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Shipping e oligopolio, quanto durerà la bolla speculativa intervista a T. Amendola

INTERVISTA CON TOMMASO AMENDOLA, PRESIDENTE gRUPPO RISORSA MARE DI CONFINDUSTRIA SALERNO

SHIPPING E OLIGOPOLIO, QUANTO DURERÀ LA BOLLA SPECULATIVA

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Alta domanda di merci prodotte in Cina, carenza di container e tempi di consegna allungati hanno travolto il settore delle spedizioni via mare

Presidente, cosa è successo in questi mesi di pandemia nel suo comparto? Perché si è determinata la carenza dei container e, di rimando, sono vertiginosamente aumentati i prezzi dei noli marittimi?

I punti salienti della questione sono tre: l’alta domanda di merci prodotte in Cina; la carenza di container e i tempi medi di consegna, arrivati a 100 giorni contro i 60 di un anno fa. Tale aumento è dovuto principalmente alla scarsa capacità di movimentazione delle merci in Europa e negli Stati Uniti a causa dell’epidemia da coronavirus. L’alta domanda di merci prodotte in Cina sta avendo effetti sull’intero settore delle spedizioni internazionali. Una delle conseguenze più problematiche riguarda la carenza di container, utilizzati per spostare il 60% delle merci globali. Dopo le difficoltà di inizio 2020, in Cina c’è stata una notevole crescita delle esportazioni, aumentate a novembre del 21% rispetto all’anno precedente grazie alla produzione di elettrodomestici, giocattoli e - merce molto richiesta - i dispositivi di protezione individuale come mascherine e guanti. Ma al flusso di container che escono dalla Cina non corrisponde un identico flusso in entrata. C’entrano ovviamente gli effetti della pandemia, anche se un’altra delle cause è proprio la crescita della produzione cinese: più si esporta e meno ci sono container a disposizione per esportare, la domanda si alza e i prezzi delle spedizioni crescono, così come quelli della merce. Secondo la China Container Industry Association (CCIA), attualmente a questo si aggiunge la drastica riduzione dei voli dovuta alla pandemia, che ha una ricaduta sul trasporto delle merci e fa crescere la domanda di spedizioni via mare. Le aziende cinesi che costruiscono i container hanno cercato di potenziare la produzione, ma al momento l’offerta non riesce a coprire l’alta domanda. Un altro dei problemi di questa sproporzione tra le esportazioni e le importazioni in Cina riguarda l’accumulo di container nei grandi porti in cui viene spedita la merce. Dal porto di Los Angeles, uno dei principali approdi dei container in arrivo dalla Cina, sono stati spediti 326mila container vuoti, quindi senza la reale necessità di essere spostati se non per essere riempiti in un altro paese. La Cina, soprattutto. Alcune aziende cinesi stanno approfittando della situazione mettendo da parte container vuoti per venderli al miglior offerente. È difficile capire fino a quando durerà questa bolla speculativa. Anche nel settore delle spedizioni, c’è grande aspettativa nei confronti della campagna vaccinale contro il coronavirus. Se il contagio verrà contenuto si potranno riprendere i viaggi e anche il mercato delle spedizioni forse tornerà alla normalità. Ma è ancora presto per dirlo.

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