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3 Ivi, pag

risolta con una tautologia. Infatti, dire che il potere vada limitato con altro potere, secondo regole stabilite dalla legge, significa affermare che il potere di fare le leggi può anche prevedere di condizionarne l‟efficacia. Che possa abusare anche il potere legislativo, lo intuisce lo stesso Montesquieu quando precisa a un di presso che “la condizione” di essere liberi, ossia soggetti solo alle leggi, deriva dall‟essere “governati da leggi civili”,326 da quelle cioè che “procurano la proprietà”, e non da “leggi politiche”, che sono quelle che “procurano la libertà” dalla condizione naturale. 327 Le leggi politiche, dunque, stabiliscono l‟imperio della legge in generale, ossia la condizione di libertà dalle necessità inique della condizione naturale, che possiamo indicare in termini weberiani come razionale rispetto ai valori, laddove le leggi civili, che garantiscono la proprietà, rappresentano il secondo livello di libertà entro il regime legislativo, quello che possiamo dire razionale rispetto ai fini. Ciò che, a suo modo, vuole insomma dirci Montesquieu è che la determinazione concreta della libertà dell‟uomo non è data dalla legislazione in generale, ma solo da quella che salvaguardia il suo potere patrimoniale, ossia il controllo dell‟uomo sulla natura. Orbene, se noi localizziamo in senso storico tale “natura”, e traduciamo in termini economici e militari il senso del “controllo” umano, otteniamo il rapporto di signoria esercitato su beni e uomini di un determinato territorio. Ed è questa appunto la libertà in senso medievale, il cui modello ideale lo Stato di diritto razionalizzato vuole estendere universalmente. La condizione personale, nello Stato di diritto, per estensione erga omnes diventa condizione civile comune. In virtù di tale universalizzazione di diritto di un originario status personale, il diritto civile, che regola la condizione soggettiva dei cives, si identifica con lo stesso diritto politico, che ne regola la condizione oggettiva, per cui lo Stato di diritto garante della libertà civile è di conseguenza la migliore forma politica di Stato, garante della libertà politica. La razionalizzazione politica, o universalizzazione legale, di una condizione empirica concreta trasforma una situazione esistenziale in una tipologia giuridica, attribuendola di un crisma di moralità che si trasfonde in sentimento

326 Ivi, vol. II, pag. 169. 327 Ivi, vol. II, pag. 163.

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