terra e laghi

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INFO STAFF Direttore Artistico e organizzativo: Silvia Priori Direttori di produzione: Silvia Priori e Roberto Gerbolès Relazioni esterne: Patrizia Rigamonti Daniele Besozzi Marketing e Comunicazione: Publierre sas - Via XXV Aprile, 25/B - Luino (VA) Tel. +39.0332.51.08.80 - Fax +39.0332.50.13.58 email: info@publi-erre.it - www.publi-erre.it Raccolta pubblicitaria: Angelo Romano - Maria Huminiuc Grafica: SS&C - Varese e Marco Romeo Direttore responsabile: Angelo Romano TEATRO BLU Centro di Sperimentazione Teatrale via Monico, 16 - 21031 Cadegliano (VA) Italia tel e fax +39 0332 590592 cell. +39 345 5828597 info@teatroblu.it www.teatroblu.it www.terraelaghifestival.com skype name: teatro-blu

Patrocinatori istituzionali:

Patrocinatori culturali:

Sponsor: Con il contributo dei Comuni aderenti


INDICE


TERRA E LAGHI

FESTIVAL DI TEATRO NELL’INSUBRIA VI ED.

LUGLIO2012 SABATO14072012

Teatro Blu (Varese) Di e con Silvia Priori e Roberto Gerbolès Complesso di Ottoni - Brass Band del Conservatorio “G.Verdi” di Milano Direttore: Gianmario Bonino In caso di pioggia: Auditorium comunale

COLICO (LC) ore 21.00 FORTE FUENTES LA FESTA DEI CAPULETI Teatro/concerto da uno studio su “Romeo e Giulietta” di Shakespeare Teatro Blu (Varese) Di e con Silvia Priori e Roberto Gerbolès Complesso di Ottoni - Brass Band del Conservatorio “G.Verdi” di Milano Direttore: Gianmario Bonino In caso di pioggia: Auditorium Michele Ghisla

LUGANO (Svizzera) ore 20.30 RIVETTA TELL RIFIUTI A MANOVELLA Spettacolo di narrazione ed animazione di oggetti sul riciclaggio dei rifiuti Ass. Piacenza Kultur Dom (Piacenza) Di e con Arcelloni Filippo In caso di pioggia: Macello o ex asilo Ciani In collaborazione con Family Festival Lugano nell’ambito del Longlake Festival Lugano

L’IDEA “Terra e Laghi” è un Festival di Teatro a carattere itinerante e prevede una serie di eventi legati al teatro in tutti i suoi stili e linguaggi. Il Teatro Blu ha offerto un ventaglio di proposte all’interno del quale ogni Comune ha potuto operare la sua scelta in base al proprio gusto e alle proprie necessità, scegliendo come cornice ideale allo spettacolo i luoghi più caratteristici sia da un punto di vista paesaggistico che storico ed architettonico. In questa ottica l’arte diventa uno strumento per valorizzare il patrimonio storico e architettonico appartenente ai nostri Comuni di confine e reciprocamente queste bellezze fungeranno da splendida cornice agli eventi stessi. Il Festival prevede una serie di appuntamenti che si svolgeranno da luglio a ottobre, tutti all’insegna del teatro nei suoi diversi aspetti, stili e linguaggi: teatro contemporaneo, teatro comico, teatro circense, teatro di strada, teatro di narrazione, teatro per bambini, teatro danza.

FINALITÀ È nostra convinzione che solo attraverso l’intensificarsi del dialogo fra gli enti pubblici residenti nel territorio si giunga più facilmente al riconoscimento reciproco delle singole risorse e all’espressione delle capacità intellettuali e artistiche potenziali; siamo certi che creando forti sinergie si possa più facilmente giungere ad una maggiore coscienza del nostro patrimonio artistico e culturale, ricchezza che ci sostiene e ci contraddistingue. Attraverso una attenta mappatura del territorio si sono individuati quei luoghi, corti, parchi, giardini e ville che per loro caratteristica storica o architettonica fungono da ideale cornice agli spettacoli scelti. Il Festival vuole essere un contenitore artistico-culturale all’interno del quale le realtà locali possano confrontarsi con gruppi teatrali di rilevanza nazionale e internazionale. Pertanto il festival vuole essere un ventaglio di proposte variegate e prestigiose capace di portare arte e cultura nelle nostre zone di confine.

PROMOZIONE TURISTICA DEL TERRITORIO Considerato che il turismo costituisce uno dei motori portanti dell’economia del nostro territorio, capace di influire positivamente con una ricaduta importante sulla qualità della vita del cittadino transfrontaliero, abbiamo immaginato un Festival che, basato su un insieme di importanti sinergie, costituisce un’occasione d’interscambio di flussi turistici tra i comuni della Regio insubrica per riscoprire e porre in evidenza le affinità storiche, ambientali e culturali dei Comuni stessi.

LUGANO (Svizzera) ore 20.30 RIVETTA TELL JOJO E MOLLI Spettacolo comico di mimo, clown e acrobazie per bambini e famiglie Teatro del Cerchio (Parma) Con Mario Aroldi e Martina Vissani Testo e regia Mario Mascitelli In caso di pioggia: Macello o ex asilo Ciani In collaborazione con Family Festival Lugano nell’ambito del Longlake Festival Lugano

BELLINZONA (Svizzera) ore 20.30 CASTELLO DI MONTEBELLO L’ELEFANTE BIANCO Teatro d’attore Ippogrifo Produzioni (Verona) Con Roberto Vandelli, Chiara Mascalzoni e Andrea de Manincor Regia di Alberto Rizzi In caso di pioggia: Sala dell’Arsenale di Castelgrande

LUNEDI’16072012

DOMENICA15072012

CAMPIONE D’ ITALIA (CO) ore 21.00 PIAZZALE MAESTRI CAMPIONESI LA FESTA DEI CAPULETI Teatro/concerto da uno studio su “Romeo e Giulietta” di Shakespeare

LUGANO (Svizzera) ore 20.30 RIVETTA TELL NENA Spettacolo comico interattivo per bambini e famiglie Teatro Blu (Varese) Di e con Silvia Priori In caso di pioggia: Macello o ex asilo Ciani In collaborazione con Family Festival Lugano nell’ambito del Longlake Festival Lugano


LUGLIO2012

AGOSTO2012

MARTEDI’17072012

PETER PAN Spettacolo per bambini e famiglie Teatro Blu (Varese) Con Simone Belli e Laura Zeolla Testo e regia di Silvia Priori In caso di pioggia: Teatro Camilliani

VENERDI’03082012

MERCOLEDI’08082012

LUGANO (Svizzera) ore 20.30 RIVETTA TELL ARTURO LO CHEF Spettacolo comico per bambini e famiglie Teatro del Sangro (Chieti) Di e con Stefano Angelucci Marino In caso di pioggia: Macello o ex asilo Ciani In collaborazione con Family Festival Lugano nell’ambito del Longlake Festival Lugano

SABATO28072012

MARZIO (VA) ore 21.00 PIAZZA BERINI EROI A TAVOLA Spettacolo di teatro cabaret La Bottega del Buonumore (Bologna) Di e con Davide Dalfiume In caso di pioggia: Tensostruttura di via del Pozzetto

CRAVEGGIA (VB) ore 21.00 SAGRATO ANTISTANTE SAN GIACOMO IL TOPOLINO CHE SCOPRI’ IL MONDO Spettacolo di teatro di figura e ombre per famiglie Teatrombria (Firenze) Liberamente tratto dal racconto di Etienne Delessert Ideazione, testo e regia: Grazia Bellucci Animatori: Grazia Bellucci, Stefano Giomi In caso di pioggia: Salone Villa Guglielmi

VENERDI’20072012

CUGLIATE FABIASCO (VA) ore 21.00 CORTILE DI VILLA MARIA IL PIFFERAIO MAGICO Spettacolo comico di narrazione e movimento con musica dal vivo Teatro Paravento (Locarno-Svizzera) Con Luisa Ferroni Adattamento e regia di Luisa Ferroni e Miguel Ángel Cienfuegos In caso di pioggia: Teatro parrocchiale

VENERDI’27072012

MARCHIROLO (VA) ore 21.00 PIAZZA BORASIO

VOGOGNA (VB) ore 21.00 CENTRO STORICO ARIANNA Teatro tragicomico in compagnia di un clown Teatro Blu (Varese) con Silvia Priori testo e regia di Daniele Finzi Pasca (Svizzera) In caso di pioggia: Loggiato Centro storico

DOMENICA29072012

STABIO (Svizzera) ore 21.00 PIAZZA MAGGIORE SHABBES GOY Teatro/concerto con musiche yiddish in collaborazione con Moni Ovadia Teatro Blu (Varese) Di e con Silvia Priori e Roberto Gerbolès Cantante: Francesca Galante Musicisti: Tamas Mayor, Ciro Radice, Federico Marchesano, Nicola Zuccalà Direzione musica: Ciro Radice Arrangiamenti: Ciro Radice In caso di pioggia: Aula Magna Scuola Media

ARCUMEGGIA (VA) ore 21.00 PARCO PUBBLICO PIERINO E IL LUPO Spettacolo di narrazione Fondazione AIDA (Verona) Adattamento teatrale: Nicoletta Vicentini Con: Monica Ceccardi, Pagliari Jacopo, Marina Fresolone Musiche: Sergej Prokofev registrate dall’Orchestra Verdi di Milano per gentile concessione della rivista Amadeus Scene: Emanuele Luzzati Illustrazioni: Emanuele Luzzati In caso di pioggia: Struttura Parco Pubblico

SABATO04082012

MARTEDI’14082012

BRUSIMPIANO (VA) ore 17.00 PIAZZA AL LAGO UN MONDO IN VALIGIA Spettacolo di clowneria, circo e teatro di narrazione Comp. StagePhotography (Svizzera) Di e con Stefania Mariani In caso di pioggia: Tensostruttura Piazza al Lago

MERCOLEDI’15082012 GERMIGNAGA (VA) ore 21.00 IL BOSCHETTO BOLLE D’ARIA Spettacolo di teatro di strada Ruinart Artisti Associati (Firenze) Di e con Gaetano Carducci e il suo cast artistico In caso di pioggia: palestra comunale

BRENO (Svizzera) ore 17.00 PARCO OER CECCO E ALESSIO GIULLARI Spettacolo di teatro di strada


AGOSTO2012 BRENO (Svizzera) ore 17.00 PARCO OER

SETTEMBRE2012

SABATO25082012

VENERDI’28092012

CECCO E ALESSIO GIULLARI Spettacolo di teatro di strada Comp. Dei Ciarlatani (Rimini) Di e con Francesco Tonti e Alex Gabellino In caso di pioggia: Casa comunale

VENERDI’24082012

OMEGNA (VB) ore 21.00 FORUM CULTURALE GIANNI RODARI LE AVVENTURE DI FAGIOLINO Spettacolo di teatro di figura per bambini e famiglie Centro teatrale Corniani (Mantova) Di e con Murizio Corniani In caso di pioggia: Sala del forum CANNOBIO (VB) ore 21.00 PIAZZA LUNGOLAGO IN CHIAVE DI CLOWN Spettacolo di strada con Clown Orit (Svizzera) Di e con Orit Guttman In caso di pioggia: Sala consiliare

SANTA MARIA MAGGIORE (VB) ore 21.00 CENTRO STORICO HO VISTO UN RE Spettacolo di racconti, fabulazioni, canzoni e musiche tratto da “Mistero buffo” di Dario Fo Testo tratto da “Mistero Buffo” di Dario Fo e altre storie Di e con Marina De Juli (Varese) In caso di pioggia: Teatro comunale MALNATE (VA) ore 21.00 PARCO VILLA BRAGHENTI QUEL TESORO DEL MARE Spettacolo per bambini e famiglie Comp. Teatrino dell’Es (Bologna) Di e con Vittorio Zanella e Rita Pasqualini In caso di pioggia: Tensostruttura Parco Villa Braghenti

SETTEMBRE2012 SABATO01092012

LUINO (VA) ore 21.00 PARCO FERRINI PARADISO BUIO Spettacolo di narrazione Comp. La Pulce (Bergamo) Di e con Enzo Valeri Peruta In caso di pioggia: Palazzo Verbania

LIMIDO COMASCO (CO) ore 16.00 PARCO SCALINI IL DOMATORE Spettacolo di teatro di strada Roberto Carlos Gerbolès (Argentina) In caso di pioggia: Sala consiliare BARDELLO (VA) ore 16.00 CORTILE CENTRO STORICO IL GIGANTE LULU’ Teatro di narrazione per bambini e famiglie Teatro dei Fauni (Locarno-Svizzera) con Vicky De Stefanis In caso di pioggia: Salone Scuola primaria

GIOVEDI’13092012

DOMENICA09092012

MORAZZONE (VA) ore 16.00 BIBLIOTECA COMUNALE I TRE PORCELLINI Lettura teatralizzata Con Laura Zeolla (Svizzera)

LESA (NO) ore 17.00 PIAZZETTA CIRCOLO LA BELLA E LA BESTIA Lettura teatralizzata Con Laura Zeolla In caso di pioggia: Portici Centro Storico

SOMMA LOMBARDO (VA) ore 21.00 CASTELLO VISCONTI DI SAN VITO LA FESTA DEI CAPULETI Teatro/concerto Da uno studio su “Romeo e Giulietta” di Shakespeare Teatro Blu (Varese) Di e con Silvia Priori e Roberto Gerbolès Complesso di Ottoni - Brass Band del Conservatorio “G.Verdi” di Milano Direttore: Gianmario Bonino In caso di pioggia: Sala D’Aragona

SALTRIO (VA) ore 20.45 BIBLIOTECA COMUNALE HANSEL E GRETEL Lettura teatralizzata Con Laura Zeolla e Simone Belli (Svizzera-Italia)

SABATO29092012

BREZZO DI BEDERO (VA) ore 21.00 BELVEDERE UNIVERSI PARALLELI Spettacolo comico Teatro Blu (Varese) Con Roberto Gerbolès e Max Zatta Testo e regia di Roberto Gerbolès In caso di pioggia: Teatro parrocchiale

DOMENICA30092012

LOCATE VARESINO (CO) ore 16.00 PIAZZA SANT’ANNA STORIE DE ‘NA VOLTA Spettacolo comico d’attore Teatro Scientifico di Verona In caso di pioggia: Sala Consiliare


OTTOBRE2012 SABATO06102012

SABATO20102012 Manicure Manicure

TURATE (CO) ore 21.00 SALA POLIVALENTE IL MALATO IMMAGINARIO Spettacolo d’attore tratto da Molière Copr. Teatro del Sangro e Teatro Stabile d’Abruzzo (Chieti) con Stefano Angelucci Marino, Tommaso Bernabeo, Rossella Gesini Testo e regia di Stefano Angelucci Marino

DAVERIO (VA) ore 16.00 PALAZZINA DELLA CULTURA IL GATTO CON GLI STIVALI Lettura teatralizzata Con Simone Belli (Varese)

OTTOBRE2012

Data da definire: vedi sito www.terraelaghifestival.com

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SABATO13102012

Orari d’apertura: lu - ve 9.00 - 19.30 - sabato 9.00 - 17.00 Orari10 d’apertura: lu - ve -9.00 - 19.30 - sabato - 17.00 P.za Cioccaro - 6900 Lugano tel. +41 91 922 21 209.00 - www.beautysource.ch

P.za Cioccaro 10 - 6900 Lugano - tel. +41 91 922 21 20 - www.beautysource.ch

VENERDI’19102012

TERRA & LAGHI

SCUOLA PRIVATA SVIZZERA

DI ESTETICA E BENESSERE

Sarah Calato

DAVERIO (VA) ore 16.00 PALAZZINA DELLA CULTURA I MUSICANTI DI BREMA Lettura teatralizzata Con Laura Zeolla e Simone Belli (Svizzera-Italia)

CREMENAGA (VA) ore 16.00 PIAZZA MUNICIPALE L’ISOLA DELLE LUCCIOLE Spettacolo di cantastorie interattivo per bambini e famiglie Comp. Ditta Gioco Fiaba (Milano) Con Luca Ciancia e Massimiliano Zanellati Testo tratto dalle fiabe popolari Regia di Luna Pizzo Greco In caso di pioggia: da definire

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Anno accademico da settembre ad agosto

FESTIVAL DI TEATRO NELL’INSUBRIA VI edizione LAVENA PONTE TRESA (VA) ore 21.00 SALA POLIFUNZIONALE IMBRATISAR Spettacolo d’attore e musica Comp. Duo Plus! (Svizzera) Con Ioana Butu e Daniele Dell’Agnola Regia di Silvana Gargiulo

PROGETTO ITALO SVIZZERO A CARATTERE ITINERANTE PER LA PROMOZIONE CULTURALE E TURISTICA DEL TERRITORIO INGRESSO LIBERO per tutti gli spettacoli

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TEATRO BLU LA STORIA

Il Teatro Blu nasce come gruppo di lavoro nel

e adulti, che hanno circuitato in Rassegne e

1989 a Brescia dall’ incontro tra Silvia Priori,

Festival internazionali in Italia, Svizzera, Au-

attrice regista e drammaturga diplomata alla

stria, Germania, Cina, Giappone, Sud America.

Scuola “Paolo Grassi” di Milano e Daniele Fin-

Attualmente circuita con 12 produzioni indiriz-

zi Pasca, direttore artistico del Teatro Sunil di

zate ad un pubblico trasversale abbracciando

Lugano. Nel 1993 diventa Associazione Cultu-

le diverse generazioni. Tutta l’ attività di produ-

rale con sede a Cadegliano (VA) allo scopo di

zione è caratterizzata dalla ricerca e sperimen-

creare e sviluppare una collaborazione artisti-

tazione di linguaggi e stili innovativi e da scelte

ca culturale tra Italia e Svizzera. Si avvale della

tematiche ben precise che toccano aspetti le-

collaborazione di artisti provenienti da diverse scuole e tradizioni differenti: Civica Scuola D’ Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano, Accademia dei Filodrammatici di Milano, Scuola Teatro Dimitri di Verscio-Svizzera, Civica Accademia D’ Arte Drammatica “Nico Pepe” di Udine, Scuola “Quelli di Grock” di Milano, Accademia delle Belle Arti di Brera. E’ riconosciuto dalla Presidenza della Repubblica italiana, dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, dalla Regione Lombardia, dalla Regio Insubrica e dalla Provincia di Varese. Il Teatro Blu è impegnato in un’ intensa attività di produzione, di organizzazione e di formazione. Ha prodotto negli ultimi venti anni diciotto spettacoli,

gati al sociale e all’ umanitario. La compagnia pur essendo da un lato fortemente radicata al territorio per il quale organizza Rassegne e Festival invitando un centinaio di compagnie ospiti da Italia e Svizzera, si contraddistingue anche come compagnia di giro. In particolare in questo ultimo triennio ha infatti replicato le sue produzioni in tutto il circuito italiano e svizzero effettuando circa un centinaio di repliche all’ anno. Accanto all’ attività di produzione e organizzazione la compagnia è fortemente impegnata nella formazione presso Istituti scolastici di ogni ordine e grado in Italia, Svizzera, Sud America e presso l’ Università di Berlino dove è invitata ogni anno a tenere laboratori intensivi ad attori della Bethanien Kultur House. Il Teatro Blu è dotato di uffici e magazzini

di proprietà e da circa una decina d’ anni, sancito da una convenzione, gestisce insieme al Comune di Marchirolo, in comodato gratuito, il Teatro Camilliani, una sala polivalente di un centinaio di posti in cui ha sede la Scuola del Teatro Blu e parte degli spettacoli inseriti nelle Rassegne e Festival che organizza.

PATRIZIA RIGAMONTI Organizzazione - Pubbliche Relazioni Cell. 339 6999705 patriziarigamonti@teatroblu.it

indirizzati ad un pubblico di bambini, ragazzi

DANIELE BESOZZI Direttore Tecnico Cell. 338 5828803 danielebesozzi@tin.it


DIREZIONEARTISTICA SILVIA PRIORI - Attrice, regista, drammaturga

ROBERTO GERBOLÈS - Attore, regista, drammaturgo

Nel 1987 si diploma attrice presso la Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano – ex Piccolo Teatro. Lavora presso Teatri Stabili italiani e Gruppi di ricerca teatrale confrontandosi con numerosi registi: Massimo Castri, Caporossi e Remondi, Marcello Bartoli, Gianfranco Mauri, Gianpiero So-lari, Yves Lebreton, Bolek Polivka, Tadeuz Kantor, Daniele Finzi Pasca del Teatro Sunil, David Haugton della Lyndsay Kamp Company, Henrik Baranowky della Kunstlerhaus Bethanien di Berlino, Gigi Tapella del Nautai Teatro di Parma, Sandro Sequi, Cesare Lievi del Centro Teatrale Bresciano, Moni Ovadia. Lavora a Canale 5 e in RAI. Nel 1989 fonda con Daniele Finzi Pasca il Teatro Blu all’interno del quale lavora come attrice, drammaturga, regista e creatrice di eventi internazionali. Dal 1989 interpreta “Arianna” e “Naufragando” spettacoli scritti e diretti da Daniele Finzi Pasca replicati in Italia, Svizzera, Austria e Germania. E’ interprete nel film “Terra bruciata” regia di Andreas Pfeffly presentato al Festival di Locarno e nei cinema europei. Dal 1994 ha scritto diretto, interpretato numerose opere teatrali. Nell’ ottica di intensificare gli scambi artistici e culturali transfrontalieri, organizza Festival internazionali e Rassegne di Teatro tra Italia e Svizzera. E’ chiamata nell’ ambito di un progetto europeo, ad interpretare i ruoli di Circe, Calipso e Pene-lope nel “Capitan Ulisse” di A. Savinio per la regia di Henrik Baranowky, alla Casa degli Artisti Kunstlerhaus Bethanien a Berlino. Lavora con il Teatro Invito di Lecco nello spettacolo “Il racconto dei promessi Sposi”, regia di Beppe Rosso. Interpreta la “Pentesilea” di Kleist che presenta in Festival italiani e svizzeri. Scrive, dirige e interpreta insieme a Roberto Gerbolès la nuova versione di “Giulietta e Romeo”, già presentato al Festival Segnali a Pavia. E’ segnalata come miglior attrice nel Festival Premio Ribalta di Aprilia (LT). E’ protagonista in “Sinfonia di pace per voce sola” presentato al Teatro Litta di Milano nell’ am-bito di Next 2007. In occasione dei 20 anni di attività del Teatro Blu scrive, dirige ed interpreta insieme a Roberto Gerbolès “Tango di periferia” – spettacolo di teatro tango, presentato al Teatro Litta di Milano nell’ ambito di Next 2008 ed in tournée internazionale. Scrive, dirige ed interpreta insieme a Roberto Gerbolès e ai musicisti dell’ Orient Express “ Shabbes Goy” concerto teatro con musiche yiddish, allestito in collaborazione con Moni Ovadia e presentato nell’ ambito di Next a Vigevano – Festival Segnali 2010. Nel 2011 ha creato un grande evento internazionale Cadegliano Festival – Piccola Spoleto, progetto triennale, per commemorare il centenario della nascita del Maestro Gian Carlo Menotti al quale ha dedicato la sua ultima produzione “Una vita per due mondi” che ha debuttato al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti nell’ ambito del Festival dei due Mondi a Spo-leto e ora in tournèe nazionale. Collabora con il Coro degli Amici del Loggione del Teatro alla Scala di Milano, con il Conser-vatorio di Lugano, con il Conservatorio “G.Verdi” di Milano. Attualmente è impegnata in qualità di attrice in sette produzioni che circuita prevalentemente in Italia e Svizzera;In qualità di organizzatrice nella programmazione della VI ed. di Terra e Laghi - Progetto italo svizzero a carattere itinerante per la promozione della cultura e del turismo nell’ Insubria, progetto culturale di eccellenza dell’ Insubria;nella XIV ed. di Tracce Invisibili - Rassegna di Teatro Ragazzi nell’ Insubria; nella II ed. di Cadegliano Festival - Piccola Spoleto, Festival internazionale delle arti sceniche e figurative, che si svolgerà a Cadegliano dal 5 all’ 8 luglio 2012. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitanole le ha conferito una medaglia presidenziale per la realizzazione di Cadegliano Festival – Piccola Spoleto.

A sedici anni, inizia a lavorare come mimo e clown in Argentina, Cile, Brasile, Uruguay e Paraguay. Dopo aver lavorato per un periodo alla televisione di Buenos Aires, nell’ ambito di un programma culturale, lascia il Sud America per partecipare a numerosi Festival internazionali in Italia, Austria, Svizzera, Spagna, Francia, Inghilterra, Belgio, Olanda e Germania. Nel 1993 inizia la sua ricerca artistica nella Scuola Teatro Dimitri a Verscio in Svizzera, dove ha modo di confrontarsi con svariati insegnamenti come la clownerie, l’ acrobazia, la danza, il teatro, il ritmo, la pantomima ed tecniche di improvvisazione. Rappresenta la Svizzera come clown in Giappone e in Francia al Festival internazionale della gioventù. Nel 1996 si diploma e inizia una collaborazione con il Teatro Blu di Cadegliano (VA - Italia). E’ chiamato come attore per la produzione di un cortometraggio, con la regia di Ettore Imparato, che parteciperà al Festival di Venezia insieme a E. Beruschi. Nel 1997 è in tournée a Cipro con “Besos” un a solo di mimo-clown. Nel 1998 partecipa come attore e regista allo spettacolo teatrale “Atlantide 2012” prodotto dal Teatro Blu. Nel 1999 lavora con l’ Associazione Soccorso Clown a Firenze, con il compito di assistere i bambini in ospedale. Nel 2000 viene chiamato dalla associazione internazionale Clown Senza Confini con la quale collabora presentando il suo spettacolo “Besos” e tenendo corsi d’ acrobazia e teatro in EI Salvador. Nel 2001 scrive, dirige e interpreta “Universi paralleli”, una produzione del Teatro Blu. Nel 2002 lavora come Clown nel Circo di Lugano.Nel 2003 lavora come Clown al Gourmet Circus di Klosters con la direzione artistica di David Dimitri. E’ protagonista della pubblicità televisiva della Posta svizzera.Nel 2004 debutta come ballerino, attore e regista nello spettacolo di tango “La Yumba” Comp. Los Malos. Nel 2005 collabora al nuovo allestimento di “Giulietta e Romeo”, curandone la regia insieme a Silvia Priori. Frequenta il Master di scrittura teatrale diretto da Cesare Lievi, organizzato dall’ OUTIS al CRT di Milano. Nel 2006 scrive e dirige per il Teatro Blu “OZ - LA MAGIA”. Attualmente è impegnato come attore nel Teatro Blu diverse produzioni che circuitano prevalentemente in Italia e Svizzera e come insegnante di teatro alla Scuola Teatro Dimitri di Verscio in Svizzera nel ambito del programma estivo. Nel 2008 lavora per la CCTV (Central China Television) in Cina al “Festival Internazionale di Commedianti”. Scrive, dirige ed interpreta con Silvia Priori le ultime produzioni di Teatro Blu: “Sinfonia di pace per voce sola” presentato al Teatro Litta di Milano nell’ ambito di Next 2007; “Tango di periferia” – spettacolo di teatro tango, presentato al Teatro Litta di Milano nell’ ambito di Next 2008 ed in tournée internazionale; “ Shabbes Goy” concerto teatro con musiche yiddish, allestito nel 2010 in collaborazione con Moni Ovadia e presentato nell’ ambito di Next a Vigevano – Festival Segnali. Nel 2011 scrive e dirige insieme a Silvia Priori “Una vita per due mondi”, in collaborazione con il Conservatorio G. Verdi di Milano, che ha debuttato al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti nell’ ambito del Festival dei due Mondi a Spoleto e ora in tournèe nazionale.


PRODUZIONI 2012-2013 SPETACOLI SERALI

SHABBES GOY Teatro concerto con musica yiddish in collaborazione con Moni Ovadiacon Attori Silvia Priori e Roberto Gerbolèscon l’Orient Express Orchestra testo e regia di Silvia Priori e Roberto Gerbolès Multiculturalità, integrazione, contro l’intolleranza religiosa

TANGO DI PERIFERIA Spettacolo di teatro danza – tango argentino Attori Silvia Priori e Roberto Gerbolès Ballerini Angela Quacquarella e Mauro Rossicon orchestra e canto dal vivo testo e regia di Silvia Priori e Roberto Gerbolès sul tema dell’ intercultura

GIULIETTA E ROMEO Spettacolo poetico un inno all’amore di e con Silvia Priori e Roberto Gerbolès La non-comunicazione fra genitori e figli

ARIANNA Spettacolo tragicomico in compagnia di un clown con Silvia Priori testo e regia di Daniele Finzi Pasca Per la pace e contro l’ arruolamento militare Scritto e diretto da Daniele Finzi Pasca

PRODUZIONI 2012-2013 SPETACOLI PER RAGAZZI E FAMIGLIE

PETER PAN UN SORRISO… UNA FATA da uno studio su “PETER PAN” e “CAPITAN HOOK” di Spielberg con Simone Belli e Laura Zolla testo e regia di Silvia Priori la riscoperta della purezza dell’essere bambino Spettacolo comico d’attore Fascia di età dai 5 ai 11 anni

RICORDI DI VIAGGIO da uno studio su “IL PICCOLO PRINCIPE” di Saint Exupery con Silvia Priori e Francesca Brusa Pasquè testo e regia di Silvia Priori la riscoperta e il valore delle proprie radici e degli affetti Spettacolo comico e poetico Fascia di età dai 5 ai 11 anni

ALLEGRIA – PINOCCHIO da uno studio su “IL PINOCCHIO”di Collodi con Roberto Gerbolès e Max Zatta testo e regia di Silvia Priori le tappe della crescita Spettacolo comico di mimo clown e attore Fascia di età dai 5 ai 11 anni

NENA di e con Silvia Priori le tappe della crescita I diritti dell’infanzia Fascia di età dai 4 ai 10 anni

UNIVERSI PARALLELI Scienza e natura Conferenza spettacolo sulla creazione e conformazione dell’universo con Roberto Gerboles e Max Zatta testo e regia di Roberto Gerbolès Spettacolo comico di parola e movimento Fascia di età dai 8 ai 18 anni


INSUBRIA

LA REGIONE ITALO SVIZZERA La Comunità di lavoro Regio Insubrica è stata costituita nel 1995 a Varese, dal Canton Ticino e dalle Province di Como, di Varese e del Verbano-Cusio-Ossola (Italia), quale associazione di diritto privato, conforme alla dichiarazione di Madrid del 1980 sulla cooperazione transfrontaliera; dal 2006 la Comunità di Lavoro accoglie in qualità di membri di diritto anche le Province di Lecco e Novara.

Serval

Orsetto lavatore

Visit the only Zoo Visitate l’unico Zoo del Ticino in the Ticino area Si possono osservare 40 diverse specie tra cui leoni, leopardo delle nevi, serval, wallaby di Bennett, orsetti lavatori, diversi gruppi di scimmie, div. animali piccoli. Aree per il picnic e parchi giochi.

In the zoo you can watch 40 different species like lions, snow leopard, serval, raccoons, groups of monkeys, several parrots and much more. Picnic areas and amusement parks available.

Wallaby di Bennett

Besuchen Sie den einzigen Zoo im Tessin Sie können 40 verschiedene Tierarten beobachten wie Löwen, Schneeleopard, Serval, Bennett-Wallaby, Waschbären, div. Affengruppen, verschiedene Kleintiere. Picknick- und Spielplätze.

La Comunità di lavoro Regio Insubrica è stata

rio. Essa invita i suoi attori a superare le logiche

costituita nel 1995 a Varese, dal Canton Ticino

localistiche, senza misconoscere le differenze

e dalle Province di Como, di Varese e del Ver-

che sono fonte di arricchimento, e a cooperare

bano-Cusio-Ossola (Italia), quale associazione

nel nome di quanto unisce questo territorio. La

di diritto privato, conforme alla dichiarazione di

Regio Insubrica opera nella convinzione che

Madrid del 1980 sulla cooperazione transfron-

l’integrazione, attraverso la cooperazione, del-

taliera; dal 2006 la Comunità di Lavoro acco-

le grandi risorse del territorio insubrico e la sua

glie in qualità di membri di diritto anche le Pro-

evoluzione in uno spazio funzionale, potranno liberare nuove risorse e nuove

vince di Lecco e Novara.Si romuove la

energie e dare nuove prospettive di

coo-perazione transfrontaliera nella regione italo-svizzera dei Laghi Prealpini e favorisce la pre-sa di coscienza dell’appartenenza ad un territorio

crescita a chi vive, lavora e tra-

TI CO

VCO VA

che è iscritto, al di là

scorre il suo tempo libero in questa regione. Nell’era

LC

nella lingua. E’ una delle regioni più

Regio individua nello sviluppo di una realtà loca-

dei confini istituzio-nali, nella geografia, nella storia, nella cultura e

della globalizzazione, la

NO

belle, laboriose e ricche d’Europa e sancisce una fusione tra italicità - matrice

le forte e interconnessa e di una mentalità transnazionale moderna e aperta, una risposta atta ad assicurare alla Regione Insubrica anche nel futu-

comune di tutto il suo territorio - ed elvetici-

ro, l’importante ruolo di ponte tra il Nord ed il

tà, creando un connubio unico di valori, modi

Sud dell’Europa.

di sentire, pensare e operare simili o altrimenti fortemente complementari e con un potenziale altissimo ancora inespresso. Nel segno di un confine che unisce, la Regio Insubrica si offre, nel rispetto delle competenze istituzionali dei suoi membri, come uno strumento giovane e flessibile di management strategico del territo-


Mediterranean Wellbeing Oasis with a view

LE PROVINCE

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VARESE

NOVARA

La provincia di Varese, soprattutto il territorio dei laghi, è da sempre una terra ospitale e operosa. Il felice connubio tra la qualità paesaggistica e la capacità di fare impresa dei suoi abitanti ci ha per-messo di raggiungere ragguardevoli primati in tutti i campi. La vicinanza con Milano, la Svizzera, i più importanti snodi automobilistici, ferroviari e aeroportuali del Nord Italia, la ricettività alberghie-ra e un’efficiente rete di servizi fanno della provincia di Varese la meta ideale e facilmente raggiun-gibile per il business, le competizioni sportive o l’elegante turismo immersi in un paesaggio unico.

Il territorio del novarese vanta un lungo percorso che ha visto diverse popolazioni calpestarne il suolo, lavorare, amare, soffrire e lasciare tracce di sé alle generazioni e ai popoli che sono venuti do-po. Esistono molte tracce di insediamenti fin dall’inizio della storia dell’uomo sul pianeta: segni che arrivano dal Paleolitico e tracce consistenti della civiltà di Golasecca, soprattutto nella zona dei laghi. La Provincia di Novara è la settima provincia del Piemonte per estensione. Il territorio comprende due importanti bacini lacustri: il Lago Maggiore e il lago d’Orta.

VCO

COMO

La Provincia del Verbano Cusio Ossola è una delle province “giovani” del Piemonte. Zona interes-sante dal punto di vista naturalistico, comprende il Lago Maggiore con le famose Isole Borromee ed anche i p i ú piccoli laghi di Mergozzo e d’Orta. Uno scenario naturale unico, splendidi giardini e una cultura enogastronomica ricca di tradizioni. Si fondono in un disegno armonioso laghi, castelli, ville e una flora infinita. Il territorio è attraversato da innumerevoli corsi d’acqua dei quali il maggiore è il Toce che sfocia nel lago Maggiore tra Pallanza e Stresa.

Territorio prevalentemente montuoso e collinare e solo in piccola parte pianeggiante. Da nord a sud si susseguono paesaggi diversi a seconda delle zone: alpina, prealpina, collinare e di pianura. Cono-sciutissimo e apprezzato sia in Italia che all’estero, il Lario rappresenta il vero è proprio fulcro del settore turistico comasco. Negli ultimi anni la presenza di turisti è salita enormemente attirati sia dalle bellezze naturalistiche, che lo rendono uno dei più suggestivi paesaggi italiani che dalle residenze storiche e dai borghi rivieraschi, costituiti da antiche case arroccate tra lago e montagna e ca-ratterizzati da ripide scalinate.

LECCO

TICINO (CH)

La Provincia di Lecco ha una popolazione in continua crescita, distribuita per lo più in piccoli Co-muni: sono infatti solo 6 i Comuni che, compreso il capoluogo, contano una popolazione superiore ai 10.000 abi- tanti. Il territorio lecchese giace “ su quel ramo del lago di Como ”, di manzoniana memoria, protetto dai suoi monti “ sorgenti delle acque “. Il Lario, costeggiato da ville storiche con mera-vigliosi parchi e giardini botanici, originato dal fiume Adda si divide a Bellagio in due rami: il ramo di Como a ponente e il ramo di Lecco a levante ed è protagonista e testimone delle vicende di queste terre.

Situato interamente a sud della catena delle Alpi, il Ticino è uno dei ventisei Cantoni che compon-gono la Confederazione elvetica ed è l’unico di lingua italiana. Un angolo svizzero di paradiso fra incantevoli paesaggi, dolci colline e verdi alture dipinte dai colori di una natura che varia di conti-nuo. Una terra ricca di contrasti. Il Ticino è terra latina: in Ticino i Romani portarono la vite, lascia-rono importanti opere civili (città, ponti, passi alpini). Le tradizioni e la cultura ticinese sono il risul-tato di un insieme di influssi diversi che rendono questo Cantone unico.


Valli del Verbano LA COMUNITÀ MONTANA

il

L

a Comunità Montana delle Valli del Verbano è nata nel 2009 dalla fusione delle Valli del Luinese e della Valcuvia. Il territorio comprende 34 Comuni su una superficie di oltre 300 chilometri quadrati che si estende dal confine svizzero fino al versante nord - occidentale del Campo dei Fiori, costeggiando il Lago Maggiore per metà della sua lunghezza. Tra le finalità dell’ente vi è la promozione del territorio e la salvaguardia dell’ambiente naturale. Attraverso progetti specifici e la gestione dei Siti di Interesse Comunitario, Comunità Montana si è posta a difesa della biodiversità dalla valorizzazione della razza caprina autoctona a limitata diffusione

Nera di Verzasca alle iniziative per lo studio e il ripristino dei prati magri, ricchi di specie floristiche e insetti difficilmente riscontrabili altrove. “Corn & pecc” e MIPAM sono le annuali manifestazioni organizzate dall’ente. Entrambe hanno come finalità la promozione dei prodotti locali: la prima privilegia l’aspetto enogastronomico proponendo sofisticati accostamenti a base di sapori della tradizione locale. La seconda, Mostra dell’agricoltura e dei prodotti di montagna, si caratterizza come una fiera dove poter ammirare i migliori capi allevati sul territorio e, ovviamente, gustare le specialità delle Valli del Verbano.

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L

Lago Maggiore

a regione del Lago Maggiore è famosa per il clima mite, il verde lussureggiante e le splendide fioriture; qui crescono ulivi, aranci, limoni, camelie e rododendri; le acque sono limpide, le montagne intorno sono tra le più belle delle Alpi. Al centro di questa natura armoniosa ed intatta sorgono l’Isola Bella e l’isola Madre, le perle del golfo Borromeo, e più a sud, ad Angera, la splendida Rocca Borromeo. Tre mete irrinunciabili

per gli amanti dell’arte e della botanica per scoprire la natura mediterranea nella splendida cornice prealpina. Oggi, attraverso il circuito denominato “I Paradisi in Terra”, è possibile riscoprire queste tre gemme della famiglia Borromeo sul Lago Maggiore attraverso un itinerario verde che si snoda tra il simbolico Giardino Medievale della Rocca Borromeo di Angera, l’armonioso Giardino Barocco dell’Isola Bella e il raccolto parco di impronta Romantica dell’Isola Madre.


i Tre Paradisi in Terra

il FASTO BAROCCO

dell’Isola

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o straordinario complesso monumentale dell’isola Bella appare come un vascello gigantesco che affiora dal lago, con la parte di poppa a sud fatta di terrazze degradanti e la prua rivolta a nord, segnata dal molo e dalla punta dell’isola. Palazzo Borromeo, realizzato in stile barocco, domina il piccolo borgo un tempo abitato da pescatori; il palazzo, completato dopo la seconda guerra mondiale, con la costruzione del salone grande, è il risultato di una lunga serie di lavori iniziati nel 1632 per volere del Conte Vitaliano Borromeo. All’interno del Palazzo si succedono ambienti raffinati ed eleganti arricchiti da mobili ed arredi preziosi e alle cui pareti trovano posto dipinti di celebri artisti come il pittore Luca Giordano Francesco Zuccarelli e il fiammingo Pieter Mulier

Bella

detto il Tempesta. La bellezza delle sale, decorate da marmi, stucchi neoclassici, sculture e arazzi di manifattura fiamminga, si è amplificata di recente con l’apertura di una nuova ala del palazzo, la galleria dei quadri o del General Berthier, che racchiude il cuore delle collezioni d’arte della nobile casate. A corollario della pinacoteca, la sala del Trono e quella delle Regine, dove, con un gusto per la meraviglia ereditato dalla cultura manieristica ma tradotto con un fasto tipicamente barocco, Vitaliano VI, fondatore dell’isola, ideò giochi ottici e cromatici sulle pareti a specchi, intervallandole con cristalli e pietre dure per stupire i propri visitatori. Al piano inferiore del Palazzo è possibile accedere alle grotte, sei vani appartati, commissionati da Vitaliano Borromeo a Filippo Cagnola come luogo di frescura e di

NUOVO ITINERARIO NELLA STORIA DEI GIARDINI: ISOLA BELLA, ISOLA MADRE E ROCCA BORROMEO D’ANGERA svago. Ricavate da ambienti situati al livello dell’acqua ed esposte a nord, le grotte garantivano il giusto refrigerio e riparo dalla calura estiva, intrattenendo gli ospiti con divertenti e sofisticati giochi d’acqua. Le pareti e i soffitti delle stanze sono ricoperti da ciottoli, frammenti di tufo, stucco e “pietre lustre”, per ricreare l’effetto di un antro marino naturale. Splendidi i giardini: un monumento fiorito sviluppato a terrazze ornate e sovrapposte, inimitabile esempio di “giardino all’italiana” seicentesco. La spettacolare fioritura di questo giardino di Babilonia, è progettata per offrire colori e profumi da marzo a ottobre. Benché costruito in tempi diversi, l’insieme è coerente e culmina nella grande statua dell’unicorno cavalcato da Amore. Il grande animale fantastico è l’emblema del giardino attorno al quale si raccontano ancora leggende e storie: “Sulla cima dell’isola Bella, non lontana da questo nuovo e grazioso palazzino, sta ritto in mezzo a trofei un enorme cavallo di pietra; e tra i pescatori e le vecchierelle di quell’isola vive una tradizione antica: che quel cavallo ogni notte del venerdì sia condannato ad interrompere i sani riposi, e scenda a ber l’acque del lago per qualche misteriosa volontà del destino”. (Giovanni Prati, 1851 Ispirazioni del Verbano - Raccolta

di Canti) Sono dieci le terrazze che dolcemente degradano fino al lago, abbellite qua e là da vasche, fontane, prospettive architettoniche e da una moltitudine di statue risalenti alla seconda metà del Seicento rappresentanti personificazioni di fiumi, stagioni e venti. Il clima, particolarmente mite, permette la crescita di una vegetazione ricca di varietà e specie: fra azalee e rododendri, spalliere di pompelmi e arance amare, orchidee e piante carnivore, spicca la sagoma di un grosso canforo di più di duecento anni. A corollario di queste meravigliose piante lungo i viali si ammirano circa 350 i vasi in cotto dove crescono rigogliosi gli agrumi.

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i Tre Paradisi in Terra

NUOVO ITINERARIO NELLA STORIA DEI GIARDINI: ISOLA BELLA, ISOLA MADRE E ROCCA BORROMEO D’ANGERA serre e nel 1858, per volere di Vitaliano IX Borromeo, la Cappella di famiglia, edificata sul lato orientale del piazzale a cui ha dato il nome. Il percorso di visita all’interno del Palazzo si sviluppa attraverso ambienti che sono stati allestiti a partire dal 1978 con arredi provenienti da varie dimore della Famiglia Borromeo. Le sale sono abbellite da lampadari in vetro di murano finemente lavorati, maioliche, arredi antichi, tele, sculture. Si segnalano per raffinatezza delle decorazioni e degli arredi la Stanza del Collezionista, di gusto francese a cavallo tra rococò e tardo impero ed il Salotto Veneziano; quest’ultimo trae

Isola l’Madre

I

ISOLA GIARDINO

n posizione più defilata rispetto all’Isola Bella e a quella dei Pescatori sorge l’Isola Madre, la più grande del golfo Borromeo con una superficie di circa 8 ettari e la più caratteristica, in virtù dell’atmosfera raccolta e dell’aura incantata da cui è avvolta. Il segreto di quest’isola e della sua piacevolezza sta nel microclima di cui beneficia che la rende un luogo protetto dal gelo e dal freddo. L’isola, proprietà della famiglia Borromeo dal 1500, nel corso dei secoli ha subito diverse trasformazioni: quello che in origine era un nudo scoglio divenne prima un frutteto, poi un agrumeto fino ad arrivare all’attuale parco botanico

all’Inglese realizzato nei primi dell’ottocento. A quell’epoca infatti, per volere del conte Giberto V Borromeo Arese e del figlio Vitaliano IX fu intrapresa una grossa opera di estirpazione di gelsi e viti per lasciare spazio a piante di tipo ornamentale. Quello dell’isola Madre divenne così il primo giardino di acclimatazione del lago Maggiore e uno tra i primi in Italia. Sulla sponda meridionale, nel punto più alto dell’isola, sorge il bel Palazzo dalla forma squadrata e tutt’intorno, quasi ad incorniciarlo, il rigoglioso giardino romantico. Alla fine del XVIII secolo l’isola assunse l’aspetto che tutt’oggi conserva; nel 1826 vennero costruite le

spalliere di agrumi, pergolati di glicini, radure di gelsomini e rose, copiose fioriture di magnolie e bougainvilee. Il giardino dell’isola Madre è un luogo di grande suggestione, dove, lontani dalla calca e dal trambusto, passeggiare e godere del verde, dei profumi, dei colori di una flora preziosa, dove di anno in anno si acclimatano piante difficili da vedere altrove.

www.borromeoturismo.it Per informazioni e visite guidate: Tel. 0323 30556 Fax 0323 30046 info@borromeoturismo.it il proprio nome dalla decorazione parietale ispirata al gusto rococò lagunare che simula un grande padiglione sorretto da colonne su cui si intrecciano piante e fiori, quasi a creare un tutt’uno col meraviglioso giardino che circonda il Palazzo. Terminata la visita al palazzo si accede al giardino botanico. Esso si annuncia con il Cipresso del Kashmir, simbolo dell’isola, noto per essere stato salvato dopo la violenta tromba d’aria che lo sradicò nel giugno 2006. Il giardino è rinomato in tutto il mondo per la spettacolare fioritura delle azalee, rododendri e camelie e più in generale per la flora sorprendente e difficilmente reperibile in altri luoghi: palme,


ROCCA DI ANGERA

VARESE

SABATO 22 SETTEMBRE 2012 III Incontro-Laboratorio sul giardino Medievale L’arte antica dell’aromaterapia Tema: approfondimento al tema dell’uso degli olii essenziali e dell’aroma terapia. Durata della giornata: circa 8 ore tra mattina e pomeriggio Strutturazione della giornata: - introduzione al tema; - passeggiata all’interno del giardino con riconoscimento e raccolta delle piante selvatiche; - approfondimento teorico supportato dall’ausilio di presentazioni in power point;

- fase laboratoriale: distillazione degli olii essenziali. I partecipanti potranno portare a casa quanto realizzato durante il laboratorio. Prenotazione obbligatoria allo 0331 931300 – roccaborromeo@isoleborromee.it DOMENICA 30 SETTEMBRE 2012 III Domenica in Costume I tre Moschettieri e il palazzo della maschera di Ferro. Una corte piena di intrighi, un re troppo presuntuoso difeso da nobili e impavidi moschettieri. Dartagnan e i suoi amici dovranno far fronte agli intrighi del Cardinale Richelieu, alle lotte di potere a corte, alle mire degli Inglesi. Troppo persino per questi grandissimi eroi. Per fortuna potranno contare su esercito di piccoli aspiranti moschettieri pronti a difendere il regno da ogni nemico e a fare tutto il necessario per il bene della corona e del popolo.

SABATO 6 OTTOBRE 2012 IV Incontro-Laboratorio sul giardino Medievale I saponi della natura Tema: Laboratorio di autoproduzione dei saponi, partendo dall’olio d’oliva e dalle materie prime naturali. Realizzare il sapone non è poi così difficile, ma ci permette di non inquinare, di prenderci cura della nostra pelle spesso irritata e danneggiata da una detergenza squilibrata ed eccessiva, di risparmiare perché gli ingredienti di base sono economici e a portata di mano, ma soprattutto ci fa divertire sviluppando la nostra vena creativa e la passione per il fai da te. Durata della giornata: circa 8 ore tra mattina e pomeriggio Strutturazione della giornata: - introduzione al tema; - passeggiata all’interno del giardino con riconoscimento e raccolta delle piante selvatiche; - lunga fase laboratoriale: con il metodo a freddo verranno realizzati diversi saponi completamente naturali. I partecipanti potranno portare a casa quanto realizzato durante il laboratorio. Prenotazione obbligatoria allo 0331 931300 – roccaborromeo@isoleborromee.it

DOMENICA 14 OTTOBRE 2012 IV Domenica in Costume La maledizione della Prima Luna: Il Forte di Tortuga Piccoli pirati in alto i ferri! Jack Sparrow, Il più grande pirata dei sette mari, ha bisogno dell’aiuto del suo equipaggio per liberare il forte di Tortuga e riconquistare “La perla Nera”, la sua adorata nave. Vestiti da pirati, piratesse, e con l’aiuto delle dame di compagnia della coraggiosa Elisabeth, dovrete affrontare un intera nave di pirati-fantasma e la loro terribile maledizione.

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Tirano ed infine agli Alberti. Nel XVII secolo fu costruita, dal conte di Fuentes, che governava il ducato di Milano, una grossa fortezza al confine con la Valtellina: l’edificio, con un’originale pianta stellata fu realizzato per contrastare l’avanzata dei Grigioni. Non essendo stata mai utilizzata per vicende belliche, la costruzione fu data in vendita a privati ad opera di Giuseppe II; nel XVIII secolo fu distrutta quasi completamente dai giacobini. Di notevole importanza è il priorato di Piona, costruito proprio sull’estremità del promontorio di Olgiasca. La costruzione, già nel XII secolo, era costituita da una chiesa e un chiostro. Di fianco alla chiesa sorge il chiostro costruito nel XIII secolo su commissione del priore Bonaccorso de Canova di Gravedona.

quindi da Gian Galeazzo Maria Sforza il feudo passò a Giovanni Casato, da Carlo V alla famiglia Caldarini, poi ai Pusterla, ai Quadrio di

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Atmosfere mediterranee sul Lago Maggiore Dolce far niente e ferie attive a contatto con la natura. L’elegante e raffinata struttura e l’incantevole vista panoramica rendono l’Esplanade Hotel Resort & SPA il luogo ideale per trascorrere un week-end, un ponte festivo o un’intera settimana all’insegna del benessere e della vitalità. 67 rooms and suites • 7 meeting and banqueting rooms Restaurant ‘La Belle Epoque’ • Panoramic terrace Wellness & Beauty ‘Le Palme’ • Heated outdoor pool 3 Tennis courts • Sports and excursions in Ticino’s nature 40’000 m2 exotic park with 1’000 palm trees

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I resti venuti alla luce durante gli scavi sono la testimonianza che il centro fu abitato già in epoca preromana e romana. Diversi furono i casati che si succedettero nei secoli XV e XVI sul territorio: prima i Visconti poi i Sanseverino,

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d’affari della Svizzera, è anche la città dei parchi e dei giardini fioriti, delle ville e degli edifici religiosi.. Molto particolare e affasci-

una città cosmopolita mantenendo però il suo spirito di cittadina a misura d’uomo. Oltre ad essere il terzo polo finanziario e un importante centro di congressi, di banche e

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CAMPIONE D’ITALIA COMO

frirvi momenti indimenticabili. I parchi e le passeggiate affacciati sul lago, le vie dei piccoli commerci, i musei e tanto altro sono pronti ad accogliervi e regalarvi un piacevole soggiorno. Nei dintorni della città sono inoltre numerose le offerte di svago accessibili: non perdetevi la cima del Monte San Salvatore, dalla quale potrete ammirare lo splendido paesaggio del golfo di Lugano e dell’intera regione. Grazie al servizio di navigazione, potrete inoltre scoprire angoli di rara bellezza da una prospettiva, quella del lago, insolita e affascinante. (Fonte: Ticino Turismo e Lugano Turismo). Tantissimi gli eventi, organizzati in città per accontentare i diversi gusti di cittadini e turisti. Tra questi, nel periodo estivo, troviamo il LongLa-

ke Festival Lugano, festival internazionale, alla sua seconda edizione, che offre una programmazione più ricca e condensata di eventi: oltre 180 manifestazioni in 25 giorni. Un evento imperdibile che muove le vie e le piazze cittadine proponendo animazioni, spettacoli di teatro e danza, concerti e attività per bambini. Sei i festival creati per meglio orientare la scelta. Quello più ricco è Lugano International Festival che offre un ampio e variegato programma con proposte che vanno dalla musica pop a quella classica, dal teatro al cinema, al cabaret, fino ai corsi intensivi offerti dalle masterclass. Inoltre si arricchisce della presenza di ospiti di fama

Campione d’Italia è un’exclave italiana in territorio svizzero, si estende per circa 2 chilometri quadrati lungo la sponda orientale del Ceresio ai piedi del monte Sighignola. Terra di antica tradizione, fu importante insediamento longobardo. Il longobardo Totone, commerciante e ricco proprietario terriero , negli anni difficili all’inizio della dominazione dei Franchi in Italia, intrecciò rapporti stabili con la Chiesa di Milano. Dalla scelta di Totone derivò l’appartenenza millenaria di Campione d’Italia al Monastero di S. Ambrogio Maggiore di Milano. Infatti con la donazione del 777, quando legò i suoi beni all’Arcivescovo di Milano Tomaso e alla Basilica di S. Ambrogio, Campione si trasformò progressivamente in feudo dell’Abate di S. Ambrogio. Il feudo monastico di Campione, di diritto imperiale, rimase fino alla soppressione napoleonica intoccabile da ogni altro potere anche quando il territorio circostante, di proprietà del Duca di Milano, passò ai Signori svizzeri attorno al 1512. Scomparso il feudo Campione seguì le sorti della Lombardia. Fu aggregata amministrativamente al Distretto IX della Provincia di Como

con il nome di Campione d’Intelvi, mantenuto fino ad avere la sua versione definitiva di Campione d’Italia con Regio Decreto del 1933. Per questo motivo oggi Campione d’Italia è territorio italiano ed ecclesiasticamente appartiene alla Diocesi di Milano.


Gambarogno Un pò di storia

Parco botanico del Gambarogno

La Riviera del Gambarogno, con i suoi caratteristici villaggi ticinesi, si stende sulla riva sinistra del Lago Maggiore per una decina di chilometri fino alla frontiera italiana. Il suo territorio comincia però a Contone, ai piedi del Monte Ceneri, e comprende parte del Piano di Magadino nonché le famose “Bolle di Magadino”, nel delta formato dal fiume Ticino. Essa comprende i seguenti comuni: Contone, Magadino, Vira, Piazzogna, San Nazzaro, Gerra, Sant’Abbondio, Caviano e Indemini. La vegetazione lussureggiante, i verdi boschi di castagno, i colori cangianti del Lago, dall’azzurro al verde profondo, danno un carattere unico a questa regione ancora intatta. La Riviera del Gambarogno non è solo una riva di lago, è anche un’erta montagna a picco sul lago. Essa è coronata da una parte dal Monte Tamaro e dall’altra dal Monte Gambarogno che dà il nome alla regione. Da questi balconi si gode di un panorama meraviglioso sulle Alpi, dal Monte Rosa all’ovest, alla corona delle Alpi ticinesi verso nord. Grazie al suo lago, alle sue montagne e alla varietà della regione, il Gambarogno è ideale per la pratica di numerosi sport. Ecco quanto offre il Gambarogno: sport acquatici, nuoto, tuffi, canottaggio, canoa, vela, surf, sci nautico, barche a motore;

Equitazione: centri ippici a Quartino; Tennis: campi a Vira e Contone; Minigolf, a Vairano, Magadino e Quartino; duecento chilometri di sentieri: una carta vincente per il turismo della regione. Le “Bolle di Magadino”, zona protetta di interesse eccezionale, offrono una flora e una fauna di incredibile ricchezza in un ambiente indimenticabile. Sentieri didattici con cartelli informativi, che attraversano tutto il territorio dalla foce del Fiume Ticino al villaggio di Magadino permettono di visitarle. Più di 300 specie di uccelli vivono e nidificano in questo intrico di vegetazione, lontani da ogni contaminazione della civiltà. Il parco botanico del Gambarogno a Vairano, contiene una miriade di piante: camelie, magnolie, azalee, peonie e rododendri attorniati da: pini, ginepri, edere, esotici o rari in Europa. Nel panorama delle manifestazioni gambaronesi, fa spicco il Festival internazionale di musica organistica di Magadino con una serie di 7 concerti durante il mese di luglio di ogni anno, con la presenza di prestigiosi interpreti di risonanza mondiale. Da visitare durante il periodo natalizio i presepi all’aperto, nelle stradine del nucleo di Vira G.


una varietà UNA VARIETà INFINITA La Riviera del Gambarogno è un mondo ricco, variegato, sempre autentico. Le Bolle di Magadino, un microuniverso intatto, propone una flora e una fauna di incredibile ricchezza. Una passeggiata tra boschi, canneti e lungo il lago, per scoprire ad ogni passo un mondo di sinestesie: l’odore delle piante, il richiamo degli uccelli, il sapore dell’aria, un terreno morbido e il sole sulla pelle. Le mille varietà di camelie e di magnolie del parco botanico del Gambarogno a Vairano invitano a riscoprire la ricchezza della natura. Azalee, peonie, rododendri fra pini, ginepri ed edere, sono un sogno ad occhi aperti che abbraccia tutti i continenti. Duecento chilometri di sentieri, accuratamente ripuliti ogni anno da sassi, radici ingombranti, dagli eccessi della vegetazione e perfettamente marcati, attraversano l’intera regione in tutte le direzioni. Ritrovare il ritmo a misura e a passo d’uomo per conciliare pensieri ed emozioni, per riposare la mente e arricchire di stimoli spontanei e imprevedibili. Nuoto, tuffi, canottaggio, canoa, vela surf, sci nautico o equitazione oppure tennis e minigolf: la Riviera del Gambarogno offre innumerevoli possibilità anche a chi ama divertirsi e rilassarsi praticando lo sport. Nel suo prolungamento naturale verso nord-est, sfoggia la maestosità dei castelli di Bellinzona, ora patrimonio dell’UNESCO: La ricchezza di questa splendida regione è autentica, perché essenziale. In ognuno dei suoi trasognati villaggi – Contone, Magadino, Vira, Piazzogna, San Nazzaro, Gerra, Sant’Abbondio, Caviano e Indemini – c’è un ristorante che offre specialità locali, all’ombra di un albero, sotto i raggi del sole, in riva al lago o sul Monte Tamaro. Fermarsi, sorseggiare un buon bicchiere di vino, ammirare il mondo: nella Riviera del Gambarogno la vita è semplice e davvero bella.

Fra le manifestazioni culturali spicca il Festival internazionale di musica organistica di Magadino. Durante il mese di luglio prestigiosi interpreti danno vita a una serie di concerti di qualità eccelsa. E’ un invito a trascorrere una serata nell’intimità di un ambiente particolare e a lasciare vagare l’anima in un mondo armonioso e trasognato.

EIN UNENDLICH VIELFAELTIGES ANGEBOT Die Riviera del Gambarogno ist eine Welt der echten Werte. In den Bolle di Magadino, einem intakten Mikrokosmos, lebt eine Flora und Fauna von unglaublicher Vielfalt. Ein Spaziergang im Wald, im Schilfgürtel oder dem Strand entlang weckt mit jedem Schritt alle Sinne zugleich: da verbinden sich der Duft der Pflazen, der Gesang der Vögel, die reine Luft, der federnde Boden und die Sonne auf der Haut zum harmonischen Erlebnis. Bei Vairano laden tausend Varianten von Kamelien und Magnolien im botanischen Park von Gambarogno ein, den Reichtum der Natur wieder zu entdecken. Azaleen, Pfingstrosen, Rhododendren zwischen Pinien, dazu Wachholder und Efeu sind wie ein Tagtraum, der alle Continente umfasst. Zweihundert Kilometer Wanderwege, jedes Jahr sorgfältig von Steinen, Wurzeln und der wuchernden Vegatation gesäubert und perfekt ausgeschildert, durchqueren die ganze Region in allen Richtungen. Hier kann man einen menschlichen Rhythmus wieder finden, Gedanken und Gefühle in sich versöhnen, den Geist ruhen lassen oder ganz spontan überraschende Anregungen aufnehmen. Schwimmen, Tauchen, Wasserspringen, Kanufahren, Segeln, Surfen, Wasserski, Reiten,Tennis und Minigolf: Die Riviera del Gambarogno bietet auch zahllose Möglichkeiten für alle, die sich beim Sport vergnügen und entspannen möchten. In ihrer natürlichen Ausdehnung in nordöstlicher Richtung liegen die majestätischen Burganlagen der Castelli di Bellinzona, die heute um Weltkulturerbe der UNESCO gehören.

infinita Der Reichtum dieser wunderschönen Gegend ist echt,weil er aus den einfachen Dingen kommt. In jedem verträumten Dorf – Contone, Magadino, Vira, Piazzogna, San Nazzaro, Gerra, Sant’Abbondio, Caviano und Indemini – steht ein Restaurant, das Spezialitäten der Region anbietet. So geniesst man gerne im Schatten eines Baums oder in der untergehenden Sonne, an einer Strandpromenade oder auf einer Terrasse in der Höhe des Monte Tamaro ein gutes Glas Wein und blickt in die Welt hinaus: An der Riviera del Gambarogno ist das Leben noch einfach und wahrhaftig schön. Wer Lust hat auf ein besonderes kulturelles Erlebnis wird das Internationale Orgemusikfestival von Magadino nicht verpassen wollen. Jeden Juli stellt es in einer Reihe von hochstehenden Konzerten weltbekannte Interpreten vor. Eine Einladung, Abende in einer ganz besonderen Intimität zu geniessen und sich in einer verträumten Welt zu verlieren. A RICH AND VARIED CHOICE The Riviera del Gambarogno is an inexhaustible source of genuine values. At the Bolle di Magadino, a microcosm of its own, one finds a flora and fauna of incredible variety. Hiking through the woods, walking through the reeds or along the beach stimulates all senses at once: the fragrance of plants, the singing of the birds, clean air, the pleasantly smooth terrain and the sun on the skin truly make for a synergetic experience. At Variano, some thousand kinds of camellias and magnolias of the Botanical Garden of Gambarogno are an invitation the rediscover and admire the wealth and power of nature. Azalea, peonies, rhododendron grow among pine trees, there’s juniper and ivy, and they all unite in a web that embraces all continents. Two hundred kilometres of footpaths and tended trals, cleaned every year of rocks, roots and a fast growing vegetation, perfectly equipped with signposts, crisscross the entire region in all directions. Here you can hear your pul-

se, find your own rhythm, feel your thoughts and emotions. So let peace invade your soul and open up to spontaneous, surprising insights. Swimming, diving, highdiving, canoe adventures, sailing, surfing, ater-ski, horse-riding, tennis and minigolf: if your are looking for fun, the Riviera del Gambarogno offers a wide choice of stunning sports opportunities. In its natural extension to the northeast, we encounter majestic castles, the Castelli di Bellinzona, today a cultural world heritage of the UNESCO. What is it really that makes the attractiveness of this astonishing region? It is strikingly genuine, real, a resort of down-to-earth values. Every small village – Contone, Magadino, Vira, Piazzogna, San Nazzaro, Gerra, Sant’Abbondio, Caviano and Indemini – boasts a restaurant offering delicious cuisine which you will find there and nowhere else. Savour your meal while sitting at a solid stone table in the shade of a tree or watching the sun go down, take a seat at a beach place or high up on a terrace of the Monte Tamaro. Have a good glass of wine as you screen the horizon for birds, balloons and paragliders; at the Riviera del Gambarogno, life is still easy and very pleasant indeed. Those who appreciate prestigious cultural events should not hesitate to make a reservation for the Organ Music Festival in Magadino. Every July it offers an excellent programme of concerts with world-famous soloists. It’s an invitation to spend a couple of evenings in a quite different kind of intimacy and to get carried away by unforgettable musical ambiance.


TRA MONTI TRA MONTI E LAGO Sentiero montano TRA MONTI E LAGO è un itinerario nato grazie alla collaborazione tra l’Ente turistico del Gambarogno e la Comunità Montana Valli del Verbano, nell’ambito del Progetto Interreg IIIA. Il progetto intende valorizzare il ricco patrimonio ambientale e culturale della fascia di confine tra le Valli del Luinese e il Gambarogno mediante il ricupero dei sentieri legati ad alcuni dei principali nuclei rurali. Il progetto si propone inoltre di rafforzare l’identità storico-culturale e di promuovere e valorizzare l’ambiente naturale e il paesaggio del territorio montano e rivierasco. L’itinerario si sviluppa sul territorio svizzero e italiano, toccando località di elevato interesse artistico, storico-culturale e ambientale e rappresenta per i visitatori una valida occasione di riscoprire, immersi nella natura, rare testimonianze di vita e cultura del passato.

E LAGO BERGE AM SEE

Alcune tappe descrivono: •

I Centocampi con la cascina dal tetto in paglia

L’Alpetto di Caviano

L’Oratorio di Sant’Anna

L’Alpe di Cedullo

Indemini e le sue case

I Monti di Sciaga

I Mulini di Piero

Monteviasco e la suggestiva mulattiera

I prospetti sono disponibili gratuitamente presso l’Ufficio informazioni di Gambarogno Turismo a Vira oppure telefonando o scrivendo a: Gambarogno Turismo, 6574 Vira Gambarogno Tel. 091 795 18 66 info@gambarognoturismo.ch

Bergwanderung Der Weg BERGE AM SEE, Teil des Projekts Interreg IIIA, ist aus der Zusammenarbeit des Verkehrsvereins Gambarogno und der Berggemeinde Luineser-Täler entstanden. Das Projekt will die einzigartige Landschaft und das reiche kulturelle Erbe des Gebiets zwischen den Luineser-Tälern und dem Gambarogno erfassen und zugänglich machen. Dazu werden Wege zwischen den wichtigsten Bergdörfern wiederhergestellt und ausgebaut. Gemeinsame Geschichte und Kultur der Gegend zwischen Seeufer und Hochtälern sollen bewusst gemacht, Landschaft, Umwelt und Natur aufgewertet werden. Die Wanderroute führt grenzüberschreitend aus Italien in die Schweiz und zurück. Sie verbindet eindrückliche Aussichtspunkte mit hochwertigen Gütern sakraler und ruraler Baukunst. Der Besucher kann, inmitten reiner Natur, Lebensarten und Kulturen der Vergangenheit neu entdecken.

Einige Routen beschreiben: •

Centocampi (Hundert Aecker) mit dem strohbedachten Haus

Alp Caviano

Gebetshaus St. Anna

Alp Cedullo

Indemini und die Häuser des Dorfes

Monti Sciaga

Piero Wassermühlen

Monteviasco mit dem Saumpfad

Die Unterlagen werden gratis abgegeben und können telefonisch bei Gambarogno Turismo (091 795 18 66), oder Email (info@gambarognoturismo.ch) bestellt werden.

Gambarogno turismo Dir. Daniela Pampuri 6574 Vira Gambarogno www.gambarognoturismo.ch e-mail: info@gambarognoturismo.ch


50° festival internazionale di musica organistica magadino chiesa parrocchiale 3 > 20 luglio 2012 Martedì 3 luglio

Guy Bovet Paolo Crivellaro

CH/I

Venerdì 6 luglio

Coro della Radiotelevisione CH svizzera dir. maestro Diego Fasolis

Domenica 8 luglio

Claudio Brizi (Claviorgano)

I

Martedì 10 luglio

Magdalena Czajka

PL

Venerdì 13 luglio

Stefano Molardi

CH/I

Domenica 15 luglio Juergen Essl

D

Martedì 17 luglio

Luigi F. Tagliavini

I

Venerdì 20 luglio

François Espinasse

F

Motivo conduttore: Ricercare a 6 voci, da l’”Offerta musicale” di J. S. Bach, BWV 1079 Il concerto del 13 luglio avrà luogo nella Chiesa Parrocchiale di Gordola Il concerto del 17 luglio avrà luogo nella Collegiata di Bellinzona Inizio dei concerti: ore 20.30

Info: Gambarogno Turismo tel. 091 795 18 66


BELLINZONA

SVIZZERA

Da Sud era vista come la “chiave delle Alpi”, da chi scendeva da Nord come la “porta d’Italia”. Bellinzona si presenta ancor oggi al passante ricca di questa eredità storico-geografica lasciatale dal Medioevo, che pulsa dietro il fascino austero e rigoroso di borgata lombarda insediata nelle viscere dell’arco alpino a significare il suo posto di crocevia tra la latinità e il mondo alemannico lungo quella via delle genti per antonomasia che è il San Gottardo. Parlano al passante i suoi vicoli e le sue piazze, i suoi cortili e le sue vecchie case. Ma soprattutto i suoi tre castelli di incomparabile forza e virile bellezza che raccontano secoli di storia scritta da romani e longobardi, svizzeri e milanesi. A questo ricco patrimonio si accompagnano in felice simbiosi le moderne realizzazioni di architettura della celebre scuola ticinese che creano un felice rap-

castelli medioevali - il Castelgrande, il Castello di Montebello, il Castello di Sasso Corbaro - e circondata ancor oggi parzialmente da una solida murata, Bellinzona mette in mostra, specie nel suo centro storico, lo stile caratteristico delle borgate medioevali lombarde. I castelli di Bellinzona si annoverano fra le più mirabili testimonianze dell’architettura fortificata medievale dell’arco alpino. La configurazione odierna della chiusa bellinzonese, che ha le sue lontane origini in un nucleo preistorico sulla collina di Castelgrande, si deve sostanzialmente all’intensa e complessa attività edilizia promossa dai duchi di Milano nel quattrocento. Risale a quell’epoca la costruzione di un possente impianto difensivo che sbarrava la valle del Ticino in tutta la sua larghezza per arrestare l’avanzata dei confederati svizzeri. Ancora oggi queste

porto tra passato, presente e futuro. Centro e cuore della Svizzera italiana, posta quasi al confine del mondo meridionale e del mondo nordico, allo sbocco dei grandi passi alpini del S. Gottardo, del S. Bernardino e del Lucomagno, la città di Bellinzona è situata in una posizione geografica favorevole, dominando la valle del Ticino. Le sue origini si smarriscono nella notte dei tempi, come testimoniano le centinaia di tombe scoperte nei suoi dintorni. Per Roma, Bellinzona fu una linea di difesa; in essa si scontrarono Franchi e Longobardi, e per merito di Paolo Diacono e Gregorio di Tours il suo nome entrò per la prima volta nella storia nel 590. Soggetta a re e imperatori, al vescovo ed alla città di Como, ai Visconti ed agli Sforza, duchi di Milano, nel 1500 passò sotto gli Svizzeri che la dominarono fino al 1803, cioè fino alla formazione del Cantone Ticino. Protetta da tre

fortificazioni, dichiarate nel 2000 dall’UNESCO patrimonio dell’umanità, con le loro mura merlate, le torri e le porte, non cessano di destare meraviglia. Unitamente alle vestigia dell’antica potenza militare, la città offre edifici di cospicuo valore architettonico, come la Collegiata dall’imponente facciata, ricca internamente di preziose opere d’arte, e le chiese di S. Maria delle Grazie, di S. Biagio e di S. Paolo. A ciò si aggiungono i segni del suo nobile passato nelle vecchie dimore patrizie situate lungo le strette contrade a risvegliare quelle impressioni che dilettarono l’occhio ed entusiasmarono lo scrittore ed esteta inglese John Ruskin. Bellinzona, capitale del Cantone Ticino da oltre un secolo, conta oggi quasi ventimila abitanti.

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LA GIANNINI GRANITI 50 ANNI IN UNA NOTTE D’INCANTO

La ditta Giannini Granti di Lodrino ha festeggiato le sue nozzze d’oro con il sasso della montagna e l’artigianato di qualità portando tutti in una notte d’incanto dentro la cava Calderoni e Alberto Angeleri. La ditta per l’occasione si è presentata agli invitati in una veste insolita quanto spettacolare riconvertendo la zona estrattiva in uno splendido anfiteatro naturale per poter ammirare e percepire dal vivo la grandiosità delle nostre montagne. L’orchestra filarmonica di Riva San Vitale diretta magistralmente dal Maestro Antonio Rezzonico ha stregato la platea eseguendo in maniera straordinaria un’attenta selezione di brani operistici, classici e moderni. Momenti di grande emozione sono stati regalati anche dalle coreografie aeree, effettuate dai ballerini della compagnia Sonics, sui famosi assolo di tromba del Maestro Rezzonico. I traghettatori della serata, che ripercorreva i 50 anni della ditta, sono stati Sandy Altermatt e Alessandro Tini esibitosi altresì, sorprendendo il pubblico, in un esecuzione lirica affiancato da cantanti di fama internazionale quali Maddalena Quando si accenna alle pietre naturali del nostro Cantone significa rifarsi alle sue origini e alle sue tradizioni. Una tradizione, quella dell’estrazione e lavorazione del granito, che la famiglia Giannini porta

avanti da 50 anni. Per segnare l’evento, l’indiscussa maestosità del granito si é materializzata in una serata d’incanto nella cava della Giannini Graniti a Lodrino.

Momento culminante l’emozionante e lungo applauso che gli oltre 600 ospiti hanno tributato a papà Bruno, coraggioso iniziatore della ditta e a Flavio Giannini, attuale direttore. Una notte d’incanto che certamente resterà indelebile nel cuore dei presenti e della Giannini Graniti per molto tempo ancora.


CASLANO

CUGLIATE FABIASCO

SVIZZERA

Borgo lacustre situato in prossimità della città di Lugano, Caslano è uno dei Comuni piú importanti di tutta la regione del Malcantone. Punto di riferimento è il monte a forma di penisola - monte di Caslano o Sassalto - che domina il villaggio ed è conosciuto per le sue caretteristiche geologiche, botaniche e faunistiche, che ne fanno un luogo naturale protetto dalla Confederazione Svizzera. Il territorio offre, grazie alla situazione privilegiata, una vasta gamma di attività: dal turismo pedestre attraverso i suoi sentieri panoramici tra le montagne e il lago, al turismo culturale sul filo della storia presente sotto forma di monumenti religiosi e di costruzioni antiche. Vasta è pure

VARESE

l’offerta di attività sportive. Le offerte culturali comprendono il museo della pesca - uno dei 3 presenti in Svizzera, il museo del cioccolato, l’esposizione di apparecchi fotografici della fondazione Vincenzo Vicari, nonchè le numerose manifestazioni organizzate dal Comune stesso e dall’ente per il turismo. Il turismo è una delle componenti principali per l’economia di Caslano, come pure l’industria di precisione, il commercio e le attività imprenditoriali di cui una buona parte nel campo dell’edilizia e dell’artigianato. Fonte (www.caslano.ch)

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Cugliate Fabiasco si trova su un ampio poggio morenico della Valmarchirolo, dal quale è possibile risalire la cima del Monte Sette Termini (972 m) e addentrarsi in affascinanti aree boschive.
Cugliate e Fabiasco sono le frazioni che compongono il comune, di cui fino al 1955 faceva parte anche il paese di Marchirolo. La storia del paese è documentata dall’anno Mille, quando Cugliate Fabiasco era parte della Pieve della Valtravaglia, che faceva capo all’arcivescovo di Milano, sia in termini civili che ecclesiastici. Cugliate è solo l’ultimo di una lunga teoria di toponimi, la più lunga che si conosca rispetto ai nomi degli altri comuni della valle. Il paese inizialmente si chiamava Colliate, poi Quiliate, Quigliate, Quia, Cullate, Culliate e infine Cugliate. Queste variazioni possono essere dovute alle difficoltà di trascrizione della parola originaria di Cùja, oggigiorno usata nell’idioma del luogo.Cu significa “comunità” o “unione”, ovvero un villaggio o un insieme di agglomerati abitativi. Delle due frazioni, Cugliate è la più estesa e popolata,
nonché sede del Municipio. Ha conservato la sua importanza medioevale, con il centro storico organizzato secondo

piccole corti, ciascuna con un nomignolo tradizionale, tra cui Curt Magiòt, Curt Marèk e Curt Simun. Tra le opere architettoniche locali è da menzionare il Convento o Cà del Carlàsh, in stile cinquecentesco ma riadattato a partire da una struttura precedente, possiede un notevole portale abbellito da affreschi tardorinascimentali.

San Giulio fu il sacerdote a cui si deve l’evangelizzazione di buona parte del territorio varesino, e così a lui venne dedicata la chiesa parrocchiale. È in stile barocco e venne innalzata nel 1701, come afferma la data incisa sul portale, e fu poi ampliata e modificata a croce latina nel 1849. Fabiasco, Fabiàsk nell’idioma locale, è l’unione dei fabi e asco. I Fabi, secondo la leggenda, sarebbero la romana gens Fabia che avrebbe abitato nell’attuale borgo, nel quale è oggi presente proprio una via dei Fabi. La chiesa parrocchiale è dedicata alla Purificazione della Beata Vergine Maria, con l’altare maggiore, qui trasportato, secondo la leggenda, dopo essere stato prelevato dal Sacro Monte e portato in paese con un carro tirato da bovi.


MARCHIROLO

VOGOGNA

Questa località, che dà il nome a tutta la valle, ha origini etimologiche medievali: si presume che il toponimo derivi dalla radice germanica “marka” cioè ‘confine’, con chiaro riferimento ad una vasta area dell’altopiano occupata ancora oggi da un prato detto “marchirolo”; sul territorio comunale sono stati recuperati reperti archeologici risalenti all’età romana. Nel Medioevo il borgo dipese dalla diocesi di Como; nel secolo XII fu conteso tra Como e Milano e a quest’ultima fu

databili tra il ‘400 e il ‘700; altra chiesa barocca è quella dedicata a S. Pietro, edificata intorno al 1670 sul luogo di una precedente chiesetta di impianto romanico; molto importante e suggestiva, infine, è la chiesa di S. Paolo, costruita nei primi anni del ‘700 e immersa in un conteso ambientale incantevole. Comune di montagna, dalle origini medievali, che fa registrare un modesto sviluppo industriale, avendo praticamente abbandonato l’attività agricola. I marchirolesi

Qualche studioso, dopo aver riportato le citazioni “Vegonia” e “Vegogna”, mette il toponimo in connessione con un nome personale femminile “Veconia” (ma potrebbe anche trattarsi di un maschile “Veconius, Viconius”) alla cui base pone il personale “Veco-onis”, presumibilmente di origine celtica, di cui è documentato il derivato “Veconianus”. Secondo

zialmente con grandi speranze di rinascita, la porta a semplice comune e pone fine alla sua valenza storica. La ricchezza spirituale trova riscontro nei suoi numerosi oratori e chiese, quali: la chiesa di Santa Marta (XVI secolo) e la primitiva canonica (XV secolo); la nuova chiesa parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù (1904); l’oratorio di San Pietro, con gli affre-

poi ceduto nel 1796. Successivamente il duca Filippo Maria Visconti concesse il feudo ai Rusca; passò poi ai Marliani e, dal 1784 fino al 1797, ai Crivelli. Fu molte volte sconvolta da invasioni, saccheggi ed incendi da parte dei mercenari svizzeri. Ciò fu causato dalla sua posizione di confine che permetteva l’ingresso e il passaggio di soldatesche straniere, come si verificò in occasione del transito delle truppe austro-russe comandate dal generale Souwarow, episodio riportato anche dalle cronache locali. Il centro storico è in gran parte caratterizzato dai canoni dell’architettura medievale. Numerosi sono gli affreschi votivi religiosi che decorano i muri delle vie; la chiesa parrocchiale, in forme barocche, fu costruita tra il 1698 ed il 1732; all’interno vi sono conservate molte opere di notevole pregio

presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media e sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale, con una sporadica presenza nella vicina località di Colonia Bolchini. Il territorio comunale, che ha conosciuto una forte crescita edilizia in concomitanza con il recente sviluppo economico, presenta un profilo irregolare, con variazioni altimetriche anche molto accentuate. Di tale caratteristica orografica risente anche l’abitato, che mostra un andamento plano-altimetrico abbastanza movimentato e si sviluppa alle pendici di un’altura morenica.

la tradizione il toponimo compare per la prima volta in una pergamena legale del 970 d.C., ma dovranno passare ancora quasi quattrocento anni prima che assuma notevole importanza. Dopo il Mille diventa praticamente vassallo della vicina Vergonte, poi Pietrasanta. È solo dopo la distruzione di quest’ultima (1328) a causa di una disastrosa alluvione, che diviene il centro della vita politico-amministrativa della bassa Ossola e quindi sede della giurisdizione dell’Ossola. Fra il XIV e il XVI secolo prospera sotto la guida dei Visconti e dei Borromeo. La sua importanza strategica è confermata dall’essere sempre stata l’ultimo baluardo invitto contro le continue scorrerie degli svizzeri. La sua decadenza ha inizio sotto la dominazione spagnola prima e austriaca dopo: l’avvento di Casa Savoia, salutato ini-

schi quattrocenteschi di Giovanni da Campo e della “Bottega” dei Sereniesi; l’oratorio di Santa Maria delle Grazie (XVII secolo); l’oratorio di Loreto (XVII secolo); l’oratorio di San Zenone (XVII secolo); l’oratorio di San Martino (XVI secolo). Degni di nota sono poi anche palazzo Pretorio (XIV secolo) e il castello visconteo, progettato con funzioni difensive e militari. Ad arricchire ulteriormente il patrimonio storico sono: il mascherone celtico nell’ambito dell’oratorio di San Pietro, il monumento a Chavez, il primo transvolatore delle Alpi, e il monumento ai Caduti della prima guerra mondiale.

VARESE

Fonte (www.italiapedia.it)

VERBANIA

Fonte (www.italiapedia.it)


STABIO

MARZIO

SVIZZERA

VARESE

Il comune è situato tra vasti campi pianeg-

penetrazione romana nella regione. Tra i suoi

gianti e alcune piccole colline. È degno di

uomini del passato si ricorda un Monsignor

citazione per le memorie dell’antichità, che

Della Casa, originario del paese, ma nato a

confermano la presenza di civiltà preromane

Roma nel 1754, eletto nel 1800 Vescovo di

e romane: ritrovamenti di lapidi etrusche e ro-

Alatri sotto il pontificato di Pio VII, nonché lo

mane, di sepolcri, armi e monete romane, uno

scultore Natale Albisetti.

scudo longobardo ecc. È infatti accertato che Stabio fu il maggior centro romano del Mendrisiotto e il primo e più importante punto di

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Tranquilla e soleggiata località montana in provincia di Varese, Marzio è situata lungo uno stretto terrazzo morenico sul pendio del monte omonimo (878 mt.), dal quale si gode una stupenda vista sulla Svizzera e sul sottostante Lago Ceresio.

tutela e valorizza tutto il territorio montano dei dieci comuni che la compongono che sono: Bedero Valcuvia, Cadegliano Viconago, Cremenaga, Cugliate Fabiasco, Cunardo, Ferrera di Varese, Lavena Ponte Tresa, Marchirolo, Marzio, Valganna.

Marzio, che deve la sua fama di frequentato soggiorno turistico di villeggiatura, alla mitezza del suo clima nel periodo estivo, è sfiorato dal torrente Trallo, che sorge dai Monti Piambello (1129 mt.) e da un suo affluente, il quale scende poi in Valganasca per gettarsi infine nel lago.

Oltre ai programmi del comune riguardanti l’ambiente, lo sport e la cultura vi è una attiva associazione Pro-Loco che organizza numerose attività in particolare nei mesi estivi ed è presente anche un attivo gruppo intercomunale di Protezione Civile.

Immerso nel verde di boschi prealpini e prati, questo attrezzato centro climatico a 728 mt. di altezza conta circa 300 abitanti e si estende su una superficie di 1,98 kmq., compresa anche la frazione di Roncate sulla strada provinciale per Ardena - Brusimpiano. Marzio fa parte integrante della Comunità montana della Valganna e Valmarchirolo che

Si raggiunge Marzio da Varese percorrendo la S.S. n. 233 Varesina, lungo la Valganna verso la Svizzera; all’altezza del lago di Ghirla si svolta a destra salendo per la Provinciale Ghirla Brusimpiano che porta al paese. Si può arrivare a Marzio passando anche da Brusimpiano, situato in riva al lago Ceresio, passando per Ardena.


ARCUMEGGIA VARESE

Arcumeggia è un piccolo borgo a 570 metri sul livello del mare, che appartiene al comune di Casalzuigno (provincia di Varese), di cui è frazione

dal 1927. Nota come “Paese Dipinto” o “Galleria all’aperto dell’affresco”, dal 1956 ospita gli affreschi dei maggiori pittori italiani contemporanei sulle pareti delle case. Nel 1957 fu creata la “Casa del Pittore” su progetto dell’architetto Ravasi, con lo scopo di ospitare gli artisti che, negli anni, hanno lavorato in paese: in oltre cinquant’anni la Galleria si è arricchita di firme prestigiose tra le quali vale la pena di ricordare Aligi Sassu, Remo Brindisi, Sante Monachesi, Aldo Carpi, Gianfilippo Usellini, Treccani, Innocente Salvini, Umberto Faini, insieme a molti altri. Le

GERMIGNAGA VARESE

opere dei Maestri e degli allievi dei corsi estivi di affresco accolgono i visitatori tra vie, vicoli e cortili, in un ambiente suggestivo che testimonia

la vita e l’evoluzione del piccolo borgo montano, da sempre legato all’allevamento di caprini e a pratiche agricole di sussistenza. L’incontro con l’arte contemporanea, dal secondo dopoguerra ad oggi, ha trasformato Arcumeggia da paese di emigranti e contadini destinato allo spopolamento in un’officina artistica, singolare esempio di come la tecnica antica dell’affresco sappia parlare alle sensibilità del pubblico di ogni età. Degna di nota anche la “Via Crucis” che affianca la chiesa parrocchiale, omaggio degli artisti al paese che li ha accolti e che hanno interpretato con la propria sensibilità un particolare racconto della Passione di Cristo. Ogni anno Arcumeggia accoglie migliaia di visitatori, italiani e stranieri, richiamati dalla fama dei suoi dipinti e dalla tranquillità di un ambiente salubre, lontano dai clamori delle città e dalla frenesia quotidiana. Durante la stagione estiva, inoltre, il paese ospita molteplici iniziative artistiche, musicali e di intrattenimento, che sono sostenute da Provincia di Varese, Comune di Casalzuigno e Comunità Montana Valli del Verbano, enti territoriali che partecipano all’accordo per la tutela e la promozione del Paese degli Affreschi.

Il toponimo “Germiniaca” viene citato per la prima volta in un documento che risale all’anno 807. Le fonti più antiche riportano dell’esistenza di un mercato presente nella zona fin dal XII secolo. Durante l’impero di Carlo Magno divenne possedimento di un certo Alpicario, un nobile alemanno che fu successivamente chiamato alla corte imperiale. L’episodio storico più rilevante vide il territorio comunale protagonista di un’importante battaglia svoltasi nel 1276: in quell’occasione le truppe di Ottone Visconti, arcivescovo di Milano, sconfissero i feudatari del posto, arroccati all’interno di una fortificazione difensiva lungo le sponde del fiume Tresa. Tale vittoria decretò l’ascesa al potere di Ottone e la distruzione dell’importante struttura difensiva che era stata costruita fin dal VI secolo d.C. come “limes” arretrato. Fanno parte del patri-

monio storico e architettonico le splendide ville ottocentesche disposte sul lungolago: conservate in ottimo stato, rendono particolarmente gradevole il paesaggio. Dove sorgeva il castello fu edificata nel Duecento la parrocchiale dedicata a S. Giovanni Battista ma gli ampliamenti del XVII secolo hanno quasi completamente distrutto l’antica costruzione, di cui rimane soltanto lo splendido campanile romanico. L’attuale parrocchiale, situata nella parte centrale del nucleo urbano, è la risultante di un ampliamento della cappella di S. Rocco, effettuato nel “500, e delle modifiche apportate nell’Ottocento in occasione della ricostruzione del campanile. Fonte (www.italiapedia.it)


CRAVEGGIA VARESE

Nonostante la mancanza di attestazione medievale, il toponimo sembrerebbe provenire da “Capricula”, costruito su “capra” mediante il suffisso -iculus che, come il corrispondente esito “iglia”, può aver sviluppato un valore collettivo. In questo caso il suo significato sarebbe quello di ‘luogo proprio delle piccole capre’. Qualche studioso rimanda a “Caprilia”, plurale di “Caprile”, ma l’ipotesi non sembra avere conferma. Nel 1044 fu data in feudo dall’imperatore Enrico II al vescovo di Novara, sotto il quale poté godere di ampia autonomia, sia amministrativa che statutaria. Il XIII e XIV secolo furono poi caratterizzati dalle lotte tra la famiglia guelfa dei Balcani e quella ghibellina dei Rossi e l’intera valle, seguendo le vicende dell’Ossola, passò di volta in volta dal vescovo al comune di Briandate.

BRUSIMPIANO VARESE

Quando poi l’Ossola nel 1415 entrò a far parte dei domini dei Visconti, il duca Filippo Maria concesse che la Valle Vigezzo avesse un pro-

prio giudice. A partire dal 1447, insieme ad altri centri della valle tra i quali Santa Maria Maggiore, fu data in feudo alla famiglia Borromeo, alla quale rimase fino al XVIII secolo. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano: la parrocchiale dei Santi Giacomo e Cristoforo, di origine settecentesca, interamente decorata con affreschi; la casa parrocchiale, con campanile cinquecentesco in sasso vivo; l’oratorio di Santa Marta, costruito intorno alla metà del XVIII secolo, e l’elegante battistero a pianta ottagonale. Degni di nota sono anche la parrocchiale di Santa Caterina, in località Vocogno, e l’oratorio di San Gottardo, in località Prestinone.

Abitato dalle popolazioni celtiche, etrusche e poi romane, subì le invasioni barbariche. L’origine del nome è fatta derivare da “brus”, “bruciato” e da “piano”, a ricordo forse di roghi, incendi, devastazioni. Nel Medioevo faceva parte del Contado del Seprio, nel ‘400 passò ai Rusca con il feudo delle Quattro Valli, poi ai Marliani nel ‘500 e nel ‘600 al feudo di Angera. Fu proprietà, durante l’età dei comuni, alla famiglia dei Torriani, divenendo poi feudo dei Visconti. Sotto il profilo ecclesiastico dipendeva dalla Pieve di Arcisate. Estintisi i Visconti, Maria Teresa d’Austria stabilì che il feudo passasse ai Borromeo-Arnese e, quindi, ai Litta. Con la battaglia di Marengo terminarono i privilegi feudali. Nel periodo risorgimentale Garibaldi fu ospitato per una notte, dai brusimpianesi prima di raggiungere Lugano. A conferma della sua antica storia vi sono dei ritrovamenti archeologici di notevole interesse: la tomba detta “del Gigante”, per le proporzioni dello scheletro che vi era seppellito, un sepolcreto gallo-romano nel campo di Sottopezzo e una tomba gallica con la scritta

“Kasikos” in caratteri definiti nord-etruschi. Di particolare interesse artistico sono la chiesa di S. Martino, il Santuario di Ardena e la parrocchiale di Santa Maria Nascente che custodisce significative opere e arredi sacri. Di rilievo sono anche alcuni edifici seicenteschi, come Palazzo Sormani, Casa Bagattini Branca, con tre sistemi d’archi e Casa Battaglia dall’importante portale in stile barocco. Fonte (www.italiapedia.it)


BRENNO

OMEGNA

SVIZZERA

Brenno visto da lontano, sembra più grande di quello che realmente è. Il villaggio è posizionato su di un pianoro che scende dal Monte Torri. Il villaggio è allineato attorno alla Chiesa di San Lorenzo che lo sovrasta dall’alto. Si trova ad un’altezza di 800 m. Intorno alla chiesa c’è il bellissimo parco di Oer composto da antichi castagni e faggi ed è meta frequente di escursionisti e amanti della tranquillità e frescura. Dal sagrato di San Lorenzo la vista è notevole e spazia su tutta l’intera vallata del Malcantone. Da qui si possono vedere Miglieglia, Novaggio, Aranno ed anche in lontananza il sacro Monte di Varese. Grazie alla sua posizione geografica, alla bellezza del suo nucleo, per storia e cultura, per la presenza di illustri personaggi, Breno era tempo fa considerato il centro di tutto il comprensorio dell’Alto Mal-

VERBANIA cantone. Negli ultimi decenni questa caratteristica è venuta a mancare ad ora è rimasta unicamente la Giudicatura di pace ad identificarne il capoluogo dell’omonimo circolo. La bellezza della natura, del nucleo storico, l’aria salubre e il sole abbondante hanno favorito l’insediamento di nuove famiglie. Ed anche le diverse richieste edificatorie fanno intravvedere come Breno possa potenzialmente recuperare quel rango di villaggio che sempre in passato gli era stato riconosciuto. A Breno ci sono un negozio di alimentari, un ritrovo pubblico, la Scuola verde della città di Lugano e la casa Comunale del nuovo Comune di Alto Malcantone.

Nelle strutture del Forum di Omegna e nella ludoteca dedicata al più grande favolista dell’ultimo secolo, il Parco della Fantasia “Gianni Rodari” sviluppa proposte didattiche, laboratori, animazioni, eventi teatrali, letture animate, attività ludiche in genere. Il filo rosso che cuce ogni momento al Parco non potrebbe essere che l’utilizzo della metodologia tratta dagli scritti del poeta omegnese, elemento imprescindibile per il Cusio. Egli, infatti, ha condizionato e si è condizionato con l’aria del lago e con la fervida creatività locale, che dona fantasia e unicità a qualsiasi cosa venga prodotta in questa lembo di terra, incastonato

tra laghi e monti. Tra le righe delle filastrocche rodariane trova posto un’intuizione educativa precisa: permettere al bambino di sperimentare e sperimentarsi, giocare e sbagliare, comprendere e comprendersi in modo libero e non obbligato da un sistema imposto. In questo modo si rivalutano l’errore come possibilità di crescita e il limite come motivazione a rimettersi in gioco. Ecco perchè il Parco aderisce con entusiasmo al Festival “Terre e Laghi”, attraverso cui è possibile trovare e lasciarsi coinvolgere da momenti teatrali, musicali e danzanti in locations inaspettate e sorprendenti. L’incontro tra Parco della Fantasia e Teatro Blu, non può che dare vita a occasioni di straordinaria creatività e impatto, in cui i protagonisti saranno i bambini e le famiglie all’ineterno di un’esperienza da...favola! La cornice del Festival sarà rafforzata dal contemporaneo svolgersi della folkloristica festa “San Vito Bimbi”: una città intera per 10 giorni verrà animata da atelier creativi, laboratori, letture animate, eventi pirotecnici, spettacoli serali interamente dedicati ai bambini.


CANNOBIO VERBANIA

Sulla strada: Cannobio è l’ultimo Paese del lago prima di lasciare l’Italia, il primo che i turisti incontrano arrivando dalla Svizzera e dal Nord Europa. “On the road”, lungo la litoranea del Lago Maggiore, all’imbocco della Valle Cannobina, crocevia di genti. L’odore del lago, i profumi dei fiori, i colori della vegetazione che esplodono a primavera, le case del borgo medioevale, gli antichi nuclei storici, la grande piazza caratterizzano Cannobio come una delle più importanti e apprezzate località turistiche del Verbano Cusio Ossola e del Lago Maggiore. Nel centro storico numerose le testimonianze architettoniche: dal nucleo trecentesco della torre campanaria e del Palazzo della Ragione (1291), attuale sede di mostre ed esposizioni, a “Casa Pironi” elegante edificio medioevale in Via Umberto I, alle facciate di Palazzo Omacini sul lungolago. Diverse le chiese: il Santuario sul lungolago, che racchiude la storia del miracolo della SS. Pietà (1522), la Collegiata di S. Vittore, chiesa austera della metà del settecento (1749) e nascosta nel borgo, la chiesa di S. Marta con l’altare interamente dorato. Nella frazione di Traffiume, la chiesa di Santa Maria Purificatrice dai loggiati lignei e l’oratorio di Sant’Anna. Luogo naturale per manifestazioni, incontri, vacanze, per la qualità delle spiagge e per le caratteristiche ambientali ha ottenuto negli anni scorsi la prestigiosa Bandiera Blu e nel 2011 si è aggiunta anche la Bandiera Arancione. Clima mite d’inverno e ventilato d’estate, è particolarmente adatto per gli sport della vela, dal Kitesurf al windsurf; quando cala

SANTA MARIA MAGGIORE

VERBANIA

il vento, è l’ora invece dello Wakeboard e dello sci nautico. Sul posto scuole e servizi di noleggio. Il “Parco Lido”, con una grande spiaggia incorniciata da pioppi, è il luogo principale delle attività sportive lacustri e del divertimento serale. Con campi da tennis (di cui uno anche

per il calcetto), minigolf a 18 buche, un campo da calcio. Dal Parco Lido parte la pista ciclabile fino all’Orrido di S. Anna: una passeggiata di 5 km. Uno solo dei tanti percorsi possibili. Il “Parco Cartiera”, lungo il fiume tra il Parco Lido ed il Ponte Ballerino, vi offre un campo da calcio, calcetto, basket, due campi da bocce ed un’area per il pattinaggio a rotelle. Caratteristico il grande mercato che si sviluppa sul lungolago in tutte le domeniche dell’anno. Ogni giovedì mattina mercatino di prodotti alimentari a ridosso del Borgo. D’estate ogni venerdì sera i mercatini ravvivano le vie del Centro storico. Un trenino turistico vi accompagna da Piazza Lago, per tutta Cannobio.

Il toponimo è di origine sacra e si riferisce alla chiesa di Santa Maria che fino al XV secolo rimase l’unica sede parrocchiale della valle e fu matrice delle molte altre in cui si suddivise: di qui il titolo di “Maggiore”. Si narra che la chiesa venne edificata dai Santi Giulio e Giuliano. La sua origine è, quindi, strettamente legata alla costituzione dell’edificio religioso e alla storia della Val Vigezzo. Infatti, nell’anno 1014, in virtù di concessioni imperiali, il vescovo di Novara otteneva la Val d’Ossola con la Val Vigezzo, ma la presenza dei vescovi venne combattuta dalla potente famiglia dei conti di Briandate. La sconfitta patita da questi ultimi, a opera dei comuni di Novara e di Vercelli, portò alla disgregazione del dominio dei nobili che rimasero sotto la giurisdizione del comune di Novara fino al 1321. L’autonomia degli uomini della valle fu un aspetto caratteristico per molti secoli. Questi si riunivano per trattare i problemi comuni e per nominare il loro console. Il 10 luglio del 1406 trecentoventicinque uomini della valle si riunirono per sancire pene e soprattutto per riportare una tregua fra gli uomini di parte Ferraria e Spelorcia. L’assemblea anticipò di alcuni anni la presenza di un giudice e di un ufficio pretorio determinando, nel 1415, una effettiva separazione dalla curia di Mattarella. Nello stesso anno, inoltre, il duca Filippo Maria Visconti concedeva alla valle proprie immunità, che vennero riconfermate il 14 dicembre del 1447. Il 5 maggio 1450 i Borromeo vennero investiti dell’intera valle esercitando un protettorato su di essa per secoli. Tra le testi-

monianze storico-architettoniche di particolare valore si segnalano: la parrocchiale dell’Assunta (anteriore al Mille); il “Museo dello Spazzacamino”, a Villa Antonia; l’oratorio di San Lorenzo, in località Buttogno, e l’oratorio di San Rocco, che conserva un ciclo di dodici medaglioni affrescati risalenti al primo Cinquecento. Degni di nota sono anche palazzi e ville, costruzioni di notevole pregio architettonico, tra cui si ricorda palazzo Borgnis Bolongaro. Fonte (www.italiapedia.it)



LUINO VARESE

Non risulta affatto chiara l’origine del toponimo, che si suppone provenga da etimi derivanti o dal sostantivo animale “lupo” o dal vegetale “lupino” o ancora, più verosimilmente, dalle caratteristiche del terreno. Il primo nucleo abitato sorse alle estremità della pianura alluvionale e risale all’età romana, mentre le prime fortificazioni furono costruite nell’alto Medioevo. Prima di essere sottomesso ai Visconti, il feudo fu oggetto di molte lotte fra importanti fami-

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dere la sfortunata marcia verso Mazzone. Nel nuovo parlamento l’entità comunale fu rappresentata dal filosofo Giuseppe Ferrari. Di particolare rilievo architettonico sono l’oratorio di S. Pietro, che fonde linee barocche e romantiche, e la chiesa della Madonna del Carmine, del’400, è anch’essa molto importante perché conserva diversi affreschi di scuola del Luini. Negli ultimi anni del secolo scorso si verificò un rapido sviluppo demografico ed economico, decretato inizialmente dall’affermarsi di alcune strutture alberghiere e, in seguito, dalla nascita di numerose industrie. Cittadina

turistica e commerciale lacuale, di origini antichissime, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale e incrementato i servizi, soprattutto quelli legati al turismo, che ne fanno una rinomata stazione balneare. I luinesi presentano un indice di vecchiaia poco più alto della media e sono maggiormente concentrati nel capoluogo comunale, che non fa registrare segni di crescita edilizia. Tra le altre numerose località presenti sul territorio comunale, classificato montano, le più popolose sono: Colmegna, Longhirolo, Poppino e Pianazzo. L’orografia del posto

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presenta un profilo irregolare, con variazioni altimetriche anche abbastanza accentuate. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, su fondo azzurro, un castello d’argento merlato alla guelfa e affiancato da un cigno. Sul capo d’oro dello scudo campeggia un’aquila nera coronata. Oltre agli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, è sede del distretto scolastico n. 1, della Comunità montana, dell’ufficio dell’Apt e dell’Iat. L’economia locale non ha abbandonato l’agricoltura: si coltivano cereali, ortaggi e frutta; molto sviluppato risulta l’allevamento di avicoli, seguito da quello di caprini, ovini e bovini. L’industria è rappresentata da fabbriche alimentari, manifatturiere, soprattutto mobilifici e oreficerie, meccaniche, metallurgiche, tessili e dell’abbigliamento; a queste si affiancano imprese edili, falegnamerie e stabilimenti per la produzione di gas ed energia elettrica. Il terziario si compone di

una buona rete commerciale e dell’insieme dei servizi, tra i quali, accanto ad assicurazioni e fondi pensione, compaiono forniture di software e consulenza informatica e per l’installazione di elaboratori elettronici; va segnalato l’esercizio del credito e dell’intermediazione monetaria, praticato attraverso numerosi sportelli bancari. Pur senza far segnalare servizi pubblici particolari, presenta tra le strutture sociali un asilo nido e una casa di riposo. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo e includono numerosi istituti di istruzione secondaria di secondo grado, mentre quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca e dal museo civico; il compito di salvaguardare e diffondere la cultura e l’informazione è inoltre svolto dal locale periodico “Il Corriere”. Le strutture ricettive consentono anche il soggiorno dei visitatori e quelle sanitarie garantiscono sia il servizio farmaceutico che quello ospedaliero. Grazie alla sua spiccata vocazione

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Tra questi, oltre al centenario “mercato del mercoledì”, che si svolge nel centro e sul lungo lago, con concessione rilasciata da Carlo V nel 1541, meritano di essere citate: la “festa di primavera”, la fiera “città di Luino” e la “mostra-mercato del libro”. Una specialità gastronomica locale è il “lavarello carpionato”. La festa dei Patroni, i Ss. Pietro e Paolo, ricorre il 29 giugno. La cittadina ha dato i natali allo scrittore contemporaneo e a Piero Chiara. Fonte (www.italiapedia.it)

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MACCAGNO VARESE

Maccagno è situato alla conflenza del fiume Giona nel Lago Maggiore. Proprio in questo suggestivo paesaggio i coniugi Parisi-Valle trovarono la sede ideale per il loro Centro dell’Arte, un luogo lontano dai grandi centri urbani, che con la tranquillità e la serenità trasmessa dall’unione dei monti al lago potesse ospitare la loro vasta collezione di oltre duemila opere, sia appartenenti alla produzione artistica dello stesso Parisi sia ad altre opere italiane. Così nacque il Museo Civico Parisi-Valle, progettato da Maurizio Sacripanti in una curiosa struttura “a ponte” sul torrente Giona, che espone

a rotazione opere d’arte contemporanea. Va accennata la storia di questo paese: nasce come villaggio di pescatori e artigiani che nella metà del 900 diede ospitalità e protezione all’Imperatore Ottone I che in segno di riconoscenza gli concesse l’indipendenza e il privilegio di coniare monete. Maccagno riuscì a conservare la sua indipendenza per secoli fino all’avvento dei Borromeo. Infine ricordiamo i natali illustri come l’umanista Della Bella, detto “il Macaneo”. www.museoparisivalle.it

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Festa dei Salumi (dal 14 al 29 Aprile) Festa del Formaggio (dal 12 al 27 Maggio) Festa dei Funghi (dal 1 al 30 Settembre) Festa della Selvaggina (dal 13 Ottobre al 13 Novembre)

Da DiceMbre a Marzo aperto Venerdì, Sabato e Domenica (salvo prenotazioni) DiceMbre chiuso 3 settimane agosto sempre aperto

Per le cene su prenotazione possibilità di concordare gli orari di discesa della funivia Lè un comune italiano di 189 abitanti della provincia di Varese in Lombardia. È il solo centro della Val Veddasca situato sul versante meridionale ed è raggiungibile da Luino con la carrozzabile che sale a Dumenza. Superata la frazione Due Cossani, si percorre a mezza costa il versante boscoso del monte Gradisea e dopo aver oltrepassato il monumento in ricordo della visita pastorale di san Carlo Borromeo si giunge a Curiglia, sede del comune di Curiglia con Monteviasco. Il paese è arroccato sul fianco della montagna e caratterizzato dalle rustiche costruzioni in pietra a vista e dai tetti in beole.

Prima dell’ingresso in Curiglia merita una visita il Santuario del Tronchedo, del 1500, con altare in marmo e affresco della Madonna del Latte. Poco fuori il centro del paese, la strada scende sin nei pressi del torrente Giona. Da qui si può imboccare la mulattiera-scalinata che conduce a Monteviasco oppure proseguire sino all’abitato di Piero sul lato opposto del Giona o raggiungere la località Mulini di Piero. Interessanti anche i caratteristici alpeggi di Sarona e dell’Alpone un tempo adibiti alla transumanza delle bestie e oggi fantastiche oasi di pace e natura.

Monteviasco (VA) - Tel. 0332.57.33.66 - Tel. 0332.56.11.30 www.itinerariesapori.it - camoscio2006@gmail.com orari fuNivia ORARIO ESTIVO (in vigore con l’ora legale)

ORARIO INVERNAlE (in vigore con l’ora solare)

** nel mese di agosto si effettueranno corse supplementari non indicate in tabella

** la corsa delle 22.00 viene effettuata solo su richiesta entro le 15.00 alla stazione di Monte con un minimo di 10 persone

dal lunedì al Venerdì 7.15 / 9.30 / 11.30 / 12.30 16.00 / 18.30 / 20.30 Sabato 8.00 / 9.30 / 11.30 / 12.30 14.30 / 16.00 / 18.30 / 20.30 Domenica 8.00 / 9.00 / 10.00 / 11.00 / 12.00 13.00 / 14.00 / 15.00 / 16.00 / 17.00 18.00 / 19.30 / 19.30 / 21.00 / 22.00**

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LESA

SALTRIO

NOVARA

Lesa (Lexia, Lixia, Lexa Leocarni), “si adagia su uno dei più suggestivi golfi del Verbano, attorniato dallo stupendo anfiteatro collinare che si innalza a spalti verso l’alto Vergante in un policromo susseguirsi di vigneti, frutteti, spiazzi prativi, armoniosi boschi”. Con queste parole Luciano Rainoldi introduce Il Borgo di Lesa nel suo libro “Arona e il Vergante” (Editrice Lo Scolaro), parole belle, giuste, adatte forse di più ad un tempo passato che non a quello attuale. Il pittoresco golfo di Lesa è una straordinaria insenatura, posta alle pendici della Motta Rossa e lambita dal delta del torrente Erno (nome di radice celtica Arn-Ern= andare), che offre una veduta panoramica di Belgirate (a Nord), di Arona (a Sud), della costa lombarda con le scogliere di Arolo fino alla Rocca di Angera (a fronte). La mitezza del clima e le vaste aree verdi pianeggianti hanno donato a questa terra una grande ricchezza agricola, soprattutto nel

VARESE

Si ritiene che il toponimo, attestato dal XIII secolo, derivi da “saltulus”, diminutivo di “saltus”, che sta a significare “podere a pascolo boscato”. Già abitato in epoca preromana, il

di Piona sul Lario alle numerose realizzazioni quattro-cinquecentesche, fino ad arrivare ai giorni nostri. Molti furono i maestri artigiani che uscirono da questa zona e che diffusero

territorio appartenne, nel Medioevo, al feudo di Arcisate. In seguito, dal 1927 al 1953, fu unita al comune di Viggiù. Molto importante è stata da sempre, in questa zona, la lavorazione della pietra che per lungo tempo, insieme all’ agricoltura, costituì l’unica fonte di sopravvivenza. La pietra fu impiegata già in occasione della costruzione delle mura romane di Milano e per la realizzazione di oggetti votivi dedicati al dio Mitra, una divinità del II secolo d.C. L’arte della lavorazione di questo splendido calcare dalle tonalità grigiocalde, fu protagonista delle varie epoche storiche: dagli ornamenti medievali del chiostro

la propria arte in Italia e in tutto il mondo. Tra i nobili locali, raggiunsero un notevole prestigio i Marinoni, che furono i maggiori proprietari terrieri del luogo, fin dal XVIII secolo. Nel centro storico vi sono numerosi edifici civili risalenti al XV-XIX secolo. La chiesa parrocchiale è stata costruita nel 1517 e dedicata ai Ss. Gervaso e Protaso. Molto più antica è la chiesa di S. Giorgio, che custodisce una scultura databile tra il XVIII e il XIX secolo, realizzata da Pompeo Marchesi, un noto scultore neoclassico originario del posto.

campo della viticoltura e della frutticoltura (un tempo era famosa per le “persigatt”, piccole e gustose pesche locali), ma con la nascita del turismo d’élite, le coltivazioni hanno lasciato il posto a prestigiose ville, trasformandola in un’elegante e signorile località di villeggiatura affacciata sul lago e circondata dal verde dei boschi e dai fiori dei suoi giardini.

Fonte (www.italiapedia.it)


LIMIDO COMASCO COMO

Il toponimo deriva dal latino LIMES, ‘limite, linea di confine’, ma non è agevole individuare quale significato rappresenti in origine la formazione toponimica; è probabile sia da porre in relazione con la posizione geografica, al limite della zona collinare. Non ha svolto un ruolo di primo piano negli avvenimenti storici del contado del Seprio e del ducato di Milano, dei quali fece parte per diversi secoli. Dalla metà dell’undicesimo secolo (al 1067 risale il primo documento che la menziona) la documentazione scritta consente di ricostruire nel dettaglio le sue vicende amministrative, politiche e religiose; “La Grande Illustrazione del Lombardo-Veneto” del Cantù ne traccia, inoltre, il profilo economico alla metà dell’Ottocento, quando è un borgo agricolo sviluppato, collegato ai centri maggiori da una rete viaria articolata e capillare. Dopo lo smembramento del contato del Seprio questo comune fece parte del feudo di Appiano, istituito dagli ultimi Visconti. Fino al 1706 alla sua guida si alternarono diverse nobili famiglie: i Castiglioni, Giovanni Saglier e i Litta Biumi. Dal 1859 al 1899 il suo sindaco fu Gaetano Scalini, proprietario dell’omonima filanda e di estesi possedimenti, da cui dipese lo sviluppo dell’economia del borgo. La chiesa parrocchiale, dedicata a Sant’Abbondio, fu realizzata nei primi decenni del XX secolo su progetto dall’architetto Ugo Zanchetta; negli anni successivi ha subito leggere modifiche

sia nell’abside, decorata da un affresco di Alberto Bogani, che nel presbiterio. Fonte (www.italiapedia.it)

BARDELLO VARESE

Bardello sorge sulle sponde del lago di Varese, il nome trae la sua origine, secondo Dante Olivieri, dal latino ecclesiastico “Bardellum” forse dal nome personale “Bardo”. Di diverso avviso è Luigi Brambilla che fa derivare il toponimo dal celtico bar (monte) e del (piccolo), quindi piccolo monte. Le prime tracce dell’esistenza del nostro paese risalgono al periodo del Neolitico Inferiore (seconda metà del V millennio a.C. fino al 1200-900 a.C.); lo attestano le stazioni palafitticole ritrovate nel secolo scorso. Più vicini a noi i reperti del periodo romano: urne cinerarie, una tomba di cremato, alcuni oggetti bronzei di arte funeraria. Di particolare interesse la ghiacciaia. Costruita nella seconda metà del settecento in applicazione della legge dell’Imperatrice Maria Teresa D’Austria è rimasta in funzione sino al 1920 circa. II suo utilizzo era principalmente legato alla conservazione del pesce pescato nel lago e nel fiume Bardello. II fiume collega il Lago di Varese con il Lago Maggiore ed era utilizzato nei secoli scorsi come via di comunicazione per il trasporto delle merci. Il convento: descritto nei catasti storici come “casa a corte” destinato alla residenza, con annessi rustici e giardino, probabilmente nato come castello fortificato, nel 1700 appartene-

va alla famiglia Besozzi divenuto poi sede del Municipio e delle scuole. Ora casa delle Suore Missionarie di Nostra Signora degli Apostoli (proprietarie dal 1922). Chiesa di Santo Ste-

fano: esistente già dal 1200 circa, ha subito ristrutturazioni (nella seconda metà del 700) che contribuirono alla sua valorizzazione: altare marmoreo di Giovanni Buzzi di Viggiù su disegno dell’Arch. Gerolamo Bavossio.


MORAZZONE VARESE

SOMMA LOMBARDO VARESE

Morazzone è situato in Provincia di Varese, è situato tra la valle dell’Olona e la Val d’Arno a nord ovest di Milano, dista circa 6 km. Da Varese. Ha un’estensione di 548 ettari, con un territorio ad andamento collinare che varia da una quota minima di 324 mt. S.l.m. in prossimità della zona “Roccolo” ( in lato nord) con il centro storico che ne caratterizza la parte “alta”. Morazzone conta 4.300 abitanti. Fu un insediamento romano come testimoniano due lapidi infisse ora nella facciata della Parrocchia. Nel Medioevo fece parte del contado del Seprio , poi feudo di Tradate al quale restò legato fino la 1652. Il centro diventa famoso dalla seconda metà del cinquecento fino al terzo decennio del Seicento soprattutto grazie alla straordinaria figura di Pier Francesco Mazzucchelli, insigne pittore (1573-1626). Fonte (Il Morazzone) Pier Francesco Mazzucchelli, detto “Il Morazzone”, nacque a Morazzone (Va) nel 1573. Iniziò l’apprendistato in giovane età, a Roma, nella bottega del Cavalier D’Arpino dov’era presente, in quegli anni, anche il Caravaggio. Le sue prime opere furono gli affreschi di S. Silvestro in Capite a Roma. Da Roma fuggì improvvisamente a causa di una relazione e ritornò in terra lombarda dove iniziò a lavorare alla Cappella del Santo Rosario nella basilica di S. Vittore in Varese. Nel 1599 si sposò a Morazzone con Anna Castiglioni da cui ebbe numerosi figli. Tra il 1602 e il 1606 lavorò al Sacro Monte di Varallo e, negli stessi anni, ai quadri della vita di S. Carlo Borromeo per il Duomo di Milano. Nel 1609 affrescò la Cappella della Flagellazione al Sacro Monte di Varese. Operò poi di nuovo al Sacro Monte di Varallo, ed al Sacro Monte di Orta alla Cappella della Porziuncola. Per la basilica di S. Vittore a Varese, dipinse gli affreschi delle pareti e i quindici rami del Rosario per la Cappella omonima, ed una tela con la Maddalena trasportata in cielo. Negli ultimi anni della sua vita, dimorò a Milano, più volte chiamato da Federigo Borromeo. Tra il 1622 e il 1623, invitato alla Corte di Man-

tova, rifiutò gli incarichi perchè malato. Morì probabilmente nel 1626 lasciando incompiuti affreschi nel Duomo di Piacenza che furono terminati poi dal Guercino. Si ritiene che sia sepolto a Morazzone.

Popolata già nell’età del bronzo e poi in età romana, il suo nome ha sicuramente origini latine e indica il punto più alto della strada romana che conduceva a Milano dal lago Maggiore. Il testamento di Guilzone, signore del posto nel IX secolo, è il documento in cui per la prima volta si parla della località “Summa”. In età gallica vi era un insediamento della tribù dei “Votrodones”, come risulta da un’incisione ritrovata su un’ara votiva e rinvenuta nel castello visconteo. Nel 1141 fu di proprietà di Guidone Visconti per donazione dell’abate Venerio di San Gallo. Furono poi i Della Torre che nel 1270 divennero proprietari di gran parte del territorio comunale ma nel 1288 Uberto Visconti fu insignito del titolo di signore di Somma e Massino. Tuttavia il potere dei Visconti su questa zona ebbe inizio nel 1448, quando i due fratelli Francesco e

Guido si divisero il territorio fra la parte bassa e quella alta. Il borgo rimase proprietà dei Castelbarco-Visconti fino al 1735, quando venne occupato da Carlo IV, imperatore d’Austria. Notevole il contributo dei sommesi durante la prima e la seconda guerra mondiale; molti furono infatti i caduti e i dispersi. Simbolo della storia locale il castello visconteo, notevole costruzione che risale al XII secolo e che conserva al suo interno notevoli affreschi del XVI e XVII secolo. Si segnalano inoltre la chiesa prepositurale di Sant’Agnese fatta costruire dai Visconti, la chiesetta di S. Vito ricca di opere d’arte, la chiesa di S. Bernardino eretta nel 1523, la chiesa di S. Rocco che sorse come oratorio di campagna nel 1529 e il santuario della Madonna della Ghianda.


BREZZO DI BEDERO VARESE

Brezzo di Bedero è un paesino di circa 1.200 abitanti collocato in una ridente posizione panoramica sul Lago Maggiore. Il Belvedere Pasquè costituisce uno dei punti più importanti e famosi dai quali si può fruire una notevole vista sul lago. Di eccezionale importanza la Canonica, come viene comunemente chiamata la Collegiata di San Vittore, una basilica di architettura romanica a tre navate costruita nel XII secolo. Brezzo di Bedero ha ospitato, tra le varie per-

sonalità, il pianista svizzero Paul Baumgartner. Il grande maestro volle donare al Comune la propria abitazione ed il pregiato pianoforte. La casa di Baumgartner, conosciuta col nome di “Casa Paolo” è diventato il Centro Culturale di Brezzo di Bedero, dove si svolgono da anni varie attività, soprattutto nel campo musicale, organizzate dal Comune e dall’Associazione Casa Paolo.


LOCATE VARESINO COMO

È ancora avvolta nel mistero l’origine del toponimo: per taluni deriverebbe dalla voce lombarda “loeugh” (appezzamento di terreno coltivabile), per altri dal latino “lucus” (bosco) e nel suffisso “ate” l’origine celtica della popolazione. Ciò che è invece sicuro è l’appartenenza del territorio comunale al contado del Seprio, che fu rifugio dei Torriani fino al 1287. Una testimonianza di quel periodo è rappresentata dalla torre in località “Trionfina”. Locate, come gli altri paesi del circondario, subì il saccheggio nel 1510 quando le truppe svizzere calarono in Italia chiamate da Papa

Giulio II per liberare la Lombardia dai Francesi. Tra gli eventi più significativi della storia del paese va ricordata, nel marzo 1468, la sosta di Lodovico il Moro, giovane pellegrino diretto al santuario di Varese. Locate Varesino fu annesso in due occasioni alle vicine Carbonate e Mozzate. La prima volta nel periodo napoleonico (annullata nel 1815) e la seconda nel 1928 (revocata nel 1950 dopo il pronunciamento in tale senso della popolazione locale).

TURATE COMO

La curva demografica del paese, a partire dal XVII secolo, subì vari “scossoni” a causa di pestilenze, carestie ed emigrazioni negli Stati Uniti. Nel corso del Novecento la crescente industrializzazione - fabbriche e imprese nel settore della carta, dei cartoni, dei generi alimentari, delle materie plastiche e dei prodotti per l’edilizia - fecero passare in secondo piano l’agricoltura (viti, gelsi per l’allevamento dei bachi da seta e cereali). Questo Comune ha dato i natali a Filippo e Agostino Comerio, due importanti esponenti del Neoclassicismo nelle arti figurative. I due

ottennero incarichi di rilievo a Bergamo, Milano, Mantova e Verona. Favorito dalle eclettiche esperienze del padre, Agostino fu agli inizi dell’Ottocento uno dei più contesi autori di affreschi, tele e disegni. Lavorò per il Duomo di Milano e altre basiliche del capoluogo lombardo (San Satiro e San Sebastiano), per la basilica di Sant’Andrea a Mantova e nella Certosa di Pavia. A Locate restano alcuni suoi dipinti nell’abside della Chiesa parrocchiale.

I primi documenti che la menzionano e ne attestano l’esistenza risalgono al XIII secolo ma non si può escludere che le sue origini vadano riportate al periodo in cui la Lombardia era occupata dai celti: infatti, i toponimi che terminano in -ate indicano solitamente la presenza di insediamenti di questa popolazione. Nel Trecento faceva parte della pieve di Appiano Gentile. Le fonti, per questo periodo, attestano l’esistenza di sette chiese, la cui costruzione era stata, in parte, finanziata dalla nobile famiglia Cojmi (poi Caimi), di origine germanica. Quest’ultima, stabilitasi a Milano all’inizio dell’undicesimo secolo, accrebbe il proprio prestigio al servizio dapprima dei Visconti, impegnati nell’assedio di Pavia, e, nel XV secolo, degli Sforza: da Francesco e Bianca Maria Sforza ottenne l’esenzione dal pagamento dei tributi. Infeudata nuovamente ai Caimi da Filippo IV, re di Spagna, nella prima metà del Seicento, fu in seguito elevata al rango di contea. Nel 1785, con la morte dell’ultimo esponente della casata Caimi, il conte Ignazio, iniziò un periodo di autonomia, nel

corso del quale si cercò di stimolare la ripresa delle attività agricole: il tentativo ebbe buon fine, tanto che, nel XIX secolo, la località riforniva di cereali Milano e il dipartimento dell’Olona. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano: il palazzo Pollini, in stile barocco, fatto costruire dai Caimi sui resti di una precedente struttura quattrocentesca; la casa militare Umberto I, ente morale fondato nel 1898 dall’industriale Giuseppe Candiani; la chiesa parrocchiale, dedicata ai Santi Pietro e Paolo, la cui struttura originaria risale all’undicesimo secolo. Fonte (www.italiapedia.it)


DAVERIO

LAVENA PONTE TRESA

VARESE

Daverio è un paesino di poco più di 3.000 abitanti adagiato tra le colline moreniche dell’antico ghiacciaio del Verbano. Metà del suo territorio si sviluppa in aree boschive e agricole con numerosi sentieri percorribili a piedi e in

VARESE bicicletta. Un centro storico di pregio, con ville nobiliari e una chiesetta risalente al 1200. Molte frazioni, in particolare Dobbiate che ha un’origine romana e mantiene l’antica struttura medievale che accoglieva i pellegrini sulla via per Roma. Reperti di epoca romana di una certa importanza sono raccolti presso il civico Museo di Varese. Nel suo territorio permangono reminiscenze di paludi preistoriche con insediamenti palafitticoli. Vivace anche l’attività artigianale e industriale. Nel paese operano molte associazioni che lo rendono vivo. Molte sono le attività sportive e culturali. Una Palestra e una Palazzina della Cultura di recente costruzione offrono gli spazi per accogliere le tante iniziative. Molti anche i concerti estivi che si tengono nelle ville storiche. Laboratori d’arte per bambini e rassegne teatrali sono organizzate dalla locale Biblioteca che è punto di riferimento per l’interprestito anche dei paesi confinanti

Viene menzionata già nel VI secolo d.C. in alcuni scritti storici e successivamente nel IX secolo in un documento privato in cui si fa esplicito riferimento al ponte sul Tresa. Il toponimo sancisce l’importanza che ha avuto la costruzione del ponte nella vita della comunità, mentre è di probabile origine preceltica la parte iniziale del toponimo, con il significato di “bacino lacustre”, ricollegandosi alla presenza del lago. Le vicende storiche che la riguardano seguono il destino della lunga guerra che vide Como e Milano contrapposte per il dominio del territorio: nel XII secolo venne

traffici commerciali con la pianura padana e la provincia di Varese, con un conseguente aumento del transito sul ponte Tresa, per attraversare il quale era necessario il pagamento del pedaggio. Agli inizi del secolo scorso i diritti sul ponte vennero acquisiti dal Canton Ticino e dopo alcuni anni un nuovo ponte in muratura venne costruito a cura degli elvetici e resterà attivo fino al 1963, anno in cui fu definitivamente abbattuto. Il patrimonio architettonico comprende i resti della vecchia parrocchiale intitolata ai Ss. Pietro e Paolo, la chiesa di Santa Maria della Purificazione e la

completamente incendiata; una volta siglata la pace tra le due città, verrà ceduta ai milanesi ma continuerà a far parte della diocesi di Como, da cui si staccherà solo nella prima metà del ‘600. L’intera Valtravaglia venne ceduta nel ‘400 al conte di Lugano e, in seguito all’annessione del Canton Ticino alla Svizzera, il fiume e il laghetto di Tresa segnarono il confine di Stato. Da questo momento in poi si assistette ad un notevole incremento dei

nuova parrocchiale, costruita negli anni Õ60 e dedicata al SS. Crocifisso. Fonte (www.italiapedia.it)


Nel 2012 sarà festeggiato il centenario di esercizio delle Ferrovie Luganesi SA (FLP)

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orizzonti

...le banche del Malcantone: Agno - Banco - Bioggio - Cademario - Caslano - Magliaso Molinazzo di Monteggio - Mugena - Novaggio - Pura - Sessa

Con noi per nuovi orizzonti Con noi per nuovi orizzonti

FLP nel Malcantone L’inizio dell’esercizio della Ferrovia che collega Lugano con Ponte Tresa e viceversa, avvenne il 5 giugno del 1912. Fra pochi mesi, il 5 giugno 2012, sono perciò previsti i festeggiamenti di questo importante traguardo, nel periodo in cui vengono inviati all’Autorità federale i progetti di ulteriore potenziamento e di trasformazione in rete tranviaria, che dovrebbe in futuro servire anche l’agglomerato di Lugano. Questa positiva evoluzione conferma che l’iniziativa presa con tanto coraggio dai fondatori della nostra società all’inizio del 1900 era corretta e lungimirante. Nei decenni passati l’esercizio del “trenino”, così come è sempre stato chiamato dai suoi utenti, non è mai stato facile, e ha comportato l’impegno e il sacrificio di molte persone che hanno operato nell’interesse di tutta la popolazione, assicurando un’alternativa di mobilità determinante per lo sviluppo della regione.

A cento anni dall’inizio dell’esercizio la Lugano – Ponte Tresa si presenta in ottime condizioni, non solo infrastrutturali, ma anche in relazione agli utenti che la utilizzano e ai risultati finanziari. Negli ultimi tre anni i passeggeri trasportati sono aumentati del 20% e lo scorso anno hanno superato 1,8 milioni, vale a dire una media di 5’000 passeggeri al giorno. Per il futuro, se i progetti verranno preavvisati favorevolmente dalle Autorità federali e i contributi agli investimenti verranno concessi, si procederà alla realizzazione di un nuovo tratto di linea fino a Manno, alla formazione di una galleria per raggiungere il Centro Città da Molinazzo, alla costruzione di un nuovo deposito-officina destinato a sostituire quello attuale di Agno, e al rinnovo del materiale rotabile, con composizioni di tipo tranviario. Gli attuali treni, in esercizio da più di 30 e con oltre

2,5 milioni di chilometri, potranno quindi andare in pensione, lasciando il posto a materiale rotabile moderno, climatizzato e molto più confortevole. In attesa del futuro nuovo deposito-officina, e per assicurare una corretta manutenzione dei treni, è in via di realizzazione una ristrutturazione dell’attuale officina, in modo da poter entrare completamente con le composizioni a tre vetture, ciò che ora non è possibile e comporta ogni volta una impegnativa scomposizione. Per assicurare il miglior servizio possibile, la FLP continuerà a migliorare la propria offerta, curando la manutenzione delle infrastrutture, migliorando la puntualità delle corse e delle coincidenze, l’informazione all’utenza e la propria immagine.


6,00 6,30

6,30 7,00 6,28 6,56

106 6,10 6,12 6,15 6,16 6,19 6,22 6,23 6,24 6,30 6,31 6,32 6,35 7,00 7,30 6,58 7,26

108 6,25 6,27 6,30 6,31 6,34 6,37 6,38 6,39 6,45 6,46 6,47 6,50

109 6,55 6,56 6,57 7,00 7,04 7,06 7,07 7,10 7,13 7,15 7,16 7,20

7,12 7,34

110 6,40 6,42 6,45 6,46 6,49 6,52 6,53 6,54 7,00 7,01 7,02 7,05

111 7,10 7,11 7,12 7,15 7,19 7,21 7,22 7,25 7,28 7,30 7,31 7,35

6,27 6,57 6,33 7,00

Agno, 31.10.2011/ab

6,30 7,00 6,28 6,56

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7,30 8,00 7,28 7,56

112 6,55 6,57 7,00 7,01 7,04 7,07 7,08 7,09 7,15 7,16 7,17 7,20

115 7,40 7,41 7,42 7,45 7,49 7,51 7,52 7,55 7,58 8,00 8,01 8,05

x Fermata a richiesta Halt auf Verlangen

Trasporto biciclette: autorizzato solo se c'è posto Velotransport: erlaubt nur wenn Platz vorhanden

Scartamento ridotto Schmalspur

Classe unica Nur eine Wagenklasse

11 Solo sabato notte, anche se festivo Nur Samstagnacht, auch wenn Festtag

5,30 6,00

104 5,55 5,57 6,00 6,01 6,04 6,07 6,08 6,09 6,15 6,16 6,17 6,20

100 4,55 4,57 5,00 5,01 5,04 5,07 5,08 5,09 5,15 5,16 5,17 5,20

111 7,10 7,11 7,12 7,15 7,19 7,21 7,22 7,25 7,28 7,30 7,31 7,35

8,00 8,30 7,58 8,26

116 7,25 7,27 7,30 7,31 7,34 7,37 7,38 7,39 7,45 7,46 7,47 7,50

119 8,10 8,11 8,12 8,15 8,19 8,21 8,22 8,25 8,28 8,30 8,31 8,35

7,27 7,57 7,33 8,00

8,30 9,00 8,28 8,56

120 7,55 7,57 8,00 8,01 8,04 8,07 8,08 8,09 8,15 8,16 8,17 8,20

123 8,40 8,41 8,42 8,45 8,49 8,51 8,52 8,55 8,58 9,00 9,01 9,05

7,57 8,27 8,03 8,30

9,00 9,30 8,58 9,26

124 8,25 8,27 8,30 8,31 8,34 8,37 8,38 8,39 8,45 8,46 8,47 8,50

127 9,10 9,11 9,12 9,15 9,19 9,21 9,22 9,25 9,28 9,30 9,31 9,35

8,27 8,57 8,33 9,00

9,30 10,00 9,28 9,56

128 8,55 8,57 9,00 9,01 9,04 9,07 9,08 9,09 9,15 9,16 9,17 9,20

131 9,40 9,41 9,42 9,45 9,49 9,51 9,52 9,55 9,58 10,00 10,01 10,05

8,57 9,27 9,03 9,30

8,30 9,00 8,28 8,56

120 7,55 7,57 8,00 8,01 8,04 8,07 8,08 8,09 8,15 8,16 8,17 8,20

121 8,25 8,26 8,27 8,30 8,34 8,36 8,37 8,40 8,43 8,45 8,46 8,50

7,37 8,05 7,52 8,10

8,47 9,18

122 8,10 8,12 8,15 8,16 8,19 8,22 8,23 8,24 8,30 8,31 8,32 8,35

123 8,40 8,41 8,42 8,45 8,49 8,51 8,52 8,55 8,58 9,00 9,01 9,05

7,57 8,27 8,03 8,30

10,00 10,30 9,58 10,26

132 9,25 9,27 9,30 9,31 9,34 9,37 9,38 9,39 9,45 9,46 9,47 9,50

135 10,10 10,11 10,12 10,15 10,19 10,21 10,22 10,25 10,28 10,30 10,31 10,35

9,27 9,57 9,33 10,00

10,30 11,00 10,28 10,56

134 9,55 9,57 10,00 10,01 10,04 10,07 10,08 10,09 10,15 10,16 10,17 10,20

139 10,40 10,41 10,42 10,45 10,49 10,51 10,52 10,55 10,58 11,00 11,01 11,05

9,57 10,27 10,03 10,30

11,00 11,30 10,58 11,26

140 10,25 10,27 10,30 10,31 10,34 10,37 10,38 10,39 10,45 10,46 10,47 10,50

143 11,10 11,11 11,12 11,15 11,19 11,21 11,22 11,25 11,28 11,30 11,31 11,35

10,27 10,57 10,33 11,00

LINEA S60

8,12 8,34

118 7,40 7,42 7,45 7,46 7,49 7,52 7,53 7,54 8,00 8,01 8,02 8,05

119 8,10 8,11 8,12 8,15 8,19 8,21 8,22 8,25 8,28 8,30 8,31 8,35

7,27 7,57 7,33 8,00

poi ogni 30 min fino a dann alle 30 Min bis

Lugano S10, RE, IR, IC Bellinzona S10, RE, IR, IC Lugano S10, RE, IR, IC Chiasso S10, RE, IR, IC

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101 5,25 5,26 5,27 5,30 5,34 5,36 5,37 5,40 5,43 5,45 5,46 5,50

6,57 7,27 7,03 7,30

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116 7,25 7,27 7,30 7,31 7,34 7,37 7,38 7,39 7,45 7,46 7,47 7,50

117 7,55 7,56 7,57 8,00 8,04 8,06 8,07 8,10 8,13 8,15 8,16 8,20

7,12 7,44 7,18 7,46

poi ogni 30 min fino a dann alle 30 Min bis

Ponte Tresa Caslano Magliaso Magliaso Paese Agno Serocca Bioggio Bioggio Molinazzo Cappella-Agnuzzo Sorengo Laghetto Sorengo Lugano FLP

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114 7,10 7,12 7,15 7,16 7,19 7,22 7,23 7,24 7,30 7,31 7,32 7,35

115 7,40 7,41 7,42 7,45 7,49 7,51 7,52 7,55 7,58 8,00 8,01 8,05

6,57 7,27 7,03 7,30

coincid. TILO ogni 30 min

Lugano FLP Sorengo Sorengo Laghetto Cappella-Agnuzzo Bioggio Molinazzo Bioggio Serocca Agno Magliaso Paese Magliaso Caslano Ponte Tresa

5,57 6,27 6,03 6,30

7,30 8,00 7,28 7,56

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113 7,25 7,26 7,27 7,30 7,34 7,36 7,37 7,40 7,43 7,45 7,46 7,50

6,41 7,05

coincid. TILO ogni 30 min

Bellinzona S10, RE, IR, IC Lugano S10, RE, IR, IC Chiasso S10, RE,IR, IC Lugano S10, RE, IR, IC

Sabato, domenica e giorni festivi cantonali Samstag, Sonntag, und kantonale Feiertage

Nuovo orario dal 11.12.2011 al 08.12.2012

Trasporto biciclette: autorizzato solo se c'è posto Velotransport: erlaubt nur wenn Platz vorhanden

Scartamento ridotto Schmalspur

Classe unica Nur eine Wagenklasse

10 Solo venerdì notte, anche se festivo Nur Freitagnacht, auch wenn Festtag

5,30 6,00

104 5,55 5,57 6,00 6,01 6,04 6,07 6,08 6,09 6,15 6,16 6,17 6,20

107 6,40 6,41 6,42 6,45 6,49 6,51 6,52 6,55 6,58 7,00 7,01 7,05

6,07 6,35 6,11 6,35

dann

Agno, 31.10.2011/ab

Lugano S10, RE, IR, IC Bellinzona S10, RE, IR, IC Lugano S10, RE, IR, IC Chiasso S10, RE, IR, IC

x

102 5,25 5,27 5,30 5,31 5,34 5,37 5,38 5,39 5,45 5,46 5,47 5,50

100 4,55 4,57 5,00 5,01 5,04 5,07 5,08 5,09 5,15 5,16 5,17 5,20

105 6,25 6,26 6,27 6,30 6,34 6,36 6,37 6,40 6,43 6,45 6,46 6,50

5,57 6,27 6,03 6,30

poi ogni 15 min fino a alle 15 Min bis

x x o

103 5,55 5,56 5,57 6,00 6,04 6,06 6,07 6,10 6,13 6,15 6,16 6,20

101 5,25 5,26 5,27 5,30 5,34 5,36 5,37 5,40 5,43 5,45 5,46 5,50

5,46 6,10

dann

x

o

x

x

x x

5,03 5,30

4,44 5,08

LINEA S60

poi ogni 15 min fino a alle 15 Min bis

Ponte Tresa Caslano Magliaso Magliaso Paese Agno Serocca Bioggio Bioggio Molinazzo Cappella-Agnuzzo Sorengo Laghetto Sorengo Lugano FLP

Lugano FLP Sorengo Sorengo Laghetto Cappella-Agnuzzo Bioggio Molinazzo Bioggio Serocca Agno Magliaso Paese Magliaso Caslano Ponte Tresa

Bellinzona S10, RE, IR, IC Lugano S10, RE, IR, IC Chiasso S10, RE,IR, IC Lugano S10, RE, IR, IC

Lunedì-venerdì, salvo giorni festivi cantonali Montag-Freitag, ohne kantonale Feiertage

Nuovo orario dal 11.12.2011 al 08.12.2012

coincid. TILO ogni 30 min

coincid. TILO ogni 30 min

216 20,10 20,12 20,15 20,16 20,19 20,22 20,23 20,24 20,30 20,31 20,32 20,35 21,00 21,30 20,58 21,26

214 19,40 19,42 19,45 19,46 19,49 19,52 19,53 19,54 20,00 20,01 20,02 20,05 20,12 20,34 20,28 20,56

212 19,25 19,27 19,30 19,31 19,34 19,37 19,38 19,39 19,45 19,46 19,47 19,50 20,00 20,30 19,58 20,26

211 19,40 19,41 19,42 19,45 19,49 19,51 19,52 19,55 19,58 20,00 20,01 20,05 208 18,55 18,57 19,00 19,01 19,04 19,07 19,08 19,09 19,15 19,16 19,17 19,20 19,30 20,00 19,28 19,56

207 19,10 19,11 19,12 19,15 19,19 19,21 19,22 19,25 19,28 19,30 19,31 19,35 204 18,25 18,27 18,30 18,31 18,34 18,37 18,38 18,39 18,45 18,46 18,47 18,50 19,00 19,30 18,58 19,26

20,00 20,30 19,58 20,26

212 19,25 19,27 19,30 19,31 19,34 19,37 19,38 19,39 19,45 19,46 19,47 19,50

215 20,10 20,11 20,12 20,15 20,19 20,21 20,22 20,25 20,28 20,30 20,31 20,35

19,27 19,57 19,33 20,00

21,00 21,30 20,58 21,26

216 20,10 20,12 20,15 20,16 20,19 20,22 20,23 20,24 20,30 20,31 20,32 20,35

217 20,40 20,41 20,42 20,45 20,49 20,51 20,52 20,55 20,58 21,00 21,01 21,05

19,57 20,27 20,03 20,30

220 21,10 21,12 21,15 21,16 21,19 21,22 21,23 21,24 21,30 21,31 21,32 21,35 22,00 22,30 21,58 22,26

21,15 21,37 21,27 21,58

221 21,40 21,41 21,42 21,45 21,49 21,51 21,52 21,55 21,58 22,00 22,01 22,05

20,54 21,26 21,03 21,30

22,00 22,30 21,58 22,26

220 21,10 21,12 21,15 21,16 21,19 21,22 21,23 21,24 21,30 21,31 21,32 21,35

221 21,40 21,41 21,42 21,45 21,49 21,51 21,52 21,55 21,58 22,00 22,01 22,05

20,54 21,26 21,03 21,30

218 20,40 20,42 20,45 20,46 20,49 20,52 20,53 20,54 21,00 21,01 21,02 21,05

219 21,10 21,11 21,12 21,15 21,19 21,21 21,22 21,25 21,28 21,30 21,31 21,35

FLP, Lugano Tel. 091 923 23 92 Fax 091 923 23 93

FLP, Agno Tel. 091 605 13 05 Fax 091 604 61 05 E-Mail info@flpsa.ch

Giorni festivi cantonali Kantonale Feiertage: 26.12, 06.01, 19.03, 09.04, 01.05 17.05, 28.05, 07.06, 29.06, 01.08, 15.08, 01.11, 08.12

18,57 19,27 19,03 19,30

18,27 18,57 18,33 19,00

20,27 20,57 20,33 21,00

21,12 21,34 21,27 21,58

218 20,40 20,42 20,45 20,46 20,49 20,52 20,53 20,54 21,00 21,01 21,02 21,05

219 21,10 21,11 21,12 21,15 21,19 21,21 21,22 21,25 21,28 21,30 21,31 21,35

20,27 20,57 20,33 21,00

FLP, Agno Tel. 091 605 13 05 Fax 091 604 61 05 E-Mail info@flpsa.ch

Giorni festivi cantonali Kantonale Feiertage: 26.12, 06.01, 19.03, 09.04, 01.05 17.05, 28.05, 07.06, 29.06, 01.08, 15.08, 01.11, 08.12

217 20,40 20,41 20,42 20,45 20,49 20,51 20,52 20,55 20,58 21,00 21,01 21,05

210 19,10 19,12 19,15 19,16 19,19 19,22 19,23 19,24 19,30 19,31 19,32 19,35

215 20,10 20,11 20,12 20,15 20,19 20,21 20,22 20,25 20,28 20,30 20,31 20,35

213 19,55 19,56 19,57 20,00 20,04 20,06 20,07 20,10 20,13 20,15 20,16 20,20

19,57 20,27 20,03 20,30

211 19,40 19,41 19,42 19,45 19,49 19,51 19,52 19,55 19,58 20,00 20,01 20,05

19,27 19,57 19,33 20,00

19,25 19,46

18,57 19,27 19,03 19,30

22,30 23,00 22,27 22,58

222 21,40 21,42 21,45 21,46 21,49 21,52 21,53 21,54 22,00 22,01 22,02 22,05

223 22,10 22,11 22,12 22,15 22,19 22,21 22,22 22,25 22,28 22,30 22,31 22,35

21,27 21,57 21,33 22,00

22,30 23,00 22,27 22,58

222 21,40 21,42 21,45 21,46 21,49 21,52 21,53 21,54 22,00 22,01 22,02 22,05

223 22,10 22,11 22,12 22,15 22,19 22,21 22,22 22,25 22,28 22,30 22,31 22,35

21,27 21,57 21,33 22,00

23,00 23,30 22,48 23,12

224 22,10 22,12 22,15 22,16 22,19 22,22 22,23 22,24 22,30 22,31 22,32 22,35

225 22,40 22,41 22,42 22,45 22,49 22,51 22,52 22,55 22,58 23,00 23,01 23,05

21,54 22,26 22,03 22,30

23,00 23,30 22,48 23,12

224 22,10 22,12 22,15 22,16 22,19 22,22 22,23 22,24 22,30 22,31 22,32 22,35

225 22,40 22,41 22,42 22,45 22,49 22,51 22,52 22,55 22,58 23,00 23,01 23,05

21,54 22,26 22,03 22,30

23,30 0,00 23,28 23,56

226 22,40 22,42 22,45 22,46 22,49 22,52 22,53 22,54 23,00 23,01 23,02 23,05

227 23,10 23,11 23,12 23,15 23,19 23,21 23,22 23,25 23,28 23,30 23,31 23,35

22,27 22,57 22,33 23,00

23,30 0,00 23,28 23,56

226 22,40 22,42 22,45 22,46 22,49 22,52 22,53 22,54 23,00 23,01 23,02 23,05

227 23,10 23,11 23,12 23,15 23,19 23,21 23,22 23,25 23,28 23,30 23,31 23,35

22,27 22,57 22,33 23,00

228 23,10 23,12 23,15 23,16 23,19 23,22 23,23 23,24 23,30 23,31 23,32 23,35 0,00 0,30 23,48 0,12

231 0,10 0,11 0,12 0,15 0,19 0,21 0,22 0,25 0,28 0,30 0,31 0,35

23,27 23,57 23,33 0,03

0,41 1,11

230 23,40 23,42 23,45 23,46 23,49 23,52 23,53 23,54 0,00 0,01 0,02 0,05

231 0,10 0,11 0,12 0,15 0,19 0,21 0,22 0,25 0,28 0,30 0,31 0,35

1.45 232 0.40

11 1.05

11

11

233

11 1.20

10 1.05

232 10 0.40

1.45

233

10 1.20

10

23,27 23,57 23,33 0,00

0,41 1,11

230 23,40 23,42 23,45 23,46 23,49 23,52 23,53 23,54 0,00 0,01 0,02 0,05

229 23,40 23,41 23,42 23,45 23,49 23,51 23,52 23,55 23,58 24,00 0,01 0,05

22,57 23,27 23,03 23,30

0,00 0,30 23,48 0,12

228 23,10 23,12 23,15 23,16 23,19 23,22 23,23 23,24 23,30 23,31 23,32 23,35

229 23,40 23,41 23,42 23,45 23,49 23,51 23,52 23,55 23,58 24,00 0,01 0,05

22,57 23,27 23,03 23,30


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