![](https://assets.isu.pub/document-structure/201222123156-e94b7407e6b197d863bccfad605606c0/v1/4bd1576e68d508e52da96dca32754659.jpg?width=720&quality=85%2C50)
10 minute read
Storie di volontari di tutti i giorni
TESTIMONIANZE DI VOLONTARIATO STORIE DI VOLONTARI DI TUTTI I GIORNI
Il volontariato è una risorsa quotidiana, una linfa per la collettività che ogni giorno opera per realizzare il bene comune. Come recitava lo slogan di una campagna pubblicitaria di “Pubblicità Progresso” del 1991, il volontariato è “Lo straordinario di ogni giorno”. Così sulle pagine di Società Solidale vogliamo raccontare le storie comuni dei volontari, non soltanto quelle legate a particolari fatti o sfide, ma quelle quotidiane perché se ogni vita vale la pena di essere narrata, ancor più ogni attività solidaristica merita spazio. Su questo numero raccontiamo di Aldo Giamello, volontario di Saluzzo che quando si è ritirato dal lavoro ha scelto di attivarsi per la comunità e di Alberto Verardo che con un gruppo di amici ha creato un’associazione per valorizzare una frazione.
Advertisement
DOPO LA PENSIONE IL VOLONTARIATO, LA STORIA DI ALDO GIAMELLO
«Sono Giamello Aldo, ho 74 anni, sono sposato con Franca, ho una figlia Cinzia e una nipotina di nome Elisa. Ho lavorato nel Comune di Saluzzo (qualifica vigile urbano) per 10 anni, poi per 25 anni presso le Cartiere Burgo di Verzuolo (qualifica addetto portineria, autista di direzione ed impiegato logistica). Sono andato in pensione nel 2002… ho iniziato a fare volontariato nel 2005».
Come si è avvicinato al mondo del volontariato e che cosa l’ha spinta a fare volontariato? Mi sono avvicinato al mondo del volontariato perché avevo molto tempo libero e sono stato consigliato da colleghi che già operavano in varie associazioni di volontariato.
In quali ambiti è attivo come volontario e quanto tempo ci dedica? Come volontario svolgo il mio servizio presso: la Rsa Tapparelli di Saluzzo dove dedico circa 15 ore mensili. Mi occupo di fare commissioni e varie attività. Inoltre come volontario Avo, nell’ospedale di Saluzzo, reparto di Oncologia. Il tempo impiegato circa 15 ore mensili per l’accoglienza dei pazienti. Inoltre sono attivo nel sindacato Cgil Spi lega di Saluzzo a cui dedico circa 20 ore tra permanenze e assemblee varie. Che cosa è riuscito a fare durante il lockdown? Durante il lockdown tutte le attività di volontariato si sono bloccate, gli unici contatti possibili si sono realizzati online tramite Zoom. Per fortuna so usare il computer e WhatsApp.
N. 3 / 2020 | Società Solidale | 29 Adesso è ripresa l’attività di volontario? Dal mese di giugno è ripresa l’attività presso la residenza Tapparelli solo per commissioni, quindi senza entrare nei reparti di degenza. Non è ripartita l’attività all’ospedale di Saluzzo in quanto il reparto è stato trasferito presso l’ospedale di Savigliano, quindi come volontario Avo sono fermo. Alla Cgil sono riprese le permanenze a fine settembre.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/201222123156-e94b7407e6b197d863bccfad605606c0/v1/c0987076355e140c74801d9495e46e5d.jpg?width=720&quality=85%2C50)
Consiglierebbe ai giovani di fare volontariato? Il posto dove potrei consigliare ai giovani di fare volontariato è presso la residenza Tapparelli perché potrebbero portare sorrisi e parole di aiuto a coloro che sono ricoverati nella struttura anziani.
30 | Società Solidale | N. 3 / 2020
Quali sono le principali difficoltà che ha incontrato nella sua storia di volontariato? Trovo sempre difficoltà nel reperire volontari Avo per il servizio nel reparto di oncologia, le risposte sono quasi sempre che è un reparto che crea molta angoscia.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/201222123156-e94b7407e6b197d863bccfad605606c0/v1/5be2ebdce36804e040ca4e470093c22b.jpg?width=720&quality=85%2C50)
Aldo, c’è un aneddoto che vuole raccontare? Quando con altri miei colleghi volontari abbiamo portato al mare gli ospiti del reparto Alzheimer della residenza Tapparelli, alla vista del mare sono rimasti estasiati, sembravano dei bambini. Dopo questo viaggio alcuni ospiti quando mi vedevano nel reparto mi si avvicinavano con sorrisi e mi ricordavano il viaggio fatto e con sorrisi mi chiedevano quando saremmo ritornati.
A.V.O. - ASSOCIAZIONE VOLONTARI OSPEDALIERI
Savigliano, Racconigi, Saluzzo/ Manta, Genola, Levaldigi, Lagnasco. Avo è un’associazione di volontari che dedicano, parte del loro tempo, al servizio dei malati in ospedale o degli ospiti delle Case di Riposo. È un’associazione laica ed è aperta a persone maggiori di 18 anni di qualsiasi credo e convinzione politica, senza distinzione di condizioni sociali. www.avosavigliano.it
ALBERTO VERARDO, DAL 2007 CON L’ASSOCIAZIANE SAN BIAGIO – MIROGLIO DI FRABOSA SOTTANA
Era il 2007 quando, parlando con un piccolo gruppo di amici della difficile condizione del paese e dei risvolti che le stesse stavano trasferendo anche nella piccola frazione di Miroglio, venne ipotizzata la costituzione di una realtà che cercasse di valorizzare le poche e poco organizzate risorse esistenti. Lentamente, ma con una crescente consapevolezza che era giusto almeno provare a valorizzare meglio ciò che già c’era e ad affiancare l’esistente con nuovi stimoli, maturò l’idea di fare squadra e di costruire, all’ombra del campanile della chiesa di San Biagio, una realtà associativa nuova, dinamica e concreta che non disconoscesse le difficoltà ma che cercasse, attraverso percorsi che potevano generare interesse nei confronti di Residenti e Villeggianti, di affrontarle con soluzioni sino a quel momento non praticate o percorse solo parzialmente. Un pomeriggio di fine maggio di quell’anno si decise di formalizzare l’idea e cinque “temerari” si presentarono dal notaio per sottoscrivere l’atto di costituzione dell’Associazione; fu in quella sede, su invito dello stesso notaio che ne rappresentò la necessità, che scaturì il nome proprio dell’associazione derivandolo dall’unico punto di aggregazione che il piccolo borgo, che sempre aveva riconosciuto nella chiesa il riferimento religioso, culturale e sociale, aveva offerto sino ad allora, appunto la chiesa. Fu così che l’Associazione San Biagio fu battezzata e assunse come logo identificativo proprio il campanile che si staglia su una montagna che cambia il suo colore dal verde dei prati al bianco delle nevi, con il corollario dell’azzurro cielo; nello spazio verde-bianco la scritta “Miroglio 2007”. Va dato atto che il principale artefice di questa realtà è stato uno dei soci fondatori, Mario Ponzo, al quale venne riservato, non avendo voluto assumere la Presidenza, il ruolo di Vice Presidente vicario, che mantenne sino al momento del suo decesso avvenuto oramai alcuni anni orsono. Da quel momento numerose le azioni pensate e attuate dall’Associazione San Biagio che si è progressivamente radicata sul territorio cercando di corrispondere adeguatamente all’aforisma che è stato appositamente coniato “il fiore è sbocciato per amore della sua terra”; ciò, nonostante gli aderenti non raggiungono numeri elevati essendo molto circoscritta la dimensione della Frazione. Due le tipologie di adesioni che l’associazione raccoglie: quelle dei residenti che come già detto non sono eccessivamente numerosi e quelle dei villeggianti che, pur partecipando attivamente alle iniziative, non potendo offrire continuità alla loro partecipazione, si limitato ad aderire quale elemento di sostegno alle iniziative. Di fatto, i volontari che attraverso le diverse modalità di adesione che vengono dagli stessi scelte, contribuiscono a promuovere e sostenere l’associazione, si dedicano a ciò senza fine di lucro e di collocazione ideologica e tantomeno politica, e perseguono pochi ma precisi scopi che propongono a tutti coloro che possono riconoscersi in essi. Gli obiettivi dell’associazione San Biagio, fondamentalmente di tipo culturale, sono indirizzati, anche se in modo non esaustivo, alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio storico e artistico del territorio di Miroglio e del suo circondario attraverso:
- interventi per la cura, la salvaguardia, il ripristino e la conservazione di opere artistiche o di antica realizzazione, facenti parte del patrimonio sociale e culturale della località; - iniziative di promozione dell’aggregazione e dell’appartenenza al proprio territorio della popolazione, anche attraverso l’organizzazione di eventi e iniziative culturali; - azioni di stimolo e sviluppo per la crescita culturale individuale e collettiva nonché per incrementare le possibilità di incontro tra le diversità generazionali determinate da elementi culturali e condizioni sociali. Tutto ciò, concretamente, è rivolto a coloro che intendono contribuire direttamente o indirettamente al recupero e alla valorizzazione della cultura e delle tradizioni locali coinvolgendo residenti e villeggianti, non escludendo anche gli ospiti occasionali che, in determinate circostanze, sono parte integrante della realtà del Borgo; cioè coloro che amano la terra dove sono nati, sulla quale vivono o che, anche temporaneamente, li accoglie. L’associazione ha già ampiamente superato i due lustri di presenza e di attività e, senza presunzione ma con consapevolezza, può affermare di aver saputo comprendere, in questo arco di tempo, le esigenze emergenti e aver colto l’opportunità di corrispondere a ciò, forse in misura contenuta, ma sempre secondo la dimensione delle possibilità. Hanno così avuto svolgimento opere di recupero, restauro e rigenerazione, quali - l’antico luogo di culto della plurisecolare Cappella dell’Annunciazione, ubicata ai margini della Frazione, riaffrescata esternamente e internamente da un abile giovane pittore locale; - le due meridiane del tempo presenti sulla parete laterale e sul prospetto della chiesa (quest’ultima risalente al milleseicento); - la realizzazione ex-novo di due quadri murali, affrescati dallo stesso artista mirogliese, l’uno testimonianza della raccolta delle castagne e l’altro una “cartolina” di saluti dal Borgo. Alle attività manuali si sono aggiunte iniziative di incontro a tema
![](https://assets.isu.pub/document-structure/201222123156-e94b7407e6b197d863bccfad605606c0/v1/cebacfd88634cbdedcab97a1965e3520.jpg?width=720&quality=85%2C50)
N. 3 / 2020 | Società Solidale | 31
culturale (svolte prevalentemente nel periodo di maggiore frequentazione della Frazione) con differenti argomentazioni trattate da esperti specificamente coinvolti, oltre alla collaborazione, e tuttora in atto, all’annuale edizione del “Salone del libro di montagna” che si svolge nel Capoluogo da sette anni. Una azione di recupero delle tradizioni è stata anche rivolta per un quinquennio alla antica tradizione italiana del presepe, poi diffusasi in tutti i paesi cattolici del mondo, affievolitasi a Miroglio, come del resto in tutta Italia, negli ultimi decenni per la secolarizzazione dei costumi; introducendo la benedizione collettiva (nella terza domenica di Avvento) dei bambinelli abbinandola ad una ripresa fotografica degli elaborati di coloro che aderivano all’iniziativa e dalle quali sono scaturite successivamente due pubblicazioni poi distribuite gratuitamente agli interessati. L’iniziativa maggiormente datata, perché avviata praticamente subito dopo la costituzione dell’associazione e consolidatasi sempre più con il trascorrere del tempo e da considerarsi maggiormente signifi-
30 | Società Solidale | N. 3 / 2020
cativa anche in relazione alla tipologia dei destinatari, è quella della produzione, anch’essa nel periodo estivo di maggiore frequentazione del Paese, rivolta ai bambini, prevalentemente in età scolare, fatta in collaborazione con la Scuola Primaria della Vallata e dintorni, che da tempo è stata qualificata con la titolazione “Vi racconto in un disegno la mia estate”. Quindi libertà di tecnica, di soggetto, di modalità espressiva, con ricchezza o povertà di colore, concorrendo alla personale ispirazione di ciascuno permette la libera espressione di ciascuno dei partecipanti che si evolve, in modo fors’anche inconsapevole, nel diventare parte e sostegno dell’iniziativa; con l’edizione di quest’anno, l’iniziativa è giunta alla tredicesima esperienza, ciascuna ampiamente documentata con altrettante pubblicazioni annuali che riproducono tutti gli elaborati consegnati. Tenuto conto che l’Associazione San Biagio punta decisamente alla valorizzazione dell’aggregazione e dell’appartenenza al territorio, è attenta e qualificata interlocutrice degli organismi che hanno la responsabilità dello stesso, di coloro che lo abitano e lo frequentano; per questo motivo, in rapporto con il Comune di Frabosa Sottana, l’arma dei Carabinieri, il Gruppo degli Alpini in congedo e l’ANPI, rinnova annualmente la rimembranza del 25 aprile presso la Cappella di San Marco al Pellone che fu luogo di un eccidio perpetrato in danno di un gruppo di undici partigiani e il ricordo dei caduti mirogliesi nel corso della ritirata di Russia del gennaio 1943. Le occasioni di efficace e proficua collaborazione con la principale istituzione pubblica territoriale e le altre rappresentanze si sono anche materializzati in altre circostanze particolari che nell’arco degli anni hanno fatto memoria di date e fatti importanti (150° dell’Italia unita, 70° della Repubblica e della Costituzione) e di altre circostanze di ricordo che hanno visto partecipi i figli delle famiglie di Miroglio; con questo spirito venne dato particolare rilievo, con cerimonie ufficiali tenutesi nelle strutture civiche, anche con l’allestimento di esposizioni dedicate, al ricordo dell’entrata in guerra dell’Italia nel 1915 per la cosiddetta quarta guerra di indipendenza e la conclusione della stessa nel novembre del 1918. Nel periodo di attività che ha caratterizzato sino ad oggi la vita dell’Associazione, due sono stati i momenti celebrativi che si sono voluti sottolineare: quello riferito ai primi cinque anni di attività e quello per i dieci anni insieme; ambedue sono stati caratterizzati da importanti e partecipate manifestazioni pubbliche, accompagnate da esposizioni che tracciavano gli specifici percorsi compiuti e raccolte in pubblicazioni ad esse dedicate. Tenuto infine conto che è importante per l’associazione farsi conoscere, sono state attivate numerose iniziative volte alla diffusione della conoscenza della medesima in modo che altre persone, magari prossime al concetto di volontariato, ma oggi scarsamente sensibili a svolgerlo direttamente, possano valutare con una scelta ponderata di aderire o, perlomeno, avvicinarsi ad esso; ciò perché agire volontariamente verso un obiettivo anche difficile, è bello e di soddisfazione personale in quanto si impara a conoscere sempre il meglio il prossimo, dando significato al concetto gratificante di impegno volontario. Con questo spirito l’associazione ha partecipato per numerosi anni e in sede diverse alla “Fiera del Volontariato” organizzata in modo impeccabile e gestita in modo efficace, dal CSV di Cuneo, al quale va, in conclusione di questa semplice ma obiettiva trattazione, un sincero ringraziamento per il supporto sempre offerto anche nella quotidianità delle azioni.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/201222123156-e94b7407e6b197d863bccfad605606c0/v1/6f624783942799ee017d7442e3f59b99.jpg?width=720&quality=85%2C50)