Luglio:agosto2014

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TABLET ROMA

SOMMARIO ANNO 2 NO 19 Luglio 2014

3 PARTNERS&DISTRIBUZIONE EDITORIALE 7 Chi comanda il gesto del terrore?

PRIMOPIANO 9-10-11 Il Premio Strega

13 +BENESSERE I piedi: le nostre radici ...

VIAGGI 14 -15 In bicicletta da Roma a Capo Nord.

17 LA RICETTA DEL MESE Maltagliati con zucchine salmone e mozzarella

19 MERAVIGLIARTE 24TABLET ROMA CONSIGLIA 21 Spoleto arte

23 NATURA L’esperienza del WWF Litorale Romano

LO SPORTELLO 26-27 29 SISTEMA BINARIO Ma gli androidi sognano pecore elettroniche?

2MODA&DESIGN 31 Le regine dell’accessorio.

32 +EVENTI TERZA PAGINA 35 La spinta a ricominciare...

MDC 37 Assicurazione auto e pos obbligatorio

39 MESTIERI Occupazione: il futuro tra i campi.

E Roma dà il via al bando per le terre pubbliche

CULTURANDO 41 Spazi all’Arte. Poesia e Musica a Ostia

SPECIALMENTE ROMA 43 44-45 ANNUNCI SCADENZARIO FISCALE 46

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Decolla l’estate romana del rock

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Editoriale Chi comanda il gesto del terrore?

RABBIA ( La strage di Capaci )

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l 19 luglio ricorre l’anniversario della strage di via D’Amelio, ‘Na mano spigne er tasto. A quela mossa dove persero la vita il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti se scatena un inferno sottotera. della scorta. Cinquantanove giorni prima, a Capaci, era stata ‘Na botta che arintrona la costiera, la volta del giudice Giovanni Falcone, della moglie e di tre agenti ‘na strada a pezzi. Mo ce sta ‘na fossa. della scorta.

Sono passati 22 anni ed è doveroso mantenere vivo il ricordo di due Cinque poveri Cristi in carne e ossa uomini straordinari che per senso della giustizia hanno rinunciato ad maciullati da zanne de lamiera, una vita normale, vivendo per anni con le loro famiglie costantemenvittime senza corpe de ‘na guera, come bestie braccate a caccia grossa. te sotto protezione, con spostamenti secretati, con vacanze blindate.

Una vita difficile per non dire impossibile.

Gente de Legge drento a un trabocchetto Tutto questo perché? Perché ci si spinge fin quasi ad annullarsi come indove puro la Giustizzia more uomini, mariti, padri, fratelli per inseguire il sogno che la giustizia poco pe’ vorta, co’ la rabbia in petto. terrena possa in qualche modo avere un suo corso normale e che il sopruso e la sopraffazione comune o di matrice mafiosa, possano E chi commanna er gesto der terore, svanire sotto i colpi dell’integerrima interpretazione della legalità a forse un omo de rango e de rispetto, costo del sacrificio estremo, che in tanti tra magistrati, poliziotti e azzuppa er pane indove er sangue score. carabinieri hanno dovuto patire nel corso dell’ultimo secolo.

E sì, parliamo pure di ultimo secolo perché il contrasto alla mafia, affrontato a suo tempo in pieno regime, anche da Benito Mussolini, dette ottimi risultati tramite il prefetto Mori - inviato in Sicilia con pieni poteri - salvo poi essere inspiegabilmente richiamato a Roma poco prima di aver concluso il proprio lavoro che, probabilmente, avrebbe debellato per sempre un cancro che ancora oggi miete vittime innocenti.

Falcone e Borsellino sono il simbolo di chi crede ancora che la giustizia possa cambiare, che i processi (civili e penali) possano essere svolti nei tre gradi di giudizio con tempistiche umanamente accettabili, che chi ruba anche solo una mela ed è recidivo, magari faccia un giorno di carcere ma che quel giorno sia senza sconti, rinvii, domiciliari, servizi sociali, prescrizioni, buone condotte o indulti.

La certezza della pena è la base della convivenza civile di un popolo. Ed è il primo problema da risolvere in Italia. E’ ciò che spinge chi si sente “borderline” a delinquere nel nostro Paese, perché consapevole che con i penitenziari che scoppiano, al massimo rischia di stare dentro qualche giorno per poi uscire “sub condicio” e con una fedina penale putrida ma pronto per reiterare il misfatto. Le persone inclini a delinquere vengono confortate dai dati statistici che dicono che negli ultimi anni, ad esempio, oltre il 96% dei furti rimane impunito, come anche l’83% dei delitti e la gran parte delle violenze sessuali, spesso neanche denunciate. Percentuali troppo elevate di farla franca perché nella valutazione esecrabile di certi soggetti il gioco non valga la candela. Una giustizia giusta e’ la panacea che risolverebbe come d’incanto la spinosa questione dell’evasione, della corruzione, della concussione, della malversazione, del terrorismo, delle mafie, della delinquenza ordinaria, dei reati contro il Patrimonio, della violenza contro la persona, pedofilia, omicidi, uxoricidi, femminicidi, rendendo l’Italia più europea e meno terzomondista. Anziché trovare alibi da anni sul sovraffollamento delle carceri (visto che sono piene qualche motivo ci sarà), con proposte sempre più frequenti di amnistie e indulti, sarebbe più opportuno che il governo si concentrasse sulla costruzione di nuovi istituti di pena che, come per il piano scuole da ristrutturare, potrebbero costituire nuova linfa per appalti - rigorosamente trasparenti - con ripercussioni positive sull’occupazione e con l’idea di chiedere all’Europa, che già ci lascia colpevolmente soli a gestire gli arrivi di mezza Africa via mare, un contributo a fondo perduto per questi lavori edili e per le spese di mantenimento degli “ospiti” pari alla percentuale dei detenuti non italiani. In memoria dei giudici Falcone e Borsellino, massimi paladini della giustizia, mi avvarrò di un sonetto del compianto poeta romano, Fernando Di Stefano che, all’indomani della strage di Capaci, scrisse una poesia che turba l’anima, e per questo estremamente toccante.

Lascio a voi, leggendola, fare considerazioni e sentir correre quel brivido lungo la schiena che possa dare a ciascuno (politici in primis) quella sferzata alle coscienze, necessaria per un cambiamento di rotta davvero auspicabile.

Stefano Quagliozzi

Direttore Responsabile TABLETROMA di Simona Fiore Editore

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Finito di stampare il 7 Luglio 2014

TabletRoma

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Periodico a distribuzione gratuita del 10 ° Municipio iscritto nel registro della stampa periodica del Tribunale di Roma al n°296/2012 del 19.10.2012

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di Cristina Anichini

Primo piano

Il Premio Strega, l’evento e la sua storia. 68 anni sulla cresta dell’onda.

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lla mezzanotte del 3 luglio scorso nel consueto e suggestivo scenario del Ninfeo di Villa Giulia Tablet Roma partecipa alla premiazione del vincitore del Premio Strega 2014, un grande salotto romano che si svolge nell’ abbraccio del Museo Etrusco di Roma.

La Cinquina dei finali sti di questa 68° edizione, nominata dai celeberrimi “Amici della Domenica” l’ 11 giugno a Roma, presso Casa Bellonci, si componeva dei seguenti autori: Non dirmi che hai paura (Feltrinelli) di Giuseppe Catozzella Il padre infedele (Bompiani) di Antonio Scurati Il desiderio di essere come tutti (Einaudi) di Francesco Piccolo La vita in tempo di pace (Ponte alle Grazie) di Francesco Pecoraro Lisario o il piacere infinito delle donne (Mondadori) di Antonella Cilento Le novità di questo anno sono state il Premio Strega Giovani, assegnato da quattrocento ragazzi provenienti da oltre quaranta scuole secondarie superiori distribuite in Italia e all’estero (Berlino, Bucarest, Parigi), il cui vincitore è Giuseppe Catozzella, con Non dirmi che hai paura (Feltrinelli), e il Premio Strega Europeo assegnato allo scrittore spagnolo Marcos Giralt Torrente con il romanzo Il tempo della vita edito da Elliot.

Parlare di questa rassegna è sempre di grande rilevanza, e altrettanto è ripercorrere la sua storia, perchè i principi con cui il Premio nacque e il sostegno economico che da quasi settant’anni riceve da un importante famiglia di imprenditori, devono essere d’esempio, nonchè sinonimo di speranza, in quei periodi storici carichi di incertezza verso il futuro. In quei periodi, quindi, in cui puntare sulla cultura dovrebbe essere uno dei modi intelligenti per uscire dalle difficoltà.

E quando la classe politica è sorda di fronte a certe richieste e sollecitazioni, allora solo l’imprenditoria illuminata può correre in soccorso. Grandi esempi nel passato ne abbiamo avuti e ancora oggi qualcuno resiste.

“Cominciarono nell’inverno e nella primavera 1944, a radunarsi amici, giornalisti, scrittori, artisti, letterati, gente di ogni partito unita nella partecipazione di un tema do-

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Francesco Piccolo riceve il Premio

Quest’anno il Premio Strega viene vinto da Francesco Piccolo, una vittoria senza grandi sorprese che porterà l’autore ad essere ospite in varie manifestazioni culturali estive sul territorio italiano.

Il 4 luglio è già stato presente a Caffeina cultura nella città di Viterbo, seguito dal festival de Il libro possibile a Polignano (Bari) il 10 luglio, per poi recarsi due giorni a Cervo (Imperia) per la prima edizione di Cervo ti Strega, dal 18 al 20 luglio, insieme agli altri quattro scrittori della cinquina.

Ultimo appuntamento prima delle vacanze al Cortona Mix Festival, il 30 luglio.

Una breve pausa e poi presentazione dell’opera premiata il 3 settembre al Teatro Vespasiano di Rieti. e il 25 ottobre, infine, Francesco Piccolo sarà in Finlandia per partecipare a un incontro alla Fiera del Libro di Helsinki (23-26 ott.), dove l’Italia rivestirà il ruolo di Paese Ospite, organizzato dall’Istituto italiano di cultura.

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Primo piano loroso nel presente e incerto nel futuro. Poi, dopo il 4 giugno, finito l’incubo, gli amici continuarono a venire: è proprio un tentativo di ritrovarsi untiti per far fronte alla disperazione e alla dispersione.

Prendiamo tutti coraggio da questo sentirci insieme. Spero che sarà per ognuno un vivido aff ettuoso ricordo.” É con queste meravigliose parole che Maria Bellonci racconta la storia degli “Amici della Domenica” che nel 1947 diedero vita, con l’aiuto dell’amico Guido Alberti, al Premio Strega, faro culturale e riferimento letterario dall’Italia del dopoguerra ad oggi.

Guido Alberti, discentente di una famiglia di liberali, all’epoca si trovava a capo della azienda di famiglia, produttrice dal 1860 del Liquore Strega, così denominato grazie alla fama che voleva la città di Benevento sede di riti stregoneschi.

Attento e interessato alla cultura, e legato da una forte amicizia con Goffredo e Maria Bellonci, comincia a partecipare dal 1946 agli incontri che si svolgeranno nella casa romana della coppia in cui si riuniscono personaggi del calibro di Pasolini, Moravia, Savinio, De Filippo, Guttuso, Palma Bucarelli, solo per citarne alcuni.

Pochi mesi dopo comunicava alla Bellonci l’intenzione da parte dell’ azienda di famiglia di sostenere l’organizzazione del Premio Strega, di cui viene annunciata la nascita il 17 febbraio 1947.

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Negli anni gli “Amici della Domenica” arrivano ad essere più di mille. Portano all’attenzione di un vasto pubblico di lettori le opere più importanti della letteratura italiana contemporanea. Basti pensare che il primo Premio Strega, quello del 1947, viene assegnato a Ennio Flaiano con il romanzo “Tempo di uccidere”. Negli anni successivi sono passati sul podio scrittori e libri che hanno segnato generazioni di lettori, dal “Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa a “Il nome della rosa” di Umberto Eco, da “L’isola di Arturo” di Elsa Morante a “Non ti muovere” di Margaret Mazzantini.

Da qualche anno il Premio è diretto dalla Fondazione Bellonci, di cui è Presidente Tullio De Mauro, e sono più di 400 i componenti della Giuria, uomini e donne di cultura, come Roberto Calasso, Sabino Cassese, Liliana Cavani, Aldo Cazzullo, Philippe Daverio, Enrico Deaglio, Giuseppe De Rita, Inge Feltrinelli, Claudio Magris, Dacia Maraini, Margaret Mazzantini, Stefano Rodotà, Cesare Romiti, Vittorio Sermonti, Elisabetta Sgarbi, Paolo Sorrentino, Claudio Strinati, Sandro Veronesi, Lucio Villari, Lina Wertmuller.

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Te c n i c a mente le opere letterarie che possono parMaria Bellonci tecipare alla selezione sono quelle pubblicate in Italia dal 1° aprile dell’anno precedente al 31 marzo dell’anno in corso, e la premiazione avviene sempre il primo giovedì del mese di luglio.

Qualche critica viene avanzata verso il Premio Strega, come anche verso il Campiello. Una critica che sostiene come questi siano pilotati dalle case editrici, quelle grandi, che rappresentano una potenza, e da una giuria di cui fanno parte molti scrittori e intellettuali che sono legati a queste realtà.

Quindi i premi non dovrebbero seguire il mercato, come qualcuno sottolinea, ma dovrebbero dare indicazioni al mercato, e gli scrittori che pubblicano con le piccole edizioni sono molto penalizzati anzi impossibilitati a partecpare. In Italia si scrive e si pubblica molto ma lo spazio che viene datoalla letteratura, alle manifestazioni e alla possibilità di farsi conoscere è esiguo. Il popolo dei lettori viene generalmente attratto da coloro che riescono a partecipare a programmi televisivi e poca informazione alternativa circola sulla carta stampata, perchè anche quest’ultima appartenente ai medesimi potentati editoriali, nonchè politici. Non vogliamo addentrarci in queste polemiche ma bensì andiamo semplicemente a leggere chi sono i cinque scrittori selezionati per la finale. Una breve scheda di presentazione per ognuno.

Cominciamo con Giuseppe Catozzella, che come già scritto, ha vinto la prima edizione del Premio Strega Giovani con il romanzo “Non dirmi che hai paura”. Milanese, classe 1976, pubblica dal 2011 racconti e romanzi che lo hanno subito portato all’attenzione della critica e delle produzioni cinematografiche e televisive. Quest’ultimo romanzo edito in Italia da “Feltrinelli” sta per essere stampato dalle più grandi case editrici del mondo e racconta della storia di Samia Yu-

Primo piano

la cinquina dei finalisti

suf Omar, la ragazzina somala con la corsa nel sangue che a causa del feroce integralismo nel suo Paese per poter partecipare alle Olimpiadi di Londra del 2012, cerca di raggiungere l’Europa con un barcone di migranti perdendo la vita nel Mar Mediterraneo nell’aprile 2012. Una storia toccante a cui Catozzella dona verità e dignità.

Antonio Scurati invece è di Napoli, è del 1969, docente e ricercatore universitario a Bergamo e a Milano, coordina corsi sui linguaggi visivi e creativi che si possono esprimere nell’ambito della comunicazione. Scrive diversi romanzi, con uno vince nel 2005 il Premio Campiello, sempre edito da Bompiani. L’ultimo, con cui partecipa in finale, “Il padre infedele”, la storia di uno chef quarantenne e il suo ruolo di padre e marito, la crisi coniugale in seguito alla nascita della figlia, la ricerca, tra finzione e realtà, dell’uomo perduto che era in lui, in affermazione della propria mascolinità. Ironico, sprezzante ma con una visione lucida dell’esistenza, spesso off uscata nelle coppie che si modificano quando diventano genitori.

Francesco Piccolo, nasce a Caserta nel 1964, vive a Roma e cura il laboratorio di sceneggiatura del DAMS di Roma.

Sceneggiatore di piccoli capolavori del cinema italiano, vince quest’anno il David di Donatello come miglior sceneggiatura del film di Paolo Virzì, Il capitale umano.

Partecipa al Premio con Einaudi e il romanzo “Il desiderio di essere come tutti”. Così il libro è presentato dall’editore: «Il 22 giugno 1974, al settantottesimo minuto di una partita

di calcio, sono diventato comunista». Ogni uomo vive almeno una storia d’amore che dura tutta la vita: quella con il proprio tempo e il proprio Paese, il matrimonio (burrascoso) tra la vita privata e la vita pubblica. La grande scommessa di questo romanzo personale e politico, divertente, serissimo, provocatorio, è raccontare tutto ciò che concorre a fare di noi quello che siamo”. Si presenta con il romanzo “La vita in tempo di pace” edito da Ponte alle Grazie, l’architetto urbanista Francesco Pecoraro, romano doc classe ‘45. Impegnato con il Comune di Roma, ha pubblicato in passato dei racconti, delle poesie e delle prose. Questo suo primo romanzo, attraverso la storia dell’ingegner Ivo Brandani, racconta il nostro Paese, le contraddizioni della borghesia con le sue debolezze e i suoi slanci in un arco temporale che ripercorre gli ultimi sessant’anni della nostra storia.

Dulcsi in fundo una donna, wow!, Antonella Cilento che per Mondadori presenta il romanzo Lisario o il piacere infinito delle donne. Napoletana con un curriculum letterario non indifferente, molti i riconoscimenti ricevuti, molte le soddisfazioni provenienti dal’insegnamento di scrittura creativa.

Collaborazioni impegnate con il teatro, soprattutto quello per ragazzi, cinema e carta stampata. Il suo ultimo romanzo dal sapore seicentesco, narra la storia di Lisario giovane ragazza muta e della sua vicenda vissuta in ambienti barocchi contornata da personaggi caravaggeschi, omaggiando bene la tradizione di una certa letteratura femminile napoletana.

Chiudo con un augurio a tutti i nostri lettori perchè trascorranno un’estate all’insegna della buona lettura e della buona cultura, che è pane per la mente, e con i nostri complimenti a tutti gli scrittori affermati e non, perchè la strada scelta è nobile, anche se spesso faticosa, e piena di grandi soddisfazioni. Buona estate a tutti!

Le fotografie dell’evento sono di Massimo Carroccia

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di Veronica Militano

+Benessere

I piedi: le nostre radici ...

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piedi sono le nostre radici: il nostro corpo è un albero in contatto con la Madre Terra, toccano il terreno e, tramite loro, ci connettiamo con la terra.

La forza di base della Terra, la gravità, ci attira costantemente verso il basso; questa forza ci mantiene connessi al pianeta, radicati nell’esistenza materiale. Senza queste basi, siamo instabili, perdiamo l’equilibrio; queste sono le nostre radici attraverso le quali traiamo nutrimento, stabilità e crescita.

Il piede, ultima e decisiva parte dell’arto inferiore, esprime tutto ciò che è legato al concetto di cammino: l’andare avanti, il seguire un percorso sensato, la possibilità di cambiare strada, di accelerare, di indietreggiare, di andare sulle punte per vedere oltre …

Il piede simboleggia il modo di avanzare nella vita e la fluidità della vita che stiamo percorrendo. Studi recenti dimostrano legami e associazioni sorprendenti tra l’atteggiamento mentale e il modo di appoggiare i piedi per terra.

Abbiamo tre parti del piede: il tallone, che è il punto d’appoggio, le radici vere e proprie, porta con sè il carico del passato e vive il presente; la parte interiore è l’appoggio in avanti, cioè il modo in cui si procede nella vita e si guarda al futuro; la parte mediana è il punto dinamico del piede, il passaggio fra presente, passato e futuro, tra sosta e azione, tra ciò che si è e ciò che si vuole diventare …

Normalmente il baricentro deve cadere al centro del tallone (l’ IO nel presente), ma il peso del corpo deve anche distribuirsi nelle altre parti. Tutto ciò è utile per cogliere il senso di un disturbo, per esempio un’artrosi, ovvero un irrigidimento, ha una sfumatura diversa a seconda che sia alle dita o al tallone. Nel primo caso segnala un blocco della libertà, nel secondo caso un tentativo di fissarsi nel presente. Una “fascite plantare” (dolore lungo la pianta del piede) indica che si sta correndo troppo e che c’è una lotta fra ciò che si è e ciò verso cui si tende.

I segni che compaiono sui piedi permettono di effettuare una valutazione energetica dei suoi squilibri. Si prendono in considerazione svariati elementi come righe, callosità, gonfiori, colori, dolori alla pressione, temperatura, risposta alla pressione, umidità o secchezza e odore. Righe e callosità indicano squilibri vecchi instauratisi da tempo; i gonfiori possono indicare uno squilibrio che sta iniziando nel momento attuale o che comincerà in un prossimo futuro. Un piede gonfio è dovuto a una ritenzione di liquidi in eccesso: un’eccesso di emozioni trattenute sotto la pelle …

Un semplice metodo per capire il reale pensiero di chi abbiamo di fronte è guardare come atteggia le gambe e i piedi, perchè sono le parti del corpo meno controllabili e quindi più sincere. Dunque, se vogliamo veramente capire una persona, diamo retta più ai suoi piedi che alle sue parole .. .. i piedi sono l’ago della bussola, che indica il punto da cui siamo attratti e verso il quale intendiamo andare.

Veronica Militano Specialista in Naturopatia e Riflessologia Plantare veronicamilitano@libero.it

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In bicicletta da Roma a Capo Nord.

Fabio Antonacci racconta la sua impresa in solitaria

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nnanzitutto parlaci un po’ di te Il mio nome è Fabio Antonacci, sono nato a Roma ed ho 43 anni.

Sono un Primo maresciallo dell’Aeronautica Militare a Ciampino, sono sposato (per la seconda volta, sono un recidivo!) ed ho una figlia quattordicenne nata dal primo matrimonio.

Da dove ha origine la tua passione per la bicicletta?

La bicicletta, per quelli della mia generazione, era il regalo più ambito a cui si potesse aspirare: ti regalavano la bicicletta e ti sentivi un piccolo Moser. É stato grazie a mio zio Sergio se verso i 14 anni ho iniziato a fare le prime pedalate “serie”. Si partiva la domenica per fare 50km sotto il sole o sotto la pioggia, con mille raccomandazioni da parte di mamma e lo zaino pieno di frutta e acqua. Che bei ricordi!

Beh, 50 km è un discorso… ma Capo Nord?

Capo Nord è un sogno che ho sempre avuto fin da ragazzo. L’idea di raggiungere Capo Nord in bicicletta ha preso forma nel 2012, mentre percorrevo il Cammino di Santiago in solitaria e sempre su due ruote: passavo i Pirenei e già pensavo ai laghi finlandesi, visitavo Burgos e mi immaginavo a Helsinki. Insomma, questo unito alla passione per la bicicletta hanno fatto il resto.

Parliamo della preparazione tecnica e fisica, cos’hai fatto?

A dire il vero non ho fatto grandi allenamenti intensivi o diete particolari: a parte andare e tornare dal lavoro in bici ogni giorno (circa 40 km) e qualche “sgambettata” durante i week end (sull’ordine dei 100 km) il resto è stato più che altro testardaggine e voglia di dimostrare a me stesso che “Yes, I can” (parafrasando Obama). Ho studiato molto bene il percorso per più di un anno attraverso Google Maps, tanto da saperlo a memoria prima della partenza. Mi sono seduto davanti al PC, ho impostato il luogo della partenza, quello dell’arrivo ed alcune città e luoghi intermedi che desideravo assolutamente visitare.

Qualche correzione, alcune deviazioni, i luoghi dove poter dormire, le officine per le biciclette (un particolare molto importante e che a Ajdovscina - Slovenia - mi è stato di vitale importanza) e ovviamente

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i supermarket per fare la spesa per pranzo e cena: ed ecco che davanti a me è apparso il percorso che avrei dovuto intraprendere.

Bene Fabio, fin qua è tutto molto chiaro. Ma da cosa nasce la voglia di questo viaggio di quasi 5mila km?

Questo viaggio è stato soprattutto una sfida con me stesso, un dimostrare a me e a chi mi ama che i limiti spesso ce li imponiamo da soli nella nostra testa, che nulla è impossibile se voluto e perseguito con caparbietà.

Per questo motivo non ho cercato uno sponsor o coinvolto molte persone, era una cosa mia e tale doveva rimanere.

Il 25 aprile ho agganciato il carrello alla bicicletta e sono partito con tanta determinazione ed il solo appoggio di mia moglie, mia figlia, la mia famiglia e dei miei amici. Ho pedalato per 34 giorni, percorso 4.526 chilometri, attraversato 12 stati, tanta pioggia soprattutto i primi 20 giorni, vento e addirittura freddo e neve ma il 28 maggio ho coronato il mio sogno.

Una delle mie più grandi soddisfazioni, sia da ciclista dilettante che da italiano, è stata quella di essere stato, a detta dell’albergatore dove ho alloggiato ad Honningsvag, uno dei primi se non addirittura il primo ciclista in assoluto a raggiungere Capo Nord questo anno.

C’è chi si aspettava un tedesco, un danese, un olandese, dove la cultura per la bicicletta e per il cicloturismo è più radicata, ma mai un italiano. Per il resto dell’Europa (e purtroppo hanno ragione) l’Italia non è l’ideale per fare cicloturismo: fra l’asfalto pieno di buche, la mancanza di piste ciclabili, gli automobilisti “non proprio corretti”, possiamo ritenerci lo stato Europeo meno indicato per certi tipi di vacanza. Ed ancora più bello (e comico) è stato esser fotografato a mò di monumento, dai turisti al mio arrivo a Capo Nord: c’erano diversi pullman di tedeschi che, una volta letta la maglietta che portavo, hanno girato le spalle al monumento di Capo Nord e si sono messi a fotografare me. In quel momento non è che capissi molto, ero troppo emozionato e ripetevo in testa “Ce l’hai fatta, ce l’hai fatta!”, ma nel video che ho fatto (ho avuto la videocamera attaccata al volante della bici per

di Noa 75

tutto il tempo del viaggio) si vedono queste persone che fanno foto e si congratulano, una cosa esaltante!

Trentaquattro giorni sono lunghi, hai mai avuto l’idea di mollare e tornare indietro?

Ci sono stati dei momenti in cui ho pensato di non farcela, soprattutto all’inizio, soprattutto quando per 20 giorni ho preso pioggia su pioggia su pioggia. Comunque stai lontano da casa, hai il pensiero che se a tua moglie o a tua figlia serve qualcosa tu non ci sei: insomma, sono una persona responsabile anche se ho fatto questa follia! La fortuna ha voluto che mia moglie abbia sempre “sentito” senza bisogno che io parlassi il mio stato d’animo (ringrazio il famoso sesto senso femminile!) tanto che un giorno ha coinvolto tutti gli amici e i parenti in una cosa molto carina: farsi un “selfie” vicino o sopra una bicicletta con un cartello con la scritta “From Rome to Nordkapp: daje Fabié” e postarla sulla mia pagina facebook (https://www.facebook.com/FromRometoNordKapp?ref_ type=bookmark). Questo ha scatenato un tam tam fra i conoscenti e i followers (anche di persone che non ho mai conosciuto) e quando mi sono connesso a internet a fine giornata, stanco e demoralizzato, ho trovato la pagina invasa da fotografie che mi esortavano a non mollare: è stata una scarica di energia e positività non indifferente, insomma!

Ecco, parliamo un momento di amici e parenti: qual è stata la loro reazione al tuo annuncio sulla partenza?

“Sei un pazzo!” questo è ciò che mi sono sentito ripetere per più di un anno da quando ho iniziato a programmare il mio viaggio a Capo Nord. La gente mi guardava stranita, ho quasi rischiato il divorzio, ma nessuno di loro in quel momento poteva immaginare ciò che sentivo dentro di me. Perché un giorno ti svegli ed hai quaranta anni e

VIAGGI

vuoi dimostrare qualcosa a te stesso e al mondo. Hai quaranta anni e guardi tua figlia che ne ha quattordici e pensi “Ma io fino a ieri ero come lei, con lo zaino sulla spalla e tanti sogni da realizzare” e allora lo fai. Tiri fuori dal cassetto un sogno impolverato prima che sia troppo tardi e cerchi di renderlo realtà. Ammetto che mia moglie non sia stata molto d’accordo all’inizio: non tanto per i 34 giorni di lontananza quanto per il fatto che partissi da solo. Da brava donna era sempre un passo avanti a me e mi tempestava di domande (per le quali se non trovato una risposta erano guai!): e se ti si rompe una ruota? E se ti viene la febbre? E se non ti capiscono? E se…e se…? Ho passato un anno con questi “E se…?” ma non la biasimo, era normale fosse spaventata. Nonostante la sua paura comunque, a suo favore, devo dire che mai mi ha detto “Tu non vai”, questa è una frase che non le ho mai sentito pronunciare. Anche la mia ex moglie (con cui ho uno splendido rapporto) mi ha dato del pazzo: e quando una ex moglie ed una moglie si uniscono in forze non è mica facile uscirne vivo!

Mia figlia invece, da quattordicenne piena di sogni e speranze, sin dall’inizio ha fatto il tifo per me: ha creato la pagina Facebook, ha iniziato a informare tutti i suoi compagni di classe sull’impresa e mi è stata vicina sin da prima della partenza.

Quanto ha pesato sul bilancio familiare questa impresa, Capo Nord non è dietro l’angolo!

Non ci crederai ma andare e tornare da lavoro in bici e farlo 280 giorni l’anno significa risparmiare circa 4 euro di benzina al giorno e tutto quello che ho risparmiato durante l’anno l’ho messo in un salvadanaio. Questo “gruzzoletto” unito al fatto che ho dormito in normali e dignitosi hotel 2 stelle (circa 20 € a notte) e mangiato al ristorante solo 4 o 5 volte (il resto era pranzo o cena al sacco, comprata al supermercato) han fatto si che i risparmi di un anno mi siano bastati per coronare il mio sogno. Ovviamente avrei potuto spenderli per comprare il mobile nuovo del bagno di casa, ma anche in questo ho avuto il supporto di mia moglie: nessun mobile di casa vale la scintilla che ti si accende negli occhi quando parli del viaggio, mi ha detto, non ci pensare nemmeno. Per cui oggi. se venite a casa nostra, trovate lo sportello del bagno un po’ rovinato ma in compenso vi apre la porta un quarantenne felice, soddisfatto e pronto alla prossima avventura!

Prossima avventura? Già pensi di ripartire?

Chi io? Mi vuoi fare divorziare rispondendo a questa domanda? No scherzo, stavolta posso dire di esser riuscito a coinvolgere anche mia moglie: a fine agosto, se tutto va bene, partiamo insieme per fare la Ciclabile del Danubio. E’ un viaggetto più corto, parliamo di circa 450 km, ma per lei è il primo ed il fatto che abbia deciso di farlo quest’anno, dopo aver seguito la mia impresa, significa che sono riuscito nel mio intento: far capire a chi amo che i limiti li abbiamo solo in testa.

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Restaurant Cafè

Via delle Botteghe Oscure 33 tel. +39 0669190206 www.tonygoodfood.com R ome

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Maltagliati con zucchine romanesche, salmone e mozzarella di bufala.

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Insalata di gamberi estiva

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o deciso di proporre questo piatto prettamente estivo per la sua facile esecuzione, per il perfetto equilibrio degli ingredienti resi molto freschi dalla presenza della menta e per il risultato finale di sicuro successo.

Prepariamo tutti gli ingredienti, quindi laviamo bene le verdure e tritiamo la menta lasciando qualche fogliolina per la guarnizione finale, tritiamo bene lo scalogno, ricaviamo dei cubetti regolari dalla zucchina, dal pomodoro e dal salmone. Una volta preparata la nostra mice en place, iniziamo la preparazione del piatto. Prendiamo la nostra padella, ci mettiamo l’olio lo scalogno e la menta, lasciamo andare, a fuoco moderato, fino a quando le verdure non appassiscono, a questo punto mettiamo il salmone. Ancora 4\5 minuti di cottura e, quando il salmone avrà preso un bel colore dorato, lo sfumiamo con il vino bianco, facciamo ritirare e aggiungiamo le zucchine il pomodoro e saliamo con 2 prese di sale. Lasciamo cuocere per altri 5 min e spengiamo.

Lessiamo in acqua abbondante e salata con 10 gr di sale ogni lt d’acqua i nostri maltagliati. Dopo 5 min di cottura li scoliamo e li facciamo saltare velocemente nella salsa preparata per altri 2 \3 min, aggiungendo l’acqua di cottura, se si ritira troppo la salsa. A questo punto mettiamo il basilico fresco e qualche altra fogliolina di menta.

Non rimane che impiattare i nostri maltagliati e spezzettare sopra la mozzarella a freddo. Una fogliolina di menta e il piatto e pronto.

Kcal a porzione 390

la ricetta del mese _________________________________ di Fabrizio Cianciola ciola chef di ToNY, Roma

Ingredienti : 6/7 steli di erba cipollina 5/6 foglie di menta fresca 1 peperoncino piccante Olio extravergine di oliva q.b 2 avocado 500 g gamberi freschi 300 g di pomodori pachino 1/3 di cipolla rossa 1 ananas grande Sale q.b Cognac q.b Timo q.b 1 pugno di olive a rondelle 1 busta insalata misticanza

Vino consigliato: Chardonnay Casale del giglio

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% 0 5 l a i fino zione!

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Meravigliarte Appuntamenti

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PASSEGGIATA DAL GIANICOLO A TRASTEVERE DOMENICA 6 LUGLIO ORE 18 Appuntamento ore 17.45 Inizieremo la nostra passeggiata dalla Terrazza di fronte all’Acqua Paola da cui si ammirano i più importanti monumenti cittadini visibili dal Belvedere. Sosteremo nei pressi di San Pietro in Montorio, dove secondo una tradizione medievale sarebbe stato crocifisso San Pietro e poi proseguiremo in discesa verso Trastevere. Scopriremo l’antica leggenda della fons olei legata alla fondazione della Basilica di Santa Maria in Trastevere e poi ci incammineremo verso l’Isola Tiberina, sin dall’antichità dedicata alla medicina, dove concluderemo la nostra passeggiata.

VISITA GUIDATA 7 euro Appuntamento al “Fontanone” del Gianicolo alle ore 17.45 Prenotazione entro le ore 20 del 4 luglio al numero 3381608811 (Andrea) oppure via posta elettronica all’indirizzo: visite-guidate@meravigliarte.it SANTA PRASSEDE E SANTA PUDENZIANA SABATO 12 LUGLIO Appuntamento ore 10:45 inizio visita ore 11:00 Il nostro percorso di visita sarà interamente dedicato al mosaico medievale.

La chiesa di Santa Pudenziana, della fine del IV secolo, possiede uno splendido mosaico che, oltread essere tra le prime testimonianze di arte musiva cristiana a Roma, rappresenta il primo mosaico absidale pervenuto.

-Non distante sorge la chiesa di Santa Prassede, costruita alla fine del V secolo, ma fortemente ristrutturata sotto papa Pasquale I verso l’ 882. Ascrivibile a questo periodo sono i preziosi mosaici che ricoprono interamente l’abside e l’arco trionfale, tra i più importanti della Roma carolingia. Pertanto, si può riconoscere l’attività di una scuola locale di mosaicisti che fonde nuove suggestioni ai modi della tradizione. Di notevole interesse è anche il sacello di San Zenone, fatto erigere sempre da papa Pasquale I come mausoleo della madre Teodora, di cui colpisce l’acceso cromatismo dei mosaici con fondo d’oro di influenza bizantina, che rivestono interamente le superfici dell’edificio.

VISITA GUIDATA 7 euro PRENOTAZIONE entro le ore 20,00 del 10 LUGLIO al numero 339.5258021 (Alessandra) oppure via posta elettronica all’indirizzo: visite-guidate@meravigliarte.it Appuntamento: davanti ingresso di Santa Prassede Via di Santa Prassede, 9/a h.

La visita guidata avrà luogo con un massimo di 25 persone.

Verrà rispettato il criterio cronologico delle prenotazioni.

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Lo sai cosa mi ha detto il figlio del barbiere?

DOMENICA 27 LUGLIO ore 18 Appuntamento ore 17.45 Ci avevate mai fatto caso che nella facciata di Sant’Andrea della Valle c’è un solo angelo? “leggenda narra.......”

Un avvincente percorso che vi accompagnerà alla scoperta dei segreti e delle leggende metropolitane che avvolgono da secoli Roma.

Avventurarsi come un esploratore tra vicoli e luoghi spesso anonimi o ignorati dalla gente.

Capire se tutte queste storie hanno qualcosa di concreto oppure sono soltanto il frutto di dicerie e chiacchiere di popolani, spesso annoiati dai periodi morti nella città eterna.

Lasciatevi coinvolgere dai mille dispetti fatti dagli artisti di ogni epoca per screditare rivali e critici indesiderati o dalle mille storie e segreti a prima vista impercettibili, ma ricche di fascino e di storia non raccontata.

VISITA GUIDATA 7 euro PRENOTAZIONE entro le ore 20,00 del 25 luglio al numero 3297208181 oppure via posta elettronica all’indirizzo: visite-guidate@meravigliarte.it Appuntamento davanti ingresso palazzo Venezia alle ore 17.45 La visita guidata avrà luogo con un massimo di 25 persone. Verrà rispettato il criterio cronologico delle prenotazioni.

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Tablet Roma Consiglia Spoleto Arte Tablet Roma questo mese consiglia, a chi ne possa avere l’opportunità, di visitare fino al 24 luglio la rassegna di arte contemporanea ideata e curata da Vittorio Sgarbi “Spoleto Arte”, che si svolge per il secondo anno nell’ambito del Festival dei Due Mondi.

L’edizione inaugurata il 27 giugno negli spazi espositivi dello storico Palazzo Leti-Sansi, nel cuore del centro storico della meravigliosa cittadina di Spoleto, propone diversi artisti affermati nel campo dell’arte contemporanea, portando una particolare attenzione agli artisti emergenti, un “osservatorio”, come viene definito dal curatore, sulle attività espressive più interessanti.

Verranno presentate in mostra le opere di Eugenio Carmi, uno dei principali esponenti dell’astrattismo, di Josè Dalì, figlio del più noto Maestro del Surrealismo, di Alberto Pistoresi, Maria Pia Severi, Alessandra Turolli, Max Laudadio, Alba Tortorici, Giuseppe Santonocito, Simona De Maira, Verenza D’Alessandro e molti altri.

La rassegna propone inoltre una mostra delle opere pittoriche di Dario Fo e delle opere fotografiche di Roberta Villa in omaggio a Pier Paolo Pasolini.

Dalla Sicilia con furore L’attenzione si rivolge in particolar modo alle opere di Alba Tortorici, pittrice di origine siciliana, nata a Scicli comune della provincia di Ragusa, famoso per le meravigliose location offerte al Commissario Montalbano, che oggi vive a Roma, nel quartiere di Casalpalocco.

Maestra d’Arte, finiti gli studi inizia la sua carriera artistica, pur lavorando per una importante società di Siracusa che negli anni ‘80 la trasferisce a lavorare in Algeria, in uno dei suoi cantieri, a Médéa, alle spalle della cittadina di Algeri. Negli otto anni di permanenza non abbandona la pittura ma bensì la sviluppa traendo ispirazione dagli affascinanti paessaggi desertici sahariani.

Negli anni successivi a questa esperienza Alba viaggerà molto ed ogni luogo sarà fonte e linfa per i suoi dipinti, Algeria, Cina, Russia, Spagna, Stati Uniti. Tecnica mista di acquarelli e chine che la pittrice sviluppa in composizioni in cui molteplici soggetti formano un unico pensiero di ricordi e citazioni visive, espressione di un turbinio di emozioni e sensazioni. La vèrve creatrice di tutte le sue opere.

Le ultime opere sono dedicate a Roma, la città che la ospita da oltre venti anni e alla Cina, meta del suo ultimo viaggio.

Le sue mostre hanno richiamato l’attenzione di diversi media importanti quali la RAI con servizi sul TG1, TG3 Lazio, Uno mattina intervistata da Livia Azzariti, ed altre emittenti locali regionali, e radio.

ESPOSIZIONI SIGNIFICATIVE Galleria “La Feluca” , Roma : La mia Algeria Centro Culturale Francese, Roma : La mia Cina Consolato dell’Ambasciata delle Repubbliche Russe, Roma : Omaggio alla Russia Palazzo Spadaro, Scicli, Assessorato alla Cultura : I miei viaggi Centro Studi Cives, Roma : I miei viaggi Galleria Tondinelli, Roma : Racconti di Roma ... e colori Galleria Tondinelli, Roma, Patrocinio dell’Ufficio Culturale Ambasciata cinese in Italia: Cina appunti di viaggio SPOLETO ARTE a cura di Vittorio Sgarbi PALAZZO LETI SANSI Via Arco di Druso 4 - Piazza Mercato Dal 27 giugno al 24 luglio 2014 Info www.spoletoarte.it 02 76280638

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Gli artisti partecipanti con Vittorio Sgarbi

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MINILE

OESIA Le DOM 29 GIU: P ntas de Dios a M s a L “ I L L CINZIA MAi RdUio” coperte d rogetto Cultura edizioni P GGRUMATO” A R O ID R G L E “QU RITA PACILIO Edizioni La Vita Felice ci sono foto n o N “ IA H C IC TORIA LAR ” MATILDE VIT è rimasto ma qualcosa Editrice Puntoacapo Battaggia a n ia D : e ic r t Rela

A N N E P A L N DONNOENECO IZI E CON LA PEN III EDN DO N

AL FEM LETTERATURA

ZO STORICO N A M O R : G U L DOM 6 ia di Tonia” r o t S “ I N A T ER ZIA CINM ditore ER d n o M OaS dori E MA ERO GIO

ACCONTI te DOM 13 LUG: R he mai vorres c e in m m e F “ I M ELL MANFAUELA MIN comCe amiche” dizioni E La VLita Felice AVOLE DOM 20 LUG: F accontarti r i d ia l g o v o PIGNO “H DANIELA SCO una storia” e Sinnos Editor

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DOMENIC EA R A M A T L A R A B OPEN

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ICOLOGICO S P R E L IL R H T DOM 27 LUG: ell’anima” d e in g a d In “ I CCH PAOLA PICCIO Edizioni Città del Sole ARRATIVA DOM 3 AGO: N “Lola Suàrez” I H C C O T R E B SIMONA en edizioni Giovane Hold

location a iv t s e g g u s a l l e ni domenica n traordinaria musica di g o i r ib l o r o l i o entan n la s otto autrici pres area di Ostia, a bordo piscina, co arra e voce) (chit tam dell’Open Bar Al e natale (chitarra) e carlo leoni giusepp

di Ambra Di Chio

L’

Associazione WWF Litorale Romano è nata nel 2009 dalla trasformazione della Sezione WWF Litorale Romano, che operava su quest’area sin dalla metà degli anni Ottanta. A parlarci del ruolo svolto dall’Associazione è il suo Presidente, Maria Gabriella Villani.

Quali sono le urgenze del territorio sulle quali il WWF Litorale Romano ha intenzione di intervenire?

I problemi sono tanti ed è necessario stabilire un ordine di priorità. Al momento, ad esempio, ci stiamo occupando della tutela della fascia costiera, sia per quanto riguarda il Comune di Roma (Castelporziano e Capocotta) che per quello di Fiumicino (Palidoro e Focene). In questi ultimi mesi, oltre ad elaborare dei dossier specifici, abbiamo avuto alcuni colloqui con gli amministratori dei due Comuni per sollevare la problematica della gestione di questi ambienti.

Recentemente abbiamo incontrato Estella Marino, Assessore all’Ambiente di Roma Capitale, per discutere della questione delle dune di Capocotta. Inoltre, abbiamo avuto vari incontri con Antonio Caliendo (Assessore ai Lavori Pubblici, Mobilità e Litorale del X Municipio) in relazione all’area di Castelporziano.

Finora avete ottenuto qualche riscontro?

I nostri interlocutori si sono dimostrati sensibili alle nostre istanze, ma si tratta di processi lunghi che necessitano di un adeguato lasso di tempo per svilupparsi. Non dimentichiamo poi che entrambe le amministrazioni (sia del Comune di Roma che di quello di Fiumicino) si sono insediate da appena un anno.

Quale sono state le vostre più grandi soddisfazioni?

Abbiamo contribuito, nel corso del tempo, a portare all’attenzione dei rappresentanti politici le questioni che ci stanno a cuore. Il nostro principale intento è quello di far sì che vengano seguite determinate regole, nell’interesse del bene comune. Ne l l ’a re a del Litorale Romano, ad esempio, mpio, non sempre viene rispettata la normativaa europea in materia di gestione del demanio pubblico e mi riferisco, in particolar ticolar modo, al fatto che le concessioni ioni ai privati dovrebbero avere una durata massima di sei anni. Inoltre, notevoli otevoli soddisfazioni le abbiamo ricevute ute dal riscontro positivo ottenuto daii nostri

NATURA corsi, come quello per il riconoscimento delle specie della duna costiera che si è concluso il 24 maggio scorso. In quest’occasione, i partecipanti hanno anche avanzato delle proposte concrete finalizzate alla tutela dell’ambiente.

Quali sono i vostri progetti per il futuro?

Ad ottobre vorremo far partire un progetto per il monitoraggio delle alberature stradali, allo scopo di “rimboscare” la città, perché avere tanti alberi rappresenta un grande vantaggio per tutti non solo dal punto di vista estetico ma anche da quello salutistico.

Inoltre, sempre durante il periodo autunnale, abbiamo intenzione sia di organizzare un corso per il riconoscimento delle specie della macchia mediterranea che di promuovere due giornate dedicate alla pulizia della pineta di Castelporziano.

Come è possibile entrare in contatto con la realtà del WWF Litorale Romano?

Noi ci riuniamo ogni venerdì, dalle ore 18:00 alle ore 20.00, al Lido di Ostia presso la sede della Lega Navale Italiana che si trova in prossimità del Canale dei Pescatori (Lungomare Caio Duilio, 36).

La partecipazione a questi incontri è libera e potrebbe rappresentare l’occasione per venire a conoscenza delle attività svolte dal WWF Litorale Romano.

Se desiderate ottenere maggiori informazioni sulle iniziative promosse dal WWF Litorale Romano, consultate il sito dedicato all’Associazione: http://wwflitoraleromano.wordpress.com/

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La psico-pedagogista risponde E’ tempo di vacanze!!! Compiti sì, compiti no….

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ari lettori, ogni ultimo giorno di scuola dell’anno, si dibatte in me il dubbio: è giusto dare compiti ai bambini per le vacanze estive, oppure meglio una lunghissima pausa rigenerante? Dopo tanti anni di insegnamento ancora non mi sono data una risposta. La parte della docente, che è in me, mi invita ad assegnare il classico “libro delle vacanze” carino, motivante, abbastanza facile, la parte della pedagogista mi stimola ad occuparmi più dell’aspetto intrinseco della vacanza stessa e, cioè, il relax e il divertimento assoluto. In questi giorni ho letto molto sull’argomento e vorrei dare anche a voi del materiale su cui riflettere sotto l’ombrellone tra un gelato e l’altro. Comincerei dal messaggio più simpatico e particolare di una collega insegnante dell0a scuola primaria.

• Fare almeno una capriola al giorno.

• Correre nei prati o sulla spiaggia.

• Urlare all’eco: “Ciao, chi è più bello tra me e te?” e ascoltare cosa risponde.

• Inventare una parola alla settimana, tipo ohporcalochettina. Giocare con la fantasia.

• Annoiarsi di tanto in tanto.

• Farsi portare in libreria e gironzolare alla ricerca di un bel libro colorato e simpatico.

• Assaggiare tutti i gusti del gelato.

• Guardare le stelle cadenti e esprimere il desiderio più bello.

• Farsi leggere dal nonno una storia e, a due pagine dalla fine, chiudere il libro e giocare al finale a sorpresa, poi andare a vedere come va finire la storia.

• Scrivere una lettera alla nonna, è valido anche un disegno.

• A scelta, ma almeno due: andare a pesca con papà, preparare una torta con la mamma, andare al cinema all’aperto con gli amici, fare un tuffo nel mare, visitare un museo.

• Inventare le parolacce da dire quando si è arrabbiati, tipo: oh bulacca! peralessa! facciadibrodinoriscaldato!

• Contare quante cose belle si sono fatte durante la settimana.

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Ecco, questa è la mia lista, che ve ne pare e ora: VIVA LE VACANZE!!!

Veramente mitica!!!! Ma soprattutto nelle sue parole ci sono comunque una serie di consegne tra le quali si nasconde un aspetto didattico e formativo. Ma bisogna anche vedere la sua classe, le difficoltà dei suoi alunni e i loro tempi di recupero.

L’annoso problema, discusso e talvolta estremizzato da genitori, insegnanti, pediatri, pedagogisti e psicologi, quindi, può essere ricondotto a due tesi contrapposte: l’inutilità dei compiti sostenuta da chi afferma che tutti, sia bambini ni che adulti, dopo un anno di lavoro hanno il bisogno e il diritto di riposarsi e svagarsi per dimenticare la fatica e la noia dei pomeriggi gi passati in casa a completare schede, creando una conflittualità tra ra genitori e figli. l’utilità dei compiti affermata, invece, da chi ritiene la stabilizzazione ne dell’apprendimento un obiettivo importante nel percorso scolasticoo

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di uno studente, sostenendo che possono diventare occasioni per incrementare nel bambino l’autonomia, la responsabilità e la motivazione ad apprendere, poiché implicano il coinvolgimento di genitori e figli in un momento di relax reciproco.

E’, comunque, dimostrato sperimentalmente che lunghe pause nelle routine scolastiche hanno come effetto un calo nel livello delle abilità acquisite, quindi l’insegnante di classe dovrà trovare la soluzione per promuovere la stabilizzazione degli apprendimenti.

In questa ottica bisognerebbe programmare compiti per le vacanze in base alle abilità conseguite da ogni alunno, ma ciò, oltre che complicato, andrebbe a rendere più profonde le differenze e a creare discriminazioni. Il periodo estivo può diventare un buon momento per recuperare o consolidare un’abilità che fatica a decollare proprio perché, con la sospensione dell’attività didattica, si liberano energie cognitive ed emotivo- motivazionali che possono essere ricanalizzate proprio là, dove c’è maggior bisogno. È indispensabile, pertanto, cercare un’alleanza con i genitori, coinvolgendoli e informandoli nel dettaglio sulla programmazione delle attività di recupero proprio perché a loro è affidato il complesso e difficile compito di attuare il percorso riabilitativo. È un momento delicato per i genitori che devono farsi carico di un impegno arduo, ma necessario affinché il bambino abbia i suoi tempi più rilassati e un aiuto più sostenuto per fronteggiare, nell’operatività quotidiana, anche attraverso un linguaggio diverso dal docente, le difficoltà nel suo apprendimento scolastico.

Buoni compiti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! dott.ssa Paola D’Errico

Questa rubrica è stata pensata con il preciso intento di dare un servizio utile, un contatto diretto tra noi e chi ci legge, grazie all’ausilio e alla generosa disponibilità di due figure professionali importanti come l’avvocato Federica Lorenzetti e la psico-pedagogista Paola D’Errico.

Per contattare la psicopedagogista Paola D’Errico inviate una email a: paola.derricoguarino@gmail.com

LÕavvocato risponde La successione : primi accenni acquistare l’eredità solo quando non vi siano altri successibili, secondo la regola per cui il più vicino di parentela esclude quello piùlontano.

Se mancano i soggetti sopra indicati, allora l’eredità si devolve allo Stato.

Vi è poi la successione testamentaria ove, appunto, vi è al presenza di un testamento lasciato dal defunto.

Il testamento viene definito, dal codice civile, come l’atto unilaterale con cui qualcuno dispone, per il tempo in cui avrà cessato di vivere, delle proprie sostanze. Esso, tra l’altro, è revocabile fino all’ultimo momento di vita del testatore. Il testamento può avere tanto un contenuto patrimoniale, istituendo uno o più eredi o anche soltanto legati, quanto un contenuto non patrimoniale, come, a titolo esemplif icativo,ladesignazionediuntutore.

S

alve a tutti e ben ritrovati nel nostro sportello ove oggi vi parleremo del complesso tema delle successioni, che meritano un giusto approccio affinchè si possa affrontare al meglio la questione, ove dovesse risultare necessario dagli eventi che inevitabilmente accadono nella nostra vita.

Preliminarmente, occorre evidenziare come le tipologie di successione previste e disciplinate dal Legislatore siano due e, precisamente, quella legittima e quella testamentaria. La successione legittima è quella che disciplina la legge, nel caso in cui manchi un testamento, stante la necessità di non disperdere il patrimonio del defunto(definito tecnicamente de cuius) e sempre nella convinzione che, colui il quale ci lascia, voglia ovvero abbia voluto aiutare i propri famigliari. Tra i predetti, in primis vi è il coniuge, che è il principale destinatario della successione legittima. Ad esso spetta l’intero patrimonio se non concorre con nessun altro successibile. La metà del patrimonio, se concorre con un solo figlio. Un terzo, se concorre con più figli. Due terzi, se concorre con ascendenti legittimi o con fratelli e sorelle. In secundis ci sono i figli legittimi e naturali; gli ascendenti, i fratelli e le sorelle; i collaterali. Tutti questi soggetti hanno diritto ad

Potete inviare i quesiti all’ Avvocato al seguente indirizzo email: federicalorenzetti@libero.it

Avv. Federica Lorenzetti

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Ogni mese risponderanno ai quesiti importanti dei nostri lettori, garantendo l’anonimato ove richiesto.

La possibilità di interfacciarsi con i professionisti in maniera privata è un valore aggiunto offerto da Tablet Roma.

Per redigere validamente un testamento il soggetto deve avere la capacità di agire e, quindi, non possono testare il minore, l’interdetto e l’incapace naturale. La forma del testamento, è quella scritta. Solitamente il testamento è olografo, cioè quello redatto per intero, datato e sottoscritto dal testatore, ovvero pubblico, che è quel documento ufficiale redatto alla presenza di un notaio.

Altro istituto che merita importanza è quello della collazione, che si ravvisa necessaria ogni qualvolta vi siano state donazioni in vita da parte del defunto. Difatti, accade spesso che, durante la propria vita, il soggetto abbia donato i suoi beni ai futuri legittimari eredi. In ragione di tanto, il Legislatore ha considerato giusto prevedere un istituto che possa permettere ai discendenti/ coniuge di conferire proprio nell’asse ereditario quanto hanno ricevuto durante la vita di chi poi è venuto a mancare, per meglio comprendere quanto debba essere diviso tra gli eredi. La collazione, ovviamente, non è prevista allorquando non vi sia un relictum da dividere (esistente solo qualora il defunto non abbia esaurito l’asse ereditario con donazioni ovvero legati o con entrambi assieme) né quando vi sia stata, da parte del de cuius la dispensa in tal senso.

Nei prossimi articoli sarà doveroso parlarvi del legato e continuare ad approfondire questa tematica tanto complessa quanto sempre attuale.

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ENERGIA E AMBIENTE Climatizzazione e manutenzione.

di Dario Cattoretti

Sistema Binario

Ma gli androidi sognano pecore elettroniche?

L’intelligenza artificiale sfida la mente umana

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nessuno accetterebbe di considerare pensante un software che, nella migliore delle ipotesi, è in grado di fare un’ottima vuota conversazione, limitandosi a fingersi spiritoso o a cambiare argomento ogni volta che non è in grado di dare una risposta sensata.

Quindi in realtà l’obbiettivo è ancora Alan Mathison Turing. lontano, perché una delle caratteristiche fondamentali dell’intelligenza umana è la sua flessibilità e di certo non la sua capacità di simulare ciò che non è senza neanche capire ciò che sta facendo.

Schema del test di Turing.

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l protagonista di questa notizia è un matematico, logico e crittografo britannico, considerato uno dei padri dell’informatica e uno dei più grandi matematici del XX secolo.

Il suo nome è Alan Mathison Turing.

Nel 1950 Alan scrisse un articolo dal titolo Computing machinery and intelligence sulla rivista Mind in cui descriveva quello che sarebbe stato universalmente conosciuto come il test di Turing. Alla base di tutto l’idea che si potesse raggiungere un’intelligenza completamente artificiale seguendo gli schemi del cervello umano.

Il film Blade Runner del 1982 diretto da Ridley Scott, liberamente ispirato al romanzo Il cacciatore di androidi di Philip K. Dick, ci porta estremamente vicino alla notizia riportata in questo articolo. Infatti anche in quel film Harrison Ford cercava di riuscire ad individuare con un test specifico chi era un uomo e chi invece una macchina costruita per sembrarlo.

Infatti il test di Turing ha probabilmente ispirato la base di quella storia. Perché è un criterio per determinare se una macchina sia in grado di pensare o meno e quindi è stato usato proprio dagli ideatori delle intelligenze artificiali per testare se le proprie invenzioni fossero in grado di “pensare” a tal punto da poter essere scambiate per un essere umano.

Turing prende spunto da un gioco, chiamato “gioco dell’imitazione”, a tre partecipanti: un uomo A, una donna B, e una terza persona C. Quest’ultimo è tenuto separato dagli altri due e tramite una serie di domande deve stabilire qual è l’uomo e quale la donna. Dal canto loro anche A e B hanno dei compiti: A deve ingannare C e portarlo a fare un’identificazione errata, mentre B deve aiutarlo. Affinché C non possa disporre di alcun indizio (come l’analisi della grafia o della voce), le risposte alle domande di C devono essere dattiloscritte o similarmente trasmesse.

Il test di Turing si basa sul presupposto che una macchina si sostituisca ad A. Se la percentuale di volte in cui C indovina chi sia l’uomo e chi la donna è simile prima e dopo la sostituzione di A con la macchina, allora la macchina stessa dovrebbe essere considerata intelligente, dal momento che sarebbe indistinguibile da un essere umano.

Sabato 7 giugno, proprio il giorno in cui ricorrevano i 60 anni dalla morte di Turing, per la prima volta il test è stato superato alla Royal Society di Londra. Il software che ha passato il test si chiama Eugene ed è stato ideato da Vladimir Veselov ed Eugene Demchenko. Per essere precisi il pc che ha superato il test di Turing ha convinto oltre il 30% delle persone chiamate a giudicare che era un ragazzino di 13 anni.

La risonanza mediatica è stata clamorosa, però ci si è accorti in breve tempo che quello che doveva essere il primo computer pensante della storia si è rivelato invece un semplice chatbot, ovvero un programma che simula una conversazione. Particolarmente sofisticato, è vero, ma solamente nello sfruttare al meglio tutti i trucchi disponibili per rendere difficile ad un interlocutore capire se si trovava a parlare con una macchina o meno. Insomma quello che ha fregato tutti sono state affermazioni insensate, errori di ortografia e battute di pessimo gusto. Diciamocelo,

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Le regine dell’accessorio.

Del resto disponibili un pò dappertutto ci sono repliche, uesto mese noi di Tablet vogliamo rendere uno speciale veramente graziose per pochi decine tributo a due donne, Shourouk Raheim e Camille di euro.

Miceli, due fashion designer del gioiello, che hanno reso Non meno talentuosa di Shourouk speciale questa estate, tale da meritare il titolo di regine è Camille Miceli, la regina dell’accessorio. dell’orecchino, la designer ha iniziato Chi saranno costoro? le sue prestigiose collaborazioni con Ignote ai più, ma celebri tra “gli addetti ai lavori”.

Alaia e Chanel, ha poi prestato la sua Shourouk è una designer parigina, Rahiem Shourouk creativita’ al servizio di Marc Jacobs di origini tunisine, formatasi presso per Louis Vuitton, ed attualmente il prestigioso studio Bencot, ha è la direttrice creativa della linea di iniziato a collaborare con maison bijoux di Dior. del calibro di Chloè, di Galliano, il suo bijoux più riuscito è senza alcun Camille Miceli ed in ultimo con Roberto Cavalli. dubbio l’ orecchino Tribal della linea Dal 2007, coraggiosa ha creato “Mise en Dior” mix tra il classico e l’ispirazione tribale del piercing, un omonima linea di gioielli, ma da quando è stato messo sul mercato il mondo dell’accessorio non l’audacia l’ha premiata visto che attualmente con le sue è stato più lo stesso. creazioni Shourouk domina la scena dei gioiello.

La versione più classica è di perla in resina, ma la maison Tanto talentuosa la ragazza, che nel 2011 Michelle francesce ne ha sfornati in ogni colore e materiale.

Obama, in visita ufficiale in Europa, le chiese di Inoltre ci si può sbizzarrire combinando due orecchini disegnare un gioiello, un pezzo unico, per lei. di diversi colori, quindi largo all’immaginazione .

In Italia anche noi, inconsapevolmente, la Apollonia veneriamo, almeno da quando Belen Rodríguez, Necklace fresca di nozze, sfoggiò una collana di Shourok I Mise en per un intervista esclusiva rilasciata alla stilosa Diorcostano Toffanin. intorno ai La collana indossata da Belen, l’Apollonia 250 euro, Necklace, ha fatto furore e da allora la moda di e la cattiva queste coloratissime collane ha invaso l’Italia. notizie è che Laura Pausini, Elisabetta Gregoraci, Alessia sono sold out in Marcuzzi...tutte le vip non ne possono fare a meno... tutte le boutique Dior, I gioelli Shourouk sono sintesi di tradizione ed innovazione, ma niente paura, basta classici nel design, ma pop nei colori, frutto dell’amore della essere pazienti e mettersi in loro creatrice per l’India. lista d’attesa, nel frattempo è Preziosi ed elaborati nella struttura, trionfo di Swarsosky, ma possibile trovare delle repliche leggerissimi e confortevoli da utilizzare. Da indossare dalla mattina a poche decine di euro per alla sera, il giorno su una camicia maschile ed un look sportivo, la sopportare l’attesa... sera su un semplice abito.

Insomma viva le donne, Il prezzo è considerevole, le collane costano intorno ai 700 euro, ma e forza ragazze che dire le valgono tutte. da Voi ci aspettiamo molto!

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+EVENTI

Arte & spettacolo di Ambra Di Chio

“Lungo il Tevere Roma” accende le notti della Capitale Dopo il successo registrato dalle passate edizioni, ritorna per il dodicesimo anno consecutivo la manifestazione “Lungo il Tevere Roma” che animerà le notti dell’estate romana fino al 31 agosto. L’iniziativa, promossa dall’Associazione Culturale La Vela d’Oro, prevede un ricco calendario di eventi culturali completamente gratuiti. Una particolare attenzione sarà dedicata al mondo musicale, a partire dalle esibizioni Pop e Jazz organizzate dal celebre locale Fonclea fino ai concerti delle più importanti Scuole di Musica romane, in programma ogni domenica. Anche quest’anno “Lungo il Tevere Roma” intende rendere omaggio alla figura di Franco Califano con il concorso letterario “Poeta Saltimbanco” che premierà la migliore composizione in lingua romanesca ispirata alla filosofia di vita del cantautore. Una delle novità del 2014 è rappresentata dalla rassegna “Tevere Teatro Festival” che darà voce soprattutto alle compagnie teatrali emergenti, con la messa in scena di una serie di spettacoli inediti. Infine, segnaliamo due interessanti mostre: “Maniphesta RomaBruciAncora” nata per ricordare il famoso incendio del 64 d. C. attribuito a Nerone e “La storia dei Mondiali di Calcio”, un’esposizione fotografica curata da Fabio Argentini con scatti dal 1930 ad oggi.

Dal 12 giugno al 31 agosto da Ponte Sublicio a Ponte Sisto tutti i giorni a partire dalle ore 19:00; ingresso libero http://www.lungoiltevereroma.it/

“Mirò! Poesia e Luce” al Chiostro del Bramante

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Fino al 23 agosto, nell’incantevole cornice rinascimentale del Chiostro del Bramante, sarà possibile visitare una mostra interamente dedicata ad uno più celebri esponenti della corrente del surrealismo, Joan Mirò (1893-1983). L’esposizione, curata da María Luisa Lax Cacho, è nata con l’intento di illustrare l’ultima fase della produzione dell’artista catalano che coincise con il suo trasferimento a Palma di Maiorca, dove si stabilì in pianta stabile a partire dal 1956. Qui Mirò visse in una casa progettata dal cognato che attualmente ospita la “Fondazione Pilar e Joan Miró”. All’interno del percorso espositivo della mostra “Mirò! Poesia e Luce”, è stato ricostruito proprio lo studio dell’abitazione di Palma di Maiorca dove il pittore diede vita ad alcuni dei suoi più grandi capolavori. Inoltre, i visitatori potranno ammirare più di 80 opere dell’artista che fanno, per la prima volta, il loro ingresso nel nostro Paese. Tra questi, oltre al bronzo “Donna” (1967), sono assolutamente da non perdere gli olii “Donna nella via” (1973) e “Senza titolo” (1978). La mostra è promossa da Arthemisia Group, 24 ORE Cultura - Gruppo 24 ORE e DART Chiostro del Bramante, in collaborazione con la “Fondazione Pilar e Joan Miró”.

Fino al 23 agosto al Chiostro del Bramante (via Arco della Pace, 5) Dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00; nelle giornate di sabato e domenica dalle ore 10:00 alle ore 21:00 (la biglietteria chiude un’ora prima). http://www.chiostrodelbramante.it/

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terza pagina

di Dario Cattoretti

La spinta a ricominciare Quando ancora avevamo voglia di gridare

A

tutti sarà capitato di pensare a Roma antica nel pieno del suo splendore. La capitale culturale dell’occidentale, la conquistatrice del mondo conosciuto, la città sontuosa costruita per gridare il suo potere. Il 18 luglio sarà la ricorrenza di un fatto storico che ne cambiò la fisionomia in maniera decisiva.

Siamo nel 64 e quella notte scoppio l’incendio che ne distrusse una parte rilevante. Tutto iniziò nella zona del Circo Massimo e l’incendio infuriò per nove giorni complessivamente, propagandosi in quasi tutta la città. Delle quattordici regioni (quartieri) che componevano la città tre furono totalmente distrutte, la III, la IX e la X. Ragionando in termini più attuali stiamo parlando di una parte di città che comprende il colle Oppio, il Circo Massimo e il Palatino. Nelle altre sette si registrarono danni relativamente più limitati. I morti furono migliaia e circa duecentomila i senzatetto.

Lo spegnimento degli incendi era assicurato a Roma da un corpo di sette coorti di vigiles dislocati, con caserme e posti di guardia, in tutte le regioni della città. Se però è oggi difficile girare speditamente per le vie di Roma, immaginatevi allora con la ristrettezza degli spazi di manovra e sopratutto pensate alla difficoltà di portare rapidamente grossi quantitativi di acqua dove serviva. Roma fu ferita gravemente, non a morte, ma la sua fisionomia cambiò radicalmente.

Infatti la capitale dell’impero si risollevò immediatamente, ancora nel pieno del suo sogno di grandezza, impegnandosi da subito a ricostruire il suo splendore per gridarlo ancora più forte al mondo. In quel momento l’imperatore era Nerone, un principe molto controverso, con alcuni innegabili meriti, soprattutto nella prima parte del suo impero, quando governava con la madre Agrippina e con l’aiuto del maestro Seneca, filosofo stoico, ma anche imperatore responsabile di delitti e atteggiamenti dispotici.

Fu accusato proprio di essere il mandante del grande incendio di Roma, con l’obiettivo di ricostruire la città ed edificare la propria maestosa residenza, fatto da cui gli studiosi moderni tendono a discolparlo. L’imperatore accusò a sua volta i cristiani, che furono arrestati con conseguenti esecuzioni di massa.

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Quello che è sicuro e che fu proprio la residenza dell’imperatore la prima a prendere vita dopo la distruzione, giungendo a comprendere il Palatino, le pendici dell’Esquilino e parte del Celio, per un’estensione di circa 250 ettari. Al centro dei giardini, che comprendevano boschi e vigne, nella piccola valle tra i tre colli, esisteva un laghetto, in parte artificiale, sul sito del quale sorse più tardi il Colosseo. La residenza vera e propria era sostanzialmente una villa per feste con 300 stanze. V’erano piscine sui vari piani, e fontane nei corridoi. Gli affreschi ricoprivano ogni superficie che non fosse ancor più rifinita. Per la prima volta i mosaici, precedentemente riservati ai pavimenti, vennero messi sui soffitti a volta.

Dopo la morte di Nerone, in quarant’anni, la Domus Aurea fu completamente sepolta sotto nuove costruzioni, ma paradossalmente questo fece in modo che sopravvivesse. La sabbia funzionò come le ceneri vulcaniche di Pompei. L’accostamento a Pompei è voluto, perché anche quello è un altro luogo che tutto il mondo ci invidia e che stiamo lasciando morire.

La Domus Aurea oggi è chiusa al pubblico dal dicembre 2005, con l’ultimo scioccante crollo nel 2010.

Si dice potrebbe riaprire le porte ai visitatori fra quattro anni, ma servono 31 milioni di euro, in tranche da 7-8 milioni l’anno, fondi che la soprintendenza non può permettersi di spendere.

Possibile che non ci sia rimasta nulla di quella spinta a gridare la nostra grandezza al mondo?

Investitori privati, se ci siete, battete un colpo.

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Associazione Sportiva Dilettantistica

affiliata FSI Federazione Scacchistica Italiana

Hai mai pensato che tuo figlio potrebbe diventare un GRANDE GIOCATORE di SCACCHI?

i nostri campioni

Ad Ostia la “Scuola” Giovanile Specializzata Andrea Alfarano ValenƟna CincoƩa Sviluppare Flavio Palozza ChrisƟan Palozza la creatività David Maselli Noemy Ponzio Rendina Alessandra Di Maulo la strategia Nicole Colella ValenƟna Milillo la concentrazione Emanuele Carlo Alessandro Seccia la tenacia...

Alessandro Bonaccurso Giulio Sbrenna GIOCANDO! Francesca Bione Seconda Nazionale (U16)

1a CampionaƟ Regionali FSI ‘14 (U12F)

Seconda Nazionale (U14)

3° CampionaƟ Regionali FSI ‘13 (U8) 2° CampionaƟ Regionali FSI ‘14 (U10)

2° CampionaƟ Regionali FSI ‘13 (U12) 1° CampionaƟ Provinciali FSI ‘14 (U14) 1° CampionaƟ Regionali FSI ‘14 (U14)

1a CampionaƟ Provinciali FSI ‘14 (U14F)

2° CampionaƟ Provinciali FSI ‘14 (U10)

1a CampionaƟ Provinciali FSI ‘14 (U10F) 3a CampionaƟ Regionali FSI ‘14 (U10F)

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di Diego Recino

Movimento Difesa del Cittadino

Informazioni utili: assicurazione auto e pos obbligatorio

I

POS: OBBLIGATORIO DAL 30 GIUGNO MA SENZA SANZIONI Pos all’italiana: sarà obbligatorio, ma senza sanzioni.

Il 30 giugno scatterà l’obbligo per i professionisti – studi medici e professionali, commercianti e artigiani – di accettare pagamento con il Pos per importi superiori ai 30 euro. Allo stesso tempo, però, non sono previste sanzioni per chi non rispetterà l’obbligo di dotarsi della “macchinetta” che permette di pagare con bancomat e carta di credito. Ma senza sanzioni, denuncia l’Italian E-Payment Coalition, è facile prevedere che le adesioni saranno poche.

Fatta la legge, denuncia la Coalizione che intende promuovere l’uso della moneta elettronica, non ci sarà neanche bisogno di trovare l’inganno. Il 30 giugno scatta l’obbligo per i commercianti e i professionisti di dotarsi di un dispositivo Pos per permettere ai cittadini che pagano un importo superiore ai 30 euro, di pagare tramite carte di credito e bancomat. Spiega la Coalizione: “Succede però che non è prevista alcuna sanzione per chi non rispetterà l’obbligo, che a questo punto diventa improprio considerare tale.

Sarebbe, invece, bene che anche l’Italia si allineasse alla media europea (i pagamenti pro capite via card sono 74 l’anno contro i 194 della media Eurozone, dati Banca d’Italia), perché dissuadere dal pagamento in contate renderebbe la vita difficile a chi vuole evadere, rendendo tracciabili una parte sempre maggiore dei flussi di denaro”.

La normativa in realtà ha già suscitato numerose proteste da parte dei professionisti. Per l’Italian E-Payment Coalition, “se è ragionevole che gli ordini professionali avanzino come critica l’eccessivo costo che comporta per loro dare questo servizio (da 1.183 a 1.240 euro all’anno), dall’altro dovrebbero tener conto delle convenzioni previste in un decreto dello Sviluppo economico (n.51 del 14 febbraio scorso che entrerebbe in vigore a fine luglio). Senza alcuna sanzione prevista è facile prevedere un basso numero di adesioni e di adeguamenti da parte dei professionisti all’uso del Pos. Un mancato adempimento della norma che danneggerebbe i cittadini, prima di tutto”.

Maggiori info:

sportelloroma10@mdc.it twitter: @mdcroma10 Movimento Difesa Cittadino Roma X Sito: www.mdcroma10.org

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n questo mese di Luglio abbiamo deciso di affrontare due diverse tematiche ma che crediamo siano di interesse comune.

SU PER MON E Y: R ISPA R M I A R E S U L L’A S S I C U R A Z I O N E SI PUÒ CON U N ’A U T O V E C C H I A ?

Aumenta il numero di vecchie vetture in Italia l’età media dagli 8 ai 10 anni il 47% supera addirittura i 10 anni, questi i dati emersi dall’ultimo studio dell’Osservatorio Supermoney. È quanto emerge analizzando le richieste degli utenti che si sono connessi al portale per trovare il preventivo di assicurazione auto più vantaggioso.Un veicolo vecchio ha costi più alti di gestione e manutenzione, consuma più carburante, risente dei blocchi del traffico e ovviamente comporta una spesa maggiore per quello che riguarda le polizze assicurative.

Analizzando i dati e le richieste di confronto delle polizze auto che sono arrivate al portale tra gennaio e aprile, emerge come quasi un terzo delle automobili possedute dagli italiani (29,5%) abbia tra i 6 e i 10 anni di età. Più di un quarto ha tra i 10 e i 14 anni, mentre le auto tra i 2 e i 6 anni sono in numero esiguo (21,7%). I veicoli più vecchi, tra i 14 e i 20 anni di età, rappresentano poco più del 15% del totale, mentre le auto fino a due anni arrivano soltanto all’8,3%.

Passando ai dati delle singole regioni, si osserva come la Sicilia risulti essere la regione con i veicoli più vecchi: la media è quasi di dieci anni. La regione che ha il maggior numero di auto anziane,però, è la Basilicata: il 18,37% del totale ha infatti tra i 14 e i 20 anni. La regione in cui l’età media delle auto è più bassa è invece la Valle d’Aosta, dove i veicoli hanno mediamente 7,9%, proprio qui troviamo le auto più “giovani”.

Andrea Manfredi, Amministratore Delegato di SuperMoney è convinto del fatto che “in questo, come in molti altri casi, la crisi non ci aiuta affatto a risparmiare. Circolare con un’auto vecchia, infatti, significa spendere di più per il carburante, per visite più frequenti dal meccanico e per l’assicurazione auto”.

I risultati mostrano Infatti che chi ha un’auto nuova risparmia sul costo dell’assicurazione e il risparmio maggiore si realizza per esempio in una città come Napoli. Un libero professionista napoletano, in classe di merito 1, che voglia assicurare una Fiat Punto immatricolata e acquistata nel 1995 spenderebbe con Direct Line 879,89 euro l’anno, mentre per assicurare la stessa auto, ma acquistata e immatricolata nel 2014, spenderebbe con Quixa 764,38 euro. Il risparmio annuo è di circa 115 euro, a cui va aggiunto un minor consumo di carburante e la possibilità di circolare durante i blocchi del traffico.

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A cura della Citta’ dei Mestieri

Occupazione: il futuro tra i campi.

E Roma dà il via al bando per le terre pubbliche

C’

era una volta l’Italia a vocazione agricola. Con i suoi prodotti tipici che facevano e fanno gola al resto del mondo.

E c’erano gli agricoltori italiani, alle prese con la fatica, con la schiena piegata in due tutto il giorno, alle prese con il tempo a volte amico e a volte acerrimo nemico.

Gli ultimi decenni, le campagne italiane sono state “invase” da agricoltori provenienti da ogni parte del mondo, specialmente dall’Africa.

Guerre e carestie li hanno convinti a lasciare il proprio Paese e a trovare fortuna in Italia, prendendo il posto di generazioni nostrane che avevano lasciato la terra dei genitori.

L’inversione di tendenza, la convinzione che siamo quello che mangiamo, la voglia di tornare al cibo genuino e tante altre considerazioni, stanno piano piano riportando i giovani in campagna. Negli ultimi anni sono cresciute le aziende agricole e Roma e il Lazio vivono una particolare condizione. Sono infatti numerose le “terre” una volta curate dai coloni, lasciate a se stesse. Il Comune di Roma, in primo luogo ha pensato a censire le aree e poi, rispondendo alle direttive europee, ha avviato il bando per le terre pubbliche.

A rafforzare l’idea di andare avanti in questo ambito arriva la PAC (Politica Agricola Comune) con sede UE che impegna circa il 34 per cento del bilancio comunitario. Le linee guida per gli Stati membri sono quelle che riguardano lo sviluppo delle zone rurali e delle comunità montane. Da qui al 2020 inoltre, Bruxelles stanzia per l’Italia 52 miliardi di euro con sostegno diretto agli agricoltori. Agevolazioni e sgravi (premio del 25 per cento agli under 35) completano l’”operazione terra”.

Mestieri Coltivazioni biologiche, attenzione alla biodiversità e al km 0, sviluppo di energie rinnovabili e risparmio energetico. E ancora: attività rivolte all’inserimento sociale di soggetti svantaggiati, creazione di orti sociali o fattorie didattiche per minori. Sono alcuni dei criteri che permetteranno di ottenere punteggi più alti per l’aggiudicazione del bando e delle terre per la durata di 15 anni.

Per il recupero dei casali, l’amministrazione capitolina ha inserito uno stanziamento nel Pian o Investimenti di 200.000 euro per lotto, risorse rivolte alla manutenzione straordinaria degli edifici. Per i vincitori sono previste invece facilitazioni per l’assegnazione dei banchi nei Farmer’s Market di Roma Capitale.

INFO La domanda di partecipazione dovrà essere presentata al Dipartimento Patrimonio Sviluppo e Valorizzazione di Roma Capitale, Piazza Giovanni da Verrazzano, 7 – 00154 Roma, a pena di esclusione, entro e non oltre le ore 12,00 di lunedì 22 luglio 2014, secondo le modalità previste dal Bando.

Per illustrare il bando e rispondere ai quesiti dei partecipanti, i funzionari responsabili organizzano un incontro giovedì 29 maggio dalle ore 17.00 alle ore 19.00 presso la sala conferenze della Città dell’Altra Economia, in Largo Dino Frisullo.

Altre info: www.comune.roma.it (bandi)

Ma veniamo al bando di Roma Capitale. Borghetto San Carlo, tenuta Cervelletta, tenuta Redicicoli e Tor de Cenci. Sono queste le prime 4 aree, tutte comprensive di un Casale e di un manufatto rurale da recuperare, per un totale di 100 ettari di terreno, individuate dall’amministrazione capitolina da affidare a giovani agricoltori.

Il bando resta aperto per 60 giorni a far data dal 24 maggio.

“Lanciamo il bando pubblico per assegnare le terre agli agricoltori - ha dichiarato il sindaco Marino - le terre agricole devono essere preservate, e noi ci crediamo fortemente. La nostra visione sull’agro romano è molto chiara: vogliamo che i giovani agricoltori possano avere queste terre ad un costo relativamente basso. Nel bando sarà data priorità, con un punteggio più alto, ai giovani con meno di 40 anni e lo faremo a dei costi accessibili, con un prezzo tra i 100 e i 200 euro per ettaro all’anno”.

città dei mestieri e delle professioni Municipio X

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Città dei Mestieri e delle professioni di Roma e del Lazio - Via del Sommergibile 11 - 00122 Ostia Lido Roma Orari di apertura al pubblico: Martedì 14.30 – 17.30 - Mercoledì e Venerdì 10.00 – 13.00 Tel. 06.5672763 – 06.671073150 - municipio10@cittadeimestieri.lazio.it - www.cittadeimestieri.lazio.it

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CULTURANDO

a cura dell’Associazione Culturando

Spazi all’Arte. Poesia e Musica a Ostia

A

mirino all’osmosi artistica. Con questo intento verranno proposti una serie di nuovi eventi di Poesia e Musica con Mostre d’Arte all’interno del Centro Espositivo EXDEPO’, una raffinata e moderna struttura adatta ad ospitare eventi culturali di rilievo.

Ogni sera verranno presentati tre poeti che si alterneranno nella lettura dei loro versi alle performance di ottimi musicisti. Gli eventi verranno presentati dal giornalista e scrittore Dott. Salvatore Spoto. Ostia è da sempre una città molto sensibile alla cultura; i colori del mare, delle pinete, la magia dei tramonti, lo sguardo severo della Rocca e degli scavi di Ostia Antica, fanno della nostra città il luogo ideale per immergersi nell’incanto dell’arte. >> Il I programma di “Poesia e Musica” è così strutturato:

Sabato 5 Luglio S P Poesia: Michela Zanarella, Marco Mastrilli e Claudio Fiorentini Musica: Massimo Riccitelli Band ( Rock classico anni 60 ) M

Sabato 12 Luglio S Poesia: Gianni Caruso, Tiziana Mignosa e Michele Gentile P M Musica: Teura e Jorma ( Soul, Rythm and Blues )

Sabato 19 Luglio S Po Poesia: Daniela Taliana, Gianni Godi e Antonella Carrarini Musica: Programma Canto - Allievi del Maestro Gaetano PaM trizio Sbriglione “ Ass.Corelli” tri

Sabato 26 Luglio Sa Po Poesia: Fiorella Cappelli, Bice Sabatini e Claudia Mossi Musica: Musica Popolare di Davide Conte M

Associazione senza fini di lucro, apartitica e con finalità di promozione ed utilità sociale 00124 Roma Via Italo Montemezzi 48 www.associazioneculturando.org info@associazioneculturando.org Tel. 347 57 06 491 - Cod. Fisc. 97772370587

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ncora oggi, forse soprattutto oggi, in questi nostri giorni consumati in fretta e furia e spediti nel futuro come biglie impazzite, in questa nostra società così tecnologica e votata all’esaltazione del progresso, la poesia si fa spazio nel cuore della gente.

Merito del possente spirito evocativo che la anima e che penetra nella polpa dell’anima accarezzando senza compromessi i sentimenti più nascosti. Il poeta, ne siamo certi, legittima con le sue liriche quel ruolo di custode del proprio tempo che da sempre lo accompagna nel tentativo di darsi agli altri. Scrivere versi è indice di grande coraggio, un vero atto rivoluzionario azzardiamo pensare.

Mettere a nudo quelle emozioni che riposano nelle parti spesso più recondite della persona, “abbassare lo scudo” equivale ad accogliere lo sguardo della gente ed invitarlo a dare un’occhiata ai sogni che culliamo, alle speranze che nutriamo con lo scopo di condividere gioie e dolori partecipando tutti insieme alla magia del libero pensiero.

La poesia non è morta quindi, sulle ali dello stupore continua a viaggiare e plana sulle acque di un futuro che non deve fare a meno di un’arte così nobile e pura.

Per questo motivo, con immenso piacere, desideriamo segnalare in quest’articolo l’evento “ Poesia e Musica” promosso dall’Associazione Spazi all’Arte che si terrà a Luglio, tutti i sabato sera sulla terrazza del Centro Espositivo EXDEPO’ di Ostia.

Chiediamo a Daniela Taliana, poetessa e pittrice, vice presidente di “Spazi all’Arte”, ideatrice e organizzatrice dell’evento, di fornirci qualche dettaglio - << L’Associazione Spazi all’Arte promuove da tempo Arte e Cultura nel territorio del X Municipio ed in particolar modo cerca di off rire al pubblico un programma di attività che

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Soggiorno Angolo cottura Bagno con vasca idromassaggio Bagno con box doccia Due camere da letto Terrazza abitabile Barbecue e armadietto Box/posto auto e cantina

89 mq

La Casa rinnova la sua Natura Classe A+

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di Lorenzo Sigillo’

SPECIALMENTE ROMA EVENTI UNICI NELLA CAPITALE

Decolla l’estate romana del rock I ROLLING STONES INFIAMMANO IL CIRCO MASSIMO e pietre continuano a rotolare, contro il tempo e contro tutti, in uno scenario che solo la Capitale del Mondo può regalare. Che la serata sarebbe stata memorabile, lo si era capito già dal tramonto, quando gli incredibili colori che veleggiavano sui Fori Imperiali, erano accompagnati nel vento dalle note di John Mayer, strepitoso musicista che oltreoceano spopola e qui si “accontenta” di aprire il concerto dell’anno dei Rolling Stones. Dopo un’ora di ottima musica del menestrello americano, sono arrivati i protagonisti tanto attesi che hanno aperto il concerto con l’intramontabile “Jumpin’ Jack Flash” tra l’ovazione dei presenti al Circo Massimo, che Mick Jagger ha definito subito, in italiano, “un posto meraviglioso”. Polemiche a parte, infatti, è davvero sembrato che un posto così sia sempre stato lì ad attendere il gruppo britannico, mantecando amabilmente antico e moderno nel nome del rock, per unire due, forse tre, generazioni. I riff di Keith Richards erano lì a fendere la notte romana dei 70mila presenti, nonostante il solito brutto spettacolo dei bagarini, mentre forse si sarà arrivati a 100mila presenze a fine serata contando gli appassionati presenti oltre le transenne, tra le Terme di Caracalla e Viale Aventino, felici comunque di ascoltare buona musica accontentandosi di una bella serata d’estate. Romani, ma anche tantissimi da tutta Italia e turisti da tutto il mondo, non hanno voluto perdere neanche una nota dello spettacolo, accampandosi e mettendosi in fila dal giorno prima in una zona rossa blindata per 48 ore e sono stati ripagati dai grandi classici come “Honky Tonk Woman”, “Brown Sugar”, “Simpathy for the Devil” fino al finale con l’intramontabile “Satisfaction”. Immortali questi i Rolling Stones, come la Città Eterna che li ha ospitati.

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TORI AMOS INCANTA L’AUDITORIUM La differenza tra un semplice interprete ed un’Artista è difficile da spiegare, mentre è più facile capirla vedendo ed ascoltando un concerto incredibile, come quello di una grande pianista contemporanea. Tori Amos è, infatti, fin dagli anni novanta una delle più importanti figure del panorama musicale americano e mondiale, ed il suo rock suonato al pianoforte è sbarcato anche all’Auditorium del Parco della Musica di Roma. Il sold out della Sala Sinipoli ha visto la cantautrice deliziare il pubblico con una scaletta che ha spaziato nei suoi quasi venticinque anni di carriera. E’ difficile apprezzare un concerto di un artista di questo calibro senza aver attraversato negli anni le sue opere, ma anche un semplice appassionato di musica avrà gradito questa performance unica dove una donna è riuscita a tenere il palco da sola con un carisma eccezionale e delle mani magiche che scorrevano sui tasti, a volte accarezzandoli, a volte picchiandoli con rabbia. La rossa americana ha spaziato in maniera sontuosa tra diverse perle della sua discografia, incastonandole in un one woman show di rara fattura. Canzoni da brividi come “Precious Things”, “Past The Mission”, “Crucify” hanno emozionato il pubblico ed il risultato finale è stata una sala letteralmente riempita dai suoni del fedele Bösendorfer, il pianoforte della passionale Tori, avvolta per l’occasione in un abito dorato. Ed ancora, sono arrivate le ballate storiche come “A Sorta of Fairytale” e “Cornflake Girl” fino alla nuovissima e commovente “Invisible boy” ,che ha chiuso splendidamente il concerto sotto una cascata di applausi (nella foto una fortunata fan con la scaletta originale del concerto).

Chi non c’era ha perso uno show musicale lontano anni luce dagli spettacoli con le starlette a cui ci siamo ormai abituati su questo meridiano, ma non abbiate timore, se questa è la nuova vecchia Tori Amos, tornerà presto nel Belpaese e sentiremo parlare di lei nuovamente ed a lungo.

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Scadenzario Fiscale

Anna Maria De Calisti commercialista

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o Studio De Calisti A.M. e Montini M. saluta tutti i Lettori che si inoltrano nello scadenzario fiscale di Luglio e Agosto 2014.

La prima scadenza è il pagamento dei contributi per i datori di lavoro domestico. Il pagamento che va dal 1° luglio al 10 luglio, secondo la nuova circolare Inps, potrà essere versato esclusivamente secondo le seguenti modalità: a) rivolgendosi ai soggetti aderenti al circuito “Reti Amiche” (tabaccherie); b) online sul sito internet “www.inps.it”, nella sezione Servizi on line – Elenco di tutti i servizi - Pagamento contributi lavoratori domestici; c) telefonando al Contact Center 803.164, tramite utilizzo di carta di credito; d) utilizzando il bollettino MAV. Lo Studio rammenta, che per l’anno 2014, l’INPS ha suddiviso i contributi per i datori di lavoro domestico in due tabelle scindendo il tipo di contratto applicato da tempo indeterminato a quello a tempo determinato con l’aggiunta del contributo addizionale.

Si prosegue poi con la scadenza del giorno 7 luglio per i versamenti che derivano dalla dichiarazione dei redditi Unico/2014 ed Irap/2014, pertanto coloro che sono in possesso di partita IVA e le persone fisiche, dovranno effettuare il versamento relativo ad Irpef, Irap, Ires, Iva, adeguamento studi di settore ed eventuale acconto della cedolare secca sugli affitti in una sola volta o scegliendo più rate.

Lo Studio rende noto che avendo dipendenti o collaboratori occasionali, la scadenza del 16 luglio prevede: IRPEF, Ritenuta d’acconto, contributi INPS. Inoltre, entro il 16 luglio coloro che sono titolari di Partita Iva e si trovano sotto un regime IVA mensile dovranno effettuare il versamento. Chi non ha potuto pagare omettendo imposte e ritenute (non versate o versate in misura insufficiente entro il 16 giugno 2014), con l’opportuno calcolo può ravvedersi entro il 16 luglio.

Con la scadenza del 25 luglio coloro che ne sono soggetti, devono presentare gli elenchi riepilogativi Intrastat.

Lo Studio rammenta che salvo proroga con la scadenza del 31 luglio vi è la presentazione telematica del Mod. 770 semplificato per i sostituti d’imposta che hanno corrisposto somme e valori per i quali hanno trattenuto la ritenuta alla fonte, i contributi previdenziali e assistenziali ed i premi assicurativi dovuti all’Inail.

Inoltre, entro il 16 agosto coloro che sono titolari di Partita Iva e si trovano sotto un regime IVA mensile dovranno effettuare il versamento salvo proroga.

Il 20 agosto è scadenza dell’Iva del 2° trimestre 2014, dei contributi Inps (artigiani e commercianti) e della 3 Rata Inail.

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Marta Montini consulente del lavoro

in qualità di CAF CGN lo Studio è abilitato a fornire ulteriori servizi tra cui: 730 per coloro che sono dipendenti, collaboratori, pensionati - ISEE, RED, Detrazioni ecc. - Gestione Badanti e Colf Lo Studio ringrazia per l’attenzione dei lettori e rimane a disposizione per ogni ulteriore chiarimento.

Studio De Calisti Anna Maria - Via Leonardo Mellano 72 - 00125 Roma tel. 06/52352585 cell. 3333087137 e-mail: amdec@libero.it

Numeri utili per le emergenze AMBULANZA CARABINIERI sede di ostia SEDE DI ACILIA SEDE DI CASALPALOCCO POLIZIA SEDE DI OSTIA POLIZIA MUNICIP. DI OSTIA

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118 112 06 56308127 06 52350109 06 5053553 113 06 5636011 06 67696250 -51 FAX 06 67696228 MAIL seg13.polizialocale@comune.roma.it VIGILI DEL FUOCO 115 SEDE DI OSTIA 06 5601960

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