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Green School day

scolastico, la prima sensazione che proviamo è quella di sentirci un po’ disarmati… No!, non possiamo restare indifferenti, dobbiamo cercare di intervenire. Ed è così che a caldo nasce un’idea, CHE IDEA!!! Un’idea un po’ casuale, un po’ bizzarra ma che ottiene il consenso di tutto il Consiglio: sollecitare i ragazzi a osservare i compagni per trovarne i pregi e le positività. E come avviene nelle fiabe ci sono prove da superare… ovviamente come docente di matematica i problemi toccano in primis a me! Prima prova. All’inizio dell’ora di lezione, ogni alunno pesca da un sacchetto un biglietto dove trova il nome di un compagno o di una compagna; alla fine dell’ora ognuno deve scrivere una caratteristica positiva della persona di cui ha pescato il nome. I ragazzi ridono, prendono la cosa con spiritosaggine, restano solo un po’ imbarazzati allo scoprire che, prima di riconsegnare il biglietto, dovranno leggerlo ad alta voce. Alla fine della riconsegna dei biglietti c’è una richiesta sorprendente: “Che bello! Possiamo rifarlo?” Circa un mese dopo la seconda prova. I ragazzi sanno già cosa dovranno fare, non c’è più l’effetto sorpresa, ma la richiesta è un po’ più complessa: non dovranno limitarsi a scrivere una parola, ma dovranno cercare di essere più creativi e non limitarsi a commenti generici come “simpatico” o simili. I pensieri scritti cominciano ad essere articolati, alcuni sono anche abbastanza profondi, e quindi ecco la seconda idea, quella di dare una veste grafica piacevole al lavoro e far sì che anche i genitori possano apprezzarlo. Infine, la terza prova, a distanza ancora di un mese. Alla prima ora i ragazzi vengono invitati all’osservazione attenta del comportamento dei compagni perché questa volta dovranno descrivere una azione positiva della persona di cui pescheranno il nome. Anche questa volta gli scritti sono bellissimi e molto personali. Ed eccoci al prodotto finale che viene consegnato ad ogni alunno: è un cartoncino A4 con la fotografia della persona e con tutto ciò che è stato scritto su di lei, contenuto in fumetti, come se fossero messaggi di WhatsApp. L’intestazione? DireBenApp, naturalmente! Affinché la consegna venga vissuta come un momento ufficiale, arriva la Preside per un discorso iniziale. I ragazzi sorprendentemente si emozionano, qualcuno comincia anche a piangere. A ciascuno viene dato il foglio da incollare sul PW e le copie dei fogli, stampate su cartoncino, vengono appese alle pareti dell’aula. Ora dalle pareti ci osservano ventisei volti sorridenti, circondati da bellissimi pensieri, scaturiti dalla mente dei nostri alunni che, speriamo, ricorderanno questa esperienza e cercheranno di ripeterla, tramite gli sms di whatsapp, con questo stile positivo, cercando innanzitutto il bene in chi li circonda, perché come dice Saint Exupery “l’essenziale è invisibile agli occhi”, occorre cercarlo col cuore.

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