Congiuntura internazionale Produzione · Scambi · Consumi Tecnologie · Beni strumentali Schede dei Paesi leader
marmo e pietre nel mondo
Rapporto marmo e pietre nel mondo 2012 Report marble and stones in the world 2012
marble and stones in the world International trend Production · Exchanges · Consumptions Technologies · Capital goods Leader countries file
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XXIII Rapporto 2012 XXIII Report
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Carlo Montani
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19-09-2012 16:02:18
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© 2012 Aldus Casa di Edizioni in Carrara Tutti i diritti riservati Carlo Montani XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012 XXIII World Marble and Stones Report 2012 Progetto editoriale Daniele Canali Traduzione / Translation Effeemme Lingue e Didattica Centro Servizi of Mori Erika and Furia Federica, Aulla La riproduzione è consentita per utilizzi didattici o scientifici
Carlo Montani Congiuntura internazionale Produzione · Scambi · Consumi Tecnologie · Beni strumentali Schede dei Paesi leader
XXIII Rapporto 2012 XXIII Report marmo e pietre nel mondo
marble and stones in the world International trend Production · Exchanges · Consumptions Technologies · Capital goods Leader countries file
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Prefazione
La presenza della pietra nelle costruzioni e nell’architettura civile è una costante universale, in atto da diversi millenni. Non esistono epoche, comprese quelle più lontane, in cui l’uso lapideo non abbia avuto un ruolo importante, sia sul piano strutturale che su quello decorativo, ma l’ultimo mezzo secolo ha fatto registrare un’accelerazione molto accentuata grazie al progresso tecnologico, al contenimento dei costi ed alle crescenti preferenze manifestate da progettazione e clientela; e nello stesso tempo, grazie allo sviluppo dell’interscambio, indotto dalle politiche di valorizzazione delle risorse avviate in molti Paesi, e da trasporti celeri e funzionali. Marmi e pietre appartengono alla civiltà umana senza distinzioni di latitudini e longitudini: non esistono Paesi in cui non abbiano luogo impieghi di questi materiali e che non siano presenti, a diversi livelli quantitativi, nella movimentazione internazionale dei grezzi e soprattutto dei lavorati. La continuità degli investimenti in impianti ed infra-
strutture, e per quanto possibile nella stessa ricerca, garantisce apprezzabili ottimizzazioni della produttività e della sicurezza, contribuendo in misura fondamentale al trend di espansione in atto da decenni. È naturale che la tecnologia non possa prescindere dal marketing. In effetti, le garanzie di durata, economia di manutenzione e resistenza tipiche del lapideo debbono coniugarsi con la tutela delle condizioni di lavoro e quella non meno attuale dell’ambiente, ma nello stesso tempo sono legate ad un confronto sempre più stringente con problemi distributivi e promozionali tra cui emergono quelli della competitività: non solo in termini di costi, ma prima ancora, nell’ottica di approccio ad un mercato mondiale parcellizzato e selettivo. La conoscenza della domanda e dell’offerta nelle loro complesse articolazioni di origine, tipologie produttive e sbocchi, e nella loro evoluzione congiunturale di breve e lungo periodo, diventa un fattore gestionale di rilievo strategico, sia nella programmazio-
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ne degli interventi settoriali, sia nelle scelte di budget aziendale. In questo senso, il Rapporto intende rinnovare una struttura di supporto la cui funzione è ormai consolidata, e nello stesso tempo suffragata da ulteriori estensioni della rilevazione di base, in modo da estenderla a nuovi fattori significativi. Al riguardo, è da evidenziare che il numero dei Paesi monitorati risulta pervenuto al nuovo massimo di 96. Il settore lapideo è stato in grado di confrontarsi con la crisi economica mondiale degli ultimi anni con risultati notevolmente migliori rispetto alla media. È giusto sottolineare questo aspetto, perché dimostra che marmi e pietre posseggono una valenza strategica riconosciuta ufficialmente in diversi Paesi, e
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che la domanda, lungi da caratteri elastici e da concessioni alla moda, è suffragata da fattori obiettivi come la competitività tecnologica e cromatica, e la conseguente idoneità a soddisfare esigenze funzionali ed estetiche nell’ambito di una sinergia irripetibile. In definitiva, le previsioni di crescita che derivano dall’estrapolazione delle serie storiche di produzione, interscambio e consumo, oltre a trovare conferma nella verifica sperimentale di quelle formulate nei precedenti Rapporti, consentono di rinnovare un’antica fiducia nel marmo e nella pietra, a patto che venga supportata, sia nei Paesi in via di sviluppo sia nelle economie mature, da una consapevole politica, istituzionale e aziendale, di adeguati investimenti.
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1. Condizioni macro-economiche Il mondo continua a crescere ed ascrive progressioni che in taluni casi hanno assunto un andamento quasi esponenziale, come nel caso della popolazione, pari a circa sette miliardi di unità (tav. 1), anche se il prodotto lordo, nell’ordine dei novemila dollari pro-capite in ragione annua, presenta forti differenze, alcune delle quali si vanno accentuando. Il 2011 ha fatto registrare decrementi diffusi nel tasso netto di sviluppo, sebbene il PIL mondiale abbia conservato una buona propensione alla crescita, nell’ordine medio di quattro punti (tav. 2), mentre quella dell’interscambio è stata quasi doppia. In Europa le precedenti condizioni critiche, che avevano coinvolto tutti i Paesi dell’Unione nel corso del 2009, perdurando nella maggior parte anche nel 2010, sono state parzialmente superate nel 2011 con le sole eccezioni di Grecia e Portogallo (tav. 3), mentre i tassi di disoccupazione ed i prezzi medi tendono comunque a salire (tav. 4) ed
evidenziano condizioni di maggiore disagio proprio nel Vecchio Continente. L’assunto trova conferma negli investimenti per ricerca e sviluppo, il cui gradiente di lungo termine vede in forte vantaggio i Paesi extra-europei con riguardo prioritario alla Cina, senza dire che nel ragguaglio al PIL il differenziale a favore di Giappone e Stati Uniti risulta assai ampio nei confronti dell’area europea, con la significativa eccezione della Germania (tav. 5). Le oscillazioni di cambio che si sono registrate nel corso del 2011 sono state relativamente contenute rispetto al passato, fatta eccezione per il franco svizzero, a fronte delle misure adottate nello scorcio conclusivo dell’esercizio, e per lo yen, nel quadro di un trend di medio periodo ormai consolidato (tav. 6). La fiducia in una ripresa accelerata è stata parzialmente elisa dai consuntivi ascritti negli Stati Uniti ed in Giappone, dove l’aumento marginale del PIL è stato inferiore alla media mondiale: nel primo caso di oltre
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un punto e nel secondo di quasi tre. Nondimeno, i Paesi emergenti non hanno tradito le attese, con aumenti non lontani dal dieci per cento in Cina, in India ed in altri Paesi asiatici, senza dire dell’ottima ripresa conseguita da Brasile e Russia. In altri termini, la congiuntura internazionale conferma l’esistenza di un mondo a velocità variabile, dove il recupero dei Paesi extraeuropei meno sviluppati prosegue a ritmo accentuato, mentre le economie mature accusano difficoltà di adeguamento ormai tradizionali: fenomeno che riguarda in primo luogo l’Europa ma si estende a Giappone, Stati Uniti e Canada, dove il problema della competitività si è fatto stringente ma dove esistono, ad un tempo, strozzature significative nel campo ambientale ed in quello finanziario. È positivo constatare che lo sviluppo mondiale conserva un’ampia propensione alla crescita, a prescindere da condizionamenti politici, se non anche militari, sempre in agguato. Del resto, il fenomeno è fisiologico, nella misura in cui la valorizzazione delle risorse possa essere conforme a criteri di razionalità e di cooperazione internazionale, perché corrisponde ad un incremento demografico costante ed a quello della domanda di beni reali, a cominciare dalla casa, che ne costituisce un corollario naturale.
2. Attività edilizia Il volano delle costruzioni conserva una grande importanza strategica quale supporto dello sviluppo mondiale: il 2011 non ha fatto eccezione alla regola con un’incidenza degli
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investimenti sul PIL che è pervenuta all’11,1 per cento, recuperando il livello raggiunto nel 2000 e limitando a circa mezzo punto il ritardo rispetto al periodo precedente la crisi (tav. 7). Maggiori difficoltà si avvertono in Europa e soprattutto nel Nord America, mentre in Asia ed in Africa sono stati conseguiti nuovi massimi storici, quasi a sottolineare l’ampiezza delle loro potenzialità. La Cina, pur restando al di sotto dei suoi massimi storici, guida la graduatoria mondiale delle costruzioni residenziali, con circa 400 mila abitazioni mensili nuove ed un incremento su base annua pari all’ 8,4 per cento che itera quello del prodotto interno lordo, mentre la media dei maggiori costruttori mondiali ascrive una crescita di oltre sei punti, tanto più lusinghiera perché ha interrotto un trend discendente quadriennale (tav. 8). Nessun Paese, fatta eccezione per la Corea del Sud, è riuscito a raggiungere il massimo storico dell’attività costruttiva nel corso del 2011, ma nelle rilevazioni di lungo periodo riferite agli ultimi 12 anni è facile constatare il forte progresso di Turchia, Russia e Polonia, oltre a quelli della Cina e della stessa Corea, mentre gran parte dell’Europa ha dovuto confrontarsi con cedenze vistose, soprattutto in Spagna, Portogallo e sia pure in misura minore, anche in Germania ((tav. 9). Il bilancio più negativo resta, peraltro, quello degli Stati Uniti. L’Italia merita un’analisi specifica: nell’ultimo triennio il suo decremento è stato pari a circa 18 punti, assumendo una rilevanza di forte consistenza tanto più significativa in quanto inserita in un ristagno sostanzialmente cronico ed accompagnata da una cre-
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scita sistematica dei costi (tav. 10). Ancora più icastico è l’andamento di licenze e progettazioni, dove gli aumenti conseguiti fra il 2001 ed il 2005 sono stati seguiti da flessioni costanti che nell’ultimo triennio hanno portato a sempre nuovi minimi (tav. 11) cui ha corrisposto un’emorragia dell’occupazione tanto più grave, perché si è tradotta in una perdita netta di professionalità acquisite. Un aspetto non marginale della crisi italiana è costituito dall’aumento dei costi energetici in misura notevolmente superiore alla media. Nel giro di sei anni, sia quello dell’energia elettrica sia quello dei prodotti petroliferi sono cresciuti di circa un terzo, con una media annua nell’ordine del 6,5 per cento (tav. 12), aggravando le condizioni strategiche derivanti dalla contrazione della domanda e da crescite più che proporzionali per unità di prodotto. Il differenziale negativo nei confronti del mondo, che ha chiuso il 2011 in ulteriore ascesa pur essendosi dovuto misurare con problemi fondamentali come quelli dei finanziamenti o dei costi di trasporto, diventa più ampio proprio per l’Italia, anche se in Europa non mancano condizioni di maggiore difficoltà come quelle rilevate in Grecia, in Portogallo, e soprattutto in Spagna, dove le prospettive sono rese più ardue dalla presenza di una quota particolarmente elevata di unità immobiliari invendute. Il carattere strategico di questi problemi, lungi dal poterne programmare una soluzione funzionale nel breve termine, chiama in causa le forze sociali ed il nuovo appello a fare sistema, governato da una volontà politica consapevole, anche per quanto riguarda
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l’ampio settore dei materiali da costruzione ed in primo luogo quello di marmi e pietre, fonte di un ampio valore aggiunto e di contenuti socio-economici prioritari.
3. Il fattore lavoro Lo sviluppo tecnico non ha eliso l’importanza del lavoro nel mondo economico ed anzi l’ha resa tanto più significativa, in quanto collegata alla dinamica dei costi, ma nello stesso tempo alla tutela di salute e sicurezza della manodopera; e più generalmente, al tema ambientale. L’assunto è valido in ogni comparto, ma diventa prioritario nel lapideo, dove il fattore professionale svolge un ruolo insostituibile, non senza esprimere un costo dall’incidenza talvolta decisiva. È facile comprendere che il diverso livello di tale costo può costituire, a seconda dei casi, un incentivo allo sviluppo od una strozzatura. Il caso dell’Unione Europea, che pure esprime un aggregato relativamente omogeneo, è emblematico: nella sua industria manifatturiera il costo orario del lavoro rilevato nel 2011 presenta un’escursione di oltre 15 volte tra il massimo del Belgio, pari a 39,5 euro, ed il minimo della Bulgaria che si attesta a 2,6 euro (tav. 13). Si può aggiungere che nonostante i venti di crisi dell’ultimo triennio questa variabile ha continuato a progredire con un tasso che in 18 Paesi è risultato superiore a quello dell’Unione, raggiungendo il doppio nel caso dell’Italia, dove la media annua del periodo è stata del 4,5 per cento. I problemi del lavoro continuano ad evidenziare l’esistenza di condizioni difficili, soprattutto in diversi Paesi del terzo mondo
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dove la questione più scottante è sempre quella dell’occupazione infantile, che la Child Labour Convention del 2005, ratificata da una larghissima maggioranza dei 178 Stati aderenti all’ILO, aveva deciso di vietare tassativamente, in modo specifico nelle cave e nelle miniere, per i minori di 18 anni. Eppure, secondo rilevazioni aggiornate dello stesso ILO (International Labour Office), sono ancora parecchi i Paesi in cui la prassi del lavoro minorile è tollerata in via di fatto, alla stregua della sua “invisibilità”. Per alcune situazioni sono state effettuate indagini dettagliate, come nei casi delle Filippine o del Nepal, dove è risultato che nelle cave di pietra sarebbero occupati, rispettivamente, 17 e 32 mila minori, con una presenza femminile quasi uguale a quella maschile, un tasso infortunistico che nella seconda fattispecie arriva al 19 per cento, ed una forte diffusione di malattie professionali, per la maggior parte prive di qualsiasi cura, anche per la lontananza dagli ospedali e per il costo dei trasporti a carico del lavoratore. Soprattutto nell’America Latina, e più episodicamente in Africa, non è mancato qualche successo dell’impegno istituzionale contro il lavoro minorile, come è accaduto in Bolivia, in Ecuador e nello stesso Perù, dove peraltro è stata documentata l’esistenza di bambini preposti all’opera di spaccapietre sin dall’età di quattro o cinque anni. L’occupazione minorile più ricorrente in campo lapideo e di gran lunga più numerosa, è quella dell’India, dove secondo valutazioni dell’Unicef un quinto della manodopera sarebbe fuori legge anche da questo punto di vista, tanto da sfiorare il milione di unità in
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cifra assoluta: si tratta di stime prive di supporto statistico, in quanto l’occupazione in parola è necessariamente sommersa. Al riguardo, vale la pena di sottolineare che non mancano importanti acquirenti occidentali del granito indiano che effettuano controlli diretti ed ufficiali, rivolti ad accertare il rispetto della normativa internazionale in materia, assimilata ad un vero e proprio Codice etico, escludendo ogni rapporto commerciale con chi ne prescinda. Il tema del lavoro e della sua tutela a livello internazionale rimane una priorità assoluta anche sul piano economico, essendo collegato alla necessità di rivalutare psicologicamente il mestiere e di creare una condizione indispensabile ad uno sviluppo effettivo ed efficace.
4. Uno sviluppo ad ampio spettro La crescita della produzione lapidea, che nei Paesi del terzo mondo risulta notevolmente superiore a quella delle economie mature, comporta problemi tecnico - economici spesso trascurati a fronte di una conclamata priorità distributiva, percepita come tale sostanzialmente dovunque. Si pensi al finanziamento degli investimenti, alla solvibilità degli impegni verso i fornitori di tecnologie, ad una formazione professionale conforme alle esigenze di una domanda orientata verso la qualità. Ciò, senza dire del perseguimento di livelli più avanzati di produttività, di sicurezza e di tutela ambientale, la cui urgenza è avvertita con adeguata consapevolezza critica anche nei Paesi in via di sviluppo. La questione più stringente resta quella de-
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gli scarti, non solo per una quantità in cifra assoluta notevolmente superiore al volume del prodotto netto, ma nello stesso tempo perché il materiale inutilizzabile, estratto o lavorato nel terzo mondo, esprime quote in proporzione maggiori senza assumere un rilievo economico decisivo come altrove, data la bassa incidenza dei costi della manodopera e quindi di stoccaggio, rispetto all’Occidente ed agli altri Paesi avanzati. Si tratta di una questione a carattere infrastrutturale che coinvolge la volontà politica e la capacità di programmazione dei Paesi interessati, ma nello stesso tempo, la capacità di cooperazione a livello internazionale. Nelle cave il problema assume consistenze quantitative particolarmente ampie, in specie nel settore calcareo, ma nei laboratori acquista una dimensione di rilievo immediato circa la qualità del manufatto, perché nei Paesi terzi è ricorrente il tentativo di utilizzare il sottoprodotto e di trasformarlo a costi minimi in lavorati standard di scarso valore unitario, traducendolo in una sorta di sopravvenienza attiva facilmente commercializzabile. Il mondo delle imprese manifesta attenzioni crescenti per questi problemi. In particolare, la giovane “World Natural Stone Association” (Wonasa), costituita nel 2010 ma forte dell’adesione di 15 Paesi, tutti di significativo livello settoriale, ha già attirato le attenzioni del caso sul tema della genuinità e prima ancora su quello della sostenibilità, attraverso un apposito Gruppo di lavoro e la prima stesura di un “codice di condotta” che aspira a diventare il riferimento del settore anche sul piano della tutela professionale. Aderiscono alla struttura organizzativa Ara-
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bia Saudita, Belgio, Brasile, Cina, Egitto, Finlandia, India, Italia, Norvegia, Polonia, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia, Turchia e Regno Unito. Ciò significa che, potenzialmente, un’ampia maggioranza della produzione mondiale si riconosce nella necessità di “fare sistema” e di collaborare positivamente per la soluzione di alcuni problemi settoriali di base. La maturazione di questa coscienza critica è un fattore innovativo che deve essere sottolineato in quanto idoneo a suffragare coi fatti, anche nel campo lapideo, una teoria dello sviluppo ad ampio spettro in cui l’obiettivo economico vada a coniugarsi con quello tecnico, nella salvaguardia dei valori e dei diritti civili promossi dalle Nazioni Unite e dagli altri Organi internazionali.
5. Estrazione e trasformazione Il trend mondiale di crescita produttiva del lapideo, pur essendosi dovuto confrontare anche nel 2011 con difficoltà congiunturali sempre notevoli, è proseguito ulteriormente, mettendo a segno una maggiorazione del volume estratto, al lordo degli scarti di lavorazione, nell’ordine dei quattro milioni e mezzo di tonnellate, con un incremento di circa quattro punti. Il prodotto netto delle attività trasformatrici si è ragguagliato ad oltre 68 milioni di tonnellate, con una progressione proporzionale a quella del materiale di cava (tav. 14). Il riparto merceologico è rimasto favorevole ai calcarei, ma la maggiore accelerazione del marmo e del travertino rispetto al granito ed agli altri silicei, che aveva caratterizzato
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gli ultimi esercizi, sembra essersi attestata sul nuovo punto di equilibrio, intorno al 60 per cento di quota calcarea, cui si era già pervenuti alla metà degli anni novanta (tav. 15). Resta complementare il ruolo dell’ardesia, che ha partecipato solo marginalmente al pur contenuto aumento produttivo. Il carattere di maggiore evidenza statistica ravvisabile nella struttura estrattiva riguarda la sua concentrazione in un numero relativamente circoscritto di Paesi: i primi dodici, che sono i soli ad avere prodotto oltre un milione di tonnellate nel corso dell’anno, hanno espresso l’85,8 per cento del totale (tav. 16), mentre nei primi tre (Cina, India e Turchia) si è concentrata oltre metà del volume mondiale, con l’ennesimo incremento del loro vantaggio sulla concorrenza, le cui quote sono in regresso specialmente nel gruppo europeo, sceso al 23,7 per cento (tav. 17), mentre quello asiatico ha sfiorato il 60 per cento. Nella graduatoria dei “top twelve” la presenza europea è quantitativamente maggioritaria ma con uno “share” quasi marginale rispetto a quelli dei grandi leader, cui si aggiungono l’Iran in quarta posizione ed il Brasile in sesta, mentre in Africa si è avuto un ulteriore consolidamento dell’Egitto come Paese primatista a livello continentale. Nell’Unione Europea il primato produttivo è rimasto appannaggio dell’Italia con una quota di circa un terzo, significativamente inferiore a quella del 2001 (tav. 18), cui seguono Spagna, Portogallo e Grecia, mentre le quote degli altri Paesi membri sono notevolmente più limitate. In effetti, l’Italia è il solo Paese europeo, con la Repubblica Ceca, ad avere regredito in misura apprezzabile anche in cifra assoluta.
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La produzione mondiale di manufatti lapidei, sempre nel 2011, ha avuto riguardo a quasi 1,3 miliardi di metri quadrati equivalenti riferiti allo spessore convenzionale di cm. 2 ed è stata destinata all’edilizia nella misura di tre quarti del totale (tav. 19) mentre la quota a saldo ha trovato impiego, nell’ordine, in arte funeraria, arredo urbano ed altri usi. Si deve notare, peraltro, che nell’utilizzo edilizio figurano anche i lavorati per il decoro di bagni e cucine, dove il progresso produttivo e distributivo degli ultimi anni è stato più accentuato. Nel periodo lungo, riferito all’ultimo quindicennio, la produzione mondiale è quasi triplicata, con un tasso medio di crescita del 10,8 per cento in ragione annua che, nonostante il rallentamento degli ultimi esercizi, costituisce un ottimo risultato in quanto attesta il favore della progettazione e della clientela per il materiale lapideo, nella sua qualità di prodotto di natura.
6. Tendenze produttive L’evoluzione tecnica del settore continua ad esprimere una tendenza ormai generale verso il contenimento dei costi e la razionalizzazione delle procedure produttive, nel quadro di una compatibilità ambientale la cui priorità, almeno nelle economie mature, è condivisa da tutte le forze sociali. Non a caso, la ricerca, sebbene condizionata da ricorrenti strozzature finanziarie, dopo avere messo a segno risultati decisivi nel campo dell’automazione e del controllo numerico computerizzato, va affrontando le complesse questioni della qualità totale che non si limitano ad investire il momento strettamente
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tecnologico ma si estendono a quello della cosiddetta produzione sostenibile, in specie nella fase estrattiva. Un modulo importante è quello che riguarda la progressiva riduzione degli spessori medi, anche nei rivestimenti esterni degli edifici, dove si vanno diffondendo in misura crescente quelli inferiori ai due centimetri: la matrice di questa opzione deve essere cercata, in primo luogo, nell’esigenza di un’edilizia più leggera, pur salvaguardando gli indici di resistenza; ed in subordine, nell’opportunità di contenere i costi, nonostante il volume maggiore delle perdite di taglio. Ne consegue che nelle valutazioni del consumo e dell’interscambio, soprattutto in prospettiva, si determina una sorta di riserva occulta, in quanto i metri quadrati effettivi oggetto di utilizzo sono spesso inferiori a quelli rilevati in base allo spessore convenzionale dei due centimetri. Altri fattori che caratterizzano il momento produttivo del settore lapideo sono, da un lato, il notevole impatto di un design alla permanente ricerca di novità, nel quadro di una propensione al perfezionismo estetico che ha trovato frequenti riconoscimenti istituzionali nei vari premi di architettura riservati all’utilizzo del lapideo; e dall’altro, la crescente diffusione dei lavori speciali, cui la tecnica avanzata ha giovato in misura determinante, in specie, come si diceva in precedenza, nell’arredo decorativo dei bagni e delle cucine, nel quadro di una significativa personalizzazione delle scelte estetiche e funzionali. Sta di fatto che non pochi soggetti produttivi hanno optato per una produzione specializzata di queste tipologie del manufatto, dove l’impegno professionale è
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certamente maggiore ma dove la concorrenza è più debole. Non meno notevole, almeno dal punto di vista simbolico, è l’attenzione all’uso del lapideo nell’oggettistica, ed in termini più decisamente innovativi nella stessa gioielleria, dove alcuni materiali “semipreziosi” di particolare efficacia cromatica hanno fatto registrare successi per qualche aspetto imprevedibili. Nella stessa ottica vanno segnalati taluni riferimenti alle pietre “curative” e quelli alle proprietà “mistiche” del marmo, che hanno trovato espressioni non trascurabili in culture assai diverse, come taluni messaggi della promozione settoriale statunitense od il tema “spirituale” della maggiore iniziativa collaterale tenutasi a Kragujevac, in Serbia, durante l’ultima fiera del comparto. Ciò significa che la produzione lapidea, consapevole delle opportunità implicite nella natura del materiale, non è aliena dall’intraprendere nuove strade che consentano di valorizzare la pietra nei suoi caratteri innovativi ed originali, capaci di costituire un differenziale importante nei confronti dei cosiddetti materiali contigui. In questo sforzo di ricerca e diversificazione le difficoltà della congiuntura hanno esercitato un ruolo non indifferente, ma le prerogative tecnologiche ed estetiche del materiale hanno costituito un “background” funzionale, indispensabile al perseguimento di risultati esteticamente ed economicamente validi.
7. Dimensioni dell’interscambio Un nuovo massimo nella storia economica del settore è stato conseguito nel volume
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degli scambi internazionali, pur dovendosi constatare la permanenza di vischiosità diffuse, che hanno permesso un aumento complessivo piuttosto circoscritto. Infatti, le quantità globali che bilanciano nei consuntivi dell’export e dell’import hanno avuto riguardo a 49,5 milioni di tonnellate, cui corrisponde una crescita di un milione in cifra assoluta, pari al 2,2 per cento. Il modello input-output, assunto a base della rilevazione incrociata, evidenzia come i calcarei grezzi (blocchi e lastre a piano di sega) abbiano alimentato scambi per 13,8 milioni di tonnellate (tav. 20) con un aumento del 3,6 per cento, mentre nei silicei grezzi si è avuto un flusso pari a 10,9 milioni di tonnellate (tav. 21), con una crescita del 3,9 per cento. Mediamente, il progresso del grezzo si è ragguagliato al 3,7 per cento ed ha assorbito la massima parte del maggior volume scambiato. Il prodotto finito, infatti, è rimasto quasi stazionario. I lavorati semplici, con un traffico di poco superiore a 3,4 milioni di tonnellate (tav. 22) hanno ascritto un aumento del 3,4 per cento, ma quelli con valore aggiunto, struttura portante dell’interscambio, sono saliti a 20,1 milioni di tonnellate dai 20 dell’anno precedente (tav. 23), con una variazione positiva limitata allo 0,4 per cento. Quanto all’ardesia, il suo consuntivo è risultato in flessione di quattro punti, collocandosi intorno a 1,25 milioni di tonnellate (tav. 24). La movimentazione internazionale, al netto della quota di scarto sul volume dei grezzi, ha interessato 729 milioni di metri quadrati equivalenti, con un aumento di 13 milioni in cifra assoluta (tav. 25) che si è tradotto in un progresso pari a poco meno di due punti per-
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centuali. Quanto al grado di lavorazione, è da porre in evidenza come il volume globale dei grezzi abbia raggiunto quello dei lavorati, con quote esattamente fifty-fifty. Il settore, in buona sostanza, ha consolidato la ripresa dell’anno precedente, ma non è stato in grado di ripetere i risultati del 2010, che avevano permesso di mettere a segno una crescita di 18 punti: la più alta degli ultimi 16 anni. In linea rispetto alla media è stato il consuntivo dell’Unione Europea, con 11,4 milioni di materiale esportato ed un aumento del 2,9 per cento (tav. 26), mentre l’import ha fatto registrare acquisti per 12,1 milioni di tonnellate (tav. 27) cui corrispondono sei punti percentuali e mezzo; meno vivaci sono stati i movimenti del resto d’Europa, limitati ad un milione di tonnellate nell’export (tav. 28) ed un milione e mezzo nell’import (tav. 29). Sono stati decisivi, invece, i flussi riguardanti i maggiori Paesi lapidei extra-europei, di importanza trainante per il settore, guidati da Cina, Turchia e India nelle spedizioni, con Egitto, Brasile ed Iran in ottimi ruoli di rincalzo (tav. 30), mentre negli approvvigionamenti hanno prevalso, dopo la stessa Cina, gli acquirenti tradizionali del grezzo o del manufatto, con riguardo prioritario a Stati Uniti, Corea del Sud, Taiwan, Giappone e Canada (tav. 31). Il quadro mondiale trova completamento in un ampio gruppo di altri Paesi extra-europei il cui singolo ruolo è sostanzialmente integrativo ma globalmente importante, sia nelle partenze (tav. 32) che negli arrivi (tav. 33). La sintesi riassuntiva per grandi aggregati conferma che i grandi protagonisti extraeuropei hanno ulteriormente sviluppato il
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proprio ruolo fondamentale, avendo espresso il 65,8 per cento dell’export mondiale contro il 62,7 dell’anno precedente (tav. 34), ed il 50,3 per cento dell’import, contro il 47,1 per cento del 2010 (tav. 35), mentre l’Unione Europea ha perduto circa due punti, riducendosi rispettivamente al 23 ed al 24,3 per cento.
8. Caratteri strategici La funzione propulsiva del lapideo (già dichiarata nel Congresso europeo tenutosi a Firenze nel 1964) è stata riconosciuta a livello internazionale da parte di varie Istituzioni, fra cui la stessa Organizzazione delle Nazioni Unite, e trova una conferma assai evidente nell’esame di lungo periodo, con riguardo prioritario all’interscambio, la cui incidenza sulla produzione è diretta ed immediata. In effetti, nel giro del ventennio il flusso dei movimenti quantitativi è quintuplicato, passando dai dieci milioni di tonnellate del 1989 ai 49,5 del 2011, con un tasso medio di sviluppo pari al 18,6 per cento in ragione annua (tav. 36), e con tre soli anni di interruzione del trend di ascesa (tav. 37). Va sottolineato come il processo di sviluppo sia stato più vivace nei prodotti con alto valore aggiunto (tav. 38) che costituiscono la voce disaggregata di maggiore consistenza quantitativa (tav. 39) ed a più forte ragione, di quella in valore. Nel lungo periodo, l’opportunità di crescita offerta da marmi e pietre è stata valorizzata da tutti i Paesi trainanti con la sola eccezione dell’Italia, che è l’unica ad avere fatto registrare un export in flessione persino nei confronti
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del 1994, assunto come anno base (tav. 40). Ciò vale anche per il breve periodo: nonostante il notevole rallentamento della crescita mondiale, il 2011 si chiuso in attivo per quasi tutti i maggiori Paesi esportatori, fatta eccezione per il Brasile e per la stessa Italia. Considerazioni analoghe valgono per l’import (tav. 41): a parte il caso del Giappone, penalizzato negli acquisti di grezzi, una volta da primato, a causa dei manufatti cinesi concorrenti, l’Italia risulta in flessione di lungo e di breve periodo, confermando anche per questo aspetto la difficoltà della sua industria trasformatrice, mentre altri Paesi hanno fatto registrare aumenti esponenziali, come nel caso della Cina, i cui acquisti sono cresciuti di 115 volte (!) nel giro del ventennio, od in quelli della Corea del Sud, del Canada e di Taiwan, dove gli aumenti sono stati rispettivamente di 13, di sette e di tre volte. Aumenti altrettanto icastici riguardano l’export di calcarei grezzi dalla Turchia (tav. 42) ed i relativi approvvigionamenti cinesi (tav. 43); le spedizioni del granito indiano e brasiliano (tav. 44) a cui hanno corrisposto approvvigionamenti di grande impatto da parte della stessa Cina e di Taiwan (tav. 44); la perdita della vecchia leadership portoghese nell’export di lavorati semplici, ancora una volta a vantaggio della Cina (tav. 46) opportunamente spalmato negli acquisti delle economie mature (tav. 47). L’elenco prosegue coi lavorati ad alto valore aggiunto, dove risultati di grande ampiezza nel periodo lungo sono stati conseguiti, in aggiunta a quelli cinesi, dalla Turchia e dall’India (tav. 48) a fronte delle vendite in Corea del Sud, Stati Uniti ed Europa (tav. 49); e si completa con l’ardesia, dove la tradizionale priorità espor-
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tatrice della Spagna è insidiata ancora una volta dalla Cina (tav. 50) e dalla sua capacità di penetrazione a tutto campo (tav. 51). I grezzi hanno partecipato allo sviluppo con una progressione che negli ultimi anni si è fatta impetuosa, in specie nel settore calcareo, ed hanno costituito un volano di sviluppo importante per molti Paesi di forte tradizione lapidea come la Turchia e l’Iran, o di più recente industrializzazione settoriale come l’Egitto. Il fenomeno ha interessato, sia pure in misura minore, Italia e Grecia, e più marginalmente Spagna e Portogallo, ma nella fattispecie è stato circoscritto ad operazioni di collocamento della materia prima in chiave meramente commerciale, in quanto scollegate da investimenti produttivi e da apprezzabili iniziative di verticalizzazione. In altri termini, il ruolo propulsivo del lapideo alla luce della sua idoneità ad avviare processi di sviluppo trova dimostrazione inoppugnabile nei grandi numeri ma non è immune da talune sacche di stagnazione più diffuse nei Paesi avanzati.
9. Unione Europea Le affinità culturali ed economiche tra Paesi europei, superiori a taluni contrasti tuttora in atto, convergono nel fare dell’Unione una grande realtà omogenea, testimoniata, anche nel settore lapideo, dalla notevole importanza degli scambi interni al sistema. Tuttavia la quota globale del commercio con il mondo extra-comunitario, diversamente da quanto accade in altri settori contigui, è prevalente, sia nell’esportazione, dove ammonta al 57,9 per cento (tav. 52) con significative
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accentuazioni per i lavorati e soprattutto per i calcarei grezzi; sia nell’importazione, dove la quota extra è pari al 65,4 per cento (tav. 53), con forti eccedenze nel prodotto finito e nel granito grezzo. Non mancano eccezioni importanti. Ad esempio, il volume delle spedizioni dal Belgio e dall’Olanda si riferisce quasi esclusivamente all’Europa, mentre i tassi più elevati di internazionalizzazione extra-comunitaria si riferiscono all’Italia ed alla Spagna. Analogamente, le quantità acquistate da Francia, Lussemburgo e Portogallo riguardano, per una buona maggioranza, materiali provenienti da altri Paesi europei, contribuendo alla cosiddetta macroregionalizzazione dei consumi in misura superiore alla media. La valutazione dell’interscambio europeo nel periodo lungo, che deve necessariamente completare quella a breve, conferma che lo sviluppo settoriale è stato notevolmente ridotto rispetto alla congiuntura mondiale. Infatti, nel giro di un decennio l’export in volume è aumentato del 16,2 per cento, e quel che più conta, in un numero minoritario di Paesi (tav. 54), mentre l’import quantitativo si è incrementato del 19,1 per cento, sia pure nella maggioranza dei casi (tav. 55). A conti fatti, il tasso di crescita europea nel decennio è stato inferiore ai due punti annui, mentre quello mondiale è risultato pari al 10,5 per cento. Fra i Paesi esportatori di maggiore rilievo settoriale che nel lungo termine hanno messo a segno gli aumenti più rilevanti dell’export si debbono citare, nell’ordine, Grecia, Spagna e Portogallo, mentre l’Italia ha accusato un decremento del 13,7 per cento. Per converso, questi quattro Paesi sono quelli
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che hanno fatto registrare importanti variazioni negative degli acquisti dall’estero. A conclusioni analoghe si perviene analizzando l’andamento storico dell’interscambio nell’Europa dei Quindici, dove le variazioni decennali evidenziano incrementi del 10,2 per cento nelle partenze (tav. 56) e del 20,1 per cento negli arrivi (tav. 57): il confronto con le cifre dei Ventisette mette a fuoco una maggiore propensione esportatrice nei Paesi di più recente appartenenza all’Unione. Per quanto si riferisce al valore, largamente maggioritario nel prodotto finito, l’esame disaggregato dei consuntivi europei più recenti propone, per il 2011, un aumento complessivo del quattro per cento nell’export ed una flessione del 5,3 per cento nell’import (tav. 58): tutto sommato, un differenziale relativamente contenuto, laddove si pensi alla forte incidenza degli acquisti di manufatti provenienti da Paesi terzi ed in primo luogo dalla Cina. A proposito dei lavorati, il raffronto tra prezzi medi dell’interscambio concernente i cinque maggiori Paesi lapidei dell’Europa conferma il primato italiano nella quotazione del manufatto spedito, che nel 2011 è pervenuta ad oltre 45 euro per metro quadrato equivalente, ma evidenzia nello stesso tempo una diffusa vischiosità nell’adeguamento fisiologico, dato che si tratta dello stesso prezzo spuntato nel 2003 (tav. 59). Secondo logica, notevolmente più bassi sono risultati, invece, i prezzi medi all’importazione.
10. Italia: stagnazione annunciata La ripresa, sia pure contenuta, che ha caratterizzato la congiuntura lapidea mondia-
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le nel corso del 2011, estendendosi anche all’Unione Europea almeno per quanto riguarda l’interscambio, non ha coinvolto l’Italia, il cui export in volume è diminuito del 2,6 per cento (tav. 60) mentre l’import ha accusato un calo del 4,1 per cento (tav. 61). Il parziale recupero ascritto nel 2010, dopo due anni di decremento nelle spedizioni e tre anni di regresso negli approvvigionamenti, aveva fatto confidare nel suo consolidamento, che invece è venuto meno in entrambe le direttrici di traffico, attestando la permanenza di ampie difficoltà distributive all’estero, cui si aggiungono quelle non meno notevoli del mercato interno. L’esportazione totale, al netto di sottoprodotti, è tornata ai livelli del 2003 ed è riuscita a contenere la flessione di lungo periodo per il contributo determinante dei calcarei grezzi, peggiorando in modo più accentuato il consuntivo in valore, dove si è registrato un calo del 21,2 per cento nel riferimento decennale (tav. 62). Alla luce di queste cifre non si può parlare di stasi, trattandosi di una stagnazione tanto più evidente in quanto riferibile a cause congiunturali in misura minoritaria: i bilanci degli altri Paesi lo dimostrano incontestabilmente. Alla vigilia della crisi, vale a dire nel 2007, l’incidenza dell’export grezzo su quello totale era stata di circa un terzo, mentre nel 2011 è balzata al 47,3 per cento, compromettendo la politica del valore aggiunto e dando luogo ad un ulteriore calo degli investimenti. Contemporaneamente, è cresciuta in misura ragguardevole la quota del prodotto finito sul totale dell’import in volume, che nello stesso periodo risulta passata dal 16,2 al 25,2 per cento: un altro segnale che sottolinea le
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difficoltà cui l’industria trasformatrice non è sembrata in grado, fino all’ultimo esercizio, di opporre antidoti efficaci. Non sfugge che l’esportazione italiana del 2011 ha progredito del 4,3 per cento nei confronti dell’esercizio precedente per quanto attiene al valore, ma si tratta di una goccia nel mare che non cambia le valutazioni di fondo. Del resto, a parte la diversa omogeneità delle cifre in volume, in specie nei confronti di lungo periodo, bisogna tenere conto del mix esportato, che evidenzia risultati migliori per i grezzi e privilegia, nell’ambito del prodotto finito, i materiali di maggior pregio unitario: cosa ininfluente per quanto si riferisce alle opportunità di carico delle segherie e dei reparti a valle. La quotazione media dei lavorati spediti all’estero, che è giunta a 45,65 euro per metro quadrato equivalente, ha ascritto un recupero di cinque punti (tav. 63), ma si è limitata a ripristinare il livello del 2003, confermando una vischiosità nell’adeguamento dei prezzi che caratterizza quasi tutto il decennio. In queste condizioni, non sorprende che la quota dell’export italiano rispetto al totale delle vendite italiane sui mercati esteri abbia dovuto contabilizzare un’ulteriore erosione, scendendo allo 0,42 per cento (tav. 64): nuovo minimo storico nell’ambito del trend discendente ormai ininterrotto a far tempo dal 2003. Affermare che la situazione non è facile risulta scontato, tanto più che l’esportazione non è riuscita a smaltire la maggiore offerta derivante dai problemi del mercato interno, traducendosi in aumenti degli stoccaggi standard e più spesso in crescite delle capacità produttive inutilizzate, con ovvie
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conseguenze sul piano degli investimenti, dell’occupazione e dei contenuti professionali del settore.
11. Cina: leadership irreversibile Lo stupore che il mondo lapideo avverte a fronte dei consuntivi cinesi non accenna a diminuire, anche se il nuovo Paese leader continua a collezionare ulteriori massimi da un anno all’altro. Il 2011 non ha fatto eccezione, con quantitativi estratti e lavorati che costituiscono un terzo di quelli mondiali, ed un interscambio in cui il nuovo segno positivo è stato garantito proprio dalla Cina, con l’esportazione capace di ascrivere una crescita pari ad oltre un milione di tonnellate (tav. 65), portandosi ad un totale di 13,5 (cui corrispondono oltre 70 milioni di metri quadrati equivalenti, a fronte di un volume del prodotto finito che supera i nove decimi del totale). Si tratta di un primato che va ampliandosi da un esercizio all’altro e mette in luce aumenti quasi esponenziali, in specie nel periodo lungo (tav. 66). Il valore corrispondente non è da meno: sempre nel 2011 è stato superato il muro dei cinque miliardi di dollari ed è stato conseguito l’aumento record di un miliardo nel volgere di un solo anno (tav. 67). L’importazione non è da meno, con quantitativi omogenei a quelli dell’export ma con un mix diametralmente opposto, in quanto costituito in larga prevalenza da prodotti grezzi destinati alla trasformazione locale, mentre il valore ha sfiorato i due miliardi e mezzo di dollari (tav. 68): anche in questo caso, con un aumento in cifra assoluta senza pari.
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La domanda di blocchi è particolarmente impetuosa per il marmo ed il travertino, tanto più che l’estrazione domestica vede una forte prevalenza del granito: questa rincorsa verso nuovi consuntivi da record ha privilegiato in modo straordinario le provenienze dalla Turchia e dall’Egitto, seguite da quelle spagnole. I soli Paesi che nel corso dell’esercizio hanno visto un rallentamento delle spedizioni grezze in Cina sono Italia ed Iran, che peraltro conservano significative posizioni di rincalzo; nel primo caso, salvaguardando il prezzo medio più alto, ad un livello doppio di quello complessivo (tav. 69). Quanto all’export di lavorati, le destinazioni di gran lunga prevalenti si sono confermate quelle in Corea del Sud e Giappone con quote rispettive di 2,4 e 0,8 milioni di tonnellate ed incidenze del 22,5 e del 7,7 per cento, ma in diversi altri Paesi le spedizioni dalla Cina sono giunte a volumi massimi: è il caso di Stati Uniti e Germania, dove sono sbarcati materiali con valore aggiunto per oltre 500 mila tonnellate a testa, mentre Belgio, Taiwan, Arabia Saudita ed Hong - Kong hanno effettuato acquisti di provenienza cinese per oltre 200 mila tonnellate cadauno. Prosegue la ricerca di condizioni contrattuali più remunerative per l’esportazione dalla Cina: il prezzo medio del lavorato spedito nel 2011 è salito a 24,3 dollari per metro quadrato equivalente, che costituisce il nuovo massimo storico ed ascrive una crescita del 20,7 per cento rispetto all’esercizio precedente, mentre il valore unitario complessivo è pervenuto a 370 dollari per tonnellata, con una rivalutazione del 13,1 per cento (tav. 70). In entrambi i casi, l’aumento marginale spuntato nell’esercizio è stato il più alto mai
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conseguito dal 1994 in poi. Meno significativo è stato l’aumento delle quotazioni all’import che sono pervenute a 484 dollari per metro cubo nei calcarei grezzi ed a 553 nei silicei, con adeguamenti rispettivi del 2,7 e del 3,5 per cento (tav. 71), che sottintendono oculatezza selettiva nelle fasi di programmazione e di collaudo degli acquisti. È cresciuto anche il prezzo medio dell’import di lavorati, salito a 36 dollari per metro quadrato contro i 31,5 dell’anno precedente: un buon consuntivo, in specie per le forniture dall’India che guida la graduatoria delle spedizioni di manufatti lapidei in Cina.
12. Altri protagonisti Il mondo lapideo ha fatto registrare modificazioni strutturali decisive in tempi relativamente brevi, portando alla ribalta del mercato diversi Paesi caratterizzati da un tasso di crescita superiore alla media, mentre altri hanno partecipato all’espansione generale in misura ridotta se non anche ininfluente. Le nuove realtà emergenti sono dislocate soprattutto in Asia, al pari di quanto si è visto per la produzione, ed in misura minore nell’America Latina, mentre l’Europa presenta tutte le caratteristiche delle economie mature, con crescite notevoli di importazioni e consumi cui corrispondono vischiosità produttive indotte da strozzature di varia natura, quali ambiente, credito e lavoro. Fra i maggiori protagonisti, a debita distanza dalla Cina, la prima citazione compete all’India, che occupa il secondo posto nella graduatoria produttiva mondiale ed ha avviato un discreto flusso di esportazione grezza
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anche nel comparto calcareo (tav. 72), in aggiunta a quello siliceo, che resta di gran lunga maggioritario (tav. 73): in entrambi i casi, è sempre la Cina ad acquisire la maggioranza relativa dell’export, con Regno Unito e Italia nelle posizioni successive. Le spedizioni di materiale finito procedono più alacremente, con un volume d’affari notevolmente maggiore di quello del grezzo (tav. 74) e con gli Stati Uniti in posizione di vertice, anche se nell’ambito quantitativo il volume di blocchi e semilavorati rimane prioritario. In condizioni analoghe opera il Brasile, il cui export di silicei grezzi ha destinazioni largamente prevalenti in Cina, ed in via subordinata in Italia (tav. 75), laddove quattro quinti dei lavorati sono oggetto di fatturazione sul mercato statunitense del manufatto (tav. 76), seguito da Canada, Messico, Venezuela, Colombia e Argentina. La Germania, prima acquirente europea, compare in settima piazza: in pratica, le spedizioni brasiliane di lavorati sono, sempre di più, un fenomeno quasi esclusivamente americano. Al contrario, l’ardesia del Minas Gerais, in fase riflessiva, ha trovato maggiori opportunità di collocamento nel Regno Unito ed in altri Paesi dell’Unione Europea (tav. 77). Una progressione esportatrice di grande impatto riguarda marmi e travertini grezzi dell’Iran (tav. 78), il cui volume è quintuplicato nel giro di un decennio: in questo caso, con un apporto quasi esclusivo della domanda cinese, che nel 2011 ha assorbito il 91,4 per cento di tutto l’export iraniano, peraltro di rilevanza secondaria a fronte di un ampio consumo interno. Sul versante dell’import è proseguita la fase riflessiva del Giappone, che ha quasi azze-
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rato gli approvvigionamenti del grezzo, un tempo di alto volume quantitativo e qualitativo (tav. 79), a favore di quelli del prodotto finito proveniente dalla Cina, ugualmente in regresso a far tempo dal 2005. Detto volume è quasi dimezzato (tav. 80) nonostante le vischiosità del prezzo medio, che nell’ultimo esercizio ha fatto registrare un calo del 4,5 per cento. Non meno critico è stato il comportamento degli Stati Uniti, tanto più preoccupante perché si tratta del primo mercato mondiale, tradizionale acquirente di lavorati: il consuntivo del 2011 ha evidenziato un incremento in valore del 3,2 per cento (tav. 82) cui ha corrisposto una flessione quantitativa pari a circa otto milioni di metri quadrati ed al 14,1 per cento, compensata soltanto in parte da un buon progresso delle produzioni domestiche. Tra i Paesi fornitori, il Brasile ha recuperato la posizione di vertice, sia in cifra assoluta (tav. 83) che in quota di mercato (tav. 84), seguito da Cina, Italia e Turchia; la variazione del mix statunitense importato ha dato luogo ad una crescita del prezzo medio nell’ordine dei 20 punti (tav. 85), con un fixing di 46,7 dollari per metro quadrato equivalente,
13. Caso Turchia In meno di 20 anni, la produzione lapidea turca è cresciuta di 16 volte, l’esportazione del prodotto finito di 19, e quella del grezzo di 50. Dal canto suo, il consumo interno non è stato troppo da meno essendosi incrementato di sette volte: nel mondo della pietra, soltanto la Cina ha fatto meglio, e non per tutti i parametri. Ciò significa che quello del-
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la Turchia è un caso emblematico di quanto possano, nonostante notevoli difficoltà congiunturali, la disponibilità di importanti risorse e le capacità di valorizzarle al meglio attraverso investimenti adeguati. In cifra assoluta, il consuntivo del 2011 mette in evidenza esportazioni totali al netto di sottoprodotti per oltre sette milioni di tonnellate ed un valore corrispondente pari a circa 1,7 miliardi di dollari (tav. 86), anch’esso in aumento quasi esponenziale. Si usa ripetere che il successo della Turchia deve essere ascritto in larghissima maggioranza all’impeto della domanda cinese di grezzi: l’affermazione è vera, tanto più che l’importazione del lavorato negli Stati Uniti, primo mercato di sbocco del prodotto finito, non sta affatto brillando. Tuttavia, nel caso di specie bisogna fare una distinzione importante: sempre nel 2011, l’esportazione turca di blocchi è calata del 32,4 per cento, con un regresso nell’ordine dei 120 milioni di dollari, mentre quella delle lastre è cresciuta del 45,5 per cento, guadagnando 170 milioni (tav. 87). Ciò significa che le segherie hanno potenziato la propria attività e che gli importatori cinesi hanno trovato convenienza ad acquistare marmi e travertini turchi anche in forma semilavorata, diversamente da quanto è accaduto per altre provenienze. I manufatti di marmo evidenziano un regresso del 4,9 per cento ma restano la componente maggioritaria di tutto l’export dalla Turchia, con il 36,8 per cento del totale. Il calo, peraltro, è ampiamente eliso dalla crescita del travertino lavorato che è stata pari al 60 per cento, portandosi a 200 milioni di dollari. In definitiva, se il 2011 evidenzia un aumento del 7,1 per cento nei grezzi, quello del prodot-
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to finito è inferiore di un solo punto; e giova aggiungere che l’export totale in valuta vede prevalere proprio il valore aggiunto, con il 52,9 per cento, senza dire che il grezzo partecipa con il 31,9 per cento di lastre mentre i blocchi si sono ridotti a meno del 15. In altri termini, la strategia esportatrice turca non si limita a lucrare sugli effetti di una domanda cinese pervenuta a livelli straordinari ma persegue un’oculata politica industriale e promozionale che coesiste con un valore medio per unità di prodotto rimasto sostanzialmente stazionario durante tutto l’ultimo decennio. Non si deve dimenticare che la Turchia possiede circa 14 miliardi di tonnellate in riserve accertate e coltivabili, pari a circa un terzo di quelle mondiali (secondo altre fonti il volume dovrebbe essere dimezzato ma l’assunto non cambia apprezzabilmente per quanto riguarda le strategie a breve e medio termine). Ciò vuol dire che l’industria turca del marmo e della pietra può orientare le proprie scelte tattiche in piena adesione alla dinamica del mercato mondiale senza compromettere potenzialità di ulteriore sviluppo oggettivamente eccezionali, supportate da una collaborazione altrettanto leader del momento scientifico. Per parte sua, il mercato interno è in grado di progredire ulteriormente, pur esprimendo un consumo medio pro-capite quasi doppio di quello mondiale ma tuttora lontano dai livelli dei Paesi europei di più spiccata vocazione lapidea e da quelli di Corea del Sud e Taiwan, che sono i massimi consumatori unitari in Asia.
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14. Il sistema dei trasporti Marmi e pietre, nonostante la crescente diffusione degli spessori sottili che hanno avuto importanti successi nell’ambito delle produzioni di qualità grazie al trattamento delle superfici tramite resinatura, restano materiali caratterizzati da un alto peso specifico e quindi da un’incidenza significativa del costo dei trasporti, accresciuta dal forte sviluppo degli scambi internazionali, generalmente ad ampio raggio. Gli utilizzi del mezzo gommato e di quello navale sono strettamente collegati: ad ogni carico marittimo, relativo ad un’ampia maggioranza dell’export, corrispondono almeno due trasporti stradali, cosa che si verifica anche nel caso di fruizione della ferrovia, tuttora limitata ma sempre in grado di assicurare alternative convenienti in talune fattispecie sostanzialmente obbligate: si pensi al trasporto del granito grezzo dalle cave del Sudafrica al porto di Durban, a quello dei silicei estratti in Finlandia e destinati alla Cina attraverso la linea transiberiana, ma anche al cosiddetto “treno del marmo” fra il porto italiano di Marghera (Venezia) ed il terminale di Domegliara S. Ambrogio, nel distretto lapideo di Verona. Avuto riguardo alle capacità di carico dei mezzi di trasporto (che nel caso di molte cave sono limitati alla sola motrice), al volume delle produzioni ed ai viaggi del manufatto per il luogo di posa in opera, il numero delle camionate settoriali utilizzate dal settore è stato calcolato, sia pure con grande approssimazione, in diverse decine di milioni all’anno: un indotto certamente prioritario, sia dal punto di vista del giro d’affari sia
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in chiave occupazionale. Qualche dato esemplificativo riguardante l’Europa consente di mettere a fuoco l’importanza che il comparto lapideo riveste nel bilancio dei vettori. Nel gruppo dei Quindici, le tonnellate oggetto di trasporto stradale sono state pari a 13,4 miliardi nel 2009 ed a 13,2 miliardi nel 2010: ebbene, l’incidenza di marmi e pietre, pur limitata ai soli scambi internazionali, è salita dallo 0,66 per mille allo 0,78. Si tratta di una crescita tanto più apprezzabile in quanto conseguita a fronte di un decremento complessivo del trasporto di merci su mezzo gommato (tav. 88) e soprattutto, in quanto destinata ragionevolmente a raddoppiare laddove si tenga conto delle spedizioni interne. È utile aggiungere che le incidenze più alte si sono registrate nei Paesi a maggiore vocazione lapidea, a cominciare dal 6,22 per mille del Portogallo, per proseguire col 2,06 dell’Italia, e con quote inferiori ma sempre più alte dell’unità in Belgio e Spagna. I livelli più bassi, invece, si sono registrati in Danimarca e nel Regno Unito, che non a caso figurano tra i Paesi europei con la minore propensione all’utilizzo lapideo. Un giudizio necessariamente sintetico sul ruolo trainante dei trasporti nel settore lapideo non può prescindere dall’importanza decisiva di questa infrastruttura nell’ottica di uno sviluppo collegato al potenziamento della produttività, all’elisione dei tempi morti ed alla necessità di valorizzare ogni utile sinergia a livello di sistema. La prevalenza del mezzo gommato e subordinatamente di quello marittimo chiama direttamente in causa il problema dei costi petroliferi, che nelle attuali condizioni rischia di diventare
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una strozzatura ragguardevole ed un collo di bottiglia capace di frenare le tendenze alla ripresa manifestate dalla domanda internazionale. D’altro canto, la questione è di rilevanza generale e sottintende il forte bisogno di una chiara volontà politica necessariamente globalizzata, capace di perseguire l’interesse, o meglio, il diritto di chiunque.
15. Consumi in crescita In modo analogo a quanto accade nella produzione e nell’interscambio, il progresso del consumo mondiale si è tradotto in una crescita di quattro punti anche nel 2011 ma è rimasto prerogativa di un numero piuttosto ristretto di Paesi. Da sola, la Cina contribuisce con un quarto del totale, pari ad oltre 300 milioni di metri quadrati equivalenti, mentre il gruppo dei primi cinque, cui appartengono anche India, Stati Uniti, Italia, Corea del Sud e Brasile (Paesi con almeno 50 milioni di metri quadrati posti in opera), raggiunge la metà (tav. 89). La propensione alla crescita è fisiologicamente diversa da un Paese all’altro con punte massime, nell’ordine, in Cina, Brasile e India (tav. 90), mentre quelli europei ed il Giappone mettono in luce flessioni di lungo periodo tipiche delle economie mature, ma nello stesso tempo, indici di pur differenziate condizioni di disagio: in questo senso, tra i risultati maggiormente negativi vanno segnalati quelli della Spagna e soprattutto della Grecia. Comunque sia, il consumo mondiale cresce significativamente da un anno all’altro, con una media che nell’ultimo decennio si è ragguagliata al 7,8 per cento.
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Particolare interesse deve essere attirato anche sul consumo pro-capite: è ovvio che le cifre assolute dell’utilizzo variano in funzione del numero di abitanti. Di qui, l’importanza della classifica riferita alle cifre unitarie, che vede emergere Paesi di limitata dimensione come il Belgio, primo ad avere superato il muro dei due metri quadrati a testa, o come la Svizzera che segue con oltre un metro quadrato e mezzo (tav. 91). Si tratta di risultati particolarmente lusinghieri che nel primo caso propongono l’esempio di un consumo superiore di ben dieci volte alla media mondiale, motivato da varie concause, quali importanza delle risorse, investimenti produttivi, attenzione progettuale e promozionale, condizioni economiche, tradizione. Non sono mancati importanti sviluppi del consumo unitario anche in Asia, come in Corea del Sud e soprattutto a Taiwan, balzato al terzo posto della graduatoria mondiale, mentre hanno regredito Italia, Spagna e Portogallo, pur conservando cifre di assoluto valore, oscillanti intorno al quintuplo di una media planetaria che per la prima volta ha superato 200 metri quadrati equivalenti per mille abitanti. Quanto alla Cina, il suo consumo pro-capite resta naturalmente nelle retrovie, ma cresce in modo talmente positivo da avere superato quello del Giappone, rimontando un distacco che nel 2001 si era espresso nella proporzione di uno a cinque. In pratica, non esiste alcun Paese in cui marmi e pietre non possano trovare collocazione. Da questo punto di vista, il contributo cinese è fondamentale e merita un riconoscimento specifico di ottimizzazione distributiva, perché nel 2011 sono stati addirittura 197 i Paesi di tutti i continenti che hanno
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importato prodotti lavorati dalla Cina: fra i tanti, persino Bhutan, Islanda, Isole Figi, e via dicendo. Il mondo della globalizzazione diventa operativamente più piccolo e sembra evolvere verso i caratteri di un enorme mercato domestico. Dal canto suo, l’Europa dei Quindici, con circa 250 milioni di metri quadrati posti in opera (tav. 92), esprime un impiego collettivo inferiore del 19,5 per cento a quello della sola Cina ma costituisce pur sempre un importante contesto funzionale anche dal punto di vista del carico di lavoro per le sue industrie trasformatrici, pari a circa venti milioni di tonnellate grezze, cui l’Italia ha contribuito per oltre un terzo. Esistono spazi disponibili per tutti, ma la loro fruizione presume le necessarie volontà imprenditoriali ed istituzionali.
16. Pietra e demografia La correlazione che esiste tra popolazione ed attività economiche è naturalmente ovvia, ed il settore lapideo non fa eccezione. Nondimeno, è interessante constatare come i Paesi col maggior numero di abitanti non siano necessariamente quelli con il più alto consumo di marmo e pietra, se non altro nel ragguaglio pro-capite. Oggi, sono soltanto undici i Paesi che esprimono una popolazione residente superiore a cento milioni, ma nel complesso ospitano il 57 per cento di quella mondiale (tav. 93), lasciando il saldo a tutti gli altri, che ammontano, fra grandi e piccoli, ad oltre 200. In questo campo, la leadership compete indiscutibilmente alla Cina ed all’India, dove
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si accentra il 35 per cento della popolazione stessa. Considerazioni analoghe valgono per la superficie disponibile, dove la graduatoria si apre con il primato della Russia. Ebbene, la Cina lapidea evidenzia, in sede d’interscambio, una leadership che risulta conforme a quella demografica, eccellendo sia nelle vendite che negli acquisti, mentre l’India, seconda esportatrice mondiale, precipita in basso quanto ad importazioni. Assai più notevoli sono le discrasie di settore che si rilevano in altri Paesi “top” dal punto di vista della popolazione: è il caso, nell’ordine, di Indonesia, Pakistan, Bangladesh, Nigeria e Messico, dove le quote dell’export e dell’import lapideo, e conseguentemente dei consumi, sono frizionali. Ciò significa con tutta evidenza che nel mondo esistono ampie sacche di consumi potenziali da promuovere, anche se la loro elisione deve necessariamente confrontarsi con problemi di finanziamento degli investimenti, a cominciare da quelli nell’edilizia di qualità, e naturalmente, con la necessità di implementare il reddito medio. La Cina persegue una linea di programmazione che si traduce in cifre coerenti anche nel comparto lapideo, grazie al bilanciamento quantitativo di export ed import che non trova corrispondenza in valore a causa delle diverse incidenze di grezzi e lavorati, ma che costituisce un caso praticamente unico nell’ambito del campione. Sta di fatto che il consumo unitario del prodotto lapideo nei Paesi leader in campo demografico è sempre inferiore alla media mondiale (con una punta massima nel Bangladesh: non a caso nelle posizioni di coda quanto a reddito unitario). Il fenomeno, solo
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apparentemente singolare, deve ascriversi al fatto che il gruppo in questione non comprende alcun Paese europeo (fatta una relativa eccezione per la Russia), quando è proprio l’Europa ad assicurare i maggiori volumi dell’impiego lapideo, almeno in proporzione agli abitanti. In altri termini, se è vero che i Paesi europei hanno dovuto rinunciare da tempo al vecchio primato tradizionale, a cominciare dall’Italia, è anche vero che il loro ruolo complessivo continua ad essere importante e che il “gap” lapideo degli altri, pur essendo in fase di progressiva riduzione, è tuttora di notevole ampiezza, lasciando spazi significativi alle politiche di sviluppo: da un lato produttive e dall’altro distributrici. Il mercato, in buona sostanza, è sempre lontano dal potersi considerare saturo.
17. Macchine e impianti Le incertezze congiunturali presenti nel sistema economico non hanno determinato conseguenze negative in campo marmo-meccanico, dove il tradizionale primato qualitativo italiano ha ricevuto un’importante conferma dai nuovi massimi dell’export. Nell’Europa dei Quindici, le spedizioni all’estero hanno fatto registrare un’ulteriore ripresa del 16,9 per cento che ha permesso di recuperare quasi integralmente il volume complessivo del 2008 con il contributo decisivo dell’Italia, tradotto in vendite quantitative per circa 83 mila tonnellate, in progresso di oltre 21 punti (tav. 94), mentre i maggiori concorrenti, Germania e Spagna, sono rimasti lontani dal rispettivo massimo.
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Progressi non meno significativi sono stati conseguiti nell’importazione europea (tav. 95), mentre l’interscambio riguardante il gruppo dei Ventisette Paesi dell’Unione ha messo in evidenza una composizione dell’export largamente favorevole alle spedizioni extra-comunitarie, pari al 75,7 per cento del totale (tav. 96), confermando il vecchio apprezzamento del mondo produttivo lapideo nei confronti della qualità, con riguardo ovviamente prioritario a quella italiana. L’assunto vale anche per il valore, in cui l’apporto italiano si è ragguagliato a 670 milioni di euro (tav. 97), pari al 61,4 per cento del fatturato europeo, con una quota extra-Unione pari a quattro quinti dell’export nazionale. Il valore medio per unità di prodotto si è ragguagliato a 990 euro per quintale nella cifra europea ed 810 euro in quella italiana, che ha fatto registrare il terzo regresso consecutivo, dopo il vertice di 920 ascritto nel 2008. Nel lungo periodo, con raffronto sull’anno base assunto nel 1998, resta un aumento di 22 punti (tav. 98) mentre quelli dei volumi esportati e del corrispondente flusso valutario hanno avuto riguardo, rispettivamente, al 59,1 ed al 94,3 per cento, esprimendo un differenziale che attesta, se non altro, l’impegno dell’industria marmo-meccanica in chiave di sviluppo della produttività. Le maggiori destinazioni dell’esportazione impiantistica italiana e conseguentemente di quella europea riguardano i grandi protagonisti mondiali del lapideo: nell’ordine quantitativo del 2011, India, Turchia, Iran, Brasile, Cina, che non a caso, e sia pure in sequenza diversa, figurano in testa alle graduatorie della produzione lapidea e dell’in-
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terscambio. Si deve constatare come i valori medi per unità di prodotto siano generalmente superiori a quello globale, con le sole eccezioni importanti dell’India ed in misura più ridotta, del Brasile (tav. 99). Globalmente, massima importatrice di tecnologie settoriali si è confermata la Cina, che nel 2011 ha quasi raddoppiato i propri acquisti dall’estero, portandoli a quasi 820 milioni di dollari con una crescita di ben quattro quinti rispetto al consuntivo precedente (tav. 100) e quote maggioritarie per le forniture di Giappone e Svizzera, mentre l’Italia figura in sesta posizione, contro la seconda del 2010, essendo stata superata anche da Taiwan, Corea del Sud e Germania. Pur potendo disporre di importanti produzioni domestiche anche in campo tecnologico, la Cina ha dovuto accrescere in modo impetuoso i suoi acquisti dall’estero, sia per fronteggiare importanti investimenti innovativi resi necessari dalla dinamica estrattiva e trasformatrice, sia in una logica di qualità. È stato notevole, poi, il recupero tuttora parziale della domanda statunitense che si è riportata intorno ai 200 milioni di dollari ma resta sempre lontana dai massimi pregressi (tav. 101): in questo caso, con un ottimo avanzamento della quota italiana, seconda soltanto alla cinese ed in buon vantaggio su Germania, Giappone e Taiwan. Ancora più significativo è risultato, infine, il consuntivo tecnologico dell’import brasiliano, salito a 90 milioni di dollari (tav. 102) con una crescita totale del 60 per cento ed una quota italiana del 59,5 per cento, in ulteriore ascesa di sette punti.
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
18. Beni strumentali L’industria lapidea alimenta un forte indotto anche nell’ambito dei consumi quotidiani di abrasivi e di utensili diamantati, usati quotidianamente nelle fabbriche di tutto il mondo: questi fabbisogni, in altri termini, non si riferiscono ad investimenti ma a spese per la gestione. Il mercato di questi materiali si colloca in una dimensione prevalentemente e tradizionalmente nazionale, ma l’interscambio tende a crescere, secondo una logica che aspira a coniugare al meglio i parametri economici e qualitativi con quelli di rendimento. Gli scambi a largo raggio restano inferiori a quelli dell’ambito macroregionale: lo confermano in misura probante i movimenti dell’Unione Europea, dove i valori risultano notevolmente superiori nella commercializzazione interna al gruppo dei Ventisette, sia nell’export (tav. 103) che nell’import (tav. 104). In ogni caso, il bilancio del 2011 risulta di segno generalmente positivo, anche se non mancano Paesi in controtendenza. Le vendite hanno evidenziato un ulteriore consolidamento della leadership tedesca, con l’Italia in seconda posizione, mentre negli approvvigionamenti le differenze sono più sfumate, con la Germania ancora in testa alla graduatoria, seguita dalla Francia. Gli aumenti che si sono avuti nell’ultimo esercizio sono omogenei, spaziando dal massimo del 13 per cento nell’esportazione fuori Europa ad un minimo del sette per cento nell’importazione corrispondente, e sottolineando che la ripresa del settore è stata mediamente considerevole anche in
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un contesto maturo come quello del Vecchio Continente, dove le opportunità di sviluppo sono meno ampie. Nel lungo periodo, l’export extra-comunitario, che è meno importante sul piano quantitativo ma risulta notevolmente più qualificato sul piano dei valori medi, evidenzia una forte crescita che ha portato ai nuovi massimi del 2011, mentre l’import, anch’esso in aumento per quanto attiene alle cifre assolute, rimane decisamente stazionario quanto ai prezzi (tav. 105). Su questo fenomeno incide in maniera significativa l’acquisto europeo di materiali cinesi. A tale riguardo, è da sottolineare che l’import comunitario di beni strumentali provenienti dai Paesi terzi, ed in primo luogo dalla Cina, ha superato, sempre nel 2011, i cento milioni di euro, pari a circa un terzo del totale, contro i 95,3 dell’anno precedente ed i 67,6 del 2009. L’apporto maggiore a questo flusso di acquisti è venuto ancora una volta dalla Germania, seguita da Paesi Bassi, Italia e Polonia. In buona sostanza, nel caso della Cina l’incidenza del trasporto diventa una variabile meramente complementare, assorbita da un differenziale di prezzo decisivo, anche se le attenzioni per la qualità, che nelle produzioni cinesi non è ottimale, sono ben dimostrate dal decremento dell’import extra-comunitario in Paesi importanti come Italia, Francia e la stessa Polonia. Nel mondo dei consumabili le produzioni domestiche restano prevalenti anche se il mercato ha perduto in maniera irreversibile il vecchio carattere puntiforme, ma il protagonismo cinese si è fatto largo anche in questo campo, grazie ad una competitività economica che nella fattispecie assume ca-
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ratteri aritmeticamente più evidenti rispetto a quelli rilevabili nel lapideo e nell’impiantistica. Tuttavia, la quota dei mercati occidentali acquisita dalla Cina è sempre lontana dalla maggioranza, sia per ovvie ragioni di funzionalità commerciale e di organizzazione distributiva, sia per i suddetti limiti qualitativi, che in taluni casi hanno indotto apprezzabili revisioni delle preferenze, col ritorno a prodotti europei di sperimentata valenza tecnologica.
19. Concorrenza e promozione Marmi e pietre operano in un sistema economico basato sulla logica della concorrenza e della competitività, tanto più che le loro destinazioni si riferiscono a libere scelte di mercato e quindi ad una domanda sufficientemente duttile, tipica dei materiali da finitura edilizia; ciò, con qualche correttivo riveniente dagli impieghi alternativi a carattere strutturale. In questa ottica, il confronto di maggiore frequenza è quello con la ceramica, anche se il ventaglio degli utilizzi lapidei è certamente più ampio, trovando spazio significativo nell’arredo urbano, nella funeraria e nei lavori speciali, mentre la destinazione delle piastrelle, peraltro di grande valenza quantitativa, riguarda soprattutto pavimenti e rivestimenti interni. Il rapporto fra ceramica e pietra rimane favorevole alla prima nel ragguaglio a metri quadrati prodotti, che tuttavia costituisce un riferimento meramente statistico perché il valore unitario medio diverge in maniera importante a vantaggio del lapideo, anche in funzione del peso e del carattere naturale di
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colori e tecnologia. In ogni caso, la tendenza di lungo periodo è favorevole al lapideo nel senso di un maggiore sviluppo di produzione ed impiego, sia pure coi limiti appartenenti alla fisiologia dei grandi numeri (tav. 106): la cosa è tanto più degna di nota, perché la ceramica consente processi produttivi standardizzati, mentre marmi e pietre si affidano soprattutto alla professionalità progettuale ed esecutiva. Il fatto di agire in un mercato selettivo e competitivo, nell’ambito di un settore dove il confronto tra marchi aziendali non è meno stringente di quello tra Paesi, non soltanto in tema di prezzi, sottolinea il ruolo della promozione quale corollario di una moderna politica di investimenti produttivi. Non a caso, le fiere del lapideo fruiscono di frequentazioni generalmente crescenti e di una diffusione internazionale estesa ad un alto numero di Paesi, anche se il turnover storico delle iniziative in parola ne attesta una ricorrente funzione tattica, con l’ovvia eccezione di quelle che hanno un riconosciuto valore di riferimento mondiale. In questo senso, oltre a manifestazioni consolidate come quelle di Verona, Izmir e Norimberga, si deve ricordare il forte successo più recente di Xiamen (tav. 107) che costituisce la naturale esplicazione dello strapotere lapideo cinese, ulteriormente testimoniato dalle altre fiere locali, a cominciare da quelle di Pechino e Shanghai, per concludere con le altre complementari. Promuovere non significa soltanto comunicare, documentare e mettere a disposizione della committenza potenziale ogni strumento utile a sostenere le decisioni d’acquisto. Prima ancora, vuol dire investire in ricerca, pro-
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duttività e sicurezza: un campo in cui, come si è detto più volte, non poco resta da fare. L’estrapolazione delle serie storiche a pari condizioni operative ed infrastrutturali, basata sulle medie quinquennali pregresse, consente di prevedere un incremento decennale della produzione in grado di pervenire quasi al raddoppio (tav. 108). Ciò, accanto a quello dell’interscambio, meno accentuato alla luce dei maggiori impieghi di materiale domestico rilevati negli esercizi più recenti, ma pur sempre ragguardevole (tav. 109). Il trend di espansione mondiale, in buona sostanza, è destinato a continuare e probabilmente a recuperare un tasso più elevato nella misura in cui volontà politica, imprenditorialità e coesione sociale sappiano “fare sistema” e garantire a marmi e pietre il perseguimento di obiettivi realmente conformi al potenziale di mercato.
20. Pietra del futuro Lo sviluppo del settore è ipotizzabile, in aderenza alle previsioni quantitative, anche per il giro d’affari, la cui stima dell’interscambio in esportazione si colloca, per il 2011, intorno ai 18 miliardi di dollari (tav. 110), bilanciati da un eguale valore importato. Tali cifre fanno emergere una crescita decennale nell’ordine complessivo dei 12 miliardi e mezzo ed un saggio d’incremento annuo di quasi 24 punti, nettamente superiore a quello del volume, che nello stesso periodo si è attestato al 10,5 per cento. Il fatto che l’aumento in valore assommi ad oltre il doppio di quello in quantità è un’ulteriore testimonianza dello stato positivo del
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comparto ed un motivo di cauta fiducia nel futuro della domanda e dei risultati di gestione industriale. Il trend del fatturato ha iterato quello delle spedizioni, con la sola eccezione del 2009 (tav. 111) ed ha avvertito gli effetti della crisi in misura ridotta rispetto ad altri settori contigui, anche se il comportamento dei maggiori Paesi esportatori è stato notevolmente diverso dall’uno all’altro, con escursioni piuttosto circoscritte nei confronti della congiuntura quantitativa (tav. 112). Nel dettaglio, è da notare come l’Italia abbia conservato la seconda posizione, diversamente da quanto è accaduto nei volumi, e come il massimo incremento sia stato appannaggio della Turchia, seguita stavolta dalla Cina. È fondamentale soggiungere che per mettere a fuoco le reali dimensioni del comparto e le sue reali prospettive, questi dati, rivenienti da consuntivi ufficiali dei cinque Paesi “top” e desunti da stime limitatamente agli altri (che esprimono solo un terzo del fatturato mondiale d’interscambio), debbono essere integrati con le vendite interne, sia pure minoritarie. Ebbene, una valutazione tendenziale effettuata sulla base di produzione, movimenti internazionali e consumi, e sulla quota residua delle disponibilità quantitative valorizzata ad un prezzo medio ragionevolmente inferiore a quello di export ed import, consente di indicare, in via di massima, una cifra nell’ordine dei 30 miliardi di dollari quale corrispettivo delle vendite finali, al netto dei trasferimenti intermedi che caratterizzano una parte significativa dei processi produttivi. Si tratta di un flusso notevole dal punto di vista finanziario, ed anche sul piano strategico: infatti, si
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differenzia apprezzabilmente dalla struttura esportatrice del commercio complessivo mondiale a vantaggio principale dell’Europa, della Cina e dei Paesi terzi (tav. 113), facendosi evidente occasione di sviluppo. In conclusione, è fondato ipotizzare una prosecuzione della crescita settoriale anche nel medio e lungo termine, che si basa sulle opportunità tecnologiche, economiche ed estetiche offerte dal materiale lapideo in una felice sinergia di caratteri positivi; ma nello stesso tempo, sulle previsioni ufficiali di incremento della popolazione mondiale che nel prossimo quarantennio andrà a crescere, secondo l’assunto delle Nazioni Unite (tav. 114), nella misura di quasi un punto all’anno. Ciò presume l’assenza di fatti esogeni capaci di condizionare lo sviluppo generale del pianeta e con esso, quello di marmi e pietre, che peraltro hanno già dimostrato in diverse occasioni di possedere gli antidoti per reagire positivamente alle difficoltà maggiori. Non da oggi, il materiale lapideo è stato definito prodotto di pace: ecco un buon motivo in più per condividere diffusi auspici di espansione consapevole, di oculati investimenti produttivi e di un’efficace cooperazione internazionale.
Conclusione Il fatto che la Cina, settorialmente marginale fino all’inizio degli anni novanta, sia giunta ad esprimere un terzo della produzione lapidea planetaria ed una quota equivalente del consumo, non costituisce un carattere specifico di marmi e pietre. Nel 2011 il gigante asiatico ha utilizzato il 53 per cento del
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cemento mondiale, il 47 per cento del ferro, il 46 per cento del carbone, il 40 per cento di acciaio ed alluminio: c’è quindi da attendersi un’ulteriore espansione dell’incidenza lapidea, tanto più che l’industria estrattiva cinese, nel corso dell’ultimo quinquennio, è cresciuta “solo” di un terzo. Stante l’importanza decisiva che la Cina ha assunto nello sviluppo lapideo del mondo, la previsione diventa sostanzialmente una certezza. Nel frattempo, il “Summit Mining” di Capetown, tenutosi all’inizio del 2012, ha visto un discreto numero di Paesi africani (Burkina Faso, Ghana, Guinea, Mali, Sudafrica, Zambia) annunciare una revisione radicale delle rispettive leggi minerarie, e quindi dei contratti di concessione, con aumenti importanti delle “royalties” ma nello stesso tempo con il potenziamento della presenza pubblica ed incentivi notevoli alla verticalizzazione, confermata, sempre in Africa, dalla ragguardevole crescita di attività trasformatrici del grezzo calcareo in Algeria e Togo. La comparsa di nuove realtà settoriali caratterizzate da cifre assolute non trascurabili sta interessando anche l’America, e naturalmente, la stessa Asia. Basti pensare al discreto volume dell’export siliceo grezzo dalle Bahamas verso gli Stati Uniti, ovvero dal Nepal e persino dal Bhutan verso l’India, per non dire del buon quantitativo di blocchi importati nelle Maldive per lavorazioni in loco. Ciò significa che anche i Paesi obiettivamente minori, finora tagliati fuori dall’interscambio di settore se non per flussi marginali di acquisti del manufatto altrui, sono in grado di ritagliarsi uno spazio proprio e di porre le basi per espansioni non effimere. In tutta sintesi, la realtà del mondo lapideo,
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con particolare riguardo a quello estrattivo, sta cambiando; ed il mutamento strategico che ha trovato esplicazione prioritaria in Cina appare in grado di coinvolgere non pochi Paesi il cui ruolo, fino a questo momento, era stato trascurabile od al massimo complementare. Al contrario, soprattutto dove risulta più condizionata dalla congiuntura negativa, l’Europa trova palesi difficoltà a chiudere la fase discendente del ciclo: in Spagna esiste oltre un milione e mezzo di famiglie senza reddito e la disoccupazione, nel solo 2011, è cresciuta di 600 mila unità raggiungendo un nuovo massimo pari a 5,4 milioni, mentre le nuove abitazioni invendute hanno superato il milione; in Italia 60 mila Aziende edili, pari al 15 per cento, si sono viste costrette a chiudere, aggravando una crisi dell’attività costruttiva che si è tradotta in un regresso quinquennale del 40,4 per cento, senza che 255 miliardi di euro elargiti in due “tranches” agli Istituti di credito da parte della BCE abbiano innescato una ripresa sia pure modesta, se non altro nella concessione dei fidi e dei mutui. Lo sviluppo del terzo mondo sta trovando sponde impreviste nelle strozzature della politica creditizia praticata in alcune economie mature, condizionate negativamente da una crisi della domanda e prima ancora degli investimenti, che è innanzi tutto crisi di fiducia. Ne consegue che una crescita organica e funzionale, idonea ad evadere un’offerta crescente come quella dei Paesi emergenti, spesso eccedentaria rispetto ai fabbisogni interni, non può prescindere da una mondializzazione coordinata, capace di tenere nel giusto conto le esigenze di tutti, a cominciare dal momento finanziario.
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Il settore lapideo non fa eccezione. Al contrario, ha bisogno come non mai di sinergie a tutto campo in cui lo sviluppo della produzione estrattiva e trasformatrice si coniughi con quello di una promozione in grado di interpretare al meglio, con adeguati investimenti, le attese della committenza sul piano economico e prima ancora, su quello qualitativo. Conseguentemente, avverte il bisogno che questo rinnovato impegno promozionale sia conforme alle dimensioni ed alle tipologie dei mercati, in modo da implementare la redditivitĂ delle forniture e la soddisfazione della
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clientela cui possono ugualmente contribuire le risorse dei Paesi avanzati e la forza dei nuovi protagonisti, grandi o piccoli che siano. Le riserve mondiali di marmi e pietre sono praticamente inesauribili e la natura non ha fatto discriminazioni, avendole diffuse dovunque. Ăˆ un dato di fatto da cui conviene partire per impostare uno sviluppo basato sull’idoneitĂ del lapideo a creare espansione, su principi di concorrenza leale utili a tutti, ed in ultima analisi, su politiche finanziarie di vera cooperazione.
XXIII World Marble and Stones Report 2012
Preface
The existence of the stone in the building and in the civil architecture is a universal constant which has played out for thousands of years. Ages, included the far ones, where the stone use has not had an important role either structurally or decoratively, do not exist, but the last half century has registered a very accentuated acceleration thanks to the technological progress, the costs control and the growing preferences showed by design and clients; meanwhile, thanks to the development of the interchange induced by the improvement policies of the resources initiated in many Countries, and by fast and functional transports. Marbles and stones belong to the human civilization without any distinctions of latitudes and longitudes: in all countries there is the use of these materials and their presence in different levels of quantity in the international handling of raw materials and the finished ones. The continuity of the investments in equipments and facilities and as possible in the same research guarantees
appreciable optimizations of the productivity and safety, contributing to the expansion trend which has played out for decades. It is natural that the technology cannot be aside from the marketing. Indeed, the guarantees of last, maintenance economy and resistance, typical of the stone field have to combine with the safeguard of the work conditions and the environment one, but meanwhile are linked to a comparison always more urgent with distribution and promotional problems among them the competitiveness ones emerge: not only in terms of costs but also according to the point of view of a global market which is parcelled out and selective. The knowledge of the demand and offer in their origin complex articulations, productive typologies and outlets, and in their short and long period current trends becomes a management factor of strategic importance either in the planning of the sectoral interventions or in the choices of company budget. So the Report wants to renovate a
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support structure whose function is almost consolidated and meanwhile borne out by other extensions of base gathering so that we can extend it to new important factors. In this regard we have to mark that the number of controlled Counties has reached a new maximum of 96. The stone sector has been able to face the global economical crisis of the last years with results better than the average ones. It is fair to underline this aspect because demonstrates that marbles and stones have a strategic value recognized officially in different Countries, and that the demand, far from elastic characters and trend concessions is borne out by objective factors as the technological and chromatic competitiveness and the consequent suitability to satisfy functional and aesthetic needs on the occasion of a unique synergy. Definitively, the growing forecasts which come from the extrapolation of the production , interchange and consumption historical series in addition to have a confirmation in the experimental control of the formulated ones in the previous Reports, allow to renovate an old trust in the marble and stone, provided that it is supported, either in the developing Countries or in the ripe economies, by an institutional and company policies of adequate investments.
1. Macro-economical conditions The world is growing and counting progress that in some cases has assumed an almost sky-high trend, as for population, equal to about seven billions of units (tab. 1), even
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if the gross product, in the order of nine thousand dollars per capita in year ratio, has strong differences and some of them are accentuating. 2011 has registered decreases spread in the development net rate since the global GDP has conserved a good propensity to the growth, in the medium order of four points (tab. 2), on the contrary the interchange one has been almost double. In Europe the previous critical conditions, which has involved all Countries of the Union during 2009, last in the great part of the countries also in 2010 and have been partially overcome in 2011 except for Greece and Portugal (tab. 3), while the unemployment rates and the medium prices are growing (tab. 4) and underlining greater unease conditions just in the Old Continent. The recruit has confirmation in the investments for research and development, whose the long term gradient is to the extraEuropean Countries benefit with a priority with regard to Chine and concerning the GDP the differential is to Japan and USA benefit and is very wide in the European area with the significant exception of the Germany (tab. 5). The Exchange fluctuations that have been registered during 2011, have been relatively contained compared to the past, except for the Swiss franc, against the measures adopted in the final glimpse of the financial year and for the yen, within the frame of a medium period almost consolidated. (tab. 6). The trust in an accelerated recovery has been partially annulled by the final balance counted in the USA and in Japan where the marginal increase of the PDG has been
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lower than the global average: in the first case of over one point and in the second one almost three. Nevertheless, the emerging countries did not betray any expectations, with increases of almost ten per cent in Chine, India and other Asiatic Countries, considering also the optimal recovery obtained by Brazil and Russia. In other words, the International trend confirms the existence of a variable fast world, where the recovery of less developed extra-European Countries continues with an accentuated rhythm, while the ripe economies have difficult to adapt as for example Europe Japan, USA and Canada where the problem of the competitiveness became urgent and where there are important crunches in the environmental and finance field. It is good note that the global development has a wide propensity to the growth aside from political and military influences. Besides, the phenomenon is physiological, insofar as the improvement of the resources can be conform to the rationality and International cooperation criteria because corresponds to a demographic constant increase and to the real goods demand one starting from the house which is a natural consequence.
2. Building activity The building financial reserves has a great strategic importance such as support of the global development: 2011 has had an incidence of the investments on the GDP which has reached 11, 1 per cent recovering the level reached in 2000 and limiting at
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about half point the delay compared to the period before the crisis (tab. 7). Greatest difficulties occur in Europe and overall in the North America, on the contrary in Asia and Africa new top records have been achieved to underline the extent of their capabilities. Chine, being under its top records, guides the global classification of the residential building with about 400 thousands new monthly houses and an yearly increase equal to 8,4 per cent which iterates the GDP one, on the contrary the average of the global builders counts a growth of over six points, much flattering because has interrupted a descending four-years trend. (tab. 8). No Countries, except for South Chorea has reached the top record of the building activity during 2011, but in the long period gathering referred to the last 12 years it is easy to note the strong progress of Turkey, Russia and Poland in addition to the Chine and Chorea ones, on the contrary great part of Europe had to face with great surplus, overall in Spain, Portugal and in lesser part in Germany (tab. 9). However, he most negative balance is the USA one. Italy deserves a specific analysis: in the last three years its decrease has been equal to about 18 points assuming a strong consistence importance inserted in a stagnation substantially chronic and with a prices systematic growth (tab. 10). The licenses and planning trend is vivid and the increases achieved between 2001 and 2005 have been followed by constant blips which in the last three years have lead to new lows (tab. 11) with a serious employment flight which caused a net lost of acquired professionalism.
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A not marginal aspect of the Italian crisis is made up of the energy costs increase in a bigger degree than the average. Within six years, either the electricity or the oil products ones are increased of about one third, with an annual average in the order of 6,5 per cent (tab. 12), aggravating the strategic conditions coming from the contraction of the demand and proportional growths per unit of product. The negative differential of the world, that closed 2011 in additional rise even if it faced some fundamental problems such as the funding or haulages ones, becomes wider for Italy, even if there are bigger difficulties also in Europe such as the Greece, Portugal and Spain ones where the perspectives are more difficult because of the presence of a share particularly high of properties that have not been sold. The strategic nature of these problems, far from planned a functional solution in a short term, implicates the social strengths and the new appeal to create a system, governed by a political will, also concerning the wide sector of the building materials and first the marbles and stones one which represent a wide value-added-tax and by overriding socio-economical contents.
3. The employment factor The technical development did not annul the importance of the job in the economic world and it made it more significant since it is connected to the costs dynamics, but meanwhile to the health and safety safeguard of the labour, and to the environment
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theme. The recruit is valid in every sector, but it becomes relevant in the tombstone sector where the professional factor has an irreplaceable role and expresses a cost with a decisive incidence. It is easy to understand that the different level of this cost can represent, according to the different cases, an incentive or a crunch to the development. The European Union case, that expresses an aggregate relatively homogeneous, is emblematic: in its manufacturing industry the cost per hour of the work in 2011 has a range of over 15 times between the peak of the Belgium equal to 39,5 Euro, and the low of the Bulgaria equal to 2,6 Euro (tab. 13). We can add that however the crisis of the last three years this variable continued growing with a rate that in 18 countries is bigger than the Union one, doubling for example in Italy where the annual average has been of 4,5 per cent. The problems of the work continue underlining the existence of difficult conditions, overall in different countries of the third world where the most burning questions is that of the infant occupation, that the Child Labour Convention of 2005, ratified by a very large great part of the 178 States belonging to the ILO, decided to ban absolutely, overall in the quarries and mines, for under 18. And yet, according to the updated gathering of the ILO (International Labour Office), the countries where the infant occupation is tolerated are a lot and like its ‘invisibility’. For some situations detailed surveys have been made, as for the Philippines or Nepal where in the stone quarries there were 17 and 32 thousand under 18 with a female presence equal to the male one. The rate
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pertaining to the accidents reaches 19 per cent and there is a strong spread of professional diseases, a great part of theme are without any treatment, also for the distance of the hospitals and the haulages on the behalf of the worker. Overall in the Latin America, and ore in Africa the institutional engagement against the infant occupation has had a bit of success as in Bolivia, in Ecuador and in Peru where the existence of children who work as stonebreaker of four or five years old, has been documented. The largest infant occupation is in India where according to the UNICEF one fifth of the labour would be out law skimming one million units: these are estimations without any statistic support since the occupation is black. We have to underline that there are important Indian granite occidental buyers who control and verify the respect of the International law, assimilated to a real Ethic Code excluding every trade relation. The job and its safeguard question remain an absolute priority also in the economical field being connected to the need to evaluate the work psychologically and to create a condition which needs for an effective and good development.
4. A wide development The tombstone production growth, which in the Third World countries is considerably greater that the developed economies one, causes technical-economic problems which are often neglected against a clear distributive priority. As for example the
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investments funding, the involvements solvency towards the technologies suppliers, a professional training conforms to the needs of a demand oriented towards the quality. That, without talking about the pursuit of more advanced levels of productivity, safety and environmental safeguard whose urgency is detected with an adequate critical awareness in the developing countries. The more urgent question remains the wastes one, not only for an absolute amount quantity considerably greater than the net product volume, but meanwhile because the unusable material which has been extracted or finished in the Third World, expresses shares proportionally greater without assuming a decisive economic importance as somewhere else, because of the low incidence of the labour costs and so of storage, compared to the Occident and other advanced Countries. It is an infrastructural character question that involves the political will and the capability to plan of the interested Countries, but meanwhile the capability to cooperate internationally. In the quarries the problem assumes quantitative consistencies particularly wide, overall in the calcareous sector, but in the laboratories it acquires a dimension of prompt importance about the quality of the handmade product, because in the Third World people often use the by-product and transform it with minimum costs in standard finished goods of a poor unit value translating it in a sort of active contingency which is easy to be commercialized. The companies world takes attention to these problems. Particularly, the young ‘World
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Natural Stone Association’ (Wonasa), built in 2010 but strong for the entry of 15 Countries, everyone with a significant sectoral level, get attentions about the quality and before the defensibility, through a special work Group and the first draft of a ‘code’ which wants to became the reference of the sector also concerning the professional safeguard. To this organizational structure enter: Saudi Arabia, Belgium, Brazil, Chine, Egypt, Finland, India, Italy, Norway, Poland, Czech Republic, Spain, Sweden, Turkey and UK. It means that potentially a great part of global production needs to do a system and cooperate positively in order to solve some of the basic sectoral problems. The maturity of this critical conscience is an innovative factor which has to be underlined since it is suitable to bear out with facts also in the tombstone field, a development theory where the economical aim is connected to the technical one in the safeguard of values and civil rights promoted by United Nations and other international Bodies.
5. Extraction and transformation The tombstone productive growth global trend, even if it has had face important economic difficulties in 2011, is continued further, scoring a bull’s eye an increase of the extracted volume before the processing waste in the order of four millions and a half of tons, with an increase of about four points. The net product of the transforming activities reached over 68 millions of tons, with a progression proportional to the quarry material one (tab. 14).
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The commodity sector, is in favour of calcareous materials, but the bigger acceleration of travertine compared to the granite and other siliceous materials, that had characterized the last financial years, attested on the new point of balance, around at 60 per cent of calcareous share which we had already reached in the mid-1990s (tab. 15). The slate role is complementary and took part only marginally to the contained productive increase. The nature of a bigger statistic evidence recognizable in the extractive structure concerns his concentration in a number relatively localized of Countries: first twelve which have produced over a million of tons during the current year, expressed 85,8 per cent of the total (tab. 16), on the contrary first three (Chine, India and Turkey) over the half of the global volume concentrated on the concurrence with another increase of their advantages. The shares of the concurrent countries are decreasing especially in the European group, which is decreased of 23,7 per cent (tab. 17), the Asiatic one skimmed the 60 per cent. In the ‘top twelve’ classification the European presence is quantitatively majority but with an almost marginal share compared to the great leaders one, which we add Iran on the fourth position and Brazil on the sixth one, on the contrary in Africa we had an additional consolidation of the Egypt as a record-holder country at continental level. In the European Union the productive primacy is a privilege of Italy with a share of about one third, meaningfully lower than 2001 one (tab. 18), Spain, Portugal and Greece follow, on the contrary the shares of the other
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member countries are considerably more limited. Indeed, Italy is the only European country together with the Czech Republic which decreased in an appreciable measure also for the absolute amount. The global production of tombstone products, always in 2011, concerned almost 1,3 billions of squared meters referred to the conventional width of 2 cm and has been addressed to the building trade for three fourth of the total amount (tab. 9), on the contrary the balance share has been used in the funerary art, urban furniture and other uses. We have to note that in the building trade use there are also finished products for the decoration of bathrooms and kitchens where the last few years the productive and distributive progress has been more accentuated. In the long period, referred to the last fifteen years, the global production is tripled with a growth medium rate of 10,8 per cent yearly, despite the slowdown of the last financial years, is an optimal result since it attests the favour of the planning and clients for the tombstone material, in its quality of nature product.
6. Productive trends The technical evolution of the sector continues expressing an almost general trend towards the costs containment and the productive procedures rationalization, within the frame of an environmental compatibility whose the priority, in the developed economies at least, is shared with all social strengths. It’s not without reason that the research, since
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it has been influenced by recurring financial crunches, after scoring a bull’s eye decisive results in the automation fields and in the computerized numerical control, is facing the complex questions of the total quality that do not limit to hit the moment closely technological but extend to the so called sustainable production one, especially in the extraction stage. An important element is that one which concerns the progressive decrease of the medium widths, also in the building external facing, where the lower than two cm ones are spreading in a growing measure: this option matrix must be looked for, first, the need of a lighter building trade safeguarding the resistance indexes; and in a subordinate position, with the opportunity to contain the costs, despite the bigger volume of the cut lost. It follows that in the consumptions and interchange evaluations, overall in perspective, we determine a sort of concert reserve, since the real squared meters which are used are often lower than the registered ones according to the conventional width of two cm. Other factors which characterize the productive moment of the tombstone sector are, on the one hand, the notable impact of a design which is looking for news, in the frame of an inclination to an aesthetic perfectionism which found frequent architecture institutional awards reserved to the use of the tombstone; and on the other hand, the growing spread of the special works whose the advanced technique has been good, in a crucial measure, especially as above mentioned, for the decoration furniture
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of the bathrooms and kitchens, within the frame of an important customization of the aesthetic and functional choice. The point is that not few productive subjects have opted for a specialized production of these typologies of the product, where the professional engagement is certainly greater but the concurrence is weaker. It’s also important to turn our attention to the tombstone use in the gift and fancy goods and jewellery where some semiprecious materials of a particular effectiveness have achieved unexpected successes. We have to refer also to the healing stones and to the marble mystic properties which expressed in different cultures as for example in the promotional messages of the USA or the spiritual theme of the greater collateral undertaking which was in Kragujevac, in Serbia, during the last sector ex position. It means that the tombstone production, aware of implicit opportunities of the material nature is not alien to follow new streets which allow to value the stone in its innovative and original features which can constitute an important differential compared to the so called adjoining materials. In this stage of research and diversification the trend difficulties have had an important role, but the material technological and aesthetic privileges have represented a functional ‘background’, which need to obtain valid results economically and aesthetically.
7. Interchange sizes A new top in the economic history of the sector has been achieved in the international
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exchanges volume, noting the permanence of the stickiness which allowed a total increase quite limited. In fact the global quantities which balance in the export and import final balances had about 49,5 millions of tons which an increase of one million in absolute amount equal to 2,2 per cent corresponds. The input-output model based on the crossed gathering picks out as raw calcareous materials (blocks and rough sawn slabs) have feed exchanges for 13,8 millions of tons (tab. 20) with an increase of 3,6 per cent, on the contrary in the row siliceous materials we had a flow equal to 10,9 millions of tons (tab. 21) with a growth of 3,9 per cent. on the average, the progress of the raw materials is compared to 3,7 per cent and absorbed the great part of the exchanged volume. The finished goods remained almost unchanged. Simple finished goods with a coming and going 3,4 millions of tons (tab.22) counted an increase of 3,4 per cent, but the added value ones, the interchange supporting structure rose at 20,1 millions of tons compared to 20 of the previous year(tab. 23), with positive variation limited to 0,4 per cent. Concerning the slate its final balance is soften of four points, placing itself around 1,25 millions of tons (tab. 24). The international handling, with net waste share on the raw materials volume interested 729 millions of equivalent square meters with an increase of 13 millions in absolute amount (tab.25) which is resulted in a progress equal to a bit less than two percentage points. Concerning the working, we have to underline that the global volume of the raw materials reached the finished one with fifty-fifty shares.
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Basically, the sector consolidated the previous year recovery but has not repeated the results of 2010, that allowed a growth of 18 points: the highest one in the last 16 years. European Union balance has been in line compared to the average with 11,4 millions of exported material and an increase of 2,9 per cent (tab. 26), on the contrary import recorded purchases for 12,1 millions of tons (tab.27) which correspond to six and a half percentage points; other Europe flows have been less vivid and limited to a million of tons in the export (tab.28) and a million and a half in the import (tab.29). On the contrary the flows concerning extraEuropean tombstone countries have been decisive, with a driving importance for the sector, guided by Chine, Turkey and India in the shipping, with Egypt, Brazil and Iran in optimal wedge roles (tab.30), on the contrary in the supplies, after Chine, the buyers of the raw materials or handmade ones dominated with a particular regard for USA, South Korea, Taiwan, Japan ans Canada (tab.31). The global picture finalized itself with a wide group of other extra-European countries whose single role is basically additional but important either in the departures (tab.32) or in the arrivals (tab.33). The summary for great aggregates confirms that the great extra-European protagonists have additionally developed their fundamental role, expressing 65,8 per cent of the global export against 62,7 of the previous year (tab. 34), and 50,3 per cent of the import, against 47,1 per cent of 2010 (tab. 35), on the contrary the European Union lost about two points decreasing both 23 and 24,3 per cent.
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8. Strategical in nature the propulsive function of the tombstone sector (already declared in the European Congress in Florence in 1964) has been recognized on the international level by different institutions, among them the same United Nations Organization and has an evident confirmation in the long term exam with a relevant regard for the interchange whose incidence on the production is direct and prompt. Effectively, during twenty year period the quantitative movements flow is quintupled passing from ten millions of tons of 1989 to 49,5 of 2011 with a development average rate equal to 18,6 per cent yearly(tab.36) and with only three years of interruption of the rise trend (tab.37). We have to underline as the development process has been more lively in the high added value goods (tab. 38) which are the disaggregate item with a higher quantitative consistence than the value one. During the long term, the growth opportunity offered by marbles and stones has been improved by all driving countries except Italy which is the only one that recorded a soften export even compared to 1994, assumed as basic year (tab.40). All that is also for the short term: in spite of the slowing down of the global growth, 2011 closes in credit for almost all great exporter countries except for Brazil and the same Italy. Similar considerations are for import (tab. 41): the case of Japan apart, penalized in the raw materials purchase, once as primacy, because of the Chinese competing handmade, Italy softens in long and short term, confirming also for this aspect the
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difficulty of its transforming industry, on the contrary other countries have recorded sky-high increases such as Chine whose purchases are increased of 115 times (!) during twenty year period or South Korea, Canada and Taiwan ones where the increases have been both 13, 7 and 3 times. Increases as much vivid concern the calcareous raw materials export from Turkey (tab.42 and the corresponding Chinese supplies (tab.43); the Indian and Brazilian granite shipping (tab.44) which corresponded great impact supplies by China and Taiwan (tab. 44); the lost of the old Portuguese leadership in the simple finished goods export in Chine favour (tab. 46)advisably smeared in the purchases of developed economies (tab.47). The list continues with high added value finished goods where results of great importance in the long term have been reached added to the Chinese ones by Turkey and India (tab.48) against the sales in South Korea, United States and Europe (tab. 49); and we finish with slate where the traditional export priority of Spain is attempted by Chine (tab.50) and by its capability of great penetration (tab. 51). Raw materials take part to the development with progress that in last years became impetuous, especially in the calcareous sector and constituted an important development reserve for a lot of tombstone tradition countries as Turkey and Iran, or recently sectoral industrialization as Egypt. The phenomenon interested also, to a lesser degree,Italy and Greece and more marginally, Spain and Portugal but in this case it has been circumscribed to placing operations of the raw materials in trade slant mainly, since
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unrelated from productive investments and appreciable vertical initiatives. In other words the propulsive role of the tombstone sector develops reaching great numbers but is not immune from stagnation pockets more spread in the developed countries.
9. European Union Cultural and economic affinities among European countries, greater than current contrasts, are leading the Union to a great homogeneous reality, attested also in the tombstone sector by notable importance of the exchanges inside the system. However, the global share of the trade with non-EU world, unlikely for what happens in other adjoining sectors, is prevalent either in the export where it amounts to 57,9 per cent (tab.52) with significant accentuations for the finished goods and overall for the raw calcareous ones; or in the import where the extra share is equal to 65,4 per cent (tab.53) with strong surplus in the finished good and in the raw granite. Important exceptions exist. For example the volume of the shipping from Belgium and Netherlands refers almost exclusively to Europe, while the highest rates of nonEU internationalization refer to Italy and Spain. Equally, the quantities purchased by France, Luxembourg and Portugal concern, for a great part, materials coming from other European countries, contributing to so called macro-regionalization of consumptions in a higher measure than the average. The evaluation of the European interchange
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in a long term, which has necessarily to complete the short term one, confirms that the sectoral development has been notably decreased compared to the global trend. In fact in ten years the export has increased of 16,2 per cent in a lower number of countries (tab.54), on the contrary the quantitative import has increased of 19,1 per cent (tab.55).in short, the European growth rate in ten years has been lower than two points yearly, on the contrary the global one resulted equal to 10,5 per cent. Among the most important exporter countries which in the long term pointed out important increases of the export, we have to list Greece, Spain and Portugal, on the contrary Italy had a decrease of 13,7 per cent. Conversely, these four countries are those ones which recorded important negative changes of the purchases from abroad. We obtain similar conclusions analysing the historic trend of the interchange in Europe of Fifteen, where the ten years changes underline increases of 10,2 per cent in the departures (tab. 56) and of 20,1 per cent in the arrivals (tab. 57): the comparison with the figures of Twenty-seven focus on a greater export propensity in the countries which belong to the Union for a short time. Since it refers to the value largely overriding in the finished good, the disaggregated exam of the European balances proposes for 2011 a global increase of four per cent in the export and a soften of 5,3 per cent in the import (tab. 58): all in all a differential relatively contained, where there is a strong incidence of purchases of handmade coming from third countries and first from Chine. Concerning the finished goods the comparison
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among medium prices of the interchange concerning the five greater European tombstone countries confirms the Italian primacy in the quotation of the forwarded handmade that in 2011 reached over 45 Euro per squared meters, but meanwhile underlines a spread stickiness in the physiological adjustment, since it the same price fetched in 2003 (tab. 59). by the logic, the import medium prices are notably lower.
10. Italy: stagnation announced The recovery, contained, which has characterized the world stone trend during 2011, extending even to European Union at least for the interchange, did not involve Italy, which export decreased by 2,6% (tab. 60), while import decreased by 4,1% (tab. 61). The partial recovery during 2010, after two years of decline in shipments and three years of decline in supplies, had to rely in its consolidation, which instead it has failed in both directions, attesting the permanence of large distribution difficulties abroad, plus those of internal market. The total export, net of by-products, has returned to 2003 levels and managed to contain the decline thanks to crude lime stones, getting worse the final value, where there was a decrease of 21,2% referring to last ten years (tab. 62). We cannot speak of stagnation, since it is an evident stagnation attributable in minority to short-term causes: the budgets of other countries prove it incontestably. On the eve of the crisis, in 2007, the incidence of crude export on total one was about one
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third, while in 2011 jumped to 47,3%, compromising the policy of added value and giving rise to a further decline in investments. Simultaneously, the share of finished product on total imports increased in a remarkable way, which in the same time it passed from 16,2 to 25,2%: another signal that underlines the difficulties that the processing industry was not able to face. Italian export in 2011 increased by 4,3% against the previous year with regard to the value, but it does not change the general assessments. In fact, especially as regards to long-term, we must take into account the mix exported, which shows better results for crude and privileges, in the finished product field, materials of most valuable unit: irrelevant referring to the opportunity to load of sawmills and downstream departments. The average price of finished products shipped abroad, that came to 45,65 Euros per square meter equivalent, had a recovery of five points (tab. 63), but merely to restore the level of 2003, confirming a stickiness in the adaptation of prices that characterizes most of the decade. In these conditions, it is not a surprise that the share of Italian exports単 respect to total Italian sales in foreign markets 単 had to account for a further erosion, falling to 0,42% (tab. 64): new historical minimum in the downward trend since 2003. It is not an easy situation, the export has failed to sell off the greater supply resulting from problems of the internal market, expressing in increases of the standard storage and more often in the growth of unused production capacity, with obvious consequences in terms of investments,
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employment and job contents of the field.
11. China: irreversible leadership The astonishment that the stone world proves for Chinese final balances does not decrease, although the new leading country continues to collect further maximum from year to year. 2011 was no exception, with quantities extracted and processed which form one third of the world, and an interchange which success was guaranteed by China, with an export capable of increasing more than one million tons (tab. 65), bringing to a total of 13,5 (which corresponds to more than 70 million square meters equivalent, compared to a volume of the finished product that exceeds the nine tenths of the total). It is a supremacy that is expanding and highlights almost exponential increases, especially in long-term (tab. 66). The corresponding value is not less: in 2011 the wall of five billion dollars was exceeded and was reached the record increase of one billion in the space of one year (tab. 67). The import is not less, with homogeneous quantities to export ones but with a mix diametrically opposite, as consisting mainly of crude products for local processing, while the value was close to two and a half billion dollars (tab. 68): even in this case with unequalled increase in absolute figure. The request of blocks is very impetuous for marble and travertine, especially as domestic extraction shows a strong prevalence of granite: this run-up to new record balances has privileged sources from Turkey and Egypt, followed by Spanish ones.
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The only countries that during the year have seen a slowdown in crude shipments to China are Italy and Iran, which also retain significant positions of reserve; in the first case, maintaining the highest average price, to a level twice the total one (tab. 69). As for the export of carved stones, the prevailing destinations are in South Korea and Japan with a share of 2,4 and 0,8 million tons and incidences of 22,5 and 7,7%, but in several other countries shipments from China have reached maximum volumes: it is the case of United States and Germany, where materials with added value discharged for over 500.000 tons per person, while Belgium, Taiwan, Saudi Arabia and Hong 単 Kong have made purchases from China for over 200.000 tons each. The search for more profitable contract conditions to export from China is continuing: the average price of the carved stone sent in 2011 rose to 24,3 dollars per square meter equivalent, which is the new historical high and ascribes a growth of 20,7% compared to the previous year, while the total unit value reached to 370 dollars per ton, with a revaluation of 13,1% (tab. 70). In both cases, the marginal increase in the exercise was the highest ever achieved from 1994 onwards. Less significant was the increase in import prices that reached at 484 dollars per cubic meter in crude limestones and at 553 in siliceous, with respective adjustments of 2,7 and 3,5% (tab. 71), which imply a selective caution in the programming and testing of purchases. It is also increased the average price of carved stones import, rose to 36 dollars per square meter against 31,5
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of the previous year: a good final balance, particularly for the supplies from India, who leads the list of shipments of handmade stones in China.
12. Other protagonists The stone world has seen decisive structural changes in a short time, asking for a curtain call of the market different countries characterized by a growth rate higher than the average, while others have participated to the general expansion in a limited if not irrelevant way. The new emerging realities are located mainly in Asia, similar to what we have seen for the production, and less in Latin America, while Europe has all the characteristics of mature economies, with significant growth in imports and consumptions which correspond stickiness productions induced by bottlenecks of various kind, such as environment, work and credit. Among the main protagonists, at a safe distance from China, we have to mention India, which occupies the second place in the world production list and has initiated a discrete flow of crude export even in limestone (tab.72), in addition to siliceous one, which remains by far the majority (tab.73): in both cases, it is always China to acquire the majority of exports, with the UK and Italy in the next positions. Shipments of finished material are moving more quickly, with a turnover significantly greater than the crude one (tab.74) and with the United States in top position, although in the quantity the volume of blocks and semi-
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finished remains a priority. Brazil works in similar conditions, whose export of crude silica has destinations mainly in China, and in minority in Italy (tab. 75), where four fifths of the carved stones are invoiced in the United States market (tab.76), followed by Canada, Mexico, Venezuela, Colombia and Argentina. Germany, the first European buyer, appears in the seventh place: in practice, Brazilian shipments of finished products are, increasingly, an almost exclusively American phenomenon. On the contrary, the slate of Minas Gerais, has found more opportunities for placement in the United Kingdom and other European Union countries (tab.77). A great increase in the export of marbles and crude travertines concerns Iran (tab.78), whose volume has increased five times within a decade: in this case, with an almost exclusive contribution of Chinese demand, which in 2011 absorbed the 91,4% of all Iranian exports, which is of secondary importance compared to a large internal consumption. In terms of imports the reflective phase of Japan has continued, which has virtually set at zero the supplies of the crude, once a high quantitative and qualitative volume (tab.79), in favor of the finished products from China, also in decline since 2005. This volume is almost halved (tab. 80) despite the stickiness of the average price, so that in the last year it showed a decline of 4,5%. Not less critical was the behaviour of the United States, the more worrying because it is the first world market, a traditional buyer of worked stones: the final balance of 2011 showed an increase in value by
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3,2% (tab.82) which corresponded to a quantitative decrease of approximately eight million square meters and 14,1%, only partly compensated by a good progress of domestic productions. Among the supplying countries, Brazil has regained top position, both in absolute figure (tab.83) and in market share (tab.84), followed by China, Italy and Turkey; the change of American imported mix gave rise to an increase of the average price in the order of 20 points (tab.85), with a fixing of 46,7 dollars per square meters equivalent.
13. Turkey In less than 20 years, the Turkish stone production has grown by 16 times, the export of the finished product of 19 and the crude one 50. The domestic consumption increased seven times: in the world of stone, only China has done better, and not for all parameters. This means that Turkey is a case of what may, despite significant economic difficulties, the availability of important resources and the capabilities to exploit them through appropriate investments. In absolute figures, the final balance of 2011 highlights total net exports of by-products for over seven million tons and a corresponding value of approximately 1,7 billion dollars (tab.86), also exponentially increased. It is used to repeat that the success of Turkey must be mostly ascribed to the impetus of Chinese demand for crude: this statement is true, especially since the import of worked stone in the United States, the first export market of the finished product, is not at all
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shining. However, in this case we must make an important distinction: always in 2011, the Turkish export of blocks fell by 32,4%, with a decrease in the order of 120 million of dollars, while that of the slabs grew by 45,5%, earning 170 million (tab.87). This means that the sawmills have enhanced their activity and that the Chinese importers have found convenience in buying Turkish marbles and travertines even in semifinished form, unlike what has occurred with other provenances. The marble products show a decline of 4,9% but remain the major component of all exports from Turkey, with 36,8% of the total. The decline, however, is largely annulled by the growth of worked travertine that has been at 60%, reaching 200 million dollars. After all, if 2011 shows an increase of 7,1% in the crude, the increase of the finished product is smaller than one single point; and we should add that the total exports in money see to prevail the added value, with 52,9%, without saying that the crude participates with 31,9% of slabs and blocks have been reduced less than 15. In other words, the Turkish export strategy does not just make money on the effects of a Chinese demand arrived to extraordinary levels, but pursues a wise industrial and promotion policy, that coexists with an average value per unit of product remained virtually unchanged throughout the last decade. We must not forget that Turkey has about 14 billion tons in known and arable reserves, approximately one third of the world (according to other sources, the volume should be halved, but the assumption does not
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change appreciably as regards the strategies in the short and medium term). This means that the Turkish industry of marble and stone can direct its tactical decisions in full compliance with the dynamics of the world market without compromising the potential for further exceptional development, supported by a collaboration leader of the scientific moment. For its part, the internal market is able to progress further, expressing an average consumption pro capita almost twice of that worldwide, but still far from the levels of the European countries with a marked stone vocation and from South Korea and Taiwan, which are the highest unit consumers in Asia.
14. The transport system Marbles and stones, despite the growing use of thin thicknesses that have had successes in the production of quality thanks to the treatment of surfaces with resin, remain materials characterized by a high specific weight and therefore with a significant incidence on transport costs, enhanced by the strong growth of international trade, generally wide-range. The uses of road and naval transport are closely linked: at each shipping load, relative to a vast majority of exports, corresponds at least two road transports, thing that occurs even in case of use of rail, still limited but always able to ensure convenient alternatives: consider the transportation of crude granite from the quarries of South Africa to the port of Durban, the silica
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extracted in Finland and appointed to China through the Transiberian line, but also the so-called ‘train of marble’ between the Italian port of Marghera (Venice) and the terminal of Domegliara S. Ambrogio, in the stone district of Verona. Taking into account the load capacity of the means of transports (which in the case of many quarries is limited to the engine), the volume of production and the travels of the article to the place of installation, the number of sectoral truckloads used by the industry is calculated in several dozens of millions a year: a certainly prioritary induced, both in terms of turnover and jobs. Some data regarding Europe allows to focus the importance of the stone industry in the balance of the carriers. In the group of Fifteen, the tons subjected to road transport were 13,4 billion in 2009 and 13,2 billion in 2010: well, the incidence of marbles and stones, although limited to international trade, increased from 0,66 to 0,78â.This is an appreciable growth achieved against an overall decrease of the transport of goods by road (tab.88) and, above, destined to double where domestic shipments are taken into account. It is useful to add that the highest incidences were recorded in Countries with a greater vocation to stone, starting from 6,22â of Portugal, following with 2,06â of Italy, and with lower shares but still higher than the unit in Belgium and Spain. The lower levels, instead, were registered in Denmark and in the United Kingdom, which not by chance they are among the European countries with the lowest inclination to use stone. A summary analysis about the leading role
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of transports in the stone industry cannot ignore the critical importance of this infrastructure in view of a development linked to the expansion of the productivity, the cancellation of downtimes and the increase of any useful synergy at the system level. The prevalence of road and shipping transport directly implicates the problem of oil costs, that in the current conditions could become a considerable bottleneck that can slow down the recovery expressed by the international demand. On the other hand, the question is of general relevance and implies a strong need for a clear and globalized policy, capable of pursuing the interest, or better, the right of anyone.
15. Increasing consumption Similarly to what happens in the production and in the import-export trade, the progress of world consumption resulted in an increase of four points in 2011, but remained the prerogative of few Countries. By itself, China contributes with one quarter of the total, amounting to more than 300 million square meters equivalent, while the first group of five, which also includes India, United States, Italy, South Korea and Brazil (Countries with 50 million square meters set in place), reaches the half (tab.89). The tendency to growth is physiologically different from Country to Country, with maximum peaks in China, Brazil and India (tab.90), while the European ones and Japan reveal long-term declines typical of mature economies, but at the same time, indexes of difficulties: in this sense, the most negative
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results belong to Spain and especially Greece. However, world consumption increased significantly from year to year, with an average over the last decade around 7,8%. Particular interest should also be drawn on the consumption per capita: it is obvious that the absolute numbers of use vary according to the number of inhabitants. From here, the importance of the classification referred to the unit numbers, which sees the emergence of limited size countries like Belgium, the first having gone over the wall of the two square meters per head, or like Switzerland which follows with more than a square meter and a half (tab.91).These are particularly gratifying results that in the first case show the example of a consumption ten times higher than the world average, motivated by various factors, such as importance of resources, productive investments, planning and promotion attention, economic conditions, tradition. There have been important developments of the unit consumption in Asia too, as in South Korea and especially Taiwan, jumped to the third place in the world list, but Italy, Spain and Portugal have regressed, while maintaining numbers extremely valuable, oscillating around five times a planetary average which for the first time has exceeded 200 square meters equivalent per thousand inhabitants. As for China, its per capita consumption remains at the back, but it grows so successfully to have exceeded that of Japan, refitting a gap that in 2001 was expressed in proportion of one to five. There is no Country in which marbles and stones cannot find a place. From this point of view, the Chinese contribution is crucial
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and deserves a specific recognition of optimization of distribution, because in 2011 197 Countries from all continents imported finished products from China: among others, even Bhutan, Iceland, Fiji, and so on. The world of globalization becomes operatively smaller and seems to evolve towards the features of a huge domestic market. For its part, the Europe of Fifteen, with about 250 million square meters set in place (tab.92), expresses a collective use by 19,5% lower than that of only China, but still represents an important functional context from the point of view of the workload for its processing industries, amounting to about twenty million tons of crude, which Italy has contributed over one third. There are spaces available for everyone, but their use presumes the necessary institutional and entrepreneurial will.
16. Stone and demography The relationship that exists between population and economic activities is obvious, and the stone industry is not an exception. However, it is interesting to note that the Countries with the largest number of inhabitants are not necessarily those with the highest consumption of marble and stone, not least per capita. Today, only eleven Countries are expressing a population over one hundred million, but on the whole are housing the 57% of the worldwide (tab.93), leaving the rest to all the others, amounting, between large and small, over 200. In this field, the leadership competes to China and India, where it is
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concentrated the 35% of the population. Similar considerations exist for the available area, where the list begins with the supremacy of Russia. The Chinese stone industry highlights, in the interchange, a leadership that is in conformity with the demographic one, excelling both in sales and purchases, while India, the second world exporter, falls in imports. Much more important are the discrepancies in the sector that are found in other ‘top’ Countries from the point of view of population: it is the case, in order, of Indonesia, Pakistan, Bangladesh, Nigeria and Mexico, where the shares of stone export and import, and subsequently consumption, are frictional. This means that in the world there are pockets of potential consumption to promote, although their elision must necessarily be confronted with problems of financing investments, starting from the quality building, and of course, from the need to implement the average income. China pursues a programming line that results in coherent figures also in the stone industry, thanks to the quantity balance of export and import that does not match in value due to the different incidences of crude and finished, but that it is an almost unique case within the sample. The unit consumption of stone product in the leading Countries in the population field is always lower than the world average (with a peak in Bangladesh: it is not accident that it is in the last positions as regards the unit income). The phenomenon, apparently unique, must be ascribed to the fact that this group does not include any European country (with a relative exception for Russia), when
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it is Europe to ensure the highest volume of stone use, at least in proportion to the inhabitants. In other words, if it is true that European countries had to renounce to the old traditional leadership, starting from Italy, it is also true that their overall role continues to be important and that the stone ‘gap’ of the other ones, although progressively reduced, is still of considerable magnitude, leaving significant spaces for development policies: on one hand productive and on the other hand distributive. The market, in short, is still far to be saturated.
17. Machines and plants The economic uncertainties in the economic system have not caused negative consequences in the marble-mechanical field, where the traditional Italian quality leadership has received an important confirmation by new high in exports. In the Europe of Fifteen, shipments abroad showed a further recovery of 16,9% which has allowed to recover almost completely the total volume of 2008 with the decisive contribution of Italy, translated into quantitative sales for about 83 thousand tons, an increase of more than 21 points (tab.94), while its major competitors, Germany and Spain, have been far from their best. No less significant progresses have been achieved in the European import (tab.95), while the interchange on the group of Twenty-Seven EU countries showed a composition of exports largely favourable to the non-EU shipments, amounting to 75,7%
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of the total (tab.96), confirming the old appreciation of the stone production world for the quality, obviously with a priority regard to the Italian one. The assumption also applies to the value, in which the Italian contribution has come to 670 million Euros (tab.97), equal to 61,4% of European sales, with an extra-EU share equal to four-fifths of the national export. The average value in unit product has equalized 990 Euros per ton in the European figure and 810 Euros in the Italian one, which has registered the third consecutive decline, after the peak of 920 in 2008. In the long term, based on year 1998, it remains an increase of 22 points (tab.98), whereas those of the exported volumes and the corresponding money flow have had regard, respectively, to 59,1 and 94,3%, expressing a differential which attests, if nothing else, the dedication of the marble-mechanical industry in the development of productivity. The main destinations of the Italian plant export, and consequently of the European one, regard the world leaders on stone: in the quantity order of 2011, India, Turkey, Iran, Brazil, China, which not by chance, are at the top of the lists of stone production and interchange. It must be observed as the average values in unit product are generally higher than the global one, with the only notable exceptions of India and, in short measure, Brazil (tab.99). Globally, the largest importer of sectional technologies has been confirmed China, which in 2011 almost doubled its purchases from abroad, leading them to nearly 820 million dollars with an increase of four fifths compared to the previous balance
53
(tab.100) and majority shares for supplies of Japan and Switzerland, while Italy is in the sixth place, against the second of 2010, having been exceeded by Taiwan, South Korea and Germany. Although China has important domestic productions even in the technological field, it had to increase impetuously its purchases from abroad, both to face important innovation investments necessitated by the extractive and transforming dynamic, and in a quality logic. It has been remarkable, then, the partial recovery of the U.S. demand that has gone back around 200 million dollars, but it is still far from the previous maximum (tab.101): in this case, with a great progress of the Italian share, second only to China and in good advantage on Germany, Japan and Taiwan. Even more significant has been, at last, the technological final balance of the Brazilian imports, which have risen to 90 million dollars (tab.102) with a total growth of 60% and an Italian share of 59,5%, a further rise of seven points.
18. Capital goods The stone industry generates a big daily demand of abrasive substances an diamond cut tools that are used every day in the factories all over the world: these are not considered investments but running costs. The market of these products in basically on a national basis, but the exchange is now increasing, following the idea according to which it is necessary to match the economic and qualitative parameters
54
with those of the returns. Long-range exchanges are less frequent than those within the macro regional context: the goods movement inside the European Union are a confirmation of this, as the import (tab. 104) and export (tab. 103) rates within the group of Twenty seven Countries are far higher than in other nations. 2011 budget was positive in general, with the exception of some Countries. The sales showed a further consolidation of the German leadership, followed by Italy, while in the supplying the differences are more shaded, with Germany still at the head of the ranking, followed by France. The increase recorded in the last year are homogeneous, from a maximum rate of 13 per cent in the exportation outside Europe to a minimum rate of seven per cent in the correspondent importation. This shows that the recovery was quite significant also in a mature context like that of the Old Continent, where there are less opportunities of development. In the long term, extra European exportation, that is less important from the point of view of quantity but considerably relevant as regards to average values, shows a strong increase that led to the new maximum rates of 2011. The importation, on the contrary, that is increasing too according to absolute rates, hold steady as far as prices are concerned (tab. 105). This phenomenon is strongly influenced by the European purchase of Chinese materials. It should be underlined that the European importation of capital goods coming from extra-Europe Countries, first of all from China,
XXIII Report World Marble and Stones 2012
overcame in 2011 one hundred million Euro, equal to almost one third of the total amount. In the previous years, instead, it recorded 95.3 million Euro and in 2009 67.6. The most important contribution to this purchase flow came, once again, from Germany, followed by The Netherlands, Italy and Poland. In the case of China, the incidence of transportation is merely complementary variable, which is cancelled by the remarkable difference in prices. Nevertheless, the European attention towards quality, that is not the main element in Chinese production, is demonstrated by the drop in the importation from extraEurope Countries in sector leading Countries like Italy, France and Poland. In the field of consumer goods, domestic production are still prevalent and China gained a marked supremacy also in this area, thanks to its great economic competitiveness that in this case is more evident than in the stone sector and in the industrial plants. Despite these considerations, the portion of European market gained by China is far from being the majority, both for reasons of commercial functionality and distributive organization as well as quality limits that in some cases caused a change in the preferences, with a return to European products of great technological value.
19. Competition and advertising Marble and stone operate in an economic system based on competition and, above all because they are used on the basis of free market choices, with a far flexible demand which is typical of the materials for the
Carlo Montani
building sector, with the exception of the structural use of these materials. That’s why the stone situation is often compared to that of ceramics, even though the range of possible uses of stone is far wider as it can be employed in street furniture, in the funeral sector, in special works while the use of tiles, that are also of a great quantitative value, is restricted to floors and internal covering. The ratio of ceramic and stone holds positive in the first place, considering the amount of squared meters produced. This data, however, has a mere statistic value because the average unitary rate is completely different and shows an advantage of stone, also because of its weight, colour and technology. Anyway, in the long term the stone has a more favourable trend that leads to a greater development of production and use, still feeling the effect of the limits that characterize big numbers (tab.106). This is an important aspect also in the light of the fact that for ceramic standardized productive processes can be used, while stone and marble needs an executive and design expertise. The fact that the stone market is competitive and selective, within a context where the confrontation among factory brands is as pressing as that among Countries, and not only as regards to prices, shows that the advertising plays an important role that must come along with a modern policy of productive investment. It’s no accident that the stone fair record a growing number of visits and a widespread international diffusion in a lot of Countries. In addition to the most consolidated event
55
like the fair in Verona, Izmir and Nuremberg, we must remember the recent success of Xiamen (tab.107) that represents the Chinese power in the sector of stone, demonstrated also by other local fairs, starting from that of Beijing and Shanghai until several minor events. Advertising does not mean just to communicating, informing and providing to the costumer all the useful tools to decide whether to buy or not. It means, first of all, investing in research, productivity and safety: a context in which there are still a lot of things to do. According to the past records (past five years average), based on corresponding operative and structural conditions, a tenyear increase in production can be foreseen and it could get to double the actual rate (tab.108). The same consideration can be done for the situation of the exchange, with less marked differences but still relevant (tab.109). The world expanding process will probably continue, and will probably reach higher rates if the politics, the entrepreneur sector and the social cohesion are able to cooperate and allow to stone and marble to pursue goals that will meet the market potential.
20. The stone of the future According to the quantitative evaluation, the development of the stone sector is presumable for its turnover, whose exportation exchange assessment for 2011 is around 18 million dollar (tab.110), with a correspondent imported value.
56
These figures show a ten year growth equal to 12.5 billion dollars with a yearly increase of almost 24 points, sharply higher than the rate of volume that in the same period stopped to 10.5 per cent. The fact that the increase in value is almost two times that of quantity, is another demonstration of the positive situation of the sector and a claim of confidence in the future of the demand and of the results of the industrial management. The turnover had the same situation of the expeditions, with the only exception of 2009 (tab.111) and it felt the effects of the crisis in a reduced way as regards to other similar sectors. The attitude of the mail exporting Countries was remarkably different in each case, with slightly different ranges at a quantitative level (tab.112). In details, it is worth noticing that Italy held the second place (not in the volumes) and that Turkey gained the maximum increase, followed by China. It is essential to add that to really understand the real dimensions of the sector and its real perspectives, it is necessary to complement these data, that comes from the official reports of the five main Countries and from general assessments for the others (expressing just one third of the world exchange volume) with the internal sale rate. An assessment elaborated on the basis of production, international movement, consumption and on the residual rate of quantitative availability, with an average price lower than that of exportation and importation allows to indicate, generally speaking, an amount of final sales equal to 30 billion dollars, net of intermediate
XXIII Report World Marble and Stones 2012
transports, that characterize most of the productive processes. It is a relevant flow from the financial as well as strategic point of view and Europe takes several advantages together with China and Third Countries (tab.113), becoming a clear opportunity of development. To conclude, it is sensible to forecast a continuum in the increasing of the sector both in the medium and long term thanks to the technological, economic and aesthetic opportunities offered by the stone sector. At the same time, a positive element is also represented by the official assessment of increasing of the world population that is going to grow in the next forty years of about one point per year, according to the UN (tab.114). This means that there are no external elements capable of influencing the general development of the planet and, consequently, that of marble and stones. These elements, in fact, demonstrated in several occasion to have the ability to react also in the worst conditions. The stones have been defined ‘product of peace’ for a long time and that’s a good reason to hope that it will develop through sensible productive investments and an effective international cooperation.
Conclusions The fact that China, after being in a marginal position of the stone sector during the 90’s, became the manufacturer of one third of the stone of the planet with an equivalent rate of consumption is not something limited to
Carlo Montani
this particular field. In 2011, the Asiatic giant used 53% of world cement, 47% of iron, 46% of coal, 40% of steel and aluminium. A further increase in the stone sector can then be expected, above all because the Chinese mining industry during the last five years, grew of just one third. Considering the importance gained by China in the world stone development, the supposition becomes a certainty. At the same time, the ‘Summit mining’ took place at the beginning of 2011 in Cape Town, with the participation of a great number of African Countries (Burkina Faso, Ghana, Guinea, Mali, South Africa, Zambia). A lot of them declared a change in their mining law, with regard to the concession contracts with relevant increase in the royalties but, at the same time, with a strengthening of the presence of the public sector and remarkable incentives for verticalization of the work, demonstrated also by the significant increase in the manufacturing activities of raw chalky material in Algeria and Togo. The appearance of new realities in the sector, characterized by important figures in absolute terms is interesting also America and, obviously, Asia. We can think about the volume of the raw siliceous material exported from Bahamas to United States or from Nepal or Buthan to India, or again the good quantity blocks imported in the Maldives to be processes there. That means that also minor Countries, that were excluded from the exchange so far, are now able to find its own space and to set the basis for an important expansion. To sum up, we can say that the stone world, above all the mining sector, is changing and
57
the strategic mutation occurred in China seems to involve a lot of Countries whose role, up to this moment, was minor or complementary. On the other hand, Europe finds it difficult to close the dropping phase it is living, above all in those Countries more affected by the economic crisis. In Spain, more than 1.5 million families have no income and unemployment increased of 600 thousand unities in 2011, reaching a new maximum rate equal to 5.4 million, while the new estates on sale are more than one million. In Italy, 60 thousand building companies, 15 per cent, were forced to close, worsening the crisis in the building sector that translated in a five year downturn of 40.4 per cent. The ECB gave 255 billion Euro to bank in two ‘tranches’ but they were not sufficient to start a recovery, not even in the distribution of loans and credit. The development of the Third World is facing some problems due to the limitation imposed to the credit politics of some mature economies that are influenced by the crisis in the investment and in the demand. As a consequence, an organic and functional growth, able to absorb the increasing offer of the emerging Countries needs a coordinated globalization, that can consider everyone needs. The stone sector is no exception. On the contrary, it needs the cooperation from all the sides, from the development of the mining production to an adequate advertising activity that can interpret through suitable investments the expectation of the buyer both on the economic and qualitative plan. As a consequence, the advertising effort
58
must be complying with the dimensions and the characteristics of the market, in order to improve the profitability of the supplying and the satisfaction of the clients. The world stock of marble and stone are, basically, unlimited and nature made no
XXIII Report World Marble and Stones 2012
differences but distributed them all over the planet. It is a good point to start to plan a development based on the conviction that stone has good possibilities of growing, using principles of fair competitiveness and financial politics of cooperation.
Documentazione statistica Statistical documents
XXIII World Marble and Stones Report 2012
61
1. Popolazione mondiale e PIL per capita People in the world and GNP per capita COUNTRIES
POPULATION
GNP PER CAPITA
±∆% ‘10/’05 ‘10/’09
mill.inh
%
2005
2009
2010
1.348,9
19.56
4.102
6.778
7.519
83.3
10.9
USA
317,1
4,60
42.681
45.934
47.284
10.8
2.9
JAPAN
126,5
1.83
30.315
32.554
33.805
11.5
3.8
GERMANY
81,7
1.18
30.508
34.388
36.033
18.1
4.7
UNITED KINGDOM
65,6
0.95
30.566
33.434
34.077
11.5
1.9
FRANCE
62,2
0.90
32.084
34.387
34.920
8.8
1.5
ITALY
61,7
0.89
27.944
29.068
29.392
5.2
1.1
SPAIN
46,1
0.67
27.509
29.625
29.742
8.1
0.4
CANADA
34,9
0.51
35.150
37.947
39.057
11.1
2.9
OTHERS
4.751,3
68.91
...
4.446
5.030
...
13.1
TOTAL
6.896,0
100.0
...
8.530
8.870
...
4.0
CHINA
(Fonte: World Economic Outlook)
(Source: World Economic Outlook)
62
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
2. Grandi aggregati e Paesi leader: PIL ed export (±∆%) Big world zones and leading countries: GNP and export (±∆%) ZONES/ COUNTRIES
GNP
EXPORT
2009
2010
2011
‘11/’10
2009
2010
2011
EUROPEAN UNION
-4.1
1.8
1.6
-0.2
-14.3
11.5
6.4
OTHERS EUROPE
-3.6
4.2
3.7
-0.5
-8.6
9.7
7.3
LATIN AMERICA
-1.7
6.1
4.7
-1.4
-7.7
10.0
7.9
M.EAST/NORTH AFRICA
1.8
3.8
4.1
0.3
-4.7
-1.1
4.1
CHINA
9.2
10.9
9.6
-1.3
-10.3
34.6
15.8
INDIA
6.8
10.4
8.2
-2.2
0.7
10.2
14.0
JAPAN
-6.3
3.8
1.4
-2.4
-24.2
24.2
4.7
TURKEY
-4.7
8.2
4.6
-3.6
-8.1
5.2
6.2
OTHERS ASIA
7.2
9.5
8.4
-1.1
-7.7
25.8
12.1
SUB-SAHARA AFRICA
2.8
5.0
5.5
0.5
-2.3
2.4
3.0
RUSSIAN FEDERATION
-7.8
4.0
4.6
0.6
-8.8
9.5
2.4
USA
-2.6
2.9
2.8
-0.1
-9.5
11.8
8.0
BRAZIL
-0.6
7.5
4.5
-3.0
-10.8
9.1
5.2
WORLD
-0.5
5.0
4.0
-1.0
-10.5
12.8
7.5
(Fonte: World Economic Outlook)
(Source: World Economic Outlook)
XXIII World Marble and Stones Report 2012
63
3. UE/15: variazioni annuali del PIL EU/15: GNP yearly variations COUNTRIES
2006
2007
2008
2009
2010
2011
AUSTRIA
1.8
3.5
2.0
-3.6
-0.5
1.7
BELGIUM
2.1
2.6
1.0
-3.4
-0.5
1.8
DENMARK
3.7
1.6
-1.2
-3.6
-3.5
1.9
FINLAND
2.5
4.1
0.8
-6.7
-3.5
2.8
FRANCE
1.3
1.3
0.3
-2.1
1.1
1.6
GERMANY
2.5
2.5
1.3
-5.0
2.2
2.2
GREECE
3.1
3.1
1.6
-7.4
-6.5
-3.0
IRELAND
4.7
4.2
-0.7
-7.3
-4.4
0.9
ITALY
1.9
1.9
-1.0
-5.0
1.3
1.0
NETHERLANDS
2.0
3.6
2.2
-4.3
0.2
1.5
PORTUGAL
1.0
1.8
0.0
-3.3
-6.0
-1.0
SPAIN
3.9
3.7
1.2
-4.6
-0.5
0.7
SWEDEN
3.0
2.7
-0.4
-4.6
-0.4
3.3
UN. KINGDOM
1.5
2.3
-0.3
-4.8
0.5
2.2
(Fonte: World Economic Outlook) N.B. - Le stime per il 2011 sono di fonte Istat su previsioni FMI.
(Source: World Economic Outlook) IMF data for 2011 have been processed by Istat.
64
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
4. UE/15: Tassi di disoccupazione e prezzzi medi EU/15: unemployment rates and average prices COUNTRIES
UNEMPLOYMENT (%)
AVERAGE PRICES (±∆%)
2008
2009
2010
2008
2009
2010
Austria
3.8
4.8
4.4
3.2
0.4
1.7
Belgium
7.0
7.9
8.3
4.5
0.1
2.3
Denmark
3.3
6.0
7.4
3.7
1.0
2.2
Finland
6.4
8.2
8.4
3.9
1.6
1.7
France
7.8
9.5
9.7
3.2
0.1
1.7
Germany
7.5
7.8
7.1
2.8
0.2
1.1
Greece
7.7
9.5
12.6
4.2
1.4
4.7
Ireland
6.3
11.9
13.7
3.1
-1.7
-1.6
Italy
6.7
7.8
8.4
3.5
0.7
1.7
Luxembourg
4.9
5.1
4.5
4.1
0.0
2.8
Netherlands
3.1
3.7
4.5
2.2
1.0
0.9
Portugal
7.7
9.6
11.0
2.7
-0.9
1.4
Spain
11.3
18.0
20.1
4.1
-0.2
2.0
Sweden
6.2
8.3
8.4
3.3
1.9
1.9
Un. Kingdom
5.6
7.6
7.8
3.6
2.1
3.3
(Fonte: Elaborazione dati Eurostat)
(Source: Eurostat data processing)
XXIII World Marble and Stones Report 2012
65
5. Investimenti in ricerca e sviluppo (% PIL) Research and development investment (%GNP) YEAR
ITALY
FRANCE
GERMANY
UK
USA
JAPAN
CHINA
RUSSIA
1996
1.04
2.30
2.26
1.88
2.55
2.77
0.60
0.97
1997
1.05
2.22
2.29
1.81
2.58
2.83
0.68
1.04
1998
1.07
2.17
2.31
1.80
2.60
2.95
0.70
0.95
1999
1.04
2.16
2.40
1.87
2.66
2.96
0.76
1.00
2000
1.05
2.15
2.45
1.86
2.74
2.99
0.90
1.05
2001
1.09
2.20
2.46
1.83
2.76
3.12
0.95
1.18
2002
1.13
2.23
2.49
1.82
2.66
3.17
1.07
1.25
2003
1.11
2.17
2.52
1.75
2.66
3.20
1.13
1.28
2004
1.10
2.15
2.49
1.68
2.54
3.17
1.23
1.15
2005
1.09
2.10
2.49
1.73
2.57
3.32
1.34
1.07
2006
1.13
2.10
2.33
1.75
2.61
3.41
1.39
1.07
2007
1.18
2.04
2.53
1.79
2.66
3.44
1.40
1.12
2008
1.23
2.02
2.64
1.77
2.77
3.42
1.47
1.04
2009
1.26
2.21
2.78
1.85
2.79
3.33
1.40
1.24
09/96
121.2
96.1
123.0
98.4
109.4
120.2
233.3
127.8
(Fonte: Elaborazione dati OECD)
(Source: OECD data processing)
66
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
6. Tassi medi di cambio (euro) Average exchange rates (euro)
ABS. FIGURES
INDEX
CURRENCY
2008
2009
2010
2011
11/08
11/10
Canadian dollar
1,559
1,585
1,365
1,376
88,3
100,8
japanese yen
152,4
130,3
116,2
111,0
72,8
95,5
pound sterling
0,796
0,891
0,858
0,868
109,0
101,2
russian rouble
46,42
44,14
40,26
40,88
88,1
101,5
swiss franc
1,587
1,510
1,380
1,233
77,6
89,3
turkhish lira
2,906
2,163
1,997
2,338
80,5
117,1
us dollar
1,471
1,395
1,326
1,392
94,6
105,0
(Fonte: Elaborazione dati Eurostat)
(Source: Eurostat data processing)
XXIII World Marble and Stones Report 2012
67
7. Investimenti in costruzioni rispetto al PIL (quote) Building investment/GNP (shares)
YEAR
±∆
ZONES
2000
2006
2011
2015
‘11/’00
‘15/’11
europe
12,2
12,1
10,3
10,3
-1,9
-
africa
9,7
10,0
11,0
11,9
+1,3
+0,9
13,1
13,9
15,4
16,1
+2,3
+0,7
north america
8,9
9,8
7,1
7,7
-1,8
+0,6
latin america
8,5
9,8
10,2
10,8
+1,7
+0,6
oceania
9,1
11,2
12,9
14,4
+3,8
+1,5
11,1
11,7
11,1
11,8
-
+0,7
asia
world (Fonte: Elaborazione dati SINCO)
(Source: SINCO data processing)
68
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
8. Attività edilizia residenziale nel mondo (medie mensili x 1000 abitazioni)
YEAR
China
USA
Japan
Russia
Spain
Turkey
France
Poland
Germany
Australia
Portugal
South Korea
Total
Residential building in the world (monthly average x 1000 dwellings)
‘00
...
157
109
31
30,6
20,1
29,4
7,3
35,2
13,2
9,3
3,6
...
‘01
...
157
104
32
30,5
20,3
27,5
8,8
24,2
10,2
9,4
6,2
...
‘02
...
165
102
33
35,0
13,5
26,0
8,1
20,7
12,1
10,2
7,5
...
‘03
...
168
102
36
38,1
13,2
27,2
13,6
22,3
12,7
7,2
5,2
...
‘04
289
184
104
40
41,4
13,6
31,1
9,1
19,7
13,5
5,2
3,8 754,4
‘05
333
161
108
43
43,7
20,1
34,9
9,5
17,6
13,7
5,2
3,2 792,9
‘06
360
165
112
51
48,7
20,6
36,1
9,6
18,0
12,1
4,5
4,4 842,0
‘07
396
125
83
60
53,4
25,7
36,4
11,1
13,1
12,7
6,0
6,1 828,5
‘08
398
93
95
64
51,2
41,9
30,7
13,8
12,6
12,1
6,1
6,4 824,8
‘09
481
66
63
58
33,1
32,4
29,2
12,7
12,5
11,6
7,1
6,1 809,7
‘10
368
55
67
60
19,3
28,8
28,4
9,3
13,8
10,7
4,7
5,2 656,2
‘11
399
48
69
47
14,1
39,5
32,8
10,1
16,7
12,5
3,5
8,1 700,3
(Fonte: ONU Monthly Bulletin)
(Source: UNO Monthly Bulletin)
XXIII World Marble and Stones Report 2012
69
9. Attività edilizia residenziale nel mondo (indici 2004=100)
France
Portugal
South Korea
Total
73,9 147,8
94,5
80,2 178,7
97,8 178,8
94,7
...
‘01
...
85,3 100,0
80,0
73,7 749,3
88,4
96,7 122,8
75,6 180,8 163,2
...
‘02
...
89,7
98,1
82,5
84,5
99,3
83,6
89,0 105,1
89,6 196,2 197,4
...
‘03
...
91,3
98,1
90,0
92,0
97,1
87,5 149,5 113,2
94,1 138,5 136,8
...
Australia
Turkey
77,5
Germany
Russia
85,3 104,8
Poland
Japan
...
Spain
China
‘00
USA
YEAR
Residential building in the world (index 2004=100)
‘04
100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
‘05
115,2
87,5 103,8 107,5 105,6 147,8 112,2 104,4
89,3 101,5 100,0
‘06
124,6
89,7 107,7 127,5 117,6 152,9 116,1 105,5
91,4
89,6
‘07
137,0
67,9
79,8 150,0 129,0 189,0 117,0 122,0
66,5
94,1 115,4 160,5 109,8
‘08
137,7
50,5
91,3 160,0 123,7 308,1
98,7 151,6
64,0
89,6 117,3 168,4 109,3
‘09
166,4
35,9
60,6 145,0
80,0 238,2
84,2 139,6
63,5
85,9 136,5 160,5 107,3
‘10
127,3
29,9
64,4 150,0
46,6 175,0
91,3 102,2
70,1
79,3
90,4 136,9
87,0
‘11
138,1
26,1
66,3 117,5
34,1 290,4 105,4 110,9
84,8
92,6
67,3 213,2
92,8
(Fonte: Elaborazione dati ONU)
84,2 105,1
86,6 115,8 111,6
(Source: UNO data processing)
70
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
10. ITALIA: costruzioni residenziali nuove Italy: residential new building
AVERAGE PRODUCTION
AVERAGE COST
Years
CORR. INDEX
±∆%
RAW INDEX
±%
INDEX
±∆%
2005
100,0
-
100,0
-
100,0
-
2008
107,9
+2,6
108,7
+2,9
110,6
+3,4
2009
97,0
-11,3
97,6
-11,4
111,6
+0,9
2010
93,5
-3,6
94,4
-3,3
113,3
+1,5
2011
90,8
-2,9
90,8
-3,8
117,7
+3,9
GEN-MAR
87,0
+0,7
86,2
+0,2
117,0
+2,7
APR-JUN
97,5
-2,8
98,9
-2,8
117,5
+0,4
JUL-SEP
87,4
-5,0
87,4
-6,3
118,0
+0,4
OCT-DEC
91,5
-3,9
90,8
-5,8
118,1
+0,1
(Fonte: Elaborazione dati ISTAT)
(Source: ISTAT data processing)
XXIII World Marble and Stones Report 2012
71
11. Italia: licenze di costruzioni residenziali Italy: residental new building licences BUILDING YEAR
NET AREA
UN.
INDEX
±∆%
000 sq.mt
INDEX
±∆%
2000
184.423
100.0
-
15.053
100.0
-
2001
189.025
102.5
+2.5
15.114
100.4
+0.4
2002
209.228
113.4
+10.7
16.323
108.4
+0.8
2003
229.526
124.5
+9.7
17.563
116.7
+7.6
2004
268.385
145.5
+16.9
19.899
132.2
+13.3
2005
278.602
151.1
+3.8
20.479
136.0
+2.9
2006
261.455
141.8
-6.2
19.144
127.2
-6.5
2007
250.272
135.7
-4.3
18.383
122.1
-4.0
2008
191.783
104.0
-23.4
14.269
94.8
-22.4
2009
141.586
76.8
-26.2
10.703
71.1
-25.0
2010
126.019
68.3
-11.0
9.268
61.6
-13.4
2011
122.424
66.4
-2.9
9.332
62.0
+0.7
(Fonte: Elaborazione dati ISTAT)
(Source: ISTAT data processing)
72
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
12. Italia: trend del costo energetico Italy: trend of the energy cost
ELECTRIC POWER
PETR. PRODUCTS
AVERAGE
YEAR
INDEX
±∆%
INDEX
±∆%
INDEX
±∆%
JAN. ‘05
100,0
-
100,0
-
100,0
-
2006
109,4
+9,4
107,2
+7,2
108,3
+8,3
2007
111,6
+2,0
100,6
-6,2
106,1
-2,0
2008
129,8
+16,3
129,6
+28,8
129,7
+22,2
2009
117,9
-9,2
93,6
-27,8
105,8
-18,4
2010
120,8
+2,5
113,3
+21,0
117,1
+10,7
2011
132,7
+9,9
132,0
+16,5
132,4
+13,1
(Fonte: Elaborazione dati ISTAT)
(Source: ISTAT data processing)
XXIII World Marble and Stones Report 2012
73
13. Costo del lavoro in Europa (euro/ora) Labour cost in Europe (euros/hour) 01/2009 COUNTRIES
abs. fig.
01/2010
01/2011
abs. fig.
index
abs. fig.
index
Belgium
36,7
38,1
103,8
39,5
107,6
SWEDEN
34,5
32,8
95,1
37,3
108,1
DENMARK
34,4
35,4
102,9
36,2
105,2
FRANCE
32,8
33,0
100,6
34,2
104,3
GERMANY
32,3
32,9
101,9
32,8
101,5
NETHERLANDS
30,3
31,0
102,3
31,5
104,0
FINLAND
30,1
31,8
105,6
31,4
104,3
AUSTRIA
29,0
30,7
105,9
30,3
104,5
IRELAND
28,0
30,0
107,1
29,8
106,4
LUXEMBOURG
28,2
29,2
103,5
29,0
102,8
ITALY
23,7
25,3
106,7
25,8
108,9
EU/27
21,8
22,5
103,2
22,7
104,1
SPAIN
20,3
21,5
105,9
21,7
106,9
UNITED KINGDOM
21,4
19,6
91,6
20,9
97,7
GREECE
15,8
16,3
103,2
16,6
105,1
SLOVENIA
12,3
13,0
105,7
13,4
108,9
CYPRUS
12,4
12,7
102,4
13,0
104,8
MALTA
11,3
11,9
105,3
11,8
104,4
PORTUGAL
9,8
10,1
103,1
10,3
105,1
CZECH REPUBLIC
8,7
8,8
101,1
9,2
105,7
SLOVAKIA
7,3
7,7
105,5
7,7
105,5
ESTONIA
7,2
7,2
100,0
7,2
100,0
HUNGARY
7,5
6,9
92,0
7,0
93,3
POLAND
6,8
5,8
85,3
6,3
92,6
LITHUANIA
5,5
5,2
94,5
5,1
92,7
LATVIA
5,2
5,2
100,0
5,0
96,2
ROMANIA
3,3
3,3
100,0
3,5
106,1
BULGARIA
2,2
2,5
136,6
2,6
118,2
(Fonte: Elaborazione dati Eurostat)
(Source: Eurostat data processing)
74
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
14. Industria lapidea mondiale: produzione netta World stone industry: net production
000 cub. mt.
000 tons
PAR.
YEAR
GROSS QUARRYING
QUARRYING WASTE 1
RAW PRODUCTION
PROCESSING WASTE 1
PROCESSED PRODUCTION
2003
153.750
78.750
75.000
30.750
44.250
2004
166.500
85.250
81.250
33.300
47.950
2005
174.750
89.500
85.250
34.950
50.300
2006
190.250
87.500
92.750
38.000
54.750
2007
212.000
108.500
103.500
42.500
61.000
2008
215.000
110.000
105.000
43.000
62.000
2009
213.750
100.250
104.500
42.850
61.650
2010
228.000
116.500
111.500
45.715
65.785
2011
237.200
121.200
116.000
47.560
68.440
2003
57.000
29.200
27.800
11.400
16.400
2004
61.650
31.550
30.100
12.300
17.800
2005
64.750
33.150
31.600
12.950
18.850
2006
70.450
36.100
34.350
14.100
20.250
2007
78.500
40.200
38.300
15.750
22.550
2008
79.600
40.700
38.900
15.950
22.950
2009
79.150
40.450
38.700
15.900
22.300
2010
84.450
43.150
41.300
12.350
28.950
2011
87.850
44.900
42.950
17.600
25.350
(Fonte: Elaborazione propria)
(1) - Compresi materiali di risulta destinati a sottoprodotti (granulati e polveri)
(Source: own data processing)
(1) - Waste material destined for granules, powders and similar uses are included
XXIII World Marble and Stones Report 2012
75
15. Industria lapidea mondiale: produzione storica World stone industry: historical production outline CALCAREOUS YEARS
SILICEOUS
OTHER
TOTAL
000 tons
%
000 tons
%
000 tons
%
000 tons
%
1926
1.175
65.6
175
3.3
440
24.6
1.790
10.1
1976
13.600
76.4
3.400
19.1
800
4.5
17.800
100.0
1986
13.130
60.5
7.380
34.0
1.190
5.5
21.700
122.0
1990
26.450
56.8
17.625
37.9
2.425
5.2
46.500
261.2
1997
27.650
55.8
19.350
39.1
2.500
5.1
49.500
278.0
1998
29.400
57.6
19.000
37.3
2.600
5.1
51.000
286.5
1999
31.300
57.4
20.350
37.3
2.850
5.3
54.500
306.2
2000
34.500
57.3
21.700
36.3
3.450
5.9
59.650
335.1
2001
38.500
53.2
23.250
35.8
3.250
5.0
65.000
365.2
2002
39.000
57.8
25.000
37.0
3.500
5.2
67.500
379.2
2003
42.500
56.7
28.500
38.0
4.000
5.3
75.000
421.3
2004
43.750
53.9
33.000
40.6
4.500
5.5
81.250
456.5
2005
46.750
34.8
34.000
39.9
4.500
5.3
85.250
478.9
2006
53.350
37.5
34.300
37.5
4.600
5.0
92.750
521.1
2007
60.500
58.5
37.500
36.2
5.500
5.3
103.500
581.5
2008
62.000
58.0
38.000
36.5
5.700
5.5
105.000
589.9
2009
60.350
58.2
38.000
36.4
5.650
5.4
104.500
587.0
2010
63.230
58.5
40.500
36.3
5.750
5.2
111.500
626.4
2011
68.500
59.0
41.700
36.0
5.800
5.0
116.000
651.6
(Fonte: Elaborazione propria)
(Source: own data processing)
76
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
16. Maggiori produzioni mondiali e rese teoriche (2011) Leading quarry production and theorical yield (2011) 000 tons COUNTRIES
mill. eq. sq. mt. / cm. 2
abs. figures
shares
total
waste
net
CHINA
36.000
31,0
666
273
393
INDIA
14.000
12,1
259
106
153
TURKEY
10.600
9,1
196
80
116
IRAN
8.500
7,3
157
64
93
ITALY
7.500
6,5
139
57
82
BRAZIL
7.250
6,3
134
55
79
SPAIN
5.500
4,7
102
42
60
PORTUGAL
2.650
2,3
49
20
29
EGYPT
2.500
2,2
46
19
27
USA
2.350
2,0
43
18
25
GREECE
1.500
1,3
28
11
17
FRANCE
1.250
1,1
23
9
14
SUB-TOTAL
99.600
85,8
1.842
755
1.087
OTHERS
16.400
14,2
303
125
178
WORLD
116.000
100,0
2.145
880
1.265
(Fonte: Elaborazione propria)
(Source: own data processing)
XXIII World Marble and Stones Report 2012
77
17. Produzione mondiale e rese teoriche (2011)
World quarrying production and theorical yield (2011) 000 tons
mill. eq. sq. mt. / cm. 2
ZONES
abs. figures
shares
total
waste
net
EU/27
23.500
20,3
435
178
257
OTHERS EUROPE
4.000
3,4
74
30
44
SUB-TOTAL
27.500
23,7
509
208
301
NORTH AMERICA
3.500
3,0
65
27
38
LATIN AMERICA
8.500
7,3
157
65
92
SUB-TOTAL
12.000
10,3
222
92
130
CHINA
36.000
31,0
666
273
393
INDIA
14.000
12,1
258
106
153
OTHERS ASIA
19.000
16,4
352
144
208
SUB-TOTAL
69.000
59,5
1.276
523
753
AFRICA
7.000
6,0
130
54
76
OCEANIA
500
0,5
8
3
5
WORLD
116.000
100,0
2.145
880
1.265
(Fonte: Elaborazione propria)
(Source: own data processing)
78
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
18. Unione Europea: produzione di cava (000 tonn) European union: quarrying production (000 tons) QUANTITY COUNTRIES
SHARES
2001
2010
2011
2001
2010
2011
AUSTRIA
400
450
400
1,7
1,8
1,7
BELGIUM
900
800
850
3,8
3,3
3,6
BULGARIA
200
250
250
0,8
1,0
1,1
CZECH REP.
500
200
150
2,1
0,8
0,6
FINLAND
600
600
650
2,5
2,5
2,8
1.250
1.150
1.250
5,2
4,7
5,3
700
650
750
2,9
2,7
3,2
1.600
1.650
1.500
6,7
6,8
6,4
100
150
100
0,4
0,6
0,4
8.400
7.800
7.500
35,0
32,3
31,9
600
650
600
2,5
2,7
2,6
PORTUGAL
2.400
2.750
2.650
10,0
11,4
11,3
ROMANIA
100
200
150
0,4
0,8
0,6
SLOVAKIA
150
50
50
0,6
0,2
0,2
SLOVENIA
50
150
200
0,2
0,6
0,9
5.000
5.750
5.500
20,8
23,8
23,4
SWEDEN
350
350
250
1,5
1,4
1,1
UN.KINGDOM
200
300
300
0,8
1,2
1,3
OTHERS
400
350
400
1,7
1,4
1,7
24.000
24.250
23.500
100,0
100,0
100,0
FRANCE GERMANY GREECE IRELAND ITALY POLAND
SPAIN
TOTAL EU-27 (Fonte: Elaborazione propria)
(Source: own data processing)
XXIII World Marble and Stones Report 2012
79
19. Industria lapidea mondiale: produzione netta di lavorati e principali applicazioni del manufatto World stone industry: net finished production and main uses of processed material ‘000 sq. m/2 Applications
‘000 net tons
‘95
‘11
175.750
rivestimenti esterni external wall cladding
Index
‘11
‘95
‘11
398.500
9.500 20.700
38,0
31,5
126,7
55.500
107.500
3.000
5.600
12,0
8,5
193,7
scale steps
18.500
38.000
1.000
2.000
4,0
3,0
205,4
rivestimenti interni internal wall cladding
27.750
151.750
1.500
7.900
6,0
12,0
546,8
lavori speciali special works
46.250
253.000
2.500 13.100
10,0
20,0
547,0
Subtotale edilizia 323.750 Subtotal building sector
948.750
17.500 49.300
70,0
75,0
293,0
3.300
10,0
5,0
136,7
3.750 10.850
15,0
16,5
300,8
2.300
5,0
3,5
191,6
30,0
25,0
172,1
100,0 100,0
273,5
pavimenti floors and paving
‘95
%
arredo urbano civil external uses
46.250
63.250
arte funeraria memorial art
69.375
208.700
altri impieghi other uses
23.125
44.300
subtotale usi diversi Subtotal other uses
183.750
316.250
7.500 16.450
total
462.500
1.265.000
25.000 65.750
(Fonte: Elaborazione propria)
2.500
1.250
(Source: own data processing)
3
2
4
0
1
0
1
1
0
0
51
73
1
6
40
72
2
23
3
3
6
6
149
351
Belgium
Greece
Turkey
Egypt
India
Iran
China
USA
Mexico
Brazil
Others
TOTAL
(Fonte: Elaborazione propria)
5
17
Portugal
24
0
0
0
0
0
0
0
0
4
0
5
9
1
0
10
Spain
-
2
12
France
2
-
1
3
3
Germany
Italy
-
Germany
Italy
EXPORT
France
IMPORT
Spain
65
2
0
5
8
2
0
0
3
23
1
0
12
-
1
0
8
Portugal
16
2
0
0
0
0
0
0
1
4
1
0
-
5
0
0
3
Belgium
28
6
0
0
0
2
0
1
0
1
0
-
1
0
3
11
3
Netherlands
44
9
0
0
0
19
0
1
0
0
0
2
0
0
0
12
1
Un.Kingdom
20
6
0
0
0
0
0
0
1
5
0
1
1
1
0
1
4
Austria
4
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
2
Switzerland
55
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
3
50
1
S.Arabia
70
4
0
0
0
0
0
1
7
0
0
0
0
15
0
0
43
Kuwait
5
5
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
India
Lebanon
4
0
0
12
0
0
60
0
1
0
5
8
-
21
97 423
6
0
0
0
0
0
0
15
15 131
1
0
2
16
0
0
42 181
Singapore
Hong-Kong
3
0
0
0
7
1
0
0
18
22
0
4
54
1
21
24
44
0
0
0
58
4
0
0
72
6
0
8
8
4
0
45
Taiwan
20 155 249
4
0
0
0
5
0
0
0
5
1
0
0
1
0
0
4
9100
867
0
10
0
-
573
22
1879
3448
359
0
393
898
12
227
412
China
Input-Output of quantity trade ‘11 (‘000 tons): eaw calcareous products (code 25.15)
10
0
0
0
0
0
0
8
0
1
0
0
0
0
0
0
1
South Korea
20. Input-Output dell’interscambio quantitativo ‘11 (‘000 tonn.): calcarei grezzi (cod. 25.15)
Japan
7
1
0
0
0
0
2
0
0
1
1
0
0
0
0
0
2
Canada USA
10
1
0
1
-
5
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
3
Others
1627
6
24
58
115
850
65
2086
5012
470
23
481
1340
41
327
1287
2947 13812
402
0
1
14
4
239
29
87
1240
66
11
29
319
3
1
502
Total
(Source: own data processing)
39
3
0
0
32
4
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
80 XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
4
1
56
6
0
0
0
1
19 182
28
99
273
8
0
2
11
179
183
868 308 330 329
Finland
South Africa
India
China
South Korea
Canada
USA
Brazil
Others
TOTAL
13
0
0
0
0
32
10
2
4
41
22
0
0
0
8
63
27
6
0
Portugal
51
0
0
0
2
-
1
1
10
3
2
Belgium
7
22
1
0
0
15
65 258
2
1
0
0
0
0
0 143
0
0
0
0
0
0
-
60
0
0
2
Netherlands
0
0
0
15
0
8
4
1
1
1
13
Un.Kingdom
4
0
0
0
0
92 568
1
0
0
0
0
23 105
28 416
3
0
0
4
-
7
0
6
1
17
2
Austria
62
1
0
0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
1
3
5
69
22
Switzerland
81 164
21
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
0
0
54
5
S.Arabia
10
2
0
0
0
0
0
8
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Singapore
3
7
0
0
0
0
1
0
0
0
2
Hong-Kong Taiwan
3
59
0
0
288
79
1
6
0
15 1051 0
64
310
6
172
0
3
67
12
0
0
11
488
763
45
15
3
-
155 2020
11
4
1
0
0
0
0
3
0
0
2
China
23 332 1601 3979
16
0
0
1
0
5
0 242
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
South Korea
31
5
1
0
0
-
16
9
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
6
2
71
-
0
6
20
6
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
58
0
-
19
0
1
60
5
0
0
1
0
0
0
0
0
0
1
USA
Australia
318
38
0
5
0
44
411
70
52
63
60
3
19
4
130
115
7
50
Others
35 1389
1
0
0
0
0
3
30
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
10945
1912
1181
130
58
3
1310
3970
352
413
89
344
44
138
248
271
166
154
162
Total
(Source: own data processing)
16 111 155
5
0
1
0
0
4
4
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
(Fonte: Elaborazione propria)
13
2
0 11
Sweden
6
46
0
38
0
0
29
37
Norway
64
0
Belgium
11 147
-
1
0
3
Spain
Netherlands
9
3
Portugal
12
5
38
Spain
-
20
13
France
3
-
0
18
26
Germany
Italy
-
Germany
Italy
EXPORT
France
IMPORT Japan
Input-Output of quantity trade ‘11 (‘000 tons): raw siliceuos products (code 25.16) Canada
21. Input-Output dell’interscambio quantitativo ‘11 (‘000 tonn.): silicei grezzi (cod. 25.16)
XXIII World Marble and Stones Report 2012 81
28
7
1
0
0
91
0
43
60
0 114
59
44
59
0
0
20
60
0
0
16
0
62 348
0
0
0
0
37
10
136 930 314
Belgium
Netherlands
Czech Rep.
Poland
Turkey
India
China
Canada
USA
Brazil
Others
TOTAL
(Fonte: Elaborazione propria)
9
61
8 128
Portugal
13
0
6
0
20
2
0
Spain
-
12
2
1
0
0
17
0
1
0
0
0
0
0
-
0
0
France
58
-
0
1
14
Germany
Italy
-
Germany
24
Spain
Italy
EXPORT
France
IMPORT Portugal
0
28
0
0
-
15
1
0
0
24
0
Netherlands
1
0
0 0
0
0
48
0
4
0
0
5
1
7
0
0
0
0
Un.Kingdom
2 354 317 167
80 102
1
0
0
19 168
0
18
0
0
59
-
1
0
1
8
0
Belgium
0 247
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
-
2
0
0
0
Austria
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
1
13
2
7
61
31
Switzerland
99 116
39
5
0
0
3
0
3
0
0
0
0
0
0
0
44
5
Hong-Kong
5
0
0
0
0
5
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Taiwan
37
27
0
0
0
10
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
China
South Korea
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
1
1
Japan
6
0
0
0
7
17
0
0
Canada
31
12
3
3
-
13
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
9
8
77
3
140
47
65
180
200
368
28
32
205
153
1
0
0
53 565 3415
783
102
3
3
88 1103
2
4
3
6
1
40 101
1
-
3
5
1
0
0
0
0
1 115
0 149
1
1
0
0
USA
(Source: own data processing)
2 123 136
0
1
0
0
- 117 109
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
Others
Input-Output of quantity trade ‘11 (‘000 tons): simple finished products (code 68.01)
Total
22. Input-Output dell’interscambio quantitativo ‘11 (‘000 tonn.): lavorati semplici (cod. 68.01)
82 XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
Germany
Italy
7
93
2
27
3
75
1
2
0
2
9
4
48
3
Portugal
Belgium
Greece
Turkey
Egypt
India
Iran
0
0
2
4
0
6
3
46
255 905 354 262
Mexico
Argentina
Brazil
Others
TOTAL
7
0
0
0
6
3
1
1
0
0
Portugal Belgium
0
0
48
1
22
0
-
6
5
6
3
12
0
0
38
1
10
0
5
0
1
0
6
73
Netherlands
1
1
0
3
4
10
1
0
0
0
0
Un.Kingdom
20
3
0
0
1
0
60
0
1
57
4
57
0
1
7
10
4
1
16
Austria
43
0
0
0
0
0
90
0
0
1
1
3
1
0
0
1
4
24
36
S. Arabia
Switzerland
10
0
77
58
1
0
4
5
11
60
1
0
0
0
0
3 108
1
0
0
0
0
10 220
0
0
1
0
1 122
0
1
6
4
9
26
98 130
Kuwait
55
0
0
0
0
0
72
0
3
5
6
75
1
0
1
4
0
1
41
Lebanon
58
0
0
0
0
0
57
0
0
13
5
36
1
0
7
5
0
0
16
India
32
1
0
0
0
0
48
0
0
-
3
5
1
0
1
1
0
0
20
Singapore
0
0
6
1
2
1
0
1
1
0
0
15
Hong-Kong
5
0
0
0
0
0
6
0
0
0
2
0
20
2
7
0
8
13
0
0
65
-
0
2
0
0
2
0
12 164
0
0
0
0
0
-
37
1
3 178
1
3
1
0
1
0
1
0
3
96 225 250
0
0
4
1
12
15
0
2
2
0
0
12
Taiwan
27 644 317 242 204 160 807 264 198 112 149 260 275 499
3 266
0
0
0
0
0
2 266 172
0
0
2
0
0
1
1
-
16
0
0
2
Japan
0
51
2
0
1
9
2
0
0
0
16
1
8 130
0
0
1
0
1
2
0
0
5 101
Canada
34
0
0
32
-
16 151
0
0
0
0
0
2487 846 728
55
1
0
0
3
0
2379 813 198
0
0
5
5
10
2
0
6
8
1
0
12
USA
1
5
16
0
20
1
0
1
2
0
1
14
Australia
11
0
0
0
1
0
Others
86
118
1.146
150
1772
327
221
303
554
110
113
1450
1865
761
15
125
276
154
7353 20124
585
114
5
5
231
2
4190 10577
3
97
249
5
729
270
62
67
307
25
40
367
Total
(Source: own data processing)
2581 195
199
594
2
120
-
148
534 122
24
0
214
12
493
6
0
11
56
5
3
160
(Fonte: Elaborazione propria)
0
1
USA
0
0
0
0
Canada
0
67
0
94
0
1
83 529
China
1
14
5
16
2
1
42
-
3
0
Taiwan
0
20
12
67
0
57
48
14
21
14
Spain
-
France
7
1
32
Germany
Spain
28 100
-
- 124
France
17
Italy
EXPORT
IMPORT China
Input-Output of quantity trade ‘11 (‘000 tons): special finished products (code 68.02) South Korea
23. Input-Output dell’interscambio quantitativo ‘11 (‘000 tonn.): lavorati speciali (cod. 68.02)
XXIII World Marble and Stones Report 2012 83
0
-
8
-
0
-
0
33
2
0
1
0
9
0
0
10
2
0
0
0
0
0
8
0
0
5
3
19 123 258
Portugal
Belgium
Norway
Turkey
India
China
Canada
USA
Brazil
Others
TOTAL
(Fonte: Elaborazione propria)
1
2
1
3
Spain
2
0
5
4
0
0
0
2
4
98 229
0
France
7
0
0
22
0
0
0
0
3
0
0
Germany
Italy
-
0
2
Germany
Italy
EXPORT
Spain
France
IMPORT Belgium
41
7
7
0
4
2
0
0
0
-
0
15
3
3
0
Netherlands
1
0
4
Un.Kingdom
10
29
1
2
22
1
0
0
1
0
23 187
1
13
0
0
6
0
0
1
0
0
2 116
0
0
0
Switzerland
7
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
3
1
Singapore
4
2
0
1
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Hong-Kong
2
2
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Taiwan
7
0
0
0
0
7
0
0
0
0
0
0
0
0
0
China
2
1
0
0
0
-
0
0
0
0
0
0
0
1
0
South Korea
2
0
0
0
0
2
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Japan
10
2
0
0
0
8
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Canada
42
11
-
9
53
9
0
1
0
0
4
0
0
1
3
2
10
4
3
35
0
0
2
Others
37
32
1
2
20 363
2
1
0
0
15 232
1
0
0
0
0
1
0
0
0
1254
117
120
8
22
402
16
3
12
9
11
504
5
15
10
Total
(Source: own data processing)
23 130
3
2
5
-
11
2
0
0
0
0
0
0
0
0
USA
Input-Output of quantity trade ‘11 (‘000 tons): slate (code 68.03) Australia
24. Input-Output dell’interscambio quantitativo ‘11 (‘000 tonn.): Ardesia (cod. 68.03)
84 XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
967 4.0
880 3.4 1.070 3.6 1.252 3.8 1.256 3.5 1.369 3.4 1.568 3.4 1.500 3.3 1.242 3.1 1.306 2.7 1.254
2.5
(Source: own data processing)
220,2 100.0 278,4 100.0 307,3 100.0 338.7 100.0 356.2 100.0 376.7 100.0 444.5 100.0 488.8 100.0 541.6 100.0 628.4 100.0 705.8 100.0 682,9 100.0 320,6 100.0 716.2 100.0 728.9 100.0
Mill. eq. sq. mt.
(Fonte: Elaborazione propria)
15,083 100.0 8.681 100.0 20.805 100.0 22.751 100.0 24.102 100.0 25.381 100.0 29.586 100.0 31.847 100.0 36.058 100.0 41.368 100.0 46.232 100.0 45.193 100.0 41.078 100.0 48.498 100.0 49.550 100.0
GENERAL TOTAL
Mill. eq. sq. mt. 135.7 (61.6) 181,7 (65.3) 195,8 (63.7) 220,6 (65.1) 227.3 (63.8) 243.2 (64.6) 296.6 (66.7) 317.8 (65.0) 361.2 (66.7) 431.3 (68.6) 490.8 (59.5) 462,4 (67.7) 420,0 (67.7) 455.7 (63.6) 458.7 (62.9)
4.7
7,337 48.7 9.823 52.7 10.585 50.9 11.926 52.4 12.289 51.0 13.149 51.8 16.034 54.2 17.180 52.3 19.527 54.2 23.311 56.4 26.532 57.4 24.993 55.3 22.703 55.3 24.633 50.8 24.793 50.0
887 4.3 1.086
Total
815 4.4
581 3.9
6.9
%
2011 000 tons
68.03
%
2010 000 tons
5,029 33.4 6.866 36.8 7.214 34.7 7.845 34.5 8.651 35.9 9.610 37.9 11.758 39.7 13.202 40.2 14.582 40.5 18.138 43.8 21.150 45.8 19.791 43.8 18.375 44.3 20.026 41.3 20.124 40.6
2009
68.02
2008
1,727 11.4 2.142 11.5 2.484 11.9 2.995 13.2 2.671 11.1 2.659 10.5 3.206 10.8 2.726 8.3 3.689 10.2 3.804 9.2 3.814 8.2 3.702 8.2 3.262 7.9 3.301 6.8 3.415
2007
68.01
2006
84,5 (34.8) 96,7 (34.7) 111,55 (36.3) 118.1 (34.9) 128.9 (36.2) 133.5 (35.4) 147.9 (33.3) 171.0 (35.0) 180.4 (33.3) 197.1 (31.4) 215.0 (30.5) 220,5 (32.3) 200,6 (32.3) 260.5 (36.4) 270.2 (37.1)
2005
Mill. eq. sq. mt.
2004
7,746 51.3 8.858 47.3 10.220 49.1 10.825 47.6 11.813 49.0 12.232 48.2 13.552 45.8 15.667 47.7 16.531 45.8 18.057 43.6 19.700 42.6 20.200 44.7 18.375 44.7 23.865 49.2 24.757 50.0
2003
Total
2002
6,356 42.1 6.785 36.3 7.901 38.0 7.754 34.1 8.576 35.6 8.426 33.2 8.346 28.2 10.237 31.2 10.266 28.4 10.563 25.5 11.429 24.7 10.816 23.9 8.909 21.7 10.531 21.7 10.945 22.1
2001 000 000 000 000 000 000 000 000 000 tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons %
25.16
%
2000
1,390 9.2 2.073 11.0 2.319 11.1 3.071 13.5 3.237 13.4 3.806 15.0 5.206 17.6 5.430 16.5 6.265 17.4 7.495 18.1 8.271 17.9 9.384 20.8 9.466 23.0 13.334 27.5 13.812 27.9
1999
25.15
1998
000 000 000 000 tons % tons % tons % tons
CODES
1994
World stone industry: historical outline and types of import-export
25. Industria lapidea mondiale: andamento storico e tipologie dell’interscambio
Grezzi/Raw
LAVORATI/PROCESSED
XXIII World Marble and Stones Report 2012 85
86
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
26. Interscambio lapideo per Paesi e tipologie (000 tonn./2011): Export UE/27 Stone exchange for Countries and types (000 tons/2011): Export UE/27 25.15
25.16
68.01
68.02
68.03
TOTAL
AUSTRIA
74
59
6
19
-
158
BELGIUM
23
138
200
221
9
591
BULGARIA
27
4
-
29
-
60
CYPRUS
1
-
-
-
-
1
CZECH REP.
-
16
73
41
-
130
DENMARK
-
1
1
6
-
130
ESTONIA
-
-
-
15
-
15
FINLAND
-
413
-
18
-
431
41
166
32
110
5
354
GERMANY
327
154
205
113
15
814
GREECE
470
13
-
327
2
812
HUNGARY
-
-
1
2
-
3
IRELAND
-
20
-
13
7
40
1287
162
153
1450
10
3062
LATVIA
-
-
1
4
-
5
LITHUANIA
-
-
-
3
-
3
LUXEMBOURG
-
1
-
1
1
3
MALTA
-
-
-
-
-
-
13
44
180
180
2
419
1
106
73
19
-
199
PORTUGAL
481
248
386
303
11
1411
ROMANIA
1
-
3
8
-
12
SLOVAKIA
-
-
3
2
-
5
SLOVENIA
5
1
1
27
-
34
1340
271
28
454
504
2597
SWEDEN
-
89
1
3
1
94
UN. KINGDOM
1
92
12
6
15
126
Total EU-27
4.092
1.998
1.341
3.374
582
11.387
COUNTRIES
FRANCE
ITALY
NETHERLANDS POLAND
SPAIN
(Fonte: Elaborazione propria)
(Source: own data processing)
XXIII World Marble and Stones Report 2012
87
27. Interscambio lapideo per Paesi e tipologie (000 tonn./2011): import UE/27 Stone exchange for Countries and types (000 tons/2011): import EU/27 25.15
25.16
68.01
68.02
68.03
TOTAL
AUSTRIA
4
77
99
204
4
388
BELGIUM
28
258
354
644
41
1325
BULGARIA
13
1
1
32
-
47
CYPRUS
2
-
4
46
3
55
CZECH REP.
1
10
4
34
3
52
DENMARK
1
90
115
30
6
242
ESTONIA
-
-
5
8
-
13
FINLAND
-
5
3
13
1
22
FRANCE
24
330
371
354
258
1337
GERMANY
73
308
930
905
123
2339
117
44
1
55
-
217
HUNGARY
4
4
8
27
-
43
IRELAND
1
14
14
44
18
91
351
868
136
255
19
1629
LATVIA
-
3
1
4
-
8
LITHUANIA
-
22
16
20
-
58
LUXEMBOURG
1
168
28
24
7
228
MALTA
1
2
-
10
-
13
44
92
268
317
21
742
6
375
95
297
6
779
PORTUGAL
16
65
2
27
3
113
ROMANIA
4
5
25
94
1
129
SLOVAKIA
4
24
29
53
-
110
SLOVENIA
4
4
7
37
1
53
65
329
28
262
33
717
1
27
64
33
2
127
UN.KINGDOM
20
269
168
242
187
1186
Total EU-27
785
3.694
2.776
4.071
737
12.063
COUNTRIES
GREECE
ITALY
NETHERLANDS POLAND
SPAIN SWEDEN
(Fonte: Elaborazione propria)
(Source: own data processing)
88
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
28. Interscambio lapideo per Paesi e tipologie (000 tonn./2011): Export altri Europa Stone exchange for Countries and types (000 tons/2011): Export other Europe 25.15
25.16
68.01
68.02
68.03
TOTAL
Albania
6
85
1
11
-
103
armenia
2
6
-
19
-
27
belarus
-
-
-
1
-
1
bosnia
3
2
1
6
-
12
100
38
6
28
-
172
faeroe ISLAnds
-
-
-
-
-
-
georgia
-
1
-
-
-
1
iceland
-
-
-
-
-
-
67
1
2
7
-
77
moldovia
-
-
-
-
-
-
montenegro
4
-
-
5
-
9
norway
2
344
5
6
12
369
russia
3
6
-
18
-
27
serbia
1
-
1
5
-
7
switzerland
1
40
1
6
1
49
ukraine
-
88
38
50
-
176
189
611
55
162
13
1030
COUNTRIES
croatia
macedonia
total (Fonte: Elaborazione propria)
(Source: own data processing)
XXIII World Marble and Stones Report 2012
89
29. Interscambio lapideo per Paesi e tipologie (000 tonn./2011): Import altri Europa Stone exchange for Countries and types (000 tons/2011): Import other Europe 25.15
25.16
68.01
68.02
68.03
TOTAL
Albania
23
4
-
13
-
40
armenia
-
2
-
10
-
12
belarus
5
20
3
19
-
47
bosnia
13
18
-
29
-
60
croatia
3
7
2
53
-
65
faeroe ISLANDS
-
28
-
-
-
28
georgia
-
9
5
15
-
29
iceland
-
-
-
1
-
1
macedonia
5
2
-
20
-
27
moldovia
-
-
1
5
-
6
montenegro
1
2
-
10
-
13
norway
1
28
...
23
-
52
russia
3
95
65
324
6
493
serbia
5
48
2
21
1
77
55
164
116
160
7
502
1
1
1
42
1
46
115
428
195
745
15
1498
COUNTRIES
switzerland ukraine total (Fonte: Elaborazione propria)
(Source: own data processing)
90
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
30. Interscambio lapideo per Paesi e tipologie: extra-europei leader (000 tonn./2011). Export
Stone exchange for Countries and types: leading extra-european (000 tons/2011). Export COUNTRIES
25.15
25.16
68.01
68.02
68.03
TOTAL
AUSTRALIA
1
49
-
5
-
55
BRAZIL
6
1181
102
761
120
2.170
CANADA
2
58
3
154
22
239
CHINA
115
1.310
1.103
10.577
402
13.507
EGYPT
2.086
3
1
150
-
2.240
INDIA
65
3.970
3
1.146
16
5.200
IRAN
850
10
2
118
-
980
JAPAN
-
47
-
1
-
48
SOUTH AFRICA
1
352
24
27
2
406
SOUTH KOREA
2
3
-
2
-
7
TAIWAN
4
5
-
86
1
96
TURKEY
5.012
238
140
1.772
3
7.165
58
130
3
276
8
475
8.202
7.356
1.381
15.075
574
32.588
USA TOTAL (Fonte: Elaborazione propria)
(Source: own data processing)
XXIII World Marble and Stones Report 2012
91
31. Interscambio lapideo per Paesi e tipologie: extra-europei leader (000 tonn./2011). Import
Stone exchange for Countries and types: leading extra-european (000 tons/2011). Import COUNTRIES
25.15
25.16
68.01
68.02
68.03
TOTAL
AUSTRALIA
1
35
45
195
20
296
BRAZIL
23
1
-
80
-
104
CANADA
39
111
31
728
23
932
CHINA
9.100
3.979
2
499
2
13.582
EGYPT
68
2
1
27
2
96
INDIA
423
51
-
112
-
586
IRAN
2
3
-
154
-
159
JAPAN
7
16
136
846
10
1.015
SOUTH AFRICA
-
5
-
55
7
67
SOUTH KOREA
10
31
123
2.487
2
2.653
TAIWAN
249
1.601
37
275
7
2.169
TURKEY
1
72
9
267
-
349
10
155
53
2.581
130
2.929
9.929
6.062
437
8.306
203
24.937
USA TOTAL (Fonte: Elaborazione propria)
(Source: own data processing)
92
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
32. Interscambio lapideo per Paesi e tipologie: altri extra-europei (000 tonn./2011). Export
Stone exchange for Countries and types: other extra-european (000 tons/2011). Export COUNTRIES AFGHANISTAN ALGERIA ARGENTINA AZERBAIJAN BAHAMAS BAHREIN BHUTAN BOLIVIA BOTSWANA CHILE COLOMBIA COSTARICA COTE D’IVOIRE ECUADOR ETHIOPIA GHANA GUATEMALA HONG-KONG INDONESIA ISRAEL JORDAN KYRGYZSTAN MACAO MALAYSIA MALDIVES MAURITIUS MEXICO MOROCCO NEPAL NEW ZEALAND PAKISTAN PANAMA PERU PHILIPPINES SANTO DOMINGO SAUDI ARABIA SENEGAL SINGAPORE SRI-LANKA TANZANIA THAILAND TOGO TUNISIA VENEZUELA OTHERS
TOTAL (Fonte: Elaborazione propria)
25.15
25.16
68.01
68.02
68.03
TOTAL
2 28 8 1 26 1 4 6 188 6 6 11 24 44 99 2 8 1 1 1 30 120 1 711
3 1 154 66 1 25 3 6 1 123 220 8 7 24 8 173 2 7 26 12 3 10 2 1 94
6 3 2 7 1 2 154 466
15 12 1 2 5 1 3 13 142 26 262 13 14 125 2 1 3 22 1 20 50 12 58 18 21 25 645
1 16 69
8 50 13 154 1 76 6 26 2 2 8 44 340 39 269 136 245 8 7 175 54 174 3 123 1 22 58 20 254 12 4 28 1 23 30 145 2 1985
1.329
980
638
1.513
85
4.545
(Source: own data processing)
XXIII World Marble and Stones Report 2012
93
33. Interscambio lapideo per Paesi e tipologie: altri extra-europei (000 tonn./2011). Import
Stone exchange for Countries and types: other extra-european (000 tons/2011). Import COUNTRIES AFGHANISTAN ALGERIA ARGENTINA AZERBAIJAN BAHAMAS BAHREIN BHUTAN BOLIVIA BOTSWANA CHILE COLOMBIA COSTARICA COTE D’IVOIRE ECUADOR ETHIOPIA GHANA GUATEMALA HONG-KONG INDONESIA ISRAEL JORDAN KYRGYZSTAN MACAO MALAYSIA MALDIVES MAURITIUS MEXICO MOROCCO NEPAL NEW ZEALAND PAKISTAN PANAMA PERU PHILIPPINES SANTO DOMINGO SAUDI ARABIA SENEGAL SINGAPORE SRI-LANKA TANZANIA THAILAND TOGO TUNISIA VENEZUELA OTHERS
TOTAL (Fonte: Elaborazione propria)
25.15
25.16
68.01
68.02
68.03
TOTAL
133 1 1 2 1 6 14 1 155 66 2 166 26 38 9 13 72 7 2 1 70 20 27 1 50 125 108 5 1861
6 8 14 28 2 1 1 2 6 1 4 332 41 2 21 2 5 10 4 15 2 1 8 10 23 4 94 12 102
2 1 5 1 1 2 1 4
62 98 45 68 4 28 3 3 3 18 38 9 1 27 15 4 3 260 64 140 93 1 6 51 18 6 156 175 4 23 40 23 12 43 17 807 3 149 4 4 2 1 30 22 4419
2 1 12 2 1 1 2 2 2 2 2 5 1 1 2 1 17 4 2 1 238
62 237 55 83 33 35 4 4 4 39 60 10 3 32 15 6 3 754 172 146 280 3 6 85 66 8 174 203 76 24 49 23 16 53 19 906 3 196 35 5 149 126 150 28 6624
2.983
761
17
7.002
299
11.052
(Source: own data processing)
94
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
34. Interscambio lapideo mondiale (000 tonn./2011): export World stone exchange (000 tons/2011): export RAW PAR
ABS. FIGURES
TOTAL
COUNTRIES/ZONES
25.15
25.16
68.01
68.02
68.03
EUROPE/27
4.092
1.998
1.341
3.374
582
11.387
189
611
55
162
13
1.030
LEADING EXTRA/EU
8.202
7.356
1.381
15.075
574
32.588
OTHERS EXTRA/EU
1.329
980
638
1.513
85
4.545
13.812
10.945
3.415
20.124
1.254
49.550
29.6
18.2
39.3
16.7
46.4
23.0
1.4
5.6
1.6
0.8
1.0
2.1
LEADING EXTRA/EU
59.4
67.2
40.4
74.9
45.8
65.8
OTHERS EXTRA/EU
9.6
9.0
18.7
7.6
6.8
9.1
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
OTHERS EUROPE
TOTAL EUROPE/27 OTHERS EUROPE SHARES
PROCESSED
TOTAL (Fonte: Elaborazione propria)
(Source: own data processing)
XXIII World Marble and Stones Report 2012
95
35. Interscambio lapideo mondiale (000 tonn./2011): import World stone exchange (000 tons/2011): import RAW
ABS. FIGURES
PAR
COUNTRIES/ZONES
TOTAL
25.15
25.16
68.01
68.02
68.03
EUROPE/27
785
3.694
2.776
4.071
737
12.063
OTHERS EUROPE
115
428
195
745
15
1.498
LEADING EXTRA/EU
9.929
6.062
437
8.306
203
24.937
OTHERS EXTRA/EU
2.983
761
17
7.002
299
11.052
13.812
10.945
3.415
20.124
1.254
49.550
EUROPE/27
5.7
33.8
81.2
20.2
58.8
24.3
OTHERS EUROPE
0.8
3.9
5.7
3.7
1.2
3.0
LEADING EXTRA/EU
71.9
55.4
12.7
41.3
16.2
50.3
OTHERS EXTRA/EU
21.6
6.9
0.4
34.8
23.8
22.4
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
TOTAL
SHARES
PROCESSED
TOTAL (Fonte: Elaborazione propria)
(Source: own data processing)
96
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
36. Interscambio lapideo mondiale: quantitĂ (000 tonn.) World stone trade: quantity (000 tons) Raw materials Years Calcareous Siliceous
Processed materials Total Simple
Special
Slate
Total
GENERAL TOTAL
1989
988
4.140
5.128
1.260
2.904
425
4.589
9.717
1990
915
4.519
5.434
1.327
3.025
448
4.800
10.234
1991
1.050
4.968
6.018
1.398
3.035
471
4.904
10.922
1992
1.000
5.043
6.043
1.490
3.845
502
5.837
11.880
1993
1.074
5.218
6.292
1.628
4.200
548
6.376
12.668
1994
1.390
6.356
7.746
1.727
5.029
581
7.337
15.083
1995
1.396
6.024
7.420
1.903
5.606
644
8.153
15.573
1996
1.533
6.562
8.095
2.278
6.267
700
9.245
17.340
1997
1.987
7.515
9.502
2.245
6.675
769
9.689
19.191
1998
2.073
6.785
8.858
2.142
6.866
815
9.823
18.681
1999
2.319
7.901
10.220
2.484
7.214
887
10.585
20.805
2000
3.071
7.754
10.825
2.995
7.845
1.086
11.926
22.751
2001
3.237
8.576
11.813
2.671
8.651
967
12.289
24.102
2002
3.806
8.426
12.232
2.659
9.610
880
13.149
25.381
2003
5.206
8.346
13.552
3.206
11.758
1.070
16.034
29.586
2004
5.430
10.237
15.667
2.726
13.202
1.252
17.180
32.847
2005
6.265
10.266
16.531
3.689
14.582
1.256
19.527
36.058
2006
7.495
10.562
18.057
3.804
18.138
1.369
23.311
41.368
2007
8.271
11.429
19.700
3.814
21.150
1.568
26.532
46.232
2008
9.384
10.816
20.200
3.702
19.791
1.500
24.993
45.193
2009
9.466
8.909
18.375
3.262
18.199
1.242
22.703
41.078
2010
13.334
10.531
23.865
3.301
20.026
1.306
24.633
48.498
2011
13.812
10.945
24.757
3.415
20.124
1.254
24.793
49.550
(Fonte: Elaborazione propria)
(Source: own data processing)
XXIII World Marble and Stones Report 2012
97
37. Interscambio lapideo mondiale: variazioni storiche World stone trade: historical outline Raw materials Years Calcareous Siliceous
Processed materials Total Simple
Special
Slate
Total
GENERAL TOTAL
1990
-7.4
+9.2
+6.0
+5.3
+4.2
+5.4
+4.6
+5.3
1991
+14.7
+9.9
+10.7
+5.4
+0.3
5.1
+2.2
+6.7
1992
-4.8
+1.5
+0.4
+6.6
+26.7
+6.6
+19.0
+8.8
1993
+7.4
+3.5
+4.1
+9.3
+9.2
+9.2
+9.2
+6.6
1994
+29.4
+21.8
+23.1
+6.1
+19.7
+6.0
+15.1
+19.1
1995
+0.5
-5.2
-4.2
+10.2
+11.5
+10.8
+11.1
+3.2
1996
+9.8
+8.9
+9.1
+19.7
+11.8
+8.7
+13.4
+11.3
1997
+29.6
+14.5
+17.4
-1.4
+6.5
+9.9
+4.8
+10.7
1998
+4.3
-9.3
-6.8
-4.6
+2.9
+6.0
+1.4
-2.7
1999
+11.9
+16.4
+15.4
+16.0
+5.1
+8.8
+7.8
-11.4
2000
+32.4
-1.9
+5.9
+20.6
+8.7
+22.4
+12.7
+9.4
2001
+5.4
+10.6
+9.1
-10.8
+10.3
-11.0
+3.0
+5.9
2002
+17.6
-1.7
+3.5
-0.4
+11.1
-9.0
+7.0
+5.3
2003
+36.8
-0.9
+10.8
+20.6
+22.4
+21.6
+21.9
+16.6
2004
+4.3
+22.6
+15.6
-15.0
+12.3
+17.0
+7.1
+11.0
2005
+15.4
+0.3
+5.5
+35.3
+10.5
+0.3
+13.7
+9.8
2006
+19.6
+2.9
+9.2
+3.1
+24.3
+9.0
+19.4
+14.7
2007
+10.4
+8.2
+9.1
+0.3
+16.6
+14.5
+13.8
+11.8
2008
+13.5
-5.4
+2.5
-2.9
-6.4
-4.3
-5.8
-2.2
2009
-0.9
-17.6
-9.0
-11.9
-8.0
-17.2
-9.2
-9.1
2010
+40.9
+18.2
-29.8
+1.2
+10.0
+5.1
+8.5
+18.1
2011
+3.6
+3.9
+3.7
+3.5
+0.5
-4.0
+0.6
+2.2
(Fonte: Elaborazione propria)
(Source: own data processing)
98
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
38. Interscambio lapideo mondiale: indici World stone exchange: index
Raw materials Years Calcareous Siliceous
Processed materials Total Simple
Special
Slate
Total
GENERAL TOTAL
1989
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
1990
92.6
109.2
106.0
105.3
104.2
105.4
104.6
105.3
1991
106.3
120.0
117.4
111.0
104.5
110.8
106.9
112.4
1992
101.2
121.8
117.8
118.3
132.4
118.1
127.2
122.3
1993
108.7
126.0
122.7
129.2
144.6
128.9
138.9
130.4
1994
140.7
153.5
151.0
137.1
173.2
136.7
159.8
155.2
1995
141.3
145.5
144.7
151.0
193.0
151.5
177.7
160.3
1996
155.2
158.5
157.8
180.8
215.8
164.7
201.5
178.5
1997
201.1
181.5
185.3
178.2
229.9
108.9
211.1
197.5
1998
209.8
163.9
172.7
170.0
236.4
191.8
214.1
192.3
1999
234.7
190.8
199.3
197.1
248.4
208.7
230.7
214.1
2000
310.8
187.3
211.1
237.6
270.1
255.5
259.9
234.1
2001
327.6
207.1
230.4
212.0
297.9
227.5
267.8
248.0
2002
385.2
203.5
238.5
211.0
330.9
207.1
286.5
261.2
2003
526.9
201.6
264.3
254.4
404.9
251.8
349.4
304.5
2004
549.6
247.3
305.5
216.3
454.6
294.6
374.4
338.0
2005
634.1
248.0
322.4
292.8
502.1
295.5
425.5
371.1
2006
758.6
255.1
352.1
301.9
624.6
322.1
508.0
425.7
2007
837.1
276.1
384.2
302.7
728.3
368.9
573.2
475.8
2008
949.8
261.3
393.9
293.8
681.5
352.9
544.6
465.1
2009
958.1
215.2
358.3
258.9
626.9
292.2
494.7
422.7
2010
1349.6
254.4
465.4
262.0
689.6
307.3
530.8
499.1
2011
1398.0
264.4
482.8
271.0
693.0
295.1
540.3
510.0
(Fonte: Elaborazione propria)
(Source: own data processing)
XXIII World Marble and Stones Report 2012
99
39. Interscambio lapideo mondiale: quote World stone trade: shares
Raw materials Years Calcareous Siliceous
Processed materials Total Simple
Special
Slate
Total
GENERAL TOTAL
1989
10.2
42.6
52.8
13.0
29.9
4.3
47.2
100.0
1990
8.9
44.1
53.0
13.0
31.8
4.2
47.0
100.0
1991
9.6
45.5
55.1
12.8
27.8
4.3
44.9
100.0
1992
8.4
42.5
50.9
12.5
32.4
4.2
49.1
100.0
1993
8.5
41.2
49.7
12.9
33.2
4.2
50.3
100.0
1994
9.2
42.1
51.3
11.4
33.3
4.0
48.7
100.0
1995
9.0
38.7
47.7
12.2
36.0
4.1
52.3
100.0
1996
8.8
37.8
46.6
13.1
36.1
4.2
53.4
100.0
1997
10.3
39.2
49.5
11.7
34.8
4.0
50.5
100.0
1998
11.0
36.3
47.3
11.5
36.8
4.4
52.7
100.0
1999
11.1
38.0
49.1
11.9
34.7
4.3
50.9
100.0
2000
13.5
34.1
47.6
13.2
34.5
4.7
52.4
100.0
2001
13.4
35.6
49.0
11.1
35.9
4.0
51.0
100.0
2002
15.0
33.2
48.2
10.5
37.9
3.4
51.8
100.0
2003
17.6
28.2
45.8
10.8
39.7
3.6
54.2
100.0
2004
16.5
31.2
47.7
8.3
40.2
3.8
52.3
100.0
2005
17.4
28.4
45.8
10.2
40.5
3.5
54.2
100.0
2006
18.1
25.5
43.6
9.2
43.8
3.4
56.4
100.0
2007
17.9
24.7
42.6
8.2
45.8
3.4
57.4
100.0
2008
20.8
23.9
44.7
8.2
43.8
3.3
55.3
100.0
2009
23.0
21.7
44.7
7.9
44.3
3.1
55.3
100.0
2010
27.5
21.7
49.2
6.8
41.3
2.7
50.8
100.0
2011
27.9
22.1
50.0
6.9
40.6
2.5
50.0
100.0
(Fonte: Elaborazione propria)
(Source: own data processing)
255 1.7
2.218 14.7 2.393 15.4 3.095 17.8 3.130 16.3 2.268 13.7 3.156 15.2 4.095 18.0 4.692 19.5 5.700 22.5 6.992 23.6 7.534 22.9 8.896 24.7 10.338 25.0 11.533 25.0 11.793 26.1 11.733 28.6 12.496 25.8 13.507 27.3
1.197 7.9 1.335 8.6 1.346 7.8 2.070 10.8 1.724 9.2 1.888 9.1 2.307 10.1 2.294 9.5 2.431 9.6 3.192 10.8 3.875 11.8 4.044 11.2 4.522 10.9 5.571 12.1 5.426 12.0 5.311 12.9 5.005 10.3 5.200 10.5
520 3.4
266 1.8
637 4.2
3.278 21.7 2.895 18.6 3.785 21.8 3.942 20.5 4.357 23.3 25.7 25.7 4.904 21.6 5.612 23.2 5.445 21.5 6.834 23.1 7.434 22.6 8.020 22.2 9.925 24.0 11.276 24.4 11.306 25.1 8.941 21.6 11.844 24.6 10.777 21.7
15.083 100.0 15.573 100.0 17.340 100.0 19.191 100.0 18.681 100.0 100.0 100.0 22.751 100.0 24.102 100.0 25.381 100.0 29.586 100.0 32.847 100.0 36.058 100.0 41.368 100.0 46.232 100.0 45.193 100.0 41.078 100.0 48.498 100.0 49.550 100.0
Norway
China
India
South Africa
USA
Brazil
Others
TOTAL
(Fonte: Elaborazione propria)
687 4.4
237 1.5
708 4.6
208 1.3
287 1.8
724 4.2
283 1.6
680 3.9
261 1.5
289 1.7
377 1.1
349 1.0
404 1.0
255 0.6
365 0.8
285 0.6
376 0.8
266 0.6
359 0.9
246 0.6
748 1.5
257 0.5
812 1.6
354 0.7
814 1.6
306 2.0
358 2.1
370 1.3
225 0.6
731 1.5
Finland
257 1.7
340 1.3
237 0.7
737 1.8
899 4.7
305 1.6
900 4.7
238 1.2
378 1.9
434 2.3
336 1.6
947 4.6
249 1.2
376 1.8
426 2.0
243 1.1
960 4.2
297 1.3
340 1.5
658 2.9
253 1.0
903 3.7
315 1.3
325 1.3
267 1.1
936 3.7
352 1.4
326 1.3
267 0.9
742 2.5
362 1.2
338 1.1
276 0.8
687 2.1
412 1.3
352 1.1
364 1.0
660 1.8
365 1.0
385 1.1
371 0.9
620 1.5
330 0.8
385 0.9
387 0.8
551 1.2
379 0.8
380 0.8
287 0.6
513 1.1
311 0.7
319 0.7
369 0.9
380 0.9
350 0.9
241 0.6
449 0.9
403 0.8
412 0.8
331 0.7
475 0.9
406 0.8
369 0.7
431 0.8
985 4.1 1.470 5.8 2.065 7.0 2.633 8.0 3.045 8.4 4.041 9.8 4.736 10.2 4.886 10.8 4.868 11.9 6.603 13.6 7.165 14.5
(Source: own data processing)
898 4.8 1.020 4.9 1.084 4.8 1.222 5.1 1.412 5.6 1.508 5.1 1.800 5.5 2.157 6.0 2.536 6.1 2.475 5.4 1.990 4.4 1.651 4.0 2.226 4.6 2.170 4.4
364 1.9
867 4.6
236 1.3
301 1.6
469 2.5
914 4.8 1.064 5.7 1.133 5.4 1.217 5.3 1.217 5.0 1.054 4.2 1.046 3.5 1.147 3.5 1.235 3.4 1.335 3.2 1.532 3.3 1.266 2.8 1.089 2.7 1.381 2.8 1.411 2.8
277 1.1
181 0.6
855 1.9
214 1.4
903 5.2
331 1.5
194 0.8
785 1.7
Turkey
954 6.1
251 1.2
248 1.0
642 1.6
1.002 6.6
267 1.4
241 1.1
749 2.1
Portugal
305 1.6
234 1.1
534 1.6
1.409 9.3 1.514 9.7 1.497 8.6 1.593 8.3 1.586 8.5 1.659 8.0 2.028 8.9 1.861 7.7 1.843 7.3 2.213 7.5 2.460 7.5 2.442 6.8 2.403 5.8 2.635 5.7 2.445 5.4 1.968 4.8 2.468 5.1 2.597 5.2
234 1.3
228 1.2
405 1.4
Spain
189 1.2
272 1.4
420 1.7
196 1.3
198 1.1
348 1.4
Greece
186 1.2
411 1.8
179 1.2
340 1.6
France
244 1.3
Germany 248 1.3
285 1.9
Italy
249 1.4
3.121 20.7 3.391 21.8 3.438 19.8 3.563 18.5 3.508 18.7 3.429 16.5 3.635 16.0 3.550 14.7 3.191 12.6 3.071 10.4 3.089 9.4 3.122 8.7 3.261 7.9 3.342 7.2 3.154 7.0 2.835 6.9 3.144 6.5 3.062 6.2
COUNTRIES
332 2.1
1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 000 % 000 % 000 % 000 % 000 % 000 % 000 % 000 % 000 % 000 % 000 % 000 % 000 % 000 % 000 % 000 % 000 % 000 % tons tons tons tons tons tons tons tons tons tons tons tons tons tons tons tons tons tons
Quantity exchange variation in leading exporter Countries
40. Variazioni dell’interscambio quantitativo nei principali Paesi esportatori
205 1.4
184 1.2
140 0.9
731 4.8
5.254 34.8 4.536 29.1
15.083 100.0 15.573 100.0 5842 100.0 19.191 100.0 18.681 100.0 20.805 100.0 22.751 100.0 24.102 100.0 25.381 100.0 29.586 100.0 32.847 100.0 36.058 100.0 41.638 100.0 46.232 100.0 45.193 100.0 41.078 100.0 48.498 100.0 49.550 100.0
Singapore
Canada
USA
Others
TOTAL
511 2.1
436 1.8
203 0.8
495 2.0
459 1.8
193 0.8
469 1.6
651 2.2
205 0.7
529 1.6
931 2.8
181 0.6
176 0.4
177 0.4
140 0.3
539 1.5
575 1.4
620 1.3
594 1.3
994 2.8 1.336 3.2 1.387 3.0 1.185 2.6
156 0.4
109 0.2
829 1.7
113 0.2
717 1.4
570 1.4
516 1.1
502 1.0
991 2.4 1.238 2.6 1.186 2.4
128 0.3
858 2.1
933 2.8 1.093 3.0 1.340 3.2 1.331 2.9 1.286 2.8 1.095 2.7 1.256 2.6 1.337 2.7
973 3.8 1.553 5.3 1.344 4.1 1.430 4.0 1.573 3.8 1.653 3.6 1.273 2.8
926 3.1
Suth Korea
456 2.0
341 1.5
153 0.7
843 3.7 1.073 4.5
751 3.0
118 0.8
486 2.3
278 1.3
130 0.6
795 3.8
944 4.5 1.082 4.8 1.049 4.4
China
391 2.1
267 1.4
122 0.7
713 3.8
834 4.5
837 5.5
427 2.2
249 1.3
83 0.4
563 2.9
795 4.1
(Fonte: Elaborazione propria)
930 6.0
105 0.7
177 1.1
277 1.8
162 0.8
212 1.1
430 2.2
887 4.6
198 1.1
148 0.8
189 1.0
180 0.9
227 1.1
276 1.3
190 0.8
164 0.7
444 2.0
178 0.7
190 0.8
198 0.8
135 0.6
219 0.7
173 0.6
307 0.9
210 0.6
423 1.2
276 0.8
464 1.1
272 0.7
596 1.3
283 0.6
505 1.1
423 0.9
542 1.3
370 0.9
547 1.1
396 0.8
932 1.9
196 0.4
705 2.9 1.541 6.1 1.857 6.3 1.824 5.6 1.833 5.1 2.110 5.1 2.526 5.5 2.528 5.6 2.470 6.0 2.518 5.2 2.653 5.3
908 4.8 1.202 5.8 1.741 7.7 2.196 9.1 2.546 10.0 3.410 11.5 4.197 12.8 4.554 12.6 6.007 14.5 7.245 15.7 8.207 18.2 8.166 19.9 12.312 25.4 13.582 27.4
(Source: own data processing)
757 33.7 6.227 32.4 5.895 31.5 6.525 31.4 7.721 33.8 7.551 31.3 8.753 34.5 10.051 34.0 11.078 33.7 13.124 36.4 13.926 33.7 16.819 36.3 17.969 39.9 16.645 40.4 19.294 39.8 18.251 36.8
149 4.4 1.074 5.5 1.320 7.1 1.640 7.9 1.815 8.0 2.006 8.3 2.083 8.2 2.871 9.7 3.273 10.0 3.727 10.3 4.943 11.9 5.277 11.4 3.956 8.8 3.147 7.7 3.389 7.0 2.929 5.9
210 0.9
378 1.2
454 2.2
282 1.8 1.119 2.6
955 6.1 2.533 6.5 1.714 8.9 1.429 7.6 1.796 8.6 1.471 6.4 1.459 6.1 1.458 5.7 1.048 3.5 1.768 5.4 1.896 5.3 1.938 4.7 1.608 3.5 1.484 3.3 1.312 3.2 1.597 3.3 2.169 4.4
313 14.6 2.085 10.9 1.735 9.3 1.744 8.4 1.738 7.6 1.805 7.5 1.755 6.9 1.674 5.7 1.680 5.1 1.735 4.8 1.563 3.8 1.459 3.2 1.238 2.7 1.223 3.0 1.037 2.1 1.015 2.0
313 1.8
184 1.1
80 0.5
541 3.1
659 3.8
Taiwan
384 2.5
190 1.2
68 0.4
482 3.1
744 4.8
2.241 14.9 2.173 14.0
2011
Japan
2010
372 2.5
2009
Switzerland
2008
251 1.7
2007
Un. Kingdom
2006
44 0.3
2005
Portugal
2004
377 2.5
2003
Spain
2002
782 5.2
2001
France
2000
1.864 12.4 2.226 14.3 2.175 12.2 2.139 11.1 2.400 12.8 2.386 11.5 2.223 9.8 2.416 10.0 1.871 7.4 2.478 8.3 1.911 5.8 1.795 5.0 2.407 5.8 2.596 5.6 2.098 4.6 1.967 4.8 1.762 3.6 2.339 4.7
1999
Germany
1998
1.683 11.2 2.044 13.1 1.946 11.2 2.144 11.2 2.132 11.4 2.196 10.5 2.359 10.4 2.324 9.6 2.170 8.5 2.271 7.7 2.681 8.2 2.483 6.9 2.738 6.6 2.655 5.7 2.307 5.1 1.594 3.9 1.698 3.5 1.629 3.3
1997
Italy
1996
000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons %
1995
COUNTRIES
1994
Quantity exchange variation in leading importer Countries
41. Variazioni dell’interscambio quantitativo nei principali Paesi importatori
1.396 100.0 1.533 100.0 1.987 100.0 2.073 100.0 2.319 100.0 3.071 100.0 3.237 100.0 3.806 100.0 5.206 100.0 5.430 100.0 6.265 100.0 7.495 100.0 8.271 100.0 9.384 100.0 9.466 100.0 13334 100.0 13812 100.0
3.2
87
2.8
1.3 76
63 2.3
1.9 80
29
34
2.1 101
0.8
29
1.9 149
0.7
6.9 595
2.5 218
(Fonte: Elaborazione propria)
4.4
61
4.0
62
3.2 114
5.5 124
5.3 187
6.3 518
2.3 203
5.5 817
2.1 166
31 2.7 169
0.5
35 2.7 250
0.5
28 3.3 286
0.5
27 3.5 293
0.3
28
10
7.8 1117
3.3 478
0.3
8
8.4 1340
3.6 481
0.1
9.9 1287
9.7
3.5
0.1
9.3
6.2
0.5
3.4
2.4
(Source: own data processing)
6.1 371 11.5 624 16.4 1.148 22.0 1.363 25.1 1.569 25.0 2.130 28.4 1.718 20.8 2.184 23.3 3.198 33.8 4680 35.1 5012 36.3
9.7 735
3.1 313
0.3
65 6.1 850
1.2
3.1 470
1.8 327
0.7
0.2
Total
75
40
5.2 568
2.3 210
2.5 411
1.4 234
1.0 100
23
0.5
226 16.2 234 15.3 447 22.4 293 14.2 473 20.3 881 31.8 732 22.7 955 25.1 1.462 28.1 1.280 23.6 1.715 27.4 2.101 28.0 2.700 32.6 3.340 35.7 2.643 27.8 3850 28.9 3775 27.3
4.6
2.7
5.8 389
1.9 173
2.5 233
1.2 128
9.0 786 12.5 885 11.8 971 11.7 1.007 10.7 1.075 11.4 1321
6.4 364
2.9 117
2.9 239
1.5 116
1.0 129
0.1
74
Others
96
62
5.2 345
3.3 159
3.8 240
1.2 120
1.1 101
18
0.8
62
3.9
2.1
5.3 268
3.6 174
93
3.7 282
1.2
1.4 105
1.4
1.7 103
Turkey
77
43
6.3 201
3.5 138
78
4.5 230
1.4
1.5 118
6.7 154 10.0 329 16.5 315 15.2 359 15.5 454 14.8 481 14.9 598 15.7 785 15.1 1.024 18.9 985 15.7 810 10.8 956 11.6 906
6.4
1.7
3.5 205
2.6 114
75
4.7 243
1.0
1.2 110
2.1 128
1.7 163
94
98
33
44 107
80
54
5.0 244
1.4
74
3.0 198
1.3 156
Spain
7.6
2.2
4.5 101
2.5
54
4.2 191
1.7
2.1
2.1 248
1.1 108
106
34
93
59
5.7 136
54
0.8 112
81
1.2 156
1.1
Portugal
4.9
2.3
2.9
4.0 174
1.6
42
75
72
68
45
60
93
49
1.4
1.1
1.8
Philippines
1.9
3.4
4.0
2.0
54
62
99
588 42.1 634 41.4 596 30.0 635 30.6 616 26.5 769 25.0 755 23.3 706 18.5 688 13.2 490
29
67
83
47
1.7
2.2
1.8
Italy
1.5
2.4
4.9
1.0
55
91
2.6 115
2.0
21
37
98
20
1.6
99
77
Iran
3.9
3.1
0.3
50
3.7
2.3
54
48
6
4.7
75
3.9 120
2.4
India
2.4
0.9
5.4 110
74
4.6 119
4.0
34
14
5.1 112
5.8 108
92
Greece
1.9
2.7 102
1.3 122
4.2
26
41
26
87
Germany
2.3
3.7
5.0
32
57
99
Croatia
1.1
6.0
15
92
Belgium
5.0
70
Austria
COUNTRIES
1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons %
World exchange of raw calcareous stones (code 25.15): export (000 tons)
42. Interscambio mondiale di calcarei grezzi (cod. 25.15): export (000 tonn.)
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
96 6.9
79 5.7 131 8.5
131 9.4 116 7.6 138 6.9 136 6.6 169 7.3 129 4.2 132 4.1 107 2.8 148 2.8 183 3.4 186 3.0 195 2.6 230 2.8 233 2.5 202 2.1
19 1.4
413 29.5 453 29.5 699 35.1 689 33.2 667
Spain
Switzerland
Taiwan
United States
Others
%
2011 000 tons
40 2.6
85 5.5
98 4.2
72 2.3
69 2.1
30 0.8
97 1.8
79 2.1 100 1.9
47 0.9
89 1.6
18 0.3
96 1.5
40 0.5
86 1.1
75 1.0
17 0.2 101 1.0
10 0.5
34 1.6
89 2.7
92 2.4
68 2.2 125 3.9 152 4.0
94 3.1
67 1.3
61 1.1
38 0.6
38 0.5
18 0.2
55 0.5
21 0.2
88 1.7 132 2.4 120 1.9 107 1.4 113 1.4 104 1.1 105 1.1
18 0.1
261 2.0
90 0.7
54 0.4
66 0.5
138 1.0
427 3.2
168 1.3
141 1.1
60 0.4
10
249
55
65
44
97
351
155
117
73
24
0.1
1.8
0.4
0.5
0.3
0.7
2.5
1.1
0.8
0.5
0.2
28 1.027 33.4 812 25.1 1.260 33.1 1.769 34.0 1.679 30.9 2.317 37.0 2.404 32.1 1.829 22.1 2.312 24.6 2.884 30.8 3367 25.3 3472 25.1
63 2.7
92 4.6 105 5.1 103 4.4
93 1.0
76 0.9 149 1.6 156 1.6
96 1.2 110 1.2 100 1.0
39 0.5
87 4.4 115 5.5 112 4.8 153 5.0 163 5.0 169 4.4 334 6.4 140 2.6 206 3.3 209 2.8 261 3.2 307 3.3
61 4.0 110 5.5 106 5.1
58 0.6
20 0.1
(Source: own data processing)
1.396 100.0 1.533 100.0 1.987 100.0 2.073 100.0 2.319 100.0 3.071 100.0 3.237 100.0 3.806 100.0 5.206 100.0 5.430 100.0 6.265 100.0 7.495 100.0 8.271 100.0 9.384 100.0 9.466 100.0 13.334 100.0 13.812 100.0
(Fonte: Elaborazione propria)
Total
54 3.9
87 0.9
22 0.2
Netherlands
56 0.7 119 1.4
26 0.3
153 11.0 170 11.1 168 8.5 189 9.1 154 6.6 106 3.5 106 3.3
32 0.5
20 0.2
Lebanon
47 0.9
20 0.3
12 0.4 139 3.6 183 3.5 225 4.1 236 3.8 259 3.5 316 3.8 228 2.4 189 2.0
47 0.9
86 4.1 113 4.9 114 3.7 125 3.9 112 2.9 129 2.5 125 2.3 112 1.8
59 1.9
36 0.9
21 0.3
261 18. 277 18.1 334 16.8 317 15.3 310 13.4 368 12.0 431 13.3 368 9.7 431 8.3 495 9.1 470 7.5 608 8.1 678 8.2 664 7.1 402 4.2
84 4.2
44 1.9
39 1.2
31 0.6
Italy
33 2.2
29 1.4
62 2.0
37 0.7
42 3.0
29 1.5
70 3.0
29 0.8
Hong-Kong
18 1.2
44 2.1
73 2.4 114 3.5
6 0.4
39 2.0
54 2.3
Greece
36 2.3
63 3.0
45 3.2
65 3.3
Germany
29 1.9
32 2.3
France
%
2010 000 tons
84 5.5 132 6.6 160 7.7 362 5.6 746 24.3 1.020 31.5 1.233 32.4 1.776 34.1 2.176 40.1 2.413 38.5 3.398 45.3 4.476 54.1 5.092 54.3 5.133 54.2 8.524 63.9 8.100 65.9
65 4.7
China
COUNTRIES
1996
000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons %
1995
World exchange of raw calcareous stones (code 25.15): import (000 tons)
43. Interscambio mondiale di calcarei grezzi (cod. 25.15): import (000 tonn.)
61 1.0
United States 158 2.0
375 4.8 168 2.0
299 3.5 166 2.0
298 3.5
905 10.7
169 2.0
295 3.5
716 8.6
178 1.7
329 3.2
660 6.4
310 3.0
193 1.9
311 3.0
637 6.2
380 3.7
136 1.3
327 3.1
573 5.4
333 3.2
294 2.8
189 1.8
283 2.7
312 3.0
151 1.3
349 3.1
506 4.4
469 4.1
311 2.7
197 1.7
357 3.1
325 2.8
118 1.1
383 3.5
464 4.3
254 2.3
298 2.8
170 1.6
366 3.4
301 2.7
98 1.1
217 2.4
338 3.8
138 1.5
330 3.7
162 1.8
324 3.6
207 2.3
58 0.5
122 1.2 130 1.2
296 2.8 271 2.5
363 3.4 352 3.2
212 2.0 248 2.3
395 3.8 344 3.1
175 1.7 162 1.5
229 2.2 154 1.4
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76 0.7
(Fonte: Elaborazione propria)
(Source: own data processing)
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353 4.5
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312 3.7
351 3.4
205 2.0
337 3.3
342 3.3
379 4.3
68 0.8
Total
220 3.2
378 5.6
937 12.1
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394 3.8
216 2.1
225 2.2
324 3.2
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428 5.7
921 11.7
310 3.6
344 4.1
175 2.1
173 2.1
313 3.8
942 8.2
73 0.6
Others
160 2.4
481 7.3
839 12.4
199 2.6
323 3.8
155 1.8
183 2.2
303 3.6
960 9.1
115 1.1
786 8.8 1182 11.2 1181 10.8
574 9.5
844 11.2
216 2.7
286 3.3
185 2.2
140 1.6
295 3.4
189 1.8
906 8.4
Spain
614 9.4
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131 1.7
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314 4.0
190 1.9
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224 3.0
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193 2.4
157 2.0
352 4.5
801 9.5
88 1.0
819 9.8
South Africa
171 2.6
211 3.1
217 3.2
116 1.7
275 4.1
253 3.0
880 10.3 1.012 12.0
916 11.8 1.289 15.0
245 3.2
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204 2.7
131 1.7
354 4.7
818 10.4
228 2.9
831 10.5
Portugal
230 3.5
170 2.6
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195 2.6
773 10.3
875 13.3 1.006 13.4
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Norway
2011
178 3.0
2010
Italy
2009
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2008
India
2007
214 3.6
2006
Germany
2005
265 4.4
2004
Finland
2003
722 12.0
2002
China
2001
65 1.1
2000
Canada
1999
604 10.0
1998
Brazil
1997
COUNTRIES
1996
000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons %
1995
World exchange of raw calcareous stones (code 25.15): export (000 tons)
44. Interscambio mondiale di silicei grezzi (cod. 25.16): export (000 tonn.)
104 XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
258 2.4
151 1.9
210 2.4
665 7.8
44 0.5
155 1.8
231 2.7
527 6.1
290 3.4
195 2.3
653 7.7
52 0.6
94 1.1
135 1.6
372 4.4
201 2.4
315 4.1
310 3.6
301 3.6
200 2.0
898 8.8
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154 1.5
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205 1.9
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312 2.7
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303 3.0
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943 11.3
63 0.8
63 0.8
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386 4.6
224 2.7
262 2.4
904 8.4
169 1.6
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41 0.4
359 3.3
30 0.3
243 2.2
337 3.1
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31 0.3
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16 0.1
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308 2.8
330 3.0
215 2.0
155 1.4
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179 1.7
485 4.6
80 0.8
42 0.4
18 0.2
883 8.4
186 1.8
297 2.8
(Source: own data processing)
125 1.4
759 8.5
154 1.7
425 4.8
112 1.3
180 2.0
32 0.4
784 8.8
184 2.1
297 3.3
(Fonte: Elaborazione propria)
180 1.7
6.024 100.0 2.562 100.0 7.515 100.0 6.785 100.0 7.901 100.0 7.754 100.0 8.576 100.0 8.426 100.0 8.346 100.0 10.237 100.0 10.266 100.0 10.562 100.0 11.429 100.0 10.816 100.0 8.909 100.0 10.531 100.0 10945 100.0
263 3.3
176 2.0
Total
180 2.7
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131 1.7
456 4.0
Others
139 2.1
471 4.5
45 0.7
274 2.7
United States
183 2.3
527 6.8
67 0.9
142 1.8
267 3.4
349 4.5
332 4.3
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124 1.8
288 2.8
736 12.2
156 2.1
502 6.4
272 3.2
Taiwan
131 2.0
450 6.6
207 2.5
117 1.9
386 5.1
140 1.8
211 2.5
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209 2.7
Switzerland
350 5.3
108 1.6
125 1.6
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416 5.3
269 3.4
596 7.5
270 3.4
272 4.5
193 2.6
123 1.8
416 6.1
490 7.2
242 3.6
316 4.7
230 3.4
Spain
210 3.2
87 1.2
547 7.3
412 5.5
218 2.9
231 3.1
223 3.0
203 3.4
148 2.3
665 10.1
409 6.2
223 3.4
63 0.9
353 5.4
South Korea
2011
176 2.9
2010
Netherlands
2009
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2008
Japan
2007
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2006
Italy
2005
407 6.8
2004
Germany
2003
244 4.1
2002
France
2001
53 0.8
2000
China
1999
318 5.3
1998
Belgium
1997
COUNTRIES
1996
000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons %
1995
World exchange of raw calcareous stones (code 25.15): import (000 tons)
45. Interscambio mondiale di silicei grezzi (cod. 25.16): import (000 tonn.)
XXIII World Marble and Stones Report 2012 105
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
232 12.2
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Total
(Fonte: Elaborazione propria)
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15 0.6
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299 10.0
33 1.1
665 22.2
598 22.4
10 0.4
526 19.7
221 8.3
339 12.7
28 1.1
353 13.3
172 6.5
411 12.8
10 0.4
354 11.0
202 6.3
195 6.1
12 0.3
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45 1.2
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11 0.3
441 11.6
153 4.0
195 5.1
201 5.3
13 0.3
440 11.5
101 2.6
218 5.7
208 5.5
...
18 0.5
447 12.1
83 2.2
168 4.5
180 4.9
...
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20 0.7
393 14.4
93 3.4
278 10.2
198 5.4
509 13.3
...
...
...
3 0.1
91 2.8
47 1.4
21 0.6
28 0.8
(Source: own data processing)
517 15.8 897 27.2 929 27.2
13 0.4
398 12.2 359 10.9 368 10.8
69 2.1
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168 5.2 160 4.8 153 4.5
...
156 4.8 149 4.5 205 6.0
32 0.9
Others
10 0.4
382 17.8
236 7.9
119 4.5
210 7.7
480 12.6
239 6.5
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384 17.1
245 9.9
127 4.8
208 6.5
485 13.2
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30 0.9
57 1.7
Spain
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207 9.7
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245 10.9
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221 8.3
226 7.1
209 5.7
30 0.8
91 2.5
Portugal
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112 3.5
20 0.5
106 2.8
558 14.6
148 3.9
213 5.6
Poland
53 2.3
205 9.6
123 4.1
113 4.2
20 0.7
113 3.0
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135 3.5
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Netherlands
220 9.7
98 4.6
137 4.6
23 0.9
126 4.6
198 7.3
121 4.4
423 15.5
232 12.2
25 1.1
79 3.2
28 1.0
166 5.2
852 26.6
90 2.8
364 11.4
Italy
16 0.6
53 2.5
20 0.7
161 6.1
591 22.2
62 2.3
330 12.4
31 1.6
62 2.8
16 0.6
204 7.6
205 7.7
56 2.1
244 9.1
India
33 1.4
21 1.0
208 6.9
770 25.7
40 1.3
155 5.2
26 1.4
16 0.7
188 7.6
354 14.3
33 1.3
216 8.7
Germany
5 0.2
142 6.6
274 12.8
26 1.2
113 5.3
5 0.3
222 9.9
486 23.1
21 0.9
170 7.6
France
138 6.1
732 32.1
10 0.4
132 5.8
104 5.5
2004
Czech Rep.
2003
418 22.0
2002
China
2001
8 0.4
2000
Brazil
1999
136 7.1
1998
Belgium
1997
000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons %
1996
COUNTRIES
1995
World exchange of simple processed stones (code 68.01): export (000 tons)
46. Interscambio mondiale di lavorati semplici (cod. 68.01): export (000 tonn.)
106 XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
43 2.3
26 1.4
86 4.5
9 0.5
140 7.4
1.903 100.0 2.278 100.0 2.245 100.0 2.142 100.0 2.484 100.0 2.995 100.0 2.671 100.0 2.659 100.0 3.206 100.0 2.726 100.0 3.689 100.0 3.804 100.0 3.814 100.0 3.702 100.0 3.262 100.0 3.301 100.0 3415 100.0
Sweden
Switzerland
Taiwan
Others
Total
294 13.1
6 0.3
78 3.5
29 1.3
39 1.7
120 5.7
27 1.3
64 3.0
43 2.0
41 1.9
189 8.8
278 11.2
89 3.6
95 3.8
43 1.7
45 1.8
221 8.9
524 17.5
97 3.2
98 3.3
56 1.9
54 1.8
241 8.0
210 7.0
219 8.2
90 3.4
97 3.6
67 2.5
51 1.9
287 10.7
214 8.0
345 13.0
104 3.9
92 3.5
68 2.6
66 2.5
357 13.4
198 7.4
97 3.6
310 9.7
125 3.9
76 2.4
55 1.7
60 1.9
473 14
183 5.7
115 3.6
427 15.7
166 6.1
62 2.3
38 1.4
72 2.6
435 16.0
29 1.1
124 4.5
828 22.4
153 4.1
124 3.4
53 1.4
88 2.4
586 15.9
21 0.6
211 5.7
...
938 24.7
151 4.0
133 3.5
...
92 2.4
403 10.6
185 4.8
151 4.0
796 20.9
118 3.1
133 3.5
48 1.3
70 1.8
408 10.7
184 4.8
140 3.7
748 20.2
147 4.0
133 3.6
54 1.5
131 3.5
373 10.1
153 4.1
161 4.3
907 24.5
334 9.0
156 4.2
45 1.4
... 64 1.9
...
58 1.8
37 1.1
(Source: own data processing)
753 23.1 800 24.2 797 23.3
50 1.5
126 3.9 107 3.2 116 3.4
58 1.8
101 3.1 122 3.7
290 8.9 391 11.8 317 9.3
25 0.8 134 4.1 136 4.0
156 4.8 132 4.0 136 4.0
865 26.5 615 18.6 930 27.2
255 7.8 357 10.8 314 9.2
118 3.6 101 3.1 115 3.4
(Fonte: Elaborazione propria)
159 7.0
10 0.4
80 3.5
24 1.1
37 1.6
258 11.5
214 8.6
69 2.6
978 25.6
397 10.4
144 3.8
318 9.7 344 10.4 354 10.4
99 2.9
Norway
118 5.2
236 11.0
55 1.8
846 22.2
374 9.8
138 3.6
302 8.2
95 2.9
134 7.0
260 11.6
56 2.2
735 19.9
314 8.5
160 4.3
282 7.4
147 4.5
Netherlands
644 28.2
49 2.3
757 27.8
237 8.7
120 4.4
281 7.4
103 2.8
296 15.6
46 2.0
194 6.0
869 32.7 1.237 38.6
143 5.4
98 3.1
306 8.3
116 3.0
Japan
43 1.9
174 6.5
120 4.5
167 6.1
112 2.9
25 1.3
240 8.0
857 38.2 1.024 47.8 1.019 41.0 1.124 37.5 1.021 38.2
186 7.5
145 5.4
179 5.6
110 3.0
Italy
879 38.6
129 6.0
90 3.0
125 4.7
92 3.4
865 45.5
165 7.3
61 2.5
147 5.5
101 3.2
Germany
104 4.6
64 3.0
130 4.3
75 2.8
98 5.1
63 2.8
112 4.5
90 3.4
France
56 2.5
94 4.4
76 2.5
50 2.6
99 4.4
65 2.6
Denmark
95 4.2
62 2.8
106 5.6
51 2.3
Belgium
29 1.3
25 1.3
Austria
COUNTRIES
1996
000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons %
1995
World exchange of simple processed stones (code 68.01): import (000 tons)
47. Interscambio mondiale di lavorati semplici (cod. 68.01): import (000 tonn.)
XXIII World Marble and Stones Report 2012 107
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
55 1.0
46 0.8
Brazil
Canada
33 0.5
64 1.0
55 0.9
107 1.6
71 1.1
94 1.4
139 2.0
79 1.2
92 1.3
153 2.1
104 1.4
108 1.6
178 2.3
168 2.1
125 1.6
235 2.7
201 2.3
125 1.4
223 2.3
240 2.5
113 1.2
189 1.6 170 1.3
467 4.0 661 5.0
150 1.3 185 1.4
160 1.1
767 5.3
206 1.4
319 1.8
927 5.1
223 1.2
170 0.8
917 4.3
252 1.2
143 0.7
744 3.8
217 1.1
119 0.7
610 3.4
206 1.1
126
778
213
0.6
3.9
1.1
%
2010
154
761
221
000 tons
5.606 100.0 6.267 100.0 6.675 100.0 6.866 100.0 7.214 100.0 7.845 100.0 8.651 100.0 9.610 100.0 11.758 100.0 13.202 100.0 14.582 100.0 18.138 100.0 21.150 100.0 19.791 100.0 18.199 100.0 20.026 100.00 20124 100.0
Total
(Fonte: Elaborazione propria)
238 3.3
948 14.2 1.218 17.7 1.085 15.0
234 3.4 917 11.7
290 3.7
448 5.7
724 8.4
443 5.1
493 5.1
502 3.4
285 2.0
529 2.9
306 1.7
661 3.1
332 1.6
198 0.9
510 2.6
267 1.3
151 0.8
457 2.5
234 1.3
105 0.6
525
323
87
796 6.8 1.080 8.2 1.281 8.8 1.646 9.1 2.651 12.5 2.360 11.9 1.471 8.1 1.677
524 4.5 470 3.6
270 2.3 292 2.2
172 0.9
554
303
125
8.4 1772
2.6
1.6
0.4
8.8
2.8
1.5
0.6
7.2
(Source: own data processing)
928 9.7 1.299 11.0 1.246 9.4 1.391 9.5 2.202 12.1 2.966 14.0 2.567 13.0 2.735 15.0 2.926 14.6 2624 13.0
543 5.7
456 4.7
248 2.6
140 1.0
7.4 1450
5.7
1.6
0.5
660 11.8 1.100 17.5
174 2.6
396 5.5
302 3.5
118 1.0 128 1.0
327 5.3 1146
1.6
110
Others
140 2.2
380 5.5
263 3.4
139 1.5
322
0.6
123 2.2
351 5.3
242 3.4
108 1.2
113 0.6
128
885 4.9 1.023 4.8 1.038 5.2 1.114 6.1 1065
121 0.6
111 0.6
Turkey
413 6.6
212 3.1
112 1.4
839 5.8
112 0.5
133 0.7
371 6.6
226 3.4
103 1.4
605 5.1 742 5.6
118 0.7
145 0.7
Spain
215 3.4
84 1.2
266 2.8
113 0.8
119 0.7
213 3.8
50 0.7
324 3.7
112 0.9 127 1.0
78 0.5
Portugal
42 0.7
312 4.0
121 1.3
80 0.6
115 2.1
267 3.7
132 1.5
85 0.7
Mexico
247 3.6
150 1.9
90 0.9
2.357 42.0 2.380 38.0 2.503 37.5 2.415 35.2 2.370 32.9 2.471 31.5 2.356 27.2 2.076 21.6 1.976 16.8 2.150 16.3 1.912 13.1 1.965 10.8 1.948 9.2 1.784 9.0 1.420 7.8 1478
297 4.4
153 2.1
110 1.3
Italy
155 2.5
183 2.7
114 1.5
168 3.0
207 3.1
117 1.6
India
185 3.0
106 1.5
155 2.8
107 1.6
Greece
87 1.4
92 1.6
France
526
0.8
3.8
1.1
%
2011
1.203 21.5 1.398 22.3 1.540 23.1 1.477 21.5 1.878 26.0 2.297 29.3 3.098 35.8 4.167 43.4 5.167 43.9 5.871 43.9 6.908 47.4 8.727 48.1 9.775 46.2 49.3 2.7 9.504 52.2 10378 51.8 10577
48 0.9
China
1996
000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons
Belgium
COUNTRIES
1995
World exchange of processed stones (code 68.02): export (000 tons)
48. Interscambio mondiale di lavorati speciali (cod. 68.02): export (000 tonn.)
108 XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
66 1.2
108 1.9
791 14.1
1.681 30.0 2.174 34.6 1.719 25.8 2.181 31.7 2.282 31.6 2.914 37.0 2.938 34.0 3.418 35.6 3.983 33.9 4.557 34.5 5.163 35.4 6.461 35.6 8.876 42.1 9.664 48.7 8.646 52.5 10.540 52.6 9907 49.2
5.606 100.0 6.267 100.0 6.675 100.0 6.866 100.0 7.214 100.0 7.845 100.0 8.651 100.0 9.610 100.0 11.758 100.0 13.202 100.0 14.582 100.0 18.138 100.0 21.150 100.0 19.791 100.0 18.199 100.0 20.026 100.0 20124 100.0
South Korea
Spain
United States
Others
Total
139 2.0
68 1.0
348 5.1
170 2.4
125 1.7
353 4.9
144 1.8
358 4.6
391 5.0
145 1.8 448 4.7
125 1.3 447 3.8
115 1.8
457 3.5
266 2.0
426 2.9
332 2.3
240 1.6
589 3.2
402 2.2
302 1.7
511 2.4
427 2.0
275 1.3
135 0.6
485 2.5
285 1.4
272 1.4
156 0.8
669 3.7
242 1.3
234 1.3
240 1.3
513 2.6 807 4.0
242 1.2 317 1.6
869 4.3 846 4.2
243 1.2 255 1.3
265 1.3 260 1.3
226 2.6
130 1.4
250 2.1
263 2.0
270 1.9
537 2.9
490 2.3
348 1.8
283 1.6
214 1.1 262 1.3
655 7.6 1.423 14.8 1.784 15.2 1.745 13.2 1.715 11.8 1.991 11.0 2.434 11.5 2.467 12.5 2.315 12.7 2340 11.7 2487 12.4
414 4.8
182 2.1
248 1.9
158 0.9
809 4.0 905 4.5
309 1.5 354 1.8
(Source: own data processing)
884 12.2 1.028 15.0 1.217 16.9 1.438 16.7 1.483 15.4 2.264 19.3 2.691 20.4 3.080 21.1 4.180 23.0 4.727 22.4 3.411 17.2 2.804 15.4 2.804 15.4 3004 15.0 2581 12.8
86 1.3
231 3.5
345 5.2
121 1.7
126 1.1
238 1.6
748 4.1
748 4.1
(Fonte: Elaborazione propria)
720 11.5
99 1.6
163 2.6
345 5.5
137 2.0
90 0.9
241 1.8
763 3.9
256 1.3
48 0.2 499 2.5
365 6.5
95 1.4
91 1.1
203 1.7
734 5.0 1.073 6.0 1.073 5.1
263 1.2
101 0.6
Saudi Arabia
85 1.4
100 1.3
212 2.2
597 4.5
424 2.3
70 0.4
630 3.1 644 3.2
95 1.7
126 1.7
192 2.2
675 5.7
245 1.7
95 0.4
528 2.9
Netherlands
69 1.0
211 2.7
480 5.0
166 1.3
106 0.6
580 2.9
987 17.6 1.168 18.6 1.240 18.5 1.010 14.7 1.135 15.7 1.222 15.6 1.322 15.3 1.383 14.4 1.378 11.7 1.540 11.7 1.628 11.2 1.307 7.2 1.204 5.7 1.034 5.2 1.138 6.3
68 1.0
323 4.5
710 8.2
170 1.5
60 0.4
640 3.0
Japan
69 1.1
716 6.1
540 6.9
122 1.3
53 0.4
583 3.2
57 1.0
537 8.0
738 10.2
164 1.9
65 0.6
451 3.1
Italy
167 2.7
703 10.2
143 1.8
64 0.7
378 2.9
306 5.5
685 10.3
168 2.3
90 1.0
298 2.5
Hong-Kong
713 11.4
148 2.2
139 1.8
232 2.4
754 13.4
117 1.8
241 3.3
229 2.6
Germany
123 2.0
412 6.0
218 2.8
141 2.5
507 7.6
215 3.0
France
301 4.8
207 3.0
159 2.8
161 2.4
China
140 2.2
96 1.7
Belgium
COUNTRIES
1996
000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons %
1995
World exchange of processed stones (code 68.02): import (000 tons)
49. Interscambio mondiale di lavorati speciali (cod. 68.02): import (000 tonn.)
XXIII World Marble and Stones Report 2012 109
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
8 1.2
35 5.4
9 1.4
7 1.1
5 0.8
36 5.6
16 2.5
464 72.0
10 1.6
10 1.6
5 0.8
27 4.2
644 100.0
Canada
China
France
Germany
India
Italy
Norway
Spain
Taiwan
Un. Kingdom
United States
Others
Total
19 2.7
34 4.9
10 1.4
8 1.1
9 1.3
51 7.3
4 0.6
23 3.3
700 100.0
45 6.4
25 3.6
11 1.6
22 3.1
439 62.7
(Fonte: Elaborazione propria)
12 1.9
769 100.0
26 3.4
25 3.3
13 1.7
64 8.3
473 61.5
13 1.7
36 4.7
11 1.4
14 1.8
8 1.0
49 6.4
8 1.0
29 3.8
32 3.6
26 2.9
15 1.7
45 5.1
536 60.4
10 1.1
37 4.2
26 2.9
10 1.1
6 0.7
69 7.8
25 2.8
50 5.6
53 4.9
15 1.4
15 1.4
18 1.7
718 66.1
18 1.7
33 3.0
30 2.8
13 1.2
4 0.4
70 6.4
30 2.8
69 6.4
49 5.1
14 1.4
13 1.3
25 2.6
578 59.8
17 1.8
33 3.4
46 4.8
13 1.3
6 0.6
75 7.8
19 2.0
79 8.2
28 3.2
22 2.5
9 1.0
23 2.6
463 52.6
17 1.9
31 3.5
70 8.0
10 1.1
5 0.6
86 9.8
28 3.2
88 10.0
45 4.2
18 1.7
16 1.5
27 2.5
597 55.8
10 0.9
24 2.2
77 7.2
10 0.9
4 0.4
85 7.9
34 3.2
123 11.5
73 5.8
20 1.6
20 1.6
30 2.4
617 49.3
8 0.6
23 1.8
115 9.2
10 0.8
4 0.3
120 9.6
32 2.6
180 14.4
70 5.6
12 1.0
25 2.0
25 2.0
632 50.3
5 0.4
21 1.7
111 8.8
10 0.8
4 0.3
103 8.2
35 2.8
203 16.2
128 9.3
8 0.6
13 0.9
18 1.3
726 53.0
9 0.7
21 1.5
50 3.7
11 0.8
3 0.2
146 10.7
21 1.5
215 15.7
...
324 20.8
16 1.0
17 1.1
...
656 41.9
7 0.4
18 1.1
56 3.6
13 0.8
2 0.1
162 10.3
69 4.4
228 14.5
103 6.6
7 0.5
18 1.2
1 0.1
628 41.9
7 0.5
13 0.9
30 2.0
13 0.9
1 0.1
409 27.3
50 3.3
220 14.7
26 2.0
22 1.8
7 0.5
10 0.8
52 4.0
13 1.0
2 0.2
12 1.0
10 0.8
16 1.3
15 1.2
5 0.4
65 5.2
9 0.7
24 1.9
1 0.1
8 0.6
15 1.2
1 0.1
86 6.5 124 9.9
6 0.5
21 1.6
2 0.2
546 44.0 509 39.0 504 40.2
6 0.5
10 0.8
30 2.4
19 1.5
2 0.2
340 57.4 412 31.5 402 32.1
36 2.9
154 12.4 160 12.2 120 9.6
(Source: own data processing)
815 887 100.0 1.086 100.0 967 100.0 880 100.0 1.070 100.0 1.252 100.0 1.256 100.0 1.369 100.0 1.568 100.0 100.0 1.500 100.0 1.242 100.0 1.306 100.0 1254 100.0
28 3.4
28 3.4
12 1.5
27 3.3
500 61.3
15 1.8
36 4.4
30 3.7
9 1.1
7 0.9
73 9.0
16 2.0
34 4.2
000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons %
Brazil
COUNTRIES
1995
World exchange of processed slates (code 68.03): export (000 tons)
50. Interscambio mondiale di ardesia (cod. 68.03): export (000 tonn.)
110 XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
6 0.9
229 35.6
155 24.1
10 1.6
18 2.8
-
-
4 0.6
11 1.7
51 7.9
50 7.8
60 9.3
644 100.0
Canada
France
Germany
Ireland
Netherlands
Saudi Arabia
South Africa
Switzerland
Taiwan
Un. Kingdom
United States
Others
Total
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
-
700 100.0
147 21.0
43 6.1
45 6.4
52 7.4
4 0.6
1 0.1
-
4 0.6
13 1.9
13 19.7
180 25.7
39 5.6
34 4.9
769 100.0
112 14.6
45 5.9
67 8.7
60 7.8
5 0.7
1 0.1
1 0.1
5 0.7
21 2.7
146 19.0
230 29.9
25 3.3
51 6.6
815 100.0
121 14.8
72 8.8
92 11.3
16 2.0
5 0.6
0 0.1
8 1.0
21 2.6
22 2.7
139 17.1
252 30.9
13 1.6
53 6.5
287 26.4
99 9.1
95 8.7
15 1.4
9 0.8
11 1.0
10 0.9
19 1.7
37 3.4
158 14.5
294 27.1
14 1.3
38 3.5
887 100.0 1.086 100.0
155 17.5
92 10.4
62 7.0
18 2.0
5 0.6
10 1.1
32 3.6
12 1.4
33 3.7
143 16.1
267 30.1
11 1.2
47 5.3
967 100.0
159 16.4
118 12.2
124 12.8
7 0.7
7 0.7
10 1.0
11 1.1
20 2.1
40 4.1
119 12.3
307 31.7
7 0.7
38 3.9
-
182 17.0
134 12.5
170 15.9
7 0.7
7 0.7
4 0.4
10 0.9
17 1.6
50 4.7
133 12.4
301 28.1
9 0.8
46 4.3
288 23.0
167 13.3
212 16.9
16 1.3
8 0.6
1 0.1
10 0.8
39 3.1
36 2.9
124 9.9
296 23.6
13 1.0
42 3.4
291 23.2
170 13.5
218 17.4
15 1.2
8 0.6
2 0.2
7 0.6
14 1.1
48 3.8
107 8.5
317 25.2
16 1.3
43 3.4
290 21.2
227 16.6
209 15.3
10 0.7
8 0.6
8 0.6
17 1.2
22 1.6
52 3.8
142 10.4
317 23.2
18 1.3
49 3.6
522 33.4
173 11.0
210 13.4
10 0.6
10 0.6
9 0.6
8 0.5
36 2.3
61 3.9
123 7.8
339 21.7
16 1.0
51 3.2
515 34.4
175 11.7
206 13.7
7 0.5
9 0.6
11 0.7
10 0.7
33 2.2
39 2.6
98 6.5
333 22.2
20 1.3
44 2.9
24 1.8
42 3.2
23 1.8
41 3.3
-
7 0.6
8 0.6
10 0.8
-
17 1.3
17 1.3
7 0.6
7 0.6
7 0.6
17 1.3
23 1.8
18 1.4
92 7.0 123 9.8
428 34.5 491 37.6 413 32.9
116 9.3 134 10.3 130 10.4
170 13.7 191 14.6 187 14.9
7 0.6
8 0.6
11 0.9
6 0.5
35 2.8
22 1.8
112 9.0
270 21.7 273 20.9 258 20.6
15 1.2
44 3.4
(Source: own data processing)
880 100.0 1.070 100.0 1.252 100.0 1.256 100.0 1.369 100.0 1.568 100.0 1.500 100.0 1.242 100.0 1.306 100.0 1254 100.0
153 17.4
129 14.7
135 15.3
10 1.1
8 0.9
-
12 1.4
12 1.4
6 0.7
114 13.0
256 29.1
7 0.8
38 4.3
(Fonte: Elaborazione propria)
-
-
50 7.8
Belgium
COUNTRIES
1996
000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 000 tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons % tons %
1995
World exchange of processed slates (code 68.03): import (000 tons)
51. Interscambio mondiale di ardesia (cod. 68.03): import (000 tonn.)
XXIII World Marble and Stones Report 2012 111
112
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
52. Interscambio lapideo intra ed extra-UE (000 tonn. 2011): export Stone exchange intra and extra-ue (000 tons/2011): export COUNTRIES
25.15 intra
25.16
extra
intra
68.01
68.02
68.03
TOTAL
extra
intra
extra
intra
extra
intra
extra
intra
extra
AUSTRIA
46
28
57
2
5
1
16
3
-
-
124
34
BELGIUM
22
1
135
3
198
2
218
3
9
-
582
9
BULGARIA
18
9
3
1
-
-
17
12
-
-
38
22
CYPRUS
-
1
-
-
-
-
-
-
-
-
-
1
CZECH REP.
-
-
14
2
73
-
36
5
-
-
123
7
DENMARK
-
-
1
-
-
1
5
1
-
-
6
2
ESTONIA
-
-
-
-
-
-
13
2
-
-
13
2
FINLAND
-
-
72
341
-
-
15
3
-
-
87
344
FRANCE
19
22
161
5
23
9
81
29
4
1
288
66
GERMANY
24
303
84
70
142
63
67
46
10
5
327
487
GREECE
25
445
12
1
-
-
204
123
2
-
243
569
HUNGARY
-
-
-
-
-
1
2
-
-
-
1
2
IRELAND
-
-
20
-
-
-
13
-
7
-
33
7
73
89
118
35
438
1012
7
3
ITALY
39 1248
675 2.387
LATVIA
-
-
-
-
1
-
3
1
-
-
4
1
LITHUANIA
-
-
-
-
-
-
-
3
-
-
-
3
LUXEMBOURG
-
-
1
-
-
-
1
-
1
-
3
-
MALTA
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
13
-
41
3
178
2
178
2
2
-
412
7
1
-
46
60
73
-
15
4
-
-
135
64
PORTUGAL
53
428
178
70
349
29
128
175
10
1
718
693
ROMANIA
-
1
-
-
-
3
5
3
-
-
5
7
SLOVAKIA
-
-
-
-
3
-
2
-
-
-
5
-
SLOVENIA
3
2
-
1
-
1
18
9
-
-
21
13
176
95
18
10
152
402
494
10
NETHERLANDS POLAND
SPAIN
19 1321
859 1.738
SWEDEN
-
-
79
10
1
-
1
2
1
-
82
12
UN. KINGDOM
1
-
91
1
8
4
4
2
13
2
117
9
161 1.532 1.842
560
TOTAL EU-27
283 3.809 1.244
(Fonte: Elaborazione propria)
754 1.180
22 4.799 6.588
(Source: own data processing)
XXIII World Marble and Stones Report 2012
113
53. Interscambio lapideo intra ed extra-UE (000 tonn. 2011): import Stone exchange intra and extra-UE (000 tons/2011): import COUNTRIES
25.15 intra
25.16
extra
intra
68.01
68.02
68.03
TOTAL
extra
intra
extra
intra
extra
intra
extra
intra
extra
208
180
AUSTRIA
3
1
73
4
57
42
73
131
2
2
BELGIUM
23
5
68
190
20
334
80
564
25
16
BULGARIA
10
3
1
-
-
1
7
25
-
-
18
29
CYPRUS
2
-
-
-
-
4
22
24
2
1
26
29
CZECH REP.
1
-
9
1
3
1
18
16
1
2
32
20
DENMARK
1
-
2
88
73
42
8
22
4
2
88
154
ESTONIA
-
-
-
-
-
5
3
5
-
-
3
10
FINLAND
-
-
-
5
-
3
6
7
-
1
6
16 492
216 1.109
FRANCE
12
12
276
54
210
161
101
253
246
12
845
GERMANY
62
11
226
82
310
620
244
661
85
38
927 1.412
GREECE
13
104
1
43
-
1
7
48
-
-
21
196
HUNGARY
-
4
1
3
8
-
17
10
-
-
26
17
IRELAND
-
1
5
9
2
12
6
38
16
2
29
62
304
82
786
28
108
66
189
5
14
ITALY
47
228 1.401
LATVIA
-
-
1
2
-
1
1
3
-
-
2
6
LITHUANIA
-
-
14
8
2
14
8
12
-
-
24
34
LUXEMBOURG
1
-
168
-
26
2
23
1
7
-
225
3
MALTA
1
-
1
1
-
-
6
4
-
-
7
6
19
25
35
57
58
210
85
232
3
18
200
542
POLAND
5
1
97
278
44
51
69
228
1
5
216
563
PORTUGAL
9
7
62
3
2
-
22
5
-
3
95
18
ROMANIA
3
1
4
1
4
21
21
73
-
1
32
97
SLOVAKIA
3
1
23
1
28
1
38
15
-
-
35
18
SLOVENIA
3
1
3
1
3
4
7
30
-
1
16
37
12
53
148
181
7
21
154
208
3
30
324
393
SWEDEN
1
-
8
19
25
39
8
25
-
2
42
85
UN. KINGDOM
8
12
30
539
14
154
41
201
129
58
222
964
239
546
924 1.852 1.141 2.930
529
NETHERLANDS
SPAIN
TOTAL EU-27
(Fonte: Elaborazione propria)
1.338 2.356
208 4.171 7.892
(Source: own data processing)
114
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
54. Interscambio lapideo di lungo periodo/UE (000 tonn.): export Stone exchange in the long period/EU (000 tons): export Countries
2001
2009
2010
2011
11/01
11/10
AUSTRIA
131
314
224
158
120.6
70.5
BELGIUM
615
707
580
591
96.1
101.9
BULGARIA
46
53
65
60
130.4
92.3
-
2
-
1
-
-
CZECH REP.
277
144
120
130
46.9
108.3
DENMARK
28
20
17
8
28.6
47.1
ESTONIA
-
2
3
15
-
500.0
FINLAND
325
241
331
431
132.6
130.2
FRANCE
248
246
257
354
142.7
137.7
GERMANY
348
737
731
814
233.9
111.4
GREECE
277
359
748
812
293.1
108.6
HUNGARY
5
1
3
3
60.0
100.0
IRELAND
49
35
33
40
81.6
121.2
3550
2835
3144
3062
86.3
97.4
LATVIA
-
-
7
5
-
71.4
LITHUANIA
-
1
2
3
-
150.0
LUXEMBOURG
1
12
11
3
-
27.3
MALTA
-
-
-
-
-
-
NETHERLANDS
171
315
408
419
245.0
102.7
POLAND
326
168
207
199
61.0
96.1
PORTUGAL
1217
1089
1381
1411
115.9
102.2
ROMANIA
26
11
20
12
46.2
60.0
SLOVAKIA
10
1
1
5
50.0
500.0
SLOVENIA
13
9
9
34
261.5
377.8
1861
1968
2468
2597
139.5
105.2
245
208
236
94
38.4
40.0
UN. KINGDOM
31
44
62
126
406.5
203.2
TOTAL EU-27
9.800
9.522
11.068
11.387
116.2
102.9
CYPRUS
ITALY
SPAIN SWEDEN
(Fonte: Elaborazione dati Eurostat)
(Source: Eurostat data processing)
XXIII World Marble and Stones Report 2012
115
55. Interscambio lapideo di lungo periodo/UE (000 tonn.): import Stone exchange in the long period/EU (000 tons): import Countries
2001
2009
2010
2011
11/01
11/10
AUSTRIA
254
379
327
388
152.7
118.6
BELGIUM
649
1091
1180
1325
204.2
112.3
BULGARIA
46
54
42
47
102.2
111.9
-
69
67
55
-
82.1
CZECH REP.
27
60
58
52
192.6
89.7
DENMARK
209
253
200
242
115.8
121.0
ESTONIA
-
13
9
13
-
144.4
FINLAND
37
52
42
22
59.5
52.4
FRANCE
1049
1095
126
1337
127.5
106.4
GERMANY
2416
1967
1762
2339
96.8
132.7
GREECE
72
415
328
217
301.4
66.2
HUNGARY
55
60
52
43
78.2
82.7
IRELAND
87
117
113
91
104.6
80.5
2324
1594
1698
1629
70.1
95.9
LATVIA
-
24
93
8
-
...
LITHUANIA
-
32
32
58
-
181.2
56
259
245
228
407.1
93.0
-
14
14
13
-
92.8
NETHERLANDS
713
903
758
742
104.1
97.9
POLAND
255
508
544
779
305.4
143.2
PORTUGAL
203
128
109
113
55.7
103.7
ROMANIA
16
107
98
129
806.2
131.6
SLOVAKIA
20
48
52
110
550.0
211.5
SLOVENIA
7
43
42
53
757.1
126.2
1073
858
829
717
66.8
86.5
SWEDEN
127
112
115
127
100.0
110.4
UN. KINGDOM
436
991
1238
1186
119.7
95.8
TOTAL EU-27
10.131
11.248
11.341
12.063
119.1
106.4
CYPRUS
ITALY
LUXEMBOURG MALTA
SPAIN
(Fonte: Elaborazione dati Eurostat)
(Source: Eurostat data processing)
8
782
1.864
Finland
France
Germany
385
44
377
47
251
6.286
Netherlands
Portugal
Spain
Sweden
Un. Kingdom
Total EU/15
7.372
190
65
482
68
533
...
2.044
22
8
2.226
744
7
84
594
305
1995
(Fonte: Elaborazione dati Eurostat)
1 Codes 25.15 - 25.16 - 68.01 - 68.02 - 68.03 2 1994/2000 include Luxembourg.
...
1.683
Luxembourg
Italy
5
24
Denmark
Ireland
375
Belgium 2
8
433
Austria
Greece
1994
Countries
7.077
184
33
541
80
416
...
1.946
28
35
2.175
659
11
98
649
222
1996
7.589
249
41
563
83
555
...
2.144
37
64
2.139
795
16
104
556
213
1997
EU/15: stone exchange (000 tons). Import 1
8.143
267
59
713
122
576
...
2.132
41
71
2.400
834
20
125
602
181
1998
8.507
278
60
795
130
577
...
2.196
66
83
2.386
944
20
116
663
193
1999
56. UE/15: interscambio lapideo (000 tonn.). Import 1
8.965
341
103
843
153
619
...
2.359
76
141
2.233
1.082
28
144
613
230
2000
9.705
436
127
1.073
203
713
56
2.324
87
72
2.416
1.049
37
209
649
254
2001
651
92
1.553
205
860
73
2.271
122
281
2.478
926
25
202
821
335
2003
931
73
1.344
181
865
78
2.681
119
372
1.911
933
38
214
908
318
2004
994
95
1.430
156
1.308
92
2.483
133
405
1.795
1.093
48
225
1.115
336
2005
1.336
48
1.573
176
1.312
91
2.738
229
469
2.407
1.340
44
236
1.415
327
2006
1.387
107
1.653
177
1.226
74
2.655
281
595
2.596
1.331
59
215
1.453
405
2007
1.185
123
1.273
140
1.199
222
2.307
223
504
2.098
1.286
61
221
1.177
354
2008
991
112
858
128
903
259
1.594
117
415
1.967
1.095
52
253
1.091
379
2009
1.238
115
829
98
758
245
1.698
113
328
1.762
1.256
42
200
1.218
327
2010
1.186
127
717
113
742
228
1.629
91
217
2.339
1.337
22
242
1.325
388
2011
(Source: Eurostat data processing)
8.573 10.895 10.966 11.708 13.741 14.214 12.373 10.214 10.227 10.703
459
98
973
193
618
68
2.170
64
209
1.871
751
30
231
622
216
2002
116 XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
320
6
306
179
285
196
28
Belgium 2
Denmark
Finland
France
Germany
Greece
Ireland
7.665
21
174
1.514
954
114
...
3.391
16
189
332
186
287
36
348
103
1995
(Fonte: Elaborazione dati Eurostat)
7.571
19
174
1.497
903
83
...
3.438
16
234
249
198
289
33
324
114
1996
8.200
28
222
1.593
914
90
...
3.563
21
305
248
272
378
23
400
143
1997
8.059
28
144
1.586
1.064
140
...
3.508
20
267
244
228
301
24
386
119
1998
8.480
35
159
1.659
1.133
188
...
3.429
31
251
340
234
376
26
488
131
1999
9.410
58
255
2.028
1.217
165
...
3.635
39
331
411
241
340
29
522
139
2000
9.097
31
245
1.861
1.217
171
1
3.550
49
277
348
248
325
28
615
131
2001
8.706
31
285
1.843
1.054
199
9
3.191
36
340
420
194
326
22
628
128
2002
40
334
2.460
1.147
365
2
3.089
30
377
534
237
352
43
816
285
2004
54
162
2.442
1.235
481
4
3.122
95
349
749
225
385
15
862
184
2005
40
144
2.403
1.335
413
5
3.261
22
404
642
255
385
28
830
234
2006
57
236
2.635
1.532
435
9
3.342
15
365
785
285
380
33
868
310
2007
43
256
2.445
1.266
311
10
3.154
32
376
855
266
311
18
827
318
2008
62
236
2.468
1.381
408
11
3.144
33
748
731
257
331
17
580
224
2010
126
94
2.597
1.411
419
3
3.062
40
812
814
354
431
15
591
158
2011
9.130 10.631 10.927
44
208
1.968
1.089
315
12
2.835
35
359
737
246
241
20
707
314
2009
(Source: Eurostat data processing)
9.230 10.111 10.284 10.401 11.287 10.488
41
290
2.213
1.046
248
5
3.071
42
370
405
181
338
21
757
202
2003
1 Codes 25.15 - 25.16 - 68.01 - 68.02 - 68.03 2 1994/2000 include Luxembourg.
7.258
23
Un. Kingdom
Total EU/15
171
1.409
Spain
Sweden
1.002
137
Netherlands
Portugal
...
Luxembourg
3.121
75
Austria
Italy
1994
Countries
EU/15: stone exchange (000 tons). Export 1
57. UE/15: interscambio lapideo (000 tonn.). Export 1
XXIII World Marble and Stones Report 2012 117
118
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
58. Interscambio lapideo di lavorati (cod. 68.02): UE-27 (mill. euro) Stone exchange of processed stone (cod. 68.02): EU-27 (mill euros) Countries
EXPORT
IMPORT
2010
2011
±∆%
2010
2011
±∆%
AUSTRIA
16,8
20,8
23.8
92,6
97,4
5.2
BELGIUM
94,7
86,6
-8.6
185,8
181,4
-2.4
BULGARIA
6,9
7,0
1.4
9,0
10,0
11.1
CYPRUS
0,2
0,6
300.0
23,4
19,3
-17.5
CZECH REP.
15,2
36,4
139.5
23,3
44,2
89.7
DENMARK
8,9
6,7
-24.7
21,9
21,0
-4.1
ESTONIA
3,4
4,2
23.5
5,9
6,9
16.9
FINLAND
37,2
36,0
-3.2
7,7
9,0
16.8
FRANCE
59,0
54,6
-7.5
178,3
166,6
-6.6
GERMANY
83,8
90,5
8.0
347,8
336,9
-3.1
GREECE
87,8
108,8
23.9
29,0
15,7
-45.9
HUNGARY
24,0
12,3
-48.7
38,4
20,0
-47.9
IRELAND
7,7
8,3
7.8
26,7
20,5
-23.2
1.187,3
1.224,6
3.1
108,1
110,0
1.8
LATVIA
1,8
1,3
-27.8
2,5
2,7
8.0
LITHUANIA
6,4
9,4
46.9
5,4
8,3
53.7
LUXEMBOURG
2,5
2,5
-
11,1
14,1
27.0
MALTA
0,2
...
-
4,3
4,8
11.6
NETHERLANDS
50,1
40,4
-19.4
107,0
100,6
-6.0
POLAND
15,9
15,7
-1.3
102,4
98,5
-3.8
PORTUGAL
159,3
156,7
-1.6
21,5
19,7
-8.4
ROMANIA
3,7
4,0
8.1
25,0
29,7
18.8
SLOVAKIA
32,8
42,2
28.7
15,2
15,9
4.6
SLOVENIA
13,4
21,1
57.5
16,8
14,7
-12.5
268,4
289,6
7.5
82,9
56,5
-31.8
1,6
2,1
31.3
14,7
16,6
12.9
UN. KINGDOM
13,4
9,5
-29.1
192,5
168,0
-12.7
TOTAL EU-27
2.203,4
2.291,9
4.0
1.699,2
1.609,0
-5.3
ITALY
SPAIN SWEDEN
(Fonte: Elaborazione propria)
(Source: own data processing)
XXIII World Marble and Stones Report 2012
119
59. Valori medi dell’interscambio lapideo storico (cod. 68.02) nei maggiori Paesi europei Average value of historical stone exchange (cod.68.02) in the leading EU countries Year
Italy export
France
Germany
Spain
Portugal
import
export
import
export
import
export
import
export
import
1991
40,00
36,70
44,43
33,68
43,78
36,22
26,81
34,20
40,05
26,32
2000
36,50
29,68
54,97
30,70
41,20
35,35
26,32
24,70
33,62
20,48
2001
36,35
29,78
58,27
29,50
51,73
30,60
24,00
31,95
34,76
15,95
2002
40,33
28,32
56,65
36,81
52,86
31,57
24,81
31,24
36,00
20,16
2003
45,45
22,81
54,59
32,00
57,56
22,32
23,35
17,84
34,27
18,22
2004
38,47
16,55
57,30
33,89
52,27
26,22
22,43
27,89
33,08
15,30
2005
41,05
18,48
59,51
25,78
35,90
22,81
22,38
29,95
32,10
1762
2006
43,08
21,50
37,73
28,38
45,40
24,27
24,32
29,30
33,24
19,62
2007
43,40
20,92
32,18
29,84
41,08
23,22
23,73
31,24
30,27
15,57
2008
43,84
21,19
32,00
32,26
41,78
23,08
30,59
17,42
32,32
17,40
2009
42,52
21,07
31,70
30,43
44,68
21,52
30,58
14,18
28,37
15,52
2010
43,42
23,96
24,95
30,85
40,84
21,95
27,73
21,07
26,36
17,15
2011
45,65
23,31
26,80
25,44
43,33
20,13
31,48
21,65
27,95
39,30
(Fonte: Elaborazione dati Eurostat)
(Source: Eurostat data processing)
120
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
60. Italia: export lapideo (000 tonn.) Italy: stone export (000 tons) Raw Years
25.15
25.16
Processed Total 68.01 68.02
TOTAL
68.03
Total
Vol.
Index
Δ%
1997
596
204
800
224
2.503
36
2.763
3.563
100.0
-
1998
635
217
852
205
2.415
36
2.656
3.508
98.5
- 1.5
1999
616
193
809
213
2.370
37
2.620
3.429
96.2
- 2.3
2000
769
131
900
231
2.471
33
2.735
3.635
102.0
6.0
2001
755
185
940
221
2.356
33
2.610
3.550
99.6
- 2.3
2002
706
155
861
223
2.076
31
2.330
3.191
89.5
- 10.1
2003
688
175
863
208
1.976
24
2.208
3.071
86.2
- 3.8
2004
490
216
706
210
2.150
23
2.383
3.089
86.7
0.6
2005
786
205
991
198
1.912
21
2.131
3.122
87.6
1.1
2006
885
189
1.074
201
1.965
21
2.187
3.261
91.5
4.5
2007
971
197
1.168
208
1.948
18
2.174
3.342
93.8
2.5
2008
1.007
170
1.177
180
1.784
13
1977
3.154
88.5
- 5.6
2009
1.075
162
1.237
168
1.420
10
1.598
2.853
79.6
-10.1
2010
1.321
175
1.496
160
1.478
10
1.648
3.144
88.2
10.9
2011
1.287
162
1.449
153
1.450
10
1.613
3.062
85.9
-2.6
(Fonte: Elaborazione dati Eurostat)
(Source: Eurostat data processing)
XXIII World Marble and Stones Report 2012
121
61. Italia: import lapideo (000 tonn.) Italy: stone import (000 tons) Raw
Processed
25.15
25.16
Total
68.03
Total
Vol.
Index
Δ%
1997
334
1.692
2.026
46
68
4
118
2.144
100.0
-
1998
317
1.692
2.009
49
69
5
123
2.132
99.4
- 0.6
1999
310
1.701
2.011
56
126
3
185
2.196
102.4
3.0
2000
368
1.830
2.198
55
100
6
161
2.359
110.0
7.4
2001
431
1.726
2.157
69
91
7
167
2.324
108.4
- 1.5
2002
368
1.608
1.976
97
90
7
194
2.170
101.2
- 6.6
2003
431
1.589
2.020
115
126
10
251
2.271
105.9
4.7
2004
495
1.800
2.295
124
248
14
386
2.681
125.0
18.1
2005
470
1.547
2.017
211
240
15
466
2.483
115.8
- 7.4
2006
608
1.660
2.268
151
302
17
470
2.738
127.7
10.3
2007
678
1.538
2.216
140
275
24
439
2.655
123.8
- 3.0
2008
664
1.187
1.851
161
272
23
456
2.307
107.6
- 13.1
2009
402
784
1.186
156
234
18
408
1.594
74.3
-30.9
2010
427
883
1.310
132
243
13
388
1.698
79.2
6.5
2011
351
868
1.219
136
255
19
410
1.629
76.0
-4.1
Years
(Fonte: Elaborazione dati Eurostat)
68.01 68.02
TOTAL
(Source: Eurostat data processing)
122
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
62. Italia: export lapideo globale italy: global stone export
2001
PROCESSED
raw
TYPE
000 tons
MATERIAL
2010 mill.€
000 tons
170,3 1.321,1
2011 mill.€
11/01
11/10
000 tons
mill.€
000 mill.€ tons
000 mill.€ tons
259,9 1.287,5
288,3
70.7 69.3
-2,5 10.9
CALCAREOUS
754,2
SILICEOUS
184,6
49,9
175,1
41,8
161.7
39,5 -12.4 -20.8
SLATE
4,8
3,2
2,6
1,5
3,9
2,0 -18.7 -37.5
TOTAL
943,6
-7.7
-5.5
50.3 32.1
223,4 1.498,8
303,2 1.453,1
329,8
54.0 47.6
-3.0
8.8
CALCAREOUS 1.375,9
938,5
869,1
679,8
836,7
692,9 -39.2 -26.2
-3.7
1.9
SILICEOUS
979,6
815,0
609,2
507,7
613,5
531,7 -37.4 -34.8
0.7
4.7
SLATE
32,5
24,2
10,2
6,9
9,5
6,7 -70.8 -72.3
-7.0
-2.7
OTHER
220,9
48,3
159,8
32,3
152,5
34,9 -31.0 -27.7
-4.6
7.9
2.608,9 1.826,0 1.648,3 1.226,7 1.612,2 1.266,2 -38.2 -31.7
-2.2
3.2
TOTAL
WASTE AND POWDER 1.073,0
37,5
996,4
50,7
944,7
51,9 -12.0 38,4
-5.2
2.4
4,4
0,9
0,6
0,9
0,6 -98.8 -86.4
...
...
4.700,6 2.091,3 4.144,4 1.581,2 4.010,9 1.648,5 -14.7 -21.2
-3.2
4.3
PUMICE-STONE GENERAL TOTAL
75,1
(Fonte: Elaborazione dati IMM)
(Source: IMM data processing)
XXIII World Marble and Stones Report 2012
123
63. Italia: export lapideo di lavorati (cod. 68.02) Italy: processed stone export (cod. 68.02) Quantity
Value
Average price
YEARS
000 tons
Index
mill. e
e/sq.mt.
Index
2000
2.471
100.0
1.668,9
100.0
675,4
36,50
100.0
2001
2.356
95.3
1.584,5
94.9
672,5
36,35
99.6
2002
2.076
84.0
1.548,8
92.8
746,1
40,33
110.5
2003
1.976
80.0
1.661,5
99.6
840,8
45,45
124.5
2004
2.150
87.0
1.530,3
91.7
711,8
38,47
105.4
2005
1.912
77.4
1.452,0
87.0
759,4
41,05
112.5
2006
1.965
79.5
1.566,2
93.8
797,0
43,08
118.0
2007
1.948
78.8
1.564,0
93.7
802,9
43,90
118.9
2008
1.784
72.2
1.447,7
86.7
811,5
43,84
120.2
2009
1.420
57.5
1.116,9
66.9
786,5
42,52
116.5
2010
1.478
59.8
1.187,5
73.5
829,5
43,42
119.0
2011
1.450
58.7
1.224,6
73.4
844,6
45,65
125.1
(Fonte: Elaborazione dati Eurostat)
Index
e/ton
(Source: Eurostat data processing)
124
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
64. Italia: export lapideo ed export totale (Valore) Italy: stone and total export (Value) Stone Codes YEARS
25.15 25.16
Sector export
68.01
68.02
68.03
Stone
Index
Global export Total Stone sh.
2000
157,4
56,8
45,4
1.668,9
21,2
1.949,7
100.0
260.413
0.75
2001
153,5
46,3
43,6
1.584,5
21,7
1.849,6
94.9
272.990
0.69
2002
162,6
46,2
42,6
1.548,8
22,3
1.822,5
93.5
269.064
0.68
2003
162,9
57,5
45,3
1.661,5
17,9
1.945,1
99.8
264.616
0.73
2004
164,6
68,4
40,4
1.530,3
14,7
1.818,4
93.3
284.413
0.64
2005
151,6
55,3
37,6
1.452,0
13,0
1.709,5
87.7
299.923
0.57
2006
172,5
49,2
37,9
1.566,2
13,1
1.838,9
94.3
332.013
0.55
2007
188,6
46,5
40,8
1.564,0
11,1
1.851,0
94.9
364.744
0.51
2008
198,4
45,3
35,5
1.447,7
8,7
1.735,6
89.0
369.016
0.47
2009
204,4
38,8
32,6
1.116,9
6,2
1.398,9
71.7
290.800
0.47
2010
259,9
41,8
32,3
1.187,5
6,8
1.528,3
78.4
336.750
0.45
2011
288,3
39,5
34,9
1.224,6
6,7
1.594,0
81,8
375.829
0.42
(Fonte: Elaborazione propria)
(Source: own data processing)
XXIII World Marble and Stones Report 2012
125
65. Cina: export lapideo (000 tons) China: stone export (000 tons) YEARS
25.15
25.16
68.01
68.02
68.03
Total
1994
13
925
375
870
22
2.205
1995
15
722
418
1.203
35
2.393
1996
39
875
732
1.398
51
3.095
1997
49
1.006
489
1.540
49
3.130
1998
35
709
274
1.477
73
2.568
1999
37
818
354
1.878
69
3.156
2000
42
916
770
2.297
70
4.095
2001
25
1.289
205
3.098
75
4.692
2002
55
801
591
4.167
86
5.700
2003
112
776
852
5.167
85
6.992
2004
66
1.279
198
5.871
120
7.534
2005
66
1.569
250
6.908
103
8.896
2006
86
960
419
8.727
146
10.338
2007
96
942
558
9.775
162
11.533
2008
69
713
846
9.756
409
11.793
2009
68
379
1.442
9.504
340
11.733
2010
80
588
1.038
10.378
412
12.496
2011
115
1.310
1.103
10.577
402
13.507
(Fonte: Elaborazione dati ICE)
(Source: ICE data processing)
126
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
66. Cina: export lapideo (index) China: stone export (index) YEARS
25.15
25.16
68.01
68.02
68.03
Total
1994
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
1995
115.4
78.1
111.5
138.3
159.1
108.5
1996
300.0
95.0
195.2
160.7
231.8
140.4
1997
376.9
108.8
129.6
177.0
222.7
142.0
1998
269.2
76.6
73.1
169.8
331.8
116.5
1999
284.6
88.4
94.4
215.9
313.6
185.7
2000
323.1
99.0
205.3
264.0
318.2
185.7
2001
192.3
139.4
54.7
356.1
340.9
212.8
2002
423.1
86.6
157.6
479.0
390.9
258.5
2003
861.5
83.9
227.2
593.9
386.4
317.1
2004
507.7
138.3
52.8
674.8
545.5
341.7
2005
507.7
169.6
66.7
794.0
468.2
403.4
2006
661.5
103.8
111.7
1003.1
663.6
468.8
2007
738.5
101.8
148.8
1123.6
736.4
523.0
2008
530.8
77.1
225.6
1121.4
1859.1
534.8
2009
523.1
41.0
384.5
1092.4
1545.5
532.1
2010
615.4
63.6
276.8
1192.8
1872.7
566.7
2011
884.6
141.6
294.1
1215.7
1827.3
612.6
(Fonte: Elaborazione dati ICE)
(Source: ICE data processing)
XXIII World Marble and Stones Report 2012
127
67. Cina: export lapideo (mill. USD) China: stone export (mill. USD) YEARS
25.15
25.16
68.01
68.02
68.03
Total
1994
3,4
68,9
15,8
341,2
5,8
435,1
1995
4,2
57,9
21,2
528,4
13,9
625,6
1996
6,2
65,4
19,7
597,1
17,9
706,3
1997
4,8
49,5
28,2
639,0
18,8
740,3
1998
3,1
43,9
23,9
568,1
22,6
661,6
1999
3,8
39,2
16,4
608,4
21,0
688,8
2000
4,7
49,5
53,8
708,6
20,2
836,8
2001
3,8
38,7
15,7
849,1
18,8
926,1
2002
10,2
43,1
32,2
1.031,9
21,6
1.139,0
2003
9,4
40,1
11,6
1,249,6
20,7
1.331,4
2004
8,8
42,2
15,2
1.535,6
27,9
1.627,7
2005
8,8
52,1
17,1
2.064,9
28,7
2.171,6
2006
10,4
51,8
22,6
2.654,1
48,5
2.787,4
2007
12,6
34,3
16,0
3.160,5
111,8
3.335,2
2008
11,3
32,2
27,0
3.648,7
124,6
3.843,8
2009
10,4
19,9
48,7
3.380,7
102,8
3.562,5
2010
8,8
24,8
61,2
3.870,6
131,6
4.097,0
2011
9,7
28,6
67,6
4.762,8
139,3
5.008,0
(Fonte: Elaborazione dati ICE)
(Source: ICE data processing)
128
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
68. Cina: import lapideo (mill. USD) China: stone import (mill. USD) YEARS
25.15
25.16
68.01
68.02
68.03
Total
1994
6,6
4,4
2,8
57,2
0,3
71,3
1995
10,1
11,6
0,9
99,5
0,8
122,9
1996
16,4
19,7
1,1
117,4
2,3
156,9
1997
24,3
45,6
1,1
133,0
0,9
204,9
1998
33,3
53,4
3,4
128,8
0,7
219,6
1999
86,8
115,1
0,3
81,3
0,3
283,8
2000
188,4
166,7
5,4
39,3
0,5
400,3
2001
216,2
199,7
0,7
31,9
0,2
448,7
2002
212,7
211,7
0,4
15,9
0,1
440,8
2003
287,7
278,2
0,3
17,8
0,1
584,1
2004
348,7
372,1
0,4
22,8
0,5
744,5
2005
387,6
405,5
0,9
23,0
0,2
817,2
2006
535,5
485,4
0,8
24,8
0,2
1.046,7
2007
718,1
511,3
0,5
22,4
0,5
1.252,8
2008
868,7
644,2
0,2
27,0
1,4
1.541,5
2009
860,6
566,2
0,2
23,3
0,3
1.450,6
2010
1.487,0
739,9
0,7
28,0
0,2
2.225,8
2011
1.630,6
815,3
0,5
33,3
0,5
2.480,2
(Fonte: Elaborazione dati ICE)
(Source: ICE data processing)
174,2 31,39 180,19
197,4 35,67 180,70
138,4 27,64 199,71
30,8
141,7 21,75 153,49
13,2
17,5
123,5 18,07 146,32
15,8
44,3
Spain
Iran
Italy
Portugal
Greece
Pakistan
Indonesia
India
Philippines
Others
mill. USD
USD ton
5,63 175,94
3,38 183,70
43,5
17,9
7,75 178,16
2,30 128,49
105,3 15,82 150,24
32,0
18,4
125,6 20,99 167,12
67,0 11,40 170,15
201,2 40,08 199,20
226,1 39,57 175,01
258,9 43,66 168,64
616,5 85,97 139,45
463,9 72,11 155,44
000 tons
2004 mill. USD
USD ton
1,73 128,15
9,51 149,53
6,05 177,94
2,61 182,52
58,9 11,72 198,98
13,5
63,6
34,0
14,3
106,8 16,31 152,72
91,7 15,52 169,25
166,3 33,66 202,40
366,6 60,10 163,93
294,0 51,95 176,70
556,5 73,41 131,91
646,9 105,00 162,31
000 tons
2005 mill. USD
USD ton
000 tons
mill. USD
2007 USD ton
000 tons
mill. USD
2008 USD ton
000 tons
mill. USD
2009 USD ton
000 tons
mill. USD
2010 USD ton
000 tons
2,33 195,80
1,88 107,43
107,8 21,16 196,29
17,5
97,8 13,88 141,92
63,6 11,27 177,20
11,9
142,6 22,03 154,49
143,0 23,37 163,43
232,5 46,96 201,98
420,4 65,11 154,88
398,5 69,70 174,90
6,04 167,31
2,01 111,05 274,1 30,46 111,13
18,1
37,0 12,82 346,40
90,5 14,51 160,33
36,1
181,8 32,36 178,00
151,4 25,70 169,75
274,9 61,93 225,28
448,5 86,76 193,44
556,8 100,27 180,08
9,65 160,30
2,48 126,53 185,1 39,92 199,46
19,6
108,6 16,35 150,55
117,1 19,16 163,62
60,2
183,0 39,11 213,72
176,4 33,92 192,29
300,9 79,67 264,77
497,0 88,61 178,29
556,5 105,75 190,03
2,51 123,65 216,1 40,43 187,09
20,3
79,3 10,85 136,82
91,9 13,76 149,73
78,4 13,04 166,33
191,4 45,70 238,77
169,3 31,97 188,84
331,0 85,94 259,16
435,0 71,39 164,11
435,4 78,65 180,64
416,5
34,4
123,1
129,0
174,8
372,0
282,8
48,3 78,90 189,50 481,0
3,74 110,46
17,61 142,97 103,9
19,23 148,84 175,1
28,34 161,90 329,7
81,43 218,82 359,0
53,00 187,41 393,0
501,8 126,00 251,10 412,0
729,5 118,83 162,85 573,3
678,7 122,51 180,49 898,0
812,8 100,90 124,13 1.047,8 120,60 115,09 1.218,9 130,52 107,08 1.263,6 129,32 102,34 1.387,9 177,60 105,22 1.878,6
949,9 156,92 165,20 1.359,0 224,64 165,30 1.668,7 306,53 183,69 1.820,8 337.06 185,12 3.393,5 659,81 194,43 3.448,1
000 tons
2006
USD ton
112,09 233,04
5,53 114,49
16,69 160,63
26,42 150,89
58,89 178,62
81,37 226,66
56,08 142,70
143,54 348,40
102,27 178,39
163,02 181,54
206,60 109,98
658,10 190,85
mill. USD
2011
(Source: own data processing)
1.776,5 287,67 161,93 2.176,3 348,66 160,21 2.413,1 387,57 160,61 3.398,3 535,51 157,58 4.476,0 718,10 160,43 5.092,0 868,67 170,60 5.133,1 860,62 167,60 8.524,0 1.487,8 174,45 9.100,0 1.630,60 179,19
9,68 218,51
2,16 136,71
3,45 197,14
2,52 190,91
(Fonte: Elaborazione propria)
Total
468,6 67,98 145,07
Egypt
4,99 162,01
411,1 62,37 151,71
USD ton
Turkey
mill. USD
000 tons
COUNTRIES
2003
CHINA: calcareous raw stones import (code 25.15)
69. CINA: importazioni di calcarei grezzi (cod. 25.15)
130
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
70. Cina: prezzi medi dell’interscambio lapideo (export) China: stone exchange average prices (export) 25.15 YEARS
25.16
68.01
68.02
68.03
Total
USD / index USD / index USD / index USD / index USD / index USD / cub.mt. cub.mt. sq.mt sq.mt sq.mt ton.
index
1994
700,6 100.0
201,2 100.0
2,28 100.0 21,19 100.0 14,24 100.0 197,3 100.0
1995
751,7 107.3
216,8 107.8
2,74 120.2 23,74 112.0 21,52 151.1 261,5 132.5
1996
429,3
61.3
202,0 100.4
1,46
1997
262,2
37.4
132,8
66.0
3,12 136.8 22,43 105.9 20,75 145.7 236,5 119.9
1998
237,9
34.0
167,4
83.2
4,71 206.6 20,79 98.1 16,74 117.6 257,7 130.6
1999
274,1
39.1
129,6
64.4
2,51 110.1 17,51 82.6 16,42 115.3 218,3 110.6
2000
305,1
43.5
145,8
72.5
3,78 165.8 16,68 78.7 15,61 109.6 204,3 103.5
2001
413,6
59.0
121,3
60.3
4,15 182.0 14,82 70.0 13,57 95.3 197,4 100.1
2002
498,9
71.2
145,2
72.2
2,94 128.9 13,38 63.1 13,55 95.2 199,8 101.2
2003
225,6
32.2
139,6
69.4
0,73
2004
358,4
51.2
89,1
44.3
4,16 182.4 14,13 66.6 12,57 88.3 216,3 109.6
2005
361,1
51.5
89,6
44.5
3,70 162.3 16,15 76.2 15,04 105.6 261,4 132.5
2006
327,2
46.7
145,6
72.4
2,91 127.7 16,44 77.5 17,96 126.1 269,6 136.7
2007
354,5
50.6
98,3
48.9
1,55
67.9 17,48 82.5 37,32 262.1 289,2 146.5
2008
442,1
63.1
122,0
60.6
1,72
75.4 20,22 95.4 16,47 115.6 325,9 165.2
2009
419,5
58.7
141.7
70.5
1.82
79.8 19.23 90.8 16.34 114,7 303.6 153.9
2010
297,0
42,4
113,9
56,6
3,19 139,9 20,16 95,1 17,26 121,2 327,8 166,1
2011
277,7
32.5
59,0
29.3
3,31 145.3 24,34 114.8 18.73 131.5 370.7 187.9
(Fonte: Elaborazione propria)
64.1 23,09 109.0 19,02 133.5 228,2 115.7
32.1 13,07 61.7 13,17 92.5 190,4
96.5
(Source: our data processing)
XXIII World Marble and Stones Report 2012
131
71. Cina: prezzi medi dell’interscambio lapideo (import) China: stone exchange average prices (import) 25.15 YEARS
USD / cub.mt.
25.16
index USD / cub.mt.
68.01
68.02
68.03
Total
index USD / index USD / index USD / index USD / sq.mt sq.mt sq.mt ton.
index
1994
686,6 100.0
839,7 100.0
11,30 100.0 41,79 100.0 17,35 100.0 604,9 100.0
1995
419,0
61.0
590,0
70.3
11,98 106.0 33,82 80.9 23,95 138.0 435,6
72.0
1996
528,7
77.0
842,4 100.3
15,06 133.3 21,09 50.5 21,40 123.3 345,6
57.1
1997
496,3
72.3
533,0
63.5
14,71 130.2 14,18 33.9 12,05 69.5 231,0
38.2
1998
561,3
81.8
456,6
54.4
10,92
96.6 16,90 40.4 18,45 77.5 241,9
40.0
1999
647,7
94.3
521,6
62.1
6,35
56.2 18,23 43.6 17,13 98.7 236,1
39.0
2000
681,7
99.3
539,7
64.3
13,79 122.0 15,30 36.6 12,43 71.6 229,9
38.0
2001
572,1
83.3
503,5
60.0
6,10
54.0 19,15 45.8 14,38 82.9 204,3
33.8
2002
465,8
67.8
459,5
54.7
10,54
93.3 13,45 32.2 12,12 69.8 173,1
28.6
2003
437,3
63.7
480,4
57.2
8,08
71.5 14,78 35.4
... 171,3
28.3
2004
432,6
63.0
511,0
60.8
22,49 199.0 23,25 55.6 28,86 166.3 177,4
29.3
2005
433,6
63.2
526,6
62.7
10,95
29.7
2006
425,5
62.0
524,6
62.5
13,64 120.7 12,63 30.2
2007
433,2
63.1
517,6
61.6
6,78
60.0 12,72 30.4
2008
460.6
67.1
572,0
68.1
3,58
31.7 20,83 49.8
... 187,8
31.1
2009
452.5
65.9
521.9
62.2
4.86
43.0 28.05 67.1 29.62 170.7 177.6
29.4
2010
471,0
68,6
534,7
63,7
18,92 167,4 31,53 75,5 54,05 311,5 183,2
30,3
2011
483,8
70.5
553,2
65.9
13,50 119,5 36,07 86.3 13,51 77.9 182,6
30.2
(Fonte: Elaborazione propria)
...
96.9 20,76 49.7 10,12 58.3 179,4 5,73 33.1 174,2
28.8
8,87 51.2 172,9
28.6
...
(Source: our data processing)
132
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
72. India: esportazione di calcarei grezzi (cod. 25.15) India: raw calcareous stone export (code. 25.15)
VALUE (000 USD)
INDEX
COUNTRIES
2006
2007
2008
2009
2010
2011
‘11:’06
China
3.986
4.335
5.191
11.505
8.345
10.450
262.2
Hong-Kong
5.669
6.744
5.440
1.152
2.729
3.765
66.4
Italy
1.251
1.817
2.087
1.415
912
974
779
35
194
726
1.471
635
268
765.7
2.602
3.834
1.193
362
138
143
5.5
Taiwan
29
193
278
168
152
118
406.9
Indonesia
91
59
352
54
45
117
128.6
Australia
155
56
-
210
255
112
72.3
2.390
1.829
408
266
117
98
4.1
503
760
405
793
795
92
18.3
22
112
-
98
97
67
304.5
Others
4.011
5.167
13.685
17.654.
10.717
15.753
392.7
Total
20.744
25.100
29.765
35.148
24.937
31.957
154.1
Germany Spain
Un. Kingdom USA South Korea
(Fonte: Elaborazione dati Comtrade)
(Source: Comtrade data processing)
XXIII World Marble and Stones Report 2012
133
73. India: esportazione di silicei grezzi (cod. 25.16) India: raw siliceous stone export (code. 25.16)
VALUE (000 USD)
INDEX
2006
2007
2008
2009
125.644
193.893
223.497
244.612
Un. Kingdom
42.803
74.934
98.166
33.813
52.432
52.862
123.5
Italy
70.037
90.140
90.709
70.330
24.324
35.005
50.0
Hong-Kong
22.409
32.230
32.980
39.832
35.376
30.513
136.2
Taiwan
21.641
28.616
32.435
25.118
19.679
20.438
94.4
Belgium
18.624
19.682
24.939
18.891
14.529
17.707
95.1
USA
18.810
9.537
18.506
18.778
12.352
8.016
42.6
Spain
19.315
20.486
19.851
17.953
4.585
7.906
40.9
Germany
5.854
8.115
10.484
4.963
6.307
6.832
116.7
France
4.000
4.566
6.206
4.769
3.185
4.383
109.6
Netherlands
4.260
5.089
6.670
3.873
4.534
4.159
97.6
Others
42.388
83.759
88.810
49.886
78.150
60.905
143.7
Total
395.785
571.047
653.253
532.818
474.705 506.578
128.0
COUNTRIES China
(Fonte: Elaborazione dati Comtrade)
2010
2011
219.252 257.852
‘11:’06 205.2
(Source: Comtrade data processing)
134
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
74. India: esportazione di lavorati speciali (cod. 68.02) India: processed special stone export (code. 68.02)
VALUE (000 USD) 2006
2007
2008
2009
259.362
285.697
283.013
China
13.345
14.056
Germany
31.304
Un. Kingdom
INDEX 2010
2011
208.307
139.921
158.076
60.9
19.383
25.507
20.795
130.036
974.4
41.722
46.367
58.296
57.044
54.845
175.2
30.936
42.407
60.751
49.056
45.848
42.305
136.8
Emirates
24.790
39.511
42.187
51.264
44.642
39.546
159.5
Belgium
18.404
24.884
34.272
33.340
33.216
35.601
193.4
Italy
14.527
21.626
17.353
22.243
31.554
35.514
244.5
Netherlands
23.381
24.570
24.571
28.339
27.550
27.791
118.9
Canada
18.172
22.154
22.703
24.284
20.595
22.279
123.4
Australia
13.799
11.332
12.334
12.291
10.400
12.279
89.0
Spain
13.085
22.535
19.089
11.504
6.489
10.173
77.7
Others
113.660
150.370
190.068
260.824
244.964
273.638
240.8
Total
575.035
700.864
772.091
785.255
683.018
842.233
146.5
COUNTRIES USA
(Fonte: Elaborazione dati Comtrade)
‘11:’06
(Source: Comtrade data processing)
XXIII World Marble and Stones Report 2012
135
75. Brasile: esportazione di silicei grezzi (cod. 25.16) Brazil: raw siliceous stone export (code 25.16)
VALUE (000 USD)
INDEX
2006
2007
2008
2009
China
74.662
67.870
75.395
73.851
Italy
66.478
62.251
51.424
26.189
47.373
52.539
79.0
Taiwan
11.887
13.139
9.813
9.110
17.679
17.046
143.4
Hong-Kong
11.027
11.264
8.595
9.934
15.304
14.059
127.5
Spain
17.985
17.114
9.059
3.064
5.440
5.026
27.9
Belgium
5.355
5.397
4.277
2.197
4.021
4.960
92.6
France
2.590
2.958
3.089
1.581
2.423
2.720
105.0
682
912
1.323
870
1.084
1.424
208.8
Canada
1.938
1.007
719
281
340
619
31.9
Poland
335
481
289
692
545
548
163.6
USA
436
591
324
653
336
218
50.0
Germany
337
320
337
577
231
160
47.5
1.105
393
231
265
475
94
8.5
437
...
383
12
403
92
21.1
Turkey
1.952
4.372
442
1.768
541
-
0.0
Others
3.068
6.348
12.320
4.492
7.419
8.345
272.0
200.274
194.417
178.020
135.536
219.195 246.979
123.3
COUNTRIES
Argentina
Greece Indonesia
Total
(Fonte: Elaborazione dati Abirochas/Comtrade)
2010
2011
‘11:’06
115.581 139.129
186.3
(Source: Abirochas/Comtrade data processing)
136
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
76. Brasile: esportazione di lavorati speciali (cod. 68.02) Brazil: processed special stone export (code 68.02)
VALUE (000 USD)
INDEX
2006
2007
2008
2009
616.409
622.226
491.960
357.508
Canada
20.579
26.775
30.079
23.895
39.232
38.010
184.7
Mexico
10.998
15.104
16.372
15.201
18.831
18.915
172.0
Venezuela
7.197
17.646
16.709
17.272
7.175
12.752
177.2
Colombia
3.135
4.123
4.487
5.408
5.963
7.901
252.0
Argentina
2.635
4.625
4.128
4.445
5.328
6.696
254.1
Germany
4.615
4.647
3.387
4.899
3.769
3.339
72.4
Italy
3.978
5.629
4.116
2.691
4.026
3.207
80.6
Spain
4.435
3.948
5.224
4.030
2.725
2.825
63.7
Un. Kingdom
1.948
2.250
2.838
2.287
1.993
2.464
126.5
Chile
1.876
1.863
2.392
1.455
1.785
1.958
104.4
Israel
1.526
1.120
1.150
1.008
1.121
1.838
120.4
Belgium
3.583
3.549
1.761
1.194
1.036
916
25.6
South Africa
1.973
1.763
642
472
325
644
32.6
Libya
1.340
1.630
2.203
3.427
2.858
343
25.5
Others
25.030
37.508
38.182
41.115
43.719
48.784
194.9
Total
711.257
754.406
625.630
486.307
633.481 651.588
91.6
COUNTRIES USA
(Fonte: Elaborazione dati Abirochas/Comtrade)
2010
2011
493.595 500.996
‘11:’06 81.3
(Source: Abirochas/Comtrade data processing)
XXIII World Marble and Stones Report 2012
137
77. Brasile: esportazione di ardesia lavorata (cod. 68.03) Brazil: processed slate export (code 68.03)
VALUE (000 USD)
INDEX
2006
2007
2008
2009
Un. Kingdom
16.517
20.481
23.640
16.641
Netherlands
4.670
7.365
9.890
7.227
6.750
6.385
136.7
13.624
12.082
10.586
5.013
6.071
5.600
41.1
Germany
6.457
6.801
7.536
4.855
5.429
5.582
86.4
Belgium
4.279
4.190
3.718
4.339
4.067
4.064
95.0
Spain
11.475
14.788
11.129
5.835
5.655
3.816
33.3
Chile
1.991
2.670
4.206
2.840
4.888
3.771
189.4
Italy
3.977
4.813
5.069
3.563
3.740
2.598
65.3
France
1.036
1.652
2.471
1.245
1.411
1.346
129.9
797
958
1.008
978
1.557
1.280
160.6
1.268
1.580
1.747
1.112
1.548
1.225
96.6
858
1.088
1.196
1.058
1.422
973
113.4
Portugal
1.856
1.996
2.990
1.572
1.019
875
47.1
Norway
1.353
1.449
1.244
794
575
740
54.7
Ireland
4.241
3.865
2.753
1.803
1.148
500
11.8
Others
6.525
8.466
23.917
6.447
6.227
6.498
99.6
Total
80.924
94.244
113.100
65.322
69.375 57.429
71.0
COUNTRIES
USA
Colombia Canada Mexico
(Fonte: Elaborazione dati Abirochas/Comtrade)
2010
2011
17.868 12.176
‘11:’06 73.7
(Source: Abirochas/Comtrade data processing)
138
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
78. IRAN: export di calcarei grezzi (cod. 25.15) IRAN: raw calcareous stone export (cod. 25.15) COUNTRIES
2001
2006
2011
000 USD
tons
000 USD
tons
CHINA
1.301
32.658
35.933
447.569
131.712
776.929
ITALY
1.670
28.317
4.639
42.587
5.158
22.482
MALAYSIA
302
7.147
1.415
22.092
3.953
20.644
INDIA
270
6.284
962
9.467
2.144
11.564
26
630
326
5.147
1.083
5.425
1.378
29.096
525
4.326
737
4.194
58
1.392
23
185
289
2.008
AFGHANISTAN
5
29
1.453
5.929
454
1.495
LEBANON
-
-
20
309
226
1.344
TURKEY
122
872
426
1.200
281
1.204
OTHERS
5.977
65.956
3.664
28.976
1.334
2.118
TOTAL
11.109
172.381
49.386
567.787
147.371
849.307
BANGLADESH TAIWAN JAPAN
(Fonte: Elaborazione dati Comtrade)
000 USD
tons
(Source: Comtrade data processing)
97,2
‘97 60,1
‘98
24,6
123,2
20,9 41,1
85,5 541,8 1.157,1 1.160,4 1.047,0 1.011,2 1.078,1 807,5 638,6 547,1 416,2 361,8 266,8 230,7 135,8 84,4 68,7 53,9 45,0 48,2 30,1 21,0 18,3 15,7
Others
Total
(Fonte: Elaborazione dati ICE/contrade)
129,0
29,0 67,0
23,2 77,4
13,9
17,0
91,1
23,6
26,9
47,8
62,5
22,9
16,3
46,7
51,1
71,8
20,0
40,5
51,6
15,7
20,9
47,7
18,0
29,9
15,0
7,8
58,0
11,9
56,7
11,0
10,8
20,8
9,0
44,7
9,2
9,0
25,5
6,5
22,4
4,5 3,2 2,5 2,2 1,8 0,5 0,7 0,7 0,6 0,5
6,5 2,7 2,4 6,7 1,2 1,2 1,1 0,4 0,5 0,5
3,6 3,6 2,5 1,8 0,7 0,6 0,4 0,3 0,2 0,2
3,5 1,1 1,1 0,5 1,0 6,0 1,5 2,2 0,1 0,3
(Source: ICE/Comtrade data processing)
33,5 31,2 19,7 11,3 6,1 8,5 13,9 5,8 3,2 3,7 3,2
3,7
5,4
28,1 10,0 3,6 2,8 3,8 2,6 1,3 0,8 0,2 0,2 0,4
4,5
49,4
35,3 20,2 10,5 10,5 4,4 3,8 2,3 2,0 0,7 0,3 1,0
1,3
20,6
70,1
22,7
43,1
43,4
2,0 0,5 0,7 0,3 0,4 2,7 0,3 0,1 0,1 1,1
0,3
24,3
93,3
36,9
41,9
54,3
3,1
Finland
19,3
43,2
38,1
69,2
62,8
4,1
3,0 22,7
48,9
33,2
69,9
62,6
4,4
Brazil
3,7
48,1
177,1 128,1
94,7
8,0
36,7 30,0 19,8 17,5 16,9 14,5 10,6 8,8 5,4 5,3 4.2
0,2
55,0
187,0
93,9
7,9
‘02 ‘03 ‘04 ‘05 ‘06 ‘07 ‘08 ‘09 ‘10 ‘11
31,0 24,3 19,7 17,4 11,6 10,5 9,1 8,7 7,8 7,3 4,3
‘01
Canada
63,1
207,8
91,5
13,0
57,4
44,6
‘00
0.9 17,1
242,6
97,4
26,2
94,4
57,3
‘99
Portugal
266,0
104,0
28,8
639,5 255,1 211,5 156,3 120,8
93,4
‘96
4,6 129,1
92,3
23,7
335,8
‘95
183,7 118,9
‘94
South Korea
93,2
18,9
325,8
155,7
‘93
44,8 64,5
35,2
296,4
138,3
‘92
South Africa
32,0
254,1
212,5
‘91
- 29,0
2,1 61,4
China
232,7
‘90
United States
8,7 171,8
India
‘80
‘70
Countries
Japan: imports of siliceous raw materials. Origin of purchases by quantity (000 tons)
79. Giappone: importazioni di grezzi silicei. Provenienze degli acquisti in quantità (000 tonn.)
XXIII World Marble and Stones Report 2012 139
3,2
2,0
1,8 1,9
1,2 6,9
6,7 6,4
0,8
6,8
7,3
8,2 13,9 11,8 13,0 20,5 44,8
36,9
51,5
6,6
1,3
5,4
21,4
27,6
2,2
1,2
3,1
36,6
27,9
9,9
3,7
12,0
40,6
14,7
8,2
5,9
13,6
43,0
10,3
6,4
4,9
21,8
43,7
7,0
6,0
5,8
14,9
36,8
5,3
4,5
6,1
16,5
37,6
10,8
‘03
33,0
5,0
3,0
7,0
15,0
29,0
12,0
‘04
37,4
5,2
1,2
4,7
13,5
23,1
9,9
‘05
61,8
3,4
1,6
3,7
7,5
17,2
9,2
‘06
‘07
32,0
2,3
1,1
4,4
7,2
15,6
8,9
‘09
‘10
24,0
1,4
1,3
2,4
3,7
8,5
9,6
868,9
16,5
1,1
1,1
1,5
1,7
5,0
6,5
845,5
15,0
0,8
0,9
1,5
1,9
5,2
7,1
813,1
‘11
(Source: ICE/Comtrade data processing)
911,9
17,2
1,2
0,9
1,3
2,1
5,5
6,1
983,1 1.202,9 1.132,0
‘08
297,0 305,8 358,5 414,3 450,6 593,5 891,5 969,8 1.091,4 930,3 1.135,3 1.222,4 1.321,6 1.383,0 1.377,6 1.540,0 1.628,0 1.307,3 1.203,5 1.034,0
6,8
158,1 146,1 142,5 125,1 105,5 100,9 86,2 86,5
6,1
(Fonte: Elaborazione dati ICE/contrade)
Total
Others
South Korea
3,3
0,7
6,4 10,4
39,6
11,2
‘02
2,4
0,5
4,8
46,7
13,1
‘01
Taiwan
1,0
6,7
41,7
12,9
‘00
1,1
9,8
33,0
12,7
‘99
Portugal
6,4
13,6
10,4
‘98
5,0
19,9
32,7
‘97
Spain
‘96
76,5 68,1 78,9 53,7 30,7 32,0 46,7 32,5
‘95
Italy
‘94
6,5 10,4 15,0 23,7 19,0 18,7 30,5 32,2
‘93
India
‘92
40,6 63,2 97,5 187,3 275,0 419,4 683,6 759,8 937,1 850,8 999,5 1.084,8 1.084,8 1.175,4 1.254,8 1.260,0 1.533,0 1.202,9 1.132,0
‘91
China
‘90
‘89
Countries
Japan: import of special finished products. Origin of purchases by quantity (000 tons)
80. Giappone: importazioni di lavorati speciali. Provenienze degli acquisti in quantità (000 tonn.)
XXIII World Marble and Stones Report 2012
141
81. Giappone: maggiori importazioni di prodotti lapidei (quantità, valori e prezzi) Japan: leading imports of stone products (quantity, value and prices) Siliceous raw materials YEARS ‘000 tons
mill. yen
yen/ton
Special processed products pr./ind. ‘000 tons
mill. yen
yen/ton
pr./ind.
1989
1.191,8
31.083
26.080
100.0
297,0
50.468
169.925
100.0
1990
1.157,1
34.509
29.824
114.3
305,8
55.533
181.600
106.9
1991
1.160,4
33.601
28.956
111.0
358,5
59.262
165.305
97.3
1992
1.0474
28.815
27.521
105.5
414,3
55.140
133.092
78.3
1993
1.011,2
22.693
22.442
86.1
450,6
44.591
98.960
58.2
1994
1.078,1
24.550
22.771
87.3
593,5
50.632
85.310
50.2
1995
807,5
18.201
22.540
86.4
891,5
63.752
71.510
42.1
1996
683,6
16.433
25.732
98.7
969,8
71,876
74.114
43.6
1997
574,1
17.019
31.108
119.3
1.091,4
82.958
76.010
44.7
1998
416,2
11.895
28.580
109.6
930,3
71.983
77.376
45.5
1999
361,8
7.763
21.457
82.3
1.135,3
75.433
66.443
39.1
2000
266,8
5.930
22.226
85.2
1.222,4
77.377
63.300
37.2
2001
230,7
5.021
21.764
83.5
1.321,6
92.177
69.747
41.0
2002
135,8
3,422
25,200
96,6
1.383,0
97.252
70.320
41.4
2003
84,4
2.137
25.310
97.0
1.377,6
85.843
62.312
36.7
2004
68,7
1,730
25.180
96.5
1.540,0
80.850
52.500
30.9
2005
53,9
2.156
40.000
153.4
1.628,0
87.148
53.530
31.5
2006
45,0
1.951
43.397
166.4
1.307,3
84.098
64.330
37.9
2007
48,2
2.024
41.995
161.0
1.203,5
83.170
69.170
40.6
2008
30,1
1.178
39.145
150.1
1.034,0
92.672
89.625
52.7
2009
21,0
733
34.891
133.8
911,9
85,073
93.292
54.9
2010
18,3
669
36.570
140.2
868,9
84,478
97,223
57.2
2011
15,7
548
34.912
133.8
845,5
82.202
92.850
54.6
(Fonte: Elaborazione dati ICE/Comtrade)
(Source: ICE/Comtrade data processing)
142
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
82. USA: importazioni di lavorati (cod. 68.02). Evoluzione storica USA: import of processed stones (code 68.02). Historical outline Mill. USD Years
Yearly variation
Domestic use
abs. fig.
index
abs. fig.
± D%
ml.sq.mt.
1992
376,6
100.0
–
–
20,50
–
100.0
1993
372,5
98.9
-4,1
-1.1
20,35
-0.7
99.3
1994
414,7
110.1
42,2
11.3
22,57
10.9
110.1
1995
458,2
121.7
43,5
10.5
28,84
27.8
140.7
1996
517,6
137.5
59,4
13.0
25,29
-12.3
123.4
1997
631,5
167.7
113,9
21.9
32,10
26.9
156.6
1998
825,2
219.1
193,7
30.7
35,41
10.3
172.7
1999
958,4
254.4
133,2
16.1
41,92
18.4
204.5
2000
978,7
259.8
20,3
2.1
46,63
11.2
227.5
2001
1.316,1
349.5
337,4
34.4
53,45
14.6
260.7
2002
1.456,7
386.7
40,6
10.7
58,46
9.4
285.2
2003
1.723,3
457.6
266,6
18.3
70,89
21.3
345.8
2004
2.201,3
584.5
478,0
27.7
79,12
11.6
386.0
2005
2.667,2
708.2
465,9
21.2
87,97
11.2
429.1
2006
3.144,8
835.1
477,6
17.9
107,35
22.0
523.7
2007
3.224,9
856.3
80,1
2.5
115,14
7.2
561.6
2008
2.736,9
726.7
-488,0
-15.1
88,02
-23.5
429.4
2009
1.945,9
516.7
-791,0
-28.9
70,91
-19.4
345.9
2010
2.160,8
573.7
214,9
11,0
74,17
4.6
361.8
2011
2.230,8
592.3
70,0
3.2
71,20
-4.0
347.3
(Fonte: Elaborazione propria)
± D%
Index
(Source: own data processing)
XXIII World Marble and Stones Report 2012
143
83. USA: importazioni di lavorati (cod. 68.02). Paesi di origine (mill. USD) USA: import of processed stones (code 68.02). Origin Countries (mill. USD) COUNTRIES
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
Brazil
104,4
150,6
209,7
310,2
451,1
617,0
631,8
507,0
308,2
553,7
564,6
China
75,6
100,5
139,7
229,3
330,4
432,0
507,4
479,9
406,4
416,4
411,0
Italy
499,2
498,5
535,3
589,8
611,5
644,3
617,1
524,8
394,1
303,1
320,7
Turkey
83,2
123,8
182,8
258,7
364,3
424,3
441,8
352,2
257,5
278,6
304,4
India
93,3
112,8
151,8
214,2
261,2
310,6
297,1
266,3
186,5
232,8
247,7
Canada
95,9
90,9
83,3
92,8
90,0
96,9
102,6
96,9
77,0
75,3
79,9
Mexico
96,0
101,0
106,0
115,2
130,1
149,4
145,2
107,9
65,1
69,4
70,9
106,5
106,3
119,6
147,1
149,4
149,9
133,1
98,3
62,4
60,1
67,0
Taiwan
22,1
25,2
30,6
47,9
46,4
58,3
52,3
37,8
30,6
32,7
29,6
Portugal
12,5
11,0
11,4
15,4
18,7
19,5
22,2
27,4
15,4
15,1
17,1
Israel
19,3
23,2
23,9
26,8
33,3
36,2
42,2
34,7
17,8
13,2
13,3
6,4
8,2
12,7
17,6
22,5
28,2
30,1
27,4
14,2
13,8
13,2
France
24,7
20,6
22,4
22,1
22,4
18,3
23,2
22,5
20,4
11,0
11,5
Greece
16,8
18,8
17,3
19,5
21,1
21,6
25,6
23,0
16,3
9,7
11,1
9,9
8,6
12,2
14,0
8,3
10,7
10,8
11,7
4,8
4,1
6,6
50,5
56,4
64,6
80,6
106,7
127,4
142,4
119,1
69,2
71,8
62,2
Spain
Peru
Germany Others Total
1.316,1 1.456,7 1.723,3 2.201,3 2.667,2 3.144,8 3.224,9 2.736,9 1.945,9 2.160,8 2.230,8
(Fonte: Elaborazione dati Comtrade)
(Source: Comtrade data processing)
144
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
84. USA: importazioni di lavorati (cod. 68.02). Paesi di origine (quote di mercato) USA: import of processed stones (code 68.02). Origin Countries (shares) COUNTRIES
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
Brazil
7.9
10.3
12.2
14.1
16.9
19.6
19.7
18.5
15.8
25.6
25.3
China
5.7
6.9
8.1
10.5
12.4
13.7
15.7
17.5
20.9
19.3
18.4
Italy
37.9
34.2
31.0
26.8
22.9
20.5
19.0
19.2
20.3
14.0
14.3
Turkey
6.3
8.5
10.6
11.8
13.7
13.5
13.7
12.9
13.2
12.9
13.6
India
7.1
7.7
8.8
9.7
9.8
9.9
9.2
9.7
9.6
10.8
11.1
Canada
7.3
6.2
4.8
4.2
3.4
3.1
3.2
3.5
4.0
3.5
3.6
Mexico
7.3
6.9
6.2
5.2
4.9
4.8
4.5
3.9
3.3
3.2
3.2
Spain
8.1
7.3
6.9
6.7
5.6
4.8
4.1
3.6
3.2
2.8
3.0
Taiwan
1.7
1.7
1.8
2.2
1.7
1.9
1.6
1.4
1.6
1.5
1.3
Portugal
0.9
0.8
0.6
0.7
0.7
0.6
0.7
1.0
0.8
0.7
0.8
Israel
1.5
1.6
1.4
1.2
1.3
1.2
1.3
1.3
0.9
0.6
0.6
Peru
0.5
0.6
0.7
0.8
0.8
0.9
1.0
1.0
0.7
0.6
0.6
Greece
1.3
1.3
1.0
0.9
0.8
0.7
0.8
0.8
0.8
0.4
0.5
France
1.9
1.4
1.3
1.0
0.8
0.6
0.7
0.8
1.0
0.5
0.5
Germany
0.8
0.6
0.7
0.6
0.3
0.3
0.3
0.4
0.2
0.2
0.3
Others
3.8
3.9
3.7
3.7
4.0
4.1
4.3
4.4
3.7
3.3
2.8
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
Total
(Fonte: Elaborazione dati Comtrade)
(Source: Comtrade data processing)
XXIII World Marble and Stones Report 2012
145
85. USA: importazioni di lavorati (cod. 68.02). Volumi e valori medi USA: import of processed stones (code 68.02). Quantity and average value 000 sq.mt./cm.2 COUNTRIES
2007
2008
2009
USD/sq.mt./cm.2 2010
2011
2007
2008
2009
2010
2011
Brazil
17.327 10.453
9.848 14.490 11.292
36,46
48,50
40,02
38,21
50,00
China
13.483 10.064
8.954
9.960
9.873
37,64
47,68
45,38
41,30
41,63
Turkey
14.236 11.396
8.087
8.960
9.126
31,03
30,90
31,85
31,09
33,36
India
8.210
5.976
3.900
5.216
4.948
36,18
44,56
47,82
44,63
50,07
Italy
10.753
5.273
3.552
4.935
3.518
57,38
99,52
86,76
61,41
91,16
Canada
3.584
2.479
1.587
1.658
2.335
28,63
39.09
48,52
45,40
34,21
Mexico
3.591
2.701
1.873
1.540
2.238
40,44
39,95
34,76
45,06
31,67
Spain
2.919
1.851
1.697
1.407
1.310
45,60
53,10
36,77
42,69
51,18
Taiwan
978
612
462
545
446
53,47
61,76
66,23
60,03
66,34
Portugal
472
407
457
234
300
47,08
67,32
44,64
64,64
56,91
1.222
981
339
210
190
34,50
35,37
52,50
63,00
70,23
Peru
624
555
256
262
387
48,33
49,37
55,46
52,48
34,20
France
245
204
146
206
150
94,70 110,30 111,64
53,27
76,80
Greece
337
204
129
96
116
75,90 115,75 119,38 101,49
95,78
Germany
148
130
57
46
74
73,09
90,00
84,21
89,95
88,91
9.331 11.136 10.523
5.803
1.446
15,25
10,70
6,58
12,37
14,85
87.463 64.422 51.867 55.568 47.749
36,87
42,48
37,52
38,89
46,72
Israel
Others Total
(Fonte: Elaborazione propria)
(Source: own data processing)
146
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
86. Turchia: export lapideo totale Turkey: total stone export YEAR
QUANTITY
VALUE
AVERAGE VALUE
000 tons
index
mill. USD
index
USD/ton
index
1999
446
100.0
137,2
100.0
307,6
100.0
2000
520
116.5
189,0
137.8
363,5
118.2
2001
985
220.9
223,1
162.6
266,5
73.6
2002
1.469
329.4
303,0
220.8
206.3
67.1
2003
2.065
463.0
430,7
313.9
208,5
67.8
2004
2.635
590.8
626,1
456.3
273,6
77.2
2005
3.045
682.7
734,5
535.3
241,2
78.4
2006
4.041
906.1
1027,4
748.8
254,2
82.6
2007
4.631
1038.3
1242,5
905.6
268,3
87.2
2008
4.951
1110.0
1402,1
1021.9
283,2
92.1
2009
4.868
1091.5
1222,7
891.2
251,2
81.7
2010
6.603
1480.5
1585,8
1155.8
240,2
78.1
2011
7.175
1608.7
1690,9
1232.4
235,7
76.6
(Fonte: Elaborazione propria)
(Source: own data processing)
XXIII World Marble and Stones Report 2012
147
87. TURCHIA: export lapideo disaggregato TURKEY: disaggregated stone export
2010 MATERIAL RAW CALCAREOUS
000 USD
2011 Share
000 USD
11/10 Share
±∆%
363.315
22.9
245.661
14.5
-32,4
701
...
3.036
0.2
333.0
370.896
23.4
539.531
31.9
45.5
8.897
0.6
8.931
0.5
0.4
SUBTOTAL
743.809
46.9
797.159
47.1
7.1
PROCESSED MARBLE
654.356
41.3
622.391
36.8
-4.9
ID. TRAVERTINE
123.268
7.8
197.191
11.7
60.0
ID. GRANITE
18.346
1.2
12.729
0.8
-30.6
ID. OTHER STONES
18.377
1.2
29.051
1.7
58.1
SIMPLE FINISHED
2.290
0.1
4.618
0.3
101.7
25.354
1.5
27.761
1.6
9.5
841.991
53.1
893.741
52.9
6.1
1.585.800
100.0
1.690.900
100.0
6.6
ID. SILICEOUS SLABS CALCAREOUS SLABS SILICEOUS
OTHERS SUBTOTAL GENERAL Total
(Fonte: Elaborazione dati Mining Turkey)
(Source: Mining Turkey data processing)
148
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
88. EUROPA: trasporto stradale di merci e quota dell’export lapideo (000 tonn) EUROPE: carriage of goods by road and stone share export (000 tons) 2009
COUNTRIEs
2010
total
stone
‰
total
stone
‰
AUSTRIA
336.691
314
0.93
331.034
244
0.68
BELGIUM
297.879
707
2.37
296.189
580
1.96
BULGARIA
146.563
53
0.36
129.922
65
0.50
DENMARK
149.344
20
0.13
165.708
17
0.10
FRANCE
1.939.431
246
0.13
2.015.493
257
0.13
GERMANY
2.769.201
737
0.27
2.734.605
731
0.27
GREECE
644.528
359
0.56
577.442
748
1.29
IRELAND
142.126
35
0.25
123.116
33
0.27
1.468.954
2.835
1.93
1.527.763
3.144
2.06
616.903
315
0.51
563.458
408
0.72
1.170.478
168
0.14
1.276.672
207
0.16
PORTUGAL
258.968
1.089
4.21
222.142
1.381
6.22
ROMANIA
293.422
11
0.04
174.124
20
0.11
SPAIN
1.710.946
1.968
1.15
1.566.270
2.468
1.58
UN. KINGDOM
1.460.797
44
0.03
1.521.135
62
0.04
13.406.231
8.901
0.66
13.225.073
10.345
0.78
ITALY NETHERLANDS POLAND
TOTAL
(Fonte: Elaborazione dati Eurostat)
(Source: Eurostat data processing)
XXIII World Marble and Stones Report 2012
149
89. Consumo lapideo mondiale (mill. mq. eq./2) World stone use (mill. sq. mt./2) 2001
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
COUNTRIEs
Vol.
China
73,3 10.3 116,3 12.5 128,7 12.7 163,6 14.5 178,1 15.5 214,6 18.8 268,9 22.1 305,9 24.2
India
36,9
5.2
55,2
5.9
70,9
6.2
83,1
7.3
82,5
7.2
87,2
7.2
94,5
7.5
USA
50,8
7.2
88,0
9.5 107,4 10.6 111,9
9.9
88,0
7.7
71,0
6.2
74,2
6.1
71,2
5.6
Italy
59,8
8.4
62,3
6.7
64,8
6.4
63,9
5.7
65,4
5.7
59,3
5.2
59,8
4.9
57,2
4.5
South Korea
25,4
3.6
40,0
4.3
43,7
4.3
50,4
4.5
50,1
4.4
47,8
4.2
49,6
4.1
52,5
4.2
Brazil
12,3
1.7
18,1
1.9
23,7
2.3
26,1
2.4
41,5
3.6
42,1
3.7
42,8
3.5
49,7
3.9
Germany
43,1
6.1
32,5
3.5
40,7
4.0
42,1
3.7
32,3
2.8
30,9
2.7
27,8
2.3
37,2
2.9
Spain
45,1
6.4
51,9
5.6
51,6
5.1
49,2
4.4
44,9
3.9
39,5
3.5
39,1
3.2
32,6
2.6
France
26,2
3.7
29,0
3.1
31,8
3.1
30,8
2.7
29,2
2.5
26,1
2.3
29,3
2.4
29,6
2.3
Taiwan
19,3
2.7
26,1
2.8
26,6
2.6
22,8
2.0
21,7
1.9
19,2
1.7
22,9
1.9
27,6
2.2
Belgium
10,5
1.5
14,2
1.5
18,5
1.8
18,9
1.7
15,9
1.4
16,1
1.4
20,2
1.7
21,9
1.7
Saudi Arabia
14,9
2.1
14,1
1.5
18,0
1.8
15,4
1.4
16,7
1.5
15,9
1.4
18,0
1.5
20,4
1.6
Japan
34,5
4.9
34,2
3.7
30,9
3.1
28,6
2.5
24,2
2.1
25,0
2.2
21,3
1,8
20,3
1.6
Un. Kingdom
8,5
1.2
17,8
1.9
22,8
2.2
23,3
2.1
20,3
1.8
17,0
1.5
20,9
1.7
19,2
1.5
Switzerland
10,6
1.5
11,4
1.2
12,3
1.2
12,7
1.1
12,5
1.1
12,1
1.1
11,3
0.9
11,8
0.9
9,4
1.3
10,8
1.2
12,5
1.2
12,1
1.1
11,6
1.0
11,7
1.0
11,1
0.9
9,9
0,8
14,3
2.0
15,2
1.6
16,0
1.6
17,6
1.5
15,8
1.4
13,8
1.2
11,9
1,0
7,8
0.6
8,5
1.2
13,5
1.4
13,8
1.4
12,8
1.1
13,1
1.1
9,3
0.8
6,1
0.5
5,4
0.4
Portugal Greece Netherlands
%
Vol.
%
Vol.
68,8
%
6.8
Vol.
%
Vol.
%
Vol.
%
Vol.
%
Vol.
%
Others
206,4 29.1 280,1 30.1 291,8 27.8 356,9 31.5 381,7 33.3 386,1 33.9 394,6 32.4 390,3 30.8
World
709,5 100.0 930,5 100.0 1.012,3 100.0 1.129,7 100.0 1.146,1 100.0 140,0 100.0 1217,0 100.0 1265,0 100.0
(Fonte: Elaborazione propria)
(Source: own data processing)
150
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
90. Consumo lapideo mondiale (2001=100) World stone use (2001=100) COUNTRIEs
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
CHINA
158,7
175.6
223.2
243.0
292.3
366.8
417.3
BRAZIL
147.2
192.7
212.2
337.4
342.3
348.0
404.1
INDIA
149.6
136.4
192.1
225.2
223.6
236.3
256.1
UN. KINGDOM
209.4
268.2
274.1
238.8
200.0
245.9
225.9
BELGIUM
135.2
176.2
180.0
151.4
153.3
192.4
208.6
SOUTH KOREA
157.5
172.0
198.4
197.2
188.2
195.3
206.7
TAIWAN
135.2
137.8
118.1
112.4
99.5
118.6
143.0
USA
173.2
211.4
220.3
173.2
139.7
146.1
140.2
94.6
120.0
103.4
112.1
106.7
120.8
136.9
FRANCE
110.7
121.4
117.6
111.5
99.6
111.8
113.0
SWITZERLAND
107.5
116.0
119.8
117.9
114.2
106.6
111.3
PORTUGAL
114.9
133.0
128.7
123.4
124.5
118.1
105.3
ITALY
104.2
108.4
106.9
109.4
99.2
100.0
95.7
75.4
94.4
97.7
74.9
71.7
64.5
86.3
SPAIN
115.1
114.4
109.1
99.5
87.6
86.7
72.3
NETHERLANDS
158.8
162.4
150.6
154.1
109.4
71.8
64.7
JAPAN
99.1
89.6
82.9
70.2
72.5
61.7
58.8
GREECE
106.3
111.9
123.1
110.5
96.5
83.2
54.5
OTHERS
135.7
141.4
172.9
184.9
187.1
191.2
189.1
WORLD
131.1
142.7
159.2
161.5
160.6
171.5
178.3
SAUDI ARABIA
GERMANY
(Fonte: Elaborazione propria)
(Source: own data processing)
XXIII World Marble and Stones Report 2012
151
91. Consumo lapideo mondiale pro-capite (mq. eq./2 x 1000 abitanti) World stone use per capita (sq.mt./2 x 1000 inh.) COUNTRIEs
2001
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
Belgium
1.029
1.397
1.765
1.802
1.518
1.537
1.929
2.102
Switzerland
1.493
1.599
1.656
1.708
1.681
1.627
1.519
1.585
Taiwan
891
1.087
1.168
1.002
953
843
1.005
1.205
South Korea
556
877
877
1.023
1.017
970
889
1.098
1.040
1.084
1.102
1.088
1.113
1.010
1.055
985
Portugal
938
1.188
1.182
1.147
1.102
1.112
1.018
943
Saudi Arabia
779
736
772
662
716
682
375
871
Spain
1.147
1.319
1.174
1.119
1.021
898
1.006
757
Greece
1.367
1.451
1.439
1.583
1.426
1.245
1.073
702
France
447
496
522
505
480
429
482
489
Germany
525
396
494
511
392
375
337
450
Netherlands
543
864
847
786
803
570
772
340
Un. Kingdom
144
304
379
387
338
283
348
322
78
112
129
142
225
228
232
267
190
329
362
377
297
240
251
230
China
60
94
98
125
137
165
206
227
Japan
273
271
242
223
189
195
166
159
India
38
58
63
65
76
75
79
86
Others
72
98
107
137
140
139
142
140
World
117
153
165
184
187
186
195
202
Italy
Brazil USA
(Fonte: Elaborazione propria)
(Source: own data processing)
(Fonte: Elaborazione propria)
Produzione di cava Quarry production Import grezzo Raw import Disponibilità grezzo Raw availability Export grezzo Raw export Carico di lavoro Word load Sfrido di lavoro Processing waste Produzione manufatti Finished production Import lavorati Finished import Disponibilità finiti Finished availability Export lavorati Finished export Consumo interno Internal uses Ragguaglio a 000 mq. Equivalent in 000 sq.mt.
Parameters
1136 161 975 400 575 1039 1614 430 1184
481
133
348
143
205
307
512
25
487
Denmark
227
7
234
151
83
57
140
1
141
91
50
Finland
141
18
159
17
142
100
242
413
655
5
650
France
1.601
147
1.748
926
822
571
1.393
207
1.604
354
1.250
2008
333
2341
1958
383
267
650
481
1131
381
750
Germany
9.000 21.900 4.200 2.610 29.620 37.150
286
81
Austria
850
Belgium
400
Ireland
113
20
133
76
57
38
95
20
115
15
100
Italy
3087
1613
4700
410
4290
2980
7270
1.449
8.719
1.219
7.500
186
2
188
59
129
89
218
1
219
169
50
Luxembourg
7.810 2.090 57.150 3.440
422
329
751
56
695
438
1178
483
1.661
161
1.500
Greece
92. EU 15. Produzione interscambio e consumo (000 tonn/2011) UE 15. Production exchange and use (000 tons/2011) Netherlands
5.400
291
362
653
606
47
32
79
57
136
136
-
Portugal Spain
1764
1086
2850
323
2527
1756
4283
1611
5.894
394
5.500
Sweden
206
5
211
99
112
77
189
89
278
28
250
UK
1035
31
1066
596
470
325
795
93
888
588
300
13.288
5.090
18.378
6.655
11.723
8.138
19.861
5.928
25.789
3.989
21.800
UE/15
(Source: own data processing)
9.850 32.630 3.810 19.150 245.900
532
682
1214
32
1182
820
2002
729
2.731
81
2.650
152 XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
XXIII World Marble and Stones Report 2012
153
93. Paesi leader per popolazione: interscambio lapideo (2010) Leader countries as to population: stone exchange (2010) POPULATION COUNTRIEs
AREA
stone export
mill. inh.
%
mill. inh.
China
1.321,3
18.81
9.572,9
4.41
12.496
25.77
12.312
25.39
INDIA
1.147,7
16.34
3.166,4
2.12
5.005
10.32
460
0.95
USA
301,6
4.29
9.826,6
6.58
449
0.93
3.389
6.99
INDONESIA
231,6
3.30
1.922,6
1.29
289
0.60
129
0.26
BRAZIL
189,3
2.69
8.514,9
5.70
2.226
4.59
71
0.15
PAKISTAN
158,7
2.26
796,1
0.53
148
0.31
29
0.05
RUSSIA
142,0
2.02
17.075,4
11.43
25
0.05
464
0.96
BANGLADESH
141,8
2.02
144,0
0.09
-
-
-
-
NIGERIA
140,0
1.99
909,9
0.61
-
-
326
0.67
JAPAN
127,8
1.82
377,9
0.25
49
0.10
1.037
2.14
MEXICO
106,7
1.52
1.964,4
1.31
144
0.30
133
0.27
88,6
1.26
300,0
0.20
68
0.14
40
0.08
SUB-TOTAL
4.097,1
58.32
54.571,1
36.51
20.899
43.09
18.390
37.92
OTHERS
2.927,9
41.68
94.878,9
63.49
27.599
59.91
30.108
62.08
World
7.025,0
100.0
149.450,0
100.0
48.498
100.00
48.498
100.00
PHILIPPINES
(Fonte: Elaborazione propria)
%
mill. inh.
stone import
%
mill. inh.
%
(Source: own data processing)
3.843
74
141
1.592
3.912
164
–
Belgium
Denmark
Finland
France
Germany
Greece
Ireland
56
378
6.349
2.115
108
183
1.872
1.743
2000
5
166
4.470
1.651
84
64
1.018
1.771
2001
38
1.267
5.065
1.404
165
369
1.664
1.509
2002
14
571
4.365
1.966
125
176
1.666
1.344
2003
23
382
7.247
1.922
221
337
1.999
2.369
2004
–
588
7.610
2.696
362
285
1.766
1.834
2005
22
1.158
7.105
2.645
306
253
674
2.085
2006
167
2.657
201
810
Portugal
Spain
Sweden
Un. Kingdom
896
261
7.479
397
1.445
609
277
3.729
559
949
707
431
4.871
2.647
795
606
1.173
3.565
520
701
900
471
5.636
513
1.115
1.177
580
5.217
614
919
1.834
508
4.928
627
1.213
1.095
860
3.454
1.897
685
2.375
1.343
4.479
4.841
1.649
63.004
89
638
14.719
7.311
311
325
1.206
2.781
2007
27
177
5.128
534
153
224
778
1.266
2009
89
359
5.725
758
19
229
943
1.484
2010
2.521
843
8.112
4.557
3.289
644
476
7.884
699
1.144
1.087
1.210
9.349
1.136
987
64.459 45.203 68.251
-
316
19.184
4.022
157
289
756
3.076
2008
844
1.302
8.080
1.070
1.299
82.739
90
576
6.541
811
64
244
819
2.633
2011
(Fonte: Elaborazione dati Eurostat)
(Source: Eurostat data processing)
67.552 69.379 76.231 75.436 66.966 87.003 92.352 89.321 82.703 105.071 111.581 64.337 91.626 107.112
760
Netherlands
Total EU/15
20
240
3.621
1.863
160
76
1.792
2.241
1999
52.035 48.888 57.304 56.756 48.920 68.141 69.345 65.070 60.464
1.196
Austria
Italy
1998
COUNTRIEs
International exchange of stone technology: EU/15 export (tons)
94. Interscambio di tecnologie per la pietra: esportazioni UE/15 (tonn.)
154 XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
336
2.758
4.772
1.286
290
1.584
1.207
2.789
8.132
362
Finland
France
Germany
Greece
Ireland
Italy
Netherlands
Portugal
Spain
Sweden 2.557
814
6.089
2.601
782
1.647
462
739
5.711
3.738
253
360
2.758
532
9.488
2.637
990
2.185
399
1.529
5.180
3.744
227
348
1.688
2.039
268
4.380
2.090
1.070
1.370
284
933
4.023
3.032
275
367
1.802
835
3.696
446
4.528
1.475
1.194
1.588
342
1.284
4.075
4.370
276
547
1.853
844
2003
4.456
436
3.985
1.230
1.188
1.892
675
1.086
4.336
4.362
211
894
2.855
764
2004
2.801
472
4.546
946
1.483
1.789
233
977
6.080
3.132
201
606
2.505
636
2005
3.175
619
2.421
1.202
911
1.873
347
1.466
5.364
4.126
298
1.210
2.244
792
2006
6.132
2.236
7.581
1.936
2.892
3.222
380
4.019
6.490
4.123
1.373
921
3.632
2.637
2007
1.268
1.008
2.305
645
1.423
5.305
85
1.456
4.217
3.494
209
509
1.948
1.025
2010
9.388
954
1.844
550
844
4.887
174
420
5.516
5.000
376
601
883
1.113
2011
100.0 24.897 32.550
5.2
3.2
8.2
3.2
6.7
9.7
1.1
5.8
20.6
17.4
1.2
2.0
12.6
3.1
2009
(Source: Eurostat data processing)
100.0
19.9
2.6
16.2
2.3
2.4
6.1
0.2
6.4
12.7
17.4
3.1
0.8
6.9
3.0
2008
(Fonte: Elaborazione dati Eurostat)
1.776
352
3.711
1.521
931
1.467
98
754
4.523
3.142
222
229
3.082
1.238
2002
29.333 22.107 30.216 32.943 22.768 26.518 28.370 26.407 26.048 47.574
256
Denmark
2.552
1.381
2001
Total EU/15
1.876
Belgium
829
2000
2.770
915
Austria
1999
Un. Kingdom
1998
COUNTRIEs
International exchange of stone technology: EU/15 import (tons)
95. Interscambio di tecnologie per la pietra: importazioni UE/15 (tonn.)
XXIII World Marble and Stones Report 2012 155
156
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
96. Interscambio di tecnologie UE/27 (2011) Stone technology exchange UE/27 (2011) Export (tons) COUNTRIES
Import (tons)
EXTRA-EU
INTRA-EU
TOTAL
EXTRA-EU
INTRA-EU
TOTAL
Austria
1085
1548
2633
351
762
11.13
Belgium
692
127
819
304
579
883
Bulgaria
165
86
251
138
402
543
8
-
8
16
712
728
Czech REP.
160
70
230
48
195
243
Denmark
135
109
244
145
456
601
Estonia
10
3
13
2
28
30
Finland
57
7
64
105
271
376
France
348
463
811
1522
3478
5000
3872
2669
6541
2462
3054
5516
491
85
576
122
298
420
Hungary
89
190
279
39
105
144
Ireland
90
-
90
30
144
174
66772
15967
82739
821
4066
4887
35
12
47
4
47
51
311
140
451
23
392
415
LuxembOurg
8
1167
1175
1147
312
1459
Malta
-
-
-
22
113
135
Netherlands
385
914
1299
472
372
844
Poland
440
126
566
1227
1053
2280
PORTUGAL
1001
69
1070
56
494
550
ROMANIA
14
136
150
574
876
1450
SLOVAKIA
14
8
22
19
158
177
SLOVENIA
261
59
320
41
214
255
6023
2057
8080
886
958
1844
SWEDEN
620
682
1302
738
216
954
UN. KINGDOM
667
177
844
629
8759
9388
83.755
26.871
110.626
11.941
28.517
40.458
Cyprus
Germany Greece
Italy Latvia Lithuania
SPAIN
EU-27 (Fonte: Elaborazione propria)
(Source: own data processing)
XXIII World Marble and Stones Report 2012
157
97. Export di tecnologie settoriali UE: valore (2011) Stone technology export EU: value (2011)
Abs. figures (000 euro) COUNTRIES
Av. price
EXTRA-EU
INTRA-EU
TOTAL
SHARE
AUSTRIA
27.335
38.887
66.222
6.07
25,1
BELGIUM
3.430
5.022
8.452
0.77
10,3
BULGARIA
1.646
451
2.097
0.19
8,4
48
-
48
...
8,0
CZECH REP.
2.770
8.167
10.937
1.00
4,8
DENMARK
1.446
520
1.966
0.18
27,1
ESTONIA
76
35
111
0.01
8,5
FINLAND
1.394
145
1.539
0.14
24,0
FRANCE
4.862
6.711
11.573
1.06
14,3
122.493
55.113
177.606
16.29
27,1
GREECE
721
878
1.599
0.15
2,8
HUNGARY
664
767
1.431
0.13
5,1
IRELAND
674
5
679
0.06
7,5
526.102
143.674
669.776
61.41
8,1
530
260
790
0.07
14,8
2.155
1.199
3.354
0.31
7,4
LUXEMBOURG
96
6.852
6.948
0.64
5,9
MALTA
10
-
10
...
...
NETHERLANDS
5.129
12.999
18.128
1.66
13,9
POLAND
2.542
768
3.310
0.30
5,8
PORTUGAL
4.113
553
4.666
0.43
4,4
ROMANIA
55
433
488
0.04
3,3
SLOVAKIA
245
45
290
0.03
13,1
SLOVENIA
1.608
823
2.431
0.22
7,6
SPAIN
32.330
23.928
56.258
5.16
6,9
SWEDEN
14.788
12.197
26.985
2.47
20,7
UN.KINGDOM
11.079
2.809
13.888
1.27
16,5
TOTAL EU-27
768.339
322.243
1.090.582
100.00
9,9
CYPRUS
GERMANY
ITALY LATVIA LITHUANIA
(Fonte: Elaborazione propria)
(euro/kg)
(Source: own data processing)
158
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
98. Italia: export di tecnologie settoriali Italy: stone technology export Quantity YEAR
000 kg.
Value Index
000 â‚Ź
Av. Price Index
â‚Ź/ kg.
Index
1998
52.035
100.0
344.712
100.0
6,63
100.0
1999
48.888
94.0
339.398
98.5
6,94
104.7
2000
57.304
110.1
414.476
120.2
7,23
109.0
2001
56.756
109.1
408.677
118.5
7,20
108.6
2002
48.920
94.0
360.838
104.7
7,38
111.3
2003
68.141
131.0
460.174
133.5
6,75
101.8
2004
69.345
133.3
504.457
146.3
7,27
109.7
2005
65.070
125.0
503.267
146.0
7.73
116.6
2006
60.464
116.2
501.091
145.4
8,29
125.0
2007
63.004
121.0
549.967
159.5
8,73
131.7
2008
64.459
123.9
593.279
172.1
9,20
138.7
2009
45.203
83.0
393.400
114.1
8,70
131.3
2010
68.251
131.2
613.147
177.8
8,98
135.4
2011
82.739
159.0
669.776
194.3
8,10
122.1
(Fonte: Elaborazione dati Eurostat)
(Source: Eurostat data processing)
XXIII World Marble and Stones Report 2012
159
99. Italia: export disaggregato di tecnologie settoriali Italy: disaggregated technology export 000 tons
shares
â‚Ź/kg.
Countries
2010
2011
2010
2011
2010
2011
India
4.057
9.678
5.9
11.7
3,45
3,42
Turkey
2.221
7.644
3.3
9.2
13,44
7,85
Iran
4.706
5.825
6.9
7.0
10,01
6,26
Brazil
4.141
4.624
6.1
5.6
7,06
10,33
China
5.831
4.288
8.5
5.2
14,66
11,09
Russia
1.047
2.800
1.5
3.4
14,08
6,85
Germany
2.785
1.515
4.1
1.8
8,67
15,54
USA
1.458
1.445
2.1
1.7
13,37
18,92
France
1.139
770
1.7
0.9
12,20
14,00
Un. Kingdom
710
646
1.0
0.8
15,22
7,98
Canada
675
570
1.0
0.7
24,66
15,11
Belgium
1.442
311
2.1
0.4
8,29
19,00
Others
38.039
42.623
55.8
51.5
7,83
7,95
Total
68.251
82.739
100.0
100.0
8,98
8,10
(Fonte: Elaborazione dati Eurostat)
(Source: Eurostat data processing)
160
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
100. China: import di tecnologie settoriali (cod. 84.64) China: stone technology import (cod. 84.64) 2007
2008
2009
2010
2011
COUNTRIES
000 usd Share 000 usd Share 000 usd Share 000 usd share 000 usd share
Japan
111.182
23.4 144.188
30.9
Switzerland
145.843
30.7 142,840
30.6 134.188
59.702
18.8
76.204
16.8 258.713
31.6
42.3 106.113
23.4 228.696
27.9
Taiwan
33.681
7.1
45.397
9.7
23.610
7.5
27.950
6.2
86.578
10.6
South Korea
45.445
9.5
25.678
5.5
20.833
6.6
11.222
2.5
72.597
8.9
Germany
62.194
13.1
38.059
8.1
35.898
11.3
10.518
2.3
68.089
8.3
Italy
30.255
6.4
31.758
6.8
19.420
6.2
85.485
18.8
52.835
6.5
USA
11.873
2.5
14.482
3.1
8.537
2.7
3.400
2.1
13.401
1.6
2.462
0.5
136
...
45
...
137
0.3
1.275
0.2
7
...
-
-
6
...
20
...
329
...
176
0.1
414
0.1
99
...
12.150
2.7
205
...
-
-
5
...
158
0.1
180
0.4
-
-
31.178
6.7
24.386
5.2
14.394
4.5 114.245
24.5
35.924
4.4
Australia Canada Spain Vietnam Others Total
474.296 100.0 467.343 100.0 316.890 100.0 453.624 100.0 818.642 100.0
(Fonte: Elaborazione dati Comtrade)
(Source: Comtrade data processing)
XXIII World Marble and Stones Report 2012
161
101. USA: import di tecnologie settoriali (cod. 84.64) USA: stone techology import (cod. 84.64) 2007 COUNTRIES
000 USD
2008 Share 000 USD
2009 Share 000 USD
2010 Share
2011
000 USD Share
000 USD
Share
CHINA
77.820
24.2
61.703
21.5
40.601
25.0
43.964
28.9
45.821
23.1
ITALY
92.856
28.9
70.190
24.5
30.393
18.7
19.489
12.8
33.257
16.7
GERMANY
51.105
15.9
33.736
11.8
18.815
11.6
10.553
6.9
25.952
13.1
JAPAN
24.614
7.7
28.863
10.1
8.977
5.5
12.222
8.0
25.915
13.0
TAIWAN
17.095
5.3
16.311
5.7
23.284
14.3
23.057
15.1
20.259
10.2
SWITZERLAND
15.334
4.8
34.439
12.0
19.888
12.2
2.627
1.7
7.968
4.0
UKRAINE
1.482
0.5
3.307
1.2
1.102
0.7
3.374
2.2
5.610
2.8
SWEDEN
2.690
0.8
2.539
0.9
2.538
1.6
4.914
3.2
5.258
2.6
UN. KINGDOM
6.005
1.9
2.349
0.8
1.258
0.8
2.890
1.9
4.823
2.4
ISRAEL
2.597
0.8
4.782
1.7
1.866
1.1
3.261
2.1
4.589
2.3
S. KOREA
1.251
0.4
562
0.2
1.630
1.0
2.978
2.0
1.811
0.9
SPAIN
2.177
0.7
1.759
0.6
1.918
1.2
14.136
9.3
1.295
0.7
25.874
8.1
26.353
9.0
10.016
6.3
8.760
5.9
16.074
8.2
OTHERS TOTAL
320.900 100.0
(Fonte: Elaborazione dati Comtrade)
286.893 100.0
162.286 100.0
152.225 100.0
198.632 100.0
(Source: Comtrade data processing)
162
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
102. BRASILE: import di tecnologie settoriali (cod. 84.64) brazil: stone technology import (cod. 84.64) 2007 COUNTRIEs italy
2008
tons 000 USD
2009
tons 000 USD
2010
tons 000 USD
2011
tons 000 USD
tons 000 USD
3.265
22.315
2.357
32.394
1.489
20.063 2.124
29.235 3.893
52.978
446
1.447
704
2.766
930
3.659 1.705
9.010 2.095
10.993
30
780
80
4.180
86
6.305
62
3.102
242
6.651
japan
4
294
83
2.482
7
650
60
2.027
134
5.156
france
21
2.502
29
2.815
22
2.568
27
3.074
21
2.851
argentina
46
500
105
1.192
96
1.138
269
3.200
239
2.826
spain
21
225
18
541
93
877
35
635
110
1.719
switzerland
10
387
42
929
44
2.235
62
1.942
27
1.398
usa
43
131
56
1.107
43
1.501
69
1.428
60
1.218
austria
19
125
35
1.014
46
761
33
780
24
984
others
79
1.477
142
3.088
262
6.243
36
1.234
211
2.403
3.984
30.183
3.651
50.508
3.118
55.667 7.056
89.177
china germany
total
(Fonte: Elaborazione dati Comtrade)
46.000 4.482
(Source: Comtrade data processing)
XXIII World Marble and Stones Report 2012
163
103. Beni strumentali per la pietra: export UE (mill. euro) Instrumental goods for stone: export EU (mill. euros) EXTRA-EU
INTRA-EU
COUNTRIEs
2010
2011
±∆%
2010
2011
±∆%
AUSTRIA
56,9
71,7
26.0
125,5
153,9
22.6
BELGIUM
4,0
3,6
-10.0
18,6
21,8
17.2
BULGARIA
2,5
2,7
-8.0
1,3
1,9
46.2
-
-
-
-
-
-
CZECH REP.
2,7
3,8
40.7
15,8
16,3
3.2
DENMARK
1,4
0,8
-42.8
5,9
1,4
-76.3
ESTONIA
0,1
0,1
-
0,2
0,3
50.0
FINLAND
2,8
3,1
10.7
2,7
3,2
18.5
FRANCE
10,2
10,4
2.0
37,3
38,8
4.0
176,3
203,4
15.4
260,4
288,4
10.8
GREECE
2,2
1,3
-40.9
0,6
0,4
-33.3
HUNGARY
1,8
1,5
-16.7
2,8
2,9
3.6
IRELAND
5,7
4,0
-29.8
19,1
15,6
-18.3
CYPRUS
GERMANY
ITALY
126,2
128,6
1.9
95,0
104,9
10.4
LATVIA
0,3
0,2
-33.3
0,6
0,7
16.7
LITHUANIA
1,7
1,6
-5.8
0,3
0,4
33.3
LUXEMBOURG
1,5
1,4
-6.6
13,6
11,2
-17.6
-
-
-
-
-
-
NETHERLANDS
16,6
28,6
72.3
47,7
60,7
27.3
POLAND
28,4
30,2
6.3
46,0
49,9
8.5
PORTUGAL
3,4
3,6
5.9
4,6
5,7
23.9
ROMANIA
0,2
0,2
-
0,8
0,5
-37.5
SLOVAKIA
0,2
0,3
50.0
0,7
0,5
-28.6
MALTA
SLOVENIA
30,6
36,2
18.3
27,1
29,8
10.0
SPAIN
12,8
16,7
30.5
39,9
43,5
9.0
SWEDEN
23,6
25,4
7.6
17,8
18,7
3.4
UN.KINGDOM
11,0
11,8
7.3
16,7
18,9
13.2
TOTAL EU-27
523,1
591,2
13.0
800,8
889,8
11.1
(Fonte: Elaborazione dati Comtrade)
(Source: Comtrade data processing)
164
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
104. Beni strumentali per la pietra: import UE (mill. euro) Instrumental goods for stone: import EU (mill. euros) EXTRA-EU
INTRA-EU
COUNTRIEs
2010
2011
±∆%
2010
2011
±∆%
AUSTRIA
19,5
29,2
49.7
32,3
38,8
20.1
BELGIUM
8,6
11,7
36.0
26,9
30,1
11.9
BULGARIA
1,3
1,3
-
3,9
4,7
20.5
CYPRUS
0,1
0,1
-
0,8
0,9
12.5
CZECH REP.
5,0
5,5
10.0
30,1
35,3
17.3
DENMARK
1,8
1,6
-11.1
12,1
9,3
-23.1
ESTONIA
0,5
0,6
20.0
3,4
2,4
-29.4
FINLAND
3,4
3,2
-5.9
12,7
13,4
5.5
FRANCE
23,9
22,6
-5.4
85,1
88,7
4.2
114,8
118,9
3.6
136,2
158,0
16.0
GREECE
1,0
0,7
-30.0
8,7
7,5
-13.8
HUNGARY
2,8
3,3
17.9
12,7
15,2
19.7
IRELAND
2,2
4,8
118.2
3,5
5,6
60.0
ITALY
25,7
24,8
-3.5
65,4
66,6
1.8
LATVIA
0,5
0,5
-
1,8
2,6
44.4
LITHUANIA
1,3
1,5
15.4
2,7
3,1
14.8
LUXEMBOURG
5,1
4,2
-17.6
5,1
5,8
13.7
MALTA
0,1
0,7
700.0
0,4
0,7
75,0
NETHERLANDS
16,6
20,5
23.5
32,7
37,8
15.6
POLAND
17,9
15,6
-12.8
35,6
44,2
24.2
PORTUGAL
1,6
1,6
-
18,9
15,7
-16.9
ROMANIA
3,3
3,3
-
18,0
18,9
5.0
SLOVAKIA
0,7
0.9
28.5
14,4
16,5
14.6
SLOVENIA
1,3
1,4
7.6
6,1
6,8
11.5
SPAIN
15,8
15,7
-0.7
46,0
51,4
11.7
SWEDEN
10,0
10,6
6.0
24,1
25,9
7.5
UN.KINGDOM
18,4
19,7
7.1
35,3
40,7
15.3
TOTAL EU-27
303,3
324,6
7,0
674,8
746,5
10,6
GERMANY
(Fonte: Elaborazione dati Comtrade)
(Source: own data processing)
XXIII World Marble and Stones Report 2012
165
105. Beni strumentali per la pietra: interscambio UE/27 (extra-Unione) Instrumental goods for stone: exchange EU/27 (extra-Union) YEARS
Export
Import
000 ql.
000 USD
USD/kg.
000 ql.
000 USD
USD/kg.
2001
57,8
304.382
5,26
180,5
214.916
1,19
2002
58,3
327.527
5,62
220,7
235.130
1,07
2003
61,5
384.660
6,25
246,7
282.724
1,14
2004
69,1
466.496
6,75
351,6
343.868
0,98
2005
70,5
487.586
6,92
337,0
356.531
1,06
2006
74,3
541.899
7,29
385,1
405.460
1,05
2007
81,5
655.836
8,05
462,1
478.003
1,03
2008
82,6
710.536
8,60
455,0
475.458
1,05
2009
65,9
526.283
7,98
315,4
306.355
0,97
2010
88,2
692.768
7,85
421,9
400.603
0,95
2011
96,8
823.066
8,50
422,1
451.845
1,07
(Fonte: Elaborazione dati Comtrade)
(Source: Contrade data processing)
166
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
106. Consumi mondiali di ceramica e lapidei World consumption of ceramic tiles and stones Ceramic tiles
Stones
Tiles/Stones Index
+D
285
100.0
7.54
105.5
320
112.3
7.10
2.480
115.3
335
117.5
7.40
1993
2.790
129.8
370
129.8
7.54
1994
3.240
150.6
410
143.8
7.90
1995
3.650
170.0
462
162.1
7.90
1996
3.910
181.8
507
177.9
7.71
1997
4.390
204.1
540
189.5
8.13
1998
4.520
210.2
557
195.4
8.11
1999
4.840
225.1
595
208.8
8.14
2000
5.320
247.4
651
228.4
8.17
2001
5.500
255.8
710
249.1
7.75
2002
5.740
267.0
737
258.6
7.79
2003
6.030
280.5
819
287.4
7.36
2004
6.280
292.1
886
310.9
7.10
2005
6.500
302.3
930
326.3
6.99
2006
7.090
329.8
1.012
355.1
7.01
2007
7.800
362.7
1.130
396.5
6.90
2008
8.150
379.1
1.150
403.5
7.08
2009
8.000
372,1
1.140
400,0
7.02
2010
8.640
401.7
1.217
427.0
7.10
2011
8.750
407.0
1.265
443.9
6.92
YEARS
mill. sq. mt.
Index
1990
2.150
100.0
1991
2.270
1992
(Fonte: Elaborazione propria)
mill. sq. mt.
(Source: own data processing)
XXIII World Marble and Stones Report 2012
167
107. Fiera internazionale di Xiamen
Xiamen international stone exhibition Parameters
2008
2009
2010
2011
2012
70.981
86.713
101.526
120.478
127.486
11.782
13.896
20.168
22.185
23.221
- countries
115
125
130
140
148
exhibitors
1.000
1.211
1.300
1.370
1.500
- countries
35
42
45
50
52
75.000
90.000
95.000
105.000
115.000
- id./exh.
75
74
73
76
77
visitors
100.0
122.2
143.0
169.7
179.6
- oversea
100.0
117.9
171.1
188.3
197.1
- countries
100.0
108.7
113.0
121.7
128.7
exhibitors
100.0
121.1
130.0
140.0
148.0
- countries
100.0
120.0
128.6
142.9
148.6
sq. mt. area
100.0
120.0
126.7
140.0
153.3
100.0
98.7
91.3
101.3
102.7
visitors
ABS. FIGURES
- oversea
INDEX
sq. mt. area
- id./exh.
(Fonte: Elaborazione dati Fiera di Xiamen)
(Source: Xiamen Exhibition data processing)
168
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
108. Ipotesi di sviluppo mondiale di produzione ed impieghi Forecast of world development in stone production and uses Production YEARS
Gross
Uses
Waste
Net
mill.sq.mt. (1) Index (2)
1996
46.500
19.070
27.430
507,5
100.0
1997
49.500
20.300
29.200
540,2
106,4
1998
51.000
20.910
30.090
556,7
109.7
1999
54.500
22.345
32.155
595,0
117.2
2000
59.650
24.450
35.200
651,0
128.3
2001
65.000
26.650
38.350
709,5
139.8
2002
67.500
27.675
39.825
736,7
145.2
2003
75.000
30.750
44.250
818,6
161.3
2004
81.250
33.300
47.950
886,3
174.6
2005
85.250
34.950
50.300
930,5
183.3
2006
92.750
38.000
54.750
1.012,3
199.5
2007
103.500
42.500
61.000
1.129,7
222.6
2008
105.000
43.000
62.000
1.146,1
225.8
2009
104.500
42.850
61.650
1.140,0
224.6
2010
111.500
45.715
65.785
1.217,0
239.8
2015
141.000
57.800
83.200
1.539,2
303.3
2020
180.000
73.800
106.200
1.964,7
387.1
(Fonte: Elaborazione propria)
(Source: own data processing)
(1) Spessore convenzionale di cm. 2 (produzione x mq. 18.5/tonn) Conventional thickness of cm. 2 (production x 18.5 sq. mt./ton) (2) Tasso di sviluppo del 5% annuo (media storica dell’ultimo quinquennio) Compound growth rate equal to 5% per year (Historical average of production over the last five years)
XXIII World Marble and Stones Report 2012
169
109. Ipotesi di sviluppo mondiale dell’interscambio lapideo Forecast of world development in stone trade COUNTRIES
Raw (mill. sq. mt)
Processed
Total (1)
(mill. sq. mt) (mill. sq. mt)
Index (2)
Shares: prod. (%)
1996
88,4
171,0
259,4
100.0
51.1
1997
103,7
179,2
282,9
109.1
52.4
1998
96,7
181,7
278,4
107.3
50.0
1999
111,5
195,8
307,3
118.5
51.6
2000
118,1
220,6
338,7
130.6
52.0
2001
128,9
227,3
356,2
137.3
50.2
2002
133,5
243,2
376,7
145.2
51.2
2003
147,9
296,6
444,5
171.4
54.3
2004
171,0
317,8
488,8
188.4
55.2
2005
180,4
361,2
541,6
208.8
58.2
2006
197,1
431,3
628,4
242.3
62.1
2007
215,0
490,8
705,8
272.1
62.5
2008
220,5
462,4
682,9
263.3
59.6
2009
200,6
420.0
620.6
239.2
54.5
2010
260,5
455,7
716,2
276.1
58.8
2011
270,2
458,7
728,9
281.0
57.6
2015
304,1
516,2
820,3
316.2
53.3
2020
352,5
598,5
951,0
366.6
48.7
(Fonte: Elaborazione propria) (1) Spessore convenzionale di cm. 2 Conventional thickness of cm. 2 (2) Tasso di sviluppo del 3% annuo (media storica dell’ultimo quinquennio) Compound growth rate equal to 3% per year (last five years average)
(Source: own data processing)
170
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
110. Export lapideo mondiale: valore (mill. USD) Stone world export: value (mill. USD) YEARS
CHINA
ITALY
TURKEY
INDIA
BRAZIL
OTHERS
TOTAL
2001
926,1
1.603,4
223,1
424,5
227,6
1.925,3
5.330
2005
2.171,5
2.150,4
734,5
882,7
776,7
2.634,2
9.350
2006
2.787,4
2.206,6
1.027,4
991,6
911,5
3.135,5
11.060
2007
3.335,2
2.537,6
1.242,5
1.363,0
1.093,0
3.628,7
13.200
2008
3.843,8
2.551,2
1.402,1
1.455,1
954,5
5.063,3
15.270
2009
3.562,5
1.902,5
1.222,7
1.367
715,7
5.309,2
14.080
2010
4.097,0
2.023,6
1.585,8
1.182,4
955,2
6.506,0
16.350
2011
5.008,0
2.218,8
1.690,9
1.380,8
996,4
6.665,1
17.960
(Fonte: Elaborazione dati Comtrade)
(Source: Comtrade data processing)
XXIII World Marble and Stones Report 2012
171
111. Export lapideo mondiale: valore (index) Stone world export: value (index) YEARS
CHINA
ITALY
TURKEY
INDIA
BRAZIL
OTHERS
TOTAL
2001
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
2005
234,5
134,1
329.2
207.9
341,3
136.8
175.4
2006
301,0
137.6
460.5
233,6
400.5
162.9
207.5
2007
360,1
158.3
556.9
321.0
480.2
188.5
247.6
2008
415.1
159.1
628.5
342.8
419.3
263.0
286.5
2009
384.7
118.7
548.1
322.2
314.5
275.7
264.2
2010
442.4
126.2
710.8
278.5
419.7
337.9
306.8
2011
540.8
138.4
757.9
325.3
437.8
346.2
337.0
(Fonte: Elaborazione dati Comtrade)
(Source: Comtrade data processing)
172
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
112. Export lapideo mondiale: valore (shares) Stone world export: value (shares) YEARS
CHINA
ITALY
TURKEY
INDIA
BRAZIL
OTHERS
TOTAL
2001
17.4
30.1
4.2
8.0
4.3
36.0
100.0
2005
23.2
23.0
7.8
9.4
8.3
28.3
100.0
2006
25.2
20.0
9.2
9.0
8.2
28.4
100.0
2007
25.2
19.2
9.4
10.3
8.3
27.6
100.0
2008
25.1
16.7
9.2
9.5
6.3
33.2
100.0
2009
25.3
13.5
8.7
9.7
5.1
37.7
100.0
2010
25.1
12.4
9.7
7.3
5.8
39.7
100.0
2011
27.9
12.4
9.4
7.7
5.5
37.1
100.0
(Fonte: Elaborazione dati Comtrade)
(Source: Comtrade data processing)
XXIII World Marble and Stones Report 2012
173
113. Export lapideo generale e settoriale: valore (shares)
GLOBAL
STONE
EXPORT
International stone and global export shares
COUNTRIES
2005
2006
2007
2008
2009
2010
Europe/27
28.5
25.1
24.4
23.2
22.2
21.9
United States
1.0
0.9
0.8
0.6
0.8
1.5
Canada
1.1
1.1
0.7
0.6
0.6
0.5
China
24.6
25.0
24.9
26.1
28.6
25.8
Japan
0.2
0.2
0.2
0.1
0.1
0.1
Others
44.6
47.7
49.0
49.4
47.7
50.2
Total
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
Europe/27
18.0
17.3
17.4
16.7
17.2
16.0
United States
12.4
12.3
11.9
11.2
11.8
11.4
Canada
5.0
4.6
4.3
3.9
3.5
3.4
China
10.5
11.5
12.5
12.4
13.5
14.1
Japan
8.2
7.7
7.3
6.8
6.5
6.9
Others
46.9
46.6
46.6
49.0
47.5
48.2
Total
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
(Fonte: Elaborazione dati Comtrade)
(Source: Comtrade data processing)
174
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
114. Popolazione mondiale: previsioni di sviluppo World population: forecast of development WORLD
EUROPEAN UNION
YEARS
MLD.
±∆%
Index
mill.
±∆%
Index
Share
2001
6,115
-
100,0
483,8
-
100.0
7.91
2011
6,909
13,0
113.0
502,5
3.9
103.9
7.27
2015
7,302
5.7
119.4
508,2
1.1
105.0
6.96
2020
7,675
5.1
125.5
514,4
1.2
106.3
6.70
2025
8,012
4.4
131.0
519,1
0.9
107.3
6.48
2030
8,309
3.7
135,9
522,3
0.6
108.0
6.29
2035
8,571
3.2
140.2
524,5
0.4
108.4
6.12
2040
8,801
2.7
143.9
525,7
0.2
108.7
5.97
2045
8,996
2.2
147.1
525,6
-
108.6
5.84
2050
9,150
1.7
149.6
524,1
-0.3
108.3
5.73
(Fonte: Elaborazione dati ONU)
(Source: UNO data processing)
Schede dei maggiori Paesi 1994-2011
Australia Con le dimensioni di un continente, l’Australia possiede potenzialità non certo marginali di sviluppo produttivo anche in campo lapideo, ma il consumo resta relativamente basso: ecco un esempio significativo dei limiti indotti dalla componente demografica. Infatti, secondo le stime più recenti, gli abitanti di questo grande Paese ammontano a poco più di venti milioni. La crisi mondiale ha interessato marginalmente l’Australia, che ha raggiunto il proprio massimo di utilizzo lapideo proprio nel 2011: un fenomeno condiviso con pochi Paesi. Vi hanno contribuito in maniera prioritaria i forti aumenti dell’import, soprattutto di materiale finito, mentre l’export ha interessato soltanto i blocchi, tanto più che le strutture locali di trasformazione continuano ad essere ridotte. Gli acquisti sono giunti soprattutto dalla Cina, nella misura di due terzi per quanto concerne i lavorati, e di una maggioranza ancora più schiacciante per quanto riguarda
il grezzo, comprensivo delle lastre a piano di sega. Le altre provenienze si sono ulteriormente ridimensionate, a conferma del ruolo di assoluta leadership assunto dall’export cinese anche su mercati lontani come quello australiano. L’edilizia, pur restando lontana dal massimo storico che aveva conseguito nel 2005, ha fatto registrare un ottimo aumento rispetto al 2010, che si è commisurato a circa 15 punti percentuali. Gli impieghi di marmi e pietre ne hanno mutuato conseguenze positive, giungendo ad un rapporto pro-capite nell’ordine dei 400 metri quadrati per mille, che risulta doppio di quello mondiale. Tuttavia, anche l’attività edilizia è commisurata alle dimensioni demografiche del Paese, in specie nel comparto residenziale. È naturalmente circoscritta anche l’importazione di macchine e di tecnologie, nel cui ambito gli approvvigionamenti dei marmisti locali valgono circa 30 milioni di dollari in ragione annua. In questo campo, l’Italia conserva un importante primato che nel 2011 si è tradotto in spedizioni per oltre nove milioni
176
di dollari, ragguagliandosi all’1,7 per cento dell’export italiano di settore. Si tratta di un attestato di preferenza per la qualità, in un mercato di trasformazione che continua ad essere notevolmente selettivo. Si diceva dell’export: quello grezzo, largamente prevalente, è diretto per la quasi totalità in Cina, in una sorta di rapporto biunivoco basato sulla valorizzazione di materiali tipici, in specie silicei, che costituiscono interessanti esclusive cromatiche. Il lavorato, invece, è oggetto di spedizioni prioritarie in Nuova Zelanda ed in altri Stati relativamente contigui come Papua Nuova Guinea, che figura in quarta posizione dopo Cina e Thailandia. In buona sostanza, quello australiano è un mercato di buona affidabilità, in cui la promozione del materiale è affidata al perseguimento di uno standard qualitativo superiore, con prospettive di ulteriore sviluppo nei limiti di una dimensione della domanda che non è certamente proporzionale a quella del territorio. L’espansione dell’attività estrattiva, invece, è collegata alla domanda estera ed in ultima analisi, alle opzioni cinesi, anche nell’ambito degli investimenti per la valorizzazione produttiva dei materiali australiani.
Belgio Il primato lapideo belga nella graduatoria del consumo pro-capite ha potuto conseguire, nel corso del 2011, una conferma significativa, superando per la prima volta i due metri quadrati per abitante: traguardo che sinora non era mai stato raggiunto a livello mondiale. Hanno contribuito a questo risultato diversi fattori, tra cui la massima densi-
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
tà demografica europea, il valore di talune esclusive, la capacità di valorizzarle industrialmente, il livello avanzato della ricerca tecnologica e le stesse tradizioni promozionali, soprattutto in Vallonia. Da questo punto di vista, il caso del Belgio merita di essere oggetto di una specifica attenzione, tanto più che il Vecchio Continente, nella maggioranza dei casi, ha fatto registrare regressi settoriali talvolta accentuati. Il settore ha confermato una buona dimensione esportatrice, confermandosi al sesto posto europeo nel “ranking” delle spedizioni e portandosi al quarto in quello degli approvvigionamenti, subito dopo la Francia: è vero che una parte degli acquisti è destinata alla riesportazione, ma è altrettanto vero che questo fenomeno ha riguardato una parte largamente minoritaria del flusso in entrata, costituito per quattro quinti da materiali provenienti dai Paesi dell’Unione. Va aggiunto che quella del Belgio è un’economia settorialmente matura, dove la tendenza naturale è rivolta a perseguire un’avanzata redditività degli investimenti. In effetti, il 2011 è stato caratterizzato da un rallentamento piuttosto consistente dell’import di macchine ed impianti, diversamente da quanto è accaduto per i materiali di consumo, ma ciò non ha impedito di potenziare ulteriormente la produttività e di incrementare il carico delle segherie fino a raggiungere il milione di tonnellate, con una crescita del 18 per cento. D’altra parte, ai fini del consumo interno è stato decisivo, ancora una volta, l’acquisto del prodotto finito, dove la Cina ha confermato una leadership ormai consolidata, ma dove un ruolo importante è stato esercitato anche
Carlo Montani
dai traffici di frontiera coi Paesi contigui. Il nuovo massimo degli impieghi belgi, pari a quasi 22 milioni di metri quadrati equivalenti, ha consentito di triplicare la quota del 1994 e di raddoppiare quella del 2003, dando vita ad un trend ascendente di tutto rispetto (a cui la fiera di Liegi contribuisce per quanto di competenza) e dimostrando che le politiche di sviluppo possono essere pianificate con successo anche nelle economie mature. La dimensione ridotta del Paese ha dato vita ad un’efficace osmosi in entrambe le direttrici dell’interscambio che non è molto frequente, per lo meno con un impatto tanto accentuato, ma che si avvale di tradizioni sperimentate anche nell’utilizzo di materiali correnti per uso esterno: i cosiddetti lavorati semplici, di cui esistono rilevanti approvvigionamenti dall’area della Mitteleuropa e da quella scandinava. Il Belgio non aspira a diventare un protagonista di prima grandezza nell’ambito di un mercato lapideo in costante e talvolta impetuosa espansione, ma costituisce un modello di riferimento a cui è giusto guardare con interesse, vista l’ottima combinazione dei fattori produttivi che è stato capace di realizzare, valorizzando al meglio una posizione baricentrica contigua a distretti relativamente carenti di risorse settoriali, tale da costituire un vantaggio strategico obiettivamente ragguardevole.
Brasile L’espansione produttiva e distributrice del settore lapideo brasiliano è proseguita con vigore anche nel 2011, grazie all’apporto
177
prioritario del mercato interno, sostenuto dalle importanti iniziative in vista dei campionati mondiali di calcio in programma nel 2014. In effetti, l’esportazione in volume ha confermato gli ottimi risultati dell’anno precedente, ma non ha progredito in cifra assoluta, dato che gli Stati Uniti, maggiori acquirenti del prodotto finito, non hanno ancora eliso tutte le strozzature che avevano dato luogo al ristagno del loro import. Il dato di maggiore interesse riveniente dal consuntivo brasiliano per il 2011 è quello che riguarda il forte incremento degli acquisti di tecnologie settoriali, ed in particolare delle macchine per la lavorazione di marmi e pietre, quasi raddoppiati nel giro di un anno, con larga prevalenza per gli arrivi dall’Italia. È un fattore importante, da interpretare alla luce dello sviluppo industriale di settore innescato dalla domanda interna di manufatti, che ormai si colloca nell’ordine dei 50 milioni di metri quadrati equivalenti; e nello stesso tempo, dalla permanente carenza di tecnologia domestica, resa definitiva, ormai da tempo, con la liberalizzazione dell’import. Una crescita marginale degli acquisti si è registrata anche nei materiali, sia grezzi che lavorati, soprattutto calcarei, alla luce delle opportunità di incrementare il pur ampio ventaglio dell’offerta locale e di una diversificazione merceologica sempre sensibile all’influenza della moda. A conti fatti, il consumo lapideo brasiliano è stato soddisfatto dai materiali d’importazione in misura non superiore al quattro per cento, lasciando intendere come ampie potenzialità di sviluppo sussistano anche in questo campo. In valore, i progressi più importanti dell’esportazione di materiali si sono registrati nei silicei
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grezzi, pervenuti ad un nuovo massimo pari a 247 milioni di dollari, e nei lavorati speciali, dove il flusso corrispondente ha raggiunto 652 milioni di dollari, con aumenti rispettivi del 12,3 e del tre per cento, mentre l’ardesia ha ascritto un calo nell’ordine dei 12 milioni. Nell’ambito dei prodotti finiti, il 76,8 per cento del valore esportato ha riguardato le spedizioni negli Stati Uniti, cui seguono quelle in Canada ed in quattro Paesi latino-americani: nell’ordine, Messico, Venezuela, Colombia ed Argentina. La struttura dell’esportazione lapidea brasiliana non cambia: da un lato, notevoli spedizioni di grezzi in Europa ed in Cina, e dall’altro, elevati flussi di vendite in tutto il continente americano. Il prezzo medio dell’export di lavorati è giunto a 46,30 dollari per metro quadrato equivalente, ascrivendo a sua volta un aumento, sia pure contenuto, tanto più significativo in quanto riferito alle vendite in un mercato difficile dal punto di vista della congiuntura, e prima ancora, delle attese qualitative, come quello statunitense. Le attenzioni istituzionali nei confronti del settore, sia negli Stati settorialmente trainanti come quelli di Espirito Santo e Minas Gerais, sia altrove, hanno continuato a manifestarsi nell’ottica di una collaborazione funzionale fra momento pubblico e privato, mentre le manifestazioni promozionali di Vitoria e Cachoeiro hanno confermato il tradizionale ruolo propulsivo, con un occhio di particolare riguardo al mercato interno.
Canada La ripresa lapidea mondiale ha coinvolto il
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
Canada in modo apprezzabile per quanto riguarda l’impiego, salito a 16 milioni di metri quadrati equivalenti, senza un apporto specifico della produzione, che appare in ristagno. Al pari di quanto è accaduto già da tempo in altri grandi Paesi consumatori come la Corea del Sud ed il Giappone, il Canada ha preferito affidarsi al potenziamento dell’import di manufatti, idoneo a soddisfare un’ampia maggioranza degli utilizzi domestici. Non si deve dimenticare che negli impieghi esterni, con riguardo prioritario ai rivestimenti, lo spessore locale è superiore alla media internazionale perché deve fronteggiare condizioni ambientali quasi estreme. Gli Stati Uniti, partner tradizionale del Canada, non hanno tratto vantaggi decisivi dal notevole aumento della domanda di lavorati, supportata in larga prevalenza dai nuovi protagonisti mondiali ed in primo luogo da Cina e India, con l’Italia in posizione di buon outsider. Ancora una volta, hanno avuto buon giuoco le produzioni a costi contenuti, caratterizzate da un articolato ventaglio di opportunità cromatiche. Le esclusive canadesi, con particolare riguardo a quelle del comparto siliceo, sono conosciute ed apprezzate dal mercato internazionale ma l’export è rimasto circoscritto e risulta in flessione nell’ambito dei grezzi. D’altra parte, le difficoltà climatiche e geografiche esercitano un notevole condizionamento sugli investimenti e sulle prospettive di sviluppo della produzione locale. L’interscambio di tecnologie, nonostante il decremento della produzione interna, è riuscito a conservare la tendenza positiva, con un export di scarsa consistenza ma quasi raddoppiato fino a superare un valore pari ad
Carlo Montani
oltre 5,7 milioni di dollari, mentre l’import, tradizionalmente più forte, è pervenuto a 62,7 milioni facendo registrare un aumento di oltre cinque punti ed una quota italiana del 26,1 per cento, inferiore soltanto a quella degli Stati Uniti. La contraddizione rispetto all’andamento produttivo è soltanto apparente: da un lato, perché nel 2011 si sono ancora avvertiti gli effetti del precedente rimbalzo, e dall’altro per l’attenzione che gli operatori canadesi continuano ad attirare sulle strategie di produttività e di sostituzioni impiantistiche conformi alla tempistica degli ammortamenti. Per parecchio tempo, il mercato lapideo canadese è stato considerato come un’appendice di quello statunitense. L’assunto, sebbene tuttora valido alla luce della contiguità evidenziata da una lunghissima frontiera, è oggetto di un progressivo superamento, soprattutto nell’import di lavorati, ovvero nella componente di spicco dell’interscambio, dove il ruolo degli Stati Uniti si è rapidamente ridimensionato, tanto da esprimere uno “share” di soli cinque punti. Questa modificazione strategica ha dato luogo a correzioni significative del prezzo medio che per quanto riguarda i prodotti finiti è sceso a circa 23 dollari per metro quadrato equivalente, grazie al contributo determinante della Cina, tale da incidere per circa un terzo sul volume totale dell’approvvigionamento estero di manufatti. Ne consegue che anche il Canada ha cominciato a partecipare in modo tangibile al processo di democratizzazione degli impieghi in atto ormai da tempo nel mondo lapideo; e contestualmente, a quello di una crescita senza precedenti dell’interscambio quantitativo.
179
Cina Il primato lapideo cinese si è ulteriormente consolidato nel corso del 2011, grazie alla domanda interna ed a quella internazionale, e grazie a 24 mila aziende, seimila cave e parecchi milioni di lavoratori. Nel comparto della pietra, i segnali di surriscaldamento che si cominciano ad avvertire in un sistema economico caratterizzato per tanti anni dagli aumenti a doppia cifra del prodotto interno lordo, non sono stati oggetto di riscontro. Anzi, gli sviluppi dell’escavazione, della trasformazione e del consumo sono stati superiori alla crescita peraltro straordinaria dell’interscambio: lo attesta, assieme ad un’edilizia residenziale che è progredita di oltre dieci punti, il forte aumento dell’import di tecnologie, il cui valore è quasi raddoppiato confermando l’attenzione cinese per una nuova politica lapidea di qualità. L’export, costituito in larghissima maggioranza da lavorati, è cresciuto di otto punti, con un tasso quadruplo rispetto a quello mondiale, mentre ancora meglio ha fatto l’import, composto quasi esclusivamente di grezzi, con un incremento del 22,2 per cento che ha ribadito lo stato di salute delle segherie e dei cantieri di lavorazione, a fronte di una domanda interna in forte recupero anche in un ragguaglio pro-capite tradizionalmente basso. L’accelerazione della richiesta di materiali esteri, ed in particolare di marmo e travertino, ha indotto effetti a cascata nell’economia lapidea dei Paesi esportatori, chiamati a soddisfare le crescenti attese degli acquirenti cinesi anche nella suddetta ottica di qualità, dando luogo ad investimenti di rilie-
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vo nelle loro cave. È quanto accaduto nelle forniture di grezzi calcarei, in primo luogo da Turchia ed Egitto, che destinano alla Cina la massima parte delle rispettive produzioni; ma il fenomeno ha coinvolto, sia pure in misura minore, altri produttori importanti a cominciare da Iran, Spagna e Italia. In campo siliceo la tendenza è stata identica, sebbene con minore enfasi quantitativa: lo dimostrano i consuntivi delle spedizioni di blocchi di granito da India, Brasile, e subordinatamente da Finlandia, Norvegia e Sudafrica. Effetti di segno opposto nelle economie mature sono collegati allo sviluppo dell’export cinese di prodotto finito, i cui successi risultano largamente generalizzati: anzitutto, in Corea del Sud e Giappone, ed a seguire, negli Stati Uniti, in Germania e negli altri Paesi occidentali, grazie a differenze di prezzo che azzerano la pur considerevole incidenza dei trasporti e restano praticamente incolmabili. La Cina guida tutte le graduatorie significative del settore, dalla produzione al consumo, con la sola eccezione dell’export di tecnologie, dove il primato appartiene sempre all’Italia. La dinamica dell’importazione cinese di macchine, decisamente impetuosa, ha posto tuttavia in luce una maggiore preferenza per gli acquisti dal Giappone, cui giovano la contiguità geografica e la pressione dell’offerta, indotta dalla crisi trasformatrice locale; e poi, per quelli da Svizzera e Stati Uniti. Il gigante asiatico ha conseguito incrementi di lungo periodo sostanzialmente esponenziali anche nel comparto lapideo, rivoluzionando, o meglio azzerando in termini irreversibili il vecchio principio secondo cui la congiuntura di marmi e pietre sarebbe na-
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
turalmente vischiosa, con variazioni ridotte - in entrambe le direzioni dell’interscambio - e tali da relativizzare il ruolo propulsivo di ricerca ed investimenti, compresi quelli nel momento promozionale: non a caso, nelle fiere internazionali di riferimento, per non dire di quelle locali leader, la partecipazione cinese tende ad eccellere quantitativamente, ascrivendo ulteriori crescite.
Corea del Sud L’evoluzione settoriale coreana ha dato luogo ad un ulteriore consolidamento delle tendenze di lungo periodo, in atto da circa un ventennio: ristagno della produzione domestica intorno ai minimi, interscambio di grezzi altrettanto marginale ed ulteriore espansione dell’import di materiale finito, pervenuto ad oltre 2,6 milioni di tonnellate, e quindi ad un volume nell’ordine dei 48 milioni di metri quadrati equivalenti, allo spessore convenzionale di cm. 2: un nuovo massimo storico che ha coinciso con quello del consumi, pari ad oltre 52 milioni di metri. L’economia lapidea della Corea, in altri termini, si basa essenzialmente sull’import di lavorati, le cui forniture sono appannaggio quasi esclusivo della Cina: nel 2011, col 95,7 per cento del totale, integrato con piccoli approvvigionamenti di nicchia provenienti da Italia, Turchia, Indonesia e Vietnam. Questa modificazione della struttura di settore in un Paese molto importante sul piano degli impieghi, sia in cifra assoluta che pro-capite, è sostanzialmente irreversibile, quanto meno nel breve e medio periodo, essendo troppo conveniente acquistare in Cina a prezzi deci-
Carlo Montani
samente competitivi. Sempre nel 2011, gli acquisti coreani del materiale cinese sono stati perfezionati sulla base di una quotazione media pari a 14,30 dollari per metro quadrato, con una flessione di circa 12 punti rispetto a quella già bassa dell’anno precedente, mentre gli approvvigionamenti dall’Italia hanno avuto un prezzo medio di 56 dollari: una differenza che spiega senza bisogno di ulteriori analisi le ragioni per cui la quota italiana del mercato coreano si è ridotta a meno di un punto. Del resto, per la Turchia, terzo Paese fornitore, la considerazioni da fare sono piuttosto simili. Il panorama del consumo, che ha promosso una forte democratizzazione degli impieghi ad un costo promozionale tendente a zero, spiega il disimpegno pubblicitario di questo Paese: non a caso, la Corea del Sud ha rinunciato, ormai da parecchio tempo, alla vecchia e frequentata Fiera settoriale di Seul. La dipendenza sostanzialmente totale dalle forniture cinesi non è dissimile da quella del Giappone, mentre sugli altri mercati internazionali la loro prevalenza non è altrettanto assoluta, pur vantando quote di mercato in crescita. D’altra parte, la contiguità geografica è un fattore di notevole importanza, specialmente in settori come il lapideo caratterizzati da una significativa incidenza del trasporto. Un comparto collaterale che avverte in maniera diretta gli effetti di questa congiuntura è quello delle tecnologie, dove la produzione coreana ha sviluppato l’export quale antidoto al ristagno del mercato interno. Nel 2011 i produttori coreani di impiantistica sono riusciti a collocare le proprie merci all’estero,
181
per un valore pari a 56,2 milioni di dollari, contro i 60 dell’anno precedente, ed una clientela in larga maggioranza cinese, seguita con forte distacco da quella statunitense. L’importanza strategica degli acquisti, rivolti soprattutto alle piccole macchine di laboratorio destinate alle opere di finitura, è naturalmente inferiore, con una quota italiana ridotta a pochi punti percentuali.
Finlandia Il consumo lapideo finlandese registrato nel 2011 è stato il più basso dell’ultimo quinquennio, ma la produzione nazionale risulta in ulteriore crescita, grazie all’ottima evoluzione della domanda di granito grezzo da parte dei mercati, ed in primo luogo di quello cinese. Le spedizioni dei blocchi hanno visto un nuovo massimo, con oltre 400 mila tonnellate, ed una crescita del 34 per cento rispetto all’anno precedente, che si deve in gran parte proprio alla Cina, capace di assorbire i tre quarti dell’intero export finnico. La produzione di cava non soffre le latitudini elevate se non per la quota fisiologica collegata alla sospensione del lavoro per fatto stagionale, che lo sviluppo tecnico e le dotazioni meccaniche hanno ridotto ai minimi termini, in specie nei tradizionali comprensori trainanti del Balmoral, in agro di Taivassalo, e del Baltic Brown, nel distretto sudorientale del Paese. A parte il granito grezzo, le altre movimentazioni hanno ascritto decrementi generalizzati, sebbene di relativa entità nel bilancio globale del Paese, che si basa in larghissima maggioranza sulla vendita di blocchi silicei.
182
Sono da rilevare, peraltro, la forte riduzione dell’import di lavorati e quella, sia pure più contenuta, dell’export, cui contribuisce la pietra ollare con una quota significativa di valore aggiunto. Al pari di quanto è accaduto in altri Paesi di significativa tradizione lapidea, la Finlandia è diventata fornitrice della Cina per una quota assai ampia del volume prodotto, mentre gli altri sbocchi, a cominciare da quelli europei, sono stati sostanzialmente trascurati, con le sole eccezioni, peraltro circoscritte, di Italia e Polonia. Il successo delle spedizioni in Cina deve essere attribuito al crescente gradimento per un prodotto di qualità e di prezzo conveniente, e nello stesso tempo alla funzionalità competitiva del trasporto ferroviario attraverso la linea transiberiana. In effetti, oggi la Finlandia è la prima fornitrice europea di granito grezzo alla Cina, sia pure a forte distanza dai massimi produttori mondiali: nell’ordine, India e Brasile. In queste condizioni, è quasi naturale che l’interesse promozionale si sia progressivamente affievolito, rendendo pleonastica la fiera settoriale di Turku e limitando al contesto istituzionale la presenza della Finlandia a quelle internazionali di riferimento, soprattutto in Italia ed in Germania. Del resto, anche l’importazione di tecnologie segue le sorti di una struttura produttiva di laboratorio destinata soprattutto a piccole finiture ed alla programmazione dei soli investimenti sostitutivi. Non a caso, nel 2011 gli acquisti di macchine ed impianti sono rimasti intorno ai livelli minimi degli ultimi anni, mentre quelli dei materiali di consumo hanno avuto riguardo allo 0,8 per cento del totale europeo.
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
D’altro canto, la Finlandia, dal punto di vista demografico, è un Paese di piccola dimensione, dove il numero degli abitanti supera di poco i cinque milioni. Ciò significa che, nonostante la crisi degli ultimi anni, il consumo interno rimane nell’ordine del mezzo metro quadrato pro-capite in ragione annua, pari al triplo della media mondiale ed alla metà dell’utilizzo nei Paesi mediterranei di più alta tradizione lapidea: tenuto conto della congiuntura non favorevole, si tratta di un buon risultato.
Francia Il consumo lapideo francese si mantiene stazionario intorno ai 30 milioni di metri quadrati equivalenti annui e non avverte apprezzabili contrazioni rispetto al massimo del 2006. Ciò si deve alla buona tenuta della produzione in un’ottica di riconosciuta qualità, all’aumento dell’import grezzo che ha superato le 350 mila tonnellate, ed alla conferma di quello del lavorato, pari a quasi 18 milioni di metri quadrati equivalenti. Sono cifre degne di un grande Paese con un’edilizia in apprezzabile ascesa, sebbene non ancora competitive con quelle dei maggiori concorrenti europei: del resto, il consumo francese pro-capite è sempre attestato intorno a 500 metri per mille abitanti, e quindi, a metà di quello italiano ed un quarto di quello belga. L’aumento di produzione ed acquisti grezzi non ha avuto effetti proporzionali sul carico di segheria perché sono fortemente cresciute anche le esportazioni di blocchi e lastre a piano di sega, più che raddoppiate nel corso del 2011 e portatesi ad oltre 200 mila
Carlo Montani
tonnellate, ma la produzione domestica di lavorati è risultata in grado di bilanciare il volume importato. In quest’ultima casella, la forza esportatrice della Cina non è prioritaria come in molti altri Paesi: nei manufatti acquistati dalla Francia spiccano le 230 mila tonnellate dell’ardesia approvvigionata dalla Spagna e notevoli volumi di lavorato proveniente da Italia e Portogallo. La minore incidenza cinese conferma che le scelte del mercato lapideo francese conservano una valenza elitaria sottolineata dall’elevato valore medio per unità di prodotto, che caratterizza entrambe le direttrici d’interscambio. Per quanto riguarda l’impiantistica settoriale, è da porre in evidenza un export che resta intorno ai minimi storici, mentre l’import, con un peso complessivo pari a 50 mila quintali, ha fatto registrare un aumento di oltre due quinti nei confronti del volume acquistato nel 2010. Il contributo italiano a questo flusso è stato importante ma non determinante, essendosi ragguagliato al 15 per cento. In ogni caso, la crescita degli acquisti di tecnologie attesta l’esistenza di un’oculata propensione ad investire che finora è riuscita a convivere positivamente con i venti critici presenti anche nell’economia francese. Le attenzioni promozionali del comparto lapideo transalpino sono sempre significative, nonostante la mancanza di una grande fiera marmifera di riferimento, il cui bisogno è meno avvertito rispetto a quanto accade in altri Paesi, stante la disponibilità di una manifestazione intersettoriale di assoluta rilevanza europea e di forte richiamo come il Batimat di Parigi. Secondo una tradizione ormai consolidata si preferisce puntare
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su iniziative di altro tipo, come i simposi di scultura, l’apertura pubblica dei laboratori e le attenzioni della volontà politica utilmente sollecitate dalle categorie professionali. Nella medesima ottica rientrano le cure per la formazione, in cui la Francia continua a distinguersi positivamente. Nel lungo periodo, i consuntivi del settore evidenziano escursioni limitate per tutti i parametri di base. Trattandosi di un’economia fortemente matura, questo fenomeno non deve considerarsi negativo: anzi, è il segnale di un incontro sicuro fra domanda e offerta che può contare su basi solide anche dal punto di vista culturale, su convinte preferenze della progettazione e sull’ampia diffusione territoriale del momento produttivo e distributivo, garanzia di una moderna politica di servizio.
Germania La locomotiva tedesca ha ripreso un ruolo trainante nel settore lapideo europeo, con un 2011 che si è chiuso positivamente in tutte le funzioni essenziali: produzione, interscambio, consumi. I risultati migliori sono stati conseguiti nell’import, che ha fatto registrare progressi quantitativi del 54 per cento nel grezzo e del 29,2 per cento nei lavorati, dove la cifra assoluta ha sfiorato i due milioni di tonnellate, pari a circa 36 milioni di metri quadrati equivalenti: in pratica, il volume degli impieghi domestici, al netto della produzione estrattiva e di esportazioni comunque ragguardevoli, a loro volta cresciute di circa un terzo. La Germania resta lontana dal massimo stori-
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co conseguito nel 1998, quando gli utilizzi pervennero ad oltre 45 milioni di metri quadrati, ma il momento più difficile della sua congiuntura sembra essere alle spalle. Oggi il suo primato europeo nell’importazione dei prodotti finiti è fuori discussione, senza dire che anche nell’export esprime un ruolo di tutto rispetto, preceduta soltanto da Italia, Spagna e Portogallo. A proposito degli acquisti di materiale finito è da porre in rilievo come il 37,5 per cento del volume sia giunto dalla Cina, con oltre 15 milioni di metri quadrati, che in termini effettivi scontano una consistente incidenza dei masselli per uso funerario. Discreti consuntivi sono stati registrati, in Germania, anche dall’export portoghese di lavorati semplici, e naturalmente da quello italiano dei manufatti ad alto valore aggiunto, in lieve ripresa rispetto all’anno precedente. Al contrario, le importazioni dall’India, pur restando attestate su volumi significativi, hanno conservato una dimensione complementare. Il buon momento del settore ha trovato conferma nell’andamento di mercato delle macchine e degli impianti per lavorazione della pietra, con un buon progresso dell’export, peraltro assai lontano dal primato italiano, inattaccabile in Europa, ed una crescita altrettanto significativa dell’import, la cui cifra assoluta è stata preceduta soltanto da quella inglese. Ancora più brillante è stato il consuntivo registrato nell’interscambio dei beni di consumo, dove la Germania è largamente leader nel Vecchio Continente, sia per le vendite comunitarie che per quelle fuori dell’Unione, con un fatturato complessivo nell’ordine dei 500 milioni di euro; ciò non ha precluso, peraltro, un ulteriore prima-
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
to nelle importazioni di consumabili, ancora una volta con un significativo ruolo cinese. In tutta sintesi, il mercato mitteleuropeo, di cui la Germania è parte fondamentale, conserva un’importanza strategica decisiva per il comparto lapideo dei tradizionali fornitori mediterranei, tra cui anche la Spagna assume importanza prioritaria per le vendite di ardesia lavorata: ciò, a prescindere dall’impatto di una promozione duttile che trova nella biennale di Norimberga il momento di maggiore incidenza collettiva, anche se le cifre della manifestazione, quanto a presenze ed a visitatori, sono sostanzialmente stazionarie. Il consuntivo del 2011 dimostra che la Germania lapidea può guardare con relativa fiducia all’ulteriore evoluzione della congiuntura, sebbene la dipendenza dalla Cina sia in ulteriore ascesa, evidenziata dal progresso dell’import di lavorati speciali (cod. 68.02) nella misura di altri dieci punti, che si sono aggiunti a quelli dei precedenti esercizi. In questo senso, le sue prospettive a medio e lungo termine non sembrano differire in misura decisiva dalla sorte di altre economie mature come quelle del Giappone e della Corea del Sud, dove il consumo lapideo è assicurato quasi integralmente dal materiale cinese, talvolta (come nel secondo caso) con un forte incremento del consumo globale e di quello unitario.
Giappone La congiuntura critica giapponese, in atto da parecchi anni nel settore lapideo, si è tradotta anche nel 2011 in ulteriori regressi dei pa-
Carlo Montani
rametri di maggiore rilievo. Nella produzione estrattiva domestica sono stati raggiunti nuovi minimi, al pari di quanto è accaduto nelle attività di trasformazione: l’andamento critico dell’edilizia non ha giovato, ma il fattore determinante è sempre la convenienza di acquistare all’estero, soprattutto in Cina, una quota largamente maggioritaria del fabbisogno di manufatti. Gli approvvigionamenti di lavorati si sono ridotti alla metà di quelli del 2006, anno di massima espansione dell’import, scendendo a 16 milioni di metri quadrati equivalenti, pari a tre quarti del consumo. La quota cinese, pari al 96,2 per cento del volume acquistato, sottolinea che il mercato giapponese esercita un ruolo di emporio periferico a disposizione del nuovo leader mondiale: ciò, ad un prezzo medio che nel 2011 ha accusato qualche cedenza, ma che resta superiore di circa tre quarti al minimo del 2004. I prodotti concorrenti, primi fra tutti quelli importati dall’India e dall’Italia, hanno conservato una dimensione di nicchia e non sono in grado di proporsi come alternative apprezzabili di fronte allo strapotere della Cina, sostanzialmente monopolistico. Il consumo interno, nell’ordine dei 20 milioni di metri quadrati equivalenti, si colloca in un trend discendente conforme a quello dell’importazione. Il suo allontanamento progressivo dai massimi è un fenomeno tanto più rilevante qualora si pensi che una parte notevole degli utilizzi, superiore alla media mondiale, è destinata alla funeraria, dove la domanda è meno elastica. In altri termini, il consumo lapideo nell’edilizia giapponese è caratterizzato da una flessione più accentuata di quella, pur cospicua, che ha colpito
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l’industria delle costruzioni: al riguardo, può avere inciso, tra l’altro, l’annullamento delle tradizionali iniziative di promozione, ed in particolare della fiera lapidea di Tokyo. Quanto alle tecnologie, il ristagno della domanda interna ha spinto l’export del Giappone verso ulteriori massimi, ascrivendo, nei confronti del 2010, un aumento in valore del 18,6 per cento, mentre le importazioni si sono ridotte a 17 milioni di dollari, pari al cinque per cento delle vendite all’estero, ed hanno accusato, sempre nei confronti dell’anno precedente, un calo del 21,7 per cento che tuttavia non ha penalizzato gli acquisti dall’Italia. Nel panorama mondiale del settore lapideo il caso del Giappone si pone in controtendenza netta rispetto ad uno sviluppo diffuso, in cui le eccezioni più apprezzabili riguardano l’Europa. Ciò significa che taluni fattori recessivi sono presenti nel sistema ed in grado di incidere in misura apprezzabile anche nell’ambito di forti tendenze contigue all’espansione, come quelle tipiche della Cina e di gran parte degli altri Paesi asiatici. Il Giappone ha perduto in modo verosimilmente irreversibile il ruolo di grande protagonista nell’interscambio di settore che aveva svolto nel secolo scorso, a cominciare da un import grezzo di grande ampiezza e di alta qualità, ma continua ad esprimere potenzialità notevoli, collegate alla ripresa della sua economia, in larga misura trasformatrice. In ogni caso, l’inversione di tendenza, a prescindere da tempi di attesa non facilmente quantificabili, sembra destinata a tradursi in ulteriori successi del prodotto cinese.
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Grecia La recessione dell’economia occidentale ha colpito in modo particolarmente grave l’economia ellenica, oberata da un debito pubblico assai alto e da un rischio strategico altrettanto grave. In tali condizioni, il settore lapideo, già condizionato da parecchie strozzature, cominciando da quella ambientale, e da una concorrenza contigua in forte espansione come quella turca, ha avvertito conseguenze negative di notevole impatto pur fronteggiandole con un buon tasso di reattività grazie ad esclusive di fama internazionale, a qualche delocalizzazione in Paesi contigui quali Albania e Macedonia, ed al ruolo propositivo di una tradizione millenaria. I regressi più vistosi si sono registrati nell’importazione, con notevoli flessioni nell’acquisto del granito grezzo necessario a sopperire il deficit produttivo domestico in campo siliceo, e con un decremento ancora più ampio negli approvvigionamenti di materiale finito, che sono dimezzati nel giro di un anno. L’esportazione dei blocchi di marmo, invece, ha trovato nella domanda cinese una vera e propria valvola di sicurezza, mettendo a segno un aumento di circa 15 punti e riservando proprio alla Cina un volume pari ai tre quarti dell’intero flusso in uscita. Hanno retto bene anche le vendite del prodotto finito sui mercati esteri, pervenute ad oltre sei milioni di metri quadrati equivalenti, con posizioni particolarmente significative sui mercati del Medio Oriente, ma nello stesso tempo con qualche ovvio sacrificio sul piano dei prezzi medi. Paradossalmente, si può dire che la crisi finanziaria abbia giovato all’export lapideo
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dando luogo ad una sorta di promozione alternativa a costo zero, mentre la tradizionale fiera settoriale di Salonicco ha accusato un ulteriore ridimensionamento in chiave domestica. Del resto, gli effetti della recessione si sono avvertiti in misura stringente anche nel settore delle tecnologie, il cui import quantitativo ha lasciato sul terreno oltre il 70 per cento del volume acquisito nell’anno precedente, mentre gli stessi approvvigionamenti dei materiali di consumo si sono ridotti, a loro volta, di circa due quinti, senza che la produzione interna abbia potuto sopperire se non in misura marginale. Effetti proporzionali si sono avuti nel consumo, penalizzato dal ristagno dell’edilizia e della produzione di cava, e nello stesso tempo, dal calo dell’import e dalla pressione dell’offerta a livello di export, peraltro senza apprezzabili conseguenze positive nell’Europa continentale e negli Stati Uniti, dove la ripresa della domanda è proseguita con lentezza, senza dire della forte concorrenza extra-europea: come si diceva, le opportunità migliori sono rimaste quelle presenti nell’area del Golfo, a tutto vantaggio degli acquirenti locali che hanno potuto lucrare sulla cedenza delle quotazioni elleniche. Si deve evidenziare che il mercato interno è pervenuto ad un nuovo minimo storico: con meno di otto milioni di metri quadrati posti in opera nel 2011, il vecchio massimo del 2007 si è ulteriormente allontanato, facendo registrare un regresso consolidato di oltre il 50 per cento. Fra le concause locali che non hanno giovato alla congiuntura nazionale del settore, si debbono ricordare gli investimenti effettuati dal capitale greco nell’area balcanica ed egea:
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oltre a quelli citati in premessa, vanno ricordate talune iniziative di cava in Bulgaria e nella stessa Turchia, dove sono disponibili riserve di sicura affinità tecnologica e cromatica e dove è possibile contare su costi competitivi, oltre che su condizioni operative più agili.
India La ripresa lapidea mondiale, che nel 2010 aveva coinvolto l’India in misura limitata, ha indotto effetti positivi di maggiore impatto nel corso del 2011: un esercizio che si è chiuso con aumenti significativi (ed in qualche caso con nuovi massimi) in produzione, interscambio e consumo interno. In particolare, quest’ultimo ha sfiorato i 95 milioni di metri quadrati equivalenti, con una crescita di oltre otto punti rispetto all’anno precedente. All’aumento produttivo si è affiancato quello dell’import grezzo, non lontano dal mezzo milione di tonnellate nette: quota modesta rispetto all’estrazione domestica, ma notevole in un Paese a spiccata vocazione escavatrice, tanto più che la quota maggioritaria si riferisce a materiali calcarei destinati alle trasformazioni locali, non senza qualche preoccupazione unita a conati di natura protezionista rimasti nella sfera delle ipotesi. L’export di blocchi e lastre a piano di sega, pur restando sotto il massimo del 2008 nella misura del dieci per cento, ha recuperato il 3,8 per cento nei confronti del 2010, mentre le spedizioni di lavorati sono pervenute al nuovo massimo con circa 1,2 milioni di tonnellate, pari a 22 milioni di metri quadrati equivalenti (sia pure con una notevole incidenza di spessori alti), ed una crescita mar-
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ginale del quattro per cento. Le variazioni di breve periodo non dicono tutto: l’India si conferma quale autentica potenza mondiale del settore, preceduta soltanto dalla Cina, ed ascrive un volume produttivo quintuplo nei confronti del 1994, sostanzialmente proporzionale a quello del consumo interno, che conserva potenzialità di crescita straordinarie dato che nella graduatoria procapite figura tuttora nell’ultima retroguardia. L’esportazione resta prevalente sul mercato domestico, tanto in valore quanto in volume, sia pure con vantaggio frizionale rispetto alle spedizioni estere, che hanno privilegiato la Cina, col 50,7 per cento del valore grezzo fatturato dalle imprese indiane, ed il 15,4 per cento di quello dei manufatti (in seconda posizione dopo l’export negli Stati Uniti). Quanto all’Europa, gli approvvigionamenti del materiale indiano hanno interessato soprattutto la Germania seguita da Regno Unito ed Italia, mentre la Francia, che anni or sono era stata protagonista di un’azione anti-dumping proprio nei confronti dell’India, rimasta senza conseguenze, ha acquistato volumi più modesti. Del resto, i prezzi medi dell’export, con particolare riguardo a quelli dei lavorati, restano superiori alle quotazioni praticate in molti Paesi emergenti, nonostante la tradizionale competitività dei costi, a cominciare da quelli della manodopera. Le attenzioni promozionali dell’India sono sottolineate dall’espansione delle sue fiere (le cifre di Bangalore si sono confermate di eccellenza mondiale), ma nello stesso tempo, dalle crescenti e qualificate presenze dei suoi operatori in quelle dell’Occidente. Lo stato di salute del comparto lapideo indiano ha trovato conferma nella crescita del-
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le produzioni di macchine e beni strumentali, e prima ancora nel forte incremento dell’import di tecnologie, salito dai 56 milioni di dollari del 2010 ai 78,7 milioni dell’ultimo esercizio, con una crescita assoluta di circa due quinti. In questo ambito si deve segnalare l’ottimo comportamento degli acquisti dall’Italia, che secondo i consuntivi di fonte indiana sono saliti ad oltre 31 milioni di dollari, con una quota di mercato che è passata dal 21,6 al 39,9 per cento: un ottimo attestato di qualità, tanto più significativo alla luce dello sviluppo impetuoso della concorrenza ed in primo luogo di quella asiatica.
Italia Le condizioni difficili del comparto lapideo italiano, proseguite anche nel 2011, hanno dato luogo a flessioni sia pure circoscritte di produzione, export quantitativo e consumi, che diventano consistenti nel periodo lungo, in specie per quanto riguarda le spedizioni del prodotto finito all’estero. La sola variabile in controtendenza è risultata quella dell’acquisto di lavorati: un fenomeno comune ad altri Paesi di solida tradizione settoriale, ma necessariamente condizionante nell’ambito delle gestioni industriali, perché limitato alla sfera commerciale. Il mercato interno, penalizzato da una politica edilizia non certo ottimale, dalle previsioni quanto meno incerte e dalle ricorrenti strozzature in tema di ambiente, non è stato in grado di elidere gli effetti negativi della congiuntura esportatrice, pur potendo contare su tradizioni consolidate e su consumi pro-capite rimasti ai massimi livelli europei
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dopo quelli di Belgio e Svizzera, ma retrocessi al quinto posto della graduatoria mondiale, preceduti anche da Taiwan e Corea del Sud. In ogni caso, l’utilizzo unitario italiano è tuttora attestato ad un livello quintuplo nei confronti di quello mondiale. L’effetto cinese si avverte anche in chiave domestica: nel 2011 un terzo degli acquisti italiani del prodotto finito è giunto proprio dalla Cina, iterando un fenomeno messo a fuoco da tempo, non soltanto in Europa, ma di elisione problematica nella filosofia sostanzialmente liberista della World Trade Organization. Non a caso, il mondo produttivo tende a sottolineare l’opportunità di confrontarsi con l Paesi terzi concorrenti attraverso opzioni a favore della qualità totale e della specializzazione in manufatti di nicchia: un obiettivo complesso, tanto più che la tecnologia trasformatrice italiana, nella media, è già notevolmente avanzata e che le commesse di grandi volumi presumono strategie differenziate sul piano merceologico. Un punto di forza dell’Italia rimane il primato non soltanto quantitativo nella produzione di macchine ed impianti per le lavorazioni di marmi e pietre, dove il 2011 è stato caratterizzato da un’ulteriore ripresa dell’export in peso ed in valore, cui non è stata estranea la bassa capacità ricettiva del mercato interno. In fase positiva è risultato anche il comparto dei beni strumentali, a conferma del buon momento attraversato dalle tecnologie nazionali. Nell’ambito dei fattori propulsivi si debbono menzionare un orientamento attento alla ricerca ed alla promozione, che si giova di manifestazioni consolidate ed in primo luogo della fiera di Verona, il cui primato mondiale
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nelle variabili più significative rimane asseverato dalle cifre di partecipazione. Lo stesso può dirsi per una presenza molto diffusa sul territorio, oltre a quelle leader del Veneto e della Toscana, con particolare riguardo ai comprensori di Verona, Massa Carrara e Lucca: si tratta di un aspetto importante per quanto riguarda l’ampiezza del ventaglio distributivo e quindi del consumo domestico. Allo stato delle cose, il bilancio italiano può essere definito bipolare. Da una parte, esiste un comparto lapideo che avverte visibilmente gli effetti di una concorrenza impetuosa e stenta a mantenersi al passo delle economie mature e della stessa Europa, per una serie di ragioni, enfatizzate dalla congiuntura recente, che vanno dal costo del denaro all’ambiente e dal difficile ricambio professionale alla soverchia parcellizzazione produttiva, per non dire della burocrazia soffocante, ritenuta un vero e proprio collo di bottiglia persino a livello governativo. Dall’altra parte, opera un indotto apparentemente in salute, ma condizionato a sua volta dalla precarietà del lapideo e dalla necessità sempre più stringente di perseguire un modulo di internazionalizzazione che presume forza finanziaria, potenziamento della ricerca, dimensioni adeguate ed in ultima analisi, idonei supporti istituzionali.
Polonia Lo sviluppo dell’industria lapidea europea dell’ultimo quindicennio è stato più lento di quello mondiale, ma la regola trova un’eccezione particolarmente significativa nella Polonia, il cui consumo interno è cresciuto
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di oltre dieci volte, per effetto di un discreto sviluppo della produzione domestica ma soprattutto dell’importazione, trainata da un’attività edilizia cui hanno naturalmente giovato l’ingresso nell’Unione Europea e le opportunità finanziarie che ne sono scaturite. La crisi del nuovo millennio si è fatta sentire anche in Polonia, con un bilancio 2009 assai pesante, ma nel biennio successivo la ripresa è stata consistente, confermando una forte propensione all’import di silicei grezzi destinati alle segherie locali, suffragata anche dagli acquisti di macchine ed impianti, che si collocano al quinto posto assoluto nella graduatoria europea e testimoniano l’esistenza di una capacità d’investimento superiore alla media del Vecchio Continente. Al contrario, l’esportazione è in fase riflessiva: dopo la notevole euforia degli anni novanta, legata all’ottima ricettività del mercato tedesco, la fase di ascesa sembra conclusa, soprattutto nell’ambito dei lavorati (compresi quelli a basso valore aggiunto, che per diversi anni furono la componente maggiore dell’export in volume). Del resto, la pressione della domanda interna non accenna a diminuire e ribadisce la priorità del mercato domestico nelle valutazioni degli operatori. Un contributo non marginale a questo fenomeno, che conferisce al mercato polacco un carattere originale, deriva dalla tradizione funeraria legata ad uno spirito religioso tuttora intenso ed alla notevole incidenza del consumo di masselli ad alto spessore. Si deve aggiungere che l’impatto promozionale a favore del lapideo ha trovato fertili occasioni d’incontro nelle fiere settoriali di
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Wroclaw prima e di Poznan poi, che hanno permesso al comparto pietrifero polacco di acquisire ulteriori occasioni di visibilità e di confronto. Vale la pena di ricordare che queste manifestazioni hanno svolto un ruolo storicamente utile anche per la vendita di tecnologie usate: una prassi quasi annullata dall’ingresso in Europa, ma di notevole utilità contingente nel momento in cui la Polonia, assieme ad altri Paesi dell’Est, doveva conciliare la volontà di sviluppo con le strozzature finanziarie. Nel 2011 la Polonia si è collocata al quinto posto europeo anche nelle graduatorie di export ed import riguardanti i beni strumentali utilizzati nella gestione produttiva del settore, con valori rispettivi che hanno raggiunto 50 milioni di euro nel primo caso, e superato i 44 nel secondo. Ciò significa che il Paese è maturato anche dal punto di vista delle produzioni di supporto nell’ambito degli utensili diamantati, tanto da guardare con successo alla distribuzione estera; ma nello stesso tempo, con un occhio di riguardo nei confronti di approvvigionamenti selettivi, caratterizzati da un import di materiali cinesi pari a circa 10,5 milioni di euro (sui mercati europei di detti utensili, la Cina ha fatto meglio, nell’ordine, soltanto in Germania, Paesi Bassi e Italia). La continuità del trend polacco fa presumere che la modificazione in atto abbia acquisito caratteri strutturali ormai irreversibili, consolidati dall’adesione al sistema Nato, formalizzata nel 2000, e da quella all’Unione Europea che vi ha fatto seguito nel 2004, trovando opportunità obiettivamente importanti, maggiori di quelle rilevate negli altri partner, nei cui confronti esistono dimensioni demografiche
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superiori ed una tradizione culturale molto aperta all’utilizzo della pietra.
Portogallo L’industria lapidea portoghese ha chiuso il 2011 in condizioni sostanzialmente stazionarie per quanto riguarda l’interscambio, grazie ad un aumento del 5,7 per cento nell’export quantitativo del grezzo ed una flessione del prodotto finito limitata ad un solo punto percentuale. Ciò vale la conferma della terza posizione nella graduatoria delle spedizioni dall’Europa, dietro l’Italia e la Spagna. Sono rimaste sostanzialmente invariate anche le importazioni, sebbene piuttosto limitate soprattutto nei manufatti. La buona tenuta del Portogallo si deve al prezzo medio sempre competitivo ed alla forte presenza dei lavorati semplici nel mix esportato: in questa tipologia, le vendite portoghesi all’estero si sono confermate a livello leader. Del resto, anche nei prodotti finiti con alto valore aggiunto (cod. 68.02) la quotazione portoghese è stata ancora una volta la più bassa tra quelle dei maggiori esportatori europei, con meno di 28 euro per metro quadrato equivalente, contro i 45 dell’Italia ed i 34 della Spagna; prima acquirente si è confermata l’Arabia Saudita, tradizionalmente attenta a selezionare i propri acquisti fra le partite correnti, in specie di misure standard. L’esportazione del grezzo, invece, è stata diretta in larga maggioranza verso la Cina, in base ad una regola di comportamento ormai consolidata: dovunque esistano materiali appetibili dal punto di vista tecnologico o cro-
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matico, la Cina è pronta a farne incetta per alimentare le proprie segherie e spesso per offrire il manufatto sui mercati internazionali a condizioni paradossalmente competitive rispetto a quelle dei Paesi d’origine, anche quando la differenza di prezzo sia limitata come nel caso del Portogallo. Il secondo partner di rilievo, in specie per quanto si riferisce alla movimentazione dei grezzi silicei, è risultata la Spagna, che del resto, nella sua qualità di unico Paese contiguo, assicura un’osmosi distributiva naturale in entrambe le direttrici. Il mercato interno ha manifestato qualche sofferenza, perdendo una decina di punti percentuali ed allontanandosi ulteriormente dal massimo del 2005, nei cui confronti sussiste un ritardo del 20 per cento. Tenuto conto della crisi economica e del consumo procapite tuttora elevato, non lontano dal metro quadrato a testa, il bilancio si può considerare accettabile, in specie se confrontato con altre realtà del Vecchio Continente. In qualche misura, l’impatto della congiuntura è stato eliso anche dalla collaborazione del momento istituzionale, sia nel campo delle infrastrutture (con particolare riguardo al bacino leader dell’Alentejo ed alla politica degli scarti di cava e lavorazione), che in quello promozionale. Nell’ambito delle tecnologie, la capacità esportatrice del Portogallo è tornata ad essere marginale dopo i buoni risultati del 2007 e 2008, mentre l’import ha evidenziato una propensione ad investire sempre più limitata, tanto da avere raggiunto il volume minimo proprio nel 2011: un fenomeno che è stato comune ad altri Paesi europei e che sottolinea in maniera palese una ricorrente
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difficoltà di perseguire obiettivi di costante aggiornamento competitivo. Considerazioni sostanzialmente analoghe valgono per i beni strumentali, dove la dipendenza portoghese dall’estero, ed in modo particolare dalla Spagna, è collegata alla relativa limitazione delle strutture produttive od assemblatrici interne.
Regno Unito La congiuntura lapidea inglese è improntata a schemi di consolidamento ed ascrive un livello di consumi tornato sotto la soglia dei venti milioni di metri quadrati equivalenti, pur avendo conseguito un nuovo massimo nell’import di grezzi, in larghissima maggioranza silicei. Al contrario, gli acquisti di lavorati esteri sono scesi del 9,3 per cento rispetto all’anno precedente e si sono ulteriormente allontanati dalla cifra record del 2006: sebbene quella del Regno Unito sia un’economia matura, la tendenza emergente sembra essere indirizzata verso una logica trasformatrice, compatibilmente con un export di grezzi che è triplicato nel giro di un solo anno, pur mantenendosi piuttosto contenuto in cifra assoluta. Il mercato britannico ha una tradizione lapidea relativamente limitata, per lo meno rispetto alle potenzialità evidenziate da un consumo pro-capite circoscritto. In effetti, a parte la discreta incidenza della funeraria, gli impieghi in edilizia debbono rapportarsi con tipologie costruttive in cui gli spazi della concorrenza contano su livelli consolidati di utilizzo. In questo senso, il fatto che gli impieghi abbiano evidenziato qualche involuzione può
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considerarsi fisiologico, viste le condizioni non ottimali del momento residenziale. L’articolazione degli acquisti privilegia in misura sempre più accentuata le provenienze da Cina e India, cui si uniscono, nell’ambito dei lavorati con valore aggiunto, quelle dalla Turchia, mentre si vanno progressivamente riducendo gli arrivi dai Paesi dell’Unione Europea, con la sola eccezione della Spagna per quanto concerne l’ardesia lavorata, dove la domanda britannica si conferma prioritaria. In particolare, è da mettere in luce l’ulteriore calo dell’export italiano di manufatti, che ora soddisfa soltanto il cinque per cento della quota di consumo approvvigionata dall’estero: fra le tipologie più condizionate dall’evoluzione delle preferenze vanno citati i marmi bianchi, il cui ruolo nell’edilizia, e soprattutto nella funeraria, è diventato sussidiario rispetto a quello del granito. Nelle tecnologie, la fase di stasi attraversata dal settore lapideo del Regno Unito ha trovato conferma nel decremento delle importazioni di macchine, il cui valore si è fermato a 35,3 milioni di dollari, inferiore di circa 15 punti a quello del 2010. L’export dell’impiantistica italiana, invece, si è posto in controtendenza, essendo salito a 11,3 milioni di dollari, con una quota del 31,9 per cento contro il 26,1 dell’anno precedente: caso non unico, che itera quello di altri Paesi trainanti come l’India e conferma l’ottima ripresa dell’apprezzamento internazionale per una qualità all’insegna di rendimenti e sicurezza. In sintesi, quella del Regno Unito è una condizione di attesa da parte di un mercato importante sul piano delle opportunità, ma nello stesso tempo non ancora propenso a potenziare in misura adeguata i suoi inve-
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stimenti promozionali, nella presunzione di una redditività settoriale piuttosto lontana da quella delle altre economie mature. Nondimeno, la crescita tecnologica significa che il momento imprenditoriale si rende progressivamente conto delle prospettive economiche a disposizione del comparto lapideo, ponendo le basi di un’espansione più convinta. In cui si inseriscono, tra l’altro, flussi apprezzabili dell’export di manufatti all’insegna della qualità.
Russia A seguito della forte crescita lapidea ascritta dalla Federazione Russa nel 2010, che aveva portato il consumo interno e l’importazione su nuovi massimi storici, il 2011 è stato un esercizio di consolidamento, che ha confermato tutti i risultati pregressi, ed in qualche caso, migliorandoli sensibilmente. L’assunto riguarda specialmente gli acquisti dall’estero, che hanno progredito sia nei grezzi che nei prodotti finiti, per un totale nell’ordine del mezzo milione di tonnellate, destinato a soddisfare il consumo interno per una buona metà. Il consuntivo lapideo dell’esercizio è tanto più apprezzabile perché è stato conseguito nonostante una contrazione significativa dell’attività edilizia, il cui risultato del 2010, peraltro, era molto vicino al vecchio massimo storico. Gli approvvigionamenti del grezzo hanno riguardato esclusivamente il granito, che incontra la tradizionale preferenza russa se non altro per ragioni climatiche, con importanti provenienze da Ucraina, Finlandia e Kazakhstan (nonché dalla Turchia, che pure non eccelle in campo siliceo): in effetti, l’in-
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terscambio federale è aumentato in rapida progressione soprattutto con gli altri Paesi ex-sovietici, in sostituzione del vecchio commercio interno. Diversa è la struttura dell’import di manufatti, dove l’Ucraina figura in seconda posizione, preceduta dalla Cina e seguita, nella graduatoria quantitativa, da India, Turchia e Italia. Di notevole significato è l’importazione di macchinari per lavorare la pietra. In questo caso, il primato delle provenienze in peso compete alla Cina, seguita dall’Italia che peraltro figura in testa alla graduatoria in valore, con un fatturato pervenuto a 26,7 milioni di dollari nel consuntivo per il 2011, facendo della Russia il nono acquirente di tecnologia italiana, con un prezzo medio notevolmente superiore alla media, garanzia di una domanda di qualità. La produzione domestica mantiene buoni livelli quantitativi, ma non riesce ad alimentare un export significativo perché destinata in larga prevalenza al mercato interno. I pochi movimenti in uscita registrati nell’esercizio hanno avuto riguardo ai Paesi contigui ed ancora una volta, soprattutto all’Ucraina. Si diceva del consumo, che nel ragguaglio pro-capite resta su livelli particolarmente bassi: fra i maggiori Paesi lapidei, soltanto l’India evidenzia un rapporto unitario inferiore a quello russo. Le cause del fenomeno sono diverse, a cominciare dalla scarsità di tradizioni settoriali in buona parte delle tante Repubbliche asiatiche federate, ma sottolinea l’esigenza di una promozione a tutto campo che ha trovato un utile supporto nella fiera settoriale di Mosca. Le potenzialità di sviluppo lapideo della Federazione Russa sono importanti e larga-
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mente diffuse sul territorio, anche se allo stato delle cose i distretti leader restano quelli della zona europea, a cominciare dalla Carelia meridionale e dagli Urali; d’altronde, non vanno trascurati alcuni comprensori della Siberia che possono contare su tradizioni ugualmente consolidate. Restano da superare alcune strozzature finanziarie in materia di investimenti e la propensione del sistema produttivo per una politica di potenziamento prioritario dell’industria pesante, recuperando una più diffusa consapevolezza del valore strategico assunto dal comparto lapideo.
Spagna Le condizioni critiche della congiuntura economica da cui la Spagna è stata pesantemente oberata nel corso del 2011 hanno avuto ripercussioni di chiara evidenza nel settore lapideo, nonostante la sua maggiore idoneità a fronteggiare le fasi di recessione. D’altra parte, il ristagno iberico deriva soprattutto dall’edilizia e dal forte invenduto di abitazioni nuove che ha dato luogo ad un calo non meno importante dell’attività cantieristica e quindi dell’impiego lapideo, dove sono stati perduti circa sei milioni e mezzo di metri quadrati equivalenti, pari al 16 per cento del volume precedente ed al 37 per cento del massimo storico conseguito nel 2004. La produzione di cava ha fatto registrare un decremento più contenuto grazie alla crescita dell’export di grezzi, che è pervenuta a 1,6 milioni di tonnellate, con un aumento del 13,9 per cento, grazie all’apporto decisivo degli acquisti cinesi: nel solo settore calca-
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reo, il flusso delle partenze per i porti della Cina ha raggiunto le 900 mila tonnellate, con un’incidenza specifica del 67 per cento. Sul fronte opposto, è diminuito del 27 per cento l’import dei grezzi, a testimonianza ulteriore delle difficoltà incontrate dall’industria di trasformazione. Quanto alle vendite del prodotto finito, il sacrificio più importante è venuto dal mercato interno, mentre l’esportazione è riuscita a conservare i volumi pregressi: in primo luogo, grazie alla conferma della tradizionale leadership mondiale nei lavorati di ardesia, dove le potenzialità di spedizione hanno trovato conferma in circa dieci milioni di metri quadrati equivalenti. Il disagio del settore trova conferma nell’andamento delle tecnologie, la cui importazione è scesa al minimo storico degli ultimi 15 anni, con una flessione del 20 per cento rispetto all’anno precedente e del 77 per cento nei confronti del 2008, lasciando supporre che l’industria locale tenda a rinviare anche gli investimenti di sostituzione, con una scelta che, qualora sia oggetto di successive iterazioni, andrebbe a comprometterne ulteriormente la competitività. Sempre nell’ambito di macchine ed impianti, si è comportata meglio l’esportazione, evidenziando un calo del 13,6 per cento nel ragguaglio ad un 2010 che peraltro aveva espresso un nuovo massimo, pari a poco meno di 100 mila quintali. Dal canto loro, anche i consumabili non hanno brillato, ma hanno trovato un buon antidoto nella necessità di tutelare l’export del prodotto lapideo finito sul piano della qualità e delle sue correlazioni con quella dei materiali di consumo. L’industria lapidea iberica ha compreso per-
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fettamente le difficoltà del momento ed ha affrontato la congiuntura con interventi adeguati, se non altro dal punto di vista promozionale, intervenendo in forza alle grandi fiere estere a costo di sacrificare quelle nazionali: ciò, nella consapevolezza di dover mettere a disposizione della committenza estera e della progettazione un servizio d’informazione e documentazione da trasferta, senza la pretesa di lavorare di rimessa da casa propria. Del resto, a livello aziendale non mancano esempi di grandi Gruppi che proprio in Spagna hanno deciso di sfidare la congiuntura con strategie a tutto campo nell’ambito di investimenti per la qualità totale, dalle cave ai laboratori ed alla posa in opera, non senza un occhio di riguardo per esclusive di materiali, processi produttivi e manufatti.
Sudafrica La politica lapidea sudafricana si può definire sostanzialmente conservatrice, con una produzione di qualità riferita in larga maggioranza al granito e destinata in quote significative ad un export che è risultato quasi stazionario nel corso dell’ultimo triennio. Ciò, al pari del consumo interno, oscillante intorno ai cinque milioni di metri quadrati equivalenti, per un rapporto pro-capite nell’ordine di cento metri per mille abitanti, pari alla metà di quello mondiale. Il flusso maggiore di spedizioni interessa le vendite grezze in Italia, che nel 2011 si sono ragguagliate a 100 mila tonnellate, superando quelle dirette agli altri acquirenti di peso: nell’ordine, Belgio, Cina e Polonia. Sorprende la terza posizione dell’import cinese, di-
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versamente da quanto accade per le altre maggiori provenienze di tali acquisti, dove la posizione di vertice è generalmente appannaggio della stessa Cina; in effetti, la struttura cromatica della produzione sudafricana è tale da orientare lo scambio in uscita verso impieghi selettivi, a cominciare da quelli nei monumenti. Sono emerse interessanti opportunità di esportazione anche verso Paesi nuovi, come la Croazia. Esiste una sorta di contingentamento programmato dell’escavazione e della vendita che deve confrontarsi con fattori sindacali e problemi di trasporto, traducendosi in un trend crescente dei prezzi medi: dai 238 dollari per metro cubo del 2001 si è passati ai 470 del 2009, ai 483 del 2010 ed ai 521 dell’ultimo esercizio, con un saggio di rivalutazione media del 12 per cento in ragione annua. La crisi mondiale non ha inciso sulle quotazioni del granito sudafricano, limitandosi a consolidare le strategie tradizionali: pianificazione di quantità definite e garanzia di qualità, in modo da soddisfare la clientela senza compromettere gli equilibri gestionali. Con molte vischiosità, esiste anche un apprezzabile volume di spedizioni all’estero del prodotto finito siliceo, e subordinatamente di ardesia, che in entrambi i casi vedono nelle posizioni di vertice le stesse destinazioni del grezzo, sia pure in ordine diverso: nella fattispecie prevalgono gli acquisti belgi seguiti dagli italiani e dai polacchi. Ne emerge che in Sudafrica, oltre a quello per l’impiantistica di cava, esiste uno spazio di investimenti nelle strutture di trasformazione, che nell’ultimo biennio ha interessato approvvigionamenti pari a circa dieci milioni di dollari per esercizio, con provenienze largamente
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maggioritarie, ed equamente suddivise, da Italia e Cina, completate da qualche apporto statunitense. Resta da dire del notevole flusso d’importazione dei lavorati, segnatamente calcarei, che nel 2011 hanno espresso un valore pari a circa 38 milioni di dollari, con un prezzo medio di oltre 36 dollari per metro quadrato equivalente. Nella fattispecie, le maggiori provenienze hanno avuto riguardo a Cina, Turchia e India, seguite a distanza da Israele, ed infine dall’Italia, mentre non sono state apprezzabili le quantità in arrivo da altri Paesi africani, fatta eccezione per qualche partita di merce egiziana. La promozione lapidea del Sudafrica è affidata alla qualità del prodotto, comprensiva della predisposizione dei blocchi in misure da telaio ben riquadrate, ed alle iniziative degli importatori europei e cinesi. In effetti, le pietre di questo Paese sono sempre oggetto di attenzioni, sia pure relativamente elitarie, da parte dei mercati internazionali, e si propongono come materiali di nicchia, anche alla luce di impieghi alternativi che non sono subordinati alle escursioni tipiche di quelli in edilizia.
Taiwan Confermando alcuni primati extra-europei, tra cui assumono particolare significato quelli del massimo consumo unitario e della massima capacità segante pro-capite, Taiwan ha chiuso un 2011 particolarmente interessante avendo conseguito nuovi massimi nell’importazione di grezzi e nel consumo domestico. Ciò significa poter con-
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tare su strutture imprenditoriali propense ad investire, sulla permanente consistenza dell’edilizia, e naturalmente, su adeguate preferenze di progettisti e clienti finali. Il livello della produzione interna, che si giova di qualche buona risorsa calcarea, mantiene le posizioni storiche ma conserva un ruolo complementare, contribuendo al carico delle unità locali di trasformazione in misura non superiore ad un settimo. La predetta importazione, in larghissima maggioranza silicea, ha raggiunto un volume pari a 1,85 milioni di tonnellate, con il contributo determinante della Cina ed in misura più limitata, dell’India. Si può dire che Taiwan è diventata un grande satellite cinese per l’approvvigionamento del materiale grezzo nella stessa misura in cui Corea del Sud e Giappone lo sono diventati, ormai da tempo, per quanto riguarda il prodotto finito. Nella fattispecie, l’affermazione è ancora più comprensibile, dati i rapporti particolarmente stretti che intercorrono fra le due realtà cinesi. Gli acquisti di lavorati dall’estero privilegiano in modo ancora più netto le provenienze dalla Cina che hanno interessato circa nove decimi di una quantità totale pari a sei milioni di metri quadrati equivalenti, e quindi al 20 per cento del consumo. Del tutto marginali sono diventati i volumi del materiale finito approvvigionato in Italia e negli altri Paesi europei, il cui ruolo resta circoscritto a qualche fornitura di nicchia. L’esportazione del grezzo e dello stesso lavorato si ragguaglia a volumi e valori sostanzialmente frizionali. Il livello elevato della domanda domestica e la limitazione degli spazi per grandi investimenti innovativi
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
non consentono opportunità maggiori, senza dire che la competitività economica del manufatto cinese nei Paesi contigui rende problematico ogni sforzo promozionale sui mercati esteri. La forza trasformatrice dell’industria lapidea taiwanese alimenta un indotto importante nel campo delle tecnologie settoriali. Non a caso, i suoi produttori di macchine si distinguono per occupare posizioni di rilievo nelle forniture alla stessa Cina (che nel 2011 ha effettuato acquisti da Taiwan per 86 milioni di dollari), agli altri Paesi del sud-est asiatico ed agli Stati Uniti, in vivace concorrenza con l’impiantistica italiana e con quella giapponese. Si diceva del consumo, che con quasi 28 milioni di metri quadrati equivalenti è pervenuto al decimo posto nel mondo, e di quello pro-capite che con oltre 1200 metri per mille abitanti si colloca sul terzo gradino assoluto, dopo Belgio e Svizzera; e quel che più conta, ascrivendo un rapporto sestuplo nei confronti dell’impiego mondiale. Per un Paese dalle dimensioni limitate e tuttora ostaggio di strozzature extra-economiche, avere superato i consumi unitari dei vecchi leader europei quali Italia, Grecia e Spagna significa avere conseguito risultati che oltrepassano la sfera dell’interesse settoriale.
Turchia La crescita produttiva e distributiva della Turchia è proseguita senza soluzioni di continuità anche negli anni più difficili della congiuntura economica, superando con larghezza i dieci milioni di tonnellate nell’ambito
Carlo Montani
dell’estrazione e collocandosi al terzo posto della graduatoria mondiale, che diventa il primo in campo calcareo grazie al forte successo di marmo e travertino, dove la Turchia è leader anche per quanto concerne l’export grezzo. In effetti, nell’ultimo quinquennio la struttura delle spedizioni estere è cambiata radicalmente, con un forte progresso di blocchi e semilavorati, mentre il prodotto finito è cresciuto marginalmente a causa della crisi statunitense. Nel ragguaglio quadriennale, le spedizioni grezze, che nel 2011 hanno superato largamente i cinque milioni di tonnellate, evidenziano una crescita superiore all’80 per cento, mentre quelle del prodotto finito, che è pervenuto a 36 milioni di metri quadrati equivalenti, hanno guadagnato 11 punti e mezzo. L’aumento impetuoso della vendita di blocchi ha trovato una motivazione di assoluta prevalenza nella domanda cinese, mentre i lavorati, pur soffrendo della minore richiesta statunitense, hanno trovato valide alternative nell’area del Golfo. La quota meno ampia di valore aggiunto esportato non ha precluso una forte crescita dell’export anche sul piano valutario. Infatti, i proventi dell’esercizio sono stati pari a 1700 milioni di dollari, con una crescita di otto volte rispetto al 2001, mentre il valore medio si è incrementato di un solo punto percentuale all’anno: naturalmente, la causa principale di questo fenomeno va cercata nella modificazione del mix a svantaggio dei prodotti finiti. Il consumo interno, alla cui tenuta non risulta estranea la pressione dell’offerta locale relativa al collocamento dei materiali di seconda scelta inidonei all’export, è stato oggetto di
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una contrazione marginale ed ha conservato un’incidenza pro-capite nell’ordine dei 400 metri quadrati per mille abitanti, pari al doppio di quella mondiale. Del resto, un sistema produttivo che conta su 1750 aziende, 200 materiali tipici, tradizioni millenarie e riserve accertate ai massimi livelli del mondo non può permettersi scelte attendiste, ma deve onorare uno sviluppo che nell’ultimo quindicennio è stato contraddistinto da un tasso del 13,5 per cento in ragione annua. La congiuntura non ha influito apprezzabilmente neppure sulle importazioni, quasi minime rispetto alle esportazioni, ma sempre ragguardevoli in cifra assoluta, con particolare riguardo agli acquisti del granito, le cui disponibilità turche sono pressoché marginali. Resta il fatto che una parte non marginale delle capacità trasformatrici è rimasta inutilizzata e che gli investimenti innovativi vengono programmati soprattutto nella fase estrattiva, per logica preferenza strategica. Fra i punti di forza dell’aggregato lapideo trova spazio un’importante produzione di macchine da laboratorio, che peraltro coesiste con approvvigionamenti di qualità, a cominciare da quelli provenienti dall’Italia. Non a caso, sempre nel 2011, la Turchia è stata un cliente di prima fascia delle tecnologie italiane, collocandosi al secondo posto del loro export in volume, subito dopo l’India, ed al primo in valore. La forte modificazione distributiva a vantaggio del grezzo non ha influito negativamente sul momento promozionale: l’ultima edizione della fiera di Izmir, i cui parametri essenziali la pongono al terzo posto nel mondo, ha visto al proscenio 1160 espositori di 42 Paesi e 55 mila visitatori, ma si è qualificata ulteriormen-
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te come massimo punto d’incontro a livello nazionale, in un’ottica di efficace servizio a vantaggio di un attivo mercato interno.
USA Il mercato americano del prodotto lapideo finito è di fondamentale importanza nel consuntivo di settore. Ebbene, dopo la pur contenuta ripresa dell’anno precedente, che peraltro non aveva trovato supporto in quella dell’edilizia ma soltanto nelle accresciute preferenze della progettazione e della clientela, si era confidato che il 2011 potesse essere l’anno di una svolta positiva, ma questa speranza è andata delusa: l’attività costruttiva ha accusato un ulteriore regresso, sia pure contenuto, dimezzando il volume degli anni migliori, come è stato puntualizzato durante l’ultima Coverings di Orlando (Florida), e l’importazione di marmi e pietre lavorati, scesa a circa 51 milioni di metri quadrati equivalenti, ha fatto segnare un decremento del 12,6 per cento nei confronti del 2010, dando luogo al risultato peggiore degli ultimi otto anni. La crisi, in buona sostanza, è lungi dall’essere superata, anche se il consumo domestico, tornato ai livelli del 2003, è riuscito a contenere le perdite in misura notevolmente inferiore a quella dell’import grazie al buon momento della produzione domestica, in particolare di limestone, che consente di limitare l’incidenza dei trasporti e di puntare su prezzi medi competitivi. Del resto, il fenomeno non interessa soltanto gli Stati Uniti, essendosi esteso ad altri Paesi di massimo rilievo lapideo come la Cina, sia pure per
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
motivazioni strategiche di segno opposto. L’assunto è confermato dall’evoluzione dell’import di macchine settoriali, in netta controtendenza rispetto a quello lapideo: rispetto al 2010 si è avuta una crescita del 30,2 per cento, con le forniture italiane in seconda posizione dopo le cinesi. In altri termini, l’interesse per l’impiego lapideo rimane solido e convinto, ma deve coniugarsi con la pregiudiziale economica e l’obbligo di scelte al risparmio, reso più stringente, dopo la vicenda dei mutui “sub-prime” che continua a gravare in misura consistente sull’intero sistema Paese. Sono definitivamente superate, invece, le preoccupazioni che negli anni scorsi erano state indotte dall’infondata campagna circa presunti pericoli derivanti dalla presenza di radon nei lavorati di granito, tanto più che il settore è impegnato in modo consapevolmente convinto nelle azioni a favore della sostenibilità: un obiettivo perseguibile con forza, alla luce del carattere naturale di marmi e pietre. Gli acquisti di lavorati hanno preferito a più forte ragione i materiali provenienti da Paesi terzi, in grado di praticare offerte competitive. È il caso dell’import di marmo dalla Cina, di travertino dalla Turchia, di granito dal Brasile, e dei materiali canadesi, che possono giovarsi della contiguità territoriale: variabile di rilievo, quest’ultima, anche nel bilancio dell’export statunitense, in lieve attivo rispetto all’esercizio precedente. La congiuntura negativa è stata avvertita in modo accentuato nell’importazione di manufatti dai Paesi europei sviluppati, ed in primo luogo dall’Italia, che ha visto ridurre ulteriormente la sua quota di mercato, scesa al 6,2 per cento.
Carlo Montani
Un impegno reattivo importante e superiore alla media è stato esperito nel momento promozionale, grazie alle iniziative istituzionali del MIA ed alle fiere specializzate che hanno riconquistato il vecchio ruolo di punto distributivo accanto a quello di confronto e d’incontro. Ciò, sia in occasione della predetta
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Coverings, di sicuro richiamo anche alla luce del suo carattere intersettoriale, sia con la nuova manifestazione di Las Vegas (Nevada) i cui successi sono garantiti dallo sforzo anticiclico degli operatori, e naturalmente, dalle dimensioni continentali del mercato americano.
Leading Countries files 1994-2011
Australia With its big dimensions, Australia has a great potentiality for the productive development in the field of stones, but its consumption is relatively low: here is a significant example of the limits imposed by the demographic element. According to the most recent assessment, in fact, this big Country has only twenty millions inhabitants. The world economic crisis has marginally interested Australia, that reached the maximum level of use of stones exactly in 2011: an event shared by few Countries. Among the reason of this phenomenon we can find the strong increase in the importation of this material, above all of the finished product, while the exportation concerned only marble blocks. That’s why local structures for the manufacture are constantly reduced. China is the Country with the highest rate of purchase (two thirds of the elaborated product and an even higher rate of the
raw material, including saw cut slabs. The importation from other Countries has kept decreasing, in confirmation of the absolute leadership of Chinese exportation even in far markets like the Australian one. The building sector recorded an important increase compared to 2010, corresponding to about 15 percentage points, even if it is far from its all-time high reached in 2005. This caused positive consequences also in the use of marble and stones, reaching a ratio per capita of 400 squared meters to one thousand, two times the world average. Nevertheless, also the building sector is commensurate to the demographic dimensions of the Country, above all in the residential area. Obviously, the import of machines and technology is also limited and the year supplying of local marble carver in this context is about 30 millions. In this field, Italy holds a supremacy that corresponds to expeditions for more than 9 millions dollar in 2011, 1.7 per cent of Italian export in this
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sector. This represents a confirmation of the preference for quality, in a market that keeps being highly selective. As far as the export is concerned, the raw material is sent above all in China, in a one-to-one relationship based on the improvement of typical materials, in particular siliceous stone, that present unique chromatic patterns. The elaborated product, on the other hand, is sent mostly in New Zealand and other Countries rather close to Australia like Papua New Guinea, fourth after China and Thailand. To conclude, the Australian market is a reliable one, in which the promotion of the material is aimed at reaching a superior qualitative standard. This market has good prospective of further development even if with the limits imposed by the reduced dimension of its demand. The increase of the mining activity is linked to the external demand and, in the final analysis, to the Chinese options, also in the frame of the investments for the support of Australian materials.
Belgium Belgium holds the record of consumption per capita and the supremacy was confirmed in 2011, year in which it passed for the first time the amount of two meters for each inhabitant: a result that had never been reached at a world-wide level. Among the factors that contributed to this result we can recognize: Belgium’s maximum demographic rate at European level, the great value of some exclusive stones, the
XXIII Report World Marble and Stones 2012
ability to exploit them in factories, the advanced level of technological research and an old tradition of the advertising sector, above all in Wallonia. From this point of view, Belgium needs a particularly detailed assessment, mostly because in the Old Continent most of the times a marked decline was recorded. The sector of stones showed a good level of exportations and confirmed its sixth place in the European ranking of dispatch and its fourth place for the product supplying, just after France: it’s true that a part of purchases will be exported again, but we must keep in mind that this phenomenon concerns only a minor part of the incoming flow which was made up for four-fifth of materials from EU Countries. It must be added that Belgium sectoral economy is mature and the natural tendency points to the pursuing of an advanced profitability of investments. 2011 was characterized by a strong slowdown in the import of machines and implants, while the situation was different for consumer goods, but it didn’t prevent from the increasing of productivity of sawmills up to one million tons, with a growth of 18 per cent. For the inner consumption, the purchase of the elaborated product was, once again, crucial. In this frame, China confirmed its consolidated leadership, but also the exchanges among the Countries at the borders played an important role. The new record of Belgium in the use of stones, that is equal to 22 millions of squared meters, allowed to triple 1994’s rate and to double 2003’s, generating, in this way, a positive trend (encouraged by the fair in LiËge) and
Carlo Montani
showing that development policies can be planned also in mature economies. Belgium’s reduced dimensions allowed an effective process of exchange in both directions, something that is not very frequent, at least not with such a marked impact. This phenomenon is possible thanks to the use of ordinary material for external use: the so called simple elaborated products, coming mostly from Central Europe and the Scandinavian area. Belgium doesn’t aim to became the main protagonist of the market of stones, which is constantly and furiously growing, but it represents a reference model that should be analysed carefully for its ability to create a great combination of productive factors and to reach an impressive strategic advantage.
Brazil The productive and distributive enlargement of the sector of stones and marble in Brazil went on during 2011 thanks to the important contribution of the inner market with a view to the Football World Championship of 2014. In fact, the volume of exportation confirmed the great results of the previous year, but the rate didn’t increase because United States, the main purchaser of the finished product, haven’t resolved the problems that caused a stagnation in their import yet. The most interesting data coming from 2011 report for Brazil is the strong increase in the purchase of sectorial technologies, in particular the machines for the manufacturing of marble and stones which has almost doubled in one year, with a large
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predominance of product coming from Italy. That is an important element, that must be interpreted in the light of the industrial development of the sector, sparked by the inner demand of artifacts that has reached now the rate of 50 million of squared meters and by the permanent lack of home technology. A marginal increase in the purchase was recorded also in raw and elaborated materials, above all in chalky materials, with the aim of widen the range of possibilities of the local offer thanks to a diversification of the goods in accordance to the last tendencies. In the last analysis, the consumption of stones in Brazil has been fulfilled by imported materials up to 4%, meaning that in this field the possibilities of development are still wide. The most important progress made in the exportation of materials applies to raw siliceous materials, that reached the new maximum rate of 247 million dollars and to special elaborated products, in which the correspondent flow reached 652 million dollars, with an increasing of 12.3 and 3 per cent, while the slate recorder a drop of 12 millions. As far as finished products are concerned, 76.8 per cent of exported value interested the United States, followed by Canada and four Countries in Latin America: Mexico, Venezuela, Colombia and Argentina. The structure of Brazilian stone exportation doesn’t change: on one hand, we have important exportations of raw materials in Europe and China, on the other hand, we have elevated flows of purchase in the whole American continent. The average price of exported elaborated
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products has come to 46.30 dollars per squared meter and it represents an increasing, even though a restrained one, which gains a particular value being referred to the selling of a difficult market because of the economic crisis and the qualitative expectations of the American market. In the northern leading states of Espirito Santo and Minas Gerais, but also in the other states, the Institutions reserved particular attention to the stone sector, and the collaboration between public and private sector went on. In Vitoria e Cachoeiro, promotional events confirmed their traditional propulsive role, with particular attention to the inner market.
Canada The world recovery of the stone sector interested Canada in a remarkable way as far as its use is concerned, until the rate of 16 millions of squared meters, while the production is still stagnant. Canada preferred to develop the importation of artefacts, in order to fulfil the great majority of home use, as happened for other big Countries like South Korea and Japan. It must be bared in mind that for external use, above all as far as coating is concerned, in Canada the thickness is greater than the international average because it must face extreme environmental conditions. The United States, Canada traditional partner, haven’t taken any advantage from the important increase in the demand of elaborated products as it was largely satisfied by the new world protagonists,
XXIII Report World Marble and Stones 2012
with China and India in the first place and Italy in an outside position. Once again, a wide range of chromatic possibilities and a low price production played a key role. Canadian exclusive, in particular siliceous products, is well known and appreciated in the international market, but the exportation is limited and it is dropping in the field of raw materials. On the other hand, geographical and climate problems exercise a great influence on investment and the possibilities of development of local production. The exchange of technologies that occurred though the inner production dropped, managed to keep a positive tendency. The exportation has a reduced volume which has, however, doubled until reaching the rate of more than 5.7 million dollars. The importation, traditionally stronger, reached 62.7 millions with an increasing of more than five percentage points and the Italian rate is 26.1 per cent, lower only to that of United States. This contradiction with respect to the productive situation is only apparent and we can find several reasons for this. In 2011, in fact, the effects of the previous rebound could still be noticed, moreover, the Canadian operators keep paying great attention to the productive strategies and the plants replacement in the light of the amortization schedule. For a long time, the Canadian stone market has been considered just an appendage of the USA market. This idea, which is still valid because of the extremely long borders between the two Countries, is now being overcome, above all as far as the importation of elaborated products, which is the leading product, is concerned. In this area, in fact,
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the role of United States has reduced, with a share of just five points. This situation caused a modification of the average price of elaborated products that dropped to 23 dollar per squared meter, thanks to the crucial contribution of China, that represents almost one third of the total volume of the external supplying of artefacts. As a consequence, Canada started to participate in an active way in the process of democratization of the uses of stones, as well as in the process of an unprecedented increase of quantity exchanges.
China The Chinese supremacy in the stone market has strengthen further throughout 2011 thank to the inner and international demand and thanks to 24,000 companies, 6,000 quarries and several millions workers. In the field of marble and stones it wasn’t possible to detect the signs of overheating that characterize an economic system in which the increases, in the last years, were in double digit. The development of excavation, transformation and consumption have been higher than the increase of the exchange which was, however, extraordinary. The building trade that grew of ten points and the strong increase in the importation of technologies that almost doubled, confirming the interest of China for a quality stone policy testify this tendency. The exportation of elaborated products grew of eight points, with a rate which is four times the world average and the importation recorded an even better result. It is made up
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almost exclusively of raw materials, with an increase of 22.2 per cent that confirmed the health condition of saw mills and workshops in response to an inner demand which is rapidly recovering even though the per capita rate is traditionally low. The quickening demand of external materials, in particular marble and travertine, caused a cascade effect in the stone market of exporting Countries that must fulfil the growing demand of Chinese purchaser bearing in mind the quality and operating remarkable investment in their quarries. This is true for the supplying of raw chalky material from Turkey and Egypt, whose great majority of production is meant to be sent to China. This phenomenon concerned, even if to a lesser degree, other important producer like Iran, Spain and Italy. For siliceous products the tendency is the same, although it had a lower impact in quantity: surveys about the exportation of granite blocks from India, Brazil and also Finland, Norway and South Africa. Other mature economies recorded results of opposite sign because of the role of Chinese exportation, that showed positive rates in all the fields: first of all, in South Korea and Japan; then in the United States, Germany and other Western Countries thanks to differences in price that eliminate the relevant incidence of transport, remaining however overwhelming. China is in the leading position of all the significant hits of this sector, from production to consumption, with the only exception of the exportation of technologies, whose supremacy belongs to Italy. China considerable purchase of machines is
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addressed mostly to Japan, by virtue of their geographical closeness and the Japanese pressure of offer due to the local crisis and to Switzerland and United States. The Asiatic giant managed to achieve an exponential increase of the stone sector in the long term, overturning in an irreversible way the old principle according to which the situation of stones and marble is naturally stagnant, with reduced variations in both directions of the exchange. These great results represented also a propellant in the research and the investments, also in the promotional phase: it is not accident that in the international fairs, and even more in the local ones, the participation of China tends to stand out from the point of view of quality, causing a further increase.
South Korea The evolution of the stone sector in Korea strengthened the tendency occurring in the last two decades in the long term: a stagnation of the domestic production at a minimum level, an interchange of raw material which is as marginal as the production, and an expansion of the importation of elaborated products that reached 2.6 millions tons with a volume in the order of 48 million of squared meters for a traditional thickness of 2 centimetres: a new all time-high that corresponded to that of consumption, equal to 52 million meters. The economics of stone in Korea is based essentially on the importation of elaborated products, whose supplying comes almost exclusively from China: in 2011, the Chinese
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rate was 95.7 per cent of the total, with little exclusive supplying from Italy, Turkey, Indonesia and Vietnam. This change in the sector structure of a Country which is very important as far as the use of stone and marble is concerned, both in general and per capita, is essentially conclusive, at least in the short and medium term, because buying in China is too cheap thanks to its competitive prices. Throughout 2011, the Korean purchase of Chinese material adjusted at 14.30 dollar per squared meter, with a downturn of 12 points compared to the rate of the previous year. The supplying from Italy had an average price of 56 dollars: a difference that explains with no need of further analysis the reasons why the part of Korean market reserved to Italy has reduced until less than one point. The considerations to be made about Turkey, third supplying Country, are rather similar. Talking about the consumption, we can say that Korea supported a strong democratization of the uses of stones with the advert cost equal to zero. This can explain the total lack of interest of this Country towards advertising and it’s no accident that South Korea has given up for a long time going to the traditional busy Seoul Fair. Korea’s almost total dependency from Chinese supplying is similar to that of Japan, while its supremacy is not that evident in other international markets, even though they can boast increasing market rates. In this case, the geographical closeness is an element of great importance, especially in areas like the stone sector that are influenced by the incidence of transports. A correlated context, that feels the effects
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of that situation in a direct way is that of technology, in which the Korean production improved exportation as a way to avoid the stagnation of the internal market. In 2011, Korean plant designers managed to sell their products abroad for a value equal to 56.2 million dollars, instead of 60 million like the previous year, above all to Chinese customers and, at a very great distance, to American ones. The strategic importance of purchase, concerning above all small laboratory machineries for finishing touches is clearly inferior, with an Italian rate equal to a few percentage points.
Finland The consumption of stone recorded in Finland in 2011 was the lowest of the last five years, but the national production is increasing thanks to the great development of the demand of raw granite coming from the Chinese market in the first place. The exportation of blocks reached a new record of more than 400 thousand tons and an increase of 34 per cent as regards to the previous year and that is due exactly to China, that manages to absorb three quarters of the Finnish exportation. The production in the quarries is not influenced by high latitudes, a part from the physiological interruption of work due to the weather, which has been reduced to the minimum level thanks to technical development and machinery, above all in the areas with the oldest tradition in this field like Balmoral, Taivassalo and Baltic Brown, in the south-east region of Finland.
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With the exception of raw granite, the other exchanges in general recorded a dropping that had a low influence in the balance of the Country, based in great majority on the selling of siliceous blocks. The strong reduction in the importation of elaborated products must be underlined, as well as the lower reduction of exportation, reduced thanks to the soapstone that contributes with a remarkable rate of added value. As happened for other Countries with a strong tradition in stone and marble, Finland became one of China supplier with a big rate of product, while other markets, such as the European one, were basically neglected, with the only exception of Italy and Poland. The success of exportation in China is due to the growing interest for a quality product with reduced prices and, at the same time, to the competitive train transport through the Siberian railway. Today, Finland is the first European supplier of raw granite to China, even though the volume of its exportation is still very far from that of the world main manufacturer: India and Brazil. With these conditions it’s almost natural that the interest towards adverts has gradually faded, making the fair of Turkey useless and reducing the presence of Finland in international fairs of reference to the institutional context, above all in Italy and Germany. Even the importation of technologies, anyway, follows the fate of a productive structure of laboratory that is made to fulfil little orders and to plan only the schedule of substitute investment. It’s no accident that in 2011 the purchase of machines and plants remained around the
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minimum level of the last years, while the purchase of consumer goods corresponded to 0.8 per cent of the European total. It’s important to stress that Finland is a small Country from the point of view of demography, with a population of little more than five million people. That means that, despite the crisis of the last few years, the internal consume remains around half squared meter per capita each year, which is equal to three times the world average and half the use of Mediterranean Countries with a strong stone tradition: considering the current situation that is not positive, it is a good result.
France The use of stones in France is stable around 30 million of squared meters per year and it hasn’t experimented important contractions as regard to the maximum of 2006. This is due to a good level of production made in the perspective of high quality, to the increase of importation of raw material that overcame 350 thousand tons, and to the confirmation of the quantity of imported elaborated material, equal to almost 18 million of squared meter. We are talking about figures that represent a great Country, with a building sector that is improving every year, even though it cannot compete to the main European rivals: the French per capita consumption is stable around 500 meters each thousand inhabitants, which is half the Italian and Belgium ones. The increase in the production and purchase of raw materials had no effects in the amount
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of sawmill products because the exportation of blocks and saw cut slabs has strongly increased as well. It has doubled during 2011 reaching more than 200 thousand tons, but the internal production of elaborated products showed to be able to balance the volume of imported goods. In this context, the export power of China is not outstanding like in many other Countries: among the artefacts purchased by France, we can notice 230 tons of slate supplied by Spain and a remarkable volume of elaborated products coming from Italy and Portugal. The minor incidence of China in the importation of stone products is a confirmation that the choices of the French stone market maintain an elite flavor that is underlined by the high average value per product, characterizing both directions of the exchange. As far as the technical supply is concerned, it must be stressed that the exportation is around an all-time low amount, while the importation, equal to 50 thousand tons, recorded an increase of more than two fifth of the volume of products purchased in 2010. The Italian contribution to this flow, equal to 15 per cent, was important but not crucial. Anyway, the increase in the purchase of technologies demonstrates a prudent tendency towards investments that so far has managed to survive despite the difficult situation of the French economy. The interest of France towards advertising in the stone sector is always significant. Nevertheless, the Country lacks a big fair of reference maybe because it seems less necessary than in other Countries because of the presence of a relevant inter-sector event
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like the Batimat in Paris. Following a solid tradition, it is preferred to work on different initiatives like sculpture symposiums, the opening of laboratories to the public, and the solicitation of attention from the political class on the part of professional categories. Also the attention reserved to training, in which France keeps outstanding, is part of the same frame. In the long term, the sector reports show limited variations for all the parameters. As we are talking about an extremely mature economy, this should not be considered a negative element. On the contrary, this is the sign of a sure correspondence between demand and offer, that is based on solid basis also from the cultural point of view, on preferences for the design and on a wide distribution of products throughout the whole territory.
Germany Germany got back its leading role in the stone sector in Europe in 2011, a year that ended with positive results in all the essential fields: production, exchange, consumption. The best results were attained in the importation, that recorded some progress from the point of view of quantity equal to 54 per cent in raw material and 29.2 per cent in elaborated products. The absolute figure was close to two million tons, about 36 million of squared meters. They basically correspond to the total volume of domestic use, net of mining production and significant exportation. Germany today is far from its all-time high
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rate reached in 1998, when the consumption got to more than 45 million of squared meters, but the worst moment of the economic crisis seems to be behind. Today, its supremacy in the importation of elaborated products in Europe is beyond argument, and also in the exportation, Germany plays a key role, preceded only by Italy, Spain and Portugal. Talking about imported elaborated products, we must stress that 37.5 per cent of the total volume comes from China, with more than 15 million of squared meters, employed above all for burial purposes. The importation of simple products from Portugal and high value artefacts from Italy recorded respectable rates, slightly increasing from the previous year. On the contrary, the importation from India, even though it keeps a significant volume, has a complementary character. This good period for the sector is also reflected in the positive situation of the markets of machinery and plants for the manufacture of stone, with good progress of exportation (which is, anyway, far from the Italian supremacy, matchless in Europe) as well as importation, exceeded only by Britain. Even more positive was the result in the exchange of goods, where Germany is a leader within the Old Continent, with a total turnover of 500 millions Euro. This has not prevented from reaching the supremacy also in the importation of consumer goods, once again with a remarkable role of China. To sum up, the central Europe market in which Germany has a key role, still has a fundamental strategic importance for the stone sector of traditional Mediterranean suppliers, among which Spain gains a great
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importance for the selling of elaborated slate. This situation disregards the impact of a dynamic promotion that has in the biennial fair of Nuremberg the most important moment, even though the numbers of the event, talking about participants and visitors, are basically stable. The 2011 report shows that Germany can be confident about the evolution of the current economic crisis, even though its relationship of dependence from China is increasing. The confidence comes from the progress of ten percentage points in the importation of special elaborated products (cod. 68.02). From this point of view, German perspective in the medium and long term seem similar to those of other mature economies such as the Japanese and the South Korean ones. In these Countries, the stone consumption is granted almost completely by the Chinese material, sometimes with a strong increase in the global and singular consumption.
Japan The critical economic situation in Japan that has characterized the stone sector for some years now, expressed al so in 2011 in a further decline of the most important parameters. In the domestic mining production, new minimum levels were reached and the same thing happened in the manufacturing activity. The difficult situation of the building sector was of no help, but the decisive factor is always that purchasing abroad is far less expensive, above all in China. The supplying of elaborated products reduced to half of that of 2006, the year of
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the maximum expansion of importation and went down to 16 millions of squared meters, equal to three quarters of consumption. The Chinese rate, that corresponds to 96.2 per cent of purchased volume, confirms the role of the Japanese market as that of a marginal shop at disposal of the new world leader. The average price in this case suffered a decline in 2011, but is still three quarters higher than 2004 minimum. The rival products, above all those imported from India and Italy, kept a niche dimension and cannot be considered a reliable alternative to the Chinese ones, that have a total supremacy in the market. The internal consumption, in the order of 20 million of squared meters, corresponds to a dropping trend similar to that of importation. The progressive distance from the maximum rates is an extremely relevant phenomenon, above all if you think that a great part of stone employment, more than the world average, is dedicated to funeral activities, a context in which the demand is less flexible. In other words, the stone consumption in the building sector in Japan is characterized by a more marked downturn compared to that regarding the building industry. Among the causes of this trend, we can find the suspension of the traditional promoting activity, in particular the stone fair in Tokyo. With regard to technology, the stagnation of internal demand pushed the Japanese exportation towards the maximum rates, reaching an increasing of 18.6 per cent compared to 2010. The importation reduced to 17 million dollars, equal to five per cent of selling abroad, suffering a 21.7 per cent dropping that has not damaged the purchase from Italy.
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At a world level of stone sector, the case of Japan is in a counter-trend position compared to the common development in which the most remarkable exceptions concern Europe. This means that inside the Japanese system there are some recessionary factors and that they are able to influence in a strong way the economy of the Country, despite the strong tendency to expansion that characterizes some adjacent countries like China and other. In the past century, Japan played a role of protagonist in the interchange within the stone sector, starting with a wide importation of raw material of great quality. Today, it seems to have irreversibly lost its supremacy, even if it keeps expressing remarkable potentialities, linked to the recovery of its economy. Anyway, this turn down will mean further success for the Chinese product, even it’s impossible to establish when exactly.
Greece The serious crisis that interested the western economy, hit in a particularly strong way the Hellenic economy, crushed by a very high public debt and by a strategic risk quite as serious. In this conditions the stone sector, that was already interested by several problems like the environmental condition and a close rival like Turkey that is rapidly expanding, recorded negative consequences that had a strong impact. The Country was, however, able to react thanks to some exclusive internationally renowned products, to the de-localization to
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some adjoining Countries like Albania and Macedonia and the key role of a millenary tradition in this field. The most evident downturn were recorded in the importation, with a strong decline in the purchase of raw granite whose internal production is never sufficient, and an even stronger decline in the supplying of elaborated products, that halved within a year. The exportation of marble blocks, on the contrary, found in the Chinese demand a security valve, with an increase of about 15 points and three quarters of the volume of the outcoming flow reserved to China. Also the selling of elaborated product in foreign markets had good results, with more than six million of squared meters and particularly significant positions in the Middle East markets, even though some obvious sacrifice in terms of average price. Paradoxically, the economic crisis seems to have been good for the exportation of stones in Greece, causing a sort of alternative advertising for free, while the traditional fair of Thessaloniki experienced a further resize to domestic dimensions. The effects of the down turn were felt also in the field of technologies, whose 70% of importation dropped compared to the previous year. The supplying of consumer products reduced of almost two fifth, and the internal production was able to compensate it just partially. This situation had some proportional effects also in the consumption that was penalized by the stagnation in the building sector and in the quarry production and, at the same time, by the decline in the importation and the pressure of the demand concerning the exportation. In Continental Europe and
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in the United States, it had no positive consequences, where the recovery of the demand was very slow and felt the effects of a strong extra-European rivalry: the best opportunity stayed in the Gulf area, to the benefit of the local purchasers who could gain from the downturn of Hellenic rates. It must be underlined that the internal market got to a new all-time low: with less than eight million of squared meters used in 2011, the old record of 2007, became farer, recording a consolidated decline of more than 50%. Among the factors that were not good for the national economic situation in this field, we must take into consideration the investments made in the Balkan and Aegean area, for example some quarries in Bulgaria and Turkey. Here, they could surely find some interesting reserves of material technologically and chromatically suitable, more competitive prices and easier working conditions.
India The world recovery of the stone sector that only partially concerned India in 2010, had more positive effects on its economy during 2011, a year that ended with a significant increase (sometimes with new records) in the production, interchange and internal consumption. This last element, in particular, almost reached 95 million of squared meters with an increase of 8 points compared to the previous year. The growth in production joined the increase in the importation of raw material, not far
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from half million tons. This amount is quite small compared to the domestic mining ma it’s relevant in a Country with an important stone tradition, above all because the main rate refers to chalky materials used for local manufacture. The exportation of blocks and saw cut slabs, still 10% lower than 2008 record, recovered 3.8 per cent as regard to 2010, while the expedition of elaborated products reached the new record of about 1.2 million tons, equal to 22 million of squared meters (even though with high thickness) and a marginal growth of 4%. Variations in the short term aren’t the only indicator: India confirmed to be a true world power in the sector, overcome only by China. The productive volume is five times that of 1994 and it’s proportional to that of the internal consumption, showing extraordinary growing potentialities as in the ranking of per-capita consumption in the last positions. The exportation is still predominant in the domestic market, both from the value and volume point of view, with some cases also abroad with privilege for China (50.7% of Indian turnover for raw material and 15.4% of artefacts). Talking about Europe, India sold their products above all to Germany, United Kingdom and France, that some years ago was protagonist of an anti-dumping action towards India which had no consequences. The average prices of exportation, in particular that of elaborated products, are higher than the rates of the majority of emerging Countries, despite the traditional competitiveness of costs, above all for labour costs.
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The Indian interest in advertising is demonstrated by the expansion of its fairs (that of Bangalore confirmed as a world excellence) and, at the same time, by its presence in the Western ones. The situation of the stone sector in India found a confirmation in the increase of the production of machinery and technical supply, as well as in the strong increase in the importation of technologies, that passed from 56 million dollars in 2010 to 78.7 million dollars in 2011, an increase of two fifths. In this context, the great trend of purchase from Italy must be underlined. According to the Indian reports, the Italian purchase increased until 31 million dollars, with a market rate that shifted from 21.6 to 39.9 per cent: a great evidence of quality above all in the light of the rapid development of rival countries, the Asiatic ones in particular.
Italy The difficult situation of the Italian stone sector, that persisted also in 2011, caused a limited dropping in the production, quantitative exportation and consumption that became more consistent in the long term, in particular with regard to the exportation abroad of the elaborated products. The only element that recorded an opposite trend was the importation of elaborated products: a phenomenon that is common to other Countries with a strong tradition in this field and that influences the industrial management and the commercial sphere. The internal market, penalized by a negative building activity, by uncertain predictions and
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by a lot of problems in the field of environment, was not able to erase the negative effects of the situation of exportation, despite the consolidated tradition and high per capita consumption. The Italian consumption rate, preceded only by Belgium and Switzerland, went back to the fifth place of the world ranking, after Taiwan and South Korea. The Italian per capita consumption, however, is still five times as regards to the world rate. The effect of Chinese exportation can be seen also in the domestic context: in 2011, one third of Italian purchase of elaborated products came exactly from China, confirming a phenomenon already notice some time ago not only in Europe and that cannot be eliminated easily because of the liberal philosophy of World Trade Organisation. That’s why the world of production underlines the opportunity to face the other Countries by means of quality products and the specialization of niche artefacts. This is an aim difficult to reach, as the Italian technology, generally speaking, is already of a very high level and big volume orders need different strategies on a product level. One of Italy strong point is its quantitative and qualitative supremacy in the production of machines and industrial plants for the manufacturing of stones and marble. 2011 was characterized by a further recovery of the exportation in terms of value and importance, despite the low receptive ability of the internal market. Also the sector of capital goods was in a positive situation and that’s a confirmation of the good moment our national technologies are living. Among the propulsive factors, we can quote a great attention towards research
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and advertising, thanks to consolidated events above all the fair in Verona, that is characterized every year by a record in the number of visits. Another important factor is a widespread presence through the whole territory, not only in the leading areas like Tuscany and Veneto, but also Verona, Massa Carrara and Lucca. This aspect means a lot in terms of width of the distributive range and, so, of domestic consumption. At the moment, the Italian situation can be defined ëbipolar’. On one hand, the stone sector feels the effect of impetuous competitors and finds it difficult to keep up with the more mature economies also within Europe. The reasons of this phenomenon must be searched in the economic crisis, in problems linked to the environment and money, the difficult professional turnover, bureaucracy. On the other hand, the Italian consumption seems to follow a positive trend even though it is influenced by the instability of the stone sector and by the necessity of starting a process of internationalization that requires financial power, empowerment of research, suitable dimensions and some adequate institutional supports.
Poland The development of the stone sector was slower in Europe than in the rest of the world, with the exception of Poland, whose internal consumption increased of ten times thanks to a quite significant development of domestic production but, above all, of importation that was pushed by the building activity. Poland’s entry in the EU and the
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financial opportunities that derived from it concurred to this trend. The economic crisis hit Poland too, with a loss 2009 financial year, but in the following two years, the Country experienced an important recovery, confirming a strong tendency to the importation of raw siliceous material for the local sawmills. Also the purchase of machines and industrial plants, at the fifth place in the European ranking, show its ability of investment that is higher than that of other European Countries. The exportation, on the contrary, is living a negative trend: after the 90’s great euphoria, linked to the big demand of the German market, the ascending phase seems to be finished, above all in the context of elaborated products (including those with a low added value, that have been the main component of the polish exportation for years). The pressure of the internal demand doesn’t seem to stop and it is a confirmation of the importance of the domestic market in the evaluation of operators. A factor that represents a determinant contribution to this phenomenon and gives the Polish market a peculiar character is its funeral tradition, that is linked to a very strong religious feeling and to the use of very thick marble slabs. It must be added that the advertising activity in Poland found very useful occasions in the fair of Wroclaw and Poznan, events in which the Polish stone sector found the opportunity to gain visibility and do comparisons with other Countries. It is worth remembering that these events played a historically important role in the purchase of used technologies: a habit that has been almost completely destroyed by the entry in Europe,
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but that had been very useful when Poland, like some other Eastern Countries had to conciliate its will of development and the economic problems. In 2011 Poland was at the fifth place in the ranking of exportation and importation of capital goods used in the productive management of the sector. It reached 50 million Euro in the first case and more than 44 in the second case. That means that Poland improved also from the point of view of the production of diamond cut tools and that also the exportation abroad is a possibility. At the same time, however, Poland chooses its importation in a selective way, with a supplying from China equal to 10.5 million Euro (in the European market, China recorded better rates only in Germany, Italy and The Netherlands). From the stability of the Polish trend, we may assume that the changes occurring could be irreversible, and that was confirmed by the joining to the UN (2000) and EU (2004). In Poland important opportunities could be found thanks to bigger demographic dimensions and to a strong cultural tradition in which the use of stone is very rooted.
Portugal The Portuguese stone industry ended 2011 with essentially stable conditions as regards to the exchange, thanks to an increase of 5.7 per cent in the exportation of raw material and a decline in that of the elaborated product equal to only one percentage point. It means that Portugal gained the third position in the European ranking of exportation, after Italy
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and Spain. Importation held steady too with limited rates, above all as far as artefacts are concerned. Portugal positive situation is due to an average price that is always lower than that of other Countries and to the important presence of simple elaborated products among the exported material: within this category, the Portuguese supplying abroad confirmed the Country as a leader of the sector. On the other hand, the Portuguese rate of high added value elaborated products (cod. 68.02) was once again the lowest among the main European exporting Countries, with less than 28 Euro for each squared meter, against 45 for Italy and 34 for Spain. Saudi Arabia, that traditionally pays a great attention in the choice of the products to purchase in terms of quality, confirmed as the first buyer. The exportation of raw material, on the contrary, was mainly directed to China, following a rule that is by now consolidated: wherever there are attractive products from the point of view of technology or quality, China is ready to buy them to feed its sawmills and to offer then the elaborated product on the market to a lower price than that of the Country of origin, even when the difference in price is limited as in the case of Portugal. The second relevant partner, above all as regards to the exchange of raw siliceous material, is Spain that can provide a distributive osmosis in both directions, being Portugal only adjacent Country. The internal market showed some problems, lost ten points and the distance with 2005 maximum rate became bigger and bigger
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(-20%). Considering the economic crisis and the per capita consumption equal to almost one squared meter per person, the situation can be considered positive, especially when compared to that of the Old Continent. The impact of the economic crisis was somehow limited by the collaboration of Institutions, both in the field of facilities (the leading area in this case in the region of Alentejo, also for the policy of quarry and manufacturing discards) and in that of advertising. In the context of technology, Portugal ability to export want back to a marginal rate after 2007 and 2008 good results. The importation recorded a reduced inclination to invest and the minimum volume rate was reached in 2011: a phenomenon that occurred also in other European Countries and that underlines clearly a common difficulty to pursue such competitive goals. These considerations are valid also for instrumental good. In this context, Portugal is dependent on foreign Countries and in particular on Spain because of the limitation of internal productive structures.
Russia The strong increase of the stone sector in the Russian federation during 2010, that brought the inland consumption and import to its historical peak, has been confirmed during 2011, scoring all previous results and in some cases improving them. That concerns especially the importation of both raw materials and finished goods, for an amount of 500000 tons, which cover quite the half of the inland consumption.
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The stone consumption has been more remarkable because it has been scored nevertheless a considerable drop in the building sector, whose outcome in 2010 nearly reached the old historical peak. The supply of raw materials concerned exclusively granite, that satisfies the traditional Russian preferences because of climatic reasons, coming from Ukraine, Finland and Kazakhstan (as well as Turkey, even if it’s not a leading country in the siliceous sector). In fact the federal interchange is increasing, above all with the ex-soviet countries, as a substitution of the former inner market. The structure of the importation is different, Ukraine covers the second place after China and it’s followed in quantity by India, Turkey and Italy. Remarkable is the importation of machines used to work stone. In this sector China holds the leadership in terms of quantity, followed by Italy, which holds the record in terms of value, scoring 26,7 millions of dollars of turnover in the final balance of 2011. In this way Russia holds the ninth place in the global ranking of purchaser of Italian technology, with an middle price considerably above average as a guarantee of a quality demand. The inland production keeps good standards in terms of quantity, but it’s not able to supply the export market, because it’s addressed to the inner market. The little exportation saw the neighbour countries, especially Ukraine as bigger purchasers. With regards to the pro capita consumption, it stops on particularly low levels. Among the bigger Countries active in the stone market, only India shows a lower pro capita consumption than Russia. That’s because of
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several reasons, starting from the absence of a sectorial tradition in most of the federal Asian Republics. It even highlights the need of a wide ranging promotion that found a useful support during the sectorial exhibition in Moscow The stone sector sees in the Russian Federation strong possibilities of development in the whole country, even if nowadays the leading districts remain the European ones starting from the south Karelia and the Urals. After all the districts in Siberia that can as well count on strong traditions have not to be neglected. There are still financial crunches, which concern investments and the propensity of the production system to a policy of development of the heavy industry, recovering a spread awareness of the value of the stone sector.
Spain The crucial conditions of the economic situation that Spain faced during 2011, showed strong repercussions on the stone market, despite its suitability to face recession phases. On the other hand the Spanish stagnation comes above all from construction and from the surplus of new buildings that caused a drop in building activity, therefore in the stone use. This sector lost about 6,5 millions of squared meters equivalent, the 16 per cent of the previews value and the 37 per cent of the historical peak of 2004. The quarry production recorded a more restrained decrease thanks to the growth of the export of raw materials, that came to 1,6 millions of tons, with an increase of 13,9 per
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cent especially due to the Chinese purchases. In the single sector of chalky materials the export to China scored 900 thousand tons, with a specific incidence of 67 per cent. On the other hand, the import of raw materials decreased of 27 per cent, as a symptom of the difficulties of the transformation industry. Concerning the sales of finished goods, the inner market suffered more than the exportation, which was able to maintain the previous quantities. Thanks to the traditional world leadership in the production of slate manufactures that recorded 10 millions of squared meters equivalent. The difficulties of the sector are confirmed by the trend of technologies which importation decreases at the historical minimum of the last 15 years, with a drop of 20 points in comparison to 2008 and of 77 points in comparison to 2008. That makes understand that the local industry tends to postpone even the substitution investments. This choice, in case of several repetition could cause a worsening of the competitiveness. The exportation of machines and plants concerning scored a decrease of 13,6 per cent (little less than 100 thousand quintals) in comparison to 2010, year that meant the new historical peak. On the other hand even manufactures didn’t emerge but this sector was able to understand the importance of the exportation of stone finished goods, preserving high quality and their link to the consumption materials. The Spanish stone industry perfectly understood the difficulties of the economic situation, adopting suitable actions especially concerning the promotional side by attending international expositions instead of the
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national ones. This, providing to the foreign purchasers and designer an information service and a travelling documentation without claiming to work by remittance from home. Furthermore exist several example of Spanish companies which decided to adopt wideranging strategies to challenge the economic situation, in the investments for quality, from quarry to laboratories and installation, paying attention to the exclusive of materials, productive processes and manufactures.
South Africa The south African stone policy could be defined as a conservative one, with an high quality production especially of granite, mostly addressed to the exportation that maintained a stable trend during the last three years. This quantity matches the inland consumption that fluctuated between 5 million of squared meters equivalent, in a ratio of 100 meters for thousand inhabitant, the half of the world consumption. The major flow of shipping concerns the sales of raw materials in Italy, that in 2011 scored 100 thousand tons getting through the others important partners: in order Belgium, China and Poland. The third position of the Chinese import is surprising, unlike what happens in the other leading countries, where China covers the top position. In fact the chromatic structure of the south African production is able to direct the export exchange to selective uses, starting from the monuments. Interesting opportunities of exportation in new Countries
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such as Croatia stood out in the last period. South Africa has a kind of scheduled application of quotas of the extraction and sale that has to face the trade-union factors and transport problems; this translates itself into an increasing trend of the average prices: from 238 dollars a squared meter in 2001 to 470 dollars in 2009, from 483 dollars in 2010 to 521 of the last fiscal year, with an yearly average 12 per cent revaluation rate. The global crisis did not affect the quotation of south African granite consolidating the traditional strategies: planning of fix quantities and quality guarantee, in order to satisfy the clients without damaging the administrative balances. Despite several obstacles, the export of siliceous finished goods (and in a second place slate one) is noteworthy. Both products see the same purchasers of raw materials in top positions, even in a different order: in first position there are the Belgian purchasers followed by the Italian and by the Polish ones. This fact highlights that South Africa invests not only in quarry plants but also in transformation structures that in the last two years saw supplies equal to ten millions dollars a year, coming especially from Italy and China, with some relations even with the USA. To be pointed out is the flow of importation of finished goods, especially chalky ones, that in 2011 recorded a value of 38 million dollars, with an average price of about 38 dollars a squared meter equivalent. In the matter in question China, Turkey and India, followed than by Israel and Italy, at last places, are the most important sources, whereas the stocks from African countries
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are not appreciable, except for some stocks from Egypt. The promotion of the stone sector in South Africa underlines the quality of goods, including the preparation of well squared frame blocks, and the efforts of the European and Chinese importers. As a matter of fact the stones coming from South Africa attract the attention, mostly elitist’s attentions, of the international markets, proposing themselves as specialized goods suitable for alternatives usages, different from the typical usage.
Taiwan Beside the European supremacy, especially in unit consumption pro capita and top pro capita sawing capacity, Taiwan during 2011 was able to reach new peak in importation of raw materials and in inland consumption. This means that Taiwan can count on business structures inclined towards the investment on standing building and on the preferences of designers and final consumer. The inner production level, that can count on some good chalky resources, holds historical positions but maintains a complementary role contributing to the transformation local unit charge as much as not greater than a seventh of the total. The above mentioned importation, mainly of siliceous materials, came up to a volume of 1,85 million tons, with the important contribution of China and India, in a more restricted quantity. It can be said that Taiwan became a Chinese satellite for what concerns the supply of raw material, as well as South Korea and Japan
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did in the matter of finished goods. In the case in point, this will become clearer if we think about the tight relationships between the two Chinese’s realities. The importations of manufactures sees decidedly China as favourite country, which amount to the nine tenth of a total of six millions of squared meters equivalent , the 20 per cent of the consumption, while the importation from Italy and other European countries became marginal, delimited to some niche supply. The exportation of raw material and finished ones gets to frictional values and volumes. The high level of inland demand and the limited spaces for innovative investments do not provide better opportunities. On the other hand the competitive Chinese manufactures on the neighbour markets makes every afford in promotion on the foreign markets problematic. The stone transformation industry in Taiwan raises the induced consumption in sectorial fields. As a matter of fact the machine producers occupy leading position in provisions to China itself (in 2011 China purchased machines from Taiwan for 86 million dollars), to the other countries of South East of Asia and to the USA, in an open competition with the Italian and Japanese plant sector. With regards to the consumption Taiwan hold the tenth place in the world with about 28 millions of squared meters equivalent, and the third place, after Belgium and Switzerland, for what concerns the pro capita consumption with more than 1200 square meters every thousand inhabitant. Despite its limited dimensions and its extra-
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economic problems, this country was able to overcome the unit consumption of several European countries such as Italy, Greece and Spain, achieving results that go beyond the sectorial sphere of interest.
Turkey The productive and distribution growth of Turkey carried on without an on-going solution even during the hard years of the economic situation, going through ten millions of tons for what concerns the extraction, placing itself at the third place of the global ranking. This means the first place in the extraction of chalky materials, thanks to the success of travertine and marble, for which Turkey became the leader in the exportation of raw material. As a matter of fact the structure of the export radically changed in the last five years, with a strong growth of blocks semi-finished goods, while the finished ones saw a marginal growth due to the United States economic crisis. In the four year report the shipping of raw materials, that exceeded in 2011 five millions of tons, show a growth of more than 80 per cent, while the finished ones achieved 36 millions of squared meters equivalent gaining 11, 5 points. The great increase in the sale of blocks found its reason in the Chinese demand, whereas the finished stones that suffer from the lack of US demand, found a valid alternative in the Gulf area. The less wide amount of surplus exported value did not prevent a strong growth of the export even at an economic level. As a matter
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of fact the proceeds of the exercise were equal to 1700 million tons, growing eight times more in comparison to 2001, while the average value increased only of 1 percentage point per year. The main reason is to be found in the change of mix in finished products disadvantage. The inland consumption, to which contributes the pressure of the local offer of the second choice materials non-suitable for the exportation, saw a marginal contraction with a pro capita bearing of 400 square meters a 1000 inhabitants, twice the world consumption. Furthermore a production system that can count on 1750 companies, 200 typical materials, a thousand-years tradition and world widest sources cannot afford approximate choice, but has to honour a develop that in the last fifteen years was able to increase of 13,5 per cent per year. The situation did not influence the importations. These are lower than the exportation, but even notable for their absolute value, in particularly for what concerns granite that’s not easily available in Turkey. On the other hand a non-marginal part of the transforming abilities remains unused, and that most of the innovative investments concerns the extraction phase, due to reasons of strategic preferences. An important production of laboratory machines finds a relevant place among the pillars of the stone district, and it’s able to coexist with high quality supplies, for example the Italians one. Turkey was in fact one of the best buyers of the Italian technology during 2011, placing itself at the second place, right after India, for what concerns the quantity, and at the first place in regard to the value.
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The strong distributional change to raw materials benefit did not worsen the promotional juncture. The last edition of the Izmir exhibition, third at the global ranking, saw 1160 exhibitors, 42 countries and 55 thousand visitors, classifying itself as the top national summit for this sector playing an incisive role for the inland market.
United Kingdom The present circumstances of the English stone market are going to consolidate itself under the limit of 20 million of squared meters. Even if it represent a new peak in the importation of raw materials, especially of siliceous ones. On the contrary the purchase of foreign finished goods decreased of the 9,3 per cent in comparison to the previous year, becoming even lower in comparison to the maximum peak of 2006. Even if the English economy seems to be ripe, the new trend seems to follow a logic of transformation, according to the export of raw materials that tripled only in one year, maintaining itself contained in an absolute rate. The English market has a relatively weak stone tradition due to the low pro capita consumption. Despite the relatively importance of funerary sector, the stone used in building has to face the concurrence of others materials with a longer tradition of usage. In this sense the fact that the use faced a regression, can be considered as the natural consequence of the nowadays residential market.
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The purchases structure favours the provenances from China and India together with Turkey in the finished goods field on the contrary the arrivals from European Union countries are decreasing except Spain concerning the finished slate where the English demand is prioritary. The decrease of the Italian export of manufactures in the UK is to be remarked; nowadays it covers only 5 per cent of the total consumption amount supplied from abroad. Among the categories that suffered the changes of preferences and trends, white marbles in the funerary sector as well as in the building sector covers now a background role in comparison to the covered one by granite. For what concerns technologies the stagnation of the stone sector in the UK is confirmed by the decreasing importation of machines, which amount scored 35,3 million of dollars, 15 points less than in 2010. The exportation of the Italian plants shows an opposing trend, scoring 11, 3 million of dollars (31,9 per cent), 5,8 points more than in the previous year. This is not the only case that, together with other leading countries like India, establishes a great recover of the international appreciation for a performance and security’s quality. In short, the UK’s market is now facing a stand-by situation. Despite its several abilities, it’s not yet inclined to develop its promotional investments forecasting a sectorial profitability far from the one of ripe economies. Nevertheless the technological growth shows that the entrepreneurial moment is now facing the economic prospects available for the stone sector, laying down the basis for a stronger expansion, where
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the exportation of manufactures plays an important role in terms of quality.
USA The US end-product stone market covers an extreme important role for the survey of this sector. Despite the restrained recovery of 2010, that was supported by the change of preferences of designers and costumers (not by the increase of the building sector), 2011 was meant to be the turning point. This expectation has not been met and the building sector faced a further recession, halving the volume of the best years, as pointed out during last Coverings in Orlando (Florida). The importation of marble and processed stone consequently dropped to 51 million of square meters, marking a decrease of 12,6 per cent in comparison to 2010, the worst outcome of last eight years. The crisis is far to be cleared even if the inland consumption got back to 2003’s level and was able to keep the losses down in comparison to the import losses. This was possible thanks to the inner production, especially of limestone, that can narrow down the shipping costs and assure competitive average prices. This phenomenon it’s not typical only for the USA but affects also other important countries in this sector, such as China. This argument is supported by the increase of importation of sectorial machines, in countertrend to the stone market: in comparison to 2010 it increased to 30,2 per cent and the Italian supplies took the second
XXIII Report World Marble and Stones 2012
place after China. In other words the stone sector is still strong and important but has to face the economic crisis and take new choices, especially after the “sub-prime” loan affair, that continues to charge on the whole country. The worry about the presence of radon in granite products, caused by an unfounded campaign, has been cleared, and the sector has committed itself in sustainability a target that has to be following even because of the nature of marbles and stones. The purchase of stone products preferred the materials coming for third countries that were able to guarantee competitive proposals. It’s the case of importation of marble from China, travertine from Turkey, granite from Brazil and of the Canadian materials. Canada can even count on territorial contiguity, important variable for the US export budget, little in the black in comparison to the previews exercise. The negative conjuncture affected the importation from European developed countries, first of all from Italy, that faced a decrease of its market rate of 6,2 percentage points. The promotional moment saw a reactive and upper average commitment even thanks to institutional initiatives of MIA during sectorial exhibitions that retook their old role beside the meeting one. This happened during the exhibition of Covering, thanks to its intersectorial nature and during the exhibition in Las Vegas (Nevada) which successes are guarantee by the efforts of the operators, and of course by the continental dimension of the US market.
Documentazione statistica dei maggiori Paesi 1994-2011
Leading Countries statistical documents 1994-2011
(Fonte: Elaborazione propria)
Produzione di cava Quarry production Import grezzo Raw import DisponibilitĂ grezzo Raw availability Export grezzo Raw export Carico di lavoro Work load Sfrido di lavoro Processing waste Produzione manufatti Finished production Import lavorati Finished import DisponibilitĂ finiti Finished availability Export lavorati Finished export Consumo interno Internal uses Ragguaglio a 000 mq. Equiv. in 000 sq.mt.
PARAMETERS 125 5 130 17 113 46 67 40 107 5 102 1.890
4
129
14
115
47
68
41
109
5
104
1.920
1995
125
1994
115. AUSTRALIA (000 tons)
2.220
119
3
122
39
83
58
141
18
159
9
150
1996
2.160
117
11
128
45
83
57
140
20
160
10
150
1997
2.180
118
23
141
53
88
62
150
13
163
13
150
1998
2.240
121
13
154
69
85
59
144
12
156
6
150
1999
2.480
134
7
141
49
92
64
156
56
212
12
200
2000
2.420
131
4
135
42
93
64
157
14
171
21
150
2001
3.030
164
4
168
60
108
76
184
15
199
24
175
2002
3.180
172
5
177
58
119
83
202
13
215
15
200
2003
4.230
229
3
232
105
127
89
516
26
242
17
225
2004
4.700
254
4
258
113
145
100
245
26
271
21
250
2005
5.270
285
5
290
141
149
103
252
32
284
34
250
2006
5.84
316
6
322
154
168
116
284
27
311
11
300
2007
6.010
325
3
328
166
162
112
274
34
308
8
300
2009
6.790
367
4
371
204
467
116
283
48
331
331
325
2010
8.380
453
5
458
260
198
138
336
50
386
36
350
2011
(Source: own data processing)
7.060
382
3
385
222
163
113
276
33
309
34
275
2008
(Fonte: Elaborazione propria)
Produzione di cava Quarry production Import grezzo Raw import DisponibilitĂ grezzo Raw availability Export grezzo Raw export Carico di lavoro Work load Sfrido di lavoro Processing waste Produzione manufatti Finished production Import lavorati Finished import DisponibilitĂ finiti Finished availability Export lavorati Finished export Consumo interno Internal uses Ragguaglio a 000 mq. Equiv. in 000 sq.mt.
PARAMETERS 700 190 890 162 728 298 430 252 682 186 496 9.180
180
830
157
673
276
397
177
574
163
411
7.600
1995
650
1994
116. BELGIUM (000 tons)
9.430
510
190
700
269
431
300
731
134
865
165
700
1996
629
210
839
354
485
337
822
176
998
248
750
1998
596
329
925
376
549
381
930
159
1.089
289
800
1999
597
285
882
386
496
344
840
237
1.077
227
850
2000
567
345
942
414
528
367
895
240
1.135
235
900
2001
9.650 11.620 11.030 11.040 10.500
522
269
791
311
480
334
814
131
945
245
700
1997
598
523
1.121
523
598
416
1.014
234
1.248
298
950
2003
632
616
1.248
587
661
460
1.121
200
1.321
321
1.000
2004
770
654
1.424
800
624
433
1.507
208
1.265
315
950
2005
999
542
1.541
913
628
436
1.064
288
1.352
502
850
2006
1.020
477
1.497
973
524
365
889
391
1.280
480
800
2007
920
410
1.330
926
404
280
684
417
1.101
251
850
2008
871
396
1.267
888
379
263
642
311
953
203
750
2009
1.090
414
1.504
1.016
488
338
826
176
1002
202
800
2010
1.184
430
1.614
1.039
575
400
975
161
1.136
286
850
2011
(Source: own data processing)
9.350 11.060 11.690 14.240 18.480 18.870 17.020 16.110 20.160 21.900
505
450
955
395
560
389
949
178
1.127
227
900
2002
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
(Fonte: Elaborazione propria)
(Source: own data processing)
Produzione di cava 1.980 1.950 1.900 2.000 1.950 2.100 2.250 2.500 2.750 3.200 4.000 4.500 5.500 5.750 6.400 6.000 6.750 7.250 Quarry production Import grezzo 2 2 8 6 6 3 4 3 2 6 7 9 11 14 21 16 3 24 Raw import DisponibilitĂ grezzo 1.982 1.952 1.908 2.006 1.956 2.103 2.254 2.503 2.752 3.206 4.007 4.509 5.511 5.764 6.421 6.016 6.753 7.274 Raw availability Export grezzo 584 620 637 778 759 833 807 886 1.022 828 838 1.057 1.259 1.182 913 792 1.187 1.187 Raw export Carico di lavoro 1.398 1.332 1.271 1.228 1.197 1.270 1.447 1.617 1.730 2.378 3.169 3.452 4.252 4.582 5.508 5.224 5.566 6.087 Work load Sfrido di lavoro 573 546 521 503 491 520 593 663 709 975 1.300 1.415 1.743 1.879 2.258 2.142 2.282 2.496 Processing waste Produzione manufatti 825 786 750 725 706 750 854 954 1.021 1.403 1.869 2.037 2.509 2.703 3.250 3.082 3.284 3.591 Finished production Import lavorati 7 9 34 55 63 51 47 48 38 33 35 42 49 77 70 51 68 80 Finished import DisponibilitĂ finiti 832 795 784 780 769 801 901 1.002 1.059 1.436 1.904 2.079 2.558 2.780 3.320 3.133 3.352 3.671 Finished availability Export lavorati 53 62 87 121 140 187 277 336 390 680 962 1.100 1.277 1.293 1.077 859 1.039 983 Finished export Consumo interno 779 733 697 659 629 614 624 666 669 756 942 979 1.281 1.410 2.243 2.274 2.313 2.688 Internal uses Ragguaglio a 000 mq. 14.410 13.560 12.900 12.190 11.640 11.360 11.540 12.320 12.380 13.980 17.430 18.120 23.700 26.090 41.500 42.070 42.800 49.730 Equiv. in 000 sq.mt.
PARAMETERS
117. BRAZIL (000 tons)
(Fonte: Elaborazione propria)
Produzione di cava Quarry production Import grezzo Raw import DisponibilitĂ grezzo Raw availability Export grezzo Raw export Carico di lavoro Work load Sfrido di lavoro Processing waste Produzione manufatti Finished production Import lavorati Finished import DisponibilitĂ finiti Finished availability Export lavorati Finished export Consumo interno Internal uses Ragguaglio a 000 mq. Equiv. in 000 sq.mt.
PARAMETERS
250
61
311
65
246
101
145
44
189
56
133
2.460
66
316
98
218
89
129
74
203
32
171
3.160
1995
250
1994
118. CANADA (000 tons)
2.970
161
88
249
68
181
126
307
74
381
81
300
1996
2.510
136
115
251
85
166
115
281
196
477
77
400
1997
2.330
126
155
281
101
180
125
305
242
547
97
450
1998
2.240
121
178
299
81
218
152
370
229
599
99
500
1999
2.260
122
209
331
93
238
163
401
246
647
97
550
2000
1.950
104
256
360
52
308
214
522
254
776
126
650
2001
2.480
134
253
387
66
321
223
544
88
632
132
500
2002
3.050
165
226
391
79
312
216
528
162
690
140
550
2003
5.100
276
206
482
143
339
235
574
190
764
164
600
2004
6.680
361
201
562
171
391
272
663
189
852
252
600
2005
6.730
364
344
708
294
414
287
701
119
820
170
650
2006
9.970
539
244
783
371
412
286
698
77
775
325
450
2007
595
160
755
443
312
218
530
69
599
99
500
2009
618
156
774
422
352
245
597
78
675
125
550
2010
867
179
1.046
782
364
246
610
60
550
150
400
2011
(Source: own data processing)
9.510 11.000 11.430 16.040
514
192
710
371
339
235
574
60
634
134
500
2008
1994
1995
1996
1997
1998
1999
(Fonte: Elaborazione propria
Produzione di cava 6.500 7.250 7.500 7.750 8.150 9.000 Quarry production Import grezzo 40 118 147 363 476 958 Raw import DisponibilitĂ grezzo 6.540 7.368 7.647 8.113 8.626 9.958 Raw availability Export grezzo 938 737 914 1.055 744 855 Raw export Carico di lavoro 5.602 6.631 6.733 7.058 7.882 9.103 Work load Sfrido di lavoro 2.297 2.719 2.760 2.894 3.252 3.732 Processing waste Produzione manufatti 3.350 3.912 3.973 4.164 4.630 5.371 Finished production Import lavorati 78 164 307 524 432 244 Finished import DisponibilitĂ finiti 3.383 4.076 4.280 4.688 5.062 5.615 Finished availability Export lavorati 1.045 1.656 2.181 2.075 1.824 2.301 Finished export Consumo interno 2.238 2.420 2.099 2.613 3.238 3.314 Internal uses Ragguaglio a 000 mq. 43.250 44.770 38.840 48.300 59.900 61.310 Equiv. in 000 sq.mt.
PARAMETERS
119. CHINA (000 tons) 2007
2008
2009
2010
98 7.342 3.378 3.964
6.575 3.137 3.438
69
55
62
111
102
74
104
5.737
6.104
6.136
6.189
6.287
7.261
6.954
8.842
9.624 11.601
9.292 10.495 11.011 11.286
14.533
11.828
26.361
52
16.537
12.082
28.619
503
28.116
19.538
47.654
1.425
49.079
13.079
36.000
2011
(Source: own data processing)
63.600 73.340 82.160 106.130 113.520 116.310 128.650 163.580 178.050 214.620 268.860 305.930
4.441
4.844
9.285 11.841 12.325 13.548 16.246 19.337 20.635 22.887
69
26.309
161
9.216 11.772 12.270 13.486 16.135 19.235 20.561 22.783
9.371 11.215 13.370 14.290 15.832
7.244
8.527
782
6.414
8.181
1.038
8.133
18.283
6.405
1.046
7.143
5.040
1.635
5.896
4.458
1.345
4.492
44.592
888
4.142
10.872 12.284 15.621 19.953 20.797 22.857 27.350 32.605 34.851 38.615
856
3.341
668
1.314
2.477
447
958
2.098
45.260
2006
11.830 13.598 16.477 20.841 22.142 24.492 28.396 33.643 35.633 39.062
2005
12.260
2004
8.062
2003
1.580
2002
33.000
2001
10.250 11.500 14.000 17.500 18.000 20.000 22.500 26.500 27.500 31.000
2000
(Fonte: Elaborazione propria
Produzione di cava Quarry production Import grezzo Raw import DisponibilitĂ grezzo Raw availability Export grezzo Raw export Carico di lavoro Work load Sfrido di lavoro Processing waste Produzione manufatti Finished production Import lavorati Finished import DisponibilitĂ finiti Finished availability Export lavorati Finished export Consumo interno Internal uses Ragguaglio a 000 mq. Equiv. in 000 sq.mt.
PARAMETERS
287
118
169 5
174
22
152
218
89
129
5
134
21
113
155
22
177
8
169
117
286
267
164
24
188
10
178
124
302
354
656
153
26
179
11
168
116
284
275
559
9
141
24
165
15
150
103
253
352
605
5
600
1999
167
26
193
18
175
123
298
314
612
12
600
2000
184
30
214
30
184
128
312
295
607
7
600
2001
23
173
22
151
104
255
303
558
8
550
2002
25
162
18
144
100
244
313
557
7
550
2003
2.530
265
285
553
6
550
1998
2.090 2.810 2.870 3.030 2.830 2.610 3.090 3.400 2.780
552
503
3
650
1997
137
2
3
550
1996
150
550
1995
500
1994
120. FINLAND (000 tons)
2.590
140
28
168
29
139
96
235
324
559
9
50
2004
2.830
153
43
196
38
158
110
268
342
610
10
600
2005
2.560
138
73
211
37
174
121
295
312
607
7
600
2006
3.030
164
55
219
53
166
115
281
325
606
6
600
2007
208
34
242
67
175
120
295
207
502
2
500
2009
189
23
212
35
177
122
299
308
607
7
600
2010
141
18
159
17
142
100
242
413
655
5
650
2011
(Source: own data processing)
3.580 3.850 3.500 2.610
194
10
204
51
153
106
259
301
560
10
550
2008
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
(Fonte: Elaborazione propria)
(Source: own data processing)
Produzione di cava 1.050 1.100 1.150 1.200 1.250 1.200 1.200 1.250 1.200 1.250 1.300 1.250 1.150 1.200 1.150 1.100 1.150 1.250 Quarry production Import grezzo 369 276 252 283 305 323 405 404 230 261 234 217 225 332 363 319 317 354 Raw import DisponibilitĂ grezzo 1.419 1.376 1.402 1.483 1.555 1.523 1.605 1.654 1.430 1.511 1.534 1.467 1.375 1.532 1.513 1.419 1.467 1.604 Raw availability Export grezzo 78 80 97 141 94 95 103 104 76 76 133 123 110 108 97 103 93 207 Raw export Carico di lavoro 1.341 1.296 1.305 1.342 1.461 1.428 1.502 1.550 1.354 1.435 1.401 1.344 1.265 1.424 1.416 1.316 1.374 1.393 Work load Sfrido di lavoro 550 531 535 550 600 585 616 636 555 588 574 551 518 584 580 589 563 571 Processing waste Produzione manufatti 791 765 770 792 861 843 886 914 799 847 827 793 747 840 836 777 811 822 Finished production Import lavorati 413 468 407 512 429 621 677 645 521 665 699 876 1.115 999 923 776 939 926 Finished import DisponibilitĂ finiti 1.024 1.233 1.177 1.304 1.290 1.464 1.563 1.559 1.320 1.512 1.526 1.669 1.862 1.839 1.759 1.553 1.750 1.748 Finished availability Export lavorati 101 106 101 131 124 139 138 144 118 105 104 102 145 177 169 143 164 147 Finished export Consumo interno 1.103 1.127 1.076 1.173 1.166 1.325 1.425 1.415 1.202 1.407 1.422 1.567 1.717 1.662 1.580 1.410 1.586 1.601 Internal uses Ragguaglio a 000 mq. 20.400 20.850 19.910 21.700 24.570 24.510 26.360 26.180 22.240 26.030 26.310 28.990 31.760 30.750 29.230 26.080 29.340 29.620 Equiv. in 000 sq.mt.
PARAMETERS
121. FRANCE (000 tons)
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
(Fonte: Elaborazione propria)
(Source: own data processing)
Produzione di cava 650 700 650 700 750 750 750 700 650 700 750 850 700 750 750 600 650 750 Quarry production Import grezzo 514 452 445 451 534 486 411 566 408 433 433 219 321 422 330 242 246 381 Raw import DisponibilitĂ grezzo 1.164 1.152 1.095 1.151 1.284 1.236 1.161 1.266 1.058 1.133 1.183 1.269 1.021 1.172 1.080 842 896 1.131 Raw availability Export grezzo 207 240 149 137 136 204 196 194 227 227 300 415 376 477 482 452 463 481 Raw export Carico di lavoro 957 912 946 1.014 1.148 1.032 965 1.072 831 906 883 854 645 695 598 390 433 650 Work load Sfrido di lavoro 392 374 388 416 471 423 395 440 340 372 362 350 264 285 245 160 178 267 Processing waste Produzione manufatti 565 538 558 598 677 609 570 632 491 534 521 504 381 410 353 230 255 383 Finished production Import lavorati 1.350 1.774 1.730 1.688 1.866 1.901 1.822 1.850 1.463 2.045 1.478 1.576 2.086 2.174 1.768 1.725 1.516 1.958 Finished import DisponibilitĂ finiti 1.915 2.312 2.288 2.286 2.543 2.510 2.392 2.482 1.954 2.579 1.999 2.080 2.467 2.584 2.121 1.955 1.771 2.341 Finished availability Export lavorati 78 92 100 111 108 136 215 154 183 178 234 324 266 308 373 285 268 333 Finished export Consumo interno 1.837 2.220 2.188 2.175 2.435 2.374 2.177 2.328 1.771 2.401 1.765 1.756 2.201 2.276 1.748 1.670 1.503 2.008 Internal uses Ragguaglio a 000 mq. 33.980 41.070 40.480 40.240 45.050 43.920 40.270 43.060 32.760 44.420 32.650 32.490 40.720 42.100 32.340 30.900 27.810 37.150 Equiv. in 000 sq.mt.
PARAMETERS
122. GERMANY (000 tons)
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
(Fonte: Elaborazione propria)
7.810
422
329
751
56
695
483
1.178
483
1.661
161
1.500
2011
(Source: own data processing)
Produzione di cava 1.700 1.750 1.800 1.850 1.750 1.650 1.700 1.600 1.500 1.450 1.400 1.350 1.400 1.250 1.300 1.250 1.650 Quarry production Import grezzo 7 6 30 50 52 68 82 50 175 229 291 312 355 542 355 284 209 Raw import DisponibilitĂ grezzo 1.707 1.756 1.830 1.900 1.802 1.718 1.782 1.650 1.675 1.679 1.691 1.662 1.755 1.792 1.655 1.534 1.859 Raw availability Export grezzo 51 34 49 98 84 95 175 137 213 251 246 234 284 252 254 245 424 Raw export Carico di lavoro 1.656 1.722 1.781 1.802 1.718 1.623 1.607 1.513 1.462 1.428 1.445 1.428 1.471 1.540 1.401 1.289 1.435 Work load Sfrido di lavoro 679 706 730 739 704 665 659 620 600 585 592 585 603 631 574 528 588 Processing waste Produzione manufatti 977 1.016 1.051 1.063 1.014 958 948 893 862 843 853 843 868 909 827 761 847 Finished production 751Import lavorati 1 2 5 14 19 15 59 22 34 52 81 93 114 153 149 114 119 Finished import DisponibilitĂ finiti 978 1.018 1.056 1.077 1.033 973 1.007 915 896 895 934 936 982 1.062 976 875 966 Finished availability Export lavorati 145 155 185 207 183 156 156 140 127 119 131 115 120 113 122 131 324 Finished export Consumo interno 833 863 871 870 850 817 851 775 769 776 803 821 862 949 854 744 642 Internal uses Ragguaglio a 000 mq. 15.410 15.960 16.110 16.100 15.730 15.120 15.750 14.340 14.230 14.360 14.850 15.190 15.950 17.550 15.800 13.760 11.880 Equiv. in 000 sq.mt.
PARAMETERS
123. GREECE (000 tons)
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
(Fonte: Elaborazione propria)
94.460
5.106
1.165
6.271
112
6.159
4.280
10.439
4.035
14.474
474
14.000
2011
(Source: own data processing)
Produzione di cava 3.000 3.250 3.500 4.000 4.250 4.600 5.200 6.000 6.500 8.500 9.500 10.000 11.500 13.000 13.500 13.200 13.250 Quarry production Import grezzo 11 19 32 42 23 20 18 35 55 60 55 70 141 172 202 286 374 Raw import Disponibilità grezzo 3.011 3.269 3.532 4.042 4.273 4.620 5.218 6.035 6.555 8.560 9.555 10.070 11.641 13.172 13.702 13.486 13.624 Raw availability Export grezzo 985 1.131 1.168 1.737 1.349 1.496 1.842 1.773 1.950 2.284 2.712 2.609 3.058 3.983 4.454 4.163 3.886 Raw export Carico di lavoro 2.026 2.138 2.364 2.305 2.924 3.124 3.376 4.262 4.605 6.276 6.843 7.461 8.583 9.189 9.248 9.323 9.738 Work load Sfrido di lavoro 831 877 970 945 1.200 1.280 1.384 1.748 1.888 2.574 2.805 3.059 3.519 3.767 3.790 3.822 3.993 Processing waste Produzione manufatti 1.195 1.261 1.394 1.360 1.724 1.844 1.992 2.514 2.717 3.702 4.038 4.402 5.064 5.422 5.458 5.501 5.745 Finished production Import lavorati – 1 – – 1 1 1 4 12 13 15 18 68 97 96 106 86 Finished import Disponibilità finiti 1.195 1.262 1.394 1.360 1.725 1.845 1.993 2.518 2.729 3.715 4.053 4.420 5.132 5.519 5.564 5.607 5.831 Finished availability Export lavorati 212 199 178 333 375 392 465 521 481 908 1.163 1.435 1.415 1.590 1.072 1.148 1.119 Finished export Consumo interno 983 1.063 1.216 1.027 1.350 1.453 1.528 1.997 2.248 2.807 2.890 2.985 3.717 3.832 4.492 4.459 4.712 Internal uses Ragguaglio a 000 mq. 18.190 19.670 22.490 19.000 24.970 26.880 28.270 36.940 41.590 51.930 53.460 55.220 68.760 70.900 83.100 82.500 87.170 Equiv. in 000 sq.mt.
PARAMETERS
124. INDIA (000 tons)
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
(Fonte: Elaborazione propria)
(Source: own data processing)
Produzione di cava 7.650 8.000 8.250 8.500 8.350 8.250 8.500 8.400 8.000 7.850 7.650 7.500 7.650 7.750 7.900 7.500 7.800 7.500 Quarry production Import grezzo 1.624 1.959 1.830 2.026 2.009 2.011 2.198 2.157 1.976 2.020 2.295 2.017 2.268 2.216 1.851 1.186 1.310 1.219 Raw import DisponibilitĂ grezzo 9.274 9.959 10.080 10.526 10.359 10.261 10.698 10.557 9.976 9.870 9.945 9.517 9.918 9.966 9.751 8.686 9.110 8.719 Raw availability Export grezzo 659 766 804 800 852 809 900 940 861 863 706 991 1.074 1.168 1.177 1.237 1.496 1.449 Raw export Carico di lavoro 8.615 9.193 9.276 9.726 9.507 9.452 9.798 9.617 9.115 9.007 9.239 8.526 8.844 8.798 8.574 7.449 7.614 7.270 Work load Sfrido di lavoro 3.532 3.769 3.803 3.988 3.898 3.875 4.018 3.943 3.737 3.693 3.788 3.495 3.626 3.607 3.515 3.054 3.122 2.980 Processing waste Produzione manufatti 5.083 5.424 5.473 5.738 5.609 5.577 5.780 5.674 5.378 5.314 5.451 5.031 5.218 5.191 5.059 4.395 4.492 4.290 Finished production Import lavorati 59 85 116 118 123 185 161 167 194 251 386 466 470 439 456 408 388 410 Finished import DisponibilitĂ finiti 5.142 5.509 5.589 5.856 5.732 5.762 5.941 5.841 5.572 5.565 5.837 5.497 5.688 5.630 5.515 4.803 4.880 4.700 Finished availability Export lavorati 2.442 2.625 2.634 2.763 2.656 2.620 2.735 2.610 2.330 2.208 2.383 2.131 2.187 2.174 1.977 1.598 1.648 1.613 Finished export Consumo interno 2.700 2.884 2.955 3.093 3.076 3.142 3.206 3.231 3.242 3.357 3.454 3.366 3.501 3.456 3.538 3.205 3.232 3.084 Internal uses Ragguaglio a 000 mq. 49.950 53.350 54.670 57.220 56.910 58.130 59.310 59.780 59.980 62.100 63.900 62.270 64.760 63.940 65.450 59.300 59.800 57.150 Equiv. in 000 sq.mt.
PARAMETERS
125. ITALY (000 tons)
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
(Fonte: Elaborazione propria)
(Source: own data processing)
Produzione di cava 500 550 500 450 400 400 350 300 250 200 250 300 300 250 200 300 250 200 Quarry production Import grezzo 1.171 875 707 576 455 391 300 262 163 103 95 78 62 61 43 40 25 23 Raw import Disponibilità grezzo 1.671 1.425 1.207 1.026 855 791 650 562 413 303 345 378 362 311 243 340 275 223 Raw availability Export grezzo 2 – 2 2 5 11 18 27 30 38 53 63 56 47 43 47 47 Raw export Carico di lavoro 1.671 1.423 1.207 1.024 853 786 639 544 386 273 307 325 299 255 196 297 228 176 Work load Sfrido di lavoro 685 583 495 420 350 323 262 223 158 112 126 133 122 105 80 122 93 72 Processing waste Produzione manufatti 986 840 712 604 503 463 377 321 228 161 181 192 173 150 116 175 135 104 Finished production Import lavorati 1.070 1.298 1.826 1.509 1.280 1.353 1.438 1.543 1.592 1.571 1.585 1.657 1.501 1.398 1.195 1.183 1.012 992 Finished import Disponibilità finiti 2.056 2.138 2.538 2.113 1.783 1.816 1.815 1.864 1.820 1.732 1.766 1.849 1.674 1.548 1.311 1.358 1.147 1.096 Finished availability Export lavorati 2 1 1 3 2 13 5 2 2 1 1 2 2 4 5 6 2 1 Finished export Consumo interno 2.054 2.137 2.537 2.110 1.781 1.803 1.810 1.862 1.818 1.731 1.765 1.847 1.672 1.544 1.306 1.352 1.149 1.095 Internal uses Ragguaglio a 000 mq. 38.000 39.530 46.930 39.040 32.950 33.360 33.480 34.450 33.630 32.020 32.650 34.170 30.930 28.560 24.160 25.010 21.250 20.260 Equiv. in 000 sq.mt.
PARAMETERS
126. JAPAN (000 tons)
(Fonte: Elaborazione propria)
Produzione di cava Quarry production Import grezzo Raw import DisponibilitĂ grezzo Raw availability Export grezzo Raw export Carico di lavoro Work load Sfrido di lavoro Processing waste Produzione manufatti Finished production Import lavorati Finished import DisponibilitĂ finiti Finished availability Export lavorati Finished export Consumo interno Internal uses Ragguaglio a 000 mq. Equiv. in 000 sq.mt.
PARAMETERS
127. POLAND (000 tons)
450
113
563
49
514
210
304
15
319
241
78
1450
100
500
45
455
185
270
12
292
220
72
1330
1995
400
1994
1240
67
258
325
17
308
213
521
54
575
125
450
1996
1630
88
257
345
23
322
223
545
85
660
160
500
1997
2330
126
252
378
28
350
243
593
51
644
194
450
1998
2740
148
278
426
38
388
269
657
51
708
208
500
1999
3790
205
270
475
45
430
300
730
57
787
237
550
2000
4850
262
248
510
52
458
318
776
77
853
253
600
2001
6050
327
218
545
73
472
328
800
80
880
330
550
2002
8100
438
239
677
85
592
412
1004
93
1097
597
500
2003
6570
355
207
562
101
461
321
782
89
871
371
500
2004
5090
275
206
481
123
358
250
608
104
712
262
450
2005
6700
362
193
555
202
353
245
598
124
722
272
450
2006
629
108
737
300
437
304
741
67
808
308
500
2008
584
90
674
253
421
293
714
76
790
240
550
2009
683
84
767
302
465
323
788
80
868
218
650
2010
821
92
913
398
515
358
873
108
981
381
600
2011
(Source: own data processing)
9940 11640 10800 12640 15190
537
140
677
249
428
298
726
93
819
319
500
2007
(Fonte: Elaborazione propria)
Produzione di cava Quarry production Import grezzo Raw import DisponibilitĂ grezzo Raw availability Export grezzo Raw export Carico di lavoro Work load Sfrido di lavoro Processing waste Produzione manufatti Finished production Import lavorati Finished import DisponibilitĂ finiti Finished availability Export lavorati Finished export Consumo interno Internal uses Ragguaglio a 000 mq. Equiv. in 000 sq.mt.
PARAMETERS
1.950
49
1.999
247
1.752
718
1.034
19
1.053
707
346
6.400
34
2.034
259
1.775
728
1.047
10
1.057
743
314
5.810
1995
2.000
1994
128. PORTUGAL (000 tons)
7.710
417
634
1.051
28
1.023
710
1.733
269
2.002
52
1.950
1996
9.970
539
613
1.152
30
1.122
780
1.902
301
2.203
53
2.150
1997
9.560
517
595
1.112
46
1.066
741
1.807
469
2.276
76
2.200
1998
8.670
469
842
1.311
46
1.265
878
2.143
291
2.434
84
2.350
1999
9.140
494
931
1.425
71
1.354
942
2.296
286
2.582
82
2.500
2000
631
604
1.235
72
1.163
808
1.971
450
2.421
121
2.300
2002
620
633
1.253
118
1.135
789
1.924
413
2.337
87
2.250
2003
626
688
1.314
77
1.237
858
2.095
459
2.554
104
2.450
2004
586
686
1.272
71
1.201
835
2.036
549
2.585
85
2.500
2005
673
752
1.425
104
1.321
918
2.239
583
2.822
72
2.750
2006
653
777
1.430
75
1.355
942
2.297
755
3.052
102
2.950
2007
629
719
1.348
58
1.290
895
2.185
547
2.732
82
2.650
2008
632
638
1.270
36
1234
857
2.091
451
2.542
92
2.450
2009
601
691
1.292
30
1.262
877
2.139
690
2.829
79
2.750
2010
9.850
532
682
1.214
32
1.182
820
2.002
729
2.731
81
2.650
2011
(Source: own data processing)
9.380 11.670 11.470 11.580 10.840 12.450 12.080 11.640 11.690 11.120
507
823
1.338
71
1.267
879
2.146
386
2.532
132
2.400
2001
(Fonte: Elaborazione propria)
Produzione di cava Quarry production Import grezzo Raw import DisponibilitĂ grezzo Raw availability Export grezzo Raw export Carico di lavoro Work load Sfrido di lavoro Processing waste Produzione manufatti Finished production Import lavorati Finished import DisponibilitĂ finiti Finished availability Export lavorati Finished export Consumo interno Internal uses Ragguaglio a 000 mq. Equiv. in 000 sq.mt.
PARAMETERS
129. RUSSIA (000 tons)
50
700
16
684
280
404
45
449 8
441
15
665
22
643
264
379
31
348
10
338
511
7
518
59
459
319
778
10
788
88
700
1996
464
3
467
62
405
280
685
8
693
43
650
1997
384
10
394
39
355
247
602
9
611
11
600
1998
340
9
349
35
314
218
532
14
546
46
500
1999
369
8
377
54
323
224
547
8
555
55
500
2000
400
3
403
89
314
319
533
9
542
42
500
2001
413
3
416
94
322
223
545
10
555
55
500
2002
436
3
439
121
318
221
539
13
552
52
500
2003
475
5
480
150
330
229
559
13
572
72
500
2004
407
21
428
59
369
257
626
8
634
34
600
2005
413
6
419
44
375
261
636
13
649
49
600
2006
396
4
400
73
327
226
553
13
566
16
550
2007
393
1
399
69
330
229
559
10
569
19
550
2008
701
16
717
375
342
238
580
9
589
89
500
2010
696
18
714
395
319
220
539
9
548
98
450
2011
8.270 12.970 12.870
447
7
454
154
300
207
507
8
515
15
500
2009
(Source: own data processing)
6.250 8.160 9.450 8.580 7.100 6.290 6.830 7.400 7.640 8.070 8.790 7.530 7.640 7.330 7.360
650
1995
650
1994
(Fonte: Elaborazione propria)
Produzione di cava Quarry production Import grezzo Raw import Disponibilità grezzo Raw availability Export grezzo Raw export Carico di lavoro Work load Sfrido di lavoro Processing waste Produzione manufatti Finished production Import lavorati Finished import Disponibilità finiti Finished availability Export lavorati Finished export Consumo interno Internal uses Ragguaglio a 000 mq. Equiv. in 000 sq.mt.
PARAMETERS
850 2
852
678
174
71
103 5
108
30
78
1.450
2
652
518
134
54
80
2
82
20
62
1.150
1995
650
1994
130. SOUTH AFRICA (000 tons)
3.630
196
65
261
8
253
175
428
775
1.203
3
1.200
1996
3.640
197
55
252
10
242
168
410
845
1.255
5
1.250
1997
3.680
199
27
226
11
215
148
363
840
1.203
3
1.200
1998
4.010
217
26
243
19
224
155
379
921
1.300
–
1.300
1999
4.490
243
23
266
23
243
170
413
937
1.350
–
1.350
2000
5.440
294
18
312
7
305
212
517
885
1.402
2
1.400
2001
4.460
241
31
272
8
264
183
447
905
1.352
2
1.350
2002
5.160
279
25
304
34
270
187
457
717
1.174
24
1.150
2003
5.090
275
27
302
31
271
189
460
660
1.120
20
1.100
2004
5.020
271
23
294
34
260
179
439
637
1.076
16
1.050
2005
5.640
305
47
352
90
262
182
444
573
1.017
17
1.000
2006
5.920
320
45
365
90
275
190
465
506
971
21
950
2007
5.090
275
64
319
41
278
192
470
339
809
9
800
2009
5.950
322
40
362
69
293
203
496
363
859
9
850
2010
5.100
276
53
329
62
267
185
452
353
805
5
800
2011
(Source: own data processing)
5.610
303
48
351
88
263
183
446
465
911
11
900
2008
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2001
(Fonte: Elaborazione propria)
(Source: own data processing)
Produzione di cava 1.450 1.400 1.400 1.350 1.250 1.500 1.400 1.250 1.000 750 700 650 500 400 350 300 350 350 Quarry production Import grezzo 164 204 213 197 113 144 82 46 94 66 57 90 79 71 46 125 90 41 Raw import DisponibilitĂ grezzo 1.614 1.604 1.613 1.547 1.363 1.644 1.482 1.296 1.094 816 757 740 579 471 396 425 440 391 Raw availability Export grezzo 179 122 76 72 57 62 25 63 9 5 7 12 5 5 6 12 10 5 Raw export Carico di lavoro 1.435 1.482 1.537 1.475 1.306 1.582 1.457 1.233 1.085 811 750 728 574 466 390 413 430 386 Work load Sfrido di lavoro 588 608 630 605 535 648 597 505 445 332 308 298 235 191 160 169 176 158 Processing waste Produzione manufatti 847 874 907 870 771 934 860 728 640 479 442 430 339 275 230 244 254 228 Finished production Import lavorati 41 73 165 233 76 132 362 659 1.447 1.791 1.767 1.743 2.031 2.455 2.482 2.345 2.428 2612 Finished import DisponibilitĂ finiti 888 947 1.072 1.103 847 1.066 1.222 1.387 2.087 2.270 2.209 2.173 2.370 2.730 2.712 2.589 2.682 2.840 Finished availability Export lavorati 121 94 73 51 33 31 27 16 10 7 9 10 8 7 3 4 3 2 Finished export Consumo interno 767 853 999 1.052 814 1.035 1.195 1.371 2.077 2.263 2.200 2.163 2.362 2.723 2.709 2.585 2.679 2.838 Internal uses Ragguaglio a 000 mq. 14.190 15.780 14.480 19.460 15.060 19.150 22.100 25.360 38.420 41.860 40.700 40.020 43.690 50.380 50.120 47.820 49.620 52.500 Equiv. in 000 sq.mt.
PARAMETERS
131. south korea (000 tons)
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
(Fonte: Elaborazione propria)
(Source: own data processing)
Produzione di cava 4.050 4.200 4.250 4.350 4.600 5.000 5.850 5.500 5.350 5.750 6.250 6.300 6.000 6.000 5.800 5.200 5.750 5.500 Quarry production Import grezzo 321 368 435 473 565 614 680 828 822 1.277 1.038 1.096 944 1.062 853 518 539 394 Raw import DisponibilitĂ grezzo 4.371 4.568 4.685 4.823 5.165 5.614 6.530 6.328 6.172 7.027 7.288 7.396 6.944 7.062 6.653 5.718 6.289 5.894 Raw availability Export grezzo 616 668 635 757 693 712 829 780 896 1.080 1.353 1.296 1.137 1.305 1.289 952 1.414 1.611 Raw export Carico di lavoro 3.755 3.900 4.050 4.066 4.472 4.902 5.701 5.548 5.276 5.947 5.935 6.100 5.807 5.757 5.364 4.766 4.875 4.283 Work load Sfrido di lavoro 1.540 1.600 1.660 1.667 1.834 2.010 2.337 2.275 2.163 2.438 2.433 2.500 2.380 2.360 2.200 1.955 1.998 1.756 Processing waste Produzione manufatti 2.215 2.300 2.390 2.399 2.638 2.892 3.364 3.273 3.113 3.509 3.502 3.600 3.427 3.397 3.164 2.811 2.877 2.527 Finished production Import lavorati 57 114 106 90 148 181 163 245 151 276 306 334 629 591 420 340 290 323 Finished import DisponibilitĂ finiti 2.272 2.414 2.496 2.489 2.786 3.073 3.527 3.518 3.264 3.785 3.808 3.934 4.056 3.988 3.584 3.151 3.167 2.850 Finished availability Export lavorati 793 846 862 836 893 947 1.199 1.081 947 1.133 1.017 1.146 1.266 1.330 1.156 1.016 1.054 1.086 Finished export Consumo interno 1.479 1.568 1.634 1.653 1.893 2.126 2.328 2.437 2.317 2.652 2.791 2.788 2.790 2.658 2.428 2.135 2.113 1.764 Internal uses Ragguaglio a 000 mq. 27.360 29.000 30.230 30.580 35.020 39.330 43.070 45.080 42.870 49.060 51.630 51.580 51.620 49.180 44.920 39.500 39.100 32.630 Equiv. in 000 sq.mt.
PARAMETERS
132. Spain (000 tons)
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
(Fonte: Elaborazione propria)
(Source: own data processing)
Produzione di cava 300 300 350 400 400 350 300 300 250 250 300 300 300 350 350 300 350 300 Quarry production Import grezzo 778 867 1.009 1.554 1.273 1.595 1.275 1.282 1.158 788 1.317 1.448 1.451 1.244 1.137 961 1.251 1.850 Raw import DisponibilitĂ grezzo 1.078 1.167 1.359 1.954 1.673 1.945 1.575 1.582 1.408 1.038 1.617 1.748 1.751 1.594 1.487 1.261 1.601 2.150 Raw availability Export grezzo 2 17 35 26 29 41 48 21 14 9 9 9 7 16 6 5 7 9 Raw export Carico di lavoro 1.076 1.150 1.324 1.928 1.644 1.904 1.527 1.561 1.394 1.029 1.608 1.739 1.742 1.578 1.481 1.256 1.608 2.141 Work load Sfrido di lavoro 441 470 543 790 674 781 626 640 572 422 660 713 715 647 607 515 660 878 Processing waste Produzione manufatti 635 680 781 1.138 970 1.123 901 921 822 607 948 1.026 1.027 931 874 741 948 1.263 Finished production Import lavorati 59 88 110 160 156 201 196 177 300 260 451 458 487 364 347 351 346 319 Finished import DisponibilitĂ finiti 694 768 891 1.298 1.126 1.324 1.097 1.098 1.122 867 1.399 1.484 1.514 1.295 1.221 1.092 1.294 1.582 Finished availability Export lavorati 38 42 99 192 147 139 79 57 55 77 71 75 76 63 49 57 52 87 Finished export Consumo interno 656 726 792 1.106 979 1.185 1.018 1.041 1.067 790 1.328 1.409 1.438 1.232 1.172 1.035 1.242 1.495 Internal uses Ragguaglio a 000 mq. 12.140 13.430 14.650 20.460 18.110 21.920 18.840 19.250 19.740 14.620 24.570 26.070 26.600 22.800 21.680 19.150 22.980 27.650 Equiv. in 000 sq.mt.
PARAMETERS
133. TAIWAN (000 tons)
(Fonte: Elaborazione propria)
Produzione di cava Quarry production Import grezzo Raw import DisponibilitĂ grezzo Raw availability Export grezzo Raw export Carico di lavoro Work load Sfrido di lavoro Processing waste Produzione manufatti Finished production Import lavorati Finished import DisponibilitĂ finiti Finished availability Export lavorati Finished export Consumo interno Internal uses Ragguaglio a 000 mq. Equiv. in 000 sq.mt.
PARAMETERS
134. TURKEY (000 tons)
641
262
379
7
386
125
261
553
227
326
5
331
110
221
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
32
49
52
58
49
59
68
112
170
220
275
217
492
18
474
330
804
141
225
204
276
410
789 1.266 1.538
315
286
601
20
581
403
401
244
645
41
604
420
501
242
743
36
707
491
775
725
841 1.137
39
42
61
87
401
244
575
680
629
170
712
874
1287 1.706
1999 2.580
133
1866 2.410
1296 1.675
3162 4.085
1758 2.335
1035
1725
2764
241
2523
1754
4277
2906
7183
183
7000
2007
1324
1639
2963
240
2723
1893
4616
3312
7928
128
7800
2008
2010
2011
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73
1.821
1.495
3.316
253
3.063
2.129
5.192
3.373
1.611
1.731
3.342
275
3.067
2.132
5.199
4.872
1.551
1.925
3.476
276
3.200
2.223
5.423
5.250
8.565 10.071 10.673
65
8.500 10.000 10.600
2009
(Source: own data processing)
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473
799 1.095
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41
904 1.114 1.045 1.211 1.637
628
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148
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45
7.530
132
104
1999
4.090 4.830 5.090 5.830 3.420 3.420 3.420 10.700
773
657
1998
407
23
7
1997
900 1.100 1.200 1.350 1.750 2.250 2.500 3.250 4.200 4.750 6.200
1996
578
750
1995
650
1994
(Fonte: Elaborazione propria)
Produzione di cava Quarry production Import grezzo Raw import DisponibilitĂ grezzo Raw availability Export grezzo Raw export Carico di lavoro Work load Sfrido di lavoro Processing waste Produzione manufatti Finished production Import lavorati Finished import DisponibilitĂ finiti Finished availability Export lavorati Finished export Consumo interno Internal uses Ragguaglio a 000 mq. Equiv. in 000 sq.mt.
PARAMETERS
50
59
109 4
105
43
62
131
193
17
176
3.260
45
95
3
92
38
54
87
141
20
121
9.240
1995
50
1994
135. UNITED KINGDOM (000 tons)
3.680
199
17
216
122
94
66
160
2
162
62
100
1996
5.010
271
22
293
177
116
80
196
6
202
102
100
1997
5.120
277
19
296
206
90
62
152
9
161
61
100
1998
5.550
300
25
325
191
134
93
227
10
237
87
150
1999
6.850
370
24
394
231
163
113
276
34
310
110
200
2000
8.450
457
22
479
340
139
96
235
9
246
96
150
2001
629
28
657
469
188
131
319
13
332
182
150
2003
885
32
917
693
224
156
380
8
388
238
150
2004
934
45
979
679
300
206
506
9
515
315
200
2005
1.230
29
1.259
876
383
266
649
11
660
460
200
2006
1.257
33
1.290
826
464
323
787
24
811
561
250
2007
1.097
31
1.128
703
425
295
720
12
732
482
250
2008
921
34
955
558
397
276
673
10
683
433
250
2009
1.127
31
1.158
657
501
349
850
31
881
581
300
2010
1.035
31
1.066
596
470
325
795
93
888
588
300
2011
(Source: own data processing)
8.750 11.640 16.370 17.280 22.750 23.250 20.300 17.040 20.850 19.150
473
21
494
341
153
105
258
10
268
118
150
2002
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
(Fonte: Elaborazione propria)
(Source: own data processing)
Produzione di cava 1.200 1.300 1.350 1.500 1.650 1.700 1.750 1.850 2.000 2.250 2.300 2.400 2.250 2.000 1.950 1.800 1.850 2.350 Quarry production Import grezzo 94 64 179 231 214 326 383 435 453 441 392 341 446 259 317 146 233 165 Raw import DisponibilitĂ grezzo 1.294 1.364 1.529 1.731 1.864 2.026 2.133 2.285 2.453 2.691 2.692 2.741 2.696 2.259 2.267 1.946 2.083 2.515 Raw availability Export grezzo 208 87 170 207 249 226 179 191 188 192 204 282 210 202 166 133 177 188 Raw export Carico di lavoro 1.086 1.277 1.359 1.525 1.565 1.800 1.954 2.094 2.265 2.499 2.488 2.459 2.486 2.057 2.101 1.813 1.906 2.327 Work load Sfrido di lavoro 445 524 557 624 642 738 801 859 929 1.024 1.020 1.008 1.019 843 861 743 781 955 Processing waste Produzione manufatti 641 753 802 900 923 1.062 1.153 1.235 1.336 1.475 1.468 1.451 1.467 1.214 1.240 1.070 1.125 1.372 Finished production Import lavorati 637 856 678 933 1.106 1.314 1.432 1.716 1.903 2.430 2.881 3.386 4.497 5.018 3.639 3.001 3.156 2.764 Finished import DisponibilitĂ finiti 1.278 1.609 1.480 1.833 2.029 2.376 2.585 2.951 3.239 3.905 4.349 4.837 5.964 6.232 4.879 4.071 4.281 4.136 Finished availability Export lavorati 58 50 113 98 115 110 64 62 79 73 72 82 161 185 121 236 572 287 Finished export Consumo interno 1.220 1.559 1.367 1.735 1.914 2.266 2.521 2.889 3.160 3.832 4.277 4.755 5.803 6.047 4.758 3.835 4.009 3.849 Internal uses Ragguaglio a 000 mq. 22.570 28.840 25.290 32.100 35.410 41.920 46.630 53.450 58.460 70.890 79.120 87.970 107.350 111.870 88.020 70.950 74.170 71.210 Equiv. in 000 sq.mt.
PARAMETERS
136. UNITED STATES (000 tons)
Appendice critica
La documentazione statistica che costituisce la base del Rapporto, al pari di quelle utilizzate nelle edizioni precedenti, è stata oggetto di una ricerca a tutto campo, basata su fonti ufficiali per quanto riguarda l’interscambio, mentre le produzioni ed i consumi sono valutati alla luce di stime ragionate (ed in alcuni casi con la collaborazione di Soggetti locali), per la cui metodologia di dettaglio si rinvia alle informazioni dell’esercizio 2011. Ciò vale, altresì, per le ipotesi di sviluppo. In ordine alla produzione è da segnalare che - per quanto riguarda l’Unione Europea - si sono rese disponibili cifre quantitative di provenienza Eurostat, sia pure riferite al 2007 quale ultimo esercizio di avvenuta rilevazione ufficiosa. L’aggregato in questione evidenzia un volume lordo, comprensivo degli scarti di cava, pari a circa 39 milioni di tonnellate, costituite da grezzi calcarei (marmo e travertino), silicei (granito, basalto, porfido) e ardesiaci, cui corrisponde, detratta la perdita convenzionale, una quantità netta pari a 23 milioni di tonnellate, molto
vicina alle valutazioni già assunte nei precedenti Rapporti. Le cifre in quantità e valori riferite al traffico internazionale del settore provengono, per quanto di competenza e salvo eccezioni, da Comtrade, l’Organizzazione statistica delle Nazioni Unite, e dallo stesso Eurostat: in qualche caso, come quelli riguardanti India ed Iran, con gli aggiustamenti resi necessari dalla diversa articolazione del calendario rispetto a quello occidentale. All’utilizzo delle fonti è fatto riferimento specifico nelle note in calce alle tavole. Stante l’importanza determinante della Cina nel panorama lapideo mondiale, i consuntivi di questo Paese sono stati verificati, tramite la collaborazione dell’ufficio ICE di Pechino, con i dati ufficiali di fonte governativa locale. Il riferimento ai valori deve ritenersi complementare, in specie nel giudizio di lungo periodo, laddove il fattore quantitativo permette confronti omogenei e conseguenti valutazioni strategiche non influenzate dai
248
problemi di cambio e dagli oneri extragestionali. Il volume estratto è stato oggetto di verifiche incrociate con l’interscambio, sulla base di una prassi già consolidata, espungendo dai consuntivi i flussi di materiali poveri per uso strutturale, che in alcune situazioni raggiungono volumi di grande ampiezza ma di scarso valore unitario: i casi più significativi riguardano Cina, Croazia, Danimarca, Indonesia, Malaysia, Norvegia, Pakistan, e per quanto concerne i consumi, anche Afghanistan, Paesi Bassi e Singapore. Del pari, nelle rilevazioni riguardanti l’Italia, pur dandone atto per memoria, si è ritenuto di prescindere dalle cifre riguardanti i sottoprodotti (granulati e polveri), che soprattutto nell’export sono di forte rilevanza quantitativa ma di modesto apporto valutario. Modello di base nella rilevazione degli scambi lapidei, tanto più importanti perché interessano la maggioranza assoluta del fatturato mondiale, resta il modello input-output. Vi permangono problemi di elaborazione, interpretazione e perequazione dei dati, relativi ai tradizionali codici a quattro cifre (calcarei grezzi, silicei grezzi, lavorati semplici, manufatti con valore aggiunto, ardesia lavorata): nei casi, comunque circoscritti, di rilevanti discrasie, si è optato, in una linea di omogeneità con le rilevazioni precedenti, per considerare prevalente il dato di maggiore affidabilità o consistenza (in questo senso, la fattispecie di maggiore ampiezza riguarda l’export di grezzi calcarei dall’Egitto verso la Cina, verosimilmente condizionato dall’incidenza di spedizioni in regime sommerso: pertanto, nella predetta logica si è
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
ritenuto attendibile il consuntivo dell’import cinese corrispondente, confermato dalle verifiche locali di cui si è detto). Nelle classificazioni originarie del prodotto finito, ed in qualche caso marginale, anche del grezzo, come nei casi rispettivi di India e Sudafrica, esistono riferimenti a carattere disomogeneo suffragati dai valori medi: cosa che ha consentito di apportare i correttivi di competenza, ferma restando la cifra complessiva dei volumi scambiati dal Paese in riferimento. Le schede dei maggiori Paesi settoriali sono conformi al modulo in uso nei Rapporti pregressi. Al riguardo, l’astrazione più significativa riguarda i cascami di segheria e laboratorio, che in mancanza di riferimenti probanti sono stati assunti in una quota percentuale unitaria, dando luogo ad una sovrastima del prodotto a favore dei Paesi meno sviluppati dove la quota di scarto è verosimilmente più alta: in ogni caso, si tratta di escursioni contenute e parzialmente corrette dai lavorati semplici, in cui lo scarto in parola è più basso. Lo “share” delle perdite di lavorazione, oltre ad essere unificato geograficamente, risulta tale anche sul piano storico, sebbene il rapido progresso della tecnologia abbia indotto rendimenti certamente maggiori ma difficilmente quantificabili: ciò posto, si è optato per la conferma di una quota fissa determinata per convenzione nei due quinti del volume grezzo di base. Non è stato possibile utilizzare il sistema input-output per macchine, impianti e beni strumentali, tanto più che per molti Paesi le unità di misura quantitativa non hanno
Carlo Montani
carattere omogeneo essendo riferite al numero di pezzi anziché al peso. In ogni caso, il numero dei Paesi monitorati, compreso il controllo di quelli minori, è stato oggetto di un ulteriore potenziamento, in guisa da implementare anche per questo aspetto il ventaglio delle rilevazioni e da sottolineare il carattere mondiale del Rapporto. L’apporto dei Paesi di terza fascia, e quindi di rilevanza complementare, è riportato globalmente nella tradizionale definizione aggregata di “others”: ciò, iterando le maggiorazioni illustrate nel Rapporto per il 2011, applicate al subtotale dei Paesi rilevati sin-
249
golarmente nei modelli input-output. Tali maggiorazioni sono ragguagliate al tre per cento del subtotale in parola. Per quanto riguarda la parte macro-economica, resta da aggiungere che alcuni consuntivi, con particolare riferimento a quelli del prodotto interno lordo di vari Paesi, sono stati tratti dalle informazioni disponibili all’atto di predisposizione del Rapporto e che pertanto sono suscettibili di qualche scostamento, peraltro marginale, rispetto ai correttivi apportati dai suddetti Paesi o dalle Istituzioni internazionali in tempi successivi.
Appendix
The statistical data used as base for this Report, as well as the ones of the previous editions, are the result of a wide-ranging research, that is based on official sources the interchange regarding, while the consumptions are calculated through critical valuations (in several cases even with the collaboration of local operators). The details of the method of calculation refer to the information of 2011, that is to be applied even for the hypothesis of developing. The production concerning is to be point out that (for the European Union) the sources used for the quantities proceed from Eurostat, considering 2007 as last year of unofficial gathering. The Report in matter shows a total gross volume, inclusive of quarry discards, equal to 39 millions of tons, made up of raw chalky materials (marble and travertine)siliceous materials (granite, basalt and porphyry) and slate. The total gross volume corresponds to (deducted the conventional losses) a net amount of 23 million tons, close to the valuations of the previews reports. The amounts of quantities and values of
the international interchange come from Comrade, a statistical organisation on the United Nations, and from Eurostat itself. In several cases, as India and Iran, some adjustments have been made in order to adapt dates to the western calendar. For what concerns the use of the sources, a specific reference is to be found in the footnotes of the tables Due to the importance of China for the global stone sector, the data of this country proceed from the ICE office of Beijing, together with official data from the local governments. The reference to values has to be taken as complementary, especially for the long term evaluation, in the cases in which the quantity factor allows homogeneous comparisons and consequent strategic evaluations, that are not affected by change problems and extra-administrative binders. The extracted volume was the object of cross checks together with the interchange following an usual procedure, erasing from the final survey the flushes of poor materials used in building, that in several cases have a great size but a poor unit value.
252
The most important cases concern China, Croatia, Denmark, Indonesia, Malaysia, Norway, and Pakistan and for what concern consumptions Afghanistan, the Netherlands and Singapore. Italy concerning, the by-products (granulates and powders) has not been considered even if they cover an important role in exportation in matter of volumes but with a lower level of stock. The basically model in stone interchanging, than more important because it affects the absolute majority of global turnover, is the input-output model. There are still problems in elaborations, interpretation and equalisation of data that refer to the four numbers codes (raw chalky, raw siliceous, semi-processed products, surplus value manufactures, processed slate). For the few cases of mismatches the date chosen is the most reliable and significant one. (In this sense the bigger matter refers to the exportation of raw chalky materials from Egypt to China influenced by hidden shipping: that’s the reason why the Chinese survey could be considered as reliable, confirmed by in loco checks). In the original classification of the endproduct, and in some marginal cases even in the raw materials for example for India and South Africa, there are patchwork references beard out by average values. This allowed adjusting the different amounts, always considering the total amount of exchanging for every country. The sectorial tables for the most important countries confirm the previews Reports. This regarding the most important abstraction affects the sawmill and laboratory waste,
XXIII Report World Marble and Stones 2012
that has been adopted with a unit percentage amount, causing an overrate of product in favour to less developed countries, which produce an higher waste-rate. In any case the variations are low and partially adjusted by the semi-processed products for which the production waste is lower. The “share” of the processing waste, is geographically historically unified, even if the quick technological development brought to an higher output. That’s the reason why we opted for a fixed conventional rate of two fifth of the base raw product. It was impossible to use the inputoutput model for machines, plants and instrumental goods, even because the unities of measurement are different in several countries, in some cases they refers to the number of unit and not to the weight. In any case the number of analysed countries, including the “minor” one, has been strengthened, in order to broaden the monitoring and to underline the global nature of this Report. The contribution of third range countries appears under the traditional definition of “others”, this repeating the increases showed in 2011 Report, added to the subtotal of the Countries individually analysed by the input-output model. These increases are round off 3 per cent. The Macro-economy concerning, is to highlight that several survey, especially the one referring to the GDPs, has been taken from available information and could be prone to marginal gap from the adjustments made then by the different Countries or International Institution.
Indice dei nomi geografici Geographical Names Index
Afghanistan 248, 252
Bulgaria 9, 38, 187, 212
Africa 8, 10, 12, 30, 37, 39, 40, 49, 57, 205, 219, 252
Burkina Faso 30, 57
Albania 186, 211 Alentejo 191, 216
Cachoeiro 178, 204
Algeria 30, 57
Canada 8, 14, 15, 20, 37, 43, 44, 48, 178, 179, 203, 204, 205, 222
America 8, 10, 19, 30, 37, 39, 47, 57, 203
Capetown 30
Arabia Saudita 11, 19, 190
Carelia 193
Argentina 20, 48, 178, 203
Carrara 2, 3, 189, 214
Asia 8, 19, 21, 23, 30, 37, 47, 49, 51, 57, 220
China 44, 46, 47, 48, 50, 51, 52, 53, 54, 56, 57, 201, 202, 203, 204, 205, 206, 207, 208, 209, 210, 211, 212, 213, 215, 217, 218, 219, 220, 222, 251, 252
Australia 175, 201, 202 Bahamas 30, 57 Balmoral 181, 207 Bangalore 187, 213 Bangladesh 24, 52 Belgio 9, 11, 16, 19, 22, 23, 176, 177, 188, 194, 196 Belgium 38, 40, 44, 47, 50, 51, 202, 203, 208, 213, 219, 220
Cina 7, 8, 11, 12, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 29, 30, 175, 176, 178, 179, 180, 181, 182, 183, 184, 185, 186, 187, 188, 190, 191, 192, 193, 194, 195, 196, 198, 247, 248 Colombia 20, 48, 178, 203 Corea 8, 14, 15, 19, 21, 23, 26, 178, 180, 181, 184, 188, 196 Croatia 219, 252
Bhutan 24, 30, 51
Croazia 195, 248
Bolivia 10, 39
Czech Republic 40, 41
Brasile 8, 11, 12, 14, 15, 20, 23, 25, 26, 177, 180, 182, 198 Brazil 37, 40, 43, 48, 50, 53, 203, 205, 207, 222
Danimarca 22, 248 Denmark 50, 252
254
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
Domegliara 22, 50
Iceland 51
Durban 22, 49
India 8, 10, 11, 12, 14, 15, 19, 23, 24, 25, 26, 30, 37, 39, 40, 43, 44, 47, 50, 51, 52, 53, 57, 178, 180, 182, 184, 185, 187, 192, 193, 195, 196, 197, 204, 205, 207, 209, 210, 212, 213, 216, 217, 219, 220, 221, 247, 248, 251, 252
Ecuador 10, 39 Egitto 11, 12, 14, 16, 19, 180, 248 Egypt 40, 43, 44, 46, 205, 219 Espirito Santo 178, 204 Europa 7, 8, 9, 14, 15, 16, 17, 19, 22, 24, 25, 26, 29, 30, 178, 184, 185, 186, 187, 188, 189, 190 Europe 36, 37, 38, 43, 44, 45, 47, 50, 51, 52, 54, 56, 57, 203, 209, 211, 212, 213, 214 Filippine 10
Indonesia 24, 52, 180, 206, 248, 252 Iran 12, 14, 16, 19, 20, 25, 40, 43, 44, 47, 48, 53, 180, 205, 247, 251 Islanda 24 Isole Figi 24 Italia 8, 9, 11, 12, 15, 16, 17, 19, 20, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 29, 30, 175, 177, 178, 180, 181, 182, 183, 184, 185, 187, 188, 190, 193, 194, 195, 196, 197, 198, 248
Finlandia 11, 22, 180, 181, 182, 192
Italy 37, 38, 40, 41, 43, 44, 45, 47, 48, 50, 51, 52, 53, 54, 56, 57, 201, 203, 204, 205, 206, 207, 208, 209, 210, 213, 215, 217, 219, 220, 222
Firenze 15
Izmir 28, 55, 197, 221
Finland 40, 50, 205, 207, 208, 217
Florence 43 Florida 198, 222 France 44, 54, 202, 208, 209, 212, 230 Francia 16, 26, 27, 176, 182, 183, 187 Germania 7, 8, 19, 20, 25, 26, 27, 180, 182, 183, 184, 187, 190 Germany 36, 37, 47, 48, 52, 53, 54, 205, 207, 209, 210, 212, 215
Japan 36, 37, 43, 47, 48, 50, 51, 53, 204, 205, 206, 210, 211, 220 Kazakhstan 192, 217 Korea 43, 44, 47, 49, 50, 51, 53, 204, 205, 206, 213, 220 Kragujevac 13, 42
Ghana 30, 57
Las Vegas 199, 222
Giappone 7, 8, 14, 15, 19, 20, 23, 26, 178, 180, 181, 184, 185, 196
Liegi 177
Grecia 7, 9, 12, 16, 23, 186, 196
Lussemburgo 16
Greece 36, 38, 40, 44, 45, 51, 211, 220
Luxembourg 44
Guinea 30, 57, 176, 202
Macedonia 186, 211
Lucca 189, 214
Malaysia 248, 252 Hong - Kong 19
Maldive 30
XXIII World Marble and Stones Report 2012
255
Mali 30, 57
Polonia 8, 11, 27, 182, 189, 190, 194
Massa 189, 214
Portogallo 7, 8, 9, 12, 16, 22, 23, 183, 184, 190, 191
Medio Oriente 186 Messico 20, 24, 178 Mexico 48, 52, 203 Middle East 211 Minas Gerais 20, 48, 178, 204 Mosca 193 Moscow 217 Nepal 10, 30, 38, 57 Netherlands 44, 54, 215, 252 Nevada 199, 222 New Guinea 202 New Zealand 202 Nigeria 24, 52, 153 Norimberga 28, 184 Norvegia 11, 180, 248 Norway 40, 205, 252 Nuova Zelanda 176 Olanda 16 Paesi Bassi 27, 190, 248 Pakistan 24, 52, 248, 252 Papua 176, 202 Parigi 183 Pechino 28, 247 Peru 39 Philippines 38 Poland 37, 40, 54, 207, 214, 215, 219
Portugal 36, 37, 38, 40, 44, 45, 50, 51, 208, 209, 215, 216 Poznan 190, 214 Regno Unito 11, 20, 22, 187, 191, 192 Repubblica Ceca 11, 12 Russia 8, 24, 25, 37, 52, 192, 193, 217 Salonicco 186 S. Ambrogio 22, 50 Saudi Arabia 40, 47, 215 Seoul 206 Serbia 13, 42 Seul 181 Shanghai 28, 55 Siberia 193, 217 Singapore 248, 252 Spagna 8, 9, 11, 12, 16, 22, 23, 25, 30, 180, 183, 184, 190, 191, 192, 193, 194, 196 Spain 37, 38, 40, 44, 45, 50, 51, 52, 57, 205, 208, 209, 215, 216, 218, 220 Stati Uniti 7, 8, 14, 15, 19, 20, 21, 23, 30, 177, 178, 179, 180, 186, 187, 196, 198 Sudafrica 22, 30, 180, 194, 195, 248 Svezia 11 Svizzera 23, 26, 180, 188, 196 Sweden 40, 64 Switzerland 51, 53, 206, 213, 220 Taivassalo 181, 207 Taiwan 14, 15, 19, 21, 23, 26, 43, 44, 47, 49,
256
51, 53, 188, 195, 196, 213, 220 Thailand 202 Thailandia 176 Thessaloniki 211 Togo 30 Tokyo 185, 210 Toscana 189 Turchia 8, 11, 12, 14, 15, 16, 19, 20, 21, 25, 29, 180, 181, 187, 192, 193, 195, 196, 197, 198
XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012
USA 36, 37, 42, 43, 198, 204, 219, 220, 221, 222 Vallonia 176 Veneto 189, 214 Venezia 22 Venezuela 20, 48, 136, 178, 203 Venice 50 Verona 22, 28, 50, 55, 188, 189, 214
Turku 182
Vietnam 180, 206
Tuscany 214
Vitoria 178, 204
Ucraina 192, 193
Wroclaw 190, 214
Ukraine 217 Unione Europea 9, 12, 14, 15, 16, 17, 20, 26, 189, 190, 192, 247 United Kingdom 48, 50, 212, 216 Urali 193
Xiamen 28, 55 Zambia 30, 57
N.B. - Non sono elencati i nomi geografici delle tavole fuori testo. R. - The geographical names reported in the statistical tables are not listed.
Sommario XXIII Rapporto Marmo e Pietre nel Mondo 2012 Prefazione 1. Condizioni macro-economiche 2. Attività edilizia 3. Il fattore lavoro 4. Uno sviluppo ad ampio spettro 5. Estrazione e trasformazione 6. Tendenze produttive 7. Dimensioni dell’interscambio 8. Caratteri strategici 9. Unione Europea 10. Italia: stagnazione annunciata 11. Cina: leadership irreversibile 12. Altri protagonisti 13. Caso Turchia 14. Il sistema dei trasporti 15. Consumi in crescita 16. Pietra e demografia 17. Macchine e impianti 18. Beni strumentali 19. Concorrenza e promozione 20. Pietra del futuro
5 7 8 9 10 11 12 13 15 16 17 18 19 20 22 23 24 25 26 27 28
Conclusione
29
Documentazione statistica Schede dei maggiori Paesi 1994-2011 Appendice critica
59 175 247
Indice dei nomi geografici
253
Table of contents XXIII World Marble and Stones Report 2012 Preface 1. Macro-economical conditions 2. Building activity 3. The employment factor 4. A wide development 5. Extraction and transformation 6. Productive trends 7. Interchange sizes 8. Strategical in nature 9. European Union 10. Italy: stagnation announced 11. Chine: irreversible leadership 12. Other protagonists 13. Turkey 14. Transport system 15. Increasing consumption 16. Stone and demography 17. Machines and plants 18. Capital goods 19. Competition and advertising 20. The stone of the future
35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55
Conclusion
56
Statistical tables Leading Countries files 1994-2011 Critical Appendix
59 201 251
Geographical Names Index
253
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