Cortina Topic 10

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la vostra copertina

La neve che sembra quasi panna sul Lago Ghedina in inverno. Snow looks like whipped cream on Lago Ghedina in winter. Foto di Ettore Trevisiol Milano

Spedite alla redazione di CORTINA.TOPic (media.cortina@dolomiti.org) il vostro sguardo su Cortina. La fotografia scelta dal nostro art director sarĂ La vostra copertina del prossimo numero in uscita a luglio. You are invited to send your view on Cortina to CORTINA.TOPic editorial office (media.cortina@dolomiti. org). Our art director will select the best photo to become Your Cover of our next issue in July.

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Miti e riti NOVITÁ 56 10

Cambio di guardia per la storica Coppa d’Oro delle Dolomiti di Savina Confaloni

Editoriale di Stefano Illing e Chiara Caliceti

Attualità PRIMO PIANO 12

I have a dream

Rubriche 3

Dieci menti illuminate ci spiegano come trasformare la crisi in opportunità Moda e modi 22

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Fashion WeekEnd

Alessandro e Adolfo Menardi, Ristorante Baita Fraina a cura di Lucia Portesi 72

SALVA CON NOME L’agenda dei grandi eventi di stagione

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CLOSE UP “Come eravamo” questa estate

La tendenza s-regolata del freeride di Max Cassani

La storia siamo noi

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VETRINE Novità in discesa libera a cura di Alice Citi

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FOCUS INVERNO La montagna come non l’avete mai vista PREVIEW ESTATE R-estate tra le Dolomiti a cura di Eleonorà Alverà e Angela Bolzicco

COLOR SEPPIA 36

Sulla vecchia ferrovia Il viaggio dell’antico trenino delle Dolomiti di Massimo Spampani GEO & GEO

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Ambra-cadabra Sono ampezzani gli invertebrati più antichi della Terra a cura della redazione di National Geographic Italia

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NOJELES D’AMPEZZO Alcuni sanno, pochi ricordano, ci piace farvi sapere che… a cura di Ennio Rossignoli

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INFINE (speriamo di no…) Il nostro oroscopo, alla faccia dei Maya a cura di Claudio Cannistrà

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Cortina Top Friends Il circuito distributivo di CORTINA.TOPic

Visioni L’ALTRA CORTINA 44

Sulle orme del passato Con le ciaspe sui luoghi della Grande Guerra di Alessandra Segafreddo OLTRE CONFINE

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Quando la mappa è il tesoro In Giordania, sulle tracce della più antica carta geografica del mondo di Stefano Zardini

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COSA BOLLE IN PENTOLA Seguiteci nelle cucine di Ristorante Ariston

ALTRI MONDI

Perché complicarsi la vita in vacanza?

LA VOSTRA COPERTINA Neve (o è panna?) sul Lago Ghedina in inverno di Ettore Trevisiol

Roberto Piccolin,

La moda – quella “buona” – prende quota. Cronache da un’affollata Cortina d’inizio stagione

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Che la sfida abbia inizio

Foto di copertina di Stefano Zardini



Mario Abis Fin dall’università – anche se si laurea in Giurisprudenza – la ricerca tecnologica è stata la sua grande passione. Fonda l’istituto di ricerca Makno e, dal 1980, dirige il primo sistema di sondaggi e indagini demoscopiche per la Tv. Socio del Council Italia/Usa, past fellow dell’Aspen Institute e presidente di Abis Analisi e Strategie, durante la sua carriera ha spaziato dalla Csr al marketing territoriale, dai media alla sociologia. Per aprire il cassetto e scoprire qual è la sua idea di futuro, leggete a pag. 12. Guido Barilla La strada verso l’azienda di famiglia è passata dagli studi di filosofia. Dalla Francia agli Stati Uniti, rientra a Parma nel 1986 come dirigente del Gruppo Barilla e, dopo sette anni, viene nominato presidente della Barilla G. & R. F.lli. Dal 2003 è anche presidente del Gruppo e per noi, a pag. 14, ha svelato come affrontare, insieme, le sfide della Terra. Armando Branchini Segretario generale della Fondazione Altagamma, docente presso l’Università Bocconi di Milano e presidente della European Cultural and Creative Industries Alliance di Bruxelles è un esperto di lusso, in tutte le sue declinazioni. Presidente di InterCorporate Strategie e Impresa, società di consulenza per strategia d’impresa, marketing e retail, a pag. 14 ci ha spiegato perché è un lusso essere italiani.

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Claudio Cannistrà Direttore della rivista Sestile, da più di trent’anni si interessa di astrologia. Specializzato in tecniche astro-geografiche, ha pubblicato articoli su riviste internazionali, partecipando come relatore a congressi all’estero. È consigliere della Sea (Sociedad Española de Astrologia) e membro fondatore della Faes (Federazione Astrologica Europa del Sud). Firma il primo oroscopo del CORTINA.TOPic (a pag 122) e, alla faccia dei Maya, ci racconta l’anno che verrà. Max Cassani A cinque anni gli hanno regalato il primo paio di sci. Ma visto che non è diventato Svindal, si è rassegnato a fare il giornalista. Lavora a La Stampa da 14 anni, dove scrive di società, spettacoli, oltre che di montagna. Due libri nel cassetto – ancora da finire –, è uno dei primi sostenitori dello slow-ski. Per sapere come fare, leggete a pag. 50. Marcello Fois Scrittore e sceneggiatore, ha vinto innumerevoli premi per la narrativa – tra cui Calvino, Scerbanenco, Dessì, Fedeli, Cavour e Volponi – ed è stato, nel 2012, tra i finalisti del Premio Campiello, con il suo romanzo Nel tempo di mezzo. Con Giulio Angioni, Giorgio Todde e Michela Murgia, è fondatore del festival letterario di Gavoi, L’isola delle storie. Una soluzione per il futuro? Essere artigiani di se stessi e del proprio Paese. Il perché lo leggete a pag. 15. Alessandro Gogna Opinionista della quarta edizione di Cortina inCroda, è alpinista di fama internazionale, storico dell’alpinismo, nonché guida alpina. Ha documentato l’evoluzione dell’alpinismo e una delle sue grandi battaglie è la salvaguardia dell’ambiente montano: nel nostro decimo numero riflette sull’essere “rocce” al giorno d’oggi. “Scalate” a pag. 15.

Michele Lanzinger Direttore del Museo tridentino di scienze naturali, per la divulgazione della cultura scientifica ha sviluppato iniziative nel settore educativo, mostre temporanee e l’informal learning. Ha curato direttamente l’organizzazione e la stesura dello studio di fattibilità del piano culturale del Muse, il nuovo Museo delle scienze che aprirà a primavera 2013. Il suo consiglio per un futuro migliore a pag. 16. Umberto Martini Presidente generale del Club alpino italiano da maggio 2010, è socio della sezione di Bassano del Grappa. Ha preso parte alla Commissione centrale per la tutela dell’ambiente montano e alla Commissione centrale per la speleologia e, dal 2003, è revisore dei conti della Fondazione Antonio Berti di Venezia. Ovviamente sportivo ed escursionista, ha riassunto per noi, a pag. 16, lo spirito di 150 di storia del Cai. Paola Matonti È stata segretario generale della provincia di Trento e successivamente capo di gabinetto del presidente della giunta regionale del Trentino-Alto Adige oltre a dirigente dell’Agenzia del lavoro e dirigente generale del dipartimento Turismo, ambiente e urbanistica. Ha fatto parte del gruppo di lavoro interprovinciale per la candidatura delle Dolomiti a Patrimonio mondiale dell’Umanità. A pag 18 ci racconta di una grande passione. National Geographic Italia Per raccontare un ritrovamento speciale, come quello scoperto sulle Tofane questa estate – non ve lo sveliamo, lo trovate a pag. 58 – non ci siamo accontentati di un solo contributor, ma abbiamo coinvolto una intera redazione.

Filippo Scammacca del Murgo Dopo due lauree – una in Giurisprudenza e una in Scienze politiche – supera il concorso diplomatico. È così segretario presso l’Ambasciata d’Italia a Buenos Aires, console d’Italia a Friburgo, consigliere commerciale presso l’Ambasciata al Cairo, primo consigliere commerciale presso l’Ambasciata a Berlino. Nel 2010 diviene ministro plenipotenziario e nel 2011 è console generale d’Italia in Baviera. Chi meglio di lui poteva parlarci dell’eterna partita Italia-Germania? Lo fa a pag. 18. Vincenzo Scuccimarra Giornalista, sceneggiatore e producer televisivo, si occupa da più di dieci anni di cortometraggi curando il primo programma di corti realizzato in Italia su Studio Universal. Collaboratore di Nova, l’inserto sull’innovazione de Il Sole 24 Ore è creatore di formati d’intrattenimento breve per i canali Fox e Sky, oltre a esser stato consulente per festival nazionali ed internazionali tra cui Cortinametraggio. Per lui il futuro non può che essere “corto”. Scoprite perché a pag 85. Stefano Zecchi Scrittore, giornalista e professore ordinario di Estetica presso l’Università degli Studi di Milano, è stato anche assessore alla Cultura di Milano. Da attento osservatore dei cambiamenti culturali e sociali del nostro Paese, riesce a rendere accessibile ai più la materia filosofica. Tra i suoi libri: Fenomenologia dell’esperienza, Utopia e speranza nel comunismo, La magia dei saggi, La fondazione utopica dell’arte, La bellezza, Sillabario del nuovo millennio e Quando ci batteva forte il cuore, edito nel 2010 per Mondadori. A pag. 19, ci spiega perché sarebbe meglio, per tutti, tornare a scuola.



Registrazione al Tribunale di Belluno n. 04/08 del 23 maggio 2008

Direttore editoriale Stefano Illing Direttore responsabile Chiara Caliceti Supervisione creativa Stefano Zardini Coordinamento di redazione e redazione Lucia Portesi press2.cortina@dolomiti.org

Cortina d’Ampezzo fa parte dell’associazione europea “Best of the Alps” che riunisce le 12 località montane più famose ed esclusive di 5 nazioni Alpine.

Redazione centrale Omnia Relations Alice Citi, Giacomo Pompanin, Vincenzo Barreca Cortina Turismo media.cortina@dolomiti.org Eleonora Alverà, Angela Bolzicco, Alessandro Broccolo, Cinzia Confortola Paola Dandrea, Elisabetta De Luca, Gianna di Lorenzo, Alex Luisotto, Marianne Moretti Adimari, Maria Grazia Soravia, Gabriella Talamini Hanno collaborato a questo numero: testi Mario Abis, Guido Barilla, Armando Branchini, Claudio Cannistrà, Max Cassani, Savina Confaloni, Marcello Fois, Alessandro Gogna, Michele Lanzinger, Umberto Martini, Paola Matonti, National Geographic Italia, Filippo Scammacca del Murgo, Ennio Rossignoli, Vincenzo Scuccimarra, Alessandra Segafreddo, Chiara Siorpaes, Massimo Spampani, Stefano Zardini, Stefania Zardini Lacedelli, Stefano Zecchi foto Adriano Barioli, Annamaria Castellan, Dino Colli, Davide Da Ponte, Andrea Gaspari, Diego Gaspari Bandion, Giuseppe Ghedina, Salvo La Fata, Giacomo Pompanin, Paolo Tassi, Stefano Zardini Archivio Coro Cortina, Archivio Cortina Turismo, Balletto Russo & Fondazione teatro lirico siciliano, Cortina Turismo, Motorsportfotos, Museo d’Arte Moderna “Mario Rimoldi” delle Regole d’Ampezzo, Vicenza Oro, Zoomphotocortina by Toni Archivio storico Foto Zardini Illustrazioni Federigo ‘Ghigo’ Gabellieri, Diego Gabriele

è press–partner di Cortina Turismo.

Cortina.TOPic è un periodico di informazione di carattere culturale e di promozione turistica di Cortina d’Ampezzo. Copyright: tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte della rivista può essere riprodotta in qualsiasi forma rielaborata con l’uso dei sistemi elettronici e diffusa senza l’autorizzazione scritta dell’editore. Manoscritti e fotografie anche se pubblicati non vengono restituiti. Pubblicità inferiore al 45%. L’elaborazione dei testi, anche se curata con scrupolosa attenzione, non può comportare specifiche responsabilità per eventuali involontari errori o inesattezze. Chiuso in redazione il 17 dicembre 2012

Progetto grafico Kidstudio, Firenze www.kidstudio.it, info@kidstudio.it Hanno collaborato: Giorgio Franceschini, Alice Paviotti Art direction Marco Innocenti, Luca Parenti Traduzioni Alessandra Urbancich, Emmea associati Ha collaborato: Jessica de Simone

Comitato promotore Andrea Franceschi Sindaco del comune di Cortina d’Ampezzo Marco Ghedina Assessore al Turismo e allo sport del comune di Cortina d’Ampezzo Giovanna Martinolli Assessore alla Cultura del comune di Cortina d’Ampezzo Ascom Cortina Associazione albergatori di Cortina d’Ampezzo Associazione artigiani di Cortina d’Ampezzo Associazione astronomica Cortina Cassa Rurale e Artigiana di Cortina e delle Dolomiti Comitato Coppa del Mondo di sci Consorzio impianti a fune di Cortina La Cooperativa di Cortina Gis Gestione impianti sportivi Regole d’Ampezzo Sci Club Cortina Seam Servizi Ampezzo Sestieri d’Ampezzo Cortina Turismo Proprietario ed editore Sede sociale Via Guglielmo Marconi 15/b, 32043, Cortina d’Ampezzo Tel. +39 0436 866252, fax +39 0436 867448 cortina@dolomiti.org Stampa Grafica Editoriale Printing Via Enrico Mattei 106, 40138, Bologna Tel. +39 051 4592111, fax +39 051 4592120 sales@poligraficiprinting.it Pubblicità locale Gianna di Lorenzo socict@dolomiti.org nazionale Spe, Società pubblicità editoriale, Strada 3°, Palazzo B/10, 20090, Assago (Milano) Tel. + 39 02 57577362, www.speweb.it Omnia Relations, Valentina Ferri valentina.ferri@omniarelations.com Gestione distribuzione circuito nazionale Erica Martinoli comunicazione@dolomiti.org



l’editoriale

Altri dieci di questi numeri

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l futuro influenza il presente tanto quanto il passato»: ha scritto Nietzsche. È molto strano, ma come è vero che il futuro lo costruiamo, così è vero che ciò che immaginiamo ci condiziona al punto da accadere davvero. E questo vale per lo spread, per le nostre fantasie e per la realtà che ci circonda, anch’essa soggetta a sorprendenti magie e rielaborazioni come si vede dalla nostra copertina. CORTINA.TOPic vi propone un esercizio sui futuri possibili, e forse auspicabili, in un momento in cui il futuro è effettivamente difficile da vedere. E vi invita a fare lo stesso, a trovare il vostro futuro possibile, e forse auspicabile, in modo che perda la pesantezza che ha assunto oggi e ridiventi lo spazio delle proiezioni e della fiducia. Lo facciamo con il numero dieci. Forse un traguardo importante, o invece, più semplicemente, una piccola tappa verso il futuro che abbiamo cominciato a creare dieci numeri fa. ccoci arrivati al decimo numero di CORTINA.TOPic. Proprio come la nostra Una bella strada, quella che abbiamo percorso assieme. Con copertina, possiamo immaun obiettivo interessante, quello di dar vita — cinque stagioni ginare il futuro come una or sono — a una rivista dalla doppia vocazione: di approfonfantastica rielaborazione del dimento e promozione, capace di immortalare la Cortina che presente, un rimescolamenci piace e di dar voce a chi la ama, guardando sempre al futuro, forti di un to creativo e attraente che illustre passato. Per suggellare questo nuovo punto di partenza abbiamo faccia emergere quello che chiesto a Dimitri Giannina di perfezionare un lavoro avviato la scorsa estate altrimenti non riusciamo a per Dolomiti Contemporanee. L’artista nella mostra collettiva Play by the vedere. rules / Giocando secondo (con) le regole, in esposizione al Museo EtnograAlla fine, è solo questione fico delle Regole d’Ampezzo, aveva firmato un’installazione molto particodi punti di vista, no? lare. Un progetto concettualmente complesso finalizzato a stimolare una riflessione su alcuni aspetti della tradizione e della cultura ampezzana in Stefano Illing rapporto e a confronto con taluni cliché edonistici contemporanei. Per fare direttore editoriale tutto ciò, erano stati utilizzati tantissimi CORTINA.TOPic, l’intera collezione. L’abbiamo trovata un’operazione così arguta che ci è venuto spontaneo proporre all’artista un ulteriore approfondimento. Sfida che ha subito raccolto il curatore della mostra, Gianluca D’Incà Levis, che ha stimolato Dimitri Giannina a proseguire nella sua «riflessione sulla comunicazione, sulla qualità dell’informazione, sul significato di parole e immagini e sul valore e la verità dello scambio d’informazioni sui media (in particolare, qui, i TOPic di Cortina)». Ecco così realizzata l’installazione che idealmente festeggia CORTINA. TOPic n. 10: in esposizione all’interno della mostra Must Have al Comun vecio.

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Ti regalo una mostra

Chiara Caliceti, direttore responsabile

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PRIMO PIANO

I HAVE A DREAM «Quello che il bruco chiama fine del mondo, altri chiamano farfalla». Lo dice un antico proverbio cinese. Noi abbiamo provato a mettere in pratica questo pensiero e vivere l’attuale crisi come un’opportunità. Di crescita, miglioramento, evoluzione. Per farlo al meglio, nel decimo numero della nostra rivista, abbiamo chiesto a dieci menti illuminate di raccontarci il proprio sogno

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ogno di vivere in uno spazio vuoto con un punto al centro… (e basta)». Questo sogno di Giorgio Gaber, in una delle sue ultime canzoni, è anche il mio. È il desiderio metafisico di essenzialità e di razionalità, di uscire dal rumore, dalla densità segnaletica, confusa e bulimica, che ci circonda. Sarebbe facile — il sogno è la merce più facile — dire che dalla depressione (economica, politica, culturale in cui viviamo da tempo in Italia) mi aspetto un’inversione di tendenza, di passare dalle chiacchiere su un mondo che deve crescere a un mondo che invece deve svilupparsi, dare energia e visione alle tante qualità che, nel mix straordinario di cultura, intelligenza e arte, sono oggi sommerse e bloccate. Vedo però una precondizione, quella di cambiare il clima in cui questo avviene. Un clima fatto di media autoreferenziali che ci riempiono di chiacchiere, sempre le stesse, su finanza e spread, con pontificazioni misteriose di tecnici e starlette, con un pattume fatto di talk show urlati e stupidi, sempre con la stessa compagnia di giro fatta di cafoni

Silenzio, vuoto e pulizia, per torneare a splendere come una montagna al sole e cialtroni incompetenti e vuoti, un “pieno” di volgarità e retorica… un kitsch for the million contraddittorio con le nostre doti native. L’ipertrofia mediatica è il cuore di questo mostro che genera indistintamente modelli di consumo e di impoverimento, modelli etici e modelli corruttivi, principi e furbizie pragmatiche, veline e accademici imbolsiti, isterici e depressi, ipocriti sentimenti e valori invalsi; una società dello spettacolo che forma una sorta di pornografia sociale dove il meccanicismo sostituisce l’autenticità, il tutto miscelato dalla vecchia mitologia della velocità e dell’accelerazione, negazione dell’approfondimento della capacità critica che è la base stessa dello sviluppo della civiltà. Sottrarre, dunque, e sottrarci a tutto questo… Lasciare spazio all’intelligenza, alla razionalità volteriana: lo spazio metafisico evocato da Gaber. Nitidi e puliti come una bella montagna al sole, con luci e ombre, bianco e nero. La cultura che sostituisce la cronaca, uno spazio di senso dove porre le radici di una nostra rinascenza. Ma, appunto, è un sogno…

Mario Abis Fondatore e presidente di Abis Analisi e strategie e professore presso lo Iulm di Milano

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PRIMO PIANO

Insieme per vincere le sfide alimentari della Terra

Il lusso, un orgoglio italiano

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a crisi economica e politica che stiamo attraversando è seria e profonda, ma ci offre anche un’opportunità: capire quali sono le reali sfide alimentari del nostro pianeta, che dobbiamo affrontare insieme. L’occasione per parlarne con i più grandi esperti internazionali l’abbiamo avuta al Forum Internazionale del Barilla Center for Food and Nutrition, tenutosi a Milano il 28 e 29 novembre. Mettere a fuoco i problemi è un primo passo importante verso la ricerca delle soluzioni e può incoraggiare comportamenti giusti da parte delle istituzioni pubbliche, delle imprese private e dei cittadini. Per questo motivo il nostro centro per l’alimentazione e la nutrizione ha elaborato e contribuisce a divulgare quelli che considera i tre grandi paradossi del cibo. Il primo: la diseguaglianza nella distribuzione. Un miliardo di persone al mondo non ha accesso al cibo e un numero equivalente — e crescente — mangia troppo e male, aumentando il rischio di gravi patologie. Secondo: la competizione tra animali, automobili e uomini per il consumo della produzione agricola. Oggi un terzo della produzione cerealicola mondiale è utilizzata per sfamare capi di bestiame. Il terzo è lo spreco. La produzione del nostro pianeta è sufficiente per sfamare sette miliardi di persone, ma un terzo di quanto è prodotto viene sprecato. Oggi la maggiore attenzione all’acquisto, dettata dalla crisi, ha aiutato a combattere lo spreco. E questo è già un bene. Mentre i paradossi appena descritti

appaiono di facile comprensione, la loro soluzione è complicata perché dipende dal comportamento di moltissimi attori. Le ricerche condotte dal Barilla Center — seguendo un approccio multidisciplinare — hanno offerto suggerimenti concreti alle istituzioni e anche alla gente comune, per contribuire tutti assieme a migliorare il nostro pianeta. Vorrei ricordare in particolare un contributo del Bcfn: quello che abbiamo chiamato “doppia piramide alimentare e ambientale”, che ha evidenziato come i cibi che danno una migliore qualità di vita — frutta, verdura e prodotti a base di cereali — sono anche quelli la cui produzione ha il più basso impatto sull’ambiente. Seguendo questa semplice regola possiamo fare del bene a noi stessi e alla nostra Terra. Il Forum Internazionale ha visto una grande partecipazione di giovani. Attraverso un concorso, abbiamo chiesto a studenti e ricercatori universitari di tutto il mondo come affronterebbero i grandi problemi della Terra. Le dieci migliori idee degli under 30 — provenienti da tutto il mondo — hanno spaziato dalle nuove tecnologie all’educazione alimentare, fino alla nutrizione e alla distribuzione. Ha vinto un progetto interessante: la trasformazione di un palazzo in disuso in “centro nevralgico” per la produzione alimentare sostenibile in città; un modo per riavvicinare l’agricoltura ai centri urbani. Un sogno? Speriamo presto realtà.

Guido Barilla Presidente di Barilla Center for Food and Nutrition

nterpretare il lusso oggi significa leggere il futuro del mondo: i codici che stanno accomunando gli individui, quelli della “vecchia Europa” come quelli dei Paesi pronti a dominare la scena di domani, sono infatti i codici transnazionali delle grandi marche e del gusto che queste marche contribuiscono a costruire. C’è molta Italia in questo futuro: una certezza più che un auspicio. In un mondo i cui confini identitari vanno sfumando, la ricerca di caratteri distintivi con forti radici culturali, ma al tempo stesso proiettati nella contemporaneità, è diventata un imperativo nel comportamento di cittadini e consumatori e, di conseguenza, l’ossessione dei grandi brand internazionali. Chi non ha storia cerca di costruirsela, perché le persone vogliono sentire il conforto della tradizione insieme all’ebbrezza della novità: è un punto di equilibrio estremamente difficile da raggiungere. Le imprese italiane di alta gamma, di qualunque tipo, hanno in casa tutto questo: autenticità, tradizione, manualità, creatività, innovazione. E innato gusto estetico. Ecco perché sono considerate industrie culturali e creative, come riconosciuto di recente anche dall’Unione Europea: l’introduzione di un prodotto di lusso cambia il modo in cui la società pensa e vede il futuro. Il modo in cui ci vestiamo o arrediamo la nostra casa non riflette solo la nostra personalità, ma anche il nostro status e, ancora più importante, la nostra storia. La cultura è, insomma, il principale fattore esplicativo del consumo di alta gamma. Di ciò fanno parte anche il turismo e l’ospitalità di eccellenza: per questo Fondazione Altagamma ha deciso di avviare un gruppo di lavoro dedicato ai territori italiani di eccellenza, territori che sono il fondamento della grande tradizione della qualità italiana, su cui le nostre imprese si stanno ritagliando un posto d’onore nel mondo che verrà.

Armando Branchini Segretario generale della Fondazione Altagamma, docente presso l’Università Bocconi di Milano e presidente della European Cultural and Creative Industries Alliance, Brussels

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Self-responsibility per affrontare il domani

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o un sogno semplice: abitare in un “Paese artigiano”. Un Paese che ritrovi la sua vocazione responsabile. Proprio il senso di responsabilità rende tanto sostanziale e tanto metaforico l’essere artigiani: l’idea cioè che ogni successo e ogni fallimento sono frutto delle nostre mani e che, responsabilmente appunto, non si possono ascrivere a terzi i propri fallimenti. Occorre un avvenimento, un oggetto per riuscire a tracciare quel solco che l’artigiano sa fare naturalmente e che noi invece magari facciamo male perché non abbiamo la stessa competenza ma, soprattutto, perché non ci siamo presi la briga di conquistarcela: abbiamo delegato troppo, non fatto in proprio. Abbiamo lasciato il territorio ai cementificatori, abbiamo abbandonato la campagna, abbiamo accettato modelli di sviluppo decisi dall’economia e non dalla cultura, abbiamo imitato esempi estranei e fuori dalla nostra genetica. Proprio come un artigiano incompetente che colpisce con uno scalpello inadatto una pietra troppo morbida, vanificando il suo stesso lavoro. L’artigiano osserva e se sbaglia impara dai suoi sbagli. Il suo traguardo è arrivare alla leggerezza, al gesto talmente connaturato da essere eseguito senza nemmeno pensarci. La meraviglia è proprio constatare con quanta leggerezza l’artigiano sa fare cose apparentemente difficilissime; il fabbro per esempio, che lavora un materiale terribile, che gli fa resistenza, eppure lui in qualche modo lo convince, in qualche modo gli dà una posa, gli parla, in un dialogo costante. E così il falegname, che ha lo strumento giusto per fare il ricciolo giusto, mentre noi sprecheremmo tanto di quel legno. Allo stesso modo potremmo abbracciare ipotesi di tolleranza e ascolto, contro il pregiudizio e la rabbia. La calma del vasaio, la concentrazione di un cittadino cosciente, competente, attento. Ecco il mio sogno: una nazione, ricchissima di artigiani, nel senso metaforico del termine e non solo. C’è bisogno di persone che abbiano competenza di quello che stanno facendo e che siano quindi responsabili degli errori che fanno. Intellettuali compresi.

Noi, rocce nella natura

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n grande capo indiano Seattle diceva: «La terra non appartiene all’uomo; è l’uomo che appartiene alla terra». Rocce, terra, fossili, minerali hanno una vita propria che vive con ritmi enormemente dilatati rispetto ai nostri. Noi viviamo troppo velocemente per accorgerci della vita minerale. Superate le vecchie concezioni utilitaristiche della conservazione della Natura, accettare che la roccia abbia una vita significa accettare l’inanimato come degno della nostra considerazione morale. L’uomo si è sempre servito della roccia per i suoi scopi. Presumiamo che il regno minerale non chieda altro che rimanere minerale, nelle forme in cui ci si presenta, ma nello stesso tempo lo consideriamo meno della carne da macello. Questa si può riprodurre in tempi brevi, mentre la rinascita della roccia è rinviata alla prossima rivoluzione geologica. Ma al di là delle inevitabili e giustificate aggressioni che l’uomo compie nei confronti dell’inanimato, ci sono le piccole aggressioni di ogni giorno, le superficiali indifferenze verso una vita diversa dalla nostra. Leggerezza e superficialità ci inducono ad asportare pezzi di roccia, meglio se con un certo valore economico come i minerali o i fossili. E così un bene comune viene nello stesso tempo privatizzato e degradato a bottino. Staccare concrezioni millenarie vuol dire distruggere irrimediabilmente una meraviglia della natura creata con tanta pazienza, ma vuol dire anche eliminare per sempre una compartecipazione altrui a quella bellezza. Perché gettare i sassi in un lago alpino oppure giù per un pendio? Perché modificare un ordine, perché alterare delle energie potenziali? Perché spaccare le rocce alla ricerca delle gemme di cristallo? Il diritto di conquistarci i piccoli piaceri personali diventa quasi superfluo se ci convinciamo, fermamente, che possiamo vivere in grande serenità solo nella più intensa comunicazione con la natura: la pura osservazione sarà il catalizzatore delle nostre potenzialità espressive, mentre escursioni, arrampicate e avventura ne saranno il prezioso contenitore.

Alessandro Gogna Storico dell’alpinismo di fama internazionale e opinionista della quarta edizione di CortinainCroda

Marcello Fois Scrittore, commediografoe sceneggiatore italiano tra gli ospiti della rassegna Una Montagna di Libri

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PRIMO PIANO

Recuperare l’etica del bello

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l sogno è il luogo metafisico dell’immaginazione. Un progetto innovativo è cieco se non è sostenuto dalla forza generativa dell’immaginazione e quest’ultima, a ben vedere, si alimenta proprio dallo sbandamento irrazionale e a volte irriverente del sognare. Le scienze cognitive ci spiegheranno sempre meglio le basi biologiche del nostro comportamento e forse arriveranno anche a dirci di che cosa sono fatti i sogni. Ma qui non siamo interessati a questo, qui ci piace pensare che tutti i nostri progetti e la nostra idea di futuro abbiano un comune nucleo generativo nel sognare, a occhi chiusi o aperti. A cinquant’anni dall’inizio di un nuovo evo, quello in cui i Beatles ci hanno aiutato a sognare liberi, e nell’anno — questo — in cui all’Europa è stato attribuito il Nobel per la pace, credo che le parole di Imagine di John Lennon siano ancora uno dei modi belli di guardare al nostro futuro: Imagine all the people Living for today... You may say I’m a dreamer But I’m not the only one I hope someday you’ll join us And the world will be as one E il mondo sarà… Può sembrare strano ma è proprio il futuro il luogo della concretezza, se vero è che il tempo passato è irrimediabilmente passato e il presente è inafferrabile, travolto com’è dal tempo che passa su se stesso. Il futuro inoltre è un luogo sociale, dal momento che è nelle relazioni e con i futuri degli altri che si realizza l’avvenire. Su questa base, quale sogno accarezzare nell’immaginare un buon futuro? Credo che l’idea di bello, dai tempi delle filosofie antiche ad oggi, sia la materia del sogno più augurabile per tutti noi. Il bello è una categoria dai moltissimi significati. Bello come forma e razionalità. Bello come buono, amichevole, relazionale. Bello come puro, sano. Bello come giusto. Bello come criterio illuminante la responsabilità con la quale ci accingiamo a inventare lo sviluppo futuro delle nostre comunità. Pensando al futuro forse sarebbe più corretto pensare allo sviluppo sostenibile in termini di sviluppo bello. Per l’importanza di mettere al centro non la persona ma le sue relazioni. Sviluppo bello per il paesaggio, anche quello dolomitico. Bello per la capacità di conservare le trasformazioni e gli usi tradizionali dei suoli, quelli fatti con rispetto della natura. Bello, infine, anche per chi si occupa di economia, compreso il turismo, oppure per chi si dedica a cogliere i rapporti tra cultura e società. Per tutti un’idea di futuro inclusivo, responsabile, durevole. Un bel sognare, a occhi aperti o chiusi. Al mattino, tutti loro, tutti noi, sapremo subito dove mettere le mani.

Michele Lanzinger Direttore del MuSe, Museo delle Scienze di Trento

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Rinascere, puntare in alto, cercare qualcosa al di là

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uardarsi gli scarponi per dire: «Ce la farò». Scalare una vetta è il pensiero del limite da superare, l’eterno io-contro-io che rende le nostre esperienze più mature. È guardarsi gli scarponi per dire: «Ce la farò». Il pensiero del limite da superare, l’eterno io-contro-io che rende le nostre esperienze più mature. È con questo spirito che il Club alpino italiano ha passeggiato tra le nuvole in questi 150 anni di storia, vissuti fianco a fianco da una pattuglia di volontari armati di una passione che non si è mai addormentata e che, nel tempo, ha dato vita alle 496 sezioni e 308 sottosezioni in tutte le regioni d’Italia. 23 ottobre 1863: Castello del Valentino, Torino. È qui che nasce il Cai, sulla scia della storica ascesa del Monviso dell’agosto precedente. Fin dagli inizi, pratica attiva e cultura sono i principali fondamenti di una diffusione della conoscenza del territorio come presa di coscienza d’identità e maturazione civile, che mostra lo stretto legame tra il Club alpino e l’Italia — appena — unita. E ancora oggi ci sentiamo pionieri, riscopriamo le culture e i patrimoni, possiamo unire i puntini delle storie che la neve copre come una naturale difesa culturale. Il mio desiderio è che l’humus delle nostre radici venga coltivato con sempre più attenzione, proteggendo le nostre cime e le nostre valli da cattivi pensieri e terribili polveri, puntando sui nostri ragazzi con coraggio, affidandogli il futuro della Montagna. Centocinquant’anni alle spalle, ma la forza dell’esperienza è inutile se non corrisponde a un consapevole passaggio del testimone ai più giovani. Le grandi sfide del futuro non sono altro che l’esame a cui viene sottoposta l’educazione che abbiamo trasmesso, la cartina tornasole della nostra vita. Spero che il nostro lavoro abbia stimolato, incuriosito, appassionato. Spero che ai confini si contrappongano gli “sconfini”, che questo anno di festeggiamenti, intitolato non a caso Cai 150 la montagna che unisce, riesca a diffondere la cultura delle vette, patrimonio e risorsa nazionale. Infine, spero di richiamare l’attenzione sulle tematiche del territorio montano, oramai riconosciuto non più come barriera ma come cerniera d’Europa, determinando in primis una rinascita di queste zone — i cui benefici si stendano alla collettività — in termini sia economici sia etici e culturali.

Umberto Martini Presidente generale del Club alpino italiano



PRIMO PIANO

Turismo, un Bene sostenibile

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a Fondazione Dolomiti, a partire dall’inserimento delle Dolomiti nel Patrimonio dell’Umanità (Siviglia, 2009), è l’interlocutore ufficiale dell’UNESCO, a fronte di una pluralità di territori, governati da cinque province e due regioni, sui quali il Bene “emblematico” delle Dolomiti si colloca. Lo scopo della Fondazione è quello di promuovere la conoscenza, la conservazione e la valorizzazione del Bene, attraverso la gestione diretta di azioni o il coordinamento delle singole province. Obiettivi: l’armonizzazione delle politiche turistiche e dei progetti di mobilità sostenibile al fine di perseguire uno sviluppo equilibrato; la formazione e la ricerca orientate alla maggiore consapevolezza delle popolazioni alle scelte riguardanti il territorio; lo studio e la divulgazione delle caratteristiche geologiche e geomorfologiche del Bene; la conoscenza dell’ambiente e la sua valorizzazione, insieme a quella del Bene, attraverso la gestione delle aree protette. Il riferimento al Bene UNESCO e all’attività propria della Fondazione richiamano all’attenzione i problemi dell’abbandono della montagna, dell’obsolescenza delle attività del territorio alpino — l’agricoltura in primo luogo —, del turismo intenso e spesso aggressivo per l’ambiente, del territorio talora “consumato” con scarso senso di responsabilità e degli abitati montani in tutto o in parte abbandonati e tristi. Si può fondatamente affermare che l’inserimento nel Patrimonio mondiale conferisca al Bene Dolomiti un valore aggiunto, che può configurarsi come leva importante per un riposizionamento della montagna in un contesto di maggiore consapevolezza sociale e di attrattività territoriale. Per fare questo, però, c’è bisogno di una diffusa presa di coscienza, del superamento delle differenze e, nel contempo, della valorizzazione delle peculiarità e delle sinergie fra i territori per riuscire a suscitare l’impegno delle giovani generazioni e far conoscere le tradizioni e i valori propri di questi luoghi. È un sogno? No, una passione.

Paola Matonti Direttore dell’Unità di coordinamento della Fondazione Dolomiti UNESCO

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Italia-Germania: una partita per l’Europa

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orrei che sia in Baviera sia in Italia, specie in quelle regioni più collegate a questo grande Land del sud della Germania, si tornasse a pensare all’Europa. L’euro è l’Europa, ma l’Europa è molto di più dell’euro. Se si perde di vista l’obiettivo finale, i sacrifici e le riforme, diventano fini a se stessi, risvegliando egoismi e antipatie nazionali, ritorcendosi contro la stessa idea di Europa. Visto dalla Baviera o dall’Italia il problema è il medesimo: fuoriuscire dal circolo vizioso dei dibattiti veri, ma circoscritti — sulla crisi finanziaria, sulle malefatte della burocrazia europea e sul tornaconto delle singole nazioni — dando invece anche alla gente comune la prospettiva del lungo termine e delle sfide che solo l’Europa nel suo complesso può raccogliere; difendere i suoi valori, la sua concezione dei diritti umani e della sostenibilità ambientale e sociale, nonché un sistema economico e politico che metta in posizione centrale l’individuo e non il profitto o il “risultato a tutti i costi”. L’interesse con cui altri Paesi europei guardano alle elezioni nazionali in Francia, in Spagna e adesso anche in Italia é una conferma della crescente interdipendenza. Molti bavaresi vorrebbero votare alle elezioni italiane perché probabilmente intuiscono che le scelte degli italiani hanno ripercussioni che non sono limitate alla sola Italia. Il sogno sarebbe pertanto non solo quello di una Europa che torni a essere vista dai cittadini come un bene comune, ma anche quello di uno spazio in cui le competenze nazionali siano esercitate in maniera responsabile e rispettosa della “casa comune europea”. Il sogno sarebbe completo se il nuovo incontro tra Europa e cittadini e l’uso responsabile delle autonomie generasse anche una fiducia diffusa sulla cui base favorire un’autentica circolazione e competizione delle idee e delle culture specie sul piano interregionale. In fondo, non scopriremmo nulla di nuovo: abbiamo già vissuto esperienze come il Rinascimento e l’Illuminismo o certe simbiosi culturali come la Mitteleuropa. La sola differenza di notevole rilievo è che oggi la trasmissione delle idee è fortemente accelerata e la loro diffusione è estremamente capillare. Si potrebbero quindi creare le premesse per un mondo più ricco, più vitale e più dinamico. Direi che il sogno si interrompe qui e non é detto che esso non possa realizzarsi.

Filippo Scammacca del Murgo Console generale d’Italia a Monaco di Baviera


Ridateci la Scuola e il Padre

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ur essendomi impegnato in molte cose diverse, rimango tuttavia un insegnante: a questo lavoro non ho mai smesso di credere e di dedicare tante energie. Dunque, viene da sé, la mia speranza è che ci sia una scuola degna di questo nome, in grado di selezionare gli studenti migliori e di non lasciare indietro quelli che hanno delle difficoltà. Le ricette per ottenere questo risultato sono note, ma la farraginosità amministrativa e le resistenze corporative non ne consentono l’applicazione. Il merito, concetto disprezzato e deriso dalla mentalità sessantottina che ha lasciato dietro di sé lunghi strascichi per lunghi anni, oggi è il cavallo di battaglia di tutti. La questione è chi — e come — debba giudicare il merito. Diventa decisivo un impegno etico che sia alla base del principio di responsabilità. Ma vedo, piuttosto, avere la meglio un principio di opportunità, giustificato, il più delle volte, da motivi di ordine socio-politico. Sarebbe importante adeguare verso l’alto, allineandosi alle medie europee, le retribuzioni degli insegnanti, e selezionarli con grande rigore per restituire dignità e considerazione sociale al loro delicatissimo lavoro. Ma, accanto alla scuola, c’è un’altra istituzione fondamentale nella formazione dei giovani: la famiglia. Istituzione massacrata da una cultura miope e ideologica. La politica non ha aiutato — neppure economicamente — il consolidamento della struttura famigliare e il sentimento pubblico non ha riconosciuto ad essa il ruolo decisivo nell’educazione. A sua volta, nella famiglia sono prevalsi il capriccio, l’individualismo, l’egoismo che senza troppi scrupoli hanno distrutto ciò che si sarebbe dovuto difendere con intelligenza e amore. Vorrei, inoltre, che si desse il giusto significato alla figura del padre. Siamo passati in questi anni dalla deprecabile figura del padre padrone a quella del padre coglione. Anche in questa circostanza, una cultura becera, impregnata di ideologismi sessantotteschi, ha teorizzato il carattere regressivo del padre nell’educazione famigliare. Si è così perso il padre, e con la perdita del padre si sono dimenticate le radici, perché il padre è la storia.

Stefano Zecchi Scrittore e professore di Estetica presso l’Università degli studi di Milano

I Have a Dream

Silence, Void, Neatness. We Will Shine Again Like a Mountain in the Sun «I dream of living in an empty space with a dot in the middle... (and that’s all)». This dream of Giorgio Gaber in one of his latest songs, is also my dream. It is the metaphysical desire for essentiality and rationality, of leaving the noise, the density of symbols that surrounds us. It would be easy to say — dreaming is easy — that from depression, I expect a reversal of trend starting next year: from idle chatter about a world that has to grow to a world that has to develop, that has to give energy and vision to the many creative qualities which are hidden and stuck. However, I see a precondition: changing the climate where this is now occurring. A climate of boring and self referential media who stuff us with idle talk, always alike, on financial maters and spread, with pontifications by experts and starlets, with a junk television full of loud and stupid talk shows: a full load of vulgarity and rhetoric… a kitsch for the

million in conflict with our native virtues. The mass media hypertrophy is the heart of this monster that generates models of consumerism and impoverishment, ethic models and corrupting models, hypocritical feelings and common values, a show society that forms a sort of social pornography where mechanicality replaces authenticity, all mixed up by speed and acceleration, negation of deep thought, critical abilities, and scientific knowledge... Leave room to intelligence, the metaphysical space invoked by Gaber. Clean and tidy like a beautiful mountain in the sun, with lights and shadows, black and white. Culture to replace the news and put the roots for our rebirth. Well, it’s just a dream... Mario Abis Founder and President of Abis Analysis and Strategies

Together to win the food challenges of the earth The financial and political crisis that Italy is currently facing is rather serious and deep rooted, but it gives us the opportunity to understand the true values and the real food challenges faced by our planet. Focussing the problems is the first important step towards a solution and may encourage the correct behaviour of all individuals: from public institutions, to private companies, to individual citizens. This is why the Barilla Center for Food and Nutrition has developed and disseminated the three great food paradoxes. The first one is the inequality in the distribution. The second is the competition between animals and humans for the consumption of the agricultural production. The third is the waste of food. The solution is rather complex and depends on many actors; it cannot come from a single Country or from a single individual. We must all work within our competences and knowledge and propose articulated solutions to these complex issues. Research conducted by the Barilla Center formulated firm advice offered to both institutions and common people on how to contribute to improvement for our planet. The International Forum of the Barilla Center for Food and Nutrition, held in Milan on 28th and 29th November was attended by many young people. We have asked students and researchers from all over the world how they would solve the great problems of the Earth. The ten best ideas of the under 30’s ranged from new technologies to food education, from nutrition to food distribution. The winning project was very interesting: turning a disused building into a “nerve center” for sustainable food production in town; a way to reconnect agriculture to urban centers. A dream? Let’s hope it will soon become true. Guido Barilla, President of Barilla Center for Food and Nutrition

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PRIMO PIANO

Luxury, an italian pride

We, rocks of Nature

Interpreting luxury currently means reading the future of the world: in fact, the codes that bring individuals together, those of the “Old Europe” as well as those of the Countries ready to dominate tomorrow’s scene are the transnational codes of the great brands and of the taste these brands help to build. There is a lot for Italy in this future: a certainty rather than a wish. In a world whose identitarian borders are fading away, the research of characters with strong cultural roots and, at the same time, projected into contemporaneity; today’s world has become imperative for consumers and, consequently, for the great international brands. Those lacking their own history try to build one because people want to feel the comfort of tradition together with the elation of novelties. Italian top-of-the-range companies have this at home: authenticity, tradition, links with the communities and the land, manual skills, creativity, innovation, technologies, and an innate aesthetic taste. This is why they are considered cultural and creative industries, as recently acknowledged by the European Union: the introduction of a luxury product changes the way society thinks and sees the future. In short, culture is the main explicative factor of top-of-therange consumption, including tourism and excellent hospitality. Fondazione Altagamma has decided to set up a work group dedicated to the Italian territories of excellence: the basis of the great tradition of Italian quality where Italian companies are carving out a place of honour in the coming world.

A great Indian chief Seattle used to say: «The Land does not belong to Man; it is Man who belongs to the Land». Rocks, soil, fossils, and minerals have their own lives, which live with enormously lengthened rhythms if compared to ours. We live too fast to be aware of the mineral life. Accepting that rocks have their own life means accepting the inanimate world as worthy of our moral consideration. Man has always used the rock for his scopes. Are we violating its rights when we square it in blocks, when we build walls, or when we shape a statue? We certainly are, when we sell it in huge quantities to Countries, which are more respectful of their land. We presume that the mineral kingdom wants to remain mineral, but at the same time we consider it less than cannon fodder. Yet, the rebirth of the rock is postponed to the next geologic revolution... Besides Man’s aggressions to the inanimate world, there are the small daily

aggressions: our indifference for a life that is different from ours. Thoughtlessly and superficially we remove pieces of rock, better if economically worth. In so doing, a common good is privatized and degraded to spoils. Storing thousand-year old concretions means destroying a marvel of nature for ever and denying others the right to enjoy that beauty. Why throw stones? Why modify an order or alter potential energies? Why break rocks to look for crystal gems? The right to conquer our small personal pleasures becomes superfluous when we come to realize that we can live peacefully only in communion with Nature: pure observation will be the catalyst of our expressive potentialities, while hikes, climbs and adventures will be their precious container. Alessandro Gogna Alpinism Historian of international fame, was the official opinion leader of CortinainCroda fourth edition

Armando Branchini Secretary general of Fondazione Altagamma, Professor at Università Bocconi in Milan and President of the European Cultural and Creative Industries Alliance, Brussels

Self-responsibility to face the future My dream is a simple one: living in a “Country of Craftsmen”. A Country that will recover its responsible vocation. It is the sense of responsibility that makes craftsmanship so essential and metaphoric: each success and each failure are the fruit of our hands. It takes an event, a body, an object to be able to trace the furrow that the artisan so naturally does and that we, perhaps, do badly: we have delegated too much, instead of doing by ourselves. We have left our lands to the uncontrolled builders, abandoned the countryside, accepted models of development that were created by economy and not by culture, imitated foreign examples extraneous to our genetics. Like the unqualified artisan who hits a stone with the wrong chisel, making all his efforts fruitless. The artisan observes carefully and learns from his/her own mistakes. His goal is to reach the nimbleness of a gesture performed without thinking. We marvel at seeing the nimbleness of the artisan in making very difficult things; the ironmonger, for instance, who works a terrible material that resists him and the joiner who has the right tool for the perfect chip. Seemingly we could embrace hypotheses of tolerance and attention, against prejudice and anger. The calm of the potter, the concentration of an aware, competent, and attentive citizen. This is my dream: a Nation very rich in artisans, and not only in the metaphorical sense. We need competent individuals, who are responsible for their mistakes, including the intellectuals. Marcello Fois for Una Montagna di Libri

Recovering the Ethics of Beauty Dreams are the metaphysical place of imagination. Any project or innovative process are blind unless they are supported by the procreative strength of imagination which feeds on the irrational disorientation of dreams. In the future, cognitive science will explain more thoroughly the biological bases of our behaviour and may even tell us what our dreams are made of. Here, however, we like to think that our behaviours, our projects, and our idea of future share a common procreative core in dreaming or daydreaming, imagining, and desiring. The Beatles have helped us to imagine and dream free and I believe that the lyrics of Imagine by John Lennon are still one of the best ways of looking at our future. Imagine all the people Living for today... You may say I’m a dreamer But I’m not the only one I hope someday you’ll join us And the world will be as one And the world will be... It might seem strange but if the past is irremediably gone by and the present is elusive, future is the site of the concrete. The future is also a social place, because it is in relationships that we build the future. On this basis, what dream can we cherish to imagine a good future? What dream can we share? I believe that the most desirable dream for us all is the idea of the beautiful in all its manifold meanings. Shape, balance, and rationality. Or good, friendly, amiable, but also pure, healthy. Fair. The beautiful as the criterion to illuminate the responsibility we undertake to invent the future development of our communities and our territories. With the future in mind, the sustainable development should be considered as a beautiful development, focussed not on the individual but on his/her relationships with the others. A beautiful development for the landscape, with the commitment to preserve the natural balance of the ecosystems and their rich biodiversity. Beautiful because able to preserve the transformation and the traditional uses of the lands. Beautiful also for the economy — and tourism — or for those who devote themselves to grasp the relationships between culture and society. For everyone, an inclusive, responsible and lasting idea of future. A nice dreaming, with eyes shut or wide open. In the morning, all of them, all of us, will immediately know where to put our hands. Michele Lanziger, Director of MuSe, the Science Museum in Trento

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Leaping from an abyss and aiming high, looking for something beyond Looking at your boots and saying «I will make it». Reaching the top of a mountain is about the limit to overcome, the eternal self vs self that makes our experiences more mature. The thought of the limit to overcome, the eternal self vs self that makes our experiences more mature. This is the spirit that has accompanied the Club Alpino Italiano in its hikes among the clouds in these 150 years of history, with its volunteers, armed with a relentless passion. Since its beginnings, active practice and culture have been the fundamental principles that promoted the understanding of the land — meant as identity awareness and civil growth — which shows the close relationship between the Club Alpino and Italy. We still feel pioneers, we discover cultures and heritage and are able to connect the dots of the stories. The question is always the same: what is further on?

I wish the humus of our roots were grown with more and more attention, staking bravely on our young generations, trusting them with the future of the mountains and of the Mountain. The great future challenges will be testing the education we have passed on. I hope our work has stimulated, intrigued, and excited. I hope we will still be moved by a panorama and will set off enthusiastically on a scientific exploration. I hope in a world without borders; I hope that this year of celebrations will promote the culture of the summits: Italian heritage and resource. Finally, I hope to draw the attention on the themes of the mountain areas, no longer felt as a barrier but as the hinge of Europe in order to encourage the economical, cultural, and ethical rebirth of these areas. Umberto Martini, General President of Club Alpino Italiano

Tourism, a sustainabile heritage

Italy-Germany: a Match for Europe

Give us school and fathers back!

The Fondazione Dolomiti is the official partner of UNESCO for the variety areas concerning the “emblematic” Heritage of the Dolomites. Its scope is to promote awareness, preserve, and enhance the value of the Heritage both through focussed actions, and above all by coordinating of tasks for the study and management of individual provinces. We must try to harmonize tourist policies by promoting and proposing sustainable mobility plans; we must try to strengthen the awareness in the population and encourage their active participation in the decisions concerning their territory; we must study and disseminate the geological and geomorphological characteristics of the Heritage, learn about the environment and the landscape so as to enhance its value through activities of protected parks and areas. The reference to the UNESCO Heritage and the activities of the Fondazione focus the attention on a series of problems, namely: the abandonment of the mountain; the anachronism of the typical activities of the land; the intensive tourism, often environmentally aggressive; irresponsible land use decisions by town planning schemes; the mountain villages, abandoned and sad. All this taking due consideration of the great differences between the different areas. It seems obvious that inclusion as a World Heritage site enhances the value of the Dolomites, because it cannot but help the mountains to regain their place of honour, strong in the knowledge of their social and environmental attraction. However, we must point out that in order to pursue the objectives related to the promotion of Heritage we must raise awareness, overcome differences, and promote special features. On the one side, we must draw on the synergies between the areas, develop focussed plans to inspire the commitment of younger generations and additionally, rediscover and promote the traditions and the values of the places. Is it a dream? No, it’s a passion!

I wish that both in Bavaria and Italy, particularly in the regions that are connected to this great Land in South Germany, people would reconsider the idea of Europe, as they have stopped doing for a long time now. The Euro is Europe, but Europe is much more than the Euro. If we miss the ultimate goal, all the sacrifices and reforms, justified in the name of Europe, would become ends in themselves, awakening national selfishness and dislikes thus backfiring the very idea of Europe. The problem is the same whether it is seen from Bavaria or from Italy: we must come out from the vicious circle of real, but limited, debates and give people the perspective of long term projects and challenges that Europe alone can accept; we must defend its values, its conception of human rights and environmental and social sustainability; we must support the economical and political system centered on the individual rather than on profit. The dream is not only about European citizens looking at Europe as a “common good”, but also as a space within which national competences are exercised with responsibility and respect for the “common European home”. The dream would come true if the new encounter of Europe with its citizens and the responsible use of independent governments would generate a widespread confidence. This confidence could favour the real circulation of ideas and cultures all over Europe, mainly at a regional level. After all, that would not be new, we have already experienced the Renaissance, the Enlightenment of the late Eighteenth century or some cultural symbiosis like Mitteleuropa. Today, the only difference is the speed of transmission of ideas and the extremely wide spread of ideas which are not limited to specific social or territorial environments. We could therefore pave the way towards a wealthier world, more vital and dynamic. The dream stops here, yet it might come true.

Though I have been involved in many different activities, I remain a teacher. I have never stopped believing in this job and devoting all my energies to it, consequently my hope is of a school worth its name. The recipes to reach this result are well known, but administrative confusion and corporative resistance prevent their application Today “Merit” is everyone’s battle cry. The problem is who is to evaluate merit and how. The principle of responsibility must be decisively founded on ethical commitment, but rather I see the prevailing principle of opportunism, mostly justified by socio-political reasons. It would be important to adjust the wages of the teachers to the upper standards and select them rigorously to restore dignity and social consideration to their extremely delicate work. Beside the school, however, there is another important institution: the family, which is currently massacred by a shortsighted and ideologic culture. Not even politics have helped consolidating the family structure and the public sentiment does not recognize its fundamental role in education. Then, within the family, tantrums, individualism, selfishness have prevailed and destroyed what should have been defended. Furthermore, I would like that the role of the father were given its correct meaning. Over the years we have passed from the tyrant father to the total idiot father. Even in this case a vulgar culture has theorized the regressive character of the father in the family education. Thus his figure has been lost and with it also the roots have been forgotten because the father is history.

Paola Matonti Director of the coordination Unit of Fondazione Dolomiti UNESCO

Stefano Zecchi Writer and Professor of Aesthetics at Università degli Studi in Milan

Filippo Scammacca del Murgo Italian General Consul in Munich (Bavaria)

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La moda prende quota Chi l’ha detto che esistono solo le fashion week di Milano e Parigi? Da due anni, per il ponte di Sant’Ambrogio, la moda si mostra a Cortina. E se è vero che non c’è due senza tre…

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ortina ha acceso i riflettori sulla stagione invernale 20122013 con una tre-giorni all’insegna della shopping experience. La seconda edizione del Cortina Fashion WeekEnd ha visto oltre cento eventi diffusi per le vie del centro, cento realtà coinvolte sotto il coordinamento di Cortina Turismo, in collaborazione con White Events, un team di personal shopper giunti a Cortina per l’occasione, una capsule collection creata apposi-

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tamente da dieci giovani designer, uno shooting fotografico in galleria e uno speciale servizio kids by Lolliposh. Grande spettacolo per la notte bianca andata in scena sabato 8 dicembre, tra opening, cocktail a tema, happening e degustazioni. Forte del successo della scorsa edizione, sono tornati anche gli Alberi in vetrina per Baby nel Cuore Onlus, con il supporto di Cna Federmoda. Una moltitudine di eventi nell’evento, sulla scia del motto “il poco di ognuno per il molto di tutti”, conferma dello stile di Cortina, da sempre votato a uno shopping di qualità.


Taglio del nastro Il sindaco di Cortina, Andrea Franceschi, il presidente di Cortina Turismo, Stefano Illing, tra Chiara Caliceti, responsabile comunicazione Cortina Turismo e Flavia Cusinato, proprietaria dell’Hotel Ancora, quartiere generale della manifestazione, danno il via ufficiale alla grande festa all’insegna della shopping experience d’alta quota.

Baby nel Cuore

Quando la solidarietà è “di moda”. Oltre cento eventi per una grande causa benefica, quella della Onlus bolognese Baby nel Cuore, presieduta da Simonetta Tugnoli Frabboni e nata nel 1993 con l’obiettivo di promuovere progetti di aiuto a distanza a favore di bambini bisognosi. Quest’anno sono stati 30 gli alberi che hanno trovato spazio nelle vetrine dei negozi ampezzani realizzati e gentilmente donati da giovani artisti e brand blasonati per la vendita di solidarietà. www.babynelcuore.org

White

Il Cortina Fashion WeekEnd è stato organizzato in collaborazione con White, il salone per antonomasia delle nuove tendenze che anche quest’anno è sbarcato a Cortina con i suoi migliori designer. In particolare, sono stati firmati White Events, la speciale lotteria benefica – in palio tantissimi doni gentilmente offerti dalle boutique di Cortina – a favore di Baby nel Cuore e gli eventi clou in programma durante la notte bianca nelle boutique Bredo, Le Noir, Kraler e Marinotti. www.whiteshow.it

Must Have

Al Comun vecio inaugurazione della mostra di Marcello Reboani a cura di Melissa Proietti. Oggetti cult come Le Kelly di Hermes, le Manolo Blahnik, gli orologi Rolex, i Levi’s e le All Stars sono stati trasformati dall’artista in quadri-scultura realizzati con materiali di recupero, assemblati e plasmati, per dare nuova vita ed esprimere un concetto di moda estetica ma anche etica (la mostra resterà aperta fino all’8 marzo). Brindisi inaugurale firmato Tonino Lamborghini® Energy Drink (www.lamborghini-energydrink.com). Le iconiche lattine, perfettamente in linea con lo spirito neo pop espresso dai Must Have, verranno riciclate per diventare un domani materia dell’opera dell’artista. www.marcelloreboani.it

Tre domande all’artista Marcello Reboani

Come nasce Must Have? Da una idea della curatrice Melissa Proietti, con esperienza nel settore della moda, oltre che in quello dell’arte, di portare all’attenzione del pubblico l’iconicità di oggetti che fanno parte dell’immaginario collettivo contemporaneo e che lo attraversano trasversalmente per tipologia di prodotto: oggetti di lusso come le borse di Hermès o Chanel, i Rolex, ma anche il tappo della Peroni, le All Stars o la Vespa. Le opere sono realizzate tutte con materiali di recupero. Come si sposa questa filosofia green alla sua personale cifra creativa? Il vero “must have” crediamo sia la salvaguardia del pianeta: l’unico e vero investimento sul nostro futuro. Il mio lavoro parte proprio da qui: dal recupero di materiali scartati, che hanno ormai perso la loro funzione primaria, e che io riporto a nuova vita. Qual è il vostro legame con Cortina d’Ampezzo? Cortina è un luogo che Melissa e io amiamo moltissimo, perché per molti anni siamo venuti qui da Roma a trascorrere lunghi periodi di vacanza. Essere ospitati per questa mostra istituzionale è un po’ come tornare a casa. Il percorso fatto, dalla preview dello scorso anno all’Hotel Ambra a questa esposizione che rimarrà in cartellone tutto l’inverno, segna un importante riconoscimento per il nostro lavoro.

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FASHION WEEKEND

L.UN.A. + Gruppo QN

Anche L.UN.A. è “atterrata” a Cortina: la Libera università delle arti di Bologna ha portato lungo Corso Italia Masha Tagliabue – insegnante di styling, è stata anche stylist personale di Vanessa Incontrada – e quattro tra i suoi migliori studenti che sono stati i personal shopper ufficiali dell’evento. Tutto esaurito per il corso promosso da Cortina Turismo e tenuto da Masha Tagliabue, insieme ad Alessandra Lepri di Modartech, Be a Personal Shopper: un’opportunità di formazione anche per il territorio. Media-partner del Cortina Fashion WeekEnd il Gruppo QN, Il Giorno, Il Resto del Carlino, La Nazione.

Momenti indimenticabili

Grandi momenti di spettacolo lungo Corso Italia, quelli regalati dal Duo Acrobat, la coppia di artisti di teatro fisico-visuale famosa in tutto il mondo per i suoi virtuosismi. Nella piazzetta antistante il luxury multibrand Franz Kraler, esibizione degli Smoma, inconfondibile trio di inconventional glam music.

Special event al Museo d’Arte Moderna “Mario Rimoldi”

Luca Massimo Barbero ha raccontato, con partecipata emozione, Giuseppe Capogrossi; in collaborazione con la Fondazione Guggenheim di Venezia.

Fragranza in musica all’Hotel Ancora

Un concerto con Chiara Opalio, pianoforte e Silvia Regazzo, mezzo soprano. Organizzato dal Festival e Accademia Dino Ciani e Giulietta Capuleti.

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Per i più piccini laboratori di creative art

Pensato appositamente per mamme e papà che hanno voluto concedersi un po’ di shopping in libertà, Lolliposh, originale baby concept store bolognese, ha portato a Cortina le sue tate inglesi, pronte a intrattenere i più piccoli con creatività, divertimento e fantasia. Lo spazio kids è stato allestito al Cortina Golf.

Come eravamo. Vintage delle nevi Al Museo Etnografico delle Regole d’Ampezzo, un tuffo nella moda del passato, con slitte, pattini, sci, abiti e accessori invernali d’inizio Novecento.



FASHION WEEKEND

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Cena di gala al Golf Club

All’interno dell’accogliente cornice offerta dal Ristorante Birdie, una speciale cena di solidarietà con preview sulla collezione degli alberi customizzati a favore di Baby nel Cuore. Gli ingredienti del successo? Allegria, tombolata e special sweet moment by Babbi, marchio eccellente nella produzione di alta pasticceria e gelateria artigianale, partner ufficiale di tutti gli eventi invernali del Cortina Car Club.

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1 Da sinistra la giornalista Savina Confaloni, Simonetta Tugnoli Frabboni, presidente di Baby nel Cuore e Chiara Caliceti.

Hotel Spa & Golf. Nella foto da sinistra: la giornalista Desideria Cavina, Cristiana e Michele Gualandi, Antonella Zangaro.

2 Durante il Cortina Fashion WeekEnd è stato venduto per Baby nel Cuore anche lo speciale cofanetto Music Collection, realizzato dagli Smoma in occasione dei 110 anni dell’unico 5 Stelle Lusso delle Dolomiti, il Cristallo

3 Grande supporter del Cortina Fashion WeekEnd, Massimiliano Bizzi di White, nella foto al centro con gli imprenditori Luigi Marchesini e Luigi Melegari.

White Events, dedicati alla moda giovane e di ricerca, fiore all’occhiello del salone milanese, nei multimarca Bredo, Franz Kraler, Le Noir e Marinotti. Bredo ha portato in boutique le ultime creazioni di HTC, uno dei brand di rilievo della scuderia

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di White insieme a quelle di M Missoni, la collezione giovane della storica maison. Franz Kraler ha dedicato le sue vetrine a un’altra beniamina di White: la stilista italo-haitiana Stella Jean, tra le designer più cool della scena fashion 2012.

Da Le Noir – il plurimarca delle sorelle Carla e Tosca Zalla – ospite d’onore, Gianluca Capannolo, autore dell’omonima collezione tra le più gettonate nelle boutique di alta gamma e guest designer nell’edizione di White del prossimo gennaio.

Evento ice-cold all’interno dell’esclusiva cornice del concept store Marinotti 147, per vivere l’atmosfera glamour dell’inverno, immergersi nella suggestione chic della montagna, che è parte del nuovo universo personal glassware firmato Me in a Glass.



FASHION WEEKEND

10 Icone di Stile servizio fotografico di Stefano Zardini make up Manuela Antonelli by “Thylly make-up”

New entry nel calendario della seconda edizione del Cortina Fashion WeekEnd, lo shooting-spettacolo che si è tenuto all’interno della Ikonos Art Gallery. L’obiettivo del fotoreporter Stefano Zardini ha immortalato dieci ragazze che, con l’aiuto di altrettante boutique e dei personal shopper di L.UN.A., hanno saputo rappresentare al meglio il “Cortina style”

A sinistra: FASHION SKI Pantaloni: The North Face Piumino: Duvetica – Marinotti Occhiali: Smith Optics – Boarderline Guanti: Burton –Boarderline Racchette: Armada – Boarderline Styling: Federica Zilio con la supervisione di Masha Tagliabue di L.UN.A, Libera università delle arti di Bologna

GLAM Cappotto: Ritz Saddler Borsa: Marni – Franz Kraler Styling: Valentina Sandoni con la supervisione di Masha Tagliabue di L.UN.A.

A destra: CASUAL&CHIC Maglioncino: Altex Camicia: And Camicie Pantalone: Ermanno Scervino Stivali: Santoni – Franz Kraler Borsa: Fendi – Franz Kraler Parka: Mr & Mrs Furs – Franz Kraler Styling: Guendalina Bonarelli con la supervisione di Masha Tagliabue di L.UN.A.

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PRETTY WOMAN Vestito: Moschino – Bredo Pelliccia: Céline – Franz Kraler Clutch: Stella McCartney – Franz Kraler Colbacco: Ghedina Zuccaro Styling: Edoardo Placucci con la supervisione di Masha Tagliabue di L.UN.A.

PINK & GOLD by FRANZ KRALER Abito – Dolce e Gabbama Parka – Mr & Mrs Furs Scarpe – Miu Miu

Très chic by BREDO Abiti: M Missoni

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FASHION WEEKEND

PARTY GIRL BY TOP CLASS Berretto, maglia, camicia e pantaloni: Top Class Pellicciotto e borsa: LiuJo Stivali: Guess

LIFESTYLE by MARINOTTI Giaccone e maglione: Dries Van Noten Pantaloni Pelle: Rick Owens

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WILD by MARINOTTI Gilet Pelliccia e camicia: Band of Outsiders Montone: Rick Owens Gonna: R.L. Denim & Supply

WINTER LADY by MARINOTTI Gilet Pelliccia: Parosh Completo Cashmere: Donna Karan Collection Calzature: Sentier


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FASHION WEEKEND

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CCC_ Cortina Capsule Collection In mostra negli hotel Ambra, Ancora, Franceschi e Panda Una vera e propria mini collezione creata ad hoc per la Regina delle Dolomiti quella realizzata da Alessandra Lepri (bijoux in “velluto di neve e perle di cristallo” in vendita alla profumeria XXIX Maggio), Morgana Orsetta Ghini in arte MOG (artista prediletta della cantante Arisa), Giulia Boccafogli, Anna Francesca Ceccon, Maristella Colombo, Alice Finotti, Carlotta Fiorini e Serena Balbo, Francesca Liberatore, Luz Molina e Valentina Nuzzi

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1 Fashion Brunch all’Hotel Ambra con la proprietaria, Elisabetta Dotto (nella foto al centro), Alessandra Lepri, a destra, e Giulia Rossi.

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2 Alice Finotti e Luz Molina; Hotel Ancora.

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3 Borsa Valentina Nuzzi, cappotto Anna Francesca Ceccon, bijoux Alessandra Lepri; Park Hotel Franceschi. 4 Mantella Serena Balbo & Carlotta Fiorini, outfit Francesca Liberatore; Hotel Panda. 5 La designer Morgana Orsetta Ghini e la sua collezione di gioielli, Hotel Ambra (6). 7 Giulia Boccafogli, Hotel Ambra.

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Maiden Art

And Camicie

Ermanno Scervino

PinUp Stars + Agogoa Mazzonetto @ Bredo

Alberi in vetrina per Baby nel Cuore

Brunello Cucinelli

Top brand, stilisti affermati e giovani designer hanno firmato gli speciali alberi di Natale, esposti nel weekend dell’Immacolata. Pezzi unici il cui ricavato è stato devoluto alla Onlus Baby nel Cuore. Un evento promosso con il sostegno di Cna Federmoda e con il patrocinio artistico de “Il Natale dei 100 alberi d’autore” di Sergio Valente

Moon Boot @ Olympia Sport

Stella Jean @Franz Kraler

Woolrich

Vittorio Martini

CampoMarzio70

Alberto Aspesi

Ermanno Daelli

Giuliana Cella

Cortina Car Club

Luciano Baracchini

Geox

Stefanel

Cortina Golf Club

Blauer

Manfredi Made in Italy @ Verni

Areonautica Militare

Simone Marulli

La Petite Robe di Chiara Boni

Moskardin

Rolex @ Gioielleria Veronesi

Il Gufo

Hell is for Heroes @ K2

Prampolini Pellicceria e Enrica Carassiti 33


Fashion Stories

La moda ci salverà Se Giulia “s’en fout” di dettami e imposizioni, Maria Cecilia e Francesca riscuotono un successo crescente con il primo sito di fashion e-commerce italiano (che è anche social e fa charity), mentre Erica si fa ambasciatrice dell’eleganza del polo anche fuori dai campi da gioco. Quattro ragazze “in gambissima” ci raccontano come trasformare lo stile in impresa e la moda in una speranza per il futuro

Maria Cecilia Andretta e Francesca Bongiovanni socie fondatrici – insieme a Leonardo Cucchiarini – di PrivateGriffe

1// La sfida 2// Le soddisfazioni 3// L’auspicio per il futuro

PrivateGriffe è un progetto innovativo sul mercato italiano, un social market-place online dove vendere e acquistare abbigliamento e accessori di grandi firme con la sicurezza di un team che controlla la qualità e l’affidabilità delle transazioni e di ogni singolo capo. C’è anche una community che permette alle fashion victim di “incontrarsi” e scambiarsi consigli su look e tendenze. Così lo shopping diventa più divertente e dinamico. La forza del web e la potenzialità del modello social rendono PrivateGriffe uno strumento potentissimo per diffondere iniziative di charity. Ciascuna seller può decidere se ricevere direttamente il ricavato della vendita o devolverlo all’associazione di beneficenza alla quale si sente più vicina.

1// Internazionalizzare del progetto è la sfida che vogliamo raccogliere. Poter accedere a guardaroba di seller di tutto il mondo, ai brand e ai negozi più cool del momento, così da offrire spunti di stile sempre differenti. Vogliamo anche far crescere la causa charity di PrivateGriffe, cercando di avere sempre più prodotti in vendita a favore delle associazioni che abbiamo deciso di appoggiare.

2//

Le richieste di partecipazione e i tantissimi riscontri positivi sono le nostre più grandi soddisfazioni. Con orgoglio abbiamo accolto i capi che Lina Sotis, Federica Fontana e Francesca Versace hanno messo in vendita per donarne il ricavato in beneficenza. Grande successo anche per i nostri Private Sale che si svolgono in temporary shop itineranti per le città: anche in questo caso siamo riusciti a raccogliere contributi importanti da devolvere in beneficenza.

3//

Il nostro sogno è vedere PrivateGriffe espandersi sempre più e conquistare Paesi come Stati Uniti e Brasile, in modo da creare una community il più eterogenea ed eclettica possibile nello stile e nei prodotti proposti.

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Erica Zuliani ideatrice del Cortina Polo Style, official merchandiser Polo Gold Cup Circuit Cortina Polo Style è un piccolo brand di abbigliamento da polo, legato principalmente al Cortina Winter Polo e al Polo Gold Cup Circuit, nato con per vestire i team che partecipano ai tornei. Ha ampliato presto la sua produzione per trasformarsi in abbigliamento ufficiale e – questo l’obiettivo – anche in qualcosa di più.

1//

L’idea è nata dalla volontà di creare uno stile adatto anche a occasioni esterne ai campi da gioco. Ogni anno cerchiamo di proporre novità limited edition, con una grande attenzione all’ottima qualità dei tessuti e sempre legate al mondo dell’equitazione, come le pashmine con stampe di cavalli che giocano a polo.

2//

Le gratificazioni arrivano quando ci vengono chieste le maglie del team vincitore e i giorni successivi al torneo, lungo Corso Italia, le si vedono anche indosso ai bambini.

3//

La mia speranza è che il polo, una disciplina fatta di storia ed eleganza, diventi in Italia uno sport sempre più conosciuto e apprezzato.

Giulia Zoppas stilista e creatrice del brand Je m’en fous Je m’en fous, una linea innovativa, che se ne infischia di tutto ciò che viene stabilito dal mercato: Je m’en fous è l’affermazione di uno stile unico e fresco, capace di reinterpretare capi essenziali e tessuti pregiati come il cashmere attraverso una particolare rilettura di pose bon ton in chiave moderna.

1//

La nostra missione è quella di destreggiarci tra regole che non esistono e un’eleganza mai sopra le righe, essenziale. Per esempio reinventando e rielaborando i costumi in versione “Lolita” secondo un mood sexychic e mai volgare.

2// L’apertura del monomarca milanese, in via Sol-

ferino 12, nel cuore di Brera, dove si respira un’atmosfera di lusso e stile newyorkese, è stato un grande traguardo. Molta soddisfazione ci arriva anche dalle nostre affezionate clienti e le celebrities che indossano i nostri capi.

3//

Mi auguro che le donne continuino ad apprezzare le nostre creazioni, muovendosi alla ricerca di uno stile unico, che le delinei ed esalti senza dimenticare qualità e multiformità.

Sopra, il piumino fluo della collezione invernale di Je m’en fous, a Cortina in vendita da Ghedina Abbigliamento.

In alto a sinistra, la pashmina Cortina Polo Style con stampe di cavalli, mix di sport ed eleganza ideale da indossare anche in città.

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COLOR SEPPIA

Sulla vecchia ferrovia di Massimo Spampani Archivio Storico Foto Zardini

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Era bianco (come la neve) e azzurro (come il cielo). Divenne “vettura reale” di principi e duchi, motore di turismo, di guerra, di sport. Prima salutato con terrore impugnando un forcone, si trasformò presto in oggetto del desiderio, infine, spenta la locomotiva, in un tracciato sportivo. Una mostra ripercorre il viaggio dell’antico trenino delle Dolomiti tra mito, leggenda e attualità

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La mostra sull’antica Ferrovia delle Dolomiti, ideata da Evaldo Gaspari con la supervisione del curatore Roberto Casanova, sarà in esposizione nelle sale dell’Alexander Girardi Hall fino a Pasqua. Chiuso il lunedì. Info: + 39 0436 869086

«E

allora io quasi quasi prendo il treno e vengo, vengo da te, ma il treno dei desideri nei miei pensieri all’incontrario va...»: cantava Celentano in Azzurro. All’incontrario, proprio come la mostra sulla Ferrovia delle Dolomiti, in esposizione quest’inverno all’Alexander Hall di Cortina, che ci fa percorrere sulle ali del passato l’epopea della strada ferrata tra i nostri monti. Quando avere una ferrovia quassù era un orgoglio nazionale. Soprattutto con l’arrivo dell’elettrificazione nel 1929, che fece fare un salto di qualità alla prima ferrovia del 1921 nata a sua volta dalla povera Feldbahn di guerra, e divenuta, come racconta Evaldo Gaspari, grande esperto di treni e curatore dell’esposizione: «La migliore ferrovia italiana a scartamento ridotto di quei tempi». Era un trenino bianco (come la neve) e azzurro (come il cielo), che presto venne assunto tra i simboli di Cortina, tanto fu determinante per il suo sviluppo turistico. La mostra ci fa rivivere i tempi della raffinatissima ed elegante “vettura reale” dove trovarono posto il principe Umberto, i duchi d’Aosta, di Bergamo, di Spoleto e tutti gli esponenti di Casa Savoia che negli anni Trenta trascorrevano le vacanze nella conca ampezzana. Assieme ad Italo Balbo, Edda Ciano, Achille Starace e ad altri esponenti del regime fascista, cui era riservato, quando viaggiavano, l’intero scompartimento di prima classe della motrice. Ci furono altri momenti di questo mito su binari, come le grandi nevicate del 1951 e i convogli che attraversavano trincee di neve alta. O ancora i Giochi Olimpici Invernali del 1956, dove la Ferrovia delle Dolomiti ebbe una funzione fondamentale nel trasportare atleti, accompagnatori, giornalisti e pubblico accorso per assistere alla gare. Per giungere, il 17 maggio 1964, con l’ultimo viaggio per Calalzo, alla parola fine, quando dopo tanti anni di servizio il trenino bianco e azzurro se ne

Nel 1845 i rappresentanti del Tirolo si rivolsero all’imperatore Ferdinando I per sollecitare la costruzione di una ferrovia a trazione animale tra Bressanone e Maribor, in Slovenia, passando per Lienz e Dobbiaco.

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In apertura, la versione elettrificata e più recente della Ferrovia delle Dolomiti mentre, curva dopo curva, attraversa i prati sotto l’Hotel Cristallo. Accanto, è il 3 novembre del 1918 quando Cortina vede il passaggio di tre treni della Feldbahn Austroungarica diretti a Toblach (Dobbiaco) dopo l’armistizio con il Regno d’Italia.

At the opening, the electric and most recent Dolomites railway while, curve after curve crosses the fields under the Hotel Cristallo. Just after, it is November the 3rd, 1918 when Cortina sees three trains of the Austro-Hungarian Feldbahn direct to Toblach (Dobbiaco) after the armistice with the Kingdom of Italy. Hemingway at the Hotel Concordia, using his portable typewriter.


COLOR SEPPIA

Quattro stagioni a ritmo di sport Se d’inverno, lungo i binari dell’antica Ferrovia delle Dolomiti, si va da cima a fondo con lo sci nordico e i grandi eventi del Tour de Ski (3 gennaio 2013, www.fisi-ski.com) e della Granfondo Dobbiaco-Cortina (2 e 3 febbraio 2013, www.dobbiacocortina.org), in primavera a correre sullo stesso tracciato sono gli appassionati della Cortina-Dobbiaco Run (2 giugno 2013, www.cortina-dobbiacorun.it), che nel 2012 ha toccato il record di 4.500 partecipanti, aspettando l’estate e l’autunno per saltare in sella con la Cortina-Dobbiaco Mtb (luglio, www.cortinadobbiacomtb.com) e per approfittare, oltre del paesaggio da favola, anche di tutti i servizi del Cortina Bike Resort, un paradiso per gli amanti delle ruote grasse (www.cortina.dolomiti.org).

During the winter, you can go Nordic skiing along the tracks of the old Dolomite railway from top to valley, with the events of Tour de Ski (3 January 2013, www.fisi-ski.com) and Granfondo Dobbiaco-Cortina (2-3 February 2013, www.dobbiacocortina.org), during the spring you can run along the same track during the Cortina-Dobbiaco Run (2 June 2013, www. cortina-dobbiacorun.it), an event that had a record of 4,500 participants in 2012, and during the summer, while waiting for the autumn you can ride your bike at Cortina-Dobbiaco Mtb (July, www.cortinadobbiacomtb.com) and appreciate not only the fairy-tale landscapes but also all the services offered by the Cortina Bike Resort, a heaven on earth for mountain bike lovers (www.cortina.dolomiti.org).

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Neanche il terribile inverno del 1951, nel corso del quale caddero oltre 12 metri di neve, riuscì a fermare le corse tra Cortina e Calalzo. Una gigantesca valanga, però, si rovesciò sui binari poco oltre Fiames: ci vollero giorni e giorni di lavoro per riaprire la tratta (pag. 42).

andava nell’indifferenza totale (tranne i ferrovieri in lacrime), schiacciato dal boom dell’automobile. Treni amati, allora, forse più di oggi (noi in Italia lo sappiamo bene con la questione della Tav). Treni desiderati. Come quando nel 1845 i rappresentanti del Tirolo si rivolsero all’imperatore Ferdinando I per sollecitare la costruzione di una ferrovia a trazione animale — c’erano altre ferrovie a cavalli con binari di legno in Europa — tra Bressanone e Maribor, in Slovenia, passando per Lienz e Dobbiaco. O quando, nel 1871, a Dobbiaco, la strada ferrata giunse per davvero. E poco importa se al passaggio della prima vaporiera per la Pusteria i contadini, tra lo stupore e la contrarietà, accorsero impugnando i forconi sui prati solcati dai binari: ben presto tutti si accorsero degli aspetti positivi del nuovo mezzo di trasporto con le ripercussioni fruttuose sul commercio e sul turismo. Altre grandi feste per l’arrivo del primo treno da Venezia a Calalzo, il 18 maggio 1914, con le locomotive sbuffanti (due in testa e una in coda) imbandierate e adornate di fiori, tra l’immensa folla accorsa per l’occasione. Oggi le Alpi contano in totale oltre 8.300 chilometri di linee ferroviarie, di cui 2.600 ad alta velocità. La parte del leone la fanno Svizzera e Austria con la massima densità di linee pro capite, mentre Italia, Francia e Slovenia hanno valori inferiori alla media alpina. Trasferire le merci e i passeggeri dalla gomma al ferro è la scelta ambientale di tutte le politiche europee. Infatti una tonnellata di merce trasportata con un treno moderno per 300 chilometri produce meno di un quinto della CO2 prodotta dal trasporto su strada e costa la metà. Il transito di passeggeri nel territorio alpino svolge inoltre un ruolo importante per l’economia europea, per i paesi e per il turismo delle Alpi. Tutto ok quindi e via con il treno? Non è proprio così. Abbiamo detto del caso italiano della Tav, ma altri segnali sono discordanti. Persino in Svizzera il Consiglio federale ha proposto ai Cantoni di valutare quali linee ferroviarie, con una copertura dei costi inferiore al 50%, potrebbero

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Even the terrible winter of 1951, when fell more than 12 feet of snow, was able to stop the race between Cortina and Calalzo. A giant avalanche, however, overturned on the tracks just beyond Fiames: it took days and days of work to reopen the route (pag. 42). the streets of Cortina.

essere sostituite da autobus. Ne andrebbero di mezzo 175 delle 300 linee regionali. D’altro canto però, sempre in Svizzera, il traffico ferroviario nel 2011 ha registrato un aumento del 6,5 per cento del volume di merci trasportate raggiungendo i 25,6 milioni di tonnellate: un risultato senza precedenti. Anche il transito di passeggeri nel territorio alpino svolge un ruolo fondamentale. Il dato di fatto resta che nonostante i grandi investimenti in Svizzera nelle infrastrutture ferroviarie — è in corso la realizzazione dei nuovi tunnel del Loetchberg e del Gottardo — e i miglioramenti nel settore del trasporto pubblico, non è stato possibile invertire la tendenza, che è a favore dell’automobile, pur essendo aumentato il trasporto di passeggeri nei pressi delle città con il traffico dei pendolari e sulle linee ferroviarie a lunga percorrenza. Anche noi in Italia abbiamo assistito a importanti novità: i treni DB-ÖBB EuroCity collegano alcune delle principali città del nord con l’Austria e la Germania, offrendo un servizio di qualità, affidabilità e puntualità a prezzi convenienti. Italo, altra new entry, ha portato aria nuova: nasce dalle diverse anime che compongono un nuovo e moderno servizio di trasporto ad alta velocità rivolto a un grande pubblico (ora anche da Padova e Venezia). E della nostra vecchia Ferrovia delle Dolomiti, cosa resta? Resta una meravigliosa e frequentatissima pista ciclabile ricavata sul suo sedime, che fa scoprire le meraviglie paesaggistiche nel cuore delle Dolomiti. Meraviglie che come d’incanto si trasformano con la neve, quando d’inverno quel vecchio tracciato un tempo solcato dei binari del treno viene inciso dagli stretti binari della pista da fondo di oggi. Un itinerario senza strappi, come si addiceva alle lievi pendenze ferroviarie, fluido e scorrevole, tra gallerie e ponti sospesi, con scorci mozzafiato sulla Croda Rossa, sul Cristallo e sulle Tre Cime di Lavaredo, dove transitando davanti a qualche vecchio casello puoi anche tirare il fiato e, guardando in alto, scrutare il cielo azzurro, salendo sul treno dei desideri.


color seppia

E per riposarsi… Da quest’anno, gli appassionati di sci di fondo possono approfittare di un’ospitalità su misura, all’interno dei Nordic ski hotel di Cortina: il Franceschi Park Hotel, l’Hotel Ambra e l’Hotel Des Alpes. Soste ideali per ripartire alla scoperta del comprensorio ampezzano che fa parte del Dolomiti NordicSki, il carosello di sci di fondo più grande d’Europa: ben 1.300 chilometri con un unico skipass. Starting this year, cross-country ski lovers can enjoy custom-made hospitality a the Nordic Ski Hotels in Cortina: the Franceschi Park Hotel, the Hotel Ambra, and the Hotel Des Alpes. Perfect breaks along the way to discovering the Ampezzan area, part of the Dolomiti NordicSki compound, the largest cross-country ski carousel in Europe with over 1,300 km with one ski pass.

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On the old railway

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Tyrol representatives addressed Emperor Ferdinand I to urge the construction of a horsedrawn railway to connect Bressanone and Maribor, in Slovenia, via Lienz and Dobbiaco.

he exhibition on the Dolomite Railway, held this winter at the Alexander Hall in Cortina, leads us on the wings of the past through the epic history of the railway track through our mountains, in a period when having a railway here was a national pride. Even more so with the advent of electrification, in 1929, which meant a great qualitative improvement: from the first railway of 1921, born from the poor Felbahn of the war, to the best Italian narrow-gauge railway in those times. The small train, white like snow and light blue like the sky, soon became a symbol of Cortina, so decisive was it for the tourist development of the valley. The exhibition returns us to the times of the refined and elegant “royal wagon” where, in the Thirties, Prince Umberto, the Dukes of Aosta, Bergamo, and Spoleto and all the members of the House pitchforks on the meadof Savoy would travel to spend ows crossed by the tracks. their holidays in the Ampezzo However, everyone soon valley. There are other episodes realized the positive asthat consecrated this mythical pects of the new means of transport. Celebrations train: the 1951 heavy snowfalls were held in Venice for the first train arriving from when it ran through high snow Calalzo on 18th May, 1914, with the steam locomowalls; or the 1956 Winter Olymtives — two in the head and one at the tail — decked pics, when the Dolomite Railway with flags and adorned with flowers, puffing their was essential to transport athway amid huge festive crowds. letes, officials, journalists and Today the Alps total over 8,300 kilometers of spectators. So was it, until 17th railway lines, of which 2,600 are for high speed May, 1964, when the last jourtrains. Switzerland and Austria have the lion’s ney to Calalzo, took place among share with the maximum density of lines per head, public indifference but for the while in Italy, France, and Slovenia have lower railwaymen in tears, bringing than the Alpine average. European environmental to an end to the white and blue policies all aim at transferring both goods and pastrain crashed by the automobile senger transport from roads to railways. In fact, boom. Those trains were loved in the transport of a ton of goods on a modern train the past, much more than today. for 300 kilometers, produces less than a fifth of the They were even longed for, like in CO2 produced by road transport and reduces the 1844 when Tyrol representatives costs to half. addressed Emperor Ferdinand Passenger transit across the Alpine area plays I to urge the construction of a an important role in the European tourist econohorse-drawn railway to connect my. Does the train represent the future of transBressanone and Maribor, in Sloport? Not exactly. Beside the Italian Tav, there are venia, via Lienz and Dobbiaco. other discordant signals. In Switzerland, the FederOr in 1871, when the railway did al Council has asked the Cantons to evaluate which reach Dobbiaco, even if farmers, railway lines could be replaced by coaches with costs both astonished and vexed, at the more than 50% lower. 175 of the 300 regional lines sight of the first steam locomowould be affected, even if railway traffic recorded a tive crossing the Pusteria val6,5% increase in the volume of transported goods: ley, gathered brandishing their

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color seppia

i.e. 25.6 million tons: an unprecedented occurrence. The problem remains that notwithstanding the great investments in Swiss railway facilities — the new tunnels of Loetchberg and Gottardo are under construction; the improvements in public transport; the increase in the number of commuters around the towns; and of passengers on long distance trains, it has not been possible to reverse the trend which favours cars. Also in Italy we have witnessed new important improvements: DB-ÖBB EuroCity trains connect some of the main towns in the North with Austria and Germany; they offer high quality service, reliability and punctuality at convenient prices. Another improvement is Italo, born from the different ideas that form a new and modern high speed transport service to a large public (now also from Padova to Venice). What about our Railway of the Dolomites? What is left? A marvelous and highly trodden footpath / bicycle track on the former railtrack leads us through the spectacular wonders of the Dolomites. And in winter, as if by magic turned white by snow, the old path, once followed by train tracks, is then carved with the narrow rails of the cross-country ski track. A level itinerary, over the gentle slopes of the railway line, fluent and flowing, through tunnels and over suspended bridges, with breathtaking views of the mountains — Croda Rossa, Cristallo, and Drei Zinnen — where you may take a breath while passing by an old crossing keeper’s house and, looking ahead, scan the blue sky and get on the train of your desires.

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L’altra cortina

Sulle orme del passato di Alessandra Segafreddo - foto di Giacomo Pompanin

Passo dopo passo alla scoperta dei luoghi della Grande Guerra. Accompagnati da rievocatori storici, dai profumi e dai colori di un territorio che ha preservato le tracce – anche dolorose – della sua storia, oggi trasformate in simbolo di pace. È così che, “galleggiando” sulla neve, si scopre l’altra faccia di Cortina

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l’ALTRA CORTINA

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e racchette da neve sono diventate un fenomeno. Piacciono, le ciaspole, perché sono facili da usare pur senza una preparazione tecnica e atletica di spessore. E con la loro semplicità – che, in fondo, è quella, primordiale, del camminare – conducono nella natura più affascinante, che a Col Gallina fa tutt’uno con la storia della Grande Guerra. Una serata al fronte, in un’atmosfera di altri tempi, adatta a grandi e piccini, è la proposta dell’inverno ampezzano promossa da Raniero Campigotto, gestore del Rifugio Col Gallina, in collaborazione con i rievocatori storici Luca Turchetto, Alex Zanghelini, Franz Brunner e con le Guide Alpine di Cortina. Le ciaspole fanno scoprire le emozioni nascoste nell’incantato universo della montagna invernale, con il ritmo giusto, quello lento della camminata. Parcheggiata la macchina, al tramonto, si sale in tutta tranquillità fino a Punta Gallina, a quota 2.333 metri, accompagnati dai racconti dei rievocatori e da una guida, per garantire la sicurezza. La traccia lasciata sull’immacolato tappeto di neve è delicata, gentile: l’orma delle racchette, il foro dei bastoncini. Si cammina, si galleggia, anziché sprofondare: quasi un miracolo. Punta Gallina è l’ultimo sperone di una cresta rocciosa che prende il nome dall’omonimo ufficiale che durante la Grande Guerra qui prestò servizio. Dalla cima l’occhio si perde: le montagne più alte, i passi alpini, le valli, i boschi, fino ai paesini più piccoli. E proprio per questa sua posizione dominante, Punta Gallina divenne un importante punto strategico dell’artiglieria italiana. Nel periodo, tra il maggio del 1915 e l’ottobre del 1917, questa cima fu completamente fortificata con varie opere: una galleria scavata nella viva roccia portava a una feritoia dove un cannoncino da montagna batteva il Lagazuoi e il Sass de Stria. Vicino si trovava il deposito munizioni,

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scavato a U e protetto da un robusto muro di sacchetti a terra. Oggi, grazie all’interessamento di Campigotto, in collaborazione con il Gruppo naturalistico Bellona e i due comuni di Cortina d’Ampezzo e Livinallongo, il caposaldo sta tornando a vivere, rendendo possibile un progetto di recupero e valorizzazione con il fine di creare un percorso didattico ed emozionale, adatto anche ai più piccoli. I lavori, in parte già svolti, hanno visto il ripristino della baracca di comando, dell’osservatorio e della galleria del cannone. Entrati nell’osservatorio, dopo la ciaspolata, ci si immerge nella storia passata, nella guerra, per ricordare e valorizzare l’importanza della pace. Ci si trova davanti una galleria scavata nel ventre della montagna, da cui si scorge la postazione per un cannoncino e dove si intuisce tutta la fatica del soldato. Più in alto, salita una scala, si entra nella baracca di comando, dove si trovano il punto di osservazione, la postazione telefono e, poco più in là, la stufa, accesa: si ascolta il rumore della legna che arde e si ha quasi la sensazione che il tempo si fer-


Chilometro zero a quota 1.664 metri Dal 7 dicembre, forte anche del successo dell’agriturismo El Brite de Larieto, la famiglia Gaspari ha aperto Il Piccolo Brite, boutique del formaggio: un caseificio vero e proprio con annesso punto vendita, che accoglierà gli intenditori al limite del bosco di Alverà, sulla strada verso Passo Tre Croci. Un angolo di sapienza alimentare, passione per il gusto e conoscenza del territorio, a cui si aggiunge il plus di una produzione eco-sostenibile anche nelle strutture. Aperto 365 giorni l’anno.

www.elbritedelarieto.it

mi. Una magia che è poi realtà nella voce di Luca, Alex e Franz. Ma nella baracca di Punta Gallina, ci si rifocilla anche e si riscaldano anima e corpo con un bicchiere di vino o di tè caldo, accompagnati da pane e salame, da speck e formaggi veneti. Mentre si ascolta la vita dei soldati dell’epoca, di quegli uomini che prima di essere militari erano mariti, padri, figli. Persone comuni. Così, tra aneddoti e insegnamenti, la storia rivive e si scopre che il vino arrivava in cima in lastre ghiacciate, che nel caposaldo si teneva una gabbia con un pettirosso, usato come sentinella: il mancato cinguettio avvertiva di un pericolo dovuto al gas. Carichi di emozioni, ristorati dalla merenda alpina e rinfrancati dal calore del caposaldo, con il sole ormai tramontato, si riparte. Nel cielo risplendono la luna e le stelle. Una luna che, se piena, consente di non dover accendere le luci artificiali. La neve ovatta il camminare lento sulle ciaspole. Si torna indietro, sulle orme del passato, commossi, ma appagati, immersi nel panorama, nella storia e nelle suggestioni delle Dolomiti Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

Per partecipare all’iniziativa contattare il Rifugio Col Gallina: tel. +39 0436 2939

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l’ALTRA CORTINA

In the footsteps of the past

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nowshoes have become a phenomenon, they are so much appreciated because they are easy to use without any particular technical or physical preparation and, with their simplicity – which is nothing more than the primordial walking – they lead through the most fascinating wilderness which on Col Gallina is one with the history of the Great War. A night on the front line, the atmosphere of bygone times, suitable for children and adults alike, is what Raniero Campigotto, manager of Rifugio Col Gallina offers for the winter in cooperation with historical re-enactors Luca Turchetto, Alex Zanghelini, Franz Brunner and the Alpine guides of Cortina. Snowshoes will let you discover the hidden emotions in the enchanted mountain universe in winter, at the right pace, the slow pace of walking. Leave your car. In the sunset light, the tales of the re-enactors and a guide for your safety will lead you on a quiet climb up to Punta Gallina at 2,330 mt. The tracks on the immaculate snow blanket are delicate, gentle: just the print of the snowshoes and the hole of the sticks. Walking, floating without sinking: almost a miracle. Punta Gallina is the last spur of a rocky ridge named after the officer who was on duty here during the Great War. From its top, our sight wanders and gets lost: over the highest mountains, passes, valleys, forests as far as the smallest villages. For its dominant position, Punta Gallina was an important strategic site for the Italian artillery. In the period between May 1915 and October 1917, this summit was completely fortified with lots of works: a tunnel dug in the rock led to a slit whence a mountain cannon would hit Lagazuoi and Sas de Stria. Next to it the U shaped ammunition depot, protected by a robust wall of sandbags. Today, thanks to Campigotto’s efforts, together with the Bellona naturalistic group and the municipalities of Cortina d’Ampezzo and Livinallongo, the stronghold is living again within a project to recover and promote the area and create an emotional and educational route, also suitable to chil-

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dren. Part of the works have already been accomplished with the restoration of the officers’ hut, the observation post, and the cannon gallery. In the observation post, participants are immersed in the war history to remember the past and enhance the value of peace. Snow-shoers stand before a gallery excavated into the bowels of the mountain, from where they can see a cannon emplacement and sense the strain of the soldiers. Farther above, up a ladder, you enter the officers’ hut with the observation post, the telephone post and a burning stove: listen to the wood burning and you nearly get the feeling that time has stopped. A magic that becomes real in the voice of Luca, Alex, and Franz. But in the hut of Punta Gallina there are also refreshments and body and soul will warm up with a glass of wine or hot tea, with bread and salami, speck, and cheese produced in the Veneto area. In the meanwhile, you listen to the lives of the soldiers of the past, of those men who were husbands, fathers, and sons, before being soldiers. Common people. So, among anecdotes and teachings, history lives again and you discover that wine arrived up there on slabs of ice, and that the stronghold hosted a robin in a cage, used as a sentry: no chirping meant danger due to gas. Full of emotions, refreshed by the alpine snack, and heartened by the warmth of the stronghold, the hikers start their way down when the sun has already set. In the sky, the moon and the stars are shining, and when the moon is full you do not need artificial lights. The snow muffles the slow walk. Hikers come back in the footsteps of the past, moved, but gratified, immersed in the wonderful landscape, in history and in the awesomeness of the Dolomites, a UNESCO World Heritage.

Step after step to explore the sites of the Great War, guided by historical re-enactors and by the perfumes and colours of a territory that preserves the traces – although painful – of its history, now symbols of peace. “Floating” on the snow, that’s how you will discover the other side of Cortina.



Š www.stefanozardini.com

PerchĂŠ complicarsi la vita in vacanza? di Max Cassani

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altri mondi

Dalle piste — e non solo — arriva la smentita al tormentone di qualche inverno fa: freeride is not fashion. Perché oggi il mondo di surfisti e snowboardisti fa tendenza, eccome. Parola d’ordine: divertirsi. La regola? Non ci sono regole. Solo, possibilmente, arrivare in fondo sugli sci e non a pelle di leone

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aranno lo stress e la frenesia dei tempi moderni. Il fast food e lo speed dating. Il fatto che c’è bisogno di rallentare, non in pista ma nella vita. Sarà che ci si è stancati delle code agli impianti e delle piste affollate come un centro commerciale il sabato pomeriggio. Si è stufi di salire con la prima seggiovia e delle lezioni col maestro: levatacce la mattina, termometro a meno dieci, e fai il piegamento, la distensione, e punta il bastoncino… I sacrifici si fanno già sul lavoro per tutta la settimana. Perché mai complicarsi la vita anche in vacanza? Sarà soprattutto che gli sciatori tradizionali si erano rotti di vedere i freerider che si divertivano come matti. A saltare negli snowpark o a lanciarsi nella neve fresca mentre loro, in pista, a sforzarsi di far lavorare le lamine scimmiottando la conduzione di curva. Sarà per tutto questo che, già da qualche anno, si è diffuso un nuovo modo di vivere la neve: più libero, più divertente, più free. La tendenza si chiama freeride e freestyle: meno stile, agonismo e tecnica in pista, più divertimento fuoripista e negli snowpark, i parco giochi della neve. È questa la fotografia scattata anche dall’ultimo Osservatorio del turismo montano della fiera Skipass. Stile libero, insomma, a discapito dello sci da discesa tradizionale, sempre più costoso e insostenibile per le famiglie, specie in tempi di cinghie tirate come questi. Il che spiega anche il boom di tutte le discipline a costo zero (o quasi) a stretto contatto con la natura: racchette da neve (+22% di praticanti rispetto all’inverno scorso), scialpinismo (+12%), sci di fondo (+4%), snowkite e nordic walking (+3%). Non è un caso che, se le piste battute segnano il passo, gli snowpark scoppiano di salute. In tutta

Italia i nuovi “scivolatori liberi” continuano ad aumentare (+7%). La novità è che ora tra salti e “ringhiere”, oltre agli snowboarder con il cavallo basso si vedono sempre più freestyler con sci twin-tips, più corti e con le punte sia davanti sia dietro, per saltare, fare acrobazie e non impiantarsi all’atterraggio. Anzi, molti di loro sono proprio ex snowboarder che, stufi della tavola, vogliono comunque continuare a giocare tra jump e half-pipe. Nei park sono nate figure professionali ad hoc per insegnare come divertirsi in sicurezza. Gli stessi maestri di sci, per stare al passo coi tempi hanno dovuto aggiornare la loro figura. Oltre a essere insegnanti dello stile in pista, oggi sono anche, se non soprattutto, accompagnatori fuoripista e guide preparate per far provare ai clienti l’ebbrezza di galleggiare nella powder. Obiettivo: insegnare meno e divertire di più. E pazienza se la tecnica non è esattamente quella di Svindal o della Vonn. Per i freeskier, infatti, l’unica regola è che non ci sono regole. Con una differenza: se una volta il tormentone era freeride is not fashion (il freeride non è una moda), oggi il mondo di surfisti e snowboardisti — con la cuffia di lana e la maschera in testa anche al ristorante — fa tendenza eccome. Le aziende hanno fiutato il business e hanno sfornato attrezzature ad hoc: polivalenti (per l’utilizzo in pista e fuori), tecnologiche, ultraleggere, ecosostenibili ma soprattutto variopinte, in linea con la new-school. Anche i comprensori di sci si sono adeguati, e propongono sempre più aree, iniziative, servizi e skipass ad hoc per i freerider. Comprese piste da skicross, l’ultima e più adrenalinica tra le nuove discipline, diventata sport olimpico a Vancouver: giù a rotta di collo tra gobbe e curve paraboliche, gomito a gomito con gli altri, cercando possibilmente di arrivare in fondo sugli sci, e non a pelle di leone.

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Why make things so difficult on holiday?

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hether it be the stress and frenzy of modern times or fast food and speed dating, we need to slow down, not on ski runs, but in our lives. Be it that we tired of queuing for lifts or of ski tracks as crowded as a mall on Saturday afternoon. Of going up with the first chairlift ride and of ski teachers’ lessons. Of getting up at ungodly hours in freezing temperatures… After a whole week at work, why should we make so many sacrifices at weekends? Be it that traditional skiers, trying to work on their edges and mimic steering, were fed up with watching enthusiastic freeriders having so much fun in snowparks or on powder. Be it for all that, a new, freer way of experiencing snow has been spreading for a few years now. The trend is known as freeride and freestyle which means less style, less competitive spirit and less technique on the ski runs and much more fun in the backcountry and snowparks, to the detriment of alpine skiing, which is too expensive and unaffordable in times of financial crises This accounts also for all the zero (or nearly zero) cost disciplines practised in close contact with the wilderness: snow-shoeing (+22% compared to last year) ski-mountaineering (+12%), cross-country skiing (+4%), snow-kite and Nordic walking (+3%). Unlike well groomed pistes, snowparks are bursting with health and in Italy the new “free riders” keep growing in number (+7%). On jumps and “rails”, more and more freestylers are seen among baggy trousered snowboarders, jumping, doing aerobatics and landing smoothly with their twin-tip skis. Many of them are ex-snowboarders, tired of the board, who want to play on among jumps and half pipes. Professional figures have been created in snowparks and even ski teachers have kept up with the new trend. Today, beside teaching the style on the runs, they also accompany their clients in the backcountry to let them experience the thrill of floating on powder.

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The goal is that of teaching less and having more fun, even if the technique is not exactly that of Svindal or Von, freeriders have only one rule: the absence of rules. Yet there is a difference: once the motto was freeride is not a fashion, today, instead, the world of surfers and snowboarders — with woolen hats and goggles on even in the restaurant — is trendy indeed! Branded firms have detected the good deal and produced a wide range of multi-purpose equipment for on- and off-piste skiing, technical, ultralight, eco-sustainable, and above all brightly colored, in line with the new school. Ski areas also have adapted their facilities and offer special initiatives and even ad hoc ski passes for freeriders. The latest and most adrenaline producing among the new disciplines is skicross, which has become an Olympic sport: headlong rides through moguls and parabolic curves side by side with other riders and trying to finish on your skies not belly down.

Pista! Una prima tutta italiana per la quinta edizione ampezzana della European Cup Snowboardcross: al suo debutto la Nazionale italiana di Simone Malusà. Per non perdere nemmeno un’evoluzione dei 130 atleti in rappresentanza di 25 nazioni, la kermesse avrà una copertura live delle gare, visibili in streaming su Pc, Smartphone e Tablet. Sport e competizione, ma non solo. Premiazioni della Gara I in pieno centro a Cortina, dove gli atleti scenderanno da un “pistino” di neve; a seguire Cross Party con musica e spettacolo Surfing between snow e rock. Per la Gara 2 podio al parterre di arrivo. Appuntamento dal 21 al 23 dicembre 2012.

www.snowboardclubcortina.com


ALTRI MONDI

Play, snow, rewind Unica scuola di Cortina d’Ampezzo specializzata in snowboard, Boarderline lancia una nuova moda per il 2013: il noleggio delle telecamere GoPro, per accompagnare e filmare in diretta gli instancabili della tavola. Tutte le avventure verranno registrate grazie a queste piccole, leggere e super resistenti action camera. Per portarsi a casa l’adrenalina provata in pista.

Another international event will be held on Mt Faloria slopes from 21st to 23rd December 2012: the fifth European Cup Snowboardcross (www.snowboardclubcortina.com). The winners will be celebrated with music and shows in Cortina Centre with the Cross Party. Those who want to “ride” the latest trend may rent a GoPro at Boarderline and film their snow adventures.

© www.stefanozardini.com

www.boarderline.it

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© www.bandion.it

ALTRI MONDI

Neve libera tutti Torna la quarta edizione del Carrera Freeride Challenge Punta Nera, in programma dal 4 al 6 aprile 2013 sulle nevi incontaminate del Faloria. Scialpinismo, arrampicata sportiva, freeride e una grande novità: il Trofeo Scoiattoli, gara di scialpinismo aperta a tutti e in notturna. A fare da contorno, il Safe Day, giornata dedicata alla sicurezza e alle tecniche di soccorso in montagna. Il 5 aprile, spazio ai ragazzi con Junior Freeride Punta Nera, unica gara italiana di freeski aperta anche a minorenni (si sfideranno in sci, snowboard e telemark), a cui seguirà l’estrazione dei pettorali per la gara Open di sabato, momento clou della manifestazione quando, dalla cima della Punta Nera, i rider scenderanno tra rocce, neve e cliff verso la vittoria. Questa sarà anche la terza e ultima tappa del Vertical Combined Marco Da Pozzo, la triplice sfida di freeride, boulder e scialpinismo le cui prime due tappe si saranno disputate durante il Trofeo Scoiattoli e in piazza Angelo Dibona, nella giornata di venerdì. Chi avrà ottenuto i migliori risultati in tutte le discipline si porterà a casa la coppa. Pranzo, concerto e premiazioni al Rifugio Faloria. Per tutti gli sciatori di “fantasia”, le iscrizioni sono aperte. The winter program features the 4th Carrera Freeride Challenge Punta Nera, from 4th to 6th April 2013 on Mt Faloria slopes; the new Trofeo Scoiattoli, mountaineering ski-race will be held by night and open to all; the second edition of the Vertical combined Marco Da Pozzo; and the Junior Freeide Puntanera the only Italian freeski race open to under 18.

www.freeridepuntanera.com

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novità

CHE LA SFIDA ABBIA INIZIO di Savina Confaloni

Cambio di guardia per la Coppa d’Oro delle Dolomiti. Sarà gestita per i prossimi cinque anni da Alessandro Casali, che dopo aver rilanciato l’immagine della Mille Miglia, approda a Cortina determinato a ridare alla storica gara di regolarità della Regina delle Dolomiti “tutto il successo e il prestigio che merita”

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entusiasmo è lo stesso di quando, nel 2008, si aggiudicò l’organizzazione della Mille Miglia. Per Alessandro Casali, che da questa edizione sarà il mentore della Coppa d’Oro delle Dolomiti, ogni evento è un grande evento, ogni nuova avventura è una sfida da vincere per ottenere il meglio e il massimo. La Meet Comunicazione, una delle principali società italiane di comunicazione integrata di eventi nazionali e internazionali di cui Casali è presidente e amministratore delegato, ha dunque messo a segno un altro importante goal nell’ambito degli eventi di auto storiche aggiudicandosi la gara indetta dall’Aci di Belluno per la gestione della Coppa d’oro delle Dolomiti per il quinquennio 2013-2017. Dopo aver curato per cinque anni la Mille Miglia ed averne rilanciato l’immagine e l’appeal all’estero, Casali ha preso in mano il timone della Coppa d’Oro con lo stesso obiettivo: farne crescere il successo, la notorietà e l’internazionalità, e farla diventare una ulteriore occasione di promozione, in Italia e nel mondo, del suo territorio. Il progetto è ambi-

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zioso come tutti quelli intrapresi dalla Meet negli ultimi anni, dall’organizzazione del centenario di Confindustria, all’internazionalizzazione dei progetti della camera di commercio di Roma, a Vini nel Mondo di Spoleto di cui Casali è ideatore, alle svariate consulenze per alcuni ministeri. «Innanzitutto dobbiamo fare squadra con le istituzioni locali – spiega – per avere una cabina di regia che renda la Coppa d’oro una icona di Cortina e un passepartout per portare nel mondo la Regina delle Dolomiti: i grandi collezionisti e capitani d’industria che vogliamo dirottare qui con il know how di Mille Miglia saranno invogliati a tornare anche d’inverno dopo aver scoperto, grazie alla gara, la meraviglia di questi luoghi. La partenza è come sempre da Cortina il primo weekend di settembre, con un percorso che unirà il Veneto e il Trentino-Alto Adige. Studieremo il road book aggiungendo un finale di tappa intermedia in Trentino-Alto Adige per rendere la gara ancora più accattivante e sportivamente challenging, selezionando solo le vetture più prestigiose». Sono molte le novità inserite da Casali per risollevare una Coppa d’Oro a suo dire sottostimata e non valorizzata a sufficienza: «Abbiamo trovato un


marchio bisognoso di essere rilanciato e di essere reso noto in Italia e nel mondo, visto che secondo una nostra ricerca nell’extrasettore la gara è conosciuta solamente dal 20 per cento degli intervistati. Lavoreremo insieme dall’Automobile club Belluno per dare a questa manifestazione tutto il successo e il prestigio che merita: dal tracciato sempre nuovo, a partner importanti, a un comitato d’onore d’eccezione con imprenditori e personalità ai massimi vertici dello Stato, senza trascurare il fatto che, per vivere tutto l’anno, la Coppa d’Oro deve avere una fortissima comunicazione internazionale con la creazione di eventi che arricchiscano ancora di più l’eco della manifestazione». La formula del road show all’estero è la medesima sperimentata con successo dalla Meet Comunicazione per la Mille Miglia: eventi per la stampa e i collezionisti che portino la Coppa d’Oro delle Dolomiti nel mondo come bandiera del territorio, delle eccellenze di Cortina e del made in Italy: «Inizieremo con l’Inghilterra, per proseguire a New York e in Austria, mantenendo sempre come punto fermo una presentazione ufficiale alla fiera di Technoclassica ad Essen». Ma tra le tante novità annunciate in anteprima da Casali ne spicca una che appassionati, collezionisti e addetti ai lavori apprezzeranno particolarmente: così come era successo per la Freccia Rossa, alla gara vera e propria di tre giorni verrà affiancata una “settimana della Coppa d’Oro”: i giorni che precederanno la partenza saranno ricchi di iniziative ed eventi che permetteranno di godersi più tempo nella Regina delle Dolomiti con un Concorso d’eleganza e una notte bianca per lo shopping sfrenato all’ombra delle Tofane. «Vogliamo che la Coppa d’Oro diventi un cavallo di troia – conclude Casali – affinché la cultura, la storia e le tradizioni di Cortina vengano promosse nel mondo nel migliore dei modi, diventando un motivo d’orgoglio per tutti gli italiani».

Let the challenge begin

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lessandro Casali, the new mentor of Coppa d’Oro delle Dolomiti, feels the same enthusiasm he felt when he was awarded the Mille Miglia. Every new adventure is for him a challenge to win the best and the most. Meet Comunicazione, one of the main Italian companies of integrated communication of national and international events has scored another important goal in the field of historic car events, winning the management of Coppa d’Oro delle Dolomiti for the 2013-2017 five-year period. After having directed the Mille Miglia for five years and relaunched its image and appeal abroad, Casali has taken the helm of Coppa d’Oro with the same aim: increasing its successful image, fame and international character. The project is quite ambitious like all those undertaken by Meet in the last years. «We must team up with local institutions – Casali explains – to have a control room that will make Coppa d’Oro

the icon of Cortina and its passport to the world». Casali has introduced a lot of new events to improve the Coppa d’Oro, which, in his opinion, is underestimated and insufficiently promoted: «We have found a brand in need of relaunch and publicizing in Italy because our surveys show that the race is known only to 20% of the interviewees. We will work with Automobile Club Belluno to give this event all the success and the prestige it deserves». The road show formula, already successfully tested with Mille Miglia, with events for media and collectors, will bring the Coppa d’Oro delle Dolomiti in the world as the flag of Cortina and made in Italy. The days leading to the race will feature many ancillary events – as the elegance Contest and the white night – to appreciate the Queen of the Dolomites. «We want the Coppa d’Oro to be the opportunity – says Casali – to best promote Cortina’s culture, history, and traditions in the world, something Italians can be proud of».

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GEO & GEO

IN PRINCIPIO FU... a cura della redazione di National Geographic Italia

Cortina d’Ampezzo. Sono ampezzani e si chiamano Ampezzoa triassica e Triasacarus fedelei gli invertebrati più antichi della Terra intrappolati nell’ambra delle Dolomiti. La scoperta di un team internazionale sposta indietro le lancette di 100 milioni di anni rispetto all’ultimo ritrovamento. I nomi delle due nuove specie sono un omaggio al cortinese Paolo Fedele che aveva segnalato il giacimento nel 1997

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n segreto custodito da 230 milioni di anni nell’ambra delle Tofane, quello scoperto in agosto da un team internazionale di ricerca, in collaborazione con il gruppo di paleontologi dell’Università di Padova e i ricercatori dell’Istituto di geoscienze e georisorse del Consiglio nazionale delle ricerche (Igg-Cnr). L’eccezionale ritrovamento, avvenuto analizzando 70.000 frammenti d’ambra contenenti campioni di materiale animale o vegetale recuperati nei pressi di Cortina, consiste in due acari e una zanzara, appartenenti a specie ormai estinte, che rimasero intrappolati in alcune gocce di resina

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Ambra-Cadabra Una scoperta, quella affiorata dalla roccia delle Tofane che, dopo la pubblicazione sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, ha fatto il giro del mondo scientifico e che omaggia — anche con il nome assegnato a una delle due specie ritrovate, Triasacarus fedelei — il cortinese Paolo Fedele, che nel 1997 aveva segnalato il giacimento. Un riconoscimento che giunge come frutto di un’intera vita dedicata alla ricerca dei fossili, attività condivisa con quegli appassionati che, come lui, hanno raccolto l’eredità di Rinaldo Zardini e che ha permesso la nascita, a Cortina, del Museo Paleontologico, dove è oggi conservato il fortunato reperto. Spinto da una grande curiosità verso quella che sembrava una vera e propria “corsa” a megalodonti e ammoniti, affascinanti perché paragonabili a vere e proprie sculture, nel 1997 l’occhio attento di Paolo Fedele aveva notato qualcosa in un campione di roccia nei pressi di Rumerlo, che ad altri occhi era sfuggita. Migliaia di goccioline di resina fossile, grandi pochi millimetri, inglobate nella matrice argilloso arenacea: l’ambra. Questo eccezionale ritrovamento è un’ulteriore conferma che le Dolomiti sono un laboratorio importantissimo per lo studio della storia geologica della Terra, e Cortina, regina degli sport invernali, è un luogo dove lo sciatore inconsapevole scivola a fianco di barriere coralline, lagune, isole tropicali... Ma per poter apprezzare un tale inestimabile tesoro è necessario prima di tutto riuscire a vederlo. Ecco l’insegnamento che ci trasmettono figure come Rinaldo Zardini, Paolo Fedele, Giorgio Zardini. Imparare a leggere quel favoloso romanzo di rocce che sono le Dolomiti e saperle osservare, magari con gli occhi di un bambino, che condotto al museo, davanti a un piccolo pezzo di roccia scura e i frammenti giallo-bruni in trasparenza, è ancora capace di emozionarsi e pronunciare: ambra-cadabra. Stefania Zardini Lacedelli e Chiara Siorpaes

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prodotta dalle conifere delle Dolomiti. Se già in passato erano stati identificati numerosi microrganismi unicellulari, queste nuove analisi permettono di ricostruire meglio l’ecosistema presente nell’area in quel periodo. «Nel 2006 il team di ricerca aveva già pubblicato risultati sullo studio di batteri e protozoi inglobati nell’ambra dolomitica, dimostratisi incredibilmente simili ai microrganismi ancora oggi esistenti — ha dichiarato Eugenio Ragazzi dell’Università di Padova, uno degli autori dello studio pubblicato sulla rivista americana Proceedings of the National Academy of Science. Prima di oggi, però, le più vecchie inclusioni conosciute di organismi animali in ambra risalivano a circa 130 milioni di anni fa: la nuova scoperta sposta quindi le lancette indietro nel tempo di ben 100 milioni di anni rispetto a ogni precedente ritrovamento di organismi inglobati in ambra». Uno spostamento anche geografico, perché finora le più antiche testimonianze erano arrivate da una regione compresa tra Libano e Giordania. «L’ambra è uno strumento estremamente prezioso per i paleontologi, perché conserva gli esemplari con fedeltà microscopica, consentendoci di formulare stime molto accurate sui cambiamenti evolutivi occorsi nell’arco di milioni di anni», ha dichiarato un altro autore della ricerca, David Grimaldi, uno dei maggiori esperti mondiali di artropodi conservati in ambra e curatore del settore zoologia degli invertebrati per l’American Museum of Natural History di New York. Grazie all’eccezionale stato di conservazione, due dei tre artropodi sono stati identificati come nuove specie e battezzati Ampezzoa triassica e Triasacarus fedelei, in onore del cortinese Paolo Fedele che nel 1997 aveva segnalato il giacimento. I due artropodi sono in tutto e per tutto simili agli eriofioidei, insetti fitofagi: vissero in un periodo in cui non esistevano ancora le piante da fiore, per questo si nutrivano delle foglie delle conifere appartenenti alla famiglia estinta delle Cheirolepidiaceae, la stessa che ha prodotto la resina nella quale sono stati ritrovati. I ricercatori hanno osservato come sia «incredibile pensare che nonostante tutti i processi evolutivi, 100 milioni di anni prima la comparsa delle piante da fiore o dei dinosauri, gli eriofioidei risultano quasi uguali a quelli di oggi».


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In the beginning it was...

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secret that had been guarded for 230 million years in the amber of the Tofane was discovered last August by an international research team in cooperation with the group of paleontologists from the University of Padova and the research team of the Institute of Geoscience and Georesources of the C.N.R. (National Council for Research). The exceptional finding occurred while analyzing 70,000 fragments of amber containing samples of animal or vegetable material collected near Cortina; included were two mites and one mosquito — belonging to now extinct species — which remained trapped in resin drops produced by the conifers of the Dolomites. «In 2006, the research team had already published the results on the study of bacteria and protozoa contained in the Dolomite amber. These samples proved to be incredibly similar to microorganisms which exist today — declared Eugenio Ragazzi from the University of Padova, one of the authors of the study published on the American journal Proceedings of the National Academy of Science. Before this discovery, the oldest known samples of animal organisms included in amber dated back to about 130 million years ago». The new findings show a geographic shift as well, because the oldest evidence so far had been found in an area between Lebanon and Jordan. «Amber is an extremely precious instrument for paleontologists because it preserves samples with microscopic accuracy, enabling us to formulate very accurate evaluations of evolutionary changes over a span of millions of years»: declared David Grimaldi, one of the world’s best experts on arthropods preserved in amber, and curator of the invertebrate zoology section for the American Museum of Natural History in New York.

Thanks to the exceptional state of preservation, two of the three arthropods were identified as new species and named Ampezzoa triassica and Triasacarus fedelei, to honour Cortina born Paolo Fedele who had indicated the layer in 1997. The two arthropods are in all respects similar to eriophyidae, phytophagus insects: they lived in a period before flowering plants existed, which is why they fed on coniferous leaves belonging to the extinct family of Cheirolepidiaceae, the same tree which produced the resin where they were found. Researchers have observed that «it is incredible to think that, notwithstanding all the evolutionary processes, 100 million years before the appearance of flower plants or dinosaurs, eriophyidae were almost similar to today’s species.»

Scienza e natura spiegate anche ai più piccoli. Da goccia a gioiello: il meraviglioso viaggio dell’ambra è il laboratorio organizzato per i per bambini dai 5 ai 12 anni dal Museo incanta, rassegna di animazione museale. Info: + 39 346 6677369, didattica.musei@regole.it

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oltreconfine

QUANDO LA MAPPA Ăˆ Il tESORO testo e foto di Stefano Zardini

Oggi, tempo di Google maps, cartine interattive e 3D, abbiamo deciso di spostarci indietro di molti anni e altrettanti chilometri. Per arrivare in Giordania sulla tracce di uno sceicco, in un mare di polvere e roccia, tra montagne che affogano nella sabbia, e scoprire la piĂš antica carta geografica del mondo, nascosta per oltre 10mila anni

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oltreconfine

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i trovavo a Petra, in Giordania, da dodici giorni, per la realizzazione di un servizio fotografico sulla Città Rosa. Da alpinista, pur inesperto, avevo raggiunto punti di osservazione inediti e, dopo due o tre giorni di marcia a dorso di un mulo, luoghi solitari e poco frequentati. Era l’anno 1990 e ancora l’organizzazione turistica e le guide per la visita di Petra erano molto approssimativi; avevo quindi potuto spaziare dove volevo e vedere quanto il posto offriva, senza riserve. Soddisfatto del lavoro, sarei potuto rientrare, ma decisi di prendermi qualche giorno per visitare Qa’ Disi, un luogo vicino a Wadi Rum, il deserto dove dicono si nascondesse Lawrence d’Arabia. Lì, complice una tempesta di sabbia e un po’ di fortuna, riuscii a incontrare lo sceicco Jleil Abu Kayed, massima autorità della zona e capo di tutte le tribù, in quel mare di polvere e rocce. Trascorsi due giorni nella sua casa, dove viveva con le sue tre mogli e trentacinque figli, in attesa che la tempesta calasse e fosse possibile rimettersi in viaggio con lui, per la misteriosa meta di Qa’ Disi. Partiti all’alba, dopo un paio d’ore di fuori strada, in un dedalo infinito di passaggi tra montagne che affogavano nella sabbia, ci fermammo. Sembrava di vivere la scena di un film: lo sceicco avanzava con il suo mantello svolazzante verso la base di una roccia gigantesca, camminando con la sicurezza con cui noi ampezzani ci muoviamo sulle rocce. Io lo seguivo, piccolo, dietro la sua imponente figura, finché non mi accorsi di camminare su un letto di selci, punte di frecce, lame ancora taglienti, schegge appuntite: un vero giacimento di liti. Probabilmente proprio qui venivano costruiti i preziosi utensili. Avrei voluto fermarmi, ma lo sceicco continuava a grandi passi, così mi accontentai di metterne in tasca un paio di pugni. Arrivammo dopo poco a una spaccatura alla base della montagna, dove un’enorme pietra si appoggiava alla grande parete, lasciando solo una fessura di cinquanta centimetri di larghezza. Ce l’avevo fatta, avevo raggiunto il luogo che custodisce la più antica carta geografica del mondo, incisa nella roccia. Ne avevo sentito parlare da un archeologo dell’Università di Firenze, Edoardo Borzatti, che tuttavia non ne aveva svelato l’ubicazione precisa, per poterla studiare a suf-

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ficienza prima di renderla nota. Un macigno di qualche tonnellata con una superficie quasi piatta di circa tre metri per uno e mezzo giaceva incastrato lì, quasi al buio, con incisa una serie di percorsi che univano una quarantina di coppelle di varia grandezza. Sopra questa roccia Abu Kayed si muoveva, fiero di questo suo segreto, parlando tra sé e sé ad alta voce, in un arabo purtroppo a noi incomprensibile. I segni che lui indicava certamente risalivano al neolitico, dai dodicimila ai novemila anni a.C., quando l’uomo iniziava a diventare stanziale e agricoltore, e rappresentavano con tutta probabilità i percorsi per raggiungere altri insediamenti senza perdersi in quel labirinto di montagne e canali di sabbia. Una mappa gelosamente nascosta agli occhi di altre tribù o di predoni nomadi in transito, così rimasta per una decina di millenni. Su un lato un segno più recente, di una macina per cereali, aveva cancellato altri segni preziosi. Ero affascinato, senza fiato. Scattavo e guardavo, guardavo e scattavo, con il cuore in gola. Lui, tenendo un dito in una coppella, con l’altro indicava una montagna lontana attraverso la piccola apertura che faceva passare sottili lame di sole. Lassù probabilmente si trovava il luogo dell’insediamento corrispondente a quella coppella. Una vera mappa, una carta topografica con percorsi che collegavano tribù a tribù, gruppi familiari ad altri nuclei. Avrei voluto fermarmi due giorni a fotografare, ma lui mi trascinò fuori per altri canali di sabbia, altre montagne da aggirare per mostrarmi, su una parete a strapiombo, altre incisioni rupestri di figure umane senza braccia, misteriose quanto affascinanti; più sotto ancora sulla roccia, piccoli graffiti con cammelli e stambecchi; infine altre coppe rovesciate per macinare il poco grano selvatico e dove vivere al riparo sotto pareti sporgenti e sovrastanti. Al mio ritorno in Italia, cercando di saperne di più, scoprii che a seguito di un confronto della mappa con un rilievo aero-fotogrammetrico dell’area, era possibile confermare la corrispondenza delle coppelle con effettivi ritrovamenti di insediamenti umani sulle montagne e nelle valli circostanti. Sono passati 23 anni da allora e mi chiedo spesso se quei luoghi, oggi, siano ormai meta di turisti al seguito di un ombrellino, o se continuano a preservarsi, solitari, come è stato per oltre diecimila anni.


Ăˆ davvero un inestricabile labirinto di montagne, di canali che sbucano tra rocce e gole, come se un grande fiume di sabbia si fosse infilato dappertutto: solo chi conosce questa terra come le sue tasche può tornare indietro. Una costante sensazione di incertezza ti cammina accanto mentre cerchi dei riferimenti che continuano a confondersi.

It is indeed an inextricable maze of mountains, of narrow valleys coming out among rocks and ravines, as if a large sand river had flowed everywhere: only those who know this land like the back of their hands will be able to return. A constant feeling of incertitude walks at your side while you search for reference marks that keep blurring.

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oltreconfine

When the map is the treasure

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was staying in Petra, Jordan, for 12 days for a photographic shoot of the rose red City. As an alpinist, though an inexperienced one, I had reached new vantage points, after two or three days of travel by a mule, some solitary and scarcely visited. It was the year 1990 and both the tourist guides and organization to visit Petra were rather imprecise; therefore I was able to wander where I wished to and see what the site had to offer. Quite happy with what I had already accomplished, I could have come back, yet I decided to take some time to visit Qa’ Disi, next to Wadi Rum, the desert where Lawrence of Arabia was said to have hidden. There, helped by a sand storm and some luck, I met Sheik Jleil Abu Kayed, the top authority on the area and chief of all the tribes. In that sea of dust and rocks I spent two days in the home where he lived with his three wives and 35 children. We were waiting for the storm to drop so I could journey with him to the mysterious destination of Qa’ Disi. We set off at dusk; after two hours off road, we stopped in an infinite maze of mountain passes that sank in the sand. I felt I was living a movie scene: the sheik was coming forward with his flapping mantle toward the base of a gigantic boulder, walking with the same ease as mountain people move on the rocks. I followed him, a little behind his imposing figure, until I realized I was walking on a bed of flint stones, arrow tips, cutting blades, sharpened chips: a true deposit. Most probably, precious tools were made on that site. I would have stopped, but the sheik kept striding up, so I was content to put a couple of handfuls in my pockets. Shortly after, we arrived at a fissure on the base of the mountains where a huge rock was leaning against the great face wall, leaving only a 50 centimeter wide crack. I had made it,

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I had reached the site that keeps the most ancient geographic map of the world, engraved in the rock. I had heard about it from Edoardo Borzatti, an archeologists from Florence university, who had not revealed the precise location in order to study it thoroughly before letting out the piece of news. A boulder of some tons with an almost level surface of 3 by 1.5 meter was lying there, embedded almost in the darkness with a series of paths joining some forty cupels of different sizes. On top of this rock, Aby Kayed stood, fiery of his secret, talking loudly to himself in an Arabian language that, unfortunately, we could not understand. The artefacts he pointed to, surely dated back to the Neolithic age, from 12,000 to 9,000 years B.C. when Humans started to become sedentary and farmers, and were likely meant to show the paths between settlements to avoid getting lost in that maze of mountains and sand canals. A map, jealously hidden from the eyes of other tribes or from nomadic robbers in transit, that had remained such for ten thousand years. On one side, a recent signs of use of a cereal grindstone had erased other precious signs. I was fascinated, breathless. I took pictures and looked, looked and took pictures, my heart was pounding. He stood, with a finger in a cupel, and the other pointed at a distant mountain through the small slit that let thin blades of sun in. Up there was probably the site corresponding to that cupel. A veritable map, a topographic map with paths connecting all the tribes, the family groups to other groups. I would have stopped there two days to take photos, but he drew me further across more sand canals and around other mountains to show me, other mysterious and fascinating rock engravings of armless figures on an overhanging wall; below, on the rock some small graffiti with camels and ibex; finally other cupels lying upside down to grind a little wild wheat and where to live sheltering beneath the overhanging walls. Back to Italy, I tried to get more information and by comparing the map with an aerial- photogrammetric relief of the area I discovered that it was possible to find a correspondence between the cupels and the locations of human settlements in the surrounding mountains and valleys. 23 years have gone by and still I often wonder whether those sites have become the destination of tourists following their guide or if they continue to be solitary as they have been for over 10,000 years.


Strane forme appena abbozzate sulla roccia fanno pensare ad astronauti con tanto di casco: sono graffiti incisi 8.000 anni prima di Cristo. Comprenderne il significato è oggi impossibile se non fantasticando su esseri extraterrestri; meglio pensare a misteriose figure tracciate per incutere timore agli avversari.

Strange shapes, roughly sketched on the rock reminiscent of astronauts, complete with their helmets: these graffiti were engraved 8,000 years before Christ. Their meaning is today unfathomable unless we imagine extraterrestrial beings; better to think that mysterious figures were traced on the rock to strike terror in enemies.

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Cosa bolle in pentola

A lezione di cucina da‌ a cura di Lucia Portesi foto di Giacomo Pompanin

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Roberto Piccolin Ristorante Ariston


Alessandro e Adolfo Menardi Ristorante Baita Fraina

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Roberto Piccolin Una passione. Quella che Roberto e il fratello Fabrizio hanno ereditano dai genitori, per oltre 30 anni gestori del Ristorante Ariston. Qui la cucina è semplice, fatta di tradizione e materie prime di qualità: pani a lievitazione naturale, piccola prosciutteria casalinga, paste fresche e dolci fatti in casa. Una filosofia “condita” da piatti sani e golosi. Il primo piatto non si scorda mai Il pane e la pasta fresca. Ma anche i dolci e i panettoncini di Natale: tutto quello che contempla mettere le “mani in pasta”. Che significa fare tantissime ore di laboratorio ma in totale relax: è allo stesso tempo uno stress e una terapia… pazzesco no?

A passion that Roberto and his brother Fabrizio have inherited from their parents who ran the Ariston restaurant for over 30 years. Here the dishes are simple, made with tradition and the best quality ingredients: naturally leavened breads, small local hams, fresh pasta and homemade desserts.

Toglietemi tutto ma non… L’amore per questo mestiere. Senza voler essere scontati, ma il vero segreto è proprio questo: imparare qualcosa di nuovo ogni giorno mi emoziona, mi stimola a migliorare e si trasforma poi in energia vitale.

Take away everything in the kitchen but.. My love for this job. Though it might seem a trivial remark, this is the secret: I feel excited at learning something new, it’s an incentive to improve day after day and it turns into vital energy.

Il consiglio dell’esperto Una dritta per non rovinare dolci genuini con aromi artificiali (vanillina e fialette). Fare asciugare una bacca di vaniglia per almeno tre ore al caldo, frullarla con un chilogrammo di zucchero, possibilmente integrale, aggiungere, secondo i gusti, buccia di agrumi, cannella, noce moscata e conservare in un vaso di vetro ermetico. Togliere quindi il dieci per cento dello zucchero della ricetta e aggiungere il dieci per cento del nostro aroma naturale.

The advice of the expert A piece of advice not to spoil your desserts with artificial flavours. Let a vanilla pod dry for at least three hours in a warm place, add it to a kilogram of sugar, brown sugar if possible, add citrus fruit rind, cinnamon, nutmeg — according to taste — and keep in an airtight glass jar. Take ten percent sugar off the recipe and replace with your naturally flavoured sugar.

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The first dish that can never be forgotten... Fresh bread and pasta. But also desserts and naturally leavened baby panettone for Christmas. I can’t help “putting my fingers in the pie”. Though this means spending lots of hours in the laboratory, I find it very relaxing: at the same time a stressful activity and a therapy… sounds crazy, doesn’t it?

www.ristoranteariston.dolomiti.org

tel. +39 0436 866705

Ristorante Ariston

Caramelle di pasta fresca Cuocere per pochi minuti in abbondante acqua salata i ravioli fatti in casa, ripieni di crema di formaggio di malga e cantarelli trifolati. Scolarli e servirli su un piatto piano, adagiati su un pesto di ortiche, accompagnati da un filo di riduzione di vino Foies (vino dell’azienda famigliare) e pochi pinoli tostati.

Fresh pasta caramels Shaped like paper wrapped toffees, this ravioli is stuffed with malga cream cheese and cantarelli mushroom cooked with garlic and parsley. Place water to boil, add salt and cook the ravioli for few minutes, drain and serve on a nettle pesto; finish with a few drops of Foies wine reduction (the wine comes from the family farm) and a few toasted pine seeds.


COSA BOLLE IN PENTOLA

Alessandro e Adolfo Menardi Una casa rurale. I due fratelli Menardi — Adolfo, responsabile di sala, e Alessandro, chef — hanno trasformato l’azienda di famiglia (un bar con stalla, fienile, vendita di panna, salsicce e polenta) in un ristorante di qualità. Membro di Alto Gusto, è oggi segnalato nelle guide gastronomiche più prestigiose. Gestione in tandem per un unico obiettivo: valorizzare il territorio. Il primo piatto che non si scorda mai Stinco di maiale salmistrato e cotto nell’orzo: è stato il nostro salto di qualità. Nel menù prima avevamo portate rustiche, tipiche della montagna. Poi è arrivata la decisione di puntare su estro e creatività, sempre nel rispetto della tradizione locale. Toglietemi tutto ma non… Utilizziamo prevalentemente prodotti del territorio. Formaggi, salumi, cereali provengono dal bellunese. Un ingrediente particolare non c’è: ogni cosa che appartiene a questa provincia è come un piccolo tassello che va a comporre il mosaico delle nostre ricette. Il consiglio dell’esperto Casunziei da leccarsi i baffi? Utilizzare nel ripieno, oltre alle rape rosse, anche un cou de rao (rapa navona). Il papavero? Meglio macinato anziché intero: sprigiona più sapore.

A rural home. The two Menardi brothers — Adolfo, in charge of the dining room, and Alessandro, chef — have turned the familyrun farm (a bar with stable, hayloft, and shop for cream, sausages and polenta) into a quality restaurant. Member of Alto Gusto, it is listed in the most prestigious food guides. A tandem management with a unique goal: promoting the region. The first dish that can never be forgotten... Salt cured pork shank stewed in barley: this dish was our qualitative leap. Before, our menu only featured country dishes, typical of the mountain tradition. Then, we arrived at the decision to focus on inspiration and creativity, while respecting the local tradition. Take away everything in the kitchen but… We mainly use local products. Cheese, cold meats, salami and cereals from the Belluno area. There is not a special ingredient: every thing that belongs to this area is like a small part that contributes to each one of our recipes. The advice of the expert Mouth-wateringly good Casunziei? For the stuffing red beetroots and a white turnip. Poppy seeds? Better ground because they give more flavour.

www.baitafraina.it

tel. +39 0436 3634

Ristorante Baita Fraina

Filetto di cervo al mirtillo rosso e salsa balsamica Scegliere un filetto di medie dimensioni, salarlo, rosolarlo con una noce di burro e bagnarlo con un cucchiaio di grappa. Proseguire la cottura con due cucchiai di composta di mirtillo e uno schizzo di aceto balsamico di Modena. Concludere la cottura, mantenendo sempre il cuore rosso. Servire con un cucchiaio di polenta di mais sponcio.

Venison fillet with cranberry and balsamic sauce. Choose a medium-sized fillet, salt to taste, sautée with a knob of butter, and sprinkle with a spoonful of grappa. Add two tablespoons of cranberry jam and a few drops of Modena balsamic vinegar. End cooking when the heart of the fillet is still rare. Serve with a spoonful of corn meal.

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Sopra (foto in bianco e nero dipinta a mano), la formazione che nel 1932 batté il Milano 5 a 0 conquistando il titolo di Campioni d’Italia. A fianco, una fase del campionato dello scorso inverno che ha visto il Cortina conquistare il terzo posto.

Above (hand-painted black and white photo), the team that in 1932 beat the Milan 5 to 0, winning the title of Champion of Italy. On the right, a stage of the championship last winter which witnessed Cortina achieve the third place.

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Ghiaccio bollente Cortina è hockey. E proprio a questa disciplina è dedicato il libro (Smalltownteam, il titolo) che il fotografo Stefano Zardini, in collaborazione con la Sportivi ghiaccio Cortina, darà alle stampe nel corso di questa stagione agonistica: un volume, tradotto anche in inglese, dove le immagini del noto fotografo ampezzano la faranno da padrone. Non solo dischi in rete e marcate contro la balaustra, ma anche la vita dello spogliatoio, i riti scaramantici precedenti il match e il lavoro dell’allenatore, senza dimenticare uno sguardo al passato dell’hockey a Cortina ma anche al futuro, con i giovanissimi (e numerosi) pattinatori che si stanno allenando per diventare i campioni di domani. La storia dell’hockey a Cortina vista da un’angolatura diversa, quindi. L’obiettivo di Zardini ha colto la fatica, il sudore, la voglia di vincere, la grinta, la delusione, l’orgoglio di chi veste la maglia della più titolata squadra d’Italia, con 16 scudetti e tre Coppa Italia nel proprio curriculum. L’obiettivo del fotografo è entrato negli spogliatoi, tra un tempo e l’altro della partita, fermando sulla carta i momenti più emozionanti di questo sport straordinario. Cortina is Hockey. The volume (Smalltownteam is the title) produced by photographer Stefano Zardini together with Sportivi Ghiaccio Cortina impresses the most spectacular and emotional moments of this extraordinary sport. The history of hockey is seen from a different angle: not only body checks and goals, but also dressing rooms, propitiatory gestures, the coach’s work, exhaustion, sweat, the will to win and the frustration of a loss, the pride of players who are wearing the jersey of the most titled team in Italy with 16 championships and three Italian Cups.

© stefanozardini.com

© Archivio Storico Foto Zardini

La nostra agenda



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Piccoli campioni crescono: Sci club Col Druscié Diciassette febbraio 2013, appuntamento a Rumerlo con il Gran Prix Aviva, gara organizzata dallo Sci club Col Druscié, dedicata ai giovani della provincia di Belluno (nati tra il 1993 e il 2001) e valida per le qualificazioni regionali per i Campionati italiani di sci alpino di Roccaraso. Un evento non a caso dedicato ai giovani, perché la formazione e l’attenzione verso i ragazzi, futuri atleti, è nel Dna di questo sodalizio di punta dello sci ampezzano. Lo Sci club Col Druscié nasce nel 1995 dall’inventiva e dalla passione per la montagna di un gruppo di amici. Oggi, grazie anche all’impegno del presidente Flavio Alberti e del consiglio direttivo, conta ben 130 soci una settantina dei quali atleti professionisti che portano la bandiera di Cortina e d’Italia in competizioni locali, regionali, nazionali e internazionali. La filosofia del club è quella di offrire ai ragazzi l’opportunità di praticare uno sport, anche a grandi livelli agonistici, divertendosi. Nove gli allenatori attualmente a disposizione sia in estate – per escursioni sui ghiacciai – che, in inverno. Una cura per la formazione, sportiva ma non solo, ben rappresentata anche dall’attenzione data anche ai genitori che ricoprono un ruolo fondamentale nel percorso sportivo dei propri figli. Per gli adulti vengono organizzati degli incontri ad hoc con psicologi specializzati nel ramo dello sport come la dottoressa Lucia Mazzotti. Un percorso di successo che ha portato ad arricchire l’elenco delle vittorie inserite nell’Albo d’oro degli atleti dello Sci Club Druscié. Dai Gran Premi nazionali come il Pinocchio e i Campionati italiani giovanissimi ai circuiti interregionali come il Grand Prix Lattebusche fino ai Trofei regionali. The Grand Prix Aviva, organized by Sci Club Col Druscié, takes place at Rumerlo on 17th February 2013. The race is open to the young racers of the Belluno province and is valid as regional qualification for the Italian Championships in Roccaraso. The event is dedicated to the young racers, future athletes, because training and caring for them is the scope of this Club. Created in 1995, Sci Club Col Druscié counts 130 members, 70 of them are racers who take Cortina and the Italian flag all over Italy and abroad. The Club’s philosophy is to offer the younger generations the opportunity to practice a sport and have fun, even at top levels. Nine instructors train the athletes both in summer – for glacier skiing – and in winter. Attention is also focussed on parents who play a very important role in the sports career of their children. Special meetings with sports psychologist are organized for them. A successful path which has increased the number of victories in the Sci Club Druscié roll of honour. www.sciclubdruscie.com

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Match point Alla guida del Tennis Country Club Cortina è arrivato Andrea Mantegazza – tecnico di esperienza internazionale in nomination come miglior coach del 2012 insieme a Francesco Cinà, Claudio Galoppini e Massimo Sartori – con la moglie Paola Bergamo, presidente del club. Un importante salto di qualità che getta le basi per portare tra le Dolomiti eventi di interesse nazionale e internazionale anche relativamente a questo sport: da novembre è partito Junior Project Start up che prevede l’organizzazione di corsi per ragazzi dagli 8 ai 15 anni e per bimbi dai 5 agli 8 anni. Inoltre, con l’arrivo di Andrea Mantegazza il circolo ha dato nuovo vigore all’attività agonistica allestendo squadre giovanili competitive under 16,14,12. Uno dei primi appuntamenti top sarà il Christmas Savoia Tennis Event, un’esibizione di Filippo Volandri (numero 88 del circuito mondiale Atp) e Matteo Viola (numero 125 e allievo di spicco di Andrea Mantegazza) in programma il 23 dicembre, in collaborazione con il Grand Hotel Savoia. Ma novità e anteprima assoluta dell’inverno sarà lo Snow Paintball, organizzato in collaborazione con Kocai e Paintball Paradise d’Italia. Un divertente gioco di squadra sulla neve nel campo centrale del Tennis Country Club: ciascun giocatore deve marcare l’avversario con l’apposito marcatore getta-colore. Scopo: conquistare la base avversaria impedendo alla squadra opposta di muoversi perché altrimenti segnata col colore ed espulsa. Per le feste di Natale anche corsi collettivi, individuali e a tema (al mattino e alla sera); il 24 maggio 2013 si terrà il Torneo regionale di quarta categoria e a Ferragosto il Torneo nazionale per giocatori professionisti e semiprofessionisti. Nei mesi di giugno e luglio stage estivi settimanali per ragazzi dagli 8 ai 16 anni e stage nel weekend per adulti. Andrea Mantegazza – nominee for 2012 best coach – has become manager of the Cortina Tennis Country Club with Paola Bergano, his wife, as club president. An important quality leap that will bring national and international tennis events to Cortina. Last November the Junior Project Start up set up classes for children and adolescents and with Andrea Mantegazza, the club has reinvigorated competition activities. The first top event is scheduled for 23rd December – the Christmas Savoia Tennis Event in cooperation with Grand Hotel Savoia – but the true absolute novelty of the 2013 winter is the Snow Paintball, a fun team game on snow. During the Christmas holidays group, individual and theme classes will be held. On 24th May 2013 the IV category regional tournament will take place and in Midsummer the national tournament for young professional and semi-professional players. In June and July weekly summer stages for children aged 8-16 and weekend stages for adults will be held. www.tenniscortina.it

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Tre domande a Gianni Milan, vice presidente nazionale Fit-Federazione italiana tennis. I vostri progetti futuri? Vista la solidità economica e la forza dal punto di vista tecnico, il nostro obiettivo è far diventare il tennis il secondo sport in Italia dopo il calcio (oggi è il quarto), investendo sui giovani. Una delle ultime scommesse vinte è stato Supertennis, il canale televisivo monotematico: una iniziativa unica al mondo. Dal 1 gennaio nascerà anche il primo social network, Supertennis Club. E a Cortina? L’arrivo di Andrea Mantegazza è un importante plus per Cortina che merita maggiore espansione e risorse in questo sport: è uno dei luoghi più belli al mondo e la nostra federazione si sta impegnando – in collaborazione con il comune – per portare qui il tennis di alto livello, investendo in una costante attività giovanile. C’è un posto, in Ampezzo, che è riuscito a stregarla? Il Lago Sorapis questa estate mi ha davvero lasciato senza fiato.



© Giacomo Pompanin

© giuseppeghedina.com

© Dino Colli

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Coppa del Mondo di sci alpino femminile e Fis World Snow Day Il 19 e 20 gennaio 2013, appuntamento – numero 21 – col grande sci sulla spettacolare pista Olympia delle Tofane. Tanti gli eventi off organizzati per l’occasione, come la seconda edizione del Top of the Dolomites Music Festival, con i migliori dj in alta quota. Per gli amanti dell’aperitivo, suggestivo après-ski Top Bar: dalle ore 9.30 di sabato 19 gennaio sarà possibile godersi la gara sorseggiando un drink in pista. Senza dimenticare, domenica 20, il divertimento dei più piccoli, con la seconda edizione del Fis World Snow Day. On 19th and 20th January, the appointment is with the twenty-first edition of the spectacular world cup race on the Olympia ski run in the Tofane. Many ancillary events are scheduled like the second edition of the Top of the Dolomites Music Festival with the best mile-high DJ’s or a charming après-ski at the Top Bar where spectators can watch the race while sipping their drinks on the ski run from 9:30 a.m. Of Saturday 19th January. 20th January, 2013, in Cortina, and in many resorts around the world, is the day devoted to learning safety on the mountains in cooperation with the Police Forces. Family and in particular children will be able to train along an obstacle course, simulate avalanche rescuing with trained dogs and have fun in the outdoors. Sport dal 1930: Sci club 18 Befana dedicata ai bambini, ma questa volta non c’è dolce o carbone che tenga, solo l’abilità e la voglia di vincere. Saranno le categorie Ragazzi e Allievi (nati tra il 1997 e il 2000) a darsi battaglia durante il Grand Prix Aviva, gara di slalom gigante sul Monte Faloria in programma il 6 gennaio 2013. Mentre divertimento, sport, solidarietà e buona cucina saranno gli ingredienti della Coppa Telethon, gara di slalom gigante in programma il 16 febbraio 2013 sulle nevi di Col Gallina. La sfida è aperta a tutti i bambini e l’intero ricavato sarà devoluto alla charity italiana che si occupa della cura delle malattie genetiche rare. È dedicato al figlio Jacopo, il IV slalom fra le nuvole, organizzato da Paolo Zardini il primo aprile 2013: gara di slalom gigante a scopi benefici il cui ricavato andrà a sostegno di progetti che coinvolgono le strutture sanitarie di Cortina e dei paesi vicini. The kindly old witch will not bring coal or candies, only the ability and the determination to win. Young ski-racers born from 1997 and 2000 will compete for the Grand Prix Aviva, a giant slalom race on Mount Faloria scheduled on 6th January, 2013. Entertainment, fun, sport, solidarity and good food will be the ingredients of the Coppa Telethon, a giant slalom race scheduled on 16th February, 2013 on Col Gallina ski runs. The challenge is open to all the children and the proceeds will be donated to the Italian non-profit charity for the treatment of rare genetic diseases. The IV slalom among the clouds, the giant slalom race organized by Paolo Zardini on 1st April, 2013, is dedicated to his son Jacopo; the proceedings will support the projects involving the medical structures of Cortina and of the nearby villages. www.sciclub18.it

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www.cortinaclassic.com, www.cortina2019.it


© www.menzi-motorsportfotos.ch

Trofeo Smeg: Sci club Cortina Fine d’anno a suon di sport in compagnia dello Sci club Cortina che organizza per domenica 30 dicembre in 5 Torri, una gara di slalom gigante aperta a tutti. Le iscrizioni sono aperte fino alle ore 16.00 di sabato 29 dicembre. A sporty end to the year with the Sci Club Cortina that organizes a giant slalom competition on Sunday 30th December, on the 5 Torri ski runs. Registration is open to everyone, until 4 p.m. of Saturday 29th December. www.sciclubcortina.it

WinterRAID La decima edizione della corsa d’auto d’epoca invernale arriva – dal 16 al 19 gennaio 2013 – per la prima volta a Cortina d’Ampezzo. Da St. Moritz partiranno circa 90 vetture: ad accoglierle ci saranno gli equipaggi del Cortina Car Club che, il 18 gennaio, li accompagneranno in una sfilata lungo Corso Italia, per coinvolgerli, il giorno seguente, nell’Ice Cortina Car Race, la gara kart su ghiaccio che quest’anno si trasforma in una sfida tra club. Il Cortina Car Club, non a caso, ha scelto proprio questo fine settimana per la tradizionale cena annuale nella sede della club house al Cristallo Hotel Spa & Golf. The tenth edition of the vintage cars winter race, 16th and 19th January, 2013 arrives in Cortina d’Ampezzo for the first time. About 90 vintage cars – the Cortina Car Club crews among them – will leave St. Moritz to reach the Queen of the Dolomites. Closing ceremonies will be held on 18th afternoon to celebrate the cars, which will have covered about 260 kilometers from Switzerland to Italy across ice and snow. www.cortina-carclub.it

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World Golf on Snow Sempre più charmant l’offerta sportiva ampezzana. Dal 6 al 9 febbraio 2013 debutta il torneo di golf su neve al Cortina Golf Club. La manifestazione – dedicata ai soci dei più prestigiosi golf club italiani e a quelli stranieri del circuito Best of the Alps – prevede l’allestimento di sei buche executive appositamente disegnate all’interno del campo. Un nuovo modo di vivere il golf, che combina lo sport a esclusivi eventi collaterali come show cooking e diamonds exhibition. Cortina’s sports offer is increasingly charmant. From 6th to 9th February, 2013 the snow golf tournament will have its debut at the Cortina Golf Club. The event – addressed to the members of the most prestigious Italian and international golf clubs of the Best of the Alps circuit – features six executive holes, specially designed on the golf course. A new way of living golf which connects the discipline to exclusive ancillary events like chocolate tasting, tea ceremonies, and perfume classes.

Cortina Winter Polo Audi Gold Cup In un contesto da fiaba, a quota 1.800 metri, sul lago di Misurina incastonato tra il Monte Sorapis e le Tre Cime di Lavaredo, dal 17 al 23 febbraio 2013, torna uno degli appuntamenti più attesi del calendario sportivo internazionale. Perché a Cortina d’Ampezzo, se il golf scivola su neve, il polo non è da meno e si gioca, rigorosamente, su ghiaccio. In a fairy-like backdrop, on the frozen Misurina lake embedded between the slopes of Mount Sorapis and the Tre Cime di Lavaredo from 17th to 23rd February, 2013 one of the most eagerly anticipated events in the international sports calendar will take place. Because in Cortina d’Ampezzo, if the golf ball slides on the snow, polo is no exception and is played on ice. www.pologoldcup.org

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© www.bandion.it

www.worldgolfsnow.com



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Dreamlike festivities in the Ampezzo Dolomites, where Christmas is traditionally expected looking up at the 25 windows of the historic building of the Old Townhall which are lit everyday with Nativity works of art. Until 31st December, you may get lost along Corso Italia among the wooden huts of the traditional Christamas market while on 25th December the city centre will resound with the music of the Band, in their traditional costumes, who will perform historical airs. Again music on 28th in the Basilica Minore with the Christmas Concert and on 1st January at the Alexander hall theatre with the New Year concert. www.cortina.dolomiti.org

© www.bandion.it

Merry Christmas and happy new year Festività da sogno tra le Dolomiti d’Ampezzo, dove il Natale, da tempo ormai, si aspetta col naso all’insù, osservando le 25 finestre del Palazzo storico dell’ex Municipio, che si illuminano di giorno in giorno con opere legate alla Natività. Fino al 31 dicembre, lungo Corso Italia, ci si potrà perdere tra le tante baite in legno dell’immancabile mercatino, mentre il 25 dicembre, tutto il centro risuonerà delle melodie del Corpo Musicale che si esibirà in marce, repertori storici, in costume d’epoca; ancora musica il 28, nella Basilica Minore, con il Concerto di Natale e il primo gennaio, all’Alexander Girardi Hall, con l’esibizione dell’Orchestra filarmonica della Biellorussia, su musiche di Tchaikovsky, Korsakov e Strauss.

Museo in mostra La Casa delle Regole “invasa” dall’arte moderna e contemporanea. Fino al primo maggio, al primo piano, in esposizione Collezione Allaria: i maestri del Novecento italiano. Oltre 60 opere di Sironi, accanto a de Pisis, Guttuso e Sutherland. L’inaugurazione ufficiale si terrà il 27 dicembre, alle ore 18.00, alla presenza di Philippe Daverio e Alessandra Allaria, figlia del collezionista che ha concesso al museo le opere in comodato d’uso. Al secondo piano la mostra permanente del Museo d’Arte Moderna “Mario Rimoldi” delle Regole d’Ampezzo, con molte tele di Filippo de Pisis, Sironi, oltre ai de Chirico e ai meravigliosi Savinio, mentre al piano terra spazio alla proiezione di un video dell’artista Michael Fliri con focus sulla montagna. Dal 29 dicembre al 5 gennaio torna Arte d’Inverno, la rassegna di incontri con i grandi nomi dell’arte contemporanea, organizzata in collaborazione con la storica Libreria Sovilla e curata da Costantino d’Orazio e Alessandra de Bigontina, direttrice del Museo Rimoldi. Spazio anche ai piccoli con le iniziative organizzate dal Museo incanta e il concorso Narrare le arti: fino al primo marzo è possibile partecipare scrivendo un testo ispirato a quattro opere del Museo Rimoldi. The Casa delle Regole “invaded” by modern and contemporary art. Until 1st may, on the first floor the Allaria Collection: the artists of the Italian Twentieth century. Over 60 works by Sironi, de Pisis, Guttuso, and Sutherland. The official opening will take place on 27th December at 18.00 with the participation of Philippe Daverio and Alessandra Allaria, daughter of the art collector, who has given the works to the museum on loan. On the second floor the permanent exhibition of the “Mario Rimoldi” Modern Art Museum of the Regole d’Ampezzo. The museum houses many canvases by Filippo de Pisis, Sironi, de Chirico and the marvelous works by Savinio. The ground floor, instead, hosts a video show by artist Michael Fliri focussing on the mountains. From 29th December to 5th January Arte d’Inverno is back. The winter-art program of meetings with the great names of contemporary art, organized by the historic Libreria Sovilla and curated by Costantino d’Orazio and Alessandra De Bigontina, director of the Rimoldi Musuem. www.musei.regole.it

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Mario Sironi, Fuga in Egitto, 1930, tempera mista su cartone, 49x35 centimetri, Collezione Allaria in comodato al Museo d’Arte Moderna “Mario Rimoldi”.


© Balletto Russo & Fondazione teatro lirico siciliano

Romeo e Giulietta Amore, musica, dramma, ma soprattutto uno spettacolo dal fascino eterno. Romeo e Giulietta, la storia d’amore per antonomasia, sarà rappresentata il 6 gennaio 2013 dal Balletto Russo di Anna Ivanova: i solisti Anna Ivanova e Aleksander Alikin faranno vibrare i cuori degli spettatori sulle musiche di Prokof’ev in per una delle opere più rappresentate di tutti i tempi. Love, music, drama, and above all the eternal fascination of the love story of Romeo and Juliet will be performed on 6th January 2013 by the Russian Ballet of Anna Ivanova: solo dancers Anna Ivanova and Aleksander Alikin will make the spectators’ hearts quiver on the air of Prokof’ev music in one of the most staged works of all time. www.ballettorusso.com

Photo gallery La fotografia diventa tridimensionale con l’utilizzo di tecniche che danno all’immagine un respiro nuovo e la scoperta iperrealista di qualcosa che potrebbe non essere ma che c’è. È Explosion la mostra di Giovanni Lunardi, celebre fotografo parmigiano, alla Ikonos Art Gallery fino al 3 febbraio 2013. Dall’8 febbraio al 21 aprile il testimone passa a Lasciare che l’occhio tagli il paesaggio 2.0, il nuovo lavoro di Stefano Zardini dedicato all’immagine della neve. Un’entusiasmante visione della superficie più “scontata” dell’inverno per catturare scorci, spazi, luci, forme e tutti quei segni che a volte durano un giorno soltanto. Photography becomes three-dimensional by using techniques that give the image new breath and the hyper-realistic discovery of something that might not be, but actually is present. Explosion, the exhibition by Giovanni Lunardi, famous photographer from Parma, is on at the Ikonos Art Gallery until 3rd February 2013. From 8th February to 21st April the baton is passed to Let the eye cut the landscape 2.0, the new work by Stefano Zardini dedicated to the image of snow. An enthusiastic view of the most “predicted” surface of the winter to catch glimpses, spaces, lights, and shapes and all those marks that sometimes last only for one day. www.stefanozardini.com

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© bandion.it

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Settimana dell’amore A cavallo di San Valentino, dall’11 al 17 febbraio 2013 Sandrone e la moglie Paola del Rifugio Averau propongono un piatto speciale: ravioli di carne a forma di cuore, conditi con spezie e tartufo. Il menù pensato ad hoc per gli innamorati prevede: antipasto a sorpresa, i ravioli dell’amore, un filetto a cuore in crosta su letto di radicchio, dulcis in fundo, semifreddo al croccantino con vino Ramandolo. Around St Valentine’s day, from 11th to 17th February, 2013 Sandrone and his wife Paola of Rifugio Averau present a special dish: heart-shaped meat ravioli seasoned with spicy herbs and truffle. The menu, specially devised for lovers, features: surprise starter, love ravioli, a heart-shaped fillet in crust on a bed of radicchio, and dulcis in fundo, almond brittle semifreddo with Ramandolo wine. www.cortina.dolomiti.org

D’inverno a tavola Per tutti i foodies arriva la 23esima edizione della rassegna gastronomica che fa tappa anche quest’anno al Ristorante Albergo La Baita. Il 18 gennaio 2013, alle ore 20.00, pronti per conoscere il “buon mangiare” bellunese. Filo conduttore di quest’anno sarà il formaggio Piave Dop. Durante la serata si terrà anche il concorso Chef per un piatto: cena in omaggio per la coppia che indovinerà gli ingredienti di una delle portate in menù. The 23rd edition of the food festival will stop at Ristorante Albergo la Baita also this year. On 18th January 2013 at 8 p.m., good food lovers will be ready to taste the “good cuisine” of the Belluno area. This year’s leitmotiv will be the Piave Dop cheese. The event will host also the contest Chef for a Dish: complimentary dinner invitation for the couple who are able to guess the ingredients of one of the courses. www.albergo-labaita.com

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© Giacomo Pompanin

SALVA CON NOME

Su la maschera Colori e musica, senza dimenticare lo sport, i travestimenti, le golosità e gli spettacoli di cabaret. Un originale programma di Carnevale animerà Cortina dal 7 al 12 febbraio 2013, tra cui l’imperdibile Corsa dei Sestieri, una staffetta su sci da fondo che vede sfidarsi le sei contrade in cui è suddiviso il territorio di Ampezzo. Colours and music, without forgetting sports activities, delicacies, and cabaret shows. A new Carnival program will enliven Cortina from 7th to 12th February 2013; not to be missed the Corsa dei Sestieri, a cross-country ski relay race in which the six villages that form the Ampezzo territory will compete for the title.

© Annamaria Castellan

www.cortina.dolomiti.org

Cortinametraggio Ciak, motore…azione. Dall’11 al 17 marzo 2013, torna il festival del cinema “in corto” organizzato da Maddalena Mayneri. Presentata alla Mostra del cinema di Venezia, l’edizione 2013 vede confermata la collaborazione con il Sindacato nazionale giornalisti cinematografici italiani, che ancora una volta sceglie Cortina per la consegna dei Corti d’argento. Grande novità, una sezione dedicata ai booktrailer: il festival sarà la prima vetrina italiana di questo genere molto speciale di corti.

A cena sotto le stelle Per scoprire i segreti del cielo, senza dimenticare la buona tavola, il 4 gennaio, 15 febbraio, l’8 marzo e venerdì 5 aprile 2013, l’Associazione astronomica Cortina organizza visite al modernissimo planetario Nicolò Cusano (con una cupola di 8,4 metri di diametro) per poi cenare al rifugio Col Druscié e da qui proseguire con un after dinner all’osservatorio astronomico, che ha già scoperto 29 supernove e un pianetino chiamato, ovviamente, Cortina d’Ampezzo.

Ciack ...action. From 11th to 17th March, 2013 the short film festival organized by Maddalena Mayneri. The 2013 edition, presented in Venice at the Mostra del Cinema, confirms the cooperation with the Italian Union of film journalists who have again chosen Cortina to award the Corti (the silver awards). This year a section will be devoted to booktrailers: the festival will be the first showcase in Italy of this very special genre of short films.

To discover the secrets of the sky, without forgetting the good food, on 4th January, 15th February, 8th March, and Friday 5th April, the Associazione Astronomica Cortina organizes visits to the Nicolo Cusano Planetarium (with a dome of 8.4 m diameter) followed by dinner at Rifugio Col Druscié and after dinner at the astronomic observatory. This observatory has already discovered 29 supernovas and a small planet, that has been obviously named after Cortina d’Ampezzo.

www.cortinametraggio.it

www.cortinastelle.it

Vincenzo Scuccimarra, giornalista, sceneggiatore e producer televisivo, responsabile del primo e più duraturo programma di corti realizzato in Italia su Studio Universal e di formati d’intrattenimento breve per i canali Fox e Sky, ci spiega il futuro dell’intrattenimento audiovisivo: sempre più corto e molto più simile al lontano passato di quanto si possa immaginare. Alla fine del XIX secolo, Thomas Edison mise a punto delle macchine finalizzate alla fruizione dei suoi filmati in pellicola 35 millimetri. Erano dei parallelepipedi con una sorta di spioncino alla sommità (i kinetoscopi) da cui lo spettatore poteva sbirciare qualche minuti di pellicola. L’invenzione ebbe un certo successo ma fu ben presto soppiantata dal modello di visione collettiva dei Lumiere ispirata al teatro. E invece di tanti voyeur chini su uno spioncino le masse si riunirono incantate in delle sale buie attraversate da un fascio di luce. Con le ultime evoluzioni la visione solitaria e breve sembra riacquistare preponderanza: invece dello spioncino, lo schermo di un tablet o di uno smarthphone. Implacabili come un esercito di termiti, le storie da pochi minuti hanno invaso la roccaforte delle forme di distribuzione tradizionale passando nella mente degli spettatori e riducendone la soglia d’attenzione. La visione frammentaria di più programmi su più piattaforme distributive è la modalità di fruizione audiovisiva prevalente e lo sarà sempre di più nel prossimo futuro. L’attenzione dello spettatore assediata dalla profusione d’offerta, per poter far fronte a tutti gli stimoli, deve rendere qualsiasi prodotto un cortometraggio. La generazione dei nativi digitali si sta abituando a consumare un numero maggiore di contenuti ma di ciascun contenuto non riesce a sopportare più di mezz’ora. E questo non perché sia una generazione di impazienti, ma per una semplice constatazione logica. Le forme di intrattenimento, come le piattaforme di distribuzione si moltiplicano, ma il fattore Tempo rimane immutato per ciascun essere umano. Ed ecco che la brevità diventa necessaria.

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“Post” scriptum Coinvolgere gli amanti delle vette e raccontare esperienze ad “alto tasso” di emozioni: questo l’obiettivo di Blogger Contest.2012 racconta la tua montagna, il concorso ideato durante l’estate dalla rivista Le Dolomiti Bellunesi a cui hanno partecipato ben 30 post La nostra rivista è stata media partner dell’iniziativa: per questo pubblichiamo in versione integrale il post che si è aggiudicato il premio speciale Cortina’s Story (arrivato secondo anche nella classifica popolare che si è espressa su Internet con 277 commenti).

I primi classificati Il Corvo a tre zampe… di Lorenzo Filipaz, Trieste

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La montagna senza la morte di Federico Balzan, Belluno

L’ultimo tabù delle Dolomiti di Massimo Bursi, Buttapietra, Verona

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In beata solitudine, di Alberto Piovesan, Breda di Piave, Treviso Guardo furtivamente l’altimetro, segna 2.670 metri e, per quanto mi sforzi di non farlo, prendo coscienza che mancano ancora quasi 600 metri di dislivello, quindi più o meno altre due o tre ore di fatica. Sto per terminare la tranquilla ed arrampicabilissima ferrata Punta Anna, nella zona di Cortina d’Ampezzo. Ecco, ci sono: arrivo su una panoramica crestina, circa 40 metri più in alto, ma le nuvole mi impediscono di vedere alcunché. Eppure avevo guardato le previsioni meteo! La bellissima Tofana di Rozes, ad ovest rispetto al mio percorso, è ammantata di nubi innocue, però distinguo chiaramente le molte persone che, desiderose di ammirare il panorama che offrono vette come questa, oggi arriveranno ai suoi 3.225 metri. Diavolo! Quante sono? Sembra un pellegrinaggio. Io ho trovato molta gente solo all’inizio della ferrata ma, fortunatamente, ora sono in beata solitudine con il mio obiettivo: la Tofana di Mezzo, a 3.244 metri. È la mia prima uscita in solitaria. Niente amici, niente ansiosi genitori al seguito. Io e la mia grande passione, la Montagna. Accelero il passo, voglio mettermi un po’ alla prova e arrivare al limite: il limite che ti fa dire «Basta, riporta respirazione e battito del cuore a livelli accettabili». Non si dovrebbe fare, bisognerebbe mantenere un passo costante ma, mentalmente, esclamo un «chissenefrega». In fin dei conti non devo preoccuparmi di compagni che arrancano o che vanno più forte di me. Sono solo. Mi fermo due minuti, bevo un po’ d’acqua, mi guardo un attimo attorno: il cielo si apre e il sole inizia a picchiare. Solo ora scorgo due persone che


Stefano Illing, presidente di Cortina Turismo, premia Alberto Piovesan, vincitore del premio Cortina’s Story, nella foto a sinistra, aggrappato alla “sua” Montagna.

mi precedono a circa un quarto d’ora di distanza. Il cielo si richiude repentinamente, come quando si accende e spegne una lampadina. Rallento un attimo e ascolto il meraviglioso sibilo delle nuvole che corrono sulla montagna. È una sensazione splendida: la temperatura è gradevole, non più di 12-13 gradi (che bello sfuggire alla canicola della pianura). Un enorme macaco sovrasta la cengia poco dopo Punta Anna. Supero un piccolo tratto attrezzato, facile facile, mettendo le mani sulla fresca roccia. Mi diverto come un pazzo. Guardo di nuovo l’altimetro, 2.880 metri, e non mi accorgo di aver raggiunto le due persone che mi precedevano. Primo e Loris, questi i loro nomi, due simpaticoni. Condivido una mezz’ora buona di salita rivolgendomi a loro, e viceversa, come fossero amici di vecchia data. Poi mi invitano ad andare avanti perché proseguiranno con il loro passo. Rimango di nuovo solo, come unico compagno ora ho nuovamente me stesso. La lampadina, il sole, seguita ad accendersi e spegnersi e nel frattempo inizio ad ansimare; sto faticando, quindi decido di fermarmi a bere un altro po’. Questa volta però, mi dico, sosterò un appena di più. Mi siedo sopra un masso leggermente al di fuori della traccia principale e mi metto ad ascoltare. Libero la mente da ogni pensiero. Non sento nulla. Comprendo che è la cosa che più desideravo da molti mesi a questa

parte: il silenzio. Rabbrividisco e mi commuovo. Mi sento totalmente immerso in me stesso. Meraviglioso. Mi desta un «Hola!» di due ragazzi spagnoli. Rispondo con un caloroso «Ciao!» e vedo che vengono verso di me: stanno mettendosi alla prova perché sul loro altimetro, nel frattempo, vedo che cronometrano l’ascesa. Riparto con loro, ma dopo dieci minuti li lascio andare. Mica son venuto qua per correre. Ci siamo quasi, 3.180 metri. Ora vedo la croce di vetta molto limpidamente; la lampadina rimane accesa e scotta assai. Mi si dipana un panorama mozzafiato. Mentalmente sorrido. Ora mi sto rendendo conto di come corpo e mente abbiano a volte desideri diversi: il primo non vede l’ora di sedersi e riposare un pochino, la seconda vorrebbe proseguire ancora per molto. Su questo bellissimo agone interiore proseguo con facilità estrema. Arrivo in cima. Dannazione, quanta gente! Già, qui arriva la funivia, purtroppo. Mi faccio immortalare con la croce di vetta a fianco e poi proseguo in direzione della funivia. Sono spensierato, intimamente felice. Dopo circa 40 minuti arrivano anche Loris e Primo; stanchi, ma credo con sensazioni molto simili alle mie. Ci ripromettiamo di trovarci per una birra un giorno o l’altro. Riparto per scendere. Ripercorro le mie cinque ore di solitudine. Ah, ci voleva proprio! Mi sono trovato davvero bene con me stesso oggi. E a te Montagna, grazie.

Il vincitore è stato premiato con un fine settimana da trascorrere in un rifugio ampezzano, a oltre 2.752 metri di quota, lassù, dove osano le aquile.

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© Davide Da Ponte

Il nostro album

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in action

Cortina Ice Gala Lo “zar” del pattinaggio su ghiaccio, Evgeni Plushenko, ha incantato l’intero stadio olimpico. Applausi a scena aperta per l’ospite d’onore di uno spettacolo difficile da dimenticare. Emozioni e adrenalina tra cerchi volanti, nastri e pole dancing. Quando si dice… far girare la testa. www.ghiacciospettacolo.it

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Audi in City Golf Settanta giocatori, 18 vincitori – uno per ogni buca – e un unico trionfatore: il torneoevento dell’estate. Tanti i volti noti che hanno gareggiato tra un colpo di swing e l’altro: c’erano, tra gli altri, Giulia Sergas, numero uno del golf italiano e madrina dell’evento, Pietro Piller Cottrer, campione olimpico e mondiale di sci di fondo, e il pilota di Formula Uno e Formula 3.000, Emanuele Pirro. La pista da bob e il trampolino olimpico sono state solo alcune delle tappe di un percorso come sempre spettacolare. Let’s swing, il prossimo luglio 2013. www.sports-more.it

International Summer Curling Tournament “Trofeo città di Cortina” Quattro giorni, 60 formazioni e 240 curlers provenienti da Usa, Italia e mezza Europa. Tra le grandi star di questa 47esima edizione: Anette Norberg, vincitrice della medaglia d’oro alle Olimpiadi di Torino 2006 e Vancouver 2010, Margaretha Sigfridsson, argento ai Mondiali di quest’anno e oro agli Europei 2010, Thomas Due, oltre a Kapp, Svensgaard, Miekle e Greiner. Si torna on ice il prossimo giugno. www.curlingcortina.it



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CULTURA D’ALTURA

Dolomiti Contemporanee Gli strumenti della tradizione visti dallo sguardo contemporaneo di cinque giovani artisti sono stati protagonisti di Play by the rules / Giocando secondo (con) le regole, esposizione del Museo Etnografico delle Regole d’Ampezzo. A cura di Gianluca d’Incà Levis, le opere sono state realizzate da Fabiano De Martin Topranin, Gabriele Grones, Federico Lanaro, Mario Tomè e Dimitri Giannina. www.dolomiticontemporanee.net

Simposio di sculture di legno La 30esima edizione della manifestazione organizzata dall’artigiano Mauro Olivotto, in arte Lampo, ha incoronato l’artista altoatesino Kurt Wierer che, insieme agli altri partecipanti, ha lasciato a bocca aperta la “passeggiata” di Corso Italia, grazie alla propria abilità artigianale mostrata in diretta. Scalpelli pronti il prossimo settembre 2013. Le Falorie. A concrete happening Riflettori puntati sul nuovo concetto di living a Cortina firmato dall’architetto Ambra Piccin e dallo staff di Cortina Style. Per la prima volta circa 400 persone hanno potuto passeggiare in un vero cantiere, per l’occasione trasformato in un palcoscenico dedicato alla Regina delle Dolomiti e alla sua storia. L’evoluzione di Cortina è stata rappresentata figurativamente da otto sagome-istallazioni mentre giovani ballerine si sono esibite tra impalcature e opere provvisorie. La serata si è conclusa con un ricco buffet a tema preparato per l’occasione dagli chef del Park Hotel Faloria. Un evento-viaggio nella molteplicità delle anime di Cortina per inaugurare un cantiere che non sarà soltanto un’eccellenza dell’ospitalità, ma anche precursore di un nuovo modo di vivere la città. www.ambrapiccin.it

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la cordata dell’estate ampezzana

È stato un grande successo, quello di Cortina É Cultura, il progetto iniziato a luglio, promosso dal Comune di Cortina d’Ampezzo e coordinato da Cortina Turismo, per valorizzare – in maniera sinergica – i grandi eventi dell’estate ampezzana, ognuno forte della propria identità: presentazioni letterarie, concerti, incontri con l’autore, riflessioni sul mondo dell’arte, osservazioni del cielo stellato e mostre, riuniti tutti sotto lo stesso claim. A rendere indimenticabili gli appuntamenti sono arrivati tra le Dolomiti ospiti del calibro di Alain Elkan, Paolo Mieli, Giovani Sollima, Stefano Zecchi, Gianni Riotta, Barbara Alberti, Marco Travaglio, Emilio Giannelli e Mauro Corona. Un successo che ha motivato la decisione di proseguire su questo percorso, convinti che l’unione sia la forza di una località come Cortina d’Ampezzo, per sua fortuna “naturalmente culturale”. Dopo una piccola parentesi invernale, ci prepariamo quindi a un’altra estate “in cordata”, pronta a mostrare al meglio i tanti volti culturali della nostra città. L’adesione al progetto Cortina è Cultura è gratuita e riservata a iniziative culturali organizzate direttamente o in collaborazione con il Comune di Cortina d’Ampezzo, ad associazioni iscritte all’albo comunale, ai soci iscritti o media partner di Cortina Turismo. www.comunecortinadampezzo.it www.cortina.dolomiti.org

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di Giovanna Martinolli assessore alla Cultura del Comune di Cortina d’Ampezzo

Sopra, Giovanna Martinolli, assessore alla Cultura del Comune di Cortina d’Ampezzo, tra il sindaco Andrea Franceschi, a destra, e Mario Lacedelli, presidente di CortinainCroda, al taglio del nastro.

Festa delle bande Colori e suoni da tutta Italia e dall’estero hanno rallegrato le vie di Cortina, dove si sono potuti ammirare i costumi folkloristici e, in sottofondo, le note di brani della tradizione tra applausi ed entusiasmo generale. La musica riecheggerà ancora l’ultima settimana di agosto 2013. www.corpomusicalecortina.it

CortinainCroda Una quarta edizione green, dedicata al territorio e alla sua tutela. A orchestrare il festival della cultura di montagna, l’opinionista e alpinista di fama internazionale, Alessandro Gogna. Sul palco alcuni grandi nomi della “passione verticale”: Patrick Gabarrou, uno degli alpinisti più famosi al mondo, Mauro e Matteo Corona (padre e figlio) e l’artistaalpinista Simone Pedeferri. Ha dato un tocco esotico alla kermesse il tango dei Los Hermanos Macana; a fermare le ombre dei passanti Mario Martinelli con il flash mob lungo Corso Italia. C’è già grande attesa per il prossimo luglio 2013. www.cortinaincroda.org

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© Archivio Coro Cortina

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© Salvo La Fata

Arte d’Agosto Renato Barilli, Simone Casini, René de Ceccatty, Claudio de Polo, Gianluca D’Incà Levis, Michele Mirabella, Simona Marchini e Claudio Spadoni hanno “calcato il palco” del Museo Mario Rimoldi conversando sull’arte contemporanea, moderati da Costantino d’Orazio e Alessandra de Bigontina. Momento clou con Flavio Caroli, che ha riscosso un tutto esaurito. Le “lezioni”, dopo l’appuntamento con Arte d’Inverno, torneranno, ovviamente, il prossimo agosto. www.musei.regole.it

Estate cultura al Grand Hotel Savoia La ricchissima stagione di eventi del 5 stelle ampezzano ha preso il via con il rombo delle Harley Davidson per proseguire con pièce teatrali, dibattiti sull’attualità, la serie di incontri Aperitivo con l’autore, la consegna a Franca Rame del Premio Cortina Terzo Millennio, il tradizionale Bridge in Armonia e l’immancabile saluto alla Coppa d’Oro delle Dolomiti, di cui l’albergo è stato quartier generale. Si replica la prossima estate con altrettante “chicche” di costume e attualità. www.grandhotelsavoiacortina.it

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Cortina inCanta Da quattro anni dà il La alla stagione estiva d’Ampezzo. Per la kermesse organizzata dal Coro Cortina, vocalità maschili e femminili hanno spaziato dai repertori sacri a quelli profani, dall’antichità al contemporaneo. Appuntamento a inizio luglio 2013. www.corocortina.com



A sinistra, Barbara Alberti a Una Montagna di Libri, gli incontri con l’Autore di Cortina d’Ampezzo. Una copia del “Corriere della Sera” diventa un megafono per “raggiungere” tutto il pubblico sulla terrazza dell’Hotel Cortina.

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Una Montagna di Libri L’edizione 2012 ha totalizzato quasi 10mila presenze per ben 50 relatori e 38 incontri. Il Premio Cortina d’Ampezzo è andato a L’America non esiste, romanzo di Antonio Monda; si è aggiudicato il Premio della Montagna Marco Albino Ferrari con Alpi segrete, mentre il web ha incoronato Gianluca Versace, autore de Il domatore del fuoco. Prossimi appuntamenti dal 26 dicembre 2012 al 30 marzo 2013 e per tutta l’estate. www.unamontagnadilibri.it

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Cortina Stelle Sono ormai di casa le stelle a Cortina, tra lezioni al Planetario Niccolò Cusano, osservazioni in cima al Col Drusciè e buona cucina nell’omonimo rifugio. Le iniziative dell’Associazione Astronomica continuano a brillare nel fitto calendario di eventi ampezzani. www.cortinastelle.it

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Festival e Accademia Dino Ciani Grandi nomi e nuovi luoghi – Corso Italia e i suggestivi rifugi d’alta quota – per il festival che trasforma Cortina nella capitale montana della musica classica. Emozioni uniche per il Pierrot Lunaire di Schönberg nel centenario della sua composizione. Chiusura in grande stile con il violoncellista Giovanni Sollima nell’originale concerto Ba-Rock cello. A offrire il brindisi inaugurale Marco Canello, che ha proposto il Canello Prosecco Superiore Valdobbiadene Docg. Gli appuntamenti invernali in programma da dicembre a marzo “traghetteranno” gli appassionati verso le nuove esibizioni di luglio e agosto 2013. www.festivaldinociani.com



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Happy birthday LP 26 Una grande festa per celebrare i dieci anni della Prosciutteria Dok Dall’Ava-LP 26. Il 13 dicembre, dalle 19.00 fino a notte fonda, sono stati offerti tortellini e prosciutto, birra e vini dell’azienda Fornas dai Fradis. Colonna sonora curata dal trio Smoma – tromba, chitarra e voce – con il supporto del resident dj Luca Noale. www.lp26.it

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DA LECCARSI I BAFFI

Un albergo da medaglia Michele Nobile, chef dell’Hotel Ancora – l’albergo più antico di Cortina, gestito con lungimiranza ed entusiasmo dalla titolare Flavia Cusinato – ha condotto il Team Veneto, in gara alle Olimpiadi di Cucina di Erfurt (Germania) alla conquista del secondo premio dedicato alle regioni – erano 47 da tutto il mondo. Un grande successo per la regione Veneto, prima tra le partecipanti italiane, per l’Italia e, ovviamente per la “nostra” Cortina d’Ampezzo. www.hotelancoracortina.com

Cooking for Art Applausi dalla critica e dal pubblico in sala per gli showcooking degli chef di Baita Fraina, Baita Piè Tofana, Cristallo Hotel Spa & Golf, Rifugio Piezza da Aurelio e Ristorante Tivoli (stellato Michelin). All’evento gourmet di scena a Roma, spettacolo gastronomico ma non solo: tre classroom hanno raccontato Cortina con due incontri curati dal Grand Hotel Savoia e moderati dal giornalista del Tg2 Francesco Festuccia e la presentazione del Cortina Fashion WeekEnd, la tre-giorni di moda e glamour che ha dato il via alla stagione invernale ampezzana.

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GustoCortina Prima e unica kermesse in Ampezzo dedicata interamente al gusto. Una due-giorni per celebrare l’eccellenza, la qualità, l’originalità e l’innovazione dell’enogastronomia rigorosamente made in Italy. Quattro i premi in palio, uno per ogni sezione: food, wine, travel e cuochi. A salire sul podio gli chef Graziano Prest (stellato), Luigi Dariz ed Eddy Calzà. Una rassegna che ha consegnato l’ennesima fotografia di un luogo capace di unire al meglio la bellezza della natura al piacere della buona tavola. www.gustocortina.it

Sapori d’Italia Le vie del centro sono state trasformate in tavole dove degustare i prodotti tipici delle varie regioni italiane. Dalla Val d’Aosta alla Sardegna, passando per Marche e Calabria, Cortina ha ospitato i sapori e le tradizioni del Belpaese al Bar Dolomiti, Enoteca Brio di Vino, Enoteca Cortina, Garage, Hacker, LP26, Mokarabia, Open Space, Panino Top Bar, Rubens, Bar Sport, La Suite, Villa Sandi e X Bar. Gran finale all’intramontabile Vip Club.



Cortina Summer Party L’evento di punta dell’estate (mondana) di Cortina d’Ampezzo ha fatto anche quest’anno il tutto esaurito con oltre 700 ospiti presenti allo speciale pic-nic sui prati di Malga Peziè de Parù. C’erano…

vip & style

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4 1 Maurizio Zuliani, ideatore del Cortina Summer Party, con Giuseppe Tartaglione, presidente Volkswagen group Italia e Claudio Giorgiutti. 2 La famiglia Gianaroli con il sindaco di Cortina Andrea Franceschi.

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6 3 Elisabetta Illy con un gruppo di amici, i bolognesi Carlo e Giovanna Zucchini e l’architetto ampezzano Luca Menardi Ruggeri. 4 Donatella Cristiani e Dino Tabacchi.

5 Il comandante della Finanza di Cortina Leonardo Landi, con Angela Pierobon, dirigente del commissariato di Cortina e i bolognesi Matteo e Francesca Meroni. 6 Roberto Benelli e Fabiana Balestra.



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© Vicenza Oro

Ford Cortina Un viaggio attraverso l’Europa, per festeggiare i 50 anni della Ford Cortina. Sono partiti dall’Inghilterra 40 storici esemplari che dopo un tour di 15 giorni hanno tagliato il traguardo nel centro cittadino con un’elegante sfilata lungo Corso Italia. Ad accogliere i partecipanti un ricco buffet e una targa donata dal Comune di Cortina d’Ampezzo.

About J Una due-giorni di lifestyle e luxury contemporaneo. Dal 5 al 7 settembre, la community internazionale del gioiello si è trasferita in alta quota. L’appuntamento che, come da tradizione, anticipa Vicenza Oro Fall, l’edizione autunnale del Salone orafo internazionale, è stato ospitato dal Grand Hotel Savoia. Ventitre prestigiosi brand rappresentativi della haute couture del gioiello made in Italy e internazionale, hanno presentato le proprie collezioni a una selezionata platea di buyer provenienti da Europa, Asia e America. Special guest, Gianmaria Buccellati con la mostra Buccellati: un secolo di creatività e di eccellenza. Presentazione in anteprima mondiale della Coppa dell’Arcobaleno, insieme alla Parure del Millennio e alla Parure di Zaffiri Briolette già mostrate al Cremlino di Mosca. www.vicenzaoro.org

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VETRINE

a cura di Alice Citi

NOVITà IN DISCESA LIBERA News in Freeride

Next stop Nuovo flagship store per Peuterey. L’ambientazione degli spazi ricrea la calda atmosfera di montagna, senza perdere di vista lo spirito contemporaneo del brand. Materiali rigorosamente naturali, in un gioco di legno chiaro — per il pavimento — e pietra, sempre unita al legno mielato delle pareti. Le nicchie laterali che accolgono i capi della collezione Peuterey e Aiguille Noire ricordano un camino, vero fulcro dell’interno. Concept deciso e autentico, Peuterey non poteva mancare

in una delle più esclusive vie dello shopping d’alta quota. New flagship store for the Peuterey. The contemporary spirit of the brand meets the warm mountain setting in these setups. All natural materials, light wood floors, rock and honey wood walls, and the side cubbies for Peuterey and Aiguille Noire pieces look like a fireplace. With an authentic and determined concept, Peuterey is a must in the exclusive shopping streets at high altitudes.

Corso Italia, 54

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Dal soggiorno in igloo a gite in motoslitta, da innovativi trattamenti benessere all’inaugurazione di bar, ristoranti, store e boutique, a Cortina “fioccano” i cambiamenti per la prossima stagione bianca

Nidi d’alta quota Sembrerà di stare in un piccolo villaggio eschimese: a Misurina, sulle rive del Lago Antorno, sono sorti 15 igloo di ghiaccio con tanto di materassi e doppio sacco a pelo. Un campo base speciale per escursioni on the snow: gite in motoslitta alle Tre Cime di Lavaredo, itinerari nel bosco con le ciaspe e discese in slittino. Speciali pacchetti permettono di unire al tour in motoslitta anche una degustazione di vini e finger food, un pranzo o una cena. I più curiosi potranno assistere a una lezione di nivologia o a un corso

base per imparare a costruire un vero igloo. It will feel like you are in a small Eskimo village. In Misurina, on the banks of Lake Antorno, you can find 15 igloos with mattresses and sleeping bags. A special camp for on the snow excursions—snowmobile excursions to the Three Peaks of Lavaredo, snowshoe and sled excursions under the woods. Special deals for snowmobile and wine tasting with finger food, lunch or dinner, lessons on snow science or on how to build your own igloo.

Chalet Lago Antorno, Misurina località Lago Antorno


Let’s drive Messi da parte sci e snowboard, è l’ora del safari sulla neve in compagnia di Tre Cime Service: al “volante” i turisti che, in un serpentone di motoslitte, seguiranno la guida messa a disposizione dagli organizzatori per scendere in tutta sicurezza. La pista? Un percorso di 20 chilometri che dal Lago Antorno porta ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo. E per i più piccoli, niente di meglio della discesa in slittino: cinque chilometri di “scivolate” tra boschi incantati e ricchi di leggende. After skiing or snowboarding, it’s time for the snow safari with the Three Peaks service: tourists may drive snowmobiles, following the guides to safely go down the 20km from Lake Antorno to the feet of the Three Peaks of Lavaredo. And nothing better than a sled ride for children: 5 km of sledding in enchanted woods.

© www.bandion.it

Misurina, località Lago Antorno

Cucina a regola d’arte Obiettivo: reinterpretare gli spazi. Fabio e Lorena Pompanin, gestori del prestigioso Ristorante Al Camin, hanno affidato la ristrutturazione degli interni all’architetto Ambra Piccin. Arredi raffinati, originale suddivisione degli ambienti dallo stile lineare e pulito, rivestititi con materiali caldi, come il legno di abete antico. Un connubio tra passato e presente, grazie al gioco continuo tra un “contenitore” ispirato all’impronta modernista di Gio Ponti e un “contenuto” che è un omaggio all’artigianato ampezzano, tramandato dall’Istituto statale d’arte di Cortina. Insomma,

una location perfetta per l’ottima cucina della casa. Goal: to give a new interpretation to spaces. Fabio and Lorena Pompanin, managers of the prestigious Al Camin restaurant, have hired architect Ambra Piccin to redesign the interior. Refined furniture, unique division of the spaces with a clean style lined with warm materials, such as ancient pinewood. The perfect blend of past and present, with a modern Gio Ponti inspired “container” and a homage to Ampezzan craftsmanship “content” that comes from the Art Institute of Cortina. A great location both for the house and the food.

Località Alverà, 99

Manager… del benessere In arrivo tra le Dolomiti la nuova spa manager dell’area wellness del Cristallo Hotel Spa & Golf. Grazie all’esperienza che Graziella Del Plato ha maturato in 4 e 5 stelle italiani e stranieri, il benessere si trasformerà in una vera e propria cerimonia capace di coinvolgere a 360 gradi il corpo e la mente. Parole d’ordine saranno: personalizzazione, coccole, lusso e ritualità. Tra le proposte, suggestivi percorsi e massaggi sempre in collaborazione con Transvital Swiss Beauty Center e grande attenzione all’impiego di

materiali e risorse naturali del luogo. La spa è aperta anche al pubblico. The new spa wellness manager of the Cristallo Hotel Spa & Golf is coming to the Dolomites. Graziella Del Plato’s extensive experience will turn wellness into a ceremony for body and mind. Key words will be: personalisation, pampering, luxury, and rituals. Wellness programmes and massages with the collaboration of Transvital Swiss Beauty Center, and with great attention to the use of local natural resources. The spa is open to the public.

Via Rinaldo Menardi, 42

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VETRINE

X Factor Formula rinnovata per il Panino Top Bar, lo storico locale di Cortina d’Ampezzo, che dopo 25 anni cambia gestione. Il panino — assolutamente “su misura” — si ordinerà mettendo delle crocette su particolari menù: oltre a vari tipi di pane, si potrà scegliere tra una fornita lista di formaggi, salumi, verdure e salse. L’ambiente è stato arredato con rocce, divanetti, puff colorati e fotografie anni Venti. Aperto dalle 10.00 alle 2.00, è una sosta quasi obbligata dopo una giornata in pista. Fresh new formula for the Panino Top Bar — the historical sandwich shop in Cortina d’Ampezzo has new management. Sandwiches are all “tailor made” and can be ordered by checking off boxes on special menus: several types of bread, cheeses, cold cuts, vegetables, and sauces. The shop is furnished with rocks, couches, colourful ottomans and pictures from the 20’s. Open 10 a.m. — 2 p.m., it’s a must after a day on the slopes.

Via Cesare Battisti 11

Antichità a 5 stelle Gira la Ruota di Claudio Zanettin. Nuovo indirizzo e nuovo concept per l’antiquario di riferimento a Cortina: nasce così La Ruotina di Claudio Zanettin. Come da tradizione, pezzi unici, tessuti pregiati, gioielli d’epoca e le essenze che hanno reso questa boutique un luogo speciale, eclettico e poetico. Grazie alla sua esperienza, Zanettin è anche tra i protagonisti del libro Case a 5 stelle. 20 interni di lusso in Italia, una raccolta a quattro mani — del fotografo Gianni Franchellucci e del giornalista Roberto Begnini — di interni privati rigorosamente made in Italy, rappresentazioni delle diverse declinazioni del lusso. La Ruota by Claudio Zanettin now has a new address and concept for antiques in Cortina: La Ruotina by Claudio Zanettin. As per tradition, unique pieces, precious fabrics, vintage jewels, and precious essences that have made this boutique special, eclectic and poetic. Thanks to his experience, Zanettin is one of the main characters of the book 5 Star Houses. 20 Luxury Interiors in Italy, a collection of made in Italy interiors by photographer Gianni Franchellucci and journalist Roberto Begnini.

Piazza Silvestro Franceschi, 9

L’essenziale è invisibile agli occhi Primo store fuori dalla Capitale, inaugurato durante il Fashion WeekEnd, Campomarzio70 è uno spazio dedicato all’essential culture, concepito per sviluppare la cultura del profumo d’arte. In esclusiva a Cortina sarà possibile lasciarsi sedurre dalla magia delle fragranze di Kilian Hennessy, Grossmith, Memo Paris, Maison Francis Kurkdjian, dalle preziose creazioni di Xerjoff, oltre alle Editions de parfums Frederic Malle. Eccellenza e innovazione anche nella cosmetica e nella cosmeceutica d’avanguardia con brand come BioMasi Cosmetics, a Stemcell, Dr. Sebagh e Sarah Chapman. Presenti, in limited edition, anche borse e accessori di Chez Dédé. First store outside of the Capital, Campomarzio70 is dedicated to essential culture and wants to develop a culture for the art of scents. With an exclusive in Cortina, fragrances by Kilian Hennessy, Grossmith, Memo Paris, Maison Francis Kurkdjian, creations by Xerjioff, and Editions de Parfums by Frederic Malle. Excellence and innovation in cosmetics and cutting edge cosmeceutics with brands like BioMasi Cosmetics, a Stemcell, Dr. Sebagh, and Sarah Chapman. You may also find a limited edition of bags and accessories by Chez Dédé.

Piazza Pittori Fratelli Ghedina, 9

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La regina… dell’etno-chic Altra inaugurazione top, andata in scenda durante il weekend della moda d’alta quota, quella di Giuliana Cella (nella foto a sinistra, insieme a Claudio Zanettin e Maria Benelli). All’interno del primo flagship store ampezzano, cappotti e mantelli, pezzi unici con tessuti d’epoca, borse in rettile istoriate di giade, corniole e ametiste e una selezione di capi vintage introvabili anni Settanta e Ottanta. La stilista milanese mette in vetrina le sue migliori creazioni couture dell’autunno-inverno, prodotti di pregio, preziosi, che si ispirano alla tradizione afro-orientale sia nei capi da giorno che in quelli da sera e per cerimonie. Another top inauguration, by Giuliana Cella. In the first Ampezzan flagship store, coats and mantels, unique garments in vintage fabrics, reptile bags engraved with jade, carnelian and amethyst, as well as a selection of unique vintage apparel from the 70’s and the 80’s. The fashion stylist from Milan features her best autumn-winter collection pieces — prestigious and precious products, of afro-eastern inspiration, with day, evening and formal apparel.

Tutta un’altra cosa Raffinatezza e utilizzo di materiali preziosi sono da oltre 50 anni i marchi di fabbrica di L’Autre Chose azienda inizialmente a conduzione familiare. Tra le Dolomiti arrivano con le nuove collezioni di scarpe, accessori e abbigliamento firmati dalla stilista Michela Casadei: inconfondibile il suo gusto un po’ francese — romantico, talvolta nostalgico — e l’estrema cura per dettagli e finiture. Capi destinati a diventare veri e propri must di stagione. Refinement and the use of precious materials have been the trademarks of this company for over 50 years. L’Autre Chose was initially family owned and is now coming to the Dolomites with new collections of shoes, apparel and accessories by Michela Casadei, with her unmistakable romantic and nostalgic taste, a bit French, with great attention to details. These pieces are a true must for the season.

Piazza Silvestro Franceschi, 8

Galleria Croce Bianca

La moda è giovane Ad arricchire la stagione della moda a Cortina è arrivata anche Manila Grace, il brand del gruppo Antress Industry che ha inaugurato un elegante spazio alla fine di Corso Italia. Ottanta metri quadrati, realizzati con materiali tradizionali come il legno e materiali moderni come il cemento o il ferro battuto, dove saranno esposte le collezioni Manila Grace e Manila Grace Denim. Con un piccolo omaggio, anche, a un fenomeno di costume in continua crescita: le maxi sciarpe colorate firmate Manila Grace. In un anno, solo in Italia, sono stati venduti più di 120mila pezzi. Per ogni stagione un’interpretazione diversa: da stampe geometriche a motivi etnici per un accessorio leggero e versatile, passepartout che non può mancare nell’armadio di una fashion

victim, irrinunciabile e adatto a qualsiasi look. Prossime aperture previste: Hong Kong, Cina, Balcani e Dubai. Manila Grace, an Antress Industry brand, adds to the fashion season in Cortina with the inauguration of an elegant space at the beginning of Corso Italia. 860 sq ft with traditional materials, such as wood, and modern ones, like cement or wrought iron, will feature the Manila Grace and Manila Grace Denim collections, with a small homage to an ever-growing phenomenon: the colourful maxi scarves by Manila Grace. In Italy alone, over 120k scarves have been sold, with a new interpretation for every season — from geometric to ethnical prints for a passepartout that no fashion victim could live without. Next openings: Hong Kong, China, Balkans and Dubai.

Piazza Pittori Fratelli Ghedina, 16

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VETRINE

Giochi di luce L come Laura. V come Veronica. PLV by Pulse nasce così, dall’unione e dalla creatività di due cugine milanesi. Bracciali e collier cento per cento made in Italy, interamente realizzati a mano e che si addicono in pieno al “Cortina style”. Cristalli, cachemire, cotone per splendide creazioni disponibili in ben 30 varianti di colore, inconfondibili grazie alla chiusura con bullone in ottone, da poco inciso con le iniziali del marchio. Il primo modello è stato RO, creato con piccoli cristalli e cotone. Il bracciale, venduto nei negozi di Milano, Forte dei Marmi e Santa Margherita, ha registrato un successo inaspettato. Sono così seguite altre novità: la linea in cachemire Ardo, la Aua con doppio filo di cristalli ed il collier Mavi. In occasione del Natale è stata realizzata la limited edition Mignon, caratterizzata dal cristallo tagliato a baguette mentre, a breve, sarà presentato ‘L’ as in Laura. ‘V’ as in Veronica. PLV by Pulse is the result of il primo modello unisex, Toto, the creativity of the two cousins from Milan. Bracelets and chokers per rispondere alle numerose 100% hand made in Italy that are in perfect “Cortina style.” Crysrichieste del pubblico maschile. tals, cashmere, cotton for wonderful creations available in 30 tones, I cristalli creano magici riflessi unmistakable with the brass bold closures, just recently engraved di luci, pezzi unici per la realizwith the brand initials. The first model was RO, created with small zazione artigianale. Creazioni crystals and cotton. The bracelet was sold in stores in Milan, Forte frutto di fantasia e amore per il dei Marmi, and Santa Margherita, with an unexpected success. It proprio lavoro, da parte di due was then followed by new lines: Ardo with cashmere, Aua with a douragazze giovani con grande voble string of baguette cut crystals, and a new unisex model, Toto, glia di fare. Da settembre è posthat will soon be introduced as well. The result of two young women sibile creare il proprio bracciale with lots of creativity and a great love for their job. Starting from o collier online sul sito September you will also be able to create your own bracelet or chokwww.francescaerre.it. er on the website www.francescaerre.it.

www.pulselv.com

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VETRINE

Lo storico Loden di Schneiders Un mito senza tempo. Nato per riparare i pastori dal freddo delle Alpi, il loden è oggi considerato uno dei tessuti migliori per riparare da pioggia, neve e gelo. La collezione Schneiders Salzburg, da sempre i leader nel settore, propone svariati modelli, realizzati in diversi materiali. Per chi ama i classici, è perfetto il modello Hubertus, con il tradizionale “piegone” lungo la schiena, le maniche con spacco traspirante innestate nelle spalle a giro e le polsiere chiuse a bottone. Per chi predilige le novità, invece, è nato il modello Timmy, conosciuto anche come pocket Loden. Un capo dal taglio apparentemente classico, che si può ripiegare in una tasca interna e, senza stropicciarsi, si trasforma in una pratica borsa quadrata. Comodo e ideale per viaggiare e per una vacanza tra le Dolomiti. Tantissimi i tessuti in cui questo materiale è in grado di declinarsi: dal loden nobile, in mischia lana e cashmere, al Rainloden, impermeabile al cento per cento, fino al pregiato Cashmereloden, realizzato interamente in puro cashmere. L’ultima novità è il loden effetto vintage, con sfumature e raffinati effetti-usura in un gioco cromatico più “scarico”, come fosse una foto d’epoca (www.schneiders.com). A timeless legend. Created for the shepherds in the cold Alps, nowadays the Loden is one of the best fabrics for rain, snow, and cold weather. The Schneiders Salzburg collection, long-time leader, introduces a wide range of models in different materials. For classic lovers, the Hubertus model is perfect, with the traditional “crease” down the back, sleeves with transpiring slit in the lap shoulders, and button closed cuffs. If you prefer a new look, the Timmy model, also known as the pocked Loden, has a classic-cut that can be folded over in an inside pocket, and turned into a square bag without any wrinkles. Ideal for travelling and for a holiday in the Dolomites. Many fabrics use this material: noble Loden, Loden with wool and cashmere, 100% waterproof Rainloden, and Cashmereloden entirely made of pure cashmere. The latest trend is Loden with a vintage effect, with nuances and refined wear-and-tear effects that make it look like a vintage photograph (www.schneiders.com).

Ghedina Zuccaro Corso Italia, 95

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La classe firmata Borbonese È uno dei marchi storici del made in Italy. Una tradizione iniziata nel 1910 a Torino, come griffe di borse, gioielli e accessori, ma che in breve tempo si afferma tra i nomi più importanti nel mondo del lusso italiano. Simbolo di Borbonese è la stampa OP, occhio di pernice, nata negli anni Settanta e ancora oggi emblema del brand insieme al rivetto, la vite e la staffa. Dalle borse dell’esordio diventate poi icone, di cui rimangono intramontabili i modelli Luna, Sexy e Sexy Estensibile, fino alle collezioni più recenti, Borbonese si è sempre contraddistinto per l’elevata qualità delle tecniche di lavorazione artigianali e l’eleganza dei propri prodotti. La costante ricerca nell’attività produttiva e stilistica ha portato alla realizzazione della storica texture occhio di pernice in diverse varianti, caratterizzate da materiali e colori innovativi. I pezzi forti restano le borse e i foulard ma anche le nuove linee: dall’abbigliamento alla pellicceria alle proposte per la casa, dai complementi alla biancheria, per la creazione di un vero total living. One of the historical made in Italy brands. A tradition that started in 1910 in Turin with bags, jewellery and accessories that quickly became one of the most important Italian luxury brands. The typical bird eye, “OP,” print first used in the 70’s is still today emblem of the brand, together with the rivet, screw and clamp. Timeless icon bags — the Luna, Sexy, and Extendable Sexy models, and modern collections are all high quality, handmade, elegant products. A constant research brought to the historical bird eye texture in different nuances, with innovative colours and materials. Bags and scarves are pièces de résistance, but new lines also offer a true total living with apparel, furs, home accessories, and linen.

Via Roma 4


Il tesoro racchiuso nello scrigno di Faraone La storia di Faraone inizia nel 1860 con il primo negozio aperto in Ponte Vecchio a Firenze. Nel 1960 Guido Settepassi rileva la maison di via Montenapoleone a Milano. Due delle città più importanti d’Italia, due scrigni di tradizione italiana, famosa in tutto il mondo: proprio qui è racchiusa l’arte di Faraone. Quattrocento anni di eccellenza nell’haute joaillerie, il cui ultimo traguardo è stato il rinnovamento dello showroom milanese. Uno spazio elegante, firmato dall’architetto Luigi Marchetti, in cui ogni dettaglio è studiato accuratamente per dare vita a un luogo raffinato e luminoso. «La volontà di cambiare ha la forma del gioiello»: con queste parole sono state presentate le due linee di gioielli firmate Faraone. La linea pret-à-porter chiamata I Composable e la linea di haute couture One of a kind. Due stili differenti ma entrambi caratterizzati da gioielli esclusivi con infinite combinazioni di forme e colori. I Composable è dedicata a una clientela più giovane, prevede la possibilità di comporre il proprio gioiello con preziosi charms. Con la linea One of a kind, invece, si ritorna alle origini, ci si riallaccia al passato e alla tradizione del gioielliere di famiglia. Ogni modello viene realizzato su misura oppure può essere personalizzato, diventando così un pezzo unico. Ultima novità, le creazioni Faraone nel campo dell’orologeria: due modelli esclusivi, in serie limitata e numerata. Il primo, Fwi, dal design sportivo, in acciaio brunito con vetro zaffiro antiriflesso e impermeabile fino a 5 Atm; il secondo, invece, dalle linee classiche, è il modello Fwx, con cassa in oro rosa illuminata da 48 diamanti brown e vetro antiriflesso. Entrambi sono alimentati con movimento al quarzo e si distinguono per il quadrante ovale. The history of Faraone begins in 1860 with the first store that was opened on Ponte Vecchio in Florence. In 1960 Guido Settepassi took over the maison in Via Montenapoleone in Milan. Two of the most important cities in Italy, treasure chests of Italian tradition, famous worldwide: this is where the art of Faraone lies. Four hundred years of excellence in haute joaillerie, with a recent renovation of the Milan showroom. An elegant space designed by architect Luigi Marchetti, with a great attention to details that give the space a refined and luminous touch. «The will to change takes shape in jewellery»: these are the words that introduced the two lines of jewellery signed by Faraone with exclusive jewels with infinite combinations of shapes and colours. The prêt-à-porter line called I Composable, designed for young customers who can create their own jewel with charms, and the haute couture One of a Kind, that goes back to original tradition of the family goldsmith, since each model is custom made or personalised. The latest from Faraone watches: two exclusive models in limited, numbered edition. The first, Fwi, athletic design in burnished steel with anti-reflective sapphire glass and water resistant up to 5 ATM, the second, Fwx, more classic, with a rose gold frame lit by 48 brown diamonds and anti-reflective glass. Both are powered by quartz movement and have a typical oval dial.

Il 4x4 Suzuki cambia look È uno dei modelli più popolari tra le vetture 4x4 e, a 40 anni dal suo debutto, è ancora un’icona per gli appassionati dell’off-road. Suzuki Jimny Evolution ha rinnovato il proprio look con un restyling frontale, nuovi interni e nuovi equipaggiamenti. La vettura ideale per chi ama la guida sportiva e avventurosa ma non vuole rinunciare allo stile. Compatta e agile si muove benissimo in città ma anche sulle tortuose strade di percorsi off-road. Il cofano con presa d’aria centrale e la griglia ridisegnata conferiscono all’auto forza e sportività, mentre gli interni sono stati ridisegnati con nuovi tessuti e nuovi rivestimenti. Il motore è benzina, cilindrata di 1.3 con distribuzione a fasatura variabile. Jimny Evolution+, invece, è la versione più equipaggiata. Si caratterizza per dettagli pregiati: volante in pelle con impunture argentate, rivestimento dei sedili pelle/tessuto con logo Jimny e poggiatesta rivestiti in morbida pelle, maniglie interne delle portiere cromate, fendinebbia. Un connubio di design e tecnologia con la garanzia dell’esperienza Suzuki. Neanche la neve ampezzana incuterà più timore. One of the most popular 4x4s of all times, and 40 years after its debut it still is an icon for all off-road lovers. Suzuki Jimny Evolution renovated its look with a frontal restyling, a new interior and new equipment. The ideal car if you like adventurous driving with style. A small family car that is flexible in cities as well as on winding offroads. The engine hood has a central vent and a redesigned grille that give the car power and a sporty look, while the interior has new fabrics and coverings. Petrol engine, 1.3 cc with variable valve timing. Jimny Evolution+ is the more equipped version with prestigious details: leather steering wheel with silver stitching, leather/fabric seats with Jimny logo and soft leather headrests, chrome-plated inside door handles, fog lights. The perfect mix of design and technology with the Suzuki experience guarantee. With a car like this, not even the Ampezzan snow can scare you.

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© Paolo Tassi

FOCUS

la cortina che non ti aspetti a cura di Eleonora Alverà e Angela Bolzicco

Balloon ski La montagna come non l’avete mai vista: sci di fondo by night, ski tour tematici, sleddog e, soprattutto, balloon ski: in mongolfiera, sci in spalla, per discese tutte da scoprire

The Cortina you Would Never Expect The mountains as you have never seen them: by cross-country skiing at night, theme ski-touring, dog-sledding and, above all, balloon skiing for exciting descents

Con le ali sotto ai piedi. Si parte in mongolfiera e si va… dove ti porta il vento. Destinazione a sorpresa, spettacolo – mozzafiato – assicurato. Da lassù si potrà tornare soltanto affrontando distese e cime innevate tra sci alpinismo e fuori pista. With the wings on your feet. Get started on an hot air-balloon and go… where the wind takes you. Surprise destination, guaranteed breathtaking views. From up there, only snow clad summits and slopes for ski mountaineering and back-country skiing.

www.guidecortina.com

Sleddog Polvere – di neve –, passione e storia. Con la slitta trainata dai cani si raggiungono luoghi ancora incontaminati e ci si immerge nella montagna più autentica. Powder snow, passion, and history: by dog-sled to the most pristine places to get immersed in the most authentic mountain wilderness.

www.scicristallocortina.com

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Dolomiti Nordicski Night Sci di fondo in versione notturna: grazie all’impegno e alla gestione della Gis Cortina, tutti i venerdì fino a fine stagione – nel periodo di Natale e Carnevale anche il sabato – le piste rimarranno aperte fino alle ore 21.00; al calar del sole, si accenderanno i fari del Fiames Sport Nordic Center, insieme alle pile frontali di atleti, appassionati e maestri della Scuola Fondo Ski Cortina. Per rifocillarsi niente di meglio del nuovo Bar Centro Sportivo. Nordic skiing by night: on Fridays until the end of the season, ski tracks are open until 9.00 p.m – during Christmas and Carnival holidays also on Saturdays. At sunset, the beacons of the Fiames Sport Nordic Center will lit up together with the headtorches given to enthusiasts and athletes. A refreshment stop at the new Bar Centro Sportivo.

Info: tel. +39 0436 4903 mob. + 39 333 8460061

Ski tour Sette tour per altrettante emozioni da vivere su neve. Tra le cime più belle che circondano Cortina (Marmolada, gruppo del Sella, Dolomiti di Sesto e la stesse cime ampezzane), alla scoperta del giro della Grande Guerra, dei sapori della Dolce Vita o della storia delle Olimpiadi del 1956: sette nuovi motivi per “andare in bianco”. Seven ski tours for as many exciting adventures on the snow. Across the most beautiful slopes of the Dolomites – Marmolada, Sella, the Sexten Dolomites, and the mountains around Cortina – to discover the Great War tour, the flavours of the Dolce Vita or the history of the 1956 Olympics. Seven new ways to go “white”.

www.dolomitiskirock.com



PREVIEW

HIKING

© www.stefanozardini-.com

© www.bandion.it

© www.giuseppeghedina.com

R-ESTATE tra le Dolomiti Soli di fronte all’assoluto Alone before the absolute

WATERFALLS Adrenalina liquida Liquid adrenalin

BIKE

NATURe

Ascoltare i racconti del bosco Listening to the tales of the forest

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© www.giuseppeghedina.com

A ruota libera Free-wheeling

KIDS

FRIENDS

Il paese delle meraviglie Wonderland

ROMANTIC

© www.bandion.it

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FAMILY

Tutti insieme appassionatamente All together now

Dream a little dream of me

Speciali pacchetti weekend e settimana lunga da vivere tra sport, enogastronomia, romanticismo e wellness su

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© www.giuseppeghedina.com

Il piacere del ritrovarsi The pleasure to meet

wellness

Special weekend and weekly packages featuring sport activities, food and wine offers, romantic atmosphere and wellness on

www.cortina.dolomiti.org

Il sesto senso The sixth sense



LE NOVITà DI QUESTO NUMERO

Raffinatezza ed eccellenza sono da sempre i valori che contraddistinguono le strutture selezionate che entrano a far parte del già prezioso circuito distributivo di CORTINA.TOPic. Nasce con questo numero una golosa collaborazione: troverete infatti CORTINA.TOPic in tutti i ristoranti del circuito Chic – Charming Italian Chef – l’associazione che, grazie al talento dei propri chef, sostiene la grande cucina come fenomeno di cultura e strumento di conoscenza e promozione del territorio. www.charmingitalianchef.com Su www.cortina.dolomiti.org è possibile consultare l’elenco costantemente aggiornato e completo di descrizioni e immagini delle strutture che distribuiscono le riviste della collana editoriale ufficiale di Cortina d’Ampezzo.

FIANO (TO) CIRCOLO GOLF TORINO LA MANDRIA www.circologolftorino.com

BELLAGIO (CO) GRAND HOTEL VILLA SERBELLONI*****L www.villaserbelloni.com

ROYAL PARK GOLF & COUNTRY CLUB I ROVERI www.royalparkgolf.it

PONTE CHIASSO (CO) CLINICA DENTISTICA DI COMO www.dentistacomo.com

ROMANO CANAVESE (TO) RELAIS VILLA MATILDE****L www.relaisvillamatilde.com

APPIANO GENTILE (CO) CASA DI CURA LE BETULLE www.casadicuralebetulle.it

TORINO SISMER - C.M.R. SISMER - Centro Artes

ALMENNO SAN BARTOLOMEO (BG) GOLF CLUB L’ALBENZA www.golfbergamo.it

RISTORANTE VINTAGE 1997 www.vintage1997.com

LAGO DI GARDA (CALVAGESE DELLA RIVIERA - BS) PALAZZO ARZAGA HOTEL SPA & GOLF RESORT www.palazzoarzaga.it

REALE SOCIETÀ CANOTTIERI CEREA www.canottiericerea.it Grugliasco (TO) A.S.D. TENNIS CLUB MONVISO www.tennisclubmonviso.it AGRATE CONTURBIA (NO) GOLF CLUB CASTELCONTURBIA www.castelconturbia.it

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GENOVA SISMER – Ente Ospedaliero Ospedali Galliera S.S.D. Fisiopatologia preconcezionale e prenatale

FOUR SEASONS HOTEL*****L www.fourseasons.com RISTORANTE BIFFI www.biffigalleria.it

TENNIS CLUB GENOVA 1893 www.tennisclubgenova.it

RISTORANTE IL BOEUCC www.boeucc.com

SANTA MARGHERITA LIGURE (GE) GRAND HOTEL MIRAMARE**** www.grandhotelmiramare.it

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SAN GIOVANNI IN VALLE AURINA (BZ) ALPENPALACE DELUXE HOTEL & SPA RESORT*****L www.alpenpalace.com SAN CASSIANO IN BADIA (BZ) RELAIS & CHATEAUX ROSA ALPINA***** e RESTAURANT ST. HUBERTUS GRAND CHEF www.rosalpina.it

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CATENA SINAHOTELS: HOTEL DE LA VILLE****S www.delavillemilano.com HOTEL THE GRAY*****L www.hotelthegray.com

PIEVE DI CADORE (BL) SISMER – Ospedale Civile, Dott. Carlo Cetera DOBERDO’ DEL LAGO (GO) SISMER – Ambulatorio Dott. Marco Gergolet MARIANO DEL FRIULI (GO) TENUTA LUISA**** www.tenutaluisa.com VENEZIA BAUER CASA NOVA***** BAUER HOTEL***** BAUER IL PALAZZO*****L BAUER PALLADIO HOTEL & SPA***** e RISTORANTE GOURMET DE PISIS www.bauervenezia.com CA’ SAGREDO HOTEL*****L www.casagredohotel.com CENTURION PALACE*****L SINAHOTELS www.centurionpalacevenezia.com HOTEL DANIELI*****L e RISTORANTE TERRAZZA DANIELI www.luxurycollection.com HOTEL GRITTI PALACE*****L www.venice-hotel-gritti.com PALAZZO SANT’ANGELO****L www.palazzosantangelo.com TREVISO SISMER – Poliambulatorio Salute+Cultura ZERMAN DI MOGLIANO VENETO (TV) GOLF CLUB VILLA CONDULMER www.golfvillacondulmer.com VERONA RISTORANTE IL DESCO**Michelin www.ildesco.com PEDEMONTE (VE) VILLA DEL QUAR***** e RISTORANTE ARQUADE**Michelin www.hotelvilladelquar.it

Piacenza SOCIETÀ CANOTTIERI NINO BIXIO 1883 A.S.D. www.ninobixio1883.it

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Monticelli (PC) SOCIETÀ CANOTTIERI ONGINA A.S.D. www.canottieriongina.net

SISMER – Poliambulatorio Ars Medica

FERRARA SISMER – Poliambulatorio Futura

MILANO MARITTIMA (RA) GIOIELLERIE BARTORELLI www.bartorelli.it

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FORLì XTEAM CONCESSIONARIA HONDA Via Ravegnana, 422

PARMA HOTEL PALACE MARIA LUIGIA****L SINAHOTELS www.palacemarialuigia.com

MISANO ADRIATICO (RN) MISANO WORLD CIRCUIT www.misanocircuit.com

VILLA EDEN HEALTH CLUB PARMA www.villa-eden.com/parma

cattolica (RN) HOTEL CARDUCCI 76 ***** www.carducci76.it

BOLOGNA POLIAMBULATORI ASTORIA Poliambulatorio Astoria Meraville Poliambulatorio Astoria Mezzolara (Mezzolara di Budrio) www.poliambulatorioastoria.it AUTOMOTIVE GROUP CONCESSIONARIA HONDA tel. +39 051 6350905 CATENA ART HOTELS www.bolognahotels.it HOTEL CORONA D’ORO****L www.coronaoro.hotelsbologna.it HOTEL COMMERCIANTI**** www.art-hotel-commercianti.it HOTEL NOVECENTO**** www.art-hotel-novecento.it HOTEL OROLOGIO***S www.art-hotel-orologio.it CONCESSIONARIA INFINITI BOLOGNA www.infiniti.it SISMER sede centrale www.sismer.it MONTE SAN PIETRO (BO) GOLF CLUB BOLOGNA www.golfclubbologna.it SAN LAZZARO DI SAVENA (BO) MORINI CARS CONCESSIONARIA NISSAN tel. +39 051 4992511

CONCESSIONARIA INFINITI www.infiniti.it

PADOVA CONCESSIONARIA INFINITI PADOVA www.infiniti.it

TENNIS CLUB LOMBARDO www.tennisclublombardo.it

ALBIGNASEDO (PD) SISMER – Euganea Medica

MORINI GROUP CONCESSIONARIA DAIHATSU, LEXUS, LOTUS, CADILLAC, CORVETTE, HUMMER tel. +39 051 4992511

TENNIS CLUB MILANO ALBERTO BONACOSSA www.tcmbonacossa.it

MONTEGROTTO TERME (PD) HOTEL BELLAVISTA TERME www.bellavistaterme.com

PORRETTA TERME (BO) HOTEL HELVETIA SPA & BEAUTY ****S www.helvetiabenessere.it

ROZZANO (MI) SISMER – Istituto Clinico Humanitas

RELILAX HOTEL TERME MIRAMONTI***** www.relilax.com

MAGNANO (BI) GOLF CLUB LE BETULLE www.golfclubbiella.it

ADRIA (RO) ADRIA INTERNATIONAL RACEWAY www.adriaraceway.com

IMOLA (BO) AUTOMOTIVE GROUP CONCESSIONARIA HONDA tel. +39 0542 640715

VICOLO SANTA LUCIA RESTAURANT www.carducci76.it RICCIONE SISMER – Poliambulatorio Pegaso ALBERTO VERNI www.albertoverni.it GIOIELLERIE BARTORELLI www.bartorelli.it IL NAUTILUS www.ilnautilus.com PESARO GIOIELLERIE BARTORELLI www.bartorelli.it

PIETRASANTA (LU) STUDIO ODONTOIATRICO BOGGIANO CORSETTI www.boggianocorsetti.it FORTE DEI MARMI (LU) HOTEL BYRON*****L e RISTORANTE LA MAGNOLIA CATENA SOFT LIVING PLACES www.hotelbyron.net VIAREGGIO (LU) HOTEL ASTOR****L CATENA SINA HOTELS www.astorviareggio.com HOTEL PLAZA E DE RUSSIE****S e RISTORANTE LA TERRAZZA CATENA SOFT LIVING PLACES www.plazaederussie.com RISTORANTE ROMANO www.romanoristorante.it CALAMBRONE (PI) GREEN PARK RESORT****S RISTORANTE LE GINESTRE e RISTORANTE LUNASIA CATENA SOFT LIVING PLACES www.greenparkresort.com


FIRENZE SISMER – Centro Demetra SISMER – Medical Service

PANICALE (PG) GOLF CLUB LAMBORGHINI www.lamborghinionline.it

Napoli CIRCOLO CANOTTIERI NAPOLI www.circolocanottierinapoli.it

GRAND HOTEL VILLA MEDICI*****L CATENA SINA HOTELS www.villamedicihotel.com

PERUGIA HOTEL BRUFANI PALACE*****L CATENA SINA HOTELS www.brufanipalace.com

A.S.D. CIRCOLO ILVA BAGNOLI www.circoloilvabagnoli.it

J.K.PLACE FIRENZE**** www.jkplace.com

AVELLINO (NA) SISMER – Azienda Ospedaliera Moscati, Dip. Fisiopatologia della riproduzione

PALAZZO VECCHIETTI Dimore d’epoca www.palazzovecchietti.it

TORGIANO (PG) MUSEO DEL VINO MUSEO DELL’OLIO E DELL’OLIVO www.lungarotti.it

GRASSINA (FI) GOLF CLUB UGOLINO www.golfugolino.it

SUTRI (VT) GOLF CLUB LE QUERCE www.golflequerce.it

CERBAIA IN VAL DI PESA (FI) RISTORANTE LA TENDA ROSSA www.latendarossa.it

ancona GIARDINO DEGLI EVENTI & RISTORANTE DELLE ROSE www.ristorantedellerose.it

PORTO ERCOLE (GR) GOLF CLUB ARGENTARIO www.argentariohotelsparesort.com

ISCHIA (NA) CATENA GRUPPO LEOHOTELS IL MORESCO***** www.ilmoresco.it

JESI (AN) SISMER – Villa Serena

Sulmona (AQ) A.S.D. TENNIS CLUB SULMONA www.tennisclubsulmona.it

EXEDRA BOSCOLO HOTEL ROMA*****L www.exedra.boscolohotels.com

HOTEL ART**** www.hotelart.it HOTEL BERNINI BRISTOL*****L CATENA SINA HOTELS www.berninibristol.com

L’ALBERGO DELLA REGINA ISABELLA *****L RESORT & HEALTH SPA www.reginaisabella.it

AMALFI (NA) RISTORANTE LA CARAVELLA www.ristorantelacaravella.it

ROMA SISMER – Artemisia

GOLF CLUB PARCO DE’ MEDICI www.golfparcodemedici.com

HOTEL CONTINENTAL TERME**** www.continentalterme.it

SORRENTO (NA) GRAND HOTEL EXCELSIOR VITTORIA***** www.exvitt.it

FERMO SISMER – Istituto Palmatea

CONCESSIONARIA INFINITI ROMA www.infiniti.it

GRAND HOTEL EXCELSIOR TERME***** www.excelsiorischia.it

ANACAPRI (NA) CAPRI PALACE HOTEL & SPA*****L e RISTORANTE GOURMET L’OLIVO**Michelin www.capripalace.com CAPRI (NA) J.K. PLACE CAPRI***** www.jkcapri.com SALERNO (NA) SISMER – Mediterraneo Medicina della riproduzione SISMER – C.M.R. Centro Medicina della riproduzione CIRCOLO CANOTTIERI IRNO A.S.D. www.canottieriirno.com

QUEEN’S CLUB ROMA www.queensclub.it

Milano HOTEL HERMITAGE****S www.monrifhotels.it/HotelHermitage

Assago (MI) ROYAL GARDEN HOTEL****S www.monrifhotels.it/RoyalGardenHotel

ORTIGIA (SR) HOTEL DES ETRANGERS ET MIRAMARE***** AMT HOTELS HISTORICAL & LUXURY SICILY COLLECTION www.desetrangers.it

BARI SISMER – Dottor Filippo Boscia TARANTO RELAIS HISTO’ SAN PIETRO SUL MAR PICCOLO www.relaishisto.it Lama (TA) TARANTO CANOA A.S.D. www.tarantocanoa.it

A.S.D.CIRCOLO TENNIS EUR www.cteur.it

NARDO’ (LE) SISMER - Tecnomed

CIRCOLO CANOTTIERI ROMA www.canottieriroma.it

CUTROFIANO (LE) SANGIORGIO RESORT & SPA***** www.sangiorgioresort.it

TAORMINA SAN DOMENICO PALACE HOTEL***** e RISTORANTE PRINCIPE CERAMI AMT HOTELS HISTORICAL & LUXURY SICILY COLLECTION www.hotelsandomenicotaormina.it

CASTEL GANDOLFO (ROMA) RISTORANTE PAGNANELLI 1882 www.pagnanelli.it

Continua la collaborazione con il gruppo Monrif Hotels, la catena di prestigiosi hotels, apprezzati per la tradizionale e impeccabile ospitalità, per il calore, lo stile e l’eleganza che li caratterizza. Il gruppo è presente a Milano con l’Hotel Hermitage e il Royal Garden Hotel, a Bologna con l’Hotel Internazionale e il Royal Hotel Carlton, e a Siena con La Bagnaia Resort. Oltre alla cura dei dettagli e all’alta qualità dei servizi rivolti al turismo d’affari, le strutture si distinguono per la raffinatezza dei

POLTU QUATU (COSTA SMERALDA) JASPE HOTEL MANOR & LIVING www.poltuquatu.com

TENNIS CLUB PARIOLI www.tcparioli.it

CAMPOMARZIO70 www.campomarzio70.it Via di Campo Marzio, 70 Piazza della Rotonda, 70 Via Vittoria, 52

Monrif Hotels

SANTA MARGHERITA DI PULA (CA) IS MOLAS GOLF CLUB www.ismolas.it

propri centri benessere. Specializzato in un’offerta rivolta al viaggiatore business e al cliente leisures, il gruppo Monrif Hotels ha nella tenuta La Bagnaia il suo fiore all’occhiello. Circondata da 1.100 ettari di campagna toscana e da un’eccellente tracciato golfistico a 18 buche, si propone come sede di lusso con prestigiose suite, un’eccellente Spa e un impeccabile servizio 5 stelle. www.monrifhotels.it Bologna ROYAL HOTEL CARLTON**** www.monrifhotels.it/RoyalCarltonHotel

Località Bagnaia (SI) LA BAGNAIA RESORT***** TUSCAN LIVING GOLF SPA www.borgolabagnaia.com

PALERMO SISMER – Clinica Candela SISMER – Centro Andros GRAND HOTEL ET DES PALMES**** AMT HOTELS HISTORICAL & LUXURY SICILY COLLECTION www.hotel-despalmes.it Mondello (PA) CLUB CANOTTIERI ROGGERO DI LAURIA www.clublauria.it CATANIA GRAND HOTEL EXCELSIOR***** AMT HOTELS HISTORICAL & LUXURY SICILY COLLECTION www.hotelexcelsiorcatania.com

HOTEL INTERNAZIONALE**** www.monrifhotels.it/HotelInternazionale

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cortina top friends

CORTINA.TOPic in volo con... ESPERIA Aviation Service

Specializzata nel settore della business aviation, Esperia, con base a Roma e Milano, effettua trasferimenti in elicottero e gestisce l’eliporto di Cortina d’Ampezzo. Sulle tratte da e per Cortina, i passeggeri possono sfogliare in volo CORTINA.TOPic. www.esperia-aviation.it

Aeroporti di Venezia e Treviso. Vip lounge

Il sistema aeroportuale Venezia-Treviso, gestito dal gruppo Save, rappresenta un punto di forza imprescindibile per tutto il nord-est, in grado di assecondare le esigenze di mobilità di un territorio particolarmente vivace, sempre attento a cogliere le opportunità offerte dai nuovi mercati e interessato, al tempo stesso, a far conoscere al mondo le sue ricchezze culturali e ambientali. www.veniceairport.it www.trevisoairport.it

Aeroporto di Monaco. Spazio Italia

Frutto della collaborazione tra Air Dolomiti Munich Airport International ed Eurotrade, Spazio Italia è l’esclusivo progetto che reinterpreta i momenti di transito in aeroporto per renderli più piacevoli e interessanti. Un “salone d’attesa” interattivo, situato tra i 12 gate riservati alle compagnie del gruppo Lufthansa Regional, che coniuga la risposta alle esigenze di relax dei passeggeri con l’opportunità di scoprire la qualità dei prodotti made in Italy in un’area dedicata all’italianità in tutte le sue declinazioni. www.airdolomiti.it

AEROPORTO GALILEO GALILEI DI PISA

In costante aumento del traffico passeggeri dal 1997, l’aeroporto è gestito da Sat, che si occupa non solo degli scali ma anche la programmazione e del finanziamento dello sviluppo globale dell’aeroporto. Grande attenzione è riservata alle infrastrutture, ai servizi per i passeggeri e allo sviluppo delle aree business aviation e business non aviation, attraverso un’offerta innovativa e di alto livello qualitativo. www.pisa-airport.com

pronti a salpare... Un Salone Nautico a misura d’uomo, per chi vive la barca e il mare come vera e propria passione. Il Salone Nautico di Venezia, la cui dodicesima edizione si terrà dal 5 al 7 e dal 12 al 14 aprile 2013 a Parco San Giuliano, rappresenta la manifestazione di riferimento per la piccola e media nautica e il momento ideale per chi sta pensando all’acquisto della prima barca. L’edizione 2013 presterà inoltre grande attenzione agli sport nautici, all’accessoristica e ai servizi al diportista. Oltre 180 espositori nell’edizione 2012, 250 i marchi in mostra. www.salonenauticodivenezia.com

Il Sistema editoriale di Cortina Turismo

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LE NOVITà DI QUESTO NUMERO

Raffinatezza ed eccellenza sono da sempre i valori che contraddistinguono le strutture selezionate che entrano a far parte del già prezioso circuito distributivo di CORTINA. TOPic. Nasce con questo numero una golosa collaborazione: troverete infatti CORTINA.TOPic in tutti i ristoranti del circuito Chic – Charming Italian Chef – l’associazione che, grazie al talento dei propri chef, sostiene la grande cucina come fenomeno di cultura e strumento di conoscenza e promozione del territorio. www.charmingitalianchef.com Su www.cortina.dolomiti.org è possibile consultare l’elenco costantemente aggiornato e completo di descrizioni e immagini dei Cortina TOP Friends. Riccardo Agostini Il Piastrino www.piastrino.it

Antonio Borruso Gimmy’s www.hotelarisch.com

Riccardo Aiachini La Fermata www.lafermata-al.it

Renato Bosco Saporé www.saporeverona.it

Andrea Angeletti Le Busche www.lebusche.it

Davide Botta Trattoria L’Artigliere www.artigliere.it

Andrea Aprea Vun www.ristorante-vun.it

Agostino Buillas Cafè Quinson www.cafequinson.it

Manuel Arcadu Pitrizza www.starwoodhotels.com/ luxury/index

Teresa Buongiorno Già sotto l’Arco www.giasottolarco.it

Fabio Baldassarre Unico www.unicorestaurant.it Paolo Barrale Marennà www.marenna.it Enrico Bartolini Ristorante Devero www.deverohotel.it Leonardo Bassola Open www.openblog.it Michele Biagiola Enoteca Le Case www.ristorantelecase.it

Roy Caceres Metamorfosi www.metamorfosiroma.it Carmine Calò Il Salviatino www.salviatino.com Vincenzo Candiano Locanda Don Serafino www.locandadonserafino.it Nicola Cavallaro Un posto a Milano www.unpostoamilano.it Valerio Centofanti L’Angolo d’Abruzzo www.ristorante langolodabruzzo.com

Maria Cicorella Pashà www.pashaconversano.it

Massimo Guzzone La Pista al Lingotto www.lapista.to.it

Errico Recanati Andreina www.ristoranteandreina.it

Domenico Cilenti Porta di Basso www.portadibasso.it

Andrea Incerti Ca Matilde www.camatilde.it

Andrea Ribaldone andreariba@hotmail.it

Enzo Coccia Pizzeria la Notizia www.enzococcia.it

Pino Lavarra Rossellinis www.palazzosasso.com

Luca Collami Ristorante Baldin www.ristorantebaldin.com

Raffaele Liuzzi Locanda Liuzzi www.locandaliuzzi.com

Flavio Costa L’Arco Antico www.ristorantearcoantico.it

Felice Lo Basso Alpenroyal Gourmet www.alpenroyal.com

Giuseppe Costa Il Bavaglino www.giuseppecosta.com

Giuseppe Mancino Piccolo Principe www.ristoranteilpiccolo principe.com

Accursio Craparo Gazza Ladra www.ristorantelagazzaladra.it Pietro D’Agostino La Capinera www.ristorantelacapinera.com Renzo Dal Farra Locanda San Lorenzo www.locandasanlorenzo.it

Rosanna Marziale Le Colonne www.lecolonnemarziale.it Stefano Masanti Il Cantinone www.ristorantecantinone.com

Francesco Rizzuti Dattilo www.dattilo.it Michele Rotondo Masseria Petrino www.masseriapetrino.it Angelo Sabatelli Masseria Spina www.masseriaspina.com Marco Sacco Piccolo Lago www.piccololago.it Stefano Santo Relais Borgo San Pietro www.villalavedettahotel.com Lino Scarallo Palazzo Petrucci www. palazzopetrucci.it Massimo Sola

Athos Migliari Locanda La Chiocciola www.locandalachiocciola.it

Arturo Spicocchi La Stüa de Michil www.hotel-laperla.it

Nadia Moscardi Elodia www.elodia.it

Antonio Strammiello Castello di Fighine www.fighine.it

Martin Obermarzoner Jasmin www.bischofhof.it

Massimiliano Torterolo Locanda dell’Angelo www.lalocandadellangelo.eu

Mattias Peri Chalet Mattias www.chaletmattias.com

Paolo Trippini Ristorante Trippini www.trippini.net

Corrado Fasolato Spinechile Resort www.spinechileresort.it www.corradofasolato.com

Agostino Petrosino Hotel Parco dei Principi www.parcodeiprincipi.com

Antonio Tubelli Timpani & Tempura www.timpanietempura.it

Andrea Fusco Giuda Ballerino www.giudaballerino.it

Davide Pezzuto Cafè les Paillotes www.lidodellesirene.net

Domenica Vagnarelli

Andrea Gabin Ristorante La Mondina www.ristorantelamondina.com

Gunther Piccolruaz Trattoria Alla Fortuna www.allafortuna.it

Alessandro Gilmozzi El Molin www.elmolin.info

Stefano Pinciaroli PS www.ps-ristorante.it

Umberto Gorizia Grand Hotel Terme www.termedicastrocaro.it

Antonio Pisaniello Locanda di Bu www.lalocandadibu.com

Giovanni Grasso La Credenza www.ristorantelacredenza.it

Gianpaolo Raschi Guido www.ristoranteguido.it

Mauro Elli Cantuccio www.mauroelli.com Donato Episcopo Quattro Spezierie www.vestas-hotels-lecce.com Alberto Faccani Magnolia www.magnoliaristorante.it

Mediterraneo www.ristorantemediterraneo.com Viviana Varese Alice www.aliceristorante.it Sergio Vineis Il Patio www.ristoranteilpatio.it Piero Zanini La Taverna www.ristorantelataverna.it



NOJELES d’aNpezo

a cura di Ennio Rossignoli

“Fuitina” all’ampezzana

Ci fu il tempo, a Cortina, di “Orsoline vs. Antonelli”, i due istituti dove si raccoglievano i rampolli delle famiglie bene d’Italia, destinati a studi garantiti da private e costose attenzioni. Le ragazze erano al nuovo Faloria, i giovanotti in quel di Zuel; le une affidate alle cure delle suore, gli altri alle pratiche di educatori votati al martirio. Fin qui, niente di speciale. Senonché, una sera sì e l’altra pure, i Romei di Zuel davano l’assalto alle fanciulle del Pra’ di Sole, con sorveglianze vanificate dalle reciproche complicità. Dopo ogni spedizione una delegazioSiamo un paese del libro: quane antonelliana portava alla Madre superiora rant’anni fa nasceva il Mese Mondadori le scuse ufficiali dell’Istituto. Diventò una e da allora, con un crescendo che è arrivato abitudine. Nacquero ovviamente a farne una montagna, il libro è stato il grande amori e persino qualche maprotagonista delle stagioni culturali d’Ampezzo. trimonio. Libri che vanno, che vengono e libri che restano, come quelli che si stipano nella Biblioteca comunale, in cui si allineano qualcosa come 27.000 volumi. Ne hanno appena rinnovato per successione il Lo si poteva incontrare lungo la passeggiaresponsabile, con una ulteriore garanzia di buon ta dell’ex ferrovia: una figuretta un po’ curva funzionamento: e in tanti salgono le scale del e, dietro, la sagoma robusta di un guardiano. Lui, Comun vecio per entrare nel tempio dei fronGiulio Andreotti, era allora di casa nelle estati deltespizi. Il segnale che nel regno del turila Cortina felix: passava dalla Cooperativa alla Sala smo c’è pure uno spazio per gli eserCongressi del Savoia con lo understatement che è procizi del pensiero. prio del vero potere. Coerentemente non alloggiava in qualche grande albergo, ma dalle Orsoline e lo fece fino a quel brutto giorno in cui – per ragion burocratica – arrivò dal magistrato l’ordine: da un giorno all’altro il collegio dovette chiudere e gli ospiti fare in fretta e furia le valigie. Fu così che il “pluripresidente” del consiglio si prese su pure lui e se ne andò zitto È di nuovo Natale, la festa dei migliori e in punta di piedi proprio come era arrisentimenti per una umanità che sembra avervato. Decisamente altri tempi, senza li persi di vista. Ci sono stati Natali di guerra, dubbio altri politici… con stremate speranze di pace, e Natali sfavillanti di luci consumiste; Natali poveri e Natali bulimici, di fede e di piacere, ma non si erano mai visti i “Natali dello scontrino”, come è stato l’anno scorso quello che ha fatto di Cortina un paradigma della infedeltà fiscale: così è sparita qualche Ferrari e i Suv sono finiti nel ludibrio universale, almeno fino a quando non si è capito il senso emblematico e pedagogico dell’operazione. Ora l’augurio è che stavolta i registratori di cassa non riprendano il posto delle stelle in cima agli abeti.

Libri in comune

E sempre dalle orsoline…

A ogni Natale il suo biglietto

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INFINE (speriamo di no...)

a cura di Claudio Cannistrà

ARIETE

Tante energie differenti si affollano nel vostro cielo. Urano scompagina i piani della prima decade, ma offre anche opportunità inattese, se si ha il coraggio di cambiare. Seconda e terza decade hanno a favore i mesi di aprile, maggio e giugno.

Partite per un cambio di armadio: tour per le vetrine e le boutique di Corso Italia in compagnia di un esperto personal shopper.

TORO

Romanticismo e intuizioni aiutano i nati tra il 20 e il 23 aprile, mentre i nati dal 24 al 30 devono curare la forma fisica. Tutti gli altri possono sfruttare la tenacia e la costanza tipiche del segno. Marte è ostile a gennaio, porta intraprendenza a febbraio e nervosismo a maggio.

Se ci state leggendo vuol dire che nulla, almeno di troppo traumatico, è accaduto. In questo anno di ricorrenze speciali – con ogni probabilità il 21 dicembre uscirà la nostra rivista; siamo nel 2012 e, come se non bastasse, CORTINA.TOPic è arrivato al decimo numero – ci è parso azzeccato chiudere con uno sguardo rivolto al futuro. Ecco – ma solo se i Maya avevano torto – cosa ha in serbo per noi l’anno che verrà

Allenate costanza e tenacia sulle pareti di roccia delle 5 Torri. A Cortina le ferrate non sono più solo un must estivo, si sale e si scende anche in inverno accompagnati dalle Guide Alpine.

GEMELLI

Il periodo è ricco di stimoli, perché godete della protezione di Giove, che attraversa il vostro segno, permettendovi di risolvere situazioni che vi stanno a cuore e di realizzare desideri importanti. Solo febbraio richiede uno sforzo in campo diplomatico.

Avverate il desiderio di toccare il cielo con un dito – chi non lo ha mai avuto? Al Planetario Niccolò Cusano corsi e visite guidate. www.cortinastelle.it

CANCRO

Ancora un po’ di pazienza per voi che siete fantasiosi e romantici: vedrete schiudersi nuovi orizzonti solo nella seconda metà del 2013. Al momento, la situazione è in via di trasformazione, soprattutto per i nati tra fine giugno e inizio luglio.

Ci vuole una remise en forme coi fiocchi in attesa di sbocciare: tappa consigliata al Centro benessere Coutry Club. www.centrobenesserecortina.it

LEONE

La prima decade deve affrettare alcune mosse in febbraio e marzo, tagliando i rami secchi; la seconda e la terza godono di un periodo propizio tra aprile e giugno. I sentimenti sono favoriti a inizio aprile e a fine maggio. Per tutti gennaio è da prendere con le molle.

Saturno costringe la prima decade a bilanci e a tagli inattesi. Meglio non esporsi troppo sotto il profilo economico, soprattutto in gennaio e in maggio. Ottime intuizioni per i nati dal 23 al 27 ottobre. Salute delicata.

Siete cagionevoli, meglio accantonare lo sport. Datevi alla cultura: al Museo Rimoldi vi aspetta una stagione di grandi nomi. www.musei.regole.it

SAGITTARIO

Sei mesi di sperimentazioni, piccole crisi, ma anche decisioni importanti vi attendono. Chi ha un’attività in proprio può decidere di fare entrare nuovi soci e anche il lato sentimentale può riaprirsi. Positivo l’aiuto offerto da Venere e Marte da metà marzo a metà aprile.

A tavola, si sa, incontri di lavoro e non riescono meglio: concedetevi un peccato di gola in alta quota assaggiando i tradizionali casunziei all’ampezzana. Rigorosamente in compagnia.

CAPRICORNO

Plutone trascina inesorabilmente i nati tra il 30 dicembre e il 2 gennaio verso trasformazioni inattese, ma obbligate. Si stanno aprendo nuovi scenari, più concreti per la prima decade, meno definiti per la terza. Il periodo più fecondo è per tutti tra metà aprile e fine maggio.

Se, potati i rami secchi, le rose fioriranno, non dimenticate che Cortina è anche Romantic Resort, luogo ideale per un matrimonio da favola. www.cortina.dolomiti.org

Il cambiamento è il sale della vita. Partite dalla casa, rinnovatela seguendo l’esperienza dei maestri artigiani di Cortina che tra le mura delle botteghe plasmano legno, ferro e vetro, trasformandoli in opere d’arte.

VERGINE

ACQUARIO

Sfruttate la primavera che a Cortina è ancora bianca. Calzate le ciaspole e, per ritrovare voi stessi, perdetevi nel Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo.

Il momento è delicato: aiutatevi con un buon libro. La Libreria Sovilla non deluderà. www.libreriasovilla.com

Non disperdete energie in cose futili: la ripresa dipende da voi. I nati intorno al primo settembre hanno di fronte meravigliose opportunità di crescita. Febbraio e giugno sono i mesi più delicati, aprile e maggio i più propizi.

Il quadrato di Saturno affligge i nati in gennaio, che sono sotto pressione nei primi due mesi dell’anno. I nati in febbraio hanno di fronte nuove opportunità, che vanno a concretizzarsi da marzo in avanti: meglio non rifiutare i cambiamenti.

BILANCIA

PESCI

Keep calm and carry on: provate con le atmosfere zen dell’Officina delle Piante di Annette Gottmann. www.officinadellepiante.com

Continuare a seguire i binari, magari quelli dell’antica Ferrovia delle Dolomiti per un’affascinante gita su sci di fondo, anche sotto al cielo stellato.

Si parte con un Giove favorevole, che mitiga gli effetti di Urano e Plutone contrari. In difficoltà sono soprattutto i nati dall’1 al 6 ottobre, alle prese con questioni legate alla crescita personale o alle relazioni. Fretta e precipitazione creano problemi tra marzo e aprile.

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SCORPIONE

Saturno con il realismo, Nettuno con le intuizioni e Plutone con la sua carica interiore vi spingono con forza in avanti. L’importante è mantenersi organizzati e non sprecare energie, vagando senza meta tra i flutti di un oceano, tutto sommato, tranquillo.




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