AirPlanes 2_10

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2 Aprile 2010

- Intervista con i piloti della PAN - La PAN in visita al 5° stormo di Cervia - Intervista all’83° Centro CSAR

- Visita al 61° Stormo di Galatina - Intervista al 311° Gruppo - 100° Anniversario dell’Aeroporto di Cameri

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Euro 2,50

Calendario PAN 2010




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CALENDARIO DELLE ESIBIZIONI PAN - 2010 28 maggio

Frosinone

Esibizione

12 giugno

50° Anniversario Scuola Volo Elicotteri 25° Anniversario 10o RMV

Galatina LE

Esibizione

13 giugno

Air Show S. Pietro Vernotico

S. Pietro Vernotico BR

Esibizione

26 giugno

Air Show Aviano

Aviano PN

Esibizione

27 giugno

Air Show Bardolino

Bardolino VR

Esibizione

04 luglio

Air Show Capo d Orlando

Capo d Orlando ME

Esibizione

11 luglio

Stintino Air Show

Stintino SS

Esibizione

25 luglio

Air Show Castagneto Carducci

Castagneto Carducci LI

Esibizione

31 luglio

Pescara Air Show

Pescara

Esibizione

15 agosto

W Lignano 2010

Lignano Sabbiadoro UD

Esibizione

22 agosto

Grado Air Show

Grado GO

Esibizione

05 settembre

Jesolo Air Show

Jesolo VE

Esibizione

11-12 settembre

50° Anniversario PAN

Rivolto UD

Esibizione

18 settembre

Sanremo Air Show

Sanremo IM

Esibizione

19 settembre

Andora Air Show

Andora SV

Esibizione

25 settembre

Ferrara Balloons Festival

Ferrara

Esibizione

04 novembre

Festa dell Unita` Nazionale e delle FF.AA. Roma

Sorvolo

ESIBIZIONI ESTERE 04/06/2010 - 06/06/2010 San Javier, Spagna. 19/06/2010 - 20/06/2010 Orleans, Parigi. 07/08/2010 - 08/08/2010 Kecskemet, Ungheria. 28/08/2010 - 29/08/2010 Goteborg, Svezia.

in piedi da sinistra: ten. pil. Piercarlo Ciacchi - PONY 5 cap. pil. Dario Paoli - sup.re add.to ten. pil. Marco Zoppitelli - PONY 6 t. col. pil. Marco Lant - comandante cap. pil. Jan Slangen - PONY 1 magg. pil. Simone Cavelli - solista in ginocchio da sinistra: ten. pil. Filippo Barbero - PONY 9 cap. pil. Stefano Centioni - PONY 8 cap. pil. Fabio Martin - PONY 3 cap. pil. Mirco Caffelli - PONY 2 ten. pil. Fabio Capodanno - PONY 4 cap. pil. Gaetano Farina - PONY 7

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Lodovica Palazzoli è già conosciuta al pubblico per aver scritto, alla “tenera” età di 15 anni, Nelle vie del cuore, un romanzo elaborato con una scrittura immediata ma allo stesso tempo poetica, in cui si scorgono echi dell’universo adolescenziale “mocciano” e dove non possono certo mancare richiami all’altro suo “amore”: il volo. Non a caso, il cuore che spicca sulla copertina del suo libro è proprio quello disegnato nel cielo dalla PAN.

Lodovica Palazzoli

NEL NIDO DELLE AQUILE

INCONTRO CON GLI UOMINI DELLA PAN

PASSIONE E ABILITÀ NAZIONALI

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Questa intervista e` stata realizzata prima dell avvicendamento del comandante della PAN t.col. pil. Tammaro con il nuovo Comandante t.col. Pil. Lant gia` capo formazione, al fine di entrare nell ottica delle Frecce Tricolori e meglio comprendere con i protagonisti su quali valori e con quali obiettivi i 10 macchini ci regalano innumerevoli emozioni.

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er gentile concessione dello Stato Maggiore dell Aeronautica, i cancelli dell aeroporto Visentini di Rivolto Udine si sono aperti per una pacifica incursione. Ovvio, ma importante testimoniare come e quanto la mia personale Giornata Azzurra sia stata organizzata con accuratezza e premura estreme, dalla colazione al circolo ufficiali al commiato con il Comandante Tammaro, grazie anche all ottimo e simpatico operato del Magg. Saia e del Cap. Soro, rispettivamente PR-SPEAKER e Capo Ufficio Comando del 313° Gruppo. Molte persone avranno assistito a un esibizione della Pattuglia Acrobatica o per lo meno ad un loro passaggio, ma certamente alcuni si saranno domandati cosa ci sia dietro quei venticinque minuti di acrobazie mozzafiato, di G tirati e di precisione inverosimilmente umana; io sono tra questi ed ero curiosa di trovare il confine tra l uomo e il pilota, l acrobata e il pragmatico: ebbene questo punto non esiste, perche´ il primo aspetto si fonde completamente con l altro, creando un amalgama eccezionale di estro controllato e capacita` alimentate da passione.Ne ho avuto la prova assistendo ai voli di addestramento e ascoltando le testimonianze dei piloti: ogni minima manovra, in volo come a terra, e` prevista e programmata scrupolosamente, ogni emergenza e ho potuto constatarlo di persona, dal momento che se ne sono verificate un paio viene fronteggiata con efficienza e prontezza, perche´ funzionalita` e sicurezza sono al primo posto. Mi e` stato anche permesso di rivolgere alcune domande direttamente al t.col. Pil. Tammaro, che mi risponde con cortesia e pazienza per quasi un ora, mentre i suoi ragazzi effettuano il terzo volo d addestramento della giornata. Dichiarate spesso di voler condividere emozioni; in concreto cosa comporta quotidianamente questo obiettivo? Prima di tutto noi ci sentiamo fortunati e realizzati, percio` ci teniamo a voler condividere tutto il possibile e riuscirci con le emozioni e` la nostra soddisfazione principale; il volo e` per noi un mezzo per conseguirla, perche´ quello che trasmettiamo agli altri lo proviamo noi per primi. Infatti siamo piu` appagati dalle reazioni del pubblico, che da quello che tecnicamente siamo in grado di compiere. C e` un trucco per lasciare preoccupazioni e problemi fuori dalla cappottina chiusa? La capacita` di staccare dalla vita, quando ci si avvicina ad un aeroplano e` una prerogativa insita in ogni pilota militare; da cio` ne deriva l umilta`, la professionalita` e il rispetto per comprendere quando e` meglio non volare se si vivono situazioni private difficili. Alla base c e` comunque una grande capacita` di concentrazione personale. Infatti in ogni briefing ripeto sempre ai ragazzi questa frase: ricordiamoci sempre che lavoro facciamo: preparati, riposati, attenti e concentrati; bisogna rispettare questo lavoro. Cosa significherebbe volare senza la coccarda tricolore sulle ali? Il valore piu` importante per chi fa parte di questo gruppo e` la coscienza di rappresentare l eccellenza del paese e una nostra soddisfazione e` quella di incarnare il meglio dell Italia. Si sceglie questa professione per amore e passione nei confronti

della propria Patria; tecnicamente e professionalmente sarebbe soddisfacente anche svolgerlo per un altra nazione, ma di sicuro non dal punto di vista etico e morale: tutto questo non fa altro che motivarmi di piu`. Cosa e` veramente il VOLO, cosa permette di raggiungere, di esprimere? Personalmente lo considero una professione, sono molto pragmatico, perche´ la nostra attivita` non lascia spazio al romanticismo; pero` naturalmente c e` passione e soddisfazione tecnico-professionale, perche´ permette di emozionarsi, emozionare, provare gioia e liberta`. Avere per proprio habitat il cielo, puoi far mai cadere nella presunzione? Sarebbe un errore mortale, fatale; non bisogna mai cadere nella presunzione, e` necessario invece avere sempre rispetto di questo lavoro, della macchina, degli elementi della natura e di se´ stessi. Le persone piene, realizzate non hanno bisogno di vanita`; ma semplicemente la vita con noi e` stata piu` generosa. Come e` arrivato alle Frecce? A dir la verita` io ho scelto casualmente di partecipare al concorso per l Accademia, percio` sono arrivato gradualmente a desiderare di entrare nella PAN. Molto altri qui hanno avuto questo sogno da sempre, ma io non lo ambivo gia` da bambino. Fuori e dentro la formazione cosa significa essere la Pattuglia Acrobatica? Piu` che individui, qui siamo militari, uomini e amici appartenenti alla stessa squadra; occorrono stima e rispetto reciproco che si raggiungono con umilta`, fiducia e affiatamento, perche´ qui si discute e ci si confronta ma con franchezza e fiducia assolute. Per questo si cerca anche di organizzare la vita dei piloti facendoli vivere, stare insieme il piu` possibile e creando cosi` un gruppo. Alcuni di voi sono stati istruttori presso i Gruppi di addestramento di Lecce; e` necessaria una passione particolare per trasmettere l essenza del volo, oltre che le sue tecniche? Certamente con la passione si trasmette meglio ogni aspetto di questa disciplina;qui non si impara dai libri, non c e` un manuale vero e proprio da consultare, si trasmette tutto a parole e gesti, percio` se l allievo percepisce la propria passione e partecipazione apprende meglio e di piu`. Il volo e` scopo di vita? Quanta follia, dedizione e impegno richiede questa scelta? Io non lo considero assolutamente lo scopo della mia vita, pero` e` una grande passione, la cosa migliore che potessi fare, ma certamente non c e` follia, quanto invece impegno, dedizione. A volte il vostro lavoro anziche´ apprezzato viene incompreso; come avete reagito di fronte alle dichiarazioni della Senatrice Menapace? Abbiamo detto: meno male! Perche´ altrimenti riceveremmo solo consensi. In ogni caso siamo ovviamente aperti alle critiche, purche´ non siano false o scorrette; questo episodio in particolare ci ha permesso di dimostrare ancor di piu` la nostra capacita` e di riscontrare il favore del pubblico. Che tipo di Comandante ritiene di essere?

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Spero di essere considerato un Comandante sensibile, attento all uomo, non solo al pilota, che opera con attenzione. Come e` stare lassu`, volare in questo modo straordinario? Questo non e` un volo in cui si prova direttamente, ma in cui si da`. E` un esperienza incomunicabile. Dopo il lungo e piacevole scambio di battute con il tenente colonnello, sono salita nella mansarda, nel Nido dei piloti, ricco di tantissimi cimeli, regali e ricordi di momenti privati e non ufficiali, che costellano la lunga e prestigiosa storia della PAN; ci si puo` trovare un intera matrioska aperta che ritrae gli undici volti dei componenti, targhe di club aeronautici e di fan club, un musetto di Ferrari recante l autografo di Barrichello e addirittura una foto con dedica di Capitan Ventosa. Accanto a tutto questo ci sono un ping pong e un biliardino. C e` anche un bar, dove declino l offerta di un caffe`, che peraltro fonti attendibili mi hanno rivelato essere ottimo! Naturalmente sopra la mensola del bar non possono mancare undici tazze, una per ogni componente della Pattuglia. Il t.col. Pilota Marco Lant, allora Capo formazione, mi riceve in questo scenario cosi` accogliente e familiare. Ex Leader della formazione, e` anche un acuto osservatore, infatti si accorge subito che porto una fede turca al dito, un anello molto particolare. Se avessero spezzato le ali al suo sogno o non fosse riuscito a concretizzarlo, la vita avrebbe avuto un retrogusto amaro? Affrontando le mie scelte mi sono preparato a tutte le evenienze. Sono nato e cresciuto qui vicino e sono stato subito attratto da questi aeroplani, che vedevo sorvolare il cielo sopra casa mia; Saint-Exupery disse che ogni bambino sogna di diventare pilota: l aeroplano ha un fascino particolare e io l ho ereditato da mio padre che ne e` un appassionato. Quando ho scelto di partecipare al concorso per Pozzuoli ho semplicemente provato, non ponendomi obiettivi a lungo termine, piu` che altro per scaramanzia, non

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puntando troppo in alto. Credo che l importante sia presentarsi al momento di ogni prova pronti, con la coscienza pulita e dare il meglio di se´; poi non resta altro che giocarsela. Se pero` dovesse andar male, bisogna far leva sul proprio operato: questo di sicuro mi avrebbe aiutato in caso di fallimento. A volte vedo alcuni piloti essere respinti alle selezioni della PAN, che per autodifesa negano addirittura quell interessamento che li ha spinti a tentare, fingendo che non fosse davvero quello cio` che desideravano. Magari potra` essere anche cosi`, ma credo che sarebbe piu` normale restarci male, cadere e rialzarsi, reagire bene e andare avanti. Naturalmente alla base di tutto deve esserci un pizzico o qualcosa di piu` di fortuna! Quanto grava la responsabilita` della posizione che ricopre in formazione? Questo volo e` bello e entusiasmante, ma certamente ne sento il peso; l arma per fronteggiarlo e` l addestramento, il cercare di applicare i concetti base delle impostazioni delle manovre ed estenderli all esibizione. Naturalmente e` fondamentale l esperienza, ma non nascondo che una volta atterrato do una pacca affettuosa al musetto del mio Macchino. Lei come ha reagito alle polemiche suscitate dalla proposta di abolire il vostro Gruppo, perche´ inquina e fa rumore? Ognuno ha il diritto di avere un idea; noi siamo militari e agiamo secondo la politica di difesa del nostro paese, dunque siamo pronti a seguirla e ubbidirle. Non ho condiviso la proposta perche´ non rispondeva a canoni contestabili, quanto invece fondata su falsita`. Richard Bach nel Gabbiano Jonathan Livingston scrive che ognuno di noi e` un infinita idea di liberta` senza limiti; lei come vive il volo? Come tutte le attivita` intense si rischia di glissare sul nucleo vero e proprio dell esperienza, in questo caso del volo, perche´ si e` presi


dall impegno concreto, ci si focalizza sulla tecnica e solo quando si ha piu` esperienza e consapevolezza e ci si avvia alla fine della carriera se ne apprezza un altra dimensione, piu` poetica. Per esempio, nel looping iniziale guardo tutti i miei riferimenti, poi mi avvicino a terra con la sensazione di essere solo, ma dopo una frazione di secondo scorgo le ombre degli altri giusto accanto alla mia e cresce in me la responsabilita` e si accende quella scintilla thrill d entusiasmo che mi da` la carica. Paura: ostacolo o opportunita`? La paura aiuta a controllarsi: e` il tempo che trascorre tra un evento imprevisto e quello che passa per inglobarlo e catalogarlo nel bagaglio della propria esperienza. C e` un momento, tra i tanti vissuti, che ritiene piu` bello, scolpito a caratteri indelebili nella memoria? Il primo volo da leader e` stato molto impegnativo e indimenticabile; ancora adesso ogni volta che atterro e l aeroplano si depressurizza, anche a me accade lo stesso: mi rilasso. Di tutte le figure forse quella che preferisco e` il passaggio finale, quando avanziamo verso il pubblico e anche se non riesci a distinguere niente a terra, percepisci i vari flash e l emozione palpabile. La verita` e` che in questo volo non c e` un attimo di calma , bisogna tenere sempre alta la concentrazione. A vederci da fuori sembra tutto plastico e naturale, ma sotto quelle due dita di cappottina c e` una scarica d adrenalina incredibile; fosse una musica, osservata da fuori sarebbe sinfonica e sinuosa, ma dentro e` puro rock! Come vive il fatto che questo e` il suo ultimo anno da leader? Cio` che e` finito, limitato, come quello che e` proibito, sprona e stuzzica maggiormente, percio` ho voglia di dare il meglio di me. Come si fa a trovare la giusta alchimia che permetta di avere rapporti amichevoli e costruttivi con tutti gli altri dieci componenti? Quando si selezionano i piloti si cerca di non scegliere quei tipi che gli psicologi definiscono abrasivi , quelli che cioe` fanno polemiche non produttive; si cercano persone che sappiano parlare al momento giusto, con incisivita`. Alla base della nostra collaborazione c e` percio` il dialogo, che se assente sarebbe deleterio. Saluto il t. col. Pilota Lant con la netta impressione che il suo lavoro e quello di tutti i piloti dell Aeronautica sia eccezionalmente sconvolgente, perche´ sintetizza il lato ideale e profondo di ogni essere umano con quello pratico e misurato, dove e` fondamentale la coscienza che ad ogni azione corrisponde una reazione e non sono ammessi appelli. Nessuno mi ha ancora parlato di coraggio, ma credo sia il termine perfetto per definire lo spirito di consapevolezza con cui ogni pilota stacca piedi e carrello da terra per sorvolare il cielo, sia che lo faccia per insegnarlo ad altri, per addestrarsi lui stesso, per pattugliare il territorio o dimostrare la capacita` del proprio paese in tutto questo. Cio` trova conferma nelle parole del Tenente Pilota Marco Zoppitelli, Leader della seconda sezione Pony 6 : Questa nuova posizione mi investe di maggiore responsabilita`, perche´ mi rendo conto che sono io a dover decidere e non solo per me: da ogni mia decisione dipendono i miei compagni che mi seguono ciecamente. Quando mi si prospetta anche l ombra di un minimo dubbio su un azione che sto per compiere, preferisco lasciar perdere.

Quale e` stato il percorso che l ha portato dentro la cabina dell MB339 di Rivolto? Sono entrato in Aeronautica come pilota di Complemento A.U.P.C. e prima di arrivare qui ho trascorso tre anni a Ghedi; poi sono andato a Lecce per fare l istruttore e proprio li` ho deciso di provare la selezione. All inizio non hanno accettato la mia domanda per delle formalita`, poi pero`, non avendo scelto nessuno di quelli che si erano presentati, mi hanno permesso di partecipare e mi hanno anche preso! Il primo anno l ho passato da sacco , cioe` sul sedile posteriore ora dell uno ora dell altro Pony, per capire anche quali caratteristiche derivano dal ricoprire una determinata posizione. Ricordo che una volta, a stagione gia` avviata, l allora Comandante Tarantino mi disse che saremmo andati in Inghilterra e mi chiese se volessi andare anche io, sempre da sacco : ovviamente accettai; indossare la tuta blu e` stata un emozione davvero fantastica! Puo` arrivare il momento in cui non si e` entusiasti di andare in volo? Per forza di cose ho organizzato la mia vita in funzione del volo e a volte puo` capitare di dover forzare la mano, di far leva sul proprio senso del dovere, soprattutto durante il periodo di allenamento , ma alla fine senti che l aereo ti calza come un guanto e allora ti diverti. Soprattutto dal 1° Maggio, giorno di apertura della stagione, in cui ci esibiamo qui a Rivolto: e` il momento in cui cogli i frutti del tuo addestramento e della tua fatica. Alcuni pensano alla parola pilota e vi riflettono l ideale di un individuo esaltato e fanatico; cosa significa invece? Significa provare passione e grande impegno, in cui la follia e l esasperazione assolutamente non intervengono, se con queste due parole si connota qualcosa di estremo, operato al di fuori di ogni razionale portata. Nessuno di noi va in volo dicendo: adesso decollo, faccio subito il ventaglio, poi tiro qualche tonneaux! Se fossimo cosi` non saremmo neppure diventati piloti. Dopo aver conosciuto anche il Ten. Pil. Zoppitelli saluto, a malincuore, il comandante Tammaro che mi fa dono di undici bellissime foto, piu` una con dedica. Lasciandomi alle spalle il cancello della base, penso che sara` difficile rivederli in esibizione e considerarli solo un leader, un gregario o un comandante in biga , perche´ l aspetto straordinario che ho colto in questo particolare reparto della nostra Aeronautica e` stata la presenza di un clima di collaborazione e affetto, se non di grande intesa e amicizia. Ognuno di loro e` una persona particolare, con i propri pregi e difetti, limiti e capacita`: Marco sta prendendo lezioni di pianoforte, a Piercarlo e Stefano piace la chitarra, Massimo e` un appassionato d arte e Simone si sta interessando al ciclismo; undici menti distinte e uniche, animate pero` dal sincronismo di un solo battito, dal desiderio di un unico scopo, dalla stessa determinazione e volonta`, racchiuse nel magico abbraccio di quel Cuore, che rappresenta la loro passione, mentre il passaggio del Solista ce ne testimonia l abilita`. Se anche fosse vero, e non lo e`, che con il loro rumore impedirebbero alle mucche di produrre latte, sono certa di non essere la sola che preferirebbe rinunciare al cappuccino, per far colazione con le loro incredibili evoluzioni, che dipingono il cielo di meraviglia e stupore.

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David Cenciotti

“Con la Diana sul petto” il 5° Stormo festeggia il programma F-16

David Cenciotti

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opo un lungo periodo caratterizzato dalla rigida applicazione dei principi della low visibility, che ha privato inizialmente gli F16 dell Aeronautica Militare di qualsiasi elemento araldico fatta eccezione per l emblema di Stormo, sulla parte alta della deriva , con il passare degli anni anche i caccia del 5° Stormo di Cervia e del 37° Stormo di Trapani hanno iniziato a colorarsi adottando i simboli dei reparti di appartenenza. Sono prima apparsi i fregi dei gruppi di volo su prese d aria, pod e timoni, e con l approssimarsi della fine del programma di leasing dei velivoli, dopo alcuni timidi tentativi di osare un po di piu`, sfociati in quelli che

potremmo definire dei minispecial, sono arrivati anche i primi veri e propri Special Colour completi. L ultimo, in ordine di apparizione, e` quello presentato dal 5° Stormo al suo secondo velivolo celebrativo , il 16 aprile scorso a Cervia, durante la giornata Con la Diana sul petto voluta dal Comandante, il colonnello Paolo Cianfanelli, per celebrare i risultati

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conseguiti dal reparto nell ambito del programma F16. Lo Special, un F-16ADF, MM7244 HM44 , e` stato realizzato dal GEA Gruppo Efficienza Aeromobili con l intento di omaggiare di omaggiare il programma Peace Caesar ed in particolare il Viper , dal soprannome non ufficiale con il quale l F-16 viene identificato dai piloti di tutto il mondo. Sul velivolo, privo quindi di qualsiasi riferimento all araldica del Gruppo che d altronde un proprio aereo celebrativo

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lo ha gia`, il MM7251 , e` infatti riprodotta una grande vipera, che sembra avvolgere completamente l aereo, con la testa del rettile rappresentata sulla deriva nelle versioni di profilo lato destro e di fronte lato sinistro . Durante la giornata, oltre allo Special Viper , e` stato presentato al pubblico anche uno Special Tail realizzato sempre dal GEA con il contributo di un gruppo di appassionati i cui nomi sono presenti sulla fin


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trapezoidale destra che hanno messo a disposizione del reparto la propria competenza in ambito modellistico per fregiare a mano, con l aerografo, la deriva dell F-16 MM7236 HM36 , sulla quale e` raffigurata la Diana Cacciatrice simbolo del 5° Stormo. Il velivolo, ai comandi del tenente colonnello Urbano Floreani, ex comandante del 23° Gruppo, ha rullato di fronte al pubblico, decollando prima dello Special Viper pilotato dal comandante dei Veltri , il tenente colonnello Mauro Gnutti, che ha invece eseguito, come da tradizione, il roll-out lontano dall area riservata agli invitati, presentandosi ai fotografi gia` in volo. I due F-16 si sono successivamente alternati sul cielo campo con una serie di passaggi e di manovre a sviluppo prevalentemente orizzontale che hanno per-

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messo agli ospiti di osservare i velivoli da quasi tutte le angolazioni. Dopodiche´ si sono diretti sul mare, in compagnia di un F-16B che svolgeva, tra le altre cose, la funzione di chase plane fotografico. E stato quindi il turno di un Tango Scramble un decollo su allarme a scopo addestrativo di due monoposto del 23° Gruppo che hanno concluso la missione di intercettazione simulata con un rejoin con gli altri F-16 gia` in volo, per un passaggio di saluto in formazione di 5 velivoli. L evento, cui hanno assistito circa 5.000 invitati, era stato organizzato in concomitanza del rischieramento in Romagna degli MB.339 delle Frecce Tricolori per uno dei voli di addestramento fuori sede che precedono l inizio ufficiale della stagione delle manife-


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stazioni. Purtroppo la festa e` stata parzialmente rovinata dal maltempo, che ha anche impedito alla PAN di svolgere il previsto volo di allenamento, trasformato in una serie di passaggi in formazione prima dell atterraggio e del successivo rientro a Rivolto. Sebbene l evento del 16 aprile non abbia celebrato la chiusura ufficiale del 23째 Gruppo e` indubbio che Con la Diana sul petto

sia stata una delle ultime occasioni per vedere all opera i Veltri le cui operazioni dovrebbero terminare contestualmente alla ormai imminente fine del Peace Caesar

sulla base di Cervia. Destinato inizialmente a con-

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cludersi il 31 dicembre 2010, per un totale di 45.000 ore di volo acquisite, il programma F-16 e` stato esteso fino al primo semestre del 2012, portando le ore di volo complessive previste a 47.000, con una flotta ridotta da 34 a 14 velivoli. Tuttavia, tutti gli F-16 residui saranno concentrati a Trapani-Birgi, sede del 37째 Stormo, ed assegnati al GEA Gruppo Efficienza Aeromobili locale, che li rendera` disponibili ai piloti del 18째 Gruppo, destinato, secondo i piani attuali, ad essere l ultimo reparto dell Aeronautica Militare a volare con il Viper .



INTERVISTA ALL’83° CENTRO CSAR:

QUANDO L’OBIETTIVO È SALVARE VITE

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otte, mare aperto, freddo, il tempo passa e la paura si fa largo fra i pensieri, quando il rumore inconfondibile del rotore dell HH3F rende palpabile la speranza. Questo elicottero e` il velivolo che ha in dotazione l 83°Centro SAR, che si occupa del recupero e del salvataggio di chi si trova in situazioni di pericolo o e` disperso in mare; l HH3F tecnica-

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mente e` un pattugliatore marittimo, che resta al contempo una macchina molto versatile, Ci permette di arrivare ovunque, anche dove gli altri per cause di forza maggiore devono desistere , spiega il Magg. Andrea Nanni, pilota dell elicottero, Infatti noi siamo chiamati ad operare in situazioni estreme, sia per il pilotaggio che per le prestazioni della macchina; tutto


Lodovica Palazzoli

l equipaggio a bordo cerca di dare il meglio di se´ quando l obiettivo e` quello di salvare una vita, proprio per questo dobbiamo mantenere la mente lucida, perche´ un coinvolgimento esagerato potrebbe compromettere l intera missione, facendoci perdere di vista i limiti materiali e i rischi a cui andiamo incontro. Il personale di bordo ricopre ovviamente un

ruolo fondamentale ed e` costituito, di norma, da sei persone, tra cui due piloti, due operatori di bordo che manovrano il verricello, strumento di cui si servono materialmente per compiere il salvataggio, un soccorritore e un infermiere; e` chiaro pero` che la composizione dell equipaggio puo` variare a seconda della singola esigenza.

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La ricerca e il soccorso aereo sono i compiti principali dell 83째 Centro che appartiene al 15째 Stormo, ma gli equipaggi sono anche addestrati per svolgere le attivita` di Combat SAR, ovvero ricerca e soccorso in teatri operativi o mansioni di SMI, Slow Mover Interceptor, un azione di intercettazione di aeromobili lenti; inoltre si occupano anche di tra-

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sporti sanitari e, all occorrenza, vip. Naturalmente per essere pronti a tutto questo e` necessario un addestramento completo e diversificato, in cui si provano tutte le condizioni di soccorso o di intercettazione possibili, questo significa addestrarsi all uso del verricello, all ammaraggio, all atterraggio in zone impervie, al sorvolo di


zone ostili, all identificazione di velivoli leggeri, all uso dei visori notturni e altro ancora. E facile immaginare quale deve essere il valore e la professionalita` richiesta a questi uomini dell aria. Svolgere questo tipo di attivita` ci garantisce di assaporare tutte le soddisfazioni possibili; infatti, noi non proviamo solo il piacere suscitato dal volo,

dallo spirito per l avventura e l ignoto; il nostro lavoro e` paragonabile ad una torta ricca di ingredienti, che ci offre un gusto sempre nuovo, perche´ affianca all entusiasmo del mondo aeronautico quello slancio umanitario, che rende unica ogni nostra missione. Queste sono le parole del Magg. Nanni, quando gli domando quanto il suo lavoro

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possa recare arricchimento a chi lo compie dal punto di vista umano, oltre che tecnico e professionale; ecco perche´ non basta essere degli ottimi piloti, delle persone attente e scrupolose ma e` necessario avere grande testa e cuore per entrare in questo Reparto. Mama iut e` il motto del 15° Stormo e sicuramente l elemento che piu` di ogni altro condensa l animo e il lavoro svolto da questi uomini dell Aeronautica Militare, abituati a compiere partenze su allarme in condizioni gia` difficili, vivendo al momento, scoprendo a volte gia` in volo l obiettivo della missione specifica. Per rendersi conto del loro effettivo impiego, basta sape-

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re che almeno una volta alla settimana intervengono in un operazione di Search And Rescue; inoltre proprio questi velivoli sono stati impiegati nelle tragiche circostanze che hanno visto come protagoniste le citta` de L Aquila e Messina, colpite rispettivamente dal terremoto e dall alluvione. Questo Stormo, i loro ragazzi sono una risorsa per tutti noi, rappresentano la certezza di un aiuto che entra nel quotidiano, la prova del servizio svolto dalle Forze Armate a sostegno e tutela dei cittadini; perche´ e` il loro spirito d intervento, il loro addestramento e il desiderio sincero di aiutare, che li sprona e permette loro di arrivare e soccorrere.



VISITA AL 61° STORMO DI GALATINA “PINGUINI INTERAZIONALI â€?

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resentandomi all ingresso dell aeroporto Fortunato Cesari Le in una calda mattina estiva, non avrei mai pensato di imbattermi in un pinguino; invece e` proprio questo il simbolo del 61° Stormo con sede nel SalentoaËš. Il compito di questo stormo e` quello di addestrare i piloti che provengono dalla Scuola di Volo di Latina, che ha in dotazione un velivolo a elica dalle diverse prestazioni, per conseguire sul nostro MB339 A il brevetto di pilota militare; ecco spiegato anche il nostro motto: per l ampio spazio a saettar insegno. Con queste parole il Comandante del 61° Stormo, Col. Pil. Alessandro Bartomeoli, mi accoglie nel suo ufficio, specificando anche il motivo per cui e` stato scelto questo particolare pennuto come emblema: L allievo pilota e` paragonato a questo uccello non ancora in grado di volare, perche´ qui imparera` il volo da caccia su jet, come testimonia la presenza sullo stemma

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anche di un arco con una freccia che sta per scoccare. Intrattenendomi a parlare con lui, vengo a conoscenza del progetto mediante cui questa base in un futuro prossimo potrebbe divenire un importante polo addestrativo europeo; infatti Al fine di ottimizzare le risorse e` nato il programma AEJPT Advanced European Jet Pilot Training nell ambito della European Air Chief s Conference EURAC , per soddisfare le esigenze di addestramento di vari Paesi europei tra cui l Italia mediante la sinergia dei mezzi disponibili. Il programma AEJPT prevede, per l addestramento dei piloti dei Paesi aderenti, un limitato numero di basi europee operanti nell ambito di un unica organizzazione e tra queste e` stata avanzata la candidatura del 61° Stormo di Lecce, che possiede tutte le strutture e le competenze professionali per garantire gli standard di qualita` richiesti dal


Lodovica Palazzoli

programma di formazione europeo , chiarisce il Colonnello, che subito aggiunge: L Italia ha proposto l aeroporto Fortunato Cesari e ha prodotto anche un addestratore che potrebbe servire al compito: l M346 Master; la scelta e` caduta proprio su questa base perche´ il 61° Stormo vanta una lunga tradizione come scuola di volo ed anche per le sue condizioni climatiche favorevoli al volo durante quasi tutto l anno. La sua soddisfazione come Comandante di questo stormo e` palpabile e assolutamente comprensibile, data la situazione, percio` mi e` spontaneo domandargli cosa lo renda piu` orgoglioso di esserne a capo: L addestramento dei giovani

piloti e` affidato a circa 50 istruttori, per la maggior parte provenienti dai Reparti operativi, che qui svolgono il fondamentale compito di trasmettere ai giovani allievi il proprio bagaglio di conoscenze ed esperienze. Siamo quindi orgogliosi di contribuire all alimentazione dei Reparti Operativi dell A.M. che da noi traggono nuova linfa vitale . Gli allievi: sicuramente sono loro il cuore pulsante dello stormo, esattamente come i loro istruttori la motrice trainante della loro attivita`. Tramite i miei diretti collaboratori seguo e controllo in maniera capillare il rendimento di ogni allievo, dice il Comandante, che poi continua incontro loro ogni mattina durante il briefing di stormo giornaliero e ne seguo progressi, difficolta` e successi. Cerco di avere una parola per tutti, sia per chi procede tranquillamente, che per chi riscontra qualche naturale difficolta`, perche´ mi

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rendo conto che non tutti gli allievi possono avere la stessa attitudine al volo; percio` cerco sempre di spronarli, ricordando loro che ci sono comunque obiettivi obbligatori da raggiungere in tempi ben determinati Terminata l intervista con il Colonnello Bartomeoli, visito alcune aree importanti per la vita dello stormo, prima fra tutti la sala dei simulatori, dove colgo l occasione per provare l ebbrezza di un volo virtuale sull MB339 CD, conclusosi stranamente, data l inesperienza del pilota, senza incidenti. Dopo mi reco nella sala equipaggiamento dove caschi da volo, tute anti g e completi secumar kit per la sopravvivenza in mare in caso di lancio fanno da protagonisti, soprattutto oggi che contemporaneamente alla mia visita e` in atto un esercitazione di recupero in mare di un pilota, nei pressi della costa ionica. Dalla breve ma intensa visita che ho compiuto qui, trapela certamente la grande attivita` di questo stormo che nel 2008, ha svolto l 8-9% dell attivita` di volo dell intera Aeronautica, compiuta con estrema attenzione in aria come a terra. Il volo; qui, al 61° Stormo, questa parola e` intesa come naturale ma ricercata conseguenza di addestramento, impegno, misura, determinazione e sicurezza ed e` proprio in quest atmosfera che mi immergo nel momento in cui la cappottina di un MB339 CD si chiude sopra di me, lasciandomi per un attimo la possibilita` di immedesimarmi in uno dei nostri allievi piloti, mentre mi torna in mente una frase del celebre pilota e scrittore Bach: mai ti e` dato un sogno, senza che ti sia data anche la possibilita` di realizzarlo. Mi lascio alle spalle il cancello del Fortunato Cesari soddisfatta e con la certezza che al 61°Stormo di Galatina i sogni dei nostri allievi pinguini sono al sicuro e che nessuno ne tarpera` mai ali, perche´ la loro realizzazione dipendera` solo dal grado di passione e capacita` con cui dedicheranno se stessi a questo scopo.

Lodovica Palazzoli

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INTERVISTA AL 311° GRUPPO:

FIGLI DI ICARO CHE SPERIMENTANO IL VOLO

“P

rimus inter pares recita il motto del 311° Gruppo del Reparto Sperimentale Volo e infatti il compito dei piloti che ne fanno parte e` quello fondamentale di accertare che cio` che le ditte sviluppano o stanno sviluppando sia funzionale per il committente Aeronautica, Esercito, Marina e che i reparti operativi ottengano quello di cui hanno bisogno, risultato che raggiungiamo sia autono-

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mamente che in collaborazione con le industrie , spiega il T.Col. Alessandro De Lorenzo, comandante del Gruppo. La giornata di questi piloti comincia tipicamente con un briefing mattutino nel corso del quale viene analizzata l attivita` di volo pianificata e valutate le condizioni meteorologiche. I compiti da assolvere sono piuttosto vari e portano gli uomini e le donne del reparto ad operare sia a Pratica di Mare, sia presso le ditte, i reparti


Lodovica Palazzoli

operativi o di manutenzione Cameri , nell ambito di attivita` di sperimentazione e collaudo su tutti i velivoli, compresi quelli di Stato, e di sviluppo tecnico e operativo dei sistemi d arma. Gli equipaggi del 311째 Gruppo sono inoltre responsabili della presentazione in volo dei mezzi dell Aeronautica Militare. Le loro esibizioni differiscono profondamente da quelle delle Frecce Tricolori, in quanto realizzate in base ad altre esigenze: noi dobbiamo dimostrare la capacita` del velivolo di effettua-

re determinate manovre, tralasciando percio` l aspetto estetico ed emotivo , afferma il Magg. Alessandro Scaburri, pilota dell Eurofighter, prima di svelarci le potenzialita` del suo aereo, che ha la dote di porsi sempre di fronte al pubblico nelle esibizioni ed effettuare virate, rollii ed evoluzioni in uno spazio estremamente ridotto circa un chilometro e mezzo . Comunque, resta fondamentale il controllo di due elementi nel Typhoon , l assetto e la velocita`, al fine di rimanere nei limiti pre-

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visti dalle direttive volte a garantire la sicurezza degli spettatori e del pilota stesso. Poco dopo e` il Magg. Stefano Castelnuovo a rivelarci i segreti del suo velivolo, il Tornado, caratterizzato dalla geometria variabile delle ali, che permette di modificare la freccia dai 25 ai 67 gradi e permette a questo aereo di accelerare rapidamente e manovrare a bassa quota e ad alta velocita`. Per eseguire tutto questo e compierlo al meglio, e` necessario pero` monitorare alcuni fattori come la velocita`, il carico, gli angoli d attacco e la configurazione dell aeroplano , sottolinea il Magg. Giuseppe Sinisgalli, navigatore del Tornado. Naturalmente, svolgere questo tipo di attivita` comporta per i piloti una continua esposizione ai

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G sia positivi che negativi, con esposizione, soprattutto nel caso delle accelerazioni verticali, al rischio delle cosiddette visioni nere o rosse. Alla luce di tutto cio`, acquistano notevole importanza per il pilota due elementi: la combinazione di volo e la preparazione fisica. Per quanto riguarda la combinazione, si tratta di una tuta, pantaloni anti-G, che permettono di mitigare l effetto delle accelerazioni, un casco e una maschera per l ossigeno ai quali si aggiungono i giubbetti di sopravvivenza la cui composizione e tipo variano a seconda dell aereo impiegato. Per quanto concerne la prepazione fisica, l allenamento e` un aspetto fondamentale nella vita di qualsiasi pilota militare per sostenere meglio le accelerazioni e nel caso dei piloti del


Reparto Sperimentale, l addestramento verte anche sulle specifiche tecniche da adottare nei voli prova e di collaudo. Qualche ora dopo la nostra conversazione, ho il piacere di vedere all opera i protagonisti di questa intervista e rendermi conto personalmente delle capacita` dei velivoli della nostra Aeronautica; cosi`, guardando il Tornado passare veloce a pochi piedi da me, mi accorgo che le sue ali aderiscono alla carlinga, una configurazione dovuta alla sua geometria variabile che gli permette di aumentare la propria aerodinamicita`; poi e` il turno dell Eurofighter e vedendolo scartare rapido e deciso, un purosangue dell aria, rammento le parole del Magg. Scaburri circa le eccellenti doti di manovrabilita` del suo aereo.

Dopo averli conosciuti, mi piace definire questi piloti dei figli di Icaro , dal momento che sul loro stemma e` riportata proprio la figura dell eroe mitologico e poiche´ anche loro svolgono un ruolo determinante, al quale sono giunti tramite concorsi, selezioni e addestramenti specifici. Non ci sono telecamere o autografi per loro, operano per lo piu` lontano dal pubblico eppure sono essenziali. Vivono il volo in maniera critica analizzandone ogni minimo aspetto, al fine di migliorare il prodotto che forniscono ai reparti e ai loro colleghi, e non ho alcun dubbio sulla spontaneita` delle loro parole, quando mi confessano di essere riusciti in questo modo anche a concretizzare un ideale in passione.

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100째 ANNIVERSARIO AEROPORTO MILITARE DI CAMERI:

SINAPSI UNICA TRA STORIA E FUTURO

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S Lodovica Palazzoli

È il resoconto dell’ultima manifestazione aerea dello scorso anno a cui hanno partecipato le Frecce Tricolori e il Reparto Sperimentale di Volo dell’Aeronautica Militare. L’Airshow si è tenuto sulla base aerea di Cameri il 4 ottobre 2009 per celebrare i cento anni di questo importante aeroporto militare

ono le sei mezza di mattina all aeroporto di Cameri Novara , il sole non e` ancora sorto e un aria decisamente pungente mette alla prova la grande macchina organizzativa che si sta predisponendo per realizzare al meglio il grande evento del giorno: l atto conclusivo delle celebrazioni per il centesimo anno di questo aeroporto. Sono cento anni costellati da avventure, prove, conquiste e successi aeronautici, tutte esperienze condensate nella Gabarda , storico velivolo del 53° Stormo che deve il nome al suo promotore, Giuseppe Gabardini, che negli anni precedenti la Grande Guerra con la sua scuola di volo permise di addestrare piu` di 1500 piloti sia civili che militari. Proprio questo Gabarda , che troneggia in un area apposita, e` il dono che il Circolo del 53° Stormo oggi presenta all aeroporto di Cameri per il suo centesimo anniversario. Dono piu` che meritato, dal momento che sia il Capo di Stato Maggiore dell Aeronautica, gen. Tei, che il ten. col. Tammaro, Comandante della PAN, hanno definito l Aeroporto Palli come la culla dell aeronautica militare italiana . Per l occasione la Eberhard ha creato anche una serie limitata di orologi, circa duecento pezzi, che riportano sul quadrante alcune immagini volte a festeggiare il centesimo anno dell attivita` aeroportuale. Ma le celebrazioni non si sono concluse qui, perche´ come e` buona abitudine dell Aeronautica Militare in questi casi, la manifestazione e` stata aperta dal sorvolo di un HH-3F, seguito da due velivoli del Reparto Sperimentale, un Tornado e un Eurofighter, che hanno effettuato looping, tonneaux e schneider, contorcendosi nel cielo piu` che evoluendo, vestendosi di condensa e dispensando adrenalina pura alle circa centomila persone presenti sotto di loro. Ciliegina sulla torta a conclusione dell evento e` stata l esibizione delle Frecce Tricolori, che hanno catturato ed emozionato indistintamente pubblico e colleghi. Importante e` sottolineare la notizia divulgata dal Capo SMA, gen. Tei, circa le prospettive future della base piemontese: infatti presto partira` un progetto di collaborazione con gli Stati Uniti che prevede qui le operazioni di assemblamento finale dell F-35; i vantaggi che derivano da tale cooperazione sono molteplici, prima fra tutti la possibilita` per l Italia di avere disposizione alcuni di questi aerei a partire dal 2015, inoltre bisogna considerare i consistenti riflessi occupazionali che l intero progetto comporta, stimati intorno alle diecimila unita`. Cio` sottolinea ancor di piu` l evidente integrazione dell aeroporto nella realta` locale, ingrediente indispensabile per svolgere la propria funzione in un clima fruttuoso e sereno. Intorno alle due del pomeriggio la zona interessata dalla manifestazione comincia a svuotarsi e una volta che anche autorita` e giornalisti hanno lasciato le loro postazioni, restano solo i protagonisti indiscussi della giornata: i velivoli e soprattutto gli uomini dell AM. Infatti e` merito loro se su questa pista in tanti anni si sono succeduti altrettanti aeroplani, perche´ il loro impegno e la loro passione sono state la risorsa prima ed essenziale per raggiungere questo traguardo. Aspettando a malincuore il mio turno di lasciare la base, da un lato, in mostra statica vedo vigilare sulla pista di fronte velivoli quali il Tornado, l F-16, il G91 e la mitica Gabarda , guardiani silenziosi di una storia che hanno contribuito a determinare; dall altro, pero`, mi sembra gia` di sentir rullare l F-35 e so che quello e` il rumore del futuro, e` il respiro di Cameri, e` l inizio di un altra magnifica avventura, percio` non mi resta che complimentarmi e… augurare cento ancora di questi anni!

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Periodico di Aeronautica e Spazio iscritto al n. 47/2007 del registro della stampa presso il tribunale di Roma Editore: Associazione IDEAE - Direttore Responsabile: Alessio Piano - Vicedirettore: David Cenciotti Via Gianfilippo Usellini, 434 - 00125 Roma - tel. +39 06.52440791- fax +39 06.892.804.66 www. airplanesmagazine.it - e-mail: info@airplanesmagazine.it - Cod.Fisc. e Part. Iva: 09339321003 Testi e Redazionali: Aeronautica Militare, Brochure PAN, Alessio Piano, David Cenciotti, Lodovica Palazzoli Foto: Frecce Tricolori, Troupe Azzurra, David Cenciotti, Giovanni Maduli, Antonio Tambone Progetto grafico ed impaginazione: Fabio Simonelli Anno 4° - numero 2 - aprile 2010 Finito di stampare nel mese di maggio 2010 presso gli stabilimenti dell azienda tipografica editoriale Litograf srl Zona Industriale Pian di Porto, 148 - 06059 TODI PG - Tel. 075.898041 - Fax. 075.8987110 www.litograf.it

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