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3. L’Anno europeo del volontariato nella ex provincia di Bari

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5. Conclusioni

5. Conclusioni

I. Il volto del volontariato europeo 13

3. L’Anno europeo del volontariato nella ex provincia di Bari

Già dalla fine del 2010 e nel corso del 2011 il Centro di Servizio al Volontariato “San Nicola” ha svolto un’intensa azione di promozione dell’Anno europeo del volontariato e di diffusione delle iniziative in atto nel proprio territorio di competenza oltre che a livello regionale, nazionale ed europeo. Il sito internet, la newsletter, il mensile “nella Dimora” hanno permesso un aggiornamento continuo sui lavori in occasione dell’Anno europeo, approfonditi grazie agli incontri pubblici a cui il csvsn ha partecipato o ha organizzato in prima persona, coinvolgendo anche altri attori (oltre le associazioni, istituzioni pubbliche, scuole, ecc.).

Nel corso del mese di ottobre 2011, il csvsn ha svolto un’indagine in forma anonima, finalizzata a comprendere come le organizzazioni di volontariato del nostro territorio hanno vissuto l’Anno europeo del volontariato. A tal scopo, è stato somministrato un questionario a un campione rappresentativo di odv che hanno risposto alle due seguenti domande: 1) Come hai percepito l’Anno europeo delle attività di volontariato che promuovono la cittadinanza attiva (2011)? 2) L’associazione che rappresenti ha organizzato o partecipato a eventi che hanno promosso l’Anno europeo del volontariato? Se sì a quali?

Il grafico che segue (fig. 1) rappresenta in sintesi le risposte alla prima domanda.

L'ODV è nata da:

L'ODV è nata da: L'ODV è nata da:

Figura 1. Percezione dell’Anno europeo del volontariato

L'ODV è nata da: L'ODV è nata da:

20% 13%

27%

Nessuna percezione Poca risonanza Importante anno di promozione del volontariato Altro tipo di risposta 40%

Come evidenziato, il 13% afferma di non aver percepito in alcun modo l’Anno europeo del volontariato (secondo molti, a causa di una cattiva veicolazione delle informazioni e di una scarsa pubblicizzazione degli eventi); il 40% ritiene che esso abbia avuto poca risonanza (c’è chi attribuisce tale risultato alla presenza della crisi economica, chi alla mancanza di attenzione da parte degli enti pubblici); il 27% ha colto tale evento come un’importante occasione di promozione del volontariato (ciò si è tradotto in: una maggiore spinta per le odv ad operare; una forte partecipazione ad eventi di promozione e discussione; organizzazione di momenti di riflessione e confronto; diffusione di valori legati al volontariato, alla solidarietà, alla legalità); infine, il restante 20% ha fornito delle risposte più dettagliate attraverso cui ha voluto esprimere un parere o descrivere specifiche attività svolte.

Tale 20% rappresenta un importante contributo all’indagine ed è per tale motivo che risulta interessante metterne in evidenza alcune considerazioni.

L’Anno europeo delle attività di volontariato che promuovono la cittadinanza attiva rappresenta «un ottimo incentivo ad impegnarsi e a promuovere azioni positive verso tutti coloro che ne hanno bisogno, operando in armonia con le istituzioni e la burocrazia spesso legate e limitate dal sistema». Alcune associazioni sperano che questo anno abbia permesso di comprendere che «L’Europa offre tante opportunità che però le associazioni non riescono ad utilizzare e ciò è un vero peccato!» e che «c’è da fare ancora molta strada». Ciononostante, c’è tanta voglia di «essere in Europa con un volontariato basato sulla professionalità», in un’Europa «che non riesce ad immaginarsi più senza la presenza del volontariato, che è diventato elemento essenziale della società, fondato sul dono e sulla gratuità degli interventi». C’è chi ha visto nell’Anno europeo del volontariato l’occasione per «ringraziare migliaia di persone che quotidianamente aiutano gli altri senza pretendere nulla in cambio», e allo stesso tempo un modo per «incoraggiare altri ad impegnarsi al loro fianco».

Con la seconda domanda si è voluto comprendere più da vicino quali azioni sono state intraprese dalle associazioni. Il 57% del campione intervistato afferma che ha partecipato o organizzato eventi di promozione o che ha sviluppato attività specifiche, mentre il restante 43% non ha svolto alcuna attività (cfr. fig. 2).

Le azioni messe in atto dal 57% del campione si concretizzano soprattutto nella partecipazione ad incontri di confronto, promozione e discussione dei valori alla base del volontariato e della cittadinanza attiva. A tali incontri si sono spesso affiancati momenti di svago come spettacoli di danza, teatro e musica.

Purtroppo solo nel caso di un’associazione c’è stata la realizzazione di 2

I. Il volto del volontariato europeo 15

Figura 2. Organizzazione/partecipazione ad eventi di promozione dell’Anno del volontariato.

L'ODV è nata da: L'ODV è nata da:

43%

57%

Sì No

progetti approvati dall’ue e dal Ministero delle Pari opportunità, e solo nel caso di un Comune c’è stato un importante lavoro di promozione svolto grazie al sostegno dell’Assessorato ai Servizi sociali che ha coinvolto tutte le associazioni operanti in quel territorio. Associazioni e pa hanno organizzato varie manifestazioni rivolte alla cittadinanza e a conclusione del 2011 è stata prodotta una carta dei servizi del volontariato attraverso cui tutti possano conoscere la ricchezza del volontariato esistente nel territorio in cui vive.

Le grandi reti di associazioni hanno vissuto con maggiore consapevolezza le opportunità fornite dall’Europa. Esse hanno partecipato a incontri nazionali, hanno aderito al Manifesto del volontariato per l’Europa, hanno partecipato alla discussione relativa al contributo del volontariato alla coesione economica e sociale tenutasi presso il Parlamento Europeo, hanno potuto seguire corsi di formazione specifici.

Ciò dimostra la pertinenza della riflessione svolta nel paragrafo precedente a proposito dell’importanza del partenariato.

In generale si può dire che nel nostro territorio l’Anno europeo ha rappresentato solo per un discreto numero di associazioni un momento in cui prestare più attenzione alle opportunità offerte all’esterno della propria realtà o un’occasione in cui provare a rendere più concrete e intense le relazioni con le altre associazioni e con il csvsn, a cui pure viene riconosciuta un’importante azione di promozione. Non stona allora la considerazione, semplice ma efficace, di un volontario quando afferma: «l’Anno europeo del volontariato dovrebbe essere sempre». Richiamandoci, però, ad un compito che è tanto delle istituzioni quanto delle associazioni.

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