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Fratelli Altieri: Wine Experiences by Fontefico
NICOLA ED EMANUELE
alessia bruchi
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ALTIERI
WINE EXPERIENCES BY FONTEFICO, DINAMICA REALTÀ BIO ABRUZZESE
Qualche anno fa avevamo già visitato questa giovane e dinamica realtà del vino abruzzese guidata dai fratelli Altieri, Emanuele e Nicola. Fontefico è un’azienda agricola biologica che coltiva vitigni autoctoni e produce vini sul Golfo di Vasto, all’estremo sud dell’Abruzzo, in uno scenario che incornicia a ovest il massiccio della Maiella e a est le Riserva Naturale di Punta Aderci.
Il mar Adriatico, a una manciata di metri, permea le viti di Pecorino, Trebbiano e Montepulciano con una brezza salata e costante che contraddistingue tutti i vini per sapidità e mineralità. Emanuele e Nicola, ci fate un ‘recap’ sui vostri vini? “Coltiviamo esclusivamente vitigni autoctoni locali. Prestiamo da sempre particolare attenzione all’ambiente e pratichiamo l’agricoltura biologica, nutrendo la terra con l’inerbimento spontaneo e il sovescio. Poi il microclima fa il resto: i venti marini, freschi e costanti, mantengono i nostri vigneti asciutti e sani. Ne risultano vini vigorosi, dal frutto deciso ed elevata acidità, vocati all’invecchiamento. Dei circa 15 ettari vitati di proprietà, produciamo solo 45mila bottiglie. Il lavoro in vigna è la parte più importante per fare un buon vino, in cantina aspettiamo solo che questo si esprima, senza interventi tecnici invasivi. Il nostro è un vino integralmente prodotto in quanto non compriamo uve o vino da altri: quello che vogliamo è semplicemente trasmettere il gusto autentico del nostro territorio. Ogni vino proviene da un singolo vigneto e ha la sua precisa identità. Il Pecorino Superiore si chiama La Canaglia, perché il vigneto è dispettoso e non si lascia domare, ma si fa perdonare con un vino superlativo. Il Trebbiano Superiore è il Portarispetto perché questo vitigno ne ha viste tante nel corso della sua storia, sfruttato troppo spesso solo per produrre tanta uva. Eppure, accogliendo i suoi grappoli con amore e rispetto, è capace di raccontare la nostra
terra con un fascino speciale. Il Montepulciano d’Abruzzo è la Cocca di Casa, perché, dopotutto, questa resta l’uva prediletta, quella di cui si va più orgogliosi da queste parti. Ogni vigneto e quindi ciascun vino ha la sua personalità, rappresentata in etichetta in un modo diverso, annata dopo annata, per raccontare un aneddoto di quella specifica vendemmia e quindi la storia di Fontefico”. La vostra è una realtà che negli ultimi anni si è contraddistinta anche per l’accoglienza e l’enoturismo, infatti siete stati tra i primi in Abruzzo… “Tutto comincia con la mia esperienza in Napa Valley, circa vent’anni fa – racconta Nicola – ero lì per la mia tesi di laurea e ricordo di esser rimasto totalmente impressionato da quanto le cantine fossero organizzate nell’accoglienza. Certo, vent’anni fa anche in Italia c’erano distretti del vino strutturati in questo senso, pensiamo al Chianti in Toscana o le Langhe in Piemonte. Ma in Abruzzo, così come in buona parte del resto d’Italia, fare accoglienza in cantina con visite e degustazioni non era scontato, così come forse non lo è ancora oggi. Qualche anno dopo l’avvio di Fontefico – le prime bottiglie commercializzate sono della vendemmia 2006 – abbiamo iniziato ad aprire le porte della nostra cantina al pubblico. All’inizio erano visite standard con una passeggiata in vigna seguita dalla degustazione dei nostri vini; poi negli anni le esperienze in cantina sono diventate sempre più articolate e oggi proponiamo un’offerta molto variegata con soluzioni originali e personalizzate”. Quali esperienze si possono fare a Fontefico? “Abbiamo diverse proposte – ci spiega Emanuele – a cominciare dalla classica degustazione guidata che contempla la visita in cantina e nei vigneti concludendosi con la degustazione e l’abbinamento vino-cibo. C’è poi ‘lo stile Fontefico’ che rende l’esperienza più completa, perché la degustazione si svolge durante il pranzo e permette un’autentica full immersion nei sapori della cucina e della cultura abruzzese. Un’altra declinazione della nostra accoglienza è la degustazione verticale che ripercorre le annate più lontane dei nostri vini, il modo migliore per capire tutte le sfumature del territorio. Si continua col corso di cucina tipica, un’esperienza pensata per approfondire la conoscenza della cultura culinaria locale che vede la partecipazione attiva degli ospiti nella preparazione di alcune ricette. Poi abbiamo la degustazione armonizzata ovvero l’armonizzazione sonora con le campane tibetane che porta a ritrovare la sintonia con se stessi, riequilibrando il rapporto tra mente e corpo e amplificando i sensi. Tra le esperienze, una new entry è quella della degustazione a cavallo: dal vicino maneggio si raggiunge la cantina, percorrendo campi e vigneti. Tra le proposte consolidate: yoga e vino, la vendemmia turistica dove si partecipa attivamente alla raccolta dell’uva e una serie di attività pensate per le famiglie”. E per i più piccoli, cosa proponete? “La nostra realtà si presta benissimo ad accogliere anche i bambini, forse sono proprio loro che più si divertono a Fontefico! C’è tanto verde e spazio per giocare sui prati, mentre i genitori degustano i nostri vini. Inoltre abbiamo ideato un laboratorio didattico dedicato ai più piccoli che li coinvolge totalmente: raccolgono l’uva, separano i chicchi dai raspi, pigiano, torchiano il mosto e per finire disegnano l’etichetta da mettere sulla bottiglia del succo d’uva completamente realizzata da loro! Si tratta di un’esperienza che non facciamo solo durante la vendemmia, ma anche nel resto dell’anno quando c’è l’uva da tavola”. Cosa contraddistingue la vostra accoglienza? “La nostra cantina è aperta tutto l’anno, quindi facciamo accoglienza sempre. Non è così scontato in Abruzzo! Inoltre cerchiamo di accogliere piccoli gruppi per mettere a loro agio gli ospiti e rendere l’esperienza piacevole e autentica. Personalizziamo la visita, nel senso che non abbiamo un copione unico e predefinito. Cerchiamo di capire chi è il nostro interlocutore e di conseguenza calibriamo il nostro racconto: con chi ha già confidenza col mondo del vino affronteremo temi più tecnici e useremo un registro, con chi lo conosce meno ne useremo un altro. Per noi è importante lasciare quanto più spazio possibile al dialogo, che non deve mai essere unidirezionale. Nel corso della visita, parte rilevante è il momento della degustazione: l’abbinamento vino-cibo è fondamentale in quanto il vino è un complemento importante a tavola. I prodotti e le preparazioni che proponiamo sono esclusivamente locali: ortaggi dal nostro orto biologico, salumi e formaggi di piccoli produttori vastesi e abruzzesi, mentre i piatti sono quelli della tradizione locale. Vogliamo che la visita in cantina sia per il nostro ospite un viaggio immerso nella cultura abruzzese. La nostra ambizione è quella di far uscire le persone con l’Abruzzo tatuato sul cuore!”.