi nel settore dell’impiantistica con il supporto di un personale formato da soli quattro dipendenti e con un fatturato iniziale di 400 mila euro, grazie a professionalità, capacità imprenditoriale, expertise e vision può contare oggi su oltre 50 tra dipendenti e collaboratori diretti e ha registrato un incremento del giro d’affari nell’ultimo triennio del 209%.

Già negli anni scorsi Air Innovation aveva consolidato la sua posizione di mercato, classificandosi nel 2021 per il terzo anno su quattro edizioni al 365° posto nella classifica “Leader della Crescita”, stilata da Il Sole 24 Ore e Statista e che raccoglie le migliori 500 aziende italiane per crescita di fatturato del triennio precedente. Nell’ultima edizione l’azienda ha raggiunto la 183^ posizione, classificandosi al secondo posto per la provincia di Bologna, e per due volte negli ultimi tre anni è entrata anche nella classifica di La Repubblica e dell’Istituto Tedesco ITQF tra gli 800 Campioni della Crescita.

“L’azienda, già stimata e conosciuta a Bologna per il suo operato, è costituita da personale con un’età media di 40 anni, un gruppo quindi aggiornato, con competenze tecnologiche inno -

vative, che ha voglia di crescere. Tuttavia, non mettiamo in secondo piano la fidelizzazione dei nostri clienti e l’attenzione al nostro territorio, al quale abbiamo dedicato interventi benefici, come la donazione di climatizzatori in un asilo comunale. La scelta di puntare su uno sviluppo innovativo è stata fondamentale in questi anni, anche perché è stata perseguita insieme a quella di creare un nostro gruppo di assistenza interno dedicato ai nostri clienti che ha consentito di accrescere e mantenere stabili i rapporti con loro”, spiega il fondatore e amministratore delegato di Air Innovation, Daniele Corticelli. Air Innovation, forte degli 80 lavori realizzati in edifici residenziali e condomini realizzati negli ultimi tre anni, è oggi tra le principali imprese impiantistiche bolognesi ed è general contractor per complete ristrutturazioni edilizie chiavi in mano dagli aspetti progettuali sino alla fase realizzativa e manutentiva. Ha quattro showroom specializzati sul territorio bolognese, due a Bologna, uno a Toscanella di Dozza e uno a Zola Predosa, dove è situato anche il magazzino di 2.000 metri quadrati.

L’azienda offre una vasta gamma di servizi che comprendono progettazione, vendita, installazione, assistenza e manutenzione per impianti termoidraulici, elettrici e fotovoltaici. La sua expertise spazia dalla realizzazione di impianti ad aria, impianti ad acqua, pompe di calore, impianti fotovoltaici, impianti di allarme e impianti antincendio. Con un occhio attento alle sfide ambientali e alle esigenze di risparmio energetico, Air Innovation si distingue per la progettazione e l’installazione di impianti ad alta efficienza energetica.

“In questi dieci anni, con oltre 5.000 clienti attivi, Air Innovation ha costruito una solida reputazione basata sulla qualità del lavoro svolto, sulla professionalità del suo team e sulla soddisfazione dei clienti. Guardando al futuro, l’azienda si impegna a continuare a fornire soluzioni innovative, adattandosi alle evoluzioni del settore e contribuendo al progresso sostenibile”, conclude Daniele Corticelli.

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ALTAG, AL FIANCO

DEI CLIENTI PER OFFRIRE LE GIUSTE SOLUZIONI

L’azienda Altag si distingue ormai da anni nei settori del taglio a getto d’acqua, del taglio e commercio inox e delle lavorazioni meccaniche CNC a disegno. Con due sedi operative, una nell’hinterland milanese, a Cambiago, e l’altra a Castel Guelfo, poco fuori Bologna, Altag è un’impresa dinamica che dal 1996, quando nasce con una prima sede a Milano, non ha smesso di crescere e di investire nell’acquisto di nuove macchine e nell’ampliamento dei propri servizi. Oggi, nelle sue due sedi, può contare su circa 30 collaboratori e i due stabilimenti sono in continuo ammodernamento. Quello di Castel Guelfo, infatti, si è trasferito lo scorso anno in un nuovo edificio, di 3.500 metri quadrati, in modo da poter contare su un reparto lavorazioni meccaniche ancora più ampio e potersi dotare di un vasto magazzino automatico verticale per lo stoccaggio dei prodotti lunghi in acciaio inox. “Più che un’azienda meccanica, amiamo definirci un centro servizi. Una realtà in grado di affiancare i clienti e di fornire loro le soluzioni per risolvere i problemi relativi al taglio e alla lavorazione meccanica di diversi materiali. E anche la scelta di lavorare su due sedi nasce dal desiderio di essere più vicini ai nostri clienti”, spiega Atos Sandri che dirige la sede di Castel Guelfo. Nata con l’introduzione del taglio ad acqua (water jet), Altag negli anni è cresciuta insieme con le tecnologie che consentono di tagliare e lavorare metalli e altri materiali. “Per quanto riguarda il taglio ad acqua, con i nostri dieci impianti e una potenza massima di 6.000 bar trattiamo un’ampia gamma di materiali, il tutto sempre con la massima efficienza e a costi estremamente competitivi”, prosegue l’amministratore Sandri. A questi impianti si aggiungono segatrici per lamiere e per barre e diversi centri di lavoro CNC 3 assi e 5 assi per l’asportazione del truciolo, che vanno a comporre il reparto lavorazioni meccaniche anch’esso in continuo sviluppo. Grazie a queste dotazioni, Altag può offrire un servizio completo

e altamente personalizzato; non si tratta però dell’unico punto di forza dell’azienda. “Una cosa di cui siamo orgogliosi”, sottolinea ancora Sandri, “è la velocità con cui predisponiamo un preventivo. Può sembrare un aspetto secondario, ma i nostri clienti ci riconoscono questa caratteristica e sostengono che ci scelgono anche per questo motivo, perché anche questo è un modo per dimostrare quanto siano importanti per noi”. Un’attenzione per i clienti che si inserisce in un percorso di costante miglioramento del livello di prestazioni fornite, approccio che non può prescindere anche da un’attenzione sempre maggiore per la sostenibilità e l’ambiente. La nuova sede di Castel Guelfo, infatti, può essere considerata un vero e proprio stabilimento green, grazie ad un impianto fotovoltaico di quasi 1.500 metri quadri. “Un altro aspetto che ci sta particolarmente a cuore è la qualità dell’ambiente di lavoro. Pur essendo una realtà medio piccola, facciamo il possibile, sia in termini di welfare aziendale sia di attenzione all’ordine e alla sicurezza e ci ispiriamo, come filosofia produttiva, al pensiero ‘Lean’, a beneficio dei nostri collaboratori, ma anche dei clienti, perché siamo convinti che sia più facile lavorare bene in un contesto gradevole”, conclude Atos Sandri.

ASTERIX CONTINUA

IL SUO PERCORSO DI CERTIFICAZIONE E QUALITÀ

Non si ferma il percorso di certificazione di Asterix, l’azienda bolognese attiva da oltre 15 anni nel settore del facility management (dalle pulizie alla disinfestazione, dal portierato alla cura del verde) rivolto a medie e grandi imprese. Alla Iso 9001:2015, si sono aggiunte recentemente infatti altre due importanti certificazioni: una a dicembre 2023, la Uni PdR 125:2022 Parità di genere, e un’altra ad aprile scorso, la Uni En Iso 16636 Servizi gestione e controllo delle infestazioni (Pest management). “A fine 2023 si è concluso un percorso nel quale crediamo molto”, fanno sapere da via dell’Arcoveggio. “Il percorso di certificazione parità di genere ha l’obiettivo di valorizzare un ambiente di lavoro equo, che promuova la diversità, aumenti la produttività ed efficienza, riduca le discriminazioni e favorisca un clima lavorativo positivo e collaborativo”. E lo scorso aprile si è compiuto un ulteriore passo in avanti. “Abbiamo ottenuto un altro riconoscimento per il settore Pest management, la certificazione 16636 per i servizi gestione e controllo delle infestazioni”, commenta l’amministratore delegato di Asterix, Enrico Bottazzi. “Stiamo lavorando perché non rimanga l’ultima e si possa proseguire con l’ottenimento di altre importanti certificazioni”. Asterix è un’azienda che

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Enrico Bottazzi, amministratore delegato di Asterix

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nasce come impresa familiare nel 1984 dalla famiglia Bottazzi. L’anno della svolta è però il 2007 con il passaggio generazionale compiuto dall’attuale amministratore delegato. Per Enrico Bottazzi la vita in azienda è iniziata per gioco, letteralmente. Da bambino accompagnava i genitori mentre visitavano alcuni clienti dell’impresa familiare, aperta proprio l’anno della sua nascita. Finiti gli studi, entrare in azienda è stato naturale: in una piccola realtà bisogna darsi da fare, occorre occuparsi di molteplici attività, dal rapporto con i fornitori alla gestione dei dipendenti. Oggi il gruppo si pone sul mercato al servizio di circa 900 aziende in tutta Italia, con oltre 500 lavoratori formati per operare nel pieno rispetto delle norme sulla sicurezza e della tutela dell’ambiente. Asterix è un’impresa che presta grande attenzione anche al sociale. In questi anni non ha fatto mancare il suo sostegno a realtà come Bimbo Tu, Fondazione Ant Italia Onlus, Fondazione Sant’Orsola, Papa Giovanni XXIII, La Mongolfiera e Libera Terra. Nel 2022 Asterix è entrata a far parte del Club Corporate del Teatro Comunale Bologna, una delle maggiori istituzioni artistiche emiliane. L’azienda è altresì partner della Cineteca Bologna, del Teatro Celebrazioni e dell’EuropAuditorium. Tra le partnership sportive che vedono l’azienda in prima fila, sicuramente sono da citare quelle al fianco di Virtus Segafredo Bologna, del Bologna Football Club 1909 e della società sportiva Benedetto XIV. Infine, nei giorni

delle celebrazioni del 150° anniversario della nascita di un bolognese doc, Guglielmo Marconi, Asterix ha deciso di sostenere le attività marconiane tramite l’omonima Fondazione.

AL VIA “PROSPECTS 5.0”

B. BRAUN AVITUM ITALY

UNICA AZIENDA ITALIANA

Leggere il futuro dell’industria manifatturiera indagando i progetti più avanzati, per scoprire come diventare più sostenibili e competitivi. Questo è l’obiettivo di Prospects 5.0, il progetto finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del programma Horizon Europe che ha l’ambizione di trasformare in linee guida di sviluppo per le future politiche industriali europee l’esperienza di successo di 14 aziende che in Europa hanno trasformato in chiave 5.0 la loro produzione. Tra queste, un’unica azienda italiana, B. Braun Avitum Italy, attiva nella produzione di dispositivi medici nel distretto di Mirandola, in provincia di Modena. Il progetto è stato inaugurato a Leuven, in Belgio, e coinvolge trenta partner provenienti da 15 Paesi europei. L’italiana NSBproject è l’unico partner con il ruolo di innovation broker. “Siamo felici di dare il nostro contributo a delineare le linee guida europee di industry 5.0 condividendo le nostre esperienze nell’impiego dei cobot in ca-

mera bianca”, commenta Enrico Corazzari, technical & industrialization director di B. Braun Avitum Italy. “Realizziamo un assemblaggio collaborativo di dispositivi medici in cui i robot supportano gli operatori umani per migliorare la resilienza, la sostenibilità e la centralità dell'uomo”. Nel sito di Mirandola si producono oltre 10 milioni di dispositivi medici all’anno, di diverse tipologie di prodotto tra le quali sacche per la nutrizione, farmaci, kit complessi per dialisi e tanto altro destinati ai 66 mercati internazionali in cui opera B. Braun.

I recenti investimenti hanno permesso di inserire nella camera bianca, un ambiente produttivo sterile, anche i “cobot”, o collaborative robot. “Abbiamo introdotto i cobot nella produzione di kit complessi per dialisi per collaborare con i ‘colleghi’ umani e supportare la fase di assemblaggio, sono aiutanti preziosissimi perché sono in grado di autodiagnosticarsi e adattarsi ai cambiamenti del prodotto, semplificare la programmazione e adattare le misure di sicurezza in base al comportamento umano”, spiega Corazzari. L’uso dei cobot nell’assemblaggio di dispositivi medici rappresenta un esempio di approccio misto in cui gli esseri umani sono supportati dai cobot per migliorare l’efficienza e la sicurezza della produzione: proprio per questo sono inseriti nel progetto di ricerca Prospect 5.0. “Siamo orgogliosi di far parte di questo progetto all’interno di un importante e numeroso partenariato”, aggiunge Andrea Jester, cofounder di NSBproject, che ha seguito in prima persona il kick-off meeting di fine gennaio 2024. “Il nostro ruolo di innovation broker sarà di coordinamento dell'intero processo di valorizzazione (sfruttamento economico e commerciale) e replicabilità delle conoscenze generate dal progetto (applicabilità dei modelli consulenziali e dei processi di trasferimento tecnologico) su tutto il territorio europeo e al più ampio numero di settori possibile. La Commissione e i partner hanno riconosciuto a NSBproject la capacità di scouting e di trasferimento tecnologico, di saper valorizzare le nuove tecnologie e processi presso gli utilizzatori finali, ovvero le Pmi, grazie al proprio network e all’attività che da oltre 15 anni NSBproject sviluppa al fianco dell’innovazione e trasformazione green e digitale delle imprese”, conclude Jester.

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SOSTENIBILITÀ AZIENDALE,

IL CONTRIBUTO

DI BARBIERI&ASSOCIATI

Nel suo discorso di insediamento il neopresidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ha citato l’esempio del settore automotive per spiegare come le politiche in tema di sostenibilità debbano essere profondamente riviste e riorientate se si vuole evitare che, pur nelle migliori intenzioni, producano effetti irreversibili e insostenibili in interi comparti industriali che costituiscono il pilastro economico non solo della nostra nazione, ma anche dell’intera Europa. “La nostra idea di sostenibilità sostenibile, che portiamo avanti da diversi anni, anche in occasione dell’evento di Confindustria Emilia, FARETE, si fonda sulla riscoperta del principio di economicità, quale fondamento della strategia aziendale. Nella foga di inseguire sempre nuovi stili di consulenza rischiamo di dimenticare che tutto ciò di cui abbiamo bisogno per sviluppare in modo sostenibile il tema della sostenibilità è già a nostra disposizione. L’intero dibattito su ESG cade, infatti, in evidente contraddizione se trascura il vincolo posto da tale principio” spiega Gianfranco Barbieri, fondatore di Barbieri & Associati, studio di consulenza bolognese orientato alle operazioni di salvaguardia della continuità aziendale, di riposizionamento strategico e ristrutturazione delle aziende in ottica di sostenibilità. Se l’obiettivo dell’imprenditore for profit è, per definizione, massimizzare il valore della propria impresa, e per farlo deve in primo luogo preservarne la continuità, qualunque azione deve essere orientata e resa compatibile con tale scopo. Proprio come incentivare gli amministratori a perseguire strategie trimestrali “aggressive” è in contrasto con il principio di economicità, erodendo il valore nel lungo periodo, allo stesso modo, non è sostenibile pretendere che gli interessi degli azionisti, i quali hanno investito i propri capitali nell’impresa (soprattutto nel caso delle PMI), vengano sistematicamente sacrificati in favore di altri stakeholder, che portano all’azienda inte -

ressi e aspettative, ovvero costi, anziché ricavi. “L’esperienza ci insegna che, già ben prima che maturasse nella popolazione un’attenzione così forte e diffusa verso tematiche ambientali, sociali e di governance, e ben prima che i nuovi obblighi di rendicontazione entrassero in vigore, gli imprenditori, e in particolare quelli del nostro territorio, possedevano la sensibilità e la lungimiranza necessarie per comprendere l’importanza di instaurare un rapporto di reciproco beneficio con il territorio e con la comunità locale”, racconta ancora Barbieri. La vera questione da considerare è che, se la sostenibilità continuerà a essere presentata come un ulteriore obbligo imposto alle imprese, a lungo termine, potrebbe non produrre le trasformazioni prefisse dal legislatore. Al contrario, le imprese potrebbero comprensibilmente attuare strategie “di sopravvivenza” per minimizzare l’impatto della normativa sulla propria operatività e inseguire incentivi e agevolazioni, di volta in volta. “I progetti di consulenza che seguiamo partono proprio dalla sostanza, ovvero dall’identificazione di azioni capaci di avere un impatto positivo sul valore aziendale, per poi procedere alla fase di rendicontazione della sostenibilità”, evidenzia Barbieri. Obiettivo per il futuro di Barbieri & Associati: continuare a affiancare gli imprenditori nella ricerca di soluzioni anche attraverso il potenziamento dei propri assetti organizzativi perché ”è la passione che trasforma le cose.

BEGHELLI, PROTAGONISTA

DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA E “LEADER DELLA SOSTENIBILITÀ”

Beghelli è “Leader della Sostenibilità”. Grazie alla valutazione positiva delle performance ESG ambientali, sociali e di governance, è arrivato anche quest’anno il riconoscimento da parte de Il Sole 24 Ore che ha incluso l’azienda bolognese nella lista delle 200 grandi imprese italiane più sostenibili. Il Gruppo Beghelli oggi conta circa 900 dipendenti e comprende, oltre a Beghelli S.p.A., realtà industriali operanti nel campo della ricerca, della produzione, dei servizi e della commercializzazione in Europa, Far East e Nord America con una presenza commerciale in oltre 140 Paesi del mondo. Tra i settori produttivi quello dell’illuminazione di emergenza anti black-out e dell’illuminazione tecnico-professionale è storicamente trainante. Già da 20 anni l’azienda ha lanciato “Un Mondo di Luce” per realizzare l'efficientamento energetico di industrie e imprese, uffici, scuole, ospedali. Il progetto consente di sostituire a “costo zero”, grazie al risparmio energetico generato, apparecchi obsoleti con quelli di ultima generazione a LED. Un Mondo di Luce ha interessato oltre 6.000 impianti di illuminazione per un totale di oltre 1.000.000 di apparecchi installati che stanno producendo un risparmio energetico di circa 1.700.000.000 kWh e una riduzione di emissioni di CO2 di oltre 850.000.000 kg. È da poco partito un importante intervento di relamping in alcuni edifici del Politecnico di Milano su un’area complessiva di circa 44.500 metri quadri. “Da sempre siamo attenti ai temi ambientali e al risparmio energetico. Il passaggio alle fonti rinnovabili è l’unica via possibile per garantire un futuro al pianeta e soprattutto alle generazioni future,” commenta Gian Pietro Beghelli, presidente del Gruppo. “Questi prodotti permettono anche di ridurre in maniera consistente la bolletta energetica per famiglie e imprese”. Beghelli Solare è invece la linea di prodotti per il fotovoltaico, vere e proprie stazioni ad alto rendimento che consentono lo storage dell’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici con batterie di

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Gianfranco Barbieri, fondatore di Barbieri & Associati

BELLONI IMPIANTI FESTEGGIA 55 ANNI DI ESPERIENZA AL SERVIZIO DELLE IMPRESE

Un traguardo importante da festeggiare: 55 anni di attività. Era infatti il 1969 l’anno in cui Erio Belloni, seguendo un’intuizione, fondò e avviò Belloni Impianti Elettrici. In quella prima fase embrionale, Belloni Impianti si proponeva di realizzare impianti elettrici in abitazioni e piccole officine del territorio di Sant’Agata Bolognese e comuni limitrofi. La qualità del lavoro e la capacità di Erio nel costruire il rapporto con i clienti consentirono all’azienda di crescere ed espandersi.

Il rinnovamento è un tratto caratterizzante del patrimonio genetico di Belloni, così come la volontà di servire al meglio una platea di clienti sempre più ampia. Tant’è vero che tale missione si concretizza, ancora oggi, nel continuo aggiornamento dei servizi offerti.

Nel corso degli anni il progredire delle tecnologie elettriche e l’esigenza dell’automazione porta Belloni Impianti a specializzarsi in nuovi settori come la progettazione di impianti elettrici civili, commerciali e industriali di portata sempre maggiore, la realizzazione di cabine di trasformazione Mt/ Bt, quadri di distribuzione, quadri di automazione per macchine utensili, software Plc, impianti di supervisione, antincendio, antintrusione e videosorveglianza.

La crescita esponenziale della richiesta dei clienti porta Belloni, nel 1990, a trasferire l’azienda nell’attuale sede di via Filippo Turati 5, più conforme alle esigenze sempre crescenti. Qui trovano posto i nuovi uffici, lo studio tecnico, il reparto costruzioni quadri e l’ampio magazzino adibito anche alla vendita.

ambito abbiamo raccolto un notevole successo. Oggi, progettiamo e realizziamo impianti a celle solari per poter sfruttare l’energia rinnovabile del sole, e trasformarla in energia elettrica ad uso abitazione private, strutture commerciali e industriali. Installiamo impianti di accumulo energie e ci occupiamo di installazione di stazioni di ricarica per veicoli”.

Vi sono sostanzialmente due tipologie di impianti seguite da Belloni e per le quali l’azienda è in grado di fornire assistenza e manutenzione post-vendita: gli impianti fotovoltaici che sfruttano l’energia del sole per produrre energia elettrica valida sia per il consumo privato che per la vendita agli enti distributori di energia; gli impianti solare-termico che utilizzano l’energia del sole per scaldare l’acqua e fornire così supporto ai tradizionali impianti termoidraulici.

“Personale formato e aggiornato, certificazioni internazionali, studio tecnico interno, puntualità e precisione: a ben vedere sono le stesse collaudate caratteristiche di sempre che ci fanno crescere e andare avanti”, rimarca Claudio Belloni. “Progettare un impianto per uno stabilimento industriale, un ufficio, un ristorante o una attività commerciale non è soltanto una questione tecnica. Occorre soprattutto una grande capacità comunicativa nel cercare di mediare tra le richieste del cliente e i vincoli imposti dal progetto stesso”, aggiunge Belloni Marco.

Nello stesso periodo entrano in azienda i figli Marco e Claudio Belloni, diplomati periti elettrotecnici industriali che proiettano l’azienda verso il futuro, contribuendo in maniera sostanziale allo sviluppo e all’innovazione tecnologica ed espandendo, allo stesso tempo, il raggio di azione dell’azienda a tutto il nord Italia.

Nel 1996 Belloni ottiene la certificazione del proprio sistema di qualità ISO 9001 e nel 2018 l’Agcm, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, conferisce all’azienda bolognese il rating di legalità.

“Negli ultimi anni”, puntualizzano i vertici aziendali, “ci siamo orientati al settore delle energie rinnovabili: anche in questo

“Da sempre, dall’inizio della nostra avventura imprenditoriale, abbiamo messo la soddisfazione del cliente in cima alla nostra scala di valori. Nel pensare alla ricetta del successo della nostra azienda, poi, ci piace prendere in prestito le massime di due pensatori di eccezione. Diceva Edison: il valore di un’idea sta nel metterla in pratica. Noi in effetti esistiamo per concretizzare le idee dei nostri clienti e siamo stati capaci, nel tempo, di andare incontro a un mercato sempre più diversificato. Questo ci ha permesso di consolidare il rapporto con i nostri clienti storici e di aprirci a un bacino nuovo di consumatori. Infine, c’è un aforisma di Darwin che è difficile non introiettare per chi fa il nostro mestiere: non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere ma quella che si adatta meglio al cambiamento. Chi fa impresa lo sperimenta ogni giorno”, concludono i soci Erio, Marco e Claudio Belloni.

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accumulo per utilizzarla quando più serve. Sempre nell’ottica del risparmio energetico e del comfort è la linea Dom-e, un sistema per la domotica della casa composto da dispositivi smart in grado di connettersi autonomamente alla rete wi-fi. Tramite lo smartphone o gli assistenti vocali è possibile accendere le luci e cambiarne il colore, attivare il sistema di allarme, vedere e registrare con la telecamera, attivare le prese di corrente e misurare i consumi. Gli altri settori “storici” dell’azienda sono quelli della sicurezza delle persone con i prodotti e servizi della linea Salvalavita (con la novità dei telefoni cellulari con dotazioni di sicurezza per proteggere le persone dentro e fuori casa) e della sanificazione dell’aria indoor con i dispositivi SanificaAria, efficaci per l’abbattimento fino al 99,9% di virus e batteri. Grazie alla tecnologia UV-C migliora la salubrità dell’aria che si respira negli ambienti chiusi, più esposti alla presenza di patogeni virali e batterici e soprattutto in presenza di molte persone. “L’emergenza della crisi climatica in atto, gli obiettivi del Green Deal europeo e la sempre maggiore attenzione dei consumatori verso prodotti sostenibili e dal minore impatto energetico attribuiscono alle aziende un ruolo strategico fondamentale per migliorare la vita delle persone e l’ambiente. Non ci facciamo da parte e cerchiamo di essere parte di questo cambiamento culturale oltre che tecnologico”, afferma Luca Beghelli, direttore marketing del Gruppo Beghelli.

BILANCIAI GROUP,

SIGLATA LA PARTNERSHIP

CON TOPCON

Società Cooperativa Bilanciai, azienda di primo piano a livello internazionale nella fornitura di soluzioni di pesatura e automazione, e Topcon Positioning Systems, colosso industriale americano che opera nell’ambito delle misurazioni di precisione e geospaziali, in particolare nei settori delle infrastrutture e dell’agricoltura, hanno deciso nei mesi scorsi di attivare una collaborazione per potenziare le rispettive capacità tecnologiche e ampliare la presenza sull’intero mercato europeo. L’attenzione delle due imprese si concentrerà sulla possibilità di fornire soluzioni complete in grado di rispondere efficacemente alle esigenze, crescenti e sempre più complesse, dei settori delle costruzio -

ni e della logistica. La partnership tra il gruppo di Campogalliano, in provincia di Modena, e l’azienda californiana offre l’opportunità di creare un elevato valore aggiunto per il cliente grazie alla sintesi delle eccellenze, che ciascuna delle due imprese, nel rispettivo settore, è in grado di proporre. “Siamo molto contenti di poter unire le forze con Topcon, una realtà di livello mondiale che si caratterizza per l’attenzione all’innovazione. Questa collaborazione sottolinea il nostro impegno nel fornire una qualità e standard adeguati al massimo livello tecnologico nel campo delle soluzioni di pesatura e automazione”, dichiara Enrico Messori, presidente di Bilanciai Group. “La partnership con il Gruppo Bilanciai ci consente di rafforzare la nostra presenza nel mercato EMEA, europeo, mediorientale e africano, e di offrire soluzioni integrate che combinano misurazione di precisione e avanzate capacità di pesatura; l’accordo fornirà agli appaltatori europei che realizzano pavimentazioni nel settore delle costruzioni di ottenere maggiore produttività, estendendo i vantaggi di efficienza della soluzione Topcon Pavelink a più applicazioni”, commenta Luc Le Maire, vicepresidente senior di Topcon Positioning Systems. La storia di Cooperativa Bilanciai inizia nel 1949 quando un gruppo di operai esperti nella costruzione di sistemi di pesatura danno vita a una prima azienda che poi nel 1963 si trasforma in cooperativa. Oggi Bilanciai Group, che ha quindi festeggiato da poco i 60 anni, è a capo di un gruppo internazionale formato da persone che sviluppano e condividono esperienze e tecnologie per la pesatura. A dicembre 2023, a livello di Gruppo vantava 461 collaboratori, di cui 243 in Italia, e un fatturato consolidato di 85,3 milioni di euro (48,2 milioni per l’Italia). “Per noi di Coop Bilanciai realizzare soluzioni di pesatura significa produrre sistemi in grado di soddisfare le esigenze delle aziende e, allo stesso tem -

Group

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Enrico Messori, presidente di Bilanciai

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po, promuovere il benessere della società, delle persone e dell’ambiente. Per questo motivo, fin dall’inizio della nostra storia, abbiamo rivolto un’attenzione particolare al tema della sostenibilità. Ci piace immaginare la sostenibilità come un triangolo in cui ogni vertice corrisponde a un tipo di sostenibilità diversa a cui lavoriamo ogni giorno. Nel primo vertice si trova la sostenibilità economica. Nel secondo quella sociale e, nel terzo, quella ambientale”, spiegano dall’azienda di Campogalliano.

BONFIGLIOLI CONSULTING, PROSEGUE LA CRESCITA INTERNAZIONALE

Bonfiglioli Consulting, società di consulenza di Bologna da oltre 50 anni al fianco delle aziende italiane nei processi di efficientamento e crescita, ha concluso ad aprile scorso l’acquisizione del 100% delle quote di Octagona, realtà modenese specializzata da più di vent’anni nei processi di internazionalizzazione. L’operazione ha portato anche alla necessità di un cambio di immagine con un nuovo logo per il Gruppo Bonfiglioli Consulting: una freccia che punta verso l’alto, in diversi colori per le tre business unit del Gruppo. Con il nuovo assetto, grazie ad Octagona viene istituita ufficialmente la business unit del Gruppo dedicata all’internazionalizzazione delle imprese, sotto la direzione di Alessandro Fichera,

Michele Bonfiglioli, CEO di Bonfiglioli Consulting, e Michele Fichera, equity partner e direttore della business unit international di Bonfiglioli Consulting

co-fondatore e già CEO della società modenese, il quale entra anche nella compagine societaria come equity partner. Umberto Mirani, già equity partner, diventa invece direttore della business unit Italia del Gruppo. Bonfiglioli Consulting conferma così la sua volontà di essere un punto di riferimento della consulenza per il mondo produttivo nazionale e internazionale. Precursore del metodo lean, che fu proprio il fondatore Romano Bonfiglioli a introdurre tra i primi in Italia a cavallo tra anni ‘80 e ‘90, l’azienda è stata al fianco di primarie industrie italiane protagoniste della crescita. Con la seconda generazione, dal 2010 ha vissuto un nuovo impulso grazie alla guida di Michele Bonfiglioli, attuale CEO, che ne ha diretto il processo di managerializzazione preparando il terreno all’internazionalizzazione. Con l’acquisizione di Octagona, il Gruppo Bonfiglioli Consulting può già contare su una presenza internazionale con 12 uffici e oltre 100 collaboratori in tre continenti. Recentemente, poi, il gruppo bolognese ha siglato, tramite Octagona, un accordo con Kampani Capital (divisione di Anak Consulting Llp), una delle principali società indiane di consulenza finanziaria. L’obiettivo dell’intesa è integrare nella service offering di Bonfiglioli Consulting, già fortemente radicata in India, la possibilità di gestire operazioni straordinarie sul territorio indiano, come acquisizioni e/o fusioni, la ricerca di capitale di rischio e la ricerca di supporto finanziario. Octagona, che è presente in India da oltre vent’anni, supporta le imprese italiane con interessi nei mercati internazionali, già riconosciuta come interlocutore specializzato da istituzioni, banche e associazioni, e fornirà un valido supporto a tutti gli investitori indiani clienti di Kampani Capital al fine di farli entrare e aiutarli a sviluppare i loro investimenti in Italia. L’intesa rafforza la presenza del Gruppo Bonfiglioli Consulting in un Paese il cui sviluppo sembra inarrestabile e che lo posiziona

già davanti a Cina e Russia, grazie a un tasso di crescita annuo del PIL che da un decennio si è attestato stabilmente attorno al 7% (fonte Ime). “Con il nuovo assetto, stiamo dando corpo al nostro progetto di essere un Gruppo italiano di respiro internazionale per supportare le nostre aziende vocate all’estero. Il nostro desiderio è affiancare imprese di matrice familiare a gestione manageriale, con un fatturato tra i 100 milioni e i 2 miliardi di euro, oltre tremila, che rappresentano la spina dorsale della nostra economia”, commenta il CEO Michele Bonfiglioli.

“Con l’India e il suo forte impulso in settori come l’aerospace e l’hi-tech vogliamo offrire uno sguardo verso il futuro dell’innovazione e fornire il giusto completamento a quell’ideale fil rouge dell’operational excellence che parte dalla lean nipponica e che passa per la Silicon Valley e raggiunge la Germania, rispettivamente culle della digitalizzazione globale e del manufacturing europeo”, conclude Bonfiglioli.

MEDAGLIA D’ORO

PER CASONI ALLA “LONDON SPIRITS COMPETITION 2024”

Un prestigioso riconoscimento direttamente da Oltremanica per Casoni Aperitivo 1814, il bitter firmato da Casoni Fabbricazione Liquori, storica azienda di Finale Emilia, in provincia di Modena. A fine marzo, infatti, il bitter firmato Casoni ha conquistato la medaglia d’oro nella categoria ‘Bitters and Mixers’ alla “London Spirits Competition 2024”, la competizione che premia i migliori spirit presenti nel panorama beverage internazionale, valutandone qualità, sapore e design della bottiglia. Il panel di degustatori presente all’evento ha definito Casoni Aperitivo 1814 un liquore “dai toni amari deliziosi, con un perfetto equilibrio tra dolcezza e complessità botanica che terminano con un’amara nota di buccia d’arancia amara e cardamomo”. Casoni Aperitivo 1814 nasce da una ricetta originale della famiglia Casoni: elegante blend di infusi di scorze d’arance e

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piante aromatiche raccolte localmente, è un aperitivo fresco, piacevole e dissetante, dalle caratteristiche note agrumate. Nuances di sapore che lo rendono ideale per la preparazione del perfetto spritz in stile italiano. “Il nostro Aperitivo 1814 guadagna una prestigiosa medaglia da aggiungere in bacheca”, commenta Manuel Greco, trade marketing manager di Casoni. “Un successo che certifica l’impegno della nostra distilleria nella produzione di qualità, in grado di intercettare il gusto del consumatore moderno. Casoni Aperitivo 1814 è un aperitivo fresco e agrumato, nello spritz risulta pieno e distintivo: un must in vista dell’estate, che da oggi può sfoggiare anche un riconoscimento invidiabile”. E, a febbraio scorso, alla “Beer&Food Attraction 2024” che si è tenuta a Rimini, Casoni ha festeggiato i suoi 210 anni di storia (1814-2024) lanciando il nuovo Vermouth 1814, una nuova referenza che va a integrare la linea 1814, composta da bitter e aperitivo, e interamente dedicata al rito dell’happy hour. Il nuovo distillato è frutto del profondissimo know-how Casoni in ambito mixology, che ha dato vita a un vino liquoroso dai sentori agrumati e persistenti al palato,

risultato dalla lenta miscelazione di vino Trebbiano 100% italiano, nato tra i vitigni del territorio emiliano, una pregiata infusione di artemisia e un’accurata selezione di altre botanical. Casoni Vermouth 1814 è un prodotto esaltato dall’alta qualità delle materie prime con le quali è realizzato, ed è pensato per un target giovane e frizzante, ma amante dei sapori tradizionali, seppur rivisitati in chiave moderna. Uno spirit quindi fedele alla filosofia dell’azienda, da sempre desiderosa di realizzare distillati innovativi nel segno della tradizione: il nuovo Vermouth è ideale, in particolare, per realizzare grandi classici come l’Americano e il Negroni. I visitatori del corner C1/047 Casoni a Beer&Food Attraction hanno avuto la possibilità in anteprima di gustare la nuova referenza, sia ‘liscia’ che in cocktail tradizionali e twist on classic. ‘‘La nostra tradizionale partecipazione alla Beer&Food Attraction quest’anno ha assunto una valenza particolare, perché abbiamo celebrato i 210 anni presentando l’ultima referenza Casoni, che amplia la proposta dedicata al rituale dell’aperitivo, sempre più in voga negli ultimi anni, e segnalato in costante crescita”, conclude Manuel Greco.

CAT PROGETTI, L’ECCELLENZA DEL PACKAGING A SASSO MARCONI

Situata nel cuore produttivo di Sasso Marconi, alle porte di Bologna, Cat Progetti può considerarsi a buon diritto una realtà di spicco nel settore del cablaggio di mac-

chine automatiche per il packaging. Parte del rinomato gruppo Marchesini, leader mondiale nel settore, l’azienda si distingue per l’elevata qualità dei servizi e per l’innovazione tecnologica. Con un’infrastruttura complessiva di 3mila metri quadrati, suddivisi tra la sede principale di 2mila mq e un’ulteriore capannone di mille mq gestito tramite un’azienda controllata, Cat Progetti è perfettamente attrezzata per rispondere alle esigenze del mercato europeo e italiano. L’adozione di un magazzino automatico Modula e l’impiego delle tecnologie più avanzate sono solo alcuni esempi dell’impegno dell’azienda verso l’efficienza e l’innovazione. Cat Progetti offre una gamma completa di servizi nel campo delle macchine automatiche, garantendo soluzioni su misura per ogni cliente. Tra i servizi offerti spiccano il disegno di schemi elettrici; la gestione di appalto commessa completa: supervisione dal concepimento alla realizzazione finale, garantendo la conformità alle specifiche; la gestione della fornitura completa dei materiali: ottimizzazione della supply chain per ridurre i costi e migliorare i tempi di produzione; il cablaggio di quadri elettrici e macchine complete: dall’integrazione del quadro elettrico al cablaggio bordo macchina, ogni dettaglio è curato per garantire prestazioni ottimali; il collaudo delle macchine: ogni macchina viene sottoposta a rigorosi test per assicurare il massimo della qualità e dell’affidabilità; la gestione di cantieri esterni presso i clienti: assistenza e supervisione dirette su progetti fuori sede, per garantire l’eccellenza ovunque; il rapporto diretto e coordinato con il cliente: un dialogo continuo per la gestione di ogni fase del progetto e la risoluzione di eventuali problematiche. La capacità di Cat Progetti di integrarsi perfettamente nelle operazioni dei suoi clienti, unita all’accesso alle risorse del gruppo Marchesini, rende l’azienda un partner strategico e affidabile nel settore del packaging. Con

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un focus costante sull’innovazione e sulla customer satisfaction, Cat Progetti non solo risponde alle esigenze attuali dei suoi clienti, ma anticipa anche le sfide future del settore, consolidando giorno dopo giorno la sua posizione di leader nel mercato. In conclusione, Cat Progetti di Sasso Marconi rappresenta un pilastro di eccellenza e innovazione, con una visione chiara verso il futuro dell’automazione industriale e del packaging, continuando a costruire su una solida base di competenza tecnica e di stretta collaborazione con i clienti. Per conoscere in maniera più approfondita le proposte di Cat è disponibile il nuovo sito web dell’azienda: www.catprogetti.it

CENTRO SOFTWARE, CONCLUSA L’ACQUISIZIONE DI PINEWOOD CONSULTING

Centro Software, società punto di riferimento in Italia nella produzione di soluzioni ERP per le medie imprese, con sede a San Pietro in Casale, nel bolognese, si espande anche all’estero grazie all’acquisizione della maggioranza di Pinewood Consulting, azienda di consulenza specializzata nella delivery di prodotti ERP in Romania. L’operazione è strategica per il gruppo guidato dall’amministratore delegato Lorenzo Battaglini, in quanto permette di consolidare la presenza di Centro Software sul mercato rumeno, rafforzando le proprie capacità di servire direttamente le filiali dei clienti italiani in

Romania. Pinewood Consulting ha sede a Bucarest e con la sua pluriennale esperienza nell’installazione, customizzazione e assistenza di soluzioni ERP ha dimostrato una competenza distintiva, soprattutto nel settore dell’Industry 4.0 nel campo manifatturiero. Secondo i dati dell’Ufficio Nazionale del Commercio, l’Italia si conferma il principale Paese investitore in Romania, rappresentando il 21% del totale delle aziende registrate nel Paese. Con una presenza robusta e diversificata, al 31 dicembre 2022, il numero di aziende italiane attive in Romania ammontava a 51.794, di cui circa 23mila attive. Grazie alla sua presenza diretta sul territorio rumeno, Centro Software può garantire un supporto completo e affidabile alle filiali rumene dei clienti italiani. “L’ingresso di Pinewood Consulting nel nostro gruppo è un passo importante nella nostra strategia di espansione internazionale. Grazie a questa acquisizione, potremo ora offrire un supporto ancora più diretto e specializzato alle filiali rumene dei nostri clienti, assicurando continuità ed eccellenza nel servizio”, afferma l’amministratore delegato di Centro Software, Lorenzo Battaglini. Pinewood Consulting ha costruito una solida reputazione nell’implementare e personalizzare le soluzioni ERP di Centro Software e avrà accesso a risorse più ampie sfruttando le sinergie con il gruppo per ampliare la sua offerta e migliorare ulteriormente i servizi ai clienti. La transazione è stata accolta positivamente da entrambe le parti e si prevede che porterà benefici significativi per i clienti, migliorando l’efficienza operativa e la capacità di rispondere rapidamente alle esigenze del mercato. Il closing dell’operazione è stato completato a fine maggio 2024. Centro Software, fondata nel 1988 da Lorenzo Battaglini e Stefano Frascari, è diventata oggi una realtà di riferimento in Italia nella produzione di soluzioni ERP per le

imprese di medie dimensioni, in particolar modo per le imprese in cui è importante una gestione ottimale dei processi produttivi, un dialogo continuo in tempo reale tra tutti i reparti interni, un collegamento con gli impianti produttivi per Industria 4.0 e 5.0, ma anche poter dialogare e interagire con il mondo esterno tramite le tecnologie più innovative: AI (intelligenza artificiale), IOT (Internet of Things), RPA (robot software), ecc. I software ERP di Centro Software, estremamente flessibili, sono composti da oltre 80 moduli standard perfettamente integrati, configurabili e utilizzabili in modalità server o SAAS (cloud), così da adattarsi perfettamente alle diverse esigenze delle PMI. Oggi più di 35.000 utenti lavorano ogni giorno con gli ERP di Centro Software. La società è presente sul territorio italiano con oltre 150 consulenti applicativi coordinati direttamente dalla sede centrale, che operano a fianco delle imprese clienti per aiutarle a migliorare il controllo e la gestione dei processi aziendali, e attraverso una rete qualificata di oltre 60 partner, che, oltre a contribuire alla diffusione di prodotti e servizi, rappresentano un ulteriore punto di riferimento per le imprese del territorio.

CMS, LA MECCANICA

CHE PUNTA SULLA PARITÀ

DI GENERE

Una certificazione cercata e voluta fortemente per completare e innovare ulteriormente un percorso cominciato da antesignani, già nel 2007, quando l’azienda aprì l’asilo nido: è la Certificazione di Parità di Genere di cui si può fregiare da alcuni mesi Cms, azienda di Marano sul Panaro, in provincia di Modena, che fornisce macchine e parti per l’industria nel settore del packaging, con 170 dipendenti di cui quasi il 30% sono donne. A guidare l’impresa, l’amministratore delegato Elena Salda. “L’idea di avviare il percorso verso la certificazione si sviluppa in un contesto d’impresa, quello di oggi, che riconosce la parità di genere come uno straordinario motore di crescita e uno dei capisaldi della agenda dello Sviluppo Sostenibi-

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CEE, 25 ANNI AL FIANCO DELLE IMPRESE NELLA GESTIONE DELL’ENERGIA

Si sono aperti ufficialmente lo scorso 15 maggio, presso l’auditorium di IMA a Ozzano dell’Emilia, in provincia di Bologna, i festeggiamenti per i 25 anni di attività di CEE – Consorzio Esperienza Energia con l’assemblea dei soci nel corso della quale sono state presentate alcune importanti novità legate allo sviluppo della società.

Nata nel 1999, per volontà delle associazioni locali Confindustria Emilia e Legacoop Bologna, CEE conta oggi 230 imprese socie e oltre 600 clienti a cui offre servizi di consulenza di energy procurement, efficienza energetica, mobilità elettrica e carbon management.

La società conta 24 persone in organico.

Durante l’evento, CEE, oltre ad approvare il bilancio di esercizio 2023 che si conferma in forte crescita, facendo registrare un +40% sul 2022 e raggiungendo i 2.5 milioni di euro di fatturato, ha presentato come detto alcuni nuovi progetti che i soci hanno approvato all’unanimità.

importanti risorse nella digitalizzazione dei propri processi con un investimento di mezzo milione di euro in cinque anni, trasferirà la propria sede operativa per poter garantire spazi e luoghi al personale e ai soci e ha in programma lo sviluppo di nuovi servizi a completamento di quelli di energy management anche in seguito alle normative europee sulla sostenibilità.

In primis, si è proposto l’allargamento del capitale sociale per permettere l’ingresso di alcuni nuovi soci, grandi consumatori energivori e clienti storici che hanno manifestato l’interesse a far parte della compagine societaria perché ritengono strategica la condivisione di know-how per lo sviluppo e il traguardo degli obiettivi legati alla transizione energetica. Più in generale, come spiegano da CEE, l’allargamento della base sociale, che non ha la finalità di reperire risorse economiche sul mercato, è in continuità con le scelte prese dalle assemblee nel corso dei primi venticinque anni che hanno reso possibile l’ingresso di nuove imprese e la conseguente condivisione di saperi tra soggetti industriali e cooperativi, anche molto diversi tra loro, che sono riusciti a fare sintesi per indirizzare e accompagnare i soci e clienti nelle principali sfide e cambiamenti a cui il mercato elettrico e dell’efficientamento energetico è stato caratterizzato. I soci vedono in CEE lo strumento per essere competitivi sui temi della transizione energetica e arricchiscono costantemente il dibattito sul territorio tra le proprie imprese e istituzioni. Sono stati poi presentati gli investimenti che la società implementerà nel breve-medio periodo per essere in grado di crescere ancora nel mercato in cui opera. La società ha investito

Infine, sempre durante l’evento, è stato presentato il nuovo brand aziendale che viene completamente rivisto con un nuovo concept per trasmettere con più efficacia la dinamicità, la sostenibilità, la fluidità e la capacità di adattamento che CEE ha avuto nel corso degli anni. Un’evoluzione virtuosa comunicata dai toni del verde associato al concetto del green, della sostenibilità, ma con la presenza dell’azzurro sfumato in tre tonalità per dare continuità con il passato.

“La società ha raggiunto nel 2023 risultati straordinari, anticipando di due anni gli obiettivi deliberati dal Consiglio di amministrazione per il 2025. La struttura è riuscita ad intercettare le richieste dei soci e le opportunità che il mercato ha offerto, nonostante il contesto molto complicato di mercato del recente passato. Il Consiglio di Amministrazione ha programmato importanti investimenti per permettere a CEE di non arrestare il percorso virtuoso avviato negli ultimi anni che ha garantito creazione di valore per tutti gli stakeholder. Questa assemblea, che ha aperto i festeggiamenti per i 25 anni di attività e che è stata tra le più partecipate di sempre, ci ha confermato fiducia e ha approvato all’unanimità le proposte di allargamento sociale che ci permetteranno, con l’ingresso di nuovi soci, l’arricchimento della discussione in seno agli organi sociali. Il nuovo brand con il suo payoff ‘energia su cui puoi contare’ va proprio in questa direzione, inclusione e sguardo al futuro”, commenta il presidente di CEE, Gianmatteo Barbieri.

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Gianmatteo Barbieri, presidente CEE

le. Secondo il rapporto globale del World Economic Forum il potenziale raggiungimento della parità di genere, se non si dà uno slancio significativo al tema, è previsto nel 2154. L’Italia si trova al 79esimo posto su 149 Paesi con un livello di occupazione femminile pari al 52%. Una maggiore inclusione delle donne nel mercato del lavoro è uno strumento essenziale per migliorare la coesione sociale, nonché di fondamentale importanza per la crescita economica del nostro Paese e quindi della nostra impresa. La mia azienda è attenta al benessere dei dipendenti e alla conciliazione tra lavoro e famiglia. L’intuizione di aprire un asilo nido risale a quindici anni fa e ci ha consentito negli anni di attrarre giovani talenti e di dare supporto a tante giovani famiglie del territorio”.

Elena Salda, in qualità di presidente della Associazione per la Responsabilità sociale di impresa, ha promosso recentemente anche una mostra fotografica “Da grande non voglio essere una principessa”, realizzata per la prima volta nel 2022 a Modena e poi riallestita a Finale Emilia e l’estate scorsa a Vignola, con protagoniste dieci donne eccellenti nei propri ambiti. A inizio maggio, poi, ha organizzato il festival dello Sviluppo sostenibile di Modena, una tre giorni di conferenze, tavole rotonde e workshop per interrogarsi su cambiamento climatico, diversità e inclusione. Nell’affrontare il percorso per la certificazione, Cms ha ampliato lo sguardo sulla parità, a comprendere non solo il rapporto con le donne, ma anche con le altre diversità. “Nell’ultimo anno abbiamo registrato la presenza di ben otto

nazionalità nei nostri stabilimenti, una realtà composita di culture, razze e religioni, che è divenuta occasione per una cena multietnica partecipatissima, circa 200 persone, e ha accresciuto la consapevolezza della ricchezza che tale eterogeneità può dare all’impresa”, evidenzia Salda. Ora la Certificazione sulla Parità di Genere è un ulteriore passo avanti, che porta anche nuovi obiettivi da perseguire. “Sono convinta che la misurazione, in generale, aumenti la consapevolezza. La diversità è un fatto ma l’equità e l’inclusione sono delle pratiche. Non esiste una unica politica di genere ma un mix di azioni da introdurre che contribuiscono al miglioramento. Noi ci impegneremo in tal senso con una formazione mirata che coinvolga tutti i collaboratori per riflettere e sradicare gli stereotipi di genere, con un’attenzione particolare all’equità retributiva, e continueremo naturalmente a consolidare il nostro sistema di welfare per conciliare i tempi di vita e di lavoro”, conclude Elena Salda.

CPL CONCORDIA

ACQUISISCE RAMO ENERGY

DI BLU CRM

Cpl Concordia, gruppo multiservizi nato nel 1899 a Concordia sulla Secchia, in provincia di Modena, attivo nella progettazione, realizzazione e gestione di sistemi energetici, ha comunicato a marzo scorso di aver acquisito il ramo Energy di Blu Crm, storica software house milanese che opera nel settore energy e utilities da oltre 25 anni. L’acquisizione prevede l’accorpamento a Cpl Concordia di circa 60 risorse altamente specializzate nel mondo utilities e di 80 clienti che usufruiscono delle principali soluzioni informatiche di Blu Crm per le aziende di vendita, distribuzione dell’energia elettrica, del gas e dell’acqua tra cui la

suite per il billing B2B e B2C, il CRM, le mobile APP, la business intelligence, il credit management, il sistema per la gestione completa dell’UTF e dei processi integrati al SII, i sistemi web per i clienti finali e le agenzie, i sistemi per gli UDD (utenti del dispacciamento), il work force management e l’outsourcing dei vari servizi. Con questa operazione strategica, Cpl Concordia rafforza in modo determinante le quote di mercato e la sua presenza nel settore delle utilities, in tutta filiera, posizionandosi tra i primissimi player di servizi informatici per i venditori e distributori di power, gas e idrico con oltre 200 clienti e una prospettiva di crescita importante e costante negli anni a venire, aumentando la forza di sviluppo e assistenza sulle soluzioni informatiche di billing, CRM, compliance regolatoria e BPO. “Operiamo in un mercato ad alto valore aggiunto, dove gli ingenti investimenti che stiamo pianificando puntano a dare servizi efficienti ed efficaci ad aziende che devono competere utilizzando le migliori tecnologie. Ringrazio tutti i professionisti che hanno collaborato a questa operazione rendendola realizzabile in pochi mesi con estrema serietà, competenza e spirito imprenditoriale per mettere le basi per uno sviluppo della catena del valore tra esperti del mercato, partner e clienti”, commenta Samuele Penzo, vicepresidente di Cpl Concordia. La società di Concordia, che ad aprile scorso ha festeggiato i suoi primi 125 anni di storia, sviluppa molteplici business in tutta la filiera energetica,

Il vicepresidente CPL Samuele Penzo stringe la mano al presidente Blu CRM Giuseppe Guardalà

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Elena Salda, amministratore delegato di CMS e presidente dell'Associazione per la Responsabilità sociale di impresa

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spingendo sempre di più sulle green technologies che vedono protagoniste le energie rinnovabili attraverso la progettazione, costruzione e gestione di impianti a idrogeno, a biometano e fotovoltaico oltre ai servizi consolidati e oggi core di Cpl, tra i quali il global service per la gestione energetica e i servizi per la rete di distribuzione del gas, alla costruzione di impianti di GNL, alla cogenerazione, alla pubblica illuminazione e alla gestione e al telecontrollo degli impianti idrici. L’acquisizione del ramo energy di Blu Crm fa parte di una strategia di sviluppo prevista puntualmente nel Piano Industriale recentemente approvato dal Consiglio di Amministrazione di Cpl Concordia che punta ad arrivare al 2030 a 500 milioni di euro annui di ricavi con 150 milioni di euro di investimenti.

CON VALUEX, DOYLE PORTA

LA SOSTENIBILITÀ

OLTRE I CONFINI

“ValueX”, il nuovo e innovativo servizio realizzato da Doyle, startup innovativa modenese che si occupa di realizzare strumenti a vantaggio della sostenibilità aziendale, in collaborazione con un gruppo di ricercatori, risponde a esigenze attualissime, perché la sostenibilità è diventata un obiettivo cruciale per le imprese di tutto il mondo e, in questo contesto, la valutazione dell’impatto ambientale e sociale di un’azienda lungo la sua catena di fornitura è diventata una priorità. “L’attenzione verso pratiche aziendali responsabili e rispettose dell’ambiente è sempre più alta, spinta dalle crescenti preoccupazioni per il cambiamento climatico e dalla richiesta dei consumatori di prodotti e servizi sostenibili. È qui che entra in gioco il tool ValueX, recentemente sviluppato per le principali filiere industriali dalla nostra società: rappresenta un’innovazione significativa per l’applicazione di politiche e normative in materia di sostenibilità della catena di fornitura”, spiega Filippo Furi-

ni, CEO di Doyle. Questo strumento si rivela essenziale per adempiere ai requisiti delle normative, come la tassonomia UE e la Direttiva UE sulla rendicontazione della sostenibilità aziendale, e per orientare le catene di valore verso modelli economici circolari. “ValueX si distingue per la sua capacità di aggregare e sintetizzare informazioni quantitative, rendendole facilmente comunicabili ai vari stakeholder coinvolti nella catena del valore. Il progetto ha dimostrato di poter supportare efficacemente le aziende nei loro processi decisionali manageriali, aiutandole a identificare le pratiche più promettenti per una catena del valore circolare e per mitigare i rischi associati”, continua Furini. I risultati ottenuti sono fondamentali per i manager, i quali sono incitati a considerare con attenzione l’importanza dei criteri di sostenibilità e degli standard multidimensionali. Questi elementi sono essenziali per un processo di responsabilità che coinvolge tutti gli attori della filiera. Tuttavia, la gestione sostenibile è spesso ostacolata dalla mancanza di strumenti adeguati alla valutazione integrata delle varie dimensioni della sostenibilità lungo l’intera supply chain. “L’adozione di ValueX permette un miglioramento significativo nei processi decisionali delle aziende coinvolte nella filiera. In particolare, migliora la gestione della fase di sourcing, rendendo le aziende più reattive alle interruzioni e alle modifiche, sempre più frequenti nelle catene di approvvigionamento”, continua ancora il CEO di Doyle. Grazie all’utilizzo di ValueX nei sistemi di programmazione e

controllo aziendale, è possibile identificare e dare priorità alle strategie per la transizione verso pratiche più sostenibili. Il tool consente la pianificazione e la programmazione delle attività aziendali, integrando l’effetto della filiera, e la misurazione degli scostamenti tra gli obiettivi attesi e i risultati ottenuti. Inoltre, grazie alla sua natura dinamica, ValueX facilita l’adozione di azioni correttive necessarie e la valutazione delle tecnologie, considerando tutti gli impatti a livello di filiera: economici, sociali, ambientali e della governance. “Grazie a questo l’azienda utilizzatrice di ValueX potrà selezionare i suoi fornitori anche sulla base dei criteri ESG per migliorare il proprio impatto di filiera, rispondendo alle esigenze normative della CSRD”, conclude Filippo Furini.

DUCATI, IL FATTURATO

SUPERA DI NUOVO

IL MILIARDO DI EURO

Per il secondo anno consecutivo il fatturato di Ducati, la casa motociclistica di Borgo Panigale supera il miliardo di euro. Il risultato operativo a fine 2023 è stato infatti il migliore di sempre per l’azienda bolognese: con 112 milioni di euro, la redditività aumenta rispetto all’anno precedente arrivando al 10,5%. Ancora una volta anche il fatturato supera il miliardo, arrivando a 1 miliardo e 65 milioni di euro, valore leggermente inferiore al risultato record raggiunto nel 2022 (1.089 milioni di euro). Nonostante una competizione crescente sullo scenario internazionale e le difficoltà registrate nel mercato cinese, questi sono risultati economici che confermano la solidità dell’azienda e la validità delle scelte strategiche fatte negli ultimi anni. Durante il 2023 sono state consegnate 58.224 moto agli appassionati Ducatisti di tutto il mondo. Un risultato che, pur essendo in lieve calo rispetto al 2022, colloca lo scorso anno come il terzo migliore nella storia dell’azienda in termini di vendite. “I risultati ottenuti da Ducati nel 2023 confermano la validità delle scelte strategiche e della politica di investimenti autofinanziati che portiamo

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Filippo Furini, CEO di Doyle

avanti da diversi anni. Abbiamo chiuso l’anno fiscale con un fatturato che supera di nuovo il miliardo e un risultato operativo da record, a cui si aggiungono i successi nel racing che ci hanno visto per il secondo anno consecutivo diventare Campioni del Mondo in MotoGP e WorldSBK”, ha dichiarato Claudio Domenicali, amministratore delegato di Ducati. “Forti dei traguardi raggiunti guardiamo con determinazione al futuro e proseguiamo nel piano di sviluppo del marchio e della gamma prodotto, con il desiderio di ampliare la nostra presenza verso nuovi segmenti, parlare a nuovi motociclisti e far crescere la comunità dei Ducatisti. L’ingresso nel motocross previsto per quest’anno ne è la dimostrazione”. Henning Jens, CFO di Ducati, ha aggiunto: “Nel 2023 lo scenario del mercato motociclistico globale è stato caratterizzato da una concorrenza crescente e da situazioni economiche complesse. Nonostante ciò, Ducati ha chiuso l’anno con un miglioramento della redditività che ha raggiunto il 10,5% di ritorno sulle vendite e un nuovo record di risultato operativo. Questo è stato possibile grazie a un model mix attrattivo e a un grande focus sulla disciplina dei costi

sull’efficienza in tutti i processi. Il risultato dimostra anche che Ducati opera seguendo una strategia chiara e su una solida base finanziaria, riuscendo a ottenere buone performance anche in anni impegnativi”. Per il 2024, Ducati ha presentato al pubblico sette nuovi modelli che vanno ad ampliare una gamma di prodotti sempre più sofisticata composta da moto dal design distintivo e tecnologicamente avanzate. Tra quelli più attesi ci sono sicuramente la nuova Hypermotard 698 Mono, con la quale Ducati fa il suo ingresso nel segmento delle supermoto monocilindriche, e la DesertX Rally, che porta le capacità off-road della famiglia DesertX a un livello superiore grazie a componenti professionali. Sempre più spazio viene dedicato alle moto da collezione. Per il 2024, Ducati ha presentato due moto celebrative che festeggiano il 30° anniversario dalla nascita di due dei modelli più iconici della storia della Casa bolognese: la Panigale V4 SP2 30° Anniversario 916 e il Monster 30° Anniversario. Entrambe in serie numerata e limitata a 500 unità, con livree e componentistiche dedicate.

ESPANSIONE GROUP

PUNTA ALL’INNOVAZIONE

NELLE TECNOLOGIE MEDICHE

Lo scorso 4 giugno, presso la sede bolognese di Confindustria Emilia, Espansione Group ha presentato il clearing regolatorio della sua ultima tecnologia di fotobiomodulazione, mirata al trattamento della maculopatia degenerativa senile (AMD), principale causa di cecità nel mondo occidentale. “L’efficacia biologica della Light Modulation® sta aprendo nuovi orizzonti terapeutici per alcune delle patologie più impattanti in oftalmologia”, ha dichiarato Giuseppe Giannaccare, professore di malattie dell’apparato visivo all’Università

di Cagliari e primario del suo Policlinico. “È un’opportunità entusiasmante per pazienti e ricercatori”. L’AMD è una condizione degenerativa che colpisce la visione centrale e si prevede che colpirà circa 280 milioni di persone in tutto il mondo entro il 2040. Fondata nel 1981, Espansione Group ha una storia imprenditoriale di resilienza. L’azienda è stata avviata come distributore di dispositivi medici, ma i suoi fondatori, Rodolfo Pomar e Morena Gomedi, hanno presto riconosciuto il potenziale trasformativo delle light-based therapies nella medicina. Guidati da ingegnosità e ambizione, hanno diretto l’azienda verso l’apertura dei propri impianti di ricerca e sviluppo e produzione. Questo ha portato nel 2019 al lancio della Light Modulation®, tecnologia di fotobiomodulazione (PBM), per uso oftalmico, rivoluzionando il panorama dei trattamenti per una serie di condizioni del segmento anteriore dell’occhio. I fondatori nel 2021 hanno lasciato l’azienda nelle mani di una nuova generazione di imprenditori per scalare l’opportunità. Una nuova leadership ha visto Alessandro Fier, Matteo Corbellino e Luca Trimigno infondere in Espansione un nuovo dinamismo, realizzando una successione intergenerazionale extra-familiare contro le complessità che questi processi spesso comportano. I giovani leader, tutti al di sotto dei 30 anni all’epoca, hanno affrontato le sfide di guidare un’azienda in un mercato globale competitivo. “Ci siamo presto resi conto che la mentalità umile, pragmatica e resiliente delle pmi italiane ci permette spesso di essere più veloci ed efficaci rispetto ai nostri concorrenti più grandi, e questo è diventato una parte fondamentale della ricetta del successo”, commenta il CEO, Alessandro Fier. “Mentre stiamo appena scoprendo il potenziale della nostra tecnologia di PBM in diversi campi della medicina, a lungo termine immaginiamo Espansione come un leader globale riconosciuto in oftalmologia”. La nuova autorizzazione regolatoria rappresenta una pietra miliare per l’azienda, ma la visione del management prevede ulteriori innovazioni. “Consideriamo la nostra tecnologia come una piattaforma su cui

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Claudio Domenicali, amministratore delegato di Ducati

persone e i processi dell’azienda. Abbiamo continuamente investito in nuovi strumenti e processi digitali, e assunto giovani talenti con formazione di alto livello. Abbiamo anche cercato di coinvolgere la base dipendenti ereditata, facendoli contribuire alla rinnovata cultura aziendale”.

costruire un portafoglio di terapie efficaci e non invasive in varie indicazioni d’uso”, aggiunge Matteo Corbellino, Chief Marketing and Innovation Officer. “Gli sforzi di ricerca della comunità accademica globale sulla PBM stanno rapidamente aumentando in nuove applicazioni mediche, dalle malattie neurodegenerative come l’Alzheimer e il Parkinson fino a condizioni autoimmuni”. “Dopo il cambio generazionale abbiamo applicato una mentalità di lungo periodo con fornitori e partner commerciali - volevamo che la crescita dell’azienda fosse sostenuta da fondamenta solide”, conclude Luca Trimigno, Chief Strategy Officer. “Internamente, abbiamo condotto un importante percorso trasformativo per le

EUROSETS DONA DISPOSITIVI MEDICI

PER I BAMBINI IN CAMERUN

Eurosets, azienda del distretto biomedicale con sede a Medolla, in provincia di Modena, ha donato nei mesi scorsi all’Hopital General de Yaoundé, capitale del Camerun, diversi dispositivi medici per il supporto al bypass cardiopolmonare, tra cui ossigenatori e circuiti per circolazione extracorporea, necessari per effettuare interventi di cardiochirurgia su 20 bambini. In particolare, le missioni umanitarie alle quali ha aderito l’azienda sono parte del programma “Cuori Ribelli” promosso dalla Onlus “Una Voce per Padre Pio”, attiva nel portare assistenza sanitaria in Paesi in via di sviluppo, che ha lo scopo di offrire accesso a cure specialistiche gratuite a bambini malati e vulnerabili, che vivono in condizioni socioeconomiche disagiate, in Paesi con reddito pro-capite molto basso, ma nei quali la sanità è spesso solo a pagamento. Il progetto coinvolge Paesi africani subsahariani (Senegal, Costa D’Avorio, Burkina Faso, Benin, Camerun, Kenya) e prevede visite periodiche di screening e follow-up cardiologico nonché, laddove possibile, interventi di cardiochirurgia. In questi Paesi, infatti, la cardiopatia congenita è una causa importante di mortalità in età pediatrica. “È grazie alla generosità di aziende come Eurosets che questi programmi sanitari di cooperazio-

ne e sostegno possono essere realizzati”, afferma Vincenzo Palumbo, presidente e fondatore di “Una Voce per Padre Pio”. “Nei giorni passati a Yaoundé abbiamo sottoposto a screening oltre 80 bambini, identificando i pazienti che potevano essere operati in Camerun da noi, con l’ausilio di un team locale, e gli altri, più piccoli o più complessi, per i quali abbiamo messo a punto un programma di evacuazione sanitaria”, continua Francesco Santoro, cardiochirurgo responsabile del team di cooperazione internazionale. “Durante le missioni abbiamo effettuato diversi interventi di cardiochirurgia, iniziando da pazienti con patologie relativamente semplici per approdare a patologie più complesse man mano che competenza ed esperienza nel team locale, indispensabili per un ottimale risultato, sono state affinate”, aggiunge Santoro. “È per noi una grande soddisfazione avere contribuito ad alleviare le sofferenze di questi piccoli pazienti. Questo progetto è in linea con la nostra mission aziendale ovvero aiutare le persone affinché possano tornare a fare le cose che più amano. Siamo lieti di aver contribuito a questo progetto”, sottolinea Antonio Petralia, vicepresidente esecutivo e amministratore delegato di Eurosets. Eurosets è un’impresa punto di riferimento nella progettazione e produzione dei dispositivi medici avanzati con oltre 50 brevetti depositati, 400 dipendenti e sei filiali tra Germania, Francia, Belgio, Cina, Regno Unito e Dubai. Grazie allo sviluppo interno dell’intero ciclo del prodotto, consente ai pazienti di avere a disposizione sempre tecnologie di ultima generazione. Le principali linee di prodotto sono: Cardiopulmonary, dispositivi di ossigenazione e relativi circuiti usati durante l’intervento cardiochirurgico; ECLS Extra Corporeal Life Support, dispositivi per supporto cardiaco e respiratorio; Wound management, dispositivi per la cura della ferita con pressione topica negativa; Orthopaedic Drainage, dispositivi di autotrasfusione del sangue; Chest drainage, dispositivi di drenaggio post operatorio in cardiochirurgia e chirurgia toracica; Surgical Support, dispositivi a supporto del Chirurgo nella fase peri-operatoria.

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Alessandro Fier, CEO, Luca Trimigno, Chief Strategy Officer e Matteo Corbellino, Chief Marketing and Innovation Officer, di Espansione Group

BILANCIO 2023

DA RECORD PER FAAC

Il bilancio dell’anno 2023 di FAAC, società capogruppo di FAAC Technologies, che è stato approvato ad aprile scorso dall’assemblea dei soci, segna nuovi record per il gruppo bolognese, uno dei protagonisti internazionali nel settore dell’automazione e del controllo accessi ad uso veicolare e pedonale per applicazioni residenziali e industriali. La società, fondata nel 1965 a Bologna, oggi conta 56 società in 30 Paesi dei cinque continenti. I dati raccontano uno sviluppo significativo: i ricavi consolidati del 2023 si attestano a 693 milioni di euro, con un aumento di 35,5 milioni di euro rispetto al fatturato consolidato del 2022. L’Ebitda è a 125 milioni di euro, in crescita del 16,4% rispetto ai 107,5 milioni dell’anno precedente, e l’Utile Operativo è a 87,2 milioni, in crescita del 22,3% sempre rispetto al 2022. Non si arresta perciò il cammino di crescita redditizia e sostenibile della multinazionale bolognese. A un 2022 che aveva già fatto segnare valori record, FAAC ha fatto seguire un 2023 con numeri ancora più positivi. Frutto anche dei risultati e delle sinergie ottenuti dopo le importanti acquisizioni avvenute negli ultimi anni e che sono proseguite anche l’anno passato, con un’azienda della Nuova Zelanda che è entrata a fare parte del Gruppo. “L’esercizio 2023 si è contraddistinto per la capacità del Gruppo FAAC Technologies di gestire e superare con successo buona parte delle criticità di scenario che si erano aperte già nel 2022,

in particolare le difficoltà nel reperimento di alcuni materiali, tra tutti le componenti di elettronica, e quelle causate dall’aumento dei prezzi delle materie prime, dell’energia e del costo del lavoro”, commenta Andrea Moschetti, executive chairman di FAAC Technologies. “La crescita di fatturato e volumi è stata accompagnata da un importante guadagno di redditività operativa, conseguito prevalentemente attraverso un miglioramento della marginalità diretta. I buoni risultati conseguiti sotto l’aspetto della redditività sono associati a un’ottima performance di cassa, con un cashflow operativo che si attesta a 106,3 milioni di euro. L’outlook 2024 rimane positivo, con prospettive di ulteriore crescita”, aggiunge Moschetti. Il primo mercato del gruppo in termini di fatturato si conferma quello americano, dove alla fine del 2023 si sono sviluppati due prestigiosi progetti che si concretizzeranno tra l’anno in corso e il 2025. Entrambi riguardano la città di Atlanta, che sta lavorando intensamente a una riqualificazione delle infrastrutture di mobilità, anche in vista delle partite dei Campionati mondiali di calcio che la capitale della Georgia ospiterà nel 2026. FAAC Technologies si è aggiudicata il contratto con MARTA, Metropolitan Atlanta Rapid Transit Authority, per la fornitura dei varchi pedonali della metropolitana di Atlanta e di alcune stazioni di autobus: circa 600 moduli, con i tornelli ad alta tecno -

logia di FAAC, saranno al servizio degli utenti nelle stazioni della Subway della città della Coca Cola. Le ultime soluzioni per la gestione dei parcheggi realizzate dal Gruppo FAAC sono invece state scelte per il parcheggio del Terminal dei voli domestici dell’aeroporto Hartsfield-Jackson, lo scalo aereo più trafficato del mondo. Complessivamente i due progetti in cui FAAC sarà impegnata negli Stati Uniti hanno un valore di circa 26 milioni di dollari.

FANTASILANDIA, IL FUTURO “GREEN”

DEGLI ARTICOLI PROMOZIONALI

Fantasilandia, azienda di Pieve di Cento, in provincia di Bologna, contraddistinta da una tradizione familiare di oltre 50 anni nel commercio di articoli da regalo, pubblicitari e giocattoli, propone sempre più prodotti “green” (legno, bamboo, alluminio, rpet, cotone, iuta, fibre di caffè, grano ecc.), perché la promozione del logo aziendale passa anche, e soprattutto, da un messaggio responsabile ed ambientale. “Ci impegniamo nella sostenibilità selezionando con cura nuovi materiali, prodotti e imballaggi per un futuro più responsabile. Inoltre, ci assicuriamo di presentare periodicamente proposte di prodotti green”, spiega Umberto Manservisi, oggi alla guida dell’azienda. Fantasilandia dimostra da sempre una particolare attenzione e uno specifico interesse verso la sostenibilità ambientale, come dimostra, a inizio 2023, l’adesione al progetto “Campagna Sostenibile”, che ha come obiettivo la salvaguardia e lo sviluppo della biodiversità, attraverso la riqualificazione di aree abbandonate, la piantumazione di alberi autoctoni e l’inserimento di insetti impollinatori seguendo disciplinari biologici. “La nostra convinzione è che la responsabilità ambientale passi anche da una comunicazione consapevole”, continua Manservisi. Quando, nel 2001, la gestione di Fantasilandia è passata in mano alla seconda generazione, con enorme sacrificio e continuo studio, ha preso vita una nuova azienda con l’aggiunta di un servizio di grande valore: la

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Sopra: Andrea Moschetti, executive chairman di FAAC Technologies
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consulenza e personalizzazione dell’oggetto, trovando così una soluzione unica e su misura per tutte le tipologie di clientela. “Le nostre qualità principali, riconosciute dai nostri clienti sono l’affidabilità e la velocità, caratteristiche indispensabili in un mercato dinamico e competitivo come quello attuale. A questi punti di forza se ne aggiunge un altro: appunto la personalizzazione, sia degli oggetti che dei capi di abbigliamento”, prosegue il CEO della società che opera a tutto campo nel settore della comunicazione producendo articoli e abbigliamento promozionali personalizzati per aziende private di diversi settori (agroalimentare, ortofrutta, istituti bancari e finanziari, meccanica, turismo, hotel, ristorazione, aziende di servizi, società ed eventi sportivi) e le pubbliche amministrazioni. La personalizzazione e la sostenibilità sono strettamente interconnesse e si fondano sul principio della responsabilità sociale. La produzione su richiesta consente di produrre gli oggetti solo quando c’è una richiesta effettiva da parte dei consumatori. Ciò riduce il rischio di sovrapproduzione e l’eccesso di inventario, contribuendo a evitare lo spreco di risorse. Gli oggetti personalizzati sono progettati per soddisfare specifiche esigenze e preferenze del consumatore, il che significa che hanno più probabilità di essere utilizzati appieno e per periodi più lunghi, prolungando così il loro ciclo di vita. “Oltre alla sostenibilità ambientale, i nostri obiettivi per il 2024 sono in particolare tre: costruire relazioni con i collaboratori locali riconoscendo la loro professionalità e la

loro dedizione al lavoro, sostenere iniziative sociali e sportive e consolidare sempre di più le relazioni lavorative in veri rapporti di amicizia familiari. Ecco la partecipazione alla fiera FARETE di settembre”, conclude Umberto Manservisi.

XXXVII PREMIO LUCCHESE, FLORIM ASSEGNA DIECI

BORSE DI STUDIO

Si è svolto lo scorso 18 maggio in Florim Gallery, a Fiorano Modenese, l’annuale appuntamento con il Premio Lucchese, iniziativa promossa dall’omonima Fondazione e intitolata alla memoria di Giovanni Lucchese, fondatore di Floor Gres e padre dell’attuale presidente di Florim, Claudio. Il Premio Lucchese, organizzato in collaborazione con la Società Ceramica Italiana, si inserisce nel calendario di iniziative ed eventi promossi dalla Fondazione Ing. Giovanni Lucchese che concentra il proprio impegno a sostegno del territorio locale.

Nella XXXVII edizione sono stati dieci i giovani diplomati con il massimo dei voti presso l’Istituto di Istruzione Superiore “Alessandro Volta” di Sassuolo, nel modenese, che hanno ricevuto altrettante borse di studio. I dieci premiati di questa edizione sono stati: Samuele Bigi, Giorgio Cazzato, Gabriele Cerioli, Carmine de Rosa, Fe -

derico Galloni, Francesco Pini, Alessia Mussini, Matteo Fabbretti, Anas El Mourid e Matteo Cuoghi. All’iniziativa hanno preso parte, insieme al presidente di Florim Claudio Lucchese, la collaboratrice alla dirigenza scolastica dell’IIS A. Volta di Sassuolo Laura Venuti e Cristina Siligardi, presidente della Società Ceramica Italiana. La conduzione dell’evento è stata affidata come di consueto al giornalista Leo Turrini che ha esortato la platea di ragazzi a riflettere sui molteplici punti di vista che ci consentono di interpretare la realtà, da cui il titolo: “La bellezza delle prospettive”. Alla cerimonia hanno partecipato anche gli studenti delle classi quarte dell’IIS A. Volta, chiamati a intervenire per condividere le proprie considerazioni sulle potenzialità e sulle minacce dell’intelligenza artificiale, analizzate da prospettive diverse e declinate sui cinque indirizzi scolastici: ceramico “made in Italy”, manutenzione e assistenza tecnica, logistica, informatica & telecomunicazioni e indirizzo elettronico. Il Gruppo Florim produce da oltre 60 anni superfici ceramiche per tutte le esigenze dell’edili -

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Sotto, Andrea Manservisi responsabile produzione e socio, e Umberto Manservisi, CEO di Fantasilandia Da sinistra, insieme ai ragazzi premiati, Laura Venuti, Claudio Lucchese, Beatrice Lucchese, Leo Turrini e Cristina Siligardi

IM.TECH, TRENTACINQUE ANNI DEDICATI ALL’AMBIENTE E ALLA SICUREZZA SUL LAVORO

Da trentacinque anni IM.TECH, con sede a Bologna e un’unità a Imola, si occupa di ambiente, sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, progettazione dei sistemi integrati di gestione aziendale (sicurezza, ambiente e qualità), soluzioni per la prevenzione incendi e sicurezza nei cantieri temporanei e mobili.

Oggi i temi della sicurezza del lavoro e del rispetto dell’ambiente fanno parte delle politiche di sostenibilità di aziende pubbliche e private e IM.TECH è al loro fianco, indipendentemente dal settore o dalla dimensione, per gestire il tema della sicurezza, che ha una complessa normativa vigente. Lo fa attraverso un team che si è costituito nel tempo: cinquanta professionisti tra ingegneri e tecnici specializzati, grazie ai quali negli anni, la società bolognese è diventata un punto di riferimento nel settore a livello nazionale annoverando tra i propri clienti enti pubblici e privati, grandi multinazionali e piccole realtà territoriali.

È il 1989 quando Giuseppe Sermasi, ingegnere, intuisce come le tematiche dell’ambiente e della sicurezza dei lavoratori, allora ancora poco considerate, siano destinate in futuro a diventare di grande importanza, anche sotto l’aspetto legislativo. In IM.TECH Sermasi sceglie l’aiuto dei soci Narciso Barison, Andrea Bartolini, Claudio Bendanti e Francesca Fabbri, che nel corso degli anni hanno guidato con successo la crescita aziendale, fino all’attuale assetto. Dal 1997 è operativa anche la sede di Imola che si affianca a quella principale di Bologna. Nel 2008 nasce IM.TECH Engineering, specializzata in ingegneria ambientale e nel 2011 le due società, IM.TECH e IM.TECH Engineering, si fondono e nasce l’odierna IM.TECH Srl.

re la reputazione aziendale”, ricorda Giuseppe Sermasi, fondatore e presidente di IM.TECH. “In sintesi, investire nella qualità e nella sicurezza sul lavoro non solo è un dovere etico e dettato dalle normative vigenti, ma anche un investimento strategico per garantire la sostenibilità e il successo a lungo termine dell’azienda”. Oggi le leggi che regolano la sicurezza nei luoghi di lavoro sono sempre più stringenti, non è semplice per le imprese tenersi aggiornate e in linea con le novità. “Per questo IM.TECH si propone come consulente a 360° su tutte le tematiche della salute e della sicurezza. IM.TECH offre anche le soluzioni formative più avanzate, in presenza e in videoconferenza sincrona o direttamente presso il cliente, in materia di salute e sicurezza sul lavoro, con la possibilità di programmare percorsi su misura per venire incontro alle esigenze aziendali, sempre in conformità con le norme. Il metodo e i processi lavorativi offerti da IM.TECH sono consolidati e garantiti dalle certificazioni ISO 9001, ISO 14001 e ISO 45001”, prosegue il presidente Sermasi. Im.Tech inoltre offre due servizi specifici che hanno riscontrato adesione e soddisfazione da parte dei clienti. Il primo, pensato per la gestione di cantieri e appalti, utilizza un software dedicato che permette ai committenti di monitorare, dal punto di vista della sicurezza sul lavoro, le attività e le documentazioni delle imprese affidatarie ed esecutrici. Il secondo è Im.Tech Memo, una piattaforma online che aiuta le aziende a semplificare la gestione delle scadenze relative agli adempimenti richiesti in merito all’ambiente e sicurezza e salute dei lavoratori (formazione, idoneità sanitaria, DPI).

“Promuovere la sicurezza sul luogo di lavoro è essenziale per garantire il benessere dei lavoratori e il successo dell’azienda. Un ambiente lavorativo sicuro favorisce un livello più elevato di qualità nella produzione e nei servizi offerti; riduce, inoltre, il rischio di infortuni e malattie professionali, promuovendo la produttività, la fiducia e il morale dei lavoratori. Infine, una solida cultura della sicurezza può ridurre i costi legati agli infortuni sul lavoro e migliora-

zia, dell’architettura e dell’interior design. L’azienda ha un passato radicato nel distretto ceramico italiano e un presente da trend setter internazionale del settore. Sono oltre 1.450 i dipendenti nel mondo e circa 470 milioni di euro il fatturato realizzato prevalentemente con i marchi

Proprio quest’anno, in occasione del 35° anniversario della fondazione, IM.TECH si rinnova con l’ampliamento della propria compagine societaria, aprendo a quattro nuovi giovani soci: Maurizio Campolo, Simone Giovannini, Enrico Lombini e Marco Sermasi. “La volontà e convinzione del direttivo è che questi giovani sguardi possano affiancare, con freschezza e nuovi stimoli, la consolidata e ricca esperienza che contraddistingue l’azienda”, conclude il presidente Giuseppe Sermasi.

Florim, Cedit e Florim stone. Con unità produttive all’avanguardia, società commerciali, partnership in Europa, America, Asia e flagship store o spazi monomarca, Florim è presente nelle principali capitali mondiali dell’architettura e del design (Milano, New York, Mosca, Singapore,

Francoforte, Londra, Abu Dhabi, Parigi, Roma, Los Angeles). Nel 2020 il Gruppo ha ottenuto la certificazione B Corp e dal 2022 Florim è socia di Altagamma, la fondazione che riunisce l’élite di aziende italiane ambasciatrici dello stile di vita italiano nel mondo.

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Giuseppe Sermasi, presidente di IM.TECH

GRAF INDUSTRIES, NUOVA SEDE CENTRALE E SHOWROOM IN CANADA

Sono dedicati al mercato nordamericano la nuova sede centrale e lo showroom di Vaughan, nella regione di Toronto, in Canada, inaugurati lo scorso 18 aprile da GRAF Industries, gruppo industriale fondato a Nonantola, in provincia di Modena, e operante nel settore delle soluzioni tecnologiche all’avanguardia nei settori automazione, macchine CNC per la produzione di serramenti, oil & gas, energie alternative, impiantistica industriale, software e ricerca e sviluppo. La cerimonia di inaugurazione, che ha visto la partecipazione delle istituzioni locali e ospiti dal mondo dell’industria, ha avuto anche un momento tecnico con un seminario e una demo live della rivoluzionaria saldatrice per PVC SL4FF EVO, riconosciuta come “macchina più innovativa del 2023” da Window+Door. Come spiegano da GRAF, “questa tecnologia rivoluzionaria nella saldatura dei serramenti in PVC, detentrice del brevetto V-Perfect, ha per prima al mondo eliminato la necessità di pulizia e ritocchi manuali degli angoli saldati, garantendo un risultato esteticamente perfetto e risparmiando tempo e denaro ai produttori”. “Siamo orgogliosi di annunciare l’apertura di GRAF Industries in Nord America”, ha commentato

Gianfranco Ferranti, amministratore delegato di GRAF Synergy a margine del taglio del nastro. “I nostri obiettivi per questa operazione sono ambiziosi e riguardano tutte le Business Unit del gruppo. Con la nuova sede saremo più vicini ai nostri clienti d’oltre Atlantico, potendo offrire così non solo la proverbiale tecnologia GRAF, riconosciuta in tutto il mondo, ma anche un servizio personalizzato e vicino ai produttori di serramenti canadesi e nordamericani. Portiamo nei fatti il concetto espresso nel nostro nome: GRAF Synergy, ovvero lavorare in sinergia e a stretto contatto coi nostri clienti”, ha concluso Ferranti. GRAF Industries è specializzata in tecnologie all’avanguardia in vari settori, dalle macchine avanzate per produttori di finestre e porte di GRAF Synergy, ai sistemi completi per la compressione e distribuzione del gas di GRAF Gastech. L’apertura della nuova filiale nell’area di Toronto segna un impegno significativo nel portare le migliori tecnologie di GRAF Industries oltreoceano. Per sottolineare l’importanza dell’operazione, GRAF Industries sta lanciando anche un sito web completamente nuovo, dedicato ai mercati canadese e nordamericano, evidenziando ulteriormente la sua intenzione di servire al meglio la propria clientela di quella vasta area geografica. Il sito web sarà il punto di riferimento per aggiornamenti e informazioni sui prodotti e sugli eventi di GRAF in quei mercati. La cerimonia a Toronto ha visto la partecipazione del management di GRAF Synergy, GRAF Industries Spa e GRAF Industries Inc., ospiti speciali come il sindaco della Città di Vaughan, Steven Del Duca, e il console generale italiano, Luca Zelioli. Sono inoltre intervenuti con interessanti workshop le aziende Alu -

plast GmbH, Continental TAKA-WPR, e Thermoplast. L’inaugurazione ha coinciso con il periodo del “made in Italy Day”, la giornata nazionale del made in Italy. Il console generale Zelioli, nel suo intervento, ha sottolineato la perfetta corrispondenza tra la promozione della qualità italiana e l’inaugurazione della nuova sede di GRAF in Canada: GRAF, infatti, è l’industria nata nell’italianissima Emilia-Romagna che fa della qualità e dell’innovazione la sua cifra distintiva e che proprio quest’anno celebra il trentennale dalla sua fondazione.

AL GRAND HOTEL MAJESTIC

“GIÀ BAGLIONI”

NASCE LA COMFORT ROOM

Una nuova preziosa alleata per gli ospiti che desiderano rallentare, soffermarsi sul proprio benessere e prendersi cura di sé, uno spazio esclusivo dove i clienti dell’hotel possono lasciarsi alle spalle lo stress quotidiano, grazie al tocco di esperti massaggiatori. Il Grand Hotel Majestic “già Baglioni” ha inaugurato Comfort Room: un nuovo ambiente votato al benessere, una coccola che attende chi soggiorna nel 5 stelle lusso bolognese. La proposta include un menù completo di trattamenti rituali ed “express” per viso e corpo a base di prodotti, da speri-

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Il gruppo industriale modenese GRAF Industries ha inaugurato una nuova sede e lo showroom a Vaughan, nella regione di Toronto, Canada

mentare da soli o in coppia, che attingono a un patrimonio di conoscenze che spazia dall’ayurveda agli stone massage. Tutte le formulazioni, sviluppate e prodotte in Italia, seguono rigorosi criteri di sostenibilità, sono ricche di ingredienti naturali e molecole high-tech e non contengono derivati animali. L’apertura della Comfort Room è l’ultimo tassello di un percorso di costante ricerca portato avanti dal Gruppo Duetorrihotels a cui appartiene la struttura. “Il benessere, nell’accezione più ampia e inclusiva del termine, è un elemento chiave per tutte le nostre proposte”, sottolinea Franco Vanetti, general manager del Gruppo Duetorrihotels. “In quanto ‘ambasciatori’ dell’accoglienza made in Italy e dei suoi valori puntiamo, come in questo caso, a innalzare l’asticella della qualità in termini di servizi e capacità di ascolto. I massaggi e i trattamenti permettono di entrare in sintonia con gli ospiti, dedicando tempo e attenzione alle loro esigenze”. Concorda Tiberio Biondi, direttore del Grand Hotel Majestic “già Baglioni”: “Chi viaggia, per piacere o per lavoro, spesso desidera del tempo per rilassarsi: da oggi offriamo una parentesi rigenerante per coloro che, magari sospesi tra mille impegni, hanno bisogno di rallentare e occuparsi di sé. La nuova Comfort Room è il loro spazio dedicato, una coccola e un luogo dove sentirsi a casa. Siamo molto orgogliosi di questa novità, che ci permetterà di prenderci cura dei nostri ospiti con modalità che finora non avevamo ancora sperimen-

tato”. “Siamo felici che il Grand Hotel Majestic ‘già Baglioni’ abbia scelto i nostri prodotti per il suo spazio esclusivo”, conferma Davide Bollati, chairman di Davines Group. “In questa cornice, la passione per il benessere e la bellezza si abbina alla costante innovazione scientifica che da sempre guida la creazione dei nostri rituali, per offrire a una clientela italiana e internazionale un’occasione di rigenerazione efficace e sostenibile, rendendo il tempo che trascorreranno in questa bellissima città ancora più memorabile”. L’hotel, inaugurato nel 1912, in piena Belle Époque, si trova in un palazzo settecentesco, a pochi passi da piazza Maggiore, nel cuore di Bologna. All’interno custodisce veri tesori: al piano nobile si può ammirare il “Camerino d’Europa”, capolavoro cinquecentesco e prima opera nota dei Carracci, mentre nei sotterranei è stato riportato al suo splendore un tratto dell’antica pavimentazione della Flaminia Militare, risalente al 189 a.C., oggi sede di esposizioni temporanee. Unico 5 stelle lusso in città, il palazzo propone agli ospiti un’esperienza realmente immersiva nel cuore di Bologna. Con le sue 106 camere e suite in stile classico veneziano e '800 francese, la Comfort room, il centro health & wellness e il fitness corner, l’hotel offre un percorso nel benessere e nella bellezza che riassume in sé il meglio del made in Italy.

HAMMER, AUTOMAZIONE A 360°

NELL’IMPIANTISTICA

MECCANICA AVANZATA

Era il 2017 quando Jonathan Spataro fondò a Sassuolo, in provincia di Modena, Hammer. Nata con tecnici ed unità operative provenienti dal mondo oil & gas, negli anni, per uniformarsi alle richieste imposte dal mercato, l’azienda ha amplia-

to le proprie competenze nel settore siderurgico occupandosi anche di impianti di automazione industriale. Oggi Hammer è al vertice nel servizio di costruzione e montaggio di impianti meccanici conto terzi e opera sia sul territorio italiano che su quello estero; in totale autonomia e con propri mezzi e attrezzature, si occupa di automazione a 360 gradi, gestendo progetti complessi sull’intero processo produttivo, linee robotizzate e impianti elettrici industriali. Tra i tanti servizi offerti, Hammer è infatti specializzata nell’installazione di apparecchiature e impianti industriali altamente tecnologici, di componenti di linea ad alta efficienza e di impianti di automazione per ciclo produttivo industriale, logistica, e magazzini verticali. Qualità e organizzazione, sono dunque tra le caratteristiche fondamentali del team Hammer che, grazie all’elevato know-how, sviluppato in tanti anni di attività, e al lavoro sinergico con i propri fornitori, riesce a fornire soluzioni “chiavi in mano” efficienti e all’avanguardia. Ad oggi Hammer vanta circa 50 unità operative qualificate, tra meccanici montatori ed elettricisti industriali, mentre l’organigramma è costituito, oltre che dalla figura apicale del fondatore e amministratore

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Da sinistra Davide Bollati, presidente Gruppo Davines, Tiberio Biondi, direttore Grand Hotel Majestic, Katia Di Benedetto, Spa manager Comfort zone by Charme, Danilo Maletti, presidente Maletti, ed Elena Spadaro Jonathan Spataro, fondatore e amministratore unico di Hammer

INTERNATIONAL SCHOOL OF MODENA, 25 ANNI DI ECCELLENZA EDUCATIVA CON

IL PERCORSO IB

Festeggia un quarto di secolo l’International School of Modena, a Montale Rangone, nel modenese, che da 25 anni è il punto di riferimento in Emilia-Romagna per le famiglie che decidano di educare i propri figli con un approccio internazionale e aperto, che fornisca loro gli strumenti indispensabili ad affrontare il futuro.

L’istituto oggi ospita circa 220 studenti di 35 nazionalità differenti e di età compresa tra i 3 e i 18 anni ed è la prima scuola, nel territorio di Modena e provincia, certificata IB (International Baccalaureate®). Si tratta di un programma scolastico seguito da quasi due milioni di studenti nel mondo e riconosciuto nel nostro Paese dal 1987.

“Scegliere il percorso IB significa anche crescere in una dimensione internazionale attraverso cui maturare una visione aperta del mondo, basata su rispetto, tolleranza e inclusione. Nel Campus modenese gli allievi provengono da oltre 35 nazionalità diverse: questa multiculturalità oggi è fondamentale per imparare ad agire in modo consapevole e costruttivo in un contesto sociale ed economico sempre più globale e in continua trasformazione. In tutto ciò l’inglese, da lingua veicolare, si trasforma in formidabile strumento di comunicazione e inclusione”, dichiara il preside, Paul Barrie.

Offrire una visione internazionale non significa però escludere il legame con il territorio: la lingua e la cultura italiana, per esempio, sono parte del programma assieme a numerosissime iniziative didattiche realizzate in collaborazione con le realtà locali.

“Un’altra caratteristica dell’IB programme è la possibilità per l’allievo di essere sempre un passo avanti nella costruzione del proprio curriculum così da arrivare alla scelta dell’Università in modo consapevole e con un profilo adeguato alle richieste del mercato. La definizione del proprio specifico percorso avviene già negli ultimi due anni del Middle Years Programme. I ragazzi avviano una riflessione assolutamente personale che, di fatto, indica la strada che ciascuno studente mira a intraprendere. La scuola ha solidi legami con il mondo universitario e partecipa a diverse fiere di settore per migliorare la comprensione dei percorsi post-diploma e

unico, Jonathan Spataro, dai collaboratori e da un team di comprovata esperienza che va da Simona Cappellato e Giulia Spataro, a capo dell’area amministrativa, fino a Massimiliano Ponzio, head del settore legale e commerciale. “Ho deciso di investire in questo splendido territorio che è l’Emilia-Romagna più di 20 anni fa, quando mi sono trasferito qui per motivi di lavoro. Considero infatti il comprensorio emiliano

aiutare i propri studenti a prendere decisioni consapevoli sull'istruzione superiore e sui macro trend del mercato del lavoro”, continua Barrie.

Il diploma IB, infatti, oltre a essere un titolo equipollente ai diplomi di maturità scientifica, linguistica o delle scienze umane e sociali offre anche la possibilità di accedere alle migliori università internazionali. Uno degli impegni di International School of Modena è offrire a docenti e ragazzi il massimo, fornendo gli spazi, il tempo, gli strumenti e le risorse necessarie non solo per portare a termine con successo il percorso di studi ma anche per coltivare i talenti naturali. Dallo sport alle discipline artistiche, come teatro, musica o canto, la scuola offre un sostegno determinante per la pratica di queste attività co-curricolari.

“Gli spazi stessi del Campus sono pensati per conciliare sia le esigenze accademiche sia quelle di svago. La scuola infatti comprende ampie aree come la grande e moderna biblioteca, o la sala studio dedicata ai ragazzi più grandi; la palestra attrezzata per il basket, la pallavolo e una serie di altre attività sportive; il grande parco giochi esterno, ideale per tutti quei momenti ricreativi all’aria aperta che stimolano l’interazione e la socializzazione”, conclude Paul Barrie.

la mia terra, amo questa regione e le sono grato per avermi accolto ed aver ricambiato l’amore riposto in essa”, dichiara il CEO Jonathan Spataro. “In tutti questi anni una dinamica e solida organizzazione aziendale ci ha permesso di creare reti di relazioni con i nostri clienti e fornitori che possono, così, contare su elevato grado di affidabilità e qualità nell’opera; flessibilità e solidità sono le caratteristiche fondamentali

del nostro team che, insieme all’esperienza accumulata, ci permette di fornire componenti, sistemi e servizi tali da assicurare affidabilità e prestazioni sopra ogni standard. Siamo oggi un’azienda in costante crescita e prevediamo, come prossimi obiettivi futuri, la possibilità di espanderci ulteriormente all'estero al fine di accrescere ed ampliare il proprio know-how e le nostre competenze”, conclude il CEO Spataro.

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HERA BUSINESS SOLUTION:

ESPERIENZA MULTIUTILITY

PER LA SOSTENIBILITÀ AZIENDALE

Un unico interlocutore per supportare le imprese nella transizione energetica, nel miglioramento della circolarità e nella decarbonizzazione. E, soprattutto, trarre dall’aumentata sostenibilità un effettivo vantaggio competitivo. È questo l’obiettivo di Hera Business Solution, il pacchetto di servizi del Gruppo Hera, modulabile su qualsiasi filiera. L’idea di base è semplice: mettere a disposizione delle attività produttive il know-how ambientale acquisito dalla multiutility nella gestione dei servizi locali a rete: recupero dei rifiuti, ciclo idrico e energia. Senza dimenticare il supporto che può derivare da ICT e facility management. Per ognuno di questi ambiti, i professionisti di Hera Business Solution, con approccio consulenziale, sviluppano progetti fra loro integrati in grado di aumentare al tempo stesso efficienza e profilo ESG dell’impresa, corredando ogni intervento con reportistiche di dettaglio utili anche al conseguimento di certificazioni utili alle qualifiche ambientali dei clienti. Sul fronte dei servizi ambientali, Hera mette in campo l’expertise di diverse società del Gruppo focalizzate sulla gestione e trattamento dei rifiuti industriali, con un focus particolare verso la piena compliance normativa (anche con la prospettiva della nuova piattaforma Rentri) e il recupero degli scarti.

Questo anche grazie alla vasta rete di impianti e piattaforme di proprietà, idonei a trattare qualsiasi tipo di rifiuto. In quest’ambito rientra il supporto su interventi di decommissioning, bonifica e pronto intervento ambientale. Per quanto attiene il ciclo idrico, Hera Business Solution prevede la possibilità di sviluppare e gestire impianti di depurazione e trattamento presso i clienti, l’implementazione di progetti di efficientamento idrico, finalizzati soprattutto al “water saving” e la messa a disposizione della rete di laboratori Hera per analisi e campionamenti. Sull’energia, Hera Business Solution offre tramite Hera Comm

e HSE, una serie integrata di servizi che supportano a 360 gradi le aziende nella decarbonizzazione dei consumi e nel conseguimento del risparmio energetico. Si tratta di un complesso di interventi su misura che comprendono progettazione, realizzazione chiavi in mano e gestione di impianti per la produzione di energia in autoconsumo, la messa in opera di impianti termici e idraulici ad alta efficienza, il supporto ai clienti nella gestione dell’autoconsumo diffuso a distanza e la realizzazione di comunità energetiche. Hera Business Solution offre, inoltre, un supporto anche sulla progettazione e realizzazione di reti e impianti in campo ambientale, idrico e energetico e, grazie alla controllata Acantho, è in grado di sviluppare progetti in ambito TLC (servizi internet, dati e voce) e data center (servizi cloud, housing, hosting e disaster recovery). Di particolare importanza all’interno della proposta Hera Business Solution è l’HBS circular

economy report, lo strumento personalizzato di reportistica che, sulla base dei servizi attivati, rendiconta i risultati raggiunti secondo le linee guida GRI (Global Reporting Initiative), standard mondiale per la predisposizione dei bilanci di sostenibilità.

Tutte le informazioni di dettaglio sulle soluzioni Hera Business Solution sono disponibili sul sito: www.gruppohera.it/ hbs

IDRAULICA SIGHINOLFI, CON L’ESPERIENZA

VERSO LA RIVOLUZIONE GREEN

Riduzione dell’impatto ambientale, sostenibilità e transizione energetica sono i nuovi obiettivi dell’azienda di Nonantola, in provincia di Modena, Idraulica Sighinolfi, che dopo l’importante traguardo dei 60 anni di attività celebrati nel 2023, quest’anno ha deciso di essere presente al Global Energy Transition Congress & Exhibition (GET), una piattaforma per il networking a livello internazionale, lo scambio di conoscenze e la presentazione di soluzioni a basse emissioni di carbonio e tecnologie di decarbonizzazione che daranno forma al futuro della transizione energetica in tutto il mondo, in scena a Milano a inizio luglio.

“Per noi è la prima volta in un contesto così innovativo, ma abbiamo voluto fare questo passo perché anche al nostro interno abbiamo fatto un importante salto di qualità”, spiegano dall’azienda modenese.

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Marco e Donatella Sighinolfi alla guida dell'azienda fondata dal padre

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“Sfidati dalla domanda di applicazioni ad alta potenza specifica, abbiamo concepito e sviluppato una nuova generazione di cilindri idraulici in grado di adattare le prestazioni alle diverse condizioni operative. Lo Smart Cylinder paragonato a un attuatore convenzionale mostra vantaggi nel campo dell’efficienza energetica e delle nuove tecnologie energetiche”. Lo Smart Cylinder è, infatti, uno dei progetti più innovativi degli ultimi anni, una soluzione idraulica rivoluzionaria, creata per aumentare la produttività, aumentare l'efficienza energetica e ridurre le emissioni in applicazioni industriali gravose. “Gli OEM di macchine idrauliche richiedono soluzioni innovative per incrementare l’efficienza e l’appeal dei loro prodotti”, spiegano dall’azienda. “Lo Smart Cylinder è un cilindro oleodinamico in grado di adattare l’energia spendibile ai contesti operativi, prestazione non disponibile con le soluzioni standard. Grazie all'integrazione di un moltiplicatore di pressione incorporato nel cilindro si attiva un surplus di pressione solo quando è richiesta più forza, ottimizzando l'efficienza della macchina, la sua velocità e il consumo energetico”. Per essere una realtà aziendale di medie dimensioni, che dispone di un organico interno di oltre 70 persone, un ampio stabilimento industriale di più di 9.000 mq e una struttura produttiva dotata di macchinari all’avanguardia volta al miglioramento continuo della qualità dei propri prodotti, l’azienda è un esempio della creatività e della qualità del made in Italy. Oggi è condotta dai figli del fondatore Albano Sighinolfi, Marco e Donatella che, dando continuità all’attività famigliare, hanno ampliato la clientela italiana, inserendosi con competenza sui mercati esteri. L’azienda è specializzata nella produzione di cilindri idraulici customizzati realizzati, su richiesta, adatti a diversi tipi di applicazione e innovativi, da 32mm di alesaggio fino a oltre 650mm e lunghi fino a 11 metri. Si rivolge a numerosi settori merceologici: gru portuali e movimentazione container, sollevamento, gru per camion, autogrù, piattaforme offshore, macchinari per la perforazione e costruzione di gallerie (tbm), paratoie per di -

ghe idroelettriche e controllo delle acque, compattatori dei metalli e compattatori per rifiuti, presse industriali e macchine utensili. Anche il fronte delle certificazioni è costantemente in evoluzione: nel 1998 l’azienda consegue la certificazione del sistema qualità ISO 9001, adeguata a ISO 9001:2008 e successivamente a ISO 9001:2015, confermando l’obiettivo primario di fornire al cliente un prodotto estremamente affidabile. Dal 2006 l’azienda è certificata per le saldature per la tenuta a pressione in ambito navale e civile seguendo le regole dei quality surveyor Germanischer Lloyd (ora Dnv) e Lloyd Register, ponendosi così in un’ottica di prodotto sempre più qualificato e controllato. Ulteriore step verso la sostenibilità è il percorso intrapreso dall’azienda per certificarsi ISO 45001 e ISO 14001 in Ambiente e Sicurezza.

INGEGNERIA EMILIANA È DIVENTATA SOCIETÀ BENEFIT

Il 2024 rappresenta l’anno della svolta per Ingegneria Emiliana Società Benefit, che opera nel settore edilizio e ha sede a Modena, con l’ingresso di un manager abituato a “rompere gli schemi” e con un profondo expertise nella sostenibilità aziendale come

Lapo Secciani, che affianca il fondatore Rocco Maggi e i due soci Davide Andreoli e Filippo Vecchio nello sviluppo dell’azienda. A marzo di quest’anno, dopo aver già ottenuto la certificazioni ISO 9001, ISO 14001 e ISO 45001, la società ha ottenuto anche la certificazione di Parità di Genere, diventando così una delle prime aziende del settore certificata UNI PdR 125:2022. D’altro canto, la forte vocazione a distribuire valore verso la comunità e il territorio per Ingegneria Emiliana si è evidenziata nella scelta di trasformarsi in Società Benefit nel 2023. L’azienda nasce nel 2015, anno in cui Rocco Maggi, ingegnere, decide di dare vita al suo progetto d’impresa, cresce in modo costante e lineare, creando nuovi posti di lavoro e contribuendo a disegnare il futuro del territorio attraverso la progettazione e la realizzazione di spazi e strutture in equilibrio con persone e ambiente. Il percorso è stato intrapreso per creare benessere tanto per le donne e gli uomini che fanno parte dell’azienda, ad oggi circa 20 dipendenti, quanto per la comunità in cui essa opera e l’ambiente. L’obiettivo è costruire un modello di edilizia capace di mettere al centro le persone e la natura che sia in equilibrio tra presente e futuro. Un processo che sta portando Ingegneria Emiliana Società Benefit ad essere, con il proprio metodo e con una instancabile determinazione a lasciare un’impronta

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Lo staff di Ingegneria Emiliana

positiva, un change maker di un settore che, oggi più che mai, ha la responsabilità di costruire un domani in equilibrio tra persone e ambiente. L’impresa modenese mette al centro del suo fare le persone: lo fa pensando al benessere e alla valorizzazione delle diversità e del talento delle donne e degli uomini che lavorano all’interno e, allo stesso tempo, lo fa progettando e realizzando opere pensate per rigenerare l’equilibrio tra persone e ambiente. Da quest’anno, l’azienda ha iniziato un innovativo programma di welfare che, quando sarà pronta la nuova sede, vedrà l’azienda dotarsi di una palestra interna all’avanguardia, nella quale i dipendenti e le dipendenti potranno svolgere corsi con personal trainer certificati. Una scelta volta a favorire il migliore worklife balance; con la convinzione che la felicità delle persone passi anche da un benessere fisico, oltre che mentale. Ingegneria Emiliana opera in tre settori principali: pubblico (per la quale possiede la SOA OG1 – III), residenziale e industriale. La visione che guida il lavoro del gruppo guidato da Rocco Maggi e dai suoi soci vuole essere capace di valorizzare il contesto socioeconomico e storico culturale in cui si inserisce l’opera e che, attraverso scelte progettuali e costruttive innovative, rispetti la natura e la comunità che dovrà viverci. Ogni opera e lavoro sono scelti, progettati e realizzati sulla base dell’impronta che l’azienda intende lasciare. Un esempio tangibile è il mercato solidale di Cesena, opera pubblica che

Ingegneria Emiliana si è aggiudica e che si appresta a realizzare: un intervento che unisce ingegno costruttivo, design e utilità sociale. Ingegneria Emiliana SB guarda al futuro, seguendo i quattro valori che la distinguono: rispetto, efficienza, qualità e ambiente, con l’obiettivo di realizzare e rigenerare l’equilibrio tra persone e natura, attraverso costruzioni ideate e progettate con la massima efficienza.

KERAKOLL GROUP INVESTE IN REGNO UNITO E PRESENTA

LA NUOVA BRAND IDENTITY

Kerakoll Group, Società Benefit certificata B Corp e realtà multinazionale attiva nel settore dell’edilizia nata nel 1968, nel cuore del distretto ceramico di Sassuolo, in provincia di Modena, punta sul Regno Unito investendo su un nuovo stabilimento a Preston, nel Lancashire. Il sito produttivo, che si estenderà su una superficie di circa 40.000 metri quadrati, si affiancherà a quello già esistente nel Lancashire, a Leyland, e costituirà una base per la produzione e distribuzione dei prodotti Kerakoll sia nel Regno Unito sia nell’Europa del Nord. I lavori masterplan per la struttura sono iniziati a primavera, mentre quelli di costruzione dello stabilimento saranno avviati entro il 2024. La conclusione dell’opera è prevista per la primavera del 2026. Con il completa -

mento di questo stabilimento, saliranno a 20 i siti produttivi di Kerakoll Group a livello globale, localizzati in tre continenti. Nel ruolo di general manager UK è stato nominato Carl Gardner che rivestirà anche quello di regional director della macroarea geografica UK, Netherlands and Nordics. Si tratta di uno step significativo nel percorso di implementazione della nuova Business Unit International, che vede inoltre l’attuale general manager UK, Filippo Iacconi, assumere l’incarico di international marketing manager del Gruppo a livello globale. Carl Gardner guiderà la filiale UK in una fase rilevante in cui è prevista l’integrazione e unificazione dei brand Tilemaster, l’azienda di sistemi di posa ceramica e pietre naturali acquisita dal Gruppo nel 2017, e Kerakoll. “Siamo entusiasti di aver iniziato il percorso che ci porterà ad avere un secondo stabilimento produttivo in Gran Bretagna: si tratta di un passo che va nella direzione più generale del rafforzamento dei nostri progetti di sviluppo internazionale. Inoltre, è per me un piacere poter dare il benvenuto in azienda a Carl Gardner: aver individuato un professionista di esperienza e conoscenza del mercato del suo livello permetterà a Kerakoll di dare un’ulteriore spinta alla crescita, non solo sul mercato inglese, ma nell’intera regione del Nord Europa”, commenta Fabio Sghedoni, vice presidente di Kerakoll Group. Ma le novità non finiscono qui: il Gruppo di Sassuolo ha presentato infatti a marzo scorso il progetto pluriennale di ridefinizione del purpose aziendale e della brand identity, sviluppato in partnership con la global brand consultancy Interbrand. Il nuovo purpose aziendale “To bring together passionate thinkers and makers to build better places to live” sintetizza l’impegno di Kerakoll nel riunire tutti gli stakeholder lungo la catena di valore, con l’obiettivo di creare luoghi migliori in cui vivere. Per farlo, il Gruppo si presenta oggi come aggregatore di persone appassionate: collaboratori, architetti, ingegneri, artigiani ed end-user che propongono e realizzano ogni giorno idee e progetti innovativi. “In linea con la nostra natura di B Corp, conseguita nel 2023, la sfida di Kerakoll per il fu -

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PELLICONI, 85 ANNI DI ECCELLENZA NELL’INDUSTRIA DEI TAPPI

Dal 1939 a oggi, di generazione in generazione, per mantenere vivo il sogno di Angelo Pelliconi: far progredire l’azienda, a beneficio non solo di se stesso e della sua famiglia, ma anche di tutto il personale, delle loro famiglie e della comunità in cui viveva. Nel panorama industriale italiano, non sono molte le realtà che possono vantare una storia così ricca di successi e innovazioni come Pelliconi. Fondata nel 1939 da Angelo Pelliconi, l’azienda ha attraversato oltre otto decenni di cambiamenti e trasformazioni, emergendo come punto di riferimento globale nel settore delle chiusure per il food&beverage.

L’avventura di Pelliconi ha avuto inizio a Bologna, in via Castellata 10 e poi in via Murri 143, con la produzione di tappi da olio e da vino, vassoi, cavatappi e le confezioni delle pasticche Re Sole. Fin dai suoi primi passi, l’azienda si è distinta per la qualità dei suoi prodotti e per la costante ricerca di soluzioni innovative. Questo approccio ha contribuito a consolidare la reputazione di Pelliconi nel settore e a guadagnarsi la fiducia di clienti in tutto il mondo.

Negli anni successivi, Pelliconi ha continuato a investire in ricerca e sviluppo, portando avanti una serie di innovazioni che hanno ridefinito gli standard del settore. Dagli avanzamenti tecnologici nella produzione di tappi alle soluzioni di packaging più sostenibili, l’azienda si è dimostrata sempre in prima linea nel rispondere alle esigenze del mercato e alle sfide ambientali.

La crescita costante di Pelliconi non si è limitata al mercato italiano, ma si è estesa a livello internazionale. Attraverso partnership strategiche e l’apertura di nuovi stabilimenti produttivi in diverse parti del mondo, l’azienda ha ampliato la propria presenza globale, diventando un punto di riferimento per i clienti che cercano qualità, affidabilità e innovazione. Ad oggi, Pelliconi è presente in quattro continenti con otto stabilimenti produttivi e quattro filiali commerciali per essere sempre più vicini ai propri clienti.

all’impatto ambientale delle attività industriali, Pelliconi si è impegnata a promuovere pratiche sostenibili in tutti gli aspetti del proprio business. Dalla riduzione dell’impronta ambientale dei processi produttivi alla progettazione di soluzioni di packaging eco-friendly, l’azienda si pone come un esempio di responsabilità sociale e ambientale nel settore manifatturiero. Nel 2010 Pelliconi ha avviato il progetto di rendicontazione di sostenibilità, la cui prima versione è stata pubblicata nel 2011, con verifica GRI. Nel corso degli anni la rendicontazione di sostenibilità è stata approfondita, sempre seguendo l’evoluzione degli standard di riferimento del GRI (Global Reporting Initiative). Nelle ultime tre edizioni, il Bilancio di Sostenibilità di Pelliconi è stato verificato da Deloitte & Touche, ed è anche pienamente integrato nel Bilancio Economico e Finanziario.

Nell’era attuale, caratterizzata da una crescente attenzione

“Quest’anno, Pelliconi celebra con orgoglio il suo ottantacinquesimo anniversario, un traguardo significativo che testimonia l’impegno e la dedizione di generazioni di professionisti che hanno contribuito al successo dell’azienda. In occasione di questa ricorrenza, Pelliconi ha anche presentato il suo nuovissimo logo, insieme alle aggiornate mission e vision aziendali incentrate su due parole chiave che rappresentano anche il nuovo payoff aziendale: ‘innovation, life’. Infatti, attraverso l’innovazione, Pelliconi desidera migliorare la vita delle persone e del pianeta. Un obiettivo altissimo a cui ci si avvicina solo grazie a piccoli, quotidiani traguardi. Ed è proprio su questo che Pelliconi concentra la sua innovazione e ricerca e con loro anche la sua passione”, afferma Marco Checchi, CEO di Pelliconi.

Con 85 anni di storia alle spalle e uno sguardo rivolto al futuro, Pelliconi si conferma come un punto di riferimento nell’industria delle chiusure, una storia di successo italiana che continua a ispirare e guidare il settore verso nuove vette di eccellenza.

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turo è di determinare un impatto positivo nell’industria delle costruzioni e nella società nel suo complesso. In un settore altamente frammentato e complesso, abbiamo avuto il coraggio e l’ambizione di evolverci: da fornitore di materiali in grado di soddisfare le esigenze funzionali dei clienti a piattaforma in grado di portare fiducia, efficienza ed eccellenza a tutta la filiera, coniugando obiettivi di business con finalità positive per tutti gli stakeholder di riferimento”, conclude Fabio Sghedoni.

DA KIWA ITALIA LA NUOVA CERTIFICAZIONE WELLBEING CORPORATE SPECIALIST

Visto il crescere in modo esponenziale, in questi anni, dell’attenzione al wellbeing, e in particolar modo al wellbeing aziendale, il ruolo delle organizzazioni, in un contesto articolato e complesso come quello attuale, sta diventando sempre più strategico, considerando che le persone dedicano al lavoro una percentuale importante della propria vita. Da qui l’idea di Kiwa Italia, che ha lanciato il nuovo servizio di Certificazione del profilo professionale wellbeing corporate specialist con la prima sessione di esame il 20 giugno 2024. Ma cos’è questo nuovo servizio dell’azienda multinazionale nel settore del testing, delle ispezioni e delle certificazioni, che in Italia ha sede a Granarolo Emilia, vicino a Bologna? “Si tratta di una certificazione che ha come destinatari i professionisti dedicati alla gestione del benessere dei dipendenti in azienda”, spiegano da Kiwa. “Una figura chiave e strategica per le organizzazioni virtuose che ambiscono a incrementare le proprie performance aziendali grazie alla promozione di una strategia aziendale che mette al centro la persona. Non solo, è anche un modo per differenziarsi nel mercato, grazie anche al riconoscimento delle strategie di ‘Employer branding’”. Lo standard proprietario del wellbeing corporate specialist individua due profili professionali: wellbeing corporate specialist junior e wellbeing corporate specialist senior. La

durata della certificazione è stabilita in tre anni dalla data di delibera del certificato. “A chi chiede perché sia importante investire in questa nuova figura professionale, ricordiamo che il wellbeing corporate specialist garantisce all’organizzazione, oltre che un maggior livello di performance dei lavoratori con un minor tasso di turnover e un cambiamento culturale che favorisce un miglior ambiente lavorativo, anche di implementare e monitorare una wellbeing strategy finalizzata a rendere l’attenzione ai dipendenti e al benessere degli stessi un processo integrato agli altri processi organizzativi aziendali”, continuano dalla società bolognese. “Siamo uno dei punti di riferimento globali nel settore del testing, delle ispezioni e delle certificazioni. Il nostro obiettivo è creare fiducia nei prodotti, servizi, processi e sistemi per realizzare e potenziare le capacità professionali dei nostri clienti”, spiegano ancora da Kiwa. “Lo facciamo in un’ampia varietà di segmenti di

mercato: dall’edilizia al settore dell’acqua e dell’energia, dalla sanità al settore del food, feed & farm. Le nostre aree di specializzazione comprendono, tra gli altri, la certificazione dei sistemi di gestione, la Corporate Social Responsibility, il testing e la metrologia. I nostri clienti appartengono al settore manifatturiero, dei processi industriali, dei servizi, delle public (o private) utilities, e sono anche governi e istituzioni internazionali. La società, complessivamente, impiega oltre 10.000 persone in più di 40 Paesi nel mondo, principalmente in Europa, in Asia, in America e in Oceania. Dal 2021, Kiwa è parte del Gruppo SHV”, concludono dalla società.

INCLUSIONE E PARITÀ DI GENERE, DOPPIA CERTIFICAZIONE PER LA PETRONIANA

Dopo aver ottenuto nel 2022 la certificazione ISO 45001:2018 per la salute e sicurezza sul lavoro, La Petroniana, società di pulizia e logistica con circa 600 collaboratori e sede a Zola Predosa, alle porte di Bologna, prosegue alacremente il proprio processo di costante miglioramento dell’organizzazione interna in un’ottica di profonda “etica del lavoro”. Ad aprile scorso, infatti, sono state consegnate altre due importanti certificazio -

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Flavio Guastafierro, amministratore delegato de La Petroniana Il Personnel Certification & Inspection Team di Kiwa Italia

ni all’azienda, nata agli inizi degli anni Ottanta dall’intuizione di Maria Santucci e del marito Vincenzo Guastafierro e oggi guidata dal loro figlio Flavio Guastafierro insieme a Paride Cinieri e Carlo Fancinelli. La prima è la Uni ISO 30415:2021 Diversità e inclusione, che certifica in azienda la promozione di una cultura organizzativa diversificata e inclusiva. “Questo può consentire alle persone di fare del proprio meglio in condizioni che portano a una collaborazione e una partecipazione efficaci”, spiega Flavio Guastafierro, amministratore delegato de La Petroniana. “L’obiettivo è quello di essere un’organizzazione più inclusiva e socialmente responsabile, capace di sviluppare conoscenze, abilità e capacità fondamentali per il proprio sviluppo e il benessere personale di chi ci lavora”. La seconda è la Uni PdR 125:2022 sulla parità di genere. Si tratta di una certificazione volontaria con cui l’azienda assicura una politica di gender equality e la creazione di un ambiente lavorativo più inclusivo e meno discriminatorio. “Anche in questo caso”, rimarca Guastafierro, “abbiamo lavorato per l’adozione di politiche aziendali che riducano la disparità di genere in tutte le aree che presentano maggiori criticità, come le opportunità di carriera, la parità salariale a parità di mansioni, le politiche di gestione delle differenze di genere e la tutela della maternità”. Le due certificazioni ottenute da La Petroniana sono frutto di un complesso e intenso lavoro nell’organizzazione aziendale. “Sono un altro tassello dell’etica del lavoro come noi la intendiamo”, prosegue Guastafierro. “Un’azienda che porta avanti quotidianamente questi obiettivi potrà contare anche, oltre a una più efficiente e gratificante organizzazione interna, sul miglioramento dell’immagine e su una reputazione aziendale riconosciuta pubblicamente. È quanto i clienti si aspettano. E noi saremo sempre più pronti a raccogliere le sfide del futuro”. Tra queste, negli ultimi anni, anche il passaggio dalle attività già variegate del facility management, a quelle della logistica integrata. “Lavoriamo per medie e grandi realtà che richiedono qualità e flessibilità come valore aggiunto, ma abbiamo deci -

so di guardare oltre. D’altronde gli stabili devono essere gestiti da qualcuno di fidato, e lì siamo subentrati noi. La sicurezza oggi è delicatissima e va seguita al meglio. Oltre alla gestione in house dei magazzini delle aziende, ci occupiamo del carico e scarico degli imballaggi: abbiamo 230 persone che seguono i clienti in tutta la regione”, conclude Flavio Guastafierro.

LAB SERVICE ANALYTICA,

IA AL SERVIZIO DELLA FILIERA

DELL’OLIO D’OLIVA

Cosa c’entra l’Intelligenza Artificiale con l’olio d’oliva? La risposta arriva da Lab Service Analytica, Pmi innovativa di Anzola dell’Emilia, alle porte di Bologna, con il suo progetto, finanziato dall’Unione Europea, in collaborazione con altri protagonisti, che si chiama Oleum Spec. “L’obiettivo è fornire alle imprese trasformatrici e confezionatrici della filiera oleicola che vogliono sfruttare le potenzialità offerte dall’Industria 4.0, ossia nuovi sistemi di comunicazione industriale per il controllo qualità lungo le linee produttive che siano vantaggiosi e redditizi per l’azienda, una soluzione integrata che consenta di interpretare, sintetizzare e trasferire le informazioni complesse provenienti da dispositivi analitici, solitamente utilizzati da tecnici specializzati”, spiegano da Lab Service Analytica. “Questo fornirà ai responsabili aziendali del controllo qualità un sistema di monitoraggio e controllo in tempo reale in grado di effettuare diagnosi predittive della qualità del prodotto rispetto agli standard richiesti, oltre che individuare tempestivamente materie prime non idonee in ingresso o anomalie produttive, e infine fornire indicazioni sul corretto dosaggio nella miscelazione di oli di oliva eterogenei nel rispetto degli standard”. La filiera di produzione dell’olio di oliva è una delle più importanti nel settore agroalimentare italiano e l’Italia è il primo consumatore, il secondo produttore (dopo la Spagna) e il secondo esportatore al mondo (dati Ismea 2022). La produzione nazionale, sostenuta da 619.000

imprese olivicole e 4.300 frantoi frammentati su tutto il territorio, copre il 32% delle disponibilità totali. La restante parte, 615 migliaia di tonnellate, è di importazione da Paesi del bacino del Mediterraneo. Le 50 certificazioni europee che attestano l’autenticità dell’olio di oliva italiano (42 DOP e 8 IGP) incidono sulla valorizzazione del prodotto confezionato. La necessità di introdurre sistemi analitici rapidi per una valutazione oggettiva delle caratteristiche organolettiche è da sempre presente nel mondo produttivo e nella grande distribuzione. Ecco perché si è pensato di applicare l’intelligenza artificiale nei processi di analisi nel settore oleario. La soluzione “on-demand”, in grado di elaborare i dati generati da sensori (GC-IMS) altamente qualificati per le analisi quali-quantitative delle sostanze organiche volatili (TVOCs) caratteristiche delle sostanze odorigene (aromi), sfrutterà le più recenti e innovative tecniche di “machine learning” e Intelligenza Artificiale. “L’integrazione degli strumenti ai software gestionali di raccolta dei dati permetterà di generare un flusso di dati tale (big data) da poter esser impiegato nell’addestramento e nella successiva validazione di un sistema semi-supervisionato basato su reti neurali parallele con la finalità di predire sia la potenziale classificazione merceologica dell’olio in funzione del responso del panel test, che di classificare geograficamente l’origine degli oli vergini prodotti nel Mediterraneo”, rivelano da Lab Service Analytica. “La soluzione completa proposta permetterà di sfruttare le capacità

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degli algoritmi di intelligenza artificiale e soprattutto la combinazione di sistemi generativi con sistemi descrittivi, che permettono un controllo molto preciso del dato predetto a fronte del risultato consolidato dalla classificazione dell’olio vergine di oliva fornito da un panel ufficiale di controllo”, concludono dall’azienda di Anzola dell’Emilia.

MAISON M GROUP RICEVE IL CERTIFICATO ELITE DI SOSTENIBILITÀ

Maison M Group, azienda di riferimento per lo sviluppo, la prototipia e la produzione di linee di abbigliamento per molti marchi nazionali e internazionali, con sedi nel modenese, è stata insignita, a dicembre scorso, del prestigioso certificato Elite di sostenibilità nel corso di una giornata di workshop tenutasi ad aprile a Palazzo Mezzanotte, nella sede di Borsa Italiana, a Milano. A ritirare il riconoscimento l’amministratore delegato Matteo Spaggiari che conferma il suo costante impegno nel garantire una gestione d’impresa ispirata ai principi della sostenibilità e del codice etico, dimostrando nei fatti e nei numeri una grande credibilità, con l’obbiettivo di raggiungere quota 50 milioni di fatturato nel 2025. Maison M Group, nata nel 1972 nel territorio modenese, fa parte del gruppo 1627 Holding che opera complessivamente nell’outsourcing produttivo e consulting del settore Luxury. L’azienda rappresenta a livello internazionale uno dei più solidi punti di riferimento per la progettazione e la produzione di linee di abbigliamento maschile e femminile e opera esclusivamente per la parte premium e di sfilata delle collezioni. “In particolare, Maison M Group crea il prodotto finito a partire dalla modellistica fino ad arrivare alla consegna dell’articolo al cliente finale. Questa capacità propositiva nel fare moda è radicata nell’humus italiano in cui sviluppa le sue peculiarità, legate alla cultura del bello e del ben fatto”, spiegano dall’impresa. I valori che guidano le politiche aziendali rispecchiano gli impe -

gni dell’Agenda ONU 2030 e si traducono in sostenibilità economica, ambientale e sociale. Sempre nell’ambito di uno sviluppo sostenibile, il Gruppo mantiene il proposito di radicare sul territorio le proprie attività, contribuendo alla valorizzazione e alla crescita delle risorse locali attraverso partecipazioni, donazioni e sponsorizzazioni. “Il fulcro del successo di Maison M Group consiste nel mettere sempre le persone, il loro benessere, la loro crescita e il loro sviluppo professionale al centro dell’attenzione”, continuano dall’azienda.

Il Gruppo Maison M conta circa 130 dipendenti a maggioranza femminile con una percentuale di giovani che si attesta al 58%. Tale dato emerge anche nel Rating ESG di Cerved, con punteggio BBB, ottenuto a novembre dello scorso anno. “Da sempre all’avanguardia nel coniugare in modo sapiente bellezza, qualità e sostenibilità, quotidianamente la società si impegna per ridurre al minimo gli impatti delle proprie attività, dimostrandosi un’eccellenza nella salvaguardia dell’ecosistema imprenditoriale. Competenza, passione e una innata propensione all’innovazione hanno permesso a Maison M Group di consolidare negli anni il proprio ruolo nel comparto moda, divenendo uno dei principali riferimenti del made in Italy”, concludono da Maison M Group.

GRANDE SUCCCESSO

PER IL DEALER MEETING 2024

DI MANITOU ITALIA

Si è tenuto il 3 e 4 aprile scorsi il Dealer Meeting 2024 di Manitou Italia, l’appuntamento annuale che l’azienda di Castelfranco Emilia, alle porte di Modena, facente parte del gruppo multinazionale francese Manitou, dedica alla propria rete di concessionari. L’edizione di quest’anno ha avuto luogo nel cuore dell’Emilia, con il primo giorno incentrato su workshop e formazione nel pieno centro di Bologna. È stata l’occasione per rivivere insieme gli importanti risultati del 2023 e le sfide e opportunità che attendono nell’anno in corso il gruppo specializzato in soluzioni per la movimentazione dei materiali, il sollevamento di persone e il movimento terra. Era presente l’intera rete di concessionari, i quali durante il training sono stati suddivisi in gruppi di dimensioni ridotte al fine di partecipare a laboratori dedicati a temi cari a Manitou quali la connettività, le garanzie estese, Manitou Group Finance, le innovazioni tecniche e di prodotto, così come gli accessori, le parti di ricambio e il servizio post-vendita. Durante la serata trascorsa in allegria presso uno degli storici jazz club bolognesi, sono stati consegnati i premi ai concessionari che si sono particolarmente distinti per performance in specifici business di Manitou. Il secondo giorno, invece, si è svolto presso l’headquarters di Manitou Italia, a Castelfranco Emilia, occasione per respirare appieno l’aria della storica sede italiana del costruttore francese. Durante la giornata si è potuta ammirare la nuova area della logistica, importante investimento di Manitou Group, oltre che la sede produttiva dell’intera gamma di sollevatori telescopici rotativi MRT, in aggiunta ad altri modelli. Questa è stata l’occasione per presentare in anteprima nazionale alla propria rete italiana nuove le piattaforme a forbice. Il meeting si è concluso con il pranzo presso la nuova mensa aziendale di Manitou, inaugurata poco più di un anno fa. Durante l’intera convention, accanto al direttore commerciale e marke-

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Matteo Spaggiari, amministratore delegato dell'azienda modenese Maison M Group ritira il Certificato Elite di Sostenibilità

INAUGURATO IL NUOVO POLO PRODUTTIVO DI PIZZOLI

Una sfida imponente, una riconversione industriale, iniziata nel 2016, da cui far sorgere nuovo polo produttivo: è un importante risultato per Pizzoli, la più importante realtà industriale in Italia nel settore delle patate, fresche e surgelate con un fatturato di 159 milioni di euro nel 2023, in crescita del 25% rispetto all’anno precedente.

L’azienda fondata nel 1926, e che tra due anni festeggerà dunque il centenario, ha inaugurato sabato 16 marzo il nuovo stabilimento a San Pietro in Casale, in provincia di Bologna, alla presenza di numerose autorità e istituzioni. Alla cerimonia hanno preso parte, tra gli altri, insieme al presidente e CEO dell’impresa, Nicola Pizzoli, l’onorevole Galeazzo Bignami, viceministro, in rappresentanza del governo, Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, e Valter Caiumi, presidente di Confindustria Emilia Il progetto relativo al nuovo polo produttivo e logistico, nell’ottica sostenibile di ridurre il consumo di suolo, è partito, come si è detto, nel 2016 da una riconversione industriale del sito dell’ex zuccherificio Sfir di San Pietro in Casale, un’area di 350.000 metri quadrati. Il lavoro di demolizione e recupero del sito è stato imponente. Nel 2017 è stata avviata la prima fase del progetto consistente nella piattaforma logistica ad elevata automazione.

La costruzione dello stabilimento produttivo è iniziata nel 2021 ed è stata terminata a inizio 2023 con un investimento di oltre 70 milioni di euro effettuato anche grazie al contributo di un contratto di sviluppo sottoscritto con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (ex Mise) e a una linea di finanziamento di Intesa Sanpaolo per 45 milioni di euro a valere sul plafond dedicato alla transizione verso l’economia circolare. Il 15 luglio scorso l’impianto è stato ufficialmente avviato. L’investimento complessivo per la realizzazione del nuovo sito produttivo di San Pietro in Casale (terreno, demolizione, piattaforma logistica, plant produttivo) è stato di oltre 100 milioni di euro.

“Questo stabilimento produttivo, dotato delle più avanzate tecnologie, è il più grande del Sud Europa: a regime triplicherà la capacità produttiva aziendale di patate surgelate e consentirà nel lungo termine di portare i volumi di materia prima conferita dalle aziende agricole

al gruppo Pizzoli a 350.000 tonnellate annue di patate. Lo stabilimento accoglierà nei prossimi anni anche la parte di confezionamento di patate fresche, con un notevole sviluppo sia in termini quantitativi che qualitativi”, evidenzia Nicola Pizzoli. Pizzoli è un’azienda familiare che si distingue per il fondamentale contributo che ha portato alla nascita e allo sviluppo della filiera delle patate in Italia, nonché per la sua lunga tradizione nella trasformazione agroindustriale di questo prezioso ortaggio. Nel tempo ha sempre unito alla sua grande capacità di innovare, l’attenzione alla qualità del prodotto e al valore di marca. I principi di sostenibilità sono parte integrante della strategia aziendale. In linea con la propria vocazione industriale, l’azienda con headquarters a Budrio, nel bolognese, investe continuamente in piani di espansione agricola promuovendo la coltivazione di patate in tutte le regioni italiane e mantenendo fortemente le proprie radici nella comunità nella quale storicamente opera.

In Italia i volumi totali venduti di patate surgelate tra canale retail e food service ammontano a circa 430.000 tonnellate. Pizzoli è presente in tutti i canali di vendita con marchi propri e come produttore a marchio del distributore. Nel canale retail la marca Pizzoli è leader di mercato sia a volume (quota 17,5%) che a valore (quota 23%).

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ting di Manitou Italia, Cristiano Campici, erano presenti Denis Ruf, vicepresidente del Sud Europa, Laurent Bonnaure, direttore commerciale e marketing dell’intero Gruppo Manitou, nonché il fondatore dell’azienda, Marcel Braud. Il marchio Manitou, riconosciuto a livello mondiale nella movimentazione, è impegnato fin dalla sua nascita, nel 1958, a creare le soluzioni più adatte ad affrontare le sfide che ogni giorno i professionisti dell’industria, dell’edilizia e dell’agricoltura si trovano a fronteggiare. Con un fatturato nel 2023 di 2,9 miliardi di euro in 140 Paesi, il gruppo impiega oggi 5.500 dipendenti. Il suo know-how e la sua competenza gli consentono di essere il più vicino possibile ad ogni richiesta, qualunque sia il paese, il terreno o l’applicazione. Grazie a macchine e servizi innovativi, il gruppo Manitou crea valore per tutti i clienti. Il gruppo può contare sulla forza di una rete di 1.500 concessionari autorizzati in tutto il mondo. Questa rilevante presenza internazionale è ideale per fornire le giuste risposte a ogni cliente, ovunque si trovi.

MEDIAMORPHOSIS TRASFORMA

La sfida è grande: si tratta di portare alla luce e di rendere noto l’inestimabile valore di quella che è la chiesa civica, la chiesa dei bolognesi. Nel 2024, l’agenzia di comunicazione bolognese Mediamorphosis ha ricevuto, infatti, il prestigioso incarico di coordinare tutta la comunicazione

della basilica di San Petronio di Bologna. Con ventidue cappelle e un museo, San Petronio è una delle basiliche più antiche d’Italia, che richiama due milioni di visitatori l’anno. Al suo interno, vi sono particolarità uniche: tra le altre, la Meridiana, il pendolo di Foucault, alcuni progetti di Palladio e due organi famosi per essere, cronologicamente parlando, tra i più “anziani” d’Italia. Mediamorphosis potenzierà la comunicazione della basilica e la sua user experience: dal rifacimento del sito web, alla gestione dei social media e degli eventi, fino alla rivisitazione dei contenuti testuali del materiale informativo. Anche la comunicazione di servizio sarà interessata da questa operazione: verranno implementate segnaletiche speciali che consentiranno all’utente di effettuare una visita sequenziale e logica della basilica” spiega Piero Brighetti, CEO e direttore creativo di Mediamorphosis. “Migliorare la fruizione significa anche far godere il visitatore di scatti fotografici e di riprese con il drone di spazi non accessibili da terra, come il foro da cui entra la luce per la Meridiana e gli affreschi che si trovano nel punto più alto della basilica, a 42 metri di altezza. Il prodotto finale sarà un video visualizzabile da smartphone e raggiungibile anche tramite un QR code stampato sui pannelli informativi posizionati di fronte ad ogni cappella e opera”, prosegue Brighetti. “Saranno esteticamente armonizzate anche le cappelle in fase di restauro e rifinitura, e tutti gli elementi ivi presenti, in un grande intervento di design delle infrastrutture interne. Compito dell’a -

genzia sarà anche quello di riprogettare in maniera funzionale la parte illuminotecnica della basilica. Ogni cappella dovrà essere illuminata in maniera ‘custom’ in base al suo contenuto, mentre a livello generale si dovranno ripensare in chiave scenica tutti i corpi luminosi della navata centrale e delle due laterali, e soprattutto quelli dell’abside. Utilizzando luci a LED, non solo non si danneggeranno gli affreschi, ma si potrà risparmiare energia, consentendo un’accensione più estesa e prolungata della basilica”, conclude Piero Brighetti. L’attività impegnerà Me -

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L’ESPERIENZA DELLA BASILICA DI SAN PETRONIO DI BOLOGNA

diamorphosis nel lungo periodo. Per il prossimo anno, l’agenzia sta pianificando la creazione di un podcast che racconterà a puntate la storia di una cappella o di un’opera. Ma l’incarico è in continuo sviluppo: Mediamorphosis è stata chiamata a lavorare anche al merchandising, con l’obiettivo di far diventare la basilica di San Petronio una vera e propria icona.

DISERBO BIOLOGICO,

A MACFRUT 2024

L’INNOVAZIONE TARGATA MET

Un’opportunità imperdibile per coloro che desiderano essere all’avanguardia nel settore agricolo e della cura del verde è stata presentata al Macfrut 2024 lo scorso maggio. La tecnologia dell’ozono può trasformare radicalmente le pratiche di diserbo, offrendo un’alternativa sicura, sostenibile ed efficace per la protezione delle colture e dell’ambiente. Met Ozone Experts, azienda di San Lazzaro di Savena, alle porte di Bologna, attiva nel settore della tecnologia ozono-applicata, è stata infatti tra i protagonisti di Macfrut 2024, uno dei più importanti eventi nel campo dell’agricoltura e della tecnologia per il settore ortofrutticolo, dove ha presentato l’innovativo prototipo di attrezzatura per il diserbo biologico che promette di rivoluzionare le pratiche agricole e di manutenzione del verde. La star dell’esposizione è stata la lancia Met, un dispositivo particolarmente funzionale ideato per vivai, parchi, giardini e applicazioni stradali. Ciò che rende la

lancia Met unica nel suo genere è la sua capacità di eseguire il diserbo senza l’impiego di prodotti chimici, garantendo al contempo l’assenza di residui dannosi per l’ambiente e la salute umana. Questa rivoluzionaria soluzione è il risultato dell’inedito connubio di due tecnologie, apparentemente inconciliabili: l’alta pressione e l’ozono. Il getto d’acqua ad alta pressione che può variare da 80 a 300 bar, è in grado di recidere le erbe infestanti con precisione millimetrica. Ciò che rende davvero straordinario questo nuovo strumento è l’ozono. “Iniettato nel primo strato del terreno, l’alta concentrazione di ozono svolge un’azione fitotossica sulle radici delle erbe infestanti, eliminandole in modo efficace e naturale”, affermano dall’azienda. “L’unicità del processo sta nel fatto che l’ozono è completamente inefficace sulle radici delle piante madri. Le radici di queste ultime, infatti, si sviluppano a profondità maggiori e non sono influenzate dall’azione fitotossica dell’ozono, garantendo così la sopravvivenza e la salute delle piante desiderate. Un ulteriore vantaggio dato da questa tecnologia è quello derivante dall’alta concentrazione di ozono che sviluppando un’azione fitotossica sulle erbe infestanti, ne inibisce per molto tempo la ricrescita, ovvero dai 60 ai 90 giorni a seconda delle condizioni atmosferiche. Inoltre, quando rispunta, la sua ricrescita è rallentata”. Questo approccio innovativo offre una soluzione efficace per il diserbo biologico, ma anche un vantaggio ecologico significativo. Eliminando l’uso di erbicidi chimici, la lancia Met riduce l’impatto ambientale e protegge la bio -

diversità del suolo. La sua applicazione mirata e precisa consente di risparmiare tempo e risorse, migliorando l’efficienza delle operazioni agricole e di manutenzione del verde. Met Ozone Experts è un player di riferimento nella progettazione di generatori e impianti a ozono totalmente made in Italy. Con un approccio orientato all’individuazione di soluzioni su misura, l’azienda è in grado di operare in qualsiasi settore interpretando di volta in volta situazioni ed esigenze specifiche. Dall’ambito medicale a quello agroalimentare, dal settore dei trasporti a quello della sanificazione degli ambienti, Met propone un ampio ventaglio di prodotti e di soluzioni in grado di valorizzare le capacità sanitizzanti e deodorizzanti dell’ozono nell’ottica di un’economia e di una produzione sempre più attenta all’impatto ambientale.

MICRO SYSTEMS, PIONIERI DELL’IOT NELL’EVOLUZIONE DELL’INDUSTRIA 5.0

Micro Systems, azienda di Novi di Modena, specializzata in soluzioni di elettronica embedded altamente evoluta, lo scorso maggio, durante un workshop congiunto con uno dei principali produttori mondiali di gru idrauliche, Fassi Gru, tenutosi a Parma nell’ambito della fiera per l’automazione e il digitale per l’industria SPS Italia, ha condiviso i risultati raggiunti e gli obiettivi futuri. Pioniera nel capire la rivoluzione della tecnologia IoT e della potenza del dato per sviluppare servizi e

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generare vantaggi, Micro Systems prosegue il percorso di innovazione verso il nuovo modello di industria 5.0. “Micro Systems collabora da anni con Fassi Gru; capire le loro esigenze e come essergli utili è stato naturale. C’era bisogno di rendere visibile e monitorabile la situazione di tutto il parco gru Fassi. Lo abbiamo fatto raccogliendo i dati su cloud. In questo modo, da un unico portale web dedicato e realizzato appositamente per la gestione di ogni singola gru, è possibile verificare in tempo reale, da remoto e in maniera centralizzata l’utilizzo e il funzionamento delle gru, ovunque esse siano, per analizzare come vengono impiegate e se rispettano gli scopi per i quali sono state progettate”, afferma Fabio Belladelli, responsabile IoT di Micro Systems. Il binomio IoT e Fassi Gru è una storia che parte da lontano e risale a prima del 2016, un momento nel quale la rivoluzione dell’IoT era già cominciata e si iniziava a intravederne le potenzialità. “Fin da subito, il nostro ufficio tecnico ha compreso l’importanza di raccogliere dati per analizzarli, studiarli e utilizzarli per generare servizi, offrendo così un valore aggiunto non solo per l’azienda ma soprattutto per i clienti”, racconta Valentino Birolini, knowledge & innovation engineer di Fassi Gru. Grazie all’Internet of Cranes, il nome scelto e registrato da Fassi per identificare tutti i progetti legati all’IoT, è possibile ottenere numerosi vantaggi e concentrarsi sempre di più sui servizi, oltre che sul prodotto. Il Crane Doctor, una forma di telemetria delle gru, consente, infatti,

di analizzare le problematiche e di fare diagnosi sempre più corrette e precise, riuscendo ad intervenire in modo puntuale e veloce sul problema riscontrato o perfino prevenendolo, grazie alla manutenzione predittiva. L’operatore finale è parte attiva di questo processo: può richiedere e operare customizzazioni e personalizzazioni delle interfacce e delle modalità di utilizzo della gru per rispondere alle proprie esigenze, appoggiarsi all’assistenza da remoto per risolvere i problemi in tempo reale e monitorare in autonomia il percorso compiuto dalla gru e le relative ore di lavoro. “Operare da remoto, ottimizzare gli spostamenti, gestire completamente il ciclo di vita della gru, ci permette inoltre di aiutare Fassi ad agire nell’ottica di una sostenibilità sempre maggiore e concreta”, conclude Fabio Belladelli. L’obiettivo di Micro Systems per il futuro: continuare, in sinergia con Fassi Gru, a sperimentare i confini dell’Internet of Things e capire come sfruttare le nuove tecnologie, come ad esempio l’AI, per offrire ai propri clienti sempre più servizi e aiutarli a generare valore.

SAMANTA ZUCCA

NUOVA PRESIDENTE

DI NCV

Approvato il bilancio 2023, il piano industriale 2024-2027 e la nomina dei nuovi consiglieri del CdA, con un cambio generazionale ai vertici: quella che si è tenuta l’11 maggio scorso è stata un’assemblea dei soci di grande rilevanza per NCV - Cooperativa Autotrasporti Nuova Camp Veloci, nata nel 1985 a Bologna dall’accorpamento di CAMP da parte di Cooperativa Veloci e da allora in costante crescita nel settore della logistica. Il CdA ha eletto Samanta Zucca presidente del Consiglio di Amministrazione che ha preso il posto dello storico presidente Federico Parrini, che ha passato il testimone dopo quasi quattro decenni alla guida e che è venuto a mancare solo qualche giorno dopo l’assemblea. La neopresidente ha una lunga esperienza nella

cooperativa, dove ha lavorato per diversi anni in ruoli strategici, ed è stata vicepresidente di NCV fino alla nuova nomina. Vicepresidente del CdA è stata eletta un’altra donna, Immacolata Campolo. “Ha preso il via un fisiologico rinnovamento generazionale che non intende affatto dimenticare da dove viene la nostra Cooperativa e chi ha permesso di darle continuità aziendale per quattro decenni”, afferma la nuova presidente di NCV. “Lo sviluppo della nostra Organizzazione passa attraverso una prospettiva dinamica con la quale stiamo riprogettando il modello di business e i nostri servizi. NCV continuerà a focalizzarsi su investimenti in innovazione, attenzione alle persone e sostenibilità, valori centrali che guideranno le nostre attività nei prossimi anni. Siamo entusiasti di questa nuova fase e non vediamo l’ora di condividere i nostri progressi”. Il 2023 ha rappresentato un anno di transizione per NCV, come dimostra il bilancio: nonostante i ricavi siano in leggero calo (-5,6% rispetto al 2022), passando da 36,5 a 34,5 milioni di euro, la Cooperativa ha registrato un aumento del 6,7% rispetto al 2019, l’ultimo anno pre-pandemia. Il calo dei ricavi è dovuto alla cessazione di contratti

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Fabio Belladelli, responsabile IoT di Micro Systems Samanta Zucca, presidente, e Immacolata Campolo, vicepresidente della bolognese NCV
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di trasporto e logistica con clienti poco redditizi. Questa scelta ha contribuito a migliorare l’EBITDA (+0,5%) e a ridurre l’indebitamento finanziario. Nonostante la lieve flessione nei ricavi, il bilancio 2023 mostra una significativa ottimizzazione della produttività aziendale e gli interventi di efficientamento hanno contribuito a stabilizzare la situazione finanziaria. Ma è soprattutto la “visione del futuro” ad avere tenuto banco. L’anno scorso, NCV ha completato la riorganizzazione funzionale e divisionale, introdotta dopo l’ingresso del Direttore Generale Gabriele Battistin nel 2021. Sono stati introdotti nuovi ruoli manageriali, tra cui HR Manager, Transport Manager e Key Account Manager, portando nuove competenze alla cooperativa. “NCV affronterà il prossimo triennio con una visione chiara e con determinazione. Con un previsto tasso medio annuo di crescita del 12% rispetto al 2023, siamo ben posizionati per raggiungere gli obiettivi strategici del nostro piano industriale, con l’ambizioso traguardo di 50 milioni di euro di ricavi entro il 2027”, afferma Gabriele Battistin. Inoltre, NCV continuerà a seguire i pilastri strategici definiti nel piano industriale. Innanzitutto concentrandosi sul consolidamento del portafoglio clienti: ad esempio, l’azienda gestisce con successo per tutta Italia la logistica dei carrelli elevatori di Toyota. E poi puntando all’acquisizione di nuovi clienti: tra i più recenti Deichmann, azienda tedesca del mercato retail delle calzature, per la quale oggi NCV segue la logistica per i negozi italiani.

PANARIAGROUP PREMIATA AI SUSTAINABILITY AWARDS

Prestigioso riconoscimento in occasione della quarta edizione dei Sustainability Awards, il premio di LC Publishing che riconosce i migliori progetti di sostenibilità, per Panariagroup che si è distinta aggiudicandosi il premio nella categoria “Infrastructure & Construction” per la migliore performance nel settore. L’attenzione ai temi della sostenibilità del

Gruppo ceramico di Finale Emilia, in provincia di Modena, è di lunga data e nel corso degli anni sono state molte le innovazioni, i progetti sviluppati e i milestone raggiunti che hanno permesso a Panariagroup di essere riconosciuta come realtà meritevole tra le tante candidate a questo riconoscimento. Nel 2004, infatti, è stata la prima azienda ceramica a lanciare sul mercato le grandi lastre ultrasottili, un prodotto rivoluzionario, nato per essere sostenibile, perché consente di ridurre l’uso di materie prime, acqua ed energia durante la fase produttiva e di ridurre considerevolmente l’impatto sui trasporti. Dal 2017,inoltre, il Gruppo pubblica con continuità il Bilancio di Sostenibilità ed è uno dei pochi player, nel suo settore, a farlo certificare da terze parti, a garanzia della qualità e della serietà con cui vengono rendicontate le attività. Dal 2018 Panariagroup aderisce poi al Global Compact delle Nazioni Unite che incoraggia le imprese a creare un quadro economico, sociale e ambientale che promuova un’economia mondiale sana e sostenibile e garantisca a tutti l’opportunità di condividerne i benefici. Nello stesso anno l’azienda si è allineata all’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, identificando gli obiettivi SDG più significativi per affrontare il proprio business. Nel 2021 ha formalizzato il proprio Piano di Sostenibilità composto da 3 pilastri - persone, pianeta e prosperità - ognuno dei quali esprime le ambizioni e il modello che Panariagroup vuole adottare per raggiungere obiettivi oltre l’or -

dinario. Forti di queste premesse, nel settembre 2022, ha lanciato l’ambizioso progetto THINk ZERO: dopo aver ridotto al massimo i consumi di energia, acqua e materie prime nella produzione delle grandi lastre ultrasottili, tramite l’acquisto di crediti volti a sostenere progetti internazionali di mobilità sostenibile, l’azienda ne compensa completamente le emissioni di CO2 residue, calcolandole sull’intero ciclo di vita, e proponendo così un prodotto 100% carbon neutral. Il progetto THINk ZERO è coinvolto inoltre in una imponente campagna di comunicazione internazionale per sensibilizzare sulla scelta di prodotti sostenibili e tecniche di installazione innovative, quali presupposti fondamentali per un’edilizia sempre più attenta all’ambiente. “Siamo molto orgogliosi di ricevere questo premio, un’ulteriore conferma che il nostro impegno e il nostro modello di business ci permettono di raggiungere risultati concreti e tangibili, l’edilizia infatti è uno dei settori a maggiore impatto ambientale. Quali protagonisti attivi e leader nel nostro comparto, dobbiamo essere motore reale di un progetto di sviluppo sostenibile, attento, rigoroso, continuando ad elevare la nostra responsabilità e il nostro contributo a un contesto sempre più sfidante”, ha dichiarato Emilio Mussini, presidente di Panariagroup.

POLIAMBULATORIO EXACTA, PROMUOVERE LA PREVENZIONE PER UNA VITA SANA

Nel panorama sempre più complesso della salute e del benessere, l’importanza della prevenzione diventa sempre più evidente. È su questa premessa che il Poliambulatorio Exacta, struttura privata di Modena, accreditata sul territorio

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Emilio Mussini, presidente di Panariagroup

dal lontano 1971, ha costruito la propria missione: offrire servizi di alta qualità che pongano la prevenzione al centro dell’attenzione. “La prevenzione è il pilastro su cui si basa la filosofia della nostra struttura. Siamo fermamente convinti che molti problemi di salute possano essere prevenuti o trattati in modo più efficace attraverso un monitoraggio regolare e una diagnosi precoce. Pertanto, incoraggiamo vivamente tutti i nostri pazienti a sottoporsi a screening e controlli regolari”, spiegano dalla sede modenese di Viale Medaglie d’Oro. Da oltre cinquant’anni, il Poliambulatorio Exacta serve la comunità con dedizione e impegno, superando sfide e innovando costantemente per soddisfare le esigenze in evoluzione dei suoi pazienti. Fondata 53 anni fa, l’azienda ha guadagnato la fiducia della comunità grazie alla sua reputazione di affidabilità, precisione e cura. “Presso il nostro Poliambulatorio offriamo una vasta gamma di profili di esami mirati che semplificano la richiesta degli esami e permettono un monitoraggio accurato dello stato di salute. Questi profili sono progettati per adattarsi alle esigenze di ogni individuo e possono includere analisi complete di sangue, urine e altri parametri specifici. Ogni profilo è personalizzato in base alle esigenze e al rischio individuale del paziente e può essere proposto sulla base del sospetto diagnostico e della necessità di prevenzione, su indicazione del medico proponente e/o del paziente stesso”, rimarcano dalla realtà modenese. “Il Poliambulatorio Exacta è impegnato a fornire servizi di alta qualità che mettano la salute e il benessere dei pazienti al primo posto. Siamo qui per aiutarli a prendersi cura della loro salute e a godere di una vita piena e attiva”. E, in effetti, gli esami del sangue sono una fondamentale risorsa di monitoraggio, quindi uno degli strumenti più importanti per la prevenzione delle malattie. Questo test fornisce una panoramica dettagliata dello stato di salute di un individuo, consentendo ai medici di identificare eventuali anomalie o segni precoci di problemi di salute. Ma con quale frequenza dovremmo sottoporci a un esame del sangue? “Per la maggior parte delle persone, un esame del san -

gue di routine dovrebbe essere eseguito almeno una volta all’anno. Tuttavia, ci sono alcune variabili da considerare, come l’età, lo stile di vita, la storia familiare e lo stato di salute generale. Ad esempio, persone con condizioni di salute preesistenti o con fattori di rischio specifici potrebbero dover sottoporsi a esami più frequenti”, avvertono dal Poliambulatorio Exacta. Oltre alla frequenza degli esami del sangue, è importante anche sapere quali valori specifici controllare, soprattutto in base al proprio sesso. “Ad esempio, gli uomini e le donne possono avere esigenze diverse in termini di monitoraggio della salute”, confermano dal Poliambulatorio. “Per gli uomini, è particolarmente importante controllare i livelli di testosterone, PSA (antigene prostatico specifico) per la salute della prostata e i livelli di zucchero nel sangue per il controllo del diabete. Per le donne, oltre ai valori standard come colesterolo, emoglobina e glucosio, è importante anche monitorare i livelli degli ormoni femminili come estrogeni e progesterone, soprattutto durante la menopausa”, concludono dal Poliambulatorio Exacta.

RACING UNLEASHED E PAGANI FIRMANO L’INNOVATIVO SIMULATORE “HUAYRA R”

Una collaborazione che segna l’inizio di una nuova era nell’innovazione automobilistica, in cui i mondi della guida virtuale e reale convergono senza soluzione di continuità, quella tra Racing Unleashed, società con sede a Maranello, nel modenese, e l’esclusivo marchio auto -

mobilistico Pagani Automobili. Il primo risultato di questa partnership è il simulatore Huayra R, un progresso rivoluzionario nella tecnologia della guida virtuale e nel design che ridefinisce i confini degli sport motoristici. Il simulatore Huayra R non è solo un altro dispositivo di gioco, è una meraviglia tecnologica che dà vita all’emozione di guidare una Hypercar Pagani come mai prima d’ora. Con una precisione e un’attenzione ai dettagli senza precedenti, replica ogni aspetto dell’auto reale, dall’elegante carrozzeria in fibra di carbonio alle prestazioni adrenaliniche. Per la prima volta, i piloti possono sperimentare il potere trasformativo della tecnologia dei simulatori, migliorando le capacità, consentendo loro di superare i limiti in un ambiente sicuro prima di applicare la nuova esperienza all’auto reale. “Questo è un punto di svolta in tutti i sensi. La nostra partnership con Pagani rappresenta un salto di qualità nella tecnologia del sim racing, offrendo un’esperienza che trascende il mero intrattenimento per diventare un vero riflesso dell’etica Pagani”, dichiara Francisco Fernandez, CEO di Racing Unleashed. E Franco Morsino, vehicle dynamics lead di Pagani Automobili, concorda: “Desideravamo creare un simulatore di guida professionale, dinamico, con un livello di immersività e realismo straordinario, che contribuisse al costante perfezionamento dello stile di guida dei nostri

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clienti. Ambivamo a trasformarlo in un autentico oggetto di design, un prodotto di valore artistico destinato a occupare un posto di rilievo all'interno delle dimore dei possessori di una Huayra R. Per questo, abbiamo dedicato un'estrema attenzione nella creazione di un prodotto che riflettesse la straordinaria unicità che contraddistingue le nostre auto”. Meticolosamente testato da piloti professionisti, il simulatore offre un realismo e un coinvolgimento senza pari. Dal sistema avanzato di cinture di sicurezza all’emulatore ABS, ogni dettaglio è stato realizzato per offrire un’esperienza il più possibile vicina alla realtà. I proprietari possono esplorare circuiti virtuali, partecipare a eventi e persino ricevere coaching da istruttori professionisti e condividere l’esperienza con amici e familiari, il tutto comodamente da casa. Inizialmente disponibile esclusivamente per i possessori di Huayra R, il simulatore è ora accessibile agli appassionati di tutto il mondo attraverso i concessionari Pagani.

L’introduzione del simulatore è in linea con l’impegno di Pagani per l’eccellenza, come dimostra il programma Arte in Pista: questa iniziativa offre ai possessori di Pagani Track Hypercars esclusivi eventi non competitivi nei più prestigiosi circuiti FIA del mondo e il supporto di allenatori professionisti per migliorare le loro abilità di guida e il loro divertimento. Racing Unleashed si impegna a rendere gli sport motoristici accessibili a tutti, indipendentemente dal luogo o dal livello di esperienza, con tecnologie avanzate, una rete globale di franchising e competizioni incentrate sugli atleti, per fornire le esperienze più coinvolgenti per gli appassionati di sport motoristici di tutto il mondo.

Pagani Automobili, nata nel 1991 a San Cesario sul Panaro, è il frutto della “visione” del suo fondatore, Horacio Pagani, che fin da ragazzo sogna Modena, capoluogo della Motor Valley italiana, e con essa la possibilità di trasformare in realtà le sue fantasie: “disegnare e costruire le mie macchine”. Da quella visione nasce un atelier creativo per far nascere hypercar uniche, dai tratti distintivi e con altissime prestazioni.

NASCE REITECH, LA BUSINESS UNIT DI REINOVA DEDICATA AL DIGITAL

Nell’ambiente di innovazione e crescita promosso da Reinova, impresa di Soliera, in provincia di Modena, attiva nello sviluppo di componenti per il powertrain ibrido ed elettrico, nasce Reitech: la nuova business unit dedicata al mondo digitale. Le skill portate da Reitech soddisferanno le necessità dei nuovi mercati, dal campo del software development a quello della cybersecurity, senza tralasciare l’intelligenza artificiale e il machine learning. Reitech è la risposta alle esigenze nate da un progresso tecnologico sempre più veloce. “Il lancio di Reitech dimostra il nostro impegno continuo verso l’innovazione e la digitalizzazione. Consente di sfruttare appieno il potenziale delle tecnologie emergenti nel campo dello sviluppo software e dell’automazione industriale.

po delle nuove tecnologie, tra cui spicca l’automation software development, software personalizzati per automatizzare i processi e i flussi di lavoro, integrabili con sistemi esistenti: l’obiettivo è ridurre i costi e migliorare l’efficienza operativa. E ancora safety system development, progettazione e sviluppo di sistemi di sicurezza su misura che garantiscono un ambiente di lavoro sicuro, conforme alle normative, e protezione degli operatori: Reitech valuta i rischi, l’implementazione di misure di sicurezza adeguate e la fornitura di dispositivi di sicurezza necessari. Senza dimenticare il facility monitoring, soluzioni personalizzate di monitoraggio delle strutture, che sfruttano le moderne

Saremo in grado di offrire soluzioni all’avanguardia ai nostri clienti, di guidare la trasformazione dell’industria dell’e-mobility e non solo”, commenta il CEO di Reinova, Giuseppe Corcione. “Reitech si impegna a soddisfare le esigenze specifiche dei clienti, offrendo un’esperienza di alta qualità e allineata alle ultime tendenze tecnologiche”. Reitech è stata sviluppata con l’obiettivo di guidare la digitalizzazione e di promuovere l’efficienza operativa, l’innovazione e la crescita sostenibile. “La creazione di Reitech rappresenta un’importante pietra miliare nel nostro percorso di crescita. Il know-how accumulato nel campo dell’e-mobility unito alle skill nello sviluppo software, automazione, e cybersecurity ci posiziona in modo unico nei confronti delle sfide dell’era digitale”, sottolinea Marco Rotella, chief digital officer di Reinova. Con un team di esperti appassionati del settore, Reitech vanta già un ampio ventaglio di servizi nel cam -

tecnologie SaaS (Software as a Service) e IaaS (Infrastructure as a Service): entrambe consentono di utilizzare il sistema di monitoraggio di Reitech come servizio basato sul cloud, senza la necessità di installare e gestire l’infrastruttura in loco. Reitech si inserisce nell’ambito dei cinque pilastri della strategia industriale di Reinova: mobilità sostenibile, connessa, condivisa, sicura e costantemente aggiornata. “Continueremo a investire in ricerca e sviluppo, collaborazioni strategiche e talento tecnologico, per mantenere la leadership nel settore, ma anche per contribuire attivamente alla transizione verso un futuro più sostenibile”, conclude Rotella. La nascita di Reitech è un altro tassello nella continua crescita di Reinova. “Una crescita che vuole favorire lo sviluppo e un ampliamento del team grazie alle recenti e future assunzioni. L’intenzione è di aprire varie sedi internazionali: Stati Uniti, Francia e Germania sono tra

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Il team di Reitech

i primi obiettivi. Poi guarderemo anche al Regno Unito e a Dubai. Il tutto, in una logica di collaborazione con aziende italiane ed estere per contribuire allo sviluppo”, aggiunge Corcione. A conferma di questo spirito di crescita, Reinova ha recentemente annunciato l’apertura di un ufficio di rappresentanza a Graz, in Austria.

RISE AGAINST HUNGER, DAL PALCO DEL PRIMO MAGGIO PER L’AFRICA SUBSAHARIANA

Dagli appelli sul palco delle cantanti e presentatrici dello storico Concerto del Primo Maggio, Noemi e Bigmama, alla visita del Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, per ribadire che ‘Tutto co -

mincia da un pasto’. Rise Against Hunger Italia, organizzazione internazionale no profit con sede italiana referente per l’Europa a Bologna, grazie al supporto dei tanti artisti e musicisti che si sono esibiti sul palco del Circo Massimo a Roma, per il tradizionale Concertone, garantirà a 1.000 bambini dell’Africa Subsahariana il diritto ad una sana alimentazione per un intero anno scolastico. Come ha spiegato il Presidente di Rise Against Hunger Italia, Alberto Albieri, a margine dell’evento: “Ora è il momento di passare dalle parole ai pasti, di portare un aiuto concreto ai bimbi delle scuole in Africa Subsahariana. In questi giorni al Circo

Massimo abbiamo accolto tanti cantanti che hanno deciso di trascorrere del tempo insieme a noi per capire come funziona il nostro progetto. Li abbiamo coinvolti chiedendo loro di confezionare qualche razione e, soprattutto, abbiamo chiesto di autografare le nostre scatole, le stesse che giungeranno ai bambini. Un gesto simbolico, semplice ma potente, per testimoniare come anche il mondo della cultura può impegnarsi per dar voce a chi non ne ha”. Dal palco, Noemi ha spiegato al pubblico il progetto che vedeva coinvolti gli artisti nel backstage, sottolineando come si trattasse di “un impegno straordinario e noi del Primo Maggio siamo orgogliosi di farne parte”. Poi è stato il turno di Bigmama che ha mostrato la scatola con gli autografi e ribadito a gran voce che: “Tutto comincia da un pasto!”. Allo stand di Rise Against Hunger Italia, tra le altre, anche le visite del Sindaco di Roma Roberto Gualtieri e dei Segretari e rappresentanti CGIL CISL e UIL Landini, Fumarola e Bombardieri, che hanno voluto partecipare alla firma delle scatole per aderire simbolicamente al progetto solidale grazie al quale 1.000 tra bambine e bambini potranno vedere riconosciuto il diritto ad una sana alimentazione, all’istruzione e a molto altro. Perché un pasto è anche sinonimo di parità di genere, di sicurezza alimentare, di dignità dell’individuo e di crescita di un’intera comunità. Ogni scatola di pasti Rise Against Hunger è consegnata direttamente nelle scuole e studiata per garantire a un bambino il fabbisogno alimentare per un intero anno scolastico. Ognuno di questi bambini potrà imparare a leggere e a scrivere migliorando la propria condizione di vita. L’iniziativa si inserisce nel programma di scolarizzazione che la Onlus promuove e monitora da anni nei Paesi dell’Africa Sub-Sahariana, dove la denutrizione è un’emergenza costante. Dalla sua nascita, nel 2013, Rise Against Hunger Italia ha prodotto quasi

20 milioni di pasti, solo lo scorso anno sono stati circa 2 milioni e mezzo, distribuito più di 20mila kit e coinvolto oltre 78mila volontari, 11mila nel solo 2023.

SAG GROUP

APRE UNA SEDE

NEGLI STATI UNITI

È stata fondata, nel dicembre scorso, da parte di Sag Group di Novellara, in provincia di Reggio Emilia, la società Sag North America Inc. con sede ad Apopka, nei pressi di Orlando, in Florida, negli Stati Uniti.

Con oltre cinquant’anni di esperienza, Sag Group è tra i principali gruppi in Europa nella lavorazione e progettazione di tubazioni in metallo e gomma, avendo assunto nel tempo competenze e specializzazioni sempre nuove ed investendo costantemente in personale qualificato e macchinari di ultima generazione. I suoi prodotti trovano applicazione in svariati settori, tra cui automotive, macchine agricole, veicoli industriali, motocicli, aerospaziale. Tra le sette imprese che compongono il gruppo Sag c’è anche Ansa Tech, di Finale Emilia, in provincia di Modena, il cui core business è la realizzazione di sistemi di scarico completi per molteplici applicazioni. Sag Group ha come focus principale l’attenzione verso il cliente: tutti gli sviluppi sinora fatti sul fronte della produzione e gli investimenti in nuovi macchinari e stabilimenti sono stati realizzati nell’ottica di soddisfare le esigenze del mercato cercando di ampliare il business in modo sostenibile. E proprio questo atteggiamento è la motivazione di un percorso che ha portato a valutare la creazione di una realtà SAG oltreoceano, come spiega il presidente Walter Zini: “Abbiamo deciso oggi di muoverci in questa direzione per due ragioni fondamentali. Innanzitutto, il mercato nordamericano è visto in crescita negli anni a venire, soprattutto per i prodotti idraulici e per il settore agricolo, che per noi sono il principale mercato di riferimento. Inoltre, gli anni di pandemia ci hanno fatto capire quanto sia diventato determinante essere vicini ai nostri clienti, nell’ottica di miglio-

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Bigmama e gli altri artisti al Concerto del 1° maggio a sostegno di Rise Against Hunger Italia

Walter Zini, presidente di Sag Group, di cui fa parte anche Ansa Tech di Finale Emilia

rare sempre di più il servizio”. La storia del gruppo inizia nel 1969 quando Giuseppe Zini, piegando il suo primo tubo, diede vita a Zini Giuseppe Carpenteria Metallica, fondando il suo lavoro su tre valori inscindibili e irrinunciabili: tecnologia, qualità, servizio. Sono gli stessi valori che sono stati in seguito tramandati a Sag Tubi e fanno parte di ogni azienda che nel corso degli anni è entrata a costituire Sag Group: Sag Tubi Tredozio, nella provincia di Forli-Cesena, Sagom Tubi con sede a Cento, nel ferrarese, Sag Hidrolik in Turchia, Sag Tools anch’essa di Cento, Ansa Tech a Finale Emilia, in provincia di Modena, Sagom Rubber a Cotignola, nel ravennate, e infine Sag North America. Grazie alle otto aziende che ne fanno parte, Sag Group può manipolare e lavorare qualsiasi tubo rigido o flessibile fino al diametro di 150 mm, produrre tubi in gomma e fornire sistemi di scarico completi ad elevate prestazioni. Engineering, R&D altamente specializzati ed uno stabilimento dedicato alla realizzazione di attrezzature di produzione permettono lo sviluppo di soluzioni per le esigenze più complesse, attraverso competenza, trasparenza e co-design. Dalla progettazione allo sviluppo, dal testing alla produzione, il gruppo è strutturato per la gestione completa della catena produttiva.

SAMP CONTINUA A CRESCERE CON ACQUISIZIONI, INVESTIMENTI E ASSUNZIONI

Continua la crescita di SAMP, l’azienda con sede a Bentivoglio, alle porte di Bologna, punto di riferimento mondiale nel settore delle macchine per produrre fili e cavi, che dall’ottobre 2021 è di proprietà del gruppo svizzero HVD Partners. A conferma della determinazione e della capacità di espansione internazionale di SAMP, ad aprile scorso è stata perfezionata l’acquisizione del 100% delle quote di Cortinovis do Brasil, società attiva da quasi 50 anni nel mercato brasiliano e del Sud America. SAMP ha poi recentemente concluso un contratto biennale per la fornitura completa di uno stabilimento chiavi in mano in Medio Oriente. Un accordo che evidenzia l’impegno verso la crescita e l’innovazione e la capacità di SAMP di progettare e realizzare macchinari per tutta la filiera relativa alla produzione di fili e cavi, offrendo soluzioni personalizzate e di massima eccellenza per i propri clienti. L’apprezzamento da parte dei clienti è confermato dal trend positivo degli ordini, con il portafoglio pieno fino a metà 2025. Impressionante la crescita dei dipendenti: erano 57 a fine 2021, all’ingresso della nuova proprietà, sono diventati 88 nell’aprile 2023 e a metà aprile 2024 erano già diventati un centinaio, con il numero destinato a crescere ancora, poiché sono previsti ulteriori ingressi. Di fatto, la squadra dell’azienda di Bentivoglio in meno di tre anni è quasi raddoppiata, con nuovi assunti in tutti i reparti e nuove figure amministrative e dirigenziali. Tra queste, due manager di grande esperienza, Mattia Baccini e Davide Pasqualotto, che ricoprono rispettivamente le cariche di head of global sales e head of global service. Baccini vanta una competenza consolidata nelle vendite in mercati internazionali nei settori automotive e oil&gas, mentre Pasqualotto proviene dal settore delle macchine automatiche, dove ha maturato un’esperienza ventennale. Non meno importante l’attenzione all’incremento di professionalità femminili. SAMP ha, sin dal suo rilancio, dato spazio a donne in

ruoli apicali. In azienda sono donne la direttrice tesoreria e finanza, la direttrice risorse umane, la responsabile amministrazione, la responsabile ufficio acquisti macchine, la responsabile ufficio ricambi, la responsabile ufficio acquisti ricambi e la responsabile operations. “Le scelte degli ultimi mesi sono un ulteriore segno della nostra determinazione nel consolidare e migliorare la posizione di leader globale. L’acquisizione di talenti di alto livello dimostra il nostro impegno costante nel fornire servizi di eccellenza e anticipare le esigenze dei clienti. Il processo di rilancio aziendale, intrapreso nel 2021, sta procedendo secondo il programma. Ci sostengono anche la competenza e la passione dei tanti nuovi dipendenti che si sono uniti a SAMP. Il territorio bolognese, che ci ha visto nascere, resta il luogo migliore per la nostra crescita”, afferma il presidente e CEO di SAMP, Jouni Heinonen. La realtà industriale di SAMP (acronimo di Società Anonima Meccanica di Precisione) nasce, infatti, nel 1936 a Bentivoglio, dove inizia l’attività con la produzione di macchine trafilatrici per la produzione di fili e da allora diviene un punto di riferimento internazionale nel settore. L’azienda è diventata uno dei principali fornitori mondiali di macchine per fili e cavi, sviluppando e applicando tecnologie innovative per creare macchine con eccezionali standard di qualità e affidabilità.

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Jouni Heinonen, presidente e CEO di Samp

SCHNEIDER ELECTRIC, L’INNOVATION HUB DI CASALECCHIO

SI RIFÀ IL LOOK

L’Innovation Hub di Casalecchio di Schneider Electric si rifà il look. “Per includere nella struttura le soluzioni più innovative, il mondo del software e dell’automazione di nuova generazione sia a livello di macchina sia di processi, le novità nel mondo della gestione e distribuzione di energia orientate alla sostenibilità e all’efficienza, era necessario fare qualche cambiamento”, spiegano dall’azienda. Dal 2018, anno della sua apertura, ci sono state oltre 3mila visite. Schneider è uno “specialista” della sostenibilità: la sua mission è quella di essere partner per la trasformazione digitale e per la crescita sostenibile delle imprese, in Italia e in tutto il mondo, attraverso lo sviluppo di piattaforme e soluzioni in grado di coniugare i due temi. L’hub offre oggi un percorso esperienziale, pratico, che prevede la possibilità di vedere in funzione macchine che evidenziano la correlazione tra tecnologie meccatroniche e digitali, sperimentare le funzionalità e opportunità offerte dal software, dalla realtà estesa (l’evoluzione successiva di quella che è chiamata “realtà aumentata”) alla realtà virtuale, e le digital twin, fino all’integrazione nel cosiddetto “Metaverso Industriale”.

“Grande attenzione è data alle soluzioni meccatroniche più innovative che consentono ai costruttori di macchine oggi di raggiungere le massime prestazioni: nell’hub, ad esempio, sono presentati i

multicarrier di nuova generazione Lexium Mc12, le soluzioni robotiche di pick and place, e il nuovo cobot Lexium”, evidenziano ancora da Schneider Electric. Postazioni dedicate e multimediali presentano e consentono di sperimentare le piattaforme di automazione di macchina e di processo, anche per settori verticali specifici di particolare rilevanza, come ad esempio il mondo della gestione idrica e del settore estrattivo e materie prime; non manca l’aspetto della gestione energetica, integrata con la gestione del processo e attuata tramite soluzioni per quadri industriali, presentate a loro volta nell’hub. Non manca l’indispensabile aspetto della gestione del dato: in un’industria digitalizzata, il dato è l’abilitatore di innovazione, efficienza e la linfa vitale. Negli impianti trovano posto sempre più spesso soluzioni di data center locali (Edge): nell’Innovation Hub vi sono pertanto le soluzioni Schneider di questo tipo rivolte al mercato industriale. Inoltre, è presentato il concetto di Control Room: oggi la digitalizzazione consente di utilizzare i dati raccolti dalle macchine non solo per monitorare l’attività in locale, ma anche per convogliare in cloud informazioni chiave che consentono agli Oem, ad esempio, di tenere sotto controllo da remoto la loro base installata nel mondo, supportare la manutenzione e la risoluzione

dei problemi, evidenziare discontinuità o segnali di allarme prima che si trasformino in criticità che interrompono l’attività produttiva o deteriorano la qualità del prodotto. L’evoluzione dell’Innovation Hub non si ferma e prosegue in particolare nella direzione di evidenziare le nuove opportunità aperte dall’Intelligenza artificiale, nella sua rapidissima evoluzione. L’Intelligenza artificiale, associata a un nuovo concetto di automazione aperta, incentrata sul software, che Schneider sta già portando avanti attraverso la sua proposta (EcoStruxure Automation Expert). è un fattore fondamentale per costruire l’industria del futuro. Schneider ha creato a livello mondiale un Ai Hub di ben 350 esperti, che sviluppanno soluzioni basate su Ai e Ai generativa da integrare a 360 gradi nella. Per l’ambito industriale, ad esempio, lo scorso aprile ad Hannover Messe, Schneider ha presentato un’intelligenza Copilot che permette di supportare la programmazione dei sistemi di automazione con la generazione di codice facilitata dall’Ai generativa.

SEIDOR TRIONFA AI “SAP PINNACLE AWARDS 2024” CON TRE PRESTIGIOSI PREMI

La multinazionale Seidor, punto di riferimento mondiale nel settore della consulenza tecnologica e presente in Italia con le sedi di Bologna e Milano, ha ricevuto tre importanti premi ai “SAP Pinnacle Awards 2024”, il massimo riconoscimento conferito annualmente da SAP

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Enzo Fresolone, CEO di Seidor Italia

ai suoi partner globali. In particolare, quest’anno Seidor è stata premiata per l’eccellenza dimostrata nella promozione delle soluzioni SAP, evidenziando risultati straordinari in termini di performance commerciale. “I SAP Pinnacle Awards evidenziano i contributi eccezionali del nostro ecosistema lungo l’intera catena del valore del cliente”, ha dichiarato Christian Klein, CEO e membro del consiglio esecutivo di SAP. I riconoscimenti ottenuti, sia nel segmento Mid-Market che nel settore PMI, dimostrano un’impressionante capacità di incrementare le vendite e garantire la soddisfazione dei clienti, confermando l’impegno costante di Seidor nell’innovazione e nella collaborazione con SAP e il suo network di partners. Un ulteriore motivo di orgoglio per Seidor è stato anche il premio nella categoria Cross Segment, che ha riconosciuto la capacità della società di implementare con successo le soluzioni SAP in diversi settori, identificando e sfruttando opportunità di business trasversali. Inoltre, Seidor è stata finalista nelle categorie Intelligent Enterprise Value Realization e Customer Success Management, consolidando il suo ruolo di leadership nel fornire valore aggiunto ai clienti. Le competenze e la leadership di Seidor, apprezzata e riconosciuta ora anche dal mercato italiano, sono testimoniate dal suo team di consulenti altamente specializzati in soluzioni gestionali e ERP di ultima generazione. “Nel quadro della transizione digitale ed ecologica in atto, le PMI italiane hanno bisogno di soluzioni innovative per aumentare la produttività e stimolare la crescita”, sottolinea Simone Fresolone, head of digital di Seidor Italia. “Un partner tecnologico leader come Seidor Italia guida le aziende nella creazione di un ecosistema intelligente, integrando in un’unica piattaforma soluzioni evolute per l’analisi dei dati, cloud computing, Intelligenza Artificiale, apprendimento automatico e Industrial Internet of Things”. Seidor offre ai suoi clienti in tutto il mondo l’esperienza acquisita in 40 anni di lavoro al servizio delle imprese. Inoltre l’azienda investirà in Italia crescenti risorse sostenendo il tessuto imprenditoriale grazie a tre driver: il cloud, la

sostenibilità, e la Business AI. Sono già tanti i clienti che oggi possono contare su funzionalità AI e best practice integrate nelle soluzioni applicative di Seidor. “Siamo un’azienda aperta, affidabile e audace. Accogliamo le sfide e le affrontiamo con impegno e responsabilità sociale. La nostra azienda si prende cura delle persone: dipendenti, clienti, partner, futuri professionisti, società. Possiamo affermare che il nostro obiettivo primario è di umanizzare la tecnologia”, conclude Simone Fresolone.

SENTIERO INTERNATIONAL CAMPUS, UN TERZO DELL’ORGANICO È DONNA

“Scegliere una professione scientifica tecnologica vuol dire dare il proprio contributo, diventare una piccola lente di ingrandimento su un mondo che è in continua evoluzione”: riassume così il ruolo della ricerca Alessia Candeli, ricercatrice in Ingegneria delle superfici presso la sede di Modena del Centro di Ricerca industriale Il Sentiero International Campus. Centro che rappresenta una realtà particolare, soprattutto per l’alta componente di scienziate che vi lavorano. Le donne, infatti, rappresentano un terzo dell’organico del centro di ricerca: su 60 collaboratori, 20 sono ricercatrici. Nel mondo, le donne e le ragazze costituiscono solo il 28% dei laureati in ingegneria e solo un ricercatore in ingegneria ogni tre è donna. Barriere strutturali e sociali impediscono di entrare e progredire nella scienza (fonte: Onu Italia). È importante allora garantire l’accesso paritario e la partecipazione al mondo scientifico delle donne e delle ragazze e valorizzare il loro ruolo di promotrici di conoscenza e innovazione. Il Sentiero International Campus, fondato nel 2017 dall’azienda metalmeccanica Ecor International, investe sulla ricerca, sull’innovazione e sulle competenze speciali -

stiche dei suoi collaboratori e delle sue collaboratrici. Candeli si dichiara “fortunata a fare il lavoro che amo, in un centro come Il Sentiero International Campus, caratterizzato da ricerca e formazione continue. Il gruppo di Ecor International si impegna a crescere e a migliorarsi, anche investendo in strumentazioni ed equipment all’avanguardia”. Come, ad esempio, l’impianto per rivestimenti a film sottile PVD PE-CVD, che permette di depositare film sottili metallici e ceramici con uno spessore da centinaia di nanometri a decine di micrometri, unico in Europa. “Nell’approccio alla ricerca scientifica, che è un percorso molto sfidante, è importante mantenere la curiosità per non fermarsi al primo risultato, la perseveranza per sostenere le pressioni e la pazienza per continuare ad andare

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avanti. Con queste si fa tutto”, spiega Claudia Rubino, ricercatrice in ingegneria dei materiali, che sta per concludere la tesi di dottorato di ricerca in “Functionalization of abutment surface for dental prosthesis” presso la sede di Modena de Il Sentiero International Campus, in collaborazione con l’Università e il Policlinico di Modena. Alle giovani ragazze che si stanno avvicinando oggi al mondo scientifico, un mondo che resta a maggioranza maschile, le due ricercatrici consigliano di darsi tempo per superare le prove e le difficoltà, di provarci tutte le volte che serve concentrandosi sul proprio obiettivo e rialzandosi ogni volta. “Sono grato alle collaboratrici del Sentiero International Campus, la cui preparazione, impegno e passione sono fondamentali per il buon esito dei nostri progetti”, dichiara Fabrizio Casadei, MD/CTO di Ecor International e CEO del centro di ricerca. “Credo nel valore delle competenze e del contributo unico che ogni collaboratore e collaboratrice può portare alla ricerca scientifica e tecnologica. Continuerò a promuovere un ambiente di collaborazione e scambio tra expertise diverse, in cui ognuno possa esprimere il proprio potenziale, facendo così evolvere anche la ricerca”. Il centro di ricerca ha chiuso il 2023 con un bilancio positivo sia in termini di fatturato, superiore a 8 milioni di euro, sia di partnership con università (Padova e Modena e Reggio Emilia) e imprese, e anche di organico con 10 nuovi ingegneri specializzati in test engineering e progettazione meccanica.

IL PREMIO

“EXCELLENCE

IN DELIVERY”

A SMC CONSULTING

Alla cerimonia dei BigCommerce Partners Awards, lo scorso 16 aprile, SMC Consulting, digital company con sede a Carpi, in provincia di Modena, specializzata nella progettazione e nello sviluppo di piattaforme e-commerce omnichannel e in progetti di digital transformation a valore aggiunto, ha vinto nella categoria “Excellence in Delivery” per il Sud Europa. “Questo ri-

conoscimento evidenzia il nostro impegno per l’innovazione e l’eccellenza nel settore dell’e-commerce, grazie alla nostra partnership strategica con BigCommerce”, commentano dall’azienda carpigiana. Il premio “Excellence in Delivery” è conferito alle organizzazioni che dimostrano un impegno eccezionale nella realizzazione e ottimizzazione delle soluzioni e-commerce. SMC Consulting è stata selezionata per il suo impatto significativo nel migliorare le prestazioni e l’efficienza dei clienti nel Sud Europa. BigCommerce è la piattaforma e-commerce usata da oltre 95.000 aziende in oltre 150 Paesi, per tutte le tipologie di imprese, dalla piccola alla multinazionale, per vendere i propri prodotti e servizi online. Le soluzioni offerte da BigCommerce, in partnership con SMC Consulting, offrono maggiore flessibilità e facilità di utilizzo. “La nostra collaborazione con BigCommerce ci permette di offrire soluzioni all’avanguardia che rispondono alle specifiche esigenze dei nostri clienti, garantendo piattaforme efficienti e flessibili. Questa sinergia ha portato a un miglioramento tangibile nell’operatività e nella crescita commerciale dei nostri clienti”, spiegano da SMC Consulting. “Guardiamo al futuro con entusiasmo, pronti a continuare la nostra missione di innovazione nel commercio elettronico. L’obiettivo è di mantenere la nostra leadership, adattandoci continuamente alle evoluzioni del mercato e alle esigenze dei nostri clienti, con il supporto continuo di BigCommerce. Questo pre-

mio rappresenta non solo un traguardo, ma anche un punto di partenza per future innovazioni. Con BigCommerce al nostro fianco, siamo fiduciosi nella nostra capacità di definire il futuro dell’e-commerce con soluzioni sempre più efficaci e innovative”, confermano da SMC Consulting. Nata a Carpi circa vent’anni fa dalla visione innovativa di un gruppo di professionisti in ambito e-commerce, SMC Consulting oggi è diventata un digital lab specializzato nella progettazione e nello sviluppo di piattaforme e-commerce omnichannel e in progetti di digital transformation a valore aggiunto. Con base nel cuore dell’Emilia-Romagna è un team multidisciplinare, capace di curare al meglio tutti gli aspetti di ogni progetto. “Non tutti ancora conoscono cosa si cela dietro il nome che ci siamo scelti”, raccontano dall’azienda carpigiana. “SMC sta per ‘Semplice, Multicanale, Completo’ perché la nostra mission è fornire la soluzione per ogni progetto di business. Il nostro metodo di lavoro è frutto di una grande esperienza e di uno studio costante, grazie al quale possiamo affrontare e risolvere le diverse problematiche di aziende di ogni settore”. Le numerose partnership, che ha stretto negli anni, con aziende multinazionali di primo livello, hanno permesso a SMC di diventare esperta in soluzioni per tutta la process-chain: dall’analisi alla scelta della piattaforma, passando per lo sviluppo, la system integration, la gestione, il mantenimento e l’aggiornamento. Fornisce, inoltre supporto per la produzione, supply-chain, pre e postvendita e la selezione di nuove tecnologie, e garantisce la migliore assistenza su tutti i modelli di business (B2B o B2C), di azienda, di infrastrutture e di processi: distribuzione tradizionale, mobile, social media, marketplace.

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La digital company carpigiana SMC Consulting ha vinto nella categoria “Excellence in Delivery” per il Sud Europa ai BigCommerce Partners Awards

SWISSLOG ITALIA CREA LA NUOVA

DIVISIONE SUD EUROPA

DEDICATA AD AUTOSTORE

Per rispondere alla crescita esponenziale del settore e-commerce e alla forte richiesta di automazione, Swisslog Italia, azienda che offre soluzioni robotizzate per l’automazione logistica, con radici in Svizzera e che nel nostro Paese ha una delle sue sedi a Maranello, in provincia di Modena, propone in maniera interamente nuova e dinamica uno dei pilastri fondamentali del proprio business, la nuova divisione Sud Europa completamente dedicata alla tecnologia AutoStore, diretta da Matteo Brusasca. “Per AutoStore, Swisslog Italia rappresenta la punta di diamante degli integratori, un successo confermato dalla nostra quota di mercato che conta oltre 50 impianti realizzati negli ultimi dieci anni e ben 17 estensioni. Possiamo citare realtà come Sonepar, quale nuovo impianto, o estensioni come Barcella e Viridex, solo per dare alcuni nomi a conferma della qualità del nostro lavoro e del rapporto che abbiamo con i nostri clienti”, commenta Matteo Brusasca, head of sales South Europe-Swisslog AutoStore business unit. “Abbiamo casi di successo in tutti i settori merceologici dalla GDO all’automotive, passando alla GDS, al medicale, fino ad arrivare al fashion&luxury. Indubbiamente vi sono nuovi distributori della tecnologia AutoStore. Nonostante siano passati quasi 20 anni dalla sua nascita, AutoStore resta la soluzione principale di Cube Storage e goods to person del momento, è sinonimo di garanzia ma allo stesso tempo è innovativa, garantendo il più alto livello di densità di stoccaggio”, aggiunge Brusasca. Col nascere di tecnologie competitor si presenta la necessità di avere dei manager di riferimento in grado di guidare delle aree geografiche estremamente strategiche per Swisslog come il Sud Europa, zone dove la domanda sta crescendo e il mercato è pronto. Ecco perché, grazie alla sua esperienza consolidata e pluriennale, Matteo Brusasca è il manager identificato da Swisslog per la gestione e lo sviluppo del business Sud Europa con un focus

particolare su Italia, Spagna e Francia. “La nostra esperienza ci dà la possibilità di sviluppare sistemi diversi dal design all’ingegneria esecutiva, ottimizzando al massimo i flussi e guidando il cliente nella scelta migliore, fornendo degli Add On sviluppati e integrati direttamente da noi, capacità e possibilità che in pochissimi hanno all’interno del loro portfolio. Questi sono i veri punti di differenziazione e il mercato conferma che Swisslog è sinonimo di garanzia”, aggiunge ancora Brusasca. Tra gli obiettivi di sviluppo anche lo sbarco in territorio pugliese, con il nuovo hub inaugurato recentemente a Bari che ha, tra i vari obiettivi, quello del working/life balance. Incaricati del progetto due responsabili del team software engineering, Valerio Balbi e Marco Iezzi. Valerio Balbi, da tre anni in Swisslog è oggi a capo del team di software engineering EMEA e coordina oltre 70 persone distribuite in Italia,

Germania, Svezia e UK. Coprotagonista dell’iniziativa Marco Iezzi, in Swisslog Italia dal 2016, che ricopre il ruolo di competence lead software engineering EMEA. Swisslog Italia è una realtà estremamente attiva nel panorama italiano della logistica, porta costantemente il suo contributo ed è presente in diverse occasioni. “Anche quest’anno abbiamo confermato il nostro impegno quale main sponsor dell’Osservatorio Contract Logistics ‘Gino Marchet’; abbiamo inoltre iniziato una collaborazione con la LIUC, nella convinzione che in questo mercato, serva sempre di più sviluppare e diffondere argomenti legati al progresso e all’automazione nel pieno dei principi della sostenibilità”, conclude Matteo Brusasca.

TEKAPP, GRANDE SUCCESSO PER IL SUMMIT 2024

Il “Zero Trust & Cybersecurity Summit 2024” di Tekapp, società modenese specializzata in soluzioni di sicurezza informatica altamente innovative, ha avuto un successo straordinario, riunendo 15 relatori sul palco, tra cui Politecnico di Milano e Unimore, attirando oltre 150 partecipanti dalle imprese emiliane e riempiendo completamente la sala dell’Art Gallery di Florim, a Fiorano Modenese, destinata all’evento. Nell’epoca digitale in cui viviamo, con la convergenza It e

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Matteo Brusasca, head of sales South EuropeSwisslog AutoStore business unit

ZARRI, CINQUANT’ANNI DI PASSIONE PER LA MECCANICA

Mezzo secolo di attività e passione per la meccanica per Zarri. L’azienda di Castello d’Argile, in provincia di Bologna, rimasta da sempre strettamente legata alla famiglia che l’ha fondata, a dicembre 2023 ha celebrato il prestigioso anniversario e guarda al futuro con la fiducia di chi è consapevole delle proprie robuste radici. Le sue fondamenta risiedono nell’ingegno e nell’impegno di chi ha contribuito a renderla l’odierna realtà dinamica e ben strutturata.

La storia inizia con Giorgio Zarri, il quale sviluppa sin da giovane uno spiccato interesse, passione ed esperienza per la meccanica, in particolare per quella agricola; alla metà degli anni ‘60, seguendo una sua felice intuizione, decide di realizzare un macchinario adatto alla produzione di serie di cavallotti (bulloni a U), molto richiesti dagli installatori di impianti. In poco tempo, Zarri passa dalla costruzione dei primi prototipi manuali alla realizzazione di una macchina per piegare a U le barrette di tondino filettate, in svariati diametri e forme, sulla base di ordinativi che non tardano ad arrivare, mentre tutta la famiglia è quotidianamente coinvolta nell’impresa. L’attività cresce con successo: Angelo, ancora studente di ingegneria meccanica, è la mente tecnica dell’azienda e, assieme alla sorella Franca, valente responsabile commerciale, costituisce nel 1973 la ditta “Zarri Sdf di Zarri Angelo e Franca”. I genitori, Giorgio come attrezzista e Alba in produzione, sono il braccio operativo dell’azienda artigiana di famiglia. L’alta qualità dei prodotti realizzati e la cura dei rapporti con i propri clienti fungono da slancio per gli ordinativi, la cui crescita promuove le prime assunzioni di personale e la ricerca di spazi ampi e adeguati. È del 1977 l’acquisto di un terreno nella nuova zona industriale di Castello d’Argile presso il quale è realizzato, in una avveniristica tensostruttura progettata dal fratello Franco, ingegnere edile, il nuovo capannone industriale, nucleo originale dal quale vengono sviluppati i successivi ampliamenti. Con il passare degli anni l’organizzazione cresce e si fortifica. Durante gli anni ‘90 l’azienda consegue la certificazione ISO:9001, il passaggio a Srl e si apre sempre più al mercato estero. L’inizio del nuovo millennio è segnato da un altro grande passo per l’azienda, con la realizzazione del primo magazzino automatico per

lo stoccaggio dei prodotti finiti abbinato a un esteso ampliamento della superficie coperta. Nel 2002 l’ingegnere Angelo Zarri viene a mancare a causa di un tragico incidente. La sua lungimiranza imprenditoriale e la visione proiettata verso il futuro, che da sempre ha caratterizzato le scelte aziendali, hanno costituito solide basi per la crescita dell’organizzazione che, negli anni, si è affermata tra i protagonisti dei produttori di fissaggi in acciaio nel mercato europeo. Dagli anni Duemila a oggi l’azienda vede una crescita economica costante, l’acquisizione di tecnologie sempre più all’avanguardia, tra cui numerose macchine a controllo numerico, la digitalizzazione dei processi, l’uso di energie rinnovabili per l’alimentazione della produzione, lo sviluppo di protocolli altamente qualificati e un’etica lavorativa volta all’equità, alla dignità, alla parità di genere, alla sostenibilità e all’ecologia. Tutto questo fa di Zarri un’azienda capace di affrontare le sfide del nuovo millennio.

Forte di un anniversario importante come quello dei 50 anni, nel 2024 l’azienda bolognese ha completato importanti lavori di ampliamento, che hanno portato lo stabilimento a un totale di 5.500 metri quadri coperti, con un vasto parco macchine per la produzione di particolari a disegno del cliente e a catalogo Zarri. L’apertura a nuovi settori merceologici è un intento primario per l’azienda: la recente apertura al mercato della ceramica ha portato all’acquisizione del primo brevetto di proprietà aziendale. La vocazione di Zarri è da sempre quella della produzione made in Italy: un grosso vantaggio competitivo risiede nella qualità certificata, ampiamente apprezzata in tutta Europa, e nella logistica che, grazie a un recente raddoppio del magazzino automatico ora capace di 1.300 posti pallet (caso raro per una azienda di produzione), è in grado di garantire un reale servizio di just in time alla clientela.

Dopo la prematura e tragica scomparsa dell’ingegnere Angelo Zarri, la gestione societaria è stata portata avanti da Franca Zarri (amministratore delegato) e dal marito Angelo Cocchi, ai quali oggi si affiancano Sara Zarri, Simone Zarri e Chiara Cocchi, la terza generazione di una realtà che tutt’ora rimane a gestione familiare.

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Ot che rappresenta la sfida di ogni It manager e Ciso, la sicurezza informatica è diventata una delle preoccupazioni principali per le aziende. In questo contesto, eventi come il summit 2024, patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna, assumono un’importanza fondamentale nel promuovere la consapevolezza e condividere le best practice più innovative nel campo della protezione dei dati. “Il Zero Trust & Cybersecurity Summit 2024 non è stato solo un evento, ma un punto di riferimento nel calendario regionale dei professionisti di sicurezza informatica”, evidenziano da Tekapp. La sua reputazione è cresciuta nel corso degli ultimi tre anni, grazie alla sua capacità di offrire contenuti di alta qualità, come ethical hacker israeliani che condividono tecniche di hackeraggio live o che condividono le migliori pratiche di incident response; presentazioni dei più recenti dati di cybersecurity, come il report di Osservatori del Politecnico di Milano; presentazioni coinvolgenti, come la cybersecurity dei sistemi fisici proposta da Mirco Marchetti di Unimore; consigli pratici sulla cyber-resilience aziendale di Daniel Rozenek di Tekapp e di Simone Grasselli di Tek8200; fino alla visione di come soddisfare il recente standard in ambito automotive Iso-21434 discussa da varie prospettive da Alberto Rocchi e da Maurizio Genna. Apprezzatissimo dal pubblico anche l’intervento di Fabio Ferrari, fondatore di Ammagamma, che ha presentato un interessante viaggio nell’Ai. Una delle chiavi del successo del summit è stata la selezione attenta dei relatori. I 15 esperti che hanno preso il palco rappresentavano una vasta gamma di competenze e prospettive, sia accademiche che aziendali, nel campo della sicurezza informatica. In particolare, la tavola rotonda finale ha visto la presenza sul palco di cinque professionisti proveniente da realtà aziendali di primo piano come Barilla, Inalca, aMo, Imola Informatica e Italia Alimentari, che hanno condiviso le loro best practice aziendali in tema cyber-resilienza dell’azienda, incident response, red team, attack surface management e tutte quelle attività che quotidianamente un Ciso o It manager

deve gestire. Oltre alle presentazioni dei relatori, il summit ha offerto ai partecipanti l’opportunità di interagire con i presentatori attraverso domande inviate live via web e un aperitivo di networking. Questi momenti hanno permesso ai partecipanti di scambiare idee, condividere esperienze e stabilire connessioni professionali preziose. Un altro aspetto saliente del summit 2024 è stata la sua capacità di presentare due diverse linee tematiche: come l’Ai impatta sulle attività cyber quotidiane di Ciso e It manager e la nuova Iso-21434 per apparati elettrici ed elettronici nel settore automotive. “Non da ultimo, l’atmosfera di collaborazione e condivisione delle conoscenze ha contribuito a creare un ambiente stimolante e motivante per tutti i partecipanti. Sia che fossero nuovi nel campo della sicurezza informatica o veterani esperti, tutti hanno trovato valore nell’esperienza condivisa di apprendimento e crescita professionale”, concludono da Tekapp.

A LEO TURRINI

LA CILIEGIA D’ORO 2023

È stato consegnato lo scorso 18 maggio a Leo Turrini il Premio Ciliegia d’Oro 2023. La cerimonia si è svolta nella Sala

dei Contrari del Castello di Vignola, in provincia di Modena, alla presenza, tra gli altri, del Prefetto di Modena Alessandra Camporota, del presidente del Centro Studi Vignola Massimo Toschi, della sindaca di Vignola Emilia Muratori e del direttore di BPER Banca, sede di Vignola, Tiziano Tabacchi. Il prestigioso riconoscimento è stato istituito nel 1981 ed è promosso ogni anno dal Centro Studi Vignola con il sostegno dell’azienda Toschi Vignola e di BPER Banca per rendere omaggio a personalità di origini emiliano-modenesi che si siano particolarmente distinte in campo sociale, culturale, imprenditoriale, sportivo o umanitario. La giuria ha assegnato il Premio Ciliegia d’Oro 2023 a Leo Turrini per il suo straordinario contributo nel campo del giornalismo sportivo raccontando con passione e dedizione le eccellenze della sua terra. Nato a Sassuolo nel 1960, Leo Turrini, giornalista sportivo e scrittore, sin da bambino ha dimostrato una spiccata vocazione per la scrittura, dirigendo il giornalino di classe e avviandosi così verso una brillante carriera nell’informazione. Da inviato per rinomate testate giornalistiche, ha accompagnato i suoi lettori in un viaggio attraverso i più grandi eventi sportivi, dai Gran Premi di Formula 1 alle Olimpiadi estive e invernali, dai Mondiali di calcio alle gesta sugli sci di

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Massimo Toschi, presidente dell'azienda Toschi, ed Emilia Muratori, sindaca di Vignola, consegnano al giornalista Leo Turrini il premio Ciliegia d'Oro 2023

campioni come Alberto Tomba. Ha pubblicato numerosi libri dedicati a iconici personaggi del panorama sportivo, tra i quali Enzo Ferrari, Gino Bartali, Michael Schumacher, Ayrton Senna, Marco Pantani e Giuseppe Panini, vendendo oltre mezzo milione di copie. Questo premio è un riconoscimento al talento di Leo Turrini, per il suo ruolo di esperto conoscitore nel settore del giornalismo sportivo internazionale, dimostrando sempre uno stretto legame con il territorio modenese. “Ricevere il premio Ciliegia d’Oro è un onore immenso, che mi tocca profondamente. Questo riconoscimento è una celebrazione del mio lavoro e della mia passione per il giornalismo sportivo, che mi accompagna da una vita. Vignola e il suo territorio hanno sempre avuto un posto speciale nel mio cuore, e sapere che questo premio arriva proprio da qui lo rende ancora più significativo. Ringrazio il Centro Studi, Toschi Vignola, il Comune di Vignola e BPER Banca per questo prestigioso riconoscimento. Continuerò a raccontare storie di sport con l’entusiasmo e la dedizione di sempre, sperando di ispirare e unire tutti gli appassionati come me”, ha dichiarato Leo Turrini durante la cerimonia di premiazione. “La Ciliegia d’Oro è un simbolo, un segno che è anche un sogno. Il segno di chi non dimentica i valori della nostra storia e della nostra tradizione e il sogno che questo tesoro possa essere tramandato nel futuro. Assegnare il Premio Ciliegia d’Oro a Leo Turrini significa riconoscere il grande valore che i suoi racconti hanno portato al nostro territorio. Perché la sua passione per lo sport, in particolare per la Ferrari, simboleggia il legame indissolubile con la tradizione e la cultura modenese”, commenta Massimo Toschi, presidente del Centro Studi di Vignola. Tra i vincitori del premio delle passate edizioni Luciano Pavarotti, Enzo Ferrari, Luca Toni, Valerio Massimo Manfredi, Anna Molinari, Luca Cordero di Montezemolo, Massimo Bottura, Piero Ferrari, mentre lo scorso anno il premio era stato assegnato alla professoressa Rita Cucchiara, ingegnere elettronico e informatico e punto di riferimento per gli studi sull’intelligenza artificiale.

UP DAY DIVENTA SOCIETÀ BENEFIT

E CONTINUA L’EVOLUZIONE

VERSO IL BENEFICIO COMUNE

Up Day, azienda che opera nel mercato dei servizi alle imprese e alla persona, sviluppa servizi all’avanguardia convenienti per tutti i suoi stakeholder, tra cui buoni pasto, buoni acquisto e piani di welfare aziendali. Up Day raggiunge in Italia ogni giorno 30.000 aziende clienti e 1 milione di beneficiari, collaborando quotidianamente con 150.000 partner affiliati e, nel 2023, ha realizzato un fatturato di 900 milioni di euro, con risultati sempre in crescita. Da gennaio 2023 Up Day si qualifica come Società Benefit, configurandosi nel panorama delle aziende impegnate nella valorizzazione del capitale umano e sociale, all’interno del contesto d’impresa. Oltre agli obiettivi di profitto, infatti, l’azienda persegue finalità di beneficio comune, operando in modo responsabile e sostenibile nei confronti di persone, comunità, territorio e ambiente. La qualifica ha lo scopo di formalizzare l’impegno già assunto dall’azienda in ambito ESG sulle tematiche di equità, trasparenza e inclusività, che fanno parte del suo DNA e della visione di gestione aziendale, condivisi anche dalla capogruppo di cui è parte, la francese Gruppo Up, cooperativa sociale nata in Francia sessant’anni fa e presente in quattro continenti. “Unire agli obiettivi di profitto la volontà di avere un impatto positivo sulla società è qualcosa che avevamo già nel nostro DNA: il gruppo di cui facciamo parte è di fatto una cooperativa, che nasce già nell’ambito delle economie sociali e solidali. Con Up Day abbiamo sentito la necessità di andare oltre”, dichiara Marc Buisson, presidente e amministratore delegato di Up Day. La scelta di diventare Società Benefit è il risultato di un’evoluzione avvenuta negli ultimi anni, che ha rappresentato per Up Day una vera e propria trasformazione. Il percorso verso gli ideali della Società Benefit è in atto già da anni, il riconoscimento è solo la concretizzazione di un viaggio iniziato da tempo, che ha portato maggiore consapevolezza all’interno

dell’azienda e di conseguenza anche una maggiore unione tra le forze. “Abbiamo deciso di ricorrere a questo strumento legale per creare una solida base e fare in modo che duri nel lungo termine e continui a creare valore”, sottolinea ancora Buisson. Up Day si pone l’obiettivo di continuare su questa strada fissando dei traguardi concreti in merito al beneficio comune, non soltanto in termini di utile ma anche di valore da ripartire su tutta la filiera, compresi i partner. “Up Day è una realtà in costante crescita e per il prossimo anno puntiamo a un continuo sviluppo dell’azienda che è nostra responsabilità. Miriamo a un incremento del fatturato sino al miliardo, così da aumentare anche a livello di quota di mercato. L’aumento del fatturato però va di pari passo allo sviluppo di nuove aree di mercato o di nuovi prodotti con un forte impatto. Inoltre, vogliamo concretizzare le collaborazioni che abbiamo esplorato quest’anno e continuare il nostro supporto a livello sociale. Quest’anno festeggiamo i sessant'anni dalla nascita della casa madre cooperativa e per questo vogliamo impegnarci a mostrare tutti i valori che hanno fatto sì che questo gruppo sia un caso di successo a livello internazionale”, conclude l’amministratore delegato Marc Buisson.

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Marc Buisson, presidente e amministratore delegato di Up Day

VAR ONE CONQUISTA

DUE PRESTIGIOSI PREMI SAP

Var One, azienda pluripremiata e Gold Partner di SAP, con oltre 15 sedi dirette in tutta Italia, due delle quali in Emilia-Romagna, ha conquistato nei mesi scorsi due nuovi, prestigiosi riconoscimenti. Il primo, ricevuto durante il SAP Partner Kick Off Meeting Italy, a febbraio scorso, è un ulteriore attestato all’impegno costante di Var One nel guidare la trasformazione digitale delle PMI italiane, convertendo le sfide in possibilità concrete di sviluppo aziendale. “Ricevere il prestigioso premio ‘Partner of the Year Best Performer 2023’ sottolinea l’efficace collaborazione tra Var One e SAP Italia nell’implementazione di soluzioni innovative, specialmente di fronte a un mondo economico e tecnologico in forte cambiamento”, afferma Alberto Frambrosi, CEO di Var One. Il successo di Var One è stato ulteriormente evidenziato durante il SAP Partner Summit per le piccole e medie imprese (PMI) a Madrid lo scorso aprile, che riuniva tutti gli operatori SAP a livello mondiale e dove Var One è stata insignita del prestigioso riconoscimento quel “Primo Partner SAP Business One in Emea South 2023”. “Questo risultato è frutto del supporto continuo e della fiducia dei clienti, che costituiscono la principale fonte d’ispirazione per superare i limiti dell’innovazione. L’alta professionalità e la forte specializzazione dei tecnici Var One presenti su tutto il territorio italiano così come dei nostri partner, sono il motore e vero vincitore di questo premio”, prosegue Frambrosi. La partecipazione al SAP Partner Summit ha offerto a Var One l’opportunità di condividere le più avanzate soluzioni SAP per le PMI, in particolare, concentrandosi sull’utilizzo concreto dell’intelligenza artificiale nei processi aziendali in modalità cloud. Pertanto, l’evento di Madrid ha permesso ai partner di indirizzare ancora meglio gli investimenti nei diversi settori economici completando e arricchendo in modo efficace il proprio portafoglio di offerta. Var One rappresenta un punto di riferimento nel settore con oltre 40 anni di esperienza e una presenza consolidata grazie alle sue sedi e oltre 30 partner certificati. Fornen-

do soluzioni basate su SAP Business One, l’azienda ha trasformato la complessità in opportunità di crescita per più di 20.000 utenti in Italia e all’estero. “Var One si pone come interprete delle necessità delle aziende, proponendo soluzioni in grado di soddisfare le PMI con ambizioni di crescita e trasformazione digitale. Inoltre, l’azienda risponde alla crescente richiesta di utilizzo di nuove tecnologie nelle soluzioni aziendali, come la realtà aumentata e il machine learning, per proporre alle aziende clienti investimenti ancora più solidi e con ritorni già nel breve periodo. Guardando avanti, Var One si impegna a consolidare la propria presenza sul territorio attraverso nuove partnership e team sempre più aggiornati. L’obiettivo è fornire un supporto costante ai clienti lungo il complesso percorso legato agli investimenti in tecnologia e soluzioni applicative avanzate basate sulle piattaforme SAP”, conclude il CEO di Var One.

WIENERBERGER ITALIA, FOCUS SULLA SOSTENIBILITÀ

CON IL BIODIVERSITY DAY

In risposta all’urgente necessità di preservare la biodiversità in un contesto di cambiamenti climatici e crescente impatto antropico, wienerberger, azienda punto di riferimento nel settore delle soluzioni

smart per involucri edilizi energeticamente efficienti e duraturi, già da anni ha adottato un vero e proprio piano d’azione finalizzato a preservare e sviluppare la flora e la fauna nei dintorni dei propri impianti produttivi. Nel 2021, l’azienda presente in Italia con quattro stabilimenti, ha avviato la definizione e implementazione di iniziative significative presso lo stabilimento produttivo di Mordano, in provincia di Bologna, sede legale e amministrativa, includendo l’installazione di arnie, l’aumento della piantumazione di alberi e l’installazione di nidi e di “bug hotel”. Tali iniziative, inserite nel quadro del “Biodiversity Action Plan” che ogni stabilimento ha implementato, mirano a conseguire un tangibile aumento della varietà biologica attorno e all’interno dei siti produttivi aziendali. wienerberger Italia, riconoscendo la necessità di un approccio olistico alla sostenibilità ambientale, negli ultimi anni, ha focalizzato sempre più le proprie risorse e strategie sulla compatibilità tra produzione di laterizi e tutela dell’ambiente. Sabato 13 aprile scorso è stata l’occasione per vivere una giornata conviviale con bambini e ragazzi delle scuole elementari e medie del territorio e i colleghi con le loro famiglie. Sono state organizzate visite guidate attraverso un vero e proprio percorso sostenibile, caratterizzato da quattro

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tappe associate a quattro valori aziendali differenti: il rispetto, la fiducia, la passione e la creatività. Il percorso, novità di quest’anno, è iniziato dalla scuola elementare di Bubano, sempre nell’imolese, e, attraverso l’impianto produttivo, si è concluso presso l’area scelta per la piantumazione. Durante la prima tappa, l’entomologo Simone Mascellani ha spiegato l’importanza degli impollinatori solitari all’interno dell’ecosistema, aiutando poi i bambini a costruire il proprio hotel per impollinatori solitari che potranno installare nei loro giardini e balconi. Durante le successive tappe, i bambini hanno prima piantato gli alberi, associando a ognuno il proprio listello in laterizio come simbolo di impegno per le generazioni future, poi appreso, grazie a un tecnico dell’azienda, il processo completo di realizzazione dei laterizi e infine sperimentato con l’argilla, materia prima dei laterizi di wienerberger, dando sfogo alla propria creatività. L’evento ha riscosso molto interesse a livello locale, sono intervenute circa 350 persone, tra cui 140 bambini, e le autorità locali quali i sindaci di Mordano e Imola. “Il mondo in cui viviamo oggi presenta molte sfide, ma nessuna è più grande e più importante della protezione del nostro pianeta per le generazioni future. Il cambiamento climatico sta minacciando la nostra sopravvivenza su questo pianeta ed è il momento di agire adesso e tutti. La sostenibilità oggi è parte integrante della nostra strategia e si sta consolidando come un valore aziendale fondamentale che i nostri dipendenti abbracciano e che guida le nostre decisio -

ni quotidiane. Come azienda vogliamo avere un impatto positivo sulle comunità in cui viviamo, lavoriamo, produciamo e vendiamo”, ha dichiarato l’amministratore delegato di wienerberger, Robert Lang, che crede fermamente in questo progetto come punto di partenza per un futuro sostenibile.

WOSPEE ENTRA

NEL MERCATO SPAGNOLO, ACQUISITA TGP

Wospee startup bolognese in ambito digital HR, nata anni fa dall’iniziativa di alcuni imprenditori con consolidata esperienza nel settore, conquista il mercato spagnolo completando l’acquisizione della maggioranza del capitale di TGP - Tecnología para la Gestión de Personas S.L., società con sede a Madrid, attiva da oltre un decennio nella fornitura di soluzioni per la gestione risorse umane, con importanti clienti, tra i quali Asus, Avanza, Banca Mediolanum, Cupa, Greenpeace, IQS, MTP, Perfumes y Diseño, Symborg. “Questa operazione rappresenta un passo importante nella nostra strategia. Abbiamo utilizzato al meglio il capitale del round seed del 2021 per sviluppare le nostre tecnologie e avviare la crescita. Oggi possiamo continuare questo percorso di espansione in modo organico attraverso acquisizioni mirate in Italia e all’estero, potendo sempre contare sul supporto dei nostri investitori. L’unione delle forze con TGP ci consente di accelerare i nostri progressi e di portare le nostre innovative soluzioni HR & payroll a clienti sempre più internazionali”, afferma Carlo Ugdulena, managing partner di Wospee, commentando l’operazione. “Siamo felici di unirci a Wospee in questa emozionante fase di sviluppo.

La complementarità delle nostre competenze e l’accesso a nuove risorse ci permetteranno di continuare a offrire servizi di alta qualità ai nostri clienti e di espandere ulteriormente la nostra offerta. Abbiamo già collaborazioni condivise sui rispettivi mercati con importanti fornitori di soluzioni HR, come Cezanne HR e Zucchetti, che sicuramente saranno di grande aiuto in questo percorso”, sottolinea Jose Manuel Villasenor, partner di TGP. Wospee è diventata in poco tempo un player riconosciuto in Italia nella fornitura di soluzioni HR & payroll e oggi, anche grazie a questa ultima acquisizione, può contare su un eccellente parco clienti composto da circa 300 società, con oltre 60.000 dipendenti gestiti sia in Italia sia all’estero che vengono supportati da un team esperto e in costante crescita. “Wospee è il Digital HR partner ideale per aziende che vogliono sfruttare al meglio la tecnologia e migliorare la gestione e amministrazione delle risorse umane”, spiegano dalla startup bolognese. “Attraverso soluzioni innovative, Wospee consente di organizzare in modo più efficiente ed efficace le risorse umane, favorendo l’adozione di forme di gestione HR più smart, sicure e flessibili. Le nostre soluzioni coprono tutte le principali esigenze della direzione HR: payroll e amministrazione del personale, gestione presenze-assenze, recruiting, on-boarding, performance management, talent management, welfare”, concludono da Wospee. Oggi l’azienda fornisce le proprie soluzioni a circa 300 clienti, tra i quali Celli Group, Gedi, Giunti, Golden Goose, GVS, Maccaferri, Macron, Medacta, Teleimpianti, Treedom, TuoTempo, Wiit, e ad oltre 60.000 utenti in Italia e all’estero.

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L’Assemblea Privata di Confindustria Emilia associazione

Approvati il bilancio consuntivo 2023, il preventivo 2024 e la delibera per la riduzione contributiva 2025. Il presidente Valter Caiumi: “Confermiamo il nostro ruolo attivo nel promuovere l’innovazione, sostenere la crescita delle nostre imprese associate e affrontare le sfide emergenti”

Una reunion che non è mai abitudine, ma occasione di incontro tra gli associati, che affluiscono sempre numerosi: venerdì 10 maggio, a Palazzo Albergati di Zola Predosa, in provincia di Bologna, si è tenuta l’Assemblea generale privata di Confindustria Emilia Area Centro. Dopo la relazione del presidente Valter Caiumi, di cui trovate un estratto qui nella rivista, gli imprenditori presenti hanno approvato a larghissima maggioranza il bilancio consuntivo 2023 così come il preventivo 2024 e la delibera contributiva 2025 che anche quest’anno conferma la riduzione del 50% dell’ultima rata del contributo per le imprese associate. “Ad oggi, la nostra comunità è costituta da 3.367, tra imprese e unità operative, e rappresenta più di 190 mila collaboratori. Nell’anno appena trascorso, abbiamo assistito a un periodo di significativi sviluppi nel contesto economico e industriale e, attraverso le nostre iniziative e attività, abbiamo svolto, anche nel 2024, un ruolo attivo nel promuovere l’innovazione, sostenere la crescita delle nostre imprese associate e affrontare le sfide emergenti”, ha evidenziato il presidente Caiumi. Nel corso dell’Assemblea, Confindustria Emilia ha avuto il piacere di ospitare Karl Haeusgen, presidente dell’associazione tedesca VDMA, che riunisce oltre 3.600 aziende del settore meccanico e impiantistico. Haeusgen ha avuto modo di confrontarsi con gli imprenditori emiliani sul ruolo dell’industria manifatturiera europea e sulle strategie per affrontare le trasformazioni in atto. Una sintesi del suo intervento è qui di seguito.

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Un grande Gruppo per grandi traguardi. Cinque realtà al servizio dei settori: Formula 1, Motorsport, NASCAR, Aeronautica, Elicotteristico.

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La relazione del presidente Valter Caiumi associazione

Pubblichiamo di seguito un estratto della relazione presentata lo scorso 10 maggio durante l’Assemblea Privata di Confindustria Emilia a Palazzo Albergati

La nostra assemblea privata è un momento importante di confronto e resoconto delle nostre azioni e, aggiungerei, anche un momento in cui sottolineare l’importanza dell’autorevolezza che la comunità ci riconosce: gli imprenditori, le istituzioni comunali e regionali, le università.

Siamo riusciti insieme a fare qualcosa di straordinario, forti dello stare assieme, uniti da valori comuni, da una visione condivisa, da una passione per il nostro lavoro.

La relazione di oggi, è una parte privata, che si differenzia dalla pubblica di settembre, sempre nell’ottica, di non ripeterci e di investire al meglio il tempo insieme, ha un focus doveroso di rendiconto della gestione del 2023, utile anche per ripercorrere le tante opportunità che diamo alle imprese.

Siamo ancora molto lontani dalla piena conoscenza di tutto ciò che è possibile fare con e in Confindustria Emilia, io stesso talvolta mi sorprendo ancora a scoprire alcune iniziative.

Abbiamo certamente raggiunto un traguardo di cui probabilmente ancora non c’è piena consapevolezza: siamo il primo punto di appoggio su ogni tematica di impresa.

Oggi si chiama Confindustria Emilia, prima di chiunque altro.

E attenzione: questo risultato non esprime solo la competenza, ma anche la passione di dare un contributo professionale alla crescita delle imprese.

Siamo 3.367, tra imprese e unità operative,

e rappresentiamo più di 190 mila collaboratori. Abbiamo più di 2mila stabilimenti nel mondo, coprendo la quasi totalità dei Paesi.

I dati relativi alle attività svolte durante il 2023, confrontati con l’anno precedente ci vedono ancora in crescita, con particolare riferimento alle attività ad alto valore aggiunto: i nostri pareri scritti, le visite one to one, i momenti formativi di seminari ed eventi.

Il sistema di monitoraggio della customer satisfaction, utile come indicatore qualitativo di tutti i nostri servizi resi alle imprese, restituisce per il 2023 i seguenti dati: 2.649 questionari compilati, con un punteggio medio di 4,93 in una scala da 1 a 5.

Il portale dell’Associazione ha avuto oltre 1,3 milioni di visite, erano la metà all’inizio del 2020.

Numeri importanti che hanno consentito anche la progettazione e l’avvio di una se-

rie podcast sulle imprese, un’iniziativa che consentirà di creare un canale diretto, che lasceremo negli anni, e che parla di ognuno di noi.

Negli ultimi due anni abbiamo potenziato questa serie introducendo due nuove sezioni dedicate all’innovazione e alla solidarietà.

E per potenziare sempre più l’accessibilità dei nostri contenuti, le news e le circolari della nostra piattaforma saranno presto disponibili anche in formato audio, per avere sempre il nostro ufficio tascabile fruibile.

Sappiamo tutti che nell’anno appena trascorso, abbiamo assistito a un periodo di significativi sviluppi e cambiamenti nel contesto economico e industriale. Attraverso le nostre iniziative e attività abbiamo svolto un ruolo attivo nel promuovere l’innovazione, sostenere la crescita delle nostre imprese e affrontare le sfide emergenti.

Quali strumenti per quali sfide?

Non riuscirei in pochi minuti a darvi l’elen-

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co esaustivo, ma nell’ottica di ripercorrere questo 2023 e le nostre azioni, possiamo certamente dire che nella definizione del piano d’azione dell’impresa il benchmark di come stanno andando gli altri nella filiera e nelle altre filiere è un elemento di vantaggio competitivo importante. La presentazione della seconda edizione dell’Osservatorio di filiera ha fornito un’analisi dettagliata delle performance economiche e finanziarie delle nostre filiere industriali. Questo strumento, sviluppato in collaborazione con Crif, ha consentito di identificare le eccellenze locali e le sfide da affrontare, offrendo preziose informazioni per orientare le strategie di sviluppo e di crescita delle imprese associate e superare preventivamente le emergenze. Le performance economiche, finanziarie, dell’export, occupazionali e di innovazione sono state attentamente monitorate, fornendo un quadro completo che, rispetto alla prima edizione, ha visto numerosi nuovi indicatori, sempre nell’ottica di accrescere il valore creato.

Parlando di sostenibilità in modo concreto, per consentire alle imprese un approccio pragmatico, nel 2019 abbiamo aperto un ufficio dedicato alla sostenibilità, avviando per voi servizi su misura di formazione alla vostra filiera, check-up che vi dessero il punto di partenza sui principali temi su cui lavorare. Nell’evoluzione dei processi e dei modelli aziendali sempre più allineati ad una Agenda Onu 2030, uno dei temi emersi come critici è la circolarità del processo produttivo. Se ci ricordiamo, prima di sostenibilità parlavamo di Circular economy.

Per noi questo non è un tema individuale, ma un milestone della collettività, che passa da una condivisione delle migliori pratiche. Nelle nostre venti filiere lo scarto di uno può essere il prodotto per un altro e viceversa. E da qui nasce il lancio del progetto Albo Circular a gennaio 2023, a copertura nazionale, che ha rappresentato un importante passo avanti nell’adozione e nella promozione dei principi dell’economia circolare. Albo Circular, lo ricordiamo, è il portale digitale, gratuito pensato per tutte le imprese che operano e cercano soluzioni in ambito di economia circolare, che si propone di unire domanda e offerta, su scala nazionale. Attraverso la creazione di sinergie tra le im-

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prese, il progetto mira a promuovere l’innovazione e la condivisione delle migliori pratiche, contribuendo così ad un’economia più resiliente e orientata alla sostenibilità.

Abbiamo maturato in questi quattro anni una forte expertise sul tema sostenibilità e abbiamo ravvisato nelle imprese del nostro territorio difficoltà in alcuni casi nel non avere tutte le competenze necessarie o sufficienti per seguire il tema e, stante la medio-piccola dimensione, di non avere risorse importanti da destinarvi nella fase di partenza.

Nel 2023 è partito il progetto “Academy”: l’iniziativa, che coniuga formazione, testimonianze aziendali e lavoro sul campo, si propone di formare sette ragazzi e ragazze neo-laureati, assunti, insegnando loro i principi che regolano il mondo della sostenibilità, ma anche dell’innovazione e dell’euro-progettazione, attraverso corsi dedicati, dotandoli delle conoscenze e degli strumenti necessari per applicare tali concetti direttamente nel mondo del lavoro e farne un percorso professionale di successo. Gli studenti selezionati sono entrati a far parte del progetto con un contratto di 10 mesi, con oltre 1.200 ore di esperienze formative: 50% in aula, 50% sul campo. Al termine di questo percorso avremo avuto successo con la piena collocazione di questi ragazzi nelle imprese associate.

Nel 2023 la nostra manifestazione “Farete”, ha festeggiato la decima edizione e si è confermata, una volta di più, come una delle occasioni più importanti per sviluppare opportunità di business e nuove relazioni professionali, registrando più di undicimila presenze nei due giorni. Più di 75 workshop tematici utili per aggiornarsi, approfondire argomenti tecnici, scambiarsi idee e fare network;63 buyers internazionali provenienti da 20 Paesi protagonisti dell’International Club; senza contare i 22 operatori stranieri per la 5^ edizione della Borsa del Turismo Industriale; 31 startup da tutta Italia che hanno animato l’Open Hub; più di 40 professionisti, esperti in normative di 33 Paesi esteri, che si sono messi a disposizione delle imprese per consulenze specialistiche one to one. Un condensato in due giorni che non ha eguali.

Ma l’associazione non è solo business, è

ning dei nostri collaboratori e, ad oggi, conta 13.700 iscritti.

esempio concreto.

ll 23 settembre 2023 ha avuto luogo la cerimonia di assegnazione della 59^ edizione del Premio Estense, che dal 1965 premia l’eccellenza del giornalismo italiano. Sono stati ben 69 i libri in gara e durante la cerimonia, condotta da Cesara Buonamici, è stata consegnata l’Aquila D’Oro a Gaia Tortora per “Testa alta, e avanti” come vincitrice del Premio Estense, e la Colubrina d’argento a Federico Rampini come vincitore del 39° “Riconoscimento Gianni Granzotto”.

A novembre 2023 la dodicesima edizione del Premio “Paolo Mascagni”, dedicato alle imprese che crescono, è stata come sempre all’insegna della condivisione. Ad avere il riconoscimento di “vincitrice dell’anno” questa volta è stata Toschi Vignola, azienda storica che ha intrapreso l’attività nel 1945, famosa in tutto il mondo per le sue amarene.

Tra le nostre iniziative più recenti ricordiamo Study in Action, la piattaforma e-learning per la formazione continua e totalmente gratuita, che si è arricchita nei contenuti: sono, infatti, stati aggiunti nuovi percorsi formativi, rivolti al benessere e alle competenze strategiche dei collaboratori delle aziende associate. Ricordiamo che la piattaforma, attiva dal 2021, è nata con lo scopo di condividere percorsi formativi e di retrai-

Rimanendo sul tema della formazione, ricordiamo che Confindustria Emilia, in qualità di Soggetto Promotore di tirocini formativi, offre alle imprese associate la consulenza sulle procedure di attivazione, la predisposizione del Progetto Formativo Individuale. Nel corso del 2023, sono stati ben 400 i tirocini formativi attivati, un numero importante a supporto di una modalità formativa che fa acquisire ai giovani competenze attraverso la conoscenza diretta del mondo del lavoro.

E sui giovani, la formazione e le opportunità, colgo questo momento di confronto con voi per ricordare a noi genitori, che il gruppo giovani di Confindustria Emilia è una straordinaria opportunità di confronto e crescita. È un gruppo dinamico, partecipato, che può offrire ai nostri figli momenti di formazione alimentando al tempo stesso i valori della condivisione e della responsabilità alla partecipazione attiva nella società. Sappiamo quanto la formazione per i nostri giovani sia importante, ma attenzione, la formazione è fatta anche di relazioni dalle quali stimolare la crescita, non emarginiamo il concetto di formazione alla sola accademia. Noi che siamo imprenditori sappiamo quanto il confronto e il networking siano importanti per la crescita delle nostre imprese, delle persone e delle nuove generazioni.

Il nostro sistema è per eccellenza il miglior

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anche uno straordinario motore di promozione della cultura nelle sue diverse forme: Premio Estense e Premio Mascagni ne sono un

ambiente, perché consentirà loro di misurare la crescita nel tempo. Non parlo ovviamente per le altre, ma certamente ciò è e vero in Confindustria Emilia.

Guardando poi alle nostre società di servizi sono soddisfatto di poter condividere che il percorso di integrazione è completato. Nei primi mesi del 2024, infatti è stata deliberata la cessione di ramo d’azienda della controllata Nuova Didactica, società di formazione modenese, a Fondazione Aldini Valeriani. Dal 1°Luglio 2024 saremo la prima scuola per dimensione del sistema Confindustria a livello nazionale.

Infine, nella sintesi delle attività svolte vi ricordo che l’Assemblea Privata del 12 maggio scorso sempre in questo bellissimo Palazzo Albergati, ha approvato la delibera contributiva 2024, confermando la riduzione del 50% dell’ultima rata del contributo associativo per il settimo anno consecutivo e ha dato il via libera alla riduzione delle rate nel suo complesso. Segnale sempre di grande attenzione nella gestione delle risorse. Ci piace evidenziare che dal 2017, anno in

cui si è perfezionata la fusione tra le sedi territoriali di Bologna, Modena e Ferrara, l’Associazione ha sempre mantenuto un atteggiamento di supporto e vicinanza ai propri associati anche con una politica di valorizzazione delle competenze e al tempo stesso di attenzione alle risorse contributive, che ci porta, alla chiusura di questo esercizio, ad aver rilasciato complessivamente negli anni dal 2017 al 2023 riduzioni contributive per un totale di 9,6 milioni di euro, senza tener conto degli allineamenti iniziali dei diversi regimi che hanno comportato un’ulteriore riduzione del gettito di 1 milione di euro.

Quando parliamo di modello Emilia sappiamo che non ci accontentiamo mai e l’asticella è sempre alta.

Venendo a noi imprenditori.

Siamo ormai da lungo periodo al centro di una continua instabilità; i piani aziendali, anche quelli più solidi, vengono messi alla prova da molteplici variabili di ogni genere ed è ormai inutile farne l’elenco che per altro si allunga sempre più.

In questo contesto, è importante essere consapevoli che la nostra comunità sta performando ancora meglio del resto del paese.

Nel 2022, secondo l’Innovation Competitiveness Index (che confronta 121 regioni in sei Paesi europei più gli Stati Uniti, analizzati secondo 13 indicatori usati per misurare anche il livello di innovazione), la nostra regione è prima in Italia e ventunesima al mondo per il suo apporto innovativo.

Mi chiedo quanti hanno piena consapevolezza di questo.

E riflettiamo sul fatto che questa classifica non contempla l’innovazione tacita lungo la filiera, un’innovazione non codificata, che si genera grazie alla subfornitura e ai suoi collaboratori, e che sappiamo invece avere un ruolo importante nella qualità del prodotto finale. Sul ruolo della subfornitura torneremo presto, con una progettualità concreta di valorizzazione di questa “filiera nella filiera”. A breve sarà operativo un vero e proprio

hub di informazione per rintracciare tutti i segmenti di lavorazione della subfornitura e promuoverli nell’accelerazione del loro business anche all’estero. Come vedete l’anno prossimo avremo nuove iniziative da rendicontare.

Un altro elemento di attenzione, sempre legato all’innovazione.

Da un’indagine su duemila CEO nel mondo, emerge che le loro aziende stanno affrontando un elevato grado di cambiamento, ma molti ammettono la mancanza di agilità necessaria per adattarsi. Questa complessità crescente comporta una continua trasformazione delle strategie e delle operazioni, con conseguenti sfide sia per le piccole imprese, per la mancanza di risorse e scale, che per le grandi, per la burocrazia e la mancanza di adeguata flessibilità.

Diventa cruciale trovare la dimensione ottimale per il proprio business. Tra tutte, due sono le leve prioritarie: la formazione e il corretto utilizzo dell’AI.

Investire nella formazione continua, non è una novità, è sempre stato un punto importante, ma oggi diventa una priorità, per promuovere una cultura organizzativa agile e orientata all’innovazione sostenibile. Parlare di AI, nella manifattura, vuol dire automazione dei processi e analisi dei dati, per completare la nostra visione imprenditoriale formulando scenari e supportandoci nell’ottimizzazione dei processi.

Il tema dell’AI generativa applicata al mondo della manifattura e l’andamento delle economie più trainanti saranno al centro di Farete, la nostra due giorni di networking dedicata alle imprese, che torna il 4 e 5 settembre prossimi a BolognaFiere per l’edizione 2024. Concludo ricordandovi che in un mondo sempre più interconnesso e competitivo, la collaborazione tra le imprese e la partecipazione attiva alla comunità associativa saranno fondamentali per affrontare le sfide e cogliere le opportunità che il futuro ci riserva. Chi ne è consapevole ne coglierà al meglio ogni opportunità, arricchendo se stesso e il proprio territorio.

Auguro buon lavoro a tutti

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Un’industria europea forte per affrontare le sfide

Karl Haeusgen, presidente dell’associazione tedesca VDMA, il futuro della Ue è legato alla capacità di rafforzare la manifattura e diventare un catalizzatore per l’innovazione

Il VDMA, del quale ho l’onore di essere presidente, è l’associazione europea con radici tedesche dell’industria meccanica. Fondata nel 1892, rappresenta oltre 3.600 imprese in Germania e in Europa del settore che produce macchine e attrezzature per una vasta gamma di campi, tra cui l’automazione industriale, la tecnologia di produzione e l’ingegneria di processo. Ci impegniamo, con oltre 600 dipendenti, a promuovere gli interessi dell’industria meccanica europea a livello nazionale e internazionale, garantendo supporto, consulenza e rappresentanza per gli associati.

Nel 2023, il VDMA ha scelto di stabilirsi in Emilia-Romagna, precisamente a Bologna, per diversi motivi.

Innanzitutto, è una regione di eccellenza nel settore manifatturiero, non solo italiano ma anche europeo. La sua lunga tradizione nel campo industriale e la presenza di aziende leader in settori chiave la rendono un punto di riferimento nel panorama europeo. Di assoluto rilievo è la vastissima rete di fornitori specializzati che assicurano alle aziende un accesso immediato a materiali, componenti e servizi essenziali. Inoltre, ha molte manifestazioni fieristiche ed eventi settoriali che offrono opportunità di networking e promozione per le imprese con altre realtà aziendali innovative. C’è anche un altro vantaggio significativo, per noi interessante: il solido sistema educativo, che crea un ambiente favorevole al lavoro. La presenza di numerose università e centri di ricerca di eccellenza, specializzati in settori scientifici e tecnologici rilevanti per l’industria manufatturiera, assicura un costante flusso di talenti e innovazione. La collaborazione attiva tra università, centri di ricerca e aziende favorisce il trasferimento di tecnologie e soluzioni innovative. Sono tutti aspetti essenziali per affrontare l’attuale contesto economico e po-

litico. Crediamo fermamente che l’industria meccanica e impiantistica abbia la fiducia in sé stessa e la forza innovativa per affrontare le sfide geopolitiche e anche economiche. Però, le riforme sono essenziali. Siamo preoccupati nel vedere che i nuovi progetti di investimento vengano realizzati sempre più all’estero, in particolare negli Stati Uniti. Questa tendenza potrebbe portare a un ulteriore indebolimen-

to della nostra economia se non reagiamo in un modo adeguato. Nell’attuale politica economica manca la passione per la libertà imprenditoriale. In un contesto geopolitico avverso, dobbiamo rafforzare la competitività della nostra industria. Ciò richiede non solo la forza innovativa delle aziende, ma anche il coraggio politico di attuare riforme specifiche e adeguate. La Ue dovrà concentrarsi su come l’Europa possa avere successo nella competizione tra Nord America e Cina. Non dobbiamo rimanere intrappolati in una corsa ai sussidi e dobbiamo invece impegnarci per nuovi e snelli accordi di libero scambio con i paesi emergenti.

Come VDMA, ci aspettiamo che la Commissione Europea rafforzi l’Europa come sede

industriale. Questa deve essere la priorità politica centrale, con riduzione degli oneri burocratici e l’elaborazione di un piano generale per rafforzare il mercato interno. Per le imprese di settori come la meccanica, la stabilità della UE e l’integrazione economica sono particolarmente cruciali. Il VDMA ha delineato una serie di priorità chiave per la prossima legislatura europea, che si concentrano sulla promozione della competitività e dell’innovazione, sul rafforzamento dell’industria manufatturiera in Europa e sull’aggiornamento del mercato unico della UE. In primo luogo, occorre rendere la legislazione UE un catalizzatore per l’innovazione piuttosto che un ostacolo, adottando un approccio di moderazione legislativa e rivedendo il quadro normativo per trasformarlo in un motore di innovazione e un vantaggio competitivo.

In secondo luogo, vogliamo rafforzare l’UE come luogo di produzione. Riconoscendo che il settore manufatturiero è vitale per affrontare sfide come il cambiamento climatico e la rivoluzione digitale, chiediamo un piano coraggioso per un’industria europea forte, che non si basi su fondi pubblici, ma su una politica industriale orientata al mercato.

Terzo, il VDMA richiede un aggiornamento completo per rafforzare e approfondire il mercato unico della UE. In un periodo di tensioni geopolitiche, è essenziale avere un mercato unico funzionante, che attualmente in parte è ostacolato da visioni nazionalistiche e protezionistiche. La prossima Commissione europea e gli Stati membri devono fare del completamento del mercato unico una priorità assoluta, eliminando le barriere esistenti e creando un mercato realmente aperto.

Infine, il VDMA chiede una politica commerciale attiva della UE che apra i mercati di esportazione per le nostre imprese. Il libero scambio è fondamentale per la competitività delle imprese industriali europee.

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Cerimonia di consegna delle targhe

15 ANNI

Graf Sinergy, 3CIME Technology, Phyto Service, Consorzio Colibrì, Vis Hydraulics e Alea Evolution

10 ANNI

Il Presidente di Confindustria Emilia, Valter Caiumi ha presieduto la cerimonia di consegna delle targhe insieme ai vicepresidenti Sonia Bonfiglioli e Gian Luigi Zaina. Nella foto, da sinistra: Air Innovation, IQC, Furlog e Stileventi Group

20 ANNI

Service Saldatura Emilia-Romagna, Gulinelli, Reia, Ospedale Privato Santa Viola, Integra e Logimatic

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30 ANNI

Gruppo Sirio, Metalsistem, GRAF Industries e Bett Sistemi

25 ANNI

Titanium International Group, Fargo - Sidel Ingegneria, Collezioni, CEE Consorzio Esperienza Energia, Tredigraph, Faeba - Verniciatura Industriale, PRO SGM e Lesepidado

35 ANNI

La Valle Trasporti, SAAGE Servizi Affari Generali, Reporting System e BM

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Dumek Marchesini Group, Techboard Group, Tecnostudi, Elektrosistem e Miba.

40 ANNI 45 ANNI 50 ANNI

Open Project, Hansa-TMP, Life, Socam, Lab Service Analytica e Emilabel

In piedi: Scatolificio Medicinese, Oberti, Siare Engineering, Teleimpianti, Marchesini Group, Officina Meccanica Marchetti, Im.va, Oxi Group, Due Torri, O.R.M.A, Zarri e Emilbronzo 2000. Da sinistra in basso: Sirmet, Bacciardi Partners, Matteiplast, Berma Macchine, Commerciale Fond, Villa Serena e Accu Italia

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55 ANNI

S.A.VE, Tecnotelai, Belloni Impianti Elettrici e AEPI Industrie

60 ANNI

Coop Bilanciai, Philip Morris Italia, SACMI Molds & Dies, Colkim, F. Ceredi e Opocrin

70 ANNI

Zaccanti, Anderlini Meccanica, Cartotecnica Moreschini, Hermes 1953, Il Mulino, Sacchetti Maglierie e CAD Bagnara

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insieme

fare insieme Ascolta i nostri podcast

storie di imprese, persone, comunità confindustriaemilia.it/fare-insieme

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Marzocchi Pompe Pelliconi
75 ANNI 85 ANNI 95 ANNI 90 fare
Brunetti Utensileria, Viaggi Salvadori, Marta e Testoni
fare 91 ore 18.00
Van Leeuwen e Villa Bellombra 100 ANNI
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CPL Concordia e Eridania 125 ANNI L3 Harris Calzoni
190 ANNI fare 93
Casoni
210 ANNI

“D Emanuele Orsini è il 32° presidente di Confindustria

L’Assemblea dello scorso 24 maggio ha eletto l’imprenditore nato a Sassuolo, in provincia di Modena, presidente di Confindustria per il quadriennio 2024-2028. Nella squadra di presidenza anche gli emiliani Maurizio Marchesini, Giovanni Baroni e Annalisa Sassi

ialogo, identità e unità: queste le parole chiave che ci dovranno condurre nella nostra attività dei prossimi 4 anni”. Così Emanuele Orsini ha aperto la conferenza stampa di insediamento al termine dell’assemblea privata dei delegati che, lo scorso 24 maggio, lo ha eletto trentaduesimo presidente di Confindustria per il quadriennio 2024-2028, con una partecipazione record del 98% degli aventi diritto al voto e un consenso dei votanti pari al 99,5%. Oltre al presidente Orsini, sono tre gli imprenditori emiliano-romagnoli che fanno parte della squadra di Presidente votata contestualmente dall’assemblea: il vice presidente Maurizio Marchesini che, dopo aver seguito le Filiere e le Medie Imprese, avrà la delega su Lavoro e Relazioni industriali, la vice presidente di diritto Annalisa Sassi, presidente di Confindustria Emilia-Romagna, che guiderà il Consiglio delle Rappresentanze Regionali, e il vice presidente di diritto Giovanni Baroni, presidente della Piccola Industria.

“Sono molto contento. Il voto, ha dimostrato che il nostro sistema, dopo una campagna elettorale un po’ accesa, si è riuscito a ricompattare immediatamente”, ha detto il neopresidente Orsini prima di presentare il suo programma in ‘dieci capitoli’: dall’Europa all’energia, dagli investimenti al capitale umano, dal Sud alle infrastrutture, dalla certezza del diritto a trasporti, logistica e industria del turismo.

“In Europa occorre lavorare a una vera politica industriale comunitaria e smontare gli atteggiamenti ideologici antindustriali. Serve un cambiamento culturale per inver-

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associazione

tire la rotta e ci auguriamo che la prossima commissione metta al centro l’industria, la competitività e la crescita”, ha detto Orsini, sottolineando che ci sono alcuni temi che preoccupano, come il packaging e lo stop al 2035 per il motore endotermico: “Non siamo d’accordo e continueremo a dirlo, occorre neutralità tecnologica”. Rimettere l’industria al centro dell’azione europea è un traguardo necessario. Legato a doppio filo con il grande capitolo dell’energia che “è un tema di competitività ma anche di sicurezza nazionale. Serve indipendenza energetica ma è impossibile arrivarci solo con le fonti rinnovabili, serve un mix energetico e occorre sostenere il nucleare, a tecnologia pulita e di ultima generazione, mantenendo una rete elettrica nazionale, perché si tratta di un interesse strategico. E nel frattempo realizzare il mercato unico europeo dell’energia, altro elemento fondamentale per la competitività Ue”, ha sottolineato Orsini. Così come fondamentali, in quanto acceleratori della crescita del Paese, sono gli investimenti. Quindi serve con forza riattivarli. “Occorre attuare subito Industria 5.0, che però è legata al Pnrr mentre - ha affermato Orsini - serve una visione più lunga, misure a cinque anni, e definire le direttrici dei contratti di sviluppo”. E parlando di infrastrutture, trasporti, logistica e turismo, il presidente Emanuele Orsini, ha evidenziato come si tratta di capitoli strategici su cui c’è molto da investire. Il Ponte sullo Stretto va bene

come va bene ogni nuova infrastruttura, “ma bisogna arrivarci, allo Stretto”, quindi servono infrastrutture di collegamento. Sicuramente sul Sud “occorrono riflessioni profonde: non possiamo dividere il Paese”: sull’autonomia differenziata vanno rivisti “alcuni capitoli”, bisogna “fare dei ragionamenti un po’ più complessi”, perché su temi come energia, logistica, infrastrutture “non si può dividere” il Nord dal Sud. “Nel momento in cui con gran forza chiediamo gli stati uniti d’Europa. È necessario promuovere lo sviluppo industriale del Mezzogiorno, per abbattere i divari economici e sociali. È indispensabile avvicinare il livello di occupazione tra Sud e Nord”. E il messaggio a governo e sindacati è: “Sediamoci per confrontarci, con tutti. Noi ci siamo”, con un invito al raffronto, “che non deve essere conflittuale ma costruttivo”. Serve “una visione Paese. Quello che tutti devono avere in mente è un’idea di crescita. Fatto questo, vinciamo tutti”. Ma non mancano i punti fermi, come il riferimento al referendum promosso dalla Cgil: “In un momento in cui i giovani selezionano le imprese dove lavorare” non si può parlare di Jobs Act, ha affermato Orsini. Ma con le confederazioni va ripreso il confronto su salari, rappresentanza, contratti pirata e, per farlo, “è necessario che i sindacati siano compatti”. Si dovrà parlare di produttività e di welfare, ha detto Orsini, che ha rilanciato un piano casa, per dare affitti a un costo sostenibile, sia agli immigrati che agli italiani che si spostano per lavoro all’interno del paese, specie i giovani.

Ma come precondizione e punto centrale dell’intero programma, c’è la certezza del diritto perché “l’imprenditore vuole conoscere le regole del gioco, varare norme retroattive vuol dire che il mondo delle imprese non può più fidarsi del governo e delle istituzioni”, ha detto Orsini, citando come esempio la vicenda del Superbonus. La base del confronto con il Governo, ha chiosato Orsini, sarà su “proposte di Confindustria a costo zero o su quelle da considerare un investimento”: gli industriali sono consapevoli che i margini di azione sono stretti, come sulla legge di bilancio, “ma si possono costruire percorsi virtuosi per dare una spinta all’economia”.

Il profilo

Emanuele Orsini nasce a Sassuolo nel 1973. Nel 1992, dopo la maturità scientifica, entra in Sistem Costruzioni, azienda leader nel settore dell’edilizia in legno e della logistica industriale, capofila di un gruppo di altre 10 società, e dal 2014 ne assume il ruolo di amministratore delegato.

È presidente di Maranello Residence, tra le principali società controllate e collegate da Sistem Costruzioni e primo complesso residenziale dedicato al mondo del Cavallino Rampante. Nel 2020, dopo la scomparsa del suocero Lanfranco Fiandri, fondatore di Tino Prosciutti, assume l’incarico di presidente con poteri delegati agli investimenti e allo sviluppo parmense, contribuendo all’ampliamento del sito industriale – che passerà da quattro a cinque stabilimenti produttivi nel 2025 – e incrementando la quota di export verso nuovi mercati extra-UE, compresi Stati Uniti d’America, Canada, Australia, Nuova Zelanda e Repubblica Popolare Cinese.

Nonostante i numerosi impegni aziendali partecipa sempre attivamente alla vita associativa. Dal 2013 ricopre la carica di presidente di Assolegno per poi essere eletto nel 2017 presidente di FederlegnoArredo, la Federazione italiana delle industrie del legno, del sughero, del mobile e dell’arredamento. Nel corso del suo incarico si occupa della costituzione di una Federazione collegiale basata sul sistema delle deleghe e articolata in tre unità operative: la prima dedicata al Salone del Mobile, la seconda a Made Expo, fiera dell’edilizia e dell’architettura, e infine la terza dedicata all’area Eventi, con l’obiettivo di fornire servizi agli associati. Tra i progetti più significativi realizzati durante la sua presidenza va ricordata la ricostruzione dell’asilo di Finale Emilia (MO), distrutto a seguito del terremoto del 2012; la realizzazione di una nuova scuola di oltre 2.000 metri quadrati donata alla città e il completamento della sede della Fondazione ITS Rosario Messina a Lentate sul Seveso (MB) che oggi ospita circa 250 studenti.

Dal 2015 è membro della Giunta di Confindustria Modena e Capo della Sezione Varie della stessa associazione e dal 2016 Membro del Gruppo Tecnico Industria e Ambiente.

Nel 2017 entra nel Consiglio Generale di Confindustria e nel Gruppo Tecnico per l’Internazionalizzazione.

Nel 2020, in piena pandemia, viene nominato vice presidente di Confindustria con delega al Credito, alla Finanza e al Fisco, focalizzando l’inizio del suo incarico nella ricerca di misure finanziarie e fiscali di emergenza a sostegno delle aziende in maggior difficoltà economica. Un impegno che permetterà alle imprese di accedere a 300 miliardi di euro di finanziamenti, con 2,8 milioni di euro di operazioni e 140 miliardi di euro di moratorie.

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60°Premio Estense, svelata la quartina finalista cultura

Francesco Costa, Luca Fregona, Nello Scavo e Barbara Stefanelli sono gli autori dei quattro volumi in lizza per conquistare l’Aquila d’Oro 2024. Ad Antonio Caprarica è stato invece assegnato il 40° Riconoscimento Gianni Granzotto. Sabato 28 settembre al Teatro Comunale “Claudio Abbado” di Ferrara la cerimonia di premiazione

Quattro volumi che offrono uno spaccato sul mestiere di giornalista, a partire da quello di inchiesta, ma anche sguardi diversi su storie nascoste, lontane o addirittura dimenticate. Sono i quattro libri finalisti della 60^ edizione del Premio Estense, che dal 1965 premia l’eccellenza del giornalismo italiano, selezionati tra i 72 candidati, numero record nella storia della manifestazione, pronti a contendersi l’Aquila d’Oro 2024.

Francesco Costa con “Frontiera. Perché sarà un nuovo secolo americano” (Mondadori), Luca Fregona con “Laggiù dove si muore. Il Vietnam dei giovani italiani con la Legione straniera” (Athesia-Tappei-

ner), Nello Scavo con “Le mani sulla guardia costiera” (Chiarelettere) e Barbara Stefanelli con “Love harder” (Solferino) Questa la quartina indicata dalla giuria tecnica del Premio Estense, presieduta da Alberto Faustini, e composta da Giorgia Cardinaletti, Luigi Contu, Paolo Garimberti, Jas Gawronski, Cristiano Meoni, Agnese Pini, Venanzio Postiglione, Alessandra Sardoni, Fabio Tamburini e Luciano Tancredi, nel corso della riunione che si è svolta lo scorso 29 maggio nella suggestiva cornice del Salone d’Onore del Museo di Casa Romei a Ferrara.

“Sono stati premiati il giornalismo d’inchiesta e il giornalismo che, come si diceva una volta, consuma le suole per andare a vedere, a scoprire, a capire per poter poi raccontare.

È stata premiata inoltre la profondità delle storie che raramente si leggono sui giornali: Francesco Costa ci regala un’altra America, Luca Fregona ci racconta un altro Vietnam, Barbara Stefanelli riesce a raccontarci l’Iran sconosciuto visto attraverso gli occhi delle donne e Nello Scavo ci descrive il mondo con il suo sguardo originale da qualsiasi fronte di guerra e non solo”, sottolinea il presidente della giuria tecnica Alberto Faustini. “Il Premio Estense celebra il 60esimo anniversario, un appuntamento importante che riflette la capacità di Confindustria Emilia e della Fondazione di recepire l’innovazione nel solco della tradizione consolidata. In occasione di questa edizione speciale per la prima volta la giuria tecnica, subito dopo la discussione che ha decretato la quartina

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di Marco Taddei

finalista, ha incontrato la giuria popolare che rappresenta l’elemento distintivo del Premio per condividere le motivazioni alla base della selezione”, afferma Gian Luigi Zaina, presidente della Fondazione Premio Estense.

“Il Premio Estense continua, anno dopo anno, a mettere in luce le eccellenze letterarie e giornalistiche del nostro Paese, offrendo importanti occasioni di riflessione su una realtà sempre più articolata. Questo ci ha spinto a rinnovare con entusiasmo la nostra partnership con Confindustria Emilia Area Centro per supportare la 60esima edizione del Premio e siamo orgogliosi di vedere come l’iniziativa stia guadagnando sempre più prestigio, evidenziato dall’eccezionale qualità delle opere candidate”, afferma Monica Liverani, amministratore delegato Azimut Capital Management SGR SpA e Chief Sustainability Officer Azimut Holding, per il secondo anno consecutivo main sponsor del Premio Estense.

“Siamo, inoltre, particolarmente lieti di aver organizzato quattro serate, una per ciascun libro selezionato dalla Giuria, presso le nostre sedi Azimut a Milano, Torino, Firenze e Verona per incontrare gli autori finalisti. In Azimut crediamo fermamente che la finanza possa essere a supporto della cultura e un pilastro fondamentale per la crescita delle persone, delle imprese e quindi della società. Da sempre, infatti, siamo impegnati come Gruppo nella diffusione di una maggiore cultura finanziaria e previdenziale che riteniamo cruciale per creare benessere economico e sociale degli individui e delle comunità e un futuro più sicuro e prospero”, conclude Liverani. La quartina finalista verrà ora sottoposta al giudizio della giuria popolare che si riunirà con quella tecnica sabato 28 settembre per scegliere il vincitore che verrà proclamato nel corso della cerimonia di premiazione dell’edizione 2024 del Premio Estense, in programma al Teatro Comunale “Claudio Abbado” di Ferrara alle ore 18, e riceverà la 60^ Aquila d’Oro.

Contestualmente sarà consegnata la Colubrina d’Argento 2024 al vincitore del 40° “Riconoscimento Gianni Granzotto. Uno stile nell’informazione”, che la giuria presieduta dal presidente della Fondazione Premio Estense, Gian Luigi Zaina, e com-

posta da dieci imprenditori dei territori di Bologna, Ferrara e Modena (Simone Amidei, Roberta Barbieri, Ivan Franco Bottoni, Marco Fantoni, Alessandra Guzzinati, Filippo Manuzzi, Stefano Reggiani, Giuseppe Rubbiani, Elena Salda e Monica Talmelli), ha assegnato ad Antonio Caprarica, con il parere favorevole della giuria tecnica del Premio.

Antonio Caprarica, giornalista e saggista, ha iniziato l’attività giornalistica scrivendo prima per Mondo nuovo, poi per l’Unità. Nel 1989 il debutto televisivo al TG1 come corrispondente dai paesi mediorientali; ha raccontato le rivolte antisovietiche in Afghanistan e la prima Guerra del Golfo. È stato capo dell’Ufficio di corrispondenza

Rai da Mosca (1993-97), da Londra (19972006) e nel 2006 ha diretto la sede Rai parigina. Tornato in Italia, tra il 2006 e il 2009 è stato direttore del Giornale Radio Rai e di Rai Radio Uno. È stato corrispondente da Londra per il TG1 dal 2010 al 2013 e ha all’attivo diverse pubblicazioni tra saggi, romanzi e racconti di viaggio. Il riconoscimento, istituito nel 1985 in memoria di Gianni Granzotto, presidente per vent’anni delle giurie dell’Estense, è conferito a chi si è particolarmente distinto per correttezza, impegno e professionalità nell’ambito dell’informazione.

La 60esima edizione del Premio Estense si realizza con la media partnership di ANSA, RAI Cultura e RAI Radio1.

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I

72 LIBRI CANDIDATI AL PREMIO ESTENSE 2024

• ANATOMIA DI UN SERIAL KILLER. MARCO BERGAMO, STORIA DEL MOSTRO DI BOLZANO - Paolo Cagnan - Athesia-Tappeiner

• BEATI DANNATI E SOGNI TRUCCATI. LO SPORT TRA FAVOLE E MALAFFARE - Stefano Tamburini - Il Foglio Letterario Edizioni

• CAPITALISMO - Alberto Mingardi - Società editrice il Mulino

• CAPOCRAZIA. SE IL PRESIDENZIALISMO CI MANDERÀ ALL’INFERNO - Michele Ainis - La nave di Teseo

• CHI HA UCCISO SIMONETTA CESARONI? - Raffaella Fanelli - Ponte alle Grazie

• CHIEDIMI CHI ERA PANTANI - Francesco Ceniti - RCS Mediagroup

• CONRAD. UNA VITA SENZA CONFINI - Giuseppe Mendicino - Laterza

• DESTRA, SINISTRA E VICEVERSA - Antonello Caporale, Salvatore Merlo - Marsilio Editori

• ECOSHOCK. COME CAMBIARE IL DESTINO DELL’ITALIA AL CENTRO DELLA CRISI CLIMATICA - Giuseppe Caporale - Rubbettino

• EROICA, FOLLE E VISIONARIA- Silvia Bencivelli -Bollati Boringhieri Editore

• FRONTIERA. PERCHÉ SARÀ UN NUOVO SECOLO AMERICANO - Francesco Costa - Mondadori

• GLI ORRORI DELLA CASERMA LEVANTE - Federica Angeli - Baldini+Castoldi

• HAMAS. DALLA RESISTENZA AL REGIME - Paola Caridi - Giangiacomo Feltrinelli Editore

• I MIEI EROI - Pierluigi Battista - La nave di Teseo

• IL “CAGNONE”. GIANCARLO MAZZUCA, TESTIMONE DI DUE SECOLI - Federico Bini - Minerva

• IL CROLLO. PONTE MORANDI, UNA STRAGE ITALIANA - Marco Grasso - Ponte alle Grazie

• IL FANTASMA DELLA NAZIONE. PER UNA CRITICA DEL SOVRANISMO - Alessandro Campi - Marsilio Editori

• IL LIBRO NERO DI HAMAS - Carlo Panella - Lindau

• IL NEMICO DI MUSSOLINI - Marzio Breda, Stefano Caretti - Solferino

• IL ROMANZO DEL GIORNALISMO ITALIANO - Giovanni Valentini - La nave di Teseo

• I L SECOLO MOBILE - Gabriele Del Grande - Mondadori

• IO VI ACCUSO - Concetto Vecchio - Utet

• KALASHNIKOV. DAL VIETNAM A GAZA, IN UN’ARMA LA STORIA DEL SECOLO CRUDELE - Domenico Quirico - Rizzoli

• L’ARMA DEL GAS. L’EUROPA NELLA MORSA DELLE GUERRE PER L’ENERGIA - Giuseppe Oddo, Andrea Greco - Feltrinelli Editore

• L’INCENDIO. REPORTAGE SU UNA GENERAZIONE TRA IRAN, UCRAINA E AFGHANISTAN - Cecilia Sala - Mondadori

• L’INFERNO DI ROSA E OLINDO - Riccardo Bocca - Ponte alle Grazie

• L’ITALIA HA PAURA DEL MARE. REPORTAGE E SAGGI DAI CONFINI DELLA PENISOLA - Francesco Maselli - NR edizioni

• L’ODIO DEI POVERI -Roberto Ciccarelli - Ponte alle Grazie

• L’ORO E LA PATRIA - Federico Fubini - Mondadori

• L’UCRAINA SIAMO NOI - Christian Rocca - Linkiesta Books

• LA BIBLIOTECA DI RASKOLNIKOV - AA.VV - a cura di Simonetta Fiori - Einaudi

• LA CADUTA. CRONACHE DALLA FINE DEL FASCISMO - Ezio Mauro - Giangiacomo Feltrinelli Editore

• LA CATTURA - Salvo Palazzolo, Maurizio De Lucia - Feltrinelli Editore

• LA CORREZIONE DEL MONDO - Davide Piacenza - Einaudi

• LA FORZA DI ROMA ANTICA. UN MODELLO PER L’ITALIA DI OGGI - Livio Zerbini - Rubbettino

• LA GOGNA - Alessandro Barbano - Marsilio Editori

cultura

• LA GRANDE NEVICATA DELL’85 - Pino Loperfido - Edizioni del Faro

• LA MARCIA TURCA - Marco Ansaldo - Marsilio Editori

• LA MIA PICCOLA PATRIA. STORIA CORALE DI UN PAESE CHE ESISTE - Marco Damilano - Rizzoli

• LA MODERNITÀ MALINTESA - Giuseppe Lupo - Marsilio Editori

• LA NOTTE DELL’ANTIMAFIA. Una storia italiana di potere, corruzione e giustizia negata - Lucio Luca - Compagnia editoriale Aliberti

• LA PISTA ANARCHICA - Mario Di Vito - Laterza

• LA REPUBBLICA SOTTO PROCESSO - Goffredo Buccini - Laterza

• LA TIGRE E I GELIDI MOSTRI - Gianfranco Bettin, Maurizio Dianese - Giangiacomo Feltrinelli Editore

• LAGGIÙ DOVE SI MUORE. IL VIETNAM DEI GIOVANI ITALIANI CON LA LEGIONE STRANIERA - Luca Fregona - Athesia-Tappeiner

• LE DUE VOCI. IL PENSIERO CONSERVATORE IN PREZZOLINI E MONTANELLI - Alberto e Giancarlo Mazzuca - Baldini+Castoldi

• LE MANI SULLA GUARDIA COSTIERA - Nello Scavo - Chiarelettere

• LE VITE - Luca Beatrice - Marsilio Editori

• LO STATUTO DELLE LAVORATRICI - Irene Soave - Bompiani

• LOVE HARDER - Barbara Stefanelli - Solferino

• MAL DI LIBIA - Nancy Porsia - Bompiani

• MELONI SEGRETA -Andrea Palladino - Ponte alle Grazie

• NEL CONTINENTE NERO. LA DESTRA ALLA CONQUISTA DELL’EUROPA - Francesco Cancellato - Rizzoli

• OGNI PRIGIONE È UN’ISOLA - Daria Bignardi - Mondadori

• OMBRE CINESI SULL’ITALIA - Marco Lupis - Rubbettino

• PROCESSO ALLA RESISTENZA - Michela Ponzani - Einaudi

• PUTINSTAN - Giorgio Fornoni - Chiarelettere

• R4. DA BILLANCOURT A VIA CAETANI -Piero Trellini - Mondadori

• SAMAN. VITA E MORTE DI UNA RAGAZZA ITALIANA - Jacopo Della Porta, Elisa Pederzoli - Compagnia editoriale Aliberti

• SEGRETI E LACUNE - Benedetta Tobagi - Einaudi

• SENNA. LE VERITÀ - Franco Nugnes - Minerva

• SENZA PAURA. GENIALI, LIBERE, CORAGGIOSE - Dalia Bighinati - Book Editore

• STATO CANAGLIA - Marco Birolini - Ponte alle Grazie

• STORIA DEL MONDO. DAL BIG BANG A OGGI - Giordano Bruno Guerri - La Nave di Teseo

• TABULA RASA. STORIA DEL PD (E DELLA SINISTRA) DA VELTRONI A ELLY SCHLEIN - Luca Telese - Baldini+Castoldi

• UN ALTRO CALCIO È ANCORA POSSIBILE - Riccardo Cucchi - People

• UN ANNO DI STORIE 2023 - AA.VV - Treccani

• UN DELITTO DI REGIME - Girolamo De Michele - Neri Pozza

• UN EROE COMUNE - Igino Domanin - Marsilio Editori

• UNA STORIA ITALIANA - Gianni Barbacetto - Chiarelettere

• UOMINI CONTRO. LA STORIA DELL’ANTIFEMMINISMO ITALIANO - Mirella Serri - Longanesi

• VOLEVO ESSERE LA BARBIE. STORIA DI DAVIDE E ORDINARIE OMOFOBIE - Domenico Latino - Officine Editoriali da Cleto

I quattro libri finalisti

FRONTIERA. PERCHÉ SARÀ UN NUOVO SECOLO AMERICANO | Francesco Costa - Ed. Mondadori

C’è una storia che ascoltiamo da un po’ di tempo, e descrive la più grande superpotenza del pianeta come in balìa di un irrimediabile declino. È la narrazione di un paese che balla sull’orlo del precipizio, dove la radicalizzazione non è arrestata, le differenze fra conservatori e progressisti si sono allargate e le donne hanno perso persino il diritto a interrompere una gravidanza. Tutto vero. L’aria che si respira oltreoceano è elettrica, le tensioni razziali si sono inasprite e c’è un ex presidente che ha cercato di restare al potere dopo la sconfitta, che deve rispondere di oltre 90 gravi capi d’accusa e che nonostante questo – o proprio per questo? – è venerato da un’agguerrita minoranza della popolazione. Eppure sta succedendo anche altro. Gli Stati Uniti hanno ampliato la forza lavoro come non era mai accaduto prima, stanno riducendo le diseguaglianze, hanno innescato una rinascita industriale, hanno approvato il più grande investimento di sempre contro il cambiamento climatico. Non hanno mai avuto così tante donne con un lavoro, così tante persone con disabilità con un lavoro; il reddito mediano non è mai stato così alto, le persone afroamericane sotto la soglia di povertà mai così poche. Il tutto mentre la Cina affronta una fase di grande incertezza e rinuncia al sogno del tanto atteso sorpasso. Gli Stati Uniti d’America stanno attraversando un momento affascinante e contraddittorio, poco compreso e per certi versi unico nella loro vicenda nazionale. Com’è possibile che queste cose accadano contemporaneamente, nello stesso posto? Cos’hanno in testa gli americani, al di là delle caricature che vanno forte sui media?

Francesco Costa

Giornalista e vicedirettore del giornale online «il Post». Esperto di politica statunitense e più volte inviato sul campo, dal 2015 cura il progetto giornalistico «Da Costa a Costa», composto da una newsletter e da un canale su YouTube. È stato autore e volto della miniserie televisiva «The American Way» per DAZN. Dal 2021 conduce il podcast giornaliero «Morning», una rassegna stampa commentata che ha raccolto quattro premi agli Italian Podcast Awards. Nel 2022 ha vinto il Premiolino, uno fra i più antichi e importanti riconoscimenti giornalistici italiani. Da Mondadori ha pubblicato “Questa è l’America” (2020), “Una storia americana” (2021) e “California” (2022). Con Solferino ha scritto il bestseller “Un morto ogni tanto” (2018).

LAGGIÙ DOVE SI MUORE. Il vietnam dei giovani italiani con la legione straniera | Luca Fregona

Ed. Athesia-Tappeiner

Luca Fregona

Grazie al grande riscontro del libro “Soldati di Sventura”, l’autore Luca Fregona, caporedattore del quotidiano Alto Adige, ha avuto modo di raccogliere altre storie di giovani italiani e sudtirolesi ingaggiati nel dopoguerra dalla Legione Straniera e spediti a combattere in Vietnam contro l’Esercito di Liberazione di Ho Chi Minh. Alcuni anche nella guerra d’Algeria, come un meranese ancora vivente, che è stato coinvolto nel colpo di stato contro De Gaulle dell’aprile del 1961. Il libro “Laggiù dove si muore” avrà una struttura diversa rispetto a “Soldati di Sventura”. Si aprirà con la testimonianza lunga e articolata di Giorgio Cargioli, un ex legionario di La Spezia (vivente), che ha disertato alla fine del conflitto in Indocina per sottrarsi ai tre anni d’ingaggio che gli rimanevano. Catturato dai francesi, è stato condannato a sei anni di prigione. Con lui, c’era anche il bolzanino Luciano Saggese di 23 anni. Entrambi sono stati protagonisti di una fuga che all’epoca fece rumore in tutto il mondo. Insieme ad altri compagni si ribellarono sul piroscafo che li riportava in Algeria, gettandosi in mare a Port Said, nel canale di Suez. Solo una trentina riuscirono a raggiungere la riva e sopravvivere. Cargioli e Saggese ce la fecero. Vennero presi in carico dai rispettivi consolati e rimpatriati. Il libro procede poi con microstorie di legionari altoatesini e non (una decina circa). Si tratta di profili, arricchiti di foto e documenti che l’autore ha raccolto e selezionato tra le numerose e continue segnalazioni di parenti arrivate dopo la pubblicazione di “Soldati di sventura”. Le singole storie vengono viste anche dalla prospettiva delle famiglie, che, in alcuni casi, ancora oggi non sanno dove siano seppelliti i propri cari. L’idea è di farne delle istantanee di una generazione inghiottita dalla guerra e svanita nel nulla. Prefazione di Gianni Oliva.

Luca Fregona, 1966, giornalista, è caporedatore del quotidiano “Alto Adige”. Da sempre appassionato delle storie delle persone, che pubblica regolarmente sul suo giornale, ha curato per la Rai di Bolzano un ciclo di trasmissioni radiofoniche su episodi di cronaca nera dal dopoguerra a oggi. Nel 2020 ha pubblicato il libro “Soldati di sventura” (Athesia).

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LE MANI SULLA GUARDIA COSTIERA | Nello Scavo - Ed. Chiarelettere

Nello Scavo

Attorno alla Guardia costiera si addensa sempre più fitta un’impenetrabile coltre di nebbia: alle domande di giornalisti e magistrati che si sollevano ciclicamente dopo l’ennesima strage di migranti, si contrappone infatti un silenzio totale su responsabilità, catene di comando, origine degli ordini.

Ai danni di questa gloriosa istituzione italiana, capace negli anni di salvare migliaia di vite, si sta infatti combattendo oggi una battaglia tutta politica finalizzata a minarne l’autonomia e a eroderne le competenze per mero consenso elettorale.

Svelare questi intrighi di palazzo è però solo il punto di partenza di una complessa inchiesta che abbraccia una partita assai più ampia e che coinvolge mafie mediterranee, oligarchi russi, trafficanti di uomini e contrabbandieri di petrolio, per un giro di affari di miliardi di euro.

Nello Scavo ricostruisce per la prima volta i patti segreti tra Stati di cui nessuno ha mai finora avuto le prove; raccoglie le testimonianze di ufficiali in pensione, infiltrati, gole profonde del sistema di accoglienza; e fornisce informazioni inedite e documenti ufficiali in grado di fare definitivamente luce su quel mondo oscuro che sfrutta la vita degli altri per alimentare senza scrupoli la propria sete di denaro e di potere.

È inviato speciale di «Avvenire». Negli anni ha indagato sulla criminalità organizzata e il terrorismo globale, firmando servizi da molte zone calde come la ex Jugoslavia, il Sudest asiatico, i paesi dell’ex Urss, l’America Latina, il Corno d’Africa e il Maghreb. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Cidu per i Diritti Umani – Ministero degli Esteri (2020) e Il Premiolino (2020).

LOVE HARDER | Barbara Stefanelli- Ed. Solferino

Nika, studentessa, 16 anni? È caduta da un palazzo, dice il regime. Aida, 36, medico? Un amante abbandonato l’ha spinta giù dal cavalcavia, dice il regime. Reyaneh, ancora teenager al suo ingresso in prigione? Lei in effetti è stata giustiziata, dopo sette inverni, perché giudicata colpevole di aver ucciso un uomo: questa volta il regime non mente, ma nasconde che quell’uomo stava cercando di stuprarla. Sono queste, e molte altre, le storie quotidiane delle ragazze iraniane lungo le strade della «loro» Rivoluzione, che dura da oltre quarant’anni e che sogna di aver imboccato il rettilineo finale. Una generazione di giovani donne istruite che si rispecchiano nelle coetanee di Paesi più liberi, ne condividono i desideri, aspirano agli stessi diritti. Pagano col sangue il coraggio di mettere i propri corpi di traverso a un sistema che è vecchio, sessista, illiberale, determinato a spegnerne in fretta la rivolta. «Il regime ci sventra», ripetono, raccontando di abusi, accecamenti, sparizioni, finti suicidi. Ma la loro rivoluzione è fatta anche di canzoni, di colori e di arte, di solidarietà che corre tra regioni lontane e scavalca le frontiere. Fino a interrogarci: quanto saremmo capaci oggi – noi che ci sentiamo al riparo – di batterci per la libertà? La nostra, quella degli altri, quella delle nostre figlie e dei nostri figli, che consideriamo già in salvo?

In una narrazione appassionata che si fa testimonianza, Barbara Stefanelli raccoglie tra le mani le storie delle ribelli iraniane e delle madri, dei fratelli, padri e compagni che ne hanno sostenuto la battaglia. Per custodire i nomi e i volti, il sacrificio e le promesse. Perché le libertà sono la fede che ci accomuna. Non c’è estraneità. Non può esserci indifferenza. Per questo deve risuonare in noi la loro chiamata a combattere. Ad «amare più forte».

Barbara Stefanelli Giornalista, è vicedirettrice vicario del «Corriere della Sera» e direttrice del magazine «7». In via Solferino è entrata nel 1992, alla redazione Esteri. Nel 2011 ha curato il lancio dell’inserto culturale «La Lettura». Nello stesso anno ha progettato il blog @La27ora e nel 2014 «Il Tempo delle Donne», una festa festival che dalla Triennale di Milano alle piattaforme digitali cerca di intercettare e spingere i cambiamenti.

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cultura

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cultura

L’ALBO D'ORO DEL PREMIO ESTENSE

2023 - Gaia Tortora: Testa alta, e avanti

2022 - Marzio Breda: Capi senza stato. I presidenti della grande crisi Italiana

2021 - Francesca Nava: Il Focolaio. Da Bergamo al contagio nazionale

2020 - Pablo Trincia: Veleno

Concetto Vecchio: Cacciateli!

2019 - Francesca Mannocchi: Io Khaled vendouomini e sono innocente

2018 - Federica Angeli: A mano disarmata

2017 - Giovanni Bianconi: L’assedio

2016 - Sabrina Pignedoli: Operazione Aemilia

2015 - Jas Gawronski: A cena dal Papa

2014 - Domenico Quirico, Pierre Piccinin da Prata: Il Paese del male

2013 - Gianluca Nicoletti: Una notte ho sognato che parlavi

2012 - Federico Fubini: Noi siamo la rivoluzione

2011 - Gianni Del Vecchio, Stefano Pitrelli: Occulto Italia

2010 - Benedetta Tobagi: Come mi batte forte il tuo cuore

2009 - Rosaria Capacchione: L’oro della camorra

2008 - Enzo Bettiza: La primavera di Praga

2007 - Cesare De Seta: Viaggi controcorrente

2006 - Aldo Cazzullo: I grandi vecchi

2005 - Pasquale Chessa: Guerra civile 1943 1945 1948

2004 - Ettore Mo: I dimenticati

2003 - Bianca Stancanelli: A testa alta

2002 - Stefano Malatesta: Il grande mare di sabbia. Storie del deserto

2001 - Lucio Villari: Niccolò Machiavelli

2000 - Stefano Lorenzetto: Dimenticati

1999 - Paolo Mieli: Le storie la storia

Giuseppe Pederiali: Padania felix

1998 - Fernanda Pivano: Viaggio americano

1997 - Alberto Arbasino: Lettere da Londra

1996 - Raffaele Crovi: Parole incrociate

1995 - Folco Quilici: L’Africa

L’ALBO D'ORO DEL RICONOSCIMENTO GRANZOTTO

2024 - Antonio Caprarica

2023 - Federico Rampini

2022 - Giovanna Botteri

2021 – Andrea Purgatori

2020 – Massimo Franco

2019 – Lucia Annunziata

2018 – Franco di Mare

2017 – Giovanni Floris

2016 – Antonio Polito

2015 – Lilli Gruber

2014 – Milena Gabanelli

2013 – Giulio Anselmi

2012 – Stefano Folli

2011 – Bruno Vespa

2010 – Joaquìn Navarro Valls

2009 – Beppe Severgnini

2008 – Enrico Mentana

2007 – Vittorio Feltri

2006 – Giovanni Minoli

1994 - Claudio Marabini: Voci e silenzi di Romagna

1993 - Alfredo Cattabiani: Santi d’Italia

1992 - Igor Man: Diario arabo

1991 - Furio Colombo: Il terzo dopoguerra

Alberto Pasolini Zanelli: La caduta dei profeti

1990 - Saverio Vertone: Il collasso

1989 - Giorgio Manganelli: Improvvisi per macchina da scrivere

1988 - Ettore Mo: La peste la fame la guerra

1987 - Vittorio Zucconi: Il Giappone tra noi

1986 - Federico Zeri: L’inchiostro variopinto

1985 - Vittorio Sgarbi: Il sogno della pittura

1984 - Giulio Nascimbeni: Il calcolo dei dadi

1983 - Rosellina Balbi: Hatikvà. Il ritorno degli ebrei nella Terra Promessa

1982 - Piero Ostellino: Vivere in Cina

1981 - Ilario Fiore: La Spagna è differente

1980 - Lucio Lami: Il grido delle formiche

1979 - Beatrice Barbiellini Amidei: Carovana di carta

1978 - Gian Carlo Vigorelli: Diario europeo

1977 - Antonio Spinosa: L’ultimo sud

1976 - Giuseppe Longo: Italia dove

1975 - Enzo Biagi: Russia

1974 - Guido Piovene: L’Europa semilibera

1973 - Gianfranco Piazzesi: La svolta dell’America

1972 - Ennio Flaiano: Le ombre bianche

1971 - Carlo Laurenzi: Le rose di Cannes

1970 - Vittorio Gorresio: Roma. Ieri e oggi

1969 - Adriano Buzzati Traverso: L’uomo su misura

1968 - Sergio Maldini: Il giornalista riluttante

1967 - Alberto Ronchey: L’ultima America

1966 - Enzo Bettiza: La nuova cultura tedesca

1965 - Carlo Bo: Siamo ancora cristiani?

2005 – Biagio Agnes

2004 – Barbara Spinelli

2003 – Gad Lerner

2002 – Tiziano Terzani

2001 – Ferruccio De Bortoli

2000 – non è stato assegnato

1999 – Sergio Romano

1998 – Mario Cervi

1997 – Guglielmo Zucconi

1996 – Piero Angela

1995 – Enzo Bettiza

1994 – Ugo Stille

1993 – Geno Pampaloni

1992 – Baldassarre Molossi

1991 – Arrigo Levi

1990 – Enzo Biagi

1989 – Egisto Corradi

1988 – Eugenio Scalfari

1987 – Alberto Ronchey

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Il 29˚Premio Estense Scuola

all’IIS Vergani Navarra – Agrario di Ferrara

Èl’IIS Vergani Navarra - Agrario di Ferrara (classi 3^ EM + Laboratorio Inclusione), con il lavoro “Comunicazione

Aumentata Alternativa per una comunicazione inclusiva”, l’istituto vincitore del Premio Estense Scuola 2023-2024, ventinovesima edizione del riconoscimento promosso e organizzato da Confindustria Emilia Area Centro e Fondazione Premio Estense, con il contributo di Azimut Capital Management, Lavoropiù e Quisisana Ospedale Privato Accreditato, e il patrocinio del Comune di Ferrara. Seguono sul secondo e terzo gradino del podio rispettivamente l’IIS Vergani Navarra - Alberghiero (classe 1^ A) di Ferrara con “Tra le righe del gioco” e l’ISIT Bassi Burgatti (classi 4^ P, 4^ R) di Cento (FE) con “Per tornare a galla”.

Gli studenti degli istituti superiori delle province di Bologna, Ferrara e Modena che hanno preso parte all’iniziativa erano chiamati, come da tradizione, a realizzare dei lavori di gruppo prendendo spunto dall’opera giornalistica vincitrice dell’ultima edizione del Premio Estense, “Testa alta, e avanti” di Gaia Tortora, riproponendone una rilettura originale con l’approfondimento degli aspetti ritenuti più significativi e importanti, realizzando un elaborato originale e creativo, che poteva assumere diverse forme espressive.

I progetti vincitori sono stati proclamati lo scorso 17 maggio nel corso della cerimonia di premiazione che si è svolta presso la “Sala Estense” di Ferrara e alla quale sono intervenuti la vincitrice dell’Aquila d’Oro 2023, Gaia Tortora, la presidente della giuria del Premio Estense Scuola, Annalisa Po, l’assessore alla cultura

del Comune di Ferrara, Dorota Kusiak, e una rappresentanza dell’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna, ambiti territoriali di Ferrara, Bologna e Modena. A decretare il podio della ventinovesima edizione del Premio Estense Scuola è stata la giuria composta dalla presidente Annalisa Po, dagli imprenditori Amanda Bianchini, Mariastella Mancini e Davide Papola, dalle docenti Cinzia Dezi, Felicia Paola Diana e Federica Montevecchi e dalla vincitrice del Premio Estense 2023, Gaia Tortora.

“Con questa mattinata uno degli obiettivi di quel libro così difficile e doloroso da scrivere è stato pienamente raggiunto: questo libro, in qualche modo, ha lasciato un piccolo seme, un dubbio, una riflessione, e questo è il più bel risultato in cui potessi sperare”, ha dichiarato la stessa autrice al termine della premiazione.

Il Premio Estense Scuola 2024 ha visto trionfare le emozioni, ma anche la capacità dei ragazzi di portare sul palco le proprie fragilità e paure, le stesse raccontate da Gaia Tortora nel suo “Testa alta, e avanti”,

edito da Mondadori. Emozioni riscontrate dalla giuria nel progetto vincitore “Comunicazione Aumentata Alternativa per una comunicazione inclusiva”, realizzato dalle studentesse e dagli studenti della classe 3^ EM insieme al laboratorio di inclusione dell’IIS Vergani Navarra - Agrario di Ferrara, coordinati dalle docenti Mery Malaguti e Alessandra Milani.

“Siamo molto contenti di questa vittoria. È stato un lavoro durato quasi un anno intero. È un progetto inclusivo, in cui siamo riusciti a far partecipare i nostri ragazzi con disabilità e ci siamo impegnati tanto per creare un gruppo che sul palco potesse presentare uno spettacolo di buona qualità. Abbiamo lavorato soprattutto con la comunicazione aumentativa alternativa che è stato il nostro punto di forza: rendere il libro di Gaia Tortora fruibile anche a chi non ha la capacità di leggere come facciamo noi, ma è in grado di leggere attraverso simboli e immagini”, ha commentato Alessandra Milani, docente di sostegno dell’istituto.

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FARETE 2024, abbraccia l’evoluzione

LIntelligenza Artificiale generativa applicata al mondo della manifattura e l’andamento delle economie più trainanti: saranno questi i due temi principali al centro dell’undicesima edizione di Farete, la due giorni di networking dedicata alle imprese promossa e organizzata da Confindustria Emilia, in programma mercoledì 4 e giovedì 5 settembre nei padiglioni 16 e 18 di BolognaFiere. Sul palco dell’Assemblea pubblica che, come di consueto, inaugurerà l’evento il primo giorno alle ore 10, dopo la relazione del Presidente Valter Caiumi si alterneranno alcuni speaker d’eccellenza in collegamento dai principali Paesi del mondo selezionati tra quelli con una previsione di crescita maggiore nel 2025. In questo “giro del mondo” si analizzeranno in maniera approfondita i punti di forza e di debolezza dei mercati più trainanti, nonché le opportunità e l’impatto che l’IA sta avendo nel mondo industriale nelle diverse zone.

L’Intelligenza Artificiale generativa sarà anche al centro di un nuovo importante spazio che sarà presente a Farete 2024: il “Villaggio dell’IA”. L’area tematica, in cui è stata prevista una parte dedicata agli stand espositivi e un’area riservata ai workshop, ha l’obiettivo di rendere riconoscibile e visibile il sistema produttivo emiliano e il territorio in cui opera Confindustria Emilia, come vocato all’applicazione dell’IA nei servizi e nei processi produttivi delle imprese associate, valorizzando i temi dell’adoption (implementazioni pratiche e reali), le competenze della filiera Digital (tenendo conto di tutti i contributi che rendono applicabile l’IA) e del particolare contesto tecnologico messo a disposizione dal territorio. Per valorizzare tutti gli elementi dell’IA e delle nostre imprese, il “Villaggio dell’IA” sarà realizzato tenendo conto delle seguenti macro dimensioni: fieristico-promozionale, formativa-educativa e artistico-esperienziale.

Non mancherà poi, all’interno di Farete, un approfondimento su un altro dei temi di grande rilevanza per le imprese e la comunità, ossia la sostenibilità. Proprio con l’obiettivo di avviare un dialogo e un confronto su pratiche virtuose in grado di aggiungere valore per le aziende, le istituzioni e le persone, quest’anno l’Open Hub ospiterà un Forum sulla sostenibilità dedicato a sei temi chiave: ambiente, sociale, governance, innovazione, trasparenza e impatto. Ogni tematica sarà approfondita all'interno dei “sustainability workshop” nel corso dei quali è prevista la partecipazione di esperti e imprese di riferimento nel proprio settore.

Attraverso l’International Club, poi, le imprese manifatturiere associate a Confindustria Emilia avranno l’occasione gratuita di incontrare operatori internazionali, provenienti da diverse aree del mondo e selezionati direttamente dall’Associazione, per generare opportunità di business con potenziali clienti esteri attraverso incontri b2b dedicati.

Buyer e seller sono al centro anche dell’attività della Borsa del Turismo Industriale, che nel 2024 giunge alla sesta edizione. All’interno dell’area dedicata, giovedì 5 set-

tembre si incontreranno operatori stranieri e specialisti nell’outgoing per valorizzare il turismo industriale come un modo nuovo di fare cultura imprenditoriale favorendo la riscoperta e la valorizzazione degli impianti industriali e dei musei aziendali come attrazioni turistiche tipiche del territorio. Per proiettare e accompagnare le imprese verso i mercati internazionali fornendo loro consulenze personalizzate one to one su specifici Paesi, torna anche quest’anno il Desk Tax and Legal Global Services con un pool di circa quaranta professionisti esperti in normative italiane ed estere e un calendario di incontri e workshop riguardanti contrattualistica e fiscalità nazionale e internazionale.

Ma vivere la due giorni di Farete, come da tradizione, significa condividere uno spazio partecipato, una fucina di qualità, innovazione e internazionalizzazione, di incontri, formazione e networking con un ricco calendario di workshop tematici ed eventi collaterali che vanno di pari passo con gli spazi espositivi in un’occasione concreta per fare rete.

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evento

Diffondere le conoscenze, migliorare la salute sociale

È il claim della Fondazione GIMBE, di Bologna, e rappresenta un impegno che dal 1996 è sempre più intenso. Tra gli obiettivi quello di rilanciare il nostro Servizio Sanitario Nazionale. Ne parliamo con il presidente Nino Cartabellotta di RM

Cosa rappresenta, dopo anni di attività, la Fondazione GIMBE nel nostro Paese?

“Divulgazione scientifica, ricerca e formazione sono il cuore pulsante delle attività della Fondazione GIMBE, che ho l’onore di presiedere. Siamo un’organizzazione indipendente e, in un momento di deriva antiscientifica del Paese, crediamo profondamente nell’importanza di divulgare il metodo scientifico e far comprendere a tutti tematiche sulla salute, spesso ostiche per i non addetti ai lavori. Il grande pubblico ci ha conosciuto nei terribili anni della pandemia per la nostra attività di informazione indipendente sui dati del COVID, ma il nostro obiettivo è molto più ambizioso: vogliamo rendere le persone in grado di compiere scelte consapevoli sulla propria salute, basate sulle evidenze scientifiche”.

Il nostro Servizio Sanitario Nazionale è davvero così in difficoltà?

“I princìpi fondamentali di universalità, uguaglianza ed equità del nostro SSN sono stati traditi, con conseguenze che condizionano la vita delle persone, in particolare delle fasce socio-economiche più deboli: interminabili tempi di attesa per una prestazione sanitaria o una visita specialistica, necessità di pagare di tasca propria le spese per la salute sino all’impoverimento delle famiglie e alla rinuncia alle cure, pronto soccorso affollatissimi, impossibilità di trovare un medico o un pediatra di famiglia vicino casa, enormi diseguaglianze regionali e locali sino alla migrazione sanitaria. Negli ultimi 15 anni, tutti i governi, indipendentemente dall’orientamento politico, hanno

utilizzato la spesa sanitaria come una sorta di bancomat, dirottando le risorse verso altre priorità mirate a soddisfare gli interessi del proprio elettorato. In sostanza la spesa sanitaria è stata sempre considerata come un costo anziché un investimento, ignorando che il benessere e la salute della popolazione sono fondamentali per la crescita economica: è così che il nostro Paese è finito a essere primo tra i paesi poveri in Europa per spesa sanitaria pubblica pro-capite”.

Avete lanciato la campagna #SalviamoSSN. È ancora possibile?

“Dal 2013 la nostra organizzazione indipendente ha un’ambiziosa mission: salvare l’SSN. Crediamo infatti fermamente che, per quanto vicini al punto di non ritorno, sia ancora possibile non solo salvarlo, ma anche rilanciarlo. Il nostro Piano di rilancio propone di aumentare progressivamente la spesa sanitaria, con l’obiettivo di allinearla entro il 2030 alla media dei paesi europei, al fine di garantire il rilancio delle politiche del personale sanitario, l’erogazione uniforme dei livelli essenziali di assistenza e l’accesso equo alle innovazioni. Oggi più che mai

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serve un patto politico e sociale che, prescindendo da ideologie partitiche e avvicendamenti di governi, riconosca il SSN come un pilastro della nostra democrazia, una conquista irrinunciabile e una grande leva per lo sviluppo economico del Paese: perché chi è malato non produce, non consuma e, spesso, limita anche l’attività lavorativa dei propri familiari”.

Come possono partecipare attivamente i cittadini italiani al salvataggio del SSN?

“Anzitutto i cittadini sono i veri ‘azionisti di maggioranza’ del SSN e come tali devono essere consapevoli del ruolo centrale che giocano per garantire la sostenibilità del sistema. Ecco perché l’alfabetizzazione

sanitaria della popolazione è fondamentale per potenziare la prevenzione e i corretti stili di vita, ridurre le richieste inappropriate di servizi e prestazioni, combattere il consumismo sanitario e le fake news. L’altra grande arma nelle mani dei cittadini è la loro voce: solo i cittadini, uniti, possono convincere la politica che è tempo di rimettere la sanità pubblica al centro dell’agenda. Per questo, nell’ambito della nostra campagna #SalviamoSSN (www. salviamo-ssn.it), abbiamo lanciato una rete civica nazionale con sezioni regionali. Riteniamo indispensabile diffondere a tutti i livelli il valore del SSN, come pilastro della nostra democrazia, strumento di equità e giustizia sociale, oltre che leva di sviluppo economico. L’obiettivo è coinvolgere sempre più persone nella tutela e nel rilancio del SSN, e promuovere un utilizzo informato di servizi e prestazioni sanitarie, al fine di arginare fenomeni consumistici. Anche le organizzazioni pubbliche e private potranno sostenere attivamente la campagna. In questo modo, la rete mira a coinvolgere tutto il Paese per difendere e rafforzare il SSN attraverso azioni coordinate e partecipazione attiva”.

Anche i giovani possono essere protagonisti consapevoli del pianeta sanità?

“Certamente, anzi l’alfabetizzazione sanitaria e la consapevolezza del valore del SSN deve partire proprio dall’età scolastica. Per questo abbiamo lanciato il progetto ‘La Salute tiene banco’, dedicato agli studenti delle scuole superiori, per sensibilizzarli sul diritto costituzionale alla tutela della salute. Insieme ai nostri medici esperti di ricerca e sanità pubblica abbiamo già realizzato diversi incontri cui hanno già partecipato oltre 1.000 studenti delle scuole di Bologna. Per il prossimo anno scolastico il progetto ha ottenuto il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e grazie a una campagna di crowdfunding che ha avuto grande successo potremo garantire nuovi incontri da tenere in altre città. Ma le richieste dagli istituti della nostra regione sono tantissime e per questo il supporto di imprese e a--ziende del territorio resta fondamentale: per contribuire attivamente www.lasalutetienebanco. it”.

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Cinque anni al servizio dei pazienti e della comunità, ecco la Fondazione Sant’0rsola

Gli imprenditori sono la governance dell’istituzione, e la sostengono anche economicamente. Così tutte le donazioni finiscono nella realizzazione dei progetti, dalla logopedia precoce per i bimbi con sindrome di Down alle tecnologie per migliorare il percorso di cura. E quest’anno parte la raccolta fondi per realizzare il nuovo Day hospital per l’oncologia femminile

Impegno, generosità, condivisione, radicamento sul territorio, sguardo al futuro. Sono alcuni dei concetti cui fa pensare la ricorrenza della Fondazione Sant’Orsola, che quest’anno celebra cinque anni di attività. “Sono 1.825 giorni, ma soprattutto sono migliaia di incontri, di donazioni, tanti progetti realizzati, servizi fatti e ancor più cose da fare”, è il primo commento di Giacomo Faldella, presidente della Fondazione. “Ed è ancora di più la dimostrazione che insieme possiamo davvero migliorare le cose, a beneficio di tutti: quando le persone vedono concretamente cosa si costruisce, partecipano, ci mettono del proprio, perché a tutti fa piacere contribuire a creare qualcosa di bello”.

La generosità è, per esempio, quella che ha portato a 40 mila le donazioni fatte finora (in pratica 21 al giorno, quasi una ogni ora, per cinque anni, ininterrottamente, giorno e notte) per un totale di 8,8 milioni di euro.

L’impegno è quello delle oltre 15 mila le ore donate ogni anno dai volontari, tempo libero che viene impiegato per essere d’aiuto a chi vive un percorso di cura.

Il radicamento sul territorio è alla base del Dna della Fondazione Sant’Orsola. È nata da nove promotori, nove imprese del territorio che hanno deciso di mettersi insieme per contribuire al bene della “loro” comunità. In questi anni, da nove sono diventati tredici (nel box, l’elenco completo): “Sono realtà una diversa dall’altra, ma che hanno fatta propria la scelta di partecipare donando una quota annuale, uguale per tutti, che copre tutti i costi

di funzionamento dell’ente: in questo modo il 100% di ogni donazione va alla realizzazione dei progetti”, prosegue Faldella. “E hanno un ruolo essenziale: non sono solo grandi donatori, rappresentano il centro decisionale della Fondazione, ne sono la governance, il motore che permette di far diventare realtà le intenzioni, le speranze, i sogni che nelle riunioni vengono allo scoperto”.

La condivisione è l’ascolto di chi vive l’ospedale ogni giorno. Quindi di pazienti e familiari, innanzitutto, e poi operatori sociosanitari, infermieri, medici e ovviamente dirigenti e direttori, sapendo che lo sguardo di tutti è fondamentale per capire che cosa serve davvero. “L’obiettivo di tutti noi è scoprire come rispondere ad esigenze e richieste: non ci limitiamo a portare risorse al pubblico, ma elaboriamo progetti, a cui finalizziamo le raccolte fondi, impegnandoci a rendicontare in modo continuativo lo stato di avanzamento”, rimarca il presidente Faldella. “Ed è questa trasparenza che libera la generosità, e garantirla è il nostro impegno principale. Chi dona deve poter verificare che cosa produce il suo contributo”. Per questo il sito e i social sono aggiornati quotidianamente, ogni mese viene inviata una newsletter, ogni anno viene realizzato il Rendiconto, mentre si organizzano, in modo continuativo, visite e incontri per portare i donatori a vedere che cosa si sta realizzando insieme.

Nel fare un bilancio della “vita” della Fondazione ricordiamo la prima vera sfida che ha dovuto affrontare, la pandemia: il 9 marzo 2020 è iniziato il lockdown e contemporane-

amente è partita la raccolta fondi “Più forti insieme” per aiutare gli ospedali. “Siamo stati tempestivi”, ricorda Faldella, “e abbiamo scelto di sostenere soprattutto il personale, medici e infermieri in prima linea, con servizi concreti, dal taxi a 1 euro ai pernottamenti in albergo, dalla spesa a casa allo spazio bimbi per i figli”.

Scelte che hanno aiutato gli ospedali a reggere, perché senza personale anche l’attrezzatura più innovativa non sarebbe servita a niente, e che è stata sostenuta dai bolognesi. “Nel frattempo abbiamo continuato a portare avanti i progetti iniziati, dalla logopedia per i bimbi con la sindrome di Down alla ristrutturazione del Day hospital di oncologia generale, che abbiamo inaugurato nell’autunno del 2020, ricordandoci che, anche se non se ne parlava,

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sociale
di RM

i problemi di sempre rimanevano e diventavano anzi più pesanti”.

Al di là del Covid, in questi anni la Fondazione Sant’Orsola ha continuato a lavorare realizzando progetti in tre direzioni, per tutti i pazienti dell’ospedale: servizi, tecnologie, spazi. Innanzitutto i servizi. “Il primo progetto a essere attivato è stata la logopedia precoce per i bimbi con la sindrome di Down, a partire da zero anni, gratuita, che aiuta questi bambini a liberare le proprie potenzialità. Siamo partiti con 9 bimbi, oggi ne vengono seguiti 43”, spiega il presidente della fondazione.

A maggio 2022 ha raccolto dall’associazione Mozart 14 il testimone della musicoterapia in quattro reparti pediatrici e in questi anni è stata estesa a sei reparti, aprendo anche un laboratorio per mamme e neonati. E ancora, “L’acqua e le rose”, il primo centro per il benessere dei pazienti dentro un ospedale, con docce, vasca per il bagno assistito, barbiere e parrucchiere, tutto gratuito, è stato inaugurato il 27 novembre 2022.

Poi, le tecnologie, perché è un investimento necessario per migliorare il percorso di cura. Anche in questo caso centinaia di migliaia di euro sono stati raccolti: per un lettino digitale per rendere più sicura ed efficace la radiote-

rapia pediatrica; per un’attrezzatura innovativa che, tramite la perfusione del cuore donato, lo mantiene vivo e battente fino al trapianto, rendendo così l’intervento più sicuro; per un robot che permette di migliorare la riabilitazione, sia dopo un ictus sia dopo una terapia oncologica o un trapianto.

Infine, gli spazi, perché anche lo spazio cura e quindi essere attenti alle persone vuole dire anche essere attenti allo spazio che abitano. La fondazione ha così contribuito a ristrutturare il Day hospital dell’oncologia generale, ma anche aperto il giardino “Ad occhi aperti” per l’Alzheimer e il parco “L’isola che non c’è” per la pediatria.

Ma la Fondazione Sant’Orsola non si ferma mai, e infatti, quest’anno parte un altro importante progetto, il nuovo Day hospital per l’oncologia femminile, per la cui realizzazione viene avviata una grande campagna di raccolta fondi: servono 370 mila euro e la fine dei lavori è prevista per la fine dell’anno.

Grazie a una ristrutturazione radicale degli spazi, al terzo piano del padiglione 2 troveranno una sede unica e definitiva gli ambulatori per visite ed esami (oggi al padiglione 25) e le stanze per la chemio e immunoterapia (oggi al padiglione 11).

Questo luogo sarà dunque il nuovo punto di riferimento per la cura di tutti i tumori femminili (1.200 pazienti in cura all’anno), che potrà avvenire in un reparto completamente rinnovato, pieno di luce e colore, con le terrazze trasformate in piccoli giardini, a disposizione dei pazienti, oltre ad ampi spazi di lavoro per medici, infermieri e operatori sociosanitari.

“Realizzato questo obiettivo, lavoreremo per migliorare il percorso di cura anche attraverso l’utilizzo di tecnologie più efficaci per migliorare la qualità della vita delle pazienti”, aggiunge Giacomo Faldella, “come l’acquisto di due sistemi Paxman Scalp Cooler (ognuno con due postazioni) che consentono di prevenire la perdita dei capelli nelle donne sottoposte a trattamenti chemioterapici, con una percentuale di successo che raggiunge l’85% dei casi. Insieme investiremo, inoltre, per portare al Sant’Orsola uno strumento innovativo per diagnosticare i linfedemi (‘rigonfiamenti’ degli arti dovuti al mancato drenaggio dei li-

quidi, fortemente disabilitanti) causati dalla rottura di vasi linfatici a seguito di interventi chirurgici molto invasivi, necessari a volte nel caso di tumori al seno o ginecologici particolarmente aggressivi. Una diagnosi più accurata e tempestiva consentirà di individuare le migliori modalità di cura”.

Un altro intervento vede la luce in questi mesi e dovrebbe essere pronto per il nuovo anno: si chiama “Il Parco della luna” e l’idea è nata dopo l’inaugurazione del giardino terapeutico “L’Isola che non c’è”, sotto il padiglione di Pediatria, nel 2022. “Abbiamo avvertito la necessità di avere anche uno spazio al coperto”, ricorda il presidente della fondazione. “È stato quindi elaborato il progetto di un piccolo padiglione di 40 metri quadrati”.

Sorgerà su una sorta di palafitta, per mantenere la permeabilità del suolo, e sarà completamente autonomo, con servizi igienici, aria condizionata e riscaldamento. Le ampie vetrate lo renderanno uno spazio immerso nel verde, pieno di luce. “Stiamo già avviando la riflessione sulle attività che si potranno sviluppare al suo interno, chiedendo la collaborazione della Fondazione Golinelli, un centro di primo piano qui in città sul fronte dell’educazione e della formazione. L’idea è di dare opportunità adeguate a tutti i bambini e alle bambine di ogni reparto in cui si articola la pediatria del Sant’Orsola, che siano qualificate e di alto profilo, per arricchire l’esperienza dei piccoli pazienti”, conclude il presidente Faldella.

I 13 promotori della Fondazione in consiglio d’amministrazione

BCC FELSINEA - rappresentato da Andrea Rizzoli, presidente

FAAC - rappresentato da Andrea Moschetti, presidente

IEMA - rappresentato da Renzo Ferrari, presidente

ILLUMIA - rappresentata da Francesco Bernardi, fondatore

UP-DAY - rappresentato da Marc Buisson, presidente e AD

AZIMUT - rappresentato da Monica Liverani, AD Azimut

Capital Management SGR Area 4

BANCA DI BOLOGNA - rappresentato da Enzo Mengoli, presidente

CAR - rappresentato da Trilli Zambonelli, amministratore delegato

COMET - rappresentato da Davide Cervellati, amministratore delegato

CRIF - rappresentato da Silvia Ghielmetti, amministratore

delegato di CRIF Ratings

LAVOROPIÙ - rappresentato da Matteo Naldi, direttore marketing

MEC - rappresentato da Cristiano Cobianchi, presidente

PELLICONI - rappresentato da Marco Checchi, CEO

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SCUOLA DI MANAGEMENT

Nuova Didactica e Confindustria Emilia Area Centro: più di 100 aziende coinvolte in HELLO AI, il progetto formativo per scoprire l'Intelligenza Artificiale

Il 2023 è stato caratterizzato dall'avvento dell'intelligenza artificiale (AI), un trend certamente destinato a crescere per tutto il 2024 e nei prossimi anni. Le aziende di tutto il mondo stanno investendo massicciamente per integrare queste nuove tecnologie e renderle onnipresenti su scala globale, con pesanti impatti sui modelli di business. In questo contesto di trasformazione digitale accelerata, Nuova Didactica insieme a Confindustria Emilia Area Centro hanno recentemente realizzato un ambizioso progetto di formazione professionale proprio per portare l’AI nelle aziende del territorio.

Target e obiettivo

Il progetto, completamente gratuito grazie al finanziamento della Regione Emilia-Romagna e del Fondo Sociale Europeo, è stato rivolto ai lavoratori delle aziende emiliano-romagnole delle province di riferimento e, in particolare, delle filiere agroalimentare, meccanica, moda e industrie creative, servizi alle imprese e servizi alle persone, con un obiettivo unico: supportare la diffusione e l'adozione dell'AI, fornendo ai partecipanti gli strumenti e le conoscenze necessarie per affrontare con successo questa nuova sfida e

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CONFINDUSTRIA EMILIA AREA CENTRO

cogliere le opportunità offerte da una rivoluzione tecnologica probabilmente senza precedenti.

Il progetto in sintesi

• 5 mesi (febbraio – giugno 2024)

• più di 100 aziende coinvolte, prevalentemente situate nelle province di MO, BO e FE

• più di 200 lavoratori formati

• più di 350 ore di formazione erogate completamente in webinar

Il programma

Il programma del singolo percorso formativo è stato delineato in modo da affrontare diverse tematiche chiave legate all'AI. Il primo incontro ha esplorato le origini, gli strumenti fondamentali e le prospettive future dell'AI, analizzando anche le sfide etiche e sociali connesse alla sua diffusione. Successivamente, sono stati presentati esempi concreti di applicazioni dell'AI nelle diverse filiere per poi passare a due sessioni focalizzate sulla cyber security, l'analisi del rischio cyber e le tecniche per prevenire le minacce informatiche attraverso l'utilizzo di reti neurali e machine learning.

Gli incontri successivi, attraverso esercitazioni interattive, hanno portato i partecipanti ad utilizzare direttamente ChatGPT e altri tools per la generazione di testi, immagini e video, nonché a progettare e personalizzare assistenti AI per utilizzi interni o come helpdesk aziendali. Infine, il percorso si è concluso con una riflessione sulle prospettive future dell'AI nel contesto della comunicazione B2B e B2C, esplorando scenari di sviluppo e cambiamento nelle operazioni lavorative.

I partner

I partner del progetto sono stati:

• Ammagamma, realtà modenese da 10 anni in prima linea nello sviluppo di progetti di AI, recentemente entrata nel mondo Accenture;

• Davide Barbieri, esperto di Cyber Security e da anni docente di ND;

• Immaginificio, agenzia di Comunicazione e Marketing con sede a Rimini, da tempo partner di ND

• ed Ellysse, software house con un’esperienza ventennale e sede a Reggio Emilia, specializzata in soluzioni software di Contact Center Omnicanale.

Questa ampia partnership, tra pubblica amministrazione, Confindustria e società private, ha rappresentato ancora una volta un esempio di cooperazione tra istituzioni e imprese utile a favorire l'innovazione e lo sviluppo economico del territorio emiliano-romagnolo.

Sviluppi e prospettive

Dato l’altissimo interesse riscontrato e l’impossibilità di includere tutti nel progetto, per rispondere alle decine di aziende rimaste escluse, Nuova Didactica ha organizzato già da febbraio un progetto spin off, sempre con il sostegno economico della RER/FSE e del supporto alla diffusione di Confindustria, rivolto solo a lavoratrici donne (programma Donne Digitali) e corsi verticali per specializzare i contenuti su singole aree aziendali quali il marketing e le vendite (che grazie all’AI possono essere fortemente automatizzati e potenziati), l’amministrazione, la produzione e, ovviamente, il management strategico trasversale. Il percorso è tracciato e la strada sarà ricca di risorse perché crediamo fermamente che l’AI porterà miglioramenti e crescita nel panorama aziendale del nostro territorio e riteniamo che, come Scuola di formazione, sia nostro compito supportarne la diffusione e l’adozione, in sinergia con gli altri elementi del sistema produttivo e amministrativo.

https://www.nuovadidactica.it/

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OPERAZIONI DOGANALI

ELABORAZIONE DATI INTRASTAT

CONSULENZE DOGANALI

PROCEDURA PRESSO LUOGO APPROVATO DALLA DOGANA

ASSEVERAZIONI & LICENZE

CONTROVERSIE DOGANALI

CONTINGENTI TARIFFARI

I.T.V. (Informazione Tariffaria Vincolante)

Via del Passatore, 67/7 - 41011 Campogalliano (Mo) - tel. +39 059 527686 - fax +39 059 525040 etecad@etecad.it - www.etecad.it - Albo CAD n° 112 - P.Iva IT 03331170369
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I NOSTRI SERVIZI

UNA RICERCA CON IPSOS PER LE ELEZIONI COMUNALI DI FERRARA E MODENA

Come già avvenuto nel 2021 in occasione delle elezioni amministrative a Bologna, Confindustria Emilia nei mesi scorsi, in previsione del rinnovo delle amministrazioni comunali delle città di Ferrara e Modena ha commissionato a Ipsos un’indagine utile a stimolare un percorso di confronto aperto all'intera comunità, partendo da dati reali e oggettivi. La ricerca ha coinvolto un campione rappresentativo di cittadini e imprenditori delle due città, che hanno espresso le loro opinioni e aspettative su vari aspetti della vita sociale, economica, culturale e ambientale. I risultati delle ricerche sono stati presentati nel corso di due eventi di restituzione, andati in scena il 15 maggio a Ferrara e il 16 maggio a Modena, rispettivamente da Andrea Scavo, director Ipsos public affairs e responsabile area politico-elettorale e istituzionale, e dal presidente di Ipsos, Nando Pagnoncelli. Nel corso dei due incontri, ai quali sono stati chiamati a intervenire tutti i candidati Sindaco, sono intervenuti per conto di Confindustria Emilia a Ferrara il vicepresidente di Confindustria Emilia, Gian Luigi Zaina, e a Modena il presidente, Valter Caiumi.

CONFINDUSTRIA EMILIA E BANCO BPM INSIEME PER LA TRANSIZIONE ENERGETICA DELLE IMPRESE

Confindustria Emilia Area Centro e Banco BPM hanno siglato lo scorso 12 giugno un importante accordo di partnership a sostegno delle imprese associate. L’istituto di credito guidato da Giuseppe Castagna, infatti, sosterrà la transizione energetica che le imprese emiliane delle province di Bologna, Ferrara e Modena decideranno di affronta-

re nei prossimi mesi con una serie di servizi creati ad hoc per loro con lo scopo di agevolare finanziariamente questo passaggio, in genere complesso e particolarmente oneroso. Si tratta di tutte quelle trasformazioni aziendali e di produzione che permetteranno di utilizzare energia rinnovabile o di ridurne i consumi, di utilizzare materiali riciclabili o limitare il consumo di acqua e via dicendo. Necessità che richiedono investimenti rilevanti che, soprattutto in questa fase, non tutti possono affrontare agevolmente rinunciando a un sostegno bancario specifico. È per questa ragione che Banco BPM metterà a disposizione degli associati un plafond di 150 milioni di euro e una serie di prodotti e linee di credito a breve o a medio lungo termine, anche di natura agevolata o garantita, che consentiranno di rispondere ad ogni esigenza di sviluppo e sostegno agli associati di Confindustria Emilia Area Centro, attivando di volta in volta gli strumenti ritenuti più opportuni. La banca, inoltre, mette a disposizione degli associati un vero e proprio team di specialisti che fornirà una qualificata assistenza e consulenza, in grado di comprendere e valorizzare il ruolo degli Associati tessi, sia in Italia sia sui mercati esteri. Confindustria Emilia, dal canto suo, si impegnerà a promuovere la comunicazione fra le parti in modo da facilitare il più possibile la relazione fra le parti e la realizzazione della transizione energetica delle sue aziende e insieme a Banco BPM si impegna a disporre, nel quadro dell’accordo, i mezzi e le azioni necessarie per il conseguimento degli obiettivi stabiliti e a fornire agli associati la più qualificate assistenza e consulenza, affinché venga garantita la massima efficacia degli interventi previsti. In particolare, l’istituto di credito ha varato un pacchetto che prevede un meccanismo di premialità per l’azienda in base al quale, al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità concordati, ci sarà una riduzione del tasso di interesse del prestito. “Siamo molto soddisfatti di questo accordo, È di grande valore per le nostre imprese l’impegno di Banco Bpm nel supporto a progetti di miglioramento sul fronte della sostenibilità”, ha commentato il presidente di Confindustria Emilia, Valter Caiumi. “Il fatto che si vada a sostenere e a premiare, dal punto di vista del

credito, l’impegno ambientale delle imprese è il segnale di una visione aperta al futuro e consapevole di quanto la sostenibilità sia legata alle tematiche sociali e di governance. La grande maggioranza delle nostre associate sta operando con vigore per un cambiamento che riguarda l’azienda, ma che ha ripercussioni anche sul territorio e nel nostro pianeta. È un impegno etico, ma anche un investimento nel domani, e avere a fianco un istituto di credito che può permettere a più imprese di farlo, attraverso finanziamenti ad hoc, è per noi un grande supporto”. “Nel loro insieme, le istanze della sostenibilità hanno un impatto molto concreto sul contesto socioeconomico: sui territori, sulle imprese, sulle comunità e sulle persone”, ha spiegato Adelmo Lelli, responsabile della direzione territoriale Emilia-Adriatica di Banco BPM, a margine della stipula dell’accordo. “In quest’ottica, penso che una banca come la nostra, che ha avviato già dal 2020 un serrato programma di sviluppo delle tematiche Esg, debba assicurare il concreto sostegno alle imprese, con servizi e prodotti creati ad hoc per favorirne la transizione energetica. Ed è proprio per questa ragione che oggi siamo particolarmente soddisfatti di aver sottoscritto questo accordo con Confindustria Emilia Area Centro, che per numero di associati è la più importante del sistema Confindustria nazionale dopo Assolombarda, ci auguriamo possa essere il primo di una serie di iniziative analoghe su tutto il territorio nazionale.

Dopo aver verificato l’aspetto tecnico ed il merito di credito andremo a modulare, sulle esigenze degli associati, finanziamenti che prevedono uno sconto del prezzo commissionale al verificarsi di determinati obiettivi ESG. Al raggiungimento di questi parametri le aziende avranno le condizioni previste dalla convenzione stipulata”.

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L’ACADEMY DI CONFINDUSTRIA

EMILIA TRA I VINCITORI

DELL’ECO HACKATHON 2024

La prima edizione dell’Academy di Confindustria Emilia, il progetto che coniuga formazione, testimonianze aziendali e lavoro sul campo, con l’obiettivo di preparare profili professionali negli ambiti di consulenza e sostenibilità a supporto delle imprese del territorio, è volta al termine. Per dieci mesi, sette ragazze e ragazzi hanno avuto la possibilità di assistere a lezioni in aula e di visitare le realtà imprenditoriali del territorio, prendendo così piena consapevolezza del concetto di responsabilità sociale. L’Academy, iniziativa che si colloca nelle tante azioni intraprese da Confindustria Emilia per avvicinare i giovani al mondo delle imprese e del lavoro, infatti, è stata pensata per fornire a questi sette ragazzi conoscenze approfondite e strumenti pratici da applicare direttamente nel mondo del lavoro nei campi dell’innovazione, della sostenibilità e dell’euro progettazione. Le competenze sviluppate nel corso dell’Academy hanno permesso, tra l’altro, ai giovani partecipanti di ottenere la vittoria nell’edizione 2024 dell’Eco Hackathon di

Legambiente Lombardia, che si è tenuto gli scorsi 17 e 18 aprile presso la Social Innovation Academy (MIND, ex area Expo) nella suggestiva cornice della Fondazione Triulza a Rho, alle porte di Milano.

L’evento, organizzato da Legambiente Lombardia in collaborazione con Silea, Cem Ambiente e A2A, ha visto la partecipazione di numerosi giovani talenti impegnati in una maratona sulla sostenibilità con un obiettivo comune: sviluppare soluzioni creative, innovative e rispettose dell’ambiente, per promuovere l’economia circolare e aggiudicarsi la vittoria di una delle tre sfide proposte dalle aziende partner, che richiedevano lo sviluppo di soluzioni in grado di rispondere a esigenze ambientali specifiche.

Al termine della seconda giornata di Eco Hackathon, tre squadre, una per ogni sfida, sono state premiate con un voucher da 1.000 euro. A vincere la challenge sul riciclo proposta da Silea è stato proprio il gruppo dell’Academy con il progetto “OILVOLUTION: versa il futuro”, che propone soluzioni efficaci e attuabili nel risolvere il problema legato alle principali difficoltà e scomodità del riciclo dell’olio vegetale esausto, quali l’asimmetria informativa su come riciclarlo correttamente, la mancanza di infrastrutture standardizzate e la scarsa volontà dei cittadini a causa di incentivi insufficienti.

L’Eco Hackathon, oltre a essere una competizione, ha costituito per i ragazzi un’opportunità di crescita personale e professionale, caratterizzata da momenti di scambio e confronto, fondamentali per stimolare la creatività e l’innovazione. Durante le due giornate, i partecipanti hanno lavorato fianco a fianco con professionisti di vari settori, mettendo in pratica le loro conoscenze e apprendendo nuove competenze che porteranno con sé nel prossimo impegno professionale.

DECEDUTO LUIGI GERRI

I dipendenti di Siderurgica Del Reno (Bo-

logna) e Stilfer (Ferrara) si sono uniti al dolore della famiglia per la prematura scomparsa a 61 anni di Luigi Gerri, fondatore dell’azienda siderurgica bolognese, nata nel 1973. La famiglia e le aziende lo ricordano come un uomo generoso e dedito al lavoro, la cui impronta rimarrà a memoria.

È VENUTO A MANCARE AMEDEO GIBERTINI

Ha destato cordoglio a Sassuolo e nel mondo economico dell’area la scomparsa a 81 anni di Amedeo Gibertini, presidente delle Terme della Salvarola. Fu uno tra i primi a credere nelle potenzialità del turismo termale e sviluppò il centro termale che sorge sulle prime colline di Sassuolo, facendone una realtà d’eccellenza.

MORTO GINO BARBIERI

La morte di Gino Barbieri a 85 anni ha molto segnato il fratello Nicola Barbieri, con cui ha fondato l’azienda Officine Barbieri, e tutti i dipendenti di quello che nel frattempo è diventato il Gruppo Barbieri Spa di Ferrara, specializzato nei settori movimentazione, sollevamento, demolizione, riciclaggio, edilizia.

SCOMPARSO FEDERICO PARRINI

Profondo cordoglio ha suscitato la notizia della morte di Federico Parrini, che pochi giorni prima aveva lasciato la guida del Cda della cooperativa NCV a Samanta Zucca. Per la cooperativa è stato presidente esemplare per 40 anni, guidando l’azienda con umanità e competenza, assicurando la continuità aziendale e il suo crescente prestigio.

DECEDUTO ROMOLO ZAGNI

È venuto a mancare a 89 anni Romolo Zagni, fondatore della cooperativa Capa Cologna, nel ferrarese, nel 1970, e di cui è stato per 25 anni il vicepresidente.

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Bonfiglioli S.p.A. Headquarters | Calderara di Reno (Bo)

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