PRODUZIONE E QUALITÀ DI MELONE RETATO SU PACCIAMATURA in Mater -Bi®

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ricerca e sperimentazione

PRODUZIONE E QUALITÀ DI MELONE RETATO SU PACCIAMATURA in Mater-Bi

®

di Cozzolino E., Bilotto M., Leone V., Zampella L., Petriccione M., Cerrato D., Morra L. Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria - Unità di Ricerca per la Frutticoltura di Caserta (CRA-FRC)

Introduzione L’utilizzazione della pacciamatura con film plastici in polietilene (Pe) in combinazione con l’irrigazione localizzata a goccia ha avuto un ruolo decisivo nell’incrementare la produzione di ortaggi quali pomodoro, peperone, melanzana, anguria, melone, cetriolo, etc. (Kasirajan e Ngouajio, 2012). Numerose sono le modificazioni indotte dalla pacciamatura con film plastici sull’ambiente circostante le piante, sia a livello del terreno che sul microclima nell’intorno delle piante stesse: temperatura, regolari disponibilità idriche e di nutritivi, maggiore attività microbiologica, spettro luminoso. Il successo di

questa innovazione, a livello mondiale, ha determinato l’aumento dei quantitativi di Pe prodotti e impiegati in agricoltura ma ha posto nel contempo, anche il problema del corretto smaltimento dei materiali plastici a fine vita. Infatti, le opzioni a disposizione di un agricoltore vanno dal recupero e riciclo a cura di ditte aderenti al consorzio Polieco, al conferimento in discarica all’incenerimento in impianti controllati per il recupero energetico. Un fattore limitante il riciclo stricto sensu è costituito dal livello di contaminazione di queste plastiche che si presentano imbrattate di terra, residui di vegetali, fertilizzanti e agrofarmaci costringendo

Foto 1 - Piantine di melone trapiantate su Pe trasparente sovrapposto su strisce di Pe nero residuate dalla precedente coltura di cavolo rapa.

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a onerosi passaggi per il loro lavaggio prima del riciclaggio vero e proprio (Kasirajan e Ngouajio, 2012; Kyrikou e Briassoulis, 2007). Una possibile strategia per ridurre le quantità di materiali plastici da smaltire è quella di riutilizzarli per due o più cicli colturali. Ma una soluzione più promettente è rappresentata dall’impiego di teli biodegradabili che, alla fine del ciclo colturale, vengono interrati nel terreno e trasformati in acqua, anidride carbonica (o metano) e biomassa microbica (Kyrikou e Briassoulis, 2007; Malinconico et al., 2008) per azione della microflora tellurica. Le bioplastiche a base di MaterBi® sono materiali con caratteristiche e proprietà d’uso del tutto simili alle plastiche tradizionali ma sono biodegradabili e compostabili ai sensi della norma UNI EN 13432. Le materie prime da cui si parte per la produzione dei diversi gradi di Mater-Bi® sono costituite da amidi (di mais, patata), cellulose, oli vegetali variamente combinati. L’attività sperimentale discussa in questo articolo è stata condotta grazie al progetto PABIORFRU (“Introduzione della pacciamatura del terreno con teli biodegradabili a base di Mater-Bi® per colture orticole e frutticole”) finanziato dalla Regione Campania nell’ambito della misura 124 del PSR 2007-2013. Obiettivo di questo esperimento e di altri in svol-

Colture Protette / n. 6 - giugno 2015


gimento nel 2015 su colture di fragola, melone, cavolo-rapa e lattuga presso diverse aziende associate alla Cooperativa Sole di Parete (Ce), è di collaudare e validare la possibilità di sostituzione dei classici teli per la pacciamatura in PE con teli biodegradabili. Gli elementi da raccogliere a supporto di questa opzione attengono alla sfera delle risposte agronomiche delle colture, dell’efficienza pacciamante dei teli in Mater-Bi®, della loro convenienza economica per le aziende. In questo lavoro saranno presentati risultati relativi ai primi due elementi su citati.

Materiali e metodi La prova è stata condotta nell’azienda del sig. Micillo Carmine in agro del Comune di Giugliano in Campania (Na), associata alla Cooperativa Sole di Parete (Ce), nella primavera-estate 2014. Le modalità di pacciamatura poste a confronto sono state: a) telo in Ldpe trasparente (spessore 50 μ) steso su tutta la superficie e sovrapposto al telo in Ldpe nero adoperato nella precedente coltivazione di cavolo rapa (Foto1); b) telo in MaterBi® nero, larghezza 1.6 m e spessore 15 μ, disposto in strisce alternate a terreno nudo (Foto 2). Ciascun telo è stato utilizzato per pacciamare cinque tunnel multipli, ognuno di dimensioni 40 x 5 m e altezza al colmo 2.5 m. I tre tunnel centrali hanno costituito 3 repliche mentre i due tunnel più esterni sono stati impiegati per il campionamento di piante intere durante il ciclo di crescita. Il disegno sperimentale è del tipo a strip plot con parcelle elementari e aree di raccolta coincidenti con un intero tunnel di superficie pari a 200 m2. I teli sono stati stesi sul terreno l’11 aprile e una settimana dopo è stato effettuato il trapianto della cv di melone semi-retato ‘Soliman’ (Clause) secondo un sesto di trapianto a file singole (2 per tunnel) di 2.5 x 0.8 m pari ad un investimento di 0.5 piante m². Concimazione, gestione dell’irrigazione, difesa antiparassitaria contro insetti e crittogame sono state condotte secondo la prassi aziendale. Nel periodo che va dal 14 maggio all’11 giugno, con cadenza

Foto 2 - Piantine di melone trapiantate su strisce pacciamate con film in Mater-Bi.

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Riassunto Una prova sperimentale è stata condotta nel 2014 presso un’azienda agricola privata allo scopo di comparare gli effetti della pacciamatura biodegradabile nera in Mater-Bi (Mb) verso quella in Pe su una coltura di melone retato. Secondo la prassi aziendale la pacciamatura in Pe è stata fatta sovrapponendo un telo trasparente su un telo nero impiegato nella precessione colturale di cavolo rapa. La pacciamatura biodegradabile, invece, è stata applicata in strisce alternate a suolo nudo. Il melone è stato trapiantato in aprile. La pacciamatura in Mater-Bi ha determinato una produzione commerciabile analoga a quella ottenuta su Pe (20 vs 16 t ha-1) mentre lo scarto è stato più alto su Pe rispetto a Mb (1.14 vs 0.25 t ha-1). Nessuna differenza è stata osservata riguardo a peso medio dei frutti e consistenza della loro polpa. I frutti cresciuti su Mb, tuttavia, hanno presentato contenuti di solidi solubili totali, carotenoidi, flavonoidi e attività antiossidante significativamente più alti del 23%, del 22%, del 210% e del 9%, rispettivamente, rispetto a quelli misurati nei frutti su Pe. I risultati agronomici ottenuti con Mb sono complessivamente tali da supportare l’istanza di sostituzione dei film in Pe allo scopo di ridurre il problema dello smaltimento di questi rifiuti speciali riciclabili con difficoltà.

Abstract An experiment was carried out in a private farm in order to compare a biodegradable, black mulch, Mater-Bi (Mb) based vs a Polyethylene (Pe), black mulch. A muskmelon crop was transplanted on April 2014 on a clear PE laid upon the black PE mulch employed in the preceding kohlrabi crop. The biodegradable mulch, instead, was laid in strips alternate to bare soil. Mater-Bi based mulch determined a marketable yield same as that obtained on Pe (20 vs 16 t ha-1), while the discarded fruits were significantly higher on PE than Mb (1.14 vs 0.25 t ha-1). No differences were found with regard to fruit mean weight and flesh hardness. Fruits grown on Mb, however, presented total soluble solids, carotenoids, flavonoids and antioxidant activity higher than those measured on Pe, 23%, 22%, 210% and 9%, respectively. The productive and qualitative results obtained with Mb mulch confirmed the possibility to replace Pe mulching films and to improve the crop environmental sustainability. Pe films, indeed, represent wastes difficult to recycle due to their high contamination levels. settimanale, sono state prelevate due piante da ciascuna delle due aree diversamente pacciamate allo scopo di misurare il peso fresco e secco (dopo essiccazione a 70°C) della biomassa sovra suolo distinguendo tra rami più foglie e frutti. Le raccolte di meloni sono iniziate il 3 luglio e terminate il 10 luglio per un totale di quattro passaggi. La produzione di meloni è stata misurata raccogliendo tutto il prodotto di ogni tunnel/replica, conteggiando il numero dei frutti commerciabili, il loro peso complessivo, il peso medio del frutto e lo scarto. La qualità organolettica e nutrizionale dei frutti è stata studiata su un campione complessivo di 18 frutti selezionati nella seconda e terza raccolta da ciascuna delle due aree pacciamate. Un’aliquota di circa 20 g della polpa di ogni frutto è stata omogeneizzata e centrifugata per ottenere il succo utilizzato per le analisi chimi-

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RICERCA E SPERIMENTAZIONE

Foto 3 - Stato della coltura su pacciamatura in Mater-Bi alla fine di

Foto 4 - Stato della coltura su doppia pacciamatura in Pe

maggio 2014.

trasparente su Pe nero alla fine di maggio 2014.

che. Il residuo secco rifrattometrico (°Brix) è stato determinato con rifrattometro digitale (Sinergica Soluzioni Dbr 35, Pescara, Italia) e l’acidità titolabile mediante titolazione di 10 ml di succo con NaOH 0,1 N fino al raggiungimento del pH 8.1, espressa come g acido citrico/L succo. Il pH è stato misurato con pHmetro digitale (Jenway Mod, 3540 Bibby Scientific Limited, UK). Il colore del frutto è stato determinato mediante un colorimetro utilizzando lo spazio di colore L*a*b* (Minolta CR-5, Milano, Italia). La durezza della polpa è stata valutata mediante penetrometro digitale con puntale da 8 mm (TR snc, Forlì, Italia). È stato fatto, inoltre, il dosaggio dei polifenoli totali, flavonoidi

totali, carotenoidi totali e dell’attività antiossidante (Dpph) secondo le procedure appresso descritte: Polifenoli totali: i composti bioattivi sono stati estratti mediante omogenizzazione della polpa in metanolo (80%; 1:5 w/v) e successiva centrifugazione a 10000 rpm per 15 minuti a 4°C. La concentrazione totale dei polifenoli è stata determinata mediante il metodo colorimetrico di Folin-Ciocalteu (Singleton e Rossi, 1965). Il saggio è stato condotto in un volume finale di 2 ml e in triplicato per ogni campione utilizzando: 100 µL di estratto, 100 µL di reattivo di Folin-Ciocalteau e 300 µL di soluzione Na2CO3 al 7.5% (w/v) e leggendo l’assorbanza a 765 nm (Jasco UV/VIS V-630, Japan). La quantità di polifenoli presenti nel campione di partenza è stata determinata utilizzando una retta di taratura mediante uno standard di acido gallico e i risultati sono stati espressi in mg di acido gallico equivalente (Gae)/100 gr di peso fresco. Flavonoidi totali: il contenuto totale di flavonoidi è stato determinato tramite il metodo colorimetrico proposto da Zhishen et al., 1999. A tal fine, sono stati miscelati 300 µL di estratto con 300 µL NaNO2 5% e sono stati lasciati in incubazione per 5 minuti, successivamente sono stati aggiunti 300 µL AlCl3 10%. La miscela è stata posta in incubazione per 6 minuti e poi vi sono stati aggiunti 2 mL NaOH 1 M. L’assorbanza è stata determinata ad una lunghezza d’onda di 510 nm. La quantità di flavonoidi presenti nel campione di partenza è stata calcolata su una retta di taratura utilizzando uno standard di (+)-catechina e i risultati sono stati espressi in mg di catechina equivalente (Ce)/100 gr di peso fresco. Carotenoidi totali: il contenuto di carotenoidi totali da frutto è stato determinato effettuando una estrazione metanolica (100%; 1:4 w/v) e successivamente determinando le assorbanze dell’estratto a 470, 653 e 666 nm. Il contenuto di carotenoidi totali espresso come μg/100 g di peso fresco è stato determinato applicando le equazioni di Wellburn (1994). Attività antiossidante totale mediante 2,2-difenil-1-picrilidrazile

Fig. 1 - Effetto del tipo di pacciamatura sugli incrementi di rami+foglie e frutti espressi in peso fresco (a) e secco (b) per pianta di melone retato fino a 20 giorni dall’inizio delle raccolte Peso fresco (g)

6000

frutti

5000 4000 3000 2000

branche+foglie

1000

A

0 14-mag

21-mag

28-mag Mater-Bi

4-giu

11-giu

LDPE

Peso secco (g)

600 500 400

branche+foglie

300 200

frutti

100

B

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0 14-mag

21-mag

28-mag Mater-Bi

4-giu LDPE

11-giu

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RICERCA E SPERIMENTAZIONE

La pacciamatura in Mater-Bi non ha mostrato segni evidenti di lacerazioni anticipate o sviluppo di malerbe pregiudizievole alla coltura prima che questa coprisse naturalmente la superficie a disposizione nel tunnel. La biomassa fresca e secca cumulata nel tempo è mostrata nella Fig. 1 (a) e (b), dove è possibile vedere che l’incremento in peso di rami e foglie è stato maggiore per le piante su Ldpe, favorito dalla doppia copertura plastica del terreno e il conseguente innalzamento della temperatura (Foto 3 e 4). Tuttavia, l’accrescimento di biomassa, fresca e secca dei frutti ha mostrato un andamento analogo tra le piante allevate sulle due pacciamature. Questo dato sembra indicare un maggiore equilibrio tra fase vegetativa e riproduttiva delle piante su Mater-Bi® mentre su Ldpe sembra prevalere la spinta vegetativa anche nell’ultimo rilievo effettuato. Il lieve anticipo di sviluppo su Ldpe è coerente con quanto osservato all’esordio delle raccolte il 3 luglio. Infatti, come è osservabile nelle figure 2, 3 e 4, il numero dei frutti, il loro peso medio e la produzione commerciabile al primo stacco sono significativamente superiori su Ldpe. Tuttavia, nelle raccolte successive, realizzate nell’arco di una settimana, è osservata la progressiva inversione con un significativo incremento nei frutti raccolti e nella produzione complessiva di piante allevate su Mater-Bi®. La produzione commerciabile totale, alla fine del ciclo produttivo non è stata significativamente diversa tra le due modalità di pacciamatura in accordo con quanto trovato da Cozzolino et al, 2010; Cozzolino e Lombardi, 2013; Morra et al., 2013; Lopez et al., 2007; fa eccezione l’entità dello scarto che è sensibilmente maggiore su Ldpe a causa della ridotta pezzatura (Tab. 1). In questa sperimentazione è stata posta ®

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7000 a

Numero di frutti ha-1

6000 5000

b

4000

d

3000 bcd

2000

0

03-lug

LDPE bc

cd cd

1000

Mater-Bi

bc

05-lug

07-lug

10-lug

Legenda: interazione P<0,0001; per ciascuna coppia di medie in ogni epoca di raccolta, le lettere diverse indicano differenza significativa al test di Tukey per P<0,05

Fig. 3 - Produzione commerciale su pacciamatura in Ldpe o in Mater-Bi durante il ciclo di raccolte del luglio 2014 a

9

Produzione commerciabile (tha-1)

Risultati e discussioni

Fig. 2 - Numero di frutti raccolti su pacciamatura in LDPE o in Mater-Bi durante il ciclo di raccolte nel luglio 2014

8

a

7 6

b

5

LDPE

4

bc

3 2

bc

c c

c

05-lug

07-lug

Mater-Bi

1 0 03-lug

10-lug

Legenda: interazione P<0,0001; per ciascuna coppia di medie in ogni epoca di raccolta, le lettere diverse indicano differenza significativa al test di Tukey per P<0,05

Fig. 4 - Peso medio dei frutti ottenuti da pacciamatura in LDPE o in Mater-Bi durante il ciclo di raccolte nel luglio 2014 1700

a

1600

Peso medio frutto (g)

(Dpph): il saggio è stato condotto, in accordo al metodo descritto da Brand-Williams et al. (1995). L’attività antiossidante è stata determinata osservando la diminuzione di assorbanza alla lunghezza d’onda di 515 nm, di una soluzione di Dpph 63.4 µM. È stata costruita una curva dose-risposta determinando la concentrazione di prodotto richiesto per avere il 50% della concentrazione iniziale IC50. Il Trolox è stato usato come antiossidante di riferimento e l’attività antiossidante è stata espressa come μmol Trolox equivalenti (Te)/g peso fresco. L’analisi statistica dei dati produttivi e qualitativi ha prima verificato la conformità ai presupposti richiesti per l’analisi della varianza. La successiva analisi della varianza dei dati produttivi è stata effettuata con un modello che includeva i fattori pacciamatura ed epoca di raccolta e la loro interazione. In caso di interazioni significative, le medie sono state separate con il test di Tukey per P=0.05. I dati sulla qualità dei frutti sono stati analizzati mediante Anova univariata e conseguente test di Fisher per la significatività della differenza tra i due gruppi di dati a confronto (le due pacciamature).

ab

1500 1400

bc bc

d

bc bcd

1300

LDPE Mater-Bi

cd

1200 1100 1000 03-lug

05-lug

07-lug

10-lug

Legenda: interazione P<0,0001; per ciascuna coppia di medie in ogni epoca di raccolta, le lettere diverse indicano differenza significativa al test di Tukey per P<0,05

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ricerca e sperimentazione attenzione particolare all’accertamento di un’eventuale influenza della pacciamatura biodegradabile sull’espressione di alcuni parametri organolettici e nutrizionali dei frutti. Precedenti lavori di Cozzolino e Lombardi (2013), Morra et al. (2013) avevano messo in rilievo questa interessante ricaduta dell’impiego di Mater-Bi®. Nella tabella 2 sono evidenziati i significativi incrementi del residuo solido rifrattometrico (°Brix), di flavonoidi e carotenoidi totali come del Dpph riscontrati nei frutti cresciuti sulla pacciamatura biodegradabile. Non sono variati significativamente, invece, il pH, l’acidità titolabile e i polifenoli totali. Particolarmente sensibile è stato l’aumento di 2.5 punti del Brix, in accordo con quanto già segnalato da Cozzolino et al. (2010), Cozzolino e Lombardi (2013). In letteratura sono riportati incrementi di solidi solubili, composti fenolici, flavonoli, antociani, componenti aromatiche di uva, susino, fragola, carota quando allevati su pacciamature riflettenti o colorate in grado di modificare la composizione dello spettro luminoso attorno alle piante (Kasarajan e Ngouajio, 2012) ma non sono evidenziati analoghi effetti in presenza di film in Mater-Bi®. Un’ipotesi esplicativa, da confermare, è che le piante allevate su Mater-Bi® riescano

ad effettuare una più prolungata attività fotosintetizzante con conseguente maggiore traslocazione di zuccheri verso i frutti in accrescimento. Questo comportamento potrebbe essere legato, al netto di un buono stato sanitario del fogliame, a un più costante rifornimento idrico assicurato da radici meno stressate da alte temperature e/o maggiori escursioni termiche come potrebbe essere avvenuto sotto il doppio telo plastico. Non è da escludere, inoltre, la minore competizione tra spinta vegetativa e sviluppo dei frutti. Sebbene non ci siano state differenze statisticamente significative nell’acidità titolabile tra le due tipologie di pacciamatura utilizzate, va tuttavia ricordato che gli acidi organici insieme agli zuccheri e agli amminoacidi sono i principali composti che contribuiscono all’aroma del melone (Lignou et al., 2013). Il principale acido organico che si accumula nel frutto è rappresentato dall’acido citrico (Cohen et al., 2012). Il melone è una ricca fonte di sostanze fitochimiche, principalmente polifenoli e altri antiossidanti, che forniscono effetti benefici alla salute (Maietti et al., 2012). Il quantitativo medio di polifenoli totali misurati è risultato pari a 25.5±4.2 mg Gae/100 g FW, le due pacciamature non

Tab. 1 - Produzione commerciabile, scarto e peso medio del peponide di melone retato in relazione al tipo di pacciamatura del terreno Pacciamatura

Produzione comm.le (t ha-1)

Peso medio frutto (g)

Scarto (t ha-1)

16,6 n.s.

1443 n.s.

1,14***

20,3

1447

0,25

LDPE Mater-Bi

hanno influito sul contenuto che è risultato comparabile a quelli riportati in precedenti studi di Chisari et al. (2009) su C. melo var. cantalupensis ‘Galia’ e ‘Piel de sapo’. Il contenuto dei flavonoidi totali (classe facente parte dei polifenoli totali) è triplicato nei frutti su Mater-Bi; i flavonoidi sono polifenoli bioattivi importanti nella up-regolazione della formazione di ossido di azoto, un prodotto chimico chiave nella promozione della salute dell’endotelio e la prevenzione delle malattie cardiache (Lopez et al., 2007; Koleckar et al., 2008). Anche per i carotenoidi totali è stato rilevato un incremento altamente significativo nei frutti cresciuti su Mater-Bi®. I carotenoidi sono i pigmenti naturali più abbondanti nelle piante e negli alimenti vegetali e il melone ne rappresenta un’ottima fonte. Infatti, contiene principalmente β-carotene ma anche α- e ζ-carotene, luteina, criptoxantina, fitoene (Yano et al., 2005), etc. Precedenti studi hanno dimostrato che il contenuto di carotenoidi può subire delle variazioni qualitative e quantitative secondo la cultivar, il clima e le pratiche agronomiche (Laur e Tian 2011; Lester e Eischen 1996). Infine, anche la capacità antiossidante dei meloni raccolti su Mater-Bi® è risultata signficativamente più alta che su Ldpe. Tale capacità è diretta conseguenza dell’alto contenuto di carotenoidi (Souci et al., 2000), vitamina C (Li et al., 2006) e polifenoli totali (Maietti et al., 2012) del melone. Nella tabella 3, infine, sono mostrati i valori della durezza e del colore della polpa. Nel complesso non subiscono variazioni significative attribuibili alle pac-

Tab. 2 - Influenza del tipo di pacciamatura del terreno sulle caratteristiche organolettiche e nutrizionali di frutti di melone retato (cv Soliman) Pacciamatura Mater-Bi LDPE

°Brix

pH

Acidità (g Ac. Citr. l-1 succo)

Polifenoli totali Flavonoidi totali (mg GAE 100 g-1 (mg catechina p.f.) 100 g-1 p.f.)

DPPH Carotenoidi tot. (µmoli trolox g-1 -1 (µg 100g p.f.) p.f.)

13,1***

6,4 n.s.

1,90 n.s.

26,3 n.s.

0,31***

712,9***

2,02**

10,6

6,2

1,87

23,4

0,10

581,6

1,85

Legenda: *, **, *** indicano una differenza significativa al test di Fisher dell'ANOVA per P<0,05 ; P<0,01 ; P<0,001 rispettivamente; n.s.: differenza non significativa; p.f.: peso fresco della polpa

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ricerca e sperimentazione ciamature. Differenza significativa tra le medie è rilevata solo per la componente a* del colore che è risultata più elevata nei frutti su Mater-Bi®.

Tab. 3 - Influenza del tipo di pacciamatura del terreno sulla durezza e sul colore della polpa di melone retato (cv Soliman) Durezza polpa Luminosità (unità di misura) polpa (Cie-L) Mater-Bi

Indice di colore rosso (a*)

Indice di colore giallo (b*)

3,8 n.s.

67,4 n.s.

25,4 *

42,7 n.s.

3,3

66

22,4

41,2

Conclusioni

LDPE

I risultati raccolti vanno ad aggiungersi a quanto reperibile nella letteratura disponibile in Italia e a livello internazionale. Infatti, da un punto di vista agronomico la pacciamatura in Mater-Bi® ha dimostrato in questa prova, di riuscire a garantire l’espletamento delle funzioni che tipicamente ci si attende dalla pacciamatura del terreno: controllo delle malerbe, regolazione della temperatura del terreno, regolazione della disponibilità idrica e di nutritivi. In questo ciclo colturale piuttosto tardivo, nulla può essere detto sulla capacità dei teli di precocizzare l’entrata in produzione mentre la produzione totale come la pezzatura dei frutti è stata del

Legenda: *, indica una differenza significativa al test di Fisher dell'ANOVA per P<0,05 ; n.s.: differenza non significativa La coordinata a* dà una misura della maggiore o minore tendenza al rosso o al verde del colore. Se a* è maggiore di zero prevale la componente rossa, se è minore di zero prevale quella verde la coordinata b* dà una misura della maggiore o minore tendenza al giallo o al blu del colore. Se b* è maggiore di zero prevale la componente gialla, se è minore di zero prevale quella blu.

Bibliografia Brand-Williams, W., Cuvelier, M. E., & Berset, C., 1995. Use of free radical method to evaluate antioxidant activity. LWT - Food Science and Technology, 28, 25-30. Chisari, M., Silveira, A.C., Barbagallo, R.N., Spagna, G., Artés, F. 2009. Ripening stage influenced the expression of polyphenol- oxidase, peroxidase, pectinmethylesterase and polygalacturonase in two melon cultivars. Int. J. Food Sci. Technol. 44, 940-946. Cohen, S., Tzuri, G., Harel-Beja, R., Itkin, M., Portnoy, V., Sa’ar, U., et al., 2012. Co-mapping studies of QTLs for fruit acidity and candidate genes of organic acid metabolism and proton transport in sweet melon (Cucumis melo L.). Theoretical and Applied Genetics, 125(2), 343-353. Cozzolino, E., Leone, V., Piro, F., Ranghino, F., Guerrini, S., 2010. Con i film in Mater-Bi® risultati comparabili al polietilene nella pacciamatura del melone. Colture Protette, 7/8: 76-80. Cozzolino, E., Lombardi, P., 2013. Il Mater-Bi migliora la qualità. Colture Protette, 9: 28-32. Kasirajan, S., Ngouajio, M., 2012. Polyethilene and biodegradable mulches for agricultural applications: a review. Agron. Sustain. Dev., 32: 501-529. Koleckar V, Kubikova K, Rehakova Z, Kuca K, Jun D, Jahodar L, Opletal L., 2008. Condensed and hydrolysable tannins as antioxidants influencing the health. Mini Rev Med Chem 8:436-47.

Colture Protette / n. 6 - giugno 2015

tutto simile tra i due teli pacciamanti. La qualità dei frutti è risultata decisamente migliorata quando cresciuti sui teli biodegradabili. La componente più direttamente apprezzabile in quanto investe il gusto del frutto, è legata alla maggiore concentrazione di zuccheri totali nel frutto, ma di rilievo è l’incremento di componenti nutrizionali ad azione provitaminica Kyrikou, I., Briassoulis, D., 2007. J. Polym. Environ., 15: 125-150. Laur, L.M., Tian, L., 2011. Provitamin A and vitamin C contents in selected California grown cantaloupe and honeydew melons and imported melons. J. Food Compos. Anal. 24 (2), 194-201. Lester, G.E., Eischen, F., 1996. Beta-carotene content of postharvest orange-fleshed muskmelon fruit: effect of cultivar, growing location and fruit size. Plant Food. Hum. Nutr. 49 (3), 191–197. Li Z., Yao L., Yang Y., Li A., 2006. Transgenic approach to improve quality traits of melon fruit. Scientia Horticulturae 108, 268–277 Lignou, S., Parker, J. K., Oruna-Concha, M. J., & Mottram, D. S., 2013. Flavour profiles of three novel acidic varieties of muskmelon (Cucumis melo L.). Food Chemistry, 139(1), 1152-1160. Lopez, D., Pavelkova, M., Gallova, L., Simonetti, P., Gardana, C., Lojek, A., Loaiza, R., Mitjavila, M.T., 2007. Dealcoholized red and white wines decrease oxidative stress associated with inflammation in rats. Brit J Nutr 98:611-9. Lopez, J., Gonzalez, A., Fernandez, J.A., Banon, S., 2007. Behaviour of biodegradable films used for mulching in melon cultivation. Acta Horticulturae, 747. Maietti, A., Tedeschi, P., Stagno, C., Bordiga, M., Travaglia, F., Locatelli, M., et al., 2012. Analytical traceability of melon (Cucumis melo var. reticulatus): Proximate composition, bioactive compounds, and antioxidant capacity in relation to cultivar, plant

e antiossidante. Numerose prove condotte in Campania negli ultimi sette anni hanno evidenziato il miglioramento di alcune componenti qualitative, in modo particolare il °Brix di frutti di melone, fragola, pomodoro. Questo aspetto potrebbe rappresentare un ulteriore elemento a favore dell’adozione della pacciamatura n in Mater-Bi®. physiology state, and seasonal variability. Journal of Food Science, 77(6), C646-C652. Morra, L., Bilotto, M., Cozzolino, E., Baiano, S., Cerrato, D., 2013. Strategie di concimazione per avere più resa dal melone. L’Informatore Agrario, 45: 44-47. Malinconico, M., Immirzi, B., Santagata, G., Schettini, E., Vox, G., Scarascia Mugnozza, G., 2008. Chapter 3: An overview on innovative biodegradable materials for agricultural applications. In: Moeller, H.W. (ed) “Progress in polymer degradation and stability research. Nova Science, New York, pp 69-114. Singleton, V.L., Rossi, J.A., 1965. Colorimetry of total phenolics with phosphomolybdic-phosphotungstic acid reagents. Am. J. Enol. Viticul. 16, 144-158. Souci, S., Fachmann, W., Kraut, H., 2000. Food Composition and Nutrition Tables, 6 ed. Medpharm, Stuttgart. Yano, M., Kato, M., Ikoma, Y., Kawasaki, A., Fukazawa, Y., Sugiura, M., Matsumoto, H., Oohara, Y., Nagao, A., Ogawa, K., 2005. Quantitation of carotenoids in raw and processed fruits in Japan. Food Sci. Technol. Res. 11 (1), 13–18 (Technical paper). Wellburn, A.R,. 1994. The spectral determination of chlorophyll a and b, as well as total carotenoids, using various solvents with spectrophotometers of different resolution. J. Plant. Physiol., 144, 307-313. Zhishen, J., Mengcheng, T., Jianming, W., 1999. The determination of flavonoid contents in mulberry and their scavenging effects on superoxide radicals Food Chemistry 64, 555-559. n

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