RASSEGNA STAMPA DEL 7 APRILE 2019

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ATTUALITÀ

DOMENICA 7 APRILE 2019 CORRIERE DELLE ALPI

I dati nazionali mostrano il decremento degli studenti dovuto alla crisi demografica. Al ministero riunione sugli organici

Così il calo delle nascite svuota le scuole In un anno settantamila iscritti in meno IL DOSSIER

Flavia Amabile

Q

uasi settantamila alunne e alunni in meno nelle aule italiane da settembre. Domani alle 19, al Miur, il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti avrà davanti i sindacati della scuola e alcuni dati per nulla confortanti. Il ministro dovrà esaminarli con i rappresentanti dei lavoratori per decidere l’organico del prossimo anno, ma sarà anche l’occasione per affrontare un tema di enorme impatto sociale per l’Italia. Il calo degli iscritti al prossimo anno è un indice di sconfitta per tutti e, in particolare, per un ministro che ha partecipato al Congresso delle Famiglie di Verona e che delle famiglie vuole essere un difensore dichiarato. Dalle tabelle sulle iscrizioni risulta che al prossimo anno si sono iscritti 69.256 studentesse e studenti in meno, un calo dello 0,9% che assume dimensioni diverse se si considera l’andamento degli ultimi tre

anni, in diminuzione costante e crescente. Oltre 45 mila in meno nel 2016/17 rispetto all’anno precedente. Altri 67.754 in meno nell’anno successivo e 75.215 quest’anno scolastico rispetto al precedente. In totale si sono persi 188.583 alunne e alunni nei quattro anni scolastici a partire dal 2015/16, con un calo del 2,4%. E in futuro non si intravedo-

Il trend è in continuo calo, l’unica regione in controtendenza è l’Emilia Romagna no segnali di miglioramento. Anzi. Le altre tabelle all’esame del ministro e dei sindacati mostrano un calo di 369.057 studenti nei prossimi cinque anni in tutta Italia, quasi quanto una città come Bologna o Firenze. Se andiamo a vedere i dati regionali, il calo è più evidente al Sud e un po’ minore al Nord ma c’è una sola regione dove di anno in anno non si assiste a una diminuzione delle

alunne e degli alunni presenti in classe, è l’Emilia Romagna che a settembre porterà 1484 alunne e alunni in più nelle sue aule. Il record negativo spetta alla Basilicata dove da settembre entreranno nelle aule 1742 studentesse e studenti in meno, un calo del 2,2%, in Calabria 5418 con un calo dell’1,9%, in Puglia 11.202 in meno con un calo dell’1,9% e in Campania altri 15.535 in meno con un calo dell’1,8%. In totale nelle regioni del Sud si perdono 48.570 alunne e alunni, il 70% del totale italiano. Nei prossimi cinque anni a sedersi in classe saranno 202.593 giovani in meno al sud, il 54,75% del totale italiano. Questo vuol dire che in futuro la demografia diventerà sempre di più un problema anche per le regioni del nord. «Il Sud si sta avviando alla desertificazione - commenta Maddalena Gissi, segretaria generale della Cisl scuola - ma in tutta Italia ci troviamo di fronte a un calo senza precedenti. Vogliamo capire che cosa intende fare il governo. Mancano le politiche per la famiglia, le politiche sociali e i

Studentesse all’ingresso a scuola

sostegni per garantire alle coppie che stanno costruendo il loro nucleo la possibilità di andare oltre il primo figlio. E’ una situazione molto delicata, appaiono in difficoltà anche regioni come Piemonte, Lombardia o Veneto, tradizionalmente più ricche. L’unica a resistere è l’Emilia Romagna per la capacità di fare rete dei servizi sociali e di fornire sostengo alla donna che lavora». Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola: «Il calo è frutto quasi esclusivamente della curva della natalità in diminuzione. C’è anche qualche migrazione verso il nord ma è davvero poca cosa». Ora l’incontro con il ministro Bussetti: «Speriamo che il governo voglia cogliere l’occasione per mantenere il finanziamento allo stesso livello di quest’anno per permettere alla scuola di rifinanziarsi e agli insegnanti di mantenere il livello di retribuzione. Siamo all’ultimo posto nel livello dei salari tra i Paesi Ue e il governo ha il coraggio di proporci l’autonomia differenziata che non è altro che un modo per realizzare ulteriori risparmi». Dall’incontro di domani i sindacati chiederanno maggiori garanzie per l’intero sistema. Maddalena Gissi: «Capiremo chi è il ministro, se ha ottenuto impegni da parte del premier per assegnare finalmente alla scuola il suo ruolo naturale di volano per la crescita dell’Italia». In caso negativo? Già proclamato lo sciopero generale il 17 maggio, dieci giorni prima delle elezioni. —

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VENETO ECONOMIA

DOMENICA 7 APRILE 2019 CORRIERE DELLE ALPI

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La grande partita delle multiutility

Marchi (Save) «Bisogna fermare subito l’operazione di Ascopiave» Il grido d’allarme del presidente: idea mostruosa, la politica deve intervenire. Il Veneto non deve continuare a vendere L’INTERVISTA

«S

ta cominciando la demolizione delle utilities del Nordest. Una distruzione. L’operazione di Ascopiave va fermata prima che sia troppo tardi, è mostruosa, aberrante, sono allibito, sconcertato, sento il dovere civile di intervenire e lanciare un grido di allarme». Presidente Marchi (Save), raramente l’abbiamo sentita così ... diretto. «Parlo da cittadino che ama il suo territorio. Si sta ripetendo quanto abbiamo visto per banche, autostrade, fiere. Le casse di risparmio venete sono andate chi con Intesa chi con Unicredit, nel 1988 le banche venete avevano la maggioranza relativa del nuovo Ambrosiano, ora Intesa. Ora in Veneto ci sono solo le braccia, le filiali, la testa è a Milano. Autostrade? Tutti a parlare di holding territoriale, e invece c’è lo spezzatino: agli spagnoli ora Atlantia la Brescia Padova, all’Anas mezza Padova-Venezia. Sedi a Roma con partecipata veneta». Anche Save può avere fondi stranieri e partner… «Ma mi sono sempre battuto, è scritto negli accordi, che non si può vendere a un gruppo industriale, la testa deve restare qui». Torniamo ad Asco, di cui lei è stato advisor. Ascopiave vuol concentrarsi sulla distribuzione, cedere il controllo delle vendite, avere reti e diventare competitor con le ag-

gregazioni. «Sbagliato, perderà la vendite e anche la distribuzione. Se si vuol fare crescere il territorio, va fatta una holding veneta, da allargare a Trento e Bolzano, con testa in Veneto. A forza di aggregarsi con i colossi i veneti rischiano di tornare essere dipinti come nei film degli anni ‘60: uomini emigranti, donne domestiche nelle case dei ricchi» Ma chi deve intervenire? «Le istituzioni, il territorio, la politica che vuol bene al Veneto. C’è una contraddizione chiara: si vuole l’autonomia, e si vende ad Anas il 50% della Padova-Venezia. Si dice “prima i veneti”, poi si vende il patrimonio dei veneti. Registro silenzio. Forse non si compren-

Se si vuole far crescere il territorio va fatta una holding veneta da poter allargare de la situazione, non voglio neanche pensare a malafede. Non si dica che Ascopiave è in Borsa, e non si può parlare. Il socio di maggioranza è una società pubblica. Sono i sindaci i veri suoi proprietari, devono bloccare questa mostruosità. La scelta non è del mercato, ma di chi la controlla, i comuni». Non è che parla da imprenditore, magari interessato? «No. Da 30 anni mi interesso di infrastrutture e servizi di pubblica utilità, stavolta non lo faccio per lavoro, ho rifiuta-

to mandati da gruppi per la gara di Asco, non voglio far parte di quest’operazione a nessun titolo. Non andrò mai contro gli interessi del mio territorio, anzi ho offerto la mia disponibilità gratuita per favorirne lo sviluppo. Rivendico il mio ruolo nella crescita di Ascopiave con le acquisizioni, poi un altro management ha deciso di vivere di cedole e rendite. Ma ora qui si smonta Ascopiave». Cosa dovrebbe fare Zaia? «Chiamare Agsm, Verona, Aim , Vicenza e Asco, e lavorare per creare un polo veneto, vero, che stia nel mercato e cresca: 1,5 milioni di clienti sono scala più che competitiva». Lo voleva anche Da Re, segretario della Liga. Poi Cecconato, presidente di Ascopiave, ha imboccato un’altra linea. «Ho visto anch’io inspiegabili conversioni a U, poi è calato un silenzio assordante, tranne qualche sindaco che però non può esporsi. I comuni devono dire la loro, con la Regione devono porsi domande. Vogliamo o no una multiutility veneta, come A2a in Lombardia o Hera in Emilia? Cosa vogliamo fare con le infrastrutture energetiche venete? Unirsi, o ognuno per conto suo?» La scelta di Ascopiave è industriale e strategica. «Guardi, anche il bando...Andreotti diceva che a pensar male si fa peccato ma magari si indovina. Dire “non solo soldi ma anche reti” restringe il cerchio, e molto. I grossi player nazionali stanno volteggiando attorno ad Ascopiave e alle altre utilities del

l’assemblea a verona

Banco Bpm fissa gli obiettivi Castagna: utile ragguardevole VERONA. Banco Bpm prevede

di chiudere il 2019 con un utile “ragguardevole” che “possa accontentare i nostri azionisti”, anche se inferiore a quello previsto dal piano industriale (un miliardo di euro). Il ceo di Banco Bpm, Giuseppe Castagna, ieri in assemblea a Verona per approvare i conti del 2018, ha annunciato le stime sull’anno in corso. E ha ribadito che Banco

Bpm è impegnata a rimborsare i clienti incappati nella truffa dei diamanti “il 100%” del loro investimento, aggiungendo al valore delle pietre, che il cliente conserva, la differenza monetaria dell’investimento a suo tempo effettuato. All’ingresso del Cattolica Center un presidio di una cinquantina risparmiatori e lavoratori ha protestato contro la politica adottata dalla banca nella gestione

dei reclami relativi alla vicenda dei diamanti. Castagna ha assicurato che «non possiamo comportarci con tutti allo stesso modo», ma che «al piccolo risparmiatore stiamo andando incontro, dobbiamo tenere conto di valutazioni che non sono scritte nella pietra». Al 31 gennaio 2019, secondo quanto riportato dal bilancio 2018, a Banco Bpm erano pervenuti 13.300 reclami

Enrico Marchi (presidente di Save) e sopra la sede di Ascopiave

Nordest come avvoltoi. Ricordo Eni: lo si voleva liquidare, Mattei tenne duro, forse pagò con la vita, oggi c’è un colosso mondiale. Cosa sarebbe l’Italia senza Eni? Sono le scelte industriali forti che fanno crescere i territori, mantenendo ricchezze e testa in loco. Se il controllo non resta qui, non scatta il circolo virtuoso: a cascata il management di seconda fila della capogruppo può diventare prima fila di una media impresa, aiutandola a crescere. E così via. Attorno al grande gruppo crescono consulenti, fornitori, indotto: ma qui si lavora per un Veneto di braccia, cioè stabilimenti e filiali di una testa che sta altrove». Il 23 è fissata l’assemblea di Ascopiave. «Anche lì...si parlerà di dividendi, impoverendo il sistema pubblico di 50 milioni per pagare soci privati (Plavisgas di Malvestio, Marchetto & co, OES). Danno e beffa: questi re-

con la richiesta di 430 milioni di euro di danno. A quella data le transazioni chiuse ammontavano a 2. 570. A marzo, secondo l’aggiornamento dato in assemblea, i reclami sono saliti a quota 18. 430. Durante la conferenza stampa dopo l’approvazione si è parlato del consolidamento del settore bancario, sul quale incide il valore in Borsa del titolo Banco Bpm. «Quest’anno – ha spiegato Castagna – è denso di incognite tali sia sul piano economico, sia su quello politico, sia su quello regolamentare, che ha visto un cambiamento importante alla guida della Bce» lasciando le banche «in attesa di capire» se continuerà «questa pressione molto forte che c’è stata negli an-

steranno con lo 0,5% della holding, continueranno con le cause, ma con diverse decine di milioni di euro in più. Ma la colpa è di chi ha voluto uno statuto-monstre, che ha aperto la strada al diritto di recesso. Si dovrebbe tornare al vecchio statuto, bloccando il recesso». Ma si dice che così resta il controllo pubblico. «E va bene: come Hera in

Aggregazioni? Il rischio è di perdere sia la vendita che la distribuzione Emilia, A2a in Lombardia, Acea in Lazio. C’è però una questione proprietà. L’aeroporto lo gestisce Save, in concessione, poi torna allo Stato. Ma i 700 mila clienti che si cedono oggi si perdono per sempre. Lo facesse un grande fon-

ni scorsi e che ha scoraggiato» il risiko bancario. Il vertice di Banco Bpm non si è detto poi preoccupato per l’assenza di un nocciolo di azionisti forti che possa accompagnare la banca verso il rinnovo del cda l’anno prossimo. Gli azionisti rilevanti, secondo la lettura del

Truffa dei diamanti, la banca ribadisce che vuole rimborsare il 100% dei soldi investiti libro soci fatta dal presidente Carlo Fratta Pasini, sono Capital Research con il 5, 198% del capitale, Invesco con il 5, 123% e Davide Leone & Part-

do speculativo...non a caso Amber è contenta. Ma è questa la politica del Veneto? I nostri sindaci come un fondo speculativo? Si smontano le aziende e le si vendono a pezzi. Sono allibito. Altro che “prima i veneti”...» La Lega dice di voler salvare il legame con il territorio. «E’ l’esatto opposto. Credo che nel vedere quel che succede, il senatore Fabbri, che ideò Bim Piave nel 1956, antenata di Asco, si rivolti nella tomba. Tra l’altro, il recente ’emendamento alla Madia concede due anni di tregua per sistemare il “nodo” proprietà. L’assemblea voti no al dividendo straordinario, la holding torni allo statuto originario e fermi tutto. Anche la gara: c’è tempo. E si parta con la holding veneta, poi triveneta» Ascotrade viene ceduta, al 51%, perché si dice che non è più redditizia. «Al contrario, è la parte più redditizia e consente il contatto con il territorio. E poi, perché nessun’altra, neanche le piccole, cede le vendite? Tutti stupidi, in Italia, e gli intelligenti solo a Pieve? Nessuno vede che in Italia tutti cercano di comprare e solo Asco vende? Temo che Asco si troverà con un piccolo ramo distribuzione: quando ci saranno le gare, come farà a competere con Eni, Edison, Snam? Alla fine verrà rasa al suolo, spariranno centinaia di posti di lavoro. Ma spero che i sindaci abbiano la forza di fermare la spoliazione del nostro territorio». Andrea Passerini (4/continua)

ners con il 4, 63%. «Credo che bisognerà vedere cosa succederà nei prossimi mesi. Tutti lavoriamo molto serenamente convinti che quello che conta non sono le caratteristiche dell’azionariato, ma la qualità e i risultati che riusciremo a ottenere e la valutazione che sarà fatta, quale che sara l’azionariato al momento del voto l’anno prossimo», ha detto il presidente Carlo Fratta Pasini. Castagna ha poi ricordato i risultati raggiunti dalla banca nel corso dei due anni di fusione, con lo smaltimento di circa 18 miliardi di Npl, più del doppio degli 8 miliardi inizialmente concordati con Bce. – Nicola Brillo BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI


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BELLUNO

DOMENICA 7 APRILE 2019 CORRIERE DELLE ALPI

l’incontro di villa patt a sedico

Matteo Renzi show in una sala affollata Critiche al governo ma anche al Pd Cinquanta minuti da mattatore per presentare il suo libro presenti il vertice del partito bellunese e alcuni sindaci SEDICO. Accoglienza da star per Matteo Renzi a Sedico. L’ex premier ha tenuto a battesimo il suo libro dal titolo “Un’altra strada” in una sala convegni di Villa Pat gremita. Gente seduta a terra, pronta ad immortalare l’entrata in scena, avvenuto con un corposo ritardo, di Renzi che dal canto suo non ha tradito le attese. Un monologo di cinquanta minuti, con ritmo incalzante, più volte frenato solo dagli applausi della divertita platea. L’occasione è stata utile, neanche a dirlo, per bacchettare i “nemici” Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Una bacchettata è arrivata anche al governatore della Regione Luca Zaia al quale, a proposito dell’autonomia, Renzi ha detto: «Predica bene e razzola male. Da una parte richiede a gran voce l’autonomia ma poi dall’altra appoggia a spada tratta una politica economica a Roma che presto porterà l’Italia allo sfascio». Gli “schei” riecheggiano spesso nel discorso a braccio di Renzi che in maniche di camicia presta il fianco alla sala come un vero showman. «Il populismo domina la scena in questo momento politico del nostro Paese ma appena Salvini metterà le mani in tasca agli italiani la musica cambierà. Del resto non potrebbe essere altrimenti perché, molto presto, serviranno venti miliardi, che il prossimo anno diventeranno quaranta, per coprire tutte le magagne che stanno combinando a Roma». Matteo Renzi, a proposito del Bellunese, ha “benedet-

Matteo Renzi

to” la candidatura congiunta Milano-Cortina in ottica Olimpiadi 2026 salvo ricordare «che le Olimpiadi di Roma le avevamo portate a casa se non fosse stato che ad un certo punto Di Battista si è messo di traverso. Ancora oggi non ne capiamo il motivo». Movimento 5 Stelle o Lega, non fa differenza: per Renzi «l’accordo vacilla». «Salvini sta all’immigrazione come Di Maio sta al lavoro. Entrambi stanno cavalcando l’onda del populismo, del cosiddetto sentiment, ma presto dovranno fare i conti con la realtà che è una cosa molto diversa. E lì saranno guai per entrambi». L’ex premier e sindaco di Firenze non risparmia qualche frecciatina ai propri compagni di partito, «quelli che per fare fuori me hanno deciso di far perdere le elezioni al parti-

to democratico favorendo così lo scempio attuale. Sono loro quelli che, per primi, oggi dovrebbero vergognarsi. Non ho mai detto che tutto quello che abbiamo fatto negli anni di governo è da considerare giusto, abbiamo commesso anche tanti errori, io per primo ho commesso degli errori, ma oggi misure come il jobs act o gli 80 euro rappresentano già un rimpianto di fronte alla politica di chi, finora, non ha mosso un dito in maniera concreta per questo paese. Con gli slogan ed i post sui social non si fa molta strada». In prima fila, ad applaudire l’intervento di Renzi che si è poi soffermato a firmare le copie del suo libro, c’erano il sindaco di Sedico Stefano Deon ed il deputato del Pd Roger De Menech, organizzatore dell’incontro, messo in piedi in due giorni. In prima fila anche il segretario del Pd bellunese Monica Lotto. E seduta per terra il sindaco di Pedavena, De Bortoli. «Mi sono occupato personalmente degli inviti. Era un evento pensato per la gente e sono felice che abbia ottenuto un così grande successo di partecipazione» ha sottolineato De Menech prima dell’arrivo di Renzi. Renzi che ha chiuso con una “massima” che chiama in causa Gino Bartali: «Non conta chi porge la borraccia, è importante il gesto. Mi auguro che nel Pd si possa presto tornare a sposare una causa comune indipendentemente dal nome del proprio segretario. Solo così potremo tornare finalmente a fare politica seria». — Gianluca De Rosa

insieme si può

Pier Giorgio Da Rold lascia nuovo direttore è Giaffredo BELLUNO. L’assemblea dei gruppi “Insieme si può…” a Cavarzano è stata un momento storico per l’associazione: dopo averla fondata nel 1983, fatta crescere e consolidata nel tempo, il direttore Pier Giorgio Da Rold ha annunciato ai presenti il suo imminente pensionamento. «Questo significa un ritiro formale dal lavoro ufficiale con l’associazione», ha detto Da Rold, «ma sicuramente

non la fine del coinvolgimento personale per la causa nella quale credo e crediamo tutti, cioè che impegnandoci insieme possiamo costruire passo dopo passo un mondo migliore». Il direttore ha poi passato il testimone al suo successore, Daniele Giaffredo, consegnandogli tre oggetti: una lampada, con l’augurio di tenere sempre accesa la scintilla della tolleranza e dell’accoglien-

za; una bussola, per non perdere la direzione che porta all’impegno in favore degli ultimi; una bacinella ed un asciugamano, ad indicare il servizio umile e concreto nei confronti degli altri. Dall’analisi delle cifre del bilancio approvato dall’assemblea, lo scorso anno sono transitati attraverso l’associazione 1.757.344 euro, a cui si aggiungono altri 108.468 euro gestiti autonomamente dai 60

Matteo Renzi nella sala di Villa Patt per la presentazione del suo libro

solidarietà

In tutta la provincia 6.500 uova in vendita per sostenere l’Ail BELLUNO. Sono 6.500 le uova

che l’Ail, associazione contro leucemie, mielomi e linfomi ha messo in vendita in questo week end in tutta la provincia a scopo benefico. «C’è una grande collaborazione da parte della popolazione», sottolinea la presidente, Carmen Mione che ringrazia i tanti volontari che «permettono con la loro disponibilità all’associazione di continuare la sua vita». Infatti, la somma raccolta dalle uova verrà impiegata

Gruppi operativi, per un totale generale di 1.865.812 euro. Nel 2018, in particolare, si sono portati avanti interventi nei settori dell’infanzia, dell’istruzione e della formazione, della sicurezza alimentare e dell’approvvigionamento di acqua, della salute, della disabilità, dell’agro-forestazione e dello sviluppo umano. La principale destinazione dei fondi è l’Uganda, dove Insieme si può ha due sedi permanenti nella capitale Kampala e nel distretto di Moroto. Oltre all’Uganda, l’associazione ha operato in altri 27 Paesi distribuiti su 4 continenti, per un totale di 35 istituti scolastici e 7 strutture sanitarie sostenuti, di circa 50.000 kg di cibo e 107.500 tazze di latte distribuiti soprattutto a

«nell’aiutare le famiglie e i malati e per acquistare apparecchiature per i nostri ospedali necessarie per la cura di chi soffre. Ad aprile, inoltre», sottolinea Mione, «consegneremo oltre 22 mila euro alla popolazione di Rocca Pietore che è ancora in difficoltà dopo Vaia. Si tratta di cifre raccolte dall’Ail di Treviso, di Cuneo, di Belluno e di Livorno, una gara di solidarietà che dimostra l’unità tra i membri dell’associazione. Inoltre nelle settimane scorse, abbiamo donato all’ospedale

bambini malnutriti, di 15 pozzi perforati per rendere l’acqua potabile un diritto accessibile a più persone possibili. Inoltre nel 2018 sono stati sostenuti a distanza 2.034 bambini e ragazzi in 13 Paesi, garantendo loro tre diritti fondamentali come il nutrimento, la salute e l’istruzione. Non so-

Approvato il bilancio con 1,7 milioni di euro e duecento progetti realizzati nel mondo no mancati neppure i fondi destinati a dare risposta ai bisogni delle famiglie locali che non riescono a fare la spesa, a pagare le spese mediche o le

di Padova un macchinario, del valore di 77 mila euro, per la radioterapia da utilizzare non solo per i tumori della pelle ma anche per i bimbi colpiti da linfomi, leucemia e mielomi. Si tratta di somme arrivate dall’Ail di Venezia, da una famiglia padovana, dalla vendita del libro autobiografico di Robert Manzotti e dalla nostra stessa sede associativa (47 mila euro). Questo apparecchio è uno dei pochi presenti nel Nord Italia e mette la struttura di Padova all’avanguardia». A breve, infine, tornerà a Belluno il data manager, una figura che va a supporto dell’attività di ricerca clinica e di quella dei gruppi multidisciplinari che operano in Oncologia e in Oncoematologia. Chiusosi il bando, entro un mese dovrebbe essere selezionato il nuovo manager. — P.D.A.

bollette più importanti. Nel corso dell’anno, l’intervento economico complessivo per fronteggiare la “povertà a casa nostra” è stato pari a 120.826 euro. Durante l’assemblea sono stati presentati gli oltre 200 progetti realizzati nel 2018, nell’educazione e nella formazione che hanno coinvolto bambini, ragazzi e adulti di tutta la Provincia e il nuovo sito dell’associazione on-line da gennaio. Infine è stato votato all’unanimità l’ingresso del nuovo gruppo “Isp 2.0”, formato da ragazzi di età compresa tra i 15 e i 26 anni, per coinvolgere le nuove generazioni della Provincia per promuovere progetti giovani per i giovani. — F.R.


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Primo Piano

Domenica 7 Aprile 2019 www.gazzettino.it

Le Olimpiadi 2026 I Giochi di “Milano-Cortina”

Biathlon

Dove potrebbero svolgersi le Olimpiadi invernali 2026 Anterselva Freestyle

Villaggio olimpico

T. A . A . CORTINA D’AMPEZZO Pattinaggio velocità

Livigno

Centro media

Bormio

Cerimonia apertura e chiusura (stadio Meazza)

Curling Snowboard Short track

Pinè Bob

Sci alpino VALTELLINA Pattinaggio artistico

Hockey

Skeleton

Trento

Sci alpino Slittino

Val di Fiemme

Combinata nordica MILANO

Salto con gli sci Sci di fondo

LOMBARDIA

VENETO

«Candidatura solida» Milano-Cortina, il Cio la promuove con lode Un gradimento record per i Giochi: `Morariu: «L’Italia è riuscita a dare c’è il sostegno dell’83% degli italiani qualcosa in più delle nostre richieste» `

HANNO DETTO

IL GIUDIZIO dal nostro inviato

MILANO Fatta? Il pannello con la scritta “We dream together”, sogniamo insieme, posizionato davanti al Palazzo Reale, sotto l’ombra della Madonnina, invita alla cautela: all’arrivo della commissione valutatrice del Cio, ieri mattina, quel pannello diceva che mancavano ancora 78 giorni, 14 ore e 35 minuti per sapere se Milano-Cortina si aggiudicherà le Olimpiadi invernali del 2026. In quasi tre mesi può succedere di tutto. L’avversaria Stoccolma-Are può riuscire a presentare le garanzie del proprio Governo, quelle che l’Italia ha già messo sul tavolo con la lettera firmata dal premier Giuseppe Conte. Perché è vero che l’Italia adesso sembra in vantaggio, ma «come nello sport anche questa è una gara, c’è sempre qualcuno che è più avanti, ma ci sono anche gli ultimi 100 metri», ha ricordato infatti Octavian Morariu, l’ex rugbista rumeno che guida la commissione chiamata a valutare i due dossier e a presentare la relazione finale. E poi, appunto, c’è il voto del 24 giugno, quello che coinvolgerà gli 86 membri del Cio e dunque c’è da convincerne almeno 44: «Qui entra in ballo la diplomazia, ma più che agli enti locali è un ruolo che spetta al Coni», rifletteva il sindaco di Milano, Beppe Sala. Insomma: ci sono ancora dei se e dei dipende. Eppure tutto lascia intendere che per Milano-Cortina 2026 sia fatta. E sono proprio le parole di Morariu a far sognare, prima a Palazzo Reale dove le delegazioni si sono scambiate gli omaggi al termi-

SVEDESI ALLE SPALLE IL CAPO COMMISSIONE: «COME NELLE GARE QUALCUNO È PIÙ AVANTI MA CI SONO ANCHE GLI ULTIMI 100 METRI»

«Sarà una grande opportunità per tutta la montagna» GIANPIETRO GHEDINA

«Abbiamo lavorato bene, ora entra in ballo la diplomazia. E il Coni» BEPPE SALA

ne di una settimana di confronto e visita dei luoghi individuati per ospitare le gare (quante splendide gigantografie di Cortina 1956 in bianco e nero, addirittura un biglietto venduto all’epoca), e poi a Palazzo Marino, il municipio del capoluogo lombardo, dove si è tenuta la conferenza stampa finale. È qui che Morariu, dopo aver elencato tutte le positività della proposta italiana, compreso il sostegno della popolazione, si è sbilanciato: «Tutto questo rende la candidatura di Milano-Cortina molto solida».

IL GRADIMENTO L’ultimo punto di forza svelato ieri è il sondaggio commissionato dal Cio: l’83% degli italiani è favorevole a ospitare i Giochi e si arriva addirittura all’87% solo tra i milanesi. Il tasso di gradimento registrato in Lombardia è dell’81%, in Veneto dell’80%. La popolazione di Cortina d’Ampezzo non è stata testata in quanto la località è troppo piccola. Ma una media nazionale dell’83% ha stupito tutti: significa che anche al Sud hanno votato per avere qui i Giochi tra sette anni. «Il più alto gradimento mai rilevato prima in un sondaggio del Cio», gongolavano quelli del Coni. Per fare un confronto:

la bottiglietta rossa speciale per i Giochi

GIOVANNI MALAGÒ

cosa di più, è riuscita a caratterizzare la sua proposta: «C’è una forte identità locale - ha detto Morariu -. Un forte sostegno del Governo e delle istituzioni Regioni e Comuni, la lettera che abbiamo ricevuto venerdì lo dice chiaramente. C’è indubbiamente una unità a tutti i livelli, anche da parte del mondo dell’impresa, considerato che ci sarà un impatto positivo sull’economia. C’è un sostegno da parte dei cittadini: l’83% degli italiani a favore dei Giochi è un risultato molto chiaro. Abbiamo ricevuto una straordinaria candidatura e abbiamo trovato un team che ha messo passione nel lavoro. Tutto questo rende la candidatura di Milano-Cortina molto solida». Dunque, è fatta?

I PUNTI DI FORZA Ma cos’è piaciuto di Milano-Cortina alla commissione del Cio? Morariu ha sottolineato i punti di forza, a partire dal rispetto dell’Agenda 2020 dettata dal Comitato internazionale olimpico, quella che chiede Giochi low cost, infrastrutture riutilizzabili, sostenibilità dei progetti. L’Italia ha dato qual-

LE CURIOSITÀ dal nostro inviato

MILANO Il piumino con il logo Milano-Cortina che tanto aveva fatto sudare la delegazione italiana lunedì scorso, quando a Venezia è iniziato il sopralluogo del Cio, ieri nel capoluogo lombardo era per-

fetto per temperatura e umidità. Ma Milano ha fatto di più: tra i vari gadget preparati per l’evento, oltre al maglioncino blu sempre logato, oltre al K-way, alla cravatta per gli uomini e al foulard per le donne con stemma e tricolore, oltre alla spillina con i cinque cerchi da appuntare al bavero, ieri c’era anche una originalissima bottiglietta di Coca Cola. Etichetta ovviamente rossa con la scritta “Original taste, Coca Cola for Milano Cortina 2026”. Nessuno della delegazione del Cio l’ha stappata, preferendo alle 10 del mattino

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LE TAPPE La settimana prossima, ha detto il presidente del Coni Giovanni Malagò, ci sarà un incontro a Palazzo Chigi. Il 7 maggio, anziché a Brisbane, in Australia, com’era stato inizialmente previsto, ci sarà una conferenza tecnica telefonica con le federazioni internazionali invernali. Nel frattempo la commissione di Morariu, come ha spiegato il direttore Christophe Dubi, dovrà riprendere in mano i due dossier, il Milano-Cortina e lo Stoccolma-Are, confrontare siti e impianti, quindi preparare la relazione conclusiva per la sessione del Cio a Losanna del 24 giugno. Relazione che non sarà secretata. Sia Zaia che Sala hanno detto che «bisogna muoversi come se avessimo già la candidatura», ma la partita non è ancora chiusa. È vero che Stoccolma non ha ancora presentato le garanzie del proprio governo, ma è parso di capire che al Cio non saranno rigidi: la scadenza sarebbe il 12 aprile, Morariu ha detto che si può portare pazienza fino alla fine di aprile, salvo poi aggiungere che l’importante è che le carte ci siano per il giorno della votazione. Insomma, scaramanticamente meglio non dire che è fatta. Alda Vanzan © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL CONTO ALLA ROVESCIA Un cartello segnala i 78 giorni che mancano al 24 giugno quando verrà scelta la sede per i Giochi olimpici invernali 2026

Pronti i gadget a 5 cerchi dai K-Way alla Coca Cola `Fotografatissima

«Il governo si è convinto passo passo dalla bontà del progetto»

un’analoga rilevazione compiuta in occasione della visita della commissione valutatrice a Stoccolma aveva dato un gradimento del 53%. Altro che analisi costi-benefici o scetticismi: «A questo punto non c’è più alcun dubbio su cosa pensano gli italiani delle Olimpiadi, i partiti che sparavano contro sappiano che i loro elettori i Giochi li vogliono», ha detto il governatore del Veneto Luca Zaia, indirizzando chiaramente ai Cinque stelle il sassolino tolto dalla scarpa. «Abbiamo mostrato al mondo che quando in Italia si lavora assieme, si fa un bel lavoro», ha aggiunto il presidente della Lombardia, Attilio Fontana. E il sindaco di Cortina d’Ampezzo, Gianpietro Ghedina: «Il lavoro di questi mesi è stato fantastico, i Giochi saranno un’opportunità per tutta la montagna».

TRA SPILLINE, FOULARD CRAVATTE E PIUMINI LA PROPOSTA OLIMPICA È ANCHE UNA QUESTIONE DI STILE: MADE IN ITALY

un bicchiere d’acqua, ma è stata fotografatissima dai giornalisti stranieri. Dei sei giorni di visita tra Veneto, Trentino Alto Adige e Lombardia, a stupire di più è stata comunque la puntualità degli eventi in programma, più in stile Cio che Italia. Tant’è, la cena di gala di venerdì sera a Villa Necchi


Padova Domenica 7, Aprile 2019

EREDITÀ FIDIA LA SORELLA DENUNCIA QUINDICI VOLTE IL FRATELLO

V Domenica di Quaresima Se volessimo dare un denominatore comune alle letture di questa V domenicadiQuaresima, potremmo dire, in un parola sola, chequesto è la ‘novità’.

Basket Il Fila vince la prima sfida dei play off contro Broni

10°C 18°C Il Sole Sorge 6.41 Tramonta 19.48 La Luna Sorge 8.03 Cala 22.02

Il quartiere

Corteo di 700 studenti per festeggiare l’Arcella Successo della terza edizione di “Festa della grande scuola Arcella”: ieri hanno sfilato 700 studenti tra disegni e musica

Andretta a pagina XXIV

Aldighieri a pagina IX

Braghetto a pagina XXV

Cento bulli tra i banchi di scuola Dopo lo spray urticante spruzzato da un 12enne alla Pascoli, `Indagini alla media di Padova, pugno di ferro ad Albignasego E il progetto “Si può cambiare” recupera gli alunni-persecutori alla Valgimigli scritte oscene nei bagni e insulti alle ragazze `

Prepotenze verso i compagni, ma anche insulti via web. E poi atti di vandalismo e disprezzo per aule e cortili. Nelle scuole padovane i fenomeni di bullismo sono stati cento in un anno. L’ultimo in queste ore, alla scuola media Valgimigli di Albignasego, dove alcuni studenti hanno scritto frasi oscene nei bagni delle ragazze. È accaduto all’indomani del caso della scuola Pascoli di Padova, con un alunno che ha spruzzato spray al peperoncino nei bagni, con dieci studenti e un dipendente della scuola finiti all’ospedale. Ma un piano, “Si può cambiare”, che coinvolge Ufficio scolastico e Cvs, punta a recuperare e inserire gli studenti-persecutori. Cappellato e Cavallaro alle pagine II e III

Calcio serie B Poker del Cittadella al Livorno

Padova

Anziani soli, ecco il piano del Comune Lotta alla solitudine degli anziani e mobilità sostenibile. Per queste voci il sindaco Giordani ha deciso di utilizzare il denaro finito inaspettatamente nelle casse comunali. Il dividendo di Hera per il 2019, infatti, ammonta a 4,6 milioni, superiore di 300mila rispetto alla cifra ottenuta nel 2018. E ci sono 420mila euro da investire subito: il primo cittadino punta soprattutto agli anziani soli. Cozza a pagina V

FENOMENO Bulli, 100 casi all’anno

«No alla discarica» 12 Comuni in piazza

Nuovo ospedale

Sant’Urbano: contro l’ampliamento sindaci, famiglie e mamme “No Pfas”

Il presidio: «S. Antonio penalizzato»

Giornata di protesta ieri davanti al municipio di Sant’Urbano contro il piano di ampliamento della discarica. In piazza sindaci e cittadini provenienti dai dodici comuni (anche polesani) contrari al progetto. Tra slogan e striscioni c’erano, oltre a rappresentanti delle amministrazioni, famiglie con bambini e diverse mamme del movimento “No Pfas”. Appello al presidente della Regione Luca Zaia: «La Bassa non è la discarica del Veneto». Pattaro a pagina XVII

Primo affollato presidio ieri mattina di fronte all’ospedale. Parola d’ordine “salviamo il Sant’Antonio”. «Dalla presentazione del nuovo ospedale si è capito che il sant’Antonio non avrebbe più svolto il suo ruolo fondamentale di presidio ospedaliero pubblico. Il disegno della Sanità alla Galan e Zaia continua impoverendo il territorio» precisa il consigliere di coalizione Ruffini. Morbiato e Rodighiero a pagina X

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Cervarese

Negozio aperto da un mese: rubati trecento occhiali Un mese fa l’apertura del negozio, sabato notte l’assalto dei ladri. Rubate oltre 300 montature per occhiali a Fossona per un bottino di 15 mila euro. Turetta a pagina XIII

Il Padova ancora ko, adesso è finita IL TURNO DI CAMPIONATO È amarissimo il verdetto per il Padova che perde 2-1 a Carpi e scivola all’ultimo posto: a fine partita i biancoscudati sono stati duramente contestati dagli ultras. Tutto facile per il Cittadella che rifila 4 gol al Livorno e ritrova i play off. Alle pagine XX, XXI, XXII e XXIII

Maserà

Na onta e na ponta

Caduti in guerra, sindaco e parroci cercano i parenti

Tute e parolasse che me toca tiràre

Cercansi i parenti dei 90 soldati caduti durante la prima guerra mondiale. Il sindaco di Maserà vuole consegnare loro un attestato di benemerenza ma, non riuscendo a contattare tutti i nipoti, ha chiesto ai parroci di aiutarlo. Così, durante le tradizionali visite alle famiglie, i sacerdoti verificheranno se siano presenti parenti dei caduti.

Le Bronse Querte A chi no ghe ze mai capità de avere qualche problema in casa: un rubineto che perde, el scaldabagno che perde, el sifòn che perde, a “pucci” che perde, a bonagrassia dee tende incastrà… Che no go mai capìo parcossa che i la ciama bonagrassia, co tute e parolasse che me toca tiràre par giustarla! E invesse “bonagrassia” ze riferìa ae dolci mani dea mujere, che taca (...)

A pagina XI

Segue a pagina XXVII

Redazione Padova: 35122 - Padova, via Squarcione 5 - Tel. 049.8756011 - fax 041.665174 padova@gazzettino.it

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Rovigo Domenica 7, Aprile 2019

INAUGURATO WAKEHUB, IL REGNO DELLA CREATIVITÀ

COMPRO e VENDO ORO, ARGENTO, MONETE E LINGOTTI

ISCRITTA ALLA BANCA D’ ITALIA V Domenica di Quaresima Se volessimo dare un denominatore comune alle letture di questa V domenicadiQuaresima, potremmo dire, in un parola sola, chequesto è la ‘novità’.

10°C 19°C Il Sole Sorge 6.42 Tramonta 19.48 La Luna Sorge 8.04 Cala 22.01

Cultura In mostra i tesori dei 200 anni del Teatro Sociale di Rovigo

Area di coworking Attività a favore dei giovani Bellucco a pagina XIII

Bisi a pagina XVIII

Calcio

Adriese e Delta obbligate a vincere per sperare Adriese a Este e Delta in casa contro il Levico obbligate a vincere per continuare a sperare nella vittoria finale e nei play-off in D.

Crepaldi e Fraccon a pagina XVIII

Ambiente, appello dei sindaci a Zaia Lusia, Lendinara e Badia con i Comuni della Bassa Padovana `Il timore è che il trattamenti dei fanghi contenenti Pfas chiedono lo stop all’ampliamento della discarica di Sant’Urbano avveleni le acque dell’Adige dal quale pesca l’acquedotto `

Mobilitazione contro l’ampliamento della discarica di Balduina, proprio a ridosso dell’Adige, a un passo dal Polesine. Giornata di protesta ieri davanti al municipio di Sant’Urbano contro il progetto di allargamento del sito. In piazza sindaci e cittadini provenienti dai dodici comuni contrari al progetto: tra questi anche Lendinara, Lusia e Badia Polesine. Tra slogan e striscioni c’erano, oltre a rappresentanti delle Amministrazioni, famiglie con bambini e diverse mamme del movimento “No Pfas”. Appello al presidente della Regione Luca Zaia: «Non siamo la discarica del Veneto». Gli amministratori polesani temono che

l’eventuale trattamento dei fanghi dell’azienda vicentina Miteni, responsabile dell’inquinamento da Pfas, possa finire con l’avvelenare le falde acquifere che vanno a finire nell’Adige, il fiume dal quale si alimentano gli acquedotti al servizio della popolazione di gran parte del Polesine. Presenti alla manifestazione di ieri i comitati di Villadose e Lendinara, che hanno inalberato cartelli di protesta contro i proliferare di discariche e impianti per il trattamenti dei rifiuti. In Polesine, poi, pesa anche la vicenda dell’inchiesta sulle strade “avvelenate” da materiali nocivi usati per i sottofondi. Patttaro alle pagine II e III

Investe la ciclista e dà un nome falso

Badia

Il Comune cerca sponsor per la aree verdi Il Comune di Badia Polesine cerca nuovi sponsor e va alla caccia di imprese disposte ad “adottare” aree verdi e aiuole e fiori nelle rotatorie. In tempi di crisi per le casse municipali il contributo dei privati resta dunque fondamentale, anche alla luce di accordi in scadenza. LA MANIFESTAZIONE Sindaci e ambientalisti ieri a Sant’Urbano

Rossi a pagina XII

Rugby Top 12 La FemiCz batte 40-5 il Viadana

La 27enne di Fratta denunciata per lesioni e sostituzione di persona Viabilità

Chiuso da domani il cavalcavia sull’A13 di Costa Sono ben tre i Comuni coinvolte dalle conseguenze dei lavori sul ponte sull’autostrada A13 Bologna-Padova, al via domani: Costa, Fratta e Villanova: allo studio le strade alternative . Scarazzatti a pagina XIII

A piedi rischia di finire sotto un’auto Se l’è vista brutta ieri il passante che stava attraversando sulle strisce pedonali a ponte Castello ad Adria. Un’auto non si è fermata e solo il balzo di lato del pedone ha evitato l’impatto. Sono tanti i punti “neri” della viabilità e il riordino è fermo da 20 anni. A pagina VIII

Rosolina

Dune e orti a misura di escursioni

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Guidava probabilmente con la testa altrove la 27enne che a Vescovana ha urtato una ciclista di 67 anni facendola cadere e procurandole una contusione alla mano. Le ha comunque prestato soccorso, ma ha lasciato nome e numero di telefono falsi. L’anziana però aveva memorizzato auto e targa e le ha trasmesse ai carabinieri. Per gli uomini dell’Arma non è stato difficile rintracciare la ragazza, che risiede a Fratta. Così nei suoi confronti è scattata una doppia denuncia: per lesioni personali colpose e per sostituzione di persona. A pagina XV

Adria

I tifosi pagano la multa con la colletta LA CONSEGNA Lorenzo Marra con Zambelli e la squadra

Malfatto e Romagnolo a pagina XVI

Nel periodo estivo turisti e rosolinesi godranno del “Museo diffuso delle dune fossili e degli orti”. Procedono i lavori per la realizzazione del progetto che garantirà ai visitatori del territorio rosolinese di poter godere di una serie di aree di sosta e per la visita e di fruire dell’ambiente marino anche a scopi didattici. Nell’itinerario che condurrà a piedi o in bici i turisti alla scoperta del paesaggio naturale, degli orti e urbano si integreranno le due vie ciclabili del centro di Rosolina, via Mariangela Marangon e via Aldo Moro, fino a collegarsi con la ciclabile Destra Adige, attraversando il centro cittadino. Cacciatori a pagina XI

Rovigo al voto

Gavello

Forza Italia, 48 ore per decidere candidato e partner

Tentato furto di gasolio alle elementari

Ore decisive per Forza Italia. Entro domani gli azzurri hanno promesso di individuare candidato e alleanze in vista delle elezioni comunali del 26 maggio. Il nome più accreditato per la corsa a Palazzo Nodari resta quello dell’ex vicesindaco Bimbatti, ma non mancano gli scontenti che vorrebbero indurre il commissario Cortelazzo a riallacciare l’alleanza con la Lega.

Sono entrati per rubare il gasolio della cisterna che alimenta la caldaia. Ma visto che era vuota hanno rovistato in giro per le aule per poi scappare rapidamente senza rubare alcunché, forse disturbati da qualcuno. Il raid dei ladri ha preso di mira stavolta la primaria di Gavello. L’allarme ormai serpeggia in paese e mercoledì si terrà una riunione sul tema furti con le forze dell’ordine.

Lucchin a pagina V

Degan a pagina IX

Redazione Rovigo: 45100 - Rovigo, via Giuseppe Verdi 19 - Tel. 0425.422246 - fax 041.665178 rovigo@gazzettino.it

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Primo Piano

Domenica 7 Aprile 2019 www.gazzettino.it

I conti pubblici

Niente manovra bis ma congelati 2 miliardi Le imprese all’attacco Allarme di Bruxelles: la crescita in Italia può essere più bassa dello 0,2% E a Cernobbio imprenditori e manager bocciano l’azione dell’esecutivo `

LA GIORNATA ROMA Non ci sarà una manovra bis. La crescita sempre più fiacca consentirà all’Italia di mettersi al riparo da nuove richieste europee ed evitare un’altra stretta sui conti. Rimarranno però probabilmente congelati i due miliardi di maggiori spese inserite nell’ultima manovra ma che l’Unione europea aveva chiesto di poter bloccare in caso di peggioramento della situazione economica a garanzia della tenuta dei conti. Il deficit comunque tornerà a salire fino al 2,3% del Pil, appena sotto quota 2,4%, il valore simbolo sul quale solo qualche mese fa l’esecutivo Lega-M5s aveva fatto una vera e propria battaglia con Bruxelles. «Oggi non ci sono le condizioni per una manovra correttiva», conferma il viceministro dell’Economia, Massimo Garavaglia. «Ho avuto una discussione con Tria sul Documento di economia e finanza, che include il programma nazionale di riforma e quello di stabilità. Ho ribadito che per la Commissione è importante che in quei docu-

menti si preveda di essere ampiamente conformi con i requisiti del Patto di stabilità, e Tria ha assicurato l’intenzione del suo Governo» in questo senso, ha detto ieri il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, rispondendo a una domanda sull’Italia dopo la riunione dell’Ecofin a Bucarest. «Per quanto riguarda quest’anno, l’economia italiana ha rallentato», e la stima di una crescita dello 0,2% «potrebbe essere anche più bassa, e dobbiamo vedere che implicazioni avrà sul bilancio», è stato poi l’allarme lanciato da Dombrovskis, che ha dato per certa l’attivazione della clausola che congela due miliardi di spese inserita nella manovra approvata lo scorso di-

Domani risparmiatori da Conte a Palazzo Chigi Si fa sempre più insistente il pressing dei due vicepremier sui rimborsi ai risparmiatori traditi, in vista dell’incontro di domani a Palazzo Chigi. Sia Matteo Salvini che Luigi Di Maio vogliono risolvere in fretta la questione e arrivare al Consiglio dei ministri di martedì con una soluzione. Intanto, alcuni dei 300mila risparmiatori incappati nei crac bancari si sono rivolti all’arbitro della Consob ottenendo soddisfazione.

cembre. «Nelle circostanze attuali dovrebbe essere attivata. Ma in ogni caso questo lavoro sul Def è in corso e lascerei al ministro i dati», ha sottolineato il vicepresidente della Commissione europea. Non è escluso tuttavia che, a più di un mese dal varo di Quota 100 e dall’avvio delle procedure per il reddito di cittadinanza, si possa fare una migliore pianificazione dei fondi stanziati per queste due misure bandiera del governo giallo-verde, ed evitare così di tenere ferme le risorse bloccate dalla clausola di salvaguardia.

LE CRITICHE Pollice verso intanto degli imprenditori sul governo gialloverde. A Cernobbio, sulle rive del

I conti dell’Italia debito pubblico (in % del Pil)

Pil reale (var.ne %) 5

132,1 129,0 131,8 131,6 131,4 131,1

4

123,4 115,4 +1,7 116,5 112,5 +0,6

3 2 1 0 -1

IL VICE PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE UE DOMBROVSKIS: VANNO ATTIVATE LE CLAUSOLE DI SALVAGUARDIA PER BLOCCARE LA SPESA

Crac bancari

102,4 -1,1

+0,9

+1,1

134

140

124

+1,6 +0,9

+0,1

+0,2

108

92 -2

-1,7

-3

-2,8

-4

76

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-5,5 2008 2009 2010

Fonte: Istat

60

2011

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2019*

*ultime stime di enti internazionali per il Pil (Ue) e il debito (Ocse)

L’intervista Armando Siri a flat Tax va inserita nel Def. Non è il momento di avere timidezze o paure. Ma è il momento del coraggio e della visione. Sono fiduciosoche ilministroTriadaràa questa misura che è parte qualificante del contratto di governo la dignità che merita perché la crescita parte dalla flat tax. Abbiamo cominciato dalle partite Iva ora tocca alle famiglie. Va dritto al punto Armando Siri, sottosegretarioalleInfrastrutture.

«L

Ma inserendo nel Documento economico finanziario questa misura, dove pensate di trovare i soldi per la tassa piatta? «Il binario su cui deve correre la manovra economica è quello della riforma fiscale che parte proprio dalla estensione della flat tax. Ci auguriamo che sia il punto qualificante del documento che sta mettendo a punto il Tesoro in queste ore e che le coperture si trovino, ma perché le cose si realizzino l’intenzione deve essere chiara e precisa. È una regola consolidata». E se non lo fosse? «Tria sa benissimo che solo semplificando il sistema e abbassando le imposte, possono ripartire produzione, lavoro e sviluppo.

«Flat tax subito nella manovra il Tesoro deve avere coraggio» L’obiettivo del nostro governo».

SOTTOSEGRETARIO Armando Siri

Ma, tra clausole Iva da disinnescare per 23 miliardi, rallentamento del Pil, vincoli europei sul debito, come farete? «Le clausole Iva le abbiamo ereditate, troveremo una soluzione. Perché i fondamentali dell’economia sono solidi, come dice il premier Conte, e, sopratutto, bisogna ricordare che in certi momenti bisogna avere coraggio per realizzare quelle riforme strutturali di cui il Paese ha bisogno».

LA LEGA VUOLE UNA ALIQUOTA UNICA AL 15% PER I REDDITI FAMIGLIARI FINO A 50 MILA EURO E DEDUZIONE FISSE

Non sarebbe stato meglio togliere un po’ di fondi al Reddito e quota 100 per dirottarli sul cuneo fiscale? «Abbiamo fatto delle scelte per favorire la coesione sociale, scelte che valgono più dei semplici numeri. Ora dalla cura sintomatica bisogna passare a quella antibiotica. La flat tax è l’antibiotico

per vincere la recessione economica». Come dovrebbe essere la Flat tax? «Il progetto che abbiamo sottoposto al ministro prevede un’aliquota unica al 15% per i redditi famigliari fino a 50mila euro e deduzioni fisse per garantire la progressività dell’imposta». Tria avrà coraggio? «Con il ministro c’è un ottimo rapporto. Ed il progetto della Lega è da tempo sul tavolo. Ho ragione di credere che nella prossima legge di bilancio diventerà realtà». Non è che i 5Stelle si metteranno di traverso, come con lo sblocca cantieri o il decreto crescita? «Non credo». Ma è vero che in più di una oc-

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UE Valdis Dombrovskis, vice presidente della Commissione

lago di Como, nella giornata conclusiva del seminario Ambrosetti bocciatura sonora per l’esecutivo. Oltre l’80% dei partecipanti, manager e imprenditori, al tele-voto che si svolge nelle sessioni del convegno giudica insoddisfacente quanto fatto finora dalla squadra del premier Giuseppe Conte. Solo l’1% fra imprenditori, manager e banchieri presenti - in pratica due su duecento - ha definito «molto positivo» l’operato dell’esecutivo di Luigi Di Maio e

Autonomia, deputati Pd in campo per fermarla Ventotto parlamentari del Pd hanno consegnato un documento al capogruppo della Camera e al neosegretario del partito Nicola Zingaretti col quale chiedono che il Pd si adoperi per sospendere l’iter di approvazione parlamentare delle intese sull’Autonomiae che dovessero essere sottoscritte fra il governo e le Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. Secondo i 28 parlamentari, quasi tutti del Sud ma anche del Centro e del Nord, l’attuale confronto rischia di avere conseguenze negative. «Non si può trattare l’autonomia di singole Regioni senza un quadro di riforma nazionale dei rapporti fra centro e periferie amministrative», scrivono i 28 parlamentari nel documento che elenca i possibili effetti disgregativi di un processo di Autonomia gestito «frettolosamente». Secondo i 28 poi il progetto dovrebbe essere discusso con tutte le Regioni in modo da evitare discrepanze e ingiustizie. Il documento è una sconfessione non solo delle richieste di Autonomia del Veneto e della Lombardia che hanno presidenti leghisti ma anche di quella più soft dell’Emilia Romagna governata dallo stesso Pd. D.Pir. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL RIMPASTO? BISOGNA PENSARE AD INGREDIENTI NUOVI SE SI VUOLE CAMBIARE SBLOCCA APPALTI IN DIRITTURA D’ARRIVO

Matteo Salvini. Nel 2018 invece, con Paolo Gentiloni in scadenza, la stessa platea si era espressa per il 66,3% a favore del governo in carica. Tornando al Def, che dovrebbe essere varato martedì, si parte dal quadro tendenziale, cioè dall’andamento dell’economia prima delle nuove misure in arrivo, cioè sblocca cantieri e decreto crescita approvato giovedì scorso. La crescita stimata sarebbe un cauto 0,1%. Ma tenendo conto della spinta che potrebbe arrivare dai due provvedimenti del governo, il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, punterebbe a indicare un incremento un po’ più alto, ma comunque non oltre lo 0,3-0,4%. In ogni caso una crescita che resta decisamente fiacca. Il paradosso del Def è che converrà tenere basse le previsioni di crescita. Questo consentirà di portare sopra il 2% la stima del deficit, senza incorrere nelle ire di Bruxelles. Poi c’è il debito, che con l’economia così anemica salirebbe ancora di qualche decimale rispetto al 132,1% segnato alla fine del 2018. Finora il governo ha sempre puntato a ridurlo, almeno nelle stime. Ma lo ha fatto promettendo privatizzazioni e dismissioni che al momento non sono all’orizzonte. Jacopo Orsini © RIPRODUZIONE RISERVATA

casione, visti i continui rinvii sui temi economici più importanti, si è parlato anche di rimpasto nel governo? «Nel fare il rimpasto con la stessa farina si rischia di ottenere lo stesso risultato. Se si pensa a un rimpasto servono ingredienti nuovi». A proposito lo sblocca cantieri a che punto è? I 5Stelle vogliono intestarsi il provvedimento dopo avere frenato per mesi sulla Tav. «A buon punto. Ma arriveranno l’appalto integrato, la soglia del subappalto al 50%, la rigenerazione urbana, i commissari per sbloccare le opere ferme al palo. Sono gli obiettivi che la Lega voleva raggiungere, non faccio polemiche». E sul salva truffati, mediazione raggiunta? «Era un impegno che avevamo preso e che manteniamo. Ci sarà una copertura oltre il 90% per i risparmiatori. Perché è giusto che chi porta i soldi in banca si aspetti che lo Stato vigili su come vengono spesi. Umberto Mancini © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Nordest

Domenica 7 Aprile 2019 www.gazzettino.it

L’ANNIVERSARIO VENEZIA Dieci anni fa a quest’ora il peggio era ormai accaduto. Alle 3.32 del 6 aprile 2009, una tremenda scossa di 6,3 gradi sulla scala Richter aveva devastato l’Aquila e l’Abruzzo, causando 309 morti, 1.600 feriti e 80.000 sfollati. Ma all’indomani di una simile catastrofe, dalle macerie spuntava già il meglio dell’altruismo nordestino, una gara di solidarietà che per i giorni, le settimane e i mesi a venire avrebbe visto mobilitati pompieri, tecnici e volontari della Protezione Civile, protagonisti anche di un autentico miracolo quale fu il salvataggio di Eleonora, una ragazza rimasta sepolta per 42 ore sotto i calcinacci ed estratta viva grazie al fiuto di Nice, indimenticabile labrador del gruppo cinofilo dei vigili del fuoco del Veneto.

L’Aquila, dieci anni dopo il Nordest non dimentica Veneto e Friuli Venezia Giulia inviarono `La ragazza salvata dal cane, le tendopoli, 6.000 volontari e tecnici per il terremoto le casette degli alpini: «Un legame solido» `

Abruzzo 2009

LE OPERE

I NUMERI Per oltre un anno e mezzo si alternarono 1.822 soccorritori e 80 tecnici inviati dal Friuli Venezia Giulia, terra che nel 1976 aveva conosciuto altrettanta tragedia e per questo sperò di poter replicare il proprio modello. Inoltre dal Veneto partirono oltre 4.000 volontari, 86 squadre per un totale di 276 tecnici, 88 coordinatori per i rilievi sugli edifici, 42 dipendenti regionali. Fra questi c’era anche l’ingegnere Alessandro De Sabbata, oggi a capo della gestione post emergenze connesse agli eventi calamitosi, che di quel terremoto ricorda un grande impegno: «All’epoca lavoravo in un altro settore della Regione, ma passai alla Protezione Civile per collaborare ai sopralluoghi per verificare l’agibilità delle abitazioni e le condizioni del monumenti. Noi coordinavamo l’attività di controllo, un grande gruppo che comprendeva sia funzionari pubblici che liberi professionisti, incaricati di svolgere un lavoro molto lungo in una situazione parecchio complicata. Intorno a noi c’era poi l’esercito del volontariato, che garantiva l’assistenza alla

«Da presidente della Provincia di Belluno – rammenta Gianpaolo Bottacin, attuale assessore regionale alla Protezione Civile – ebbi l’onore di accompagnare i nostri alpini ad inaugurare le 33 casette da loro costruite per gli abitanti di Fossa. Da allora un solido legame unisce le nostre comunità». Quello citato dal governatore Luca Zaia, che al tempo era ministro alle Politiche Agricole: «Abbraccio le famiglie delle vittime, in questa giornata di memoria e vicinanza, da parte di tutti i veneti, vicini da sempre al popolo d’Abruzzo che abbiamo visto e sentito accanto a noi durante il maltempo che ha martoriato il nostro territorio».

PALAZZO DEL GOVERNO Due carabinieri davanti a quello che restava della prefettura a L’Aquila

MACERIE L’interno della chiesa di San Marco, nel centro storico de L’Aquila: oggi è ancora inagibile

IL PARROCO “VENETO” DON DANIELE PINTON: «LA REVOCA REGIONALE DEI FONDI HA FERMATO IL RECUPERO DELLA CHIESA DI SAN MARCO»

TRIBUNALE DI TREVISO FALLIMENTO N. 99/2017 R.F. G.D.: dr. Antonello Fabbro Curatore: dr.ssa Monica Guarnier AVVISO D’ASTA L’ISTITUTO VENDITE GIUDIZIARIE comunica che il giorno 31 MAGGIO 2019, alle ORE 09.00, presso la propria sede in Silea (TV), Via Internati 1943-‘45, n. 30, si procederà, LOTTO N. 01 avente ad oggetto l’EDIFICIO DI PREGIO STORICO sito nel Comune di Loria (TV), frazione Ramon, in Via Castellana n. 1, meglio conosciuto come VILLA JONOCH

popolazione sfollata e l’accoglienza degli stessi soccorritori».

IL LEGAME Questo avvenne all’interno del glorioso “Com4”, che vedeva insieme la Regione Veneto e le relative Province, ma anche associazioni come Ana, Agesci, Cisom,

Cri, Anpas, Arci, Ari, Anc. I volontari organizzarono le varie tendopoli: i vicentini al campo base, i padovani a Colle Roio e Rocca di Cambio, i veronesi a Santa Rufina, i polesani a Roio Piano, i veneziani a Bagno e Vallesindola, i trevigiani a Cavalletto-Valle d’Ocre, i bellunesi a San Panfilo d’Ocre.

LA VISITA DEL GOVERNATORE L’allora presidente veneto Giancarlo Galan di fronte alla chiesa di San Marco

Per il sisma del 2016

La Regione “cittadina” di Montemonaco VENEZIA Cittadinanza onoraria del Comune di Montemonaco alla Regione Veneto. Si tratta di uno dei centri devastati dal terribile sisma del 2016, in cui operarono volontari e tecnici veneti, impegnati anche nella ricostruzione a tempo di record di un asilo. A quella località

vennero destinati i 130.000 euro raccolti nel conto attivato da Palazzo Balbi. Una solidarietà ricambiata lo scorso autunno, in occasione della tempesta Vaia. «Sono orgogliosi di ritirare questa onorificenza a nome dei veneti», ha detto l’assessore Gianpaolo Bottacin.

IL VILLAGGIO DELL’ANA Alcune delle 33 casette costruite dagli alpini a Fossa per gli sfollati

Il presidente della Regione elenca le numerose opere promosse dal sistema veneto: il progetto di telemedicina utilizzato nelle tendopoli, la ricostruzione delle scuole, la raccolta nei magazzini di Venezia e Rovigo dei generi alimentari arrivati da tutto il Nord, l’ospitalità prestata dagli alberghi agli evacuati. Un capitolo a parte merita invece la chiesa di San Marco, squassata dal sisma nel centro storico de L’Aquila e inizialmente “adottata” dall’allora governatore Giancarlo Galan, tanto che già tre settimane dopo il dramma l’assessore Elena Donazzan portava in Giunta la delibera che stanziava i primi 240.000 euro, in attesa che l’anno dopo venisse liquidato un altro milione. Ma il 2 novembre 2010, mentre il Veneto veniva travolto dalla grande alluvione, Palazzo Balbi decise di ridurre il contributo a 260.000 euro, «vista «la grave crisi economica e finanziaria». Così per l’edificio sacro si concluse la prima fase della messa in sicurezza, a cui però non seguì mai il recupero, come conferma il parroco “veneto” (papà di Cona e mamma di Cavarzere) don Daniele Pinton: «Purtroppo la revoca di quel contributo bloccò il progetto firmato dal professore padovano Claudio Modena e il mio appello alla Regione cadde nel vuoto. Oggi la chiesa, anche a causa del successivo terremoto di Amatrice, è quasi del tutto collassata. Ma questo non toglie nulla alla riconoscenza della città e della diocesi nei confronti dei veneti, che fin da subito si sono distinti per il loro prezioso aiuto. È anche grazie a loro che qui si respira la voglia di rinascere». Scrive su Facebook l’architetto Alessandra Tacchin, anima padovana del gruppo aquilano di azione civica “Jemo ‘Nnanzi”: «Sono 10 anni ma il dolore è ancora troppo vivo nella mente... guardiamo avanti... jemo ‘nnanzi! L’Aquila è viva e vuole volare...». Angela Pederiva © RIPRODUZIONE RISERVATA

Benetton punta sulla barca confiscata agli scafisti ne nell’accoglienza e nella cura; è la vicenda emblematica di un’azienda, la Sifi, che sposando la teoria dello “shared value” di Michael Porter e applicata in Italia dalle aziende partecipate da 21 Invest, crea valore economico e sociale valorizzando il capitale umano dei suoi dipendenti e accompagnando la crescita di una Onlus che produce benefici per il territorio, nel segno della sostenibilità ambientale e sociale».

LA STORIA

La vendita viene effettuata, per la piena proprietà, al prezzo base ridotto pari ad

Euro 495.000,00 oltre ad imposte e oneri di trasferimento. Si rinvia al bando d’asta nella versione integrale ed alla Perizia di stima del 11/12/2017 a cure dell’Ing. Andrea Nicoletti consultabile sul Portale delle Vendite Pubbliche ed anche sul sito www.ivgtreviso.it Per MAGGIORI INFORMAZIONI, anche sulle “Condizioni di Vendita” o sulle modalità e termini di partecipazione all’asta, rivolgersi all’ISTITUTO VENDITE GIUDIZIARIE (tel. 0422-435022/435030; asteimmobiliari@ ivgtreviso.it) oltreché sulla sezione dedicata alla suindicata Procedura resa disponibile sul Portale delle Vendite Pubbliche ed anche sul sito internet www.ivgtreviso.it.

TREVISO Attraversava il Mediterraneo lucrando sulla disperazione: ora la Blue Cafè è diventata la prima barca etica italiana. Una storia di riscatto e coraggio che porta anche la firma di 21 Invest e del suo presidente Alessandro Benetton: il restyling della vecchia barca a vela è stato finanziato dalla partecipata Sifi. Uno scafo sequestrato ai trafficanti e affidato all’associazione La Casa di Toti Onlus è diventato il primo natante per ragazzi autistici ed è stato inaugurato venerdì nel porto di Marzamemi: si tratta di un’imbarcazione senza barriere, attrezzata per bisogni speciali e pronta ad insegnare ai ragazzi disabili la bellezza e la fatica del mare.

IL PROGETTO La Barca Etica è parte del progetto alberghiero della Onlus e verrà data alle associazioni di disabili che ne faranno richiesta.

I MIGRANTI IL VARO Al centro il trevigiano Alessandro Benetton con la moglie Deborah Compagnoni e i promotori del progetto etico

IL GRUPPO 21 INVEST FINANZIA “BLUE CAFÈ”, IL PRIMO NATANTE PER RAGAZZI AUTISTICI TOLTO AI TRAFFICANTI DEI MIGRANTI IN MARE

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«La storia della Casa di Toti mi ha proprio colpito – ha commentato Benetton, presente con la moglie Deborah Compagnoni al varo –. È il progetto di una madre che con amore fa del limite un’opportunità; è la testimonianza di una creatività che mette insieme energie e porta innovazio-

La barca a vela confiscata agli scafisti era entrata nel porto di Otranto nel settembre del 2017 con a bordo 72 migranti. Sequestrata dalla guardia costiera è stata affidata a Muni Sigona, madre di Toti e fondatrice della Onlus: «Vogliamo fare squadra con tutte le realtà associative del territorio e italiane, per lavorare assieme con l’obiettivo di preparare i ragazzi ad affrontare la vita e di imparare l’autonomia». Elena Filini © RIPRODUZIONE RISERVATA


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del NordEst

ANNO 133- N° 83

VENEZIA MESTRE

Domenica 7 Aprile 2019

Mestre Via le patenti: puniti anche i clienti degli spacciatori Tamiello a pagina XI

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Calcio Dybala e Kean firmano la rimonta la Juventus “vede” lo scudetto

La storia Dai chiodi all’impero, così il modello famiglia dei Pizzolato ha conquistato il mondo Pierobon a pagina 19

Repetto a pagina 23

Schiaffo M5s, stop a Quota 100 I grillini alla Lega: costa troppo, fermarla `Scontro a distanza tra i due vicepremier già dalla fine del 2019. Il muro degli alleati Salvini: pensi a lavorare. Di Maio: è nervoso `

L’analisi

Due riforme che frenano la crescita dell’Italia

Venezia. Piano del Comune post-demolizione Il caso Allarme crescita, ma il governo esclude manovre bis Non ci sarà una manovra bis. La crescita sempre più fiacca consentirà all’Italia di mettersi al riparo da nuove richieste europee. «Non ci sono le condizioni per una manovra correttiva», conferma il viceministro Garavaglia.

Romano Prodi egli ultimi mesi abbiamo assistito ad un leggero ma continuo rallentamento dell’economia mondiale, le cui previsioni di sviluppo per l’anno in corso sono passate dal 3,9% al 3,5%. Il rallentamento è più sensibile nell’Unione Europea, dove ora si cresce ad un ritmo poco superiore all’1%, ed è molto più preoccupante in Italia: l’OCSE ci attribuisce addirittura un segno negativo dello 0,2% per l’anno in corso. Anche se mi auguro che si sia passati dalle stime troppo ottimistiche del nostro governo ad un pessimismo eccessivo degli organismi internazionali, credo comunque che finiremo intorno allo zero, cioè ultimi tra tutti i paesi europei, con tutte le implicazioni negative in termini di livello di vita e di occupazione. Fiumi di inchiostro sono stati spesi per spiegare le ragioni di questo ritardo attribuendone la responsabilità, ogni volta che era possibile, a fattori esterni al nostro paese. Non ho mai negato le responsabilità di una male intesa politica di austerità da parte delle autorità europee, ma vedo che non si è mai messo abbastanza in rilievo la vera e più grave anomalia (...) Continua a pagina 27

N

Mancini e Orsini a pagina 7

Stop del M5s a Quota 100 che pensano di bloccarla già dal 2019. I grillini rispolverano la definizione di «misura temporanea» per rimodulare una delle misure di bandiera della Lega e arginarne i costi. Un altolà che alzerà ulteriormente la tensione nei rapporti con la Lega he anche ieri hanno vissuto un’altra giornata di conflitto. Salvini ha gelato l’alleato Di Maio: «Cerca nazisti e venusiani, io rispondo con l’impegno». Replica del capo M5S: «Da che pulpito... È nervoso». E i grillini: passa il tempo a fare selfie e a dichiarare... Conti e Pirone alle pagine 4 e 5

Milano-Cortina piace al Cio: «Straordinaria» `Il dossier italiano in vantaggio, la Commissione:

«Candidatura molto solida». Zaia: lavorare ancora

Verso il voto

Europee, Variati ci ripensa: pronto a correre con il Pd

Calatrava, addio all’ovovia «Disabili, vaporetto gratis» STOP Per l’ovovia del Ponte della Costituzione a Venezia arriva la parola fine. Dalla corte dei Conti l’ok all’abbattimento. Il vaporetto gratis per le persone con difficoltà motorie e i loro accompagnatori è il grimaldello che consentirà al sindaco Brugnaro di smantellarla rispettando la legge. Fullin a pagina 11

«Ho deciso di accettare la proposta di candidatura». Così ieri, l’ex sindaco di Vicenza Achille Variati, dopo aver letto l’intervista al Gazzettino del futuro capolista Carlo Calenda, («Sono abbastanza convinto che ci ripenserà») ha ufficializzato la svolta. A pagina 11

«La candidatura Milano-Cortina è decisamente molto solida». A 77 giorni dal verdetto sulla sede di Olimpiadi e Paralimpiadi invernali 2026, le parole di Octavian Morariu, capo della commissione di valutazione del Cio, fanno ben sperare. La corsa è ancora lunga, ma dopo i sei giorni di esame, il progetto italiano è in vantaggio su Stoccolma-Aare perché è l’unico con le garanzie del governo e ha dalla sua l’opinione pubblica nazionale. Soddisfatto il governatore Zaia: «Continuare a lavorare seriamente. Ho grande rispetto per il Cio, ma dico che noi dobbiamo lavorare come se avessimo già la candidatura». Vanzan alle pagine 2 e 3

L’anniversario

7 aprile 1979, quel giorno lo Stato colpì i cattivi maestri Carlo Nordio l 7 Aprile 1979, esattamente 40 anni fa, il Veneto e il Paese furono investiti da un sensazionale blitz giudiziario: la Procura di Padova aveva arrestato 21 appartenenti ad Autonomia Operaia. La notizia non era tanto il numero e la qualità dei catturati, tra i quali figuravano alcuni docenti universitari come il professor Toni Negri, quanto l’oggetto dell’accusa: nientemeno che la direzione delle Brigate Rosse e l’assassinio di Aldo Moro. Il Paese fu scosso da un’ondata di entusiasmo e di sgomento. Finalmente – dissero alcuni - quella banda di criminali era stata sgominata. Ma è possibile - obiettarono altri - che la centrale di quell’organizzazione terroristica fosse proprio all’interno di una delle nostre più prestigiose università? Quasi tutti i giornali, comunque, plaudirono all’iniziativa. Il presidente Pertini mandò un telegramma di congratulazioni. L’Italia stava attraversando uno dei suoi periodi più bui. Il terrorismo nero, indiscriminato e bombarolo, aveva mietuto decine di vittime, e ancora non se ne conoscevano i vertici e i contorni. Segue a pagina 9

I

Il terremoto

L’inchiesta

L’Aquila 10 anni fa E il Nordest non dimentica il legame

Campo profughi, le soffiate sui blitz erano «una prassi»

Angela Pederiva

Segnalare le ispezioni era la «prassi». I casi raccolti dalla guardia di finanza e consegnati ai pubblici ministeri Lucia D’Alessandro e Federica Baccaglini sono numerosi e non riguardano solo gli ex prefetti. «Io ho trovato la “prassi”, ho continuato in quella direzione», spiega nell’interrogatorio ai pm la funzionaria Paola Spatuzza. Tamiello a pagina 8

TRIBUNALE Il processo 7 aprile

ieci anni fa a quest’ora il peggio era ormai accaduto. Alle 3.32 del 6 aprile 2009, una tremenda scossa di 6,3 gradi sulla scala Richter aveva devastato l’Aquila e l’Abruzzo, causando 309 morti, 1.600 feriti e 80.000 sfollati. Ma all’indomani di una simile catastrofe, dalle macerie spuntava già il meglio dell’altruismo nordestino, una gara di solidarietà che per i giorni, le settimane e i mesi a venire avrebbe (...) Segue a pagina 12

D È un medicinale che può indurre sonnolenza. Leggere attentamente il foglio illustrativo. AUT. MINSAL DEL. 10/01/2018

REDAZIONE: via Torino 110 - 30172 Venezia Mestre - Tel. 041.665.111 ∆ “Storia della Serenissima Illustrata” - vol. 4 € 6,90* - *Il prezzo degli abbinamenti è aggiuntivo al prezzo de “Il Gazzettino” e fino ad esaurimento. La promozione è valida solo per l’area della provincia di edizione. Spedizione in abbonamento postale: DL 353/’03 (conv. in L. n. 46 del 27/02/04) art. 1 comma 1, VE

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Primo Piano

Domenica 7 Aprile 2019 www.gazzettino.it

Strategie per le Alpi L’OCCASIONE BELLUNO L’Unione europea, attraverso Eusalp (strategia europea per la macro regione alpina), mette a disposizione 100 milioni di euro per la progettazione di interventi per la mobilità transfrontaliera, ma il rischio è di non intercettarne neanche un cent. Per Belluno significa perdere la possibilità di vedere almeno progettata l’autostrada Venezia-Monaco che torna di scena rivisitata secondo criteri innovativi. Diventerebbe un corridoio tecnologico sotto il quale raggruppare anche una serie di sottoservizi come energia, gas, reti informatiche. L’allarme viene lanciato dall’associazione Vivaio Dolomiti che ricorda l’esistenza del fondo europeo, segnalato dall’eurparlamentare Remo Sernagiotto, e soprattutto la data di scadenza: il 24 aprile prossimo. Chiedono alla Regione Veneto di muoversi in fretta. «Basta piangerci addosso - affermano Gianni Pastella e Simonetta Buttignon -: chi di dovere si muova, in fretta. Un bando si può anche perdere, ma non partecipare nemmeno ci sembra assurdo. In questi ultimi mesi si sono fatte polemiche sui 200mila euro per lo studio di fattibilità del trenino delle Dolomiti e qui, dove ci sono ben 100 milioni per fare progetti, non si muo-

Sbocco a nord: l’Europa dà una mano a Belluno Bando per collegamenti intervallivi: `Un progetto c’è e la Regione conferma “Vivaio” sprona la politica a muoversi ma manca l’accordo con gli austriaci `

L’assessore De Berti: «Follia? Qualcuno parla di se stesso e intanto la Regione si è mossa e si muoverà»

VALICO I pedaggi del Brennero fruttano 350 milioni l’anno

AI PARTNER AUSTRIACI CHIESTA LA DISPONIBILITÀ AD UNA PARTNERSHIP MA C’È POCO TEMPO: IL BANDO DELL’EUSALP SCADE IL 24 APRILE

ve foglia. Follia pura. I politici dovrebbero cominciare a pagare di tasca propria certe mancanze».

PROGETTI STRATEGICI Tutto parte il 12 febbraio scorso, quando il Gruppo mobilità in Eusalp, dentro al quale ci

stanno Trento, Bolzano e Tirolo, comunica che c’è un bando da 100 milioni di euro per studi e strategie all’interno del Ten-t (Trans european network, ovvero sistema trasportistico europeo). Dei 100 milioni, 65 sono destinati a progetti per eliminare i colli di bottiglia e anche col-

Altro che inerte: la Regione si è mossa, si sta muovendo e si muoverà. Parola di Elisa De Berti. L’assessore regionale ai Trasporti respinge le critiche arrivate dal Bellunese, di chi dice che la politica regionale non ha mosso un dito per andare in Europa a prendersi risorse sonanti per l’infrastrutturazione del territorio. La prova? Uno studio approfondito sulla possibilità di collegare la provincia dolomitica direttamente con l’Austria. Il famoso sbocco a nord: autostradale o semplicemente stradale, poco importa. «La Regione ha già fatto tutta la sua parte per accedere al finanziamento comunitario Cef (Connecting Europe Facility, ndr) disponibile per studiare la prefattibilità di un collegamento intervallivo tra il Bellunese e l’Austria» afferma De Berti. «Si tratta di

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un bando che interessa sette nazioni e 48 Regioni, tra cui l’Italia e il Veneto, nell’ambito della Macroregione europea Eusalp. Il progetto sul quale la Regione, tutt’altro che inerte, sta lavorando da tempo, riguarda la realizzazione di uno studio di prefattibilità ambientale e l’analisi costi-benefici per un collegamento intervallivo tra la provincia di Belluno e la Carinzia, e potrebbe ottenere fino a 3 milioni di fondi, a condizione che ci sia il cofinanziamento del 50%». «Abbiamo già avuto vari incontri con il professor Giovanni Campeol, nostro rappresentante in Eusalp – precisa De Berti –. E abbiamo già chiesto ai possibili partner austriaci la disponibilità a partecipare. Il bando scade il 24 aprile e stiamo attendendo una risposta». Damiano Tormen

mare i collegamenti mancanti passaggio sul quale entra in gioco Belluno, oltre al Veneto. Perché uno dei grandi assenti, sullo scacchiere europeo, è proprio il valico alpino veneto-bellunese, unica regione in Italia a non avere uno sbocco a nord. Il governo veneto, al quale spetta operare per l’accesso ai fondi, ha cinque grossi progetti nel quadro Eusalp: il maggiore è proprio la Venezia-Monaco. Il tracciato partirebbe da Pian di Vedoia per arrivare a Lienz, in Austria, attraverso il traforo del monte Cavallino. Un’opera che i vicini dell’Osttirol aspettano con ansia per collegarlo poi alla costruenda autostrada verso Klagenfurt. Il progetto non piace invece al Tirolo che con i pedaggi del Brennero incassa annualmente 350 milioni di euro. Vivaio Dolomiti cerca quindi di stanare la politica, sperando in uno scatto di orgoglio.

L’ACCORDO MANCANTE Ma per accedere al bando una delle condizioni necessarie è l’esistenza di un protocollo d’intesa con l’Austria o con la Carinzia. C’è? Pare proprio di sì, e sarebbe anche datato agosto 2017. Ma quel documento, vitale in questo momento, non sarebbe ancora arrivato sul tavolo degli austriaci. Per Vivaio Dolomiti la questione è squisitamente economica: un valico in Veneto fa paura al Brennero che con quell’asse quanto mai inquinato dallo smog, gonfia le casse del Trentino Alto Adige. Facile intuire le pressioni politiche. «Non abbiamo alcuna notizia che ci sia stata una richiesta di accesso al bando - conclude la Pastella -. Nel frattempo la provincia implode, mentre i soldi ci sono». Lauredana Marsiglia


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Padova

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Sit-in e mozioni per salvare il S. Antonio Ieri in via Facciolati una protesta che si ripeterà ogni sabato `Il segretario dem Tramarin: «Daremo mandato al sindaco Presenti consiglieri di Coalizione, Pd e Padova bene comune di chiedere alla Regione di revisionare le schede ospedaliere» `

SANITÀ PADOVA Primo affollato presi-

dio - si ripeterà ogni sabato ieri mattina di fronte all’ospedale. Parola d’ordine “salviamo il Sant’Antonio”. A manifestare e a distribuire volantini, sindacati, il Comitato “SOS S.Antonio”, i rappresentanti dell’Anaao assomomed, i consiglieri comunali Daniela Ruffini, Stefano Ferro, che parla di danno ai cittadini già in atto, e Roberto Marinello - Coalizione Civica, Anna Barzon Pd ed il consigliere regionale Claudio Sinigaglia Pd nonché Antonino Pipitone di Padova Bene comune. A supportare la protesta il presidente della Consulta 4B.

LA MANIFESTAZIONE «Dalla presentazione del nuovo ospedale, approvato in Consiglio ma che non ho votato - dice Ruffini - si è capito che il sant’Antonio non avrebbe più svolto il suo ruolo fondamentale di presidio ospedaliero pubblico. Il disegno della Sanità alla Galan e Zaia continua impoverendo il territorio

L’ARANCIONE RUFFINI: «COSÌ IL DISEGNO DI GALAN E ZAIA CONTINUA A IMPOVERIRE LA SANITÀ PADOVANA»

e accentuando i problemi di accesso alle cure per i cittadini che pagano i ticket più alti d’Italia. E poi parlano di eccellenza ma non si vede dove sia». «Passando il Sant’Antonio all’azienda ospedaliera le prestazioni costeranno dal 20 al 30% in più - osserva Sinigaglia - una scelta senza senso visto che il nuovo ospedale a Padova Est ancora non esiste». «E’ una battaglia dei cittadini e non di medici ed infermieri - aggiunge Pipitone - i padovani devono essere curati a Padova non a Piove di Sacco o Schiavonia». Diego Caroli cofondatore del Comitato e consigliere regionale Anaao con Mirko Schipilliti sottolineano sia un atto di inaudita prepotenza politica voler scardinare il Sant’Antonio. Barzon infine annuncia la presentazione nel prossimo consiglio comunale di una mozione che impegni sindaco e amministrazione a chiedere al presidente Zaia di inserire nelle “Schede ospedaliere” il Sant’Antonio così da garantire i servizi che ora svolge.

LE REAZIONI Sul Sant’Antonio anche il Partito democratico è in prima linea. Nel consiglio comunale del 15 aprile, infatti, verrà discussa una mozione firmata dai consiglieri Dem Gianni Berno e Anna Barzon in cui si chiede la salvaguardia del presidio ospedalieri di via Facciolati. Nel dispositivo, condiviso

LA PROTESTA Il sit in di ieri mattina davanti all’ingresso dell’ospedale Sant’Antonio

Donazione alla Pediatria

Un caschetto per “guidare con il pensiero” i cuccioli-robot Un caschetto supertecnologico per permettere anche ai più piccoli di poter teleguidare il robottino utilizzato a pediatria per distrarre i bambini quando devono affrontare procedure invasive o dolorose. Rotary ieri mattina a palazzo Moroni ha consegnato alla Fondazione Salus Pueri un caschetto da destinare ai più piccoli. Lo strumento è la parte terminale di un sofisticato

sistema che servirà per misurare, in tempo reale, l’attività elettrica generata dal cervello di un bambino. Il sistema, finalizzato a teleguidare i “cuccioli robot”, è già in uso presso il laboratorio Ias-lab del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, ma solo con volontari maggiorenni. Obiettivo della ricerca è capire se anche bambini piccoli con ridotte capacità motorie potranno presto

Folla per l’addio alla ginecologa uccisa dalla malattia a 37 anni `Il fratello di Claudia

Bartolucci: «Ora penso io a mamma e papà» IL LUTTO PADOVA Una vera folla quella

che ha voluto dare l’ultimo saluto ieria Claudia Bartolucci, la ginecologa di 37 anni che da 7 lottava contro un male incurabile, nella chiesa di Santa Rita tanto che molti hanno ascoltato il rito funebre sul sagrato. Tantissime persone che si sono strette intorno al compagno di Claudia, Mirko, ai genitori papà Gianni e mamma Gabriella, al fratello Federico con la mo-

glie e le figlie, le nipoti che tanto amava, non hanno saputo trattenere le lacrime al toccante ricordo della donna tracciato dal parroco Don Romeo. «La vita è fragile anche se ci porta a pensare che vivremo per sempre ma Claudia stava vivendo la fragilità della vita ma a pieno. Da ragazza aveva studiato danza che tanto amava, figlia di medico aveva scelto di fare la ginecologa perché non vedeva solo sofferenza ma anche gioia nella vita che nasce - ha detto Don Romeo - poi la malattia, 5 casi in Italia e 30 in America ed è stato allora quando la vita si è fatta incerta che l’ha vissuta in pieno. Aveva conosciuto Mirko tanti anni fa in palestra ma 4 anni fa, grazie al tango lo aveva ri-

conosciuto come l’amore. Nonostante le sue condizioni ha continuato a partecipare ai convegni medici con flebo e ossigeno e ha continuato a programmare la sua vita: il week end sul Garda per il prossimo 4 maggio giorno del suo compleanno, la casa al mare per l’estate prossima - ha continuato il parroco questo è il dono che ci lascia: la fine non è morire ma non vivere. Lei ha vissuto grazie alla sua spiritualità che l’ha sostenuta nella burrasca. Barrico definisce così lo storytelling: prendete la narrazione e togliete il fatto ossia la morte, quello che rimane è lo storytelling». Sul pulpito è poi salito il fratello Federico che tra le lacrime ha ricordato Claudia assicuran-

L’ULTIMO SALUTO Amici e parenti davanti alla chiesa per il funerale di Claudia

GINECOLOGA Claudia Bartolucci, 37 anni, da 7 era malata

dole ««ora puoi riposare tranquilla, penserò io a mamma e papà». A nome delle colleghe è arrivato il ricordo di un’altra ginecologa. «Ricordiamo che eri sempre curata, le cenette a casa tua, le cadute dai tacchi, ci siamo sempre sostenute a vicenda ma tu, nonostante tutto eri sempre sorridente e i tuoi brillavano - ha ricordato - in pronto soccorso eri sempre pronta ed avresti offerto pasticcini a tutte le pazienti». Il sorriso di Claudia è stato ricordato anche dalle amiche. «Sorridevi e minimizzavi sempre la tua malattia e fino alle 9 di sera del giorno prima che la malattia ti portasse via - ha detto una di loro - “Speriamo” è l’ultima parola che mi hai scritto dimostrando che si può essere presenti anche quando resta solo un messaggio da scrivere». «Sei sempre stata una grande amica, un esempio - ha sottolineato un’altra collega - non facevi differenza fra pazienti sia arrivassero dalle cucine popolari che inviate da un grande professore». Testimonianze sottolineate da scroscianti applausi. Claudia Bartolucci esercitava la sua professione alla Casa di Cura di Abano e all’ambulatorio Artemisia di Ponte San Nicolò. L.M.

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teleguidare un robot senza dover usare joystick o comandi vocali. A presentare l’iniziativa sono intervenuti, tra gli altri, il vicesindaco Arturo Lorenzoni, il responsabile laboratorio Ias-lab Emanuele Menegatti, la presidente Adina Zanin e Roberto Mancin, responsabile dello sviluppo di sistemi e tecnologie informatiche innovative del Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino.

da tutta la maggioranza, verrà dato mandato al sindaco Sergio Giordani di richiedere alla Giunta Regionale una revisione delle schede ospedaliere con il reinserimento dei servizi e delle funzioni che il Sant’Antonio svolge nel territorio della città di Padova e nei Comuni della cintura. «Nelle ultime settimane il Pd di Padova ha percepito grande preoccupazione fra i cittadini rispetto alla situazione del Sant’ Antonio – spiega il segretario cittadino del Pd Davide Tramarin - Ci è dunque sembrato doveroso impegnarci per richiedere alla nostra amministrazione un’azione diretta nei confronti della Regione». «Riteniamo doveroso portare avanti questa battaglia a tutela di una struttura sanitaria di eccellenza che non può scomparire come si desume dalle schede sanitarie ospedaliere in fase di perfezionamento e discussione proprio in questi giorni; a nostro avviso le schede vanno modificate e riteniamo che la Regione dovrebbe ascoltare l’appello di tanti cittadini, medici, forze sindacali e politiche» aggiunge Barzon. «Con l’accordo raggiunto alcuni mesi fa sul nuovo ospedale – conclude Berno - al punto 8 del dispositivo abbiamo chiaramente detto che il Sant’Antonio va difeso». Luisa Morbiato Alberto Rodighiero © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Primo Piano

Domenica 7 Aprile 2019 www.gazzettino.it

L’intervista Luca Zaia

Zaia: «Ora bisogna lavorare come se l’avessimo in tasca» Il governatore: «Io ci ho sempre creduto `«A quei partiti che sparavano sui Giochi ma ora tutti sono chiamati a contribuire» dico che i loro elettori invece li vogliono» `

C

osa bisogna fare per conquistare i Giochi? Per Luca Zaia bisogna attivare tutta la rete diplomatica. A partire da quella dei semplici cittadini e, ancor di più, delle imprese che operano all’estero: «Parlate delle Olimpiadi. Parlatene con tutti”. In conferenza stampa, ieri a Palazzo Marino, il governatore leghista del Veneto ha strappato una risata quando ha invitato i mass media a non spegnere i riflettori sulla candidatura e anzi a sostenerla: «Perché se qualcuno comincia a sputtanare ‘sta roba, non funziona più». Presidente Zaia, com’è stata questa settimana di sopralluoghi con i commissari del Cio? «Eccezionale. Ho capito che è andato tutto bene quando venerdì ho visto il sorriso smagliante dei commissari. La candidatura Milano-Cortina è forte sia sotto il profilo dei contenuti che dell’organizzazione. E poi credo sia stata apprezzata la serietà».

I numeri

2 Le sfidanti olimpiche Milano-Cortina contro Stoccolma-Are

87 La percentuale di milanesi che vuole ospitare le Olimpiadi

80 La percentuale di veneti favorevoli alla candidatura

53 La percentuale di svedesi che vede con favore i Giochi

mo tutti i documenti in regola. E adesso siamo qua. Grazie anche a una squadra eccezionale in Regione, cito su tutti il dottor Maurizio Gasparin». Cosa bisogna fare per avere l’aggiudicazione? «Continuare a lavorare seriamente. Ho grande rispetto per il Cio, ma dico che noi dobbiamo lavorare come se avessimo già la candidatura». Cosa è stato importante in questo processo? «L’operazione di venerdì, quando il sottosegretario Giorgetti ha portato alla commissione Cio la lettera con le garanzie fir-

GOVERNATORE Luca Zaia

In che senso? «Abbiamo preso sul serio l’Agenda 2020 del Cio. Mai pensato di fare strutture faraoniche, abbiamo voluto proporre dei Giochi low cost, senza contare che abbiamo siti che in giro per il mondo non si trovano. Credo che per il Cio questo sia un nuovo corso, non è solo Milano-Cortina o Stoccolma, ma una Olimpiade con nuove regole, con nuovi criteri». Prima che il Coni unificasse le candidature, Cortina d’Ampezzo correva da sola contro Milano. Si aspettava di arrivare fin qua? «Io ci ho sempre creduto. Come quando, il 22 aprile 2018, poco più di un anno fa, chiamai Roberto Daneo e gli diedi appuntamento a Venezia. Daneo era stato il direttore delle Relazioni istituzionali di Torino 2006 e poi direttore della candidatura dell’Expo 2015. Venne a Palazzo Balbi in gran segreto e gli dissi di lavorare sul dossier di Cortina per le Olimpiadi invernali del 2026». Cortina non godeva di grandi appoggi all’epoca. «Diciamo che il terreno era impervio, Milano stava consolidando la sua candidatura, mentre Torino scalpitava. Noi ci siamo inseriti nel progetto, abbiamo presentato le carte, avevaIL TEAM ITALIANO Foto di gruppo per la squadra azzurra verso i Giochi olimpici. Sotto, un particolare della “divisa”: la cravatta con il logo Milano-Cortina

Campiglio, un gioiello del Fai nel cuore di Milano, era prevista alle 20.30 e alle 20.30 spaccate è iniziata. Un’ora e venti minuti dopo avevano già tutti il cappotto in mano diretti all’uscita. Altro che tirar tardi. (Al.Va.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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CON IL NOSTRO PROGETTO INIZIA UN NUOVO CORSO, QUELLO DELLE OLIMPIADI LOW COST

mate dal premier Conte, è stata importantissima. Ma anche l’endorsement fatto dal Capo dello Stato Mattarella a Belluno ha pesato. Ora bisogna costruire relazioni». Dicono che l’atteggiamento dell’Italia nei confronti del Venezuela, con la mancata presa di distanza da Maduro e il mancato riconoscimento di Guaidò presidente, come invece ha fatto l’Europa, possa influire sui voti dei commissari sudamericani. «Ma no, al Cio sono persone serie e perbene, guardano i dossier delle candidature. Semmai siamo tutti noi che dobbiamo sostenere Milano-Cortina parlandone, parlandone sempre, anche in giro per il mondo». Nel sondaggio Cio il gradimento della popolazione del Veneto nei confronti dei Giochi è arrivato all’80%. Tanto, ma meno della Lombardia e pure della media nazionale. Come se lo spiega? «L’80% è un risultato strepitoso. Per me comunque è il 100%. E dico a quei partiti che “sparavano” contro le Olimpiadi che i loro elettori invece le vogliono». Alda Vanzan © RIPRODUZIONE RISERVATA


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