il salario sociale in Germania

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Alan Freeman

IL SALARIO SOCIALE IN GERMANIA

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1. Ruolo e caratteristiche dello stato tedesco TRA LE NAZIONI INDUSTRIALI AVANZATE, la Germania e il Giappone sono due esempi tipici di un modello di crescita particolare. Essi sono diventati i principali rivali commerciali degli Stati Uniti, godono di un attivo commerciale permanente, e il loro saggio di crescita della produttività sorpassa agevolmente quello dei loro concorrenti. Questo contrasta con quanto avviene in Gran Bretagna e, sempre più, con quanto avviene negli Stati Uniti. Nel 1960 il PNL pro capite nella Germania Federale era meno della metà di quello degli Stati Uniti ed inferiore a quello della Gran Bretagna; nel 1970 esso era superiore a quello della Gran Bretagna e circa il 60% di quello americano, e nel 1980 aveva superato quello degli Stati Uniti ed oltrepassava di circa il 40% quello inglese. La Germania Ovest è stata indicata dagli inglesi e dagli economisti tedeschi come un Welfare State modello, con misure istituzionali a favore della povertà, della disoccupazione, della malattia, della vecchiaia, della maternità, con fondi di previdenza sociali molto grandi ed un livello generalmente alto di spesa sociale. Due questioni, aperte fin dalla creazione dello stato della Germania Ovest, sono state riportate di attualità dagli appelli dell'opposizione interna della Germania Est contro l'unificazione con la Germania Ovest.2 Il sistema di welfare della Germania Ovest contiene reali elementi ridistribuivi? E se è così, in che misura essi sono semplicemente una risposta ai bisogni della classe dominante piuttosto che a quelli della popolazione lavoratrice? Ci sono due elementi fondamentali, indissolubilmente legati tra loro, nelle misure sociali tedesche: il modello di crescita della Repubblica Federale e l'esito della II guerra mondiale. La crescita tedesca, illustrata dall'andamento degli investimenti nella Tabella 1, è intensiva, guidata da livelli eccezionalmente alti di formazione interna di capitale e da un attivo commerciale basato sulla superiorità tecnologica. Per queste ragioni l'integrazione della forza lavoro nella società assume una particolare importanza. Questa integrazione ha creato un particolare tipo di Stato – ‘lo stato sociale’. L'industria tedesca e la sua tecnologia si sono alimentate attraverso la relazione tra questo tipo di stato, il lavoro qualificato, il mondo degli affari e quello della finanza – relazione conosciuta con il nome di ‘partecipazione sociale’, la pietra angolare del successo economico tedesco. Tabella 1. FORMAZIONE DI CAPITALE FISSO LORDO COME % DEL PNL Anno Germania Regno Unito Stati Uniti Ovest 1960 24.3 16.4 17.99 1970 25.4 18.9 17.69 1980 23.6 16.9 19.13 Fonte: OCSE

Il risultato di tutto questo è che gli sforzi per l'efficienza economica e quelli per la pace sociale viaggiano su binari paralleli. Un quinto del bilancio per l'istruzione va all'educazione superiore – che crea una forza lavoro qualificata cruciale per assicurare vantaggi tecnici. Nel 1985, 11 miliardi di DM sono stati spesi per le assicurazioni contro gli incidenti sul lavoro – sia per l'indennizzo dei proprietari che per la protezione delle maestranze. Ci sono sussidi per la disoccupazione molto generosi – essenzialmente per facilitare la flessibilità e la mobilità della forza lavoro, e per ovviare alla necessità di costose indennità di licenziamento. Le spese per i trasporti e le comunicazioni sono notevoli – esse sono state vitali per lo sforzo produttivo postbellico così come lo erano per la forza militare prima e durante la guerra. Lo stato tedesco è quindi importante sia per quanto riguarda la crescita economica che per il Welfare State. Comunque entrambe le funzioni hanno una comune origine nella situazione tedesca del dopoguerra. La Germania Federale è nata sulle ceneri del fascismo, della guerra e della 1 Questo studio è stato completato prima dell'unificazione tedesca. 2 Ad esempio, l'appello circolato tra i vecchi socialisti e l'oppositore Stefan Heim e riportato dalla stampa tedesca il 29 novembre 1989, e dalla stampa inglese il 31 dicembre, in cui si richiede una alternativa non-capitalista al regime di Honecker che doveva preservare le misure di Welfare State della Germania Est.

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sconfitta. Il suo stato fu distrutto ed il suo territorio diviso. Si presentavano quindi due compiti principali: ricostruire le sue infrastrutture economiche e creare le condizioni sociali che conducessero ad uno sviluppo economico accelerato. Mentre la grandezza della spesa pubblica come proporzione del PNL non era molto alta, le sue priorità furono differenti dagli altri paesi concorrenti come mostrano le Tabelle 2, 3 e 4. Il posto centrale fu dato alla ricerca, allo sviluppo, alle innovazioni e alla produzione industriale. Lo stato favorì ed estese le strette relazioni tra finanza ed industria che sono sempre state una caratteristica del capitale tedesco, intervenne con sussidi per la creazione di imprese tecnologicamente avanzate, e mantenne il suo impegno precedente alla guerra per quanto riguarda le infrastrutture dei trasporti e delle comunicazioni per l'economia. Tabella 2. SPESA PUBBLICA IN PERCENTUALE DEL PNL Anno Germania Regno Unito Stati Uniti Ovest 1960 13.3 16.4 16.6 1970 15.8 17.5 18.7 1980 20.1 21.2 17.6 Fonte: OCSE

Tabella 3. QUOTA PERCENTUALE DEI SERVIZI ECONOMICI ALL'INDUSTRIA SULLA DOMANDA FINALE PUBBLICA Anno Germania Regno Unito Stati Uniti Ovest 1975 8.9 6.4 14.6 1980 12.9 6.3 14.5 1985 12.7 6.1 12.8 Fonte: OCSE

Tabella 4. QUOTA % DEI TRASPORTI E DELLE COMUNICAZIONI SULLA SPESA PUBBLICA TOTALE

Quota % della spesa pubblica totale rispetto al PNL Anno 1977 1985

Germania Ovest 5.7 4.3

Regno Unito 3.9 2.5

Quota % della spesa pubblica sugli investimenti lordi pubblici Germania Regno Unito Ovest 34.7 16.2 31.6 25.5

Fonte: Contabilità nazionali tedesca ed inglese.

La sconfitta costrinse il capitale tedesco a dirigere la sua attività verso gli investimenti interni e la conquista della tecnica, non all'esterno verso l'esportazione di capitale e la conquista di territori. La Germania spende in armamenti proporzionalmente meno di ogni altra grande potenza eccetto il Giappone. Non ha truppe all'estero né possedimenti stranieri. La guerra ha lasciato la Germania priva di pretese territoriali, divisa, accerchiata da potenze nemiche, senza la possibilità di costruire armi nucleari, militarmente dipendente dai suoi conquistatori. Il ‘Drang nach Osten’ è stato capovolto di 180 gradi. Il capitale tedesco, sostenuto e rispolverato dai vincitori, non aveva scelta. La produzione di armi lasciò spazio alle armi della produzione. Essa dovette costruire economicamente ciò che aveva perduto territorialmente. Con la scomparsa della Germania Est questa strategia è stata abbandonata: la ruota ha completato l'intero giro. Il sorprendente successo economico della Germania contrasta con il destino di quei paesi che hanno sfruttato la loro vittoria per assicurarsi privilegi militari, finanziari e commerciali nei mercati esteri. Sebbene la Germania Ovest sia considerata il polo opposto della sua controparte orientale, tra le potenze occidentali essa è il polo opposto della Gran Bretagna, che è caratterizzata da investimenti esteri, un enorme apparato militare, indifferenza verso gli investimenti interni e una rigorosa separazione tra la direzione delle aziende e la rappresentanza dei lavoratori. Questo si rileva molto chiaramente nei bassi livelli di spesa e ricerca militare in rapporto agli Stati Uniti e alla Gran Bretagna, come mostrano le tabelle 5, 6 e 7.

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Tabella 5. QUOTA % DELLE SPESE MILITARI SULLA DOMANDA FINALE PUBBLICA

Anno 1975 1980 1985

Germania Ovest 15.2 13.6 13.7

Regno Unito 22.9 23.1 24.2

Stati Uniti 29.8 30.0 35.6

Fonte: OCSE

Tabella 6. INVESTIMENTI PER LA DIFESA COME QUOTA % DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI Anno Germania Regno Ovest Unito 1977 0.46 1.3 1985 0.73 4.9 Fonti: Contabilità nazionali tedesca ed inglese

Tabella 7. R&S MILITARE E CIVILE E COMPETITIVITÀ NEL SETTORE MANIFATTURIERO. ANNO 1982 Germania Regno Stati Ovest Unito Uniti R&S militare / PNL % 0.1 0.7 0.7 R&S civile / PNL % 2.5 1.6 2.0 Fonte: Kaldor (1986)

La situazione della Germania nel dopoguerra ha determinato anche la seconda grande priorità per lo stato: la pace e la stabilità sociale. Non solo dovette essa saldare i conti con i suoi conquistatori e con il proprio movimento operaio, ma si trovò a dover integrare 14 milioni di rifugiati di lingua tedesca dall'Est in soli 15 anni. Un quarto della sua attuale popolazione proviene da famiglie di immigrati. La ricostruzione sociale era assolutamente indispensabile. Le richieste del movimento operaio tedesco tradizionale per ottenere consigli di rappresentanti dei lavoratori e una produzione socializzata furono metodicamente sterilizzate e incorporate nella macchina del nuovo stato. I lavoratori furono integrati a tutti i livelli nelle strutture dirigenziali sulla base legale del ‘Mitbestimmungsrecht’ o ‘legge di codeterminazione’. Ad essi furono date garanzie sociali: un ampio sistema di previdenza sociale generalizzato che si occupava della salute, degli infortuni, della disoccupazione, della cura dei bambini, delle pensioni e degli invalidi. Lo stato sociale era nato. Tabella 8. QUOTA % DELLA SPESA PER LA SALUTE SULLA DOMANDA PUBBLICA FINALE Anno Germania Regno Unito Stati Uniti Ovest 1975 28.6 21.6 5.6 1980 29.1 22.4 5.5 1985 30.1 22.5 4.8 Fonte: OCSE

Tabella 9. QUOTA % DELLE SPESE PER LA PREVIDENZA SOCIALE SUL TOTALE DELLA SPESA PUBBLICA3

Anno 1970 1975 1980 1985

Germania Ovest 9.5 2.4 0.5 9.8

Regno Unito 20.0 19.2 23.5 29.4

3La classificazione delle spese per la previdenza sociale è quella elaborata da United Nations (UN) detta UN/COFOD. Per il 1970 ed il 1975 le spese per la previdenza sociale inglesi sono calcolate come la somma delle spese per previdenza e servizi sociali.

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Fonte: Contabilità nazionali tedesca ed inglese.

Lo stato sociale è un compromesso, che i socialdemocratici concepiscono come una testimonianza della forza, della maturità e dell'acume del loro movimento operaio, pienamente giustificato dai benefici che esso eroga. Potrebbe anche essere così, ma certamente questo è dovuto più a ciò che è stato fatto prima della guerra che a ciò che è stato fatto dopo. Solo trent'anni dopo la creazione dello stato tedesco, la rivoluzione del 1918 ha talmente spaventato la classe dominante tedesca che essa ha trascinato il mondo nella barbarie. Qualche milione di marchi deve essere sembrato un piccolo prezzo per evitare di ripetere quell'esperienza. Lo stato della Germania Ovest in tutti i suoi aspetti ha senso solo quando lo si intende come un baluardo contro l'Est e una base per la sua riconquista. Esso deve reprimere i conflitti sociali e preservare la predominanza del capitale tedesco. Ciò contraddistingue i suoi attributi, che sono quelli di una unione di efficienza e welfare consacrata all'altare della libera impresa. La codeterminazione dà ai lavoratori un ruolo consultivo e non decisionale. La produzione statale rimane confinata nelle infrastrutture. I governi che hanno fatto crescere questo sistema di welfare sono stati conservatori e democristiani. Quelli che lo hanno esteso erano governi di coalizione in cui i partiti rappresentanti il capitale hanno sempre esercitato il diritto di veto. E comunque nella sfera del Welfare State prevale sempre il principio commerciale dell'assicurazione sociale sul principio egualitario del diritto al benessere, con le conseguenze che adesso esamineremo. Il sistema del Welfare State è quindi al tempo stesso un'assicurazione contro il movimento dei lavoratori e un'assicurazione per i lavoratori. La sua funzione è quella di eliminare le fonti del conflitto interno. L'esperienza tra le due guerre insegnò al capitale tedesco e ai suoi guardiani americani che la crescita economica dipende dalla pace sociale. La paura degli ‘estremismi’ e la ricerca del consenso stanno dietro ad ogni cosa, dal welfare al Berufsverboten. Ora ogni cosa è sociale. Welfare sociale, partecipazione sociale, socialdemocrazia, sicurezza sociale, stato sociale e mercato sociale. ‘Sociale’ tuttavia ha una sua interpretazione orwelliana: esso significa consenso. Le misure sociali sono quelle che entrambe le classi concordano; tutte le altre sono per definizione estremistiche. Il risultato è che i lavoratori hanno assicurato solo ed esattamente ciò che i capitalisti volevano concedere. La questione è: qual è la dimensione di questa concessione? Gli interessi dei lavoratori e del capitale sono fondamentalmente antagonistici? Il capitale tedesco ha effettivamente perso materialmente qualcosa nell'interesse dell'armonia sociale? 2. Posizioni radicali sul salario sociale Le posizioni del movimento operaio occidentale del dopoguerra sono strettamente correlate con la principale fonte di sovrapprofitto del proprio paese. Mentre il movimento operaio inglese difende i privilegi di oltreoceano e combatte le proprie direzioni aziendali, il movimento operaio tedesco del dopoguerra è indifferente al militarismo ma è integrato nella produzione nazionale. Il movimento operaio inglese diede al mondo la NATO, il movimento operaio tedesco la Östpolitik. Il Regno Unito del dopoguerra è il compendio del conflitto sociale; la Germania, l'incarnazione dell'armonia sociale. La SPD (il partito socialdemocratico) si è conformata a questa regola generale. Nel congresso del 1959 a Bad Godesberg, la SPD abbandonò l’obiettivo della socializzazione dell'economia (era il primo partito socialista europeo a compiere questo passo) e con soli 16 voti contrari abbracciò lo stato sociale e l'uguaglianza attraverso la redistribuzione del reddito. L’atto diede i suoi frutti nel 1966 allorché i socialdemocratici riuscirono ad entrare nella ‘Grande coalizione’ con la CDU (i cristiano democratici). Quando poi la CDU si rivoltò contro la Östpolitik nel 1972, la SPD guadagnò i voti sufficienti per formare una coalizione con il piccolo partito liberale, alleanza che durò fino agli anni '80, quando i liberali uscirono dal governo. Il periodo di partecipazione della SPD al governo fu uno di quelli in cui fu maggiore la crescita dell’intervento pubblico. La quota della spesa pubblica sul PNL aumentò dal 37 al 49%, sui consumi finali dal 15 al 20% e sullo stock nazionale di capitale dal 7 al 10% (sebbene la quota sugli investimenti lordi annui sia effettivamente calata dal 18 al 5%). Tabella 10. QUOTA % DI SPESE PER ‘WELFARE’ SUL TOTALE DELLA SPESA PUBBLICA (SANITÀ+ISTRUZIONE+SERVIZI LOCALI+SICUREZZA SOCIALE+SUSSIDI SOCIALI) 1970 1975 1980 1985 62.2 68.4 67.0 65.1 Fonte: Contabilità nazionale, Tabella 3.36. 4


La sinistra tedesca tradizionale è quindi dominata da un consenso che trova le sue radici in un compromesso. Il dissenso significa ribellione, non solo contro la destra tradizionale ma anche contro i socialdemocratici. Il caso più violento fu quello della Rote Armee Fraktion, ma lo stesso rifiuto del consenso e di tutti i suoi frutti si trova anche tra i Verdi e la sinistra marxista. Ci sono quindi due posizioni nella sinistra tedesca: i socialdemocratici tedeschi sostengono lo stato sociale ma si lamentano che esso non svolga un ruolo redistributivo adeguato. La sinistra di opposizione mette in discussione le intere fondamenta dello Stato Sociale. Dato che la sicurezza è la preoccupazione tradizionale dello stato tedesco, la sicurezza sociale è logicamente la base dello stato sociale. L'opinione generale ritiene che questa sia una libertà fondamentale. Hans Hellman Hartlich (1970) sostiene che il compromesso del dopoguerra garantisca il cittadino contro la malattia, gli incidenti, la disoccupazione, la povertà e l'invalidità, e fornisca, di diritto, il necessario per mantenere gli anziani e far crescere i bambini. Questo, egli dice, è un’estensione dei diritti contenuti nella costituzione. I socialdemocratici accolgono questa posizione, cosa che spiega l'avversione che essi ispirano ai loro oppositori radicali. Le loro difficoltà cominciano con la previdenza sociale, che nel 1982 contava per il 42% del reddito statale. L'assicurazione non ha in sé necessariamente alcun elemento redistributivo. Dopo tutto una polizza di assicurazione privata fornisce del reddito quando si è malati, e una pensione privata aiuta quando si è vecchi, semplicemente ridistribuendo ugualitariamente i rischi. L'assicurazione sociale tedesca è stata concepita per garantire che i principi commerciali prevalgano su quelli del welfare. Essa è stata completamente separata dal resto dello stato, con contabilità separate per ogni settore, benefici in relazione a chi ha contribuito e così via. Essa è stata concepita come una polizza di un mandatario di una assicurazione privata che viene amministrata dallo stato. I socialdemocratici sostengono che questo è solo una parte della faccenda. Essi cercano di usare le tasse dirette per determinare una reale redistribuzione attraverso l'estensione dei servizi sociali e fornendo assistenza (‘assistenza sociale’) per quelli che non sono in grado di pagare i contributi o per cercare di rendere il sistema di assicurazione più redistributivo. Essi sostengono che questo sia avvenuto durante il periodo del governo di coalizione4quando essi allargarono i fondi del welfare, in particolare i fondi per gli studenti e l'assistenza sociale. È in corso un dibattito piuttosto serrato su quanto successo essi ebbero ed esiste a disposizione anche qualche utile ricerca.5 C'è una consapevolezza crescente, provocata dall'intervento dei Verdi, che l'attuale sistema non possa soddisfare la domanda ad esso rivolta. Oltre 500 mila persone vivono sotto il livello minimo dell'assistenza sociale, che non viene erogata dal sistema di assicurazione o dal bilancio dello stato centrale ma dai bilanci degli enti locali, aumentando le diseguaglianze regionali e peggiorando la crisi fiscale di questi enti locali. Anche conservatori come Albrecht, il leader della CDU della Bassa Sassonia, hanno proposto un riaggiustamento dei carichi dell'assistenza sociale tra stato ed enti locali. Ci sono due difficoltà per questo tipo di impostazione. Primo, il quadro complessivo è quello del welfare tradizionale dei trasferimenti tra differenti livelli di reddito, piuttosto che tra differenti fattori di reddito. Quindi l’interrogativo “esiste un trasferimento da o verso i lavoratori salariati?” non si può nemmeno porre. Secondo, c'è un paradosso intrinseco a questo tipo di approccio. Perché il welfare possa ridistribuire è necessario presupporre le diseguaglianze. Questo concetto esclude il progresso verso una società completamente differente in cui non sussistano povertà e diseguaglianza. I socialdemocratici hanno smesso di domandarsi perché la povertà e la diseguaglianza esistono. La letteratura di opposizione è radicale nei suoi contenuti poiché mette in discussione le radici di queste assunzioni. Si devono distinguere due correnti. L'impostazione generale dei Verdi è quella di generalizzare il ‘salario sociale’ ad un salario universale che venga pagato indipendentemente dal fatto che uno lavori o meno. In particolare gli ‘eco-libertari’ vorrebbero che questo sostituisse completamente l'intero Welfare State, per loro troppo burocratico. Questa corrente accetta l'idea di una quota del prodotto sociale basata sulla semplice cittadinanza e la vuole portare alla sua logica conclusione slegandola completamente dalla compravendita della forza-lavoro. Essi criticano sia il progresso tecnico che lo stato centrale. Piuttosto interessante è il fatto che questa critica trova un riscontro nell’opposizione nella ex-Germania est. Una critica più analitica proviene dagli studiosi marxisti che sostengono che le prestazioni di welfare tedesche sono determinate dal bisogno del capitale di riprodurre la forza lavoro, piuttosto che dal diritto al benessere dei lavoratori. Essi non credono che sia avvenuta una ‘demercificazione’ del lavoro salariato, negando che i lavoratori ottengano più consumi in virtù della loro cittadinanza 4 Si veda come esempio Ehrenberg e Fuchs, collaboratori di un ex ministro del lavoro e della Amministrazione sociale, oppure Krupp per una esposizione più accademica. Si veda Dahrendorf per una analisi critica. 5 Si veda per esempio DIW, una indagine condotta dal governo attraverdo la DIW, un lavoro autorevole e semi-ufficiale che consiste di una lunga serie di studi sulla dimensione dei trasferimenti all'interno del sistema di assicurazione sociale.

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piuttosto che dalla vendita della loro forza lavoro. Questi economisti sostengono che i servizi sociali statali sono semplicemente una porzione collettiva del salario, pagata attraverso vie indirette con le tasse e i pagamenti dell’assicurazione sociale. Sostengono anche che, dato che il welfare è fornito dal capitale, esso è soggetto alle limitazioni del capitale stesso, e che la crisi fiscale dello stato, e lo scontro tra i principi del mercato e del welfare, impongono limiti fondamentali ai sussidi sociali che i lavoratori possono ottenere da un sistema di mercato. L'opposizione chiede che ci sia una redistribuzione del prodotto sociale tra le classi, piuttosto che tra i lavoratori salariati. Se non è così, allora non c'è alcun vero diritto generale al welfare, ma semplicemente delle provvigioni organizzate per una sezione della società – i lavoratori salariati – finanziate da loro stessi. Muller e Neusüss (1971) sostengono che le funzioni dello stato devono essere analizzate per distinguere tra quelle che mantengono la forza lavoro e quelle che mantengono le relazioni sociali capitalistiche: Una porzione piuttosto considerevole delle spese statali sono da considerarsi sotto la categoria capitale variabile ovvero, parlando correntemente, sotto la quota del lavoro. Dovrebbe essere ugualmente possibile attribuire una porzione del plusvalore totale della società che viene ridistribuita tra i vari settori di capitale (sussidi, esenzioni fiscali) e spesa parzialmente per la salvaguardia ideologica, militare, ecc., delle relazioni sociali capitalistiche. Il concetto di redistribuzione dovrebbe allora essere alquanto ridotto. (1971, p.12). Semmler (1977) propone una divisione delle funzioni della riproduzione capitalistica nel suo insieme ma non ne tenta un'applicazione statistica. Il problema è che mentre sono state sviluppate molte analisi teoriche avanzate, il lavoro empirico per stabilire l'effettiva grandezza delle varie categorie della spesa pubblica non è ancora stato fatto. Il problema fondamentale è ottenere una divisione funzionale delle entrate e delle uscite statali che spieghi sia la loro relazione con i consumi privati delle varie classi, sia l'impatto dello stato sul circuito del capitale. Il ‘Sozialistische Studiengruppe’ (1977) ha svolto un'analisi statistica sistematica ma il suo scopo principale era quello di misurare il saggio del profitto: il lavoro pubblicato non rende possibile calcolare i trasferimenti da e verso i lavoratori salariati. Dopo più di dieci anni di dibattiti, Kratke (1982) rileva che la domanda fondamentale non era ancora stata posta: da chi viene sostenuto il Welfare State, dalla classe lavoratrice o dalla classe dominante? Il Welfare State non è nient’altro che una redistribuzione di porzioni di salario all'interno dei lavoratori salariati, oppure esso intacca la ricchezza privata della classe dominante? Nel linguaggio analitico della critica al capitalismo di Marx: il Welfare State può influenzare la linea di divisione tra il ‘valore della merce forza lavoro’ e il ‘plusvalore’? Il lavoro di analisi più sistematico finora è lo studio di Bartelheimer e Wolf (1984) sui redditi dei lavoratori salariati nella Germania Ovest. Essi dividono le spese totali dello stato in cinque voci: Condizioni generali sociali di produzione Condizioni generali materiali di produzione Riproduzione sociale della forza lavoro Compensi e pensioni di guerra Consumo sociale dei lavoratori autonomi Le entrate fiscali dello stato sono divise in tre categorie: Tasse pagate dalle famiglie dipendenti da reddito salariale Tasse pagate dalle famiglie non dipendenti da reddito salariale (lavoratori autonomi e redditieri). Tasse pagate dalle imprese Bartelheimer e Wolf usano materiale dei censimenti e i dati dell'indagine sui trasferimenti della DIW, tentando di stabilire l'effettivo utilizzo dei servizi pubblici delle cinque categorie del processo riproduttivo. Essi sono così in grado di dividere le spese per l'istruzione sulla base del numero di scuole e degli iscritti al primo anno delle scuole superiori per la varie classi sociali; la spesa per la salute sulla base delle statistiche sugli infortuni e le malattie; e così via. Sono anche in grado di usare la classificazione delle tasse tedesche, che divide la popolazione tra quelli che pagano le tasse sulla base di un reddito da lavoro salariato e quelli che le pagano sulla base di un reddito da altre fonti. Questa classificazione è la base dei censimenti e delle indagini sui trasferimenti e quindi permette un buon confronto tra chi paga le tasse e chi riceve i servizi. Questo ci fornisce un punto di riferimento per verificare i risultati dal lato delle spese che si ottengono con il metodo della quota del lavoro, cosa che ora procediamo a fare. 3. La spesa pubblica nella Germania Federale

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Sebbene il salario sociale abbia le sue origini nelle tasse e nei pagamenti dell'assicurazione sociale dei lavoratori salariati, così che logicamente questi pagamenti devono essere analizzati per primi, essi possono essere compresi meglio solo se si analizza la struttura fisc ale dello stato della Germania Ovest, che è qualcosa di inusuale, prima di procedere all'analisi del lato delle spese. Dato che questa stessa struttura è determinata per funzioni, ora esamineremo il lato delle spese dello stato. I due pilastri del sistema tedesco sono l'assicurazione sociale, basata sui concetti delineati sopra, e uno stato federale che garantisce le migliori condizioni infrastrutturali per il capitale privato, una forza lavoro qualificata, una rete nazionale di comunicazioni e trasporti, un forte supporto alla ricerca, e così via. Il concetto di assicurazione sociale spiega la forma assunta da molte prestazioni di welfare nella Germania Ovest, vale a dire quelle del Fondo di Assicurazione Sociale (Sozialversicherung) con tre categorie principali: pensioni, malattia e infortunio, disoccupazione. La grandezza relativa del fondo di assicurazione sociale, e la proporzione delle diverse categorie sul totale della spesa pubblica e del fondo stesso sono mostrate nella Tabella 11. Tabella 11. COMPOSIZIONE DEL FONDO DI ASSICURAZIONE SOCIALE Anni 1960 1960 1970 1970 1983 1983 Voci di spesa DM % DM % DM % milioni milioni milioni Pensioni lavoratori 12430 36.3 32090 36.5 82990 26.1 Pensioni dirigenti 5760 16.9 16490 18.7 70040 22.0 Pensioni minatori 2660 7.8 6130 6.9 14860 4.7 Assicurazione malattia 9800 28.8 25790 29.3 100960 31.8 Assicurazione 2040 6.0 3740 4.3 32640 10.2 disoccupazione Altro 2260 6.6 6720 7.7 22640 7.1 Totale 34000 87910 317860 [Le quantità monetarie sono espresse in milioni di DM; le percentuali si riferiscono alla quota sul totale del fondo di assicurazione sociale] Fonte: Contabilità nazionale annuale. In teoria, il fondo di assicurazione sociale è un fondo completamente separato con un proprio bilancio, e con i contributi previdenziali che coprono le sue spese. Fino al 1974 i suoi conti erano considerati separati anche nella Contabilità Nazionale. In pratica però questa distinzione è solo nominale poiché avvengono diversi trasferimenti all'interno del settore statale. La maggior parte dei servizi sociali, compresi molti ospedali e cliniche, non sono gestiti effettivamente dal fondo di assicurazione sociale. In realtà molti servizi non sono nemmeno gestiti dallo stato. Essi sono parte di una rete di strutture parastatali che ‘vendono’ i loro servizi al pubblico, allo stato o all'assicurazione sociale. Per complicare ancora di più la faccenda essi possono anche ‘comprare’ risorse amministrative dallo stato. Queste strutture comprendono i ‘kaufmannische buchenden kranken user’ (letteralmente: ospedali a contabilità commerciale) e diverse ‘Zweckverbende’ (associazioni comunitarie senza scopo di lucro) come le cooperative edilizie che sono regolate da leggi speciali che definiscono le loro funzioni sociali. Uno dei problemi che hanno di fronte gli statistici della contabilità nazionale è come e dove determinare i confini dello stato, e se includervi o meno queste strutture. In generale la soluzione a cui si è arrivati è considerarle entro la contabilità dello stato (al netto dei trasferimenti e delle vendite intermedie all'interno dello stato) in conformità con i criteri della contabilità standard SNA degli altri paesi europei e del mondo intero. All'interno del bilancio statale, tuttavia, esse figurano o come ‘vendite di servizi’, o come piccoli sussidi per coprire le loro perdite di funzionamento oppure non compaiono affatto. Questo genera una contraddizione. Da una parte il fondo di assicurazione sociale è stato la fonte principale delle entrate fiscali, accrescendosi dal 26% di tutte le entrate fiscali nel 1952 al 42% nel 1982. D'altra parte il suo ruolo principale è quello di una fonte di trasferimenti monetari e non di fornitura di servizi. Il suo stock di capitale è molto piccolo – il 4% del totale dello stato – e il suo contributo alla domanda finale, paragonato con gli altri settori dello stato, non è proporzionato alle sue spese. Nel 1984 il 65% del suo bilancio consisteva di trasferimenti – il 72% se si comprende l'acquisto di servizi statali. Il fondo di assicurazione sociale investe solo lo 0.4% del suo bilancio. Gli enti locali, viceversa, spendono il 20% in trasferimenti e il 22% in investimenti. 7


Inoltre sebbene in teoria esso sia un fondo di assicurazione che si autofinanzia con l'obbligo per ognuno di associarsi, e che paga quando i suoi ‘membri’ richiedono i suoi benefici, in pratica la distinzione tra assicurazione sociale ed i restanti fondi sociali è diventata sempre più confusa così che la tassazione vera e propria è diventata una fonte crescente di fondi sociali in generale, mentre i contributi per l'assicurazione sociale sono semplicemente un'altra forma dei fondi dello stato centrale. Il principio dell'assicurazione sociale si applica senza grosse differenze agli impiegati statali, che godono di prestazioni equivalenti direttamente dai fondi dello stato come parte di un pacchetto di carriera. I funzionari statali non pagano alcun esplicito contributo di assicurazione sociale ma dei fondi statali sono accantonati per coprire i benefici loro elargiti. Nella contabilità nazionale, quindi, viene calcolato una grandezza figurativa per questi fondi che viene aggiunta al totale dei contributi dell'assicurazione sociale. Lo stato in quanto tale è diviso in tre distinti livelli di funzionamento che riflettono la struttura federale dello stato tedesco. Ci sono il ‘Bund’ ovvero lo stato federale, i ‘Länder’ ovvero le regioni, e i ‘Gemeinde’ ovvero gli enti locali. La divisione della spesa pubblica tra questi tre livelli è riportata nelle tabelle 12 e 13. Tabella 12. SPESE PUBBLICHE LORDE DELLO STATO TEDESCO NEL 1984 IN MILIONI DI DM Trasfe- Investi- Beni Salari Totale Entrate rimenti menti fiscali Assicurazione 220110 1390 99500 11230 332690 284700 sociale Bund 182300 6100 38030 31480 281420 245080 Länder 96840 8790 22630 9640 233040 172460 Gemeinde 23500 25790 43440 4786 117860 56870 Tabella 13. QUOTE PERCENTUALI DELLE VARIE SPESE PUBBLICHE. ANNO 1982 Trasferi Investim Beni Salari Totale % menti enti Spesa menti menti pubblic a 66 0.4 29.9 3.4 100 34 Assicurazione sociale Bund 64 2.2 13.5 11.3 100 29 Länder 41 3.8 9.7 4.1 100 24 Gemeinde 20 21.9 36.9 4.1 100 12 [NB. Le cifre non sono consolidate, cioè i trasferimenti interstatali (che servono per coprire il deficit delle spese superiori alle entrate fiscali) non sono stati depurati.] Fonte: [F18R1], tabelle 3.34, 3.36, 3.38, 3.40. Questa spesa, come quella dell'assicurazione sociale, comprende un complicato sistema di trasferimenti interni che ha lo scopo, in questo caso, di eliminare gli effetti distributivi delle disuguaglianze sociali. La struttura dello stato risulta ragionevolmente chiara dalla tabella. La tendenza è quella da parte dei livelli alti dello stato e del fondo di assicurazione sociale di controllare l'allocazione dei fondi monetari, regolando in questo modo i livelli più bassi che eseguono gli investimenti e la prestazione dei servizi. All'interno di questo quadro generale, c'è tuttavia una divisione del lavoro tra i diversi livelli. La responsabilità del sistema legale e della polizia è distribuita su tutto lo stato. Lo stato centrale si occupa dell'amministrazione generale, dell'ordine pubblico, della ricerca , della difesa e delle infrastrutture dei trasporti e delle comunicazioni. I Länder e i Gemeinde si dividono la responsabilità della scuola sebbene quella superiore sia gestita dai Länder. Investimenti nella sanità sono divisi in maniera simile, mentre i servizi locali sono gestiti localmente. Il sistema dei sussidi e dei trasferimenti assegna il controllo di bilancio ai livelli più alti dell'amministrazione e l'effettuazione degli investimenti ai livelli più bassi. E' anche chiaro che il ruolo dello stato nella produzione (nel senso stretto della produzione di valori d'uso) è molto più piccolo di quanto suggerisca la sua quota sul PNL. Ancor più sorprendente è il fatto che l'83% dei nuovi investimenti sono in edifici e terreni; formalmente attraverso 8


fondazioni di beneficenza, in realtà attraverso una rete di appalti di lavori pubblici. Lo stato non fa le cose, le facilita. Per identificare i destinatari finali della spesa pubblica iniziamo dalla ben nota classificazione SNA delle funzioni, che per la spesa pubblica totale si dividono nel modo seguente: Tabella 14. SPESA PUBBLICA DIVISA PER FUNZIONE Anni 1965 1970 1975 1980 1985 Amministrazione 9530 18910 36720 57760 71400 generale Difesa 18060 20430 33520 41760 51700 Pubblica sicurezza 5950 9190 17460 25270 30370 Istruzione 15880 27060 55280 76000 83410 Sanità 16660 28630 67590 92950 116510 Sicurezza sociale 71190 103250 211180 287090 348630 Abitazioni 5450 7930 13150 21530 19950 Ricreazione e cultura 2460 3900 8160 12910 13840 Energia 150 900 2740 6290 4440 Agricoltura 4490 8270 8870 12550 16110 Industria 0 150 470 1010 1850 Trasporti 12800 21150 31530 40480 37840 Sevizi economici 3320 4640 9980 18110 24890 Miscellanea* 3230 6550 14220 28550 55300 Totale 169850 260960 510700 722360 875880 *Comprensiva degli interessi sul debito Fonte: [F18R6], Tabella 5; [RE] 3.46.

La più dettagliata suddivisione di queste spese si trova nel lavoro di Bartelheimer e Wolf, ed è riassunta nelle tabelle A1-A4. Per ogni categoria di spesa essi calcolano un valore appropriato per i salariati, usando una combinazione delle tecniche della quota del lavoro e del censimento per stimare quale proporzione della spesa pubblica viene usata dalla popolazione la cui fonte principale di reddito è il salario. La Tabella A1 mostra il valore assoluto dei servizi in ogni categoria per alcuni anni. Le ultime tre righe riassuntive mostrano la grandezza dei benefici dell'assicurazione sociale (pensioni, sussidio di disoccupazione, benefici per i figli e i genitori, e l'assistenza sociale); la grandezza degli altri benefici, e il totale di queste due voci. Tabella A1. BENEFICI PER I LAVORATORI SECONDO LE CATEGORIE UN APPLICANDO IL METODO DI BARTELHEIMER E WOLF. (MILIONI DI DM) Anni 1970 1975 1980 1981 1982 Istruzione 18650 38426 53366 56248 55994 Sanità 19922 49180 71138 76695 76768 Sicurezza sociale 85721 183219 249774 272706 285911 di cui: Trasferimenti 77537 165962 223566 244716 256434 monetari Altro 8184 17257 26208 27990 29477 Abitazioni ed altro di cui: Abitazioni Progettazione Servizi locali e ambiente Ricreazione e cultura Trasporti Sevizi economici

3922

7153

11086

11002

9609

282 1339 2301

542 2976 3635

956 4227 5903

1062 4442 5498

1083 4160 4366

2499 10156 974

5594 14063 1587

8813 19220 2558

9233 18318 2496

8739 17147 2652 9


Totale sicurezza 85721 183219 249774 272706 285911 sociale Totale altro 56123 116003 166181 173992 170909 Totale Welfare State 141844 299222 415955 446698 456820 La Tabella A2 mostra poi la spesa pubblica totale (cioè per i lavoratori e le altre classi insieme) suddivisa nelle grandi categorie aggregate. Tabella A2. SPESA PUBBLICA TOTALE PER CATEGORIE UN, MILIONI DI DM (SI VEDA LA TABELLA 10 PER LA SUDDIVISIONE IN DETTAGLIO) Anni 1970 1975 1980 1981 1982 Totale sicurezza 104480 214650 287090 310020 327750 sociale Totale altro 90350 171270 243870 252890 251830 Totale Welfare State 194830 385920 530960 562910 579580 Le tabelle A3 e A4 mostrano due serie di proporzioni. La Tabella A3 mostra cifre che non derivano dal calcolo più generale della quota del lavoro: ogni riga mostra la quota del lavoro nella spesa pubblica per i particolari tipi di servizi; così, nel 1970 ai lavoratori è andato il 72.1% dei benefici per la sanità, ma solo il 62% della spesa per la ricreazione e la cultura. La Tabella A4 mostra la composizione dei benefici per i lavoratori provenienti dallo stato, cioè la percentuale dei benefici per i lavoratori di ogni categoria. In questo modo, ad esempio, nel 1970 il 14% dei benefici per i lavoratori prende la forma di servizi sanitari, e così via. Tabella A3. QUOTA % AI LAVORATORI DELLE SPESE PUBBLICHE PER CATEGORIE UN (METODO BARTELHEIMER/WOLF) Anni 1970 1975 1980 1981 1982 Istruzione 67.0 69.9 70.2 70.5 69.5 Sanità 72.1 76.3 76.5 76.5 75.7 Sicurezza sociale 82.0 85.4 87.0 88.0 87.2 Abitazioni 46.6 55.5 51.5 52.5 50.2 Ricreazione e cultura 62.0 69.5 68.3 68.7 66.9 Trasporti 45.2 45.5 47.5 47.5 45.6 Servizi economici 20.7 16.0 14.1 13.1 14.2 Totale sicur. sociale 82.0 85.4 87.0 88.0 87.2 Totale altro 62.1 67.7 68.1 68.8 67.9 Totale welfare+Sic. 72.8 77.5 78.3 79.4 78.8 Soc. Tabella A4. COMPOSIZIONE DEI BENEFICI AI LAVORATORI IN % (METODO BARTELHEIMER/WOLF) Anni 1970 1975 1980 1981 1982 Istruzione 13.1 12.8 12.8 12.6 12.3 Sanità 14.0 16.4 17.1 17.2 16.8 Sicurezza sociale 60.4 61.2 60.0 61.0 62.6 Abitazioni 2.8 2.4 2.7 2.5 2.1 Ricreazione e 1.8 1.9 2.1 2.1 1.9 cultura Trasporti 7.2 4.7 4.6 4.1 3.8 Servizi economici 0.7 0.5 0.6 0.6 0.6 Totale sicurezza 60.4 61.2 60.0 61.0 62.6 sociale Altro totale 39.6 38.8 40.0 39.0 37.4 Fonte: Bartelheimer e Wolf (1983) per le Tabelle A1, A2, A3, A4.

Il calcolo con il metodo della quota del lavoro Stimiamo ora i benefici delle categorie appena considerate ricevuti dai lavoratori, usando il metodo della quota del lavoro per gli stessi anni, cui aggiungiamo il 1963, il 1965 e il periodo 1983-86, 10


essendo questi gli anni per i quali sono disponibili i dati dalla contabilità nazionale secondo la classificazione UN. Ovviamente, non ci si può attendere che la spesa calcolata sarà uguale per ogni singola categoria. Ciò che noi vogliamo stabilire è se i totali complessivi dei benefici ricevuti dai lavoratori sono correlati quando si usino i due metodi differenti. Il nostro scopo principale nell’elaborare la quota dei lavoratori è stato quello di riflettere il più accuratamente possibile il metodo usato per gli altri paesi, così da facilitare le comparazioni. La contabilità tedesca differisce leggermente da quella degli altri paesi, per questo abbiamo fatto un tentativo di mettere in relazione il reddito delle famiglie con la sua origine in termini di fattori del reddito. Solo il reddito salariale e quello da ‘attività imprenditoriale e da proprietà’ figurano nelle tabelle del reddito delle famiglie private, il reddito delle pensioni e gli altri benefici statali sono invece considerati come trasferimenti susseguenti all'origine del reddito. Il nostro punto di partenza è stato quindi la tabella del reddito lordo delle famiglie nella contabilità nazionale aumentato attraverso le informazioni sul fondo pensioni e il sistema di assicurazione sociale. Le cifre sul reddito delle famiglie mostrano solo il reddito lordo prima della detrazione delle tasse, ma senza l'inclusione dei benefici dell'assicurazione sociale o i contributi dell'assicurazione sociale degli imprenditori. Dato che noi abbiamo a che fare con il reddito su cui viene calcolato il carico fiscale, non possiamo aggiungere a questo i contributi omessi. La procedura che abbiamo seguito è stata: i) aggiungere le pensioni ai redditi da salario per ottenere il reddito monetario lordo dei salariati; ii) aggiungere allo stesso modo le pensioni alle cifre della contabilità nazionale per il reddito delle famiglie per ottenere il reddito monetario lordo delle famiglie; iii) dividere il reddito lordo dei salariati per il reddito monetario lordo delle famiglie. Una differente quota per i lavoratori è stata calcolata per i benefici della sicurezza sociale, una parte dei quali sono ricevuti dai lavoratori autonomi che devono quindi essere dedotti dal reddito dei salariati. Questa è stata calcolata come proporzione dei benefici della sicurezza sociale pagati ai salariati. Il calcolo è mostrato nella Tabella A5 per alcuni anni prescelti. Tabella A5. QUOTA DEI LAVORATORI E QUOTA DELLA SICUREZZA SOCIALE PER ANNI SCELTI Anni 1950 1955 1960 1965 1970 1. Reddito lordo delle 73340 132490 226350 341560 515950 famiglie 2. Reddito da pensione 3580 7150 18430 28850 48440 3. Salario lordo 45710 84880 144390 234130 360640 4. Salari + pensioni 49290 92030 162320 262980 409080 5. Reddito famiglie + 76920 139640 244780 370410 464390 pensioni 6. Quota del lavoro ( = 0.64 0.66 0.67 0.71 0.72 4./5.) 7. Quota della sicur. 0.94 0.94 0.94 0.94 0.95 sociale Anni 1975 1980 1982 1985 1. Reddito lordo delle 790910 112724 120692 135224 famiglie 0 0 0 2. Reddito da pensione 94120 133330 149220 163460 3. Salario lordo 587200 844410 902520 980790 4. Salari + pensioni 681320 977740 105174 114425 0 0 5. Reddito famiglie + 885030 126057 135614 161570 pensioni 0 0 0 6. Quota del lavoro ( = 0.77 0.78 0.78 0.75 4./5.) 7. Quota della sicur. 0.94 0.95 0.95 0.95 sociale Fonte: [F18R S10]

Per confrontare questa quota del lavoro abbiamo calcolato una quota ‘implicita basata sul censimento’ dai risultati di Bartelheimer e Wolf. Cioè abbiamo calcolato la percentuale implicita dei benefici del Welfare State ricevuti dai lavoratori salariati, se si accetta la grandezza dei trasferimenti calcolata da Bartelheimer e Wolf usando la loro tecnica basata sui censimenti. La Tabella A6 mostra le due quote del lavoro descritte sopra, più due altre: la quota del lavoro usata da Bartelheimer e Wolf, e la ‘quota salario’ calcolata dagli stessi statistici della contabilità nazionale. 11


Tabella A6. CONFRONTO DELLE QUOTE DEL LAVORO E DELLA SICUREZZA SOCIALE (ANNI SCELTI) Anni 1970 1975 1980 1982 Quota del lavoro 0.72 0.77 0.78 0.78 Quota del lavoro B/W 0.62 0.67 0.68 0.67 Quota della sicurezza sociale 0.95 0.94 0.95 0.95 Quota della sicurezza sociale 0.82 0.85 0.87 0.87 B/W NB. Le quote B/W sono quote del lavoro ‘implicite’ secondo le cifre di Bartelheimer e Wolf, calcolate come è stato descritto nel testo. La nostra quota del lavoro è sempre più bassa della quota implicita basata sui censimenti, mentre la nostra quota della sicurezza sociale è sempre più alta. Come abbiamo visto, nel calcolo dei benefici effettivi queste differenze si controbilanciano l'un l'altra e i benefici per i lavoratori calcolati con i due metodi corrispondono molto bene. Tutte le misure della quota del lavoro mostrano una tendenza crescente. La ragione principale di questo è il declino del numero dei lavoratori autonomi, particolarmente agricoltori e piccoli coltivatori. Nel 1950 nella Germania Federale c'erano circa 3.8 milioni di piccoli coltivatori su una popolazione attiva di 19.5 milioni. Nel 1984 il numero era scesa ad 1.1 milioni su 25.11 milioni. I lavoratori autonomi nel loro insieme sono diminuiti da 6.25 milioni a poco più di 3 milioni nello stesso periodo. Il rimanente dei lavoratori autonomi sono piccoli artigiani e imprenditori o liberi professionisti; tuttavia negli ultimi anni il lavoro autonomo è leggermente aumentato a causa del fatto che il subappalto ha creato figure che sono essenzialmente salariati che lavorano saltuariamente o in modo precario. Usando il metodo della quota del lavoro, sanità, istruzione, abitazioni e servizi locali abbiamo ripartito i benefici ai lavoratori in proporzione alla quota del lavoro. Non abbiamo fatto alcun tentativo di calcolare la porzione di servizi economici a favore dei salariati, essendo questi non più dello 0.7% dei benefici per i lavoratori secondo le stime di Bartelheimer e Wolf. Per stimare la quota dei trasporti e delle comunicazioni è stato necessario un ulteriore calcolo basato sul metodo di Bartelheimer e Wolf ma simile alle correzioni applicate per gli altri paesi. Separiamo da queste spese la parte destinata al trasporto su strada, da questa sottraiamo la parte che va come sussidio alle imprese private, infine stimiamo la porzione di uso delle strade corrispondente ai veicoli privati usando le statistiche statali sui trasporti. Il rimanente va ripartito secondo la quota del lavoro. La decisione più difficile riguarda la ripartizione delle pensioni e delle pensioni di guerra. Queste ammontavano nel 1986 a 15 miliardi di marchi, una cifra superiore all'intera spesa pubblica per le abitazioni e i servizi locali. E fino alla fine degli anni '50 esse erano più grandi della somma delle tasse sui redditi personali. Abbiamo deciso di escludere queste spese dal calcolo del salario sociale per tre ragioni: primo, le spese per le pensioni di guerra di queste dimensioni sono uniche, per quello che ne sappiamo (non conosciamo la situazione in Giappone). Quindi non facilita il confronto con gli altri paesi inserire una voce eccezionale di tale natura. Secondo, una notevole parte di questa voce copre l'insediamento dei profughi.6 Terzo, se tuttavia dovessimo includere nei benefici ai lavoratori queste pensioni di guerra, dovremmo anche considerarne i costi, e questa è una cosa completamente al di fuori di qualsiasi calcolo del salario sociale. Sulla base di questa tecnica la corrispondenza delle stime di entrambe le tecniche è molto stretta, come si vede nella Tabella A7 e nella Figura 3.

6 La costituzione della Germania Federale assicurava asilo per tutte le vittime di ‘eventi politici’. Recentemente c'è stata una ondata di opposizione a queste misure e ai tentativi di distinguere tra rifugiati politici e ‘rifugiati economici’, in particolare di fronte dell'ondata di afflusso dei Tamil da Ceylon. Dopo la caduta del muro di Berlino, questa opposizione si è andata spegnendo per motivi inspiegabili.

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Tabella A7. BENEFICI AI LAVORATORI

SECONDO I METODI DELLA QUOTA DEL LAVORO E DEL CENSIMENTO (IN MILIONI DI DM CORRENTI)

Benefic i al Benefic lavoro Benefic i Tutti i Risarci esclusi i alle Sicurez Altri benefici i al altre Anni za benefici al menti risarci- lavoro classi sociale lavoro di menti second second guerra di o o guerra B e W B e W (1) (2) (3) (4) (5) (6) (7) (1) + (3) - (4) (2) 1963 54815 23186 78001 6569 71432 nd nd 1965 66935 30208 97143 7397 89746 nd nd 1970 99056 51931 150986 8307 142679 141844 56123 1971 113520 62742 176262 9041 167221 166645 68252 1972 128369 71697 200067 9379 190688 190904 76748 1973 142397 85121 227517 9965 217553 218689 89395 1974 165726 100937 266663 10915 255748 256964 105410 1975 201914 110820 312734 11620 301114 299222 116003 1976 218662 115070 333732 12219 321514 314368 119236 1977 232489 122037 354526 12788 341738 333085 124987 1978 241700 130994 372694 12996 359697 352686 134919 1979 254998 144175 399173 13251 385922 381464 149780 1980 272182 159934 432116 14348 417768 415955 166181 1981 294205 169808 464013 14770 449243 446698 173992 1982 311103 168775 479878 14855 465023 456820 170909 1983 316344 167707 484052 14646 469406 nd nd 1984 324502 172751 497253 14530 482723 nd nd 1985 331198 178956 510154 14012 496143 nd nd 1986 338057 185836 523893 13822 510071 nd nd I benefici diversi dalla sicurezza sociale calcolati da Bartelheimer e Wolf sono più grandi dei nostri, ma i benefici della sicurezza sociale sono più piccoli, e le due differenze si elidono a vicenda. Sfortunatamente nessun metodo di calcolo può essere applicato prima del 1970, ad eccezione degli anni 1963 e 1965. Questo perché l'attuale classificazione standard United Nations (UN) delle funzioni dello stato fu adottata dagli statistici tedeschi solo dopo il 1974 e non furono fatte estrapolazioni per tutti gli anni precedenti. Abbiamo quindi dovuto produrre una terza serie, che usa la stessa tecnica della quota del lavoro come prima ma parte dalle statistiche finanziarie del governo che mostrano la effettiva spesa pubblica, ma con la classificazione del bilancio statale tedesco o haushalt Ci sono tre problemi con questa tecnica, il che significa che le cifre devono essere considerate con cautela. Primo, bisogna notare che le cifre prima del 1960 non sono esattamente comparabili poiché prima di questa data la regione del Saarland e Berlino Ovest non rientravano nelle statistiche. Secondo, la classificazione usata dal governo nel bilancio statale, quantunque molto dettagliata, non corrisponde alla classificazione UN e deve quindi essere trasformata per renderla compatibile. Terzo e più importante, il sistema di contabilità nazionale in ogni caso non è lo stesso del bilancio statale. Le differenze tra il bilancio statale la contabilità nazionale sono le seguenti: 1) Il bilancio statale non comprende il sistema di sicurezza sociale. Le transazioni tra questo e lo stato devono essere consolidate, vale a dire, i trasferimenti e gli acquisti interni devono essere considerati al netto e non al lordo. 2) Il bilancio statale registra la ‘vendita di servizi amministrativi’ agli enti parastatali quali gli ospedali e lo Zweckverb, e non comprende le spese di questi enti. Queste spese devono essere incluse e i trasferimenti tra essi e lo stato devono essere considerati al netto. 3) I pagamenti a, e i servizi ricevuti dalla Comunità Economica Europea non sono suddivisi per funzione nel bilancio statale.

13


4) Le pratiche di contabilità e di bilancio dello stato non sono sempre le stesse di quelle degli statistici della contabilità nazionale, per quanto riguarda il periodo di tempo di calcolo e se la contabilità usa l'emissione e il ricevimento di fatture oppure i pagamenti fatti e ricevuti. 5) Ci sono una serie di altre differenze minori relative ai confini dell'apparato statale.7 Per queste ragioni abbiamo fatto solo una stima approssimativa delle cifre del bilancio statale usando i metodi descritti nell'appendice; l'essenza della procedura è stata quella di stimare la percentuale del bilancio statale da suddividere usando la quota del lavoro, e aumentare o ridurre il risultato usando il rapporto tra spese totali di bilancio e le stime del reddito nazionale delle spese statali. I risultati, presentati nella Tabella A8 e nella Figura 2, mostrano che queste stime non si discostano molto dalle cifre ottenute con gli altri metodi per il periodo considerato; non di meno la discrepanza potrebbe essere anche del 5%, per cui le cifre devono essere trattate con la appropriata cautela. In generale le stime sembrano essere distorte verso l'alto nei primi anni e verso il basso negli ultimi anni. Tabella A8. STIME DEI BENEFICI AI LAVORATORI

USANDO LE STATISTICHE FINANZIARIE E LA CONTABILITÀ NAZIONALE

Anni

1963 1965 1970 1971 1972 1973 1974 1975 1976 1977 1978

1979 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986

Benefici al lavoro statistiche finanziarie

Benefici al lavoro contabilità nazionale

A

B

69265 86309 139913 167706 188304 214750 257049 307111 330507 348137 370440

71432 89746 142679 167221 190688 217553 255748 301114 321514 341738 359697

A

B

396402 432758 468820 484862 486265 503526 517704 539764

385922 417768 449243 465023 469406 482723 496143 510071

Differenze C B-A 3167 3437 2766 -485 2384 2803 -1301 -5997 -8993 -6399 -10743

Differenza come percentuale della prima colonna D (C/A) × 100 4.6 4.0 2.0 -0.3 1.3 1.1 -0.5 -2.0 -2.7 -1.8 -2.9

C D B-A (C/A) × 100 -10480 -2.6 -14990 -3.5 -19577 -4.2 -19839 -4.1 -16859 -3.5 -20803 -4.2 -21561 -4.2 -29693 -5.5

La struttura fiscale nella Germania Federale Ci sono tre principali fonti di tasse che gravano sui lavoratori salariati in Germania Ovest, vale a dire i contributi per l'assicurazione sociale, le tasse sul reddito e alcune tasse indirette. Una caratteristica peculiare del sistema è che le tasse sui redditi sono molto più basse che negli altri paesi (passando dal 13.9% delle entrate statali nel 1950 al 23.5% nel 1985). Le due principali tasse sono i contributi per l'assicurazione sociale, che sono aumentate dal 28.9% al 38.9% nello stesso periodo e le tasse indirette, in particolare le tasse sulla produzione e sul commercio, che sono diminuite dal 40.0% al 30.7%. Le tasse sulla proprietà in quanto tale sono relativamente piccole, e nella Tabella a seguire le abbiamo raggruppate con le tasse sulle imprese. Le tabelle 15 e 16 mostrano il peso relativo di tutte le forme di tassazione in Germania per il periodo preso in esame. 7 Per una esposizione dettagliata delle differenze si veda F18R6, pp.14 e seguenti.

14


Tabella 15. ENTRATE FISCALI COMPRESI I CONTRIBUTI PER L'ASSICURAZIONE SOCIALE Anni 1950 1955 1960 1965 1970 1975 1980 1985 Tasse sui redditi personali 4040 9490 17270 31490 54350 10252 15287 18004 Tasse sulle imprese Contributi per assicurazione sociale Tasse su beni e servizi Totale

0

0

0

3857

6023

10250

12870

16350

18370

31220

45460

8410

15610

31210

48520

84940

12803

25957

42740

63990

92040

29110

57080

10147 0

15687 0

24768 0

16651 0 13374 0 42114 0

24746 0 19806 0 62961 0

30621 0 23596 0 76767 0

Tabella 16 QUOTA PERCENTUALE DELLE VARIE TASSE SUL TOTALE DELLE ENTRATE FISCALI STATALI (ESCLUDENDO I CONTRIBUTI PER L’ASSICURAZIONE SOCIALE)

Anni

1950

1955

1960

1965

1970

1975

1980

1985

Tasse redditi personali

13.9

16.16

17.0

20.1

21.9

24.3

24.3

23.5

Tasse sulle imprese

13.2

10.6

10.1

8.2

6.6

4.4

5.0

5.9

Sontributi assicurazione sociale

28.9

27.3

30.8

30.9

34.3

39.5

39.3

39.9

Tasse su beni e servizi

44.0

45.5

42.1

40.8

37.2

31.8

31.5

30.7

Totale

100

100

100

100

100

100

100

100

Fonte ]F18 R57] , Tabella 21 (per le tabelle 15 e 16)

Il peso del sistema di assicurazione sociale nella struttura fiscale tedesca è, come ci si aspetterebbe, grande tanto quanto il suo peso nelle spese. Negli anni più recenti ha avuto una tendenza a decrescere a spese delle tasse sui redditi e sui salari, ma esso rimane in modo schiacciante la voce più grande del totale del carico fiscale sui lavoratori salariati.La gran parte dei contributi sull’assicurazione sociale proviene dai lavoratori salariati e dai loro imprenditori1.Un piccolo contributo addizionale è imposto a carico dei lavoratori autonmi e recentemente è stato introdotto anche un contributo per le casalinghe. La contabilità nazionale fornisce anche le cifre dei benefici e dei contributi figurativi per i funzionari pubblici in modo da comprenderli nella stessa struttura del resto della forza lavoro. Le tasse sui redditi si dividono in due categorie: le tasse sui salari e le ‘tasse sui redditi’. La tassa sui redditi è considerata come una tassa sui salari settimanali, e viene trattenuta alla fonte. La tassa sui redditi viene in teoria pagata annualmente sul reddito personale diverso dal salario. Essa copre una varietà di redditi dalla proprietà fino ai salari più alti, definiti (nel 1982) come segue: 1) redditi di persone singole superiori a 24.000 DM all’anno oppure redditi familiarisuperiori a 48.000 DM annui. 2) Sui proventi di redditi diversi dal salario, in eccesso si 800 DM all’anno 3) Sui proventi di onorari superiori a 18.000 DM oppure a 36.000 DM per un nucleo familiare. 4) Per un reddito della moglie superiore a 36.000 DM all’anno. Tutti i contribuenti sono classificati come ‘ lohnsteuerpflichtige’ 1 Il contributo degli imprenditori è considerato dagli statistici della contabilità nazionale e da loro stessi , come è nella pratica generale, una parte del salario. 15


– soggetti a tassazione sul reddito. Alla fine di ogni anno fiscale essi devono presentare una denuncia dei redditi che viene poi accertata, e, se necessario, l’uffivio delle tasse provvede poi a cambiare la loro categoria. Ha perciò luogoun aggiustamento annuale regolare nella classificazione tra tasse sui salalri e tasse sui redditi. Originariamente la distinzione tra tasse sul reddito e tasse sul salario corrispondeva alla distinzione tra lavoratori salariati da una parte e funzionari, redditieri e lavoratori autonomi dall’altra. Ma nel corso degli anni quando i livelli salariali sono cresciuti e gli stipendiati sono aumentati, la distinzione è deventata sempre meno chiara. Le proporzioni relative delle tasse sul salario e sul reddito sono quindi cambiate nel corso degli anni come segue: Tabeila A9. QUOTA % DELLE TASSE SUL SAL\RIO E SUI REDDITI SULLE ENTRATE FISCALI STATALI (ESCLUDENDO I CONTRIB lì FER L’ ASSICURA:Z[ONE SOC ALE) 1985 Anni 1950 1955 1960 1965 ]970 ]975 1980 Entrate 20700 41470 70260 108350 162740 254650 382150 461460 fiscali Reddito Lavoro lordo Tasse salari Tasse reddito Tasse su salari in % entrate fiscali Tasse su reddito in % entrate fisclai Fonte:

44260

83270

143160

232960

359290

585850

840710

461460

1930

4920

8320

16690

37460

74110

115560

149960

2110

4570

8950

16690

37460

28410

37310

30080

9.3%

11.9%

11.8%

15.4%

23.0%

29.1%

30.2%

32.5%

10.2% 11.0%

12.7%

13.7%

10.4%

11.2%

9.8%

6.5%

[FI8 RS 7] Tabella 21 Le eifre assolute sono in milioni di DM

Un'ulteriore piccola imposta diretta che grava parzialmente sui lavoratori salariati è la 'tassa in connessione con l'uso privato' che è essenzialmente un'imposta sulle licenze e sulle strade. Nel 1985 questa ammontava ad un totale di 4170 DM pari allo 0.9% delle entrate fiscali statali esclusa l'assicurazione sociale. La caratteristica del sistema tiscale che ha reso il confronto tra le diverse nazioni difficile è il grosso peso della tassazione indiretta in Germania, in particolare nei primi anni. Inoltre c 'è stato un trend di lungo periodo di diminuzione della quota delle tasse indirette e di aumento della quota delle tasse dirette. Gli aumenti delle tasse dirette sono particolarmente grossi durante il periodo della ‘grande coalizione’. Le tasse indirette coprono una moltitudine di grandi e piccole tasse le più importanti delle quali sono: 1) Tasse sulle vendite e sul volume di affari, la maggior parte delle quali nella riforma fiscale sono state trasformate in tasse sul valore aggiunto; 2) Dazi sulle importazioni; 3)Tasse sulla produzione. Queste comprendono una 'tassa sul commercio' che è la fonte principale di entrata per gli enti locali (Gemeinde) e che viene calcolata su una combinazione di vendite e profitti, ma che è pagata alla fine dell'anno finanziario sulla base delle cifre dell'anno precedente; 4) Una tassa sui terreni che è essenzialmente pagata dalle famiglie; La Tabella AlO mostra la quota di ognuna di queste forme di tassazione indiretta sul totale delle tasse indirette, per il 1985: 16


Tabella i\10. IàIFOSTE INDIRETTE .. ANNO 1985 Thsse sulla produzione di cui: tasse sui commercio tasse sui terreni

Milioni di DM 93970 30760 7370

% 40.8 13.3 3.2

3250

1.4

116640 16420 230280

50.7 7.1 100.0

Imposte ammnistrative per le imprese Tasse sul volume di affari [)azi sulle importazioni Totale delle tasse indirette Forite: [FSI8 R1], Tabella 3.41.

L'assegnazione del carico fiscale ai lavoratori salariati è relativamente semplice ad eccezione delle tasse indirette, su cui torneremo tra breve. Noi consideriamo praticamente tutti i contributi per l'assicurazione sociale come se fossero pagati dai lavoratori salariati. Una piccola parte è pagata dai lavoratori autonomi e più recentemente anche dalle casalinghe. Ovviamente, consideriamo tutte le tasse sul salario come pagate dai lavoratori salariati. La classificazione delle tasse sul reddito è più problematica. Bartelheimer e Wolf usano le dichiarazioni dei redditi per classificare la proporzione delle tasse sui redditi pagate dalle famiglie la cui fonte di reddito principale sono i salari.2 Non abbiamo qui il tempo di estrapolare questo calcolo per gli anni all'indietro, e quindi applichiamo solo la quota del lavoro alla porzione di tasse sui redditi delle entrate statali per stimare l'ammontare pagato dai lavoratori salariati. La tassa sui terreni' che è generalmente considerata da molti come pagata dalle famiglie, è anch'essa suddivisa sulla base della quota del lavoro, come pure le tasse in connessione con l'uso privato'. Su queste basi, il carico fiscale dei lavoratori salariati suddiviso in tre categorie (assicurazione sociale, tasse sui salari e tasse sui redditi) è la seguente Tabella All. TASSE PAGATE DAI LAVORATORI (IN MILIONI DI DM) Anni Tasse sul reddito personale Comtributi per l’assicurazione sociale Tasse su beni e servizi Totale

2

1950

1955

1960

1965

1970

1975

1980

3282

7932

14273

27198

49702

95981

144499 172668

8410

15610

29280

45620

80530

156630 234610 290780

517

1037

2100

3400

4830

7080

12210

24579

45653

76218

135062 259691 388569 474988

9460

1985

11540

La classificazione traccia una chiara divisione nella popolazione. Tra le famiglie classificate come dipendenti da un reddito salariale, solo l'l.3% degli economicamente attivi sono lavoratori autonomi che rappresentano l'8.4% del reddito di queste famiglie. Tra le famiglie classificate come dipendenti da reddito da lavoro autonomo, il 18.8% degli attivi economicamente rappresentano il 14% del reddito di queste famiglie 17


Tabella A12. TASSE PAGATE DAI PROPRIETARI O DAI LAVORATORI AUTONOMI 1950 1955 1960 1965 1970 1975 1980 1985

Anni Tasse sul 758 Reddito prsonale Tasse sulle Imprese di 3857 ogni tipo Contributi 0 Assicurazione sociale Tasse su beni e servizi Totale

1538

2997

4292

4648

6539

8371

7372

6023

10250

12870

16350

18370

31220

45460

0

1930

2900

4410

9880

12850

15430

12286

24921

40640

60590

87210

126660

188600

222420

16900

32501

55817

80652

1126181 161449

24I041

292682

Tabella A13 QL'OTA DELLE ENTRATE FISCALI STATALI FROVENIENTI DAI LtVORATORI (%) Anni 1950 1955 1960 1965 1970 1975 1980 1985 Tasse suI reddito I 1.3 13.9 14.1 17.3 20.1 22.8 23.0 22.5 personale Contributi per assicurazione 28.9 27.3 28.9 29.1 32.5 37.2 37.3 37.9 sociale Yasse su beni e 1.8 l.8 2.1 2.2 2.0 1.7 1.5 1.5 servizi 41.9 43.1 45.0 48.6 54.5 61.7 61.7 61.9 Totale La difficoltà finale, poi, sta nella vexata quuestio delle imposte indirette. Si può vedere da quanto abbiamo detto sopra come il livello dell'imposizione indiretta sia eccezionalmente alto, particolarmente nei primi anni. Quando si passa al calcolo della tassa netta e del salario sociale, diventa chiaro che sono possibili due differenti interpretazioni che possono incidere sui risultati, a seconda se le varie quote delle tasse indirette siano considerate come pagate dai salariati o meno. L'approccio adottato da Bartelbeimer e Wol{ che generalmente noi privilegiamo, si basa sulla teoria del valore e tenta di calcolare l'effettivo valore dei beni acquistati dal salario. Essi considerano che le tasse sulle vendite e sul volume d'affari, in particolare le tasse deducibili (tassa sul valore aggiunto) costituiscono un differenziale arbitrario tra valore e prezzo imposto dallo stato, che è in grado di fare ciò grazie al suo ruolo speciale nella circolazione. Quindi, quando, poniamo, si acquista del cibo il cui prezzo di produzione è100 DM, e lo stato impone una tassa sulla vendita di 15 DM, il risultato è che 115 DM acquistano il valore di 100 DM. Questo è importante soprattutto nel sistema europeo del valore aggiunto, in cui le imprese recuperano tutte le tasse sul valore aggiunto che esse hanno pagato sui propri input. Abbiamo quindi una struttura duale dei prezzi; il capitale paga il prezzo al netto delle tasse, mentre il consumatore privato paga una imposta addizionale. Per ottenere un raffronto, abbiamo compiuto dei calcoli del salario sociale basati su due ipotesi alternative (vedi la Figura 1). La tavola principale assume l'ipotesi che le tasse indirette siano a totale carico del capitale. Una tavola mostra il salario sociale con l'ipotesi che una porzioné della tassa sul valore aggiunto, ovvero il suo equivalente prima del 1967, sia a carico dei salariati, nella misura della quota del lavoro moltiplicata per la porzione delle tasse sul valore aggiunto sul totale dei consumi privati finali. Non di meno, per essere coerenti con i risultati degli altri paesi abbiamo assunto in tutte le 18


tabelle e figure che le tasse indirette, a parte le licenze e la tassa sui terreni, siano interamente pagate dal reddito di proprietà. Il risultato più importante che emerge è che se si considerano le tasse indirette, allora il salario sociale è negativo (vale a dire che esiste una tassa netta positiiva) mentre se le imposte indirette vengono trascurate allora il salario sociale diviene positivo. Questo risultato comunque non può in alcun modo sostenere l'idea dei socialdemocratici, che considerano le tasse indirette come interamente a carico dei lavoratori e favoriscono le tasse dirette in quanto meno regressive. Se l'imposizione indiretta è parte del carico fiscale sopportato dai lavoratori, allora bisogna ugualmente accettare che non vi sia e non sia mai esistito in Germania un salario sociale positivo. Risultati empirici Le Figure I, 2 e 3 espongono il confronto tra i vari metodi di misura. La Figura I mostra il saggio di tassazione con e senza tasse indirette; la Figura 3 confronta i benefici stimati con il metodo della quota del lavoro/contabilità nazionale con quelli stimati con il metodo di Bartelheimer e Wolf, e la Figura 2 confronta il saggio di tassazione misurato con le cifre della contabilità nazionale e quello ricavato usando le cifre della FS. Le Figure 4 e 5 ci danno il salario sociale netto; la Figura 5 lo mostra come proporzione del salario, il che facilita i confronti tra i diversi periodi.

19


20


21


22


Tabella A14. BENEFICI, TASSE, RISARCIMENTI DI GUERRA E SUSSIDI DI DISOCCUPAZIONE [Le colonne 1 e 2 indicano milioni di DM; le colonne dalla numero 3 alla numero 9 valori percentuali] Benefici di guerra

Sussidi ai disoccupati

Benefici Sussidi Benefici di alla totali guerra disoccu- come come pazione quota quota come dei dei quota salari salari dei salari

Tasse totali come quota dei salari

%

%

%

% Anni

(1)

(2)

(3)

(4)

(5)

(6)

1950 1951 1952 1953 1954 1955 1956 1957 1958 1959 1960 1961 1962 1963 1964 1965 1966 1967 1968 1969 1970 1971 1972 1973 1974 1975 1976 1977 1978 1979 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986

2061 2556 3050 3545 4040 4534 5029 5523 5730 5937 6132 6332 6553 6569 6731 7397 6922 7675 7624 7416 8307 9041 9379 9965 1091 1162 1221 1278 1299 1325 1434 1477 1485 1464 1453 1401 1382

1320 1620 1730 1700 1820 1770 1650 1660 2010 1950 1630 1840 2380 2840 1800 990 830 2410 2070 2070 2710 3680 4260 5210 8060 1532 1332 1180 1357 1469 1663 2527 3296 3396 3150 3159 3360

4.7 4.8 5.1 5.3 5.5 5.4 5.4 5.4 5.1 4.9 4.3 3.9 3.7 3.4 3.2 3.2 2.8 3.1 2.8 2.5 2.3 2.2 2.1 2.0 1.9 2.0 1.9 1.9 1.8 1.7 1.7 1.7 1.7 1.6 1.5 1.4 1.3

3.0 3.0 2.9 2.6 2.5 2.1 1.8 1.6 1.8 1.6 1.1 1.1 1.3 1.5 0.9 0.4 0.3 1.0 0.8 0.7 0.8 0.9 0.9 1.0 1.4 2.6 2.1 1.7 1.9 1.9 2.0 2.9 3.7 3.7 3.3 3.2 3.2

35.9 38.9 36.5 38.6 37.2 36.1 35.4 39.1 41.3 42.1 38.9 39.4 39.7 39.7 40.0 40.4 40.7 44.0 44.7 43.5 41.4 43.5 44.1 44.2 47.8 54.5 54.5 53.6 53.4 52.9 53.3 55.1 55.7 54.7 54.6 53.9 53.5

26.0 27.1 29.4 29.6 28.6 28.0 28.0 28.8 29.8 30.2 31.4 32.2 32.7 33.5 33.2 32.3 33.5 34.5 35.6 36.6 37.2 39.1 39.5 42.6 43.5 44.0 46.5 47.1 46.1 45.6 46.0 46.5 47.6 47.7 48.2 47.9 46.3

Benefici Benefici Benefici meno netti netti tasse esclusi i meno (benefic risarci- sussidi i netti) menti di a come guerra disoccuquota come pati e dei quota risalari dei paraziosalari ni belliche come % % quota dei salari % (7) (8) (9) (5) - (6) (7) - (3) (8) - (4) 9.8 5.1 2.2 11.8 7.0 4.0 7.1 2.0 -0.9 9.0 2.7 1.1 8.6 3.1 0.6 8.1 2.7 0.5 7.4 2.0 0.3 10.2 4.8 3.3 11.5 6.4 4.6 12.0 7.1 5.4 7.5 3.2 2.0 7.3 3.3 2.2 6.9 3.2 1.9 6.3 2.9 1.4 6.8 3.6 2.8 8.1 4.9 4.3 7.2 4.4 4.1 9.5 6.4 5.5 9.1 6.3 5.5 6.9 4.4 3.8 4.2 1.9 1.1 4.4 2.2 1.3 4.6 2.5 1.6 1.6 -0.4 -1.3 4.3 2.4 1.0 10.5 8.5 5.9 8.0 6.1 3.9 6.5 4.6 2.9 7.3 5.5 3.6 7.4 5.7 3.8 7.3 5.6 3.6 8.6 6.9 4.1 8.1 6.4 2.8 7.0 5.4 1.7 6.4 4.9 1.6 6.1 4.7 1.5 7.2 5.9 2.6

In realtà ci sono due interpretazioni generali differenti che dipendono da come si considerano le tasse indirette. Se le tasse indirette sono considerate anche parzialmente incidenti sui lavoratori salariati allora la Figura 1 mostra che probabilmente non ce mai stata nessuna redistribuzione netta a favore dei salariati. Se le tasse indirette sono considerate a carico dei profitti, allora si è sempre avuto un salario sociale positivo variabile nel periodo tra 0% e 8% con una media del 4% - tranne nel 1974. Se consideriamo le tasse indirette come se fossero pagate dai salari, come fanno i socialdemocratici, allora è molto arduo sostenere che operi una redistribuzione del reddito, 23


realizzata dallo stato tra i lavoratori salariati e il resto della popolazione. Al contrario, considerando il periodo dal 1950 al 1986, emergono diverse indicazioni del fatto che la struttura fiscale diventi più progressiva e ridistribuisca meno a sfavore dei salariati quando la proporzione delle tasse indirette diminuisce. Qualunque trattazione delle tasse indirette venga adottata, il punto decisivo è che in nessun momento i benefici ai lavoratori salariati aumentano attraverso una commisurata espansione delle tasse sui redditi da proprietà. Questo è in contraddizione con l'affermazione che il regime fiscale durante il periodo della coalizione fosse più progressivo; ciò che è avvenuto forse è stato una spostamento del carico fiscale da uno strato all'altro all'interno del lavoro salariato, ma senza alcun trasferimento addizionale dai redditi da proprietà e senza alcuna erosione dei profitti. I risultati inoltre suggeriscono che il salario sociale è fortemente ciclico, arrivando a punte massime durante le depressioni del 1950-51, 1958-59, 1967-68, 1974-75, 1980-82. Questo suggerisce che una componente importante del salario sociale sia correlata alla disoccupazione; e, come la Figura 6 e la colohna della Tabella A14 mostrano, se i sussidi di disoccupazione sono tolti dal calcolo, il movimento diviene meno ciclico e la media ènotevolmente più bassa. In particolare, quasi tutte le evidenti crescite del salario sociale dopo il 1976 sonò da addebitare al grande aumento dei disoccupati e ai costi per il loro mantenimento. Le tabelle inoltre suggeriscono in modo piuttosto interessante che ci sono altri fattori ciclici nel salario sociale che devono essere considerati: la riduzione della basé imponibile dei salariati, e l'aumento delle altre forme di beneficio, come le pensioni per i pensionamenti anticipati, che sono provocati dall'estendersi della disoccupazione. Inoltre ci sono poche prove che sostengano l'affermazione che l'età dell'oro' del salario sociale abbia coinciso con il periodo della coalizione socialdemocratica. lì salario sociale èdiminuito velocemente al suo punto più basso del dopoguerra dopo i 7 anni della coalizione ed è poi aumentato di nuovo ma solo grazie al rapido aumento della disoccupazione. La principale ragione di questo fatto è l'aumento della tassazione dei lavoratori salariati (dal 33% al 44% del salario in dieci anni) - forse rivelando il reale significato dell'affermazione del ministro delle finanze di allora, Schiller, che il suo programma di riforme da 7 miliardi di DM 'non era costato niente'. Infine dalla Figura 7 si può vedere che dal 1967 in avanti c'è una stretta correlazione tra il salario sociale e il deficit. Questo non incide direttamente sulla dimensione del salario sociale, sebbene possa incidere sul salario reale nel suo insieme attraverso il saggio di interesse più alto che i debitori devono pagare come risultato delle misure monetarie deflative. Tuttavia, questo gioca a favore della tesi dell'opposizione radicale per la quale ci sono dei limiti interni alla possibilità di sostenere il salario sociale nei periodi di crisi economica, e in particolare che la crisi fiscale dello stato agisce di per sé stessa come limite definito. APPENDICE 1 Dettagli del calcolo 1 2 3 4 5 6 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17

Fonte 3.42.38 3.42.41 I+2 3.42.29, LR19.l 4-3 5 /4 3.45.18, LR15 LR 24 3.45.1 9 + IO 11/(8+9) 3.41.45 3.41.46,LR21 3.41.32 3.41.47

5+13+14

Contributi obbligatori assicurazione sociale Altri cointributi assicurazione sociale totale contributi assicurazione sociale totale contributi assicurazione sociale Contributi assicurazione sociale lavoratori Quota del lavoro dei benefici assicurazione

5950 9050 15000 302880 287880 0.9304

Reddito lordo famiglie private Pension i fornite dallo stato Reddito del fattore lavoro Totale reddito da lavoro (escluso sussidio)

1302800 159440 951060 1110500 0.7589 139590 28930 7110 4130 457965

Quota del lavoro Tasse sul salario Tasse sul reddito

Tasse sui terreni Tasse in concessione con l’uso privato Tasse pagate dai lavoratori

24


Benefici (sistema della contabilità nazionale) 1) ‘Gebietskòrperschaften' (Bund, Lànder, Gemeinde) Trasport 18 19 20 21 22 23 24

3.36.65 3.36.30 3.40.29

Statistiche trasporti Statistiche trasport

[18-19-20x(1 + 21)x 23 /18

Altro 25 3.36.8 26 3.36.11 27 3.36.22 28 3.36.61 29 25+26+27+28+23 30 3.36 31 LR 2 32 31 x 29 / 30 33 29 - 32

Trasporti e coimunicazioni Trasporti:trasferimenti alle imprese Investimnenti lordi in trasporti e Quota investimenti trasporti su strada Quota dell’uso di strade da parte delle Spese delle strade aggiustate da B e W Rapporto trasporti aggiustati/non aggiustati

36690 13010 13640 0,36 0,7 10465 0.29

Istruzione

80710 110710 18660 12110 232655 560010 12110 5031 227624

Sanità Abitazioni Ricreazione e cultura Benefici diversi da ssicurazione sociale Totale spesa Gebietskőrpershaften Ammortamenti Quta ammortamenti benefici di welfare Benefici diversi assicurazione sociale

2) Fondo di assicurazione sociale 34 3.36.14

Assicurazione sociale

Benefici (Finanzstatistik, FS) 35 3.35.34 Spesa totale assicurazionee sociale 36 3.35.55 S/pesa per sanità fondo assicwazione sociale 37 35 - 36 Spesa asssicurazione sociale per sicurezza soc. 38 36 Spesa assicuraziònc sociale per welfare

341410

332690 109520 223 I 70 109520

2) Gebietskőrperschaften (GS) 39 40 41 42 43 44 45

F14 R.83, 46 F14 R.83, 47 F14R.83,52 F14 R.83, 53 FI 4 R.83, 54 F 14 R. 83, 57 FS Haushalt

46

F14 R.83, 51

47

Spesa Gebietskőrperschaften in GS (escluso assicuraz sociale 39+40+41+42+43+44x24 Spesa GS in welfare

Calcolo di scala 48 FI 4 R.3 49

Scuole Istruzione superiore Sanità Abitazionc e ambiente Servizi comunali Traspoiti e comunicazioni Spesa Gebietskőrperschaften per pens guerra

3.36

Spesa FS pre 74(senza assicurazione saciale) Spesa totale Gebietskőrperschaften dalla Contabilità nazionale

48848 21056 36367 15054 17459 27702 I 5297 121055 146686

560921 560010 25


50 51 52

46 x 48 / 49 - 45 47 x 48 / 49 32 x 47 / 48

Spesa GB aggiustata per sicurezza sociale Spesa GB aggiustata per welfare Stime ammortamento FS

105571 146447 3 162

Calcolo usando Finance Statistics (FS) 53 54 55 56

(37 + 50) x 6 (38 + 51) x 12 53 + 54 - 52 55 /17

Totale benefici sicurezza sociale al lavoro Totale benefici welfare al lavoro Totale benefici al lavoro Saggio di tassazione (FS)

312435 194253 503526 1.1009

Calcolo ripetuto usando le statistiche della contabilità nazionale 57 58 59 60

(34-45) x 6 33 x 12 57+58 59 /17

Totale benefici sicurezza sociale al lavoro Benefici welfare al lavoro Totale benefici al lavoro Saggio di tassazione comprese pensioni di guerra

309972 17275 l 482723 1.0540

APPENDICE 2 Note sulla contabilità nazionale In tutto il testo dell'articolo sono impiegate le seguenti sigle: VGR:Vo/kswirtschafike Gesamtrechnungen, la contabilità nazionale. LR: Lange Reihe, serie lunghe per dati selezionati. FS: Finanzstatistik, le statistiche finanziarie dello stato. RE: Redivierte Ergebnisse (vedi più avanti) Bundesamt Statistische Bundesamt, l'ufficio statistico dello stato. Tutte le pubblicazioni statistiche statali sono date con una classificazione in due parti, il numero di ‘Fachserie' (abbreviato F) e la Reihe' (abbreviato R). Quindi le contabilità annuali VGR Konten und Standardtabellen, sono classificate come Fachserie 18 Reihe 1 che abbiamo abbreviato con Fl8R1. La ‘Reihe' è qualche volta preceduta da una lettera: quindi FI8RS10 significa Fachserie 18, Reihe S.l0. Ogni pubblicazione ha un sistema di numerazione per le tabelle le sotto tabelle e le righe delle tabelle; per esempio la spesa pubblica totale appare nella Tabella 3.34, riga 39, che abbiamo abbreviato nel testo come 3.34.30. Fonti statistiche usate in questo articolo: F18R 1: Konten und Stondardtabe//en, le contabilità nazionali annuali. FI 8RS 10: Der Staat in den Volskswirtschaftichen Gesamtrechungen, che fornisce serie lunghe per la spesa pubblica della Germania Ovest. F18R8: Redivierte Ergebnisse. Il Bundesamt consolida le revisioni della contabilità nazionale e le retrodata al 1960 in questa pubblicazione. Dove possibile abbiamo usato le cifre di questa fonte piuttosto che quelle del Konten und Standardtabellen sebbene abbiamo dato come riferimento FI 8R1.

26


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