NARRATIVA Vienna, 1911. Sulla Heugasse, costruito con la pietra bianca più bella d’Austria, sorge il palazzo dei Goldbaum, una famiglia di influenti banchieri ebrei. In città si dice che siano così ricchi e potenti che, nelle giornate uggiose, noleggino il sole perché brilli per loro. Ben poco accade, dentro e fuori la capitale, su cui non abbiano voce in capitolo, e meno ancora senza che ne siano a conoscenza. Persino nei fastosi palazzi di Casa d’Asburgo. Rinomati collezionisti di opere d’arte, mobili di squisita fattura, ville e castelli in cui esporli, gioielli, uova Fabergé, automobili, cavalli da corsa e debiti di primi ministri, i Goldbaum, com’è costume delle cosmopolite dinastie reali d’Europa, si sposano tra loro. Perché gli uomini Goldbaum continuino a essere ricchi e influenti banchieri è necessario, infatti, che le donne Goldbaum sposino uomini Goldbaum e producano piccoli Goldbaum. Anche la giovane, ribelle Greta Goldbaum deve rassegnarsi alla tradizione di famiglia e dire addio alle sue scapestrate frequentazioni nella ribollente Vienna del primo decennio del Novecento, sposando Albert Goldbaum, un cugino del ramo inglese della famiglia. Per una ragazza della sua estrazione sociale il matrimonio è una delle spiacevolezze della vita da affrontare prima o poi, e con questo spirito Greta lascia Vienna per la piovosa Inghilterra. A Temple Court, dove si trasferisce, la ragazza si sente estranea persino a se stessa: la nuova famiglia la tratta con rispetto, la servitù con deferenza e Albert è cortese e sollecito. Ma la sua presenza riesce a essere opprimente come una coperta pesante in una nottata troppo calda, e tra i due giovani si instaura una gelida, sottile antipatia. Al punto che Lady Goldbaum, la madre di Albert, decide di donare alla ragazza un centinaio di acri come dono di nozze, un giardino dove sentirsi finalmente libera da ogni costrizione. Alla silenziosa contesa di Temple Court si aggiunge, però, il fragore di ben altro conflitto: la prima guerra mondiale, il tragico evento che spazzerà via l’intero vecchio ordine su cui l’Europa si era retta per secoli. La corsa agli armamenti è tale che persino gli influenti Goldbaum, benché abituati a lavorare con discrezione dietro le quinte dei governi e delle dinastie reali, non possono alterarne il corso. Per la prima volta in duecento anni, la famiglia si troverà su fronti opposti e Greta dovrà scegliere: la famiglia che ha creato in Inghilterra o quella che è stata costretta a lasciare in Austria.
NARRATIVA Alessandra è una biologa che insegna a Parigi, dove abita con Pierre. Da anni non va nel Salento, il luogo in cui è nata e che ha lasciato dopo un evento drammatico, perché non riesce a fare i conti con le ombre della sua famiglia. Quando Annie, l'anziana madre di Pierre, è ricoverata in una clinica perché sta progressivamente perdendo la memoria, Alessandra è costretta a rimettere tutto in discussione. Chi siamo quando pezzi interi della nostra vita scivolano via? Che cosa resta di noi? Svuotando la casa della suocera, che deve essere messa in vendita, Alessandra entra nell'universo di questa stenodattilografa degli anni Quaranta, e pian piano ne riscostruisce la quotidianità, come fosse l'unico modo per sapere chi era, adesso che smarrendosi Annie sembra essere diventata un'altra. Nel rapporto con lei, ogni giorno piú intimo, Alessandra si sente dopo tanto tempo di nuovo figlia, e d'improvviso riaffiorano le parole dell'infanzia e i ricordi che aveva soffocato. È grazie a idda, ad Annie, che ora può affrontarli, tornando là dove tutto è cominciato. Bisogna attraversare le macerie, recuperare la propria storia, per scoprire che l'amore sopravvive all'oblio.
NARRATIVA «Ci farebbe bene scrivere delle nostre famiglie, senza nessuna finzione, senza romanzare. Solo raccontando ciò che è successo, o ciò che crediamo sia successo.» Animato da questa convinzione, Manuel Vilas intreccia con una voce coraggiosa, disincantata, a tratti poetica, il racconto intimo di una vita sullo sfondo degli ultimi decenni di storia spagnola. Allo stesso tempo figlio e padre, Vilas celebra la presenza costante e sotterranea di chi non c'è più, il passato che riemerge a fatica dai ricordi, la lotta per la sopravvivenza che lega indissolubilmente le generazioni. Una narrazione che sottolinea l'umana fragilità, le inevitabili sconfitte, ma anche la nostra forza unica, l'inesauribile capacità di rialzarci e andare avanti, persino quando tutto sembra essere crollato. Perché i legami con la famiglia, con chi ci ha amato, continuano a sostenerci e a definirci, anche quando sono apparentemente allentati o interrotti. E proprio quei legami ci permettono di vedere, a distanza di tempo, che in tutto c'è stata bellezza: in molti gesti quotidiani e anche nelle parole non dette, nell'affetto trattenuto, inconfessato, a cui non possiamo fare a meno di credere e di aggrapparci.
NARRATIVA Ottobre 2017: in una spettrale brughiera nell’Inghilterra del Nord viene ritrovato il corpo di Saskia Morris, una quattordicenne scomparsa l’anno prima a Scarborough, nello Yorkshire. Contemporaneamente un’altra ragazza della stessa età, Amelie Goldsby, è strappata alla morte da uno sconosciuto, che in una notte di tempesta sente le sue urla strazianti provenire dal mare e riesce a trarla in salvo. Anche Amelie era sparita in circostanze misteriose, e ora, sotto shock, dice di essere stata rapita e tenuta segregata da un uomo, ma è incapace di ricordare il minimo dettaglio utile a mettere la polizia sulla pista giusta. Le indagini si concentrano sulla sparizione nel 2013 a Scarborough di un’altra quattordicenne mai più ritrovata, Hannah Caswell. C’è un fil rouge che unisce tre coetanee così diverse tra loro per carattere ed estrazione sociale? Si fa sempre più strada l’idea di un omicida seriale: l’ispettore capo Caleb Hale è al centro di una gogna mediatica in cui ormai si fa riferimento al «killer della brughiera» il quale, indisturbato, sequestra ragazzine inermi. La polizia sembra brancolare nel buio quando, suo malgrado, si trova implicata in quella spirale di violenza anche Kate Linville, sergente investigativo di Scotland Yard, che è a Scarborough per vendere la casa di famiglia e che per una strana combinazione fa conoscenza con i genitori di Amelie. Aiutata dal suo fiuto di poliziotta e di donna, sarà Kate a trovare il bandolo di una matassa dove, a intrecciarsi, sono segreti vergognosi e colpe inconfessabili che riemergono dopo tanti anni...
NARRATIVA È una radiosa giornata di giugno del 1977 e la cittadina di Cambridge è gremita da una folla di ex allieve giunte sul posto per l'annuale raduno del Radcliffe college. Annabel Jones si guarda attorno frastornata. Vent'anni prima frequentava il Radcliffe e tutti dicevano che era il ritratto di Suzy Parker, con i capelli color oro ramato lunghi fino alle spalle e gli occhi verdi, innocenti e divertiti. Era felice allora, e si aspettava che la vita le venisse incontro piena di sorprese, invece non è andata affatto così. Christine Spark English, Chris, è arrivata fin lì in treno: un viaggio sentimentale sulle tracce di quella ragazza acqua e sapone che vent'anni addietro, tra le mura del Radcliffe, aveva scoperto il mistero e l'innamoramento. Emily Applebaum Buchman fissa il proprio volto nello specchietto del portacipria. Era una ragazza minuta e delicata, con i capelli neri, i grandi occhi grigi e la carnagione di porcellana. Ora è una donna che ancora non ha dimenticato che cosa significava essere ebrea negli anni Cinquanta. Daphne Leeds, lunghi capelli lisci e biondi e grandi occhi a mandorla azzurri, si accende una sigaretta e scruta la folla alla ricerca di volti noti. Vent'anni prima era arrivata al college con il suo segreto e con quello era poi ripartita, ma adesso è tornata per liberarsene una volta per tutte. Negli anni Cinquanta, un'epoca in cui tutti desideravano essere perfetti e la vita era una lotteria in cui non c'era spazio per gli insuccessi, Annabel, Chris, Emily e Daphne sono state amiche inseparabili. Ritrovarsi, dopo vent'anni, darà modo a ciascuna di loro di fare i conti con il presente e di misurarsi finalmente con ciò che hanno taciuto in passato.
NARRATIVA Carolina Altieri ogni mattina si sveglia all'alba per andare al lavoro. Indossa abiti impeccabili, esce di casa, sale su un autobus e accende il cellulare sperando che una scuola la chiami. Carolina fa il mestiere più bello del mondo, ma è ancora, e non sa per quanto, una maestra supplente, costretta a vivere alla giornata senza poter mai coniugare i verbi al futuro, né per sé né per i suoi allievi. Attraverso ore che scorrono in un continuo presente, scandito solo dalle visite a una tenerissima nonna e dall'amore travolgente e imperfetto per Erasmo, Carolina racconta il rocambolesco mondo della scuola, popolato da pendolari speranzosi e segretarie svogliate, e la sua passione per i bambini, che tra sorrisi impetuosi, inaspettate verità e abbracci improvvisi riescono sempre a sorprenderla e a insegnarle qualcosa. E sarà proprio questa passione a costringerla a imprimere una svolta alla sua vita eternamente sospesa e a cambiarle il destino.
NARRATIVA Ci sono incontri casuali in grado di segnare un’intera esistenza. E ci sono storie che restano segrete per una vita intera ma poi, una volta raccontate, fanno il giro del mondo. Quando ad Ankara, negli anni Trenta, un giovane conosce sul posto di lavoro Raif Effendi, viso onesto e sguardo assente, è subito colpito dalla sua mediocrità. Man mano che i due entrano in confidenza, questa prima impressione non fa altro che ricevere conferme: schernito ed evitato da tutti sul lavoro, Raif viene maltrattato persino dai suoi familiari. Quale può essere la ragione di vita di una persona simile? Quale, se c’è, il segreto dietro una vita apparentemente inutile? Il taccuino di Effendi, consegnato in punto di morte al collega, contiene le risposte, raccontando una storia tutta nuova: dieci anni prima, un giovane e timido Raif Effendi lascia la provincia turca per imparare un mestiere a Berlino. Visitando un museo, rimane folgorato dal dipinto di una donna che indossa un cappotto di pelliccia, e ne è così affascinato che per diversi giorni torna a contemplare il quadro. Finché una notte incrocia una donna per strada: la stessa donna del dipinto. Maria. Un incontro che gli sconvolgerà la vita. Intenso, profondo e toccante, Madonna col cappotto di pelliccia è un romanzo indimenticabile che, inizialmente passato inosservato, grazie al passaparola oggi è un bestseller. Pubblicata per la prima volta nel 1942, la storia di Raif e Maria è una storia d’amore senza tempo che continua a commuovere uomini e donne di ogni età. A dimostrazione che la bellezza e la verità, come la letteratura, durano per sempre.
NARRATIVA È trascorso qualche anno da quando abbiamo salutato la famiglia Aubrey. Le bambine non sono più tali: i corsetti e gli abiti si sono fatti più attillati, le acconciature più sofisticate; l’ozio delle giornate estive è solo un ricordo. Oggi le Aubrey sono giovani donne, e ognuna ha preso la sua strada: le gemelle Mary e Rose sono due pianiste affermate e vivono le difficoltà che comporta avere un talento straordinario. La sorella maggiore, Cordelia, ha abbandonato le velleità artistiche per sposarsi e accomodarsi nel ruolo di moglie convenzionale. La cugina Rosamund, affascinante più che mai, lavora come infermiera. La madre comincia piano piano a spegnersi, mentre il padre è sparito definitivamente. Poi c’è lui, il piccolo Richard Quin, che si è trasformato in un giovane seduttore brillante e, sempre più, adorato da tutti. La guerra, che piomberà sulla famiglia come una catastrofe annunciata, busserà anche alla sua porta, e sconvolgerà ogni cosa. Mentre l’Inghilterra intera è costretta a separarsi dai suoi uomini, l’universo delle Aubrey si fa sempre più esclusivamente femminile: gli uomini e l’amore rimangono un grande mistero, un terreno inesplorato da attraversare, pagine ancora tutte da scrivere che, forse, troveranno spazio nel prossimo volume di questa appassionante saga familiare.
NARRATIVA In un'estate greca calda e bruciante, una scrittrice inglese arriva ad Atene per tenere un seminario. Il suo sarĂ un soggiorno denso di incontri e lunghe conversazioni: con il ricco imprenditore conosciuto sull'aereo che la invita in barca; con l'amico che ha scoperto a proprie spese come realizzare i sogni possa trasformarsi in una condanna; con una donna per la quale la bellezza ha finito col diventare un ostacolo in amore. Digressioni, piccoli camei, dialoghi che aprono altrettanti squarci sulla vita della protagonista senza quasi parlare di lei.
NARRATIVA Non sa come sia successo. Will sa solo che, un mattino, si è svegliato di soprassalto con in testa le immagini di 108 eventi che si verificheranno nel corso dell'anno. All'inizio, Will non crede che siano profezie. Poi le prime si avverano. E allora lui decide di pubblicarne alcune su un sito, firmandosi l'Oracolo. La reazione è immediata: il Sito viene inondato di messaggi, da quelli di persone comuni ansiose di scoprire il proprio futuro a quelli di multinazionali che pagherebbero qualsiasi cifra in cambio di previsioni in esclusiva. Ma non solo. Will comincia a ricevere anche diverse minacce. Perché la conoscenza è un'arma potente e sono in molti a voler annoverare l'Oracolo nel proprio arsenale… o a volerlo distruggere. Dai lobbisti senza scrupoli ai fanatici religiosi, dalle cellule terroristiche fino al presidente degli Stati Uniti, tutti vogliono sapere chi sia l'autore del Sito e come controllarlo. Così, in brevissimo tempo, Will si ritrova nel mirino di hacker e killer professionisti. E, mentre il cerchio intorno a lui si stringe e la lista di persone di cui può fidarsi si assottiglia, Will si rende conto con orrore che le 108 profezie sono collegate tra loro e, se nessuno riuscirà a spezzare quella catena di avvenimenti, il mondo intero sarà in pericolo...
NARRATIVA Quando il giovane Billy, in preda a una grande agitazione, irrompe nella sua agenzia investigativa per denunciare un crimine a cui crede di aver assistito da piccolo, Cormoran Strike rimane profondamente turbato. Anche se Billy ha problemi mentali e fatica a ricordare i particolari concreti, in lui e nel suo racconto c’è qualcosa di sincero. Ma prima che Strike possa interrogarlo più a fondo, Billy si spaventa e fugge via. Cercando di scoprire la verità sulla storia di Billy, Strike e Robin Ellacott – una volta sua assistente, ora sua socia – seguono una pista tortuosa, che si dipana dai sobborghi di Londra alle stanze più recondite e segrete del Parlamento, fino a una suggestiva ma inquietante tenuta di campagna. E se l’indagine si fa sempre più labirintica, la vita di Strike è tutt’altro che semplice: la sua rinnovata fama di investigatore privato gli impedisce di agire nell’ombra come un tempo e il suo rapporto con Robin è più teso che mai. Lei è senza dubbio indispensabile nel lavoro dell’agenzia, ma la loro relazione personale è piena di sottintesi e non detti…
NARRATIVA Mentre Paul Konig sta cercando di ricostruire l'identità delle vittime di un efferato delitto - che l'assassino ha fatto a pezzi allo scopo di renderle irriconoscibili - riceve una serie di telefonate anonime da cui apprende, in un crescendo di angoscia e dolore, che sua figlia Lauren è stata rapita. Si apre così una battaglia su due fronti e un'autentica corsa contro il tempo che coinvolge il sergente Flynn, impegnato nella ricerca dell'assassino, e il detective Haggard, a cui Konig si è rivolto perché lo aiuti a scovare i rapitori di sua figlia. "Città di morti" è un thriller elegante nella sua brutalità, un infernale viaggio al confine tra la vita e la morte, tra la superficie e l'abisso, ma anche la storia di un uomo e della sua caduta. Sullo sfondo, ma vera coprotagonista del romanzo, si staglia una città di corpi straziati, attraversata da suoni ingigantiti dall'angoscia e dalla tensione: un telefono che squilla, un rubinetto che perde, un susseguirsi di grida senza volto.
NARRATIVA In un chiaro, gelido mattino di gennaio all'inizio del ventunesimo secolo un lupo attraversa il confine polacco-tedesco e si dirige verso Berlino. Un manovale polacco bloccato in autostrada a causa di un incidente lo vede e lo fotografa. La sua compagna fa pubblicare la foto. Negli stessi giorni due adolescenti scappano di casa e dalla provincia brandeburghese si mettono in viaggio per raggiungere la capitale, dove sperano di rintracciare un amico; un padre alcolista esce dalla clinica e si mette sulle tracce dei due ragazzi; una madre depressa torna nei luoghi della sua radiosa gioventÚ; un losco cileno proprietario di un locale tinteggiato di nero ospita i due ragazzini... E mentre la città , coperta di neve, s'impregna di un misto di paura e attrazione verso il lupo e crede di avvistarlo in ogni angolo, l'animale si nasconde, si sottrae, per poi apparire dove nessuno se lo aspetta. Una silenziosa parabola del cercare, del morire, del bere, del perdersi e del ritrovarsi segna il debutto narrativo del drammaturgo tedesco piÚ tradotto al mondo. "In un chiaro, gelido mattino di gennaio all'inizio del ventunesimo secolo" è una fiaba metropolitana ambientata sul palcoscenico minimalista della Berlino dei nostri giorni: Schimmelpfennig posiziona i riflettori in modo da illuminare di volta in volta un solo angolo della scena, mostrandoci personaggi incapaci di uscire dalla solitudine del loro cono di luce; sullo sfondo, i fantasmi della DDR incontrano i mostri della gentrificazione.
NARRATIVA Mark Renton ha fatto bingo: i deejay della sua agenzia fanno ballare i ragazzi sulle due sponde dell’oceano e un bel po’ di soldi entrano in cassa, ma non riesce a sentirsi davvero appagato di una vita passata fra sale d’attesa e stanze d’albergo. Seduto a bordo di un volo che lo riporta a casa, butta giù un tranquillante dopo l’altro per smaltire i postumi della serata precedente, quando all’improvviso incrocia un paio di occhi impossibili da dimenticare: quelli di Frank Begbie. L’ex psicopatico di Leith ora è un artista famoso e sembra non nutrire più alcun proposito di vendetta per quella brutta storia della truffa sulla vendita dell’eroina. Sono passati tanti anni, ma Renton non si fida, vorrebbe saldare il suo debito e teme che Begbie stia tramando qualcosa… Nel frattempo alle orecchie di Sick Boy e Spud, occupati in nuovi «progetti», giunge voce che i vecchi amici bazzicano di nuovo Edimburgo: prospettiva stuzzicante riunire i soci come ai bei tempi. Ma quando i due si avvicinano all’oscuro mondo del traffico di organi, le cose prendono rapidamente una brutta piega per tutto il gruppo. In balia ognuno delle proprie dipendenze, costretti alla resa dei conti con un passato che non può più aspettare, Renton, Begbie, Sick Boy e Spud saranno travolti da un fiume in piena di assurdi imprevisti. Uno di loro rischia di non vedere l’ultima pagina del romanzo: chi è il morto che cammina?
NARRATIVA L'unico mezzo in grado di affrontare la spedizione è la Nightflyer, un'astronave completamente automatizzata, controllata da un solo essere umano, il capitano Royd Eris. L'equipaggio però si ritrova a viaggiare su una nave fantasma perché il capitano non si mostra mai se non attraverso il suo ologramma e comunica solo tramite una voce contraffatta. A rendere la permanenza sulla Nightflyer ancora più inquietante, il sensitivo del gruppo inizia a percepire a bordo una presenza oscura, un'entità pericolosa, incorporea, aliena. Il capitano sostiene di non saperne nulla e, quando qualcosa o qualcuno inizia a uccidere i membri dell'equipaggio, sembra non essere in grado o intenzionato a cercare di arrestare questa scia di sangue. L'unica ad avere la possibilità di fermare questa creatura sanguinaria è Melantha Jhirl, un'umana geneticamente modificata, più forte, intelligente e veloce di tutti gli altri membri dell'equipaggio. Ma per farlo, prima deve riuscire a restare viva...
NARRATIVA Domenico Boschis è nato nelle Langhe, ma da molti anni ormai la sua vita è a Roma, dove ha raggiunto il successo come attore di fiction TV. Una notizia inaspettata, però, lo costringe a tornare tra le sue colline: il padre, col quale ha da tempo interrotto ogni contatto, è malato e gli resta poco da vivere. All'hospice, infatti, Domenico trova un'ombra pallida dell'uomo autoritario che il padre è stato: il vecchio non riesce quasi più a parlare, ma c'è una cosa che sembra voler dire al figlio con urgenza disperata. «La ragazza, Domenico, la ragazza!» grida, per scoppiare poi in un pianto muto. Dentro quel pianto Domenico riconosce un dolore che viene da lontano. Chi è la ragazza che sembra turbarlo fino all'ossessione? Mentre Domenico riprende confidenza con la terra in cui è cresciuto e cerca di addomesticare i fantasmi che popolano i suoi ricordi d'infanzia, si imbatte in un fatto di cronaca avvenuto cinquant'anni prima a una manciata di chilometri da lì. La protagonista è proprio una ragazza: ha tredici anni quando, una notte di dicembre del 1968, viene "rubata" da casa sua. Di lei non si sa nulla per otto mesi, poi la verità emerge con tutta la sua forza. È possibile che sia il ricordo della tredicenne a perseguitare il padre di Domenico? E se così fosse, significa che il vecchio ha avuto un ruolo nella vicenda della ragazza? Lui l'ha sempre considerato un cattivo padre; deve forse cominciare a pensare che sia stato anche un cattivo uomo? Domenico ha bisogno di trovare una risposta prima che il vecchio chiuda gli occhi per sempre. Nel solco del romanzo-verità tracciato da Carrère con L'avversario , Alessandro Perissinotto prende le mosse da una storia realmente accaduta, raccontata dai giornali dell'epoca e poi colpevolmente dimenticata, innestandola però su un impianto romanzesco. Così facendo, rompe il silenzio sul primo sequestro di una minorenne nell'Italia repubblicana, in un libro feroce e al tempo stesso necessario per capire da dove viene la violenza sulle donne, per comprendere che, contro quella violenza, sono gli uomini a doversi muovere.
NARRATIVA Negli anni Cinquanta a spostarsi dal Meridione al Nord in cerca di lavoro non erano solo uomini e donne pronti all'esperienza e alla vita, ma anche bambini a volte più piccoli di dieci anni che mai si erano allontanati da casa. Il fenomeno dell'emigrazione infantile coinvolge migliaia di ragazzini che dicevano addio ai genitori, ai fratelli, e si trasferivano spesso per sempre nelle lontane metropoli. Questo romanzo è la storia di uno di loro, di un piccolo emigrante, Ninetto detto pelleossa, che abbandona la Sicilia e si reca a Milano. Come racconta lui stesso, "non è che un picciriddu piglia e parte in quattro e quattr'otto. Prima mi hanno fatto venire a schifo tutte cose, ho collezionato litigate, digiuni, giornate di nervi impizzati, e solo dopo me ne sono andato via. Era la fine del '59, avevo nove anni e uno a quell'età preferirebbe sempre il suo paese, anche se è un cesso di paese e niente affatto quello dei balocchi". Ninetto parte e fugge, lascia dietro di sé una madre ridotta al silenzio e un padre che preferisce saperlo lontano ma con almeno un cenno di futuro. Quando arriva a destinazione, davanti agli occhi di un bambino che non capisce più se è "picciriddu" o adulto si spalanca il nuovo mondo, la scoperta della vita e di sé. Ad aiutarlo c'è poco o nulla, forse solo la memoria di lezioni scolastiche di qualche anno di Elementari. Ninetto si getta in quella città sconosciuta con foga, cammina senza fermarsi, cerca, chiede, ottiene un lavoro. E tutto gli accade come per la prima volta...
NARRATIVA Marco Scolastici era un ragazzo come tanti, iscritto alla facoltà di Economia a Roma, pieno di incertezze sul futuro. Poi un giorno, in un bar, si è imbattuto in una foto su un calendario: ritraeva il vecchio acero di Macereto, il Monte Bove, i pascoli in cui suo bisnonno Venanzio era cresciuto: curandoli, desiderandoli e infine comprandoli. Meno di una settimana dopo Marco ha lasciato la capitale. Il suo è stato un viaggio di ritorno verso casa difficile, talvolta doloroso, e quando pareva concluso la terra ha cominciato a tremare: era il 2016. Il buon senso gli suggeriva di scappare, ma quello sconosciuto altopiano delle Marche per lui era la vita. Non poteva abbandonare le sue pecore, i suoi asini, i maremmani. Cosí ha montato una yurta mongola accanto alla propria casa inagibile e ci ha trascorso l'inverno. Il sisma non sarebbe stato la fine di tutto, ma l'occasione per un nuovo inizio.
CASA Dalle zuppe con pane toscano ai risotti, dai crostini alla torta al gianduia, Giorgio Locatelli ci trascina nel suo mondo di sapori, fatto di tradizione e di gusto. Partendo dalla sua infanzia in Italia, ci racconta la sua vita a Londra con la moglie Plaxy e i figli Margherita e Jack, e ci accompagna in Puglia e in Sicilia, due regioni molto amate. Per Giorgio tutti questi luoghi sono «casa» e le ricette riflettono questi profondi affetti. Fatto in casa è la celebrazione delle sue verdure preferite abbinate a vivaci insalate o a freschi stufati stagionali, insieme a generosi piatti di pesce e carne e dolci da condividere. Fatto in casa è una collezione colorata di cibi che Giorgio Locatelli ama preparare per la famiglia e gli amici... e anche per noi.
CASA Un terrario è composto da elementi vegetali e minerali e da microorganismi, che accostati fra loro in un contenitore di vetro ricreano un paesaggio. Nel contenitore che li ospita essi interpretano il loro ruolo biologico: interagiscono e si sviluppano come gli attori di un vero e proprio ecosistema... Le autrici, Anna Bauer e Noam Levy, hanno aperto Green Factory nel 2009. Nel loro atelier-boutique parigino creano modelli di mondi in miniatura per tutti coloro che sognano di far entrare un pezzetto di natura in casa propria: giungle, deserti, foreste lussureggianti... Il volume, oltre a spiegare il funzionamento di questo magico mondo autosufficiente, dà anche un elenco di tutte le piante che si adattano al terrario, nonchÊ dell'intera gamma di materiali vegetali e minerali per arricchire le proprie composizioni.
CASA Che cos'è una torta magica? È durante la cottura che avviene il miracolo: la torta si divide da sola in tre strati distinti, ciascuno con una sua consistenza e un sapore particolare. Un flan dolce fa da base. Una crema delicata e leggera si forma nel mezzo. Un pan di Spagna soffice e dorato ricopre la superficie. I tuorli d'uovo sbattuti con zucchero, burro, farina e latte, creano i primi due strati: flan e crema. La cottura lenta, a 150 °C, permette di cuocere la parte inferiore come un flan, senza cuocere completamente la parte superiore, che conserverà una consistenza cremosa. Gli albumi montati a neve formeranno lo strato di pan di Spagna, galleggiando sulla superficie della torta!
CASA Insieme a Helen Goh, sua collaboratrice di lungo corso, Yotam Ottolenghi porta il suo marchio di fabbrica – fatto di ingredienti freschi, spezie esotiche e abbinamenti sorprendenti – nel mondo dei dolci: fichi, petali di rosa, zafferrano, anice, fiori d'arancio, pistacchio e cardamomo arricchiscono torte, biscotti, crostate, budini, cheesecake e gelati. "Sweet" include più di 110 ricette innovative e golose, come i dolcetti di mandorle alle more e anice stellato, la Persian Love Cake, il tronchetto al pistacchio con lamponi e cioccolato bianco, la cheescake al frutto della passione con ananas speziato e la pavlova alla cannella, mandorle e fichi freschi. Dalle torte e i biscotti che i genitori possono cucinare insieme ai bambini fino alle scenografiche torte a strati che sapranno accendere l'immaginazione anche dei pasticcieri più esperti, ognuno troverà una ricetta per deliziare il proprio palato.
CINEMA Un viaggio alla scoperta di una delle voci piĂš discusse e autorevoli del giornalismo italiano: quella di Indro Montanelli. Uomo controverso, spietato, coraggioso, sincero, quanto intellettualmente spericolato ed esibizionista senza pudore, costantemente al centro di critiche, e capace di raccontare instancabilmente le vicissitudini del lungo e tormentato secolo italiano dagli anni '30 fino alla propria morte nel luglio del 2001, costruendo una preziosissima cronaca della Nazione e rispondendo per tutta la sua esistenza a un unico obbligo: poter fare, soltanto, una cronaca di fatti e di parole reali.
CINEMA Annie, attrice in crisi, e suo fratello Baxter, scrittore caduto in disgrazia, conducono esistenze parallele e altamente problematiche ma si trovano costretti sono costretti a tornare a casa dai loro eccentrici genitori, Caleb e Camille Fang. Se Annie e Baxter sono così instabili è proprio a causa dei loro genitori performer radicali e sovversivi le cui creazioni scioccano e inquietano costantemente il pubblico, deliziando invece gli appassionati di arte. Sin dalla più tenera infanzia, i figli dei Fang sono stati pedine fondamentali nelle opere provocatorie dei loro genitori. A causa di queste esperienze, Annie e Baxter sono cresciuti con un eccesso di stimolazione, ma al contempo una mancanza di stabilità. Non stupisce, quindi, che siano indecisi sul fatto di tornare dai genitori. Poi, improvvisamente, Caleb e Camille scompaiono, e le prove corroborano la tesi che si tratti di un crimine. La polizia teme il peggio, ma Annie è convinta che si tratti di una nuova performance dei Fang, e che i suoi genitori abbiano finto la propria morte per dare vita all'ennesima bizzarra "opera d'arte". Mettendo insieme i pezzi del puzzle dei ricordi della loro infanzia targata Fang, i due figlioli ormai cresciuti si mettono alla caccia dei genitori, sperando di scoprire la verità su quanto accaduto al padre e alla madre. Durante la ricerca, potrebbero finire anche per trovare sé stessi.
CINEMA Juliรกn, affascinante attore argentino che vive da lungo tempo a Madrid, riceve la visita inaspettata di Tomรกs, un caro amico trasferito in Canada. Insieme a Truman, il fedelissimo e inseparabile cane di Juliรกn, che quest'ultimo considera come un figlio, i due amici trascorreranno quattro giorni intensi e indimenticabili, nonostante la difficile situazione che Juliรกn sta affrontando.
CINEMA Rick, sceneggiatorie di successo a Hollywood, nella vita privata è invece un uomo tormentato, schiavo del sistema hollywoodiano. È drogato di successo, ma al contempo si dispera per la vacuità della sua esistenza. Ha trovato casa in un mondo di illusioni, ma cerca la vita reale. Come la carta dei tarocchi che dà il titolo al film, Rick si annoia facilmente e ha bisogno di nuovi stimoli dall'esterno. Ma il Cavaliere di coppe è anche un artista, un romantico e un avventuriero.
CINEMA Gianfranco Rosi è andato a Lampedusa, nell'epicentro del clamore mediatico, per cercare, laddove sembrerebbe non esserci più, l'invisibile e le sue storie. Seguendo il suo metodo di totale immersione, Rosi si è trasferito per più di un anno sull'isola facendo esperienza di cosa vuol dire vivere sul confine più simbolico d'Europa raccontando i diversi destini di chi sull'isola ci abita da sempre, i lampedusani, e chi ci arriva per andare altrove, i migranti. Da questa immersione è nato Fuocoammare. Racconta di Samuele che ha 12 anni, va a scuola, ama tirare con la fionda e andare a caccia. Gli piacciono i giochi di terra, anche se tutto intorno a lui parla del mare e di uomini, donne e bambini che cercano di attraversarlo per raggiungere la sua isola. Ma non è un'isola come le altre, è Lampedusa, approdo negli ultimi 20 anni di migliaia di migranti in cerca di libertà. Samuele e i lampedusani sono i testimoni a volte inconsapevoli, a volte muti, a volte partecipi, di una tra le più grandi tragedie umane dei nostri tempi.
CINEMA New York, anni Trenta. Bobby Dorfman lascia la bottega del padre e la East Coast per la California, dove lo zio gestisce un'agenzia artistica e i capricci dei divi hollywoodiani. Seccato dall'irruzione del nipote e convinto della sua inettitudine, dopo averlo a lungo rinviato, lo riceve e lo assume come fattorino. Bobby, perduto a Beverly Hills e con la testa a New York, la ritrova davanti al sorriso di Vonnie, segretaria (e amante) dello zio. Per lui è subito amore, per lei no ma il tempo e il destino danno ragione al sentimento di Bobby che le propone di sposarlo e di traslocare con lui a New York. Ma il vento fa (di nuovo) il suo giro e Vonnie decide altrimenti. Rientrato nella sola città in cui riesce a pensarsi, Bobby dirige con charme il "CafÊ Society", night club sofisticato che diventa il punto di incontro del mondo che conta. Sposato, padre e uomo di successo, anni dopo riceve a sorpresa la visita di Vonnie. Con lo champagne, Bobby (ri)apre il cuore e si (ri)apre al dolce delirio dell'amore.
CINEMA Pericle Scalzone, detto Il nero, di lavoro 'fa il culo alla gente' per conto di Don Luigi, boss camorrista emigrato in Belgio. Durante una spedizione punitiva per conto del boss, Pericle commette un grave errore. Scatta la sua condanna a morte. In una rocambolesca fuga che lo porterà fino in Francia, Pericle incontra Anastasia, che lo accoglie senza giudicarlo e gli mostra la possibilità di una nuova esistenza. Ma Pericle non può sfuggire a un passato ingombrante e pieno di interrogativi.
CINEMA Dal manicomio di Vienna il compositore Antonio Salieri narra la propria smisurata ammirazione per il genio di Mozart il quale diventa, a causa della sregolatezza del giovane, un'ossessione mortale.
CINEMA Barry Allen è un agente della squadra scientifica di Central City. La sua vita cambia radicalmente in seguito a un incidente che gli conferisce poteri sovraumani. Barry userà i suoi nuovi poteri per combattere altri metaumani come lui che hanno deciso di sfruttare i loro doni per commettere atti criminali. Serie spin-off di Arrow, sviluppata dagli stessi creatori. Contiene gli episodi della prima stagione.
CINEMA La serie inizia con un flashback in cui si vede in un letto John Reese insieme a una donna. Siamo nel 2011, Reese è un barbone di New York. L'uomo è attaccato da una banda di malviventi in un vagone della metropolitana, ma riesce a neutralizzare tutti e cinque i teppisti. John viene condotto presso la stazione di polizia dell'Ottavo Distretto, e interrogato dalla detective Jocelyn "Joss" Carter, per poi essere liberato grazie ad un avvocato chiamato da Harold Finch. Mentre la detective Carter tenta di raggiungere John, quest'ultimo viene prelevato in auto e portato dal signor Finch, ricco e misterioso uomo zoppo, che rivela di conoscere il passato del barbone. Reese era un agente della CIA, creduto morto dalla stessa agenzia, che, in questi ultimi mesi stava cercando di suicidarsi. Harold afferma di possedere una lista di nomi di persone coinvolte in futuri episodi di violenza, senza però sapere se saranno vittime o carnefici, ed offre a Reese un lavoro: prevenire i crimini che commetteranno o che subiranno. Reese, il barbone declina, però, l'offerta di Finch, dandogli del pazzo. Ricercato dalla polizia, John cambia successivamente aspetto e si addormenta nella camera di un albergo. Seconda analessi: la donna guarda la televisione con espressione incredula. Sullo sfondo, John le chiede cosa c'è che non va.
CINEMA Frutto di anni di ricerca, catalogazione e scrittura, questo volume costituisce la prima mappatura completa della produzione giallo-thriller italiana dal 1963 - anno di distribuzione del capostipite La ragazza che sapeva troppo di Mario Bava - al 2017. Insieme è però anche un'approfondita analisi verticale - a carattere produttivo, storiografico, stilistico e aneddotico - di ognuno degli oltre 400 titoli che compongono il catalogo del genere. Dai capisaldi firmati Dario Argento, Mario Bava, Lucio Fulci, Sergio Martino o Umberto Lenzi alle affermazioni autoriali di Michelangelo Antonioni, Elio Petri, Luigi Comencini o Tinto Brass, dalle incursioni eccentriche di Francesco Barilli, Pupi Avati, Nelo Risi o Luigi Bazzoni alle varianti di filoni come il thriller d'alta moda, il rape & revenge, il boat thriller o il torture movie; dagli anni '60 del sexy giallo ai cangianti '70 delle sperimentazioni pop, dai patinati '80 ai mercati straight-to-video dei '90, fino all'attualità di un cinema che ancora sopravvive grazie soprattutto alle produzioni indipendenti, nulla è stato tralasciato. Introducendo il lettore al genere mediante un saggio che ne ripercorre e sintetizza filoni, evoluzione e archetipi, il libro lo invita in seguito all'approfondimento con le singole schede organiche dei film, offrendo l'opportunità di una lettura orizzontale o di una consultazione sporadica, ponendosi come poderoso saggio e, allo stesso tempo, come guida alla visione di un singolo titolo. Poiché l'inventario di una simile mole di pellicole ha obbligato l'elaborazione di un rigido criterio di inclusione - che definisse il genere e i suoi confini -, in coda all'opera l'autore propone un apparato comprendente gli oltre 300 esclusi, motivando le proprie scelte in base a griglie di carattere storico o contenutistico. La presente CinEnciclopedia rappresenta, a oggi, il lavoro più completo, organico ed esaustivo su un genere che, in Italia come nel resto del mondo, si è imposto come fenomeno di culto. Prefazione di Davide Pulici.
ECONOMIA Lo Stato-nazione sembrava essere condannato all'irrilevanza grazie alla globalizzazione e alla tecnologia. Ora è tornato, spinto da un coro populista mondiale. Rodrik, da sempre schietto critico di una globalizzazione economica andata troppo oltre, va al di là della reazione negativa populista e offre una spiegazione ragionata dei motivi per cui l'ossessione delle élite tecnocratiche per l'iperglobalizzazione abbia reso piú difficili per gli Stati-nazione ottenere obiettivi economici e sociali legittimi a casa propria: prosperità economica, stabilità finanziaria ed equità. Egli rimprovera i globalisti per aver messo in pratica pessime scelte di politica economica, ignorando le sfumature dell'economia, che avrebbero dovuto indurre a piú cautela. Rodrik rivendica la necessità di un'economia mondiale pluralista, dove gli Statinazione possiedano un'autonomia sufficiente per formare i propri contratti sociali sviluppando strategie economiche pensate per i propri bisogni. Invece di invocare la chiusura delle frontiere o il protezionismo Rodrik ci mostra come ristabilire un equilibrio accorto tra una governance nazionale e una globale.
ECONOMIA Oggi la globalizzazione – che ha causato la graduale cancellazione di interi settori industriali e, di conseguenza, la dispersione di comunità e modi di vivere a essi legati – significa anche perdita di identità. Il profondo disagio che ne deriva è sentito ovunque: è percepito dagli operai americani che hanno perso il lavoro nelle acciaierie della rust belt; dai tedeschi, che parlano nostalgicamente di Heimat, cioè di ‘patria’; dagli agricoltori francesi, messi in crisi dalle multinazionali. A partire da questo disagio diffuso, molti partiti politici sovranisti hanno rivendicato la propria identità nazionale. Ma cosa succederebbe se si bloccasse il processo di globalizzazione? Pur riconoscendo la legittimità delle critiche provenienti dalle forze politiche di destra e di sinistra, Colin Crouch difende la globalizzazione, consapevole della regressione complessiva che il mondo affronterebbe dal punto di vista non solo economico. A una condizione: possiamo salvare la globalizzazione e i suoi benefici solo se riusciremo a trascendere la dimensione nazionale e a sottoporre i flussi economici globali alla responsabilità di una governance transazionale democratica. In altre parole, il nostro impegno in favore della globalizzazione varrà solo se saremo in grado di promuovere con riforme concrete la solidarietà sociale e di ridare orgoglio alle città, alle regioni, alle persone che ne sono state private.
FUMETTI Shiga fa il guardiano di un rifugio sulle Alpi giapponesi, ma deve abbandonare le sue montagne per addentrarsi nella giungla della metropoli alla ricerca di una giovane scomparsa in uno dei quartieri più malfamati di Tokyo. Taniguchi continua a parlare di uomini in lotta, ma questa volta la natura è quella urbanizzata e l’uomo combatte non con gli elementi ma con il suo simile. Il noir rivisto da uno dei più grandi e celebri autori di manga.
FUMETTI Sotto una pioggia insistente, che sembra destinata a non placarsi mai, Stavros si muove per le strade di una cittĂ oscura e tenebrosa, tormentato da misteriose voci, forse segno della sua pazzia. O forse di una pazzia piĂš vasta, collettiva, che contagia chiunque lo circondi, fino a trasmettersi all'intero universo. Una graphic novel drammatica e carica di umorismo nero, inquietante, scritta con potenza visionaria e impeto narrativo da un maestro assoluto del fumetto. E affidata a uno dei disegnatori italiani piĂš importanti nel panorama dell'ultimo decennio. La prima graphic novel firmata da Tiziano Sclavi, il creatore di Dylan Dog.
FUMETTI Negli anni Trenta del secolo scorso, Irmina, un'intraprendente ragazza tedesca, si trasferisce a Londra, dove incontra Howard, uno dei primi studenti di colore a frequentare Oxford. Entrambi si sentono emarginati, stranieri in terra straniera. Nasce un legame profondo, ma la guerra, ormai all'orizzonte, li divide. La Germania cade sotto l'osceno incantesimo di Hitler e Irmina, tornata a Berlino, scopre quanto siano fragili i propri ideali. Che cosa succede quando la paura della povertĂ condiziona le nostre scelte? Con il suo segno pittorico e vitale, Barbara Yelin risponde a questa domanda, delineando un dramma intimo e devastante che va oltre la sua cornice storica e investe la nostra attualitĂ .
FUMETTI Che si tratti di storia oppure di leggenda, Robin Hood è ritratto sempre come un aitante giustiziere abile nell’uso dell’arco, un bandito dal cuore grande che ruba ai ricchi per sfamare i poveri. Il Robin Hood di Manu Larcenet, in questo quarto episodio delle sue Avventure rocambolesche, è invece un vecchietto sdentato e affetto da Alzheimer, che dimentica regolarmente il suo compito costringendo Little John a ricondurlo alla ragione a suon di bastonate. Lo sceriffo di Nottingham, con il cappello da cowboy e le pistole alla cintura, per riportare l’ordine nella foresta chiede l’aiuto di un vero professionista degli spazi selvaggi: e chi meglio del vecchio Tarzan, ritratto come un indomito pervertito? È sufficiente, per rendere l’idea del folle divertimento che vi aspetta
GENITORI Un'esplorazione delle esperienze educative alternative alla scuola tradizionale, sia nell'ambito delle realtà prescolari e di scuola primaria sia in quelle, più rare ma non meno significative, della scuola secondaria. Un fermo immagine di una realtà in continuo mutamento che, lontano dal voler proporre nuove verità assolute, intende soprattutto accendere lo sguardo critico del lettore. Dopo una panoramica delle principali teorie pedagogiche e delle metodologie utilizzate dagli educatori per metterle in pratica, il libro prende in esame le esperienze di istruzione alternativa più rappresentative per le diverse fasce di età, nonché le realtà associative che lavorano per armonizzarne l'operato. Infine, anche attraverso le testimonianze di alcuni giovani, tenta di capire a quali percorsi formativi e lavorativi tali modelli di istruzione possano dare accesso, provando a tracciare possibili scenari per l'educazione del futuro.
GENITORI 22 progetti unici da creare con le tue mani. Tessuti di ottima qualitĂ a tinta unita, con bellissimi motivi o in bianco e nero. Ago, filo e una macchina da cucire. Con questi semplici strumenti e le istruzioni passo passo contenute nel manuale, potrai confezionare giochi e oggetti per stimolare i bambini seguendo il metodo Montessori, tra i piĂš apprezzati da genitori ed educatori. Realizzerai ad esempio piccoli cuscini che propongono diverse consistenze e pesi, quadri di vestizione per imparare ad allacciare, chiudere e aprire, una palla puzzle che rotola ma non troppo lontano, un morbido tappeto su cui camminare a piedini nudi, o una giostrina diversa dal solito. Per i tuoi figli, i nipoti, o anche per fare regali davvero originali.
GENITORI Perché i bambini danesi sono così educati e felici? Non fanno bizze, sono sereni e i loro risultati scolastici sono eccellenti. Un congedo di maternità più lungo e un reddito pro capite alto contribuiscono a formare genitori meno stressati, ma siamo sicuri che la questione possa essere liquidata così facilmente? La verità è che il modello educativo di alcuni Paesi sembra essere fermo da decenni, e ci troviamo a confrontarci, a scuola e in famiglia, con strumenti appartenuti ai nostri nonni, incapaci di far fronte a problemi tipici del nostro tempo, come l'eccessiva competitività o il bullismo. Desideriamo preservare i bambini dall'ansia e dallo stress, ma spesso otteniamo l'effetto contrario, trasmettendo paure che rendono difficile un sano cammino verso l'autonomia. In questo libro Jessica Joelle Alexander ci apre le porte di scuole e abitazioni danesi. Senza mitizzare il modello del Paese più felice del mondo, ci invita, con esempi, confronti e suggerimenti, a percorrere una nuova strada per accompagnare i nostri figli e diventare grandi, e felici, insieme.
OVER 13 2016. Jesse ha 16 anni, e si è cacciata in un guaio, un grosso guaio. La scarsa attenzione che le viene riservata dai genitori, mai riavutisi dal lutto per la perdita del figlio Travis nel crollo delle Torri Gemelle quando lei era molto piccola, la porta ad avvicinarsi a un gruppo di ragazzi che la conducono su una via pericolosa coinvolgendola in una situazione assurda. Una condanna e l'obbligo di svolgere attività socialmente utili in un centro di cultura islamica le fanno capire l'errore che ha commesso, e che il solo modo per riemergere è affrontare il passato. Travis non avrebbe dovuto essere là quel giorno, come scoprire che cosa è successo 15 anni prima? Jesse decide di intraprendere un viaggio nel tempo, per indagare la verità, ritrovare se stessa, aiutare i genitori a superare il trauma riscoprendo gli affetti famigliari. 2001. Alia ha 16 anni, e si è cacciata in un guaio. A dire la verità è il guaio che ha cercato lei: per raggiungere il padre e fare pace con lui dopo un litigio, resta bloccata in un ascensore della Torre Nord proprio mentre il primo aereo va a schiantarsi sul grattacielo. Con lei, nella cabina che precipita per decine di metri restando sospesa, solo un'altra persona, un ragazzo di poco più grande che riesce a mantenersi abbastanza lucido da trovare una via d'uscita da quell'inferno. Quel ragazzo si chiama Travis, ma perché si trova nella Torre Nord? I racconti e le confidenze che i due ragazzi si scambiano li accompagnano attraverso quei momenti drammatici, prima che una valanga di detriti li separi per sempre.
OVER 13 «Semilla»: da quando la madre è malata, il figlio Sasha la chiama con il suo nome. Una notte, Semilla sparisce dal letto, e quando Sasha corre fuori a cercarla vede una barca che si allontana: riconosce la madre a bordo, insieme a un'altra figura. Capisce che sono diretti verso il regno dei morti e si precipita alla barchetta di famiglia, determinato a riportarla indietro. Approda su un'isola divisa in tre parti e popolata da strane creature, animali in cui sono state riversate le anime dei defunti: Hilde è abitata da maiali, Sparta da cani e Arpiria da aquile. Durante il viaggio verso nord Sasha incontrerà grandi amici ma si farà anche molti nemici, fino ad arrivare a sfidare a duello la Morte in persona.
POESIA Trentatré poesie, tutte con lo stesso schema metrico. Ognuna è la descrizione di un sogno. Immagini ricorrenti provengono dal luogo dove sono state scritte: una piccola isola del Mare del Nord battuta da un forte vento e illuminata da un faro isolato. Un'isola reale ma anche archetipica: scenario ideale per il flusso di materiali onirici. Cosí le immagini surreali - angeli, conigli, la vecchia madre scomparsa da anni, ecc. - si mescolano alle dune e ai venti dell'isola, a navi di passaggio, alla luce ritmica del faro che entra nel sogno. E non si sa piú che cosa è sogno e che cosa è isola. Ma la differenza - questo lo si capisce bene - non ha alcun senso.
POLITICA La strada che ha preso l’Italia non mi piace. Vorrei che si cambiasse direzione. In questo libro provo a elaborare idee e lanciare proposte concrete. Per interrompere una sequenza fatta di errori e illusioni, tra sovranismi e rottamazioni, che ha portato a un’Italia sempre più ripiegata su se stessa. Per affrontare le sfide dell’immigrazione, del declino economico e culturale, della sostenibilità ambientale, e per un’Italia davvero protagonista di una nuova Europa. Le mie riflessioni si fondano su tre convinzioni. La prima è che per superare questo presente bisogna innanzitutto capire come ci si è arrivati. La seconda è che si deve superarlo andando avanti e non indietro. La terza, la più importante, è che non c’è niente di più bello che imparare.
POLITICA È sopravvissuto a due guerre mondiali, sette papi, la monarchia, il fascismo, la Prima Repubblica e la Seconda. E a sei processi per mafia e omicidio. Giulio Andreotti è stato un esemplare unico del potere in Italia per longevità, sopravvivenza agli scandali, dimestichezza con gli apparati dello Stato e del Vaticano, consuetudine con le classi dirigenti mondiali del passato. È stato unico perfino nell’aspetto fisico, che ha nutrito generazioni di vignettisti. A cento anni dalla nascita, il 14 gennaio del 1919, ripercorrere la sua vita e la sua epoca significa fare i conti con la distanza siderale tra la sua Italia e quella di oggi. Dopo essere stato incombente per mezzo secolo come uomo di governo e come enigma dell’Italia democristiana, Andreotti non c’è più. E non solo perché è morto, il 6 maggio del 2013. Non esistono più la sua politica, la sua cultura, il suo Vaticano. Rimane solo l’eco lontana e controversa del «processo del secolo», che doveva chiarire le sue responsabilità e che invece si è concluso nel modo più andreottiano: con una verità sfuggente. Nel suo libro, ampiamente rivisto e aggiornato per questa nuova edizione, Massimo Franco racconta e analizza Andreotti e il suo mondo: gli alleati, i nemici, il suo alone intatto di mistero, ma anche la famiglia invisibile per decenni, e sorprendente nella sua stranissima normalità. Attraverso la silhouette curva del «Divo Giulio», aiuta a capire che cosa siamo stati e non siamo più. In un’Italia che cambiava o fingeva di cambiare, Andreotti rimase sempre se stesso: nel bene e nel male. Emblema e garante dello status quo nell’era della guerra fredda, ha rappresentato l’«uomo del Purgatorio» per antonomasia, in una nazione in bilico tra Paradiso occidentale e Inferno comunista. Ha permesso a un’Italia di specchiarsi per mezzo secolo in lui, di sentirsi migliore, o forse solo di autoassolversi. Le ha fornito la bussola: un pessimismo di fondo sulla natura umana, alleviato dall’ironia.
POLITICA Un’analisi personale e accorata del fascismo nel Ventesimo secolo, e dell’influenza che ancora oggi esercita nel mondo, dalla penna di una delle fi gure più autorevoli della scena pubblica americana, la prima donna ad aver ricoperto la carica di segretario di Stato degli Stati Uniti. Il fascista, osserva Madeleine Albright, “è qualcuno che pretende di parlare per un’intera nazione o un intero gruppo, si disinteressa dei diritti altrui e usa la violenza o qualsiasi altro mezzo per raggiungere i propri scopi”. Il Ventesimo secolo è stato segnato dallo scontro tra democrazia e fascismo, una lotta che ha minato la sopravvivenza della libertà e causato milioni di vittime innocenti. Sarebbe ovvio pensare che dopo quegli orrori il mondo sia pronto a respingere ogni erede di Hitler e Mussolini. Ma così non è, dimostra Madeleine Albright attingendo alle sue esperienze di bambina cresciuta in un’Europa straziata dalla guerra e di insigne diplomatica. Il fascismo non solo è sopravvissuto alla fine del Ventesimo secolo, ma oggi espone la pace e la giustizia planetarie a una minaccia mai tanto grave dalla fine della Seconda guerra mondiale. Il vento democratico che scosse il mondo con la caduta del Muro di Berlino ha invertito la rotta. Gli Stati Uniti, da sempre difensori della libertà, sono governati da un presidente che esaspera le divisioni sociali e disprezza le istituzioni democratiche. In molti paesi, fattori economici, tecnologici e culturali stanno ra orzando gli estremismi di destra e di sinistra. Leader come Vladimir Putin e Kim Jong-un stanno riportando in auge molte delle tattiche impiegate dai fascisti negli anni Venti e Trenta del Ventesimo secolo.
PSICOLOGIA Il senso di colpa più profondo, l'unico giustificabile è quello di tradire, cedere sulla propria vocazione. Questa la verità che l'autore presenta attraverso delle riflessioni sulla parola "desiderio". Finché c'è desiderio, c'è la vita. Il desiderio allunga la vita, ne dilata l'orizzonte. E quando qualcuno rinuncia ad ascoltare la chiamata del proprio desiderio, lì la vita si ammala.
VIAGGI Il popolo del Sol Levante reprime le emozioni e protegge la propria cultura, la sua anima è considerata ancora oggi impenetrabile, per avervi accesso c’è bisogno della sensibilità di uno scrittore, del coraggio di un reporter, della lucidità di un giornalista. Due grandi nomi della letteratura nipponica raccontano il «loro» Giappone personale: Banana Yoshimoto ci ospita nel suo quartiere preferito, Shimokitazawa, Ryū Murakami invecchiando riflette sul senso della vita e il calo del desiderio in un paese di aspiranti suicidi. In questo viaggio nel Giappone di oggi scopriamo come la tragedia di Fukushima, rievocata dal grande corrispondente Richard Lloyd Parry, ha riacceso il culto degli antenati e la passione per il sumo – una disciplina millenaria intrisa di rituali e gerarchie – non si sia mai spenta, sebbene a vincere oggi siano ormai solo lottatori stranieri come ci spiega Brian Phillips. Il legame con il passato non è sempre così innocuo e può prendere una deriva revisionista, patriottica e conservatrice: è questo lo scenario in cui si muove una setta shintoista vicinissima al governo Abe, smascherata da un’inchiesta dell’abilissimo Jake Adelstein, a cui fa da contraltare la visione ottimista di un grande conoscitore del Giappone, Ian Buruma, che invece sottolinea come il paese nonostante tutto, grazie alla pace sociale che vi regna, sia rimasto indenne all’ondata di populismo mondiale. Ma c’è anche chi rimane ai margini della società, come la minoranza ainu nel Nord dell’Hokkaidō che scopriamo nel reportage di Cesare Alemanni o i disoccupati e indebitati che scompaiono all’improvviso liberandosi del proprio passato e vivendo una vita da fantasmi «evaporati», un fenomeno di massa raccontato da Léna Mauger. Anche le donne sono rimaste a lungo ai margini della vita economica e politica del paese, e Ryōko Sekiguchi ci mostra come molte, oggi, incredibilmente, dopo decenni di emancipazione sognino di tornare a coltivare i loro hobby tra le mura di casa. Un paradosso come quello della passione per la black music che risuona nel reportage di Amanda Petrusich,in un paese invece estremamente chiuso verso l’immigrazione; mentre anche sul cinema abbiamo uno sguardo insolito, quello di Giorgio Amitrano che ripercorrendo molti capolavori giapponesi mostra come il mito della famiglia-tipo nipponica sia stato costantemente messo in crisi dal grande schermo.
VIAGGI Benvenuti in Olanda, un piccolo Paese abitato dalla popolazione più alta del mondo, un solo porto, Rotterdam, che smista più container dell’Italia intera, un ex impero che vive una forte crisi d’identità, eppure non smette di sorprendere con le sue visioni utopistiche, di affascinare i turisti con una capitale amatissima, di attrarre investitori per la sua legislazione. L’Olanda contemporanea è anche un laboratorio politico, un sismografo delle pulsioni degli europei: società multiculturale per eccellenza da un paio di generazioni, in tempi recenti si riscopre razzista senza volerlo ammettere, come smascherato dalla femminista americana Emily Raboteau che firma una coraggiosa denuncia di una particolarissima tradizione natalizia, retaggio di un passato coloniale ancora tabù. Molti olandesi sono disorientati, rimpiangono tempi andati non meglio identificati e si rifugiano in un populismo che è stato affrontato alla perfezione nel diario delle elezioni olandesi Comportati bene o vai a casa. Lo scrittore Toine Heijmans cerca l’olandese comune tra la gente di provincia e si chiede in cosa consista questa «medietà». Frank Westerman, reporter sui generis, scava nel profondo e i tratti dell’Olanda li ritrova nelle storie più impensabili come quella del conflitto sulla reintroduzione dell’oca colombaccio che spacca in due una comunità con esigenze inconciliabili: gli ambientalisti e gli agricoltori. Succede solo in Olanda! Qui gli squatter non vengono denigrati e le ruspe possono aspettare: una giornalista ci mostra come Amsterdam ha saputo valorizzare la creatività di giovani artisti mettendoli in contatto con immobiliaristi di ampie vedute. E infine, il fascino senza tempo di Amsterdam, una città da e dove amare, catturato dal grande scrittore fiammingo Stephan Hertmans, che l’ha descritta con immagini piene di poesia.