Crociatino 2013

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ANNO 43 - DICEMBRE 2013

Notiziario dell’O.S.A. - Valmadrera


SOMMARIO

Organigramma 2013

La parola del presidente

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La parola del Don

3

Presidente

Sci alpino Corso di sci Oga Le Motte 2013 Naz Sciaves 2013

4 5 5

Vicepresidente Rusconi Domenico

Aiuto-coordinatore tesseramento

Consiglieri

Coordinatore tesseramento

Sci di fondo Stagione 2013 Naz Sciaves: 3 giorni di fondo

6 7

Corsa in montagna 9° Trofeo Dario e Willy 5° Trofeo Antonio Rusconi Sociale di corsa Skyrunning (variazioni sul tema) Santi patroni running

8 10 11 12 14

Marcia alpina di regolarità 3° Trofeo Giancarlo ed Emilio Ratti Una vittoria non voluta Risultati gare di marcia 2013 Sociale di marcia

15 16 17 18

Valsecchi Laura

Anghileri Edoardo Brambilla Raoul

Butti Carlo Alberto Coordinatore settimana escursionistica Butti Stefano Coordinatore gruppo atleti di corsa Castagna Ezio Aiuto-coordinatore S.Tomaso Corti Tino Coordinatore sede O.S.A. e S.Tomaso Piffari Felice Coordinatore ferrata Piloni Giuseppe Coordinatore GTL Rusconi Andrea Aiuto-coordinatore Gruppo Giovanile Rusconi Carlo (Palferi) Coordinatore corso d’escursionismo avanzato e Gruppo antincendio

Rusconi Carlo (Celsi) Cassiere Rusconi Gianluigi Coordinatore gare di corsa in montagna, sci di fondo e segreteria

Corso di escursionismo 45a edizione 20 Più caramelle al corso d’escursionismo 23 Settimana escursionistica Settimana escursionistica a Vermiglio

24

San Tomaso Festa con i “Picett”

26

Gita Giovanile La bella Diavolessa

27

Campeggio Campeggio a Degioz... E poi... A tutto rafting!!! Vacanza con i nonni

28 30 30

Gruppo Femminile Gita a Riva del Garda

31

Attività alpinistica Attività alpinistica dei soci 20 anni di stelle Esperienze dell’estate 2013 Quest’anno il Gran Paradiso si può fare Qualche idea sopra i 3000

32 35 36 37 38

Gruppo Tempo Libero Tour del Friuli Venezia Giulia Le Dolomiti a portata di mano Santa Fosca 2013 Gite in autobus con il GTL Uscite settimanali Cavedano? For ever?

40 42 43 44 46 47

Notizie flash Pranzo sociale San Tomaso

49 49

Dai soci L’agonismo dal nostro punto di vista Pesi specifici Sotto i nostri piedi Un po’ di svago Tempo di cambiamenti 2 · CROCIATINO 2013

Altre cariche

Sala Luigia Silvia Valagussa Angelo Vassena Enrico

Coordinatore corso d’escursionismo

Anghileri Giuseppe Canali Giuseppe Perego Stefano Rusconi Alessia Valsecchi Cristina

Coordinatore gare di marcia

Cassiere Coordinatore Gruppo Giovanile

Delegato rapporti con la F.I.E. Coordinatore segnaletica sentieri Segreteria Segreteria

Gruppo Femminile Responsabile Corti Giovanna Consiglieri

Aldeghi Rosalinda Dell’Oro Anna Fiorillo Cinzia Rota Elisa Sala Luigia Silvia Valsecchi Sandra

50 51 52 53 54

Coordinatore sci alpino, aiuto segreteria per il tesseramento alle associazioni

’ ”

Bonfanti Margherita Dell’Oro Micaela Polti Rita Rusconi Irene Valsecchi Marta Vassena Andreina


LA PAROLA DEL PRESIDENTE

La parola del presidente Laura Valsecchi passato un altro anno e sono contenta di questo consiglio, abbiamo lavorato insieme molto bene nel corso di questi due anni ricchi di eventi, di appuntamenti e impegni, un susseguirsi di riunioni e manifestazioni, per arrivare ad un considerevole resoconto di soddisfazioni. Quest’anno finisce il mio mandato di Presidente e si dovrà rinnovare il Consiglio Direttivo. Sarei contenta di continuare, anche se a volte è molto impegnativo, tuttavia so di potermi af-

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fidare ai consiglieri che mi sostengono e mi aiutano nei vari impegni. Alcuni consiglieri hanno già comunicato che non entreranno nella nuova lista dei candidati, non perché non vogliano impegnarsi, anzi hanno già confermato la loro disponibilità, ma perché sperano di lasciare spazio a delle nuove candidature. Li ringrazio di questo gesto, perché siamo in una fase di cambio generazionale e l’Osa ha bisogno di nuove leve; li chiamo comunque in causa perché la loro

La parola del Don

Ritrovare il centro Il mondo ha bisogno di noi. La nostra società ha bisogno di noi. La nostra città ha bisogno di noi. Il mondo di oggi ha bisogno di ritrovare il centro, ha bisogno di recuperare ciò che è capace di dare unitarietà alla vita. Troppo spesso viviamo un’esistenza frammentata, “spezzettata” dentro le tante cose che abbiamo da fare, alla rincorsa delle varie occupazioni e iniziative che riguardano il nostro vissuto quotidiano. E a volte ci si ritrova ad essere con il fiato corto, stanchi di una vita che sembra continuamente sfuggirci dalle mani, ci sembra di essere come su un treno in corsa sul quale non riusciamo mai a salire definitivamente. Spesso nel nostro mondo, nella nostra società, nella nostra Valmadrera si vive così. E ci si ritrova un po’ stanchi, a volte demotivati e, di certo, molto disorientati. E allora, dentro questa situazione, c’è bisogno di gente come noi che un “centro” ce l’ha e deve continuare a riscoprirlo: Gesù e il suo amore costante per ciascuno di noi. Noi non siamo gente disorientata, se continuamente sappiamo ritornare a Colui che dà senso e pienezza a tutto quello che facciamo. L’OSA, con la sua proposta sportiva e aggregativa deve continuamente ritornare a questo centro. Dentro ogni iniziativa che si organizza, dentro ogni momento che viene proposto, la domanda che ci guida deve essere questa: come questa esperienza ci permette di crescere come persone vere e ci apre all’incontro con Gesù? Fuori da questo orizzonte tutto diventa povero… magari organizzeremo tante cose con efficienza ma nessuna di esse riuscirà a soddisfare il bisogno profondo del nostro cuore. Rincorreremo tante iniziative, spenderemo tanto tempo a pensare e concretizzare ma poi ci troveremo in affanno dietro a qualcosa che, in fondo, non ha una direzione. Non perdiamo l’unica occasione che abbiamo di vivere una vita unificata e quindi vera. Lasciamoci raggiungere dal Signore Gesù, che non ha altro desiderio di poter entrare nella nostra vita per darle bellezza e profondità. Buon cammino Don Tommaso

esperienza possa servire per istruire i nuovi arrivati senza togliere loro l’entusiasmo di nuove idee o proposte. Nei corsi di escursionismo abbiamo avuto più di 100 ragazzi iscritti, straordinario! Questo grazie al lavoro di Gigia che, durante l’anno, frequenta le scuole accompagnando i ragazzi nelle varie uscite in località San Tomaso, facendosi conoscere e promuovendo la nostra società. Al Trofeo Dario&Willy, abbiamo avuto un sorprendente successo, circa 450 atleti al nastro di partenza. L’anno prossimo ricorrerà il decimo anniversario della manifestazione e da alcuni mesi siamo già al lavoro per sviluppare un evento unico. Abbiamo richiesto alla Federazione di Skyrunning di poter compiere una prova di Campionato Italiano, siamo in attesa della conferma ufficiale; comunque vada, il nostro impegno sarà al massimo e tutta la società si dedicherà a questo evento che assorbirà molte delle nostre forze. Sono sicura e fiduciosa delle nostre possibilità e del successo di questa manifestazione. Con soddisfazione abbiamo avuto tre coppie di Campioni Italiani nella marcia alpina di regolarità, disciplina che continua fin dalla nascita della nostra società. Mentre nella più “giovane” corsa in montagna abbiamo numerosi atleti che ogni domenica dell’anno si cimentano in qualunque tipo di corsa: vertical, skyrace, ultramaratone o semplicemente campestri. Ogni occasione è buona per trovarsi e correre. (continua a pag. 4)

Sabato 8 Febbraio 2014 dalle ore 20.00 sarà possibile votare, presso la sede OSA, per il nuovo consiglio direttivo. Alle ore 21.00 si terrà l’assemblea annuale. TI ASPETTIAMO!!! CROCIATINO 2013 · 3


SCI ALPINO Nel gruppo del tempo libero si sono susseguite le abituali attività all’insegna della cultura e dell’escursionismo, entrambe molto partecipate e sentite dai soci. Anche i consueti corsi di sci alpino e fondo sono stati frequentati e apprezzati da un gran numero di sciatori. Grande successo anche per la settimana escursionistica dei ragazzi. Per il 2014 abbiamo già qualche idea, forse un po’ bizzarra ma sicuramente interessante. Staremo a vedere! In agosto siamo andati in Valle d’Aosta con il campeggio, che ha regalato un soggiorno allegro e piacevole, e l’occasione per i nostri alpinisti di scalare creste e cime di grande prestigio. Per tutto l’anno, invece, siamo stati accompagnati dal gruppo femminile, guidato da Giovanna Corti, sempre attiva e disposta a mettere in azione tutte le sue donne che sostengono con entusiasmo le iniziative proposte dal Consiglio Direttivo. Non dimentichiamoci del nostro ristoro a San Tomaso, curato da Tino con molta passione; qui ringrazio le nove squadre di servizio della domenica e le quattro squadre del mercoledì che con interesse dedicano il loro tempo libero ad un’attività tanto importante per la nostra associazione. Ringrazio le segretarie Alessia e Cristina che da anni seguono la realizzazione di questo Crociatino, sempre bello e coinvolgente, cercando di illustrare adeguatamente le nostre attività. Questo percorso biennale è stato faticoso e molto intenso di impegni ma anche di soddisfazioni. Spero di averlo svolto con serietà ma soprattutto con coscienza e consapevolezza, di essermi dedicata con dovere e responsabilità e di essere stata all’altezza delle vostre aspettative nel seguire la società. Ringrazio in particolare Domenico, Gigi, Enrico e tutti i Consiglieri perché con il loro impegno e zelo rendono ogni singola attività unica nel suo genere. Ringrazio tutti i nostri volontari e colgo l’occasione per augurarvi Buon Natale e un 2014 pieno di soddisfazioni. 4 · CROCIATINO 2013

Corso di sci Raoul Brambilla

uest'anno il corso di sci alpino si è trasferito nel comprensorio di Chiesa in Valmalenco. A conti fatti si è trattato di un trasloco fortunato. Il cambiamento, unito all'attiva partecipazione dei genitori e dei nonni dei giovani campioni, ha portato alla buona riuscita del corso. Anche il tempo è stato clemente e la materia prima, la neve, non è mai mancata. Pensando che "non si finisce mai di imparare" anche un gruppo di adulti ha deciso di iscriversi al corso. Sono bastate poche ore di lezione per far crollare certezze e convinzioni acquisite anni fa, quando i materiali erano ben diversi: davvero un'esperienza sorprendente. A seguire i giovani sciatori, invece, anche vecchie conoscenze dell'OSA: i maestri di sci di Caspoggio, mitica meta di corsi che formarono generazioni di sciatori osini. Alcuni allievi avevano come istruttori gli stessi che anni prima insegnavano ai loro genitori. Le chiacchierate con i maestri di Caspoggio hanno risvegliato in molti di loro i ricordi di una stagione probabilmente irripetibile, almeno nei numeri. La nostalgia però non fermerà i prepa-

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rativi per la nuova stagione invernale; dobbiamo vivere il nostro tempo consapevoli che il contesto è cambiato ma non la voglia di sciare e di stare in compagnia. È notizia di questi giorni il calo delle temperature e l'arrivo di nevicate in quota. Se il buongiorno si vede dal mattino...

PROGRAMMA 2014 Corso di sci di alpino: quattro sabati dal 25 gennaio al 15 febbraio sulle piste di Chiesa Valmalenco Fine settimana a Antermoia - Val Badia: 17, 18 e 19 Gennaio 2014


SCI ALPINO

Oga Le Motte 2013 Campionato sociale e intersociale di sci alpino Raoul Brambilla uest’anno è toccato all’OSA organizzare il campionato intersociale di sci alpino della nostra città. La località prescelta è Oga e le previsioni meteo non danno nulla di buono. Si parte la mattina presto contagiati dall’entusiasmo dei bambini anche se il cielo grigio suggerisce di rimanere sotto le coperte. Come spesso ci ha abituato la montagna, una sorpresa ci attende all’uscita dell’ultima galleria in direzione di Bormio: un cielo terso ed un sole splendido annunciano una bellissima giornata. Saliti i tornanti della strada che porta ad Oga parcheggiamo in piena solitudine, ma tempo qualche minuto ed il posteggio si riempie di auto targate LC. L’ordine di partenza, preparato il giorno prima in sede OSA, elenca 55 iscritti ma all’appello mancano 8 concorrenti. Dopo un breve consulto con i preparatori del tracciato si decide di far gareggiare anche i cuccioli fin dalla prima porta della pista Adler: 300 metri di dislivello con partenza a 1720 metri. Nel frattempo qualcuno fa una ricognizione fra le porte, ma il tempo incalza e la gara ha inizio con i più piccoli. Anche questa volta non mancano gli amici del foto club di Valmadrera che rie-

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scono ad immortalare volti sorridenti alla partenza e grintosi passaggi fra le 38 porte del tracciato. I tempi annunciati al megafono fanno sperare in buoni piazzamenti ma qualcuno tra i più quotati viene squalificato per il salto di una porta. Come è possibile? I preparatori hanno spostato all’ultimo minuto una porta sulla diagonale prima del rush finale e questo ha colto di sorpresa i concorrenti che avevano verificato il tracciato prima della gara. Non resta che consolarsi con una bella sciata in Valdidentro dove una coltre di neve fresca ci attende. Comunque il gradino più alto del podio è dell’osino Massimo Corti della categoria veterani. Sicuramente una bella giornata di sci, ma i numeri ci dicono che l’“Intersociale” sta perdendo interesse con il passare degli anni. Le cause sono molteplici, non ultima la ricca offerta di eventi alternativi. Ma una domanda è d’obbligo: vale ancora la pena di organizzare questo evento se ormai le società che partecipano si contano sulle dita di una mano e, OSA esclusa, i loro concorrenti pure? La discussione è aperta.

Naz Sciaves 2013 Anche quest’anno si è svolto il tradizionale fine settimana a Naz Sciaves dedicato allo sci alpino. La partecipazione è stata come sempre molto numerosa.

Il vincitore durante la gara

Il podio di ogni categoria: Categoria CUCCIOLI M/F 1. Valsecchi Lorenzo 02:12,18 2. Rusconi Nadia 02:18,55 3. Brambilla Stefano 02:23,39 Categoria RAGAZZI M/F 1. Rusconi Mattia 01:21,74 2. Rusconi Gaia 01:25,83 3. Tegiacchi Simone 01:45,40 Categoria JUNIOR M/F 1. Dell’Oro Erik 01:19,73 2. Rusconi Marco 01:36,53 3. Tegiacchi Alberto 01:38,73 Categoria SENIORES FEMMINILE 1. Savoldi Pamela 01:21,29 2. Crimella Morena 01:34,66 Categoria SENIORES MASCHILI 1. Donadoni Andrea 01:45,08 Categoria DAME 1. Castagna Erika 01:34,05 2. Anghileri Maria Carla 01:56,05 3. Valsecchi Laura 02:05,89 Categoria AMATORI 1. Vassena Fabio

01:24,95

Categoria MASTER 1. Rusconi Gianluigi 2. Tegiacchi Carlo 3. Rusconi Gianluigi

01:30,20 01:38,49 01:38,53

Categoria VETERANI 1. Corti Massimo 2. Valsecchi Patrizio 3. Airoldi Giorgio

01:13,38 01:25,39 01:32,12

Categoria OVER 60 1. Vassena Silvio 2. Castagna Ezio 3. Maggi Mario

01:39,00 01:41,16 01:42,62

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SCI DI FONDO

Stagione 2013 Gianluigi Rusconi n'altra stagione ricca di neve l'inverno 2013, soprattutto per gli osini appassionati dello sci di fondo, che già a inizio dicembre sono partiti a pieno ritmo con le “sgroppate” sulle vicine piste dell'Engadina. Nonostante ciò l'attività “agonistica” anche quest’anno ha vissuto sulle presenze dei pochi “granfondisti” che ancora hanno voglia di buttarsi nella mischia. Sarebbe bello riuscire a coinvolgere almeno qualcuno dei tanti giovani che hanno partecipato al Corso di Fondo e portarli a fare qualche gara FISI o qualche granfondo di 20/25 chilometri. Purtroppo bisogna spostarsi parecchio per partecipare a queste gare: dalle nostre parti c'è soltanto la Sgambeda che oltretutto è anche la prima della stagione e, senza il tempo di prepararsi, risulta sempre impegnativa. Comunque, anche nella passata edizione, qualche osino si è presentato al via, sia nella gara del venerdì a tecnica classica che nella 42 km skating della domenica. Tra gli osini partecipanti dobbiamo sot-

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Partecipanti al corso

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tolineare la presenza di Pietro Riva, uno dei 30 “pionieri” che dal 1990 a oggi hanno partecipato a tutte le edizioni della Sgambeda. A fine gennaio è la volta invece della gara senz'altro più conosciuta in Italia: la Marcialonga. Per festeggiare il 40° compleanno di questa Granfondo sono stati 7 i fondisti dell'OSA che si sono misurati insieme ad oltre 7000 parteciPodio maschile del campionato sociale panti sui classici 70 chilometri del tracciato che percorre le valli di Fiemme ha corso la Koasalauf in Tirolo, la Gane Fassa. Nel mese di febbraio un'altra ghoferlauf, sempre in Austria, e a fine classica, la Marciabianca di Enego, quemarzo la Vuokatti Hiito sulle nevi della st’anno disputata sul percorso dimezzato Finlandia. di soli 25 chilometri a causa di un’abSempre per rimanere in campo agonibondante nevicata nella notte prima stico, domenica 17 febbraio si è dispudella gara che non ha consentito l'ottitato il Campionato Sociale. Si tornava male preparazione delle piste. Infine non quest’anno sulla tradizionale pista del possiamo dimenticare l'attività di Renato Passo Maloja e, nonostante le previButti, che pian piano sta completando la sioni della vigilia annunciassero una sua personale collezione di “granfondo”: bella giornata, anche questa volta ci da qualche anno si sta dedicando alle siamo “beccati” la classica nevicata prove del circuito Euroloppet e nel 2013 della domenica (i pensionati nelle loro uscite settimanali trovano sempre delle stupende giornate di sole...). La partecipazione non è stata molto numerosa, con solo una trentina di atleti tra adulti e ragazzi, ma la gara come al solito molto combattuta. A spuntarla su tutti è stato Pietro Riva, che sui 7 chilometri del percorso ha preceduto di oltre 1 minuto Maurizio Gandin e Dario Bonacina. I vincitori di categoria sono stati Marco Rusconi negli Juniores, Daniele Rusconi nei Senior, Maurizio Gandin nei Veterani e Pietro Riva tra i Master. In campo femminile sul singolo giro da 3,5 chilometri si è invece riconfermata Barbara Dell'Oro, precedendo Erika Castagna e Laura Valsecchi. Sempre sulla distanza breve si sono cimentati i ragazzi, con Luca Rusconi primo classificato davanti ad Andrea Rota e Gabriele Algheri.


Se parliamo invece dell'attività “non agonistica” dello sci di fondo all'O.S.A., non possiamo che essere soddisfatti. Ancora una volta il Corso di Fondo in Engadina ha registrato il “tutto esaurito”, con oltre 70 allievi iscritti i quali, sotto la guida dei nostri fidati maestri Valsassinesi, hanno appreso le tecniche principali dello sci nordico: il passo alternato e lo skating. Le 5 lezioni si sono svolte sulle comode piste di Pontresina, St. Moritz e Passo del Maloia nei mesi di gennaio e febbraio. Naturalmente non sono mancati gli ormai affezionati ex-allievi che hanno partecipato comunque alle gite in autobus per godersi una bella sciata in compagnia. Unica nota negativa l'infortunio occorso per una banale caduta alla nostra “esperta allieva” Cinzia (... proprio ora che voleva passare allo skating!): speriamo di riaverla con noi nel 2014 ancora più motivata. Il corso si è concluso domenica 10 febbraio con la traversata in gruppo da St. Moritz a Pontresina, uno dei tratti più belli tra tutte le piste dell'Engadina, ideale per mettere in pratica tutto quello che si è appreso nelle lezioni precedenti. L'attività “turistica” è poi proseguita a fine febbraio con la gita di 3 giorni a Naz-Sciaves, nelle Dolomiti, che purtroppo anche quest’anno è stata particolarmente disturbata dalle condizioni meteorologiche. Chiusura ufficiale della stagione affidata domenica 3 marzo alla richiestissima “Traversata dell'Engadina”, con partenza dal Passo del Maloja o da Samedan o da Zuoz e appuntamento per tutti a Zernez, dopo 55 chilometri di fatica, per un tuffo in piscina o per rilassarsi al sole alla fine di questo lungo inverno.

Naz Sciaves: tre giorni di fondo “Naz hotel Flŏtscherhof”, un nome difficile da pronunciare che indica un luogo in cui ormai ci sentiamo un po’ come a casa, anche se siamo nelle vicinanze di Bressanone, in Alto Adige. Quest’anno partiamo con la speranza di trovare il sole, dopo la delusione metereologica degli ultimi due anni. E fortunatamente una bella giornata ci accompagna nella nostra prima uscita al Passo di Lavazè, di cui conosciamo le piste a memoria, essendoci tornati ogni volta nelle nostre gite. Ci divertiamo tanto fino all’ora di rientrare in albergo, dove ci sistemiamo e corriamo a fare una sauna per prepararci ad affrontare il secondo giorno sulla neve. La mattina seguente si parte per Valgardena e le piste della Vallunga, località in cui, per molti anni, ha trascorso le vacanze l’ex Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Superata qualche difficoltà di parcheggio ci buttiamo in pista; la giornata è stupenda ma anche molto fredda, la temperatura si avvicina a meno venti gradi e la neve è lenta e rende la sciata molto faticosa. Nel frattempo il tempo cambia e minaccia neve; ci imbarchiamo per il ritorno e percorrendo la Val Gardena rimaniamo invischiati in un traffico caotico, cosa rara per noi fondisti, ma ricordiamo che ci troviamo nel regno dello sci da discesa. Al rientro c’è tempo per il relax, la cena e anche qualche cantata. Ultimo giorno: carichiamo i bagagli sul pullman e mentre partiamo comincia a nevicare molto forte. Molti si chiedono cosa fare, decidiamo di andare in Val Ridanna, sopra Vipiteno. La strada è pulita ma appena iniziano i primi tornanti si trasforma in una pista di bob. Orlando tiene duro e non mette le catene: sull’autobus c’è silenzio, nessuno parla. Con un po’ di difficoltà arriviamo alla meta; il dubbio è che le piste non siano battute, ma l’addetta che incontriamo ci conferma che sono ok. Nevica a dirotto ma tra di noi c’è tanto entusiasmo: molti assistono per la prima volta a uno spettacolo così. Anche se la pista non è nelle migliori condizioni ci divertiamo e anche chi non scia ha il coraggio di sfidare le intemperie raggiungendo la Malga Stadlalm, sopra l’abitato di Masseria. I tre giorni si concludono così, con la speranza per il prossimo anno in un tempo migliore! Giuseppe Piloni

PROGRAMMA 2014 Corso di sci di fondo Cinque domeniche dal 5 gennaio al 2 febbraio sulle piste dell’Engadina Fine settimana a Naz Sciaves (Bz) 14, 15 e 16 febbraio 2014 I partecipanti alla tre giorni di Naz Sciaves

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CORSA IN MONTAGNA

9° Trofeo Dario e Willy Gianluigi Rusconi

er l'edizione 2013 del Trofeo Dario e Willy, vista la partecipazione e le richieste dell’anno precedente, si era deciso di alzare il tetto del numero massimo dei concorrenti, portandolo da 300 a 400. Una scelta meditata a lungo, perché logisticamente l'arrivo a San Tomaso richiede un grosso impegno per accogliere nel migliore dei modi i concorrenti, per il trasporto e la consegna degli indumenti, per il pranzo dopo gara, per allestire tendoni e gazebo per spogliatoi e ristori e per le premiazioni. E' stato anche modificato il percorso tradizionale nei primi chilometri per evitare il solito incolonnamento all'inizio del sentiero n. 7 alla Cappelletta VARS: quest'anno si proseguiva sulla mulattiera verso SanTomaso fino a poco prima del ponte, dove si deviava a destra sulla nuova strada agro-silvo-pastorale per tornare a riprendere il sentiero per Pianezzo poco sotto Sambrosera. Alla fine però non ci aspettavamo, per far fronte a tutte le richieste, di dover allargare le iscrizioni a 450 atleti! Un vero successo per questa manifestazione, che purtroppo anche quest'anno è vissuta nell'incertezza delle condizioni meteorologiche: gli oltre 100 mm di pioggia caduti nei 5 giorni pre-

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cedenti la gara hanno contribuito a rendere il percorso piuttosto scivoloso e insidioso soprattutto nelle discese (... e ci hanno costretto a montare tende, gazebo e arrivo sotto la pioggia battente). Fortunatamente, però, il giorno della gara la pioggia ci ha risparmiati, consenten-

do il regolare svolgimento di tutta la manifestazione, premiazioni comprese. Alla partenza si sono presentati 421 concorrenti, ma già dopo solo un paio di chilometri la competizione era praticamente decisa, con Nicola Golinelli che sul suo terreno aveva già fatto il vuoto.

Sopra: il podio femminile Nella foto in alto: la squadra degli atleti di corsa “OSA” prima della partenza


tro al Team Valtellina di Pizzatti, Gianoncelli e Songini, con l'AS Premana al terzo posto. Ottimo successo anche per la gara promozionale dedicata ai ragazzi con il percorso dal Centro Giovanile a San Tomaso, che ha visto la partecipazione di ben quaranta concorrenti. Complessivamente anche quest'anno possiamo ritenerci soddisfatti: grazie all'impegno di tutti i soci tutto si è svolto nel migliore dei modi e l'organizzazione dell'OSA si è dimostrata ancora una volta all'altezza della situazione. Migliorare è sempre possibile, ma ci conforta la consapevolezza che il nostro impegno sia apprezzato anche da tutti i partecipanti alla gara, che con la loro partecipazione ogni anno contribuiscono al successo del Trofeo Dario e Willy.

Il vincitore Nicola Golinelli durante la premiazione

Al passaggio del GPM di Pianezzo al Rifugio SEV Golinelli giungeva in 41'16”, lasciando a oltre 2' Fabio Bazzana e a 4' il gruppetto degli altri inseguitori guidato da Paolo Gotti. Giornata negativa per gli altri lecchesi visto che proprio a Pianezzo si ritiravano Stefano Butti, Carlo Ratti ed Enrico Ardesi. In campo femminile la prima a transitare a Pianezzo è stata la bergamasca Lisa Buzzoni con il tempo di 55'41” e una ventina di secondi di vantaggio su Cinzia Bertasa, mentre giungeva più staccata al terzo posto l'ultra trailer Patrizia Pensa. Il finale della corsa non riservava particolari sorprese, con Golinelli che chiudeva in 1h26'43” senza particolari preoccupazioni, portando anzi il vantaggio finale a oltre 4' su Fabio Bazzana, che riusciva a sua volta a contenere il ritorno di Paolo Gotti, Flavio Tomelleri e Massimo Colombo. Cambiava invece la situazione tra le ragazze, con Cinzia Bertasa che faceva valere le proprie doti di discesista e recuperava velocemente lo svantaggio dalla Buzzoni, staccandola poi all'arrivo di oltre 2 minuti. Patrizia Pensa si confermava quindi al terzo posto, seguita a debita distanza da Ester Scotti e Chiara Fumagalli. In una gara comunque combattutissima per le posizioni di rincalzo, oltre all'ottimo quinto posto dell'intramontabile “Paolino” Colombo, per i colori dell'OSA, troviamo Dario Rigonelli 20°, Cristian Corti 24° e Luca Chissotti 28°, mentre nella classifica femminile Maria Poletti, Augusta Redaelli e Nadia Bolis si sono piazzate rispettivamente 11°, 12° e 13°. Grazie a questi risultati abbiamo ottenuto un buon 2° posto nella classifica per Associazioni, die-

Classifica Cat. A (16-25 anni) 1° MONTECALVO NICOLA 2° GIANOLA MATTIA 3° RADAELLI EROS 4° PUPPI FRANCESCO 5° VILLA ANDREA

GS GABBI AS PREMANA ASD FALCHI DAINI CARATE B.ZA ATLETICA RICCARDI

1.37.56 1.38.57 1.39.18 1.41.13 1.45.05

Classifica Cat. B (26-35 anni) 1° BAZZANA FABIO 2° VITTORI LORENZO 3° TAGLIABUE MATTEO 4° SALA MORENO 5° TICOZZELLI ADRIANO

TEAM CRAZY AS PREMANA GSA COMETA SEC CIVATE CA LIZZOLI

1.31.11 1.38.12 1.43.10 1.43.18 1.44.01

Classifica Cat. C (36-45 anni) 1° GOLINELLI NICOLA 2° GOTTI PAOLO 3° FAVERIO RICCARDO 4° PIZZATTI CHRISTIAN 5° CARRARA LUCA

GER RANCIO ASD ALTITUDE RACE GS OROBIE TEAM VALTELLINA NEW SPORT TEAM

1.26.43 1.31.46 1.34.18 1.34.52 1.35.18

Classifica Cat. D (46-55 anni) 1° TOMELLERI FLAVIO 2° COLOMBO MASSIMO 3° RUSPANTINI ROBERTO 4° CAVAGNA STEFANO 5° CASTELNOVO GIUSEPPE

LA RECASTELLO OSA VALMADRERA SPORT RACE VALTELLINA LA RECASTELLO OSA VALMADRERA

1.32.05 1.32.22 1.44.26 1.45.44 1.49.23

Classifica Cat. E (Over 55) 1° BARONI ANTONIO 2° BRITTA PIETRO 3° ROSSI GIOVANNI 4° FOLINI ELIO 5° BUTTI RENATO

VALETUDO SKYRUNNING ITALIA EUROATLETICA 2002 ASD CARVICO SKYRUNNING TEAM VALTELLINA OSA VALMADRERA

1.51.13 1.59.31 2.01.26 2.02.48 2.05.13

Classifica Cat. Femminile 1° BERTASA CINZIA 2° BUZZONI LISA 3° PENSA PATRIZIA 4° SCOTTI ESTER 5° FUMAGALLI CHIARA

IZ SKYRACING ASD ALTITUDE RACE POL. BESANESE VALETUDO SKYRUNNING ITALIA BOCIA VERANO B.ZA

1.52.56 1.55.07 1.59.33 2.02.37 2.03.02

Classifica per Associazioni 1° TEAM VALTELLINA 2° OSA VALMADRERA 3° AS PREMANA 4° ASD ALTITUDE RACE 5° GSA COMETA

4.50.19 4.59.58 5.02.52 5.04.33 5.28.20

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CORSA IN MONTAGNA

5° Trofeo Antonio Rusconi Gianluigi Rusconi Lo scorso anno avevamo assistito a un'edizione da record, sia per il numero dei partecipanti (220) che per il nuovo primato ottenuto da Nicola Golinelli, autore di una gara strepitosa, migliorando di oltre 2 minuti il tempo di Silvio Gatti che resisteva da 10 anni. Quest'anno, per la quinta edizione del Trofeo Antonio Rusconi, ci potevamo certamente aspettare una conferma della numerosa partecipazione degli atleti. E così è stato: ben 232 i concorrenti che si sono presentati al via per completare i 35,5 chilometri del tracciato con un dislivello positivo di 2265 metri. Quello che forse nessuno si sarebbe aspettato, mancando Golinelli a causa di un infortunio, era che il tempo record del 2012 venisse già migliorato. L'eroe della corsa è stato il bergamasco Fabio Bazzana del Team Crazy Idea, secondo classificato alle spalle di Golinelli l'anno scorso con un ritardo di oltre 7 minuti, che domenica 6 ottobre ha trovato davvero una giornata di grazia: con una gara strepitosa dall'inizio alla fine ha tagliato il traguardo di Piazza Mons. Citterio in 3h 6' 31”. Gli altri favoriti di giornata hanno dovuto così accontentarsi dei piazzamenti: Franco Sancassani (Sport

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Race Valtellina - 3h16'33”) e il nostro Stefano Butti (3h20'18”) hanno completato il podio, mentre alle loro spalle troviamo l'immancabile Paolo Gotti dell'Altitude Race e la sorpresa del giorno Enrico Ardesi dei Falchi. Tra i portacolori dell'OSA, dopo Stefano Butti troviamo Cristian Corti al 12° posto, Alessandro Rigamonti al 15° e poi, nei primi 30 assoluti Roberto Masciadri, Umberto Casiraghi, Davide Vassena, Carlo Corti, Andrea Panzeri, Luca Chissotti e Dario Rigonelli. Anche la gara femminile è

stata un “monologo” della campionessa Emanuela Brizio della Valetudo Skyrunning che, con il tempo di 3h58'43” si è aggiudicata la sua quinta vittoria nella Como Valmadrera. Alle sue spalle, come l'anno scorso, Cinzia Bertasa dell'Iz Sky Racing mentre al terzo posto, con un ottimo recupero nel finale, l'altra rappresentante della Valetudo, Ester Scotti. Buono anche il risultato delle due rappresentanti osine: Laura Valsecchi 9° e Maria Poletti 10°. Successo per l'OSA Valmadrera anche

Podio della Como-Valmadrera

nella classifica per Società, davanti ai Falchi Lecco e ai bergamaschi dell'Altitude Race. Numerosa è stata anche la partecipazione del pubblico sia sul percorso che al traguardo in Piazza Mons.Citterio, nonostante le condizioni meteorologiche non fossero delle migliori (niente a che vedere comunque con quello che abbiamo passato nelle prime edizioni...!) Anche quest'anno quindi è stata una gara che non ha tradito le attese e, seppure collocata verso la fine della lunghissima stagione delle skyrace, ha saputo raccogliere ancora un'ottima partecipazione sia a livello qualitativo che quantitativo, gratificando l'impegno che il Gruppo Alpini, la SEV e l'OSA mettono nell'organizzare questa manifestazione. 10 · CROCIATINO 2013


CORSA IN MONTAGNA

Sociale di Corsa Gianluigi Rusconi conclusione della lunghissima stagione delle corse in montagna, domenica 10 novembre si è disputato il Campionato Sociale dell'OSA. Anche quest'anno è stata confermata la formula con partenza ed arrivo a San Tomaso, modificando soltanto, rispetto alle scorse edizioni, il senso di percorrenza del tracciato. Si è partiti quindi subito alla volta di Sambrosera, tornando a San Tomaso dalla nuova strada di Piazza Balcon, risalendo fino al Fontanino del Tof dal sentiero alto e scendendo infine all'arrivo dal sentiero n. 1, per una lunghezza totale di poco più di 5 chilometri e con un dislivello in salita di 485 metri. Come per gli anni scorsi le condizioni del percorso non erano certamente quelle ideali, vista la pioggia dei giorni precedenti, ma almeno quest'anno il tempo era abbastanza bello, favorendo finalmente una partecipazione numerosa. Più di 80 i soci al via, tra cui una ventina di ragazzi che hanno corso la gara promo-

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Il vincitore, Rigamonti Alessandro, all’arrivo

zionale con percorso ridotto. Tra loro il migliore è stato il giovanissimo Lorenzo Milesi (7 anni) che ha completato il percorso San TomasoSambrosera-San Tomaso con il tempo di 24'53”, I partecipanti alla gara promozionale precedendo di il tempo di 39'32”, lasciando a 30” gli inpochi secondi Alessio Pellegatta e Steseguitori Luca Rusconi e Matteo Riva. In fano Colombo. Sfortunata invece la procampo femminile, infine, vittoria per va di Nicolò Dell'Oro, incappato in una Augusta Redaelli davanti alla presidenbrutta caduta durante la discesa che l'ha te Laura Valsecchi e a Maria Poletti. Il costretto al ritiro quando era in testa alla dopo gara, come di consueto, è prosecorsa. Anche la gara sociale è risultata guito con un bel piatto di pasta in commolto combattuta vista l'assenza del vinpagnia e, nel primo pomeriggio, con le citore delle scorse edizioni Stefano Butvarie premiazioni per i migliori di giornata. ti, già impegnato in un'altra gara. Alla fine l'ha spuntata Alessandro Rigamonti, Categoria SENIORES uno dei nuovi entrati nel gruppo atleti del1. RIGAMONTI ALESSANDRO 32.12 l'OSA, che, con il tempo di 2. CORTI CRISTIAN 32.18 32'12”, è riuscito a contenere 3. GREPPI DAVIDE 32.42 nel finale la rimonta di Cri4. PILONI PAOLO 32.56 stian Corti e Davide Greppi. 5. MAINETTI MARCO 33.41 Lotta serrata anche per le classifiche di categoria: tra gli “over Categoria OVER 50 50” Roberto Masciadri fa va33.46 1. MASCIADRI ROBERTO lere la sua più giovane età su2. CASTELNOVO GIUSEPPE 33.55 perando per soli 9 secondi 3. CORTI FRANCO 39.15 Giuseppe Castelnovo, mentre 4. BUTTI RENATO 39.40 più staccato conclude 3° Fran5. MAINETTI PIO 40.44 co Corti; tra gli juniores invece Categoria FEMMINILE il migliore è Matteo Dozio con 41.58 1. REDAELLI AUGUSTA 2. VALSECCHI LAURA 42.18 3. POLETTI MARIA 43.50 4. CORTI LOREDANA 48.57 5. BRAMBILLA ALESSIA 51.37 Categoria JUNIORES 1. 2. 3. 4. 5.

DOZIO MATTEO RUSCONI LUCA RIVA MATTEO RUSCONI CRISTIAN TEGIACCHI ALBERTO

39.32 40.01 40.06 43.24 47.55

Categoria RAGAZZI 1. 2. 3. 4. 5.

MILESI LORENZO PELLEGATTA ALESSIO COLOMBO STEFANO BRAMBILLA STEFANO CASATI GABRIELE

24.53 25.05 25.34 26.41 27.00

La partenza del sociale

CROCIATINO 2013 · 11


CORSA IN MONTAGNA

SKYRUNNING (variazioni sul tema) Davide Vassena uando due persone litigano forse è perché hanno ragione. Il fatto è che sono due ragioni diverse, una è dell'uno, l'altra è dell'altro. E quando anche a me capita di schierarmi da una parte, ascoltando le argomentazioni dell'altro polo, non è raro che prenda in considerazione di spostarmi un po', magari nel mezzo, approvando ora la tesi di uno, ora dell'altro, perché entrambe mi sembrano convincenti. Così qualcuno potrebbe darmi della banderuola, che svolazza prima qua poi là e poi ancora dove tira il vento in quel momento; potrei sentirmi dire che non so prendere posizione, che ho paura di schierarmi, che non ho una mia idea. Ma la questione è un'altra, e vediamo di spiegarla un po'. Riflessioni di questo genere ho iniziato a macinarle una sera in sede OSA, guarda caso durante una riunione! Io che

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non sono un militante attivo, ero stato invitato a partecipare insieme ad altri soci più o meno giovani che come me ultimamente han preso l'influenza della corsa sui monti, proprio perché l'ordine del giorno ci avrebbe potuto interessare. Quella sera si parlava infatti della X edizione del “Trofeo Dario & Willy” e del fatto che forse ci sarebbe stata la possibilità che venisse inserito nel circuito di gare del campionato italiano del 2014. Quindi si cercavano idee e pareri per creare un evento un po' diverso dalla solita “gara del I maggio”, che già aveva subito importanti cambiamenti strutturali, uno fra tutti il percorso; già qualche tempo prima avevo sentito

dire che per motivi logistici l'arrivo era stato spostato a Parè. Lì sì che mi sono schierato subito. Contro! Così infatti non si sarebbe più arrivati in trionfo a S.Tomaso, un luogo simbolico, un luogo mitico, rustico! Non ci si sarebbe più lavati in fontana all'acqua fredda, con la terra che dai polpacci non riuscivi a tirarla via tutta, ma che era bello lo stesso - si sorvoli sul fatto che, senza farmi vedere da amici invidiosi, ho sempre fatto la doccia calda dai miei zii Aurelio e Antonia, e così faceva anche mio cugino... Co-

La partenza della Dario e Willy

Davide Vassena durante la Dario e Willy

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munque: niente più pomeriggi nel pratone, niente più sbicchierate ai tavoli fuori dal ristoro fino a sera. Insomma, io che già di mio sono un po' nostalgico, non l'avevo presa bene. Però queste son poi questioni mie, personali; a me piaceva così, agli altri invece piace cosà. E poi dai, tutto cambia, è inevitabile, e ogni cambiamento è probabile che porti qualcosa di positivo: dipende da noi, da come lo viviamo.Quindi quella sera alla riunione c'ero anch'io e mi erano pure passati i dubbi su S.Tomaso, anzi, quando ho scoperto che il nuovo tracciato di gara era molto più lungo, con un considerevole dislivello in più, con una bella discesa piuttosto da assassini nel finale, ero anche oltremodo gasato. Buono! Avevo già cambiato idea! Il brutto è stato che in quell'incontro non è che si sia poi riusciti a ragionare e discutere insieme. Io me la ridevo di gusto insieme al mio compagno di posto per via dei garbugli comunicativi che si creavano, ma la situazione, anche se a tratti comica, era grave! Qualcuno iniziava a dir la sua, l'altro lo bloccava e a sua volta esponeva il suo pensiero senza curarsi che tutti sentissero; qualcuno chiedeva un chiarimento del tipo “Ma dov'è che sbuca fuori quel sentiero lì?”, e in ventidue partivano a razzo con le loro risposte da gridare al poveretto, che alla fine non riusciva a coglierne neanche una. Non c'era una logica nel discorso, i punti dell'ordine del giorno snobbati e trascurati. Poi magari scoprirò che è normale, che quello che a me sembra strano è quello che succede sempre in simili situazioni, che è soltanto perché

sono poco avvezzo a queste cose...fatto sta che fino alla fine si è andati avanti a battibeccarsi su questioni molto pratiche come il costo dell'iscrizione, l’ora delle premiazioni, l’invito di qualche top runner, la consistenza del montepremi e così via. Ovviamente senza venirne troppo a capo. Ed io, come dicevo all'inizio, prima abbracciavo la linea di pensiero di uno, poi dell'altro, perché ognuno aveva ragione, la sua ragione! Tutte le proposte erano giuste, tutte avevano una loro logica! Ognuno proponeva qualcosa di coerente con le proprie premesse, con la propria idea di fondo, senza però esplicitarla mai: in questo modo si sarebbe potuto andare avanti all'infinito a discutere di questioni economiche, logistiche e pratiche senza mai venirne a una! Non siamo abituati, ma prima di mettere sul piatto le faccende più tecniche, sarebbe utile chiarirsi sulle premesse, su ciò che sta dietro quella gara che stiamo preparando. Chiarirsi sul perché. Perchè organizzare una gara di skyrunning? Così come un corso di escursionismo, una gita giovanile, una gara di marcia di regolarità, una settimana ecologica... Per quale motivo l'OSA mette in piedi tutte queste iniziative? Dalla risposta che ci diamo derivano di conseguenza tutti gli aspetti operativi. Per esempio. La si pensa per un fine ludico? Ricreativo? Per puro divertimento? Allora si fa così e così... Per avere una nuova entrata? Un guadagno? Allora ci si muove in un altro modo... Tutti modi giusti, anzi, giustificabili alla luce del

motivo che ne sta alla base, l'importante è mettersi d'accordo su quello. Io però penso che in questo caso, data l'occasione, una società sportiva abbia la responsabilità di lanciare al mondo un messaggio positivo, di promuovere tramite il gioco e la competizione dei valori che non stanno passando di moda, ma che le istituzioni storiche non riescono più a proporre, soprattutto ai giovani. Sto pensando alla sfiducia che c'è nei confronti della politica, al rifiuto che ultimamente si ha della chiesa e di ciò che ad essa è connesso, alle difficoltà e fatiche della scuola di oggi. Lo sport invece sembra che riesca ancora ad attirare gente di tutti i tipi e di tutte le età, gente che si appassiona. Proprio per questo penso che dietro tutto il lavoro e l'organizzazione di una gara debba esserci la consapevolezza che per mezzo di quella i partecipanti possano sperimentare sulla loro pelle tutto ciò che di buono lo sport può offrire: sentire per esempio di avere tutti la stessa dignità, sia chi arriva davanti sia chi arriva dietro; avere la sensazione di sfidarsi in un gioco pulito, non ancora contaminato dai soldi, dal doping e dalla vittoria a tutti i costi; intuire che l'ambiente in cui si sta correndo non è qualcosa di così estraneo da noi, qualcosa di cui possiamo ingenuamente non curarci... No? Quali altri valori, quali messaggi possiamo trasmettere alle persone che parteciperanno? Cosa ne dite voi altri? Anche perché ormai ho perso pure io il filo del discorso, mi sono accorto di aver fatto un giro un po' lungo, un po' contorto, e mi viene davvero difficile tirare una conclusione come insegnano a scuola! Quindi lascio la questione in sospeso e chi è arrivato fin qui ci rimugina su un attimo... Oppure più agevolmente lascia stare, gira la pagina e legge il prossimo articolo!

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CORSA IN MONTAGNA

SANTI PATRONI RUNNING: correre da Lecco a Milano Carlo Tegiacchi utta colpa di mia moglie Laura … non si può rimaner tranquilli un bel fine settimana d’autunno… No lei deve lasciarsi entusiasmare dalle idee bizzarre di Cominotti, insegnante di educazione fisica abituato a queste “stranezze”… Ottanta chilometri da Lecco a Milano per la ciclabile. Cosa si farebbe per amore? Innanzitutto correre. La partenza venerdì 6 dicembre ore 21 dalla statua di San Nicolò a Lecco, l’arrivo a Milano Piazza Sant’Ambrogio. Non c’era iscrizione, gara o competizione, solo una corsetta amichevole tra amici. Il fine era avvicinare Lecco e Milano nel giorno dei festeggiamenti dei loro patroni, quindi la corsa è stata battezzata “Santi Patroni Running”. Al ritrovo c’erano ben 50 corridori di cui solo 12 arrivati a Milano. Gli altri hanno corso solo alcuni tratti del percorso. La temperatura a Lecco non era esageratamente rigida c’era solo un bel vento forte, ma poi giunti in zona Paderno la temperatura si è abbassata, soprattutto c’era umidità che riusciva a penetrarti nelle ossa. La logistica era ben organizzata: un furgoncino di Stylgraf ci ha seguito e ogni 10 – 15 km sostava per

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un ristoro, aveva le nostre borse per eventuali cambi di vestiario e inoltre due ciclisti hanno percorso dietro di noi tutto il tragitto. Come società Osa eravamo in 8: Davide Greppi, Fabio Rusconi, Davide Vassena, Renato Butti, Laura Valsecchi ed io, invece Giorgio Valsecchi e Luca Vassena si sono fermati a Paderno d’Adda. Effettivamente l’allenamento per tutti quei km non c’era e il dubbio di non farcela era ben presente. Con un ritmo di circa 6 km/h sembrava che le gambe potessero resistere, anche perché non c’era il solito affanno della gara! Dopo Trezzo abbiamo lasciato la ciclabile sul fiume Adda e percorso il fianco del naviglio Martesana che porta fino in centro Milano. Mancavano ancora circa 30 km e il freddo cominciava a farsi sentire, la nebbia ci accompagnava lungo la ciclabile e le luci del mattino iniziavano a far capolino.

Ora non so per quale motivo le scarpe si appesantivano sempre di più, forse le gambe un po’ cotte!? Non avrei mai pensato ci fosse una ciclabile così bella, con il naviglio da una parte e dall’altra dei magnifici parchi abitati da centinaia di conigli selvatici. In principio li ha notati Laura, sembravano dei mucchietti di terra nel buio, ma si muovevano! Ho tentato di acchiapparne uno… ma il mio scatto è stato quello di un bradipo! Gli ultimi 10 km io, Laura e Renato li abbiamo sofferti un po’, perché un cartello precedente indicava 8, invece alla fine ne abbiamo visto un altro che indicava ancora 9…!!!! Finalmente però all’alba siamo giunti a Milano. Gli ultimi due chi-

lometri che separano la ciclabile dalla stazione centrale mi sono sembrati interminabili. Un signore ci ha detto: “Non preoccupatevi, siete arrivati, è subito lì…” Ma quanto era quel “lì?”. A Milano c’erano Davide Vassena e Fabio che ci aspettavano con le nostre borse. Dopo un bellissimo cappuccino e una buonissima brioches, mai gustati così bene… ci siamo avviati per il ritorno a casa in treno. Che dire… è stata una bellissima esperienza e una nottata un po’ insolita, passata in compagnia di amici. Volete sapere cosa ha detto Laura: “Mi sembra che a giugno c’è una corsetta di 100 km … Quella del Passatore!!!!”. A voi le conclusioni. 14 · CROCIATINO 2013


MARCIA ALPINA DI REGOLARITÀ

3° Trofeo Giancarlo ed Emilio Ratti Giuseppe Piloni cambiato il nome della competizione, da “Lucio Vassena” a “Trofeo Giancarlo ed Emilio Ratti”, ma le montagne di Valmadrera sono sempre le stesse. Si era partiti con l’idea di organizzare una gara mediamente impegnativa, ma purtroppo, per diversi fattori, lo è diventata molto di più. Quest’anno è stata la prima gara a coppie d’inizio stagione, e non si è riusciti ad arrivarvi adeguatamente allenati. Molti hanno corso con atleti occasionali non preparati, altri provenivano da altri sport, e si sono “prestati” alla competizione, convinti che la gara di marcia a coppie di Valmadrera fosse una passeggiata. Forse in generale il livello dei partecipanti si è un po’ abbassato, soprattutto la loro resistenza alla fatica. Ecco qual era il percorso: partenza dal Centro Giovanile, passaggio alla Vars per scendere in piazza Rossè, prima salita alla Forcellina, traversata per Sambrosera e discesa alla Frazione Ceppo; quindi di nuovo su verso San Tomaso e il Fontanino del Tof, per poi ridiscendere in Frazione Trebbia e raggiungere con l’ultimo settore il Centro giovanile. Alla salita per la Forcellina capisco subito che molti sono già tagliati fuori; mi trasferisco a S.Tomaso dove gli atleti scorrono quasi come nella processione di San Martino, solo un po’ più sgranati! Quindi arrivo all’oratorio dove raccolgo pareri discordanti, dagli insulti ai complimenti. Poi escono le classifiche; i portacolori dell’OSA dominano nelle categorie Cadetti e Juniores. Le premiazioni si sono svolte al Centro

È

Categoria Cadetti 1° Rusconi Marco e Tegiacchi Simone 2° Noris Samuele e Noris Francesco 3° Brambilla Stefano e Rusconi Nadia

Pen. 434 Pen. 513 Pen. 517

OSA Valmadrera G.S.Marinelli OSA Valmadrera

Categoria Juniores 1° Rusconi Angelo e Rusconi Mattia 2° Rusconi Marco e Tagiacchi Alberto 3° Cabassi Marco e Caim Nicola

Pen. 382 Pen. 399 Pen. 636

OSA Valmadrera OSA Valmadrera GAM Sarezzo

Categoria Femminile 1° Manganoni Elisabetta e Martinelli Rossana Pen. 239 2° Ravasio Patrizia e Ferraris Anna Pen. 277 3° Conforti Cristina e Melzani Daniela Pen. 294

G.S.Marinelli UEP Nese GSA Sarezzo

Categoria Open 1° De Giorgi Emilio e Miotti Rodolfo 2° Ragnoli Renato e Bonzanini Massimo 3° Ferandi Pierangelo e Cavagnini G.Paolo

Pen. 101 Pen. 105 Pen. 126

G.S. Ermenegildo Zegna SPAC Paitone GAM Vallio Terme

Categoria Master 1° Spader Pierangelo e Piccolotto Luigino 2° Negro Andrea e Rocci Giuseppe 3° Massardi Andrea e Polini Nazzarena

Pen. 142 Pen. 159 Pen. 169

ANA Valdobbiadene APDG Villardora GAM Vallio Terme

Fatebenefratelli alla presenza di un folto pubblico e delle autorità valmadreresi. Non posso che concludere col ringraziare tutti i soci OSA presenti sul percorso e ai rifornimenti.

Le premiazioni dei vincitori

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MARCIA ALPINA DI REGOLARITÀ

Una vittoria non voluta Giuseppe Piloni iunione FIE per stilare il calendario delle gare di marcia: ci comunicano che i Campionati italiani per società si svolgeranno il venerdì e il sabato. Molti atleti fanno notare che non sono d’accordo ma il Comitato Regionale Veneto tira dritto. Come società inviamo una lettera per esprimere il nostro disaccordo, ma non arriva nessuna risposta. Al momento dell’iscrizione alcuni sono ancora poco convinti di partecipare, ma su sollecitazione delle atlete, Margherita, Nives, Maria, cerco di raccogliere adesioni, anche dopo accese discussioni. In quindici giorni è difficile preparare al meglio la partecipazione al Campionato Italiano: riusciamo a raggiungere un buon numero di giovani, mentre manchiamo nella categoria seniores; d’altra parte c’è chi non ha potuto chiedere ferie al lavoro, soprattutto a settembre, dopo essere appena rientrati. Venerdì sera siamo quinti a 40 punti dalla prima: un distacco non incolmabile. Il sabato arrivano i rinforzi! Siamo fiduciosi, ma non basta: nella classifica finale ci collochiamo al terzo posto. Quali sono i motivi di questo piazzamento? La società non è più stimolata a questo tipo di gare, sono mancati i piazzamenti degli uomini di punta, oltre a me Pietro Villa, e anche i ragazzi non hanno brillato. Inoltre i percorsi della gara erano abbastanza deludenti: tutto su strada o mulattiera, con gli atleti in coda come in una processione, che creavano confusione fermandosi e superando, impendendo la giusta concentrazione. La competizione è risultata decisamente poco impegnativa; lo dimostrano i tempi fatti da mia moglie e Alessia, che non hanno corso per tutto l’anno e hanno finito per fare le medie dei Seniores. Questa però non è una scusa valida, perché sappiamo che i veri marciatori si vedono anche su questi terreni. Forse qualcuno che ha scelto di non partecipare sarà contento che tutto sommato è andata in questo modo… Discutibile è stata anche la soluzione adottata dal Comitato Regionale Veneto che, come abbiamo detto, non ha incontrato il favore delle società e dei marciatori, ma più che

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Le vincitrici: Nives Gritti e Margherita Bonfanti

altro quello delle strutture ricettive alberghiere. Di positivo c’è stato l’aver passato due giornate in comunità, come ai vecchi tempi, con i ragazzi contenti di questa esperienza. Ora come società siamo a un bivio riguardo alle gare di marcia: se per cinquant’anni è stato lo sport principale per l’OSA, ora non può più esserlo. Le competizioni sono poco impegnative, basti pensare che agli juniores, che sono il ricambio delle vecchie leve e dovrebbero essere incentivati, vengono date medie alte, come il 2.400 sul falsopiano. Si tratta di ragazzi che hanno salito dei quattromila, che sono in grado di arrivare in vetta al Monte Bianco, che corrono in montagna per il “Gir di Munt” … difficile che possano essere stimolati a partecipare a simili gare di marcia. Così nel gruppo dei marciatori l’età media si alza sopra i cinquant’anni . Il 90% delle gare, poi, si svolge a Brescia; significa alzarsi alle 5.30 del mattino per molte domeniche, e concorrere per un montepremi poco allettante, tanto che ormai si gareggia “per la gloria”, mentre le competizioni

dei liberi contano quasi più di quelle dei tesserati. Sono d’accordo con la società che bisogna puntare sulla corsa in montagna, perché sono molti che praticano questo sport, da noi circa ottanta atleti. Anche i giornali danno molta più visibilità a questa disciplina: quando Stefano Butti ha vinto la ResegUp ho ricevuto tanti complimenti che in cinquant’anni di OSA non erano arrivati. Spero però che si possa partecipare degnamente alle gare di marcia ancora per qualche anno. Nel 2013 abbiamo vinto tre titoli. Per molti di noi, più anziani, non è la durezza del percorso che spinge a smettere, ma la salute e le visite mediche. Ma in fondo la marcia alpina di regolarità è uno sport che fa bene alla salute, al fisico dei giovani e anche a quello di chi, invecchiando, smette di correre in montagna e comincia a dedicarsi alle gare di marcia. Magari non parteciperà a tutte le competizioni a Brescia, alzandosi ogni domenica prima dell’alba, ma forse potrà essere presente ai prossimi Campionati Italiani!


MARCIA ALPINA DI REGOLARITÀ

Risultati gare di marcia Pietro Villa lla fine della stagione agonistica, passiamo a vedere i principali risultati ottenuti dai nostri atleti. Stagione, a mio parere, positiva, in particolare per i risultati ottenuti dai nostri cadetti e juniores, tra questi si e' distinto Angelo Rusconi. In campo femminile la bravissima coppia formata da Nives Gritti e Margherita Bonfanti ha vinto sia il titolo italiano che quello regionale. Tra gli amatori ha brillato Giuseppe Piloni che ha addirittura ottenuto tre primi posti e grazie a questi buoni piazzamenti si e' classificato al secondo posto nel campionato regionale, peccato abbia mancato piazzamenti di rilievo nelle prove di campionato italiano. Al campionato per associazioni, quest'anno svoltosi sull'altopiano di Lavarone, siamo riusciti a salire ancora sul

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podio ottenendo un meritato terzo posto. Non siamo stati molto fortunati in queste gare ma, sinceramente, visti i risultati globali ottenuti nel corso dell'anno non ci si poteva aspettare molto di più; forse con un maggior impegno e disponibilità da parte di qualche atleta, che ha dato forfait, il risultato avrebbe potuto essere migliore! In totale abbiamo ottenuto 17 vittorie, vediamole suddivise nelle singole categorie:

Juniores e cadetti • Rusconi Mattia a Sarezzo (Bs) • Tegiacchi Simone e Rusconi Luca a Valmadrera • Rusconi Angelo e Rusconi Mattia a Valmadrera • Rusconi Angelo a Gardone Riviera (Bs) • Tegiacchi Simone e Rusconi Luca a Galbiate • Rusconi Angelo e Rusconi Mattia a Galbiate • Rusconi Marco e Tegiacchi Alberto a Valdieri (Cn) • Rusconi Angelo a Paitone (Bs) • Rusconi Angelo a Comenduno (Bg)

Femminile • Gritti Nives e Bonfanti Margherita a Bione (Bs) • Gritti Nives e Bonfanti Margherita a Valdieri (Cn) • Gritti Nives ad Avenone (Bs) • Gritti Nives a Vallio Terme (Bs)

Amatori • Piloni Giuseppe a Sarezzo (Bs) • Piloni Giuseppe a Vallio Terme (Bs) • Piloni Giuseppe a Castello di Serle (Bs)

Seniores • Villa Pietro a Rezzato (Bs)

Passiamo ora in rassegna i risultati ottenuti nei diversi campionati.

Camp. Italiano a coppie • Cat. Femminile 1° Gritti Nives e Bonfanti Margherita • Cat. Juniores 1° Rusconi Angelo e Rusconi Marco • 2° Rusconi Mattia e Tegiacchi Alberto • Cat. Cadetti 1° Tegiacchi Simone e Rusconi Luca • 2° Brambilla Stefano e Rusconi Nadia • 3° Rusconi Cristian e Maglia Enrico

Camp. italiano individuale • Cat. Juniores 2° Rusconi Angelo

Camp. regionale a coppie • Cat. Femminile 1° Gritti Nives e Bonfanti Margherita • Cat. Juniores 1° Rusconi Angelo e Rusconi Mattia • 2° Rusconi Marco e Tegiacchi Alberto • Cat. Cadetti 1° Tegiacchi Simone e Rusconi Luca • 3° Rusconi Cristian e Maglia Enrico

Camp. regionale individuale • Cat. Amatori 2° Piloni Giuseppe

La premiazione delle vincitrici: Nives Gritti e Margherita Bonfanti

I vincitori della categoria Juniores: Rusconi Mattia e Rusconi Angelo

Categoria Cadetti: Tegiacchi Simone e Rusconi Luca

CROCIATINO 2013 · 17


MARCIA ALPINA DI REGOLARITÀ

Sociale di marcia Rusconi Domenico omenica 27 Ottobre si è svolto il campionato sociale di marcia alpina. L’organizzazione della gara quest’anno è toccata a Carlo, Edoardo e Domenico che con la supervisione tecnica di Rodolfo hanno approntato un percorso di circa 11,5 Km per la gara sociale e uno di 5 Km per la gara promozionale a coppie. Al via una sessantina di marciatori e aspiranti, e 10 coppie di ragazzi sotto i 12 anni. Gradita anche la partecipazione di alcuni amici bresciani che domenicalmente si cimentano in questo tipo di competizioni. Nella tradizione che Riccardo Crimella (storico organizzatore del sociale) aveva iniziato, quella di trovare ogni anno un punto di partenza diverso, il via del primo concorrente è avvenuto alle 08.30 dal palazzetto sportivo delle scuole elementari di via Leopardi, gentilmente concessoci dall’Amministrazione Comunale. Anche quest’ anno il tempo non ci è amico, dopo il “diluvio universale” della passata stagione speravamo in una giornata più mite, confortati dalle pre-

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I partecipanti alla gara promozionale

18 · CROCIATINO 2013

visioni e da un sabato bellissimo che ci ha agevolato nella segnaletica del percorso. Ma ahimè ! Domenica mattina il tempo ci ha girato le spalle e si è messo al brutto. I telefoni diventano roventi, e in fretta e furia si cerca di dare riparo con delle protezioni alle persone addette ai controlli. Al via sono un po’ preoccupato che non si ripeta l’allucinante giornata della passata edizione, ma fortunatamente va tutto per il verso giusto. Il percorso della gara è suddiviso in 5 settori per il sociale e in 3 per la promozionale, con i primi 2 settori in comune. Primo settore, con una media di 5.600 km/h, dalla frazione Concordia porta alla Frazione Trebbia, prosegue verso S.Martino e poi, transitando per la frazione Ceppo, si arriva in località “Culumbee”, dove ha inizio il secondo settore: con una media di 2.900 Km/h sale verso la Frazione Belvedere sulla sponda sinistra del torrente Daò, poi prosegue lungo la strada per S.Tomaso fino alla località Mondonico da dove, grazie a un

La misurazione del percorso

sentiero recentemente recuperato, si arriva in “Piazza Balcon”, dove ha termine la salita.


In questo punto i due tracciati si dividono: per la gara promozionale si svolta verso sinistra e seguendo la nuova strada agro-silvo pastorale si raggiunge la carrozzabile per S.Tomaso; imboccato il sentiero che passa dapprima al “Reginee” quindi per “Burnaga” si risale verso S. Tomaso. Proprio qui, davanti alla omonima chiesetta, è posto il traguardo. Per la gara sociale invece, con una media di 5.000Km/h, dal controllo di “Piazza Balcon”, si svolta a destra e seguendo sempre la nuova strada agrosilvo pastorale, ma in questo caso in salita, si arriva all'incrocio del sentiero che porta in Sambrosera; è questo il punto di partenza di una breve ma infida discesa fino alla “Böa”. Qui c'è Pierluigi Sacchi che vigila e indica il nuovo sentiero da intraprendere, quello che porta, dopo un lunga traversata molto tecnica,intervallata da un ristoro preparato dalle nostre signore, ad incrociare il sentiero per Preguda. Quindi si procede sulla strada che porta all’azienda agricola Rusconi nelle cui vicinanze è posto il controllo. Questo settore è stato scelto per la sua varietà e complessità come meritorio per l’assegnazione della medaglia d’oro in ricordo di Riccardo Crimella, offerta, ormai da anni da un gruppo di amici, al socio che avrà realizzato il minor numero di penalità. La gara prosegue con un inizio di quarto settore abbastanza ripido; con una media di 3.200 Km/h porta dapprima alla località di Pradello, poi deviando verso sinistra imbocca il classico sentiero che porta in Forcellina dove ha termine la salita e inizia il quinto e ultimo settore. Ora il percorso si fa meno impegnativo, la media, 5.100 Km/h, fa un po’ respirare e dopo circa un quarto d’ora si giunge al fontanino di Sambrosera dove si imbocca il sentiero per S.Tomaso; arrivati nei pressi della vecchia sorgente di Treminöla, si svolta a sinistra su un vecchio sentiero che va a congiungersi al tracciato della gara promozionale che porta al traguardo di S.TOMASO. Gara sociale nel complesso abbastanza impegnativa sia fisicamente che tecnicamente, ha incontrato il gusto della maggior parte dei concorrenti e ha visto trionfare con solo 53 penalità la nostra socia NIVES GRITTI , “professionista di tali gare” e recente vincitrice del titolo italiano in coppia con Margherita Bonfanti, che ha preceduto Maria Poletti e Pietro Villa.

La premiazione della vincitrice Gritti Nives

Nella gara promozionale è risultata vincitrice la coppia formata da Dell’Oro Nicolò e Dell’Oro Luca con 46 penalità.

Classifica Sociale O.S.A. 1. GRITTI NIVES

Cat. F

2. POLETTI MARIA Cat. F 3. VILLA PIETRO

Pen. 53 Pen. 102

Cat. C Pen. 103

4. REDAELLI

AUGUSTA

Cat. F Pen. 125

5. ANGHILERI

CARLO

Cat. C Pen. 133

Gara promozionale 1. DELL’ORO NICOLO’

DELL’ORO LUCA

Pen. 46

2. RUSCONI LEONARDO

RUSCONI ERNESTO

Pen. 255

3. RUSCONI SONIA

DELL’ORO BARBARA

Pen. 367

4. VALSECCHI LORENZO

BRAMBILLA STEFANO

Pen. 445

5. BUTTI ALICE

RUSCONI NADIA 6. MAZZOLENI SAMUELE

Pen. 454 Pen. 537

7. RIGAMONTI ERIKA

MASETTI DAVIDE

Pen. 537

8. BRAMBILLA GABRIELE

DELL’ORO FILIPPO

Pen. 539

Nel pomeriggio si sono tenute le premiazioni dei vincitori del campionato sociale e delle varie categorie, con la presenza del socio Battista Rusconi, titolare dell’omonima carpenteria, che

anche quest’anno ha voluto ricordare, con un bellissimo trofeo per il primo posto, l’amico e socio Mario Cogliati. Mario è stato uno dei primi marciatori osini con cui anch’io ho avuto il privilegio di gareggiare, quando quindicenne mi sono avvicinato a questo sport; ho corso nella sua stessa pattuglia in almeno un paio di manifestazioni. Una ad Albino, nel bergamasco, con anche Modesto Castelli, e un'altra a Nese, in una giornata di pioggia intensa quando, ricordo, i miei calzettoni erano rimasti nell’armadio e Mario mi aveva offerto i suoi, facendo tutta la gara senza calze. Questo gesto, seppur piccolo, rappresenta lo spirito che ha sempre contraddistinto la nostra associazione, dove le persone con maggior esperienza l’hanno sempre messa incondizionatamente al servizio dei più giovani. Speriamo che tale insegnamento sia di auspicio anche per le generazioni future. Dopo le premiazioni si è dato inizio alla Marronata, anche se in tono minore causa la pioggia, e come tradizione il ricavato della vendita delle caldarroste verrà devoluto in beneficienza. Tirando le somme, l'inizio di giornata non prometteva niente di buono invece tutto è filato a meraviglia, grazie anche a tutte le persone che come ogni anno danno il loro apporto alla buona riuscita della manifestazione. E poi a S. TOMASO si è rivisto quello spirito e quella voglia di condivisione che ha sempre animato la nostra associazione. Davvero una bella Domenica! CROCIATINO 2013 · 19


CORSO DI ESCURSIONISMO

45a edizione Luigia Silvia Sala onostante una primavera davvero inclemente a causa della pioggia, devo dire che di giornate domenicali di brutto tempo quest'anno ne abbiamo avute poche. Delle sette uscite del Corso di Escursionismo, soltanto quella organizzata a Era si è svolta per tutta l'intera giornata sotto una leggera pioggerella, su un percorso ridotto che ha regalato comunque emozioni ai partecipanti, per la presenza di alcuni camosci nelle vicinanze del sentiero. Le restanti escursioni si sono svolte con tempo abbastanza favorevole. La presenza dei ragazzi è stata numerosa, 99 iscrizioni, e con essi anche le loro famiglie. Le uscite sono state improntate a promuovere la conoscenza delle bellezze naturalistiche, artistiche e storiche presenti sul territorio, hanno creato occasioni di sano divertimento, di socializzazione, favorendo l'incontro tra nuovi compagni. Per noi accompagnatori è stato bello vedere come i ragazzi si organizzavano nel gioco durante le soste... c'era chi si impegnava a costruire coi rami secchi “la capanna” o chi si divertiva a fabbricare “arco e frecce” oppure chi, nelle poche giornate di caldo, giocava con l'acqua provocando innumerevoli spruzzi, e ancora, come si condividevano i tradizionali giochi di gruppo. Tutto questo ricordando loro le regole di comportamento e il rispetto verso l'altro. Questo è il Corso di Escursionismo! Piacevoli escursioni all'insegna di svago e amicizia. rile: Festa dell’amicizia ap 14 Cose semplici che a fine giornata fanno la differenza. È con a Monte Barro. questo intento che ci rivolgiamo a voi ragazzi per promuovere il prossimo Corso di Escursionismo: se vi siete trovati Una giornata da non dimenticare! in piazza del merbene, se vi è piaciuto, se vorrete nuovamente provare emoDomenica 14 aprile ci siamo ritrovati ursione del corso zioni, questo è il corso che fa per voi. Passate parola e... arcato per partecipare alla prima esc ratorio per la giorrivederci alla prossima primavera. dell'O.S.A. organizzata assieme all'o gnatori hanno forGrazie a tutti. nata dell'amicizia. I nostri accompa

N

ati verso la nostra mato i gruppi e quindi ci siamo avvi ) di S. Michele. tetto za meta: la chiesa incompiuta (sen arrivati a “Pian o siam o min Dopo un lungo tratto di cam e dove abgrat Mal ra sop one Sciresa”, un grande prat no approhan bini bam cchi pare biamo fatto una sosta; e per giocare. Abfittato di questi grandi spazi anch rsione attraverso biamo di seguito ripreso la nostra escu e in breve tempo uno stretto sentiero con vista lago o collosiamo arrivati a S. Michele. Ci siam , in sare ripo per sa chie cati all'interno della ceha che o mas Tom don seguito è arrivato o siam ine term Al sa. Mes ta lebrato la San pi grup rsi usciti sistemandoci sul prato in dive Ci siamo . ente ram alleg are gioc e e a mangiar ritorper o rimessi nuovamente in cammin coo iam abb ta nare a Pian Sciresa; noi di quin o gioc il eva vinc o; struito due capanne di legn a. bell più a ann cap la a il gruppo che costruiv o diretti Abbiamo fatto merenda e ci siam merasta que e inar term per ra verso Valmadre iamo trovigliosa giornata. Sul sentiero abb abbevee vato una fontanella per rinfrescarci erano ua acq rarci perché le nostre scorte di te men vera a stat finite. Questa prima gita è a tant e hi gioc i tant bella, con tempo stupendo, e anch sta assi ci po tem allegria. Spero che il bel ua ne abper le prossime escursioni (di acq Un grazie . rso) sco no l'an a tant biamo già presa no dato l'opa tutti gli accompagnatori che ci han giornata. portunità di passare una stupenda Matteo Bertoldini

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21 aprile: dal lago verso la Valsassi

na.

o partiti con i pullman per trovati al piazzale del mercato e siam ci siamo incamminati. Alle ore 7,30 del mattino ci siamo o armati di ombrello e di k-way e siam ci da; umi e osa piov nata ta Maria dove abbiamo Mandello. Era una gior Ci siamo fermati al Santuario di San ati a Era dove abbiamo fatto uno spuntino. Dopo siamo and in una chiesetta... che bevuto il tè e abbiamo pranzato o giocato a bandiera e la strano!!! Nel pomeriggio abbiam (Siamo della squadra 2). nostra squadra ha vinto...evviva! siamo riusciti a vedere Nonostante la nebbia e la pioggia he se il tempo era Anc dra. dei camosci e una salaman bini che non sono bam i e o sacc brutto ci siamo divertiti un si sono persi una giorvenuti per il maltempo purtroppo nata eccitante. Karen e Simona

25 e 26 aprile: Ponente Ligure. Il 25 aprile verso le 6,30 ci siamo trovati nella piazza del mercato dove ci aspetta vano i pullman. Una volta saliti, abbiamo viaggiato per due ore circa e abbiamo fatto una sosta all'autogrill, poi siamo ripartiti e, dopo qualche ora, finalmente siam o arrivati a Borgio Verezzi dove abbiamo pranzato al sacc o sulla spiaggia, poi ci siamo incamminati e abbiamo visit ato il borgo antico. Siamo ritornati sui pullman che ci hanno portati ad Alassio, dove abbiamo soggiornato in un convento dei Salesiani; lì abbiamo cenato e più tard i abbiamo fatto la tombolata e siamo andati a letto nelle nostre camere dove siamo rimaste a chiacchierar e fino a tardi …alle sei eravamo già sveglie ma ci siamo alza te ufficialmente alle sette. Infine, alle otto abbiamo fatto un'abbondante colazione e poi ci siamo incamminat i, purtroppo con la pioggia. La nostra meta è stata And ora, dove abbiamo visto delle grotte e la guida ci ha spie gato che sono state scavate dall'acqua nel corso di mill enni. Il sole ritornava a splendere, nel frattempo visitavam o anche una torre, un antico mulino, una roccia in cui si potevano scorgere fossili e infine, sempre sul percorso , un'antica chiesa e la vallata in cui si trova la città di And ora. Arrivati ad Andora, verso le 16.00 siamo risaliti sui pullman che ci hanno riportato a casa e, alle 19.3 0 circa, siamo arrivati a Valmadrera. È stata una bellissim a esperienza e ci siamo divertiti molto. Federica Rota

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CORSO DI ESCURSIONISMO

5 maggio: rifugio S.E.V.

Pianezzo.

Ci siamo ritrovati alle ore 8,15 al piazzale delle scu ole elementari di via Leop ardi. La prima sosta è stata ai “Sass di cùlon” che è il luogo dal quale sono state estratte le colonne della nostra chiesa pa rrocchiale. Quando siamo partiti io ero emozionato, pe rché era la prima volta che andavo al rifugio S.E.V. di Piane zzo. Durante il viaggio pensavo che il cammino fosse inf inito perché era un po' faticoso . Abbiamo visto moltis sime frane e durante il cammino ab biamo dovuto attravers arne una. Arrivati a Pianezzo ci asp ettava un buonissimo e caldo tè. Quando mi sono sedu to sul prato ho subito notato un paesaggio meraviglios o. Io e i miei amici ci sia mo messi a rotolare su un pendio. Terminato il pranzo sia mo scesi a San Tomaso. Un gru ppo ha giocato a pugn o, un altro a calcio e un altro ha costr uito una capanna. Verso le 16.30 ci siamo rimessi in cam mino per tornare a cas a. Ci siamo proprio divertiti e stanc ati, io mi sono reso co nto che è meglio fare passeggiat e in montagna con am ici piuttosto che stare a casa a gio care con i videogioch i. Grazie O.S.A.. Gabriele Casati

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26 maggio: Val Perlana.

mercato; dopo 1h30' Ore 7.00 partenza dalla piazza del io di Ossuccio, un paesino sul tegg pos al di pullman siamo arrivati o. ramo occidentale del lago di Com messi in cammino percorrendo o siam ci lla spa Caricati gli zaini in ette che rappresentano i misteri una stradina ciotolata con cappell un piccolo monastero. Arrivati , del S. Rosario, e che conduce ad e alla bella giornata di sole, ci la vista era impeccabile, grazie anch abbiamo cominciato ad attraversiamo fermati e rifocillati. Da qui te salite, discese, salite, disare la Val Perlana ; dopo mol grosso albero sradicato che scese....eccoci imbattuti in un ovviamente noi non ci tiriamo impediva il nostro passaggio, ma degli accompagnatori, abbiamo mai indietro!!!!! Allora, con l'aiuto eguita la nostra gita. scavalcato quel grosso tronco e pros sa della pioggia dei giorni preIl terreno era molto fangoso e, a cau formati molti corsi d'acqua che cedenti, lungo il sentiero si erano avventuroso. Durante la campiù facevano diventare il percorso le fronde, scaldandoci per bene. minata spiragli di sole filtravano tra arrivati all' Abbazia di San BeneAncora un'ultima salita ed eccoci o fermati a pranzare e dopo detto. In questo luogo sacro ci siam che raccontava la storia dei frati aver ascoltato il nostro cicerone ato spazio anche per i giochi di benedettini qui vissuti, abbiamo trov gruppo. to il richiamo degli accompaDopo circa 2 ore di fermo, ecco giun gli zaini per la ridiscesa; quindi, gnatori che ci invitava a preparare , ci siamo trovati davanti ad percorrendo un'altra parte della Valle dell' Acquafredda dove abbiamo un altro bellissimo luogo: l'abbazia te ci siamo diretti verso il punto di nuovo sostato. Successivamen i della splendida giornata tradi partenza.....super stanchi ma felic scorsa.


2 giugno: raduno dei corsi F.I.E. a San Pietro al Monte. Il 2 giugno c'è stato il raduno F.I.E. e noi, Alice e Chiara, eravamo presenti. Siamo partiti dal cimitero nuovo di Valmadrera e siamo arrivati al centro sportivo di Civate dove ci hanno offerto una gustosa colazione. Da qui ci siamo incamminati verso S.Pietro al Monte dove, con tutti i gruppi di escursionismo, sotto un sole cocente, abbiamo partecipato alla S.Messa. Siamo ripartiti e ci siamo diretti verso la frazione "Laghetti" dove abbiamo potuto mangiare una buonissima salamella e riposarci prima di partecipare ai giochi che erano stati organizzati. Abbiamo giocato a Tiro alla fune, Castellone e alla Corsa con i sacchi. CI SIAMO DIVERTITI UN MONDO!!!!!! E' STATO BELLO TROVARCI CON ALTRI RAGAZZI DELLA NOSTRA ETA' A CUI PIACE ANDARE IN MONTAGNA PROPRIO COME A NOI E STARE IN COMPAGNIA. Alice Butti e Chiara Rota.

La montagna e i ragazzi

Più caramelle al corso d’escursionismo Come appassionati di montagna c’è una notizia che alla fine dell’anno dobbiamo purtroppo ricordare e inserire nei classici annali datati 2013. Il 5 luglio scorso è morto un ragazzino di 12 anni, dopo tre giorni di agonia per le tremende conseguenze di un volo di venti metri dalla falesia di Oripierre in Alta Provenza. Tito Traversa, questo il suo nome, era un piccolo fenomeno: la prima via di grado 8a a soli 8 anni, fino a migliorarsi ogni anno di più; un campioncino nell’arrampicata libera, di caratura mondiale, che faceva intravedere un grande futuro. Non si è trattato quindi di un’avventura estiva finita male o peggio ancora di un’imprudenza. Lo stesso magistrato che ha condotto l’inchiesta ha appurato che la causa del terri-

bile volo dall’alto della falesia è dovuta ad un errore tecnico nei materiali. Nessuno si era accorto che l’aggancio della fettuccia al moschettone era montato in modo errato, non dando quindi la possibilità di reggere il peso del climber. Tito ha fatto il suo dovere, senza quel difetto tutto sarebbe andato liscio e si sarebbe presentato poi ai vari campionati di quest’estate in forma e ben allenato. Cos’è effettivamente successo lo lasciamo alle carte dei giudici, ma resta il sospetto che un errore così banale sia stato commesso perché tutti erano concentrati sulle gesta del nostro eroe, tanto calamitati dai suoi gesti, tanto confusi dall’orgoglio di un tale fenomeno da non svolgere il più elementare controllo.Tendenza che spesso i geni-

tori manifestano in tanti altri campi fino a coccolare, difendere, proteggere, viziare troppo i propri figli. Ma per rimanere alla montagna, ben venga il nostro corso d’escursionismo giovanile che propone mete alla portata di tutti, che continua imperterrito a mantenere in vita sistemi all’antica come il premio delle caramelle, i giochi sul prato, la divisione in squadre... Occorre sempre proporre attività alla portata e a dimensione di ragazzo, senza pretendere che crescano troppo presto, come purtroppo altre notizie di cronaca nera ci mettono sotto gli occhi. Non forziamo i tempi, lasciamoli tranquilli a mangiarsi le caramelle del corso. Marco Magni

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SETTIMANA ESCURSIONISTICA

Settimana escursionistica a Vermiglio G.V. uest’anno abbiamo fatto questa esperienza come volontari accompagnatori con il gruppo giovani alla settimana escursionistica dal 15 al 22 giugno. La zona, una frazione di Vermiglio di nome Stavel, era molto invitante: intorno alla casa, grande e ristrutturata, prati e boschi e sullo sfondo la Presanella con tutte le altre cime. Il gruppo era vario: circa 20 giovani, dai 6 ai 16 anni, abituati comunque a camminare e tutti ben equipaggiati per fare escursionismo. La stagione, viste le nevicate recenti, era indietro nella fioritura e questo ci ha permesso di vedere i rododendri in fiore, genziane, anemoni, crochi, nonché prati pieni di specie dai vari colori. Ho chiesto a Laura, Giorgia, Marta,

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Sopra il rifugio Denza

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Alessia, Roberta e Siria, alcune partecipanti, le loro impressioni. Che cosa vi ha spinto a partecipare? Il gruppo di amiche e la voglia di andare in montagna Vi piaceva l’ambiente? Quest’anno era più bello rispetto al precedente: oltre al campo di calcio c’era anche il campo di pallavolo, dove ci siamo impegnati a giocare dividendoci in squadre. Eravamo a dormire tutte insieme nella nostra stanza e fuori c’erano dei posti a sedere dove ci trovavamo a chiacchierare. Come era organizzata la giornata? Sveglia verso le 7,30. Alle 8 colazione, poi la partenza verso le 8,30. Si andava

verso un rifugio o un posto panoramico e nel pomeriggio si ritornava a casa. Quindi ci si riposava, si giocava fino alla cena e ancora dopo cena si stava insieme a giocare, scherzare, parlare tra di noi fino all’ora di coricarsi, e ancora avevamo voglia di parlare. Due sere siamo anche stati al parco di Vermiglio a fare una passeggiata e a mangiare il gelato. Com’erano gli accompagnatori? Tutti molto simpatici: Carlo, che ha sempre voglia di scherzare e Domenico, simpatico e anche lui scherzoso e “moderno”… ci mandava le foto e gli sms sul nostro cellulare. Anche gli altri che aiutavano chi era un po’ stanco e affaticato, erano tutti molto pazienti e ci facevano stare bene. Ci insegnavano i


Pensate di rifare quest’esperienza? Forse l’anno prossimo non potremo partecipare perché abbiamo gli esami a fine giugno. Ci dispiace veramente! La consigliereste ad altri vostri amici? Sì, certamente, anche a chi non piace la montagna così può conoscerla in maniera diversa, e poi con noi … si divertirebbe moltissimo! Anche per noi accompagnatori è stata una settimana positiva e una esperienza da rifare. Siamo stati bene con i ragazzi e con loro siamo tornati un po’ più “giovani” dentro.

Passo dei Contrabbandieri

nomi dei fiori, ci facevano vedere i particolari, gli animali: abbiamo anche visto una vipera immobilizzata, abbastanza da vicino. E il gruppo dei ragazzi? Eravamo tutti uniti, si cercava di non escludere nessuno e ci si divertiva anche con poco. Quest’anno poi ci si trovava spesso anche a chiacchierare. E le cuoche? La cena era sempre ottima e abbondante, ci piaceva tanto. Lasagne, risotto, cotolette, polpette, torte: tutto buonissimo. Ricordate qualcosa di particolare sulle uscite? Si cercava di dare il massimo per arrivare fino al rifugio o alla cima e di camminare forte nonostante la stanchezza. Abbiamo giocato a palle di neve, sopra un rifugio dove c’erano due laghetti (rif. Denza) e ci siamo divertiti tantissimo. La passeggiata delle cascate era bellissima, con tutta l’acqua che scendeva. Ricordiamo il Passo dei Contrabbandieri, dove abbiamo visto i resti delle trincee e cercato i proiettili e un nevaio piccolo che ci ha permesso di fare tante scivolate su neve fresca. Matteo ha fatto un disegno di un orso bellissimo sulla neve fresca, e sotto ci ha scritto “OSA”. Ricordiamo anche le passeggiate sopra il paesino di Ortise’, con la sosta pranzo vicino alle due baite, dove si è giocato e chiacchierato tanto.

Rifugio Graffer

Cascate della Vallesinella

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SAN TOMASO

Festa con i “Picett” Domenico Rusconi ella programmazione annuale delle attività “osine”, la festa di S.Tomaso ha sempre rivestito un ruolo di primo piano per la nostra società. Negli anni la data del suo svolgimento ha subito vari spostamenti: inizialmente la manifestazione era fissata nella prima decade di Luglio, poi alcune circostanze e la moltitudine di appuntamenti ha fatto sì che non avesse più una collocazione ben precisa nel calendario annuale. Quest’anno con la stesura di un programma delle manifestazioni principali “osine”, si è voluto dare anticipatamente notizia ai soci e simpatizzanti di alcune date significative a cui non poter mancare. Cosi, per la serata di Sabato 29 Giugno, si è deciso di svolgere la tradizionale “Festa di S.Tomaso”. Nell’ottica di un rilancio di tale manifestazione si è pensato di allietare la serata con il concerto dei “PICETT DEL GRENTA”, gruppo folcloristico molto apprezzato anche a livello nazionale, rappresentativo del nostro territorio, con un repertorio di musiche e canti popolari brianzoli e valorizzato dall’ausilio di strumenti rudimentali come le “siringhe di Pan”. La scelta di questo gruppo non è stata casuale, ma accuratamente voluta in quanto con le loro armonie e i loro canti popolari ben si integrano con la realtà del borgo di S.Tomaso. Personalmente già conoscevo il gruppo, ma l’idea di contattarli me l’ha suggerita “Sandro Cechet” alias Alessandro Del-

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l’Oro, componente attivo del gruppo, nonché socio O.S.A. da parecchi anni. Un giorno mi disse: ”andiamo a fare concerti su tutto il territorio lombardo,parte del territorio nazionale, addirittura anche all’estero... e a Valmadrera quando????” Non mi sono fatto scappare l’occasione, e ho riportato l’idea nel consiglio direttivo che con entusiasmo ha approvato. La festa è iniziata nel primo pomeriggio con giochi rivolti prevalentemente ai ragazzi, come la cuccagna in orizzontale e la gimkana dove oltre ai ragazzi si sono sfidati anche alcuni adulti rimediando qualche figuraccia… È proseguita con le classiche: misura del salame, peso del cesto e… l’ambito peso del maialino che ha visto premiato l’intuito della tenera Marta, la quale, con grosse lacrime, voleva convincere la mamma a tenerlo in casa. Alle 19,30 il clou della giornata con il concerto all’aperto dei “PICETT DEL GRENTA”, magistralmente diretto dal maestro Gabriele Bolis nel sottostante cortile adiacente il ristoro. Lo spettacolo si è protratto fino alle 21.10 e durante l'intervallo si è provveduto allo scambio dei gagliardetti e alla donazione di una maglietta con i i nostri co-

lori a ADOLFO VALSECCHI socio fondatore dell'O.S.A., nonché musicista del gruppo. Al termine tutti al ristoro per gustare la polenta e coniglio che le mani sapienti di Enrica hanno cucinato. Verso le 22.30 presso la chiesetta è transitato “IL GIR DI SANT”, tragitto che unisce i vari santuari posti nella cintura del Cornizzolo, in un percorso di cammino e di preghiera,che vede partecipe anche la nostra società. Il gruppo dei “PICETT” ha voluto omaggiare il passaggio con due splendidi brani, in un clima davvero coinvolgente. Ritornati al ristoro l'allegria è proseguita fino a tarda notte con canti e musiche che hanno coinvolto tutti i presenti. Analizzando l’evento nel suo insieme, devo dire che sono soddisfatto di come la manifestazione si è svolta, anche se mi aspettavo la presenza di un numero maggiore di soci. Forse il tempo incerto, o forse la scelta del Sabato non ha incontrato i gusti delle persone. Sta di fatto che per il prossimo anno va

ripensata la formula per rendere ancora appetibile una manifestazione che negli anni è sempre stata un momento di aggregazione sociale. Approfitto di questo articolo per estendere a nome del consiglio direttivo un grosso grazie a tutti i soci che immancabilmente si adoperano e sostengono le nostre manifestazioni per renderle sempre migliori, a tutti i volontari che il Mercoledi e la Domenica svolgono il servizio al Ristoro di S.Tomaso e a tutte quelle persone che mettono a disposizione il proprio tempo libero per la nostra associazione. 26 · CROCIATINO 2013


GITA GIOVANILE

La bella Diavolessa Rusconi Andrea

In cima al Munt Pers

uest’anno si è pensato di associare la gita giovanile con la S. Messa in ricordo dei giovani defunti dell’O.S.A. La tradizione voleva che la S.Messa fosse celebrata ogni lustro al Rifugio Diavolezza (Engadina, Svizzera) ma si è pensato di fare un’eccezione organizzando la manifestazione il 14 luglio. Il rifugio è il punto di partenza principale per la salita al Piz Palù (3901 m.), montagna delle Alpi Retiche occidentali appartenente al Gruppo del Bernina. La giornata, molto favorevole, ha portato un centinaio di persone al rifugio posto a 2978 metri. I partecipanti, partendo dal parcheggio della funivia, hanno raggiunto la destinazione da diversi sentieri. Un gruppo ha percorso la cresta che conduce alla cima del Munt Pers (3207 m.) e successivamente da questo è sceso alla meta finale. Mentre un altro gruppo di persone è asceso dal sentiero normale. Da questo gruppo tre ragazzi si sono staccati per scalare il vicino Piz Trovat (3146 m.) dalla via normale e due ragazzi dalla ferrata. I meno allenati hanno preferito salire con la più comoda funivia. Ritrovati tutti al rifugio si è celebrata la S. messa in suffragio dei giovani defunti dell’O.S.A.: Dario, Marzio, Willy e in particolare Angelo e Beppe, morti proprio sul Piz Palù, montagna sovrastante il rifugio.

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Incuriosito dal bizzarro nome del rifugio ho scoperto che intorno al luogo aleggia una leggenda che ha a che fare con «La Diavolezza»: la bella diavolessa. Lassù molti, molti anni fa abi- La celebrazione della Santa Messa al Diavolezza tava una meravigliosa fatina dei monti. Viveva nel suo castello di piedopo l’altro, i cacciatori scomparivano e tra, fra Chapütschöl e il Munt Pers, là si perdevano al Munt Pers (la montagna dove - circondato da torri di pietra e caperduta). Lo stesso era capitato ad naloni di sassi - al centro di un prato fioAratsch, un bel ragazzo del villaggio. Egli rito di montagna il sole si specchiava in non tornò mai più dalla caccia: lo aveun lago di colore blu scuro; là dove interi vano cercato dappertutto, fin che alla branchi di coraggiosi camosci saltavano fine si convinsero che fosse caduto in un e pascolavano nell’erba tenera e fresca, crepaccio al Pers, o scivolato da qualche dove le pernici schiamazzavano, volando parte. Però quelli che, prima del calare in alto per poi atterrare elegantemente e delle tenebre, transitavano nella regione riprendere i loro schiamazzi; là dove le ledel massiccio del Bernina, riuscivano a pri bianche sognavano ad occhi aperti, sentire la voce della Diavolezza che reciper poi fuggire impaurite, al gran gatava: “mort ais Aratsch“ (Aratsch è loppo. Questa bellissima fanciulla solo morto). raramente e per brevi istanti era stata avDi generazione in generazione si racvistata dai cacciatori, i quali l’ammiraconta questa splendida leggenda: a quevano stupiti quando si muoveva agile sto alpeggio racchiuso dal gruppo del sulle rocce del Munt Pers verso il “Lej da Bernina, fu dato il nome di Alp Mortela Diavolezza“, per concedersi un bel baratsch. La Diavolezza non ebbe mai più gno rinfrescante. I giovani cacciatori davpace, sino a quando il ghiacciaio si spovero impazzivano per lei, e perdevano stò in avanti e l’intero alpeggio fu trascianche il controllo. La seguivano, mentre nato a valle, coperto dal ghiaccio e dai lei veniva protetta dal suo branco di cadetriti rocciosi. Alla regione fu dato il mosci, sulle rocce e sino al suo castello nome di “davent dal Munt dal Pers“; di pietra. Cosa successe in quel luogo della bella fanciulla nessuno ebbe mai non si sa, ma solo lo si immagina. Uno più notizie. CROCIATINO 2013 · 27


CAMPEGGIO

Campeggio a Degioz... E poi...

Laura Valsecchi

er il secondo anno consecutivo il campeggio si è svolto nella frazione di Degioz a 1541 m, nel comune di Valsavaranche, nell’incantevole Valle d’Aosta. Le escursioni sono state tante ma soprattutto ho respirato l’aria amichevole delle persone presenti, non c’è stata molta affluenza, solo i soliti affezionati. Molte famiglie hanno deciso di

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Il castello di Saint Pierre

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non parteciparvi e hanno scelto altre mete di vacanza. Io ho trascorso tre settimane bellissime, con un gruppo di amici fantastici con cui abbiamo fatto escursioni, siamo andati in bicicletta, abbiamo fatto una gara di corsa a Cogne con grandi e piccoli, arrampicato in palestre di roccia e vie ferrate, siamo stati in piscina e ai bagni termali, abbiamo ballato il liscio, organizzato feste di compleanno... Tutti i campeggiatori hanno partecipato alla gita in rafting, spettacolare e piena di risate, abbiamo seguito serate all’insegna della cultura e della salute, infine ci siamo rilassati al sole. Insomma una vacanza piena di appuntamenti e di allegria, non facendoci mancare nulla, neppure il classico aperitivo prima di cena! Forse il momento più ricreativo, perché da-


vanti ad un bicchiere di vino, una fetta di salame e alle patatine, nessuno sa dire di no! Il paese non offriva molto, quindi le serate le riempivamo con chiacchierate in pagoda, organizzando la giornata seguente, perché se hai la giusta compagnia, non hai bisogno di altro. I ragazzi erano quasi più numerosi degli adulti e si sono divertiti molto, il bello è stato vedere grandi e piccini uscire insieme la sera per andare al bar a mangiare il gelato; non c’erano pericoli perché la gelateria era una sola e tutti facevano tappa al tavolo in legno vicino alla fontana. Lì i ragazzi potevano sfruttare la linea wireless del Comune, giusto per rimanere collegati al mondo… ma soprattutto a internet. Il momento più triste è stato smontare tutto e ritornare alla solita vita frenetica di Valmadrera. Però appena tornata, dopo un breve infortunio (…forse è stato un bene averlo avuto) mi sono dedicata alla ricerca della prossima località

per il nostro campeggio. Dopo mille telefonate e tante ore davanti al computer sono riuscita a trovare uno spiraglio di possibilità per poterci recare nelle belle Dolomiti. Con molta fortuna dopo circa dieci giorni sono subito partita con Luca Riva e Luca dell’Oro per visionare il terreno per il nostro campeggio 2014. Ci siamo recati nell'alta Val Rendena a Pinzolo, nota località di villeggiatura adagiata a 785 metri di quota e circondata dai gruppi di Brenta, dell'Adamello e della Presanella. In questo luogo si scoprono una serie di valli di rara bellezza tra le quali la Val Campiglio con la blasonata Madonna di Campiglio, la perla delle Dolomiti di Brenta, la Val Genova, la valle delle cascate, porta d'accesso al Parco naturale Adamello Brenta. Qui si possono compiere escursioni sul versante Adamello-Presanella o Dolomiti di Brenta. Le classiche salite alpinistiche alle cime di Tosa, d’Ambiez o cima d’Agola. Arrampicare su vie spittate dal 3 al 7b come Cima XII Apostoli, il Miglio Grigio più impegnativo o Cima d’Agola; mentre per gli amanti della mountain-bike ci sono 26 percorsi con 26 avventure diverse. Di quota in quota, si potrà attraversare tutta la Val Rendena e le Giudicarie Centrali, da Tione di

Trento a Madonna di Campiglio. Insieme alla bici si potrà viaggiare su strade asfaltate, sterrate e forestali, piste ciclabili e vecchie stradine di campagna affiancate da una parte dalle Dolomiti di Brenta e dall'altra dall'imponente massiccio dell'Adamello-Presanella. Per chi non volesse fare lo scavezzacollo, c’è la possibilità di aggirare gli ostacoli su più dolci varianti in piano e falsopiano, con divertenti discese finali. Si può proseguire ancora in mezzo alle pinete e lungo il corso del fiume Sarca, e di torrenti ricchi di acqua, e si avrà anche l'opportunità di apprezzare l'ospitalità tradizionale della gente di montagna nelle malghe e nelle baite, nei rifugi e nei «masi». Oppure, in un giorno di pioggia, puntare allo stadio del ghiaccio o a un centro benessere,…Insomma, abbiamo scelto una località su ampio raggio che possa abbracciare l’esigenza di tutti. Sono luoghi frequentati da centinaia di migliaia di persone ogni estate attratte dal fascino leggendario delle Dolomiti. Vi aspettiamo!

Il Gran Paradiso

Cima Entrelor

CROCIATINO 2013 · 29


CAMPEGGIO

A tutto rafting!!! Marco Rusconi tiamo correndo, sotto la pioggia, verso il fiume. Ognuno di noi tiene stretta una maniglia, quella di un gommone, e ci chiediamo perché abbiamo scelto proprio quella giornata fredda e piovosa quando abbiamo prenotato. Siamo in Val d'Aosta, con tutto il campeggio, a fare rafting. Il nostro equipaggio è composto da tutti i giovani del campeggio: siamo in otto, compreso il nostro istruttore Josè, che ci accompagna a prendere le pagaie e a sederci sul gommone. Il resto del campeggio siede sugli altri due gommoni. Dopo che Josè, su un tratto pianeggiante del fiume, ci ha “impartito gli ordini”, è subito tempo di affrontare la parte più pericolosa: un passaggio fra le rapide ed un masso che incute terrore, poiché nel caso in cui dovessimo urtarlo il gommone si capovolgerebbe. Fortunatamente va tutto bene, ma poco dopo dobbiamo aggirare una diga risalendo sulla terraferma. La seconda parte del “viaggio” è la più divertente: ogni volta che due gommoni si affiancano ci schizziamo con le pagaie, ed è proprio Josè che ci dice di farlo!! Arrivati in un tratto tranquillo del fiume, si consuma una vera e propria battaglia tra i gommoni: noi ragazzi assaliamo per primi i gommoni avversari, buttiamo in acqua i due equipaggi nemici e ci facciamo anche una bella nuotata. Dopo la guerra passiamo al punto più “difficile” del corso d'acqua, un tratto caratterizzato da moltissime rapide che comprendono anche le tre onde artificiali più alte d'Europa, che sono davvero alte. In quel tratto ci bagniamo tantissimo e colpiamo anche il pilone di un ponte che ci fa sobbalzare. Avremmo ancora molta voglia di continuare, ma purtroppo il nostro itinerario è finito e dobbiamo tornare sulla terraferma. Sicuramente, quando si ripresenterà l'occasione, non rifiuteremo di vivere un'altra giornata di rafting!!!

S

30 · CROCIATINO 2013

Vacanza con i nonni

Durante l’estate vado in vacanza con i miei nonni. Quest’anno sono andato in campeggio a Degioz. piace Il nonno Beppe e la nonna Giovi sono giovani e atletici e a loro tanto camminare. Quindi ogni giorno ci portavano a fare delle passeggiate. più di Un giorno siamo andati sullla cima Entrelor, una montagna alta

3000 metri. fioSiamo partiti presto da Pont e abbiamo camminato in mezzo ai prati riti fino ad un lago bellissimo con le rane. le foto. Mentre camminavo la nonna mi teneva per mano e il nonno faceva o. roccios o sentier un su ti riparti Dopo una piccola pausa siamo Poco dopo abbiamo visto gli stambecchi. Che emozione! vederli Con il nonno cercavo di arrivare più vicino possibile al branco per bene, mentre lui li fotografava. Abbiamo ripreso il cammino e siamo saliti sulla neve fino alla cima. Lì c’erano i camosci ed i gipeti. Il nonno ci ha spiegato i nomi delle montagne intorno. imbraPoi siamo scesi e siccome c’era la slavina sul sentiero, mi hanno gato con la corda. Così sono sceso tranquillo con i nonni che mi tenevano al sicuro. il suo Attraversando il fiume abbiamo visto la mamma stambecco con cucciolo. Stupendo! Siamo tornati in campeggio un po’ stanchi, ma tanto felici.

Gabriele 2a B


GRUPPO FEMMINILE

Gita a Riva del Garda. 22 settembre 2013 Silvia Butti utti gli anni il gruppo femminile ci porta a scoprire un bel luogo, dove è possibile camminare, passeggiare o anche fare il bagno come quest’anno. La meta della gita e base di partenza per la nostra escursione è Riva del Garda. Le nostre brave guide ci conducono sul sentiero del Ponale che collega Riva del Garda alla valle di Ledro. La strada, scavata nella roccia nella seconda metà del 1800, è stata dismessa dopo la realizzazione della galleria, circa vent’anni fa. Dal 2004 è stata trasformata in sentiero. Partiamo dal centro di Riva del Garda e seguiamo la costa, passando davanti alla storica centrale idroelettrica. Dopo poco attraversiamo la trafficata strada Gardesana occidentale, lasciamo dietro di noi l’asfalto e ci troviamo già in

T

mezzo al bellissimo percorso panoramico del Ponale, che si aggrappa alle pareti di roccia, perforandole con numerose gallerie. Il sentiero, abbastanza stretto in alcuni tratti, è frequentato da bikers, da escursionisti e da semplici turisti in cerca di tranquillità e di un bel panorama, per cui prestiamo molta attenzione al traffico di chi ci viene incontro, soprattutto in coincidenza delle numerose curve. Durante la salita scopriamo la presenza di alcune feritoie, gallerie e fortificazioni austriache della Grande Guerra, scavate nei punti più strategici, che in alcuni casi si affacciano su vertiginosi strapiombi. Dopo qualche chilometro, in prossimità dei ruderi di un vecchio ristorante, lo sterrato lascia il posto al vecchio asfalto della strada del Ponale, ormai in disuso. Attraversiamo una profonda gola, su di un ponte, con la quale la valle di Ledro sfocia nel lago di Garda, e nel cui letto scorre il torrente Ponale. Da questo punto in poi il percorso si inerpica

con diversi spettacolari tornanti in direzione dell’abitato di Pregasina, a cui si arriva dopo un ultimo breve tratto su strada aperta al traffico. Raggiunta la grande statua dedicata alla "Regina Mundi", posizionata in posizione privilegiata, facciamo una sosta per ammirare il panorama dall’alto. Ormai siamo quasi arrivati al paese posto in posizione soleggiata e finiamo la nostra passeggiata alla chiesetta. Nelle immagini alcuni momenti dell’uscita

CROCIATINO 2013 · 31


ATTIVITÀ ALPINISTICA

Attività alpinistica dei soci Luca Dell’Oro

unto uno: l'anno duemilatredici conferma il trend dell'ultimo decennio, ovvero chi frequenta le vette alpine all'interno del nostro sodalizio lo fa soprattutto nel periodo estivo e per la maggior parte sono soci anziani. Punto due: all'interno di questa realtà ci sono poi dei “cavalli sciolti” che si dilettano con salite più risonanti come il monte Elbrus, salito dai soci Leopoldo Bonacina e Paolo Rusconi nella lontana Russia, o come l'impegnativa traversata del piccolo-grande Paradiso effettuata durante il periodo di soggiorno a Degioz nel campeggio sociale. Punto tre: lo scialpinismo rimane ancora una piccola realtà, contrariamente a quello che sta avvenendo un po' da tutte le altri parti.

P

ALPINISMO GRUPPO DEL GRAN PARADISO Grande Paradiso (4061 m) - parete nord: Bonacina L., Sangalli W. Traversata dal Piccolo al Grande Paradiso: Punta Vaccarone (3872 m) Punta Farrar (3921 m) Punta Frassy (3923 m) Gran Paradiso (4061 m): Rusconi A., Rusconi M., Rusconi A., Riva GL., Dell’Oro L., Milesi D., Della Longo M.

Discesa dal Pizzo Tambò

Paolo e Leo in cima all’Elbrus

32 · CROCIATINO 2013

Grande Paradiso (4061 m): Piloni G., Dell’Oro G., Brambilla S., Castagna C., Tentori F., Crimella F., Dell’Oro D., Rusconi GL., Rusconi N., Dell’Oro B., Perego S., Mazzitelli M., Rusconi A., Rusconi M., Valsecchi GP., Butti GL. Cima di Entrelor (3430 m): Valsecchi L., Rusconi A., Rusconi M., Rusconi L., Piloni G., Dell’Oro G., Rusconi GL., Rusconi N., Brambilla S., Brambilla G., Tegiacchi A., Tegiacchi S., Cima di Gollien (3116 m): Piloni G., Rusconi A., Rusconi M., Rusconi L., Rusconi A. Cima di Percià (3227 m): Rusconi A., Rusconi M., Rusconi L., Rusconi A., Valsecchi L., Tegiacchi A., Riva S., Riva GL. Cima di Valletta (3090 m): Del-


l’Oro L., Valsecchi M., Piloni G., Brambilla S., Riva GL., Rusconi A., Piffari F., Dell’Oro D., Rusconi GL., Dell’Oro M., Dell’Oro B., Crotti L., Cagni A., Noris S., Moioli G., Crotti M. Punta Tuf (3393 m): Piloni G., Dell’Oro G., Rusconi A., Rusconi M., Rusconi L., Perego S., Mazzitelli M., Brambilla A., Tegiacchi A., Tegiacchi S. Becca d’Aouille (3430 m): Valsecchi L., Rusconi A., Rusconi L. Becca di Nona (3142m): Dell’Oro D., Crotti L., Crotti M., Cagni A.

GRUPPO DEL MONTE BIANCO Aiuguille de Bionnassay (4052 m): Rusconi A., Riva GL., Dell’Oro L., Piffari F., Maniaci E. Dom de Gouter (4304 m): Rusconi A., Dell’Oro L. Monte Bianco (4810 m): Nava L. Dente del Gigante (4013 m): Milesi D., Della Longo M.

GRUPPO DEL MONTE ROSA VALLESE Punta Dufour (4634 m): Riva GL., Dell’Oro L., Maconi V. Punta Zumstein (4563 m): Riva GL., Dell’Oro L., Maconi V. Fletschorn (3996 m) parete nord: Bonacina L.

Aiuguille de Bionnassay

G., Fumagalli A., Figini N., Bonacina L. Pizzo Emet (3208 m): Tessari G., Colafabio A., Magni E., Mauri F., Dalla Bona G. Pizzo Quadro (3015 m): Tessari G., Colafabio A., Magni E. Cima di val Loga (3004 m): Bonacina L. Piz Blanch (3037 m): Bonacina L. Piz di Ross (3018 m): Bonacina L.

GRUPPO MESOLCINA Pizzo Tambò (3279 m): Castagna C., Tessari G., Colafabio A., Piloni G., Dell’Oro G., Butti E., Mauri F., Magni E., Panzeri G., Crimella F., Tentori F., Sozzi

GRUPPO BERNINA - ENGADINA Piz Sarsura Pitschen (3134 m): Bonacina L. Piz Sarsura (3174 m): Bonacina L.

Pizzo Bellavista (3922 m): Bonacina L. Punta Marinelli (3182 m): Colafabio A., Mauri F., Dalla Bona G., Castagna C. Piz Ot (3246 m): Butti E., Fumagalli A., Dell’Oro G., Rusconi M., Rusconi L., Perego S., Castagna C., Magni E., Panzeri G., Brambilla S., Brambilla A., Bonacina L., Ostini A. Munt Pers (3207 m): Valsecchi G., Piloni G., Brambilla S., Piloni M., Brambilla G., Piloni R., Brambilla R., Dell’Oro G., Dell’Oro N., Dell’Oro D., Dell’Oro GB., Castagna C., Fumagalli A., Brusadelli E., Butti R., Corti G., De Primi M., Anghileri C., Rusconi A., Rusconi M., Rusconi L., Rusconi P., Piffari F., Villa GB., Gritti F., Gritti S., Rusconi D., Rusconi M., Vassena GB., Sandionigi C. Cresta Piz Pers: Castagna C., Fumagalli A. Pizzo Varuna (3453 m): Rusconi A., Rusconi A. Piz Polaschin (3013 m): Piloni G., Dell’Oro G., Villa GB., Mauri F., Dalla Bona G., Tessari G., Colafabio A., Magni E., Castagna C., Crimella F., Tentori F., Figini N., Bonacina L., Ostini A. Piz Trovat (3148 m): Gritti F., Gritti S., Dell’Oro L., Valsecchi M., Rusconi A., Vassena D., Butti M. Piz Languard (3252 m): Gritti F., Gritti S. Piz La Margna (3159 m): Colafabio A., Butti E., Butti R., Colafabio F., Panzeri G., Crimella F., Tentori F., Magni E., Sozzi G., Castagna C.

VALMASINO Gran Paradiso

Monte Disgrazia (3678 m): Bonacina L. Pizzo Cengalo (3369 m): Bonacina L. CROCIATINO 2013 · 33


ATTIVITÀ ALPINISTICA nord 4.3 E1 S5: Riva GL., Dell’Oro L., Maconi V.

GRUPPO MESOLCINA Pizzo Tambò (3279 m) parete nord 4.3 E1 S4: Riva GL., Dell’Oro L., Maconi V. Pizzo Stella (3163 m) canale centrale 5.1 E2 S5: Riva GL., Dell’Oro L., Maconi V. Chirchalhorn (3040 m): Bonacina L.

GRUPPO ORTLES CEVEDALE Monte Pasquale (3553 m) parete nord 5.1 E2 S5: Riva GL., Dell’Oro L., Maconi V.

VAL BEDRETTO In vetta al Piz Ot

GRUPPO ORTLES CEVEDALE

DOLOMITI

Monte Pasquale (3553 m): Rusconi M., Rusconi L., Rusconi A., Tegiacchi A., Tegiacchi C. Monte Cevedale (3757 m): Ossola A., Rupani V., Airoldi A. Punta degli Spiriti (3467 m): Bonacina L. Cima del Chiodo (3259 m): Bonacina L. Grande Nagler Spitze (3272 m): Bonacina L. Cima delle Pale Rosse settentrionale(3419 m): Bonacina L. Gran Zebrù (3857 m): Bonacina L. Punta San Matteo (3678 m): Bonacina L. Monte Mantello(3517 m): Bonacina L. Monte Zebrù (3735 m): Rusconi A., Rusconi A.

Pizzo della Croce (3150 m): Cielo A. Monte Civetta (3220 m): Corti M. Piz Boè (3152 m): Crimella F., Tentori F., Rusconi G., Fumagalli E., Colombo M., Mauri PE., Colombo V., Campagnari A., Ossola A., Morena A., Gritti F., Gritti A., Silveri R.

SCI ALPINISMO E SCI RIPIDO GRUPPO DEL GRAN PARADISO Punta Vaccarone (3872 m) parete

GRUPPO DELL’ORCO Cima del Carro (3326 m): Bonacina L.

ALPI FRANCESI (PARCO DELLA VANOISE) Grande Casse (3856 m): Bonacina L., Rusconi P. Pointe Matheus (3778 m): Bonacina L.

CATENA DEL CAUCASO (RUSSIA) Monte Elbrus (5642 m): Bonacina L., Rusconi P.

GRUPPO ADAMELLO Cima Adamello (3539 m): Rusconi A., Rusconi A. 34 · CROCIATINO 2013

Vetta Becca di Nona

Poncione di Pesciora (3122 m): Riva GL., Dell’Oro L., Gritti F., Belloli G. Poncione di Cassina Baggio (2850 m) canale della fiamma 4.1 E1 S4: Riva GL., Dell’Oro L., Maconi V. Pizzo Rotondo (3192 m): Bonacina L.

ENGADINA Pizzo dei Rossi (3027 m): Riva GL., Dell’Oro L., Gritti F., Maconi V. Piz Surgonda (3196 m): Bonacina L. Tschima da Flix (3316 m): Bonacina L.

SVIZZERA CENTRALE Stucklistock (3313 m):Bonacina L. MittlerTierberg (3311 m): Bonacina L. Gross Muttenhorn (3099 m): Bonacina L.


ATTIVITÀ ALPINISTICA

Vent’anni di stelle Luca Dell’Oro l sabato è cominciato da troppe poche ore quando la sveglia suona. Il buio è ancora l’unico padrone di questa notte stellata che oramai volge al termine. Sarà, ma con il passare degli anni faccio sempre più fatica oltre che a risalire i ripidi pendii innevati, anche nelle discese dal letto....troppo estreme!!! Billi puntuale come un orologio passa a prendermi, il Vena con il suo puntuale ritardo si fa aspettare. Mentre viaggiamo in direzione Valchiavenna discutiamo di come “cambiare il mondo” in meglio e prima di poter trovare un accordo risolutore il solito bar di Chiavenna per il caffè mette tutti in armonia. Si aggregano altri due amici, giustificando l’assenza di chi ha ritenuto meglio, con un loquace “mi spazzo via”, prendere la via del letto di ritorno da una nottata un po’ sopra le righe. Infilandoci in una angusta e fredda valle laterale a quella di San Giacomo risaliamo i tornanti che portano a Fraciscio di Campodolcino, piccolo paese che ha dato i natali a San Luigi Guanella.

I

Pizzo Stella discesa canalone centrale

Il pizzo Stella con la sua mole è tutto per noi, sembra lontano, molto lontano, soprattutto quando la neve da battere diventa tanta e gli sci spariscono in un mare di polvere bianca. Questo è ciò che ho cercato e desiderato durante la settimana lavorativa, solo questo: un giorno intero con gli amici dedicato alla montagna, alla “mia” montagna intesa come fatica, divertimento e libertà. Certo oggi il cielo terso rende tutto più facile trasformando la giornata in una cartolina dai colori scintillanti. Il bianco della soffice coltre caduta ieri ricopre la nostra meta, brillano i suoi cristalli illuminati da un sole splendente, preludio di una discesa a cinque stelle... La croce di vetta, lo stringersi la mano, un rituale meravigliosamente intenso, carico di tutta la propria sincerità nel complimentarsi con l’amico con cui hai condiviso la fatica della salita. Il vento freddo ora ci sferza costringendoci ad una pausa troppo breve per assaporare appieno quanto ci è stato dato d’ammirare; cerchiamo protezione nei nostri gusci colorati mentre del buon tè caldo

sembra darci un poco di sollievo. Ora la concentrazione deve essere ricercata intensamente, il pendio che ci apprestiamo a rendere vivo con le nostre tracce ce lo impone. Qui sbagliare non è consigliato, l’inclinazione del pendio è davvero notevole: siamo ben oltre i cinquanta gradi, siamo entrati nel mondo dello sci ripido. Muovevo i primi passi da “capocordata” quando due decenni fa risalivo con una poco più che accennata tecnica di “piolet tracion” questo lungo canale, ricordo l’utilizzo di piccozze e ramponi per la progressione in sicurezza. Oggi i compagni sono cambiati e di quel quartetto di sbarbatelli che in montagna ci andava occasionalmente si sono praticamente perse le tracce. Il mio gioco ha inizio e questo estetico colatoio voglio proprio sciarlo. Ecco sì, questo è stato l’unico pensiero quando mi sono diretto verso il baratro della nord: “oggi voglio sciare”. Allora, all’inizio degli anni novanta, certo non pensavo che ci sarebbe stato un tempo in cui saremmo stati capaci di tanto...”inconcepibile” è il termine corretto. Eppure sono qua e mi sto proprio divertendo, complici questi trenta-quaranta centimetri di “farina 00”. Mi fermo un attimo, si ferma anche Billi (al secolo GianLuca) e ora anche Venanzio e il Berna con il suo snow, tiriamo il fiato. “Uaoo” è l’espressione più gettonata durante le numerose pennellate, sì è proprio una neve da urlo. Adesso gli assi possono finalmente asciugarsi al sole mentre noi festeggiamo con birra e pizza e su una massima troviamo decisamente affinità: stiamo invecchiando decisamente bene. CROCIATINO 2013 · 35


ATTIVITÀ ALPINISTICA

Esperienze dell’estate 2013 Pèla (Ossola)

Salita al Pizzo Varrone Componenti: Pèla e Folàt Cima: Altezza 2325 m. Corda da 70 m. 4 tiri Tempo: 1 e 30 min/ 2 h (a partire dalla selletta, punto quasi centrale della foto a destra) Passaggi: 3° e 4° e uno di quinto Via chiodata da Mozzanica e Pèla (Ossola) nel 2007 È lunedì mattina, 13 agosto 2013, alle 7.00 partiamo dalla Val Biandino. Il tempo è bello, saliamo al rifugio Santa Rita e poi proseguiamo sul sentiero che porta all’altro rifugio, Falk. Sul tratto pianeggiante seguiamo una traccia, a destra, c’è anche un’indicazione, che sale su un percorso di erba e sassi che si fa sempre più pendente, proprio sotto allo spigolo ovest del pizzo Varrone. Alla selletta prendiamo a destra percorrendo un facile traverso di qualche decina di metri. Proseguiamo puntando alla cima. Sul percorso troviamo cinque chiodi spitz due li ho aggiunti io negli ultimi anni-, distanziati da 13 a 40 e rotti metri. C’è anche qualche vecchio chiodo. Nel tratto medio, il più insidioso della salita, occorre prestare molta attenzione per la presenza di qualche lastra-sasso partico-

larmente instabile. Nell’ultimo tiro di corda si esce velocemente sulla vetta, da cui si può vedere il

rifugio Falk. Discesa. Percorriamo pochi metri sull’ultimo tratto della salita, prendiamo a destra, direzio36 · CROCIATINO 2013

ne N-E e imbocchiamo la via di salita degli inglesi, da loro realizzata per la prima volta nel 1904 e più tardi dal Bonaiti, 1937-40. Arriviamo così esattamente al punto di partenza con tre calate su soste attrezzate. Il mio compagno di salita è Folat (Pier Paolo)


Escursione al Cevedale con la luna piena 20 agosto 2013. Quota della cima Cevedale: 3778 metri Attrezzatura da ghiacciaio in cordata Tempo di salita: dai Forni al Casati 2 ore e da qui alla cima 1 ora e 40 minuti. Tempo di discesa: 1 h e 15 min al rif. Casati e altre 2 ore per arrivare ai forni Con me: Vice (Vincenzo Rupani di Introbio) e Piero A. di Lecco Raggiungiamo il rifugio Casati alle ore 18.00 dopo essere saliti dalla zona dei Forni e aver superato il rifugio Pizzini; ci riposiamo in attesa del tramonto e alle ore 19.00 siamo pronti per la partenza. Il cielo è sereno, solo la cima del Cevedale è coperta dalla nebbia. Seguiamo la traccia ben marcata sulla neve; dopo pochi minuti di cammino si fa buio. Ma questa è una serata con un cielo splendido: la luna sembra un gigantesco faro nel cielo. Arrivati sul pianoro, a circa metà percorso, la pedonata qua e là scompare fino a non essere più visibile, dal tratto del grosso crepaccio in poi. La neve da qui, rammollitasi durante la bella giornata, è diventata una pericolosa lastra ghiacciata e quindi lavoro con la piccozza per realizzare gradini; il vento va via via facendosi sempre più forte, occorre piegarsi per non perdere l’equilibrio. Arrivati in cima compiamo qualche tentativo di scatti foto-

Quest'anno il Gran Paradiso si può fare !

so e anIl nonno Beppe ha da tempo il desiderio di portarmi sul Gran Paradi ch'io non aspetto altro. Siamo in campeggio a Degioz ed il nostro quattromila è vicino. Ho una gran voglia di salire il mio primo 4000. Venerdì ci prepariamo per poi partire insieme agli altri. Ci avviamo sul sentiero; ho lo zaino pesante ma ce la posso fare. to al rifugio Per me è la prima notte in rifugio ma la cosa mi piace. Il tramon nia. è bellissimo e dormiamo tutti nel bivacco e siamo una bella compag All'alba con la lampada frontale iniziamo l'ascensione. Sono in cordata con il nonno Beppe e la nonna Giovi. ma le chiedo La nonna non è in forma, ha una forte tosse e vuole rinunciare a per la faprovat o davver nonna la di andare avanti. È la prima volta che vedo tica; il nonno invece guida in gran forma. Cavoli, sono su un 4000! la foto viArriviamo quasi alla madonnina ma non la possiamo toccare e fare cino perchè c'è troppa gente: meglio non rischiare. Sono felice ! Grazie nonni di avermi portato in cima al Gran Paradiso !

Stefano

grafici: bufera e freddo ci permettono di realizzare modeste riprese. Subito scendiamo; dopo una breve sosta al rifugio proseguiamo; il percorso a seguire il Casati ci impegna non poco: il verglass su qualche tratto del sentiero, peraltro molto discontinuo, e il buio, rallentano molto la discesa. Alle 02.00 finalmente siamo nell’auto, anche se piuttosto fredda, in attesa dell’alba.

Vice sulla vetta

Al rifugio Casati, prima della partenza

Pèla sulla vetta

CROCIATINO 2013 · 37


ATTIVITÀ ALPINISTICA

Qualche idea sopra i 3000 Giuseppe Piloni

Punta Tuf (3393 m) Questa cima di può salire da due versanti: dalla Valsavarenche o dalla Val di Cogne Valnontey. Il primo percorso parte da Tignet (1640m), frazione di Degioz; un comodo sentiero, anche se molto ripido, porta al nucleo di Levionaz, dove una volta c’era un alpeggio, oggi la casa del guardia parco. Superato questo nucleo di case, nelle cui vicinanze è facile trovare branchi di camosci e stambecchi, dopo un tratto pianeggiante si inizia a salire lungo il sentiero n.2 fino al Col Loson. Il tratto finale salendo da Cogne è attrezzato con corde; dal colle un facile sentiero porta fino in vetta. Tempo di percorrenza 3h30 - 4h00.

Alpeggio Levionaz m 2289

Becca Traversiere (3337 m) Il sentiero parte dal rifugio Benevola, in Val di Rhemes, segnato con il n.2 Alta Via in Valle d’Aosta. Dal rifugio si scende cento metri per attraversare il ponte sulla Dora di Rhemes e si ritorna a salire; questo stesso sentiero conduce anche alla Grande Parei. Arrivati alla Sopra: la Becca Traversiere sommità un tratto vista dal lago Goletta in falso piano porta A sinistra: vetta al lago Goletta e da della Cima Traversiere qui un ripido sentiero giunge al Colle Bassac Deré. Si prosegue con un facile passaggio fino alla vetta, che offre una splendida vista sulla Val d’Isère e sulle Alpi francesi. Tempo di percorrenza 3h00 - 3h30. La cima può essere raggiunta anche dalla Valgrisanche, passando per il rifugio Mario Bezzi.

38 · CROCIATINO 2013


Punta Valletta (3090 m) Da Pila (1814m) si prende il sentiero che porta al lago di Chamolè, passando per l’omonimo alpeggio. Da qui il sentiero si fa più ripido fino al Colle Chamolè, dove per facili roccette si giunge alla cima Noire. Si prosegue quindi per una lunga cresta che conduce alla cima Valletta. Stupendo il panorama su Aosta, il Monte Bianco, il Cervino, il Monte Rosa e il paese di Cogne. Lungo la discesa al Colle Chamolè si può arrivare al rifugio Arbolle in circa 10 minuti. Tempo di percorrenza: 2h30 - 3h00.

Vetta della Cima Valletta

Cima Percia (3277 m) Punta Gollien (3116 m)

Dall’abitato di Creton (1595 m), frazione di Degioz, si segue il sentiero che conduce alla Casa di caccia dei Savoia a Orvieille; si passa l’Alpeggio di Soprana per arrivare al lago Djouan e da qui al lago Nero. Alcuni ripidi tornanti portano al Col Entrelor (3007 m); sulla sinistra un facile sentiero e roccette giunge fino alla vetta. Proseguendo a destra si sale alla cima Gollien, un po’ più impegnativa per la roccia friabile. Tempo di percorrenza: 3h00 - 3h30. A queste cime si può giungere anche dalla Val di Rhemes, frazione Pelaud, lungo il sentiero n.2 che porta al Pian delle Marmotte e da qui fino al Col Entrelor.

Lago Nero e sullo sfondo Punta Percia

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GRUPPO TEMPO LIBERO

Tour del Friuli Venezia Giulia A. C. - Un partecipante da sempre i è svolto dal 4 al 9 Giugno 2013 il “Tour Turistico- Escursionistico” proposto dal “Gruppo Tempo Libero” dell’ O.S.A.. Tramontata, vuoi per motivi economici, vuoi per difficoltà organizzative l’idea di una puntata oltre frontiera (era stata ideata la visita delle tre capitali Europee, Budapest, Praga e Vienna), la scelta è caduta sull’estremo lembo d’Italia a Nord/Est, il Friuli-Venezia Giulia. Il Friuli Venezia Giulia è un territorio defilato e piccolo,che in passato, escluso Trieste e parte del litorale adriatico, era poverissimo e perciò terra di emigrazione grandissima, esasperata, e disperata, soprattutto verso il nord America (Stati Uniti e Canada) verso l’Argentina e l’Australia oltre che verso l’intera Europa. Per la presenza sulle Alpi

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Villa Manin

Foto gruppo a spilimbergo

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Carniche e Giulie di alcuni agevoli valichi la regione è stata per secoli teatro di guerre, d’invasioni,di occupazioni armate. Di qui sono passati i popoli barbari del nord e dell’est: i longobardi, gli ungari, i mongoli di Attila, gli slavi, i turchi provenienti dalla Balcania e, ultimissimi, i cosacchi del Don, arruolati nell’esercito tedesco sceso in Italia dopo l’armistizio del settembre 1943 e ai quali era stata promessa dai nazisti una nuova patria proprio in Friuli.

Il “Tour”, organizzato come sempre magistralmente da Carlo Rusconi, prevedeva quest’anno ranghi più ridotti del solito: constava infatti di 36 persone e di un mezzo di trasporto più piccolo e maneggevole. Carlo, realisticamente, si era reso conto da tempo che per diversi partecipanti gli anni erano passati, le forze diminuite, gli acciacchi aumentati perciò aveva saggiamente predisposto spostamenti alternativi: a Trieste ad esempio, dopo la visita a portata di pullman all’angosciante”Risiera di San Sabba” terribile campo di prigionia e di sterminio degli ebrei (con annesso forno crematorio),e quella alla celeberrima cattedrale di S.Giusto, alcuni di noi sono saliti alla Val Rosandra (palestra di roccia di E.Comici e di tanti famosi rocciatori triestini) e al Carso. Altri sono rimasti in città per ammirare mare, castelli, chiese, musei e piazze rinomate. Il viaggio ha avuto come base fissa l’Hotel Friuli di Udine, dove siamo giunti la sera del 4 Giugno dopo aver visitato la parte esterna, la chiesa e le scuderie-museo di Villa Manin di Passariano, splendida e sontuosa dimora dell’ultimo doge di Venezia Ludovico Manin e per qualche mese, nel 1797, di Napoleone Bonaparte, impegnato nelle trattative sfociate nel Trattato di Campoformido. Nello stesso giorno avevamo potuto “ammirare” (se il verbo è concesso!) lo spettacolo di 32.000 prosciutti appesi per la stagionatura nei locali a clima e temperatura controllati del Prosciuttificio “DOK-Dall’Ava” di S. Daniele del Friuli, meta di visite e degustazioni da parte di personaggi celebri italiani e stranieri, non ultimo Carlo D’In-


ghilterra. Sempre in giornata avevamo visitato Spilimbergo, il suo centro storico, i suoi monumenti e la Scuola Mosaicisti del Friuli. Fucina vera e propria di artisti e allievi provenienti da tutto il mondo, la scuola ha prodotto ed esportato opere d’arte musive nei luoghi più significativi del mondo. Rileggendo, mi accorgo di essermi dilungato troppo e solo per il primo giorno del nostro viaggio. Cercherò allora di dire più in breve che successivamente siamo saliti a Sauris, lungo l’isolata e impervia Val Lumiei dai boschi incontaminati, dove ha trovato asilo tanti secoli fa una comunità tedesca che ha conservato sino ad oggi la sua lingua e le sue tradizioni. A Sauris abbiamo gustato il rinomato prosciutto affumicato prodotto dalla ditta “Wolf” e gli altrettanto celebri gnocchetti alla ricotta, ugualmente come i formaggi, specialità del ristorante “Morghenleit”. Poi, sempre in Carnia, abbiamo risalito la Val di Gorto e LaVal Pesarina, con una interessante sosta al Museo dell’Orologio di Pesariis (qui è stata fondata nel 1785 la stimata ditta Solari presente oggi in tutti i continenti!) e con l’escursione per le viuzze della frazione alla ricerca di ben 12 orologi monumentali perfettamente ricostruiti e funzionanti. Altre nostre mete sono stati i famosi “Laghi di Fusine” nel Tarvisiano, immersi in una incontaminata foresta di abeti rossi e guardati a vista dalla vertiginosa e imponente parete del monte Mangart. E poi ancora i paesi di Venzone e Gemona, distrutti in maniera notevolissima dal disastroso terremoto del 6 Maggio 1976, ma subito tenacemente ricostruiti con gli stessi materiali e i sassi recuperati e numerati (lo si può ancora constatare) ad uno ad uno. In precedenza. e sempre per il terremoto, avevamo fatto una piccola tappa a Chiusaforte, accolti calorosamente dal Sindaco, dal Parroco e da altre Autorità Comunali. A distanza di decenni erano ancora vivi la stima e il ricordo dei valmadreresi che avevano partecipato all’opera di ricostruzione del paese, stretti intorno ai Giovani Esploratori del C.N.GEI. guidati da Roberto Stanzione e da Paolo Ferretti; quanta palpabile emozione e commozione in Paolo, che ritrovava dopo 37 anni gli uomini con i quali aveva lavorato fianco a fianco. Ho già detto altrove che lo spazio stringe: concluderò quindi con tre impressioni personali, tralasciando addirittura di parlare di Udine, che però abbiamo girato in lungo e in largo.

Laghi di Fusine

Sauris

Ho provato grande interesse e stupore entrando per la prima volta nel tempietto longobardo di Cividale (qui i longobardi posero la loro prima capitale, e cividalese era Paolo Diacono autore della famosissima “Historia Langobardorum!): gli stucchi, le decorazioni, i giochi di luce all’interno del tempio, gli affreschi sono straordinari e di inimitabile fattura. Alla basilica di Aquileia ritornavo per l’ennesima volta e per l’ennesima volta sono rimasto incantato dalla perfezione dei 760 mq del mosaico pavimentale (adeguatamente protetto), dagli affreschi della cripta e dai mosaici della primitiva e più bassa basilica teodoriana, sempre oggetto di scavi e di nuove sorprese. All’esterno infine, nel cimitero militare posto dietro la basilica, sono stato invaso come sempre dalla tristezza e dalla commozione davanti alla tomba dei militi ignoti da cui partì, scelto da una madre “dolorosa”, quello che ormai da tanti decenni riposa a Roma sull’Al-

tare della Patria ed è simbolo di tutti i caduti in guerra. A Grado invece ritornavo da turista per la seconda volta: non avevo visitato però la sua “cosa” più bella, la Basilica di S. Eufemia. Di primo acchito sembra grande in misura sproporzionata per il piccolo gruppo di pescatori che doveva accogliere in specie nel passato; ma il “difetto” è facilmente spiegabile se si pensa che fu sede del Patriarcato d’Aquileia. Stupisce la ricchezza dei mosaici pavimentali di stile bizantino estesi per 700 mq e interamente calpestabili e la particolarità delle dieci colonne tutte con capitelli diversi, evidentemente di recupero. Ma ,ritornando al presente, ti invade la commozione quando, alla fine delle S. Messe, guidate dall’organo, si elevano le note struggenti della Canzone/Preghiera dei Pescatori Gradesi “Madonnina del Mare” cantata con trasporto da tutti i fedeli partecipanti. (N.B. - L’abbiamo cantata anche noi perché Carlo, che già la conosceva, ci aveva fornito in anticipo il testo in fotocopia!). CROCIATINO 2013 · 41


GRUPPO TEMPO LIBERO

Le Dolomiti a portata di mano G.V.

he cosa ci spinge a scegliere S. Fosca come ultima vacanza in agosto? Certamente la zona, bellissima, delle Dolomiti bellunesi: il Pelmo e il Civetta così vicini, impareggiabili e maestosi, da ammirare dall’alba al tramonto. E poi la dislocazione: la Val Fiorentina, pittoresca e un po’ decentrata dai giri turistici classici, quasi una piccola Svizzera, dietro il bel laghetto di Alleghe. Si scopre alla vista piano piano, con tutte le sue frazioncine dai caratteristici nomi veneti; e poi Colle Santa Lucia, così arroccata e solitaria sull’omonimo colle. Quest’anno, arrivando il sabato di primo pomeriggio, a Colle c’era la sagra degli antichi mestieri: abbiamo così avuto un “assaggio” delle tradizioni culturali, storiche, etniche di questo bello e antico villaggio. Poi la casa dei Salesiani, quasi a nostra misura: ci si trova tutti insieme negli spazi comuni, sia per la cena, che per le relazioni interpersonali. Si gioca a carte nella saletta superaffollata (tutti i tavoli occupati per le varie gare, ce n’è per tutti i gusti e abilità), si canta, si guarda la tv, si chiacchiera, ci si informa o semplicemente si ascolta … Siamo un gruppo eterogeneo e ben assortito, ma la cosa

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positiva è che si decide di giorno in giorno cosa fare, dove andare, come sarà la camminata o la semplice gita, con itinerari sia facili che difficili. Anche gli “esperti” sono sempre disponibili a consigliarti e suggerirti i vari percorsi, guardando insieme le cartine. Quest’anno, con la pioggia nei primi giorni, ci siamo un po’ inventati come organizzare la giornata.

E quindi a Cortina, la domenica, per la sfilata annuale delle Bande: sempre piacevole e interessante da vedere , anche a livello di musica. E poi anche una gita culturale: abbiamo visto a Pieve di Cadore e a Zoppe’ di Cadore dei dipinti del Tiziano, così famoso nel bellunese, perché è l’artista del posto, che merita, in ogni caso, una mezza giornata di visita. Lo stesso vale per


il museo dell’occhiale, sempre a Pieve di Cadore, in cui si vedono e scoprono cose interessanti legate alla tradizione di artigianato locale. Poi le escursioni, con Beppe Piloni organizzatore, per noi inedite. La valle di Antermoia e il Passo delle Erbe, da dove si è fatto il giro, (lunghissimo …), del monte Putia, nel gruppo delle Odle, e il Rifugio Genova, dove ci si è riparati dalla pioggia. Le Pale di S. Martino, attraverso il passo di Valles, dove abbiamo raggiunto i bellissimi laghetti e il rifugio Colbricon. Dal passo si aveva la vista a tratti, nuvole permettendo, del maestoso Cimon della Pala. Il Pisciadù, e per qualcuno la ferrata Tridentina, (la ferrata delle formiche), talmente frequentata che si andava a passo di lumaca, bellissimo e abbastanza impegnativo sentiero che attraverso una stretta gola sale fino al rifugio Pisciadù, posto su un balcone di roccia, da cui si gode una vista superlativa su valli e cime intorno. Altra gita: il giro del Sasso Piatto, lungo ma molto vario il passaggio da cinque rifugi, e una vista impareggiabile sull’Alpe di Siusi. Al ritorno , per sfruttare tutte le opportunità e il bel tempo, ci siamo fermati a Pera di Fassa, da dove siamo partiti per raggiungere il rifugio Vaiolet e poi alla volta del rifugio Re Alberto. Da qui si ha la visione grandiosa e stupenda delle Torri del Vaiolet, meta di arrampicatori ed escursionisti. E per ultimo, ma non ultimo, a S. Fosca, con i bravissimi Giovanni e Gianfranco, i nostri supercuochi, le cene sono una scoperta di tradizioni gastronomiche che accontentano anche i palati più esigenti. Devo dire che anche il servizio di collaborazione alla gestione di cucina, sala da pranzo, ecc., che svolgiamo a turno, aiuta a creare tra di noi uno spirito di amicizia, condivisione e disponibilità. Questo grazie anche agli organizzatori, che svolgono un lavoro impeccabile e quasi in sordina, perché non è facile gestire un gruppo così numeroso. BRAVI!! Insomma a S. Fosca si trova tutto: belle montagne, bel panorama, bellissime escursioni, bell’ambiente, ottima cucina ...e anche bella e simpatica gente. E con un paio di buoni scarponi… ”nessun posto è mai lontano”. S. Fosca arrivederci, lo speriamo tanto, all’anno prossimo.

Santa Fosca 2013 uest’anno il tempo non ci è stato molto favorevole, per cui abbiamo colto l’occasione per effettuare alcune divertenti visite “culturali”.

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LE MINIERE DEL FURSIL. La visita è iniziata dalla bella piazza di Colle Santa Lucia. Abbiamo percorso un tratto delle strade che un tempo collegavano i vecchi giacimenti ferrosi del Fursil con il Castello di Andraz - dove un tempo era situato il forno vescovile per la lavorazione del ferro - e con gli altri forni distribuiti tra Agordino e Zoldano.Nel XII secolo nel territorio di Colle Santa Lucia, chiamato Fursil, venne scoperta una vena di minerale ferroso che ben presto rese il territorio assai importante e appetibile. A causa dell'ingente valore del minerale estratto (ottimo per la produzione di armi) e la posizione di confine delle miniere iniziarono ben presto accanite lotte per il loro possesso tra il vescovo di Bressanone e la Repubblica di Venezia. Le miniere furono chiuse verso il 1753. Ci furono due tentativi di riapertura; il più consistente lo effettuò la Breda nel periodo 19381943. La definitiva chiusura si ebbe nel 1945. Attualmente si possono visitare due miniere. Assomigliano molto a quelle dei nanetti di Biancaneve: il loro ingresso è poco agevole e per percorrere il breve tratto aperto al pubblico bisogna chinarsi e fare attenzione al terreno scivoloso. Sono le miniere più antiche, il lavoro avveniva senza uso dei carrelli. Per entrare bisogna indossare mantella e caschetto. Per poco tempo ci siamo sentiti dei veri minatori. La passeggiata effettuata con una guida molto preparata è anche l’occasione per ascoltare ed ammirare l’evoluzione architettonica dei fienili e degli insediamenti rurali nella vallata. Non potevamo proprio perdere la visita al MUSEO DEI VIGILI DEL FUOCO di Santa Fosca. Nel territorio del Cadore i vigili del Fuoco volontari sono una realtà cospicua, fondamentale per la sicurezza e il soccorso della popolazione, in zone difficili da raggiungere in tempi brevi. Il museo di Santa Fosca, inaugurato nell'occasione dei 100 anni di fondazione del distaccamento di Selva di Cadore, conserva attrezzature ed equipaggiamenti d'epoca che ci parlano del coraggio dei volontari. I materiali custoditi sono mantenuti in perfetta efficienza tanto da essere abitualmente impiegati in numerose manifestazioni o rievocazioni storiche. Dopo aver visto tutte le attrezzature e i mezzi e aver ascoltato il loro utilizzo, i bambini hanno potuto indossare il casco, salire sul camion per farsi fotografare ed immaginarsi futuri pompieri. Silvia Butti

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Gite in autobus con il GTL Giuseppe Piloni

7 marzo: Zuoz - S.Moritz Prima gita in Engadina: i fondisti percorrono le piste che da Zuoz, passando per La Punt, Samaden e Pontresina, arrivano fino a S.Moritz; qualcuno sale anche all’Alpe Star. Chi si muove a piedi, invece, percorre il tratto che attraversa Madulain, La Punt, Bever, Samaden, Pontresina per arrivare a destinazione, S.Moritz, dopo aver camminato per 20 km. Nel pomeriggio ci divertiamo a visitare gli stand allestiti in occasione della Skimarathon.

18 aprile: Sestri Levante - Deiva Marina Gita al mare: da Sestri saliamo sul Monte Castello godendo della stupenda vista su Sestri Levante, la baia Silenzio e Punta Manara. Scendiamo a Riva Trigoso dove ci sono i cantieri di Finmeccanica, quindi torniamo a salire e con un lungo traverso raggiungiamo il Monte Comunaglia. Una discesa non breve ci porta a Moneglia; da qui solo pochi decidono di affrontare a piedi il percorso fino a Deiva, gli altri prendono il treno.

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23 maggio: Via Mala Andeer /Zillis - Thusis Qualcuno parte da Andeer, mentre il gruppo più numeroso parte da Zillis. Dopo aver visitato la chiesa di S.Martino, chiamata la “sistina” delle Alpi per il suo soffitto in legno dipinto, ci incamminiamo sulla via Mala. Attraversando ponti sospesi sul fiume, raggiungiamo il Centro Visite: un percorso attrezzato ci fa ammirare le gole della Via Mala. Proseguiamo verso Thusis: superiamo il ponte lungo 60 metri (Traversina), sospeso ad un’altezza di 100 metri…uno spettacolo! Ci fermiamo a visitare una chiesa e la fortezza Hohen Ratien, per poi scendere fino a destinazione.


27 giugno: Valle d’Aosta In programma c’era una gita in Val Ferret; a causa dell’interruzione della strada per una frana ripieghiamo in Valsavarenche con due itinerari: rifugio Vittorio Emanuele e Val del Nivolet. C’è ancora parecchia neve e saliamo solo fino al rifugio, dove incontriamo molti alpinisti francesi che hanno raggiunto il Gran Paradiso. Il tempo è incerto: il sole si alterna alla neve e fa freddo, scendiamo all’autobus. Chi è stato al Nivolet ci racconta di aver visto molti animali, due volpi e un branco di almeno trenta stambecchi.

19 settembre: Rifugio Curò La meta è in Val Bondione. Prendiamo la mulattiera che in circa due ore ci porta al rifugio, dove ammiriamo lo splendido lago artificiale del Bardellino. Decidiamo qui di proseguire verso il Rifugio Bardellino; qui a sorpresa incontriamo l’atleta di corsa in montagna, Barrana, che si sta allenando e che, dopo quindici giorni, vincerà la Como-Valmadrera. Ritorniamo al rifugio Curò; il rifugista ci consiglia di scendere dal sentiero invernale, che metterà poi a dura prova qualche alpinista non troppo esperto.

17 ottobre: Lugano - San Salvatore

18 luglio: Madulain - Rifugio Es-Cha Ci sentiamo di casa essendo cinque anni che trascorriamo l’”ultimo dell’anno” in questa località. Prendiamo il sentiero che porta al rifugio Es-Cha, passando per l’omonima malga dove ci sono molte mucche al pascolo. Dopo circa due ore di cammino raggiungiamo il rifugio; un gruppo sale anche al Pizzo Belvar. Scendiamo verso il Passo Albula ammirando una fioritura spettacolare, con moltissime varietà di fiori. Quindi proseguiamo verso La Punt, una veloce visita al paesino e rientro a Madulain.

Partiamo abbastanza presto per non trovare il traffico dei frontalieri. Alle 8.30 siamo pronti per dirigerci a San Salvatore. Un gruppo va a fare la Ferrata, un percorso attrezzato abbastanza impegnativo; i più numerosi salgono in cima facendo delle soste ai belvedere che si incontrano lungo il sentiero. La giornata è splendida e il paesaggio bellissimo. Arrivati all’ultimo belvedere sopra la chiesa ci si divide: chi prosegue a piedi verso Carona e poi Melide, chi preferisce fermarsi al ristorante e scendere in teleferica, chi rientra direttamente a Lugano per una veloce visita al lungolago. Quindi il ritorno a casa.

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GRUPPO TEMPO LIBERO

Uscite settimanali Giuseppe Piloni

MARZO 1° - Prima escursione al Bivacco Girami e Riva ai Comolli; c’è ancora molta neve e siamo accompagnati da una forte tormenta. 2° - Torniamo per la seconda gita alle montagne di casa: il primo tratto del sentiero Lucio Vassena, quindi il Luisin e il sentiero del 50°. 3° - Non manca la salita in cima al Cornizzolo, dove sembra di essere a tremila metri vista quanta neve c’è. Al rifugio ci aspetta il pranzo che ogni anno ci preparano i volontari della SEC. Salita al Grignone

APRILE 1° - Saliamo al Moregallo dal versante di Preguda, passando da Pianezzo scendiamo a S.Tomaso. 2° - Andiamo in Valsassina al rifugio Grassi, ai piedi del Pizzo dei Tre Signori, poi scendiamo in Val Biandino con sosta al rifugio Bocca di Biandino; percorriamo il primo tratto di strada tra due muri di neve! 3° - Come ultima gita di aprile puntiamo al Grignone, una delle più belle montagne da salire nel periodo invernale e primaverile. C’è ancora molta neve e la cresta finale è uno spettacolo, complice anche il tempo variabile che alterna

il sole alla nebbia…sembra di essere su un quattromila.

ci a darci il cambio per batterla in modo da riuscire ad arrivare al rifugio.

MAGGIO

GIUGNO

1° - Da Garzeno, sopra Dongo, andiamo al rifugio Iorio. Da sopra il rifugio si ha una splendida vista sulla pianura svizzera ticinese, su Bellinzona e il lago Maggiore; un tempo questi sentieri erano percorsi dai contrabbandieri.

1° - Iniziano le escursioni in Engadina, destinazione Pizzo Lunghin. Durante la salita incrociamo un branco di stambecchi, sulla parte finale facciamo particolare attenzione per una cresta molto affilata. Scendiamo al lago Lunghin per proseguire verso il villaggio di Gravasalvas e quindi al Maloja.

2° - La meta in programma è il rifugio Del Grande Camerini, ma su consiglio della gente del posto ripieghiamo sul rifugio Longoni ai piedi del Pizzo Tremoggia. La neve è tanta da costringer-

2° - Il tempo è un po’ incerto: si va al Resegone, si percorre “la passata” per raggiungere la vetta. 3° - Ci trasferiamo nelle Prealpi Orobiche, a Foppolo, per salire al Corno Stella. Da qui ci abbassiamo al lago Moro e visitiamo anche i laghetti delle trote.

LUGLIO 1° - Raggiungiamo il primo tremila dell’anno, sempre in Engadina, sopra Samedan. È una bellissima montagna, il cui tratto finale è attrezzato con catene. Ci sono anche dei ragazzi che possono ammirare, insieme a noi adulti, lo splendido panorama sul gruppo del Bernina. 2° - La seconda uscita punta ancora a un tremila: saliamo il Pizzo Tambo in Valle Spluga. Era da anni che a luglio non trovavamo così tanta neve: riesce a rendere la salita più bella e meno impegnativa.

SETTEMBRE Cima del Piz Lunghin

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1° - Dopo le ferie e Santa Fosca si riprende con un tremila abbastanza impegnativo: il Pizzo la Margna, in En-


gadina. La fatica viene ripagata dalla vista spettacolare sui laghi della valle e sulle montagne vicine. 2° - Il tempo incerto ci fa ripiegare sulle montagne di Premana; passando per Deleguaggio superiamo un tratto attrezzato con catene e ammiriamo due splendidi laghetti prima di raggiungere la vetta del Pizzo Alto. 3° - Ritorniamo in Engadina per conquistare i tremila metri del Pizzo Polaschin: percorriamo una parte del sentiero Engiadinia e arrivati al lago Tracheppa, bellissimo specchio d’acqua,

proseguiamo su una morena molto insidiosa e una facile cresta finale fino alla vetta. Abbiamo la fortuna di vedere anche dei camosci.

OTTOBRE 1° - È un mese molto perturbato, ci fermiamo in Val Gerola per salire il Pizzo Rotondo, ma la fitta nebbia, che ci accompagna per tutta la giornata, ci costringe a ripiegare sull’Alpe Stavello. 2° - Ritorniamo nelle zone di Premana dove percorriamo il primo tratto del Gir di Munt, toccando gli alpeggi di Porcile,

Chiarino, Pizzo Alben. Proseguiamo fino ad incrociare il sentiero che da Paglio porta al rifugio Santa Rita. Scendiamo all’alpeggio Barconcelli e quindi a Premana. 3° - Finalmente, dopo diversi rinvii, riusciamo ad andare al Bivacco Anghileri-Rusconi. La giornata non è delle migliori e troviamo anche parecchio ghiaccio. È la prima volta che saliamo a novembre, ma siamo ripagati dallo spettacolo della neve; una fiancata del Bivacco è interamente coperta di ghiaccio per il forte vento.

Cavedano! For ever? Un cavedano resco di pensione, decido che finalmente posso riprendere la vecchia passione giovanile: scarpinate in montagnaaaaa! Cerco e ritrovo i vecchi scarponi: Dolomite, in pelle, ancora ben ingrassati, 2 kg ciascuno. Tolgo la carta inserita per mantenere la forma, sono giornali dell’agosto 1986. Forse è meglio buttarli. Corro in negozio, chiedo scarponcini di ultima generazione al top di gamma, racchette al titanio ultralight con kers incorporato. Una cifra. Accendo un mutuo, pago ed esco scodinzolando. Sono a metà del guado! Due salite a San Tomaso e il gioco è fatto: sono “pron-

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to” per le escursioni con il Gruppo Tempo Libero. Chi sono quelli de “ILTEMPO LIBERO”? Ve lo spiego subito. Sono un gruppo numeroso di persone che al giovedì si ritrovano per frequentare la montagna. È una specie protetta dallo stato. Datore di lavoro INPS, pochi spiccioli ma sicuri all’inizio di ogni mese, in dicembre si raddoppia. Si dividono in tre sottospecie a seconda delle prestazioni alpinistiche. Prima specie o meglio l’ultima CAVEDANI. Modesto pacchetto genetico, sono provvisti di pancetta e rotoloni sui fianchi, riserva lipidica molto utile nel caso di soste prolungate ai bivacchi (arrivarci al bivacco). Devono lottare con acciacchi, menischi, anche e legamenti, ma sono sereni. Poca competizione, molte chiacchiere, e la vetta può attendere. Seconda specie: “In SCE in SCE”. Una via di mezzo tra i migliori ed i Cavedani. Stanno nel limbo, il mondo di mezzo. Con duro e costante allenamento possono ascendere al rango di “Salmoni Argentati” oppure precipitare nel fango con i Cavedani. Basta poco, un menisco capriccioso, un legamento sfilacciato, una ciucca la settimana prima e la caduta è inevitabile. Terza specie: “SALMONI ARGENTATI”. Esseri eterei, salgono e scendono a lunghi balzi i pendii, i canaloni, i dirupi, sono privi di forza di gravità. Al posto dei polmoni hanno due

bombole d’ossigeno puro a 200 Bar. Fanno parte del gruppo anche parecchie femmine, e per un maschio Alfa Dominante “in disarmo” come me, la cosa è particolarmente frustrante. Anche loro hanno un cruccio non indifferente, devono osservare l’undicesimo Comandamento, che impone loro di arrivare in vetta PRIMA DEI PRIMI. E questo non è facile. Si parte per la prima uscita. Mi sono iscritto qualche giorno prima e mi fa compagnia la moglie. Alle 6.00 il pullman è già sul piazzale, un gruppo di persone vestite in rosso scherzano tra loro con gli zaini a terra. Intervista di rito con il leader, poche battute, un’occhiata, e già mi ha preso le misure. Mentalmente mi cataloga: CAVEDANO! Poi è la volta di mia moglie, crapuna de la val, doc, già la conosce, due domande e le sforna l’albero genealogico fino al 1850. Memoria prodigiosa, un hard disk da 1000 terabytes. Per lei il giudizio è migliore, ma sono sicuro che c’entri il campanilismo. Si prende posto sul pullman. Il viaggio è piacevole, la gente scherza, gli uomini parlano dell’orto, dei “dinosauri” sottoterra che massacrano le radici delle loro verdure, dei funghi... Alden di Galèt, un ometto sulla settantina, ci racconta delle sue performance nell’alcova. Roba da far vergognare il presidente del Milan. Le donne ciacolano allegramente. Argomento preferito: figli, nipoti, torte e grado di rincitrullimento del marito. Dopo un paio d’ore il pullman rallenta, (continua a pag. 48)

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Il gruppo al Cornizzolo

entriamo in un parcheggio, punto di partenza per l’escursione. “Buon giorno a tutti...“ È il nostro leader che parla. Il silenzio si fa assordante, tutti con le orecchie in piedi. Ci spiega il percorso, le alternative, la durata, tutto quanto serve sapere, ma soprattutto l’orario del rientro. Si rischia il ritorno in taxi! Il nostro leader è un pozzo di sapienza montanara. Conosce il nome di tutte le cime, dalle alpi Marittime alle Giulie. Conosce il nome delle ante cime, dei massi, dei sentieri, dei rifugi, delle malghe, e chi ci abita. A me piace pensare che suo nonno sia stato il signor TomTom, e sua nonna la signora Garmin. Si scende in fretta dal pullman, si prendono gli zaini, le racchette. Cerco un posto comodo per sedermi, e mentre allento le stringhe per infilarmi gli scarponi, sento mia moglie urlare “Svegliati imbranato non vedi che sono già partiti tutti??!!” Sono rimasto io, lei e l’autista. Mi do da fare, e qualche minuto più tardi siamo pronti per partire. Mi impegno a fondo e dopo un quarto d’ora comincio a sentire voci, risate, lazzi, rumore d’artrosi. Ho raggiunto il primo gruppo. Sono i cavedani. Una signora spiega all’amica come il suo Alden “el var piu nagott, gna del de’ gna de notch.” (non vale più niente, nè di giorno, nè di notte). Chiedo a mia moglie, che certamente la conosce, se è lo stesso Alden che si “allargava” poco prima sul pullman... Annuisce. Mi sento meglio. Decido che posso fare di più, allungo il passo, arranco, sbuffo e alla fine raggiungo anche il secondo gruppo: gli “in 48 · CROCIATINO 2013

Sce in Sce”. A fatica resto con loro per un’oretta. La valle è stupenda, merita una foto. Mi fermo, apro velocemente lo zaino, il tempo di fare uno scatto, un centoventicinquesimo di secondo, un batter di ciglia e mi trovo solo, con la moglie in una valle deserta. Porca miseria!!! Devo ricominciare da capo. Riprendo il cammino, le forze cominciano a calare, il debito d’ossigeno aumenta. Tengo duro, sudo e dopo una svolta finalmente da lontano vedo il rifugio. Mi rincuoro e riparto. Poco dopo, su un ripido pendio, precipita verso di me una slavina di polvere. Mi spavento, mi appiattisco contro un sasso e con mia moglie cerco riparo. In un attimo il fumo mi avvolge. Vedo meglio; sono i Salmoni Argentati, hanno già fatto la vetta e sono sulla via del ritorno. Mi salutano, qualcuno mi fa coraggio, un altro dà di gomito all’amico e dice “nun c’ha fa, nun c’ha fa”, altri mi fanno gli auguri. Mi incazzo, scarica d’adrenalina (era l’ultima riserva prima del coma) e riprendo con più foga la salita. Dopo un’altra ora arrivo in cima, stremato, ipoglicemico, gola arsa, fame da impazzire. Trovo gli altri, mi chiedono come va. Benone rispondo. Apro lo zaino, mi attende un panino goloso, superenergetico, iperfarcito, con maionese che gronda dal taglio. Mi preparo a scartarlo, ma una voce grida: “Si scende, il pullman non aspetta”. Metto via tutto e comincio a “rotolare” verso valle. Un quarto d’ora dopo sono solo con la mia dolce metà, gli altri se ne sono già andati. Corro verso valle ma ogni dieci minuti mia moglie mi urla nelle orecchie “Cammini o covi

le uova?? Vedrai che perderemo il pullman”. Arriverò stremato quando gli altri sono già comodi e seduti ai loro posti e il pullman ha già il motore acceso. Qualcuno mi aiuta a fare i gradini, poi cado pesantemente sul mio sedile, ho il sacchetto con il panino, comincio a scartarlo, ma il sonno ha il sopravvento. Ho gli incubi, sogno lo yeti che mi sfila il panino dalle mani mentre zompo sulle nevi Himalayane a braccetto con il mio amico Reinhold Messer. Scoprirò il giorno dopo che il panino se l’è pappato mia moglie. Una voce mi sveglia: “Buona sera a tutti, anche oggi abbiamo avuto una splendida giornata...”. Siamo arrivati. È il nostro leader che ci dà appuntamento alla prossima gita. Cerco di alzarmi ma non riesco. Qualcuno deve avermi zanchettato al sedile mentre dormivo. Non è così, proprio non riesco ad alzarmi. Due Salmoni capiscono la situazione, mi prendono sotto le ascelle, mi trascinano giù dal pullman e mi buttano sul sedile posteriore della mia auto. Mia moglie ringrazia e riporta a casa il suo sacco di patate. Ci vorranno cinque giorni per riprendere la postura da homo erectus. Appena riesco a deambulare vado dal mio amico farmacista. Siamo cresciuti assieme e qualche favore me lo deve. Gli bisbiglio all’orecchio che mi serve qualche cosa di potente per migliorare le mie scarse prestazioni alpinistiche. Ammicca, si assenta una mezzora e poi ritorna sudato con un pacchetto nascosto sotto il camice bianco. Da sotto il banco mi passa un beverone da un litro, pieno di un liquido blu fosforescente che continua a ribollire. Mi fa giurare che non prenderò più di un cucchiaino da caffè il giorno della gita. Prometto e giuro con le dita incrociate. Sugli scalini della farmacia ne tracanno mezza bottiglia. Un filino di fumo mi esce dalle orecchie ma mi sento in forma. Salmoni ci vediamo!!!!!!!!! PS. Quanto sopra scritto, per metà è inventato, il resto sono balle. Ciao.


NOTIZIE FLASH

Pranzo sociale Laura Valsecchi omenica 24 Novembre come di consueto è stato organizzato il pranzo sociale. Questa volta, però, abbiamo scelto un posto semplice: ci siamo recati nel salone del Centro Diurno Disabili della Cooperativa Arcobaleno di Valmadrera e con l’aiuto di un catering abbiamo organizzato un buffet. Volevamo provare a cambiare stile, a renderlo più una festa che un pranzo con forma ed etichetta e ci siamo riusciti. Abbiamo avuto l’adesione di ben 157 soci, giovani e meno giovani, che hanno saputo apprezzare il nostro intento. Il loro calore ci ha stimolato a continuare su questa strada. Nell’occasione abbiamo consegnato le medaglie ai soci cinquantennali (Luigi Maggi, Giuseppe Piloni, Antonio Sacchi e Guido Valsecchi) e ai soci venticinquennali (Sergio Buccio, Carlo Alberto Butti, Elena Butti, Giovanni Butti, Monia Corti, Claudio Crimella, Lorenzo Crotti, Pasqualina dell’Oro, Claudio Gattinoni, Gianluca Mazza, Inge Palenik, Paolo Piloni, Dario Rusconi, Elena Rusconi, Gianfranco Rusconi, Stefano Rusconi, Teresina Rusconi, Gianmario Sandionigi, Fabrizio Schimio, Rosy Silveri, Nevio Valentini).

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San Tomaso Durante il periodo natalizio SanTomaso si veste di festa

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DAI NOSTRI SOCI

L’agonismo dal nostro punto di vista Gaia e Mattia Rusconi raticare l’agonismo significa mettersi in gioco con se stessi e con gli altri. Il fine non è quello di vincere o di diventare dei campioni, ma ci si può migliorare o capire quali sono le proprie capacità e i propri limiti. Noi siamo nell’agonismo da 6 anni. Abbiamo iniziato con lo sci club Lecco sulle piste da sci di Bormio per 2 anni, poi siamo passati a quello di Santa Caterina. Sciamo tutto l’anno: nel periodo estivo (giugno-novembre) ci alleniamo al mattino allo Stelvio per migliorare la tecnica e testare l’attrezzatura nuova, mentre nel pomeriggio facciamo preparazione atletica e pratichiamo varie attività come mountain bike, corsa, roller, arrampicata, ecc. In quello invernale (dicembre-aprile), oltre all’allenamento, ci sono le gare: regionali e provinciali. Gareggiamo nel circuito Valtellina. In queste giornate ci si sveglia presto per essere in pista alle 8.00 e fare la ricognizione. A metà mattina inizia la gara, che può essere composta da 1 o 2 manche a seconda della disciplina. Partecipano tantissimi ragazzi, a volte per riuscire a concludere la gara,tra le

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due manche il tempo è così poco che non si riesce né a pranzare né a riposarsi. Nella categoria ragazzi-allievi c’è anche la specialità di Super G. Essa non è molto amata dai genitori per i rischi che si corrono quando si raggiungono velocità elevate. Gli allenamenti li facciamo nei weekend sulle piste di Santa Caterina. Questi occupano gran parte della giornata.

L’allenamento consiste nel percorrere più volte il tracciato che ha preparato l’allenatore. Lui ci osserva per poter correggere la nostra tecnica, si confronta con noi e ascolta le nostre impressioni e i nostri dubbi. La giornata è molto lunga perché alla sera tornati a casa, dobbiamo far i compiti che non siamo riusciti a fare durante la settimana: non abbiamo molto tempo per il riposo!

L’incubo di chi scia è quello di subire degli infortuni. È sufficiente una svista, ed è molto facile farsi male. La convalescenza è a volte lunga. E dopo guariti per recuperare la forma occorre tanta volontà e molta fatica. Anche noi ci siamo fatti male: Mattia ha rotto tibia e perone mentre io ho avuto un’infiammazione al tendine, compromettendo la stagione sciistica. Chi non conosce questo sport, potrebbe pensare che sia solo puro divertimento. Praticare lo sci d’agonismo invece, necessita di impegno, spirito di sacrificio e soprattutto tanta passione! 50 · CROCIATINO 2013


DAI NOSTRI SOCI

Pesi specifici Davide Dell’Oro

“Oggi non è che il ricordo di ieri, e il domani il sogno di oggi”. (Khalil Gibran) arà capitato anche a voi di dover mettere in ordine vecchie foto negli album, oppure diapositive o immagini digitali nel computer e all’improvviso, come d’incanto, vi rimandano a ricordi, attimi, momenti vissuti che magari pensavate dimenticati, sopiti, abbandonati in qualche angolo remoto della vostra memoria, imbrigliati nelle ragnatele del tempo… Vi rimandano all’improvviso a luoghi, persone che avete conosciuto, così da iniziare a ritroso un viaggio nel vostro passato. Ai ricordi s’intrecciano i sentimenti e le emozioni vissute. È come se riapris-

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simo il libro della nostra vita e ne sfogliassimo le pagine, alcune ingiallite dal tempo in cui i ricordi sembrano più sbiaditi, altre più vivide e vivaci. Oppure se scavassimo nell’hard-disk della nostra memoria e ripensassimo alle trame delle nostre esistenze… Guarda qui, che giornata splendida quella gita, come eravamo in tanti; guarda in quella foto avevo ancora i capelli neri; guarda guarda quando facevo ancora le gare di marcia e quante montagne salite con l’O.S.A…. Allora mi sono detto: quanto tempo che ho passato in quest’associazione! Gite, campeggi, qualche gara di marcia, manutenzione dei sentieri, servizio a S.Tommaso…quante amicizie, persone ho conosciuto, che sono divenute importanti per il mio vivere, amicizie ormai portate avanti da decenni, altre più recenti . Quanti momenti condivisi, fatica, sudore, lunghe camminate e polvere sulle montagne.

Che peso specifico ha nelle trame della mia vita l’Organizzazione Sportiva Alpinisti, la mia esistenza sarebbe stata la stessa senza l’O.S.A? Nelle trame del mio quotidiano quanto ha pesato? Noi siamo quello che abbiamo vissuto e la nostra storia e la storia della nostra associazione s’intrecciano, dando così senso l’una all’altra. Se non ci fosse stata l’Organizzazione Sportiva Alpinisti avremmo vissuto magari momenti diversi, sicuramente non quelli che abbiamo vissuto e anche noi non saremmo stati quello che siamo stati e siamo; forse un qualcosa di diverso perchè i momenti che viviamo e le persone che incontriamo plasmano le nostre esistenze, modellano la nostra personalità e, d’altro canto, se non ci fossero stati i soci con il loro impegno, la costanza e la passione per la montagna l’associazione non sarebbe esistita. Ancor oggi non smetto di stupirmi davanti all’impegno profuso, al tempo e alla passione messa a disposizione da tanti osini nelle numerose attività dell’O.S.A. Senza contare quante persone, magari anche i non soci, hanno potuto usufruire di quanto organizziamo e divertirsi in montagna, trovare un gruppo a cui potersi appoggiare. Anche la comunità civile ne ha beneficiato: dai corsi, alle attività sportive, alla sistemazione dei sentieri, al ristoro di S.Tommaso, punto di ritrovo di numerosi escursionisti e non della Brianza. Vi pare poco? P.S. lascio ad ognuno di noi la risposta a questo quesito: che peso specifico ha l’OSA? CROCIATINO 2013 · 51


DAI NOSTRI SOCI

Sotto i nostri piedi Andrea Rusconi el cercare di capire l’ambiente che ci circonda, vorrei partire da quelle strane strutture impervie che persone intraprendenti si ritrovano sotto i piedi, a volte per motivi apparentemente molto bizzarri. Sapete cosa disse Edmund Hillary per dare una motivazione alla sua folle salita sulla montagna più alta del mondo? Semplicemente perché era lì! Secondo il vocabolario una montagna è una roccia con fianchi impervi che si solleva al di sopra della superficie terrestre. Fin qui tutto chiaro, ma per arrivarci ci sono voluti centinaia di anni, durante i quali i geografi si sono scervellati ipotizzando le teorie più fantastiche. Secondo il vicario inglese Thomas Burnet (1635-1715), una volta la superficie terrestre era liscia come un guscio d’uovo. Ma Dio punì l’umanità per i suoi peccati, perciò ruppe il guscio e ne venne fuori l’acqua. I pezzetti di guscio frantumato sono diventati montagne. Così l’uomo, oltre ad imparare a nuotare, ha dovuto farsi delle belle scarpinate su e giù, ammazzandosi di fatica per spostarsi da un luogo all’altro. Pochi anni più tardi il geniale geografo scozzese James Hutton (1726-1797) scoprì che i monti, per milioni di anni, erano stati spinti verso l’alto da forze in grado di piegare le rocce, ma non seppe spiegare da dove provenissero queste forze. La teoria precedente piaceva molto di più. Il geologo americano James Dwight Dana (1813-1895) affermò che una volta la Terra era una palla incandescente di morbida roccia compressa. Raffreddata si era contratta e la superficie era diventata secca e rugosa (come i vostri polpastrelli quando state nell’acqua, che, vi potrà interessare scoprire, sono una caratteristica del nostro corpo usata dai nostri antenati per afferrare i pesci in acqua!). Ma fu solo nel 1910 che il geografo tedesco Alfred Wegner (1880-1930) scoprì che la superficie rocciosa della terra non aveva niente a che fare con i gusci d’uovo o i polpastrelli del dopo-bagno, ma che essa era rotta in pezzettini chiamati placche. E proprio queste placche, spintonandosi una contro l’altra,

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avrebbero formato le montagne. Fenomeno che viene chiamato orogenesi. Oggi sappiamo che il motore di questo movimento è il magma sotto la crosta che, scaldato dal calore proveniente dal centro della terra, permette alle zolle di galleggiare e quindi di spostarsi come delle barchette. Concentriamoci comunque sulla nascita delle nostre montagne, le Alpi. Nel Giurassico, in un periodo compreso tra i 200 e i 150 milioni di anni fa, inizia la lunga fase evolutiva delle Alpi: l’antico continente Pangea subisce dei movimenti distensivi che la portano alla fratturazione, creando una zona di distensione crostale paragonabile all’attuale Rift Valley (in Africa) e successivamente ad un bacino oceanico. Da questo sono emersi i primi abbozzi dell’Oceano Atlantico e del Bacino LigurePiemontese, che si presentava come l’attuale Mar Rosso, una striscia di mare stretta ed allungata in direzione Est-Ovest. Ai bordi di questa crosta oceanica iniziavano ad accumularsi sedimenti, in parte di origine marina e in parte provenienti dalle coste, dai quali successivamente si sarebbero formate le rocce sedimentarie tipiche delle nostre montagne, come il Calcare e la Dolomia. Questi fondali presentavano una morfologia molto varia, si alternavano zone di bassa profondità dove si sviluppavano barriere coralline e zone più profonde il cui fondo era sottoposto a rapidi fenomeni di subsidenza (per questo vi potete imbattere in un fossile marino in montagna!). Alla fine del Giurassico (sì, proprio il Periodo in cui sulla terra vivevano i dinosauri) i movimenti da divergenti (allontanamento) diventano convergenti (avvicinamento), portando prima alla subduzione della crosta oceanica e poi al successivo scontro tra la placca Europea e la placca Africana. Da questa compressione e deformazione si originano le Alpi, spostando verso Nord falde appartenenti al continente africano sopra il continente europeo.Per questo rocce africane si trovano in Europa. Mi dispiace deludervi ma anche le nostre Prealpi (e le nostre stesse case) sono, geologicamente parlando, in

Africa. Se volete sconfinare in Europa dovete andare fin dopo Colico(più o meno), superando la Linea Insubrica (difficile da vedere e da trovare con esattezza quindi scordatevi di cercarla per giocare ad Africa/Europa con i bambini del corso di escursionismo!).Secondo alcuni questa grande faglia costituirebbe la cicatrice di un secondo piano di subduzione formatasi sul suolo continentale; insomma,in parole povere, probabilmente si tratta del confine tra la placca africana e quella europea. La conclusione della fase orogenetica può essere datata circa 30 milioni di anni fa, quando a seguito di nuovi movimenti di tipo distensivo, si produssero fenomeni di risalita di materiale magmatico che si solidificò in bel Granito (per andare ad arrampicarsi, un altro folle modo per salire i monti), creando così i plutoni dell’Adamello, della Val Masino-Bregaglia, del Monte Bianco e di Biella. Negli ultimi due milioni di anni si sono susseguite cinque glaciazioni, durante le quali faceva un freddo cane; ben diverso dall’epoca precedente in cui stavamo come ai tropici, “ad abbronzarci sulla spiaggia” mentre davanti a noi si depositavano Ammonitie Conchodon (alcuni degli stravaganti animali marini fossilizzati di cui vi parlavo prima, se volete vederli andate sul Sasso Malascarpa). Circa 20.000 anni fa l’ultima grande glaciazione finisce e l’immenso ghiacciaio ci rilascia morene e sassistrambi (ma non chiamateli così, se no si offendono), completamente diversi da quelli del substrato circostante (chiamati massi erratici, se volete vederne uno giusto si trova a Preguda… sì, proprio quello appiccicato alla chiesetta, anche se è la chiesetta che è stata appiccicata al masso). Dopo questo travaglio di roba si è formato quello che tutt’oggi ammiriamo intorno a noi. Concludo sperando che questo articolo non sia stato troppo noioso, come inizialmente ho pensato di scrivere; promettetemi soltanto che la prossima volta che andrete in montagna guarderete sotto i vostri piedi, stando sempre attenti a dove li mettete!:)


DAI NOSTRI SOCI

Un po’ di svago A. C. S.

Riconosci la montagna? Riesci a riconoscere queste vette?

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Nelle caselle evidenziate apparirà il nome del nostro “ristorante” preferito

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1. Il primo presidente OSA - 2. ... del latte sulle nostre montagne - 3. Il Don Fondatore - 4. S. Tomaso era il "Crotto dei.." - 5. Vi si mangia in campeggio - 6. Il colore sociale - 7. Località che ci ospita a Settembre - 8. Il primo fontanino OSA sui nostri monti - 9. Gruppo “estinto” di arrampicata - 10. Regione svizzera dove si svolge il corso di sci di fondo - 11. Si svolge l'ultima domenica di ottobre - 12. Meta della spedizione del 50° - 13. Edizione 2014 della “Dario e Willy” - 14. Incrocia gli sci sul nostro stemma - 15. Tradizionale meta della tre giorni di sci - 16. È posto al Passo Confinale

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Le differenze Trova le 6 differenze tra le due immagini

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Le soluzioni sono a pagina 55

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DAI NOSTRI SOCI

Tempo di cambiamenti Giuseppe Piloni giunta l’ora di rinnovarsi e non sarà facile. Il nostro consiglio è diventato troppo vecchio e l’attività sportiva, per molti, non è più al centro dell’attenzione. Eppure il nome dell’OSA parla chiaro: Associazione Sportiva Alpinisti. In questi sessant’anni si è costruita una società impegnata in diversi settori sportivi legati alla montagna: l’alpinismo (quasi tutti gli alpinisti più famosi di Valmadrera hanno fatto i loro primi passi all’OSA), le gare di marcia, che ci hanno visti primeggiare per quarant’anni a livello nazionale, lo sci di fondo, che ha raccolto 80 partecipanti al corso e ha visto qualche suo atleta partecipare con successo alle gare di GranFondo. Per molti anni anche la scuola di sci alpino a Caspoggio è stata fiore all’occhiello della società; un corso di escursionismo all’avanguardia, che quest’anno ha raggiunto 100 partecipanti, la segnaletica sui monti, una delle migliori della zona. L’ultimo sport arrivato, la corsa in montagna, ha raccolto 80 atleti osini, che ci fanno diventare una delle società con presenza più numerosa in questa disciplina. Da cinquant’anni organizziamo una gara di marcia, la Lucio Vassena, oggi Trofeo Ratti, tra le più ambite dai marciatori per i ricchi premi e il livello di eccellenza che ha sempre mantenuto;

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Giochi durante la festa di San Tomaso

al Trofeo Dario e Willy abbiamo ogni anno più iscritti e questa competizione è per molti atleti uno degli obiettivi fissi della stagione. Inoltre con l’ANA e la SEV organizziamo la Como-Valmadrera, trofeo alla memoria del nostro socio Antonio Rusconi. Da venticinque anni proponiamo ai ragazzi la settimana escursionistica, un tempo “settimana ecologica”. E poi c’è il campeggio, le se-

Il piccolo gruppo presente l’ultimo giorno di campeggio

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rate, le feste e i pranzi… Da cinquecento soci siamo diventati quasi ottocento… si potrebbe pensare: più gente che lavora! Invece non è così. Abbiamo un consiglio di anziani che ha bisogno di coinvolgere i giovani. Ma troppo spesso ci troviamo a discutere di assicurazioni, regolamenti … e lo sport sembra quasi passare in secondo piano. Si devono affrontare i problemi, ci si vuole sentire tutelati, ma sono sempre quei pochi che si prendono le responsabilità e si assumono gran parte del lavoro. Il posto in consiglio è sempre ambito, le liste elettorali hanno sempre gli stessi nomi e ciò purtroppo va a discapito di un rinnovamento, anche perché gli osini votanti tendono sempre a riconfermare i consiglieri presenti. Qualcuno potrà anche obiettare che chi scrive ha fatto il consigliere per cinquant’anni… posso giustificarmi col fatto di aver sempre partecipato attivamente a tutte le attività dell’OSA e di essermi preso sempre la mie responsabilità. Il problema resta quello dei giovani. Al-


Soluzioni dei giochi

Riconosci la montagna 1. LUCIANODELLORO - 2. CASELLI - 3. GIACOMOCOSSA - 4. PATRIOTI - 5. PAGODA - 6. ROSSO - 7. SANTAFOSCA - 8. SAMBROSERA - 9. PANDA - 10. ENGADINA - 11. MARRONATA - 12. CHOOYU - 13. DECIMA - 14. PICCOZZA - 15. NAZSCIAVES 16. BIVACCO - Definizione: Ristoro San Tomaso

Cruciverba orizzontale

rante il campeggio per montare e smontare, oppure per la pulizia dei torrenti, o i turni di servizio a S. Tomaso il mercoledì. Mentre è molto meno presente nel sostenere le sue gite. Come vorrei che la nuova struttura dell’Osa si fondasse su un Consiglio ringiovanito, formato da persone che hanno voglia di fare attività sportiva e di prendere l’iniziativa. Mi piacerebbe una Commissione S.Tomaso numerosa, impegnata nel gestire i problemi del ristoro, che dimostri coi fatti di saper andare avanti, come di recente ha suggerito anche l’esempio di una nuova figura esemplare, quella di Papa Francesco. Ci sono ancora consiglieri e responsabili dei gruppi che non fanno servizio a S.Tomaso e propongono piuttosto ai nuovi iscritti di entrare a far parte delle squadre di servizio. Dovremmo certo diminuire qualche attività: le gare di marcia andranno a scomparire, il pranzo sociale e la festa di S.Tomaso sono sempre meno un’attrattiva, ma ad esempio il corso di escursionismo avanzato andrebbe rilanciato, e come questo anche il campeggio, le gite giovanili in alta montagna, la manutenzione della segnaletica… Non può essere però una persona sola a mandare avanti un’attività, un corso, senza l’apporto degli altri soci. Ed è un peccato vedere che se da un lato si può contare su numerosi accompagnatori al corso di escursionismo, dall’altro si fatica a trovarne qualcuno che si impegni nella settimana escursionistica. Spesso l’impegno è condizionato dalla partecipazione dei propri figli. Le venticinque Settimane Escursionistiche a cui ho sempre partecipato, con i

1. Punta Dufour - 2. Cervino - 3. Pizzo Cengalo - 4. Everest - 5. Tre Cime di Lavaredo

cune società guardavano alla nostra come a quella che poteva disporre di più presenze giovanili, grazie alla vicinanza con l’oratorio; ciò non è esattamente vero, perché in passato l’alta partecipazione di ragazzi era piuttosto dovuta all’intensa attività sportiva e alla presenza di leader capaci di coinvolgerli. E mentre il calcio continua ad essere lo sport nazionale trascinato dal gruppo, nelle nostre attività sembra che ognuno vada un po’ per conto proprio senza che ci sia qualcuno che dedichi tempo a portare avanti il discorso con i giovani. Io ho però una speranza. Con la corsa in montagna si sono avvicinati alla società una quindicina di giovani, e ce ne sono altri che frequentano altri sport: bisognerebbe cercare di coinvolgerli e rifondare il Gruppo Giovanile. È da tutto questo che nasce la mia decisione di uscire dal consiglio, è perché voglio che ci sia un cambiamento. Ho capito che sono diventato anziano e non riesco più a tenere certi ritmi, ma se la salute me lo consente spero di poter continuare a dare una mano nel Gruppo Tempo Libero. Le prospettive non sono buone, visto che con la legge Fornero l’età della pensione si è alzata e ci saranno sempre meno pensionati con “tempo libero” a disposizione. Il gruppo storico sta invecchiando e ogni anno si perde qualcuno per strada: per malattie, incidenti, perchè la crisi economica richiede di aiutare i figli, impegnandosi a fare i nonni a tempo pieno. E mi rendo conto che il Gruppo Tempo Libero è una realtà di cui il resto dell’OSA si accorge solo quando c’è qualche gara, per la quale si chiede un aiuto nella segnaletica o sul percorso, o du-

Le differenze

Il gruppo tempo libero al bivacco

figli e senza, prima da lavoratore e poi da pensionato, sono state tutte una bella esperienza. Ho visto il campeggio sociale passare da 100 a 50 partecipanti, a seconda delle località scelte o del gruppo di presenti; eppure i prezzi sono popolari e l’organizzazione dà il meglio che può, certo non sarà un cinquestelle ma è una valida iniziativa. Ci sono altri impegni faticosi, che nessuno si vuole assumere e che spesso vengono poco considerati, come quello della ricerca degli sponsor per le gare. Spesso il desiderio è quello di fare le cose in grande ma il lavoro da fare è molto e adesso che anch’io passo il testimone non posso pensare che se ne assuma il peso una sola persona, è necessario trovare anche in questo degli aiuti. Avrei ancora molte cose da dire ma mi dilungherei troppo. Rinnovo la mia speranza per un nuovo consiglio più giovane, con persone che abbiano voglia di portare avanti le iniziative dell’OSA e non solo le proprie. Non pensare a quello che l’OSA può fare per te, ma a quello che tu puoi fare per l’OSA!

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Tutto sull’O.S.A. • Condoglianze ai soci Pietro e Giovanna Dell’Oro per la scomparsa della sorella Antonietta • Sabato 16 marzo si sono tenute presso l’oratorio le premiazioni del Campionato Sociale di sci alpino, mentre quelle dell’intersociale si sono svolte sabato 23 marzo al Centro Culturale Fatebenefratelli. • Congratulazioni al socio Luca Vassena per la nascita dei gemelli Lorenzo e Leonardo • Sentite condoglianze alla socia Cinzia Fiorillo per la scomparsa del padre Pasquale • L’Osa si congratula per il matrimonio di Elena Sacchi con Lorenzo Segala • L’Osa porge sentite condoglianze a Claudia e Gloria Bussola per la scomparsa del padre Giulio • Nella notte tra il 29 e il 30 giugno si è svolto il “Gir di Sant”, che ha fatto tappa anche a S.Tomaso. • La società ricorda i soci scomparsi Pierantonio Invernizzi, Angelo Rusconi, Giulio Colombo e Canali Casto • Congratulazioni per il matrimonio di Davide Vassena con Silvia Rusconi • Condoglianze alla socia Claudio Riva per la perdita della mamma Elodia • Il 20 ottobre si è tenuta l’iniziativa “Vivi il Moregallo” • Le nostre condoglianze al socio Gianluigi Butti per la scomparsa di suo padre Carlo • Felicitazioni vivissime alla socia Alessia Rusconi che nel mese di luglio si è unita in matrimonio con Cristian Ghezzi • Condoglianze al socio Giambattista Villa per la perdita della madre Gilberta • Grande gioia a casa del socio Luca Longhi per la nascita del primogenito Giacomo • Il 18 ottobre, presso la Cappella dell’Oratorio Maschile, è stata celebrata la S.Messa a suffragio dei soci defunti • Anche al socio Adriano Cagni vanno le nostre sentite condoglianze per la scomparsa della mamma Ginetta • L’Osa si congratula per il matrimonio di Silvia Anghileri con Alex Talamona • L’Osa è vicina alle socie Daniela e Angelica Villa per la scomparsa del padre Luigi • Condoglianze alla socia Andreina Vassena per la perdita del padre Rocco • Come è ormai consuetudine sono stati svolti i lavori di pulizia dei sentieri e torrenti da parte di soci volontari: nel mese di ottobre il torrente Rossé; a novembre è stato ripristinato il sentiero storico che da Paré va verso Preguda • Felicitazioni vivissime al socio Marco Beccalli che si è unito in matrimonio con Laura Crippa • Siamo vicini ai soci Silvio e Santino Vassena per la scomparsa della sorella Antonia • L’Osa si congratula per il matrimonio di Fabio Crimella con Sara Ticozzi • Venerdì 13 dicembre, nel salone del Fatebenefratelli, si è svolto il tradizionale scambio degli auguri. • Tanti auguri ai soci Chiara Gerosa e Daniele Longhi per la nascita del figlio Andrea • Condoglianze alla socia Manuela Cesana per la scomparsa della madre Lidia Corti • Felicitazioni ai soci Silvia e Claudio Scarpa per la nascita del figlio Michele

. A . S . ’O l l e d io l ig s n o Il C augura ie l ig m a f o r o l e l l a e ai soci Buon Natale e Felice Anno Nuovo

ORGANIZZAZIONE SPORTIVA ALPINISTI Aff. F.I.E. Aff. F.I.S.I. Aff. F.I.D.A.L.

23868 VALMADRERA (Lecco) Via Bovara, 11 Tel. 0341 20.24.47 osavalmadrera@tiscali.it www.osavalmadrera.it Orario segreteria Martedì e Venerdì dalle 21 alle 23


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