Morgana Ghini - Selected Press

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Morgana Ghini

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MOG. L'intervista MOG, artista e scultrice eclettica, passa da un materiale all’altro, da opere di grandi dimensioni a gioielli da indossare. Punti di partenza: l’origine della vita e il tatto come fonte di sensazioni e ricordi di Marta Elena Casanova Pubblicato mercoledì, 28 settembre 2011 Morgana Orsetta Ghini nasce nel 1978. Dopo aver iniziato l’Accademia di Belle Arti a Roma è passata per Tenerife, nelle Canarie, dove ha appreso le tecniche della fusione del bronzo e della lavorazione del ferro. Ha fatto mostre personali e collettive in Italia e all’estero. La sua arte si rifà al simbolo dell’origine della vita, la vagina. Di grande importanza per la sua carriera l’opera esposta nel 2005 alla Fabbrica del Vapore di Milano - in occasione della mostra “Milano-Africa” - realizzata in ferro, acqua egranito nero dello Zimbabwe e intitolata“43800”, ovvero i minuti che una donna nigeriana impiega nel corso di un anno per portare i secchi di acqua potabile necessari alla sopravvivenza. Nel 2006 ha tenuto una personale a Genova con 27 piccole sculture denominate “Equilibri”. È inoltre presente all’Edizione 2011 di Elephant Parade a Milano con un’opera chiamata “Annunciazione”. Un’artista eclettica, dunque, che lavora moltissimi materiali e crea gioielli che chiama “sculture da viaggio”, intendendo un rapporto intimo con l’opera. Dove le sensazioni date dal tatto sono alla base di tutto. I tuoi lavori e le tue opere hanno come soggetto principale la vagina, origine della vita. Quali sono i motivi che ti hanno portato a questa scelta? La vagina è l’origine della vita, io credo che vada ricordato e raccontato, altrimenti i veri valori passano in secondo piano. Mi piace capire come questa scelta possa provocare curiosità o anche fastidio nelle persone. Lascio libera interpretazione, ognuno può vedere ciò che vuole nelle mie sculture. Io non amo le cose troppo concettuali, sento il bisogno di spiegare. 7


“Il mistero e la poesia della donna come fonte della vita”. Concetti che richiedono studi e riflessioni. Quanto conta per te la “preparazione” prima di iniziare un nuovo lavoro? La preparazione conta moltissimo. Ogni mia creazione è sfida e stimolo. Prima di mettermi al lavoro preferisco ragionare, leggere, sentire e poi, solo alla fine, “partorire”. I miei lavori, quindi, prendono vita in poco tempo. Per realizzare una scultura ci vogliono metodo, pazienza e convinzione riguardo a ciò che si vuol fare. Personalmente, forse, penso anche troppo, ma il risultato è che non mi pento mai di ciò che ottengo.La tua passione per la scultura come e quando ha preso corpo? Quali sensazioni ti trasmettono e vorresti trasmettessero i tuoi lavori a chi li guarda? Ho sempre avuto passione per la scultura, sin da bambina. Non c’è un vero motivo, mi piace la manualità, ho bisogno di un rapporto primordiale con la materia. Amo i materiali duri, dove togli e non aggiungi mai. Il marmo per esempio va rispettato. Le sculture invadono lo spazio, sei costretto a girarvi attorno e nel mio caso mi piace che le persone sentano il bisogno di toccare i miei lavori perché il tatto è qualcosa che ti rimane dentro. È un gioco di sensazioni e ricordi. Il fatto che tu utilizzi molti materiali - tra cui marmo, ferro, bronzo, gesso ma anche tessuti e carta - denota una certa poliedricità. Quanto è importante nel tuo lavoro sperimentare, modellare, ricercare? Mi piace molto la ricerca, non posso fare tutto col marmo. Alcune forme nascono predisposte per altri materiali, non verrebbero fuori altrimenti. Quale materiale utilizzi più volentieri e senti più tuo? Il marmo è il materiale che sento più mio. Posso passare mesi su altri, ma alla fine quello col marmo è un vero legame. Dopo un po’sento la necessità di tornare a mangiare un po’ di polvere! La tua produzione include anche gioielli. Perché passare da lavori da osservare a quelli da indossare e far indossare? 8


La scultura non è una cosa che si può vivere quotidianamente. Mi piace vedere i miei gioielli come sculture da viaggio. Portare “in giro” una scultura, indossarla, è una cosa intima. Ho sempre usato oro e argento, ultimamente utilizzo anche l’ottone. Di recente hai realizzato un’opera per il centesimo anniversario della crema Nivea. Come e perché è nata la collaborazione? La collaborazione è nata assolutamente per caso. Per festeggiare il centenario Nivea voleva un’opera che desse senso di morbidezza, pur essendo in materiale duro per definizione. Cercavano una giovane donna, una figura femminile. Non sono molte le donne che lavorano il marmo, così hanno scelto me. La scultura è stata realizzata in marmo e granito blu. È stata una bella sfida che ha richiesto cinque mesi di lavoro. MOG come evolverà? Quali progetti e novità ci sono in cantiere? Il mio lavoro è sempre in divenire. Nascono collaborazioni come quella con Nivea, ora sono a Milano per la Elephant Parade con un mio elefante intitolato “Annunciazione”. La cosa che mi piace è che nascono rapporti umani: quando crei per una persona è a lei che pensi, con lei ti confronti e lei continuerà a vivere con una tua scultura. È una sorta di armonia. 9


CorsoMagenta10 per l’Arte MOG Morgana Orsetta Ghini presentazione di Dario Vergassola Il percorso artistico di MOG, Morgana Orsetta Ghini, si svolge attorno a quel simbolo di inquietante mistero, irresistibile attrazione, reiterato tabù, vitale magia, che si chiama vagina. Il tema è affrontato utilizzando materiali diversi, dal marmo al ferro al bronzo, fino alle resine, agli acquerelli e ai tessuti. In mostra, presso lo spazio CorsoMagenta10, saranno esposti: una grande installazione in resina prevista per il cortile, sette sculture in marmo, oltre a trenta carte ricamate (immagine in allegato) in cui al disegno della vagina si sovrappone il disegno del cuore creando sinuosi paesaggi. Il progetto MOG, all’interno dell’attività di CorsoMagenta10 per l’Arte, sostiene l’Associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo e nel book-shop allestito saranno in vendita, per beneficenza, delle piccole sculture di alluminio (immagine in allegato) di Morgana Orsetta Ghini realizzate appositamente per il progetto, sarà anche disponibile il catalogo, seconda uscita della collana quaderni di corso magenta. Morgana è una che sa fare, da sempre, e la magia ce l’ha nel nome. Me la ricordo ragazzina che si tuffava dalla Pietra, più coraggiosa di tutti aveva una sicurezza, una fisicità straordinaria, invincibile. Stava negli elementi naturali con assoluto agio, in totale confidenza, senza alcuno sforzo apparente. Volava. È quello che ritrovo nel suo lavoro: anche quando affronta materiali concreti e pesanti, forme e dimensioni impegnative, lo fa con apparente leggerezza, come se le venisse naturale. Non credo sia solo così, credo che dietro ci sia lavoro, disciplina, fatica. Ma il risultato, comunque, vola. Lella Costa Morgana Orsetta Ghini, nata nel 1978, dopo l’Accademia di Belle Arti iniziata a Roma, trascorre un anno a Tenerife nelle Canarie con il progetto Erasmus per apprendere le tecniche della fusione del bronzo e la lavorazione del ferro, per poi diplomarsi con lode nel 2001 a Carrara. La giovane scultrice partecipa a numerose mostre collettive e personali, in Italia (Pietrasanta da Artomat, Cortina d’Ampezzo da Contini, a Roma da Navona 42) e all'estero, a Tenerife e Palma di Mallorca. 13 aprile - 31 maggio 2010 tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00 . sabato e domenica chiuso Milano, corso Magenta 10 informazioni a materiale fotografico adicorbetta info@adicorbetta.org skype: adicorbetta info t 02 89053149 www.adicorbetta.o www.bambinicardiopatici.it

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L’Associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo Nel mondo ci sono più di 5 milioni di bambini con cardiopatia congenita. Ogni anno ne nascono 800.000 e, di questi, 600.000 muoiono prima di poter essere operati. Proprio per ridare una speranza di vita ai bambini cardiopatici, nel 1993 viene fondata a Milano l’associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo. L’organizzazione è nata dalla volontà di un gruppo di medici e volontari italiani e dall’ispirazione del professor Alessandro Frigiola, Primario della Divisione I di Cardiochirurgia del Centro “Edmondo Malan” del Policlinico San Donato Milanese, e dalla professoressa Silvia Cirri, Primario del Servizio di Anestesia e Rianimazione e Terapia Intensiva post- operatoria dell’Istituto Clinico Sant’Ambrogio – Gruppo Ospedaliero San Donato. L’attività dell’Associazione si svolge sia in Italia sia all’estero, soprattutto in paesi in via di sviluppo che non ospitano strutture ospedaliere in grado di fornire le terapie necessarie alla cura delle cardiopatie infantili. L’opera dell’Associazione consiste nell’effettuare, nei vari centri stranieri, interventi cardiochirurgici su bambini affetti da patologie congenite complesse, nell’assistere i piccoli pazienti nel post-operatorio, nel fornire materiali tecnici indispensabili per questi interventi e nell’organizzare corsi di insegnamento nelle varie discipline. Inoltre l’Associazione offre in Italia borse di studio nelle varie specialità di cardiochirurgia ai medici stranieri, che si possono così preparare professionalmente per poi riproporre, nei loro paesi di origine, le conoscenze acquisite in cardiochirurgia. L’Associazione si avvale della collaborazione di cardiochirurghi e cardiologi che esercitano in alcuni dei più famosi e stimati centri ospedalieri del mondo quali: la Mayo Clinic, Rochester, Minesota USA; The Children Hospital Great Ormod Street di Londra; l’Hôpital des Enfants Malades di Parigi. L’Associazione è Ente Morale riconosciuto con D.M. 28/01/2000 e ONLUS dal 2003. Non avendo fini di lucro, Bambini Cardiopatici nel Mondo si finanzia con il contributo di Enti, Aziende e cittadini che credono in questo progetto. In quasi 16 anni di attività sono numerosi e significativi gli obiettivi raggiunti: 207 borse di studio per medici, tecnici e infermieri stranieri; 166 missioni operatorie con più di 3000 diagnosi di cardiopatie congenite; 1170 interventi cardiochirurgici effettuati; 61 corsi di aggiornamento in Italia e nei vari Paesi in partnership. Tra le donazioni: 5 ecocardiografi, 7 posti letti completi per Terapia Intensiva, 2 apparecchi per circolazione extra-corporea, materiali chirurgici, anestesiologici e per la circolazione extra-corporea. Costruzione di nuovi centri cardiochirurgici: Damasco (Siria), Shisong (Camerun), Realizzazione di due Terapie Intensive Pediatriche, Lima (Perù), Cairo (Egitto). Bambini Cardiopatici nel Mondo A.I.C.I ONLUS Via Olmetto, 5 – 20123 Milano t. +39 02 89096244 f. +39 02 72010743 info@bambinicardiopatici.it www.bambinicardiopatici.it

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