Q U A D E R N ID IC O M U N I C A Z I O N EA M B I E N T A L E
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G i a m p i e r oV a l e n z a
I n f o r m a r ee de d u c a r e i nv e r d e I LC O N F R O N T OI S T I T U Z I O N A L E
INFORMARE ED EDUCARE IN VERDE Il confronto istituzionale
Giampiero Valenza
ISBN 978-88-98673-03-2
Editore: enmoveme, Viale Augusto 88 – 80125 Napoli Copyright © 2013 enmoveme
Informare ed educare in verde Il confronto istituzionale
SOMMARIO Introduzione ......................................................................................... 5 Cos’è lo sviluppo sostenibile ............................................................. 7 La comunicazione e lo sviluppo sostenibile .................................... 7 Il cammino della comunicazione per uno sviluppo sostenibile ............. 9 1972, Stoccolma: informare per educare ........................................... 9 1980, The world conservation strategy .......................................... 11 1987, Fare scelte informate........................................................... 12 1990, una società “ben informata” per migliorare l'ambiente ....... 13 1990, in Europa una direttiva per l'accesso all'informazione ..... 14 1992, la partecipazione di Rio ...................................................... 16 1992, Quinto piano di azione ambientale ....................................... 19 1994 Conferenza di Aalborg ............................................................ 20 1995, il turismo al centro ............................................................ 21 Capitolo: Introduzione
1995, Risoluzione di Valencia ....................................................... 21 1996, Conferenza di Lisbona........................................................... 22 1997, il protocollo di Kyoto ......................................................... 22 1998, Aarhus: il cittadino consapevole ......................................... 22
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2002, Johannesburg - Sudafrica, Summit mondiale sullo sviluppo sostenmiobile ................................................................................. 26 2004, Aalborg+10 ............................................................................ 27 2007, a Siviglia si parla di partecipazione ................................. 29 2012, seconda conferenza di Rio, Rio+20 ....................................... 29
Capitolo: Introduzione
La collana .......................................................................................... 31
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INTRODUZIONE
Capitolo: Introduzione
Lo sviluppo sostenibile è un fattore fondamentale per la crescita armoniosa delle comunità umane in relazione agli ecosistemi. Con questa terminologia si intende un particolare tipo di sviluppo che possa dar modo alle generazioni future di poter soddisfare i propri bisogni partendo dalle opportunità offerte dalla generazione precedente e che sia capace di considerare diversi fattori, tra cui il recupero e il mantenimento dell'ecosistema e il rispetto del pianeta. Lo sviluppo sostenibile è, dunque, quel percorso che vede un miglioramento – o mantenimento – di un livello di qualità di vita in armonia con i territori e le comunità. Quello dello sviluppo sostenibile è un tema nato e alimentatosi negli anni Settanta del Novecento quando il mondo si era reso conto – anche a causa della crisi petrolifera ed economica – che era necessario affrontare un tema: quello dell'accesso alle fonti energetiche fossili e dello sfruttamento delle risorse naturali nella società di massa. La crescita del benessere, infatti, ha imposto – almeno nel mondo definito 'occidentale' e ora anche nei Paesi del Brics, cioè Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica – alti livelli di qualità della vita che si sono potuti mantenere grazie a un vecchio sistema economico basato, soprattutto, sullo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali. Ora, invece, visto anche che due delle nazioni del Brics – India e Cina – sono tra le nazioni più popolose del mondo, si sta cercando di percorrere un cammino nuovo anche se difficile da portare avanti perché interessi economici e di consumi di certo non remano ancora a favore del rispetto dell'ambiente. In tutto questo scenario geopolitico internazionale la comunicazione riveste – specie in questi ultimi anni – un ruolo ancor più prioritario. In questo “Quaderno di comunicazione ambientale” si individuano le tappe di maggior rilievo di un percorso basato sul
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sostenibile
e
gli
aspetti
della
Capitolo: Introduzione
rapporto tra lo sviluppo comunicazione di massa.
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LA COLLANA QUADERNI DI COMUNICAZIONE AMBIENTALE La rivoluzione industriale è stata seguita, negli anni recenti, dalla liberalizzazione delle telecomunicazioni e dalla diffusione massiccia di Internet, determinando la nascita della cosiddetta «società dell’informazione». Tale espressione, che trova la sua origine in quella di "società post-industriale" è stata usata per la prima volta nel 1973 da Daniel Bell, ordinario di sociologia a Harvard. Sta ad indicare una società moderna che, giunta al culmine del processo di industrializzazione, deve - per continuare a crescere - concentrare i propri sforzi verso la produzione non più soltanto di beni materiali ma anche di servizi immateriali.
In questa stessa società, che spinge necessariamente verso nuovi stili di vita sotto il cappello della green economy, l’ambiente è sicuramente il tema centrale della comunicazione; è l’aspetto attraverso cui si affrontano le questioni di sempre; è cioè il criterio discriminate con cui informare, leggere, interpretare le notizie. L’ambiente infatti è una materia fortemente trasversale,
Capitolo: La collana
Ed è in questa società dell’informazione che si sta assistendo ad una nuova trasformazione del comunicare che oggi riguarda innanzitutto gli strumenti utilizzati (basti pensare ai blog e ai social network cui milioni di persone giornalmente accedono mediante smartphone e tablet) e la platea raggiunta dall’informazione (decisamente “globalizzata”). Tant’è vero che il ruolo della comunicazione tende ad assumere una crescente valenza strategica, in termini di posizionamento, sviluppo business, networking e partnership.
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che interessa la salute come la cronaca, l’economia. L’ambiente insomma riguarda tutti.
la
politica
come
È importante, però, dal momento che si comunica su temi delicati e complessi che non possono essere governati da logiche semplicistiche, emotive o ideologiche, che chi comunica su tematiche ambientali non può prescindere da conoscenze e competenze tecnicoscientifiche. Tuttavia, perché la comunicazione sia davvero efficace è necessario che si arrivi ad un linguaggio comprensibile e condiviso tra gli operatori dell’informazione, siano essi pubblicitari, giornalisti degli Uffici Stampa o delle testate d’informazione e i target group di riferimento. Trattare l’ambiente significa affrontare un argomento scientifico, che richiede un linguaggio appropriato ma allo stesso tempo chiaro e immediatamente fruibile dal pubblico. Non si può rischiare di parlare solo agli addetti ai lavori o viceversa di “romanzare” la notizia allontanandoci dai canoni di rigorosità che la scienza richiede. E’ importante per chi fa comunicazione ambientale avere la possibilità di informarsi e aggiornarsi per poter meglio rispondere alle aspettative del lettore.
Nel 1972, con l’adozione della Dichiarazione di Stoccolma, per la prima volta la comunità internazionale afferma l’importanza dell’educazione e dell’informazione ambientale quali strumenti essenziali per la tutela e la valorizzazione dell'ambiente. La comunicazione ambientale è in tal senso un modo per promuovere comportamenti a favore della tutela dell'ambiente e dello sviluppo
Capitolo: La collana
La comunicazione in ambito ambientale di enti e società di servizi è spesso evocata come strumento strategico per l'efficacia delle azioni sul territorio e per l'affermazione delle connesse politiche ambientali (comunicazione pubblica ambientale).
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sostenibile. Trattandosi di messaggi che coinvolgono l'agire delle persone, evidenziano i vantaggi che l'assunzione di un determinato comportamento può garantire, incoraggiando la modifica di abitudini spesso consolidate. A livello europeo è il Trattato di Maastricht, con l’articolo 130, a trattare il diritto all’informazione ambientale, inquadrandolo nell’ambito del principio della necessaria azione preventiva per la tutela dell’ambiente. Per l’Italia è il Dlgs 195/05 che prevede il diritto d’accesso del cittadino all’informazione in campo ambientale, dando maggiore sostanza all’istituto del diritto di accesso già introdotto in via generale con riferimento ad ogni settore dell’attività amministrativa dalla legge 241/90.
I media tradizionali e i nuovi media, insieme allo sviluppo delle nuove tecnologie, rendono urgente e possibile informare i cittadini in maniera tempestiva sullo stato dell’ambiente e su eventuali situazioni di crisi. Basti pensare ai tabelloni elettronici, al web, agli sms o al televideo per fornire le ultime rilevazioni dell’inquinamento atmosferico. In ambito privatistico, la comunicazione ambientale è quel “processo che un’organizzazione realizza per fornire ed ottenere informazioni e per intraprendere un dialogo con le parti interessate, interne ed
Capitolo: La collana
La comunicazione pubblica ambientale è dunque l’attività istituzionale degli enti che operano in campo ambientale ed è contraddistinta dalla necessità di informare costantemente il cittadino sullo stato dell’ambiente. L’acqua, l’aria ed il suolo vengono monitorati ed i dati resi pubblici. Analogamente, viene portata all’attenzione del cittadino la procedura autorizzativa di una nuova opera che avrà un impatto sull’ambiente o l’istituzione di un’area protetta e così via.
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esterne, al fine di stimolare una comprensione comune sui temi, sugli aspetti e sulle prestazioni ambientali” (UNI ISO 14063, paragrafo 2.1). L’ambiente è quindi uno dei temi cruciali anche per le imprese e le organizzazioni: è qualcosa di più di una questione organizzativa e gestionale, in quanto ne coinvolge i valori e l'essenza stessa. La collana “Quaderni di comunicazione ambientale” affronta in più volumi digitali i diversi aspetti della comunicazione ambientale, definendo sia regole di base sia un approccio etico per una corretta informazione per giornalisti, addetti stampa, responsabili della comunicazione e del settore marketing. Si mira ad analizzare il fenomeno ambientalista sotto diversi punti di vista, anche per quanto riguarda aspetti più comunicativi e d'azienda, come il green marketing e il green washing.
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Laura Crisci
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GIAMPIERO VALENZA
Capitolo: La collana
Giornalista professionista. Laureato in Scienze della comunicazione con master di I livello in Antropologia filosofica, criminologia e tecniche investigative avanzate e master di II livello in Scienze criminologiche. E’ capo redattore di Ais (Agenzia informazione sanità), corrispondente da Roma del quotidiano della Repubblica di San Marino La Tribuna sammarinese, dirige Dubidoo, quotidiano on line per ragazzi. E' il responsabile della comunicazione di Mastergem, Master che forma i manager della green economy, cura il Dipartimento di comunicazione e giornalismo ambientale del Cesab, Centro interuniversitario in scienze ambientali e biotecnologie e il laboratorio di comunicazione ambientale Eeplus promosso da Livio de Santoli nel centro di ricerche Citera (Facoltà di Architettura dell'Università Sapienza di Roma).
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