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FORTE dei Marmi 11 - 05 - 2008

gio a Rivolto, le Frecce Tricolori si presentano a Forte dei Marmi per il primo vero bagno di folla del 20 0 8. La nuova formazione della Pattuglia Acrobatica Nazionale confida di trovare qui in Versilia le condizioni ottimali p e r e s e g u i r e i l programma completo che prevede l’esecuzione di 18 manovre d i a l t a a c r o b a z i a c h e hanno come comune denominatore armonia e complessità tecnica. Ma non solo la PAN darà spettacolo, il programma di volo è nutrito e vario.

La PAN a Forte dei Marmi

Saluto del Sindaco Il calendario della stagione 2008 I reparti di volo dell’Aeronautica Militare in Toscana

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opo la tradizionale inaugurazione della stagione D avvenuta lo scorso 1° mag-


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i sono simboli di eccellenza, ormai sinonimi del nostro Paese: c’è, ad esempio, la Ferrari in campo automobilistico; ci sono tante griffe illustrissime nel campo della moda, presenti peraltro in forze anche nel cuore del nostro paese; ci sono imprese e scienziati di chiara fama in molti campi e ci sono le Frecce Tricolori che, dal 1961, anno di nascita della pattuglia acrobatica nazionale dell'Aeronautica Militare — peraltro la più numerosa al mondo — portano nei cieli, alto il nome dell’Italia. Eccellenze, che, in campo turistico, vedono primeggiare senza meno anche la città di Forte dei Marmi. Inevitabile, dunque, coniugare al massimo livello queste realtà per festeggiare degnamente i cinquant’anni del Pontile di Forte dei Marmi: una struttura che non solo decora e rifinisce la nostra spiaggia dorata, ma costituisce un legame con la nostra storia passata e la proiezione del nostro futuro turistico. Per questo ci è piaciuta la proposta dell’Aeroclub di Marina di Massa — che aldilà dell’appartenenza geografica ad una diversa provincia, respira da sempre, letteralmente, aria di Versilia — di invitare i piloti delle Frecce Tricolori a festeggiare, assieme a noi, questa felice ricorrenza. In questi giorni – ci tengo a dirlo da Sindaco - non celebriamo affatto la vetustà del cemento dei

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© Sandro Santioli

pali infissi nel nostro mare e non ricordiamo i dieci lustri di presenze su quel nastro che si inoltra tra i flutti del mare, coronato dalle onde e dai surf dei nostri ragazzi: festeggiamo piuttosto l’essenza stessa di questo paese, che da borgo di naviganti e pescatori ha saputo, proprio grazie al pontile e ciò che rappresenta, trovare idee e coraggio imprenditoriale per diventare l’affermata località balneare che oggi siamo. E le mirabolanti esibizioni dei piloti più bravi al Mondo, siano il regalo che l’Amministrazione comunale vuol fare ai cittadini e ai frequentatori del Forte, con l’augurio che quei fumi tricolori di aerei bellissimi e avanzatissimi, stagliati nel terso cielo di maggio, siamo una firma di orgoglio nazionale condiviso da tutti.

Il Sindaco Umberto Buratti

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l 313° Gruppo Addestramento Acrobatico “Frecce Tricolori” è dislocato sull’aeroporto di Rivolto, a pochi chilometri da Codroipo (Udine), nel cuore del Friuli Venezia Giulia. La base è anche sede del 2° Stormo “Mario D’Agostini” . Chiunque avesse visitato il “cenacolo” dell’acrobazia collettiva, nata proprio qui quasi 80 anni fa, sa che per giungere all’ingresso dell’aeroporto si percorre l’ultimo tratto della Pontebbana, la statale che taglia l’alta pianura friulana da Udine a Pordenone. Tutti gli appassionati che lo hanno fatto, non possono non confessare di aver provato un’emozione del tutto particolare nel momento in cui hanno superato il corpo di guardia e sono entrati nella dimora delle “Frecce Tricolori”. Eppure l’atmosfera che si respira è di assoluta naturale normalità. Subito dopo l’ingresso di “Rivolto” un viale alberato conduce direttamente in prossimità della pista. L’area logistica si concentra infatti in prossimità dell’ingresso della base, con il comando di Stormo e i gruppi di supporto. L’area operativa si sviluppa invece lungo il lato meridionale della pista 06/24, una striscia d’asfalto lunga 2.990 metri e larga 45, sulla quale si affacciano infrastrutture eterogenee sorte in epoche differenti. Procedendo verso l’estremità opposta della base si incontrano invece edifici dal design più moderno, come la torre di controllo o le avveniristiche tensostrutture impiegate per “hangarare” gli MB.339 del 313o Gruppo. A Rivolto lo spazio non manca, oltretutto la base sorge all’interno del CTR di Aviano, un’ampia zona riservata al traffico aereo militare, abbastanza lontana dagli scali

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Le “Frecce Tricolori” raccolgono l’esperienza e l’addestramento di più di 45 anni di acrobazia aerea italiana; nel solco di coloro che hanno cresciuto il Gruppo fino a portarlo all’attuale livello di capacità, viene tramandato un programma acrobatico che unisce, in un insuperabile compromesso, spettacolarità e tecnica di volo.

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di Treviso, Venezia e Ronchi dei regionali e dalle trafficate aerovie del Nord Italia: zona ideale per un’attività che si sviluppa principalmente sul piano verticale, come quella che vede impegnate per sei mesi all’anno le “Frecce Tricolori”. Dell’Aeronautica Militare le “Frecce Tricolori” sono la componente sicuramente più conosciuta e visibile, ma in realtà rappresentano la sintesi delle capacità dei piloti e degli specialisti dell'intera Forza Armata. Perché questo bisogna sempre rammentare quando si parla della PAN (Pattuglia Acrobatica Nazionale): tutti i suoi componenti, piloti e tecnici, sono inquadrati nei ruoli dell’Aeronautica Militare ed hanno quindi subito una selezione per l’arruolamento e percorso un iter istruzionale e formativo che non differisce da quello dei loro colleghi in servizio presso gli altri reparti dell’A.M.. La compagine acrobatica più numerosa al mondo, con un programma di volo che prevede l’impiego di dieci velivoli, erede di una tradizione prestigiosa, è quindi in tutto e per tutto un reparto del’Aeronautica Militare con particolari compiti di rappresentanza ma che non ha per questo perso i connotati più prettamente operativi. Il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico “Frecce Tricolori” è inquadrato nel Comando delle Forze Aerotattiche di attacco e ricognizione “Drago”, con sede a Milano, ed è in grado di svolgere, qualora la catena di Comando lo ritenga necessario, operazioni di supporto aereo offensivo in appoggio alle forze terrestri. Ardimento, capacità, disciplina, affiatamento, spirito di appartenenza, generosità e soprattutto espressione di una grande tradizione culturale non solo aeronautica ma di un intero Paese queste sono le “Frecce Tricolori”.

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CALENDARIO DELLE ESIBIZIONI PAN - 2008

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Data

Evento

Località

Attività PAN

11 maggio

Forte dei Marmi Air Show

Forte dei Marmi (LU)

Esibizione

18 maggio

Trieste Air Show

Trieste

Esibizione

25 maggio

Giornata Azzurra 2008

Pratica di Mare (RM)

Esibizione

31 maggio

Celebrazione Seniores Finmeccanica

Pisa

Esibizione

1o giugno

Ali sul Lago - Ali di storia

Vigna di Valle (RM)

Esibizione

02 giugno

61° Anniversario Repubblica Italiana

Roma

Sorvolo

15 giugno

Grado Air Show

Grado (GO)

Esibizione

21-22 giugno

Open Day

Leeuwarden (Paesi Bassi)

Esibizione

28-29 giugno

Meeting de l’Air

Dijon (Francia)

Esibizione

13 luglio

Stintino 2008

Stintino (SS)

Esibizione

20 luglio

Aeronautica e Salento

Brindisi

Esibizione

27 luglio

83a edizione del Palio del Golfo

La Spezia

Esibizione

02 agosto

Air Show del Fermano

Fermo (AP)

Esibizione

03 agosto

Fano Air Show

Fano (PU)

Esibizione

17 agosto

W Lignano 2008

Lignano Sabbiadoro (UD)

Esibizione

24 agosto

Jesolo Air Extreme

Jesolo (VE)

Esibizione

31 agosto

Argentario Azzurro

Monte Argentario (GR)

Esibizione

07 settembre

Caorle Air Show

Caorle (VE)

Esibizione

20 settembre

Manifestazione Aerea Città di Varazze

Varazze (SV)

Esibizione

21 settembre

Manifestazione Aerea

Sanremo (IM)

Esibizione

28 settembre

Ferrara Balloons Festival

Ferrara

Esibizione

04 novembre

Festa Unità Nazionale e delle FF.AA.

Roma

Sorvolo


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La Formazione 2008 delle Frecce Tricolori

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Programma Acrobatico 2008

Il programma 2008 delle Frecce Tricolori si compone come quello delle scorso anno di 18 figure che danno vita ad uno spettacolo unico e veramente di pregio anche agli occhi degli spettatori più smaliziati ed esigenti. Una delle peculiarità di questa armonia tutta tricolore è quella di essere uno spendido “continuum”. Sono 25 minuti da passare in apnea alternando lo sguardo tra la formazione di nove, le due sezioni, il solista, incroci, salite, tonneaux, schneider per concludersi nel grande ed emozionante tricolore finale dell’Alona.

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IL PROGRAMMA ACROBATICO

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UN PASSATO GLORIOSO

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acrobazia aerea militare collettiva ha avuto la sua prima espressione verso la fine degli anni 20, presso l’Aeroporto di Campoformido (Udine), sede allora del 1° Stormo Caccia. Fu proprio il comandante di questo Reparto, il colonnello Rino Corso Fougier, pioniere e iniziatore del volo acrobatico collettivo in Italia, a convincere lo Stato Maggiore dell’allora Regia Aeronautica che il pilota militare avrebbe potuto utilizzare l’aeroplano con la massima efficacia nell’impiego bellico solo dopo aver acquisito sicurezza, padronanza, sensibilità e coordinazione in qualsiasi assetto di volo. Da allora i vari reparti da caccia formarono numerose pattuglie, con compiti sia addestrativi che dimostrativi, pronte ad esibirsi nelle più importanti manifestazioni aeree italiane ed estere. Una tradizione riscoperta negli anni Cinquanta, con l’Aeronautica Militare e il Paese in piena ricostruzione. In molti ricorderanno ancora nomi come “Cavallino Rampante”, “Guizzo”, “Getti Tonanti”, “Diavoli Rossi” e “Lancieri Neri”, entrati ormai nella leggenda dell’acrobazia aerea. Lo Stato Maggiore dell’A.M. decise nel 1961 di costituire una sola Pattuglia Acrobatica Nazionale composta, su base permanente, da piloti provenienti da tutti i reparti da caccia dell’Aeronautica Militare. Così in Friuli Venezia Giulia, a Rivolto, nei pressi di Codroipo (Udine), a soli pochi chilometri dalla storica sede di Campoformido, sotto la sapiente guida del maggiore Mario Squarcina, prese vita il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico “Frecce Tricolori” che a oggi, con la formazione di nove velivoli e un solista, costituisce ancora la più numerosa compagine acrobatica del mondo, universalmente riconosciuta tra le più prestigiose. Da allora la Pattuglia Acrobatica Nazionale è stata affettuosamente adottata dai friulani, persone generose che, considerandola parte integrante della realtà regionale, ne condividono, con orgoglio, successi e fama.

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EQUIPAGGIAMENTO PER IL VOLO

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A. Il casco da volo dispone di interfono e di doppia visiera, antisole o neutra. B. La maschera dispone di microfono incorporato e di uno speciale sensore che ne consente lo sgancio automatico in caso di caduta in acqua. C. Il giubbotto “secumar” si gonfia automaticamente a contatto con l’acqua. D. Il colore azzurro della tuta da volo è un ulteriore elemento distintivo dei piloti delle “Frecce Tricolori”. E. Al momento dell’espulsione dal velivolo, l’attivatore della radio d’emergenza aziona il dispositivo che facilita la radiolocalizzazione del pilota da parte delle unità di soccorso. F. Lo spinotto collega l’interfono del casco all’impianto radio del velivolo. G. Durante le manovre a elevata accelerazione, il pantalone anti-g si gonfia – è alimentato ad aria compressa – per ridurre l’afflusso di sangue verso la parte bassa del corpo, prevenendo così una carenza di ossigeno al cervello che potrebbe portare alla “visione nera” e alla perdita di conoscenza. H. Indossate a mo’ di giarrettiere, le cinghie sono collegate al seggiolino eiettabile e assicurano che le gambe siano posizione corretta prima che il pilota abbandoni il velivolo. I. Calzari da volo. L. Attraverso il tubo corrugato viene erogata la miscela di aria normale o l’ossigeno puro che alimenta la maschera del pilota. M. Guanti da volo impermeabili.


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e “Frecce Tricolori” dispongono in media di 15 velivoli MB.339A nella versione PAN che si differenzia da quella “di serie”, in servizio presso il 61o Stormo, per la livrea blu e per il sistema che genera i fumi colorati. Comandato attraverso due pulsanti (quello sulla cloche per i fumi bianchi e quello sulla manetta per i colorati), l’impianto sfrutta un serbatoio subalare di carburante da esibizione suddiviso in due comparti, uno da 170 litri e l’altro da 65 chili di colorante, e due ugelli posti nel cono di scarico per l’immissione del colorante nel getto e la successiva vaporizzazione che genera la scia colorata. Altra peculiarità è che i velivoli della PAN per aumentare la manovrabilità lungo l’asse longitudinale (e diminuire il sovraccarico delle semiali) volano senza i “tip-tank” cilindrici da 510 litri, montati solo per le trasferte più lunghe e sostituiti da un’apposita carenatura che serve a coprire l’estremità alare. I grandi numeri gialli che identificano gli aeroplani sono adesivi e vengono rimossi in occasione delle revisioni e nei cambi velivolo. All’interno della formazione le sollecitazioni sono distribuite in modo non uniforme ed è per questa ragione che i velivoli disposti lungo la linea centrale subiscono fattori di carico inferiori rispetto agli esterni, e quindi rimangono per più stagioni nella stessa posizione mantenendo il proprio numero, mentre il “10”, ovvero quello del solista, viene sostituito ogni anno con la cellula che ha meno ore di volo o quantomeno con quella nelle migliori condizioni. L’efficienza dei velivoli è assicurata dal personale del servizio tecnico responsabile degli interventi sui velivoli fino al 2o livello manutentivo. Gli specialisti, volontari selezionati secondo criteri simili a quelli previsti per i piloti, svolgono un ruolo fondamentale nell’economia della Pattuglia dovendo garantire la “produzione” delle ore di volo non solo sulla base di Rivolto, ma anche e soprattutto, sugli aeroporti di rischieramento dove può essere necessario eseguire delle riparazioni o dei veri e propri interventi manutentivi per assicurare lo svolgimento dell’esibizione. Un C-130J della 46a Brigata Aerea supporta gli MB.339 durante ogni trasferta, trasportando il personale specialista di supporto, un sistema AGE, pneumatici di scorta e un certo numero di pezzi di ricambio scelti su base annuale, tenendo in considerazione il tasso di rottura e la velocità di invecchiamento degli stessi. Per rendere minimi i tempi di reazione a un guasto, una parte degli specialisti vola con gli MB.339; oltre ad intervenire direttamente sugli scali intermedi,

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MB.339 PAN


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questi tecnici possono eseguire un primo assessment del problema in volo e comunicarne il tipo e l’entità all’aeroplano di supporto affinché il personale specialista a bordo possa predisporre quanto necessario per l’intervento a terra. Qualora un problema richieda tempi di lavoro incompatibili con la manifestazione, si ricorre a una delle due riserve: la prima, sul posto, è il velivolo del comandante, mentre l’altra è uno dei “339” rimasti a Rivolto. E’ ovvio che durante il periodo estivo l’attività del personale tecnico sia finalizzata a garantire la disponibilità di tutti i velivoli della formazione per le varie manifestazioni mentre durante il periodo invernale sono “pane quotidiano” le manutenzioni programmate delle 150 (che richiedono un fermo macchina di una settimana), 300 (due settimane) e 900 ore (un mese), e le revisioni generali, eseguite al raggiungimento delle 1.500 ore di volo (LOF, Limite Orario di Funzionamento) o degli otto anni di impiego (LIC, Limite Impiego Calendariale), che richiedono un fermo macchina di 7-9 mesi. Poiché a differenza degli altri reparti di volo, i velivoli delle Frecce volano più o meno le stesse ore nello stesso intervallo di tempo, un’attenta programmazione della manutenzione è indispensabile per avere il numero minimo di velivoli disponibili per l’attività addestrativa e garantire tutti gli aeroplani “abili e arruolati” alla fine di aprile per l’inizio della nuova stagione delle manifestazioni.

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Aeronautica Militare i reparti di volo in Toscana

4° STORMO “Amedeo d’Aosta”

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l 4o Stormo viene costituito il 1o giugno 1931 sull’aeroporto di Campoformido con il 9o e il 10 o Gruppo. Dopo aver partecipato all’occupazione dell’Albania, il 4o Stormo, durante la seconda guerra mondiale, opera in Africa settentrionale con i CR.42 e gli MC.202 e quindi in Sicilia. Dopo l’8 settembre 1943, lo Stormo, trasferitosi in Puglia, opera con gli MC.202/205 e i P-39 contro le forze tedesche nei Balcani. Con i DH.100, di cui è dotato per primo, il 4o Stormo organizza, nel 1952, la prima pattuglia acrobatica del dopoguerra. Nel 1956 il Reparto, che nel frattempo ha assunto la denominazione di 4a Aerobrigata, si trova a Pratica di Mare dove, l’anno successivo, con i nuovi F-86E, forma la pattuglia acrobatica del “Cavallino Rampante”. Nel 1963 arrivano gli F104G e, anche questa volta, la 4a Aerobrigata (IX, X e XII Gruppo), nel frattempo trasferitasi a Grosseto, è la prima unità dell’A.M. ad esserne dotata. Nel 1967 la 4a Aerobrigata “Francesco Baracca” si trasforma in 4o Stormo (IX Gruppo). Il 1o aprile 1985 passano alle dipendenze del 4o Stormo il 20 o Gruppo Addestramento Operativo e il 4o RMV (Reparto Manutenzione Velivoli). Impegnato per rinforzare il fianco sud durante i periodi di tensione nel Mediterraneo, il IX Gruppo, con altri reparti F-104, svolge i turni d’allarme in occasione dell’operazione “Allied Force”. Più recentemente assicura la protezione di aree sensibili da possibili minacce terroristiche come per il G8 di Genova e il Vertice NATO-Russia di Pratica di Mare. Il 19 febbraio 2004 giunge a Grosseto il primo

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Eurofighter 2000, un biposto, assegnato a un reparto operativo dell’Aeronautica Militare. Il 20 aprile 2005 è la volta del primo esemplare monoposto, assegnato al IX Gruppo. Alla fine del 2005, dalla trasformazione del 4 o RMV (Reparto Manutenzione Velivoli) nasce, infine, in seno al 4o Stormo il GEA (Gruppo Efficienza Aeromobili), responsabile della manutenzione avanzata sull’Eurofighter 2000 e dell’addestramento di tutto il personale tecnico. Il 16 dicembre 2005 il 4o Stormo svolge per la prima volta con l’Eurofighter 2000 il servizio d’allarme della Difesa Aerea. Lo Stormo oggi. Alle dipendenze del 4o Stormo “Amedeo d’Aosta”, sull’aeroporto di Grosseto, operano il IX Gruppo Caccia Intercettori e il 20 o Gruppo Addestramento Operativo, entrambi su Eurofighter 2000, il GEA (Gruppo Efficienza Aeromobili), il 404o Gruppo STO, il 504o Gruppo SLO, il Gruppo Difesa, la 604a Squadriglia Collegamenti e Soccorso su AB.212. Attualmente, oltre a contribuire alle cellule d’allarme dell’SSSA (Servizio Sorveglianza Spazio Aereo), il IX Gruppo svolge l’attività addestrativa per il conseguimento dell “limited combat readiness” da parte dei piloti che hanno completato presso il 20 o Gruppo la transizione sull’Eurofighter 2000. Gli AB.212 della 604 a Squadriglia Collegamenti e Soccorso svolgono, invece, attività SAR nell’area toscana integrandosi nel servizio di ricerca e soccorso nazionale.


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46a BRIGATA AEREA “Silvio Angelucci” La 46a Brigata Aerea “Silvio Angelucci” trae origine dal 46o Stormo Bombardamento Terrestre, costituito sull’aeroporto “Arturo dall’Oro” di Pisa il 15 febbraio 1940 sui gruppi 104o e 105o, entrambi su S.79. Trasformatosi in reparto aerosiluranti, lo Stormo viene attivamente impegnato durante il secondo conflitto mondiale. Dopo l’armistizio, i velivoli superstiti sono riuniti nella 253a Squadriglia che prende parte alla guerra di Liberazione. E’ di questo periodo la costituzione dello Stormo Trasporti (2o e 98o Gruppo). Nel dopoguerra, lo Stormo Trasporti, basato sull’aeroporto di Roma-Centocelle, dà vita al 46o Stormo, ricostituito a Pisa nel 1949. Con l’arrivo dei C-119, i celebri “Vagoni volanti”, lo Stormo si trasforma in 46a Aerobrigata Trasporti Medi. Gli avvenimenti successivi portano gli equipaggi della 46a sulle rotte di tutto il mondo. Nel 1961, a Kindu, nell’assolvimento di una missione di pace, l’Aerobrigata perde 13 uomini, trucidati da truppe congolesi in rivolta. Con l’arrivo, nel 1972, dei C-130H (assegnati al ricostituito 50 o Gruppo) e, nel 1978, dei G.222 che sostituiscono definitivamente i C-119, la capacità dell’Aerobrigata viene notevolmente ampliata. Nel 1985 viene adottata l’attuale denominazione di 46a Brigata Aerea. Spesso gli uomini e i velivoli della Brigata sono stati i primi e gli unici ambasciatori della Nazione, sia quando è stato necessario provvedere al trasporto di aiuti a popolazioni colpite da calamità naturali, sia quando si è dovuto procdere alla tempestiva evacuazione di nostri connazionali dai territori sconvolti da guerre civili. Un’attività densa di rischi e nella quale hanno trovato purtroppo la morte i quattro membri dell’equipaggio di un G.222 abbattuto durante un volo umanitario con destinazione Sarajevo. Altro importante contributo è stato quello fornito, a partire dal 1978, alla lotta agli incendi boschivi, attività che è

costata la vita a due equipaggi di G.222. Il 21 settembre 2000 il 2o Gruppo riceve il primo dei nuovi C-130J Hercules II, mentre nel giugno 2003 si conclude la gloriosa carriera operativa del C-130H. Il 10 settembre 2005 si svolge la cerimonia ufficiale di dismissione del G.222 dalla 46a Brigata Aerea sostituito dal C-27J Spartan. La Brigata oggi. Alle dipendenze della 46a Brigata Aerea “Silvio Angelucci”, dislocata sull’aeroporto di Pisa San Giusto, operano – riuniti nel Reparto Volo – il 2o, il 50 o e il 98o Gruppo, il CAE (Centro Addestramento Equipaggi) e il GEA (Gruppo Efficienza Aeromobili). Completano l’organigramma il 446o Reparto STO, il 546o Reparto SLO e il Gruppo Difesa. 2o e il 50 o Gruppo impiegano per il trasporto tattico e strategico, l’aviolancio di uomini e materiale, ecc., il C-130J, nelle due versioni standard e “stretched” (C-130J30). Dismesso il G.222, il 98o Gruppo è transitato nel corso del 2007 sul C-27J Spartan. Della formazione degli equipaggi di entrambe le linee si occupa il CAE che a questo scopo si avvale anche dell’NTC (National Training Center), uno dei centri di addestramento per velivoli militari più grandi e moderni d’Europa, dotato tra l’altro del simulatore di volo “full motion” del C-130J. Nel corso del 2007 la 46a Brigata Aerea ha svolto oltre 13.500 ore di volo trasportando 63.000 passeggeri e circa 6.000.000 di kg di carico. Oltre al supporto fornito alle operazioni in Libano, in Afghanistan, mei Balcani la Brigata ha effettuato 71 sortite per trasporti sanitari d’urgenza e il trasporto di pazienti affetti da patologie altamente diffusibili, imbarcati quest’ultimi su una speciale barella in atmosfera controllata e isolata. Sempre nel 2007 la 46a ha svolto 113 voli, coordinati con il Ministero dell’Interno, per il trasporto di clandestini dal centro di permanenza temporaneo di Lampedusa.

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28°GRUPPO SQUADRONI AVES TUCANO

Il 28° Gruppo Squadroni AVES “TUCANO” basato a Viterbo è l’unico reparto dell’Esercito dotato di aerei, nella fattispecie il Dornier 228 ed il Piaggio P180; il reparto è alle dipendenze della Brigata AVES ed ha come incarico principale il trasporto e collegamento logistico. Il Dornier 228/212 è un velivolo biturbina ad ala alta equipaggiato con due motori Garrett TPE331 da 866 Shp ciascuno; ha un apertura alare di 17 metri circa e può essere rapidamente configurato per il: • trasporto paratruppe (fino a 19); • trasporto passeggeri alta densità (fino a 15); • trasporto Vip 8 passeggeri con tavolini; • trasporto cargo (fino a 1400 kg); • trasporto sanitario (6 barelle + 4 medici). Può operare su piste semi preparate di lunghezza minima di 600-800 metri in configurazione STOL. Può volare sia di giorno che di notte sia con le regole del volo a vista che in volo strumentale; è dotato di un navigatore multi sensore, da un radar meteo con la possibilità di sovrapposizione della rotta che sista volando e autopilota. E’ equipaggiato con 2 radio VHF, 2 radio FM, 1 radio UHF ed una radio HF. I compiti principali svolti da parte dei velivoli Dornier sono: • Lanci paracadutisti sia con la tecnica della cadu-

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ta libera che con funi di vincolo; • Aviorifornimenti di materiali sia diurni che notturni; • Airborne FAC e Posto Comando in volo; • Infiltrazione ed esfiltrazione di distaccamenti operativi di personale per le operazioni speciali; • Trasporto personale. Durante il 2007 i velivoli Dornier 228 del 28° hanno effettuato 430 sortite in favore della Folgore per un totale di oltre 4500 tra lanci a fune di vincolo e lanci ad apertura comandata, a questi vanno aggiunti almeno altri 500 lanci effettuati dal 4° Rgt alpini paracadutisti, dal COFS (Comando Forze Speciali) e da elementi delle forze speciali straniere (Egiziani e Bulgari). Il supporto alle forze speciali si è estrinsecato in aviorifornimenti di materiali in favore del 185° RAO (Reggimento acquisizione Obiettivi) e del 9° Rgt Incursori, di lanci di mantenimento in favore del COFS; inoltre un velivolo con tre equipaggi e una squadra di supporto al suolo ha partecipato all’esercitazione per reparti speciali “Notte scura/Loyal Sword 2007”


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rodotto da AgustaWestland, l’EH-101 rappresenta quanto di più avanzato l’industria elicotteristica possa oggi offrire nella categoria delle 16 tonnellate. L’EH-101 permette una flessibilità di configurazioni e d’impiego in grado di soddisfare i più diversi requisiti militari e civili, combinata con un’economia d’esercizio che nessun altro elicottero della sua classe può vantare. L’EH-101 è offerto sul mercato statunitense, in collaborazione con Lockheed Martin e Bell Helicopter, nella versione US-101, già selezionata in 23 unità quale nuovo elicottero per il trasporto presidenziale negli Stati Uniti. In Italia, invece, l’EH-101 è stato adottato dalla Marina Militare che lo impiega come elicottero antisom e da attacco contro unità di superficie, nonché per il supporto alle forze anfibie. Tra le caratteristiche peculiari di questa macchina il livello di sicurezza garantito dai tre motori, il sistema HUMS (Health and Usage Monitoring System) per il controllo delle condizioni e dell’usura dei componenti dinamici e dei propulsori e l’avionica avanzata dall’elevato potenziale di crescita.

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AGUSTAWESTLAND EH-101 diametro rotore 18,60 m - lunghezza totale 22,80 m - peso massimo al decollo versione utility 15.600 kg - impianto propulsivo: tre turbine General Electric T700/T6A1 da 1.394 kW (1.870 sHP) continui - velocità di crociera 280 km/h (150 kts) - raggio d’azione massimo versione utility 1.390 km - autonomia massima versione utility 6h 5 min - equipaggio: 1-2 piloti, 2 specialisti e fino a 30 passeggeri.

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Canadair CL-415 erivato dal Canadair CL-215, del quale conserva l’impostazione generale, il Bombardier Aerospace CL-415 è un velivolo anfibio multimissione anche se utilizzato principalmente per la lotta agli incendi boschivi. Potenzialmente è impiegabile anche come pattugliatore marittimo e per ricerca e soccorso (SAR, Search And Rescue). Del suo predecessore il CL-415 conserva la caratteristica di poter ricaricare i serbatoi per l’acqua da scaricare sugli incendi direttamente durante il flottaggio. Per imbarcare fino a un massimo di oltre 6 tonnellate d’acqua occorrono appena 12 secondi e circa 1.300 m di flottaggio. Grazie ai nuovi motori turboelica il CL-415 ha, rispetto al “215”, un incremento di potenza del 15% e una maggiore velocità di crociera. Questo anfibio – nato per operare efficientemente in regioni densamente forestate, ma ricche di specchi d'acqua – è oggi ampiamente diffuso in tutto il mondo. In Italia il CL-415 è impiegato dal Dipartimento della Protezione Civile, che ha affidato la gestione della propria flotta a una società civile. Per conseguire una maggiore flessibilità operativa nella lotta anticendio, ogni estate i CL-415 della Protezione Civile vengono rischierati lungo la Penisola in modo da poter raggiungere le prevedibili situazioni di emergenza in meno di un’ora di volo. I CL-415 sono solo alcuni degli aeromobili che compongono la flotta aerea del Dipartimento della Protezione Civile che proprio per una migliore gestione di questa componente dall’ottobre si è dotato della Direzione “Attività Aeronautica”: La

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Direzione – che si avvale di professionalità altamente qualificate, attinte prevalentemente dell’Aeronautica Militare, ma anche dalle altre Forze Armate e Corpi Armati dello Stato – ha lo scopo di curare le problematiche connesse con la gestione della flotta aerea del Dipartimento (CL-415, P.180. A.109 e AW.139) mantenendone il livello operativo costantemente adeguato alle esigenze del Paese.

BOMBARDIER AEROSPACE (CANADAIR) CL-415 apertura alare 28,60 m - lunghezza 19,82 m- altezza 8,98 m - superficie alare 100,33 mq - peso a vuoto 12.882 kg - peso massimo al decollo 21.319 kg (dall’acqua), 19.890 kg (da terra) - impianto propulsivo: 2 turboelica Pratt & Whitney Canada PW123AF da 1.775 kW (2.380 sHP) al decollo - velocità massima a 10.000 ft 375 km/h (203 kts) - corsa di decollo 814 m (da terra) 844 m (dall’acqua) - corsa di atterraggio 664 m (da terra) 674 m (dall’acqua) - autonomia di trasferimento 2.427 km (1.310 mn) - equipaggio: 2 piloti, 4 specialisti/osservatori

foto: Fucito

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© photo: Massimo Baldassini

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a pattuglia “danzante” motoalianti d’epoca “Blue Voltige” nasce nella primavera 2000 da un’idea di due amici piloti accomunati dalla passione per gli aeroplani d’epoca: Fabio Iannaccone e Ivan Prizzon. La denominazione di “pattuglia danzante” indica la caratteristica non puramente acrobatica dell’esibizione di questo team, formato da due motoalianti Fournier, un monoposto RF4D e un biposto semiacrobatico RF5. Voltige è un termine francese sinonimo di un volo dolce, armonioso e privo di strappi che “Blue Voltige”, dopo molte ore di allenamento, determinazione e affiatamento, è riuscita a coordinare e sviluppare in un programma della durata di 15 minuti di particolare effetto ed emozione. I due eleganti e silenziosi motoalianti Fournier eseguono appunto figure dolci e armoniose tali da sembrare un balletto dell’aria, unico nel suo genere, enfatizzato dal sottofondo musicale e dall’uso dei fumogeni. La base operativa di “Blue Voltige” è sull’aviosuperficie Campo Jonathan, una splendida area verde lungo il fiume Piave, immersa nelle Grave di Papadopoli (Treviso), dalla quale abitualmente la pattuglia decolla per effettuare gli allenamenti e per partecipare alle varie manifestazioni organizzate in Italia e in Europa. I motoalianti Fournier sono velivoli degli anni Sessanta dalle linee molto filanti e aerodinamiche, progettati dal francese Renè Fournier e costruiti dalla tedesca Sportavia Putzer. Hanno entrambi struttura in legno rivestita in tela e un caratteristico carrello monotraccia biciclo retrattile. I motori, invece, sono dei quattro cilindri di derivazione automobilistica. I piloti

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del team sono dunque Fabio Iannaccone, che vola con il monoposto RF4D, e Ivan Prizzon che, invece, si esibisce ai comandi dell’RF5. Sono amici e coetanei, entrambi classe 1972. Al loro attivo hanno ciascuno circa 1.000 ore di volo. Per informazioni il team “Blue Voltige” può essere contattato tramite il sito www.bluevoltige.it, l’e-mail info@bluevoltige.it o al numero telefonico 348/8969999.

SPORTAVIA PUTZER FOURNIER RF4D apertura alare 11,26 m - lunghezza 6,05 - altezza 1,60 - impianto propulsivo: un motore Rectimo AR1200 da 39 HP con elica bipala - velocità massima 200 km/h - velocità di crociera 180 km/h - autonomia 3h - equipaggio: 1 pilota

SPORTAVIA PUTZER FOURNIER RF5 apertura alare 13,74 m (9 m ripiegato) - lunghezza 7,80 - altezza 1,96 impianto propulsivo: un motore Limbach 2000 da 80 HP con elica bipala velocità massima 205 km/h - velocità di crociera 190 km/h - autonomia 4h - equipaggio: 1-2 piloti

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FIAT G.46

Il velivolo progettato in Fiat spa negli anni 40 vede la luce nel 1947. Costruito per l'A.M.I. come addestratore, monta il motore Alfa Romeo 115 ter a sei cilindri da 215 hp, raffreddato ad aria. Ha un'apertura alare di mt. 10,40, una larghezza di ml. 8,50 ed un'altezza di ml. 2,40. Con un peso di 1.442 kg. al decollo può raggiungere una velocità di 312 km/h. a livello del mare. Ha una quota massima operativa di 5.400 metri con un'autonomia di 500 km..

Il carrello biciclo viene retratto con l'ausilio di un impianto idraulico che agisce anche sui flaps. Il velivolo è acrobatico, nelle sole figure posi-tive, essendo munito di carburatori non invertiti. Ai 150 esemplari ordinati dall'A.M.I., si aggiun-sero una settantina di unità destinate all'esporta-zione e acquistate dalla Siria e dall'Argentina. Il Fiat G.46 venne costruito in due versioni base la A monoposto, la B biposto ed in quattro sottoserie differenti per l'adozione di propulsori diversi.


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FIAT G.59

Il velivolo Fiat. G.59 fu costruito in Italia nel 1951, convertendo la cellula della versione bellica G.55 “Centauro” con motore DB605 e motorizzandolo con un motore Rolls Royce Merlin MKIII da 1450 hp, successivamente da noi portato a circa 1750 cavalli. Fu impiegato dall’Aeronautica Militare sino al 1965 e

risultò l’ultimo caccia a pistoni prodotto in Italia. Il velivolo che interverrà a Forte dei Marmi è l’unico esemplare ancora volante al mondo ed è stato utilizzato, camuffato da G.55 con le insegne tedesche, nel film U571. I Tedeschi ne avevano in dotazione alcuni esemplari.


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Periodico di aeronautica e spazio iscritto al n. 47/2007 del registro della stampa presso il tribunale di Roma Direttore responsabile: Alessio Piano Editore: Associazione IDEAE via Gianfilippo Usellin, 434 – 00125 Roma tel. +39 06 999.09.378 fax +39 06 892.804.66 www. airplanesmagazine.it e-mail: info@airplanesmagazine.it C.F./p.IVA: 09339321003 testi: Aeronautica Militare, Aeroporto Massa, Brochure PAN, David Cenciotti, Esercito Italiano, Alessio Piano progetto grafico ed impaginazione: Fabio Simonelli foto: © Frecce Tricolori 2007 - Troupe Azzurra Anno 2° - numero 2 - 11 maggio 2008 finito di stampare nel mese di maggio 2008 presso gli stabilimenti dell’azienda tipografica editoriale Litograf srl Zona Industriale Pian di Porto, 148/7/T/1- 06059 TODI (PG) Tel. 075.898041 - Fax. 075.8987110 www.litograf.it

JET A-1 e AVGAS 100 LL DI QUALITA’ TOTAL


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