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SOCIALE
San Patrignano Il Gruppo Giovani Confindustria Emilia-Romagna incontra la comunità
San Patrignano, un nome che molti conoscono, ma spesso dove due ragazze, estremamente professionali, li hanno accolti avvolto nel mistero, una comunità che ha fatto parlare di sé e e accompagnati per iniziare il tour. che si è affermata come centro di recupero per dipendenze di Scopriamo subito che ognuno a San Patrignano ha un suo vario genere. ruolo ben definito, veri e propri lavori con i quali la comunità si Ma come è organizzata? Cosa succede “là autofinanzia, in quanto completamente gratuita dentro”? per gli utenti. Queste sono alcune delle domande che molte Un ragazzo ci scorta nella prima area, il settore persone si pongono e alle quali spesso è difficile dedicato alla grafica e alla stampa. È davvero dare una risposta se non si vive e si vede coi Sono entrati senza un piacere ascoltare i racconti degli ospiti della propri occhi la vita di coloro che hanno deciso, nulla, se non con comunità, spesso molto giovani, che non hanno di loro spontanea volontà, di farne parte. una dipendenza timore di rispondere con estrema sincerità alle Il 18 luglio i Giovani Imprenditori Confindustria che rischiava di nostre domande. Sono entrati senza nulla, se non con una dipendenza che rischiava di Emilia-Romagna hanno cercato di aprire, con portarli alla rovina, portarli alla rovina, o peggio, e ai nostri occhi la curiosità e lo spirito di solidarietà che li o peggio, e ai nostri risultano invece eroi. La battaglia più dura da contraddistingue, il famigerato vaso di Pandora, occhi risultano vincere è infatti proprio quella contro se stessi e le entrando in un mondo a loro apparentemente estraneo ma in realtà più vicino di quanto possa invece eroi. proprie paure: disintossicarsi da una dipendenza diventata ormai parte della propria vita, imparare sembrare. Fondata nel 1978 da Vincenzo un lavoro, socializzare e dedicarsi agli altri, in un Muccioli, San Patrignano è una comunità percorso che spesso arriva a durare persino tre terapeutica di recupero per tossicodipendenti, ma che tratta in anni. I racconti di questi ragazzi, uomini e donne, ha il gusto generale anche tutte le dipendenze nel loro insieme: dal gioco, dell’avventura e ricorda la strada di molti Giovani Imprenditori, dall’alcool e, ovviamente, dalle droghe. che dal nulla e con parecchi sacrifici sono riusciti a trasformare Capitanati dal presidente regionale Kevin Bravi, i Giovani la propria vita e quella di coloro che li circondano. Imprenditori si sono radunati nel parcheggio antistante la Il tour è poi proseguito lungo un percorso tortuoso all’interno struttura, accedendo poi tutti insieme dall’ingresso principale della grande struttura: il reparto tessitura, dove si realizzano
sciarpe e altri capi di abbigliamento grazie alla simbiosi di telai e computer, l’area di cucitura e pelletteria, le stalle, la pensione per cani…tutto organizzato in modo impeccabile e gestito dagli utenti stessi del centro, che ci hanno accompagnati raccontandoci senza peli sulla lingua le loro storie, a volte divertenti, più spesso drammatiche. In un momento in cui aziende falliscono e imprenditori arrivano persino a gesti estremi, questi ragazzi, senza soldi e lontani da famiglia e affetti, ci hanno insegnato che anche quando si cade è sempre possibile rialzarsi!
Dopo una breve riunione del Comitato regionale all’interno di una sala appositamente predisposta, un salto allo Spaccio (abile gioco di parole che riprende le iniziali della comunità) è stato d’obbligo. Qui abbiamo potuto acquistare oggetti e prelibatezze realizzati all’interno della comunità: vestiti, peluche, sciarpe e generi alimentari “a chilometro zero”, tra cui specialità come lo zenzero candito, la “salsa piccantissima” e il paté di olive nere, gustosi prodotti davvero originali. La splendida giornata non poteva chiudersi meglio, con una cena degna dei migliori cuochi stellati. Seduti proprio in mezzo ai nostri “eroi” abbiamo gustato piatti di rara bontà, sempre parlando e discutendo con ragazze, ragazzi, uomini e donne di tutte le età che stanno seguendo il loro percorso verso la libertà. E sono stati proprio libertà e coraggio a contraddistinguere questo giorno così diverso, la libertà di scegliere cosa fare della propria vita…e il coraggio di cambiarla anche quando sembra impossibile.
D’altra parte, come diceva Albert Einstein: “Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa”. Proprio questo è ciò che ha fatto Vincenzo Muccioli nel 1978, sradicando anche profonde convinzioni e pregiudizi nei confronti delle tossicodipendenze, ed è proprio quello che dovremmo fare tutti noi, guardando al futuro con speranza e con la convinzione che quello che oggi ci sembra impossibile potrà essere domani per noi infinita sorgente di felicità.