WORLD MARBLE AND STONE XXI REPORT - 2012

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Congiuntura internazionale Produzione · Scambi · Consumi Tecnologie · Beni strumentali Schede dei Paesi leader

marmo e pietre nel mondo

Rapporto marmo e pietre nel mondo 2012 Report marble and stones in the world 2012

marble and stones in the world International trend Production · Exchanges · Consumptions Technologies · Capital goods Leader countries file

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XXIII Rapporto 2012 XXIII Report

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Carlo Montani

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© 2012 Aldus Casa di Edizioni in Carrara Tutti i diritti riservati Carlo Montani XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012 XXIII World Marble and Stones Report 2012 Progetto editoriale Daniele Canali Traduzione / Translation Effeemme Lingue e Didattica Centro Servizi of Mori Erika and Furia Federica, Aulla La riproduzione è consentita per utilizzi didattici o scientifici


Carlo Montani Congiuntura internazionale Produzione · Scambi · Consumi Tecnologie · Beni strumentali Schede dei Paesi leader

XXIII Rapporto 2012 XXIII Report marmo e pietre nel mondo

marble and stones in the world International trend Production · Exchanges · Consumptions Technologies · Capital goods Leader countries file

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Prefazione

La presenza della pietra nelle costruzioni e nell’architettura civile è una costante universale, in atto da diversi millenni. Non esistono epoche, comprese quelle più lontane, in cui l’uso lapideo non abbia avuto un ruolo importante, sia sul piano strutturale che su quello decorativo, ma l’ultimo mezzo secolo ha fatto registrare un’accelerazione molto accentuata grazie al progresso tecnologico, al contenimento dei costi ed alle crescenti preferenze manifestate da progettazione e clientela; e nello stesso tempo, grazie allo sviluppo dell’interscambio, indotto dalle politiche di valorizzazione delle risorse avviate in molti Paesi, e da trasporti celeri e funzionali. Marmi e pietre appartengono alla civiltà umana senza distinzioni di latitudini e longitudini: non esistono Paesi in cui non abbiano luogo impieghi di questi materiali e che non siano presenti, a diversi livelli quantitativi, nella movimentazione internazionale dei grezzi e soprattutto dei lavorati. La continuità degli investimenti in impianti ed infra-

strutture, e per quanto possibile nella stessa ricerca, garantisce apprezzabili ottimizzazioni della produttività e della sicurezza, contribuendo in misura fondamentale al trend di espansione in atto da decenni. È naturale che la tecnologia non possa prescindere dal marketing. In effetti, le garanzie di durata, economia di manutenzione e resistenza tipiche del lapideo debbono coniugarsi con la tutela delle condizioni di lavoro e quella non meno attuale dell’ambiente, ma nello stesso tempo sono legate ad un confronto sempre più stringente con problemi distributivi e promozionali tra cui emergono quelli della competitività: non solo in termini di costi, ma prima ancora, nell’ottica di approccio ad un mercato mondiale parcellizzato e selettivo. La conoscenza della domanda e dell’offerta nelle loro complesse articolazioni di origine, tipologie produttive e sbocchi, e nella loro evoluzione congiunturale di breve e lungo periodo, diventa un fattore gestionale di rilievo strategico, sia nella programmazio-


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ne degli interventi settoriali, sia nelle scelte di budget aziendale. In questo senso, il Rapporto intende rinnovare una struttura di supporto la cui funzione è ormai consolidata, e nello stesso tempo suffragata da ulteriori estensioni della rilevazione di base, in modo da estenderla a nuovi fattori significativi. Al riguardo, è da evidenziare che il numero dei Paesi monitorati risulta pervenuto al nuovo massimo di 96. Il settore lapideo è stato in grado di confrontarsi con la crisi economica mondiale degli ultimi anni con risultati notevolmente migliori rispetto alla media. È giusto sottolineare questo aspetto, perché dimostra che marmi e pietre posseggono una valenza strategica riconosciuta ufficialmente in diversi Paesi, e

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che la domanda, lungi da caratteri elastici e da concessioni alla moda, è suffragata da fattori obiettivi come la competitività tecnologica e cromatica, e la conseguente idoneità a soddisfare esigenze funzionali ed estetiche nell’ambito di una sinergia irripetibile. In definitiva, le previsioni di crescita che derivano dall’estrapolazione delle serie storiche di produzione, interscambio e consumo, oltre a trovare conferma nella verifica sperimentale di quelle formulate nei precedenti Rapporti, consentono di rinnovare un’antica fiducia nel marmo e nella pietra, a patto che venga supportata, sia nei Paesi in via di sviluppo sia nelle economie mature, da una consapevole politica, istituzionale e aziendale, di adeguati investimenti.


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1. Condizioni macro-economiche Il mondo continua a crescere ed ascrive progressioni che in taluni casi hanno assunto un andamento quasi esponenziale, come nel caso della popolazione, pari a circa sette miliardi di unità (tav. 1), anche se il prodotto lordo, nell’ordine dei novemila dollari pro-capite in ragione annua, presenta forti differenze, alcune delle quali si vanno accentuando. Il 2011 ha fatto registrare decrementi diffusi nel tasso netto di sviluppo, sebbene il PIL mondiale abbia conservato una buona propensione alla crescita, nell’ordine medio di quattro punti (tav. 2), mentre quella dell’interscambio è stata quasi doppia. In Europa le precedenti condizioni critiche, che avevano coinvolto tutti i Paesi dell’Unione nel corso del 2009, perdurando nella maggior parte anche nel 2010, sono state parzialmente superate nel 2011 con le sole eccezioni di Grecia e Portogallo (tav. 3), mentre i tassi di disoccupazione ed i prezzi medi tendono comunque a salire (tav. 4) ed

evidenziano condizioni di maggiore disagio proprio nel Vecchio Continente. L’assunto trova conferma negli investimenti per ricerca e sviluppo, il cui gradiente di lungo termine vede in forte vantaggio i Paesi extra-europei con riguardo prioritario alla Cina, senza dire che nel ragguaglio al PIL il differenziale a favore di Giappone e Stati Uniti risulta assai ampio nei confronti dell’area europea, con la significativa eccezione della Germania (tav. 5). Le oscillazioni di cambio che si sono registrate nel corso del 2011 sono state relativamente contenute rispetto al passato, fatta eccezione per il franco svizzero, a fronte delle misure adottate nello scorcio conclusivo dell’esercizio, e per lo yen, nel quadro di un trend di medio periodo ormai consolidato (tav. 6). La fiducia in una ripresa accelerata è stata parzialmente elisa dai consuntivi ascritti negli Stati Uniti ed in Giappone, dove l’aumento marginale del PIL è stato inferiore alla media mondiale: nel primo caso di oltre


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un punto e nel secondo di quasi tre. Nondimeno, i Paesi emergenti non hanno tradito le attese, con aumenti non lontani dal dieci per cento in Cina, in India ed in altri Paesi asiatici, senza dire dell’ottima ripresa conseguita da Brasile e Russia. In altri termini, la congiuntura internazionale conferma l’esistenza di un mondo a velocità variabile, dove il recupero dei Paesi extraeuropei meno sviluppati prosegue a ritmo accentuato, mentre le economie mature accusano difficoltà di adeguamento ormai tradizionali: fenomeno che riguarda in primo luogo l’Europa ma si estende a Giappone, Stati Uniti e Canada, dove il problema della competitività si è fatto stringente ma dove esistono, ad un tempo, strozzature significative nel campo ambientale ed in quello finanziario. È positivo constatare che lo sviluppo mondiale conserva un’ampia propensione alla crescita, a prescindere da condizionamenti politici, se non anche militari, sempre in agguato. Del resto, il fenomeno è fisiologico, nella misura in cui la valorizzazione delle risorse possa essere conforme a criteri di razionalità e di cooperazione internazionale, perché corrisponde ad un incremento demografico costante ed a quello della domanda di beni reali, a cominciare dalla casa, che ne costituisce un corollario naturale.

2. Attività edilizia Il volano delle costruzioni conserva una grande importanza strategica quale supporto dello sviluppo mondiale: il 2011 non ha fatto eccezione alla regola con un’incidenza degli

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investimenti sul PIL che è pervenuta all’11,1 per cento, recuperando il livello raggiunto nel 2000 e limitando a circa mezzo punto il ritardo rispetto al periodo precedente la crisi (tav. 7). Maggiori difficoltà si avvertono in Europa e soprattutto nel Nord America, mentre in Asia ed in Africa sono stati conseguiti nuovi massimi storici, quasi a sottolineare l’ampiezza delle loro potenzialità. La Cina, pur restando al di sotto dei suoi massimi storici, guida la graduatoria mondiale delle costruzioni residenziali, con circa 400 mila abitazioni mensili nuove ed un incremento su base annua pari all’ 8,4 per cento che itera quello del prodotto interno lordo, mentre la media dei maggiori costruttori mondiali ascrive una crescita di oltre sei punti, tanto più lusinghiera perché ha interrotto un trend discendente quadriennale (tav. 8). Nessun Paese, fatta eccezione per la Corea del Sud, è riuscito a raggiungere il massimo storico dell’attività costruttiva nel corso del 2011, ma nelle rilevazioni di lungo periodo riferite agli ultimi 12 anni è facile constatare il forte progresso di Turchia, Russia e Polonia, oltre a quelli della Cina e della stessa Corea, mentre gran parte dell’Europa ha dovuto confrontarsi con cedenze vistose, soprattutto in Spagna, Portogallo e sia pure in misura minore, anche in Germania ((tav. 9). Il bilancio più negativo resta, peraltro, quello degli Stati Uniti. L’Italia merita un’analisi specifica: nell’ultimo triennio il suo decremento è stato pari a circa 18 punti, assumendo una rilevanza di forte consistenza tanto più significativa in quanto inserita in un ristagno sostanzialmente cronico ed accompagnata da una cre-


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scita sistematica dei costi (tav. 10). Ancora più icastico è l’andamento di licenze e progettazioni, dove gli aumenti conseguiti fra il 2001 ed il 2005 sono stati seguiti da flessioni costanti che nell’ultimo triennio hanno portato a sempre nuovi minimi (tav. 11) cui ha corrisposto un’emorragia dell’occupazione tanto più grave, perché si è tradotta in una perdita netta di professionalità acquisite. Un aspetto non marginale della crisi italiana è costituito dall’aumento dei costi energetici in misura notevolmente superiore alla media. Nel giro di sei anni, sia quello dell’energia elettrica sia quello dei prodotti petroliferi sono cresciuti di circa un terzo, con una media annua nell’ordine del 6,5 per cento (tav. 12), aggravando le condizioni strategiche derivanti dalla contrazione della domanda e da crescite più che proporzionali per unità di prodotto. Il differenziale negativo nei confronti del mondo, che ha chiuso il 2011 in ulteriore ascesa pur essendosi dovuto misurare con problemi fondamentali come quelli dei finanziamenti o dei costi di trasporto, diventa più ampio proprio per l’Italia, anche se in Europa non mancano condizioni di maggiore difficoltà come quelle rilevate in Grecia, in Portogallo, e soprattutto in Spagna, dove le prospettive sono rese più ardue dalla presenza di una quota particolarmente elevata di unità immobiliari invendute. Il carattere strategico di questi problemi, lungi dal poterne programmare una soluzione funzionale nel breve termine, chiama in causa le forze sociali ed il nuovo appello a fare sistema, governato da una volontà politica consapevole, anche per quanto riguarda

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l’ampio settore dei materiali da costruzione ed in primo luogo quello di marmi e pietre, fonte di un ampio valore aggiunto e di contenuti socio-economici prioritari.

3. Il fattore lavoro Lo sviluppo tecnico non ha eliso l’importanza del lavoro nel mondo economico ed anzi l’ha resa tanto più significativa, in quanto collegata alla dinamica dei costi, ma nello stesso tempo alla tutela di salute e sicurezza della manodopera; e più generalmente, al tema ambientale. L’assunto è valido in ogni comparto, ma diventa prioritario nel lapideo, dove il fattore professionale svolge un ruolo insostituibile, non senza esprimere un costo dall’incidenza talvolta decisiva. È facile comprendere che il diverso livello di tale costo può costituire, a seconda dei casi, un incentivo allo sviluppo od una strozzatura. Il caso dell’Unione Europea, che pure esprime un aggregato relativamente omogeneo, è emblematico: nella sua industria manifatturiera il costo orario del lavoro rilevato nel 2011 presenta un’escursione di oltre 15 volte tra il massimo del Belgio, pari a 39,5 euro, ed il minimo della Bulgaria che si attesta a 2,6 euro (tav. 13). Si può aggiungere che nonostante i venti di crisi dell’ultimo triennio questa variabile ha continuato a progredire con un tasso che in 18 Paesi è risultato superiore a quello dell’Unione, raggiungendo il doppio nel caso dell’Italia, dove la media annua del periodo è stata del 4,5 per cento. I problemi del lavoro continuano ad evidenziare l’esistenza di condizioni difficili, soprattutto in diversi Paesi del terzo mondo


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dove la questione più scottante è sempre quella dell’occupazione infantile, che la Child Labour Convention del 2005, ratificata da una larghissima maggioranza dei 178 Stati aderenti all’ILO, aveva deciso di vietare tassativamente, in modo specifico nelle cave e nelle miniere, per i minori di 18 anni. Eppure, secondo rilevazioni aggiornate dello stesso ILO (International Labour Office), sono ancora parecchi i Paesi in cui la prassi del lavoro minorile è tollerata in via di fatto, alla stregua della sua “invisibilità”. Per alcune situazioni sono state effettuate indagini dettagliate, come nei casi delle Filippine o del Nepal, dove è risultato che nelle cave di pietra sarebbero occupati, rispettivamente, 17 e 32 mila minori, con una presenza femminile quasi uguale a quella maschile, un tasso infortunistico che nella seconda fattispecie arriva al 19 per cento, ed una forte diffusione di malattie professionali, per la maggior parte prive di qualsiasi cura, anche per la lontananza dagli ospedali e per il costo dei trasporti a carico del lavoratore. Soprattutto nell’America Latina, e più episodicamente in Africa, non è mancato qualche successo dell’impegno istituzionale contro il lavoro minorile, come è accaduto in Bolivia, in Ecuador e nello stesso Perù, dove peraltro è stata documentata l’esistenza di bambini preposti all’opera di spaccapietre sin dall’età di quattro o cinque anni. L’occupazione minorile più ricorrente in campo lapideo e di gran lunga più numerosa, è quella dell’India, dove secondo valutazioni dell’Unicef un quinto della manodopera sarebbe fuori legge anche da questo punto di vista, tanto da sfiorare il milione di unità in

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cifra assoluta: si tratta di stime prive di supporto statistico, in quanto l’occupazione in parola è necessariamente sommersa. Al riguardo, vale la pena di sottolineare che non mancano importanti acquirenti occidentali del granito indiano che effettuano controlli diretti ed ufficiali, rivolti ad accertare il rispetto della normativa internazionale in materia, assimilata ad un vero e proprio Codice etico, escludendo ogni rapporto commerciale con chi ne prescinda. Il tema del lavoro e della sua tutela a livello internazionale rimane una priorità assoluta anche sul piano economico, essendo collegato alla necessità di rivalutare psicologicamente il mestiere e di creare una condizione indispensabile ad uno sviluppo effettivo ed efficace.

4. Uno sviluppo ad ampio spettro La crescita della produzione lapidea, che nei Paesi del terzo mondo risulta notevolmente superiore a quella delle economie mature, comporta problemi tecnico - economici spesso trascurati a fronte di una conclamata priorità distributiva, percepita come tale sostanzialmente dovunque. Si pensi al finanziamento degli investimenti, alla solvibilità degli impegni verso i fornitori di tecnologie, ad una formazione professionale conforme alle esigenze di una domanda orientata verso la qualità. Ciò, senza dire del perseguimento di livelli più avanzati di produttività, di sicurezza e di tutela ambientale, la cui urgenza è avvertita con adeguata consapevolezza critica anche nei Paesi in via di sviluppo. La questione più stringente resta quella de-


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gli scarti, non solo per una quantità in cifra assoluta notevolmente superiore al volume del prodotto netto, ma nello stesso tempo perché il materiale inutilizzabile, estratto o lavorato nel terzo mondo, esprime quote in proporzione maggiori senza assumere un rilievo economico decisivo come altrove, data la bassa incidenza dei costi della manodopera e quindi di stoccaggio, rispetto all’Occidente ed agli altri Paesi avanzati. Si tratta di una questione a carattere infrastrutturale che coinvolge la volontà politica e la capacità di programmazione dei Paesi interessati, ma nello stesso tempo, la capacità di cooperazione a livello internazionale. Nelle cave il problema assume consistenze quantitative particolarmente ampie, in specie nel settore calcareo, ma nei laboratori acquista una dimensione di rilievo immediato circa la qualità del manufatto, perché nei Paesi terzi è ricorrente il tentativo di utilizzare il sottoprodotto e di trasformarlo a costi minimi in lavorati standard di scarso valore unitario, traducendolo in una sorta di sopravvenienza attiva facilmente commercializzabile. Il mondo delle imprese manifesta attenzioni crescenti per questi problemi. In particolare, la giovane “World Natural Stone Association” (Wonasa), costituita nel 2010 ma forte dell’adesione di 15 Paesi, tutti di significativo livello settoriale, ha già attirato le attenzioni del caso sul tema della genuinità e prima ancora su quello della sostenibilità, attraverso un apposito Gruppo di lavoro e la prima stesura di un “codice di condotta” che aspira a diventare il riferimento del settore anche sul piano della tutela professionale. Aderiscono alla struttura organizzativa Ara-

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bia Saudita, Belgio, Brasile, Cina, Egitto, Finlandia, India, Italia, Norvegia, Polonia, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia, Turchia e Regno Unito. Ciò significa che, potenzialmente, un’ampia maggioranza della produzione mondiale si riconosce nella necessità di “fare sistema” e di collaborare positivamente per la soluzione di alcuni problemi settoriali di base. La maturazione di questa coscienza critica è un fattore innovativo che deve essere sottolineato in quanto idoneo a suffragare coi fatti, anche nel campo lapideo, una teoria dello sviluppo ad ampio spettro in cui l’obiettivo economico vada a coniugarsi con quello tecnico, nella salvaguardia dei valori e dei diritti civili promossi dalle Nazioni Unite e dagli altri Organi internazionali.

5. Estrazione e trasformazione Il trend mondiale di crescita produttiva del lapideo, pur essendosi dovuto confrontare anche nel 2011 con difficoltà congiunturali sempre notevoli, è proseguito ulteriormente, mettendo a segno una maggiorazione del volume estratto, al lordo degli scarti di lavorazione, nell’ordine dei quattro milioni e mezzo di tonnellate, con un incremento di circa quattro punti. Il prodotto netto delle attività trasformatrici si è ragguagliato ad oltre 68 milioni di tonnellate, con una progressione proporzionale a quella del materiale di cava (tav. 14). Il riparto merceologico è rimasto favorevole ai calcarei, ma la maggiore accelerazione del marmo e del travertino rispetto al granito ed agli altri silicei, che aveva caratterizzato


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gli ultimi esercizi, sembra essersi attestata sul nuovo punto di equilibrio, intorno al 60 per cento di quota calcarea, cui si era già pervenuti alla metà degli anni novanta (tav. 15). Resta complementare il ruolo dell’ardesia, che ha partecipato solo marginalmente al pur contenuto aumento produttivo. Il carattere di maggiore evidenza statistica ravvisabile nella struttura estrattiva riguarda la sua concentrazione in un numero relativamente circoscritto di Paesi: i primi dodici, che sono i soli ad avere prodotto oltre un milione di tonnellate nel corso dell’anno, hanno espresso l’85,8 per cento del totale (tav. 16), mentre nei primi tre (Cina, India e Turchia) si è concentrata oltre metà del volume mondiale, con l’ennesimo incremento del loro vantaggio sulla concorrenza, le cui quote sono in regresso specialmente nel gruppo europeo, sceso al 23,7 per cento (tav. 17), mentre quello asiatico ha sfiorato il 60 per cento. Nella graduatoria dei “top twelve” la presenza europea è quantitativamente maggioritaria ma con uno “share” quasi marginale rispetto a quelli dei grandi leader, cui si aggiungono l’Iran in quarta posizione ed il Brasile in sesta, mentre in Africa si è avuto un ulteriore consolidamento dell’Egitto come Paese primatista a livello continentale. Nell’Unione Europea il primato produttivo è rimasto appannaggio dell’Italia con una quota di circa un terzo, significativamente inferiore a quella del 2001 (tav. 18), cui seguono Spagna, Portogallo e Grecia, mentre le quote degli altri Paesi membri sono notevolmente più limitate. In effetti, l’Italia è il solo Paese europeo, con la Repubblica Ceca, ad avere regredito in misura apprezzabile anche in cifra assoluta.

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La produzione mondiale di manufatti lapidei, sempre nel 2011, ha avuto riguardo a quasi 1,3 miliardi di metri quadrati equivalenti riferiti allo spessore convenzionale di cm. 2 ed è stata destinata all’edilizia nella misura di tre quarti del totale (tav. 19) mentre la quota a saldo ha trovato impiego, nell’ordine, in arte funeraria, arredo urbano ed altri usi. Si deve notare, peraltro, che nell’utilizzo edilizio figurano anche i lavorati per il decoro di bagni e cucine, dove il progresso produttivo e distributivo degli ultimi anni è stato più accentuato. Nel periodo lungo, riferito all’ultimo quindicennio, la produzione mondiale è quasi triplicata, con un tasso medio di crescita del 10,8 per cento in ragione annua che, nonostante il rallentamento degli ultimi esercizi, costituisce un ottimo risultato in quanto attesta il favore della progettazione e della clientela per il materiale lapideo, nella sua qualità di prodotto di natura.

6. Tendenze produttive L’evoluzione tecnica del settore continua ad esprimere una tendenza ormai generale verso il contenimento dei costi e la razionalizzazione delle procedure produttive, nel quadro di una compatibilità ambientale la cui priorità, almeno nelle economie mature, è condivisa da tutte le forze sociali. Non a caso, la ricerca, sebbene condizionata da ricorrenti strozzature finanziarie, dopo avere messo a segno risultati decisivi nel campo dell’automazione e del controllo numerico computerizzato, va affrontando le complesse questioni della qualità totale che non si limitano ad investire il momento strettamente


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tecnologico ma si estendono a quello della cosiddetta produzione sostenibile, in specie nella fase estrattiva. Un modulo importante è quello che riguarda la progressiva riduzione degli spessori medi, anche nei rivestimenti esterni degli edifici, dove si vanno diffondendo in misura crescente quelli inferiori ai due centimetri: la matrice di questa opzione deve essere cercata, in primo luogo, nell’esigenza di un’edilizia più leggera, pur salvaguardando gli indici di resistenza; ed in subordine, nell’opportunità di contenere i costi, nonostante il volume maggiore delle perdite di taglio. Ne consegue che nelle valutazioni del consumo e dell’interscambio, soprattutto in prospettiva, si determina una sorta di riserva occulta, in quanto i metri quadrati effettivi oggetto di utilizzo sono spesso inferiori a quelli rilevati in base allo spessore convenzionale dei due centimetri. Altri fattori che caratterizzano il momento produttivo del settore lapideo sono, da un lato, il notevole impatto di un design alla permanente ricerca di novità, nel quadro di una propensione al perfezionismo estetico che ha trovato frequenti riconoscimenti istituzionali nei vari premi di architettura riservati all’utilizzo del lapideo; e dall’altro, la crescente diffusione dei lavori speciali, cui la tecnica avanzata ha giovato in misura determinante, in specie, come si diceva in precedenza, nell’arredo decorativo dei bagni e delle cucine, nel quadro di una significativa personalizzazione delle scelte estetiche e funzionali. Sta di fatto che non pochi soggetti produttivi hanno optato per una produzione specializzata di queste tipologie del manufatto, dove l’impegno professionale è

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certamente maggiore ma dove la concorrenza è più debole. Non meno notevole, almeno dal punto di vista simbolico, è l’attenzione all’uso del lapideo nell’oggettistica, ed in termini più decisamente innovativi nella stessa gioielleria, dove alcuni materiali “semipreziosi” di particolare efficacia cromatica hanno fatto registrare successi per qualche aspetto imprevedibili. Nella stessa ottica vanno segnalati taluni riferimenti alle pietre “curative” e quelli alle proprietà “mistiche” del marmo, che hanno trovato espressioni non trascurabili in culture assai diverse, come taluni messaggi della promozione settoriale statunitense od il tema “spirituale” della maggiore iniziativa collaterale tenutasi a Kragujevac, in Serbia, durante l’ultima fiera del comparto. Ciò significa che la produzione lapidea, consapevole delle opportunità implicite nella natura del materiale, non è aliena dall’intraprendere nuove strade che consentano di valorizzare la pietra nei suoi caratteri innovativi ed originali, capaci di costituire un differenziale importante nei confronti dei cosiddetti materiali contigui. In questo sforzo di ricerca e diversificazione le difficoltà della congiuntura hanno esercitato un ruolo non indifferente, ma le prerogative tecnologiche ed estetiche del materiale hanno costituito un “background” funzionale, indispensabile al perseguimento di risultati esteticamente ed economicamente validi.

7. Dimensioni dell’interscambio Un nuovo massimo nella storia economica del settore è stato conseguito nel volume


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degli scambi internazionali, pur dovendosi constatare la permanenza di vischiosità diffuse, che hanno permesso un aumento complessivo piuttosto circoscritto. Infatti, le quantità globali che bilanciano nei consuntivi dell’export e dell’import hanno avuto riguardo a 49,5 milioni di tonnellate, cui corrisponde una crescita di un milione in cifra assoluta, pari al 2,2 per cento. Il modello input-output, assunto a base della rilevazione incrociata, evidenzia come i calcarei grezzi (blocchi e lastre a piano di sega) abbiano alimentato scambi per 13,8 milioni di tonnellate (tav. 20) con un aumento del 3,6 per cento, mentre nei silicei grezzi si è avuto un flusso pari a 10,9 milioni di tonnellate (tav. 21), con una crescita del 3,9 per cento. Mediamente, il progresso del grezzo si è ragguagliato al 3,7 per cento ed ha assorbito la massima parte del maggior volume scambiato. Il prodotto finito, infatti, è rimasto quasi stazionario. I lavorati semplici, con un traffico di poco superiore a 3,4 milioni di tonnellate (tav. 22) hanno ascritto un aumento del 3,4 per cento, ma quelli con valore aggiunto, struttura portante dell’interscambio, sono saliti a 20,1 milioni di tonnellate dai 20 dell’anno precedente (tav. 23), con una variazione positiva limitata allo 0,4 per cento. Quanto all’ardesia, il suo consuntivo è risultato in flessione di quattro punti, collocandosi intorno a 1,25 milioni di tonnellate (tav. 24). La movimentazione internazionale, al netto della quota di scarto sul volume dei grezzi, ha interessato 729 milioni di metri quadrati equivalenti, con un aumento di 13 milioni in cifra assoluta (tav. 25) che si è tradotto in un progresso pari a poco meno di due punti per-

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centuali. Quanto al grado di lavorazione, è da porre in evidenza come il volume globale dei grezzi abbia raggiunto quello dei lavorati, con quote esattamente fifty-fifty. Il settore, in buona sostanza, ha consolidato la ripresa dell’anno precedente, ma non è stato in grado di ripetere i risultati del 2010, che avevano permesso di mettere a segno una crescita di 18 punti: la più alta degli ultimi 16 anni. In linea rispetto alla media è stato il consuntivo dell’Unione Europea, con 11,4 milioni di materiale esportato ed un aumento del 2,9 per cento (tav. 26), mentre l’import ha fatto registrare acquisti per 12,1 milioni di tonnellate (tav. 27) cui corrispondono sei punti percentuali e mezzo; meno vivaci sono stati i movimenti del resto d’Europa, limitati ad un milione di tonnellate nell’export (tav. 28) ed un milione e mezzo nell’import (tav. 29). Sono stati decisivi, invece, i flussi riguardanti i maggiori Paesi lapidei extra-europei, di importanza trainante per il settore, guidati da Cina, Turchia e India nelle spedizioni, con Egitto, Brasile ed Iran in ottimi ruoli di rincalzo (tav. 30), mentre negli approvvigionamenti hanno prevalso, dopo la stessa Cina, gli acquirenti tradizionali del grezzo o del manufatto, con riguardo prioritario a Stati Uniti, Corea del Sud, Taiwan, Giappone e Canada (tav. 31). Il quadro mondiale trova completamento in un ampio gruppo di altri Paesi extra-europei il cui singolo ruolo è sostanzialmente integrativo ma globalmente importante, sia nelle partenze (tav. 32) che negli arrivi (tav. 33). La sintesi riassuntiva per grandi aggregati conferma che i grandi protagonisti extraeuropei hanno ulteriormente sviluppato il


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proprio ruolo fondamentale, avendo espresso il 65,8 per cento dell’export mondiale contro il 62,7 dell’anno precedente (tav. 34), ed il 50,3 per cento dell’import, contro il 47,1 per cento del 2010 (tav. 35), mentre l’Unione Europea ha perduto circa due punti, riducendosi rispettivamente al 23 ed al 24,3 per cento.

8. Caratteri strategici La funzione propulsiva del lapideo (già dichiarata nel Congresso europeo tenutosi a Firenze nel 1964) è stata riconosciuta a livello internazionale da parte di varie Istituzioni, fra cui la stessa Organizzazione delle Nazioni Unite, e trova una conferma assai evidente nell’esame di lungo periodo, con riguardo prioritario all’interscambio, la cui incidenza sulla produzione è diretta ed immediata. In effetti, nel giro del ventennio il flusso dei movimenti quantitativi è quintuplicato, passando dai dieci milioni di tonnellate del 1989 ai 49,5 del 2011, con un tasso medio di sviluppo pari al 18,6 per cento in ragione annua (tav. 36), e con tre soli anni di interruzione del trend di ascesa (tav. 37). Va sottolineato come il processo di sviluppo sia stato più vivace nei prodotti con alto valore aggiunto (tav. 38) che costituiscono la voce disaggregata di maggiore consistenza quantitativa (tav. 39) ed a più forte ragione, di quella in valore. Nel lungo periodo, l’opportunità di crescita offerta da marmi e pietre è stata valorizzata da tutti i Paesi trainanti con la sola eccezione dell’Italia, che è l’unica ad avere fatto registrare un export in flessione persino nei confronti

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del 1994, assunto come anno base (tav. 40). Ciò vale anche per il breve periodo: nonostante il notevole rallentamento della crescita mondiale, il 2011 si chiuso in attivo per quasi tutti i maggiori Paesi esportatori, fatta eccezione per il Brasile e per la stessa Italia. Considerazioni analoghe valgono per l’import (tav. 41): a parte il caso del Giappone, penalizzato negli acquisti di grezzi, una volta da primato, a causa dei manufatti cinesi concorrenti, l’Italia risulta in flessione di lungo e di breve periodo, confermando anche per questo aspetto la difficoltà della sua industria trasformatrice, mentre altri Paesi hanno fatto registrare aumenti esponenziali, come nel caso della Cina, i cui acquisti sono cresciuti di 115 volte (!) nel giro del ventennio, od in quelli della Corea del Sud, del Canada e di Taiwan, dove gli aumenti sono stati rispettivamente di 13, di sette e di tre volte. Aumenti altrettanto icastici riguardano l’export di calcarei grezzi dalla Turchia (tav. 42) ed i relativi approvvigionamenti cinesi (tav. 43); le spedizioni del granito indiano e brasiliano (tav. 44) a cui hanno corrisposto approvvigionamenti di grande impatto da parte della stessa Cina e di Taiwan (tav. 44); la perdita della vecchia leadership portoghese nell’export di lavorati semplici, ancora una volta a vantaggio della Cina (tav. 46) opportunamente spalmato negli acquisti delle economie mature (tav. 47). L’elenco prosegue coi lavorati ad alto valore aggiunto, dove risultati di grande ampiezza nel periodo lungo sono stati conseguiti, in aggiunta a quelli cinesi, dalla Turchia e dall’India (tav. 48) a fronte delle vendite in Corea del Sud, Stati Uniti ed Europa (tav. 49); e si completa con l’ardesia, dove la tradizionale priorità espor-


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tatrice della Spagna è insidiata ancora una volta dalla Cina (tav. 50) e dalla sua capacità di penetrazione a tutto campo (tav. 51). I grezzi hanno partecipato allo sviluppo con una progressione che negli ultimi anni si è fatta impetuosa, in specie nel settore calcareo, ed hanno costituito un volano di sviluppo importante per molti Paesi di forte tradizione lapidea come la Turchia e l’Iran, o di più recente industrializzazione settoriale come l’Egitto. Il fenomeno ha interessato, sia pure in misura minore, Italia e Grecia, e più marginalmente Spagna e Portogallo, ma nella fattispecie è stato circoscritto ad operazioni di collocamento della materia prima in chiave meramente commerciale, in quanto scollegate da investimenti produttivi e da apprezzabili iniziative di verticalizzazione. In altri termini, il ruolo propulsivo del lapideo alla luce della sua idoneità ad avviare processi di sviluppo trova dimostrazione inoppugnabile nei grandi numeri ma non è immune da talune sacche di stagnazione più diffuse nei Paesi avanzati.

9. Unione Europea Le affinità culturali ed economiche tra Paesi europei, superiori a taluni contrasti tuttora in atto, convergono nel fare dell’Unione una grande realtà omogenea, testimoniata, anche nel settore lapideo, dalla notevole importanza degli scambi interni al sistema. Tuttavia la quota globale del commercio con il mondo extra-comunitario, diversamente da quanto accade in altri settori contigui, è prevalente, sia nell’esportazione, dove ammonta al 57,9 per cento (tav. 52) con significative

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accentuazioni per i lavorati e soprattutto per i calcarei grezzi; sia nell’importazione, dove la quota extra è pari al 65,4 per cento (tav. 53), con forti eccedenze nel prodotto finito e nel granito grezzo. Non mancano eccezioni importanti. Ad esempio, il volume delle spedizioni dal Belgio e dall’Olanda si riferisce quasi esclusivamente all’Europa, mentre i tassi più elevati di internazionalizzazione extra-comunitaria si riferiscono all’Italia ed alla Spagna. Analogamente, le quantità acquistate da Francia, Lussemburgo e Portogallo riguardano, per una buona maggioranza, materiali provenienti da altri Paesi europei, contribuendo alla cosiddetta macroregionalizzazione dei consumi in misura superiore alla media. La valutazione dell’interscambio europeo nel periodo lungo, che deve necessariamente completare quella a breve, conferma che lo sviluppo settoriale è stato notevolmente ridotto rispetto alla congiuntura mondiale. Infatti, nel giro di un decennio l’export in volume è aumentato del 16,2 per cento, e quel che più conta, in un numero minoritario di Paesi (tav. 54), mentre l’import quantitativo si è incrementato del 19,1 per cento, sia pure nella maggioranza dei casi (tav. 55). A conti fatti, il tasso di crescita europea nel decennio è stato inferiore ai due punti annui, mentre quello mondiale è risultato pari al 10,5 per cento. Fra i Paesi esportatori di maggiore rilievo settoriale che nel lungo termine hanno messo a segno gli aumenti più rilevanti dell’export si debbono citare, nell’ordine, Grecia, Spagna e Portogallo, mentre l’Italia ha accusato un decremento del 13,7 per cento. Per converso, questi quattro Paesi sono quelli


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che hanno fatto registrare importanti variazioni negative degli acquisti dall’estero. A conclusioni analoghe si perviene analizzando l’andamento storico dell’interscambio nell’Europa dei Quindici, dove le variazioni decennali evidenziano incrementi del 10,2 per cento nelle partenze (tav. 56) e del 20,1 per cento negli arrivi (tav. 57): il confronto con le cifre dei Ventisette mette a fuoco una maggiore propensione esportatrice nei Paesi di più recente appartenenza all’Unione. Per quanto si riferisce al valore, largamente maggioritario nel prodotto finito, l’esame disaggregato dei consuntivi europei più recenti propone, per il 2011, un aumento complessivo del quattro per cento nell’export ed una flessione del 5,3 per cento nell’import (tav. 58): tutto sommato, un differenziale relativamente contenuto, laddove si pensi alla forte incidenza degli acquisti di manufatti provenienti da Paesi terzi ed in primo luogo dalla Cina. A proposito dei lavorati, il raffronto tra prezzi medi dell’interscambio concernente i cinque maggiori Paesi lapidei dell’Europa conferma il primato italiano nella quotazione del manufatto spedito, che nel 2011 è pervenuta ad oltre 45 euro per metro quadrato equivalente, ma evidenzia nello stesso tempo una diffusa vischiosità nell’adeguamento fisiologico, dato che si tratta dello stesso prezzo spuntato nel 2003 (tav. 59). Secondo logica, notevolmente più bassi sono risultati, invece, i prezzi medi all’importazione.

10. Italia: stagnazione annunciata La ripresa, sia pure contenuta, che ha caratterizzato la congiuntura lapidea mondia-

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le nel corso del 2011, estendendosi anche all’Unione Europea almeno per quanto riguarda l’interscambio, non ha coinvolto l’Italia, il cui export in volume è diminuito del 2,6 per cento (tav. 60) mentre l’import ha accusato un calo del 4,1 per cento (tav. 61). Il parziale recupero ascritto nel 2010, dopo due anni di decremento nelle spedizioni e tre anni di regresso negli approvvigionamenti, aveva fatto confidare nel suo consolidamento, che invece è venuto meno in entrambe le direttrici di traffico, attestando la permanenza di ampie difficoltà distributive all’estero, cui si aggiungono quelle non meno notevoli del mercato interno. L’esportazione totale, al netto di sottoprodotti, è tornata ai livelli del 2003 ed è riuscita a contenere la flessione di lungo periodo per il contributo determinante dei calcarei grezzi, peggiorando in modo più accentuato il consuntivo in valore, dove si è registrato un calo del 21,2 per cento nel riferimento decennale (tav. 62). Alla luce di queste cifre non si può parlare di stasi, trattandosi di una stagnazione tanto più evidente in quanto riferibile a cause congiunturali in misura minoritaria: i bilanci degli altri Paesi lo dimostrano incontestabilmente. Alla vigilia della crisi, vale a dire nel 2007, l’incidenza dell’export grezzo su quello totale era stata di circa un terzo, mentre nel 2011 è balzata al 47,3 per cento, compromettendo la politica del valore aggiunto e dando luogo ad un ulteriore calo degli investimenti. Contemporaneamente, è cresciuta in misura ragguardevole la quota del prodotto finito sul totale dell’import in volume, che nello stesso periodo risulta passata dal 16,2 al 25,2 per cento: un altro segnale che sottolinea le


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difficoltà cui l’industria trasformatrice non è sembrata in grado, fino all’ultimo esercizio, di opporre antidoti efficaci. Non sfugge che l’esportazione italiana del 2011 ha progredito del 4,3 per cento nei confronti dell’esercizio precedente per quanto attiene al valore, ma si tratta di una goccia nel mare che non cambia le valutazioni di fondo. Del resto, a parte la diversa omogeneità delle cifre in volume, in specie nei confronti di lungo periodo, bisogna tenere conto del mix esportato, che evidenzia risultati migliori per i grezzi e privilegia, nell’ambito del prodotto finito, i materiali di maggior pregio unitario: cosa ininfluente per quanto si riferisce alle opportunità di carico delle segherie e dei reparti a valle. La quotazione media dei lavorati spediti all’estero, che è giunta a 45,65 euro per metro quadrato equivalente, ha ascritto un recupero di cinque punti (tav. 63), ma si è limitata a ripristinare il livello del 2003, confermando una vischiosità nell’adeguamento dei prezzi che caratterizza quasi tutto il decennio. In queste condizioni, non sorprende che la quota dell’export italiano rispetto al totale delle vendite italiane sui mercati esteri abbia dovuto contabilizzare un’ulteriore erosione, scendendo allo 0,42 per cento (tav. 64): nuovo minimo storico nell’ambito del trend discendente ormai ininterrotto a far tempo dal 2003. Affermare che la situazione non è facile risulta scontato, tanto più che l’esportazione non è riuscita a smaltire la maggiore offerta derivante dai problemi del mercato interno, traducendosi in aumenti degli stoccaggi standard e più spesso in crescite delle capacità produttive inutilizzate, con ovvie

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conseguenze sul piano degli investimenti, dell’occupazione e dei contenuti professionali del settore.

11. Cina: leadership irreversibile Lo stupore che il mondo lapideo avverte a fronte dei consuntivi cinesi non accenna a diminuire, anche se il nuovo Paese leader continua a collezionare ulteriori massimi da un anno all’altro. Il 2011 non ha fatto eccezione, con quantitativi estratti e lavorati che costituiscono un terzo di quelli mondiali, ed un interscambio in cui il nuovo segno positivo è stato garantito proprio dalla Cina, con l’esportazione capace di ascrivere una crescita pari ad oltre un milione di tonnellate (tav. 65), portandosi ad un totale di 13,5 (cui corrispondono oltre 70 milioni di metri quadrati equivalenti, a fronte di un volume del prodotto finito che supera i nove decimi del totale). Si tratta di un primato che va ampliandosi da un esercizio all’altro e mette in luce aumenti quasi esponenziali, in specie nel periodo lungo (tav. 66). Il valore corrispondente non è da meno: sempre nel 2011 è stato superato il muro dei cinque miliardi di dollari ed è stato conseguito l’aumento record di un miliardo nel volgere di un solo anno (tav. 67). L’importazione non è da meno, con quantitativi omogenei a quelli dell’export ma con un mix diametralmente opposto, in quanto costituito in larga prevalenza da prodotti grezzi destinati alla trasformazione locale, mentre il valore ha sfiorato i due miliardi e mezzo di dollari (tav. 68): anche in questo caso, con un aumento in cifra assoluta senza pari.


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La domanda di blocchi è particolarmente impetuosa per il marmo ed il travertino, tanto più che l’estrazione domestica vede una forte prevalenza del granito: questa rincorsa verso nuovi consuntivi da record ha privilegiato in modo straordinario le provenienze dalla Turchia e dall’Egitto, seguite da quelle spagnole. I soli Paesi che nel corso dell’esercizio hanno visto un rallentamento delle spedizioni grezze in Cina sono Italia ed Iran, che peraltro conservano significative posizioni di rincalzo; nel primo caso, salvaguardando il prezzo medio più alto, ad un livello doppio di quello complessivo (tav. 69). Quanto all’export di lavorati, le destinazioni di gran lunga prevalenti si sono confermate quelle in Corea del Sud e Giappone con quote rispettive di 2,4 e 0,8 milioni di tonnellate ed incidenze del 22,5 e del 7,7 per cento, ma in diversi altri Paesi le spedizioni dalla Cina sono giunte a volumi massimi: è il caso di Stati Uniti e Germania, dove sono sbarcati materiali con valore aggiunto per oltre 500 mila tonnellate a testa, mentre Belgio, Taiwan, Arabia Saudita ed Hong - Kong hanno effettuato acquisti di provenienza cinese per oltre 200 mila tonnellate cadauno. Prosegue la ricerca di condizioni contrattuali più remunerative per l’esportazione dalla Cina: il prezzo medio del lavorato spedito nel 2011 è salito a 24,3 dollari per metro quadrato equivalente, che costituisce il nuovo massimo storico ed ascrive una crescita del 20,7 per cento rispetto all’esercizio precedente, mentre il valore unitario complessivo è pervenuto a 370 dollari per tonnellata, con una rivalutazione del 13,1 per cento (tav. 70). In entrambi i casi, l’aumento marginale spuntato nell’esercizio è stato il più alto mai

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conseguito dal 1994 in poi. Meno significativo è stato l’aumento delle quotazioni all’import che sono pervenute a 484 dollari per metro cubo nei calcarei grezzi ed a 553 nei silicei, con adeguamenti rispettivi del 2,7 e del 3,5 per cento (tav. 71), che sottintendono oculatezza selettiva nelle fasi di programmazione e di collaudo degli acquisti. È cresciuto anche il prezzo medio dell’import di lavorati, salito a 36 dollari per metro quadrato contro i 31,5 dell’anno precedente: un buon consuntivo, in specie per le forniture dall’India che guida la graduatoria delle spedizioni di manufatti lapidei in Cina.

12. Altri protagonisti Il mondo lapideo ha fatto registrare modificazioni strutturali decisive in tempi relativamente brevi, portando alla ribalta del mercato diversi Paesi caratterizzati da un tasso di crescita superiore alla media, mentre altri hanno partecipato all’espansione generale in misura ridotta se non anche ininfluente. Le nuove realtà emergenti sono dislocate soprattutto in Asia, al pari di quanto si è visto per la produzione, ed in misura minore nell’America Latina, mentre l’Europa presenta tutte le caratteristiche delle economie mature, con crescite notevoli di importazioni e consumi cui corrispondono vischiosità produttive indotte da strozzature di varia natura, quali ambiente, credito e lavoro. Fra i maggiori protagonisti, a debita distanza dalla Cina, la prima citazione compete all’India, che occupa il secondo posto nella graduatoria produttiva mondiale ed ha avviato un discreto flusso di esportazione grezza


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anche nel comparto calcareo (tav. 72), in aggiunta a quello siliceo, che resta di gran lunga maggioritario (tav. 73): in entrambi i casi, è sempre la Cina ad acquisire la maggioranza relativa dell’export, con Regno Unito e Italia nelle posizioni successive. Le spedizioni di materiale finito procedono più alacremente, con un volume d’affari notevolmente maggiore di quello del grezzo (tav. 74) e con gli Stati Uniti in posizione di vertice, anche se nell’ambito quantitativo il volume di blocchi e semilavorati rimane prioritario. In condizioni analoghe opera il Brasile, il cui export di silicei grezzi ha destinazioni largamente prevalenti in Cina, ed in via subordinata in Italia (tav. 75), laddove quattro quinti dei lavorati sono oggetto di fatturazione sul mercato statunitense del manufatto (tav. 76), seguito da Canada, Messico, Venezuela, Colombia e Argentina. La Germania, prima acquirente europea, compare in settima piazza: in pratica, le spedizioni brasiliane di lavorati sono, sempre di più, un fenomeno quasi esclusivamente americano. Al contrario, l’ardesia del Minas Gerais, in fase riflessiva, ha trovato maggiori opportunità di collocamento nel Regno Unito ed in altri Paesi dell’Unione Europea (tav. 77). Una progressione esportatrice di grande impatto riguarda marmi e travertini grezzi dell’Iran (tav. 78), il cui volume è quintuplicato nel giro di un decennio: in questo caso, con un apporto quasi esclusivo della domanda cinese, che nel 2011 ha assorbito il 91,4 per cento di tutto l’export iraniano, peraltro di rilevanza secondaria a fronte di un ampio consumo interno. Sul versante dell’import è proseguita la fase riflessiva del Giappone, che ha quasi azze-

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rato gli approvvigionamenti del grezzo, un tempo di alto volume quantitativo e qualitativo (tav. 79), a favore di quelli del prodotto finito proveniente dalla Cina, ugualmente in regresso a far tempo dal 2005. Detto volume è quasi dimezzato (tav. 80) nonostante le vischiosità del prezzo medio, che nell’ultimo esercizio ha fatto registrare un calo del 4,5 per cento. Non meno critico è stato il comportamento degli Stati Uniti, tanto più preoccupante perché si tratta del primo mercato mondiale, tradizionale acquirente di lavorati: il consuntivo del 2011 ha evidenziato un incremento in valore del 3,2 per cento (tav. 82) cui ha corrisposto una flessione quantitativa pari a circa otto milioni di metri quadrati ed al 14,1 per cento, compensata soltanto in parte da un buon progresso delle produzioni domestiche. Tra i Paesi fornitori, il Brasile ha recuperato la posizione di vertice, sia in cifra assoluta (tav. 83) che in quota di mercato (tav. 84), seguito da Cina, Italia e Turchia; la variazione del mix statunitense importato ha dato luogo ad una crescita del prezzo medio nell’ordine dei 20 punti (tav. 85), con un fixing di 46,7 dollari per metro quadrato equivalente,

13. Caso Turchia In meno di 20 anni, la produzione lapidea turca è cresciuta di 16 volte, l’esportazione del prodotto finito di 19, e quella del grezzo di 50. Dal canto suo, il consumo interno non è stato troppo da meno essendosi incrementato di sette volte: nel mondo della pietra, soltanto la Cina ha fatto meglio, e non per tutti i parametri. Ciò significa che quello del-


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la Turchia è un caso emblematico di quanto possano, nonostante notevoli difficoltà congiunturali, la disponibilità di importanti risorse e le capacità di valorizzarle al meglio attraverso investimenti adeguati. In cifra assoluta, il consuntivo del 2011 mette in evidenza esportazioni totali al netto di sottoprodotti per oltre sette milioni di tonnellate ed un valore corrispondente pari a circa 1,7 miliardi di dollari (tav. 86), anch’esso in aumento quasi esponenziale. Si usa ripetere che il successo della Turchia deve essere ascritto in larghissima maggioranza all’impeto della domanda cinese di grezzi: l’affermazione è vera, tanto più che l’importazione del lavorato negli Stati Uniti, primo mercato di sbocco del prodotto finito, non sta affatto brillando. Tuttavia, nel caso di specie bisogna fare una distinzione importante: sempre nel 2011, l’esportazione turca di blocchi è calata del 32,4 per cento, con un regresso nell’ordine dei 120 milioni di dollari, mentre quella delle lastre è cresciuta del 45,5 per cento, guadagnando 170 milioni (tav. 87). Ciò significa che le segherie hanno potenziato la propria attività e che gli importatori cinesi hanno trovato convenienza ad acquistare marmi e travertini turchi anche in forma semilavorata, diversamente da quanto è accaduto per altre provenienze. I manufatti di marmo evidenziano un regresso del 4,9 per cento ma restano la componente maggioritaria di tutto l’export dalla Turchia, con il 36,8 per cento del totale. Il calo, peraltro, è ampiamente eliso dalla crescita del travertino lavorato che è stata pari al 60 per cento, portandosi a 200 milioni di dollari. In definitiva, se il 2011 evidenzia un aumento del 7,1 per cento nei grezzi, quello del prodot-

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to finito è inferiore di un solo punto; e giova aggiungere che l’export totale in valuta vede prevalere proprio il valore aggiunto, con il 52,9 per cento, senza dire che il grezzo partecipa con il 31,9 per cento di lastre mentre i blocchi si sono ridotti a meno del 15. In altri termini, la strategia esportatrice turca non si limita a lucrare sugli effetti di una domanda cinese pervenuta a livelli straordinari ma persegue un’oculata politica industriale e promozionale che coesiste con un valore medio per unità di prodotto rimasto sostanzialmente stazionario durante tutto l’ultimo decennio. Non si deve dimenticare che la Turchia possiede circa 14 miliardi di tonnellate in riserve accertate e coltivabili, pari a circa un terzo di quelle mondiali (secondo altre fonti il volume dovrebbe essere dimezzato ma l’assunto non cambia apprezzabilmente per quanto riguarda le strategie a breve e medio termine). Ciò vuol dire che l’industria turca del marmo e della pietra può orientare le proprie scelte tattiche in piena adesione alla dinamica del mercato mondiale senza compromettere potenzialità di ulteriore sviluppo oggettivamente eccezionali, supportate da una collaborazione altrettanto leader del momento scientifico. Per parte sua, il mercato interno è in grado di progredire ulteriormente, pur esprimendo un consumo medio pro-capite quasi doppio di quello mondiale ma tuttora lontano dai livelli dei Paesi europei di più spiccata vocazione lapidea e da quelli di Corea del Sud e Taiwan, che sono i massimi consumatori unitari in Asia.


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14. Il sistema dei trasporti Marmi e pietre, nonostante la crescente diffusione degli spessori sottili che hanno avuto importanti successi nell’ambito delle produzioni di qualità grazie al trattamento delle superfici tramite resinatura, restano materiali caratterizzati da un alto peso specifico e quindi da un’incidenza significativa del costo dei trasporti, accresciuta dal forte sviluppo degli scambi internazionali, generalmente ad ampio raggio. Gli utilizzi del mezzo gommato e di quello navale sono strettamente collegati: ad ogni carico marittimo, relativo ad un’ampia maggioranza dell’export, corrispondono almeno due trasporti stradali, cosa che si verifica anche nel caso di fruizione della ferrovia, tuttora limitata ma sempre in grado di assicurare alternative convenienti in talune fattispecie sostanzialmente obbligate: si pensi al trasporto del granito grezzo dalle cave del Sudafrica al porto di Durban, a quello dei silicei estratti in Finlandia e destinati alla Cina attraverso la linea transiberiana, ma anche al cosiddetto “treno del marmo” fra il porto italiano di Marghera (Venezia) ed il terminale di Domegliara S. Ambrogio, nel distretto lapideo di Verona. Avuto riguardo alle capacità di carico dei mezzi di trasporto (che nel caso di molte cave sono limitati alla sola motrice), al volume delle produzioni ed ai viaggi del manufatto per il luogo di posa in opera, il numero delle camionate settoriali utilizzate dal settore è stato calcolato, sia pure con grande approssimazione, in diverse decine di milioni all’anno: un indotto certamente prioritario, sia dal punto di vista del giro d’affari sia

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in chiave occupazionale. Qualche dato esemplificativo riguardante l’Europa consente di mettere a fuoco l’importanza che il comparto lapideo riveste nel bilancio dei vettori. Nel gruppo dei Quindici, le tonnellate oggetto di trasporto stradale sono state pari a 13,4 miliardi nel 2009 ed a 13,2 miliardi nel 2010: ebbene, l’incidenza di marmi e pietre, pur limitata ai soli scambi internazionali, è salita dallo 0,66 per mille allo 0,78. Si tratta di una crescita tanto più apprezzabile in quanto conseguita a fronte di un decremento complessivo del trasporto di merci su mezzo gommato (tav. 88) e soprattutto, in quanto destinata ragionevolmente a raddoppiare laddove si tenga conto delle spedizioni interne. È utile aggiungere che le incidenze più alte si sono registrate nei Paesi a maggiore vocazione lapidea, a cominciare dal 6,22 per mille del Portogallo, per proseguire col 2,06 dell’Italia, e con quote inferiori ma sempre più alte dell’unità in Belgio e Spagna. I livelli più bassi, invece, si sono registrati in Danimarca e nel Regno Unito, che non a caso figurano tra i Paesi europei con la minore propensione all’utilizzo lapideo. Un giudizio necessariamente sintetico sul ruolo trainante dei trasporti nel settore lapideo non può prescindere dall’importanza decisiva di questa infrastruttura nell’ottica di uno sviluppo collegato al potenziamento della produttività, all’elisione dei tempi morti ed alla necessità di valorizzare ogni utile sinergia a livello di sistema. La prevalenza del mezzo gommato e subordinatamente di quello marittimo chiama direttamente in causa il problema dei costi petroliferi, che nelle attuali condizioni rischia di diventare


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una strozzatura ragguardevole ed un collo di bottiglia capace di frenare le tendenze alla ripresa manifestate dalla domanda internazionale. D’altro canto, la questione è di rilevanza generale e sottintende il forte bisogno di una chiara volontà politica necessariamente globalizzata, capace di perseguire l’interesse, o meglio, il diritto di chiunque.

15. Consumi in crescita In modo analogo a quanto accade nella produzione e nell’interscambio, il progresso del consumo mondiale si è tradotto in una crescita di quattro punti anche nel 2011 ma è rimasto prerogativa di un numero piuttosto ristretto di Paesi. Da sola, la Cina contribuisce con un quarto del totale, pari ad oltre 300 milioni di metri quadrati equivalenti, mentre il gruppo dei primi cinque, cui appartengono anche India, Stati Uniti, Italia, Corea del Sud e Brasile (Paesi con almeno 50 milioni di metri quadrati posti in opera), raggiunge la metà (tav. 89). La propensione alla crescita è fisiologicamente diversa da un Paese all’altro con punte massime, nell’ordine, in Cina, Brasile e India (tav. 90), mentre quelli europei ed il Giappone mettono in luce flessioni di lungo periodo tipiche delle economie mature, ma nello stesso tempo, indici di pur differenziate condizioni di disagio: in questo senso, tra i risultati maggiormente negativi vanno segnalati quelli della Spagna e soprattutto della Grecia. Comunque sia, il consumo mondiale cresce significativamente da un anno all’altro, con una media che nell’ultimo decennio si è ragguagliata al 7,8 per cento.

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Particolare interesse deve essere attirato anche sul consumo pro-capite: è ovvio che le cifre assolute dell’utilizzo variano in funzione del numero di abitanti. Di qui, l’importanza della classifica riferita alle cifre unitarie, che vede emergere Paesi di limitata dimensione come il Belgio, primo ad avere superato il muro dei due metri quadrati a testa, o come la Svizzera che segue con oltre un metro quadrato e mezzo (tav. 91). Si tratta di risultati particolarmente lusinghieri che nel primo caso propongono l’esempio di un consumo superiore di ben dieci volte alla media mondiale, motivato da varie concause, quali importanza delle risorse, investimenti produttivi, attenzione progettuale e promozionale, condizioni economiche, tradizione. Non sono mancati importanti sviluppi del consumo unitario anche in Asia, come in Corea del Sud e soprattutto a Taiwan, balzato al terzo posto della graduatoria mondiale, mentre hanno regredito Italia, Spagna e Portogallo, pur conservando cifre di assoluto valore, oscillanti intorno al quintuplo di una media planetaria che per la prima volta ha superato 200 metri quadrati equivalenti per mille abitanti. Quanto alla Cina, il suo consumo pro-capite resta naturalmente nelle retrovie, ma cresce in modo talmente positivo da avere superato quello del Giappone, rimontando un distacco che nel 2001 si era espresso nella proporzione di uno a cinque. In pratica, non esiste alcun Paese in cui marmi e pietre non possano trovare collocazione. Da questo punto di vista, il contributo cinese è fondamentale e merita un riconoscimento specifico di ottimizzazione distributiva, perché nel 2011 sono stati addirittura 197 i Paesi di tutti i continenti che hanno


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importato prodotti lavorati dalla Cina: fra i tanti, persino Bhutan, Islanda, Isole Figi, e via dicendo. Il mondo della globalizzazione diventa operativamente più piccolo e sembra evolvere verso i caratteri di un enorme mercato domestico. Dal canto suo, l’Europa dei Quindici, con circa 250 milioni di metri quadrati posti in opera (tav. 92), esprime un impiego collettivo inferiore del 19,5 per cento a quello della sola Cina ma costituisce pur sempre un importante contesto funzionale anche dal punto di vista del carico di lavoro per le sue industrie trasformatrici, pari a circa venti milioni di tonnellate grezze, cui l’Italia ha contribuito per oltre un terzo. Esistono spazi disponibili per tutti, ma la loro fruizione presume le necessarie volontà imprenditoriali ed istituzionali.

16. Pietra e demografia La correlazione che esiste tra popolazione ed attività economiche è naturalmente ovvia, ed il settore lapideo non fa eccezione. Nondimeno, è interessante constatare come i Paesi col maggior numero di abitanti non siano necessariamente quelli con il più alto consumo di marmo e pietra, se non altro nel ragguaglio pro-capite. Oggi, sono soltanto undici i Paesi che esprimono una popolazione residente superiore a cento milioni, ma nel complesso ospitano il 57 per cento di quella mondiale (tav. 93), lasciando il saldo a tutti gli altri, che ammontano, fra grandi e piccoli, ad oltre 200. In questo campo, la leadership compete indiscutibilmente alla Cina ed all’India, dove

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si accentra il 35 per cento della popolazione stessa. Considerazioni analoghe valgono per la superficie disponibile, dove la graduatoria si apre con il primato della Russia. Ebbene, la Cina lapidea evidenzia, in sede d’interscambio, una leadership che risulta conforme a quella demografica, eccellendo sia nelle vendite che negli acquisti, mentre l’India, seconda esportatrice mondiale, precipita in basso quanto ad importazioni. Assai più notevoli sono le discrasie di settore che si rilevano in altri Paesi “top” dal punto di vista della popolazione: è il caso, nell’ordine, di Indonesia, Pakistan, Bangladesh, Nigeria e Messico, dove le quote dell’export e dell’import lapideo, e conseguentemente dei consumi, sono frizionali. Ciò significa con tutta evidenza che nel mondo esistono ampie sacche di consumi potenziali da promuovere, anche se la loro elisione deve necessariamente confrontarsi con problemi di finanziamento degli investimenti, a cominciare da quelli nell’edilizia di qualità, e naturalmente, con la necessità di implementare il reddito medio. La Cina persegue una linea di programmazione che si traduce in cifre coerenti anche nel comparto lapideo, grazie al bilanciamento quantitativo di export ed import che non trova corrispondenza in valore a causa delle diverse incidenze di grezzi e lavorati, ma che costituisce un caso praticamente unico nell’ambito del campione. Sta di fatto che il consumo unitario del prodotto lapideo nei Paesi leader in campo demografico è sempre inferiore alla media mondiale (con una punta massima nel Bangladesh: non a caso nelle posizioni di coda quanto a reddito unitario). Il fenomeno, solo


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apparentemente singolare, deve ascriversi al fatto che il gruppo in questione non comprende alcun Paese europeo (fatta una relativa eccezione per la Russia), quando è proprio l’Europa ad assicurare i maggiori volumi dell’impiego lapideo, almeno in proporzione agli abitanti. In altri termini, se è vero che i Paesi europei hanno dovuto rinunciare da tempo al vecchio primato tradizionale, a cominciare dall’Italia, è anche vero che il loro ruolo complessivo continua ad essere importante e che il “gap” lapideo degli altri, pur essendo in fase di progressiva riduzione, è tuttora di notevole ampiezza, lasciando spazi significativi alle politiche di sviluppo: da un lato produttive e dall’altro distributrici. Il mercato, in buona sostanza, è sempre lontano dal potersi considerare saturo.

17. Macchine e impianti Le incertezze congiunturali presenti nel sistema economico non hanno determinato conseguenze negative in campo marmo-meccanico, dove il tradizionale primato qualitativo italiano ha ricevuto un’importante conferma dai nuovi massimi dell’export. Nell’Europa dei Quindici, le spedizioni all’estero hanno fatto registrare un’ulteriore ripresa del 16,9 per cento che ha permesso di recuperare quasi integralmente il volume complessivo del 2008 con il contributo decisivo dell’Italia, tradotto in vendite quantitative per circa 83 mila tonnellate, in progresso di oltre 21 punti (tav. 94), mentre i maggiori concorrenti, Germania e Spagna, sono rimasti lontani dal rispettivo massimo.

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Progressi non meno significativi sono stati conseguiti nell’importazione europea (tav. 95), mentre l’interscambio riguardante il gruppo dei Ventisette Paesi dell’Unione ha messo in evidenza una composizione dell’export largamente favorevole alle spedizioni extra-comunitarie, pari al 75,7 per cento del totale (tav. 96), confermando il vecchio apprezzamento del mondo produttivo lapideo nei confronti della qualità, con riguardo ovviamente prioritario a quella italiana. L’assunto vale anche per il valore, in cui l’apporto italiano si è ragguagliato a 670 milioni di euro (tav. 97), pari al 61,4 per cento del fatturato europeo, con una quota extra-Unione pari a quattro quinti dell’export nazionale. Il valore medio per unità di prodotto si è ragguagliato a 990 euro per quintale nella cifra europea ed 810 euro in quella italiana, che ha fatto registrare il terzo regresso consecutivo, dopo il vertice di 920 ascritto nel 2008. Nel lungo periodo, con raffronto sull’anno base assunto nel 1998, resta un aumento di 22 punti (tav. 98) mentre quelli dei volumi esportati e del corrispondente flusso valutario hanno avuto riguardo, rispettivamente, al 59,1 ed al 94,3 per cento, esprimendo un differenziale che attesta, se non altro, l’impegno dell’industria marmo-meccanica in chiave di sviluppo della produttività. Le maggiori destinazioni dell’esportazione impiantistica italiana e conseguentemente di quella europea riguardano i grandi protagonisti mondiali del lapideo: nell’ordine quantitativo del 2011, India, Turchia, Iran, Brasile, Cina, che non a caso, e sia pure in sequenza diversa, figurano in testa alle graduatorie della produzione lapidea e dell’in-


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terscambio. Si deve constatare come i valori medi per unità di prodotto siano generalmente superiori a quello globale, con le sole eccezioni importanti dell’India ed in misura più ridotta, del Brasile (tav. 99). Globalmente, massima importatrice di tecnologie settoriali si è confermata la Cina, che nel 2011 ha quasi raddoppiato i propri acquisti dall’estero, portandoli a quasi 820 milioni di dollari con una crescita di ben quattro quinti rispetto al consuntivo precedente (tav. 100) e quote maggioritarie per le forniture di Giappone e Svizzera, mentre l’Italia figura in sesta posizione, contro la seconda del 2010, essendo stata superata anche da Taiwan, Corea del Sud e Germania. Pur potendo disporre di importanti produzioni domestiche anche in campo tecnologico, la Cina ha dovuto accrescere in modo impetuoso i suoi acquisti dall’estero, sia per fronteggiare importanti investimenti innovativi resi necessari dalla dinamica estrattiva e trasformatrice, sia in una logica di qualità. È stato notevole, poi, il recupero tuttora parziale della domanda statunitense che si è riportata intorno ai 200 milioni di dollari ma resta sempre lontana dai massimi pregressi (tav. 101): in questo caso, con un ottimo avanzamento della quota italiana, seconda soltanto alla cinese ed in buon vantaggio su Germania, Giappone e Taiwan. Ancora più significativo è risultato, infine, il consuntivo tecnologico dell’import brasiliano, salito a 90 milioni di dollari (tav. 102) con una crescita totale del 60 per cento ed una quota italiana del 59,5 per cento, in ulteriore ascesa di sette punti.

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

18. Beni strumentali L’industria lapidea alimenta un forte indotto anche nell’ambito dei consumi quotidiani di abrasivi e di utensili diamantati, usati quotidianamente nelle fabbriche di tutto il mondo: questi fabbisogni, in altri termini, non si riferiscono ad investimenti ma a spese per la gestione. Il mercato di questi materiali si colloca in una dimensione prevalentemente e tradizionalmente nazionale, ma l’interscambio tende a crescere, secondo una logica che aspira a coniugare al meglio i parametri economici e qualitativi con quelli di rendimento. Gli scambi a largo raggio restano inferiori a quelli dell’ambito macroregionale: lo confermano in misura probante i movimenti dell’Unione Europea, dove i valori risultano notevolmente superiori nella commercializzazione interna al gruppo dei Ventisette, sia nell’export (tav. 103) che nell’import (tav. 104). In ogni caso, il bilancio del 2011 risulta di segno generalmente positivo, anche se non mancano Paesi in controtendenza. Le vendite hanno evidenziato un ulteriore consolidamento della leadership tedesca, con l’Italia in seconda posizione, mentre negli approvvigionamenti le differenze sono più sfumate, con la Germania ancora in testa alla graduatoria, seguita dalla Francia. Gli aumenti che si sono avuti nell’ultimo esercizio sono omogenei, spaziando dal massimo del 13 per cento nell’esportazione fuori Europa ad un minimo del sette per cento nell’importazione corrispondente, e sottolineando che la ripresa del settore è stata mediamente considerevole anche in


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un contesto maturo come quello del Vecchio Continente, dove le opportunità di sviluppo sono meno ampie. Nel lungo periodo, l’export extra-comunitario, che è meno importante sul piano quantitativo ma risulta notevolmente più qualificato sul piano dei valori medi, evidenzia una forte crescita che ha portato ai nuovi massimi del 2011, mentre l’import, anch’esso in aumento per quanto attiene alle cifre assolute, rimane decisamente stazionario quanto ai prezzi (tav. 105). Su questo fenomeno incide in maniera significativa l’acquisto europeo di materiali cinesi. A tale riguardo, è da sottolineare che l’import comunitario di beni strumentali provenienti dai Paesi terzi, ed in primo luogo dalla Cina, ha superato, sempre nel 2011, i cento milioni di euro, pari a circa un terzo del totale, contro i 95,3 dell’anno precedente ed i 67,6 del 2009. L’apporto maggiore a questo flusso di acquisti è venuto ancora una volta dalla Germania, seguita da Paesi Bassi, Italia e Polonia. In buona sostanza, nel caso della Cina l’incidenza del trasporto diventa una variabile meramente complementare, assorbita da un differenziale di prezzo decisivo, anche se le attenzioni per la qualità, che nelle produzioni cinesi non è ottimale, sono ben dimostrate dal decremento dell’import extra-comunitario in Paesi importanti come Italia, Francia e la stessa Polonia. Nel mondo dei consumabili le produzioni domestiche restano prevalenti anche se il mercato ha perduto in maniera irreversibile il vecchio carattere puntiforme, ma il protagonismo cinese si è fatto largo anche in questo campo, grazie ad una competitività economica che nella fattispecie assume ca-

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ratteri aritmeticamente più evidenti rispetto a quelli rilevabili nel lapideo e nell’impiantistica. Tuttavia, la quota dei mercati occidentali acquisita dalla Cina è sempre lontana dalla maggioranza, sia per ovvie ragioni di funzionalità commerciale e di organizzazione distributiva, sia per i suddetti limiti qualitativi, che in taluni casi hanno indotto apprezzabili revisioni delle preferenze, col ritorno a prodotti europei di sperimentata valenza tecnologica.

19. Concorrenza e promozione Marmi e pietre operano in un sistema economico basato sulla logica della concorrenza e della competitività, tanto più che le loro destinazioni si riferiscono a libere scelte di mercato e quindi ad una domanda sufficientemente duttile, tipica dei materiali da finitura edilizia; ciò, con qualche correttivo riveniente dagli impieghi alternativi a carattere strutturale. In questa ottica, il confronto di maggiore frequenza è quello con la ceramica, anche se il ventaglio degli utilizzi lapidei è certamente più ampio, trovando spazio significativo nell’arredo urbano, nella funeraria e nei lavori speciali, mentre la destinazione delle piastrelle, peraltro di grande valenza quantitativa, riguarda soprattutto pavimenti e rivestimenti interni. Il rapporto fra ceramica e pietra rimane favorevole alla prima nel ragguaglio a metri quadrati prodotti, che tuttavia costituisce un riferimento meramente statistico perché il valore unitario medio diverge in maniera importante a vantaggio del lapideo, anche in funzione del peso e del carattere naturale di


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colori e tecnologia. In ogni caso, la tendenza di lungo periodo è favorevole al lapideo nel senso di un maggiore sviluppo di produzione ed impiego, sia pure coi limiti appartenenti alla fisiologia dei grandi numeri (tav. 106): la cosa è tanto più degna di nota, perché la ceramica consente processi produttivi standardizzati, mentre marmi e pietre si affidano soprattutto alla professionalità progettuale ed esecutiva. Il fatto di agire in un mercato selettivo e competitivo, nell’ambito di un settore dove il confronto tra marchi aziendali non è meno stringente di quello tra Paesi, non soltanto in tema di prezzi, sottolinea il ruolo della promozione quale corollario di una moderna politica di investimenti produttivi. Non a caso, le fiere del lapideo fruiscono di frequentazioni generalmente crescenti e di una diffusione internazionale estesa ad un alto numero di Paesi, anche se il turnover storico delle iniziative in parola ne attesta una ricorrente funzione tattica, con l’ovvia eccezione di quelle che hanno un riconosciuto valore di riferimento mondiale. In questo senso, oltre a manifestazioni consolidate come quelle di Verona, Izmir e Norimberga, si deve ricordare il forte successo più recente di Xiamen (tav. 107) che costituisce la naturale esplicazione dello strapotere lapideo cinese, ulteriormente testimoniato dalle altre fiere locali, a cominciare da quelle di Pechino e Shanghai, per concludere con le altre complementari. Promuovere non significa soltanto comunicare, documentare e mettere a disposizione della committenza potenziale ogni strumento utile a sostenere le decisioni d’acquisto. Prima ancora, vuol dire investire in ricerca, pro-

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duttività e sicurezza: un campo in cui, come si è detto più volte, non poco resta da fare. L’estrapolazione delle serie storiche a pari condizioni operative ed infrastrutturali, basata sulle medie quinquennali pregresse, consente di prevedere un incremento decennale della produzione in grado di pervenire quasi al raddoppio (tav. 108). Ciò, accanto a quello dell’interscambio, meno accentuato alla luce dei maggiori impieghi di materiale domestico rilevati negli esercizi più recenti, ma pur sempre ragguardevole (tav. 109). Il trend di espansione mondiale, in buona sostanza, è destinato a continuare e probabilmente a recuperare un tasso più elevato nella misura in cui volontà politica, imprenditorialità e coesione sociale sappiano “fare sistema” e garantire a marmi e pietre il perseguimento di obiettivi realmente conformi al potenziale di mercato.

20. Pietra del futuro Lo sviluppo del settore è ipotizzabile, in aderenza alle previsioni quantitative, anche per il giro d’affari, la cui stima dell’interscambio in esportazione si colloca, per il 2011, intorno ai 18 miliardi di dollari (tav. 110), bilanciati da un eguale valore importato. Tali cifre fanno emergere una crescita decennale nell’ordine complessivo dei 12 miliardi e mezzo ed un saggio d’incremento annuo di quasi 24 punti, nettamente superiore a quello del volume, che nello stesso periodo si è attestato al 10,5 per cento. Il fatto che l’aumento in valore assommi ad oltre il doppio di quello in quantità è un’ulteriore testimonianza dello stato positivo del


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comparto ed un motivo di cauta fiducia nel futuro della domanda e dei risultati di gestione industriale. Il trend del fatturato ha iterato quello delle spedizioni, con la sola eccezione del 2009 (tav. 111) ed ha avvertito gli effetti della crisi in misura ridotta rispetto ad altri settori contigui, anche se il comportamento dei maggiori Paesi esportatori è stato notevolmente diverso dall’uno all’altro, con escursioni piuttosto circoscritte nei confronti della congiuntura quantitativa (tav. 112). Nel dettaglio, è da notare come l’Italia abbia conservato la seconda posizione, diversamente da quanto è accaduto nei volumi, e come il massimo incremento sia stato appannaggio della Turchia, seguita stavolta dalla Cina. È fondamentale soggiungere che per mettere a fuoco le reali dimensioni del comparto e le sue reali prospettive, questi dati, rivenienti da consuntivi ufficiali dei cinque Paesi “top” e desunti da stime limitatamente agli altri (che esprimono solo un terzo del fatturato mondiale d’interscambio), debbono essere integrati con le vendite interne, sia pure minoritarie. Ebbene, una valutazione tendenziale effettuata sulla base di produzione, movimenti internazionali e consumi, e sulla quota residua delle disponibilità quantitative valorizzata ad un prezzo medio ragionevolmente inferiore a quello di export ed import, consente di indicare, in via di massima, una cifra nell’ordine dei 30 miliardi di dollari quale corrispettivo delle vendite finali, al netto dei trasferimenti intermedi che caratterizzano una parte significativa dei processi produttivi. Si tratta di un flusso notevole dal punto di vista finanziario, ed anche sul piano strategico: infatti, si

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differenzia apprezzabilmente dalla struttura esportatrice del commercio complessivo mondiale a vantaggio principale dell’Europa, della Cina e dei Paesi terzi (tav. 113), facendosi evidente occasione di sviluppo. In conclusione, è fondato ipotizzare una prosecuzione della crescita settoriale anche nel medio e lungo termine, che si basa sulle opportunità tecnologiche, economiche ed estetiche offerte dal materiale lapideo in una felice sinergia di caratteri positivi; ma nello stesso tempo, sulle previsioni ufficiali di incremento della popolazione mondiale che nel prossimo quarantennio andrà a crescere, secondo l’assunto delle Nazioni Unite (tav. 114), nella misura di quasi un punto all’anno. Ciò presume l’assenza di fatti esogeni capaci di condizionare lo sviluppo generale del pianeta e con esso, quello di marmi e pietre, che peraltro hanno già dimostrato in diverse occasioni di possedere gli antidoti per reagire positivamente alle difficoltà maggiori. Non da oggi, il materiale lapideo è stato definito prodotto di pace: ecco un buon motivo in più per condividere diffusi auspici di espansione consapevole, di oculati investimenti produttivi e di un’efficace cooperazione internazionale.

Conclusione Il fatto che la Cina, settorialmente marginale fino all’inizio degli anni novanta, sia giunta ad esprimere un terzo della produzione lapidea planetaria ed una quota equivalente del consumo, non costituisce un carattere specifico di marmi e pietre. Nel 2011 il gigante asiatico ha utilizzato il 53 per cento del


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cemento mondiale, il 47 per cento del ferro, il 46 per cento del carbone, il 40 per cento di acciaio ed alluminio: c’è quindi da attendersi un’ulteriore espansione dell’incidenza lapidea, tanto più che l’industria estrattiva cinese, nel corso dell’ultimo quinquennio, è cresciuta “solo” di un terzo. Stante l’importanza decisiva che la Cina ha assunto nello sviluppo lapideo del mondo, la previsione diventa sostanzialmente una certezza. Nel frattempo, il “Summit Mining” di Capetown, tenutosi all’inizio del 2012, ha visto un discreto numero di Paesi africani (Burkina Faso, Ghana, Guinea, Mali, Sudafrica, Zambia) annunciare una revisione radicale delle rispettive leggi minerarie, e quindi dei contratti di concessione, con aumenti importanti delle “royalties” ma nello stesso tempo con il potenziamento della presenza pubblica ed incentivi notevoli alla verticalizzazione, confermata, sempre in Africa, dalla ragguardevole crescita di attività trasformatrici del grezzo calcareo in Algeria e Togo. La comparsa di nuove realtà settoriali caratterizzate da cifre assolute non trascurabili sta interessando anche l’America, e naturalmente, la stessa Asia. Basti pensare al discreto volume dell’export siliceo grezzo dalle Bahamas verso gli Stati Uniti, ovvero dal Nepal e persino dal Bhutan verso l’India, per non dire del buon quantitativo di blocchi importati nelle Maldive per lavorazioni in loco. Ciò significa che anche i Paesi obiettivamente minori, finora tagliati fuori dall’interscambio di settore se non per flussi marginali di acquisti del manufatto altrui, sono in grado di ritagliarsi uno spazio proprio e di porre le basi per espansioni non effimere. In tutta sintesi, la realtà del mondo lapideo,

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con particolare riguardo a quello estrattivo, sta cambiando; ed il mutamento strategico che ha trovato esplicazione prioritaria in Cina appare in grado di coinvolgere non pochi Paesi il cui ruolo, fino a questo momento, era stato trascurabile od al massimo complementare. Al contrario, soprattutto dove risulta più condizionata dalla congiuntura negativa, l’Europa trova palesi difficoltà a chiudere la fase discendente del ciclo: in Spagna esiste oltre un milione e mezzo di famiglie senza reddito e la disoccupazione, nel solo 2011, è cresciuta di 600 mila unità raggiungendo un nuovo massimo pari a 5,4 milioni, mentre le nuove abitazioni invendute hanno superato il milione; in Italia 60 mila Aziende edili, pari al 15 per cento, si sono viste costrette a chiudere, aggravando una crisi dell’attività costruttiva che si è tradotta in un regresso quinquennale del 40,4 per cento, senza che 255 miliardi di euro elargiti in due “tranches” agli Istituti di credito da parte della BCE abbiano innescato una ripresa sia pure modesta, se non altro nella concessione dei fidi e dei mutui. Lo sviluppo del terzo mondo sta trovando sponde impreviste nelle strozzature della politica creditizia praticata in alcune economie mature, condizionate negativamente da una crisi della domanda e prima ancora degli investimenti, che è innanzi tutto crisi di fiducia. Ne consegue che una crescita organica e funzionale, idonea ad evadere un’offerta crescente come quella dei Paesi emergenti, spesso eccedentaria rispetto ai fabbisogni interni, non può prescindere da una mondializzazione coordinata, capace di tenere nel giusto conto le esigenze di tutti, a cominciare dal momento finanziario.


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Il settore lapideo non fa eccezione. Al contrario, ha bisogno come non mai di sinergie a tutto campo in cui lo sviluppo della produzione estrattiva e trasformatrice si coniughi con quello di una promozione in grado di interpretare al meglio, con adeguati investimenti, le attese della committenza sul piano economico e prima ancora, su quello qualitativo. Conseguentemente, avverte il bisogno che questo rinnovato impegno promozionale sia conforme alle dimensioni ed alle tipologie dei mercati, in modo da implementare la redditivitĂ delle forniture e la soddisfazione della

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clientela cui possono ugualmente contribuire le risorse dei Paesi avanzati e la forza dei nuovi protagonisti, grandi o piccoli che siano. Le riserve mondiali di marmi e pietre sono praticamente inesauribili e la natura non ha fatto discriminazioni, avendole diffuse dovunque. Ăˆ un dato di fatto da cui conviene partire per impostare uno sviluppo basato sull’idoneitĂ del lapideo a creare espansione, su principi di concorrenza leale utili a tutti, ed in ultima analisi, su politiche finanziarie di vera cooperazione.



XXIII World Marble and Stones Report 2012



Preface

The existence of the stone in the building and in the civil architecture is a universal constant which has played out for thousands of years. Ages, included the far ones, where the stone use has not had an important role either structurally or decoratively, do not exist, but the last half century has registered a very accentuated acceleration thanks to the technological progress, the costs control and the growing preferences showed by design and clients; meanwhile, thanks to the development of the interchange induced by the improvement policies of the resources initiated in many Countries, and by fast and functional transports. Marbles and stones belong to the human civilization without any distinctions of latitudes and longitudes: in all countries there is the use of these materials and their presence in different levels of quantity in the international handling of raw materials and the finished ones. The continuity of the investments in equipments and facilities and as possible in the same research guarantees

appreciable optimizations of the productivity and safety, contributing to the expansion trend which has played out for decades. It is natural that the technology cannot be aside from the marketing. Indeed, the guarantees of last, maintenance economy and resistance, typical of the stone field have to combine with the safeguard of the work conditions and the environment one, but meanwhile are linked to a comparison always more urgent with distribution and promotional problems among them the competitiveness ones emerge: not only in terms of costs but also according to the point of view of a global market which is parcelled out and selective. The knowledge of the demand and offer in their origin complex articulations, productive typologies and outlets, and in their short and long period current trends becomes a management factor of strategic importance either in the planning of the sectoral interventions or in the choices of company budget. So the Report wants to renovate a


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support structure whose function is almost consolidated and meanwhile borne out by other extensions of base gathering so that we can extend it to new important factors. In this regard we have to mark that the number of controlled Counties has reached a new maximum of 96. The stone sector has been able to face the global economical crisis of the last years with results better than the average ones. It is fair to underline this aspect because demonstrates that marbles and stones have a strategic value recognized officially in different Countries, and that the demand, far from elastic characters and trend concessions is borne out by objective factors as the technological and chromatic competitiveness and the consequent suitability to satisfy functional and aesthetic needs on the occasion of a unique synergy. Definitively, the growing forecasts which come from the extrapolation of the production , interchange and consumption historical series in addition to have a confirmation in the experimental control of the formulated ones in the previous Reports, allow to renovate an old trust in the marble and stone, provided that it is supported, either in the developing Countries or in the ripe economies, by an institutional and company policies of adequate investments.

1. Macro-economical conditions The world is growing and counting progress that in some cases has assumed an almost sky-high trend, as for population, equal to about seven billions of units (tab. 1), even

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if the gross product, in the order of nine thousand dollars per capita in year ratio, has strong differences and some of them are accentuating. 2011 has registered decreases spread in the development net rate since the global GDP has conserved a good propensity to the growth, in the medium order of four points (tab. 2), on the contrary the interchange one has been almost double. In Europe the previous critical conditions, which has involved all Countries of the Union during 2009, last in the great part of the countries also in 2010 and have been partially overcome in 2011 except for Greece and Portugal (tab. 3), while the unemployment rates and the medium prices are growing (tab. 4) and underlining greater unease conditions just in the Old Continent. The recruit has confirmation in the investments for research and development, whose the long term gradient is to the extraEuropean Countries benefit with a priority with regard to Chine and concerning the GDP the differential is to Japan and USA benefit and is very wide in the European area with the significant exception of the Germany (tab. 5). The Exchange fluctuations that have been registered during 2011, have been relatively contained compared to the past, except for the Swiss franc, against the measures adopted in the final glimpse of the financial year and for the yen, within the frame of a medium period almost consolidated. (tab. 6). The trust in an accelerated recovery has been partially annulled by the final balance counted in the USA and in Japan where the marginal increase of the PDG has been


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lower than the global average: in the first case of over one point and in the second one almost three. Nevertheless, the emerging countries did not betray any expectations, with increases of almost ten per cent in Chine, India and other Asiatic Countries, considering also the optimal recovery obtained by Brazil and Russia. In other words, the International trend confirms the existence of a variable fast world, where the recovery of less developed extra-European Countries continues with an accentuated rhythm, while the ripe economies have difficult to adapt as for example Europe Japan, USA and Canada where the problem of the competitiveness became urgent and where there are important crunches in the environmental and finance field. It is good note that the global development has a wide propensity to the growth aside from political and military influences. Besides, the phenomenon is physiological, insofar as the improvement of the resources can be conform to the rationality and International cooperation criteria because corresponds to a demographic constant increase and to the real goods demand one starting from the house which is a natural consequence.

2. Building activity The building financial reserves has a great strategic importance such as support of the global development: 2011 has had an incidence of the investments on the GDP which has reached 11, 1 per cent recovering the level reached in 2000 and limiting at

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about half point the delay compared to the period before the crisis (tab. 7). Greatest difficulties occur in Europe and overall in the North America, on the contrary in Asia and Africa new top records have been achieved to underline the extent of their capabilities. Chine, being under its top records, guides the global classification of the residential building with about 400 thousands new monthly houses and an yearly increase equal to 8,4 per cent which iterates the GDP one, on the contrary the average of the global builders counts a growth of over six points, much flattering because has interrupted a descending four-years trend. (tab. 8). No Countries, except for South Chorea has reached the top record of the building activity during 2011, but in the long period gathering referred to the last 12 years it is easy to note the strong progress of Turkey, Russia and Poland in addition to the Chine and Chorea ones, on the contrary great part of Europe had to face with great surplus, overall in Spain, Portugal and in lesser part in Germany (tab. 9). However, he most negative balance is the USA one. Italy deserves a specific analysis: in the last three years its decrease has been equal to about 18 points assuming a strong consistence importance inserted in a stagnation substantially chronic and with a prices systematic growth (tab. 10). The licenses and planning trend is vivid and the increases achieved between 2001 and 2005 have been followed by constant blips which in the last three years have lead to new lows (tab. 11) with a serious employment flight which caused a net lost of acquired professionalism.


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A not marginal aspect of the Italian crisis is made up of the energy costs increase in a bigger degree than the average. Within six years, either the electricity or the oil products ones are increased of about one third, with an annual average in the order of 6,5 per cent (tab. 12), aggravating the strategic conditions coming from the contraction of the demand and proportional growths per unit of product. The negative differential of the world, that closed 2011 in additional rise even if it faced some fundamental problems such as the funding or haulages ones, becomes wider for Italy, even if there are bigger difficulties also in Europe such as the Greece, Portugal and Spain ones where the perspectives are more difficult because of the presence of a share particularly high of properties that have not been sold. The strategic nature of these problems, far from planned a functional solution in a short term, implicates the social strengths and the new appeal to create a system, governed by a political will, also concerning the wide sector of the building materials and first the marbles and stones one which represent a wide value-added-tax and by overriding socio-economical contents.

3. The employment factor The technical development did not annul the importance of the job in the economic world and it made it more significant since it is connected to the costs dynamics, but meanwhile to the health and safety safeguard of the labour, and to the environment

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theme. The recruit is valid in every sector, but it becomes relevant in the tombstone sector where the professional factor has an irreplaceable role and expresses a cost with a decisive incidence. It is easy to understand that the different level of this cost can represent, according to the different cases, an incentive or a crunch to the development. The European Union case, that expresses an aggregate relatively homogeneous, is emblematic: in its manufacturing industry the cost per hour of the work in 2011 has a range of over 15 times between the peak of the Belgium equal to 39,5 Euro, and the low of the Bulgaria equal to 2,6 Euro (tab. 13). We can add that however the crisis of the last three years this variable continued growing with a rate that in 18 countries is bigger than the Union one, doubling for example in Italy where the annual average has been of 4,5 per cent. The problems of the work continue underlining the existence of difficult conditions, overall in different countries of the third world where the most burning questions is that of the infant occupation, that the Child Labour Convention of 2005, ratified by a very large great part of the 178 States belonging to the ILO, decided to ban absolutely, overall in the quarries and mines, for under 18. And yet, according to the updated gathering of the ILO (International Labour Office), the countries where the infant occupation is tolerated are a lot and like its ‘invisibility’. For some situations detailed surveys have been made, as for the Philippines or Nepal where in the stone quarries there were 17 and 32 thousand under 18 with a female presence equal to the male one. The rate


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pertaining to the accidents reaches 19 per cent and there is a strong spread of professional diseases, a great part of theme are without any treatment, also for the distance of the hospitals and the haulages on the behalf of the worker. Overall in the Latin America, and ore in Africa the institutional engagement against the infant occupation has had a bit of success as in Bolivia, in Ecuador and in Peru where the existence of children who work as stonebreaker of four or five years old, has been documented. The largest infant occupation is in India where according to the UNICEF one fifth of the labour would be out law skimming one million units: these are estimations without any statistic support since the occupation is black. We have to underline that there are important Indian granite occidental buyers who control and verify the respect of the International law, assimilated to a real Ethic Code excluding every trade relation. The job and its safeguard question remain an absolute priority also in the economical field being connected to the need to evaluate the work psychologically and to create a condition which needs for an effective and good development.

4. A wide development The tombstone production growth, which in the Third World countries is considerably greater that the developed economies one, causes technical-economic problems which are often neglected against a clear distributive priority. As for example the

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investments funding, the involvements solvency towards the technologies suppliers, a professional training conforms to the needs of a demand oriented towards the quality. That, without talking about the pursuit of more advanced levels of productivity, safety and environmental safeguard whose urgency is detected with an adequate critical awareness in the developing countries. The more urgent question remains the wastes one, not only for an absolute amount quantity considerably greater than the net product volume, but meanwhile because the unusable material which has been extracted or finished in the Third World, expresses shares proportionally greater without assuming a decisive economic importance as somewhere else, because of the low incidence of the labour costs and so of storage, compared to the Occident and other advanced Countries. It is an infrastructural character question that involves the political will and the capability to plan of the interested Countries, but meanwhile the capability to cooperate internationally. In the quarries the problem assumes quantitative consistencies particularly wide, overall in the calcareous sector, but in the laboratories it acquires a dimension of prompt importance about the quality of the handmade product, because in the Third World people often use the by-product and transform it with minimum costs in standard finished goods of a poor unit value translating it in a sort of active contingency which is easy to be commercialized. The companies world takes attention to these problems. Particularly, the young ‘World


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Natural Stone Association’ (Wonasa), built in 2010 but strong for the entry of 15 Countries, everyone with a significant sectoral level, get attentions about the quality and before the defensibility, through a special work Group and the first draft of a ‘code’ which wants to became the reference of the sector also concerning the professional safeguard. To this organizational structure enter: Saudi Arabia, Belgium, Brazil, Chine, Egypt, Finland, India, Italy, Norway, Poland, Czech Republic, Spain, Sweden, Turkey and UK. It means that potentially a great part of global production needs to do a system and cooperate positively in order to solve some of the basic sectoral problems. The maturity of this critical conscience is an innovative factor which has to be underlined since it is suitable to bear out with facts also in the tombstone field, a development theory where the economical aim is connected to the technical one in the safeguard of values and civil rights promoted by United Nations and other international Bodies.

5. Extraction and transformation The tombstone productive growth global trend, even if it has had face important economic difficulties in 2011, is continued further, scoring a bull’s eye an increase of the extracted volume before the processing waste in the order of four millions and a half of tons, with an increase of about four points. The net product of the transforming activities reached over 68 millions of tons, with a progression proportional to the quarry material one (tab. 14).

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The commodity sector, is in favour of calcareous materials, but the bigger acceleration of travertine compared to the granite and other siliceous materials, that had characterized the last financial years, attested on the new point of balance, around at 60 per cent of calcareous share which we had already reached in the mid-1990s (tab. 15). The slate role is complementary and took part only marginally to the contained productive increase. The nature of a bigger statistic evidence recognizable in the extractive structure concerns his concentration in a number relatively localized of Countries: first twelve which have produced over a million of tons during the current year, expressed 85,8 per cent of the total (tab. 16), on the contrary first three (Chine, India and Turkey) over the half of the global volume concentrated on the concurrence with another increase of their advantages. The shares of the concurrent countries are decreasing especially in the European group, which is decreased of 23,7 per cent (tab. 17), the Asiatic one skimmed the 60 per cent. In the ‘top twelve’ classification the European presence is quantitatively majority but with an almost marginal share compared to the great leaders one, which we add Iran on the fourth position and Brazil on the sixth one, on the contrary in Africa we had an additional consolidation of the Egypt as a record-holder country at continental level. In the European Union the productive primacy is a privilege of Italy with a share of about one third, meaningfully lower than 2001 one (tab. 18), Spain, Portugal and Greece follow, on the contrary the shares of the other


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member countries are considerably more limited. Indeed, Italy is the only European country together with the Czech Republic which decreased in an appreciable measure also for the absolute amount. The global production of tombstone products, always in 2011, concerned almost 1,3 billions of squared meters referred to the conventional width of 2 cm and has been addressed to the building trade for three fourth of the total amount (tab. 9), on the contrary the balance share has been used in the funerary art, urban furniture and other uses. We have to note that in the building trade use there are also finished products for the decoration of bathrooms and kitchens where the last few years the productive and distributive progress has been more accentuated. In the long period, referred to the last fifteen years, the global production is tripled with a growth medium rate of 10,8 per cent yearly, despite the slowdown of the last financial years, is an optimal result since it attests the favour of the planning and clients for the tombstone material, in its quality of nature product.

6. Productive trends The technical evolution of the sector continues expressing an almost general trend towards the costs containment and the productive procedures rationalization, within the frame of an environmental compatibility whose the priority, in the developed economies at least, is shared with all social strengths. It’s not without reason that the research, since

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it has been influenced by recurring financial crunches, after scoring a bull’s eye decisive results in the automation fields and in the computerized numerical control, is facing the complex questions of the total quality that do not limit to hit the moment closely technological but extend to the so called sustainable production one, especially in the extraction stage. An important element is that one which concerns the progressive decrease of the medium widths, also in the building external facing, where the lower than two cm ones are spreading in a growing measure: this option matrix must be looked for, first, the need of a lighter building trade safeguarding the resistance indexes; and in a subordinate position, with the opportunity to contain the costs, despite the bigger volume of the cut lost. It follows that in the consumptions and interchange evaluations, overall in perspective, we determine a sort of concert reserve, since the real squared meters which are used are often lower than the registered ones according to the conventional width of two cm. Other factors which characterize the productive moment of the tombstone sector are, on the one hand, the notable impact of a design which is looking for news, in the frame of an inclination to an aesthetic perfectionism which found frequent architecture institutional awards reserved to the use of the tombstone; and on the other hand, the growing spread of the special works whose the advanced technique has been good, in a crucial measure, especially as above mentioned, for the decoration furniture


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of the bathrooms and kitchens, within the frame of an important customization of the aesthetic and functional choice. The point is that not few productive subjects have opted for a specialized production of these typologies of the product, where the professional engagement is certainly greater but the concurrence is weaker. It’s also important to turn our attention to the tombstone use in the gift and fancy goods and jewellery where some semiprecious materials of a particular effectiveness have achieved unexpected successes. We have to refer also to the healing stones and to the marble mystic properties which expressed in different cultures as for example in the promotional messages of the USA or the spiritual theme of the greater collateral undertaking which was in Kragujevac, in Serbia, during the last sector ex position. It means that the tombstone production, aware of implicit opportunities of the material nature is not alien to follow new streets which allow to value the stone in its innovative and original features which can constitute an important differential compared to the so called adjoining materials. In this stage of research and diversification the trend difficulties have had an important role, but the material technological and aesthetic privileges have represented a functional ‘background’, which need to obtain valid results economically and aesthetically.

7. Interchange sizes A new top in the economic history of the sector has been achieved in the international

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exchanges volume, noting the permanence of the stickiness which allowed a total increase quite limited. In fact the global quantities which balance in the export and import final balances had about 49,5 millions of tons which an increase of one million in absolute amount equal to 2,2 per cent corresponds. The input-output model based on the crossed gathering picks out as raw calcareous materials (blocks and rough sawn slabs) have feed exchanges for 13,8 millions of tons (tab. 20) with an increase of 3,6 per cent, on the contrary in the row siliceous materials we had a flow equal to 10,9 millions of tons (tab. 21) with a growth of 3,9 per cent. on the average, the progress of the raw materials is compared to 3,7 per cent and absorbed the great part of the exchanged volume. The finished goods remained almost unchanged. Simple finished goods with a coming and going 3,4 millions of tons (tab.22) counted an increase of 3,4 per cent, but the added value ones, the interchange supporting structure rose at 20,1 millions of tons compared to 20 of the previous year(tab. 23), with positive variation limited to 0,4 per cent. Concerning the slate its final balance is soften of four points, placing itself around 1,25 millions of tons (tab. 24). The international handling, with net waste share on the raw materials volume interested 729 millions of equivalent square meters with an increase of 13 millions in absolute amount (tab.25) which is resulted in a progress equal to a bit less than two percentage points. Concerning the working, we have to underline that the global volume of the raw materials reached the finished one with fifty-fifty shares.


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Basically, the sector consolidated the previous year recovery but has not repeated the results of 2010, that allowed a growth of 18 points: the highest one in the last 16 years. European Union balance has been in line compared to the average with 11,4 millions of exported material and an increase of 2,9 per cent (tab. 26), on the contrary import recorded purchases for 12,1 millions of tons (tab.27) which correspond to six and a half percentage points; other Europe flows have been less vivid and limited to a million of tons in the export (tab.28) and a million and a half in the import (tab.29). On the contrary the flows concerning extraEuropean tombstone countries have been decisive, with a driving importance for the sector, guided by Chine, Turkey and India in the shipping, with Egypt, Brazil and Iran in optimal wedge roles (tab.30), on the contrary in the supplies, after Chine, the buyers of the raw materials or handmade ones dominated with a particular regard for USA, South Korea, Taiwan, Japan ans Canada (tab.31). The global picture finalized itself with a wide group of other extra-European countries whose single role is basically additional but important either in the departures (tab.32) or in the arrivals (tab.33). The summary for great aggregates confirms that the great extra-European protagonists have additionally developed their fundamental role, expressing 65,8 per cent of the global export against 62,7 of the previous year (tab. 34), and 50,3 per cent of the import, against 47,1 per cent of 2010 (tab. 35), on the contrary the European Union lost about two points decreasing both 23 and 24,3 per cent.

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8. Strategical in nature the propulsive function of the tombstone sector (already declared in the European Congress in Florence in 1964) has been recognized on the international level by different institutions, among them the same United Nations Organization and has an evident confirmation in the long term exam with a relevant regard for the interchange whose incidence on the production is direct and prompt. Effectively, during twenty year period the quantitative movements flow is quintupled passing from ten millions of tons of 1989 to 49,5 of 2011 with a development average rate equal to 18,6 per cent yearly(tab.36) and with only three years of interruption of the rise trend (tab.37). We have to underline as the development process has been more lively in the high added value goods (tab. 38) which are the disaggregate item with a higher quantitative consistence than the value one. During the long term, the growth opportunity offered by marbles and stones has been improved by all driving countries except Italy which is the only one that recorded a soften export even compared to 1994, assumed as basic year (tab.40). All that is also for the short term: in spite of the slowing down of the global growth, 2011 closes in credit for almost all great exporter countries except for Brazil and the same Italy. Similar considerations are for import (tab. 41): the case of Japan apart, penalized in the raw materials purchase, once as primacy, because of the Chinese competing handmade, Italy softens in long and short term, confirming also for this aspect the


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difficulty of its transforming industry, on the contrary other countries have recorded sky-high increases such as Chine whose purchases are increased of 115 times (!) during twenty year period or South Korea, Canada and Taiwan ones where the increases have been both 13, 7 and 3 times. Increases as much vivid concern the calcareous raw materials export from Turkey (tab.42 and the corresponding Chinese supplies (tab.43); the Indian and Brazilian granite shipping (tab.44) which corresponded great impact supplies by China and Taiwan (tab. 44); the lost of the old Portuguese leadership in the simple finished goods export in Chine favour (tab. 46)advisably smeared in the purchases of developed economies (tab.47). The list continues with high added value finished goods where results of great importance in the long term have been reached added to the Chinese ones by Turkey and India (tab.48) against the sales in South Korea, United States and Europe (tab. 49); and we finish with slate where the traditional export priority of Spain is attempted by Chine (tab.50) and by its capability of great penetration (tab. 51). Raw materials take part to the development with progress that in last years became impetuous, especially in the calcareous sector and constituted an important development reserve for a lot of tombstone tradition countries as Turkey and Iran, or recently sectoral industrialization as Egypt. The phenomenon interested also, to a lesser degree,Italy and Greece and more marginally, Spain and Portugal but in this case it has been circumscribed to placing operations of the raw materials in trade slant mainly, since

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unrelated from productive investments and appreciable vertical initiatives. In other words the propulsive role of the tombstone sector develops reaching great numbers but is not immune from stagnation pockets more spread in the developed countries.

9. European Union Cultural and economic affinities among European countries, greater than current contrasts, are leading the Union to a great homogeneous reality, attested also in the tombstone sector by notable importance of the exchanges inside the system. However, the global share of the trade with non-EU world, unlikely for what happens in other adjoining sectors, is prevalent either in the export where it amounts to 57,9 per cent (tab.52) with significant accentuations for the finished goods and overall for the raw calcareous ones; or in the import where the extra share is equal to 65,4 per cent (tab.53) with strong surplus in the finished good and in the raw granite. Important exceptions exist. For example the volume of the shipping from Belgium and Netherlands refers almost exclusively to Europe, while the highest rates of nonEU internationalization refer to Italy and Spain. Equally, the quantities purchased by France, Luxembourg and Portugal concern, for a great part, materials coming from other European countries, contributing to so called macro-regionalization of consumptions in a higher measure than the average. The evaluation of the European interchange


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in a long term, which has necessarily to complete the short term one, confirms that the sectoral development has been notably decreased compared to the global trend. In fact in ten years the export has increased of 16,2 per cent in a lower number of countries (tab.54), on the contrary the quantitative import has increased of 19,1 per cent (tab.55).in short, the European growth rate in ten years has been lower than two points yearly, on the contrary the global one resulted equal to 10,5 per cent. Among the most important exporter countries which in the long term pointed out important increases of the export, we have to list Greece, Spain and Portugal, on the contrary Italy had a decrease of 13,7 per cent. Conversely, these four countries are those ones which recorded important negative changes of the purchases from abroad. We obtain similar conclusions analysing the historic trend of the interchange in Europe of Fifteen, where the ten years changes underline increases of 10,2 per cent in the departures (tab. 56) and of 20,1 per cent in the arrivals (tab. 57): the comparison with the figures of Twenty-seven focus on a greater export propensity in the countries which belong to the Union for a short time. Since it refers to the value largely overriding in the finished good, the disaggregated exam of the European balances proposes for 2011 a global increase of four per cent in the export and a soften of 5,3 per cent in the import (tab. 58): all in all a differential relatively contained, where there is a strong incidence of purchases of handmade coming from third countries and first from Chine. Concerning the finished goods the comparison

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among medium prices of the interchange concerning the five greater European tombstone countries confirms the Italian primacy in the quotation of the forwarded handmade that in 2011 reached over 45 Euro per squared meters, but meanwhile underlines a spread stickiness in the physiological adjustment, since it the same price fetched in 2003 (tab. 59). by the logic, the import medium prices are notably lower.

10. Italy: stagnation announced The recovery, contained, which has characterized the world stone trend during 2011, extending even to European Union at least for the interchange, did not involve Italy, which export decreased by 2,6% (tab. 60), while import decreased by 4,1% (tab. 61). The partial recovery during 2010, after two years of decline in shipments and three years of decline in supplies, had to rely in its consolidation, which instead it has failed in both directions, attesting the permanence of large distribution difficulties abroad, plus those of internal market. The total export, net of by-products, has returned to 2003 levels and managed to contain the decline thanks to crude lime stones, getting worse the final value, where there was a decrease of 21,2% referring to last ten years (tab. 62). We cannot speak of stagnation, since it is an evident stagnation attributable in minority to short-term causes: the budgets of other countries prove it incontestably. On the eve of the crisis, in 2007, the incidence of crude export on total one was about one


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third, while in 2011 jumped to 47,3%, compromising the policy of added value and giving rise to a further decline in investments. Simultaneously, the share of finished product on total imports increased in a remarkable way, which in the same time it passed from 16,2 to 25,2%: another signal that underlines the difficulties that the processing industry was not able to face. Italian export in 2011 increased by 4,3% against the previous year with regard to the value, but it does not change the general assessments. In fact, especially as regards to long-term, we must take into account the mix exported, which shows better results for crude and privileges, in the finished product field, materials of most valuable unit: irrelevant referring to the opportunity to load of sawmills and downstream departments. The average price of finished products shipped abroad, that came to 45,65 Euros per square meter equivalent, had a recovery of five points (tab. 63), but merely to restore the level of 2003, confirming a stickiness in the adaptation of prices that characterizes most of the decade. In these conditions, it is not a surprise that the share of Italian exports単 respect to total Italian sales in foreign markets 単 had to account for a further erosion, falling to 0,42% (tab. 64): new historical minimum in the downward trend since 2003. It is not an easy situation, the export has failed to sell off the greater supply resulting from problems of the internal market, expressing in increases of the standard storage and more often in the growth of unused production capacity, with obvious consequences in terms of investments,

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employment and job contents of the field.

11. China: irreversible leadership The astonishment that the stone world proves for Chinese final balances does not decrease, although the new leading country continues to collect further maximum from year to year. 2011 was no exception, with quantities extracted and processed which form one third of the world, and an interchange which success was guaranteed by China, with an export capable of increasing more than one million tons (tab. 65), bringing to a total of 13,5 (which corresponds to more than 70 million square meters equivalent, compared to a volume of the finished product that exceeds the nine tenths of the total). It is a supremacy that is expanding and highlights almost exponential increases, especially in long-term (tab. 66). The corresponding value is not less: in 2011 the wall of five billion dollars was exceeded and was reached the record increase of one billion in the space of one year (tab. 67). The import is not less, with homogeneous quantities to export ones but with a mix diametrically opposite, as consisting mainly of crude products for local processing, while the value was close to two and a half billion dollars (tab. 68): even in this case with unequalled increase in absolute figure. The request of blocks is very impetuous for marble and travertine, especially as domestic extraction shows a strong prevalence of granite: this run-up to new record balances has privileged sources from Turkey and Egypt, followed by Spanish ones.


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The only countries that during the year have seen a slowdown in crude shipments to China are Italy and Iran, which also retain significant positions of reserve; in the first case, maintaining the highest average price, to a level twice the total one (tab. 69). As for the export of carved stones, the prevailing destinations are in South Korea and Japan with a share of 2,4 and 0,8 million tons and incidences of 22,5 and 7,7%, but in several other countries shipments from China have reached maximum volumes: it is the case of United States and Germany, where materials with added value discharged for over 500.000 tons per person, while Belgium, Taiwan, Saudi Arabia and Hong 単 Kong have made purchases from China for over 200.000 tons each. The search for more profitable contract conditions to export from China is continuing: the average price of the carved stone sent in 2011 rose to 24,3 dollars per square meter equivalent, which is the new historical high and ascribes a growth of 20,7% compared to the previous year, while the total unit value reached to 370 dollars per ton, with a revaluation of 13,1% (tab. 70). In both cases, the marginal increase in the exercise was the highest ever achieved from 1994 onwards. Less significant was the increase in import prices that reached at 484 dollars per cubic meter in crude limestones and at 553 in siliceous, with respective adjustments of 2,7 and 3,5% (tab. 71), which imply a selective caution in the programming and testing of purchases. It is also increased the average price of carved stones import, rose to 36 dollars per square meter against 31,5

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of the previous year: a good final balance, particularly for the supplies from India, who leads the list of shipments of handmade stones in China.

12. Other protagonists The stone world has seen decisive structural changes in a short time, asking for a curtain call of the market different countries characterized by a growth rate higher than the average, while others have participated to the general expansion in a limited if not irrelevant way. The new emerging realities are located mainly in Asia, similar to what we have seen for the production, and less in Latin America, while Europe has all the characteristics of mature economies, with significant growth in imports and consumptions which correspond stickiness productions induced by bottlenecks of various kind, such as environment, work and credit. Among the main protagonists, at a safe distance from China, we have to mention India, which occupies the second place in the world production list and has initiated a discrete flow of crude export even in limestone (tab.72), in addition to siliceous one, which remains by far the majority (tab.73): in both cases, it is always China to acquire the majority of exports, with the UK and Italy in the next positions. Shipments of finished material are moving more quickly, with a turnover significantly greater than the crude one (tab.74) and with the United States in top position, although in the quantity the volume of blocks and semi-


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finished remains a priority. Brazil works in similar conditions, whose export of crude silica has destinations mainly in China, and in minority in Italy (tab. 75), where four fifths of the carved stones are invoiced in the United States market (tab.76), followed by Canada, Mexico, Venezuela, Colombia and Argentina. Germany, the first European buyer, appears in the seventh place: in practice, Brazilian shipments of finished products are, increasingly, an almost exclusively American phenomenon. On the contrary, the slate of Minas Gerais, has found more opportunities for placement in the United Kingdom and other European Union countries (tab.77). A great increase in the export of marbles and crude travertines concerns Iran (tab.78), whose volume has increased five times within a decade: in this case, with an almost exclusive contribution of Chinese demand, which in 2011 absorbed the 91,4% of all Iranian exports, which is of secondary importance compared to a large internal consumption. In terms of imports the reflective phase of Japan has continued, which has virtually set at zero the supplies of the crude, once a high quantitative and qualitative volume (tab.79), in favor of the finished products from China, also in decline since 2005. This volume is almost halved (tab. 80) despite the stickiness of the average price, so that in the last year it showed a decline of 4,5%. Not less critical was the behaviour of the United States, the more worrying because it is the first world market, a traditional buyer of worked stones: the final balance of 2011 showed an increase in value by

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3,2% (tab.82) which corresponded to a quantitative decrease of approximately eight million square meters and 14,1%, only partly compensated by a good progress of domestic productions. Among the supplying countries, Brazil has regained top position, both in absolute figure (tab.83) and in market share (tab.84), followed by China, Italy and Turkey; the change of American imported mix gave rise to an increase of the average price in the order of 20 points (tab.85), with a fixing of 46,7 dollars per square meters equivalent.

13. Turkey In less than 20 years, the Turkish stone production has grown by 16 times, the export of the finished product of 19 and the crude one 50. The domestic consumption increased seven times: in the world of stone, only China has done better, and not for all parameters. This means that Turkey is a case of what may, despite significant economic difficulties, the availability of important resources and the capabilities to exploit them through appropriate investments. In absolute figures, the final balance of 2011 highlights total net exports of by-products for over seven million tons and a corresponding value of approximately 1,7 billion dollars (tab.86), also exponentially increased. It is used to repeat that the success of Turkey must be mostly ascribed to the impetus of Chinese demand for crude: this statement is true, especially since the import of worked stone in the United States, the first export market of the finished product, is not at all


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shining. However, in this case we must make an important distinction: always in 2011, the Turkish export of blocks fell by 32,4%, with a decrease in the order of 120 million of dollars, while that of the slabs grew by 45,5%, earning 170 million (tab.87). This means that the sawmills have enhanced their activity and that the Chinese importers have found convenience in buying Turkish marbles and travertines even in semifinished form, unlike what has occurred with other provenances. The marble products show a decline of 4,9% but remain the major component of all exports from Turkey, with 36,8% of the total. The decline, however, is largely annulled by the growth of worked travertine that has been at 60%, reaching 200 million dollars. After all, if 2011 shows an increase of 7,1% in the crude, the increase of the finished product is smaller than one single point; and we should add that the total exports in money see to prevail the added value, with 52,9%, without saying that the crude participates with 31,9% of slabs and blocks have been reduced less than 15. In other words, the Turkish export strategy does not just make money on the effects of a Chinese demand arrived to extraordinary levels, but pursues a wise industrial and promotion policy, that coexists with an average value per unit of product remained virtually unchanged throughout the last decade. We must not forget that Turkey has about 14 billion tons in known and arable reserves, approximately one third of the world (according to other sources, the volume should be halved, but the assumption does not

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change appreciably as regards the strategies in the short and medium term). This means that the Turkish industry of marble and stone can direct its tactical decisions in full compliance with the dynamics of the world market without compromising the potential for further exceptional development, supported by a collaboration leader of the scientific moment. For its part, the internal market is able to progress further, expressing an average consumption pro capita almost twice of that worldwide, but still far from the levels of the European countries with a marked stone vocation and from South Korea and Taiwan, which are the highest unit consumers in Asia.

14. The transport system Marbles and stones, despite the growing use of thin thicknesses that have had successes in the production of quality thanks to the treatment of surfaces with resin, remain materials characterized by a high specific weight and therefore with a significant incidence on transport costs, enhanced by the strong growth of international trade, generally wide-range. The uses of road and naval transport are closely linked: at each shipping load, relative to a vast majority of exports, corresponds at least two road transports, thing that occurs even in case of use of rail, still limited but always able to ensure convenient alternatives: consider the transportation of crude granite from the quarries of South Africa to the port of Durban, the silica


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extracted in Finland and appointed to China through the Transiberian line, but also the so-called ‘train of marble’ between the Italian port of Marghera (Venice) and the terminal of Domegliara S. Ambrogio, in the stone district of Verona. Taking into account the load capacity of the means of transports (which in the case of many quarries is limited to the engine), the volume of production and the travels of the article to the place of installation, the number of sectoral truckloads used by the industry is calculated in several dozens of millions a year: a certainly prioritary induced, both in terms of turnover and jobs. Some data regarding Europe allows to focus the importance of the stone industry in the balance of the carriers. In the group of Fifteen, the tons subjected to road transport were 13,4 billion in 2009 and 13,2 billion in 2010: well, the incidence of marbles and stones, although limited to international trade, increased from 0,66 to 0,78â.This is an appreciable growth achieved against an overall decrease of the transport of goods by road (tab.88) and, above, destined to double where domestic shipments are taken into account. It is useful to add that the highest incidences were recorded in Countries with a greater vocation to stone, starting from 6,22â of Portugal, following with 2,06â of Italy, and with lower shares but still higher than the unit in Belgium and Spain. The lower levels, instead, were registered in Denmark and in the United Kingdom, which not by chance they are among the European countries with the lowest inclination to use stone. A summary analysis about the leading role

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of transports in the stone industry cannot ignore the critical importance of this infrastructure in view of a development linked to the expansion of the productivity, the cancellation of downtimes and the increase of any useful synergy at the system level. The prevalence of road and shipping transport directly implicates the problem of oil costs, that in the current conditions could become a considerable bottleneck that can slow down the recovery expressed by the international demand. On the other hand, the question is of general relevance and implies a strong need for a clear and globalized policy, capable of pursuing the interest, or better, the right of anyone.

15. Increasing consumption Similarly to what happens in the production and in the import-export trade, the progress of world consumption resulted in an increase of four points in 2011, but remained the prerogative of few Countries. By itself, China contributes with one quarter of the total, amounting to more than 300 million square meters equivalent, while the first group of five, which also includes India, United States, Italy, South Korea and Brazil (Countries with 50 million square meters set in place), reaches the half (tab.89). The tendency to growth is physiologically different from Country to Country, with maximum peaks in China, Brazil and India (tab.90), while the European ones and Japan reveal long-term declines typical of mature economies, but at the same time, indexes of difficulties: in this sense, the most negative


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results belong to Spain and especially Greece. However, world consumption increased significantly from year to year, with an average over the last decade around 7,8%. Particular interest should also be drawn on the consumption per capita: it is obvious that the absolute numbers of use vary according to the number of inhabitants. From here, the importance of the classification referred to the unit numbers, which sees the emergence of limited size countries like Belgium, the first having gone over the wall of the two square meters per head, or like Switzerland which follows with more than a square meter and a half (tab.91).These are particularly gratifying results that in the first case show the example of a consumption ten times higher than the world average, motivated by various factors, such as importance of resources, productive investments, planning and promotion attention, economic conditions, tradition. There have been important developments of the unit consumption in Asia too, as in South Korea and especially Taiwan, jumped to the third place in the world list, but Italy, Spain and Portugal have regressed, while maintaining numbers extremely valuable, oscillating around five times a planetary average which for the first time has exceeded 200 square meters equivalent per thousand inhabitants. As for China, its per capita consumption remains at the back, but it grows so successfully to have exceeded that of Japan, refitting a gap that in 2001 was expressed in proportion of one to five. There is no Country in which marbles and stones cannot find a place. From this point of view, the Chinese contribution is crucial

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and deserves a specific recognition of optimization of distribution, because in 2011 197 Countries from all continents imported finished products from China: among others, even Bhutan, Iceland, Fiji, and so on. The world of globalization becomes operatively smaller and seems to evolve towards the features of a huge domestic market. For its part, the Europe of Fifteen, with about 250 million square meters set in place (tab.92), expresses a collective use by 19,5% lower than that of only China, but still represents an important functional context from the point of view of the workload for its processing industries, amounting to about twenty million tons of crude, which Italy has contributed over one third. There are spaces available for everyone, but their use presumes the necessary institutional and entrepreneurial will.

16. Stone and demography The relationship that exists between population and economic activities is obvious, and the stone industry is not an exception. However, it is interesting to note that the Countries with the largest number of inhabitants are not necessarily those with the highest consumption of marble and stone, not least per capita. Today, only eleven Countries are expressing a population over one hundred million, but on the whole are housing the 57% of the worldwide (tab.93), leaving the rest to all the others, amounting, between large and small, over 200. In this field, the leadership competes to China and India, where it is


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concentrated the 35% of the population. Similar considerations exist for the available area, where the list begins with the supremacy of Russia. The Chinese stone industry highlights, in the interchange, a leadership that is in conformity with the demographic one, excelling both in sales and purchases, while India, the second world exporter, falls in imports. Much more important are the discrepancies in the sector that are found in other ‘top’ Countries from the point of view of population: it is the case, in order, of Indonesia, Pakistan, Bangladesh, Nigeria and Mexico, where the shares of stone export and import, and subsequently consumption, are frictional. This means that in the world there are pockets of potential consumption to promote, although their elision must necessarily be confronted with problems of financing investments, starting from the quality building, and of course, from the need to implement the average income. China pursues a programming line that results in coherent figures also in the stone industry, thanks to the quantity balance of export and import that does not match in value due to the different incidences of crude and finished, but that it is an almost unique case within the sample. The unit consumption of stone product in the leading Countries in the population field is always lower than the world average (with a peak in Bangladesh: it is not accident that it is in the last positions as regards the unit income). The phenomenon, apparently unique, must be ascribed to the fact that this group does not include any European country (with a relative exception for Russia), when

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it is Europe to ensure the highest volume of stone use, at least in proportion to the inhabitants. In other words, if it is true that European countries had to renounce to the old traditional leadership, starting from Italy, it is also true that their overall role continues to be important and that the stone ‘gap’ of the other ones, although progressively reduced, is still of considerable magnitude, leaving significant spaces for development policies: on one hand productive and on the other hand distributive. The market, in short, is still far to be saturated.

17. Machines and plants The economic uncertainties in the economic system have not caused negative consequences in the marble-mechanical field, where the traditional Italian quality leadership has received an important confirmation by new high in exports. In the Europe of Fifteen, shipments abroad showed a further recovery of 16,9% which has allowed to recover almost completely the total volume of 2008 with the decisive contribution of Italy, translated into quantitative sales for about 83 thousand tons, an increase of more than 21 points (tab.94), while its major competitors, Germany and Spain, have been far from their best. No less significant progresses have been achieved in the European import (tab.95), while the interchange on the group of Twenty-Seven EU countries showed a composition of exports largely favourable to the non-EU shipments, amounting to 75,7%


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of the total (tab.96), confirming the old appreciation of the stone production world for the quality, obviously with a priority regard to the Italian one. The assumption also applies to the value, in which the Italian contribution has come to 670 million Euros (tab.97), equal to 61,4% of European sales, with an extra-EU share equal to four-fifths of the national export. The average value in unit product has equalized 990 Euros per ton in the European figure and 810 Euros in the Italian one, which has registered the third consecutive decline, after the peak of 920 in 2008. In the long term, based on year 1998, it remains an increase of 22 points (tab.98), whereas those of the exported volumes and the corresponding money flow have had regard, respectively, to 59,1 and 94,3%, expressing a differential which attests, if nothing else, the dedication of the marble-mechanical industry in the development of productivity. The main destinations of the Italian plant export, and consequently of the European one, regard the world leaders on stone: in the quantity order of 2011, India, Turkey, Iran, Brazil, China, which not by chance, are at the top of the lists of stone production and interchange. It must be observed as the average values in unit product are generally higher than the global one, with the only notable exceptions of India and, in short measure, Brazil (tab.99). Globally, the largest importer of sectional technologies has been confirmed China, which in 2011 almost doubled its purchases from abroad, leading them to nearly 820 million dollars with an increase of four fifths compared to the previous balance

53

(tab.100) and majority shares for supplies of Japan and Switzerland, while Italy is in the sixth place, against the second of 2010, having been exceeded by Taiwan, South Korea and Germany. Although China has important domestic productions even in the technological field, it had to increase impetuously its purchases from abroad, both to face important innovation investments necessitated by the extractive and transforming dynamic, and in a quality logic. It has been remarkable, then, the partial recovery of the U.S. demand that has gone back around 200 million dollars, but it is still far from the previous maximum (tab.101): in this case, with a great progress of the Italian share, second only to China and in good advantage on Germany, Japan and Taiwan. Even more significant has been, at last, the technological final balance of the Brazilian imports, which have risen to 90 million dollars (tab.102) with a total growth of 60% and an Italian share of 59,5%, a further rise of seven points.

18. Capital goods The stone industry generates a big daily demand of abrasive substances an diamond cut tools that are used every day in the factories all over the world: these are not considered investments but running costs. The market of these products in basically on a national basis, but the exchange is now increasing, following the idea according to which it is necessary to match the economic and qualitative parameters


54

with those of the returns. Long-range exchanges are less frequent than those within the macro regional context: the goods movement inside the European Union are a confirmation of this, as the import (tab. 104) and export (tab. 103) rates within the group of Twenty seven Countries are far higher than in other nations. 2011 budget was positive in general, with the exception of some Countries. The sales showed a further consolidation of the German leadership, followed by Italy, while in the supplying the differences are more shaded, with Germany still at the head of the ranking, followed by France. The increase recorded in the last year are homogeneous, from a maximum rate of 13 per cent in the exportation outside Europe to a minimum rate of seven per cent in the correspondent importation. This shows that the recovery was quite significant also in a mature context like that of the Old Continent, where there are less opportunities of development. In the long term, extra European exportation, that is less important from the point of view of quantity but considerably relevant as regards to average values, shows a strong increase that led to the new maximum rates of 2011. The importation, on the contrary, that is increasing too according to absolute rates, hold steady as far as prices are concerned (tab. 105). This phenomenon is strongly influenced by the European purchase of Chinese materials. It should be underlined that the European importation of capital goods coming from extra-Europe Countries, first of all from China,

XXIII Report World Marble and Stones 2012

overcame in 2011 one hundred million Euro, equal to almost one third of the total amount. In the previous years, instead, it recorded 95.3 million Euro and in 2009 67.6. The most important contribution to this purchase flow came, once again, from Germany, followed by The Netherlands, Italy and Poland. In the case of China, the incidence of transportation is merely complementary variable, which is cancelled by the remarkable difference in prices. Nevertheless, the European attention towards quality, that is not the main element in Chinese production, is demonstrated by the drop in the importation from extraEurope Countries in sector leading Countries like Italy, France and Poland. In the field of consumer goods, domestic production are still prevalent and China gained a marked supremacy also in this area, thanks to its great economic competitiveness that in this case is more evident than in the stone sector and in the industrial plants. Despite these considerations, the portion of European market gained by China is far from being the majority, both for reasons of commercial functionality and distributive organization as well as quality limits that in some cases caused a change in the preferences, with a return to European products of great technological value.

19. Competition and advertising Marble and stone operate in an economic system based on competition and, above all because they are used on the basis of free market choices, with a far flexible demand which is typical of the materials for the


Carlo Montani

building sector, with the exception of the structural use of these materials. That’s why the stone situation is often compared to that of ceramics, even though the range of possible uses of stone is far wider as it can be employed in street furniture, in the funeral sector, in special works while the use of tiles, that are also of a great quantitative value, is restricted to floors and internal covering. The ratio of ceramic and stone holds positive in the first place, considering the amount of squared meters produced. This data, however, has a mere statistic value because the average unitary rate is completely different and shows an advantage of stone, also because of its weight, colour and technology. Anyway, in the long term the stone has a more favourable trend that leads to a greater development of production and use, still feeling the effect of the limits that characterize big numbers (tab.106). This is an important aspect also in the light of the fact that for ceramic standardized productive processes can be used, while stone and marble needs an executive and design expertise. The fact that the stone market is competitive and selective, within a context where the confrontation among factory brands is as pressing as that among Countries, and not only as regards to prices, shows that the advertising plays an important role that must come along with a modern policy of productive investment. It’s no accident that the stone fair record a growing number of visits and a widespread international diffusion in a lot of Countries. In addition to the most consolidated event

55

like the fair in Verona, Izmir and Nuremberg, we must remember the recent success of Xiamen (tab.107) that represents the Chinese power in the sector of stone, demonstrated also by other local fairs, starting from that of Beijing and Shanghai until several minor events. Advertising does not mean just to communicating, informing and providing to the costumer all the useful tools to decide whether to buy or not. It means, first of all, investing in research, productivity and safety: a context in which there are still a lot of things to do. According to the past records (past five years average), based on corresponding operative and structural conditions, a tenyear increase in production can be foreseen and it could get to double the actual rate (tab.108). The same consideration can be done for the situation of the exchange, with less marked differences but still relevant (tab.109). The world expanding process will probably continue, and will probably reach higher rates if the politics, the entrepreneur sector and the social cohesion are able to cooperate and allow to stone and marble to pursue goals that will meet the market potential.

20. The stone of the future According to the quantitative evaluation, the development of the stone sector is presumable for its turnover, whose exportation exchange assessment for 2011 is around 18 million dollar (tab.110), with a correspondent imported value.


56

These figures show a ten year growth equal to 12.5 billion dollars with a yearly increase of almost 24 points, sharply higher than the rate of volume that in the same period stopped to 10.5 per cent. The fact that the increase in value is almost two times that of quantity, is another demonstration of the positive situation of the sector and a claim of confidence in the future of the demand and of the results of the industrial management. The turnover had the same situation of the expeditions, with the only exception of 2009 (tab.111) and it felt the effects of the crisis in a reduced way as regards to other similar sectors. The attitude of the mail exporting Countries was remarkably different in each case, with slightly different ranges at a quantitative level (tab.112). In details, it is worth noticing that Italy held the second place (not in the volumes) and that Turkey gained the maximum increase, followed by China. It is essential to add that to really understand the real dimensions of the sector and its real perspectives, it is necessary to complement these data, that comes from the official reports of the five main Countries and from general assessments for the others (expressing just one third of the world exchange volume) with the internal sale rate. An assessment elaborated on the basis of production, international movement, consumption and on the residual rate of quantitative availability, with an average price lower than that of exportation and importation allows to indicate, generally speaking, an amount of final sales equal to 30 billion dollars, net of intermediate

XXIII Report World Marble and Stones 2012

transports, that characterize most of the productive processes. It is a relevant flow from the financial as well as strategic point of view and Europe takes several advantages together with China and Third Countries (tab.113), becoming a clear opportunity of development. To conclude, it is sensible to forecast a continuum in the increasing of the sector both in the medium and long term thanks to the technological, economic and aesthetic opportunities offered by the stone sector. At the same time, a positive element is also represented by the official assessment of increasing of the world population that is going to grow in the next forty years of about one point per year, according to the UN (tab.114). This means that there are no external elements capable of influencing the general development of the planet and, consequently, that of marble and stones. These elements, in fact, demonstrated in several occasion to have the ability to react also in the worst conditions. The stones have been defined ‘product of peace’ for a long time and that’s a good reason to hope that it will develop through sensible productive investments and an effective international cooperation.

Conclusions The fact that China, after being in a marginal position of the stone sector during the 90’s, became the manufacturer of one third of the stone of the planet with an equivalent rate of consumption is not something limited to


Carlo Montani

this particular field. In 2011, the Asiatic giant used 53% of world cement, 47% of iron, 46% of coal, 40% of steel and aluminium. A further increase in the stone sector can then be expected, above all because the Chinese mining industry during the last five years, grew of just one third. Considering the importance gained by China in the world stone development, the supposition becomes a certainty. At the same time, the ‘Summit mining’ took place at the beginning of 2011 in Cape Town, with the participation of a great number of African Countries (Burkina Faso, Ghana, Guinea, Mali, South Africa, Zambia). A lot of them declared a change in their mining law, with regard to the concession contracts with relevant increase in the royalties but, at the same time, with a strengthening of the presence of the public sector and remarkable incentives for verticalization of the work, demonstrated also by the significant increase in the manufacturing activities of raw chalky material in Algeria and Togo. The appearance of new realities in the sector, characterized by important figures in absolute terms is interesting also America and, obviously, Asia. We can think about the volume of the raw siliceous material exported from Bahamas to United States or from Nepal or Buthan to India, or again the good quantity blocks imported in the Maldives to be processes there. That means that also minor Countries, that were excluded from the exchange so far, are now able to find its own space and to set the basis for an important expansion. To sum up, we can say that the stone world, above all the mining sector, is changing and

57

the strategic mutation occurred in China seems to involve a lot of Countries whose role, up to this moment, was minor or complementary. On the other hand, Europe finds it difficult to close the dropping phase it is living, above all in those Countries more affected by the economic crisis. In Spain, more than 1.5 million families have no income and unemployment increased of 600 thousand unities in 2011, reaching a new maximum rate equal to 5.4 million, while the new estates on sale are more than one million. In Italy, 60 thousand building companies, 15 per cent, were forced to close, worsening the crisis in the building sector that translated in a five year downturn of 40.4 per cent. The ECB gave 255 billion Euro to bank in two ‘tranches’ but they were not sufficient to start a recovery, not even in the distribution of loans and credit. The development of the Third World is facing some problems due to the limitation imposed to the credit politics of some mature economies that are influenced by the crisis in the investment and in the demand. As a consequence, an organic and functional growth, able to absorb the increasing offer of the emerging Countries needs a coordinated globalization, that can consider everyone needs. The stone sector is no exception. On the contrary, it needs the cooperation from all the sides, from the development of the mining production to an adequate advertising activity that can interpret through suitable investments the expectation of the buyer both on the economic and qualitative plan. As a consequence, the advertising effort


58

must be complying with the dimensions and the characteristics of the market, in order to improve the profitability of the supplying and the satisfaction of the clients. The world stock of marble and stone are, basically, unlimited and nature made no

XXIII Report World Marble and Stones 2012

differences but distributed them all over the planet. It is a good point to start to plan a development based on the conviction that stone has good possibilities of growing, using principles of fair competitiveness and financial politics of cooperation.


Documentazione statistica Statistical documents



XXIII World Marble and Stones Report 2012

61

1. Popolazione mondiale e PIL per capita People in the world and GNP per capita COUNTRIES

POPULATION

GNP PER CAPITA

±∆% ‘10/’05 ‘10/’09

mill.inh

%

2005

2009

2010

1.348,9

19.56

4.102

6.778

7.519

83.3

10.9

USA

317,1

4,60

42.681

45.934

47.284

10.8

2.9

JAPAN

126,5

1.83

30.315

32.554

33.805

11.5

3.8

GERMANY

81,7

1.18

30.508

34.388

36.033

18.1

4.7

UNITED KINGDOM

65,6

0.95

30.566

33.434

34.077

11.5

1.9

FRANCE

62,2

0.90

32.084

34.387

34.920

8.8

1.5

ITALY

61,7

0.89

27.944

29.068

29.392

5.2

1.1

SPAIN

46,1

0.67

27.509

29.625

29.742

8.1

0.4

CANADA

34,9

0.51

35.150

37.947

39.057

11.1

2.9

OTHERS

4.751,3

68.91

...

4.446

5.030

...

13.1

TOTAL

6.896,0

100.0

...

8.530

8.870

...

4.0

CHINA

(Fonte: World Economic Outlook)

(Source: World Economic Outlook)


62

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

2. Grandi aggregati e Paesi leader: PIL ed export (±∆%) Big world zones and leading countries: GNP and export (±∆%) ZONES/ COUNTRIES

GNP

EXPORT

2009

2010

2011

‘11/’10

2009

2010

2011

EUROPEAN UNION

-4.1

1.8

1.6

-0.2

-14.3

11.5

6.4

OTHERS EUROPE

-3.6

4.2

3.7

-0.5

-8.6

9.7

7.3

LATIN AMERICA

-1.7

6.1

4.7

-1.4

-7.7

10.0

7.9

M.EAST/NORTH AFRICA

1.8

3.8

4.1

0.3

-4.7

-1.1

4.1

CHINA

9.2

10.9

9.6

-1.3

-10.3

34.6

15.8

INDIA

6.8

10.4

8.2

-2.2

0.7

10.2

14.0

JAPAN

-6.3

3.8

1.4

-2.4

-24.2

24.2

4.7

TURKEY

-4.7

8.2

4.6

-3.6

-8.1

5.2

6.2

OTHERS ASIA

7.2

9.5

8.4

-1.1

-7.7

25.8

12.1

SUB-SAHARA AFRICA

2.8

5.0

5.5

0.5

-2.3

2.4

3.0

RUSSIAN FEDERATION

-7.8

4.0

4.6

0.6

-8.8

9.5

2.4

USA

-2.6

2.9

2.8

-0.1

-9.5

11.8

8.0

BRAZIL

-0.6

7.5

4.5

-3.0

-10.8

9.1

5.2

WORLD

-0.5

5.0

4.0

-1.0

-10.5

12.8

7.5

(Fonte: World Economic Outlook)

(Source: World Economic Outlook)


XXIII World Marble and Stones Report 2012

63

3. UE/15: variazioni annuali del PIL EU/15: GNP yearly variations COUNTRIES

2006

2007

2008

2009

2010

2011

AUSTRIA

1.8

3.5

2.0

-3.6

-0.5

1.7

BELGIUM

2.1

2.6

1.0

-3.4

-0.5

1.8

DENMARK

3.7

1.6

-1.2

-3.6

-3.5

1.9

FINLAND

2.5

4.1

0.8

-6.7

-3.5

2.8

FRANCE

1.3

1.3

0.3

-2.1

1.1

1.6

GERMANY

2.5

2.5

1.3

-5.0

2.2

2.2

GREECE

3.1

3.1

1.6

-7.4

-6.5

-3.0

IRELAND

4.7

4.2

-0.7

-7.3

-4.4

0.9

ITALY

1.9

1.9

-1.0

-5.0

1.3

1.0

NETHERLANDS

2.0

3.6

2.2

-4.3

0.2

1.5

PORTUGAL

1.0

1.8

0.0

-3.3

-6.0

-1.0

SPAIN

3.9

3.7

1.2

-4.6

-0.5

0.7

SWEDEN

3.0

2.7

-0.4

-4.6

-0.4

3.3

UN. KINGDOM

1.5

2.3

-0.3

-4.8

0.5

2.2

(Fonte: World Economic Outlook) N.B. - Le stime per il 2011 sono di fonte Istat su previsioni FMI.

(Source: World Economic Outlook) IMF data for 2011 have been processed by Istat.


64

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

4. UE/15: Tassi di disoccupazione e prezzzi medi EU/15: unemployment rates and average prices COUNTRIES

UNEMPLOYMENT (%)

AVERAGE PRICES (±∆%)

2008

2009

2010

2008

2009

2010

Austria

3.8

4.8

4.4

3.2

0.4

1.7

Belgium

7.0

7.9

8.3

4.5

0.1

2.3

Denmark

3.3

6.0

7.4

3.7

1.0

2.2

Finland

6.4

8.2

8.4

3.9

1.6

1.7

France

7.8

9.5

9.7

3.2

0.1

1.7

Germany

7.5

7.8

7.1

2.8

0.2

1.1

Greece

7.7

9.5

12.6

4.2

1.4

4.7

Ireland

6.3

11.9

13.7

3.1

-1.7

-1.6

Italy

6.7

7.8

8.4

3.5

0.7

1.7

Luxembourg

4.9

5.1

4.5

4.1

0.0

2.8

Netherlands

3.1

3.7

4.5

2.2

1.0

0.9

Portugal

7.7

9.6

11.0

2.7

-0.9

1.4

Spain

11.3

18.0

20.1

4.1

-0.2

2.0

Sweden

6.2

8.3

8.4

3.3

1.9

1.9

Un. Kingdom

5.6

7.6

7.8

3.6

2.1

3.3

(Fonte: Elaborazione dati Eurostat)

(Source: Eurostat data processing)


XXIII World Marble and Stones Report 2012

65

5. Investimenti in ricerca e sviluppo (% PIL) Research and development investment (%GNP) YEAR

ITALY

FRANCE

GERMANY

UK

USA

JAPAN

CHINA

RUSSIA

1996

1.04

2.30

2.26

1.88

2.55

2.77

0.60

0.97

1997

1.05

2.22

2.29

1.81

2.58

2.83

0.68

1.04

1998

1.07

2.17

2.31

1.80

2.60

2.95

0.70

0.95

1999

1.04

2.16

2.40

1.87

2.66

2.96

0.76

1.00

2000

1.05

2.15

2.45

1.86

2.74

2.99

0.90

1.05

2001

1.09

2.20

2.46

1.83

2.76

3.12

0.95

1.18

2002

1.13

2.23

2.49

1.82

2.66

3.17

1.07

1.25

2003

1.11

2.17

2.52

1.75

2.66

3.20

1.13

1.28

2004

1.10

2.15

2.49

1.68

2.54

3.17

1.23

1.15

2005

1.09

2.10

2.49

1.73

2.57

3.32

1.34

1.07

2006

1.13

2.10

2.33

1.75

2.61

3.41

1.39

1.07

2007

1.18

2.04

2.53

1.79

2.66

3.44

1.40

1.12

2008

1.23

2.02

2.64

1.77

2.77

3.42

1.47

1.04

2009

1.26

2.21

2.78

1.85

2.79

3.33

1.40

1.24

09/96

121.2

96.1

123.0

98.4

109.4

120.2

233.3

127.8

(Fonte: Elaborazione dati OECD)

(Source: OECD data processing)


66

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

6. Tassi medi di cambio (euro) Average exchange rates (euro)

ABS. FIGURES

INDEX

CURRENCY

2008

2009

2010

2011

11/08

11/10

Canadian dollar

1,559

1,585

1,365

1,376

88,3

100,8

japanese yen

152,4

130,3

116,2

111,0

72,8

95,5

pound sterling

0,796

0,891

0,858

0,868

109,0

101,2

russian rouble

46,42

44,14

40,26

40,88

88,1

101,5

swiss franc

1,587

1,510

1,380

1,233

77,6

89,3

turkhish lira

2,906

2,163

1,997

2,338

80,5

117,1

us dollar

1,471

1,395

1,326

1,392

94,6

105,0

(Fonte: Elaborazione dati Eurostat)

(Source: Eurostat data processing)


XXIII World Marble and Stones Report 2012

67

7. Investimenti in costruzioni rispetto al PIL (quote) Building investment/GNP (shares)

YEAR

±∆

ZONES

2000

2006

2011

2015

‘11/’00

‘15/’11

europe

12,2

12,1

10,3

10,3

-1,9

-

africa

9,7

10,0

11,0

11,9

+1,3

+0,9

13,1

13,9

15,4

16,1

+2,3

+0,7

north america

8,9

9,8

7,1

7,7

-1,8

+0,6

latin america

8,5

9,8

10,2

10,8

+1,7

+0,6

oceania

9,1

11,2

12,9

14,4

+3,8

+1,5

11,1

11,7

11,1

11,8

-

+0,7

asia

world (Fonte: Elaborazione dati SINCO)

(Source: SINCO data processing)


68

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

8. Attività edilizia residenziale nel mondo (medie mensili x 1000 abitazioni)

YEAR

China

USA

Japan

Russia

Spain

Turkey

France

Poland

Germany

Australia

Portugal

South Korea

Total

Residential building in the world (monthly average x 1000 dwellings)

‘00

...

157

109

31

30,6

20,1

29,4

7,3

35,2

13,2

9,3

3,6

...

‘01

...

157

104

32

30,5

20,3

27,5

8,8

24,2

10,2

9,4

6,2

...

‘02

...

165

102

33

35,0

13,5

26,0

8,1

20,7

12,1

10,2

7,5

...

‘03

...

168

102

36

38,1

13,2

27,2

13,6

22,3

12,7

7,2

5,2

...

‘04

289

184

104

40

41,4

13,6

31,1

9,1

19,7

13,5

5,2

3,8 754,4

‘05

333

161

108

43

43,7

20,1

34,9

9,5

17,6

13,7

5,2

3,2 792,9

‘06

360

165

112

51

48,7

20,6

36,1

9,6

18,0

12,1

4,5

4,4 842,0

‘07

396

125

83

60

53,4

25,7

36,4

11,1

13,1

12,7

6,0

6,1 828,5

‘08

398

93

95

64

51,2

41,9

30,7

13,8

12,6

12,1

6,1

6,4 824,8

‘09

481

66

63

58

33,1

32,4

29,2

12,7

12,5

11,6

7,1

6,1 809,7

‘10

368

55

67

60

19,3

28,8

28,4

9,3

13,8

10,7

4,7

5,2 656,2

‘11

399

48

69

47

14,1

39,5

32,8

10,1

16,7

12,5

3,5

8,1 700,3

(Fonte: ONU Monthly Bulletin)

(Source: UNO Monthly Bulletin)


XXIII World Marble and Stones Report 2012

69

9. Attività edilizia residenziale nel mondo (indici 2004=100)

France

Portugal

South Korea

Total

73,9 147,8

94,5

80,2 178,7

97,8 178,8

94,7

...

‘01

...

85,3 100,0

80,0

73,7 749,3

88,4

96,7 122,8

75,6 180,8 163,2

...

‘02

...

89,7

98,1

82,5

84,5

99,3

83,6

89,0 105,1

89,6 196,2 197,4

...

‘03

...

91,3

98,1

90,0

92,0

97,1

87,5 149,5 113,2

94,1 138,5 136,8

...

Australia

Turkey

77,5

Germany

Russia

85,3 104,8

Poland

Japan

...

Spain

China

‘00

USA

YEAR

Residential building in the world (index 2004=100)

‘04

100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

‘05

115,2

87,5 103,8 107,5 105,6 147,8 112,2 104,4

89,3 101,5 100,0

‘06

124,6

89,7 107,7 127,5 117,6 152,9 116,1 105,5

91,4

89,6

‘07

137,0

67,9

79,8 150,0 129,0 189,0 117,0 122,0

66,5

94,1 115,4 160,5 109,8

‘08

137,7

50,5

91,3 160,0 123,7 308,1

98,7 151,6

64,0

89,6 117,3 168,4 109,3

‘09

166,4

35,9

60,6 145,0

80,0 238,2

84,2 139,6

63,5

85,9 136,5 160,5 107,3

‘10

127,3

29,9

64,4 150,0

46,6 175,0

91,3 102,2

70,1

79,3

90,4 136,9

87,0

‘11

138,1

26,1

66,3 117,5

34,1 290,4 105,4 110,9

84,8

92,6

67,3 213,2

92,8

(Fonte: Elaborazione dati ONU)

84,2 105,1

86,6 115,8 111,6

(Source: UNO data processing)


70

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

10. ITALIA: costruzioni residenziali nuove Italy: residential new building

AVERAGE PRODUCTION

AVERAGE COST

Years

CORR. INDEX

±∆%

RAW INDEX

±%

INDEX

±∆%

2005

100,0

-

100,0

-

100,0

-

2008

107,9

+2,6

108,7

+2,9

110,6

+3,4

2009

97,0

-11,3

97,6

-11,4

111,6

+0,9

2010

93,5

-3,6

94,4

-3,3

113,3

+1,5

2011

90,8

-2,9

90,8

-3,8

117,7

+3,9

GEN-MAR

87,0

+0,7

86,2

+0,2

117,0

+2,7

APR-JUN

97,5

-2,8

98,9

-2,8

117,5

+0,4

JUL-SEP

87,4

-5,0

87,4

-6,3

118,0

+0,4

OCT-DEC

91,5

-3,9

90,8

-5,8

118,1

+0,1

(Fonte: Elaborazione dati ISTAT)

(Source: ISTAT data processing)


XXIII World Marble and Stones Report 2012

71

11. Italia: licenze di costruzioni residenziali Italy: residental new building licences BUILDING YEAR

NET AREA

UN.

INDEX

±∆%

000 sq.mt

INDEX

±∆%

2000

184.423

100.0

-

15.053

100.0

-

2001

189.025

102.5

+2.5

15.114

100.4

+0.4

2002

209.228

113.4

+10.7

16.323

108.4

+0.8

2003

229.526

124.5

+9.7

17.563

116.7

+7.6

2004

268.385

145.5

+16.9

19.899

132.2

+13.3

2005

278.602

151.1

+3.8

20.479

136.0

+2.9

2006

261.455

141.8

-6.2

19.144

127.2

-6.5

2007

250.272

135.7

-4.3

18.383

122.1

-4.0

2008

191.783

104.0

-23.4

14.269

94.8

-22.4

2009

141.586

76.8

-26.2

10.703

71.1

-25.0

2010

126.019

68.3

-11.0

9.268

61.6

-13.4

2011

122.424

66.4

-2.9

9.332

62.0

+0.7

(Fonte: Elaborazione dati ISTAT)

(Source: ISTAT data processing)


72

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

12. Italia: trend del costo energetico Italy: trend of the energy cost

ELECTRIC POWER

PETR. PRODUCTS

AVERAGE

YEAR

INDEX

±∆%

INDEX

±∆%

INDEX

±∆%

JAN. ‘05

100,0

-

100,0

-

100,0

-

2006

109,4

+9,4

107,2

+7,2

108,3

+8,3

2007

111,6

+2,0

100,6

-6,2

106,1

-2,0

2008

129,8

+16,3

129,6

+28,8

129,7

+22,2

2009

117,9

-9,2

93,6

-27,8

105,8

-18,4

2010

120,8

+2,5

113,3

+21,0

117,1

+10,7

2011

132,7

+9,9

132,0

+16,5

132,4

+13,1

(Fonte: Elaborazione dati ISTAT)

(Source: ISTAT data processing)


XXIII World Marble and Stones Report 2012

73

13. Costo del lavoro in Europa (euro/ora) Labour cost in Europe (euros/hour) 01/2009 COUNTRIES

abs. fig.

01/2010

01/2011

abs. fig.

index

abs. fig.

index

Belgium

36,7

38,1

103,8

39,5

107,6

SWEDEN

34,5

32,8

95,1

37,3

108,1

DENMARK

34,4

35,4

102,9

36,2

105,2

FRANCE

32,8

33,0

100,6

34,2

104,3

GERMANY

32,3

32,9

101,9

32,8

101,5

NETHERLANDS

30,3

31,0

102,3

31,5

104,0

FINLAND

30,1

31,8

105,6

31,4

104,3

AUSTRIA

29,0

30,7

105,9

30,3

104,5

IRELAND

28,0

30,0

107,1

29,8

106,4

LUXEMBOURG

28,2

29,2

103,5

29,0

102,8

ITALY

23,7

25,3

106,7

25,8

108,9

EU/27

21,8

22,5

103,2

22,7

104,1

SPAIN

20,3

21,5

105,9

21,7

106,9

UNITED KINGDOM

21,4

19,6

91,6

20,9

97,7

GREECE

15,8

16,3

103,2

16,6

105,1

SLOVENIA

12,3

13,0

105,7

13,4

108,9

CYPRUS

12,4

12,7

102,4

13,0

104,8

MALTA

11,3

11,9

105,3

11,8

104,4

PORTUGAL

9,8

10,1

103,1

10,3

105,1

CZECH REPUBLIC

8,7

8,8

101,1

9,2

105,7

SLOVAKIA

7,3

7,7

105,5

7,7

105,5

ESTONIA

7,2

7,2

100,0

7,2

100,0

HUNGARY

7,5

6,9

92,0

7,0

93,3

POLAND

6,8

5,8

85,3

6,3

92,6

LITHUANIA

5,5

5,2

94,5

5,1

92,7

LATVIA

5,2

5,2

100,0

5,0

96,2

ROMANIA

3,3

3,3

100,0

3,5

106,1

BULGARIA

2,2

2,5

136,6

2,6

118,2

(Fonte: Elaborazione dati Eurostat)

(Source: Eurostat data processing)


74

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

14. Industria lapidea mondiale: produzione netta World stone industry: net production

000 cub. mt.

000 tons

PAR.

YEAR

GROSS QUARRYING

QUARRYING WASTE 1

RAW PRODUCTION

PROCESSING WASTE 1

PROCESSED PRODUCTION

2003

153.750

78.750

75.000

30.750

44.250

2004

166.500

85.250

81.250

33.300

47.950

2005

174.750

89.500

85.250

34.950

50.300

2006

190.250

87.500

92.750

38.000

54.750

2007

212.000

108.500

103.500

42.500

61.000

2008

215.000

110.000

105.000

43.000

62.000

2009

213.750

100.250

104.500

42.850

61.650

2010

228.000

116.500

111.500

45.715

65.785

2011

237.200

121.200

116.000

47.560

68.440

2003

57.000

29.200

27.800

11.400

16.400

2004

61.650

31.550

30.100

12.300

17.800

2005

64.750

33.150

31.600

12.950

18.850

2006

70.450

36.100

34.350

14.100

20.250

2007

78.500

40.200

38.300

15.750

22.550

2008

79.600

40.700

38.900

15.950

22.950

2009

79.150

40.450

38.700

15.900

22.300

2010

84.450

43.150

41.300

12.350

28.950

2011

87.850

44.900

42.950

17.600

25.350

(Fonte: Elaborazione propria)

(1) - Compresi materiali di risulta destinati a sottoprodotti (granulati e polveri)

(Source: own data processing)

(1) - Waste material destined for granules, powders and similar uses are included


XXIII World Marble and Stones Report 2012

75

15. Industria lapidea mondiale: produzione storica World stone industry: historical production outline CALCAREOUS YEARS

SILICEOUS

OTHER

TOTAL

000 tons

%

000 tons

%

000 tons

%

000 tons

%

1926

1.175

65.6

175

3.3

440

24.6

1.790

10.1

1976

13.600

76.4

3.400

19.1

800

4.5

17.800

100.0

1986

13.130

60.5

7.380

34.0

1.190

5.5

21.700

122.0

1990

26.450

56.8

17.625

37.9

2.425

5.2

46.500

261.2

1997

27.650

55.8

19.350

39.1

2.500

5.1

49.500

278.0

1998

29.400

57.6

19.000

37.3

2.600

5.1

51.000

286.5

1999

31.300

57.4

20.350

37.3

2.850

5.3

54.500

306.2

2000

34.500

57.3

21.700

36.3

3.450

5.9

59.650

335.1

2001

38.500

53.2

23.250

35.8

3.250

5.0

65.000

365.2

2002

39.000

57.8

25.000

37.0

3.500

5.2

67.500

379.2

2003

42.500

56.7

28.500

38.0

4.000

5.3

75.000

421.3

2004

43.750

53.9

33.000

40.6

4.500

5.5

81.250

456.5

2005

46.750

34.8

34.000

39.9

4.500

5.3

85.250

478.9

2006

53.350

37.5

34.300

37.5

4.600

5.0

92.750

521.1

2007

60.500

58.5

37.500

36.2

5.500

5.3

103.500

581.5

2008

62.000

58.0

38.000

36.5

5.700

5.5

105.000

589.9

2009

60.350

58.2

38.000

36.4

5.650

5.4

104.500

587.0

2010

63.230

58.5

40.500

36.3

5.750

5.2

111.500

626.4

2011

68.500

59.0

41.700

36.0

5.800

5.0

116.000

651.6

(Fonte: Elaborazione propria)

(Source: own data processing)


76

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

16. Maggiori produzioni mondiali e rese teoriche (2011) Leading quarry production and theorical yield (2011) 000 tons COUNTRIES

mill. eq. sq. mt. / cm. 2

abs. figures

shares

total

waste

net

CHINA

36.000

31,0

666

273

393

INDIA

14.000

12,1

259

106

153

TURKEY

10.600

9,1

196

80

116

IRAN

8.500

7,3

157

64

93

ITALY

7.500

6,5

139

57

82

BRAZIL

7.250

6,3

134

55

79

SPAIN

5.500

4,7

102

42

60

PORTUGAL

2.650

2,3

49

20

29

EGYPT

2.500

2,2

46

19

27

USA

2.350

2,0

43

18

25

GREECE

1.500

1,3

28

11

17

FRANCE

1.250

1,1

23

9

14

SUB-TOTAL

99.600

85,8

1.842

755

1.087

OTHERS

16.400

14,2

303

125

178

WORLD

116.000

100,0

2.145

880

1.265

(Fonte: Elaborazione propria)

(Source: own data processing)


XXIII World Marble and Stones Report 2012

77

17. Produzione mondiale e rese teoriche (2011)

World quarrying production and theorical yield (2011) 000 tons

mill. eq. sq. mt. / cm. 2

ZONES

abs. figures

shares

total

waste

net

EU/27

23.500

20,3

435

178

257

OTHERS EUROPE

4.000

3,4

74

30

44

SUB-TOTAL

27.500

23,7

509

208

301

NORTH AMERICA

3.500

3,0

65

27

38

LATIN AMERICA

8.500

7,3

157

65

92

SUB-TOTAL

12.000

10,3

222

92

130

CHINA

36.000

31,0

666

273

393

INDIA

14.000

12,1

258

106

153

OTHERS ASIA

19.000

16,4

352

144

208

SUB-TOTAL

69.000

59,5

1.276

523

753

AFRICA

7.000

6,0

130

54

76

OCEANIA

500

0,5

8

3

5

WORLD

116.000

100,0

2.145

880

1.265

(Fonte: Elaborazione propria)

(Source: own data processing)


78

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

18. Unione Europea: produzione di cava (000 tonn) European union: quarrying production (000 tons) QUANTITY COUNTRIES

SHARES

2001

2010

2011

2001

2010

2011

AUSTRIA

400

450

400

1,7

1,8

1,7

BELGIUM

900

800

850

3,8

3,3

3,6

BULGARIA

200

250

250

0,8

1,0

1,1

CZECH REP.

500

200

150

2,1

0,8

0,6

FINLAND

600

600

650

2,5

2,5

2,8

1.250

1.150

1.250

5,2

4,7

5,3

700

650

750

2,9

2,7

3,2

1.600

1.650

1.500

6,7

6,8

6,4

100

150

100

0,4

0,6

0,4

8.400

7.800

7.500

35,0

32,3

31,9

600

650

600

2,5

2,7

2,6

PORTUGAL

2.400

2.750

2.650

10,0

11,4

11,3

ROMANIA

100

200

150

0,4

0,8

0,6

SLOVAKIA

150

50

50

0,6

0,2

0,2

SLOVENIA

50

150

200

0,2

0,6

0,9

5.000

5.750

5.500

20,8

23,8

23,4

SWEDEN

350

350

250

1,5

1,4

1,1

UN.KINGDOM

200

300

300

0,8

1,2

1,3

OTHERS

400

350

400

1,7

1,4

1,7

24.000

24.250

23.500

100,0

100,0

100,0

FRANCE GERMANY GREECE IRELAND ITALY POLAND

SPAIN

TOTAL EU-27 (Fonte: Elaborazione propria)

(Source: own data processing)


XXIII World Marble and Stones Report 2012

79

19. Industria lapidea mondiale: produzione netta di lavorati e principali applicazioni del manufatto World stone industry: net finished production and main uses of processed material ‘000 sq. m/2 Applications

‘000 net tons

‘95

‘11

175.750

rivestimenti esterni external wall cladding

Index

‘11

‘95

‘11

398.500

9.500 20.700

38,0

31,5

126,7

55.500

107.500

3.000

5.600

12,0

8,5

193,7

scale steps

18.500

38.000

1.000

2.000

4,0

3,0

205,4

rivestimenti interni internal wall cladding

27.750

151.750

1.500

7.900

6,0

12,0

546,8

lavori speciali special works

46.250

253.000

2.500 13.100

10,0

20,0

547,0

Subtotale edilizia 323.750 Subtotal building sector

948.750

17.500 49.300

70,0

75,0

293,0

3.300

10,0

5,0

136,7

3.750 10.850

15,0

16,5

300,8

2.300

5,0

3,5

191,6

30,0

25,0

172,1

100,0 100,0

273,5

pavimenti floors and paving

‘95

%

arredo urbano civil external uses

46.250

63.250

arte funeraria memorial art

69.375

208.700

altri impieghi other uses

23.125

44.300

subtotale usi diversi Subtotal other uses

183.750

316.250

7.500 16.450

total

462.500

1.265.000

25.000 65.750

(Fonte: Elaborazione propria)

2.500

1.250

(Source: own data processing)


3

2

4

0

1

0

1

1

0

0

51

73

1

6

40

72

2

23

3

3

6

6

149

351

Belgium

Greece

Turkey

Egypt

India

Iran

China

USA

Mexico

Brazil

Others

TOTAL

(Fonte: Elaborazione propria)

5

17

Portugal

24

0

0

0

0

0

0

0

0

4

0

5

9

1

0

10

Spain

-

2

12

France

2

-

1

3

3

Germany

Italy

-

Germany

Italy

EXPORT

France

IMPORT

Spain

65

2

0

5

8

2

0

0

3

23

1

0

12

-

1

0

8

Portugal

16

2

0

0

0

0

0

0

1

4

1

0

-

5

0

0

3

Belgium

28

6

0

0

0

2

0

1

0

1

0

-

1

0

3

11

3

Netherlands

44

9

0

0

0

19

0

1

0

0

0

2

0

0

0

12

1

Un.Kingdom

20

6

0

0

0

0

0

0

1

5

0

1

1

1

0

1

4

Austria

4

1

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

1

2

Switzerland

55

1

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

3

50

1

S.Arabia

70

4

0

0

0

0

0

1

7

0

0

0

0

15

0

0

43

Kuwait

5

5

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

India

Lebanon

4

0

0

12

0

0

60

0

1

0

5

8

-

21

97 423

6

0

0

0

0

0

0

15

15 131

1

0

2

16

0

0

42 181

Singapore

Hong-Kong

3

0

0

0

7

1

0

0

18

22

0

4

54

1

21

24

44

0

0

0

58

4

0

0

72

6

0

8

8

4

0

45

Taiwan

20 155 249

4

0

0

0

5

0

0

0

5

1

0

0

1

0

0

4

9100

867

0

10

0

-

573

22

1879

3448

359

0

393

898

12

227

412

China

Input-Output of quantity trade ‘11 (‘000 tons): eaw calcareous products (code 25.15)

10

0

0

0

0

0

0

8

0

1

0

0

0

0

0

0

1

South Korea

20. Input-Output dell’interscambio quantitativo ‘11 (‘000 tonn.): calcarei grezzi (cod. 25.15)

Japan

7

1

0

0

0

0

2

0

0

1

1

0

0

0

0

0

2

Canada USA

10

1

0

1

-

5

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

3

Others

1627

6

24

58

115

850

65

2086

5012

470

23

481

1340

41

327

1287

2947 13812

402

0

1

14

4

239

29

87

1240

66

11

29

319

3

1

502

Total

(Source: own data processing)

39

3

0

0

32

4

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

80 XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012


4

1

56

6

0

0

0

1

19 182

28

99

273

8

0

2

11

179

183

868 308 330 329

Finland

South Africa

India

China

South Korea

Canada

USA

Brazil

Others

TOTAL

13

0

0

0

0

32

10

2

4

41

22

0

0

0

8

63

27

6

0

Portugal

51

0

0

0

2

-

1

1

10

3

2

Belgium

7

22

1

0

0

15

65 258

2

1

0

0

0

0

0 143

0

0

0

0

0

0

-

60

0

0

2

Netherlands

0

0

0

15

0

8

4

1

1

1

13

Un.Kingdom

4

0

0

0

0

92 568

1

0

0

0

0

23 105

28 416

3

0

0

4

-

7

0

6

1

17

2

Austria

62

1

0

0

0

0

0

1

0

0

0

0

0

1

3

5

69

22

Switzerland

81 164

21

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

1

0

0

0

0

54

5

S.Arabia

10

2

0

0

0

0

0

8

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

Singapore

3

7

0

0

0

0

1

0

0

0

2

Hong-Kong Taiwan

3

59

0

0

288

79

1

6

0

15 1051 0

64

310

6

172

0

3

67

12

0

0

11

488

763

45

15

3

-

155 2020

11

4

1

0

0

0

0

3

0

0

2

China

23 332 1601 3979

16

0

0

1

0

5

0 242

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

1

South Korea

31

5

1

0

0

-

16

9

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

6

2

71

-

0

6

20

6

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

58

0

-

19

0

1

60

5

0

0

1

0

0

0

0

0

0

1

USA

Australia

318

38

0

5

0

44

411

70

52

63

60

3

19

4

130

115

7

50

Others

35 1389

1

0

0

0

0

3

30

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

1

10945

1912

1181

130

58

3

1310

3970

352

413

89

344

44

138

248

271

166

154

162

Total

(Source: own data processing)

16 111 155

5

0

1

0

0

4

4

1

0

0

0

0

0

0

0

0

0

1

(Fonte: Elaborazione propria)

13

2

0 11

Sweden

6

46

0

38

0

0

29

37

Norway

64

0

Belgium

11 147

-

1

0

3

Spain

Netherlands

9

3

Portugal

12

5

38

Spain

-

20

13

France

3

-

0

18

26

Germany

Italy

-

Germany

Italy

EXPORT

France

IMPORT Japan

Input-Output of quantity trade ‘11 (‘000 tons): raw siliceuos products (code 25.16) Canada

21. Input-Output dell’interscambio quantitativo ‘11 (‘000 tonn.): silicei grezzi (cod. 25.16)

XXIII World Marble and Stones Report 2012 81


28

7

1

0

0

91

0

43

60

0 114

59

44

59

0

0

20

60

0

0

16

0

62 348

0

0

0

0

37

10

136 930 314

Belgium

Netherlands

Czech Rep.

Poland

Turkey

India

China

Canada

USA

Brazil

Others

TOTAL

(Fonte: Elaborazione propria)

9

61

8 128

Portugal

13

0

6

0

20

2

0

Spain

-

12

2

1

0

0

17

0

1

0

0

0

0

0

-

0

0

France

58

-

0

1

14

Germany

Italy

-

Germany

24

Spain

Italy

EXPORT

France

IMPORT Portugal

0

28

0

0

-

15

1

0

0

24

0

Netherlands

1

0

0 0

0

0

48

0

4

0

0

5

1

7

0

0

0

0

Un.Kingdom

2 354 317 167

80 102

1

0

0

19 168

0

18

0

0

59

-

1

0

1

8

0

Belgium

0 247

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

-

2

0

0

0

Austria

0

1

0

0

0

0

0

0

0

0

1

13

2

7

61

31

Switzerland

99 116

39

5

0

0

3

0

3

0

0

0

0

0

0

0

44

5

Hong-Kong

5

0

0

0

0

5

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

Taiwan

37

27

0

0

0

10

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

China

South Korea

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

1

0

0

0

0

0

0

0

1

1

Japan

6

0

0

0

7

17

0

0

Canada

31

12

3

3

-

13

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

1

9

8

77

3

140

47

65

180

200

368

28

32

205

153

1

0

0

53 565 3415

783

102

3

3

88 1103

2

4

3

6

1

40 101

1

-

3

5

1

0

0

0

0

1 115

0 149

1

1

0

0

USA

(Source: own data processing)

2 123 136

0

1

0

0

- 117 109

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

1

Others

Input-Output of quantity trade ‘11 (‘000 tons): simple finished products (code 68.01)

Total

22. Input-Output dell’interscambio quantitativo ‘11 (‘000 tonn.): lavorati semplici (cod. 68.01)

82 XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012


Germany

Italy

7

93

2

27

3

75

1

2

0

2

9

4

48

3

Portugal

Belgium

Greece

Turkey

Egypt

India

Iran

0

0

2

4

0

6

3

46

255 905 354 262

Mexico

Argentina

Brazil

Others

TOTAL

7

0

0

0

6

3

1

1

0

0

Portugal Belgium

0

0

48

1

22

0

-

6

5

6

3

12

0

0

38

1

10

0

5

0

1

0

6

73

Netherlands

1

1

0

3

4

10

1

0

0

0

0

Un.Kingdom

20

3

0

0

1

0

60

0

1

57

4

57

0

1

7

10

4

1

16

Austria

43

0

0

0

0

0

90

0

0

1

1

3

1

0

0

1

4

24

36

S. Arabia

Switzerland

10

0

77

58

1

0

4

5

11

60

1

0

0

0

0

3 108

1

0

0

0

0

10 220

0

0

1

0

1 122

0

1

6

4

9

26

98 130

Kuwait

55

0

0

0

0

0

72

0

3

5

6

75

1

0

1

4

0

1

41

Lebanon

58

0

0

0

0

0

57

0

0

13

5

36

1

0

7

5

0

0

16

India

32

1

0

0

0

0

48

0

0

-

3

5

1

0

1

1

0

0

20

Singapore

0

0

6

1

2

1

0

1

1

0

0

15

Hong-Kong

5

0

0

0

0

0

6

0

0

0

2

0

20

2

7

0

8

13

0

0

65

-

0

2

0

0

2

0

12 164

0

0

0

0

0

-

37

1

3 178

1

3

1

0

1

0

1

0

3

96 225 250

0

0

4

1

12

15

0

2

2

0

0

12

Taiwan

27 644 317 242 204 160 807 264 198 112 149 260 275 499

3 266

0

0

0

0

0

2 266 172

0

0

2

0

0

1

1

-

16

0

0

2

Japan

0

51

2

0

1

9

2

0

0

0

16

1

8 130

0

0

1

0

1

2

0

0

5 101

Canada

34

0

0

32

-

16 151

0

0

0

0

0

2487 846 728

55

1

0

0

3

0

2379 813 198

0

0

5

5

10

2

0

6

8

1

0

12

USA

1

5

16

0

20

1

0

1

2

0

1

14

Australia

11

0

0

0

1

0

Others

86

118

1.146

150

1772

327

221

303

554

110

113

1450

1865

761

15

125

276

154

7353 20124

585

114

5

5

231

2

4190 10577

3

97

249

5

729

270

62

67

307

25

40

367

Total

(Source: own data processing)

2581 195

199

594

2

120

-

148

534 122

24

0

214

12

493

6

0

11

56

5

3

160

(Fonte: Elaborazione propria)

0

1

USA

0

0

0

0

Canada

0

67

0

94

0

1

83 529

China

1

14

5

16

2

1

42

-

3

0

Taiwan

0

20

12

67

0

57

48

14

21

14

Spain

-

France

7

1

32

Germany

Spain

28 100

-

- 124

France

17

Italy

EXPORT

IMPORT China

Input-Output of quantity trade ‘11 (‘000 tons): special finished products (code 68.02) South Korea

23. Input-Output dell’interscambio quantitativo ‘11 (‘000 tonn.): lavorati speciali (cod. 68.02)

XXIII World Marble and Stones Report 2012 83


0

-

8

-

0

-

0

33

2

0

1

0

9

0

0

10

2

0

0

0

0

0

8

0

0

5

3

19 123 258

Portugal

Belgium

Norway

Turkey

India

China

Canada

USA

Brazil

Others

TOTAL

(Fonte: Elaborazione propria)

1

2

1

3

Spain

2

0

5

4

0

0

0

2

4

98 229

0

France

7

0

0

22

0

0

0

0

3

0

0

Germany

Italy

-

0

2

Germany

Italy

EXPORT

Spain

France

IMPORT Belgium

41

7

7

0

4

2

0

0

0

-

0

15

3

3

0

Netherlands

1

0

4

Un.Kingdom

10

29

1

2

22

1

0

0

1

0

23 187

1

13

0

0

6

0

0

1

0

0

2 116

0

0

0

Switzerland

7

0

1

0

0

0

0

0

0

0

0

1

1

3

1

Singapore

4

2

0

1

0

1

0

0

0

0

0

0

0

0

0

Hong-Kong

2

2

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

Taiwan

7

0

0

0

0

7

0

0

0

0

0

0

0

0

0

China

2

1

0

0

0

-

0

0

0

0

0

0

0

1

0

South Korea

2

0

0

0

0

2

0

0

0

0

0

0

0

0

0

Japan

10

2

0

0

0

8

0

0

0

0

0

0

0

0

0

Canada

42

11

-

9

53

9

0

1

0

0

4

0

0

1

3

2

10

4

3

35

0

0

2

Others

37

32

1

2

20 363

2

1

0

0

15 232

1

0

0

0

0

1

0

0

0

1254

117

120

8

22

402

16

3

12

9

11

504

5

15

10

Total

(Source: own data processing)

23 130

3

2

5

-

11

2

0

0

0

0

0

0

0

0

USA

Input-Output of quantity trade ‘11 (‘000 tons): slate (code 68.03) Australia

24. Input-Output dell’interscambio quantitativo ‘11 (‘000 tonn.): Ardesia (cod. 68.03)

84 XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012


967 4.0

880 3.4 1.070 3.6 1.252 3.8 1.256 3.5 1.369 3.4 1.568 3.4 1.500 3.3 1.242 3.1 1.306 2.7 1.254

2.5

(Source: own data processing)

220,2 100.0 278,4 100.0 307,3 100.0 338.7 100.0 356.2 100.0 376.7 100.0 444.5 100.0 488.8 100.0 541.6 100.0 628.4 100.0 705.8 100.0 682,9 100.0 320,6 100.0 716.2 100.0 728.9 100.0

Mill. eq. sq. mt.

(Fonte: Elaborazione propria)

15,083 100.0 8.681 100.0 20.805 100.0 22.751 100.0 24.102 100.0 25.381 100.0 29.586 100.0 31.847 100.0 36.058 100.0 41.368 100.0 46.232 100.0 45.193 100.0 41.078 100.0 48.498 100.0 49.550 100.0

GENERAL TOTAL

Mill. eq. sq. mt. 135.7 (61.6) 181,7 (65.3) 195,8 (63.7) 220,6 (65.1) 227.3 (63.8) 243.2 (64.6) 296.6 (66.7) 317.8 (65.0) 361.2 (66.7) 431.3 (68.6) 490.8 (59.5) 462,4 (67.7) 420,0 (67.7) 455.7 (63.6) 458.7 (62.9)

4.7

7,337 48.7 9.823 52.7 10.585 50.9 11.926 52.4 12.289 51.0 13.149 51.8 16.034 54.2 17.180 52.3 19.527 54.2 23.311 56.4 26.532 57.4 24.993 55.3 22.703 55.3 24.633 50.8 24.793 50.0

887 4.3 1.086

Total

815 4.4

581 3.9

6.9

%

2011 000 tons

68.03

%

2010 000 tons

5,029 33.4 6.866 36.8 7.214 34.7 7.845 34.5 8.651 35.9 9.610 37.9 11.758 39.7 13.202 40.2 14.582 40.5 18.138 43.8 21.150 45.8 19.791 43.8 18.375 44.3 20.026 41.3 20.124 40.6

2009

68.02

2008

1,727 11.4 2.142 11.5 2.484 11.9 2.995 13.2 2.671 11.1 2.659 10.5 3.206 10.8 2.726 8.3 3.689 10.2 3.804 9.2 3.814 8.2 3.702 8.2 3.262 7.9 3.301 6.8 3.415

2007

68.01

2006

84,5 (34.8) 96,7 (34.7) 111,55 (36.3) 118.1 (34.9) 128.9 (36.2) 133.5 (35.4) 147.9 (33.3) 171.0 (35.0) 180.4 (33.3) 197.1 (31.4) 215.0 (30.5) 220,5 (32.3) 200,6 (32.3) 260.5 (36.4) 270.2 (37.1)

2005

Mill. eq. sq. mt.

2004

7,746 51.3 8.858 47.3 10.220 49.1 10.825 47.6 11.813 49.0 12.232 48.2 13.552 45.8 15.667 47.7 16.531 45.8 18.057 43.6 19.700 42.6 20.200 44.7 18.375 44.7 23.865 49.2 24.757 50.0

2003

Total

2002

6,356 42.1 6.785 36.3 7.901 38.0 7.754 34.1 8.576 35.6 8.426 33.2 8.346 28.2 10.237 31.2 10.266 28.4 10.563 25.5 11.429 24.7 10.816 23.9 8.909 21.7 10.531 21.7 10.945 22.1

2001 000 000 000 000 000 000 000 000 000 tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons %

25.16

%

2000

1,390 9.2 2.073 11.0 2.319 11.1 3.071 13.5 3.237 13.4 3.806 15.0 5.206 17.6 5.430 16.5 6.265 17.4 7.495 18.1 8.271 17.9 9.384 20.8 9.466 23.0 13.334 27.5 13.812 27.9

1999

25.15

1998

000 000 000 000 tons % tons % tons % tons

CODES

1994

World stone industry: historical outline and types of import-export

25. Industria lapidea mondiale: andamento storico e tipologie dell’interscambio

Grezzi/Raw

LAVORATI/PROCESSED

XXIII World Marble and Stones Report 2012 85


86

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

26. Interscambio lapideo per Paesi e tipologie (000 tonn./2011): Export UE/27 Stone exchange for Countries and types (000 tons/2011): Export UE/27 25.15

25.16

68.01

68.02

68.03

TOTAL

AUSTRIA

74

59

6

19

-

158

BELGIUM

23

138

200

221

9

591

BULGARIA

27

4

-

29

-

60

CYPRUS

1

-

-

-

-

1

CZECH REP.

-

16

73

41

-

130

DENMARK

-

1

1

6

-

130

ESTONIA

-

-

-

15

-

15

FINLAND

-

413

-

18

-

431

41

166

32

110

5

354

GERMANY

327

154

205

113

15

814

GREECE

470

13

-

327

2

812

HUNGARY

-

-

1

2

-

3

IRELAND

-

20

-

13

7

40

1287

162

153

1450

10

3062

LATVIA

-

-

1

4

-

5

LITHUANIA

-

-

-

3

-

3

LUXEMBOURG

-

1

-

1

1

3

MALTA

-

-

-

-

-

-

13

44

180

180

2

419

1

106

73

19

-

199

PORTUGAL

481

248

386

303

11

1411

ROMANIA

1

-

3

8

-

12

SLOVAKIA

-

-

3

2

-

5

SLOVENIA

5

1

1

27

-

34

1340

271

28

454

504

2597

SWEDEN

-

89

1

3

1

94

UN. KINGDOM

1

92

12

6

15

126

Total EU-27

4.092

1.998

1.341

3.374

582

11.387

COUNTRIES

FRANCE

ITALY

NETHERLANDS POLAND

SPAIN

(Fonte: Elaborazione propria)

(Source: own data processing)


XXIII World Marble and Stones Report 2012

87

27. Interscambio lapideo per Paesi e tipologie (000 tonn./2011): import UE/27 Stone exchange for Countries and types (000 tons/2011): import EU/27 25.15

25.16

68.01

68.02

68.03

TOTAL

AUSTRIA

4

77

99

204

4

388

BELGIUM

28

258

354

644

41

1325

BULGARIA

13

1

1

32

-

47

CYPRUS

2

-

4

46

3

55

CZECH REP.

1

10

4

34

3

52

DENMARK

1

90

115

30

6

242

ESTONIA

-

-

5

8

-

13

FINLAND

-

5

3

13

1

22

FRANCE

24

330

371

354

258

1337

GERMANY

73

308

930

905

123

2339

117

44

1

55

-

217

HUNGARY

4

4

8

27

-

43

IRELAND

1

14

14

44

18

91

351

868

136

255

19

1629

LATVIA

-

3

1

4

-

8

LITHUANIA

-

22

16

20

-

58

LUXEMBOURG

1

168

28

24

7

228

MALTA

1

2

-

10

-

13

44

92

268

317

21

742

6

375

95

297

6

779

PORTUGAL

16

65

2

27

3

113

ROMANIA

4

5

25

94

1

129

SLOVAKIA

4

24

29

53

-

110

SLOVENIA

4

4

7

37

1

53

65

329

28

262

33

717

1

27

64

33

2

127

UN.KINGDOM

20

269

168

242

187

1186

Total EU-27

785

3.694

2.776

4.071

737

12.063

COUNTRIES

GREECE

ITALY

NETHERLANDS POLAND

SPAIN SWEDEN

(Fonte: Elaborazione propria)

(Source: own data processing)


88

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

28. Interscambio lapideo per Paesi e tipologie (000 tonn./2011): Export altri Europa Stone exchange for Countries and types (000 tons/2011): Export other Europe 25.15

25.16

68.01

68.02

68.03

TOTAL

Albania

6

85

1

11

-

103

armenia

2

6

-

19

-

27

belarus

-

-

-

1

-

1

bosnia

3

2

1

6

-

12

100

38

6

28

-

172

faeroe ISLAnds

-

-

-

-

-

-

georgia

-

1

-

-

-

1

iceland

-

-

-

-

-

-

67

1

2

7

-

77

moldovia

-

-

-

-

-

-

montenegro

4

-

-

5

-

9

norway

2

344

5

6

12

369

russia

3

6

-

18

-

27

serbia

1

-

1

5

-

7

switzerland

1

40

1

6

1

49

ukraine

-

88

38

50

-

176

189

611

55

162

13

1030

COUNTRIES

croatia

macedonia

total (Fonte: Elaborazione propria)

(Source: own data processing)


XXIII World Marble and Stones Report 2012

89

29. Interscambio lapideo per Paesi e tipologie (000 tonn./2011): Import altri Europa Stone exchange for Countries and types (000 tons/2011): Import other Europe 25.15

25.16

68.01

68.02

68.03

TOTAL

Albania

23

4

-

13

-

40

armenia

-

2

-

10

-

12

belarus

5

20

3

19

-

47

bosnia

13

18

-

29

-

60

croatia

3

7

2

53

-

65

faeroe ISLANDS

-

28

-

-

-

28

georgia

-

9

5

15

-

29

iceland

-

-

-

1

-

1

macedonia

5

2

-

20

-

27

moldovia

-

-

1

5

-

6

montenegro

1

2

-

10

-

13

norway

1

28

...

23

-

52

russia

3

95

65

324

6

493

serbia

5

48

2

21

1

77

55

164

116

160

7

502

1

1

1

42

1

46

115

428

195

745

15

1498

COUNTRIES

switzerland ukraine total (Fonte: Elaborazione propria)

(Source: own data processing)


90

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

30. Interscambio lapideo per Paesi e tipologie: extra-europei leader (000 tonn./2011). Export

Stone exchange for Countries and types: leading extra-european (000 tons/2011). Export COUNTRIES

25.15

25.16

68.01

68.02

68.03

TOTAL

AUSTRALIA

1

49

-

5

-

55

BRAZIL

6

1181

102

761

120

2.170

CANADA

2

58

3

154

22

239

CHINA

115

1.310

1.103

10.577

402

13.507

EGYPT

2.086

3

1

150

-

2.240

INDIA

65

3.970

3

1.146

16

5.200

IRAN

850

10

2

118

-

980

JAPAN

-

47

-

1

-

48

SOUTH AFRICA

1

352

24

27

2

406

SOUTH KOREA

2

3

-

2

-

7

TAIWAN

4

5

-

86

1

96

TURKEY

5.012

238

140

1.772

3

7.165

58

130

3

276

8

475

8.202

7.356

1.381

15.075

574

32.588

USA TOTAL (Fonte: Elaborazione propria)

(Source: own data processing)


XXIII World Marble and Stones Report 2012

91

31. Interscambio lapideo per Paesi e tipologie: extra-europei leader (000 tonn./2011). Import

Stone exchange for Countries and types: leading extra-european (000 tons/2011). Import COUNTRIES

25.15

25.16

68.01

68.02

68.03

TOTAL

AUSTRALIA

1

35

45

195

20

296

BRAZIL

23

1

-

80

-

104

CANADA

39

111

31

728

23

932

CHINA

9.100

3.979

2

499

2

13.582

EGYPT

68

2

1

27

2

96

INDIA

423

51

-

112

-

586

IRAN

2

3

-

154

-

159

JAPAN

7

16

136

846

10

1.015

SOUTH AFRICA

-

5

-

55

7

67

SOUTH KOREA

10

31

123

2.487

2

2.653

TAIWAN

249

1.601

37

275

7

2.169

TURKEY

1

72

9

267

-

349

10

155

53

2.581

130

2.929

9.929

6.062

437

8.306

203

24.937

USA TOTAL (Fonte: Elaborazione propria)

(Source: own data processing)


92

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

32. Interscambio lapideo per Paesi e tipologie: altri extra-europei (000 tonn./2011). Export

Stone exchange for Countries and types: other extra-european (000 tons/2011). Export COUNTRIES AFGHANISTAN ALGERIA ARGENTINA AZERBAIJAN BAHAMAS BAHREIN BHUTAN BOLIVIA BOTSWANA CHILE COLOMBIA COSTARICA COTE D’IVOIRE ECUADOR ETHIOPIA GHANA GUATEMALA HONG-KONG INDONESIA ISRAEL JORDAN KYRGYZSTAN MACAO MALAYSIA MALDIVES MAURITIUS MEXICO MOROCCO NEPAL NEW ZEALAND PAKISTAN PANAMA PERU PHILIPPINES SANTO DOMINGO SAUDI ARABIA SENEGAL SINGAPORE SRI-LANKA TANZANIA THAILAND TOGO TUNISIA VENEZUELA OTHERS

TOTAL (Fonte: Elaborazione propria)

25.15

25.16

68.01

68.02

68.03

TOTAL

2 28 8 1 26 1 4 6 188 6 6 11 24 44 99 2 8 1 1 1 30 120 1 711

3 1 154 66 1 25 3 6 1 123 220 8 7 24 8 173 2 7 26 12 3 10 2 1 94

6 3 2 7 1 2 154 466

15 12 1 2 5 1 3 13 142 26 262 13 14 125 2 1 3 22 1 20 50 12 58 18 21 25 645

1 16 69

8 50 13 154 1 76 6 26 2 2 8 44 340 39 269 136 245 8 7 175 54 174 3 123 1 22 58 20 254 12 4 28 1 23 30 145 2 1985

1.329

980

638

1.513

85

4.545

(Source: own data processing)


XXIII World Marble and Stones Report 2012

93

33. Interscambio lapideo per Paesi e tipologie: altri extra-europei (000 tonn./2011). Import

Stone exchange for Countries and types: other extra-european (000 tons/2011). Import COUNTRIES AFGHANISTAN ALGERIA ARGENTINA AZERBAIJAN BAHAMAS BAHREIN BHUTAN BOLIVIA BOTSWANA CHILE COLOMBIA COSTARICA COTE D’IVOIRE ECUADOR ETHIOPIA GHANA GUATEMALA HONG-KONG INDONESIA ISRAEL JORDAN KYRGYZSTAN MACAO MALAYSIA MALDIVES MAURITIUS MEXICO MOROCCO NEPAL NEW ZEALAND PAKISTAN PANAMA PERU PHILIPPINES SANTO DOMINGO SAUDI ARABIA SENEGAL SINGAPORE SRI-LANKA TANZANIA THAILAND TOGO TUNISIA VENEZUELA OTHERS

TOTAL (Fonte: Elaborazione propria)

25.15

25.16

68.01

68.02

68.03

TOTAL

133 1 1 2 1 6 14 1 155 66 2 166 26 38 9 13 72 7 2 1 70 20 27 1 50 125 108 5 1861

6 8 14 28 2 1 1 2 6 1 4 332 41 2 21 2 5 10 4 15 2 1 8 10 23 4 94 12 102

2 1 5 1 1 2 1 4

62 98 45 68 4 28 3 3 3 18 38 9 1 27 15 4 3 260 64 140 93 1 6 51 18 6 156 175 4 23 40 23 12 43 17 807 3 149 4 4 2 1 30 22 4419

2 1 12 2 1 1 2 2 2 2 2 5 1 1 2 1 17 4 2 1 238

62 237 55 83 33 35 4 4 4 39 60 10 3 32 15 6 3 754 172 146 280 3 6 85 66 8 174 203 76 24 49 23 16 53 19 906 3 196 35 5 149 126 150 28 6624

2.983

761

17

7.002

299

11.052

(Source: own data processing)


94

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

34. Interscambio lapideo mondiale (000 tonn./2011): export World stone exchange (000 tons/2011): export RAW PAR

ABS. FIGURES

TOTAL

COUNTRIES/ZONES

25.15

25.16

68.01

68.02

68.03

EUROPE/27

4.092

1.998

1.341

3.374

582

11.387

189

611

55

162

13

1.030

LEADING EXTRA/EU

8.202

7.356

1.381

15.075

574

32.588

OTHERS EXTRA/EU

1.329

980

638

1.513

85

4.545

13.812

10.945

3.415

20.124

1.254

49.550

29.6

18.2

39.3

16.7

46.4

23.0

1.4

5.6

1.6

0.8

1.0

2.1

LEADING EXTRA/EU

59.4

67.2

40.4

74.9

45.8

65.8

OTHERS EXTRA/EU

9.6

9.0

18.7

7.6

6.8

9.1

100.0

100.0

100.0

100.0

100.0

100.0

OTHERS EUROPE

TOTAL EUROPE/27 OTHERS EUROPE SHARES

PROCESSED

TOTAL (Fonte: Elaborazione propria)

(Source: own data processing)


XXIII World Marble and Stones Report 2012

95

35. Interscambio lapideo mondiale (000 tonn./2011): import World stone exchange (000 tons/2011): import RAW

ABS. FIGURES

PAR

COUNTRIES/ZONES

TOTAL

25.15

25.16

68.01

68.02

68.03

EUROPE/27

785

3.694

2.776

4.071

737

12.063

OTHERS EUROPE

115

428

195

745

15

1.498

LEADING EXTRA/EU

9.929

6.062

437

8.306

203

24.937

OTHERS EXTRA/EU

2.983

761

17

7.002

299

11.052

13.812

10.945

3.415

20.124

1.254

49.550

EUROPE/27

5.7

33.8

81.2

20.2

58.8

24.3

OTHERS EUROPE

0.8

3.9

5.7

3.7

1.2

3.0

LEADING EXTRA/EU

71.9

55.4

12.7

41.3

16.2

50.3

OTHERS EXTRA/EU

21.6

6.9

0.4

34.8

23.8

22.4

100.0

100.0

100.0

100.0

100.0

100.0

TOTAL

SHARES

PROCESSED

TOTAL (Fonte: Elaborazione propria)

(Source: own data processing)


96

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

36. Interscambio lapideo mondiale: quantitĂ (000 tonn.) World stone trade: quantity (000 tons) Raw materials Years Calcareous Siliceous

Processed materials Total Simple

Special

Slate

Total

GENERAL TOTAL

1989

988

4.140

5.128

1.260

2.904

425

4.589

9.717

1990

915

4.519

5.434

1.327

3.025

448

4.800

10.234

1991

1.050

4.968

6.018

1.398

3.035

471

4.904

10.922

1992

1.000

5.043

6.043

1.490

3.845

502

5.837

11.880

1993

1.074

5.218

6.292

1.628

4.200

548

6.376

12.668

1994

1.390

6.356

7.746

1.727

5.029

581

7.337

15.083

1995

1.396

6.024

7.420

1.903

5.606

644

8.153

15.573

1996

1.533

6.562

8.095

2.278

6.267

700

9.245

17.340

1997

1.987

7.515

9.502

2.245

6.675

769

9.689

19.191

1998

2.073

6.785

8.858

2.142

6.866

815

9.823

18.681

1999

2.319

7.901

10.220

2.484

7.214

887

10.585

20.805

2000

3.071

7.754

10.825

2.995

7.845

1.086

11.926

22.751

2001

3.237

8.576

11.813

2.671

8.651

967

12.289

24.102

2002

3.806

8.426

12.232

2.659

9.610

880

13.149

25.381

2003

5.206

8.346

13.552

3.206

11.758

1.070

16.034

29.586

2004

5.430

10.237

15.667

2.726

13.202

1.252

17.180

32.847

2005

6.265

10.266

16.531

3.689

14.582

1.256

19.527

36.058

2006

7.495

10.562

18.057

3.804

18.138

1.369

23.311

41.368

2007

8.271

11.429

19.700

3.814

21.150

1.568

26.532

46.232

2008

9.384

10.816

20.200

3.702

19.791

1.500

24.993

45.193

2009

9.466

8.909

18.375

3.262

18.199

1.242

22.703

41.078

2010

13.334

10.531

23.865

3.301

20.026

1.306

24.633

48.498

2011

13.812

10.945

24.757

3.415

20.124

1.254

24.793

49.550

(Fonte: Elaborazione propria)

(Source: own data processing)


XXIII World Marble and Stones Report 2012

97

37. Interscambio lapideo mondiale: variazioni storiche World stone trade: historical outline Raw materials Years Calcareous Siliceous

Processed materials Total Simple

Special

Slate

Total

GENERAL TOTAL

1990

-7.4

+9.2

+6.0

+5.3

+4.2

+5.4

+4.6

+5.3

1991

+14.7

+9.9

+10.7

+5.4

+0.3

5.1

+2.2

+6.7

1992

-4.8

+1.5

+0.4

+6.6

+26.7

+6.6

+19.0

+8.8

1993

+7.4

+3.5

+4.1

+9.3

+9.2

+9.2

+9.2

+6.6

1994

+29.4

+21.8

+23.1

+6.1

+19.7

+6.0

+15.1

+19.1

1995

+0.5

-5.2

-4.2

+10.2

+11.5

+10.8

+11.1

+3.2

1996

+9.8

+8.9

+9.1

+19.7

+11.8

+8.7

+13.4

+11.3

1997

+29.6

+14.5

+17.4

-1.4

+6.5

+9.9

+4.8

+10.7

1998

+4.3

-9.3

-6.8

-4.6

+2.9

+6.0

+1.4

-2.7

1999

+11.9

+16.4

+15.4

+16.0

+5.1

+8.8

+7.8

-11.4

2000

+32.4

-1.9

+5.9

+20.6

+8.7

+22.4

+12.7

+9.4

2001

+5.4

+10.6

+9.1

-10.8

+10.3

-11.0

+3.0

+5.9

2002

+17.6

-1.7

+3.5

-0.4

+11.1

-9.0

+7.0

+5.3

2003

+36.8

-0.9

+10.8

+20.6

+22.4

+21.6

+21.9

+16.6

2004

+4.3

+22.6

+15.6

-15.0

+12.3

+17.0

+7.1

+11.0

2005

+15.4

+0.3

+5.5

+35.3

+10.5

+0.3

+13.7

+9.8

2006

+19.6

+2.9

+9.2

+3.1

+24.3

+9.0

+19.4

+14.7

2007

+10.4

+8.2

+9.1

+0.3

+16.6

+14.5

+13.8

+11.8

2008

+13.5

-5.4

+2.5

-2.9

-6.4

-4.3

-5.8

-2.2

2009

-0.9

-17.6

-9.0

-11.9

-8.0

-17.2

-9.2

-9.1

2010

+40.9

+18.2

-29.8

+1.2

+10.0

+5.1

+8.5

+18.1

2011

+3.6

+3.9

+3.7

+3.5

+0.5

-4.0

+0.6

+2.2

(Fonte: Elaborazione propria)

(Source: own data processing)


98

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

38. Interscambio lapideo mondiale: indici World stone exchange: index

Raw materials Years Calcareous Siliceous

Processed materials Total Simple

Special

Slate

Total

GENERAL TOTAL

1989

100.0

100.0

100.0

100.0

100.0

100.0

100.0

100.0

1990

92.6

109.2

106.0

105.3

104.2

105.4

104.6

105.3

1991

106.3

120.0

117.4

111.0

104.5

110.8

106.9

112.4

1992

101.2

121.8

117.8

118.3

132.4

118.1

127.2

122.3

1993

108.7

126.0

122.7

129.2

144.6

128.9

138.9

130.4

1994

140.7

153.5

151.0

137.1

173.2

136.7

159.8

155.2

1995

141.3

145.5

144.7

151.0

193.0

151.5

177.7

160.3

1996

155.2

158.5

157.8

180.8

215.8

164.7

201.5

178.5

1997

201.1

181.5

185.3

178.2

229.9

108.9

211.1

197.5

1998

209.8

163.9

172.7

170.0

236.4

191.8

214.1

192.3

1999

234.7

190.8

199.3

197.1

248.4

208.7

230.7

214.1

2000

310.8

187.3

211.1

237.6

270.1

255.5

259.9

234.1

2001

327.6

207.1

230.4

212.0

297.9

227.5

267.8

248.0

2002

385.2

203.5

238.5

211.0

330.9

207.1

286.5

261.2

2003

526.9

201.6

264.3

254.4

404.9

251.8

349.4

304.5

2004

549.6

247.3

305.5

216.3

454.6

294.6

374.4

338.0

2005

634.1

248.0

322.4

292.8

502.1

295.5

425.5

371.1

2006

758.6

255.1

352.1

301.9

624.6

322.1

508.0

425.7

2007

837.1

276.1

384.2

302.7

728.3

368.9

573.2

475.8

2008

949.8

261.3

393.9

293.8

681.5

352.9

544.6

465.1

2009

958.1

215.2

358.3

258.9

626.9

292.2

494.7

422.7

2010

1349.6

254.4

465.4

262.0

689.6

307.3

530.8

499.1

2011

1398.0

264.4

482.8

271.0

693.0

295.1

540.3

510.0

(Fonte: Elaborazione propria)

(Source: own data processing)


XXIII World Marble and Stones Report 2012

99

39. Interscambio lapideo mondiale: quote World stone trade: shares

Raw materials Years Calcareous Siliceous

Processed materials Total Simple

Special

Slate

Total

GENERAL TOTAL

1989

10.2

42.6

52.8

13.0

29.9

4.3

47.2

100.0

1990

8.9

44.1

53.0

13.0

31.8

4.2

47.0

100.0

1991

9.6

45.5

55.1

12.8

27.8

4.3

44.9

100.0

1992

8.4

42.5

50.9

12.5

32.4

4.2

49.1

100.0

1993

8.5

41.2

49.7

12.9

33.2

4.2

50.3

100.0

1994

9.2

42.1

51.3

11.4

33.3

4.0

48.7

100.0

1995

9.0

38.7

47.7

12.2

36.0

4.1

52.3

100.0

1996

8.8

37.8

46.6

13.1

36.1

4.2

53.4

100.0

1997

10.3

39.2

49.5

11.7

34.8

4.0

50.5

100.0

1998

11.0

36.3

47.3

11.5

36.8

4.4

52.7

100.0

1999

11.1

38.0

49.1

11.9

34.7

4.3

50.9

100.0

2000

13.5

34.1

47.6

13.2

34.5

4.7

52.4

100.0

2001

13.4

35.6

49.0

11.1

35.9

4.0

51.0

100.0

2002

15.0

33.2

48.2

10.5

37.9

3.4

51.8

100.0

2003

17.6

28.2

45.8

10.8

39.7

3.6

54.2

100.0

2004

16.5

31.2

47.7

8.3

40.2

3.8

52.3

100.0

2005

17.4

28.4

45.8

10.2

40.5

3.5

54.2

100.0

2006

18.1

25.5

43.6

9.2

43.8

3.4

56.4

100.0

2007

17.9

24.7

42.6

8.2

45.8

3.4

57.4

100.0

2008

20.8

23.9

44.7

8.2

43.8

3.3

55.3

100.0

2009

23.0

21.7

44.7

7.9

44.3

3.1

55.3

100.0

2010

27.5

21.7

49.2

6.8

41.3

2.7

50.8

100.0

2011

27.9

22.1

50.0

6.9

40.6

2.5

50.0

100.0

(Fonte: Elaborazione propria)

(Source: own data processing)


255 1.7

2.218 14.7 2.393 15.4 3.095 17.8 3.130 16.3 2.268 13.7 3.156 15.2 4.095 18.0 4.692 19.5 5.700 22.5 6.992 23.6 7.534 22.9 8.896 24.7 10.338 25.0 11.533 25.0 11.793 26.1 11.733 28.6 12.496 25.8 13.507 27.3

1.197 7.9 1.335 8.6 1.346 7.8 2.070 10.8 1.724 9.2 1.888 9.1 2.307 10.1 2.294 9.5 2.431 9.6 3.192 10.8 3.875 11.8 4.044 11.2 4.522 10.9 5.571 12.1 5.426 12.0 5.311 12.9 5.005 10.3 5.200 10.5

520 3.4

266 1.8

637 4.2

3.278 21.7 2.895 18.6 3.785 21.8 3.942 20.5 4.357 23.3 25.7 25.7 4.904 21.6 5.612 23.2 5.445 21.5 6.834 23.1 7.434 22.6 8.020 22.2 9.925 24.0 11.276 24.4 11.306 25.1 8.941 21.6 11.844 24.6 10.777 21.7

15.083 100.0 15.573 100.0 17.340 100.0 19.191 100.0 18.681 100.0 100.0 100.0 22.751 100.0 24.102 100.0 25.381 100.0 29.586 100.0 32.847 100.0 36.058 100.0 41.368 100.0 46.232 100.0 45.193 100.0 41.078 100.0 48.498 100.0 49.550 100.0

Norway

China

India

South Africa

USA

Brazil

Others

TOTAL

(Fonte: Elaborazione propria)

687 4.4

237 1.5

708 4.6

208 1.3

287 1.8

724 4.2

283 1.6

680 3.9

261 1.5

289 1.7

377 1.1

349 1.0

404 1.0

255 0.6

365 0.8

285 0.6

376 0.8

266 0.6

359 0.9

246 0.6

748 1.5

257 0.5

812 1.6

354 0.7

814 1.6

306 2.0

358 2.1

370 1.3

225 0.6

731 1.5

Finland

257 1.7

340 1.3

237 0.7

737 1.8

899 4.7

305 1.6

900 4.7

238 1.2

378 1.9

434 2.3

336 1.6

947 4.6

249 1.2

376 1.8

426 2.0

243 1.1

960 4.2

297 1.3

340 1.5

658 2.9

253 1.0

903 3.7

315 1.3

325 1.3

267 1.1

936 3.7

352 1.4

326 1.3

267 0.9

742 2.5

362 1.2

338 1.1

276 0.8

687 2.1

412 1.3

352 1.1

364 1.0

660 1.8

365 1.0

385 1.1

371 0.9

620 1.5

330 0.8

385 0.9

387 0.8

551 1.2

379 0.8

380 0.8

287 0.6

513 1.1

311 0.7

319 0.7

369 0.9

380 0.9

350 0.9

241 0.6

449 0.9

403 0.8

412 0.8

331 0.7

475 0.9

406 0.8

369 0.7

431 0.8

985 4.1 1.470 5.8 2.065 7.0 2.633 8.0 3.045 8.4 4.041 9.8 4.736 10.2 4.886 10.8 4.868 11.9 6.603 13.6 7.165 14.5

(Source: own data processing)

898 4.8 1.020 4.9 1.084 4.8 1.222 5.1 1.412 5.6 1.508 5.1 1.800 5.5 2.157 6.0 2.536 6.1 2.475 5.4 1.990 4.4 1.651 4.0 2.226 4.6 2.170 4.4

364 1.9

867 4.6

236 1.3

301 1.6

469 2.5

914 4.8 1.064 5.7 1.133 5.4 1.217 5.3 1.217 5.0 1.054 4.2 1.046 3.5 1.147 3.5 1.235 3.4 1.335 3.2 1.532 3.3 1.266 2.8 1.089 2.7 1.381 2.8 1.411 2.8

277 1.1

181 0.6

855 1.9

214 1.4

903 5.2

331 1.5

194 0.8

785 1.7

Turkey

954 6.1

251 1.2

248 1.0

642 1.6

1.002 6.6

267 1.4

241 1.1

749 2.1

Portugal

305 1.6

234 1.1

534 1.6

1.409 9.3 1.514 9.7 1.497 8.6 1.593 8.3 1.586 8.5 1.659 8.0 2.028 8.9 1.861 7.7 1.843 7.3 2.213 7.5 2.460 7.5 2.442 6.8 2.403 5.8 2.635 5.7 2.445 5.4 1.968 4.8 2.468 5.1 2.597 5.2

234 1.3

228 1.2

405 1.4

Spain

189 1.2

272 1.4

420 1.7

196 1.3

198 1.1

348 1.4

Greece

186 1.2

411 1.8

179 1.2

340 1.6

France

244 1.3

Germany 248 1.3

285 1.9

Italy

249 1.4

3.121 20.7 3.391 21.8 3.438 19.8 3.563 18.5 3.508 18.7 3.429 16.5 3.635 16.0 3.550 14.7 3.191 12.6 3.071 10.4 3.089 9.4 3.122 8.7 3.261 7.9 3.342 7.2 3.154 7.0 2.835 6.9 3.144 6.5 3.062 6.2

COUNTRIES

332 2.1

1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 000 % 000 % 000 % 000 % 000 % 000 % 000 % 000 % 000 % 000 % 000 % 000 % 000 % 000 % 000 % 000 % 000 % 000 % tons tons tons tons tons tons tons tons tons tons tons tons tons tons tons tons tons tons

Quantity exchange variation in leading exporter Countries

40. Variazioni dell’interscambio quantitativo nei principali Paesi esportatori


205 1.4

184 1.2

140 0.9

731 4.8

5.254 34.8 4.536 29.1

15.083 100.0 15.573 100.0 5842 100.0 19.191 100.0 18.681 100.0 20.805 100.0 22.751 100.0 24.102 100.0 25.381 100.0 29.586 100.0 32.847 100.0 36.058 100.0 41.638 100.0 46.232 100.0 45.193 100.0 41.078 100.0 48.498 100.0 49.550 100.0

Singapore

Canada

USA

Others

TOTAL

511 2.1

436 1.8

203 0.8

495 2.0

459 1.8

193 0.8

469 1.6

651 2.2

205 0.7

529 1.6

931 2.8

181 0.6

176 0.4

177 0.4

140 0.3

539 1.5

575 1.4

620 1.3

594 1.3

994 2.8 1.336 3.2 1.387 3.0 1.185 2.6

156 0.4

109 0.2

829 1.7

113 0.2

717 1.4

570 1.4

516 1.1

502 1.0

991 2.4 1.238 2.6 1.186 2.4

128 0.3

858 2.1

933 2.8 1.093 3.0 1.340 3.2 1.331 2.9 1.286 2.8 1.095 2.7 1.256 2.6 1.337 2.7

973 3.8 1.553 5.3 1.344 4.1 1.430 4.0 1.573 3.8 1.653 3.6 1.273 2.8

926 3.1

Suth Korea

456 2.0

341 1.5

153 0.7

843 3.7 1.073 4.5

751 3.0

118 0.8

486 2.3

278 1.3

130 0.6

795 3.8

944 4.5 1.082 4.8 1.049 4.4

China

391 2.1

267 1.4

122 0.7

713 3.8

834 4.5

837 5.5

427 2.2

249 1.3

83 0.4

563 2.9

795 4.1

(Fonte: Elaborazione propria)

930 6.0

105 0.7

177 1.1

277 1.8

162 0.8

212 1.1

430 2.2

887 4.6

198 1.1

148 0.8

189 1.0

180 0.9

227 1.1

276 1.3

190 0.8

164 0.7

444 2.0

178 0.7

190 0.8

198 0.8

135 0.6

219 0.7

173 0.6

307 0.9

210 0.6

423 1.2

276 0.8

464 1.1

272 0.7

596 1.3

283 0.6

505 1.1

423 0.9

542 1.3

370 0.9

547 1.1

396 0.8

932 1.9

196 0.4

705 2.9 1.541 6.1 1.857 6.3 1.824 5.6 1.833 5.1 2.110 5.1 2.526 5.5 2.528 5.6 2.470 6.0 2.518 5.2 2.653 5.3

908 4.8 1.202 5.8 1.741 7.7 2.196 9.1 2.546 10.0 3.410 11.5 4.197 12.8 4.554 12.6 6.007 14.5 7.245 15.7 8.207 18.2 8.166 19.9 12.312 25.4 13.582 27.4

(Source: own data processing)

757 33.7 6.227 32.4 5.895 31.5 6.525 31.4 7.721 33.8 7.551 31.3 8.753 34.5 10.051 34.0 11.078 33.7 13.124 36.4 13.926 33.7 16.819 36.3 17.969 39.9 16.645 40.4 19.294 39.8 18.251 36.8

149 4.4 1.074 5.5 1.320 7.1 1.640 7.9 1.815 8.0 2.006 8.3 2.083 8.2 2.871 9.7 3.273 10.0 3.727 10.3 4.943 11.9 5.277 11.4 3.956 8.8 3.147 7.7 3.389 7.0 2.929 5.9

210 0.9

378 1.2

454 2.2

282 1.8 1.119 2.6

955 6.1 2.533 6.5 1.714 8.9 1.429 7.6 1.796 8.6 1.471 6.4 1.459 6.1 1.458 5.7 1.048 3.5 1.768 5.4 1.896 5.3 1.938 4.7 1.608 3.5 1.484 3.3 1.312 3.2 1.597 3.3 2.169 4.4

313 14.6 2.085 10.9 1.735 9.3 1.744 8.4 1.738 7.6 1.805 7.5 1.755 6.9 1.674 5.7 1.680 5.1 1.735 4.8 1.563 3.8 1.459 3.2 1.238 2.7 1.223 3.0 1.037 2.1 1.015 2.0

313 1.8

184 1.1

80 0.5

541 3.1

659 3.8

Taiwan

384 2.5

190 1.2

68 0.4

482 3.1

744 4.8

2.241 14.9 2.173 14.0

2011

Japan

2010

372 2.5

2009

Switzerland

2008

251 1.7

2007

Un. Kingdom

2006

44 0.3

2005

Portugal

2004

377 2.5

2003

Spain

2002

782 5.2

2001

France

2000

1.864 12.4 2.226 14.3 2.175 12.2 2.139 11.1 2.400 12.8 2.386 11.5 2.223 9.8 2.416 10.0 1.871 7.4 2.478 8.3 1.911 5.8 1.795 5.0 2.407 5.8 2.596 5.6 2.098 4.6 1.967 4.8 1.762 3.6 2.339 4.7

1999

Germany

1998

1.683 11.2 2.044 13.1 1.946 11.2 2.144 11.2 2.132 11.4 2.196 10.5 2.359 10.4 2.324 9.6 2.170 8.5 2.271 7.7 2.681 8.2 2.483 6.9 2.738 6.6 2.655 5.7 2.307 5.1 1.594 3.9 1.698 3.5 1.629 3.3

1997

Italy

1996

000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons %

1995

COUNTRIES

1994

Quantity exchange variation in leading importer Countries

41. Variazioni dell’interscambio quantitativo nei principali Paesi importatori


1.396 100.0 1.533 100.0 1.987 100.0 2.073 100.0 2.319 100.0 3.071 100.0 3.237 100.0 3.806 100.0 5.206 100.0 5.430 100.0 6.265 100.0 7.495 100.0 8.271 100.0 9.384 100.0 9.466 100.0 13334 100.0 13812 100.0

3.2

87

2.8

1.3 76

63 2.3

1.9 80

29

34

2.1 101

0.8

29

1.9 149

0.7

6.9 595

2.5 218

(Fonte: Elaborazione propria)

4.4

61

4.0

62

3.2 114

5.5 124

5.3 187

6.3 518

2.3 203

5.5 817

2.1 166

31 2.7 169

0.5

35 2.7 250

0.5

28 3.3 286

0.5

27 3.5 293

0.3

28

10

7.8 1117

3.3 478

0.3

8

8.4 1340

3.6 481

0.1

9.9 1287

9.7

3.5

0.1

9.3

6.2

0.5

3.4

2.4

(Source: own data processing)

6.1 371 11.5 624 16.4 1.148 22.0 1.363 25.1 1.569 25.0 2.130 28.4 1.718 20.8 2.184 23.3 3.198 33.8 4680 35.1 5012 36.3

9.7 735

3.1 313

0.3

65 6.1 850

1.2

3.1 470

1.8 327

0.7

0.2

Total

75

40

5.2 568

2.3 210

2.5 411

1.4 234

1.0 100

23

0.5

226 16.2 234 15.3 447 22.4 293 14.2 473 20.3 881 31.8 732 22.7 955 25.1 1.462 28.1 1.280 23.6 1.715 27.4 2.101 28.0 2.700 32.6 3.340 35.7 2.643 27.8 3850 28.9 3775 27.3

4.6

2.7

5.8 389

1.9 173

2.5 233

1.2 128

9.0 786 12.5 885 11.8 971 11.7 1.007 10.7 1.075 11.4 1321

6.4 364

2.9 117

2.9 239

1.5 116

1.0 129

0.1

74

Others

96

62

5.2 345

3.3 159

3.8 240

1.2 120

1.1 101

18

0.8

62

3.9

2.1

5.3 268

3.6 174

93

3.7 282

1.2

1.4 105

1.4

1.7 103

Turkey

77

43

6.3 201

3.5 138

78

4.5 230

1.4

1.5 118

6.7 154 10.0 329 16.5 315 15.2 359 15.5 454 14.8 481 14.9 598 15.7 785 15.1 1.024 18.9 985 15.7 810 10.8 956 11.6 906

6.4

1.7

3.5 205

2.6 114

75

4.7 243

1.0

1.2 110

2.1 128

1.7 163

94

98

33

44 107

80

54

5.0 244

1.4

74

3.0 198

1.3 156

Spain

7.6

2.2

4.5 101

2.5

54

4.2 191

1.7

2.1

2.1 248

1.1 108

106

34

93

59

5.7 136

54

0.8 112

81

1.2 156

1.1

Portugal

4.9

2.3

2.9

4.0 174

1.6

42

75

72

68

45

60

93

49

1.4

1.1

1.8

Philippines

1.9

3.4

4.0

2.0

54

62

99

588 42.1 634 41.4 596 30.0 635 30.6 616 26.5 769 25.0 755 23.3 706 18.5 688 13.2 490

29

67

83

47

1.7

2.2

1.8

Italy

1.5

2.4

4.9

1.0

55

91

2.6 115

2.0

21

37

98

20

1.6

99

77

Iran

3.9

3.1

0.3

50

3.7

2.3

54

48

6

4.7

75

3.9 120

2.4

India

2.4

0.9

5.4 110

74

4.6 119

4.0

34

14

5.1 112

5.8 108

92

Greece

1.9

2.7 102

1.3 122

4.2

26

41

26

87

Germany

2.3

3.7

5.0

32

57

99

Croatia

1.1

6.0

15

92

Belgium

5.0

70

Austria

COUNTRIES

1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons %

World exchange of raw calcareous stones (code 25.15): export (000 tons)

42. Interscambio mondiale di calcarei grezzi (cod. 25.15): export (000 tonn.)


1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

96 6.9

79 5.7 131 8.5

131 9.4 116 7.6 138 6.9 136 6.6 169 7.3 129 4.2 132 4.1 107 2.8 148 2.8 183 3.4 186 3.0 195 2.6 230 2.8 233 2.5 202 2.1

19 1.4

413 29.5 453 29.5 699 35.1 689 33.2 667

Spain

Switzerland

Taiwan

United States

Others

%

2011 000 tons

40 2.6

85 5.5

98 4.2

72 2.3

69 2.1

30 0.8

97 1.8

79 2.1 100 1.9

47 0.9

89 1.6

18 0.3

96 1.5

40 0.5

86 1.1

75 1.0

17 0.2 101 1.0

10 0.5

34 1.6

89 2.7

92 2.4

68 2.2 125 3.9 152 4.0

94 3.1

67 1.3

61 1.1

38 0.6

38 0.5

18 0.2

55 0.5

21 0.2

88 1.7 132 2.4 120 1.9 107 1.4 113 1.4 104 1.1 105 1.1

18 0.1

261 2.0

90 0.7

54 0.4

66 0.5

138 1.0

427 3.2

168 1.3

141 1.1

60 0.4

10

249

55

65

44

97

351

155

117

73

24

0.1

1.8

0.4

0.5

0.3

0.7

2.5

1.1

0.8

0.5

0.2

28 1.027 33.4 812 25.1 1.260 33.1 1.769 34.0 1.679 30.9 2.317 37.0 2.404 32.1 1.829 22.1 2.312 24.6 2.884 30.8 3367 25.3 3472 25.1

63 2.7

92 4.6 105 5.1 103 4.4

93 1.0

76 0.9 149 1.6 156 1.6

96 1.2 110 1.2 100 1.0

39 0.5

87 4.4 115 5.5 112 4.8 153 5.0 163 5.0 169 4.4 334 6.4 140 2.6 206 3.3 209 2.8 261 3.2 307 3.3

61 4.0 110 5.5 106 5.1

58 0.6

20 0.1

(Source: own data processing)

1.396 100.0 1.533 100.0 1.987 100.0 2.073 100.0 2.319 100.0 3.071 100.0 3.237 100.0 3.806 100.0 5.206 100.0 5.430 100.0 6.265 100.0 7.495 100.0 8.271 100.0 9.384 100.0 9.466 100.0 13.334 100.0 13.812 100.0

(Fonte: Elaborazione propria)

Total

54 3.9

87 0.9

22 0.2

Netherlands

56 0.7 119 1.4

26 0.3

153 11.0 170 11.1 168 8.5 189 9.1 154 6.6 106 3.5 106 3.3

32 0.5

20 0.2

Lebanon

47 0.9

20 0.3

12 0.4 139 3.6 183 3.5 225 4.1 236 3.8 259 3.5 316 3.8 228 2.4 189 2.0

47 0.9

86 4.1 113 4.9 114 3.7 125 3.9 112 2.9 129 2.5 125 2.3 112 1.8

59 1.9

36 0.9

21 0.3

261 18. 277 18.1 334 16.8 317 15.3 310 13.4 368 12.0 431 13.3 368 9.7 431 8.3 495 9.1 470 7.5 608 8.1 678 8.2 664 7.1 402 4.2

84 4.2

44 1.9

39 1.2

31 0.6

Italy

33 2.2

29 1.4

62 2.0

37 0.7

42 3.0

29 1.5

70 3.0

29 0.8

Hong-Kong

18 1.2

44 2.1

73 2.4 114 3.5

6 0.4

39 2.0

54 2.3

Greece

36 2.3

63 3.0

45 3.2

65 3.3

Germany

29 1.9

32 2.3

France

%

2010 000 tons

84 5.5 132 6.6 160 7.7 362 5.6 746 24.3 1.020 31.5 1.233 32.4 1.776 34.1 2.176 40.1 2.413 38.5 3.398 45.3 4.476 54.1 5.092 54.3 5.133 54.2 8.524 63.9 8.100 65.9

65 4.7

China

COUNTRIES

1996

000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons %

1995

World exchange of raw calcareous stones (code 25.15): import (000 tons)

43. Interscambio mondiale di calcarei grezzi (cod. 25.15): import (000 tonn.)


61 1.0

United States 158 2.0

375 4.8 168 2.0

299 3.5 166 2.0

298 3.5

905 10.7

169 2.0

295 3.5

716 8.6

178 1.7

329 3.2

660 6.4

310 3.0

193 1.9

311 3.0

637 6.2

380 3.7

136 1.3

327 3.1

573 5.4

333 3.2

294 2.8

189 1.8

283 2.7

312 3.0

151 1.3

349 3.1

506 4.4

469 4.1

311 2.7

197 1.7

357 3.1

325 2.8

118 1.1

383 3.5

464 4.3

254 2.3

298 2.8

170 1.6

366 3.4

301 2.7

98 1.1

217 2.4

338 3.8

138 1.5

330 3.7

162 1.8

324 3.6

207 2.3

58 0.5

122 1.2 130 1.2

296 2.8 271 2.5

363 3.4 352 3.2

212 2.0 248 2.3

395 3.8 344 3.1

175 1.7 162 1.5

229 2.2 154 1.4

308 2.9 413 3.8

588 5.6 1310 12.0

76 0.7

(Fonte: Elaborazione propria)

(Source: own data processing)

6.024 100.0 6.562 100.0 7.515 100.0 6.785 100.0 7.901 100.0 7.754 100.0 8.576 100.0 8.426 100.0 8.346 100.0 10.237 100.0 10.266 100.0 10.562 100.0 11.429 100.0 10.816 100.0 8.909 100.0 10.531 100.0 10945 100.0

198 2.5

353 4.5

885 10.3

312 3.7

351 3.4

205 2.0

337 3.3

342 3.3

379 4.3

68 0.8

Total

220 3.2

378 5.6

937 12.1

370 4.4

394 3.8

216 2.1

225 2.2

324 3.2

713 6.6

57 0.5

1.264 21.0 1.634 24.9 1.290 17.2 1.165 17.2 1.962 24.8 1.501 19.4 1.927 11.5 2.010 23.9 1.982 23.7 2.747 26.8 2.216 21.6 2.858 27.1 2.800 24.7 2.650 24.6 1.902 21.5 2865 27.2 2352 21.5

182 2.4

428 5.7

921 11.7

310 3.6

344 4.1

175 2.1

173 2.1

313 3.8

942 8.2

73 0.6

Others

160 2.4

481 7.3

839 12.4

199 2.6

323 3.8

155 1.8

183 2.2

303 3.6

960 9.1

115 1.1

786 8.8 1182 11.2 1181 10.8

574 9.5

844 11.2

216 2.7

286 3.3

185 2.2

140 1.6

295 3.4

189 1.8

906 8.4

Spain

614 9.4

373 5.4

265 3.4

131 1.7

147 1.9

314 4.0

190 1.9

776 9.3 1.279 12.5 1.569 15.3

162 1.9

832 8.1 1.044 10.2 1.248 11.8 1.176 10.3

678 11.3

224 3.0

235 3.0

193 2.4

157 2.0

352 4.5

801 9.5

88 1.0

819 9.8

South Africa

171 2.6

211 3.1

217 3.2

116 1.7

275 4.1

253 3.0

880 10.3 1.012 12.0

916 11.8 1.289 15.0

245 3.2

804 10.4

141 2.3

214 2.8

204 2.7

131 1.7

354 4.7

818 10.4

228 2.9

831 10.5

Portugal

230 3.5

170 2.6

135 2.1

267 4.1

709 10.4

240 3.5

753 11.1

181 3.0

195 2.6

773 10.3

875 13.3 1.006 13.4

73 1.1

621 9.5

Norway

2011

178 3.0

2010

Italy

2009

1.077 17.9 1.131 17.2 1.670 22.2 1.289 19.0 1.437 18.2 1.762 22.7 1.659 19.3 1.812 21.5 2.110 25.3 2.553 24.9 2.492 24.3 2.934 27.8 3.773 33.0 4.136 38.2 3.960 44.4 3720 35.3 3970 36.3

2008

India

2007

214 3.6

2006

Germany

2005

265 4.4

2004

Finland

2003

722 12.0

2002

China

2001

65 1.1

2000

Canada

1999

604 10.0

1998

Brazil

1997

COUNTRIES

1996

000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons %

1995

World exchange of raw calcareous stones (code 25.15): export (000 tons)

44. Interscambio mondiale di silicei grezzi (cod. 25.16): export (000 tonn.)

104 XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012


258 2.4

151 1.9

210 2.4

665 7.8

44 0.5

155 1.8

231 2.7

527 6.1

290 3.4

195 2.3

653 7.7

52 0.6

94 1.1

135 1.6

372 4.4

201 2.4

315 4.1

310 3.6

301 3.6

200 2.0

898 8.8

38 0.4

78 0.8

69 0.7

386 3.8

203 2.0

154 1.5

890 8.7

50 0.5

358 3.5

54 0.5

187 1.8

196 1.9

160 1.5

735 7.0

58 0.5

445 4.2

45 0.4

265 2.5

205 1.9

178 1.6

801 7.0

66 0.6

279 2.4

48 0.4

303 2.7

312 2.7

374 4.5

331 3.3

303 3.0

408 3.9

241 2.1

640 7.7 1.134 11.0 1.262 12.3 1.256 11.9 1.014 8.9

185 2.2

943 11.3

63 0.8

63 0.8

84 1.0

386 4.6

224 2.7

262 2.4

904 8.4

169 1.6

546 5.0

41 0.4

359 3.3

30 0.3

243 2.2

337 3.1

164 1.5

329 3.0

31 0.3

92 0.1

16 0.1

868 7.9

308 2.8

330 3.0

215 2.0

155 1.4

990 9.4 1601 14.6

179 1.7

485 4.6

80 0.8

42 0.4

18 0.2

883 8.4

186 1.8

297 2.8

(Source: own data processing)

125 1.4

759 8.5

154 1.7

425 4.8

112 1.3

180 2.0

32 0.4

784 8.8

184 2.1

297 3.3

(Fonte: Elaborazione propria)

180 1.7

6.024 100.0 2.562 100.0 7.515 100.0 6.785 100.0 7.901 100.0 7.754 100.0 8.576 100.0 8.426 100.0 8.346 100.0 10.237 100.0 10.266 100.0 10.562 100.0 11.429 100.0 10.816 100.0 8.909 100.0 10.531 100.0 10945 100.0

263 3.3

176 2.0

Total

180 2.7

223 2.1

937 15.6 1.425 21.7 1.823 24.2 1.277 18.9 1.648 20.9 1.585 20.4 1.979 23.1 2.313 27.5 1.958 23.5 2.846 27.8 2.912 28.4 2.356 22.3 3.526 30.8 3.474 32.1 2.752 30.8 3240 30.8 2814 25.7

131 1.7

456 4.0

Others

139 2.1

471 4.5

45 0.7

274 2.7

United States

183 2.3

527 6.8

67 0.9

142 1.8

267 3.4

349 4.5

332 4.3

893 13.6 1.416 18.8 1.137 16.8 1.426 18.0 1.146 14.8 1.150 13.4 1.051 12.5

124 1.8

288 2.8

736 12.2

156 2.1

502 6.4

272 3.2

Taiwan

131 2.0

450 6.6

207 2.5

117 1.9

386 5.1

140 1.8

211 2.5

834 10.8 1.078 12.6 1.244 14.7 1.565 18.8 1.966 19.2 2.079 20.3 2.498 23.7 2.667 23.3 3.041 28.1 2.929 32.9 3.736 35.5 3979 36.4

209 2.7

Switzerland

350 5.3

108 1.6

125 1.6

362 4.6

416 5.3

269 3.4

596 7.5

270 3.4

272 4.5

193 2.6

123 1.8

416 6.1

490 7.2

242 3.6

316 4.7

230 3.4

Spain

210 3.2

87 1.2

547 7.3

412 5.5

218 2.9

231 3.1

223 3.0

203 3.4

148 2.3

665 10.1

409 6.2

223 3.4

63 0.9

353 5.4

South Korea

2011

176 2.9

2010

Netherlands

2009

818 13.6

2008

Japan

2007

1.698 28.2 1.553 23.7 1.692 22.5 1.692 24.9 1.701 21.5 1.830 23.6 1.726 20.1 1.608 19.1 1.589 19.0 1.800 17.6 1.547 15.1 1.660 15.7 1.538 13.5 1.187 11.0

2006

Italy

2005

407 6.8

2004

Germany

2003

244 4.1

2002

France

2001

53 0.8

2000

China

1999

318 5.3

1998

Belgium

1997

COUNTRIES

1996

000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons %

1995

World exchange of raw calcareous stones (code 25.15): import (000 tons)

45. Interscambio mondiale di silicei grezzi (cod. 25.16): import (000 tonn.)

XXIII World Marble and Stones Report 2012 105


2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

232 12.2

1.903 100.0 2.278 100.0 2.245 100.0 2.142 100.0 2.484 100.0 2.995 100.0 2.671 100.0 2.659 100.0 3.206 100.0 2.726 100.0 3.689 100.0 3.804 100.0 3.814 100.0 3.702 100.0 3.262 100.0 3.301 100.0 3415 100.0

Total

(Fonte: Elaborazione propria)

311 13.7

336 15.0

12 0.5 513 23.9

13 0.6 306 12.3

15 0.6

598 24.1

299 10.0

33 1.1

665 22.2

598 22.4

10 0.4

526 19.7

221 8.3

339 12.7

28 1.1

353 13.3

172 6.5

411 12.8

10 0.4

354 11.0

202 6.3

195 6.1

12 0.3

397 10.8

45 1.2

267 7.2

11 0.3

441 11.6

153 4.0

195 5.1

201 5.3

13 0.3

440 11.5

101 2.6

218 5.7

208 5.5

...

18 0.5

447 12.1

83 2.2

168 4.5

180 4.9

...

385 14.1 1.165 31.5 1.172 30.8 1.094 28.8 1.301 35.1

20 0.7

393 14.4

93 3.4

278 10.2

198 5.4

509 13.3

...

...

...

3 0.1

91 2.8

47 1.4

21 0.6

28 0.8

(Source: own data processing)

517 15.8 897 27.2 929 27.2

13 0.4

398 12.2 359 10.9 368 10.8

69 2.1

212 3.7 215 6.5 180 5.3

168 5.2 160 4.8 153 4.5

...

156 4.8 149 4.5 205 6.0

32 0.9

Others

10 0.4

382 17.8

236 7.9

119 4.5

210 7.7

480 12.6

239 6.5

34 1.0

65 1.9

11 0.6

384 17.1

245 9.9

127 4.8

208 6.5

485 13.2

176 4.6

30 0.9

57 1.7

Spain

416 18.3

207 9.7

78 2.6

223 8.4

306 11.2

155 4.1

35 0.9

75 2.3

490 25.7

245 10.9

122 4.9

221 8.3

226 7.1

209 5.7

30 0.8

91 2.5

Portugal

205 9.0

95 4.4

231 7.7

145 5.5

153 5.6

23 0.6

95 2.9 101 3.1 102 3.0

178 5.5 179 5.4 200 5.9

846 22.8 1.442 44.2 1.038 31.4 103 32.3

113 3.1

181 4.9

152 8.0

42 1.9

213 8.6

151 5.7

112 3.5

20 0.5

106 2.8

558 14.6

148 3.9

213 5.6

Poland

53 2.3

205 9.6

123 4.1

113 4.2

20 0.7

113 3.0

419 11.0

135 3.5

306 8.0

58 3.0

224 10.0

99 4.0

80 3.0

16 0.5

73 2.0

250 6.8

130 3.5

438 11.9

Netherlands

220 9.7

98 4.6

137 4.6

23 0.9

126 4.6

198 7.3

121 4.4

423 15.5

232 12.2

25 1.1

79 3.2

28 1.0

166 5.2

852 26.6

90 2.8

364 11.4

Italy

16 0.6

53 2.5

20 0.7

161 6.1

591 22.2

62 2.3

330 12.4

31 1.6

62 2.8

16 0.6

204 7.6

205 7.7

56 2.1

244 9.1

India

33 1.4

21 1.0

208 6.9

770 25.7

40 1.3

155 5.2

26 1.4

16 0.7

188 7.6

354 14.3

33 1.3

216 8.7

Germany

5 0.2

142 6.6

274 12.8

26 1.2

113 5.3

5 0.3

222 9.9

486 23.1

21 0.9

170 7.6

France

138 6.1

732 32.1

10 0.4

132 5.8

104 5.5

2004

Czech Rep.

2003

418 22.0

2002

China

2001

8 0.4

2000

Brazil

1999

136 7.1

1998

Belgium

1997

000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons %

1996

COUNTRIES

1995

World exchange of simple processed stones (code 68.01): export (000 tons)

46. Interscambio mondiale di lavorati semplici (cod. 68.01): export (000 tonn.)

106 XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012


1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

43 2.3

26 1.4

86 4.5

9 0.5

140 7.4

1.903 100.0 2.278 100.0 2.245 100.0 2.142 100.0 2.484 100.0 2.995 100.0 2.671 100.0 2.659 100.0 3.206 100.0 2.726 100.0 3.689 100.0 3.804 100.0 3.814 100.0 3.702 100.0 3.262 100.0 3.301 100.0 3415 100.0

Sweden

Switzerland

Taiwan

Others

Total

294 13.1

6 0.3

78 3.5

29 1.3

39 1.7

120 5.7

27 1.3

64 3.0

43 2.0

41 1.9

189 8.8

278 11.2

89 3.6

95 3.8

43 1.7

45 1.8

221 8.9

524 17.5

97 3.2

98 3.3

56 1.9

54 1.8

241 8.0

210 7.0

219 8.2

90 3.4

97 3.6

67 2.5

51 1.9

287 10.7

214 8.0

345 13.0

104 3.9

92 3.5

68 2.6

66 2.5

357 13.4

198 7.4

97 3.6

310 9.7

125 3.9

76 2.4

55 1.7

60 1.9

473 14

183 5.7

115 3.6

427 15.7

166 6.1

62 2.3

38 1.4

72 2.6

435 16.0

29 1.1

124 4.5

828 22.4

153 4.1

124 3.4

53 1.4

88 2.4

586 15.9

21 0.6

211 5.7

...

938 24.7

151 4.0

133 3.5

...

92 2.4

403 10.6

185 4.8

151 4.0

796 20.9

118 3.1

133 3.5

48 1.3

70 1.8

408 10.7

184 4.8

140 3.7

748 20.2

147 4.0

133 3.6

54 1.5

131 3.5

373 10.1

153 4.1

161 4.3

907 24.5

334 9.0

156 4.2

45 1.4

... 64 1.9

...

58 1.8

37 1.1

(Source: own data processing)

753 23.1 800 24.2 797 23.3

50 1.5

126 3.9 107 3.2 116 3.4

58 1.8

101 3.1 122 3.7

290 8.9 391 11.8 317 9.3

25 0.8 134 4.1 136 4.0

156 4.8 132 4.0 136 4.0

865 26.5 615 18.6 930 27.2

255 7.8 357 10.8 314 9.2

118 3.6 101 3.1 115 3.4

(Fonte: Elaborazione propria)

159 7.0

10 0.4

80 3.5

24 1.1

37 1.6

258 11.5

214 8.6

69 2.6

978 25.6

397 10.4

144 3.8

318 9.7 344 10.4 354 10.4

99 2.9

Norway

118 5.2

236 11.0

55 1.8

846 22.2

374 9.8

138 3.6

302 8.2

95 2.9

134 7.0

260 11.6

56 2.2

735 19.9

314 8.5

160 4.3

282 7.4

147 4.5

Netherlands

644 28.2

49 2.3

757 27.8

237 8.7

120 4.4

281 7.4

103 2.8

296 15.6

46 2.0

194 6.0

869 32.7 1.237 38.6

143 5.4

98 3.1

306 8.3

116 3.0

Japan

43 1.9

174 6.5

120 4.5

167 6.1

112 2.9

25 1.3

240 8.0

857 38.2 1.024 47.8 1.019 41.0 1.124 37.5 1.021 38.2

186 7.5

145 5.4

179 5.6

110 3.0

Italy

879 38.6

129 6.0

90 3.0

125 4.7

92 3.4

865 45.5

165 7.3

61 2.5

147 5.5

101 3.2

Germany

104 4.6

64 3.0

130 4.3

75 2.8

98 5.1

63 2.8

112 4.5

90 3.4

France

56 2.5

94 4.4

76 2.5

50 2.6

99 4.4

65 2.6

Denmark

95 4.2

62 2.8

106 5.6

51 2.3

Belgium

29 1.3

25 1.3

Austria

COUNTRIES

1996

000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons %

1995

World exchange of simple processed stones (code 68.01): import (000 tons)

47. Interscambio mondiale di lavorati semplici (cod. 68.01): import (000 tonn.)

XXIII World Marble and Stones Report 2012 107


1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

55 1.0

46 0.8

Brazil

Canada

33 0.5

64 1.0

55 0.9

107 1.6

71 1.1

94 1.4

139 2.0

79 1.2

92 1.3

153 2.1

104 1.4

108 1.6

178 2.3

168 2.1

125 1.6

235 2.7

201 2.3

125 1.4

223 2.3

240 2.5

113 1.2

189 1.6 170 1.3

467 4.0 661 5.0

150 1.3 185 1.4

160 1.1

767 5.3

206 1.4

319 1.8

927 5.1

223 1.2

170 0.8

917 4.3

252 1.2

143 0.7

744 3.8

217 1.1

119 0.7

610 3.4

206 1.1

126

778

213

0.6

3.9

1.1

%

2010

154

761

221

000 tons

5.606 100.0 6.267 100.0 6.675 100.0 6.866 100.0 7.214 100.0 7.845 100.0 8.651 100.0 9.610 100.0 11.758 100.0 13.202 100.0 14.582 100.0 18.138 100.0 21.150 100.0 19.791 100.0 18.199 100.0 20.026 100.00 20124 100.0

Total

(Fonte: Elaborazione propria)

238 3.3

948 14.2 1.218 17.7 1.085 15.0

234 3.4 917 11.7

290 3.7

448 5.7

724 8.4

443 5.1

493 5.1

502 3.4

285 2.0

529 2.9

306 1.7

661 3.1

332 1.6

198 0.9

510 2.6

267 1.3

151 0.8

457 2.5

234 1.3

105 0.6

525

323

87

796 6.8 1.080 8.2 1.281 8.8 1.646 9.1 2.651 12.5 2.360 11.9 1.471 8.1 1.677

524 4.5 470 3.6

270 2.3 292 2.2

172 0.9

554

303

125

8.4 1772

2.6

1.6

0.4

8.8

2.8

1.5

0.6

7.2

(Source: own data processing)

928 9.7 1.299 11.0 1.246 9.4 1.391 9.5 2.202 12.1 2.966 14.0 2.567 13.0 2.735 15.0 2.926 14.6 2624 13.0

543 5.7

456 4.7

248 2.6

140 1.0

7.4 1450

5.7

1.6

0.5

660 11.8 1.100 17.5

174 2.6

396 5.5

302 3.5

118 1.0 128 1.0

327 5.3 1146

1.6

110

Others

140 2.2

380 5.5

263 3.4

139 1.5

322

0.6

123 2.2

351 5.3

242 3.4

108 1.2

113 0.6

128

885 4.9 1.023 4.8 1.038 5.2 1.114 6.1 1065

121 0.6

111 0.6

Turkey

413 6.6

212 3.1

112 1.4

839 5.8

112 0.5

133 0.7

371 6.6

226 3.4

103 1.4

605 5.1 742 5.6

118 0.7

145 0.7

Spain

215 3.4

84 1.2

266 2.8

113 0.8

119 0.7

213 3.8

50 0.7

324 3.7

112 0.9 127 1.0

78 0.5

Portugal

42 0.7

312 4.0

121 1.3

80 0.6

115 2.1

267 3.7

132 1.5

85 0.7

Mexico

247 3.6

150 1.9

90 0.9

2.357 42.0 2.380 38.0 2.503 37.5 2.415 35.2 2.370 32.9 2.471 31.5 2.356 27.2 2.076 21.6 1.976 16.8 2.150 16.3 1.912 13.1 1.965 10.8 1.948 9.2 1.784 9.0 1.420 7.8 1478

297 4.4

153 2.1

110 1.3

Italy

155 2.5

183 2.7

114 1.5

168 3.0

207 3.1

117 1.6

India

185 3.0

106 1.5

155 2.8

107 1.6

Greece

87 1.4

92 1.6

France

526

0.8

3.8

1.1

%

2011

1.203 21.5 1.398 22.3 1.540 23.1 1.477 21.5 1.878 26.0 2.297 29.3 3.098 35.8 4.167 43.4 5.167 43.9 5.871 43.9 6.908 47.4 8.727 48.1 9.775 46.2 49.3 2.7 9.504 52.2 10378 51.8 10577

48 0.9

China

1996

000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons

Belgium

COUNTRIES

1995

World exchange of processed stones (code 68.02): export (000 tons)

48. Interscambio mondiale di lavorati speciali (cod. 68.02): export (000 tonn.)

108 XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012


1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

66 1.2

108 1.9

791 14.1

1.681 30.0 2.174 34.6 1.719 25.8 2.181 31.7 2.282 31.6 2.914 37.0 2.938 34.0 3.418 35.6 3.983 33.9 4.557 34.5 5.163 35.4 6.461 35.6 8.876 42.1 9.664 48.7 8.646 52.5 10.540 52.6 9907 49.2

5.606 100.0 6.267 100.0 6.675 100.0 6.866 100.0 7.214 100.0 7.845 100.0 8.651 100.0 9.610 100.0 11.758 100.0 13.202 100.0 14.582 100.0 18.138 100.0 21.150 100.0 19.791 100.0 18.199 100.0 20.026 100.0 20124 100.0

South Korea

Spain

United States

Others

Total

139 2.0

68 1.0

348 5.1

170 2.4

125 1.7

353 4.9

144 1.8

358 4.6

391 5.0

145 1.8 448 4.7

125 1.3 447 3.8

115 1.8

457 3.5

266 2.0

426 2.9

332 2.3

240 1.6

589 3.2

402 2.2

302 1.7

511 2.4

427 2.0

275 1.3

135 0.6

485 2.5

285 1.4

272 1.4

156 0.8

669 3.7

242 1.3

234 1.3

240 1.3

513 2.6 807 4.0

242 1.2 317 1.6

869 4.3 846 4.2

243 1.2 255 1.3

265 1.3 260 1.3

226 2.6

130 1.4

250 2.1

263 2.0

270 1.9

537 2.9

490 2.3

348 1.8

283 1.6

214 1.1 262 1.3

655 7.6 1.423 14.8 1.784 15.2 1.745 13.2 1.715 11.8 1.991 11.0 2.434 11.5 2.467 12.5 2.315 12.7 2340 11.7 2487 12.4

414 4.8

182 2.1

248 1.9

158 0.9

809 4.0 905 4.5

309 1.5 354 1.8

(Source: own data processing)

884 12.2 1.028 15.0 1.217 16.9 1.438 16.7 1.483 15.4 2.264 19.3 2.691 20.4 3.080 21.1 4.180 23.0 4.727 22.4 3.411 17.2 2.804 15.4 2.804 15.4 3004 15.0 2581 12.8

86 1.3

231 3.5

345 5.2

121 1.7

126 1.1

238 1.6

748 4.1

748 4.1

(Fonte: Elaborazione propria)

720 11.5

99 1.6

163 2.6

345 5.5

137 2.0

90 0.9

241 1.8

763 3.9

256 1.3

48 0.2 499 2.5

365 6.5

95 1.4

91 1.1

203 1.7

734 5.0 1.073 6.0 1.073 5.1

263 1.2

101 0.6

Saudi Arabia

85 1.4

100 1.3

212 2.2

597 4.5

424 2.3

70 0.4

630 3.1 644 3.2

95 1.7

126 1.7

192 2.2

675 5.7

245 1.7

95 0.4

528 2.9

Netherlands

69 1.0

211 2.7

480 5.0

166 1.3

106 0.6

580 2.9

987 17.6 1.168 18.6 1.240 18.5 1.010 14.7 1.135 15.7 1.222 15.6 1.322 15.3 1.383 14.4 1.378 11.7 1.540 11.7 1.628 11.2 1.307 7.2 1.204 5.7 1.034 5.2 1.138 6.3

68 1.0

323 4.5

710 8.2

170 1.5

60 0.4

640 3.0

Japan

69 1.1

716 6.1

540 6.9

122 1.3

53 0.4

583 3.2

57 1.0

537 8.0

738 10.2

164 1.9

65 0.6

451 3.1

Italy

167 2.7

703 10.2

143 1.8

64 0.7

378 2.9

306 5.5

685 10.3

168 2.3

90 1.0

298 2.5

Hong-Kong

713 11.4

148 2.2

139 1.8

232 2.4

754 13.4

117 1.8

241 3.3

229 2.6

Germany

123 2.0

412 6.0

218 2.8

141 2.5

507 7.6

215 3.0

France

301 4.8

207 3.0

159 2.8

161 2.4

China

140 2.2

96 1.7

Belgium

COUNTRIES

1996

000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons %

1995

World exchange of processed stones (code 68.02): import (000 tons)

49. Interscambio mondiale di lavorati speciali (cod. 68.02): import (000 tonn.)

XXIII World Marble and Stones Report 2012 109


1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

8 1.2

35 5.4

9 1.4

7 1.1

5 0.8

36 5.6

16 2.5

464 72.0

10 1.6

10 1.6

5 0.8

27 4.2

644 100.0

Canada

China

France

Germany

India

Italy

Norway

Spain

Taiwan

Un. Kingdom

United States

Others

Total

19 2.7

34 4.9

10 1.4

8 1.1

9 1.3

51 7.3

4 0.6

23 3.3

700 100.0

45 6.4

25 3.6

11 1.6

22 3.1

439 62.7

(Fonte: Elaborazione propria)

12 1.9

769 100.0

26 3.4

25 3.3

13 1.7

64 8.3

473 61.5

13 1.7

36 4.7

11 1.4

14 1.8

8 1.0

49 6.4

8 1.0

29 3.8

32 3.6

26 2.9

15 1.7

45 5.1

536 60.4

10 1.1

37 4.2

26 2.9

10 1.1

6 0.7

69 7.8

25 2.8

50 5.6

53 4.9

15 1.4

15 1.4

18 1.7

718 66.1

18 1.7

33 3.0

30 2.8

13 1.2

4 0.4

70 6.4

30 2.8

69 6.4

49 5.1

14 1.4

13 1.3

25 2.6

578 59.8

17 1.8

33 3.4

46 4.8

13 1.3

6 0.6

75 7.8

19 2.0

79 8.2

28 3.2

22 2.5

9 1.0

23 2.6

463 52.6

17 1.9

31 3.5

70 8.0

10 1.1

5 0.6

86 9.8

28 3.2

88 10.0

45 4.2

18 1.7

16 1.5

27 2.5

597 55.8

10 0.9

24 2.2

77 7.2

10 0.9

4 0.4

85 7.9

34 3.2

123 11.5

73 5.8

20 1.6

20 1.6

30 2.4

617 49.3

8 0.6

23 1.8

115 9.2

10 0.8

4 0.3

120 9.6

32 2.6

180 14.4

70 5.6

12 1.0

25 2.0

25 2.0

632 50.3

5 0.4

21 1.7

111 8.8

10 0.8

4 0.3

103 8.2

35 2.8

203 16.2

128 9.3

8 0.6

13 0.9

18 1.3

726 53.0

9 0.7

21 1.5

50 3.7

11 0.8

3 0.2

146 10.7

21 1.5

215 15.7

...

324 20.8

16 1.0

17 1.1

...

656 41.9

7 0.4

18 1.1

56 3.6

13 0.8

2 0.1

162 10.3

69 4.4

228 14.5

103 6.6

7 0.5

18 1.2

1 0.1

628 41.9

7 0.5

13 0.9

30 2.0

13 0.9

1 0.1

409 27.3

50 3.3

220 14.7

26 2.0

22 1.8

7 0.5

10 0.8

52 4.0

13 1.0

2 0.2

12 1.0

10 0.8

16 1.3

15 1.2

5 0.4

65 5.2

9 0.7

24 1.9

1 0.1

8 0.6

15 1.2

1 0.1

86 6.5 124 9.9

6 0.5

21 1.6

2 0.2

546 44.0 509 39.0 504 40.2

6 0.5

10 0.8

30 2.4

19 1.5

2 0.2

340 57.4 412 31.5 402 32.1

36 2.9

154 12.4 160 12.2 120 9.6

(Source: own data processing)

815 887 100.0 1.086 100.0 967 100.0 880 100.0 1.070 100.0 1.252 100.0 1.256 100.0 1.369 100.0 1.568 100.0 100.0 1.500 100.0 1.242 100.0 1.306 100.0 1254 100.0

28 3.4

28 3.4

12 1.5

27 3.3

500 61.3

15 1.8

36 4.4

30 3.7

9 1.1

7 0.9

73 9.0

16 2.0

34 4.2

000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons %

Brazil

COUNTRIES

1995

World exchange of processed slates (code 68.03): export (000 tons)

50. Interscambio mondiale di ardesia (cod. 68.03): export (000 tonn.)

110 XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012


6 0.9

229 35.6

155 24.1

10 1.6

18 2.8

-

-

4 0.6

11 1.7

51 7.9

50 7.8

60 9.3

644 100.0

Canada

France

Germany

Ireland

Netherlands

Saudi Arabia

South Africa

Switzerland

Taiwan

Un. Kingdom

United States

Others

Total

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

-

700 100.0

147 21.0

43 6.1

45 6.4

52 7.4

4 0.6

1 0.1

-

4 0.6

13 1.9

13 19.7

180 25.7

39 5.6

34 4.9

769 100.0

112 14.6

45 5.9

67 8.7

60 7.8

5 0.7

1 0.1

1 0.1

5 0.7

21 2.7

146 19.0

230 29.9

25 3.3

51 6.6

815 100.0

121 14.8

72 8.8

92 11.3

16 2.0

5 0.6

0 0.1

8 1.0

21 2.6

22 2.7

139 17.1

252 30.9

13 1.6

53 6.5

287 26.4

99 9.1

95 8.7

15 1.4

9 0.8

11 1.0

10 0.9

19 1.7

37 3.4

158 14.5

294 27.1

14 1.3

38 3.5

887 100.0 1.086 100.0

155 17.5

92 10.4

62 7.0

18 2.0

5 0.6

10 1.1

32 3.6

12 1.4

33 3.7

143 16.1

267 30.1

11 1.2

47 5.3

967 100.0

159 16.4

118 12.2

124 12.8

7 0.7

7 0.7

10 1.0

11 1.1

20 2.1

40 4.1

119 12.3

307 31.7

7 0.7

38 3.9

-

182 17.0

134 12.5

170 15.9

7 0.7

7 0.7

4 0.4

10 0.9

17 1.6

50 4.7

133 12.4

301 28.1

9 0.8

46 4.3

288 23.0

167 13.3

212 16.9

16 1.3

8 0.6

1 0.1

10 0.8

39 3.1

36 2.9

124 9.9

296 23.6

13 1.0

42 3.4

291 23.2

170 13.5

218 17.4

15 1.2

8 0.6

2 0.2

7 0.6

14 1.1

48 3.8

107 8.5

317 25.2

16 1.3

43 3.4

290 21.2

227 16.6

209 15.3

10 0.7

8 0.6

8 0.6

17 1.2

22 1.6

52 3.8

142 10.4

317 23.2

18 1.3

49 3.6

522 33.4

173 11.0

210 13.4

10 0.6

10 0.6

9 0.6

8 0.5

36 2.3

61 3.9

123 7.8

339 21.7

16 1.0

51 3.2

515 34.4

175 11.7

206 13.7

7 0.5

9 0.6

11 0.7

10 0.7

33 2.2

39 2.6

98 6.5

333 22.2

20 1.3

44 2.9

24 1.8

42 3.2

23 1.8

41 3.3

-

7 0.6

8 0.6

10 0.8

-

17 1.3

17 1.3

7 0.6

7 0.6

7 0.6

17 1.3

23 1.8

18 1.4

92 7.0 123 9.8

428 34.5 491 37.6 413 32.9

116 9.3 134 10.3 130 10.4

170 13.7 191 14.6 187 14.9

7 0.6

8 0.6

11 0.9

6 0.5

35 2.8

22 1.8

112 9.0

270 21.7 273 20.9 258 20.6

15 1.2

44 3.4

(Source: own data processing)

880 100.0 1.070 100.0 1.252 100.0 1.256 100.0 1.369 100.0 1.568 100.0 1.500 100.0 1.242 100.0 1.306 100.0 1254 100.0

153 17.4

129 14.7

135 15.3

10 1.1

8 0.9

-

12 1.4

12 1.4

6 0.7

114 13.0

256 29.1

7 0.8

38 4.3

(Fonte: Elaborazione propria)

-

-

50 7.8

Belgium

COUNTRIES

1996

000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons %

1995

World exchange of processed slates (code 68.03): import (000 tons)

51. Interscambio mondiale di ardesia (cod. 68.03): import (000 tonn.)

XXIII World Marble and Stones Report 2012 111


112

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

52. Interscambio lapideo intra ed extra-UE (000 tonn. 2011): export Stone exchange intra and extra-ue (000 tons/2011): export COUNTRIES

25.15 intra

25.16

extra

intra

68.01

68.02

68.03

TOTAL

extra

intra

extra

intra

extra

intra

extra

intra

extra

AUSTRIA

46

28

57

2

5

1

16

3

-

-

124

34

BELGIUM

22

1

135

3

198

2

218

3

9

-

582

9

BULGARIA

18

9

3

1

-

-

17

12

-

-

38

22

CYPRUS

-

1

-

-

-

-

-

-

-

-

-

1

CZECH REP.

-

-

14

2

73

-

36

5

-

-

123

7

DENMARK

-

-

1

-

-

1

5

1

-

-

6

2

ESTONIA

-

-

-

-

-

-

13

2

-

-

13

2

FINLAND

-

-

72

341

-

-

15

3

-

-

87

344

FRANCE

19

22

161

5

23

9

81

29

4

1

288

66

GERMANY

24

303

84

70

142

63

67

46

10

5

327

487

GREECE

25

445

12

1

-

-

204

123

2

-

243

569

HUNGARY

-

-

-

-

-

1

2

-

-

-

1

2

IRELAND

-

-

20

-

-

-

13

-

7

-

33

7

73

89

118

35

438

1012

7

3

ITALY

39 1248

675 2.387

LATVIA

-

-

-

-

1

-

3

1

-

-

4

1

LITHUANIA

-

-

-

-

-

-

-

3

-

-

-

3

LUXEMBOURG

-

-

1

-

-

-

1

-

1

-

3

-

MALTA

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

13

-

41

3

178

2

178

2

2

-

412

7

1

-

46

60

73

-

15

4

-

-

135

64

PORTUGAL

53

428

178

70

349

29

128

175

10

1

718

693

ROMANIA

-

1

-

-

-

3

5

3

-

-

5

7

SLOVAKIA

-

-

-

-

3

-

2

-

-

-

5

-

SLOVENIA

3

2

-

1

-

1

18

9

-

-

21

13

176

95

18

10

152

402

494

10

NETHERLANDS POLAND

SPAIN

19 1321

859 1.738

SWEDEN

-

-

79

10

1

-

1

2

1

-

82

12

UN. KINGDOM

1

-

91

1

8

4

4

2

13

2

117

9

161 1.532 1.842

560

TOTAL EU-27

283 3.809 1.244

(Fonte: Elaborazione propria)

754 1.180

22 4.799 6.588

(Source: own data processing)


XXIII World Marble and Stones Report 2012

113

53. Interscambio lapideo intra ed extra-UE (000 tonn. 2011): import Stone exchange intra and extra-UE (000 tons/2011): import COUNTRIES

25.15 intra

25.16

extra

intra

68.01

68.02

68.03

TOTAL

extra

intra

extra

intra

extra

intra

extra

intra

extra

208

180

AUSTRIA

3

1

73

4

57

42

73

131

2

2

BELGIUM

23

5

68

190

20

334

80

564

25

16

BULGARIA

10

3

1

-

-

1

7

25

-

-

18

29

CYPRUS

2

-

-

-

-

4

22

24

2

1

26

29

CZECH REP.

1

-

9

1

3

1

18

16

1

2

32

20

DENMARK

1

-

2

88

73

42

8

22

4

2

88

154

ESTONIA

-

-

-

-

-

5

3

5

-

-

3

10

FINLAND

-

-

-

5

-

3

6

7

-

1

6

16 492

216 1.109

FRANCE

12

12

276

54

210

161

101

253

246

12

845

GERMANY

62

11

226

82

310

620

244

661

85

38

927 1.412

GREECE

13

104

1

43

-

1

7

48

-

-

21

196

HUNGARY

-

4

1

3

8

-

17

10

-

-

26

17

IRELAND

-

1

5

9

2

12

6

38

16

2

29

62

304

82

786

28

108

66

189

5

14

ITALY

47

228 1.401

LATVIA

-

-

1

2

-

1

1

3

-

-

2

6

LITHUANIA

-

-

14

8

2

14

8

12

-

-

24

34

LUXEMBOURG

1

-

168

-

26

2

23

1

7

-

225

3

MALTA

1

-

1

1

-

-

6

4

-

-

7

6

19

25

35

57

58

210

85

232

3

18

200

542

POLAND

5

1

97

278

44

51

69

228

1

5

216

563

PORTUGAL

9

7

62

3

2

-

22

5

-

3

95

18

ROMANIA

3

1

4

1

4

21

21

73

-

1

32

97

SLOVAKIA

3

1

23

1

28

1

38

15

-

-

35

18

SLOVENIA

3

1

3

1

3

4

7

30

-

1

16

37

12

53

148

181

7

21

154

208

3

30

324

393

SWEDEN

1

-

8

19

25

39

8

25

-

2

42

85

UN. KINGDOM

8

12

30

539

14

154

41

201

129

58

222

964

239

546

924 1.852 1.141 2.930

529

NETHERLANDS

SPAIN

TOTAL EU-27

(Fonte: Elaborazione propria)

1.338 2.356

208 4.171 7.892

(Source: own data processing)


114

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

54. Interscambio lapideo di lungo periodo/UE (000 tonn.): export Stone exchange in the long period/EU (000 tons): export Countries

2001

2009

2010

2011

11/01

11/10

AUSTRIA

131

314

224

158

120.6

70.5

BELGIUM

615

707

580

591

96.1

101.9

BULGARIA

46

53

65

60

130.4

92.3

-

2

-

1

-

-

CZECH REP.

277

144

120

130

46.9

108.3

DENMARK

28

20

17

8

28.6

47.1

ESTONIA

-

2

3

15

-

500.0

FINLAND

325

241

331

431

132.6

130.2

FRANCE

248

246

257

354

142.7

137.7

GERMANY

348

737

731

814

233.9

111.4

GREECE

277

359

748

812

293.1

108.6

HUNGARY

5

1

3

3

60.0

100.0

IRELAND

49

35

33

40

81.6

121.2

3550

2835

3144

3062

86.3

97.4

LATVIA

-

-

7

5

-

71.4

LITHUANIA

-

1

2

3

-

150.0

LUXEMBOURG

1

12

11

3

-

27.3

MALTA

-

-

-

-

-

-

NETHERLANDS

171

315

408

419

245.0

102.7

POLAND

326

168

207

199

61.0

96.1

PORTUGAL

1217

1089

1381

1411

115.9

102.2

ROMANIA

26

11

20

12

46.2

60.0

SLOVAKIA

10

1

1

5

50.0

500.0

SLOVENIA

13

9

9

34

261.5

377.8

1861

1968

2468

2597

139.5

105.2

245

208

236

94

38.4

40.0

UN. KINGDOM

31

44

62

126

406.5

203.2

TOTAL EU-27

9.800

9.522

11.068

11.387

116.2

102.9

CYPRUS

ITALY

SPAIN SWEDEN

(Fonte: Elaborazione dati Eurostat)

(Source: Eurostat data processing)


XXIII World Marble and Stones Report 2012

115

55. Interscambio lapideo di lungo periodo/UE (000 tonn.): import Stone exchange in the long period/EU (000 tons): import Countries

2001

2009

2010

2011

11/01

11/10

AUSTRIA

254

379

327

388

152.7

118.6

BELGIUM

649

1091

1180

1325

204.2

112.3

BULGARIA

46

54

42

47

102.2

111.9

-

69

67

55

-

82.1

CZECH REP.

27

60

58

52

192.6

89.7

DENMARK

209

253

200

242

115.8

121.0

ESTONIA

-

13

9

13

-

144.4

FINLAND

37

52

42

22

59.5

52.4

FRANCE

1049

1095

126

1337

127.5

106.4

GERMANY

2416

1967

1762

2339

96.8

132.7

GREECE

72

415

328

217

301.4

66.2

HUNGARY

55

60

52

43

78.2

82.7

IRELAND

87

117

113

91

104.6

80.5

2324

1594

1698

1629

70.1

95.9

LATVIA

-

24

93

8

-

...

LITHUANIA

-

32

32

58

-

181.2

56

259

245

228

407.1

93.0

-

14

14

13

-

92.8

NETHERLANDS

713

903

758

742

104.1

97.9

POLAND

255

508

544

779

305.4

143.2

PORTUGAL

203

128

109

113

55.7

103.7

ROMANIA

16

107

98

129

806.2

131.6

SLOVAKIA

20

48

52

110

550.0

211.5

SLOVENIA

7

43

42

53

757.1

126.2

1073

858

829

717

66.8

86.5

SWEDEN

127

112

115

127

100.0

110.4

UN. KINGDOM

436

991

1238

1186

119.7

95.8

TOTAL EU-27

10.131

11.248

11.341

12.063

119.1

106.4

CYPRUS

ITALY

LUXEMBOURG MALTA

SPAIN

(Fonte: Elaborazione dati Eurostat)

(Source: Eurostat data processing)


8

782

1.864

Finland

France

Germany

385

44

377

47

251

6.286

Netherlands

Portugal

Spain

Sweden

Un. Kingdom

Total EU/15

7.372

190

65

482

68

533

...

2.044

22

8

2.226

744

7

84

594

305

1995

(Fonte: Elaborazione dati Eurostat)

1 Codes 25.15 - 25.16 - 68.01 - 68.02 - 68.03 2 1994/2000 include Luxembourg.

...

1.683

Luxembourg

Italy

5

24

Denmark

Ireland

375

Belgium 2

8

433

Austria

Greece

1994

Countries

7.077

184

33

541

80

416

...

1.946

28

35

2.175

659

11

98

649

222

1996

7.589

249

41

563

83

555

...

2.144

37

64

2.139

795

16

104

556

213

1997

EU/15: stone exchange (000 tons). Import 1

8.143

267

59

713

122

576

...

2.132

41

71

2.400

834

20

125

602

181

1998

8.507

278

60

795

130

577

...

2.196

66

83

2.386

944

20

116

663

193

1999

56. UE/15: interscambio lapideo (000 tonn.). Import 1

8.965

341

103

843

153

619

...

2.359

76

141

2.233

1.082

28

144

613

230

2000

9.705

436

127

1.073

203

713

56

2.324

87

72

2.416

1.049

37

209

649

254

2001

651

92

1.553

205

860

73

2.271

122

281

2.478

926

25

202

821

335

2003

931

73

1.344

181

865

78

2.681

119

372

1.911

933

38

214

908

318

2004

994

95

1.430

156

1.308

92

2.483

133

405

1.795

1.093

48

225

1.115

336

2005

1.336

48

1.573

176

1.312

91

2.738

229

469

2.407

1.340

44

236

1.415

327

2006

1.387

107

1.653

177

1.226

74

2.655

281

595

2.596

1.331

59

215

1.453

405

2007

1.185

123

1.273

140

1.199

222

2.307

223

504

2.098

1.286

61

221

1.177

354

2008

991

112

858

128

903

259

1.594

117

415

1.967

1.095

52

253

1.091

379

2009

1.238

115

829

98

758

245

1.698

113

328

1.762

1.256

42

200

1.218

327

2010

1.186

127

717

113

742

228

1.629

91

217

2.339

1.337

22

242

1.325

388

2011

(Source: Eurostat data processing)

8.573 10.895 10.966 11.708 13.741 14.214 12.373 10.214 10.227 10.703

459

98

973

193

618

68

2.170

64

209

1.871

751

30

231

622

216

2002

116 XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012


320

6

306

179

285

196

28

Belgium 2

Denmark

Finland

France

Germany

Greece

Ireland

7.665

21

174

1.514

954

114

...

3.391

16

189

332

186

287

36

348

103

1995

(Fonte: Elaborazione dati Eurostat)

7.571

19

174

1.497

903

83

...

3.438

16

234

249

198

289

33

324

114

1996

8.200

28

222

1.593

914

90

...

3.563

21

305

248

272

378

23

400

143

1997

8.059

28

144

1.586

1.064

140

...

3.508

20

267

244

228

301

24

386

119

1998

8.480

35

159

1.659

1.133

188

...

3.429

31

251

340

234

376

26

488

131

1999

9.410

58

255

2.028

1.217

165

...

3.635

39

331

411

241

340

29

522

139

2000

9.097

31

245

1.861

1.217

171

1

3.550

49

277

348

248

325

28

615

131

2001

8.706

31

285

1.843

1.054

199

9

3.191

36

340

420

194

326

22

628

128

2002

40

334

2.460

1.147

365

2

3.089

30

377

534

237

352

43

816

285

2004

54

162

2.442

1.235

481

4

3.122

95

349

749

225

385

15

862

184

2005

40

144

2.403

1.335

413

5

3.261

22

404

642

255

385

28

830

234

2006

57

236

2.635

1.532

435

9

3.342

15

365

785

285

380

33

868

310

2007

43

256

2.445

1.266

311

10

3.154

32

376

855

266

311

18

827

318

2008

62

236

2.468

1.381

408

11

3.144

33

748

731

257

331

17

580

224

2010

126

94

2.597

1.411

419

3

3.062

40

812

814

354

431

15

591

158

2011

9.130 10.631 10.927

44

208

1.968

1.089

315

12

2.835

35

359

737

246

241

20

707

314

2009

(Source: Eurostat data processing)

9.230 10.111 10.284 10.401 11.287 10.488

41

290

2.213

1.046

248

5

3.071

42

370

405

181

338

21

757

202

2003

1 Codes 25.15 - 25.16 - 68.01 - 68.02 - 68.03 2 1994/2000 include Luxembourg.

7.258

23

Un. Kingdom

Total EU/15

171

1.409

Spain

Sweden

1.002

137

Netherlands

Portugal

...

Luxembourg

3.121

75

Austria

Italy

1994

Countries

EU/15: stone exchange (000 tons). Export 1

57. UE/15: interscambio lapideo (000 tonn.). Export 1

XXIII World Marble and Stones Report 2012 117


118

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

58. Interscambio lapideo di lavorati (cod. 68.02): UE-27 (mill. euro) Stone exchange of processed stone (cod. 68.02): EU-27 (mill euros) Countries

EXPORT

IMPORT

2010

2011

±∆%

2010

2011

±∆%

AUSTRIA

16,8

20,8

23.8

92,6

97,4

5.2

BELGIUM

94,7

86,6

-8.6

185,8

181,4

-2.4

BULGARIA

6,9

7,0

1.4

9,0

10,0

11.1

CYPRUS

0,2

0,6

300.0

23,4

19,3

-17.5

CZECH REP.

15,2

36,4

139.5

23,3

44,2

89.7

DENMARK

8,9

6,7

-24.7

21,9

21,0

-4.1

ESTONIA

3,4

4,2

23.5

5,9

6,9

16.9

FINLAND

37,2

36,0

-3.2

7,7

9,0

16.8

FRANCE

59,0

54,6

-7.5

178,3

166,6

-6.6

GERMANY

83,8

90,5

8.0

347,8

336,9

-3.1

GREECE

87,8

108,8

23.9

29,0

15,7

-45.9

HUNGARY

24,0

12,3

-48.7

38,4

20,0

-47.9

IRELAND

7,7

8,3

7.8

26,7

20,5

-23.2

1.187,3

1.224,6

3.1

108,1

110,0

1.8

LATVIA

1,8

1,3

-27.8

2,5

2,7

8.0

LITHUANIA

6,4

9,4

46.9

5,4

8,3

53.7

LUXEMBOURG

2,5

2,5

-

11,1

14,1

27.0

MALTA

0,2

...

-

4,3

4,8

11.6

NETHERLANDS

50,1

40,4

-19.4

107,0

100,6

-6.0

POLAND

15,9

15,7

-1.3

102,4

98,5

-3.8

PORTUGAL

159,3

156,7

-1.6

21,5

19,7

-8.4

ROMANIA

3,7

4,0

8.1

25,0

29,7

18.8

SLOVAKIA

32,8

42,2

28.7

15,2

15,9

4.6

SLOVENIA

13,4

21,1

57.5

16,8

14,7

-12.5

268,4

289,6

7.5

82,9

56,5

-31.8

1,6

2,1

31.3

14,7

16,6

12.9

UN. KINGDOM

13,4

9,5

-29.1

192,5

168,0

-12.7

TOTAL EU-27

2.203,4

2.291,9

4.0

1.699,2

1.609,0

-5.3

ITALY

SPAIN SWEDEN

(Fonte: Elaborazione propria)

(Source: own data processing)


XXIII World Marble and Stones Report 2012

119

59. Valori medi dell’interscambio lapideo storico (cod. 68.02) nei maggiori Paesi europei Average value of historical stone exchange (cod.68.02) in the leading EU countries Year

Italy export

France

Germany

Spain

Portugal

import

export

import

export

import

export

import

export

import

1991

40,00

36,70

44,43

33,68

43,78

36,22

26,81

34,20

40,05

26,32

2000

36,50

29,68

54,97

30,70

41,20

35,35

26,32

24,70

33,62

20,48

2001

36,35

29,78

58,27

29,50

51,73

30,60

24,00

31,95

34,76

15,95

2002

40,33

28,32

56,65

36,81

52,86

31,57

24,81

31,24

36,00

20,16

2003

45,45

22,81

54,59

32,00

57,56

22,32

23,35

17,84

34,27

18,22

2004

38,47

16,55

57,30

33,89

52,27

26,22

22,43

27,89

33,08

15,30

2005

41,05

18,48

59,51

25,78

35,90

22,81

22,38

29,95

32,10

1762

2006

43,08

21,50

37,73

28,38

45,40

24,27

24,32

29,30

33,24

19,62

2007

43,40

20,92

32,18

29,84

41,08

23,22

23,73

31,24

30,27

15,57

2008

43,84

21,19

32,00

32,26

41,78

23,08

30,59

17,42

32,32

17,40

2009

42,52

21,07

31,70

30,43

44,68

21,52

30,58

14,18

28,37

15,52

2010

43,42

23,96

24,95

30,85

40,84

21,95

27,73

21,07

26,36

17,15

2011

45,65

23,31

26,80

25,44

43,33

20,13

31,48

21,65

27,95

39,30

(Fonte: Elaborazione dati Eurostat)

(Source: Eurostat data processing)


120

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

60. Italia: export lapideo (000 tonn.) Italy: stone export (000 tons) Raw Years

25.15

25.16

Processed Total 68.01 68.02

TOTAL

68.03

Total

Vol.

Index

Δ%

1997

596

204

800

224

2.503

36

2.763

3.563

100.0

-

1998

635

217

852

205

2.415

36

2.656

3.508

98.5

- 1.5

1999

616

193

809

213

2.370

37

2.620

3.429

96.2

- 2.3

2000

769

131

900

231

2.471

33

2.735

3.635

102.0

6.0

2001

755

185

940

221

2.356

33

2.610

3.550

99.6

- 2.3

2002

706

155

861

223

2.076

31

2.330

3.191

89.5

- 10.1

2003

688

175

863

208

1.976

24

2.208

3.071

86.2

- 3.8

2004

490

216

706

210

2.150

23

2.383

3.089

86.7

0.6

2005

786

205

991

198

1.912

21

2.131

3.122

87.6

1.1

2006

885

189

1.074

201

1.965

21

2.187

3.261

91.5

4.5

2007

971

197

1.168

208

1.948

18

2.174

3.342

93.8

2.5

2008

1.007

170

1.177

180

1.784

13

1977

3.154

88.5

- 5.6

2009

1.075

162

1.237

168

1.420

10

1.598

2.853

79.6

-10.1

2010

1.321

175

1.496

160

1.478

10

1.648

3.144

88.2

10.9

2011

1.287

162

1.449

153

1.450

10

1.613

3.062

85.9

-2.6

(Fonte: Elaborazione dati Eurostat)

(Source: Eurostat data processing)


XXIII World Marble and Stones Report 2012

121

61. Italia: import lapideo (000 tonn.) Italy: stone import (000 tons) Raw

Processed

25.15

25.16

Total

68.03

Total

Vol.

Index

Δ%

1997

334

1.692

2.026

46

68

4

118

2.144

100.0

-

1998

317

1.692

2.009

49

69

5

123

2.132

99.4

- 0.6

1999

310

1.701

2.011

56

126

3

185

2.196

102.4

3.0

2000

368

1.830

2.198

55

100

6

161

2.359

110.0

7.4

2001

431

1.726

2.157

69

91

7

167

2.324

108.4

- 1.5

2002

368

1.608

1.976

97

90

7

194

2.170

101.2

- 6.6

2003

431

1.589

2.020

115

126

10

251

2.271

105.9

4.7

2004

495

1.800

2.295

124

248

14

386

2.681

125.0

18.1

2005

470

1.547

2.017

211

240

15

466

2.483

115.8

- 7.4

2006

608

1.660

2.268

151

302

17

470

2.738

127.7

10.3

2007

678

1.538

2.216

140

275

24

439

2.655

123.8

- 3.0

2008

664

1.187

1.851

161

272

23

456

2.307

107.6

- 13.1

2009

402

784

1.186

156

234

18

408

1.594

74.3

-30.9

2010

427

883

1.310

132

243

13

388

1.698

79.2

6.5

2011

351

868

1.219

136

255

19

410

1.629

76.0

-4.1

Years

(Fonte: Elaborazione dati Eurostat)

68.01 68.02

TOTAL

(Source: Eurostat data processing)


122

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

62. Italia: export lapideo globale italy: global stone export

2001

PROCESSED

raw

TYPE

000 tons

MATERIAL

2010 mill.€

000 tons

170,3 1.321,1

2011 mill.€

11/01

11/10

000 tons

mill.€

000 mill.€ tons

000 mill.€ tons

259,9 1.287,5

288,3

70.7 69.3

-2,5 10.9

CALCAREOUS

754,2

SILICEOUS

184,6

49,9

175,1

41,8

161.7

39,5 -12.4 -20.8

SLATE

4,8

3,2

2,6

1,5

3,9

2,0 -18.7 -37.5

TOTAL

943,6

-7.7

-5.5

50.3 32.1

223,4 1.498,8

303,2 1.453,1

329,8

54.0 47.6

-3.0

8.8

CALCAREOUS 1.375,9

938,5

869,1

679,8

836,7

692,9 -39.2 -26.2

-3.7

1.9

SILICEOUS

979,6

815,0

609,2

507,7

613,5

531,7 -37.4 -34.8

0.7

4.7

SLATE

32,5

24,2

10,2

6,9

9,5

6,7 -70.8 -72.3

-7.0

-2.7

OTHER

220,9

48,3

159,8

32,3

152,5

34,9 -31.0 -27.7

-4.6

7.9

2.608,9 1.826,0 1.648,3 1.226,7 1.612,2 1.266,2 -38.2 -31.7

-2.2

3.2

TOTAL

WASTE AND POWDER 1.073,0

37,5

996,4

50,7

944,7

51,9 -12.0 38,4

-5.2

2.4

4,4

0,9

0,6

0,9

0,6 -98.8 -86.4

...

...

4.700,6 2.091,3 4.144,4 1.581,2 4.010,9 1.648,5 -14.7 -21.2

-3.2

4.3

PUMICE-STONE GENERAL TOTAL

75,1

(Fonte: Elaborazione dati IMM)

(Source: IMM data processing)


XXIII World Marble and Stones Report 2012

123

63. Italia: export lapideo di lavorati (cod. 68.02) Italy: processed stone export (cod. 68.02) Quantity

Value

Average price

YEARS

000 tons

Index

mill. e

e/sq.mt.

Index

2000

2.471

100.0

1.668,9

100.0

675,4

36,50

100.0

2001

2.356

95.3

1.584,5

94.9

672,5

36,35

99.6

2002

2.076

84.0

1.548,8

92.8

746,1

40,33

110.5

2003

1.976

80.0

1.661,5

99.6

840,8

45,45

124.5

2004

2.150

87.0

1.530,3

91.7

711,8

38,47

105.4

2005

1.912

77.4

1.452,0

87.0

759,4

41,05

112.5

2006

1.965

79.5

1.566,2

93.8

797,0

43,08

118.0

2007

1.948

78.8

1.564,0

93.7

802,9

43,90

118.9

2008

1.784

72.2

1.447,7

86.7

811,5

43,84

120.2

2009

1.420

57.5

1.116,9

66.9

786,5

42,52

116.5

2010

1.478

59.8

1.187,5

73.5

829,5

43,42

119.0

2011

1.450

58.7

1.224,6

73.4

844,6

45,65

125.1

(Fonte: Elaborazione dati Eurostat)

Index

e/ton

(Source: Eurostat data processing)


124

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

64. Italia: export lapideo ed export totale (Valore) Italy: stone and total export (Value) Stone Codes YEARS

25.15 25.16

Sector export

68.01

68.02

68.03

Stone

Index

Global export Total Stone sh.

2000

157,4

56,8

45,4

1.668,9

21,2

1.949,7

100.0

260.413

0.75

2001

153,5

46,3

43,6

1.584,5

21,7

1.849,6

94.9

272.990

0.69

2002

162,6

46,2

42,6

1.548,8

22,3

1.822,5

93.5

269.064

0.68

2003

162,9

57,5

45,3

1.661,5

17,9

1.945,1

99.8

264.616

0.73

2004

164,6

68,4

40,4

1.530,3

14,7

1.818,4

93.3

284.413

0.64

2005

151,6

55,3

37,6

1.452,0

13,0

1.709,5

87.7

299.923

0.57

2006

172,5

49,2

37,9

1.566,2

13,1

1.838,9

94.3

332.013

0.55

2007

188,6

46,5

40,8

1.564,0

11,1

1.851,0

94.9

364.744

0.51

2008

198,4

45,3

35,5

1.447,7

8,7

1.735,6

89.0

369.016

0.47

2009

204,4

38,8

32,6

1.116,9

6,2

1.398,9

71.7

290.800

0.47

2010

259,9

41,8

32,3

1.187,5

6,8

1.528,3

78.4

336.750

0.45

2011

288,3

39,5

34,9

1.224,6

6,7

1.594,0

81,8

375.829

0.42

(Fonte: Elaborazione propria)

(Source: own data processing)


XXIII World Marble and Stones Report 2012

125

65. Cina: export lapideo (000 tons) China: stone export (000 tons) YEARS

25.15

25.16

68.01

68.02

68.03

Total

1994

13

925

375

870

22

2.205

1995

15

722

418

1.203

35

2.393

1996

39

875

732

1.398

51

3.095

1997

49

1.006

489

1.540

49

3.130

1998

35

709

274

1.477

73

2.568

1999

37

818

354

1.878

69

3.156

2000

42

916

770

2.297

70

4.095

2001

25

1.289

205

3.098

75

4.692

2002

55

801

591

4.167

86

5.700

2003

112

776

852

5.167

85

6.992

2004

66

1.279

198

5.871

120

7.534

2005

66

1.569

250

6.908

103

8.896

2006

86

960

419

8.727

146

10.338

2007

96

942

558

9.775

162

11.533

2008

69

713

846

9.756

409

11.793

2009

68

379

1.442

9.504

340

11.733

2010

80

588

1.038

10.378

412

12.496

2011

115

1.310

1.103

10.577

402

13.507

(Fonte: Elaborazione dati ICE)

(Source: ICE data processing)


126

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

66. Cina: export lapideo (index) China: stone export (index) YEARS

25.15

25.16

68.01

68.02

68.03

Total

1994

100.0

100.0

100.0

100.0

100.0

100.0

1995

115.4

78.1

111.5

138.3

159.1

108.5

1996

300.0

95.0

195.2

160.7

231.8

140.4

1997

376.9

108.8

129.6

177.0

222.7

142.0

1998

269.2

76.6

73.1

169.8

331.8

116.5

1999

284.6

88.4

94.4

215.9

313.6

185.7

2000

323.1

99.0

205.3

264.0

318.2

185.7

2001

192.3

139.4

54.7

356.1

340.9

212.8

2002

423.1

86.6

157.6

479.0

390.9

258.5

2003

861.5

83.9

227.2

593.9

386.4

317.1

2004

507.7

138.3

52.8

674.8

545.5

341.7

2005

507.7

169.6

66.7

794.0

468.2

403.4

2006

661.5

103.8

111.7

1003.1

663.6

468.8

2007

738.5

101.8

148.8

1123.6

736.4

523.0

2008

530.8

77.1

225.6

1121.4

1859.1

534.8

2009

523.1

41.0

384.5

1092.4

1545.5

532.1

2010

615.4

63.6

276.8

1192.8

1872.7

566.7

2011

884.6

141.6

294.1

1215.7

1827.3

612.6

(Fonte: Elaborazione dati ICE)

(Source: ICE data processing)


XXIII World Marble and Stones Report 2012

127

67. Cina: export lapideo (mill. USD) China: stone export (mill. USD) YEARS

25.15

25.16

68.01

68.02

68.03

Total

1994

3,4

68,9

15,8

341,2

5,8

435,1

1995

4,2

57,9

21,2

528,4

13,9

625,6

1996

6,2

65,4

19,7

597,1

17,9

706,3

1997

4,8

49,5

28,2

639,0

18,8

740,3

1998

3,1

43,9

23,9

568,1

22,6

661,6

1999

3,8

39,2

16,4

608,4

21,0

688,8

2000

4,7

49,5

53,8

708,6

20,2

836,8

2001

3,8

38,7

15,7

849,1

18,8

926,1

2002

10,2

43,1

32,2

1.031,9

21,6

1.139,0

2003

9,4

40,1

11,6

1,249,6

20,7

1.331,4

2004

8,8

42,2

15,2

1.535,6

27,9

1.627,7

2005

8,8

52,1

17,1

2.064,9

28,7

2.171,6

2006

10,4

51,8

22,6

2.654,1

48,5

2.787,4

2007

12,6

34,3

16,0

3.160,5

111,8

3.335,2

2008

11,3

32,2

27,0

3.648,7

124,6

3.843,8

2009

10,4

19,9

48,7

3.380,7

102,8

3.562,5

2010

8,8

24,8

61,2

3.870,6

131,6

4.097,0

2011

9,7

28,6

67,6

4.762,8

139,3

5.008,0

(Fonte: Elaborazione dati ICE)

(Source: ICE data processing)


128

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

68. Cina: import lapideo (mill. USD) China: stone import (mill. USD) YEARS

25.15

25.16

68.01

68.02

68.03

Total

1994

6,6

4,4

2,8

57,2

0,3

71,3

1995

10,1

11,6

0,9

99,5

0,8

122,9

1996

16,4

19,7

1,1

117,4

2,3

156,9

1997

24,3

45,6

1,1

133,0

0,9

204,9

1998

33,3

53,4

3,4

128,8

0,7

219,6

1999

86,8

115,1

0,3

81,3

0,3

283,8

2000

188,4

166,7

5,4

39,3

0,5

400,3

2001

216,2

199,7

0,7

31,9

0,2

448,7

2002

212,7

211,7

0,4

15,9

0,1

440,8

2003

287,7

278,2

0,3

17,8

0,1

584,1

2004

348,7

372,1

0,4

22,8

0,5

744,5

2005

387,6

405,5

0,9

23,0

0,2

817,2

2006

535,5

485,4

0,8

24,8

0,2

1.046,7

2007

718,1

511,3

0,5

22,4

0,5

1.252,8

2008

868,7

644,2

0,2

27,0

1,4

1.541,5

2009

860,6

566,2

0,2

23,3

0,3

1.450,6

2010

1.487,0

739,9

0,7

28,0

0,2

2.225,8

2011

1.630,6

815,3

0,5

33,3

0,5

2.480,2

(Fonte: Elaborazione dati ICE)

(Source: ICE data processing)


174,2 31,39 180,19

197,4 35,67 180,70

138,4 27,64 199,71

30,8

141,7 21,75 153,49

13,2

17,5

123,5 18,07 146,32

15,8

44,3

Spain

Iran

Italy

Portugal

Greece

Pakistan

Indonesia

India

Philippines

Others

mill. USD

USD ton

5,63 175,94

3,38 183,70

43,5

17,9

7,75 178,16

2,30 128,49

105,3 15,82 150,24

32,0

18,4

125,6 20,99 167,12

67,0 11,40 170,15

201,2 40,08 199,20

226,1 39,57 175,01

258,9 43,66 168,64

616,5 85,97 139,45

463,9 72,11 155,44

000 tons

2004 mill. USD

USD ton

1,73 128,15

9,51 149,53

6,05 177,94

2,61 182,52

58,9 11,72 198,98

13,5

63,6

34,0

14,3

106,8 16,31 152,72

91,7 15,52 169,25

166,3 33,66 202,40

366,6 60,10 163,93

294,0 51,95 176,70

556,5 73,41 131,91

646,9 105,00 162,31

000 tons

2005 mill. USD

USD ton

000 tons

mill. USD

2007 USD ton

000 tons

mill. USD

2008 USD ton

000 tons

mill. USD

2009 USD ton

000 tons

mill. USD

2010 USD ton

000 tons

2,33 195,80

1,88 107,43

107,8 21,16 196,29

17,5

97,8 13,88 141,92

63,6 11,27 177,20

11,9

142,6 22,03 154,49

143,0 23,37 163,43

232,5 46,96 201,98

420,4 65,11 154,88

398,5 69,70 174,90

6,04 167,31

2,01 111,05 274,1 30,46 111,13

18,1

37,0 12,82 346,40

90,5 14,51 160,33

36,1

181,8 32,36 178,00

151,4 25,70 169,75

274,9 61,93 225,28

448,5 86,76 193,44

556,8 100,27 180,08

9,65 160,30

2,48 126,53 185,1 39,92 199,46

19,6

108,6 16,35 150,55

117,1 19,16 163,62

60,2

183,0 39,11 213,72

176,4 33,92 192,29

300,9 79,67 264,77

497,0 88,61 178,29

556,5 105,75 190,03

2,51 123,65 216,1 40,43 187,09

20,3

79,3 10,85 136,82

91,9 13,76 149,73

78,4 13,04 166,33

191,4 45,70 238,77

169,3 31,97 188,84

331,0 85,94 259,16

435,0 71,39 164,11

435,4 78,65 180,64

416,5

34,4

123,1

129,0

174,8

372,0

282,8

48,3 78,90 189,50 481,0

3,74 110,46

17,61 142,97 103,9

19,23 148,84 175,1

28,34 161,90 329,7

81,43 218,82 359,0

53,00 187,41 393,0

501,8 126,00 251,10 412,0

729,5 118,83 162,85 573,3

678,7 122,51 180,49 898,0

812,8 100,90 124,13 1.047,8 120,60 115,09 1.218,9 130,52 107,08 1.263,6 129,32 102,34 1.387,9 177,60 105,22 1.878,6

949,9 156,92 165,20 1.359,0 224,64 165,30 1.668,7 306,53 183,69 1.820,8 337.06 185,12 3.393,5 659,81 194,43 3.448,1

000 tons

2006

USD ton

112,09 233,04

5,53 114,49

16,69 160,63

26,42 150,89

58,89 178,62

81,37 226,66

56,08 142,70

143,54 348,40

102,27 178,39

163,02 181,54

206,60 109,98

658,10 190,85

mill. USD

2011

(Source: own data processing)

1.776,5 287,67 161,93 2.176,3 348,66 160,21 2.413,1 387,57 160,61 3.398,3 535,51 157,58 4.476,0 718,10 160,43 5.092,0 868,67 170,60 5.133,1 860,62 167,60 8.524,0 1.487,8 174,45 9.100,0 1.630,60 179,19

9,68 218,51

2,16 136,71

3,45 197,14

2,52 190,91

(Fonte: Elaborazione propria)

Total

468,6 67,98 145,07

Egypt

4,99 162,01

411,1 62,37 151,71

USD ton

Turkey

mill. USD

000 tons

COUNTRIES

2003

CHINA: calcareous raw stones import (code 25.15)

69. CINA: importazioni di calcarei grezzi (cod. 25.15)


130

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

70. Cina: prezzi medi dell’interscambio lapideo (export) China: stone exchange average prices (export) 25.15 YEARS

25.16

68.01

68.02

68.03

Total

USD / index USD / index USD / index USD / index USD / index USD / cub.mt. cub.mt. sq.mt sq.mt sq.mt ton.

index

1994

700,6 100.0

201,2 100.0

2,28 100.0 21,19 100.0 14,24 100.0 197,3 100.0

1995

751,7 107.3

216,8 107.8

2,74 120.2 23,74 112.0 21,52 151.1 261,5 132.5

1996

429,3

61.3

202,0 100.4

1,46

1997

262,2

37.4

132,8

66.0

3,12 136.8 22,43 105.9 20,75 145.7 236,5 119.9

1998

237,9

34.0

167,4

83.2

4,71 206.6 20,79 98.1 16,74 117.6 257,7 130.6

1999

274,1

39.1

129,6

64.4

2,51 110.1 17,51 82.6 16,42 115.3 218,3 110.6

2000

305,1

43.5

145,8

72.5

3,78 165.8 16,68 78.7 15,61 109.6 204,3 103.5

2001

413,6

59.0

121,3

60.3

4,15 182.0 14,82 70.0 13,57 95.3 197,4 100.1

2002

498,9

71.2

145,2

72.2

2,94 128.9 13,38 63.1 13,55 95.2 199,8 101.2

2003

225,6

32.2

139,6

69.4

0,73

2004

358,4

51.2

89,1

44.3

4,16 182.4 14,13 66.6 12,57 88.3 216,3 109.6

2005

361,1

51.5

89,6

44.5

3,70 162.3 16,15 76.2 15,04 105.6 261,4 132.5

2006

327,2

46.7

145,6

72.4

2,91 127.7 16,44 77.5 17,96 126.1 269,6 136.7

2007

354,5

50.6

98,3

48.9

1,55

67.9 17,48 82.5 37,32 262.1 289,2 146.5

2008

442,1

63.1

122,0

60.6

1,72

75.4 20,22 95.4 16,47 115.6 325,9 165.2

2009

419,5

58.7

141.7

70.5

1.82

79.8 19.23 90.8 16.34 114,7 303.6 153.9

2010

297,0

42,4

113,9

56,6

3,19 139,9 20,16 95,1 17,26 121,2 327,8 166,1

2011

277,7

32.5

59,0

29.3

3,31 145.3 24,34 114.8 18.73 131.5 370.7 187.9

(Fonte: Elaborazione propria)

64.1 23,09 109.0 19,02 133.5 228,2 115.7

32.1 13,07 61.7 13,17 92.5 190,4

96.5

(Source: our data processing)


XXIII World Marble and Stones Report 2012

131

71. Cina: prezzi medi dell’interscambio lapideo (import) China: stone exchange average prices (import) 25.15 YEARS

USD / cub.mt.

25.16

index USD / cub.mt.

68.01

68.02

68.03

Total

index USD / index USD / index USD / index USD / sq.mt sq.mt sq.mt ton.

index

1994

686,6 100.0

839,7 100.0

11,30 100.0 41,79 100.0 17,35 100.0 604,9 100.0

1995

419,0

61.0

590,0

70.3

11,98 106.0 33,82 80.9 23,95 138.0 435,6

72.0

1996

528,7

77.0

842,4 100.3

15,06 133.3 21,09 50.5 21,40 123.3 345,6

57.1

1997

496,3

72.3

533,0

63.5

14,71 130.2 14,18 33.9 12,05 69.5 231,0

38.2

1998

561,3

81.8

456,6

54.4

10,92

96.6 16,90 40.4 18,45 77.5 241,9

40.0

1999

647,7

94.3

521,6

62.1

6,35

56.2 18,23 43.6 17,13 98.7 236,1

39.0

2000

681,7

99.3

539,7

64.3

13,79 122.0 15,30 36.6 12,43 71.6 229,9

38.0

2001

572,1

83.3

503,5

60.0

6,10

54.0 19,15 45.8 14,38 82.9 204,3

33.8

2002

465,8

67.8

459,5

54.7

10,54

93.3 13,45 32.2 12,12 69.8 173,1

28.6

2003

437,3

63.7

480,4

57.2

8,08

71.5 14,78 35.4

... 171,3

28.3

2004

432,6

63.0

511,0

60.8

22,49 199.0 23,25 55.6 28,86 166.3 177,4

29.3

2005

433,6

63.2

526,6

62.7

10,95

29.7

2006

425,5

62.0

524,6

62.5

13,64 120.7 12,63 30.2

2007

433,2

63.1

517,6

61.6

6,78

60.0 12,72 30.4

2008

460.6

67.1

572,0

68.1

3,58

31.7 20,83 49.8

... 187,8

31.1

2009

452.5

65.9

521.9

62.2

4.86

43.0 28.05 67.1 29.62 170.7 177.6

29.4

2010

471,0

68,6

534,7

63,7

18,92 167,4 31,53 75,5 54,05 311,5 183,2

30,3

2011

483,8

70.5

553,2

65.9

13,50 119,5 36,07 86.3 13,51 77.9 182,6

30.2

(Fonte: Elaborazione propria)

...

96.9 20,76 49.7 10,12 58.3 179,4 5,73 33.1 174,2

28.8

8,87 51.2 172,9

28.6

...

(Source: our data processing)


132

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

72. India: esportazione di calcarei grezzi (cod. 25.15) India: raw calcareous stone export (code. 25.15)

VALUE (000 USD)

INDEX

COUNTRIES

2006

2007

2008

2009

2010

2011

‘11:’06

China

3.986

4.335

5.191

11.505

8.345

10.450

262.2

Hong-Kong

5.669

6.744

5.440

1.152

2.729

3.765

66.4

Italy

1.251

1.817

2.087

1.415

912

974

779

35

194

726

1.471

635

268

765.7

2.602

3.834

1.193

362

138

143

5.5

Taiwan

29

193

278

168

152

118

406.9

Indonesia

91

59

352

54

45

117

128.6

Australia

155

56

-

210

255

112

72.3

2.390

1.829

408

266

117

98

4.1

503

760

405

793

795

92

18.3

22

112

-

98

97

67

304.5

Others

4.011

5.167

13.685

17.654.

10.717

15.753

392.7

Total

20.744

25.100

29.765

35.148

24.937

31.957

154.1

Germany Spain

Un. Kingdom USA South Korea

(Fonte: Elaborazione dati Comtrade)

(Source: Comtrade data processing)


XXIII World Marble and Stones Report 2012

133

73. India: esportazione di silicei grezzi (cod. 25.16) India: raw siliceous stone export (code. 25.16)

VALUE (000 USD)

INDEX

2006

2007

2008

2009

125.644

193.893

223.497

244.612

Un. Kingdom

42.803

74.934

98.166

33.813

52.432

52.862

123.5

Italy

70.037

90.140

90.709

70.330

24.324

35.005

50.0

Hong-Kong

22.409

32.230

32.980

39.832

35.376

30.513

136.2

Taiwan

21.641

28.616

32.435

25.118

19.679

20.438

94.4

Belgium

18.624

19.682

24.939

18.891

14.529

17.707

95.1

USA

18.810

9.537

18.506

18.778

12.352

8.016

42.6

Spain

19.315

20.486

19.851

17.953

4.585

7.906

40.9

Germany

5.854

8.115

10.484

4.963

6.307

6.832

116.7

France

4.000

4.566

6.206

4.769

3.185

4.383

109.6

Netherlands

4.260

5.089

6.670

3.873

4.534

4.159

97.6

Others

42.388

83.759

88.810

49.886

78.150

60.905

143.7

Total

395.785

571.047

653.253

532.818

474.705 506.578

128.0

COUNTRIES China

(Fonte: Elaborazione dati Comtrade)

2010

2011

219.252 257.852

‘11:’06 205.2

(Source: Comtrade data processing)


134

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

74. India: esportazione di lavorati speciali (cod. 68.02) India: processed special stone export (code. 68.02)

VALUE (000 USD) 2006

2007

2008

2009

259.362

285.697

283.013

China

13.345

14.056

Germany

31.304

Un. Kingdom

INDEX 2010

2011

208.307

139.921

158.076

60.9

19.383

25.507

20.795

130.036

974.4

41.722

46.367

58.296

57.044

54.845

175.2

30.936

42.407

60.751

49.056

45.848

42.305

136.8

Emirates

24.790

39.511

42.187

51.264

44.642

39.546

159.5

Belgium

18.404

24.884

34.272

33.340

33.216

35.601

193.4

Italy

14.527

21.626

17.353

22.243

31.554

35.514

244.5

Netherlands

23.381

24.570

24.571

28.339

27.550

27.791

118.9

Canada

18.172

22.154

22.703

24.284

20.595

22.279

123.4

Australia

13.799

11.332

12.334

12.291

10.400

12.279

89.0

Spain

13.085

22.535

19.089

11.504

6.489

10.173

77.7

Others

113.660

150.370

190.068

260.824

244.964

273.638

240.8

Total

575.035

700.864

772.091

785.255

683.018

842.233

146.5

COUNTRIES USA

(Fonte: Elaborazione dati Comtrade)

‘11:’06

(Source: Comtrade data processing)


XXIII World Marble and Stones Report 2012

135

75. Brasile: esportazione di silicei grezzi (cod. 25.16) Brazil: raw siliceous stone export (code 25.16)

VALUE (000 USD)

INDEX

2006

2007

2008

2009

China

74.662

67.870

75.395

73.851

Italy

66.478

62.251

51.424

26.189

47.373

52.539

79.0

Taiwan

11.887

13.139

9.813

9.110

17.679

17.046

143.4

Hong-Kong

11.027

11.264

8.595

9.934

15.304

14.059

127.5

Spain

17.985

17.114

9.059

3.064

5.440

5.026

27.9

Belgium

5.355

5.397

4.277

2.197

4.021

4.960

92.6

France

2.590

2.958

3.089

1.581

2.423

2.720

105.0

682

912

1.323

870

1.084

1.424

208.8

Canada

1.938

1.007

719

281

340

619

31.9

Poland

335

481

289

692

545

548

163.6

USA

436

591

324

653

336

218

50.0

Germany

337

320

337

577

231

160

47.5

1.105

393

231

265

475

94

8.5

437

...

383

12

403

92

21.1

Turkey

1.952

4.372

442

1.768

541

-

0.0

Others

3.068

6.348

12.320

4.492

7.419

8.345

272.0

200.274

194.417

178.020

135.536

219.195 246.979

123.3

COUNTRIES

Argentina

Greece Indonesia

Total

(Fonte: Elaborazione dati Abirochas/Comtrade)

2010

2011

‘11:’06

115.581 139.129

186.3

(Source: Abirochas/Comtrade data processing)


136

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

76. Brasile: esportazione di lavorati speciali (cod. 68.02) Brazil: processed special stone export (code 68.02)

VALUE (000 USD)

INDEX

2006

2007

2008

2009

616.409

622.226

491.960

357.508

Canada

20.579

26.775

30.079

23.895

39.232

38.010

184.7

Mexico

10.998

15.104

16.372

15.201

18.831

18.915

172.0

Venezuela

7.197

17.646

16.709

17.272

7.175

12.752

177.2

Colombia

3.135

4.123

4.487

5.408

5.963

7.901

252.0

Argentina

2.635

4.625

4.128

4.445

5.328

6.696

254.1

Germany

4.615

4.647

3.387

4.899

3.769

3.339

72.4

Italy

3.978

5.629

4.116

2.691

4.026

3.207

80.6

Spain

4.435

3.948

5.224

4.030

2.725

2.825

63.7

Un. Kingdom

1.948

2.250

2.838

2.287

1.993

2.464

126.5

Chile

1.876

1.863

2.392

1.455

1.785

1.958

104.4

Israel

1.526

1.120

1.150

1.008

1.121

1.838

120.4

Belgium

3.583

3.549

1.761

1.194

1.036

916

25.6

South Africa

1.973

1.763

642

472

325

644

32.6

Libya

1.340

1.630

2.203

3.427

2.858

343

25.5

Others

25.030

37.508

38.182

41.115

43.719

48.784

194.9

Total

711.257

754.406

625.630

486.307

633.481 651.588

91.6

COUNTRIES USA

(Fonte: Elaborazione dati Abirochas/Comtrade)

2010

2011

493.595 500.996

‘11:’06 81.3

(Source: Abirochas/Comtrade data processing)


XXIII World Marble and Stones Report 2012

137

77. Brasile: esportazione di ardesia lavorata (cod. 68.03) Brazil: processed slate export (code 68.03)

VALUE (000 USD)

INDEX

2006

2007

2008

2009

Un. Kingdom

16.517

20.481

23.640

16.641

Netherlands

4.670

7.365

9.890

7.227

6.750

6.385

136.7

13.624

12.082

10.586

5.013

6.071

5.600

41.1

Germany

6.457

6.801

7.536

4.855

5.429

5.582

86.4

Belgium

4.279

4.190

3.718

4.339

4.067

4.064

95.0

Spain

11.475

14.788

11.129

5.835

5.655

3.816

33.3

Chile

1.991

2.670

4.206

2.840

4.888

3.771

189.4

Italy

3.977

4.813

5.069

3.563

3.740

2.598

65.3

France

1.036

1.652

2.471

1.245

1.411

1.346

129.9

797

958

1.008

978

1.557

1.280

160.6

1.268

1.580

1.747

1.112

1.548

1.225

96.6

858

1.088

1.196

1.058

1.422

973

113.4

Portugal

1.856

1.996

2.990

1.572

1.019

875

47.1

Norway

1.353

1.449

1.244

794

575

740

54.7

Ireland

4.241

3.865

2.753

1.803

1.148

500

11.8

Others

6.525

8.466

23.917

6.447

6.227

6.498

99.6

Total

80.924

94.244

113.100

65.322

69.375 57.429

71.0

COUNTRIES

USA

Colombia Canada Mexico

(Fonte: Elaborazione dati Abirochas/Comtrade)

2010

2011

17.868 12.176

‘11:’06 73.7

(Source: Abirochas/Comtrade data processing)


138

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

78. IRAN: export di calcarei grezzi (cod. 25.15) IRAN: raw calcareous stone export (cod. 25.15) COUNTRIES

2001

2006

2011

000 USD

tons

000 USD

tons

CHINA

1.301

32.658

35.933

447.569

131.712

776.929

ITALY

1.670

28.317

4.639

42.587

5.158

22.482

MALAYSIA

302

7.147

1.415

22.092

3.953

20.644

INDIA

270

6.284

962

9.467

2.144

11.564

26

630

326

5.147

1.083

5.425

1.378

29.096

525

4.326

737

4.194

58

1.392

23

185

289

2.008

AFGHANISTAN

5

29

1.453

5.929

454

1.495

LEBANON

-

-

20

309

226

1.344

TURKEY

122

872

426

1.200

281

1.204

OTHERS

5.977

65.956

3.664

28.976

1.334

2.118

TOTAL

11.109

172.381

49.386

567.787

147.371

849.307

BANGLADESH TAIWAN JAPAN

(Fonte: Elaborazione dati Comtrade)

000 USD

tons

(Source: Comtrade data processing)


97,2

‘97 60,1

‘98

24,6

123,2

20,9 41,1

85,5 541,8 1.157,1 1.160,4 1.047,0 1.011,2 1.078,1 807,5 638,6 547,1 416,2 361,8 266,8 230,7 135,8 84,4 68,7 53,9 45,0 48,2 30,1 21,0 18,3 15,7

Others

Total

(Fonte: Elaborazione dati ICE/contrade)

129,0

29,0 67,0

23,2 77,4

13,9

17,0

91,1

23,6

26,9

47,8

62,5

22,9

16,3

46,7

51,1

71,8

20,0

40,5

51,6

15,7

20,9

47,7

18,0

29,9

15,0

7,8

58,0

11,9

56,7

11,0

10,8

20,8

9,0

44,7

9,2

9,0

25,5

6,5

22,4

4,5 3,2 2,5 2,2 1,8 0,5 0,7 0,7 0,6 0,5

6,5 2,7 2,4 6,7 1,2 1,2 1,1 0,4 0,5 0,5

3,6 3,6 2,5 1,8 0,7 0,6 0,4 0,3 0,2 0,2

3,5 1,1 1,1 0,5 1,0 6,0 1,5 2,2 0,1 0,3

(Source: ICE/Comtrade data processing)

33,5 31,2 19,7 11,3 6,1 8,5 13,9 5,8 3,2 3,7 3,2

3,7

5,4

28,1 10,0 3,6 2,8 3,8 2,6 1,3 0,8 0,2 0,2 0,4

4,5

49,4

35,3 20,2 10,5 10,5 4,4 3,8 2,3 2,0 0,7 0,3 1,0

1,3

20,6

70,1

22,7

43,1

43,4

2,0 0,5 0,7 0,3 0,4 2,7 0,3 0,1 0,1 1,1

0,3

24,3

93,3

36,9

41,9

54,3

3,1

Finland

19,3

43,2

38,1

69,2

62,8

4,1

3,0 22,7

48,9

33,2

69,9

62,6

4,4

Brazil

3,7

48,1

177,1 128,1

94,7

8,0

36,7 30,0 19,8 17,5 16,9 14,5 10,6 8,8 5,4 5,3 4.2

0,2

55,0

187,0

93,9

7,9

‘02 ‘03 ‘04 ‘05 ‘06 ‘07 ‘08 ‘09 ‘10 ‘11

31,0 24,3 19,7 17,4 11,6 10,5 9,1 8,7 7,8 7,3 4,3

‘01

Canada

63,1

207,8

91,5

13,0

57,4

44,6

‘00

0.9 17,1

242,6

97,4

26,2

94,4

57,3

‘99

Portugal

266,0

104,0

28,8

639,5 255,1 211,5 156,3 120,8

93,4

‘96

4,6 129,1

92,3

23,7

335,8

‘95

183,7 118,9

‘94

South Korea

93,2

18,9

325,8

155,7

‘93

44,8 64,5

35,2

296,4

138,3

‘92

South Africa

32,0

254,1

212,5

‘91

- 29,0

2,1 61,4

China

232,7

‘90

United States

8,7 171,8

India

‘80

‘70

Countries

Japan: imports of siliceous raw materials. Origin of purchases by quantity (000 tons)

79. Giappone: importazioni di grezzi silicei. Provenienze degli acquisti in quantità (000 tonn.)

XXIII World Marble and Stones Report 2012 139


3,2

2,0

1,8 1,9

1,2 6,9

6,7 6,4

0,8

6,8

7,3

8,2 13,9 11,8 13,0 20,5 44,8

36,9

51,5

6,6

1,3

5,4

21,4

27,6

2,2

1,2

3,1

36,6

27,9

9,9

3,7

12,0

40,6

14,7

8,2

5,9

13,6

43,0

10,3

6,4

4,9

21,8

43,7

7,0

6,0

5,8

14,9

36,8

5,3

4,5

6,1

16,5

37,6

10,8

‘03

33,0

5,0

3,0

7,0

15,0

29,0

12,0

‘04

37,4

5,2

1,2

4,7

13,5

23,1

9,9

‘05

61,8

3,4

1,6

3,7

7,5

17,2

9,2

‘06

‘07

32,0

2,3

1,1

4,4

7,2

15,6

8,9

‘09

‘10

24,0

1,4

1,3

2,4

3,7

8,5

9,6

868,9

16,5

1,1

1,1

1,5

1,7

5,0

6,5

845,5

15,0

0,8

0,9

1,5

1,9

5,2

7,1

813,1

‘11

(Source: ICE/Comtrade data processing)

911,9

17,2

1,2

0,9

1,3

2,1

5,5

6,1

983,1 1.202,9 1.132,0

‘08

297,0 305,8 358,5 414,3 450,6 593,5 891,5 969,8 1.091,4 930,3 1.135,3 1.222,4 1.321,6 1.383,0 1.377,6 1.540,0 1.628,0 1.307,3 1.203,5 1.034,0

6,8

158,1 146,1 142,5 125,1 105,5 100,9 86,2 86,5

6,1

(Fonte: Elaborazione dati ICE/contrade)

Total

Others

South Korea

3,3

0,7

6,4 10,4

39,6

11,2

‘02

2,4

0,5

4,8

46,7

13,1

‘01

Taiwan

1,0

6,7

41,7

12,9

‘00

1,1

9,8

33,0

12,7

‘99

Portugal

6,4

13,6

10,4

‘98

5,0

19,9

32,7

‘97

Spain

‘96

76,5 68,1 78,9 53,7 30,7 32,0 46,7 32,5

‘95

Italy

‘94

6,5 10,4 15,0 23,7 19,0 18,7 30,5 32,2

‘93

India

‘92

40,6 63,2 97,5 187,3 275,0 419,4 683,6 759,8 937,1 850,8 999,5 1.084,8 1.084,8 1.175,4 1.254,8 1.260,0 1.533,0 1.202,9 1.132,0

‘91

China

‘90

‘89

Countries

Japan: import of special finished products. Origin of purchases by quantity (000 tons)

80. Giappone: importazioni di lavorati speciali. Provenienze degli acquisti in quantità (000 tonn.)


XXIII World Marble and Stones Report 2012

141

81. Giappone: maggiori importazioni di prodotti lapidei (quantità, valori e prezzi) Japan: leading imports of stone products (quantity, value and prices) Siliceous raw materials YEARS ‘000 tons

mill. yen

yen/ton

Special processed products pr./ind. ‘000 tons

mill. yen

yen/ton

pr./ind.

1989

1.191,8

31.083

26.080

100.0

297,0

50.468

169.925

100.0

1990

1.157,1

34.509

29.824

114.3

305,8

55.533

181.600

106.9

1991

1.160,4

33.601

28.956

111.0

358,5

59.262

165.305

97.3

1992

1.0474

28.815

27.521

105.5

414,3

55.140

133.092

78.3

1993

1.011,2

22.693

22.442

86.1

450,6

44.591

98.960

58.2

1994

1.078,1

24.550

22.771

87.3

593,5

50.632

85.310

50.2

1995

807,5

18.201

22.540

86.4

891,5

63.752

71.510

42.1

1996

683,6

16.433

25.732

98.7

969,8

71,876

74.114

43.6

1997

574,1

17.019

31.108

119.3

1.091,4

82.958

76.010

44.7

1998

416,2

11.895

28.580

109.6

930,3

71.983

77.376

45.5

1999

361,8

7.763

21.457

82.3

1.135,3

75.433

66.443

39.1

2000

266,8

5.930

22.226

85.2

1.222,4

77.377

63.300

37.2

2001

230,7

5.021

21.764

83.5

1.321,6

92.177

69.747

41.0

2002

135,8

3,422

25,200

96,6

1.383,0

97.252

70.320

41.4

2003

84,4

2.137

25.310

97.0

1.377,6

85.843

62.312

36.7

2004

68,7

1,730

25.180

96.5

1.540,0

80.850

52.500

30.9

2005

53,9

2.156

40.000

153.4

1.628,0

87.148

53.530

31.5

2006

45,0

1.951

43.397

166.4

1.307,3

84.098

64.330

37.9

2007

48,2

2.024

41.995

161.0

1.203,5

83.170

69.170

40.6

2008

30,1

1.178

39.145

150.1

1.034,0

92.672

89.625

52.7

2009

21,0

733

34.891

133.8

911,9

85,073

93.292

54.9

2010

18,3

669

36.570

140.2

868,9

84,478

97,223

57.2

2011

15,7

548

34.912

133.8

845,5

82.202

92.850

54.6

(Fonte: Elaborazione dati ICE/Comtrade)

(Source: ICE/Comtrade data processing)


142

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

82. USA: importazioni di lavorati (cod. 68.02). Evoluzione storica USA: import of processed stones (code 68.02). Historical outline Mill. USD Years

Yearly variation

Domestic use

abs. fig.

index

abs. fig.

± D%

ml.sq.mt.

1992

376,6

100.0

20,50

100.0

1993

372,5

98.9

-4,1

-1.1

20,35

-0.7

99.3

1994

414,7

110.1

42,2

11.3

22,57

10.9

110.1

1995

458,2

121.7

43,5

10.5

28,84

27.8

140.7

1996

517,6

137.5

59,4

13.0

25,29

-12.3

123.4

1997

631,5

167.7

113,9

21.9

32,10

26.9

156.6

1998

825,2

219.1

193,7

30.7

35,41

10.3

172.7

1999

958,4

254.4

133,2

16.1

41,92

18.4

204.5

2000

978,7

259.8

20,3

2.1

46,63

11.2

227.5

2001

1.316,1

349.5

337,4

34.4

53,45

14.6

260.7

2002

1.456,7

386.7

40,6

10.7

58,46

9.4

285.2

2003

1.723,3

457.6

266,6

18.3

70,89

21.3

345.8

2004

2.201,3

584.5

478,0

27.7

79,12

11.6

386.0

2005

2.667,2

708.2

465,9

21.2

87,97

11.2

429.1

2006

3.144,8

835.1

477,6

17.9

107,35

22.0

523.7

2007

3.224,9

856.3

80,1

2.5

115,14

7.2

561.6

2008

2.736,9

726.7

-488,0

-15.1

88,02

-23.5

429.4

2009

1.945,9

516.7

-791,0

-28.9

70,91

-19.4

345.9

2010

2.160,8

573.7

214,9

11,0

74,17

4.6

361.8

2011

2.230,8

592.3

70,0

3.2

71,20

-4.0

347.3

(Fonte: Elaborazione propria)

± D%

Index

(Source: own data processing)


XXIII World Marble and Stones Report 2012

143

83. USA: importazioni di lavorati (cod. 68.02). Paesi di origine (mill. USD) USA: import of processed stones (code 68.02). Origin Countries (mill. USD) COUNTRIES

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

Brazil

104,4

150,6

209,7

310,2

451,1

617,0

631,8

507,0

308,2

553,7

564,6

China

75,6

100,5

139,7

229,3

330,4

432,0

507,4

479,9

406,4

416,4

411,0

Italy

499,2

498,5

535,3

589,8

611,5

644,3

617,1

524,8

394,1

303,1

320,7

Turkey

83,2

123,8

182,8

258,7

364,3

424,3

441,8

352,2

257,5

278,6

304,4

India

93,3

112,8

151,8

214,2

261,2

310,6

297,1

266,3

186,5

232,8

247,7

Canada

95,9

90,9

83,3

92,8

90,0

96,9

102,6

96,9

77,0

75,3

79,9

Mexico

96,0

101,0

106,0

115,2

130,1

149,4

145,2

107,9

65,1

69,4

70,9

106,5

106,3

119,6

147,1

149,4

149,9

133,1

98,3

62,4

60,1

67,0

Taiwan

22,1

25,2

30,6

47,9

46,4

58,3

52,3

37,8

30,6

32,7

29,6

Portugal

12,5

11,0

11,4

15,4

18,7

19,5

22,2

27,4

15,4

15,1

17,1

Israel

19,3

23,2

23,9

26,8

33,3

36,2

42,2

34,7

17,8

13,2

13,3

6,4

8,2

12,7

17,6

22,5

28,2

30,1

27,4

14,2

13,8

13,2

France

24,7

20,6

22,4

22,1

22,4

18,3

23,2

22,5

20,4

11,0

11,5

Greece

16,8

18,8

17,3

19,5

21,1

21,6

25,6

23,0

16,3

9,7

11,1

9,9

8,6

12,2

14,0

8,3

10,7

10,8

11,7

4,8

4,1

6,6

50,5

56,4

64,6

80,6

106,7

127,4

142,4

119,1

69,2

71,8

62,2

Spain

Peru

Germany Others Total

1.316,1 1.456,7 1.723,3 2.201,3 2.667,2 3.144,8 3.224,9 2.736,9 1.945,9 2.160,8 2.230,8

(Fonte: Elaborazione dati Comtrade)

(Source: Comtrade data processing)


144

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

84. USA: importazioni di lavorati (cod. 68.02). Paesi di origine (quote di mercato) USA: import of processed stones (code 68.02). Origin Countries (shares) COUNTRIES

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

Brazil

7.9

10.3

12.2

14.1

16.9

19.6

19.7

18.5

15.8

25.6

25.3

China

5.7

6.9

8.1

10.5

12.4

13.7

15.7

17.5

20.9

19.3

18.4

Italy

37.9

34.2

31.0

26.8

22.9

20.5

19.0

19.2

20.3

14.0

14.3

Turkey

6.3

8.5

10.6

11.8

13.7

13.5

13.7

12.9

13.2

12.9

13.6

India

7.1

7.7

8.8

9.7

9.8

9.9

9.2

9.7

9.6

10.8

11.1

Canada

7.3

6.2

4.8

4.2

3.4

3.1

3.2

3.5

4.0

3.5

3.6

Mexico

7.3

6.9

6.2

5.2

4.9

4.8

4.5

3.9

3.3

3.2

3.2

Spain

8.1

7.3

6.9

6.7

5.6

4.8

4.1

3.6

3.2

2.8

3.0

Taiwan

1.7

1.7

1.8

2.2

1.7

1.9

1.6

1.4

1.6

1.5

1.3

Portugal

0.9

0.8

0.6

0.7

0.7

0.6

0.7

1.0

0.8

0.7

0.8

Israel

1.5

1.6

1.4

1.2

1.3

1.2

1.3

1.3

0.9

0.6

0.6

Peru

0.5

0.6

0.7

0.8

0.8

0.9

1.0

1.0

0.7

0.6

0.6

Greece

1.3

1.3

1.0

0.9

0.8

0.7

0.8

0.8

0.8

0.4

0.5

France

1.9

1.4

1.3

1.0

0.8

0.6

0.7

0.8

1.0

0.5

0.5

Germany

0.8

0.6

0.7

0.6

0.3

0.3

0.3

0.4

0.2

0.2

0.3

Others

3.8

3.9

3.7

3.7

4.0

4.1

4.3

4.4

3.7

3.3

2.8

100.0

100.0

100.0

100.0

100.0

100.0

100.0

100.0

100.0

100.0

100.0

Total

(Fonte: Elaborazione dati Comtrade)

(Source: Comtrade data processing)


XXIII World Marble and Stones Report 2012

145

85. USA: importazioni di lavorati (cod. 68.02). Volumi e valori medi USA: import of processed stones (code 68.02). Quantity and average value 000 sq.mt./cm.2 COUNTRIES

2007

2008

2009

USD/sq.mt./cm.2 2010

2011

2007

2008

2009

2010

2011

Brazil

17.327 10.453

9.848 14.490 11.292

36,46

48,50

40,02

38,21

50,00

China

13.483 10.064

8.954

9.960

9.873

37,64

47,68

45,38

41,30

41,63

Turkey

14.236 11.396

8.087

8.960

9.126

31,03

30,90

31,85

31,09

33,36

India

8.210

5.976

3.900

5.216

4.948

36,18

44,56

47,82

44,63

50,07

Italy

10.753

5.273

3.552

4.935

3.518

57,38

99,52

86,76

61,41

91,16

Canada

3.584

2.479

1.587

1.658

2.335

28,63

39.09

48,52

45,40

34,21

Mexico

3.591

2.701

1.873

1.540

2.238

40,44

39,95

34,76

45,06

31,67

Spain

2.919

1.851

1.697

1.407

1.310

45,60

53,10

36,77

42,69

51,18

Taiwan

978

612

462

545

446

53,47

61,76

66,23

60,03

66,34

Portugal

472

407

457

234

300

47,08

67,32

44,64

64,64

56,91

1.222

981

339

210

190

34,50

35,37

52,50

63,00

70,23

Peru

624

555

256

262

387

48,33

49,37

55,46

52,48

34,20

France

245

204

146

206

150

94,70 110,30 111,64

53,27

76,80

Greece

337

204

129

96

116

75,90 115,75 119,38 101,49

95,78

Germany

148

130

57

46

74

73,09

90,00

84,21

89,95

88,91

9.331 11.136 10.523

5.803

1.446

15,25

10,70

6,58

12,37

14,85

87.463 64.422 51.867 55.568 47.749

36,87

42,48

37,52

38,89

46,72

Israel

Others Total

(Fonte: Elaborazione propria)

(Source: own data processing)


146

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

86. Turchia: export lapideo totale Turkey: total stone export YEAR

QUANTITY

VALUE

AVERAGE VALUE

000 tons

index

mill. USD

index

USD/ton

index

1999

446

100.0

137,2

100.0

307,6

100.0

2000

520

116.5

189,0

137.8

363,5

118.2

2001

985

220.9

223,1

162.6

266,5

73.6

2002

1.469

329.4

303,0

220.8

206.3

67.1

2003

2.065

463.0

430,7

313.9

208,5

67.8

2004

2.635

590.8

626,1

456.3

273,6

77.2

2005

3.045

682.7

734,5

535.3

241,2

78.4

2006

4.041

906.1

1027,4

748.8

254,2

82.6

2007

4.631

1038.3

1242,5

905.6

268,3

87.2

2008

4.951

1110.0

1402,1

1021.9

283,2

92.1

2009

4.868

1091.5

1222,7

891.2

251,2

81.7

2010

6.603

1480.5

1585,8

1155.8

240,2

78.1

2011

7.175

1608.7

1690,9

1232.4

235,7

76.6

(Fonte: Elaborazione propria)

(Source: own data processing)


XXIII World Marble and Stones Report 2012

147

87. TURCHIA: export lapideo disaggregato TURKEY: disaggregated stone export

2010 MATERIAL RAW CALCAREOUS

000 USD

2011 Share

000 USD

11/10 Share

±∆%

363.315

22.9

245.661

14.5

-32,4

701

...

3.036

0.2

333.0

370.896

23.4

539.531

31.9

45.5

8.897

0.6

8.931

0.5

0.4

SUBTOTAL

743.809

46.9

797.159

47.1

7.1

PROCESSED MARBLE

654.356

41.3

622.391

36.8

-4.9

ID. TRAVERTINE

123.268

7.8

197.191

11.7

60.0

ID. GRANITE

18.346

1.2

12.729

0.8

-30.6

ID. OTHER STONES

18.377

1.2

29.051

1.7

58.1

SIMPLE FINISHED

2.290

0.1

4.618

0.3

101.7

25.354

1.5

27.761

1.6

9.5

841.991

53.1

893.741

52.9

6.1

1.585.800

100.0

1.690.900

100.0

6.6

ID. SILICEOUS SLABS CALCAREOUS SLABS SILICEOUS

OTHERS SUBTOTAL GENERAL Total

(Fonte: Elaborazione dati Mining Turkey)

(Source: Mining Turkey data processing)


148

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

88. EUROPA: trasporto stradale di merci e quota dell’export lapideo (000 tonn) EUROPE: carriage of goods by road and stone share export (000 tons) 2009

COUNTRIEs

2010

total

stone

total

stone

AUSTRIA

336.691

314

0.93

331.034

244

0.68

BELGIUM

297.879

707

2.37

296.189

580

1.96

BULGARIA

146.563

53

0.36

129.922

65

0.50

DENMARK

149.344

20

0.13

165.708

17

0.10

FRANCE

1.939.431

246

0.13

2.015.493

257

0.13

GERMANY

2.769.201

737

0.27

2.734.605

731

0.27

GREECE

644.528

359

0.56

577.442

748

1.29

IRELAND

142.126

35

0.25

123.116

33

0.27

1.468.954

2.835

1.93

1.527.763

3.144

2.06

616.903

315

0.51

563.458

408

0.72

1.170.478

168

0.14

1.276.672

207

0.16

PORTUGAL

258.968

1.089

4.21

222.142

1.381

6.22

ROMANIA

293.422

11

0.04

174.124

20

0.11

SPAIN

1.710.946

1.968

1.15

1.566.270

2.468

1.58

UN. KINGDOM

1.460.797

44

0.03

1.521.135

62

0.04

13.406.231

8.901

0.66

13.225.073

10.345

0.78

ITALY NETHERLANDS POLAND

TOTAL

(Fonte: Elaborazione dati Eurostat)

(Source: Eurostat data processing)


XXIII World Marble and Stones Report 2012

149

89. Consumo lapideo mondiale (mill. mq. eq./2) World stone use (mill. sq. mt./2) 2001

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

COUNTRIEs

Vol.

China

73,3 10.3 116,3 12.5 128,7 12.7 163,6 14.5 178,1 15.5 214,6 18.8 268,9 22.1 305,9 24.2

India

36,9

5.2

55,2

5.9

70,9

6.2

83,1

7.3

82,5

7.2

87,2

7.2

94,5

7.5

USA

50,8

7.2

88,0

9.5 107,4 10.6 111,9

9.9

88,0

7.7

71,0

6.2

74,2

6.1

71,2

5.6

Italy

59,8

8.4

62,3

6.7

64,8

6.4

63,9

5.7

65,4

5.7

59,3

5.2

59,8

4.9

57,2

4.5

South Korea

25,4

3.6

40,0

4.3

43,7

4.3

50,4

4.5

50,1

4.4

47,8

4.2

49,6

4.1

52,5

4.2

Brazil

12,3

1.7

18,1

1.9

23,7

2.3

26,1

2.4

41,5

3.6

42,1

3.7

42,8

3.5

49,7

3.9

Germany

43,1

6.1

32,5

3.5

40,7

4.0

42,1

3.7

32,3

2.8

30,9

2.7

27,8

2.3

37,2

2.9

Spain

45,1

6.4

51,9

5.6

51,6

5.1

49,2

4.4

44,9

3.9

39,5

3.5

39,1

3.2

32,6

2.6

France

26,2

3.7

29,0

3.1

31,8

3.1

30,8

2.7

29,2

2.5

26,1

2.3

29,3

2.4

29,6

2.3

Taiwan

19,3

2.7

26,1

2.8

26,6

2.6

22,8

2.0

21,7

1.9

19,2

1.7

22,9

1.9

27,6

2.2

Belgium

10,5

1.5

14,2

1.5

18,5

1.8

18,9

1.7

15,9

1.4

16,1

1.4

20,2

1.7

21,9

1.7

Saudi Arabia

14,9

2.1

14,1

1.5

18,0

1.8

15,4

1.4

16,7

1.5

15,9

1.4

18,0

1.5

20,4

1.6

Japan

34,5

4.9

34,2

3.7

30,9

3.1

28,6

2.5

24,2

2.1

25,0

2.2

21,3

1,8

20,3

1.6

Un. Kingdom

8,5

1.2

17,8

1.9

22,8

2.2

23,3

2.1

20,3

1.8

17,0

1.5

20,9

1.7

19,2

1.5

Switzerland

10,6

1.5

11,4

1.2

12,3

1.2

12,7

1.1

12,5

1.1

12,1

1.1

11,3

0.9

11,8

0.9

9,4

1.3

10,8

1.2

12,5

1.2

12,1

1.1

11,6

1.0

11,7

1.0

11,1

0.9

9,9

0,8

14,3

2.0

15,2

1.6

16,0

1.6

17,6

1.5

15,8

1.4

13,8

1.2

11,9

1,0

7,8

0.6

8,5

1.2

13,5

1.4

13,8

1.4

12,8

1.1

13,1

1.1

9,3

0.8

6,1

0.5

5,4

0.4

Portugal Greece Netherlands

%

Vol.

%

Vol.

68,8

%

6.8

Vol.

%

Vol.

%

Vol.

%

Vol.

%

Vol.

%

Others

206,4 29.1 280,1 30.1 291,8 27.8 356,9 31.5 381,7 33.3 386,1 33.9 394,6 32.4 390,3 30.8

World

709,5 100.0 930,5 100.0 1.012,3 100.0 1.129,7 100.0 1.146,1 100.0 140,0 100.0 1217,0 100.0 1265,0 100.0

(Fonte: Elaborazione propria)

(Source: own data processing)


150

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

90. Consumo lapideo mondiale (2001=100) World stone use (2001=100) COUNTRIEs

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

CHINA

158,7

175.6

223.2

243.0

292.3

366.8

417.3

BRAZIL

147.2

192.7

212.2

337.4

342.3

348.0

404.1

INDIA

149.6

136.4

192.1

225.2

223.6

236.3

256.1

UN. KINGDOM

209.4

268.2

274.1

238.8

200.0

245.9

225.9

BELGIUM

135.2

176.2

180.0

151.4

153.3

192.4

208.6

SOUTH KOREA

157.5

172.0

198.4

197.2

188.2

195.3

206.7

TAIWAN

135.2

137.8

118.1

112.4

99.5

118.6

143.0

USA

173.2

211.4

220.3

173.2

139.7

146.1

140.2

94.6

120.0

103.4

112.1

106.7

120.8

136.9

FRANCE

110.7

121.4

117.6

111.5

99.6

111.8

113.0

SWITZERLAND

107.5

116.0

119.8

117.9

114.2

106.6

111.3

PORTUGAL

114.9

133.0

128.7

123.4

124.5

118.1

105.3

ITALY

104.2

108.4

106.9

109.4

99.2

100.0

95.7

75.4

94.4

97.7

74.9

71.7

64.5

86.3

SPAIN

115.1

114.4

109.1

99.5

87.6

86.7

72.3

NETHERLANDS

158.8

162.4

150.6

154.1

109.4

71.8

64.7

JAPAN

99.1

89.6

82.9

70.2

72.5

61.7

58.8

GREECE

106.3

111.9

123.1

110.5

96.5

83.2

54.5

OTHERS

135.7

141.4

172.9

184.9

187.1

191.2

189.1

WORLD

131.1

142.7

159.2

161.5

160.6

171.5

178.3

SAUDI ARABIA

GERMANY

(Fonte: Elaborazione propria)

(Source: own data processing)


XXIII World Marble and Stones Report 2012

151

91. Consumo lapideo mondiale pro-capite (mq. eq./2 x 1000 abitanti) World stone use per capita (sq.mt./2 x 1000 inh.) COUNTRIEs

2001

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

Belgium

1.029

1.397

1.765

1.802

1.518

1.537

1.929

2.102

Switzerland

1.493

1.599

1.656

1.708

1.681

1.627

1.519

1.585

Taiwan

891

1.087

1.168

1.002

953

843

1.005

1.205

South Korea

556

877

877

1.023

1.017

970

889

1.098

1.040

1.084

1.102

1.088

1.113

1.010

1.055

985

Portugal

938

1.188

1.182

1.147

1.102

1.112

1.018

943

Saudi Arabia

779

736

772

662

716

682

375

871

Spain

1.147

1.319

1.174

1.119

1.021

898

1.006

757

Greece

1.367

1.451

1.439

1.583

1.426

1.245

1.073

702

France

447

496

522

505

480

429

482

489

Germany

525

396

494

511

392

375

337

450

Netherlands

543

864

847

786

803

570

772

340

Un. Kingdom

144

304

379

387

338

283

348

322

78

112

129

142

225

228

232

267

190

329

362

377

297

240

251

230

China

60

94

98

125

137

165

206

227

Japan

273

271

242

223

189

195

166

159

India

38

58

63

65

76

75

79

86

Others

72

98

107

137

140

139

142

140

World

117

153

165

184

187

186

195

202

Italy

Brazil USA

(Fonte: Elaborazione propria)

(Source: own data processing)


(Fonte: Elaborazione propria)

Produzione di cava Quarry production Import grezzo Raw import Disponibilità grezzo Raw availability Export grezzo Raw export Carico di lavoro Word load Sfrido di lavoro Processing waste Produzione manufatti Finished production Import lavorati Finished import Disponibilità finiti Finished availability Export lavorati Finished export Consumo interno Internal uses Ragguaglio a 000 mq. Equivalent in 000 sq.mt.

Parameters

1136 161 975 400 575 1039 1614 430 1184

481

133

348

143

205

307

512

25

487

Denmark

227

7

234

151

83

57

140

1

141

91

50

Finland

141

18

159

17

142

100

242

413

655

5

650

France

1.601

147

1.748

926

822

571

1.393

207

1.604

354

1.250

2008

333

2341

1958

383

267

650

481

1131

381

750

Germany

9.000 21.900 4.200 2.610 29.620 37.150

286

81

Austria

850

Belgium

400

Ireland

113

20

133

76

57

38

95

20

115

15

100

Italy

3087

1613

4700

410

4290

2980

7270

1.449

8.719

1.219

7.500

186

2

188

59

129

89

218

1

219

169

50

Luxembourg

7.810 2.090 57.150 3.440

422

329

751

56

695

438

1178

483

1.661

161

1.500

Greece

92. EU 15. Produzione interscambio e consumo (000 tonn/2011) UE 15. Production exchange and use (000 tons/2011) Netherlands

5.400

291

362

653

606

47

32

79

57

136

136

-

Portugal Spain

1764

1086

2850

323

2527

1756

4283

1611

5.894

394

5.500

Sweden

206

5

211

99

112

77

189

89

278

28

250

UK

1035

31

1066

596

470

325

795

93

888

588

300

13.288

5.090

18.378

6.655

11.723

8.138

19.861

5.928

25.789

3.989

21.800

UE/15

(Source: own data processing)

9.850 32.630 3.810 19.150 245.900

532

682

1214

32

1182

820

2002

729

2.731

81

2.650

152 XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012


XXIII World Marble and Stones Report 2012

153

93. Paesi leader per popolazione: interscambio lapideo (2010) Leader countries as to population: stone exchange (2010) POPULATION COUNTRIEs

AREA

stone export

mill. inh.

%

mill. inh.

China

1.321,3

18.81

9.572,9

4.41

12.496

25.77

12.312

25.39

INDIA

1.147,7

16.34

3.166,4

2.12

5.005

10.32

460

0.95

USA

301,6

4.29

9.826,6

6.58

449

0.93

3.389

6.99

INDONESIA

231,6

3.30

1.922,6

1.29

289

0.60

129

0.26

BRAZIL

189,3

2.69

8.514,9

5.70

2.226

4.59

71

0.15

PAKISTAN

158,7

2.26

796,1

0.53

148

0.31

29

0.05

RUSSIA

142,0

2.02

17.075,4

11.43

25

0.05

464

0.96

BANGLADESH

141,8

2.02

144,0

0.09

-

-

-

-

NIGERIA

140,0

1.99

909,9

0.61

-

-

326

0.67

JAPAN

127,8

1.82

377,9

0.25

49

0.10

1.037

2.14

MEXICO

106,7

1.52

1.964,4

1.31

144

0.30

133

0.27

88,6

1.26

300,0

0.20

68

0.14

40

0.08

SUB-TOTAL

4.097,1

58.32

54.571,1

36.51

20.899

43.09

18.390

37.92

OTHERS

2.927,9

41.68

94.878,9

63.49

27.599

59.91

30.108

62.08

World

7.025,0

100.0

149.450,0

100.0

48.498

100.00

48.498

100.00

PHILIPPINES

(Fonte: Elaborazione propria)

%

mill. inh.

stone import

%

mill. inh.

%

(Source: own data processing)


3.843

74

141

1.592

3.912

164

–

Belgium

Denmark

Finland

France

Germany

Greece

Ireland

56

378

6.349

2.115

108

183

1.872

1.743

2000

5

166

4.470

1.651

84

64

1.018

1.771

2001

38

1.267

5.065

1.404

165

369

1.664

1.509

2002

14

571

4.365

1.966

125

176

1.666

1.344

2003

23

382

7.247

1.922

221

337

1.999

2.369

2004

–

588

7.610

2.696

362

285

1.766

1.834

2005

22

1.158

7.105

2.645

306

253

674

2.085

2006

167

2.657

201

810

Portugal

Spain

Sweden

Un. Kingdom

896

261

7.479

397

1.445

609

277

3.729

559

949

707

431

4.871

2.647

795

606

1.173

3.565

520

701

900

471

5.636

513

1.115

1.177

580

5.217

614

919

1.834

508

4.928

627

1.213

1.095

860

3.454

1.897

685

2.375

1.343

4.479

4.841

1.649

63.004

89

638

14.719

7.311

311

325

1.206

2.781

2007

27

177

5.128

534

153

224

778

1.266

2009

89

359

5.725

758

19

229

943

1.484

2010

2.521

843

8.112

4.557

3.289

644

476

7.884

699

1.144

1.087

1.210

9.349

1.136

987

64.459 45.203 68.251

-

316

19.184

4.022

157

289

756

3.076

2008

844

1.302

8.080

1.070

1.299

82.739

90

576

6.541

811

64

244

819

2.633

2011

(Fonte: Elaborazione dati Eurostat)

(Source: Eurostat data processing)

67.552 69.379 76.231 75.436 66.966 87.003 92.352 89.321 82.703 105.071 111.581 64.337 91.626 107.112

760

Netherlands

Total EU/15

20

240

3.621

1.863

160

76

1.792

2.241

1999

52.035 48.888 57.304 56.756 48.920 68.141 69.345 65.070 60.464

1.196

Austria

Italy

1998

COUNTRIEs

International exchange of stone technology: EU/15 export (tons)

94. Interscambio di tecnologie per la pietra: esportazioni UE/15 (tonn.)

154 XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012


336

2.758

4.772

1.286

290

1.584

1.207

2.789

8.132

362

Finland

France

Germany

Greece

Ireland

Italy

Netherlands

Portugal

Spain

Sweden 2.557

814

6.089

2.601

782

1.647

462

739

5.711

3.738

253

360

2.758

532

9.488

2.637

990

2.185

399

1.529

5.180

3.744

227

348

1.688

2.039

268

4.380

2.090

1.070

1.370

284

933

4.023

3.032

275

367

1.802

835

3.696

446

4.528

1.475

1.194

1.588

342

1.284

4.075

4.370

276

547

1.853

844

2003

4.456

436

3.985

1.230

1.188

1.892

675

1.086

4.336

4.362

211

894

2.855

764

2004

2.801

472

4.546

946

1.483

1.789

233

977

6.080

3.132

201

606

2.505

636

2005

3.175

619

2.421

1.202

911

1.873

347

1.466

5.364

4.126

298

1.210

2.244

792

2006

6.132

2.236

7.581

1.936

2.892

3.222

380

4.019

6.490

4.123

1.373

921

3.632

2.637

2007

1.268

1.008

2.305

645

1.423

5.305

85

1.456

4.217

3.494

209

509

1.948

1.025

2010

9.388

954

1.844

550

844

4.887

174

420

5.516

5.000

376

601

883

1.113

2011

100.0 24.897 32.550

5.2

3.2

8.2

3.2

6.7

9.7

1.1

5.8

20.6

17.4

1.2

2.0

12.6

3.1

2009

(Source: Eurostat data processing)

100.0

19.9

2.6

16.2

2.3

2.4

6.1

0.2

6.4

12.7

17.4

3.1

0.8

6.9

3.0

2008

(Fonte: Elaborazione dati Eurostat)

1.776

352

3.711

1.521

931

1.467

98

754

4.523

3.142

222

229

3.082

1.238

2002

29.333 22.107 30.216 32.943 22.768 26.518 28.370 26.407 26.048 47.574

256

Denmark

2.552

1.381

2001

Total EU/15

1.876

Belgium

829

2000

2.770

915

Austria

1999

Un. Kingdom

1998

COUNTRIEs

International exchange of stone technology: EU/15 import (tons)

95. Interscambio di tecnologie per la pietra: importazioni UE/15 (tonn.)

XXIII World Marble and Stones Report 2012 155


156

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

96. Interscambio di tecnologie UE/27 (2011) Stone technology exchange UE/27 (2011) Export (tons) COUNTRIES

Import (tons)

EXTRA-EU

INTRA-EU

TOTAL

EXTRA-EU

INTRA-EU

TOTAL

Austria

1085

1548

2633

351

762

11.13

Belgium

692

127

819

304

579

883

Bulgaria

165

86

251

138

402

543

8

-

8

16

712

728

Czech REP.

160

70

230

48

195

243

Denmark

135

109

244

145

456

601

Estonia

10

3

13

2

28

30

Finland

57

7

64

105

271

376

France

348

463

811

1522

3478

5000

3872

2669

6541

2462

3054

5516

491

85

576

122

298

420

Hungary

89

190

279

39

105

144

Ireland

90

-

90

30

144

174

66772

15967

82739

821

4066

4887

35

12

47

4

47

51

311

140

451

23

392

415

LuxembOurg

8

1167

1175

1147

312

1459

Malta

-

-

-

22

113

135

Netherlands

385

914

1299

472

372

844

Poland

440

126

566

1227

1053

2280

PORTUGAL

1001

69

1070

56

494

550

ROMANIA

14

136

150

574

876

1450

SLOVAKIA

14

8

22

19

158

177

SLOVENIA

261

59

320

41

214

255

6023

2057

8080

886

958

1844

SWEDEN

620

682

1302

738

216

954

UN. KINGDOM

667

177

844

629

8759

9388

83.755

26.871

110.626

11.941

28.517

40.458

Cyprus

Germany Greece

Italy Latvia Lithuania

SPAIN

EU-27 (Fonte: Elaborazione propria)

(Source: own data processing)


XXIII World Marble and Stones Report 2012

157

97. Export di tecnologie settoriali UE: valore (2011) Stone technology export EU: value (2011)

Abs. figures (000 euro) COUNTRIES

Av. price

EXTRA-EU

INTRA-EU

TOTAL

SHARE

AUSTRIA

27.335

38.887

66.222

6.07

25,1

BELGIUM

3.430

5.022

8.452

0.77

10,3

BULGARIA

1.646

451

2.097

0.19

8,4

48

-

48

...

8,0

CZECH REP.

2.770

8.167

10.937

1.00

4,8

DENMARK

1.446

520

1.966

0.18

27,1

ESTONIA

76

35

111

0.01

8,5

FINLAND

1.394

145

1.539

0.14

24,0

FRANCE

4.862

6.711

11.573

1.06

14,3

122.493

55.113

177.606

16.29

27,1

GREECE

721

878

1.599

0.15

2,8

HUNGARY

664

767

1.431

0.13

5,1

IRELAND

674

5

679

0.06

7,5

526.102

143.674

669.776

61.41

8,1

530

260

790

0.07

14,8

2.155

1.199

3.354

0.31

7,4

LUXEMBOURG

96

6.852

6.948

0.64

5,9

MALTA

10

-

10

...

...

NETHERLANDS

5.129

12.999

18.128

1.66

13,9

POLAND

2.542

768

3.310

0.30

5,8

PORTUGAL

4.113

553

4.666

0.43

4,4

ROMANIA

55

433

488

0.04

3,3

SLOVAKIA

245

45

290

0.03

13,1

SLOVENIA

1.608

823

2.431

0.22

7,6

SPAIN

32.330

23.928

56.258

5.16

6,9

SWEDEN

14.788

12.197

26.985

2.47

20,7

UN.KINGDOM

11.079

2.809

13.888

1.27

16,5

TOTAL EU-27

768.339

322.243

1.090.582

100.00

9,9

CYPRUS

GERMANY

ITALY LATVIA LITHUANIA

(Fonte: Elaborazione propria)

(euro/kg)

(Source: own data processing)


158

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

98. Italia: export di tecnologie settoriali Italy: stone technology export Quantity YEAR

000 kg.

Value Index

000 â‚Ź

Av. Price Index

â‚Ź/ kg.

Index

1998

52.035

100.0

344.712

100.0

6,63

100.0

1999

48.888

94.0

339.398

98.5

6,94

104.7

2000

57.304

110.1

414.476

120.2

7,23

109.0

2001

56.756

109.1

408.677

118.5

7,20

108.6

2002

48.920

94.0

360.838

104.7

7,38

111.3

2003

68.141

131.0

460.174

133.5

6,75

101.8

2004

69.345

133.3

504.457

146.3

7,27

109.7

2005

65.070

125.0

503.267

146.0

7.73

116.6

2006

60.464

116.2

501.091

145.4

8,29

125.0

2007

63.004

121.0

549.967

159.5

8,73

131.7

2008

64.459

123.9

593.279

172.1

9,20

138.7

2009

45.203

83.0

393.400

114.1

8,70

131.3

2010

68.251

131.2

613.147

177.8

8,98

135.4

2011

82.739

159.0

669.776

194.3

8,10

122.1

(Fonte: Elaborazione dati Eurostat)

(Source: Eurostat data processing)


XXIII World Marble and Stones Report 2012

159

99. Italia: export disaggregato di tecnologie settoriali Italy: disaggregated technology export 000 tons

shares

â‚Ź/kg.

Countries

2010

2011

2010

2011

2010

2011

India

4.057

9.678

5.9

11.7

3,45

3,42

Turkey

2.221

7.644

3.3

9.2

13,44

7,85

Iran

4.706

5.825

6.9

7.0

10,01

6,26

Brazil

4.141

4.624

6.1

5.6

7,06

10,33

China

5.831

4.288

8.5

5.2

14,66

11,09

Russia

1.047

2.800

1.5

3.4

14,08

6,85

Germany

2.785

1.515

4.1

1.8

8,67

15,54

USA

1.458

1.445

2.1

1.7

13,37

18,92

France

1.139

770

1.7

0.9

12,20

14,00

Un. Kingdom

710

646

1.0

0.8

15,22

7,98

Canada

675

570

1.0

0.7

24,66

15,11

Belgium

1.442

311

2.1

0.4

8,29

19,00

Others

38.039

42.623

55.8

51.5

7,83

7,95

Total

68.251

82.739

100.0

100.0

8,98

8,10

(Fonte: Elaborazione dati Eurostat)

(Source: Eurostat data processing)


160

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

100. China: import di tecnologie settoriali (cod. 84.64) China: stone technology import (cod. 84.64) 2007

2008

2009

2010

2011

COUNTRIES

000 usd Share 000 usd Share 000 usd Share 000 usd share 000 usd share

Japan

111.182

23.4 144.188

30.9

Switzerland

145.843

30.7 142,840

30.6 134.188

59.702

18.8

76.204

16.8 258.713

31.6

42.3 106.113

23.4 228.696

27.9

Taiwan

33.681

7.1

45.397

9.7

23.610

7.5

27.950

6.2

86.578

10.6

South Korea

45.445

9.5

25.678

5.5

20.833

6.6

11.222

2.5

72.597

8.9

Germany

62.194

13.1

38.059

8.1

35.898

11.3

10.518

2.3

68.089

8.3

Italy

30.255

6.4

31.758

6.8

19.420

6.2

85.485

18.8

52.835

6.5

USA

11.873

2.5

14.482

3.1

8.537

2.7

3.400

2.1

13.401

1.6

2.462

0.5

136

...

45

...

137

0.3

1.275

0.2

7

...

-

-

6

...

20

...

329

...

176

0.1

414

0.1

99

...

12.150

2.7

205

...

-

-

5

...

158

0.1

180

0.4

-

-

31.178

6.7

24.386

5.2

14.394

4.5 114.245

24.5

35.924

4.4

Australia Canada Spain Vietnam Others Total

474.296 100.0 467.343 100.0 316.890 100.0 453.624 100.0 818.642 100.0

(Fonte: Elaborazione dati Comtrade)

(Source: Comtrade data processing)


XXIII World Marble and Stones Report 2012

161

101. USA: import di tecnologie settoriali (cod. 84.64) USA: stone techology import (cod. 84.64) 2007 COUNTRIES

000 USD

2008 Share 000 USD

2009 Share 000 USD

2010 Share

2011

000 USD Share

000 USD

Share

CHINA

77.820

24.2

61.703

21.5

40.601

25.0

43.964

28.9

45.821

23.1

ITALY

92.856

28.9

70.190

24.5

30.393

18.7

19.489

12.8

33.257

16.7

GERMANY

51.105

15.9

33.736

11.8

18.815

11.6

10.553

6.9

25.952

13.1

JAPAN

24.614

7.7

28.863

10.1

8.977

5.5

12.222

8.0

25.915

13.0

TAIWAN

17.095

5.3

16.311

5.7

23.284

14.3

23.057

15.1

20.259

10.2

SWITZERLAND

15.334

4.8

34.439

12.0

19.888

12.2

2.627

1.7

7.968

4.0

UKRAINE

1.482

0.5

3.307

1.2

1.102

0.7

3.374

2.2

5.610

2.8

SWEDEN

2.690

0.8

2.539

0.9

2.538

1.6

4.914

3.2

5.258

2.6

UN. KINGDOM

6.005

1.9

2.349

0.8

1.258

0.8

2.890

1.9

4.823

2.4

ISRAEL

2.597

0.8

4.782

1.7

1.866

1.1

3.261

2.1

4.589

2.3

S. KOREA

1.251

0.4

562

0.2

1.630

1.0

2.978

2.0

1.811

0.9

SPAIN

2.177

0.7

1.759

0.6

1.918

1.2

14.136

9.3

1.295

0.7

25.874

8.1

26.353

9.0

10.016

6.3

8.760

5.9

16.074

8.2

OTHERS TOTAL

320.900 100.0

(Fonte: Elaborazione dati Comtrade)

286.893 100.0

162.286 100.0

152.225 100.0

198.632 100.0

(Source: Comtrade data processing)


162

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

102. BRASILE: import di tecnologie settoriali (cod. 84.64) brazil: stone technology import (cod. 84.64) 2007 COUNTRIEs italy

2008

tons 000 USD

2009

tons 000 USD

2010

tons 000 USD

2011

tons 000 USD

tons 000 USD

3.265

22.315

2.357

32.394

1.489

20.063 2.124

29.235 3.893

52.978

446

1.447

704

2.766

930

3.659 1.705

9.010 2.095

10.993

30

780

80

4.180

86

6.305

62

3.102

242

6.651

japan

4

294

83

2.482

7

650

60

2.027

134

5.156

france

21

2.502

29

2.815

22

2.568

27

3.074

21

2.851

argentina

46

500

105

1.192

96

1.138

269

3.200

239

2.826

spain

21

225

18

541

93

877

35

635

110

1.719

switzerland

10

387

42

929

44

2.235

62

1.942

27

1.398

usa

43

131

56

1.107

43

1.501

69

1.428

60

1.218

austria

19

125

35

1.014

46

761

33

780

24

984

others

79

1.477

142

3.088

262

6.243

36

1.234

211

2.403

3.984

30.183

3.651

50.508

3.118

55.667 7.056

89.177

china germany

total

(Fonte: Elaborazione dati Comtrade)

46.000 4.482

(Source: Comtrade data processing)


XXIII World Marble and Stones Report 2012

163

103. Beni strumentali per la pietra: export UE (mill. euro) Instrumental goods for stone: export EU (mill. euros) EXTRA-EU

INTRA-EU

COUNTRIEs

2010

2011

±∆%

2010

2011

±∆%

AUSTRIA

56,9

71,7

26.0

125,5

153,9

22.6

BELGIUM

4,0

3,6

-10.0

18,6

21,8

17.2

BULGARIA

2,5

2,7

-8.0

1,3

1,9

46.2

-

-

-

-

-

-

CZECH REP.

2,7

3,8

40.7

15,8

16,3

3.2

DENMARK

1,4

0,8

-42.8

5,9

1,4

-76.3

ESTONIA

0,1

0,1

-

0,2

0,3

50.0

FINLAND

2,8

3,1

10.7

2,7

3,2

18.5

FRANCE

10,2

10,4

2.0

37,3

38,8

4.0

176,3

203,4

15.4

260,4

288,4

10.8

GREECE

2,2

1,3

-40.9

0,6

0,4

-33.3

HUNGARY

1,8

1,5

-16.7

2,8

2,9

3.6

IRELAND

5,7

4,0

-29.8

19,1

15,6

-18.3

CYPRUS

GERMANY

ITALY

126,2

128,6

1.9

95,0

104,9

10.4

LATVIA

0,3

0,2

-33.3

0,6

0,7

16.7

LITHUANIA

1,7

1,6

-5.8

0,3

0,4

33.3

LUXEMBOURG

1,5

1,4

-6.6

13,6

11,2

-17.6

-

-

-

-

-

-

NETHERLANDS

16,6

28,6

72.3

47,7

60,7

27.3

POLAND

28,4

30,2

6.3

46,0

49,9

8.5

PORTUGAL

3,4

3,6

5.9

4,6

5,7

23.9

ROMANIA

0,2

0,2

-

0,8

0,5

-37.5

SLOVAKIA

0,2

0,3

50.0

0,7

0,5

-28.6

MALTA

SLOVENIA

30,6

36,2

18.3

27,1

29,8

10.0

SPAIN

12,8

16,7

30.5

39,9

43,5

9.0

SWEDEN

23,6

25,4

7.6

17,8

18,7

3.4

UN.KINGDOM

11,0

11,8

7.3

16,7

18,9

13.2

TOTAL EU-27

523,1

591,2

13.0

800,8

889,8

11.1

(Fonte: Elaborazione dati Comtrade)

(Source: Comtrade data processing)


164

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

104. Beni strumentali per la pietra: import UE (mill. euro) Instrumental goods for stone: import EU (mill. euros) EXTRA-EU

INTRA-EU

COUNTRIEs

2010

2011

±∆%

2010

2011

±∆%

AUSTRIA

19,5

29,2

49.7

32,3

38,8

20.1

BELGIUM

8,6

11,7

36.0

26,9

30,1

11.9

BULGARIA

1,3

1,3

-

3,9

4,7

20.5

CYPRUS

0,1

0,1

-

0,8

0,9

12.5

CZECH REP.

5,0

5,5

10.0

30,1

35,3

17.3

DENMARK

1,8

1,6

-11.1

12,1

9,3

-23.1

ESTONIA

0,5

0,6

20.0

3,4

2,4

-29.4

FINLAND

3,4

3,2

-5.9

12,7

13,4

5.5

FRANCE

23,9

22,6

-5.4

85,1

88,7

4.2

114,8

118,9

3.6

136,2

158,0

16.0

GREECE

1,0

0,7

-30.0

8,7

7,5

-13.8

HUNGARY

2,8

3,3

17.9

12,7

15,2

19.7

IRELAND

2,2

4,8

118.2

3,5

5,6

60.0

ITALY

25,7

24,8

-3.5

65,4

66,6

1.8

LATVIA

0,5

0,5

-

1,8

2,6

44.4

LITHUANIA

1,3

1,5

15.4

2,7

3,1

14.8

LUXEMBOURG

5,1

4,2

-17.6

5,1

5,8

13.7

MALTA

0,1

0,7

700.0

0,4

0,7

75,0

NETHERLANDS

16,6

20,5

23.5

32,7

37,8

15.6

POLAND

17,9

15,6

-12.8

35,6

44,2

24.2

PORTUGAL

1,6

1,6

-

18,9

15,7

-16.9

ROMANIA

3,3

3,3

-

18,0

18,9

5.0

SLOVAKIA

0,7

0.9

28.5

14,4

16,5

14.6

SLOVENIA

1,3

1,4

7.6

6,1

6,8

11.5

SPAIN

15,8

15,7

-0.7

46,0

51,4

11.7

SWEDEN

10,0

10,6

6.0

24,1

25,9

7.5

UN.KINGDOM

18,4

19,7

7.1

35,3

40,7

15.3

TOTAL EU-27

303,3

324,6

7,0

674,8

746,5

10,6

GERMANY

(Fonte: Elaborazione dati Comtrade)

(Source: own data processing)


XXIII World Marble and Stones Report 2012

165

105. Beni strumentali per la pietra: interscambio UE/27 (extra-Unione) Instrumental goods for stone: exchange EU/27 (extra-Union) YEARS

Export

Import

000 ql.

000 USD

USD/kg.

000 ql.

000 USD

USD/kg.

2001

57,8

304.382

5,26

180,5

214.916

1,19

2002

58,3

327.527

5,62

220,7

235.130

1,07

2003

61,5

384.660

6,25

246,7

282.724

1,14

2004

69,1

466.496

6,75

351,6

343.868

0,98

2005

70,5

487.586

6,92

337,0

356.531

1,06

2006

74,3

541.899

7,29

385,1

405.460

1,05

2007

81,5

655.836

8,05

462,1

478.003

1,03

2008

82,6

710.536

8,60

455,0

475.458

1,05

2009

65,9

526.283

7,98

315,4

306.355

0,97

2010

88,2

692.768

7,85

421,9

400.603

0,95

2011

96,8

823.066

8,50

422,1

451.845

1,07

(Fonte: Elaborazione dati Comtrade)

(Source: Contrade data processing)


166

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

106. Consumi mondiali di ceramica e lapidei World consumption of ceramic tiles and stones Ceramic tiles

Stones

Tiles/Stones Index

+D

285

100.0

7.54

105.5

320

112.3

7.10

2.480

115.3

335

117.5

7.40

1993

2.790

129.8

370

129.8

7.54

1994

3.240

150.6

410

143.8

7.90

1995

3.650

170.0

462

162.1

7.90

1996

3.910

181.8

507

177.9

7.71

1997

4.390

204.1

540

189.5

8.13

1998

4.520

210.2

557

195.4

8.11

1999

4.840

225.1

595

208.8

8.14

2000

5.320

247.4

651

228.4

8.17

2001

5.500

255.8

710

249.1

7.75

2002

5.740

267.0

737

258.6

7.79

2003

6.030

280.5

819

287.4

7.36

2004

6.280

292.1

886

310.9

7.10

2005

6.500

302.3

930

326.3

6.99

2006

7.090

329.8

1.012

355.1

7.01

2007

7.800

362.7

1.130

396.5

6.90

2008

8.150

379.1

1.150

403.5

7.08

2009

8.000

372,1

1.140

400,0

7.02

2010

8.640

401.7

1.217

427.0

7.10

2011

8.750

407.0

1.265

443.9

6.92

YEARS

mill. sq. mt.

Index

1990

2.150

100.0

1991

2.270

1992

(Fonte: Elaborazione propria)

mill. sq. mt.

(Source: own data processing)


XXIII World Marble and Stones Report 2012

167

107. Fiera internazionale di Xiamen

Xiamen international stone exhibition Parameters

2008

2009

2010

2011

2012

70.981

86.713

101.526

120.478

127.486

11.782

13.896

20.168

22.185

23.221

- countries

115

125

130

140

148

exhibitors

1.000

1.211

1.300

1.370

1.500

- countries

35

42

45

50

52

75.000

90.000

95.000

105.000

115.000

- id./exh.

75

74

73

76

77

visitors

100.0

122.2

143.0

169.7

179.6

- oversea

100.0

117.9

171.1

188.3

197.1

- countries

100.0

108.7

113.0

121.7

128.7

exhibitors

100.0

121.1

130.0

140.0

148.0

- countries

100.0

120.0

128.6

142.9

148.6

sq. mt. area

100.0

120.0

126.7

140.0

153.3

100.0

98.7

91.3

101.3

102.7

visitors

ABS. FIGURES

- oversea

INDEX

sq. mt. area

- id./exh.

(Fonte: Elaborazione dati Fiera di Xiamen)

(Source: Xiamen Exhibition data processing)


168

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

108. Ipotesi di sviluppo mondiale di produzione ed impieghi Forecast of world development in stone production and uses Production YEARS

Gross

Uses

Waste

Net

mill.sq.mt. (1) Index (2)

1996

46.500

19.070

27.430

507,5

100.0

1997

49.500

20.300

29.200

540,2

106,4

1998

51.000

20.910

30.090

556,7

109.7

1999

54.500

22.345

32.155

595,0

117.2

2000

59.650

24.450

35.200

651,0

128.3

2001

65.000

26.650

38.350

709,5

139.8

2002

67.500

27.675

39.825

736,7

145.2

2003

75.000

30.750

44.250

818,6

161.3

2004

81.250

33.300

47.950

886,3

174.6

2005

85.250

34.950

50.300

930,5

183.3

2006

92.750

38.000

54.750

1.012,3

199.5

2007

103.500

42.500

61.000

1.129,7

222.6

2008

105.000

43.000

62.000

1.146,1

225.8

2009

104.500

42.850

61.650

1.140,0

224.6

2010

111.500

45.715

65.785

1.217,0

239.8

2015

141.000

57.800

83.200

1.539,2

303.3

2020

180.000

73.800

106.200

1.964,7

387.1

(Fonte: Elaborazione propria)

(Source: own data processing)

(1) Spessore convenzionale di cm. 2 (produzione x mq. 18.5/tonn) Conventional thickness of cm. 2 (production x 18.5 sq. mt./ton) (2) Tasso di sviluppo del 5% annuo (media storica dell’ultimo quinquennio) Compound growth rate equal to 5% per year (Historical average of production over the last five years)


XXIII World Marble and Stones Report 2012

169

109. Ipotesi di sviluppo mondiale dell’interscambio lapideo Forecast of world development in stone trade COUNTRIES

Raw (mill. sq. mt)

Processed

Total (1)

(mill. sq. mt) (mill. sq. mt)

Index (2)

Shares: prod. (%)

1996

88,4

171,0

259,4

100.0

51.1

1997

103,7

179,2

282,9

109.1

52.4

1998

96,7

181,7

278,4

107.3

50.0

1999

111,5

195,8

307,3

118.5

51.6

2000

118,1

220,6

338,7

130.6

52.0

2001

128,9

227,3

356,2

137.3

50.2

2002

133,5

243,2

376,7

145.2

51.2

2003

147,9

296,6

444,5

171.4

54.3

2004

171,0

317,8

488,8

188.4

55.2

2005

180,4

361,2

541,6

208.8

58.2

2006

197,1

431,3

628,4

242.3

62.1

2007

215,0

490,8

705,8

272.1

62.5

2008

220,5

462,4

682,9

263.3

59.6

2009

200,6

420.0

620.6

239.2

54.5

2010

260,5

455,7

716,2

276.1

58.8

2011

270,2

458,7

728,9

281.0

57.6

2015

304,1

516,2

820,3

316.2

53.3

2020

352,5

598,5

951,0

366.6

48.7

(Fonte: Elaborazione propria) (1) Spessore convenzionale di cm. 2 Conventional thickness of cm. 2 (2) Tasso di sviluppo del 3% annuo (media storica dell’ultimo quinquennio) Compound growth rate equal to 3% per year (last five years average)

(Source: own data processing)


170

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

110. Export lapideo mondiale: valore (mill. USD) Stone world export: value (mill. USD) YEARS

CHINA

ITALY

TURKEY

INDIA

BRAZIL

OTHERS

TOTAL

2001

926,1

1.603,4

223,1

424,5

227,6

1.925,3

5.330

2005

2.171,5

2.150,4

734,5

882,7

776,7

2.634,2

9.350

2006

2.787,4

2.206,6

1.027,4

991,6

911,5

3.135,5

11.060

2007

3.335,2

2.537,6

1.242,5

1.363,0

1.093,0

3.628,7

13.200

2008

3.843,8

2.551,2

1.402,1

1.455,1

954,5

5.063,3

15.270

2009

3.562,5

1.902,5

1.222,7

1.367

715,7

5.309,2

14.080

2010

4.097,0

2.023,6

1.585,8

1.182,4

955,2

6.506,0

16.350

2011

5.008,0

2.218,8

1.690,9

1.380,8

996,4

6.665,1

17.960

(Fonte: Elaborazione dati Comtrade)

(Source: Comtrade data processing)


XXIII World Marble and Stones Report 2012

171

111. Export lapideo mondiale: valore (index) Stone world export: value (index) YEARS

CHINA

ITALY

TURKEY

INDIA

BRAZIL

OTHERS

TOTAL

2001

100.0

100.0

100.0

100.0

100.0

100.0

100.0

2005

234,5

134,1

329.2

207.9

341,3

136.8

175.4

2006

301,0

137.6

460.5

233,6

400.5

162.9

207.5

2007

360,1

158.3

556.9

321.0

480.2

188.5

247.6

2008

415.1

159.1

628.5

342.8

419.3

263.0

286.5

2009

384.7

118.7

548.1

322.2

314.5

275.7

264.2

2010

442.4

126.2

710.8

278.5

419.7

337.9

306.8

2011

540.8

138.4

757.9

325.3

437.8

346.2

337.0

(Fonte: Elaborazione dati Comtrade)

(Source: Comtrade data processing)


172

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

112. Export lapideo mondiale: valore (shares) Stone world export: value (shares) YEARS

CHINA

ITALY

TURKEY

INDIA

BRAZIL

OTHERS

TOTAL

2001

17.4

30.1

4.2

8.0

4.3

36.0

100.0

2005

23.2

23.0

7.8

9.4

8.3

28.3

100.0

2006

25.2

20.0

9.2

9.0

8.2

28.4

100.0

2007

25.2

19.2

9.4

10.3

8.3

27.6

100.0

2008

25.1

16.7

9.2

9.5

6.3

33.2

100.0

2009

25.3

13.5

8.7

9.7

5.1

37.7

100.0

2010

25.1

12.4

9.7

7.3

5.8

39.7

100.0

2011

27.9

12.4

9.4

7.7

5.5

37.1

100.0

(Fonte: Elaborazione dati Comtrade)

(Source: Comtrade data processing)


XXIII World Marble and Stones Report 2012

173

113. Export lapideo generale e settoriale: valore (shares)

GLOBAL

STONE

EXPORT

International stone and global export shares

COUNTRIES

2005

2006

2007

2008

2009

2010

Europe/27

28.5

25.1

24.4

23.2

22.2

21.9

United States

1.0

0.9

0.8

0.6

0.8

1.5

Canada

1.1

1.1

0.7

0.6

0.6

0.5

China

24.6

25.0

24.9

26.1

28.6

25.8

Japan

0.2

0.2

0.2

0.1

0.1

0.1

Others

44.6

47.7

49.0

49.4

47.7

50.2

Total

100.0

100.0

100.0

100.0

100.0

100.0

Europe/27

18.0

17.3

17.4

16.7

17.2

16.0

United States

12.4

12.3

11.9

11.2

11.8

11.4

Canada

5.0

4.6

4.3

3.9

3.5

3.4

China

10.5

11.5

12.5

12.4

13.5

14.1

Japan

8.2

7.7

7.3

6.8

6.5

6.9

Others

46.9

46.6

46.6

49.0

47.5

48.2

Total

100.0

100.0

100.0

100.0

100.0

100.0

(Fonte: Elaborazione dati Comtrade)

(Source: Comtrade data processing)


174

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

114. Popolazione mondiale: previsioni di sviluppo World population: forecast of development WORLD

EUROPEAN UNION

YEARS

MLD.

±∆%

Index

mill.

±∆%

Index

Share

2001

6,115

-

100,0

483,8

-

100.0

7.91

2011

6,909

13,0

113.0

502,5

3.9

103.9

7.27

2015

7,302

5.7

119.4

508,2

1.1

105.0

6.96

2020

7,675

5.1

125.5

514,4

1.2

106.3

6.70

2025

8,012

4.4

131.0

519,1

0.9

107.3

6.48

2030

8,309

3.7

135,9

522,3

0.6

108.0

6.29

2035

8,571

3.2

140.2

524,5

0.4

108.4

6.12

2040

8,801

2.7

143.9

525,7

0.2

108.7

5.97

2045

8,996

2.2

147.1

525,6

-

108.6

5.84

2050

9,150

1.7

149.6

524,1

-0.3

108.3

5.73

(Fonte: Elaborazione dati ONU)

(Source: UNO data processing)


Schede dei maggiori Paesi 1994-2011

Australia Con le dimensioni di un continente, l’Australia possiede potenzialità non certo marginali di sviluppo produttivo anche in campo lapideo, ma il consumo resta relativamente basso: ecco un esempio significativo dei limiti indotti dalla componente demografica. Infatti, secondo le stime più recenti, gli abitanti di questo grande Paese ammontano a poco più di venti milioni. La crisi mondiale ha interessato marginalmente l’Australia, che ha raggiunto il proprio massimo di utilizzo lapideo proprio nel 2011: un fenomeno condiviso con pochi Paesi. Vi hanno contribuito in maniera prioritaria i forti aumenti dell’import, soprattutto di materiale finito, mentre l’export ha interessato soltanto i blocchi, tanto più che le strutture locali di trasformazione continuano ad essere ridotte. Gli acquisti sono giunti soprattutto dalla Cina, nella misura di due terzi per quanto concerne i lavorati, e di una maggioranza ancora più schiacciante per quanto riguarda

il grezzo, comprensivo delle lastre a piano di sega. Le altre provenienze si sono ulteriormente ridimensionate, a conferma del ruolo di assoluta leadership assunto dall’export cinese anche su mercati lontani come quello australiano. L’edilizia, pur restando lontana dal massimo storico che aveva conseguito nel 2005, ha fatto registrare un ottimo aumento rispetto al 2010, che si è commisurato a circa 15 punti percentuali. Gli impieghi di marmi e pietre ne hanno mutuato conseguenze positive, giungendo ad un rapporto pro-capite nell’ordine dei 400 metri quadrati per mille, che risulta doppio di quello mondiale. Tuttavia, anche l’attività edilizia è commisurata alle dimensioni demografiche del Paese, in specie nel comparto residenziale. È naturalmente circoscritta anche l’importazione di macchine e di tecnologie, nel cui ambito gli approvvigionamenti dei marmisti locali valgono circa 30 milioni di dollari in ragione annua. In questo campo, l’Italia conserva un importante primato che nel 2011 si è tradotto in spedizioni per oltre nove milioni


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di dollari, ragguagliandosi all’1,7 per cento dell’export italiano di settore. Si tratta di un attestato di preferenza per la qualità, in un mercato di trasformazione che continua ad essere notevolmente selettivo. Si diceva dell’export: quello grezzo, largamente prevalente, è diretto per la quasi totalità in Cina, in una sorta di rapporto biunivoco basato sulla valorizzazione di materiali tipici, in specie silicei, che costituiscono interessanti esclusive cromatiche. Il lavorato, invece, è oggetto di spedizioni prioritarie in Nuova Zelanda ed in altri Stati relativamente contigui come Papua Nuova Guinea, che figura in quarta posizione dopo Cina e Thailandia. In buona sostanza, quello australiano è un mercato di buona affidabilità, in cui la promozione del materiale è affidata al perseguimento di uno standard qualitativo superiore, con prospettive di ulteriore sviluppo nei limiti di una dimensione della domanda che non è certamente proporzionale a quella del territorio. L’espansione dell’attività estrattiva, invece, è collegata alla domanda estera ed in ultima analisi, alle opzioni cinesi, anche nell’ambito degli investimenti per la valorizzazione produttiva dei materiali australiani.

Belgio Il primato lapideo belga nella graduatoria del consumo pro-capite ha potuto conseguire, nel corso del 2011, una conferma significativa, superando per la prima volta i due metri quadrati per abitante: traguardo che sinora non era mai stato raggiunto a livello mondiale. Hanno contribuito a questo risultato diversi fattori, tra cui la massima densi-

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

tà demografica europea, il valore di talune esclusive, la capacità di valorizzarle industrialmente, il livello avanzato della ricerca tecnologica e le stesse tradizioni promozionali, soprattutto in Vallonia. Da questo punto di vista, il caso del Belgio merita di essere oggetto di una specifica attenzione, tanto più che il Vecchio Continente, nella maggioranza dei casi, ha fatto registrare regressi settoriali talvolta accentuati. Il settore ha confermato una buona dimensione esportatrice, confermandosi al sesto posto europeo nel “ranking” delle spedizioni e portandosi al quarto in quello degli approvvigionamenti, subito dopo la Francia: è vero che una parte degli acquisti è destinata alla riesportazione, ma è altrettanto vero che questo fenomeno ha riguardato una parte largamente minoritaria del flusso in entrata, costituito per quattro quinti da materiali provenienti dai Paesi dell’Unione. Va aggiunto che quella del Belgio è un’economia settorialmente matura, dove la tendenza naturale è rivolta a perseguire un’avanzata redditività degli investimenti. In effetti, il 2011 è stato caratterizzato da un rallentamento piuttosto consistente dell’import di macchine ed impianti, diversamente da quanto è accaduto per i materiali di consumo, ma ciò non ha impedito di potenziare ulteriormente la produttività e di incrementare il carico delle segherie fino a raggiungere il milione di tonnellate, con una crescita del 18 per cento. D’altra parte, ai fini del consumo interno è stato decisivo, ancora una volta, l’acquisto del prodotto finito, dove la Cina ha confermato una leadership ormai consolidata, ma dove un ruolo importante è stato esercitato anche


Carlo Montani

dai traffici di frontiera coi Paesi contigui. Il nuovo massimo degli impieghi belgi, pari a quasi 22 milioni di metri quadrati equivalenti, ha consentito di triplicare la quota del 1994 e di raddoppiare quella del 2003, dando vita ad un trend ascendente di tutto rispetto (a cui la fiera di Liegi contribuisce per quanto di competenza) e dimostrando che le politiche di sviluppo possono essere pianificate con successo anche nelle economie mature. La dimensione ridotta del Paese ha dato vita ad un’efficace osmosi in entrambe le direttrici dell’interscambio che non è molto frequente, per lo meno con un impatto tanto accentuato, ma che si avvale di tradizioni sperimentate anche nell’utilizzo di materiali correnti per uso esterno: i cosiddetti lavorati semplici, di cui esistono rilevanti approvvigionamenti dall’area della Mitteleuropa e da quella scandinava. Il Belgio non aspira a diventare un protagonista di prima grandezza nell’ambito di un mercato lapideo in costante e talvolta impetuosa espansione, ma costituisce un modello di riferimento a cui è giusto guardare con interesse, vista l’ottima combinazione dei fattori produttivi che è stato capace di realizzare, valorizzando al meglio una posizione baricentrica contigua a distretti relativamente carenti di risorse settoriali, tale da costituire un vantaggio strategico obiettivamente ragguardevole.

Brasile L’espansione produttiva e distributrice del settore lapideo brasiliano è proseguita con vigore anche nel 2011, grazie all’apporto

177

prioritario del mercato interno, sostenuto dalle importanti iniziative in vista dei campionati mondiali di calcio in programma nel 2014. In effetti, l’esportazione in volume ha confermato gli ottimi risultati dell’anno precedente, ma non ha progredito in cifra assoluta, dato che gli Stati Uniti, maggiori acquirenti del prodotto finito, non hanno ancora eliso tutte le strozzature che avevano dato luogo al ristagno del loro import. Il dato di maggiore interesse riveniente dal consuntivo brasiliano per il 2011 è quello che riguarda il forte incremento degli acquisti di tecnologie settoriali, ed in particolare delle macchine per la lavorazione di marmi e pietre, quasi raddoppiati nel giro di un anno, con larga prevalenza per gli arrivi dall’Italia. È un fattore importante, da interpretare alla luce dello sviluppo industriale di settore innescato dalla domanda interna di manufatti, che ormai si colloca nell’ordine dei 50 milioni di metri quadrati equivalenti; e nello stesso tempo, dalla permanente carenza di tecnologia domestica, resa definitiva, ormai da tempo, con la liberalizzazione dell’import. Una crescita marginale degli acquisti si è registrata anche nei materiali, sia grezzi che lavorati, soprattutto calcarei, alla luce delle opportunità di incrementare il pur ampio ventaglio dell’offerta locale e di una diversificazione merceologica sempre sensibile all’influenza della moda. A conti fatti, il consumo lapideo brasiliano è stato soddisfatto dai materiali d’importazione in misura non superiore al quattro per cento, lasciando intendere come ampie potenzialità di sviluppo sussistano anche in questo campo. In valore, i progressi più importanti dell’esportazione di materiali si sono registrati nei silicei


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grezzi, pervenuti ad un nuovo massimo pari a 247 milioni di dollari, e nei lavorati speciali, dove il flusso corrispondente ha raggiunto 652 milioni di dollari, con aumenti rispettivi del 12,3 e del tre per cento, mentre l’ardesia ha ascritto un calo nell’ordine dei 12 milioni. Nell’ambito dei prodotti finiti, il 76,8 per cento del valore esportato ha riguardato le spedizioni negli Stati Uniti, cui seguono quelle in Canada ed in quattro Paesi latino-americani: nell’ordine, Messico, Venezuela, Colombia ed Argentina. La struttura dell’esportazione lapidea brasiliana non cambia: da un lato, notevoli spedizioni di grezzi in Europa ed in Cina, e dall’altro, elevati flussi di vendite in tutto il continente americano. Il prezzo medio dell’export di lavorati è giunto a 46,30 dollari per metro quadrato equivalente, ascrivendo a sua volta un aumento, sia pure contenuto, tanto più significativo in quanto riferito alle vendite in un mercato difficile dal punto di vista della congiuntura, e prima ancora, delle attese qualitative, come quello statunitense. Le attenzioni istituzionali nei confronti del settore, sia negli Stati settorialmente trainanti come quelli di Espirito Santo e Minas Gerais, sia altrove, hanno continuato a manifestarsi nell’ottica di una collaborazione funzionale fra momento pubblico e privato, mentre le manifestazioni promozionali di Vitoria e Cachoeiro hanno confermato il tradizionale ruolo propulsivo, con un occhio di particolare riguardo al mercato interno.

Canada La ripresa lapidea mondiale ha coinvolto il

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

Canada in modo apprezzabile per quanto riguarda l’impiego, salito a 16 milioni di metri quadrati equivalenti, senza un apporto specifico della produzione, che appare in ristagno. Al pari di quanto è accaduto già da tempo in altri grandi Paesi consumatori come la Corea del Sud ed il Giappone, il Canada ha preferito affidarsi al potenziamento dell’import di manufatti, idoneo a soddisfare un’ampia maggioranza degli utilizzi domestici. Non si deve dimenticare che negli impieghi esterni, con riguardo prioritario ai rivestimenti, lo spessore locale è superiore alla media internazionale perché deve fronteggiare condizioni ambientali quasi estreme. Gli Stati Uniti, partner tradizionale del Canada, non hanno tratto vantaggi decisivi dal notevole aumento della domanda di lavorati, supportata in larga prevalenza dai nuovi protagonisti mondiali ed in primo luogo da Cina e India, con l’Italia in posizione di buon outsider. Ancora una volta, hanno avuto buon giuoco le produzioni a costi contenuti, caratterizzate da un articolato ventaglio di opportunità cromatiche. Le esclusive canadesi, con particolare riguardo a quelle del comparto siliceo, sono conosciute ed apprezzate dal mercato internazionale ma l’export è rimasto circoscritto e risulta in flessione nell’ambito dei grezzi. D’altra parte, le difficoltà climatiche e geografiche esercitano un notevole condizionamento sugli investimenti e sulle prospettive di sviluppo della produzione locale. L’interscambio di tecnologie, nonostante il decremento della produzione interna, è riuscito a conservare la tendenza positiva, con un export di scarsa consistenza ma quasi raddoppiato fino a superare un valore pari ad


Carlo Montani

oltre 5,7 milioni di dollari, mentre l’import, tradizionalmente più forte, è pervenuto a 62,7 milioni facendo registrare un aumento di oltre cinque punti ed una quota italiana del 26,1 per cento, inferiore soltanto a quella degli Stati Uniti. La contraddizione rispetto all’andamento produttivo è soltanto apparente: da un lato, perché nel 2011 si sono ancora avvertiti gli effetti del precedente rimbalzo, e dall’altro per l’attenzione che gli operatori canadesi continuano ad attirare sulle strategie di produttività e di sostituzioni impiantistiche conformi alla tempistica degli ammortamenti. Per parecchio tempo, il mercato lapideo canadese è stato considerato come un’appendice di quello statunitense. L’assunto, sebbene tuttora valido alla luce della contiguità evidenziata da una lunghissima frontiera, è oggetto di un progressivo superamento, soprattutto nell’import di lavorati, ovvero nella componente di spicco dell’interscambio, dove il ruolo degli Stati Uniti si è rapidamente ridimensionato, tanto da esprimere uno “share” di soli cinque punti. Questa modificazione strategica ha dato luogo a correzioni significative del prezzo medio che per quanto riguarda i prodotti finiti è sceso a circa 23 dollari per metro quadrato equivalente, grazie al contributo determinante della Cina, tale da incidere per circa un terzo sul volume totale dell’approvvigionamento estero di manufatti. Ne consegue che anche il Canada ha cominciato a partecipare in modo tangibile al processo di democratizzazione degli impieghi in atto ormai da tempo nel mondo lapideo; e contestualmente, a quello di una crescita senza precedenti dell’interscambio quantitativo.

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Cina Il primato lapideo cinese si è ulteriormente consolidato nel corso del 2011, grazie alla domanda interna ed a quella internazionale, e grazie a 24 mila aziende, seimila cave e parecchi milioni di lavoratori. Nel comparto della pietra, i segnali di surriscaldamento che si cominciano ad avvertire in un sistema economico caratterizzato per tanti anni dagli aumenti a doppia cifra del prodotto interno lordo, non sono stati oggetto di riscontro. Anzi, gli sviluppi dell’escavazione, della trasformazione e del consumo sono stati superiori alla crescita peraltro straordinaria dell’interscambio: lo attesta, assieme ad un’edilizia residenziale che è progredita di oltre dieci punti, il forte aumento dell’import di tecnologie, il cui valore è quasi raddoppiato confermando l’attenzione cinese per una nuova politica lapidea di qualità. L’export, costituito in larghissima maggioranza da lavorati, è cresciuto di otto punti, con un tasso quadruplo rispetto a quello mondiale, mentre ancora meglio ha fatto l’import, composto quasi esclusivamente di grezzi, con un incremento del 22,2 per cento che ha ribadito lo stato di salute delle segherie e dei cantieri di lavorazione, a fronte di una domanda interna in forte recupero anche in un ragguaglio pro-capite tradizionalmente basso. L’accelerazione della richiesta di materiali esteri, ed in particolare di marmo e travertino, ha indotto effetti a cascata nell’economia lapidea dei Paesi esportatori, chiamati a soddisfare le crescenti attese degli acquirenti cinesi anche nella suddetta ottica di qualità, dando luogo ad investimenti di rilie-


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vo nelle loro cave. È quanto accaduto nelle forniture di grezzi calcarei, in primo luogo da Turchia ed Egitto, che destinano alla Cina la massima parte delle rispettive produzioni; ma il fenomeno ha coinvolto, sia pure in misura minore, altri produttori importanti a cominciare da Iran, Spagna e Italia. In campo siliceo la tendenza è stata identica, sebbene con minore enfasi quantitativa: lo dimostrano i consuntivi delle spedizioni di blocchi di granito da India, Brasile, e subordinatamente da Finlandia, Norvegia e Sudafrica. Effetti di segno opposto nelle economie mature sono collegati allo sviluppo dell’export cinese di prodotto finito, i cui successi risultano largamente generalizzati: anzitutto, in Corea del Sud e Giappone, ed a seguire, negli Stati Uniti, in Germania e negli altri Paesi occidentali, grazie a differenze di prezzo che azzerano la pur considerevole incidenza dei trasporti e restano praticamente incolmabili. La Cina guida tutte le graduatorie significative del settore, dalla produzione al consumo, con la sola eccezione dell’export di tecnologie, dove il primato appartiene sempre all’Italia. La dinamica dell’importazione cinese di macchine, decisamente impetuosa, ha posto tuttavia in luce una maggiore preferenza per gli acquisti dal Giappone, cui giovano la contiguità geografica e la pressione dell’offerta, indotta dalla crisi trasformatrice locale; e poi, per quelli da Svizzera e Stati Uniti. Il gigante asiatico ha conseguito incrementi di lungo periodo sostanzialmente esponenziali anche nel comparto lapideo, rivoluzionando, o meglio azzerando in termini irreversibili il vecchio principio secondo cui la congiuntura di marmi e pietre sarebbe na-

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

turalmente vischiosa, con variazioni ridotte - in entrambe le direzioni dell’interscambio - e tali da relativizzare il ruolo propulsivo di ricerca ed investimenti, compresi quelli nel momento promozionale: non a caso, nelle fiere internazionali di riferimento, per non dire di quelle locali leader, la partecipazione cinese tende ad eccellere quantitativamente, ascrivendo ulteriori crescite.

Corea del Sud L’evoluzione settoriale coreana ha dato luogo ad un ulteriore consolidamento delle tendenze di lungo periodo, in atto da circa un ventennio: ristagno della produzione domestica intorno ai minimi, interscambio di grezzi altrettanto marginale ed ulteriore espansione dell’import di materiale finito, pervenuto ad oltre 2,6 milioni di tonnellate, e quindi ad un volume nell’ordine dei 48 milioni di metri quadrati equivalenti, allo spessore convenzionale di cm. 2: un nuovo massimo storico che ha coinciso con quello del consumi, pari ad oltre 52 milioni di metri. L’economia lapidea della Corea, in altri termini, si basa essenzialmente sull’import di lavorati, le cui forniture sono appannaggio quasi esclusivo della Cina: nel 2011, col 95,7 per cento del totale, integrato con piccoli approvvigionamenti di nicchia provenienti da Italia, Turchia, Indonesia e Vietnam. Questa modificazione della struttura di settore in un Paese molto importante sul piano degli impieghi, sia in cifra assoluta che pro-capite, è sostanzialmente irreversibile, quanto meno nel breve e medio periodo, essendo troppo conveniente acquistare in Cina a prezzi deci-


Carlo Montani

samente competitivi. Sempre nel 2011, gli acquisti coreani del materiale cinese sono stati perfezionati sulla base di una quotazione media pari a 14,30 dollari per metro quadrato, con una flessione di circa 12 punti rispetto a quella già bassa dell’anno precedente, mentre gli approvvigionamenti dall’Italia hanno avuto un prezzo medio di 56 dollari: una differenza che spiega senza bisogno di ulteriori analisi le ragioni per cui la quota italiana del mercato coreano si è ridotta a meno di un punto. Del resto, per la Turchia, terzo Paese fornitore, la considerazioni da fare sono piuttosto simili. Il panorama del consumo, che ha promosso una forte democratizzazione degli impieghi ad un costo promozionale tendente a zero, spiega il disimpegno pubblicitario di questo Paese: non a caso, la Corea del Sud ha rinunciato, ormai da parecchio tempo, alla vecchia e frequentata Fiera settoriale di Seul. La dipendenza sostanzialmente totale dalle forniture cinesi non è dissimile da quella del Giappone, mentre sugli altri mercati internazionali la loro prevalenza non è altrettanto assoluta, pur vantando quote di mercato in crescita. D’altra parte, la contiguità geografica è un fattore di notevole importanza, specialmente in settori come il lapideo caratterizzati da una significativa incidenza del trasporto. Un comparto collaterale che avverte in maniera diretta gli effetti di questa congiuntura è quello delle tecnologie, dove la produzione coreana ha sviluppato l’export quale antidoto al ristagno del mercato interno. Nel 2011 i produttori coreani di impiantistica sono riusciti a collocare le proprie merci all’estero,

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per un valore pari a 56,2 milioni di dollari, contro i 60 dell’anno precedente, ed una clientela in larga maggioranza cinese, seguita con forte distacco da quella statunitense. L’importanza strategica degli acquisti, rivolti soprattutto alle piccole macchine di laboratorio destinate alle opere di finitura, è naturalmente inferiore, con una quota italiana ridotta a pochi punti percentuali.

Finlandia Il consumo lapideo finlandese registrato nel 2011 è stato il più basso dell’ultimo quinquennio, ma la produzione nazionale risulta in ulteriore crescita, grazie all’ottima evoluzione della domanda di granito grezzo da parte dei mercati, ed in primo luogo di quello cinese. Le spedizioni dei blocchi hanno visto un nuovo massimo, con oltre 400 mila tonnellate, ed una crescita del 34 per cento rispetto all’anno precedente, che si deve in gran parte proprio alla Cina, capace di assorbire i tre quarti dell’intero export finnico. La produzione di cava non soffre le latitudini elevate se non per la quota fisiologica collegata alla sospensione del lavoro per fatto stagionale, che lo sviluppo tecnico e le dotazioni meccaniche hanno ridotto ai minimi termini, in specie nei tradizionali comprensori trainanti del Balmoral, in agro di Taivassalo, e del Baltic Brown, nel distretto sudorientale del Paese. A parte il granito grezzo, le altre movimentazioni hanno ascritto decrementi generalizzati, sebbene di relativa entità nel bilancio globale del Paese, che si basa in larghissima maggioranza sulla vendita di blocchi silicei.


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Sono da rilevare, peraltro, la forte riduzione dell’import di lavorati e quella, sia pure più contenuta, dell’export, cui contribuisce la pietra ollare con una quota significativa di valore aggiunto. Al pari di quanto è accaduto in altri Paesi di significativa tradizione lapidea, la Finlandia è diventata fornitrice della Cina per una quota assai ampia del volume prodotto, mentre gli altri sbocchi, a cominciare da quelli europei, sono stati sostanzialmente trascurati, con le sole eccezioni, peraltro circoscritte, di Italia e Polonia. Il successo delle spedizioni in Cina deve essere attribuito al crescente gradimento per un prodotto di qualità e di prezzo conveniente, e nello stesso tempo alla funzionalità competitiva del trasporto ferroviario attraverso la linea transiberiana. In effetti, oggi la Finlandia è la prima fornitrice europea di granito grezzo alla Cina, sia pure a forte distanza dai massimi produttori mondiali: nell’ordine, India e Brasile. In queste condizioni, è quasi naturale che l’interesse promozionale si sia progressivamente affievolito, rendendo pleonastica la fiera settoriale di Turku e limitando al contesto istituzionale la presenza della Finlandia a quelle internazionali di riferimento, soprattutto in Italia ed in Germania. Del resto, anche l’importazione di tecnologie segue le sorti di una struttura produttiva di laboratorio destinata soprattutto a piccole finiture ed alla programmazione dei soli investimenti sostitutivi. Non a caso, nel 2011 gli acquisti di macchine ed impianti sono rimasti intorno ai livelli minimi degli ultimi anni, mentre quelli dei materiali di consumo hanno avuto riguardo allo 0,8 per cento del totale europeo.

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

D’altro canto, la Finlandia, dal punto di vista demografico, è un Paese di piccola dimensione, dove il numero degli abitanti supera di poco i cinque milioni. Ciò significa che, nonostante la crisi degli ultimi anni, il consumo interno rimane nell’ordine del mezzo metro quadrato pro-capite in ragione annua, pari al triplo della media mondiale ed alla metà dell’utilizzo nei Paesi mediterranei di più alta tradizione lapidea: tenuto conto della congiuntura non favorevole, si tratta di un buon risultato.

Francia Il consumo lapideo francese si mantiene stazionario intorno ai 30 milioni di metri quadrati equivalenti annui e non avverte apprezzabili contrazioni rispetto al massimo del 2006. Ciò si deve alla buona tenuta della produzione in un’ottica di riconosciuta qualità, all’aumento dell’import grezzo che ha superato le 350 mila tonnellate, ed alla conferma di quello del lavorato, pari a quasi 18 milioni di metri quadrati equivalenti. Sono cifre degne di un grande Paese con un’edilizia in apprezzabile ascesa, sebbene non ancora competitive con quelle dei maggiori concorrenti europei: del resto, il consumo francese pro-capite è sempre attestato intorno a 500 metri per mille abitanti, e quindi, a metà di quello italiano ed un quarto di quello belga. L’aumento di produzione ed acquisti grezzi non ha avuto effetti proporzionali sul carico di segheria perché sono fortemente cresciute anche le esportazioni di blocchi e lastre a piano di sega, più che raddoppiate nel corso del 2011 e portatesi ad oltre 200 mila


Carlo Montani

tonnellate, ma la produzione domestica di lavorati è risultata in grado di bilanciare il volume importato. In quest’ultima casella, la forza esportatrice della Cina non è prioritaria come in molti altri Paesi: nei manufatti acquistati dalla Francia spiccano le 230 mila tonnellate dell’ardesia approvvigionata dalla Spagna e notevoli volumi di lavorato proveniente da Italia e Portogallo. La minore incidenza cinese conferma che le scelte del mercato lapideo francese conservano una valenza elitaria sottolineata dall’elevato valore medio per unità di prodotto, che caratterizza entrambe le direttrici d’interscambio. Per quanto riguarda l’impiantistica settoriale, è da porre in evidenza un export che resta intorno ai minimi storici, mentre l’import, con un peso complessivo pari a 50 mila quintali, ha fatto registrare un aumento di oltre due quinti nei confronti del volume acquistato nel 2010. Il contributo italiano a questo flusso è stato importante ma non determinante, essendosi ragguagliato al 15 per cento. In ogni caso, la crescita degli acquisti di tecnologie attesta l’esistenza di un’oculata propensione ad investire che finora è riuscita a convivere positivamente con i venti critici presenti anche nell’economia francese. Le attenzioni promozionali del comparto lapideo transalpino sono sempre significative, nonostante la mancanza di una grande fiera marmifera di riferimento, il cui bisogno è meno avvertito rispetto a quanto accade in altri Paesi, stante la disponibilità di una manifestazione intersettoriale di assoluta rilevanza europea e di forte richiamo come il Batimat di Parigi. Secondo una tradizione ormai consolidata si preferisce puntare

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su iniziative di altro tipo, come i simposi di scultura, l’apertura pubblica dei laboratori e le attenzioni della volontà politica utilmente sollecitate dalle categorie professionali. Nella medesima ottica rientrano le cure per la formazione, in cui la Francia continua a distinguersi positivamente. Nel lungo periodo, i consuntivi del settore evidenziano escursioni limitate per tutti i parametri di base. Trattandosi di un’economia fortemente matura, questo fenomeno non deve considerarsi negativo: anzi, è il segnale di un incontro sicuro fra domanda e offerta che può contare su basi solide anche dal punto di vista culturale, su convinte preferenze della progettazione e sull’ampia diffusione territoriale del momento produttivo e distributivo, garanzia di una moderna politica di servizio.

Germania La locomotiva tedesca ha ripreso un ruolo trainante nel settore lapideo europeo, con un 2011 che si è chiuso positivamente in tutte le funzioni essenziali: produzione, interscambio, consumi. I risultati migliori sono stati conseguiti nell’import, che ha fatto registrare progressi quantitativi del 54 per cento nel grezzo e del 29,2 per cento nei lavorati, dove la cifra assoluta ha sfiorato i due milioni di tonnellate, pari a circa 36 milioni di metri quadrati equivalenti: in pratica, il volume degli impieghi domestici, al netto della produzione estrattiva e di esportazioni comunque ragguardevoli, a loro volta cresciute di circa un terzo. La Germania resta lontana dal massimo stori-


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co conseguito nel 1998, quando gli utilizzi pervennero ad oltre 45 milioni di metri quadrati, ma il momento più difficile della sua congiuntura sembra essere alle spalle. Oggi il suo primato europeo nell’importazione dei prodotti finiti è fuori discussione, senza dire che anche nell’export esprime un ruolo di tutto rispetto, preceduta soltanto da Italia, Spagna e Portogallo. A proposito degli acquisti di materiale finito è da porre in rilievo come il 37,5 per cento del volume sia giunto dalla Cina, con oltre 15 milioni di metri quadrati, che in termini effettivi scontano una consistente incidenza dei masselli per uso funerario. Discreti consuntivi sono stati registrati, in Germania, anche dall’export portoghese di lavorati semplici, e naturalmente da quello italiano dei manufatti ad alto valore aggiunto, in lieve ripresa rispetto all’anno precedente. Al contrario, le importazioni dall’India, pur restando attestate su volumi significativi, hanno conservato una dimensione complementare. Il buon momento del settore ha trovato conferma nell’andamento di mercato delle macchine e degli impianti per lavorazione della pietra, con un buon progresso dell’export, peraltro assai lontano dal primato italiano, inattaccabile in Europa, ed una crescita altrettanto significativa dell’import, la cui cifra assoluta è stata preceduta soltanto da quella inglese. Ancora più brillante è stato il consuntivo registrato nell’interscambio dei beni di consumo, dove la Germania è largamente leader nel Vecchio Continente, sia per le vendite comunitarie che per quelle fuori dell’Unione, con un fatturato complessivo nell’ordine dei 500 milioni di euro; ciò non ha precluso, peraltro, un ulteriore prima-

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

to nelle importazioni di consumabili, ancora una volta con un significativo ruolo cinese. In tutta sintesi, il mercato mitteleuropeo, di cui la Germania è parte fondamentale, conserva un’importanza strategica decisiva per il comparto lapideo dei tradizionali fornitori mediterranei, tra cui anche la Spagna assume importanza prioritaria per le vendite di ardesia lavorata: ciò, a prescindere dall’impatto di una promozione duttile che trova nella biennale di Norimberga il momento di maggiore incidenza collettiva, anche se le cifre della manifestazione, quanto a presenze ed a visitatori, sono sostanzialmente stazionarie. Il consuntivo del 2011 dimostra che la Germania lapidea può guardare con relativa fiducia all’ulteriore evoluzione della congiuntura, sebbene la dipendenza dalla Cina sia in ulteriore ascesa, evidenziata dal progresso dell’import di lavorati speciali (cod. 68.02) nella misura di altri dieci punti, che si sono aggiunti a quelli dei precedenti esercizi. In questo senso, le sue prospettive a medio e lungo termine non sembrano differire in misura decisiva dalla sorte di altre economie mature come quelle del Giappone e della Corea del Sud, dove il consumo lapideo è assicurato quasi integralmente dal materiale cinese, talvolta (come nel secondo caso) con un forte incremento del consumo globale e di quello unitario.

Giappone La congiuntura critica giapponese, in atto da parecchi anni nel settore lapideo, si è tradotta anche nel 2011 in ulteriori regressi dei pa-


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rametri di maggiore rilievo. Nella produzione estrattiva domestica sono stati raggiunti nuovi minimi, al pari di quanto è accaduto nelle attività di trasformazione: l’andamento critico dell’edilizia non ha giovato, ma il fattore determinante è sempre la convenienza di acquistare all’estero, soprattutto in Cina, una quota largamente maggioritaria del fabbisogno di manufatti. Gli approvvigionamenti di lavorati si sono ridotti alla metà di quelli del 2006, anno di massima espansione dell’import, scendendo a 16 milioni di metri quadrati equivalenti, pari a tre quarti del consumo. La quota cinese, pari al 96,2 per cento del volume acquistato, sottolinea che il mercato giapponese esercita un ruolo di emporio periferico a disposizione del nuovo leader mondiale: ciò, ad un prezzo medio che nel 2011 ha accusato qualche cedenza, ma che resta superiore di circa tre quarti al minimo del 2004. I prodotti concorrenti, primi fra tutti quelli importati dall’India e dall’Italia, hanno conservato una dimensione di nicchia e non sono in grado di proporsi come alternative apprezzabili di fronte allo strapotere della Cina, sostanzialmente monopolistico. Il consumo interno, nell’ordine dei 20 milioni di metri quadrati equivalenti, si colloca in un trend discendente conforme a quello dell’importazione. Il suo allontanamento progressivo dai massimi è un fenomeno tanto più rilevante qualora si pensi che una parte notevole degli utilizzi, superiore alla media mondiale, è destinata alla funeraria, dove la domanda è meno elastica. In altri termini, il consumo lapideo nell’edilizia giapponese è caratterizzato da una flessione più accentuata di quella, pur cospicua, che ha colpito

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l’industria delle costruzioni: al riguardo, può avere inciso, tra l’altro, l’annullamento delle tradizionali iniziative di promozione, ed in particolare della fiera lapidea di Tokyo. Quanto alle tecnologie, il ristagno della domanda interna ha spinto l’export del Giappone verso ulteriori massimi, ascrivendo, nei confronti del 2010, un aumento in valore del 18,6 per cento, mentre le importazioni si sono ridotte a 17 milioni di dollari, pari al cinque per cento delle vendite all’estero, ed hanno accusato, sempre nei confronti dell’anno precedente, un calo del 21,7 per cento che tuttavia non ha penalizzato gli acquisti dall’Italia. Nel panorama mondiale del settore lapideo il caso del Giappone si pone in controtendenza netta rispetto ad uno sviluppo diffuso, in cui le eccezioni più apprezzabili riguardano l’Europa. Ciò significa che taluni fattori recessivi sono presenti nel sistema ed in grado di incidere in misura apprezzabile anche nell’ambito di forti tendenze contigue all’espansione, come quelle tipiche della Cina e di gran parte degli altri Paesi asiatici. Il Giappone ha perduto in modo verosimilmente irreversibile il ruolo di grande protagonista nell’interscambio di settore che aveva svolto nel secolo scorso, a cominciare da un import grezzo di grande ampiezza e di alta qualità, ma continua ad esprimere potenzialità notevoli, collegate alla ripresa della sua economia, in larga misura trasformatrice. In ogni caso, l’inversione di tendenza, a prescindere da tempi di attesa non facilmente quantificabili, sembra destinata a tradursi in ulteriori successi del prodotto cinese.


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Grecia La recessione dell’economia occidentale ha colpito in modo particolarmente grave l’economia ellenica, oberata da un debito pubblico assai alto e da un rischio strategico altrettanto grave. In tali condizioni, il settore lapideo, già condizionato da parecchie strozzature, cominciando da quella ambientale, e da una concorrenza contigua in forte espansione come quella turca, ha avvertito conseguenze negative di notevole impatto pur fronteggiandole con un buon tasso di reattività grazie ad esclusive di fama internazionale, a qualche delocalizzazione in Paesi contigui quali Albania e Macedonia, ed al ruolo propositivo di una tradizione millenaria. I regressi più vistosi si sono registrati nell’importazione, con notevoli flessioni nell’acquisto del granito grezzo necessario a sopperire il deficit produttivo domestico in campo siliceo, e con un decremento ancora più ampio negli approvvigionamenti di materiale finito, che sono dimezzati nel giro di un anno. L’esportazione dei blocchi di marmo, invece, ha trovato nella domanda cinese una vera e propria valvola di sicurezza, mettendo a segno un aumento di circa 15 punti e riservando proprio alla Cina un volume pari ai tre quarti dell’intero flusso in uscita. Hanno retto bene anche le vendite del prodotto finito sui mercati esteri, pervenute ad oltre sei milioni di metri quadrati equivalenti, con posizioni particolarmente significative sui mercati del Medio Oriente, ma nello stesso tempo con qualche ovvio sacrificio sul piano dei prezzi medi. Paradossalmente, si può dire che la crisi finanziaria abbia giovato all’export lapideo

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dando luogo ad una sorta di promozione alternativa a costo zero, mentre la tradizionale fiera settoriale di Salonicco ha accusato un ulteriore ridimensionamento in chiave domestica. Del resto, gli effetti della recessione si sono avvertiti in misura stringente anche nel settore delle tecnologie, il cui import quantitativo ha lasciato sul terreno oltre il 70 per cento del volume acquisito nell’anno precedente, mentre gli stessi approvvigionamenti dei materiali di consumo si sono ridotti, a loro volta, di circa due quinti, senza che la produzione interna abbia potuto sopperire se non in misura marginale. Effetti proporzionali si sono avuti nel consumo, penalizzato dal ristagno dell’edilizia e della produzione di cava, e nello stesso tempo, dal calo dell’import e dalla pressione dell’offerta a livello di export, peraltro senza apprezzabili conseguenze positive nell’Europa continentale e negli Stati Uniti, dove la ripresa della domanda è proseguita con lentezza, senza dire della forte concorrenza extra-europea: come si diceva, le opportunità migliori sono rimaste quelle presenti nell’area del Golfo, a tutto vantaggio degli acquirenti locali che hanno potuto lucrare sulla cedenza delle quotazioni elleniche. Si deve evidenziare che il mercato interno è pervenuto ad un nuovo minimo storico: con meno di otto milioni di metri quadrati posti in opera nel 2011, il vecchio massimo del 2007 si è ulteriormente allontanato, facendo registrare un regresso consolidato di oltre il 50 per cento. Fra le concause locali che non hanno giovato alla congiuntura nazionale del settore, si debbono ricordare gli investimenti effettuati dal capitale greco nell’area balcanica ed egea:


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oltre a quelli citati in premessa, vanno ricordate talune iniziative di cava in Bulgaria e nella stessa Turchia, dove sono disponibili riserve di sicura affinità tecnologica e cromatica e dove è possibile contare su costi competitivi, oltre che su condizioni operative più agili.

India La ripresa lapidea mondiale, che nel 2010 aveva coinvolto l’India in misura limitata, ha indotto effetti positivi di maggiore impatto nel corso del 2011: un esercizio che si è chiuso con aumenti significativi (ed in qualche caso con nuovi massimi) in produzione, interscambio e consumo interno. In particolare, quest’ultimo ha sfiorato i 95 milioni di metri quadrati equivalenti, con una crescita di oltre otto punti rispetto all’anno precedente. All’aumento produttivo si è affiancato quello dell’import grezzo, non lontano dal mezzo milione di tonnellate nette: quota modesta rispetto all’estrazione domestica, ma notevole in un Paese a spiccata vocazione escavatrice, tanto più che la quota maggioritaria si riferisce a materiali calcarei destinati alle trasformazioni locali, non senza qualche preoccupazione unita a conati di natura protezionista rimasti nella sfera delle ipotesi. L’export di blocchi e lastre a piano di sega, pur restando sotto il massimo del 2008 nella misura del dieci per cento, ha recuperato il 3,8 per cento nei confronti del 2010, mentre le spedizioni di lavorati sono pervenute al nuovo massimo con circa 1,2 milioni di tonnellate, pari a 22 milioni di metri quadrati equivalenti (sia pure con una notevole incidenza di spessori alti), ed una crescita mar-

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ginale del quattro per cento. Le variazioni di breve periodo non dicono tutto: l’India si conferma quale autentica potenza mondiale del settore, preceduta soltanto dalla Cina, ed ascrive un volume produttivo quintuplo nei confronti del 1994, sostanzialmente proporzionale a quello del consumo interno, che conserva potenzialità di crescita straordinarie dato che nella graduatoria procapite figura tuttora nell’ultima retroguardia. L’esportazione resta prevalente sul mercato domestico, tanto in valore quanto in volume, sia pure con vantaggio frizionale rispetto alle spedizioni estere, che hanno privilegiato la Cina, col 50,7 per cento del valore grezzo fatturato dalle imprese indiane, ed il 15,4 per cento di quello dei manufatti (in seconda posizione dopo l’export negli Stati Uniti). Quanto all’Europa, gli approvvigionamenti del materiale indiano hanno interessato soprattutto la Germania seguita da Regno Unito ed Italia, mentre la Francia, che anni or sono era stata protagonista di un’azione anti-dumping proprio nei confronti dell’India, rimasta senza conseguenze, ha acquistato volumi più modesti. Del resto, i prezzi medi dell’export, con particolare riguardo a quelli dei lavorati, restano superiori alle quotazioni praticate in molti Paesi emergenti, nonostante la tradizionale competitività dei costi, a cominciare da quelli della manodopera. Le attenzioni promozionali dell’India sono sottolineate dall’espansione delle sue fiere (le cifre di Bangalore si sono confermate di eccellenza mondiale), ma nello stesso tempo, dalle crescenti e qualificate presenze dei suoi operatori in quelle dell’Occidente. Lo stato di salute del comparto lapideo indiano ha trovato conferma nella crescita del-


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le produzioni di macchine e beni strumentali, e prima ancora nel forte incremento dell’import di tecnologie, salito dai 56 milioni di dollari del 2010 ai 78,7 milioni dell’ultimo esercizio, con una crescita assoluta di circa due quinti. In questo ambito si deve segnalare l’ottimo comportamento degli acquisti dall’Italia, che secondo i consuntivi di fonte indiana sono saliti ad oltre 31 milioni di dollari, con una quota di mercato che è passata dal 21,6 al 39,9 per cento: un ottimo attestato di qualità, tanto più significativo alla luce dello sviluppo impetuoso della concorrenza ed in primo luogo di quella asiatica.

Italia Le condizioni difficili del comparto lapideo italiano, proseguite anche nel 2011, hanno dato luogo a flessioni sia pure circoscritte di produzione, export quantitativo e consumi, che diventano consistenti nel periodo lungo, in specie per quanto riguarda le spedizioni del prodotto finito all’estero. La sola variabile in controtendenza è risultata quella dell’acquisto di lavorati: un fenomeno comune ad altri Paesi di solida tradizione settoriale, ma necessariamente condizionante nell’ambito delle gestioni industriali, perché limitato alla sfera commerciale. Il mercato interno, penalizzato da una politica edilizia non certo ottimale, dalle previsioni quanto meno incerte e dalle ricorrenti strozzature in tema di ambiente, non è stato in grado di elidere gli effetti negativi della congiuntura esportatrice, pur potendo contare su tradizioni consolidate e su consumi pro-capite rimasti ai massimi livelli europei

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dopo quelli di Belgio e Svizzera, ma retrocessi al quinto posto della graduatoria mondiale, preceduti anche da Taiwan e Corea del Sud. In ogni caso, l’utilizzo unitario italiano è tuttora attestato ad un livello quintuplo nei confronti di quello mondiale. L’effetto cinese si avverte anche in chiave domestica: nel 2011 un terzo degli acquisti italiani del prodotto finito è giunto proprio dalla Cina, iterando un fenomeno messo a fuoco da tempo, non soltanto in Europa, ma di elisione problematica nella filosofia sostanzialmente liberista della World Trade Organization. Non a caso, il mondo produttivo tende a sottolineare l’opportunità di confrontarsi con l Paesi terzi concorrenti attraverso opzioni a favore della qualità totale e della specializzazione in manufatti di nicchia: un obiettivo complesso, tanto più che la tecnologia trasformatrice italiana, nella media, è già notevolmente avanzata e che le commesse di grandi volumi presumono strategie differenziate sul piano merceologico. Un punto di forza dell’Italia rimane il primato non soltanto quantitativo nella produzione di macchine ed impianti per le lavorazioni di marmi e pietre, dove il 2011 è stato caratterizzato da un’ulteriore ripresa dell’export in peso ed in valore, cui non è stata estranea la bassa capacità ricettiva del mercato interno. In fase positiva è risultato anche il comparto dei beni strumentali, a conferma del buon momento attraversato dalle tecnologie nazionali. Nell’ambito dei fattori propulsivi si debbono menzionare un orientamento attento alla ricerca ed alla promozione, che si giova di manifestazioni consolidate ed in primo luogo della fiera di Verona, il cui primato mondiale


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nelle variabili più significative rimane asseverato dalle cifre di partecipazione. Lo stesso può dirsi per una presenza molto diffusa sul territorio, oltre a quelle leader del Veneto e della Toscana, con particolare riguardo ai comprensori di Verona, Massa Carrara e Lucca: si tratta di un aspetto importante per quanto riguarda l’ampiezza del ventaglio distributivo e quindi del consumo domestico. Allo stato delle cose, il bilancio italiano può essere definito bipolare. Da una parte, esiste un comparto lapideo che avverte visibilmente gli effetti di una concorrenza impetuosa e stenta a mantenersi al passo delle economie mature e della stessa Europa, per una serie di ragioni, enfatizzate dalla congiuntura recente, che vanno dal costo del denaro all’ambiente e dal difficile ricambio professionale alla soverchia parcellizzazione produttiva, per non dire della burocrazia soffocante, ritenuta un vero e proprio collo di bottiglia persino a livello governativo. Dall’altra parte, opera un indotto apparentemente in salute, ma condizionato a sua volta dalla precarietà del lapideo e dalla necessità sempre più stringente di perseguire un modulo di internazionalizzazione che presume forza finanziaria, potenziamento della ricerca, dimensioni adeguate ed in ultima analisi, idonei supporti istituzionali.

Polonia Lo sviluppo dell’industria lapidea europea dell’ultimo quindicennio è stato più lento di quello mondiale, ma la regola trova un’eccezione particolarmente significativa nella Polonia, il cui consumo interno è cresciuto

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di oltre dieci volte, per effetto di un discreto sviluppo della produzione domestica ma soprattutto dell’importazione, trainata da un’attività edilizia cui hanno naturalmente giovato l’ingresso nell’Unione Europea e le opportunità finanziarie che ne sono scaturite. La crisi del nuovo millennio si è fatta sentire anche in Polonia, con un bilancio 2009 assai pesante, ma nel biennio successivo la ripresa è stata consistente, confermando una forte propensione all’import di silicei grezzi destinati alle segherie locali, suffragata anche dagli acquisti di macchine ed impianti, che si collocano al quinto posto assoluto nella graduatoria europea e testimoniano l’esistenza di una capacità d’investimento superiore alla media del Vecchio Continente. Al contrario, l’esportazione è in fase riflessiva: dopo la notevole euforia degli anni novanta, legata all’ottima ricettività del mercato tedesco, la fase di ascesa sembra conclusa, soprattutto nell’ambito dei lavorati (compresi quelli a basso valore aggiunto, che per diversi anni furono la componente maggiore dell’export in volume). Del resto, la pressione della domanda interna non accenna a diminuire e ribadisce la priorità del mercato domestico nelle valutazioni degli operatori. Un contributo non marginale a questo fenomeno, che conferisce al mercato polacco un carattere originale, deriva dalla tradizione funeraria legata ad uno spirito religioso tuttora intenso ed alla notevole incidenza del consumo di masselli ad alto spessore. Si deve aggiungere che l’impatto promozionale a favore del lapideo ha trovato fertili occasioni d’incontro nelle fiere settoriali di


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Wroclaw prima e di Poznan poi, che hanno permesso al comparto pietrifero polacco di acquisire ulteriori occasioni di visibilità e di confronto. Vale la pena di ricordare che queste manifestazioni hanno svolto un ruolo storicamente utile anche per la vendita di tecnologie usate: una prassi quasi annullata dall’ingresso in Europa, ma di notevole utilità contingente nel momento in cui la Polonia, assieme ad altri Paesi dell’Est, doveva conciliare la volontà di sviluppo con le strozzature finanziarie. Nel 2011 la Polonia si è collocata al quinto posto europeo anche nelle graduatorie di export ed import riguardanti i beni strumentali utilizzati nella gestione produttiva del settore, con valori rispettivi che hanno raggiunto 50 milioni di euro nel primo caso, e superato i 44 nel secondo. Ciò significa che il Paese è maturato anche dal punto di vista delle produzioni di supporto nell’ambito degli utensili diamantati, tanto da guardare con successo alla distribuzione estera; ma nello stesso tempo, con un occhio di riguardo nei confronti di approvvigionamenti selettivi, caratterizzati da un import di materiali cinesi pari a circa 10,5 milioni di euro (sui mercati europei di detti utensili, la Cina ha fatto meglio, nell’ordine, soltanto in Germania, Paesi Bassi e Italia). La continuità del trend polacco fa presumere che la modificazione in atto abbia acquisito caratteri strutturali ormai irreversibili, consolidati dall’adesione al sistema Nato, formalizzata nel 2000, e da quella all’Unione Europea che vi ha fatto seguito nel 2004, trovando opportunità obiettivamente importanti, maggiori di quelle rilevate negli altri partner, nei cui confronti esistono dimensioni demografiche

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superiori ed una tradizione culturale molto aperta all’utilizzo della pietra.

Portogallo L’industria lapidea portoghese ha chiuso il 2011 in condizioni sostanzialmente stazionarie per quanto riguarda l’interscambio, grazie ad un aumento del 5,7 per cento nell’export quantitativo del grezzo ed una flessione del prodotto finito limitata ad un solo punto percentuale. Ciò vale la conferma della terza posizione nella graduatoria delle spedizioni dall’Europa, dietro l’Italia e la Spagna. Sono rimaste sostanzialmente invariate anche le importazioni, sebbene piuttosto limitate soprattutto nei manufatti. La buona tenuta del Portogallo si deve al prezzo medio sempre competitivo ed alla forte presenza dei lavorati semplici nel mix esportato: in questa tipologia, le vendite portoghesi all’estero si sono confermate a livello leader. Del resto, anche nei prodotti finiti con alto valore aggiunto (cod. 68.02) la quotazione portoghese è stata ancora una volta la più bassa tra quelle dei maggiori esportatori europei, con meno di 28 euro per metro quadrato equivalente, contro i 45 dell’Italia ed i 34 della Spagna; prima acquirente si è confermata l’Arabia Saudita, tradizionalmente attenta a selezionare i propri acquisti fra le partite correnti, in specie di misure standard. L’esportazione del grezzo, invece, è stata diretta in larga maggioranza verso la Cina, in base ad una regola di comportamento ormai consolidata: dovunque esistano materiali appetibili dal punto di vista tecnologico o cro-


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matico, la Cina è pronta a farne incetta per alimentare le proprie segherie e spesso per offrire il manufatto sui mercati internazionali a condizioni paradossalmente competitive rispetto a quelle dei Paesi d’origine, anche quando la differenza di prezzo sia limitata come nel caso del Portogallo. Il secondo partner di rilievo, in specie per quanto si riferisce alla movimentazione dei grezzi silicei, è risultata la Spagna, che del resto, nella sua qualità di unico Paese contiguo, assicura un’osmosi distributiva naturale in entrambe le direttrici. Il mercato interno ha manifestato qualche sofferenza, perdendo una decina di punti percentuali ed allontanandosi ulteriormente dal massimo del 2005, nei cui confronti sussiste un ritardo del 20 per cento. Tenuto conto della crisi economica e del consumo procapite tuttora elevato, non lontano dal metro quadrato a testa, il bilancio si può considerare accettabile, in specie se confrontato con altre realtà del Vecchio Continente. In qualche misura, l’impatto della congiuntura è stato eliso anche dalla collaborazione del momento istituzionale, sia nel campo delle infrastrutture (con particolare riguardo al bacino leader dell’Alentejo ed alla politica degli scarti di cava e lavorazione), che in quello promozionale. Nell’ambito delle tecnologie, la capacità esportatrice del Portogallo è tornata ad essere marginale dopo i buoni risultati del 2007 e 2008, mentre l’import ha evidenziato una propensione ad investire sempre più limitata, tanto da avere raggiunto il volume minimo proprio nel 2011: un fenomeno che è stato comune ad altri Paesi europei e che sottolinea in maniera palese una ricorrente

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difficoltà di perseguire obiettivi di costante aggiornamento competitivo. Considerazioni sostanzialmente analoghe valgono per i beni strumentali, dove la dipendenza portoghese dall’estero, ed in modo particolare dalla Spagna, è collegata alla relativa limitazione delle strutture produttive od assemblatrici interne.

Regno Unito La congiuntura lapidea inglese è improntata a schemi di consolidamento ed ascrive un livello di consumi tornato sotto la soglia dei venti milioni di metri quadrati equivalenti, pur avendo conseguito un nuovo massimo nell’import di grezzi, in larghissima maggioranza silicei. Al contrario, gli acquisti di lavorati esteri sono scesi del 9,3 per cento rispetto all’anno precedente e si sono ulteriormente allontanati dalla cifra record del 2006: sebbene quella del Regno Unito sia un’economia matura, la tendenza emergente sembra essere indirizzata verso una logica trasformatrice, compatibilmente con un export di grezzi che è triplicato nel giro di un solo anno, pur mantenendosi piuttosto contenuto in cifra assoluta. Il mercato britannico ha una tradizione lapidea relativamente limitata, per lo meno rispetto alle potenzialità evidenziate da un consumo pro-capite circoscritto. In effetti, a parte la discreta incidenza della funeraria, gli impieghi in edilizia debbono rapportarsi con tipologie costruttive in cui gli spazi della concorrenza contano su livelli consolidati di utilizzo. In questo senso, il fatto che gli impieghi abbiano evidenziato qualche involuzione può


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considerarsi fisiologico, viste le condizioni non ottimali del momento residenziale. L’articolazione degli acquisti privilegia in misura sempre più accentuata le provenienze da Cina e India, cui si uniscono, nell’ambito dei lavorati con valore aggiunto, quelle dalla Turchia, mentre si vanno progressivamente riducendo gli arrivi dai Paesi dell’Unione Europea, con la sola eccezione della Spagna per quanto concerne l’ardesia lavorata, dove la domanda britannica si conferma prioritaria. In particolare, è da mettere in luce l’ulteriore calo dell’export italiano di manufatti, che ora soddisfa soltanto il cinque per cento della quota di consumo approvvigionata dall’estero: fra le tipologie più condizionate dall’evoluzione delle preferenze vanno citati i marmi bianchi, il cui ruolo nell’edilizia, e soprattutto nella funeraria, è diventato sussidiario rispetto a quello del granito. Nelle tecnologie, la fase di stasi attraversata dal settore lapideo del Regno Unito ha trovato conferma nel decremento delle importazioni di macchine, il cui valore si è fermato a 35,3 milioni di dollari, inferiore di circa 15 punti a quello del 2010. L’export dell’impiantistica italiana, invece, si è posto in controtendenza, essendo salito a 11,3 milioni di dollari, con una quota del 31,9 per cento contro il 26,1 dell’anno precedente: caso non unico, che itera quello di altri Paesi trainanti come l’India e conferma l’ottima ripresa dell’apprezzamento internazionale per una qualità all’insegna di rendimenti e sicurezza. In sintesi, quella del Regno Unito è una condizione di attesa da parte di un mercato importante sul piano delle opportunità, ma nello stesso tempo non ancora propenso a potenziare in misura adeguata i suoi inve-

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stimenti promozionali, nella presunzione di una redditività settoriale piuttosto lontana da quella delle altre economie mature. Nondimeno, la crescita tecnologica significa che il momento imprenditoriale si rende progressivamente conto delle prospettive economiche a disposizione del comparto lapideo, ponendo le basi di un’espansione più convinta. In cui si inseriscono, tra l’altro, flussi apprezzabili dell’export di manufatti all’insegna della qualità.

Russia A seguito della forte crescita lapidea ascritta dalla Federazione Russa nel 2010, che aveva portato il consumo interno e l’importazione su nuovi massimi storici, il 2011 è stato un esercizio di consolidamento, che ha confermato tutti i risultati pregressi, ed in qualche caso, migliorandoli sensibilmente. L’assunto riguarda specialmente gli acquisti dall’estero, che hanno progredito sia nei grezzi che nei prodotti finiti, per un totale nell’ordine del mezzo milione di tonnellate, destinato a soddisfare il consumo interno per una buona metà. Il consuntivo lapideo dell’esercizio è tanto più apprezzabile perché è stato conseguito nonostante una contrazione significativa dell’attività edilizia, il cui risultato del 2010, peraltro, era molto vicino al vecchio massimo storico. Gli approvvigionamenti del grezzo hanno riguardato esclusivamente il granito, che incontra la tradizionale preferenza russa se non altro per ragioni climatiche, con importanti provenienze da Ucraina, Finlandia e Kazakhstan (nonché dalla Turchia, che pure non eccelle in campo siliceo): in effetti, l’in-


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terscambio federale è aumentato in rapida progressione soprattutto con gli altri Paesi ex-sovietici, in sostituzione del vecchio commercio interno. Diversa è la struttura dell’import di manufatti, dove l’Ucraina figura in seconda posizione, preceduta dalla Cina e seguita, nella graduatoria quantitativa, da India, Turchia e Italia. Di notevole significato è l’importazione di macchinari per lavorare la pietra. In questo caso, il primato delle provenienze in peso compete alla Cina, seguita dall’Italia che peraltro figura in testa alla graduatoria in valore, con un fatturato pervenuto a 26,7 milioni di dollari nel consuntivo per il 2011, facendo della Russia il nono acquirente di tecnologia italiana, con un prezzo medio notevolmente superiore alla media, garanzia di una domanda di qualità. La produzione domestica mantiene buoni livelli quantitativi, ma non riesce ad alimentare un export significativo perché destinata in larga prevalenza al mercato interno. I pochi movimenti in uscita registrati nell’esercizio hanno avuto riguardo ai Paesi contigui ed ancora una volta, soprattutto all’Ucraina. Si diceva del consumo, che nel ragguaglio pro-capite resta su livelli particolarmente bassi: fra i maggiori Paesi lapidei, soltanto l’India evidenzia un rapporto unitario inferiore a quello russo. Le cause del fenomeno sono diverse, a cominciare dalla scarsità di tradizioni settoriali in buona parte delle tante Repubbliche asiatiche federate, ma sottolinea l’esigenza di una promozione a tutto campo che ha trovato un utile supporto nella fiera settoriale di Mosca. Le potenzialità di sviluppo lapideo della Federazione Russa sono importanti e larga-

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mente diffuse sul territorio, anche se allo stato delle cose i distretti leader restano quelli della zona europea, a cominciare dalla Carelia meridionale e dagli Urali; d’altronde, non vanno trascurati alcuni comprensori della Siberia che possono contare su tradizioni ugualmente consolidate. Restano da superare alcune strozzature finanziarie in materia di investimenti e la propensione del sistema produttivo per una politica di potenziamento prioritario dell’industria pesante, recuperando una più diffusa consapevolezza del valore strategico assunto dal comparto lapideo.

Spagna Le condizioni critiche della congiuntura economica da cui la Spagna è stata pesantemente oberata nel corso del 2011 hanno avuto ripercussioni di chiara evidenza nel settore lapideo, nonostante la sua maggiore idoneità a fronteggiare le fasi di recessione. D’altra parte, il ristagno iberico deriva soprattutto dall’edilizia e dal forte invenduto di abitazioni nuove che ha dato luogo ad un calo non meno importante dell’attività cantieristica e quindi dell’impiego lapideo, dove sono stati perduti circa sei milioni e mezzo di metri quadrati equivalenti, pari al 16 per cento del volume precedente ed al 37 per cento del massimo storico conseguito nel 2004. La produzione di cava ha fatto registrare un decremento più contenuto grazie alla crescita dell’export di grezzi, che è pervenuta a 1,6 milioni di tonnellate, con un aumento del 13,9 per cento, grazie all’apporto decisivo degli acquisti cinesi: nel solo settore calca-


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reo, il flusso delle partenze per i porti della Cina ha raggiunto le 900 mila tonnellate, con un’incidenza specifica del 67 per cento. Sul fronte opposto, è diminuito del 27 per cento l’import dei grezzi, a testimonianza ulteriore delle difficoltà incontrate dall’industria di trasformazione. Quanto alle vendite del prodotto finito, il sacrificio più importante è venuto dal mercato interno, mentre l’esportazione è riuscita a conservare i volumi pregressi: in primo luogo, grazie alla conferma della tradizionale leadership mondiale nei lavorati di ardesia, dove le potenzialità di spedizione hanno trovato conferma in circa dieci milioni di metri quadrati equivalenti. Il disagio del settore trova conferma nell’andamento delle tecnologie, la cui importazione è scesa al minimo storico degli ultimi 15 anni, con una flessione del 20 per cento rispetto all’anno precedente e del 77 per cento nei confronti del 2008, lasciando supporre che l’industria locale tenda a rinviare anche gli investimenti di sostituzione, con una scelta che, qualora sia oggetto di successive iterazioni, andrebbe a comprometterne ulteriormente la competitività. Sempre nell’ambito di macchine ed impianti, si è comportata meglio l’esportazione, evidenziando un calo del 13,6 per cento nel ragguaglio ad un 2010 che peraltro aveva espresso un nuovo massimo, pari a poco meno di 100 mila quintali. Dal canto loro, anche i consumabili non hanno brillato, ma hanno trovato un buon antidoto nella necessità di tutelare l’export del prodotto lapideo finito sul piano della qualità e delle sue correlazioni con quella dei materiali di consumo. L’industria lapidea iberica ha compreso per-

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fettamente le difficoltà del momento ed ha affrontato la congiuntura con interventi adeguati, se non altro dal punto di vista promozionale, intervenendo in forza alle grandi fiere estere a costo di sacrificare quelle nazionali: ciò, nella consapevolezza di dover mettere a disposizione della committenza estera e della progettazione un servizio d’informazione e documentazione da trasferta, senza la pretesa di lavorare di rimessa da casa propria. Del resto, a livello aziendale non mancano esempi di grandi Gruppi che proprio in Spagna hanno deciso di sfidare la congiuntura con strategie a tutto campo nell’ambito di investimenti per la qualità totale, dalle cave ai laboratori ed alla posa in opera, non senza un occhio di riguardo per esclusive di materiali, processi produttivi e manufatti.

Sudafrica La politica lapidea sudafricana si può definire sostanzialmente conservatrice, con una produzione di qualità riferita in larga maggioranza al granito e destinata in quote significative ad un export che è risultato quasi stazionario nel corso dell’ultimo triennio. Ciò, al pari del consumo interno, oscillante intorno ai cinque milioni di metri quadrati equivalenti, per un rapporto pro-capite nell’ordine di cento metri per mille abitanti, pari alla metà di quello mondiale. Il flusso maggiore di spedizioni interessa le vendite grezze in Italia, che nel 2011 si sono ragguagliate a 100 mila tonnellate, superando quelle dirette agli altri acquirenti di peso: nell’ordine, Belgio, Cina e Polonia. Sorprende la terza posizione dell’import cinese, di-


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versamente da quanto accade per le altre maggiori provenienze di tali acquisti, dove la posizione di vertice è generalmente appannaggio della stessa Cina; in effetti, la struttura cromatica della produzione sudafricana è tale da orientare lo scambio in uscita verso impieghi selettivi, a cominciare da quelli nei monumenti. Sono emerse interessanti opportunità di esportazione anche verso Paesi nuovi, come la Croazia. Esiste una sorta di contingentamento programmato dell’escavazione e della vendita che deve confrontarsi con fattori sindacali e problemi di trasporto, traducendosi in un trend crescente dei prezzi medi: dai 238 dollari per metro cubo del 2001 si è passati ai 470 del 2009, ai 483 del 2010 ed ai 521 dell’ultimo esercizio, con un saggio di rivalutazione media del 12 per cento in ragione annua. La crisi mondiale non ha inciso sulle quotazioni del granito sudafricano, limitandosi a consolidare le strategie tradizionali: pianificazione di quantità definite e garanzia di qualità, in modo da soddisfare la clientela senza compromettere gli equilibri gestionali. Con molte vischiosità, esiste anche un apprezzabile volume di spedizioni all’estero del prodotto finito siliceo, e subordinatamente di ardesia, che in entrambi i casi vedono nelle posizioni di vertice le stesse destinazioni del grezzo, sia pure in ordine diverso: nella fattispecie prevalgono gli acquisti belgi seguiti dagli italiani e dai polacchi. Ne emerge che in Sudafrica, oltre a quello per l’impiantistica di cava, esiste uno spazio di investimenti nelle strutture di trasformazione, che nell’ultimo biennio ha interessato approvvigionamenti pari a circa dieci milioni di dollari per esercizio, con provenienze largamente

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maggioritarie, ed equamente suddivise, da Italia e Cina, completate da qualche apporto statunitense. Resta da dire del notevole flusso d’importazione dei lavorati, segnatamente calcarei, che nel 2011 hanno espresso un valore pari a circa 38 milioni di dollari, con un prezzo medio di oltre 36 dollari per metro quadrato equivalente. Nella fattispecie, le maggiori provenienze hanno avuto riguardo a Cina, Turchia e India, seguite a distanza da Israele, ed infine dall’Italia, mentre non sono state apprezzabili le quantità in arrivo da altri Paesi africani, fatta eccezione per qualche partita di merce egiziana. La promozione lapidea del Sudafrica è affidata alla qualità del prodotto, comprensiva della predisposizione dei blocchi in misure da telaio ben riquadrate, ed alle iniziative degli importatori europei e cinesi. In effetti, le pietre di questo Paese sono sempre oggetto di attenzioni, sia pure relativamente elitarie, da parte dei mercati internazionali, e si propongono come materiali di nicchia, anche alla luce di impieghi alternativi che non sono subordinati alle escursioni tipiche di quelli in edilizia.

Taiwan Confermando alcuni primati extra-europei, tra cui assumono particolare significato quelli del massimo consumo unitario e della massima capacità segante pro-capite, Taiwan ha chiuso un 2011 particolarmente interessante avendo conseguito nuovi massimi nell’importazione di grezzi e nel consumo domestico. Ciò significa poter con-


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tare su strutture imprenditoriali propense ad investire, sulla permanente consistenza dell’edilizia, e naturalmente, su adeguate preferenze di progettisti e clienti finali. Il livello della produzione interna, che si giova di qualche buona risorsa calcarea, mantiene le posizioni storiche ma conserva un ruolo complementare, contribuendo al carico delle unità locali di trasformazione in misura non superiore ad un settimo. La predetta importazione, in larghissima maggioranza silicea, ha raggiunto un volume pari a 1,85 milioni di tonnellate, con il contributo determinante della Cina ed in misura più limitata, dell’India. Si può dire che Taiwan è diventata un grande satellite cinese per l’approvvigionamento del materiale grezzo nella stessa misura in cui Corea del Sud e Giappone lo sono diventati, ormai da tempo, per quanto riguarda il prodotto finito. Nella fattispecie, l’affermazione è ancora più comprensibile, dati i rapporti particolarmente stretti che intercorrono fra le due realtà cinesi. Gli acquisti di lavorati dall’estero privilegiano in modo ancora più netto le provenienze dalla Cina che hanno interessato circa nove decimi di una quantità totale pari a sei milioni di metri quadrati equivalenti, e quindi al 20 per cento del consumo. Del tutto marginali sono diventati i volumi del materiale finito approvvigionato in Italia e negli altri Paesi europei, il cui ruolo resta circoscritto a qualche fornitura di nicchia. L’esportazione del grezzo e dello stesso lavorato si ragguaglia a volumi e valori sostanzialmente frizionali. Il livello elevato della domanda domestica e la limitazione degli spazi per grandi investimenti innovativi

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

non consentono opportunità maggiori, senza dire che la competitività economica del manufatto cinese nei Paesi contigui rende problematico ogni sforzo promozionale sui mercati esteri. La forza trasformatrice dell’industria lapidea taiwanese alimenta un indotto importante nel campo delle tecnologie settoriali. Non a caso, i suoi produttori di macchine si distinguono per occupare posizioni di rilievo nelle forniture alla stessa Cina (che nel 2011 ha effettuato acquisti da Taiwan per 86 milioni di dollari), agli altri Paesi del sud-est asiatico ed agli Stati Uniti, in vivace concorrenza con l’impiantistica italiana e con quella giapponese. Si diceva del consumo, che con quasi 28 milioni di metri quadrati equivalenti è pervenuto al decimo posto nel mondo, e di quello pro-capite che con oltre 1200 metri per mille abitanti si colloca sul terzo gradino assoluto, dopo Belgio e Svizzera; e quel che più conta, ascrivendo un rapporto sestuplo nei confronti dell’impiego mondiale. Per un Paese dalle dimensioni limitate e tuttora ostaggio di strozzature extra-economiche, avere superato i consumi unitari dei vecchi leader europei quali Italia, Grecia e Spagna significa avere conseguito risultati che oltrepassano la sfera dell’interesse settoriale.

Turchia La crescita produttiva e distributiva della Turchia è proseguita senza soluzioni di continuità anche negli anni più difficili della congiuntura economica, superando con larghezza i dieci milioni di tonnellate nell’ambito


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dell’estrazione e collocandosi al terzo posto della graduatoria mondiale, che diventa il primo in campo calcareo grazie al forte successo di marmo e travertino, dove la Turchia è leader anche per quanto concerne l’export grezzo. In effetti, nell’ultimo quinquennio la struttura delle spedizioni estere è cambiata radicalmente, con un forte progresso di blocchi e semilavorati, mentre il prodotto finito è cresciuto marginalmente a causa della crisi statunitense. Nel ragguaglio quadriennale, le spedizioni grezze, che nel 2011 hanno superato largamente i cinque milioni di tonnellate, evidenziano una crescita superiore all’80 per cento, mentre quelle del prodotto finito, che è pervenuto a 36 milioni di metri quadrati equivalenti, hanno guadagnato 11 punti e mezzo. L’aumento impetuoso della vendita di blocchi ha trovato una motivazione di assoluta prevalenza nella domanda cinese, mentre i lavorati, pur soffrendo della minore richiesta statunitense, hanno trovato valide alternative nell’area del Golfo. La quota meno ampia di valore aggiunto esportato non ha precluso una forte crescita dell’export anche sul piano valutario. Infatti, i proventi dell’esercizio sono stati pari a 1700 milioni di dollari, con una crescita di otto volte rispetto al 2001, mentre il valore medio si è incrementato di un solo punto percentuale all’anno: naturalmente, la causa principale di questo fenomeno va cercata nella modificazione del mix a svantaggio dei prodotti finiti. Il consumo interno, alla cui tenuta non risulta estranea la pressione dell’offerta locale relativa al collocamento dei materiali di seconda scelta inidonei all’export, è stato oggetto di

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una contrazione marginale ed ha conservato un’incidenza pro-capite nell’ordine dei 400 metri quadrati per mille abitanti, pari al doppio di quella mondiale. Del resto, un sistema produttivo che conta su 1750 aziende, 200 materiali tipici, tradizioni millenarie e riserve accertate ai massimi livelli del mondo non può permettersi scelte attendiste, ma deve onorare uno sviluppo che nell’ultimo quindicennio è stato contraddistinto da un tasso del 13,5 per cento in ragione annua. La congiuntura non ha influito apprezzabilmente neppure sulle importazioni, quasi minime rispetto alle esportazioni, ma sempre ragguardevoli in cifra assoluta, con particolare riguardo agli acquisti del granito, le cui disponibilità turche sono pressoché marginali. Resta il fatto che una parte non marginale delle capacità trasformatrici è rimasta inutilizzata e che gli investimenti innovativi vengono programmati soprattutto nella fase estrattiva, per logica preferenza strategica. Fra i punti di forza dell’aggregato lapideo trova spazio un’importante produzione di macchine da laboratorio, che peraltro coesiste con approvvigionamenti di qualità, a cominciare da quelli provenienti dall’Italia. Non a caso, sempre nel 2011, la Turchia è stata un cliente di prima fascia delle tecnologie italiane, collocandosi al secondo posto del loro export in volume, subito dopo l’India, ed al primo in valore. La forte modificazione distributiva a vantaggio del grezzo non ha influito negativamente sul momento promozionale: l’ultima edizione della fiera di Izmir, i cui parametri essenziali la pongono al terzo posto nel mondo, ha visto al proscenio 1160 espositori di 42 Paesi e 55 mila visitatori, ma si è qualificata ulteriormen-


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te come massimo punto d’incontro a livello nazionale, in un’ottica di efficace servizio a vantaggio di un attivo mercato interno.

USA Il mercato americano del prodotto lapideo finito è di fondamentale importanza nel consuntivo di settore. Ebbene, dopo la pur contenuta ripresa dell’anno precedente, che peraltro non aveva trovato supporto in quella dell’edilizia ma soltanto nelle accresciute preferenze della progettazione e della clientela, si era confidato che il 2011 potesse essere l’anno di una svolta positiva, ma questa speranza è andata delusa: l’attività costruttiva ha accusato un ulteriore regresso, sia pure contenuto, dimezzando il volume degli anni migliori, come è stato puntualizzato durante l’ultima Coverings di Orlando (Florida), e l’importazione di marmi e pietre lavorati, scesa a circa 51 milioni di metri quadrati equivalenti, ha fatto segnare un decremento del 12,6 per cento nei confronti del 2010, dando luogo al risultato peggiore degli ultimi otto anni. La crisi, in buona sostanza, è lungi dall’essere superata, anche se il consumo domestico, tornato ai livelli del 2003, è riuscito a contenere le perdite in misura notevolmente inferiore a quella dell’import grazie al buon momento della produzione domestica, in particolare di limestone, che consente di limitare l’incidenza dei trasporti e di puntare su prezzi medi competitivi. Del resto, il fenomeno non interessa soltanto gli Stati Uniti, essendosi esteso ad altri Paesi di massimo rilievo lapideo come la Cina, sia pure per

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

motivazioni strategiche di segno opposto. L’assunto è confermato dall’evoluzione dell’import di macchine settoriali, in netta controtendenza rispetto a quello lapideo: rispetto al 2010 si è avuta una crescita del 30,2 per cento, con le forniture italiane in seconda posizione dopo le cinesi. In altri termini, l’interesse per l’impiego lapideo rimane solido e convinto, ma deve coniugarsi con la pregiudiziale economica e l’obbligo di scelte al risparmio, reso più stringente, dopo la vicenda dei mutui “sub-prime” che continua a gravare in misura consistente sull’intero sistema Paese. Sono definitivamente superate, invece, le preoccupazioni che negli anni scorsi erano state indotte dall’infondata campagna circa presunti pericoli derivanti dalla presenza di radon nei lavorati di granito, tanto più che il settore è impegnato in modo consapevolmente convinto nelle azioni a favore della sostenibilità: un obiettivo perseguibile con forza, alla luce del carattere naturale di marmi e pietre. Gli acquisti di lavorati hanno preferito a più forte ragione i materiali provenienti da Paesi terzi, in grado di praticare offerte competitive. È il caso dell’import di marmo dalla Cina, di travertino dalla Turchia, di granito dal Brasile, e dei materiali canadesi, che possono giovarsi della contiguità territoriale: variabile di rilievo, quest’ultima, anche nel bilancio dell’export statunitense, in lieve attivo rispetto all’esercizio precedente. La congiuntura negativa è stata avvertita in modo accentuato nell’importazione di manufatti dai Paesi europei sviluppati, ed in primo luogo dall’Italia, che ha visto ridurre ulteriormente la sua quota di mercato, scesa al 6,2 per cento.


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Un impegno reattivo importante e superiore alla media è stato esperito nel momento promozionale, grazie alle iniziative istituzionali del MIA ed alle fiere specializzate che hanno riconquistato il vecchio ruolo di punto distributivo accanto a quello di confronto e d’incontro. Ciò, sia in occasione della predetta

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Coverings, di sicuro richiamo anche alla luce del suo carattere intersettoriale, sia con la nuova manifestazione di Las Vegas (Nevada) i cui successi sono garantiti dallo sforzo anticiclico degli operatori, e naturalmente, dalle dimensioni continentali del mercato americano.



Leading Countries files 1994-2011

Australia With its big dimensions, Australia has a great potentiality for the productive development in the field of stones, but its consumption is relatively low: here is a significant example of the limits imposed by the demographic element. According to the most recent assessment, in fact, this big Country has only twenty millions inhabitants. The world economic crisis has marginally interested Australia, that reached the maximum level of use of stones exactly in 2011: an event shared by few Countries. Among the reason of this phenomenon we can find the strong increase in the importation of this material, above all of the finished product, while the exportation concerned only marble blocks. That’s why local structures for the manufacture are constantly reduced. China is the Country with the highest rate of purchase (two thirds of the elaborated product and an even higher rate of the

raw material, including saw cut slabs. The importation from other Countries has kept decreasing, in confirmation of the absolute leadership of Chinese exportation even in far markets like the Australian one. The building sector recorded an important increase compared to 2010, corresponding to about 15 percentage points, even if it is far from its all-time high reached in 2005. This caused positive consequences also in the use of marble and stones, reaching a ratio per capita of 400 squared meters to one thousand, two times the world average. Nevertheless, also the building sector is commensurate to the demographic dimensions of the Country, above all in the residential area. Obviously, the import of machines and technology is also limited and the year supplying of local marble carver in this context is about 30 millions. In this field, Italy holds a supremacy that corresponds to expeditions for more than 9 millions dollar in 2011, 1.7 per cent of Italian export in this


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sector. This represents a confirmation of the preference for quality, in a market that keeps being highly selective. As far as the export is concerned, the raw material is sent above all in China, in a one-to-one relationship based on the improvement of typical materials, in particular siliceous stone, that present unique chromatic patterns. The elaborated product, on the other hand, is sent mostly in New Zealand and other Countries rather close to Australia like Papua New Guinea, fourth after China and Thailand. To conclude, the Australian market is a reliable one, in which the promotion of the material is aimed at reaching a superior qualitative standard. This market has good prospective of further development even if with the limits imposed by the reduced dimension of its demand. The increase of the mining activity is linked to the external demand and, in the final analysis, to the Chinese options, also in the frame of the investments for the support of Australian materials.

Belgium Belgium holds the record of consumption per capita and the supremacy was confirmed in 2011, year in which it passed for the first time the amount of two meters for each inhabitant: a result that had never been reached at a world-wide level. Among the factors that contributed to this result we can recognize: Belgium’s maximum demographic rate at European level, the great value of some exclusive stones, the

XXIII Report World Marble and Stones 2012

ability to exploit them in factories, the advanced level of technological research and an old tradition of the advertising sector, above all in Wallonia. From this point of view, Belgium needs a particularly detailed assessment, mostly because in the Old Continent most of the times a marked decline was recorded. The sector of stones showed a good level of exportations and confirmed its sixth place in the European ranking of dispatch and its fourth place for the product supplying, just after France: it’s true that a part of purchases will be exported again, but we must keep in mind that this phenomenon concerns only a minor part of the incoming flow which was made up for four-fifth of materials from EU Countries. It must be added that Belgium sectoral economy is mature and the natural tendency points to the pursuing of an advanced profitability of investments. 2011 was characterized by a strong slowdown in the import of machines and implants, while the situation was different for consumer goods, but it didn’t prevent from the increasing of productivity of sawmills up to one million tons, with a growth of 18 per cent. For the inner consumption, the purchase of the elaborated product was, once again, crucial. In this frame, China confirmed its consolidated leadership, but also the exchanges among the Countries at the borders played an important role. The new record of Belgium in the use of stones, that is equal to 22 millions of squared meters, allowed to triple 1994’s rate and to double 2003’s, generating, in this way, a positive trend (encouraged by the fair in LiËge) and


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showing that development policies can be planned also in mature economies. Belgium’s reduced dimensions allowed an effective process of exchange in both directions, something that is not very frequent, at least not with such a marked impact. This phenomenon is possible thanks to the use of ordinary material for external use: the so called simple elaborated products, coming mostly from Central Europe and the Scandinavian area. Belgium doesn’t aim to became the main protagonist of the market of stones, which is constantly and furiously growing, but it represents a reference model that should be analysed carefully for its ability to create a great combination of productive factors and to reach an impressive strategic advantage.

Brazil The productive and distributive enlargement of the sector of stones and marble in Brazil went on during 2011 thanks to the important contribution of the inner market with a view to the Football World Championship of 2014. In fact, the volume of exportation confirmed the great results of the previous year, but the rate didn’t increase because United States, the main purchaser of the finished product, haven’t resolved the problems that caused a stagnation in their import yet. The most interesting data coming from 2011 report for Brazil is the strong increase in the purchase of sectorial technologies, in particular the machines for the manufacturing of marble and stones which has almost doubled in one year, with a large

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predominance of product coming from Italy. That is an important element, that must be interpreted in the light of the industrial development of the sector, sparked by the inner demand of artifacts that has reached now the rate of 50 million of squared meters and by the permanent lack of home technology. A marginal increase in the purchase was recorded also in raw and elaborated materials, above all in chalky materials, with the aim of widen the range of possibilities of the local offer thanks to a diversification of the goods in accordance to the last tendencies. In the last analysis, the consumption of stones in Brazil has been fulfilled by imported materials up to 4%, meaning that in this field the possibilities of development are still wide. The most important progress made in the exportation of materials applies to raw siliceous materials, that reached the new maximum rate of 247 million dollars and to special elaborated products, in which the correspondent flow reached 652 million dollars, with an increasing of 12.3 and 3 per cent, while the slate recorder a drop of 12 millions. As far as finished products are concerned, 76.8 per cent of exported value interested the United States, followed by Canada and four Countries in Latin America: Mexico, Venezuela, Colombia and Argentina. The structure of Brazilian stone exportation doesn’t change: on one hand, we have important exportations of raw materials in Europe and China, on the other hand, we have elevated flows of purchase in the whole American continent. The average price of exported elaborated


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products has come to 46.30 dollars per squared meter and it represents an increasing, even though a restrained one, which gains a particular value being referred to the selling of a difficult market because of the economic crisis and the qualitative expectations of the American market. In the northern leading states of Espirito Santo and Minas Gerais, but also in the other states, the Institutions reserved particular attention to the stone sector, and the collaboration between public and private sector went on. In Vitoria e Cachoeiro, promotional events confirmed their traditional propulsive role, with particular attention to the inner market.

Canada The world recovery of the stone sector interested Canada in a remarkable way as far as its use is concerned, until the rate of 16 millions of squared meters, while the production is still stagnant. Canada preferred to develop the importation of artefacts, in order to fulfil the great majority of home use, as happened for other big Countries like South Korea and Japan. It must be bared in mind that for external use, above all as far as coating is concerned, in Canada the thickness is greater than the international average because it must face extreme environmental conditions. The United States, Canada traditional partner, haven’t taken any advantage from the important increase in the demand of elaborated products as it was largely satisfied by the new world protagonists,

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with China and India in the first place and Italy in an outside position. Once again, a wide range of chromatic possibilities and a low price production played a key role. Canadian exclusive, in particular siliceous products, is well known and appreciated in the international market, but the exportation is limited and it is dropping in the field of raw materials. On the other hand, geographical and climate problems exercise a great influence on investment and the possibilities of development of local production. The exchange of technologies that occurred though the inner production dropped, managed to keep a positive tendency. The exportation has a reduced volume which has, however, doubled until reaching the rate of more than 5.7 million dollars. The importation, traditionally stronger, reached 62.7 millions with an increasing of more than five percentage points and the Italian rate is 26.1 per cent, lower only to that of United States. This contradiction with respect to the productive situation is only apparent and we can find several reasons for this. In 2011, in fact, the effects of the previous rebound could still be noticed, moreover, the Canadian operators keep paying great attention to the productive strategies and the plants replacement in the light of the amortization schedule. For a long time, the Canadian stone market has been considered just an appendage of the USA market. This idea, which is still valid because of the extremely long borders between the two Countries, is now being overcome, above all as far as the importation of elaborated products, which is the leading product, is concerned. In this area, in fact,


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the role of United States has reduced, with a share of just five points. This situation caused a modification of the average price of elaborated products that dropped to 23 dollar per squared meter, thanks to the crucial contribution of China, that represents almost one third of the total volume of the external supplying of artefacts. As a consequence, Canada started to participate in an active way in the process of democratization of the uses of stones, as well as in the process of an unprecedented increase of quantity exchanges.

China The Chinese supremacy in the stone market has strengthen further throughout 2011 thank to the inner and international demand and thanks to 24,000 companies, 6,000 quarries and several millions workers. In the field of marble and stones it wasn’t possible to detect the signs of overheating that characterize an economic system in which the increases, in the last years, were in double digit. The development of excavation, transformation and consumption have been higher than the increase of the exchange which was, however, extraordinary. The building trade that grew of ten points and the strong increase in the importation of technologies that almost doubled, confirming the interest of China for a quality stone policy testify this tendency. The exportation of elaborated products grew of eight points, with a rate which is four times the world average and the importation recorded an even better result. It is made up

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almost exclusively of raw materials, with an increase of 22.2 per cent that confirmed the health condition of saw mills and workshops in response to an inner demand which is rapidly recovering even though the per capita rate is traditionally low. The quickening demand of external materials, in particular marble and travertine, caused a cascade effect in the stone market of exporting Countries that must fulfil the growing demand of Chinese purchaser bearing in mind the quality and operating remarkable investment in their quarries. This is true for the supplying of raw chalky material from Turkey and Egypt, whose great majority of production is meant to be sent to China. This phenomenon concerned, even if to a lesser degree, other important producer like Iran, Spain and Italy. For siliceous products the tendency is the same, although it had a lower impact in quantity: surveys about the exportation of granite blocks from India, Brazil and also Finland, Norway and South Africa. Other mature economies recorded results of opposite sign because of the role of Chinese exportation, that showed positive rates in all the fields: first of all, in South Korea and Japan; then in the United States, Germany and other Western Countries thanks to differences in price that eliminate the relevant incidence of transport, remaining however overwhelming. China is in the leading position of all the significant hits of this sector, from production to consumption, with the only exception of the exportation of technologies, whose supremacy belongs to Italy. China considerable purchase of machines is


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addressed mostly to Japan, by virtue of their geographical closeness and the Japanese pressure of offer due to the local crisis and to Switzerland and United States. The Asiatic giant managed to achieve an exponential increase of the stone sector in the long term, overturning in an irreversible way the old principle according to which the situation of stones and marble is naturally stagnant, with reduced variations in both directions of the exchange. These great results represented also a propellant in the research and the investments, also in the promotional phase: it is not accident that in the international fairs, and even more in the local ones, the participation of China tends to stand out from the point of view of quality, causing a further increase.

South Korea The evolution of the stone sector in Korea strengthened the tendency occurring in the last two decades in the long term: a stagnation of the domestic production at a minimum level, an interchange of raw material which is as marginal as the production, and an expansion of the importation of elaborated products that reached 2.6 millions tons with a volume in the order of 48 million of squared meters for a traditional thickness of 2 centimetres: a new all time-high that corresponded to that of consumption, equal to 52 million meters. The economics of stone in Korea is based essentially on the importation of elaborated products, whose supplying comes almost exclusively from China: in 2011, the Chinese

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rate was 95.7 per cent of the total, with little exclusive supplying from Italy, Turkey, Indonesia and Vietnam. This change in the sector structure of a Country which is very important as far as the use of stone and marble is concerned, both in general and per capita, is essentially conclusive, at least in the short and medium term, because buying in China is too cheap thanks to its competitive prices. Throughout 2011, the Korean purchase of Chinese material adjusted at 14.30 dollar per squared meter, with a downturn of 12 points compared to the rate of the previous year. The supplying from Italy had an average price of 56 dollars: a difference that explains with no need of further analysis the reasons why the part of Korean market reserved to Italy has reduced until less than one point. The considerations to be made about Turkey, third supplying Country, are rather similar. Talking about the consumption, we can say that Korea supported a strong democratization of the uses of stones with the advert cost equal to zero. This can explain the total lack of interest of this Country towards advertising and it’s no accident that South Korea has given up for a long time going to the traditional busy Seoul Fair. Korea’s almost total dependency from Chinese supplying is similar to that of Japan, while its supremacy is not that evident in other international markets, even though they can boast increasing market rates. In this case, the geographical closeness is an element of great importance, especially in areas like the stone sector that are influenced by the incidence of transports. A correlated context, that feels the effects


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of that situation in a direct way is that of technology, in which the Korean production improved exportation as a way to avoid the stagnation of the internal market. In 2011, Korean plant designers managed to sell their products abroad for a value equal to 56.2 million dollars, instead of 60 million like the previous year, above all to Chinese customers and, at a very great distance, to American ones. The strategic importance of purchase, concerning above all small laboratory machineries for finishing touches is clearly inferior, with an Italian rate equal to a few percentage points.

Finland The consumption of stone recorded in Finland in 2011 was the lowest of the last five years, but the national production is increasing thanks to the great development of the demand of raw granite coming from the Chinese market in the first place. The exportation of blocks reached a new record of more than 400 thousand tons and an increase of 34 per cent as regards to the previous year and that is due exactly to China, that manages to absorb three quarters of the Finnish exportation. The production in the quarries is not influenced by high latitudes, a part from the physiological interruption of work due to the weather, which has been reduced to the minimum level thanks to technical development and machinery, above all in the areas with the oldest tradition in this field like Balmoral, Taivassalo and Baltic Brown, in the south-east region of Finland.

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With the exception of raw granite, the other exchanges in general recorded a dropping that had a low influence in the balance of the Country, based in great majority on the selling of siliceous blocks. The strong reduction in the importation of elaborated products must be underlined, as well as the lower reduction of exportation, reduced thanks to the soapstone that contributes with a remarkable rate of added value. As happened for other Countries with a strong tradition in stone and marble, Finland became one of China supplier with a big rate of product, while other markets, such as the European one, were basically neglected, with the only exception of Italy and Poland. The success of exportation in China is due to the growing interest for a quality product with reduced prices and, at the same time, to the competitive train transport through the Siberian railway. Today, Finland is the first European supplier of raw granite to China, even though the volume of its exportation is still very far from that of the world main manufacturer: India and Brazil. With these conditions it’s almost natural that the interest towards adverts has gradually faded, making the fair of Turkey useless and reducing the presence of Finland in international fairs of reference to the institutional context, above all in Italy and Germany. Even the importation of technologies, anyway, follows the fate of a productive structure of laboratory that is made to fulfil little orders and to plan only the schedule of substitute investment. It’s no accident that in 2011 the purchase of machines and plants remained around the


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minimum level of the last years, while the purchase of consumer goods corresponded to 0.8 per cent of the European total. It’s important to stress that Finland is a small Country from the point of view of demography, with a population of little more than five million people. That means that, despite the crisis of the last few years, the internal consume remains around half squared meter per capita each year, which is equal to three times the world average and half the use of Mediterranean Countries with a strong stone tradition: considering the current situation that is not positive, it is a good result.

France The use of stones in France is stable around 30 million of squared meters per year and it hasn’t experimented important contractions as regard to the maximum of 2006. This is due to a good level of production made in the perspective of high quality, to the increase of importation of raw material that overcame 350 thousand tons, and to the confirmation of the quantity of imported elaborated material, equal to almost 18 million of squared meter. We are talking about figures that represent a great Country, with a building sector that is improving every year, even though it cannot compete to the main European rivals: the French per capita consumption is stable around 500 meters each thousand inhabitants, which is half the Italian and Belgium ones. The increase in the production and purchase of raw materials had no effects in the amount

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of sawmill products because the exportation of blocks and saw cut slabs has strongly increased as well. It has doubled during 2011 reaching more than 200 thousand tons, but the internal production of elaborated products showed to be able to balance the volume of imported goods. In this context, the export power of China is not outstanding like in many other Countries: among the artefacts purchased by France, we can notice 230 tons of slate supplied by Spain and a remarkable volume of elaborated products coming from Italy and Portugal. The minor incidence of China in the importation of stone products is a confirmation that the choices of the French stone market maintain an elite flavor that is underlined by the high average value per product, characterizing both directions of the exchange. As far as the technical supply is concerned, it must be stressed that the exportation is around an all-time low amount, while the importation, equal to 50 thousand tons, recorded an increase of more than two fifth of the volume of products purchased in 2010. The Italian contribution to this flow, equal to 15 per cent, was important but not crucial. Anyway, the increase in the purchase of technologies demonstrates a prudent tendency towards investments that so far has managed to survive despite the difficult situation of the French economy. The interest of France towards advertising in the stone sector is always significant. Nevertheless, the Country lacks a big fair of reference maybe because it seems less necessary than in other Countries because of the presence of a relevant inter-sector event


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like the Batimat in Paris. Following a solid tradition, it is preferred to work on different initiatives like sculpture symposiums, the opening of laboratories to the public, and the solicitation of attention from the political class on the part of professional categories. Also the attention reserved to training, in which France keeps outstanding, is part of the same frame. In the long term, the sector reports show limited variations for all the parameters. As we are talking about an extremely mature economy, this should not be considered a negative element. On the contrary, this is the sign of a sure correspondence between demand and offer, that is based on solid basis also from the cultural point of view, on preferences for the design and on a wide distribution of products throughout the whole territory.

Germany Germany got back its leading role in the stone sector in Europe in 2011, a year that ended with positive results in all the essential fields: production, exchange, consumption. The best results were attained in the importation, that recorded some progress from the point of view of quantity equal to 54 per cent in raw material and 29.2 per cent in elaborated products. The absolute figure was close to two million tons, about 36 million of squared meters. They basically correspond to the total volume of domestic use, net of mining production and significant exportation. Germany today is far from its all-time high

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rate reached in 1998, when the consumption got to more than 45 million of squared meters, but the worst moment of the economic crisis seems to be behind. Today, its supremacy in the importation of elaborated products in Europe is beyond argument, and also in the exportation, Germany plays a key role, preceded only by Italy, Spain and Portugal. Talking about imported elaborated products, we must stress that 37.5 per cent of the total volume comes from China, with more than 15 million of squared meters, employed above all for burial purposes. The importation of simple products from Portugal and high value artefacts from Italy recorded respectable rates, slightly increasing from the previous year. On the contrary, the importation from India, even though it keeps a significant volume, has a complementary character. This good period for the sector is also reflected in the positive situation of the markets of machinery and plants for the manufacture of stone, with good progress of exportation (which is, anyway, far from the Italian supremacy, matchless in Europe) as well as importation, exceeded only by Britain. Even more positive was the result in the exchange of goods, where Germany is a leader within the Old Continent, with a total turnover of 500 millions Euro. This has not prevented from reaching the supremacy also in the importation of consumer goods, once again with a remarkable role of China. To sum up, the central Europe market in which Germany has a key role, still has a fundamental strategic importance for the stone sector of traditional Mediterranean suppliers, among which Spain gains a great


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importance for the selling of elaborated slate. This situation disregards the impact of a dynamic promotion that has in the biennial fair of Nuremberg the most important moment, even though the numbers of the event, talking about participants and visitors, are basically stable. The 2011 report shows that Germany can be confident about the evolution of the current economic crisis, even though its relationship of dependence from China is increasing. The confidence comes from the progress of ten percentage points in the importation of special elaborated products (cod. 68.02). From this point of view, German perspective in the medium and long term seem similar to those of other mature economies such as the Japanese and the South Korean ones. In these Countries, the stone consumption is granted almost completely by the Chinese material, sometimes with a strong increase in the global and singular consumption.

Japan The critical economic situation in Japan that has characterized the stone sector for some years now, expressed al so in 2011 in a further decline of the most important parameters. In the domestic mining production, new minimum levels were reached and the same thing happened in the manufacturing activity. The difficult situation of the building sector was of no help, but the decisive factor is always that purchasing abroad is far less expensive, above all in China. The supplying of elaborated products reduced to half of that of 2006, the year of

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the maximum expansion of importation and went down to 16 millions of squared meters, equal to three quarters of consumption. The Chinese rate, that corresponds to 96.2 per cent of purchased volume, confirms the role of the Japanese market as that of a marginal shop at disposal of the new world leader. The average price in this case suffered a decline in 2011, but is still three quarters higher than 2004 minimum. The rival products, above all those imported from India and Italy, kept a niche dimension and cannot be considered a reliable alternative to the Chinese ones, that have a total supremacy in the market. The internal consumption, in the order of 20 million of squared meters, corresponds to a dropping trend similar to that of importation. The progressive distance from the maximum rates is an extremely relevant phenomenon, above all if you think that a great part of stone employment, more than the world average, is dedicated to funeral activities, a context in which the demand is less flexible. In other words, the stone consumption in the building sector in Japan is characterized by a more marked downturn compared to that regarding the building industry. Among the causes of this trend, we can find the suspension of the traditional promoting activity, in particular the stone fair in Tokyo. With regard to technology, the stagnation of internal demand pushed the Japanese exportation towards the maximum rates, reaching an increasing of 18.6 per cent compared to 2010. The importation reduced to 17 million dollars, equal to five per cent of selling abroad, suffering a 21.7 per cent dropping that has not damaged the purchase from Italy.


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At a world level of stone sector, the case of Japan is in a counter-trend position compared to the common development in which the most remarkable exceptions concern Europe. This means that inside the Japanese system there are some recessionary factors and that they are able to influence in a strong way the economy of the Country, despite the strong tendency to expansion that characterizes some adjacent countries like China and other. In the past century, Japan played a role of protagonist in the interchange within the stone sector, starting with a wide importation of raw material of great quality. Today, it seems to have irreversibly lost its supremacy, even if it keeps expressing remarkable potentialities, linked to the recovery of its economy. Anyway, this turn down will mean further success for the Chinese product, even it’s impossible to establish when exactly.

Greece The serious crisis that interested the western economy, hit in a particularly strong way the Hellenic economy, crushed by a very high public debt and by a strategic risk quite as serious. In this conditions the stone sector, that was already interested by several problems like the environmental condition and a close rival like Turkey that is rapidly expanding, recorded negative consequences that had a strong impact. The Country was, however, able to react thanks to some exclusive internationally renowned products, to the de-localization to

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some adjoining Countries like Albania and Macedonia and the key role of a millenary tradition in this field. The most evident downturn were recorded in the importation, with a strong decline in the purchase of raw granite whose internal production is never sufficient, and an even stronger decline in the supplying of elaborated products, that halved within a year. The exportation of marble blocks, on the contrary, found in the Chinese demand a security valve, with an increase of about 15 points and three quarters of the volume of the outcoming flow reserved to China. Also the selling of elaborated product in foreign markets had good results, with more than six million of squared meters and particularly significant positions in the Middle East markets, even though some obvious sacrifice in terms of average price. Paradoxically, the economic crisis seems to have been good for the exportation of stones in Greece, causing a sort of alternative advertising for free, while the traditional fair of Thessaloniki experienced a further resize to domestic dimensions. The effects of the down turn were felt also in the field of technologies, whose 70% of importation dropped compared to the previous year. The supplying of consumer products reduced of almost two fifth, and the internal production was able to compensate it just partially. This situation had some proportional effects also in the consumption that was penalized by the stagnation in the building sector and in the quarry production and, at the same time, by the decline in the importation and the pressure of the demand concerning the exportation. In Continental Europe and


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in the United States, it had no positive consequences, where the recovery of the demand was very slow and felt the effects of a strong extra-European rivalry: the best opportunity stayed in the Gulf area, to the benefit of the local purchasers who could gain from the downturn of Hellenic rates. It must be underlined that the internal market got to a new all-time low: with less than eight million of squared meters used in 2011, the old record of 2007, became farer, recording a consolidated decline of more than 50%. Among the factors that were not good for the national economic situation in this field, we must take into consideration the investments made in the Balkan and Aegean area, for example some quarries in Bulgaria and Turkey. Here, they could surely find some interesting reserves of material technologically and chromatically suitable, more competitive prices and easier working conditions.

India The world recovery of the stone sector that only partially concerned India in 2010, had more positive effects on its economy during 2011, a year that ended with a significant increase (sometimes with new records) in the production, interchange and internal consumption. This last element, in particular, almost reached 95 million of squared meters with an increase of 8 points compared to the previous year. The growth in production joined the increase in the importation of raw material, not far

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from half million tons. This amount is quite small compared to the domestic mining ma it’s relevant in a Country with an important stone tradition, above all because the main rate refers to chalky materials used for local manufacture. The exportation of blocks and saw cut slabs, still 10% lower than 2008 record, recovered 3.8 per cent as regard to 2010, while the expedition of elaborated products reached the new record of about 1.2 million tons, equal to 22 million of squared meters (even though with high thickness) and a marginal growth of 4%. Variations in the short term aren’t the only indicator: India confirmed to be a true world power in the sector, overcome only by China. The productive volume is five times that of 1994 and it’s proportional to that of the internal consumption, showing extraordinary growing potentialities as in the ranking of per-capita consumption in the last positions. The exportation is still predominant in the domestic market, both from the value and volume point of view, with some cases also abroad with privilege for China (50.7% of Indian turnover for raw material and 15.4% of artefacts). Talking about Europe, India sold their products above all to Germany, United Kingdom and France, that some years ago was protagonist of an anti-dumping action towards India which had no consequences. The average prices of exportation, in particular that of elaborated products, are higher than the rates of the majority of emerging Countries, despite the traditional competitiveness of costs, above all for labour costs.


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The Indian interest in advertising is demonstrated by the expansion of its fairs (that of Bangalore confirmed as a world excellence) and, at the same time, by its presence in the Western ones. The situation of the stone sector in India found a confirmation in the increase of the production of machinery and technical supply, as well as in the strong increase in the importation of technologies, that passed from 56 million dollars in 2010 to 78.7 million dollars in 2011, an increase of two fifths. In this context, the great trend of purchase from Italy must be underlined. According to the Indian reports, the Italian purchase increased until 31 million dollars, with a market rate that shifted from 21.6 to 39.9 per cent: a great evidence of quality above all in the light of the rapid development of rival countries, the Asiatic ones in particular.

Italy The difficult situation of the Italian stone sector, that persisted also in 2011, caused a limited dropping in the production, quantitative exportation and consumption that became more consistent in the long term, in particular with regard to the exportation abroad of the elaborated products. The only element that recorded an opposite trend was the importation of elaborated products: a phenomenon that is common to other Countries with a strong tradition in this field and that influences the industrial management and the commercial sphere. The internal market, penalized by a negative building activity, by uncertain predictions and

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by a lot of problems in the field of environment, was not able to erase the negative effects of the situation of exportation, despite the consolidated tradition and high per capita consumption. The Italian consumption rate, preceded only by Belgium and Switzerland, went back to the fifth place of the world ranking, after Taiwan and South Korea. The Italian per capita consumption, however, is still five times as regards to the world rate. The effect of Chinese exportation can be seen also in the domestic context: in 2011, one third of Italian purchase of elaborated products came exactly from China, confirming a phenomenon already notice some time ago not only in Europe and that cannot be eliminated easily because of the liberal philosophy of World Trade Organisation. That’s why the world of production underlines the opportunity to face the other Countries by means of quality products and the specialization of niche artefacts. This is an aim difficult to reach, as the Italian technology, generally speaking, is already of a very high level and big volume orders need different strategies on a product level. One of Italy strong point is its quantitative and qualitative supremacy in the production of machines and industrial plants for the manufacturing of stones and marble. 2011 was characterized by a further recovery of the exportation in terms of value and importance, despite the low receptive ability of the internal market. Also the sector of capital goods was in a positive situation and that’s a confirmation of the good moment our national technologies are living. Among the propulsive factors, we can quote a great attention towards research


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and advertising, thanks to consolidated events above all the fair in Verona, that is characterized every year by a record in the number of visits. Another important factor is a widespread presence through the whole territory, not only in the leading areas like Tuscany and Veneto, but also Verona, Massa Carrara and Lucca. This aspect means a lot in terms of width of the distributive range and, so, of domestic consumption. At the moment, the Italian situation can be defined ëbipolar’. On one hand, the stone sector feels the effect of impetuous competitors and finds it difficult to keep up with the more mature economies also within Europe. The reasons of this phenomenon must be searched in the economic crisis, in problems linked to the environment and money, the difficult professional turnover, bureaucracy. On the other hand, the Italian consumption seems to follow a positive trend even though it is influenced by the instability of the stone sector and by the necessity of starting a process of internationalization that requires financial power, empowerment of research, suitable dimensions and some adequate institutional supports.

Poland The development of the stone sector was slower in Europe than in the rest of the world, with the exception of Poland, whose internal consumption increased of ten times thanks to a quite significant development of domestic production but, above all, of importation that was pushed by the building activity. Poland’s entry in the EU and the

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financial opportunities that derived from it concurred to this trend. The economic crisis hit Poland too, with a loss 2009 financial year, but in the following two years, the Country experienced an important recovery, confirming a strong tendency to the importation of raw siliceous material for the local sawmills. Also the purchase of machines and industrial plants, at the fifth place in the European ranking, show its ability of investment that is higher than that of other European Countries. The exportation, on the contrary, is living a negative trend: after the 90’s great euphoria, linked to the big demand of the German market, the ascending phase seems to be finished, above all in the context of elaborated products (including those with a low added value, that have been the main component of the polish exportation for years). The pressure of the internal demand doesn’t seem to stop and it is a confirmation of the importance of the domestic market in the evaluation of operators. A factor that represents a determinant contribution to this phenomenon and gives the Polish market a peculiar character is its funeral tradition, that is linked to a very strong religious feeling and to the use of very thick marble slabs. It must be added that the advertising activity in Poland found very useful occasions in the fair of Wroclaw and Poznan, events in which the Polish stone sector found the opportunity to gain visibility and do comparisons with other Countries. It is worth remembering that these events played a historically important role in the purchase of used technologies: a habit that has been almost completely destroyed by the entry in Europe,


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but that had been very useful when Poland, like some other Eastern Countries had to conciliate its will of development and the economic problems. In 2011 Poland was at the fifth place in the ranking of exportation and importation of capital goods used in the productive management of the sector. It reached 50 million Euro in the first case and more than 44 in the second case. That means that Poland improved also from the point of view of the production of diamond cut tools and that also the exportation abroad is a possibility. At the same time, however, Poland chooses its importation in a selective way, with a supplying from China equal to 10.5 million Euro (in the European market, China recorded better rates only in Germany, Italy and The Netherlands). From the stability of the Polish trend, we may assume that the changes occurring could be irreversible, and that was confirmed by the joining to the UN (2000) and EU (2004). In Poland important opportunities could be found thanks to bigger demographic dimensions and to a strong cultural tradition in which the use of stone is very rooted.

Portugal The Portuguese stone industry ended 2011 with essentially stable conditions as regards to the exchange, thanks to an increase of 5.7 per cent in the exportation of raw material and a decline in that of the elaborated product equal to only one percentage point. It means that Portugal gained the third position in the European ranking of exportation, after Italy

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and Spain. Importation held steady too with limited rates, above all as far as artefacts are concerned. Portugal positive situation is due to an average price that is always lower than that of other Countries and to the important presence of simple elaborated products among the exported material: within this category, the Portuguese supplying abroad confirmed the Country as a leader of the sector. On the other hand, the Portuguese rate of high added value elaborated products (cod. 68.02) was once again the lowest among the main European exporting Countries, with less than 28 Euro for each squared meter, against 45 for Italy and 34 for Spain. Saudi Arabia, that traditionally pays a great attention in the choice of the products to purchase in terms of quality, confirmed as the first buyer. The exportation of raw material, on the contrary, was mainly directed to China, following a rule that is by now consolidated: wherever there are attractive products from the point of view of technology or quality, China is ready to buy them to feed its sawmills and to offer then the elaborated product on the market to a lower price than that of the Country of origin, even when the difference in price is limited as in the case of Portugal. The second relevant partner, above all as regards to the exchange of raw siliceous material, is Spain that can provide a distributive osmosis in both directions, being Portugal only adjacent Country. The internal market showed some problems, lost ten points and the distance with 2005 maximum rate became bigger and bigger


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(-20%). Considering the economic crisis and the per capita consumption equal to almost one squared meter per person, the situation can be considered positive, especially when compared to that of the Old Continent. The impact of the economic crisis was somehow limited by the collaboration of Institutions, both in the field of facilities (the leading area in this case in the region of Alentejo, also for the policy of quarry and manufacturing discards) and in that of advertising. In the context of technology, Portugal ability to export want back to a marginal rate after 2007 and 2008 good results. The importation recorded a reduced inclination to invest and the minimum volume rate was reached in 2011: a phenomenon that occurred also in other European Countries and that underlines clearly a common difficulty to pursue such competitive goals. These considerations are valid also for instrumental good. In this context, Portugal is dependent on foreign Countries and in particular on Spain because of the limitation of internal productive structures.

Russia The strong increase of the stone sector in the Russian federation during 2010, that brought the inland consumption and import to its historical peak, has been confirmed during 2011, scoring all previous results and in some cases improving them. That concerns especially the importation of both raw materials and finished goods, for an amount of 500000 tons, which cover quite the half of the inland consumption.

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The stone consumption has been more remarkable because it has been scored nevertheless a considerable drop in the building sector, whose outcome in 2010 nearly reached the old historical peak. The supply of raw materials concerned exclusively granite, that satisfies the traditional Russian preferences because of climatic reasons, coming from Ukraine, Finland and Kazakhstan (as well as Turkey, even if it’s not a leading country in the siliceous sector). In fact the federal interchange is increasing, above all with the ex-soviet countries, as a substitution of the former inner market. The structure of the importation is different, Ukraine covers the second place after China and it’s followed in quantity by India, Turkey and Italy. Remarkable is the importation of machines used to work stone. In this sector China holds the leadership in terms of quantity, followed by Italy, which holds the record in terms of value, scoring 26,7 millions of dollars of turnover in the final balance of 2011. In this way Russia holds the ninth place in the global ranking of purchaser of Italian technology, with an middle price considerably above average as a guarantee of a quality demand. The inland production keeps good standards in terms of quantity, but it’s not able to supply the export market, because it’s addressed to the inner market. The little exportation saw the neighbour countries, especially Ukraine as bigger purchasers. With regards to the pro capita consumption, it stops on particularly low levels. Among the bigger Countries active in the stone market, only India shows a lower pro capita consumption than Russia. That’s because of


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several reasons, starting from the absence of a sectorial tradition in most of the federal Asian Republics. It even highlights the need of a wide ranging promotion that found a useful support during the sectorial exhibition in Moscow The stone sector sees in the Russian Federation strong possibilities of development in the whole country, even if nowadays the leading districts remain the European ones starting from the south Karelia and the Urals. After all the districts in Siberia that can as well count on strong traditions have not to be neglected. There are still financial crunches, which concern investments and the propensity of the production system to a policy of development of the heavy industry, recovering a spread awareness of the value of the stone sector.

Spain The crucial conditions of the economic situation that Spain faced during 2011, showed strong repercussions on the stone market, despite its suitability to face recession phases. On the other hand the Spanish stagnation comes above all from construction and from the surplus of new buildings that caused a drop in building activity, therefore in the stone use. This sector lost about 6,5 millions of squared meters equivalent, the 16 per cent of the previews value and the 37 per cent of the historical peak of 2004. The quarry production recorded a more restrained decrease thanks to the growth of the export of raw materials, that came to 1,6 millions of tons, with an increase of 13,9 per

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cent especially due to the Chinese purchases. In the single sector of chalky materials the export to China scored 900 thousand tons, with a specific incidence of 67 per cent. On the other hand, the import of raw materials decreased of 27 per cent, as a symptom of the difficulties of the transformation industry. Concerning the sales of finished goods, the inner market suffered more than the exportation, which was able to maintain the previous quantities. Thanks to the traditional world leadership in the production of slate manufactures that recorded 10 millions of squared meters equivalent. The difficulties of the sector are confirmed by the trend of technologies which importation decreases at the historical minimum of the last 15 years, with a drop of 20 points in comparison to 2008 and of 77 points in comparison to 2008. That makes understand that the local industry tends to postpone even the substitution investments. This choice, in case of several repetition could cause a worsening of the competitiveness. The exportation of machines and plants concerning scored a decrease of 13,6 per cent (little less than 100 thousand quintals) in comparison to 2010, year that meant the new historical peak. On the other hand even manufactures didn’t emerge but this sector was able to understand the importance of the exportation of stone finished goods, preserving high quality and their link to the consumption materials. The Spanish stone industry perfectly understood the difficulties of the economic situation, adopting suitable actions especially concerning the promotional side by attending international expositions instead of the


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national ones. This, providing to the foreign purchasers and designer an information service and a travelling documentation without claiming to work by remittance from home. Furthermore exist several example of Spanish companies which decided to adopt wideranging strategies to challenge the economic situation, in the investments for quality, from quarry to laboratories and installation, paying attention to the exclusive of materials, productive processes and manufactures.

South Africa The south African stone policy could be defined as a conservative one, with an high quality production especially of granite, mostly addressed to the exportation that maintained a stable trend during the last three years. This quantity matches the inland consumption that fluctuated between 5 million of squared meters equivalent, in a ratio of 100 meters for thousand inhabitant, the half of the world consumption. The major flow of shipping concerns the sales of raw materials in Italy, that in 2011 scored 100 thousand tons getting through the others important partners: in order Belgium, China and Poland. The third position of the Chinese import is surprising, unlike what happens in the other leading countries, where China covers the top position. In fact the chromatic structure of the south African production is able to direct the export exchange to selective uses, starting from the monuments. Interesting opportunities of exportation in new Countries

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such as Croatia stood out in the last period. South Africa has a kind of scheduled application of quotas of the extraction and sale that has to face the trade-union factors and transport problems; this translates itself into an increasing trend of the average prices: from 238 dollars a squared meter in 2001 to 470 dollars in 2009, from 483 dollars in 2010 to 521 of the last fiscal year, with an yearly average 12 per cent revaluation rate. The global crisis did not affect the quotation of south African granite consolidating the traditional strategies: planning of fix quantities and quality guarantee, in order to satisfy the clients without damaging the administrative balances. Despite several obstacles, the export of siliceous finished goods (and in a second place slate one) is noteworthy. Both products see the same purchasers of raw materials in top positions, even in a different order: in first position there are the Belgian purchasers followed by the Italian and by the Polish ones. This fact highlights that South Africa invests not only in quarry plants but also in transformation structures that in the last two years saw supplies equal to ten millions dollars a year, coming especially from Italy and China, with some relations even with the USA. To be pointed out is the flow of importation of finished goods, especially chalky ones, that in 2011 recorded a value of 38 million dollars, with an average price of about 38 dollars a squared meter equivalent. In the matter in question China, Turkey and India, followed than by Israel and Italy, at last places, are the most important sources, whereas the stocks from African countries


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are not appreciable, except for some stocks from Egypt. The promotion of the stone sector in South Africa underlines the quality of goods, including the preparation of well squared frame blocks, and the efforts of the European and Chinese importers. As a matter of fact the stones coming from South Africa attract the attention, mostly elitist’s attentions, of the international markets, proposing themselves as specialized goods suitable for alternatives usages, different from the typical usage.

Taiwan Beside the European supremacy, especially in unit consumption pro capita and top pro capita sawing capacity, Taiwan during 2011 was able to reach new peak in importation of raw materials and in inland consumption. This means that Taiwan can count on business structures inclined towards the investment on standing building and on the preferences of designers and final consumer. The inner production level, that can count on some good chalky resources, holds historical positions but maintains a complementary role contributing to the transformation local unit charge as much as not greater than a seventh of the total. The above mentioned importation, mainly of siliceous materials, came up to a volume of 1,85 million tons, with the important contribution of China and India, in a more restricted quantity. It can be said that Taiwan became a Chinese satellite for what concerns the supply of raw material, as well as South Korea and Japan

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did in the matter of finished goods. In the case in point, this will become clearer if we think about the tight relationships between the two Chinese’s realities. The importations of manufactures sees decidedly China as favourite country, which amount to the nine tenth of a total of six millions of squared meters equivalent , the 20 per cent of the consumption, while the importation from Italy and other European countries became marginal, delimited to some niche supply. The exportation of raw material and finished ones gets to frictional values and volumes. The high level of inland demand and the limited spaces for innovative investments do not provide better opportunities. On the other hand the competitive Chinese manufactures on the neighbour markets makes every afford in promotion on the foreign markets problematic. The stone transformation industry in Taiwan raises the induced consumption in sectorial fields. As a matter of fact the machine producers occupy leading position in provisions to China itself (in 2011 China purchased machines from Taiwan for 86 million dollars), to the other countries of South East of Asia and to the USA, in an open competition with the Italian and Japanese plant sector. With regards to the consumption Taiwan hold the tenth place in the world with about 28 millions of squared meters equivalent, and the third place, after Belgium and Switzerland, for what concerns the pro capita consumption with more than 1200 square meters every thousand inhabitant. Despite its limited dimensions and its extra-


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economic problems, this country was able to overcome the unit consumption of several European countries such as Italy, Greece and Spain, achieving results that go beyond the sectorial sphere of interest.

Turkey The productive and distribution growth of Turkey carried on without an on-going solution even during the hard years of the economic situation, going through ten millions of tons for what concerns the extraction, placing itself at the third place of the global ranking. This means the first place in the extraction of chalky materials, thanks to the success of travertine and marble, for which Turkey became the leader in the exportation of raw material. As a matter of fact the structure of the export radically changed in the last five years, with a strong growth of blocks semi-finished goods, while the finished ones saw a marginal growth due to the United States economic crisis. In the four year report the shipping of raw materials, that exceeded in 2011 five millions of tons, show a growth of more than 80 per cent, while the finished ones achieved 36 millions of squared meters equivalent gaining 11, 5 points. The great increase in the sale of blocks found its reason in the Chinese demand, whereas the finished stones that suffer from the lack of US demand, found a valid alternative in the Gulf area. The less wide amount of surplus exported value did not prevent a strong growth of the export even at an economic level. As a matter

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of fact the proceeds of the exercise were equal to 1700 million tons, growing eight times more in comparison to 2001, while the average value increased only of 1 percentage point per year. The main reason is to be found in the change of mix in finished products disadvantage. The inland consumption, to which contributes the pressure of the local offer of the second choice materials non-suitable for the exportation, saw a marginal contraction with a pro capita bearing of 400 square meters a 1000 inhabitants, twice the world consumption. Furthermore a production system that can count on 1750 companies, 200 typical materials, a thousand-years tradition and world widest sources cannot afford approximate choice, but has to honour a develop that in the last fifteen years was able to increase of 13,5 per cent per year. The situation did not influence the importations. These are lower than the exportation, but even notable for their absolute value, in particularly for what concerns granite that’s not easily available in Turkey. On the other hand a non-marginal part of the transforming abilities remains unused, and that most of the innovative investments concerns the extraction phase, due to reasons of strategic preferences. An important production of laboratory machines finds a relevant place among the pillars of the stone district, and it’s able to coexist with high quality supplies, for example the Italians one. Turkey was in fact one of the best buyers of the Italian technology during 2011, placing itself at the second place, right after India, for what concerns the quantity, and at the first place in regard to the value.


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The strong distributional change to raw materials benefit did not worsen the promotional juncture. The last edition of the Izmir exhibition, third at the global ranking, saw 1160 exhibitors, 42 countries and 55 thousand visitors, classifying itself as the top national summit for this sector playing an incisive role for the inland market.

United Kingdom The present circumstances of the English stone market are going to consolidate itself under the limit of 20 million of squared meters. Even if it represent a new peak in the importation of raw materials, especially of siliceous ones. On the contrary the purchase of foreign finished goods decreased of the 9,3 per cent in comparison to the previous year, becoming even lower in comparison to the maximum peak of 2006. Even if the English economy seems to be ripe, the new trend seems to follow a logic of transformation, according to the export of raw materials that tripled only in one year, maintaining itself contained in an absolute rate. The English market has a relatively weak stone tradition due to the low pro capita consumption. Despite the relatively importance of funerary sector, the stone used in building has to face the concurrence of others materials with a longer tradition of usage. In this sense the fact that the use faced a regression, can be considered as the natural consequence of the nowadays residential market.

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The purchases structure favours the provenances from China and India together with Turkey in the finished goods field on the contrary the arrivals from European Union countries are decreasing except Spain concerning the finished slate where the English demand is prioritary. The decrease of the Italian export of manufactures in the UK is to be remarked; nowadays it covers only 5 per cent of the total consumption amount supplied from abroad. Among the categories that suffered the changes of preferences and trends, white marbles in the funerary sector as well as in the building sector covers now a background role in comparison to the covered one by granite. For what concerns technologies the stagnation of the stone sector in the UK is confirmed by the decreasing importation of machines, which amount scored 35,3 million of dollars, 15 points less than in 2010. The exportation of the Italian plants shows an opposing trend, scoring 11, 3 million of dollars (31,9 per cent), 5,8 points more than in the previous year. This is not the only case that, together with other leading countries like India, establishes a great recover of the international appreciation for a performance and security’s quality. In short, the UK’s market is now facing a stand-by situation. Despite its several abilities, it’s not yet inclined to develop its promotional investments forecasting a sectorial profitability far from the one of ripe economies. Nevertheless the technological growth shows that the entrepreneurial moment is now facing the economic prospects available for the stone sector, laying down the basis for a stronger expansion, where


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the exportation of manufactures plays an important role in terms of quality.

USA The US end-product stone market covers an extreme important role for the survey of this sector. Despite the restrained recovery of 2010, that was supported by the change of preferences of designers and costumers (not by the increase of the building sector), 2011 was meant to be the turning point. This expectation has not been met and the building sector faced a further recession, halving the volume of the best years, as pointed out during last Coverings in Orlando (Florida). The importation of marble and processed stone consequently dropped to 51 million of square meters, marking a decrease of 12,6 per cent in comparison to 2010, the worst outcome of last eight years. The crisis is far to be cleared even if the inland consumption got back to 2003’s level and was able to keep the losses down in comparison to the import losses. This was possible thanks to the inner production, especially of limestone, that can narrow down the shipping costs and assure competitive average prices. This phenomenon it’s not typical only for the USA but affects also other important countries in this sector, such as China. This argument is supported by the increase of importation of sectorial machines, in countertrend to the stone market: in comparison to 2010 it increased to 30,2 per cent and the Italian supplies took the second

XXIII Report World Marble and Stones 2012

place after China. In other words the stone sector is still strong and important but has to face the economic crisis and take new choices, especially after the “sub-prime” loan affair, that continues to charge on the whole country. The worry about the presence of radon in granite products, caused by an unfounded campaign, has been cleared, and the sector has committed itself in sustainability a target that has to be following even because of the nature of marbles and stones. The purchase of stone products preferred the materials coming for third countries that were able to guarantee competitive proposals. It’s the case of importation of marble from China, travertine from Turkey, granite from Brazil and of the Canadian materials. Canada can even count on territorial contiguity, important variable for the US export budget, little in the black in comparison to the previews exercise. The negative conjuncture affected the importation from European developed countries, first of all from Italy, that faced a decrease of its market rate of 6,2 percentage points. The promotional moment saw a reactive and upper average commitment even thanks to institutional initiatives of MIA during sectorial exhibitions that retook their old role beside the meeting one. This happened during the exhibition of Covering, thanks to its intersectorial nature and during the exhibition in Las Vegas (Nevada) which successes are guarantee by the efforts of the operators, and of course by the continental dimension of the US market.


Documentazione statistica dei maggiori Paesi 1994-2011

Leading Countries statistical documents 1994-2011


(Fonte: Elaborazione propria)

Produzione di cava Quarry production Import grezzo Raw import DisponibilitĂ grezzo Raw availability Export grezzo Raw export Carico di lavoro Work load Sfrido di lavoro Processing waste Produzione manufatti Finished production Import lavorati Finished import DisponibilitĂ finiti Finished availability Export lavorati Finished export Consumo interno Internal uses Ragguaglio a 000 mq. Equiv. in 000 sq.mt.

PARAMETERS 125 5 130 17 113 46 67 40 107 5 102 1.890

4

129

14

115

47

68

41

109

5

104

1.920

1995

125

1994

115. AUSTRALIA (000 tons)

2.220

119

3

122

39

83

58

141

18

159

9

150

1996

2.160

117

11

128

45

83

57

140

20

160

10

150

1997

2.180

118

23

141

53

88

62

150

13

163

13

150

1998

2.240

121

13

154

69

85

59

144

12

156

6

150

1999

2.480

134

7

141

49

92

64

156

56

212

12

200

2000

2.420

131

4

135

42

93

64

157

14

171

21

150

2001

3.030

164

4

168

60

108

76

184

15

199

24

175

2002

3.180

172

5

177

58

119

83

202

13

215

15

200

2003

4.230

229

3

232

105

127

89

516

26

242

17

225

2004

4.700

254

4

258

113

145

100

245

26

271

21

250

2005

5.270

285

5

290

141

149

103

252

32

284

34

250

2006

5.84

316

6

322

154

168

116

284

27

311

11

300

2007

6.010

325

3

328

166

162

112

274

34

308

8

300

2009

6.790

367

4

371

204

467

116

283

48

331

331

325

2010

8.380

453

5

458

260

198

138

336

50

386

36

350

2011

(Source: own data processing)

7.060

382

3

385

222

163

113

276

33

309

34

275

2008


(Fonte: Elaborazione propria)

Produzione di cava Quarry production Import grezzo Raw import DisponibilitĂ grezzo Raw availability Export grezzo Raw export Carico di lavoro Work load Sfrido di lavoro Processing waste Produzione manufatti Finished production Import lavorati Finished import DisponibilitĂ finiti Finished availability Export lavorati Finished export Consumo interno Internal uses Ragguaglio a 000 mq. Equiv. in 000 sq.mt.

PARAMETERS 700 190 890 162 728 298 430 252 682 186 496 9.180

180

830

157

673

276

397

177

574

163

411

7.600

1995

650

1994

116. BELGIUM (000 tons)

9.430

510

190

700

269

431

300

731

134

865

165

700

1996

629

210

839

354

485

337

822

176

998

248

750

1998

596

329

925

376

549

381

930

159

1.089

289

800

1999

597

285

882

386

496

344

840

237

1.077

227

850

2000

567

345

942

414

528

367

895

240

1.135

235

900

2001

9.650 11.620 11.030 11.040 10.500

522

269

791

311

480

334

814

131

945

245

700

1997

598

523

1.121

523

598

416

1.014

234

1.248

298

950

2003

632

616

1.248

587

661

460

1.121

200

1.321

321

1.000

2004

770

654

1.424

800

624

433

1.507

208

1.265

315

950

2005

999

542

1.541

913

628

436

1.064

288

1.352

502

850

2006

1.020

477

1.497

973

524

365

889

391

1.280

480

800

2007

920

410

1.330

926

404

280

684

417

1.101

251

850

2008

871

396

1.267

888

379

263

642

311

953

203

750

2009

1.090

414

1.504

1.016

488

338

826

176

1002

202

800

2010

1.184

430

1.614

1.039

575

400

975

161

1.136

286

850

2011

(Source: own data processing)

9.350 11.060 11.690 14.240 18.480 18.870 17.020 16.110 20.160 21.900

505

450

955

395

560

389

949

178

1.127

227

900

2002


1994

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

(Fonte: Elaborazione propria)

(Source: own data processing)

Produzione di cava 1.980 1.950 1.900 2.000 1.950 2.100 2.250 2.500 2.750 3.200 4.000 4.500 5.500 5.750 6.400 6.000 6.750 7.250 Quarry production Import grezzo 2 2 8 6 6 3 4 3 2 6 7 9 11 14 21 16 3 24 Raw import DisponibilitĂ grezzo 1.982 1.952 1.908 2.006 1.956 2.103 2.254 2.503 2.752 3.206 4.007 4.509 5.511 5.764 6.421 6.016 6.753 7.274 Raw availability Export grezzo 584 620 637 778 759 833 807 886 1.022 828 838 1.057 1.259 1.182 913 792 1.187 1.187 Raw export Carico di lavoro 1.398 1.332 1.271 1.228 1.197 1.270 1.447 1.617 1.730 2.378 3.169 3.452 4.252 4.582 5.508 5.224 5.566 6.087 Work load Sfrido di lavoro 573 546 521 503 491 520 593 663 709 975 1.300 1.415 1.743 1.879 2.258 2.142 2.282 2.496 Processing waste Produzione manufatti 825 786 750 725 706 750 854 954 1.021 1.403 1.869 2.037 2.509 2.703 3.250 3.082 3.284 3.591 Finished production Import lavorati 7 9 34 55 63 51 47 48 38 33 35 42 49 77 70 51 68 80 Finished import DisponibilitĂ finiti 832 795 784 780 769 801 901 1.002 1.059 1.436 1.904 2.079 2.558 2.780 3.320 3.133 3.352 3.671 Finished availability Export lavorati 53 62 87 121 140 187 277 336 390 680 962 1.100 1.277 1.293 1.077 859 1.039 983 Finished export Consumo interno 779 733 697 659 629 614 624 666 669 756 942 979 1.281 1.410 2.243 2.274 2.313 2.688 Internal uses Ragguaglio a 000 mq. 14.410 13.560 12.900 12.190 11.640 11.360 11.540 12.320 12.380 13.980 17.430 18.120 23.700 26.090 41.500 42.070 42.800 49.730 Equiv. in 000 sq.mt.

PARAMETERS

117. BRAZIL (000 tons)


(Fonte: Elaborazione propria)

Produzione di cava Quarry production Import grezzo Raw import DisponibilitĂ grezzo Raw availability Export grezzo Raw export Carico di lavoro Work load Sfrido di lavoro Processing waste Produzione manufatti Finished production Import lavorati Finished import DisponibilitĂ finiti Finished availability Export lavorati Finished export Consumo interno Internal uses Ragguaglio a 000 mq. Equiv. in 000 sq.mt.

PARAMETERS

250

61

311

65

246

101

145

44

189

56

133

2.460

66

316

98

218

89

129

74

203

32

171

3.160

1995

250

1994

118. CANADA (000 tons)

2.970

161

88

249

68

181

126

307

74

381

81

300

1996

2.510

136

115

251

85

166

115

281

196

477

77

400

1997

2.330

126

155

281

101

180

125

305

242

547

97

450

1998

2.240

121

178

299

81

218

152

370

229

599

99

500

1999

2.260

122

209

331

93

238

163

401

246

647

97

550

2000

1.950

104

256

360

52

308

214

522

254

776

126

650

2001

2.480

134

253

387

66

321

223

544

88

632

132

500

2002

3.050

165

226

391

79

312

216

528

162

690

140

550

2003

5.100

276

206

482

143

339

235

574

190

764

164

600

2004

6.680

361

201

562

171

391

272

663

189

852

252

600

2005

6.730

364

344

708

294

414

287

701

119

820

170

650

2006

9.970

539

244

783

371

412

286

698

77

775

325

450

2007

595

160

755

443

312

218

530

69

599

99

500

2009

618

156

774

422

352

245

597

78

675

125

550

2010

867

179

1.046

782

364

246

610

60

550

150

400

2011

(Source: own data processing)

9.510 11.000 11.430 16.040

514

192

710

371

339

235

574

60

634

134

500

2008


1994

1995

1996

1997

1998

1999

(Fonte: Elaborazione propria

Produzione di cava 6.500 7.250 7.500 7.750 8.150 9.000 Quarry production Import grezzo 40 118 147 363 476 958 Raw import DisponibilitĂ grezzo 6.540 7.368 7.647 8.113 8.626 9.958 Raw availability Export grezzo 938 737 914 1.055 744 855 Raw export Carico di lavoro 5.602 6.631 6.733 7.058 7.882 9.103 Work load Sfrido di lavoro 2.297 2.719 2.760 2.894 3.252 3.732 Processing waste Produzione manufatti 3.350 3.912 3.973 4.164 4.630 5.371 Finished production Import lavorati 78 164 307 524 432 244 Finished import DisponibilitĂ finiti 3.383 4.076 4.280 4.688 5.062 5.615 Finished availability Export lavorati 1.045 1.656 2.181 2.075 1.824 2.301 Finished export Consumo interno 2.238 2.420 2.099 2.613 3.238 3.314 Internal uses Ragguaglio a 000 mq. 43.250 44.770 38.840 48.300 59.900 61.310 Equiv. in 000 sq.mt.

PARAMETERS

119. CHINA (000 tons) 2007

2008

2009

2010

98 7.342 3.378 3.964

6.575 3.137 3.438

69

55

62

111

102

74

104

5.737

6.104

6.136

6.189

6.287

7.261

6.954

8.842

9.624 11.601

9.292 10.495 11.011 11.286

14.533

11.828

26.361

52

16.537

12.082

28.619

503

28.116

19.538

47.654

1.425

49.079

13.079

36.000

2011

(Source: own data processing)

63.600 73.340 82.160 106.130 113.520 116.310 128.650 163.580 178.050 214.620 268.860 305.930

4.441

4.844

9.285 11.841 12.325 13.548 16.246 19.337 20.635 22.887

69

26.309

161

9.216 11.772 12.270 13.486 16.135 19.235 20.561 22.783

9.371 11.215 13.370 14.290 15.832

7.244

8.527

782

6.414

8.181

1.038

8.133

18.283

6.405

1.046

7.143

5.040

1.635

5.896

4.458

1.345

4.492

44.592

888

4.142

10.872 12.284 15.621 19.953 20.797 22.857 27.350 32.605 34.851 38.615

856

3.341

668

1.314

2.477

447

958

2.098

45.260

2006

11.830 13.598 16.477 20.841 22.142 24.492 28.396 33.643 35.633 39.062

2005

12.260

2004

8.062

2003

1.580

2002

33.000

2001

10.250 11.500 14.000 17.500 18.000 20.000 22.500 26.500 27.500 31.000

2000


(Fonte: Elaborazione propria

Produzione di cava Quarry production Import grezzo Raw import DisponibilitĂ grezzo Raw availability Export grezzo Raw export Carico di lavoro Work load Sfrido di lavoro Processing waste Produzione manufatti Finished production Import lavorati Finished import DisponibilitĂ finiti Finished availability Export lavorati Finished export Consumo interno Internal uses Ragguaglio a 000 mq. Equiv. in 000 sq.mt.

PARAMETERS

287

118

169 5

174

22

152

218

89

129

5

134

21

113

155

22

177

8

169

117

286

267

164

24

188

10

178

124

302

354

656

153

26

179

11

168

116

284

275

559

9

141

24

165

15

150

103

253

352

605

5

600

1999

167

26

193

18

175

123

298

314

612

12

600

2000

184

30

214

30

184

128

312

295

607

7

600

2001

23

173

22

151

104

255

303

558

8

550

2002

25

162

18

144

100

244

313

557

7

550

2003

2.530

265

285

553

6

550

1998

2.090 2.810 2.870 3.030 2.830 2.610 3.090 3.400 2.780

552

503

3

650

1997

137

2

3

550

1996

150

550

1995

500

1994

120. FINLAND (000 tons)

2.590

140

28

168

29

139

96

235

324

559

9

50

2004

2.830

153

43

196

38

158

110

268

342

610

10

600

2005

2.560

138

73

211

37

174

121

295

312

607

7

600

2006

3.030

164

55

219

53

166

115

281

325

606

6

600

2007

208

34

242

67

175

120

295

207

502

2

500

2009

189

23

212

35

177

122

299

308

607

7

600

2010

141

18

159

17

142

100

242

413

655

5

650

2011

(Source: own data processing)

3.580 3.850 3.500 2.610

194

10

204

51

153

106

259

301

560

10

550

2008


1994

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

(Fonte: Elaborazione propria)

(Source: own data processing)

Produzione di cava 1.050 1.100 1.150 1.200 1.250 1.200 1.200 1.250 1.200 1.250 1.300 1.250 1.150 1.200 1.150 1.100 1.150 1.250 Quarry production Import grezzo 369 276 252 283 305 323 405 404 230 261 234 217 225 332 363 319 317 354 Raw import DisponibilitĂ grezzo 1.419 1.376 1.402 1.483 1.555 1.523 1.605 1.654 1.430 1.511 1.534 1.467 1.375 1.532 1.513 1.419 1.467 1.604 Raw availability Export grezzo 78 80 97 141 94 95 103 104 76 76 133 123 110 108 97 103 93 207 Raw export Carico di lavoro 1.341 1.296 1.305 1.342 1.461 1.428 1.502 1.550 1.354 1.435 1.401 1.344 1.265 1.424 1.416 1.316 1.374 1.393 Work load Sfrido di lavoro 550 531 535 550 600 585 616 636 555 588 574 551 518 584 580 589 563 571 Processing waste Produzione manufatti 791 765 770 792 861 843 886 914 799 847 827 793 747 840 836 777 811 822 Finished production Import lavorati 413 468 407 512 429 621 677 645 521 665 699 876 1.115 999 923 776 939 926 Finished import DisponibilitĂ finiti 1.024 1.233 1.177 1.304 1.290 1.464 1.563 1.559 1.320 1.512 1.526 1.669 1.862 1.839 1.759 1.553 1.750 1.748 Finished availability Export lavorati 101 106 101 131 124 139 138 144 118 105 104 102 145 177 169 143 164 147 Finished export Consumo interno 1.103 1.127 1.076 1.173 1.166 1.325 1.425 1.415 1.202 1.407 1.422 1.567 1.717 1.662 1.580 1.410 1.586 1.601 Internal uses Ragguaglio a 000 mq. 20.400 20.850 19.910 21.700 24.570 24.510 26.360 26.180 22.240 26.030 26.310 28.990 31.760 30.750 29.230 26.080 29.340 29.620 Equiv. in 000 sq.mt.

PARAMETERS

121. FRANCE (000 tons)


1994

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

(Fonte: Elaborazione propria)

(Source: own data processing)

Produzione di cava 650 700 650 700 750 750 750 700 650 700 750 850 700 750 750 600 650 750 Quarry production Import grezzo 514 452 445 451 534 486 411 566 408 433 433 219 321 422 330 242 246 381 Raw import DisponibilitĂ grezzo 1.164 1.152 1.095 1.151 1.284 1.236 1.161 1.266 1.058 1.133 1.183 1.269 1.021 1.172 1.080 842 896 1.131 Raw availability Export grezzo 207 240 149 137 136 204 196 194 227 227 300 415 376 477 482 452 463 481 Raw export Carico di lavoro 957 912 946 1.014 1.148 1.032 965 1.072 831 906 883 854 645 695 598 390 433 650 Work load Sfrido di lavoro 392 374 388 416 471 423 395 440 340 372 362 350 264 285 245 160 178 267 Processing waste Produzione manufatti 565 538 558 598 677 609 570 632 491 534 521 504 381 410 353 230 255 383 Finished production Import lavorati 1.350 1.774 1.730 1.688 1.866 1.901 1.822 1.850 1.463 2.045 1.478 1.576 2.086 2.174 1.768 1.725 1.516 1.958 Finished import DisponibilitĂ finiti 1.915 2.312 2.288 2.286 2.543 2.510 2.392 2.482 1.954 2.579 1.999 2.080 2.467 2.584 2.121 1.955 1.771 2.341 Finished availability Export lavorati 78 92 100 111 108 136 215 154 183 178 234 324 266 308 373 285 268 333 Finished export Consumo interno 1.837 2.220 2.188 2.175 2.435 2.374 2.177 2.328 1.771 2.401 1.765 1.756 2.201 2.276 1.748 1.670 1.503 2.008 Internal uses Ragguaglio a 000 mq. 33.980 41.070 40.480 40.240 45.050 43.920 40.270 43.060 32.760 44.420 32.650 32.490 40.720 42.100 32.340 30.900 27.810 37.150 Equiv. in 000 sq.mt.

PARAMETERS

122. GERMANY (000 tons)


1994

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

(Fonte: Elaborazione propria)

7.810

422

329

751

56

695

483

1.178

483

1.661

161

1.500

2011

(Source: own data processing)

Produzione di cava 1.700 1.750 1.800 1.850 1.750 1.650 1.700 1.600 1.500 1.450 1.400 1.350 1.400 1.250 1.300 1.250 1.650 Quarry production Import grezzo 7 6 30 50 52 68 82 50 175 229 291 312 355 542 355 284 209 Raw import DisponibilitĂ grezzo 1.707 1.756 1.830 1.900 1.802 1.718 1.782 1.650 1.675 1.679 1.691 1.662 1.755 1.792 1.655 1.534 1.859 Raw availability Export grezzo 51 34 49 98 84 95 175 137 213 251 246 234 284 252 254 245 424 Raw export Carico di lavoro 1.656 1.722 1.781 1.802 1.718 1.623 1.607 1.513 1.462 1.428 1.445 1.428 1.471 1.540 1.401 1.289 1.435 Work load Sfrido di lavoro 679 706 730 739 704 665 659 620 600 585 592 585 603 631 574 528 588 Processing waste Produzione manufatti 977 1.016 1.051 1.063 1.014 958 948 893 862 843 853 843 868 909 827 761 847 Finished production 751Import lavorati 1 2 5 14 19 15 59 22 34 52 81 93 114 153 149 114 119 Finished import DisponibilitĂ finiti 978 1.018 1.056 1.077 1.033 973 1.007 915 896 895 934 936 982 1.062 976 875 966 Finished availability Export lavorati 145 155 185 207 183 156 156 140 127 119 131 115 120 113 122 131 324 Finished export Consumo interno 833 863 871 870 850 817 851 775 769 776 803 821 862 949 854 744 642 Internal uses Ragguaglio a 000 mq. 15.410 15.960 16.110 16.100 15.730 15.120 15.750 14.340 14.230 14.360 14.850 15.190 15.950 17.550 15.800 13.760 11.880 Equiv. in 000 sq.mt.

PARAMETERS

123. GREECE (000 tons)


1994

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

(Fonte: Elaborazione propria)

94.460

5.106

1.165

6.271

112

6.159

4.280

10.439

4.035

14.474

474

14.000

2011

(Source: own data processing)

Produzione di cava 3.000 3.250 3.500 4.000 4.250 4.600 5.200 6.000 6.500 8.500 9.500 10.000 11.500 13.000 13.500 13.200 13.250 Quarry production Import grezzo 11 19 32 42 23 20 18 35 55 60 55 70 141 172 202 286 374 Raw import Disponibilità grezzo 3.011 3.269 3.532 4.042 4.273 4.620 5.218 6.035 6.555 8.560 9.555 10.070 11.641 13.172 13.702 13.486 13.624 Raw availability Export grezzo 985 1.131 1.168 1.737 1.349 1.496 1.842 1.773 1.950 2.284 2.712 2.609 3.058 3.983 4.454 4.163 3.886 Raw export Carico di lavoro 2.026 2.138 2.364 2.305 2.924 3.124 3.376 4.262 4.605 6.276 6.843 7.461 8.583 9.189 9.248 9.323 9.738 Work load Sfrido di lavoro 831 877 970 945 1.200 1.280 1.384 1.748 1.888 2.574 2.805 3.059 3.519 3.767 3.790 3.822 3.993 Processing waste Produzione manufatti 1.195 1.261 1.394 1.360 1.724 1.844 1.992 2.514 2.717 3.702 4.038 4.402 5.064 5.422 5.458 5.501 5.745 Finished production Import lavorati – 1 – – 1 1 1 4 12 13 15 18 68 97 96 106 86 Finished import Disponibilità finiti 1.195 1.262 1.394 1.360 1.725 1.845 1.993 2.518 2.729 3.715 4.053 4.420 5.132 5.519 5.564 5.607 5.831 Finished availability Export lavorati 212 199 178 333 375 392 465 521 481 908 1.163 1.435 1.415 1.590 1.072 1.148 1.119 Finished export Consumo interno 983 1.063 1.216 1.027 1.350 1.453 1.528 1.997 2.248 2.807 2.890 2.985 3.717 3.832 4.492 4.459 4.712 Internal uses Ragguaglio a 000 mq. 18.190 19.670 22.490 19.000 24.970 26.880 28.270 36.940 41.590 51.930 53.460 55.220 68.760 70.900 83.100 82.500 87.170 Equiv. in 000 sq.mt.

PARAMETERS

124. INDIA (000 tons)


1994

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

(Fonte: Elaborazione propria)

(Source: own data processing)

Produzione di cava 7.650 8.000 8.250 8.500 8.350 8.250 8.500 8.400 8.000 7.850 7.650 7.500 7.650 7.750 7.900 7.500 7.800 7.500 Quarry production Import grezzo 1.624 1.959 1.830 2.026 2.009 2.011 2.198 2.157 1.976 2.020 2.295 2.017 2.268 2.216 1.851 1.186 1.310 1.219 Raw import DisponibilitĂ grezzo 9.274 9.959 10.080 10.526 10.359 10.261 10.698 10.557 9.976 9.870 9.945 9.517 9.918 9.966 9.751 8.686 9.110 8.719 Raw availability Export grezzo 659 766 804 800 852 809 900 940 861 863 706 991 1.074 1.168 1.177 1.237 1.496 1.449 Raw export Carico di lavoro 8.615 9.193 9.276 9.726 9.507 9.452 9.798 9.617 9.115 9.007 9.239 8.526 8.844 8.798 8.574 7.449 7.614 7.270 Work load Sfrido di lavoro 3.532 3.769 3.803 3.988 3.898 3.875 4.018 3.943 3.737 3.693 3.788 3.495 3.626 3.607 3.515 3.054 3.122 2.980 Processing waste Produzione manufatti 5.083 5.424 5.473 5.738 5.609 5.577 5.780 5.674 5.378 5.314 5.451 5.031 5.218 5.191 5.059 4.395 4.492 4.290 Finished production Import lavorati 59 85 116 118 123 185 161 167 194 251 386 466 470 439 456 408 388 410 Finished import DisponibilitĂ finiti 5.142 5.509 5.589 5.856 5.732 5.762 5.941 5.841 5.572 5.565 5.837 5.497 5.688 5.630 5.515 4.803 4.880 4.700 Finished availability Export lavorati 2.442 2.625 2.634 2.763 2.656 2.620 2.735 2.610 2.330 2.208 2.383 2.131 2.187 2.174 1.977 1.598 1.648 1.613 Finished export Consumo interno 2.700 2.884 2.955 3.093 3.076 3.142 3.206 3.231 3.242 3.357 3.454 3.366 3.501 3.456 3.538 3.205 3.232 3.084 Internal uses Ragguaglio a 000 mq. 49.950 53.350 54.670 57.220 56.910 58.130 59.310 59.780 59.980 62.100 63.900 62.270 64.760 63.940 65.450 59.300 59.800 57.150 Equiv. in 000 sq.mt.

PARAMETERS

125. ITALY (000 tons)


1994

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

(Fonte: Elaborazione propria)

(Source: own data processing)

Produzione di cava 500 550 500 450 400 400 350 300 250 200 250 300 300 250 200 300 250 200 Quarry production Import grezzo 1.171 875 707 576 455 391 300 262 163 103 95 78 62 61 43 40 25 23 Raw import Disponibilità grezzo 1.671 1.425 1.207 1.026 855 791 650 562 413 303 345 378 362 311 243 340 275 223 Raw availability Export grezzo 2 – 2 2 5 11 18 27 30 38 53 63 56 47 43 47 47 Raw export Carico di lavoro 1.671 1.423 1.207 1.024 853 786 639 544 386 273 307 325 299 255 196 297 228 176 Work load Sfrido di lavoro 685 583 495 420 350 323 262 223 158 112 126 133 122 105 80 122 93 72 Processing waste Produzione manufatti 986 840 712 604 503 463 377 321 228 161 181 192 173 150 116 175 135 104 Finished production Import lavorati 1.070 1.298 1.826 1.509 1.280 1.353 1.438 1.543 1.592 1.571 1.585 1.657 1.501 1.398 1.195 1.183 1.012 992 Finished import Disponibilità finiti 2.056 2.138 2.538 2.113 1.783 1.816 1.815 1.864 1.820 1.732 1.766 1.849 1.674 1.548 1.311 1.358 1.147 1.096 Finished availability Export lavorati 2 1 1 3 2 13 5 2 2 1 1 2 2 4 5 6 2 1 Finished export Consumo interno 2.054 2.137 2.537 2.110 1.781 1.803 1.810 1.862 1.818 1.731 1.765 1.847 1.672 1.544 1.306 1.352 1.149 1.095 Internal uses Ragguaglio a 000 mq. 38.000 39.530 46.930 39.040 32.950 33.360 33.480 34.450 33.630 32.020 32.650 34.170 30.930 28.560 24.160 25.010 21.250 20.260 Equiv. in 000 sq.mt.

PARAMETERS

126. JAPAN (000 tons)


(Fonte: Elaborazione propria)

Produzione di cava Quarry production Import grezzo Raw import DisponibilitĂ grezzo Raw availability Export grezzo Raw export Carico di lavoro Work load Sfrido di lavoro Processing waste Produzione manufatti Finished production Import lavorati Finished import DisponibilitĂ finiti Finished availability Export lavorati Finished export Consumo interno Internal uses Ragguaglio a 000 mq. Equiv. in 000 sq.mt.

PARAMETERS

127. POLAND (000 tons)

450

113

563

49

514

210

304

15

319

241

78

1450

100

500

45

455

185

270

12

292

220

72

1330

1995

400

1994

1240

67

258

325

17

308

213

521

54

575

125

450

1996

1630

88

257

345

23

322

223

545

85

660

160

500

1997

2330

126

252

378

28

350

243

593

51

644

194

450

1998

2740

148

278

426

38

388

269

657

51

708

208

500

1999

3790

205

270

475

45

430

300

730

57

787

237

550

2000

4850

262

248

510

52

458

318

776

77

853

253

600

2001

6050

327

218

545

73

472

328

800

80

880

330

550

2002

8100

438

239

677

85

592

412

1004

93

1097

597

500

2003

6570

355

207

562

101

461

321

782

89

871

371

500

2004

5090

275

206

481

123

358

250

608

104

712

262

450

2005

6700

362

193

555

202

353

245

598

124

722

272

450

2006

629

108

737

300

437

304

741

67

808

308

500

2008

584

90

674

253

421

293

714

76

790

240

550

2009

683

84

767

302

465

323

788

80

868

218

650

2010

821

92

913

398

515

358

873

108

981

381

600

2011

(Source: own data processing)

9940 11640 10800 12640 15190

537

140

677

249

428

298

726

93

819

319

500

2007


(Fonte: Elaborazione propria)

Produzione di cava Quarry production Import grezzo Raw import DisponibilitĂ grezzo Raw availability Export grezzo Raw export Carico di lavoro Work load Sfrido di lavoro Processing waste Produzione manufatti Finished production Import lavorati Finished import DisponibilitĂ finiti Finished availability Export lavorati Finished export Consumo interno Internal uses Ragguaglio a 000 mq. Equiv. in 000 sq.mt.

PARAMETERS

1.950

49

1.999

247

1.752

718

1.034

19

1.053

707

346

6.400

34

2.034

259

1.775

728

1.047

10

1.057

743

314

5.810

1995

2.000

1994

128. PORTUGAL (000 tons)

7.710

417

634

1.051

28

1.023

710

1.733

269

2.002

52

1.950

1996

9.970

539

613

1.152

30

1.122

780

1.902

301

2.203

53

2.150

1997

9.560

517

595

1.112

46

1.066

741

1.807

469

2.276

76

2.200

1998

8.670

469

842

1.311

46

1.265

878

2.143

291

2.434

84

2.350

1999

9.140

494

931

1.425

71

1.354

942

2.296

286

2.582

82

2.500

2000

631

604

1.235

72

1.163

808

1.971

450

2.421

121

2.300

2002

620

633

1.253

118

1.135

789

1.924

413

2.337

87

2.250

2003

626

688

1.314

77

1.237

858

2.095

459

2.554

104

2.450

2004

586

686

1.272

71

1.201

835

2.036

549

2.585

85

2.500

2005

673

752

1.425

104

1.321

918

2.239

583

2.822

72

2.750

2006

653

777

1.430

75

1.355

942

2.297

755

3.052

102

2.950

2007

629

719

1.348

58

1.290

895

2.185

547

2.732

82

2.650

2008

632

638

1.270

36

1234

857

2.091

451

2.542

92

2.450

2009

601

691

1.292

30

1.262

877

2.139

690

2.829

79

2.750

2010

9.850

532

682

1.214

32

1.182

820

2.002

729

2.731

81

2.650

2011

(Source: own data processing)

9.380 11.670 11.470 11.580 10.840 12.450 12.080 11.640 11.690 11.120

507

823

1.338

71

1.267

879

2.146

386

2.532

132

2.400

2001


(Fonte: Elaborazione propria)

Produzione di cava Quarry production Import grezzo Raw import DisponibilitĂ grezzo Raw availability Export grezzo Raw export Carico di lavoro Work load Sfrido di lavoro Processing waste Produzione manufatti Finished production Import lavorati Finished import DisponibilitĂ finiti Finished availability Export lavorati Finished export Consumo interno Internal uses Ragguaglio a 000 mq. Equiv. in 000 sq.mt.

PARAMETERS

129. RUSSIA (000 tons)

50

700

16

684

280

404

45

449 8

441

15

665

22

643

264

379

31

348

10

338

511

7

518

59

459

319

778

10

788

88

700

1996

464

3

467

62

405

280

685

8

693

43

650

1997

384

10

394

39

355

247

602

9

611

11

600

1998

340

9

349

35

314

218

532

14

546

46

500

1999

369

8

377

54

323

224

547

8

555

55

500

2000

400

3

403

89

314

319

533

9

542

42

500

2001

413

3

416

94

322

223

545

10

555

55

500

2002

436

3

439

121

318

221

539

13

552

52

500

2003

475

5

480

150

330

229

559

13

572

72

500

2004

407

21

428

59

369

257

626

8

634

34

600

2005

413

6

419

44

375

261

636

13

649

49

600

2006

396

4

400

73

327

226

553

13

566

16

550

2007

393

1

399

69

330

229

559

10

569

19

550

2008

701

16

717

375

342

238

580

9

589

89

500

2010

696

18

714

395

319

220

539

9

548

98

450

2011

8.270 12.970 12.870

447

7

454

154

300

207

507

8

515

15

500

2009

(Source: own data processing)

6.250 8.160 9.450 8.580 7.100 6.290 6.830 7.400 7.640 8.070 8.790 7.530 7.640 7.330 7.360

650

1995

650

1994


(Fonte: Elaborazione propria)

Produzione di cava Quarry production Import grezzo Raw import Disponibilità grezzo Raw availability Export grezzo Raw export Carico di lavoro Work load Sfrido di lavoro Processing waste Produzione manufatti Finished production Import lavorati Finished import Disponibilità finiti Finished availability Export lavorati Finished export Consumo interno Internal uses Ragguaglio a 000 mq. Equiv. in 000 sq.mt.

PARAMETERS

850 2

852

678

174

71

103 5

108

30

78

1.450

2

652

518

134

54

80

2

82

20

62

1.150

1995

650

1994

130. SOUTH AFRICA (000 tons)

3.630

196

65

261

8

253

175

428

775

1.203

3

1.200

1996

3.640

197

55

252

10

242

168

410

845

1.255

5

1.250

1997

3.680

199

27

226

11

215

148

363

840

1.203

3

1.200

1998

4.010

217

26

243

19

224

155

379

921

1.300

1.300

1999

4.490

243

23

266

23

243

170

413

937

1.350

1.350

2000

5.440

294

18

312

7

305

212

517

885

1.402

2

1.400

2001

4.460

241

31

272

8

264

183

447

905

1.352

2

1.350

2002

5.160

279

25

304

34

270

187

457

717

1.174

24

1.150

2003

5.090

275

27

302

31

271

189

460

660

1.120

20

1.100

2004

5.020

271

23

294

34

260

179

439

637

1.076

16

1.050

2005

5.640

305

47

352

90

262

182

444

573

1.017

17

1.000

2006

5.920

320

45

365

90

275

190

465

506

971

21

950

2007

5.090

275

64

319

41

278

192

470

339

809

9

800

2009

5.950

322

40

362

69

293

203

496

363

859

9

850

2010

5.100

276

53

329

62

267

185

452

353

805

5

800

2011

(Source: own data processing)

5.610

303

48

351

88

263

183

446

465

911

11

900

2008


1994

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2001

(Fonte: Elaborazione propria)

(Source: own data processing)

Produzione di cava 1.450 1.400 1.400 1.350 1.250 1.500 1.400 1.250 1.000 750 700 650 500 400 350 300 350 350 Quarry production Import grezzo 164 204 213 197 113 144 82 46 94 66 57 90 79 71 46 125 90 41 Raw import DisponibilitĂ grezzo 1.614 1.604 1.613 1.547 1.363 1.644 1.482 1.296 1.094 816 757 740 579 471 396 425 440 391 Raw availability Export grezzo 179 122 76 72 57 62 25 63 9 5 7 12 5 5 6 12 10 5 Raw export Carico di lavoro 1.435 1.482 1.537 1.475 1.306 1.582 1.457 1.233 1.085 811 750 728 574 466 390 413 430 386 Work load Sfrido di lavoro 588 608 630 605 535 648 597 505 445 332 308 298 235 191 160 169 176 158 Processing waste Produzione manufatti 847 874 907 870 771 934 860 728 640 479 442 430 339 275 230 244 254 228 Finished production Import lavorati 41 73 165 233 76 132 362 659 1.447 1.791 1.767 1.743 2.031 2.455 2.482 2.345 2.428 2612 Finished import DisponibilitĂ finiti 888 947 1.072 1.103 847 1.066 1.222 1.387 2.087 2.270 2.209 2.173 2.370 2.730 2.712 2.589 2.682 2.840 Finished availability Export lavorati 121 94 73 51 33 31 27 16 10 7 9 10 8 7 3 4 3 2 Finished export Consumo interno 767 853 999 1.052 814 1.035 1.195 1.371 2.077 2.263 2.200 2.163 2.362 2.723 2.709 2.585 2.679 2.838 Internal uses Ragguaglio a 000 mq. 14.190 15.780 14.480 19.460 15.060 19.150 22.100 25.360 38.420 41.860 40.700 40.020 43.690 50.380 50.120 47.820 49.620 52.500 Equiv. in 000 sq.mt.

PARAMETERS

131. south korea (000 tons)


1994

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

(Fonte: Elaborazione propria)

(Source: own data processing)

Produzione di cava 4.050 4.200 4.250 4.350 4.600 5.000 5.850 5.500 5.350 5.750 6.250 6.300 6.000 6.000 5.800 5.200 5.750 5.500 Quarry production Import grezzo 321 368 435 473 565 614 680 828 822 1.277 1.038 1.096 944 1.062 853 518 539 394 Raw import DisponibilitĂ grezzo 4.371 4.568 4.685 4.823 5.165 5.614 6.530 6.328 6.172 7.027 7.288 7.396 6.944 7.062 6.653 5.718 6.289 5.894 Raw availability Export grezzo 616 668 635 757 693 712 829 780 896 1.080 1.353 1.296 1.137 1.305 1.289 952 1.414 1.611 Raw export Carico di lavoro 3.755 3.900 4.050 4.066 4.472 4.902 5.701 5.548 5.276 5.947 5.935 6.100 5.807 5.757 5.364 4.766 4.875 4.283 Work load Sfrido di lavoro 1.540 1.600 1.660 1.667 1.834 2.010 2.337 2.275 2.163 2.438 2.433 2.500 2.380 2.360 2.200 1.955 1.998 1.756 Processing waste Produzione manufatti 2.215 2.300 2.390 2.399 2.638 2.892 3.364 3.273 3.113 3.509 3.502 3.600 3.427 3.397 3.164 2.811 2.877 2.527 Finished production Import lavorati 57 114 106 90 148 181 163 245 151 276 306 334 629 591 420 340 290 323 Finished import DisponibilitĂ finiti 2.272 2.414 2.496 2.489 2.786 3.073 3.527 3.518 3.264 3.785 3.808 3.934 4.056 3.988 3.584 3.151 3.167 2.850 Finished availability Export lavorati 793 846 862 836 893 947 1.199 1.081 947 1.133 1.017 1.146 1.266 1.330 1.156 1.016 1.054 1.086 Finished export Consumo interno 1.479 1.568 1.634 1.653 1.893 2.126 2.328 2.437 2.317 2.652 2.791 2.788 2.790 2.658 2.428 2.135 2.113 1.764 Internal uses Ragguaglio a 000 mq. 27.360 29.000 30.230 30.580 35.020 39.330 43.070 45.080 42.870 49.060 51.630 51.580 51.620 49.180 44.920 39.500 39.100 32.630 Equiv. in 000 sq.mt.

PARAMETERS

132. Spain (000 tons)


1994

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

(Fonte: Elaborazione propria)

(Source: own data processing)

Produzione di cava 300 300 350 400 400 350 300 300 250 250 300 300 300 350 350 300 350 300 Quarry production Import grezzo 778 867 1.009 1.554 1.273 1.595 1.275 1.282 1.158 788 1.317 1.448 1.451 1.244 1.137 961 1.251 1.850 Raw import DisponibilitĂ grezzo 1.078 1.167 1.359 1.954 1.673 1.945 1.575 1.582 1.408 1.038 1.617 1.748 1.751 1.594 1.487 1.261 1.601 2.150 Raw availability Export grezzo 2 17 35 26 29 41 48 21 14 9 9 9 7 16 6 5 7 9 Raw export Carico di lavoro 1.076 1.150 1.324 1.928 1.644 1.904 1.527 1.561 1.394 1.029 1.608 1.739 1.742 1.578 1.481 1.256 1.608 2.141 Work load Sfrido di lavoro 441 470 543 790 674 781 626 640 572 422 660 713 715 647 607 515 660 878 Processing waste Produzione manufatti 635 680 781 1.138 970 1.123 901 921 822 607 948 1.026 1.027 931 874 741 948 1.263 Finished production Import lavorati 59 88 110 160 156 201 196 177 300 260 451 458 487 364 347 351 346 319 Finished import DisponibilitĂ finiti 694 768 891 1.298 1.126 1.324 1.097 1.098 1.122 867 1.399 1.484 1.514 1.295 1.221 1.092 1.294 1.582 Finished availability Export lavorati 38 42 99 192 147 139 79 57 55 77 71 75 76 63 49 57 52 87 Finished export Consumo interno 656 726 792 1.106 979 1.185 1.018 1.041 1.067 790 1.328 1.409 1.438 1.232 1.172 1.035 1.242 1.495 Internal uses Ragguaglio a 000 mq. 12.140 13.430 14.650 20.460 18.110 21.920 18.840 19.250 19.740 14.620 24.570 26.070 26.600 22.800 21.680 19.150 22.980 27.650 Equiv. in 000 sq.mt.

PARAMETERS

133. TAIWAN (000 tons)


(Fonte: Elaborazione propria)

Produzione di cava Quarry production Import grezzo Raw import DisponibilitĂ grezzo Raw availability Export grezzo Raw export Carico di lavoro Work load Sfrido di lavoro Processing waste Produzione manufatti Finished production Import lavorati Finished import DisponibilitĂ finiti Finished availability Export lavorati Finished export Consumo interno Internal uses Ragguaglio a 000 mq. Equiv. in 000 sq.mt.

PARAMETERS

134. TURKEY (000 tons)

641

262

379

7

386

125

261

553

227

326

5

331

110

221

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

32

49

52

58

49

59

68

112

170

220

275

217

492

18

474

330

804

141

225

204

276

410

789 1.266 1.538

315

286

601

20

581

403

401

244

645

41

604

420

501

242

743

36

707

491

775

725

841 1.137

39

42

61

87

401

244

575

680

629

170

712

874

1287 1.706

1999 2.580

133

1866 2.410

1296 1.675

3162 4.085

1758 2.335

1035

1725

2764

241

2523

1754

4277

2906

7183

183

7000

2007

1324

1639

2963

240

2723

1893

4616

3312

7928

128

7800

2008

2010

2011

71

73

1.821

1.495

3.316

253

3.063

2.129

5.192

3.373

1.611

1.731

3.342

275

3.067

2.132

5.199

4.872

1.551

1.925

3.476

276

3.200

2.223

5.423

5.250

8.565 10.071 10.673

65

8.500 10.000 10.600

2009

(Source: own data processing)

3.750 11.640 13.170 16.160 19220 24500 33.690 29.800 28.700

473

799 1.095

645 1.153 1.087 1.272 1.724

41

904 1.114 1.045 1.211 1.637

628

984 1.024 1.198 1.532 1.889 1.770 2.052 2.774

148

945 1.132 1.249 1.402 1.808 2.299 2.559 3.318 4.312 4.920 6.420

45

7.530

132

104

1999

4.090 4.830 5.090 5.830 3.420 3.420 3.420 10.700

773

657

1998

407

23

7

1997

900 1.100 1.200 1.350 1.750 2.250 2.500 3.250 4.200 4.750 6.200

1996

578

750

1995

650

1994


(Fonte: Elaborazione propria)

Produzione di cava Quarry production Import grezzo Raw import DisponibilitĂ grezzo Raw availability Export grezzo Raw export Carico di lavoro Work load Sfrido di lavoro Processing waste Produzione manufatti Finished production Import lavorati Finished import DisponibilitĂ finiti Finished availability Export lavorati Finished export Consumo interno Internal uses Ragguaglio a 000 mq. Equiv. in 000 sq.mt.

PARAMETERS

50

59

109 4

105

43

62

131

193

17

176

3.260

45

95

3

92

38

54

87

141

20

121

9.240

1995

50

1994

135. UNITED KINGDOM (000 tons)

3.680

199

17

216

122

94

66

160

2

162

62

100

1996

5.010

271

22

293

177

116

80

196

6

202

102

100

1997

5.120

277

19

296

206

90

62

152

9

161

61

100

1998

5.550

300

25

325

191

134

93

227

10

237

87

150

1999

6.850

370

24

394

231

163

113

276

34

310

110

200

2000

8.450

457

22

479

340

139

96

235

9

246

96

150

2001

629

28

657

469

188

131

319

13

332

182

150

2003

885

32

917

693

224

156

380

8

388

238

150

2004

934

45

979

679

300

206

506

9

515

315

200

2005

1.230

29

1.259

876

383

266

649

11

660

460

200

2006

1.257

33

1.290

826

464

323

787

24

811

561

250

2007

1.097

31

1.128

703

425

295

720

12

732

482

250

2008

921

34

955

558

397

276

673

10

683

433

250

2009

1.127

31

1.158

657

501

349

850

31

881

581

300

2010

1.035

31

1.066

596

470

325

795

93

888

588

300

2011

(Source: own data processing)

8.750 11.640 16.370 17.280 22.750 23.250 20.300 17.040 20.850 19.150

473

21

494

341

153

105

258

10

268

118

150

2002


1994

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

(Fonte: Elaborazione propria)

(Source: own data processing)

Produzione di cava 1.200 1.300 1.350 1.500 1.650 1.700 1.750 1.850 2.000 2.250 2.300 2.400 2.250 2.000 1.950 1.800 1.850 2.350 Quarry production Import grezzo 94 64 179 231 214 326 383 435 453 441 392 341 446 259 317 146 233 165 Raw import DisponibilitĂ grezzo 1.294 1.364 1.529 1.731 1.864 2.026 2.133 2.285 2.453 2.691 2.692 2.741 2.696 2.259 2.267 1.946 2.083 2.515 Raw availability Export grezzo 208 87 170 207 249 226 179 191 188 192 204 282 210 202 166 133 177 188 Raw export Carico di lavoro 1.086 1.277 1.359 1.525 1.565 1.800 1.954 2.094 2.265 2.499 2.488 2.459 2.486 2.057 2.101 1.813 1.906 2.327 Work load Sfrido di lavoro 445 524 557 624 642 738 801 859 929 1.024 1.020 1.008 1.019 843 861 743 781 955 Processing waste Produzione manufatti 641 753 802 900 923 1.062 1.153 1.235 1.336 1.475 1.468 1.451 1.467 1.214 1.240 1.070 1.125 1.372 Finished production Import lavorati 637 856 678 933 1.106 1.314 1.432 1.716 1.903 2.430 2.881 3.386 4.497 5.018 3.639 3.001 3.156 2.764 Finished import DisponibilitĂ finiti 1.278 1.609 1.480 1.833 2.029 2.376 2.585 2.951 3.239 3.905 4.349 4.837 5.964 6.232 4.879 4.071 4.281 4.136 Finished availability Export lavorati 58 50 113 98 115 110 64 62 79 73 72 82 161 185 121 236 572 287 Finished export Consumo interno 1.220 1.559 1.367 1.735 1.914 2.266 2.521 2.889 3.160 3.832 4.277 4.755 5.803 6.047 4.758 3.835 4.009 3.849 Internal uses Ragguaglio a 000 mq. 22.570 28.840 25.290 32.100 35.410 41.920 46.630 53.450 58.460 70.890 79.120 87.970 107.350 111.870 88.020 70.950 74.170 71.210 Equiv. in 000 sq.mt.

PARAMETERS

136. UNITED STATES (000 tons)



Appendice critica

La documentazione statistica che costituisce la base del Rapporto, al pari di quelle utilizzate nelle edizioni precedenti, è stata oggetto di una ricerca a tutto campo, basata su fonti ufficiali per quanto riguarda l’interscambio, mentre le produzioni ed i consumi sono valutati alla luce di stime ragionate (ed in alcuni casi con la collaborazione di Soggetti locali), per la cui metodologia di dettaglio si rinvia alle informazioni dell’esercizio 2011. Ciò vale, altresì, per le ipotesi di sviluppo. In ordine alla produzione è da segnalare che - per quanto riguarda l’Unione Europea - si sono rese disponibili cifre quantitative di provenienza Eurostat, sia pure riferite al 2007 quale ultimo esercizio di avvenuta rilevazione ufficiosa. L’aggregato in questione evidenzia un volume lordo, comprensivo degli scarti di cava, pari a circa 39 milioni di tonnellate, costituite da grezzi calcarei (marmo e travertino), silicei (granito, basalto, porfido) e ardesiaci, cui corrisponde, detratta la perdita convenzionale, una quantità netta pari a 23 milioni di tonnellate, molto

vicina alle valutazioni già assunte nei precedenti Rapporti. Le cifre in quantità e valori riferite al traffico internazionale del settore provengono, per quanto di competenza e salvo eccezioni, da Comtrade, l’Organizzazione statistica delle Nazioni Unite, e dallo stesso Eurostat: in qualche caso, come quelli riguardanti India ed Iran, con gli aggiustamenti resi necessari dalla diversa articolazione del calendario rispetto a quello occidentale. All’utilizzo delle fonti è fatto riferimento specifico nelle note in calce alle tavole. Stante l’importanza determinante della Cina nel panorama lapideo mondiale, i consuntivi di questo Paese sono stati verificati, tramite la collaborazione dell’ufficio ICE di Pechino, con i dati ufficiali di fonte governativa locale. Il riferimento ai valori deve ritenersi complementare, in specie nel giudizio di lungo periodo, laddove il fattore quantitativo permette confronti omogenei e conseguenti valutazioni strategiche non influenzate dai


248

problemi di cambio e dagli oneri extragestionali. Il volume estratto è stato oggetto di verifiche incrociate con l’interscambio, sulla base di una prassi già consolidata, espungendo dai consuntivi i flussi di materiali poveri per uso strutturale, che in alcune situazioni raggiungono volumi di grande ampiezza ma di scarso valore unitario: i casi più significativi riguardano Cina, Croazia, Danimarca, Indonesia, Malaysia, Norvegia, Pakistan, e per quanto concerne i consumi, anche Afghanistan, Paesi Bassi e Singapore. Del pari, nelle rilevazioni riguardanti l’Italia, pur dandone atto per memoria, si è ritenuto di prescindere dalle cifre riguardanti i sottoprodotti (granulati e polveri), che soprattutto nell’export sono di forte rilevanza quantitativa ma di modesto apporto valutario. Modello di base nella rilevazione degli scambi lapidei, tanto più importanti perché interessano la maggioranza assoluta del fatturato mondiale, resta il modello input-output. Vi permangono problemi di elaborazione, interpretazione e perequazione dei dati, relativi ai tradizionali codici a quattro cifre (calcarei grezzi, silicei grezzi, lavorati semplici, manufatti con valore aggiunto, ardesia lavorata): nei casi, comunque circoscritti, di rilevanti discrasie, si è optato, in una linea di omogeneità con le rilevazioni precedenti, per considerare prevalente il dato di maggiore affidabilità o consistenza (in questo senso, la fattispecie di maggiore ampiezza riguarda l’export di grezzi calcarei dall’Egitto verso la Cina, verosimilmente condizionato dall’incidenza di spedizioni in regime sommerso: pertanto, nella predetta logica si è

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

ritenuto attendibile il consuntivo dell’import cinese corrispondente, confermato dalle verifiche locali di cui si è detto). Nelle classificazioni originarie del prodotto finito, ed in qualche caso marginale, anche del grezzo, come nei casi rispettivi di India e Sudafrica, esistono riferimenti a carattere disomogeneo suffragati dai valori medi: cosa che ha consentito di apportare i correttivi di competenza, ferma restando la cifra complessiva dei volumi scambiati dal Paese in riferimento. Le schede dei maggiori Paesi settoriali sono conformi al modulo in uso nei Rapporti pregressi. Al riguardo, l’astrazione più significativa riguarda i cascami di segheria e laboratorio, che in mancanza di riferimenti probanti sono stati assunti in una quota percentuale unitaria, dando luogo ad una sovrastima del prodotto a favore dei Paesi meno sviluppati dove la quota di scarto è verosimilmente più alta: in ogni caso, si tratta di escursioni contenute e parzialmente corrette dai lavorati semplici, in cui lo scarto in parola è più basso. Lo “share” delle perdite di lavorazione, oltre ad essere unificato geograficamente, risulta tale anche sul piano storico, sebbene il rapido progresso della tecnologia abbia indotto rendimenti certamente maggiori ma difficilmente quantificabili: ciò posto, si è optato per la conferma di una quota fissa determinata per convenzione nei due quinti del volume grezzo di base. Non è stato possibile utilizzare il sistema input-output per macchine, impianti e beni strumentali, tanto più che per molti Paesi le unità di misura quantitativa non hanno


Carlo Montani

carattere omogeneo essendo riferite al numero di pezzi anziché al peso. In ogni caso, il numero dei Paesi monitorati, compreso il controllo di quelli minori, è stato oggetto di un ulteriore potenziamento, in guisa da implementare anche per questo aspetto il ventaglio delle rilevazioni e da sottolineare il carattere mondiale del Rapporto. L’apporto dei Paesi di terza fascia, e quindi di rilevanza complementare, è riportato globalmente nella tradizionale definizione aggregata di “others”: ciò, iterando le maggiorazioni illustrate nel Rapporto per il 2011, applicate al subtotale dei Paesi rilevati sin-

249

golarmente nei modelli input-output. Tali maggiorazioni sono ragguagliate al tre per cento del subtotale in parola. Per quanto riguarda la parte macro-economica, resta da aggiungere che alcuni consuntivi, con particolare riferimento a quelli del prodotto interno lordo di vari Paesi, sono stati tratti dalle informazioni disponibili all’atto di predisposizione del Rapporto e che pertanto sono suscettibili di qualche scostamento, peraltro marginale, rispetto ai correttivi apportati dai suddetti Paesi o dalle Istituzioni internazionali in tempi successivi.



Appendix

The statistical data used as base for this Report, as well as the ones of the previous editions, are the result of a wide-ranging research, that is based on official sources the interchange regarding, while the consumptions are calculated through critical valuations (in several cases even with the collaboration of local operators). The details of the method of calculation refer to the information of 2011, that is to be applied even for the hypothesis of developing. The production concerning is to be point out that (for the European Union) the sources used for the quantities proceed from Eurostat, considering 2007 as last year of unofficial gathering. The Report in matter shows a total gross volume, inclusive of quarry discards, equal to 39 millions of tons, made up of raw chalky materials (marble and travertine)siliceous materials (granite, basalt and porphyry) and slate. The total gross volume corresponds to (deducted the conventional losses) a net amount of 23 million tons, close to the valuations of the previews reports. The amounts of quantities and values of

the international interchange come from Comrade, a statistical organisation on the United Nations, and from Eurostat itself. In several cases, as India and Iran, some adjustments have been made in order to adapt dates to the western calendar. For what concerns the use of the sources, a specific reference is to be found in the footnotes of the tables Due to the importance of China for the global stone sector, the data of this country proceed from the ICE office of Beijing, together with official data from the local governments. The reference to values has to be taken as complementary, especially for the long term evaluation, in the cases in which the quantity factor allows homogeneous comparisons and consequent strategic evaluations, that are not affected by change problems and extra-administrative binders. The extracted volume was the object of cross checks together with the interchange following an usual procedure, erasing from the final survey the flushes of poor materials used in building, that in several cases have a great size but a poor unit value.


252

The most important cases concern China, Croatia, Denmark, Indonesia, Malaysia, Norway, and Pakistan and for what concern consumptions Afghanistan, the Netherlands and Singapore. Italy concerning, the by-products (granulates and powders) has not been considered even if they cover an important role in exportation in matter of volumes but with a lower level of stock. The basically model in stone interchanging, than more important because it affects the absolute majority of global turnover, is the input-output model. There are still problems in elaborations, interpretation and equalisation of data that refer to the four numbers codes (raw chalky, raw siliceous, semi-processed products, surplus value manufactures, processed slate). For the few cases of mismatches the date chosen is the most reliable and significant one. (In this sense the bigger matter refers to the exportation of raw chalky materials from Egypt to China influenced by hidden shipping: that’s the reason why the Chinese survey could be considered as reliable, confirmed by in loco checks). In the original classification of the endproduct, and in some marginal cases even in the raw materials for example for India and South Africa, there are patchwork references beard out by average values. This allowed adjusting the different amounts, always considering the total amount of exchanging for every country. The sectorial tables for the most important countries confirm the previews Reports. This regarding the most important abstraction affects the sawmill and laboratory waste,

XXIII Report World Marble and Stones 2012

that has been adopted with a unit percentage amount, causing an overrate of product in favour to less developed countries, which produce an higher waste-rate. In any case the variations are low and partially adjusted by the semi-processed products for which the production waste is lower. The “share” of the processing waste, is geographically historically unified, even if the quick technological development brought to an higher output. That’s the reason why we opted for a fixed conventional rate of two fifth of the base raw product. It was impossible to use the inputoutput model for machines, plants and instrumental goods, even because the unities of measurement are different in several countries, in some cases they refers to the number of unit and not to the weight. In any case the number of analysed countries, including the “minor” one, has been strengthened, in order to broaden the monitoring and to underline the global nature of this Report. The contribution of third range countries appears under the traditional definition of “others”, this repeating the increases showed in 2011 Report, added to the subtotal of the Countries individually analysed by the input-output model. These increases are round off 3 per cent. The Macro-economy concerning, is to highlight that several survey, especially the one referring to the GDPs, has been taken from available information and could be prone to marginal gap from the adjustments made then by the different Countries or International Institution.


Indice dei nomi geografici Geographical Names Index

Afghanistan 248, 252

Bulgaria 9, 38, 187, 212

Africa 8, 10, 12, 30, 37, 39, 40, 49, 57, 205, 219, 252

Burkina Faso 30, 57

Albania 186, 211 Alentejo 191, 216

Cachoeiro 178, 204

Algeria 30, 57

Canada 8, 14, 15, 20, 37, 43, 44, 48, 178, 179, 203, 204, 205, 222

America 8, 10, 19, 30, 37, 39, 47, 57, 203

Capetown 30

Arabia Saudita 11, 19, 190

Carelia 193

Argentina 20, 48, 178, 203

Carrara 2, 3, 189, 214

Asia 8, 19, 21, 23, 30, 37, 47, 49, 51, 57, 220

China 44, 46, 47, 48, 50, 51, 52, 53, 54, 56, 57, 201, 202, 203, 204, 205, 206, 207, 208, 209, 210, 211, 212, 213, 215, 217, 218, 219, 220, 222, 251, 252

Australia 175, 201, 202 Bahamas 30, 57 Balmoral 181, 207 Bangalore 187, 213 Bangladesh 24, 52 Belgio 9, 11, 16, 19, 22, 23, 176, 177, 188, 194, 196 Belgium 38, 40, 44, 47, 50, 51, 202, 203, 208, 213, 219, 220

Cina 7, 8, 11, 12, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 29, 30, 175, 176, 178, 179, 180, 181, 182, 183, 184, 185, 186, 187, 188, 190, 191, 192, 193, 194, 195, 196, 198, 247, 248 Colombia 20, 48, 178, 203 Corea 8, 14, 15, 19, 21, 23, 26, 178, 180, 181, 184, 188, 196 Croatia 219, 252

Bhutan 24, 30, 51

Croazia 195, 248

Bolivia 10, 39

Czech Republic 40, 41

Brasile 8, 11, 12, 14, 15, 20, 23, 25, 26, 177, 180, 182, 198 Brazil 37, 40, 43, 48, 50, 53, 203, 205, 207, 222

Danimarca 22, 248 Denmark 50, 252


254

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

Domegliara 22, 50

Iceland 51

Durban 22, 49

India 8, 10, 11, 12, 14, 15, 19, 23, 24, 25, 26, 30, 37, 39, 40, 43, 44, 47, 50, 51, 52, 53, 57, 178, 180, 182, 184, 185, 187, 192, 193, 195, 196, 197, 204, 205, 207, 209, 210, 212, 213, 216, 217, 219, 220, 221, 247, 248, 251, 252

Ecuador 10, 39 Egitto 11, 12, 14, 16, 19, 180, 248 Egypt 40, 43, 44, 46, 205, 219 Espirito Santo 178, 204 Europa 7, 8, 9, 14, 15, 16, 17, 19, 22, 24, 25, 26, 29, 30, 178, 184, 185, 186, 187, 188, 189, 190 Europe 36, 37, 38, 43, 44, 45, 47, 50, 51, 52, 54, 56, 57, 203, 209, 211, 212, 213, 214 Filippine 10

Indonesia 24, 52, 180, 206, 248, 252 Iran 12, 14, 16, 19, 20, 25, 40, 43, 44, 47, 48, 53, 180, 205, 247, 251 Islanda 24 Isole Figi 24 Italia 8, 9, 11, 12, 15, 16, 17, 19, 20, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 29, 30, 175, 177, 178, 180, 181, 182, 183, 184, 185, 187, 188, 190, 193, 194, 195, 196, 197, 198, 248

Finlandia 11, 22, 180, 181, 182, 192

Italy 37, 38, 40, 41, 43, 44, 45, 47, 48, 50, 51, 52, 53, 54, 56, 57, 201, 203, 204, 205, 206, 207, 208, 209, 210, 213, 215, 217, 219, 220, 222

Firenze 15

Izmir 28, 55, 197, 221

Finland 40, 50, 205, 207, 208, 217

Florence 43 Florida 198, 222 France 44, 54, 202, 208, 209, 212, 230 Francia 16, 26, 27, 176, 182, 183, 187 Germania 7, 8, 19, 20, 25, 26, 27, 180, 182, 183, 184, 187, 190 Germany 36, 37, 47, 48, 52, 53, 54, 205, 207, 209, 210, 212, 215

Japan 36, 37, 43, 47, 48, 50, 51, 53, 204, 205, 206, 210, 211, 220 Kazakhstan 192, 217 Korea 43, 44, 47, 49, 50, 51, 53, 204, 205, 206, 213, 220 Kragujevac 13, 42

Ghana 30, 57

Las Vegas 199, 222

Giappone 7, 8, 14, 15, 19, 20, 23, 26, 178, 180, 181, 184, 185, 196

Liegi 177

Grecia 7, 9, 12, 16, 23, 186, 196

Lussemburgo 16

Greece 36, 38, 40, 44, 45, 51, 211, 220

Luxembourg 44

Guinea 30, 57, 176, 202

Macedonia 186, 211

Lucca 189, 214

Malaysia 248, 252 Hong - Kong 19

Maldive 30


XXIII World Marble and Stones Report 2012

255

Mali 30, 57

Polonia 8, 11, 27, 182, 189, 190, 194

Massa 189, 214

Portogallo 7, 8, 9, 12, 16, 22, 23, 183, 184, 190, 191

Medio Oriente 186 Messico 20, 24, 178 Mexico 48, 52, 203 Middle East 211 Minas Gerais 20, 48, 178, 204 Mosca 193 Moscow 217 Nepal 10, 30, 38, 57 Netherlands 44, 54, 215, 252 Nevada 199, 222 New Guinea 202 New Zealand 202 Nigeria 24, 52, 153 Norimberga 28, 184 Norvegia 11, 180, 248 Norway 40, 205, 252 Nuova Zelanda 176 Olanda 16 Paesi Bassi 27, 190, 248 Pakistan 24, 52, 248, 252 Papua 176, 202 Parigi 183 Pechino 28, 247 Peru 39 Philippines 38 Poland 37, 40, 54, 207, 214, 215, 219

Portugal 36, 37, 38, 40, 44, 45, 50, 51, 208, 209, 215, 216 Poznan 190, 214 Regno Unito 11, 20, 22, 187, 191, 192 Repubblica Ceca 11, 12 Russia 8, 24, 25, 37, 52, 192, 193, 217 Salonicco 186 S. Ambrogio 22, 50 Saudi Arabia 40, 47, 215 Seoul 206 Serbia 13, 42 Seul 181 Shanghai 28, 55 Siberia 193, 217 Singapore 248, 252 Spagna 8, 9, 11, 12, 16, 22, 23, 25, 30, 180, 183, 184, 190, 191, 192, 193, 194, 196 Spain 37, 38, 40, 44, 45, 50, 51, 52, 57, 205, 208, 209, 215, 216, 218, 220 Stati Uniti 7, 8, 14, 15, 19, 20, 21, 23, 30, 177, 178, 179, 180, 186, 187, 196, 198 Sudafrica 22, 30, 180, 194, 195, 248 Svezia 11 Svizzera 23, 26, 180, 188, 196 Sweden 40, 64 Switzerland 51, 53, 206, 213, 220 Taivassalo 181, 207 Taiwan 14, 15, 19, 21, 23, 26, 43, 44, 47, 49,


256

51, 53, 188, 195, 196, 213, 220 Thailand 202 Thailandia 176 Thessaloniki 211 Togo 30 Tokyo 185, 210 Toscana 189 Turchia 8, 11, 12, 14, 15, 16, 19, 20, 21, 25, 29, 180, 181, 187, 192, 193, 195, 196, 197, 198

XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012

USA 36, 37, 42, 43, 198, 204, 219, 220, 221, 222 Vallonia 176 Veneto 189, 214 Venezia 22 Venezuela 20, 48, 136, 178, 203 Venice 50 Verona 22, 28, 50, 55, 188, 189, 214

Turku 182

Vietnam 180, 206

Tuscany 214

Vitoria 178, 204

Ucraina 192, 193

Wroclaw 190, 214

Ukraine 217 Unione Europea 9, 12, 14, 15, 16, 17, 20, 26, 189, 190, 192, 247 United Kingdom 48, 50, 212, 216 Urali 193

Xiamen 28, 55 Zambia 30, 57

N.B. - Non sono elencati i nomi geografici delle tavole fuori testo. R. - The geographical names reported in the statistical tables are not listed.



Sommario XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012 Prefazione 1. Condizioni macro-economiche 2. Attività edilizia 3. Il fattore lavoro 4. Uno sviluppo ad ampio spettro 5. Estrazione e trasformazione 6. Tendenze produttive 7. Dimensioni dell’interscambio 8. Caratteri strategici 9. Unione Europea 10. Italia: stagnazione annunciata 11. Cina: leadership irreversibile 12. Altri protagonisti 13. Caso Turchia 14. Il sistema dei trasporti 15. Consumi in crescita 16. Pietra e demografia 17. Macchine e impianti 18. Beni strumentali 19. Concorrenza e promozione 20. Pietra del futuro

5 7 8 9 10 11 12 13 15 16 17 18 19 20 22 23 24 25 26 27 28

Conclusione

29

Documentazione statistica Schede dei maggiori Paesi 1994-2011 Appendice critica

59 175 247

Indice dei nomi geografici

253


Table of contents XXIII World Marble and Stones Report 2012 Preface 1. Macro-economical conditions 2. Building activity 3. The employment factor 4. A wide development 5. Extraction and transformation 6. Productive trends 7. Interchange sizes 8. Strategical in nature 9. European Union 10. Italy: stagnation announced 11. Chine: irreversible leadership 12. Other protagonists 13. Turkey 14. Transport system 15. Increasing consumption 16. Stone and demography 17. Machines and plants 18. Capital goods 19. Competition and advertising 20. The stone of the future

35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55

Conclusion

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Statistical tables Leading Countries files 1994-2011 Critical Appendix

59 201 251

Geographical Names Index

253



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