NEW ENTRY IL GIORNALE DELLA GENTE - EDIZIONE DI BRESCIA - 20/09/17

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Anno 23 - N°10 del 19/07/2017 - www.newentry.eu - brescia@newentry.eu - Pubblicità: Gianluca Boffetti 347.73.52.863 BS - MN - CR

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I Poliambulatori San Flaviano Il dentista e il mal di schiena Normalmente ci si rivolge ad un dentista nei casi di dolori a livello mandibolare o ai denti o al cavo orale in generale, oggi il Dottor Angelo Ziletti, medico chirurgo odontoiatra e direttore sanitario dei Poliambulatori San Flaviano a Pralboino, ci parlerà della relazione tra mal di schiena e malattie della bocca. In Italia il mal di schiena è uno dei principali motivi che

spinge a farsi visitare dal medico di famiglia, ed è una delle prime cause di assenza dal posto di lavoro. A provocare dolori alla schiena può essere una parte del corpo insospettabile: I DENTI! Lo stesso si può dire anche per chi soffre di cefalea, dolori cervicali, algie (dolori) facciali, blocchi della mandibola e vertigini. In questi casi si parla di malocclusione dentale e problemi posturali.

La postura è l’atteggiamento che assume il corpo statico o durante il movimento. La postura deve raggiungere uno stato di equilibrio che protegge le strutture portanti del corpo da una lesione o da una deformità progressiva. Dottore, ci spieghi meglio Le posizioni della bocca e della lingua e il modo in cui combaciano le due arcate dentali, sia durante la masticazione sia a riposo, possono creare questi problemi. Quando il medico di famiglia non riesce a risolvere il problema il paziente viene indirizzato a vari specialisti. Quando non c’è una causa riconducibile alla colonna vertebrale o all’apparato muscolo-tendineo quasi sempre il disturbo è riconducibile ad una malocclusione e quindi il problema diventa di pertinenza del dentista. Quali sono le malattie dei denti e della bocca che possono determinare mal di schiena? La malocclusione può verificarsi ad esempio se un dente non è ben allineato con gli altri, se non sono stati sostituiti

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SPECIALE

denti mancanti, se ci sono otturazioni o protesi eseguite male. Alcune persone invece hanno la tendenza a tenere la bocca ben serrata o a digrignare i denti, soprattutto durante la notte, affaticando così i muscoli e l’articolazione temporo-mandibolare. In particolare lo stress è un fattore che agisce sulla struttura anatomica causando oltre ad un’occlusione imperfetta anche mal di testa, dolore alla schiena e dolori muscolari. Come possiamo prevenire o curare questi disturbi? La prevenzione è fondamentale iniziarla in età pediatrica, permettendo così al bambino una crescita serena. Si consiglia un’attività sportiva costante perché permette a tutti i muscoli uno sviluppo adeguato e di conseguenza una postura corretta. Se eventualmente si dovessero riscontrare problematiche inerenti alla masticazione è necessario intervenire per tempo al fine di evitare che il problema si ripercuota a livello posturale. Presso il nostro centro abbiamo sviluppato un programma di prevenzione e consolidato il servizio di ortodonzia. Quando si presenta un adulto con questi problemi è necessario fare una

visita accurata e uno studio del caso per risalire alla causa. Nel caso in cui ci sia un mal di schiena causato da una malocclusione si può intervenire anche da adulti con l’ortodonzia allineando i denti correttamente. Nella nostra struttura sono presenti, oltre ai dentisti, 2 specialisti di ortodonzia, 2 medici ortopedici , 2 otorinolaringoiatri e gli altri specialisti, per poter dare una risposta completa. Si è detto prima che la malocclusione può provocare il mal di schiena, ma grazie ai

controlli periodici dal dentista si possono evitare queste patologie e alleviare le sofferenze. Il nostro centro rimane aperto anche in agosto! Contatti:

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EDITORIALE

Prima di tutto: perchè essere qui? Ci sono volte in cui ci sentiamo stritolati dall’in- porci se vorremmo seguire una filosofia di vita granaggio. Tanto abbiamo fatto che ci siamo che possa realmente modificare il nostro modo convinti che il reale scopo delle vita sia quel- di vivere. Ricordiamoci che nessuno ci costringe lo di fare più degli altri e di inseguire obiettivi ad essere qui!!! Lo comprovano un numero inche continuano ad eluderci: dappertutto vedete finito di suicidi e potete verificare che nessuna gente che combatte, si arrabbia e fa della vita autorità, nessuna legge ce lo vieta. Essere o non un gioco pur di acquisire potere e benessere essere, questo è il problema! sociale, invece di ricercare Che ce ne rendiamo conto o La vita è un grande soddisfazioni inferiori. meno, noi rispondete a questa spettacolo dove il Nella società d’oggi il fine semdomanda ogni giorno, semplipalcoscenico, da solo, cemente per il fatto che non ci bra essere il raggiungimento vale il prezzo di obiettivi orientati nel futuuccidiamo. del biglietto. ro, determinati esternamente: Significa scegliere la vita in dare soddisfazione a mamma tutta la sua gloriosa ricchezza, e papà, avere degli ottimi voti nel suo illimitato potenziale, A. Curnetta in pagella, conseguire lauree, scegliere per ciò che realmenricevere aumenti e promozioni sul lavoro, pre- te è, il più incredibile miracolo dell’universo. mi, tre macchine, due televisioni finalmente “Eleggiamo dunque la vita...” ma per capire una soddisfacente pensione. Nessuna pare mai quale delle due cose è meglio, un essere vivenarrivare. Siamo sempre impegnati a rincorrere te deve semplicemente conoscere la differenza oggetti di provenienza esterna e non ci resta più tra vita e morte e solo gli adulti sembrano catempo per goderci la vita. Allora, perché essere paci di dimenticarla. Noi siamo gli unici esseri qui? Questa è la prima domanda che dovremmo sulla Terra capaci di dire a noi stessi: “Ci sono

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EDITORIALE

vite che non valgono la pena di essere vissute” e dato che alla coscienza umana è stata aggiunta anche questa responsabilità dovremmo essere in grado di apprezzare maggiormente la vita. Relativamente poche persone nel mondo commettono fisicamente il suicidio, direttamente, consciamente, con determinazione. Questi sono gli unici che, psicopatici o no, a prescindere dalle loro ragioni (alcune delle quali a volte possono essere anche legittime, mi pare), ad un certo punto si sono chiesti: “Prima di tutto perchè sono qui? Ed immediatamente si sono risposti: “Secondo me, non esiste alcuna valida ragione”, nello stesso modo potremmo dire: “Ci sono un mucchio di ragioni!” e potremmo anche trovare più ragioni per scegliere la vita di qualsiasi altro essere nell’universo... Del resto se ci stiamo uccidendo lentamente,

o se dentro di noi proviamo la sensazione di non vivere veramente (ci sentiamo come dei morti viventi) in realtà non “scegliamo la morte” in modo diretto, ma in verità non scegliamo nemmeno la vita. Prima di tutto, perchè essere qui? Facciamo finta che il vero scopo per cui siamo sia quello di fare un viaggio attraverso la vita gioendone al massimo, senza tormentare nessuno ed interpretando azioni che possano soltanto trasformare questo pianeta in un posto migliore per tutti quelli che lo abitano e quelli che lo abiteranno. Io penso che non sia un obiettivo troppo ambizioso se lo si intende come filosofia di vita per ogni essere umano. La chiave di tutto consiste nel prendere la nostra vita con gioia anche se, come detto, non è facile ma non impossibile. Gianluca Boffetti

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fornare per circa 25 – 30 minuti a150°. Quando la torta si sarà raffreddata spalmare la confettura di fragole (scaldarla leggermente per renderla meno densa e stenderla con facilità) e decorare a piacere. Raffreddare la torta in frigorifero per almeno 1 ora. Anna - www.cucinacreare.it

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Risuonare “Torna forte a scrosciare la mia vita profonda quasi scorresse fra più larghe rive. Sempre più affini sento a me le cose, tutte le immagini agli occhi più vive.” R.M. Rilke “Progresso” dal Libro delle Immagini La vita profonda scorre e scroscia, ma non sempre questo corrisponde a un benessere. Ci sono giorni in cui mi sembra di incrociare solo pesantezze, solo le fatiche delle nostre vite. Giorni in cui ogni minimo fruscìo innesca una reazione dei nervi. Giorni in cui ognuno col suo fardello è la vista costante. “Sempre più affini sento a me le cose”, ma se l’affinità risuona nella fatica di vivere, le note si fanno gravi. Rimango qui a scrivere per alleviare la pesantezza e cercare altre sintonie. Ognuno ha il suo fardello. Vorrei scrollarmi di dos-

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so la pesantezza come un cane si scrolla di dosso l’acqua dopo il bagno. Ma non funziona così. Non se ne va via se non -forse- attraversandola. Mi viene in mente il Flauto magico di Mozart, nelle immagini del film che Bergman ne ha tratto: lì il Principe Tamino, insieme a Pamina, attraversa le prove del fuoco e dell’acqua andando semplicemente avanti, ascoltando e osservando ciò che attraversa e suonando il flauto magico che lo aiuta nell’impresa. Il mio flauto, stasera, sono le parole che raccontano, che gettano un ponte verso una nuova riva. Sto quieta in raccoglimento. Il silenzio lenisce, placa. Lascio scorrere. Scorrono le piccole grane della giornata, i fastidi, i nervosismi; scorrono i sorrisi e le leggerezze; scorre ciò che ha increspato la superficie dell’acqua, che ha toccato pelle sensibile; scorrono i fardelli altrui. Qui, ora, solo silenzio e respiro. sguardiepercorsi

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SOCIETA’

Un fendente, uno solo, definitivo Sui giovani, sui loro comportamenti, sugli stili di vita che permeano i minuti e le ore da trascorrere in famiglia, in classe, in oratorio, al pub, nella stessa identica terra di nessuno, con le inevitabili e conseguenti condotte criminogene, continuo a sentire domande talmente banali e sonnolente da fare rabbrividire, di contro giungono risposte tremebonde e inconcludenti, che lasciano gli interrogativi a bocce ferme, così tutto si mimetizza dentro una sorta di tempesta mediatica, affinché nugoli di sabbia negli occhi consentono di non vedere, non sentire, in fin dei conti sono accadimenti che ci inseguono dalla notte dei tempi, certo, dico io, finchè non ci scappa il morto. Allora e solo allora c’è un risveglio obbligante della rete neuronale, che costringe a correre immediatamente ai ripari, a prendere atto che non si tratta di bullismo, disagio relazionale, disconoscimento delle regole, perché volenti nolenti, siamo già all’inferno, dove la trasgressione veste i panni consunti della devianza. Ragazzini violentano ripetutamente per giorni, per mesi, una coetanea, in gruppo pestano giù duro fino a scarnificare al fondo delle ossa. Adolescenti con in tasca il tira pugni, il serramanico, come a dire: io non sono trasparente, io non sono un fantasma, io non ci sto dietro a tutti voi. Bicipite palestrato e arnese freddo come una lama, diventano un connubio affascinante-devastante, una presenza costante in chi nulla più ha da raccontare, da inventare, da creare attraverso la fatica di un ragionamento appropriato con cui confrontarsi e magari imparare che gridare e imprecare non sempre rappresenta la realtà, la verità, se non soltanto la tua. Oppure quanto possa diventare importante il sudore di un impegno, l’espulsione delle tossine. Invece ecco la scelta opposta e contraria ad ogni più naturale libertà, è la resa farsi avanti, a nascondersi nell’impetuosità e imbizzarrimento del 08 www.newentry.eu

fendente secco, uno solo, definitivo, bastante a inchiodare la vita di un innocente. Penso che a volte siano le convinzioni costruite a misura, emulazione copia incolla, a creare le condizioni del dis-valore non dei nuovi digitali, ma dei nuovi esterefatti bamboccioni assassini, risultato opprimente delle parole lasciate in giro come mine vaganti dagli adulti e sempre dagli stessi stoltamente autorizzate. Il famoso detto del coltello dalla parte del manico, non significa niente se non accompagnato da un esempio importante, un esempio appunto, quello che insegna cos’è il rispetto di se stessi e degli altri, attraverso una testimonianza che non è di comodo, ma un fare quotidiano ripetuto, dunque autorevole. Quando un adolescente pianta una lama nel cuore di un coetaneo, non c’è attenuante che dir si voglia, soprattutto per chi ha dato per scontato che in casa propria, fatti di questo genere non potessero verificarsi, anzi, forse possono accadere, ma a casa tua non nella mia. La morte di un ragazzo innocente richiama sempre la necessità di delucidazioni, spiegazioni, l’indagine sulle motivazioni che hanno spinto all’azione irresponsabile. Nuovamente saranno le parole valigia a farla da padrone, a rendere comprensibile l’incomprensibile, molteplicità di contenitori in cui costringere a stare al suo posto tutto e il contrario di tutto. Qualcosa di questa tragedia mi riporta al titolo di un libro edito dalla Comunità Casa del Giovane di Don Enzo Boschetti: Vittime e carnefici, tutt’intorno stanno gli indifferenti, nella società io vinco tu perdi non si fanno prigionieri. Conosco bene i dazi da pagare per la scoperta del mito della forza, il cancro del dolore e della sofferenza imposta, forse occorre ripartire dai valori che già ci sono per contrastare una cultura dilagante della frode grammaticale e della violenza che appiana fintamente e drammaticamente ogni divergenza. Vincenzo Andraous


RIFLESSIONI

Contro il bullismo e la bulimia: Sirena o Balena? Qualche tempo fa, all’ingresso di una palestra, si poteva vedere un cartello con la foto di una ragazza al fisico spettacolare dove era scritto “Quest’estate, vuoi essere una sirena o una balena?” Si dice che una donna, di cui non si conosce l’aspetto fisico, ha risposto alla seguente domanda: Cari Signori, le balene sono sempre circondate da amici (Delfini, foche, umani curiosi), hanno una vita sessuale molto attiva e allevano i loro bambini con molta tenerezza. Si divertono come pazze con i delfini e mangiano gamberi fino a bere. Nuotano tutto il giorno e viaggiano in luoghi fantastici come la Patagonia, il mare di barens o le barriere coralline della Polinesia. Cantano incredibilmente bene e a volte si arriva fino a farne un cd. Sono animali im-

pressionanti e molto amati, che tutti difendono e ammirano. Le sirene non esistono. Ma se esistessero, farebbero la fila per consultare uno psicologo a causa di un problema di doppia personalità, donna o pesce? Non avrebbero una vita sessuale e non potrebbero avere figli. Sarebbero bellissime, certo, ma solitari e tristi. Inoltre, chi vorrebbe al suo fianco di una ragazza che puzza di pesce? Senza dubbio, preferisco essere una balena. Miriam

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BIG SCREEN: VOLA AL CINEMA

PRIMA DI DOMANI Rivivere lo stesso giorno per sistemare le cose. Drammatico - USA, 2017. Un film di Ry Russo-Young. Con Zoey Deutch, Halston Sage, Logan Miller, Kian Lawley, Elena Kampouris, Jennifer Beals, Diego Boneta, Alyssa Lynch. Uscita mercoledì 19 luglio 2017. Distribuzione Eagle Pictures. Una giovane ragazza vive l’incubo di rivivere lo stesso identico giorno più volte. Ma questo sarà anche la grande occasione per aggiustare le scelte sbagliate del passato. Una ragazza muore in un grave incidente d’auto. La sua vita non si è però conclusa così: ogni giorno rivive costantemente quella giornata fino al momento dell’incidente. Capirà presto che quella è l’occasione per sistemare alcune scelte sbagliate e deviare il suo tragico destino. Al Box Office Usa Prima di domani ha incassato nelle prime 7 settimane di programmazione 12,2 milioni di dollari e 4,9 milioni di dollari nel primo weekend. Inquadra il qr code con lo smarthone e visualizza il trailer del film. 10 www.newentry.eu

CRAZY NIGHT - FESTA COL MORTO Un addio al nubilato sporco di sangue. Commedia - USA, 2017. Un film di Lucia Aniello. Con Scarlett Johansson, Kate McKinnon, Zoë Kravitz, Demi Moore, Ty Burrell, Jillian Bell, Ilana Glazer, Paul W. Downs. Uscita giovedì 27 luglio

ANNABELLE 2: CREATION Il sequel di Annabelle. Horror - USA, 2017. Durata 109 Minuti. Un film di David F. Sandberg. Con Alicia Vela-Bailey, Miranda Otto, Stephanie Sigman, Anthony LaPaglia, Talitha Bateman, Lotta Losten, Lulu Wilson, Adam Bartley. Uscita giovedì 3 agosto 2017.

Durante un addio al nubilato le invitate uccidono uno spogliarellista accidentalmente. Cosa faranno per nascondere l’accaduto? Cinque amiche dai tempi del college si ritrovano dopo 10 anni per un weekend scatenato a Miami. I loro momenti di follia prendono una piega tragica quando per errore uccidono uno spogliarellista. Cercando con frenesia di capire cosa sia meglio fare, la loro notte assume contorni inaspettatamente ironici, finendo per unirle ancora di più nel momento di maggiore bisogno.

Ospiti a casa di una coppia che ha perso la figlioletta anni prima, un gruppo di ragazze viene preso di mira da una bambola diabolica. Alcuni anni dopo la tragica morte della loro piccola figlia, un creatore di bambole e sua moglie ospitano in casa una suora e numerose ragazze che provengono da un orfanotrofio. La diabolica bambola creata dall’uomo di casa, Annabelle, prenderà di mira le giovani ragazze. ANGOSCIA Il sequel di Annabelle. Horror - USA, Lo scivolamento in un tunnel popolato di ombre e di incubi, di vera e propria angoscia.

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IMMAGINI CHE FANNO SOGNARE

Castello di Sammezzano Il castello di Sammezzano, circondato da un ampio parco, si trova nell’omonima località nei pressi di Leccio, nel comune di Reggello in provincia di Firenze. L’edificio principale è una costruzione eclettica in stile moresco, effetto della ristrutturazione ottocentesca di una grande fattoria edificata nel 1605 per volere della famiglia Ximenes D’Aragona. La storia del luogo è però più antica e viene fatta risalire all’epoca romana. Lo storico Robert Davidsohn, nella sua Storia di Firenze, afferma che nel 780 potrebbe esserci passato Carlo Magno di ritorno da Roma, dove aveva fatto battezzare il figlio dal Papa. La tenuta di cui fa parte il castello appartenne nei secoli a diverse importanti famiglie: gli Altoviti, poi, per volere del Duca Cosimo, a Giovanni Jacopo de’ Medici, che infine la vendette a Sebastiano Ximenes. Tali beni restarono alla famiglia Ximenes d’Aragona fino all’ultimo erede, Ferdinando, che morì nel 1816. In un cabreo redatto dall’ingegnere Giuseppe Faldi nel 1818 il castello appare come una struttura di consistente volumetria, con bastione e scalinata d’entrata, nella parte opposta a quella delle attuali scale di accesso e di cui

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oggi non c’è più traccia. Poi, in seguito ad un lungo processo relativo al testamento di Ferdinando Ximenes, i beni, il nome, lo stemma ed i titoli della famiglia Ximenes d’Aragona, nonché la vasta tenuta di Sammezzano passarono al primogenito di Vittoria, sorella di Ferdinando, e moglie di Niccolò Panciatichi. Il castello ed il suo parco storico costituiscono un “unicum” di notevole valore storico-architettonico e ambientale.


RIFLESSIONI

Luna di miele Quanto dura?

Morire lentamente...

In questo periodo in molti giardini, sono fiorite parecchie “lune di miele”. Bellissime, peccato durino solo un giorno! Ecco allora che viene naturale, parlando tra amiche, qualche battuta spiritosa, facendo il confronto con i matrimoni e, purtroppo, separazioni e divorzi. Se ne contavano già molti, ora l’entrata in vigore delle legge sul divorzio breve, ha accelerato numeri e tempi. Quel che sembra strano a chi, come me, è sposato da molti anni, è l’età media di chi divorzia: coniugi di mezza età, sposati quindi da tanti anni. Strano perché dovrebbero essere i primi anni i più difficili per la convivenza: ognuno porta con sé abitudini quotidiane e stile di vita diverso, che pian piano riesce ad amalgamare con quelle del coniuge. Percorso non sempre facile, ma possibile se c’è amore, rispetto e buona volontà. Ecco perché dopo anni vissuti insieme, si dovrebbe aver risolto divergenze di ogni tipo, adeguandosi nel tempo ai cambiamenti che inevitabilmente accadono all’interno della famiglia: figli che crescono, genitori che invecchiano, noi stessi che nel tempo cambiamo un po’ carattere e abitudini. Tutto questo, se si affronta insieme e con la voglia di superare ogni ostacolo, non dovrebbe essere però così devastante da far arrivare ad una separazione. Problemi economici, di salute, di lavoro, dispiaceri, periodi di crisi: qualsiasi coppia li ha affrontati. Dovrebbero dunque separarsi tutte?? La “luna di miele” in senso figurato può durare poco, perché dai sogni la vita fa svegliare presto e spesso bruscamente, ma il matrimonio è un mosaico fatto da tanti tasselli, ognuno indispensabile a determinarne la lunga durata, a dispetto di tutto e di tutti. Ornella Olfi

A prevenire questo morbo tremendo, che conduce alla morte dell’anima, aiutiamoci con questi versi del poeta cileno Pablo Neruda. Chi comincia a non amare più, chi rifiuta un aiuto o il dialogo. Chi si crogiola nella sua infelicità Chi non ha più interessi e cancella ogni impegno, è inesorabilmente avviato a quella china. Muore lentamente chi non si appassiona più a nulla, chi preferisce nero sul bianco e i puntini sulle “i”. Chi evita le emozioni che fanno battere il cuore. Muore… lentamente chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta la musica, chi non trova “grazia” in se stesso. Riflettendo su quello che ha scritto Neruda, vi consiglio di prevenire questo terribile “morbo”. Basta un po’ di… buona volontà! Io ci sono riuscita, considerate che sono giunta a 94 primavere! Buona fortuna a tutti! Bisnonna Grazia.

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2 Settembre 1666: il grande incendio di Londra Nel settembre del 1666 la città di Londra venne quasi interamente rasa al suolo da un incendio di vastissime proporzioni. Era l’alba di una domenica mattina, il 2 settembre 1666, e la famiglia Farrinor si trovava ancora immersa nel sonno. Thomas Farrinor, fornaio del re Carlo II, viveva e lavorava in una casa di Pudding Lane, nell’odierna City, una stretta stradina contornata da edifici in legno. La più banale delle casualità fu la causa di quello che sarebbe stato tramandato come il Grande Incendio di Londra. Infatti il signor Farrinor, prima di ritirarsi a dormire, la sera prima, si era scordato di controllare che tutti i tizzoni dentro al forno fossero ben spenti. Durante la notte alcuni tizzoni ardenti avevano dato fuoco a una catasta di legna posta nelle vicinanze, e le fiamme si erano espanse. Quando il signor Farrinor si svegliò la piccola casa elisabettiana era già invasa dal fumo e l’aria era diventata irrespirabile. L’uomo non si perse d’animo, riuscì a svegliare tutti i componenti della sua famiglia e insieme riuscirono a salvarsi gettandosi dalle finestre del primo piano, che per fortuna non erano troppo elevate. Non ci fu niente da fare, purtroppo, per la domestica del fornaio, che dormiva proprio nella stanza del forno, e che quindi fu la prima vittima di questo spaventoso incendio. A quei tempi gli incendi avvenivano con frequenza, specialmente nei quartieri popolari dove le case erano costruite interamente in legno e paglia. Il sovraffollamento di certe zone di Londra tendeva a favorire certi tipi di incidenti. Per tale ragione il Lord Major, la maggiore autorità cittadina dell’epoca, Sir Thomas Bloodworth, svegliato un’ora dopo l’evento, non parve preoccupato che l’incendio si propagasse e liquidò tale evento con una frase che sarebbe diventata celebre da lì a poco: “Una donna potrebbe estinguerlo con una pisciata!” Non fu così.

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Gli edifici dell’epoca erano costruiti con materiali combustibili ma resistenti al fuoco, come il legno strutturale, ma spesso e volentieri venivano utilizzati anche materiali altamente combustibili come la paglia, usata sia come isolante che presente in tutte le stalle e i granai che circondavano le abitazioni. In breve l’incendio di casa Farrinor si era esteso a quelle adiacenti, in quanto le abitazioni di quel quartiere erano costruite addossate una all’altra, separate tra loro solo da stretti vicoli. A questo si aggiungeva il Gale, un forte vento dell’est, che alle prime luci dell’alba aveva iniziato a soffiare sulla città, spargendo le scintille di casa in casa. Una testimonianza dell’epoca così riportò: “Poi, la città tremò fortemente, e gli abitanti tremarono altamente, e scapparono via con grande stupore dalle loro case, per paura che le fiamme li potessero divorare: rattle, rattle, rattle, fu il rumore del fuoco che colpì l’orecchio tutto intorno, come se ci fossero stati mille carri di ferro a battere sulle pietre. Sarebbe stato possibile vedere le case cadere, cadere, cadere, da un lato all’altro della strada, con enorme rumore, lasciando le fondamenta aperte alla vista del cielo.” Altre ancora furono le cause di un incendio di tali proporzioni. Nel 1666 Londra si stava appena riprendendo dalla peste nera, che appena un anno prima aveva falciato la città. Molti abitanti erano fuggiti, lasciando le case in stato di abbandono. Tante altre erano rimaste vuote alla morte dei loro proprietari. Anche la popolazione era stata decimata, ed era ovvio che si cercasse prima di salvare le abitazioni ancora in uso. Per tale ragione l’incendio, propagatosi in quelle abbandonate, trovava sempre più vigore. A quel tempo non esisteva a Londra una squadra antincendio. Per tradizione erano gli stessi cittadini ad aiutare i vicini in difficoltà. Questi gruppi


SEGNI NEL TEMPO

così costituiti venivano chiamati Train-Band. La procedura standard in quei casi era di creare delle “fasce tagliafuoco”, ovvero demolire alcune case in posizioni specifiche per privare l’incendio del suo combustibile. Quando ancora sarebbe stato possibile fermare l’incendio, il Lord Major titubò, timoroso di quanto sarebbe costato ricostruire tali case, chiese di avere prima il permesso dei proprietari all’abbattimento. Fece un’altra scelta sbagliata affidando il compito di spegnere le fiamme a Squadre di Emergenza al soldo di alcuni ricchi proprietari di Londra. Questo influenzò parecchio la scelta delle abitazioni da demolire, in quanto tentarono di salvare le abitazioni dei loro datori di lavoro, e cercarono di deviare le fiamme verso le proprietà dei nobili loro concorrenti. Molto spesso le macerie delle case demolite erano troppe per essere sgombrate in tempo, e il fuoco le raggiungeva traendo nuova forza, e peggiorando ancor più la situazione. L’incendio si propagò alle zone limitrofe di Fish Street, in direzione del London Bridge, e col passare delle ore fu chiaro il fallimento delle autorità cittadine nel contenere un incendio di tale portata. Nessun edificio che fu toccato dalle fiamme riuscì a restare in piedi, neppure quelli in pietra, perché comunque erano sorretti da strutture portanti in legno. Anche la cattedrale di St. Paul, in cui i fedeli si erano rifugiati a cercare conforto in Dio, subì la stessa sorte. E quando la statua della Madonna crollò, insieme alle mura, un’altra profezia di Nostradamus si compì. L’incendio continuò ininterrotto per quattro lunghi giorni, rendendo l’aria irrespirabile e la visibilità praticamente nulla. Rase al suolo cinque sesti dell’area cittadina e si espanse anche oltre le mura, devastando un’ampia area agricola. Giunse fino al limite di Whitehall, a occidente della City, e alla Torre di Londra, sul lato est. Davanti alla Temple Church parve estinguersi, ma improvvisamente balzò di nuovo alla vita, proseguendo verso Westminster. Il duca di York

ordinò che venisse demolita la Paper House, per contenere le fiamme, e stavolta l’espediente ebbe effetto. Il fuoco finalmente si estinse. Ufficialmente furono sedici le vittime accertate del Grande Incendio di Londra, ma i cosiddetti dispersi furono centinaia, forse anche più di mille. Troppe furono le vittime tra i diseredati che affollavano i bassifondi, tra pagliericci e capanne, e che non vennero avvertiti del pericolo se non quand’era ormai troppo tardi. Di loro non rimase più nulla e i loro resti furono consumati dall’immane rogo. Il bilancio finale fece dell’incendio la più grande calamità che avesse mai colpito Londra. In soli quattro giorni, dal 2 al 5 settembre 1666, circa 430 ettari, ben l’ottanta per cento della City, fu distrutta. Andarono distrutti: “13.200 abitazioni, 87 chiese parrocchiali, 6 cappelle, 44 Company Hall, la Cattedrale di Saint Paul, la Guildhall, il Bridewell Palace, la Royal Exchange, la dogana e altre prigioni cittadine, la Session House, quattro ponti sul Tamigi e sul Fleet, e tre porte della città.” Centomila persone restarono senza tetto. I danni materiali ammontarono all’allora astronomica cifra di dieci milioni di sterline. Fonte: latelanera.com

Un dipinto raffigurante il grande incendio di Londra del 1666 www.newentry.eu 15


TERRITORIO

REMEDELLO: Storia, Arte, Tradizione e... Notte Bianca Remedello (Remedél in dialetto bresciano) è un comune italiano della provincia di Brescia in Lombardia. È suddiviso in due frazioni: Remedello Sopra, sede comunale, e Remedello Sotto. Entrambe furono municipalità autonome fino al 1927, quando confluirono nell’attuale istituzione. Geografia fisica Il territorio di Remedello è pianeggiante e appartenente geologicamente alla Bassa padana, formato dai depositi alluvionali del Chiese. Questo fiume passa a oriente delle due frazioni remedellesi, separando il territorio comunale da quello di Acquafredda e, parzialmente, da quello di Casalmoro. A meridione il territorio è percorso dalla seriola Asolana che nasce ad Isorella e defluisce nel Chiese ad Asola. Origini del nome

Secondo il Mazza (1986) l’origine del nome è controversa: si ipotizza derivi dal latino Rus Metelli o da Ramus (ramo) da quale poi si sarebbe tramutato in ramet-ellum. Storia I primi insediamenti risalgono all’Età del Rame. Presso la località Dovarese è stata rinvenuta una necropoli risalente al IV e al III millennio a.C., la cui ricchezza e numerosità dei reperti ha fatto sì che la cultura a cui essa appartiene è stata denominata di Remedello. Anche le epoche successive risultano documentate. A Dovarese sono stati trovati dei reperti appartenenti alla cultura del vaso campaniforme, più precisamente risalenti ad un periodo tra il 2000 e 1800 a.C., mentre il particolare ritrovamento del ripostiglio di asce in bronzo a Remedello Sopra risulta appartenente al Bronzo antico (1800-1500 a.C.). Nei pressi del confine con Asola sono stati rinvenuti reperti del Bronzo medio (1500-1300 a.C.). Risultano assenti le epoche del cosiddetto Bronzo tardo (XIII secolo a.C.) e del Bronzo finale (XII-X secolo a.C.), sebbene esistano documentazioni nei comuni vicini. Sono infine stati trovati degli insediamenti di epoca gallica e romana, grazie all’iniziativa di metà anni ottanta del XIX secolo del coadiutore della parrocchia di Asola, don Luigi Ruzzenenti, e di studiosi come Chierici e Bandie-

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ri. Nella località di Sotto sono attestate tracce di quattro ville o edifici rustici uno dei quali, in località San Giovanni, fu distrutto nel III secolo a causa di un incendio. Di epoca longobarda sono stati infine trovati dei reperti datati V e VI secolo, mentre in epoca carolingia (VIII e XI secolo) risulta che i terreni del luogo erano di proprietà del monastero di Leno e di quello di Acquanegra. In seguito il Vescovo di Brescia assoggettò la pieve di San Donato sia a livello spirituale sia a livello feudale, tanto che nel 1194 l’abate di Leno, tal Gonterio, portò a processo la diocesi con l’obiettivo di recuperare beni e diritti su gran parte della Bassa bresciana, compreso la chiesa remedellese. A partire dal 1218, Remedello compare più volte nel Liber Potheris del comune di Brescia: dotato di castrum era d’importanza strategica per il controllo dei confini con il mantovano. Nell’estimo visconteo del 1385 viene citato come appartenente alla quadra di Asola. Tuttavia è attestata nel secolo XIV la sua tributarietà nei confronti dei Gonzaga: nel 1427 il castello remedellese fu occupato dal Carmagnola. La comunità fece giuramento di fedeltà alla Repubblica di Venezia la quale tuttavia cedette il territorio a Francesco Gonzaga il quale lo aveva reclamato motivandone l’appartenenza storica alla giurisdizione asolana. Per due secoli fu conteso fra Venezia e Mantova, come tutto l’asolano: durante il dominio della Serenissima i due abitati fecero parte della quadra di

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Asola come è attestato anche dal Catastico bresciano di Da Lezze (1610) e dall’Estimo Mercantile del Territorio (1750). Entrate a far parte della provvisoria Repubblica bresciana (marzo 1797), con il Decreto 1º maggio 1797 Remedello di Sopra e Remedello di Sopra furono considerate municipalità separate all’interno del cantone del Clisi; questo inquadramento fu poi mantenuto con il passaggio al Dipartimento del Mella della Cisalpina (novembre 1797). Nel maggio dell’anno seguente, i due comuni furono inseriti nel Distretto di Gottolengo, poi di Caccia Libera, del dipartimento del Mella. Dopo la breve parentesi dell’occupazione austro-russa (17991800), durante la seconda repubblica cisalpina si procedette ad un riassetto amministrativo (maggio 1801) che si mantenne anche durante la napoleonica Repubblica Italiana: le due municipalità remedellesi furono affidate al Distretto III di Verola Alghise del Dipartimento del Mella. Con la tramutazione dello Stato in Regno si procedette ad un’altra riorganizzazione amministrativa. Nel giugno 1805 i due comuni furono inseriti nel

Cantone II di Leno a sua volta appartenente al Distretto III di Verolanuova del Dipartimento del Mella. Nel 1810 Remedello di Sotto fu soppresso e il suo territorio fu incorporato in quello di Remedello di Sopra. A sua volta il nuovo comune fu inserito nel cantone V di Montechiaro del distretto I di Brescia. Dopo l’assegnazione dei territori del bresciano al Regno Lombardo-Veneto a seguito del Congresso di Vienna, Remedello di Sotto riottenne la municipalità autonoma. I due comuni furono compresi all’interno del Distretto IV di Montechiaro della provincia di Brescia. Dopo gli eventi della seconda guerra di indipendenza italiana e il Decreto Rattazzi (1859), i due comuni remedellesi entrarono a far parte del Regno di Sardegna (dal 1861, Regno d’Italia). Furono inquadrati nel Mandamento II di Montechiaro del Circondario V di Castiglione della nuova provincia di Brescia. Durante gli ultimi decenni del XIX secolo, i due comuni furono al centro di alcune attività di miglioramento della produzione agraria. Nel 1895 a Remedello Sopra Padre Piamarta e don Giovanni

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Chiesa Parrocchiale di San Lorenzo Remedello Sopra

Castello - Remedello Sopra Bonsignori fondarono la Colonia Agricola Bresciana in cui fu sperimentato il principio di Stanislao Solari sulla rotazione delle colture di leguminose allo scopo di favorire l’Azotofissazione. Tobia Bresciani, invece, collaborò con Ottorino Villa a Remedello Sotto e progettò un canale per lo sfruttamento delle acque del Chiese. Nel 1927, con Regio Decreto 11 dicembre 1927, n. 2479, le due municipalità furono soppresse e i loro territori furono assegnati al nuovo comune di Remedello. Monumenti e luoghi d’interesse Remedello Sopra • Castello: stando al Catasto Napoleonico del 1808 che ne riportava i confini, il fortilizio aveva pianta quadrata. Di esso, oggi rimane solo la torre in muratura posta laddove c’era l’ingresso. • Chiesa di San Lorenzo: parrocchiale costruita nel 1601 al posto di un precedente edificio ecclesiale a sua volta edificato nel Cinquecento. All’interno è presente una pala dedicata a San Lorenzo, patrono della frazione, opera di un allievo del Tiziano. La pala dedicata alla Madonna con Gesù Bambi-

no in grembo assieme ai santi Giuseppe, Agnese, Sebastiano e Quirino proviene invece dalla chiesa della Disciplina: è incorniciata da una soasa in legno laccato. • Chiesa della Disciplina: costruita nel Quattrocento dalla confraternita del Rosario e poi passata a quella dei Disciplini nel Cinquecento. Subì trasformazioni negli anni ottanta del XVIII secolo. Gli interni sono opera di Lamberto Orazio de Rossi che dipinse episodi del Nuovo Testamento tra cui una copia dell’Ultima Cena leonardesca. Nel 1967, l’e-

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TERRITORIO

Chiesa dei morti del Gandino Remedello Sopra

Chiesa di San Donato - Remedello Sotto

dificio è passato in proprietà all’Istituto Bonsignori che vi ha collocato il museo civico per i reperti archeologici rinvenuti nella zona. • Santuario dei morti del Gandino: è dedicato alla Maternità della Beata Vergine Maria. Fu costruito nel XVIII secolo come Ex voto per la peste del 1630. Remedello Sotto • Chiesa di San Donato: parrocchiale costruita nel 1774 sulla precedente pieve e dedicata a San Donato patrono della frazione. Persone legate a Remedello • Giovanni Battista Piamarta, presbitero, educato-

re e santo. Ha fondato anche l’istituto Bonsignori che oggi è una grande scuola con numerose facoltà pubbliche e scuole private. • Loris Boni - ex calciatore Museo Civico Archeologico Il Museo Civico Archeologico di Remedello è ospitato nella ex Chiesa dei Disciplini, sorta verso la fine del 1400 e decorata da un imponente ciclo di affreschi incentrato sulle storie della vita di Gesù, opera del pittore locale Lamberto Orazio De Rossi. Il museo nacque nel 1975 grazie al Centro di Promozione Locale, per preservare le assai numerose testimonianze archeologiche provenienti dal territo-

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Museo Civico Archeologico di Remedello rio, che confluirono nella Disciplina, dove fin dagli anni ‘60 avevano trovato posto i materiali della collezione Carlotti, di proprietà dell’Istituto Bonsignori di Remedello. Le raccolte sono state incrementate negli anni ‘80 in seguito all’attività del locale gruppo archeologico e agli scavi diretti dalla Soprintendenza Archeologica della Lombardia. L’esposizione dei materiali di proprietà statale è organizzata in senso

cronologico, con reperti e contesti che testimoniano il popolamento del territorio di Remedello dal Neolitico fino all’Alto Medioevo. Tra i materiali neolitici si segnalano i reperti pertinenti al Neolitico antico (gruppo del Vho, fine VII -inizio VI millennio a.C.) provenienti dalla località Cascina Bocche di Isorella. Per l’età del Rame, la Cultura di Remedello (3400/2500 a.C.), nota grazie agli importanti ritrovamenti fune-

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rari avvenuti in località Dovarese nell’Ottocento, è rappresentata in museo da una sepoltura femminile rannicchiata (scavi Barfield 1986), da numerosi strumenti in selce rinvenuti in varie località di Remedello e di Ca’ di Marco di Fiesse, da vasi campaniformi del Dovarese e di Gardoncino di Isorella e da un’ascia a occhio in rame puro ritrovata nel letto del Chiese, presso Acquafredda. Le testimonianze del territorio relative all’età del Bronzo incominciano con la fase finale del Bronzo Antico (ceramiche e tavoletta enigmatica da Pellissare di Casalpoglio), per continuare con il materiale dell’insediamento del Bronzo Medio della località Gardoncino di Isorella e quello dell’abitato del Bronzo Recente di Carpenedolo, Campo Chiusarino. Presso il Museo sono inoltre conservate cinque importanti spade di bronzo, da interpretare forse come offerte a una

divinità delle acque, di cui quattro (Bronzo Medio) rinvenute nel letto del Chiese, tra Carpenedolo e Remedello, e la quinta (inizio del Bronzo Finale) trovata nei pressi dell’alveo del Mella, a Pavone. L’età del Bronzo Finale è ampiamente documentata dallo scavo dell’abitato di Casalmoro, attivo nei secoli XII e XI a.C. Alla lacuna di testimonianze per i secoli IX e VIII a.C. fanno seguito altri ritrovamenti di località Dovarese (scavi Barfield 1986) quali le tombe a inumazione del VI sec. a.C., con materiali inquadrabili nell’ambito dell’Etruria padana. Al V sec. a.C. risale invece una fibula di tipo Certosa proveniente da ricerche di superficie in località Colombaie di Isorella. Alcune importanti necropoli illustrano il passaggio alla seconda età del Ferro e il popolamento gallico del territorio. Al II sec. a.C. risalgono le due tombe di guerriero dalla necropoli di Remedello Sopra, loca-

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lità Tagliate, il cui corredo è costituito da una spada con fodero, una punta di lancia, umbone, coltello, fibule, monete e, nella tomba 2, una borraccia. Al periodo tra il La Tène D e l’antica età imperiale si data invece la necropoli di Remedello Sotto località Corte, di cui si conservano alcuni corredi. Infine, al periodo compreso tra I sec. a.C. e I sec. d.C. è da riferire l’importante necropoli romana di Acquafredda, loc. Borgo dei Lupi, costituita da 135 tombe, per lo più a incinerazione, caratterizzata da una notevole ricchezza dei corredi. Di estremo interesse è un rarissimo esempio di moneta celtica, attualmente unico per l’Italia, coniato nella Gallia centro-orientale tra il 78 e il 58 a.C. Apertura: Domenica e festivi estivi: 15.00-18.00 Domenica e festivi invernali: 14.30-17.30 Infrasettimanali solo su prenotazione. SULLE ORME DI SAN GIOVANNI PIAMARTA «Piamarta aveva ricevuto una cospicua eredità dalla contessa Gigli, vedova Tavelli, a Pavone Mella. De-

cide di alienare tale eredità e di acquistare un fondo in quel di Remedello Sopra, un paese a 35 chilometri da Brescia, in piena pianura padana, a una quindicina di chilometri da Pavone Mella. L’acquisto del podere, di 144 ettari, è fatto il 5 febbraio 1895. Quattro giorni dopo, il 9 febbraio, con “istrumento” redatto dall’avvocato Giuseppe Tovini, si costituisce una società anonima tra Padre Piamarta, don Bonsignori e don Bonini per una Colonia Agricola Bresciana. La costituzione della società anonima è interamente opera del Piamarta, che ne sostiene poi anche tutto l’onere per la bonifica e la trasformazione. Bonsignori vi apporta la sua competenza». Giovanni Piamarta amava la Chiesa, e credeva che Dio dona ad ogni uomo dei carismi che domandano di essere messi in comune per l’edificazione dei fratelli. In questo luogo vogliamo chiedere a Dio che i nostri carismi non diventino fonte di orgoglio, prepotenza e divisione, ma siano un’opportunità per creare luoghi di comunione e di formazione, come li ha sognati Padre Piamarta.

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OROSCOPO dal 18 Luglio AL 3 Agosto 2017 Ritroverai una certa serenità ed avrai ottimi motivi per raggiungere un compromesso in ambito lavorativo. In questa fase, una notizia ti porterà una forte emozione positiva.

Avrai degli stimoli molto forti e riuscirai a vincere l’apatia di questa fase. Sul lavoro, sopperirai a tutti gli impegni con grande determinazione. Nuove amicizie all’orizzonte e qualche screzio , causa 23/07 - 23/08 gelosia, con quelle vecchie...

Avrai un ottimo senso pratico che ti aiuterà a non commettere errori. In ambito lavorativo, prenderai una decisione importante per il tuo futuro. In amore grande complicità con la 21/04 - 20/05 partner.

In ambito affettivo, avrai modo di realizzare un tuo sogno e di dividerlo con la persona amata. La fortuna sarà con te, quindi risulta essere consigliato il gioco, naturalmente senza esagerare. 24/08 - 22/09 Certamente un buon periodo,

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In ambito lavorativo, potrai sviluppare una nuova idea che ti porterà successo. In ambito affettivo, dovrai muoverti con molta discrezione. Un consiglio: sviluppa le tue idee e non farti 23/09 - 22/10 abbindolare da altri consigli.

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Un’amicizia potrà trasformarsi in affetto, ma dovrai valutare bene la situazione prima di prendere delle decisioni, potresti far soffrire qualcuno. La salute tiene anche se sei un po’ stressato 23/10 - 22/11 a causa del lavoro. Coraggio!!!

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OROSCOPO dal 18 Luglio al 3 Agosto 2017 In ambito lavorativo, gli impegni saranno veramente tanti ma non avrai modo di tirarti indietro. Un consiglio: non essere titubante. In amore qualche nuovola nera all’orizzonte ma per fortuna è solo passeggera. Cerca di essere meno nervoso.

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In ambito lavorativo, è preferibile non dividere le tue idee con nessuno. In ambito affettivo, sono probabili delle pene d’amore dovute al tuo atteggiamento presuntuoso. Cerca di 20/02 - 22/03 farto un esame di coscienza se non vuoi che peggiorino ulteriorimente le cose.

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1287 GIORNI Prima di Pasqua, sono andata a Gardone Riviera, sul Lago di Garda, a visitare Il Vittoriale degli italiani. Il risultato è l’articolo su Luigi Tenco che avete letto il mese scorso. Non sapevo, a Gardone, che quello sarebbe stato il mio ultimo pezzo per Gianluca Boffetti, il direttore di New Entry. Gianluca è stato il direttore che ha messo la sua fiducia in me e nella mia ingenua (spero) genuinità, il direttore dei primi articoli su carta stampata, della crescita, delle confidenze, dell’inizio di un affetto smisurato ed incondizionato che voi lettori ogni giorno mi avete regalato. A lui oggi dico: grazie. Mi ricordo che quando scrissi il mio primo articolo per New Entry era dicembre del 2013. Parecchio è cambiato. In meglio, direi. Sono stati quattro anni belli e pieni perché di solito quando ci si mette la fiducia, la passione e l’impegno le cose vanno bene. In questi quattro anni mi sono regalata un libro scritto insieme all’attuale sindaco di Savona Ilaria Caprioglio, due Festival di Sanremo da una posizione schiva ma pur sempre privilegiata, qualche indimenticabile complimento e telefonata importante per il mio modo di scrivere, un monologo sugli Esseri Umani letto in un Forum di Assago completamente sold out, l’orgoglio di avere ami-

ci come Chiara Gamberale, Emanuele Dabbono e Giacomo Doni, la prima ospitata in radio dove poter raccontare la mia storia di rabdomante dell’arte e, più in generale, i giorni più belli della mia vita. Non contenta, ho fatto in modo che la mia scrittura uscisse da uno schema che stava diventando sempre più autoreferenziale e andasse a toccare l’anima dei luoghi abbandonati; quando uno dei primissimi post che scrissi in Facebook sull’ex Ospedale psichiatrico Giuseppe Antonini di Limbiate - meglio conosciuto come il Manicomio di Mombello- venne condiviso quasi quattrocento volte e raccolse una marea di commenti, curiosità, messaggi privati intrisi di ricordi di vita passata e di emozioni ancora tangibili, non ci misi molto a capire che nella mia vita stava cambiando qualcosa: mi sentivo come se, per caso, avessi presi in mano una pentola a pressione che inconsapevolmente avevo deciso di scoperchiare e che stava facendo piovere dal cielo tutti i cuori del mondo. Ma il caso non è mai del tutto casuale e la vita non sbaglia mai a servirci: ci da esattamente quello che siamo, non quello che vogliamo. Iniziai così a scrivere racconti su luoghi desueti ed abbandonati e insieme alle foto scattate

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al loro interno, iniziai a parlare di persone che erano passate, che c’erano state, che avevano il diritto di essere ricordate. Vedete, questo è uno dei pregi della narrativa come delle canzoni: dire di personaggi che attraverso le parole rimangono in vita, che si vestono in qualche modo di eternità. Questo che state leggendo è il mio ultimo articolo per New Entry ed è la foto di un attimo che fugge. New Entry mi ha regalato l’utopia di vivere della mia passione e di dire la mia con la fondata illusione che a qualcuno potesse importare qualcosa; non mi ha cambiato la vita ma a questo spazio che ho condiviso con voi per tutto questo tempo non smetterò mai di essere riconoscente. In questi anni tutto è passato da questa passione, da questo luogo per me sacro che si chiama Scrittura, anche le cose frivole ed inutili. In questo luogo a metà strada tra l’essere un microfono di quello che penso e l’essere semplicemente una ragazza di provincia con i suoi limiti e i suoi difetti. Bella, brutta, divertente, noiosa, irriverente, malinconica, non importa. Ma me stessa. Ora la vita mi sta chiamando su altri palchi per raggiungere altri mondi. Non ho ancora capito bene se, cosa e come sarà il prossimo passo ma mai come ora ho bisogno di evolvere: perché voglio continuare ad imparare, passo dopo passo.

Per questo la gente ha spesso idee confuse su di me ma io non posso essere una sola persona per sempre. Sono quasi quindici anni che faccio gavetta. Ogni giorno ricomincio da capo, ogni giorno mi sveglio con la voglia di imparare qualcosa. Sto creando il mio futuro per arrivare agli appartamenti della felicità e anche se per aprire la porta della casa di uno di questi appartamenti so che dovrò faticare e faticare ancora non smetterò mai di sorprendermi perché adesso voglio che questo gioco meraviglioso e pieno d’amore che ho per la Scrittura si abbellisca ancora di più. Non esiste ancora nulla ma potrebbe esistere qualcosa tra un po’. La Scrittura non solo non mi ha lasciata mai sola nelle mie ore buie ma continua a rendere ogni cosa possibile ed immutata, mentre ti cambia. Ora è tempo di silenzio, affetti e mare. Vuoto la testa e mi faccio un bagno. Statemi bene e ricordatevi che in voi stessi c’è molto più di quello che immaginate. Grazie moltissime per aver condiviso con me la musica, la strada e un pezzo di vita in questi 4 anni. Bacini & rock’n’roll, Vostra Jù. ( Potete continuare a seguirmi sulla mia pagina Facebook @LaJuOfficial )

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Finale Nazionale di Ginnastica Artistica Rimini 2017 - “Ginnastica in festa” per ASD ARPA CALVISANO

Dal 23 giugno al 2 luglio si sono svolte le finali nazionali FGI SILVER DI GINNASTICA Artistica Femminile e Maschile, Ritmica, Trampolone e Gymnestrada. Un evento che ha ospitato 20mila ginnasti e ginnaste dalle migliori squadre affiliate alla Federazione Ginnastica Italia con la presenza di testimonial ginnasti di rilievo internazionale. Le competizioni sono state aperte dalle squadre femminili delle categorie di 4^ divisione che per noi, l’ASD ARPA CALVISANO, sono formate da Ottuzzi Marta, Favalli Alice, Fassi Marta, Azzini Emma, Affo’ Carolina, Chamekh Sara e Ferrari Cristina. Grandi emozioni, un po’ di tensione ma sempre ottime prestazioni delle nostre ginnaste senza gravi penalizzazioni; esercizi eseguiti con una buona tecnica, nonostante le ginnaste siano ancora principianti. Hanno dimostrato grande passione per il nostro sport affrontando le altre 900 ginnaste in questa categoria. Le gare continuano con ormai due veterani della SEZIONE MASCHILE che ogni anno partecipano a questo evento per contendersi i posti più alti. USAI GIOMARIA, in 2^ divisione J1, contro 60

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avversari entra nella TOP 10 e termina la sua gara con uno strepitoso 8°posto in classifica generale e 5° miglior CORPO LIBERO. MARCHETTI DARIO, 2^ DIVISIONE A2, si è meritato il 10°posto nella sua categoria contro gli altri validi 75 avversari e conquista il 2° punteggio alla sbarra, 9° alle parallele pari. Dieci giorni pieni di emozioni proseguono con la squadra maschile, VICECAMPIONI della LOMBARDIA in serie “D” OPEN, in una nuova composizione quasi vincente: DARIO MARCHETTI, GIOMARIA USAI, TOMMASO SALAMI e ELIA GRAGLIA. Conquistano il posto di 3^ SQUADRA ITALIANA grazie anche al corpo libero impeccabile di DARIO MARCHETTI che ottiene 13,650 partendo da 13,900. Soddisfazione della allenatrice KROUPOVA JANA “Quando vedi un punteggio così hai una conferma del lavoro fatto bene in palestra durante gli allenamenti. Le giurie ci confermano che la strada è quella giusta perchè la ginnastica non si inventa, la si fa con il codice dei punteggi; è la ricerca della perfezione: un decimo


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e mezzo di penalità è praticamente niente, un esercizio perfetto. Dopo un punteggio così puoi arrivare anche ultimo ma sei, per forza di cose, contento lo stesso. Sono veramente soddisfatta dei risultati ottenuti da tutta la squadra: terzi in Italia è più che bene, da un po’ di anni stavamo puntando al gradino nazionale rimanendo sempre nei primi 10, il bronzo è un grande risultato”. Le competizioni maschili si chiudono con il nostro allievo 1, che si allena più o meno da un annetto. Ci ha mostrato il suo talento in 3^ divisione GABRIELE MANTOVANI. Con un po’ di timidezza ha dimostrato di valere entrando in finale e si è piazzato a metà classifica. Un risultato positivo e stimolante sfidando ginnasti provenienti da tutta la Penisola. Il giorno successivo entravano in campo le nostre ginnaste della serie D 2^ divisione allieve LAMANUZZI ALESSIA, AZIZI ANITA, ZANOLA ANITA, ADORNI LINDA e le Junior e senior CORNALE ROBERTA, CORNALE CLAUDIA, PRANDINI BENEDETTA e ZAMBELLO AMBRA. Una gara alla loro portata con un livello tecnico altissimo, qualche errore in parallela asimmetrica e trave ma cercano poi di aggiustare il punteggio con il corpo libero. ALESSIA LAMANUZZI brilla come non mai eseguendo un esercizio impeccabile ma non basta, non centrano la finale. Accettiamo la sconfitta, lo sport è anche questo, ciò non toglie alle nostre ginnaste targate asd

ARPA Calvisano di aver condotto una gara senza arrendersi mai, hanno gareggiato con la grinta fino all’ultimo attrezzo con dei volteggi perfetti. Negli ultimi giorni entra in pedana la 1^ divisione, il gradino dell’eccellenza, il livello è alto. Qui “non si scherza più”, si va a scontrarsi con le società migliori del territorio Italiano nella gara individuale. Per le senior 2 nella classe 1999 gareggiano CORNALE ROBERTA e CORNALE CLAUDIA. Due sorelle che hanno iniziato a fare ginnastica artistica, per le statistiche, tardi. In media quasi nessuna società di ginnastica accetta ragazze così “grandi” in un percorso agonistico ma nel nostro progetto la ginnastica è per tutti. Hanno avuto l’opportunità di provare le emozioni della ginnastica competitiva con un lavoro mirato e studiato appositamente per le loro esigenze. Allenandosi con impegno e serietà siamo riusciti a fare una categoria che non ha avuto il coraggio di affrontare nessuna delle società limitrofe. Sicuramente di grande aiuto è la nostra palestra: una struttura specializzata con tutte le attrezzature, con buca paracadute a loro disposizione tutti i giorni per poter conciliare lo studio con lo sport. Per le allieve 3 vediamo gareggiare AZIZI ANITA con una gara impeccabile: si piazza a metà classifica ma ha ancora tanta strada da fare. E’ una ginnasta di buon livello e www.newentry.eu 29


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l’ha dimostrato con gli ottimi punteggi ottenuti. Ultima ad esibirsi è la junior 1 TRACCONAGLIA GIADA, Calvisanese d.o.c, entra in competizione concentrata ed esegue la sua gara impeccabile al corpo libero. Convince le giurie e va in finale, un grandissimo risultato per il livello tecnico di questa gara e un confronto molto positivo e stimolante per la squadra femminile. A gare concluse il nostro Presidente Claudio Marchetti torna con grande entusiasmo a Calvisano, soddisfatto dopo un anno intenso di risultati sfociato nella FINALE NAZIONALE 2017 con la squadra di serie D ”OPEN “ maschile e due squadre di serie “D” femminile. Ventitre atleti nelle gare individuali con buone prestazioni, abbiamo visto primeggiare i nostri Ginnasti e Ginnaste: condividere l’atmosfera di un nazionale di questo livello è emozionante. Poter respirare l’atmosfera elettrizzante dei ginnasti che

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vogliono far bene, che sono tutti lì per l’amore della ginnastica è per una sana competizione. E’ la ricompensa per i nostri ginnasti e ginnaste, per i nostri investimenti nelle attrezzature e nella nostra struttura specializzata che abbiamo creato appositamente per dare l’opportunità a tutti quelli che lo desiderano di conoscere il nostro bellissimo mondo. Dopo le gare si prosegue con l’attività estiva a CALVISANO, dal 12 giugno al 08 settembre2017, con il SUMMER GYM CAMP 2017 adatto a tutti i bambini e ragazzi in età scolare con allenatori del settore intenziona-

ti allo sviluppo delle metodiche di allenamento. Perfetto per avvicinarsi alla ginnastica artistica e ritmica e ad una programmazione multi SPORT durante tutta la giornata (dalle 8.00 alle 18.00 o mezza giornata mattina o pomeriggio) . Segreteria dell’ ASD ARPA GINNASTICA CALVISANO attiva da lunedi’ a venerdi info 333 3751793 Il Presidente Marchetti Claudio


CURIOSANDO IN LIBRERIA

un’azienda come contabile, anche se non ha mai smesso di scrivere. Ama viaggiare e sorprendersi sempre per le piccole cose. ‘La corsa’ è il suo primo romanzo. Il romanzo “La Corsa” dal 30 Giugno pre-ordinabile sul sito Bookabook Il romanzo “La Corsa” di Belotti Michela, partecipa ad una speciale raccolta crowdfunding unica nel suo genere. Il romanzo è pre-ordinabile sul sito bookabook dal quale è possibile anche scaricare un’anteprima. Al raggiungimento di 150 pre-ordini, il libro sarà pubblicato dalla casa editrice Bookabook e distribuito da Messaggerie Libri e negli Store online. http://www.bookabook.it/prodotto/la-corsa Incipit. “Sto correndo a perdifiato lungo un viale alberato, fra le foglie autunnali viscide e ormai moribonde incollate al suolo. Sento solo il mio respiro affannato, il battito del cuore che rimbomba fino in gola e lo scalpiccio sul selciato ancora umido.”

Quarta di copertina ‘La Corsa’ è la storia di Sara, nata e cresciuta nella provincia di Bergamo. Una ragazza semplice, una sognatrice. Una sera autunnale si trova a correre lungo un viale alberato, ferita e terrorizzata. Dell’aggressione subita e dei giorni precedenti non ricorderà nulla, vittima di amnesia. Nel tentativo di recuperare i tasselli mancanti della sua storia, si troverà coinvolta in un fatto di cronaca nera. Insieme all’amica Lisa e al Tenente dei Carabinieri Castelli, incaricato delle indagini, cercherà di discolparsi dalle pesanti accuse. Riuscirà Sara a fare luce sulle ombre della sua memoria? Un’altalena di emozioni racchiuse in un adrenalinico racconto thriller; una personale rivisitazione su più piani narrativi del genere noir, condito da humor nero e a tratti romance.

Sinossi. ‘La Corsa’ è la storia di Sara, nata e cresciuta nella provincia di Bergamo. Una ragazza semplice, una sognatrice. Una sera autunnale si trova a correre lungo un viale alberato, ferita e terrorizzata. Dell’aggressione subita e dei giorni precedenti non ricorderà nulla, vittima di amnesia. Nel tentativo di recuperare i tasselli mancanti della sua storia, si troverà coinvolta in un fatto di cronaca nera. Insieme all’amica Lisa e al Tenente dei Carabinieri Castelli, incaricato delle indagini, cercherà di discolparsi dalle pesanti accuse. Riuscirà Sara a fare luce sulle ombre della sua memoria? Un’altalena di emozioni racchiuse in un adrenalinico racconto thriller; Contatti: una personale rivisitazione su più piani narrativi del genere noir, Tel. 340/8792020 Mail: michela_belotti@libero.it condito da humor nero e a tratti romance. https://www.facebook.com/Belotti.Michela.lacorsa/ Biografia dell’autore Belotti Michela è nata a Bergamo nel 1983. Oggi lavora presso

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Da Venerdì 4 a Mercoledì 9 Agosto Da Venerdì 4 a Lunedì 7 Agosto PONTEVICO FRONTIGNANO (Fraz. di Barbariga)

Frontignano e la sua festa

Ritorna puntuale come ogni estate “Frontignano e la sua Festa” a Frontignano (frazione di Barbariga), da venerdì 4 a lunedì 7 agosto. La festa, che quest’anno festeggia la 36^ edizione, sembra non risentire delle edizioni che passano e continua a rinnovarsi grazie all’incredibile lavoro dei volontari. Come sempre nell’ottimo ristorante di Frontignano, preparato come ogni anno con tovaglie e coprimacchia di stoffa, piatti in ceramica, bicchieri in vetro e posate in acciaio, si potranno gustare i famosi casoncelli di Barbarigae il tradizionale spiedo con polenta, ci saranno anche un’ottima tagliata di manzo, costate e salamine alla griglia, calamari fritti, croste di formaggio alla griglia, e molto altro,il tutto annaffiato da ottimi vini. La cucina è pronta a servirvi ogni sera dalle ore 19.30 fino a notte inoltrata, garantendovi posti sempre al coperto anche in caso di pioggia. Nel campo addobbato per l’occasione si respira un’aria festosa e tutti gli addetti vi aspettano per farvi trascorrere delle ore in allegria. Grandi orchestre spettacolo ed altro,faranno da contorno e allieteranno le serate: Venerdì 4 – Filadelfia Venerdì 4 – Karaoke con Giovanni presso zona bar Venerdì 4 – Tradizionale raduno auto d’epoca del club “Amici delle Nonne” di Torbole Sabato 5 – Francesca Salmieri Sabato 5 – Karaoke con Giovanni - zona bar Domenica 6 – Alban Lunedì 7 – Roberto Madonia e Riccardo Ambrogini Lunedì 7 – Estrazione della sottoscrizione a premi, 1° premio buono per viaggio del valore di € 1500 Come sempre tutti i proventi della festa saranno devoluti alla parrocchia S.S. Nazaro e Celso di Frontignano. Contatti: pagina Facebook “Frontignano e la sua festa 32 www.newentry.eu

Sagra di San Fermo

Da venerdì 4 a mercoledì 9 agosto a Pontevico è in programma la nuova edizione della Sagra di San Fermo, che giunge quest’anno alla 40°Edizione con tante novità!!!

Da Giovedì 3 a Domenica 6 Agosto SALE MARASINO

Sale a tutta birra

Da giovedì 3 a domenica 6 agosto a Sale Marasino si svolgerà la 3° edizione della Festa della Birra. Stand gastronomico con piatti speciali su prenotazione. Musica tutte le sere e giochi per bambini.

Da Venerdì 4 a Lunedì 7 Agosto PONTI SUL MINCIO

Sagra di San Gaetano

Da venerdì 4 a lunedì 7 agosto Ponti sul Mincio ospita la Sagra di San Gaetano con stand gastronomici, balli, spettacoli, mercatino hobbysti, giostre e molto altro.

Da Venerdì 11 a Mercoledì 16 Agosto BERLINGHETTO - Oratorio

Sagra di San Rocco

Da venerdì 11 a mercoledì 16 agosto presso l’Oratorio di Berlinghetto è in programma la Sagra di San Rocco con stand gastronomico, musica e gonfiabili. Venerdì 11 serata giovani con Vasco Rossi tribute band, sabato 12 Filadelfia, domenica 13 Fabio Cozzani, Lunedì 14 Giorgio Ikebana, Martedì 15 Ruggiero Scandiuzzi, Mercoledì 16 Marco e il Clan.

Sabato 12 e 19 agosto PISOGNE

Mostra mercato

20° edizione della Mostra Mercato, l’evento che attraverso antichi cortili vi fa scoprire gli antichi mestieri.



ESPERTI A VOI

Immissioni da abbaiare di cani. E’ responsabile la proprietaria. La Suprema Corte seziona penale, con sentenza del 7 febbraio 2017, n. 5613, conferma un indirizzo interpretativo consolidato in una fattispecie peraltro piuttosto ricorrente: i vicini dell’imputata le contestano di non aver impedito che i suoi due cani abbaino costantemente di giorno e di notte, pregiudicando in tal modo la loro tranquillità e recando disturbo al loro riposo. Il Tribunale condanna ad una pena pecuniaria – peraltro non particolarmente rilevante – la proprietaria, la quale decide di impugnare il provvedimento, invocando la declaratoria di assoluzione: l’appellante lamenta in particolare che la pronuncia di condanna si sia fondata esclusivamente sulle dichiarazioni testimoniali rese dalle parti civili o da loro parenti – soggetti pertanto da ritenersi come «tutt’altro che indifferenti alla luce dei pessimi rapporti di vicinato correnti da anni, anche in forza di altre querele (e con la precisazione che nessun vicino diverso da questi soggetti si sarebbe mai lamentato)»; e che il giudice non abbia proceduto ad alcun accertamento tecnico al fine di valutare «l’incidenza dei rumori sulla pubblica tranquillità (anche alla luce del contesto territoriale)», o «l’idoneità [dei medesimi] a recare disturbo ad un numero indeterminato di persone». La Suprema Corte ha confermato la logicità del percorso argomentativo espresso nella sentenza impugnata; nel solco di una continuità interpretativa essa infatti richiama consolidati principi: il reato di cui all’art. 659 c.p. è un reato di pericolo presunto: non occorre pertanto «la prova dell’effettivo disturbo di più persone, essendo sufficiente l’idoneità della condotta a disturbarne un numero indeterminato». Basta, in definitiva, 34 www.newentry.eu

la prova della percettibilità delle emissioni stesse da parte di un numero illimitato di persone, a prescindere dal fatto che in concreto tali persone siano state effettivamente disturbate; «l’attitudine dei rumori a disturbare il riposo o le occupazioni delle persone non va necessariamente accertata mediante perizia o consulenza tecnica, di tal che il Giudice ben può fondare il proprio convincimento su elementi probatori di diversa natura, quali le dichiarazioni di coloro che sono in grado di riferire le caratteristiche e gli effetti dei rumori percepiti, sicchè risulti oggettivamente superata la soglia della normale tollerabilità». Il Tribunale ha quindi riconosciuto la colpevolezza dell’appellante alla luce delle deposizioni giudicate pienamente attendibili e rese da numerosi soggetti, i quali avevano confermato che l’abbaiare degli animali era tale «da disturbare il sonno, reso assai difficoltoso, e recare evidente disturbo al riposo dei testi, tutti abitanti


ESPERTI A VOI

nelle immediate adiacenze». I giudici di legittimità hanno così concluso con una dichiarazione di inammissibilità del ricorso, e, in forza del disposto dell’art. 616 c.p.p., con la conseguente condanna della ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di 2.000 euro in favore della Cassa delle ammende. Si segnala infine che l’accettabilità delle immissioni sonore va valutata con parametri riferibili alla sensibilità media delle persone che vivono nel luogo in cui i rumori fastidiosi vengono percepiti, mentre è irrilevante l’eventuale assuefazione di altre persone, che abbiano giudicato non molesti i rumori stessi; in proposito, si è ritenuto che «Non vi è necessità di ricorrere ad una perizia fonometrica, allorché il giudice, basandosi su altri elementi probatori acquisiti agli atti, si sia formato il convincimento – esplicitato con motivazione indenne da vizi logici – che tale superamento vi sia stato». Studio Ortini

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ED E’ POESIA

Orme Dedicata ad un caro amico. Anche nell’ambiente di lavoro possono nascere rapporti veri. E quando c’è il trasferimento ad altra sede.. Un’altra storia che se ne va ed ogni volta sulla riva del fiume c’è un’impronta ben definita. Ho scoperto elefanti lasciare impronte di gatto, topolini immortalare le proprie ed orsi pelosi affondare le zampe. La vita è un’orma, ovunque tu vada lascia qualcosa di te. La gioia si ha quando, tornando sui tuoi passi, riconosci le tue impronte sulla terra brulla ma specialmente sui volti sorridenti dei tuoi amici. Impronte uniche, ben delineate, ho rinvenuto in riva al fiume. Stanotte è passato l’orso.

Roby

Studio Ortini Barbara – Associato A.N.AMM.I. Iscrizione n.: E677 -

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Orario Ufficio: Lunedì: 16,00 – 19,30 - Martedì/Mercoledì/Giovedì: 16,00-19,00 - Venerdì: ore 16,00- 18,00 Ghedi (BS) Via XX Settembre n. 28/a Tel. 030.5235959 - Fax: 178.6006662 Cell. 334 74 35 833 - info@studiortini.com www.newentry.eu 35




PENSIERI E PAROLE RICORDANDO MICHELE

I colori della famiglia Marzo 1994 Il mestiere del genitore oggi sembra quello più difficile da compiere e tutto ciò è dovuto alla società in cui viviamo che è in continuo peggioramento trovandoci impreparati di fronte ai nuovi pericoli che essa ci propina. Difficile di questi tempi infondere nei propri figli i buoni propositi e i valori veri della vita anche se una soluzione a questo problema esistenziale bisogna pur trovarla e credo sia quella che i genitori pur mantenendo la loro figura di padre e madre, diventino amici dei figli Penso che, se un genitore è amico di suo figlio, sa anche quando è il momento di dargli un calcio nel sedere. Ed il figlio saprà valutarlo bene poiché non gli sarà dato solo dal padre o dalla madre ma dall’amico che è in loro. Capisco che al giorno d’oggi è difficile essere amici dei figli poiché mancano i colori di quella povertà che teneva unita la famiglia. Di quella semplicità che, non conoscendo una qualità migliore della vita, dava ai familiari un motivo per stringersi insieme e unire le forze per costruire un futuro migliore. poiché è nell’insieme che vive il rispetto reciproco, quel rispetto che spes-

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so viene a mancare nelle generazioni attuali. Quindi, il primo confronto da non tralasciare è in seno alla famiglia e non è detto che siano i genitori a dover imparare dai figli. Tuttavia non conta tanto chi deve o non deve imparare, quanto invece quell’incontro quotidiano che può avvenire, per esempio, a tavola quando tutta la famiglia è riunita. Un momento importante anche se non si parla e si mangia soltanto. Il solo fatto di essere lì tutti insieme attorno ad un tavolo ti ricorda che ti devi lavare, devi lavorare, devi essere onesto e non presuntuoso e soprattutto che devi essere allegro perché la vita è bella. Per ricordarci tutte queste cose a volte basta un semplice incontro casuale che nell’arco di un’intera giornata è abbastanza difficile (anche al mondo d’oggi) che sfugga. Magari uscendo da casa, incroci tuo padre che rientrando ti dice: “Non tornare tardi”. Ecco, con quel “Non tornare tardi” significa anche “Non drogarti, non essere violento e se hai l’Aids guarda di non infettare quella povera ragazza che crede in te, sii sincero con lei”.


PENSIERI E PAROLE RICORDANDO MICHELE

Una dimostrazione d’amore di un padre amico al proprio figlio, tutte cose che lui non ti ha detto, ma che tu hai sentito, e che metteresti in pratica con serenità. Purtroppo però il benessere, quel benessere che oggi ha tanto migliorato la qualità della vita, ha però fatto sì che questo dialogo, questo rapporto si frantumasse. E allora genitori e figli, pur vivendo nella stessa casa, rimangono separati, ognuno nella sua solitudine. Per cui il mangiare insieme viene considerato una perdita di tempo senza contare poi il rischio di essere coinvolti con la parola, nell’eventualità che anche un piccolo argomento possa essere intavolato. In quel caso, per salvarsi da questa “immane fatica”, è opportuno fingere l’atteggiamento ipocrita di chi è sempre d’accordo su tutto, in modo che il massimo del dialogo non vada al di là di “Certo, Sì. è vero. Certo”. E allora il padre che capisce il triste disinteresse dei figli, fa finta di nulla, ma dentro di lui, prova il dolore di una famiglia che piano piano si sta esaurendo con la conseguenza di avere poi dei figli senza valori, senza alcun progetto per il futuro. Penso quindi che non solo l’amore ma anche l’affetto ha bisogno di essere alimentato, altrimenti non si spiegherebbero quelle madri che, per quanto abbiamo voluto bene ai figli, nel momento in cui la stima per essi crolla

sono loro stesse a denunciarli alla polizia. Se esiste dunque un confine oltre il quale ci si disamora dei figli, è presumibile che esista anche una rossa indicata come zona di pericolo e prima ancora una gialla dove si avverte che sei oltre il limite di sicurezza. Una specie di graduatoria degli affetti, simile ad una scala di gradini colorati che, partendo da quel prato verde dove vivono rigogliosi gli affetti e l’amore, perdono il loro colore man mano che scendono verso il buio. E se non ci prenderemo la responsabilità di porre rimedio a questa situazione con alcuni accorgimenti ci troveremo dei figli che avranno altri figli che imboccheranno la porta di casa abbandonando i genitori ancora prima di nascere. Michele Cortinovis

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GAMES

La pluripremiata serie Real Driving Simulator fa il suo debutto su PlayStation 4. Sei pronto a vivere emozioni forti che ti faranno battere il cuore? Grazie alla collaborazione con la FIA (Fédération Internationale de l’Automobile), Polyphony Digital ha realizzato un gioco accessibile a tutti, dai giocatori occasionali agli appassionati di corse. Partecipa a due campionati online. Rappresenta il tuo paese nella Coppa delle nazioni e guida per la tua casa automobilistica preferita nella Coppa costruttori. Riuscirai a trionfare nel primo videogioco della storia riconosciuto ufficialmente come parte del mondo dei motori reale?

Mass Effect: Andromeda porta i giocatori nella galassia di Andromeda, molto lontano dalla Via Lattea. Qui i giocatori guideranno la nostra battaglia per una nuova dimora in un territorio ostile dove NOI siamo gli alieni. Questa è la storia del prossimo capitolo dell’umanità, e le decisioni del giocatore prese durante il gioco definiranno la nostra sopravvivenza nella galassia di Andromeda. Diventa Pioniere: Traccia il Tuo Percorso in una Nuova e Pericolosa Galassia. Svela I misteri della Galassia di Andromeda mentre scopri ricchi mondi alieni alla ricerca della nuova dimora dell’umanità.

Nessun regno. Nessun ricordo. Dopo un sonno durato 100 anni, Link si sveglia da solo in un mondo che non ricorda più. Adesso, l’eroe leggendario deve esplorare terre vaste e pericolose per ritrovare la memoria prima che Hyrule si perda per sempre. Armato solo di ciò che riesce a trovare, Link parte alla ricerca delle risposte e delle risorse di cui avrà bisogno per sopravvivere. Una misteriosa tavoletta che si illumina al centro. Link non si ricorda di aver mai visto niente di simile, eppure ha qualcosa di familiare... Esplora Hyrule come preferisci: puoi scalare torri e montagne in cerca di nuove strade.

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Autismo: il Mostro del Silenzio La Pescatrice di Voci (Sesta parte) Autrice: Daniela Vanillo

Una storia sussurrata a piccoli passi. Presi Maria in braccio Entrai in un bar e chiesi informazioni: “La scuola è infilata in una viuzza laterale a fondo chiuso,” disse la barista. Non ha l’aspetto di una gran scuola. È un edificio datato e maltenuto dei primi anni cinquanta”. Mi riferiscono ancheche è una scuola con una lista a numero chiuso e che quasi sicuramente avrei trovato una lista d’attesa molto lunga. La signora del bar è ben informata dato che le sue clienti sono mamme dei bambini che frequentano la scuola. Mi avvio pensando al coraggio dell’inventore del metodo adattivo e forse stavo andando nella direzione giusta. Io e Ma44 www.newentry.eu

ria eravamo giunte davanti al cancelletto giallo e scrostato dal tempo. Mi abbasso e le chiedo se questa scuola le piace, lei la guarda e risponde con un filo di voce: “Bella!”, poi una pausa e ancora: “Rovinata”. Il rumore del cancellino che scricchiola ci accompagna. Giunte in segreteria ci accolgono molto bene. Chiedo se c’è posto per una nuova iscrizione e la segretaria, che sembrava uscita dagli uffici di una fabbrica degli anni trenta, risponde che si è appena liberato un posto. Una famiglia è tornata al paese di origine. Maria si ferma subito per una prova ed io corro a casa a predisporre i documenti per l’iscrizione. Ci aspetta una nuova avventura. Ci aspetta una nuova avventura L’ho iscritta e non fanno molte domande, la mente mentiva, nessuna domanda. Spiego tutto il trascorso e che per ora la situazione è questa. La bambina non parla ed è sempre più chiusa, sussurra a volte e risponde quando può o quando vuole ma con un filo di voce. Non si separa mai dal suo len-

zuolino giallo piegato dentro il pancino del suo inseparabile amico: Il suo pupazzo procione chiamato “sophia”. Dopo circa due mesi dall’iscrizione Maria, uscendo dall’asilo, mi consegna un piccolo foglietto sciupato scritto a matita che recita:”Maria oggi ha chiesto un bicchiere d’acqua”. Da lontano l’insegnante mi saluta facendomi un cenno con la mano e congedandosi da me con lo sguardo, si allontana sorridendomi. Questo è stato uno dei giorni più belli della mia vita e per Maria l’inizio della risalita verso la luce. Maria prosegue le scuole elementari sempre nella stessa scuola, ed è ora di intraprendere la prima classe. Non è stata diagnosticata e spero non c’è ne sia più bisogno. Penso e mi convinco che in fondo non ha nulla e che presto si aprirà. È solo un po’ chiusa ed io ho letto troppo. Per ora mi fido della comprensione della struttura e del metodo applicato ma è solo la speranza di una madre. Se hai una bambina così non te la cavi facilmente e così fu. Verso il secondo quadrimestre la comprensione per la situazione e la pazienza erano già esaurite.


SPECIALE

La comprensione per la situazione e la pazienza erano già esaurite. Cercavo e non trovavo brancolando nel buio. Le voci quelle degli altri dei cani sciolti, i giudizi, gli sguardi, i pregiudizi. Ricordo il rumore dello scoppio dei palloncini colorati delle feste di compleanno che la facevano urlare e scappare. Per lei esplosioni nel cervello. Tutti quei consigli inutili e pesanti infettati dal giudizio e dal pregiudizio. Il confronto di bambini senza confronto inconfrontabili per natura, per diversità, per pietà. Ricordi di sguardi di commiserazione,sensazioni di isolamento. Ma poi un giorno. Che miracolo certi incontri! Anch’io ho iniziato a cercare, e siamo nel 1999. Cercando in internet la frase “centri per l’autismo”, con un click trovo un centro importante in Belgio. Al telefono spiego il mio problema: “Che sto chiamando dall’Italia, che sono stanca, che non so dove sbattere la testa e che sono disposta a partire per il Belgio con la bambina, per cercare di capire il suo problema. Dall’altra parte mi risponde un medico belga molto gentile, che parla poco l’italiano ma che ce la mette proprio tutta per farsi capire e per aiutarmi. Per farsi capire e per aiutarmi

Mi spiega che non è necessario che io parta per il Belgio, perlomeno non per ora, poiché lui stesso sta partendo per l’Italia. La settimana successiva prenderà servizio presso un ‘istituto scientifico situato nell’Italia del nord. Negli anni mi ero rivolta a diversi psicoterapeuti, ma nessuno, aveva mai nominato, questo Centro diagnostico che sembrava apparire dalle Nebbie di Avalon nella foresta di “Re Artù”; in effetti in questi anni la nebbia, le leggende il buio ed i briganti non sono mancati! Chiamata dal corpo insegnanti per fare il punto della situazione, mi riferiscono che prima, avevano assecondato i problemi della bambina poiché frequentava la scuola materna. Purtroppo con l’inizio delle scuole elementari non potevano più gestire il problema: ”Questa bambina ha qualcosa che non va, per lo più è assente, isolata ed interagisce molto poco, sta imparando a scrivere ma non segue le righe del quaderno e non ti guarda quando la chiami; inoltre non riesce ad imparare le tabelline anche le più semplici”. Per Maria la matematica è un altro rompicapo. Un giorno, provando vari metodi per insegnarle le tabelline ho notato che nel ripetere ricordava il colore dei numeri. Avevo esaurito il colore di un pennarello e quindi ne avevo usato uno di colore rosa, per scrivere la tabellina

del nove. Ho notato che ricordava il numero e la sequenza dei numeri della tabellina per via del colore abbinato, ed a quel punto ho realizzato uno schema al computer con le tabelline in sequenza. I colori li ho fatti scegliere a lei. I colori li ho fatti scegliere a lei Così ho realizzato un braccialetto in tessuto di spugna come quello utilizzato dai tennisti. Ho cucito sulla stoffa un foglietto preventivamente plastificato con lo schema delle tabelline, facendo attenzione ai colori indicati da Maria. Lei per circa due mesi, lo ha tenuto al polso per andare a scuola poi non ne ha avuto più bisogno. Aiutata dalla memoria fotografica e con il bracciale al polso, le ha imparate a memoria tutte! Pensiamo inoltre, che esistono bambini autistici che mentre giocano al computer, risolvono radici quadrate complesse continuando contemporaneamente a giocare la propria partita. Inoltre una parte di questi ragazzi, se non ha un ritiro sociale marcato, non desta l’attenzione degli insegnanti e quindi, non rappresenta un problema né per sé stessi, né per la scuola. Gli altri, quelli con problemi simili a Maria, vengono subito notati e segnalati. continua-7 www.newentry.eu 45


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nessun modo gestione diretta da parte dell’Editore. La pubblicazione è gratuita salvo per vendita e affitti di immobili, auto e moto e rubrica Incontri. In questo caso il costo è di € 30,00 per 4 uscite. Il pagamente deve essere effetturato tramite bonifico bancario a: New Entry - Banca Credito Bergamasco - Filiale Brembate di Sopra -

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Nella Casa di Doroty “Mi resi conto che non pensavo a quello di cui Charlie aveva bisogno, ma a quello che pensavo di dover fare come genitore”, scrisse Kristina nel suo blog. “Avevo un’immagine di quello che lui “doveva” essere e non stavo tenendo gli occhi puntati sul bambino reale che avevo davanti. Mi resi conto che le ‘Autism Wars’ erano dentro di me”. Steve Silberman, “NeuroTribù: I talenti dell’autismo e il futuro della neurodiversità”, Ebook Pos. 1533

Cari genitori della Casa di Dorothy, Mi rivolgo a voi con sincero riguardo e delicato rispetto, quel rispetto che si ha di fronte a chi combatte ogni giorno battaglie silenziose, quella delicatezza che merita chi vive a testa alta emozioni e situazioni impegnative e complesse. Ho pensato a lungo cosa scrivervi… La lezioncina sull’Autismo? No, grazie! Non ora. Ci saranno altri momenti in cui – spero- avremo occasione di discutere insieme del significato di questa parola per me, per voi e per chi non la conosce. Avremo modo e tempo di elencare le caratteristiche di questo “spettro” che ci fa paura e dibattere sulle tecniche di intervento e

NEW ENTRY il Giornale della Gente Quindicinale d’informazione sociale e culturale Decreto del Presidente del Tribunale di Bergamo n°21 del 09/03/2000 Editore e Direttore Responsabile: Gianluca Boffetti Direttore Onorario: Michele Cortinovis Anno 23 - N°10 del 19/07/2017

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le teorie di riferimento vecchie e nuove, giuste e sbagliate. La parola “Autismo” suona sempre austera e insolubile. Ma cosa sia l’Autismo lo sapete meglio di me, meglio di tutti gli altri. Siete voi gli “esperti” perché la vostra conoscenza è profonda e viscerale, perché scaturisce dall’esperienza: tutti quanti vivete nel quotidiano il contatto diretto con questa realtà. Per il momento non dirò nulla che già non sappiate, per il momento mi pongo in posizione di ascolto delle vostre voci e dei vostri messaggi che spero un giorno riuscirò a trasformare in progetti e avvenimenti concreti. La vostra grinta ed energia dirompente si sta diffondendo a macchia d’olio con un potere contagioso aprendo nuovi scenari di speranza; avete saputo tramutare i problemi in energia e l’energia in opportunità per voi e gli altri, in azioni costruttive di valori, pensieri e iniziative. Avrebbe potuto essere diversamente, certo, ma siete consapevoli che sta a voi, solo a voi decidere. Proprio questo vi porta a gridare i vostri bisogni e i vostri diritti. Bene, continuate a farvi sentire. Ma fatelo sempre nel modo giusto! Il mio è un augurio e un in bocca al lupo ma anche un invito a non cedere mai al veleno accecante della rabbia che con il suo filtro deformante può costruire gabbie di compiaciuto pessimismo. Non correte il rischio di passare dalla parte del torto! Della fragilità avete colto il lato potente, la spin-


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ta esplosiva dell’unione di intenti e di vissuti. Mantenetevi sempre lucidi e focalizzati sui vostri obiettivi senza farvi cogliere dalla tentazione distruttiva della polemica e della critica inerte. Costruitevi delle corazze se vi serve, ma siate consapevoli e capaci di toglierle ogni volta che servirà. Reagite all’autismo con positività e intelligenza. So bene che può sembrare un controsenso; non l’avete scelto voi, ovvio, ma è capitato. Ora sta a voi la scelta di come vivere la vita: senza chiudere gli occhi (quello non sarebbe utile) ma decidendo prima di tutto che voi non vi chiamate “Autismo”, non c’è solo quello nella vostra vita. Date spazio anche ad altro: permettetelo a voi e alla vostra famiglia. Ridete, scherzate, ballate, vestitevi con abiti colorati e abbiate cura di voi stessi: cercate di godervi la vita per quanto possibile! Non precludetevi a priori la possibilità di cogliere il bello di ogni momento e soprattutto non chiudetevi nel grigiore dei “non posso” o della ricerca di un colpevole. Salutandovi vi ringrazio di questa meravigliosa occasione: sono felice e onorata di potervi accompagnare in un viaggio tutto da disegnare. Sono convinta che non sarà un’avventura sempre facile e priva di imprevisti, ma di una cosa non ho dubbi: ne sarà valsa la pena! Sinceramente, Dott.ssa Beatrice Averna Consulente pedagogica, mediatrice familiare ed educatrice prof.le 348 6831051 Siamo un gruppo di mamme di bambini autistici. Abbiamo creato una chat whatsapp, a cui abbiamo dato il nome “Nella casa di Doroty”. Qui ci scambiamo opinioni, ci confrontiamo ed ogni tanto ci incontriamo per un caffè. Se anche tu hai un vissuto simile e vuoi entrare in chat, contattaci: Valsecchi Tiziana - Cell. 329 98 05 488

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Provata la Q70 - il lusso e l’eleganza hanno trovato casa SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La Infiniti, marchio di lusso di casa Nissan, presenta in Italia la sua grande berlina, la Q70. Il prodotto nipponico è equipaggiato con 1 Motore Benzina (3700 da 320 cv), 1 Motore Ibrido (3500 da 363 cv), 1 Motore Turbodiesel (2200 da 170 cv), negli allestimenti Base, Executive, Premium, Premium Executive, Premium Tech, Sport, Sport Tech. Esternamente la Q70 è una grande berlina classica ed elegante, con linee pulite e spigoli ammorbiditi, forme moderne. Il frontale presenta la grande mascherina centrale con cornice cromata e i gruppi ottici affusolati che seguono l’andamento del cofano motore. Il posteriore presenta una coda classica da berlina con abitacolo separato dal bagagliaio. Di design i grandi gruppi ottici ai lati che si tendono verso il centro fondendosi in una elegante fascia cromata sopra l’alloggiamento della targa. Internamente il lusso e l’eleganza hanno trovato casa. Molto ben fatto è l’abitacolo: di pregio i materali usati (pelle e legno su tutti), ottima la qualità dell’assemblaggio. Di pregio è la consolle centrale a onda con in sommità lo schermo del navigatore, incastonato fra le bocchette del clima troviamo l’elegante quadrante dell’orologio a lancette, seguito a ruota dai comandi clima e radio. Nel tunnel centrale, accanto alla leva del cambio, troviamo le rotelle e i pulsanti funzionali al corretto funzionamento del sistema di intrattenimento e di altre funzionalità della berlina giapponese. Molto elegante, ben leggibile e completo è il

quadro strumenti. Ora è il momento del test drive: la Infiniti Q70 guidata è stata la 2200d Premium Executive da 56962 €. La gamma Infiniti si impreziosisce di una elegante berlina che fa a concorrere nel nutrito segmento di berline dalla lunghezza intorno ai 5 metri, dove la fanno da padrone le varie Mercedes Classe E, BMW Serie 5, Audi A6. La Q70 è un salotto viaggiante, una vettura che è un piacere guidare grazie al suo comfort e alla sua insonorizzazione massima; ottimi sono sterzo e cambio automatico. Il Motore che pulsa sotto il cofano è il 2200 Turbodiesel da 170 cv, di origine Mercedes che equipaggia gran parte della gamma della casa nipponica. E’ un propulsore elastico, brillante, potente, solido, affidabile e con ottime prestazioni. Da ultimo il listino prezzi: unico prezzo per la versione a Benzina, la 3700 Sport Tech AT, il cui prezzo è di 66250 €; si va da 62300 € della Hybrid Premium o Premium Executive per arrivare a 65250 € della Hybrid Premium Tech (Ibrida); si va da 48900 € della 2200d Base per arrivare a 59650 € della 2200d Sport Tech AT (Diesel). Bruno Allevi Per ulteriori informazioni sul mondo dei motori visitate il magazine www.bestmotori.it

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RIDIAMOCI SOPRA

Bisogna ridere prima di essere felici, per paura di morire senza avere riso”. - Jean de La Bruyère, I caratteri, 1688 Un signore va dal medico tutto sconvolto e fa: “Dottore, dottore, mia moglie è una donna molto bella e mi tradisce continuamente! Ogni sera va al bar di Mario e si fa il primo uomo che le chiede di andare a letto con lei! Sto impazzendo! Mi dica cosa fare!”. “Innanzitutto si calmi, respiri profondamente e mi dica, esattamente, dov’è questo bar di Mario?”. Tra mamme topo: “Sai mio figlio quest’anno si è iscritto all’università!”. “Davvero! Il mio invece si è laureato proprio quest’anno”. “Ah si, e in cosa?”. “Ingegneria informatica e pensa che ha già trovato lavoro!”. “Bravo! E cosa fa?”. “Il mouse”. Un uomo, in punto di morte, sta scambiando le ultime parole con la moglie che lo sta assistendo. A un tratto la moglie gli chiede: “Senti caro, prima di morire dimmi quante volte mi hai tradito”. Marito: “Ma dai cara, lascia perdere. Perché mi devi angosciare con queste domande anche in punto di morte?”. La moglie insiste: “Ma non è giusto! Io così non saprò mai come ti sei comportato con me. Ti prego, dimmelo!”. E il marito: “E va bene, hai visto quel barattoli-

no che tengo sul mobile del salotto? Lì dentro, ogni volta che ti ho tradito, ho messo un fagiolo secco”. La moglie: “E l’hai riempito?”. “Ma no! Ce ne saranno una decina!”. La moglie: “Ah! Ma braaavo!”. Il marito allora: “Visto che siamo in argomento, dimmi pure tu quante volte mi sei stata infedele”. E la moglie: “Hai visto il barattolo di coccio che tengo in cucina? Ogni volta che ti tradivo ci mettevo un chicco di riso!”. Il marito sembra sollevato: “Beh, mi sembra vuoto...”. E la moglie: “Sì, però ho fatto due volte il risotto!”. Dopo molte settimane in bianco, il marito infelice finalmente affrontò la moglie: “Ammettilo, Linda. L’unica ragione per cui mi hai sposato è che mio nonno mi ha lasciato dieci milioni di euro”. “Non essere ridicolo -rispose lei- Non mi interessa chi te li ha lasciati”. Come si chiama l’uomo più brutto del Giappone? Soshito Nakagata In un meeting di ortopedici tre dottori chiacchierano al di fuori della hall. A un certo punto dalle scale scende un tipo che cammina zoppo e con le gambe divaricate. I tre dottori ne cominciano

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RIDIAMOCI SOPRA

subito a fare una diagnosi. Il primo dice “Per me ha avuto una frattura al femore destro”; il secondo dice: “Per me ha avuto una frattura di entrambi i femori”; il terzo dice: “Per me ha avuto la rottura di almeno un menisco del ginocchio”. Dopo varie discussioni i tre decidono di chiedere la conferma allo sfortunato signore: “Ci scusi buon uomo, ma io e i miei colleghi stiamo discutendo sulla sua malattia, ci può dire di cosa si tratta?”. E il tipo dice: “Ah, dottori, ci siamo sbagliati in 4; anch’io credevo che fosse solo una scoreggia, invece...”. Secolo XVII. Il capitano di una nave riceve cattive notizie: “Capitano, una nave pirata si sta avvicinando!”. E il capitano: “Non preoccupatevi, siate forti, li possiamo battere! Portatemi la mia camicia rossa!”. Il capitano prende la sua spada e così pure i marinai e dopo furiosa battaglia i

pirati sono respinti. La sera i marinai parlano degli avvenimenti del giorno. Sono molto fieri del loro capitano che si è battuto con molto coraggio contro i pirati. A un certo punto uno di loro chiede al capitano: “Ma perché avete chiesto prima della battaglia la vostra camicia rossa?”. E il capitano: “È semplice. La camicia è dello stesso colore del sangue, per cui se sono ferito voi non ve ne accorgete e così non avete paura e siete più forti!”. Ovviamente tutti approvano il saggio comportamento del capitano. Alcuni giorni dopo sono avvistate numerose navi di pirati e la cattiva notizia è portata al capitano. Ma il capitano urla ai suoi marinai: “Non è nulla! Portatemi i miei pantaloni marroni!”. Era così brutto che quando nacque il dottore lo guardò in faccia, poi gli guardò il sedere e disse “Due gemelli!”.

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Val di Fumo nella Val di Daone (Tn)

Il rifugio Val di Fumo è un rifugio situato nel comune di Daone (TN) nel gruppo dell’Adamello, a 1918 m s.l.m.

La Val di Fumo, seguito naturale e parte alta della Val di Daone, costituisce una delle valli più affascinanti del Trentino, nonchè la più lunga (circa 30 chilometri). Alla sua testata, dalle vedrette collegate con il grande ghiacciaio della Lobbia che fluisce in Val Genova, nasce il fiume Chiese, che scorre tranquillo nei suoi meandri nella parte alta della valle, la conca delle Levade, tra rigogliosi cespugli di rododendro e un ambiente naturale in-

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contaminato. Alle soglie di questo paradiso naturale, oggi inserito nel Parco Naturale Adamello-Brenta, sorge il rifugio della SAT, inaugurato nel 1960 in posizione più sicura di dove sorgeva, in precedenza, la piccola capanna delle Levade. Posto a quota 1997 m., sul versante sinistro della valle, dominato dai pendii che scendono dal Care’ Alto e dai passi delle Vacche e di S. Valentino, attraverso i quali per secoli sono transitati i pastori con i loro animali, mentre dalla parte opposta il Passo di Campo, il Forcel Rosso e la Porta di Buciaga mettono in collegamento con la Lombardia e le Valli Saviore ed Adam.


ITINERARI

Dalla sua posizione rialzata, il rifugio domina la conca della malga Val di Fumo, al centro della quale scorre il Chiese. Verso meridione l’occhio spazia oltre il lago artificiale di malga Bissina, per perdersi sulle pendici del Monte Re di Castello e dei versanti boscosi sopra Boazzo e Val di Daone. Verso settentrione lo sguardo attirato dalla caratteristica morfologia tipicamente glaciale della Val di Fumo e della Conca delle Levade, che si chiude in alto con la vedretta omonima. Lungo i fianchi della valle, i tipici “coster” di roccia tonalitica, frastagliati in una serie di innumerevoli denti, proteggono una serie di vedrette relitti delle grandi glaciazioni, quando la valle era completamente occupata dal ghiacciaio. Particolarmente interessante un’escursione all’inizio dell’estate, allorchè i dintorni del rifugio si trasformano in uno stupendo giardino fiorito. Accessi dal Lago di malga Bissina m. 1800 (a 23 km dai Forti di Lardaro in Val Giudicarie) per la strada che costeggia il lago e il sentiero 240 - ore 1.30 Traversate • al rifugio Care’ Alto m. 2450, per il sentiero 222 che supera il Passo delle Vacche m. 2872

e la Bocca di Conca m. 2674 - ore 4.30 • all’Albergo Gork m. 1176, in Val di S. Valentino per il sentiero 248 che valica il Passo di S. Valentino m. 2765 (o del Cop di Casa) e scende per la Valletta al Pian del Forno m. 1341 - ore 5.30 • al rifugio Maria e Franco al Passo Dernal m. 2574, scendendo fino al Lago di malga Bissina, indi col sentiero 242 al Passo di Campo m. 2296 e col sentiero 1 al rifugio - ore 4.45 • al rifugio Lissone m. 2017 in Val Adam, per la Porta di Buciaga m. 2803, segnavia 240, 247, 36 e 1 - ore 5.45 • al rifugio Ai Caduti dell’Adamello m. 3040 per le Vedrette di Fumo e della Lobbia - percorso alpinistico su ghiacciaio - ore 5.30 circa Ascensioni • Cima del Cop di Breguzzo m. 3001 - col sentiero 223 fino al Passo di Breguzzo m. 2765, indi per il versante est sul crinale - alquanto difficile nella parte sommitale - ore 4 • Monte Re di Castello m. 2889 per il Passo di Campo dell’itinerario per il rifugio Maria e Franco, ed i resti della piccola Vedretta di Saviore - ore 5

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ROMANZO

Ryan konnen sie mir helfen? Ryan puoi aiutarmi? (14^ parte) Ritornai dal comandante: -sei andata con quelli del kommando?- mi chiese John, lo guardai e facendogli un sorriso gli risposi:- Per farle vedere che ho fegato-, il comandante mi rispose:-Non mi aggrappo a ciò per giudicare, ti ho nominato SS, il tuo lavoro ha un certo ruolo nei campi. Potevi fare a meno di portare i cadaveri alla fossa-. “Ma non l’ho fatto per farvi vedere quanto coraggio ho John, l’ho fatto per me stessa e per Nicole” pensai. Dopo le 11:00 ritornammo all’altro campo e lì mi venne incaricato di dirigere alcuni prigionieri alla camera a gas. Giunte a destinazione le SS ordinarono di entrare nella camera delle docce, contenevano 200 persone, ma loro ne facevano entrare molte di più. Sopraggiunsero anche Ryan ed alcune SS a svolgere il compito di uccidere i prigionieri nella camera a gas. Vennero fatti entrare donne, bambini e vecchi, senza essere registrati; :-Shnell! Shnell!- gridavano le SS. Fatti spogliare dei propri vestiti i prigionieri entrarono nella camera a gas. una SS continuava a spiare da un foro i volti dei prigionieri quando spegneva ed accendeva le luci e si divertiva parecchio. Non potevo più sopportare questa scena così dissi:-Ma cosa state facendo? Non capisco, non devono morire? Vi piace forse farli soff...- :-Eva!- mi rimproverò Ryan -questa è la procedura, non discutere!-. le SS presenti non mi staccarono gli occhi di dosso, fino a quando un piccolo camion della Croce Rossa non entrò nel campo fornendoci il gas nocivo. Il gas venne introdotto nelle tubature della camera a gas e, mentre la gente urlava e ci supplicava di aprire la porta, il SS mi 58 www.newentry.eu

Autrice Marta Ravasio

invitò a guardare attraverso il foro; lo feci. Fu una cosa pazzesca: le donne abbastanza forti cercavano di arrampicarsi in cima salendo sopra il corpo di donne deboli, tentando di aprire la finestrella, poter respirare ossigeno e sopravvivere alla camera a gas; i bambini soffocavano e si dirigevano urlando verso la porta implorando di farli uscire e battendo i pugni contro di essa; i vecchi tossivano in continuazione. Fu così per circa sei minuti, poi il silenzio. le SS assicuratisi che i prigionieri all’interno della camera fossero morti, chiamò i prigionieri che facevano parte del kommando e ordinò loro di trascinare i corpi fuori dalla camera, tagliare i capelli ai morti e cavare a loro i denti d’oro, dopo tutto ciò i prigionieri che fecero parte del kommando vennero fucilati. Il pomeriggio eravamo liberi di fare ciò che volevamo poiché ci svegliammo circa quattro ore prima la mattina. Mentre gli altri SS andavano a girare e terrorizzare la gente del paese da loro occupato, io andai in camera mia a pensare alla mia stupidità per non aver chiesto al comandante John di vedere Lüdeke. Mi sedetti sul letto e mi misi a tagliare con un coltellino un pezzo di ramo: volevo tramutarlo in una croce e incidere il nome della mia amica così una volta tornata alla fossa l’avrei messa nel terreno. Alzato lo sguardo, vidi Ryan che con un altro dei suoi sigari in bocca mi osservava e scuoteva la testa. :-Credevo di essere rimasta sola- lo informai; lui mi rispose :-Volevo solo scambiare due chiacchiere con te-. Gli risposi:-Cosa vuoi? Perché io ti dico solo che non ho niente da dirti!. continua-15


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Agenda

SIAMO OVUNQUE NON PUOI NON VEDERCI!

BASSA BRESCIANA - ALTO MANTOVANO Acquafredda - Asola - Calvisano Carpenedolo - Casalmoro - Casalromano Castelnuovo - Fiesse - Gambara - Ghedi Gottolengo - Isorella - Leno - Milzano Montichiari - Montirone - Pavone del Mella Poncarale - Pralboino - Remedello - Visano

DISTRIBUITI A REGOLA D’ARTE IN TUTTI I NEGOZI ED ESERCIZI PUBBLICI CI TROVI ANCHE NELLE EDICOLE DI: EDICOLA BOSELLI VIADANA DI CALVISANO (BS) TABACCHERIA EDICOLA ROMAGNOLI ANGELO MEZZANE DI CALVISANO (BS) - VIA B.MAGGI,5 EDICOLA FERRARI BARBARA PIAZZA XX SETTEMBRE,25 - CALVISANO (BS) EDICOLA PATUZZI SARA FIESSE (BS) - V. VENTI SETTEMBRE,11 EDICOLA NOTARI SILVANA GAMBARA (BS) – P.ZZA XXV APRILE,3 EDICOLA TOMASONI ATTILIO GOTTOLENGO (BS) - P.za V. Emanuele II, 2 EDICOLA RIZZOTTO MORIS REMEDELLO (BS) Piazza G. Bonsignori,10 EDICOLA LORENZONI DAVIDE VISANO (BS) - P.ZZA XX SETTEMBRE,17 EDICOLA MURA FERNANDA CARPENEDOLO (BS) - VIA DERETTI,83 EDICOLA - CARTOLIBRERIA IL MOSAICO CARPENEDOLO (BS) VIA CESARE ABBA,69 EDICOLA FANTASY LENO (BS) - VIA BADIA,90/G EDICOLA CARTOLERIA DI BELLINI CARLA GHEDI (BS) - VIA ZANARDELLI,1 EDICOLA TABACCHERIA N°1 DI BARBIERI MARICA ISORELLA (BS) - VIA A.ZANABONI, 9 L’EDICOLA 237 DI LOMBARDI GIANLUIGI GHEDI (BS) - VIA MATTEOTTI,3 TABACCHERIA TOSI ADRIANA ACQUAFREDDA (BS) - PIAZZA REPUBBLICA,6 TECNO CARTOLERIA MOR RAFFAELE GAMBARA (BS) - VIA MARCONI 7

ritualspace e ozioni e em rnale. ll a d io e portar del nostro g ticolo, r ti tras a Lascia protagonist poesia, un a ne? a io t a z n n o e u div ’em are ubblic ndividere un entry.eu p i o u V o ew dica, c di voi! o@n una de : bergam e a ognuno c a o Scrivi nni diamo v a Da 22

Info 347. 73 52 863


Play Music

Nuova metodologia nelle rilevazioni classifica FIMI Si tiene conto degli ascolti in Streaming Le classifiche Top of The Music FIMI/GfK sono elaborate in base alle informazioni di mercato quantitative rilevate settimanalmente, dal venerdì al giovedì, attraverso il servizio Point of Sales Tracking di GfK R&T. Settimanalmente, il giorno lavorativo successivo al suddetto periodo di rilevazione, vengono rilasciate le seguenti classifiche: LE CLASSIFICHE FIMI/GfK Le classifiche FIMI/GfK esprimono la notorietà dei prodotti musicali tra i consumatori italiani, che manifestano le proprie scelte attraverso l’acquisto di prodotto fisico e/o digitale e/o gli ascolti in streaming, indipendentemente dal prezzo pagato. La metodologia utilizzata per l’inserimento degli audio streaming nelle classifiche Album è la “Nordic Sea Model” che prevede quanto segue: Somma dei singoli: Si sommano tutti gli ascolti delle tracce contenute nell’album e si escludono gli ascolti del primo brano più ascoltato che eccedono il 70% del totale streams dell’album stesso. Il cap del 70% consente di assegnare maggior rilevanza all’ascolto dell’album rispetto all’ascolto di un singolo brano. 60 www.newentry.eu

Conversion rate: Il numero totale degli ascolti (con cap del 70% sul brano più ascoltato) viene diviso per 1.300. Il conversion rate – utilizzato per rendere omogenei gli ascolti in streaming, il download e l’acquisto del supporto fisico – si ottiene moltiplicando il conversion rate dei singoli (1 download digitale = 130 ascolti in streaming) per l’Equivalent Album Track (10 brani). Nel caso di presenza della stessa traccia su due o più album, gli streaming saranno assegnati all’album con la data di uscita più recente. Ai fini delle classifiche sono inclusi gli audio streaming premium (effettuati da abbonati paganti) e gli audio streaming ad-supported (effettuati da utenti non paganti). Sono escluse le tracce streaming con durata inferiore a 30 secondi, gli streaming via radio e gli ascolti su piattaforme di video streaming. Possono essere considerati ALBUM solo i supporti che hanno 6 o più. Gli album con meno di 6 tracce potranno pertanto essere “gruppati” nei SINGOLI. Le sei tracce non possono essere remix o altre versioni (acustiche, radio edit)

di uno o più brani. Su segnalazione delle case discografiche che ne daranno nota a GfK, saranno considerati anche gli album con meno di 6 tracce, ma con una durata superiore ai 25 minuti. Le tracce non possono essere remix o altre versioni (acustiche, radio edit) di uno o più brani. COME CAMBIANO IN MALE LE CLASSIFICHE FIMI Purtroppo, prima o poi anche la classifica degli album sarebbe stata “contaminata” dallo streaming, era nell’aria da tempo. Perché purtroppo? Al di là del fatto paradossale che una classifica VENDITA dipenda anche da semplici ascolti gratuiti (la maggior parte, quantomeno), se, bene o male, la classifica dei singoli è ormai legata esclusivamente ad Internet e quindi lo streaming potrebbe pure avere un senso nel contesto, la classifica degli album invece, almeno per come è gestito ora, non può minimamente coesistere con lo streaming. Senza contare come con lo web si può incrementare, dietro pagamento, i download e gli streaming. Sembra che il parere della gente non conti più nulla. Gianluca Boffetti


PLAY MUSIC

Classifica Italiana #Album #Top Digital dal 18 Luglio 2017 18 luglio 1967

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GENTLEMAN - GUÉ PEQUENO PERDO LE PAROLE - RIKI VASCONONSTOP - VASCO ROSSI ALBUM - GHALI EVOLVE - IMAGINE DRAGONS TWINS - DARK POLO GANG COMUNISTI COL ROLEX - J-AX & FEDEZ FEDERICA - FEDERICA ÷ - ED SHEERAN MAGELLANO - FRANCESCO GABBANI IL MESTIERE DELLA VITA - TIZIANO FERRO FENOMENO - FABRI FIBRA A HEAD FULL OF DREAMS - COLDPLAY

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SENZA PAGARE - J-AX & FEDEZ FEAT. T-PAIN DESPACITO - LUIS FONSI FEAT. DADDY YANKEE VOGLIO BALLARE CON TE BABY K FEAT. ANDRES DVICIO VOLARE - F. ROVAZZI FEAT. GIANNI MORANDI PAMPLONA - F. FIBRA FEAT. THEGIORNALISTI THUNDER - IMAGINE DRAGONS LAMBORGHINI GUÉ PEQUENO FEAT. SFERA EBBASTA SOMETHING JUST LIKE THIS THE CHAINSMOKERS & COLDPLAY RICCIONE - THEGIORNALISTI L’ESERCITO DEL SELFIE - TAKAGI & KETRA FEAT. LORENZO FRAGOLA & ARISA TRAN TRAN - SFERA EBBASTA

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La coppia più bella del mondo Adriano Celentano 02 A chi - Fausto Leali 03 La mia serenata - J. Fontana 04 Nel sole - Al Bano 05 Stasera mi butto - Rocky Roberts 06 La banda - Mina 07 La rosa nera - Gigliola Cinquetti 08 Non c’è più niente da fare Bobby Solo 09 Se stasera sono qui - W. Goich 01

Scelto per voi... La coppia più bella del mondo - A.C.

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CONCERTI

• BRESCIA Ben Harper 10-11/08/2017 - Gardone Riviera Caparezza 01/12/2017 - Palageorge • MILANO Megadeth (Sesto San Giovanni) 08/08/2017 - 21:00 - Carroponte Paul Weller 12/09/2017 - 21:00 - Alcatraz • VERONA Ennio Morricone 30/08/2017 - Ore: 21:00 - Arena di Verona Renato Zero 01-02/09/2017 - Arena di Verona Elisa 12-13-15/09/2017 - Arena di Verona www.newentry.eu 61


LITURGIA DELLA PAROLA

Domenica 23 luglio 2017

Domenica 30 luglio 2017

Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura. + Dal Vangelo secondo Matteo In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. “No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponètelo nel mio granaio”». Parola del Signore

Vende tutti i suoi averi e compra quel campo + Dal Vangelo secondo Matteo In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo. Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra. Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche». Parola del Signore.

ONORANZE FUNEBRI SERVIZI CIMITERIALI

030 9697500 - 0376 710176 - 0375 98798 SERVIZIO 24 ORE SU 24 - PUNTI VENDITA ASOLA (Mn) - Sede Centrale ACQUANEGRA S/C (Mn) CANNETO S/O (Mn) PIADENA (Cr) CALVISANO (Bs) ISORELLA (Bs) VISANO (Bs) REMEDELLO (Bs) CARPENEDOLO (Bs)

GOTTOLENGO (Bs)

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SPETTACOLO & ARTE

Serata strepitosa al Cancun per la stagione Prati Eventi Moda Moda, musica e danza per uno show completo e applauditissimo al Lido di Latina Si è svolta al Cancun Summer Village, sull’ampia pista all’aperto con vista mare del Lido di Latina, la serata di moda e spettacolo organizzata dalla Sabina Prati Eventi Moda culminata con l’elezione finale di Miss Cancun. Davanti ad un numerosissimo pubblico, che ha applaudito a scena aperta ogni momento dello spettacolo, la serata si è aperta con la prima uscita delle concorrenti in concorso in costume da bagno. A condurre con il consueto piglio, ritmo e professionalità l’impeccabile Stefano Raucci, voce e volto di Radio Radio, che ha presentato la serata in modo eccellente. Molto apprezzata anche la sfilata di moda di Nicol Shop, lo show room di Velletri (sede in viale Oberdan, 20) che ha proposto la sua collezione di abiti per la donna in due diversi momenti, alla presenza della titolare Roberta Melucci. Tra un quadro moda e l’altro, si è esibita la cantante Giulia Orlandi, che ha coinvolto il pubblico con “La Felicità” di Simona Molinari interpretando poi altri successi italiani e internazionali. Bravissimi anche ballerini Genziana Bosco e Damiano Tedesco che si sono esibiti con coreografie di balli latino americani in preparazione al prossimo Germania Open che li vedrà impegnati a Stoccarda

ad agosto. A fine serata, la giuria che vedeva al suo interno un produttore ed un regista cinematografico, ha eletto come Miss Cancun Anastasia Luffarelli. Seconda classificata Miriam Cammareri e terza classificata Gaia Sambucci. Al termine, Sabina Prati ha salutato il numeroso pubblico presente e ha dato appuntamento a tutti ai prossimi show che la vedranno coinvolta in tutta l’estate, e il cui calendario sarà disponibile sulla sua pagina facebook ufficiale. Ha inoltre ringraziato lo sponsor Prati Multiservice di Prati Marco di Lariano, attivo in tutta Italia e la hair stylist Sabina Cocco di Velletri. Altro successo e serata magnificamente riuscita per la Sabina Prati Eventi Moda, che ccontinua a mietere successi e a riempire piazze e locali in serate in cui moda, spettacolo e bellezza si fondono alla perfezione. Laura Gorini credito foto Andrea Curti www.newentry.eu 63


Via Garibaldi 35 25020 PRALBOINO (BS) - tel. 030.954649 tel. 030.99.54.004

San Flaviano

Poliambulatori

vedi pag. 2-3

Esiste una correlazione tra le due patologie?

Il DENTISTA e il MAL DI SCHIENA


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