Anno II, Volume unico GIUGNO 2013
EDITORIALE
SOMMARIO:
Editoriale
1-4
La pagina dei PON
6-9
La storia del logo del nostro istituto
11
Una macedonia di emozioni
17
Un girotondo di colori
30
Sto bene con gli altri
31
Notizie di rilievo:
Anche quest’anno, la nostra scuola non si è risparmiata dal mettere in cantiere e realizzare una ricca e varia serie di attività, ormai in fase conclusiva, per tutti i ragazzi del nostro istituto. Certo, il Macroprogetto di Istituto ha subito limiti e difficoltà nella fase di completamento/approfondimento rispetto a quanto programmato inizialmente e
alle attività aggiuntive che si intendevano svolgere in orario extracurricolare. Ciò è stato causato dalla riduzione e dall’assegnazione tardiva dei finanziamenti, che annualmente consentono l’ampliamento dell’Offerta Formativa. La scuola, però, ha compensato ampiamente tali limitazioni didattico/operative avvalendosi di risorse esterne che hanno assicurato ai nostri allievi percorsi formativi
Intervento del Sindaco di Neviano L’avvocato Antonio Megha: “L’eccellenza del corpo docente di Neviano” Plesso "Guglielmo Marconi"
Plesso "Giovanni XXIII"
Plesso "Dante"
EDITORIALE più personalizzati, più coinvolgenti, più entusiasmanti e più efficaci . Uno tra gli strumenti più importanti, che ha consentito al nostro istituto di programmare interventi di miglioramento e innovazione dell’azione didattico/educativa, è stato il Piano Integrato PON-Fondo Sociale Europeo (FSE). Si tratta di un Progetto europeo che mira, in particolare, allo sviluppo delle com-
petenze degli allievi, alla promozione delle eccellenze e, soprattutto, al sostegno di quanti invece presentano difficoltà di apprendimento e disagi nello stare a scuola. Tali finalità si inseriscono pienamente e coerentemente con le specifiche priorità della progettazione del nostro istituto e, quindi, con il Piano dell’Offerta Formativa.
Questa scuola non è nuova dal mettere in atto strategie di rinnovamento e cercare di migliorare l’efficacia della propria azione formativa utilizzando le opportunità messe a disposizione dall’Unione Europea. Già da diversi anni, infatti, il nostro istituto presenta proposte, che vengono puntualmente accolte, per utilizzare finanziamenti del PON “Competenze per lo Sviluppo”. Solo nell’ultimo biennio sono stati effettuati, nella sola sede di Neviano, ben undici percorsi formativi (sei lo scorso anno e cinque nell’anno in corso), uno dei quali ha consentito la realizzazione di questo giornalino on-line alle classi quinte della Scuola Primaria. Coerentemente alle finalità e agli obiettivi dei precedenti progetti, è sta-
to inserito il Progetto “DIRITTI A SCUOLA”, finanziato con fondi che provengono dal P.O. Puglia per il Fondo Sociale Europeo (FSE); infatti, anche questo progetto è volto a migliorare la qualità dell’istruzione e prevenire la dispersione. In particolare, quest’anno, è stato dato un taglio più specifico, puntando prioritariamente sulla rimozione delle cause di esclusione e discriminazione sociale delle persone svantaggiate, dando maggiori opportunità alle scuole per ridurre non solo il divario di competenze acquisite da ciascun soggetto, ma anche per cercare di eliminare i fenomeni di esclusione sociale che ostacolano la realizzazione personale e rendono difficile l’inserimento nel mondo del lavoro. Rispetto al precedente anno scolastico, sono stati richiesti e attuati un numero maggiore di progetti (due di tipo A mirati alle competenze di ITALIANO e uno di tipo B mirato alle competenze di MATEMATICA E SCIENZE); l’incremento di tali progetti è stato conseguente all’accorpamento della scuola del comune di Seclì all’istituto comprensivo di Neviano. Inoltre, per la prima volta, nell’ambito del progetto “Diritti a Scuola”, è stata introdotta una nuova tipologia: il progetto C, che mira al sostegno psicologico e all’orientamento scolastico e professionale. Quest’ultimo progetto ha dato l’opportunità, alle scuole che ne hanno fatto richiesta, di introdurre due nuove figure professionali: lo psicologo e l’orientatore. Questi due ruoli nel caso della nostra scuola sono
Pagina 2 I TA LI ANO P E R CO MP R EN DE R E, DI R E, FAR E E AN DA RE O LT R E L E P A RO LE
Pagina 3
A N N O II , V O L U M E UN I C O , G I UG N O 2 0 1 3
EDITORIALE stati svolti da due psicologhe, la dottoressa Silvia Taccone e la dottoressa Francesca Prete, che hanno operato, prevalentemente, mettendo a disposizione sportelli di consulenza psicologica, di informazione e di indirizzo verso i servizi di istruzione e formazione. La loro azione è stata indirizzata alle famiglie, ma sono stati effettuati anche diversi interventi su gruppi-classe o gruppi ristretti di alunni. L’introduzione nella scuola primaria di due progetti di attività motoria, lo SBAM (Sport, Benessere, Alimentazione, Mobilità) e l’Alfabetizzazione Motoria, ha costituito un altro elemento di novità di quest’anno. La realizzazione di questi progetti è stata affidata, con bando di gara, al prof. Francesco Negro, docente laureato in Scienze Motorie. Il primo progetto, lo SBAM, rivolto agli alunni della classe terza di Seclì, si è proposto di incentivare nei bambini la pratica sportiva ed educarli a scelte alimentari e stili di vita corretti. Il progetto di Alfabetizzazione Motoria, che nella nostra scuola è stato indirizzato a tutti gli alunni e agli insegnanti dei corsi A e B, nasce da una collaborazione sinergica tra CONI e MIUR, e scaturisce dalla convinzione che il valore della pratica sportiva non è solo fattore di benessere individuale, ma crea anche condizioni idonee per intessere legami più stretti nei vari contesti sociali, oltreché essere molla di un
maggiore sviluppo culturale ed economico. Seguendo le direttive delle Indicazioni Nazionali per il Curricolo, questo progetto offre occasioni per svolgere attività che mirano a far acquisire ai ragazzi competenze motorie e stili di vita attivi tali da promuovere, in forma ludica e divertente, esperienze cognitive, culturali, affettive e sociali. Ai precedenti progetti su accennati, che mettono in campo risorse professionali esterne affiancando i docenti interni, sono da evidenziare le risorse didatticostrumentali, ultimamente assegnate a questo istituto con fondi rivenenti da PON-FESR, che consentiranno di allestire nuovi laboratori didattici e di dotare la nostra scuola di modernissime tecnologie informatiche e della comunicazione. L’imminente riapertura del plesso “Giovanni XXIII”, attualmente in fase di ristrutturazione, sarà un completamento che darà l’opportunità a questo istituto di avere a disposizione un potenziale professionale, strumentale, logistico e strutturale tale da assicurare a tutti gli alunni una scuola moderna adeguata alla preparazione di cittadini in grado si inserirsi con le competenze ed i livelli culturali rispondenti ad una società complessa ed avanzata, quale è la nostra, e capaci di dare il loro contributo significativo per un progresso civile, economico e culturale del nostro Paese.
EDITORIALE Certo, sta a noi adulti, secondo i ruoli e le responsabilità personali (genitori, docenti, dirigenti, personale della scuola, amministratori…), far sì che tutte queste risorse possano essere utilizzate al meglio. Solo con il massimo di impegno da parte di ciascuno di noi, superando tensioni, tentativi di strumentalizzazioni ed interessi personali e con una collaborazione sinergica orientata verso il bene delle future generazioni, possiamo sperare che tutti questi investimenti possano assicurarci un corrispettivo di qualità in termini di benessere e progresso civile del territorio.
Concludo, rivolgendo un sincero ringraziamento ai bambini ed ai ragazzi che si sono impegnati in attività aggiuntive di vario tipo e alle/ai docenti che li hanno sostenuti; ringrazio inoltre tutti coloro che, in forma individuale o associativa e a qualsiasi titolo, hanno contribuito a migliorare il funzionamento della scuola, la formazione e il benessere degli alunni.
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Luigi Antonio Albanese
UN
RINGRAZIAMENTO
SPECIALE INSEGNANTI
AGLI CHE
SI
SONO SPESI IN QUESTI ANNI
PER
L’ISTITUTO
COMPRENSIVO DAL
E
PROSSIMO
A N DR A N N O
CHE A.
S. I N
PENSIONE:
Prof. Luigi Antonio Albanese
P
E L L E G R I N O
GIANFRANCO
RENNA MARIA Pagina 4 I TA LI ANO P E R CO MP R EN DE R E, DI R E, FAR E E AN DA RE O LT R E L E P A RO LE
Pagina 5
AN NO I I , VO LU ME U NI CO , G IUG NO 2 0 1 3
INTERVENTO DEL SINDACO DI NEVIANO La scuola è un’istituzione destinata all’educazione e all’istruzione di studenti e allievi sotto la guida di varie tipologie di figure professionali appartenenti al settore dei lavoratori della conoscenza, la cui attività dovrebbe essere svolta solo presso strutture idonee. Il legame principale con l’istituzione scolastica, che caratterizza la mia amministrazione, è stato sempre rivolto principalmente alla direzione di rendere perfettamente idonei e sicuri i plessi scolastici del nostro paese. Infatti in questo triennio di amministrazione, con notevoli sacrifici ed impegni diretti, ho avuto
la soddisfazione di rendere SICURI (secondo quanto stabilisce la legge) sia la scuola “Marconi” che la scuola “Dante”, ed entro ottobre restituirò a tutti gli allievi la scuola “Giovanni XXIII” perfettamente ristrutturata e adeguata alle norme di sicurezza. Il mio obiettivo, per quanto concerne l’istituzione scolastica con particolare rifermento alla messa in sicurezza dei plessi, credo di averlo raggiunto in tempi molto celeri e prima di ogni pensabile revisione. A voi studenti l’augurio di percorrere il vostro percorso formativo con
impegno e diligenza, nella certezza di viverlo quotidianamente in un ambiente sicuro.
Il sindaco Silvana Cafaro
SILVANA CAFARO
L’AVVOCATO ANTONIO MEGHA: “L’ECCELENZA DEL CORPO DOCENTE DI NEVIANO” È passato un altro anno scolastico. È passato bene. Come sempre accade. A Neviano i nostri figli sono fortunati: scuola perfettamente efficiente. A partire dal Dirigente scolastico, prof. Luigi Antonio Albanese, a tutto il corpo docente. Lunga tradizione a Neviano che da sempre vanta
un corpo docente di eccellenza. Anche quest’anno gli alunni di tutte le classi e grado hanno avuto e dato il massimo. Il progetto d’eccellenza è stato: “Tutti uguali e tutti diversi insieme per crescere” un progetto sulla libertà che ha visto al centro del lavoro l’impegno dei docenti e
dei ragazzi sul valore e sull’importanza della legalità. Tema centrale per la formazione scolastica proiettata a quando i nostri ragazzi diventeranno cittadini adulti: e per questo, in parte, grazie alle loro guide, lo sono già. Avvocato Antonio Megha Assessore alla Cultura
Ripartono i P.O.N. all’Istituto Comprensivo di Neviano Cinque percorsi formativi per alunni di scuola primaria e secondaria di primo grado CODICE PROGETTO
C-1- FSE2011-1766
C-1- FSE2011-1766
TITOLO
SPERIMENTANDO
CAPIRE E RISOLVERE PROBLEMI
C-1- FSE2011-1766
IL BELLO DELLA LINGUA
C-1- FSE2011-1766
ITALIANO PER COMPRENDERE, DIRE, FARE E ANDARE OLTRE LE PAROLE
C-1- FSE2011-1766
ENGLISH FOR KIDS
OBIETTIVO
AZIONE
DESTINATARI
C- Migliorare i livelli di
Interventi per lo sviluppo delle competenze chiave in scienze e tecnologia
Alunni della Scuola
conoscenza e competenza dei giovani C- Migliorare i livelli di conoscenza e competenza dei giovani C- Migliorare i livelli di conoscenza e competenza dei giovani C- Migliorare i livelli di conoscenza e competenza dei giovani C- Migliorare i livelli di conoscenza e competenza dei giovani
Interventi per lo sviluppo delle competenze chiave in matematica
secondaria di primo grado
ORE DOCENZA
30 ore
(classi I) Alunni della Scuola secondaria di primo grado
30 ore
(classi III)
Interventi per lo sviluppo delle Alunni della competenze Scuola Primaria chiave: (classi IV) comunicazione in lingua madre
50 ore
Interventi per lo sviluppo delle Alunni della competenze Scuola Primaria chiave: (classi V) comunicazione in lingua madre
50 ore
Interventi per lo Alunni della sviluppo delle Scuola Primaria competenze (classi V) chiave in lingua straniera
30 ore
Pagina 6 I TA LI ANO P E R CO MP R EN DE R E, DI R E, FAR E E AN DA RE O LT R E L E P A RO LE
AN NO I I , VO LU ME U NI CO , G IUG NO 2 0 1 3
ITALIANO PER COMPRENDERE, DIRE, FARE, ANDARE OLTRE LE PAROLE
Il nostro corso PON intitolato: “Italiano per comprendere, dire, fare e andare oltre le parole”, è stato articolato in 50 ore e ha visto la partecipazione di 23 alunni delle classi V della Scuola Primaria di Neviano. Il progetto che abbiamo portato avanti è stato incentrato sia sul recupero, sviluppo e potenziamento delle competenze chiave in lingua madre, sia sulla realizzazione di un giornalino scolastico. Siamo così partiti dai primi rudimenti giornalistici, come le regole di base per scrivere un articolo, l’esame dei diversi tipi di articolo presenti in un quotidiano, degli elementi che costituiscono i titoli e, infine, l’analisi di tutte le figure che compongono una redazione. In un secondo momento abbiamo dato vita al nostro giornale, abbiamo così scelto gli argomenti da trattare, abbiamo suddiviso gli incarichi in base alle inclinazioni di ognuno e infine abbiamo scelto gli articoli e le immagini da inserire. Il nostro intento è stato quello di dar voce ai piccoli cronisti e inviati speciali che hanno avuto tanto da raccontare. Ringraziamo inoltre tutti gli alunni e i docenti dell’Istituto che hanno contribuito ad impreziosire il nostro lavoro con i loro interessantissimi contributi. Ora non ci resta altro che augurare a tutti...
Esperto esterno: prof.ssa Alessandra Donno Tutor: ins. Maria Grazia Cuppone
Pagina 7
ENGLISH FOR KIDS Quale occasione migliore di un corso di potenziamento di lingua inglese sin dalla scuola primaria, per diventare cittadini europei a tutti gli effetti?
no. Il corso ha avuto inizio il 28 febbraio e terminerà il 24 maggio, con un rientro settimanale di due ore e mezzo, per un totale di 12 incontri.
"English for kids" è il corso PON di lingua inglese, di 30 ore, destinato agli alunni delle classi quinte. Guidati dal docente esperto Professor Luigi Aiello, i bambini sono stati coinvolti in attività di revisione e approfondimento delle competenze linguistiche acquisite nel corso del quinquennio di scuola primaria. Attraverso giochi, sussidi audiovisivi (LIM), schede operative, filmati, cartoni, canzoni animate, gli alunni sono stati stimolati nelle abilità di ascolto, comprensione e produzione di semplici messaggi scritti e orali, e di interazione in contesti comunicativi vicini al loro vissuto quotidia-
La docente di lingua inglese Tutor del progetto Maria Pina Provenzano
IL BELLO DELLA LINGUA Nei nostri incontri pomeridiani abbiamo cercato di tenere sempre in mente il titolo del corso, provando ad usare noi per primi un linguaggio corretto, ricercando le parole che non conoscevamo e soprattutto utilizzando la nostra bella lingua per qualcosa di divertente e affascinante. E cosa c’è di più bello a quest’età se non immaginare? Siamo così partiti alla scoperta di una storia che è piaciuta subito a tutti: “La Fabbrica di Cioccolato”. Abbiamo letto il romanzo di Roal Dahl a puntate, ad ogni incontro prevedevamo di leggere un paio di capitoli ma finivamo con l’andare avanti per un’ora!
La lettura ci ha appassionato tanto che un giorno abbiamo deciso di fare un giro nella biblioteca scolastica, e abbiamo adottato un libro ciascuno, da catalogare e raccontare ai compagni. Ora sappiamo che i libri della biblioteca sono un po’ di tutti i bambini della scuola, e che basta chiederli in prestito per immergersi in nuove storie. Infine, al termine di ogni incontro abbiamo sempre trovato il tempo per darci uno, due, a volte tre abbracci, perché stare con gli amici ci ha fatto passare in fretta il tempo delle lezioni e ci ha fatto imparare tutto più volentieri. L’esperto esterno: Cecilia Maffei
Pagina 8 I TA LI ANO P E R CO MP R EN DE R E , DI R E, FAR E E AN DA RE O LT R E L E P A RO LE
Pagina 9
AN NO I I , VO LU ME U NI CO , G IUG NO 2 0 1 3
SPERIMENTANDO Tra tutte le attività scolastiche di quest’anno, sicuramente il PON di Scienze è quello che ci ha interessati molto perché ci ha fatto scoprire che le scienze non sono solo quelle che studiamo sui libri, ma soprattutto quelle che si “fanno” in laboratorio! Così, come piccoli scienziati, abbiamo osservato al microscopio, sezionato, catalogato… ci sembrava di assistere ad una trasmissione televisiva, solo che, questa volta, gli attori eravamo proprio noi ragazzi. Speriamo di poter, nel prossimo anno, continuare questa interessante esperienza. Dal PON di scienze Gli alunni della I C Scuola secondaria di I grado
CAPIRE E RISOLVERE PROBLEMI “LA VITA È TUTTA UN QUIZ!” “La vita è tutta un quiz!”, così recitava una canzone di Renzo Arbore di qualche anno fa. Dall’alba al tramonto, dall’infanzia all’età adulta…” la vita è tutta un quiz!”. Ogni giorno tutti noi dobbiamo affrontare mille problemi: come organizzare il nostro tempo per non perdere le occasioni piacevoli e, contemporaneamente, fare i compiti; come riassumere in fretta i concetti di una lezione di storia; come vestirci in una determinata circostanza; come fare per mettere da parte i soldi per la gita; come affrontare la scelta della scuola superiore in modo responsabile; come risolvere il litigio con un’amica... Ognuno affronta i problemi a modo suo e cerca di risolverli. Non tutti ci riusciranno sempre! E allora?
Impariamo a razionalizzarli, a sistemare i dati, a formulare delle ipotesi… troveremo la soluzione giusta a ogni problema. In ogni difficoltà, come nei problemi di matematica, l’importante è : Leggere con attenzione la traccia (analizzare le situazioni problematiche). Sistemare i dati (ordinare i fatti senza trascurare nulla). Costruire delle ipotesi applicando le regole (provare ad applicare diverse soluzioni rispettando le norme di comportamento). Alla fine… trovare la soluzione (vedere tra tutte le ipotesi quale è la più adatta a risolvere il nostro problema). Coraggio ragazzi! La vita è tutta un quiz, ma noi alleniamo la nostra mente ad affrontare e risolvere con ordine e sistematicità i problemi della Scuola e, di sicuro, anche quelli della vita ci sembreranno più facili! Gli alunni della III C Scuola Secondaria di I grado
La scuola è molto importante, perché ogni giorno conosciamo cose nuove. Grazie alla scuola, abbiamo imparato a leggere, a scrivere, a parlare bene l’italiano, le lingue straniere, a capire le scienze e la matematica.
In questi anni abbiamo imparato: come è fatta la natura, la storia antica, le regioni italiane. Ci piacerebbe avere una scuola dove si fanno molte gite istruttive e si sta poco tempo seduti in classe.
Ci piacerebbe fare più ore di sport, di musica e di arte, e molte lezioni fuori all’aperto per conoscere la natura e il mondo che ci circonda. I ragazzi del corso PON
Scuola in allegria La scuola è il posto più divertente che ci sia, si studia si scherza e si sta in compagnia… Tante cose nuove da imparare, sono tutte importanti e da ricordare. Ci sono amici, maestri e il bidello che quando è ora di pranzo suona il campanello… Tutti corrono di qua e di là e un’altra ora così passerà. Ed eccoci giunti finalmente all’uscita un’altra giornata è ormai finita!!! Maria Grazia, Vanessa e Beatrice, del corso PON.
La mia scuola ideale La mia scuola ideale è bella come una regina, tanto allegra e anche un po’ birichina. C’è da studiare, ma pure da giocare. La scuola che mi piace è davvero efficace, meno compiti da fare e tante cose nuove da inventare. Asia, Claudio e Lorenzo, del corso PON
Care maestre e maestri, ancora pochi giorni da trascorrere con voi, poi dovremo salutarci… l’anno prossimo saremo alle medie! In questi 5 anni abbiamo vissuto insieme esperienze straordinarie e tanti momenti di gioia e allegria, ci avete insegnato molte cose e di questo ve ne siamo molto grati. Per noi sarà una fantastica avventura andare alla scuola media, anche se sarà brutto separarci da voi, perché vi siamo tanto affezionati. Conosceremo nuovi amici e nuovi professori….. Chissà se saranno buoni come voi? Di certo non ci sarà nessuno simpatico come il maestro Gianfranco e buono come la maestra Lucia! Care maestre, Anna, Rossella, Daniela, Gianna, Romina e caro maestro Francesco ci mancherete molto, ma con amore vi terremo sempre nel cuore. Speriamo di rincontrarvi anche in futuro, non vi dimenticheremo mai e soprattutto non dimenticheremo mai i momenti trascorsi a scherzare tutti insieme! Vi salutiamo con forti baci e abbracci! Vi vogliamo bene!!! I vostri alunni delle V I ragazzi del corso PON Pagina 10 I TA LI ANO P E R CO MP R EN DE R E , DI R E, FAR E E AN DA RE O LT R E L E P A RO LE
Pagina 11
AN NO I I , VO LU ME U NI CO , G IUG NO 2 0 1 3
La nostra scuola è rappresentata da un bellissimo logo che è stato creato nell’anno scolastico 20012002 con la nascita dell’Istituto Comprensivo. In quell’occasione è stato bandito un concorso interno intitolato: “La mia scuola”, che è stato vinto da Alberto Sansone, un alunno che frequentava la terza media. Curiosi di sapere come è nato il logo e il suo significato, abbiamo invitato durante il nostro corso Pon Alberto, che ci ha concesso gentilmente un’intervista. La prima cosa che gli abbiamo chiesto è stata di spiegarci cosa rappresenta il logo, abbiamo così scoperto che il disegno è l’unione del paesaggio di Neviano, con la Cupola della chiesa madre, unito alle iniziali delle parole: “Istituto Comprensivo Neviano”. Il disegno del logo realizzato di getto è piaciuto subito ad Alberto, che ha deciso di partecipare al
concorso anche su consiglio del professore di disegno Antonio Zollino. A questo punto gli abbiamo domandato se si aspettava di vincere il concorso o se invece pensava che avrebbe vinto qualche suo compagno di classe, Alberto ci ha detto che in un primo momento non ha pensato alla vittoria del concorso, ma di aver partecipato con la voglia di fare qualcosa di bello per la scuola. Vincere è stato quindi una bella soddisfazione, un onore, perché il suo disegno doveva essere il simbolo della scuola negli anni futuri, è stato come lasciare un segno nella storia dell’Istituto Comprensivo di Neviano. Sia la sua famiglia, sia i suoi compagni gli hanno fatto i complimenti e sono rimasti molto contenti, per la sua vittoria. Durante la premiazione, che si è tenuta a Giugno, ha ricevuto come premio una targa, una medaglia e un diploma di partecipazione. A distanza di 11 anni Alberto è ritornato qui nella nostra scuola e ci ha raccontato di essere stato fortunato di aver partecipato al concorso, così noi gli abbiamo
chiesto cosa ha fatto dopo la scuola media. Ci ha raccontato di aver frequentato l’Istituto d’Arte a Galatina, anche grazie al professore Zollino, che aveva notato la sua predisposizione verso l’arte. Ora invece frequenta l’Università di Architettura a Torino. Infine gli abbiamo chiesto se ha trovato cambiata la nostra scuola, Alberto ci ha detto di averla trovata migliorata, allora il laboratorio di informatica non c’era, c’erano pochi computer, non come adesso, e nelle classi non c’erano le LIM. Abbiamo ringraziato Alberto per la sua disponibilità e la cortesia nel rispondere a tutte le nostre curiosità e per il pomeriggio diverso che ci ha fatto trascorrere. I ragazzi del corso PON
DALLA SCUOLA ELEMENTARE ALLA SCUOLA MEDIA Sono Sofia, una ragazza di 11 anni, che quest'anno frequenta la prima media. Il passaggio dalle scuole elementari alle scuole medie è stato molto difficile perché si sono aggiunte tante nuove materie che prima non studiavamo. A me è dispiaciuto molto lasciare i miei vecchi compagni, ma cambiando classe ho conosciuto altri ragazzi che sono diventati subito i miei nuovi amici. Adesso sono contenta di trovarmi qui, perché ho dei compagni bravi e mi trovo benissimo. Quando ho iniziato le scuole medie ho cambiato anche i professori e questo mi faceva molta paura perché non sapevo come comportarmi, avevo paura di essere rimproverata e che non sarei riuscita ad abituarmi alla nuova scuola, per fortuna però non è stato così!
La differenza è stata davvero tanta, le scuole elementari sono più facili e lì sembra tutto un gioco, qui invece non è per niente facile, ogni giorno abbiamo tanti compiti e interrogazioni dove dobbiamo farci trovare sempre preparati. Le materie che già studiavamo l'anno scorso, qui le studiamo ancora meglio e poi ce ne sono tante che neanche conoscevamo e che ci impegnavano ancora di più. Anche se le scuole medie sono molto più fastidiose delle scuole elementari, sono molto contenta di frequentarle, perché mi sento più grande e sento di poter imparare ancora tante cose, però so benissimo di essere ancora all'inizio che il viaggio è ancora molto lungo! Classe I A Scuola Secondaria di I grado
SCUOLA MEDIA ADDIO! Ormai si avvicina la fine dell’anno scolastico e, per noi di terza, la fine della tanto amata-odiata Scuola Media! Siamo arrivati in prima che eravamo ancora bambini, e ne usciamo…. già grandi, pronti per affrontare il nostro futuro. Nella nostra mente ricordi, pensieri, emozioni… preoccupazioni si affollano e sembrano non volersi spostare per far posto alla trepidante attesa dei giorni che verranno. In questi anni spesso abbiamo odiato la scuola, gli insegnanti, alcune discipline…. Ma ora… forse un po’ troppo tardi ci accorgiamo che abbiamo vissuto uno dei periodi più belli della nostra vita! Come si fa a non ricordare il muretto sul quale, anche in pieno inverno, abbiamo atteso il suono della campana… L’ansia di vedere se la prof. arrivava o, molto raramente, era assente. I pianti insensati per il litigio con i compagni, il racconto
dell’avventura con l’amica del cuore. Ed ancora: “oggi per il compito mi devi aiutare, tanto la prof. non si accorgerà, altrimenti…”; oppure: “oggi chiediamo di parlare della gita così non si interroga!” Ragazzi che tempi! Ora siamo qui, facciamo finta di niente, ma siamo tanto preoccupati per gli esami, la prova INVALSI…. ci hanno detto che gli esami non sono poi così difficili, e..certo! Lo si dice solo quando è tutto finito! Ma ora? Ora abbiamo solo una consolazione: tra poco tutti in gita! La Toscana, l’Acquario di Genova... tante mete e un solo pensiero: divertirsi tutti insieme! I ragazzi della SCUOLA MEDIA! I ragazzi della III C Scuola Secondaria di I grado
Pagina 12 I TA LI ANO P E R CO MP R EN DE R E , DI R E, FAR E E AN DA RE O LT R E L E P A RO LE
AN NO I I , VO LU ME U NI CO , G IUG NO 2 0 1 3
Pagina 13
LA SCUOLA DELL’INCLUSIONE
Dalla letteratura scientifica emerge che le abilità sociali ed emotive hanno un significato importante sul rendimento scolastico. Partendo da queste considerazioni, ne deriva l’estrema importanza di aiutare i nostri alunni ad acquisire le competenze emotive di cui hanno bisogno per diventare buoni studenti, buoni cittadini e soprattutto per realizzare il loro potenziale. Attraverso l’educazione alla cooperazione, alla lealtà, al rispetto per gli altri, si vuole garantire a tutti i bambini il raggiungimento di un livello di autonomia adeguato. Questo principio mette in evidenza che la scuola deve consentire anche ai diversamente abili l’opportunità formativa e il pieno sviluppo delle proprie potenzialità. Il principio che ha animato noi insegnanti a realizzare il Progetto: “Una macedonia di emozioni” nasce dalla convinzione che attraverso le competenze sociali ed emotive possiamo aiutare i nostri alunni ad avere successo a scuola e soprattutto nella vita. Si è voluto così andare oltre il concetto d’integrazione sociale, preferendo invece parlare d’inclusione sociale: inclusione intesa come rapporto paritario fondato sulla medesima sensibilità emotiva e sulla partecipazione integrata alle medesime attività scolastiche, sociali e culturali in gene-
re. In questo modo si è voluto garantire la piena e attiva partecipazione alla vita scolastica degli alunni diversamente abili. Il nostro Progetto ha voluto mettere in atto un vero e proprio “laboratorio delle emozioni” con la classe III B, coinvolgendo anche alunni delle classi IV B, V A, V B e con l’aiuto della Dott.ssa Silvia Taccone i bambini hanno imparato a riconoscere, denominare, descrivere e discriminare le diverse emozioni. Inoltre si è ritenuto utile discutere insieme ai bambini dell’importanza che i pensieri hanno nel generare le emozioni, che, ovviamente, promanano dagli stessi. In questo modo i bambini hanno compreso l’importanza di stabilire relazioni sane e gratificanti basate sulla cooperazione e sulla comunicazione efficace. L’Istituto Comprensivo di Neviano consolida così il valore dell’integrazione scolastica attraverso l’uguaglianza delle opportunità. Quindi scuola come promotrice di cultura dell’inclusione, scuola come mediatrice di relazioni sociali e scuola come punto di riferimento della conoscenza e ponte verso il futuro. In questo modo la nostra Scuola sfonda il muro dei preconcetti e apre le porte al valore delle diversità.
Le insegnanti: Iasi Annarita Nestola Rossella Origlia Romina Perrone Luisa
Intervista a Francesco Negro preparatore atletico di serie A e B del Lecce e del Gallipoli .
A noi ragazzi piace molto lo sport, così abbiamo chiesto all’esperto del Progetto "Alfabetizzazione Motoria nella Scuola Primaria”, il maestro Francesco Negro, di trascorrere un pomeriggio insieme a noi per raccontarci qualcosa di interessante sullo sport in generale e qualche notizia in più su di lui. Giulio: Lo sport aiuta a crescere sia mentalmente che fisicamente? Maestro Francesco: «Lo sport aiuta a crescere, a migliorare l’aspetto cognitivo, di socializzazione, aiuta a migliorare il profilo a scuola, ad acquisire la conoscenza di sé nello spazio, perché i videogiochi e la tecnologia hanno sottratto molto tempo a tutte le altre attività, che voi ragazzi fate normalmente». Vanessa: Lo sport ci aiuta a diventare amici di chi è “diverso” da noi? Maestro Francesco: «Si, senza dubbio, io l’ho notato anche in questi due mesi tra di voi, ragazzi che prima non venivano scelti per fare i giochi di coppia o di squadra, perché più introversi o timidi, adesso partecipano e sono accolti bene dagli altri». Asia: Fai sport anche con bambini diversamente abili? Maestro Francesco: «No, è un’esperienza che non ho ancora fatto, però lo sport aiuta e dà spazio ai disabili, come dimostrano le Paraolimpiadi. Il mondo dello sport, anche istituzionale, sta cercando di dare sempre più importanza e risalto all’aspetto dello sport nei diversamente abili». Riccardo: Come giudichi gli atleti che fanno uso di droghe durante le loro attività sportive? Maestro Francesco: «Sicuramente non li giudico bene, perché l’essenza dello sport è il sacrificio, il prepararsi per una prestazione, l’ansia di fare bene, anche se poi non si vince. La base dello sport è fare sacrifici per
ottenere risultati, così come nella vita, lo sport infatti è la metafora della vita». Angelo: Cosa pensi del comportamento violento tra gli atleti e tra i tifosi? Maestro Francesco: «È un corto circuito dello sport, sono atteggiamenti che vanno assolutamente condannati». Ilaria: C’è qualcosa che per te andrebbe cambiato nello sport? Maestro Francesco: «Sicuramente tutte le cose che rovinano lo sport, dal razzismo al doping, la violenza e i troppi interessi e profitti personali». Stefano C.: Perché hai scelto di fare questo lavoro? Maestro Francesco: «È una passione che avevo fin da piccolo, mio padre mi ha inculcato la mentalità del calciatore, era presidente di una piccola squadra di calcio e mi portava con lui alle partite. Ho intrapreso questa strada e ho deciso di studiare per realizzare il mio sogno, che è quello di fare il preparatore atletico di calcio. Alla vostra età è importante appassionarsi a qualcosa, che vi tenga fuori dalle cose brutte e negative che ci sono dietro l’angolo, perché la passione dà gratificazione e ti fa sentire bene». I ragazzi del corso Pon
Pagina 14 I TA LI ANO P E R CO MP R EN DE R E, DI R E, FAR E E AN DA RE O LT R E L E P A RO LE
AN NO I I , VO LU ME U NI CO , G IUG NO 2 0 1 3
Pagina 15
Abbiamo svolto un'indagine sullo sport, tra gli alunni delle classi IV e V che svolgono i corsi Pon di Italiano, nella nostra scuola. Si tratta di un campione di 36 ragazzi tra i 9 e gli 11 anni. Questi i risultati del nostro lavoro:
I ragazzi del corso Pon
Per me lo sport è molto importante perché ci aiuta a crescere, ma è anche molto divertente, infatti ci sono tanti tipi di sport tra cui scegliere, ma il mio preferito è in assoluto la danza. Quello che non mi piace dello sport è che a volte è un po’ violento, come quando in una partita di calcio tifosi e atleti si azzuffano, facendosi male. Questa è una cosa veramente brutta, ma io so come rimediare: “bisogna insegnare alle persone che si devono accettare le vittorie come le sconfitte, che l’amicizia e la fratellanza vengono prima di tutto”. Vanessa del corso Pon
Lo sport è la cosa più bella della mia vita, soprattutto il calcio. Nella squadra di calcio dove gioco sono stata accolta come una figlia, tutti mi vogliono bene e mi dedicano tante attenzioni. Quando nella mia squadra è arrivato un mio amico, io mi sono ingelosita perché ho visto che anche a lui dedicavano molte attenzioni e io mi sono sentita trascurata. Così abbiamo litigato e per alcuni giorni non ci siamo parlati. Però poi ho capito di aver sbagliato e ho chiesto scusa. Da allora siamo amici più di prima e ci divertiamo a giocare a calcio insieme. Asia del corso Pon
La danza è la passione della mia vita, ogni volta che vado a lezione o che faccio le gare mi diverto molto. Ho fatto anche tante nuove amicizie e ho conosciuto Vanessa che mi è molto simpatica. Nelle gare di danza a cui ho partecipato siamo arrivati sempre al primo posto, per questo ringrazio molto le mie compagne, perché senza il loro aiuto e il loro appoggio non ce l’avrei mai fatta. Grazie a loro ho capito che lo sport dà molte soddisfazioni, che si ottengono con il sacrificio e con il lavoro di squadra. Ilaria del corso Pon
A me lo sport piace tanto perché si può stare insieme alle persone e fare nuove conoscenze. Quello che non mi piace dello sport sono le persone che non sanno perdere e che pensano che per divertirsi bisogna vincere per forza. Due mie amiche alla fine di una partita di pallavolo hanno litigato tra di loro perché una ha vinto e l’altra no. A me è dispiaciuto molto vederle discutere così ho detto loro che lo sport è fatto per stare bene insieme. Quando hanno fatto pace abbiamo giocato di nuovo ci siamo divertite tantissimo. Masha del corso Pon
Tripudio di magliette colorate danno l’avvio al tradizionale “Torneo di pallavolo” Come ogni anno, il mese di febbraio segna l’inizio dell’entusiasmante e tanto atteso torneo, interno all’Istituto, di pallavolo. Vede coinvolte, fino al mese di maggio, tutte le sezioni della Scuola Secondaria dei primo grado. Per ogni classe si formano due squadre e, visto che siamo tre sezioni, ogni squadra dovrà giocare e vincere con altre cinque. La cosa più bella, oltre al gioco e al divertimento, è quella che tutti gli alunni partecipano al grande torneo. Le sfide sono durissime. Nell’aria c’è molta tensione. Cosa ha di bello questo torneo? Tutto. Non è importante vincere o perdere, ma amare la propria squadra, impegnarsi e imparare sempre di più. Chi non gioirebbe nel giocare con la propria classe? Chi non darebbe l’anima nell’affrontare e giocare con gli altri? L’importante è essere onesti, rispettare le regole, cosa che non dovrebbe mai mancare in qualsiasi sport. E’ bello anche ritrovarsi su un campo e giocare insieme, perché, grazie allo spirito di squadra, si riesce anche a giocare meglio, e soprattutto, a dare il meglio di sé ed essere più uniti.
Cosa molto importante nel campo di gioco è non criticare mai i compagni quando sbagliano, a tutti capita di sbagliare, deve svilupparsi e rafforzarsi lo spirito di gruppo. Un immenso grazie alla professoressa Marra che ogni anno ci dà questa opportunità e a tutti gli altri docenti che si dimostrano disponibili e pazienti. Non ci resta che aspettare il 31 maggio, e… vinca il migliore!
All’inizio mi spaventava un po’ l’idea di partecipare al torneo, perché non avevo mai giocato prima d’ora in una squadra di pallavolo e non conoscevo bene né le regole, né le basi, quindi avevo paura di sbagliare!!! Poi, quando ho saputo che la finale del torneo si sarebbe svolta alla fine dell’anno, e davanti a tutti, ho iniziato a pensare che potevo fare una brutta figura davanti agli alunni più grandi, ai professori e al Dirigente.
Però, lezione dopo lezione, ho iniziato a migliorare in questo sport e ho anche avuto la fortuna di capitare in una squadra forte, unita e nella quale ci sosteniamo l’un l’altro. Poi partita dopo partita siamo arrivati in finale e io e i miei compagni non vediamo l’ora di vincere!!!
Classe III B scuola secondaria di I grado
Simone Gaia Classe I A scuola secondaria di I grado
LA SCUOLA DELL’INFANZIA DI SECLÌ PRESENTA:
Pagina 18 I TA LI ANO P E R CO MP R EN DE R E, DI R E, FAR E E AN DA RE O LT R E L E P A RO LE
AN NO I I , VO LU ME U NI CO , G IUG NO 2 0 1 3
Pagina 19
Gli alunni raccontano… Seclì 27 gennaio 2013
GIORNATA DELLA MEMORIA Oggi a scuola abbiamo ascoltato la storia raccontata del signor "Uccio" Epifani, deportato militare nei campi di lavoro in Germania durante la Seconda Guerra Mondiale. Uccio ha raccontato che nel 1943 era un soldato di appena vent'anni e prestava il suo servizio a Modena. L'8 settembre i nazisti entrarono nella sua caserma e lo fecero prigioniero insieme ad altri soldati. I nazisti li caricarono su un treno adibito al trasporto di animali e li portarono ad Auschwitz; il viaggio durò sette giorni. Uccio ha raccontato di tutti i maltrattamenti, di tutte le umiliazioni subite e della fame patita, tanto da arrivare a mangiare le "gallette" destinate ai cani, alimentazione questa che gli ha procurato una forma di malattia allo stomaco.
FESTA DELLA REPUBBLICA ln occasione della festa della Repubblica gli alunni della scuola primaria di Seclì hanno sfilato per le vie del paese sventolando il tricolore e cantando l'inno nazionale. Nella sala consiliare del palazzo ducale San Severino, alla presenza del sindaco e dell'assessore all'istruzione, gli alunni di IV e V, vestiti con i colori del tricolore hanno letto e commentato i principali articoli della Costituzione.
Nel 1945 i russi liberarono il campo di concentramento e i soldati poterono tornare a casa. Uccio ha raccontato anche del suo difficile reinserimento alla vita normale e delle tante difficoltà che ha incontrato nel riprendersi da tutte le atrocità subite.
SULLE TRACCE DI SAN FRANCESCO NATALE 2012 "Forza venite gente" è il titolo del recital che gli alunni della scuola primaria di Seclì hanno presentato come spettacolo di Natale. ll recital, a cui hanno partecipato tutti gli 84 alunni e che ha messo in risalto gli stili di vita di San Francesco, ha avuto l'obiettivo di far scoprire il valore autentico della festività natalizia (semplicità, altruismo, amore per il prossimo, gioia). Percorrendo gli eventi che hanno caratterizzato il corso della vita del Santo, che per primo ha inscenato il presepe dando vita ad una tradizione millenaria, gli alunni si sono cimentati in dialoghi, monologhi, canti e balli un po’ fuori dagli stereotipi, ma altrettanto stimolanti e accattivanti.
storia del pasticciotto “Obama” nasce dall’idea di abbinare il nome del nuovo pasticciotto coIl pasticciotto è un famoso dolce salentino, na- lor cacao a quello di Barack Obama, primo preto nel 1745 a Galatina nella bottega pasticciera sidente di colore nella storia degli U.S.A. della famiglia Ascalone durante le festività di San Paolo. Si racconta che, Nicola Ascalone stava cercando di creare un dolce che potesse risollevare la difficile situazione economica della sua bottega e tra una torta e un dolce si ritrovò con un po’ d’impasto e un po' di crema non sufficienti per cuocere un'altra torta. Decise però di non buttare questi avanzi ponendoli in un piccolo recipiente di rame. Pur considerando questa piccolissima torta, un pasticcio, INGREDIENTI la mise ugualmente nel forno e dopo cotto lo regalò ancora caldo a un passante, che lo riemper la crema pì di complimenti e lodi. Il pasticcio risultò per la frolla: pasticcera: veramente ottimo e l'uomo ne volle qualcuno da portare in famiglia, da allora nacque il 500 g farina 00 1 lt di latte "pasticciotto de Lu Scalone". 250 g strutto 4 tuorli Vive ormai da 268 anni ed è presente nell'elen- 250 g zucchero 200 g di farina 00 co nazionale dei prodotti agroalimentari tradi- 2 uova intere zionali redatto dal Ministero delle Politiche 5 g di ammoniaca per dolci 350 g di zucchero vaniglia 1 pizzico di sale Agricole Alimentari e Forestali. Da ricordare la variante al cacao inventata nel vaniglia 2008 da un pasticciere di Campi Salentina. La 2 cucchiai di latte IL PASTICCIOTTO
1 tuorlo per spennellare
Preparazione Setacciate la farina e disponetela a fontana, unite lo strutto in pezzi, aggiungete anche lo zucchero, il sale e l’ammonica, ed al centro le uova. Impastate il tutto abbastanza velocemente e con le mani. Formate un panetto, ricopritelo con la pellicola e ponetelo in frigo per almeno un'ora. Successivamente stendete la pasta formando una sfoglia non molto spessa e con questa ricoprite gli stampini precedentemente imburrati e infarinati. Riempite fino all'orlo di crema pasticciera, ben fredda, e richiudete sigillando i bordi con cura. Con le dita premete sul bordo della frolla in modo da conferire al pasticciotto la sua tradizionale forma a cupoletta e eliminate la pasta in eccesso. Spennellate infine l’impasto con il tuorlo e mettete gli stampini in forno preriscaldato a 200°. Far cuocere per 10/15 minuti; o fin quando la superficie dei pasticciotti non diventa dorata. I ragazzi del corso Pon Pagina 20 I TA LI ANO P E R CO MP R EN DE R E , DI R E, FAR E E AN DA RE O LT R E L E P A RO LE
Pagina 21
AN NO I I , VO LU ME U NI CO , G IUG NO 2 0 1 3
IL PANE DEI CROCIATI: “LA FRISA” Alcune fonti stabiliscono che la frisa sia nata nel X sec. a.C., all’epoca della civiltà Fenicia. I mercanti durante le loro navigazioni erano soliti consumare ciambelle scure di grano ammorbidite con acqua di mare e insaporite con olio d’oliva. Alcune leggende popolari invece fanno risalire le sue origini al periodo dei Crociati, che partivano proprio dai porti salentini per raggiungere la Terra Santa. I crociati dovevano intraprendere un viaggio in nave molto lungo e quindi avevano bisogno di scorte di cibo che non deperissero velocemente.
Così nella memoria degli anziani, la frisa è rimasta con il nome di “pane dei crociati”. Si racconta che la sua forma (rotonda, con il buco al centro) sia nata per poterla trasportare più facilmente, si infilava una cordicella nel buco e si appendeva come collana. Prima del dopoguerra, la frisella di farina di grano era riservata alle sole tavole benestanti e a poche altre occasioni celebrative. Il ceto povero consumava invece friselle di farina di orzo o di miscele di orzo e grano.
1 kg di farina 0 o grano duro
30 gr. di lievito di birra
sale fino q.b.
acqua tiepida q.b.
Preparazione Disponete la farina a fontana, sciogliete il lievito nell’acqua tiepida e salata, e versatelo al centro della fontana. Impastate il tutto, con molta energia, fino a ottenere un panetto liscio ed omogeneo. Coprite l’impasto con un panno e lasciatelo lievitare in un luogo caldo per 1 ora e mezzo circa. Dopo che l’impasto ha raddoppiato il suo volume dividetelo in pezzi e fate dei piccoli filoncini di 15/20 cm, che farete nuovamente riposare per un’ora. Successivamente richiudete i
filoncini fino a formare delle piccole ciambelle, che disporrete su una teglia da forno. Lasciate lievitare ancora una mezz’ora, dopo mettetele in forno a 200° per una quindicina di minuti, sfornate e lasciate raffreddare. Una volta fredde tagliatele in due ponetele nuovamente in forno per farle tostare a 170° per circa un’ora. Sfornatele non appena sono ben dorate, fatele raffreddare e conditele come preferite! I ragazzi del corso Pon
A NOI PIACE CONDIRLA COSÌ:
Pomodoro
Tonno
Rucola
Olio
Sale
Capperini
Origano
Le gallette a scuola
Siamo arrivati a scuola e sembra una giornata qualunque. Quando tutti i compagni sono arrivati, la maestra ci ha fatto preparare le gallette. Il loro dolce profumo si sentiva dal corridoio e pure fuori la scuola. Sabato 13 aprile 2013, la nostra maestra ci ha fatto una sorpresa, portando a scuola la macchinetta per preparare le gallette. Prima che la maestra preparasse l’impasto ha tolto dalla busta gli ingredienti e li ha scritti alla lavagna. In fila ci ha chiamato e ci ha fatto mettere nella scodella gli ingredienti. Abbiamo frullato con il frullatore, ci ha fatto mescolare le uova. Abbiamo fatto riscaldare la macchinetta e successivamente abbiamo messo l’impasto. Le cialde si sono cucinate a forma di cuore. Il loro profumo si sentiva da tutto il corridoio e, visto che le finestre erano aperte anche da fuori, tutte le maestre e i collaboratori scolastici sono entrati nella nostra classe per vedere cosa era quel profumino. Tutti sentivamo l’acquolina in bocca e abbiamo detto alla maestra di darcene un po’ per offrirle alle altre classi.
Preparare le gallette è stata una grande emozione, perché era la prima volta che le preparavamo con i nostri compagni di classe. Eravamo molto impazienti di assaggiarle perché sapevamo che erano buonissime, la maestra le portava infatti ad ogni festa. È stato un giorno emozionante e bellissimo, perché la scuola e la cucina si sono mescolate con l’amicizia. Classe V C Scuola Primaria
Ingredienti
3 uova 200 g zucchero 250 g farina 250 g burro 1 bustina di vaniglina
Pagina 22 I TA LI ANO P E R CO MP R EN DE R E, DI R E, FAR E E AN DA RE O LT R E L E P A RO LE
Pagina 23
AN NO I I , VO LU ME U NI CO , G IUG NO 2 0 1 3
Neviano Notizie SFIORATA LA TRAGEDIA AUTOMOBILE IN FIAMME La mattina del 2 maggio intorno alle ore 8:00 circa, presso la Piazza Concordia di Neviano, nelle vicinanze del plesso scolastico Dante Aligheri è accaduto un episodio da far scatenare il panico tra gli studenti, che in quel preciso momento si recavano a scuola. Una vecchia Fiat Panda percorrendo la piazza ha preso accidentalmente fuoco, a
causa di una perdita di benzina, che ha costretto il conducente ad abbandonare il veicolo. I cittadini del paese trovandosi sul posto hanno cercato di spegnere le fiamme, con secchi d'acqua, ma, nonostante tutto, la situazione, andava sempre più peggiorando. Così il Signor Franco, collaboratore scolastico e custode dell'edificio
Dante Aligheri, con il suo coraggio ha affrontato le fiamme con l'estintore riuscendo a spegnere l'incendio, anche prima dell’arrivo sul posto della protezione civile. Ora, nella nostra scuola, abbiamo un eroe che svolge due lavori: il bidello e il "pompiere" della scuola! Latino Gabriel classe 5A Scuola Primaria
Il crollo dell' autofficina Mauro Nella tarda mattinata del 22 di marzo in via Graziani è crollata l'autofficina dei fratelli Mauro. Una delle autofficine storiche e più conosciute di Neviano. Verso le ore 10:45 si è sentito un boato, così il
vicinato è uscito per vedere l' accaduto e si sono accorti che era crollato il solaio della rinnovata officina.
mento, non vi era nessuno all' interno e non sono stati riportati danni neanche alle autovetture.
In un primo momento si è pensato ad una tragedia, poi si è constatato che per fortuna, al mo-
Lorenzo Mauro Classe 5A Scuola Primaria
“PRESEPI E FOCARE”, NEL NOSTRO SALENTO
Natale è un insieme di parole che esprimono sentimenti, raccontano tradizioni e usanze tipiche di ogni luogo.
ormai stava per spegnersi, la gente correva a prendere un po’ di “fuoco” per portarselo a casa per pura devozione.
Tra le varie tradizioni natalizie presenti nel nostro Salento, le più importanti sono: la “Focara” o “focareddra” e il Presepe.
Oggi tutto questo è ormai tramontato, ciò che resta è una festa che raduna intorno a sé tutti i cittadini.
La “focara” viene accesa il giorno della vigilia con lo scopo di riscaldare il Bambino Gesù, che sta per nascere. La sua preparazione inizia molto tempo prima del Natale; i ragazzi si impegnano ad accumulare legna di ogni genere, raccolta nelle campagne dopo la potatura degli alberi d’ulivo. A rendere la “focara” più bella concorrono diversi elementi: la perfezione della forma, la grandezza, la varietà e l’allegria. In tempi più remoti, raccontano i nostri nonni, ma anche i bisnonni, quando la focara
Il Presepe anticamente veniva allestito da tutti, poteva occupare un’intera stanza oppure solo un angolo. Oggi, solo in poche case si costruisce il presepe. A tal proposito, quest’anno a scuola abbiamo ripreso questa antica tradizione costruendo ciascuno alunno un piccolo presepe su una base di compensato utilizzando materiale di diverso tipo.
l’abbiamo arricchito con i personaggi fatti di carta o di das, con delle piccole piantine e con altri elementi tipici. Successivamente abbiamo allestito una piccola mostra dei nostri presepi. Erano tutti molto belli!!! Le insegnanti, per premiarci, ci hanno consegnato un piccolo attestato e un sacchettino di caramelle. All’iniziativa hanno partecipato anche gli alunni delle classi IV A e IV C.
Gli alunni della classe IV B Scuola primaria
Insieme alle nostre insegnati, abbiamo dipinto la base, l’abbiamo ricoperta di muschio ed inserito poi la capanna di cartapesta, costruita sempre da noi. Infine,
Per gli auguri di Natale noi alunni dell’Istituto Comprensivo ci siamo riuniti in auditorium. Noi ragazzi della classe III A abbiamo pensato di drammatizzare una piccola scenetta in vernacolo: “Natale, dove puoi…” Abbiamo presentato, in modo ironico e costruttivo, le tradizioni natalizie, in Italia e nel mondo. La scena si è aperta con il marito e la moglie, o nonno e nonna, nei giorni pre-natalizi. I due, specialmente la nonna, sono intenti a contattare i nipoti che vivono all’estero per motivi di lavoro, studio o famiglia.
Abbiamo esposto, tramite i dialoghi brevi e intensi, le tradizioni di paesi come l’Inghilterra, la Francia, la Spagna, la Svizzera e la Romania. La scenetta si è conclusa con una riflessione sul fatto che l’importanza del Natale non è tanto quella di festeggiare con i parenti ma piuttosto il fatto che Gesù nasca per noi, in ogni angolo della terra. Ci siamo divertiti molto.
I ragazzi della III A Scuola secondaria di I grado
Pagina 24 I TA LI ANO P E R CO MP R EN DE R E, DI R E, FAR E E AN DA RE O LT R E L E P A RO LE
Pagina 25
AN NO I I , VO LU ME U NI CO , G IUG NO 2 0 1 3
UNA STRANA VISITA...STORIA DEL SAPONE FATTO IN CASA
Una strana visita in casa della signora Fiorina Martalò, che ci ha fatto vedere come, ancora oggi, prepara nel suo “laboratorio” il “sapone fatto in casa”, con semplici ingredienti. Ci ha spiegato che anticamente in tutte le famiglie si RICICLAVA l’olio fritto per farne ottimo sapone: LE NOSTRE RIFLESSIONI L’olio fritto se buttato inquina, acqua e campi coltivati, se invece lo ricicliamo non solo diventa un prodotto utile, ma si rispetta anche la NATURA!
LABORATORIO CHE PASSIONE: OSSERVO, SPERIMENTO, IMPARO Oggi 9 maggio abbiamo seguito tutto il procedimento per ottenere il “sapone fatto in casa”.
INGREDIENTI
8 l di acqua 1/2 kg di soda 400 g di farina integrale 1 pugno di detersivo
FASI DI LAVORAZIONE Unire 2 l. di acqua con la soda in un recipiente, i 400 g. di farina e il detersivo profumato. Mescolare con un bastone di legno energicamente. ATTENZIONE: non immergere le mani perché la soda sprigiona calore e puoi scottarti. Infine aggiungere altri 6 l. di acqua. Lasciare riposare per qualche giorno finché il composto si sarà rappreso. Trascorso questo tempo il sapone sarà ormai consolidato, si può rivoltare su un piano il pezzo unico ottenuto. Si sezionano piccole tavolette adeguate alla grandezza della mano. FINALMENTE il sapone è pronto per un bucato profumato e... a poco prezzo!
LAVORO COLLETTIVO
Classe II B Scuola Primaria
La scuola al tempo dei nostri nonni era molto diversa dalla nostra, dall’arredo scolastico al materiale didattico. C’era un solo maestro, che insegnava tutte le materie; gli alunni erano obbligati a fare silenzio e a stare attenti durante le spiegazioni dell’insegnante. A quei tempi chi si comportava male riceveva punizioni severe e a volte anche dolorose, chi chiacchierava o non stava attento alla lezione veniva chiamato alla cattedra e bacchettato e, nei casi più gravi, gli alunni venivano costretti a stare dietro la lavagna in ginocchio sui ceci o sui sassolini. Per avere qualche informazione in più abbiamo deciso di invitare, durante il corso Pon, la nonna di un nostro compagno: Nonna Roberta, che ha trascorso con noi un piacevole pomeriggio, ricordando la scuola dei suoi tempi.
Nonna Roberta racconta Nonna Roberta ha frequentato la scuola Dante di Neviano, a partire dall’anno scolastico 1939/1940. Ci ha raccontato che la scuola era nata nel 1938 e aveva 11 aule arredate con banchi di legno biposto, che avevano un buco per il calamaio pieno di inchiostro nero. Per scrivere gli alunni non usano la penna sfera ma il “calamus” con il pennino. La cattedra era grande e stava su una base, per essere più alta rispetto ai banchi. Dietro la lavagna c’era un crocifisso e nel periodo fascista c’era anche il quadro di re Vittorio Emanuele III e di Mussolini. I nostri nonni non avevano lo zaino, ma una cartella di cartone marrone, dove mettevano due libri uno di lettura e il sussidiario in cui c’era grammatica, storia e geografia. Si indossava un grembiule nero con un fiocco blu. A scuola si leggeva molto, si facevano composizioni, riassunti e anche molte recite. Si faceva educazione fisica nella palestra e gli alunni si preparavano per i saggi ginnici che si tenevano di sabato. Nonna Roberta ha frequentato la scuola elementare solo 4 anni, perché la sua maestra Maria
Giustizieri le suggerì di saltare la quinta elementare e di fare l’esame di ammissione per la scuola media. Allora a Neviano non c’erano le scuole medie e bisognava spostarsi a Nardò o a Galatina. Nonna Roberta si alzava tutte le mattine alle 6 per prendere il treno insieme con la sorella che era un anno più grande. Dopo ha frequentato il liceo, diventando professoressa nella scuola media.
I ragazzi del corso PON
Pagina 26 I TA LI ANO P E R CO MP R EN DE R E, DI R E, FAR E E AN DA RE O LT R E L E P A RO LE
Pagina 27
AN NO I I , VO LU ME U NI CO , G IUG NO 2 0 1 3
Intervista a M. G. CUPPONE insegnante della scuola Primaria Di Neviano
A quei tempi le classi come erano disposte? Nel lontano 1959/64, anni in cui io ho frequentato la scuola elementare, le classi erano numerose e in genere erano maschili o femminili. Ricordo che la mia classe rimase formata solo da bambine fino in IV, in V accogliemmo 5 ragazzi ripetenti.
Con che cosa andavi a scuola? A scuola io mi recavo a piedi perché la mia casa non era molto distante, ma allora il mezzo più usato dai genitori per accompagnare i propri figli a scuola era la bicicletta.
Era severo il tuo maestro/a? Io sfortunatamente ho avuto molti insegnanti che si alternavano, anche nel corso dell’anno scolastico, tranne in terza e in quarta. In quinta poi la nostra classe fu assegnata ad una maestra di Galatina. Comunque le mie insegnanti erano tutte molto brave, anche perché noi non davamo motivo perché non lo fossero.
L’abbigliamento come era? Noi alunni indossavamo la divisa scolastica: grembiule nero, colletto bianco e fiocco blu.
Si indossava sempre e tale regola veniva rispettata dai genitori e di riflesso dai figli.
Che cosa usavi per scrivere? Per scrivere, sia a casa che a scuola usavamo la penna (un bastoncino di legno o plastica ) con ad una estremità un pennino in acciaio da intingere di tanto in tanto nell’inchiostro, per poi continuare a scrivere. Prima di voltare pagina avevamo cura di asciugare la parte scritta con un foglio di carta assorbente che tutti tenevamo nel quaderno.
Sei mai stata messa in punizione? Fortunatamente no, perché ero abituata a rispettare le regole.
I ragazzi del corso PON
Per me la diversità è una cosa normale, non importa di che colore hai la pelle, di che nazionalità sei o se sei diversamente abile, perché ognuno di noi è speciale e unico a suo modo, ciò che veramente conta è non odiarsi o prendersi in giro. Quando sento la parola diversità penso che le persone hanno il diritto di essere giudicate per quello che sono dentro, non per quello che sono fuori. Quando sento la parola diversità penso ad un mio compagno di classe, che ha dei problemi; alcuni miei compagni lo prendono in giro e gli dicono anche parolacce, io invece lo considero mio amico e lo vedo come un qualsiasi bambino normale. La parola diversità mi fa pensare al comportamento di Papa Francesco rispetto ai politici. Il nuovo papa ha rinunciato a tante cose, come alla croce d’oro, ha l’anello papale d’argento e conduce uno stile di vita vicino ai poveri, i politici invece non hanno rinunciato alle auto blu ai vitalizi e ai super stipendi.
La diversità è una cosa bella perché ci fa capire che non siamo tutti uguali, però dobbiamo comunque rispettare e apprezzare chi è diverso da noi, perché possiamo imparare molto. La diversità è una cosa sia bella, sia brutta; è bella perché ti fa conoscere lingue, culture e realtà diverse dalla nostra, però è anche brutta perché provoca sofferenza e tristezza soprattutto quando ci sono persone che parlano alle spalle. Conoscere chi è diverso è importante perché ci permette di arricchire la nostra conoscenza e di migliorare accettando le diversità. È importante perché in questo modo possiamo avere un nuovo amico con cui giocare e parlare, perché come dice un proverbio: “chi trova un amico trova un tesoro”.
Quando incontro una persona diversa mi sento un po’ a disagio, ma dopo quando inizio a conoscerlo, mi sembra di parlare con un mio amico. Quando vedo dei bambini diversi da me sono curioso di parlare con loro per conoscere la loro diversità.
Riflessioni dei ragazzi del corso Pon dopo la lettura della favola intitolata: “Un quadrato nel mondo dei rotondi”, tratta dal kit Unicef: “Io non vinco. Tu non perdi”. Pagina 28 I TA LI ANO P E R CO MP R EN DE R E, DI R E, FAR E E AN DA RE O LT R E L E P A RO LE
Pagina 29
AN NO I I , VO LU ME U NI CO , G IUG NO 2 0 1 3
Nell’ ambito del progetto “Una macedonia di emozioni”, noi ragazzi delle classi prime della Scuola Secondaria di primo grado, abbiamo vissuto, quest’anno, un’esperienza unica: con la nostra insegnante e con l’aiuto della psicologa dott.ssa Prete Francesca, abbiamo provato ad ascoltare diversi brani musicali cercando di associarli alle nostre emozioni.
chi… a lasciarsi trasportare… a immaginare… a sognare.
All’inizio, qualche compagno rideva divertito, poi siamo diventati più silenziosi e più attenti e, man mano che la musica cambiava, i nostri movimenti diventavano più morbidi, più lenti… poi il ritmo si è fatto più incalzante, assordante e noi… cercavamo di tradurre quelle note in moIl laboratorio, per qualche vimenti… poi in parole. ora, sembrava un mondo Abbiamo scritto delle frasi fantastico. che sembravano versi di Ci muovevamo guidati dalla musica e dalle dolci parole della psicologa che ci esortava a… chiudere gli oc-
una poesia. Poi le abbiamo rilette e abbiamo riflettuto insieme… ci siamo resi conto che spesso, presi dal-
La libertà non è un dono, qualcosa che si riceve in regalo. Si può vivere in un paese con a capo un dittatore ed essere “liberi”, però ad una semplice condizione: “Basta lottare contro la dittatura”.
intatto: “sono liberi”. Tutti coloro che lottano per ciò che ritengono giusto, sono liberi.
Gli uomini pensano, ragionano con la propria testa e conservano il loro cuore
Si può invece vivere in un paese in cui regna la “democrazia”, ma se si è pigri, cupi, servili, “non si è liberi”; nonostante l’assenza di un dittatore,” si è schiavi”. La libertà, quin-
la fretta, dai videogiochi, dalla frenesia, non abbiamo il tempo di ascoltare noi stessi, le nostre emozioni. È stato un percorso davvero interessante! Nei giorni successivi abbiamo provato a colorare le nostre emozioni e allora…è saltato fuori un vero arcobaleno! Quante sfumature! Quanti colori! Quante emozioni! Ora sappiamo riconoscerle e … persino colorarle. Alunni della IC Scuola Secondaria di I grado
di non è un dono ma una conquista e se non si è interiormente liberi, si è schiavi pur vivendo in un paese democratico. Classe IV C Scuola primaria
PROGETTO D’ISTITUTO
“TUTTI UGUALI, TUTTI DIVERSI, INSIEME...PER CRESCERE”
L’obiettivo di questo progetto è stato quello di favorire nei nostri alunni, il senso di appartenenza e partecipazione alla comunità dell’Europa attraverso la conoscenza, utilizzando come strumenti il gioco, la musica, il racconto, la drammatizzazione. Tante proposte di attività, insieme a canzoni orecchiabili e ritmate, hanno rappresentato l’approccio ai diversi aspetti dell’argomento, spaziando dall’area geografica a quella linguistica, sociale, economica, culturale con tante notizie e curiosità. In particolare l’obiettivo è stato quello di sensibilizzare i bambini ai temi della convivenza civile per imparare ad apprezzare la diversità come una ricchezza, individuare i concetti di dignità, uguaglianza, libertà, solidarietà, giustizia, cittadinanza ed esplorare con l’aiuto dei genitori e degli insegnanti i valori condivisi o condivisibili. Girotondo di colori è un progetto che ha voluto promuovere il concetto di educazione alla solidarietà, perché crediamo sia importante cominciare dai più piccoli, con interventi mirati, a far acquisire atteggiamenti rivolti al rispetto delle diversità. La metafora dei colori, di cui ci siamo serviti, ci ha permesso di rinforzare l’importanza e la bellezza delle diversità, per poter essere vissute come fonte e possibilità di crescita reciproca e non di esclusione ed emarginazione, incoraggiando nei gruppi, un clima di cooperazione e di valorizzazione di ciascun individuo, nella sua peculiarità ed originalità. Questo percorso è servito ai bambini, mediante i lavori di gruppo, a confrontarsi e a prendere coscienza delle diversità, è stato per loro un primo approccio all’interculturalità.
L’educazione interculturale favorisce la convivenza democratica nel rispetto di ogni persona e nel riconoscimento delle diverse identità culturali per la costruzione di un dialogo e di uno scambio collaborativo al fine di un reciproco arricchimento. Alla fine di questo percorso, ci auguriamo che tutto il lavoro svolto fin qui, abbia un seguito anche il prossimo anno, magari con percorsi diversi e con l’aiuto delle famiglie, che come sempre hanno dimostrato di essere attenti osservatori della crescita dei propri figli, insieme possiamo raggiungere maggiori traguardi per un futuro migliore.
Ins. Conte Antonella
Pagina 30 I TA LI ANO P E R CO MP R EN DE R E, DI R E, FAR E E AN DA RE O LT R E L E P A RO LE
AN NO I I , VO LU ME U NI CO , G IUG NO 2 0 1 3
Le classi quarte, in relazione al macroprogetto d’istituto “Tutti uguali… tutti diversi” a.s. 2012/2013 centrato sull’integrazione, hanno sviluppato la tematica “Sto bene con gli altri”, al fine di costruire identità non omologate, ma originali e critiche. Per raggiungere tale obiettivo a lungo termine si è partiti dal documento “Convenzione dei diritti dei bambini” istituita il 20 novembre 1959, passando, poi, a svolgere le varie attività didattiche sia in ambito curriculare
“Diritti del bambino” Grande o piccolo, non importa la statura i diritti son di tutti, pure della natura. I “diritti dei bambini” si devono rispettare e mai violare, perché i bambini sono bei regalini. I bambini sono un regalo di dio molto importante perché senza di loro le cose brutte sono tante, quindi li dobbiamo rispettare e non li dobbiamo maltrattare. Giovanni Oronzo Blasio Classe IV A Scuola Primaria
Pagina 31
che extracurriculare. Gli argomenti trattati hanno coinvolto e sensibilizzato i ragazzi sviluppando in loro il sentimento della solidarietà, perché hanno capito che non tutti i bambini usufruiscono degli stessi diritti ritenendosi, di conseguenza, molto più fortunati di tanti loro coetanei.
Le docenti delle classi quarte: Ins. Anna Rita Carrisi, Maria Grazia Cuppone, Lucia Ponzetta, Carmela Caggia, Perrone Luisa
Ogni bambino che sia bianco, nero o giallo ha diritto di vivere sognando ad aver una vita meravigliosa lontano dalla guerra sanguinosa. Noi abbiam diritto a vivere in una casa non importa che sia grande o piccola, di paglia o di mattoni, purché ci sia l’amore dei nostri genitori. Quello che sogna ogni bambino
Pasqua, Pasqua che allegria!!!
giocare col suo cagnolino
Pasqua, Pasqua c'è tanta allegria!!!
imparare tutto ciò che di più bello c’è
Gesù ora è già risorto,
in questo mondo pieno di perché.
E tante uova ci sono già nell'orto.
I nostri diritti son come dei sogni incantati che se vengon rispettati
Vola in cielo una colomba: è segno di pace!!!
ogni bambino crescerà
Ma ci regala anche tanta luce.
pieno di amore e felicità.
Pasqua, Pasqua che allegria!!! Pasqua, Pasqua c' è tanta simpatia!!! Mamma mia quante uova , Per me ricomincia una vita nuova. Suonan in cielo due campane: son segno di pace! E nel frattempo intorno tutto tace!
SERENA CUPPONE IVB SCUOLA PRIMARIA
PELLEGRINO FRANCESCO IVB SCUOLA PRIMARIA
Pagina 32 I TA LI ANO P E R CO MP R EN DE R E, DI R E, FAR E E AN DA RE O LT R E L E P A RO LE
Pagina 33
AN NO I I , VO LU ME U NI CO , G IUG NO 2 0 1 3
Caru papà me manchi mutu sà?! Tendai sciutu te quai percè fatica nun de truai. Però tocca cu ssai ca sempre intra lu core mia stai. Puru la mamma tendai purtata ma l'hai fattu cu dai alla noscia famijia na sistemata. Grazie papà di esistere, Nu te preoccupare,stamu lontani grazie per l'amore che mi hai dato, e quistu se sape, per l'educazione che mi hai insegnato, per avermi imparato a rispettare gli altri, ma tantu poi ne vitimu stu state. Nu bbisciu l'ora cu tte mbrazzu, per l'impegno che metti e ci putia moi piava n'aereu o nu razzu, affinché non mi manchi nulla. cu te baciu e te strapazzu. e soprattutto GRAZIE Papà sinti speciale di avermi dato la vita. e cu stai luntanu me face male, e con tutto il mio amore ti dico: te oiu bene cu tuttu lu core “AUGURI!!!” e cu te mbrazzu cuntu le ore. Tua Vanessa Asia Misciali V C SCUOLA PRIMARIA V C SCUOLA PRIMARIA
Dalila, Chiara, Giulia e Serena IV B Scuola Primaria
Da un’indagine svolta in classe sull’idea della felicità i bambini hanno risposto esprimendo il loro punto di vista con similitudini, tratte anche dal mondo della fantasia. Eccone alcune:
La felicità è il sorriso mamma e papà (G. G.)
La felicità è giocare con gli amici (M. C.)
La felicità è avere un mondo con i colori dell’arcobaleno. (M. G. G.)
di
La felicità è il sorriso di un bimbo che gioca a palla. (S. A.)
La felicità è ammirare il tramonto del sole. (M. L. M.)
La felicità è il sole che risplende nel cielo. (J. L.)
La felicità è il volo di una farfalla. (G. B.)
Noi alunni della classe II B nel giardino della nostra scuola abbiamo piantumato gli alberi che ci hanno lasciato le Guardie Forestali dello Stato: CIPRESSOLECCIO– PINO ALLORO. Insieme al dirigente
La felicità è un prato verde. (M. A.)
La felicità è tenere in braccio la mia sorellina. ( S. D.P.)
La felicità è stare insieme in famiglia. (T.C.)
La felicità è volere bene ai miei fratellini (Madfi AFIF)
La felicità è amare tutti gli uomini (T.M.)
La felicità è stare con i nonni (G. P.)
La felicità è l’abbraccio della mamma( S.R)
La felicità è un vestito nuovo (F.C.)
La felicità è prendere per mano un amico (L. M)
La felicità è correre in un prato( A .N.) Classe I A Scuola Primaria
Luigi Antonio Albanese e al maestro Gianfranco Pellegrino abbiamo osservato due signori che hanno sistemato ogni albero in una buca e l’hanno legato ad un bastone.
Tutti abbiamo promesso di curare ogni giorno queste piante togliendo le erbacce.
È stata un’esperienza molto interessante.
Gli alunni della classe II B
Di questo laboratorio abbiamo una foto – ricordo col dirigente intorno alla quercia.
Scuola Primaria
Pagina 34 I TA LI ANO P E R CO MP R EN DE R E, DI R E, FAR E E AN DA RE O LT R E L E P A RO LE
Pagina 35
AN NO I I , VO LU ME U NI CO , G IUG NO 2 0 1 3
APPROCCIO PROPEDEUTICO ALL'APPRENDIMENTO DELLA LINGUA INGLESE PER I BAMBINI DI 5 ANNI DELLA SCUOLA DELL'INFANZIA DI NEVIANO E SECLÌ
Se stimolati i bambini rispondono attivamente alle nostre proposte educative. Anche quest'anno il progetto di Lingua Inglese, che da anni ormai si propone e si svolge nella scuola dell'infanzia di questo Istituto Comprensivo, ed in linea con il POF proposto per l'anno in corso, ha dato i suoi frutti, nonostante i tempi siano stati molto ristretti. Tenendo presente che il gioco rappresenta per i bambini di questa fascia di età lo strumento essenziale di socializzazione, ma anche di acquisizione del rispetto delle regole, nel corso delle lezioni le attività audio-orali, svolte in forma ludicoesplorativa, hanno coinvolto l'area lin-
guistica, logico-matematica, motoria, musicale e grafico-pittorica. L'ins. Carmela Caggia.
In classe insieme alla maestra abbiamo letto una bellissima poesia, del poeta Elio Giacone, che parla della voglia di pace dei bambini in Palestina.
fucili, la morte si mischia alla vita, portando via con se tanti bimbi.
Le loro voci sono raccolte dal vento che le sparge tra i rami e le foglie di alberi antichi, perché gli alberi sanno ascoltare le voci dei bambini e le portano al centro del mondo.
La pace, invece, è sorridere, dormire sereni, vedere nel cielo i colori dell’arcobaleno.
Quando i bambini sono felici e sorridono, nei prati nascono fiori e farfalle che danzano nel vento.
Parlano di pace, ma bombardano e sparano. Questa violenza è “guerra!”.
“Solo se gli uomini spargono la voglia di amare, il vento sorride e può allora portare agli alberi antichi le voci e i sogni dei bambini felici!”
Quando, invece, le risate dei bambini diventano pianti, le loro lacrime colpiscono la Terra che trema impaurita. In Israele, Palestina e Iraq, con bombe e
Classe IV C Scuola Primaria
Quest’anno nella nostra classe 4^A abbiamo vissuto una entusiasmante esperienza: la realizzazione della Caremma!!! Personaggio caratteristico della tradizione salentina che la vede in mostra sui balconi e le terrazze durante il periodo quaresimale e raffigura una vecchietta vedova del re Carnevale brutta, sgraziata e vestita di nero.
PER POTERLA REALIZZARE CI SIAMO PROCURATI: Un bustone di plastica nera e una
bianca
Carta di giornali e cartone 2 paia di calzettoni neri e vecchi Un vestito scuro vecchio 2 foulard Cotone idrofilo Ago e filo
Abbiamo iniziato col riempire di carta il bustone per fare il busto, dopo è toccato alla busta bianca su cui abbiamo attaccato un foglio bianco e Victoria ci ha disegnato sopra il volto. Abbiamo proceduto riempiendo di carta i calzini per ottenere le braccia e le gambe; sulla testa abbiamo applicato l’ovatta per fare i capelli e un foulard nero. In mano le abbiamo posto una corona di sette taralli. La nostra Caremma è “bellissima e segue divertita le nostre attività, custodisce anche due piantine di zucca che le abbiamo affidato. Il fantoccio della Caremma va bruciato la notte del sabato santo, noi eravamo in vacanza e al ritorno, in accordo con la maestra si è deciso di dare l’impegno di bruciarla a Serena che abita in campagna e ha tanto spazio a disposizione. La mamma di Serena, molto gentilmente, ha invitato tutti noi a casa sua per il pomeriggio e così tutti insieme abbiamo “bruciato la Caremma”. Maestra Anna Rita Carrisi e gli alunni della 4^A Scuola Primaria Pagina 36 I TA LI ANO P E R CO MP R EN DE R E , DI R E, FAR E E AN DA RE O LT R E L E P A RO LE
Pagina 37
AN NO I I , VO LU ME U NI CO , G IUG NO 2 0 1 3
Classe I B scuola primaria
BENEDETTA
ALICE
DAVIDE
Il termine "femminicidio" o "femicidio" deriva dall'inglese e veniva usato già dal 1801 in Inghilterra per indicare l'uccisione di una donna, infatti si riferisce alle violenze causate da un uomo ad una donna. In Italia, ma anche nel mondo, il fenomeno del femminicidio si sta diffondendo a macchia d'olio. Purtroppo ogni giorno la cronaca racconta di violenze, di aggressioni, di stupri e omicidi che riguardano le donne da parte degli uomini e ciò che più mi sconcerta è che la stragrande maggioranza delle violenze avvengono tra le mura delle case proprio là dove ognuno dovrebbe sentirsi protetto e difeso, e per mano di persone vicine alle vittime. I motivi possono essere vari, innanzitutto c'è un odio e una violenza verso il genere femminile, la gelosia e la possessività. La donna, secondo me, dovrebbe essere più tutelata e difesa anche dallo stesso Stato il quale dovrebbe garantire il diritto alla libertà e soprattutto alla vita perché lo stalking (serie di atteggiamenti tenuti da un individuo che affligge un'altra persona, perseguitandola e generandole stati di ansia e paura), limita le donne a realizzare il loro sogno, costringendole a vivere nell'insicurezza e nella paura e per di più abbandonate dalle Istituzioni.
In questi ultimi mesi, si sono verificati degli avvenimenti unici nella storia della Chiesa Cattolica e della Repubblica Italiana. Giorno 28 febbraio 2013 Papa Benedetto Sedicesimo, si è dimesso dal suo incarico, per mancanze di forze per poter svolgere a pieno il suo pontificato ma anche per la Chiesa. Questa è una data che resterà nella storia. Anche in passato altri pontefici hanno rinunciato al pontificato, come nel 1294 Papa Celesti-
La stessa "pubblicità progresso" che dedica il suo impegno alla soluzione di problemi morali, civili ed educativi, invita le donne trattate male con schiaffi, parolacce, minacce, a denunciare i molestatori. Certo, poi, che sarà lo Stato a tutelarle, magari promuovendo ed approvando leggi più severe in tal senso. Interessante, secondo me, è il fatto di poter disporre di braccialetti elettronici che segnalino gli spostamenti delle persone violente. Comunque, deve farci pensare il fatto che se ogni anno in Italia vengono assassinate oltre un centinaio di donne è perché forse, esiste una cultura del tutto concesso: la pubblicità, la mentalità comune, gli atteggiamenti degli adulti, i sogni di alcuni ragazzi e persino i giochi di alcuni bambini, che ha portato ad una crisi di valori. Allora è importante secondo me, prevenire ogni forma di violenza educando sin da piccoli al rispetto reciproco, ad accettare le eventuali sconfitte, a dominare gli istinti, e soprattutto a far comprendere che non esiste un genere superiore all'altro!
no V. Il papa emerito ha alloggiato a Castel Gandolfo e ora dopo l’elezione di Papa Bergolio, soggiorna in un monastero di clausura. L’altro avvenimento unico è stato la rielezione di Giorgio Napolitano a Presidente della Repubblica. Egli è il primo presidente rieletto per altri sette anni, nella storia della nostra repubblica. La Costituzione lo prevede ma nella prassi non si era mai verificato. Questi eventi hanno suscitato molta sorpresa ma anche tristezza co-
Maggio Francesco Classe V B Scuola Primaria
me nel caso di papa Benedetto. Sono stati eventi che resteranno scritti nella storia e che ci hanno resi protagonisti di essa, così da poter dire un giorno “io c’ero”. Noi ragazzi speriamo tanto che entrambi riescano a svolgere con serietà e serenità il compito loro affidato, affinché si possano risolvere i problemi che persistono sia nella Chiesa Cattolica che nel nostro paese. Giada Pellegrino Classe V B Scuola Primaria
Pagina 38 I TA LI ANO P E R CO MP R EN DE R E , DI R E, FAR E E AN DA RE O LT R E L E P A RO LE
Pagina 39
AN NO I I , VO LU ME U NI CO , G IUG NO 2 0 1 3
8 MARZO: FESTA DELLA DONNA
Il CIF in occasione della festa della Donna ha coinvolto tutti i ragazzi della scuola media organizzando un concorso a tema. Noi della III A ci siamo proposti con una piccola scenetta: “Colazione a casa Cuppone”. In una famiglia come tante alle prese con i turni in bagno e un caffèlatte al volo prima di andare a scuola o al lavoro, i due genitori gioiscono delle aspirazioni delle figlie. Alessandra ribatte a papà come colei che non bada a “trucco e parrucco” ispirandosi allo stile molto ricercato
e raffinato di Coco Chanel, le sorelle Fontana, e Mary Quant. Gloria, collegandosi al discorso della sorella, cita donne importanti nel mondo del sociale, come Madre Teresa di Calcutta, per il suo dono ai poveri; Rosa Park e la sua lotta per i diritti umani, Emmeline Pankhurst e Susan Antony per il diritto al voto delle donne. Ludovica aspira alle donne nel campo della medicina e della scienza parlando di Rita Levi Montalcini e Marie Curie, delle loro scoperte dei loro premi Nobel. Ilaria sogna nel mondo della
musica classica e moderna citando Maria Callas e le varie cantanti contemporanee. Povero papà brontolone, vuole solo il bagno libero per potersi sbrigare e andare al lavoro. Vorrebbe che le sue figlie curino un po’ di manualità come la moglie, ma, a tutte le donne, le mogli e le madri recita: “l’inno alla Vergine di Dante” e spera un premio Nobel. I ragazzi della classe III A Scuola secondaria di I grado
I “diversi volti” della donna nella società contemporanea: impegno sociale e politico in difesa dei diritti ed esaltazione dell’effimero.
La CIF (Centro Italiano Femminile), con sede a Neviano, per la festa della donna ha bandito un concorso al quale noi ragazzi della Scuola Secondaria di Primo grado siamo stati invitati a partecipare. La mia classe ha voluto affrontare l’argomento da diversi punti di vista. Due miei compagni hanno realizzato un plastico dedicato a Wangari Mathai, la prima donna africana che ha ottenuto il Premio Nobel per la pace nel 2004, riconoscimento per aver impegnato tutta la sua vita nell’attivismo ambientale. Con il suo impegno è riuscita a far piantare più di trenta milioni di alberi per prevenire l’erosione del suolo e la desertificazione. Ancora oggi, nonostante non sia più tra noi, il suo messaggio è vivo e continua a chiederci di aiutare la terra, di guarire le sue ferite e noi stessi, ma soprattutto di amare la diversità del creato in tutta la sua bellezza e
meraviglia. Due altre compagne hanno raccontato la donna impegnata nella politica. Dopo una breve presentazione delle conquiste raggiunte, hanno preso in esame tre donne impegnate politicamente: l’italiana Nilde Jotti, la francese Simone Veil e l’irlandese Mary Robinson. Tutte e tre hanno operato per l’approvazione di leggi in difesa della donna. Io insieme ad un’altra ragazza sono stata attratta dalla donna impegnata nello spettacolo, ma soprattutto, dall’effimero che ha circondato la figura di Marilyn Monroe. Il suo trucco, il profumo preferito, i suoi biondi capelli, gli amori con i fratelli Kennedy, causa, forse della sua tragica morte. Ancora oggi ci sono dubbi suicidio o servizi segreti americani?
Benizio Martina classe III B Scuola secondaria di I grado
Strabiliante viaggio in treno verso “Lupiae”, la sua storia, il suo barocco.
Noi ragazzi delle classi prime, Scuola Secondaria di primo grado, non possiamo certo dimenticare la visita guidata a Lecce. Start 19 aprile 2013. Mezzo di trasporto … pullman, diranno ovviamente in molti! Eh no! Viaggio in treno, mezzo ormai dimenticato nelle piccole distanze. È stata un’esperienza nuova, eravamo incuriositi ed esultanti di gioia, seduti comodamente in due lunghi vagoni tutti a nostra disposizione. Abbiamo addirittura visto la cabina di comando, ragazzi che emozione… senza lo sterzo! A Lecce ci aspettava la guida e noi eravamo pronti ad immortalare le bellezze della città. Dopo una breve presentazione storica, ecco davanti a noi il Barocco, ricamo raffinato che orna chiese e palazzi del centro storico. Attraverso porta Rudiae, una delle quattro porte della città, ha avuto inizio l’allegra passeggiata sotto il sole cocente del nostro Salento. La prima chiesa visitata è stata quella del Rosario, conosciuta anche con il nome di S. Giovanni Battista. Le sue decorazioni floreali ci hanno fatto restare a bocca aperta. Ma ancora tante bellezze ci attendevano. Le altre chiese, su Corso Libertini, le abbiamo semplicemente osservate, il tempo a nostra disposizione non era sufficiente per visitarle tutte. Giunti in Piazza Duomo, raro esempio di Piazza chiusa, il nostro sguardo è caduto sul campanile, 70 metri, uno fra i più alti d’Europa. Dopo la visita al Duomo, Palazzo dei Celestini e Basilica di S a n t a C r o c e, b e n e u n iv e r s a l e dell’UNESCO, massimo esempio del barocco. Piazza Sant’Oronzo, con la maestosa colonna sormontata dal Santo, il Sedile, la chiesetta di San Marco e
l’anfiteatro romano. Breve pausa nella Villa Comunale, per consumare la colazione al sacco e poi di corsa al Museo “S. Castromediano”. Nuovo viaggio dalla preistoria ai nostri giorni. Veneri, tombe, crateri dalle decorazioni rosse e nere, vasi di varie grandezze, trozzelle messapiche hanno portato sotto i nostri occhi la vita dei nostri antenati. Arte sacra e profana all’interno della Pinacoteca, pale medioevali decorate con foglie di oro zecchino, meraviglia per i nostri occhi, quadri, di pittori locali più recenti e le più antiche statue di cartapesta. Le guide sono state semplicemente stupende… non finivano di raccontarci i particolari della nostra storia. Stanchi, ma contenti per l’entusiasmante e piacevole esperienza, siamo risaliti sul treno e ritornati nella Neviano di sempre! Stanchi, forse, ma certo felici di avere come compagni degli insegnanti magnifici. Classe I B Scuola Secondaria di I grado
Pagina 40 I TA LI ANO P E R CO MP R EN DE R E, DI R E, FAR E E AN DA RE O LT R E L E P A RO LE
Pagina 41
AN NO I I , VO LU ME U NI CO , G IUG NO 2 0 1 3
VISITA AL MUSEO DELLA CIVILTA’ CONTADINA E AL MUSEO DELLA RADIO DI TUGLIE Giovedì 9 maggio noi alunni della classe V B, insieme a quelli della V A e V C, abbiamo svolto una visita guidata a Tuglie, dove abbiamo visitato il “Museo della civiltà contadina” e il “Museo della radio” Verso le ore 8:30 ci siamo ritrovati tutti presso la stazione di Seclì dove ansiosamente e con trepidazione abbiamo atteso il treno che ci avrebbe condotto a Tuglie, chiacchierando e scherzando. Una volta arrivati a destinazione, abbiamo iniziato la nostra visita nel Museo della civiltà contadina, un antico palazzo ducale che conserva oggetti di uso quotidiano, attrezzi di lavoro del contadino, della bottega artigianale del falegname, del fabbro e giochi dei bambini dei tempi passati. L'ambiente visitato, che più mi è rimasto impresso è stato la lavanderia dove le donne del tempo preparavano “lu cofanu” e facevano
il bucato con la cenere o con il sapone preparato da loro e con l'acqua che attingevano dai lontani pozzi del paese che poi veniva riscaldata nei camini. Sono rimasto meravigliato dall'esposizioni delle antiche monete, così diverse nella grandezza e nella forma, e ancora, dalla spiegazione della guida sulle diverse fasi di trasformazione delle uova di bruchi in farfalle. Prima di andare via la guida ha regalato alle maestre alcuni bozzoli. Entusiasti di questa esperienza per noi nuova, abbiamo fatto una sosta per la merenda e quando ha iniziato a piovigginare ci siamo spostati al "Museo della Radio". Qui abbiamo osservato la collezione di decine di apparecchi riceventi e trasmittenti, di ieri e di oggi, serie di valvole e apparecchi disegnati da artisti conosciuti e non. La guida ha messo in funzione il primo telegrafo invian-
Museo della civiltà contadina
do una breve trasmissione in alfabeto Morse, sottolineando come la maggior parte delle apparecchiature siano perfettamente funzionanti. È stato molto emozionante vivere questa esperienza perché ci ha dato la possibilità di vivere sensazioni nuove e ci ha fatto fare un salto indietro nel passato che prima d'ora non conoscevamo. Questa è stata una visita guidata molto interessante perché abbiamo rivissuto le tappe dell’evoluzione tecnologica ed abbiamo compreso quanto fossero importanti le invenzioni dei nostri scienziati, che spesso non venivano apprezzati. Dopo ci siamo rinfrescati con gelati e granite e poi ci siamo diretti verso la stazione che ci avrebbe riportato nella stazione di partenza, carichi di conoscenze e saperi nuovi e dal sapore antico.
Francesco Maggio V B Scuola Primaria
Museo della radio
Il gran giorno è arrivato, dopo tanta delusione per il mancato viaggio lungo, giovedì 23 Maggio 2013 noi alunni delle classi II A, II B e II C della secondaria inferiore, accompagnati dai professori Spedicato, Giuri, Resta, Talà e Palumbo e dall’assistente Gorgoni Anna Franca, ci siamo recati in gita didattica ad Otranto. La partenza alle ore 7.35 dalla stazione Seclì-Neviano -Aradeo; l'arrivo alle ore 9.30, ben 57 km. La guida, dott.ssa Calò, ci attendeva per condurci per il centro storico della cittadella. Ci ha spiegato l'origine etimologica e storica di Otranto, toccando la porta Alfonsina, la porta "Terra", la cinta muraria della città, il Castello aragonese e la Cattedrale Santa Maria dei Santi Marti-
Noi alunni delle classi quinte siamo andati a visitare il "Parco Croce Cazzanti" di Neviano. Partiti da scuola ci siamo incamminati verso il parco, un vero giardino botanico. Una volta arrivati, ci si siamo seduti e abbiamo iniziato a mangiare; dopo abbiamo anche giocato un po’. Tornando
ri. Qui l’emozione ha preso un po’ tutti, pensate… vedere dal vivo le ossa dei Santi Martiri, e poi quando dietro l’altare abbiamo visto la pietra sulla quale furono decapitati sul colle della Minerva, l’emozione è stata veramente grande. Il prof. Resta ci ha illustrato il funzionamento di un grande organo a canne, che abbiamo ascoltato in un suggestivo fuori programma da parte di un turista belga che eseguiva un brano per la sua comitiva. All'interno della Cattedrale abbiamo ripercorso, attraverso il mosaico pavimentale, l’albero della vita, ben 1000 anni di storia. L’ora del relax, un po’ di acquisti nelle botteghe, poi nei giardinetti pubblici a consumare la colazione al sacco. Sembravamo una
grande famiglia, gli insegnanti tra noi, a parlare e scherzare tranquillamente. Un giorno veramente speciale! Ragazzi, non è finita, siamo andati al porto, un mare meraviglioso, con i colori che abbracciavano le sfumature del tramonto. Alle 17.10 si è risaliti sul treno e siamo scesi fin quasi all’estremo Salento, 97 Km prima di arrivare alle ore 20.00 a casa. Forse un po’ stanchi, ma molto felici! Un grazie a tutto il personale delle Ferrovie Sud Est che ci ha accolto ovunque con grande simpatia. Cafaro Elena, D’Ostuni Gabriele, Iasi Federica, Iasi Francesco, Liguori Alessia, Volpini Diletta, Minisgallo Marika II B, Volpini Martina II C Scuola secondaria di I grado
verso scuola abbiamo visitato una piccola piazzetta dedicata ad un caduto in guerra. Al rientro in classe abbiamo continuato questa entusiasmante giornata, con la descrizione di questa bellissima esperienza. Caterina, Giulio, Mattia VA Scuola Primaria
Pagina 42 I TA LI ANO P E R CO MP R EN DE R E, DI R E, FAR E E AN DA RE O LT R E L E P A RO LE
Pagina 43
AN NO I I , VO LU ME U NI CO , G IUG NO 2 0 1 3
Maggio 2013: Toscana e Liguria
Finalmente dopo anni di attesa noi ragazzi di terza media, siamo giunti al viaggio d’ istruzione più bello del triennio, dall’ 8 all’ 11 maggio 2013. Ci attendono le bellissime città di Siena, Firenze, Genova e Pisa. Allo spuntar del giorno ci siamo ritrovati vicino alla scuola di Seclì e, dopo ore ed ore strazianti di viaggio, siamo arrivati a Siena. I monumenti più importanti della città si sono aperti ai nostri occhi con Piazza del Campo, il Duomo e il Battistero. Il giorno dopo ci attendeva Firenze, con la magnificenza del suo Duomo, del Battistero e di Piazza Santa Maria Novella, nonché il magnifico campanile realizzato da Giotto. Nel pomeriggio la nostra visita è proseguita attraverso il famosissimo Ponte Vecchio, per arrivare poi a palazzo Pitti. La mattina successiva ci siamo “immersi” nella città di Genova, con la visita al suo famoso Acquario, che ospita le più stravaganti specie di pesci, sia d’acqua dolce, sia
d’acqua salata. Successivamente ci siamo avventurati nella città per osservarne gli edifici più famosi, tra cui il Palazzo Ducale, la chiesa di San Matteo e Palazzo San Giorgio. Il quarto e ultimo giorno lo abbiamo dedicato alla visita della città di Pisa, la quale ci ha concesso di ammirare Piazza dei Miracoli, gioiello architettonico, che racchiude il Duomo, il Battistero e la famosissima Torre Pendente. Così si è concluso il nostro viaggio, tra monumenti spettacolari,foto fantasiose, shopping sfrenato, risate e momenti indimenticabili vissuti insieme ai nostri compagni e professori. Realizzato da: Frezza Alessia, Musardo Ludovica Classe III Scuola secondaria di I grado Seclì Con la collaborazione per il materiale fotografico di: Greco Pierfrancesco, Rizzello Gianmarco Classe III Scuola secondaria di I grado Seclì
Stupendi Compagni Uguali Ovunque Loro Andranno
Siamo Tutti Uniti Da Emozioni Nuove Talenti Interessanti
Potenzia Orienta Naturalmente
MARE (6)
RE (5)
RE (6)
VRA (7)
LA REDAZIONE:
Botrugno Vanessa Buia Giorgia Cafaro Alessio Calò Stefano Calò Claudio Castrioto Manuel Cuppone Aurora Cuppone Beatrice Cuppone Paola Cuppone Mattia
Fersini Maria Grazia Garrapa Lorenzo Greco Masha Claudia Latino Gabriel Latino Riccardo Malerba Michael Marotta Giulio Misciali Asia Napoli Ilaria Pellegrino Angelo
Ramundo Gabriele Resta Stefano Resta Francesco Damiano ESPERTO ESTERNO:
Prof.ssa Alessandra Donno TUTOR:
Ins. Cuppone Maria Grazia