Dossier Conflitti Ambientali

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CDCA ATLANTE 2019

PERCHÉ L’ECONOMIA CIRCOLARE L’economia circolare è argomento complesso e per molti aspetti ancora in fase embrionale, nonostante venisse già citata nella prematura veste di performance economy nel 1976 dal rapporto “The Potential for Substituting Manpower for Energy” presentato alla Commissione Europea da Walter R. Stahel, fondatore del Product Life Institute, e dalla ricercatrice Geneviève Reday-Mulvey. L’espressione si riferisce a una concezione della produzione e del consumo di beni e servizi alternativa rispetto al modello lineare caratterizzato dalla sequenza: estrai, produci, usa e getta. L’economia lineare ha dei costi ambientali e sociali elevati, comporta, a monte, l’estrazione continua di risorse limitate e con tempi di rigenerazione naturale troppo lunghi rispetto alla velocità delle attività umane, e, a valle, la produzione di un’ingestibile quantità rifiuti. A questo si unisce una scarsa ottimizzazione dell’uso delle risorse sia materiali sia energetiche durante tutto il processo di trasformazione. In natura non esistono rifiuti e ogni scarto diventa risorsa per qualcos’altro, nel rispetto dei tempi e degli equilibri e grazie alla capacità dei sistemi naturali di autoregolarsi. Cambiare il para-

Una nuova maniera di immaginare prodotti e processi di produzione virtuosi, poco impattanti, equi e ad alto valore sociale e territoriale. Fresh Guru produce ortaggi in serra idroponica, utilizzando molto meno terreno rispetto alle coltivazioni tradizionali: in un ettaro produce lo stesso quantitativo di ortaggi di 10 ettari di coltivazione a terra. Ostellato (Emilia Romagna), © Linda Colaiacomo e Mattia Panunzio, Concorso Storie di Economia Circolare 2018


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