STEP BY STEP 2019_idee in mostra

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Step by Step 2019 Idee in mostra Projekt – Ideen

Concorsi di idee per lo sviluppo di progetti a sostegno della candidatura dell’Alto Adige insieme a Venezia e il Nord Est a Capitale Europea della Cultura 2019

Ideenwettbewerbe für die Entwicklung von Projekten zur Unterstützung der Kandidatur von Südtirol mit Venedig dem Nordosten Italiens als Europäische Kulturhauptstadt 2019


2 Titolino Titolino

La nostra Candidatura a Capitale Europea della Cultura 2019: una grande occasione! La nostra candidatura insieme a Venezia e al Nordest a Capitale Europea della Cultura 2019 è un’occasione unica per ripensare al ruolo della cultura nella nostra società, in particolare per darle una nuova dimensione, nuovi obiettivi e trovare nuove collaborazioni. In Alto Adige la fase di precandidatura è stata caratterizzata da numerose iniziative con l’obiettivo di creare reti culturali sul territorio e di rilanciare la qualità del dialogo e della progettazione tra operatori culturali, economia e società. Il percorso di candidatura è stato un’opportunità per avere un quadro d’insieme della vita culturale locale in vista del 2019. Insieme ai nostri partner dell’area del Nordest e del Tirolo abbiamo incoraggiato una visione europea della nostra identità e siamo stati in grado considerando il nostro complesso passato storico, di trovare risposte sempre nuove alle sfide del passato, del presente e del futuro.

Bando | Ausschreibung Provincia, Landesregierung

Concorso di idee per lo sviluppo di progetti a sostegno della candidatura dell’Alto Adige insieme a Venezia e il Nord Est a Capitale Europea della Cultura 2019

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Da Est a Nord, incontri e scambi tra Venezia e l’Alto Adige Associazione Cristallo, Bolzano

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Sconfiniamo in Europa, Theaterreise durch Europa Associazione Cristallo, Bolzano

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Fanes poem musical, il poema musicale delle Dolomiti Roland Verra e Susy Rottonara

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Bol. Ven. Tri, Carambolage CoolTour 2019, Eine Reise durch die Kulturen Kleinkunsttheater Carambolage, Bozen

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Nosta Candidatöra a Capitala Europeica dla cultura 2019: n sëgn sterch!

Una rete nel Nord Est: le zone industriali storiche Associazione culturale La Fabbrica del Tempo, Merano – Bolzano

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Periferie: segni, forme, scritture dell’abitare Associazione Donne Nissà – Solidarietà con le donne straniere, Bolzano

La candidatöra dl Südtirol adöm cun Aunejia y le nord-ost dla Talia é n’ocajiun unica por ponsè do sura la funziun dla cultura te nosta sozieté – y plü avisa por ti dè na dimenjiun y obietifs nüs y invié ia de nöies colaboraziuns.

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Lichträume, Fiat Lux Südtiroler Künstlerbund, Bozen

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Territorio e cultura materiale Lungomare, Bolzano

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North East Youth Orchestra Gustav Mahler Musikwochen, Toblach

Ideenwettbewerb für die Entwicklung von Projekten zur Unterstützung der Kandidatur von Südtirol mit Venedig und dem Nordosten Italiens als Europäische Kulturhauptstadt 2019

Unsere Kandidatur zur Europäischen Kulturhauptstadt 2019: ein starkes Zeichen! Unsere Kandidatur gemeinsam mit Venedig und dem Nordosten Italiens bietet eine einmalige Gelegenheit, die Rolle der Kultur in unserer Gesellschaft grundsätzlich zu überdenken, ihr mehr Bedeutung beizumessen, neue Ziele zu entwickeln und neue Partner zu gewinnen. Bereits in der Vorbereitungsphase sind in Südtirol zahlreiche Initiativen entstanden, durch die neue kulturelle Netzwerke aufgebaut und der Dialog zwischen Wirtschaft und Kultur intensiviert werden konnte. Die Bewerbung haben wir auch dazu genutzt, ein komplettes Bild über das einheimische Kulturleben zu gestalten – mit Blick auf 2019. Gemeinsam mit unseren Partnern in Venetien und im Tiroler Kulturraum können wir unsere europäische Identität unter Beweis stellen und gerade aufgrund unserer komplexen Geschichte immer wieder neu auf die Herausforderungen von Vergangenheit, Gegenwart und Zukunft reagieren.

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Progetti selezionati: Ausgewählte Projekte:

Maggiori informazioni al sito web: Weitere Informationen auf der Webseite: www.provincia.bz.it | www.provinz.bz.it

Bele tratan la fasa de pre-candidatöra él gnü metü a jì tl Südtirol tröpes scomenciadies cun le fin de cherié rëis nöies tla vita culturala dl raiun y de portè ite na cualité nöia tl dialogh y tla proietaziun danter operadus culturai, economia y sozieté. Cun n edl che ti ćiara al 2019 é le percurs dla candidatöra stè n’ocajiun por se fà n cheder dla vita culturala. Deboriada cun i atri partners dl’area dl nord-est y dl raiun cultural tirolesc ti unse dè forza a na vijiun europeica de nosta identité y sunse stà bugn, inće sce le passè storich é complès, de ciafè respostes nöies ales sfidades dl passè, dl presënt y dl dagnì.

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Attraversare il trauma della guerra Associazione Culturale Imago – Ricerche, Bolzano In collaborazione con: Associazione Musicale N. C. Buzzai, Trieste e Centro Studi Storia Europa Orientale, Levico


4 Associazione Cristallo

Associazione Cristallo 5

Da Est a Nord, incontri e scambi tra Venezia e l’Alto Adige

Sconfiniamo in Europa, Theaterreise durch Europa Un viaggio che da Bolzano si snoda oltre i confini inteso anche come viaggio alla (ri) scoperta, salvaguardia e valorizzazione della propria ed altrui cultura.

Il Mare Adriatico è collegato all’Alto Adige per terra e per acqua da numerose vie che possono essere percorse a ritroso alla ricerca di tracce di Venezia fra arte, commercio e testimonianze letterarie. Eventi e performance teatrali in un viaggio tra storia e contemporaneità attraverso il Nordest: lungo l’antica via romana Claudia Augusta o le odierne piste ciclabili da Bolzano a Chioggia, sulle strade via terra dei mercanti di seta e spezie, percorse ancora oggi dai trasporti del pescato, o in crociera sull’Adige con zattere in partenza dallo storico porto fluviale di Bronzolo; alla riscoperta del Monte Sole che la leggenda vuole deforestato per fornire il legname necessario alla costruzione della città lagunare o sulla traccia di nomi, quartieri e architetture veneziane come quelle nel Rione Venezia, edificato nel 1927 a Bolzano. Infine una mostra e uno spettacolo teatrale ispirati a Giacomo Casanova, che in fuga dal carcere dei Piombi lascia un debito per un nuovo guardaroba al commerciante G.A. Menz, episodio di cui il Museo Mercantile conserva testimonianza e che ispira il romanzo “La recita di Bolzano” di Sandor Marai di cui viene proposta una riduzione teatrale.

2 Südtirol ist mit der Adria auf verschiedenen Wasserund Landwegen verbunden. Von Süden kommend finden sich auf ihnen zahlreiche Spuren des venezianischen Kulturerbes. Events und Theaterperformances beschreiben eine reichhaltige, ideelle Reise durch den italienischen Nordosten. Von der alten Römerstraße Via Claudia Augusta, über heutige Fahrradwege und alte Handelsstraßen, immer auf der Suche nach wechselseitigen Einflüssen und Bezugspunkten. Dazu eine Ausstellung und ein Theaterprojekt auf den Spuren des Abenteurers Giacomo Casanova.

Quattro progetti teatrali in quattro tempi realizzati in collaborazione con i quattro enti residenti del Cristallo, si articolano secondo un movimento spiraliforme che parte dal locale con il “Narrabandone” – un viaggio nel territorio provinciale con piccole rappresentazioni orali di alcuni fatti, leggende e personaggi storici o mitici dei vari paesi dell’Alto Adige, narrati da un cantastorie. Poi tocca e scopre i confini con un “Canto al crocevia d’Europa” – una rassegna di quattro serate sul canto corale popolare sulle vette delle montagne, in cima alle Dolomiti. Successivamente sconfina collegando il territorio del Nord Est attraverso un percorso sul “Teatreno”, da Bolzano a Venezia, che a tappe toccherà le principali città della macroregione con la rappresentazione delle scene più famose delle commedie di Goldoni. Infine si torna al punto di partenza, ovvero la città di Bolzano con “Piccoli viaggi in città”, una serie di spettacoli itineranti nel cuore di Bolzano. Tutte le attività saranno documentate con riprese audio e video e andranno poi a confluire in una serata finale di sintesi del percorso, presso il Teatro Cristallo di Bolzano.

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Eine theatralische (Wieder)-Entdeckungsreise von Bozen in die angrenzenden Regionen.

Chi cosa? Wer Was? La stagione del Cristallo è gestita dall’omonima associazione in collaborazione con quattro enti residenti: l’Associazione L’Obiettivo, il Circolo La Comune, la Compagnia TeatroBlu e l’Unione Italiana Libero Teatro. Info: www.teatrocristallo.it Bando | Ausschreibung Provincia, Landesregierung

Vier Theaterprojekte von und mit Residenzkünstlern des Vereins Cristallo: „Narrabandone“ behandelt Mythen und Legenden einzelner Südtiroler Dörfer. Vier Abende mit populärem Chorgesang der Dolomiten folgen in der Reihe „Canto al crocevia d’Europa“. Die Zugfahrt „Teatreno“ wiederum verbindet Bozen, Venedig und die dazwischenliegenden Städte mit Szenen aus den Komödien Goldonis, während „Piccoli viaggi in città“ wandernde Aufführungen an verschiedene Schauplätze der Stadt Bozen bringt.

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6 Roland Verra e Susy Rottonara

Kleinkunsttheater Carambolage 7

Fanes poem musical, il poema musicale delle Dolomiti Uno spettacolo multimediale e trilingue per promuovere e valorizzare il più antico patrimonio culturale delle Dolomiti, quello delle leggende ladine, attraverso una narrazione poetica integrata da brani musicali suonati, cantati e danzati.

Bol.Ven.Tri, Carambolage Cooltour 2019 Eine Reise durch die Kulturen Eine coole Tour, eine Kultur-Busreise durch das Gebiet der „Kulturhauptstadt 2019“: 24 Stunden Non Stop von Bozen bis auf die Dreizinnen; von dort nach Venedig und schließlich nach Triest. Begleitet von Musik, Kleinkunst, Theater und kulinarischen Spezialitäten.

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Il Poema, composto in occasione della proclamazione delle Dolomiti “Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO”, è dedicato alla celebre leggenda ladina del Regno di Fanes. Il testo epico e la voce narrante sono di Roland Verra, uno dei maggiori scrittori ladini contemporanei; le pluripremiate musiche originali – già incluse nella categoria Best Album of the Year ai 53. Grammy Awards – e la voce di soprano della musicista ladina Susy Rottonara. La più antica lingua alpina ancora parlata, quella ladina, viene proposta nei brani cantati nella versione dei due idiomi diffusi nelle valli altoatesine – quello badiota e quello gardenese. La narrazione in italiano con sopratitoli in tedesco si alterna infine a parti musicate da un’orchestra e danzate. Allo spettacolo si affianca “Dolasila” (la protagonista della leggenda), un’installazione multimediale dell’artista ladino ROTT con video dal film “Il Regno di Fanes” di S.Rottonara, R.Verra e Hans Peter Karbon.

Una CoolTour di 24 ore in autobus attraverso il Nord-Est: da Bolzano sulle Tre Cime alla laguna di Venezia a raggiungere l’altra città di confine, Trieste. Accompagnati da musica, cabaret, teatro e specialità culinarie. Un viaggio fra analogie e differenze delle tre regioni candidate, con rappresentazioni a tappe di uno spettacolo commissionato all’attrice-scrittrice altoatesina Brigitte Knapp, a raccontare nelle quattro lingue (Italiano, Tedesco, Ladino e Sloveno) le tradizioni e specificità dei luoghi-simbolo di questo territorio.

Mit dem Carambolage-Bus durch die Gegensätze und Gemeinsamkeiten der drei Regionen Trentino-Südtirol, Venetien und Friaul-Julisch Venetien über die symbolträchtigsten Orte der Kultur, Wirtschaft und Gesellschaft. Zuerst ein Blick von oben vom UNESCO Weltnaturerbe der Dreizinnen auf das gesamte Gebiet der Kulturhauptstadt bis hin zum Meer. Dann weiter in die Kulturhochburg Italiens, Venedig, und schließlich nach Triest, Grenzstadt mit einer weiteren Sprachminderheit. Ein Theaterstück der Südtiroler Schauspielerin und Autorin Brigitte Knapp, das von den jeweils lokalen Gegebenheiten und Besonderheiten inspiriert und während der Busreise und an den drei Hauptschauplätzen in den vier Landessprachen – Deutsch, Italienisch, Ladinisch und Slowenisch – dargeboten wird.

4 Eine dreisprachige, multimediale Inszenierung mit Erzählungen, Musik und Tanz, inspiriert vom Schatz der ladinischen Dolomitensagen. Das Fanes Poem Musical entstand als gemeinsames Projekt zweier ladinischer Künstler, des Schriftstellers Roland Verra und der Musikerin Susy Rottonara. Anlass war die Aufnahme der Dolomiten in die Liste des UNESCO Weltnaturerbes. Das vielfach ausgezeichnete Werk wird in ladinischer und italienischer Sprache mit deutschen Untertiteln aufgeführt und durch eine multimediale Installation mit Kunstwerken von ROTT und Videos aus dem Film „Das Reich der Fanes“ von S.Rottonara, R.Verra und Hans Peter Karbon ergänzt.

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Chi cosa? Wer Was?

Chi cosa? Wer Was?

Il “Poema musicale Fanes” inscenato per la prima volta al Teatro Comunale di Bolzano nel 2011 ha vinto diversi premi internazionali Women and Minorities in Media Festival – Maryland, USA; Renderyard Festival – London, UK; Garden State Film Festival – Asbury Park, NJ, USA. Info: www.susyrottonara.com

Das im Keller eines ehemaligen Eisenwarenlagers in der Bozner Altstadt entstandene Theater Carambolage ist seit 1996 Bezugspunkt für die internationale und lokale Kleinkunstszene. Info: www.carambolage.org

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8 La Fabbrica del Tempo

Associazione Donne Nissà 9

Una rete nel Nord Est: le zone industriali storiche Gli insediamenti industriali di Bolzano, Porto Marghera, Trieste, Torviscosa, Pola, Fiume, Verona e Padova fra analisi storica, confronto di esperienze e premesse per un futuro riutilizzo.

Periferie: segni, forme, scritture dell’abitare 5 Die Konflikte der urbanen Peripherie prägen ihre Sprache, Kultur und Gesellschaft. Wird ihr kreatives Potential erkannt, kann es bewusst genutzt werden.

Per gran parte del Novecento lo Stato italiano ha sistematicamente incentivato la creazione di “zone industriali” per favorire lo sviluppo di territori svantaggiati. Pur nella particolarità delle singole esperienze – dalle città del Nord-Est a quelle del litorale istriano e fiumano – la loro storia presenta diversi elementi di continuità. Il progetto intende porre in rete e a confronto puntuale l’analisi storica di ricerche e studiosi che hanno indagato a livello locale i diversi insediamenti. Inoltre si propone di divulgare un capitolo storico poco noto attraverso mostre e pubblicazioni. Al centro dell’interesse l’archeologia industriale, cui dedicare una guida ragionata dei siti più interessanti e l’analisi dei progetti di riutilizzo in atto. Fra questi assumono particolare rilievo i casi di recupero con funzioni inedite, come quelle dell’uso temporaneo per festival ed eventi quali formule sostenibili di sviluppo culturale e conservazione del patrimonio industriale.

Mit diesem Projekt in Bozner Randbezirken sollen mittels soziokultureller Initiativen Prozesse der Stadtteilarbeit in Gang gebracht werden. Unter Einbeziehung der ansässigen Institutionen und sozialen Gruppierungen stehen die Beschäftigung mit Migrationsliteratur, die sprachliche Kartografierung der jeweiligen Stadtbezirke sowie verschiedene Workshops auf der Agenda. Die Ergebnisse werden in Ausstellungen, Podcasts und Interviews präsentiert.

Nei conflitti e nel disordine delle periferie si contaminano i linguaggi, le forme culturali, i migranti e i residenti, gli uomini e le donne, le abitudini e le identità. Sono luoghi creativi dove si elaborano strategie di adattamento che devono essere accompagnate e sostenute, ma soprattutto lette. Il progetto si articola lungo le direttrici di via Resia, via Claudia Augusta e via Macello per attivare processi di sviluppo di quartiere, nonché favorire la conoscenza e le relazioni fra gruppi di provenienza e cultura diversa attraverso la chiave di lettura dell’arte in tutte le sue forme e intesa come partecipativa. Dopo una fase esplorativa, volta alla valorizzazione dell’esistente nell’individuazione di associazioni, esercizi e scuole da coinvolgere attivamente nel progetto,

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Geschichte, Gegenwart und künftige Nutzungspotentiale der industriellen Siedlungen des Nordostens. Die Schaffung von Industriegebieten zur Stärkung strukturschwacher Regionen war ein zentrales Instrument der italienischen Wirtschaftspolitik des 20. Jahrhunderts. Dieses Projekt sieht eine vergleichende historische Analyse der nordostitalienischen Industriezonen vor. Im Rahmen von Ausstellungen und Publikationen zu den Ergebnissen werden auch beispielhafte Nutzungsmodelle zum Erhalt des industriellen Erbes auf ihre Anwendbarkeit überprüft.

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Chi cosa? Wer Was?

Chi cosa? Wer Was?

La Fabbrica del Tempo si occupa di Alto Adige/Südtirol, con particolare attenzione per gli eventi che ne hanno delineato la storia e ne caratterizzano il presente: raccoglie e mette in rete ricercatori, tecnici e concittadini che mostrino interesse e sensibilità per gli sviluppi futuri di questa terra. Info: www.fabbricadeltempo.it

Da 15 anni l’associazione Donne Nissà si propone come luogo di incontro, aggregazione e scambio per l’orientamento e l’inserimento socio-lavorativo di donne, minori e famiglie immigrate. Info: www.nissa.bz.it

il primo ciclo di incontri è dedicato alla letteratura della migrazione e alla mappatura delle lingue di quartiere. Alla parola segue l’atto (di cura) con l’intervento sugli incolti per la costituzione di orti urbani, laboratori di musica, ceramica e fotografia, per infine documentare, discutere e diffondere l’esperienza attraverso mostre, podcast e interviste.

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10 Südtiroler Künstlerbund

Lungomare 11

Lichträume Fiat Lux Lichtkunst auf der Achse Brenner-VeronaVenedig entlang der historischen Schlösser und Burgen als Wegweiser der verbindenden Elemente unterschiedlicher Territorien und Kulturräume. Licht als gemeinsame Sprache um Eigenarten und Besonderheiten der Regionen der Kulturhauptstadt 2019 entlang einer natürlichen Nord- Südachse zu punktieren und zu vernetzen. Internationale und regionale KünstlerInnen werden über einen Wettbewerb aufgerufen Leuchtskulpturen zu konzipieren, die sich inhaltlich und formal unmittelbar mit der architektonischen Substanz auseinandersetzen und somit Charakteristika, Veränderungen und territoriale Unterschiede ausleuchten. Licht wird dabei als Vermittler zwischen Alt und Neu, zwischen Tradition und Innovation eingesetzt. Durch die Symbiose des historischen Bestandes mit zeitgenössischen Kunst-Projekten wird das Erbe der Vergangenheit um eine Dimension erweitert und durch Leuchtarchitektur neu kontextualisiert. Eine begleitende Broschüre vereint die Künstlerpositionen mit den historischen Hintergrundinformationen zu einem Regionen umgreifenden Burgen- und Schlösserführer.

Territorio e cultura materiale 8

Nuove architetture di luce segnano un percorso lungo castelli e forti storici sull’asse Brennero-VeronaVenezia, attraversando i territori candidati fra analogie e differenze, passato e contemporaneità.

Il progetto racconta l’Alto Adige attraverso la sua cultura materiale e in particolare attraverso la produzione di una collezione di oggetti realizzati in una collaborazione tra artigiani tradizionali altoatesini e designer e artisti locali e internazionali. La scultura lignea gardenese, i tornitori, la produzione del loden, la tecnica decorativa della “Federkielstickerei”, il “Sarner Jangger” e gli scultori del marmo di Lasa sono tra gli esempi più conosciuti della tradizione materiale altoatesina. “Territorio e cultura materiale” non si limita ad un’indagine storico-scientifica, ma intende far dialogare le conoscenze della tradizione con la cultura contemporanea. 12 designer vengono invitati a partecipare ad un programma di residenze presso imprese e laboratori locali per produrre una collezione di oggetti a partire dall’incontro fra tradizione e innovazione. Parallelamente alle residenze dei designer viene attivato un progetto di residenze d’artista per realizzare delle azioni di comunicazione nello spazio pubblico. La collezione e la documentazione degli interventi artistici vengono esposte nelle città del Nordest in una mostra itinerante.

Un concorso internazionale invita artisti contemporanei a realizzare installazioni luminose in stretto rapporto con le architetture storiche, non solo mettendo in luce elementi di continuità fra diversi territori e culture, ma ampliando l’eredità del passato attraverso la sua ricontestualizzazione nello spazio contemporaneo.

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Südtirol als Heimat einzigartiger Handwerkskunst: alte Kulturtechniken treffen auf zeitgenössische Kunst und Design. 12 Designer werden in die Werkstätten des Landes eingeladen um sich mit dem traditionsreichen Südtiroler Handwerk auseinanderzusetzen Die Objekte, die aus diesem Zusammentreffen von Tradition und Innovation entstehen, werden in Wanderausstellungen im Großraum des Italienischen Nordostens gezeigt. Parallel dazu realisieren 6 Künstler partizipative Projekte in alteingesessenen Südtiroler Produktionsgebieten zur Vermittlung alter und neuer Kulturtechniken.

Chi cosa? Wer Was?

Chi cosa? Wer Was?

Der Südtiroler Künstlerbund ist eine Vereinigung, die 1946 in Bozen gegründet wurde und derzeit über dreihundert aktive Mitglieder aus drei Generationen zählt. Info: www.kuenstlerbund.org

Lungomare da 10 anni funge da spazio progettuale transdisciplinare per artisti, designer, musicisti, pensatori locali e internazionali con un programma di interventi in loco e nello spazio pubblico. Info: www.lungomare.org

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12 Gustav Mahler Musikwochen

Imago Ricerche 13

North East Youth Orchestra

Attraversare il trauma della guerra Un “Peace-trekking” interregionale sulla scia del “trauma della guerra” con mostre e percorsi sulle orme di Sigmund Freud.

Ein Regionen übergreifendes Jugendorchester als musikalischer Botschafter der Kulturhauptstadt Südtirol mit Venedig und dem Nordosten Italiens. Eine einmalige Gelegenheit um die Erfahrungen der zahlreichen Jugend-, Musikschulorchester und Konservatorien aus den drei Regionen zusammenzuführen, aus einer jährlichen Auswahl der besten Musiker dieses Orchester zu bilden und damit den musikalischen und kulturellen Austausch unter den Musik studierenden und musikbegeisterten Jugendlichen zu unterstützen, sowie die Qualität ihrer musikalischen Kompetenz zu fördern. Jährliche Anhörungen zur Auswahl und die Begleitung durch international anerkannte Musiker garantieren die notwendige Qualität um durch abwechselnde Residenzen in den verschiedenen Regionen und eine jährliche Tournee

Un’orchestra giovanile del Nord-Est come portavoce musicale della Capitale Europea. Una selezione dei migliori elementi delle orchestre giovanili, conservatori ed enti di formazione musicale delle tre regioni candidate, favorendo lo scambio fra giovani, garantendo la qualità attraverso la guida di musicisti di spessore internazionale e un programma di residenze e tournée con concerti nell’ambito di festival e stagioni in tutta la macroregione.

Ein Regionen übergreifendes „Friedenstrekking“ auf den Spuren von Sigmund Freud und seinen Analysen des „Trauma des Krieges“. Sowohl Triest als auch Bozen sind Städte, die in der Biografie Sigmund Freuds eine große Rolle spielten. Auf diesem „Friedenstrekking“ von den karnischen Alpen über die Adamellogruppe ins Ortlergebiet wird der geografische Bogen gespannt und parallel in Lesungen und musikalischen Einschüben der Aspekt des Kriegstraumas in der Freudschen Psychoanalyse vertieft und in einer Ausstellung verarbeitet, die Anknüpfungspunkte in beiden Regionen aufgreift.

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die Bedingungen für Auftritte innerhalb der maßgeblichen Musikfestivals und Konzertsaisonen im gesamten Großraum der Kulturhauptstadt zu schaffen. Ein besonderes Augenmerk soll bei der Programmgestaltung neben klassischer Musik auf zeitgenössische Stücke von lokalen Komponisten gelegt werden.

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Trieste e Bolzano sono luoghi storicamente importanti per la biografia di Freud: a Trieste inizia nel 1876 la sua carriera di ricercatore; a Bolzano compone il primo saggio di “Totem e tabù” (1911). Entrambi i territori furono attraversati dagli eventi bellici e quindi dal “trauma della guerra” poi “sindrome da shock post-traumatico” e Freud fu un pioniere nello studio di questa patologia legata alla Prima guerra mondiale. Il progetto pertanto unisce storia, letteratura, psicologia, antropologia, arte, testimonianze materiali e simboliche – si veda la recente ricostruzione delle trincee di montagna dalla Carnia all’Adamello e all’Ortles – intersecandole attraverso sia dei “Peace-trekking” (escursioni, letture, conferenze, musica, in cammino tra le montagne carsiche ed altoatesine) sia da una mostra ospitata alternativamente dalle due città.

Chi cosa? Wer Was?

Chi cosa? Wer Was?

Gustav Mahler Musikwochen in Toblach, seit 1981 ein kleines, anspruchsvolles und international anerkanntes Musikfestival –  gänzlich dem Werk des Meisters gewidmet –  in Mahlers Sommerlandschaft, den Dolomiten. Info: www.gustav-mahler.it

Imago Ricerche è un’associazione di psicoanalisi applicata (angewandte Psychoanalyse- Forschung) per la formazione, promozione e ricerca. Info: www.imagoricerche.it

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14 Intervista | Gespräch

Drei Fragen an Heini Grandi Präsident LegacoopBund

Die Bewerbung zur Europäischen Kulturhauptstadt 2019 steht unter dem Motto „Kultur und Wirtschaft“ zur Förderung der wechselseitigen Beziehungen. Welche Rolle spielen die Genossenschaften in diesem Vermittlungsprozess? Die Genossenschaften sind eine besondere Unternehmensform: sie sind einerseits ganz klar als Unternehmen definiert, andererseits haben sie starke kulturelle und soziale Wurzeln. Daher kann insbesondere die Genossenschaftsbewegung einen wichtigen Beitrag zur Förderung der wechselseitigen Beziehung zwischen Kultur und Wirtschaft leisten. Die Tätigkeit der im LegacoopBund vertretenen Genossenschaften umfasst ein breites Spektrum kultureller Aktivitäten – vom Coaching über Theater bis hin zur Schulausbildung – und viele tragende Kulturinitiativen der Provinz sind genossenschaftlich organisiert.

Unter Berücksichtigung der Grundwerte des Genossenschaftswesens – der Subsidiarität, der Solidarität und der wirtschaftlichen Demokratie – richtet sich die Ausschreibung daher nicht nur an die im Kulturbereich tätigen Genossenschaften, sondern im weiteren Sinne auch an jene, die Projekte im Bereich der territorialen Entwicklung und Sozialund Zivilförderung weiterführen. In den Grundwerten der Genossenschaften ist vor allem der Gedanke der Vermittlung zwischen Kulturen stark verankert und daher wird der Kulturbetrieb auch nicht eng, sondern weit definiert und beinhaltet die Beziehungen zwischen Kultur und Gesellschaft, ebenso, wie jene zwischen Kultur und Wirtschaft.

Tre domande a Andrea Grata

Concorso di idee per lo sviluppo di progetti a sostegno della candidatura dell’Alto Adige insieme a Venezia e il Nord Est a Capitale Europea della Cultura 2019 Ideenwettbewerb für die Entwicklung von Projekten zur Unterstützung der Kandidatur von Südtirol mit Venedig und dem Nordosten Italiens als Europäische Kulturhauptstadt 2019 Im Sinne der Gleichberechtigung fiel auch die Wahl der Sieger aus. Welche Beweggründe führten zur Entscheidung einer ex - aequo Vergabe des ersten Preises? Es ging uns, ganz im Sinne des genossenschaftlichen Prinzips der Inklusion, darum dass die Genossenschaften sich überhaupt am Prozess beteiligen. In diesem Sinne sind alle Beteiligten im Grunde Sieger. Unabhängig vom Verlauf der Kandidatur liegt der eigentliche Erfolg darin, dass sehr viele Ideen ausgearbeitet wurden, deren Umsetzung wir auf jeden Fall fördern möchten.

Maggiori informazioni al sito web: Weitere Informationen auf der Webseite: www.confcooperativebolzano.it www.legacoopbund.coop

Progetti selezionati: Ausgewählte Projekte:

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Progetto Rosengarten Franzlab – Società Cooperativa Sociale Onlus, Bolzano Vincitore | Sieger Ex Aequo

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Aii, Arte e imprese per l’innovazione Cooperativa 19, Bolzano In collaborazione con: Docva, Milano Vincitore | Sieger Ex Aequo

3

I giovani progettano la città emmeerre – Società Cooperativa, Bolzano In collaborazione con: Change Società Cooperativa, Bolzano e Novum cooperativa sociale, Bolzano Vincitore | Sieger Ex Aequo

4

Sguardi: festival del teatro contemporaneo Triveneto Cooperativa Teatrale Prometeo – Cooperativa Sociale O.n.l.u.s., Bolzano Premio speciale | Spezialpreis 1.000 €

5

La tirannia della normalità: incontri europei sull’arte nei luoghi del disagio Accademia Arte della Diversità – Teatro La Ribalta, Associazione Provinciale Lebenshilfe e Theatraki, Bolzano In collaborazione con: Libera Università di Bolzano

6

Participatory video bus ZeLIG – Scuola di documentario, televisione e nuovi media, Bolzano

7

Etschentlang / Lungadige: lungo l’acqua, in bicicletta, verso l’arte Soc. coop Mairania857, Merano

8

Promuovere la Via Claudia Augusta Cooperativa Dirò, Salorno

9

Io indosso la maglia di… Sport City Coop – Gestione Impianti Sportivi, Bolzano

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Promuovere la cultura come motore di sviluppo economico e sociale in Europa attraverso l’uso delle nuove tecnologie C.S.I.3, Bolzano In collaborazione con: C.L.S., Archeoart, Cooperativa Scriptoria, Graphitec, Tis, Camera di Commercio, Ethical Bank, Confcooperative e Federsolidarietà

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Bat-project “Living Alto Adige Südtirol” Canalescuola Soc. Coop., Bolzano In collaborazione con: Independent L. Onlus Cooperativa Sociale, Bolzano

Presidente Confcooperative Bolzano

Con la candidatura a Capitale Europea della Cultura 2019 ci si prepara alle sfide del futuro puntando sul binomio “Cultura ed Economia” e su un’azione condivisa. Quale ruolo rivestono le cooperative in questo processo? La cooperazione ha oggi – più di ieri – un ruolo importante, cresciuto e consolidatosi nel tempo, anche a fronte del convergere di nuove intelligenze e di competenze in materia culturale su questo nostro modo di fare impresa attiva nell’ambito della cultura e della ricerca socio-educativa. Proprio l’essenza della cooperativa – capace di coniugare socialità e intrapresa, protagonismo e inclusione, ma anche programmazione aziendale e rigore gestionale – porta sempre più operatori a ritenerla la forma più adatta alle sfide della cultura in un contesto plurale e complesso come l’attuale.

Bando | Ausschreibung Provincia, Landesregierung

Il vostro bando con riguardo ai valori fondanti dello stesso spirito cooperativo – la sussidiarietà, la solidarietà e la democrazia economica – infatti, non si limita al coinvolgimento delle cooperative attive nel settore culturale, ma mira a includere tutti progetti di sviluppo territoriale e di promozione civica e sociale. Certo! Un fattore di sviluppo sostenibile proposto dal movimento cooperativo, nel pieno spirito della sussidiarietà, è costituito proprio dalla capacità per le cooperative culturali di promuovere una rete di attori a vario titolo nel panorama di questo territorio, al fine di assumere con corresponsabilità un impegno per un interesse generale – appunto il progresso culturale della comunità – mettendo a fattor comune la storia, i valori coesivi e la progettualità che si può trarre dalla sinergia tra idee, competenze e progetti in ottica di impresa.

Bando | Ausschreibung Confcooperative, LegacoopBund

Equa anche l’assegnazione dei premi. Quali sono state le motivazioni principali che hanno portato la giuria alla scelta di un primo premio ex - aequo? Desidero ringraziare innanzitutto le cooperative partecipanti al concorso, che hanno tutte dimostrato una elevata qualità progettuale, una visione matura e non scontata della scommessa culturale che stiamo affrontando e una eccellente capacità di mettersi in gioco, fattori che fanno ben sperare in una crescita di legittimazione del movimento cooperativo in questo settore. Un grazie anche agli autorevoli componenti della qualificata giuria, che si sono espressi secondo criteri scientifici, nel solco metodologico di analoghe competizioni in questa materia non facile. Tra le motivazioni più importanti, rispetto ai criteri e agli items stabiliti nel concorso, vi sono la qualità innovativa, l’attenzione per la coesione culturale e l’attitudine all’apertura progettuale al territorio.


16 Franzlab

Cooperativa 19 17

Progetto Rosengarten Promuovere Dodiciville come distretto creativo e culturale dell’Alto Adige: un percorso di riscoperta partecipata di questo quartiere creando sinergie tra creativi, commercianti e istituzioni e promuovendo nuove vie di scambio e di collaborazione.

Aii, arte e imprese per l’innovazione 1

Ein Projekt zur Dokumentation des Innovationspotentials der gezielten Zusammenarbeit von Produktion und Kunst. Mit einer Reihe von Südtiroler Partnerunternehmen koordiniert die DOCVA, die größte italienische Dokumentationsstelle für visuelle Kunst, die gezielte Vermittlung interessierter Künstler an Südtiroler Unternehmen zur jeweiligen Entwicklung eines gemeinsamen Projektes, dessen Arbeitsdynamiken und Innovationsfaktoren durch eine begleitende Analyse ausgewertet werden.

Dodiciville, un quartiere a pochi passi dalle principali attrazioni turistiche bolzanine e storico luogo di passaggio per la presenza di dogana e ferrovia, dopo un periodo buio segnato da criminalità e prostituzione, sta progressivamente rinascendo come polo di attrazione per i creativi della città. Oltre ad incentivare la maggiore collaborazione tra gli esercizi commerciali e creativi della zona, il progetto intende lanciare il distretto come base per una rete cooperativa regionale e favorire l’insediamento di nuove imprese per creare posti di lavoro, occupare spazi sfitti e ritenere i talenti formati dalla Libera Università di Bolzano sul territorio. A una fase di mappatura dei diversi attori – creativi, aziende, proprietari di immobili, abitanti – seguono momenti di incontro e condivisione delle reciproche competenze, per sviluppare su questa base i diversi progetti di riposizionamento identitario nel medio e lungo termine.

Un progetto che intende tracciare delle linee di congiunzione fra il mondo della produzione e il mondo della ricerca artistica, invitando aziende ad ospitare un progetto d’artista, al fine di incoraggiare applicazioni sperimentali e fare innovazione. Dopo l’individuazione preventiva di una serie di aziende partner in Alto Adige, disponibili a mettere a disposizione risorse umane e strumentali, un bando aperto del DOCVA – il più grande centro di documentazione italiano sulle arti visive – assegnerà a ciascuna azienda un artista per lo sviluppo comune del progetto. Il monitoraggio delle diverse fasi e l’analisi finale intendono soprattutto rilevare le dinamiche di processo e gli elementi di innovazione derivanti per specifici settori aziendali (innovazione di prodotto, clima aziendale, comunicazione, risorse umane) dall’interazione complessa di approcci eterogenei, mettendo in luce anche le eventuali criticità che possono emergere a livello sia fattivo sia emozionale ed interpersonale.

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Ein Projekt für den aktiven Ausbau von Zwölfmalgreien zu einem Zentrum der Südtiroler Kultur- und Kreativszene.

Chi cosa? Wer Was?

In diesem zentralen, in den letzten Jahrzehnten verkommenen Stadtviertel, soll über die Ansiedlung von Kulturschaffenden und Kreativen, die gezielte Nutzung vorhandener Freiflächen, die Schaffung produktiver Netzwerke und regionaler Kooperativen, aber auch die gezielte Ansprache von Absolventen der noch jungen Uni Bozen, die Basis für eine nachhaltig funktionierende lokale Kreativwirtschaft gelegt werden.

Franz è un’impresa creativa che stimola e promuove un territorio –  Alto Adige, Trentino e Tirolo –  contemporaneo, innovativo, multilingue, inclusivo, creativo, e visionario. Info: www.franzmagazine.com

Chi cosa? Wer Was? Nata nel 2011, La Cooperativa 19 è una piattaforma di professionisti per lo sviluppo di progetti e servizi innovativi in ambito culturale. Info: www.cooperativa19.it

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18 Cooperativa Teatrale Prometeo

emmeerre 19

Sguardi: festival del teatro contemporaneo Triveneto Allargare il festival “Sguardi” a tutto il Triveneto per creare una rete virtuosa dei teatri del Nordest offrendo una vetrina delle produzioni contemporanee e valorizzando luoghi di eccellenza attraverso l’ottimizzazione degli investimenti in rete. La manifestazione dedicata allo spettacolo dal vivo, già presente a Padova, Venezia e Belluno, si propone come futuro festival del Triveneto attraverso l’espansione ai territori friulano, trentino e altoatesino. Le proposte culturali, diversificate con attenzione alle specificità dei diversi contesti, la programmazione congiunta di spettacoli ed attività collaterali, non solo mirano alla creazione di un nuovo pubblico locale, ma anche a tracciare itinerari turistici fra centri e periferie. A medio – lungo termine, l’esperienza di un festival coprodotto è tesa ad incentivare prassi e piani d’azione comuni, finalizzati alla creazione di una rete – distributiva e produttiva – degli enti teatrali della macroregione, per facilitare la diffusione della cultura teatrale attraverso un’adeguata circuitazione e comunicazione, e ottimizzando i costi attraverso la condivisione di risorse e competenze.

I giovani progettano la città Accompagnare i giovani a guardare al futuro senza paure attraverso laboratori di partecipazione sulle tematiche più contingenti della comunità con modalità ispirate al Teatro dell’Oppresso.

4 Öffnung des Festivals „Sguardi“ für den gesamten italienischen Nordosten.

Una serie di eventi pubblici a Bolzano, Merano e Venezia, in cui coinvolgere come protagonisti i ragazzi dai 14 ai 18 anni di 10 Istituti Superiori, con focus su temi specifici quali l’ambiente, l’accesso al credito, il lavoro, la casa, facendoli interagire con i responsabili dei relativi processi (istituzioni, banche, aziende). La discussione fra i diversi attori produrrà parole chiave e proposte che saranno successivamente rilanciate in una piazza virtuale sul web, nella quale gli studenti potranno continuare il processo di co-creazione e co-progettazione, per concludere infine il percorso con la presentazione degli esiti ad istituzioni ed enti. Il progetto mira a dare un ruolo attivo e a responsabilizzare i giovani nella costruzione della città all’insegna della cooperazione, partecipazione e sostenibilità, declinando il tema dell’economia a partire dalla persona, dalle relazioni e dall’idea di comunità.

Das Projekt schlägt eine Ausweitung des aktuell auf Belluno, Padua und Venedig beschränkten Theaterfestivals auf das Friaul, Trentino und Südtirol vor. Damit könnten neue kulturelle Netzwerke geschaffen, ein neues Publikum erschlossen und langfristige Synergien für die ganzjährige Zusammenarbeit zwischen den Theatereinrichtungen der Gesamtregion angeregt werden.

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Jugendliche dabei zu begleiten, angstfrei in die Zukunft zu blicken – das ist das Ziel dieser Workshops unter Anwendung der politischen Theatertechniken nach Augusto Boal. In einer Serie öffentlicher Events und Workshops für junge Menschen zwischen 14 und 18 Jahren an zehn Oberschulen in Bozen, Meran und Venedig wird ein breites Themenspektrum bearbeitet. Den teilnehmenden Jugendlichen werden dabei Möglichkeiten aufgezeigt, sich eigenverantwortlich und aktiv in die Gestaltung nachhaltiger Gesellschaftsund Zukunftsszenarien einzubringen.

Chi cosa? Wer Was?

Chi cosa? Wer Was?

La Cooperativa Teatrale Prometeo, nata a Bolzano nel 1985 in seguito alla professionalizzazione dell’omonimo Collettivo attivo già dal 1977, produce spettacoli per ragazzi e adulti, promuove rassegne di cinema e teatro e interventi nelle scuole, nei quartieri e nelle realtà di disagio. Info: www.prometeo.coop

emmeerre si propone come partner dei processi di promozione delle politiche di welfare attraverso la progettazione, realizzazione e valutazione di interventi mirati alla promozione della qualità della vita, alla coesione sociale e allo sviluppo del territorio. Info: www.emmeerre.it Bando | Ausschreibung Confcooperative, LegacoopBund

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20 Accademia Arte della Diversità

Zelig 21

La tirannia della normalità: incontri europei sull’arte nei luoghi del disagio “La cultura deve appartenere a tutti i cittadini di un territorio, senza escludere quei cittadini che lo abitano e lo vivono in modo differente, con altri corpi, con altri sguardi, e a volta in modo doloroso”. Un festival di teatro-integrazione e un convegno. Partendo proprio dall’art. 30 della convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, sfruttare l’occasione della candidatura per sperimentare, praticare e discutere di pari opportunità sul fronte delle pratiche artistiche e dell’accessibilità alla cultura. Un festival, per offrire una vetrina alle migliori compagnie europee di teatro integrato, facendo dialogare le eccellenze internazionali con le esperienze locali di successo quali la rassegna “Arte della Diversità” organizzata in 9 Comuni della provincia di Bolzano. E un convegno dal titolo “La tirannia della normalità” presso l’Università di Bolzano per offrire un momento di confronto e dibattito tra studiosi, organizzatori di festival e rappresentanti istituzionali della Pubblica Istruzione sul tema “dall’integrazione all’inclusione”.

Participatory video bus

Festival und Tagung zu integrativen Kulturangeboten für Menschen mit Behinderungen. Ein internationales Festival präsentiert herausragende Vertreter des europäischen Integrationstheaters. Parallel dazu findet eine Tagung mit dem Titel „Die Tyrannei der Normalität“ statt, in der sich die Teilnehmer mit Fragen der aktiven Integration von Behinderten in das Kultur- und Gesellschaftsleben beschäftigen. Den Ausgang nimmt die Debatte beim entsprechenden Artikel 30 der UN Konvention.

Ein rollendes Dokumentarfilm-Produktionsstudio reist von Südtirol durch den Nordosten. Der Participatory Video Bus, ein als Produktionsstudio ausgestattetes Wohnmobil, steuert auf seiner Reise Schulen, Kulturvereine, Freiwilligenverbände etc. in verschiedenen Orten des Nordostens an. Das Filmteam bindet die Bewohner mittels partizipativer Videotechniken in die Dokumentation des kulturellen und gesellschaftlichen Lebens ihres Ortes ein. Diese Videodokumente sind Zeugnisse des Lebens in der Peripherie, die auf einem interaktiven Webportal veröffentlicht und am Ende der Reise in Venedig vorgestellt werden.

Un camper, attrezzato a vero e proprio studio di produzione di documentari, parte dall’Alto Adige attraversando le regioni del Nordest e facendo raccontare le storie del territorio proprio agli abitanti del luogo attraverso le tecniche del “Video partecipato”. Il Participatory video bus, uno studio mobile che ospita un regista e un montatore farà tappa in scuole, associazioni, gruppi di volontariato, ecc. per realizzarvi dei piccoli documentari sulla vita culturale, sociale o lavorativa del luogo. Questi video faranno parte di una piattaforma online che non solo racconterà il viaggio stesso in tempo reale, ma comporrà anche un quadro dell’intero territorio oggetto della candidatura. L’obiettivo principale del progetto non è semplicemente quello di produrre dei video che raccontino il rispettivo contesto, ma di farlo fare alle persone coinvolte con la tecnica del “Video Partecipato”. Workshop introduttivi di due settimane formeran-

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Chi cosa? Wer Was?

Chi cosa? Wer Was?

L’Accademia Arte della Diversità – Teatro la Ribalta unisce attori, registi e operatori impegnati in progetti di teatro per l’infanzia e la gioventù all’insegna della tutela della “diversità” contro ogni forma di omologazione o normalizzazione sociale. Info: www.teatrolaribalta.it

ZeLIG, Scuola di documentario, televisione e nuovi media, fondata nel 1988, è un’istituzione specializzata nella formazione professionale nel settore del film documentario. Info: www.zeligfilm.it

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no dei documentaristi in loco a cui affidare poi la realizzazione dei filmati, successivamente pubblicati su un portale web interattivo. Il viaggio approderà infine alla capitale – Venezia – dove i video prodotti saranno messi a disposizione del pubblico per offrire uno sguardo articolato su tutto il territorio “periferico” che fa parte del Nordest, sottolineando il ruolo centrale e proattivo di queste periferie.


22 Soc. coop Mairania 857

Cooperativa Dirò 23

Etschentlang / Lungadige: lungo l’acqua, in bicicletta, verso l’arte Una guida cicloturistica cartacea e percorsi a tema per scoprire il territorio della Capitale Europea della Cultura pedalando lungo il fiume Adige da Bolzano a Trento, Verona, Padova e Rovigo. Dalla Val Venosta alle foci del fiume, coinvolgendo operatori e consorzi turistici delle regioni candidate lungo un percorso geografico ben definito, quello dell’Adige, per consentire un’immersione più autentica nel paesaggio naturale e artistico dei diversi luoghi – con possibili deviazioni personalizzate – ma sempre seguendo il filo conduttore del corso d’acqua. Per tracciare itinerari alternativi ai flussi turistici principali, segnalando, attraverso mappe, QR-Code e un sito dedicato, le attrattive architettoniche, artistiche, paesaggistiche ed eno-gastronomiche lungadige. Sfruttando piste ciclabili esistenti e suggerendone di nuove. Favorendo inoltre lo sviluppo a livello interregionale di soluzioni sostenibili di trasporto quali l’abbinamento treno-bicicletta già sperimentate con successo all’interno della provincia. È previsto infine un evento di lancio con un’escursione cicloturistica percorrendo tutto il tragitto – 400 km in 5 giorni.

Promuovere la Via Claudia Augusta L’antica arteria stradale – che da Altino, città romana scomparsa sui bordi della laguna di Venezia, e da Ostiglia sulle rive del Po presso Mantova, passando per Pons Drusi a Bolzano, arrivava ad Augusta sul Danubio – ha gettato le basi della prima economia e cultura nella zona alpina.

8 Ein Regionen übergreifendes, kulturtouristisches Leitsystem für Radfahrer – vom Ursprung der Etsch bis an ihre Mündung.

L’asse principale tra il Mare Adriatico, la pianura Padana e la regione Danubiana, uno dei legami più forti tra due mondi apparentemente lontani ma viceversa vicinissimi per cultura e tradizioni quali quello italico e quello germanico, rappresenta ieri come oggi una delle principali vie di collegamento sia culturale sia commerciale in Europa. Costruita per il volere di due imperatori, Claudio e Augusto, a partire dal 15 a.C. lungo questa via si diffuse dapprima la potenza militare romana, poi il Cristianesimo e il commercio fino in epoca moderna. Lungo questi stessi tracciati vennero costruite successivamente le strade medievali, le ferrovie transalpine per giungere alle moderne autostrade. Tramite un concorso si invitano artisti residenti lungo la Claudia Augusta a realizzare opere riferite ai diversi tratti e territori per valorizzare anche in chiave turistica 2.000 anni di storia lungo i 700 km di quella che non può essere chiamata semplicemente una strada.

Vom Vinschgau bis zur Etschmündung sollen Tourismusvereine und Akteure gemeinsam ein Informations- und Wegenetz spinnen, das die Bewerberregion in all ihren ökologischen, kulturellen und kulturhistorischen, aber auch kulinarischen Facetten mit dem Rad erfahrbar macht. Dabei wird besonders auf die bewährte Kombination von Bahn und Rad gesetzt. Den Auftakt macht eine Tour, bei der die gesamte 400 km lange Strecke in 5 Tagen bewältigt wird.

7 Die Via Claudia Augusta – die alte Römerstraße als traditionsreiche Verkehrsader von der Donau durch die Alpen bis ans Mittelmeer. Seit 2000 Jahren verbindet die Via Claudia Augusta die Adria, die Po-Ebene und die Alpen und damit symbolisch auch den germanischen und italienischen Wirtschafts-, Sprach- und Kulturraum. Ihrem Verlauf entsprechen noch heute die Linien des transalpinen Schienen- und Straßenverkehrs. In diesem Projekt werden Künstler entlang der gesamten Wegstrecke Arbeiten zu dieser Thematik entwickeln.

Chi cosa? Wer Was?

Chi cosa? Wer Was?

La cooperativa Mairania857 è un organizzazione culturale che da sette anni gestisce il Centro per la Cultura di Merano in via Cavour 1: luogo d’incontro, laboratorio di idee e realizzazione di manifestazioni per le culture. Ospita iniziative di carattere cinematografico, teatrale e musicale nonché conferenze e arti visive. Info: www.mairania857.org

La Cooperativa Dirò con sede in via Roma 10 a Salorno, attiva nell’organizzazione di corsi sportivi e ricreativi è, da anni impegnata in iniziative di valorizzazione della Via Claudia Augusta.

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24 Sport City Coop

C.S.I.3 25

Io indosso la maglia di… Far indossare ai bambini opere d’arte stampate su tute e magliette delle squadre sportive per far loro conoscere in maniera ludica i loro tesori artistici e farli diventare piccoli ambasciatori della cultura.

Promuovere la cultura come motore di sviluppo economico e sociale in Europa attraverso l’uso delle nuove tecnologie 9 Drei Projekte fördern mit multiplen Ansätzen den Schutz des Kulturerbes, soziale Innovation und Technologie.

Ogni squadra dei settori giovanili delle diverse discipline sportive abbinerà al proprio nome quello di un’artista e le singole maglie dei bambini riporteranno ciascuna sul lato frontale la stampa di un’opera diversa dell’artista prescelto. Con il supporto di operatori specializzati del settore artistico al momento della consegna viene fornita a ciascuno di loro una descrizione “dell’opera che indossano” e “del loro artista” con lo scopo che saranno loro stessi a comunicarli a loro volta a coetanei o squadre avversarie assumendo il ruolo di piccoli ambasciatori della cultura. Per tutto il campionato dovranno anche avere cura della propria maglia (lavaggi, rammendi) proprio come si ha “cura” delle opere d’arte. Contaminando ulteriormente i due ambienti apparentemente lontani dello sport e dell’arte, nell’ambito delle gare i piccoli atleti, anziché con coppe e medaglie, saranno premiati con biglietti d’ingresso a musei e spettacoli.

Das erste Projekt macht die Bestände nordostitalienischer Bibliotheken über die Digitalisierung von Buchmalereien und handschriftlichen Dokumenten zur Wirtschaftsgeschichte der Großregion zugänglich. Im Rahmen des europäischen Projekts i-SCOPE werden zweitens auch in Südtirol Strategien für einen nachhaltigen, behindertenfreundlichen Kulturtourismus durch die dreidimensionale Internetdarstellung von fünf ausgewählten Reiserouten entwickelt. Der dritte Ansatz zielt auf die Schaffung eines Netzwerks bestehender und neuer Sozialgenossenschaften gemäß der Bedarfslage in Betrieben und Öffentlicher Verwaltung ab. Damit werden Arbeitsplätze geschaffen, die unterbeschäftigten Kategorien neue Möglichkeiten im Kulturbereich eröffnen.

Dal recupero dei codici miniati delle Biblioteche del Nord Est allo sviluppo del turismo culturale in chiave sostenibile alla cooperazione per favorire l’occupazione: tre progetti che uniscono cultura, social innovation e tecnologia. Il primo attraverso la digitalizzazione del patrimonio di manoscritti e miniature conservato alla Biblioteca Capitolare di Verona e da altre raccolte del Nordest, renderà la storia delle attività commerciali del territorio accessibile a studiosi, studenti ed aziende. Il secondo nell’ambito del progetto europeo i-SCOPE, volto allo sviluppo di servizi web innovativi per migliorare la mobilità di utenti diversamente abili, intende mappare in 3D e rendere accessibili a utenti con bisogni particolari 5 itinerari altoatesini – individuati fra i percorsi turistici cul-

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Darstellungen diverser Kunstschätze auf den Trikots und Trainingsanzügen regionaler Kinder- und Jugendsportvereine. Auf der Vereinskleidung lokaler Sportmannschaften sollen Bilder von bekannten Kunstwerken aufgedruckt werden. Auf spielerische Weise lernen Kinder so ihr kulturelles Erbe kennen und werden zu kleinen Botschaftern der Kultur ihrer Region, indem die Identifikation mit dem eigenen „Werk“ gefördert wird. Statt Pokalen und Medaillen werden Eintrittskarten zu Museen und Veranstaltungen vergeben.

Chi cosa? Wer Was?

Chi cosa? Wer Was?

La Cooperativa “Sport City Coop – Gestione Impianti Sportivi” con sede in via Maso Della Pieve 5 a Bolzano si occupa della gestione di impianti e dell’organizzazione di corsi sportivi in varie discipline.

L’attività della Cooperativa Sociale C.S.I. 3 – Cluster and Social Innovation – è volta a creare aggregazione fra imprese profit e non profit in un’ottica di innovazione sociale e marketing territoriale. Info: www.csitre.com Bando | Ausschreibung Confcooperative, LegacoopBund

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turali transnazionali definiti a livello europeo – attraverso guide digitali, visite guidate e conferenze. Il terzo mira a mettere in rete cooperative esistenti, PA e PMI del territorio attraverso sistemi di comunicazione stile social network e audit costanti sulle esigenze attualmente scoperte e a creare una cooperativa ad hoc gestita da donne disoccupate appositamente formate con l’obiettivo di creare occupazione per fasce deboli nel settore dei progetti culturali.


26 Canalescuola

Bat-Project “Living Alto Adige Südtirol” Laboratori di cultura ambientale, artistica, culinaria e storica della tradizione altoatesina. All’interno del programma formativo BAT (Baum-Albero-Tree) di Canalescuola – progetto che intende l’educazione ambientale in chiave interdisciplinare, tecnologica e plurilinguistica – sono proposti una serie di laboratori itineranti che porteranno nelle scuole e piazze del Nordest l’esperienza multisensoriale della particolare attenzione al territorio che tipicamente si esprime nella cucina tradizionale altoatesina. Per esempio fare il pane, produrre lo yogurt o assaporare un piatto naturale e fatto con le proprie mani, diventano occasioni per educare bambini e adulti all’uso critico e consapevole delle risorse della natura e a una maggiore attenzione verso l’impatto ambientale delle proprie azioni. Una serie di strumenti web documentano le esperienze realizzate, rendendo allo stesso tempo accessibili i laboratori a tutti coloro che non potranno fisicamente parteciparvi. Con il supporto della cooperativa Independent saranno inoltre presi in attenta considerazione i bisogni speciali delle persone con diversa abilità.

Interaktive, praktische Workshops vermitteln naturkundliche, künstlerische und kulinarische Aspekte der Südtiroler Tradition. Im Rahmen des interdisziplinären, mehrsprachigen Bildungsprogramms BAT (Baum-Albero-Tree) schärft eine Serie praktischer Workshops an Schulen und im öffentlichen Raum der Städte und Dörfer des Nordostens die Sinne und das ökologische Bewusstsein. Dabei wird der Nachhaltigkeitsgedanke und die naturverbundene Südtiroler Lebensweise am Beispiel der traditionellen Küche begreiflich gemacht. Kochen mit natürlichen Zutaten oder Brotbacken schulen dabei den verantwortungsvollen Umgang mit natürlichen Ressourcen.

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Chi cosa? Wer Was? Canalescuola dal 2006 è un’agenzia di formazione accreditata dalla Provincia di Bolzano e dal MIUR che si pone come punto di scambio per il mondo della scuola – raccoglie attorno a sé 120 soci fra insegnanti, formatori ed educatori ed è attiva con corsi e progetti su tutto il territorio nazionale. Info: www.canalescuola.it Bando | Ausschreibung Confcooperative, LegacoopBund


28 Intervista | Gespräch

Drei Fragen an Michl Ebner Präsident der Handels-, Industrie-, Handwerks und Landwirtschaftskammer Bozen

Wirtschaft und Kultur sind – wenn auch auf den ersten Blick nicht immer selbstverständlich – miteinander verknüpft. In diesem Sinne hat die Handelskammer einen Aufsatzwettbewerb für Schüler / innen zum Thema „Kultur und Wirtschaft“ ausgeschrieben. Die Zielsetzung dabei war es, die Jugendlichen an die Themen Kultur und Wirtschaft in Südtirol heranzuführen, die kulturellen und wirtschaftlichen Besonderheiten herauszuarbeiten und die Bewerbung als Kulturhauptstadt zu untermauern.

Aufsatzwettbewerb: Kultur und Wirtschaft in Südtirol

Maggiori informazioni al sito web: Weitere Informationen auf der Webseite: www.camcom.bz.it www.handelskammer.bz.it

Ganz im Sinne einer zukunftsorientierten Perspektive richtet sich der Aufsatzwettbewerb „Kultur und Wirtschaft in Südtirol“ an die neuen Generationen und zwar an Schüler / innen der dritten, vierten und fünften Klassen der Gymnasien, Fachoberschulen und Schulen der Berufsbildung. Die Jugendlichen sind die Wirtschaftstreibenden und Kulturschaffenden von morgen. Sie für den Zusammenhang zwischen Kultur und Wirtschaft zu sensibilisieren und eine nachhaltige „Unternehmenskultur“ zu fördern, war das Anliegen dieser Initiative der Handelskammer.

Zurück auf die Schulbank. Beantworten Sie stichpunktartig die Fragestellung eines der für den Wettbewerb vorgegebenen Themen: „Die Autonome Provinz Bozen-Südtirol bewirbt sich gemeinsam mit Venedig und dem Nordosten Italiens als Europäische Kulturhauptstadt 2019. Gehen Sie auf die kulturellen und wirtschaftlichen Besonderheiten Südtirols ein, die bei dieser Bewerbung besonders hervorgehoben werden sollten.“ Die Mehrsprachigkeit, die Vielfalt an Kulturen und somit auch Unternehmenskulturen, die landschaftlichen Besonderheiten, das Gespür der Südtiroler / innen für ausgezeichnete Qualität, das Bewusstsein für eine nachhaltige Lebens- und Wirtschaftsweise sowie die gelungene Kombination von Tradition und Innovation bereichern das Land und seine Menschen. Der Titel meines Aufsatzes könnte lauten: „Gemeinsam sind wir stark!“

Bando | Ausschreibung Provincia, Landesregierung

I dieci temi vincitori: Die 10 prämierten Aufsätze:

Progetti premiati al concorso di temi: Cultura e economia in Alto Adige

Die Bewerbung als Europäische Kulturhauptstadt 2019 steht unter dem Motto „Kultur und Wirtschaft“. Welchen Beitrag zur Förderung der wechselseitigen Beziehungen kann hierzu die Handelskammer Bozen leisten?

Bando | Ausschreibung Confcooperative, LegacoopBund

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1° Premio | 1. Preis Nr. 17: Julia Mutschlechner Schule: Realgymnasium, Brixen Klasse: 5 A

2

2° Premio | 2. Preis Nr. 52: Elisabeth Geiser Schule: Fachschule für Hauswirtschaft und Ernährung Frankenberg, Tisens Klasse: 5

3

3° Premio | 3. Preis Nr. 39: Thomas Ladurner Schule: Landeshotelfachschule Kaiserhof, Meran Klasse: Hotelkaufmann/frau 4C

4

4° Premio | 4. Preis Nr. 21: Urban Wieser Schule: Humanistisches Gymnasium Vinzentinum, Brixen Klasse: 7

5

5° Premio | 5. Preis Nr. 37: Fabian Frener Schule: J.Ph. Fallmerayer Oberschulzentrum, Brixen Klasse: 5 A

6

6° Premio | 6. Preis Nr. 11: Melanie Rainer Schule: Oberschulzentrum WFO, Sterzing Klasse: 3 A

7

7° Premio | 7. Preis N. 20: Verena Moling Schule: Sprachen- und Realgymnasium, Bruneck Klasse: 3 C S

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8° Premio | 8. Preis Nr. 34: Allegra Baggio Corradi Scuola: Liceo Linguistico Europeo Marcelline, Bolzano Classe: 5

9

9° Premio | 9. Preis Nr. 54: Ginevra Tedeschi Scuola: Liceo Linguistico Ghandi, Bolzano Classe: 3

10

10° Premio | 10. Preis Nr. 10: Claudia Hochrainer Schule: Oberschulzentrum WFO, Sterzing Klasse: 3 A


Fachschule für Hauswirtschaft und Ernährung Frankenberg, Tisens 31

30 Realgymnasium, Brixen

2 Die Provinz Bozen-Südtirol bewirbt sich gemeinsam mit Venedig und dem Nordosten Italiens als „Europäische Kulturhauptstadt 2019“. Stellen Sie ein Projekt vor, das im Rahmen dieser Bewerbung umgesetzt werden kann, um die kulturellen und wirtschaftlichen Besonderheiten Südtirols zu präsentieren.

1 Kultur und Wirtschaft Südtirols: eine gegenseitige Bereicherung „Insieme“ anstatt „da solo“! Julia Mutschlechner Während im arabischen Oman der größte Kristall-Lüster der Welt von der Decke der Sultan-Qabus-Moschee baumelt, im New Yorker Finanzviertel zahlreiche Männer mit Aktentasche hektisch über weißeste Marmorplatten eilen und über Fernost’s Metropolen skiliftähnliche Gondeln schweben, nippt man am besten genüsslich an einem Glas Wein und lässt sich erzählen, warum gerade Südtirol, ein so kleines Ländchen im Nordosten Italiens, durch seine vielfältige Kultur und Wirtschaft doch ganz schön groß sein kann… Dirndl und Lederhose, Tirtlan mit Kraut, ein bisschen Törggelen im Herbst und ein Glas Glühwein im Advent – und während viele glauben, das wär’s schon mit der Südtiroler Kultur, gehen ihre Wurzeln vielleicht sogar schon auf jene Zeit zurück, in der die gewaltigen Gebirgsformationen Europas erst im Entstehen waren und der ein oder andere Dino noch durch die Urwälder stapfte. Die gewaltigen Felstürme der Dolomiten sind Zeugen dieser längst vergangenen Zeit. Ebenso ein nicht mehr ganz so gelenkiges Männlein, das einige Jahrmillionen später eine etwas andere Gebirgskette bewanderte und, trotz seines hohen Alters, sein Publikum heute noch in den Bann zieht: Ötzi – „Der Mann aus dem Eis“. Die von den Römern angelegten Straßen und Meilensteine hätten seine Reise wahrscheinlich etwas erleichtert. Die Völker, die sich im 4. Jahrhundert n. Chr. auf Wanderschaft begaben, konnten darauf jedenfalls ungehindert durch das Gebiet des heutigen Südtirols rumpeln… Und all dies, die Dolomiten, Herr Gletschermann, die römischen Überbleibsel und die wandernden Völker, sind erst die Anfänge der Südtiroler Geschichte und Kultur. An den romanischen Burgen und Klöstern des Mittelalters, den gotischen und barocken Kirchenbauten, den Gärten von Schloss Trauttmansdorff, in denen sogar schon Kaiserin Sissi spazierte, an den zerklüfteten Hängen der Dolomitenfront im Gebirgskrieg des ersten Weltkrieges, und schließlich an den Faschistendenkmälern in der Landeshauptstadt, lässt sich Schritt für Schritt die Entstehung unserer heutigen Kultur nachverfolgen, und doch soll es 2019 nicht Ötzi sein, oder die mittelalterlichen Klöster, die in Sachen Kultur besonders hervorstechen müssen. Sondern ein ganz anderer Aspekt, der im Jahre 2019 bereits seit 100 Jahren die Südtiroler Kultur mehr als alles andere geprägt haben wird: die Drei-Sprachigkeit – das Zusammenleben von drei verschiedenen Sprachgruppen, die sich nicht immer schon ganz so gut verstan-

den haben, aber im Laufe der Zeit zeigten, dass aus einem Gegeneinander ein Nebeneinander und schließlich ein Miteinander werden kann. Die Gemeinsame Bewerbung um den Titel „Europäische Kulturhauptstadt 2019“ steht dabei symbolisch für diesen Fortschritt. Die junge Universität Bozen, das Museion, der bunte „Flirt“, der flink durch Südtirols Täler dampft, all das sind Meilensteine, welche die junge, die dreisprachige Generation, in den vergangenen Jahrzehnten gesetzt hat, und damit beweist, dass es „insieme“ leichter geht als „da solo“. Dieser Grundsatz gilt auch für Südtirols Wirtschaft. Dem Ötzi würde ohne ihre Unterstützung ganz schön warm werden und auch der bunte „Flirt“ könnte nicht mehr ganz so hurtig dahinzischen ohne sie, denn nur Südtirols Wirtschaft erlaubt Investitionen in unsere Kultur, die wiederum Motor der Wirtschaft ist, und jedes Jahr Millionen von Menschen aus aller Welt in unser kleines Ländchen lockt. Und neben dem Tourismus als stärkste Stütze der Südtiroler Wirtschaft, etablieren sich Jahr für Jahr neue Standbeine, die Stabilität garantieren. So sprießen an sonnigen Hängen saftige Träubchen, reift in dunklen Kämmerchen unser würziger Speck und färben im milden Herbst die knackigen Äpfelchen ihre Backen, um später, dicht verpackt, so manchen Gaumen in fernen Ländern zu erfreuen, denn über die Grenzen unseres Landes hinaus wandern unzählige landwirtschaftliche Produkte. Aber auch in anderen Bereichen ist der Name Südtirol zu einem Garant für Qualität geworden, und so baumelt im arabischen Oman der größte Kristall-Lüster der Welt von der Decke der Sultan-Qabus-Moschee, und so eilen im New Yorker Finanzviertel zahlreiche Männer mit Aktentasche hektisch über weißeste Laaser Marmorplatten, während über Fernost’s Metropolen skiliftähnliche Gondeln schweben. Ein „insieme“ hat dies ermöglicht, nicht ein „da solo“. Dies lernen die Südtiroler nun schon seit fast 100 Jahren, und anstatt sich gegenseitig mit Reibereien zu necken, nutzen sie die gemeinsame Kraft der drei Sprachgruppen, die heute und in Zukunft die eigentliche Stütze für Kultur und Wirtschaft sein werden. Mit eben diesem Vorsatz könnte Südtirol 2019 als glänzendes Vorbild für all jene Länder der Welt vorangehen, in denen Kulturen noch unsanft aufeinanderprallen und Konflikte das Zusammenwachsen verhindern. Dabei ist und bleibt das „insieme“ eine ständige Herausforderung, auch für Südtirol, das 2019 genau damit zeigen sollte, dass ein so kleines Ländchen dadurch doch ganz schön groß sein kann.

Elisabeth Geiser Acht Millionen Menschen leben im Nordosten Italiens, Südtirol gehört dazu. Nachbarstaaten wie Österreich oder die Schweiz haben insgesamt so viele Einwohner. In Südtirol leben ungefähr 500.000 Menschen, die restlichen siebeneinhalb Millionen Menschen sind auf den restlichen Nordosten verteilt. Womit und wie kann sich Südtirol mit seinen kulturellen und wirtschaftlichen Besonderheiten in diesem Zusammenhang hervortun? Beim Brainstorming für ein Projekt zur Bewerbung „Europäische Kulturhauptstadt 2019“ hat sich gezeigt, dass mein Interesse am Thema stark von meinem eigenen Leben geprägt ist. Da sind einmal meine Herkunft und meine Ausbildung. Ich komme von einem Bauernhof am Deutschnonsberg, der auf 1400 Höhenmetern liegt. Schulisch bin ich auch mit dem Bäuerlichen verbunden, ich besuche die Fachschule für Hauswirtschaft und Ernährung „Frankenberg“ in Tisens, die zum Assessorat für Landwirtschaft gehört. Meine große Leidenschaft und Liebe ist die Musik. Ich spiele begeistert fünf Musikinstrumente, die Steirische Harmonika, Klavier, Klarinette, Begleitgitarre und Bassgitarre. Und mich interessieren die Urwege in Südtirol. Als ich im Unterricht von den Urwegen unseres Landes gehört habe, war ich sehr berührt davon. Die Vorstellung, dass über einen so langen Zeitraum Menschen das Land über ein weit verzweigtes Wegenetz durchquerten, beeindruckt auch heute noch. Südtirol ist seit jeher schon ein Durchzugsland, die alten Wege zeugen davon. Urwege aus der Stein-, Bronze-, Eisen-, und Römerzeit sowie aus dem Mittelalter sind auch heute noch erhalten und begehbar. Entlang der Urwege muss es für die Reisenden immer schon Einkehrmöglichkeiten gegeben haben. Sehr wahrscheinlich waren es Bauernhöfe, die sie bewirteten. Auf den Höfen, so stelle ich es mir jedenfalls vor, wurde gemeinsam gegessen, getrunken und auch musiziert. Das Miteinander hatte in Zeiten, wo das Reisen noch gefährlich und abenteuerlich war, sicherlich noch eine viel stärkere Bedeutung als heute. Projektteil Arbeitstitel des Projektes: Urwege, Musik und Bauernkost Grundsätzliche Überlegungen: Was kann ein Besucher Teilnehmer mitnehmen? Die Urwege gemeinsam durchwandern, von Musikstellen Klanginstallationen heutiger Musiker hören, in Bauernhöfen, die am Weg liegen, einkehren und gemeinsam mit anderen Bauernkost verzehren und „Stubenmusig“ genießen. An einem Workshop zum Brotbacken oder einem traditionellen Bauerngericht teilnehmen und anschließend bereichert wieder in den eigenen Alltag zurückkehren. Durch die Teilnahme am Projekt wird soziales Miteinander gelebt, die künstlerische Arbeit von jungen Talenten des Landes wird gefördert, die Zusammenarbeit zwischen Jung- und Altbäuerinnen eingeübt und die Bauernkost wird als wichtiger Kulturträger wahrgenommen. Gedanken zur Finanzierung: Potentielle Besucher sind für eine gute Bewirtung mit Musik auf den Bauernhöfen sicherlich bereit zu bezahlen, anderswo wird für ein vergleichbares

Concorso temi | Aufsatzwettbewerb Camera di Commercio, Handelskammer

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Angebot ebenso Geld ausgegeben. Für die Klanginstallationen müsste wahrscheinlich eine andere Finanzierungsform gefunden werden. Vielleicht könnte da eine Kooperation mit einer Einrichtung, z.B. Musikeinrichtung des Landes, weiterhelfen. Inhalte: 1. Südtirol als Durchzugsland: Urwege 2. Urwege und zeitgenössische Musik: Klanginstallationen entlang der Urwege 3. Urwege und bäuerliche Esskultur: Brot und Bauernkost auf Bauernhöfen mit „Stubenmusig“. Umsetzung der Inhalte: 1. In allen acht Bezirksgemeinschaften werden Urwege gesucht, die sich zur Bespielung eignen und in der Nähe von Bauernhöfen liegen, die an einer Projektbeteiligung interessiert sind. Der Buchautor Hanspaul Menara hat einen Band zu den Urwegen in Südtirol veröffentlicht. Vielen wird er als Wanderexperte bekannt sein, er schreibt unter anderem auch einen wöchentlichen Beitrag für das Dolomitenmagazin. Er könnte wertvolle Informationen weiter geben, seine Projektmitarbeit wäre wünschenswert. 2. Die Bespielung der Urwege mit Klanginstallationen zeitgenössischer Musik kann von Peter Paul Kainrath organisiert werden. Er könnte Kompositionsaufträge an junge Musiker aus der Gegend der Urwege vergeben. In der Ausschreibung sollte drinnen stehen, dass sich die Komponisten von den Urwegen inspirieren lassen sollen. 3. Bei der Kontaktaufnahme mit den Bauernhöfen wird der Kooperationspartner der Fachschule für Hauswirtschaft und Ernährung „Frankenberg“, der Südtiroler Bauernbund, miteinbezogen. 4. Die Bauernhöfe sollten zu einer Zusammenarbeit mit der Fachschule für Hauswirtschaft und Ernährung „Frankenberg“ bereit sein. Die Bauernkost wird gemeinsam mit Schülerinnen der Fachschule zubereitet, die ihrerseits gleichzeitig ein Praktikum für Urlaub am Bauernhof absolvieren. Die Frau Direktor unserer Schule kann sich eine solche Zusammenarbeit durchaus vorstellen. Bei der Zubereitung der Speisen dürfen die Gäste zusehen, anschließend können sie das 3-Gänge-Menü in der Bauernstube genießen. Den Brotback oder Bauerngericht - Workshop halten Bäuerin und Schülerin gemeinsam. Für den Workshop muss man sich anmelden, wo ist noch festzulegen. 5. Die Stubenmusig begleitet das Essen in der Bauernstube. Auch für die Auswahl der Stubenmusig könnte Peter Paul Kainrath, als Kenner der Südtiroler Musiklandschaft, herangezogen werden. Die Handelskammer Bozen hat den Aufsatzwettbewerb zu Kultur und Wirtschaft in Südtirol ausgeschrieben. Deswegen sollte das Projekt von der Handelskammer, in Zusammenarbeit mit der Fachschule für Hauswirtschaft und Ernährung „Frankenberg“ und dem Südtiroler Bauernbund, der Bauernjugend, begleitet werden. Ich selbst würde gerne in der Projektgruppe mitarbeiten, als Musikerin und Schülerin der Fachschule für Hauswirtschaft und Ernährung „Frankenberg“.


Humanistisches Gymnasium Vinzentinum, Brixen 33

32 Landeshotelfachschule Kaiserhof, Meran

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Die Zweisprachigkeit und die verschiedenen Unternehmenskulturen (NordSüd bzw. Deutsch-Italienisch) sind auch eine Bereicherung für die Südtiroler Wirtschaft. Vertiefen Sie diese Aussage anhand von Beispielen.

Mutter Kultur und ihre Kinder Urban Wieser Tag für Tag hetzt die Wirtschaft in die Höhen, keuchend kommt sie oben an. Sie versorgt die alte Mutter, alleine schafft diese es nicht mehr. Zu lange musste sie sich beugen, musste helfen und tragen, jetzt kränkelt sie. Mutter Kultur war nützlich, Ausgangspunkt von Entwicklungen, die ohne sie im Frühlingsschlamm stecken geblieben wären. Was unters Joch passte, durfte von ihr bleiben zwischen den Bergen, für den Rest gab es Tickets dritter Klasse ins Pfefferland, gratis versteht sich. Verfälscht wurde das Mütterchen, gar zum Bauarbeiter, Hotels nach ihrem Vorbild aus der Erde zu stampfen, Hotels, in denen sich der Gast wohlfühlt wie zwischen zwei Heuballen und dennoch an die genügsam bäuerliche Vergangenheit unseres Landes erinnert wird. Und nun, einige Jahrzehnte später: Hat sie ihre Aufgabe erfüllt? Teilweise. Betrachtet unsereiner einen Hotelkomplex, so scheint ihm die Erinnerung verblasst: Die Ziegelsteine stapeln sich zu einem Balkönchen hier, einem Türmchen da und einem Erker in der Mitte, Merkmale eines Märchenschlosses. Einen Tiroler Bauernhof erahnt man höchstens noch am Dach, aber darauf „scheißen die Vögel“. Beim Eintritt häufen sich Anzeichen heimatlicher Kulturvergangenheit. Getäfel darf bewundert werden und so mancher Hutträger auf hölzernen Latten grinst dem Betrachter entgegen. Daneben überwuchern andere Bilder und Abbilder die Wände, einige heiligen Inhalts. Oft wird der jedoch in den Hintergrund gedrängt, zugunsten des Scheins. Der Durchschnittsgast will nicht auch noch im Urlaub mit Religion belästigt werden. Zurückbleiben wird der Eindruck einer Mischung aus weltentrücktem grimmschem Gebilde und verkitschter Kultur. Die Mischung füllt die Taschen mit Euros, Pfund und Rubel, zuweilen mit Dollars. Sie pumpt Kapital ins Gebirge, mit 18.248.245 Übernachtungen im Sommer 2012 einen bedeutenden Teil der Wirtschaftsleistung. Und was auch immer in dieser Form den Wohlstand scheffelt, das muss stehen, muss erhalten bleiben und gedeihen. Dann ist völlig gleichgültig, ob sie Angehörigen einer jüngeren Generation - von Zeit zu Zeit auch mir selbst - Pseudo-TirolerKonsumartikel als über Jahrhunderte gewachsenes Kulturgut verkaufen. Doch wie befreit man sich von solcherlei Frevel? Was, wenn der Tourist nach mehr Transparenz, mehr Echtheit fragt? Einen Lösungsweg beschreiten wir schon oder ebnen zumindest das steinige Gelände: Wir beginnen, das Pure, Wertvolle wieder aus besagter fataler Mischung zu filtern. Dies äußert sich durch ein verbreitertes Angebot an „Urlaub am Bauernhof“, der Wiederentdeckung des Roggenanbaus, einiger Nutztierarten und anderer landwirtschaftlicher Erzeugnisse. Daneben wurden einige Traditionen nie aufgegeben, wie die überregional bekannte Holzverarbeitung in Gröden oder das Vereinsleben. Es bestünde jedoch ein zweiter Weg: die Abspaltung der Kultur vom Tourismus. Es sind zu aller Anfang die Berge, die Gäste nach Südtirol locken, ihre Wälder das Erste, was ins Auge sticht. Sie könnten verstärkt ihrem Wesen entsprechend genutzt werden, gemäß ihrer Unzugänglichkeit, Abgeschiedenheit, Erhabenheit und Schönheit, ohne menschliche Prägungen, die sie erfahren haben. Sie könnten Zuflucht bedeuten für jene, die entfliehen wollen. Insofern hätten auch schlichte, moderne Bauten auf jeder Höhenebene, im Tal oder auf den Gipfeln, ihre Existenzberechtigung. Sie rauben den steinernen Riesen - nach ein wenig Wasser den Gebirgsbach runter - keine der ihnen gebührenden Aufmerksamkeit mehr. Und Mutter Kultur, die könnte wieder sein, was sie war. Sie könnte ihre Ruhe haben und lernen, sich wieder selbst zu versorgen, vielleicht auch ohne Subventionen. Aber davon ein anderes Mal.

Thomas Ladurner Ein freundliches „Griaß Gott“ von einem Mann mit blauer Schürze, ein respektvolles „buon giorno“ aus dem Mund eines Herren in einem maßgeschneiderten Designeranzug – willkommen oder „benvenuto“ in Südtirol, dem Herzen der Alpen, dem Herzen des europäischen Kontinents. Dort, wo sich Geschäfte italienischer Modemarken und Gasthäuser mit südländischem Flair an traditionelle Südtiroler Wohnhäuser reihen, dort – ja dort ist Bozen. Bozen – die Hauptstadt dieser im Vergleich zur übrigen Welt so einmaligen Region. Serpentinenartig sucht sich die Talfer ihren Weg durch Bozen, gesäumt von großzügigen Grünanlagen, die einladen zum Innehalten, zum Genießen, zum Entspannen. Bozen pulsiert. Wie in einem Ameisenhaufen laufen Leute unterschiedlichster Nationalitäten, Kulturkreise, Religionen und Sprachen durch die engen Gassen und Straßen der malerischen Altstadt, welche sich mit ihren Sehenswürdigkeiten, den anliegenden Unternehmensgeländen und der Gewerbezone im Bozner Talkessel, inmitten einer wunderschönen Naturlandschaft mit Blick auf das hoch aufragende Schlerngebiet und den sagenumwobenen Rosengarten, befindet. Bozen – das Herz Südtirols, die stolze Mutter eines Landes – die Heimat zweier in Kultur und sprachlicher Hinsicht so unterschiedlicher Bevölkerungsgruppen. Bozen und Südtirol – die Heimat von Deutsch und Italienisch, Ausdruck deutscher Tugenden wie Fleiß, Ausdauer, Pünktlichkeit, Genauigkeit und Zielstrebigkeit sowie südländischer Lebensfreude und der typisch italienischen Kreativität im Erschaffen von neuen Lösungsansätzen. Bozen, die nördlichste Provinz Italiens, kann man sich sehr gut als Brücke vorstellen. Als Verbindung zwischen zwei Kulturen, als Band zwischen dem deutsch- und dem italienischsprachigen Raum. Bozen ist das Zentrum dieser Brücke, wo sich der Standortvorteil – den Südtirol zweifelsohne besitzt – am stärksten erfassbar macht. Ist Südtirol das Land der unbegrenzten Möglichkeiten? Es ist zu bezweifeln, ob Südtirol ein zweites Amerika ist. Möglichkeiten sind reichlich vorhanden, doch das Potpourri der Südtiroler Kultur, Gesellschaft und Wirtschaft hält einem jeden die unterschiedlichsten Wege offen. Das Beherrschen der Sprachen Deutsch und Italienisch erschließt

primär den vielen Unternehmern in der Tourismus- und in der Industriebranche einen in zwei Richtungen ausweitbaren Markt. Schon im Grundschulalter lernt der Nachwuchs die jeweils zweite Sprache. Anfangs noch verflucht man die damit verbundenen Anstrengungen, man schwitzt Blut und Wasser beim Erlernen einer neuen Diktion. Warum sollte man also genau diesen Bereich weiter ausbauen, weiter festigen? Tja, die Vorteile liegen auf der Hand, wenn man nur seinen Intellekt verwendet. Zwei Sprachen – damit kann man sich nicht nur mit einer breiteren Masse der Öffentlichkeit verständigen, man lernt auch zwei unterschiedliche Kulturen, zwei unterschiedliche Denkensund Lebensweisen kennen. Zwei Sprachen repräsentieren somit auch enorme Anlagen zur möglichen Betriebsführung, zur erfolgreichen und gewinnbringenden Leitung eines Unternehmens. Aber die Sprache für sich ist nicht der einzige und alleinige Vorteil. Sprache bedeutet auch Kultur, verschiedene Kulturen bedeuten verschiedene Eigenschaften. So treffen im gebirgigen Südtirol südländische Leidenschaft auf deutsche Gründlichkeit und Zielstrebigkeit, italienische Kreativität auf alemannische Ausdauer und Fleiß. Die Aufgabe der Unternehmer ist hiermit unter anderem auch das Fördern dieser Eigenschaften, die Weiterentwicklung der Talente und der gegebenen Voraussetzungen, um auch in der ungewissen Zukunft beide Beine auf dem Boden zu halten und den eigenen Betrieb sicher durch die Wasser des nationalen und internationalen Marktes zu navigieren. Das Vertrauen auf kulturelle Traditionen im Betrieb/Unternehmen, gepaart mit den Einflüssen der umliegenden Gebiete und Regionen, geschützt und ausgezeichnet durch diverse Logos und Qualitätszeichen wird somit zum Steuermann und Garant für Erfolg in jeder Hinsicht. Individualität ist interessant, kann profitabel sein. In Südtirol haben wir in jeder Hinsicht eine Menge Personen, die im Gesamtpaket den für uns eminent wichtigen Standortvorteil ergeben. Die Abwechslung in den Bereichen Kultur und Sprachen gibt ein sicheres Fundament für die kommenden Jahre und sollte von den Verantwortlichen genutzt werden.

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34 Oberschulzentrum WFO, Sterzing

Wirtschaft und Kultur, Südtirol PUR

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Melanie Rainer

Kultur und Wirtschaft: Eine gegenseitige Bereicherung. Speck oder Spaghetti? Beides! Wirtschaftliche und kulturelle Vorteile durch Austausch Fabian Frener Die Sonne strahlt und am hellblauen Himmel ziehen nur wenige Wölkchen wie Staubflocken vorbei. Langsam setzt sich die Prozession in Bewegung, in der Mitte der Pfarrer mit zum Gebet verschränkten Händen und konzentriertem Blick - umringt von Ministranten, die verträumt den Wald neben der Straße betrachten. Eine Trommel ertönt und die Musikkapelle beginnt einen feierlichen Marsch. Ein Eichhörnchen rettet sich noch ins schützende Dickicht des Waldes und beäugt misstrauisch die Menschenmasse, es erblickt neben den dahinziehenden Leuten auch einige abseits stehende Zweibeiner, die das Schauspiel betrachten. Diese Männer und Frauen im Abseits sind die Männer und Frauen, die Südtirols Wohlstand ermöglicht haben: Touristen – auch heute noch eine Lebensader der Südtiroler Wirtschaft. Der Grund ihrer Besuche ist nicht nur die einmalige Landschaft des Landes – viele haben Gefallen gefunden an dem, was uns eigentlich ausmacht: Die Südtiroler Kultur. Nach einer langen und leidvollen Geschichte blieben die Bräuche und Traditionen unseres Landes lange ungesehen und unbeachtet. In Europa hielt man Südtirol lange Zeit für ein rückständiges Bergvölkchen - was sollte schon interessant an einer Horde Bergbauern sein, die deutlich mehr von Rindern als von Kunst und Kultur verstanden? Doch diese Haltung hat sich glücklicherweise geändert. Viele Touristen, die auf der Suche nach Neuem und nach verborgenen Kulturschätzen waren, entdeckten besonders in der 2. Hälfte des 20. Jahrhunderts Südtirol für sich. Die Einwohner reagierten auf den Andrang und verliehen der Südtiroler Reputation im Ausland neuen Glanz – bald erschien Südtirol wie ein Diamant im Herzen Europas, dem durch den Schliff der Südtiroler Wirtschaftstreibenden seine Besonderheiten betont worden waren. Leider ist die Arbeit an diesem Diamanten immer noch nicht abgeschlossen: Die besagte leidvolle Geschichte des Landes hat Narben hinterlassen. Besonders die Spätfolgen der ethnischen Konflikte und der frühen italienischen Südtirol-Politik sind heute noch spürbar. Die kleine Alpenregion erlangte zwar eine Autonomie, die europaweit an Kompetenzen nur durch eine finnische Region übertroffen wird, doch sind alte Streitereien nach wie vor präsent. Es gibt immer noch italienische Kultur und deutsche Kultur, selbst in der Politik wagte man es nicht, die beiden Zuständigkeiten zu einen. Ironie der Geschichte, dass Südtirol von vielen international tätigen Firmen als Standort ausgewählt wurde, weil dieses Land eine Brücke zwischen den beiden Kulturen und Sprachen darzustellen schien. Natürlich ist diese Annahme auch nicht völlig aus der Luft gegriffen. Es gibt teils einen sehr starken interkulturellen Austausch – doch ein wirkliches „Miteinander“? Daran müssen wir noch arbeiten - zum Wohle unserer selbst und zum Wohle des Landes, das unter anderem durch Anfänge von eben diesem Austausch den wirtschaftlichen Aufschwung erlebte. Von den alten Flammen der ethnischen Konflikte, die am höchsten in der Feuernacht loderten, ist immer noch Glut geblieben, Glut die endgültig gelöscht werden muss, damit sich aus der Asche eine neue, bessere Form des Zusammenlebens erheben kann. Südtirol ist eben doch noch nur ein Rohdiamant, dessen vollständiger Glanz noch freigelegt werden muss. Diesen Glanz würden Investoren auch auf internationaler Ebene erkennen. Würde sich eine Symbiose aus italieni-

Sprachen- und Realgymnasium, Bruneck 35

scher und deutscher Kultur entwickeln, wie es bislang nur in eingeschränktem Maße geschieht, würde besonders die Südtiroler Wirtschaft ihren Status als deutsch-italienische Brücke ausbauen und ihm vor allem gerecht werden. Viele bundesdeutsche oder österreichische Unternehmen, die nach Italien expandieren, suchen ihren Weg über Südtirol, dem Land der Zweisprachigkeit – leider aber auch dem Land der zwei Kulturen, Kulturen die nur nebeneinander bestehen und nicht miteinander verschmelzen, wie es sich Alexander Langer schon vor Jahrzehnten erträumt hat. Viele Touristen – besonders aus der Bundesrepublik – besuchen Südtirol, um Tiroler Brauchtum mit italienischem Flair zu erleben, sich nicht zwischen Speckknödel oder Spaghetti entscheiden zu müssen. Leider erleben sie nur Teile einer solch interessanten Mischung, das Land bewegt sich zwar hin zu einem besseren Zusammenleben und einem Austausch, der das Land in wirtschaftlicher und kultureller Hinsicht einmalig macht, doch die Veränderungen geschehen gemächlich und die Politik hinkt notwendigen Reformen sogar hinterher, anstatt diese Entwicklungen zu beschleunigen. Die „Apartheid – Festung“ in Europa, die in einer Ausgabe des „Spiegel“ des Jahres 1988 beschrieben wird, gehört glücklicherweise fast schon der Vergangenheit an, die Volksgruppen sind im Begriff, sich aufeinander zuzubewegen und schließlich auch alte Unstimmigkeiten aufzugeben, um einer glanzvolleren, gemeinsamen Zukunft entgegenzublicken. Wenn dieser Prozess unterstützt wird und zweisprachige Sport- und Kulturverbände besondere Aufmerksamkeit und Zuwendung genießen, können wir uns nicht nur in menschlicher Hinsicht weiterentwickeln. Man stelle sich nur vor, welchen Faktor ein ausgeprägtes gegenseitiges Kulturverständnis auf internationaler wirtschaftlicher Ebene spielen könnte, welche ökonomischen Vorteile Südtirol gewinnen würde. Dies mag vielleicht nach utopischen Vorstellungen klingen, doch es ist absolut machbar und realistisch. Die Südtiroler Bevölkerung zeigt Tendenzen zu mehr kulturellem Austausch, besonders Jugendliche legen zunehmend alte Vorurteile ab und suchen neue Wege. Die „Facebook“ - Seite „Spaghetti mit Knödel“ oder verschiedene Austauschprogramme an Oberschulen zeigen diese Bereitschaft, Bekanntes neu kennenzulernen. Durch die wirtschaftliche Unabhängigkeit unseres Landes können unsere Unternehmen – teils auch trotz der Krise – wachsen und das Land kann somit den Wohlstand der Bürger aufrechterhalten und die Kultur unterstützen. Die Südtiroler Kultur hat die Wirtschaft groß gemacht, nun ist es an der Zeit, dass die Wirtschaft die Kultur groß macht. Die Landesregierung hat inzwischen die entsprechenden Mittel und hoffentlich auch die nötigen Vorsätze, um den kulturellen Austausch zwischen den ethnischen Gruppen zu fördern – die Reste dieser europäischen Apartheid zu beseitigen, um unseren Rohdiamanten weiter zu polieren und seine Einmaligkeit augenscheinlich zu machen. Unsere Kultur kann nicht bestehen ohne eine funktionierende Wirtschaft und unsere Wirtschaft kann nicht funktionieren ohne eine bestehende Kultur. Aus diesem Grund liegt es an uns, ob wir uns auf deutsche oder italienische Kultur beschränken wollen oder ob wir uns endlich zu einer wahren Südtiroler Kultur bekennen. Eine Kultur, die sowohl Potential für wirtschaftliche Projekte bietet als auch Nährboden für ein besseres Zusammenleben der Volksgruppen.

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In einer bequemen Gondel geht es über den steilen Berghang hinauf, sogar Sitzheizung nimmt das Seilbahnunternehmen in Kauf, um den Kunden ein Wiedersehen ganz und gar nicht auszureden, sondern ihnen vielmehr die Möglichkeit gibt, sich einzuleben. Ein atemberaubender Blick in die weiße Natur ist für viele die ideale Kur, um sich zu regenerieren und vor allem auszukurieren. Besonders südlich der Alpen sind die zahlreichen Skigebiete und Skianlagen sehr attraktiv für Touristen. Mit immer kreativeren Ideen versuchen unterschiedlichste Unternehmen die Skianlagen bestmöglich zu modernisieren. Eines der vielen Highlights ist sicherlich das Ski-Weltcup-Karussell, das fast jedes Jahr in Gröden anhält und Südtirol Ansehen verleiht. Zudem hat Südtirol ausgezeichnete Skifahrer, wie beispielsweise Dominik Paris, der erst kürzlich zum Vizeweltmeister der Abfahrt gekürt wurde. Im Winter gibt es perfekte Pisten und im Sommer traumhafte Wanderwege. Südtirol hat vor allem den Vorteil, dass sich die Hauptsaison fast über das gesamte Jahr hinauszieht, so sind viele Hotels restlos ausverkauft. Die Alpen, die unser Land dominieren, sind daher eine wesentliche Einnahmequelle. Zwar leben viele Almhütten und Hotels von der Vielzahl an Touristen, jedoch werden in Zukunft die Einnahmen nicht nur aus dem Tourismus gewonnen. Hierzulande gibt es viele traditionelle Südtiroler Bergbauern, deren Vorfahren als erste Nomaden sesshaft wurden und schon Viehzucht und Ackerbau betrieben. Ob traditioneller Käse, exzellenter Speck, frische Milch oder die verschiedensten Weinsorten, die natürlich für jeden Weinliebhaber ein „Muss“ sind, Südtirols Produkte unterliegen einer langen Tradition. Die Bauern entwickeln sich immer weiter, nur noch eine Frage der Zeit, bis die Südtiroler Produkte den weltweiten Bekanntheitsgrad, den sie zum Teil schon besitzen, steigern können. Die Zukunft sieht somit sehr vielversprechend aus. Zu den Unternehmen, die allerdings bereits exportieren und damit Südtiroler Endprodukte, besonders im Bereich Wintersport, in so manchen Ort transportieren, gehört vor allem das Unternehmen Leitner. Und das zählt nebenbei auch noch zu den weltweiten Spitzenreitern im Seilbahnbereich. Auf allen Kontinenten stehen derartige Konstruktionen, die vorwiegend in Gebirgen thronen. Zur Natur gehört auch unser erfrischendes Wasser, das direkt als frische Bergquelle in unseren Haushalt fließt. Es hat sehr vielseitige Qualitäten: In vielen Großstädten Italiens ist das Leitungswasser ungenießbar, bei uns allerdings ist es mit seiner exzellenten Qualität ausgezeichnet zum Trinken. Was die Qualität des kristallklaren Wassers betrifft, können viele andere Regionen Südtirol nicht das Wasser reichen. Für die Zukunft heißt das vielleicht: Wasserexport an so manchen Ort! Waren es früher noch die Wasserräder, die ein Müller zur Mehlherstellung benutzte, so sind es heute die Wasserkraftwerke, die Südtirols Zukunft bestimmen. Die erneuerbaren Stromquellen, die in mittlerweile schon fast jedem Tal genutzt werden, bestimmen Südtirols Zukunft. Vor allem viele Stauseen sind dafür perfekt geeignet. Südtirol hat deshalb den Vorteil, dass die Energie im eigenen Land produziert werden kann. Strom kann zukünftig immer mehr als Exportmittel dienen und somit die Einnahmekasse füllen. Südtirol hat aber noch sehr viel mehr zu bieten, z.B. eine Vielzahl an Burgen, Schlössern und Museen. Jedes pompöse Schloss schrieb in der Vergangenheit Geschichte, wie beispielsweise Schloss Reifenstein, im Wipptal. Bereits Maximilian I. residierte dort, der sich allerdings auch in vielen anderen Südtiroler Burgen aufhielt. Einzigartig ist auch Schloss Runkelstein, das vorwiegend durch die profanen Wandmalereien bekannt wurde bzw. immer noch ist. Ob typische Tänze, moderne Mode, in der damaligen Zeit versteht sich, oder die Liebesgeschichte von Tristan und Isolde, alles ist auf den Steinmauern festgehalten. Momentan sind fast alle Burgen eine Augenweide für Touristen, allerdings werden auch die Museen immer beliebter, wie beispielsweise das Archäologiemuseum in Bozen, das mit der 5.250 Jahre alten Hauptattraktion Ötzi einen weltweiten Bekanntheitsgrad genießt. Der Mann aus dem Eis, u.a. ausgerüstet mit einem Kupferbeil, wurde 1991 von einem deutschen Ehepaar nahe dem Tisenjoch gefunden. Heute, sowie in naher Zukunft, kann er im Museum bewundert werden und für Südtirols gu-

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ten Ruf werben. Da Südtirols Haupteinnahmequellen im Tourismusbereich liegen, ist auch das Bergwerk in Ridnaun erwähnenswert. Obwohl es vor vielen Jahrzehnten noch in Betrieb war und Südtirol mit verschiedensten Erzen versorgt hat, sind die kostbarsten Funde heute z.B. im Naturkunde Museum in Bozen ausgestellt. Die größte Bergkristallsammlung, die das Museum zeigt, besitzt einen Wert von 100.000 Euro. Südtirol ist so gesehen „Steinreich“. Besonders Südtiroler Marmor aus der Jennwand in Laas und Töll ist sehr bekannt. Das „weiße Gold“, das für seine Schönheit und Härte europaweit bekannt ist, ist für die Zukunft eine markante Exportquelle. Wegen des guten Rufes wird unser Land sogar von Chinesen und Japanern besucht! Diese sind besonders von den einheimischen und kulturell vielseitigen Städten begeistert. Ob der Zwölferturm in Sterzing, der Dom in Brixen oder die vielen Museen in Bozen, Südtirol ist ein Dauerbrenner. Die Zwei- bzw. sogar Dreisprachigkeit ist daher sicher ein großer Vorteil. Wer sich verstanden fühlt, und das gilt nicht nur für Touristen, kommt gerne wieder und lässt Südtirols Kassen kräftig klingeln. Besonders Betriebe können von der Zweisprachigkeit profitieren, da sie somit mehr Kunden ansprechen. Um auch im restlichen Italien neue Kunden zu gewinnen, müssen Südtiroler Betriebe neben der deutschen Sprache auch Italienisch beherrschen, deshalb ist die sprachliche Ausbildung der Jugendlichen hierzulande sehr wichtig. Zukünftig sollte der Nachwuchs vielleicht schon im Kindergarten die beiden Sprachen lernen, früh übt sich und tut sich später leichter! Viele Jugendliche lassen auch gerne einmal den Affen los und nehmen Südtirols Nachtleben in Anspruch, dabei ist für jeden etwas dabei. Allerdings gibt es viele Feste, die auch tagsüber stattfinden, beispielsweise das Knödelfest in Sterzing oder das Altstadtfest in Brixen. Massenweise Menschen werfen sich mitten hinein ins Gedränge, um live dabei zu sein und nichts zu verpassen. Auf solchen Festen wird sehr viel verzehrt und meistens auch so manche Persönlichkeit geehrt. Ich denke, solche Feste gehören zu unserer Kultur und sollten auf jeden Fall beibehalten werden, sodass auch noch in hundert Jahren ältere Traditionen gepflegt werden können. Doch nicht nur auf Festen werden Persönlichkeiten geehrt, sondern auch in Form von Denkmälern, beispielsweise das Walther-Denkmal in Bozen, zu Ehren des Minnesängers Walther von der Vogelweide oder auch das Andreas-Hofer-Denkmal in Meran, zu Ehren des Andreas Hofer. Ein weiteres, allerdings geschichtlich sehr umstrittenes Monument ist das Siegesdenkmal in Bozen. Benito Mussolini hat das Denkmal errichten lassen, um die Dominanz Italiens über Österreich zu demonstrieren. Heutzutage sollte es vor allem ein Denkmal an die Opfer der Faschisten sein. Das Siegesdenkmal erweckt grausame Erinnerungen und ist ein Monument der Trauer, das uns dazu bewegen soll, über eine Zeit der Unterdrückung nachzudenken. Südtirol weist viele Besonderheiten auf. Sowohl kulturell als auch finanziell spielt es in einer eigenen Liga, zumindest in Italien. Seit 2008 haben immer mehr Staaten mit der Finanzkrise zu kämpfen. Viele Menschen verlieren ihre Arbeitsplätze, so auch hierzulande. Südtirol hat einen vergleichsweise sehr geringen Prozentanteil an Arbeitslosen, womit es italienweit sehr gut dasteht. Für die Zukunft sollte Südtirol nicht an Arbeitskräften einsparen, sondern versuchen die Einnahmequellen zu verstärken. Da der Tourismus wohl zur größten Quelle gehört, sollte er besonders gefördert werden, allerdings sollten auch Alternativen, wie beispielsweise im Bereich der Energiegewinnung oder Landwirtschaft, berücksichtigt werden. Schließlich ist noch das Autonomiestatut zu erwähnen, die Besonderheit für Südtirol schlechthin, dass unserem Land auch weiterhin die Eigenständigkeit der drei Sprachkulturen garantiert. Mit einem Paragleiter geht es wieder bergab. Nahezu schwerelos gleiten sie durch die kristallklare Luft in den leicht vernebelten Talkessel hinein. Aus der Ferne, ähnlich vieler bunter Vögel, schweben sie durch die Lüfte. Mit dem Gefühl von Schwerelosigkeit genießen sie den Ausblick aus der Vogelperspektive. Unser Land erscheint noch atemberaubender als je zuvor. Spiralförmig kreisen sie langsam in Richtung Wiese und landen anschließend ganz sanft im grünen Gras.


Liceo Linguistico Ghandi, Bolzano 37

36 Liceo Linguistico Europeo Marcelline, Bolzano

7 Kultur und Wirtschaft in Südtirol: eine gegenseitige Bereicherung Verena Moling In Südtirol, wie in vielen anderen europäischen Ländern, ruht die Wirtschaft auf mehreren Säulen und hängt nicht von einem einzigen Wirtschaftssektor ab. Alle Wirtschaftszweige sind vorhanden und unterstützen sich gegenseitig. Sollte ein Wirtschaftszweig Verluste erzielen, so wird dies durch einen anderen wieder ausgeglichen. Es gibt überwiegend klein- und mittelständische Unternehmen, jedoch erwirtschaften diese das höchste Bruttoinlandsprodukt pro Kopf in Italien. Die Wirtschaft Südtirols ist ein Vorbild für Italien, denn nirgendwo sonst gibt es eine höhere Erwerbsquote, eine niedrigere Arbeitslosenquote oder ein höheres Bruttoinlandsprodukt. Diese herausragende Position in der Wirtschaft und auf dem Arbeitsmarkt wird durch eine ausgewogene Wirtschaftsstruktur erreicht. Die Wirtschaft in Südtirol ist vor allem durch den Dienstleistungsbereich geprägt. Aber auch ein gut entwickeltes Handwerk, Industrie und Landwirtschaft spielen in der Wirtschaftsstruktur des Landes eine wichtige Rolle. Besonders wichtig für die Südtiroler Wirtschaft ist der Tourismus. Hier ist zwischen Gastgewerbe und Alpinwesen zu unterscheiden. Im Gastgewerbe gibt es rund 4.000 Beherbergungsbetriebe, welche den Gästen über 151.000 Betten zur Verfügung stellen. Zu diesen zählen auch die zahlreichen Wellness-Hotels, die den Gästen viele Möglichkeiten bieten, Körper und Seele zu entspannen. Hinzu kommen die nicht-gastgewerblichen Betriebe, wie Campingplätze oder Urlaub am Bauernhof, mit welchen man auf rund 10.000 Beherbergungsbetriebe mit über 220.000 Betten kommt. Zum Alpinwesen gehören Schutzhütten und Biwaks, wo vor allem passionierte Bergsteiger und Wanderer ihre Ferien verbringen. Jährlich kommen ca. 4,1 Millionen Touristen nach Südtirol, um unser schönes Land zu genießen und sich hier zu erholen. Dies führt zu einem jährlichen Tourismusumsatz von mehr als 3 Milliarden Euro. Auch in Zeiten der Krise wurden in diesem Wirtschaftssektor keine wesentlichen Einbußen verzeichnet. Das Handwerk in Südtirol ist eher kleinstrukturiert und sehr traditionsverbunden, gleichzeitig ist es aber innovativ. Rund 500 verschiedene Berufe werden in etwa 13.000 Handwerksbetrieben ausgeübt. Das Handwerk in Südtirol hat knapp 44.000 Beschäftigte und erwirtschaftet jährlich 2,4 Milliarden Euro. Die Industriebetriebe Südtirols sind in der Holz- und Papierbranche, in der Metallverarbeitung und im Baugewerbe tätig. Südtirol ist im Bereich für erneuerbare Energie italienweit führend, Viele Photovoltaik- und Solaranlagen werden hier produziert und eingesetzt, aber auch die Produktion von Wasserkraft wird gefördert. Das Südtiroler Unternehmen TechnoAlpin hat seinen Hauptsitz in Bozen und ist Weltmarktführer in der Beschneiungsanlagenproduktion. Das Unternehmen verfügt über ein weltweites Netzwerk mit 7 Filialen und 18 Handelspartnern. Zu den anderen Südtiroler Unternehmen, die weit über die Landesgrenzen hinaus bekannt und tätig sind, zählen zum Beispiel die Leitner AG mit Sitz in Sterzing. Dieser Betrieb ist im Bereich des Seilbahnbaus und der Umwelttechnik tätig und produziert seit kurzem auch Pistenraupen. Oder die Firma Salewa, die in München gegründet wurde, jedoch in Bozen ihren Hauptsitz hat. Zunächst produzierte der Betrieb Leder- und Textilwaren, etablierte sich später jedoch im Bergsport. Dies sind die wichtigen Unternehmen, die Südtirol zu einem der weltweit wichtigsten Standorte für das Geschäft rund um den Berg gemacht haben. Ein anderer, wichtiger Bereich der Südtiroler Wirtschaft ist die Landwirtschaft. Diese beschäftigt rund 7,8% der Südtiroler. Im Pustertal wird überwiegenwd Milchwirtschaft betrieben, während im Etsch- und Eisacktal vorwiegend Apfel- und Weinbau betrieben wird. Die 1964 erbaute „Südtiroler Weinstraße“ bildet eine Brücke zwischen dem Landwirtschaftszweig und dem Tourismus. In Südtirol wird aber auch Biolandwirtschaft betrieben. Diese hat es sich zum Ziel gesetzt, natürliche Lebensmittel unter Berücksichtigung und Schonung der natürlichen Ressourcen zu erzeugen.

Wirtschaft und Kultur hängen jedoch stärker zusammen, als man denkt. Die Zusammenarbeit von beiden kann bei der Bewältigung von Krisen helfen. Die Kultur stellt ein wichtiges Element für die wirtschaftliche Entwicklung einer Region dar, denn ein qualitativ hochwertiges Kulturangebot beeinflusst die Attraktivität eines Standortes auf eine positive Art. Daher wird, um die Wettbewerbsfähigkeit und das Innovationspotential eines Landes zu erhöhen, bewusst die Kultur gefördert. Innovation und Kreativität der Kultur spielen in der Wirtschaft eine zentrale Rolle: Sind die Ressourcen knapp, so ist man gezwungen, kreativ zu sein und neue Wege zu finden. In St. Vigil in Enneberg zum Beispiel wird jedes Jahr ein Schneeskulpturenwettbewerb veranstaltet. Dies hat bereits lange Tradition und ist bei vielen Touristen beliebt, weshalb manche auch alljährlich anreisen, um sich an diesen Skulpturen zu erfreuen und sich von ihnen beeindrucken zu lassen. Oder auch die sogenannte „Bauernhochzeit“ (ladinisch „noza da paur“), welche in St. Kassian stattfindet. Bei diesem Event wird mit den antiken ladinischen Trachten die typische Hochzeit in alten Zeiten dargestellt. Auch wenn dies sehr interessant für die Einheimischen ist, findet man unter den Zuschauern hauptsächlich Touristen. Seit einigen Jahren wird in Alta Badia „un libro, un rifugio – incontri con l’autore“ veranstaltet. Hierbei handelt es sich um Autorenlesungen von bekannten italienischen Autoren, wie Veronica Pivetti, Red Canzian dei Pooh oder Gherardo Colombo. Diese Lesungen werden mit moderner Musik begleitet und sind bei unseren Gästen sehr beliebt. Eine weitere Attraktion in Alta Badia ist das 2011 eröffnete Museum „ursus ladinicus“, das sich dem ältesten Bewohner des Gadertals widmet, dem Höhlenbären. 1987 wurden diese Knochen des Bären vom Bergführer Willy Costamoling in der Conturineshöhle entdeckt. Ein Forschungsteam der Universität Wien untersuchte die Funde und erkannte, dass es sich hierbei um eine noch nie beschriebene Bärenart sowie Reste eines Höhlenlöwen handelte. Auf drei Etagen können die Besucher die Geschichte dieser Urzeittiere genauer kennenlernen. Die Budgets für Kultursponsoring werden oft als erste gekürzt, dies ist jedoch nicht vorteilhaft, denn Investitionen in die Kultur sind ein Motor für die Wirtschaftsentwicklung. Da Südtirol vor allem vom Tourismus lebt, ist es wichtig, dass unseren Gästen ein umfangreiches und abwechslungsreiches Kulturangebot geboten wird. Diese werden in letzter Zeit immer anspruchsvoller, weshalb man immer versucht neue Angebote zu bieten. In fast jedem Dorf werden Sommerkonzerte durch einheimische Musikgruppen veranstaltet. Auch diese werden vorwiegend von unseren Gästen besucht, während sich die Einheimischen etwas im Hintergrund halten. Viele Musikbegeisterte reisen auch jährlich zu den „Gustav-Mahler-Wochen“ an, die schon lange weit über die Landesgrenzen hinaus bekannt sind. Diese vielen Besucher sind für den Tourismus sehr wichtig. In Zeiten der Wirtschaftskrise sollte man darauf achten, dass das Kulturleben nicht zu sehr geschwächt wird, denn die Kultur ist sowohl ein Nährboden für die Wirtschaft als auch die Basis eines sozialen Wirtschaftslebens. Auch ist die Kultur Voraussetzung für einen nachhaltigen Umgang mit Ressourcen. Sowohl in der Wirtschaft als auch in der Kultur braucht es neue Ideen und neue Lösungen, denn beide leben von Innovation. Ohne Kultur sägt man der Wirtschaft ein wichtiges Standbein ab, denn beides wirkt sich aufeinander aus. Für die Touristen ist es wichtig Kultur zu erleben, vor allem in den ländlichen Gebieten, wo viel Wert auf alpenländische Tradition gelegt wird. Durch das große Interesse der Touristen an unserer Kultur profitiert in erster Linie das Gastgewerbe. Deshalb gilt: Wenn Kultur und Tourismus gut funktionieren, profitieren auch Kleinbetriebe, die vor allem von Aufträgen in den Gaststätten leben. Das alles sind Glieder einer Kette, denen allen die gleiche Bedeutung zukommt, denn bekanntlich ist eine Kette nur so stark wie ihr schwächstes Glied.

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8 L’Alto Adige si mette in mostra Allegra Baggio Corradi Ciò da cui non si può prescindere nell’evidenziare le peculiarità economiche e culturali dell’Alto Adige è il territorio. È, infatti, quest’ultimo a determinare tali aspetti poiché prima di tutto è ciò che anima i suoi abitanti. La forza e influenza esercitata dal contesto geografico e dall’imponenza della natura sugli uomini che occupano questi luoghi si riscontra nel benessere della regione. Quale miglior modo, dunque, per identificare le qualità della zona, se non quella di rendere la sua ubicazione il principale motivo della sua unicità? In tali termini, il progetto da realizzare nell’ambito della candidatura a capitale europea della cultura 2019 prevede la centralità del territorio come teatro ove i cittadini, svolgendo le loro consuete attività, svelino le infinite sfaccettature della loro regione. Concretamente si tratta di eventi da realizzarsi in contesti urbani, museali, architettonici e naturali nei quali l’Alto Adige possa essere svelato al pubblico attraverso il rapporto diretto che il luogo intrattiene con i suoi abitanti. Saranno, infatti, questi ad animare gli avvenimenti senza distinzione di tipo politico, sociale o culturale. Tutti i settori che trovano respiro in questa regione saranno, così, rappresentati al fine di mostrare non solamente agli stranieri, ma soprattutto agli altoatesini stessi la varietà e la ricchezza che inconsapevolmente detengono. Nello specifico saranno celebrate le iniziative dei giovani, dei creativi e degli immigrati. Al fine di dimostrare l’afflato europeista della regione sarà opportuno fare riferimento al lavoro svolto dal centro Eurac, organo di promozione delle nuove generazioni e dello sviluppo del settore tecnico-scientifico. Una tra le numerose iniziative dalle quali deriva la lungimiranza di tali progetti è la conferenza tenutasi presso l’accademia avente come oggetto di dibattito la tutela e la messa a frutto delle minoranze culturali formatesi a causa dell’immigrazione. La questione linguistica è, per l’appunto, una tematica particolarmente rilevante per l’Alto Adige in quanto influisce direttamente sulla politica, sull’economia e l’educazione. Al fine di amalgamare i gruppi etnici della regione, tuttavia le manifestazioni da realizzare nell’ambito della candidatura necessitano di una compenetrazione tra di esse, in nome di quell’elemento che costituisce la loro unica apparente comunanza: il territorio. Per sottolineare l’impegno della regione in questo ambito è necessario ricordare, come riporta il quotidiano francese ’Liberation’, la Convenzione alpina nel nome della sua tutela. Il trattato impegna, infatti, i paesi firmatari alla collaborazione costante con l’obiettivo di celebrare il trascurato sentimento europeista. Si tratta, dunque, di trasformare, per un arco temporale determinato, l’Alto Adige nel museo di se stesso attraverso la fusione e ammirazione dei suoi prodotti intellettuali, materiali e spirituali. Partendo dall’ormai collaudato funzionamento della “Lunga Notte dei Musei” saranno allestiti nei luoghi nei quali chiunque potrà partecipare allo svelamento della regione come se stessa assistendo ad uno spettacolo. Il nome dell’iniziativa sarà, dunque, connesso a tale messa in mostra, evocando attraverso termini semplici, l’unicità che la caratterizza. “L’Al-

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to Adige si mette in mostra” sarà il manifesto attraverso il quale proclamare le dinamiche di sviluppo della regione dal punto di vista non squisitamente tradizionalista, ma soprattutto innovativo. È questo, perciò un aspetto importante da sottolineare al fine di mostrare l’indissolubile legame con il territorio, divenuto sempre più frequentemente fonte di ispirazione imprenditoriale. Ne è un esempio la creazione di una distilleria di whisky nel 2012. La sua gestione appartiene ad una famiglia venostana che ha deciso di avviare una produzione di 900 botti all’anno immettibili sul mercato già nel 2015. La passione che in questo caso ha oltrepassato la banalità è, probabilmente, la medesima che ha portato la provincia ad investire nel settore dell’industria creativa e cinematografica al fine di favorire la nascita di nuove figure professionali. È stato, così, creato non solamente un indotto economico certo, ma sono state promosse prima di tutto le eccellenze locali. La stessa filosofia innovatrice e progressista dell’Alto Adige è da riscontrarsi, dunque, in svariati settori. Uno di questi è certamente quello scolastico, all’interno del quale i giovani sono individui ai quali concedere libertà culturali. Potrebbe esserne il miglior esempio il liceo Marcelline che, attraverso lo studio delle lingue e di svariati apparati culturali, tutela la formazione di nuovi talenti. Al fine di replicare tale atteggiamento, le manifestazioni da realizzare nell’ambito della candidatura dell’Alto Adige a capitale europea della cultura 2019 saranno incentrate sull’interazione degli abitanti con coloro che comodamente assisteranno al loro consuetudinario modo di essere. Sviluppando il concetto di base dell’iniziativa “Libera Mente” ogni progetto assumerà le caratteristiche del laboratorio nel quale lo spettacolo verrà interpretato da e per gli altoatesini, fornendo all’intero scenario instabilità connessa al costante cambiamento. Gli spettatori de “L’Alto Adige si mette in mostra” impareranno direttamente dai residenti del luogo ciò che essere autoctono implica, venendo così destati dalla passività che normalmente sopraggiunge nell’osservare uno spettacolo. Alla pari di quanto proposto dall’iniziativa “Comodamente”, reiterata annualmente a Treviso, la riqualificazione urbana e culturale saranno lo strumento attraverso il quale mettere in discussione le proprie “comodità” ideologiche. Il confronto trasversale tra artisti, anziani, bambini, docenti e immigrati consentirà alla regione di divenire crogiolo culturale. La democrazia partecipativa sarà in grado di sottolineare non solamente il motivo dell’opportuna elezione dell’Alto Adige a capitale della cultura europea, ma anche l’unicità della sua stessa natura in modo tuttavia insolito. Al fine di ovviare all’omologazione opportunistica delle opinioni comuni circa questa regione, il progetto sarà imperniato sulla rivincita della realtà compenetrata, però, con imprevedibili opportunità. I partecipanti assisteranno all’ipostatizzazione dello spirito del luogo nei gesti e nelle parole degli abitanti potendo, così, partecipare ad uno spettacolo al quale mai avevano assistito in precedenza.


Oberschulzentrum WFO, Sterzing 39

38 Liceo Linguistico Ghandi, Bolzano

10 Die wirtschaftlichen und kulturellen Besonderheiten Südtirols: Wie und wofür können sie in der Zukunft genutzt werden?

9 La Provincia Autonoma Bolzano - Alto Adige si candida insieme alla città di Venezia e al Nordest d’Italia a “Capitale europea della cultura 2019”. Approfondisca le peculiarità culturali e economiche dell’Alto Adige che andrebbero particolarmente sottolineate ai fini della candidatura.

Claudia Hochrainer

Ginevra Tedeschi L’Alto Adige si candida insieme al Nordest d’Italia come “Capitale europea della Cultura 2019”. Si tratta di una grande occasione per mostrare all’Europa il volto di una provincia, la quale possiede alcune caratteristiche che la rendono unica nel suo genere. La Provincia autonoma di Bolzano è innanzitutto un territorio trilingue. Personalmente, io reputo questo un fattore straordinario: le persone in Alto Adige possono venire a contatto con tre entità linguistiche differenti, le quali sono nello specifico il tedesco, l’italiano e il ladino. Si tratta di una peculiarità che può essere oggetto di ammirazione da parte di altri territori, poiché non tutti possiedono la fortuna di nascere in un luogo, dove già da bambini possono essere trilingue o, per lo meno bilingue. I vantaggi del conoscere più lingue sono innumerevoli, ma in particolare si è più aperti a livello mentale e si è più predisposti alla conoscenza di altre culture. Questo, in una società cosmopolita come la nostra, non può che essere un bene. È anche interessante sottolineare come ci siano state influenze tra l’italiano e il tedesco nel corso degli anni. In Alto Adige viene anche parlato un dialetto tedesco (nonostante per lavorare sia necessaria la conoscenza dell’Hochdeutsch), il quale ha risentito negli anni anche della presenza italiana. Per esempio, il termine italiano “targa” viene utilizzato anche in dialetto tedesco. Questo è frutto di una convivenza tra due culture - quella italiana e quella tedesca - che oggigiorno sono riuscite a creare una regione, nella quale esiste anche un perfetto ordine tra due entità linguistiche differenti e dove i giovani hanno la possibilità di confrontarsi con esse quotidianamente. È importante però citare anche il ladino, lingua retoromana, la quale viene parlata da circa 30.000 persone in Val Gardena e Val Badia, ma che non per questo risulta meno rilevante in quella realtà multilingue che è l’Alto Adige. È fondamentale la conservazione del ladino e negli anni l’amministrazione locale si è impegnata in tutto ciò. Difatti la minoranza etnica ladina ha la facoltà di usare la propria lingua nei rapporti orali e scritti con gli uffici della pubblica amministrazione. All’aspetto linguistico altoatesino si collega anche il fattore turistico. Sicuramente il fatto che in Alto Adige si parli sia italiano che tedesco, lo rende meta di molti visitatori. L’Alto Adige attira ogni anno quattro milioni di turisti stranieri e tre milioni di turisti italiani, i quali sono attratti dalle enormi bellezze della nostra provincia. Nel corso del Novecento, il fattore turistico è stato valorizzato enormemente e alcune tradizioni folcloristiche sono diventate oggi manifestazioni culturali che sono attrazioni per tutto il mondo. Per esempio, per festeggiare la transumanza vengono organizzate molteplici iniziative nel periodo del ritorno del bestiame degli alpeggi in quota nel fondovalle e nelle loro stalle, come ad esempio i gruppi di danza popolare degli “Schuhplattler” e gli spettacoli dei “Goaslschnöller”.

In Val Sarentino invece, viene praticata un’interessante tradizione. Gli abitanti della valle sono conosciuti per la loro abilità di creare ricami sul cuoio: mediante l’ausilio di penne di coda di pavone, che vengono tagliate e utilizzate come spilli, vengono prodotte delle cinture ricamate che sono alla base del costume tipico altoatesino. Una delle maggiori fonti di turismo si rivelano però i mercatini di Natale, che da un ventennio a questa parte rappresentano una grande attrazione per coloro che si recano in Alto Adige durante il periodo fra novembre e gennaio. Tra il 5 e il 6 dicembre ai mercatini si presenta San Nicolò e i Krampus, quest’ultimi sono delle persone travestite con costumi mostruosi che sono incaricate di punire scherzosamente i bambini che si sono comportati male. I mercatini sono un’occasione per conoscere l’artigianato locale, ma anche per trascorrere una deliziosa giornata assaggiando pietanze locali con dell’Apfelglühmix (succo di mela caldo con l’aggiunta di cannella), oppure con degli ottimi vini locali. I mercatini sono presenti in tutti maggiori centri urbani della provincia come Bolzano, Brunico, Vipiteno, Bressanone, Chiusa e Merano. Le città assumono una straordinaria atmosfera natalizia, la quale spesso viene incorniciata dalla neve, creando uno spettacolo favoloso. Nell’aria è presente un immenso calore umano e penso che chiunque abbia l’occasione di vivere questa esperienza, porti un ricordo di tutto questo nel cuore. Ai mercatini è inevitabile non provare alcune specialità culinarie altoatesine, le quali però si possono assaggiare tutto l’anno dopo una sciata, un’escursione in montagna o una semplice passeggiata. Il menù è davvero vasto e un esempio sono i deliziosi Krapfen, i biscotti Spitzbuben e i gustosi canederli. Tra l’altro, l’Alto Adige si è particolarmente specializzato negli ultimi anni anche nel settore della frutticoltura e della viticoltura. Difatti, insieme al Trentino, produce due terzi delle mele italiane e i vini altoatesini sono molto rinomati in tutto il mondo. È rilevante inoltre la produzione di latte e derivati con le vacche dell’Alto Adige e quella dello speck. L’aspetto del cibo, secondo il mio punto di vista, non è mai da tralasciare, perché da esso si possono comprendere molte caratteristiche di un territorio, relative al suo aspetto culturale. Di conseguenza, viene naturale porsi un interrogativo: perché non scegliere un territorio che possiede così tante caratteristiche? L’Alto Adige da anni si impegna per creare una provincia che offra, a chi la abita, la possibilità di osservare una realtà che è composta da molteplici lingue e tradizioni e che, nel suo complesso, risulta essere estremamente straordinaria. Nascere e vivere in Alto Adige, permette di stare a contatto con tre lingue diverse, di vivere a pieno le sue tradizioni e la sua cultura. Quest’ultime rappresentano la base di una regione eccezionale, che non smette mai di guardare al futuro con delle attività economiche molto redditizie, pur rimanendo però sempre ancorata all’identità personale che la contraddistingue.

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Urlaub am Bauernhof, schöne Landschaft, günstige klimatische Lage, Äpfel, Marillen, Kartoffelanbau, Weinanbau, kleine Familienbetriebe, Verbindung zwischen Österreich und Italien, Laaser Marmor, viele Gasthäuser, Sportangebote im Winter wie im Sommer, erneuerbare Energiequellen, all das sind wirtschaftliche Besonderheiten Südtirols. Viele tappen im Dunkel und wissen gar nichts über diese wirtschaftlichen Besonderheiten und die Einheimischen schätzen sie wahrscheinlich nicht mal mehr so, da sie schon zur Selbstverständlichkeit geworden sind. Doch wo liegen dann genau genommen die wirtschaftlichen Besonderheiten Südtirols? Zum einen ist der Großteil der Wirtschaft Südtirols Landwirtschaft. Denn woher stammen Speck, Jogurt, Butter, Milch, Käse, Fleisch, Eier? Die Lieferanten für diese Lebensmittel, die wir ständig brauchen, sind oft die Bauern unseres Landes. Zum anderen werden die rustikalen und ruhig gelegenen Bauernhöfe hier in Südtirol auch oft als Urlaubsdomizil angeboten, wo Stadtmenschen entspannen können. Die Touristen haben viele Angebote, ihre Freizeit zu gestalten. Im Sommer können sie die sommerliche Idylle der Landschaft und das angenehme Klima genießen. Sie können z.B. Berge besteigen oder die unsportlicheren können die etwas weniger steilen und gemütlicheren Wanderwege benutzen. Des Weiteren kann das ganze Land mit dem Rad befahren werden, sogar bis an die Bergseen mit dem glasklaren Wasser kommt man mit dem unter anderem auch elektrischen Drahtesel. Da manche Bergseen wegen des kalten Wassers nicht zum Schwimmen geeignet sind, können die Touristen und auch die Einheimischen ja auch noch auf die Alternative Schwimmbad zurückgreifen. Nicht zu vergessen unsere wunderbaren natürlichen Badeseen! Natürlich braucht der Mensch auch einen Tag der Entspannung, aber wer es lieber riskanter und abenteuerlicher haben möchte, für den gibt es die Möglichkeit, sich in den reißenden Flüssen Südtirols abzukühlen und sich mit Booten oder mit Neoprenanzügen den Fluss bzw. Bergbach hinunterzustürzen. Wenn die Sommerzeit zu Ende geht, kommt die Törggelezeit, was für viele Touristen eine Möglichkeit zum Kennenlernen der Südtiroler Kultur ist. Auch der Winter lässt sich nicht lumpen, er bietet viele Möglichkeiten zur Freizeitgestaltung. Es gibt einige Skigebiete wie z.B. Rosskopf, Ladurns, Ratschings, Plose, Kronplatz, Sulden und viele andere mehr, wo man sich mit Ski oder Snowboard die Pisten hinunterstürzen kann. Aber es wird nicht nur für die Abenteuerlustigen etwas geboten, sondern auch für jene, die es ruhiger angehen wollen und z.B. eine Schneeschuhwanderung inmitten der schönen, winterlichen Landschaft, umgeben von viel Schnee, genießen wollen. Die Touristen können natürlich auch den Rodelsport betreiben, ob zu Fuß oder mit der Gondel, man gelangt immer zu einer urigen Almhütte und kann es sich dort gut gehen lassen. Abschließend eine rasante Abfahrt, wobei einem der Schnee nur so durch die Haare fliegt. Eine weitere wirtschaftliche Besonderheit Südtirols ist der Anbau von Trauben zur Weinverarbeitung im Unterland, der Anbau von Äpfeln und Marillen im Vinschgau und der Kartoffelanbau im Pustertal. Dies ist nur möglich, da in Südtirol ein geeignetes Klima vorherrscht. Man sollte jedoch auch nicht die kleinen Familienbetriebe vergessen, die sich auf ein Produkt spezialisieren, dadurch haben die Waren eine hohe Qualität und die großen Ketten, die es überall auf der Welt gibt, sind die Ausnahme. Auch dies macht Südtirol einzigartig. Viele Waren sind durch die hohe Qualität über die Landesgrenze hinaus bekannt, wie z.B. der Laaser Marmor. Ein weiterer Vorteil Südtirols ist sicher auch die Verbindung zwischen Italien und Österreich. In Südtirol werden von Haus aus mindestens zwei Sprachen gelernt und dies ist natürlich auch im weiteren Leben und vor allem bei der Jobsuche vorteilhaft. Dies spiegelt sich bei der Zahl der geringen Arbeitslosigkeit wider. Eine weitere wirtschaftliche Besonderheit ist, dass Südtirol viel Energie produziert und bemerkenswert dabei ist, dass es sich hauptsächlich um erneuerbare Energie handelt. Südtirol produziert sogar mehr Energie, als es braucht, es ist also sehr energiestark.

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Das waren einige der wichtigsten wirtschaftlichen Besonderheiten Südtirols, aber unser kleines Ländchen hat natürlich auch einige kulturell-kulinarische Spezialitäten: die eigene Geschichte, viele Fabeln, viele Museen, Schlösser und Kirchen, das Essen, kleine erhaltene Städtchen aus dem Mittelalter, Kunst, Handwerk, die drei offiziellen Sprachen, die Freundlichkeit und Offenheit der Bevölkerung. Die Kultur kommt auch bei Außenstehenden meistens gut an, denn sonst würden doch nicht Leute über 30 Jahre ihren Urlaub am selben Ort verbringen! Eine Besonderheit ist, dass wir zweisprachig aufwachsen und noch dazu gibt es eine dritte Landessprache, die Ladinische. Zudem gibt es viele Sagen und Fabeln wie z.B. das Pfeiferhuisele und der Lauterfresser, die vielerorts bekannt sind. Des Weiteren gibt es in Südtirol Museen wie Sand am Meer: Messner Mountain Museum, Naturmuseum, Multscher Museum, Jagdund Fischereimuseum, Bergbauwelt Ridnaun Schneeberg, Museion, Museum Passeier (Andreas Hofer) und nicht zu vergessen das Archäologiemuseum mit der berühmten Gletschermumie Ötzi. Die Museen ziehen sehr viele Touristen aller Altersgruppen an und faszinieren. Vor allem der weltbekannte Ötzi, der Südtirol zugesprochen wurde, zieht Leute aus allen Winkeln und Ecken der Erde an. Sehr beliebt bei Alt und Jung sind auch die zahlreichen, gut erhaltenen Schlösser wie Reifenstein, Schloss Wolfsthurn oder Runkelstein, die eine Reise in ein früheres Leben erlauben. Viele kommen auch nach Südtirol, um die Kirchen und Klöster und ihre besondere Bauweise zu besichtigen. Die Urlauber sind jedoch auch an den Wallfahrtsorten wie z.B. Maria Weißenstein oder Maria Trens interessiert. Natürlich sind auch die Gerichte aus Südtirol besonders beliebt und überall bekannt. Es gibt typische Speisen wie: Blattler mit Kraut, Kaminwurzen, Speck, Schüttelbrot, Knödel, Schmarrn, Gerstsuppe, Graukäse, verschiedene Krapfen, Apfelkiachl und vieles mehr. Aber natürlich werden die typisch südtirolerischen Gerichte auch mit den typisch italienischen gemischt und genau diese Kombination zieht viele Leute an. Doch auch die kleinen Städtchen beinhalten ein Stück Kultur. Z.B. Glurns, ein kleines Städtchen im Vinschgau, ist ein Juwel, da sich die Touristen dank dem erhaltenen Stück Stadtmauer in die mittelalterliche Zeit hineinfühlen können. Es gibt aber auch noch andere Sehenswürdigkeiten, wie der Kirchturm mitten im Reschenstausee. Die Städtchen sind familienfreundlich und nicht allzu groß. Eine weitere besondere Rolle spielen das Handwerk und die Kunst. Gröden ist z.B. für die Holzschnitzereien bekannt und generell das Handwerk wird auch über die Grenzen hinaus geschätzt. Die Einwohner Südtirols sind bekannt für ihre Freundlichkeit, Offenheit und Hilfsbereitschaft, sie nehmen die Touristen höflich auf. Doch wie können diese Besonderheiten in der Zukunft bewahrt und weiterhin genutzt werden? Die Museen werden immer beliebt sein und bringen dem Land auch sehr viel Geld ein, vor allem das Ötzi-Museum lockt viele Menschen an und so kommt Geld in die Landeskasse. Deshalb ist es eine gute Idee, in die Museen zu investieren, damit mehr Leute angelockt werden und damit ein Stück Kultur und Geschichte erhalten bleibt. Auch ist der Tourismus eine der Haupteinnahmen Südtirols und deshalb sollte er weiterhin gefördert werden. Man könnte z.B. veranlassen, dass Südtirols Resorts noch familienfreundlicher gestaltet werden, denn die Eltern fahren meist dorthin, wo es den Kindern am besten gefällt und wo es für sie am geeignetsten ist. Sehr wichtig für Südtirol ist das intakte Landschaftsbild und aus diesem Grund sollte es auch nicht zerstört werden. Die Landschaft sollte nicht zu sehr verbaut werden, damit auch noch spätere Generationen in einigen Jahren noch etwas von den kulturellen und wirtschaftlichen Besonderheiten haben. Es sollte noch mehr in erneuerbare Energie investiert werden und z.B. aus Wasserkraftwerken, Windrädern in geeigneten Lagen sollte die ganze Bevölkerung profitieren und man könnte die überschüssige Energie exportieren, damit Geld in die Landeskasse fließt und dieses dann für die Südtiroler Bevölkerung genutzt werden kann. Die Zweisprachigkeit ist für die Südtiroler Bevölkerung eine Bereicherung und sie sollte auch weiter gefördert werden, damit jeder mindestens Italienisch und Deutsch kann, denn in der heutigen Welt ist es immer wichtiger, viele Sprachen zu beherrschen. Wenn man zwei oder gar drei Sprachen beherrscht, ist es leichter einen Job zu finden. Südtirol hat viele wirtschaftliche und kulturelle Besonderheiten, und diese sollten auch zum Wohle der Bevölkerung genutzt werden.


Euregio Workshop 41

Euregio Workshop

Teilnehmer | Partecipanti

Im Zuge der Bewerbung einer Großregion als Kulturhauptstadt ist die grenzüberschreitende Zusammenarbeit von besonderer Bedeutung. In diesem Sinne wurde am 29. Jänner 2013 an der Freien Universität Bozen ein Euregio-Workshop mit den wichtigsten Kultureinrichtungen aus Nord-, Südtirol und dem Trentino organisiert um den aktuellen Stand der Bewerbung zu diskutieren und insbesondere Möglichkeiten einer Intensivierung transregionaler Kulturkooperationen aufzuzeigen. In Folge eine Zusammenfassung der Resultate der 10 Arbeitsgruppen / Kulturtische. Nell’ambito della Candidatura la collaborazione transfrontaliera è di particolare rilevanza. In questa prospettiva il 29 gennaio 2013 è stato organizzato l’Euregio Workshop per Venezia con il Nordest 2019 presso la Libera Università di Bolzano. La giornata di studio è stata una occasione di incontro e discussione per rafforzare le basi della cooperazione culturale transregionale nell’ambito dell’Euregio. Di seguito sono riportate le sintesi dei dieci tavoli di lavoro che hanno visto partecipare alcuni fra i maggiori operatori culturali dell’Euregio.

In Zusammenarbeit mit | In collaborazione con:

Valerio Dehò – Kunst Meran / Merano Arte, Giorgio Boneccher – Arte Sella, Marcello Fera – Kunst Meran / Merano Arte, Margit Oberrauch – Stiftung Museion / Fondazione Museion, Karin Pernegger – Kunstraum Innsbruck, Beate Emacora – Galerie im Taxis-Palais, Lisa Trockner – Südtiroler Künstlerbund, Helga Von Aufschnaiter – Südtiroler Künstlerbund, Roberto De Martin – Trento Film Festival, Marco Benedetti – Trento Film Festival, Chiara Calicetti – Trento Film Festival, Cristina Pietrantonio – Pergine Spettacolo Aperto, Raimund Obkircher – Filmclub Bozen / Bolzano, Bozner Filmtage / Bolzano Cinema, Antonella Arseni – Filmclub Bozen/Bolzano, Evelyn Stark – Internationales Filmfestival Innsbruck, Maria Luise Mayr – Klangspuren Schwaz, Martina Kreuzer – Transart, Klaus Widmann – Südtirol Jazz Festival, Angelika Fleckinger  – Südtiroler Archäologiemuseum / Museo Archeologico dell’Alto Adige, Alessandro Casagrande – Museo Castello del Buonconsiglio, Federica Rambelli – Museo Castello del Buonconsiglio, Michele Lanziger – MUSE, Irene Tischler – Ferdinandeum, Antonella Arseni – Stadtmuseum Bozen / Museo Civico di Bolzano, Martha Jimenez – Open City Museum, Peter Paul Kainrath – Bolzano Festival Bozen, Transart, Andreas Leisner – Festspiele Erl, Christa Redik – Meisterkonzerte Innsbruck, Festwochen Alter Musik, Josef Lanz – Gustav Mahler Musikwochen / Settimane Musicali, Festspiele Südtirol / Alto Adige Festival, Valeria Told – Haydn Orchester / Orchestra Haydn, Giacomo Corrà – Ass. Mons. Celestino Eccher, Hubert Stuppner – Festival Zeitgenössischer Musik Bozen / Festival Musica Contemporanea Bolzano, Margarete Pohl – Institut für Musikerziehung Bozen / Istituto per l’Educazione Musicale Bolzano, Eusebia Parrotto – Biblioteca Comunale di Trento, Barbara Ciaghi e Friederike Oursin – Associazione Editori Trentini, Emanuela Zandonai e Matteo Zadra – Emanuela Zandonai Editore, Anna Rottensteiner e Gabriele Wild – Literaturhaus am Inn, Anton Unterkircher – Forschungsinstitut Brenner-Archiv / Istituto di ricerca Brenner-Archiv, Universität Innsbruck / Università di Innsbruck, Heinz D. Heisl e Elias Schnittel – Internationale Tiroler Literaturtage Sprachsalz, Hall in Tirol, Valeria Trevisan – Claudia Augusta Bibliothek / Biblioteca Claudia Augusta, Bozen / Bolzano, Ferruccio delle Cave – Südtiroler Künstlerbund, Christine Vescoli – Literatur Lana, Johanner Andresen – Tessman Bibliothek / Biblioteca Tessmann, Bozen / Bolzano, Aldo Mazza – Alphabeta Verlag / Edizioni Alphabeta, Antonio Viganò – Teatro La Ribalta – Akademie Kunst Der Vielfalt / Accademia Arte Della Diversità, Dorothea Weis – Südtiroler Theaterverband, Francesca Lazzaro – Teatro Cristallo, Davide Dellai – Teatro Cristallo, Leonardo Cantelli – Coordinamento Teatrale Trentino, Irene Girkinger – Vbb, Gino Tarter – Cofas, Aldo Zordan – Cofas, Alexander Rainer – Tiroler Landestheater, Baur Elisabeth – Kunstschule / Scuola D’Arte St. Ulrich, Lorenzo Paccagnella – Zeligfilm, Irene Angela Bianchi – UPAD, Stefano Chicco – Rappresentanza unitaria scuole musicali del Trentino, Dalia Macii – The Hub Rovereto, Anna Quinz – Franz Magazine, Marjan Colletti – Exparch, Andrea Abolis – KulturForumCultura, Denis Isaia – Cooperativa 19, Maurizio Nardo – Columbusnext, Roberto D’Ambrogio – Arci Bozen/Bolzano, Giovanni Melillo – Open City Museum, Adriano Esposti – Ressort für Innovation, Informatik, Arbeit, Genossenschaften und Finanzen Autonome Provinz Bozen / Dipartimento all’innovazione, informatica, lavoro, cooperative e finanze Provincia Autonoma di Bolzano, Lorenzo Steola – Executive Assistant Autonomous Region Trentino-Südtirol / assistente esecutivo nel comitato regionale del Trentino Alto Adige, Andrea Locatelli – Banca d’Italia, Martin Bampi – Carambolage, Maria Dietl – Carambolage, Anita Moser – TKI Tiroler Kuturinitiativen-Innsbruck, Lorenzo Vianini – Consulta Giovanile in lingua italiana, Sara Sciortino  – Leit-motiv, Laura Marongiu – Leit-motiv, Marco Russo – Leit-motiv, Giulia Benedetti – Portland, Clara Coser – Spazio 14, Alexandra Pan – Abteilung Deutsche Kultur / Ripartizione Cultura Tedesca, Rudolf Godesar – Euregio Referent / Referente Euregio, Alexander Piccolruaz – Abteilung Ladinische Kultur / Ripartizione Cultura Ladina, Alexander Prinoth – Abteilung Ladinische Kultur / Ripartizione Cultura Ladina, Antonio Lampis – Abteilung Italienische Kultur / Ripartizione Cultura Italiana, Gabriele Crepaz – SMG, Claudia Lanteri – C.S.I. Tre, Emanuele Masi – Stiftung Stadttheater Bozen / Fondazione Teatro Comunale Bolzano, Monica Betta – Italienisches Schulamt / Intendenza Scolastica italiana Moderatoren | Moderatori Sabina Frei, Lucio Giudiceandrea, Sieghard Gostner, Verena Gruber, Evi Keifl, Daniele Lupo, Mirco Marchiodi, Anita Rossi, Zeno von Braitenberg, Roberta Agosti

Bando | Ausschreibung Provincia, Landesregierung

Bando | Ausschreibung Confcooperative, LegacoopBund

Tisch | Tavolo 1 Institutionen zeitgenössischer Kunst Contemporaneo in esposizione DE

Wiederbelebung des Netzwerkes „Across“, einstweilen nur für die zeitgenössische Kunst, aber in professionellerem Rahmen. Erster Schritt ist die Verlinkung untereinander auf den einzelnen Homepages. Zweiter Schritt: Eine Person, die Öffentlichkeitsarbeit, Pressearbeit, redaktionelle Betreuung, Ansprechperson für die Vertreter aller drei Länder und repräsentative Figur innerhalb des Netzwerks ist, muss gefunden werden. Anlehnung an bereits Bestehendes wie Kulturkalender möglich. Weiteres: Gespräch mit den Kulturverantwortlichen der drei Länder, um über das gemeinsame Projekt zu informieren und Geldmittel zu beschaffen. Gespräch mit den Verantwortlichen aus Tourismus und Marketing. Gespräch mit dem Euregio-Büro. IT

La riattivazione della rete già costituita sotto il nome di “Across” è la base di partenza della proposta progettuale. Il tavolo si è concentrato in particolare sulla possibilità di migliorare la rete per gli attori dell’arte contemporanea. La mancanza di una infrastruttura professionale è la causa principale delle difficoltà di “Across”. Nelle attività da intraprendere si propone di: — Creare dei link sui vari siti delle istituzioni e altri siti di informazione online o calendari degli eventi. — Individuare una persona che dovrebbe occuparsi delle pubbliche relazioni, della redazione e del coordinamento per le tre regioni coinvolte e del successo della rete stessa. Per realizzare questo progetto si individua la soluzione nel rapporto con i responsabili politici ed amministrativi della cultura nelle tre regioni, al fine di coinvolgerli nel progetto ed attivare una comune ricerca delle fonti economiche. Si individuano inoltre le possibili sinergie con i responsabili della promozione turistica e del marketing territoriale locale. L’ufficio dell’Euregio dovrebbe essere il primo fra i partner coinvolti.

vals wird vorgeschlagen, jeweils Fenster zu den beiden anderen Festivals zu öffnen. — Beginnend mit 2013 kommt es zu einer ersten Zusammenarbeit/Kontakt zwischen Trento Film Festival und dem Internationalen Filmfestival Innsbruck. — Klangspuren Schwaz und Pergine Spettacolo Aperto fassen eine Zusammenarbeit innerhalb des Projekts „Ciclodramma“ ins Auge hinsichtlich der Soundtracks. IT

— Trento Film Festival e Südtirol Jazz Festival valuteranno le possibilità di collaborazione per l’accompagnamento musicale di un film muto. — Filmclub Bolzano e Internationales Filmfestival Innsbruck (e/o Leo-Kino, Cinematograph) faranno vedere il film vincitore del premio studenti al Film Festival di Trento (conferito da una giuria di studenti/esse delle tre università di Trento, Innsbruck e – da quest’anno – Bolzano), invitando alla presentazione anche gli studenti delle rispettive università. — Vista la contiguità temporale dei tre film festival di Trento, Bolzano ed Innsbruck si valuta la possibilità di aprire delle finestre nei singoli festival sugli altri due. — Inizierà quest’anno un primo contatto tra il Film Festival di Trento e l’Internationales Filmfestival Innsbruck. — Klangspuren Schwaz e Pergine Spettacolo Aperto valutano la possibilità di collaborare sul progetto “Ciclodramma” per quanto riguarda le colonne sonore.

Tisch | Tavolo 3 Museen, Musei

Tisch | Tavolo 2 Festivals zeitgenössischer Kultur Contemporaneo in festival

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— Trento Film Festival und das Südtiroler Jazz Festival ziehen eine Zusammenarbeit hinsichtlich der musikalischen Untermalung eines Stummfilmes in Betracht. — Filmclub Bozen und das Internationale Filmfestival Innsbruck (und/oder Leo Kino Cinematograph) werden in Zukunft den Preisträgerfilm des Studentenpreises beim Filmfestival von Trient zeigen (der Preis wird von Studenten-Juroren der drei Universitäten von Trient, Innsbruck und Bozen vergeben). Zur Vorstellung des Films werden auch die Studenten der drei Universitäten eingeladen. — Aufgrund der zeitlichen Nähe der drei Filmfesti-

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Prämisse: es besteht Interesse und eine Notwendigkeit von Seiten der anwesenden Museen zusammenzuarbeiten, sowie gemeinsame Aktionen zu finden unabhängig von dem Euregio – und Kulturhauptstadtsgedanken. — Die Gruppe sieht die Notwendigkeit eine „Arbeitsgruppe“ von potentiellen Museumsfachleuten ins Leben zu rufen. Der 1. Schritt könnte darin bestehen, dass eine Landkarte der Museen erstellt wird, unter Einbeziehung der verschiedenen Universitäten und der möglichen Partner im Bereich der Forschung. In einem ersten Treffen der AG, bestehend aus den verschiedenen Vertretern der Museen, der interessierten Vereine, der Kulturlandesämter, welche dafür zuständig sind und der Hilfe eines externen Experten sollten die zu verfolgenden Ziele definiert werden und daraus sollte eine engere Zusammenarbeit derselben und die Umsetzung einiger Aktionen resultieren. Die AG denkt an die konkrete Umsetzung von zwei Aktionen, welche innerhalb des Zeitraumes 2014/15 realisiert werden sollten: 1) Organisation einer Veranstaltung „Tage der offenen Tür der Museen“ innerhalb der Euregio, in Anlehnung an das Vorreiterprojekt „Lange Nacht der Museen“. 2) Schaffen von Veranstaltungen für Schulen, zur Kulturbildung, welche das ganze Euregio Gebiet be-

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treffen und wo Schüler sich austauschen können, da festgestellt wurde, dass ein Bedarf an „Bildungspaketen“ für Schulen besteht. — Der „Tag der Museen“, welcher auf Euregio Basis bereits besteht und im Februar 2013 stattfinden wird, sollte sich in Zukunft ab 2014 an konkrete Ergebnisse orientieren und genutzt werden um die Resultate der Arbeit der AG zu präsentieren. Mit Hilfe von Diskussionstechniken wie z.B. „World Cafè“ sollte es zum Austausch von guten Erfahrungen und zur Auswahl von guten Themen für ein gemeinsames Schaffen kommen. Das Euregio Büro sollte die Organisation des 1. Treffens dieser AG in die Hand nehmen, um für 2014 den Tag der Museen nach diesen genannten Kriterien zu veranstalten. Das Ziel dieser Zusammenarbeit könnte auch das Schaffen einer gemeinsamen Identität sein, damit das Südtiroler, Tiroler und das Publikum aus dem Trentino sich auch in den anderen Museen innerhalb der Euregio wiederfinden kann und „zuhause“ ist in „seinen“ Museen. Einige Ideen für gemeinsame Aktionen: — Austausch der Pressemitteilungen innerhalb der unterschiedlichen Museen, die Möglichkeit auch eigene Initiativen oder Projekte bei Pressekonferenzen anderer zu präsentieren auf sog. WanderPressekonferenzen. Also das Verwenden von gemeinsamen Medien um eine gemeinsame Identität zu schaffen und allen Museen ein Schaufenster zu bieten. — Das Beispiel der MuseumMobilCard, eine Karte, welche den Zugang zu den verschiedenen Museen in Südtirol mit Transport zu denselben ermöglicht, sollte ausgedehnt werden auf das Gebiet der Euregio. Sie sollte für Touristen aber auch einheimische Museumsbesucher erhältlich sein, denn auch das „interne Produkt“ schafft Einkünfte. Eine „fidelity card“ dieser Art könnte das touristische Potential aber auch das Potential an Mobilität ausweiten und fungiert auch als Marketinghebel um den internen Markt anzukurbeln. Der Blick auf die Mobilität ist auch deswegen sinnvoll um umweltverträglich arbeiten zu können. Ebenso angepeilt könnte der Austausch von gültigen Eintrittskarten / Gutscheinen innerhalb der Euregio werden. — Das Schaffen einer Plattform von Dienstleistungen im Bereich der Kulturbildung, welche gemeinsame Ziele verfolgen: die Idee besteht darin Bildungsinhalte zu erstellen, welche das Wissen über unseren „Nachbarn“ erweitern können. Indem man mit Kindern und Jugendlichen arbeitet, können die Museen auch dann gefüllt werden, wenn nicht so viel los, ist mit Paketen für Führungen, Lerninhalten usw. — Das Erstellen von Themenparcours für Museen, welche auf die Euregio ausgedehnt werden. Z.B. Themenpakete Natur, Archäologie, Folklore usw. Der Besucher kann verschiedenen Kategorien angehören, es werden verschiedene Besucherprofile erstellt auch unter Berücksichtigung seines Lifestyles (Familie, junges Paar, Senioren, Alleinreisender) und verschiedene Themen können zusammengefasst werden: Natur, Sport und Freizeit, sowie Kulinarisches könnten in so einen Kulturparcours für Museen fallen. — Beispiele aus der Praxis: Alternative Parcours zu den „klassischen“ Parcours könnten in kleineren Realitäten entstehen, wo die lokale Bevölkerung „von unten“ ihre Geschichten erzählt zu Themen wie kleine Geschäfte, Bauernhöfe. Diese kleinen Gebiete und Parcours sollten jedoch in das Gesamtgefüge integriert sein. — Die Museen sollten als kulturelles Trade-Off der Region, also als wichtiger Bestandteil des territorialen Marketings gesehen werden. Ein solches Projekt könnte v.a. den kleinen Museen unter die Arme greifen, da große Museen für kleinere werben könnten. — Die Entstehung eines einzigen digitalen Muse-

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42 Euregio Workshop umsportales innerhalb der Euregio oder zumindest eine Vereinheitlichung der aktuellen Informationen über die Gruppe der Museen sowie eine digitale Landkarte mit Verlinkung der verschiedenen Einrichtungen. IT

Premessa: esiste la volontà e la necessità da parte dei musei partecipanti di collaborare e di trovare azioni e misure comuni aldilà della visione della Capitale Europea della Cultura e dell’Euregio. Il gruppo ritiene necessaria la creazione di un gruppo di lavoro dei musei dei territori dell’Euregio. Un primo passo potrebbe consistere nella realizzazione di un’ampia mappatura sulle differenti ricerche sviluppate dai musei. Tale mappatura dovrebbe coinvolgere anche le università e tutti i potenziali partner del mondo della ricerca. In un primo incontro il GDL, composto dai responsabili dei musei, dalle associazioni interessate e dagli assessorati competenti dovrebbe chiarire, con l’ausilio di un facilitatore esterno, gli specifici obiettivi da conseguire. Da questo incontro dovrebbe svilupparsi una collaborazione più strutturata a breve termine. Proposte di modalità: il gruppo sviluppa due azioni concrete da realizzare entro il 2014/15: 1. Organizzare una giornata di “porte aperte nei musei” comune all’Euregio, seguendo l’esempio della “Lunga Notte dei Musei”. 2. Creare un incrocio di eventi educativi all’interno dell’Euregio. Si constata che persiste un interesse da parte delle scuole per i “pacchetti formativi”. La “Giornata del Museo” già esistente nella dimensione Euregio (prossima data annuale febbraio 2013) in futuro, a partire dal 2014, si dovrebbe orientare a risultati concreti e venire utilizzata per presentare i primi risultati ottenuti dal lavoro del gruppo. Attraverso tecniche di facilitazione specifiche (ad es. il “World Cafè”) potrebbe svolgersi uno scambio di “best practices” e la scelta dei temi da affrontare assieme. Si prega l’ufficio Euregio di prendere in mano l’organizzazione di un primo incontro del gruppo di lavoro per organizzare la Giornata del Museo 2014 secondo queste linee guida. Il fine ultimo di questa collaborazione potrebbe essere la costituzione di un’identità condivisa affinché il pubblico altoatesino, tirolese e trentino senta anche i musei delle altre regioni come “propri” e si riconosca in tutte le realtà museali dell’Euregio. Alcune proposte per azioni o misure mirate nella logica della collaborazione: — Scambio di comunicati stampa tra i vari musei e possibilità di presentare proprie iniziative o progetti nell’ambito di conferenze stampa “itineranti”. — Utilizzo dei canali mediatici comuni al fine di allargare così la visibilità dei musei, creando al contempo un senso condiviso di accessibilità alle strutture museali. — Esempio della MuseumMobilCard, una carta che garantisce l’accesso a diversi musei e consente l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblici dell’Alto Adige, da estendere a tutto il territorio dell’Euregio. Dovrebbe essere disponibile sia per i turisti che per i locali ricordando che anche il “consumo interno” crea indotto. Una “fidelity card” di questo tipo potrebbe allargare il potenziale turistico, potenziare la mobilità interna, oltreché fungere come attivatore di marketing per il mercato interno. Puntare sulla mobilità riserva anche un ottimo potenziale di sviluppo sostenibile. Anche in questo contesto uno scambio di buoni e biglietti d’ingresso validi in tutto il territorio dell’Euregio potrebbe rivelarsi utile. — Creazione di una piattaforma di servizi educativi condivisi: l’idea consiste nello sviluppo di programmi formativi che vadano ad ampliare la conoscenza del “vicino”. Lavorando sui bambini e sui ragazzi i musei potranno essere riempiti anche in periodi di

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Euregio Workshop 43 bassa frequentazione con pacchetti di visite guidate, materiale didattico ecc. — Realizzare itinerari culturali-museali su base Euregionale strutturati su diversi temi: percorso naturalistico, archeologico, folkloristico ecc. A seconda della categoria del visitatore e dei diversi profili e/o stili di vita e di consumo (famiglia, giovane coppia, anziani, viaggiatore individuale) possono essere inclusi diversi ambiti: natura, sport e tempo libero attivo, itinerario culinario, itinerario museale/culturale. — Buona pratica: percorsi alternativi a quelli “classici” che si inseriscono in piccole realtà locali in cui la popolazione racconta dal basso le storie della propria realtà trattando vari temi: p.es. fattorie, piccoli negozi, ecc. Le diverse località sono inserite in una rete comune. — Utilizzare i musei come trade-off culturale della regione e componente significativa per il marketing territoriale. Un progetto tale aiuterebbe a coinvolgere anche piccole realtà museali, dato che i musei più grandi potrebbero promuovere anche le attività dei musei minori. — Far nascere un portale digitale culturale unico per l’Euregio.

— Per la Candidatura a Capitale Europea della Cultura 2019 di Venezia con il Nordest si propone di puntare sulla complementarietà: lasciare a Venezia la rappresentanza “storica”, dando l’occasione agli altri territori di lavorare sul contemporaneo e sulle modernità. — Creazione di una piattaforma comunicativa, uno spazio di condivisione di visioni e prospettive del lavoro culturale, che si potrebbe realizzare concretamente in una fondazione che si occupi di gestire la rete comunicativa delle istituzioni musicali del territorio. — Il superamento dei confini, la collaborazione con enti, l’esportazione dei progetti e la suddivisione dei ruoli sono gli aspetti che vanno affinati in previsione della Candidatura del 2019.

Tisch | Tavolo 5 Literatur, Letteratura

Musik, Musica DE

IT

— Puntare sull’eccellenza nella formazione dei talenti presso conservatori e scuole di musica. — Avere maggiore coscienza del proprio ruolo istituzionale in particolare all’interno del proprio territorio. — Non percorrere la strada della “regionalizzazione” ma puntare sull’unione di locale e internazionale. — Puntare sulla contemporaneità (attraverso commissioni di opere, progetti innovativi) superando la cultura della riproduzione. — Valorizzare le tante culture musicali del territorio attraverso l’ideazione di progetti interdisciplinari e poliedrici (es.: creare un coro utilizzabile poi da varie istituzioni per produzioni). — Professionalizzazione e valorizzazione delle diverse realtà musicali.

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Tisch | Tavolo 7

Theater, Teatro

Kulturelle Bildungsinstitutionen Istituzioni formazione culturale DE

DE

Tisch | Tavolo 4

— Betonung des Exzellenz-Begriffes in der Ausbildung von Talenten an den Konservatorien und den Musikschulen. — Stärkung der Institutions-Identität im eigenen Territorium. — Anstatt regional zu denken will man auf gekonnte Verschränkung von „Lokal und International“ setzen. — Man setzt auf Zeitgenössisches mittels Auftragswerke; Überwindung des rein „Interpretorischen“. — Es sollte eine nachhaltigere Netzwerkbildung zwischen den verschiedenen Musikveranstaltern herbeigeführt werden; auch die Gründung eines Euregio Chores sollte angedacht werden. — Die Professionalisierung der verschiedenen Musikveranstalter sollte vorangetrieben werden. — Für die Bewerbung als Kulturhauptstadt 2019 mit Venedig und dem Nordosten schlägt man vor sich zu ergänzen: Venedig sollte das „Historische“ darstellen, während die anderen Territorien sich auf das Zeitgenössische konzentrieren. — Eine Kommunikationsplattform schaffen; einen Raum für geteilte Visionen und Perspektiven, welcher sich konkret darin umsetzen könnte, dass eine Stiftung gegründet wird, die sich um die Kommunikation der Musikinstitutionen kümmert. — Die Überbrückung der geographischen Grenzen, die Zusammenarbeit mit den Institutionen, der Export von Projekten und eine geschickte Rollenaufteilung sind die Aspekte, welche im Hinblick auf diese Bewerbung für 2019 vorangebracht werden sollten.

Tisch | Tavolo 6

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— Es braucht gemeinsam getragene Aktionen, um die Anzahl der Leserschaft zu erhöhen. — Sensibilisierung in Bezug auf das Lesen in den Schulen; Dialog mit dem Lehrpersonal. — Die Euregio ist ein idealer Aktionsraum, um einen Übersetzerfond ins Leben zu rufen, der bis dato fehlt. — Ein synchronisiertes Entwicklungsmodell für alle drei Sprachen/Kulturen des Euregio-Raumes würde eine Aufwertung der zweisprachigen SchriftstellerInnen als auch eine zeitgleiche Übersetzung im 3 Sprachen-Raum mit sich bringen. — Zur Aufwertung der Schriftstellerei im Euregio Raum sollte das amerikanische Modell des „writer in residence“ auf alle drei Landesteile der Euregio angewandt werden. — Schaffung einer Internetplattform, wo Erfahrungsaustausch im Bereich der Literatur und literarische Werbeaktionen innerhalb der Euregio stattfinden können. IT

— Necessità di trovare soluzioni condivise per aumentare il numero di lettori. — Lavoro di sensibilizzazione alla lettura nelle scuole, lavorando a contatto con il corpo insegnante. — L’Euregio sarebbe un territorio ideale per la creazione di un fondo per le traduzioni, ad oggi mancante. — Un modello di crescita comune culturale per le tre lingue imporrebbe una traduzione quasi contemporanea delle opere prodotte e una promozione degli scrittori bilingui. — Per la promozione della scrittura si propone un progetto sul modello di “writer in residence” per il territorio dell’Euregio, attraverso percorsi condivisi che portino un autore a visitare più zone. — Creazione di una piattaforma internet dove scambiare esperienze relative alla letteratura e alla promozione letteraria sul territorio dell’Euregio.

— Beauftragung einer Person, die sich in die Initiativen der bisherigen Kulturhauptstädte einarbeitet und in Gesprächen mit den einzelnen Veranstaltern des Euregio-Raumes einen möglichen Aktionsplan für das Kulturhauptstadtjahr erarbeitet. — Angesichts der zu erwartenden Kosten und des Aufwandes hinsichtlich des Kulturhauptstadtjahres sollte man unbedingt auf langfristig und nachhaltig angelegte Projekte setzen. — Als theatralischer Beitrag in Bezug auf die Kulturhauptstadt sollte das Thema „Il viaggio/Die Reise“ aufgegriffen werden. Trentino, Südtirol und Tirol sind und waren eine Region des Durchzugs und diese Brückenfunktion zwischen Nord und Süd hat starke Spuren hinterlassen. Z.B. kann zu diesem Thema ein Dramaturgie-Wettbewerb ins Leben gerufen werden. — Idee eines „Theaterbusses“: dieser kann im physischen Sinne als „Theaterbus“ die Euregio kreuz und quer abfahren und der überall dort wo er hinkommt seine Aufführungs-Spuren hinterlässt; im symbolischen Sinne könnte man viele unterschiedliche „Haltestellen“ im Euregio Raum definieren, wo unterschiedliche Aktionen stattfinden und die man privat/öffentlich anfahren kann. Die Kräfte der Akteure der lokalen Theaterszenerie sollten für Großveranstaltungen gebündelt werden um die Signalwirkung nach außen zu verstärken. IT

— Una persona dovrebbe informarsi sulle CEC precedenti ed immergersi nella materia, in modo da essere preparato a colloqui con le persone di riferimento all’interno dell’Euregio e predisporre un possibile piano d’azione. — Per via dei costi e oneri rilevanti in vista della CEC 2019 bisogna pensare a creare progetti sostenibili, duraturi, di lungo termine. — La tematica per il progetto CEC nell’ambito teatrale dovrebbe avere il titolo “Il viaggio/Die Reise” o comunque essere inerente alle tematiche che il Trentino, L’Alto Adige ed il Tirolo conoscono, perché sono stati e sono ancora oggi territori di passaggio: un ponte tra nord e sud, le cui tracce sono rimaste. — Un’iniziativa potrebbe essere un concorso drammaturgico su quest’argomento. — Nasce poi l’idea di un autobus/shuttle del teatro. Una navetta che viaggia all’interno dell’Euregio e che, dove si ferma, porta uno spettacolo teatrale. Ciò può essere realizzato anche in maniera simbolica, se non dovesse realizzarsi l’autobus vero e proprio: si possono creare delle “fermate” alle quali poter sostare con mezzi privati e pubblici, dove si può assistere a diverse azioni teatrali. — Come ultimo punto si è proposto di riunire le forze degli attori/agenti teatrali locali per grandi manifestazioni comuni aumentando la capacità di attrazione nei confronti del pubblico esterno.

Im ersten Teil der Diskussionsrunde, welcher der Kooperation und dem Monat der Kultur-Kooperation im Rahmen des Kulturhauptstadtprogrammes gewidmet war, wurden Stärken und Schwächen des Euregio Gedankens erörtert. — Die Stärken sind sicherlich der große Wille von allen Teilnehmern ein Netzwerk entstehen zu lassen (viele gemeinsame Projekte sind schon in der Umsetzungsphase) als auch beispielsweise die Mehrsprachigkeit der Kulturveranstalter zu fördern. Der „Rahmen“ der Euregio wird von vielen bereits als Einschränkung empfunden, da viele Zusammenarbeiten heute diesen territorialen „Rahmen“ bereits sprengen. Außerdem wird dieser als unpassend und verwirrend empfunden im Hinblick auf die Bewerbung mit dem Nordosten für 2019. — Die Zusammenarbeit sollte vereinfacht werden, einerseits im Hinblick auf den bürokratischen Teil, andererseits auch auf die Finanzierungen. Es besteht der mehrheitliche Eindruck, dass ein Projekt, welches von einem einzelnen Veranstalter der öffentlichen Hand vorgelegt wird, eher finanziert wird als ein kollektives; das sollte mit den Entscheidungsträgern diskutiert werden. — Den politischen Vertretern wird mehr Klarheit abverlangt bezüglich der Ziele auf der einen Seite für die Bewerbung als Kulturhauptstadt und auf der anderen hinsichtlich des gemeinsam zu gestaltenden Monats einer Kooperation innerhalb der Euregio. Im Allgemeinen ist ein reger Austausch mit den politischen Entscheidungsträgern erstrebenswert, welcher auch eine Planung mit langfristiger Perspektive ermöglichen soll. — Auf praktischer Ebene ist man sich am Tisch einig, dass eine Zusammenarbeit zwischen den Institutionen dann am besten funktioniert, wenn die Partner nicht dieselben Tätigkeiten anbieten, sondern diese sich ergänzen; es ist also eine Partnerschaft wünschenswert, in der jeder sich auf seine Kernkompetenzen konzentrieren kann und die eigenen Vorzüge hervorgehoben werden können. — Die Bewerbung wird im Allgemeinen als gute Chance gesehen v.a. als Schaufenster für das gesamte Territorium und schlussendlich auch der einzelnen Kulturprojekte innerhalb dieses Gebietes. — Venedig als „Anführer“ Stadt sieht man in einer Doppelrolle: einerseits kann Venedig als Magnet für den Rest des Territoriums fungieren, andererseits besteht die Gefahr dass Venedig die weiteren Partner in den Schatten stellt. Es steht und fällt je nachdem ob man es schafft gute Projekte zu entwickeln, welche auch die anderen Partnergebiete miteinbeziehen. Außerdem sollte man sich der eigenen Stärken bewusst sein: z.B. die Dolomiten könnten sogar mehr Publikum anziehen als Venedig. — Es wird wichtig sein, dass auch Privatpersonen an der Bewerbung aktiv teilnehmen und sich diese Beteiligung nicht auf das Sponsoring beschränkt. IT

La prima parte della discussione, dedicata prevalentemente al mese della cultura, ha fatto emergere alcuni punti di forza/debolezza del progetto in ambito Euregio. I punti di forza sono: — La forte volontà di tutti di fare rete (tanto che numerosi progetti sono già in atto) e le eccellenze che i vari operatori possono presentare (a partire dal plurilinguismo). — La “cornice” dell’Euregio viene invece vista come limitativa (molte delle collaborazioni attuate dalle varie istituzioni coinvolte già oggi vanno oltre questo territorio) e parzialmente in contraddizione con quella del Nord Est, nonché potenzialmente foriera di confusione a livello di immagine in vista del 2019. — Le collaborazioni devono essere rese più sem-

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plici: sia a livello burocratico, sia a livello di finanziamenti. E’ condivisa l’opinione che presentare un progetto da istituzione singola attualmente sia più facile e abbia maggiori possibilità di essere sovvenzionato dal settore pubblico. Su questo bisognerebbe lavorare. — Alla politica viene chiesta un’indicazione più chiara riguardo agli obiettivi che si vogliono raggiungere sia con la Candidatura a Capitale della Cultura, sia col mese della cultura a livello di Euregio. In generale, si chiede un dialogo maggiore con le istituzioni politiche ed un percorso che abbia un’ottica più a lungo termine. — Sul piano pratico, dalle esperienze delle istituzioni rappresentate al tavolo, le collaborazioni funzionano al meglio se le attività dei vari partner non sono le stesse, ma complementari. La partnership deve, insomma, valorizzare le eccellenze e le specificità di ognuno. — La candidatura viene generalmente giudicata come un’ottima chance, in particolare come una grande vetrina per promuovere il territorio e, di conseguenza, anche le diverse realtà che all’interno di esso sono presenti. — Venezia come capofila viene vista come un’opportunità (può far da traino al resto del territorio), ma anche come un rischio, perché potrebbe “cannibalizzare” il resto del territorio. Bisognerà essere bravi a pensare a progetti che coinvolgano anche gli altri partner della candidatura ed essere consci dei propri punti di forza (le Dolomiti, ad esempio, potrebbero rappresentare un’attrazione ancora più forte di Venezia stessa). — Sarà importante coinvolgere anche i privati, come sponsor, ma ancora di più come parte attiva.

Tisch | Tavolo 8 Kreativ-Wirtschaft Imprese creative

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Bildung eines Knowledge Council – beratendes Organ der Kreativ-Wirtschaft in Sachen Euregio. Ziel: — Sensibilisierung sowohl jener bereits in diesem Bereich tätigen Unternehmen als auch jener, die in der Auseinandersetzung mit der Kreativwirtschaft neue Projektperspektiven und Sichtweisen entwickeln können (Interessensgruppen, politische Vertreter, etc.). Die Kreativ-Wirtschaft sollte als wichtiger Bestandteil des Wirtschaftssystems anerkannt werden. — Werbung. Die Entstehung neuer „kreativer“ Betriebe sollte gefördert werden, sowie deren Entwicklung und Verbreitung: innerhalb der Euregio sollte ein effektives Netzwerk der Betriebe identifiziert werden. — Erleichterung schaffen beim Ansuchen von Krediten für Projektfinanzierungen: Einführung eines Start-Up Fonds; die Zusammenarbeit mit Privatpersonen vereinfachen, welche auch finanziell unterstützen. — Bürokratische Erleichterung auch im Moment

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44 Titolino Titolino 44 Euregio Workshop der Gründung eines „kreativen“ Betriebes, steuerliche Erleichterungen. IT

Introduzione di un Knowledge Council inteso come Consiglio dei lavoratori della conoscenza per l’Euregio. Finalità: — Sensibilizzazione sia dei soggetti interni (operatori), sia di quelli esterni (società, autorità politiche…) al fine di riconoscere le imprese creative come parte fondamentale del sistema economico. — Promozione delle attività delle imprese creative e delle possibilità di commistione con attività più tradizionali. — Agevolare la nascita delle imprese creative e favorire il loro sviluppo: definizione di una rete Euregionale delle imprese creative. — Facilitazione dell’accesso al credito per il finanziamento dei progetti; creazione di un fondo startup; sensibilizzazione dei soggetti privati al fine di apportare un sostegno finanziario e favorire lo sviluppo socioeconomico della conoscenza. — Semplificazione dell’iter burocratico per la costituzione di una società creativa, rappresentanza al fine di ottenere regimi fiscali agevolati come succede per discipline ed economie culturali più classiche (editoria, spettacolo).

Roadmap 45 — Favorire la mobilità all’interno dell’ Euro-regione per incentivare la fruizione culturale. — Creare un portale web attendibile dell’Euro-regione che possa essere un contenitore di tutte le proposte culturali delle tre regioni e che sia accessibile da tutte le associazioni che operano nel settore culturale. — Creare dei “world-cafè” nelle varie regioni in modo da rendere i cittadini consapevoli e partecipi dell’Euroregione. — Fare formazione scolastica rispetto all’Euregio. Capitale Europea della Cultura 2019: — Creare delle proposte culturali in rete. — Creare delle proposte culturali mistilingue ( tedesco, italiano, ladino, inglese, francese, bulgaro, turco...). — Istituire un portale di “couch surfing” culturale (shuttlebus o shuttle via mezzi privati con la possibilità di pernottamento su “couch” - divani privati). — Utilizzare i social network per la comunicazione degli eventi insieme a volantini mistilingui. — Creare una serie di spettacoli teatrali che mettano in risalto le tipicità culturali, ladine, tedesche e italiane. — Incentivare delle co-produzioni teatrali tra diverse compagnie teatrali, provenienti dalle diverse regioni.

Tisch | Tavolo 9

Tisch | Tavolo 10

Freie Kulturszene Scena alternativa

Kulturmarketing, Marketing culturale

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Folgende grenzüberschreitende Initiativen sollten angestrebt werden: — Für die ladinische Sprache fehlen Kultur-Führer. — Ein Architekturwettbewerb in Zusammenarbeit mit dem Landesamt für öffentliche Arbeiten für umweltfreundliche Sanierungsarbeiten. — MuseumMobilCard. — Kultureller Austausch zwischen der Schweiz und dem deutschen Amt für Kultur der Autonomen Provinz Bozen auch mittels Tagungen, Weiterbildungsangeboten und Museumspädagogik im „Dreiländerdreieck“. — Erfahrungen aus umgesetzten Interreg-Programmen sollten auch im Bereich Museum angewandt werden (diese verschwinden im Moment wo es keine Finanzmittel gibt). — Godesar erzählt: die Stadtviertel sollten sich ein Image aufbauen, Design Projekt in Zusammenarbeit mit der Industrie, „Euregio for dance“. — Es braucht einen koordinierten Veranstaltungskalender, der auch die entsprechenden Mobilitätsangebote mitdenkt und gegen Überschneidung von Veranstaltungen arbeitet. — Man sollte unterscheiden zwischen Kultur Marketing und dem rein touristischen Marketing: das erstere vermarktet ein vielseitiges Produkt auch ein importiertes, das zweite hingegen muss vorgegebenen Kriterien (Land) folgen, wie z.B. Authentizität, kontrastreich sein; hier besteht Notwendigkeit Themen zu erarbeiten! — Umweltfreundlichkeit sollte auch auf das Marketing bezogen werden; green Events.

Euregio: — Die Zusammenarbeit innerhalb der Euregio sollte auch auf eine erhöhte Mobilität innerhalb des Euregio Raumes abzielen, um den Zugang zum reichen Kulturangebot dieser Region zu erleichtern. — Ein zuverlässiges Webportal der Euro-Region schaffen, welches als Informationsträger von Kulturangeboten innerhalb der drei Regionen fungiert und und worauf jeder interessierte Kulturverein Zugriff hat. — „World Cafès“ in den verschiedenen Regionen schaffen, um die Bevölkerung am Euro-Region Geschehen teilhaben zu lassen. — Euregio Information sollte bereits in den Schulen weitergegeben werden. Europäische Kulturhauptstadt 2019: — Gemeinschaftsprojekte im Netzwerk ins Leben rufen. — Mehrsprachige Gemeinschaftsprojekte ins Leben rufen (deutsch, italienisch, ladinisch, englisch, französisch, bulgarisch, türkisch…) — Schaffung eines „Couch Surfing“ – Portals (Shuttlebus oder private Fahrgelegenheiten schaffen mit anschließender Möglichkeit von Übernachtungen auf den Sofas in privaten Wohnungen). — Nutzung von Social Networks für die Kommunikation von Veranstaltungen gekoppelt mit mehrsprachigen Faltblättern. — Veranstaltung einer Reihe von Theaterproduktionen, welche das Typische der deutschen, ladinischen und italienischen Kultur hervorheben. — Koproduktionen im Theaterbereich innerhalb der drei Regionen zwischen den bestehenden Theatermachern fördern.

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Euregio: — Lavorare insieme all’Euregio, per creare mobilità all’interno dell’Euro-regione.

Was kann die Wirtschaft für die Kultur machen und was bringt es ihr: — Imageaufwertung. — Die Kulturveranstalter begegnen der Wirtschaft oft mit Skepsis. — Ressourcenmangel. Im Kulturbereich fehlt die Figur des professionellen Vermittlers von Ressourcen; es gibt noch keine produktive Schnittstelle zwi-

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schen klein- und mittelständischen Unternehmen und der Kulturlandschaft. Im Hinblick auf die Bewerbung sollten die Unterschiede zu Venedig hervorgehoben werden; die Eigenarten und Vorzüge sollten im Vordergrund stehen; unsere alpine Kompetenz welche weit über die Südtiroler Grenzen hinausläuft. IT

Nell’analisi della situazione sulle cooperazioni transfrontaliere mancano le seguenti iniziative: — MuseumMobilCard. — Scambio culturale con la Svizzera da parte dell’ufficio cultura tedesca che si concretizzi in un convegno, nella realizzazione del cosiddetto “Dreiländereck”, con iniziative di formazione e di pedagogia museale. — Esperienze passate del modello Interregionale applicato ai musei (che spariscono nel momento in cui non c’è più il finanziamento). — Una guida culturale per i ladini, concorso di architettura per il risanamento ecocompatibile in collaborazione con l’assessorato ai lavori pubblici. — Esperienze raccontate da Godesar: creazione immagine del quartiere, progetto design con l’industria, “Euregio for dance”. — Mobilità. È necessario: — Organizzare la mobilità verso gli eventi; elaborare un calendario comune concordato nella programmazione (basta concerti o iniziative che si sovrappongono e si “rubano” il pubblico) e abbattere la paura culturale rispetto a queste iniziative. — Distinguere maggiormente fra il marketing strettamente turistico e il marketing culturale: il primo deve rispondere ai criteri provinciali (autenticità, ricchezza dei contrasti…), il secondo emerge da un prodotto ricco e vasto, anche importato, che esiste per la sua funzione primaria. Domanda su cosa può fare l’economia per la cultura e cosa ne guadagna: — Miglioramento della propria immagine. — Resistenze degli operatori culturali che temono di essere usati. — Scarsità di risorse. — Nell’ambito culturale manca la figura del foundraiser, spesso è un problema di cultura da parte di chi cerca e spesso un problema di organizzazione delle aziende che sono ancora basate su un sistema familiare e non manageriale. — Importanza dell’artigianato in generale e dell’artigianato artistico. Nei risultati è importante sottolineare i valori che ci differenziano (in senso positivo) da Venezia, sottolineare le nostre peculiarità e caratteristiche, la competenza alpina che oltrepassa i confini altoatesini.

2019 – Roadmap per una candidatura

2010

8 gennaio 2010 Due giorni di porte chiuse della Giunta provinciale, fra i temi affrontanti anche la manifestazione di interesse per la Capitale europea della Cultura. Giugno 2010 La Giunta provinciale si esprime a favore della partecipazione della Provincia autonoma di Bolzano alla Candidatura a Capitale europea della Cultura 2019 con il Nordest. 21 settembre 2010 In un vertice a Venezia il vicepresidente della Provincia Christian Tommasini e i rappresentanti di istituzioni ed enti coinvolti nel progetto creano il gruppo tecnico di lavoro. 21 novembre 2010 La Giunta provinciale autorizza la stipula dell’intesa sul Comitato organizzatore della candidatura congiunta del Nordest a Capitale europea della Cultura nel 2019. Il 2019 coincide anche con l’anno del centenario della divisione del Tirolo storico, “una buona occasione – ha concluso Durnwalder – per presentare la nostra storia e il cammino grazie al quale siamo riusciti ad andare oltre alle divisioni.” 1 dicembre 2010 Al Museo Correr di Venezia viene sottoscritto il protocollo di intesa per la costituzione del Comitato fondatore.

2011

24 febbraio 2011 Il Museion di Bolzano ospita la firma dell’atto costitutivo del Comitato fondatore della candidatura. 14 marzo 2011 La Provincia di Bolzano viene nominata a presiedere il Consiglio direttivo nel quadro della candidatura dell’area del Nordest a Capitale europea della Cultura 2019 nella figura di Katia Tenti. 27 maggio 2011 Viene presentato il Comitato scientifico della Candidatura composto da: Peter Paul Kainrath (Provincia di Bolzano), Riccardo Calimani (Comune di Venezia), Paola Severini (Provincia di Venezia), Cesare De Michelis (Regione Veneto), Gabriella Belli (Provincia di Trento), Antonio Paoletti (Regione Friuli Venezia Giulia). 6 giugno 2011 Serata di Candidatura al Museion. Istituzioni, associazioni e imprese si incontrano per supportare il progetto. 10 ottobre 2011 I soci fondatori approvano il documento di candidatura. Il coordinatore del Comitato scientifico Innocenzo Cipolletta illustra le linee di programma incentrate su un rapporto fra cultura e imprese, economia, sviluppo, formazione e lavoro. 2 dicembre 2011 19x19. Parte dal Thuniversum di Bolzano il tour che attraverserà l’Alto Adige per alimentare il progetto di Candidatura. Ospite d’onore Geoffrey Barclay, manager della cultura di Liverpool 2008.

2012

14 febbraio 2012 A Bressanone si inaugura il padiglione itinerante 19x19 pensato per raccontare le passate esperienze del grande progetto europeo. 14 febbraio 2012 Damiani-Holz & Ko Spa ospita l’incontro con Hugo de Greef, tra i promotori di Brugge 2002 e Alexiei Dingli, sindaco di La Valletta per Malta 2018. 16 marzo 2012 In concomitanza con il weekend d’arte e cultura di kunStart il padiglione itinerante 19x19 arriva a Bolzano. 20 marzo 2012 Prosegue la marcia del museo mobile: tappa del padiglione itinerante 19x19 a Postal e fino al 2 aprile negli spazi della stazione di servizio Mebo Sud. 20 marzo 2012 Dr. Schär ospita il nuovo incontro 19x19. Chiacchierata con Bert Van Meggelen, il direttore per Rotterdam 2001 e Paul Lambrechts, project manager di Maastricht 2018. 10 aprile 2012 Il “giro” del padiglione itinerante 19x19 si ferma ad Appiano. 10 aprile 2012 Nuova serata di studio di altre esperienze europee. Miele Italia ospita Robert Garcia, direttore di Lussemburgo 2007, Laura Graser, coordinatrice dei programmi per i giovani e Thierry Wunsch, direttore dell’area marketing e responsabile per il coordinamento con le aziende per Lussemburgo 2007. 8 maggio 2012 Il padiglione itinerante 19x19 arriva a Silandro. 8 maggio 2012 La Cooperativa agricola frutticoltori accoglie i nuovi ospiti europei. Mark O’Neil, coordinatore museale per Glasgow 1990 parla di cultura, territori periferici e coinvolgimento. 31 maggio 2012 Il padiglione itinerante 19x19 fa tappa a Vipiteno. 5 giugno 2012 Leitnergroup ospita l’incontro dedicato a Sibiu, Capitale europea della Cultura 2007. In sala anche Bianca Herlo, manager culturale della Fondazione Robert Bosch. 7 giugno 2012 “Venezia Nordest incontra la Bulgaria”, workshop internazionale con l’altro stato destinato ad indicare una città Capitale per il 2019. 16 luglio 2012 La Candidatura incontra il festival Bolzano Danza. Il padiglione itinerante 19x19 si sposta davanti al Teatro Comunale di Bolzano. 31 luglio 2012 Fino al 31 agosto il padiglione itinerante 19x19 staziona davanti al duomo di Bolzano. 2, 8, 17 agosto 2012 La Candidatura per i giovani talenti: incontri con musicisti della EUYO, l’Orchestra giovanile europea.

11 settembre 2012 Il padiglione itinerante 19x19 fa tappa nel quartiere Don Bosco di Bolzano. 20 settembre 2012 Il Governo italiano emette il bando di Candidatura per il 2019, anno in cui l’Italia insieme alla Bulgaria è destinata ad ospitare la Capitale europea della Cultura. 9 ottobre 2012 Provincia, Camera di commercio, Fondazione Cassa di Risparmio, Confcooperative e Legacoopbund lanciano un bando per associazioni, enti e imprese alla ricerca delle migliori idee per la Capitale europea della Cultura. 11 ottobre 2012 Il padiglione itinerante 19x19 va a Brunico. 29 ottobre 2012 Il padiglione itinerante 19x19 si sposta a Merano. 25 novembre 2012 Salone europeo della Cultura, Venezia. Il padiglione itinerante 19x19 ed uno stand sono dedicati all’Alto Adige e alla produzione culturale del territorio. 28 novembre 2012 Il padiglione itinerante 19x19 torna in piazza Verdi a Bolzano.

2013

29 gennaio 2013 Euregio Workshop. I maggiori operatori culturali dell’Alto Adige, del Tirolo e del Trentino sono invitati ad una giornata di progettazione comune presso la Libera Università di Bolzano. Innocenzo Cipolletta, presente alla giornata di lavoro dichiara: “l’Alto Adige ci sta trainando”. 18 febbraio 2013 Premiazione dei 10 migliori progetti presentati dalle associazioni culturali nell’ambito del concorso d’idee indetto dalla provincia. Marzo 2013 La città di Venezia attraverso il suo sindaco Giorgio Orsoni esprime i suoi dubbi sulla Candidatura di un territorio esteso e non solo di una città. Aprile 2013 Il tessuto economico e culturale del Triveneto avvia una raccolta firme per rilanciare il progetto di Candidatura. Aprile 2013 A seguito delle notizie che giungono da Venezia in Alto Adige si avanza l’ipotesi di una candidatura di Bolzano insieme al Trentino e al Tirolo austriaco. 4 aprile 2013 Confcooperative e la Legacoopbund premiano nelle sale del Museo Mercantile 11 progetti proposti da altrettante cooperative per il relativo bando. 16 aprile 2013 La Giunta comunale di Bolzano approva un promemoria in cui ribadisce l’interesse del Comune di Bolzano per la Candidatura a Capitale europea della Cultura ed esprime il suo desiderio di entrare in maniera ancora più attiva nel processo di Candidatura, inteso, a prescindere dal risultato finale, come un grande progetto di valorizzazione e di avvio di nuove pratiche.

6 maggio 2013 Il progetto Venezia 2019 con il Nordest riparte. Giorgio Orsoni a fronte delle forti motivazioni messe in campo dalla società civile, dagli operatori, dalle istituzioni culturali e dai partner decide di continuare l’impegno di Venezia. 12 giugno 2013 Al Museion si presenta il catalogo dei progetti vincitori delle associazioni, delle cooperative e delle scuole. Nel catalogo anche un riassunto dell’Euregio Workshop. Giugno 2013 Il Comitato è impegnato nella scrittura del dossier. Nel frattempo Provincia e Comune di Bolzano rinsaldano il desiderio di lavoro comune sul territorio per la valorizzazione delle attività culturali. In cantiere una serie di eventi e riflessioni dedicate al tema. Luglio 2013 È prevista entro il mese la presentazione della ricerca sulle industrie culturali del territorio in previsione della Candidatura. 20 settembre 2013 Scadono i termini per la presentazione del dossier di Candidatura. Autunno 2013 La giuria composta da 13 membri (dei quali 7 nominati dalle istituzioni europee e 6 dalle istituzioni nazionali) procede alla valutazione dei progetti sino alla selezione di un numero ristretto di città per la seconda fase.

2014

Passata la fase di preselezione le città candidate hanno nove mesi per presentare una versione integrata del dossier.

2015

Il Governo Italiano notifica alle Istituzioni Europee il progetto della città selezionata; la Commissione Europea ha tre mesi di tempo per esaminare la candidatura. Una volta ricevuto l’assenso della Commissione, la città viene designata ufficialmente Capitale Europea della Cultura 2019 dal Consiglio dei Ministri dell’Unione.

2015/2019

La realizzazione del progetto vincitore è accompagnata dalla commissione dei 7 membri della giuria nominati dalle istituzioni europee per funzioni di monitoraggio e consulenza.


46 Roadmap 2019 – Roadmap eines Bewerbungsprozesses

2010

8. Januar 2010 In einer zweitägigen geschlossenen Klausursitzung behandelt der Südtiroler Landtag unter anderem das potentielle Interesse an einer Beteiligung an der Bewerbung zur europäischen Kulturhauptstadt. Juni 2010 Die Landesregierung befürwortet eine Beteiligung der Autonomen Provinz Bozen an der Kandidatur des italienischen Nordostens zur Kulturhauptstadt 2019. 21. September 2010 Bei einem Gipfeltreffen in Venedig bilden der Vize-Präsident der Provinz, Christian Tommasini, und weitere Vertreter der in den Prozess involvierten Institutionen eine technische Arbeitsgruppe. 21. November 2010 Der Landtag unterzeichnet die Einverständniserklärung zum offiziellen Eintritt in die gemeinsame Bewerbung mit dem italienischen Nordosten als Kulturhauptstadt 2019. Das Jahr 2019 markiert gleichzeitig den 100. Jahrestag der historischen Teilung Tirols. Laut LH Durnwalder eine gute Gelegenheit, die eigene Geschichte und den gemeinsam eingeschlagenen Weg in der Überwindung von Grenzen und Teilungen zu präsentieren. 1. Dezember 2010 Im Museo Correr in Venedig wird das Abkommen zur Kandidatur und damit zur Gründung des gemeinsamen Organisationskomitees unterzeichnet.

2011

24. Februar 2011 Das Museion Bozen ist Schauplatz der Unterzeichnung des Gründungsakts des Bewerbungskomitees. 14. März 2011 Die Provinz Bozen wird auserwählt, dem Führungskomitee für die Bewerbung als Europäische Kulturhauptstadt 2019 vorzustehen und entsendet als dessen Vorsitzende Katia Tenti. 27. Mai 2011 Der wissenschaftliche Beirat für die Kandidatur wird vorgestellt: Peter Paul Kainrath (Autonome Provinz Bozen), Riccardo Calimani (Stadt Venedig), Paola Severini (Provinz Venedig), Cesare De Michelis (Region Venetien), Gabriella Belli (Region Trentino) und Antonio Paoletti (Region Friaul-Julisch Venetien). 6. Juni 2011 Abendveranstaltung zur Vorstellung der Kandidatur im Museion: Institutionen, Verbände und Unternehmen treffen zusammen um das Projekt zu unterstützen. 10. Oktober 2011 Die Gründungsmitglieder verabschieden das offizielle Bewerbungsdokument. Der Koordinator des wissenschaftlichen Beirates, Innocenzo Cipolletta, präsentiert die programmatischen Richtlinien und den Schwerpunkt auf Wechselbeziehungen zwischen Kultur, Wirtschaft, Unternehmen, Entwicklung, Bildung und Arbeit. 2. Dezember 2011 19×19. Vom Thuniversum in Bozen startet eine Tour, die durch ganz Südtirol füh-

ren wird um die Kandidatur ins öffentliche Bewusstsein zu rücken. Ehrengast ist Geoffrey Barclay, Kulturmanager von Liverpool Capital of Culture 2008.

2012

14. Februar 2012 In Brixen wird der 19x19 Container eingeweiht, der als mobiles Museum über die Erfahrungen anderer Kulturhauptstädte im Rahmen des großen europäischen Projekts informiert. 14. Februar 2012 Damiani-Holz & Ko AG ist Gastgeber eines Gesprächs zwischen Hugo de Greef, einem der Promotoren von Brugge 2002 und Alexiei Dingli, dem Bürgermeister von La Valetta als Vertreter für Malta 2018. 16. März 2012 Zum Kunst- und Kulturwochenende rund um die Kunstmesse kunStart trifft der wandernde Museumscontainer 19x19 in Bozen ein. 20. März 2012 Die nächsten Stationen des Containers sind Burgstall und bis zum 2. April die Autobahnraststätte Mebo-Süd. 20. März 2012 Dr. Schär ist Gastgeber eines weiteren Termins der Reihe 19x19, einem Gespräch mit Bert van Meggelen, verantwortlich für Rotterdam 2001 und Paul Lambrechts, Projekt Manager für Maastricht 2018. 10. April 2012 Seine Reise führt den Container 19x19 weiter nach Eppan. 10. April 2012 Ein weiterer Abend im Zeichen des europäischen Erfahrungsaustauschs. Robert Garcia, Direktor von Luxemburg 2007, Laura Graser, Koordinatorin des Jugendprogramms und Thierry Wunsch, Marketingdirektor und verantwortlicher Koordinator der Unternehmen für Luxemburg 2007 sind zu Gast bei Miele Italia. 8. Mai 2012 Der gelbe Pavillon 19x19 erreicht Schlanders. 8. Mai 2012 Die Obstgenossenschaft heißt weitere europäische Gäste willkommen: Mark O’Neil, Koordinator des Museumsbereichs in Glasgow 1990, spricht über Kultur und Peripherie. 31. Mai 2012 Der Info-Container 19x19 kommt in Sterzing an. 5. Juni 2012 Die Leitnergruppe ist Gastgeber eines Zusammentreffens mit Schwerpunkt auf Sibiu, der Kulturhauptstadt 2007. Mit dabei ist auch Bianca Herlo, Kulturmanagerin bei der Robert Bosch Stiftung. 7. Juni 2012 Venedig und der Nordosten treffen bei einem internationalen Workshop mit Bulgarien den anderen Staat, der für 2019 eine Kulturhauptstadt benennen wird. 16. Juli 2012 Die Initiative zur Kandidatur besucht das Festival Bozen Tanz. Der gelbe Pavillon nimmt seinen Platz vor dem Stadttheater ein. 31. Juli 2012 Bis zum 31. August bezieht der 19x19 Con-

tainer Position vor dem Bozner Dom. 2., 8., und 17. August 2012 Im Dialog mit jungen Talenten. Eine Reihe von Treffen mit Mitgliedern des europäischen Jugendorchesters Euyo während ihrer Residenz in Bozen. 11. September 2012 Der mobile Informationspavillon erreicht sein nächstes Ziel im Bozner Stadtteil Don Bosco. 20. September 2012 Die italienische Regierung veröffentlicht die Kriterien zur Kandidatur für 2019, das Jahr in dem Italien und Bulgarien die europäischen Kulturhauptstädte stellen werden. 9. Oktober 2012 Die Landesregierung, Handelskammer, Stiftung Südtiroler Sparkasse, Confcooperative und Legacoopbund schreiben parallele Ideenwettbewerbe für Kulturvereine, Kultureinrichtungen, Schulen und Genossenschaften aus, bei dem Projektvorschläge für die Kulturhauptstadt eingereicht werden können. 11. Oktober 2012 Der Pavillon 19x19 macht Station in Bruneck. 29. Oktober 2012 Der 19x19 Pavillon zieht nach Meran. 25. November 2012 „Salone europeo della Cultura“ in Venedig. Der Pavillon 19x19 und ein weiterer Informationsstand präsentieren Südtirol und seine produktive Kulturszene und -wirtschaft. 28. November 2012 Der Pavillon 19x19 kehrt zurück auf den Verdiplatz in Bozen.

2013

29. Januar 2013 Euregio Workshop. Vertreter der wichtigsten Kultureinrichtungen aus Südtirol, Tirol und dem Trentino sind zu einem ganztägigen Workshop an der Freien Universität Bozen eingeladen um gemeinsam Strategien und Projekte im Zeichen der transregionalen Kulturkooperation zu entwickeln. 18. Februar 2013 Prämierung der 10 Siegerprojekte des von der Landesregierung unter den lokalen Kulturvereinen ausgeschriebenen Ideenwettbewerbs. März 2013 Die Stadt Venedig lässt durch ihren Bürgermeister Giorgio Orsoni Zweifel an den Erfolgsaussichten der Kandidatur einer Großregion (anstatt einer einzelnen Stadt) verlautbaren. April 2013 Vertreter von Wirtschaft und Kultur des Triveneto initiieren eine Unterschriftensammlung für eine Wiederbelebung des Projektes der gemeinsamen Kandidatur. April 2013 In Folge der ambivalenten Nachrichten aus Venedig denkt man in Südtirol über die Möglichkeit einer alternativen Kandidatur der Europaregion Tirol-SüdtirolTrentino nach. 4. April 2013 Confcooperative und Legacoopbund zeichnen im Merkantilmuseum 11 weitere, im

Rahmen des Ideenwettbewerbs für Genossenschaften eingegangene Projekte aus. 16. April 2013 Der Gemeinderat der Stadt Bozen verabschiedet ein Promemoria, in dem das Interesse der Gemeinde an der Kandidatur bekräftigt und dem Wunsch Ausdruck verliehen wird, künftig eine aktivere Rolle im Bewerbungsprozess zu spielen. Dieser wird unabhängig vom Enderfolg als Projekt zur Aufwertung und Einführung neuer Entwicklungsmodelle verstanden. 6. Mai 2013 Das Projekt Venedig und der Nordosten als Kulturhauptstadt 2019 nimmt einen neuen Anlauf. Giorgio Orsoni verkündet, Venedig werde angesichts der starken Motivation seitens der Bürger, Unternehmen, Kulturbetriebe und ihrer Partner an der Bewerbung festhalten. 12. Juni 2013 Im Museion wird ein Katalog der Siegerprojekte der verschiedenen Verbände, Kooperativen und Schulen präsentiert. Darin ist auch eine Bilanz des Euregio Workshops enthalten. Juni 2013 Im Zuge der Abfassung des Bewerbungsdossiers von Seiten des Komitees, verstärken Provinz und Gemeinde Bozen auch ihr Interesse an einer gemeinsamen Arbeit zur Aufwertung der kulturellen Aktivitäten in der Region. Veranstaltungen und Publikationen zu diesem Thema sind in Vorbereitung. Juli 2013 Innerhalb des Monats werden im Hinblick auf die Kandidatur auch die Ergebnisse einer Recherche über die in der Region ansässige Kultur- und Kreativindustrie präsentiert.

Una pubblicazione di | Herausgeber: Cooperativa 19 nell’ambito del progetto “I vantaggi di una Candidatura” | Im Rahmen des Projektes „Die Vorteile einer Bewerbung“ A cura di | Konzept und Koordination: Nina Stricker, Denis Isaia Testi e traduzioni | Texte und Übersetzungen: Nina Stricker, Sabine Funk Illustrazioni | Illustrationen: Claudia Polizzi In collaborazione con | in Zusammenarbeit mit: Michele Galluzzo Progetto grafico | Grafische Gestaltung: Studio Lupo & Burtscher Collaborazione | Mitarbeit: Claudia Polizzi Organizzazione | Organisation: Layla Betti, Valentina Cramerotti, Denis Isaia Comunicazione | Kommunikation: Barbara Brugnara Stampa | Druck: Longo, Print and Communication © per i testi gli autori | Texte: alle Rechte liegen bei den jeweiligen Autoren © per gli autori delle fotografie | Bildmaterial: Alex Erlacher © per le illustrazioni | Illustrationen: Claudia Polizzi Tiratura | Auflage: 2000 Stampato nel 2013 | Druck im Jahr 2013

20. September 2013 Ablauf der Frist zur Einreichung des Bewerbungsdossiers. Herbst 2013 Eine Jury bestehend aus 13 Mitgliedern (von denen 7 von europäischen und 6 von nationalen Institutionen nominiert werden) bewertet die eingereichten Projekte und bestimmt jene Städte, die für die zweite Phase der Bewerbung zugelassen werden.

2014

Nach Abschluss der Vorauswahl haben die ausgewählten Städte neun Monate Zeit, eine überarbeitete Fassung des Dossiers einzureichen.

2015

Die italienische Regierung benachrichtigt die europäischen Institutionen darüber, welche Stadt mit ihrem Projekt als Kulturhauptstadt vorgeschlagen wird. Die Europäische Kommission hat drei Monate Zeit, die Kandidatur zu prüfen. Sobald sie ihre Zustimmung erteilt, erklärt der Ministerrat der Europäischen Union die Stadt offiziell zur Kulturhauptstadt Europas 2019.

2015 – 2019

Das Siegerprojekt wird in seiner Umsetzung von den 7, von den europäischen Institutionen ernannten Juroren in beratender und beaufsichtigender Funktion begleitet.

In Zusammenarbeit mit In collaborazione con:

ecosostenibile natureOffice.com | IT-213-770183

Produzione di stampa


48 Titolino Titolino

21.11.2010

La Giunta provinciale autorizza la stipula d’intesa sul Comitato organizzatore della Candidatura congiunta del Nord Est a Capitale europea della Cultura 2019. Die Landesregierung genehmigt das Abkommen zur Gründung eines Organisationskomitees zur gemeinsamen Bewerbung mit Venedig und dem Nordosten als Europäische Kulturhauptstadt 2019.

2.12.2011

19x19. Parte dal Thuniversum di Bolzano il tour che attraversa l’Alto Adige per far conoscere il progetto di Candidatura. 19x19. Vom Thuniversum in Bozen startet eine Tour durch ganz Südtirol zur Präsentation der Bewerbung.

9.10.2012

Provincia, Camera di commercio, Fondazione Cassa di Risparmio, Confcooperative e Legacoopbund lanciano un bando per associazioni, enti, scuole e imprese alla ricerca delle migliori idee per la Capitale europea della Cultura. Die Landesregierung, Handelskammer, Stiftung Südtiroler Sparkasse, Confcooperative und Legacoopbund schreiben parallele Ideenwettbewerbe für Kulturvereine, Kultureinrichtungen, Schulen und Genossenschaften aus um Projektvorschläge für die Kulturhauptstadt zu sammeln.

29.01.2013

Euregio Workshop con i maggiori operatori culturali dell’Alto Adige, del Tirolo e del Trentino. Euregio Workshop mit den wichtigsten Kultureinrichtungen aus Nord-, Südtirol und dem Trentino.

20.09.2013

Presentazione del dossier di Candidatura. Abgabetermin Bewerbungsdossier.

2015

Designazione ufficiale della Capitale Europea della Cultura 2019 da parte del Consiglio dei Ministri dell’Unione. Offizielle Ernennung der Europäischen Kulturhauptstadt 2019 seitens des Europarats.

AUTONOME PROVINZ BOZEN SÜDTIROL

PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO ALTO ADIGE

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