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Torrefazione Caffè Krifi
il Resto del Carlino 25/05/2021
Nella foto: Mauro Baroni
“Un buon caffè per la ripresa”
Ferrara, la torrefazione Krifi compie 60 anni e guarda al 2021 con ottimismo “Ci espandiamo”
di Alberto Lazzarini
Storia, professionalità, capacità e gusto. Già, il gusto. È questo che produce Caffè Krifi, una torrefazione ferrarese di qualità che nel 2021 compie sessant’anni. Quattro milioni e mezzo di fatturato nell’era precovid, 16 dipendenti, 2.500 kg di prodotto al giorno, un mercato in espansione nel settore bar e ristoranti, che costituisce il suo tradizionale target. Il titolare è Mauro Baroni. Al suo fianco il figlio Guido, responsabile della ricerca e sviluppo.
Mauro Baroni, il caffè è davvero un piccolo-grande piacere…
“Esattamente. Per noi italiani è un piacere e un’abitudine consolidata. Non appena i bar hanno potuto riaprire, dopo il peggiore periodo Covid, la gente è tornata in massa, segno del valore e dell’importanza che ha il caffè”.
Però i caffè non sono tutti uguali.
“No, perché sono prodotti da un’ottantina di Paesi. Ciascun caffè ha una propria qualità
e caratteristica organolettica. Attraverso l’esperienza si riescono ad acquisire le materie prime migliori per poter creare le miscele più gradevoli. Ma è anche un problema di costi e prezzi: il caffè migliore costa di più”.
I vostri principali clienti sono i pubblici esercizi?
“Sì, l’80% del fatturato proviene da un consolidato, felice rapporto con bar e ristoranti verso i quali siamo votati. Nel tempo abbiamo creato esperienze e professionalità, all’interno dell’azienda, per dare vita a miscele gradite alla clientela del bar. Cresce il consumo di caffè macchiato, e abbiamo studiato una miscela che si sposa molto bene con il latte. Ma siamo presenti anche nella grande distribuzione”.
L’azienda compie 60 anni, un traguardo importante.
“Con il Covid abbiamo inevitabilmente subito una flessione a causa delle chiusure di bar e ristoranti, solo parzialmente compensate dal maggiore consumo casalingo. Ma l’azienda è solida e sta superando bene anche il 2021. I dati già denotano una decisa ripresa. Siamo sempre stati molto attenti alla rapidità della consegna, a offrire un servizio puntuale e preciso garantendo la freschezza del prodotto. L’assistenza e la manutenzione sono poi un altro punto fermo: in poche ore siamo in grado di intervenire ovunque”.
In quali territori siete più radicati?
“In tutto il Ferrarese, nelle province confinanti, le città della via Emilia, Veneto, Lombardia, Piemonte e Romagna. Ma anche le Marche e oltre”.
È vero che state trattando l’acquisto di altre aziende del settore?
“Sì, lo confermo. Siamo in trattative con quattro torrefazioni. Penso che entro l’anno concluderemo positivamente con almeno un paio di loro”.
LA SCHEDA
Le miscele più pregiate da India e Sudamerica
Compie quest’anno sessanta anni ed è un punto di riferimento imprescindibile per i consumatori di una vasta area che da Ferrara si irradia in tutto il nord e centro Italia ma non solo. Caffè Krifi (sede nella zona sud alle porte della città estense) persegue un solo obiettivo: offrire un caffè fresco di alta qualità. Lo stabilimento è dotato di un modernissimo impianto di torrefazione completamente automatizzato: l’azienda, infatti, si è costantemente aggiornata con ogni nuova tecnologia nell’ambito della tostatura del caffè, della selezione, della trasformazione, della miscelazione fino al confezionamento del prodotto. La qualità del prodotto è assicurata, in primo luogo, dall’esperienza nell’individuare le materie prime più pregiate, privilegiando le produzioni provenienti dall’America Centrale e dall’India: grazie ad essa e ai controlli realizzati sul prodotto in entrata, Krifi assicura sempre ai suoi clienti una materia prima eccellente. Nel tempo l’azienda ha ottenuto un evidente riconoscimento dal mercato, che le ha permesso una crescita costante negli anni: agli investimenti tecnologici si sono accompagnati quelli orientati al miglioramento dell’organizzazione. L’attenzione all’ambiente l’ha poi portata ad essere la prima torrefazione in Italia a ottenere la certificazione integrata Qualità e Ambiente ISO 9001 e 14001. Sedici sono i dipendenti, 4,5 milioni il fatturato precovid.
Nella foto: Simone e Luca Baruffato
Bologna, la Tm Srl (dispenser per industria) unisce in azienda genitori e figli
di Lorenzo Pedrini
Roberto e Tiziana, uniti dall’amore e dal lavoro, ma anche Luca e Simone. Due figli che non li hanno seguiti per inerzia, bensì perché “ci hanno creduto per davvero”. È una storia di famiglia, la famiglia Baruffato, quella che sta dietro a Tm Srl, il produttore di sistemi di dispensazione di sostanze lubrificanti e adesive che, a San Lazzaro di Savena, ha saputo ricreare l’atmosfera di casa. Ma ha anche fatto della sede di San Lazzaro un hub di produzione che esporta ai quattro angoli del globo, dall’intera Europa a Russia e Cina, passando per Corea, Sud America, Turchia, Israele e India.
Roberto Baruffato, lei sarà anche il presidente, ma le tocca fare i conti con moglie e ‘ragazzi’.
“È la nostra forza, non è un modo di dire, perché se io e Tiziana, 20 anni fa, abbiamo saputo ripartire da zero dopo altre piccole grandi imprese imprenditoriali, è stato soprattutto grazie al nostro legame e alla consapevolezza che la generazione successiva avrebbe avuto la nostra stessa passione. Ci bastava iniziare, con l’audacia che, come scriveva Goethe, ha in sé genio, potere e magia”.
Voi fate qualcosa di più ‘materiale’.
“Siamo partiti, nel 2000, dai sistemi di microdosaggio al servizio di diversi settori industriali, dall’automotive all’elettronica, grazie anche al pronto supporto di vecchi amici e clienti. Poi ci siamo spinti nella farmaceutica e nel comparto oftalmico, con macchine per monodose e dispenser, buone per confezionare il collirio ma anche i vaccini, oltre a un mondo di altre produzioni”.
La concorrenza, nella provincia bolognese, non mancava di certo.
“Abbiamo dovuto farci i muscoli, come capita a chi si presenta per ultimo su un campo di battaglia già piuttosto affollato. Ma il basso profilo ha pagato, visto che ora siamo fornitori di alcune delle più belle aziende motoristiche e farmaceutiche del mondo. E consideriamo anche che vendiamo in trenta Paesi, dalla Cina all’Algeria e dalla Polonia alla Spagna, con un portafoglio ordini che, quest’anno, supererà il record che avevamo fissato nel 2019. Dopo un 2020 in cui abbiamo contenuto i danni”.
Ma la vocazione internazionale della vostra attività non contrasta con una bolognesità straripante.
“Siamo in venti in azienda, famiglia compresa, e tutti i lavoratori sono a chilometro zero. Anzi, lo saranno a maggior ragione ora che stiamo assumendo nuovi strumentisti da inserire nell’orchestra, guardando una volta di più a una fucina di assoluta garanzia come le storiche Aldini- Valeriani”.
E il futuro, da dove passa?
“Oltre alle macchine per strip monodose, da due anni sviluppiamo macchinari per il dosaggio di polveri e microsfere farmaceutiche,e macchine per il riempimento di siringhe in plastica. Su queste nicchie, trascurate dai grandi player, stiamo costruendo il domani”.
LA SCHEDA
Fatturato 2,1 milioni Quindici dipendenti
Fondata nel 2020 da Roberto Baruffato e dalla moglie Tiziana Mazza, ai quali si sono aggiunti i figli Simone e Luca, Tm Srl ha sede a San Lazzaro. Il fatturato, grazie al lavoro dei 15 dipendenti e dei 4 soci della famiglia è stato, nel 2020 del Covid, di 2,16 milioni, il 15% giunti da oltre confine (in annate normali il 30%). Il settore ‘Ricerca e Sviluppo’ assorbe fra il 10% e il 15% dei ricavi, portando Tm a crescere di pari passo con il tasso di innovazione che mette in campo.