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Editoriale di Stefano Illing

attualità

natura e cultura

moda e modi

affinità elettive

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INNANZITUTTO Il punto di Un mito in equilibrio tra essere e avere di Pier Luigi Vercesi Dolomiti: maneggiare con cura di Stefania Prestigiacomo La mia Cortina tra l'infanzia e il progresso di Claudio Sabelli Fioretti Mondiali 2015: il sogno della Regina di Marco Di Marco FATTI&PERSONE Nerio Alessandri, Giorgio Carriero, Alberto del Biondi, Enrico Marchi e Andrea Illy raccontano la loro vacanza a Cortina a cura di Chiara Caliceti

INSIDE L'incanto oltre le montagne a cura di Folco Quilici OLTRECONFINE Focus Russia: vertigine bianca di Sergio Canciani L'attimo di Stefano Zardini ALTRI MONDI Sai tenere un segreto? di Fabio Bottonelli

LIFESTYLE La Dolce Vita è ad alta quota di Roberto Piccinelli VETRINE Novità di stagione di Alessandra Segafreddo MAI PIÙ SENZA Un nome, un brand a cura di Cristina Palmiotto e Lucia Portesi

(BLOCK) NOTES Lezioni di musica di Ennio Rossignoli NON SOLO STORIA «Viva Mario R.» di Renato Balsamo



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miti e riti

FLASHBACK «Maccchemmmevaviglia» di Cesare Cremonini IL RICORDO L'alfabeto di Lino Lacedelli a cura di Andrea Gris VACANZE SLOW Da Bolzano a Cortina in tre giorni a cura di Susanna Baccetti, Anna Maria Catano e Rosanna Precchia PASSIONI Su un lago ghiacciato un palcoscenico di Caterina Vagnozzi SPORT La signora degli anelli di Massimo Spampani

rubriche

SALVA CON NOME di Alessandra Iozzia e Cristina Palmiotto CLOSE UP di Lucia Portesi PREVIEW a cura di Marianne Moretti-Adimari e Maria Grazia Soravia Cortina Top Friends

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Foto di copertina di Stefano Zardini, dalla collezione Snowland.

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Editorial

current affairs

FIRST AND FOREMOST The point of This is no place for rich people Dolomites: handle with care My Cortina from childhood to progress World Championships of 2015: the dream of the Queen of the Dolomites FACTS&PEOPLE Nerio Alessandri, Giorgio Carriero, Alberto del Biondi, Enrico Marchi and Andrea Illy tell us about their holidays at Cortina

nature and culture INSIDE Enchantment beyond the mountains OLTRECONFINE Focus Russia: white vertigo The moment OTHER WORLDS Can you keep a secret?

fashion and ways LIFESTYLE La Dolce Vita at high altitude SHOP WINDOWS Novelties of the season NEVER AGAIN WITHOUT One name, one brand

elective affinities NOTES Music lessons NOT ONLY HISTORY «Long live Mario R.»

myths and rites FLASHBACK «Maccchemmmevaviglia» THE MEMORY Lino Lacedelli's alphabet

VACANZE SLOW (SLOW HOLIDAYS) From Bolzano to Cortina in three days PASSIONS A stage on a frozen lake SPORT The “lady of the rings”

features

SALVA CON NOME (SAVE AS) The winter appointments CLOSE UP PREVIEW A window on summer Cortina Top Friends



Susanna Baccetti

Fabio Bottonelli

Ama ripetere di aver fatto delle sue passioni una professione. Da giornalista esplora Alpi e Appennini e si diverte a raccontarlo, scrivendo di piste, stazioni sciistiche, turismo, vini e agricoltura. È convinto che, tra tanti posti meravigliosi dove sciare, Cortina resti sempre e solo Cortina. Da freelance collabora, tra gli altri, con Bell’Italia, Bell’Europa, Bravacasa e I Viaggi del Sole.

Appassionata di viaggi e montagna, inizia da giovanissima a collaborare con Il Gazzettino per passare poi a Gente Money, La Stampa, Gente Viaggi, fino a Il Mondo. Attualmente scrive sul Corriere della Sera, Io Donna, Class, Milano Finanza, Il Giornale e Confidenze. Insegnante presso la facoltà di Lingue di Torino, è anche autrice di manuali di successo. Per passione e per lavoro, ha girato mezzo mondo: spera di vederne presto l'altra metà...

Renato Balsamo

Sergio Canciani

Cesare Cremonini

Autrice e regista televisiva, dopo l’esperienza presso il primo canale italiano completamente dedicato al turismo, con Destinazione Russia vince il premio come miglior format televisivo al Festival internazionale del film turistico di Milano. Nel 2003 passa a Rai Uno firmando la regia di Stella del Sud. Dal 2007 al 2009 realizza servizi di costume per Effetto Sabato. Attualmente, è autrice e regista di Easy Driver (Rai Uno). Ha appena vinto il primo premio di Sicilia Mediterranea.

Pittore napoletano, si diploma presso l'Accademia di belle arti di Sorrento nel 1961. Dopo un soggiorno di studi in Spagna, si trasferisce a Cortina dove inizia l'attività di docente presso l'Istituto statale d'arte, che mantiene sotto la sua direzione dal 1970 al 1982. Nel 1973, per conto delle Regole d'Ampezzo, realizza il Museo d'arte moderna Mario Rimoldi - collezionista d’arte e caro amico - del quale è tuttora direttore. Vive e lavora a Cortina d'Ampezzo e Sorrento.

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Uno dei volti più familiari dei telegiornali Rai. Se si dice Russia, infatti, non si può non pensare al capo dell’ufficio di corrispondenza Rai di Mosca da ormai vent'anni. Triestino, uomo di confine e formatosi in spirito cosmopolita, ha cominciato a svolgere attività di inviato nei paesi dell'Europa Centrale e dei Balcani. Ha seguito le grandi trasformazioni del socilaismo reale e raccontato per le testate Rai l'intera tragedia jugoslava. Ama i libri di storia e di viaggi, la pittura espressionista alla Blaue Ritter e la cucina mitteleuropea accompagnata da un rosso leggero.

Anna Maria Catano

Un piede sull’acceleratore: così è la carriera di questo bolognese doc classe 1980. Da Chopin che suona sin da bambino, ai racconti scritti a 12 anni per arrivare all’incontro con i Queen che detta la svolta. Obiettivo: il mondo pop rock. Se il 1999 è l’anno dei Lunapop, nel 2002 è già pronto per il primo album da solista e, nel 2006, vede la luce anche il suo primo disco live. Da maggio scorso, è in tutte le librerie con la sua prima autobiografia Le ali sotto i piedi.



Marco Di Marco

Rosanna Precchia

Olga Donati

Stefania Prestigiacomo

Roberto Piccinelli

Folco Quilici

Nato nel 1963, si è formato all’interno delle pagine della rivista Sciare, fondata dal padre Massimo. Nel 2000 diventa direttore della testata, dando vita anche a OnBoard. Nel 1999 inventa la Fis Carving Cup, quinta disciplina dello sci alpino e da quel momento ne è nominato responsabile Fis e Fisi. Dal 2006 è coordinatore editoriale di Golf & Turismo. Dirige inoltre la rivista di sci brasiliana SkiMag e coordina per Il Giornale l’allegato Ski Style.

Claudio Sabelli Fioretti

Da Iva Zanicchi fino ad arrivare a Giano Accame, Almirante e Afef : la società italiana, vizi e virtù di un popolo che fu di navigatori, di santi e poeti, visti e raccontati da una delle penne più famose del giornalismo italiano e non solo. Una carriera lunga quasi cinquant’anni lo ha visto protagonista - grazie alle sue celebri interviste - delle maggiori testate nazionali, da Panorama al Corriere della Sera, da La Repubblica fino a Io Donna, di cui è editorialista.

Siracusana di 42 anni, è laureata in Scienze della pubblica amministrazione. Inizia a lavorare sin da giovanissima per l’azienda di famiglia e, a soli 23 anni, viene eletta presidente del Gruppo giovani imprenditori di Siracusa. Deputato di Forza Italia dal 1994, è attuale Ministro dell’ambiente dopo aver ricoperto, dal 2001 al 2006, la carica di Ministro per le pari opportunità.

photo Bob Krieger

Fotografa freelance, collabora con un'importante agenzia fotografica olandese. È anche scultrice. Suo materiale di elezione è il bronzo che lavora da oltre un decennio. Scultura e fotografia sono due modalità complementari di esprimere la propria interiorità e la propria percezione del mondo. Vive e lavora a Roma.

Giornalista professionista, dopo collaborazioni varie e la scuola di giornalismo, da quasi vent'anni lavora presso il settimanale Famiglia Cristiana, scrivendo di turismo, scuola, attualità. Nata a Napoli, laureata in Filosofia, vive a Milano. Ama tanto il mare, ma anche la montagna, le nuotate e lo sci. Ha tanti amici a sud, a nord e nel mondo.

Scrittore e giornalista, anticipatore di mode e tendenze sociali, ha recentemente tenuto tre relazioni sul rapporto fra turismo e divertimento al Carrousel du Louvre di Parigi. Opinionista radiotelevisivo definito “sociologo del piacere”, nel corso degli anni è stato docente di Sociologia dei consumi presso alcune prestigiose università e centri di studi. È autore dell’annuale Guida al piacere e al divertimento, in libreria dal 1997 e considerata la “bibbia del loisir”.

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Una nomination all’Oscar, un Orso d’Argento al Festival di Berlino, un Premio Unesco per la Cultura e un David di Donatello, fino alle collaborazioni con Fernand Braudel e Lévi-Strauss. Queste le sorprese che riserva la carriera di uno dei più apprezzati documentaristi cinematografico-televisivi, scrittore e padre dell’archeologia subacquea, inserito nel 2006 dalla rivista Forbes tra le cento firme in campo ambientale più influenti al mondo.

Pier Luigi Vercesi

Direttore de I Viaggi del Sole, è stato direttore di Capital, vicedirettore del quotidiano romano Il Tempo e condirettore di Specchio della Stampa dopo molti anni passati nella redazione del quotidiano torinese. È autore di saggi di storia del giornalismo e docente di Teoria e tecniche dei nuovi media all'Università degli studi di Parma.



Registrazione al Tribunale di Belluno n. 04/08 del 23 maggio 2008

Direttore editoriale Stefano Illing Direttore onorario Lamberto Sechi Direttore responsabile Chiara Caliceti

Cortina d’Ampezzo fa parte dell’associazione europea “Best of the Alps” che riunisce le 12 località montane più famose ed esclusive di 5 nazioni Alpine.

Supervisione creativa, foto e testi Stefano Zardini

Traduzioni Kate Page, Ilaria Zagni

Redazione centrale media.cortina@dolomiti.org Cortina Turismo Coordinamento di redazione: Eleonora Alverà Hanno collaborato: Alessandro Broccolo, Cinzia Confortola, Paola Dandrea, Valentina Fontanella, Marianne Moretti-Adimari, Maria Grazia Soravia, Gabriella Talamini Omnia Relations Coordinamento di redazione: Cristina Palmiotto Hanno collaborato: Claudia Caliceti, Maria Elena Casadei, Alessandra Iozzia, Lucia Portesi

Comitato promotore Andrea Franceschi Sindaco del Comune di Cortina d'Ampezzo Herbert Huber Assessore al Turismo del Comune di Cortina d'Ampezzo Paola Valle Assessore alla Cultura del Comune di Cortina d'Ampezzo Enrico Ghezze Presidente Consorzio Impianti a Fune di Cortina Roberto Cardazzi Presidente Associazione Albergatori di Cortina d'Ampezzo Marco Siorpaes Presidente Seam Servizi Ampezzo Fabio Bernardi Presidente della Scuola Sci Cortina Davide Gaspari Presidente Associazione Artigiani di Cortina d'Ampezzo Cinzia Ghedina Presidente Regole d'Ampezzo Luciano Bernardi Presidente Cassa Rurale ed Artigiana di Cortina e delle Dolomiti Paolo Caldara Presidente Cooperativa di Cortina Enrico Valle Presidente Comitato Coppa del Mondo di Sci Nicola Bellodis Presidente Sestieri d'Ampezzo Igor Ghedina Presidente dello Sci Club Cortina Piergiorgio Cusinato Presidente Associazione Astronomica Cortina Nicola De Santis Presidente Gis Gestione Impianti Sportivi Cortina Michele Da Pozzo Direttore del Parco delle Dolomiti

Hanno collaborato a questo numero Testi Susanna Baccetti, Renato Balsamo, Fabio Bottonelli, Sergio Canciani, Anna Maria Catano, Cesare Cremonini, Marco Di Marco, Andrea Gris, Roberto Piccinelli, Rosanna Precchia, Stefania Prestigiacomo, Folco Quilici, Matteo Rizzetto, Ennio Rossignoli, Claudio Sabelli Fioretti, Alessandra Segafreddo, Massimo Spampani, Paolo Tassi, Caterina Vagnozzi, Pier Luigi Vercesi Foto Ugo Bellò, Anna Breda, Mattia Canbiotti, Roberto Casanova Rosolo, Stefano Catalano, Dino Colli, Alessandro De Leonardis, Olga Donati, Tobias Eble, Diego Gaspari Bandion, Giuseppe Ghedina, Enzo Giovanelli, Bob Krieger, Gianluca Lorenzi, Giacomo Pompanin, Tony Ramirez, Ettore Sottsass, Paolo Tassi, Francesca Vieceli

è press-partner di Cortina Turismo.

Cortina.TOPic è un periodico di informazione di carattere culturale e di promozione turistica di Cortina d’Ampezzo. Copyright: tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte della rivista può essere riprodotta in qualsiasi forma rielaborata con l’uso dei sistemi elettronici e diffusa senza l’autorizzazione scritta dell’editore. Manoscritti e fotografie anche se pubblicati non vengono restituiti. Pubblicità inferiore al 45%. L’elaborazione dei testi, anche se curata con scrupolosa attenzione, non può comportare specifiche responsabilità per eventuali involontari errori o inesattezze. Chiuso in redazione il 10 dicembre 2009.

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Archive Davos Klosters Tourismus, Archive Engadin St. Moritz, Archive Garmisch-Partenkirchen Tourismus, Archive Kitzbühel Tourismus, Archive Zermatt Tourismus, Archivio Associazione Astronomica Cortina, Archivio Associazione Curling Cortina, Archivio Coppa del Mondo di sci femminile, Archivio Coppa d'Oro delle Dolomiti, Archivio Cortina Car Club, Archivio Cortina-Dobbiaco Run, Archivio Cortina Snowkite Contest, Archivio Cortina Turismo, Archivio Festival e Accademia Dino Ciani, Archivio Polo Gold Cup Circuit, Archivio SGP, Archivio Sportivi Ghiaccio Cortina, Archivio Yacht Club Cortina d'Ampezzo Archivio Fondazione Benetton Studi Ricerche, Archivio Gruppo Scoiattoli, Archivio Museo Rimoldi, Archivio Storico Foto Zardini Illustrazioni Diego Gabriele Progetto grafico Kidstudio Communications – Firenze www.kidstudio.it – info@kidstudio.it Art director Marco Innocenti, Luca Parenti

Cortina Turismo Proprietario ed editore Sede sociale Via Marconi, 15/b – 32043 Cortina d'Ampezzo tel. +39 0436 866252 – fax +39 0436 867448 cortina@dolomiti.org Stampa Grafica Veneta Spa Via Malcanton, 2 – 35010 Trebaseleghe (Padova) tel. +39 049 9319911 – fax +39 049 9385760 Pubblicità Cristiana Melis c.melis@dolomiti.org Francesca Caprioli, Giulia De Zorzi, Marialaura Riccheo comunicazione@dolomiti.org Gestione distribuzione circuito nazionale Virna Iodice v.iodice@dolomiti.org



EDITORIALE

ORGOGLIOSAMENTE BOTA L’UNICA IN ITALIA di Stefano Illing

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odici celebri località dell’arco alpino fanno parte dell’associazione Best of the Alps. Sono i centri turistici più famosi ed esclusivi. Undici si trovano sulle alpi francesi, svizzere, austriache e tedesche: Chamonix Mont-Blanc, Davos, Garmisch-Partenkirchen, Grindelwald, Kitzbühel, Lech Zürs am Arlberg, Megève, St. Anton am Arlberg, St. Moritz, Seefeld e Zermatt. Una sola si trova in Italia: Cortina d’Ampezzo, la Regina delle Dolomiti. Regina delle Dolomiti riconosciute Patrimonio dell’Umanità, perché sono universalmente considerate tra i più attraenti paesaggi montani al mondo, uno scenario distintivo che ha creato l'archetipo “paesaggio dolomitico”. È questo paesaggio unico e rinomato, di cui Cortina è la Regina, che l’Unesco ha riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità, con lo stesso spirito dei primi visitatori che “scoprirono” queste valli nell’Ottocento: «ci si accorge subito che sono diverse da tutte le altre montagne e, nello stesso tempo, esse si presentano esattamente come la nostra immaginazione le aveva anticipate» (Amelia B. Edwards, Untrodden Peaks and Unfre-

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quented Valleys, 1872). Fascino delle Dolomiti che ha influenzato musicisti, artisti, pittori e scrittori di tutto il mondo a cui Cortina aggiunge la sua “spezia” particolare. Cortina quale luogo di relazione e di svago, di riposo e riflessione, di sport, di esplorazione e di incontro con se stessi e con la meraviglia della natura. Nei due numeri del 2009, abbiamo giocato sull’ambiguità delle forme che la natura assume tra queste montagne. Apparentemente provocatorie, la malizia era una citazione per ricordare che, senza gli uomini che abitano e interpretano questa natura, le Dolomiti sono solo un minerale. Nel 2010, il tema è gioioso: la nostra natura, le nostre Dolomiti, come luogo di divertimento e i segni dell’uomo come Land Art. Arte effimera, ma, questa volta sì, veramente scabrosa. Noi attori e spettatori nel paesaggio dolomitico, tutti protagonisti del rapporto tra l’uomo e la natura.

PROUD TO BE BOTA THE ONLY ONE IN ITALY Twelve well known localities in the Alpine range make up the association called Best of the Alps. Eleven of them are situated in the French, Swiss, Austrian and German Alps: Chamonix Mont-Blanc, Davos, Garmisch-Partenkirchen, Grindelwald, Kitzbühel, Lech Zürs am Arlberg, Megève, St. Anton am Arlberg, St. Moritz, Seefeld and Zermatt. Only one of them is located in Italy: Cortina d’Ampezzo, the Queen of the Dolomites, recognised as a World Heritage Site and considered to be one of the most attractive mountain landscapes in the world. Added to the fascination of Cortina is a “dash of spice”: this is a place for acquaintance and recreation, for rest and reflection, for exploration and for coming face to face with oneself and with nature. In the two issues of 2009, we have played on the ambiguity of the forms that nature assumes among these mountains. Apparently provocative, this was a stratagem serving to remind us that without people to experience and interpret their nature, the Dolomites are mere rocks. In 2010, the theme will be a joyous one: our nature, our Dolomites, as a place of enjoyment and of the signs of man as ephemeral Land Art - an art that is ephemeral but this time truly provocative. We are all actors and spectators in the Dolomite landscape, protagonists of the relationship between man and nature.



INNANZITUTTO

un mito in equilibrio tra essere e avere Il punto di A MYTH IN EQUILIBRIUM BETWEEN BEING AND HAVING

Ci sono luoghi che entrano nel mito e, da quel momento, basta citarli per evocare scenari, sensazioni... per qualcuno soltanto sogni, ma non importa: sono bei sogni. I miti, però, portano un pesante fardello: per sopravvivere, devono sapersi difendere. Capita, infatti, che in periodi storici caratterizzati da una certa volgarità di costumi – quelle epoche in cui si accantona l’essere e si enfatizza l’avere – i miti vengono presi d’assalto per essere sfruttati, monetizzati e, di conseguenza sbiaditi, svuotati del loro valore simbolico. Sappiamo che è successo anche a Cortina, ma questa terra coltiva dentro di sé robusti anticorpi e ha saputo espellere il virus. Tornate, quindi, sereni o andateci quest’inverno per la prima volta, se non ci siete mai stati: la Regina delle Dolomiti rimane immersa nell’aura di antica nobiltà (d’animo, ovviamente), per cui non è importante possedere e mostrare, fondamentale è avere stile, buongusto, dignità. Passare le vacanze a Cortina può richie-

dere molto denaro, ma anche poca spesa (vi sono pacchetti davvero convenienti). Non fatevi ingannare dai luoghi comuni: questo non è un posto per ricchi, è un paesino dove sentirsi a proprio agio, dove, se c’è una regola, è quella dell’understatement, delle cose belle e semplici. Io la preferisco per le passeggiate, non essendo sciatore. Forse perché ho camminato in quei boschi guidato da due maestri del mio mestiere: Indro Montanelli e Lamberto Sechi. Quando io e Lamberto eravamo a un minuto dal chiedere pietà - «Fermiamoci un attimo a prendere fiato» - Indro, fresco come una rosa, batteva il bastone sulla gamba che le Brigate Rosse gli avevano offeso e diceva: «La testa funziona bene, sono le gambe che non mi stanno dietro!». Cortina era stata la sua seconda casa, fuggiva lì quando lo coglieva la depressione di cui soffrì tutta la vita: godere di questo paesaggio era come guardare dentro di sé... E ritrovava la voglia di ritornare a veder le stelle.

Pier Luigi Vercesi, direttore de I Viaggi del Sole

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There are places that become myths, and from that moment onwards the mere mention of their names is enough to evoke scenarios. However, myths bring with them a heavy burden: in order to survive, they must be able to defend themselves. It happens, in fact, that during historical periods with a certain vulgarity of custom, myths are pounced upon and exploited. As we know, this has happened at Cortina too, although this territory has strong antibodies and has been capable of expelling the virus. The Queen of the Dolomites remains surrounded by an aura of noble antiquity (of the soul, naturally), and so for her it is not important to possess and show off what she has: it is fundamental to have style. Spending your holidays at Cortina may work out to be expensive, although not necessarily (you can find packages that are really good value). Don't be fooled by platitudes: this is not simply a place for the rich – it is a small town where you can feel at ease and where, if there is a rule, it is the understatement of beautiful but simple things.

Pubblichiamo con orgoglio e piacere l’editoriale con cui Pier Luigi Vercesi ha aperto I Viaggi del Sole dedicato a Cortina e le Perle del Veneto, la rivista che, dopo il successo nazionale, sarà in vendita, ma solo a Cortina, fino a Pasqua. Con una speciale ed esclusiva distribuzione – grazie ad un accordo di partnership tra il Gruppo Sole 24 Ore e Cortina Turismo – presso La Cooperativa di Cortina, Libreria La Modernissima e Libreria Sovilla.


DOLOMITI: MANEGGIARE CON CURA Il punto di DOLOMITI: HANDLE WITH CARE

Le Dolomiti erano già di fatto patrimonio dell’umanità, un bene prezioso della nostra storia, del nostro paesaggio, della nostra cultura apprezzato a livello internazionale. Ma il riconoscimento ufficiale e prestigioso dell’Unesco ha convalidato ancora di più l’unicità di questo territorio e l’importanza di tutelarlo e valorizzarlo. Diventare patrimonio dell’Unesco significa, infatti, dare corpo concretamente allo sviluppo sostenibile, inserendosi anche nel circuito dell’ecoturismo consapevole, rispettoso dell’identità dei luoghi, opportunità di crescita economica per le popolazioni locali. Un grande risultato per l’Italia, dunque, che conferma il primato del nostro Paese come maggiore giacimento naturalistico e culturale del mondo da godere all’insegna della sostenibilità.

The Dolomites were already a de facto world heritage site, a precious jewel in our history, our scenery and our culture, highly appreciated at international level. However, the official and prestigious recognition on the part of UNESCO has convalidated all the more the uniqueness of this territory and the importance of safeguarding and valorising it. Becoming a UNESCO World Heritage Site, in fact, means enacting concrete measures leading towards sustainable development and the possibility of providing for responsible ecotourism respecting the identity of the local places, an opportunity for economic growth for the local populations. Hence this is a great achievement for Italy, confirming the pre-eminence of our country as the greatest naturalistic and cultural heritage in the world, to be appreciated with sustainability as the keynote.

Stefania Prestigiacomo, ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare

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LA MIA CORTINA TRA L'INFANZIA E IL PROGRESSO Il punto di

Ho abitato a Cura di Vetralla, a Castronno, a Bologna, a Roma, a Bracciano, a Milano, a Genova, a Pieve Ligure, a Montevecchia, a Lavarone, a Salina. Ma quando voglio fare il ganzo con qualcuno io dico, ed è vero, che ho abitato a Cortina d’Ampezzo. Io non sono come tanti radical chic che si vantano di andare o di essere andati in vacanza sotto le Tofane. Io ho abitato là. Per quasi due anni. Nessuno dei miei amici ha abitato a Cortina d’Ampezzo. Ed io glielo faccio pesare. Perché io andavo a fare il fieno con i ragazzini miei amici, scendevo per il sentiero che attraversava il Boite per andare a fare la spesa, il sabato facevo le passeggiate con Lacedelli, sul Pomagagnon, sul Faloria, sulle Cinque Dita. Ho abitato soprattutto a Pecol, una frazione allora piena di fienili, oggi purtroppo, piena di ville per ricchi. Il vicino di casa era un “cristone” che faceva parte di un equipaggio di bob. Era il quarto, il frenatore, si fa per dire. Per allenarsi, ci caricava tutti su un carretto e ci scarrozzava per le strade bianche della frazione. A Cortina d’Ampezzo ho imparato a sciare, ho imparato anche ad amare la natura, ad avere voglia di incontrare gli animali e di non ammazzarli, di riconoscere i fiori e di non coglierli. Era il 1956. Ricordate? Olimpiadi invernali. Se non erro le prime con la televisione. Ma noi potevano andare direttamente a Zuel a vedere i folli saltatori dal trampolino. A Misurina ad ammirare i muscolosi pattinatori. Oppure allo Stadio del Ghiaccio a vedere quello sport incredibile che è l’hockey. Tifavamo per gli italiani, ovviamente, ma anche un po’ per gli svedesi da quando avevamo conosciuto tre ragazzi di Stoccolma, Stig,

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Niels e Goran che ci insegnarono il loro incitamento: «Eja Sverije» o qualcosa del genere. Ma vinsero i russi. Oggi siamo abituati a vedere le Olimpiadi come una manifestazione colossale. Ma allora non era così. Passeggiavi per le strade di Cortina e incontravi gli atleti che si distraevano a guardare le vertrine completamente rilassati. Altri tempi. Ricordo il trionfo di Toni Sailer, che vinse tutte le tre gare dello sci alpino, e i continui successi dei sovietici. Per gli italiani, un’unica medaglia d’oro, quella di Monti-Alverà nel bob. Sono tornato a Cortina molte altre volte, ma non è la stessa cosa. Ci sono molti russi anche adesso, ma non sono gli stessi. La città non è stata “sconciata”, ma ha perso per me quel fascino che forse le derivava dal fatto che io ero bambino. Sono andato a dormire, da grande, in quel fantastico Miramonti che allora guardavo da fuori come il luogo delle mille bellezze e delle mille ricchezze. Sono andato a sciare su quella pista dove, ai tempi della mia infanzia (avevo dieci anni), arrivava il trenino che partiva da Calalzo. Sono andato, quasi in pellegrinaggio, a Pecol ed ho riconosciuto la casa dove avevo abitato e il fienile. Un colpo al cuore. Era tutto identico e tutto diverso. Mancavano i contadini, il fieno, le mucche. Lo so, è il progresso. Ma chissenefrega del progresso quando si va alla ricerca della propria infanzia. Claudio Sabelli Fioretti, giornalista e scrittore clsabelli@tin.it

MY CORTINA, FROM CHILDHOOD TO PROGRESS I have lived in so many places in Italy. But when I want to impress someone, I tell them I lived at Cortina d’Ampezzo – for almost two years. At Cortina I learnt to ski, to love nature, to want to meet animals and not to kill them, to recognise flowers and not to pick them. It was 1956 – the year of the Winter Olympics, the first to be televised. Nowadays we are used to seeing the Olympics as a colossal show, but at those times it wasn’t so. You could stroll along the streets of Cortina and bump into the athletes, completely relaxed – times have changed. I have been back to Cortina many other times, but it isn’t the same. Although the town has not been stood on its head, for me it has lost that fascination that derived from the fact that I was a child. I went to stay, as an adult, in that fantastic Hotel Miramonti which as a child I had looked upon as the place of a thousand wonders. I have been skiing on those slopes where, in my childhood, the little train arrived from Calalzo. It was all identical and yet all different. I know, that’s progress. But who cares about progress when you go in search of your lost childhood?


MONDIALI 2015: IL SOGNO DELLA REGINA Il punto di

2015 WORLD CHAMPIONSHIPS: THE DREAM OF THE “REGINA” Cortina ha tutto: bellezza, fascino, notorietà, fiocchi di neve meravigliosi. Ci si domanda cosa se ne faccia di un Mondiale di sci alpino. È come se Miss Universo richiedesse l’azione di un chirurgo estetico per migliorare. Da dove arriva tale necessità, la gente comune non riesce a immaginarlo. Per capire bisognerebbe assumere sangue cortinese, esercizio particolarmente impegnativo. I Ghedina, i Valle, i Lacedelli e tanti altri nomi illustri che hanno firmato la storia dello sci in questi luoghi, conoscono solo un verbo: restituire allo sci, o meglio agli sport invernali, il bene e la fortuna che hanno ricevuto. E questo accade dal 1956, quando Olympia illuminò il cielo di Cortina, fino ad arrivare allo sci moderno con la celebrazione della Coppa del Mondo. Ora, la Marco Di Marco, direttore di Sciare Magazine

Regina delle Dolomiti vuole a tutti i costi i Mondiali, evento che in realtà ha perduto un filo di charme dal congresso Fis di Sidney nel 1983, quando si decise per una calendarizzazione biennale. Cortina ha la possibilità di far risplendere la rassegna iridata come un tempo. L’obiettivo si raggiungerà se la valle intera consentirà al pubblico di diventare protagonista, e non solo spettatore. Dal punto di vista tecnico, problemi proprio non ce ne sono. L’apparato organizzativo non ha eguali in Italia, perché qui, ogni battito, ogni respiro si cristallizza nel freddo dell’inverno assumendo la fisionomia di un palo da slalom, di un pettorale, di un campione. Ecco perché Cortina, fascino e bellezza, merita di organizzare i Mondiali. Lo vuole il paese, lo vuole l’Italia, lo vuole il grande sci.

Cortina has everything: beauty, fascination and fame. So why in the world would she want to take on a world alpine skiing championship? The average person could not possibly imagine the need for such an aspiration. To understand it, you would have to imagine yourself with Cortina blood in your veins - a particularly demanding task. The names of Ghedina, Valle and Lacedelli, together with so many other illustrious names that have shaped the history of skiing in these places, all point to a single purpose: to give back to skiing, or rather to winter sports, the fame and fortune that they have received from them. So now the Queen of the Dolomites wants to host the World Championships at all costs, knowing that she has the potentiality to make this world championship as resplendent as it was in times gone by. The objective will be fulfilled if the entire valley permits the public to become protagonists and not merely spectators. From the technical viewpoint there are no problems, and the organising team is unrivalled in the whole of Italy. That is why Cortina, with its fascination and its beauty, deserves the honour of hosting the World Championships. It is something that is desired by the town, by the nation and by the world of first-class skiing.

illustrations by Diego Gabriele

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TOPic IN TOUR

ROAMING CORTINA 1

Nord America

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Vasaloppet

3 Best of the Alps

4 Courchevel

5 Bolzano

5. Bolzano Soli 110 chilometri, quelli che separano Cortina da Bolzano. Una Strada, una storia, un'avventura. Pag. 66.

2. Vasaloppet È la più vecchia, più lunga e più grande gara di sci di fondo al mondo. Figura nei palmares di quei nomi eccellenti che hanno trasformato il fondo da cenerentola degli sport ad attività à la page, specialmente a Cortina. Si parla di fondo a pag. 88.

6. Stelle Obiettivo stelle: il firmamento da oggi è più vicino. A Cortina ha appena inaugurato il Planetario. Pag. 103

4. Courchevel Un affascinante viaggio nel mondo del polo, una passione che si tramanda di generazione in generazione, ci porta nel circuito dei tornei su neve del Polo Gold Cup. Ne parliamo a pag. 82.

Mosca e Novi Urengoy

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K2

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Asia

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Cortina-Dobbiaco/Dobbiaco-Cortina

1. Nord America Andrea Illy (tra i protagonisti di pag. 22) ha sciato anche qui, ma è a Cortina che ha fatto le sciate migliori

3. Chamonix Mont Blanc, Davos, Garmisch-Partenkirchen, Grindelwald, Kitzbühel, Lech Zürs am Arlberg, Megève, St. Anton am Arlberg, St. Moritz, Zermatt Sono le località più en vogue dell'arco alpino e, insieme a Cortina, fanno parte della prestigiosa associazione europea Best of the Alps. Da sempre puntano sui piaceri della vita: Roberto Piccinelli ne ha tracciato una mappa del loisir tra i luoghi della movida, di ieri e di oggi. A pag. 34.

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Stelle

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10. Cortina-Dobbiaco/DobbiacoCortina Sullo storico tracciato che ospita la Granfondo, la Run e la gara di Mtb, quest'anno anche una tappa della Coppa del Mondo di sci nordico. Focus alle pagg. 91, 110 e 112.

7. Mosca Dal suo osservatorio privilegiato di corrispondente Rai dalla Russia, Sergio Canciani racconta il fenomeno del “remont”. Da pag. 54. 7. Novi Urengoy È l'affascinante servizio fotografico di Stefano Zardini a condurci in Siberia, in una città creata dal nulla. 8. K2 Un ricordo di Lino Lacedelli e della sua leggendaria conquista che lanciò il nome della Regina delle Dolomiti nel mondo. Quando un alfabeto è un'eredità, a pag. 62. 9. Asia Provengono anche dall'Asia alcune delle 12 squadre che si contendono il Capital One World Men's Curling Championship. Pag. 11.

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FATTI&PERSONE

LA VACANZA CHE MI PIACE a cura di Chiara Caliceti

Meta prediletta dell’élite economica e culturale italiana, per un sacco di buoni motivi. Quali? Ne abbiamo mappati alcuni. Con l’aiuto di chi HA eletto questa conca a proprio, speciale, buen retiro. Il gioco che abbiamo proposto ai protagonisti di questo servizio? Partire da un aggettivo. E raccontarci la loro Cortina.

NERIO ALESSANDRI

Cesena — Fondatore e presidente di Technogym, azienda leader mondiale nella produzione di prodotti e servizi per il fitness e wellness.

GIORGIO CARRIERO

Milano — Imprenditore: è presidente di Viscolube, una delle più importanti realtà industriali italiane nell’ambito del riciclo di olii esausti. Dal 2000 guida l’associazione Golf Cortina che, la prossima primavera, brinderà l’apertura delle prime nove buche del campo in località Fraina.

ALBERTO DEL BIONDI

Padova — Fondatore dell'industria del design che porta il suo nome. Azienda integrata che, a partire dalla moda, ha sviluppato un nuovo approccio progettuale capace di spaziare tra diversi settori e merceologie.

ENRICO MARCHI

Venezia — Presidente di Save, la società che gestisce l’aeroporto Marco Polo di Venezia.

ANDREA ILLY

Trieste — Presidente e amministratore delegato di Illy Caffè, azienda di famiglia fondata nel 1933.

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ENERGICA E RIGENERANTE

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ENERGETIC AND REGENERATING In my concept of lifestyle, Cortina plays a big part. It is the place for quality of life and social relationships: in a word, wellness, the philosophy on which I built my company. Cortina means a view over the Tofane, the pleasure of a workout in the gym, a bowl of canederli, the ideal place for the family, typical craft shops. Cortina – my wellbeing retreat in all senses, where you can sample the wellness lifestyle with sport and culture, history and tradition. Nerio Alessandri — Cesena — Founder and president of Technogym, world leader in the production of products and services for fitness and wellness

el mio concetto di stile di vita c’è tantissimo di Cortina. È il luogo del benessere, della qualità della vita e delle relazioni sociali: in una parola il wellness, la filosofia su cui ho costruito la mia azienda. E il successo che abbiamo ottenuto in tutto il mondo, credo la dica lunga sul potenziale di questa località. Lo sguardo che si perde ad ammirare le Tofane, durante una ciaspolata con gli amici, il piacere quotidiano di un allenamento in palestra e di un trattamento in una spa con vista sul Cristallo o ancora, dopo una sessione in palestra, un bel piatto di canederli al formaggio. Cortina è questo, ma anche tanto altro. Una vallata ricca di storia e cultura. Una full immersion di natura, in inverno come in estate, per sciare fra paesaggi unici al mondo, passeggiare nel verde delle vallate o godersi il silenzio dei boschi attraversandoli con la slitta. Cortina è anche un luogo ideale per la famiglia, per incontrare gli amici da tutto il mondo e socializzare davanti ad un camino acceso, organizzando le escursioni per la giornata seguente o partecipando ad una festa con i tipici costumi ampezzani. La passeggiata lungo Corso Italia permette di gustare l’atmosfera del centro cittadino tra boutique di pregio e negozi tipici di artigianato, vivendo momenti di relax e spensieratezza. Cortina, dunque, vallata del benessere a tutto tondo, per gustare il wellness lifestyle tra sport e cultura, storia e tradizione. — Nerio Alessandri

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FATTI&PERSONE

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SPORTIVA E A STRETTO CONTATTO CON LA NATURA

o confesso, per anni mi sono sentito molto di più un “marinaio”. E Cortina la frequentavo, certo, ma solo d’inverno. Fino a quando, un’estate di 26 anni fa, una terribile regata, da cui sono uscito malconcio, mi ha costretto a stare tra i monti più del previsto. E solo allora mi sono reso conto del paradiso nel quale, usando un termine tipicamente marinaresco, ero "approdato". I colori, i profumi, il silenzio. È stato come riscoprire Cortina e non poterne più fare a meno. Arrampicate con le guide ampezzane, passeggiate interminabili per cenge e sentieri. Eppoi entrare pian piano nella storia, nelle tradizioni e nella vita di quassù. All’inizio del 2000 sono stato coinvolto nella magnifica avventura del golf di Cortina. E l’ho presa quasi come una missione. È stato un lavoro molto impegnativo e, senza volerlo, un modo per ricambiare ciò che Cortina mi ha dato. Ecco perché spero che Golf Cortina possa essere motivo d’orgoglio, non solo per me, ma per tutti coloro che hanno preso parte alla realizzazione di questo grande progetto. Un progetto che mi fa sentire un po’ meno “foresto”. — Giorgio Carriero

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STIMOLANTE e SPENSIERATA

e vacanze a Cortina hanno scandito ogni fase della mia vita: dalla fanciullezza all’adolescenza, all’età adulta. E, proprio all’ombra delle Tofane, ho toccato il culmine della mia (mancata) carriera di giornalista: avevo poco più di vent’anni e fermai Enzo Biagi in Corso Italia. Grande nel giornalismo, Enzo Biagi lo era anche nel tratto umano: il giorno dopo mi invitò a casa sua a Maion per un caffè. Un quotidiano di Treviso pubblicò con grande risalto quel pezzo intitolato Intervista ampezzana al big Enzo Biagi. La mia carriera giornalistica non ebbe un lungo seguito, le mie vacanze a Cortina, invece, continuano

ancora, anno dopo anno. Mi piace andare con le ciaspe da solo, o con la mia guida Franco Gaspari, sciare al mattino presto senza code agli impianti, o quando alla sera ci si ritrova a cena in compagnia. Mi piace molto fuori stagione, quando la vita scorre più tranquilla. Dicono che avanzando negli anni si torni “bambini”, io spero di tornare "ragazzo” e gestire il mio tempo come allora, trascorrendo ancora lunghi periodi a Cortina e non solo brevi ferie. Anche se dovrò rassegnarmi ad aspettare ancora un po’. Lavoro, ragazzi da seguire: insomma, un altro sogno nel cassetto. — Enrico Marchi

STIMULATING AND CAREFREE Holidays at Cortina have marked every phase of my life. Among my best memories is an interview with the great journalist Enzo Biagi. And although my career as a journalist was not a very long one, holidays at Cortina are a longstanding feature of my life. I like to go out on snowshoes by myself, to ski in the early morning when there are no queues for the ski lifts, or to dine in company. What is my secret dream? To be able to manage my time as I did when I was a boy, and to spend long periods at Cortina. Enrico Marchi — Venezia — President of Save, the society that runs the airport of Venice 24


photo Alfonso Catalano

SPORTING AND IN CLOSE CONTACT WITH NATURE For years I felt much more like a “sea dog”: I would only come to Cortina in winter. That is, until a terrible boat race forced me to spend more time in the mountains than I had planned: it was only then that I realised what a paradise I had landed at. It was like discovering Cortina all over again and not being able to do without the place any longer. At the start of 2000, I was involved in the demanding adventure of golf at Cortina: a way to repay what Cortina had given me and, I hope, to make myself feel a little less of an “outsider”. Giorgio Carriero — Milan — President of Viscolube, one of the most important industrial concerns in Italy in the field of used oil recycling.

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AUTENTICA E GLAMOUR

erché non ne posso fare a meno? Per il suo essere autenticamente glamour, perché il suo aspetto di cittadina chic e mondana, che riunisce il meglio delle città più fashion del mondo, non ha snaturato la sua essenza di paradiso naturale. La valle ampezzana è per me sinonimo di famiglia, sport, amicizie ritrovate, buone letture. Di pace e tranquillità. Nessun altro posto al mondo è in grado di suscitare emozioni così intense e quasi difficili da descrivere. Le vette rosa delle montagne incontaminate hanno il magico potere di annullare lo stress. Una rara bellezza capace di aprire il cuore. Vivo Cortina con la mia famiglia, faccio lunghe passeggiate o vado a sciare con mia moglie Sabrina e le mie due figlie più grandi, Anna e Bianca. Amiamo fare rilassanti scampagnate con pausa colazione nei rifugi, dove portiamo il nostro piccolino Andrea in attesa che anche lui cresca e possa apprezzare questo paradiso dello sport. Amo fare trekking in questi luoghi incontaminati: in quei momenti rigenero lo spirito e la creatività, ritrovando energia e linfa vitale. Perdo, finalmente, il senso del tempo. Il regalo più prezioso che Cortina possa farmi. — Alberto del Biondi

AUTHENTIC AND GLAMOUROUS Why can't I do without Cortina? Because she is authentically glamorous, and her role as a chic and fashionable town has not destroyed her essence as a natural paradise. The Ampezzo Valley is for me synonymous with family, sport, friendship and good reading. No other place in the world is capable of stirring such intense emotions. In the end I lose all sense of time – the most precious gift that Cortina can give me. Alberto del Biondi — Padua — Founder of the design company that bears his name. 25



FATTI&PERSONE photo Paolo Tassi

AVVENTUROSA e rilassante

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ADVENTUROUS and relaxing Cortina is my “medicine”, the place where I spend almost all my weekends, even out of season. I love skiing in fresh snow, the off-piste excursions that make me feel as if I could touch the sky with my finger - the best way to get away from the burdens of work. Cortina is the ultimate: there is no other mountain resort where you can do more – preferably with a mountain guide, to enjoy yourself in safety. Andrea Illy — Trieste — President and managing director of Illy Caffè, a family firm founded in 1933.

ortina è la mia “medicina”, il luogo di quasi tutti i miei fine settimana. Anche fuori stagione. È novembre, ho appena finito un giro in mountain-bike tra i boschi. Doveva essere una gita tranquilla ma, non appena giunti in prossimità di Malga Larieto, ci ha sorpresi una fitta nevicata che ha reso la discesa verso il Lago di Costalares una piacevole piccola avventura. D’altro canto, che gusto ci sarebbe se non ci fosse un pizzico di adrenalina? Amo sciare in neve fresca, i fuoripista e le escursioni che mi permettono di arrivare a toccare il cielo con un dito. Il bianco neutralizza il nero (evidente qui il richiamo al colore del caffè che non può che far parte del suo immaginario, n.d.r.). Ed è per me il miglior modo per evadere dai pensieri del lavoro. Insomma, il contrasto è netto: nero-dovere, bianco-piacere. Amo le passioni forti. Da ragazzo ho fatto rally. E oggi tutto il tempo libero è dedicato alla natura: trekking, montain-bike, sci. Cortina è il massimo, non c’è posto in montagna in cui sia possibile fare di più. Ho sciato tanto in Svizzera, nel Nord America, ma le sciate migliori le ho fatte qua. Il mio cuore batte particolarmente per il canalino di Staunies nord sul Monte Cristallo, il fuoripista più straordinario, per panorama e pendenza: 1.500 metri di vertiginoso dislivello. La mia è una passione di famiglia: mio padre era uno sci-alpinista, una volta tirò fuori da una valanga anche un suo compagno di gita. Mia madre è stata campionessa triestina di sci. Tradizione che continua: due delle tre mie figlie sono giovani promesse, gareggiano a livello regionale e nazionale, soprattutto la “Jo” che ha vinto il Trofeo Topolino: una forza ed una determinazione veramente ammirevoli. Una sola raccomandazione. Evitare imprudenze. In montagna è bene andare sempre e comunque con le guide. Anche perché ci si diverte di più e si va sempre in posti diversi. — Andrea Illy Contributo raccolto da Paolo Tassi durante una gita a Malga Larieto a metà novembre.

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INSIDE

L’INCANTO OLTRE LE MONTAGNE a cura di Folco Quilici

«Più che di un colore preciso, si tratta di un’essenza, forse di materia evanescente che dall’alba al tramonto assume i più strani riflessi», scrisse Dino Buzzati. Ci piace riassumere così il leitmotiv del servizio fotografico di Olga Donati.

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C

ortina d’Ampezzo è stato per me il punto di partenza, d’arrivo, di sosta e di nuovo di partenza per i lunghi voli che mi hanno permesso di documentare dal cielo uno degli arcipelaghi più straordinari creati dalla natura sul nostro pianeta: quello delle Dolomiti. Appena in volo sulla valle, la corona delle cime che incorniciano Cortina: la Croda Rossa d’Ampezzo, il Pomagagnon, il Cristallo, le Tofane. Il volo prosegue tra altre cime e valli. Nessun confine visibile tra regioni, province, campanilismi. Ma un solo spettacolo. Isole di ghiaccio e di rocce. Cito, senz’ordine altri nomi magici, le Cinque Dita, il Sassolungo, il Piz Boè, il massiccio del Sella, il Latemar, le Torri del Vajolet. Ogni nome capace di evocare leggende, saghe ed epiche imprese di scalatori su guglie apparentemente impossibili da vincere. In ogni volo le osservavo, immaginandole come le scogliere coralline del preistorico Mar della Tetide, prima dell’apocalittica metamorfosi di ottanta milioni di anni fa. Con la creazione di quella selva di pinnacoli che l’uomo moderno volle raggiungere, e ci riuscì, dal 1857 (da quando venne fondato a Londra l’Alpine Club) al 1890.

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«Luoghi ove solo l'emozione conta e ogni ricordo è parte di un sogno». Le Dolomiti che incorniciano Cortina secondo il documentarista Folco Quilici. «Places where only the emotions count and every memory is part of a dream». The Dolomites surrounding Cortina according to the documentarian Folco Quilici.

Tutte le cime più importanti delle Dolomiti furono scalate in quel breve lasso di tempo. E quattrocento vie alpinistiche furono aperte. Come la parete nord del Monte Cristallo o il dente dello Sciliar. M’accorgo di riuscire solo a citare nomi e date. Un errore, parlando di Dolomiti e di Cortina. Luoghi ove solo l’emozione conta, e ogni ricordo è parte di un sogno.


INSIDE

ENCHANTMENT BEYOND THE MOUNTAINS Cortina d’Ampezzo was for me the point of starting out, of arrival, of stopover and once again of departure for the long flights that have enabled me to document from the air one of the most extraordinary archipelagos created by nature on our planet: that of the Dolomites. As soon as you take off over the valley, you see the crown of peaks that frame Cortina: the Croda Rossa d’Ampezzo, the Pomagagnon, the Cristallo, the Tofane. The flight proceeds among other peaks and valleys. No trace is to be seen of boundaries between regions, provinces or local parochialisms. There is merely a single spectacle, that of islands of ice and rocks. I quote, not in any particular order, other magical names: the Cinque Dita, the Sassolungo, Piz Boè, the Sella massif, Latemar, the Torri del Vajolet. Each of these names is capable of evoking legends, sagas and epics of the climbers of needles apparently impossible to conquer. On each flight I would observe them, imagining the coral reefs of the prehistoric Sea of Thetis before the apocalyptic metamorphosis of eighty million years ago gave rise to this forest of pinnacles that modern man strived to reach, and succeeded in doing so between the years of 1857 (with the founding in London of the Alpine Club) and 1890. All the most important peaks of the Dolomites were scaled in that brief period of time. And four hundred mountain routes were opened, such as that of the north face of Monte Cristallo or the Dente dello Sciliar. I realise that I am merely able to mention names and dates, which is a mistake when speaking of the Dolomites and of Cortina – places where only emotion counts and where every memory is part of a dream.

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l tramonto come momento di riflessione. E di scoperta. Che evoca silenzio, che cerca armonia. Autrice di queste immagini è Olga Donati che, abbandonata la carriera della ricercatrice universitaria, ha abbracciato un altro tipo di studio: quello di luoghi lontani e persone, terre e culture diverse dalla nostra, attraverso le emozioni profonde che queste esplorazioni e incontri suscitano, con la macchina fotografica sempre a portata di mano. La sensibilità personale la spinge ad approfondire la propria indagine in quei paesi dove le popolazioni hanno mantenuto un forte legame con la terra di origine e con la natura. Finché, alpinista e sciatrice, frequentatrice di Cortina sin da bambina, ha riscoperto le Dolomiti. Ed è stata una folgorazione. Atmosfere eteree e un incontenibile desiderio di penetrare nell’anima di queste montagne l’hanno portata a dedicare ai Monti Pallidi un progetto fotografico speciale. Cui, la prossima estate, Cortina dedicherà una mostra. Insomma, prendete queste pagine solo come anticipazione di una vera e propria esplorazione e scoperta di luoghi, scorci ed emozioni che sono tanto più vicini di quanto si possa immaginare. (www.cortinaplanning.com)

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The sunset as a moment for reflection and discovery, evoking silence, seeking harmony. These images were created by Olga Donati, who abandoned her career as a university researcher to embrace another kind of study: that of faraway places and people, lands and cultures different from our own, through the profound emotions kindled by these explorations and encounters, her camera always at hand. Her personal sensitivity has spurred her to explore ever more deeply those countries where the populations have maintained a strong link with the land of their origin and with nature. That is, until, as a mountaineer and skier who had been a visitor to Cortina since her childhood, she rediscovered the Dolomites. And it was a revelation. Ethereal atmospheres and an irrepressible desire to penetrate into the soul of these mountains prompted her to devote to the Monti Pallidi a special photographic project. Next summer Cortina is to dedicate an exhibition of the project. So here are a few pages merely as a foretaste of a veritable exploration and discovery of places, views and emotions that are nearer than you can possibly imagine. (www.cortinaplanning.com)



lifestyle

LA DOLCE VITA È AD ALTA QUOTA di Roberto Piccinelli

Mode e modi della movida, di oggi e di ieri. Ecco le coordinate del divertimento tra alcune delle località europee riunite sotto il marchio di qualità Best of the Alps, che da sempre puntano sui piaceri della vita. Tra queste, ovviamente, Cortina, l'unica stazione turistica italiana a far parte del prestigioso circuito.

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ogno di una notte di mezzo inverno. Neve, atmosfera, benessere e divertimento globale, fra mondanità ed allegria. Ok, il mix è giusto: ne sono ben consce vere e proprie regine dell’arco alpino quali St. Moritz, Megève e Cortina d’Ampezzo che, fin dagli anni Sessanta, puntarono forte sui piaceri della vita, a tutto tondo. A tal proposito, sarà dolce ricordare le magiche notti de Les Caves de Megève, discoteca inaugurata al fine di bissare i fasti del più celebre Les Caves du Roy di Saint-Tropez, e del Dracula, la pista da ballo dove le belle ragazze non mancavano mai, non foss’altro perché diretta da quel Gunther Sachs che, playboy di razza, fu fidanzato anche di una giovane e deliziosa Brigitte

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Bardot. Basta la parola. Ma, vagando a ritroso nel tempo, non si possono certo dimenticare le atmosfere esclusive del Monkey, club nato ligneo, sotto l’Hotel Cristallo ed orgoglioso della sua storia al punto da rendere le vecchie foto in bianco e nero parte integrante del restyling totale, datato 2003. E che dire del The Club? Fra i soci fondatori e onorari, rientrano il principe Heinrich zu Fürstenberg, il conte Riccardo Agusta, il re della birra Alfred Heineken, il principe Hugo zu Windish-Graetz, l'armatore Philip Niarchos, re Gustavo di Svezia ed il principe Ranieri di Monaco. Tanto per gradire, su una parete del locale campeggia un prezioso quadro regalato ai soci da un loro caro amico, Gianni Agnelli. A lan-

Nella pagina accanto, i luoghi della movida di Cortina d'Ampezzo: dall'alto, il Monkey, lo storico locale dell'Hotel Cristallo; in basso, a sinistra l'L.P. 26 e, a destra, il Vip dell'Hotel Europa. Opposite page: nightlife in Cortina d'Ampezzo. From the top: the Monkey, the legendary venue of the Hotel Cristallo; bottom left: L.P. 26 and bottom right: the VIP club at the Hotel Europa.


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In questa pagina, il centro e una panoramica di Kitzbühel.

ciarlo alla ribalta fu il pierre svizzero Pepstigiosa associazione 
europea Best of the po Vanini, noto anche per gli anni d’oro Alps insieme a sorelle di pari livello. Tutte del Covo di Nord Est di Santa Margherita aperte alle nuove tendenze del loisir. Che Ligure, ben supportato dal segretario-dj prevedono una necessaria apertura ai soitaliano, Jonata Garavaglia. cial beauty, centri benessere di matrice luPrima di passare ai giorni nostri, è dica in cui farsi belli, socializzare e, perché però doveroso sforare il decennio di rifeno, regalarsi quattro salti diventa la cosa rimento ed entrare più facile del mondo, nel 1970, per celenonché una doverobrare l’apertura del sa consacrazione dei Attento osservatore delle Bilbò, fortemente rifugi alpini di terza tendenze sociali, Roberto voluto dall’illuminagenerazione. Non Piccinelli traccia una mappa to Giorgio Magrino più soltanto dediti del loisir tra le località più en che, anni dopo, gli a fornire grappini e regalò un fratello snack agli sciatori invogue dell'arco alpino che, omonimo in quel di freddoliti, bensì resi strizzando l'occhio ai miti del Misano Monte (Rimipoliedrici e proposipassato, indica i nuovi templi ni), attualmente noto tivi a 360 gradi. Sulla del divertimento. come Byblos. La scia dell’attivismo gestione del locale frenetico palesato cortinese è passata dagli stabilimenti nelle altrettanto buone mani di Giorgio balneari, le baite d’alta quota dei giorni Apollonio e Fabrizio Rella, ma un trait nostri si ritrovano a dover presentare, end’union con il passato c’è eccome, perché fatizzandole a dovere, terrazze-solarium i clienti storici, nottambuli doc, conservadi matrice musicale, enoteche iper fornite, no gelosamente un diritto di prelazione consolle per dj, aree relax, palco per live sul loro tavolo preferito. Senza fare nomi, performance, saune open air, postazioni se sono a Cortina li troverete a bordo piInternet e, perfino, piste da ballo a scomsta, sempre al solito posto, come nel saparsa. Per di più, a differenza del modello lotto di casa. costiero, la dance mania d’alta quota si Tanta acqua è passata sotto i ponti, epregala il vezzo di un avvio anticipato, allo pure le località en vogue non accennano scoccare del mezzogiorno. Con tanto di a mollare il colpo, anzi. Consapevoli della prosecuzione fino alla chiusura degli imloro forza vitale, si sono riunite nella prepianti di risalita, momentaneo stop e ri-

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This page, the town center and a panorama of Kitzbühel.

Nella pagina accanto, in alto, da sinistra, due dei locali più gettonati della stagione di Davos, il Cava e l'Ella Jazz Bar. Nella foto grande, una veduta dall'alto del centro di Cortina d'Ampezzo, animato dai Mercatini di Natale. Opposite page, top, from left: two of the most popular venues during the season in Davos, Il Cava and the Ella Jazz Bar. Large photo: a bird’s eye view of the town centre of Cortina d'Ampezzo during the Christmas Market.


photo stefanozardini.com

LIFESTYLE

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In questa pagina, in alto un momento di divertimento sulle nevi di Cortina d'Ampezzo e in basso uno scorcio di Garmisch-Partenkirchen. This page, top: fun on the snow in Cortina d’Ampezzo, bottom: GarmischPartenkirchen.

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presa dell’attività, all’arrivo del buio. Nelle baite più attrezzate, quelle che non solo puntano sulle sciate in notturna (in questo caso, grande attenzione e pugno duro nei confronti delle discese alticce), ma hanno a disposizione flotte di gatti delle nevi, pronti a trasportare la gente a valle, a fine nottata. Data per scontata la conferma del fenomeno dell’après-ski in versione bailante, non si può fare a meno di passare in rassegna le strutture più gettonate della stagione: Cava ed Ella Jazz Bar (Davos), Cascade (St. Moritz), No Escape, The Office e Le Cantina (Chamonix), Take Five (Kitzbühel), L.P. 26 e Vip Club (Cortina), White Pearl e Chez Maria (Megève), Papa Caesar Lounge Bar (Zermatt), Evergreen e Coconut (Garmisch-Partenkirchen). Fermo restando il fatto che, in montagna, il classico continua a dettare legge, stravincendo sul nuovo: basti pensare alla fauna à la page che prende il sole e si dà appuntamento al Les Mandarines di Megève, il rifugioristorante più antico di Francia, in quanto datato 1934, ai festeggiamenti a iosa, post gare nella pista Cresta Run, organizzati al Sunny Bar del Kulm Hotel di St. Moritz ed agli aperitivi “impegnativi” dell’Hotel de la Poste di Cortina. Perché impegnativi? Perché per trovare posto fronte bancone, luo-

go ideale per vedere ed essere visti, bisogna arrivare presto oppure trasformarsi in una sorta di “condor pasa”, ad oltranza. La caccia al tavolo assume le fattezze di un autentico esercizio di pazienza ed abilità, ed accomuna manager, attori, politici, imprenditori, stilisti e finanzieri vari, senza privilegi di alcun tipo. Siamo di fronte ad un piccolo esempio di democrazia elitaria, nonché ad un punto d’incontro da considerare come una specie di ufficio di rappresentanza per pierre top level. Dove è importante atteggiarsi ad habitué: il modo migliore è quello di chiedere ad Antonio Di Franco, un’icona più che un barman, il cult drink mandarino e champagne.

Nella pagina accanto, in alto, a sinistra, un brindisi a La Suite sotto il campanile della Regina delle Dolomiti e, a destra, un'immagine di Zermatt. Sotto, l'interno del Sunny Bar di St. Moritz. Opposite page, top left: a toast at La Suite under the belltower of the Queen of the Dolomites, right: Zermatt. Below: the Sunny Bar in St. Moritz.


LIFESTYLE

LIVING THE HIGH LIFE It is a mid-winter night’s dream: snow, the right ambience, enjoyment and entertainment, the perfect mix of emotions all too familiar to the queens of the Alps, St. Moritz, Megève and Cortina d’Ampezzo, celebrated alpine pleasure capitals since the 1960s. Let us take the opportunity to remember the magical nights at the Les Caves de Megève, a nightclub that aimed to echo the success of the famous Les Caves du Roy in Saint-Tropez, and the Dracula where beautiful girls danced the night away, managed by the notorious playboy Gunther Sachs, who once dated a young Brigitte Bardot. How can we forget the exclusive atmosphere of the Monkey below the Hotel Cristallo, which, eager to preserve this piece of its history, features black and white photos from the era as part of the new deco after its 2003 restyling. And what shall we say about The Club? Among its members we find prince Heinrich zu Fürstenberg, count Riccardo Agusta, the beer king Alfred Heineken, prince Hugo zu Windish-Graetz, shipowner Philip Niarchos, king Gustav of Sweden and prince Rainier of Monaco. There is even a precious artwork on the wall, donated to the members from their friend, Gianni Agnelli. The Swiss pr, Peppo Vanini, known from the golden years of the Covo di Nord Est in Santa Margherita Ligure, launched the venue helped by the Italian dj Jonata Garavaglia. Before moving to the present, let us go back to 1970 to celebrate the launch of

Bilbò by Giorgio Magrino, who years later also opened the Byblos in Misano Monte (Rimini). These days the club is managed by Giorgio Apollonio and Fabrizio Rella, but the tie with the past is strong as witnessed by the fact that the regulars still hang out there, like night owls, jealously claiming their favourite table. Without mentioning names, if you are in Cortina you will see them, always in the same place as if they were part of the furniture. Although much time has passed, these trendy resorts are not giving up, instead they got together in the prestigious European association, Best of the Alps. They keep up to date with the latest leisure trends, such as the launch of social beauty centres where you can have a facial or a massage and socialise at the same time. Chalets follow the trends of seaside resorts in their offerings. They no longer serve only shots of grappa and snacks to cold and tired skiers, but offer a versatile selection of services, including sunbathing terraces, wine bars, djs, chill-out areas, live shows, open air saunas, Internet access and even rollaway dance floors. On the mountain however, unlike at the seaside, dancing starts at midday, and when dark falls, snowmobiles are ready to transport

guests back down the mountain. To give you a head start, the most popular clubs today include the Cava and Ella Jazz Bar (Davos), Cascade (St. Moritz), No Escape, The Office and Le Cantina (Chamonix), Take Five (Kitzbühel), L.P. 26 and Vip Club (Cortina), White Pearl and Chez Maria (Megève), Papa Caesar Lounge Bar (Zermatt), Evergreen and Coconut (Garmisch-Partenkirchen). In the mountain, it is the classic venues that dominate the scene. Just think of the crowds hanging out at Les Mandarines in Megève, the oldest chalet-restaurant in France, from 1934; the huge celebrations at the Sunny Bar of the Kulm Hotel in St. Moritz after races on the Cresta Run slope; or the ordeal of getting drinks at the Hotel de la Poste in Cortina. Yes, getting a drink and a table demands a high level of skill and patience, regardless of whether you are an actor, politician, entrepreneur, or fashion designer, nobody gets priority. It is an example of elite democracy, a pr melting pot where fitting in is mandatory and the best way to do so is going to the bar and asking Antonio Di Franco, an icon more than a barman, for the cult drink: tangerine and champagne.

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VETRINE

NOVITà DI STAGIONE di Alessandra Segafreddo

Unica, esclusiva, incantevole. Anche per quella sua innata capacità di presentarsi con piccole grandi trasformazioni ed eventi unici. Ecco, dunque, le sorprese dell’inverno, che abbiamo correlato l’una all’altra pensando alla celebre frase di gattopardiana memoria «Bisogna che tutto cambi affinché tutto rimanga com’è»

Après-Ski Vip Club by Pane Vino e San Daniele Per tutta la stagione invernale, dalle 12.00 alle 21.00, la carica del Vip Club si trasferisce in osteria. Vino, champagne, aperitivi, e salumi e formaggi di produzione artigianale.

Après-Ski Vip Club by Pane Vino e San Daniele For the entire winter season, from 12 a.m. to 9 p.m. the Vip Club is transformed into an inn. Wine, champagne, aperitifs and locally produced artisanal cold meats and cheeses.

Colmar, storico brand skiwear, ha aperto il suo nuovo concept store Oltre 100 metri quadri sviluppati su cinque vetrine che affacciano su Corso Italia. È questo il nuovo indirizzo per gli appassionati di sci che debutta all'interno dell'isola pedonale di Cortina. Un'entrata in scena nella passerella più esclusiva delle Dolomiti per inaugurare il nuovo concept store di Colmar, studiato dall'eclettico architetto Tedeschi. Materiali naturali come il legno antico proveniente dai canali veneziani, utilizzato anticamente per i pali di ancoraggio delle gondole, si intervalla al metallo, la cui acidificazione garantisce un effetto di pitture rupestri che ricorda le primitive espressioni locali. La pavimentazione utilizza la pietra di Luserna e il legno locale, per conferire un contenitore dall'originale tradizione ampezzana. La perfetta alchimia dei materiali assicura alle collezioni Colmar, ricche di tecnologia e dettagli performanti, l'autentico valore di un marchio che profuma d'orgoglio e che ha fatto la storia dello sci, in Italia e nel mondo. Sarà infatti il palcoscenico della Coppa del Mondo, nel weekend del 23 e 24 gennaio il contesto ufficiale per inaugurare il nuovo concept store. La giovane e bella Chemmy Alcott, punta di diamante della British Alpine Ski Team sponsorizzata da Colmar, darà appuntamento a tutti coloro che vogliono vedere da vicino le “regine delle nevi”, campionesse indiscusse di trofei e di pubblico.

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Colmar has opened its new concept store More than 100 square metres looking out onto Corso Italia. This is the new venue for skiing aficionados making its début inside the pedestrian-only area of Cortina. The perfect alchemy of materials procures for the Colmar collections - rich in technology and performance details - the authentic value of a brand name redolent of pride that has made skiing history. In fact, this will be the backdrop for the World Cup to be held the weekend of 23rd and 24th January - the official context for the inauguration of the new concept store.


photos stefanozardini.com

Dinner in the Sky, firmata Chopard e Alberto Verni «Per gli amanti dei gioielli, un nome su tutti: Alberto Verni, nel cuore del Corso, ospita nelle sue luccicanti vetrine il meglio della gioielleria internazionale, orologi e pregiati pezzi di antiquariato». Così il magazine I Viaggi del Sole - che ha dedicato a novembre il numero a Cortina e le Perle del Veneto - ha definito i due negozi che su Corso Italia portano il nome di Alberto Verni. Lo storico punto vendita di fronte alla Pasticceria Embassy, specializzato in gioielleria, orologeria secondo polso, oggettistica di lusso e antiquariato. E il multi-brand esclusivista di marchi come Chopard, Chanel, Porsche, che ha in programma tantissimi eventi per la stagione 2010. Dal 29 dicembre al 10 gennaio, Chanel presenta il meglio della sua collezione orologi: tutti i nuovi modelli a edizione limitata. Stupire con effetti speciali, l’obiettivo di Chopard che preannuncia un evento blindatissimo e unico. Una cena fra le stelle per regalare una “celestial fascination”. È tra i modelli d’eccezione il L.U.C. Lunar

One, l’orologio a calendario perpetuo che segna giorno della settimana, giorno del mese, mese e fasi lunari (nella foto sotto). Con un meccanismo che tiene conto automaticamente degli anni bisestili, senza che si renda necessario alcun intervento manuale. La sintesi compiuta di un orologio che guarda lontano, molto lontano, tra tempo terrestre lineare platonico e tempo siderale, segnato dalle fasi lunari. Un orologio dalla meccanica celeste, in serie limitata a 250 pezzi. Per presentare un orologio come questo, la maison ginevrina di orologi e gioielli, fondata nel 1860 e acquisita nel 1963 dalla famiglia Scheufele, e Alberto Verni hanno pensato a un’esperienza tra le più poetiche. Una cena per soli 25 selezionatissimi ospiti in mezzo al cielo, quasi a toccare con un dito le scenografiche vette del Faloria. Inutile dire che la caccia all’invito è già partita. Tra gli altri modelli di punta della stagione invernale di Chopard, la collezione donna Happy Sport.

Dinner in the Sky, signed Chopard and Alberto Verni From 29th December to 10th January, Chanel will present the best of its collection of watches. To astound us with special effects is the avowed intent of Chopard, heralding a unique and high-security event: a dinner

among the stars. And among the outstanding models will be the L.U.C. Lunar One. The other top models of Chopard's winter season include the ladies' collection Happy Sport (in the photo).

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Bartorelli Gioiellerie apre nel cuore del Corso Un ideale passaggio di consegne per ribadire una storia di successo lunga 125 anni. Il negozio Bulgari di Cortina si è trasformato in Bartorelli Gioiellerie, concessionario dei più prestigiosi marchi del lusso mondiale. «Bartorelli 125° Anniversary», troviamo oggi scritto sulle nuove vetrine. Gli stessi anni che Bulgari ha festeggiato a primavera con una grande mostra a Roma, città dove nel lontano 1884 la maison ha aperto il suo primo negozio in Via Sistina. Non solo un gesto emozionale, ma una precisa scelta strategica di Carlo Bartorelli, imprenditore che, nel suo piano di sviluppo, punta ad insediarsi anche nel polo sciistico più esclusivo d’Italia per ampliare la sua clientela a livello internazionale. Settanta metri quadri di eleganza e stile, nella prestigiosa Piazza Silvestro Franceschi, nel cuore di Corso Italia. Un restauro conservativo della facciata e uno stile esclusivo e raffinato al suo interno per

una boutique che raggruppa i più prestigiosi marchi di orologeria e gioielleria, oltre alle collezioni Bartorelli Maison di alta gioielleria, seguendo la filosofia degli altri punti vendita Bartorelli Gioiellerie di Riccione, Pesaro e Milano Marittima. È stata presentata in anteprima per Sant’Ambrogio la parure di diamanti Stars (nella foto, il ciondolo a stella), creata in esclusiva per Cortina d’Ampezzo da Bartorelli Maison. Tra i principali appuntamenti del periodo natalizio: il 30 dicembre, cocktail di presentazione della mostra d'arte Fuori Orario dedicata ai preziosi gioielli Bartorelli Maison e a capolavori di orologeria diventati soggetto d'eccezione dell'artista Ivana Burello. Il 5 gennaio, grande evento organizzato da Bartorelli Gioiellerie all'Hotel Cristallo per presentare le splendide creazioni della storica maison Bulgari, che saranno protagoniste di una sfilata di alta gioielleria e orologeria.

Bartorelli Jewellers opens in the heart of the Corso The Bulgari shop in Cortina has changed to Bartorelli Jewellers, authorized dealer of the most prestigious makes of luxury goods in the world. The diamond parure Stars (see photo), previewed for the festivities of Sant’Ambrogio, was created exclusively for Cortina d’Ampezzo by Bartorelli Maison. Among the main appointments for the Christmas period: 30th December, presentation cocktail event for the art exhibition Fuori Orario

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dedicated to Bartorelli Maison precious jewels and to masterpieces of clock-making by the artist Ivana Burello which have become unique and outstanding objects. The 5th January 2010 marks a great event organized by Bartorelli Gioiellerie at the Hotel Cristallo presenting the splendid creations of the historical Maison Bulgari, which will be the protagonists of a parade of high quality jewellery and clock making.


VETRINE

Ampezzan Fiori&Casa

Ampezzan Fiori&Casa

Altra novità in Via della Stazione, il secondo punto vendita di Ampezzan Fiori&Casa, una bottega di meraviglie oltre allo studio di progettazione di interni. Oggetti autentici, con un comune denominatore: materiali naturali come legno, ferro, vetro, lana, feltro e naturalmente fiori.

There is another novelty in Via della Stazione, the second sales point of Ampezzan Fiori&Casa - a boutique of marvels as well as an internal design studio. Authentic objects with a common denominator: new materials such as wood, iron, glass, wool, felt and, of course, flowers.

Claudio Zanettin è di nuovo all’opera

La Suite da oggi è anche Bottega Andare oltre il concetto di winebar, per approdare a quello di wineshop. È stata concepita così la Bottega della Suite, che ha appena aperto in Via della Stazione. Ambiente caldo e ricercato, vendita di bottiglie pregiate, bicchieri e idee regalo. Un luogo che trasforma il vino in un’esperienza.

La Suite becomes a Bottega Going beyond the concept of wine-bar to create the idea of a wineshop: this was the notion behind the Bottega della Suite, the wine shop that has just opened in Via della Stazione. Here, in a warm but refined atmosphere, you can buy fine wines, glasses and gifts. A place where wine becomes an experience.

Prima cosa che ha fatto Christian De Sica quando è arrivato a Cortina, a metà novembre, con sua moglie Silvia (era qui per girare lo spot della Tim), è stata dirigersi verso La Ruota per cercare Claudio Zanettin. Insomma, è stato tra i primi a dargli il bentornato. Lo storico negozio di antiquariato, gioielli, tessuti e pezzi unici - da oltre trent’anni, 33 per l’esattezza, al centro del bel mondo che frequenta Cortina - ha riaperto. Non che abbia mai chiuso, in realtà. Ma la lunga assenza di Claudio si è sentita. «Mia cugina Leda e Alberto Soravia sono stati eccezionali, hanno portato avanti tutto come se non fossi mai mancato» dice Claudio con il garbo e la dolcezza che l’ha sempre contraddistinto. È in forma. In formissima. Più energico che mai. «A Londra ho avuto

un brutto incidente – racconta – ma per fortuna è tutto passato. La fortuna è avere tanti amici, ti danno la forza per andare avanti». Pensa a Marco Bojan Lens, il primo che a Londra lo ha soccorso, a Renata Zoppas, Luca Cordero di Montezemolo e Paolo Scaroni, solo per citare alcuni dei suoi più affezionati clienti, a Lida Kufersin che, dopo aver guidato la boutique di Bulgari per anni, ora è al suo fianco nella gestione de La Ruota. Non un negozio di antiquariato, ma un mondo di cultura, suggestioni. È dall’estate che Claudio Zanettin ha ripreso il suo instancabile lavoro di ricerca. Tra Vienna, Parigi, Londra, Monaco. «E sto già progettando la grande mostra di metà agosto. Qui, chi si ferma è perduto. E io ho un sacco di tempo da recuperare».

Claudio Zanettin is at work again La Ruota, the historical shop offering, antiques, jewels, fabrics and unique pieces, has reopened. Not that it ever really closed. But the long absence of Claudio Zanettin was felt. «My cousin Leda and Alberto Soravia have been amazing: they have carried on with the activity as if I had never been absent» says Claudio with the grace that has always distinguished

him. La Ruota is not so much an antique shop, more a world of culture, of suggestions. This summer Claudio Zanettin took up once more his indefatigable research work, which took him to Vienna, Paris, London and Munich. «And I am already planning the great exhibition of mid-August. Here, he who hesitates is lost. And I have a great deal of time to make up».

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Fassina Donna si è fatto in due Sempre su Via Cesare Battisti, a pochi metri dal negozio Fassina Donna, un nuovo punto vendita Fassina pensato per donne che amano piacere. Allegre, scanzonate, divertenti, le tante nuove collezioni proposte.

Fassina Donna becomes two Still in Via Cesare Battisti, a few metres from the Fassina Donna shop, you'll find a new sales point intended for women who love pleasurable things. The many new collections to be found there are all bright, breezy and fun.

I TANTI VOLTI DI VIA CESARE BATTISTI Un benvenuto fotografico, un modo per dire agli ospiti della conca «noi ci siamo». Questo lo spirito dell'iniziativa, ideata da Andrea Galuzzi della Libreria La Modernissima, che coinvolge tutti i commercianti e i professionisti di Via Cesare Battisti che si sono uniti per dare un volto alle vetrine della strada. A photographic welcome -a way to let our guests in the area know that “we are here”. This is the spirit of the initiative, the brainchild of Andrea Galuzzi of the bookshop La Modernissima, which involves all the traders and professionals of Via Cesare Battisti, who have come together to give a new face to the shop windows of the street. photo Zoom

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VETRINE

e ancora...

Dopo cinque anni di ristrutturazione il Grand Hotel Savoia Nuovo chef a La Veranda del Cristallo

New chef at Cristallo Hotel's La Veranda

Un’ouverture piena di sorprese quest’anno per il Cristallo Hotel Golf & Spa, l'unico cinquestelle lusso della conca ampezzana. Nuovo chef, Marco Badalucci, una veste tutta rinnovata, e nuove raffinate proposte da gourmet: menù stagionali, per esaltare le qualità dei migliori prodotti locali e internazionali. La grande carte cambierà periodicamente secondo le proposte del nuovo chef che, agli ospiti de La Veranda, proporrà anche speciali menù degustazione, oltre ai piatti della tradizione ampezzana, per esclusive serate nella caratteristica stube.

An opening full of surprises this year for the Cristallo Hotel Golf & Spa, with its new chef, Marco Badalucci, ushering in a completely new start with new and refined gourmet proposals: seasonal menus that will bring out the quality of the best local and international products. The list of dishes will change periodically according to the proposals of the new chef, who will also offer the guests of La Veranda special tasting menus besides traditional dishes from the Ampezzo Valley on the occasion of exclusive evenings in the characteristic stube, the traditional dining room.

Voglia di benessere

Desire for wellbeing

Il Centro Benessere Mességué sbarca a Cortina: 750 metri quadri all’interno del Grand Hotel Savoia, che ospitano sauna, bagno turco, piscina interna, tisaneria e palestra attrezzata, oltre a numerose cabine multisensoriali per i più moderni trattamenti estetici e massaggi. Novità anche per la spa del Park Hotel Faloria che ha appena rinnovato il suo centro benessere dotato di piscina, sauna e palestra, e per il Caroli Health Club dell'Hotel Bellevue: lo spazio ideale dove programmare la remise en forme o eliminare lo stress della vita moderna.

The Mességué Wellbeing Centre comes to Cortina: 750 square metres inside the Grand Hotel Savoia providing a sauna, Turkish bath, indoor swimming pool, tisanerie and fully equipped gym, besides numerous multi-sensory cabins for the latest in beauty treatments and massage. The spa of the Park Hotel Faloria also has a novelty to announce: it has just renewed its wellbeing centre complete with swimming pool, sauna and gym. Likewise the Caroli Health Club of the Hotel Bellevue: the ideal place to get back into shape or to eliminate the stress of modern life.

È stato il quartier generale dei grandi incontri letterari degli anni Novanta. Quelli organizzati da Ilario Sovilla e condotti da Ennio Rossignoli in cui ogni pomeriggio si ritrovavano Indro Montanelli, Giulio Andreotti, Lamberto Sechi, Alfredo Pieroni. Insomma, i grandi del giornalismo, della politica e della letteratura. E, dopo una lunga ristrutturazione, il cinquestelle Grand Hotel Savoia ha finalmente riaperto i battenti. Con un obiettivo preciso: tornare ad essere un punto di riferimento per una clientela raffinata, forte delle sue 130 camere nuove di zecca, il ristorante Savoy, il bar Il Giardino d’Inverno con tanto di cigar bar e piano bar.

The Grand Hotel Savoia after five years of restoration This was the meeting place for the great literary gatherings of the nineties, organised by Ilario Sovilla and conducted by Ennio Rossignoli, where every afternoon were to be found the likes of Indro Montanelli, Giulio Andreotti, Lamberto Sechi and Alfredo Pieroni: in other words, the greats of journalism, politics and literature. And now, after a long period of restoration, the Grand Hotel Savoia has finally reopened its doors, with a precise aim: to become once more a reference point for a refined clientèle, with its 130 brand new rooms, the Savoy restaurant and the bar Il Giardino d’Inverno (The Winter Garden) with its cigar bar and piano bar events.

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Lezioni di musica di Ennio Rossignoli

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Un concerto straordinario il 3 gennaio al Grand Hotel Savoia, sarà la preview dell'edizione 2010 del Festival e Accademia Dino Ciani, che apre il 24 luglio con Pietro De Maria e ospita il 31 successivo il maestro Salvatore Accardo, grande estimatore di una kermesse musicale concepita come una sfida alla formazione culturale dei giovani.

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robabilmente un'anima incline al “sentimento invisibile” - come l'Ottocento romantico volle definire la musica, elevandola a forma suprema dell'arte – Cortina l'ha sempre avuta. Basti ricordare gli Amici della Musica (erano gli anni Settanta), che chiamavano concertisti persino dalla Russia, a cui seguirono i cicli di Veneto Musica e le numerose esibizioni dei Solisti Veneti di Claudio Scimone. Ma ci sono volute l'energia e la determinazione di due donne, Hedy e Caterina Ciani, madre e figlia, a far compiere un importante passo avanti nella giusta direzione; è infatti dal 2007 che, nel nome di Dino Ciani, il giovane pianista prematuramente scomparso che ne era rispettivamente cognato e zio (e aveva fatto di Cortina la sua seconda casa), queste due signore della musica organizzano il Festival e Accademia dallo stesso nome: un progetto che non vuole esaurirsi nella consueta serie di concerti, ma intende tradursi anche e soprattutto in una preziosa occasione di incontro e di riflessione per i giovani, offrendo loro l'opportunità di sviluppare le personali

qualità culturali, musicali e umane con un preciso riferimento all'eredità lasciata dal compianto artista. Chiusa con successo l'intensa stagione 2009, che ha portato a Cortina artisti del calibro di Grigory Sokolov e i Solisti di Mosca con Yuri Bashmet, il 3 gennaio prossimo si apre la stagione 2010 del Festival, con un concerto straordinario al nuovo Grand Hotel Savoia tenuto dal direttore artistico del Festival, Jeffrey Swann, con la partecipazione di Claudio Martinez-Mehner: in programma, una sonata di Mozart e il Grand Duo di Schubert a quattro mani, e a seguire, una serie di valzer e pezzi festosi di Chopin, Brahms,

Liszt e Sibelius. Si potrebbe dunque parlare di una preview invernale della quarta edizione del Festival e Accademia Dino Ciani, il cui inizio vero e proprio è fissato per il 24 luglio, con Pietro De Maria, pianista veneziano vincitore del Premio Ciani, che si fermerà a Cortina cinque giorni da destinare a un ciclo di lezioni dedicate ai giovani dell'Accademia. Ma il momento clou della prossima estate musicale si avrà il 31 luglio, con l'esibizione di Salvatore Accardo. Amico di Ciani (anche se non sodale concertistico), del quale suole ricordare tra tutti il concerto brahmsiano diretto alla Scala da Claudio Abbado, Accardo è quello che si può definire (e non sembri una tautologia) un musicista che “ama la musica”, perciò un musicista per così dire globale: violinista eccezionale, direttore d'orchestra, docente di vastissima esperienza. Apprezza perciò la natura didattica del Festival Dino Ciani, rivolto ai giovani che, dice «sotto la triste apparenza di una immersione totale negli ozi consumistici, in realtà sono capaci di esprimere da sé degli autentici talenti; per questo, è

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(BLOCK) NOTES

anzitutto a loro che va rivolta ogni cura, affinché si accostino alla musica, e in particolare a quella cameristica, con rispetto e passione». In tal senso, il maestro è convinto che Festival come quello di Cortina, che ha le potenzialità ambientali e organizzative per iscriversi nel novero delle più importanti manifestazioni del genere (prima fra tutte, naturalmente, quella di Salisburgo), siano un fondamentale strumento di educazione: e il pubblico va coinvolto aprendogli le porte già alle prove. Ma, in particolare, Accardo condivide il proposito dell'Associazione Ciani rivolto a creare un intreccio collaborativo tra maestri e allievi, nonché al superamento delle barriere che ancora sussistono tra

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musica popolare e musica colta, da solista e da camera, da accademia e d'uso. Una sfida certo, che va affrontata – egli sostiene – con la volontà e la convinzione che sempre devono accompagnarsi a chi si impegna in un'opera di formazione culturale di così ampio respiro. E Cortina può esserne un laboratorio privilegiato: ben vengano dunque le imprese come quella del Festival Ciani, che potrebbe aprirsi – come auspica lo stesso maestro Scimone dei Solisti Veneti – a seminari di formazione nei mesi della transizione stagionale. Ha scritto un filosofo che senza musica la vita sarebbe un errore: questo potrebbe dunque essere lo slogan più giusto per una nuova Cortina degli incanti.

Nella pagina d'apertura, il maestro Salvatore Accardo. On the opening page, Maestro Salvatore Accardo.


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MUSIC LESSONS With the successful close of the intense 2009 season, the 3rd of January sees the start of the 2010 season of the Festival e Accademia Dino Ciani, with a special concert to be given at the new Grand Hotel Savoia by the artistic director of the Festival, Jeffrey Swann, who, together with Claudio Martinez-Mehner, will play Schubert’s Grand Duo for four hands, followed by a series of waltzes and festive pieces by Chopin, Mendelssohn, Liszt and Sibelius. This recital could be considered as a sort of winter preview of the fourth edition of the Festival e Accademia Dino Ciani, which will officially start on 24th July, featuring Pietro De Maria, the pianist from Venice who is the winner of the Ciani Prize. But the key moment of next summer’s musical programme will be the 31st of July, with a performance by Salvatore Accardo. A friend of Ciani’s, he is what can be called a global musician: violinist of exceptional talent, orchestral conductor and teacher of vast experience. This is why he appreciates the didactic nature of the Dino Ciani Festival, which is dedicated to bringing music to young people in the hope that they will become enthusiasts of music, and of chamber music in particular, with respect and

passion. For this reason, Maestro Accardo is convinced that Festivals like that of Cortina, which have the environmental and organisational potential to be numbered among the most important manifestations of their type, are a fundamental instrument of education. And the public will be involved right from the start, with access to the rehearsals. But above all Accardo agrees with the Ciani Association’s aim of creating a network of collaboration between teachers and pupils, not to mention the breaking down of the barriers that still exist between popular and classical music, be it solo or chamber music, academic or popular. And Cortina can be a privileged laboratory for this experiment.

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Cantautore, paroliere, scrittore, poeta del nostro tempo. In ogni cosa che fa o che dice sa metterci quel quid. Romantico, a tratti nostalgico, evocativo, brillante, puntiglioso. Gli abbiamo dato carta bianca e lui ha raccontato Cortina a modo suo. Facendoci accomodare nella sua camera all’Hotel Bellaria.

illustrations by Diego Gabriele

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FLASHBACK

«Maccchemmmevaviglia» di Cesare Cremonini

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e la sveglia non suona, sarà mia madre a tirarmi giù dal letto, aprendo a tradimento le vetrate vista Tofana della camera che condivido con mio fratello Vittorio. Da quelle finestre entrerà il freddo cosmico dell'inverno alpino che, direttamente dalle vette più alte delle Dolomiti, si riverserà prepotente come uno schiaffo sulla mia faccia, destandomi dal sonno in un baleno. «Dai, che c'è il maestro Claudio già pronto che ti aspetta in macchina!» sentirò ripetere più volte mentre vengo imbalsamato come una mummia da mia madre, e ricoperto di vestiti come una cipolla sott'olio. Ho sette anni compiuti da poco. Claudio Pompanin è il mio nuovo maestro di sci, e non vede l'ora di fotografarmi sulle piste più strette e ghiacciate dell'intero complesso sciistico di Cortina d'Ampezzo. Calzetti rossi di cotone di una marca italiana non ben definita, probabilmente acquistati al mercatino del sabato in una qualche frazione austriaca dal nome impronunciabile. Calzettoni di lana grossi tre centimetri con tipici disegni tirolesi, comprati alla Cooperativa perché a metà prezzo. Calzamaglia di lana nera che prude come una ferita sulle ginocchia e sui polpacci. Vengo preso di forza e infilato dentro a una tuta da sci a doppio strato, con passamontagna e cuffia termica incorporata. La chiudi con la zip, e non sarai più capace di uscirne senza l'aiuto di un adulto. Per questo il pericolo di farse-

la addosso durante la giornata sulle piste è enorme. Mi sono dimenticato di andacotta a puntino. È vero, sono un po’ vire in bagno prima di venire chiuso come ziato, ma non oppongo troppa resistenza una serratura a doppia mandata. Statistiquando, proprio mentre sto addentando camente sono spacciato. Scendo le scale il mio primo boccone di pane imburrato, già con la maschera da sci che mi copre qualcuno decide che è il momento della metà faccia. Con quella plastica colorata crema protettiva. Una mano mi aggredidavanti agli occhi tutto si colora di rosa sce alle spalle, spalmandomi mezzo chilo fosforescente, e le donne delle pulizie di Nivea protezione 40 per pelli iper-sendell'albergo assumosibili sulla faccia. Mi no le sembianze di divincolo per finta, «Calzettoni di lana grossi tre e sto per mettermi alieni cattivi che, con quell'aspirapolvere a piangere, anche centimetri con tipici disegni tra le mani, potrebperché ora nessuno tirolesi, comprati bero fartela pagare mi distinguerebbe alla Cooperativa». cara di esserti veda un pezzo di pane stito in quel modo. biscottato ricoperto Mentre scendo a fatica le cigolanti scale di marmellata. Burro cacao anti-raggi uv di legno chiaro dell'Hotel Bellaria, dove sulle labbra, dal profumo delizioso, ma io e la mia famiglia trascorriamo questa dal sapore insipido. Lo assaggio sempre, piacevolissima settimana bianca più o per me è irresistibile. Stick per il naso e meno da quando sono al mondo, ecco la contorno occhi. Fondamentale. Sembro prima buona notizia della giornata. un vecchio camoscio in via di estinzione «C'è tempo per fare un'abbondane, in effetti, mi muovo allo stesso modo, te colazione» sussurra dolcemente mio mentre cerco di afferrare senza troppa padre incrociandomi lungo il corridoio, fortuna la maniglia dell'angusto, stretto e cercando la mia mano imbucata come la scomodo ripostiglio degli scarponi. testa di una tartaruga da qualche parte nelle maniche. Dentro a quella botola di legno ci sono «A base di uova alla coque!» aggiunalmeno settanta paia di scarponi di ogni go io facendola spuntare dal colletto misura e modello. Come fare? Mi viene per salutarlo. Mia madre mi permette di in soccorso il padrone dell'hotel, l'altissimangiare le uova a colazione soltanto in mo e temibile Signor Majoni. È lui il capo vacanza, e soltanto a Cortina. Non so il assoluto dell'albergo, ed esprime un'auperché. Durante l'anno scolastico non c'è torevolezza spaventosa. I suoi figli sono tempo per concedersi un lusso del gealtissimi come lui, educati e molto gentinere? O siamo forse in tempo di guerra? Così per rifarmi ne ordino sempre due, sperando che almeno una fra loro sia

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FLASHBACK

li. Probabilmente da piccoli se combinavano delle marachelle li rinchiudeva con gli scarponi. Sua moglie è una vera donna di casa, sempre indaffarata in qualcosa di utile. Lui si muove velocemente, sembra sapere perfettamente cosa fare e dove andare. Ha gli occhi di ghiaccio e lo sguardo fermo e deciso. Non gli sfugge nulla. Quando ride, se ride, apre la bocca e mostra una dentatura infinita. A me questa cosa fa un po’ paura. «Tieni» mi dice categorico ma gentile, porgendomi i miei piccoli scarponi che si erano nascosti fra gli altri più grandi. Quando lui mi guarda negli occhi, io mi inabisso dentro la mia tuta, uscendone soltanto quando sento mia madre ridere. Gli scarponi fortunatamente sono morbidi perché hanno passato la notte al caldo. Me li infilo, anche se è la cosa che odio di più al mondo. Claudio, il maestro di sci, sta fumando una Marlboro rossa fuori dall'hotel, e mi guarda da oltre il vetro, sorridente, indicandomi con un dito che oscilla come una freccia lampeggiante la temperatura indicata nel megatermometro esterno, appoggiato allo stipite della porta d'ingresso. Seguo il suo labiale mentre gesticola animatamente. «Meno. Dieci». Poi ride tossicchiando: «Ah! Ah! Ah!» Mio fratello, che soffre il freddo molto meno di me, mi incoraggia con uno spintone invitandomi a uscire. Lo seguo come un piccolo elefante, e mi infilo nella Passat del maestro cercando di non respirare l'aria gelida che mi brucia in gola. Ecco mia madre che esce di corsa, ha la faccia terrorizzata. «Questa! Questa!» grida sventolando una sciarpa anch'essa rossa, come la mia tuta, come la macchina di Pompanin, come i miei guanti, gli sci, e gli scarponi che mi porto appresso. Mi avvolge il viso nella lana per ben tre volte, e finalmente non vedo più niente. Sento odore di cotoletta però, alla milanese. Sono i panini per il pranzo, appena fatti. Insacchettati a dovere dalla moglie del Majoni. Mi ero dimenticato di dirlo: è altissima anche lei. Si parte, direzione Cinque Torri. Le mie piste preferite. Me la farò addosso, dopo quattro ore di «peso a valle!» e «chiudi bene la curva!»

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le interminabili code per prendere una seggiovia, ad esempio, in cui è possibile ortina è così. Prendere o lasciafumarsi una sigaretta in santa pace e fare re. Imparerai ad apprezzare la sua amicizia coi forestieri. Ci si scambia i nustraordinaria bellezza, la sua storia meri di telefono, gli indirizzi e gli inviti per millenaria, i suoi scorci mozzafiato soltanle feste, e si ha tutto il tempo di conoscerto qualche anno più tardi, quando con gli si meglio. amici ti ingozzerai di vin brulé alle feste di E per chi non scia? Cortina pensa un Capodanno, o dopo una lunga giornata po’ a tutti. Si attende una cioccolata calda sulle piste. Quando per cercare un taxi nelle caffetterie più prestigiose del centro, sotto la neve di San Silvestro, innamorada consumarsi preferibilmente in piedi, così to perso della ragazza dal cognome più è più facile dare una sbirciatina ai negozi lungo, passerai un paio d'ore ammirando che ogni anno offrono occasioni sempre un cielo affollato di fiocchi di neve grandi più ghiotte per grandi e per piccini. Guanti come canederli, e l'amico al tuo fianco, un in pelle tirolesi rossi e verdi, molto aiutante perfetto sconosciuto, sospirerà: «Maccdi Babbo Natale. Sci tondi, quadrati, retchemmmmmevaviglia». tangolari, dalle forme più bizzarre e in conCortina è così. La sua fauna, così intinua evoluzione. Hai comprato il modello credibilmente diversificata, la rende unidell'anno scorso? Allora nessun maestro ca in tutto il mondo. Caprioli, cervi nobili, potrà insegnarti come si scia quest'anno. camosci alpini, volpi, scoiattoli, marmotte Tutto dipende dalla forma. Ti consolerai indelle Alpi e persino orsi bruni, linci eurodossando un maglione rosa in puro cachepee e sciacalli dorati sono solo alcuni tra i mire, quello che «ti dura una vita». mammiferi che popolano la vallata. Nelle E, infatti, Cortina non conosce crisi, da praterie di fondovalle, però, sono prepiù di un secolo. senti anche cospicui gruppi di Cayenne Senza contare gli ospiti illustri che ogni e Range Rover, grandi quattroruote liberi anno fanno della Regina delle Dolomiti il di pascolare fino alle stradine del centro fiore all'occhiello della cultura del nostro in cerca di parchegPaese. Immersi in uno gio. In aumento è anscenario indimentiche la popolazione «Sotto questi suggestivi boschi cabile si incontrano e dei camion e dei tir, imponenti cresce un sottobosco scontrano, scambianche durante i mesi dosi pensieri illustri e vario e pullulante di vita. Un estivi si avvicinano ai luogo in cui il tempo, davvero, idee all'avanguardia, bambini come in uno artisti e pensatori sembra essersi fermato». splendido giardino del nostro tempo. Su dell'Eden, dove quatutti gli intramontabili si tutto è permesso. La flora della vallata, e simpaticissimi Umberto Smaila e Jerry inoltre, offre uno spettacolo indimenticaCalà. Un pezzo di storia di Cortina. Altrobile, se pensate che tra i 1.300 e i 1.900 ché gli amici di Maria de Filippi e i prigiometri di quota, gli sparaneve assicurano nieri del Grande Fratello. un bianco Natale quasi tutto l'anno, ricoOvviamente, io e la mia famiglia non prendo di stoffa bianca e duratura le granpotremo mancare. L'Hotel Bellaria ci di conifere, gli abeti rossi, quelli bianchi, aspetta, anche se forse quest'anno pree i profumatissimi pini silvestri, tutti sotto noteremo per inizio marzo. Quando fa un contratto ormai da anni con la Arbre Mapo’ meno freddo, e Cortina torna ad essegique, divinità di culto risalente alla fine re quel sogno ad occhi aperti che si ripete degli anni Ottanta. senza sosta fin da quando eravamo bamSotto questi suggestivi boschi impobini. Una creatura preziosa, con cui ogni nenti cresce un sottobosco vario e pullutanto è facile scherzare, ma che ti rapisce lante di vita. Un luogo in cui il tempo, davper la sua eterna bellezza, per l'ospitalità vero, sembra essersi fermato: le piste da della sua gente, e perché no, per la sua sci. Ci sono così tante occasioni, durante strana e un po’ folle incoerenza.

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Wooooooooooow! This is the way Cortina is, take it or leave it. You will learn to appreciate its extraordinary beauty, history and breathtaking views while drinking mulled wine with your mates on New Year’s Eve, or after a long day skiing. When it is snowing and you are flagging down a taxi, you are madly in love with a girl with an extremely long name, you look up at the huge snowflakes and a stranger next to you sighs «wooooooooooow!» That is the way Cortina is; its wildlife is so incredibly diverse making it truly unique. Deers, stags, chamois, foxes, Alpine marmots, brown bears, lynxes, and jackals are only a few of the mammals living in the valley. At the bottom of the valley, instead, groups of Cayenne and Range Rovers are free to roam the tiny city centre streets looking for parking. There is also an increase in the population of lorries that during the summer holidays are driving dangerously too close to children. The flora offers a spectacular view at an altitude of 1300-1900 meters where the

«The undergrowth of the forest is made of ski slopes, another place full of life where time stands still». snow cannons ensure a white Christmas nearly all year round laying a lasting cover of white over the conifers, the red and the white firs, the fragrant Scots pines, all too well associated with Arbre Magique, the favourite deodorant choice since the late 80’s. The undergrowth of the forest is made of ski slopes, another place full of life where time stands still. During the never ending queues for a chair lift you have the chance to smoke a cigarette in peace and make friends with the foreigners. You can exchange numbers, addresses, invites to parties and get to know everyone better. And do not worry if you do not ski, Cortina has something for everyone, like enjoying a hot chocolate in the most prestigious of coffee shops, preferably stood up so it’s easier to peek at the shop windows offering great bargains. From traditional red and green leather gloves that make you look like Santa’s Little Helper to skis of all shapes and sizes, continuously evolving. If you have bought last year’s

design then no ski instructor will consider you, it will all depend on the shape of your skis! You can make up for it by wearing a pink jumper made of real cashmere, something that will last a lifetime. Cortina has not had a crisis for more than a century and has become the cultural pride of our country thanks to the famous guests that visit it each year. Cortina’s beautiful surroundings are the perfect location for artists and thinkers of our time to meet and exchange cutting edge ideas. Amongst them are the brilliant comedians Umberto Smaila and Jerry Calà who left a mark in Cortina’s history unlike the friends of Maria de Filippi or the Big Brother prisoners. Obviously my family and I will be there. The Hotel Bellaria awaits us again this year and we might even book it for March when it’s a little less cold. Cortina is a precious jewel which you can easily have fun with but whose beauty, hospitality and insane incoherence take your breath away.

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oltreconfine

VERTIGINE BIANCA di Sergio Canciani - servizio fotografico di Stefano Zardini

Dal Tour d'Italie della Belle Époque all'attuale attrazione fatale per il made in Italy: una fascinazione, quella dei russi per l'Italia, che ha resistito a crolli imperiali, a ideologie fallite e alla confusione della rinascita post-sovietica.

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oltreconfine

A

bituati all'infinito piatto della loro pianura, dove il punto più alto è la cima di un abete, i russi alla vista delle montagne vengono colti da straniamento. Questo, perlomeno, raccontano i grandi viaggiatori della Belle Époque, devoti al classico Tour d'Italie. Lo ricordava, bevendo tè nero nella sua dacia di Peredelkino, Boris Pasternak, l'indimenticato autore del Dottor Zivago (e di Lara, ovviamente). Di facoltosa famiglia usa ai costumi della borghesia mitteleuropea, il giovane Boris passava l'estate al Lido di Venezia "vestito da marinaretto" in puro ambiente alla Thomas Mann. Escursioni in laguna, omaggio a Palladio sul Brenta e, infine, gita in montagna. «Quando in fondo alla vallata vidi le Dolomiti, mi sembravano uguali al nostro centrotavola di porcellana Meissen. Eteree e irreali. Davano le vertigini, a me che non avevo mai visto nulla di più alto delle cupole di San Basilio». Straniamento e vertigine, magari sradicamento, ma la montagna non è sconosciuta alla memoria russa. Nel 1800 il grande maresciallo Suvorov attraversò le Alpi come Annibale (però con i cannoni al posto degli elefanti), per poi sconfiggere Napoleone a Marengo. L'armata austro-russa aveva al seguito i "pittori di battaglie" e, oggi, i loro grandi "teleri" di ambientazione alpina sono tra i più ammirati alla gallerie Tretjakov. Questo per ieri e l'altroieri. E oggi? Beh, oggi niente straniamento e zero vertigini per i nuovi russi, entusiasticamente impegnati in un altro genere di tour, quello delle località super chic della neve. Purché l'albergo sia di lusso, il fitness center ultra tecnologico e lo shopping esclusivo. Ormai i ricchi "russki" fanno parte del paesaggio, come lo skilift. Il loro motto è "giacca Armani, mocassino Gucci, cravatta Marinella", forse in omaggio a quelle regalate da Berlusconi all'amico Putin. L'Italia e il made in

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Le immagini del servizio fotografico fanno parte di un reportage che Stefano Zardini ha realizzato in Siberia, a Novi Urengoy. The images of the photographic article are part of a reportage that Stefano Zardini carried out at Novi Urengoy in Siberia.


Oltre il Circolo Polare, in una tra le zone più fredde della Terra, è stata creata dal nulla una città per servire da appoggio alla grande industria dell’estrazione del gas. Decine di impianti, nel raggio di 3-400 chilometri, perforano la terra per recuperare il gas dagli enormi giacimenti sotterranei.

Inside the Arctic Circle, in one of the coldest areas on earth, a city has been created out of nothing to serve as a support to the great gas extracting industry. Dozens of plants in a radius of 300-400 kilometres drill below the earth's surface to tap the gas from the huge underground deposits.

Cortina parla russo

Cortina speaks Russian

La Russia punta a Cortina e Cortina risponde con azioni sempre più strutturate. È stata lanciata lo scorso anno la prima guida in russo sulla località ed è appena uscita la seconda edizione con contenuti ancora più ricchi, sia sull’inverno che sull’estate. Lo scorso ottobre a Mosca è stato organizzato l'evento Cortina for you, una ricca presentazione della località sia nella sua offerta invernale che estiva. Per tutta la stagione sarà aperto l’Info Point in lingua russa presso l’ufficio Skipass. Mentre sono previsti per marzo una serie di appuntamenti alle più grosse manifestazioni fieristiche della Federazione russa. Con l’intento, da un lato, di incrementare il flusso turistico, dall’altro, di migliorare la qualità dell’informazione e poi della vacanza. E, sempre nell’ottica di aprirsi a questo mercato, il consorzio di promozione turistica Cortina Turismo ha organizzato, per il secondo anno consecutivo, un corso di lingua russa per gli operatori di Cortina. Durante la stagione invernale, sono in programma numerosi educational riservati ai principali tour operator russi che hanno iniziato una solida collaborazione con Cortina.

Russia aims at Cortina and Cortina replies with ever more organized action. Last year saw the launching of the first guide to the area in Russian; the second edition has just been published, with a lot more information on both winter and summer seasons. Last October in Moscow was organized Cortina for you, a workshop which presented our plentiful winter and summer offers. Throughout the season the Info Point will be open in Russian at the Skipass office. Moreover, in March there will be a series of events at the biggest trade fairs in the Russian Federation – with the dual aim of increasing the flow of tourists and of improving the quality of the information and hence of the holiday for the tourist. In addition, still with a view to success on this market, the consortium for the promotion of tourism, Cortina Turismo, has organized, for the second year running, a course in the Russian language for the tourist operators of Cortina. During the winter season numerous educationals are scheduled for the main russian tour operators, which have started a precious cooperation with Cortina.

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oltreconfine

«Quindi, "remont" è la parola che conviene tenere a mente (e sotto controllo). In fondo, tutta la Russia è sottoposta ad un titanico sforzo di restauro e di ricostruzione, materiale e morale. Una sfida che segnerà questa e le generazioni a venire». Dal suo osservatorio privilegiato, Sergio Canciani, corrispondente Rai da Mosca, racconta l'inevitabile senso di straniamento che coglie gli italiani davanti alla logica della ristrutturazione che ha investito l'immenso continente.

Italy per i russi, nuovi o antichi che siano, restano un'attrazione fatale. La fascinazione ha resistito a crolli imperiali, ideologie fallite e alla confusione della rinascita post-sovietica. Sarà che architetti veneti, lombardi e toscani hanno inventato "la città più bella nel posto più brutto" (San Pietroburgo sorse su desolate paludi ed è attraversata da canali come Venezia alla quale rende omaggio con i magnifici Tiziani e Canaletti all'Hermitage). Sarà la comune passione per la grande musica (Stravinskij si considerava ispirato dal colore di Giorgione) o saranno i bizzarri contatti tra futuristi. Depero disegnò bozzetti per l'impresario del balletto Diaghilev che diceva «l'importante non è dove si nasce, ma dove si sceglie di essere sepolti». Lui scelse di morire sul Canal Grande. Vivere in Russia – un continente disteso dal Baltico al Pacifico lungo undici fusi orari – può essere appassionante e molto curioso. Per noi italiani, uno straniamento all'incontrario. Giorni fa, nell'atrio del nostro palazzo sul Prospekt Mira, costruito nel 1949 da prigionieri tedeschi in puro stile prussiano, misteriosi uomini hanno montato un monitor di quelli ultrapiatti. A che servirà? Nel silenzio ogni sospetto è legittimo. Sarà da lì che partirà l'ordine di scendere nel bunker sotto casa con le candele o le maschere antigas? Forse l'aggeggio ci metterà in allarme («Restate calmi, siate amichevoli con

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loro») quando ci sarà l'invasione degli omini verdi? Non lo sappiamo. Per ora, l'ultrapiatto trasmette pubblicità. Nell'ordine: fuoristrada giapponesi, telefonini coreani, occhialoni da sole della scuola cadorina, settimane bianche tipo Dolomiti Superski, grande fiera dell'arredamento Mebel tutta mobilieri del Nordest e delle Marche ammiratissimi dalla classe alta e altissima di Mosca. Nel frigorifero a doppia anta della cucina super attrezzata, spesso con cuoco personale, bottiglie di Valpolicella, Amarone e bianco del Collio, prosciutto di San Daniele, nero di seppia per stupire gli amici che di nero in tavola conoscono solo il caviale. Il risotto è una scoperta recenta fatta in ristoranti due o tre forchette che si chiamano, appunto, Rialto, Arlecchino, Vivaldi. Nel buffet alcune grappe friulane, purché rare e in bottiglie di Murano. Quel teleschermo dall'oscura utilità è uno degli effetti della logica della ristrutturazione, del "remont", ovvero di una delle più perverse trappole che affliggono chi vive in una casa russa. Bisogna stare attenti a non precipitare nella voragine apertasi nottetempo sotto casa per la diabolica sequenza dei vari "remont" dell'azienda municipalizzata, alcuni del tutto incomprensibili. A cosa servirà quella trincea che taglia a metà il vostro posto macchina, scavata e riempita da operai in tuta arancione e prontamente riaperta dai loro colleghi in casacca verde? Non c'è scampo. Di fronte al "remont" (il

Stipendi di gran lunga superiori agli standard russi vengono garantiti a chi è disposto a lavorare in quella terra sperduta, a 40 o 50 gradi sotto lo zero, d’inverno, e infestati dalle zanzare negli unici due mesi di estate.

Salaries far in excess of the average Russian wage are guaranteed to anyone willing to work in that Godforsaken land with its temperatures of 40 or 50 degrees below zero in winter and its two short gnat-infested months of summer.

corridoio dell'albergo è stato messo sottosopra senza evidente scopo), fatevi russi. La giusta dose di fatalismo e sopportazione vi aiuterà a non sprecare energie. Non molestate l'amministrazione. Nessuno vi risponderà e, se lo farà, sarà colpa di qualcun'altro (che ha il telefono sempre occupato). Quando nel 2001 Gorbaciov lasciò il Cremlino per ritirarsi nella sua dacia, Mosca assomigliava agli abiti che incapsulavano il Politburo. Quelli che sembravano tagliati da sarti siderurgici. Color piombo in tono con l'odore generale, un misto di vagone merci, sanatorio e latrina. A propositi di bagni. Il "remont" dell'epoca di Boris Eltsin sarà ricordata come la “rivoluzione del wc”. Viaggiatori d'antan non dimenticano l'orrore dei gabinetti al


di là del Muro. Infrequentabili e umilianti. Ebbene, negli anni di Boris la perestrojka dell'igiene si compì ed ora, quasi ovunque, quei locali, un tempo punitivi, sono diventati di un confort esemplare. Fino a raggiungere vette di raffinatezza come al Cafè Pushkin, dove il "remont" della toilette è un capolavoro in perfetto Jugendstil. Mosca è tutta una meraviglia ed è diventata la nuova "ville lumière" del XXI secolo. Fate attenzione: le stelle rosse che splendono sopra il Cremlino sono di rubino vero e nessuno si sogna di rimuoverle, anche se sono uno dei simboli del passato. Più incerta, invece, la sorte della mummia di Lenin sprofondata nel mausoleo che viene chiuso (per "remont", ovviamente) sempre più spesso. A prescindere dall'ospite, la struttura architettonica resta un capolavoro di marmo nero e granito rosso degli Urali. Da ammirare, magari, prendendo un espresso Illy al Giardino di ciliegi, un ristorante bar al pianoterra degli storici magazzini Gum, con vista senza pari sul Cremlino. Quindi, "remont" è la parola che conviene tenere a mente (e sotto controllo). In fondo, tutta la Russia è sottoposta ad un titanico sforzo di restauro e di ricostruzione, materiale e morale. Una sfida che segnerà questa e le generazioni a venire.

Una regione immensa, proibita a chiunque non abbia un lasciapassare della Gazprom. Distante quattro giorni di treno da Mosca, a Novi Urengoy i trasporti, gli hotel e i servizi sono tutti di proprietà della Gazprom. Il tesoro da custodire è importante, e non solo per la ricchezza dei giacimenti, ma, soprattutto, per l’aspetto strategico:

possedere energia è, oggi, possedere la materia prima più importante che esista. Non dimentichiamo che una casa su quattro in Europa, oggi, è riscaldata dalla Gazprom e che questa è destinata, secondo i piani di Medvediev, a diventare, entro il 2020, la più importante azienda del mondo.

An immense region, off-limits to anyone not having written permission from Gazprom. A four-day train journey from Moscow, at Novi Urengoy the transport, hotels and services are the property of Gazprom. The treasure to be guarded is important, not only on account of the richness of the deposits, but above all because of its strategic

position: nowadays, to possess energy is to possess the most important raw material that exists. We must not forget that today one house in four in Europe is heated by Gazprom and that the figure is likely to go up, in accordance with the plans of Medvediev, to make Gazprom the most important company in the world by 2020.

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oltreconfine

«So, "remont" is the word to keep in mind (and under control). After all, the whole of Russia is undergoing a titanic effort of restoration and reconstruction, both material and moral. A challenge which will mark this generation and the ones to come». From his priviledged observation post, Sergio Canciani, Rai correspondent in Moscow, relates the inevitable sense of alienation which strikes Italians when faced with the logic of the restoration mania that has invaded this immense continent.

WHITE VERTIGO Used as they are to the infinite flatness of their plains, where the highest point is the top of a fir tree, when they see mountains Russians are struck with a sense of alienation. This, at least, is what the great travellers of the Belle Époque relate, on their Grand Tour of Italy. Alienation and vertigo maybe, even rootlessness, but the mountains are not unknown to the Russian memory. In 1800, the great Marshall Suvorov crossed the Alps to defeat Napoleon at Marengo. The AustroRussian army had in tow their "war artists", and today their great canvases set in the

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Alpine landscapes are among the most admired works at the Tretjakov galleries. So much for yesterday and the day before. What about today? Well, today's new Russians suffer from no alienation or vertigo, being enthusiastically engaged in another type of tour, that of the super chic winter resorts. For Russians, be they of the new or of the old stamp, Italy and things “made in Italy” still have a fatal attraction. This fascination has withstood the collapse of empires, the failure of ideologies and the confusion of the post-Soviet rebirth. Living in Russia – a continent stretching from the Baltic to the Pacific over eleven time zones – may be exciting and very curious. For us Italians, it is an alienation in reverse. Some days ago, in the entrance hall of our building on the Prospekt built in 1949 by German prisoners in pure Prussian

style, some mysterious men set up an ultraflat screen. What will it be for? For now, the ultraflat screen transmits advertisements. That television screen of unknown use is one of the effects of the logic of the restructuring, the "remont". Anyway, Moscow is a marvel and has become the new ville lumière of the XXI century. Take note: the red stars that shine on top of the Kremlin are real rubies, and no-one would even think of removing them, even if they are a symbol of the past. Less certain, however, is the fate of the preserved body of Lenin lying deep within the mausoleum that is closed (for "remont", obviously) increasingly often. Notwithstanding its occupant, the architectonic structure is a masterpiece of black marble and red granite from the Urals. To be admired, perhaps, while drinking an Illy espresso at the Giardino di ciliegi (The Cherry orchard), a restaurant and bar on the ground floor of the historic Gum department store, with an unequalled view of the Kremlin. So, "remont" is the word that we should bear in mind (and under control). After all, the whole of Russia is undergoing a titanic effort of restoration and reconstruction, both material and moral. A challenge which will mark this generation and the ones to come.


morini/nissan


L’attimo di Stefano Zardini

Tofana di dentro ore 5,58

D

elle esche, sì la montagna si serve delle esche per prendersi gioco degli uomini. Con la complicità del sole, della temperatura e dei venti ci offre la magia di estate ed inverno assieme. Noi vediamo una stagione, poi ci giriamo e ne vediamo un’altra. Crediamo di essere padroni del tempo. Siamo solo vulnerabili nelle nostre stesse illusioni.

Tofana di dentro, 5,58 a.m.

T

emptation – yes, the mountains tempt us in order to tantalise us. With the complicity of the sun, the temperature and the winds they offer us the magic of summer and winter alike. We see one season, only to turn around and see another. We think of ourselves as being masters of time. We are merely prey to our own illusions.

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IL RICORDO

L'AlFABETO DI LINO LACEDELLI a cura di Andrea Gris

scomparso all'ombra delle Tofane il 20 novembre: un puzzle di pensieri e ricordi che i suoi compagni Scoiattoli hanno “rubato” dalle interviste realizzate per la rassegna Cortina inCroda e per il film ROSSO70, l'ultima fatica realizzata dal gruppo per celebrare i 70 anni del sodalizio. Ogni lettera è un'istantanea di un'epoca, quella dell'alpinismo eroico, vissuta in prima persona, e in particolare della sua leggendaria conquista del K2: un'avventura che lanciò il nome della Regina delle Dolomiti nel mondo.

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Amicizia. È sempre stata alla base del gruppo. Erava-

non indifferente. Quella mattina partimmo alla buon'ora, ar-

mo giovanissimi quando cominciammo ad arrampicare alle

rivammo oltre il famoso "collo di bottiglia" e cominciammo ad

grotte di Volpera. Si usciva di casa e non si diceva nulla ai

avere paura. Il vento fortissimo e il silenzio: una sensazione

genitori. Baltoro. Quando arrivammo in questa valle, ci

che rimarrà sempre nel mio cervello.

domandammo subito: «chissà chi riuscirà a salire fin lassù». La

rifugio dal mondo. Le nostre montagne non erano amate da-

montagna davanti a noi era il K2. Cortina. Il mio paese,

gli occidentalisti, perché dicevano che non erano così difficili

le mie montagne, la mia gente. Cortina mi regalò il terreno

come le loro. Noi orientalisti dimostrammo il contrario proprio

dove costruii la mia casa. A Ronco, un posto meraviglioso, il

salendo la cima del K2. Nos outres. Dei 22 uomini con-

più bello del mondo. Quando finimmo di costruire la casa, mi

vocati per la spedizione da Ardito Desio, eravamo addirittura

sentii un re. Destino. Fu proprio il destino che mi volle in

in quattro di “nos outres” Scoiattoli. Ugo Pompanin dovette

vetta al K2. Gli altri compagni, per una ragione o per l'altra,

rinunciare per motivi familiari, mentre Luigi Ghedina “Bibi”

non se la sentirono di continuare la salita. Allora Compagnoni

e Guido Lorenzi si fecero male sugli sci pochi giorni prima

mi guardò e disse: «Lacedelli, vuoi venire con me?». Partimmo,

di partire. Sono certo che, se ci fossero stati anche loro, sa-

Eccezionale. Il gruppo degli Sco-

rebbero saliti con me. Eravamo tutti fortissimi noi orientali-

iattoli è eccezionale. Quello che fece Bonatti fu eccezionale

sti. Orizzonte. In montagna può essere stupendo, ma

per la riuscita della conquista. Le scarpe che avevamo allora

anche terribile, come quando c'è la nebbia in alta quota e ti

erano eccezionali. Le imprese dei giovani Scoiattoli sono ec-

sembra di cadere da un momento all'altro.

cezionali. Le Dolomiti sono eccezionali. Forza. Una terri-

mio compagno della spedizione del 1954 che lasciammo lassù

bile dissenteria stava compromettendo la mia salita da Skar-

è sempre stato un forte ricordo. Gli promisi di tornare a salu-

du verso il campo base. Desio mi disse che potevo fermarmi.

tarlo: mantenni la promessa 50 anni dopo. Quo

Gli risposi che solo dopo morto sarei tornato a casa. Mi aiutò

Mi piace camminare e lo farò sempre fino a che le gambe

la grande forza di volontà: non sarei mai tornato a casa sen-

mi aiuteranno. Nell'ultima estate ho contato la bellezza di

za aver raggiunto la vetta. Giornalisti. Una categoria

80 uscite in montagna.

strana. Rimasi esterefatto quando, nel 1954, un giornalista mi

montagna risale alla mia giovinezza. Scappai da mio padre

chiese, dopo la conquista del K2, chi di noi era il più virile...

e seguii una guida con alcune clienti sulle 5 Torri. Arrivai in

il più “sessuale”. Una parola così non l'avevo mai sentita. Gli

cima, ma quando tornai al rifugio qualche scappellotto me

risposi che lassù in quota non esistevano le case d'appunta-

lo diede. Scoiattoli. Eravamo veloci come loro, e per

Hip hip hurrà! Quando tornai

questo decidemmo di usare questo animale come simbolo del

e il resto è storia.

mento e me ne andai.

Montagne.

Un

Puchoz. Il

vadis.

Ricordi. Il mio primo ricordo di

Terrore. È qualcosa che fa parte di chi va in

al campo base con Compagnoni, sentii in lontananza l'urlo

gruppo.

di gioia di tutti gli altri. Fu una felicità immensa, quello fu il

montagna, ma è qualcosa di adrenalinico più che di pauroso.

momento più bello dell'avventura sul K2, festeggiammo tutti

Umiltà. Il sacrificio di tutti ci ha fatto andare in vetta. Lo

insieme e ci abbracciammo forte come mai prima. Incon-

ripeterò sempre che il K2 è la montagna degli italiani, non di

tro. Il più importante della mia vita fu quello con Angelo

Lacedelli e Compagnoni. Se non ci fossero stati gli altri, non

Dibona, la grande guida ampezzana. Io ero giovane e timido,

saremmo mai arrivati lassù. ZaratHustra. «Voi guar-

e ci misi un po' prima di avere il coraggio di avvicinarlo. Quan-

date verso l'alto quando cercate elevazione, e io guardo in

do lo conobbi, fu lui a dirmi di andarlo a salutare più spesso

basso, perché sono elevato. Chi di voi è capace di ridere e

per darmi dei consigli. K2. La montagna più bella del mon-

insieme di essere elevato? Chi sale sulle vette dei monti più

do. Mi ha regalato tanto, ma tutto questo ha avuto un prezzo

alti ride di tutte le tragedie, finte o vere».

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IL RICORDO

THE ALPHABET OF LINO LACEDELLI Amicizia (friendship). This has always been the glue that bound the group together. We were extremely young when we started climbing the crags of Volpera. We left home in the morning without telling our parents where we were going. Baltoro. As soon as we arrived in this Valley we asked ourselves «Who knows if we'll be able to make it to the top!?». The mountain in front of us us was the K2. Cortina. My town, my mountains, my people. Cortina gave me the land on which I built my house, at Ronco, a marvellous place - the most beautiful place in the world. When we finished building the house, I felt like a king. Destiny. It was really my destiny to make it to the top of the K2. My fellow climbers, for one reason or another, did not want to continue the ascent. And so Compagnoni looked at me and said: «Lacedelli, do you want to come up with me?». We left, and the rest is history. Exceptional. The Scoiattoli group is exceptional. What Bonatti did in conquering the mountain was exceptional. The boots we had then were exceptional. The deeds of the young Scoiattoli are exceptional. The Dolomites are exceptional. Forza (strength). A terrible dysentery jeopardized my ascent from Skardu to base camp. Desio said I should stop. I replied that they would have to take me home in a coffin. I was helped by my willpower: I was determined not to go home without having reached the top. Giornalisti (journalists). A strange category. I was astonished when in 1954 a journalist asked me, after the conquest of K2, which of us was the most virile... the most “sexual”. I had never heard the word used like that before. I replied that up there in the mountains there were no brothels and left. Hip hip hurrah! When I returned to base camp with Compagnoni, I heard the shouts of joy from the others in the distance. It was a moment of immense happiness, the best moment of the entire

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In an attempt to capture the legacy of the Conqueror of the K2, who passed away in the shadows of the Tofane on the 20th of November, his fellow Scoiattoli assembled thoughts and memories from interviews done for the review Cortina inCroda and the film ROSSO70, produced to celebrate the 70th anniversary of the association. Each letter of the Lino Lacedelli alphabet is a snapshot of an era of heroic mountaineering, experienced first-hand, in particular that of his legendary conquest of the K2, an adventure that put the Queen of the Dolomites on the map worldwide.

K2 adventure. We celebrated together, hugging each other as never before in our lives. Incontro (encounter). The most important encounter of my life was with Angelo Dibona, the great mountain guide from Ampezzo. I was young and shy and it took some time to pluck up the courage to go and speak to him. When I met him, it was he who told me to come and see him more often so that he could give me advice. K2. The most beautiful mountain in the world. K2 gave me so much, although all this came at a not inconsiderable cost. That morning we left early, passing the famous "bottleneck", and began to feel afraid. The intensely strong wind and the silence, a sensation that will always remain in my mind. Mountains. A refuge from the world. Our mountains were not appreciated by Westerners, because they claimed they were not as difficult as their own. We “orientalists” proved them wrong by scaling the K2. Nos outres (“us

lot”). Of the 22 men called up for the expedition by Ardito Desio, there were four of “nos outres” Scoiattoli. Ugo Pompanin had to pull out for family reasons, while Luigi Ghedina “Bibi” and Guido Lorenzi sustained skiing injuries a few days before departure. I am sure that if they had been there, they would all have made it to the top with me. We were all strong, we orientalists. Orizzonte (horizon). The mountains can be stupendous but terrible too, such as when the fog at high altitude makes you feel as though you could fall at any moment. Puchoz. My fellow climber on the expedition of 1954, whom we left up there and of whom I have always had a strong memory. I promised to go back and say hello to him, and I kept my promise 50 years later. Quo vadis. I love walking and I will always keep at it as long as my legs will let me. Last summer I managed a full 80 excursions in the mountains. Ricordi (memories). My first memory of the mountains goes back to my youth. I escaped from my father and followed a mountain guide and his clients up the 5 Torri. I got to the top, but when I got back to the refuge he gave me a slap on the ear. Scoiattoli (squirrels). We were quick, like squirrel, so we decided to use this animal as a symbol of the group. Terror. It is something that is part and parcel of going up a mountain, although it is more a case of adrenalin than fear. Umiltà (humility). It was the sacrifice of each and everyone that enabled us to get to the top. I will always maintain that K2 is the mountain of the Italians, not of Lacedelli and Compagnoni. If it hadn't been for the others, we would never have reached the top. Zarathustra. «You look aloft when you seek exaltation, and I look downward, because I am exalted. Who among you can at the same time laugh and be exalted? He who climbs high mountains laughs at all tragedies, real or false».


photo Giuseppe Ghedina

«E dei loro sogni continua a riempirsi il futuro» «And the future continues to be filled with their dreams»

«Scalare e sciare nell'incanto delle Dolomiti li fece grandi» «Climbing and skiing in the enchantment of the Dolomites made them great»

UNA SCALATA AL CINEMA: LA NUOVA SFIDA DEGLI SCOIATTOLI

A CLIMB AT THE CINEMA: THE NEW CHALLENGE OF THE SCOIATTOLI

Si è chiuso con un bilancio decisamente positivo Cortina inCroda, l'appuntamento culturale dedicato alla montagna che ha celebrato in una speciale prima edizione il 70esimo anniversario della fondazione del gruppo Scoiattoli. Pubblico e stampa hanno decretato il successo di un nuovo format culturale dedicato alla montagna, e già si pensa alla nuova edizione 2010, ma anche ad un programma televisivo. Ospiti del mondo dell'alpinismo, dello sport e della cultura di montagna hanno dimostrato la loro simpatia nei confronti di una manifestazione che ha portato all'Alexander Girardi Hall più di 4.000 persone durante le sette serate. Ma Cortina inCroda è stata soprattutto una celebrazione del gruppo ampezzano fondato nel 1939, e i ricordi legati a due Scoiattoli come Lino Lacedelli e Luigi Ghedina “Bibi” hanno condito di forti emozioni le serate dedicate ai grandi alpinisti. A chiusura della kermesse, la proiezione del film prodotto dagli Scoiattoli, ROSSO70, che parteciperà ai più importanti festival cinematografici di montagna, a partire dal Trento Film Festival 2010.

A decidedly positive budget marks the closure of Cortina inCroda, the cultural event dedicated to the mountains, which in a special first edition celebrated the 70th anniversary of the foundation of the Scoiattoli group. Public and press have voted the new cultural format devoted to the mountains a great success, and thoughts are already turning to the new 2010 edition, but also to a television programme. Guests from the world of mountaineering and of mountain sports and culture showed their complete approval of the event, which filled the Alexander Girardi Hall with over 4000 people during the seven evenings. But Cortina inCroda was above all a celebration of the group from the Ampezzo Valley founded in 1939, and the memories linked to two Scoiattoli of the calibre of Lino Lacedelli and Luigi Ghedina (“Bibi”) brought strong emotions to these evenings dedicated to the great mountaineers. The celebration closed with the showing of the film produced by the Scoiattoli, ROSSO70, which will be shown at the most important mountain film festivals, starting with the Trento Film Festival 2010.

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VACANZE SLOW

DA BOLZANO A CORTINA IN TRE GIORNI ÂŤIl vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhiÂť. In linea con il pensiero proustiano, una carovana di auto rappresentative del secolo ha percorso dall'11 al 13 settembre 2009 i paesi e le vallate che vennero collegati proprio 100 anni fa dalla Strada delle Dolomiti. Respirando la magia del turismo lento che trasforma i nomi di una carta stradale in colori, odori e sapori da imprimere nella memoria.

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Su e giÚ per i passi, i partecipanti alle celebrazioni del Centenario hanno tenuto un diario di bordo dove annotare le loro impressions du voyage. Tre giornaliste Susanna Baccetti, Rosanna Precchia e Anna Maria Catano – ci hanno aperto le pagine del loro road book, raccontandoci il dayby-day.

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11 settembre

TUTTI A BORDO: SI PARTE

11 settembre. Una data inquietante per prendere un aereo, ma il richiamo è troppo forte per darla vinta alla superstizione: i 100 anni della Strada della Dolomiti. Due giorni sono pochi per fare un viaggio nella storia di questo grandioso Patrimonio dell’Umanità. Ma bastano il profumo dell’erba e l’aria frizzante per ricomporre un mosaico di emozioni raccolte in una vita. Sulle Dolomiti ho vissuto gran parte della mia adolescenza, e continuo a frequentarle anche adesso che vivo a Roma: una distanza abissale, più culturale che geografica. A Bolzano vedo il logo della manifestazione, il torpedone giallo, le auto d’epoca e la tipica compagnia di buontemponi del bel mondo cortinese. Tutto ha il sapore del tempo in cui queste montagne cominciavano ad assumere un’identità ben precisa nell’immaginario turistico mondiale. Si parte! Anche se il torpedone va ai 40, le Dolomiti sono subito dietro l’angolo. A pochi tornanti dall’arrivo a Vigo di Fassa, nostra prima tappa, un doppio arcobaleno colora il cielo blu cobalto. Casomai ci fossimo dimenticati che tutto, qui, meteo compreso, ha regole tutte sue.

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Bolzano: ogni due anni a settembre ospita Alla corte di re Laurino, una festa tradizionale che anima le strade dell'intera città Bolzano: every other year in September it hosts Alla corte di re Laurino (At the court of King Laurino), a traditional festival that livens the streets of the entire city.

All aboard: let’s go. 11th September is a disquieting day for flying, but the call is too strong to succumb to superstition: the 100th anniversary of the Dolomites Route, la Strada della Dolomiti. Two days are very short for a journey into the history of this magnificent World Heritage Site. But all it needs is the fragrance of the grass and the bracing air to piece together a mosaic of emotions collected over a lifetime. I spent a lot of my adolescence in the Dolomites, and I continue to visit them even now that I live in Rome: an abyss divides the two places that is more cultural than geographical. In Bolzano I see the logo for the event: the yellow coach, the vintage cars and the typical “good companions” of the high society of Cortina. Everything is redolent of the time when these mountains were beginning to take on a precise identity in the imagination of world tourism. We’re off! Even if the coach travels at 40 k.p.h, the Dolomites are just around the corner. A few hairpin bends away from the arrival at Vigo di Fassa, our first stop, a double rainbow colours the sky a cobalt blue. Just in case we had forgotten that everything here, weather included, has rules of its own. 12,5 — Susanna Baccetti

Alpen Hotel Corona, Vigo di Fassa: antica stazione di posta, nel 2009 ha compiuto 200 anni. Alpen Hotel Corona, Vigo di Fassa: a historical post stage, in 2009 it reached its 200th year.

Lago di Carezza: piccolo lago alpino situato nell'alta Val d'Ega a 1.534 metri, è noto per i suoi meravigliosi colori e per questo, nella lingua ladina, viene chiamato “lec de ergobando”, cioè lago dell'arcobaleno. Lake of Carezza: a small alpine lake situated in the upper Val d'Ega at 1534 metres of altitude, it is known for its marvellous colours, which in the Ladino language have earned it the name of “lec de ergobando”, that is, the lake of the rainbow.

7,1

Giorno 1 / Day 1: Bolzano - Vigo di Fassa, 38.5 km

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2,3


VACAnZE SLOW

Hotel Savoia, Passo Pordoi: quest'anno ha brindato al primo secolo di attività. Hotel Savoia, Passo Pordoi: this year marked a hundred years of operation

Giorno 2 / Day 2: Vigo di Fassa - Arabba, 35 km

Passo Pordoi: a 2.239 metri di altitudine, è il punto più elevato di tutta la Strada delle Dolomiti. Passo Pordoi: at 2239 metres in altitude, it is the highest point on the entire Strada delle Dolomiti.

Arabba: frazione del Comune di Livinallongo del Col di Lana, è valle di cultura e tradizione ladina. Arabba: a hamlet of the Municipality of Livinallongo del Col di Lana, and a valley of Ladino culture and tradition.

Ciampedie: imperdibile punto panoramico sulla Val di Fassa. Ciampedie: a panoramic viewpoint over the Val di Fassa, not to be missed.

Canazei: capitale degli sport bianchi, celebre anche per la vivacità della vita notturna. Canazei: capital of snow sports and also famous for its lively night life.

Vigo di Fassa: stazione sciistica e centro di escursioni estive, conserva tracce della passata tradizione contadina e artigiana, e tutela la cultura ladina. Vigo di Fassa: a ski resort and centre for summer excursions, it conserves traces of the past farming and artisanal tradition, and is a preserver of the Ladino culture.

8,5

Hotel Dolomiti, Canazei: nel 2009 ha spento 100 candeline. Hotel Dolomiti, Canazei: 2009 marked its 100th anniversary

12 settembre 13,5

PISTA: ARRIVA IL TORPEDONE

Viaggiando sul Saurer, il postale svizzero del 1938, alla velocità media di 25 chilometri all'ora ci godiamo il panorama. In salita, il bus giallo arranca un pò, in discesa, suona il clacson deciso come a dire «pistaaaa», nei centri abitati è una calamita che attira sorrisi e curiosità. Ad Arabba un gruppetto di bambini riesce a salire: la loro felicità è pari a quella dei piccoli che accarezzano con delicatezza il cofano delle più moderne Ferrari. A Canazei ci ha accolto tutto il paese in festa con le signore con i colorati abiti tradizionali e i gioielli di oro, argento e coralli tramandati di madre in figlia. Sul Passo Pordoi, ascoltiamo la storia di una donna eccezionale, Maria Piaz de Pavarin, che qui 100 anni fa inaugurò il suo albergo.

9,5

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Make way: the post coach is coming.Travelling on the Saurer, the Swiss post coach of 1938, at an average speed of 25 chilometres an hour, we enjoy the view. On the ascending hairpin bends the yellow bus struggles a little, sounding its horn on the descent in a decisive manner as if to say «out of my way!»; in the villages it attracts smiles and curious looks like a magnet. At Arabba a small group of children actually manages to get on board. Their happiness is akin to that of small kids delicately stroking the bonnet of the latest Ferrari model. At Canazei, the whole town turns out to welcome us festively, the ladies wearing the colourful traditional costumes and the jewels handed down from mother to daughter. On the Passo Pordoi, we hear the story of an exceptional woman, Maria Piaz de Pavarin, who 100 years ago inaugurated her hotel here. — Rosanna Precchia

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VACAnZE SLOW

13 settembre

UN ITINERARIO CHE VALE PIÙ DI UN VIAGGIO

Su un torpedone d’epoca. O a bordo di una Mercedes 300 SL “ali di gabbiano”, come è capitato a me. L’emozione non cambia. È un tratto breve quello che da Arabba raggiunge il Passo del Falzarego, d’una bellezza straordinaria. Le pallide alte cattedrali di roccia si stagliano nude a tratti nel cielo. Anche chi ama la montagna e la conosce non può non rimanere sorpreso. Di fronte alla maestosità d’un creato che ha fermato il tempo. Chi l’avrebbe detto nel 1909 che una strada progettata ad uso militare sarebbe diventato un polo d’attrazione turistica? Nessuno, certo. Eppure, per intuirlo, bastava alzare lo sguardo. Ad ogni curva s’apre un altro panorama mozzafiato. Al Laguzuoi è quasi possibile toccare con mano le vette, finalmente addolcite dai raggi del sole. Con il grigio che si stempera nell’infinita gamma dei toni del rosa. Dal rifugio a Cortina è quasi un volo: 1.500 metri di dislivello. La festa continua, in Corso Italia, ma il cuore è lassù, ancora tra le nuvole.

An itinerary that is much more than a journey. On a vintage coach. Or on board a Mercedes 300 SL, “wings of a seagull”, as I myself did. The emotion is always the same. It is a short stretch from Arabba to the Passo del Falzarego, but of an extraordinary beauty. The high pallid cathedrals of rock rise up bare here and there into the sky. Even those who love the mountains and know them well cannot but be surprised at coming face to face with the majesty of a creation that stopped time. Who would have thought in 1909 that a road planned for military use would become the centre of a tourist attraction? Surely no-one would have thought so at the time. And yet an upward glance is all it takes to imagine. At every bend a different breathtaking view opens up. At the Laguzuoi you can almost touch with your hand the peaks that are finally softened by the rays of the sun, the grey dissolving into the infinite spectrum of pinks. From the refuge at Cortina it’s almost like flying, with a change of 1500 metres in height. The party continues in Corso Italia, but our hearts are still up there among the clouds. — Anna Maria Catano

Cortina: definita la Regina delle Dolomiti per il suo patrimonio paesaggistico, turistico e di immagine, meta da sempre prediletta dall'élite economica, politica e culturale italiana. Cortina: defined as the Regina delle Dolomiti (The Queen of the Dolomites) on account of its scenery, its tourist value and its image, it has always been a favourite destination of the Italian business, political and cultural elite. 6

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6,7

3,4

Giorno 3 / Day 3: Arabba - Cortina, 36.5 km Totale: Bolzano - Cortina, 110 km

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Passo Falzarego: nel 1909 fu teatro dell'inaugurazione della Strada delle 10,4 Dolomiti. Falzarego Pass: in 1909 it was the theatre for the inauguration of the Strada delle Dolomiti.

Rifugio Lagazuoi: i suoi 2.572 metri di altitudine ne fanno il punto più elevato dell'area Lagazuoi-5 Torri: è considerato una delle terrazze più belle delle Dolomiti. Lagazuoi Refuge: its 2572 metres of altitude make it the highest point in the Lagazuoi-5 Torri area: it is considered as being one of the most beautiful terraces of the Dolomites.


Alfa Romeo 6c 2300 gt, Luciano Caporali e Anna Paccosi

Luigi e Mara Manfredini (Lancia Lambda)

GLI EQUIPAGGI

Ford A Roadster, Umberto Lupi e Viviana Facchinetti

Sport, Danilo e Patrizia Pizzo (Alfa Romeo 6c 2500)

Alfa Romeo 2500 SS, Nazario e Rosanna Bacchi

Lancia Astura, Lorenzo Orta e Mario Folli

Fiat 8v Berlinetta Zagato, Aldo Di Bello

Matta -Alfa Romeo, Enrico Checchinato e Franco Melotti

Jaguar XK120 OTS, GianCarlo Giacomello 356 Porsche, Claudio Padovani e Monica Signani 250S Maserati, Giuseppe e Rossella Prevosti

Mercedes 300 SL, Loris e Francesco Beghetto Mercedes 190 SL, Sergio Morini e Carlo Callegari

Ferrari 250 testa rossa, Corrado Cupellini e Carlo Ruspoli

Enzo Fasanella e Carlo Zerlottini (Jaguar XK 150 DHC)

Ferrari F129AB, Andrea Trombini e Lisa Cazador Lobetti Bodoni Lancia Aurelia B 24, Edilberto Mandelli e Andrea Zamboni

Mario e Susanna Caliceti (Ferrari 250 Gt)

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VACAnZE SLOW

Jaguar XK 150 DHC, Luca Marin e Simonetta Galassi

Alfa Romeo Giulietta 1300 TI storica, Loris Savio, Ispettore Capo Polizia di Stato e Ruggero Pavan, Assistente Capo Polizia di Stato e Alfa Romeo Giulia Super 1600, Carlo Marangon, Revisore Polizia di Stato

GLI EQUIPAGGI

Ford Mustang, Paolo Borgomanero e Paolo Cazzola

Andrea Gris e Alessandro Manaigo che hanno realizzano il docu-film del Centenario della Strada delle Dolomiti Lo staff ha seguito la carovana a bordo di quattro vetture Infiniti, nei modelli EX, FX 37 e FX 50

Stefano Zardini che ha immortalato la tre giorni in un reportage di oltre 2.000 scatti

Austin Healey mod. BJ 8MK, Giovanni e Silvana Hรถlzl

Porsche 911 Carrera RS, Cesare e Giovanni Natali

Carlo e Giovanna Zucchini (Ferrari 275 gtb)

Porsche 911 S, Fulvio, Isabella e Cesare Toschi

Ferrari 365 GT 2+2 , Pierluigi Santi e Paolo Tassi

Ferrari 599 gtb Fiorano, Gianmarco Gamberini e Alessandro Zini

BMW 3.0 CSI 1972, Kristian Ghedina e Patrizia Auer

Porsche Carrera 2 Cabriolet 3600, Luciano Mancini

Ferrari TR 5000, Raffaello Masi Degli Uberti e Maria De Luca

Gli ospiti del Centenario hanno viaggiato a bordo del Torpedone Saurer del 1938 della famiglia Politi.

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Ferrari F50, Roberto e Patrizia Benelli

Ferrari Scuderia, Diego Gianaroli


infiniti


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ON STAGE

SAI TENERE UN SEGRETO?

di Fabio Bottonelli - foto Archivio Stefano Zardini

Basta addentrarsi in un bosco o attraversare una radura per ri-scoprire, a pochi metri dalle piste più battute, l'altro lato di Cortina. Percorsi nascosti, dove assaporare la magia del silenzio e disegnare la propria traccia in totale libertà. Perché non è detto che la serie B sia meno emozionante della serie A.

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olo il fruscio della neve che cade dai rami. O, non appena inizi a scendere, lo sfrigolare delle tue lamine che incidono i “binari” sulla neve. Nessun altro rumore. E null’altro in vista. Né impianti, né edifici, né tralicci. Solo boschi e boschi, fatati, a perdita d’occhio. Distese di abeti da cui sembrano “nascere” direttamente le vette dolomitiche. E nemmeno uno sciatore. Tranne te stesso, libero di disegnare la tua traccia. A Cortina non c’è bisogno di andare a scovare arditi fuoripista per vivere queste sensazioni. Basta riscoprire alcune piste, “normalissime”, “segrete” e solitarie. Forse perché un po’ più defilate, non certo perché banali tecnicamente. Qui puoi ancora interpretare il terreno, il tracciato naturale, le piccole asperità. Sei libero di “sentire” la pista e la neve, di tirare un po’ di più un curvone, o di assorbire bene un cambio di pendenza. E puoi recuperare un’altra dimensione dello sci, più vicina a quella del viaggio che non alla sola performance sportiva o al divertimento fine a se stesso.

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Questa “nuova” inedita magia di Cortina (non bastassero le altre più note sue eccellenze) è a pochi metri dall’allegria dei rifugi più famosi o dal brulicare multicolore degli sciatori impegnati a sfidare il Canalone o l’Olympia. Un esempio? La Col Druscié B. I più, arrivati in cima con la funivia o con la romantica seggiovia, optano senza esitazione per il raccordo che parte subito a sinistra e conduce a Pié Tofana, oppure i più bravi affrontano la Col Druscié vera e propria, dove sotto la stazione a monte li aspetta un muro temibilissimo. Ben pochi seguono l’indicazione della Col Druscié B, una blu che aggira più dolcemente la montagna, permettendo anche ai più timorosi di scendere a valle evitando le insidie della pista “A”. Questa pista, a torto considerata minore, in realtà svela un fascino inaspettato. Una romantica stradina nel bosco, che non conduce da nessuna parte… sembra non finire mai, con falsopiani, cambi di direzione, e tranquilli muretti dove pennellare qualche curva (perché altrimenti la si potrebbe fare quasi tutta “a uovo”). La neve,


«A Cortina non c’è bisogno di andare a scovare arditi fuoripista. Basta riscoprire alcune piste, “normalissime”, “segrete” e solitarie. Forse perché un po’ più defilate, non certo perchè banali tecnicamente». Fabio Bottonelli, appassionato ma soprattutto grande esperto di Dolomiti, svela dove recuperare l'autentica dimensione dello sci.

grazie all’esposizione, è sempre perfetta. Una pista un po’ d’altri tempi, certo un po’ più stretta della media. Ma è da riscoprire, perché queste caratteristiche nelle grandi stazioni sono sempre più rare: i tracciati vengono allargati e “smussati”, ma anche snaturati, forse per le giuste esigenze di sicurezza, che però portano all’omologazione a scapito del “sapore”. Altrettanto magica è la Tofanina. Un pezzo da amatore, se vogliamo. Per lunghi pezzi è possibile che non passi nessuno… soli, con lo spettacolo delle Tofane svettanti dietro, quando fanno capolino dalle radure o dalle punte degli alberi e, a tratti, tutto il resto dello spettacolo della conca di Cortina. Il suo ingresso è effettivamente un po’ nascosto per chi non è un habitué di Cortina. Sotto il Rifugio Duca d’Aosta, cioè quando lungo l’Olympia inizia il bosco, c’è una deviazione subito a destra. Per imboccare però la Tofanina senza possibilità di errore, un trucco c’è, e anzi ci dà la possibilità di una delle più belle sciate continue delle Dolomiti, con oltre 1.000 metri di dislivello: basta tenere sempre la destra. Sotto il Rifugio Pomedes, anziché prendere lo schuss dell’Olympia, seguiamo a destra la pista blu (affascinante anche di pomeriggio: rimane con un po’ di sole radente e buona visibilità fino all’ultimo), poi, anziché reimmetterci sul percorso principale dell’Olympia, ancora tutto a

destra. Ci sono comunque diverse indicazioni, niente paura. Da qui il tracciato è vario, movimentato, sempre intrigante… Tutta nella foresta, la Tofanina è la pista più “esterna” dell’area. Si perde nei boschi per sbucare nel piacevole labirinto delle piste di Pocol-Lacedel-Socrepes, all’altezza di Son de Prade, non prima di aver regalato l’estatica visione delle malghe Federola, abbandonate in una magica radura. Il giro delle piste “segrete” riserva ancora sorprese. Sempre in Tofana, la Cacciatori è un breve ma elettrizzante muretto che si prende quasi in fondo al Canalone, a sinistra, proprio quasi dove finisce la parete e iniziano i mughi. Sembra una specie di half pipe naturale. In zona Faloria-Cristallo, le piste sono più concentrate e quindi sono tutte abbastanza frequentate, ma anche qui ci sono varianti un po’ meno note, come la Son

Forca Padeon, la blu che gira “larga” tutto a sinistra per un chilometro. E ancora: la pista che da forcella Nuvolau (in cima agli impianti Cinque Torri) scende verso Fedaré. Attenzione, perché qui la neve si trasforma molto nell’arco della giornata essendo esposta a sud e, quindi, la mattina può essere ghiacciata, ma verso le 11, quando il sole la scalda... È una pista non troppo nota, ma da urlo, per la varietà di movimenti naturali del terreno, oltre che per la vista verso la Civetta e la Marmolada. Ritornando su con la seggiovia si può poi provare il nuovo collegamento Averau Troi, che conduce al Falzarego-Col Gallina. Sopra la seggiovia al passo, lo skilift del Col Gallina penetra in un paesaggio incantato d’alta quota, tra massi erratici e ghiaioni sepolti da metri di neve. Fa un po’ fresco quassù, ma anche questa è una pista, facile, da (ri)scoprire.

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CAN YOU KEEP A SECRET? There are some rare places where it’s so quiet, no noise at all apart from the snow falling from the branches and your ski blades sliding on the snow. There is nothing and nobody in sight, no ski lift systems, buildings, pylons or skiers, only you and the woods for miles. You do not have to look too far to find a place like this in Cortina; it is just the case of re-discovering “everyday” ski slopes. Sometimes secret and solitary, maybe because they are a bit more out of the way, but none the less astonishing. There you are free to follow the natural course of the slope and you can rediscover how skiing can be more like a journey rather than a sport or leisure. This unspoilt part of Cortina is not too far from the beaten track, for instance the Col Druscié B. Most people, as soon as they get to the top, do not hesitate to head left for the junction with Pié Tofana, while most experienced skiers go for the

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main Col Druscié and its terrifying steep hill. Very few follow directions to the Col Druscié B, a blue slope that gently travels around the mountain allowing even the most timid skiers to descend avoiding the perils of slope A. This slope holds a secret charm, a romantic never-ending path through the woods that is narrower than usual, but well worth the journey. It is hard to find such characteristics anywhere else as most slopes are widened for safety reasons and therefore end up loosing character. The Tofanina is equally magical. Being so remote it is almost impossible to meet anyone else there; you are alone with the Tofane, Cortina and its beautiful landscape in the distance. Finding your way in to the Tofanina is not easy unless you are a regular of Cortina. There is a diversion to the right under the Rifugio Duca d’Aosta, where the woods start along the Olympia. However, there is a way to make sure you enter the Tofanina without fail and to get the chance to have one of the most beautiful skiing experiences of your life, just make sure you always stay on the right. Below the Rifugio Pomedes, follow the blue slope on the right, then instead

of going back on the Olympia keep right again, but do not worry, it is signposted. From here the track is far from boring, drifting for ages in the woods until it gets to the Pocol-Lacedel-Socrepes slopes just by Son de Prade, passing the alpine summer houses of Federola on the way. In the same Tofana area, the Cacciatori slope is a short but thrilling steep track that you access almost at the bottom of the Canalone, on the left, where the wall ends and the mountain pines begin. In the Faloria-Cristallo area, slopes lie in close proximity and are much busier, but there are some more tranquil alternatives such as the Son Forca Padeon which is approximately one kilometre in length. The ski slope that goes from the Nuvolau, at the top of the Cinque Torri, and arrives towards Fedaré, is not very well known but breathtaking thanks to the natural conditions of the ground and great views over the Civetta and the Marmolada. On the way back up take the chair lift and try the new Averau Troi link that takes you to Falzarego-Col Gallina. Although it can be a bit chilly there, it is most definitely another slope to rediscover.



PASSIONI

Su UN LAGO GHIACCIATO UN PALCOSCENICO di Caterina Vagnozzi

Un gioco unico, il preferito di capitani d’industria e grandi imprenditori. Ecco chi sono i “patron”, protagonisti ogni anno di un torneo, l’Audi Gold Cup, che fa parte del gotha dei tornei su neve. Una passione che, abbiamo scoperto, si tramanda di generazione in generazione

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port, gioco, passione, lifestyle, amicizia, adrenalina, sfida, filosofia di vita, traguardi. E ancora preparazione, rispetto, coraggio, gioco di squadra e abnegazione personale. Il polo ha mille e più facce, e con esso la grande carovana che gli ruota intorno, con le sue molteplici e ben definite professionalità (giocatori, allenatori, groom, supporter, veterinari, proprietari e allevatori). Non c’è sostanziale differenza rispetto a quanto avviene nelle circoscritte realtà di sport mediaticamente più coperti quali lo sci, il tennis o la Formula 1. Gli appuntamenti più tradizionali si rinnovano puntualmente ogni anno - e l’Audi Gold Cup di Cortina quest’anno in calendario dal 21 al 27 febbraio è nel gotha dei tornei su neve - con la medesima ca-

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denza: fine gennaio St. Moritz, metà febbraio Courchevel, fine febbraio Cortina e via andare fino ad arrivare all’inizio della stagione di gioco su erba. Cambiano i contorni del palcoscenico e la regia, ma attori, comparse e copione sono quasi sempre gli stessi. La regia delle squadre è affidata al “patron”, altrimenti detto “capitano”, figura strategica nel mondo del polo, assolutamente paragonabile a quella dell’armatore nel mondo delle regate. È lui che decide il calendario delle attività, gli uomini da mettere insieme a seconda delle caratteristiche tecniche del torneo, le strategie, l’acquisto dei cavalli e gli obiettivi di gioco. La passione si tramanda di generazione in generazione ed è altamente contagiosa: in questo il polo non fa eccezione.


Nella pagina accanto, a sinistra: Luca D’Orazio. In questa pagina, dall'alto in senso orario: Rommy Gianni durante la cerimonia per il 20° anniversario; Rommy Gianni e Luca D’Orazio in azione; il patron russo Dimitry Vozianov; Gianluigi Marchiorello e la figlia Costanza; Philipp Maeder e Tom J. Barrack; Alessandro Pastorino; il patron svizzero Marco Zoppi.

photos Tony Ramirez - Francesca Vieceli

Opposite page, left: Luca D'Orazio. This page, clockwise from top: Rommy Gianni during the ceremony for the 20th anniversary; Rommy Gianni and Luca D'Orazio playing; the Russian patron Dimitry Vozianov, Gianluigi Marchiorello and daughter Constance; Philipp Maeder and Tom J. Barrack, Alessandro Pastorino, and the Swiss patron Marco Zoppi.

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«Il polo – spiega Tom Barrack, il magnate americano che ha vinto la Cortina Winter Polo due anni or sono - accende ciò che c’è di buono, ma allo stesso modo infiamma i demoni nascosti in ogni giocatore. È la metafora dell’emozione della vita in una scarica di adrenalina lunga 90 minuti. Pura beatitudine a cavallo. Il polo ti porta dritto sul ciglio. Più a lungo giochi e più il gioco si svela. Tuttavia, non riesci mai a dominarlo, è lui che domina te». Il torneo di Cortina su neve ha compiuto lo scorso anno vent’anni e per alcuni capitani l’appuntamento sul lago ghiacciato di Misurina è veramente una tappa fissa. Difficile ricordare un torneo senza la presenza degli agguerritissimi polo player romani Luca D’Orazio e Rommy Gianni. Nell’albo d’oro, i loro nomi si susseguono e si rincorrono. I due quest’anno hanno unito le forze e saranno in campo insieme. D’Orazio, passione per il cavallo sin da bambino e studi in veterinaria, attivo attualmente come imprenditore agricolo, è il re della programmazione. «Il novanta per cento del successo si ottiene fuori dal campo. L’organizzazione, la preparazione dei giocatori e dei cavalli, i programmi di allenamento, la

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professionalità dei groom, la gestione della scuderia sono più importanti della lotta sul campo». «Preparare una trasferta come quella di Cortina non è facile» rincalza Gianni, imprenditore anche lui che divide la sua attività di giocatore tra i polo club di Roma e St. Tropez, figlio d’arte di Sabatino Gianni, vincitore quest’ultimo, tra le altre, dell’edizione di debutto del polo nella vallata ampezzana. Ogni squadra ha un seguito di venti-venticinque cavalli con il personale specializzato (uomini che accudiscono i cavalli, veterinari, maniscalchi) unitamente a tutto quanto necessario per vivere “fuori dalle mura delle scuderie domestiche” per quasi due settimane (selleria, mangimi, materiale sanitario, coperte, materiale di scuderia). Farlo poi a fine febbraio a quota 1.800 metri, sulle sponde del lago ghiacciato di Misurina, dove la notte la temperatura scende sotto i meno venti, non deve essere affatto facile. Luca D'Orazio e Rommy Gianni per la prossima edizione della Cortina Winter Polo Audi Gold Cup giocheranno nella stessa squadra che, ovviamente sulla carta, si presenta come quella assolutamente più pericolosa in campo. Come dire: «attenti a quei due».

In alto a sinistra: Fabrizio Rindi, presidente Julius Baer Sim Italia, e Giuseppe Tartaglione, presidente Volkswagen Group Italia. Top left: Fabrizio Rindi, president of Julius Baer Sim Italia, and Giuseppe Tartaglione, president of Volkswagen Group Italy.

Sotto: Claudio Giorgiutti, presidente del torneo di Cortina, e Maurizio Zuliani, presidente del circuito Polo Gold Cup. Below: Claudio Giorgiutti, president of the Cortina tournament, and Maurizio Zuliani, president of the Polo Gold Cup circuit.


PASSIONI

WHEN A FROZEN LAKE IS TRANSFORMED INTO A STAGE

Qui sopra, dall'alto: la premiazione in campo gara sul Lago ghiacciato di Misurina, sullo sfondo il Sorapis; il Villaggio Sponsor gremito di ospiti. Above, from the top: award ceremony on the polo fields of the frozen Lake Misurina against the backdrop of Mount Sorapis; Sponsorship Village with guests.

Sport, game, passion, lifestyle, friendship, adrenaline, challenge, team spirit, philosophy of life. Polo has a thousand other facets, not to mention the multitude of well defined professions revolving around it (players, trainers, grooms, supporters, vets, owners and breeders). There is no substantial difference between polo and other sports that are given more media coverage, such as skiing, tennis or Formula 1 car racing. The most traditional events are repeated faithfully each year – and the Audi Gold Cup of Cortina, this year scheduled for 21st to 27th February, is without doubt a leader in winter sports tournaments – with regularity: end of January at St. Moritz, mid-February at Courchevel, end of February at Cortina and so on until the start of the lawn sports season. The stage and the organisation may change, but the actors, extras and script are almost always the same. The organisation of the teams is entrusted to the “patron”, otherwise known as the

“captain”, a strategic figure in the world of polo, comparable in every respect to the parallel figure in the world of regattas. It is he who decides the calendar of events, the men to assemble in the team according to the technical characteristics of the tournament, the strategies, the acquisition of the horses and the objectives of the game. Passion is something that is handed down from generation to generation, and is highly contagious: polo is no exception to this. The winter tournament at Cortina saw its 20th anniversary last year, and for some captains the appointment on the frozen Lake of Misurina is a well and truly established one. It is difficult to remember a tournament without the presence of the hardened polo players from Rome, Luca D’Orazio e Rommy Gianni. At the next edition of the Cortina Winter Polo Audi Gold Cup, they will play in the same team, one that on paper is seen as the most dangerous in the field. As if to say: «watch out for those two».

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PASSIONI

STILE COUNTRY CHIC Una carrellata di ospiti del Villaggio Sponsor tra cui Ambra de Michele e Maria Lia Garrahan, Lilly Lanaro, Mimi e Michi Gracida con Laurel Barrack, la principessa di Torlonia e Daniela Santanchè.

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Il look in campo è quanto mai rigoroso. Una sola licenza: i colori sgargianti delle maglie che indossano i cavalieri griffate Cortina Polo Style. Ma fuoricampo, spazio alla fantasia. Complici temperature che giocano al ribasso, pellicce e cappelli fanno da padroni su quella lunga terrazza che si affaccia sul lago ghiacciato di Misurina. Dove vai se il copricapo non ce l’hai? Non solo è fondamentale per potersi godere stando all’aria aperta quei 90 minuti di adrenalina pura. È pure ad alto tasso di glamour. E non nascondiamocelo: il bello è anche questo. Saper trovare la giusta sintesi tra sport, divertimento, lusso e spettacolo.

CHIC COUNTRY STYLE Some guests of the Village Sponsor, among which Ambra de Michele and Maria Lia Garrahan, Lilly Lanaro, Mimi and Michi Gracida with Laurel Barrack, the princess of Torlonia and Daniela Santanchè.

The look on the field gets more and more rigorous, with only one concession: the gaudy colours of the shirts signed Cortina Polo Style worn by the riders. But off the field there is room for imagination, encouraged by temperatures on the downward turn: fur coats and hats predominate on that long terrace overlooking the frozen Lake of Misurina. Where can you go if you haven't got a hat? Not only is it essential if you want to enjoy standing in the open air for those 90 minutes of pure adrenaline, it also adds to the glamour. And we can't deny it: this is the thing. Finding the right synthesis between sport, enjoyment, luxury and entertainment.


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SPORT

LA SIgnora DEGLI ANELLI di Massimo Spampani - servizio fotografico di Giuseppe Ghedina

Tutti pazzi per il fondo. Da cenerentola degli sport si è trasformato in un'attività d'alto bordo, capace di mietere, anno dopo anno, sempre più consensi. merito delle tante novità che cortina sa offrire.

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SPORT

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er decenni è stato il parente povero dello sci da discesa. Per decenni, il fondo è stato “snobbato” da chi in montagna veniva a esibire i suoi “christiania”, i salti sulle gobbe, le picchiate sugli schuss. E delle tavolette sottili di legno dalla punta arricciata, dei tre chiodini in cui infilare le scarpe, del tallone alzato, non se ne importava affatto. Roba per valligiani, per gente dalla scorza dura e dalle guance rubiconde, per chi la funivia può permettersi di guardarla solo dal basso. Dagli anni Settanta la svolta. Prima, timida. Poi, dagli anni Novanta, con la strepitosa vittoria nel 1994 della staffetta italiana su quella norvegese (come battere il Brasile in casa a calcio), alle Olimpiadi di Lillehammer, il lancio definitivo. Oggi il fondo ha ribaltato le carte in tavola. Non tanto nell’agonismo (pur con gli eccellenti risultati che gli italiani da anni ormai ottengono in campo internazionale) ma nel costume. Almeno nelle località più chic. Sei “in” se fai fondo. La discesa è troppo scontata. Che tu sappia sciare in pista non può nemmeno essere messo in dubbio. Ma la “nicchia” che conta, quella che detta la tendenza, vola sulle tecnologiche e sottili assicelle, veloci come il vento, leggere come una piuma, studiate in ogni minimo dettaglio per ridurre gli attriti. C’è gente che va ad accompagnare i bambini in pista, fa qualche giro con loro in seggiovia, li affida al maestro

e poi si fionda a Fiames, per entrare nei binari bianchi o nei tracciati per lo skating. O chi “inizia” la fidanzata alla neve subito col fondo, prima ancora di farla poter scegliere, pur di garantirsi unità di intenti nella programmazione del weekend. A Cortina ci sono testimonial eccellenti, che involontariamente hanno tirato la volata alla disciplina. Perché se “pro fondo” si è schierata tutta la “squadra” dei Barilla, da Guido, il presidente dell’industria alimentare, ai fratelli Paolo e Luca (veri patiti del fondo con un palmares di partecipazioni alle più importanti gare di granfondo d’Europa), se a questi si aggiunge Matteo Marzotto, oggi alla presidenza di Enit (12 Vasaloppet al suo attivo), se sulle piste incontri Luca di Montezemolo, Arrigo Sacchi, Paolo Scaroni (nei ritagli che la carica di amministratore delegato di Eni gli concede), capisci bene che quel parente povero di cui dicevamo è diventato un sport d’alto bordo, pur conservando l’anima popolare che ne certifica la genuinità. Certo, la fatica non si fa desiderare. Spingere bisogna comunque, nonostante i materiali ultratecnologici e leggeri. Ma oggi è pieno il mondo di gente che vuol far fatica per divertirsi. E gli italiani lo fanno più degli altri per ambizione. Sentono che far fatica è parte integrante della propria vita, e il piacere provato è più importante dei benefici per la salute. Per il fondo non c’è motivo di pensare che sia diverso.

THE QUEEN OF THE CROSS COUNTRY CIRCUITS For decades it was the poor relation of downhill skiing. Today cross country skiing has turned the tables – not so much from the competitive viewpoint (although Italian skiers have for some time been gaining excellent results on an international level), but rather in regard to custom. In the most chic localities, you are “in” if you do cross country skiing. Downhill skiing is too obvious: no-one is in any doubt whatsoever as to whether or not you can ski on the slopes. At Cortina there are examples of excellent endorsers that have

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unwittingly paved the way for this sport. Of course, it’s not difficult to find hard work if you look for it. You still have to push despite the ultratechnological equipment. But nowadays the world is full of people who are willing to exert themselves in search of pleasure. And Italians, driven by ambition, do this more than anyone else. They feel that tiring themselves out is part and parcel of their lives and that the pleasure they feel is more important than the benefits to their health.


CORTINA DA CIMA A FONDO Se quest'inverno è la stagione del fondo, Cortina non si presenta impreparata, ma anzi riserva molte novità. Prima fra tutte, l’ingresso nel circuito internazionale di massimo livello, con la disputa della Cortina-Dobbiaco, tappa del Tour de Ski, inserita nel calendario della Coppa del Mondo, in programma il 6 gennaio. Ma anche la Granfondo Dobbiaco-Cortina, giunta alla 33esima edizione, in programma il primo weekend di febbraio, si presenta in veste rinnovata: sabato 6 ci sarà la gara a tecnica libera (a passo pattinato) su 30 chilometri da Fiames a Dobbiaco (quindi anch’essa in senso inverso rispetto al consueto) e il giorno dopo, domenica 7, 42 chilometri da Dobbiaco a Cortina per la prima volta a tecnica classica (passo alternato), anziché a tecnica libera come è sempre stato nelle edizioni precedenti. All'insegna della novità è anche l'offerta del Fiames Nordic Center, la struttura dedicata agli sci stretti immersa nel Parco Naturale delle Dolomiti d'Ampezzo che comprende una scuola e due noleggi sci, che quest'inverno proporrà escursioni al chiaro di luna, iniziative legate alle famiglie, passeggiate con guardiaparco e altre attività. A conferma del ruolo di centro nevralgico che il campo scuola detiene. I suoi anelli sono, infatti, il punto di partenza di quasi tutti i tracciati di fondo – a partire dall'affascinante percorso della vecchia ferrovia che attraversa il Parco – oltre che essere punto di partenza della Granfondo e di passaggio della tappa CortinaDobbiaco del Tour de Ski.

cross country skiing high and low If this winter is the season of cross country skiing, Cortina is certainly not unprepared – on the contrary, there are many innovations to be unveiled. First and foremost of these is the entrance to the top-level international circuit with the Cortina-Dobbiaco match of the Tour de Ski, scheduled in the World Cup calendar for 6th January. But even the Granfondo Dobbiaco-Cortina, in its 33rd edition this season, has an innovation of its own: on 6th February there will be the freestyle cross country skating style race over 30 kilometres from Fiames to Dobbiaco, and on 7th February, there will be a race over 42 kilometres from Dobbiaco to Cortina, for the first time with the classical step technique. Another novelty will be the offers of the Fiames Nordic Center, the structure dedicated to cross country skiing in the heart of the Natural Park of the Dolomites of Ampezzo consisting of a skiing school and two ski hire points; this winter the centre will be offering moonlit excursions, initiatives great for families, walks with the park ranger and other activities. The ski school track is undoubtedly the centre’s true nerve centre: its circuits are the point of departure for almost all the cross country skiing tracks, starting from the fascinating path of the former railway line that goes through the Park; besides, it is the start of the Granfondo and is a point on the Cortina-Dobbiaco stretch of the Tour de Ski.

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SPORT

Sui binari bianchi del golf Nell’attesa che il sole di maggio possa finalmente scaldare i farway del nuovo campo da golf di Cortina d’Ampezzo, il sodalizio sportivo guidato da Giorgio Carriero si prepara a trascorrere un inverno all’insegna dello sci di fondo. Lungo il tracciato che unisce le prime nove buche del Cortina Golf, infatti, è stato definitivamente attrezzato il percorso per pattinata classica o skating (riservato eventualmente solo ai soci del circolo per motivi di carattere amministrativo e burocratico). Una pista che con 2.500 metri di lunghezza e il non trascurabile grado di difficoltà rientra nei tracciati riconosciuti a livello nazionale dalla Federazione italiana sport invernali per effettuare gare a cronometro. Il lariceto ultracentenario e i ben visibili risultati del recupero ambientale praticato dal Cortina Golf faranno il resto in quanto a effetti speciali: scorci di panorami mozzafiato sull’intera conca ampezzana, a pochissimi passi dal centro del paese. E, aspettando l'inaugurazione del green, non resta che godere dell'ambiente caldo e confortevole della Club House, aperta dal periodo natalizio, arricchita dal servizio di ristorazione curato dagli chef del Cristallo Hotel Golf & Spa. — Matteo Rizzetto

On the white tracks of the golf course Along the stretch joining the first nine holes of Cortina Golf Club, the cross country track has finally been made ready for skating (reserved for club members for administrative and bureaucratic reasons). It is a 2500-metre track in a larch wood many centuries old, just a few steps away from the centre of the town. So, while waiting for the opening of the golf links, the only thing to do is to enjoy the comforts of the club house, ready for the Christmas period, with its restaurant service offered by the chefs of the Cristallo Hotel Golf & Spa.

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mai più senza

UN NOME, UN BRAND a cura di Crisrina Palmiotto e Lucia Portesi

È dagli anni ’80 che gli adesivi con lo scoiattolino rosso fanno bella mostra sulle targhe delle auto degli habitué della conca ampezzana. Portando il simbolo di Cortina in giro per tutta italia. Un marchio di qualità che evoca un immaginario fatto di esclusività e raffinatezza. I mille volti di un logo e un luogo che è ormai uno status symbol. Sta anche in questo simbolo che si rinnova, il concetto dell’innovazione nella tradizione che Cortina sta vivendo. Lo scoiattolo è sempre lui. Stessa identità, nuova energia e proiezione al futuro. Forti di un grande heritage.

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ONE NAME, ONE BRAND Since the 1980s the stickers with the red squirrel have graced the number plates of the cars of Ampezzo Valley habitués, taking the symbol of Cortina all around Italy. A mark of quality that evokes in the imagination quality, exclusivity and refinement. The thousand faces of a logo and of a place that is already a status symbol.

This symbol also helps to renew the concept of innovation in tradition that Cortina is experiencing. The squirrel still represents Cortina, with the same identity but with renewed energy and looking towards the future – the strength of a great heritage.


MAXI MARINE DIVER YCCA ULySSE NARDIN Il nero è magico ed è il colore dell’esclusività. Porta il nome e il logo dello Yacht Club Cortina d’Ampezzo, l’ultimo nato della collezione Maxi Marine Diver a edizione limitata. Disponibile esclusivamente in nero DLC (diamond-like carbon) con cassa in acciaio inossidabile trattata e indurita. L’ingegnosa tecnologia DLC permette alla cassa nera di mantenere una superficie antigraffio. Il quadrante nero decorato con onde ha lancette azzurre luminose per i sub-quadranti. La lunetta nera è decorata con onde ed è di forte impatto estetico. L’esclusiva chiusura deployante in ceramica nera unita agli inserti in ceramica del cinturino in caucciù nero completano questo segnatempo. Sugli elementi in ceramica del cinturino sono riproposti il logo dello Ycca e della maison Ulysse Nardin. Il modello è impermeabile fino a 200 metri. Il nome Bartorelli è riportato sul vetro zaffiro del fondello, che regala un’eccellente vista del movimento con il suo rotore nero di questo segnatempo unico nel suo genere. È nato da un ideale comune, quello che unisce lo Yacht Club Cortina d’Ampezzo, Bartorelli Gioiellerie e Ulysse Nardin, il Maxi Marine Diver. Un modello unico, in soli 30 esemplari. I segnatempo Ulysse Nardin nascono nella maison di Le Locle ancora indipendente, che ha voluto mantenere e celebrare le sue origini senza mai dimenticare il trascorrere del tempo. Innovazione, sviluppo, ricerca di nuovi materiali e sfide che ancora oggi nascono per il mare. Allo stesso modo, il mare anche per lo Ycca rappresenta il punto di partenza e di arrivo di uno sport che diviene anche e soprattutto uno stile di vita. Bartorelli Gioiellerie, unico concessionario

ufficiale della serie limitata, festeggia il ritorno alla ricerca della qualità nella distribuzione di prodotti unici, fatti apprezzare grazie al consiglio competente di chi propone un orologio ad alte prestazioni tecniche con un elevato valore simbolico condiviso. Il filo conduttore della cooperazione tra Bartorelli Gioiellerie, Ulysse Nardin e lo Ycca è quindi la voglia di far riscoprire il valore presente della tradizione passata, ancora capace di trasformare le scelte in decisioni di vita. È in programma per il 29 dicembre il cocktail di presentazione all'Hotel Cristallo - Club House dello Yacht Club Cortina d’Ampezzo - dell'orologio. Black is magic, and the colour of exclusiveness. Bearing the name and logo of the Yacht Club of Cortina d’Ampezzo (Ycca) is the latest item in the Maxi Marine Diver limited edition collection . Available exclusively in black DLC (diamond-like carbon) with tempered and hardened stainless steel casing. The ceramic elements of the strap also bear

the logo of the Ycca and of Maison Ulysse Nardin. The model is impermeable down to 200 metres in depth The name Bartorelli is on the sapphire glass of the base, which affords an excellent view of the movement of the black rotor of this unique timepiece that is one of a kind. The idea for it arose from a common ideal uniting the Yacht Club of Cortina d’Ampezzo, Bartorelli Gioiellerie and Ulysse Nardin - the Maxi Marine Diver. A unique model in a limited edition of only 30 pieces, the Ulysse Nardin timepiece was designed by the still independent Maison Le Locle, which aspired to conserve its origins while never losing sight of the passage of time. Innovation, development, the search for new materials and challenges that still today originate in the sea. In the same way, the sea represents for the Ycca a point of departure and of arrival for a sport that has also become a lifestyle. The 29th December marks the cocktail party to present the watch at the Hotel Cristallo, Club House of the Yacht Club of Cortina d'Ampezzo.

In esclusiva da/Exclusively by Bartorelli Gioiellerie – Piazza S. Franceschi, 13 tel. 0436/860909.

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MAI PIù senza

photos stefanozardini.com

Ciondoli preziosi

CRONOGRAFO CCC VALTEMPO OROLOGI In occasione della rievocazione storica dei 100 Anni della Strada delle Dolomiti, Valtempo, ha progettato e realizzato un modello unico ed esclusivo, griffato Cortina Car Club: un orologio da polso made in Italy con movimento meccanico a carica automatica, nella versione cronografo in acciaio. Valtempo VT3 è un prodotto artigianale di alta gamma, interamente montato e rifinito a mano. È stata la tradizione meccanica del territorio della Val Pesarina rappresentata da Valtempo, a scandire il tempo della celebrazione. L'azienda della Val Pesarina, nata come esito produttivo del progetto di sviluppo locale Pesariis – Paese degli Orologi, opera da sempre per contribuire alla riscoperta e all’espansione della tradizione manifatturiera dell’orolo-

geria in quanto qualificata cultura materiale della montagna alpina. Pesariis infatti, da più di quattro secoli, ha fondato la propria economia sulla fabbricazione di strumenti di misurazione del tempo. Tutti gli orologi del Paese degli Orologi hanno profondissime radici nella storia del territorio: la loro autenticità è rintracciabile nell'utilizzo di materiali di qualità, nelle tecniche di lavorazione artigianale, nelle forme e nelle tecnologie esclusive, ma anche nell'emozionante cura dei dettagli di prodotto e nella politica distributiva di tipo prevalentemente culturale. For the occasion of the 100th anniversary of the Strada delle Dolomiti, Valtempo has designed and made a unique and exclusive model bearing the signature of the Cortina Car Club: a wrist watch made in Italy with automatic winding and steel mechanism. The artisanal Valtempo VT3 timepiece is a high-range product, entirely hand-mounted and hand-finished. It was the mechanical tradition of the territory of the Val Pesarina, represented by Valtempo, that marked the time of the celebration. The Val Pesarina firm was the result of the production of the Pesariis-Paese degli Orologi local development project, and has always operated with a view to contributing to the rediscovery and expansion of the watch-making tradition.

Questo bracciale ha conquistato anche la nota giornalista Fabiana Giacomotti che lo ha recensito nella sua rubrica Chic & Shop sul mensile I Viaggi del Sole dedicato a Cortina e le Perle del Veneto. Realizzato a mano, in argento dallo scultore Palladino. La particolarità oltre al nome che scorre nei pendenti, sono le miniature di antiche cartoline di Cortina. Tra i must have, lo scoiattolo da attaccare agli anelli. In argento, oro bianco e oro rosa. Hand crafted from silver. The distinctive detail, besides the name that passes over the pendants, are the miniatures of old postcards of Cortina. A must have is the squirrel to attach to rings. In silver, white gold or pink gold.

Happy Cortina Nel quadrante un fiocco di neve in Swarovski. L’azienda di orologi Vip Time lancia la serie Happy Cortina fatta di glamour, tecnologia svizzera e design italiano. In soli 150 pezzi. In the dial a snowflake in Swarovski. Vip Time launches the series Happy Cortina: glamour, Swiss technology and Italian design. Limited edition of 150.

Time is running Per gli appassionati di motori, il Misano World Circuit realizza il Misano Watch Limited Edition, cronografo con movimento ad alta precisione, cassa in acciaio, cinturino in pelle con chiusura butterfly ad alto tasso di impermeabilità. Il Misano Watch Limited Edition sarà presentato il 27 dicembre da Verni, in Corso Italia 119. The Misano World Circuit has produced the Misano Watch Limited Edition, with highprecision movement mechanism, steel casing and highly impermeable leather strap with butterfly clasp, to be presented on 27th December by Alberto Verni.

In esclusiva da/Exclusively by Alberto Verni, orologi, gioielli - Corso Italia 57, Corso Italia 119, tel. 0436/868040.

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CURLING-MANIA Dici curling e pensi Cortina, perché la Regina delle Dolomiti è in Italia la vera culla di questo sport, la prima località ad aver importato la stone per intrattenere i propri ospiti. Indimenticabile la fotografia della bellissima Brigitte Bardot alle prese con questo magico sport sulla pista ghiacciata del Grand Hotel Miramonti. L’Associazione Curling Cortina celebra questa lunga tradizione, nell’anno in cui per la prima volta in Italia arrivano i Mondiali maschili, con un’intera collezione dedicata a Cortina e alla sua passione per il curling. Tradizione e innovazione, passato, presente e futuro: queste le caratteristiche dell’ampia linea di prodotti che spazia dalle t-shirt alle felpe alle giacche. Segni grafici, trattamenti, codici cromatici e scritte hanno il sapore del passato, in classico stile “vintage”, ma abbinati a modelli e tessuti di assoluta tendenza e attualità. La collezione, in vendita a Cortina durante i Mercatini di Natale, verrà proposta al pubblico anche durante il Mondiale ad aprile, e nel mese di giugno in occasione del Torneo estivo internazionale. The name curling brings to mind Cortina, since the Queen of the Dolomites is the true cradle of this sport in Italy, the first place to have imported the curling stone for the entertainment of its guests. Unforgettable is the photograph of Brigitte Bardot engaging in the sport at the Grand Hotel Mi-

Simboli di genuinità

I prodotti della Latteria di Cortina a marchio Latteria Cortina, per un latte, burro e miele unici. Products branded Latteria Cortina, for unique milk, butter and honey. Latteria Cortina, Via Marangoi, 2–4 tel. 0436 3633

ramonti. The Associazione Curling Cortina celebrates this tradition in the year marking the first Men's World Championships ever in Italy, with an entire collection dedicated to Cortina. Tradition and innovation: these are the characteristics of the full line of products ranging from t-shirts to sweatshirts and jackets, with graphic signs, treatments and colour codes that have an aura of the past but that are combined with up-to-date models and fabrics. The collection, which can be purchased at Cortina during the Christmas Markets, will also be on sale to the public during the World Championships in April and in the month of June on the occasion of the international summer tournament.

Due nomi una leggenda Raffinati ed esclusivi come il Vip, il locale simbolo della movida di Cortina d’Ampezzo. Sono bijoux speciali questi, sempre di moda, ideali per il giorno e per la sera. Refined and exclusive as a VIP, the “in” place of Cortina, where you can find bijoux that are special and always in fashion, ideal for day and evening wear. Profumeria Via XXIX Maggio, 8 tel. 0436 5299

Scegliere, far produrre e offrire prodotti sani e sicuri fa parte della “missione” della Cooperativa; così è nato il marchio Malga Cortina, che identifica i prodotti della montagna che rispettano i più elevati standard di qualità. Il latte – anche quello utilizzato per il burro – proviene da piccole aziende contadine di montagna condotte con metodi tradizionali alpini, in località poste fra i 1.100 e i 2.300 metri di quota dove le mucche vengono alimentate in modo naturale, in un ambiente incontaminato dove pascoli e prati sono ricchi di ogni varietà di erbe. To be able to offer healthy and safe products is part and parcel of the policy of the Cooperativa: hence the creation of the brand name Malga Cortina. La Cooperativa di Cortina, Corso Italia, 40 tel. 0436 860346.

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NON SOLO STORIA

«viva mario r.» di Renato Balsamo

Collezionista, sindaco, presidente dell'Istituto statale d'Arte di Cortina, albergatore: una figura a tutto tondo quella del mecenate rimoldi, che ha conosciuto e raccolto le opere dei più grandi maestri del Novecento. Parte di questi capolavori oggi costituiscono il patrimonio del Museo d'Arte moderna e contemporanea delle Regole d'Ampezzo a lui intitolato, che il 29 dicembre presenta il nuovo catalogo.

«C

aro Mario, oggi ti ho dipinto un quadro bellissimo, è un omaggio a Manet». Erano le sei del pomeriggio di un giorno d’estate, e nell’ufficio di Corso Italia di Mario Rimoldi arrivò Filippo de Pisis con una tela fra le mani: la Natura morta con ombrello del 1939. Fu lo scrittore Giovanni Comisso, dieci anni prima, a presentare il pittore ferrarese al giovane collezionista cortinese: un incontro che sarebbe sfociato in un sodalizio artistico davvero speciale. Mario Rimoldi curò, infatti, la sua collezione sotto il segno di de Pisis: di lui possedeva centinaia di opere, molte di qualità assoluta, non poche dipinte proprio durante i soggiorni nella valle d'Ampezzo. Nato nel 1900, Mario Rimoldi fu proprietario dell'Hotel Corona, di un'agenzia turistica, sindaco di Cortina dal 1951 al 1956 – anno delle Olimpiadi inver-

nali – presidente dell'Istituto statale d'arte di Cortina per oltre trent'anni. Ma furono la sua attrazione per il bello e la sua vocazione per l'arte i motivi per cui è ricordato ancora oggi. Rimoldi ebbe, infatti, il merito di intuire l'inscindibile rapporto tra arte e natura, coniugando le bellezze della conca ampezzana con i capolavori d'arte che via via andavano definendo la sua collezione. Un progetto culturale di tale portata da creare una delle più importanti collezioni d'arte italiana del Novecento. Verso la fine degli anni Venti, grazie a Comisso che orientò il giovane collezionista verso l'arte contemporanea, Rimoldi conobbe tantissimi artisti, dai quali avrebbe quasi sempre acquistato le opere, anche se quelli più in sintonia con il suo gusto furono Filippo de Pisis (non c'è museo privato o collezione privata sulla scena internazionale che possa vantare un insieme così importante

Nella pagina accanto, Filippo de Pisis a Cortina nel 1939. On the facing page, Filippo de Pisis at Cortina in 1939.

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NON SOLO STORIA

A MEMORY OF MARIO RIMOLDI

di opere dell'artista ferrarese), Mario Sironi, Massimo Campigli, Giorgio de Chirico e Anton Zoran Music. Oggi, grazie alla generosità della moglie Rosa Braun, alla disponibilità delle Regole d’Ampezzo per aver accettato questo patrimonio e al mio costante lavoro di direttore fin dalla fondazione, dal 1974 la collezione costituisce, con la donazione del nucleo principale, il Museo d’arte moderna e contemporanea Mario Rimoldi delle Regole d’Ampezzo. Il 29 dicembre verrà presentato il nuovo catalogo (Trart Edizioni), con saggio introduttivo di Gabriella Belli, direttore del Mart (Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto). Con l'auspicio, come ho scritto nel catalogo, «che il piccolo seme posto nel solco si trasformi, un domani, in un grande museo».

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In senso orario, Mario Rimoldi osserva il ritratto di Rosa Braun-Rimoldi eseguito da Massimo Campigli; l'artista Zoran Music con il collezionista ampezzano all'Hotel Corona; una sala della Mostra del Collezionista di Cortina d'Ampezzo del 1941. Clockwise, Mario Rimoldi observes the portrait of Rosa Braun-Rimoldi done by Massimo Campigli; the artist Zoran Music with the collector from the Ampezzo Valley at the Hotel Corona; a room of the Collectors' Exhibition of Cortina d'Ampezzo, 1941.

Born in 1900, Mario Rimoldi was the owner of a hotel, the Corona, and of a tourist agency, and was mayor of Cortina from 1951 to 1956 – the year of the Winter Olympics – and director of the State Institute of Art in Cortina for over thirty years. But the reason he is still remembered today was his vocation for art. Rimoldi, in fact, was able to feel the inseparable relationship between art and nature, combining the beauty of the Cortina valley with the masterpieces of his collection, one of the most important of the 20th century. Towards the end of the 1920s, Rimoldi knew many artists, although those most attuned to his tastes were Filippo de Pisis (no private museum or private collection on the international scene can boast such an important collection of works by the Ferrara-born artist), Mario Sironi, Massimo Campigli, Giorgio de Chirico and Anton Zoran Music. Today, thanks to the generosity of his wife Rosa Braun, to the willingness of the Regole d’Ampezzo to accept the management of this patrimony and to my constant work as director of the foundation, since 1974 the collection has constituted, with the donation of the main body of works, the Mario Rimoldi Museum of Modern and Contemporary Art of the Regole d’Ampezzo. On 29th December the new catalogue will be presented, with an introduction by Gabriella Belli, director of Mart (Museum of modern and contemporary Art of Trento and Rovereto).


GRAFICA VENETA


salva con nome

UN INVERNO DA VIVERE photo Ettore Sottsass

a cura di Alessandra Iozzia e Cristina Palmiotto

12 ottobre 1948: Ernest Hemingway, con la cartina in mano, e Fernanda Pivano durante un tour nelle Dolomiti. 12 October 1948: Ernest Hemingway, with map in hand, and Fernanda Pivano during a tour of the Dolomites.

La Cortina di Hemingway Nel maggio del 1918 Ernest Hemingway raggiunge il Veneto e conosce l’inferno della Grande Guerra. Ritorna in regione, per alcuni mesi, nel settembre del 1948, questa volta a Cortina. Durante il suo soggiorno ampezzano, risiede presso l'Hotel Concordia ed è assiduo frequentatore del bar dell'Hotel de la Poste. Dopo qualche settimana tra Venezia e Torcello, nella prima metà di dicembre, ritorna a Cortina e trascorre il Capodanno con la moglie Mary e la Pivano che, anni fa, scrisse sul Corriere della Sera un ricordo di quei giorni. Una vivida testimonianza del rapporto speciale intessuto dal romanziere con la conca ampezzana che, insieme a Venezia e Cuba, rappresenta uno dei luoghi mitici dell'immaginario hemingwayano. Nel 1950, infatti, Hemingway avrà modo di soggiornare nuovamente a Cortina presso l'Hotel de la Poste, dove lavorò alla stesura definitiva del nuovo romanzo Di là dal fiume e tra gli alberi. Dal 20 dicembre al 24 gennaio, nel Palazzo Storico dell'Ex Municipio, Cortina ricorda il soggiorno ampezzano del romanziere con la mostra Il Veneto di Ernest Hemingway.

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Hemingway's Cortina In May 1918 Ernest Hemingway came to the Veneto amid the inferno that was the Great War. He was to return to the region for a few months in September 1948, this time to Cortina. During his time in the Ampezzo Valley, he stayed at the Hotel Concordia and assiduously frequented the bar of the Hotel de la Poste. After spending a few weeks between Venice and Torcello, in the first half of December he came back to Cortina, where he spent the New Year with his wife Mary and Pivano, who many years ago wrote in the Corriere della Sera about her memory of those days. This was a vivid testimony to the writer's special relationship with the Ampezzo Valley which, together with Venice and Cuba, is one of the mythical places of Hemingway's fiction. In fact, in 1950 Hemingway would stay at Cortina again, this time at the Hotel de la Poste, where he worked on the final script of his new novel Across the river and into the trees. From 20th December to 24th January, at the historical former town hall, Cortina remembers the writer's stay in the Ampezzo Valley with the exhibition Il Veneto di Ernest Hemingway.

www.cortina.dolomiti.org


stelle. it

salva con nome

photo ww w.cortina

Incontri con gli autori Torna la stagione dei libri a Cortina. Una montagna di libri, ciclo di incontri con gli autori, da Natale a Carnevale e poi Pasqua, porterà nella conca una selezione di grandi narratori della realtà contemporanea. Appuntamento alla Sala Cultura del Palazzo delle Poste, dove sono intervenuti, nel tempo, personaggi del calibro di Dino Buzzati, Piero Chiara, Giovanni Arpino, Sergio Saviane, Leonardo Sciascia. Idee e suggestioni che rivivranno con la prima edizione di questa rassegna, che prenderà il via il 27 dicembre. La rassegna, curata da Francesco Chiamulera, è organizzata sotto la responsabilità scientifica della psicologa e psicoterapeuta Vera Slepoj e di Alberto Sinigaglia, del quotidiano La Stampa. Meet the authors The book season returns to Cortina, with Una montagna di libri (A mountain of books), a series of meetings with authors, to be held from Christmas to Easter, bringing to the Ampezza Valley a great selection of contemporary authors. The event will be held at the Sala Cultura (House of Culture) of the Palazzo delle Poste, which has been visited over time by personalities of the calibre of Dino Buzzati, Piero Chiara, Giovanni Arpino, Sergio Saviane and Leonardo Sciascia. Ideas and suggestions that will come to life once more with the first edition of this series, which will start on 27 December. The series is edited by Francesco Chiamulera; the scientific responsibility is entrusted to the psychologist and psychotherapist Vera Slepoj and to the journalist from La Stampa Alberto Sinigaglia.

www.unamontagnadilibri.it

Animali contro il cielo La meraviglia: non c’è forse caratteristica che meglio descriva l’animo di Stefano Zardini, mai stanco di vedere, osservare e di trasmettere l’immensa gioia del poterlo fare. Non averne mai abbastanza, ed esserne felici. L’esposizione Noi e loro ovvero “dei dorsi”, in programma fino al 7 febbraio presso la Ikonos Art Gallery, propone animali contro il cielo, un’ermetica rappresentazione della loro primarietà rispetto a quella umana. Metafore e significati nascosti per cogliere domande e quesiti posti dall’attuale società. All’interno delle opere di Zardini non ci sono soluzioni, solamente riflessioni. È così che le sue opere risultano come una scrupolosa analisi di antropologia culturale. Animals against the sky A marvel: there is perhaps no better way to describe the mind of Stefano Zardini, never tiring of seeing, observing and transmitting the immense joy of being able to do it, never having enough of this happiness. The exhibition Noi e loro ovvero “dei dorsi”, loosely translatable as We and they, or "the horses' back”, to be held until 7th February at the Ikonos Art Gallery, represents animals against the sky, a hermetic representation of their primacy over man, with hidden metaphors and meaning regarding the queries and issues posed by modern society. Within the works of Zardini there are no answers, merely reflections. In this way his works are a careful scrutiny of cultural anthropology.

www.stefanozardini.com

Un planetario stellare Una delle più grandi cupole del Veneto, e non stiamo parlando di San Marco a Venezia, ma del nuovo Planetario inaugurato il 12 dicembre 2009 a Cortina d’Ampezzo. Con un diametro di quasi 8,4 metri la struttura è capace di ospitare al suo interno 60 persone circa. Intitolato al grande filosofo ed astronomo Nicolò Cusano, il Planetario è uno straordinario strumento di divulgazione didattica che permette di mostrare qualsiasi porzione di cielo riferita a una determinata ora, posizione e latitudine, i movimenti simulati della volta celeste, del Sole della Luna. A terrific planetarium One of the largest domes in the Veneto area – no, we are not speaking about Saint Mark's in Venice but of the new Planetarium, inaugurated on 12th December 2009 at Cortina d’Ampezzo. With a diameter of almost 8.4 metres, the structure can hold around 60 people. Named after the great philosopher and astronomer Nicolò Cusano, the Planetarium is an extraordinary instrument for didactic purposes which can reveal any part of the sky with reference to a determined time, position and latitude, simulating the movements of the celestial vault, the Sun and the Moon.

www.cortinastelle.it

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salva con nome Tra profumo di cannella e vin brulé

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efanozar

dini .com

Con l’arrivo del Mercatino lungo Corso Italia (fino al 31 dicembre), si respira tutta la magia del Natale, passeggiando tra le luci e gli addobbi delle tipiche casette. E, per riscaldarsi, Piazza Roma, fino al 28 febbraio, ospiterà lo Chalet Biò, una struttura in legno con grandi finestre da cui ammirare lo scintillio del fuoco che si riflette nei vetri, offrendo il suo calore sia dentro sia fuori.

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The fragrance of cinnamon and mulled wine With the arrival of the Christmas Market along Corso Italia (until 31st December), the air becomes redolent with the magic of Christmas for the strollers among the lights and decorations of the typical huts. And to warm yourself up, until 28th February Piazza Roma will host Chalet Biò, a structure built of wood with large windows from where you can watch the flames from the fire reflected in the panes, giving out welcoming heat both inside and outside.

Sulle note della festa E la banda passò Immancabile anche l’appuntamento con gli auguri di Natale del Corpo Musicale di Cortina che, il 25 dicembre, nel tipico costume ampezzano, sfilerà lungo Corso Italia eseguendo i brani della tradizione natalizia. Le note del Corpo Musicale scalderanno anche i cuori di turisti e valligiani che assisteranno al Concerto di Natale del 27 dicembre nella Chiesa Parrocchiale.

Per tuffarsi nella genuina atmosfera natalizia, cosa c'è di meglio di una sera a teatro? In attesa della notte di San Silvestro, il 28 dicembre all'Alexander Girardi Hall va in scena Lo Schiaccianoci, un grande classico della danza interpretato dal Russian State Ballet of Volga. E, come da tradizione, il 1° gennaio ad allietare il primo giorno dell'anno ci sarà il Concerto di Capodanno, eseguito dall'Orchestra filarmonica internazionale di Dnepropetrovsk diretta da Maffeo Scarpis con la partecipazione del soprano Manuela Meneghello.

And the band played on Another event not to be missed is the Christmas greeting by the Musical Band of Cortina; on 25th December, dressed in the typical Ampezzo valley costume, the band will parade along Corso Italia playing traditional Christmas music. The music of the Band will also warm the hearts of tourists and valley dwellers alike at the Christmas Concert on 27th December in the Parish Church.

A musical note to the festivities What better way can there be to immerse yourself in the true Christmas atmosphere than an evening at the theatre? In anticipation of New Year’s Eve, on 28th December at the Alexander Girardi Hall there will be a performance of The Nutcracker Suite, the great classic ballet, performed by the Russian State Ballet of Volga. And, true to tradition, on 1st January New Year’s Day will be celebrated with the New Year Concert given by the International Philharmonic Orchestra of Dnepropetrovsk, conducted by Maffeo Scarpis and with the soprano Manuela Meneghello.

www.corpomusicalecortina.it

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salva con nome

Sulla cresta dell'onda Un inverno sicuramente ricco di novità sportive, e non solo, è quello che attende la Regina delle Dolomiti. Una su tutte la European Cup Snowboardcross, in calendario dal 15 al 17 gennaio 2010. Due prove di Coppa Europa si svolgeranno, infatti, sulle nevi del Faloria che vedranno protagonisti giovani da tutto il continente. Gli atleti gareggeranno in batterie da quattro, sfidandosi ad eliminazione diretta su un percorso di curve paraboliche, salti, whoop e ostacoli. On the crest of the wave This winter will certainly be full of sporting novelties, and more, for Cortina, the Queen of the Dolomites. One event above all is eagerly awaited – the European Snowboardcross Cup, scheduled from 15th to 17th January 2010. There will be two European Cup trials on the snows of the Faloria, with young competitors from all over Europe. The athletes will compete in batches of four, with direct elimination over a course of parabolic curves, jumps, hoops and obstacles.

www.snowboardclubcortina.com

Le forme del ghiaccio

ozardin stefan photos

Shapes of snow Skiing, movement, speed. This is the theme of the 2010 edition of the International Festival of Snow Sculptures; this winter too there will be gigantic cubes of snow in Corso Italia, destined to be shaped and turned into works of art by the skilled hands of the ten competing teams - four Italian, four from other countries and two made up of students from the State Institute of Art of Cortina d'Ampezzo. The ten competing teams will be evaluated by a jury of experts and by the public. Three days of work, three by three metres of snow to shape: this is the “rule of three” that also applies to this edition. From 20th to 22nd January 2010.

i.com

Sci, movimento, velocità. Questo il tema dell'edizione 2010 del Festival internazionale sculture in neve che anche quest'inverno porterà giganteschi cubi in Corso Italia, destinati a essere plasmati e trasformati in opere d'arte dalle sapienti mani dei dieci team in gara, di cui quattro italiani, quattro stranieri e due costituiti da allievi dell'Istituto statale d'arte di Cortina d'Ampezzo. Le dieci squadre che si contenderanno la vittoria saranno sottoposte alla valutazione della giuria di qualità e del pubblico. Tre giorni di lavoro, tre metri per tre le dimensioni dei cubi di neve da plasmare: questa la regola del tre che rimane valida anche per questa edizione. Dal 20 al 22 gennaio 2010.

www.cortina.dolomiti.org

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photos Ugo Bellò

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L'Olympia è femmina Sulle Tofane tutto è ormai pronto per il tradizionale appuntamento con la storica Coppa del Mondo di sci femminile in programma, come ogni inverno da ben diciotto anni, per il terzo fine settimana di gennaio. Si comincia venerdì 22 con il superG, per continuare il giorno successivo con la libera da Pomedes a Rumerlo e chiudere domenica 24 con il gigante in due manche, nell'ultimo tratto di una pista che non ha rivali al mondo per le sue caratteristiche tecniche e spettacolari: l’Olympia. Al fascino di un evento che nel tempo ha acquisito sempre maggior successo, si aggiungerà quest’anno anche l'importanza agonistica di una manifestazione che precede di poco la trasferta in Canada dove, a febbraio, si celebreranno i Giochi invernali 2010. Grande attesa quindi per tutte le campionesse che arriveranno a Cortina al meglio della propria forma e un occhio di riguardo per il talento emergente tutto d’Ampezzo, Wendy Siorpaes. Dal 22 al 24 gennaio 2010.

www.cortinaclassic.it

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Olympia is female On the Tofane everything is ready for the traditional historical Women’s Skiing World Cup, which is programmed, as it has been every winter for the last eighteen years, for the third weekend in January. Friday 22nd starts the proceedings with the SuperG, with the freestyle race from Pomedes to Rumerlo on the following day, closing on Sunday 24th with the giant slalom in two rounds, on the final stretch of a track that has no equal worldwide for technical and spectacular characteristics: the Olympia. The fascination of an event that over time has gathered ever increasing success will this year be coupled with the competitive importance of a manifestation heralding the imminent departure of the athletes to Canada, where the 2010 Winter Games will take place in February. So there will be much anticipation for all the women champions arriving at Cortina in their best form, all with an eye on the Ampezzo Valley’s very own rising star, Wendy Siorpaes. Dal 22 al 24 January 2010.

Dall'alto, in senso orario: il podio del superG di Cortina d'Ampezzo 2009 (da sinistra Anna Fenninger, Jessica Lindellvikarby e Monika Demermuth); la svedese Jessica Lindell-Vikarby, vincitrice nel superG di Cortina 2009; l'ampezzana Wendy Siorpaes con la mamma a Cortina.

Clockwise from the top: the podium of the Cortina d'Ampezzo 2009 super G(from the left Anna Fenninger, Jessica Lindellvikarby and Monika Demermuth); the Swede Jessica Lindell-Vikarby, winner of the Cortina 2009 super G; the Ampezzo Valley's own Wendy Siorpaes, with her mother in Cortina.


salva con nome Il socio dello Yacht Club Cortina d'Ampezzo Matteo Savelli, del team di Mascalzone Latino, durante la scorsa edizione dello Ski Yachting. In basso: il gruppo dei Captains dello Ski Yachting 2009.

Cortina d'Ampezzo Yacht Club Member Matteo Savelli, of the Mascalzone Latino team, during the last edition of Ski Yachting. Below: the group of Ski Yachting 2009 Captains .

Piste mozzafiato

Sul filo dei centesimi

Guidare, imparare e divertirsi in sicurezza. Tra dicembre e febbraio, con il pilota Franco Munari al proprio fianco, è possibile apprendere tutti i segreti della guida sicura, tra sovrasterzo e sottosterzo, slalom e pendolo, acquisire le tecniche della guida sportiva, o guidare con la propria automobile, per migliorare il feeling con la propria vettura anche su fondi a scarsa aderenza. Sulla pista di ghiaccio in località Fiames con Snow Ice Driving Experience.

Dal 28 al 31 gennaio torna, con una formula ulteriormente rinnovata, l'edizione 2010 dello Ski Yachting, la sfida combinata sci/vela organizzata dallo Yacht Club Cortina d'Ampezzo che porterà nella conca ampezzana alcuni tra i migliori campioni della vela italiana e amici di diversi yacht club stranieri per un confronto che si preannuncia serrato ed appassionante. La gara di sci di regolarità verrà organizzata dal centenario Sci Club Cortina d'Ampezzo e si svolgerà sulla pista dei Tondi del Monte Faloria, mentre la combinata sci/vela sarà realizzata in collaborazione con la classe internazionale Melges 24

Breathtaking tracks Learn to enjoy driving in safety. Between December and February, with the driver Franco Munari at your side, you can learn all the secrets of safe driving, including oversteer and understeer, slalom and pendulum, acquiring the techniques of driving as a sport, or driving your own car, to improve your handling of a vehicle also on surfaces with a poor grip. On the ice track at the locality of Fiames with Snow Ice Driving Experience.

www.snowice.it

Sailing close to the wind From 28th to 31st January there will be, in a formula that has once more been renewed, the 2010 edition of Ski Yachting, the combined skiing/sailing challenge organised by the Yacht Club of Cortina d'Ampezzo, which will bring to the Ampezzo Valley some of the best champions of Italian sailing and guests from various yacht clubs from other countries for a challenge that promises to be close and exciting. The qualifying skiing race will be organised by the centenarian Sci Club Cortina d'Ampezzo and will be held on the Tondi del Monte Faloria slope, while the combined skiing/sailing challenge will take place in collaboration with the Melges 24 international class.

www.yachtclubcortina.it

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salva con nome Libertà assoluta Un, due, tre, pronti: via. Il 26 e il 27 febbraio arriva in località Punta Nera 2010 Cortina I Free, una delle quattro tappe del primo circuito italiano di extreme free ride, specialità big mountain. A Cortina lo spettacolo sarà assicurato: verrà allestito un parterre all'arrivo della seggiovia Tondi, dove il grande pubblico potrà ammirare le discese mozzafiato degli atleti. Gran finale domenica 28 febbraio con una gara di endurance a squadre aperta a tutti della durata di 4 ore sulle piste del Faloria (ogni squadra sarà composta da uno sciatore, uno snowboardista, un telemarkista e una donna). Absolute freedom One, two, three, on your marks: go. On 26th and 27th February, 2010 Cortina I Free comes to the locality of Punta Nera; this is one of the four stages of the first Italian extreme free ride circuit, with the speciality big mountain. At Cortina the show is guaranteed: a parterre will be constructed at the top of the Tondi chairlift, where the public can watch the breathtaking descents of the athletes. The Grand Finale will be on Sunday 28th February, with a four-hour team endurance race open to all on the slopes of the Faloria (each team will consist of a skier, a snowboarder, a telemarker and a woman).

www.cortinaplanning.com

Piccoli campioni crescono È ormai tutto pronto sotto le Tofane d’Ampezzo per ospitare le finali del 32esimo Grand Prix Lattebusche in occasione del quale, il 13 e 14 marzo, le categorie Baby e Cuccioli si daranno filo da torcere nelle discipline dello sci alpino e dello sci nordico. Il torneo – teatro del quale sarà la storica Olympia delle Tofane da Rumerlo in giù per lo sci alpino e il consueto anello di Fiames per il fondo – rinnova il fascino e l’entusiasmo di una gara per grandi e piccini che vedrà coinvolti più di 500 giovani atleti.

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Little champions grow up Everything is now ready under the Tofane d’Ampezzo for hosting the finals of the 32nd Grand Prix Lattebusche; on this occasion, on 13th and 14th March, the Baby and Novice categories will be put through their paces in alpine and Nordic skiing. The tournament – which is to take place at the historical Olympia delle Tofane, down from Rumerlo for the alpine skiing race and on the customary Fiames circuit for the cross country race – will renew the fascination and enthusiasm of adults and children alike for a competition that will involve more than 500 young athletes.

www.sciclubcortina.it


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Torna a Cortina d’Ampezzo il più grande contest europeo di snowkite, giunto quest’anno alla terza edizione. Dal 18 al 21 marzo infatti, a Passo Giau, si svolgerà lo spettacolare evento che vedrà protagonisti sulla neve rider provenienti da tutta Europa alle prese con adrenaliniche evoluzioni sui loro coloratissimi aquiloni spinti dal vento. Diventato ormai un must per gli addetti ai lavori – confermata la presenza del pluricampione del mondo Chasta – la sessione di gare organizzata dall'associazione Kite4Freedom promette forti emozioni anche per gli spettatori, attirati dai grandi spazi incontaminati e dal contatto con la natura. Da non perdere il 2° Trofeo di SnowX, abbreviazione di snowcrossboard, l'ultimo ritrovato della tecnica per il divertimento sulla neve tutto made in Italy, che permette di surfare come se si guidasse una moto. Il Cortina Snowkite Contest approderà poi nel cuore della Regina delle Dolomiti venerdì 19 marzo quando la Conchiglia di Piazza Venezia sarà teatro di un'esibizione di bmx free-style.

Pursuers of kites The biggest European snowkite contest returns to Cortina d’Ampezzo for the third year running. From 18th to 21st March, Passo Giau will witness this spectacular event, with riders from all over Europe displaying their breathtaking skills in the snow on their colourful snowkites driven by the wind. By now a must for enthusiasts, with the confirmed presence of several-times world champion Chasta, the series of races organised by the association Kite4Freedom also promises big thrills for the spectators attracted by the great unspoilt open spaces and the natural surroundings. Not to be missed is the 2nd Trophy of SnowX (an abbreviation for snowcrossboard, the latest technical invention for enjoyment in the snow, exclusively “made in Italy”, which allows you to surf as if you were driving a motorbike). The Cortina Snowkite Contest will then come to the heart of the Queen of the Dolomites on Friday 19th March, when the Conchiglia di Piazza Venezia will host a display of free-style bmx.

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Cacciatori di aquiloni

www.kite4freedom.it

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Ti conosco mascherina Sfilate di carri folkloristici, spettacoli e intrattenimenti musicali: dall’11 al 16 febbraio la Regina delle Dolomiti si colora di tradizioni e allegria per festeggiare il Carnevale. I più piccoli saranno felici di partecipare alla sfilata delle mascherine nel cuore di Cortina, cui seguirà il concordo per l’elezione della più bella. Imperdibile il tradizionale appuntamento con Ra Corsa dei Sestiere, lo storico palio invernale dei Sestieri d’Ampezzo, la staffetta americana con gli sci da fondo che vede la sfida, in costume storico, delle sei contrade in cui è suddivisa la città. I know you under that disguise Processions of folkloric floats, shows and musical entertainment: from 11th to 16th February, the Queen of the Dolomites will be dressed in the colours of tradition and cheer in celebration of Carnival. Tots will be delighted to take part in the fancy dress parade in the centre of Cortina, which will be followed by the choosing of the best carnival costume. Don’t miss the traditional Ra Corsa dei Sestiere, the historical winter palio of the Sestieri d’Ampezzo, the cross country relay race which is a challenge, in historical costume, between the six contrade, or districts, into which the town is divided.

Una corsa tra le Dolomiti

photos stefanozardini.com

www.cortina.dolomiti.org

«Un percorso così emozionante che quasi cancella la fatica con il suo fascino». Questo il pensiero di Gianni Poli che, in preparazione alla maratona di Boston, corse per la prima volta, anni fa, il tracciato della vecchia ferrovia che collega Cortina a Dobbiaco, attraversando paesaggi mozzafiato, immersi nella natura incontaminata. Da qui nacque l’idea di riproporre ad altri atleti appassionati della corsa questo percorso, che è diventato un atteso appuntamento primaverile, che nel 2010 giungerà all'11esima edizione. Appuntamento con la Cortina-Dobbiaco Run il 30 maggio 2010. A run through the Dolomites «A route that is so stunning that its fascination almost takes away all the effort». These are the words of Gianni Poli, who, in preparation for the Boston marathon, ran for the first time, many years ago, along the traces of the old railway track linking Cortina to Dobbiaco, through breathtaking scenery steeped in unspoilt nature. From these words arose the idea of proposing to other running enthusiasts this route that has been turned into a keenlyawaited spring event, 2010 marking the 11th edition of the Cortina-Dobbiaco Run, which takes place on 30th May 2010.

www.cortina-dobbiacorun.it

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Una Cortina mondiale

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To the last stone Strolling through the Christmas markets, this year you may bump into the “curling hut”, set up by the organising committee to promote the main sporting event of 2010 at Cortina, the Capital One World Men’s Curling Championship, to be held between 3rd and 11th April 2010 at the Olympic Ice Stadium. After the test event - the World Mixed Doubles Championship, which was passed with full marks in 2009 - the Queen of the Dolomites is now intent on “making everything spick and span” for next April, ready to welcome the best curlers in the world. At stake is the most coveted title of this sport, the Men's Champion, which will be contended by 12 teams coming from Europe, Asia and America.

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Passeggiando per i Mercatini di Natale, quest'anno ci si potrà imbattere anche nella “casetta del curling”, quella che il comitato organizzatore ha allestito per promuovere l’evento sportivo principe del 2010 a Cortina, il Capital One World Men’s Curling Championship, di scena dal 3 all’11 aprile prossimi allo Stadio Olimpico del Ghiaccio. Dopo il test event superato a pieni voti nel 2009 con il Mondiale Mixed Doubles, la Regina delle Dolomiti intende ora “tirarsi a lucido” per accogliere il prossimo aprile i migliori curler mondiali. In palio c’è il titolo più ambito di questo sport, quello di campione del mondo maschile, e a contenderselo ci saranno 12 squadre provenienti da Europa, Asia e America.

www.wmcc2010.it

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CLOSE UP

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a cura di Lucia Portesi

cortina-dobbiaco bike festival

IL NOSTRO ALBUM

Un annunciato “tutto esaurito”: questo il bilancio della prima edizione del Cortina-Dobbiaco Bike Festival, evento sportivo clou dell'estate ampezzana, interamente dedicato al mondo delle due ruote. Dal 24 al 26 luglio, 14 aziende di prodotti specializzati e 30 tra i migliori ristoratori locali hanno intrattenuto e deliziato i 1.200 spettatori che hanno preso parte all’evento. Una tre-giorni di sport e divertimento, tra esercitazioni e spettacolari esibizioni di bike trial, aperitivi ed eventi collaterali che, nata per valorizzare la storica gara della Cortina-Dobbiaco Mountain Bike, è stata anche l’occasione di presentare a tutti gli appassionati il progetto cicloturistico di punta dell'estate ampezzana: il Cortina Bike Resort. Per quanti vorranno provare l’emozione delle ruote grasse in uno scenario come quello di Cortina d’Ampezzo, l’appuntamento è per luglio 2010.

Francesco Policante alle prese con un’esibizione di bike trial.

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Per dieci giorni di sport e di passione Cortina si è tinta di viola. Nella seconda metà di luglio il centro sportivo Antonella De Rigo ha ospitato, infatti, la compagine della Fiorentina: calciatori, staff e tifosi alle prese con la prima preparazione estiva. Nella cornice unica delle Dolomiti d’Ampezzo, i viola hanno trovato a Fiames un centro efficiente e un campo perfetto per le prime attività atletiche in vista dell’inizio della stagione. Più di 5.000 persone tra tifosi e curiosi hanno fatto visita al centro sportivo, complici le due partite amichevoli da tutto esaurito giocate con il Cortina e il Belluno. La partnership con il Comune di Cortina d’Ampezzo si fa sempre più salda e già fervono i preparativi per il ritiro del prossimo anno. Anche perché il soggiorno tra i monti della Regina delle Dolomiti sembra aver portato bene alla Fiorentina che, solo un mese dopo il rientro, si è qualificata per la Uefa Champions League. www.cortina.dolomiti.org

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photo Giacomo Pompanin


Vittorio Emanuele durante una visita alla mostra.

edoardo gellner

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Una prima, straordinaria occasione per ricordare, ad un secolo dalla nascita, Edoardo Gellner, figura fondamentale dell'architettura e del design contemporanei: questo è stato l’evento dedicato al grande architetto dalla città di Cortina d’Ampezzo e dalla Regione Veneto, e curato da Michele Merlo. La mostra, dal 19 luglio al 19 settembre, ha offerto l’opportunità di ripercorrere la particolare esperienza progettuale di Gellner, profondamente radicata nel territorio dolomitico, anche attraverso documenti inediti. Il MAXXi di Roma, tra il 2010 e il 2011, ospiterà il nucleo dell’esposizione arricchito da approfondimenti specifici e da un convegno di studi. www.edoardogellner.org

photo www.dgbandion.com

photo Roberto Casanova Rosolo

Gli interni della mostra allestita presso il centro congressi Alexander Girardi Hall.

www.mostracasasavoia.it

photo www.cortinastelle.it

Cortina d’Ampezzo: un cielo a cinque stelle. La manifestazione Dalla Terra al cielo - organizzata dal Museo dell’Occhiale di Pieve di Cadore e dall’Associazione astronomica Cortina, in occasione dell’Anno Internazionale dell’Astronomia - ha infatti illuminato l’estate ampezzana con un enorme successo di pubblico e stampa. Oltre alle due esposizioni, Stars and Mountain al Comun Vecio di Cortina e Cannocchiali antichi al Museo di Pieve di Cadore, tante sono state le iniziative collaterali, dall’attività didattica, ad una rassegna cinematografica, fino agli appuntamenti astro-gastronomici di A cena sotto le stelle che, senza alcun dubbio, hanno reso l’estate della Regina più scintillante. La programmazione prosegue fino al 5 gennaio 2010.

dalla terra al cielo

casa savoia

Grande successo per la prima tappa dell'affascinante percorso espositivo - a cura di Filippo Bruno di Tornaforte - che, attraverso uno sguardo più intimo e autentico, ha permesso ai tanti visitatori di guardare ai reali d’Italia non solo come istituzione, ma anche come donne, come uomini, come una vera famiglia. Casa Savoia: Storia di una famiglia italiana toccherà nei prossimi anni anche le città di Milano, Napoli, Torino, Padova e Trieste, per giungere a Roma nel 2011 come parte integrante delle cerimonie per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia.

La mostra Stars and Mountain allestita presso il Comun Vecio di Cortina d’Ampezzo.

www.dallaterraalcielo.it

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close up Nell’anno della “grande crisi”, l’ottava edizione estiva di Cortina InConTra si chiude con uno straordinario aumento di pubblico e di gradimento. Polverizzato quindi ogni record per il festival ideato da Enrico e Iole Cisnetto, ormai consacrato come la più importante e indipendente manifestazione politico-culturale italiana. 348 gli ospiti che si sono avvicendati sul palco del Pala Infiniti - tra i quali Noa, Brunetta, Montesano, Maroni, Bertinotti e Alemanno - per un’affluenza di 75mila presenze, sicuramente impressionante. Così, dal 2002 ancora oggi, quando l’afa e il solleone soffocano le grandi città e i palazzi della politica tacciono, scrittori, filosofi e politici si danno appuntamento tra le Dolomiti per continuare a discutere e cercare risposte ai più rilevanti quesiti dell’attualità, ma anche per presentare novità editoriali, per costruire laboratori di idee e workshop, lontano da un’atmosfera troppo istituzionale e ingessata. Prossimo appuntamento per l'edizione invernale in programma dal 27 dicembre al 6 gennaio.

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Da sinistra: Iole Cisnetto, Barbara Paolazzi, Enrico Cisnetto, il sindaco Andrea Franceschi e Danilo Lo Mauro.

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Un’affermazione corale, quella ottenuta dalla prima edizione di Cortina inCanta, la rassegna musicale organizzata dal Coro Cortina per coinvolgere ed avvicinare la popolazione, in particolare i più giovani, al fascino della musica. Il Coro, vera e propria istituzione in Ampezzo, è una formazione nata nel 1965 e che ha già alle spalle un curriculum niente male: partecipazioni a trasmissioni televisive e radiofoniche, concorsi internazionali e persino un concerto tenuto alla presenza del capo dello Stato. Lo spirito di questo complesso, iscritto nella storia e nel costume di Cortina, è un prezioso connubio di tradizione e innovazione, sempre alla ricerca di nuovi traguardi. Per questo la manifestazione è stata seguita con grande entusiasmo di pubblico. La rassegna sembra quindi definitivamente pronta a diventare un appuntamento fisso nel carnet di spettacoli estivi di Cortina. www.cortinaincanta.it

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photo www.dgbandion.com

www.cortinaincontra.it


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Un dettaglio della lavorazione del legno.

Nello foto accanto, dall'alto: il totem vincitore del Premio AD; il totem vincitore del Premio Studenti riservato ai ragazzi dell’Istituto d’arte di Cortina; un artigiano di Cortina d’Ampezzo – scatto posto all’interno di uno dei totem.

photos stefanozardini.com

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La Regina delle Dolomiti fa tesoro dei suoi tesori. Anche quest’anno, infatti, l’architettura e l’artigianato ampezzani hanno fatto parlare di sé. Merito di un progetto, Totem. Innovazione e Tradizione, nato dalla collaborazione dell’Associazione professionisti edili con l’associazione Artigiani di Cortina, che hanno dato vita ad un concorso, ad un’esposizione lungo Corso Italia e ad un convegno dedicato. Sullo sfondo un ambizioso progetto in fieri: la creazione di un marchio territoriale di qualità, tra architettura e artigianato. Tre dei 15 totem, frutto della sinergia tra queste eccellenze del territorio, sono stati premiati durante il convegno che ha visto tra i relatori Massimo Spampani per AD, Gjlla Giani (Di Baio Editore), Francesco Ponzellini (Editrice Compositori) e Kuno Prey, preside della facoltà di Design e arti di Bolzano. Un ulteriore, fondamentale passo verso la valorizzazione del concetto di heritage e del prezioso patrimonio artistico e culturale custodito dalla valle ampezzana.

totem. innovazione e tradizione

bottega dell'arte

Il forte legame con la tradizione e l’alto livello professionale degli artisti sono stati gli ingredienti dell’ottimo risultato raggiunto da Bottega dell’Arte, la manifestazione che ha visto, dal 7 al 12 settembre, numerosi maestri artigiani lavorare le proprie sculture en plein air nel cuore di Cortina d’Ampezzo. La particolarità dell’evento è da sempre lo stretto contatto tra pubblico e partecipanti: tanti, infatti, i turisti che si avvicinano incuriositi per ammirare la trasformazione del materiale grezzo in splendide sculture. L’edizione appena trascorsa ha inoltre aperto alla contemporaneità, grazie all’impiego, oltre che del legno e del ferro, anche della roccia artificiale, ormai largamente utilizzata in campo artistico. L’entusiasmo del pubblico conferma l’importanza crescente di questa iniziativa che tornerà ad arricchire la vita culturale ampezzana il prossimo settembre 2010.

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Una vittoria siciliana ha caratterizzato questa 62edizione della Coppa d’Oro delle Dolomiti, la mitica gara di regolarità classica cui hanno preso parte 120 automobili d’epoca accuratamente selezionate. Ad aggiudicarsi il primo premio, la coppia Passanante-Messina, che ha gareggiato su una Fiat 508 C del 1938, mentre la Coppa delle Dame è stata vinta da Francesca Grimaldi e Laura Confalonieri su Alfa Romeo Disco Volante Spider del 1952 del Museo Alfa Romeo; la miglior scuderia, per partecipazione e rarità, è risultata la Loro Piana Classic. La competizione, organizzata dall’Automobile Club di Belluno, ha confermato ancora una volta l’assoluto prestigio che da sempre la contraddistingue per la qualità delle vetture selezionate e per i paesaggi mozzafiato che le fanno da cornice. La storica gara, ormai iscritta a buon diritto nel dna di queste località, tornerà per tutti gli appassionati la prima settimana di settembre 2010.

coppa d'oro

photo fotogiovanelli@alice.it

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cortina summer party

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Ritorno al passato, ai mitici party di Marta Marzotto e di Ascanio Palchetti, ai tanti picnic che negli anni Settanta hanno rallegrato le estati ampezzane. È stato vissuto così, con la gioia di aver ritrovato usi e costumi che fanno parte di Cortina d’Ampezzo, il Cortina Summer Party, promosso dal Cortina Polo Club, in collaborazione con il Cortina Car Club e Cortina Turismo. Sul prato di Malga Pezié de Parù, i migliori ristoranti della valle ampezzana hanno allestito stand gastronomici capaci di soddisfare i palati più esigenti. E, a corredo, musica e giochi con tanto di premi speciali. Tra gli oltre 400 partecipanti, mixati in uno straordinario cocktail generazionale, i principi di Torlonia, il presidente dello Sci Club 18, Alvise Alverà, Rolly Marchi, e Randy Ingerman che ha detto di avere già una bella idea per un film da girare nella conca ampezzana. Heritage il concetto attorno a cui tutto ha roteato, la parola chiave che sta alla base delle strategie di comunicazione e promozione di una località come Cortina che guarda al futuro forte del suo glorioso passato. In alto, al centro: il Capitano Filippo Vanni, comandante della Compagnia Carabinieri di Cortina d'Ampezzo (al centro) con la moglie Anna. A sinistra l’Assessore ai lavori Pubblici del Comune di Cortina Etienne Majoni, a destra il vice presidente della Gis, Lorenzo Maioni.

Sotto, a sinistra: Francesco e Anna Festuccia con, al centro, Elli Fabbri. Accanto al titolo: a sinistra Rolly Marchi; a destra, Randy Ingerman. In basso a sinistra: Leonardo e Federica Donà dalle Rose.

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festa delle bande

stars on ice

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Un diluvio universale può rivelarsi un’esperienza eccitante? Sicuramente sì, se si tratta dell’ultimo tour degli Stadio, Diluvio Universale appunto, che ha fatto tappa il 21 agosto allo Stadio del Ghiaccio. Una prima volta che sarà difficile dimenticare per i numerosi fan, ma anche per la famosa band emiliana giunta in Ampezzo. Brani storici si sono alternati ai nuovi pezzi dell’ultima fatica del gruppo cui hanno collaborato Vasco Rossi, Saverio Grandi e Fabrizio Moro. Un’emozione unica vedere l’esibizione dal vivo di un pezzo di storia della musica italiana, resa ancora più suggestiva dalla bellezza dello Stadio del Ghiaccio, da poco restaurato e per la prima volta in veste di arena musicale.

photo Alessandro De Leonardis

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Come ogni estate, lo Stadio Olimpico ha aperto le porte ai grandi nomi del pattinaggio su ghiaccio per una serata all’insegna dello spettacolo. Tra gli ospiti di Stars on ice. Skating Champions Italian Tour 2009, che si sono esibiti tra salti e piroette, l’ucraino Viktor Petrenko, già campione olimpico e mondiale e tre volte campione europeo. Accanto a Oleksiy Polishuck e Robert Cording, coppia che fa dell’umorismo il suo cavallo di battaglia, per l’Italia ha giocato in casa Paolo Bacchini, campione italiano juniores 2000. Il prossimo scenografico appuntamento su ghiaccio è previsto per agosto 2010.

Da molti anni ormai un evento imperdibile per gli appassionati di musica e folclore, la Festa delle Bande, ancora una volta, ha trasformato Cortina, dal 24 al 30 agosto, in un palcoscenico di festa e melodie. Protagoniste, oltre al Corpo Musicale locale, bande da tutta Italia e non solo, che si sono esibite per un’intera settimana in concerti e vivaci cortei. Un tuffo nel passato a ritmo di musica che raccoglie, nelle sfilate folcloristiche, le associazioni del paese, le tradizionali insegne, i carri tipici e gli abiti tramandati di generazione in generazione. Appuntamento a fine agosto 2010 per la 34° edizione.

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Dallo scorso gennaio, quando è partito il progetto di distribuzione delle testate di Cortina Turismo anche oltre i confini ampezzani, oltre quaranta appuntamenti tra fiere e grandi eventi in Italia e all’estero hanno avuto tra i loro media partner CORTINA.TOPic. Dai Mondiali di curling maschili a Moncton, alla fiera The Road Contemporary Art di Roma, dall’Arabian Travel Market di Dubai. Un progetto di visibilità che si integra perfettamente con il circuito di distribuzione dedicato che si dipana tra le principali città italiane e località turistiche. E su cui Cortina Turismo lavora, mese dopo mese, per arricchire sempre di più il suo bacino diffusionale. Tra cui spiccano le vip lounge degli aeroporti del gruppo Save, il Marco Polo di Venezia (www.veniceairport.it) e il Sant’Angelo di Treviso (www. trevisoairport.it) e la sala vip del Galileo Galilei di Pisa (www.pisa-airport.com). CORTINA.TOPic afferma la sua leadership anche così. Con una presenza in location che condividono con il magazine i valori di eccellenza, raffinatezza ed esclusività. Su www.cortina.dolomiti.org - nella sezione dedicata alla collana editoriale oltre a tutte le riviste in versione sfogliabile, sono costantemente aggiornati il circuito distributivo e l’elenco dei grandi eventi cui Cortina Turismo ha partecipato con le sue testate. CORTINA.TOPic affirms its leadership also by its presence in locations sharing the magazine's values of refinement and exclusiveness. The web site at www.cortina.dolomiti.org constantly updates the distributive circuit and the list of events in which the name of Cortina Turismo has participated.

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PREVIEW

UNA FINESTRA SULL'ESTATE a cura di Marianne Moretti-Adimari e Maria Grazia Soravia SETTIMANE VERDI dal 19 giugno al 24 luglio e dal 28 agosto all’11 settembre GREEN WEEKS 19 June-24 July and 28 August-11 September Ospiti d’onore saranno anche quest’estate i bambini che durante le Settimane Verdi potranno soggiornare gratuitamente fino agli 8 anni, con uno sconto del 50% fino ai 12, presso gli alberghi che aderiscono all’iniziativa Special for Kids. Children are the guests of honour this summer, and during the Green Weeks those under the age of 8 stay free of charge, while under 12s pay half price, at hotels participating in Special for Kids. Prenotando un soggiorno presso uno degli alberghi convenzionati, gli ospiti di Cortina riceveranno la Summer Card che dà un mondo di vantaggi. Book a stay in one of our participating hotels and receive the Summer Card, which gives you access to a world of advantages. Tariffe scontate per: trasporto urbano e extraurbano con la Guest Card impianti di risalita impianti sportivi Discounted rates for: public transport with the Guest Card ski lifts sports facilities

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