Crociatino 2015 bx

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ANNO 45 - DICEMBRE 2015

Notiziario dell’O.S.A. - Valmadrera


SOMMARIO La parola del presidente Gioco di squadra

3 3

La parola del Don Sappiamo progettare il bene?

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Sci di fondo Sci di fondo 2015 Inverno sugli sci di fondo

5 7

Sci alpino Neve programmata, sciata assicurata 8 Campionato intersociale di sci alpino 8 Corso di sci alpino a Chiesa Valmalenco 9 Corsa in montagna 11° Trofeo Dario e Willy Campionato sociale corsa in montagna Tra Giir di Mont e ZacUp, ... La Sportiva Mountain Running Cup Nell’atletica - 80 anni e non sentirli Compleanno speciale Marcia alpina di regolarità Analisi per intenditori in materia Migliori risultati gare marcia 2015 Sociale di marcia 2015 Campionati italiani per associazioni 2015

10 12 13 14 14 15 16 17 18 20

Organigramma 2014/2015 Presidente

Valsecchi Laura

Vicepresidente Rusconi Domenico Consiglieri

Anghileri Edoardo Brambilla Raoul Butti Carlo Alberto Butti Maurizio

Butti Stefano Colombo Paolo

Corti Tino Perego Stefano

Piffari Felice

Coordinatore ferrata, segnaletica sentieri e referente Protezione Civile

Rusconi Andrea Rusconi Carlo

Aiuto segreteria

Cassiere, coordinatore settimana turistica Gruppo Tempo Libero

Rusconi Gianluigi

Coordinatore gare di corsa in montagna,

Corso di escursionismo 47a edizione

21

27° settimana escursionistica TEMU’, 13-20 Giugno 2015

24

Campeggio Ci sono luoghi … Campeggio a Pinzolo 1° ediz. “Ferragosto Bike Cup 2015” #CAMPANILbasso

25 27 28 29

Revisori conti Villa Pietro Gritti Fabrizio Vassena Andreina

Gruppo Tempo Libero Escursioni GTL Tour del Molise Santa Fosca 2015 Il sangue del Pelmo

30 32 34 36

Altre cariche

Anghileri Giuseppe Canali Giuseppe Castagna Ezio Corti Giovanna

Piloni Giuseppe Rusconi Angelo Rusconi Alessia Sala Luigia Silvia Valsecchi Cristina

Attività alpinistica Attività alpinistica dei soci Il sogno La prima Valma Street Block… e che prima!!! Gruppo Femminile Porto Venere e isola Palmaria Ha quarant’anni il fontanino del Gruppo Femminile Una giornata particolare

37 40 41 42 43 43

Altre attività OSA Notizie flash (Osiadi 2016, S. Messa al bivacco, pranzo sociale, scambio degli auguri) La lasagna de la Sciura biunda Pulizia sentieri e torrenti Lettera aperta al nuovo socio Collaborazione con le scuole

44 46 48 49 50

Dai soci Avventura Alfabeto engadinese CERVINO, 150 anni dalla prima salita

52 53 54

2 · CROCIATINO 2015

Coordinatore campeggio

Coordinatore tesseramento O.S.A. Coordinatore sci alpino e tesseramento FIE Aiuto coordinatore settimana escursionistica Coordinatore gite giovanili e aiuto coordinamento campeggio Coordinatore gruppo atleti di corsa Aiuto coordinatore corso escursionismo e gare corsa Coordinatore sede O.S.A. e S.Tomaso Coordinatore settimana escursionistica, aiuto segnaletica sentieri, gruppo antincendio

sci di fondo, sci alpinismo e segreteria

Valagussa Angelo Aiuto cassiere Valsecchi Ruben Aiuto tesseramento Vassena Enrico Coordinatore attività giovanili

Coordinatore gare di marcia Delegato rapporti con la F.I.E. Aiuto coordinatore ristoro San Tomaso Responsabile gruppo femminile e aiuto coordinatore sede Osa Coordinatore Gruppo Tempo Libero Aiuto attività giovanili Segreteria Coordinatore corso d’escursionismo Segreteria

Gruppo Femminile Responsabile Corti Giovanna Consiglieri

Aldeghi Rosalinda Dell’Oro Anna Fiorillo Cinzia Rota Elisa Sala Luigia Silvia Valsecchi Sandra

Bonfanti Margherita Dell’Oro Micaela Polti Rita Rusconi Irene Valsecchi Marta Vassena Andreina


la parola del presidente

La parola del presidente Laura Valsecchi

I

l tempo vola e un altro anno è già passato. Le soddisfazioni sono state tante e l’impegno di ognuno non è mancato. Non vi nego che a volte è stato difficile e come in ogni grande famiglia i problemi non sono mancati, ma il bello è riuscire sempre a risolverli per poi ripartire più carichi che mai. L’entusiasmo non mi manca e mi attira avere sempre cose nuove da pensare. Quest’anno si rinnoverà il Consiglio Direttivo, ringrazio i consiglieri uscenti e nello stesso tempo vorrei spronare le nuove leve all’impegno. Non sarà facile, perché siamo un’impresa impegnativa e con molte attività al seguito. Non spaventatevi, perché quando si riesce a ingranare e a capire il proprio posto poi si prosegue con chiarezza. Abbiamo bisogno dell’impegno di tutti, anche del piccolo gesto che può essere fondamentale al momento op-

portuno. I nostri “insegnanti” stanno mollando, non per mancanza di voglia o tempo ma per un cambio generazionale. Vi chiedo: “Non tutti assieme, però!”. Avrebbero bisogno di giovani che affianchino le loro attività con impegno e perseveranza. Incoraggiamoli a provare, diamogli fiducia e la possibilità di entrare a far parte di questo gruppo con rispetto. Se guardiamo al passato anche i nostri “anziani” hanno fatto i loro errori, noi oggi facciamo i nostri e sappiamo che anche i futuri giovani commetteranno i loro sbagli. Certo a non far niente non si

Gioco di squadra Sembra una frase retorica, ma con grande significato. La squadra gioca assieme, si complementano le persone. La squadra è di tutti e tutti lavorano per lo stesso fine. Così anche nella nostra Società. Non c’è un proprietario, ci sono i responsabili dei vari gruppi che per primi devono rispettare le regole, diversamente dove andremmo a finire? Il lavoro è tantissimo e se non ci si rispetta faremmo solo confusione e pessima figura. L’aiuto di tutti i soci è prezioso; basta guardare le gare che organizziamo e... i risultati. Allora forza e coraggio... continuiamo a lavorare insieme per la Società che ha guadagnato prestigio. Un socio

Anno 45 - Dicembre 2015 Redazione: Alessia Rusconi, Gianluigi Rusconi, Cristina Valsecchi. Fotografie: Leopoldo Bonacina, Raoul Brambilla, Carlo Alberto Butti, Giorgio Castelli, Mario Ceruti, Giovanna Corti, Tino Corti, Cristian Ghezzi, Marcello Mainetti, Marco Mainetti, Stefano Perego, Giuseppe Piloni, Alberto Rusconi, Domenico Rusconi, Gianluigi Rusconi, Walter Sangalli, Simone e Carlo Tegiacchi, FotoClub “Gianni Anghileri” Valmadrera. Impaginazione: Cristina Valsecchi. Stampa: GraficheCola - Lecco

In copertina: Vista dal sentiero Dario & Willy, Giorgio Valsecchi

sbaglia, ma non è questo che vogliamo dai nostri giovani. Cerchiamo invece d’incoraggiarli a provare, valutandoli come se fossero i nostri figli, con mente aperta alle idee e magari al cambiamento! Quando la distanza dell’età è parecchia, si fatica a capire il punto di vista dei più giovani, però, alcuni di voi, anche se con qualche anno in più sono aperti a incoraggiare nuove idee! Dopo questi quattro anni sono molto orgogliosa di rappresentare questa società che nel 2016 avrà 65 anni! Un altro traguardo importante. Segnamolo sul calendario, perché abbiamo ancora la fortuna di avere i nostri soci fondatori che vegliano a distanza su di noi! Nelle prossime pagine troverete numerosi articoli che i nostri soci scrivono con dedizione e continuità. Ringrazio tutti voi, volontari che avete dato il vostro contributo in questo anno, la redazione del Crociatino che in pochi mesi riesce a fare miracoli! Voi cercate, durante l’anno, di impegnarvi a scarabocchiare per documentare la nostra storia! Non pensate che sia banale, perché il pensiero di ognuno è un pezzetto di storia da ricordare! Un augurio di un felice 2016 pieno di soddisfazioni.

Sabato 27 Febbraio 2016 dalle ore 20.00 sarà possibile votare, presso la sede OSA, per il nuovo consiglio direttivo. Alle ore 21.00 si terrà l’assemblea annuale.

TI ASPETTIAMO!!! CROCIATINO 2015 · 3


la parola del don

Sappiamo progettare il bene? Don Tommaso

U

n mese e mezzo fa sono stato con alcuni ragazzi e ragazze a Erba a vivere un’esperienza straordinaria, di quelle che lasciano il segno. Di certo starete pensando ad un momento di ritiro spirituale, ad un incontro testimonianza con qualcuno che ci abbia fatto riflettere sul senso della vita… Ebbene, siamo andati a giocare al “Laser game”. Oltre al divertimento che questo gioco ci ha permesso di vivere, una cosa quella sera mi colpì: parlando con il ragazzo che gestisce la struttura, mi ha raccontato che, a partire da questo gioco (tra l’altro ho scoperto essere un vero e proprio sport approvato dal Coni, con tanto di squadre, allenamenti e campionati), hanno creato dei progetti educativi in particolare rivolti a centri per disabili e comunità di accoglienza per minori. Sono stato subito interessato a questa idea e mi sono fatto mandare il progetto: con il sostegno fondamentale di una psicologa hanno creato appunto un progetto che si serve di questo gioco per aiutare bambini e soprattutto ragazzi a far crescere valori e punti di riferimento umani necessari per poter diventare persone vere, che possano vivere una vita piena; a partire dagli elementi costitutivi di questo gioco vengono forniti ai ragazzi gli strumenti per affrontare i momenti di conflitto che si incontrano nell’esperienza quotidiana e soprattutto viene data loro la possibilità di intravedere le prospettive buone su cui indirizzare la propria vita, le proprie relazioni, gli impegni, ecc. Perché vi sto raccontando questo? Perché ciò che mi ha stupito in modo straordinario è il fatto che qualcuno abbia messo la testa e il cuore, che si sia messo a tavolino, per trasformare un semplice gioco da sabato sera in uno strumento educativo. Questo mi ha fatto molto riflettere personalmente e vorrei rilanciare la riflessione agli adulti, genitori, soci dell’Osa, responsabili di esperienze che proponiamo ai nostri ragazzi: noi 4 · CROCIATINO 2015

sappiamo progettare il bene dei nostri ragazzi, dei nostri figli, e anche il bene nostro? Siamo capaci di progettare il bene di questi ragazzi e giovani cui offriamo la possibilità di vivere, all’interno del cammino della nostra comunità, diverse attività, da quelle for- Giochi durante la giornata dell’amicizia mative, a quelle sportive, a pensato: il Vangelo. Gesù ha passato quelle spirituali? Quello che facciamo 30 anni dei suoi 33, nel silenzio e nel ogni giorno nei confronti dei nostri finascondimento di Nazareth; e cosa gli, dei nostri ragazzi, nasce da un proha fatto in quegli anni? Ha condiviso getto, da un saperci fermare, mettere la vita quotidiana di noi uomini e dona tavolino e pensare nei minimi partine, ha scrutato e cercato di comprencolari il meglio per la loro vita? Oppudere il nostro cuore e ciò che lo abita re viviamo nei loro confronti facendo e ha immaginato, progettato, il bene una serie di cose, offrendo una serie più grande per noi. La croce di Gesù, il di opportunità che sappiamo essere suo amore fino alla fine che salva dalbuone (come lo sport, la passione per la tristezza del male, dalla banalità di la montagna) perché è un dato di fatto, amori sterili che non riempiono la vita, ma senza metterci la testa e il cuore, non nasce per caso; non si improvvisa senza perdere la testa per trovare le un amore così. Nasce da un progetto, vie migliori per raggiungere i nostri dal metterci la testa e il cuore! ragazzi e farli crescere come persone E allora noi vogliamo ripartire da qui: il vere, futuro di questo nostro mondo? nostro vivere esperienze aggregative Come adulti chiamati a guidare questi e sportive in oratorio dovrà nascere bambini, ragazzi e giovani, abbiamo un da un progetto educativo consape“progetto educativo”, riflettiamo contivole, soprattutto per chi lo propone, nuamente su quali siano i modi migliocon finalità e obiettivi precisi, scritti, ri, più efficaci per relazionarci con loro, pensati e studiati in modo accurato. per trasmettere loro ciò che nella vita Un progetto educativo che sappia dire è fondamentale? esplicitamente che “tipo” di uomo o Nel nostro oratorio, nella nostra codi donna noi vogliamo creare attramunità, quanto tempo spendiamo per verso le nostre proposte, un progetto progettare il bene? Offriamo loro taneducativo che ci obblighi a confrontarte opportunità: catechesi, momenti ci continuamente con il Vangelo e che di svago, sport ma quanto di queste ci faccia domandare ogni giorno se ciò cose nasce da un fermarsi, da un aver che facciamo corrisponde a quello che immaginato il bene migliore per queGesù vuole per la nostra vita, per la sti nostri figli? Ho l’impressione che nostra felicità purtroppo non abbiamo speso troppo Soltanto così ragazzi, giovani, adultempo ed energie per questa progetti troveranno nella passione per la tualità, per costruire davvero la felicità montagna, nello sport, nello stare indei nostri ragazzi! sieme un’opportunità di vita che non Lo fa il laser game di Erba, com’è che troveranno altrove e il nostro Oratorio, non lo facciamo noi, genitori, edula nostra Comunità sarà sempre viva catori, preti, cristiani che credono in e attraente perché apparirà come un Gesù? “luogo” e un “tempo” capace di far Sì perché il nostro credere in Gesù è un sognare una vita piena, la stessa vita credere che si costruisce sul progetto che Gesù ci promette seguendolo. educativo più bello che sia mai stato


sci di fondo

Sci di fondo 2015 Gianluigi Rusconi

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gennaio 2015: una striscia di neve artificiale in mezzo ai prati con temperature che fino al giorno prima raggiungevano i 10° sopra lo zero a 2000 metri di quota…è questo il paesaggio quando, poco prima delle 10, arriviamo a Pontresina per la prima uscita del Corso di Fondo. Bastano però 10 minuti di bufera e tutto diventa bianco: alla fine sono solo 2 o 3 centimetri di neve, perché il tempo subito migliora, ma almeno iniziamo il corso con un po’ più di ottimismo in attesa di ulteriori nevicate. Il “format” è ormai collaudato: 5 domeniche sulla neve dell’Engadina, su piste sempre ben tracciate, appoggiandoci ai centri del fondo di Pontresina, Maloja, St.Moritz, Samedan, e 10 ore di lezione con i nostri fidati maestri Mauro, Beppe, Angelo e Andrea. Anche quest’anno una cinquantina gli allievi iscritti, divisi in 8 gruppi a seconda della tecnica (classico o skating) e del livello personale. Naturalmente,

Alcuni partecipanti al corso

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sci di fondo

Alcune immagini del campionato sociale

come negli anni scorsi, sono stati moltissimi anche gli ex allievi che hanno approfittato dell’occasione delle 5 gite in autobus per mettere alla prova la tecnica acquisita e riscoprire il piacere della tranquillità invernale della natura alpina tra le valli ed i laghi ghiacciati dell’Engadina. Fino alla prima domenica di febbraio quindi i nostri fondisti si sono esercitati soprattutto sulle comode piste svizzere, con l’obiettivo rivolto agli appuntamenti più impegnativi della stagione: la gita di tre giorni a Naz-Sciaves, nelle Dolomiti, il Campionato Sociale e per finire la “classica” traversata MalojaZernez. Così, da venerdì 13 a domenica 15 febbraio un pullman pieno di appassionati sciatori si è diretto verso la Val 6 · CROCIATINO 2015

Pusteria per cercare nuove piste e nuovi paesaggi dove sfogare la propria voglia di “fondo”. Dobbiaco, la Val Fiscalina, la Val Casies, le piste del biathlon di Anterselva: tut-

te località dove lo sci di fondo, sia dal lato agonistico che da quello turistico, è una delle attrazioni principali, per gli stupendi tracciati e naturalmente per l’inconfondibile panorama dolomitico che li

circonda. La domenica successiva, 22 febbraio, è la volta del Campionato Sociale. Quest’anno si torna al Passo del Maloja, sul classico anello da 3,5 chilometri, teatro di i n n u m e r evo l i sfide “all’ultimo sci” negli anni scorsi. Purtroppo, con il passare degli anni, anche la carica agonistica degli osini si è un po’ spenta e i partecipanti si sono più che

Sciatori durante la traversata dell’Engadina


sci di fondo

Programma 2016 CORSO DI SCI DI FONDO 10 Gennaio: Pontresina 17 Gennaio: Passo Maloja 24 Gennaio: St. Moritz 31 Gennaio: Pontresina 7 Febbraio: Samedan FINE SETTIMANA DI FONDO 19, 20 e 21 febbraio 2016: 3 giorni a Naz Sciaves dimezzati: soltanto in 18 gli sciatori al via! Forse si è perso un po’ anche il senso della gara sociale, che non deve essere, e non è mai stata, competizio-

ne pura, ma momento di ritrovo e di amicizia per condividere una passione comune. Poi ci sono i 7 chilometri da percorrere a tutta e infine c’è anche la classifica... e qui, finché qualche giovane non comincerà ad allenarsi un po’, continua il dominio di Pietro Riva, anche quest’anno nettamente primo davanti a Maurizio Gandin e Gianluigi Rusconi (a dire il vero qualcuno sospetta che lo lasciamo vincere perché ogni anno ci porta focacce e pizzette per festeggiare nel dopo gara...!). Poche anche le donne ed i ragazzi al via, che hanno percorso un solo giro di pista da 3,5 km, con Barbara Dell’oro a imporsi in campo femminile e Luca Rusconi tra i giovani. Da segnalare infine la partecipazione dei giovanissimi fratelli Milesi, Lorenzo e Leonardo, gli unici della categoria “cuccioli”, che

con grande “grinta” si sono sfidati sull’anellino da 1 km. L’ultimo appuntamento stagionale con lo sci nordico è stata l’oramai mitica “traversata dell’Engadina”: dal Passo del Maloja a Zernez (quasi 60 chilometri...!). Quest’anno abbiamo raccolto la proposta di organizzare questa gita il sabato, cercando così di evitare sovrapposizioni con altre manifestazioni e lasciando magari qualche domenica libera in più nel nostro denso calendario. Così, sabato 28 febbraio si torna a partire dal Maloja, per i più allenati, da Samedan o da Zuoz, per gli altri, solcando i laghi ghiacciati, i boschi e le lunghe distese di neve, per ritrovarci poi tutti insieme a Zernez a concludere in compagnia questa lunga stagione dello sci di fondo... arrivederci al prossimo inverno!

Inverno sugli sci di fondo La stagione delle gran fondo di sci è iniziata con la mitica Marcialonga delle valli di Fiemme e Fassa. Seppur la neve si è fatta un po’ desiderare l’organizzazione è attrezzatissima a preparare le piste anche con neve artificiale; quindi, come sempre, è bello partecipare e il riscontro è il tutto esaurito. Alla fine di febbraio siamo andati in Svezia per la Engelbrektsloppet, gara in stile classico su un bel

percorso “sali-scendi” tra laghi e boschi. I numerosi concorrenti suddivisi su percorsi di varie lunghezze (da 25 a 60 Km) hanno la possibilità di raggiungere soddisfatti il traguardo dopo aver usufruito dei diversi ristori con l’immancabile presenza di cetrioli e succo di mirtillo. Paradiso dello sci da fondo, abbiamo trascorso delle belle giornate in compagnia di stranieri che come noi amano gli sci stretti. Anche quest’anno abbiamo partecipato alla traversata dell’Engadina Maloja-Zernez. È stata l’occasione per Renato di fare una lunga sciata. Partito da Zuoz alle 5 del mattino col frontalino e la temperatura a - 12° ha incontrato a Sils il gruppo partito dal Maloja per ritornare insieme fino a Zernez. A fine Marzo è stata la volta della Russia. Le due gare della Demino Marathon si svolgono nel centro di

fondo vicino a un piccolo villaggio nelle vicinanze del fiume Volga a 600 Km a nord di Mosca. Abbiamo avuto modo di conoscere, in parte, il modo di vivere degli abitanti; non certamente nel lusso. Pur essendo in un gruppo di diverse nazionalità la settimana è trascorsa piacevolmente. La stagione invernale si è conclusa con le consuete sciate in Engadina. Renato e Giovanna

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SCI ALPINO

Neve programmata, sciata assicurata Raoul Brambilla

N

on poteva andar peggio dello scorso anno, ma la paura di trovare brutte giornate ha diminuito, seppur di poco, il numero di partecipanti alla tradizionale 3 giorni di sci. Sul versante Dolomitico non ci sono state abbondanti nevicate, ma l’efficiente organizzazione altoatesina garantisce neve per tutta la stagione invernale. Le brune distese ai fianchi delle piste non sono un bello spettacolo per gli amanti del panorama, ma agli sciatori osini una striscia di neve, seppur artificiale, è più che sufficiente. Complici anche le belle giornate di sole, si è quindi sciato benissimo. La siccità quest’anno metterà a dura prova i gestori degli impianti; ma la sfida maggiore e più preoccupante è quella del cambiamento climatico che ci porterà a cambiare, chissà quanto rapidamente, le nostre abitudini.

Programma 2016 CORSO DI SCI ALPINO  E SNOWBOARD Sabato 16, 23, 30 Gennaio e sabato 6 Febbraio 2016: a Chiesa in Valmalenco 3 GIORNI DI SCI ALPINO NELLE DOLOMITI 4, 5 e 6 marzo 2016: 3 giorni a Naz Sciaves

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Campionato intersociale di sci Slalom Gigante

Oga - Le Motte, 8 marzo 2015 Il podio di ogni categoria: Cuccioli 1 Spoto Nicola 1:24,28 sev 2 Valsecchi Michele 1:24,90 sev 3 Brambilla Gabriele 1:33,77 osa Ragazze 1 Bertelli Sara 1:22,21 osa 2 Sozzi Elisa 1:35,64 sev Ragazzi 1 Rusconi Mattia 1:08,68 osa 2 Colombo Mattia 1:22,03 osa 3 Rusconi Luca 1:23,37 osa Junior femminile 1 Rusconi Gaia 1:14,88 osa Campionessa valmadrerese 2015 Junior maschile 1 Rusconi Marco 1:17,87 osa 2 Tegiacchi Simone 1:25,88 osa Dame 1 Boccadoro Laura 1:11,81 sev 2 Dell’oro Barbara 1:19,03 osa 3 Castagna Erika 1:23,75 osa Senior femminile 1 Crimella Morena 1:21,32 osa 2 Mariani Silvia 1:22,29 osa Over 60 1 Crimella Edoardo 1:08,74 sev 2 Dell’oro Gianni 1:18,19 osa 3 Maggi Mario 1:29,70 osa Veterani 1 Corti Massimo 1:05,33 osa 2 Valsecchi Patrizio 1:15,53 osa 3 Airoldi Giorgio 1:18,27 osa Master 1 Vassena Fabio 1:16,45 osa 2 Dell’oro Luca 1:16,70 osa 3 Lullo Gianluca 1:17,81 sev Senior maschile 1 Dell’oro Erik 1:07,68 osa 2 Vassena Enrico 1:25,11 osa 3 Gritti Stefano 1:47,47 osa Amatori 1 Castagna Fabrizio 1:04,58 osa Campione valmadrerese 2015 2 Butti Maurizio 1:13,15 osa 3 Dell’oro Cristian 1:15,44 polisport.


SCI ALPINO

Corso di sci alpino a Chiesa Valmalenco Raoul Brambilla

I

nizia con un’abbondante nevicata il corso di sci alpino; d’altronde cominciare il giorno 17 significa sfidare la sorte, almeno per coloro che credono a questo genere di cose. Non sembrano preoccuparsene i ragazzi che seguono i maestri di sci nella pesante neve che si accumula incessantemente durante la giornata. La classe 2002 si cimenta in un fuori pista che ad ogni caduta li impegna

La terza uscita vede qualche defezione a causa del brutto tempo alla partenza da Valmadrera: nubi basse e pioggerellina insistente. Chi è partito senza indugio verso Chiesa Valmalenco viene ricompensato quando, all’arrivo della

alla ricerca dello sci o del bastoncino perduto. Dopo la tradizionale 3 giorni di sci in Dolomiti il corso ricomincia con una fredda ma splendida giornata di sole ed anche i più piccoli vengono condotti dai maestri sulle piste più impegnative che partono da Cima Motta.

L’intersociale di sci non si è limitato alla prova di slalom gigante ma, da quest’anno, si sono aggiunte le prove di sci alpinismo e sci di fondo.

Salita Sci Alpinistica Primi 10 classificati 1 TEGIACCHI CARLO 20.00 2 GRITTI FABRIZIO 20.10 3 ROTA ANDREA 20.18 4 RUSCONI MARCO 20.45 5 VASSENA ENRICO 22.02 6 TAVOLA PIETRO 22.45 7 RIVA MATTEO 23.05 8 RUSCONI LUCA 23.08 9 GRITTI STEFANO 23.16 10 RUSCONI ALBERTO 23.21

OSA OSA OSA OSA OSA OSA OSA OSA OSA OSA

Combinata

(Fondo+Alpinismo+Slalom Gig.) Primi 10 classificati 1 RUSCONI MARCO 2 VASSENA FABIO 3 DELL’ORO BARBARA 4 RUSCONI GIANLUIGI 5 RUSCONI ALBERTO 6 TAVOLA PIETRO 7 VASSENA ENRICO 8 RUSCONI LUCA 9 RIVA MATTEO 10 GRITTI FABRIZIO

OSA OSA OSA OSA OSA OSA OSA OSA OSA OSA

stazione a monte, la cabina della funivia sbuca al di là della coltre di nuvole svelando uno spettacolo affascinante. Per tutta la giornata si scia nel sole su pendii che sembrano galleggiare sulla panna montata (e a casa si stanno mangiando le mani). San Valentino, ultima uscita con abbondante nevicata. A fine giornata le tute sono fradicie ma i piccoli sciatori non ne sono infastiditi, quasi fossero “impermeabili” a questi inconvenienti. Dopo la distribuzione delle pagelline ci si ritrova a mangiare una fetta di colomba in compagnia. Qualcuno si ritroverà su altre piste, altri termineranno qui la loro avventura stagionale. Tutti speriamo si siano riservati la voglia di sciare il prossimo inverno, in compagnia.

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CORSA IN MONTAGNA

11° trofeo Dario e Willy Gianluigi Rusconi

«P

ensa che spettacolo se fosse stata una giornata di

sole!!!” E’ questo l’unico rammarico di atleti, pubblico e organizzatori in questa undicesima edizione del Trofeo Dario e Willy. Sì, perché quest’anno è mancato proprio solo il sole a premiare la fatica degli atleti, la partecipazione del pubblico e l’impegno di tutti i volontari, osini e non, che hanno preparato con cura e dedizione questo appuntamento. Dopo il successo dell’edizione speciale del decimo anniversario infatti si è deciso di proseguire su questa strada: gara lunga e arrivo in riva al lago, cercando di limare le poche imperfezioni riscontrate nel 2014. I dubbi e le difficoltà non sono mancate comunque: i lavori del pratone che avrebbero dovuto partire in primavera; il “masso erratico” poco sotto Sambrosera da mettere in sicurezza; la discesa finale dal “sentée del lach” che ha richiesto mesi di diplomatiche contrattazioni con i proprietari confinanti; le pratiche burocratiche per ottenere tutti i permessi a cui ogni anno si aggiunge qualcosa di nuovo... beh, chi ha visto Domenico nel mese precedente la gara si è senz’altro reso conto di quanti problemi c’erano ancora da risolvere! Ancora una volta però abbiamo trovato una valida collaborazione dal Comune di Valmadrera, dal Centro Velico Tivano, dai Gruppi di Protezione Civile

10 · CROCIATINO 2015

e Croce Rossa di Valmadrera ma soprattutto dagli “Amici di Paré”, che anche quest’anno ci hanno supportato e “sopportato” in tutta la gestione logistica dell’arrivo. Senza dimenticare la S.E.V. e la S.E.C. che da 15 anni ospitano i punti di rifornimento nella parte alta del tracciato di gara. Una gara che anche nella sua versione “lunga” raccoglie i consensi di tutti gli atleti: 580 gli iscritti in questa edizione che era valida quale prova unica di Campionato Regionale Lombardo di skyrunning per le categorie Juniores e Master. Manca forse soltanto la partecipazione di qualche “supereroe” della corsa in montagna, ma il livello della competizione è ogni anno più alto e la presenza di qualche atleta straniero anche nella top ten di giornata ha dato un tocco di internazionalità alla gara. Per il momento l’uomo da battere è


sempre Rolando Piana, che su questo percorso di 23 km è ancora imbattuto e che è riuscito addirittura a migliorarsi, portando quest’anno il nuovo record del tracciato a 2h 24’ 54”. Alle sue spalle è giunto il compagno di squadra della Valetudo Skyrunning Gianfranco Danesi, con oltre 3 minuti di ritardo, mentre a completare il podio troviamo Luca Carrara della Libertas Vallesabbia con un distacco di 5’ 46”. Ottimi anche i risultati dei nostri atleti, con Stefano Butti, sempre nelle prime posizioni ha poi ceduto un po’ nel finale giungendo 5°, Alessandro Rigamonti 9°, Cristian Corti 13° e Davide Panzeri 19°. Senza dimenticare il titolo di Campione Regionale ottenuto dai nostri Luca Gasperini tra i Master M45 e Giovanni Carlo Biffi nella categoria Master M65. Tra le donne non è invece riuscito il bis alla campionessa della Valetudo, Emanuela Brizio, che ha dovuto accontentarsi del secondo posto alle spalle di Raffaella Rossi del Team Valtellina, che con il tempo di 2h 58’ 35” ha abbassato di oltre un minuto il record femminile. Terzo posto per la giovane valtellinese Giulia Compagnoni a quasi 6’ dalla vincitrice. Da ricordare anche la gara promozionale con la partecipazione di una trentina di ragazzi disputata su un circuito all’interno del Centro Sportivo Rio Torto prima dell’arrivo dei concorrenti del Trofeo Dario e Willy. Alla fine comunque sorrisi e festeggiamenti per tutti, a parte qualche leggero infortunio sulle insidiose discese del tracciato e la fatica degli ultimi arrivati che, più di tutti, hanno dovuto

sopportare la pioggia nella parte finale della gara: l’appuntamento con il sole è soltanto rimandato... al 1° Maggio 2016!

CLASSIFICHE Senior M

1° 2° 3° 4° 5°

ROLANDO PIANA GIANFRANCO DANESI LUCA CARRARA STEFANO BUTTI MICHEL RABAT

VALETUDO SKYRUNNING VALETUDO SKYRUNNING LIBERTAS VALLESABBIA OSA VALMADRERA TEAM LA SPORTIVA

2:24:54 2:28:36 2:30:39 2:34:05 2:36:08

Junior M

1° 2° 3° 4° 5°

STEFANO RADAELLI ALESSIO RIGAMONTI LUCA LAFRANCONI MATTEO GIANOLA ROBERTO CARRARA

LIBERO OSA VALMADRERA CS CORTENOVA AS PREMANA LIBERO

2:50:03 Camp. Reg. 2:55:21 2:57:26 3:01:58 3:13:11

Master M40

1° 2° 3° 4° 5°

CLEMENTE BELINGHIERI ALESSANDRO RIGAMONTI CRISTIAN CORTI CARLO RATTI DAVIDE PANZERI

VALETUDO SKYRUNNING OSA VALMADRERA OSA VALMADRERA ASD FALCHI OSA VALMADRERA

2:32:15 Camp. Reg. 2:39:22 2:43:04 2:46:10 2:47:26

Master M45

1° 2° 3° 4° 5°

ROBERTO BERNACCHI LUCA GASPERINI ROBERTO RUSPANTINI MAURIZIO BELLATI MASSIMILIANO RIGAMONTI

LIBERO OSA VALMADRERA GP SANTI NUOVA OLONIO AS PREMANA ASD MARCIACARATESI

2:51:27 2:55:43 Camp. Reg. 2:57:38 3:00:00 3:01:49

Master M50

1° 2° 3° 4° 5°

TOMELLERI FLAVIO FRANCESCO SIMONETTA LUCIANO COMPAGNONI GIUSEPPE CASTELNOVO ROMANO PANZA

LA RECASTELLO RADICI ASD FALCHI ATLETICA ALTA VALTELLINA SEC CIVATE LIBERO

2:41:16 Camp. Reg. 2:56:34 2:58:05 3:02:40 3:03:05

Master M55

1° 2° 3° 4° 5°

ROBERTO BERIZZI GIACOMO PESENTI FRANCO CORTI ROBERTO ANDREOTTI MAURIZIO RADICE

LA RECASTELLO RADICI ASD FO DI PE OSA VALMADRERA GPL GALBIATE GAMBER DE CUNCURESS

3:05:20 Camp. Reg. 3:14:40 3:15:45 3:21:59 3:23:55

Master M60

1° 2° 3° 4° 5°

ANTONIO BARONI SALVATORE TARABINI WALTER BUZZONI GIOVANNI ROSSI ANTONIO SCUTTI

VALETUDO SKYRUNNING GS VALGEROLA OSA VALMADRERA CARVICO SKYRUNNING ATHLETIC TEAM LARIO

3:06:38 Camp. Reg. 3:16:58 3:26:28 3:29:40 3:38:37

Master M65

1° 2° 3° 4° 5°

GIOVANNI CARLO BIFFI PIETRO CARLO MAIOCCHI GEROLAMO CASTELLI GIOVANNI TAGLIABUE DANIELE CONSO

OSA VALMADRERA GP MILLEPIEDI GS AVIS OGGIONO US ACLI GIURIATI GP MILLEPIEDI

3:56:16 Camp. Reg. 4:09:34 4:10:34 4:42:28 5:04:57

Master F40/F45 1° RAFFAELLA ROSSI 2° 3° 4° 5°

EMANUELA BRIZIO DEBORA BENEDETTI MARIA POLETTI MONIA ACQUISTAPACE

TEAM VALTELLINA VALETUDO SKYRUNNING TEAM PASTURO OSA VALMADRERA GP SANTI NUOVA OLONIO

2:58:35 Camp. Reg. 3:02:46 3:22:15 3:31:10 3:35:30

Senior F

1° 2° 3° 4° 5°

FRANCESCA RUSCONI STEFANIA POZZOLI DANIELA ROTA HELEN BLATTER MONICA VENCO

ASD FALCHI GSA COMETA LIBERO COURMAYEUR TRAILERS LIBERO

3:15:00 3:27:16 3:29:41 3:44:27 3:52:29

Junior F

1° GIULIA COMPAGNONI 2° MARTINA BRAMBILLA 3° DARIA VASILYEVA

ATLETICA ALTA VALTELLINA 3:04:36 Camp. Reg. CARVICO SKYRUNNING 3:04:59 LIBERO 3:41:36

Master F50/F55 1° ADELAIDE GERMANI

2° DANIELA MACCHETTI 3° NORMA GAMBIRASIO

LIBERO LIBERO ATLETICA FRIMAS

Associazioni

1° GAM VALLIO TERME 2° GS MARINELLI 3° GSA REZZATO

Punti tot. 781,80 Punti tot. 763,55 Punti tot. 701,39

3:45:07 Camp. Reg. 4:28:39 4:34:48

CROCIATINO 2015 · 11


CORSA IN MONTAGNA

Campionato Sociale corsa in montagna Gianluigi Rusconi

Q

uest’anno, vista la scarsa partecipazione nelle ultime edizioni (un po’ dovuta anche alle cattive condizioni meteo...) e la difficoltà di incastrare l’appuntamento nell’affollatissimo calendario delle gare di corsa in montagna, seguendo un po’ anche l’onda che ha portato al successo gare come la Resegup o la Runvinata, abbiamo programmato per sabato pomeriggio 31 ottobre a San Tomaso la nostra gara sociale di Corsa in Montagna. Con un programma molto “snello”, che prevedeva le iscrizioni direttamente sul posto a partire dalle 14, la partenza della gara Sociale e di quella promozionale per i ragazzi alle ore 15, il ristoro all’arrivo con rinfresco/merenda per tutti e, a seguire, le premiazioni dei vincitori. Quest’anno novità anche per il percorso di gara, che è rimasto invariato solo per la gara promozionale: è partita come di consueto dal prato antistante alla chiesetta e, salendo dai “piani” sopra San Tomaso, raggiunge il Fontanino del Tof per poi ridiscendere al punto di partenza seguendo il sentiero tradizionale del Bevesco. E’ stata infatti l’occasione, questa della gara sociale, per inaugurare un nuovo sentiero, tracciato e segnato, in memoria del nostro socio Carlo Sandionigi, da un gruppo di suoi amici. Il “Sentiero Carlo”, che par-

CLASSIFICA SOCIALE te un centinaio di metri sopra il Fontanino del Tof, congiunge direttamente il sentiero n° 1 che sale al Bevesco con il n° 4 che sale a Pianezzo passando dal Fontanino del Fo. Così, verso mezzogiorno, un numeroso gruppo di amici e conoscenti di Carlo ha presenziato al fatidico taglio del nastro da parte della moglie, Maria Celeste, facendo poi, tutti insieme, da apripista a quello che da lì a poco sareb-

Categoria Seniores 1° BUTTI STEFANO 2° RIGONELLI DARIO 3° CORTI CRISTIAN 4° PILONI PAOLO 5° VASSENA ENRICO

28.37 29.54 30.47 32.01 34.52

Categoria Juniores 1° ROTA ANDREA 2° RUSCONI MARCO 3° RUSCONI LUCA 4° RIVA MATTEO 5° DELL’ORO MATTIA

31.36 34.09 35.11 35.23 41.33

Categoria Over 50 1° GRITTI FABRIZIO 2° CASTELNOVO GIUSEPPE 3° MASCIADRI ROBERTO 4° MILESI GIORGIO 5° CASLINI ANGELO

32.45 33.08 33.56 35.52 38.57

Categoria Femminile 1° BOLIS NADIA 2° VALSECCHI LAURA 3° REDAELLI AUGUSTA 4° GALPERTI DINA

41.59 42.30 45.18 52.57

CLASSIFICA GARA PROMOZIONALE

La partenza della gara promozionale

12 · CROCIATINO 2015

1° 2° 3° 4° 5°

MILESI LORENZO COLOMBO STEFANO MILESI LEONARDO DELL’ORO ANDREA COLOMBO GABRIELE

16.49 16.50 18.44 18.49 19.28


be stato il percorso di gara. Il “Sentiero Carlo” rappresentava infatti la parte più dura del Sociale, perché dopo la corribile salita fino al Fontanino del Tof, portava gli atleti fin quasi ai 1000 metri del Fontanino del Fo, per scendere poi su un tratto del Sentiero Medievale fino in località Portiöla e di qui più decisamente verso San Tomaso, con una “variante bassa” che costringeva i corridori a un’ultima dura risalita verso il traguardo, per evitare eventuali arrivi in volata in discesa, ma soprattutto per favorire il “lavoro” dei fotografi all’arrivo (?!!!). Alla fine ne è uscito un percorso abbastanza tecnico di quasi 4,5 chilometri e con un dislivello positivo di 490 metri che però non ha creato particolari problemi, viste anche le condizioni ideali in cui si è corso: finalmente una bella giornata di sole, con temperatura gradevole e, soprattutto, terreno asciutto! Anche la partecipazione è stata all’altezza della giornata, con 47 atleti al via della gara sociale più 18 ragazzi per la promozionale. Certo se consideriamo gli oltre 150 osini che praticano anche saltuariamente la corsa, avremmo potuto aspettarci qualcosa di più, ma per quest’anno l’esperimento del “sabato pomeriggio” è stato senz’altro positivo. E ora le classifiche: cambia l’orario, cambia il percorso, ma non cambia il podio della gara sociale, che, come l’anno scorso, vede arrivare nell’ordine Stefano Butti, nettamente primo

davanti a Dario Rigonelli e Cristian Corti. Alle loro spalle però cominciano a incalzare anche i più giovani, con l’ottimo quarto posto assoluto del quindicenne Andrea Rota, migliore tra gli juniores, mentre al 6° posto assoluto troviamo il primo “over 50”, Fabrizio Gritti. In campo femminile meritata affermazione di Nadia Bolis, che fa va-

lere il titolo di Campionessa Europea conquistato quest’anno a Grosseto nella staffetta di cross country, davanti alla Presidente Laura Valsecchi e ad Augusta Redaelli. Molto combattuta anche la gara promozionale, con un arrivo allo sprint tra i primi due della scorsa edizione, e la riconferma del primato di Lorenzo Milesi davanti a Stefano Colombo, con un tempo, sullo stesso percorso, di quasi 2 minuti inferiore a quello dello scorso anno. Al terzo posto il giovanissimo Leonardo Milesi (classe 2009) con un distacco di solo 1’55” dai primi. Le basi perchè l’OSA giochi un ruolo da protagonista nel futuro della corsa in montagna ci sono, l’importante è creare all’interno della Società quel clima di serenità che aiuti i giovani a crescere e a credere nei valori dello sport e della montagna.

Tra Giir di Mont e ZacUp, vi racconto la mia esperienza! La passione per la corsa in montagna l’ ho da sempre, ma essa è aumentata ancor di più quando nel luglio di tre anni fa andai a guardare il Giir di Mont con mia figlia Aurora, fu proprio allora che mi venne la voglia di provare a partecipare a una gara, così a settembre mi iscrissi alla ZacUp dove conobbi Stefano Butti che mi consigliò di iscrivermi alla società sportiva Osa Valmadrera, di cui tuttora faccio parte. Da lì iniziai a partecipare a diverse gare, per poi rendermi conto che andavo meglio nelle cosiddette “gare corte”. Pratico soprattutto gare di corsa in montagna e Vertical, ma di certo non disdegno le Sky Run. Ogni gara rappresenta una nuova sfida per me stesso e le mie capacità: molti miei amici mi hanno dato l’appellativo di “Drago”, perché il drago non molla mai! E io non mollo fin-

ché non ho raggiunto il traguardo! Finora ho partecipato a molte gare, ma di certo una delle esperienze più significative per me è stata di aiutare la mia società, come volontario, alla Dario & Willy (alla quale spero di dare una mano più concreta il prossimo anno), e proprio in questa occasione ho avuto l’opportunità di vedere con i miei occhi la grande organizzazione dello staff della manifestazione. In questi tre anni di fatica e gare ho avuto la gran fortuna e possibilità di vedere all’opera e conoscere dei professionisti come Kilian Burgada, Marco De Gasperi e Elisa Desco con i quali ho avuto la splendida occasione di parlare e scambiare opinioni su questo meraviglioso sport che mi affascina e continuerà ad affascinarmi sempre di più. Angelo “Drago” Caslini CROCIATINO 2015 · 13


CORSA IN MONTAGNA

La Sportiva Mountain Running Cup 2015 Stefano Butti

F

inalmente quest’anno, dopo vari tentativi non andati a buon fine, sono riuscito a completare il circuito denominato “La sportiva mountain running cup”. Questo circuito è stato ideato dall’omonima azienda trentina che con grande capacità ha riunito le gare di sky running più “cool”

dell’intero calendario italiano! Inoltre a queste gare partecipano tutti gli atleti più forti in circolazione, tesserati per i vari team commerciali che monopolizzano la scena delle sky race.

Partiamo con ordine; la prima gara è stata la Trenta Passi sky race a Marone, località del lago D’Iseo che da qualche anno è apparsa prepotentemente sulle scene e con grande abilità! Questa gara è la più corta del circuito ed anche quella dove gli atleti sono più affamati visto che è una delle prime della stagione. Dal lago D’Iseo si passa al lago di Lecco con la mitica Resegup! Che dire, una gara fantastica che unisce il lago con la cima del Resegone. Dal bagno di folla e calore lecchese si passa ai paesaggi selvaggi della val di

Nell’atletica - 80 anni e non sentirli Domenica 29 Novembre ho portato in visione la maglia di Campione Provinciale, vinta in mattinata alla Campestre di Cernusco Lombardone, alla nostra Laura (grande Presidente), al pranzo sociale della nostra Società, della quale sono onorato di far parte. Laura mi ha proposto di fare il resoconto delle mie gare del 2015, per pubblicarle su “Il Crociatino”. Non è simpatico scrivere il proprio “io” ma ci proverò. Ho partecipato a 30 gare con buoni risultati: - 1° “Al Campaccio” (corsa campestre) - 2° alla “5 Mulini” (corsa campestre) - 1° Cross Parco di Monza (corsa campestre) - 9° Campionato Italiano a Torino (corsa campestre) - 1° Morbegno in notturna (strada) - Premana - gara in montagna - laureato Campione Provinciale e Regionale - 1° Rasura - Bar Bianco (corsa in montagna) - Ho partecipato a 4 Km in verticale con ottimi crono: Carvico (BG) - Suello/Cornizzolo - Luzzeno/Manavel-

14 · CROCIATINO 2015

lo - Maggianico/Magnodeno. Con questo vorrei essere di esempio ai giovani, i risultati si possono ottenere, basta avere la volontà di fare un po’ di sacrifici, fatti in allenamenti al freddo - pioggia neve - caldo. Questo l’ho fatto per tanti anni e mi auguro di andare avanti fino a che la salute me lo permetterà. Chiudo ringraziando e salutando tutti quelli che mi conoscono e che leggeranno “Il Crociatino”. Giuseppe Boschi


Compleanno speciale Quest’anno, per me, è stato un compleanno diverso. Guardando i calendari Fidal ho notato che proprio in una delle città che più amo in Italia, e cioè Grosseto, quest’anno organizzavano i CAMPIONATI EUROPEI MASTER. Non potevo farmi sfuggire l’occasione, oltretutto erano in programma proprio nel periodo del mio compleanno. Non ho impiegato molto tempo per convincere Giuliano e Giorgia, anche perché Giorgia ha delle amiche a Grosseto e non vedeva l’ora di andarle a trovare!!! Inoltre Grosseto, la maremma toscana e soprattutto Prin-

Fiemme, in particolare a Tesero. Qui si svolge la Stava mountain race, gara dura che non permette errori iniziali sulla prima durissima ascesa al monte

cipina a Mare sono la nostra meta delle vacanze estive e per questo motivo ci torniamo spesso e molto volentieri. Sin da subito mi sono iscritta al cross; appena arrivata a Grosseto sono stata contattata dal responsabile e mi hanno inserito in squadra con una ragazza del Veneto, Lucia, e una della Toscana, Carolina. Non ci conoscevamo tra di noi ma eravamo della stessa categoria e abbiamo così formato la squadra ITALIANA. Non ci importava il risultato ma vi assicuro che rappresentare e correre per la propria Nazione è bellissimo, divertente e ti dà una carica esagerata: ti senti importante con una maglia azzurra con sopra scritto ITALIA. Non ce l’aspettavamo ma il risultato è stato bellissimo: pochi secondi ma sufficienti per agguantare il primo posto!!! Io, Lucia e Carolina non ci credevamo, la Germania sulla carta era sicuramente più forte ma è andata così: il 16 Maggio 2015 siamo diventate CAMPIONESSE EUROPEE di cross Country. In particolare, con tanto di AUGURI fatti dallo speaker mentre eravamo sul podio, io mi sono regalata un compleanno indimenticabile, un compleanno d’oro. Nadia

Cornon. A fine Luglio si passa in alta Valsassina a Premana per lo storico Giir di Mont!!! Una vera sky marathon, la gara simbolo del circuito! Anche quest’anno non ha tradito le attese, tantissimi partecipanti, livello mostruoso e pubblico da pelle d’oca che solo Premana può offrire. Un mese di recupero e con la prima domenica di settembre si arriva al gran finale del circuito

con l’International Rosetta sky race!! Anche in questo minuscolo paese, Rasura, situato in val Gerola, il clima che si è respirato è stato unico!! Tanta gente sul percorso e organizzazione fantastica. Per quanto riguarda la cronaca sportiva il circuito è stato vinto dal forte atleta rumeno Ionut Zinca che ha preceduto i due atleti del Team Laspo Bert e Tavernaro. Io me la sono cavata con un più che discreto Nono posto, che con l’aumentare del livello degli ultimi anni mi ha visto recitare un ruolo di prima fascia durante tutta l’estate!!Un ringraziamento particolare va a mia moglie che mi ha seguito per tutte le tappe del circuito e mi ha regalato la gioia più bella con la nascita di nostro figlio Marco!!! CROCIATINO 2015 · 15


marcia alpina di regolarità

5° Trofeo Giancarlo ed Emilio Ratti

Analisi per intenditori in materia Angelo Rusconi

P

remessa. Il seguente articolo, per curiosità personale dell’autore, vuole mettere in risalto alcuni aspetti prettamente tecnici e cronometrici di una manifestazione che continua a riservare sorprese anno dopo anno. Consolidata la formula intrapresa dalla scorsa stagione, di trasformare la storica gara a coppie in prova individuale, il 31 maggio si svolge la prova valmadrerese di marcia alpina di regolarità, inserita nel calendario FIE e valevole come 5° prova individuale del campionato lombardo. Il percorso, della lunghezza di poco più di 11 km (un paio di km più corto per la categoria cadetti-ragazzi e per la gara promozionale), prevede sei settori distribuiti su tipologie di terreno diverse. Partiti dall’oratorio ed impegnati nel raggiunger la frazione “Gianvacca” per poi traversare e discendere fino al “Ceppo”, i concorrenti affrontano in questo primo settore un terreno che non prevede particolari difficoltà tecniche, pur presentando uno sviluppo di quasi 3 km. Il settore successivo di salita porta fin nei pressi del pratone di San Tomaso con un cambio-media intermedio. Da qui una bella traversata a “mezza costa” che con frequenti cambiamenti di terreno e di pendenza

16 · CROCIATINO 2015

Categoria Cadetti / Ragazzi 1° RUSCONI LUCA OSA VALMADRERA 2° MACCARINELLI FEDERICO SPAC PAITONE 3° DELL’ORO MATTIA OSA VALMADRERA

355,93 494,21 600,90

Categoria Juniores 1° RUSCONI MARCO 2° MASSARDI ROBERTO

OSA VALMADRERA GAM VALLIO TERME

347,47 459,13

Categoria Seniores 1° CORTI FABIO D 2° BONETTI SEVERINO 3° CORTI EMANUELE

GEF DINAMO GSA REZZATO GAM VALLIO TERME

64,76 76,09 78,04

Categoria Master femminile 1° CONFORTI CRISTINA 2° PASOTTI CECILIA 3° MANGANONI ELISABETTA

GSA REZZATO AS CAILINESE GS MARINELLI

254,41 307,70 312,72

Categoria Master maschile 1° LINETTI SERAFINO 2° PALINI OSVALDO 3° NEGRI PIERO

GSA BOTTICINO MATT. GSA SAN GIOVANNI GEL GALBIATE

77,28 112,12 135,72

Categoria Amatori 1° PEGURRI GIANMARIO 2° PASOTTI GIOVANNI 3° MARTINELLI ANNAMERY

GS MARINELLI AS CAILINESE GS MARINELLI

110,27 129,42 137,87

Classifica Associazioni 1° GAM VALLIO TERME 2° GS MARINELLI 3° GSA REZZATO

Punti tot. 781,80 Punti tot. 763,55 Punti tot. 701,39

porta fin sotto la “forcellina”. La salita seguente, in certi punti davvero ripida e impegnativa, può essere considerata la “svolta” della gara e indirizza i partecipanti fino in “zucon”. Poi è solo discesa (a tratti tecnicamente molto difficile da decifrare sia come lunghezza del passo che come tipo di terreno) che con un bel balzo proietta fino in riva al lago superando il 5° e la prima parte del

sesto settore. Il percorso riconduce quindi gli atleti al centro giovanile su terreno interamente asfaltato. Indagando ora nei meandri più nascosti della manifestazione, ecco presentarsi valori cronometrici che non possono lasciare indifferenti. Si è voluto valutare, prendendo come campione di riferimento il numero dei tesserati FIE partecipanti (109), la tendenza media degli atleti a superare ogni singolo settore con un parziale di anticipo o di ritardo; questo rapportandosi al tempo teorico che la velocità media assegnata comporta. Nello specifico si può notare come, nel primo parziale, solo 24 atleti su 109 (il 22%) ritardino dal tempo teori-


co grazie al terreno relativamente facile da affrontare. A partire dal secondo è curioso notare come ci sia una vera e propria escalation di ritardi fino all’ultimo settore che prevedeva, come già accennato, buona parte del tracciato di “facile lettura” (sempre relativamente parlando!). Ed infatti possiamo notare come il secondo settore veda 71 atleti superare il tempo teorico (il 65,1%), il terzo settore 84 atleti (il 77%), il quarto 94 (l’86,2%) e il quinto 101(92,7%). Solo l’ultimo tragitto riporta la percentuale al 65,1% con 71 ritardatari. Un primo giudizio fa pensare che la gara man mano si faccia più dura (ed è così almeno in parte) ma probabilmente l’espressione più giusta è “di

difficile decifrabilità” grazie a un terreno “che non rende quanto si creda”. La maggior parte di questi dati evidenzia come gli atleti, pur partiti senza difficoltà particolari, si trovino ad affrontare e contare sempre su terreni più ostici metro dopo metro, passo dopo passo. Guardando da un’ulteriore prospettiva i dati dei marciatori si può notare come, prendendo come riferimento il tempo totale teorico delle medie assegnate (dato puramente indicativo), solo in 12 (l’11%) impieghino minor tempo di quello sopra citato; di contro 97 (l’89%) necessitano di un tempo superiore a quello “standard”. In conclusione, strano ma vero, si noti come solo un atleta dei 109 impieghi un tempo minore del teorico in tutti e sei i parziali affrontati. Nonostante ciò, la marcia non è una corsa e que-

sti termina la gara in 22° posizione. Si rammenta infatti come il marciare implichi una tale bravura che permetta “naturalmente” di non andare né piano né forte ma... in media. Se fosse semplice!!! Un pensiero finale va proprio alla data... 31 maggio 2015 e fine del mese. 1 maggio 2015 e incipit del mese. Due date, due gare, un’unica passione tinta di rosso!!!

Migliori risultati gare marcia 2015 Sarezzo - 8 Marzo: 1° Villa Pietro

Cailina - 22 Marzo:

3° Gritti Nives, Bonfanti Margherita

Bione - 29 Marzo: 3° Villa Pietro

Botticino - 29 Marzo:

1° Dell’Oro Nicolo’ categ. Ragazzi 3° Bonfanti Margherita categ. Master femminile 2° Canali Giuseppe categ. Amatori

Castello di Serle - 3 Maggio:

2° Gritti Nives , Bonfanti Margherita

Paitone - 17 Maggio: 3° Canali Giuseppe

Carenno - 24 Maggio:

2° Dell’Oro Nicolo’ categ Ragazzi 2° Poletti Maria categ. Senior femminile 3° Piloni Giuseppe categ Master maschile

Vallio Terme - 21 Giugno: 3° Gritti Nives

Trivero - 21 Giugno: 3° Canali Giuseppe

Caregno - 28 Giugno:

2° Bonfanti Margherita categ. Master femminile 3° Piloni Giuseppe categ. Master maschile

Odolo - 30 Agosto: 2° Villa Pietro

Limone Piemonte - 5 Settembre:

1° Dell’Oro Nicolo’ categ. Ragazzi 3° Colombo Mattia categ. Cadetti 2° Rusconi Marco categ. Juniores 1° Poletti Maria categ. Seniores femminile 2° Dell’Oro Giovanna categ. Master femminile

3° Sabadini Alessandro categ. Master maschile

Limone Piemonte - 6 Settembre:

1° Brambilla Stefano - Colombo Mattia categ. Ragazzi 2° Dell’Oro Mattia - Dell’Oro Nicolo’ cat. Ragazzi 1° Rusconi Marco - Riva Matteo categ. Juniores

Colorina - 20 Settembre:

1° Dell’Oro Nicolo’ categ. Ragazzi 2° Brambilla Stefano categ. Cadetti 1° Poletti Maria categ. Seniores femminile 2° Gritti Nives categ. Seniores femminile 2° Piloni Giuseppe categ. Master maschile

Campionati Campionato lombardo a coppie:

2° Gritti Nives, Bonfanti Margherita categ. Open femminile 3° Sabadini Alessandro, Riva Giuseppe categ. Open maschile

Campionato lombardo individuale: 2° Villa Pietro categ. Master maschile

Campionato italiano a coppie:

2° Colombo Mattia, Brambilla Stefano categ. Ragazzi 3° Dell’Oro Nicolo’, Rusconi Cristian categ. Ragazzi 2° Rusconi Marco, Rota Andrea categ. Juniores 3° Sabadini Alessandro, Riva Giuseppe cat. Open

Campionato italiano a pattuglie:

1° Bonfanti Margherita, Gritti Nives, Poletti Maria

Campionato italiano individuale:

2° Dell’Oro Nicolo’ categ. Ragazzi 1° Poletti Maria categ. Seniores femminile 3° Gritti Nives categ. Seniores femminile CROCIATINO 2015 · 17


marcia alpina di regolarità

Sociale di marcia 2015 Domenico Rusconi

D

omenica 25 Ottobre in una giornata più primaverile che autunnale, si è svolto come da consuetudine il tradizionale e tanto sentito campionato sociale di marcia alpina di regolarità. Un appuntamento che è atteso e vissuto intensamente da tutti i nostri marciatori e che segna la fine dell’annata agonistica, quest’anno molto ricca di soddisfazioni. Già da agosto Rodolfo e Edoardo si sono attivati per scegliere un tracciato adatto a soddisfare un po’ tutti i partecipanti, ragazzi, atleti che domenicalmente gareggiano nel circuito F.I.E. delle gare di marcia di regolarità e tutti coloro che hanno voluto mettersi in gioco, godendosi una bella passeggiata sulle nostre montagne. Ritrovo con il personale addetto alla logistica verso le ore 7.00, distribuzione dei vari compiti alle persone addette ai controlli e a quelle dislocate sul percorso, e poi l’attesa dell’arrivo dei primi partecipanti. Come tutti gli anni la media per la gara sociale è unica per tutti i concorrenti. Alle 08.30 partenza del primo concorrente dal Centro Giovanile, con una media oraria di 5.300 km/h, attraverso

I partecipanti alla gara promozionale

18 · CROCIATINO 2015

Via 1°Maggio, Via Preguda si raggiunge Piazza Rosse’, dove è posto il primo controllo. Cambio di ritmo, ora con una media di 3,000 Km/h si affronta un percorso in salita non troppo faticosa (tranne gli ultimi 8 minuti) che porterà tutti i partecipanti in Forcellina, il controllo è posto all’incrocio con il sentiero “Elvezio” proveniente da Preguda. Un attimo per riprendere fiato mentre gli addetti al La vincitrice durante la premiazione controllo orario segnano il tempo sul cartellino e poi via, si procon” è posta la fine del terzo settore. segue con il classico traverso che porOra con un sentiero più camminabita in Sambrosera, la media è un 5.100, le la media passa a un più consono che penso non abbia impegnato ec5.500 che passando dal “REGINEE”, cessivamente. Giunti in prossimità del da “BURNAGA” e dalla “CORNA ROSfontanino il tracciato si divide. SA” , porta alla frazione Ceppo dove in Par i ragazzi e per i partecipanti alla prossimità del ponte sul torrente “INgara promozionale c’è il rilevamento FERNO” , si conclude il 4°settore. del tempo per poi proseguire in direOra il percorso si fa più severo, la mezione S.Tomaso dove è posto il tradia si abbassa notevolmente, si passa guardo. a 2.600 km/h; si sale dapprima abbaPer i partecipanti alla gara sociale,invece stanza dolcemente verso S.Martino si scende verso la “BÖA”, e all’incrocio poi, arrivati all’imbocco del “SENTIERO con il sentiero che porta in “Piazza BalDELLE VASCHE”, si svolta a sinistra su sentiero non molto frequentato (forse solo le capre!!), ripido in vari tratti, ma che il buon Gerosa nonostante qualche acciacco, insieme a Cecco, Carlo Alberto, Tino e Edo, ha provveduto a pulire e a rendere transitabile. Si arriva al “CORNELLO” , salita davvero faticosa specialmente per chi non è particolarmente allenato, però molto panoramica con degli scorci sulla forra del torrente “INFERNO” e sulla cascata della “SPREGASCINA” davvero suggestivi, da cartolina!!! Qualche istante per riprendere fiato e poi si prosegue con una media di 4.800 Km/h sul sentiero che porta dapprima al “BÖC DI SCIAT” , si continua sempre in leggera salita verso il “TAJA SASS”, ma poco prima di raggiungerlo si abbandona il sentiero con una deviazione verso destra che porta a delle “CASOTTE” recentemente recuperate dal Gruppo dei Volontari Valmadreresi e chiamate i “CROTT DEI SBANDA”(questo nome perché erano


utilizzate come rifugio da giovani fuggiaschi che della guerra non ne volevano sapere per niente). Si guada nuovamente il torrente “INFERNO” , e con un tratto di sentiero in leggera discesa e finora mai utilizzato, ma di indubbia utilità futura si arriva al “TRÖCH”, e passando attraverso un bosco di pini, immessi una quarantina di anni fa in una delle giornate ecologiche che l’O.S.A. proponeva, si arriva con un finale tutto in salita sui prati antistanti S.TOMASO dove presso il Lavatoio è posto il traguardo. Questo settore è stato scelto per l’assegnazione delle medaglia d’oro in memoria di Riccardo Crimella, storico organizzatore del “Sociale”, al socio

Alcuni monenti delle premiazioni

che ha totalizzato meno penalità. Lo sviluppo della gara sociale è di circa 10.5 Km e di circa 6,3 km quella promozionale. Il dopo gara è sempre ricco di emozioni. Ad ogni esposizione dei tempi, un capannello di persone si precipita ad osservare, alcune imprecano, altre gioiscono ma non lo danno a vedere, I partecipanti della categoria juniores altre ancora sono più tranquille ed aspettano l’esito finaClassifica ASSOLUTA le. Quest’ anno ha visto primeggiare 1 BONFANTI MARGHERITA Pen. 173 MARGHERITA BONFANTI che con 2 STEFANONI MARIO Pen. 184 questa vittoria corona una stagione da 3 ANGHILERI GIUSEPPE Pen. 211 protagonista: dopo il titolo italiano as4 TEGIACCHI CARLO Pen. 225 soluto a pattuglie nel mese di giugno 5 VALSECCHI GIAN PIERO Pen. 227 a Polaveno (BS), conquistato assieme Categoria FEMMINILE a NIVES GRITTI e MARIA POLETTI, 1 BONFANTI MARGHERITA Pen. 173 e l’apporto dato per la conquista del 2 DELL’ORO GIOVANNA Pen. 375 15° Titolo italiano per associazioni a 3 RUSCONI NADIA Pen. 473 Limone Piemonte(CN) ,con questa vittoria mette la “ciliegina sulla torta”. 4 PILONI ROBERTA Pen. 523 BRAVA!!! 5 VALSECCHI MARTA Pen. 555 Alle sue spalle l’inossidabile Mariolino Categoria JUNIORES Stefanoni seguito da Beppe Anghileri. 1 TEGIACCHI SIMONE Pen. 264 Nel pomeriggio, accompagnati da un 2 RUSCONI MARCO Pen. 370 caldo sole (strano), si svolgono le pre3 BRAMBILLA STEFANO Pen. 410 miazioni del campionato sociale e del4 DELL ’ORO NICOLO’ Pen. 437 la gara promozionale con la presenza 5 COLOMBO MATTIA Pen. 522 di Francesco Barbuto, responsabile della Consulta dello Sport, e del socio Cartellinati Battista Rusconi che con emozione ha 1 ANGHILERI GIUSEPPE Pen. 211 premiato Margherita con il Trofeo Ma2 PILONI GIUSEPPE Pen. 247 rio Cogliati in ricordo dell’amico scom3 CROTTI LORENZO Pen. 253 parso. A seguire Antonia, moglie di 4 LOCATELLI FRANCESCO Pen. 267 Riccardo, ha consegnato la medaglia 5 RIVA GIUSEPPE Pen. 281 in sua memoria al socio Lorenzo Crotti che sul 6° settore ha totalizzato solo 4 Classifica LIBERI penalità. 1 PEGURRI GIANMARIO Pen. 169 Al termine delle premiazioni Casta2 IMBERTI ARMANDO Pen. 174 gnata per tutti , il ricavato sarà come 3 GANDOSSI WALTER Pen. 205 ogni anno devoluto in beneficenza. 4 MONIGA MARCO Pen. 215 Ringrazio a nome dell’O.S.A. tutti i 5 PANZERI CAMILLO Pen. 245 partecipanti, soci e non,che con la loro Gara Promozionale presenza hanno contribuito alla buona riuscita della manifestazione, il grup1 CRIPPA MARTA VALSECCHI ALESSIA Pen. 230 po di marciatori provenienti dai paesi limitrofi e dalle province di Bergamo 2 BUTTI ALICE PIROVANO SIMONA Pen. 281 e Brescia che, seppur consapevoli di non poter lottare per la vittoria, sono 3 RUSCONI CRISTIAN DELL’ORO ANDREA Pen. 328 sempre presenti ed infine tutto il gruppo delle persone dislocate sul percor4 RICCIARDI ALESSANDRO RICCIARDI TOMMASO Pen. 335 so (erano davvero tante),la vera linfa dell’O.S.A. 5 LONGHI MICHELE LONGHI DANIELE Pen. 387 Arrivederci al prossimo “Sociale”. CROCIATINO 2015 · 19


marcia alpina di regolarità

Campionati italiani per associazioni 2015 Margherita Bonfanti

I

l cinque e sei settembre si sono svolte le gare dei campionati italiani per associazioni nella zona di Limone Piemonte (CN), splendida località situata nelle Alpi Marittime a pochi chilometri dal confine francese. La maggior parte dei partecipanti si è recata in zona fin dalla giornata di venerdì, alloggiando in autogestione presso la “Casaalpina” di Sant’Anna di Valdieri nella Valle del Gesso (CN) distante una trentina di chilometri da Limone. Chi aveva problemi di lavoro ci ha raggiunto direttamente a Limone sabato mattina. Sabato primo giorno di gara: in una bella ma fredda mattina si parte da Limonetto (frazione di Limone) e si arriva nella Piazza di Limone. Il percorso è impegnativo con bei panorami sul Colle di Tenda e montagne circostanti, ma c’è poco tempo per ammirare, uno sguardo e via, concentrati sulla gara. Tagliato il traguardo, la tensione si allenta, e il ristoro con bibite, tè e dolci ci fa dimenticare la fatica. Si scambiano i primi pareri sui vari settori e sui tempi impiegati e, in attesa che escano le classifiche, alcuni atleti tornano alla casa autogestita, mentre altri rimangono in attesa dei risultati. Una bella doccia e un ottimo pranzo preparato da Giovanna e Roberta con l’aiuto delle altre signore ci ritemprano. Dopo una trepidante attesa coloro che sono rimasti a Limone ci comunicano che siamo primi in classifica grazie ai buoni piazzamenti ottenuti, in partico-

Gli atleti durante la serata di premiazione

20 · CROCIATINO 2015

lare: Ragazzi 1° Dell’oro Nicolò; Cadetti 3° Colombo Mattia, 4° Dell’oro Mattia; Junior 1° Rusconi Marco; Senior femminile 1° Poletti Maria; Master femminile 2° Dell’Oro Giovanna; Master 2° Sabadini Alessandro. Felici e rilassati, nel pomeriggio c’è chi si gode un meritato riposo e chi non ancora stanco si gode una piacevole camminata. Durante la serata dopo la cena preparata dalle nostre cuoche/ atlete, si distribuiscono i petto- Il gruppo dei marciatori rali e poi a dormire poiché l’inportanti risultati, speriamo siano suffidomani ci attende la sveglia alle sei e cienti a mantenere la prima posizione. trenta e la gara a coppie. Cadetti 1° Brambilla Stefano/Dell’oro Al mattino seguente la giornata si preNicolò, 2° Dell’oro Mattia/Rusconi Nasenta bella con il sole che già illumina dia; Junior 1° Rusconi Marco/ Rota Anle cime circostanti. Una colazione vedrea; Master femminile 4° Poletti Maloce, scarponi ai piedi, pettorali in bella ria/Piloni Roberta; Master Villa Pietro/ vista e via subito si parte nelle prime Rusconi Gianluigi. posizioni, alla volta di Limone. Finalmente arriva la classifica ufficiale e La tensione è palpabile, le differenze di al primo posto c’è l’OSA VALMADREpunteggio fra le varie associazioni non RA e qui esplode la gioia di tutti. sono elevate e quindi vinca la migliore. Un grazie a tutti quelli che hanno gaLa gara a coppie, pur essendo più lunreggiato in queste due gare. E comga di quella individuale, è meno impeplimenti a tutti. I prossimi campionati gnativa di quella del giorno precedente: italiani per associazioni si svolgeranno sentieri di solito molto belli e mulattiere in Liguria il 3 e 4 settembre 2016. dove dovrebbe essere facile manteneA proposito di complimenti, uno granre il passo. Sarà la tensione, sarà la gara dissimo per le marciatrici femminili del giorno precedente nelle gambe, Maria, Nives, Margherita, che in pattusta di fatto che all’arrivo la sensazione, glia nella gara disputata a San Giovanni dopo esserci scambiati i tempi fatti nei Polaveno (BS), il 4 giugno hanno vinto vari settori, non è molto positiva. il titolo femminile battendo nettamente L’esposizione delle varie classifiche anche tutte le pattuglie maschili. però ci dice che abbiamo ottenuto im-

Antonio Rusconi consegna la targa da parte del comune


CORSO DI ESCURSIONISMO

47 edizione a

Gigia

S

port, divertimento, amicizia, condivisione, collaborazione... Sono questi gli ingredienti che caratterizzano il Corso di Escursionismo. Tanti sono gli aspetti che la montagna ci fa apprezzare! Ci stupisce la bellezza di un panorama, di un paesaggio alpino, dove c’è un senso di pace, di tranquillità. Si gusta il silenzio, si ascolta il rumore dei propri passi, oppure il fruscio dei rami d’albero mossi dal vento, o il cinguettio degli uccelli. Si impara a guardare, ad osservare i mille colori che ci sono nei prati. Fiori, insetti, si mostrano in tutta la loro bellezza. Camminiamo in montagna coi ragazzi, ascoltiamo i loro racconti sulla scuola, sulle loro amicizie, sul loro vissuto quotidiano. Noi accompagnatori ci sentiamo partecipi di questo percorso che facciamo con loro. Certo il compito principale è di guidarli lungo i sentieri di montagna e, con loro, stupirci ogni volta per la bellezza che la natura offre ai nostri occhi. Ma insieme alle famiglie, alla scuola, alla società anche noi contribuiamo alla crescita e alla formazione dei ragazzi. Mi sento di ringraziare le famiglie che con fiducia iscrivono ogni anno i propri figli al Corso di Escursionismo. Di cuore ringrazio gli accompagnatori. BRAVISSIMI!!! Sempre più professionali. Sono sempre pronti ad ascoltare le necessità dei ragazzi; quando serve però, anche a far capire loro se si può, o non si può, avere un determinato atteggiamento nei confronti di un compagno o del gruppo. I protagonisti del Corso sono i ragazzi, loro hanno descritto le escursioni che abbiamo proposto. A Voi il piacere di leggerle. A tutti arrivederci alla prossima edizione.

12 aprile 2015: Giornata dell’Amiciz

25 aprile 2015: Monte Is

ola

Sabato 25 aprile era un giorno come tanti ma... ci siamo sveglia te presto e... alle ore 7,00 siamo partite con i pullman dal la piazza del mercato di Valmadrera. Per arrivare a Monte Isola, l’isola lacustre più grande d’Europa (9 Km. e 40 0 m.) abbiamo preso il traghetto. Giunte a Monte Isola, dopo circa 5 minuti, ci siamo fermate per uno snack in un’area pic- nic. Abbia mo ripreso il cammino ma poco do po ci siamo fermate anc ora! Infine ci siamo incamminate di nuovo: “era ora”! Ci raccontavamo barzel lette e ci divertivamo. Lu ngo il sentiero abbiamo visto e visitato quello che è rim asto di una bella fortezza trecentes ca. Giunte alla meta ci siamo fermate a mangiare nei pre ssi del Santuario della Madonna della Ceriola. È il punto più alto dell’isola. Nel pomeriggio siamo scese verso il lag o per visitare il Museo della Rete, dove la guida ci ha raccon tato la storia dell’evoluzi one della rete da pesca. Successi vamente abbiamo visita to la fabbrica che produce le ret i. Non potendo toccar e niente, ci siamo un po’ annoiate. È stato invece entusias mante vedere le varie fasi della produzione. Dal filo più fine, al cordino con più fili intreccia ti tra loro, fino a forma re una rete da calcio. Conclusa la visita, abbiamo ripreso il traghetto che ci ha portati sull’al tra riva dove ci aspettava no i pullman. Tornando a cas a e riflettendo, abbiamo capito di aver passato una bella giornata. A voi è piaciuta? Marta Crippa, Alice Butti, Karen Valsecchi

ia

OSA. Finalmente ricomincia il corso dell’ nta gente che c’è! Ci siamo noi qua ma , zale piaz nel vo Ore 8.30 ritro il gruppo degli SCOUT. e dell’OSA, i nostri amici dell’Oratorio lunga, contando anche è fila la e; part Formiamo i gruppi e poi si i genitori siamo più di 200. saliamo per la VAL DELL’ORO Attraversiamo la zona industriale, iamo fino a SUELLO, brearriv ana e poi, facendo la strada rom to e poi via di nuovo fino al ve sosta in un borgo abbandona breve sosta e poi ripartiamo santuario di CESANA B.za, altra li alpini) dove ci fermiamo. deg destinazione ROCCOLO (parco SA, poi il tanto desiderato Don Tommaso celebra la S. MES giochi e allegria tutti insieme. pranzo e infine un pomeriggio di anche grazie al bel tempo. La giornata scorre piacevolmente o sulla via del ritorno, il iniam mm A metà pomeriggio ci inca sentieri fino al piazzale di rinostro serpentone si snoda sui trovo. ma felice di aver trascorso Ognuno di noi torna a casa stanco ci. una bellissima giornata con gli ami Gloria e Luca

CROCIATINO 2015 · 21


CORSO DI ESCURSIONISMO

2 e 3 maggio 2015: Colorina

2 giorni a “Villa dei Tigli”. Siamo partiti da Valmadrera per la o incami nostri bagagli in albergo e ci siam iato lasc o Scesi dai pullman abbiam minati nel bosco... Giada Colorina presso za del mercato e siamo giunti a Il 2 maggio siamo partiti da piaz ente ci siamo o lasciato le borse. Successivam l’albergo Villa dei Tigli, dove abbiam co abbiamo bos bel semplici, e nel mezzo di un incamminati verso sentieri molto o ripartiti siam Poi, zo. pran il o poi fermati per visto dei cartelli tematici. Ci siam e venivacom e ” latte da he vacc “le o o osservat verso un’azienda agricola. Abbiam a alla visit la a clus un budino al cioccolato. Con poi no munte. Infine abbiamo gustato ere, cam le to gna asse a di cena la Gigia ha stalla, siamo andati a Messa. Prim . bola tom a ato abbiamo gioc siamo scesi a mangiare, e infine Lucia De Fusco zale del merdivertito tanto. Siamo partiti dal piaz Alla due giorni dell’OSA mi sono ma un po’ gio è stato veramente divertente, cato alle 7:30, con i pullman. Il viag ito dopo sub e ola), è una cittadina piccola picc lungo. Siamo arrivati a Colorina (che cammio iam Abb to. pos del una guida turistica siamo partiti per la montagna, con faticosa, e a lung to mol a stat è ata min . La cam nato in giro per i monti di Colorina . ante ress inte to ma mol to simpatico e ha celebrato la Messa. Era mol Una volta ritornati a Colorina un pret come dei tutti o avam Puzz o. avam mentre cen ed è venuto anche a salutarci la sera mitico tro nos il ; l’unico che si è lavato è stato caproni e non ci siamo lavati (!!!) accompagnatore Luigi. . I letti erano appena pitturate ed erano molto belle Le camere dell’hotel erano state li fino a tardi un sasso anche se siamo restati sveg molto comodi e ho dormito come si tutta la notte. e abbiamo fatto baccano per qua o la colazione svegliati, non so a che ora(!) e dop o siam ci La mattina successiva in zona perché un vecchio mulino in un paesino siamo partiti per andare a visitare are i sentieri evit di accompagnatori hanno deciso la mattina c’era brutto tempo e gli deva una scen dove nte i aveva una ruota giga infangati. Il mulino era antico, fuor ino, che mul il tro den a ruot una re a, faceva gira cascata d’acqua, la quale, a sua volt abbiaino mul al che non conosco. Finita la visita macinava i semi di qualche pianta nati tutti a casa. mo ripreso i pullman e siamo ritor Mirko Scotellaro

17 maggio 2015: Triangolo lariano

Oggi ci troviamo alle ore 08:45 al parcheggio delle scuole elementari di via Leopardi a Valmadre ra. L’escursione prevista è nel triangolo lariano. Dopo l’appello siamo partiti di gran lena verso San Tomaso, durante il tragitto si sentivano mille voci perché chiacchieravamo a più non posso. La lunga colonna è arrivata sana e salva fino al ristoro dove abbiamo fatto la sost a e bevuto del tè (prima sosta). Successivamente ci siamo avviati verso il Bevesco, tutti allo stesso passo come veri alpini! Che fatic a! Ma che meraviglia di natura, abbiamo visto un “casotello” abb andonato e più in alto la croce del monte Rai, dove abbiamo fatto una foto bellissima di gruppo (seconda sosta). Dopo circa un’ ora di cammino, tra le buche di un grande prato e gli animaletti che saltavano qua e là, siamo arrivati al rifugio SEC dove, affamati com e lupi, abbiamo pranzato al sacco (terza sosta). Finalmente liberi dal peso degli zaini, abbiamo giocato e corso fino alle 14:00. Richiamati dagli accompagnatori e formati i gruppi, siamo scesi verso l’Abbazia di San Piet ro al Monte, dove i maschi hanno giocato a calcio e le femmine si sono inventate un balletto. Infine ci siamo diretti lungo un sen tiero che scendeva a valle verso Valmadrera e raggiunt o il parcheggio del cimitero nuovo, abbiamo trovato i nostri genitori ad aspettarci.

Che magnifica giornata ho trascors o, grazie a tutti gli accompagnatori! Spedicato Thomas 22 · CROCIATINO 2015


2 giugno: Raduno dei co

rsi F.I.E.

uno dei corsi c’è stato il 40esimo rad Martedì 2 giugno 2015 ti nei di escursionismo. zza del mercato. Arriva trovati alle 8.15 in pia mo delle sia e ci es A. och .S. bri ll’O lle de de i e No sono state offert ci cco Le di rus Alle . Tau tra le pressi del piazza chiacchiera e l’al iato con foga fra una ng ma o proiam o abb iam abb che lì caramelle Villa Gomez. Da o nati in direzione Parco mi iam am abb inc e mo iem sia ins ci ti 0 9,0 anza ripidi, dove tut ast abb ri tie sen e ne seguito per stradi una riso e scherzato. in un prato dove c’era mino ci siamo fermati ocam rip di di ti ora nu un’ mi a ci circ die Dopo . In quei o riempito le borracce la va tte me si chi he anc fontanella e tutti abbiam a volontà, ma c’era o vut be e ci iato che ng di ma so abbiamo ere forte, dopo sole cominciava ad ess il , ita che sal o la dat po do are , sol crema per giungere minati lungo il sentiero o am cat inc gio e o ati iam par abb pre i po mo e sia r terra nchi, ci siamo buttati pe capito in un grande prato. Sta to dopo però abbiamo nu mi he alc qu lo So e. adr ra di squ r sop pe isi che to div insieme, siamo resi con alzando lo sguardo ci ta: cail sos era ella qu ello di qu , é ida rch gu il pe ato la tello. Come ci ha spieg ” di osi Sp i ess rom “P i ne noi c’era un enorme cas citato il famoso personaggio devano il stello dell’Innominato, azione, molti di noi si go eg spi la re lta sco ll’a Ne ni. nzo Ma ro nd Alessa sottostante. rio e alla scala santa panorama del paesaggio sando accanto al santua pas no mi cam in i ess Ci siamo rim ivano pregando. ca, dove alcune persone sal nto la sede G.E.V. Luma paese abbiamo raggiu tro cen sono , gio rig me po l ne , Scendendo verso il ngiato ta calorosa. Dopo ma mo saludove l’accoglienza è sta dell’EXPO. Infine ci sia a tem al ati leg i, im tiss en ert termica div : tta chi rse gio bo iniziati i ti i ragazzi una la F.I.E. ha offerto a tut via ar and di ma pri e i an. tat so i pullm Poi ci siamo diretti ver di tante Alle ore 6.45 siamo partiti dal piaz molto utile per le gite. lla. La partecipazione be e te zale del mercaen ert div sa, en int ta rna gio a to e dopo circa due ore di viaggio È stata un te le altre. sul pullman ci giornata diversa da tut Petra Ratti siamo fermati all’imboccatura di un associazioni ha reso la

7 giugno 2015: Val di Scalve

tunnel. Da qui abbiamo intrapreso una mulattiera, sulla via Mala. La via Mala è percorsa da un fium e, che, nel corso di migliaia d’anni col suo scorrere ha creato un orrido nella roccia di calcare. Dopo averla percorsa per un bel tratto siamo tornati indietro a riprendere il pullman, su cui abbiamo viaggiato per un altro quarto d’ora di viaggio fino al parc heggio nella parte sottostante il paese; qui abb iamo cominciato la nostra escursi one. Il sentiero era molto assolato e tutti dicevano di morire di sete. Dopo un po’ di tempo siamo arrivati in un bel pae sino di montagna: VILMINORE. Qui nella piazza centrale ci siamo riforniti d’acqua e abbiamo fatto la prima sosta. Poi abbiamo ripreso il cammino sino a quando la guid a ci ha spiegato il disastro della diga del Gleno. Ci ha narrato i principali errori che hanno commesso gli ingegneri e i capomastri nel progettare e costruire la diga e che probabilmente sono le cause del crollo. Provo a spiegare gli errori: - il progetto iniziale era quello di una diga a gravità, (cioè col proprio pes o e la forma riesce a trattenere l’acqua), solo che una volta costruito il basamento di questa si è cambiato il progetto per aumenta re la capacità del bacino, adottan do una struttura ad archi in calcestruzzo, men o funzionale. - È stato utilizzato materiale scad ente al posto del cemento: troppa calce e aggiunta di pezzi di legno e altro. - Il materiale non è stato sufficien temente armato Dopo la spiegazione abbiamo ragg iunto la diga, da lontano non sem brava tanto grande ma quando ci siamo arriv ati proprio sotto ci è sembrata eno rme. Siamo passati dove mancava il pez zo crollato e dietro abbiamo vist o una grande conca verde proseguendo fino a raggiungere la riva del laghetto e seduti abbiamo pranzato. Dopo mangiato, alcuni ragazzi, giocando coi sassi, gareggiavano facendoli saltare sull’acqua. Altri invece sono andati al bar per comprare qualcosa. Alla fine ci siamo rimessi in cammino percorrendo il perimetro della diga e, per tornare al pullman, abbiamo preso un sentierino che scendeva giù lungo un ripido prato. Francesco Bertelli

Grazie

per avermi fatto conoscere tanti amici.

Grazie

per le passeggiate fatte la con i miei amici.

domenica

Grazie

e tanto. per avermi fatto imparar

Grazie

per avermi fatto conoscere

la Gigia.

Buone passeggiate a tutti.

Adrian

CROCIATINO 2015 · 23


27° SETTIMANA ESCURSIONISTICA

TEMU’, 13-20 Giugno 2015 Carlo Alberto

A

nche quest’anno partiamo per questa settimana a Temù con un bel programma di gite e sperando nel tempo favorevole, anche se le previsioni per i primi 2 o 3 giorni non sono buone. La prima gita, subito il sabato, ci porta verso il Passo Mortirolo e lì facciamo una leggera escursione. Nel pomeriggio ci dirigiamo verso la casa di Temù che molti di noi già conoscono, essendoci stati l’anno precedente: la struttura è bella e comoda, con una bella cucina e una grande sala da pranzo, il salone tv e la sala giochi. Quest’anno con noi c’è il cuoco, Claudio, che oltre alle deliziose cene ci prepara delle buonissime torte. Dopo cena i ragazzi giocano a calcetto o a ping pong e alcuni guardano la tv; gli accompagnatori dopo aver riordinato la cucina si ritrovano in fondo

Sacrario del passo del Tonale

Malga Stein

24 · CROCIATINO 2015

alla sala da pranzo a giocare a carte o a discutere delle gite in programma, gustandosi il caffè con regolare rimorchio. Poi, prima di andare a letto, verso le 22.30, con l’impianto fonico che abbiamo a disposizione e il mio i-pod, metto il “Silenzio” di Nini Rosso! Non tutti i ragazzi ovviamente sono contenti! La mattina successiva ci alziamo con una leggera pioggia ma, nonostante ciò, dopo la colazione, la distribuzione dei panini e la preghiera sul piazzale, saliamo in macchina per la prima gita. Dopo un’ora circa raggiungiamo la prima meta e fortunatamente smette di piovere. Troviamo dei bei tavoli con le panchine e cominciamo a svuotare gli zaini. Solo dopo esserci saziati, e per non intirizzirci dal freddo, riprendiamo il cammino lungo un sentiero, prima ripido e poi pianeggiante, che ci conduce a dei resti di fortificazioni della prima guerra mondiale. Tornati a casa per cena scopriamo che Claudio ci ha preparato le lasagne: molti ragazzi ed adulti fanno il bis. L’unica cosa che non gradisco molto è lavare le padelle, perché è il mio turno di servizio! Quando è l’ora di coricarmi tento di entrare in stanza ma la porta fa molta resistenza ad aprirsi: scopro che ci sono appoggiate alcune borse e zaini, qualche scarpa e indumenti sparsi per terra! I ragazzi sono sui letti che giocano tra loro beatamente, allora devo intervenire per raccomandare loro di riordinare, anche se durante la settimana non ci saranno grandi miglioramenti. Lunedì il tempo è ancora brutto, per cui decidiamo di andare a Vermiglio a visitare il museo della guerra; prima ci fermiamo al Tonale per vedere il Sacrario. A mezzogiorno non piove e riusciamo a


Ghiacciaio del Presena

gna schivare le palle di neve che non si sa da che parte arrivino. Arrivati al rifugio non possiamo non ammirare il panorama circostante: a valle il Passo del Tonale, a monte il bel ghiacciaio, sia pure con gli impianti di risalita per gli sci. Nel pomeriggio, dopo esserci goduti una bella giornata di sole, decidiamo di scendere dalla pista, per un bel tratto ancora innevata. I ragazzi si divertono molto nella discesa. Venerdì ci incamminiamo verso le fortificazioni di Val Massa. Il sentiero non è molto segnalato, proseguiamo per un paio d’ore in una pineta, poi quando siamo fuori vediamo la nostra meta. I ragazzi sperano di trovare qualche reperto, anche una scatoletta vuota e arrugginita diventa interessante! Nel pomeriggio, prima di rientrare ci fermiamo a Ponte di Legno a gustarci un buon gelato. Al ritorno a casa cominciamo a preparare i bagagli, purtroppo la nostra vacanza è finita e sabato rientriamo a Valmadrera. Un grazie a tutti i partecipanti per aver collaborato alla buona riuscita di questa settimana.

Al bivacco Valzaroten

mangiare nel parco di Vermiglio, dove ci sono dei bei laghetti e un’attrezzata area pic-nic. Leggera pioggia pure martedì e andiamo in un rifugio appena sopra Edolo; quando il cielo a volte si apre un po’, godiamo di un bel panorama sulla vallata. Mercoledì un bel sole finalmente! Ci dirigiamo in Val Canè. Dopo essere passati in un gregge di pecore e su bei prati fioriti di rododendri, arriviamo al bivacco Valzaroten; proseguiamo per circa un’ora fino a due laghetti, dove però il cielo è coperto. Ci fermiamo poco e poi preferiamo scendere di quota al bivacco dove c’è il sole. Giovedì andiamo al Tonale, la meta è il Rifugio Paradiso, ai piedi del Ghiacciaio Presena. I ragazzi si divertono camminando nella neve e ogni tanto bisoCROCIATINO 2015 · 25


CAMPEGGIO

Ci sono luoghi …

Gianfranco Rusconi

C

i sono colori, luci e suoni che si fissano nella nostra mente e che il tempo non riuscirà mai a scalfire. Ci sono emozioni, sensazioni e sorrisi che s’incidono nel nostro cuore solo in certi momenti e che non ti abbandoneranno mai. Tornare a Pinzolo, tornare nelle Dolomiti di Brenta è provare tutte queste sensazioni. Sono passati parecchi anni, più di venti, da quando, con un carissimo amico, Luca, per la prima volta mettevo piedi e soprattutto mani sulle rocce delle

26 · CROCIATINO 2015

Dolomiti. Le Dolomiti di Brenta. Quest’anno ci sono ritornato, così come nel 2014, per trascorrervi le ferie, qualche giorno di riposo. La scelta è caduta sul campeggio dell’OSA, quale punto logistico strategico e non solo. Le Dolomiti sono per me un luogo meraviglioso ove poter praticare il mio hobby preferito, ossia l’alpinismo in tutte le sue declinazioni: le salite classiche in alta montagna, l’alpinismo, l’arrampicata sportiva e lo scialpinismo. Fatto salvo che ad agosto di neve per praticare lo scialpinismo non ce n’è, sono andato in campeggio con l’intento di dedicarmi alle altre discipline; ma ho scoperto, anche se lo immaginavo, che al campeggio dell’OSA ti coinvolgono anche in tutt’altre attività non propriamente alpinistiche. Le pareti del Brenta sono un teatro particolarmente affascinante. Quando sei al cospetto di torri come il Campanile Basso o muraglie dall’aspetto inaccessibile come il Crozzon non puoi rimanere indifferente, ti si muove qualcosa dentro che ti dice di salire

quelle pareti. Il Campanile Basso ho avuto la fortuna di salirlo più volte da diversi versanti: la Normale con Gigi, il diedro Fehrmann con Matteo e lo spallone Graffer con Luca; quest’anno sono riuscito a salire l’ennesima via con il compagno e amico di tante avventure, Marco, e la via scelta è stata la Maestri. Sì quel Cesare Maestri: quello del Cerro Torre in Patagonia e della salita mai effettuata secondo molti, soprattutto quelli di Lecco, ma sarà poi così? Vedendola dal basso si fatica a immaginare che la “Maestri” passi attraverso una serie di possenti tetti aggirandoli. Eppure con grande abilità e intuito il grande, e controverso, alpinista trentino è riuscito a tracciare un bellissimo itinerario che si può salire in completa arrampicata libera, ossia senza l’uso di staffe per la progressione. I gradi sono abbordabili anche a un alpinista/arram-


picatore medio come il sottoscritto e quindi avanti; chi parte per primo? È la classica domanda che si fa tra compagni di cordata. Ok, dico a Marco, “.. oggi parto io …” E si parte. Le salite classiche sono proprio un piacere per me. Studiare la relazione il giorno prima. Decidere con il compagno di cordata l’attrezzatura da portare. La notte che precede la salita, che un po’ d’ansia te la mette. Svegliarsi all’alba, quando è ancora buio, partendo presto, non è come andare in falesia. L’avvicinamento sempre pesante per la lunghezza e per lo zaino che ti taglia le spalle. A proposito: “ …ma quanto si è allungato il sentiero per arrivare al Brentei? O forse sono gli anni che passano?...”. La ricerca dell’itinerario, non sempre così evidente, la necessità spesso e volentieri di dover integrare le protezioni, con dadi e friends; integrare le soste, perché non sempre sono delle migliori; sono questi aspetti che completano una salita. Pensare a chi per primo, in apertura, è passato di lì sfidando l’ignoto, confidando che comunque vada si riesca ad arrivare in cima. Questi particolari riempiono un’ascensione, la rendono, per chi ripete una via, qualcosa di mitico, di unico, anche se di mitico e di unico, in questo caso, non c’è nulla. È quello che si prova dentro, è quello

che leggi sul volto del tuo compagno di cordata che è mitico e unico. Sarò “antico” come usano dire i giovani d’oggi, ma io queste emozioni le provo tutte le volte che salgo una via, anche se già fatta. Sarà stato il luogo, non lo so, ma durante la salita, mentre ero lì fermo in sosta e assicuravo Marco, un pensiero continuava a girarmi in testa tanto da non abbandonarmi: ma poi Maestri in cima al Cerro Torre sarà arrivato? Io penso di sì. E a quel paese tutte le discussioni e le evidenze oggettive. Uno tra l’altro che ti sale slegato il Crozzon e ne discende arrampicando all’indietro slegato. Uno così deve avere due…..!! Sempre in cordata con Marco ho poi salito l’Alimonta al Castelletto di Mezzo e una via moderna, a spit, sulla Corna Rossa in zona Grostè. Ricondurre però la vacanza al campeggio dell’OSA a un elenco di salite effettuate sarebbe riduttivo. C’è molto di più. La vita di un campeggio organizzato dà modo di conoscere più a fondo le persone, di scoprirne i lati a volte sconosciuti, poiché l’intimità e la privacy che ognuno di noi ha care, in un campeggio, vengono un po’ a mancare e di conseguenza viene fuori quello che siamo veramente, nel bene e nel male. Quest’anno ho voluto fare qualcosa di diverso in campeggio e quindi non mi sono fatto trovare impreparato presentandomi anch’io con la bici. Acqui-

Campeggio a Pinzolo

stato all’ultimo minuto un porta biciclette, da posizionare sul mio RAV4, ho poi pensato bene, considerato che in macchina il passeggero ero solo io, di caricare la bici dentro l’abitacolo. E mia mamma …”ma set cumprà a fa chel rop le se la bici te la metet de denter?” …. Me lo sono chiesto anch’io, ma è sempre meglio essere previdenti nella vita, non si sa mai. La bici è stata un altro pretesto per rimanere in linea con i tempi moderni del campeggio OSA, ossia occorre essere almeno pentatleti altrimenti si è tagliati fuori. Praticare solo l’alpinismo, l’escursionismo ed essere anche climber ormai non ti basta più, devi aggiungere almeno il ciclismo e la corsa in montagna. Non mi stupirei che in futuro si debba aggiungere l’orienteering, il base jumping, il canyoning e perché no la speleologia!!! … Io però preferisco rimanere aggrappato all’alpinismo, e basta. Ma torniamo alla bici perché proprio io sono stato uno di quelli che ha buttato lì per scherzo: “dai organizziamo una gara in bici non competitiva dal campeggio a S.Antonio Mavignola per la vecchia strada di Campiglio….” Che stupido pensare che all’OSA si possa fare una gara non competitiva!!! Detto fatto, in men che non si dica ecco pronto sul tabellone della pagoda un bel prospetto dove scrivere il proprio nome. “E adesso? Io scherzavo!!!!” mi son detto. Franco te la sei proprio cercata, almeno prova a farla una volta (continua a pag. 28)

Dal 26 luglio a domenica 23 agosto si è svolto a Pinzolo, posto a 785 mt di quota, in Trentino Alto Adige, il consueto campeggio. È una splendida località; incastonata tra il gruppo dell’Adamello-Presanella e il gruppo delle Dolomiti del Brenta. La Val Rendena, bagnata dalle acque del Sarca, oltre a Vallate d’incomparabile bellezza (una delle più celebri è la Val di Genova, nota per le sue cascate) è ricca anche di centri abitati ricchi di storia e tradizioni; oltre alla vicinanza della celebre località turistica Madonna di Campiglio. Passeggiate, escursioni, vie ferrate, bagni di sole, giri in mountain bike, relax, visite turistiche... è stato tutto questo il campeggio per una sessantina di osini e simpatizzanti; ma oltre il tempo passato a “scorazzare” a contatto con la natura (che ha sempre da insegnarci qualcosa!), è stato anche vita in comunità, ritmi più pacati, convivialità, tempo passato tra numerosi amici, esperienze vissute insieme. Un break nella vita, uno staccare la spina dalle incombenze quotidiane per ricominciare la vita di tutti i giorni con più slancio! Davide Dell’Oro CROCIATINO 2015 · 27


CAMPEGGIO da solo per allenamento per capire se riesci ad arrivarci a S.Antonio. Non mi dilungo oltre sull’andamento della gara “non competitiva” e sull’ardore agonistico dei partecipanti, sia giovani sia meno giovani; io ricordo di aver visto solo alla partenza e per i primi 150 metri tutto il gruppo e poi ho pensato: “qui devo salvare almeno l’onore e quindi vediamo di non arrivare ultimo. Farò la gara su Simone, Nicolò e Marta !!!” E così è stato. Quindi più che preoccuparmi di chi mi stava davanti mi son preoccupato di non lasciar passare chi mi stava die-

tro e in questo modo l’onore è stato salvato. Torniamo seri. Quest’anno mi ha fatto particolarmente piacere vedere come l’entusiasmo per l’arrampicata, soprattutto sportiva in falesia, era forte un po’ in tutti, a partire dai giovanissimi. E’ stato bello vedere quante cordate riuscivamo a mettere in campo quando si andava in falesia, tanto che a volte venivano a mancare rinvii e grigri per assicurare e non si riusciva ad allestire un numero sufficiente di tiri. E’ un buon segno dal mio punto di vista. Per avere i fiori occorre mettere a dimora

1° edizione “FERRAGOSTO BIKE CUP 2015” GARA NON COMPETITIVA???? 15 AGOSTO ORE 10.30 PINZOLO - SANT’ANTONIO DI MAVIGNOLA KM 3,4 !!! solo per mountain-bike !!! Inizia tutto la vigilia di Ferragosto, si prospetta una giornata calda e splendente, come del resto è stato tutto il periodo di vacanza. Vorremmo fare qualcosa tutti assieme, ma nello stesso tempo gustarci il pranzo di Ferragosto che Claudio, il nostro cuoco, ci prepara con tanto impegno! Dopo diversi: “Cosa facciamo???”, Luca Dell’Oro propone una gara di mountain-bike dal nostro campeggio a Sant’Antonio di Mavignola, una piccola frazione di Pinzolo, posta a metà strada tra il capoluogo e la blasonata Madonna di Campiglio, conta poche centinaia di abitanti ed è meta classica per un giretto pomeridiano. Si decide insieme il nome della “manifestazione” e si prepara il “volantino”, tutto in modo molto artigianale! Giudice di gara: Anna Rusconi. La mattina seguente, 15 agosto, ci si alza presto, colazione con molti zuccheri e iniziano le iscrizioni. Tutti sono in fermento, per fortuna abbiamo sottolineato la NON competitività, ma questo è molto divertente! I concorrenti iscritti sono 18. Inizia il riscaldamento! Tutti sfoggiano la propria divisa, la più professionale possibile, e anche chi non è così abituato a fare agonismo entra nello spirito competitivo. II nostro pubblico inizia a portarsi all’arrivo. Le gomme sono calde e i concorrenti sono in agitazione. Dopo gli ultimi 28 · CROCIATINO 2015

i semi. E se questi poi si svilupperanno dipenderà anche da noi, da quanta cura e passione sapremo metterci nel farli crescere bagnando e concimando correttamente la terra. Le premesse ci sono tutte, facciamo in modo che i nostri giovani si avvicinino sempre più all’alpinismo in tutte le sue forme, senza paure o preconcetti; facciamo in modo di non disperdere il patrimonio alpinistico che abbiamo e che ci hanno lasciato in eredità i nostri predecessori.

CLASSIFICA

14’00” e 1. Tegiacchi Simon 14’07” 2. Rusconi Marco 14’57” 3. Rota Andrea 14’59” 4. Tegiacchi Carlo 15’27” 5. Rusconi Luca 15’33” 6. Lombardini Luca 15’54” 7. Riva Matteo 15’56” 8. Rusconi Alberto 16’02” 9. Dell’Oro Luca 17’34” 10. Rusconi Andrea 18’21” 11. Riva Luca 18’26” 12. Valsecchi Laura 19’02” 13. Rota Danilo 19’46” 14. Dell’Oro Mattia 20’52” o 15. Rusconi Gianfranc 21’12” 16. Riva Simone 22’14” 17. Dell’Oro Nicolò 23’24” 18. Valsecchi Marta

ragguagli, arrivo sulla linea di partenza…. mancavo solo io… volevano partire senza di me!!!?? Con il telefonino mi metto in contatto con l’arrivo, per far partire il cronometro…. Mentre sono al telefono con Anna, qualcuno dice “VIAAA….!!!” e comincia il delirio! Io sono ancora ferma con il telefono, cerco di infilarlo nella maglia ma poi mi accorgo che è ancora acceso, inizio a pedalare e dopo 50 metri sono già in affanno, grido a tutti “Carogneeee, perché non mi avete aspettato???”. Per fortuna NON era competitiva! Tutti tirano fuori le unghie e i primi cominciano ad andare in fuga! Inizia una dura competizione tra me e Luca Billy…! Siamo sempre attaccati, prima io poi lui, per tutto il tempo. Nessuno vuol cedere. Poi gli ultimi 500 metri allunga e mi lascia indietro! Mi dico “NOOO…. Sono finita!”. Tutti arrivano al traguardo stremati, perché hanno sfoderato tutte le loro forze! Al traguardo ci aspetta un buonissimo Chupa Chups!!! Erano anni che non lo mangiavo! Il podio è formato dai nostri giovani Simone Tegiacchi, Marco Rusconi e Andrea Rota! Al quarto posto, la medaglia di legno con il primo “anzianetto”. Dopo la gara andiamo a prendere i “premi” (caramelle per tutti) e alla fine del bellissimo pranzo facciamo le premiazioni. Giornata bellissima in compagnia! Ci siamo ripromessi che a ogni campeggio rifaremo la “Ferragosto Bike Cup”. Vi aspettiamo tutti a…… Laura


CAMPEGGIO

#CAMPANILbasso Marco Rusconi

S

ono le 5.30 quando ci appropinquiamo a lasciare Pinzolo in direzione Vallesinella, per affrontare la scalata più importante della nostra permanenza in campeggio (andremo anche sul Carè Alto, ma questa è un’altra storia). Siamo in cinque: oltre a me, Luca, che dovrà come sempre soffrire per via delle scarpette di 4 numeri in meno, Alberto e Pietro, i due capicordata, e Matteo, con l’immancabile lattina di Lemonsoda. L’avvicinamento si compie senza ritardi o problemi, giungiamo quindi a un buon orario all’attacco del Campanile Basso, la guglia più famosa delle Dolomiti di Brenta. Nella mia cordata siamo in tre: io, Alberto e Luca; decidiamo di proseguire “in parallelo” a Pietro e Matteo, risparmiando (almeno inizialmente) del tempo. La conseguenza è che ci troveremo spesso attorcigliati con le corde, con Alberto e Pietro davanti a tirare e noi tre dietro da secondi. Superate le prime difficoltà (la parete Pooli) troviamo davanti a noi due tirolesi che ci rallentano; Pietro li supera agevolmente e continua, Alberto gli va subito dietro. I tirolesi non gradiscono (non volevano far passare due cordate), ma ormai devono attendere. Da quel momento non ci vedranno più di buon occhio, saranno i nostri “challengers”, infatti ci rincontreremo più avanti. Fatti i primi 3 tiri la nostra cordata, invece che seguire una cengia verso destra per una decina di metri, sale subito sulla parete: dopo poco ci accorgiamo che quella non è la giusta via, quindi tocca a me affrontare un difficile traverso che ci riporta sulla via normale. Pietro e Matteo, vedendoci, hanno subito trovato la strada corretta e sono appena passati; ci ritroviamo in bagarre con i “simpatici” tirolesi, che fortu-

natamente riusciamo a tenere dietro. Tutti questi imprevisti ci fanno inevitabilmente perdere del tempo, quindi tentiamo di recuperare accelerando il ritmo. Passiamo i camini a Y ed arri-

viamo sullo stradone provinciale, che percorriamo in conserva fino all’attacco degli ultimi 4 tiri. Ora fa quasi caldo, la parete è al sole e sono passate le 12.00... Giungiamo dopo due tiri al Terrazzino del Re del Belgio, dopodiché ci attende la più grande difficoltà dell’intera scalata, la parete Ampferer. Pietro e Alberto salgono arrivando quasi in cima, fermandosi ad assicurarci poco prima. Matteo e Luca partono distanziati di pochi metri, forse troppo pochi: il tratto più difficile è lungo circa 8-10 metri con 4 chiodi, e proprio lì le corde si attorcigliano nuovamente, rendendo difficile l’assicurazione. I due ci mettono 10 minuti buoni ad oltrepassare il passaggio, utilizzando qualsiasi appiglio per riuscirci (rinvii compresi), mentre io resto a guardare la scena da una comoda posizione. “Tira la verde!”, “recupera!”, “la viola!”, “siete sordi?!” sono solo alcune delle urla che Luca e Matteo lanciano in quei lunghi minuti, vuoi per la difficoltà del passaggio, vuoi per il fatto che la parete nord pre-

cipita minacciosamente per centinaia di metri. Anche per me si rivela uno dei punti più difficili dell’intera via, ma ormai sento la cima ad un passo e supero anch’io quest’ultimo tiro. Finalmente in vetta!!! Sono già le 14.00, anche se non c’è una nuvola è bene abbassarci il prima possibile. Foto di vetta con campana sullo sfondo, strette di mano e iniziamo le doppie per scendere. La più bella è sicuramente quella dalla parete Pooli, interamente nel vuoto, con Pietro che fa da fotografo 30 metri più sotto. Anche a scendere impieghiamo molto tempo, d’altronde siamo in cinque a calarci su un’unica doppia, ma ormai quello che conta l’abbiamo raggiunto. Teniamo alta la concentrazione fino all’ultima calata, dopodiché possiamo “rilassarci” scendendo verso il rifugio Brentei. Le difficoltà sono finite: questi momenti sono quelli in cui si è più felici per aver raggiunto la vetta, pensiamo che questa ascesa merita un articolo sul Crociatino. Difatti eccolo qui. CROCIATINO 2015 · 29


Gruppo tempo libero

Escursioni 2015 Stefano Perego

C

ome di consueto a fine anno è tempo di consuntivi. Il gruppo tempo libero vanta una bella e lunga serie di escursioni fatte lungo il corso dell’ anno che sta per terminare. Le uscite del gruppo sono state numerose e molto varie; si è passati dalle vette che superano i 3000 m. alle passeggiate a più modeste quote. Le scarpinate più belle e impegnative si sono svolte per la maggior parte in Svizzera nei Grigioni, ma anche sulle nostre montagne. Il sudore non è mai mancato. Nel gruppo dei “salmoni argentati”, ”in sce in sce”, e nei... “cavedani”, la gioia di camminare per raggiungere la vetta non è mai mancata. Quindi zaino in spalla, scarponi ai piedi e via senza dimenticare che in montagna si sale usando soprattutto la testa. Ci diamo appuntamento per la prossima stagione con escursioni che saranno altrettanto belle e impegnative, sperando di essere sempre più numerosi.

25/06 (foto sopra): Rifugio Cristina - Pizzo Canciano m. 3103

Luglio

09/07 (foto sotto): Pizzo Forno m. 2907

Marzo

12/03: Val di Fez (Engadina, CH) 19/03: San Genesio

Aprile

02/04: Sentiero Dario & William - Rifugio SEC 09/04: Comolli - Grignone m. 2410

Maggio

07/05: pizzo Meriggio m. 2348 14/05 (foto sotto): Savogno - Laghi Acquafraggia

16/07 (foto a destra): Rifugio Marinelli Punta Marinelli m. 3180 23/07: Alpi Graie Rocciamelone m. 3538 30/07: Pizzo Quadro m. 3015

Agosto 28/05 (foto a sinistra): Andossi - Rifugio Bertacchi - Piz Spadolazzo m. 2720

Giugno

04/06: Starleggia Bivacco Ca’ Bianca m. 2560 18/06: Pizzo Minor m. 3049 30 · CROCIATINO 2015

07/08: Pizzo Stella m. 3163 12/08: Pizzo Emet m. 3210 22-29/08: Santa Fosca di Cadore (BL) - Ferrata Tomaselli (Cima Fanes) - Ferrata Schuster (Sasso Piatto) - Ferrata delle Trincee (Marmolada cima Mesola)

Settembre

10/09: Val Bregaglia Rifugio Albigna m. 2340 24/09: Chiavenna - Laghi Groppera


Ottobre

01/10: Traversata Val Scais - Val Arigna 08/10: Paglio - Rifugio S. Rita 22/10: Valle di Zocca - Rifugio Allievi m. 2385 29/10: Passo Confinale Bivacco Anghileri – Rusconi m. 2654

GITE IN AUTOBUS

Novembre

05/11: Maloja - Vicosoprano 12/11 (foto sotto): Val di Ratt - Bivacco Primalpia m. 1980

5 marzo Engadina: Maloja-St.Moritz (Freddo polare)

16 aprile Liguria: Levanto - Devia Marina

19/11 (foto sopra): Mandello - Zucco di Sileggio 26/11: S.Martino - Coltignone - Val Verde

Dicembre

11 giugno Svizzera: Splügen - Isola di Madesimo

03/12: Monte Due Mani 03/12 (foto sotto): Engadina Diavolezza m. 2978

10/12: Moggio Artavaggio - Sentiero degli Stradini

2 luglio Engadina: Rifugio Segantini CROCIATINO 2015 · 31


Gruppo tempo libero

Tour del Molise Carlo Rusconi

L

a scelta del Molise è stata un’alternativa all’idea iniziale proposta dal gruppo: il ritorno in Sicilia con un tour orientato sulla costiera occidentale (il Trapanese). La proposta è fallita a causa dei troppi intoppi che ne hanno condizionato la programmazione, per cui tutti consapevoli, per non perdere l’abitudine e non lasciare che il gruppo così ben affiatato si sciogliesse, si è rinunciato alla Sicilia e si è optato per il TOUR DEL MOLISE, ISOLE TREMITI E GARGANO forse a primo impatto meno attraente, ma comunque territorio tutto da scoprire. Così il mattino presto del 19 Maggio vede 46 partecipanti in partenza per la volta di Termoli. IL MOLISE: è una piccola regione dell’Italia del Sud, incastonata tra Puglia, Campania, Lazio e Abruzzo e lambita verso oriente dal Mare Adriatico. Si tratta dell’unica regione italiana creata in seguito al frazionamento di una regione preesistente: un tempo, infatti, si aveva l’antica regione denominata Abruzzi e Molise, divisa in due nel 1963. Allora il Molise divenne la ventesima regione italiana, inizialmente con la sola provincia di Campobasso, l’attuale capoluogo, a cui nel 1970 si aggiunse Isernia come seconda provincia della regione. Pur essendo di dimensioni abbastanza ridotte, il Molise presenta un

Isola San Nicola, Tremiti

32 · CROCIATINO 2015

territorio variegato tutto da scoprire: un vero e proprio concentrato di paesaggi differenti, in cui trovano spazio diverse attività di ogni tipo, senza dimenticare i numerosi centri, i villaggi e le cittadine di interesse storico e culturale. Da un punto di vista ambientale, la regione è divisa quasi equamente tra montagna e collina, mentre sono molto rare e ridotte le pianure. Ma prima di addentrarsi tra le vallate e i pendii collinari, si può apprezzare la piccola e deliziosa fascia costiera del Molise: il Mare Adriatico accarezza la zona per circa 38 Km di litorale che va da Montenero di Bisaccia (noto perché fa riferimento all’ex magistrato A. Di Pietro) fino a Campomarino, confine con il Gargano, caratterizzato da spiagge basse e sabbiose specialmente all’altezza del promontorio di Termoli, dove un piccolo porto artificiale accoglie la barche dei pescatori locali ed è uno dei punti di partenza per le vicine Isole Tremiti. Da Termoli, dove abbiamo fissato il nostro campo base presso L’Hotel Meridiano, ogni giorno con itinerari diversi partiamo per esplorare il Molise; terra abitata da millenni, identificata come il Sannio in quanto i primi abitanti furono i Sanniti, popolazione fiera, conquistata dai romani dopo scontri ferocissimi (non volevano essere sottomessi ai romani) e definitivamente sconfitta

Monastero di Castel San Vincenzo

nel 293 a.C.. Quindi di sicuro interesse storico archeologico sono i ritrovamenti relativi al periodo Romano-Imperiale: ad Isernia sono numerose le testimonianze di arte romana sia conservate in museo che sparse lungo il comprensorio urbano; a Larino (Larinum), dove sorgeva l’antico nucleo urbano si ammirano i resti di un grandioso anfiteatro, oltre che i resti di terme e di ville romane con pavimenti e mosaici di rara maestria; a Sepino/Altilia - l’antica Saepinum romana fu costruita dai Sanniti lungo il tratturo (percorso per la transumanza del bestiame); infine Pescasseroli- Candela, che trovò il suo sviluppo in epoca romana, e oggi è sede di un sito archeologico di notevole importanza aperto al pubblico. Tornando alle origini, non si deve perdere la visita dell’area archeologica dei Sanniti-Pentri a Pietrabbondante, testimoniata dal complesso monumentale che comprende i resti di possenti mura poligonali, templi, botteghe e un teatro con scena contenente 2500 posti a sedere. Interessanti sono i Borghi e i Castelli: Gambatesa, con il suo castello e le vie tipicamente medioevali del suo centro storico e a Termoli l’imponente Castello Svevo, testimonianza del sistema di fortificazione fatto edificare dall’imperatore Federico II° di Svevia. Anche l’arte e la storia religiosa hanno un notevole peso nella regione; Castel San Vincenzo, ne è l’esempio più importante, con la sorprendente area archeologica del monastero benedettino di San Vincenzo al Volturno dove si trovano gli affreschi della cripta dell’abate Epifanio, considerati tra i più importanti della pittura “altomedioevale” europea, La Badia di Santa Maria di Canneto, la Cattedrale di LARINO dedicata a S. Pardo, La Basilica di Santa Maria della Purificazione di Termoli e le chiese di Sant’Emidio e


di San Francesco ad Agnone, tutte in stile Romano/Gotico, conservano al loro interno pregevoli opere, testimonianza dell’arte dell’epoca. Nella Regione la produzione artigianale è ancora molto presente e vari sono i settori in cui i prodotti vengono tutt’oggi lavorati a mano: dal tessile, alla pelle, alla ceramica, all’acciaio per la coltelleria e, tra i prodotti più caratteristici, la lavorazione del bronzo e la produzione di campane tipica di Agnone, le cui origini risalgono al Medioevo. Oggi questa attività è legata soprattutto alla nota e antica Pontificia Fonderia Marinelli, conosciuta a livello internazionale, della quale abbiamo visitato la fabbrica. Il Molise è anche una terra molto legata alle sue tradizioni, ai suoi costumi, ai suoi riti, ne abbiamo avuta testimonianza a Larino nei giorni della preparazione della “Carrese”, tipica festa tradizionale della durata di tre giorni - dal 25 al 27 Maggio - che ricorda la traslazione del corpo di S. Pardo patrono della città su di un carro agricolo trainato da una coppia di buoi, accompagnato da un corteo storico formato da circa 120 carri tutti ornati a fiori. Importante è la “Sagra dei Misteri” di Campobasso, che si svolge nel giorno del Corpus Domini; ne abbiamo visitato il museo dove sono esposte tutte le strutture (13 per l’esattezza) di acciaio e di legno, rivestite in modo da dare l’impressione che le comparse che formano gli angeli, i santi e i demoni aleggino realmente nell’aria. Si tratta di strutture create nel 1748 dall’artista Paolo Di Zinno, appositamente per la suggestiva manifestazione. Durante il soggiorno non era possibile far mancare la visita delle vicine Isole Tremiti, non più Molise ma ormai Puglia. Da Termoli in motonave siamo sbarcati sull’Isola di S. Domino, dalla

Resti archeologici a Sepino/Altilia

quale con una motobarca abbiamo iniziato il periplo dell’arcipelago. Suggestiva è stata l’entrata via mare nelle diverse grotte naturali, interessante è stata la visita della capitale delle Tremiti, L’Isola di San Nicola, con la sua Abbazia/fortezza di S. Maria a Mare costruita dai Benedettini di Montecassino Termoli nel 1045 d.C.. Ritornati a San Domino, la più turistica, pranzo a base di pesce con rientro a Termoli dopo una giornata piena e di bel tempo. Sempre in Puglia si trova il confinante promontorio del Gargano (lo sperone d’Italia) non solo noto per le sue bellissime località balneari, Vieste, Vieste, Gargano Peschici, Rodi Garganico, ma sorprendente anche per i suoi circa 200 Km di costa formata da arenili, pinete, insenature, strapiombi, dune, faraglioni, grotte, con panorami mozzafiato e per il suo interno, occupato quasi interamente da monti e ampi altopiani: lo dimostra il tragitto che abbiamo effettuato per il rientro a Termoli attraversando la nota Foresta Umbra. Il Gargano lo si ricorda anche per le sue località legate al culto religioso: San Giovanni Rotondo, luogo legato a S. Padre Pio da Pietralcina e Monte Sant’Angelo, caratteristico paesino a 800 mt legato al culto dell’arcangelo Michele. Insieme alla Sacra di San Michele in Val di Susa e a Mont Saint-Michel in Normandia, è uno dei tre maggiori luoghi di culto europei legati a San Michele Arcangelo, collocati a circa 790 Km l’uno dall’altro, appositamente allineati lungo una retta che, prolungata in linea d’aria, conduce a Gerusalemme. Esaurito l’itinerario programmato ci accingiamo ad

affrontare il viaggio di rientro su due giornate. La prima, da Termoli fino ad Ascoli Piceno, con sosta per la visita della città di Chieti e successivamente, con visita guidata, della “martoriata” città di L’Aquila, ancora in ricostruzione dopo il recente devastante terremoto; in serata sistemazione alberghiera a Folignano a due passi da Ascoli. La seconda giornata, interamente dedicata alla visita della città di Ascoli Piceno, con trasferimento in serata per il pernottamento a Cesenatico in “Romagna”, prima del rientro definitivo a casa, avvenuto nella mattinata del giorno successivo. Seguiti da una brava guida locale abbiamo visitato il bellissimo centro storico del capoluogo Piceno che conserva ancora diverse torri gentilizie e campanarie (inizialmente erano circa 200) e per questo veniva chiamata la Città delle cento torri, ma soprattutto abbiamo ammirato la bellissima rinascimentale Piazza del Popolo, il salotto della città, considerata tra le più belle piazze d’Italia. Al momento del commiato, oltre ai normali saluti di arrivederci, insistente è sempre la domanda “dove andiamo l’anno prossimo?” che vuol dire che il gruppo c’è ed è entusiasta nel continuare con queste proposte di tipo Escursionismo/Turistico… ne riparleremo. CROCIATINO 2015 · 33


Gruppo tempo libero

Santa Fosca 2015 Silvia Butti

U

na vacanza in montagna è sempre un modo per rilassarsi, vivere qualche giorno nel verde e nella natura ed è una bellissima esperienza da fare con i bambini. Purtroppo però si sa che il tempo in montagna cambia spesso e, anche in estate, non è raro trovare la pioggia. E allora in fondo pensiamo che un giorno di pioggia capita a tutti, anche nella vacanza perfetta. Non disperiamo e pensiamo che, normalmente, la pioggia non dura molto in montagna e che come si dice “non può piovere per sempre…”. Il segreto è trasformare la giornata di pioggia in un’occasione di divertimento, una scusa per spezzare una vacanza di faticose camminate, un giorno diverso per fare qualcos’altro... Dopo aver visto un film, organizzato una caccia al tesoro per tutta la casa,

colorato, giocato a monopoli... cosa si può fare ancora? Per fortuna due bravissime maestre di Selva hanno pensato proprio a noi. Hanno organizzato proprio per questo piovoso pomeriggio una lettura animata al rifugio Aquileia. I nostri bambini partecipano entusiasti alla discussione e ascoltano la storia con attenzione.

“Avventure nel bosco” C’erano una volta, nel bosco di Selva, alcuni orsi che cercavano nel tronco di un albero del miele da mangiare. Le api, che abitavano proprio lì, non erano d’accordo che mangiassero il 34 · CROCIATINO 2015

loro miele e, arrabbiate, cominciarono ad inseguirli con l’intento di farli scappare a gambe levate. Nel bosco sopraggiungeva un gruppetto di gnome che tornavano a casa a riposare dopo una lunga passeggiata; vedendo gli orsi in corsa chiesero loro cosa stesse succedendo e uno rispose: ”Le api, le api ci inseguono!” Tutti insieme gridarono: “Ci vogliono pungere!” Le gnome capirono che con tutto quel chiasso quel pomeriggio non avrebbero potuto riposare. Intanto, fischiettando allegramente, un gruppo di gnomi raccoglieva fragole, mirtilli e lamponi da portare alle loro amiche gnome affinché preparassero una torta. I bravi gnomi raccoglievano anche dei fiori per le api, cosicché queste ultime, con il nettare, avrebbero potuto fare del miele dolce e buono e non si sarebbero più arrabbiate con gli orsi. Pian pianino, in lontananza, anche un gruppetto di tartarughe voleva raggiungere la casetta delle gnome loro amiche, ma aveva perso la

strada; per loro grande fortuna incontrarono gli orsi che le accompagnarono dalle loro amiche. Le tartarughe arrivarono affamate, assetate, stanche ed infreddolite ed entrando nella casetta trovarono un bel calduccio e un profumo invitante di torta appena sfornata. Gli gnomi, le gnome, gli orsi e le tartarughe organizzarono una bella festa alla quale parteciparono persino le api che, dopo aver smaltito la grande arrabbiatura, portarono caramelle al miele e furono tutti felici e contenti come in ogni storia che si rispetti. (Autori: i bambini della Scuola dell’Infanzia di Selva di Cadore) Se il laboratorio di lettura fosse finito qui, probabilmente noi genitori non avremmo scritto quest’articolo e sicuramente non ci saremmo alzati dal tavolo dove, comodamente seduti, gustavamo un liquore artigianale e una bella tazza di té caldo (per l’astemia del gruppo). Eh sì, perché ecco arrivare la pasticciera, nonché gestrice del rifugio, armata di tutto punto: grembiule, spianatoia e un grande mattarello da fare concorrenza all’Alessandra Spisni della prova del cuoco o alla Nonna Pina della canzone.


Vi lascio immaginare la bellezza, lo stupore e, perché no, anche l’invidia nel vedere quelle mani che in una maniera tanto semplice impastavano delicatamente tutti gli ingredienti senza nemmeno sporcarsi il grembiule o lasciarsi sfuggire una punta di farina sul pavimento... il top è stato quando ha arrotolato la pasta sul mattarello (certo più grande del mio, probabilmente anche di un legno migliore, che non appiccica, non rompe la pasta.. Sì, il segreto sta proprio nel mattarello!) e l’ha srotolata con un’abilità sorprendente. Ed ecco la ricetta. Vi avverto: le dosi sono molto abbondanti (a me ne sono uscite tre), ma non vorrei rovinare questa ricetta magica!

La torta di “Avventure nel bosco” Ingredienti 1 kg di farina bianca 500 g di burro 250 g di zucchero 6 uova Sale Lievito Vanillina Succo di limone Procedimento Lavorare velocemente il burro morbido insieme allo zucchero. Creare una fontana con la farina, un pizzico di sale, una bustina di lievito e una bustina di vanillina e mettere nel centro le uova; aggiungere un po’ di succo di limone e impastare. Una volta amalgamati gli ingredienti unire i due impasti, quello a base di farina e quello a base di zucchero e burro e finire di impastare velocemente. Una volta che l’impasto è pronto, sigillarlo con la pellicola trasparente e metterlo in frigorifero mezz’ora per riposare. Con questo impasto è possibile creare diversi tipi di torte. Si possono creare due cerchi di pasta al cui interno spalmare la marmellata o stendere un solo strato di pasta, cuocerlo e farcirlo prima con crema pasticcera (o panna) e decorarla con frutti di bosco. Il tempo di cottura è indicativamente di 35 minuti a 185 gradi.

Quest’anno per la seconda volta siamo andati in vacanza a S. Fosca. Il tempo è stato abbastanza bello anche se un po’ freddo i primi giorni, così abbiamo potuto fare tante gite. La più bella è stata quando siamo andati al laghetto del Lagazuoi. Per arrivare al laghetto bisogna prima risalire una mulattiera molto ripida che passa da parte alle piste da sci, poi raggiunto il rifugio Scotoni si prende un sentiero più stretto vicino ad un fiumiciattolo che risale fino al laghetto. Con me c’erano anche i miei amici Sofia, Cristian, Luca e la mia sorellina Maria. Appena siamo arrivati al laghetto abbiamo fatto il bagno, e ci siamo accorti che c’erano tantissimi pesciolini. A pranzo lanciavamo le briciole di pane ai pesciolini che andavano a prenderle tutti insieme. Noi cercavamo di catturarli ma ci scappavano sempre. Avevamo come sfondo due montagne: una era il Lagazuoi e l’altra le Punte di Fanes. È stata veramente una bella gita e ci siamo divertiti tanto. Ciao, al prossimo anno Daniela e Maria

Quindi tocca ai bambini creare una magnifica torta. Ovviamente di carta! Che meraviglie di lavori! Possono competere con la vera torta che poi è comparsa?? O scomparsa?? CROCIATINO 2015 · 35


Gruppo tempo libero

Il sangue del Pelmo Signed: Ttrertta$$@@dk Lhdgye€€edsoeI

A

nno del Signore 2011. Arrivo per la prima volta a Santa Fosca in un bel pomeriggio di inizio settembre. Parcheggio nel campo di calcio davanti allo stabile dove alloggerò per una settimana. Scendo dall’auto e mi stiro le ossa. Produco lo stesso rumore di una scarica di sassi che rotola giù in un canalone. Non mi preoccupo, ci sono abituato, cinquantaquattro anni non sono pochi. Mi considero un buon diesel con 60000 Km percorsi: usato sicuro, sempre ben tagliandato. Speriamo di non sbagliare. Mi giro e vedo una montagna incantevole, splendida. Non c’è una nuvola, il tramonto la dipinge di rosso aragosta. Mi ricorda un molosso fulvo adagiato e sonnecchiante nell’erba. Chiedo ad un gruppetto di Osini che chiacchierano vicino all’auto: “Che montagna è?” Il Pelmo mi rispondono prontamente. Le voci si sovrappongono e capisco male. Con aria da saputello ripeto: “Ah, è il famoso Otelmo”. Mi ribatte un villanaccio “Pirla, il Pelmo non l’Otelmo! Non sai che c’è il Pelmo?! Non ti vergogni?... “ Mi vergogno, mi vergogno, ma purtroppo sono gnorante come una bestia. A parte le Tre Cime di Lavaredo, il Civetta, le Palle di fra Martino e la Marmolada non conosco altre cime dolomitiche. Mi giro di nuovo a guardarlo, ora ha messo il cappello. Scarico la macchina, due borsoni da 50kg. È dal mese di giugno che mia moglie sta stivando vestiti lì dentro. Se riesci ad aprirli avrai la sensazione di vedere un’enorme scatola di aringhe affumicate schiacciate una sull’altra. So già che utilizzeremo solo i primi strati, i restanti li riporteremo a casa senza averli tolti e usati. Riguardo il Pelmo: ora non ha più il cappello. Chiedo: quanto è alto? 3200 metri la risposta. Pelmo, che buffo! Stesso nome dei personaggi delle favole: Bertoldo, Selmo, Pelmo..... Però mi piace. Immagino di trasportarlo in Brianza al posto del lago di Annone. Le nostre mitiche Grigne verrebbero ridimensionate non poco. Ora ha un rimesso cappello! 36 · CROCIATINO 2015

Qualche giorno dopo, al rientro da una gita, noto un gruppetto di Osini guardare preoccupati nella direzione del Pelmo. Sono abbastanza scossi. Puntano il dito verso la montagna, si passano il cannocchiale. Chiedo cosa è successo. Mi spiegano che un pezzo di montagna si è staccato, ed ha investito due del soccorso alpino, mentre aiutavano dei tedeschi rimasti bloccati su una via di roccia. Sulla parete che dà verso Selva, appare con una grande striscia bianca lunga 500-800 metri: il segno della frana che ha raschiato la montagna. Il molosso sonnecchiante ha colpito! A quanto pare non risparmia nessuno, tira le sue zampate a capocchia. Cerca di soddisfare le proprie esigenze e basta. Serviva del sangue per tingere di rosso il mantello? Lo prende dove meglio gli garba. Bastardo! Mi chiedo ma che giustizia pratica la montagna? Che leggi usa per decidere a chi tocca? Nessuna è la risposta! Non ha morale, non ha etica. Io penso che nessuno meriti la morte in montagna, ma in questo caso mi sembra che prima avrebbero dovuto soccombere le persone che per imperizia o eccessiva stima di se stessi si sono avventurate sulla parete, poi se mai gli altri che si sono recati a soccorrerli, lasciando mogli e figli a casa. In montagna non è così. Il buon comportamento, la prudenza aiutano ma non bastano. Guardo su verso il monte pensando a questo. Ora il Pelmo ha una cintura di nubi che lasciano intravedere la parte sommitale, ma subito la cima viene inghiottita. Non riesco a vederlo pulito per più di qualche minuto. Sfugge, scompare, si mostra in parte, cambia repentinamente aspetto. Mi

prende in giro? Cerca rogne? Bastardo mi provochi? Chiedo informazioni. Tutti sanno tutto del Pelmo. La salita, la cengia non attrezzata, le rampe detritiche, el Caregón de ‘l Padreterno... ma alla domanda diretta “Ci sei mai salito?“ con rammarico la maggioranza mi dice di no. Chi sale il Pelmo è forte! Questa montagna rappresenta lo spartiacque tra i Salmoni argentati e il Mistuccelli. Voglio vederlo da vicino. Non mi interessa salirci ora. Ho la mia strategia. Così il giorno dopo parto per il giro della gengiva. È un’escursione abbordabile. Alle otto sono con mia moglie al passo Staulanza. Guardo il bastardo e lo vedo pallido, anemico. Non avrà intenzione di giocarmi qualche scherzo? Ho un po’ di tremarella ma parto. Un’ora dopo siamo sotto torri imponenti, con massi sporgenti. Non capisco come possano rimanere in equilibrio. Chiedo a mia moglie di allungare il passo. Non mi fido, non sono tranquillo. Arriviamo in fretta al rifugio Venezia poi su di corsa verso la forcella d’Arcia e ancora giù nei ghiaioni immensi verso Città di Fiume. Verso l’una siamo di nuovo al passo. Non abbiamo fatto soste. Meglio stare alla larga. Oggi ho preso le misure e mi basta. Se guardi attentamente tutte le cime Dolomitiche, noti che questi splendidi monumenti, alla base hanno un


Attività alpinistica impressionante volume di pietrisco o massi. Si sbriciolano. Verrà il giorno in cui non resterà che qualche troncone. Dicono che se appoggi l’orecchio alla parete senti in continuazione crepitii e scricchiolii. Qualcuno nelle giornate di luna piena riesce anche a sentire il lamento della roccia, e nei dintorni del Pelmo il latrato lugubre e spaventoso del bastardo. È la montagna che esplode. La rossa roccia è ammalata e il tempo la triturerà. C’è una continua trasformazione del minerale in dolomia che avviene con cambio di volume. È un’ esplosione interna al rallentatore che crea le prime incrinature. Vento, ghiaccio, caldo, freddo, effetto serra, l’uomo ingigantiscono il fenomeno... producendo questi distacchi. Nulla è per sempre su questa terra. Anche il Pelmo avrà la stessa sorte. Ho sentito dire che molti anni fa, la catena dolomitica era alta 8000/9000 metri. Ora solo 3000. Se tanto mi dà tanto, e se avrò la fortuna di rimanere a “vendere l’olio” su questa terra, in buona salute, tra un po’ di anni il Pelmo si sarà “spantegato” sulla Val Fiorentina, la Val di Zoldo e il passo, diventando alto come il Cornizzolo. Avrà fagocitato nel frattempo Città di Fiume e il rifugio Venezia, il passo, ma sarà finalmente alla mia portata! E allora in una bella giornata settembrina con la mia Tatola a piccoli passi saliremo sulla cima. Faremo i selfie, tanti e tutti mossi visto l’età. Dopo aver depositato zaini e dentiere sul masso sommitale ci daremo un bacio. Poi dirò al mio angelo: “Adesso siamo diventati Salmoni argentati. Possiamo scendere, e dirlo a tutti. Ricordati lo zaino e soprattutto le dentiere perché questa sera voglio festeggiare, cimentandomi con qualche crostino di pane”. Logicamente ho scherzato, non avrà la dentiera, e le Dolomiti resisteranno all’ingiuria del tempo per molti milioni di anni. Cambieranno aspetto, si trasformeranno e la loro fine è lontana. Sono montagne malate, hanno la pressione alta: al mattino sono pallide, alla sera sono rosse in viso. È la loro malattia a renderle così splendide. Se non ci fosse questo fenomeno di erosione, probabilmente ci troveremmo di fronte ad un rosario di panettoni erbosi, non incantevoli e non significativi sotto l’aspetto alpinistico. Ciao a tutti e soprattutto al PELMO,una montagna splendida alla quale voglio un mucchio di bene.

Attività alpinistica dei soci Marco Rusconi

A

nche quest’anno non è mancata da parte dei soci la voglia di fare nuove ascensioni, soprattutto in Italia; ci sono inoltre state alcune gite scialpinistiche ed altre su vie d’arrampicata. Nota di merito per Leopoldo Bonacina, che con la salita al Combin de la Tsessette, effettuata con l’inglese Jim Holt, completa il raggiungimento di tutte le cime ufficiali oltre i 4000m in territorio svizzero.

ALPINISMO GRUPPO BERNINA - ENGADINA

Bernina (4049 m): P. Riva, M. Riva. Piz Minor (3049 m): F. Tentori, F. Crimella, G. Piloni, G. Dell’Oro, M. Colombo, G. Tessari, G. Dalla Bona, A. Colafabio, M. Rusconi, A. Rota, M. Sandionigi, G. Panzeri, F. Mauri, G. Villa, G. Brambilla, E. Fornari, E. Magni. Cima Forno (3214 m): G. Piloni, A. Colafabio, G. Villa, A. Fumagalli, A. Rota, L. Rusconi, G. Riva, M. Rusconi, G. Dalla Bona, F. Mauri. Pizzo Fontana (3070 m): G. Piloni, G. Dell’Oro, G. Brambilla, A. Rota, D. Rota, M. Riva, A. Rusconi, M. Rusconi, L. Rusconi.

Cima OSA (3080 m): M. Rusconi, L. Rusconi, A. Rusconi, M. Riva, D. Rota, A. Rota, G. Piloni, G. Dell’oro, G. Brambilla. Piz Languard (3262 m): G. Tessari, G. Dalla Bona, M. Anghileri, E. Butti, F. Mauri, A. Colafabio, G. Gilardi, G. Riva, S. Perego, A. Fumagalli. Pizzo Canciano (3103 m): G. Villa, G. Piloni, F. Colafabio, A. Colafabio, G. Dell’Oro, M. Colombo, A. Rota, G. Panzeri, A. Fumagalli, F. Mauri, E. Magni, G. Dalla Bona. Plan de Lej (3041 m): F. Tentori, F. Crimella, G. Piloni, G. Dell’Oro, M. Colombo, G. Tessari, G. Dalla Bona, A. Colafabio, M. Rusconi, A. Rota, M. Sandionigi, G. Panzeri, F. Mauri, G. Villa, G. Brambilla, E. Fornari, E. Magni.

In vetta al Piz Minor

CROCIATINO 2015 · 37


Attività alpinistica m): M. Rusconi, L. Rusconi, G. Piloni, C. Tegiacchi, S. Tegiacchi, A. Tegiacchi, L. Valsecchi, D. Rota, A. Rota, C. Rota, P. Panzeri, A. Donadoni, F. Gerosa, M. Butti, N. Rusconi, B. Dell’oro, S. Brambilla, A. Brambilla, M. Stefanoni, D. Dell’oro. Lobbia Alta (3196 m): A. Colombo.

DOLOMITI

Salita alla Cima Tosa

Punta Marinelli (3120 m): S. Perego, G. Piloni, M. Sandionigi, A. Fumagalli, G. Dalla Bona, A. Colafabio, G. Dell’Oro, E. Magni. Sas Quader (3066 m): G. Piloni, G. Dell’Oro, R. Brambilla, G. Riva, F. Tentori. Pizzo Emet (3209 m): F. Tentori, F. Crimella, G. Villa, G. Dalla Bona, R. Rusconi, A. Fumagalli, M. Anghileri, A. Colafabio. Pizzo Stella (3163 m): F. Mauri, D. Rota, A. Rota, P. Panzeri, N. Figini. Piz da la Margna (3159 m): F. Mauri, N. Figini. Pizzo Tambo (3279 m): F. Mauri. Pizzo Bernina (4.050 m): A. Rusconi, A. Rusconi.

Cima Tosa (3173 m) - canalone Neri: W. Sangalli. Marmolada (3340 m): M. Colombo. Cima Ombretta (3017 m): G. Piloni, R. Piloni, G. Dell’Oro, R. Brambilla, S. Brambilla, F. Gritti, N. Gritti, E. Maniaci, G. Brambilla, M. Sandionigi, R. Martinelli. Cima Pelmo (3168 m): M. Colombo. Piz Boe’ (3152 m): G. Piloni, G. Dell’Oro, P. Piloni, F. Gritti, N. Gritti, Buzzoni. Tofana di Rozes (3225 m): M. Colombo.

VALMASINO - VALMALENCO

Disgrazia (3678 m): L. Rusconi, A. Rusconi, D. Rota, A. Rota, W. Sangalli.

GRUPPO MESOLCINA

Pizzo Ferré (3103 m): W. Sangalli, F. Mauri.

VAL SUSA

Rocciamelone (3538 m): M. Rusconi, L. Rusconi, M. Riva, A. Rota, G. PiloCarè Alto (3465 m): M. Rusconi, L. Rusconi, G. Belloli, D. Rota, A. Rota, L. Dell’oro, M. Dell’oro, M. Riva, A. Rusconi, A. Gerosa, C. Tegiacchi, S. Tegiacchi, L. Valsecchi. Cima della Croce (3276 m): M. Rusconi, L. Rusconi, G. Piloni, C. Tegiacchi, S. Tegiacchi, A. Tegiacchi, D. Rota, A. Rota, A. Colombo. Cima Cannone (3264 m): M. Rusconi, L. Rusconi, G. Piloni, C. Tegiacchi, S. Tegiacchi, A. Tegiacchi, D. Rota, A. Rota, A. Colombo. Cima Castellaccio (3029 m): A. Rota, M. Rusconi, L. Rusconi. Cima Lagoscuro (3166 Punta Fanes

GRUPPO ADAMELLO

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In vetta al Gran Zebrù

ni, S. Perego, M. Sandionigi, G. Dalla Bona, F. Crimella, F. Tentori.

OROBIE

Pizzo Redorta (3038 m): M. Rusconi, L. Rusconi, A. Rusconi, D. Rota, A. Rota. Pizzo di Coca (3050 m): A. Rusconi, A. Rusconi. Pizzo di Coca (3050 m) - canalone nord: L. Bonacina, W. Sangalli.

GRUPPO ORTLES-CEVEDALE Gran Zebrù (3851 m) - canalone delle pale rosse: L. Bonacina. Zufall Spitz (3757 m): A. Rusconi, A. Rusconi. Cima di Pejo (3549 m): A. Rusconi, A. Rusconi. Punta Taviela (3612 m): A. Rusconi, A. Rusconi. Cima Linke (3630 m): A. Rusconi, A. Rusconi. Cima Vioz (3645 m): A. Rusconi, A. Rusconi. Palon della Mare (3703 m): A. Rusconi, A. Rusconi.

VALLE D’AOSTA Torre di Castelfranco (3629 m) - canalone Tuckett: L. Bonacina. Punta Dufour (4634 m) - parete est per il canalone Marinelli: L. Bonacina, W. Sangalli. Roc Basagne (3222 m): L. Bonacina. Roc du Fond (3351 m): L. Bonacina. Mont Glacier (3186 m): L. Bonacina.


Attività alpinistica Punta Tersiva (3512 m): L. Bonacina. Gran Paradiso (4060 m) - parete nord: W. Sangalli.

SVIZZERA

Schreckhorn (4078 m): L. Bonacina. Grand Cornier (3962 m): L. Bonacina. Bietschhorn (3934 m): L. Bonacina. Combin de la Tsessette (4135 m): L. Bonacina.

LIVIGNO

Corno di Campo (3232 m): A. Rusconi, A. Rusconi.

ARRAMPICATA DOLOMITI DI BRENTA

Sci alpinismo sulle Orobie

Campanile Basso (2883 m) - via Ampferer: M. Rusconi, L. Rusconi, A. Rusconi, M. Riva, P. Riva, L. Dell’oro, M. Dell’oro. Campanile Basso (2883 m) - via Graffer: P. Riva. Brenta Corna Rossa - via Quinto Lina: P. Riva.

Mittaghorn, cresta finale

GRIGNETTA Torrione del Cinquantenario - via Gandin: P. Riva.

VALMASINO Punta Sfinge (2802 m) - spigolo nord: W. Sangalli.

SCI ALPINISMO VALMASINO - VALMALENCO

Salita allo Schreckhorn

Pizzo Scalino (3323 m): P. Riva. Sella di Pioda (3387 m): W. Sangalli.

GRUPPO MESOLCINA

OROBIE

ENGADINA

Pizzo Redorta (3038 m): P. Riva.

Pizzo Tambò (3279 m): P. Riva.

Piz Nuna (3123 m): L. Bonacina.

ll Chapütschin (3386 m): L. Bonacina. Piz Chalchagn (3154 m): L. Bonacina.

SVIZZERA

Mittaghorn(3892 m): L. Bonacina. Tödi (3614 m): L. Bonacina. Zwachten (3080 m): L. Bonacina. Bächenstock (3011 m): L. Bonacina. Corn da Camp (3232 m): L. Bonacina. Piz Medel (3210 m): L. Bonacina. Piz Cristallina (3128 m): L. Bonacina. Gross Ruchen (3138 m): L. Bonacina.

VALLI GIUDICARIE - TRENTINO

Cop di Breguzzo (3001 m): L. Bonacina. Chaputschin

CROCIATINO 2015 · 39


Attività alpinistica

Il sogno Leopoldo Bonacina

V

orrei parlare di un sogno, anzi, per meglio dire, “il sogno”. Uno di quelli che non ti inventi, ma si crea cammin facendo, quello che viene così in modo naturale e strettamente personale, quello che gli altri non hanno, perché è tuo e basta. Penso, e spero, che ognuno di noi l’abbia... o l’abbia avuto, almeno fino a quando si è realizzato. Certo, senza spaziare all’infinito, circoscrivo il cerchio nell’ambito sportivo/ alpinistico. Il sogno di chi vuol vincere almeno una gara; chi vuol fare almeno una Marcialonga; chi sogna “l’importante è esserci” almeno una volta; chi vuole andare sulla cima sognata da una vita magari in una giornata di cielo terso, oppure a tutti i costi; chi indica un punto sulla mappa o la cima di una montagna per poter dire “io c’ero”...o chissà quali altri sogni strani, impossibili, pazzi o semplici, o agli occhi degli altri, stupidi, sciocchi. L’importante è avere un sogno, magari lì nel cassetto, forse irrealizzabile per certi versi, …ma è lì che ci tiene compagnia e ci mette dentro sensazioni indescrivibili. Esiste però l’effetto collaterale: se è lento a realizzarsi... può trasformarsi in un incubo. Allora bisogna mette-

40 · CROCIATINO 2015

re in atto le strategie perché questo non avvenga, farsene una ragione (ma questa è un’altra storia, e non è il mio caso, almeno per quello di cui voglio parlare!) Sicuramente è capitato a tutti di passare per la Brianza e ammirare il Monte Rosa dalla sua parte migliore, senza sapere o pensare che “quella” che si vede è la parete Est, nientepopodimeno che “la parete più grande delle Alpi” una muraglia di 2400 metri... e noi ne siamo perennemente spettatori. E per quanto mi riguarda, sono affascinato, e poi stregato... o per meglio dire innamorato. Eh sì! L’unica di tipo Himalayano presente su tutto l’arco alpino. Mi ha fatto sempre impressione! Ma poi finiva lì. Però, dopo averla vista più volte dall’alto (quando fai le varie cime che ne delimitano l’altezza e la guardi giù), mah... pensavo, perché no? Prima o poi... Col passare del tempo è cresciuta in me l’idea di poterla scalare, solcare, metterci mani, piedi, testa e cuore. Ma come se ti avvicini ad una tigre, le giri intorno e … fai finta di niente, e cerchi il momento giusto... L’anno scorso decisi, con un mio amico, di andare almeno fino al rifugio/ bivacco Marinelli, a 3000 metri, nel cuore della montagna, per vederla e toccarla… un giro di perlustrazione. Immergersi in quell’ambiente così selvaggio e grandioso per un giorno e una notte, dormirci dentro, è stato veramente come sognare, ma anche rendersi conto che questo sogno si poteva veramente realizzare. Poter affondare i propri piedi nel canalone Marinelli che solca nella parte centrale la grande parete e alzare gli occhi verso l’alto...wow !! Il top. Certo, a molti può sembrare una sciocchezza, ma queste sono sensazioni personali, indescrivibili, forse poco capibili, a tratti inconcepibili per

chi non vive il sogno. Come se io vivessi “il sogno di un altro”. Impossibile no? La guardavo… In fondo non difficile tecnicamente, solo un po’ pericolosa se fatta nel momento sbagliato, indubbiamente lunga e per questo psicologicamente piena di incognite sulla condizione della parete che potrebbe essere molto variabile per via del notevole dislivello, poi.. condizioni fisiche dell’alpinista, ambiente ostile ecc., ma fattibile per le mie possibilità. Certo una scommessa!! Anche la pazienza di saper aspettare tutte le varie combinazioni non è stata cosa da poco: soprattutto le persone giuste con cui condividere “il sogno” , che a questo punto diventa anche degli altri. Ed è anche questo il bello: un lavoro di squadra pianificato a tavolino, nella ricerca spasmodica dei “congiungimenti astrali”: meteo, temperatura, condizioni psico-fisiche, condizioni della montagna, permessi lavorativi..e quando son lì tutti allineati... pronti via! Carpe diem!! Certo non riesco a raccontare tutto... l’alba a 4300m in piena parete quando pensavo “chissà se un giorno sarò lì a quell’ora, col cielo terso e il sole che spunta all’orizzonte che inonda di rosa tutto quello che ti circonda!..” (ebbene sì!!) E quando mancavano 50 metri...cento passi...alla sella d’argento, il colle a 4500 metri dove finisce la parete... sentivo che il sogno stava compiendosi... che sensazioni da “magic moments”! Tutto vero! Tutto come in un film che ho girato migliaia di volte nella mia testa (di “crapon de la val”). E ho rivisto già tante volte an-


Attività alpinistica che dopo la discesa: basta schiacciare “rewind“dentro di me! Ogni tanto essere “de coccio” serve. Penso anche che, per trascinare gli

altri tre miei compagni in questa avventura, devo essere stato molto convincente, quasi esasperante, col mio entusiasmo...fiero di essere così.

E ora? Beh...basta frugare nel cassetto se si vuole che altri sogni saltino fuori in modo naturale, personale... Allora… Sogni d’oro a tutti !!

La prima Valma Street Block… e che prima!!! Luca Brivio

P

rima di raccontarvi la mia esperienza a questa gara, voglio fare un complimento ai giovani tracciatori e organizzatori di questo evento, che ci hanno creduto fin dall’ inizio senza mai mollare! Quindi un grazie ai “crapun” Gionata, Ruben, Marco, Davide, Andrea e Mario! Cercherò di spiegare nella maniera più chiara possibile come si è svolta la competizione anche per chi magari non ne ha mai sentito parlare… Il Bouldering è una branca dell’ arrampicata nel quale si concentra tecnica e sforzo fisico nel cercare di superare un ostacolo chiamato “blocco” di modesta altezza. Appunto per questo motivo non è necessario l’ utilizzo della corda e dell’ imbraco ma solo di un materassino sul quale atterrare in caso di caduta. Di questi blocchi, in gara, ve ne erano ben 31, dai più semplici ai più complicati! Praticamente ce n’ erano per tutti i gusti! Ognuno di questi ha una partenza e quindi un obiettivo da raggiungere (“TOP”), compiendo un libero percorso nel rispetto delle indicazioni dei giudici di gara. Il bello dell’ arrampicata, per come lo vedo io, è proprio questo! La libertà dei movimenti! Se vi capita di guardare più persone salire lo stesso blocco, rimarrete stupiti per quanti modi diversi ci sono per raggiungere lo stesso obiettivo! La particolarità di

questo evento è che cambia il contesto, ossia si passa dalla tanto amata roccia alle mura delle nostre città! Così, semplici porte, finestre, colonne, panchine… e qualsiasi altra cosa stuzzichi la fantasia, la si vede con un altro occhio diventando il nostro terreno di gioco! Quindi raggiunto il tanto desiderato TOP, al primo tentativo o a uno dei successivi, il giudice conferma la riuscita applicando sul tesserino personale di ogni atleta un bollino colorato. Se non si riesce? Non bisogna demoralizzarsi!!! La gara è lunga e i blocchi sono tanti, quindi via di corsa al successivo senza perdere troppo tempo! Al massimo si torna a riprovarlo, tanto le ore a disposizione sono 4! Scaduto tale termine vengono ritirate le tessere e quindi stilate le classifiche in base al numero dei blocchi chiusi e alle loro difficoltà, per stabilire chi sono i migliori partecipanti che possono prendere parte alla finale! Così sono stati selezionati i 12 finalisti tra i 114 partecipanti, i quali, dopo essersi sfidati sui difficili e spettacolari blocchi del centro culturale Fatebenefratelli, hanno visto premiata la bravura di Anna Aldè per le ragazze e di Francesco Milani Capialbi

per i ragazzi. Il tutto si è concluso con pizzetta e birretta, ascoltando della buona musica di gruppi a chilometro zero! Tutto questo in un giorno soltanto!!! Nonostante la stanchezza e il dolore alle mani, sono tornato a casa con una felicità che ho riscontrato in tantissime altre persone che hanno preso parte all’ iniziativa, sia tra i partecipanti che tra il personale del CAI, OSA e NIRVANA VERDE!!! Forse perché faccio o ho fatto parte di queste società, ma il clima che ho vissuto quel nuvoloso 31 marzo rimarrà per sempre impresso nella mia mente poiché mi ha fatto rivivere le stesse emozioni di quando mi sono avvicinato al magico mondo dell’arrampicata.

La soddisfazione è stata tale da portarmi quest’ anno ad aggiungermi alla squadra di giovani organizzatori di cui ho parlato ad inizio articolo! E mi raccomando.. Vi aspetto numerosi al prossimo appuntamento! Previsto ancora per fine marzo o inizio aprile. E come dicono i nostri amici lecchesi… Rampega soo!!! Seguiteci sulla nostra pagina Facebook o sul sito di una delle società organizzatrici. CROCIATINO 2015 · 41


GRUPPO FEMMINILE

Porto Venere e isola Palmaria

26 settembre 2015 Daniela Monaco

C

ome ogni anno a settembre le affezionate al gruppo femminile O.S.A. aspettano la gita al

mare. È un saluto all’estate, la giornata è favorevole, il sole è ancora piacevolmente caldo e i colori della vegetazione preannunciano dolcemente l’arrivo dell’autunno. Il viaggio favorisce la conversazione o un poco ancora di sonno, ci si sveglia con un caffè prima di avvistare il mare… È sempre bello il mare, lo sguardo si apre a un infinito orizzonte, il sole ci rimanda i riflessi argentei dell’acqua e le numerose imbarcazio-

42 · CROCIATINO 2015

ni richiamano le vacanze appena trascorse, ma oggi ancora un giorno di mare! Porto Venere, antico borgo medioevale che si protende nel mare su un promontorio, offre uno spettacolo affascinante per la sua posizione nel paesaggio e per la caratteristica catena di vecchie case colorate che si snodano sul lungomare. L’antica chiesa di S.Pietro è arroccata sull’estremità rocciosa del promontorio a strapiombo sul mare. La straordinarietà del luogo

invita al silenzio; il rumoreggiare del mare accompagna le preghiere di secoli di storia. Si traghetta sull’isola Palmaria per chi ha voglia di camminare, altri scelgono di visitare il borgo o di godersi la spiaggia, tutti sono accontentati! Un gruppo numeroso sceglie l’escursione sull’isola, il dislivello non è molto, i sentieri non troppo agevoli, ma comunque senza grosse difficoltà. Si respirano i profumi della vegetazione mediterranea e i panorami che si incontrano sono davvero incantevoli! Le fatiche delle salite che si alternano sono ampiamente ripagate! Al ritorno non manca un mega, ottimo gelato gustato passeggiando nella caratteristica via principale, fra i numerosi negozietti da esplorare. Si ritorna salutando il mare, nel cuore la bellezza dei luoghi che continuerà a nutrirci l’animo fino alla prossima gita. GRAZIE!


gRUPPO FEMMINILE

Ha quarant’anni il fontanino del Gruppo Femminile Sandra

28

settembre 1975; sono passati 40 anni dall’inaugurazione del fontanino G.F. O.S.A. al Monte Moregallo zona “Braga”, voluto fortemente dal G.F. dove vi era già una sorgente d’acqua. Sabato 7 novembre 2015 il nostro G.F.

ha voluto ricordare questa ricorrenza con una salita al Monte Moregallo. Il gruppo ha raggiunto il fontanino salendo dal sentiero che passa da Sambrosera. Poco sotto la cima abbiamo imboccato un sentiero in leggera discesa che s’inoltra nel bosco. Dopo

Una giornata particolare Quando mi dissero che era in programma la salita al fontanino di Braga al Moregallo non ci feci tanto caso, poi…quando misi a fuoco il tutto dissi: “Accidenti è il nostro fontanino. Come non ricordare una conquista del gruppo G.F.? Non posso mancare a questo appuntamento!” È una stupenda giornata di Novembre, le ottime condizioni climatiche favoriscono la salita tanto che, arrivata alla seconda bocchetta, mi siedo a gustare questo splendido spettacolo della natura. Lo sguardo spazia su un panorama a 360 gradi. Proprio di fronte spiccano il Grignone, la Grignetta, il San Martino, il Resegone e via via tutte le altre cime che formano la catena che circonda il nostro lago. I colori dell’autunno sono stupendi, sembra di toccare l’azzurro del cielo. E lì, alla bocchetta del Moregallo, mi prende la commozione. Riaffiorano i ricordi, sono passati 40 anni e … sembra ieri. Ricordo … Tutto era nato una sera d’inverno in una trattoria di Morbegno dove ci eravamo fermati a cenare al rientro da una gita sciistica; si pensò: “ perchè non lasciare anche noi un segno sulle nostre montagne? Cosa possiamo fare?” Dopo varie idee qualcuno (non ricordo bene chi, ma mi sembra sia stato Nino Castelli) ci parlò di questa sorgentella sul Monte Moregallo, l’unica dove potevano abbeverarsi le capre. Non ce lo facemmo dire due volte e la settimana dopo eravamo già in ispezione. Approvato! Cominciarono i lavori. Proprio lì, alla bocchetta, cavammo e cribbiammo sabbia che poi, con la carriola, portavamo al fontanino dove i nostri arditi uomini, Luciano e Giancarlo, preparavano il bitume per la sistemazione. Guardo Giovanna Dell’Oro: “Che pazzia!(ci diciamo con un pizzico di orgoglio). Eravamo proprio giovani!” Però siamo contente oggi come allora. Con il resto dei partecipanti ci rechiamo al fontanino dove facciamo un brindisi ai suoi 40 anni, al passato ed al futuro del gruppo G.F. Le ragazze hanno preparato un ricco rinfresco, portato tutto a spalla e, vi assicuro, c’era proprio di tutto e di più. Un Grazie alle ragazze di oggi, che hanno voluto ricordare oltre al simbolo anche l’entusiasmo, la caparbietà e la voglia di lottare delle nostre pioniere. Un caro ricordo ed un “grazie” ai nostri muratori Luciano Dell’Oro e Giancarlo Ratti, a Pietro Dell’Oro che con il suo mulo portò i sacchi di cemento fino lassù e non da ultimo al grande presidente Nino Castelli che ha contribuito a realizzare il gruppo G.F. Giovanna Bonacina

circa dieci minuti ecco il fontanino, unico rifornimento d’acqua su tutta la montagna. La ventina di partecipanti ha brindato con l’acqua fresca che sgorga dalla sorgente. Giovanna B. e Giovanna D., presenti in quel giorno quarant’anni fa, hanno spiegato come hanno costruito il fontanino con l’aiuto di alcuni osini. Le donne, con piccone e badile, raccoglievano la sabbia alla bocchetta del Moregallo proprio come dei “bocia”. Laura, la nostra presidente, ha ringraziato tutte le persone presenti, valorizzando l’impegno e il lavoro che le donne sanno svolgere. Ritornati al bivio, abbiamo festeggiato “come si deve” con vino, torta e biscotti. Ringrazio a nome del G.F. le donne che ci hanno preceduto nel corso degli anni e che ci spronano a continuare nel nostro cammino. CROCIATINO 2015 · 43


ALTRE ATTIVITÀ OSA

Notizie flash

Pranzo Sociale

OSIADI 2016? L’anno 2016 potrebbe essere un anno speciale anche per l’OSA. Traendo spunto dalle olimpiadi che si terranno quest’anno a Rio de Janeiro, noi giovani avremmo pensato di far vivere quest’emozione olimpica anche all’interno della società. Vorremmo proporre l’organizzazione di un evento che riunisca quasi tutti gli sport praticati dai soci: ecco le OSIADI, un campionato che racchiude, oltre alle cinque gare sociali svolte lo scorso anno (sci di fondo, sci alpino, sci alpinismo, marcia di regolarità e corsa in montagna) altre due gare inerenti alla montagna: l’arrampicata e la mountain bike. L’idea è nata così, per scherzo, la scorsa estate in campeggio a Pinzolo: durante un momento di relax pomeridiano la nostra fantasia si è messa in moto e ci è venuto in mente di organizzare questa manifestazione … ma avremmo dovuto trovargli un nome. Così abbiamo riflettuto a lungo, ma senza successo! Ed è qui che è entrato in gioco il nostro mentore (di cui non possiamo rivelare il nome) il quale ci ha suggerito questa denominazione, che richiama appunto le olimpiadi. Questo evento dovrà ottenere l’eventuale consenso del consiglio OSA e, se approvato, vi informeremo al più presto. Nel caso…vi aspettiamo numerosi! Luca Rusconi

S. Messa al Bivacco

Dopo qualche anno di rinuncia a causa delle cattive condizioni meteo, domenica 5 luglio, in una giornata da cartolina, si è celebrata la S.Messa al Bivacco in memoria di Angelo e Beppe al passo Confinale, passo che separa la Valmalenco dalla vallata elvetica di Poschiavo. Il caldo a volte eccessivo di questa estate ha permesso ad un gruppo di soci di salire il sabato e di “BIVACCARE” , godendo di un tramonto fantastico che solo la montagna sa dare. Alle prime luci dell’alba sono saliti alla sovrastante cima O.S.A. dove hanno sistemato e sigillato la targa posta sulla cima in ricordo del 50° anniversario della società. Ridiscesi al bivacco, verso le 12.00, alla presenza di circa un’ottantina di soci, si è celebrata la S.Messa. Un grazie di cuore ai Padri del P.I.M.E. Francesco e Giampaolo, quest’ultimo in partenza per il Bangladesh, che hanno accettato di buon grado il nostro invito a salire fino ai 2700 metri del Bivacco per celebrare la messa. Per noi osini sempre un momento di grande significato. Domenico 44 · CROCIATINO 2015


Domenica 29 novembre, a chiusura di un anno di attività, si è svolto il pranzo sociale. 140 erano presenti al Ristorante Cuma di Valmadrera, per l’occasione al completo! È stato raggiunto così l’obiettivo di rendere il più accessibile ai soci la partecipazione a questo momento, scegliendo di rimanere in città e offrendo a tutti il pranzo a un prezzo speciale. Come da tradizione l’appuntamento ha consentito di consegnare le targhe ai fedelissimi dell’Osa, i soci cinquantennali Giambattista Crimella, Gianni Dell’Oro, Giacomo Fornari, Rodolfo Gerosa, Paolo Giovari, Angelo Rusconi, Mario Stefanoni, Giambattista Villa e venticinquennali Giuseppe Bordone, Angelo Butti, Fabio Crimella, Nives Gritti, Alberto Manzi, Gennaro Pellegatta, Andrea Rusconi, Ennia Spelzini, Monica Tentori, Paolo Valagussa, Carlo Valsecchi, Umberto Valsecchi.

Ringrazio i consiglieri e i volontari per l’impe gno e per il tempo che dedic ano ogni giorno ad ogni attività. Il TEMPO che dedicano è PREZIOSO ed è la RISORSA più importa nte che abbiamo a dispo sizione. Se fosse ILLIMITATO no n ci costerebbe nulla do narlo, invece è sempre più STRINGATO ed è per questo che è un bene PREZIOSO e guai se non ci fos se il tempo per donare “GRATIS” , senza tornaconto. Il volontario è uno che spende TEMPO, RISOR SE ed ENERGIA per gli altri, ed è anche quella persona che vu ole cambiare un po’ le cose, che vuole dare il suo contributo alla nostra comunità, è un VALORE AGGI UNTO che abbiamo. Questi SOCI che premi eremo magari hanno proprio iniziato così, perché hanno segu ito un AMICO, oppure perch é hanno deciso di impegnare il proprio tempo in cose COSTRU TTIVE, come andare in mont agna e dedicarsi alle attività ch e svolgiamo. Così IMPEGN ARE le proprie ENERGIE fa RADICI e diventa una mettere scelta di vit a. Ecco perch é la nostra società ha così tanti anni. Ci sono persone SPLEND IDE che rispetto e a cu i voglio bene, perché sono semplici, spontanee ma sincere. Ti danno la FORZA per andare avanti e ti spronano a fare di più . RIASSUMEREI DICENDO CHE L’OSA è una GRANDE IMPRESA UMANA. Ai tutti i soci vorrei far e i complimenti per l’im pegno che in questi anni hanno dato alla società. C’è chi si è distinto in modo particolare nelle varie attività, grandi alpinisti , ex presidenti, marciatori ed ex marci atori. Vi ringraziamo per la fedeltà e l’impegno che in tutti qu esti anni avete manten uto. Il presidente, Laura Valsecchi

Scambio degli auguri Venerdì 11 dicembre: è una serata tutta al femminile, o quasi, quella che si svolge presso il Salone del Fatebenefratelli per lo scambio degli auguri in vista del Natale. È l’occasione per festeggiare non

solo le festività in arrivo, ma anche le attività di quest’anno che hanno visto protagoniste le donne della società. Le immagini proiettate ben ci raccontano di alcuni momenti : la gita Femminile all’Isola Palmaria, la salita al Fontanino del G.F. per il 40° anniversario e le premiazioni dell’atleta Nadia Bolis che ha vinto con la maglia dell’Italia i Campionati Europei di Cross Country. Anche la tombolata e il rinfresco a chiusura della serata sono opera, come al solito, dell’efficientissimo Gruppo Femminile, che quest’anno ha proposto di donare quanto raccolto con la Marronata e la Tombolata ai Vigili del Fuoco Volontari di Valmadrera. Invitati a partecipare alla serata, un gruppo di volontari ha festeggiato con noi l’arrivo del Natale e ci ha mostrato, con un interessante filmato, quale intenso e importante lavoro svolga il Corpo dei Vigili del fuoco durante tutto l’anno sul nostro territorio.

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ALTRE ATTIVITÀ OSA

La lasagna de la Sciura biunda Il servizio a San Tomaso Un aspirante barista

È

mercoledì: si va in montagna, ma solo se si è pensionati... altrimenti... Cammini a zonzo sui pendii e le creste del Cornizzolo, Corni, Monte Rai e Birone per arrivare a mezzogiorno alla vera meta: San Tomaso! Mercoledì, per chi ancora non lo sapesse, si cucina coniglio arrosto con polenta, e non solo. Quattro sono le squadre che preparano la prelibatezza. Ognuna capitanata da uno chef. Sono quattro grandi, tra loro amiconi, ma quando si accende il fuoco sotto la pentola parte la competizione. Lo chef e la propria squadra cercano il consenso, vogliono che il loro coniglio sia il migliore in assoluto. L’organizzazione osina è molto democratica. Gli ingredienti di base sono uguali per tutti, e a parità di ingredienti il consenso può essere solo frutto di sfumature, perfezione, professionalità, e tocco dello chef. È un po’ come quando decido di cuocere l’uovo al tegamino: la gallina è sempre la stessa, il culo pure, l’uovo pure, il tegame anche, ma l’uovo preparato da mia moglie è migliore di quello che preparo io. Mi manca il tocco dello chef. Immagino il mattino del mercoledì. In cucina, il Misterchef di turno scherza con la squadra, chiacchiera ride, gioca, poi il capo turno alle 9.30 dà il segnale. Lo chef si blocca, diventa burbero, aggrotta le ciglia, snocciola le dita, sente la tensione della 46 · CROCIATINO 2015

nuova prova e grida: “A trabajar Gli altri all’unisono rispondono “A trabajar” La squadra, ben selezionata e allenata, è composta da comprimari di valore. Senza il loro contributo il risultato non arriverebbe. Ognuno deve adempiere ai propri compiti, mettere in atto le strategie e i trucchi del mestiere con la massima determinazione. Niente può essere lasciato al caso. Si lavora sodo e in silenzio. Gente che bighellona in cucina non è ammessa, rischia di uscire dalle finestre anche se provviste di inferriata. Piano piano arriva mezzogiorno. La sala si riempie. Con un pizzico di malizia si apre il cunicolo che collega la sala da pranzo con la cucina. Un intenso profumo di coniglio arrosto trabocca come un fiume invisibile e invade la sala. Gli escursionisti, già affamati per la camminata, hanno ora l’acquolina in bocca, preparano i succhi gastrici. Ordinano i pasti, prendono posto, si agitano, chiedono e con insistenza quanto ancora dovranno aspettare. Sono famelici!!! “Calma ragazzi, ancora un attimo di pazienza”. Verso la mezza lo chef dopo l’ultimo assaggio dà la propria approvazione. “Coniglio e polenta pronti! Si può servire!“. Entrano in azione i camerieri in livrea rossa e fantasia. Ar-

rivano i primi piatti fumanti. Si inizia a spiluccare ed a ungere la basletta. Nel primo quarto d’ora la sala resta silenziosa, solo rumore di posate, piatti e mascelle, poi piano piano il cicalio aumenta, la gente diventa loquace. Contribuiscono anche una buona tazza di Merlot rosso che scalda il cuore, e la fiamma danzante della stufa a pellet che scalda il retro. All’una il rumore nella sala è frastornante. Tutti parlano, ghignano, urlano, hanno guance paonazze, sono soddisfatti. Qualche volta lo chef si materializza in sala. Ha il camice bianco, e la toque. Dopo la prestazione è tornato pacioso e rilassato. Nella sala per un attimo cala il silenzio, poi sale un bisbiglio reverenziale: “È il cuoco, è lui che ha fatto il coniglio... Ma chi è? Dove abita? Che turni fa?“. Il primo attore riceve i meritati complimenti. Saluta, riceve strette di mano, e magari si concede un boccone, seduto con gli altri commensali. Non sempre ha la fortuna di assaggiare il proprio coniglio. Riprende il baccano. Molte volte la padella si è svuotata prima, e l’intera squadra è costretta a strabuzzare gli occhi, vedere il loro capolavoro scomparire nelle fauci degli aficionados, deglutire in folle e riempirsi le budella con un po’ di stracchino e polenta. Per l’Osa si fa questo e altro. In fondo sono ugualmente felici, hanno svolto con professionalità il loro compito. Il consenso e i complimenti dei clienti sono arrivati e questo è più che appagante. Il coniglio lo mangeranno la prossima volta. Forse! In qualche occasione lo chef ha carta


bianca. Decide allora di cimentarsi e competere con gli altri creando menu diversi dal canonico coniglio. Conosco una signora bionda (non faccio nomi, ma siamo di turno assieme la domenica, e abita in via... ) che se si picca di fare le lasagne il mercoledì, comincia a rimuginare la domenica. “Domani vengo su a preparare il ragù, poi martedì torno e preparo la sfoglia e la besciamella... Mercoledì metto le teglie in forno e aggiungo...”. Tre giorni pieni necessitano per la GRANDE LASAGNA. Farla buona non è cosa da poco.Chi ha la fortuna di assaporarla, abbia la compiacenza di sbocconcellarla, gustarla lentamente, centellinare, fare in modo che tutte le papille gustative lavorino a fondo e captino i profumi e i sapori dell’opera d’arte: ne vale la pena. Fatela durare nel piatto. Non trangugiate la porzione in pochi attimi. Non la gustereste abbastanza e non rendereste giustizia all’impegno e all’amore che la Ladychef ha profuso nel cucinarla. So che anche gli altri chef hanno la loro extraspecialità: pizzoccheri, ancora lasagne, trippe busecche spezzatini brasati ecc. Quando sono di turno la domenica, mi capita sentire avventori chiedere il coniglio del Tizio, la busecca o lo spezzatino di Caio, la lasagna della Sciura Biunda, ecc. Ognuno ha i propri estimatori. La nostra cassiera, scafata come pochi, spiega che non è possibile. Il menu della domenica è ottimo ma limitato nella scelta. Propone in alternativa la specialità del nostro gruppo: “The fabulous sausages Mario”. Detta così uno non la può rifiutare e normalmente viene piazzata. Si tratta delle ottime salsicce arrosto preparate da Mario e parenti.

cile, ci sono un centinaio di prodotti. Vanno verificate la giacenze, fatti gli ordini, ritirati i prodotti, caricati sul mezzo e portati a destinazione. È un impegno non da poco e il buon Tino lo fa in modo silenzioso ed efficiente. La sera nei giorni di servizio si carica pure la monnezza e la trasporta nei cassonetti giù in la Vall. Anche la legna per il camino non cade dal cielo; sono ancora Tino e amici che si preoccupano di procurarla. Poi ancora, ogni mese si sbologna una terna di servizi al bar o in cucina. San Tomaso deve essere sempre bello e curato, e così tutti gli anni passa il parrucchiere. Le piante esterne vanno potate, l’erba tenuta. Dobbiamo ringraziare stilisti e potatori: Tino, Stefano, Mario, Nasatti, Ezio, Cecco, Silvio, Renato, Adamo, Carlo Alberto e tanti altri che purtroppo non conosco e non posso menzionare, e ai quali chiedo preventivamente scusa. In settimana questi signori si preoccupano anche di tenere in ordine i sentieri delle nostre montagne tagliando erba, rami, rovi, ed evitando che gli escursionisti partano da casa ben equipaggiati e arrivino alla meta con il solo cappello e la mutanda ridotta anch’essa a brandelli. I turni domenicali sono meno frequenti e vengono svolti anche da giovani, spose,mariti, famiglie ecc. che in settimana si sbattono negli stabilimenti, negli uffici, a scuola. Le frequenze del servizio sono bimensili. Nelle belle giornate, estive e invernali, molta gente sale a San Tomaso. Ci si deve impegnare parecchio per soddisfare le

esigenze dei clienti, ma alla fine dopo il servizio noto che tutti rientrano contenti. Sarà la paga!! Nel mio gruppo io fungo da barman. Per arrivare alla “mediocrità” ho ancora una lacuna da colmare: montare la schiuma per cappuccini e per i caffè macchiati. Il mio cappuccio è un caffè macchiato in tazza grande. Il caffè macchiato un buon caffè con un apostrofo di latte tiepido. Ho provato in tutti i modi a creare la schiuma. Si forma, si forma; ma appena appoggio l’apposita caraffa con la schiuma sul tavolo per versarla nella chicchera, inesorabilmente svanisce. “Prendila con il cucchiaino” mi suggeriscono: non cambia nulla! Scompare inevitabilmente sul fondo, accompagnata dal mio avvilimento. Una soluzione l’avrei anche pensata. Sul banco, proprio vicino al cartone del latte, ci sta il detersivo per i piatti. Se verso due gocce di questo preparato miracoloso nella caraffa, risolvo il problema ed entro nell’Olimpo dei barman di San Tomaso. L’ ho proposto al mio boss, ma ne ho ricavato una scarica di calci negli stinchi. Alla fine del mese arriva l’agognato stipendio: due dita negli occhi per tutti. Gli chef e i capo turni logicamente hanno uno paga migliore, il doppio degli altri: quattro dita negli occhi!!! Ringraziamo tutti coloro che dedicano una buona fetta del loro tempo libero all’OSA e lo fanno con serietà, passione e gratuitamente. Grazie ancora a tutti e soprattutto a Tino.

San Tomaso si trova su un poggio favoloso. C’è una sola strada carrozzabile che porta li. Tino si è preso l’incarico del rifornimento, e non solo quello. Non è faCROCIATINO 2015 · 47


ALTRE ATTIVITÀ OSA

Pulizia sentieri e torrenti Carlo Alberto Butti

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l martedì e il venerdì sera la sede è aperta e solitamente ci troviamo, se non ci siamo già telefonati, per accordarci. “Cosa facciamo domani?”, “qual è il sentiero da pulire?”, “quanti decespugliatori portiamo?”, “la motosega è stata riparata?”, “quanti siamo?”. Il giorno dopo con gli attrezzi in spalla si parte, durante il percorso qualcuno si lamenta perché avrebbe voluto dormire qualche ora in più, qualche altro si è alzato con il mal di schiena, un altro si è dimenticato le pastiglie a casa.

Mi è stato chiesto di scrivere un articolo sulla pulizia torrenti e sentieri, ma forse spiegherebbe meglio qualche foto del prima e dopo lavoro. Questa attività dell’OSA, come altre, non è molto attraente perché non si vincono né titoli, né medaglie. Il gruppo è composto dai soliti noti con la presenza saltuaria di qualche rinforzo (anche la nostra Presidente). Quest’anno sono stati puliti, sistemati e segnalati prevalentemente i sentieri per la gara del Trofeo Dario & Willy. La pulizia dei torrenti richiede molte ore di tempo, la vegetazione cresce di anno

(continua a pag. 49)

in anno molto fitta e in alcuni tratti i torrenti vengono usati come discarica. Poi, c’è il problema dello smaltimento delle sterpaglie: non si sa chi dovrebbe farlo e non si possono bruciare, perciò bisogna ridurle a pezzi piccoli in modo che in caso di piena del torrente non vadano ad ostruire l’alveo. Apprezzando il lavoro di tutti voglio comunque citare due persone: Tino come coordinatore-lavoratore, Cecco che, pur non essendo di Valmadrera, è sempre presente anche quando c’è da lavorare. un volontario 48 · CROCIATINO 2015


ALTRE ATTIVITÀ OSA

Lettera aperta al nuovo socio Un vecchio socio

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Quando arriviamo a destinazione si avviano decespugliatori e motoseghe, c’è chi pulisce il sentiero dai rami, chi toglie l’erba tagliata e nessuno si lamenta più. Fino a mezzogiorno inoltrato si lavora con il rumore degli attrezzi nelle orecchie e l’odore di miscela bruciata. Verso le tredici ci fermiamo per il pranzo al sacco, intanto qualcuno scatta un paio di foto al lavoro che abbiamo svolto e siamo contenti, ora il sentiero pulito ha cambiato aspetto e sembra un’autostrada a due carreggiate. Sulla via del ritorno si pensa a quello che potremo fare la prossima volta, c’è il torrente adottato da pulire, i tigli e i mandorli di San Tomaso da potare, le panchine e le staccionate da verniciare, anche la legna da tagliare e sistemare nella legnaia, “e però la schena la me dol”, “e alura la gamba no?”. Tutte le volte è così, però continuiamo perché anche se ci lamentiamo ci piace, è la nostra compagnia che ci lega, è il lavoro che facciamo che ci dà soddisfazione. Purtroppo non siamo rimasti in molti, vuoi per il lavoro piuttosto pesante, vuoi per l’età che abbiamo e qualche acciacco, speriamo di poter fare ancora qualcosa l’anno prossimo. Ma che compagnia è?

aro socio, amico e compagno di prossime avventure, non sappiamo come sei approdato alla nostra società… se spinto dalla voglia di nuove amicizie, dallo spirito agonistico della corsa, o attirato da altri interessi. Siamo felici di fare la tua conoscenza, ma… ci conosciamo veramente? Ci siamo già incontrati in sede, o forse a S.Tomaso nelle squadre di servizio, o a qualche gara sociale? Forse hai avuto modo di partecipare solo a una gita dell’OSA, o ti sei iscritto alla società per competere in qualche disciplina a cui ti sei appassionato. E magari non sai quante altre cose vengono organizzate da questa incredibile associazione che conta più di 800 iscritti! Tanto per cominciare l’Osa ha una storia lunga 64 anni! È nata in oratorio nel 1951, dall’idea di un prete, Don Giacomo Cossa, che ha lanciato ad un gruppo di giovani volenterosi la proposta di una società che educasse attraverso la montagna. L’ha chiamata O.S.A., dicendo “mi è sembrata la denominazione migliore […] Organizzazione Sportiva Alpinisti: chiamatela anche così come società distinta da tante altre che si conoscono e che praticano montagna, ma vedetela sotto un aspetto di ardimento e di generosità: osare è tutto dire” (dal Bollettino OSA 1956). E questo hanno fatto i giovani entusiasti che hanno dato il via a questa avventura costruendo un’associazione che organizza e segue mille attività: sportive, sociali, comunitarie. Ecco perché ti scriviamo, perché forse non ti sei accorto di che associazione sei entrato a far parte. Per prima cosa, certo, viene la montagna come luogo da vivere facendo sport: alpinismo, escursionismo, sci, corsa, marcia, non ci facciamo mancare niente! Ma per noi c’è anche la montagna da conoscere, conser-

vare e tutelare: allora organizziamo corsi di avvicinamento per i ragazzi, attività di segnaletica e manutenzione dei sentieri, pulizia dei torrenti, ristrutturazione di strutture nell’ambiente montano. E la montagna per noi è anche una passione da condividere, un modo di stare con gli altri: ci troviamo la sera in sede per due chiacchiere o per organizzare, programmiamo serate per premiare i nostri soci, presentare nuove attività, o semplicemente farci gli auguri di Natale. Ci prenderai per pazzi, ma pure le vacanze ci capita di trascorrere insieme: ad agosto in campeggio e a S.Fosca, in primavera in giro per l’Italia e oltrefrontiera! Dirai, ma non vi stancate mai? In effetti…no! Infatti una domenica ogni tanto, visto che è il giorno di riposo dal lavoro, siamo liberi di andare a S.Tomaso per dare una mano a gestire il ristoro. Se poi siamo pensionati ci andiamo pure il mercoledì! In fondo è grazie al buon funzionamento del Ristoro di S.Tomaso che possiamo organizzare tutte le nostre attività. Ti sei mai accorto di quanto sia economico far parte della nostra associazione? E di come le nostre iniziative siano accessibili a tutti? Forse sì. Il segreto sta lì, la nostra società vive della passione e del lavoro gratuito e volontario dei suoi soci che si danno un gran daffare e che vi fanno parte non solo per praticare il loro sport preferito. Di società sportive ce ne sono tante, ma se hai scelto di far parte dell’OSA forse è perché hai visto che dietro c’è molto di più e forse condividi la nostra voglia di vivere insieme la montagna, di lavorare per realizzare grandi idee, di stare insieme e darsi una mano. O magari non te ne eri accorto? Sei sempre in tempo per osare… Benvenuto tra noi! CROCIATINO 2015 · 49


ALTRE ATTIVITÀ OSA

Collaborazione con le scuole elementari Gigia

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a qualche anno la nostra società collabora con le scuole elementari di Valmadrera, nella promozione e conoscenza del territorio montano. Come? Accompagnando alunni e insegnanti durante le uscite didattiche che la scuola propone. Questo è possibile grazie alla disponibilità degli accompagnatori volontari del corso di Escursionismo. Quest’anno, i ragazzi delle classi quarte ci hanno donato i disegni che hanno realizzato dopo una bella uscita a San Tomaso. Per questioni di spazio, ne pubblichiamo solo alcuni che rappresentano il vissuto degli studenti durante quella giornata.

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DAI SOCI

Avventura Gionata Ruberto

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iao ragazzi, come va? Da qualche settimana è arrivato l’inverno e non sembra vero ma abbiamo l’occasione di vedere la neve che scende tenendo in mano una bella tazza di cioccolata calda… Mi è stato chiesto di tornare con la memoria a quest’estate, “perché?” voi dite. Ora vi racconto una storia: C’erano due ragazzi, o meglio tre, che avevano fame di Avventura, vivevano vicino ad un grande lago di montagna ma sognavano di vedere il mondo coi loro occhi. Volevano arrivare lontano, usando le loro forze perché oramai con la grande Internet potevano viaggiare in meno di un secondo per centinaia di miglia senza esserci veramente. Trovandosi una ventosa sera in un pub fecero viaggiare il pensiero e stipularono una promessa: andare a toccare la Grande Venezia con le proprie dita, vagare per i fiumi e i laghi alla vecchia maniera per esplorare il creato e riscoprire la bellezza del mondo. Incominciarono ad allenarsi. Essendo l’impresa bella lunga - partivano da Valmadrera che dista la lunghezza di circa 140 km di Adda, 280 di Po e 60 tra canali e laguna- volevano prepararsi adeguatamente.

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Gli anziani narravano di infinite fatiche lungo il percorso e di indicibili mostri. I loro amici dicevano: “che vuoi che sia? Siete pazzi! Mi portate un regalino? Se non prendete qualche malattia siete fortunati!” e i nostri prodi non sapevano che pensare. Per un paio di mesi remarono sull’azzurro lago, avevano scelto il kayak come mezzo dato la sua versatilità e la capacità di bagaglio, e il giorno 20 agosto partirono per il folle viaggio. Dal molo dell’amato Parè si staccarono Gionata con Celeste, Pavel con Brigitta e Federico con la rombante moto Isabella. Dolce e amaro il primo giorno, le montagne si allontanavano e il paesaggio si faceva selvaggio. Per tre giorni stettero sull’Adda, l’impetuoso fiume che non lascia tregua, e videro il paesaggio diventare pianura tra le numerose chiuse che lasciavano loro molta fatica in corpo e rubavano ore preziose di luce. Erano molto motivati e non lasciavano tregua ai propri muscoli fino a che il terzo giorno una rapida inattesa piegò loro il capo e una caviglia si stortò. Molto dolore provarono in quell’occasione ma il tratto peggiore era passato. Ora iniziava il Po!


DAI SOCI Lungo è il verde serpente che si snoda nella pianura del Grana Padano, ricco di pesce di ogni sorta e pescatori di ogni lingua. Tutte le persone che incontravano erano gentili con loro, molto interessate e disponibili. Un vecchio signore disse una frase che risuonò molto nelle loro teste di “Crapuni”:” la gente di fiume si aiuta sempre”, e così fu. Il paesaggio era sempre uguale e la stanchezza si faceva sentire. Circa 12 ore al giorno remavano e Federico pazientemente li attendeva e li accudiva. Come bambini si addormentavano alla sera dimenticandosi della fatica e sognando l’infinito. Arrivati quasi alla foce del Po fecero una deviazione dal corso del fiume e percorsero giganteschi canali con immense chiuse che li facevano sentire dei piccoli topolini di fronte a grandi e potenti cancelli. Giunti a Chioggia nulla li poteva più fermare, ormai si sentiva il profumo di sale e di vittoria. La bianca Venezia sull’orizzonte non distava molto. Salutarono Federico e si buttarono nella Laguna. Qui scoprirono bellissime isole e antichissimi reperti. Incontrarono un’indigena che li invitò ad una festa in spiaggia e poterono ammirare l’agognata meta sotto la luce dei fuochi d’artificio.

Da quel momento in poi è stata solo discesa per i nostri valorosi, dalla sorpresa dei propri compaesani sul Canal grande alla premiazione nel palazzo cinquecentesco del comune con annessa visita guidata, dal breve viaggio di ritorno in camioncino alla premiazione del Politecnico di Milano e ancora nel loro Comune d’infanzia. Ripensare a questi ricordi provoca tanta gioia ora che siamo al calduccio davanti ad uno scoppiettante fuoco, ma un tremito scorre lungo la schiena. Voglio assaggiare ancora il mondo che sta fuori da questa valle e voglio catturare tutto con la mia affamata mente. Chissà che cosa riserverà il futuro!

Alfabeto engadinese Riccardo Villa

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ra le caratteristiche principali di un membro dell’OSA vi è sicuramente quella di aver visitato, almeno una volta, la splendida vallata svizzera dell’Engadina. A piedi o sugli sci, in estate o in inverno, da soli o in compagnia, fatto sta che superando il passo del Maloja ci sentiamo tutti un po’ a casa nostra. La conoscenza del posto è tale che possiamo, usando anche la fantasia, elencare in ordine alfabetico le più note località della zona, quelle che ci hanno visto protagonisti nei modi più disparati.

Eccovi quindi il mio personale elenco: A Aeroporto Samedan B Bever C Celerina D Diavolezza E Engadina! F Fiat Concessionario Zernez G Ghiacciaio Morteratsch H Hotel Waldhaus Sils I Isola J Julier Pass K Kebabbaro Pontresina L La Punt M Madulain N Noleggio Sci Silvaplana O Orden P Piz Corvatsch Q Q8 distributore Scuol R Roseg S S-Chanf T Trenino Rosso Bernina V Val Fez W Wc parcheggio Maloja Z Zuoz Per quanto mi riguarda, il posto fra questi che ho avuto modo di frequentare più spesso in tutti questi anni è forse quello dove regna la pace più assoluta, quello dove si respira l’aria più salubre, quello dove mente e corpo raggiungono una perfetta simbiosi. Quanti ricordi, quanti colori, quante sensazioni uniche… Mi dispiace, ma non posso dirvi qual è, voglio che rimanga un mio piccolo segreto CROCIATINO 2015 · 53


DAI SOCI

Cervino, 150 anni dalla

prima salita: cronaca di un mito.

Davide Dell’Oro

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aston Rebuffat, grande guida alpina del Monte Bianco lo definì: “un cumulo di pietre tenute assieme dal Ghiaccio”, mentre John Ruskin lo definiva “il più nobile scoglio d’Europa”; per Walter Bonatti invece con le sue forme e lo slancio verso l’alto: “Il simbolo dell’alpinismo…il simbolo del salire, il simbolo dell’ascendere”. Rappresenta l’idea platonica e romantica della montagna; la montagna delle montagne, le sue linee, la sua forma, sono entrate ormai nell’immaginario collettivo; anche chi non ama l’ambiente alpino, lo conosce: rappresentato sulle scatole dei cioccolatini, dei pastelli, sulle magliette, cartoline, souvenir... anche Mike Buongiorno reclamizzava la grappa Bocchino dalla vetta, appunto, del Cervino. Cervino per gli italiani, Matterhorn per gli elvetici, che significa “corno su prato”. Sulle pareti di questo gigante (4478 mt), situato tra il Vallese e la Valle D’Aosta sono state scritte pagine d’alpinismo, dalla lotta per la prima ascensione (di cui parleremo tra breve) alle conquiste successive.

Una montagna africana? A guardarlo sembrerebbe formata da un unico blocco, in realtà è costituito da tre strati diversi di roccia. La base della montagna è formata da gabbro, una roccia simile al basalto, quelle rocce che si formano quando si raffredda la lava, “Ma il magma che ne

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ha dato origine, anziché raffreddarsi all’aria aperta, si è consolidata in profondità, ad alcuni chilometri sotto la superficie della terra. Il raffreddamento lento ha permesso alla roccia di assumere una struttura granulare con minerali che si possono ben osservare anche ad occhio nudo. Sopra i gabbri ci sono gli gneiss , e sopra ancora gli scisti cristallini” (Luigi Bignami). Ai primi del 900 il geologo svizzero Emile Argand formulò l’ipotesi (poi rivelatasi corretta) che il Cervino non avesse avuto una origine locale, ma che fosse stata trasportata sopra i calcescistici e le ofioliti mesozoiche che ne costituiscono il piedistallo; una massa che si sarebbe formata altrove e trasferita tramite compressione orizzontale nella nuova posizione, prodotta dal blocco africano durante l’orogenesi alpina. Il progressivo avvicinamento dei blocchi continentali dell’Africa e dell’Europa, con la loro collisione che ha avuto inizio circa 50 milioni d’anni fa, produsse l’accavallamento della parte frontale della crosta africana al di sopra di quella europea….una montagna non europea ma africana insomma, così come la vicina Dente Blanche.

La corsa per la vetta La storia è ormai nota, è stato scritto molto, i due protagonisti principali, come sappiamo, sono due: Jean Antoine Carrel detto “Il Bersagliere”, per la sua partecipazione alle guerre di indipendenza e il disegnatore e incisore britannico Edward Whymper. Due personaggi completamente diversi per personalità, condizione sociale e culturale. Whymper si era avvicinato alle Alpi tramite il suo lavoro di disegnatore e aveva scoperto il Cervino per caso, in uno dei suoi viaggi dove riportava disegni e bozzetti; era poco più che ventenne. Una delle sue prime salite fu il Monte Pelvoux nella Savoia. Carrel invece, sulla trentina, era l’uomo della vallata che aveva vissuto sino alla sua giovinezza della montagna;

era indissolubilmente scritta nel suo D.N.A. Era convinto, che la “Grande Becca” come veniva soprannominata, fosse possibile da scalare, ed era convinto anche che la sua esperienza di cacciatore di camosci e contrabbandiere fosse sufficiente per tentare l’impresa. Carrel aveva cinque figli, aprire una via dal versante della sua Valtournenche poteva anche dire crearsi una prospettiva di lavoro. Invece il britannico era spinto dal gesto sportivo ed esplorativo. Nel 1857, Carrel con un altro cacciatore, Jean-Jacques Carrel, e l’abate Amé Gorret era giunto fino alla Testa del leone. Nel 1862 si era unito alla cordata della famosa guida elvetica Bennen e del professor Tyndall in qualità di portatore, ma i tre avevano dovuto arrendersi sull’aerea spalla del Cervino, che successivamente venne denominata Pic Tyndall. Facendo un passo indietro, aveva conosciuto Whymper nel 1861 che, giunto in valle, cercò una guida per un tentativo di scalata alla montagna, che si concretizzò il 23 luglio 1862, ma fallì causa il brutto tempo. Scrisse di Carrel: “Era un pezzo d’uomo rudemente squadrato, dall’aspetto risoluto e un po’ altero, il che non mi dispiacque…Non aveva l’euguale come arrampicatore di rocce. Era l’unica tra le guide che non si perdesse mai di coraggio, che credesse con ostinazione nella vittoria definitiva, e a dispetto di tutte le sconfitte consecutive che parevano dargli torto, persisteva nel sostenere che il Cervino poteva essere scalato e che lo sarebbe stato, un giorno, dal versante che fronteggiava la sua valle natia”. Insieme scalarono anche il Grand Tournalin nel 1864. Sempre nel 1864 Whymper scalò come in prima ascensione la Barre des Ecrins, il Mont Dolent e l’Auguille dell’Argentière. L’anno successivo il 1865, quello della conquista del Cervino, salì sempre in prime ascensioni il 16 giugno con la guida francese Michel Croz e due altre guide, Cristian Almer e Franz Biner, il Gran Cornier;


successivamente il 24 giugno i quattro salirono la Punta Whymper (che prende il suo nome) delle Grande Jorasses, e il 29 giugno con Almer e Biner l’Auguille Verte. Carrrel invece continuò con altri tentativi alla “Grande Becca” con compagni diversi. Prima della conquista della vetta nel 1865 furono 14 i tentativi di scalata alla montagna, di cui 8 ebbero come protagonista Carrel. L’inglese era salito in Valtournenche per cercare Carrel, ma egli tergiversò. L’italiano si era impegnato con Quintino Sella fondatore e ideatore del C.A.I. (Club Alpino Italiano) nato da poco e con il geologo-alpinista Felice Giordano per un tentativo di scalata al Cervino. Quando una mattina Whymper risalì in valle per cercare Carrel gli fu risposto che era già impegnato con quattro uomini sulla Cresta del Leone. Infuriato scavalcò il Colle del Teodulo e si diresse verso Zermatt in compagnia di Lord Douglas, sul versante svizzero; casualmente lì trovò la sua fidata guida Michel Croz che stava organizzando appunto un tentativo al Cervino, assieme al reverendo Charles Hudson e le due guide Taugwalder. Il sacerdote acconsentì a formare un’unica cordata, a patto che si potesse aggiungere anche il giovane Hadow che stava cominciando da poco a muovere i piedi nell’alpinismo. I sette partirono il 13 luglio, per poi bivaccare a 3300 mt di quota. Il giorno 14 luglio risalirono la cresta dell’Hörnli, i 7 alle ore 13,30 calcarono la vetta del Cervino. Per un errore di prospettiva poteva apparire più impegnativa della cresta del versante italiano, in verità la Hörnli si rivelò meno difficile del previsto, in poco meno di una decina di ore la cordata era riuscita ad avere ragione della montagna. Dalla vetta videro i quattro italiani impegnati sulla Cresta del Leone sul versante italiano e cominciarono a sbracciarsi e a urlare per richiamare l’attenzione di Carrel e compagni, che visti di essere stati preceduti dalla cordata guidata da Croz decisero di tornare sui loro passi. Ma non era finita. In discesa a poche centinaia di metri dalla vetta, Hadow scivolò trascinando con sé Croz, Hudson e lord Douglas, mentre i due Taugwalde e Whymper si aggrapparono alla roccia e tentarono di tenerli con la corda, ma essa si spezzò e i primi quattro precipitarono. Carrel deluso e sfiduciato, aveva visto

il rivale britannico calcare per primo la vetta della montagna ed era tornato verso la Valtournenche. Fortunatamente si lasciò convincere dall’abate Amé Gorret e tre giorni dopo con altri compagni ripartì per la Cresta del Leone il 16 luglio, bivaccarono alla Gran Torre e raggiunta la “Testa del Cervino” il giorno successivo grazie allo stesso abate e Luc Meynet riuscirono anche a risolvere il tratto chiave che li aveva bloccati in precedenza, calando i compagni da un colatoio, e il 17 luglio anche Jean Antoine Carrel con Jean Baptiste Bich riuscirono a calcare l’affilata cima del Cervino aprendo la via “normale italiana”, senza incidenti e almeno di un grado più impegnativa della cresta svizzera. Successivamente i due, Carrel e Whymper scalarono ancora insieme, in particolare in Ecuador le cime del Chimborazo e della Cayambe. L’inglese morì a 71 anni nel suo letto a Chamonix nel 1911; mentre Carrel morì nel 1890 a 61 anni ai piedi del Cervino nel tentativo di trarre in salvo da una bufera un suo cliente.

La croce in vetta Nel 1902 fu posta la croce sulla vetta, fu papa Leone XIII a concepirne l’idea: 19 croci su altrettante cime delle alpi. Dopo due anni di tentativi l’abate Auguste Carrel riuscì nel sogno di portare una croce in cima al Cervino, e fu inaugurata con una S.Messa il 24 settembre 1902. Alta 280 cm per 85 kg di peso; sui due bracci riportava il nome di Vallistornench (Valtournenche) e Pratmumbor (Zermatt), i due comuni che avevano aperto una sottoscrizione per la posa della croce.

Zermatt e Cervinia per celebrare i 150 anni Come abbiamo già detto il Cervino è un’icona, per chi pratica l’alpinismo e non solo.

Una montagna intrisa di storia: oltre all’epica conquista, come non ricordare anche fra le varie imprese di cui è stata costellata questa montagna, la salita per cresta di Smutt vinta il 3 settembre 1879 da Albert Frederick Mummery, con le guide Alexander Burgener, Johann Petrus e Augustin Gentinetta; l’apertura della via sulla parete nord (uno dei grandi problemi delle Alpi per quell’epoca) il 31 luglio e il 1 agosto da parte dei fratelli bavaresi Franz e Toni Schmid; oppure le imprese di Luigi Carrel (soprannominato Carellino) che salì in prima ascensione fra il 1931 e il 1942 la parete Sud, la parete Est e la diretta della della Cresta di Furggen.; per arrivare a tempi più recenti l’apertura da parte di Walter Bonatti di una via nuova d’inverno e in solitaria sulla parete nord nel 1965; oppure la via sul Naso di Smutt da parte di Alessandro Gogna e Leo Cerrutti, o per arrivare ai giorni nostri le imprese di Marco Barmasse e suo figlio Hervé. Per ricordare la prima ascensione, i due comuni ai piedi della montagna hanno deciso una serie di appuntamenti alpinistici, culturali, sportivi, musicali, di svago e tavole rotonde per ricordare l’evento. Dove il tutto ha avuto inizio, la via percorsa da Whymper sul versante svizzero è stata illuminata, anche a Cervinia è stato acceso un grande falò ai piedi del Cervino per illuminare la montagna. Forme e storia, che hanno fatto diventare il Cervino il simbolo stesso della montagna, per alcuni la più bella del mondo in assoluto, celebra i 150 anni dalla sua prima salita.

Biografia: • ALP n.137: “Cervino - la madre di tutte le montagne” • MERIDIANI MONTAGNE n.5 - “Cervino” • WIKIPEDIA CROCIATINO 2015 · 55


Tutto sull’O.S.A. • Condoglianze al socio Mario Ceruti per la scomparsa della mamma Ida • Congratulazioni alla socia Chiara Dell’Oro per la nascita della figlia Leila • Sentite condoglianze al socio Mario Maggi per la scomparsa della mamma Giovanna • SABATO 27 E DOMENICA 28 GIUGNO, lungo l’itinerario che collega i principali luoghi di culto che cingono idealmente il Monte Cornizzolo si è svolta la camminata del Gir di Sant • L’Osa porge sentite condoglianze a Luigi Sozzi per la scomparsa della moglie Giuseppina • L’Osa si congratula per il matrimonio dei soci Cristina Valsecchi e Marcello Mainetti • SABATO 5 SETTEMBRE si è tenuto il Concerto a S.Tomaso “Note tra i monti” in collaborazione con il CAI e il Corpo Musicale S.Cecilia. • Condoglianze al socio Emanuele Rusconi per la perdita di sua madre Luisa • Grande gioia a casa della socia Claudia Bussola per la nascita del figlio Giulio • Le nostre condoglianze alla socia Nadia Frigerio per la scomparsa di mamma Lina • MARTEDI’ 27 OTTOBRE presso la Cappella dell’Oratorio alle 20.30 si è celebrata la S.Messa a suffragio dei soci defunti • Condoglianze al socio Marco Sesana per la perdita del padre Luigi • L’Osa si congratula per il matrimonio di Sacchi Matteo con Martina Ciceri • Anche ai soci Ambrogio e Natale Rusconi vanno le nostre sentite condoglianze per la scomparsa della mamma Serena • VENERDI’ 20 NOVEMBRE si è svolta la Serata di chiusura attività, con la proiezione delle fotografie dell’anno e le premiazioni delle gare di marcia alpina di regolarità e corsa • Tanti auguri al socio Stefano Butti per la nascita del figlio Marco • L’Osa è vicina ai soci Antonio e Gianfranco Rusconi per la scomparsa del padre Gerolamo • Congratulazioni per il matrimonio di Clara Butti con Christian Ferrario • Condoglianze alla socia Mariateresa Baio per la perdita del fratello Salvatore • Congratulazioni al socio Davide Vassena per la nascita della figlia Sara • Siamo vicini al socio Davide Greppi per la scomparsa del papà Redento • Condoglianze al socio Gianmario Sandionigi per la perdita della madre Giulia • Felicitazioni vivissime ai soci Paolo Piloni e Morena Crimella per la nascita della figlia Matilde • Siamo vicini al socio Mimmo Mazzitelli per la scomparsa di papà Antonio • Nella serata di Martedì 23 dicembre ci si è ritrovati a S.Tomaso per la tradizionale trippa e gli auguri di Natale • Tanti auguri alla socia Chiara Longhi per la nascita delle gemelline Elena e Cecilia • Condoglianze alla socia Gina Castagna per la perdita del fratello Emilio

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