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INSERTO DI ARTI E CULTURA DEL SABATO
Trieste, Svevo e gli altri
LA COSCIENZA
DEL NOVECENTO di Pier Mario Fasanotti
na delle città che più hanno contato nella letteratura non solo italiana ma Città dove ha vissuto James Joyce. Città che ha prestato attenzione, e quanta, al anche europea è Trieste, che è «circondata da basse colline si estenviennese Sigmund Freud che con la scoperta dell’inconscio ha così brutalDall’autore de quasi interamente in pianura accanto alla costa» come mente disegnato la linea di demarcazione tra due secoli. Città dove alscrisse il triestino Renzo Rosso. Una città di confine e per cuni, con una tenacia sull’orlo della delusione tragica, hanno ladi “Zeno” a Basaglia, questo nevroticamente sensibile alle diversità etnico-culturasciato pietre di arte e di pensiero destinate a far da fondamenpassando per Saba, Slataper, li, macigno e vulcano di lotte e polemiche e migrazioni ta a pagine e opere finalmente nuove. Città dell’inettituBazlen, Marin, Magris e Joyce… ma pure tesoro da cui ricavare linfa, soprattutto ogdine, così come la leggiamo nei racconti e nei rogi - verrebbe da dire - visto che la borghesia manzi di Svevo, del disagio, del suicidio, della La città di confine dell’ultimo Nord-est italiano comincia ad apparifollia. Si lasci pur perdere la tentazione di vedeè tra quelle che più hanno contato re senile, e questo non solo per ragioni (che pur ci sore a tutti i costi nelle coincidenze la presenza di un denella letteratura non solo italiana. no) anagrafiche. Qualche nome. Solo qualche nome basta: stino, sta di fatto che proprio qui uno psichiatra come FranItalo Svevo, Umberto Saba, Scipio Slataper, Bobi Bazlen, Bruno co Basaglia ha soffiato ossigeno nelle celle e nelle anime dei maNe scrive Mughini nel suo Marin, Italo Tavolato, Fulvio Tomizza, Claudio Magris. Città di merlati di mente, riconoscendo e amando l’identità profonda di ciascuno ventiduesimo di loro, uomini e solo uomini, non più «legni storti» in un mondo che s’imcanti, di impiegati alti e bassi, di proletariato sofferente, scalo di navi da e libro per l’Oriente e quindi groviglio di pietre dove s’insinuava l’effluvio delle spezie. penna a pensare d’essere diritto.
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Parola chiave Violenza di Gennaro Malgieri Bossanoveggiando con Nicola Conte di Stefano Bianchi
NELLA PAGINA DI POESIA
Quelle parole scagliate da Rebora di Francesco Napoli
Nei segreti del boudoir di Mario Bernardi Guardi Cortellesi, Stiller, Crowe e l’Iran di Panahi di Anselma Dell’Olio
La gravitas secondo Anselmi di Claudia Conforti