Una spiegazione dell'inflazione e della disoccupazione: una sfida alla teoria economica liberale di Anwar Shaikh Introduzione Per la maggior parte del dopoguerra, i problemi connessi con l'inflazione e la disoccupazione sono stati all'ordine del giorno sia nel campo economico che politico. La politica economica neoliberale sorge come una risposta della classe capitalista alla crisi economica mondiale degli ultimi venticinque anni, ed è per questo motivo che risultano abbastanza facili da spiegare gli attacchi che tale politica ha portato avanti nei confronti dei lavoratori e delle loro istituzioni, provocando l’aumento di fallimenti e bancarotte, la spaventosa tendenza alla concentrazione ed alle centralizzazioni, la ricerca ostinata di nuove aree di mercato e di nuove risorse destinate al potere selvaggio dei capitali che dominano la sfera mondiale (Shaikh 1987). Ma la teoria economica neoliberale è venuta alla ribalta poichè quella keynesiana si è rivelata incapace di dare una spiegazione adeguata alla "stagflazione" prodotta dalle crisi economiche e ciò appare particolarmente ironico dato che la stessa teoria economica keynesiana divenne predominante per l'incapacità da parte della teoria economica tradizionale, che sta alla base dell'economia neoliberale, di dare una spiegazione della gigantesca e persistente disoccupazione caratteristica della Grande Depressione. La moderna macroeconomia eterodossa è stata coinvolta in tale conflitto poiché a partire dagli anni 70 buona parte di essa è stata inglobata all'interno del keynesismo, tanto che nell’economia radicale e postkeynesiana prendono il via alcune varianti della teoria keynesiana-kalechiana della domanda effettiva; un quadro di equilibrio generalmente statico in cui la fissazione dei prezzi attraverso il "mark-up"* li rende indipendenti dalla domanda, spostando così ogni aggiustamento sul versante della produzione e dell'occupazione - per lo meno fino ai limiti del "pieno impiego". Naturalmente all'interno di un quadro di questo tipo l’ostacolo al pieno impiego in condizioni di prezzi stabili è di natura politica, non economica e si basa sullo scontro tra gli interessi di tre componenti: il capitale, i lavoratori e lo stato. La tendenza kalechiana di tale tradizione differisce solo per il fatto che dà maggiore importanza al potere del monopolio ed ai problemi associati con il "pieno impiego" (Kalecki, 1968). La teoria neoclassica non presenta problemi di questo genere, in quanto assume che il sistema capitalistico raggiunge il pieno impiego automaticamente ed in modo efficace, sostanzialmente l’inflazione aumenta quando l’offerta di moneta stimola la domanda aggregata a fronte di un pieno impiego spinto da una offerta aggregata.