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CDCA ATLANTE 2019
Una delle sfide da affrontare è la promozione di una vera rivoluzione culturale, che riguarda le scelte di consumo e passa anche per la messa in discussione della proprietà privata, con l’acquisto di servizi piuttosto che prodotti, e per la condivisione e lo scambio di beni e servizi. Con questo progetto il CDCA ed ECODOM hanno inteso rispondere a questa sfida, non solo con la mappatura di buone pratiche contenute nell’Atlante ma anche attraverso la promozione del Concorso a premi Storie di Economia Circolare. Il Concorso si rivolge agli attori del mondo dell’informazione e della narrazione, chiamati a raccontare attraverso cinque linguaggi - fotografia, video, radio, scrittura e fumetto - storie virtuose di economia circolare in Italia. Il concorso è pensato per stimolare e promuovere, tra giornalisti e addetti del mondo dell’informazione, una rinnovata consapevolezza sulla sostenibilità ambientale, i nuovi modelli produttivi e i benefici per l’ambiente e la società che derivano da processi di transizione virtuosi. In questo modo, oltre al processo di sensibilizzazione orientato agli addetti all’informazione, si promuove la realizzazione di prodotti di comunicazione e canali di diffusione utili a far arrivare il messaggio presso un pubblico sempre più ampio.
DARK ECONOMY VS ECONOMIA CIRCOLARE Al fine di creare un collegamento concreto tra i due atlanti si è scelto di raccontare quattro storie, due conflitti e due esperienze di economia circolare, operanti nella stessa filiera e sullo stesso territorio regionale, nello specifico Veneto e Calabria, e che quindi rappresentano, in questa comparazione tra modelli produttivi, le due facce della medaglia. Il Veneto e le sue acque sono negli ultimi anni al centro dell’attenzione a causa dell’inquinamento da PFAS, sostanza proveniente dagli scarichi della Miteni, impresa che per anni ha sversato nei fiumi tale sostanza tanto da creare un’emergenza ambientale gravissima per la popolazione. A pochi chilometri di distanza, sempre nella stessa regione, la Favini, azienda leader nel settore della cartotecnica promuove politiche di riduzione della propria impronta idrica e di riqualificazione delle acque in uscita. Inoltre, grazie alla ricerca e all’innovazione ha elaborato un metodo per la bonifica delle acque lagunari dalle alghe infestanti, che raccoglie e utilizza come materia prima per la produzione di una linea di carta per la stampa. Da un parte c’è chi inquina l’acqua, dall’altra chi la pulisce.