INDICE PREFAZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . I.
ALLAH NEI PENSIERI E NELLA VITA DEI MUSULMANI 1. L' adorazione universale dell' Islam . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 2 2. I 99 nomi di Allah . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3. L'Islam - un centro di cultura teologica . . . . . . . . . . . . . . . . .
II .
III .
IV .
4 7
ALLAH ALLA LUCE DELLA FEDE CRISTIANA 1. Allah - Nessuna Trinita' . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
10
2. Allah - Nessun Padre . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
11
3. Allah - Nessun Figlio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
13
4. Allah - Nessun Spirito Santo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
14
5. Allah - Nessun Amore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
14
LA VERA FACCIA DI ALLAH 1. Uno spirito antibiblico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
19
2. L' Islam - una schiavitu' collettiva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
20
3. Aumento dell'oppressione sulla Chiesa e persecuzione dei convertiti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
22
APPENDICE
CHI E' ALLAH NELL' ISLAM ? di Abd Al Masih
Introduzione: ISLAM - LA FUTURA POTENZA MONDIALE ? Nel XIX secolo l'Islam era virtualmente scomparso dall'orizzonte Europeo ed Americano. Soltanto pochi lontani territori dell'Est erano esposti ai musulmani. Sopravvivevano soltanto alcuni fantasiosi racconti sulle guerre turche. Oltretutto, il rapido sviluppo tecnologico dell'ovest aveva sorpassato la gente islamica facendola apparire di scarsa importanza. Non era passato molto tempo da quando l'Europa era in pericolo di essere dominata dall'Islam. Nell'anno 1453, Costantinopoli, baluardo della cristianità ad est, fu conquistata dagli Ottomani. Piu' tardi nel 1529 ed ancora nel 1683 i Turchi stavano alle porte di Vienna. Lo sforzo per liberare Belgrado durò quasi 200 anni. E è soltanto poco, se si pensa che soltanto alla vigilia della prima guerra mondiale gli ultimi paesi Balcanici furono capaci di togliersi di dosso il gioco Turco - islamico. Per 600 anni islamici e cristiani lottarono gli uni contro gli altri in quell'area. Molti cristiani hanno dimenticato che la Siria ed il Nord Africa furono un tempo il cuore del mondo cristiano. Ma durante la prima invasione islamica negli anni dal 632 al 732, essi furono conquistati e caddero sotto il controllo Arabo. Gli eserciti musulmani dilagarono nell'ovest dell'Europa e si trovarono a non più di 200 Km. da Parigi ed anche vicino a Genova. Se Carlo Martello non fosse rimasto irremovibile, noi oggi saremmo tutti musulmani! Neitzche, l'ateista, arrischiò a dire sarcasticamente," Il grande errore della storia del mondo fu la sconfitta degli Arabi a Tours ed a Poitiers ! ". Il terzo grande attacco dell'Islam avvenne il 17 ottobre 1973, durante la guerra del Kippur contro Israele, quando i re Arabi e gli sceicchi improvvisamente quadruplicarono il prezzo del petrolio. Da allora il petrolio è diventato una comodità molto cara ed il suo costo è una delle principali ragioni delle crisi economiche che spesso agitano il mondo
dall'est all'ovest, in così larga misura, che molti paesi, specialmente del terzo mondo, sono già strangolati dai debiti. Gli eventi del vicino oriente non sono assenti per lungo tempo dai quotidiani notiziari televisivi. In questi giorni l' Islam sta costruendo una potenza su tutti e cinque i continenti con il suo petrolio e le armi finanziarie. Questa religione mondiale circonda l'Europa e gli USA ed influenza risolutamente le masse in Asia ed in Africa. Alcuni cristiani stanno piano piano incominciando a ponderare la questione, "Che cosa è l' Islam e chi è Allah?", una grande ignoranza prevale in questo campo. I filantropi cercano di risolvere il problema superficialmente con ben intenzionati programmi, dialoghi e suggerimenti, ma essi non vanno alla radice del problema. Oggi ci sono più di 12 milioni di musulmani che vivono, lavorano e studiano in Europa ed alcuni milioni di musulmani si sono riversati nel Nord America. Questo significa una doppia sfida per i seguaci di Cristo! - Primo, il campo di missione è entrato nei nostri paesi. - Secondo, l' Islam ha l'obiettivo di fare diventare musulmano il mondo intero. Per queste ragioni è essenziale per ogni cristiano di considerare le seguenti questioni: *Quali sono le mire dell' Islam? *Quale relazione c'è tra Allah e Gesù Cristo e la sua Chiesa?
CAPITOLO I ALLAH NEI PENSIERI E NELLA VITA DEI MUSULMANI L' adorazione universale dell'Islam. La relazione di un musulmano con Allah può chiaramente essere vista nelle cinque preghiere giornaliere che fanno uno dei pilastri dell'Islam. Durante questa liturgia un musulmano si prosterà davanti al Allah 34 volte al giorno. (Poichè in ogni preghiera si fanno una serie di movimenti, in piedi, in ginocchio, con la faccia a terra). Chiunque ha visto un musulmano prostarsi non sarà rimasto indifferente. Il nocciolo della sua disposizione interiore durante la preghiera è il miglior commento sulla parola Islam, la cui traduzione sta per abbandono, sottomissione o docilità. Queste parole suonano molto pie e descrivono la totale sottomissione di un musulmano ad Allah. Qualunque osservatore che considera questo, realizzerà che una persona che si prosta davanti al Allah per 34 volte al giorno in adorazione non è una persona libera ed indipendente. Egli non è molto lontano, perchè il suo intero modo di vivere e di pensare è pienamente guidato ed influenzato da Allah. Conformemente all'Islam, ognuno è schiavo di Allah. Nessuno potrebbe vivere per sè. Ognuno appartiene al suo Creatore ed è stato creato per
rendergli il culto e servirlo in perpetuo ed in modo incondizionato. Se fosse possibile prendere un'astronave e volare in alto sulla Terra osservando gli uomini con un potente telescopio, noi potremmo vedere la preghiera rituale dell'Islam percorrere il nostro globo similmente a gigantesche onde, per 5 volte al giorno come milioni di musulmani chinati a terra in adorazione. All'alba, molto presto, possiamo distinguere la preghiera dei musulmani che incomincia dalle Filippine. La prima ondata di adorazione inizia dall'Indonesia, Malesia, Bangladesh, India, poi Iran e Turchia e finalmente raggiunge l'Europa. Allo stesso tempo la seconda ondata inizia a mezzogiorno per i musulmani in Cina. Questa nuova onda raggiungerà l'India e i 45 milioni di musulmani in Russia, e proprio alle tre pomeridiane partirà una terza onda per la preghiera della sera dal lontano est. Queste ondate di adorazione si susseguono una all'altra in successione plasmando e determinando la vita sotto la cultura islamica. Al tramonto inizia la penultima preghiera. Mentre albeggia essa si infrange sulle coste occidentale dell'America con la preghiera della sera., i musulmani della Valle del Nilo si sono inchinati nel caldo della loro preghiera di mezzogiorno e nel Pakistan gli uomini sono riuniti nelle loro moschee per la preghiera del pomeriggio. Quando l'ultima onda della preghiera della sera incomincia nel lontano est, due ore dopo il tramonto, nello stesso istante i primi raggi del sole illuminano gli adoratori del delta del Gange, mentre i pellegrini della Mecca si prostano per la preghiera del pomeriggio davanti alla pietra nera della KA' BA. Nello stesso momento la seconda ondata di preghiera ha già raggiunto i fedeli musulmani in Marocco, mentre la prima onda si spegne con la preghiera del mattino sulle Montagne Rocciose. Queste cinque onde di preghiera uniscono milioni di musulmani in adorazione al loro Dio. L'Islam è una religione di adorazione e di culto. Molti musulmani pregano molto presto e con grande riverenza ed autodisciplina ripetendo gli stessi movimenti di preghiera per 5 volte al giorno. Molto presto al mattino i muezzin chiamano dai minareti delle moschee, spesso con forte voce sopra i tetti delle case, tutto il popolo. "Alzatevi per pregare! Levatevi per la vittoria! Pregare è meglio che dormire! A meno che, i cristiani riconsidirino le loro preghiere pratiche e si disciplinino in una regolare ed intensa preghiera, saranno stupefatti che l'Islam sfidi i tentativi di missione sociale, e si elevi alla conquista di una cristianità stanca. La chiamata dal minareto include una frase significativa: "Alzatevi per la vittoria!" Chiunque serve Allah spera di ricevere una ricompensa da lui. Quelli che praticano le preghiere aspettano di ricevere benedizioni in terra ed in cielo. La devozione per Allah e l'obbedienza ai suoi comandi merita molti doni includendo la salvezza. I musulmani non ringraziano Allah perche li ha salvati per grazia. Al contrario, essi sentono che devono pregare ed applicare la legge, per avere la benedizione di Allah depositata su di loro.
Così l'Islam è una religione basata sull' autogiustificazione e sulle buone opere di chiunque riesce ad accumulare buone azioni e così fondare la propria salvezza attraverso le stesse.. Pregare in Islam non è un servizio volontario, ma piuttosto una costrizione, un obbligo, e una legge. In Arabia Saudita si può talvolta osservare poliziotti durante la sessione di preghiera costringere i passanti ad entrare nelle moschee, affinchè la collera di Allah non discenda sulla nazione a causa della preghiera negletta. L' Islam è una religione sotto la legge di Allah. Tutti gli aspetti della vita sono specificatamente controllati da una molteplicità di regolamenti. Allah è al centro di ogni cosa. Nell' Islam c'è un profondo senso della purezza, Prima di ogni preghiera, ogni musulmano deve seguire una abluzione obbligatoria. Il lavaggio dei mani, braccia, piedi, bocca e anche i capelli. Ognuno deve lavarsi prima di entrare nella presenza di Allah per pregare. Chiunque non esegue correttamente le procedure di lavaggio è considerato di avere rese nulle le sue preghiere. I cristiani sanno che i rituali esteriori non purificano nè il cuore nè la mente. Ma in Islam le abluzioni, cinque volte al giorno, testimoniano di un profondo desiderio di purificazione da parte di coloro che pregano. In una frase della preghiera principale di tutti i musulmani la AL FATIHA si legge: " Guidaci sulla retta via di coloro ai quali Tu hai concesso grazia, non di coloro sui quali rimane l'ira tua e non su chi si è sviato." (Sura 1:2-3). Questa preghiera esprime in desiderio di guida e di totale dipendenza da Allah. Potrebbe essere errato, ignorante ed arrogante per i cristiani di denigrare il fiducioso intento dei musulmani di servire Dio. Al contrario la loro disciplina, serietà e perseveranza nella preghiera può essere un esempio per molti di noi. Senza dubbio ogni credente musulmano desidera servire Iddio con tutto il suo cuore. E' Lui che egli vuole onorare; per Lui egli si batte ed a Lui sottomette il suo intero essere. Nel Vecchio Testamento noi leggiamo che Dio ascolta ogni preghiera sincera, anche da un musulmano. (Genesi 21:7 e 16:7-14).
Nella sua lotta contro il fervente politeismo della Mecca e i suoi dintorni, Maometto intraprese una spietata campagna contro tutti gli dei, gli idoli e le immagini. Egli testardamente insegnò: Allah è unico ! Tutti gli altri dei sono niente !" Egli aveva accettato la base della fede monoteistica dei Giudei che vivevano nella penisola Arabica da quando furono esiliati dalla loro terra natia dai Romani. Influenzato la loro, Maometto liberò il mondo Arabo dall'idolatria in accordo con quello che chiedevano i profeti del Vecchio Testamento . (Sura 112:1-5). La prima meta del credo islamico fu una chiara distinzione tra l'unicità di Dio e le pretese
di religioni e culti magici i quali insegnavano che esistono altri dei oltre ad Allah. Milioni di musulmani confessano giornalmente: " Non c'è Dio all'infuori di Allah!" Questa testimonianza è il vero fulcro della fede islamica. Chiunque non fa assenso incondizionato a questo dogma è considerato un idolatra. Qualunque asserzione teologica che non si sottomette a questo principio e rigettata senza discussione. Maometto non ha meramente testimoniato dell'unicità di Allah ma lo ha anche descritto con una varietà di nomi. I teologi islamici hanno ricercato tutti i passi del Corano su Allah includendo le sue azioni e i suoi attributi nei : i più bei 99 nomi di Allah. Questi nomi non compaiono con uguale cadenza nel Corano. Alcuni sono menzionati un centinaio di volte, altri una o due volte, ed alcuni si trovano solo implicitamente e si leggono tra le righe. Tutti gli aggettivi Arabi possono essere compresi come nomi, così nel Corano ogni attributo di Allah esprime contemporaneamente uno dei suoi nomi. Diversi tentano diligentemente di ordinare questi nomi di Allah accordandoli al loro significato per riportarli vicino al loro significato e alle idee di Maometto. Allah è Onniscente con infinita saggezza. Egli ascolta e vede tutto, Egli comprende tutto e circonda ogni cosa. Egli è Onnipotente e la sua forza è senza limiti. La sua potenza basta a costruire e distruggere. Tuttavia egli è sublime ed esaltato sopra ogni cosa, grande ed incommensurabile, magnifico ed altissimo. Nessuno è uguale a lui. Egli è il vivente, è sempre esistito, è senza fine, eterno, il primo e l'ultimo, l'unico e di una bellezza incomparabile. Così egli è degno di lode ed l' eccellente, è il santo, luce e pace, egli è la vera realtà e fondatore di ogni cosa. Allah è colui che ha creato ogni cosa con la forza della sua parola. Egli ha chiamato ogni cosa ad essere ed a lui tutto ritorna. Egli dà la vita e la morte (Sura 7:44). Egli abbatterà la morte e riunirà tutto l'universo. Quindi, egli è il sovrano signore e re al quale appartiene tutto l'universo. Egli esalta ed abbassa. Egli è il costruttore e il distruttore. Egli è la guida e il tentatore. Egli salva chi vuole e condanna chi desidera. (Sura 7:44; 8:27; 16:35; 76:32). Sopra tutto questo egli è chiamato l'unico compassionevole e il misericordioso ed ancora egli è il vendicatore. Egli ricorderà ogni cosa con precisione è sarà l'incorruttibile ed insindacabile testimone nel giorno del giudizio. Egli è il migliore di tutti i giudici e darà ad ogni uomo una perfetta ricompensa.
La sua superdimensionale autorità può aprire le porte al successo o nascondere il corso di un evento. Egli sa ogni cosa ed ognuno ed ognuno è nella sua mano. Egli apre e chiude le porte. Nulla sta al suo posto senza il suo volere. Egli non ha bisogno di un mediatore, tutto dipende direttamente da lui. Egli è anche benigno e paziente, fedele e gentile con i musulmani. Egli è il generoso di tutti i doni ed abilità.....? Da lui proviene ogni ogni cosa per tutti gli uomini. Egli possiede ogni cosa e fa ricche le nazioni di tutti quelli che lo glorificano. Egli è favorevole ad essi e sarà un guardiano di tutti quelli che lo adorano. Egli è benigno verso i musulmani e stabilisce una ottima relazione con loro. Ma nessun musulmano può essere certo tuttavia che i buoni attributi di Allah siano diretti verso la sua persona; o se l'aspetto severo e devastante di Allah lo colpirà. Spesso i nomi di Allah sono meramente ascritti a lui da credenti desiderosi, pensandoli piuttosto che essendone certi. I suoi più oppressivi e spaventosi attributi creano paura nella gente e li conducono a fare ogni cosa possibile per osservare la legge. Povertà e malattie sono viste come segni dell'ira di Allah per i loro peccati nascosti. Allo stesso modo, ricchezza, successo e stima tra la gente della società islamica sono considerati come indicazioni di favore dall'unico solo che può fare ricchi, e che onora i suoi adoratori con benedizioni. Alcuni musulmani oggi dicono: "Poichè siamo rimasti fedeli ad Allah per 1300 anni egli ci ha ripagati con il petrolio." Quando torniamo a noi da tutta questa granconfusione e nomi di Allah e chiediamo ad un qualunque musulmano,: "Dimmi, chi è il tuo Dio? Che cosa pensi e senti, quando ascolti il nome di Allah? " Egli può, forse sorridere, allarga le mani e dice semplicemente, " Allah ". Questo significa: Allah non può essere provato o descritto. Uno può solamente sentirlo e sapere della sua esistenza. Ed allora forse può confermare questa conoscenza intuituva con la frase, " Allah akbar!" In questa esposizione abbiamo, una forma abbreviata del credo islamico, il quale è sulle labbra di milioni di uomini, numerose volte al giorno. Con questa testimonianza le guardie rivoluzionarie di Komeini correvano ciecamente sui campi minati pur sapendo che probabilmente sarabbero stati ridotti a brandelli. Dalle forti voci dei minareti queste parole sono ripetute cinque volte al giorno su negozi, case, scuole, industrie ed uffici governativi. Ma questa frase non è completa in se stessa, ma è solo una porzione di una frase. Essa non significa, come è spesso tradotta, " Allah è grande ", o " Allah è il più grande ". Il suo significato letterale è " Allah è più grande ". Ogni ascoltatore potrebbe allora, anche inconsciamente, completare il detto:
Allah è più saggio di tutti i filosofi, più bello della vista più affascinante, più forte di tutte le bombe atomiche ed all'idrogeno messe insieme, è più grande di ogni cosa che noi conosciamo , Allah è l'unico, inesplorabile ed inesplicabile immenso e lontano Dio. Qualunque cosa noi possiamo pensare di lui è incompleta, se non sbagliata. Allah non può essere compreso, egli comprende noi. Noi siamo i suoi schiavi che hanno solo il privilegio di adorarlo nel timore. L'Islam sostiene una rinuncia del razionalismo che prevale in Europa ed in America. Per lungo tempo fu una delle caratteristiche della teologia islamica che Allah non può essere descritto filosoficamente. Non ci fu mai un desiderio di comprenderlo e di scandagliare il suo essere. (Sura 13:13). Comprendendo ciò, portiamoci ora ad un argomento cruciale espresso dal teologo islamico Al Ghazali. Egli meditò lungamente sui 99 nomi eccellenti di Allah. Egli scrisse che questi nomi possono significare ogni cosa e tuttavia niente. Un nome di Allah può negarne un altro ed il contenuto di uno può essere incluso nel susseguente. Nessuna persona può comprendere Allah. Tuttavia credenti devoti possono solo adorare questo sconosciuto, superdimensionale Dio e vivere davanti a lui in paura e riverenza osservando tutte le sue leggi in stretta obbedienza. 3. L' ISLAM - UN CENTRO DI CULTURA TEOLOGICA Quali sono le conseguenze pratiche nella vita di un musulmano sotto il concetto di Allah? L'immagine di un grande signore che abbraccia tutto ha condizionato la vita quotidiana dei musulmani, in casa, nelle scuole, al lavoro e nella politica. Un vecchio detto ancora valido, dice : " Mostrami il tuo Dio ed io ti dirò perchè vivi così ". Il libro della Genesi 1:27 dice così: Iddio creò l'uomo a sua propria immagine ." ed a sua immagine Egli lo ha creato. Ciò significa che il concetto di Dio è nella misura della cultura associata ad esso. Nell’ Islam il padre di famiglia non è un patner in ugual misura con sua moglie, che insieme a lui da fondamento al matrimonio ed alla vita famigliare. L'uomo è più che un patriarca nella sua casa. Egli tiene nelle sue mani i diritti e l'autorità. I figli appartengono per legge a lui solo. Egli è colui che supplisce al cibo ed al vestiario, non concede nulla dal punto di vista finanziario. La sua moglie non è necessariamente una compagna di vita con uguali diritti, ma è soltanto significativa per soddisfare i suoi desideri carnali. Talvolta ella è vista solo nella funzione di cameriera. Ci sono però delle eccezioni dove nobili e sensibili Arabi si aprono essi stessi all'influenza dell'umanesimo mondiale o dove alcune mogli risolute esercitano il controllo sopra i loro mariti. La cristianità ha fatto qualche tentativo in modo per
influenzare i costumi Arabi. Ma in generale è noto che l'Islam è un mondo di uomini dove le donne devono stare nella penombra. Questo si può vedere nelle moschee, nei bar, o nella vita pubblica. Komeini usò in particolare, il risorgere dell'Islam per ridurre nuovamente le donne in una condizione medioevale. Una volta un padre disse : " Io ho un figlio e tre figlie ", così egli spiega la distinzione tra il maschio e le femmine. Il maschio è il governatore ed in senso figurato egli è chiamato il signore della casa. Nella scuola, fino a qualche anno fa, gli insegnanti davano istruzioni come dei patriarchi, governando i loro pupilli e istituzionalizzandoli con i loro detti. Il materiale doveva essere mandato giu' e memorizzato, ma spesso rimaneva indigesto o malcompreso. Le lezioni giornaliere incominciavano con lunghe liste da ripetere di lezioni precedentemente memorizzate. C'era punizione per chiunque non avesse ripetuto soddisfacentemente il soggetto della materia. In molte scuole Islamiche, la comprensione, il pensiero individuale, e lo sviluppo del carattere non è l'obiettivo principale dell'educazione. Una accettazione passiva e conforme sono però enfatizzate. Questa chiusura è associata con il concetto delle massime della religione islamica. Un musulmano è poco incline a pensare criticamente sul Corano. Egli deve accettarlo passivamente e memorizzarlo per intero. Essendo allora ripieno dello spirito islamico, egli istintivamente cammina in accordo con la legge di Allah nella sua vita di tutti i giorni. Forme di istruzione educativa e detti nel mondo islamico sono basati sulla figura di Allah data da Maometto. Una persona non è guidata per divenire attiva e responsabile, ma è diretta per sottomettersi passivamente al suo destino già predestinato. Per questo le emozioni Musulmane spesso esplodono in modo chiassoso ed incontrollato, per la loro intera educazione sommata ad una sottomissione di volontà e di mente ed ad una integrazione nella società di Allah. In politica In politica, la democrazia non sembra essere il miglior modello per la vita di un musulmano. Piuttosto Allah, re e signore su tutto è l'unico modello per molti sultani e dittatori. L'uomo forte che spazza via la corruzione con un pugno di ferro, la grande vittoria che porta fama, onore e forza all'Islam è sempre stato voluto ed onorato. Nelle scuole Arabe possiamo trovare bambini con nomi singolari come Bismack, Stalin, De Gaulle e Nasser, perchè i genitori desiderano e sperano che ci sarà un glorioso futuro per la loro prole nella storia delle personalità. Ciò può sembrare anche macrabo quando si ascolta per la strada di un villaggio Arabo qualcuno che dice : " Hitler non ha pagato le sue tasse scolastiche! " In altre parole, un padre, di nome Hitler, non ha pagato le tasse per suo figlio !
Sia essere re o dittatori, sultani o califfi uno che tiene saldamente il potere con forza è ammirato. La compiacenza o la tendenza verso il compromesso stanno per debolezza ed incompetenza in Islam. Non ci sorprende quindi, che Nasser o Komeini siano state delle figure dominanti nel Medio Oriente in anni non molto lontani. Mentre Nasser cercava di combinare un socialismo Arabo per fronteggiare l'attacco ateista comunista, Komeini introdusse una via ancor più radicale nel tentativo di stabilire il regno di Allah sulla terra e nei paesi Sciiti. L' intimo scopo della rivoluzione di Komeini non fu la rimozione dello Sciàh o l'eliminazione dei cristiani, capitalisti o principi comunisti dal suo popolo, ma il ristabilimento di una teocrazia islamica nella quale Allah prevale e domina ogni aspetto della vita. In questo richiamo ad uno stato integralista nel nome di Allah e dell'Islam, furono uccise più persone in pochi anni che durante tutto il regno dello Sciàh. I nemici della rivoluzione islamica non erano considerati come persone. Komeini stesso asserì: " In Persia nessuno del popolo è stato ucciso fino ad ora ma solo delle bestie!" Lo spirito islamico non può tollerare altri dei fuorchè Allah, così nel suo intimo essere l'Islam è un centro missionario e non troverà pace fino a quando tutto il mondo non sarà diventato musulmano. Questa missione è basata sulla confessione islamica della fede, che : " Non c'è Dio all'infuori di Allah " e che nessuna pace si può instaurare sulla terra se non per mezzo dell'Islam. Nel passato, il mondo, in accordo con la strategia dell'Islam, fu diviso in due grandi aree: La Casa della Pace (o territorio) detto DAR ES-SALAM e la Casa della Guerra detta DAR EL-HARB. Naturalmente la pace regnava solo nei paesi dove l"islam era diventata la religione di stato, e dove la SHARIA, ossia la legge dell'Islam, controllava la vita. La Casa della Guerra erano tutte le altre nazioni che avevano rifiutato di accettare Allah. Sempre in quel periodo in un paese del medio oriente furono distribuiti dei volantini intitolati "ASLIM TASLAM" che significavano : Accetta l'Islam e sottomettiti ad Allah, allora tu non sarai perseguitato, ma potrai vivere una vita di pace. La missione lavora in Islam e non soltanto cerca di convincere con organizzazioni gli intelletuali che l'Islam è la migliore religione rivelata da Allah, ma essa utilizza pressioni in tutti i campi, economico, politico e spesso anche la guerra santa. Il Corano comanda a tutti i seguaci di Allah di combattere per la vittoria della loro religione. Noi dobbiamo però confessare che i cristiani con le crociate nel medio oriente hanno lasciato dietro a loro una lunga striscia di sangue. Essi hanno segnato nella coscienza storica dei musulmani l'immagine dei cristiani come dei militanti aggressivi. Così tutto ciò che essi chiamano guerra santa, è in diretto conflitto con l'insegnamento di Gesù. Egli disse :" Non resistete al male ! Metti via la tua spada ! Ama i tuoi nemici " Cristo non comandò mai ai suoi seguaci di combattere guerre di religione, anzi Egli vietò loro qualunque dimostrazione di violenza. Maometto, al contrario combattè riprtutamente alla
testa dei suoi guerrieri fino a che essi non conquistarono La Mecca e l'intera penisola Arabica. L'espansione dell'Islam si basò sulla spada. La guerra santa nell'Islam è considerata un diretto comando di Allah e non è soltanto una interpetrazione della sua volontà da parte dei credenti. In ogni caso la possibilità di una guerra santa esiste tuttora. Chi vuole comprendere l'Islam deve cambiare il suo modo di pensare. L'Islam non è soltanto una religione per la mente, anima e cuore di un uomo, ma rappresenta una completa e radicata cultura. Esso racchiude una società teocratica dove tutti gli aspetti della vita, dell'educazione dei figli, della vita famigliare, economica e politica sono focalizzati su Allah. Non c'è distinzione tra il trono e l'altare, tra politica e religione. Infatti le moschee sono spesso un punto di partenza per dimostrazioni e rivendicazioni politiche. I sermoni del venerdì non rimangono circoscritti ad incoraggiamenti di fede e di vita spirituale, ma spesso con decisione fanno appello per agitare il popolo su conflitti politici nel nome di Allah. Tutto questo è connesso con il ritratto islamico di Allah. Nulla esiste al di fuori del dominio della sua onnopotenza. Egli è assoluto in ogni cosa. Chiunque non si arrende volontariamente a questo non può portare altri alla sottomissione con astuzia strategica, persuasione economica, o forza rivoluzionaria. Islam vuol dire sottomissione ad Allah. Essa chiede arrendimento in tutti gli aspetti della vita al suo spirito ed al controllo del Corano sopra ogni pensiero e condotta. Le tribu' dei Beduini una volta dissero a Maometto, " Noi crediamo in Allah !" Ma egli rispose :" Voi non avete creduto fino a quando non direte: ci siamo sottomessi come schiavi ." L'Islam è una religione totalitaria che non si compromette con nessuna altra dottrina. Così la storia dell'Islam spiega i forti e ripetuti impulsi scaturenti dal Corano il quale vince le idee ed i concetti provenienti dall'Europa, Persia ed India nella cultura islamica come risultanza di una religione legalistica che tutto pervade. L'ultimo obiettivo non è altro che la costituzione del regno di Allah sulla nostra terra.
CAPITOLO I I INTRODUZIONE L' Islam ha recuperato molto terreno espandendosi negli ultimi dieci anni, portando un sostanziale attacco alla cultura dei cristiani, Induisti, Comunisti e molti Africani. Quando noi, come cristiani incontriamo dei musulmani e cerchiamo di capirli, non dobbiamo dimenticare che molti di loro sono degli adoratori sinceri che servono il loro dio con dedicazione entro i limiti della loro religione. Un cristiano non dovrebbe disprezzare le loro più profonde convinzioni, ma dovrebbe amare e rispettare ogni musulmano che sinceramente adora Allah.
Questo tuttavia, non ci assolve dall'obbligo di scovare la verità nell'Islam. Il nostro rispetto per i musulmani ci conduce ad un pertinente confronto del Corano con il Nuovo Testamento, che è per noi l'unico testo di verità. Nel confontare i 99 nomi di Allah con i nomi di Dio sulla Bibbia, chiunque può notare che il Dio dei musulmani non è in armonia con il nostro Dio. Tuttavia se un musulmano ci dice: " Il vostro Dio e il nostro Dio è lo stesso. " Egli non ha capito chi siano realmente Allah e Cristo, o minimizza intenzionalmente sopra le più radicali differenze.
1.
ALLAH - NESSUNA TRINITA'
E' inconcepibile ed impossibile per un musulmano di credere all'esistenza di Dio come Padre, Figlio e Spirito Santo nel senso del Nuovo Testamento. Chiunque dice che Dio ha un partner, un compagno o uno uguale a Dio insieme a lui, sarà da un punto di visto islamico, caduto in un peccato imperdonabile (come quello contro lo Spirito Santo nella cristianità). Di conseguenza la confessione islamica di fede dichiara giusta l'unicità di Allah, ed allo stesso tempo rigetta fermamente la deità di Cristo e la deità dello Spirito Santo. Nella lingua Araba, il nome Allah è uno studio di per sè. La parola può essere compresa come una frase : AL - EL - HU. EL è un antico nome semitico di Dio che significa il Forte e l'Altissimo. Il nome islamico Allah, corrisponde al nome Ebraico ELOIHM . Il quale può essere anche preso come una dichiarazione : AL - EL - HUM . Sebbene il nome Ebraico ELOHIM contiene la possibilità del plurale (HUM), il nome Allah (HU) può essere solatanto singolare. Quindi, Allah in Islam è sempre solo uno e mai una unità di tre, poichè una unità è completa in sè stessa. Quando i cristiani affermano che la loro Trinità non significa tre cose differenti o separate, ma una unità nella Trinità. I musulmani ripudiano questo concetto. Per loro Allah non è un Dio trino, ma una persona sola.
2 . ALLAH - NON PADRE Nella conversazione con musulmani e Giudei è importante che noi esaminiamo di nuovo la dichiarazione di Gesù nel N.T. concernente il nome Padre per Dio. Noi troviamo questo nome menzionato per 164 volte nel Vangeli. Così possiamo dire nei termini di una " rivoluzione teologica ", che Gesù lo portò in risposta alla rigida credenza semitica di un solo Dio. Cristo non predicò di un lontano, distaccato, non famigliare Dio che noi non possiamo conoscere o comprendere, non ci insegnò di avere paura e terrore davanti a Lui, come di un inappellabile santo giudice. Egli invece con gentilezza rimosse il velo davanti al Dio del Vecchio Testamento e lo rivelò a noi come Egli realmente è : IL PADRE. Egli non ci insegnò di pregare Elohim, Jaweh, il Signore Altissimo o la Santa Trinità, ma mise sulle nostre labbra l'amorevole
nome di PADRE NOSTRO. Cristo quindi condivise il suo stesso privilegio con noi, attraverso di Lui siamo diventati figliuoli di Dio, una relazione che Maometto enfaticamente rigetta . (Sura 5:18). Chiunque può contare il contesto delle occasioni nelle quali Egli usa il nome " Dio " e confrontarlo con le occasioni nelle quali Egli usa il nome " Padre ", e sarà sorpreso. Quando Gesù parla agli stranieri, ai demoni o ai suoi nemici, Egli parla loro del Dio nascosto, grande ed onnipotente Signore per cui tutte le creature furono create. Ma quando Gesù pregava o parlava nell'intimo circolo dei suoi seguaci, Egli rivelava loro l'intimo segreto di Dio - La Sua Paternità. Per questa dichiarazione fu accusato di bestemmia quando il sommo sacerdote Caiafa gli chiese : " Io ti scongiuro per l' Iddio vivente, dicci, sei tu il Cristo, il Figlio di Dio ? " (Mat.26:63) . Caiafa non fu capace di nominare Dio "Padre" perchè per i Giudei sarebbe stato un parlare molto strano. Tuttavia, egli chiese a Gesù, se Egli si considerava essere il " Figlio di Dio", implicando così la Paternità di Dio. Cristo conferma la validità della sua confessione. Le sue prime parole sulla croce furono : "Padre perdonali perchè non sanno quello che fanno." Ma appena il Padre lo velò, nella sua funzione di Giudice che compie la nostra punizione su Lui, il Figlio grida : Mio Dio, mio Dio, perchè mi hai abbandonato?" Però Gesù mantenne la realtà della Paternità di Dio nel mezzo delle sofferenze e morì con le parole: " Padre, nelle tue mani rimetto il mio spirito." Il nome del Padre essendo la rivelazione della realtà intima di Dio, è un elemento indispensabile della fede Cristiana. Una delle ragioni perchè l'Islam rigetta la Santa Trinità insieme alla Paternità di Dio è a causa di un completo equivoco della sua natura. Ai tempi di Maometto una setta Araba insegnò che la Trinità è composta da Dio, Gesù e Maria. Qualunque cristiano insieme a Maometto avrebbe rifiutato questo errore. E' spiacevole che la nascita di Gesù per la potenza dello Spirito Santo nella vergine Maria è compresa non spiritualmente ma carnalmente nell'Islam. Per un musulmano è bestemmia pensare o dire che Allah ebbe un figlio per mezzo di Maria. La Paternità spirituale di Dio rimane quindi inconcepibile per le loro menti. Per loro Allah è l'esaltato, lontano e misterioso Dio. Essi non conoscono e non apprezzano la vicinanza di Dio, il quale nel suo amore come nostro Padre ha rivelato se stesso in Cristo.
3. ALLAH - NESSUN FIGLIO La figliolanza di Cristo è un altro soggetto che ripudiano i musulmani. Essi non possono contemplare una seconda persona divina esistente accanto ad Allah. Essi pensano: il Figlio potrebbe ribellarsi in qualunque momento contro suo Padre. Solo Allah è il potente. Nel Corano egli è chiamato anche l'Arrogante ed il più ingannatore di tutti gli ingannatori (Sura 59:23 e 3:54). La docilità e la gentilezza di Cristo, così come la sua abnegazione, sono considerate come una debolezza nell' Islam. Essa è considerata una
dimostrazione che Egli non è Dio quando dice : "Io son mansueto ed umile di cuore " oppure " Il Figlio non può far nulla da se stesso ", o " il Padre è più grande di me ". Per un musulmano, il mistero dello Spirito Santo rimane celato. Il Figlio glorificò continuamente il Padre durante la sua vita sulla terra, come lo Spirito Santo glorifica il Figlio oggi. Il Padre onora il Figlio e lo ha fatto sedere alla sua destra, mentre il Figlio lascia allo Spirito Santo di edificare la Chiesa che è stata purificata con il suo sangue. La dichiarazione di Cristo : " Ogni autorità mi è stata data in cielo come in terra ", suona come blasfemo all'orecchio di un musulmano. Se ciò è vero, Allah non avrebbe più la potenza nelle sue mani. Lo spirito dell'Islam è pieno di orgoglio. Ecco perchè un musulmano non può comprendere l'abnegazione e la gentilezza del carattere di Cristo. L'esistenza di un Figlio di Dio può anche significare una intromissione nella sovranità di Allah. Allah perdona a chi vuole, quando vuole e dove vuole. Egli non ha bisogno di un agnello, di un mediatore o una croce. Le argomentazioni islamiche dichiarano non necessaria la crocifissione, perchè Allah fa ogni cosa da solo. Maometto rinnega la Figliolanza di Cristo e respinge il fatto storico della crocifissione, " essi non lo crocifissero !" (Sura 4:157). Se Allah avesse permesso la crocifissione di Cristo, allora anche Maometto si sarebbe dovuto aspettare una morte ignobile durante il tempo della sua persecuzione nella Mecca. Egli invece si aggrappò alla potenza di Allah, che nella sua sovrana maestà protegge i suoi profeti. Nell'Islam la croce di Cristo significa il rifiuto della onnipotenza di Allah. Il contrasto tra la sovranità di Dio che chiede la morte di tutti i colpevoli, ed il suo amore che mira a salvare tutti i peccatori, è nascosto per l'Islam. Allah non ama i peccatori, (ciò è ricordato 24 volte nel Corano) ma solo quelli che hanno timore di lui. (Sura 3:76). Per questa ragione nessun musulmano può essere certo che Allah ha preparato un posto in paradiso per lui o se le porte dell'inferno sono aperte per riceverlo. L'Islam non riconosce un Figlio di Dio crocifisso. Essi non hanno il concetto dell'agnello di Dio che e ' sacrificato per tutta l'umanità. Quindi nessun musulmano può ricevere redenzione. Essi rimangono senza grazia e restano nei loro peccati. Il secondo fondamento della nostra fede è eliminato dai musulmani. Il concetto e il fatto di essere salvati per mezzo di Cristo è inesistente nell'Islam. Il vero Salvatore è nascosto ai loro occhi.
4 . ALLAH - NIENTE SPIRITO SANTO L'Islam rigetta non solo il Padre e il Figlio ma asserisce anche che lo Spirito Santo non è Dio ma uno spirito creato come gli angeli e i demoni. Lo Spirito Santo è per loro l' angelo Gabriele che portò il messaggio di Dio a Maria ed a Maometto. Il fatto che Dio è Spirito, che diviene carne in Cristo ed ora vive tra i credenti e un mistero nascosto ai Sunniti ed agli Sciiti dell'Islam. Per contro i Sufiti, mistici dell'Islam hanno aspettato e sperato la dimora di Allah nell'uomo, ma rigettano una giustificazione attraverso la croce come la
sola base per questa dimora. Dobbiamo affermare che i musulmani non riconoscono lo Spirito Santo e che Egli non fa dimora tra di loro. " Quindi non possono chiamare Cristo il Signore se non hanno creduto in Lui ". Una persona nella quale non dimora lo Spirito Santo non ha nessuna assicurazione di risposta alla preghiera, nessuna assicurazione di salvezza, e non conosce la certezza della vita eterna. Chiunque è coinvolto in opinioni spirituali con i musulmani troverà in molti di loro una profonda radice di pietà ed una grande speranza nella pietà di Allah. L'attuale assicurazione di salvezza, tuttavia, è assente nell'Islam. Qualche volta un musulmano dice: " Perchè il grande Allah dovrebbe preoccuparsi dei miliardi di uomini e donne che come formiche strisciano sulla terra uno accanto all'altro e si uccidono un l' altro ? Allah è talmente grande che potrebbe ascoltare le preghiere di tutti. Ma certamente egli risponderà quando vuole, poichè egli è libero di fare come gli piace ". La certezza che un Padre Eterno ascolta ogni grido dei suoi figli è assente nell'Islam. Il contatto personale con Dio è mancante. I musulmani non sono i fligli di Allah, sono i suoi schiavi. Se voi chiedete ad un musulmano, " Sono perdonati i tuoi peccati ?" Nella migliore delle ipotesi riceverete questo tipo di risposta, " Quando lo vuole Allah !". Nessuno sa per certo se questa è la volontà di Allah. Dall'altro canto noi cristiani possiamo dire ," Si, Dio ha perdonato tutti i nostri peccati perchè Suo Figlio ha portato le nostre colpe e pagato il prezzo sulla croce". Il Consolatore, lo Spirito Santo, testimonia con i nostri spiriti e cuori che noi siamo giustificati e siamo stati ricevuti nella famiglia della casa di Dio. (Rom. 8:16 ed Efes. 2:18-22). Come possono allora certi teologi cristiani affermare: " Allah nell'Islam è identico al Dio dei Giudei e dei cristiani !" non hanno realizzato ciò che dice il N.T. " Chi ha il Figlio ha la vita, e chi non ha il Figlio non ha la vita " (1 Giov.5:12) , chiunque non si identifica con la croce di Cristo non ha la vita eterna. " Poichè Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo Unico Figlio, affinchè chiunque crede in Lui non perisca ma abbia vita eterna ". (Gio.3:16). Noi dobbiamo confessare che quando lo Spirito Santo non dimora in una persona egli non può conoscere la vita eterna, poichè non ha accettato Cristo, che è la vita. Tutto rimane per lui sotto giudizio e condanna, mentre i seguaci di Cristo sono affrancati dal giudizio a motivo della sua morte. (Giov. 3:18)
5 . ALLAH - NESSUN AMORE La nostra inchiesta sulla Persona di Dio in ambedue le religioni ci porta ad un confronto. Noi sappiamo che Dio è amore. L'Islam ammette che Allah è il Pietoso, quindi potete chiedervi, " non è questo nome che ricorre nel Corano più volte di qualunque altro nome,
l' equivalente di amore ?" Non sono pietà ed amore la stessa cosa ?" Forse una illustrazione ci può aiutare a chiarire la differenza tra queste due parole. Se uno sposo dicesse alla sua futura moglie, " Io ho pietà di te e ti sposerò ". Quale sarebbe la reazione della sposa ? Ella scapperebbe via da lui. Ma se lo sposo dice, " Io ti amo " , allora la reazione sarà quella che dovrebbe essere. Perfino nella sua clemenza, che è il nome favorito di Allah nell'Islam, egli rimane il Grande e l' Esaltato che nella migliore ipotesi concederà un po di aiuto alle sua creature bisognose. Anche esercitando la sua pietà egli rimane distante ed impersonale. Il nostro Dio invece, nel suo amore si abbassò al nostro livello in Cristo Gesù. Egli prese la forma di schiavo e si umiliò al livello più basso; portò i nostri pesi e prese il nostro posto in giudizio. Il suo sacrificio per i nostri peccati significa , eterno santo amore. Noi non abbiamo un lontano ed impersonale Dio, ma un Padre, un Figlio ed uno Spirito Santo che non hanno esitato a salvarci e fare dimora presso di noi. Senza esagerare potremmo dire : Iddio per noi, nel senso più stretto del suo nome esiste da quando Gesù venne a noi sulla terra. Quello che ora esiste è il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Chiunque non riconosce o accetta la Santa Trinità dimostra che il vero Dio è per lui nascosto. Voi li riconoscerete dai loro frutti Poichè nell'Islam Allah è fondamentalmente distinto dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito Santo. Ne consegue che la cultura e tutti gli aspetti della vita in ambedue le religioni sono essenzialmente incompatibili l'uno con l'altro. Uno dei principali aspetti dell'Islam è che tutto è basato sulla legge e sulla giustizia. L'intera vita ne è influenzata e rimane sotto la legge. Parole simili al V.T. sono scritte nel Corano, " Occhio per occhio, dente per dente, naso per naso, orecchio per orecchio '. (sura 5:49). Cristo però ha portato una nuova legge basata sul suo amore, e comandò ai suoi discepoli, " Amate i vostri nemici, benedite quelli che vi perseguitano affinchè siate figlioli del Padre vostro che è nei cieli. " (Mat. 5:44). Perchè il nostro Padre celeste ha perdonato senza condizione tutti dai loro peccati, attraverso la morte di Cristo. Etiche e principi cristiani sono quidi edificati sopra un perdono incondizionato rivolto a tutti. Gesù ci insegnò a pregare, " Rimetti i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori " (Mat.6:12) ed applica questa preghiera con le parole, " Me se non perdonate agli uomini neanche il vostro Padre celeste perdonerà i vostri peccati. " (Mat.6:15). Nel Cristianesimo l'amore di Dio e la grazia incondizionata sono diventati i principali pilastri della vita. Nell'Islam la legge e la giustizia sono le basi di ogni pensiero e condotta. Nella lingua attuale dei musulmani abbonda l'espressione, " Io sono nel giusto ", e " tu sei nell'errore ". Non c'è flessibilità nel decidere ciò che è giusto e i compromessi sono raramente possibili. Compromettersi potrebbe essere una ingiustizia.
Di conseguenza ogni peccato o misfatto merita repressione e punizione. Quando il peccato non è propiziato, allora la giustizia non è soddisfatta. Noi leggiamo nel V.T. che il sangue sparso grida vendetta al cielo, (Gen.4:10). Assassinare richiede retribuzione e vendetta. In Islam la vendetta di sangue è una legge di Allah. Sarebbe ingiustizia perdonare un crimine o un misfatto casuale. Nel V.T. il perdono era possibile solo attraverso sacrifizi e versamento di sangue. I musulmani non comprendono la necessità del sacrificio e neppure che tutto ciò che richiede giustizia nella legge di Dio sono stati compiuti in Gesù, una volta per tutte e per tutti gli uomini. Egli ha sparso il suo santo sangue per coloro che meritano la morte. Quindi la riconciliazione con Dio attraverso Cristo è negata nell' Islam, il principio della vendetta di sangue è perpetuato. Un perdono incondizionato è visto come una ingiustizia nell' Islam, la grazia non sopraffa la giustizia, ma la giustizia scavalca la grazia. Chiunque è stato nei paesi islamici, " La Casa della Pace ", per un lungo periodo di tempo, è a conoscenza di faide di sangue senza fine, assassini di membri di famiglia per il mantenimento dell' onore di un' altra famiglia. Nel medio oriente le guerre raramente finiscono con un compromesso. Il diritto alla terra, ai fiumi ed ai beni deve rimanere intatto, altrimenti coloro che rifiutano di far valere i propri diritti non avranno pace. Quando gli Israeliani hanno restituito il 99,99 % della penisola del Sinai agli Egiziani, gli Egiziani dissero, " Noi chiediamo che ogni granello di sabbia ci venga restituito ". Queste rivendicazioni sono la base di guerre tra tribu' e nazioni Islamiche che noi comprendiamo molto poco. Iraq ed Iran hanno distrutto i loro rispettivi pozzi di petrolio, mentre Sadat fece una pace trattata con Israele per la mediazione Americana e fu assassinato proporio per questo. La guerra civile nel Libano è stata furiosa per oltre dieci anni, e Gheddafi con i suoi miliardi di petrol-dollari intende conquistare il Ciad e destabilizzare il Marocco. Lo spirito dell'Islam è uno spirito irrequieto. Le profezie nel V.T. relative ad Ismaele sono state dimostrate fino ad oggi, " La sua mano sarà contro tutti, e la mano di tutti contro di lui. " (Gen.16:12) Il senso della giustizia e della legge nei musulmani è profondamente radicato nel loro stesso concetto di Allah. Nel Corano egli comanda che l'Islam deve essere difeso con le armi, e portare la guerra santa con spargimento di sangue, ed uccidere ogni convertito che abbandona l' Islam rigettando Allah ed accettando Cristo come Figlio di Dio. (Sura 5:9) Il dio dell'Islam è un Dio di retribuzione e di conseguenza un giudice svelto nel punire l'iniquità. La ragione legislativa tra i musulmani viene da Allah stesso, da un fanatico orgoglio e dal desiderio della retribuzione. L' istituzione del matrimonio.
L'attitudine musulmana nei riguardi del matrimonio e della vita famigliare è indicativa dei profondi contrasti tra la cristianità e l'Islam, per cui è diventato assurdo parlare dello stesso Dio in ambedue le religioni. Secondo l'Islam Maometto ricevette una rivelazione da Allah per la quale egli insegnò che ogni musulmano può sposare legalmente fino a quattro donne (Sura 4:3). Alcuni musulmani in accordo con alcune scuole di pensiero della legge islamica, dissero che ci si può impegnare anche in un matrimonio temporaneo. In altre parole quando un musulmano viaggia può prendere mogli in luoghi diversi o portare concubine tra i suoi schiavi, come egli gradisce. (Sura 4:3-34). Naturalmente, oggi soltanto i ricchi possono permettersi diverse mogli poichè un uomo è obbligato a dare a ciascuna moglie la stessa quantità di cibo, vestiti e regali, così come deve fare uguali doni per tutti i figli. Se sposa diverse mogli deve quindi sostenere separatamente ogni famiglia. Inimicizia, invidia e gelosia che scaturiscono da questo sistema di cose può essere difficilmente immaginato da qualcuno dall'esterno. In questi tempi di controllo delle nascite i moderni teologi islamici sono giunti ad una particolare interpetrazione della Sura 4:3. Secondo questo verso Allah ha dato ad intendere ai musulmani di essere monogami fin dall' inizio, perchè la sua richiesta per gli uomini di amare tutte le quattro mogli in modo uguale non può essere soddiffatta da nessun marito ! Non importa ciò che possono scrivere gli studenti moderni, ma la donna nell' Islam non sta allo stesso livello di un uomo. Egli è responsabile di educarla nel matrimonio; Egli può recarsi da lei come un punitore per una sua disubbidienza ed ha il diritto di picchiarla. (Sura 4:34). La testimonianza di un uomo ad un processo è uguale a quella di due donne (Sura 2:282). I figli appartengono sempre all'uomo. Permettendolo, una madre ha il privilegio di prendersi cura dei figli fino ad una certa età, ma poi essi devono ritornare al padre. Secondo l'intendimento islamico, queste regole sono comandate da Allah nel Corano. In molti paesi islamici è molto facile per un uomo divorziare dalla moglie, ma se è stato a causa di un eccesso d'ira, egli può risposarla. Piu' tardi, se egli divorzia da lei per la seconda volta, egli ha ancora il diritto di sposarla di nuovo. Ma se egli divorzia per la terza volta, perde il diritto di risposarla a meno che ella non ha sposato un altro uomo ed è stata da quest' ultimo divorziata. Solo allora il primo uomo può risposarla. (Sura 2:229-230) Noi non possiamo afferrare il senso latente di questo regolamento. La moglie non è un patner ma una comodità per l'uomo e sta un gradino più in basso. Questo è tutto collegato al fatto che nell'Islam una persona non è fatta ad immagine di Allah, ma è soltanto un suo schiavo. Per questa ragione la moglie non può stare allo stesso livello come suo marito, ma è considerata essere solo un po di più in alto di una cameriera. Ella è vista come un
suo territorio, nel quale egli può fare tutto quello che gli piace. Questa predominanza del maschio si proietta anche al di là delle porte del paradiso. - Una vita meravigliosa attende il fedele musulmano - Alberi che fanno ombra e frutti freschi, lunghi e larghi fiumi ; una dozzina di vergini ed alcuni giovinetti a sua disposizione. Molto poco è detto nel Corano delle sue precedenti mogli in relazione al paradiso. (Sura 55:54 e Sura 56:15-22) Quanto è completamente diversa la visione del matrimonio cristiano. Anche la donna è stata creata ad immagine di Dio, non soltanto l'uomo. Per quanto concerne la relazione spirituale, ella è sullo stesso piano con l'uomo. La monogamia è anche la conseguenza della posizione spirituale della donna. Ella è un patner ed un aiuto per suo marito per affrontare tutti i problemi di vita insieme. Cristo conferma la monogamia e proibisce ogni divorzio irresponsabile (Marco 10:6-12) L'apostolo Paolo chiede una completa sottomissione della moglie al suo marito, ma in riferimento ed in conformità alla sottomissione della Chiesa a Cristo. Di conseguenza il marito ha il privilegio di offrire la sua vita per amore di sua moglie e dei suoi figli, come Cristo ha dato la sua vita in sacrificio per la Chiesa. (Efes. 5:22-25) Questi principi spirituali regolano tutta l'area della vita Cristiana. Il segreto della cultura Cristiana è l'eterno amore del Padre del Figlio e dello Spirito Santo. Nell'Islam tutti gli aspetti della vita sono governate dal giudizio dominante del dittatore, Allah. L'Islam e la cristianità sono quindi due religioni completamente differenti, nettamente distinte l'una dall'altra come Allah lo è dalla Santa Trinità.
CAPITOLO III LA VERA FACCIA DI ALLAH 1. Uno spirito antibiblico I musulmani dichiarano che Maometto non fu egli stesso l'autore del Corano. I loro esperti teologi non accettano le obiezioni al fatto che il 75 % del Corano è composto da leggi e storie distorte del V.T.. Al contrario difendono veementemente la loro tesi che Allah ispirò Maometto e gli rivelò le sue parole e i suoi comandi. Ogni frase del Corano è considerata la pura parola di Allah, infallibile dettato dell'Altissimo. Tutti i passi della Torah (Pentateuco) e il Injil (Vangelo) sono considerate in modo relativo.
I musulmani accettano questi due libri come essendo ispirati da Allah cosicchè non c'è conflitto tra essi e il Corano. Però tutti i passi della Bibbia che non sono in armonia con il Corano sono considerati falsi e non validi. Ciò porta una rivelazione contro l'altra ed ognuna prova l'altra di essere falsa. L'Islam porta giudizio su se stesso con il suo radicale rigetto della Trinità. Dovremmo anche ricordare che l'Islam è una religione post - cristiana. Fuori della necessità storica, Maometto venne a definire il Cristo del N.T. Egli accettò Cristo in parte, di fatto negò alcuni fattori cruciali della sua vita. Così noi troviamo che il Corano sostiene chiaramente la testimonianza della nascita del Cristo da una vergine ma nega che Egli fu concepito dallo Spirito Santo. Maometto dichiara che il figlio di Maria fu creato dalla Parola di Dio. La validità di Cristo nell'Islam è semplicemente come quella di un grande profeta che fece delle grandi meraviglie. Egli fece vedere il cieco, sanò i lebbrosi e risuscitò i morti. Senza morire, Cristo fu probabilmente portato da Allah direttamente in cielo dove vive ancora tutt'oggi. In accordo con il Corano il Cristo vivente è un punto della dottrina islamica. Egli è riconosciuto come tale in tutti e due, in questo e nell'altro mondo, dal quale Egli verrà di nuovo per giudicare tutti i giudei ed i cristiani che non hanno accettato l'Islam. Maometto descrive Cristo come un profeta al di fuori del comune il quale ha fatto grandi miracoli e che ha le sue stesse caratteristiche ! Ma respingendo queste onoreficenze, c'è un rifiuto radicale della deità di Cristo ed un rigetto del vero motivo della sua venuta ed anche della sua morte. Secondo il Corano Gesù non era il Figlio di Dio, e la sua crocifissione non ebbe luogo. Per tutti i musulmani il Cristo del Corano è il vetro scuro ed opaco attraverso il quale essi guardano al vero Cristo. La Cristologia dell'Islam è un falso modello che essi usano per misurare il nostro Salvatore e la sua salvezza. Quindi, dopo i recenti sviluppi nel Medio Oriente non dovremmo venire alle prese con il Cristo dei musulmani, perchè egli non sarà il punto di partenza o la conclusione di molte conversazioni con loro. In visto dello speciale significato del Cristo Coranico dobbiamo puntualizzare il fatto che 600 anni dopo la nascita soprannaturale del Suo Unico Figlio, Iddio non potrebbe avere mandato l'Angelo Gabriele alla Mecca per dire a Maometto che Egli, l' Iddio Vivente, non ha un Figlio! Ed il Padre del nostro Signore Gesù non potrebbe mai contraddire e negare il fatto storico della crocifissione sulla croce, che era lo scopo della nascita del Figlio, per togliere via i peccati del mondo. Se l'Islam dichiara che Maometto ricevette una vera ispirazione, allora si trattava un altro spirito, un falso spirito, e non lo Spirito Santo che ispirò Maometto. Dio non mente.
Il N.T. ci insegna come dobbiamo considerare l'Islam. L' Apostolo Giovanni scrisse nella sua prima lettera, " Ogni spirito che non confessa Gesù venuto in carne. . . è lo spirito dell' anticristo " (1 Giov.2:18-23 e 4:1-6) Noi dobbiamo quindi confessare in tutta umiltà che lo spirito dell'Islam è lo spirito dell'anticristo. Maometto aveva udito parecchio intorno a Gesù ma a dispetto di tutto, negò il Figlio di Dio crocifisso. Questo ci porta alla conclusione. Lo spirito che si chiama Allah e dichiara di avere ispirato Maometto non può essere il Padre del nostro Signore Gesù Cristo. E' invece uno spirito pieno di menzogne, che porta su di sè il vecchio nome arabo di Dio, "Allah", indossando sul suo viso una maschera e dichiarando di essere dio; tuttavia egli non è Dio. Allah nell'Islam è uno spirito impuro di Satana, che governa con grande potenza un travestimento religioso in questi stessi giorni. (Giov.8:30-48) 2. ISLAM - UNA SCHIAVITU' COLLETTIVA Noi sappiamo che l'Islam può fare appello al profondo fervore religioso dei suoi seguaci. Essa è una religione di culto, di giustificazione per buone opere e spesso chiama all'autosacrificio per la causa di Allah. Innumerevoli musulmani sono morti in guerre sante nel corso della storia per tenere alto il nome di Allah e portarlo in tutto il mondo. Lo zelo religioso, in ogni caso, non salva nessuno. Poichè il Vangelo ci insegna, " Chiunque crede nel Figlio ha la vita eterna, ma chi rigetta il Figlio non vedrà la vita, e l'ira di Dio rimane su di lui." (Giov.3:36) L'Islam rigetta il Figlio di Dio. Di conseguenza esso si colloca fuori della verità. L'Islam non è la via che porta al Padre, poichè nessuno va al Padre, se non per mezzo di Gesù Cristo. (Giov.14:6) Queste considerazioni spirituali costituiscono una chiamata per diversi cristiani a servire il Signore tra i non credenti, specialmente i musulmani. Siamo noi così tranquilli con una cristianità che vive soltanto per sè, che la miseria spirituale di circa un miliardo di musulmani è insufficiente a svegliarci ? Se non potete volare in un paese islamico per essere un testimone di Cristo, potete contribuire in preghiera per i musulmani e sostenere fratelli e sorelle che sono stati chiamati a servire il Signore tra di loro. Potreste lavorare tra i lavoratori e studenti musulmani immigrati nel vostro paese ! Il fatto che pochissimi giovani o vecchi cristiani sono pronti a seguire Gesù per servirlo nel campo missionario dovrebbe essere un segnale di allarme che scuote ogni chiesa e
congregazione. Credenti salvati che non sentono il desiderio di salvare altri. Se non c'è un senso di urgente costrizione per il servizio missionario tra i seguaci di Cristo, allora la questione deve essere posta se questi membri di Chiesa abbiano o no realmente sperimentato una genuina conversione ed una rinascita spirituale. Cristo è in movimento ogni giorno, cercando di salvare quelli che sono perduti. E' la Chiesa è abbandonata a Lui ? O solamente alcuni rispondono con Isaia, il quale, dopo un sincero pentimento ed una divina purificazione, disse," Signore, manda me !" (Isaia 6:8) Nelle strutture missionarie ed in alcune Chiese locali, vi sono oggi particolari opportunità per istruire lavoratori, studenti e turisti per entrare nei paesi chiusi dove non è possibile lavorare in una regolare missione. Per esempio un lavoratore cristiano preparato ha una opportunità d'oro di usare la sua preparazione in alcune società petrolifere insieme alla testimonianza personale. La sola questione è di vedere se accetta la chiamata di essere mandato come testimone di Cristo tra i musulmani. Il lavoratore istruito in missione rappresenta, ai nostri giorni, una opportunità per ogni giovane cristiano. Chiunque desidera partecipare al servizio missionario tra i musulmani deve essere consapevole che lo spirito ufficiale islamico si oppone ad ogni forma di missione Cristiana. Ed è vietato chiamare Gesù Figlio di Dio crocifisso nei paesi dove l'Islam è la religione di stato. Abbiamo realizzato che l'Islam non è solo una religione, ma una cultura e qualche volta uno stato. Chiunque testimonia ai musulmani in un paese islamico è considerato come colui che commette un'offesa contro il governo e deve spesso sopportare una pena. Ma noi dobbiamo obbedire a Dio e non agli uomini. In questi ultimi tempi il campo di Missione è venuto nei nostri paesi. Oltre 15 milioni di musulmani vivono, lavorano o studiano in Europa ed altri 4 milioni nel Nord America. - Chi parlerà loro di Cristo ? - Chi gli darà una guida sicura nei loro problemi pratici ? - Chi li inviterà per la cena o per il thè ? - Come dovremmo pregare per loro ? Per coloro che non comprendono la loro lingua possono acquistare letteratura e cassettes nei vari centri missionari che li forniscono.
Chiunque è pronto a servire i musulmani nel nome di Gesù, troverà presto che il lungo tempo di rigetto del Vangelo ha indurito i loro cuori. I musulmani sono condizionati ed immunizzati sin dalle scuole primarie contro la fede nel vero Cristo. Il rigettante spirito islamico li tiene rinchiusi in un controllo collettivo. Nessun musulmano può venire ad una genuina conversione senza il diretto intervento di Gesù. Nel mondo islamico troviamo un campo di missione a volte differente in quei paesi dove il messaggio di Cristo non è stato proclamato prima dello stabilirsi di particolari culti o religioni in quelle nazioni. Comunque è fondamentale per un convertito dall'Islam distaccarsi dallo spirito dell'Islam, con le sue pratiche e cadere nell'amore con Cristo. Se non rinnega se stesso e si allontana volentieri dall'Islam egli soffrirà di schizofrenia spirituale che prima o poi lo riporterà nell'Islam. Qualunque cristiano che vuole servire tra i musulmani deve per prima cosa esaminare se stesso per discernere se il Signore lo ha chiamato personalmente a questo servizio. Gli entusiasmi romantici non durano a lungo. " Il nostro combattimento non è contro carne e sangue, ma contro i principati e le potestà nei luoghi celesti ".(Ef. 6:12). Solo Gesù è la nostra protezione e la nostra forza, Egli solo produce frutti duraturi. Ogni missionario tra i musulmani deve arrendersi e sottomettersi in una completa consacrazione al Cristo crocifisso, che guida gli uomini nella via e nel luogo che egli sceglie. Lo spirito di autosoddisfazione ed il Cristianesimo tradizionale devono essere abbandonati attraverso l'obbedienza allo Spirito di Cristo dai missionari che servono tra i musulmani. Essi non devono far valere i propri diritti, ma soltanto accettare i loro doveri. Proprio come disse il Signore Gesù," Io non sono venuto per essere servito, ma per servire, e per dare la mia vita come riscatto per molti ". (Mat. 20:28)
3.
AUMENTO DELL' OPPRESSIONE SULLA CHIESA E PERSECUZIONE DEI CONVERTITI
Come risultato del risveglio islamico nei nostri giorni, è aumentata la pressione sulle Chiese nazionali nei paesi islamici. Alcune Chiese Cristiane ancora esistono dopo aver sopportato numerose persecuzioni in questi ultimi tempi. Oggi circa 10.000 cristiani sono emigrati dall'Iraq, Siria, Giordania, Israele, Egitto ed altri paesi perchè non vedono nessun futuro per essi e per i loro figli nei paesi islamici. Durante i periodi di instabilità politica i cristiani sono stati ripetutamente sospettati di indifferenza nel sostegno per l'indipendenza dei paesi nei quali vivono. " Noi dobbiamo preparare le nostre Chiese a soffrire ", disse un anziano di un piccolo gruppo in Marocco, poichè intuiva ciò che i musulmani avevano in mente per le chiese
locali nel futuro. Egli stesso è stato carcerato per sei mesi per la causa di Cristo. Non è spesso comprensibile che chiese nazionali nate come cristiane ed appartenenti a chiese dell' era cristiana iniziale, hanno diritto legale di esistere in uno stato islamico come Cristiane. Maometto li tollerò, alcune in larga misura, come " il Popolo del Libro ". Ma per i convertiti che abbandonano l'Islam non c'è misericordia. La legge di Allah chiede la loro morte perchè egli non rilascia nessuno che si era da prima sottomesso a lui. Oggi gruppi di convertiti o piccole chiese nascoste esistono in diversi paesi islamici. La ragione di ciò può essere trovata nel fatto che una veduta più liberale si è infiltrata nelle menti Islamiche sia dall' Est che dall' Ovest. In alcuni casi le famiglie tollerano, seppur con molta riluttanza, la conversione di alcuni dei propri membri, Ma in certi casi intere famiglie hanno preso la decisione di convertirsi tutti insieme. Questo non fa obiezione al fatto che altri stati islamici o gruppi di fanatici perseguitano alcuni piccoli gruppi della Chiesa di Gesù Cristo nel momento che vengono a conoscenza della loro esistenza. Da quando l'Islam ha ripreso vigore dobbiamo aspettarci grossi pericoli per i convertiti nel futuro. Se le Chiese stabilite stanno già sentendo un aumento di pressione, anche i singoli convertiti saranno sicuramente trattati con poca pietà. Ad essi può venire offerta l'opportunità di pentirsi all'Islam sotto la guida di uno sceicco. Ma se non lo consentono, potranno essere giustiziati per ordine del governo. Questo è il soggetto di una proposta di legge che è stata discussa al parlamento Egiziano diverse volte, con l'intenzione di farne una legge ufficiale. Fino ad oggi diversi musulmani di vedute più liberali hanno fatto opposizione a ciò malgrado le richieste del Corano. Le parole di Gesù dette in Giovanni 15:21 suonano particolarmente attuali: " Ma tutto questo ve lo faranno a cagione del mio nome, perchè non conoscono Colui che mi ha mandato." ed ancora in Giovanni 16:4: " Ma io vi ho dette queste cose , affinchè quando sia giunta l'ora che avverrano, vi ricordate che ve l'ho dette ". " piuttosto: “rQuesta è la consolazione per tutti i convertiti dall'Islam che credono in Gesù, che nessuno è solo nella persecuzione, ma Cristo soffre con lui e dà forza ad ogni fiducioso discepolo. Lo spirito che rigettò il Figlio di Dio e lo mandò sulla croce 2000 anni fa è vivo oggi nell'Islam. Esso nega ed odia il Cristo Crocefisso e si oppone a tutti coloro che sono stati giustificati attraverso di Lui. Un buon musulmano pensa ed adora il vero Dio e lo onora con tutta la sua vita. Ma attraverso Cristo noi sappiamo che Allah in Islam non è il Vero Dio, ma un demoniaco, ingannevole spirito che ha posto un sesto dell' umanità sotto il suo dire.
Ma qualsiasi cosa si possa dire, Gesù Cristo ama ogni musulmano. Il nostro Signore, che siede sul trono può cacciare via qualsiasi demone con il semplice movimento del dito più piccolo della sua mano. Possiamo avere la ferma speranza per ogni musulmano che va a Gesù, sulla sua promessa, " Se il Figlio vi farà liberi, voi sarete veramente liberi ". (Giov. 8:36).