Isola Santa (Lucca), 16 febbraio 2014
La Garfagnana, territorio tra le Alpi Apuane e l'Appennino Tosco-Emiliano, riserva sorprese e stupore, è di un fascino e bellezza incredibili. A tratti paesaggi lunari e corsi d'acqua, il fiume Serchio la attraversa interamente, e dove le montagne s' interrompono a valle, sembra scorrere lava bianca, non è ancora primavera e gli alberi sono sterili, spiccano con il blu del cielo e il bianco del marmo. Ci siamo accostati con la macchina dove era possibile ed abbiamo con gli occhi esplorato le vette più alte, le macerie di case abbandonate. Passando per Seravezza pieno di colori per il Carnevale, da Ruosina attraverso il piccolo tunnel dei tre fiumi, ammirando quello che rimane della vecchia proprietà Henraux, cava ormai dismessa e passando attraverso il tunnel della strada del Cipollaio, la quale offre dalla fine dell'Ottocento collegamenti importanti nella zona. Non avevamo fatto programmi come sempre ed infatti ancora una volta avevamo ragione... Un vecchio Hospitale, dove i viandanti trovavano ristoro durante il loro cammino. Anche noi ci siamo sentiti accolti. Si tratta dell 'Isola Santa (comune di Careggine). Nel 1948 è stato deciso di costruire una diga che nel corso degli anni ha portato gli abitanti a trasferirsi altrove e ad abbandonarlo. E' stato fortunatamente recuperato il posto grazie alla costruzione dell' Antico Borgo che offre camere, case vacanze, un ristorante sul lago dove si può anche pescare. L'acqua è di un azzurro glaciale, proprio dei laghi di montagna, e c'è un gran bel silenzio. Anticamente la posizione dell' Hospitale, prima della
costruzione della diga, rimaneva in alto rispetto alla strada, si pensa per questo che fosse un posto di guardia, della torre rimane ben poco. Il silenzio dei posti abbandonati ha un gran fascino. Case in pietra e piccole viuzze con la vista sul lago azzurro e in alto le vette innevate, la chiesa di San Jacopo (1260) che volta le spalle alla strada, un piccolo pontile sul lago, ed i resti della vecchia torre. Ci siamo fermati per fare merenda al bar del Pescatore, la classica bottega italiana. Un panino con prosciutto e pecorino e un bel bicchiere di vino rosso. Le ragazze sono state gentilissime, abbiamo parlato del posto, ci hanno raccontato di Vincenza, una signora che viveva isolata nel bosco con le sue capre e dell'unico abitante restato lì a vivere anche quando tutti se ne sono andati via, la gente si è trasferita nelle zone circostanti. Non c'è da stupirsi se anche un grande poeta come Giovanni Pascoli le dedicò i suoi versi (Canti di Castelvecchio). Questo posto trasmette serenità, non è cupo ne ostile a chi lo visita, ma anzi...sembra che non aspetti altro...a volte basta così poco per rendere un giorno noioso come potrebbe essere la domenica e lanciarsi alla scoperta di un posto unico come in questo caso la Garfagnana...prendete la macchina, mettete un po' di musica e andate, la strada non si sa mai dove potrebbe portarvi... Ideale per il week-end e per le coppie che vogliono restare sole in un' isola! E' un week-end economico ed insolito all'insegna della bellezza italiana...
Anna e Cristiano On thE Road