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Ma voi vendete vino o biciclette?
Ma voi vendete maurizio gily VINO O BICICLETTE?
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Racconta Carlo Romanelli, presidente della Cantina Frentana di Rocca San Giovanni (Chieti): “Vendete vino o biciclette? Ci ha chiesto qualcuno, scoprendo sui giornali il nostro ultimo progetto, ‘frentanabike’: www.frentanabike.com.
“Abbiamo attrezzato cinque percorsi, in parte sulla ciclovia adriatica, che percorre la splendida Costa dei Trabocchi, in parte all’interno, sulle tracce delle antiche vie della transumanza, i tratturi, e dei santuari medievali. Con colonnine di ricarica per ebike, cartografia dettagliata, file gpx scaricabili per navigare con lo smartphone, indicazioni su ristoranti e altro… Ma cosa c’entra col vino? C’entra, perché siamo una cooperativa, 500 famiglie di viticoltori, e cresciamo se cresce con noi tutto il territorio. Anche attraverso un turismo sostenibile, in linea con la strategia della nostra cantina”. Stop al diserbo chimico, filiera biologica, 100% energia rinnovabile. Se i vini della Frentana sono pluri-premiati nei concorsi internazionali, dal Giappone alla Germania, dalla Gran Bretagna agli USA, non è solo frutto di un’ottima tecnica di cantina, della gran vocazione viticola di questo territorio che si estende tra il mare Adriatico e la Majella, della perizia dei viticoltori frentani: dietro i successi c’è anche una scelta strategica che da oltre due decenni spinge l’acceleratore sulla sostenibilità e sulla naturalità della produzione. I due stabilimenti (completata quest’anno la fusione con la Cantina Sangro) utilizzano energia rinnovabile certificata al 100% e i viticoltori sono seguiti da un servizio agronomico fortemente orientato alla riduzione dell’impatto ambientale. Si utilizzano sei stazioni meteorologiche elettroniche associate a modelli biologici per la difesa, controllo biologico degli insetti, lavorazione o trinciatura dell’erba in alternativa al diserbo chimico. La filiera del biologico raccoglie sempre più viticoltori e se ne ottiene una linea specifica di vini. La Cantina Frentana è specialista dei vitigni autoctoni e circa la metà della produzione è dedicata al Montepulciano. Una parte delle uve, dai vigneti più vocati, entrano nel programma “Vigneto qualità”, che da oltre vent’anni va a produrre i vini riserva, della gamma più alta. Il miglior risultato economico di queste produzioni è condiviso con gli esperti vignaioli che conducono questi vigneti. Dalla vinificazione in rosato delle uve Montepulciano si ottengono due tipologie: il tradizionale e ricco Cerasuolo d’Abruzzo, ideale compagno dei più saporiti piatti di pesce, come i brodetto vastese, e un rosé Terre di Chieti Igt (marchio Vallevò), dal colore più chiaro, di stile più internazionale, che è stato giudicato quest’anno dalla rivista americana Wine Enthusiast tra i 100 migliori vini del mondo sotto i 15 dollari (sul mercato USA). Quanto ai vini bianchi, la cantina è il maggior produttore di vino da uve Cococciola, vitigno autoctono abruzzese, che si distingue per la sua fresca sapidità; oltre al tradizionale Trebbiano si coltiva il Pecorino, un vitigno “ritrovato”, che dona vini di corpo e struttura; la Passerina, che offre vini equilibrati e di facile beva. Pecorino e Cococciola della linea Costa del Mulino Abruzzo Doc, destinata al segmento ho.re.ca, si sono classificati primo e secondo nella loro categoria al concorso di Radici del Sud.