DOSSIER Conserve vegetali/Conserve rosse
L’innovazione è sulla qualità Le maggiori opportunità per questo comparto ormai maturo risiedono nell’offerta di prodotti premium e da filiera certificata. L’italianità si conferma invece una delle migliori chiavi d’accesso ai principali mercati stranieri Silvia Fornari
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aturo sì, ma quanto? Il comparto dei derivati del pomodoro vanta un’altissima penetrazione nelle famiglie italiane, grazie anche alla sua storica alleanza con la pasta, e il nostro Paese è il primo in Europa nella lavorazione del fresco. Tuttavia, una forte pressione sui prezzi, a causa dell’innalzamento dei costi della materia prima, la quota crescente delle marche private e un’innovazione contenuta si sono sommate alla già limitata capacità di spesa dei consumatori, rallentando il sell out. “In diversi comparti del largo consumo – dice Paola Guiso, key account manager di GfK Eurisko – gli shopper riducono la frequenza d’acquisto, scelgono prodotti meno cari, razionalizzano e programmano la spesa. Un fenomeno che si riscontra anche nelle conserve di pomodoro, che per di più risultano essere mercati maturi, con una penetrazione arrivata al 92,3%”. E a complicare lo scenario ci si è messa anche una pessima stagione primaverile. “Fino al mese di maggio – sottolinea Francesco Mutti, amministratore delegato di Mutti – ci sono state temperature autunnali o anche tardo invernali soprattutto al Nord Italia, con forti piogge che hanno danneggiato le coltivazioni. Quindi non possiamo prevedere un anno positivo”. Secondo le stime di Coldiretti i danni e i maggiori costi provocati all’agricoltura dalle piogge e dalle basse temperature superano 88
il miliardo di euro e anche il pomodoro è fra i raccolti compromessi: in Lombardia per esempio Coldiretti prevede cali produttivi dal 30 al 35 per cento. Riassumendo, i dati Iri aggiornati all’anno terminante allo scorso aprile sul totale derivati del pomodoro parlano di una crescita del 2,2% a valore, per oltre 517 milioni di euro, e di una lieve flessione dello 0,8% nelle quantità. Passate e polpe
I punti chiave • Il mercato vanta un’altissima penetrazione nelle famiglie, ma sta risentendo fra le altre cose della pessima stagione meteorologica • Passate e polpe rappresentano il grosso del mercato, ma i segmenti più dinamici sono concentrati e pomodorini • I player italiani puntano su prodotti premium e da filiera certificata
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Anche il pack fa la differenza rappresentano il grosso del mercato, ma i segmenti che si mostrano più dinamici sono quelli di concentrati e pomodorini; i pelati invece evidenziano un segno meno. “Tra i vari segmenti – precisa Giuseppe Tammaro, direttore commerciale Italia di La Doria – si registra un andamento a volume sostanzialmente costante, o con spostamenti minimi, per passata con +0,9%, polpa con -0,8% e concentrati con +0,2 per cento. I pelati invece registrano una costante erosione della quota a volume, che si attesta a -2,7%, assorbita dai pomodorini che crescono del 3,3% e dalla passata. I ristretti rappresentano il segmento più piccolo e con i tassi di contrazione maggiore, arrivata a -26,3%”. Le diverse aree geografiche italiane mostrano tuttavia significative differenze nei livelli di penetrazione dei sottosegmenti. “Se le passate sono in linea con la popolazione – fa notare Guiso –, i pelati evidenziano una penetrazione inferiore al 50% e concentrata soprattutto nel Centro-Sud, così come i pomodorini, allocati prevalentemente nel Centro+Sardegna. Concentrati e ristretti, invece, con solo il 5% di penetrazione, sono più consumati nel Nord Italia. Si tratta di diffe-
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Alce Nero & Mielizia Fatturato 2012 45 milioni di euro (brand Alce Nero 28 milioni di euro) Fatturato previsto 2013 50 milioni di euro (brand Alce Nero 30 milioni di euro) Marchi conserve rosse Alce Nero Canalizzazione 67% gdo Italia, 20% estero, 13% dettaglio biologico Italia Prodotto più performante Passata di pomodoro 500 g
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ltre al posizionamento di prezzo e alla politica promozionale, in un mercato maturo come quello delle conserve di pomodoro un fattore per emergere a scaffale è la diversificazione di pack e formati. Un’opportunità, questa, non ancora sfruttata al 100 per cento. “I formati multipli, per esempio – fanno sapere da Star, che compete con un’ampia range di prodotti nei principali segmenti dei derivati del pomodoro come passate, polpe e concentrati – con pack da tre, quattro o sei confezioni, utilizzati maggiormente nel segmento passate, non stanno registrando performance molto positive”. Sono sempre più frequenti infatti le confezioni più piccole, che offrono maggior servizio al crescente numero di nuclei famigliari mono e bi-componenti; Alce Nero per esempio si è focalizzato sul segmento dei sughi monoporzione con il lancio di una passata
renze che parlano delle abitudini alimentari dello Stivale, come per esempio la tendenza alla cucina domestica nel Sud, che predilige infatti prodotti da ‘lavorare’ come i pelati”. Nel frattempo, gli asset dell’innovazione si spostano sulla qualità: le Berni Alimentare Fatturato 2012 23 milioni di euro Incidenza sughi pronti 10% Canalizzazione sughi pronti 90% gdo, 10% altri Export 2% Prodotto più venduto Passata Classica Berni
vellutata in brick da 200 ml per tre. “Guardiamo con sempre maggiore interesse – conferma Tiziano Freccia, direttore commerciale di Rodolfi Mansueto – a tipologie
di consumatori che si sono affacciate sul mercato negli ultimi anni: per esempio la categoria dei single, per i quali abbiamo sviluppato referenze specifiche come la Polpa fine Ortolina, in scatola in acciaio da 210 g, e la Passata classica di pomodoro Ortolina, in bottiglia da 400 g”. La differenziazione di formati va però tarata anche in base alle aree geografiche dello Stivale: “Riscontriamo una netta differenza – afferma Costantino Vaia,
direttore generale del Consorzio Casalasco del Pomodoro – tra il
mercato del Sud Italia, che predilige formati classici di medio-grandi dimensioni, e quello del Nord Italia più propenso a confrontarsi con ricettazioni e formati piccoli e, magari, dal packaging più moderno”.
maggiori opportunità, secondo i player del comparto, risiedono nei prodotti premium, che possono vantare un elevato contenuto organolettico e una controllata tracciabilità di filiera. Passando per l’export, che anche per questo settore riserva opportunità e soddisfazioni. n Conserve Italia Fatturato 2012 1.033 milioni di euro (al 30/6/2012), + 2,4% vs 2011 Marchi cons. rosse Valfrutta, Cirio, De Rica Vol. di produzione oltre 600mila tonnellate di materia prima agricola trasformata Canalizzazione 60% retail con marchi propri, 20% retail marche commerciali, 18% horeca+vending, 2% altro Export 36% Prodotto più venduto Cirio Passata Rustica, oltre 20 milioni di euro al consumo
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DOSSIER Conserve vegetali/Conserve rosse La garanzia della filiera
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a qualità passa anche dalla sicurezza e dalla tracciabilità di filiera. Due valori aggiunti, inoltre, con cui distinguersi dalla marca privata e dai prodotti che giocano unicamente sul prezzo. “Il mercato italiano sta premiando il valore organolettico del nostro prodotto – dice per esempio Nicoletta Maffini, responsabile marketing di Alce Nero & Mielizia
– e la sicurezza offerta da pomodori tracciati, coltivati in Italia in una zona chiaramente indicata anche in etichetta, il Delta del Po. Anche per le vendite all’estero evidenziamo il valore del prodotto italiano e i tempi veloci di trasformazione: solo otto ore dal campo alla bottiglia”. L’offerta comprende circa 20 referenze premium tra passate, polpe e sughi, tra cui la classica passata in vetro da 500 g che sviluppa oltre 1,7 milioni di euro di fatturato solo in Italia, e a fine anno arriverà una nuova gamma di sughi. Rodolfi Mansueto punta su un mix di tracciabilità e gusto: il 100% del lavorato (150mila tonnellate di pomodoro fresco all’anno) è italiano e proviene per il 90% dalle province di Parma, Piacenza e Mantova, per una produzione sempre più tendente al km zero. Dal 2008 l’azienda ha inoltre ottenuto la certificazione Iso 22005,
Fatturato 2012 226 milioni di euro Marchi conserve rosse Pomì Export 65-70% Prodotto più performante Passata Pomì bottiglia 700 g
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Consorzio Casalasco del Pomodoro
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che definisce la rintracciabilità di filiera. “Ci siamo dotati – aggiunge Tiziano Freccia, direttore commerciale di Rodolfi Mansueto – di nuove linee
selezionatrici ottiche con sistema di fotocellule che scartano il prodotto non conforme e abbiamo investito sul rinnovo degli impianti produttivi, con l’obiettivo in particolare di ridurre il consumo di acqua nei processi di lavoro; alla stessa logica risponde il sistema di filtrazione e depurazione. Sul piano della responsabilità sociale d’impresa, inoltre, con un impianto fotovoltaico da 930 kWp copriamo
circa il 13% del nostro fabbisogno di energia elettrica”. La linea Ortolina, che presenta un nuovo packaging system, comprende un’ampia gamma di prodotti in diversi formati e confezioni, dalle polpe alle passate, dai doppi e tripli concentrati ai sughi pronti. “I più performanti – conclude Freccia – rimangono i prodotti della linea Ortolina, che negli ultimi 12 mesi è cresciuta del 10% a volume. A livello azienda cresciamo a volume del 5% in iper e supermercati con i prodotti a base di pomodoro in polpa e del 2-3% con i concentrati”.
Mutti, come allargare la leadership
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on una crescita di circa il 16% in fatturato, Mutti ha registrato un 2012 positivo nonostante la crisi di mercato. Ancora meglio per l’export, che ha segnato +17%, un risultato raggiunto grazie al brand e alla qualità intrinseca del prodotto proposto, quasi in assenza di comunicazione a supporto. “I risultati sono il frutto della nostra costante ricerca della massima qualità – spiega Francesco Mutti, amministratore delegato di Mutti – nei segmenti di polpe, passate e concentrati in cui siamo leader nazionali: nelle polpe ci attestiamo al 35% di quota, nei concentrati a quasi il 50% e nelle passate al 18 per cento. In un periodo in cui si è ridotta la capacità d’acquisto dei consumatori e la promozionalità è in crescita, la richiesta è per prodotti di qualità dal buon rapporto di prezzo”. L’innovazione è fondamentale anche in questo mercato ovviamente ma, avverte Mutti, i risultati arrivano solo col tempo. L’ultima firmata dall’azienda parmense è la salsa ai datterini, ma le iniziative non si fermano qui. “Stiamo valutando un progetto sul segmento dei pelati – prosegue Mutti –, un simbolo italiano ma ormai dimenticato. Come rivitalizzarlo e migliorarne la qualità? Siamo leader nelle altre tre categorie e intendiamo diventarlo anche in questa”.
F.lli De Cecco di Filippo
La Doria
Fatturato totale 2012 392 milioni di euro Fatturato previsto 2013 468 milioni di euro Canalizzazione 85% gdo, 8% normal trade, 7% ristorazione Prodotto più performante Passata classica 700 g
Fatturato consolidato 2012 579 milioni di euro Fatturato consolidato previsto 2013 590 milioni di euro Marchi conserve rosse La Doria, La Romanella, Cook Italian Canalizzazione 85% gdo, 15% tradizionale Export 80% Private label oltre 90% Prodotto più venduto Polpa 400 g
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DOSSIER Conserve vegetali/Conserve rosse Pl, consensi anche all’estero
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nche nel mercato delle conserve rosse la marca privata segna già da anni ottimi tassi di crescita e spesso si rivela un’ottima chiave d’accesso ad alcuni mercati stranieri. Con oltre il 90% del fatturato consolidato realizzato attraverso la produzione per conto terzi, La Doria concentra la propria offerta sui segmenti tradizionali quali passata, polpa, pelati e declinazioni di questi, come polpe aromatizzate e sughi pronti. Presente in diversi Paesi, vanta una leadership consolidata in Gran Bretagna, Giappone e Australia e punta ora a mercati emergenti quali i Brics. “Di recente per i mercati internazionali l’azienda ha introdotto i sughi pronti
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– racconta Giuseppe Tammaro,
innovazione e segmentazione”. Anche Berni Alimentare può giocarsi la carta della tracciabilità di filiera, oltre a quella della sostenibilità ambientale e dei vantaggi della cooperativa; per l’estero punta sulla valorizzazione del prodotto 100% italiano, sulla filiera controllata dal campo alla tavola, sull’aumento del servizio al cliente e sulla produzione di private label. Berni Alimentare è un brand in uso per le conserve rosse a Co.Pad.Or. “che produce conserve di pomodoro per private label per importanti catene nazionali e internazionali – dichiarano dall’azienda –. Ci auguriamo che il trend positivo della marca privata continui anche nei prossimi anni”.
direttore commerciale Italia di La Doria – per offrire alla gd estera
prodotti più innovativi e a maggior contenuto di servizio; al contempo sta spingendo su nuovi packaging per polpe e sughi come il cartone poliaccoppiato e ha implementato una nuova linea produttiva combisafe che sarà definita entro l’inizio del 2014”. Se per presidiare il mercato italiano è necessario differenziarsi attraverso il controllo della filiera e la garanzia di qualità, “Per l’estero – continua Tammaro – il vero valore aggiunto è l’italianità del prodotto, percepita come sinonimo di qualità e tradizione, a cui vanno affiancate
Conserve di pomodoro: i principali indicatori e trend del mercato Acquisto medio kg
Var. %
Var. %
Frequenza atti d’acquisto
Var. %
Acquisto medio per atto kg
Var. %
-2,4
8,5
-0,7
-0,7
12,1
-0,2
9,1
-2,0
4,6
-6,0
1,8
+5,7
12,6
-12,4
6,6
-1,4
1,8
+1,2
65,8
-2,2
6,9
-0,6
9,8
-4,5
5,2
+2,0
1,3
-2,5
Concentrati
29,7
-3,4
0,7
+3,1
3,4
+3,4
2,5
-2,5
0,3
+5,8
Ristretti
5,0
-2,2
2,3
+74,3
5,9
+56,3
2,6
+23,7
0,9
+40,9
Pomodorini
21,5
Totale
92,3
+0,6
3,1
+0,9
4,5
-6,1
2,8
-2,1
1,1
+3,1
-0,4
20,7
-2,0
25,0
-9,2
13,4
-3,8
1,5
+1,9
Penetrazione assoluta %
Var.*
Pelati
47,1
Passate
79,4
Polpe
Spesa media €
Fatturato 2012 180 milioni di euro circa Trend fatturato previsto 2013 +10% Marchi conserve rosse Mutti Canalizzazione 80% gdo, 20% catering Export 30% Prodotto più performante Polpa
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Rodolfi Mansueto
Star
Fatturato 2012 74 milioni di euro Fatturato previsto 2013 74 milioni di euro Marchi conserve rosse Ortolina (gdo), Alpino e Ardita (horeca) Canalizzazione 58% industria+foodservice+private l abel, 22% horeca, 20% gdo Export 35% Prodotto più performante Sugo pronto Ortolina: vendite a volume cresciute in doppia cifra negli ultimi 12 mesi
Marchi conserve rosse Pummarò, Polpabella Prodotto più più venduto Pummarò Star Vellutata, bottiglia da 700 g
Fonte: dati aziendali
*variazione punti quota - dati a.t. marzo 2013 - fonte: GfK Eurisko
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DOSSIER Conserve vegetali/Conserve rosse Cirio innova con il pet
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nnovare e puntare all’eccellenza qualitativa, ma diversificare l’offerta in base al posizionamento dei brand. Questa la strategia di Conserve Italia, presente, oltre che nei mercati di bevande e vegetali, anche in quello del pomodoro con i marchi Cirio, Valfrutta e De Rica. “Cirio si posiziona nell’area premiumness – spiega Federico
Cappi, direttore marketing canale retail di Conserve Italia –
e la sua mission è offrire l’eccellenza di prodotto e di innovazione. Valfrutta presenta un’offerta che valorizza il posizionamento naturale e di qualità della marca a un prezzo ragionevole, mentre De Rica ha una range più contenuta dove il grosso del fatturato è realizzato dalla polpa”. Cirio è inoltre il marchio che più si presta alle politiche di export dell’azienda che, presente in diversi Paesi, realizza circa 8 milioni di fatturato nel Regno Unito ed evidenzia una crescita a doppia cifra in Francia, mentre è più recente l’ingresso in Stati Uniti e Giappone. Negli ultimi mesi l’azienda ha
Novità di prodotto
Conserve Italia Passata 500 Cirio
Descrizione la classica passata Cirio in bottiglia di pet, più leggera, pratica e facile da smaltire In commercio da settembre 2012 N. referenze una Prezzo consigliato 1 euro Canali distributivi gdo
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presentato tre novità a marchio Cirio: le monoporzioni dei sughi (classico, basilico, peperoncino), il primo patè di pomodoro e la prima passata in bottiglia di pet da 540 g, più leggera del vetro, pratica e resistente agli urti e riciclabile. “Si tratta di un’assoluta novità nel mercato – commenta Cappi –, che tradizionalmente prevede il vetro per questo prodotto. La referenza sta mostrando buoni risultati, anche grazie alla scelta del formato che ben si adatta al consumo medio delle famiglie italiane, con un prezzo accessibile senza essere una monodose”. Il lancio dei nuovi prodotti è stato supportato con iniziative ad hoc con alcune catene della distribuzione. Con Finiper per esempio è stato realizzato un concorso a premi telefonico tra aprile e maggio scorsi che ha messo in palio numerosi buoni spesa. L’attività promozionale è stata comunicata sul volantino dell’insegna e attraverso totem dedicati e cartoline pendoleaflet posizionati nei punti vendita.
La Doria
Sughi pronti Cook Italian Descrizione sughi top di gamma per il mercato inglese In commercio da maggio 2013 N. referenze tre: Tomato & pancetta, Tomato & chilli, Tomato & redpepper Canali distributivi gd
Aumentano i prezzi a scaffale
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ul fronte prezzi è inevitabile, visto l’attuale scenario economico, che il consumatore tenda a premiare i prodotti entry level o interessati da promozioni, che infatti realizzano circa la metà dei volumi del totale mercato. “Secondo dati Iri ad aprile 2013 – specificano da Star – nel corso degli ultimi 12 mesi i prezzi mediamente sono cresciuti del 2,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e l’incidenza dei volumi promozionali è aumentata ulteriormente anche quest’anno, sfiorando quasi il 50% dei volumi totali”. “Oltre all’elevata pressione promozionale – osserva Francesco Tabano, direttore business unit olio, sughi e derivati del pomodoro di De Cecco – focalizzata in particolar modo sul segmento delle passate, fra le criticità del mercato sono da ricordare anche il rischio di banalizzazione e l’aumento della concorrenza delle private label. Inoltre, negli ultimi anni il calo della produzione, la riduzione dei contributi all’agricoltura e l’aumento del costo dell’energia hanno determinato un aumento del prezzo del pomodoro e quindi del prodotto a scaffale”. La Mutti gamma De Cecco, studiata in modo da coprire tutti Salsa pronta di i principali segmenti di datterini consumo, è composta da Descrizione salsa di sapore dieci referenze, tutte da dolce e consistenza polposa pomodori 100% italiani; In commercio da l’azienda sta puntando autunno 2012 soprattutto sulle Passate N. referenze una (Classica e Rustica) e sulla Canali distributivi Polpa Pezzettoni, ma anche gdo sulle ‘Specialità’ come il dop San Marzano e il pomodoro Corbarino. Il rilancio della linea passerà attraverso il restyling del packaging e la proposta di nuovi formati per soddisfare ogni esigenza di consumo.
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Appuntamento al 2014
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l Congresso mondiale del pomodoro, appuntamento biennale di riferimento organizzato da Amitom (Association méditeranéenne internationale de la tomate) e World processing tomato council, l’anno prossimo approderà in Italia, precisamente a Sirmione (Bs) dall’8 all’11 giugno, e proseguirà fino al 13 in un post congress tour a Parma. L’evento approda quindi all’interno del Distretto del pomodoro del Nord Italia, dove è presente una filiera che è diventata un riferimento a livello internazionale per il settore. Se il comparto italiano, con i suoi 4,5 milioni di tonnellate di pomodoro trasformato, è la seconda realtà al mondo dopo la California e il primo Paese fra le nazioni
I plus da giocare all’estero aderenti ad Amitom, sul totale relativo all’Italia le industrie del Distretto del pomodoro del Nord Italia hanno lavorato nel 2012 circa 2,5 milioni di tonnellate di prodotto. Il tema centrale del congresso sarà ‘Dalla terra alla tavola: un impegno comune per il futuro dei prodotti trasformati a base pomodoro’. L’evento sarà l’occasione per discutere delle previsioni su produzione e consumi nelle diverse aree del mondo, di sostenibilità e produttività della coltura del pomodoro da industria. Inoltre, per la prima volta parteciperà al congresso anche il retail, che potrà fornire il proprio punto di vista anche sulle nuove tendenze di consumo.
Pomì, cresce il pomodoro con l’etichetta verde
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n fatturato in crescita del 13,8% in Italia e del 17,2% all’estero testimoniano una chiusura 2012 positiva per Pomì, il marchio 100% italiano di proprietà del Consorzio Casalasco del Pomodoro. Si è trattato di oltre 40mila tonnellate di prodotto finito a marchio, lavorato da 300 aziende agricole che dispongono di 4.500 ettari di terreno nel cuore della food valley italiana. La filiera agroalimentare, tracciabile e certificata, si basa su un modello di agricoltura sostenibile che, da ora, gli shopper possono verificare. “È infatti disponibile al consumatore – illustra Costantino Vaia, direttore
generale del Consorzio Casalasco del Pomodoro – sul nostro sito e
tramite un’app per Apple e Android la tracciabilità della filiera di Pomì: partendo dal pack si può risalire fino all’azienda agricola che ha prodotto la materia prima contenuta in quella specifica confezione”. Su iPomì, oltre al servizio di tracciabilità, sono disponibili altre funzioni e moltissime ricette realizzate con la passata e la polpa di pomodoro e firmate da foodblogger. L’offerta si compone ora di sette passate e tre polpe in varie
ricettazioni, formati e packaging, ma altre novità sono in arrivo. “Entro un mese – chiarisce Vaia – lanceremo due brand extension in segmenti limitrofi non ancora presidiati: un succo di pomodoro da bere della linea L+ e un ketchup in formato squeeze”. Nel frattempo, prosegue la collaborazione con Legambiente. Pomì è stato il primo brand alimentare a ottenere l’etichetta ‘Per il clima’ ideata da Legambiente e Ambiente Italia, attraverso la quale ha comunicato la quantità di CO2 emessa durante il ciclo di vita di alcuni prodotti. Grazie alla gestione completa di tutta la filiera, è stato possibile monitorare l’impatto sull’ambiente di ogni singola fase del lavoro e ridistribuire gli investimenti per intervenire sulle attività che incidevano maggiormente. L’azienda, infatti, ottimizza i sistemi d’irrigazione risparmiando fino al 26% d’acqua ogni anno rispetto alle tecniche tradizionali. Sono inoltre da ricordare un’oculata gestione dei rifiuti, l’elevata ottimizzazione della logistica per il trasporto del pomodoro fresco verso gli stabilimenti e del prodotto finito verso la grande distribuzione e l’attenzione per le
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l made in Italy è una carta vincente anche per i derivati del pomodoro, che possono veicolare la naturalità, la genuinità e la qualità della materia prima tipicamente nazionali. “All’estero – puntualizza Francesco Tabano, direttore business unit olio, sughi e derivati del pomodoro di De Cecco – è necessario tramettere l’italianità del prodotto soprattutto per contrastare la concorrenza dei cosiddetti ‘italian sounding’”. Ma non solo. Servono anche requisiti più strettamente tecnici, come le certificazioni riconosciute a livello internazionale. “Per esempio la Brc Global standard for food safety, fondamentale per l’esportazione – interviene Tiziano Freccia, direttore commerciale di Rodolfi Mansueto –, in quanto riconosce l’affidabilità aziendale, e la certificazione Ifs ‘Higher level’ relativa all’igiene e alla sicurezza del prodotto alimentare. Per il Giappone, un mercato per noi in continua crescita, abbiamo conseguito la certificazione Jas, che definisce gli standard per i prodotti agricoli vegetali freschi e trasformati biologici”. L’export rappresenta attualmente il 35% del fatturato aziendale; oltre all’Europa, che pesa per il 50% delle esportazioni, con la Germania al 40% dell’export europeo, l’azienda parmense è presente anche in Nord e Sud America, Oceania ed Estremo Oriente.
confezioni: la versione brick dei prodotti Pomì è infatti certificata con il marchio Fsc. All’estero il brand è presente nella maggior parte dei Paesi Europei, con l’Austria a +15,2% e la Germania a +14,3%, ma anche in Russia (+22%) e Libano (+8,3%); ottimi risultati anche per Pomì Usa, unica società importatrice e distributrice del brand negli Stati Uniti. Per il quinquennio 2013–2017 gli obiettivi di crescita internazionale sono dell’80-90%, supportati da investimenti pari a 12 milioni di euro.
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