ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA
Didascalia di copertina In copertina, gli SVA 9 di Ferrarin e Masiero in volo per Tokyo. Illustrazione realizzata da Marcello Ralli per il libro di Domenico Ludovico Aviatori italiani da Roma a Tokyo nel 1920 (Milano, ETAS Kompass, 1970) e qui riprodotta per gentile concessione dell’artista. In quarta di copertina Disegno di Hisa Raikichi, scolaro di 13 anni della scuola elementare di Yamabushi-cho. A fianco dei petali di crisantemo, stemma imperiale giapponese, si legge l’ideogramma Banzai realizzato in stile decorativo. Il disegno è tratto da uno dei due album che furono donati agli aviatori italiani. © 2019 Associazione Arma Aeronautica
Primi decolli per Tokyo
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L’8 gennaio il ten. Edoardo Savini e il s.ten. Carlo Bonalumi decollano da Centocelle con un bombardiere trimotore Caproni Ca.3. È l’avanguardia della complessa spedizione verso Tokyo, ideata
11/2: ROMA . GIOIA DEL COLLE
km 450
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nel marzo 1919 da Gabriele D’Annunzio, spinto dalle parole del poeta giapponese Harukichi Shimoi a immaginare una sorta di riedizione del volo su Vienna verso l’Oriente. La spedizione, che s’immagina possa coprire 17.000 chilometri in 12 giorni, è sostenuta dal governo italiano anche per allontanare il Vate dall’agitata scena politica nazionale.
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Nel dopoguerra sono numerosi i diversi tentativi di avviare linee aeree trasformando bombardieri come il Ca.5, uno dei quali partecipa anche alle prime fasi del Roma-Tokyo
A fine agosto la Direzione Generale di Aeronautica inizia a spedire Asia aerei e motori di ricambio, così che quando D’Annunzio, il 12 settembre, opta per l’occupazione di Fiume, i preparativi sono ormai troppo avanzati per rinunciare senza mettere in imbarazzo le autorità. Tra l’8 gennaio e il 2 febbraio 1920 partono così da Roma i grandi plurimotori, aggiunti al programma in una seconda fase. Dei due Ca.3, un Ca.4 e un Ca.5, nessuno andrà oltre Keklik, in Turchia.ì
Gioia del Colle
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km 550
Partono Le riserve
2020 FEBBRAIO
Salonicco
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Il 14 febbraio i tenenti Arturo Ferrarin e Guido Masiero partono per Tokyo con i motoristi Gino Cappannini e Roberto Maretto. Sono stati aggregati appena due settimane prima per fare da staffette, apri-pista e collegamento con gli altri partecipanti al raid. Per l’indisponibilità dei già previsti Ansaldo A.5, gli equipaggi partono con due vecchi SVA 9 trovati in hangar a Centocelle. Ferrarin fa montare sul suo la bussola di Sopwith Camel inglese che usa da anni. Come mappe sono disponibili solo alcune pagine strappate da un atlante del Touring.
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L’11 marzo parte da Roma la squadriglia principale, comandata dal capitano Mario Gordesco e dotata di SVA 10 con otto ore di autonomia. Ma nessuno di questi biplani completa il lungo percorso: l’ultimo a ritirarsi è Ferruccio Ranza, che sfascia l’aereo decollando da Calcutta. Lo stesso Gordesco muore il 13 aprile a Bushehr. I due SVA staffetta, inaspettatamente gli unici superstiti della spedizione, proseguono da soli e dopo peripezie degne di un film d’avventura raggiungeranno infine il Giappone.
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km 950
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Nonostante l’accurata organizzazione, la pattuglia principale viene scavalcata dalle due staffette Ferrarin e Masiero
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km 775
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La Madonna di Loreto
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Il 24 marzo Benedetto XV proclama la Madonna di Loreto «Aeronautarum Patrona», cioè Celeste patrona di tutti gli aviatori. Emesso alla vigilia della festa dell’Annunciazione, il “breve” accoglie una specifica richiesta avanzata dal mondo del volo, una parte del quale si era affidato alla Madonna sin dal 1912, ispirandosi alla leggendaria traslazione angelica della Casa di Maria Vergine da Nazareth all’Illiria nella notte tra il 9 e 10 dicembre 1291. Alla proclamazione pontificia seguono numerosi eventi nel corso dell’anno. L’11 settembre il governo italiano conferma la scelta papale, e il 12 si svolge a Loreto una cerimonia alla quale partecipano anche numerosi velivoli. Nel 1921 un incendio distrugge nella Santa Casa la statua della Madonna Nera da secoli venerata. Papa Pio XI dispone l’immediata esecuzione di una copia, che il 7 settembre 1922 viene trasportata solennemente a Loreto in automobile. Nel 1966 l’immagine della Madonna di Loreto vola nello spazio, grazie alla medaglietta portata dall’astronauta Gene Cernan durante la missione Gemini 9A. La cerimonia del 12 settembre è la prima dedicata alla Madonna di Loreto, la cui festività resta però fissata al 10 dicembre.
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km 775
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NASCE L’ARMA AERONAUTICA
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Il 20 aprile il regio decreto legge n° 451 istituisce l’Arma Aeronautica, sesta arma dell’Esercito, che sostituisce il Corpo Aereo Militare e si affianca a quelle dei Carabinieri, di Fanteria, di Cavalleria, di Artiglieria e del Genio. La nuova Arma è retta da un Comando Superiore d’Aeronautica affidato a un generale di divisione o di brigata. Dal CSA dipendono il Comando Aerostieri Dirigibilisti (su due gruppi, uno per specialità), il Comando Aviatori (su tre raggruppamenti per caccia,
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bombardamento e ricognizione), il Comando Scuole, la Direzione dei servizi di armamento e il Servizio fotografico. I 408 ufficiali, dei quali 299 tenenti e sottotenenti, sono per legge «temporaneamente comandati» dalle altre Armi. In settembre la Regia Marina crea la propria Forza Aerea. Le due organizzazioni aeree vengono
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km 1000
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fuse in un’unica forza armata solo il 28 marzo 1923 dal regio decreto 645, che crea la Regia Aeronautica. Nel 1925 la sua prima legge di ordinamento recupera il nome di Arma Aeronautica per indicare le forze aeree, gli aeroporti e il personale addetto.
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I dirigibili avevano un ruolo importante nelle forze aeree di Esercito e Marina. Il Roma, nella foto, fu venduto agli USA nel settembre 1920
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km 525
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TRIONFO A TOKYO
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Il 31 maggio Arturo Ferrarin e Guido Masiero arrivano a Tokyo, accolti da oltre 200.000 persone accorse per vedere i primi aerei mai giunti in volo dall’Europa. In 112 ore di volo hanno coperto circa 18.000 km, con 30 tappe e numerosi atterraggi intermedi. Dei due equipaggi, quello di Ferrarin e del motorista Gino Capannini è l’unico ad aver completato il percorso interamente in aereo, sia pure cambiando velivolo a Calcutta.
Ciaubar
Ciaubar-caraci
km 700
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Masiero e Maretto, appiedati da incidenti a Delhi e Canton, hanno dovuto raggiungere Calcutta e Shanghai via superficie per prendere gli SVA di riserva. Il governo nipponico tributa agli aviatori italiani 42 giorni di festeggiamenti ufficiali. Sono ricevuti alla corte imperiale e dove ricevono come onorificenza spade da samurai. In Italia i riconoscimenti sono invece limitati: instabilità politica, scioperi e turbolenza sociale fanno passare l’impresa in secondo piano. Lo SVA di Ferrarin, donato al Museo Imperiale, scompare nel 1945, forse durante un bombardamento di Tokyo. Nel 1970 Alitalia regala al Giappone una sua fedele riproduzione.
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Riunitisi in Corea, il 30 maggio i due SVA arrivano in Giappone percorrendo insieme la tappa Seul-Osaka.
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km 960
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MEDAGLIA ALLA BANMDIERA
2020 GIUGNO
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Il 5 giugno al Corpo Aeronautico Militare viene concessa la Medaglia d’Argento al Valor Militare. Il CAM era stato proposto per la Medaglia d’Oro il 10 ottobre 1919 dal Comandante Superiore d’Aeronautica, brig. gen. Amedeo De Siebert, ricevendo il 19 ottobre il parere favorevole del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, gen. Armando Diaz. Il 20 maggio 1920 la Commissione per l’esame delle ricompense collettive, presieduta dal duca Emanuele Filiberto d’Aosta, boccia la proposta, approvandola all’unanimità come Medaglia d’Argento, con la motivazione «Per l’eroico ed
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indomito valore dei suoi combattenti, dette sempre e ovunque, magnifico contributo di ardimento, di tenacia, di sacrificio alla causa della Patria, recando al conseguimento della vittoria il più fervido ausilio». Il 17 ottobre la stessa decorazione viene concessa, con identica motivazione, alla Bandiera d’Arma della Forza Aerea della Regia Marina, su proposta fatta l’8 ottobre dal capo di Stato Maggiore, ammiraglio Alfredo Acton. Nel 1923-26, le due medaglie passano alla Bandiera di guerra della nuova Regia Aeronautica.
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km 640
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Vittorio Emanuele III alla manifestazione di Padova del 20 settembre 1918. Due anni dopo, l’impegno del Corpo Aeronautico Militare fu riconosciuto con la Medaglia d’Argento al V.M.
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km 650
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Un’associazione per la ricerca
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Il 2 luglio nasce a Roma l’Associazione Italiana di Aerotecnica (AIDA). Promossa dal ten. gen. Mario Maurizio Moris, il pioniere del volo che ne sarà il primo presidente, dal prof. Luigi Palazzo, fisico e pioniere della meteorologia, e dal senatore prof. Vito Volterra, matematico e vice presidente dell’Accademia dei Lincei, ùper diffondere la ricerca scientifica in campo aeronautico, la prima riunione
Calcutta
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conta 34 presenze e 37 adesioni. Il 12 luglio viene approvato lo statuto. Il 18 novembre sono istituite dieci sezioni tematiche, dall’aerodinamica alla psicofisiologia. Nel 1922, quando conta ormai 110 soci individuali, AIDA inizia la pubblicazione degli Atti, che nel 1925 si trasformano nell’autorevole rivista scientifica L’Aerotecnica, che si pubblica tuttora.
CALCUTTA-RANGOON
km 1000
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Il col. ing. Giulio Costanzi, uno dei fondatori dell’AIDA, crea a Montecelio una collezione tecnica di aerei tedeschi di preda bellica, alcuni dei quali giunti fino a oggi.
Di fronte al nascente settore spaziale, il 6 giugno 1951 alcuni importanti soci AIDA fondano all’Associazione Italiana Razzi (AIR). Il 15 dicembre 1969 l’AIR si fonde con l’AIDA, dando vita all’Associazione Italiana di Aeronautica e Astronautica (AIDAA).
Rangoon
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km 500
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Col Nostro Ardore
2020 AGOSTO
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Il 21 agosto si costituisce a Roma la Cooperativa Nazionale Aeronautica, che punta a sviluppare opportunità di lavoro aereo per evitare che la smobilitazione postbellica travolgesse quanto faticosamente costruito durante la guerra. Al progetto aderiscono Giannino Ancillotto e Gabriele D’Annunzio, che versa una quota di 5.000 lire e partendo dalla sigla crea il motto “Col Nostro Ardore”, che ne riassume bene lo spirito. Nel 1921 la CNA conta oltre 400 soci, 72 aerei, cinque basi stabili e diverse temporanee. Il 31 ottobre il fondatore Luigi Garrone muore però durante il volo di trasferimento verso l’URSS, in un duplice incidente che costa la vita anche a Giovanni Strata. La situazione della CNA precipita in fretta. Il conte Giovanni Bonmartini, socio dall’ottobre 1920, rileva l’attività, apporta nuove risorse e avvia la svolta in senso imprenditoriale, trasformando la Cooperativa in Compagnia. La rinnovata CNA focalizza l’attività su Roma, gestendovi una scuola di volo e creando nel 1928 l’attuale aeroporto dell’Urbe.
bangkok-HANOI
km 1050
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Il progettista Rosatelli e il collaudatore Brach Papa, futuro presidente AAA, con l’ARF sul quale morirà il fondatore della CNA Garrone.
Hanoi - Canton
km 850
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LA PRIMA SCHNEIDER ITALIANA
2020 SETTEMBRE
Canton
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Il 22 settembre l’Italia si aggiudica per la prima volta la Coppa Schneider con Luigi Bologna, che pilota un SIAI S.12 alla velocità di 172,561 chilometri orari. L’organizzazione della gara è stata assegnata all’Italia per compensarla dell’annullamento della vittoria di Guido Jannello nell’edizione 1919 disputata a Bournemouth. Viene scelto il circuito del Lido di Venezia, con partenza e arrivo di fronte all’Hotel Excelsior. In teoria, l’Italia dispone dei veloci Macchi M.7, entrati in reparto nel 1919. Per stimolare lo sviluppo dei servizi di linea, il regolamento impone però ai concorrenti di trasportare un carico simulato di 300 chili, che esclude i caccia e costringe a schierare idrovolanti di grandi dimensioni.
CANTON-FUCEU
km 650
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Francia e Gran Bretagna non riescono a schierare una squadra. Dei due Macchi, l’M.19 non è pronto in tempo e il biscafo M.12 viene ritirato all’ultimo, mettendo Bologna nella spiacevole situazione di gareggiare solitario e vincere correndo contro sé stesso.
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Il SIAI S.12 vincitore nella prima delle tre edizioni della Coppa Schneider corse a Venezia.
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km 600
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MADDALENA NEL BALTICO
2020 OTTOBRE
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L’11 ottobre la Federazione Aeronautica Italiana proclama il giro del Baltico di oltre 4.300 chilometri compiuto da Umberto Maddalena «il più lungo eseguito finora con idrovolante». Benché un idro della US Navy abbia traversato l’Atlantico già dal 1919, il suo volo resta brillante.
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km 550
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Lasciata Sesto Calende a fine agosto, Maddalena, accompagnato dal giornalista Guido Mattioli, arriva a tappe a Stoccolma. Da qui il SIAI S.16 decolla il 22 settembre verso i paesi nati dal crollo dell’impero russo. Tocca Riga (Lettonia), Tallin (Estonia) e Helsinki (Finlandia). Ripartito il 26 per le isole Aaland, deve ammarare per un’avaria al motore.
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Nel dopoguerra al successo commerciale della SIAI contribuiscono raid promozionali come quello di Maddalena nel Baltico.
Soccorso da un veliero, il velivolo va perduto mentre viene rimorchiato verso Helsinki. Il 17 ottobre 1920 il regio decreto 1489 concede le Bandiere all’Arma Aeronautica del Regio Esercito e alla Forza Aerea della Regia Marina, quest’ultima costituita il 30 settembre con r.d. 1438. Tre anni dopo, in una solenne cerimonia a Centocelle l a Bandiera dell’Arma Aeronautica passa alla neo-costituita Regia Aeronautica.
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UNA BEFFA AL VOLO
2020 NOVEMBRE
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Il 14 novembre Guido Keller sorvola Roma e vi lancia simboli di stima e disprezzo. Antico compagno di squadriglia di Francesco Baracca, l’originale aviatore ha seguito Gabriele D’Annunzio nell’avventura fiumana, alla quale contribuisce con le sue azioni e filosofia. In novembre sogna la sollevazione della Dalmazia e la sua unione alla Reggenza del Carnaro, ma la firma del trattato di Rapallo indica un’altra strada e spinge Keller alla sua impresa più dissacrante e futurista. Raggiunta la capitale, getta sul Vaticano una rosa bianca in onore di san Francesco, del quale è devoto. Lo SVA punta poi sul Quirinale, sul quale lancia sette rose rosse per la regina Margherita. Su Montecitorio, terzo obiettivo, sgancia un pitale con legati un mazzo di rape e una striscia di stoffa rossa con un messaggio contro il governo. Prima che la città possa commentare il suo gesto, Keller è sulla via del ritorno. Esaurisce il carburante su San Marino, atterra in emergenza e rientra a Fiume in auto, munito di improbabili credenziali diplomatiche ottenute chissà come. Questo SVA biposto dell’aviazione fiumana porta il gladio alato che diventerà poi lo stemma del 50° Stormo.
Pechino
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km 700
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CUINGHI-TSU - TAI KU
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FIUME ADDIO
2020 DICEMBRE
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Il 31 dicembre La Stampa riferisce che Gabriele D’Annunzio ha lasciato Fiume in aeroplano. L’unica cosa vera della notizia è la fine del più incredibile esperimento politico italiano. Ratificato il 17 dicembre il trattato di Rapallo, il governo italiano decide di chiudere la partita di Fiume. Il 24 dicembre le forze regolari attaccano la città, scontrandosi per cinque giorni con arditi e legionari dannunziani: è il “Natale di sangue”, che causerà circa 60 morti e 200 feriti tra militari e civili. Il 26 dicembre l’Andrea Doria spara sul Palazzo del Governo, sfiorando D’Annunzio seduto nel proprio ufficio. La resa viene decisa il 29 e firmata il 31.
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Ma il poeta non parte in aereo. L’aviazione legionaria è a terra da fine novembre, quando è stato occupato il campo di Grobnico. Ma soprattutto, a conferma di una situazione del tutto inconsueta, D’Annunzio resta in città per salutare i suoi legionari, che partono festeggiatissimi. Il 18 gennaio tocca al Comandante che, dopo un ultimo discorso, lascia Fiume in auto, così come vi era arrivato dopo aver rinunciato al volo per Tokyo.
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km 750
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D’Annunzio a Grobnico, il piccolo e sassoso campo da cui operano aerei ed aviatori fiumani.
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A cura di Gregory Alegi Testi di Gregory Alegi Grafica e impaginazione Giuliano Basso / BASSODESIGN Illustrazione di copertina di Marcello Ralli Hanno collaborato alle ricerche storiche Marco Di Cocco Aliverni, Lennart Andersson, Carlo Galiotto, Roberto Gentilli, Alberto Grampa, Stig Jarlevik, Jukka Keränen, Filippo Meani, Paolo Varriale Si ringraziano Francesco Ballista, Satoshi Dobara per le traduzioni dal giapponese, Massimo Ralli Crediti fotografici Aeronautica Militare (gennaio, aprile, maggio), archivio Alegi-Catalanotto (luglio, agosto, settembre, ottobre, novembre), famiglia Ferrarin (febbraio), Paolo Varriale (marzo, giugno), Vittoriale (dicembre) Stampa RAIA srl
Š 2019 Associazione Arma Aeronautica
ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA