Dossier di candidatura di Venezia con il Nord Est a Capitale Europea della Cultura 2019

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DOSSIER DI CANDIDATURA

con il Nordest

DOSSIER DI CANDIDATURA

Venezia con il Nordest Capitale Europea della Cultura 2019

Venezia con il Nordest Capitale Europea della Cultura 2019

La pace come motore di sviluppo culturale, sociale e economico


Venezia con il Nordest si candida a Capitale Europea della Cultura 2019 con un progetto innovativo che coinvolge in forma paritetica il Nordest italiano, attraverso i sei enti fondatori: il Comune e la Provincia di Venezia, la Regione Veneto e quella Autonoma Friuli Venezia Giulia, le Provincie Autonome di Trento e Bolzano Alto Adige/ Autonome Provinz Bozen Südtirol. Venezia con il Nordest 2019 vede la città lagunare capofila di un piano di sviluppo territoriale che fin dall’avvio ha avuto la piena partecipazione della popolazione. L’obiettivo è diffondere i benefici della candidatura sull’intero territorio, coinvolgere tutte le città italiane e bulgare candidate, avviare una rete di sinergie e collaborazioni a livello europeo per sviluppare ogni possibile declinazione del tema prescelto, “La pace, motore di sviluppo economico e culturale”. Venezia con il Nordest 2019 si autosostiene finanziariamente, senza il ricorso a contributi statali. Il progetto mira a modificare e migliorare profondamente il territorio, mettendo in rete l’intero patrimonio culturale del Nordest, rafforzandolo con un sistema di smart governance, e dando così vita a un grande polo culturale europeo. Venezia, la città ufficialmente candidata, in forza della sua storia e del suo brand di valore mondiale, si pone per la prima volta al servizio del Nordest e ne diventa la soglia d’ingresso.

Giorgio Orsoni Comune di Venezia

con il Nordest

Marino Zorzato Regione del Veneto

Francesca Zaccariotto Provincia di Venezia

Debora Serracchiani Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Luis Durnwalder Provincia Autonoma di Bolzano

Alberto Pacher Provincia Autonoma di Trento



INDICE

Pag. 5

Ⅰ I PRINCIPI FONDAMENTALI

Pag. 33

Pag. 55

Pag. 73

Ⅱ STRUTTURA DEL PROGRAMMA E DELLA MANIFESTAZIONE Pag. 45

Ⅲ ORGANIZZAZIONE E FINANZIAMENTO DELLA MANIFESTAZIONE

Pag. 65

Ⅴ STRATEGIA DI COMUNICAZIONE

Ⅳ INFRASTRUTTURE DELLA CITTÀ

Pag. 69

Ⅵ VALUTAZIONE E MONITORAGGIO DELL'AVVENIMENTO

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ALLEGATO 1 GLI EVENTI DI VENEZIA CON IL NORDEST CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA

Ⅶ ULTERIORI INFORMAZIONI



Ⅰ PRINCIPI FONDAMENTALI

con il Nordest


Ⅰ 1. PERCHÉ LA CITTÀ DESIDERA PARTECIPARE ALLA COMPETIZIONE PER IL TITOLO DI CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA?

PRINCIPI FONDAMENTALI

Perché Venezia con il Nordest altro Perché

altrove

-

Capitale della Cultura

Perché Venezia con il Nordest

-

Principi fondamentali Capitale della ⅠCultura 2019

Perché Venezia con il Nordest “Unity in the diversity”1

“Piccola Europa”

-

Perché culturale»

«La pace, motore di sviluppo economico e -

Perché Venezia con il Nordest

-

Perché Venezia con il Nordest -

Perché -

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Venezia e il Nordest sono terre e città che da sempre guardano oltre i propri confini: hanno rappresentato il crocevia e una mescolanza di culture, religioni, uomini ed idee, una molteplicità di commerci. Una tra le motivazioni che giustificano maggiormente la scelta della Candidatura di Venezia con il Nordest trova infatti fondamento storico proprio nel trait d’union tra diverse aree del continente che quest’area ha avuto fin dall’antichità. Lo snodo fondamentale degli scambi culturali, religiosi, economici tra Centro e Nord Europa, e il Sud e l’Est del Mediterraneo, ha avuto sede, ai tempi dell’Impero Romano, ad Aquileia; è poi passato a Grado e alla sua laguna, ed è stato quindi implementato a Venezia. Dopo la caduta della sua Repubblica, causata dalle armate di Napoleone, l’eredità, per cent’anni, è stata assunta da Trieste, che ha svolto le funzioni di mediazione commerciali, linguistiche e culturali, fino alla prima parte del Novecento. Come nel Settentrione del Nordest, questi traffici di merci e di idee hanno coinvolto anche le regioni alpine che, attraverso le loro montagne, hanno favorito questi scambi. La Serenissima resta, come era, una tra le maggiori capitali del “Grand Tour”: un must per chiunque; da ammirare almeno una volta nella vita. Chi vi abita, da secoli è abituato ad essere un cittadino del mondo. A Trieste, Costantin von Economo, un insigne medico della Scuola di Vienna, parlava in greco con il padre, in tedesco con la madre, in francese con due dei fratelli e con il terzo in italiano (cioè, nel dialetto locale). La provincia di Bolzano-Bozen ha tre idiomi ufficiali: l’italiano, il tedesco, il ladino. Da secoli, in provincia di Trieste è la più nutrita collettività slovena d’Italia; e in città, le storiche comunità di Serbi, Croati, Greci. oltre a quella importante ebraica che (seppur assai ridotta dall’immane tragedia della Shoah) mantiene grande importanza storica e culturale. Anche a Gorizia e nella sua provincia sono assai diffusi lo sloveno ed il friulano, vera e propria lingua, che , declinata in numerose varianti locali, viene parlata in tutta la Regione. Venezia e il Nordest sono la porta per l’Europa e per il Levante; per le aree settentrionali ed orientali del continente, e ancora più in là; aprono sui Balcani. Sono il vincolo tra nuova e vecchia Europa, con legami nel Mediterraneo, fino al Medio Oriente e all’Africa. Profonda è la vocazione internazionale di queste terre, e sperimentata la capacità di relazionarsi con i cittadini e le amministrazioni di altri Paesi. Da qui passerà un percorso ferroviario prioritario per l’Unione Europea: il “Corridoio n. 5”, che legherà la capitale portoghese all’ucraina Kiev, toccando Verona e Mestre. Dove si dividerà: da un lato per Udine e l’Austria, attraverso il valico di Tarvisio; dall’altro, verso Trieste, e poi per Lubiana, la Slovenia, l’Ungheria e l’Ucraina. Venezia e il Nordest sono da sempre innervate dalla cultura. Quella figurativa (basti pensare alla miriade di autori famosi che hanno lasciato opere in laguna), e non soltanto. Per cui, il progetto per la Capitale della Cultura 2019 riguarderà in parte la valorizzazione e creazione di “reti” tra i tesori d’arte e cultura che le città e i territori custodiscono. Ma fin dai tempi più remoti, pronunciato vigore si manifesta anche nell’“industria creativa”: per questo, altre sezioni del progetto saran no dedicate all’impulso che si intende conferirle. Si promuoveranno modelli di governance e di raccordo delle istituzioni esistenti, che costituiscono un’autentica ricchezza della zona, superiore a quella di tante

Tra gli altri, si veda Patrick LaPrairie, Une devise pour l’Europe, “Ouest France”, 27.02.2009, a http://www.ouest-france.fr/dossiers/Europe_details_Une-devise-pour-l-Europe_41273-841298_actu.Htm

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I Principi fondamentali


altre parti d’Italia: 612 musei, 60 teatri, 9 università (alcune tra le più prestigiose2), e quasi 6.800 scuole. Organizzeranno eventi in comune tra loro, perché riscuotano maggiore impatto presso i visitatori, ma sempre osservando l’assoluto rigore scientifico.

Nel rispetto anche delle caratteristiche del territorio, il progetto per la Capitale della Cultura 2019 è multicentrico, e tutti i promotori sono paritari tra loro. Osserva infatti Giuseppe De Rita, il fondatore del Censis, che «il Triveneto vive sostanzialmente di una coesione sociale antica, che non si è persa, ed è rimasta agganciata a due valori: quello del “fai-da-te individuale” dell’artigiano, del piccolo imprenditore, cioè della molecola isolata, e il valore del policentrismo»3. Forse per la prima volta, Venezia non si pone come la Dominante che è stata, bensì si mette al servizio del territorio che la circonda. È il centro di una “rete”; offre il suo brand, di valore mondiale, all’area che gravita su di lei; è una “città-porta” sul mondo, ma che guarda all’entroterra. Attira i flussi turistici di nuovi Paesi emergenti, per distribuirli poi tutt’attorno. Diventa la “soglia d’ingresso” e la città-snodo di un’area che non celebra solo il patrimonio storico-artistico, peraltro immenso, ereditato dal passato; ma punta alla new economy e all’immateriale; alle piattaforme produttive che possiede; all’industria culturale; e a ogni forma di produzione, intellettuale e manifatturiera, la più moderna e attuale. Crea un nuovo “Patto” per l’intero Nordest; un ponte tra Nord e Sud Europa, e verso l’Oriente.

I vincoli che legano Venezia e queste terre sono antichissimi e assai saldi; l’area rappresenta una “macroregione”. Per lei, nel 1863, un glottologo goriziano, Graziadio Isaia Ascoli, ha coniato il termine di «Triveneto». Ma assai prima, il Patriarcato di Aquileia era stata la più grande Diocesi del Medioevo: un’immensa entità politico-territoriale. Nell’800, si estendeva a Ovest fino a Como; fino al Danubio e al Lago Balaton a Nord; e finché la provincia ecclesiastica non è soppressa, nel 1751, comprendeva l’Istria. La Candidatura permetterà di sperimentare modelli innovativi di governance del territorio: anche transfrontalieri, come auspicava nel 2011 uno studio di UniCredit Group4. Una testimonianza, tra le tante, dell’omogeneità dell’area, è forse la distribuzione sul territorio delle 90 Ville palladiane (quelle Venete censite sono 3.803, all’85 per cento di privati), capostipiti assoluti d’architettura fino in Gran Bretagna (Inigo Jones e tanta parte dei suoi edifici) e negli Stati Uniti (addirittura la Casa Bianca)5: sono diffuse in buona parte del Nordest, dalla provincia di Gorizia, fino a quelle di Verona e Vicenza; 35 sono riconosciute ufficialmente, e 24 dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Quindi, il progetto che si propone non è banalmente d’occasione; ma costituisce un evento assolutamente strategico, cui si lavora già da 10 anni. La città e il territorio sono storicamente portati all’innovazione. Qui sono stati nati «la statistica, i titoli di Stato, l’imposta sul reddito, la censura dei libri, la lotteria, il ghetto, gli specchi di vetro»6 (Vincenzo Roder ne avrà l’esclusiva per 25 anni; poi dovrà svelarne i segreti). Si possono aggiungere il topless, perché c’è chi evoca l’«espoitrinement à l’usage de Venise»7; la catena di montaggio, che tre secoli prima di essere un vanto di Henry Ford, l’Arsenale possedeva già; e perfino il segno @, la “chiocciolina” che è in tutti gli indirizzi di posta elettronica. Il simbolo, con cui nell’Ottocento i commercianti inglesi usavano 8


abbreviare «at a price of» (da cui l’attuale dizione di at), è stato infatti rintracciato a Prato, in dei documenti veneziani del Cinquecento, da Giuseppe Stabile, docente all’Università di Roma La Sapienza: indicava un’unità di misura, la capacità di un’anfora8. E sul campanile di San Marco, al doge Leonardo Donà nel 1609, Galileo Galilei mostra per la prima volta il cannocchiale. Questo connubio tra la scoperta dell’astronomo e l’invenzione della @, è emblematicamente la filosofia della Candidatura: punta a costituire un’autentica innovation valley senza però dimenticare il passato. Venezia è un magnete: la sua “infostruttura” si porrà al servizio del territorio del Nordest offrendo agli abitanti, ai turisti, ai visitatori che attira da tutto il mondo, una visione integrata delle immense opportunità di un’area “macropolitana” aperta verso il Nord d’Europa, seguendo i modelli dei piani di mobilità già messi a punto dagli altoatesini e dai trentini. Venezia 2019 Venezia con il Nordest inviterà tutte le 26 città Capitali Europee della Cultura nel secondo ciclo (2005-2019), come ospiti. Per instaurare, partendo da “19x19”, un progetto altoatesino di sensibilizzazione che ha visto presentare e promuovere sul territorio tanti esponenti di precedenti e future Capitali europee della Cultura, una rete di collaborazione tra Comuni, istituzioni e associazioni dei vari Paesi. Anche perché il ruolo di Capitale della Cultura, tra chi l’ha ricoperto, non resti effimero e concluso, ma produca alleanze ed interazioni più durature; e per presentare, durante la manifestazione, un rilevante segmento della cultura europea, mettendo a confronto una pluralità di realizzazioni e di idee. Una sorta di “Expo delle Capitali della Cultura europea” che, per realizzarsi, ha bisogno di spazi: quelli che soltanto il Nordest può destinargli; e che costituirà un bilancio e una rivisitazione dei 20 anni di un programma culturale europeo assolutamente peculiare. Anche per immaginare in che modo conferirgli ulteriore seguito.

Il Nordest e Venezia, ma il primo ancora di più, sono stati indubbiamente scossi e sconvolti dalla Grande guerra: la prima mondiale in quello che Eric Hobsbawm definiva «il secolo breve»9. La Pace di Versailles che la concluse (28 giugno 1919), fu imperfetta: in parte, racchiudeva già i germi di quanto sarebbe poi accaduto. Da un lato, ha realizzato l’ambizione irredentista (Trieste e Trento) e stabilito i confini nazionali; dall’altro (Alto Adige/Südtirol), lasciato mutilazioni ancora dolorose. Ma da qui, nasce la Società delle Nazioni: il seme che sarebbe divenuto l’Organizzazione delle Nazioni Unite (1945). E il trattato di pace ha avuto lunga influenza tra i 44 Stati firmatari: solo il 3 ottobre 2010, nel ventesimo anniversario della riunificazione tedesca, la Germania ha estinto i debiti di guerra che Versailles imponeva, versando un’ultima rata da 70 milioni di euro. Dopo le sciagure

La Grande guida Università 2013-2014, indagine Censis - “La Repubblica” edita il 18 luglio 2013, colloca, nelle graduatorie legate alle rispettive dimensioni, Trieste, Trento e Udine al II, IV e VII posto; Padova al II tra le più grandi; e Verona al VII. Con alcune eccellenze nelle singole specializzazioni. La Libera Università di Bolzano è al primo posto tra quelle non statali nel gruppo disciplinare “Insegnamento”, e al terzo in quello “Economicostatistico”. G. De Rita, Introduzione a Una mutua per il Nordest?,

a cura di Carla Collicelli, Venezia, Associazione Venezia 2000 e Marsilio, 1997. UniCredit Group, Consorzio Aster, Verso la candidatura di Venezia e Nordest a Capitale europea della cultura 2019, ricerca diretta da A. Bonomi, settembre 2011, pagg. 79. G. Beltramini, Tutta l’Inghilterra è ricolma di Palla, “VeneziAltrove” n.10, Venezia, Fondazione Venezia 2000 e Marsilio, 2011.

P. Morand, Venises, Paris, Gallimard, 1971 [Ivi, 1987 (Collection L’Imaginaire)]. Pierre-Louis Augereau, Les mystères des pays d’Anjou: le Saumurois et le Baugeois, Digne-les-Bains, Éd. de l'Anjou, 1994. F. Isman, Città e Laguna dalla A alla Z, in AA.VV., I tesori di Venezia (a cura di C. Stroscia), Firenze, Nardini, 2001. E. J. Hobsbawm, Il secolo breve - 1914-1991, collana BUR, trad. di B. Lotti, Milano, Rizzoli, 2006.

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I Principi fondamentali


e gli sconvolgimenti del conflitto (e anche se proprio nel 1919 sorge il fascismo, modello per il nazismo del Terzo Reich), la fine degli eventi bellici marca la ripresa del vivere civile. Se Parigi è il luogo culturalmente più importante ed innovativo, l’Italia si prepara a una stagione di grandi rivolgimenti. La pace, però, non è soltanto quella del 1919; sono anche i 61 anni da quando è nata la CEE, la Comunità Economica Europea (1958), preceduta di sette anni dalla CECA, la Comunità Europea Carbone e Acciaio: i primi pilastri dell’Unione Europea. Questo tempo di pace è fondamentale per il Nordest della penisola, che può così consolidare un benessere senza molti altri casi paragonabili per la sua diffusione; e uno sviluppo, economico e culturale, di assoluta eccezione. Dal 1919, nel Nordest sarà la ricostruzione, e si preparerà la successiva, lunga querelle sul confine orientale. Ma Venezia, perduta ormai dal 1797 a causa di Napoleone l’indipendenza che l’aveva eletta a «una vera forma di perfetto governo»10, si ritroverà almeno senza più truppe straniere. Al centro di un territorio storicamente, culturalmente ed economicamente omogeneo, aveva visto svilupparsi, nei confini a Nord, uno dei grandi fronti nel primo conflitto mondiale. Dopo la seconda Guerra, questo luogo è divenuto un autentico laboratorio di sviluppo urbano, economico e culturale dalla valenza europea. Con l’Alto Adige/Südtirol che costituisce l’occhio verso la civiltà tedescaaustriaca di cui fa parte, e quindi verso il Nord Europa, e il Friuli Venezia Giulia che garantisce l’apertura verso l’Est (Croazia, Slovenia e, in generale, i Balcani), si è trasformato in una sorta di “megalopoli”, in cui un tessuto di piccole e medie imprese, che hanno fortemente investito in cultura e creatività, hanno prodotto un modello di espansione, integrazione ed evoluzione, con scarsi emuli nell’intero Continente. Da qui nasce il progetto per la Capitale della Cultura 2019: queste motivazioni hanno suggerito ai sei Enti fondatori (il Comune e la Provincia di Venezia, le Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia, le Province Autonome di Trento e di Bolzano Alto Adige/Autonome Provinz Bozen Südtirol) di unirsi nella Candidatura, in un poderoso sforzo di valorizzazione e sviluppo dell’esistente, di creazione di grandi e profonde innovazioni sul territorio, di una sua assoluta riqualificazione. QUALE È LA SFIDA PRINCIPALE CHE TALE TITOLO COMPORTEREBBE?

Il progetto di candidatura al ruolo di Capitale Europea della Cultura 2019 (CEC) si fonda su una visione integrata delle opportunità e dei servizi che la città ed il territorio possono offrire agli abitanti, ai visitatori, ai turisti. Intende costituire un patto tra il capoluogo lagunare e gli altri Enti territoriali, che, superando l’occasione contingente, abbia validità duratura. Per mettere a sistema Venezia con il Nordest, diffondendovi la domanda di cultura che ora si impernia soprattutto sulla Laguna ed estendendola nel territorio; non limitandosi ad esaminare questa ricchezza sotto il profilo del turismo, ma esaltandone il significato d’integrazione e il valore aggiunto che in essa sono insiti. Anche per questo, si darà grande attenzione a diversificare il prodotto e alla governance culturale, sperimentando inediti percorsi imprenditoriali, legati alla ben nota creatività del territorio. Venezia con il Nordest sono terre di confini: quelli di mare, e delle montagne; con il resto d’Italia, e con gli altri Paesi (Svizzera, Austria, Slovenia). Ma le frontiere non indicano solo separazione: anzi, sono sinonimi di apertura e osmosi. Fino alla caduta del Muro di Berlino, alla «soglia di Gorizia», il confine nord orientale, si attestava un quinto dell’esercito italiano; oggi, sono valichi tra i più aperti al mondo: non c’è nemmeno 10


più il passaporto. Qui si è manifestata, con più vigore, l’interetnia; e gli scambi, anche intensi, vi sono accolti. Vi si sono sedimentate delle piccole patrie, ridotte entità socio-linguistiche senza paragoni, come i Ladini nelle Dolomiti altoatesine e trentine, i Mocheni e i Cimbri nel Trentino, ancora i Ladini nel Friuli: diversità preziose, da tutelare. Si è assai sviluppata anche la poesia dialettale: Biagio Marin a Grado, Andrea Zanzotto nel Veneto, lo stesso Pier Paolo Pasolini in Friuli. Sono simboli di appartenenza e custodia delle radici. Come pochi altri luoghi, queste zone attuano già un’intensa collaborazione transfrontaliera: nel quadro della Cooperazione Territoriale Europea 2007-2013, precisi programmi e realizzazioni esistono sia a Nord (Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol), sia ad Est (Friuli Venezia Giulia), con accordi internazionali ben definiti11. La Convenzione delle Alpi è legge dal 1989; e tra gli obiettivi, nel primo articolo, elenca tra l’altro la cultura. Tra i progetti allo studio per la Candidatura 2019 c’è la creazione di collegamenti tra questa Convenzione e quella per la Protezione dell’Adriatico. E non si può infine dimenticare che le aree interessate dalla Candidatura ospitano sette tra i 49 siti italiani (un settimo degli esistenti) iscritti dall’UNESCO nel Patrimonio dell’Umanità: Venezia e la Laguna (dal 1987), Vicenza e le ville palladiane (1994 e 1996), l’Orto botanico di Padova (1997), Verona (2000), le Dolomiti (2009), Cividale del Friuli (2011); ma anche i Siti palafitticoli preistorici delle Alpi (2011), oltre che alcuni Paesi limitrofi, comprendono Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige/Südtirol. La Candidatura europea sarà un’opportunità per valorizzarli ulteriormente, e farli conoscere ancora di più. Infatti, un centro fondamentale per l’archeologia non solo del Nordest, Aquileia, è ora frequentato da appena 35 mila persone all’anno. Se in varie circostanze, gli eventi hanno segnato rinnovamenti anche profondi delle città che li ospitavano (si pensi alla Barcellona di Oriol Bohigas, nella XXV Olimpiade del 1992), Venezia intende ora essere una calamita per far conoscere maggiormente la componente “di terra”, e le città, anche di mare, che le sono comunque legate. Perfino quella Trieste che a lungo è stata una sua rivale: il Libero Comune è poi prosperato sotto gli Asburgo, divenendo la “porta sul mare” dell’Impero austriaco; ma è rimasta «la terra tedesca in cui si parlava italiano»12. QUALI SONO GLI OBIETTIVI DELLA CITTÀ PER L’ANNO 2019?

Il progetto di Venezia con il Nordest CEC si può compendiare in nove punti, e riassumere in uno solo: creare un’estesa e diffusa “Fabbrica della cultura”. Anche di quella contemporanea. Il luogo non è soltanto il sito che stupiva l’astronomo francese Joseph Jérôme Lefrançois de Lalande (1732-1807), perché vendeva i libri «come le noci»13, imperniato sulla «città più libera d’Europa», per citare Charles de Brosses (1740)14; quella che, notava Fernand Braudel, dalla seconda metà del Tre a tutto il Quattrocento è stata quanto, a turno, sarebbero divenute Anversa, Londra e New York, per citarne soltanto alcune. Né è soltanto il luogo che, per primo con Marco Polo, sa istituire rapporti addirittura con l’Oriente Estremo e la Cina. Fin dall’antichità, vi sono

Così P. Paruta, in Della perfettione della vita politica, Venezia, appresso Domenico Nicolini, 1599; cfr. G. Benzoni, Storia di Venezia in Il Rinascimento. Politica e cultura. La cultura: scritti storico-politici, Istituto per l’Enciclopedia italiana G. Treccani, Roma, 1996. Si vedano, ad esempio, http://www.ita-slo. eu e http://www.europaregion.info/it/default.asp

«Italiana di lingua sia in virtù della cultura di tipo umanistico dell'antico Comune...sia perché molti elementi dirigenti della nuova società erano italiani, sia perché italia, Fascismo e Antifascismo, Bari, Editori Laterza, 1966. Citato in Venezia, Milano, Touring Club Italiano, 1998 («Le vie del mondo. Viaggi d'autore», III, 1998, n. 13).

C. de Brosses, Viaggio in Italia. Lettere familiari, presentazione di C. Levi e G. Natoli, Milano, Parenti, 1957, [Roma-Bari, Laterza, 1992 (Storia e memoria): prefazione di C.Levi, trad. di B. Schacherl].

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I Principi fondamentali


accorsi tanti grandi artisti: in poco più di un anno, Antonello da Messina vi dipinge almeno 20 opere, che segnano una svolta nella sua arte (e non solo nella sua)15; ed è ancora impregiudicata la questione se Caravaggio, nel triennio di cui nulla si sa tra Milano e Roma, abbia sostato in laguna, come vuole il biografo seicentesco Giovanni Pietro Bellori. Vi transitano Albrecht Dürer, forse Hieronymus Bosch, Andrea del Castagno e Perugino. Né è un caso che proprio qui, nel 1895, sia sorta la Biennale: ancora oggi, il massimo evento d’arte contemporanea nel mondo. Non sono ricordi oziosi, di una grandeur scomparsa; ma, «prima ancora della creatività, dell’intuizione e del progetto c’è la memoria, che nella cultura greca è madre di tutte le muse»16. Per questo, tra le realizzazioni per il 2019, vi è anche l’ospitalità in quasi 150 miniappartamenti già esistenti, che saranno assegnati ad artisti di tutt’Europa, a tempo, con bandi di concorso internazionali. Per trasformare dal 2019, se Venezia con il Nordest sarà la Capitale Europea della Cultura, la stessa Biennale, che ospita ben 88 Paesi, in evento più duraturo, e ancora più diffuso. Continuerà così la tradizione degli artisti calamitati dal mondo in laguna: per non creare occasioni effimere, bensì puntare a trasformazioni assai più prolungate nel tempo, e pressoché permanenti.

Le nove linee guida su cui il progetto da attuare per la CEC si estrinseca sono queste: Investirà tutto il territorio (si veda la Domanda II.1) e riguarderà il sistema-cultura della città di Venezia e dell’intero Nordest. Fino a tutto il 2017, gli enti coinvolti, riuniti in tavoli tematici, predisporranno il calendario degli eventi; svilupperanno le reti dei percorsi culturali; organizzeranno reti di governo e di pianificazione; costituiranno un’interfaccia con i soggetti designati per l’infostrutturazione digitale (si veda la Domanda IV.3); Venezia con il Nordest definirà un Piano strategico per il turismo con l’obiettivo principale di riqualificare la domanda; proporne una distribuzione più valida nel tempo e nei luoghi; differenziare i mercati e l’offerta; migliorare il rapporto qualità/prezzo. Il piano s’integrerà fortemente con il progetto di mobilità, per rafforzare le infostrutture e i servizi, e permettere una fruizione allargata del territorio: non limitata a Venezia, ma che guardi all’intero Nordest. Anche l’attuale “uso” della Serenissima non è esente da pecche: i turisti, infatti, si stipano sempre in una fascia assai ridotta della città, pari a circa il 15 per cento. Un triangolo che ha per vertici l’area Marciana, lo snodo degli arrivi auto-ferroviari (la Stazione, Piazzale Roma, Isola del Tronchetto), e l’Accademia. Un fazzoletto di città, in cui un’indagine17 ha calcolato che si addensino (e spintonino) l’85 per cento dei visitatori. La CEC può anche rappresentare il momento per cercare soluzioni a simili malanni. Saranno predisposti un Piano di mobilità sostenibile, con un sistema integrato a biglietto unico per il trasporto pubblico; la completa realizzazione dei progetti, già in corso, della metropolitana di superficie; l’integrazione dei sistemi ferroviario e aeroportuale; connessioni più strette tra il trasporto ad alta velocità e altri apparati, come tram, vaporetti, ed autobus, per creare una “macroregione” anche nella mobilità. Particolare attenzione sarà offer12


ta all’incremento chilometrico di piste ciclabili, e in tutto il territorio coinvolto sorgerà un impianto di bike e car-sharing. Obiettivo del Piano di accessibilità sarà di rendere totalmente fruibile, sotto ogni punto di vista, l’intero patrimonio artistico, culturale e ricreativo di tutte le aree: la città di Venezia e il Nordest. Ogni eccellenza sarà collegata con le altre; verranno eliminate le barriere architettoniche, e predisposti supporti tecnologici plurilingue per i non vedenti e gli audiolesi. Si creerà quasi un unico polo museale, che si prolungherà e si diffonderà da Venezia per tutto il Nordest. Si vuole anche progettare un’infrastruttura “soft” (un’«infostruttura») che si sintetizza in un sistema amministrativo unico (o più sistemi, ma strettamente coordinati tra loro) per la gestione di tutti i beni culturali del Nordest. La diffusione della banda larga in tutto il territorio di Venezia e del Nordest permetterà di implementare un Programma di digitalizzazione; offrirà supporti alle attività di comunicazione e promozione della Candidatura, migliorerà l’utilizzazione dei tesori d’arte e cultura, e degli stessi territori. Venezia con il Nordest 2019 definirà un Piano strategico per promuovere la sostenibilità ambientale e paesaggistica, e supportare le produzioni ecocompatibili. Infatti, lo sviluppo industriale accelerato di queste terre, negli Anni 70 e 80 del secolo scorso, ha recato enormi benefici, ma causato la crescita spesso non pianificata di aree industriali e artigianali, che hanno talora deturpato il paesaggio. Si penserà a un’attività inedita, almeno in Italia, e cioè al suo restauro. A favorire i processi in corso, e avviarne di nuovi, per riqualificare il territorio. Anche con l’obiettivo di definire le politiche industriali da perseguire: promuovendo le riconversioni in corso verso la green economy (come il progetto Manifattura Tabacchi di Rovereto), la cultura della sostenibilità, del riuso e del riciclo (come la Green Week delle Venezie). Lo stesso progetto CEC seguirà un protocollo di valutazione dell’impatto ambientale, per garantire che, durante tutta la manifestazione, sia il minore possibile. Si implementerà l’azione di “CasaClima”, un’agenzia della Provincia altoatesina sorta nel 2006, e che ha già certificato quasi 5.000 edifici in tutto il Paese18, si completerà il Parco Tecnologico di Bolzano Sud, per cui sono stanziati 54 milioni di euro fino al 2015: 200 mila metri cubi di un’area dismessa, a disposizione di enti e di istituzioni che si occupano di ricerca, e destinati ad aziende private: già 70 hanno chiesto di farne parte. Si istituirà anche un Laboratorio per il restauro dell’arte contemporanea, in accordo con i Musei veneziani e con numerose Università del Nordest, che ne sono interessate. Per mettere la ricerca al servizio delle tematiche della conservazione nell’arte contemporanea, fatta di plastica, materiali elettrici, informatici, in genere innovativi e talora scarsamente praticati, almeno nei Beni culturali. Forme d’espressione complesse, e complicate da restaurare, che spesso subiscono il degrado proprio a causa dei materiali. Da queste tecnologie possono derivare anche attività economiche finora esplorate solo in parte. Conterebbe su un vasto bacino d’utenza, nel

R. Lauber, A Venezia ne dipinge almeno 20; però oggi di Antonello un solo quadro rimane in città, “VeneziAltrove” n. 4, Venezia, Fondazione Venezia 2000 e Marsilio, 2005. D. Rampello, Storie di un’Italia che ce l’ha fatta (cat. della mostra La Rinascita, storie dell’Italia che ce

l’ha fatta, Asti, 22.6.-3.11.2013), Milano, Skira, 2013. F. Perego e F. Sbetti, Vivere a Venezia, Venezia, Venezia 2000. Cultura e impresa, 1998. Si veda http://www.agenziacasaclima.it/it/casaclima/1-0.html

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I Principi fondamentali


Nord Italia e non solo, collegandosi anche con la Biennale. In tutte le aree interessate, nell’anno della CEC, si svolgeranno eventi e manifestazioni culturali mai fini a se stessi; non un “divertimentificio”, ma occasioni per fare conoscere ancor meglio, e mettere ancora di più a frutto, riqualificandoli, i territori. È ancora presto per dettagliarne il calendario: si sono già svolte riunioni tra tutte le strutture coinvolte, e altre sono previste. Ma un cardine sarà una mostra dedicata al “Veneto e le Corti europee”, nella città lagunare, ma anche a Villa Manin di Passariano (residenza dell’ultimo doge), a Pieve di Cadore (città natale di Tiziano), e Trento, in compartecipazione con un grande museo europeo (il Kunsthistorisches di Vienna, o Budapest), e che potrebbe viaggiare in altre capitali del Nord. Per citarne pochi temi, Tiziano lavora per sei Corti: è il primo “pittore europeo”; Giambattista Tiepolo lascia a Würzburg un capolavoro; alla fine della Serenissima, la loro cultura feconderà l’Europa: Algarotti va a Potsdam; Caldara, a Vienna; Goldoni, a Parigi; Canaletto, a Londra; Bellotto, a Dresda e Varsavia; Piranesi e Canova, a Roma e Parigi; Quarenghi e Gonzaga edificano Pietroburgo e Mosca; Emanuele Conegliano, Lorenzo da Ponte, librettista di Mozart, dopo Dresda, Vienna e Londra, insegna italiano a New York. Ma, come vedremo, ogni città che fa parte di Venezia con il Nordest ha dei propri programmi, anche ambiziosi. Dalla rinascita del Porto antico di Trieste, che risale al 1669-83 e alla patente di Carlo V del 1725 (44 ettari, investimenti per un miliardo, 86 mila metri quadrati di bacini acquatici e 35 mila di verde, 160 mila [metri] di edifici da recuperare), alla trasformazione del Forte di Fortezza, 10 mila metri quadrati, in Museo delle Partenze, Arrivi e Transiti, in cui la provincia di Bolzano-Bozen racconterà la storia del Sudtirolo da fine Ottocento («esempio non solo di collaborazione transfontaliera dal punto di vista culturale e economico, ma anche modello di riconversione di una struttura bellica in luogo di incontro fra popoli e culture», dice il Presidente, Luis Durnwalder); alle sinergie, in un unico spazio comune, tra le tre biblioteche della stessa città: quasi 90 mila metri cubi di superficie, un milione e 200 mila libri e giornali, 400 mila visitatori e 600 mila prestiti («il nuovo Polo bibliotecario rappresenterà una grande novità nel panorama della collaborazione tra i gruppi linguistici»). In maniera analoga si stanno comportando gli altri Enti fondatori della Candidatura, tenendo fede alle rispettive vocazioni storiche, che saranno privilegiate. Variegate e capaci di integrarsi e completarsi tra loro, forniscono il quadro di una “macroregione” in cui è sviscerata e dettagliata ogni angolatura della cultura e dell’innovazione. Nel Veneto, si va dai saperi della conoscenza e del culto a Padova, all’agroalimentare (il Vinitaly) di Verona, all’oreficeria e all’architettura a Vicenza; dal design a Treviso, alla montagna e all’artigianato a Belluno, alla natura e alle specificità del Delta del Po a Rovigo. Nel Friuli Venezia Giulia, Trieste significa scienza, multiculturalità e la cultura del mare, Gorizia cultura enologica e i segni della frontiera, Udine conservazione e valorizzazione archeologica, Pordenone l’editoria. Il Trentino declina l’innovazione tecnologica e scientifica; l’Alto Adige/Südtirol, la contemporaneità, il multilinguismo, la sostenibilità; infine i rapporti transfrontalieri, insieme con Bolzano/Bozen, riguardano Trieste e Gorizia: non si può dimenticare il ruolo, quasi da antesignano nei rapporti tra regioni d’Europa, della triestina “Alpe-Adria”. Tutte queste iniziative formeranno un insieme organico per il rilancio e un uso migliore del territorio, con un occhio che guarda al 14


multiculturalismo, alla multireligiosità (in provincia di Udine c’è uno dei maggiori centro buddhisti in Italia, e nel territorio non mancano le moschee), alla “nuova cittadinanza”. 2. QUALE È IL CONCETTO ALLA BASE DEL PROGETTO CHE VERREBBE REALIZZATO SE LA CITTÀ VENISSE NOMINATA CEC 2019?

«Il conferimento del Premio Nobel per la Pace all’Unione Europea pone in massima evidenza una semplice e grande verità storica […]: l’integrazione europea è nata innanzitutto come progetto di pace». Dichiarazione del Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano, Roma, 12 ottobre 2012. La Pace, quella del 1919 ma particolarmente i 60 anni che sono seguiti al secondo conflitto mondiale e alla nascita della Comunità Europea, sono precondizione irrinunciabile per lo sviluppo in tutti i campi: civile, economico e culturale. Nel 2019, la rievocazione della pace coinvolgerà pure la Germania, l’Austria, la Slovenia, la Croazia, limitrofe al Nordest. Si ricorderanno Trieste e Trento; ma, con le ferite, anche la nascita di modelli d’integrazione interetnica nelle aree di confine con l’Austria e la Slovenia. In queste terre, da allora è sorta un’idea di dialogo e sviluppo, che travalica i confini e le barriere, nazionali e linguistiche. È il primo passo verso un’autentica Unione Europea; e dimostra quanto l’integrazione ne costituisca valore culturale essenziale. L’inclusione, e mai una esclusione; lo scambio. Esemplare l'apporto culturale ed economico delle città di confine per il processo di internazionalizzazione del sistema culturale ed economico italiano: a Nord, verso i Paesi del centro Europa; e a Est, verso quelli che, dopo il 1989, si sono aperti all'Europa. Del resto, il Nordest è anche fisicamente baricentrico all'Europa allargata; e si pone come passaggio culturale ed economico tra Nord e Sud (area del Mediterraneo) e tra Est e Ovest (mondo slavo, ecc.). Per questo, alla base del progetto CEC 2019 sono state collocate pace, cultura ed economia. Senza la pace, non possono esistere lo sviluppo e la cultura; ma la pace è essa stessa una cultura: la cultura della pace. «Più che una fine della guerra, vogliamo una fine dei principi di tutte le guerre», proclamava Franklin Delano Roosevelt19; «la pace è per il mondo quello che il lievito è per la pasta», afferma il Talmud; «Si vis pacem, para pacem», parafrasava Filippo Turati20. «La pace universale è la migliore tra le cose che concorrono alla nostra felicità», scriveva Dante21. La grande storia dell’Europa, e quella del Nordest, nascono dal saper coniugare pace, sviluppo economico e cultura. Il progresso di un popolo si ottiene solo partendo da questa, peraltro banalissima, “ricetta”.

Messaggio radiofonico, Washington, 13 aprile 1945, per il “Jefferson day”. Discorso nel Parlamento Italiano, 12 giugno 1909. D. Alighieri, De Monarchia, I, 4.

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I Principi fondamentali


3. IL PROGETTO PROPOSTO POTREBBE RIASSUMERSI IN UNO SLOGAN?

Il motto si sintetizza facilmente: “Culture of PEACE”, dove la terza parola è anche un acronimo; dalle iniziali, derivano Participating, Enhancing, Art, Creativity, Economy. Un concetto complesso, ma con un claim in inglese facilmente memorizzabile, che contiene in sé numerose sottoimplicazioni. Quella, cui si è già accennato, della “cultura della pace” in un’area di frontiera, nel cuore del continente; quelle della partecipazione, della valorizzazione e dell’arte; della creatività contemporanea e dell’economia, tutte strettamente collegate tra loro. Si vuole riconoscere anche la cultura del “saper fare”, come fattore determinante di sviluppo. Inoltre, si declinerà la complessa tematica dell’“Economia della cultura”, forse mai abbastanza esplorata; Françoise Benhamou chiude così un suo studio fortunato: «Le somme che il settore culturale apporta alla collettività non sempre coprono le spese che esso genera […]. Ci si deve lamentare del costo del settore culturale, relativamente modesto, o non bisogna invece vederci il segno che una nazione è diventata adulta e prospera?»22. Il dibattito è ancora tutto da svolgere; la CEC sarà l’occasione per arricchirlo ancora.

4. QUAL È IL TERRITORIO CHE LA CITTÀ INTENDE COINVOLGERE NELLA MANIFESTAZIONE CEC? FORNIRE UNA SPIEGAZIONE PER QUESTA SCELTA.

Il territorio scelto da Venezia con il Nordest riguarda le regioni del Veneto, del Trentino-Alto Adige/Südtirol e del Friuli Venezia Giulia. Dal Lago di Garda ad Ovest, al confine orientale italiano; a Nord, fino a quelli settentrionali; e a Sud, l’Adriatico. La città lagunare è al centro tra l’oriente e l’occidente delle zone interessate, un bacino di circa sette milioni di abitanti. La natura di queste terre è stata raccontata nella premessa di questo “Dossier di candidatura”. Coniuga le glorie del passato al fervore operativo di oggi; e ad un futuro di scenari e sviluppi di grande modernità e innovazione. Ha ottimi collegamenti e grandi capacità di ospitalità, anche fuori dalla già frequentata Venezia. È ricca di relazioni con l’estero: non solo con i Paesi confinanti. Sperimenta da tempo i rapporti transfrontalieri; quindi, anche l’integrazione, che è l’unico futuro possibile per l’Europa. Lo sviluppo, fino al recente passato, le è valso la pittoresca definizione di «locomotiva d’Italia», ed il suo è divenuto un caso di studio mondiale. Alle remote e ingenti ricchezze culturali, abbina un presente di eccezionali performance, capacità di iniziativa, e fantasia imprenditoriale. Il terremoto nel Friuli del 1976 (quasi mille morti, 5.500 chilometri quadrati colpiti) è sempre citato, non a caso, quale esempio assoluto di come la popolazione ha saputo prodigarsi e ricostruire.

5. SI DICHIARI SE SI POSSIEDE IL SOSTEGNO DELLE AUTORITÀ POLITICHE LOCALI E/O REGIONALI.

Da subito, Venezia ha coinvolto l’intero territorio definito “il Nordest italiano”, che, oltre al suo Comune, comprende la Regione Veneto, e quella autonoma Friuli Venezia Giulia; la Provincia di Venezia, e quelle autonome di Trento e Bolzano Alto Adige / Autonome Provinz Bozen Südtirol. Il 21 settembre 2010, si è riunito un gruppo di lavoro interistituzionale, e il 1. dicembre 2010 è stato firmato il Protocollo d’intesa tra i Fondatori. Contiene i principi che ispirano la Candidatura. «Considera la collaborazione interregionale elemento prioritario»; prevede di «rafforzare la visione strategica di una regione metropolitana insinuata nel quadrante sudorientale dell’Europa a 27, capace di competere con la dorsale economica e demografica dell’Europa occidentale conosciuta come Megalopoli europea»; di «radicare e rendere permanenti gli effetti positivi di sviluppo degli Enti proponenti la candidatura»; di «integrare la produzione culturale dell’intero sistema territoriale, qualificare e valorizzare il territorio, contribuire ad attrarre investimenti, iniziative imprenditoriali, e attività innovative ad alto valore aggiunto»23. 16


Il Comitato Fondatore si è quindi dato una struttura formale. Il 24 febbraio 2011, ha istituito, a Bolzano, l’Associazione “Venezia con il Nordest 2019”24, poi strutturata il 3 ottobre 2012, a cura del Capo di Gabinetto del Sindaco di Venezia e del suo staff, nelle cariche e nel loro funzionamento25. Ne sono organi il Comitato Fondatore, il Comitato Promotore, l’Assemblea dei Promotori (cui «possono aderire tutti i soggetti pubblici e privati che condividono i fini dell’Associazione e intendono sostenerla nella realizzazione della Candidatura»), il Direttore di Candidatura, il Segretario generale, il Comitato scientifico e il Revisore dei conti. Tutte le Istituzioni coinvolte hanno svolto attività per promuovere e realizzare, anche con atti ufficiali, la Candidatura. Nell’aggiornamento del piano strategico “Venezia città metropolitana 2010-2014”, il Comune ha avviato un tavolo di lavoro sulla cultura, che considera la Candidatura «asse strategico per il raggiungimento degli obiettivi del Piano»; nelle Linee programmatiche di mandato 2010-2015 del Sindaco riconfermato (che ha tenuto a lungo per sé la delega alla Cultura) si cita come «azione prioritaria» la necessità di «promuovere Venezia Capitale della cultura europea; la candidatura della città sarà strumento e obiettivo per una riconfigurazione e rafforzamento degli ambiti culturali del territorio, della sua residenza, della sua produttività e delle ricadute positive che tutto questo sarà in grado di generare, incluso il rafforzamento di quel ruolo di capitale del Nordest di cui l'imprenditoria veneta ha necessità». A dicembre 2012, l'amministrazione comunale di Venezia ha istituito, nel Gabinetto del Sindaco, un servizio dedicato alle attività necessarie alla Candidatura, diretto da un alto funzionario dell'amministrazione stessa. La Provincia autonoma di Trento ha incluso il progetto nelle “Linee guida per le Politiche culturali della Provincia”. La Regione Friuli Venezia Giulia, il 3 marzo 2010 in una mozione del Consiglio regionale, sottolinea «l’importanza strategica della candidatura per “fare sistema” ed esaltare l’internazionalità e la spiccata tendenza all’innovazione scientifica e culturale del territorio». La Provincia autonoma di Bolzano Alto Adige/Autonome Provinz Bozen Südtirol ha avviato una serie di progetti, tra cui “19x19”: un tour di 19 tappe nella provincia per presentare la candidatura e il bando di un concorso di idee finalizzato a coinvolgere le associazioni culturali. Il Comune di Bolzano ha istituito l’Atelier Europa nel centro città, con cui la popolazione viene aggiornata sul progresso della candidatura, e dove si realizzano workshop sul nuovo programma della Comunità Europea Europa creativa 2014-2020. La Provincia Autonoma di Trento ha approvato una legge provinciale (n. 27, del 2.12.2010, art.55) che prevede le modalità di adesione e di contribuzione finanziaria; e con altre cinque sue deliberazioni della Giunta provinciale, ha ratificato tutti gli atti e nominato i propri rappresentanti. Altre organizzazioni hanno offerto fattivi contributi; ad esempio, i Comuni di Vicenza, Bassano, Schio e Valdagno hanno costituito ognuno un “Team di progetto”, che supporti, anche operativamente, la Candidatura. E stanno affluendo i documenti di adesione da parte di vari Enti, come le Camere di Commercio delle tre Regioni: sono già 101, anche di organismi internazionali e delle regioni subito oltre i conF. Benhamou, L’Economia della cultura, Paris, La Découverte, 2011 [ed. it., a cura di M. Trimarchi, Bologna, Il Mulino, 2012]. Protocollo d’intesa, Comitato fondatore per la Candidatura etc., Venezia. 1.12.2010. Atto costitutivo Comitato Fondatore, atto Rep. 65.170,

Racc. 11.579, Notaio Thomas Weger, Bolzano, 24.2.2011. Costituzione Comitato Fondatore, atto Rep. 167.628, Racc. 16.982, Notaio Umberto Russo, Bolzano, 3.10.2012.

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I Principi fondamentali


fini. Un anticipo delle realizzazioni della CEC viene dal Veneto. Il 29 luglio 2013, è sorta la prima rete di musei privati d’impresa della Regione. Riunisce nove aziende: Grappa Poli, Rossimoda, Moretti Vetro Artistico, Bevilacqua Tessuti, Oleificio Cisano e Forgerossi, Impact, l’Associazione Museo Nicolis e Bottega del Soffitto, che investiranno nella costruzione, tra gli altri obiettivi, di una piattaforma digitale per consentire una più efficace e omogenea promozione nazionale e internazionale dei rispettivi musei d’impresa. L’iniziativa, promossa da Federturismo Veneto, rientra in un Protocollo d’intesa firmato due anni fa tra Regione e Confindustria; per la sola fase di start up, sarà finanziata con fondi regionali. 6. COME SI INSERISCE LA MANIFESTAZIONE NELLO SVILUPPO CULTURALE DI LUNGO TERMINE DELLA CITTÀ E, SE DEL CASO, DELLA REGIONE?

La candidatura di Venezia con il Nordest si inquadra in un piano di sviluppo culturale che affonda le radici nel lontano 2004. Risale infatti a quell’anno la preparazione di un piano strategico per la città che già indicava quanto fossero ritenuti prioritari i rapporti tra la città e l’entroterra, il Nordest. Definiva Venezia «città della cultura» e proponeva di valorizzarne le risorse con una gestione innovativa, in rete ed efficiente; anticipava, quasi di 10 anni, alcuni contenuti della Candidatura. Nel 2011, il Comune di Venezia, ridefinendo e aggiornando gli obiettivi di quel Piano, ha attivato un tavolo sulla cultura che già cita la candidatura CEC come uno strumento per raggiungere, e mantenere a lungo termine, le finalità indicate nel Piano strategico. Lo stesso è accaduto per altri Enti del Nordest, i cui piani di sviluppo vedono sempre la cultura come un motore dell’innovazione. Così, ad esempio, il POR Competitività della Regione Veneto 2007 – 2013. Le linee guida della Provincia autonoma di Trento indicano la CEC come una degli strumenti principali previsti. Sono ora in fase di discussione, alla Regione Veneto, a quella Friuli Venezia Giulia e alle Province autonome di Trento e Bolzano Alto Adige/ Autonome Provinz Bozen Südtirol i POR 2014-2020, con cui s’intende presentare la Candidatura come progetto strategico e d’importanza trasversale, capace di richiamare svariati obiettivi tematici dell’Accordo di Partenariato tra l’Italia e la Commissione europea, sull’impiego dei fondi comunitari nel periodo 2014-2020.

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7. IN QUALE MISURA SI PREVEDE DI STABILIRE CONTATTI CON L’ALTRA CITTÀ CHE SARÀ NOMINATA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA IN BULGARIA?

Tra Venezia, il Nordest e la Repubblica di Bulgaria esistono relazioni secolari, fin dai remoti tempi della Serenissima: la Repubblica di Venezia sviluppava già rapporti di amicizia e scambi economici e culturali con quelle terre, all’epoca dell’impero Ottomano26. Si basavano su numerose affinità, connotate dalla multietnicità, multicultura, e coesistenza di religioni diverse. Nel tempo, gli antichi rapporti si sono mantenuti: lo confermano i collegamenti soprattutto tra le città e gli scali aerei di Venezia e Treviso, Sofia e Varna. Dai dati Istat27, nel 2010 il 30 per cento dei turisti in arrivo dal Paese sul Mar Nero (e sul Danubio) era diretto in Veneto (il 25 per cento a Venezia), nel TrentinoAlto Adige/Südtirol e nel Friuli Venezia Giulia. E due Università del Nordest compiono scavi archeologici in Bulgaria. In vista della CEC 2019, Venezia con il Nordest il Comune lagunare, attraverso la delegata del Sindaco alle Grandi manifestazioni, e il Consigliere diplomatico del Comune e della Regione Veneto hanno intrapreso rapporti diplomatici diretti, incontrando, in Italia e in Bulgaria, l'alta diplomazia bulgara, ambasciatori dei rispettivi paesi, il vicepresidente bulgaro e i ministri della cultura. Venezia con il Nordest intende costruire un articolato sistema di relazioni con la città bulgara che sarà designata, e ha già intrapreso alcuni passi reali. Il 7 giugno 2012, si è infatti svolto un workshop internazionale, per avviare forme integrate di dialogo e di cooperazione; vi sono state invitate sei città bulgare candidate: Sofia, Burgas, Ruse, Kyustendil, Plovdiv, Veliko Tarnovo. In quell’occasione, i sindaci di Venezia e Sofia hanno firmato un accordo di collaborazione sui temi della cultura, turismo, sport e sostegno alla gioventù, che costituisce un paradigma per simili azioni future di Venezia stessa, o di altre città del Nordest; prevede anche: cheologici, paesaggistici ed architettonici; stage di studio e conferenze scientifiche nei campi della Storia dell’arte, Storia, Eredità culturale, Museologia, Restauro, etc.; nali nelle due città; rale e dello sport; nel management del turismo e della cultura. In base a questo paradigma, dopo la fase di preselezione per la CEC 2019, cinque città del Nordest saranno scelte per istituire analoghi rapporti di partenariato con altrettante città bulgare candidate, anche non selezionate, e condividere al massimo le reciproche esperienze. Inoltre, la proposta culturale si concretizzerà nella coideazione e coproduzione di grandi eventi, previste nel 2019 a Venezia, al Teatro La Fenice; e di altre iniziative in comune con i Civici Musei di Venezia e la Sofia Art Gallery, il MUSE di Trento e il Nature and Science Museum di Burgas, e coproduzioni, cooperazioni, circuitazioni di opere, artisti e progetti. Anche le popolazioni delle singole città saranno coinvolte in questi scambi (si veda la Domanda II.1), secondo lo schema qui riportato:

Durante la guerra tra Genova e Venezia, iniziata nel 1350, il Provveditore Marin Faliero, poi nominato doge, visitò le terre bulgare, concludendo con lo zar bulgaro Ivan Alessando (sul trono dal 1331 al 1371) un patto d’amicizia, il cui testo è conservato. Rapporto congiunto Ambasciate/Consolati/Enit 2013 sulla Bulgaria.

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I Principi fondamentali


Venezia

Città bulgara ECOC Progetti di scambio 2019

Nordest

Città bulgare candidate

Tutte le città bulgare candidate saranno dunque coinvolte da Venezia con il Nordest in progetti comuni, per non disperdere l’elaborazione creata. Tra i progetti “di scambio” indicati, hanno particolare significato quello denominato Free space for Culture: si sceglieranno artisti ed operatori delle città bulgare selezionate, e saranno posti gratuitamente a loro disposizione spazi culturali in cui realizzare progetti ed eventi sul tema della pace; quello chiamato One school/One Country: di grande successo ai Giochi Olimpici invernali, prevede gemellaggi e scambi tra le scuole dei due Paesi; il Workreate riguarda invece scambi presso aziende di professionisti dell’industria creativa; infine, il progetto Co-citizenship è dedicato alla popolazione bulgara che vive nel Nordest e a quella italiana in Bulgaria, per coinvolgerle e favorire una maggiore integrazione delle due comunità. NEL CASO IN CUI LA CITTÀ CONSEGUA IL TITOLO, SI PREVEDE DI COLLABORARE CON LE ALTRE CANDIDATE CHE HANNO SUPERATO LA FASE DI PRESELEZIONE?

Venezia con il Nordest 2019 ritiene che non vadano dispersi gli sforzi organizzativi e le esperienze acquisite. Quindi, afferma fin da ora che collaborerà con le città candidate, italiane e bulgare. Lo testimoniano le iniziative già assunte. Per quelle nei confronti delle candidate bulgare, si veda la Domanda I.7.1; per quelle con le città italiane, si sottolinea l’iniziativa “L’Aquila-La Fenice”, a favore della ricostruzione dopo il sisma dell’aprile 2009. L’iniziativa, il cui titolo gioca sulla metafora dei due animali, vedrà, al teatro veneziano, un evento internazionale, in cui raccogliere fondi per la ricostruzione; e soprattutto, la devoluzione all’Aquila dell’intero importo del Premio Melina Mercouri, qualora venisse assegnato al progetto di Venezia con il Nordest. Inoltre, Venezia promuoverà un’esposizione in cui gli elaborati progettuali e preparatori delle città candidate, che abbiano o no superato la preselezione, saranno mostrati al pubblico. Quasi una “vetrina” dell’Italia che partecipa al titolo di CEC 2019, per raccontarne gli sforzi e le capacità di progettazione, innovazione e realizzazione. Frammenti di questa iniziativa, che si potrebbe svolgere ai Giardini della Biennale o all’Arsenale, saranno ospitati anche in altre città e strutture del Nordest. Proprio dalla candidatura di Venezia con il Nordest è partita la proposta di trasformare il 2019 nell’Anno della Cultura in Italia: premiando le città candidate con un incentivo fiscale anche modesto, basato su deduzioni fiscali o sponsorizzazioni private, per attuare almeno parte dei programmi previsti. Venezia può fungere da catalizzatore e coordinatore per recuperare ciò che di buono esiste nei progetti presentati; così, gli sforzi delle città candidate, che sono comunque un patrimonio ideativo e progettuale, non andrebbero del tutto perduti.

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8. SI SPIEGHI COME LA MANIFESTAZIONE PUÒ SODDISFARE I CRITERI ILLUSTRATI DI SEGUITO. LA RISPOSTA FACCIA ESPLICITO RIFERIMENTO A CIASCUNO DEI CRITERI. PER QUANTO RIGUARDA LA “DIMENSIONE EUROPEA”, SI SPIEGHI IN QUALE MODO LA CITTÀ INTENDE PERSEGUIRE I SEGUENTI OBIETTIVI:

Il progetto di Venezia con il Nordest si valorizzerà secondo tre direttrici: 1. La candidatura; 2. La metodologia di costruzione del programma culturale; 2. Le reti di cooperazione che verranno sviluppate. Il tema scelto,

, costituisce un argomento intimamente europeo. Questa “terra di frontiera” ha sperimentato su di sé quanto l’assunto sia valido; quanto la multiculturalità sia fondamentale per unire popolazioni anche diverse tra loro, in uno sforzo comune; quanto la multireligiosità sia un valore che arricchisce; la coesistenza di comunità diverse, più che irrinunciabile, sia un elemento assolutamente positivo; e la “nuova cittadinanza” un elemento con cui misurarsi (in questo senso va il progetto Co-citizenship: si veda alla Domanda II.1). Il programma culturale sarà costruito con una precisa metodologia, per coinvolgere artisti e operatori culturali di diversi Paesi. Ci saranno i progetti sviluppati lungo le linee di “Venezia Metropoli culturale” (si veda la Domanda II.3), capaci di istituire e rafforzare le partnership con gli operatori internazionali. Poi, con il progetto CEC 2005-2019, la Candidatura darà visibilità alle Capitali Europee dal 2005 al 2019. E almeno la metà dei partenariati sviluppati per la CEC 2019 saranno inseriti nella rete permanente delle collaborazioni tra le istituzioni ed i soggetti nel territorio. Il programma realizzerà un’autentica “Metropolitana culturale” (si veda il grafico a inizio della Sezione II), che si formerà dal basso. Subito dopo la creazione della “short list”, il Comitato promotore diramerà nelle aree interessate un annuncio di “call for projects”; il Comitato scientifico esaminerà la documentazione pervenuta, e su quella base, sarà redatto il calendario degli eventi. Ma il coinvolgimento travalica i confini; l’Alto Adige-Südtirol, infatti, metterà in campo – facendo riferimento diretto al mese di cooperazione previsto dal bando per la Capitale Europea della Cultura - un progetto di stretta collaborazione tra istituzioni ed operatori culturali con il Tirolo, partendo dai risultati assai promettenti del workshop organizzato il 29.01.2013 alla Libera Università di Bolzano, dedicato alle collaborazioni sul territorio dell’“Euregio”.

Il tema prescelto mostra le virtù di un periodo di pace che dura da almeno 70 anni, e le best practices acquisite dall’area interessata alla Candidatura: terra transfrontaliera sia a Nord, dove una popolazione di cultura tedesca, nel Sud Tirolo, costituisce un “ponte” efficiente verso quella realtà, sia a Est, perché Trieste, nel 1919 divenuta ufficialmente italiana come è sempre stata nell’animo, rappresenta la finestra sui Balcani. La stessa Venezia, dove è sorto il primo Ghetto al mondo nel 1516 (il termine, universalmente invalso, è la dizione gutturale del veneziano geto, per la presenza di una fonderia), ha trasformato questa diversità in grande accrescimento di cultura; qui (1955) è nato il primo museo ebraico in Italia, L’estro poetico armonico di Benedetto Marcello conserva l’eco dei 12 canti liturgici che aveva ascoltato nel luogo e trascritto28, e oggi una cooperativa, la Codess cultura, ne gestisce i musei e i tour organizzati: «Quasi centomila visitatori ogni anno», dice Michela Zanon, la sua responsabile. La libreria, tremila titoli, è la meglio fornita nel tema ebraico; ci sono un punto di ristoro e alcuni ristoranti: uno nella Casa di riposo, dove lo spazio era divenuto eccessivo. 21

I Principi fondamentali


La pace ha favorito la creazione di quel melting pot che il continente oggi è: senza di lei, sarebbe stato impossibile. E il Nordest ne ha mostrato e mostra tutti i frutti positivi: lo si è visto già all’inizio. A Trieste e Venezia convivono chiese di ogni religione immaginabile e possibile; ve ne sono, in laguna, anche alcune cattoliche intitolate a santi mai canonizzati, che quindi tali non sono: «Dai profeti Mosè, Samuele, Geremia, Daniele, Zaccaria, all'onesto uomo Giacomo», stupiva nel Seicento François Maximilien Misson29. Il programma per la CEC 2019 di Venezia con il Nordest si fonda, tra l'altro, proprio su questo concetto. Con il rilevante apporto delle terre di confine, e i legami transfrontalieri che esse intrattengono.

Venezia è città globale ante litteram, fin dai remoti tempi della Serenissima, e ne conserva le tracce e il retaggio; Trieste è tra le capitali della Mitteleuropa; Bolzano-Bozen, una finestra sulla cultura d’Oltralpe, e la custode di tre lingue parlate e vissute; Trento, ponte naturale per secoli (fin dal Concilio) tra la cultura germanica e quella mediterranea/italiana; Gorizia, un’altra plaga di confine (del resto, fino a pochi anni fa, la linea di demarcazione la tagliava letteralmente in due): il Nordest è intriso di europeismo, di rapporti assai stretti con “l’altro”. La stessa grande mostra che si vuole per illustrare la diffusione della pittura veneta in tutto il continente, s’intitola alle Corti europee proprio in questo senso: per ripercorrerne le interazioni con la città lagunare e l’intera area attorno a lei. Le intersecazioni culturali con l’Europa avranno ruolo privilegiato nell’allestimento del programma e degli eventi per la CEC 2019: le ville di Palladio esportate nel mondo, il teatro di Carlo Goldoni e la musica di Antonio Vivaldi, per citare solo qualche autore, hanno percorso il continente; la Russia degli Zar (cioè quella architettonica e culturale) deve al sapere italiano, e del Nordest in particolare, buona parte del proprio sviluppo. Nel palazzo di San Pietroburgo, Caterina «la Grande» vuole avere le Logge di Raffaello del Vaticano: le copia Giacomo Antonio Domenico Quarenghi (17441817; la moglie, in viaggio, partorisce in un'isba); ma le dipinge Cristoforo Unterperger (Christoph Unterberger, 1695-1758), di Cavalese, attivo a Vienna, Venezia, Verona, poi a Roma e nello Stato Pontificio. Gli eventi del programma avranno "accostamenti" inediti, per evidenziare i tratti comuni dei retroterra culturali di provenienza; i progetti di ricerca e innovazione favoriranno lo scambio tra le diverse comunità scientifiche (assolutamente cosmopolita quella di Trieste: dal Centro fondato dal pakistano Abdus Salam, premio Nobel, all’Area dello Science Park su 55 ettari del Carso, e alla Sissa, la Scuola internazionale superiore di studi avanzati). Inoltre, con il rafforzamento delle reti esistenti, la creazione di borse di studio internazionali per artisti, operatori culturali e ricercatori europei, e la messa a disposizione temporanea di “case d’artista”, come detto in premessa, i legami europei saranno ulteriormente rafforzati (si veda anche la Domanda II.1).

Venezia è tra le grandi mete del turismo mondiale, sede di Consolati (Danimarca, Austria, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Lituania, Lussemburgo, Monaco, Paesi Bassi, Norvegia, Macedonia, Ungheria, Turchia, Stati Uniti, Svizzera, oltre a quelli onorari), di svariate Fondazioni e Comitati internazionali (anche per il suo “salvataggio”), e, fino a poco tempo fa, di un ufficio dell’UNESCO. Si candida al titolo di 22


Capitale Europea della Cultura, ma in realtà, è già una capitale mondiale della medesima; solo che, questa volta, partecipa con il Nordest: è un “porta” che immette in un territorio più vasto e variegato, in buona parte (e assai torto) ancora troppo poco conosciuto. Per l’Europa, il nome di Venezia (con il Nordest) come Capitale della Cultura sarebbe di sicuro richiamo; e il programma, per presentare a Venezia con il Nordest le città che si sono già fregiate del titolo dal 2005 al 2019, con quelle che per lo stesso anno si sono candidate, costituirà ulteriore evocazione dell’attuale realtà culturale europea, rinforzando i profondi legami esistenti con il resto del continente, e del mondo. Venezia con il Nordest, come offre la città lagunare al territorio che la circonda per mettersi al suo servizio, offre all’Europa la possibilità quasi unica di diventare, grazie alla fama e alla notorietà della città, una vetrina d’indubbia efficacia e assoluto richiamo. Nell’impianto concettuale di Venezia con il Nordest CEC 2019, tutte le azioni proposte aspirano alla cooperazione europea. Così, per esemplificare, le linee ed i percorsi di Venezia con il Nordest metropoli culturale (descritti alla Domanda II.1), oltrepassano i confini, per coinvolgere le città austriache e slovene cui il territorio è legato. Inoltre, partner internazionali, di solito europei, saranno associati ad alcuni eventi e programmi di maggior spessore previsti, come già si è detto in premessa, e come ulteriormente si spiegherà parlando degli eventi. 9. SI SPIEGHI COME LA MANIFESTAZIONE PUÒ SODDISFARE I CRITERI ILLUSTRATI DI SEGUITO. LA RISPOSTA FACCIA ESPLICITO RIFERIMENTO A CIASCUNO DEI CRITERI. PER QUANTO RIGUARDA “LA CITTÀ E I CITTADINI”, SI SPIEGHI IN QUALE MODO LA CITTÀ ASSICURA CHE IL PROGETTO PROPOSTO PER LA MANIFESTAZIONE:

Il territorio di Venezia con il Nordest può essere considerato come un microcosmo che rispecchia dinamiche e tensioni, non solo culturali, proprie di tutto il continente europeo: identità locali e multiculturalità, crisi economica e fenomeni di migrazione, coesistenza di cultura millenarie e spinte all’innovazione. La mappa di Venezia metropoli culturale (si veda il II Capitolo) mostra anche plasticamente la ragnatela e costellazione di questi segni. È un tessuto dove convivono il patrimonio storico e artistico, la cultura del “saper fare”, quasi artigianale, e l’imprenditoria, anche culturale, maggiormente innovatrice. Per la prima volta, questo territorio sarà coniugato nella sua interezza: percorribile, ma anche “riscopribile” e progettabile, nella sua totalità. Dai suoi stessi cittadini, ma anche da tutta la popolazione di Europa, composta dai turisti, ma non solo. Venezia con il Nordest diverrà un “unicum”, attraverso la governance integrata di offerta culturale di cui si è detto, con le infrastrutture di servizi e mobilità che propone. Gli stessi europei non dovranno più limitarsi a scoprire una “Venezia da cartolina”; ma potranno giovarsi anche delle realtà, finora non abbastanza note pur contenendo anch’esse aspetti non meno mirabolanti, che il resto del Nordest sa proporre. Insomma, si vuole anche permettere la fruizione di una parte d’Italia, il Nordest, finora valorizzata “a macchie”, soltanto nelle sue espressioni più note, famose, pubblicizzate.

Le caratteristiche più innovative della candidatura di Venezia con il Nordest sono il modo con cui i progetti e gli eventi saranno formati:

F. Isman, Il Ghetto di Venezia, Milano, Skira, 2010. F. M. Misson, Nouveau voyage d'Italie, Parigi, 1688;

ed. it. Viaggio in Italia, trad. e a cura di G.E. Viola, Palermo, L’epos, 2007.

23

I Principi fondamentali


partendo ”dal basso”, dalla raccolta degli elaborati degli artisti e operatori culturali dell’area interessata; e dal modello di governance della cultura che propone. L’intero progetto si fonda (si veda il Capitolo II) sulla partecipazione degli artisti, degli operatori e degli abitanti delle città, della società civile di Venezia e del Nordest, che hanno già contribuito, con un approccio bottom-up, alla definizione del progetto stesso, fin dalle prime fasi. La dinamica proseguirà nei prossimi mesi e anni, fino alla completa determinazione del calendario degli eventi per il 2019 (si veda la Domanda II.3). Il modello del programma culturale di Venezia con il Nordest CEC (Domanda II.1) prevede che la società civile non partecipi solo a definire il programma, ma sia lei stessa destinataria del progetto che contribuisce a formare. Eventi specifici, come Free space for Culture, Workreate, Nordest Technology Transfer, Co-citizienship, One School-one Europe si svilupperanno su tutto il territorio; i landmarks e i players sono stati ideati per offrire agli artisti, ricercatori e operatori della cultura, agli studenti e abitanti (cittadini e non) opportunità di scambio, dialogo e arricchimento nei rispettivi settori, con una prospettiva e un ambito d’azione a livello europeo e internazionale.

Venezia con il Nordest 2019 non sarà una manifestazione effimera, né un semplice e banale susseguirsi di eventi nella città e sul territorio. Intanto, questo progetto si pone come un laboratorio di governance integrata a più livelli: già questo sarà un lascito prezioso della Candidatura. Venezia con il Nordest 2019 vuole superare la dimensione della città capoluogo, per ampliare l’orizzonte a una dimensione metropolitana, già vissuta come tale dagli abitanti, e che gli stessi enti istituzionali auspicano da tempo: basti considerare, come esempio, il Piano strategico 2004–14 “Venezia città metropolitana”. Venezia con il Nordest non prevede la realizzazione di alcuna nuova opera: per non accumulate costi di gestione, e perché le infrastrutture culturali sul territorio, sono già doviziose. Questo assicura la sostenibilità economica anche a lungo termine del progetto, totalmente realizzato senza apporti finanziari dello Stato. Nel nome della propria modernizzazione, Venezia con il Nordest fa questo dono al Paese; ma anche a quanti, operatori culturali, cittadini, visitatori stranieri, vorranno esserne i beneficiari. Non pochi progetti avranno carattere duraturo, sono autentiche riforme di sistema per le città interessate. Come il Portovecchio di Trieste, il Polo bibliotecario di Bolzano, il museo di Fortezza, sono strutture destinate a durare assai più del tempo, contingente, della candidatura. Nel contesto della CEC, assumeranno una connotazione diversa, più europea, meno regionale; e perciò contribuiranno ad una maggiore europeizzazione del territorio. Un altro lascito del progetto per la CEC sarà la creazione di reti permanenti, già in fase di definizione (la Domanda VII.2), per mettere in nuovo valore quanto Venezia con il Nordest è in grado di offrire. Costituiscono quindi creazioni permanenti:

governance, veda la Domanda 5), 24


progetto Digital CEC,

Candidatura in-

tendono realizzare. 10. IN QUALE MODO LA CITTÀ INTENDE COLLABORARE, O STABILIRE SINERGIE CON LE ATTIVITÀ CULTURALI PROMOSSE DALLE ISTITUZIONI EUROPEE?

L’impianto concettuale del progetto Venezia con il Nordest si ispira alla strategia Europa 2020 e al suo obiettivo di promuovere una crescita intelligente, sostenibile e solidale. Richiamano la politica di coesione che la Commissione Europea ha adottato – ed “iniziative faro” come l’Unione dell’Innovazione, Youth on the move, e l’Agenda europea del digitale – numerose azione-chiave della Candidatura. La promozione di partenariati e reti d’industrie culturali e creative, la sensibilizzazione di nuove forme di turismo e sostenibilità, la tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, l’infostrutturazione digitale e di servizio sono tutti aspetti di uno sviluppo urbano e territoriale integrato che Europa 2000 favorirà. Il progetto di Candidatura è strategico per il territorio, e richiama gli obiettivi tematici dell’Accordo di partenariato per l’impiego dei fondi comunitari 2014 – 2020. Punto di riferimento per costruire il calendario della CEC sarà il programma Creative Europe: questo “Dossier di candidatura” ne condivide il focus sulla cultura, sull’industria creativa, e sull’importanza che esse rivestono, per raggiungere gli obiettivi di Europa 2020. Inoltre, molti progetti stabiliranno collaborazioni e sinergie con i programmi delle Istituzioni Europee per il periodo 2014 – 2020. E, più in particolare: Horizon 2020-Cosme 2020 saranno ispirati i progetti di ricerca, innovazione, competitività, industria creativa e turismo, come Workreate e Nordest Technology Transfer (si veda la Domanda II.1); Life+ e PAC si riferiscono gli obiettivi strategici della Candidatura, per promuovere progettualità legate all’efficienza energetica, alla sua governance, al mantenimento delle biodiversità; Innovazione e Cambiamento sociale-PSCI si ricondurranno i progetti di inclusione sociale e nuova occupazione, tra cui Co-citizenship per favorire conoscenza, integrazione e confronto sui temi della nuova cittadinanza; Europa per i cittadini si rifaranno i progetti il cui obiettivo è la riflessione sull’Europa, coerente e condivisa con la Commissione Europea e sulle tematiche da lei definite come rilevanti; Meccanismi per collegare l’Europa-CEF si impronterà la progettazione relativa all’ampliamento infra e infostrutturale della Candidatura (si veda la Domanda IV.3); Erasmus per tutti rientrano le proposte per la formazione e gli scambi giovanili, dal Progetto Studenti a One School-One Europe; EUROPEAID informa il programma Co-citizenship, esempio di progettualità pensata in un’ottica anche di aiuto al Paesi terzi. 25

I Principi fondamentali


Si attiverà inoltre una forte collaborazione con la Direzione Generale Cultura; nell’anno della manifestazione, si darà il massimo rilievo ai premi annuali della Direzione; e la collaborazione riguarderà anche i seguenti temi: Capitali della Cultura 2005-2019, per ospitarle tutte e d’intesa con la Direzione, più che promuovere una valutazione ex post dei risultati delle manifestazioni, dimostrare quanto oricchi e fruibili sono, ancora oggi, i progetti di punta delle varie città, e raccogliere spunti e suggerimenti per proseguire l’iniziativa nel periodo 2021-2035 (si veda la Domanda 1.12); Forum allargato alle principali istituzioni europee sulle strategie della politica culturale dell’UE per il periodo 2021-2028 (Stati generali della Cultura europea); Centro di coordinamento per coadiuvare le istituzioni culturali del territorio nell’accesso ai bandi sul Programma Creativa. A Bolzano/Bozen esistono due orchestre di particolare valore, create da Claudio Abbado, la European Union Youth Orchestra e la Gustav Mahler Jugendorchester, la cui notorietà europea è già abbondantemente acquisita: si sta studiando come trasformarle, in occasione della Candidatura, in una sorta di ambasciatori pluriennali nel territorio di Venezia con il Nordest. Particolare attenzione si riserverà infine alla cooperazione transfrontaliera, sviluppando progetti relativi all’iniziativa Interreg del Fondo europeo di sviluppo regionale. 11. ALCUNE PARTI DEL PROGETTO SI RIVOLGONO A GRUPPI SPECIFICI (GIOVANI, MINORANZE, ECC.)? SI INDICHINO TALI ELEMENTI

Da secoli, si è detto fin dalla premessa, Venezia è crocevia di culture, ed il Nordest terra storicamente ed istituzionalmente ispirata ai principi della multiculturalità e del multilinguismo. In Alto Adige/Südtirol, convivono persone ed etnie di lingua italiana, tedesca e ladina; in Trentino, di lingua italiana, mochena, ladina e cimbra; nel Friuli Venezia Giulia, esiste una comunità di lingua slovena, e forte rilievo è dato anche al valore del friulano come lingua regionale; in Friuli, abitano anche comunità di lingua ladina. Partendo da qui, l’intero programma di Venezia con il Nordest CEC si basa sul principio cardine del motto europeo dell’“Unità nella diversità”. Nella mappa di Venezia metropoli culturale (si vedano la Domanda II.1 e l’Allegato 1 dedicato agli Eventi previsti per la CEC) a questo principio è dedicata l’apposita “linea” Multiculturalità, Multilinguismo, Multireligiosità. È il medesimo approccio del progetto Digital CEC (si veda la Domanda IV.3), concepito per permettere di scoprire il programma della Candidatura, e creare percorsi personalizzati in base alle singole esigenze (di accessibilità, lingua ecc.), e interessi (per la natura, la storia, l’arte, la musica). Come già spiegato (Domanda I.1), l’Accessibilità è ambito prioritario dell’intervento per il 2019, e sarà oggetto di una sezione specifica del Piano di mobilità. Il Piano di accessibilità terrà conto non solo delle persone a ridotta abilità, ma anche di altre categorie, come anziani e bambini. E proprio al mondo infantile è rivolta particolare attenzione, poiché i bambini e i ragazzi saranno tra i principali fruitori del programma culturale. L’intero progetto per la CEC è costituito con l’intenzione di non tralasciare nessuno dei possibili fruitori; è globale, non intende dimenticare alcuna categoria o gruppo di cittadini che compongono Venezia con il Nordest. 26


Il progetto culturale di Venezia con il Nordest svilupperà una serie di iniziative, i target projects, per accendere i riflettori su ambiti e fasce specifici di popolazione; ad esempio: sono già stati protagonisti delle fasi di prewarm-up e warmup dell’evento, con il Progetto Studenti (si veda la Domanda I.15); a loro si rivolge One School-One Europe, che permetterà gemellaggi tra studenti di Venezia e del Nordest con scuole e università europee, in particolare di città che hanno ospitato la CEC nel 2005-2019; a loro guarda Free Space for Culture, spazi culturali e non messi gratuitamente a disposizione (si veda la Domanda I.1c) per svilupparvi progetti e iniziative (anche come Residenze di artisti) per favorire la progettazione e la circuitazione di opere culturali anche su scala europea; a loro, e a chi aspiri al ruolo, si volge Workreate, che permette di partecipare a progetti di lavoro in imprese creative del Nordest, con l’obiettivo di attrarre talenti nel territorio, in un’ottica di trasmissione della cultura del “saper fare” che ne connota il tessuto imprenditoriale; a loro si rivolge Nordest Technology Transfer, già attivo, per favorire i trasferimenti di tecnologie dalle Università al mondo d’impresa; o iniziative come il Premio Marzotto ideato per favorire la diffusione di una cultura e una conoscenza sempre più innovation-oriented; storicamente, il Nordest è stato terra di emigrazione; ma in tempi più recenti, di immigrazione, principalmente dall’Europa Orientale, però anche dalle aree afro-asiatiche. Il Programma Co-citizenship favorirà la reciproca conoscenza, l’integrazione e, più in generale, il confronto sui temi della nuova cittadinanza. 12. SI INDICHINO I CONTATTI CHE LA CITTÀ O L’ORGANISMO RESPONSABILE DELLA PREPARAZIONE DELLA MANIFESTAZIONE HA AVVIATO O INTENDE AVVIARE CON: - GLI OPERATORI CULTURALI DELLA CITTÀ - GLI OPERATORI CULTURALI SITUATI FUORI DELLA CITTÀ - GLI OPERATORI CULTURALI SITUATI FUORI DELL’ITALIA. SI MENZIONINO ALCUNI DEGLI OPERATORI CON I QUALI SI PREVEDE DI ATTUARE UNA COOPERAZIONE E SI INDICHINO LE COLLABORAZIONI PREVISTE

Venezia con il Nordest ha avviato, fin dalla fase di studio della Candidatura, intensi contatti e rapporti organici con tutti gli operatori culturali del capoluogo lagunare e del territorio, e li ha poi intensificati con la sua formale costituzione. Si sono svolte numerose iniziative comuni e a diversi livelli. In modo esemplificativo, e non certo esaustivo, si indicano alcuni dei confronti avvenuti. Il Comune di Venezia ha consultato i principali enti e fondazioni della città, dalla Biennale di Venezia, alla Fondazione Guggenheim, la Fondazione Cini, la Biblioteca Marciana, i Musei Civici, la Fondazione Bevilacqua La Masa, il Teatro La Fenice – per citarne alcuni- la Fondazione Querini Stampalia. L’Assessore alla Cultura ha riunito più volte i dirigenti delle singole istituzioni, facenti o meno capo al Comune, dibattendo progetti e prospettive, e raccogliendone suggerimenti e proposte. Analogamente per le istituzioni del territorio, dai promotori del Festival dell’Economia di Trento, al MART di Rovereto, al MUSE di Trento, al Museion di Bolzano-Bozen, al Mittelfest di Cividale, alla Fondazione Aquileia, all’Arena di Verona, ai Teatri Verdi e Rossetti di Trieste, per citare soltanto i principali. Anche il Direttore di Candidatura e l’Estensore del Dossier di Candidatura, nei capoluoghi degli Enti Fondatori, si sono confrontati con loro, raccogliendo utili consigli 27

I Principi fondamentali


sulla formazione del Programma e la redazione del Dossier. Ogni Ente del Comitato Fondatore della Candidatura ha poi avviato un’intensa attività di disseminazione e confronto nel territorio; come il già citato Progetto “19x19”, della Provincia Autonoma di Bolzano Alto Adige/Autonome Provinz Bozen Südtirol, che, con un bando, ha anche raccolto le idee degli operatori culturali del territorio. Sono state coinvolte tutte le Università, gli atenei, i parchi scientifici, come le reti informali sorte in questi anni, tra cui Nordest Eventi che ha costruito percorsi comuni tra 15 manifestazioni culturali del Nordest, e la rete dei Teatri. Ma la Candidatura valorizzerà anche l’intero sistema culturale del Paese: collaborazioni si avvieranno con numerose istituzioni, oltre che con le altre città candidate (Domanda I.9), come con i maggiori Saloni e Manifestazioni internazionali in calendario in Italia. Quasi impossibile citare poi le collaborazioni internazionali, favorite anche dalla presenza di ben 88 Paesi alla Biennale. Per la Bulgaria, si è detto alla Domanda I.9. 13. IN CHE COSA IL PROGETTO PREVISTO È INNOVATIVO?

La novità è l’atipica formula di sostenibilità culturale. La Candidatura ha infatti spinto il tessuto culturale e la società civile a rispondere all’evidente carenza strutturale e connettiva del territorio, creando la visione comune di un nuovo futuro. Il gruppo di lavoro per la Candidatura ha alimentato, negli anni, un fitto tessuto connettivo e cognitivo, per definire una nuova comunità sociale e culturale. Il progetto crea una governance di cui i territori sentivano e sentono la necessità. E, al di là di alcuni progetti esemplari, un network evoluto di servizi comuni dedicati alla cultura e alla società. Amplia i confini mentali e fisici dei cittadini, ne crea di nuovi europei aperti al mondo. È nuova la creazione di un Programma un modo democratico ed esteso, partendo dal basso; inedita la disponibilità di Venezia a fungere non da protagonista, ma da “traino” per i territori attorno a lei.

14. SE LA CITTÀ FOSSE NOMINATA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA, QUALI SAREBBERO GLI EFFETTI DI MEDIO E LUNGO TERMINE DI TALE AVVENIMENTO DA UN PUNTO DI VISTA SOCIALE, CULTURALE E URBANO?

Nel medio e lungo periodo, un evento di tale portata avrebbe ricadute assai notevoli in tutti i territori coinvolti, lasciando due aspetti di eredità (legacy): uno hard, e l’altro soft, rappresentati dagli aspetti tangibili e misurabili, e da quelli immateriali, destinati a durare nel tempo. investimenti pubblici e privati nell'infostrutturazione e organizzazione degli e eventi; le spese dei turisti e visitatori, con maggiore occupazione e reddito dei settori coinvolti nella CEC; la creazione e gestione delle Reti e dei servizi integrati; la nascita di nuovi posti di lavoro ad elevata qualificazione; il coinvolgimento delle organizzazioni territoriali nel sistema d'innovazione. gli esiti degli eventi di cui al punto precedente; la maggiore domanda di beni intermedi, che genererà reddito e occupazione; il maggior benessere dei cittadini causerà nuovi consumi e attività, creando un circolo virtuoso che, dal Nordest si propagherà alle regioni limitrofe e transfrontaliere. un'attrazione di industrie creative, la costituzione di un’amministrazione extraterritoriale per la cultura, un innalzamento del grado culturale della popolazione, ecc. molti progetti della CEC sono destinati a durare, come la "messa in rete" dei servizi culturali e dei tra28


sporti, ed alcuni progetti permanenti di grande impatto. Il tutto, garantirà maggior efficienza e soddisfazione degli utenti, anche in termini di miglioramenti ambientali, con notevoli ricadute anche sull'efficienza e la modernità del settore produttivo grazie ai progetti duraturi previsti (si veda la Domanda I.9). La soft legacy darà frutti, migliorando l'immagine della città e del territorio; lasciando come eredità il loro sviluppo culturale, e includendo la popolazione più svantaggiata, creando capitale sociale, tolleranza e maggior compartecipazione, specialmente nelle giovani generazioni. Insomma, una migliore qualità della vita che trasformerà Venezia con il Nordest in una smart city europea di ampie dimensioni. Venezia con il Nor-

dest 2019

Venezia con il Nordest avvierà un articolato sistema di monitoraggio e valutazione d’impatto che coinvolgerà attori già attivi sul territorio. Ci si propone un setting ideale:

vincitrici, o simili per caratteristiche, o già insignite del titolo di CEC) ri, operatori per ogni evento. Il primo rilevamento, già effettuato30, riguarda la percezione dell’evento e le attese che esso comporta. In sintesi, il 30 per cento sa che nel 2019 il ruolo spetterà a una città italiana (circa il 33 per cento nel Nordest, e il 20 per cento nella Penisola), e la valutazione è più che favorevole. Anche l’immagine di Venezia con il Nordest «rispetto ad altri cinque luoghi candidati risulta la più caratterizzata sia da innovatività e creatività, sia da rappresentatività sul piano culturale, sia per le risorse a disposizione». L’iniziativa in sé è nota al 47 per cento degli italiani, ma al 52 per cento di quanti vivono nel Nordest; Venezia con il Nordest è indicata come «l’area che meglio potrebbe rappresentare la cultura in Europa» dal 26 per cento degli italiani intervistati, ma da 69 su cento nel Nordest; il 31 per cento degli italiani, ma il 64 per cento nel Nordest, ritiene che Venezia con il Nordest rappresenterebbe «meglio l’innovazione e la creatività in Europa»; addirittura il 72 per cento nel Nordest (e il 44 in Italia) reputa che Venezia con il Nordest disponga di risorse adeguate per organizzare l’evento (e altre città candidate soltanto percentuali che raggiungono al massimo il 22 per cento). Il giudizio complessivo sul luogo «più adatto a diventare la CEC 2019» premia Venezia con il Nordest con una percentuale di consensi del 75 per cento nelle aree coinvolte dalla Candidatura, e del 34 per cento in tutt’Italia; mentre la seconda città classificata di arresta al 17 per cento dei suffragi. Scarsissimi i giudizi negativi (nell’ordine del 2 per cento nel Nordest, e del 9 tra gli italiani), massimamente per il timore di aggravi della spesa pubblica. Anche la scelta del tema riscuote, nel Nordest, il consenso («molto» o «abbastanza

“La candidatura di , Percezioni e opinioni del Triveneto e dell’Italia”, sondaggio commissionato dal Comitato Promotore della Candidatura alla SWG di Trieste, e svolto dal 18 al 24 luglio 2013 su un campione di 2.022 cittadini, metà del Nordest e metà

nel resto d’Italia, sulla base di quattro temi (Notorietà della candidatura e dell’evento, Gradimento, Adeguatezza rispetto agli altri candidati, Valutazioni e attese) e

29

I Principi fondamentali


adatto») dell’88 per cento di quanti hanno risposto al questionario. Il 58 per cento ritiene la Candidatura «molto importante» per la «promozione di un turismo di qualità sul territorio»; il 56, per «migliorare e potenziare le infrastrutture di trasporto»; il 55, per «la partecipazione dei giovani all’attività culturale»; il 45, per «la creazione di reti di poli espositivi e museali già esistenti per migliorarne la valorizzazione»; e il 42, per la «creazione di piattaforme digitali per la valorizzazione del patrimonio esistente»; gli «abbastanza importante» spaziano dal 47 al 35 per cento: il consenso è unanime, e le aspettative assai elevate. LE AUTORITÀ MUNICIPALI PENSANO DI FARE UNA DICHIARAZIONE PUBBLICA D’INTENTI, PER QUANTO RIGUARDA IL PERIODO SUCCESSIVO ALL’ANNO DELLA MANIFESTAZIONE?

I sei Enti che hanno costituito il Comitato Fondatore della Candidatura di Venezia con il Nordest stanno approntando una Lettera di garanzia, che verrà resa nota non appena firmata, in cui si vincolano a sostenere la Candidatura, a nominarne il Direttore artistico all’atto dell’assegnazione della CEC con un concorso internazionale per la realizzazione degli eventi, ad avviare il piano di monitoraggio, e a strutturare il budget della manifestazione secondo lo schema di cui alla Domanda III.2.2.2. La Lettera di Garanzia riguarderà anche gli aspetti successivi all’Anno di Candidatura e il modo con cui i risultati di essa si protrarranno nel tempo, alcuni diventando pressoché permanenti.

15. COME È STATA IDEATA E PREPARATA QUESTA CANDIDATURA?

L’idea ha iniziato a diffondersi già alla fine del 2006, poche settimane dopo l’adozione della decisione n. 1622/2006/CE del Parlamento e del Consiglio Europeo. Mesi dopo, si è avviato un dibattito informale in tutta l’area del Nordest, con ampia e qualificata partecipazione in ogni provincia interessata. Con il supporto di privati, è stato commissionato il primo Studio di fattibilità (edito da Adacta Studio, presentato a settembre 2010, al Meeting delle classi dirigenti del Nordest). La prima proposta s’intitolava Un territorio per Capitale e conteneva in nuce l’ipotesi di sviluppare la Candidatura nella dimensione di Metropoli culturale che caratterizza Venezia e il territorio del Nordest. Nell’autunno 2010, la Candidatura assume un assetto istituzionale: il 1. dicembre 2010, si fonda il Comitato Promotore, e il 24 febbraio 2011 l’Associazione Venezia con il Nord Est 2019, già composta dagli attuali esponenti della Candidatura. Parallelamente è continuata l’attività di sensibilizzazione: si è anche sviluppata la Rete Nord Est Eventi, gruppo informale che riunisce gli eventi principali del territorio del Nordest, 15 sparsi in tutte le province. I primi studi si devono a Nordesteuropa Editore. Poi, sono venuti i Meeting, anche grazie alla medesima organizzazione: quelli della classe dirigente del Nordest e della Cultura delle Venezie, e quattro Saloni europei tra l’autunno 2011 e l’estate 2012: quello della Cultura a Venezia (a novembre), ogni anno in gemellaggio con una capitale europea (Parigi 2011, Berlino 2012, Istanbul 2013), Galileo Innovactors’ Festival (a Padova, giugno), Treviso Modesign (luglio ed ottobre) e Trieste Next, Salone europeo della Ricerca scientifica (settembre). I Saloni saranno ancora utilizzati in un percorso di preparazione e warm up del territorio fino al 2019. Non poche sono state le altre occasioni di sensibilizzazione alla Candidatura: dal dialogo con il mondo della Ricerca e dell’impresa (il progetto Nordest Technology Transfer in Trieste Next e Galileo Innovactors’ Festival; quello Restauri aperti, sezione speciale del Salone della Cultura a Venezia), al Progetto Giovani, che ha coinvolto come volontari nelle manifestazioni promosse sul territorio oltre 10 30


mila persone da 15 a 30 anni, affiancati da 2.000 studenti selezionati dagli atenei di tutt’Italia, ai 200 incontri, promossi di Enti e categorie (dai Lions, agli Artigiani) negli ultimi 5 anni. Già nella fase di preselezione, è stato attivato un sito Internet dedicato alla Candidatura31: si affiancherà a una pagina su Facebook e al profilo ufficiale su Twitter; dopo la compilazione della short list, l’organizzazione nominerà un responsabile per i social network. Questo stesso Dossier di candidatura dimostra e spiega il livello di partecipazione raggiunto: è stato infatti redatto con la partecipazione e il coinvolgimento attivo dell’intero sistema culturale del territorio, di quello universitario, delle singole categorie, di imprese e soggetti attivi in tutta Venezia con il Nordest.

www.venezianordest2019.eu

31

I Principi fondamentali



Ⅱ STRUTTURA DEL PROGRAMMA DELLA MANIFESTAZIONE

con il Nordest

33

33


Peschiera del Garda

Passo dello Stelvio Stilfserjoch

Dro

Riva

Garda

Adamello/ Brenta

Termeno

Caldaro

Appiano

Cornaiano

Val di Martello no rla Te

Lana

Legnago

Verona

Valpolicella

Rovereto

Trento

Bolzano Bozen

Fortezza Franzensfeste Novacella Bressanone Brixen

Feltre

Val di Fassa Fassatal

Rovigo

Delta del Po Polesine

Padova

Castelfranco V.to Piazzola s. Brenta Riviera d.Brenta

Arquà Petrarca

Cittadella

Val Badia Gadertal Val Badia Val Gardena Gröden Gherdëina

Monselice Este Montagnana

Vicenza

Malo

Schio Valdagno

Bassano d. Grappa

Val di Fiemme Fleimstal

Asiago

Montecchio

Valle Sella

Dobbiacco

Possagno

Merano Meran

Altivole

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gg

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Ch

Asolo Cornuda Montebelluna Valdobbiadene Pieve di Soligo

Innsbruck

Venezia

Marghera

Mestre

Roncade

Treviso

Conegliano

Vittorio Veneto

Belluno

Vajont

Cortina Cadore

Je so lo

Pordenone

Val Pusteria Pustertal

Aviano

Passo del Rombo

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Casarsa d. Delizia

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Codroipo

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Koper

Trieste

Architettura Arti Visive Letteratura Musica Teatro, danza, cinema Scienza, ricerca, innovazione Creatività d’impresa Montagna, mare, laguna Cultura della vite Multicuralità e multi religiosità Memoria e grandi eventi storici

o lli Co

ric ia o ir z a G v Go No

Gr ad

Aquileia

Cividale d. Friuli

Cormons

Palmanova

Udine

Gemona

Carnia

Tolmezzo

Tarvisio


Ⅱ 1. QUAL È LA STRUTTURA DEL PROGETTO, CHE LA CITTÀ PREVEDE DI SVOLGERE NEL CASO IN CUI SIA NOMINATA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA (LINEE DI ORIENTAMENTO, TRAMA TEMATICA DELLA MANIFESTAZIONE)?

STRUTTURA DEL PROGRAMMA DELLA MANIFESTAZIONE

Introduzione metodologica Venezia con il Nordest è la sintesi perfetta del significato di “Metropoli culturale”: il tradizionale scenario urbano e/o di megalopoli è sostituito da un insieme di aree metropolitane e territori in cui gli spazi dedicati, specializzati ma aperti all’ibridazione, fanno rete proprio a partire dalla cultura, nelle sue multiformi accezioni, popolari o “alte” che siano. È la metropoli del futuro, totalmente diversa da quella Los Angeles da incubo che fa da scenario al celebre film Blade Runner di Ridley Scott, guarda caso ambientato proprio nel 2019. Il mondo vanta già esempi illustri (per tutti, Chicago e l’Illinois); ma in Italia, un simile modello non ha ancora trovato una realizzazione. Venezia con il Nordest è così l’autostrada verso il futuro, vero e proprio territorio “euroregionale”. Il grafico alla pagina precedente, che esemplifica luoghi e percorsi attorno a cui si costruirà il programma 2019 di Venezia con il Nordest, rappresenta non solo i punti nodali del progetto, ma anche l’intelaiatura del futuro prossimo del territorio, nel segno dello sviluppo di infrastrutture e governance interregionali. I Percorsi culturali 2019 sulla mappa, sono destinati a rimanere, come “eredità” della candidatura, in una fitta trama lungo la quale si svilupperà la progettazione, non solo culturale. Basi del grafico sono i luoghi che meglio rappresentano la cultura di Venezia con il Nordest, con i rispettivi ambiti e segni distintivi: architettura, arti visive, letteratura, musica, danza, teatro, cinema, scienza, ricerca, innovazione, intrattenimento. il multiculturalismo proprio di una terra di confine e di transito, storicamente interreligiosa, creativa a partire dal suo tessuto imprenditoriale. la varietà paesaggistica e naturalistica di montagne, laghi, mari, lagune; l’eredità di una storia millenaria, da Similaun (e dalla sua Mummia) a oggi; le tradizioni contadine che hanno marcato il territorio, a partire dalla cultura della vite Venezia è il propulsore, punto di riferimento del sistema, che si configura come metropoli culturale policentrica, costituita cioè da città, paesi e luoghi con caratteri distintivi ma culturalmente integrati. Da Venezia si dipartono i percorsi e gli itinerari della cultura del Nordest, e Venezia ne condensa caratteri ed eccellenze. 35 — II Struttura del programma della manifestazione


Un esempio per tutti, nelle arti visive: seguire i segni dell’opera di Giambattista Tiepolo costituisce un viaggio che parte da Venezia e si snoda attraverso Udine, Belluno, Vicenza, Rovigo e altri centri nelle province di Padova e Treviso, dove ha lasciato i suoi segni. E analogamente si potrebbe aggiungere per numerosi altri artisti, dei tempi più e meno antichi, a cominciare da Paolo Caliari, detto Veronese, o da Jacopo Robusti, detto Tintoretto, fino a parecchi importanti autori contemporanei. La mappa, strumento metodologico La mappa di “Venezia Metropoli culturale” è lo strumento per impostare e sviluppare il programma. Il modello progettuale si basa sulla corrispondenza tra territorio e cultura: l’obiettivo è di creare un programma che rispecchi la forma culturale del territorio, e ne permetta l’ulteriore sviluppo e sistematizzazione. Le linee metropolitane offrono le chiavi di lettura per percorsi di scoperta del territorio e della sua cultura, veri assi tematici sui quali costruire il programma per la CEC. Venezia è sempre uno dei capolinea; le altre città e località sono le stazioni – o l’altro capolinea - di ciascuna linea. Per ogni stazione, sono individuati e segnalati gli ambiti, divisi in tre grandi categorie: (opere d’arte, manufatti) simbolo della cultura del territorio nei vari temi/ambiti ca, istituti di formazione

-

Su queste basi è stato costruito un database diviso in linee tematiche, per ciascuna delle quali sono elencate le stazioni e i rispettivi segni e ambiti delle tre categorie. Il database, oltre che mappatura culturale, è strumento per la programmazione. Le stazioni e le categorie sono la base per articolare eventi e progetti ad alto tasso di innovazione (si veda l’Appendice Eventi). per l’architettura, si individua il sottotema architettura militare. A partire dalle stazioni che hanno questi segni, si traccia un percorso di scoperta del Nordest: da Fortezza e Bressanone, fino a Trieste. selezionando le stazioni dei grandi teatri, si crea una rete di contenitori fisici e virtuali, attraverso la quale costruire un progetto di sviluppo di produzioni teatrali europee. Con la mappa e il database si costruirà il palinsesto per dare corpo alla sfida della Candidatura di Venezia con il Nordest: raccontare e mettere in scena il presente e il futuro di Venezia e del territorio interregionale, un’unica estesa metropoli culturale articolata in realtà locali, ciascuna con la propria specificità, ma nutrite da una matrice culturale comune. Così il programma della CEC rifletterà in modo coerente la struttura del territorio, raccontandolo in un calendario unitario di eventi e progetti. Per una mappatura esemplificativa delle singole stazioni e percorsi, che ospiteranno numerosi eventi, si rinvia all’apposita Appendice; qui, si indicano i temi. 36


1. Architettura. Sono diversi i percorsi dedicati alla storia dell’architettura, dall’antichità romana al Medioevo, dal Barocco al contemporaneo. Oltre all’itinerario dell’architettura militare, quelli dei castelli (più di 500 censiti nel territorio), delle opere degli architetti del Nordest, dei giardini storici e orti botanici, di cui Venezia con il Nordest vanta significative espressioni (non a caso, Treviso è sede del Premio internazionale Carlo Scarpa per il giardino). Non dimenticando le eccellenze negli studi sull’architettura e il paesaggio: Iuav, Fondazione Benetton Studi e Ricerche, CISA Palladio, Fondazione Fabbri, etc.; l’area vanta anche il Mart di Mario Botta, opere di Renzo Piano, Tadao Ando, Massimiliano Fuksas e altri. Alcuni esempi di percorsi di scoperta del territorio sulla linea dell’Architettura: l’itinerario inizia a Vicenza, sede del Palladio Museum, e prosegue nelle province di Padova, Treviso, Verona, fino a Venezia. Vicentino.

lungo la Riviera del Brenta, nel Trevigiano e nel

, simbolo della storia dell’architettura veneta, che da Possagno con la Gipsoteca Canoviana, si dirama verso varie direttrici: San Vito di Altivole (Treviso) con la Tomba Brion; Monselice con il Museo delle Rarità Carlo Scarpa e Villa Il Palazzetto; Verona con il Museo di Castelvecchio; e infine Venezia, depositaria di altre opere come le sedi del Museo Correr, della Fondazione Querini Stampalia, o il negozio Olivetti di piazza San Marco, precursore degli Apple Store. fabbriche, centrali elettriche, edifici a destinazione produttiva dismessi o riutilizzati, sono il simbolo della laboriosità del Nordest e elementi costitutivi del suo paesaggio. Da Schio e Valdagno, verso il Polesine con l’idrovora di Ca' Vendramin a Taglio di Po (Rovigo), o verso Trieste con l’area portuale, passando per centrali idroelettriche come Nove di Vittorio Veneto, per arrivare a Venezia, con il celebre Arsenale. O dalle miniere del Bellunese (Agordo) alle cartiere e ai mulini del Vicentino, alle fornaci del Trevigiano, sempre con Venezia come meta ultima. le Bolle di Nardini di Massimiliano Fuksas a Bassano del Grappa; Punta della Dogana di Tadao Ando a Venezia; Fabrica, ancora di Ando, a Ponzano presso Treviso; il monumento in memoria del World Trade Center di Libeskind a Padova; il Cubo Nero Dainese a Vicenza; la rivoluzione architettonica dell'ultimo ventennio in Alto Adige/Südtirol, a partire dal Museion dello studio KSV; il MUSE di Renzo Piano a Trento; il Mart di Mario Botta e la Manifattura Tabacchi di Kengo Xuma a Rovereto, la villa privata, disegnata da Carlo Scarpa a Cornaiano/Girlan nell’ Alto Adige 2. Arti visive Percorsi su artisti-simbolo dell’arte che hanno lasciato opere e segni in tutta la metropoli culturale. Giambattista Tiepolo, con l’itinerario dalla natia Venezia, a Udine, Treviso, Padova e Vicenza, si presta anche a percorsi progettuali con Würzburg e Madrid, dove trascorre gli 37 — II Struttura del programma della manifestazione


ultimi anni della vita. Analogamente si potrebbe procedere per altri grandi maestri, da Tiziano in poi, fino a quelli del Settecento. La presenza di musei e sedi espositive su scala interregionale permette percorsi da Venezia a Rovereto e Bolzano, o progetti di rete in grandi contenitori delle arti visive. Copioso è l’elenco di grandi nomi autoctoni, moderni e contemporanei: da Giovanni Segantini a Fortunato Depero, a Afro Basaldella, da Tina Modotti a Paolo Bacilieri e Tullio Garbari, fino a Emilio Vedova o ad altri Futuristi come Luigi Russolo. 3. Letteratura Venezia è uno dei luoghi letterari per eccellenza, fin dagli albori della lingua italiana. Fu tappa obbligatoria del Grand Tour; così spazia da Dante a Thomas Mann, ai contemporanei, troppi per darne conto. Diversi i percorsi tematici: viaggi e soggiorni di scrittori e poeti europei, primo fra tutti Goethe; la letteratura della Grande Guerra; itinerari legati ai letterati (l’altopiano di Asiago di Rigoni Stern, le colline di Zanzotto, la Trieste di Saba, Magris e Tamaro); le rappresentazioni letterarie di Venezia da parte di scrittori europei (Proust tra i tanti). 4. Musica I percorsi s’incentreranno su generi e autori, riorganizzando in rete territoriale la già vastissima offerta di Venezia con il Nordest. Non solo musica classica e lirica, ma anche jazz, pop, rock, folk/world, unificando il gran numero di manifestazioni che affollano i cartelloni di tutto il territorio. 5. Teatro Danza Cinema Grazie alla Biennale, Venezia detiene saldamente lo scettro di capitale italiana di tutti i tre settori. Dalla Laguna, la linea comprende stazioni che ospitano soggetti con rilevanza nazionale nello spettacolo dal vivo o nel cinema, ma anche personaggi simbolo della storia del teatro, come Goldoni e Gozzi, oltre a festival e rassegne. Un percorso riguarda l’ambientazione di film: da Venezia al Friuli di Pier Paolo Pasolini, o al Polesine di Carlo Mazzacurati. Festival tematici, come quello del Cinema di montagna e la Film Commission di Trento, o il Far East Film di Udine, consentono di costruire progetti culturali aperti a tutte le nazioni europee. 6. Scienza Ricerca Innovazione Questa linea comprende le maggiori espressioni nella ricerca scientifica, pubblica e privata, e nell’innovazione, tecnologica e imprenditoriale. Non sfuggirà l’opportunità di ricordare uno dei personaggi che più hanno segnato la società italiana moderna, il veneziano Franco Basaglia, che a Gorizia e Trieste ha rivoluzionato lo studio e il trattamento del disagio mentale. Proprio Trieste brilla come polo primario della ricerca scientifica italiana, con le sue infinite istituzioni. 7. Creatività d’Impresa Venezia con il Nordest da decenni è tra le locomotive dell’economia italiana, grazie a una cultura appassionata del prodotto che sfocia in ricchezza creativa, peculiare e innovativa. Un elemento che è un tema chiave per la Candidatura. Imprenditorialità e creatività fanno rima, arricchendo una cultura d’impresa che affonda le radici nella Venezia dei mercanti: le aziende allestiscono oggi musei di impresa e collezioni d’arte; le loro sedi sono un inno all'architettura contemporanea e negli statuti; le Fondazioni hanno al primo posto la promozione culturale. La linea comprende le stazioni con musei di impresa e fondazioni, eccellenze creative, centri di produzione e ricerca legati all’imprenditorialità creativa (moda, design, artigianato), forme di innovazione d’impresa, 38


festival e rassegne che danno lustro al mondo produttivo del Nordest. I temi ruotano intorno ai musei di impresa, all’architettura industriale, alle collezioni in azienda, all’innovazione del design, all'impatto della green economy. 8. Montagna, Mare, Laguna Questa linea costituisce il tratto identitario del territorio. Venezia è Laguna, un brand che “si poggia” sull’acqua. Da Venezia si irradia un patrimonio naturale, che culmina nelle Dolomiti, appena divenute Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Gli itinerari (balneari, naturalistici, sportivi), vanno dai percorsi dell’“acqua”, come il Delta del Po e la Laguna (non dimenticando Grado), ai sentieri di montagna, le località balneari dell’Adriatico, le Dolomiti; dai percorsi naturalistici ai parchi regionali, sottolineando i percorsi tematici legati alla sostenibilità ambientale, alla valorizzazione della montagna, all’unicità paesaggistica della laguna veneta, alle Grotte del Carso, etc. 9. Cultura della vite La cultura enogastronomica è elemento distintivo di tutta l’Italia; ma quella della vite è un tratto peculiare del Nordest, terra di vini e grappe capace ancora di innovare: basti ricordare la creazione dell’Amarone, la ripresa del Muller Thurgau e del Marzemino, così amato da Mozart, il rilancio mondiale dei distillati. Le stazioni di questa linea esprimono cultura come prodotto e paesaggio. In questo doppio senso, vi sono itinerari di scoperta dei luoghi di produzione e dei prodotti, accompagnati dall’offerta del tempo libero con Spa, percorsi ciclabili e gastronomici. 10. Multiculturalità e multireligiosità Il carattere interculturale permea la storia e il presente di Venezia con il Nordest, s’intreccia con l’aspetto della diversità religiosa, influenzando eventi storici, delineando il profilo urbano e dando vita a comunità dai tratti culturali netti. Venezia con il Nordest resta spazio e occasione di dialogo interreligioso. Le stazioni comprendono eventi e centri di ricerca, ma anche elementi chiave della dimensione multiculturale e interreligiosa (pensiamo pure al Concilio di Trento): la convivenza di comunità diverse, il legame con l’Oriente, l’Europa centrale e il “lontano” (grazie alle imprese della marineria veneziana). I percorsi seguono i segni lasciati da comunità come l’ebraica o l’ortodossa, oppure le tracce dell’Oriente nella cultura di Venezia con il Nordest. Da sottolineare le innumerevoli impronte della Serenissima nel Mediterraneo orientale, foriere di possibili progetti con la Grecia e Cipro. Non ultime, le contaminazioni linguistiche e culturali delle terre di confine, come il Südtirol, Trieste, Gorizia. 11. Memoria e Grandi eventi storici Da questa linea si dipanano i percorsi della memoria di Venezia con il Nordest: nei segni e nelle tracce visibili sul territorio di quanto è avvenuto dall’antichità al Novecento, soprattutto in campo bellico. La CEC non si propone di ricordare la Grande Guerra, anche perché altri eventi l’avranno già segnato negli anni precedenti, perfino a livello nazionale.

39 — II Struttura del programma della manifestazione


L’architettura progettuale. Venezia con il Nordest svilupperà un programma a sistema, articolato intorno a quattro punti cardinali: manifestazioni straordinarie per investimenti, per visitatori previsti e per visibilità su mass media e social network, realizzate ad hoc, gestite dal Comitato di candidatura in collaborazione con gli enti preposti: tra queste, il Concerto di Capodanno alla Fenice di Venezia, il Carnevale delle Venezie, etc. (Domanda II.2); iniziative e progetti programmati dai principali punti di riferimento – contenitori fisici e virtuali – della “mappa culturale” di Venezia con il Nordest. Ad esempio: la Fondazione Bevilacqua La Masa, o il Museo Guggenheim di Venezia, il Far East Film Festival di Udine, il Festival Economia di Trento, Pordenonelegge.it di Pordenone, éStoria di Gorizia, Artesella di Val di Sella, etc. tutti i singoli eventi, iniziative e progetti organizzati sul territorio di Venezia con del Nordest, selezionati in base alla griglia qualitativa e tematica (Domanda II.2); il fine è di coinvolgere la rete degli operatori culturali locali e rafforzare le iniziative esistenti, offrendo loro una vetrina internazionale; è la rete neuronale che fa da collante ai tre punti cardinali precedenti, composta dai progetti/laboratori destinati a specifiche categorie, come artisti, musicisti, ricercatori, imprenditori creativi, ma anche bambini, studenti, anziani, migranti. I quattro punti cardinali interagiscono, sono interdipendenti, riproducono il funzionamento di un ingranaggio. Gli special events muovono cioè i landmarks e i players, e viceversa; tutti e tre attivano i target projects, che favoriscono il coinvolgimento e la partecipazione di operatori culturali europei anche nelle altre tre dimensioni, con ricadute sul medio e lungo termine. La distinzione tra special events, landmarks, players e target players si riferisce allo specifico modello di finanziamento illustrato alla Domanda III.2.2.2.

Special events 2019 Landmarks Target projects

Players

40


nasce quindi con una forte caratterizzazione di laboratorio di governance della cultura, che punta a potenziare la rete esistente (operatori, progetti e luoghi). La struttura reticolare permea l’intera Candidatura, risponde al duplice obiettivo di governo e promozione della cultura. Tra gli obiettivi cardine della CEC è mettere in rete le realtà territoriali omogenee che affrontano temi simili, quando non identici, ma in maniera isolata. A partire dal livello manageriale, il fine è organizzare e sistematizzare proposte e iniziative, evitando moltiplicazione di contenitori, ridondanza di contenuti e dispersione di risorse, grazie alle nascita di sinergie, finora inedite ma proprie di una metropoli culturale. Esempi: un primo progetto di rete riguarda il cinema; la nascita di una Film Commission interregionale, che superi l’attuale frammentazione in quattro Film commissions territoriali, valorizzando l’intero Nordest. Un altro progetto fornirà strumenti alle oltre 5.000 piccole imprese di produzione video del territorio, recuperando l’idea di una simile nei fini a quella realizzata da Ermanno Olmi con Progetto Cinema a Bassano del Grappa. Le , altro asse primario: si rafforzerà il Tavolo di lavoro dello spettacolo dal vivo, condiviso con la Regione Veneto e l’Agis Triveneto. L’obiettivo è creare un programma di rete basato su co-produzione e co-promozione. Nascerà il Teatro delle Venezie, progetto interregionale e europeo. Saranno realizzati progetti territoriali e non solo, sulla cultura di impresa tipica del territorio. Per la

con il progetto , sviluppato in Trieste Next e Galileo Innovactors’ Festival in collaborazione con le business school del Nordest (Fondazione CUOA di Altavilla Vicentina e MIB School of Management di Trieste), proseguirà il flusso tecnologico dalle università e parchi tecnologici alle imprese, coinvolgendo istituzioni di ricerca e imprese europee in target projects (scambi, workshop, borse di studio). i target projects. Sono rivolti a categorie e fasce di popolazione specifiche. Rappresentano il tessuto connettivo della mappa e favoriranno la creazione di reti europee, progetti di scambio e partnership. Riceveranno attenzione particolare, basandosi su partecipazione attiva, dimensione europea dei soggetti coinvolti e sul modello bottom-up di produzione e gestione. Punti cardine saranno la mappatura dei soggetti e delle iniziative coinvolti nella formazione e nei progetti di empowerment. Alcuni assi di sviluppo sono: , scambio di opere, artisti e spazi in una dimensione europea. Artisti e operatori selezionati fruiranno a titolo gratuito di spazi al cui interno realizzare progetti ed eventi sui temi della Candidatura. , scambi di esperienze fra professionisti dell’industria creativa in una logica di alternanza scuola-lavoro, presso aziende ad alto tasso di creatività; , progetti narrativi sulle esperienze di immigrazione 41 — II Struttura del programma della manifestazione


nel Nordest e di emigrazione, con l’uso di piattaforme virtuali e fisiche in cui riportare testimonianze di migranti e interpretazioni da parte di artisti; coinvolge la popolazione bulgara nel Nordest e quella italiana in Bulgaria. , programma di gemellaggio delle scuole del Nordest con le scuole delle capitali europee della cultura 2005-2019 (si veda la Domanda I.12); ricorrerà anche alle risorse di Erasmus for All. Il palinsesto culturale sarà attivato grazie al (si veda la Domanda IV.3), che porterà la banda larga e ultralarga in tutto il territorio di Venezia e del Nordest, permettendo di integrare con supporti digitali (attraverso apps, geolocalizzazione, social media) i contenuti della CEC, secondo un modello basato sull’interattività luogo-visitatore e sull’offerta di servizi personalizzati. Capitale Green. Venezia con il Nordest permette di riflettere sul tema della sostenibilità, chance unica per un’area definita la “terra dei capannoni” per una prima fase di industrializzazione che ha ignorato l’uso consapevole del territorio. Si darà forma unitaria alle pratiche, interventi e progetti che nell’ultimo decennio hanno diffuso la cultura della sostenibilità in ambito produttivo, lo sviluppo della mobilità green e l’edilizia sostenibile. La CEC promuoverà un forte processo di rielaborazione sul paesaggio, inteso come sistema antropico ed espressione della comunità locale, in linea con la Convenzione Europea del Paesaggio. Saranno messe in rete le pratiche virtuose, sulla scorta di iniziative come la Green Week delle Venezie, puntando a diffondere una best practice di gestione sostenibile. Le iniziative seguiranno il decalogo della : un elenco di buone pratiche di gestione e fruizione degli eventi che i soggetti coinvolti saranno chiamati a rispettare e sarà attentamente monitorato (si veda la Domanda VI.1). 2. QUALI SONO GLI EVENTI PRINCIPALI CHE SEGNERANNO L’ANNO 2019? SI FORNISCANO LE SEGUENTI INFORMAZIONI PER CIASCUNO DI ESSI: DESCRIZIONE DELL’AVVENIMENTO, DATA E LUOGO, PARTNER DEL PROGETTO, FINANZIAMENTO

Durante l’anno della CEC, vi saranno eventi specialmente creati, mentre altri, che già si svolgono normalmente nelle aree dei Nordest, saranno, per l’occasione, dedicati ai temi tipici della Candidatura. Dal 2004 la Fenice al pari del Musikverein di Vienna, organizza il Concerto di Capodanno. Proprio questo evento inaugurerà l’anno della CEC, eccezionalmente in contemporanea con altri teatri italiani ed europei, in primo luogo quelli Filarmonico di Verona e Verdi di Trieste, attraverso la rete tecnologica europea GARR. L’anno della Pace sarà aperto così da un grande concerto dei popoli: una meravigliosa sinfonia europea in segno di ritrovata armonia. La Fondazione lirica Teatro Verdi di Trieste inaugurerà la stagione nel segno della creatività musicale europea, commissionando 28 opere di 15 minuti a 28 compositori dei paesi dell’Unione. La maratona musicale si svilupperà in due giorni, accompagnata da un convegno internazionale sui temi delle nuove creazioni musicali e dei nuovi linguaggi. Per la prima volta in assoluto si organizzerà il Carnevale delle Ve42


nezie, non soltanto nelle piazze veneziane e del Nordest: coinvolgerà le capitali europee, con la riproposizione del teatro di Carlo Goldoni e dei balli in maschera con costumi veneziani. Il 2019 sarà anno eccezionale per le sei tradizionali sezioni della Biennale (architettura, arte, cinema, danza, musica e teatro), così come la Stagione Lirica dell’Arena di Verona proporrà a sua volta un programma straordinario. La musica e la pace segneranno il Concerto estivo nelle Dolomiti, dove musicisti dei Paesi coinvolti nella Grande Guerra suoneranno a oltre mille metri di quota opere composte dai musicisti che hanno combattuto sui diversi fronti, in segno di ritrovata fratellanza. Il nesso impresa e cultura sarà valorizzato nella grande esposizione nella Fabbrica Alta a Schio, gioiello d’archeologia industriale recuperato per l’occasione, dove si esporranno gli “archivi vivi” del tessile e dell’abbigliamento che nel Nordest vanta esperienze internazionali. La Fabbrica Alta, ex stabilimento della LaneRossi, racconterà così anche le esperienze delle “città sociali” delle industrie simbolo nella storia del Nordest, dalla Marzotto alla Lanerossi, da Benetton a Luxottica. Dell’importante iniziativa si è detto alla Domanda I,7.2: un evento internazionale al Teatro La Fenice riproporrà le esigenze della ricostruzione in Abruzzo dopo il sisma, e sarà occasione per la raccolta di fondi ad essa destinata. Al termine dell’Anno Europeo della Cultura, che coincide con la conclusione del ciclo 2005-2019, in contemporanea, tutte le 29 città gemellate svolgeranno una manifestazione con le città loro abbinate. I contenuti saranno diversificati, ma l’intento è di raccontare quanto realizzato dalle varie Capitali della cultura per rafforzare lo spirito di pace e di collaborazione e la coesione europea. Tutte queste iniziative saranno finanziate, per le parti eccedenti la normale attività, con la vendita dei diritti televisivi internazionali e le sponsorizzazioni di partner internazionali, per un valore stimato complessivo di 5 milioni di euro; altre sono state indicate, come la Mostra sulle Corti d’Europa e la Pittura veneta, o sono allo studio. 3. COME LA CITTÀ INTENDE SCEGLIERE I PROGETTI/GLI EVENTI CHE ANDRANNO A COSTITUIRE IL PROGRAMMA DEL 2019?

Venezia con il Nordest seguirà la logica bottom-up della fase di elaborazione della candidatura. Si definirà una call for proposals, pubblicata sul sito della CEC e promossa attraverso tutti i canali di comunicazione, per raccogliere proposte di eventi e progetti. La call si strutturerà a questionario, e i soggetti proponenti dovranno rispondere a una serie di domande nel dettaglio. La selezione dei progetti ed eventi e il coordinamento della programmazione saranno affidati al Direttore artistico (si veda Domanda III.1.1.3)

43 — II Struttura del programma della manifestazione



Ⅲ ORGANIZZAZIONE E FINANZIAMENTO DELLA MANIFESTAZIONE

con il Nordest

45

45


Ⅲ 1. STRUTTURA ORGANIZZATIVA 1.1. CHE TIPO DI STRUTTURA SARÀ QUELLA INCARICATA DELL’ORGANIZZAZIONE E DELLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO? QUALI SARANNO LE SUE RELAZIONI CON LE AUTORITÀ DELLA CITTÀ?

ORGANIZZAZIONE E FINANZIAMENTO DELLA MANIFESTAZIONE

Subito dopo l’attribuzione del titolo di CEC, il processo organizzativo sarà gestito secondo lo statuto di candidatura deliberato dai sei Enti Fondatori (si veda la Domanda I,5), in un soggetto giuridico di diritto italiano (ex Libro I° del Codice Civile), per realizzare nel 2019 il ruolo conferito. A questa organizzazione, potranno partecipare persone fisiche o giuridiche, pubbliche o private, singole o associate e anche estere, che ne condividano i fini e si impegnino a contribuire a realizzare la CEC 2019. Questo soggetto giuridico coordinerà tutte le attività, redigerà il budget, si occuperà di fundraising e diritti televisivi, in sinergia con gli Enti organizzatori, del marketing e delle sponsorizzazioni, della comunicazione, dei finanziamenti (si veda la Domanda III, 2.2.2). Quanto non gli compete, sarà gestito in autonomia da governi locali, istituzioni e da ogni altro soggetto che contribuirà alla CEC. In quest'ambito si istituiranno le funzioni necessarie per l'organizzazione generale e finanziaria, reperendo risorse di alta professionalità anche con il ricorso a esperienze internazionali. La presenza tra i Fondatori delle Autorità delle tre Regioni e di tutti gli Enti coinvolti, risponde efficacemente alla seconda parte della domanda.

1.2. QUALORA L’AREA CIRCOSTANTE FOSSE COINVOLTA NELLA MANIFESTAZIONE, COME SARÀ ORGANIZZATO IL COORDINAMENTO FRA LE AUTORITÀ LOCALI E REGIONALI?

Venezia con il Nordest prevede già nella struttura originaria, e nelle modalità operative del soggetto realizzatore, il coordinamento tra tutti gli Enti della città, delle Province e delle Regioni. Saranno comunque costituiti sui vari aspetti, per armonizzare gli interventi e individuare le soluzioni più avanzate con cui rendere operative le scelte definite in questo “Dossier di Candidatura”. I tavoli di coordinamento identificheranno anche le soluzioni “compensative” per i diversi territori, in modo che la “logica di rete” porti a ciascuno di loro i massimi benefici, e focalizzandosi non su singoli aspetti ma sull’intero progetto.

1.3. QUALI SONO I CRITERI E LE MODALITÀ IN BASE AI QUALI È STATO/SARÀ SCELTO IL DIRETTORE/LA DIRETTRICE ARTISTICO/A DELLA MANIFESTAZIONE? QUALE È O QUALE SARÀ IL SUO PROFILO? QUANDO ENTRERÀ IN CARICA? QUALE SARÀ IL SUO CAMPO D’AZIONE?

Il Direttore artistico sarà scelto con un Concorso internazionale, sulla base di severi criteri di competenza professionale coniugati a un’esperienza internazionale, e alla capacità di interpretare la carica innovativa del progetto. Sarà selezionato subito dopo l’assegnazione della CEC, e entrerà immediatamente in carica.

46


2. FINANZIAMENTO DELL’EVENTO 2.1. QUALE È STATO IL BILANCIO ANNUO CHE LA CITTÀ HA DESTINATO ALLA CULTURA NEGLI ULTIMI 5 ANNI (ESCLUDENDO LE SPESE SOSTENUTE PER LA PRESENTE CANDIDATURA ECOC)? SI PREGA DI COMPILARE LA TABELLA SOTTOSTANTE.

2.2. SI PREGA DI COMPILARE LE SEGUENTI TABELLE CON LE INFORMAZIONI RIGUARDANTI IL BUDGET COMPLESSIVO RELATIVO AL PROGETTO CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA (OVVERO SPECIFICARE L’ENTITÀ DEI FONDI DESTINATI AL PROGETTO).

2009

26,9 milioni

1,38%

2010

26,95 milioni

1,40%

2011

24,6 milioni

1,47%

2012

27,1 milioni

1,67%

2013 (bil. di previsione)

22,5 milioni

1,7%

2009

507,65 milioni

0,55%

2010

535,95 milioni

0,73%

2011

423,62 milioni

0,61%

2012

442 milioni

0,62%

2013 (bil. di previsione)

264 milioni

0,38%

70 milioni

60 milioni

70 milioni

19 milioni

47

86%

27%

10 milioni

51 milioni

14%

73%


Governo Nazionale CittĂ 32 Regione 33 UE Privato 34 2.3. SI PREGA DI COMPILARE LE SEGUENTI TABELLE, AL FINE DI ILLUSTRARE IL BUDGET OPERATIVO PER IL PROGETTO ECOC. A) SPESE OPERATIVE COMPLESSIVE (IN MILIONI DI EURO):

B) CALENDARIO PREVISTO PER EFFETTUARE LE SPESE OPERATIVE

0

0%

non richiesto

3 15 1 51

4,2% 21,4% 1,4% 73%

pianificato pianificato pianificato pianificato

Spese operative

60 milioni

100%

Spese per il progetto

40 milioni

66,7%

Promozione e marketing

14 milioni

23,4%

Salari, spese generali, amministrazione 5 milioni

8,30%

Altro (varie ed eventuali)

1,60%

2014

2015

2016

2017

Spese operative Spese per il progetto Promozione e marketing Salari, spese generali, amministrazione Altro Spese operative Spese per il progetto Promozione e marketing Salari, spese generali, amministrazione Altro Spese operative Spese per il progetto Promozione e marketing Salari, spese generali, amministrazione Altro Spese operative Spese per il progetto Promozione e marketing Salari, spese generali, amministrazione Altro

1 milioni

2,2 milioni 1 milione 1 milione 200.000

3,7% 2,5% 7,2% 4%

0 2 milioni 1 milione 500.000 500.000

0% 3,4% 2,5% 3,6% 10%

0 3 milioni 2 milioni 500.000 500.000

0% 5% 5% 3,6% 10%

0 5 milioni 3 milioni 1,5 milioni 500.000

0 8,3% 7,5% 10,7% 10%

0

0% 48


2018

2019

2020

2021

Spese operative Spese per il progetto Promozione e marketing Salari, spese generali, amministrazione Altro Spese operative Spese per il progetto Promozione e marketing Salari, spese generali, amministrazione Altro Spese operative Spese per il progetto Promozione e marketing Salari, spese generali, amministrazione Altro Spese operative Spese per il progetto Promozione e marketing Salari, spese generali, amministrazione Altro

10 milioni 6 milioni 2,5 milioni 1,5 milioni

16,7% 15% 17,8% 30%

0 32 milioni 23 milioni 6,5 milioni 1,5 milioni

0% 53,3% 57,5% 46,4 % 30%

1 milione 3,2 milioni 2 milioni 1 milione 200.000

100% 5,3% 5% 7,1% 4%

0 2,6 milioni 2 milioni 500.000 100.000

0% 4,3% 5% 3,6% 2%

0

0%

10 milioni

2.4 SPESE COMPLESSIVE IN CONTO CAPITALE

10 milioni

35

0 milioni

0 milioni

Per “Città”, si intenda il Comune di Venezia. Per “Regione”, si intenda il territorio del Nordest e in particolar modo, il contributo della Provincia di Venezia, della Regione del Veneto, della Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia, della Provincia Autonoma di Bolzano Alto Adige/

Bozen Südtirol, della Provincia Autonoma di Trento. zioni di categoria e fondazioni, le sponsorizzazioni, la vendita di diritti televisivi e merchandising. La cifra indicata è relativa allo sviluppo e realizzazione dei progetti di infostrutturazione previsti dalla Can-

49

didatura (si veda Domanda IV.3), esclusi gli interventi 2019


Il budget della manifestazione è costruito secondo i seguenti criteri: È definito un budget per i progetti culturali e gli eventi del 2019 che avranno ricadute significative negli anni successivi alla Candidatura. Tale budget è di 70 milioni di Euro, costituito da 51 milioni di sponsorizzazioni e diritti televisivi e da 19 di contributi di Enti pubblici locali e regionali. Nessun contributo sarà chiesto al Governo, anche in considerazione della difficile situazione della finanza pubblica. La candidatura di Venezia con il Nordest assume dunque il criterio del coinvolgimento dell’impresa privata al 73% delle spese generali della manifestazione; contribuzione delle fondazioni bancarie, già preannunciate, sono stimate nella cifra di 30 milioni di euro sulla base dell’attrattività che Venezia con il Nordest esercita per i big spender internazionali e per la conseguente vendibilità delle manifestazioni sul mercato dei diritti televisivi e di immagini a livello internazionale. Gran parte degli eventi e dei progetti potranno essere riproposti negli anni successivi, godendo del traino mediatico del 2019; budget sarà cosi suddiviso: 30% per finanziare “grandi progetti ed eventi” di alto impatto mediatico; 30% per sostenere i progetti e le manifestazioni promossi sulle linee creative della Candidatura; 30% per la comunicazione, promozione locale, nazionale ed europea alle manifestazioni promosse nei territori, e per favorire il coinvolgimento e la partecipazione dei giovani europei a tali progetti; il 10% è destinato alla struttura organizzativa; budget autonomi e organizzati con meccanismi di rapporto pubblico/privato con logica privatistica e gli eventuali utili che saranno, per la parte pubblica, distribuiti; seguente modo: - il 10% per la ricostruzione del patrimonio artistico e culturale de L’Aquila; - il 40% per finanziare progetti culturali europei di enti culturali giovanili; - il 50% per finanziare progetti di solidarietà a livello locale. Il budget della manifestazione non tiene ovviamente conto dei grandi progetti che le singole entità territoriali stanno affrontando, o hanno in animo di farlo, pur se temporalmente connessi alla Candidatura: dal Forte di Fortezza e il Polo bibliotecario di Bolzano/Bozen, al Porto Vecchio di Trieste e numerosi altri (a proposito di innovazione, non dimentichiamo che Venezia è il luogo di un’opera d’ingegneria tra le più avanzate, il MOSE per difenderla dalle maree eccessive). Di queste realizzazioni, la CEC si avvantaggerà, ma a costo zero per la Candidatura. 2.5. GLI ENTI PUBBLICI FINANZIATORI (CITTÀ, REGIONE, STATO) HANNO ASSUNTO UN IMPEGNO FORMALE A CORRISPONDERE IL FINANZIAMENTO? IN CASO DI RISPOSTA NEGATIVA, QUANDO LO FARANNO?

Non vi è al momento un impegno formale, sotto forma di delibera, di decisione di Giunta, di legge da parte degli enti del Comitato dei Promotori di Venezia con il Nordest 2019, i quali hanno però sostenuto finanziariamente ogni attività per la redazione di questo “Dossier di candidatura”. Come evidenziato alla Domanda I.14, i sei Enti stanno predisponendo una lettera di garanzia con cui si impegnano a sviluppare le linee di questo “Dossier” nella tempistica definita. Secondo i contenuti della 50


lettera, entro sei mesi dalla data di assegnazione del titolo di CEC, sarà creato l’ente gestore (si veda alla Domanda III.1.1), che si basa sull’apporto e la gestione finanziaria dei sei enti pubblici, oltre a prevedere la partecipazione di privati. 2.6. QUALE PIANO È STATO PREDISPOSTO PER ASSICURARE LA PARTECIPAZIONE DI SPONSOR ALL’EVENTO?

Il coinvolgimento di aziende e del settore privato è fattore critico e cruciale per il successo della Candidatura di Venezia con il Nordest a CEC. Non soltanto contribuirà allo sviluppo del territorio e quindi delle imprese locali, ma rappresenta anche un’occasione unica ed importante di comunicazione e di promozione per tutte le aziende, nazionali ed internazionali, e a ogni livello, considerato anche l’incremento del flusso turistico, e il conseguente ritorno degli investimenti (si stima un incremento di visitatori pari al 20% e un ritorno di 6 euro per ogni euro investito.) Venezia con il Nordest 2019 predisporrà un piano di strategico secondo alcune linee guida: La ricerca di Sponsor rappresenta un tool importante per la riuscita dell’evento, per cui non sarà affidato a un sistema di relazioni pre-esistente: si creerà una struttura ad hoc, professionale, e un comitato di indirizzo, quasi un Think Tank, in cui coinvolgere anche rappresentanti del settore privato in grado di delineare al meglio gli obiettivi e le aspettative, per poter definire un’offerta coerente. Particolare attenzione sarà data al concetto di branding: più forte e conosciuto sarà il brand, più facile e utile sarà l’attività di ricerca di sponsorizzazione. Il tempo rappresenta un fattore cruciale in ogni piano di sponsorizzazione; per questo l’offerta di Venezia con il Nordest si strutturerà non soltanto nell’anno di eventi, ma con una prospettiva di lungo termine (2014-2019). Si prevedono due macro fasi: la preparazione (2014-2017) e quella relativa all’evento (2018-2019). Il marchio Venezia con il Nordest potrà poi essere applicato – con conseguente policy di sponsorship – anche dopo il 2019. Si organizzeranno incontri con Camere di Commercio e Confindustria, imprese leader, piccole e medie imprese attraverso cui veicolare chiaramente i valori della Candidatura e i possibili suoi benefici. La CEC ha valenza di attrattività e comunicazione internazionali. Si organizzerà un piano verso grandi aziende italiane ed estere, multinazionali e internazionali, interessate al mercato europeo e al bacino di afflusso. Saranno sviluppate azioni particolari verso i Paesi ad economia emergente. database Sarà realizzato sulla base di esperienze precedenti (ad es.: sponsor internazionali di altre ECOC, sponsor legati alla Cultura ecc.) in modo da selezionare ed ottimizzare i contatti e le offerte, e disporre proposte di personalizzazione ad hoc. Human Resource Alle aziende partner si offriranno anche speciali programmi di incentivazione e partecipazione legati 51


ai propri dipendenti, da sviluppare in accordo con le policy aziendali (manifestazioni speciali, facilitazione all’ingresso eventi, ecc.). L’offerta perseguirà due obiettivi: (a) consentire la massima partecipazione, a tutte le imprese, anche di medio e piccolo livello, e quindi essere strutturata secondo moduli diversificati; (b) conseguire il massimo beneficio per lo sponsor, anche attraverso una personalizzazione, secondo le diverse esigenze. Si prevede la definizione di una struttura di offerta a modello piramidale – sulla base del contributo richiesto e del numero di sponsor per tipologia – con: getto e degli eventi;

(6): associati alla totalità del pro-

(15): associati a singoli temi (ad esempio: Agroalimentare; Scienza; ecc.); (50): associati al singolo progetto/evento; (100): Partner di settore con contributo di natura tecnica per la realizzazione dei progetti/eventi (si veda il punto 9); (500): aziende e istituzioni culturali che intendono contribuire alla realizzazione di progetti e/o facilitare l’attività dell’organizzazione attraverso la piattaforma WE NEED (si veda il punto 10); (1000): aziende e istituzioni culturali che aderiscono con un contributo minimo e abbiano la possibilità di dialogare con l’organizzazione. Accanto alle sponsorizzazioni in denaro, grande importanza avrà la ricerca di sponsorizzazioni “tecniche” e in natura, per tutti i settori di beni e servizi utili alla gestione della candidatura; saranno regolati, e si definirà la visibilità dei partner tecnici nel progetto e negli eventi. WE NEED Sarà realizzata on line una piattaforma di informazione relativa ai bisogni dell’organizzazione o dei singoli progetti, a cui le aziende potranno rispondere offrendo un contributo in denaro, materiali, competenze. Una sorta di crowdfunding e/o banca del tempo per le imprese che saranno Supporters del progetto. La quota di entrata sarà minima. Collateral Alle aziende e istituzioni culturali sarà offerto di produrre e finanziare progetti culturali autonomi (iniziative, mostre, artisti), anche fuori dal territorio di Candidatura: se approvati dalla Direzione artistica, godranno dell’egida del progetto, a fronte di un accordo predefinito. Per gli eventi di particolare rilievo si prevede la vendita dei diritti televisivi e degli spazi di visibilità collegati alle manifestazioni. Bisognerà verificare con le Istituzioni nazionali e regionali la possibilità di offrire forme di facilita52


zione fiscale alle aziende che supportino la Candidatura. L’obiettivo del piano è di raggiungere finanziamento adeguato, con una percentuale di sponsorizzazioni in denaro e natura pari al 50% del budget totale.

53



Ⅳ INFRASTRUTTURE DELLA CITTÀ

con il Nordest

55

55


Ⅳ 1. QUAL È LA CONDIZIONE DELLA CITTÀ IN TERMINI DI ACCESSIBILITÀ (TRASPORTI REGIONALI, NAZIONALI E INTERNAZIONALI)?

INFRASTRUTTURE DELLA CITTÁ

Venezia con il Nordest è al centro di un sistema aeroportuale che comprende l’Aeroporto intercontinentale Marco Polo di Venezia, quelli di Verona Villafranca, di Treviso, di Ronchi dei Legionari di Trieste, di Bolzano e il D’Annunzio di Montichiari. Complessivamente, il sistema intercetta oggi 16 milioni di passeggeri per anno. Venezia-Treviso nel 2012 ha superato i 10 milioni di passeggeri; Ronchi dei Legionari, 0,9 milioni, con 6 destinazioni internazionali; Verona, Aeroporto Catullo, 3,5 milioni di passeggeri e 20 destinazioni; l’aeroporto di Bolzano/ Bozen ha circa 400 mila passeggeri l’anno. A questi 5 aeroporti, si aggiungono poi – a un’ora dalle principali citta del Nord Est – quelli di Bologna, Bergamo Orio al Serio, Ljubljana (Slovenia) e Klagenfurt (Austria).

Significativa la rete di voli low-cost: rende il Nordest accessibile anche al prezzo simbolico di 1 euro da qualsiasi località europea, tramite gli aeroporti di Verona, Treviso e Venezia. Le previsioni di Eurocontrol indicano per il settore aereo italiano un trend altalenante, con un 2013 in calo del 2,5%, ma prospettive positive per il 2014 e una crescita stimata al 2019 tra il 2 e il 4% sul 2013.

56


I servizi ferroviari passeggeri, al 2012 offrono: 18 RFI e 5 Italo)

loci RFI)

-

18 RFI e 5 Italo)

Va considerato che la generalità delle linee considerate consente un aumento medio di circa il 30% i treni passeggeri attualmente in servizio36.

Il Nordest si trova all’intersezione di due grandi corridoi ferroviari europei: il V, Lisbona-Kiev, e quello Palermo-Berlino. Si possono raggiungere anche dall’estero Venezia e le principali località del Nordest via treno. Queste le principali stazioni di partenza/arrivo:

I collegamenti su gomma lungo le grandi direttrici sono ora serviti dalle seguenti autostrade. (Si riportano i valori di traffico giornaliero medio, TGM, più recenti, relativi al primo trimestre 2012, gennaiomarzo, tenendo presente che, a causa della crisi, si tratta di valori in calo del 5-6% rispetto al corrispondente periodo del 2011)37: Serenissima Milano-Brescia-Padova, a 3 corsie: 253.000 veicoli giorno giorno

Fonte: Ferrovie dello Stato e Italo NTV. Fonte: AISCAT.

57 — IV Infrastrutture della città


È in fase avanzata di costruzione – e sarà certamente terminata entro il 2019 – l’autostrada Pedemontana Veneta, da Montecchio a Conegliano. In totale, sono circa 800 km di autostrade.

Venezia con il Nordest dispone anche di un sistema portuale per la movimentazione di persone, come gli scali di Venezia, Trieste e Porto Nogaro (Udine), o di merci (Monfalcone, Chioggia, Porto Levante, Trieste). Venezia e il primo home port nel Mediterraneo per le navi da crociera. Con otto terminal passeggeri, ha un’offerta molto diversificata (navi da crociera, traghetti, navi veloci per la costa istriana, yacht e maxi yacht); nel 2012 ha accolto circa 2 milioni di persone. Il terminal passeggeri di Trieste ha accolto invece nel 2012 96 mila persone. Si aggiungono oltre 40 porti turistici lungo quasi 300 chilometri di coste.

Venezia è dotata di un servizio ramificato di vaporetti che collega tutte le aree della città. È collegata alla terraferma (Marghera, Mestre) da un servizio di autobus urbani ed extraurbani, che raggiungono le principali città del Veneto e del Friuli Venezia Giulia. Da Piazzale Roma è possibile giungere in bus agli aeroporti Canova di Treviso e Marco Polo di Venezia, collegato alla città anche da motoscafi e aliscafi. Si sta poi completando la linea tramviaria che unisce la città storica di Venezia con la terraferma (Mestre, Marghera).

I percorsi dedicati esclusivamente alle biciclette sono in forte evoluzione; la dotazione maggiore riguarda il Trentino-Alto Adige, dove raggiunge la cifra di circa 800 km. coprendo tutti i principali percorsi di fondovalle della regione. In Veneto, la dotazione dedicata è di circa 150 km e sono praticabili e segnalati circa 1000 km di percorsi promiscui a bassa intensità di traffico. In Friuli Venezia Giulia circa 100 km dedicati e altrettanti quelli promiscui. In sostanza si può dire che la dotazione del Nord Est ammonti a oltre 2.000 km di percorsi ciclabili.

Venezia con il Nordest elaborerà un piano di mobilità, con l’obiettivo principale di incentivare al massimo l’uso del trasporto pubblico, limitando quindi quelli dell’auto privata o di altri mezzi su gomma. Sarà contenuta l’offerta di sosta in prossimità dei principali poli di attrazione culturale e quella consentita sarà destinata a particolari categorie di utenti. Le linee guida del piano di trasporto sono: un’opportuna offerta di aree organizzate a parcheggio in località strategiche per garantire interscambi rapidi e diretti con la rete del trasporto pubblico (in corrispondenza delle stazioni della “Metropolitana culturale”); pubblici su gomma, istituiti per il recapito diretto presso le sedi dei principali eventi. Queste aree di parcheggio saranno localizzate in ambiti facilmente raggiungibili dalla rete stradale primaria, o su aree che non necessitino di interventi particolarmente complessi; 58


carico e scarico dei visitatori, e modeste aree parcheggio per il personale, i mezzi di servizio, le autorità; ni, per agevolare al massimo gli spostamenti intermodali dei visitatori, utilizzando un unico titolo di viaggio. 2. QUALE È LA CAPACITÀ DI ASSORBIMENTO DELLA CITTÀ IN TERMINI DI ALLOGGI TURISTICI?

Oltre 4,1 milioni di arrivi e 9,3 milioni di presenze (di cui 2/3 circa solo nella città storica) fanno di Venezia la seconda città d’arte italiana, dopo Roma, con un ruolo di primaria importanza nazionale e soprattutto internazionale, nel sistema turistico italiano. Tra le top 10 destinations al mondo, Venezia è infatti un attrattore a livello turistico per un’area di gran lunga più ampia del solo comune, che lega Venezia a numerose altre città o località “satelliti” costituendo per molti aspetti un sistema turistico unico di cui la città lagunare è il centro. In quest’ottica ampliata è importante constatare come il Nordest sia un’area fondamentale in Italia, oltre che per flussi turistici, anche per ricettività: gli oltre 73.000 esercizi costituiscono quasi la metà dell’offerta ricettiva italiana. Dal punto di vista dei posti letto il Nordest rappresenta, con oltre 1,2 milioni di letti, circa un quarto dell’offerta del Paese intero. 38

Esercizi

Posti letto

Alberghieri

64.201

119.818

54%

Complementari

9.581

33.911

28%

Totali

73.782

153.729

48%

Alberghieri

735.648

2.489.102

30%

Complementari

498.972

2.252.636

22%

Totali

1.234.620

4.741.738

26%

11

21

52

66

Dimensione Alberghieri media Complementari

In 400 strutture alberghiere e oltre 2.300 extra-alberghiere, Venezia può alloggiare oltre 44.000 turisti, di cui più di 27.000 nella città storica. Elevata la qualità dell’offerta ricettiva: oltre 1 letto su 2 appartiene a hotel di categoria alta (4-5 stelle), e 30% a un tre stelle. Omogenea la distribuzione dei posti letto fra le strutture complementari, in cui gli appartamenti raccolgono quasi un terzo dell’offerta. Considerando la dinamica delle strutture ricettive, negli ultimi 5 anni vi è stato un aumento del 4% dei posti letto complessivi (da 43.150 a 44.687), con dinamiche però differenti tra le strutture alberghiere (+6%, da 26.818 a 28.442) e extra-alberghiere (-1%, da 16.332 a 16.245).

Fonte: ISTAT

59 — IV Infrastrutture della città


39

Esercizi

Posti letto

Alberghieri

279

38

101

418

Complementari 2.040

69

205

2.314

Totali

2.319

107

306

2.732

Alberghieri

16.516

3.008 8.918

28.442

Complementari 11.247

684

16.245

Totali

3.692 13.232

44.687

79

88

226

10

21

37

27.763

Dimensione Alberghieri 59 media Complementari 6

4.314

40

RTA 1 stella 2 stelle 3 stelle 4 stelle 5 stelle+lusso

Altro Affittacamere Agriturismo Campeggio/ Villaggio B&B Appartamento

Nel Nordest, il Veneto rappresenta l’area di maggiore ricettività in termini di posti letto, oltre 717.000, in particolare per le strutture complementari (43% dei posti alberghieri e 67% di quelli extra-alberghieri). Segue la provincia di Bolzano/Bozen, con un’offerta alberghiera significativa soprattutto in termini di numero di esercizi (oltre 4.200) con dimensioni però ridotte (36 posti letto in media), che offre oltre 220.000 posti letto. La provincia di Trento rappresenta il 19% dei posti letto alberghieri e il Friuli Venezia Giulia è la seconda area per letti extra-alberghieri (oltre 100 mila, il 13% dell’offerta complementare del Nordest).

60


41

Alberghieri

3.092

751

1.527

4.219

9.589

Complementari

53.539

4.347

1.401

6.005

62.292

Totali

56.631

5.098

2.928

10.224

74.881

Alberghieri

214.270

41.141

94.242

151.588

501.241

Complementari

502.828

100.176

73.671

69.012

745.687

Totali

717.098

141.317

167.913

220.600

1.246.928

Alberghieri

69

55

62

36

52

Complementari

9

23

53

11

11

Totale

13

28

57

22

17

Medio-alta la qualità dell’offerta ricettiva alberghiera: quasi 1 letto su 2 appartiene ad un hotel 3 stelle, e un altro 26% ad un hotel di categoria alta (4-5 stelle). Piuttosto concentrata la distribuzione dei posti letto fra le tipologie di strutture complementari, in cui gli affittacamere e i campeggi / villaggi raccolgono quasi 9 posti letto su 10 (45% e 42% rispettivamente). Considerando la dinamica delle strutture ricettive, negli ultimi 5 anni si è notata una leggera diminuzione dei posti letto complessivi (-0,5%, 6.220 posti letto in meno), con dinamiche differenti tra le aree (+4,4% per la Provincia di Trento, trainato in particolare dall’extra-alberghiero; -8,2% per il Friuli Venezia Giulia, con un -12,3% dei letti delle strutture complementari; -0,3% per il Veneto e -0,5% per la Provincia di Bolzano/Bozen). 42

RTA 1 stella 2 stelle 3 stelle 4 stelle 5 stelle+lusso

Altro Affittacamere Agriturismo Campeggio/ Villaggio B&B Appartamento

Fonte: Elaborazioni CISET su dati Comune di Venezia. Fonte: Elaborazioni CISET su dati Comune di Venezia. Fonte: Elaborazioni CISET su dati Regione Ve-

neto, Turismo FVG, Provincia di Trento, ASTAT. Fonte: Elaborazioni CISET su dati Regione Veneto, Turismo FVG, Provincia di Trento, ASTAT.

61 — IV Infrastrutture della città


La ricettività nel Nordest ha iniziato a reinventarsi, secondo il mercato e seguendo politiche prioritarie per le Amministrazioni (come il ruolo di capofila del Veneto in Europa sul tema dell’accessibilità). Alcune tematiche sviluppate nell’area del Nordest sono: la fruizione turistica per tutti è divenuta nuova modalità di sviluppo. Basti pensare che sono stimati oltre 89 milioni di potenziali turisti con esigenze particolari in Europa43, di cui oltre 5 milioni potrebbero rivolgersi al mercato italiano44 e di questi oltre 800 mila solo nel Veneto45 (oltre 1 milione, con gli accompagnatori). La Regione Veneto, con il progetto Veneto For All, sta investendo per aumentare la consapevolezza degli operatori sulle esigenze di questo mercato, analizzarne le caratteristiche e ricavarne impatti positivi; nasce in Friuli l’idea di una nuova ricettività basata sull’ospitalità distribuita nel territorio, l’autenticità di un ambiente di pregio, la riscoperta di borghi fuori dagli itinerari di massa e un turismo “slow” più responsabile e di qualità con nuove proposte, come agriturismi didattici, “alberghi diffusi”, ospitalità nei masi, pacchetti che combinano arte e mobilita “dolce”. Questa ricettività si sta affermando anche altrove in Italia, specie nei centri storici. l’attenzione alle tematiche green trova nel Nordest terreno fertile. Tante strutture hanno fatto scuola per progettazione e realizzazione di complessi a bassissimo impatto ambientale e alto valore aggiunto: dallo Jesolo International Club, campeggio tra i migliori d’Europa, allo Union Lido, villaggio ecosostenibile in Laguna vincitore ai Green Travel Award 2013 con il Tirler Dolomites Living Hotel in Alto Adige, costruito tutto in bioarchitettura, con un sentiero di “bare footing” per camminare scalzi nel bosco. Venezia con il Nordest 2019 ha l’obiettivo specifico di promuovere un turismo di qualità (si veda la Domanda I.1), secondo alcune linee guida: tare banalizzazioni del prodotto Venezia (Centro Storico e Terraferma); tura su nuovi mercati) anche diversificando l’offerta, con la creazione di prodotti culturali alternativi o comunque complementari all’offerta tradizionale, evitando di vendere solo la “vista sul Canal Grande”; destinazione; ruolo di “dormitorio”, consentendo un aumento delle quote di mercato sulla regione turistica; tari, per evitare di vendere la sola accessibilità al “prodotto Venezia”;

-

alternativi; dell’area del Nordest. 62


3. QUALI PROGETTI CONCERNENTI LE INFRASTRUTTURE URBANE E TURISTICHE, IVI COMPRESI GLI INTERVENTI DI RISTRUTTURAZIONE, SI PREVEDE DI REALIZZARE DA OGGI AL 2019?

La risposta, facoltativa in questa fase, non è qui approfondita per motivi di spazio; citiamo soltanto qualche elemento: a pieno regime le Gallerie dell’Accademia. La Fondazione Cini avrà pienamente recuperato l’Isola di San Giorgio, e a Mestre l’M9 avrà già ridato vita, riqualificandola, all’intera area centrale.

nell’estate 2013, pensato da Renzo Piano. tenze del Forte di Fortezza e il Polo Bibliotecario di Bolzano/Bozen.

-

La CEC organizzerà Infrastrutture di servizio, come la Digital CEC: ogni soluzione tecnica e opportunità tecnologica disponibili (come l’ulteriore ampliamento della banda, e la fruizione di contenuti multimediali, l’utilizzo massiccio dei dispositivi mobile e del web, la tecnologia NFC per la georeferenziazione e il potenziamento dei social network), daranno vita a: ne e promozione,

-

dell’accessibilità, culturali sul territorio. online pensata per garantire l’accesso da tutti i device web, tablet e mobile; in 12 lingue, costituirà sarà punto di partenza per veicolare tutti i contenuti progettuali e comunicativi. Carta Venezia/Nordest 2019, i Percorsi già indicati, il Biglietto unico per i trasporti. Si creeranno infrastrutture di mobilità, come il completamento della SFMR, Servizio metropolitano regionale veneto come già preventivato e assicurato, a cura degli Enti competenti; l’attivazione della Pista ciclabile Claudia Augusta: dagli Asburgo ai Dogi, culture and slow motion (lungo la Via Claudia Augusta, aperta da Druso nel 15 a.C.: da Trento a Venezia); bretelle ferroviarie per gli aeroporti di VeneziaMarco Polo, Treviso-Canova, Ronchi dei Legionari e Verona Villafranca, su progetti già elaborati.

Fonte: ENAT, 2010. Fonte: CISET 2010. Fonte: CISET 2010.

63 — IV Infrastrutture della città



Ⅴ STRATEGIA DI COMUNICAZIONE

con il Nordest

65


Ⅴ 1. QUALE STRATEGIA DI COMUNICAZIONE LA CITTÀ INTENDE ATTUARE PER QUANTO RIGUARDA LA MANIFESTAZIONE CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA?

STRATEGIA DI COMUNICAZIONE

Gli obiettivi saranno di creare consenso, incoraggiare la partecipazione e la disseminazione delle informazioni, promuovere la manifestazione, attrarre il pubblico. La comunicazione riguarderà pubblici e tempi diversi: Da subito all’assegnazione finale (2013-2014): caratterizzata dalla sensibilizzazione del territorio, partecipazione e condivisione; Dall’assegnazione all’anno precedente (2014-2018): dedicata alla promozione e comunicazione dell’evento in ambito nazionale e internazionale; L’anno precedente e quello di Venezia con il Nord Est CEC: dedicati alla comunicazione per attrarre il pubblico e informazione del programma degli eventi; Gli anni seguenti (2020 e successivi): dedicati al consolidamento del lavoro svolto e dell’identità acquisita, grazie alle reti e agli strumenti sviluppati. La strategia si estrinsecherà nel Logo, nella Partecipazione e coinvolgimento, nel Sito Web, nelle Apps, nei Social media, nel Crowdfunding, nella presenza di Testimonials, il Coinvolgimento di aziende, nella Multiculturalità e multilinguismo, nella Veicolazione internazionale con un Tour europeo già previsto. È già stato predisposto un minuzioso programma per la Strategia di Comunicazione tanto dettagliato e così diffuso che non viene qui riportato, per ragioni di spazio: sarà eventualmente allegato in una successiva fase della Candidatura.

2. IN QUALE MODO LA CITTÀ INTENDE DARE VISIBILITÀ ALL’UNIONE EUROPEA, CHE ASSEGNA IL TITOLO DI CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA?

Venezia con il Nordest darà quanta più visibilità possibile all’Unione Europea, non solo con i normali canali di comunicazione, ma attivando progetti specifici di scambio:

ropee (pensiamo per esempio, in ambito musicale, all’orchestra giovanile di Bolzano, all’European Union Youth Orchestra EUYO, e alla Gustav Mahler Jugendorchester che hanno partecipato piu volte al Bolzano Festival Bozen di musica classica); linguismo, la Pace del 1919, il progetto CEC 2005-2019;

-

66


programma; manda I.15).

CEC designata, della Bulgaria (Si veda la Do-

67 — V Strategia di comunicazione



Ⅵ VALUTAZIONE E MONITORAGGIO DELL'AVVENIMENTO

con il Nordest


Ⅵ 1. LA CITTÀ HA INTENZIONE DI STABILIRE UN SISTEMA SPECIFICO DI MONITORAGGIO E DI VALUTAZIONE PER QUANTO RIGUARDA: L’IMPATTO DEL PROGETTO E I SUOI EFFETTI A LUNGO TERMINE? - LA GESTIONE FINANZIARIA?

VALUTAZIONE E MONITORAGGIO DELL'AVVENIMENTO

Venezia con il Nordest si doterà di una , che consentirà ai partner e ai soggetti coinvolti nei progetti culturali di integrarsi nel ciclo virtuoso di policy: formulazione/ revisione e sviluppo continuo. La strategia coinvolge la ricognizione degli aspetti hard e soft degli eventi e la loro gestione finanziaria e ha i seguenti obiettivi: fornire dati ed analisi aggiornati e trasparenti per la programmazione dei progetti culturali; consentire ai policy maker e ai partner di monitorare e valutare i progetti di investimento ed orientare le politiche di finanziamento pubblico e privato; consentire la partecipazione dei cittadini e delle istituzione alla pianificazione dei progetti; fornire dati ed analisi per scopi di ricerca scientifica; fornire utili indicazioni di benchmark per la programmazione delle future candidature a CEC. L’output atteso di tale strategia prevede: set di indicatori per la valutazione di impatto, misurabili su base annuale, aggiornabili; esistenti, che siano utilizzabili ed integrabili con quelli previsti per gli eventi della CEC; ex ante, basato sulla raccolta di fonti esistenti, predisposizione degli indicatori principali, sugli impatti attesi e sui soggetti coinvolti dall’evento; del processo, per poterne fornire una valutazione in itinere; miri ad una valutazione complessiva, ex post, del grado di raggiungimento degli obiettivi. Si potranno aggiungere una serie di report specifici alle varie tematiche e alla percezione delle categorie; tarne l’impatto di lungo termine e fornire una ricognizione delle info e infrastrutture realizzate per la CEC. Per perseguire tali obiettivi si creerà un , o una rete integrata, che coinvolgerà soggetti del territorio (università, centri di ricerca, fondazioni) e si occuperà non soltanto di realizzare gli studi e le analisi, ma anche di diffonderli tra il pubblico, magari creando uno specifico portale web. Il ricorso ad esperienze pregresse di valutazione dell’evento CEC (es. Liverpool) risulterà utile al fine di orientare tali 70


attività e massimizzarne l’efficacia. Il progetto per la valutazione e il monitoraggio è assai più completo e dettagliato: non lo di declina qui per ragioni di spazio. Ovviamente, riguarderà anche tutti gli aspetti economici dell’evento e i finanziamenti.

71 — VI Valutazione e monitoraggio dell'avvenimento



Ⅶ ULTERIORI INFORMAZIONI

con il Nordest


Ⅶ 1. QUALI SONO I PUNTI FORTI DELLA CANDIDATURA E I PARAMETRI CHE GIUSTIFICHEREBBERO UN SUO SUCCESSO COME CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA? QUALI SONO INVECE I PUNTI DEBOLI?

ULTERIORI INFORMAZIONI

Venezia con il Nordest è un progetto innovativo per la sostenibilità culturale che propone: la visione di Venezia Metropoli Culturale, gli obiettivi, il tema, la strategia di questo “Dossier” hanno radice in una dinamica in atto nel territorio da 10 anni e costruiscono uno sviluppo a lungo termine smart, inclusivo e sostenibile, imperniato sui seguenti punti di forza: Progettazione integrata e Network culturali. L’impianto di Venezia con il Nordest si fonda sulla messa in rete del ricchissimo patrimonio di beni e attività culturali e di contatti locali, nazionali, europei e internazionali di cui il territorio già dispone, da valorizzare ancora di più con azioni di networking per potenziare la governance, la promozione e, soprattutto, la fruizione da parte della comunità e dei visitatori. Ridefinizione dell’uso della città e del territorio. La Candidatura non propone soltanto azioni di progettazione culturale integrata, ma intende ridefinire l’uso antropico della città di Venezia e del Nordest: l’elaborazione (già in atto) e l’implementazione del turismo di qualità, mobilità, accessibilità, digitalizzazione e impatto ambientale di Venezia con il Nordest ridefinirà l’ecosistema culturale, sociale ed economico, e permetterà alla popolazione di ampliare il proprio orizzonte, vivendo e muovendosi su un territorio metropolitano inedito. Partecipazione della comunità. È elemento fondante e spina dorsale di Venezia con il Nordest: fin dall’ideazione della Candidatura, nel 2006, il progetto ha coinvolto i soggetti culturali, l’imprenditoria, le categoria e istituzioni, senza dimenticare i giovani, che hanno contribuito attivamente a definire gli obiettivi della Candidatura. Sostenibilità economica. Venezia con il Nordest è progetto di “software”: l’attività di infostrutturazione prevista – cui non sarà affiancata alcuna nuova infrastruttura – avrà costi di realizzazione e gestione limitati, per assicurare la sostenibilità nel lungo termine e garantire la valorizzazione della legacy del progetto anche dopo il 2019. Venezia con il Nord Est coinvolge oltre 7 milioni di abitanti in un’area di quasi 40mila kilometri quadrati, suddivisa in un comune (Venezia), tre province, due a statuto autonomo, e due regioni, una a statuto autonomo. È la più ampia candidatura a CEC che sia mai stata proposta. La diversificazione istituzionale e il territorio così vasto potrebbero essere elementi di maggior criticità. L’esperienza di questi anni di elaborazione è tuttavia la prova tangibile della possibilità di condividere in modo ampio la mission e la gestione del progetto; l’Ente di gestione che sarà costituito rappresenterà lo strumento per garantire la coesione istituzionale e del commitment politico. Tema particolarmente rilevante in un progetto che intende ricostituire un 74


patto tra Venezia e il territorio, ricreando quell’ecosistema che fa parte del suo DNA. La visione di Venezia Metropoli Culturale è infatti una riformulazione strutturale del territorio, e richiede necessariamente un forte supporto della classe dirigente, che fin qui è stato pienamente garantito. È la condizione essenziale per affrontare elementi di debolezza come la gestione del turismo di massa che affligge Venezia, e l’accessibilità per le persone con disabilità, gli anziani e i bambini; a questo si aggiunge la questione della mobilità. Non a caso sono tre obiettivi che Venezia con il Nordest si pone. 2. LA CITTÀ PREVEDE DI SVILUPPARE PROGETTI CULTURALI PARTICOLARI NEGLI ANNI PROSSIMI, INDIPENDENTEMENTE DALL’ESITO DELLA SUA CANDIDATURA AL TITOLO DI CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA?

Venezia con il Nordest si inserisce in un processo già in atto di ridefinizione dell’identità e strategia di sviluppo culturale, ma non solo, di Venezia e dei territori circostanti. La progettualità definita in questo “Dossier” non è dunque opera di immaginazione scritta “a tavolino”, ma riflette la dinamica di cambiamento che sarà certamente rinvigorita dal successo della Candidatura, ma che proseguirà indipendentemente dal suo esito. Molte delle attività citate in questo “Dossier” si sono sviluppate, hanno ottenuto già ottimi risultati e proseguiranno nei prossimi anni. Centrale, nella Candidatura, e soprattutto nella discussione già in atto tra istituzioni e comunità, è il focus sulla governance della cultura e del territorio, uno strumento fondamentale valorizzare i beni e attività culturali, e conditio sine qua non per lo sviluppo di quella visione di Venezia Metropoli Culturale che le istituzioni, il settore privato e la società civile auspicano (si veda la Sezione I). Tra i progetti (si veda la Domanda II.1) che si realizzeranno comunque nei prossimi anni vi sono:

governance;

Digital CEC). A questi interventi di infostrutturazione del territorio (si veda la Domanda IV.3), si aggiungono i , culturali e non, già pianificati, tra cui: ro delle Gallerie dell’Accademia; il recupero dell’Isola di San Giorgio, e l’apertura di M9, Museo del Novecento a Mestre; ristrutturazione della Fabbrica Alta a Schio, e a Bolzano/Bozen, il Museo al Forte di Fortezza e la nascita del Polo bibliotecario. 3. AGGIUNGERE DI SEGUITO OGNI ULTERIORE COMMENTO SI REPUTI NECESSARIO AL FINE DI SOSTENERE LA CANDIDATURA.

“Culture of PEACE” e lo slogan scelto da Venezia con il Nordest per candidarsi a CEC 2019. Per l’anno in cui l’Europa ricorderà il centenario dalla fine della Prima Guerra Mondiale, si vogliono sottolineare anche i 70 anni di pace che hanno seguito la Seconda, con la nascita della CEE, pilastro dell’Unione Europea. Questo avviene con un progetto diffuso, in cui i contraenti sono tutti paritetici, e Venezia, per la prima volta, non è la Dominante, ma si pone al servizio del Nordest. 75 — VII Ulteriori informazioni


È un progetto con forti valenze internazionali, la cui “Unity in the diversity” si inserisce nel solco europeo, e valorizza la multiculturalità e la multi religiosità del territorio, con i rapporti transfrontalieri che esso conduce. Un progetto con forti contenuti innovativi sull’uso del territorio e sulla governance culturale, sulla valorizzazione del patrimonio, e senza richieste finanziarie rivolte allo Stato. Un progetto che sarà totalmente controllato e monitorato, e rappresenta un’alleanza di tutto il Nordest e di Venezia; che guarda all’economia verde e alla sostenibilità ambientale, misurerà le quote di CO2 che emetterà, in un piano rigoroso di sostenibilità ambientale, compensando tutte le emissioni indispensabili con modalità da determinare. Vi saranno, in proposito, linee guida per tutti i fornitori. Per evitare il rischio della desertificazione industriale, fossilizzazione sociale, sterilizzazione culturale, Venezia con il Nordest perseguono l’unica strada possibile: la ricostruzione di un patto di territorio, che riconnetta le sinapsi della laguna con quella della terraferma cui è da sempre legata. Tanto le istituzioni quanto la società civile considerano da tempo questa dimensione metropolitana l’unica strada possibile per ampliare gli orizzonti fisici e mentali della comunità. Perché ciò accada, occorre un ripensamento strutturale del territorio: creare le infrastrutture di servizio e di mobilità, ridefinire l’accessibilità dell’area, mettere in rete il governo del patrimonio culturale e creativo di Venezia con il Nordest. È quanto questi territori chiedono a loro stessi, ciò per cui si sono già mobilitati, e che adesso sottopongono alle istanze Europee, puntando, per la carica innovatrice e globale del progetto e per il successo che potrà ottenere, al ruolo di Capitale Europea della Cultura 2019.

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ALLEGATO 1 GLI EVENTI DI VENEZIA CON IL NORDEST CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA

con il Nordest


ALLEGATO 1 GLI EVENTI DI VENEZIA CON IL NORDEST CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA

Monfalcone

Trieste

Aquileia

Palmanova

Udine

Cividale d. Friuli

Passo Rombo Fortezza Merano Bressanone Val Martello Bolzano Cornaiano Trento Rovereto Verona Peschiera sul Garda Vicenza Schio/Valdagno Cittadella Bassano d. Grappa Possagno Asolo Castelfranco Veneto Treviso Piazzola sul Brenta Padova Monselice/Este/ Montagnana Altivole

Il calendario degli eventi di Venezia con il Nordest 2019 non può ovviamente essere ancora definito nei dettagli. Si baserà, tuttavia, su alcune manifestazioni specifiche (si veda, ad esempio, il punto 8 alla Domanda I.1c); sugli avvenimenti legati ai singoli progetti di cui si è detto; su altri, legati alla Progettazione integrata e ai temi illustrati nella mappa di Venezia, metropoli culturale (si veda alla Domanda II.1). Qui, come fossero altrettante linee ferroviarie, per ognuna di esse se ne indichano le stazioni, i singoli luoghi dove, legandosi alle emergenze territoriali e culturali esistenti e che vengono dettagliate, saranno organizzati gli eventi.

Venezia ARCHITETTURA

Capolinea Biennale di Architettu ra; Punta della Dogana di Tadao Ando; Fondazione Cini, opere di Carlo Scarpa, l’Arsenale, il circuito dei Forti, l’area Marciana e le infinite realizzazioni dei tempi della Serenissima. Stazioni interventi architettonici di Werner Tscholl; Forte asburgico ristrutturato da Scherer&Dietl; Kurhaus; Antico chiostro, Castel Wolfsthurn a Mareta;

tel Paradiso di Giò Ponti;

Ho-

Museion dello studio berlinese KSV Krüger Schuberth Vandreike; Casa Scarpa; : il nuovo Muse di Renzo Piano, la rete dei Castelli, il Duomo romanico, la Facoltà di Giurisprudenza di Mario Botta; il Mart di Mario Botta; l'Arena, il Museo di Castelvecchio ristrutturato da Carlo Scarpa; Forte, e un vertice del “Quadrilatero”; le opere di Palladio, il Teatro Olimpico, Palladio Museum, CISA (Centro Internazionale Studi Andrea Palladio); A


“Memoria e Luce” di Liebeskind; città murate medievali;

Trieste

Grado

Aquileia

Udine

itinerario delle Ville venete lungo il fiume Brenta (Villa Pisani, Villa Bembo, Villa Foscari detta La Malcontenta), Villa Contarini Venier (sede dell’Istituto Ville Venete); Tomba Brion, capolavoro di Scarpa; Ipogeo celtico, Oratorio di Santa Maria in Valle; Piazza Libertà con la Loggia del Lionello, Castello; la città stellata, monumento nazionale dal 1960; Basilica patriarcale; l'art nouveau di Casa Bartoli, Museo Revoltella di Carlo Scarpa; impianto urbanistico sette/ottocentesco dei Borghi Teresiano e Giuseppino, Porto Vecchio; Villaggio operaio di Panzano (Cantieri Navali).

Codroipo

Pordenone

Spilimbergo

Conegliano

Castelfranco Veneto

Treviso

Rovigo

Padova

Piazzola s. Brenta

Vicenza

Possagno

Verona

Rovereto

Val di Sella

Trento

Bolzano

Bressanone

Premio Dedalo Minosse, Teatro Olimpico; archeologia industriale con Fabbrica Alta, Fabbrica Saccardo e Lanificio Marzotto; città murata medioevale; Ponte degli Alpini, Le Bolle di Nardini di Massimiliano Fuksas; Gipsoteca Canoviana di Carlo Scarpa; città murata medioevale (come Este, Montagnana, Palma nova); città murata medioevale; Palazzo dei Trecento, Santa Caterina, Fabrica di Tadao Ando (a Ponzano), Fondazione Benetton Studi Ricerche; Ville monumentali (Villa Contarini); Prato della Valle, Orto Botanico (è nella Lista UNESCO), Palazzo della Ragione,

Venezia ARTI VISIVE

Capolinea Biennale Arte, Palazzo Grassi, Musei Civici Veneziani, Palazzo Ducale, Ca’ Pesaro, Fondazione Guggenheim, Fondazioni Cini, Querini Stampalia, Bevilacqua la Masa e Prada, le Gallerie dell’Accademia, la Scuola di San Rocco con Tintoretto, quella dei Carmini con Tiepolo, le Scuole di Carpaccio, le altre infinite emergenze della città. Stazioni Duomo;

Museion Museo d'Arte Moderna e

Contemporanea; Castello del Buonconsiglio, palazzi rinascimentali affrescati; Arte Sella, manifestazione internazionale nei boschi di Borgo Valsugana (Trento); Mart; Musei degli Scavi Scaligeri e di Castelvecchio, Palazzo della Gran Guardia; Gispoteca Canoviana; Basilica palladiana, Palazzo Chiericati; Villa Contarini; Cappella degli Scrovegni e Giotto, Fondazione Bano-

B — Allegato 1 Gli eventi di Venezia con il Nordest Capitale europea della cultura


Portogruaro

Caorle

Trieste

Collio

Duino

la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Armando Pizzinato; Villa Manin; Castello di Udine Galleria d’Arte Antica, le opere di Giambattista Tiepolo; i mosaici della Basilica Grado, i mosaici e gli apparati decorativi della Basilica di S. Eufemia; Musei Revoltella e le case Museo (Sartorio e Morpurgo), Museo d’Arte Orientale.

Grado

Udine

Pordenone

Casarsa d. Delizia

Pieve di Soligo Belluno

Mogliano Veneto Treviso

Padova Arquà Petrarca

Vicenza Montegalda/Vicenza

Asiago Malo

Valpolicella Verona

Lana Bolzano Rovereto

Palazzo Zabarella, Palazzo del Monte di Pietà, Palazzo della Ragione; Palazzo Roverella, Accademia dei Concordi; Casa dei Carraresi, Palazzo Bomben, Casa dei Carrareri, Fabrica (a Ponzano); Casa del Giorgione, Duomo; Duomo con la Pala d’altare di Cima da Conegliano, Palazzo Sarcinelli; CRAF (Archivio regionale per la fotografia);

Venezia LETTERATURA

Capolinea patria e sede dell'editoria italiana ed europea, Premio Campiello, Thomas Mann, John Ruskin (Le Pietre di Venezia), Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri, Ateneo Veneto. Stazioni LiteraturLana;

Viag-

gio in Italia di Goethe; Antonio Rosmini; Casa di Dante; William Shakespeare; Mario Rigoni Stern; Luigi Meneghello; Guido Piovene, Goffredo Parise; Antonio Fogazzaro; Ruzante, Galileo, Carlo Bo e la tradizione di critica lette-

raria, Tito Livio, Antonia Arslan; Petrarca; Giuseppe Berto; premio Comisso; Andrea Zanzotto; Dino Buzzati; Pier Paolo Pasolini; Pordenonelegge.it, Dedica Festival; Premio Terzani, Premio Nonino; Biagio Marin; Rainer Maria Rilke; Giuseppe Ungaretti; Italo Svevo, James Joyce, Scipio Slataper, Umberto Saba, Claudio Magris, Susanna Tamaro, Boris Pahor; Ernest Hemingway; Ippolito Nievo.

C


Tarvisio

Cormons

Trieste

Cividale d. Friuli

Udine

Codroipo

Castelfranco Veneto

Rovigo

Padova

Piazzola s. Brenta

Vicenza

Legnago

Verona

Rovereto

Trento

Bolzano

Merano

Dobbiaco

Venezia

Gemona

Udine

Rovigo

Padova

Treviso

Vicenza

Asolo

Bassano d. Grappa

Verona

Rovereto

Dro

Trento

Bolzano

Settimane musicali Gustav Mahler; Merano Festival, Südtirol Festival; Bolzano Festival Bozen, Accademia Gustav Mahler, Concorso pianistico Busoni, Transart, I suoni delle Dolomiti, Südtirol Jazz Festival; I suoni delle Dolomiti; Festival Internazionale Mozart; Fondazione Arena e Stagione lirica estiva, Teatro Filarmonico; Festival Antonio Salieri,

Trieste

Stazioni

Vicenza Jazz, Teatro Olimpico, Settimane musicali dell’Olimpico; Hydrogen Festival, master di musica barocca; Padova Jazz, Gran Teatro Geox, Teatro Giuseppe Verdi; Rovigo Jazz Festival; Antiruggine; Villa Manin; Teatro Nuovo Giovanni da Udine, Udine Contemporanea; Mittelfest; Teatro lirico Giuseppe Verdi e sua Orchestra, Politeama Rossetti, Teatro Sloveno, Centro Musicale Sloveno/Glasbena Matica; Festival Jazz and Wine; Festival No Borders.

Pordenone

Capolinea Fondazione La Fenice, Palazzo Grimani, Chiesa della Pietà (Vivaldi), Biennale Musica.

Cividale d. Friuli

MUSICA

Venezia TEATRO, DANZA, CINEMA

Capolinea Biennale Danza, Biennale Teatro, Teatro La Fenice, Carlo Goldoni, Teatro Stabile del Veneto, Mostra Internazionale del Cinema, Teatro Off. Stazioni

Bol-

zano Danza, Teatro Stabile di Bolzano, Zelig Scuola di Cinema, Bozner Filmtage; Trento Film Festival; Centrale Fies (spettacolo teatrali contemporanei); Oriente Occidente; teatro shakespeariano, Teatro Romano, Estate Teatrale

D — Allegato 1 Gli eventi di Venezia con il Nordest Capitale europea della cultura


Trieste

Udine

JoleFilm; Teatro del Lemming, Teatro sociale; Teatro Nuovo Giovanni da Udine, CSS, Far East Film Festival; Cineteca del Friuli; MittelFest; Giornate del Cinema Muto; Trieste Film Festival.

Aviano

Portogruaro

Marghera

Padova

Roncade

Asiago

Vicenza

Verona

Rovereto

Trento

Bolzano

Veronese, Babilonia Teatri, Teatro stabile innovazione Aida; Casa della Danza, OperaEstate-Festival Veneto; Eleonora Duse; Teatro Olimpico, Teatro Città di Vicenza, Teatro stabile innovazione Piccionaia; Teatro stabile innovazione Gli Alcuni, Teatro comunale; Teatro Giuseppe Verdi,

Venezia SCIENZA, RICERCA, INNOVAZIONE

Capolinea

Mose, M9, Università Ca’ Foscari, IUAV, VEGA. Stazioni

Parco dell’Innovazione TIS, Innovation Festival; Università, Muse Nuovo Museo delle Scienze, Fondazione Bruno Kessler, Fondazione Edmund Mach, TrentoRise, Università di Trento; Habitech (Distretto Tecnologico Trentino per l’energia e l’ambiente di Rovereto), Manifattura Tabacchi; Università di Verona; Associazione Progetto Marzotto, Dipartimento di Meccatronica, sede Università di Padova; Osservatorio Astrofisico di Padova; H-Farm Ventures; Università di Padova, Premio Galileo per la Letteratura Scientifica, Scuola Galileiana di Studi Superiori, Osservatorio Astronomico, CNR, IOV-Istituto Oncologico Veneto, IZSVe-Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, Galileo Innovactors’ Festival;

VEGA-VEnice Gateway for Science and Technology; Istituto Jacques Maritain; CRO-Centro di Riferimento Oncologico; Università di Udine, Parco Scientifico e Tecnologico Luigi Danieli; Università di Trieste, CBM Centro di Biomedicina Molecolare, Elettra - Sincrotrone Trieste, ICGEB-International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology, ICTP The Abdus Salam International Centre for Theoretical Physics, INAFIstituto Nazionale di Astrosica Osservatorio Astronomico di Trieste, INFN-Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Sezione di Trieste, IRCCS Burlo Garofolo, Istituto Jacques Maritain, Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale-OGS, Science Centre Immaginario Scientico, SISSA-Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati, TWAS The Academy of Sciences for the Developing World, Trieste Next-Salone Europeo della Ricerca Scientifica.

E


Trieste

Udine

Pordenone

Pieve di Cadore

Cornuda

Treviso

Montebelluna

Bassano del Grappa

Riviera d. Brenta

Padova

Vicenza

Schio

Montecchio Mag.

Verona

Valpolicella

Trento

Bolzano

Venezia

Asiago

Val Gardena/ Gröden/ Gherdëina

Val Pusteria/ Pustertal

Cadore

Stelvio/ Stilfserjoch Adamello/ Brenta Garda Brenta Delta del Po Chioggia Jesolo Caorle Bibione Lignano Piave Grado Trieste Carso Collio

Innovation festival; Festival dell’Economia; Premio Masi; Museo Nicolis; Fondazione Bisazza; Fabbrica Alta, Progetto Archivi Vivi, Festival Città Impresa; Fiera dell’Oro, Fonda-

Val di Fiemme/ Fleimstal

Stazioni

zione CUOA, Cubo Nero Dainese; Galleria Guglielmo Tabacchi, Lago (Villa del Conte); Museo della Calzatura; Le Bolle Nardini, Archivio Bonotto; Museo dello Scarpone; Treviso Modesign, Fabrica di Benetton; Fondazione Tipoteca Italiana; Museo dell’occhiale; Valcucine, Electrolux, Fazioli pianoforti; Premio Nonino; Fondazione Ernesto Illy, MIB School of Management, Archivio Storico del Lloyd Triestino, Archivio Storico Fincantieri.

Val di Fassa/ Fassatal

Capolinea IUAV Corso di Design della Moda, IUAV Corso di Design del prodotto e della comunicazione visiva, produzione del vetro di Burano e Murano, Fondazione Bonotto, Facoltà di Economia aziendale dell’Università Ca’ Foscari.

Val Badia/ Gadertal/ Val Badia

CREATIVITÀ D'IMPRESA

Venezia MONTAGNA, MARE, LAGUNA

Capolinea Stazioni

F — Allegato 1 Gli eventi di Venezia con il Nordest Capitale europea della cultura


Trieste/Carso

Collio

Valdobbiadene

Bassano del Grappa

Verona

Valpolicella

Trento

Termeno

Caldaro

Appiano

Bolzano

Novacella

Terlano

Merano

Venezia CULTURA DELLA VITE

Capolinea Isola di Mazzorbo (Venissa, Bisol).

Fondazione E. Mach;

Stazioni

(anche per Vinitaly);

Trieste

Aquileia

Cividale del Friuli

Carnia

Udine

Padova

Asiago

Vicenza

Verona

Rovereto

Trento

Bolzano

Bressanone

musei etnologici e tradizione delle “Osmize”.

Venezia MULTICURALITÀ E MULTI RELIGIOSITÀ

Capolinea Rassegna incroci di Civiltà, Facoltà di Lingue Orientali dell’Università Ca’ Foscari, Ghetto ebraico, Comunità armena a San Lazzaro degli Armeni. Stazioni Museo Diocesano;

Transart, Fondazione Alexander Langer; Castello del Buonconsiglio, Facoltà di Sociologia dell’Università di Trento, FBK Istituto di Scienze religiose, Festival Re-

ligion Today; Oriente Occidente, Osservatorio Balcani e Caucaso; Missioni Comboniane; Festival Biblico; minoranza etnico-linguistica cimbra; pellegrinaggi antoniani; Vicino/lontano, Polaval Centro di cultura Buddhista; minoranze etnico-linguistiche; MittelFest, le comunità slovene delle valli del Natisone; Patriarcato di Aquileia; “porta di mare” dell’ImG


Trieste

Monfalcone/Redipuglia

tona del paese, folte comunità di croati, serbi e greci e un’attiva comunità ebraica. Scuola Superiore di lingue moderne per Interpreti e Traduttori.

Gorizia

Gemona

Vajont

Vittorio Veneto

Polesine

Bassano del Grappa

Asiago

Rovereto

Trento

Bolzano

pero austro-ungarico, una chiesa e cimitero per ogni religione, luogo di incontro delle tre principali realtà etniche del continente: latina, slava e germanica. La più numerosa comunità slovena autoc-

Venezia MEMORIA E GRANDI EVENTI STORICI

Capolinea musei sulla

Stazioni

Grande Guerra;

Progetto Grande Guerra (rispristino e valorizzazione), Fondazione Museo Storico, Castello del Buonconsiglio, Concilio di Trento; Campana dei Caduti, Museo della Guerra; percorsi e memoriali della Prima guerra in tutto l’altopiano;

festival internazionale della Storia, Museo della Grande Guerra di Borgo Castello, collegamento con il Museo di Caporetto/Kobarid nell’alta valle dell’Isonzo in Slovenia; il Sacrario della III Armata; e l’altopiano del Carso.

H— Allegato 1 Gli eventi di Venezia con il Nordest Capitale europea della cultura


LA GOVERNANCE DI VENEZIA CON IL NORDEST CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA

Giorgio Orsoni Presidente Comune di Venezia Luca Zaia Marino Zorzato Regione del Veneto Francesca Zaccariotto Provincia di Venezia Debora Serracchiani Gianni Torrenti Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Alberto Pacher Provincia Autonoma di Trento Luis Durnwalder Christian Tommasini Provincia Autonoma di Bolzano

Innocenzo Cipolletta (ad interim) Staff Francesco Borga Maria Cristina Bordin Responsabile Manuela Di Quirico Nicoletta Ratti Alessandro Valentini Romano Morra

Innocenzo Cipolletta Presidente

Innocenzo Cipolletta Coordinatore

Katia Tenti Segretario Generale Provincia Autonoma di Bolzano Alto Adige/Autonome Provinz Bozen SĂźdtirol

Gabriella Belli Riccardo Calimani Cesare De Michelis Peter Paul Kainrath Romano Toppan Sergio Vatta

Laura Fincato Comune di Venezia Maria Teresa De Gregorio Regione Veneto Francesca Zaccariotto Provincia di Venezia Augusto Viola Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Marco Tomasi Provincia Autonoma di Trento Roberto Antonietti Giorgio De Bin Fondazione Nord Est Elena Lorenzetto Mara Manente/Ciset Franco Migliorini Federica Poletti Cristiano Seganfreddo SWG S.p.a. HEADS Collective Prem Olsen Centro Copie Berchet

Fabio Isman (con Piero Santonastaso)

Villa Settembrini Via Carducci 32 30171 Mestre – Venezia t +39 041 2794225 info@venezia2019-nordest.eu venezianordest2019.eu


BIDDING DOSSIER

with the Northeast Candidate European Capital of Culture

BIDDING DOSSIER

Venice and the Northeast European Capital of Culture 2019

for Venice and the Northeast European Capital of Culture 2019

Peace as a driver of cultural, social and economic development


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